C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

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G A Z IN E MA

APRILE 2013

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Pubblicazione della Sezione Fotografia CEDAS Fiat

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SCATTAunaSTORIA INTERVISTE

ENZO PERTUSIO REPORTAGE

LE DONNE DELL’ORISSA PORTFOLIO

MAX CASCINI

TECNICA

MALEDETTO RUMORE

INCONTRI

STEFANO PESARELLI “Africa Through iPhone”

«Meglio fotografare che lavorare!» (Alberto Ramella Sr.)


C’E’ Cedas MAGAZINE nr.7 - Aprile 2013 Pubblicazione non periodica della Sezione Fotografia del Cedas. Torino 2013. Pubblicazione condivisa in formato PDF (Portable Document Format) non stampata su carta.

Per il contributo nel redarre questo numero si ringraziano: Barbara Latini, Monica Bagatin, Silvia Mosso e Max Cascini. Responsabile: Renata Busettini Redazione: Renata Busettini, Elisabetta Lucido, Carlo Ferrari, Aureliano Casale, Max Ferrero, Pierlorenzo Marletto, Gilberto Bottasso, Alessandro Rossi Sebastiano, Daniele Dell’Anna

Contatti:

cefotomagazine@gmail.com

La Sezione Fotografia del Cedas si propone di favorire lo sviluppo tecnico e creativo dei Soci fotoamatori, promuovendo iniziative idonee a raggiungere tali scopi. Impianti e attrezzature sono a disposizione dei soci. Aderisce alla F.I.A.F.

Fotografia di copertina: Andrea Morello

Ritrovo: tutti i martedì sera dalle ore 20,45 alle ore 22,30 c/o Studio Fotografico Accademia Torinese della Fotografia - via XXIV Maggio 3/3 a Moncalieri (TO). Consultare il sito internet per verificare variazioni di orario e/o chiusure programmate. www.fiatcares.com/cedas Direttivo della Sezione Fotografia: Delegato: Simone Richelmy Vice Delegato: Valentina Rocca Consiglieri: Andrea Morello, Giuliano Quaranta e Mauro Faudarole

Ogni autore si assume qualsiasi responsabilità derivante dalle proprie immagini inviate a C’E’ Cedas Magazine per la pubblicazione manlevando la redazione da ogni responsabilità che dovesse derivare dall’utilizzo delle immagini stesse. Tutti i diritti relativi alle fotografie ed ai testi presenti in questa pubblicazione sono riservati ai rispettivi autori.


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UN LIBRO SULLO SCAFFALE

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H. Newton “Polaroids”

In questo numero:

di Daniele Dell’Anna

UNA FOTO UN PENSIERO di Silvia Mosso

FOTOGRAFIA & INFORMATICA EDITORIALE

La Fotografia ai tempi del XXI secolo di Carlo Ferrari

5

Maledetto “rumore”

4

di Max Ferrero

INCONTRI

Stefano Pesarelli “Africa Through iPhone”

di Monica Bagatin

SALUTO

di Simone Richelmy

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30 NOTIZIE & APPUNTAMENTI

INTERVISTE

Enzo Pertusio

di Elisabetta Lucido

LE VOSTRE FOTO

SCATTAunaSTORIA (I tappa)

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34

40 41 MOSTRE & EVENTI

PHOTOPEDIA

Aleksandr Rodchenko

22

REPORTAGE

Le donne delle tribù dell’Orissa

di Barbara Latini

PORTFOLIO

27

Max Cascini

di Alessandro Rossi Sebastiano

VISTI PER VOI

48 52 CONCORSI FOTOGRAFICI


EDITORIALE testo e foto di Carlo Ferrari ll’imoca de ente p e ’ l a si dam nostra e rapi XXI S che la comunicar L e E à t e D e di e stia soci MPI E no la alle person i com chi i t d T n , I e b A e w su A alim ermette patto m del hone GRAFI ri foru d il suo im martp nso visivo p O s a T v i l g u O s e e e e e LA F agine ve il s la Ret izzate oluti, o che o storico do pecial ne dell’imm s n o e t g s n i tori ev inat e o v a t n i i i r e z r m i i e s a m l g . l o o o o o u p fot ’abb sociol , cioè un m ti capiscon equenza, s are la com rte di ome oggi l a p t r e t f a u n u t n i l u ic mag ngua che ggiore are e di va e tà, ma i, e da li re ma f acchin tograf di una real o f i in una e, con semp o di fotogra a o da m alizzate t d t e o a n t d o a g i o d ic pr az i. e re Si leg ndo il mo rivend resent uanto ltimi fettuat tidian a empre e pura rapp gli scatti ef afia” solo q scene quo di questi u che s cambi a d ne ne ce i de o “fotogr a , an e di iffusio fia vie empli analis ionati uzion osserv otogra che come s pagnato l’ consideran ia la riprod appena la d ono perfez F a l se n raf he si s to com Anche rte piuttos Arte” ha ac i fotografi c gono fotog vampata no a telefonia rhola l n A i l e d a a a t e r i i i t f r è t m a w Wa una ” i a r e o r e a n g r h c . a i c i l o c d i t b t u i g n a l b l o l l c o A to “F di ol ce ue ci a signor catena mento ccatura ide evolute e q i telefonici hi fotografi i ad essi de re del ne 3G, ha s a c h m e x p c c e p s m l e c “ f o r a e r e a r i a g R a L ersi co d iPho gli app di pro di app afiche no div a fian il vecchio ( o s o i fotogr per mezzo da quando ore numero t g s g o o n i e ha esp menti tate co anche a capillare mpre magg alano, magini scat gli stru t , t a e t . o c s a d f n o n iu si è im bia graf entario ezzo d n foto dy Warhol) ocum re con no cam u d n , il a t u s e per m o n P rte ica ica di V. to come A :è omun à e l’a , artist iu do Jor societ estica iduo per c ipi di scatto te a m l o e d Quan lio conosc te. h iv : t a c d i n ia , r i f a t in a l r m r g o olo og li a ter Jr., me ca devastan , e lo è tutt tando. i di fot ata dal sing he hanno g cchio a de si in moip t i o t e t r a m t o n z c s ’ i no me he tiliz pole era conv za l ta ad iene u a c’era estetic é striz essere fia si s i e prim nale, che v atteristiche ettivi perch ensati per Ma lu e la fotogra h c è p le so g le car e anch e pare no og incipa odotti fia per book esto nto pr : la fotogra foto non ha o un fasci ello dei pr e e c a m F ia u a b z q ta rto e qu to su “Il cam n’è un qua ici”. Ques una bellez diverso da carica l XIX secolo e n a m e e e i z t a oi ov , sen pletamen Ora c erchia di n terz in tutt c strana m i cui u state fatte d , la sua ica, magari nificato co ta una o n l iventa n praig l gior e che sono d a è o t a simbo e e ha un s i o ll af if no fotogr to te que rsone ardo d person n mili ù foto di tut he “la e “molte pe no strumen u c a a c v r i i e u c h p n , c e e a e t t i t e s stra. a s a t h o ”s l’an anc o scat ngano scatt rte. ontro rvava ografia engon e ’a lla fot nza” e osse na difesa c u S ram è Oggi v tre minuti v riflessi sull “ Instag ciale / libro o o la da le, u e i e a r i o u u e c c u v d o s a i s n i d n so ess nel rito uò no grafia, iverso me il s 1977, te un non p la foto l nuovo un l à nel rtimento co incipalmen a i g i t , a g e ic dive E’ pr Sonta ndo n l” ded Susan diffusa e un come arte. “socia rafia”, entra i t l o a a m i g c to nei prati la fotograf alla fo erma i conf gli “addetti g ticano re”. g o o a e trovan tato d di pot di azioni to e frequen m r e f versità f iu ea ll’Uni o mesi il e d Quest più conosc el burro. e n e il quattr McCu forse n coltello n Zack studiato per rk Instagramle, o t u a r e o o a t a t u w h o t d com i , e d v o n i di nit nd ial gno U dente vello i si “di el soc Lo stu idge, nel Re gli utenti d ducono a li esti percor dal , u r e o Camb rtamento d enti non pr durante q e fotografie cont e ll o comp to che gli u a vicenda ristiche de tenti sono in asiot e ta ha no o stimolati o le caratt ione. “Gli u e di più fan o in n n z n ma so ” modifica la composi re quello ch o trasforma l o a e i p c i o r t p t p e u e c r , g g ai sog olati a llettivo colore lmente stim aginario co si di na cor po, o m g v e e m i s p n a o i s r e em e il lo ón, ch reve t so offr sús Le e che in b il livello di e J a . t s ” li ic e scatti afia”. giorna gna, d iunger po, il one in Spa potrà ragg to la fotogr m e t t a a e r h Nel f fia con iP smartphon rivoluzion a fotogr gine con lo amera: “Ha c a l’imm si altra foto . a i s l a enza… u q a sent u d r a ’ teri l Ai pos

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c’è cedas MAGAZINE

SALUTI di Simone Richelmy

Ag Direennaio lega ttivo. , la Sez to d Ecco ione ella nos i saluti Fotogr tra el 2 Sez di Sim afi Ced 004 F ione one as h e e ntro rrer tecn . o Rich a ele poc ico) al e Ald a far p elm tto i o l a o ’ r a M t t v y ne l su ama emp anz ania e del o a t lla q o nu poc oriale entro to (la s. Così gruppo uali ovo a i p ( n i , c f a n tà d Con a cr conta on sc un m rte c izio otogr a e i nu sigl sem scere va poc arsi ris ondo c reativa a frequ fico C ovo io eda e di enta pre he p ulta he o d e l Des l t di p r o i a e g ) e e n r g m s s con tutti no i one catt iù. a a i mi In o n o

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Foto sfondo di Pierlorenzo Marletto

i co sco ) e te ann . Pian nche vede o, le can mpi no pian com impe senza rsi di il doc M d en e g o pers mam idando n sosp one , sotto delega nato no rendermax, dal te Ma etti, m x e l t n a ba c n o e i he v man te q n s s com Ma ogli pinta d di quel olo com e cont se (o fatto ifestato uali fo e futu x mi av ono o i s part Max, i gruppo e fotog , in già e alla l’inten sero i ro dele eva acc l e c g c avu f c z g h r i e i pare upp e rafo to m ne de ione d ompit ato de nnato o è , all’ea l i l t i l o o a t l e i i p a do d ll vam n Ogg i tas scorso renderm i probl sezion a possi ente iziato ann e b tare e di a i, a dis m i . i son l q i tà t i uest i cui All’e che o ho o tutti uto a u anza d poc di “di o p s i a i r p n e r i n a r r e c s i o i p i e g a g n b p o ere an on più lem ntato rico unti rupp chi i da la m e di dato in cono ” il gru mod creativi di vist o che h mesi, s r sce e i pp i s s a c olve s o a a o pi d re s candid erne on ontro m vo min o ù di i altri, . I prog molto no felic a i rebb atura orat vert d l e e Il m o a ave ente e idee tti non a dare della ero stati nonosta . E così vo e co sono man e spe scelta e co io com m h nte stru tant r p ttivo oltepl cano e o che i fatta; s pos n la vo ito di ave o i. sibi s o n i l g g c si n f pos le. U lia di uovo hon sibi i. Tutto razie a uturo s o fiero d o f n l e a i r d e a l e di sta a . ega m, f altro re fo fusi a p to t o i con lcuni e ieno d poter e la ri ne del gura no grosso ografia è sup c i no l sse e e ntra m p vista le at a rsi p enti d vità so re tivit n ricon iuto ar e dare ortato C’è e e r rea l gru tto Ced à all’ osciu riva d supp dal d I rec o i i p lizz t a a n r a r e s t t A e e t o d Mag less rno arle po al C ad a tivo c coll nti ca a a d e n n zine h e d m el d con aborati mbiam che l grupp as ma d ro, il n ici e s e conta v oci ostr è un o. A i p f e o teci tinui a o. Qui enti all ’otti ltra m ndam o val per r rsone c a pan ma i e do a rescere ndi il m direzi vetr enzion entale dissimo ndere valide o i con e n ina i q e m v p cors possa o auspi e del C a fa di q orta segreta uesto cio i (e con t u e t n a r d ello z i as mag è f che alla red a per la o ad ari v rontarsi quello fanno prod azio difince ben sem che n uce ndo p s il gr e delli), c re più il grupp perare upp s olla i o o. bora pesso c fotog n un fu r afi d turo zion on a i e s ltre a el C mol to cam e s bi c sociaz das Fia ioni ultu t rali. par-


LE VOSTRE FOTO

SCATTAunaSTORIA (1 tappa) a

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iamo finalmente arrivati alla prima tappa del nostro nuovo Concorso. Ricordiamo brevemente il suo funzionamento: nello scorso numero abbiamo proposto, con una nostra immagine e un breve testo, l’inizio di una storia, a cui sarà vostro compito dare una degna continuazione. In ogni nuovo numero verrà scelta l’immagine e il testo che, a nostro giudizio, meglio proseguirà il racconto, e così a seguire fino a completare una storia di senso compiuto. Il vostro impegno sarà ripagato con un premio, per i primi tre classificati (in base al posizionamento nelle singole tappe), di una stage gratuito di fotografia con modella dalla durata di un giorno presso l’Accademia Torinese della Fotografia di Moncalieri (TO), condotta dal fotografo professionista Antonio Crisà. Per correttezza, all’assegnazione dei premi non concorreranno i membri del Gruppo Fotografico, le cui foto saranno comunque valutate ma non rientreranno nelle varie classifiche. Verranno assegnati, in ciascuna tappa, 1 punto a tutti i partecipanti che ci hanno inviato delle fotografie, 2 punti a chi viene selezionato per la pubblicazione sulla rivista, 3 punti, 4 punti e 5 punti rispettivamente ai primi 3 classificati esterni al Gruppo. Ora basta chiacchiere: godiamoci tutte le storie che la vostra fantasia è riuscita a creare partendo dalla storia vincente, anzi, visto un risultato pari merito, per questo numero saranno due le storie vincenti, ognuno di voi potrà decidere quale delle due proseguire con il prossimo numero.

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Gloria Ghibaudo

(1a classificata)

per continuare questa storia indicare : storia di Gloria


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In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... “... sbuffi di vapore scaturivano dalle fauci metalliche mentre il motore ritmico e potente della locomotiva iniziava ad ansimare. Il suo treno era pronto per l’ennesimo viaggio e come sempre il suo sguardo osservava paziente i passeggeri sulla banchina, ma questa volta il suo pensiero era rivolto altrove...”

(To be continued…)

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... Ovunque è facile sentire parlare di segreti, misteri e mezze verità. Qualcuno deve sapere... Chi? Ma soprattutto... A che prezzo?

(To be continued…)

Alessandro Rossi Sebastiano

(1o classificato pari merito - fuori classifica finale) per continuare questa storia indicare : storia di Alessandro

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Andrea Morello

(2 classificato - fuori classifica finale) o

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... All’altro estremo dello spazio e del tempo lui attendeva nervosamente, osservando il display del suo Blackberry, la conferma che la valigia con il suo prezioso contenuto fosse giunta a destinazione. Solo allora avrebbe potuto varcare la porta di quell’austero edificio per riscuotere ciò che sapeva di meritare…

Danilo Ghibaudo

(3o classificato)

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In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... “La ragazza innamorata si prepara per lo spettacolo, Lui e’ partito per un lungo viaggio nella speranza di trovare un luogo, lontano dalla povertà’, dove creare una famiglia insieme...”

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In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... L’uomo con la valigia sale sul treno che lo porta all’aeroporto. Sta scappando da qualcosa, da qualcuno, ha bisogno di andare lontano, molto lontano. Ora, in attesa del suo volo che lo condurrà altrove, forse in salvo, fissa immobile le finestre della hall dell’aeroporto. Intanto, i suoi pensieri confusi e lontani lo rendono immobile, con gli occhi sbarrati ad osservare gli aerei, fuori, oltre i controlli della polizia, al sicuro, forse.

Max Cascini

(3o classificato pari merito fuori classifica finale)

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Maria Evora Biletta (Waiting for...)

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... ...che freddo in questa stazione sul fondovalle. Il sole è tramontato da poco ma saranno almeno10 sottozero. ....non c’è un cane in giro, i binari annegati nella neve di stanotte, il fianco della montagna senza una luce, io qui a battere i piedi. ....mi sento inquieto, ma non posso far altro che aspettare. Mi stringo nel giaccone con le mani in tasca, e nervosamente giro e rigiro quel pacchetto semivuoto di sigarette che Francesco mi ha rifilato ieri sera. ....volevo buttarlo ma non ci sono riuscito ed ora la tentazione sta tornando forte. ....guardo continuamente i binari anche se un treno in arrivo si sente, anche da lontano, mi ritrovo la sigaretta accesa fra le labbra e non me ne sono accorto. Che strano proprio questa sera riprendere a fumare dopo anni. ....mi ritorna in mente il lungo parlare con Francesco, ieri sera e quella lunga parte della notte. ....come una cosa che stavi quasi per dimenticare possa in un’incessante sequenza di immagini, emozioni, ricordi, riportare alla memoria sensazioni così forti come ho avvertito in queste ultime ore. Francesco è un amico e sa come sono fatto. Se sono qui tanto merito va a lui. ....mi sale l’ansia e il tempo dell’attesa ti è sempre nemico, lasciando spazio al dubbio. ....uno sferragliare lontano, mi sento perso, sento il cuore che balla ma ora danza, sì credo di sì, danza al ritmo del treno, non è un rumore nemico. No non più adesso, la cicca vola sui binari come vola la mia attesa.

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In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... Mentre il treno si apprestava a partire sotto il cielo uggioso della capitale, all’altro capo del continente nella deserta stazione di campagna lui osservava fisso i binari scrutando un punto lontano all’orizzonte e immaginando il momento in cui la locomotiva che la stava per ricondurre a lui sarebbe finalmente spuntata all’orizzonte….

Danilo Ghibaudo

(foto fuori concorso)

Danilo Ghibaudo (foto fuori concorso)

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... Finalmente il treno era arrivato e lei con la sua preziosa laurea in mano avrebbe potuto riabbracciare la sua famiglia e ripagarla degli anni di lontananza e sacrifici per consentirle di realizzare il suo sogno, contro le leggi della sua religione e i giudizi della sua gente.

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Enrica Deregibus

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... “ Se ne stava lì fra i passeggeri ignari osservando la polvere sollevata dagli zoccoli dei cavalli. Ripensava al suo lungo viaggio, alle tappe percorse con i mezzi più disparati, si accavallavano nella sua mente i volti anonimi degli occasionali compagni di viaggio, e si sforzava di immaginare il momento del suo arrivo… “

Non vediamo l’ora di scoprire come la vostra fantasia vi farà continuare una delle due storie selezionate. Le vostre foto (Jpeg, 2500 px lato lungo e qualità 8) e il breve testo a corredo (massimo 50 parole) per la seconda tappa del concorso dovranno pervenirci entro il 31 maggio 2013 all’indirizzo cefotomagazine@gmail. com specificando nell’oggetto della mail “SCATTAunaSTORIA” Coraggio, al lavoro e fateci vivere una bellissima storia!

In parallelo vi invitiamo a spedirci i vostri migliori scatti (a tema libero): non si vince nulla ma i più belli costituiranno le immagini di copertina della nostra rivista, naturalmente con l’indicazione dell’autore. Spediteci i file Jpeg (2500 px lato lungo e qualità 10) entro il 31 maggio 2013 all’indirizzo cefotomagazine@gmail. com specificando nell’oggetto della mail “COPERTINA”. Unica avvertenza è che l’immagine deve essere obbligatoriamente di formato VERTICALE. k | 13


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UNA FOTO, UN PENSIERO

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ontinua il nostro umile omaggio ad Aldo Manias, che grazie al suo entusiasmo,alla sua competenza e soprattutto alla sua grande umanità ha lasciato un ricordo indelebile ed un esempio da seguire per tutti noi. Manias, nato ad Aosta nel 1937, è scomparso a Torino il 24 luglio 2009. Delegato CEDAS per la sezione Fotografia dal 1999 al 2009, Delegato Regionale FIAF per il Piemonte dal 1992 al 2004, primo direttore della Galleria FIAF di Torino, membro del Centro Proposte FIAF, rimarrà fino all’ultimo un infaticabile organizzatore e promotore di eventi, mostre, rassegne e corsi di fotografia, contribuendo in maniera determinante all’ottenimento, da parte del CEDAS-FIAT, del titolo di Benemerito della Fotografia Italiana (BFI) nel 2001. Le sue immagini e le sue visioni spesso inquiete e sofferte, specchio di una lotta decennale contro la sua malattia, sono state apprezzate e premiate in numerosi concorso italiani ed internazionali, tanto da meritargli l’onorificenza di Artista della Federazione Internazionale (AFIAP).

UN UOMO?, 1979 di Silvia Mosso

e cerchiamo risposte nelle fotografie di Aldo Manias Sle domande difficilmente ne troveremo, infatti sono piuttosto che caratterizzano la sua produzione,

a testimonianza dell’inquietudine esistenziale che lo ha accompagnato nel corso di tutta la sua vita. Questa foto ne è un emblema, a partire dal titolo della raccolta che la accoglie: “Un uomo?”. E’ un uomo quella figura spersonalizzata e quindi universale, legata ai fili di un improbabile burattinaio? E’ un uomo che viene salvato dal baratro che si apre accanto a lui o in realtà è un burattino imbrigliato dai fili di un’entità superiore che ne governa ogni mossa? Chi tiene in mano i fili è un divino salvatore o un perfido e manipolatore grande fratello di orwelliana memoria? O, ancora, è il simbolo del feminino (la burattinaia è chiaramente donna) che accompagna e influenza tutte le mosse di ogni uomo, dalla nascita fino alla morte? Feminino che impersona santità e perdizione, la mamma e il richiamo agli istinti primitivi? I toni cupi e i forti contrasti conferiscono drammaticità all’immagine, aumentando ancor di più la tensione emotiva di chi osserva. Aldo ci pone la domanda, ma la risposta è nel cuore di ognuno di noi, guadagnando così l’universalità comunicazionale propria delle opere d’arte.

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Aldo Manias e Gruppo 4 - Un uomo? (1979)

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INTERVISTE

ENZO PERTUSIO di Elisabetta Lucido

La Società Fotografica Subalpina (SFS) fondata, da un gruppo di fotoamatori e da personaggi importanti della Città di Torino, il 4 aprile 1899, è la società fotografica più antica in Italia ed è sempre stata un punto di riferimento per tutti gli altri circoli fotografici. Affiliata FIAF, annovera tra le sue file circa 80 soci che si riuniscono ogni giovedì sera presso la prestigiosa sede sociale di Via Po n. 43. Il 17 gennaio scorso è stato eletto il nuovo Consiglio direttivo e il nuovo Presidente: Enzo Pertusio ome nasce Enzo Pertusio fotografo? C Il mio approccio all’ arte nasce in tempi non sospetti rispetto al mio approccio con la fotografia. Già

foto di Carlo Ferrari

dai tempi della scuola avendo il papà che dipingeva, tutto quello che era arte visiva interessava in famiglia, ho quindi attinto da quel tipo di background, iniziando io stesso a dipingere. La pittura l’ho però abbandonata presto perché evidentemente non avevo i numeri per poter andare avanti. La scoperta della fotografia è avvenuta invece in età adulta intorno ai 26, 27 anni, inizialmente ero sostanzialmente un fruitore di fotografia, la scintilla che mi ha fatto fare il salto da fruitore a fotografo è scattata negli anni ‘90 quando a Parigi, in una libreria del Marais trovo un libro in cui era riassunta un po’ l’intera opera di Haas. Haas ha letteralmente rivoluzionato il mondo della fotografia e in modo particolare il mondo della fotografia a colori. Come lui ho lo stesso desiderio, lo stesso bisogno, la stessa frenesia di voler condividere delle immagini, di voler fermare spazi di vita che passano davanti ai miei occhi.

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Qual è stato il suo percorso di crescita e apprendimento dell’arte fotografica? Ho avuto la fortuna di avere degli amici, conoscenti e altra gente (che gravitava nel mio ambiente di lavoro) appassionati di fotografia con cui ho avuto un primo scambio di informazioni. Poi sono andato avanti prevalentemente come autodidatta per alcuni anni, fino a quando nel ‘93, tramite un consigliere di allora della SFS, ho conosciuto questo gruppo. Non ho fatto corsi di fotografia, ho frequentato un po’ come spettatore, poi mi sono iscritto come socio. Ho proseguito sempre per conto mio l’approfondimento tecnico della fotografia, grazie sia ad alcune persone della SFS che ad altri amici (che pur non essendo più subalpini erano comunque fotografi FIAF) che avevano fatto un loro importante percorso fotografico. Fra loro Giorgio Prevedi, fotografo di assoluto valore e conosciuto sicuramente da molti, è stato per me un Maestro, un mentore ma, soprattutto, un amico. In ogni caso la frequentazione della SFS ha contribuito alla mia crescita ed oggi partecipo ai corsi come docente.


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Cosa rappresenta per Lei la fotografia? Un modo per esprimermi, laddove non ci sono termini per poterlo fare diversamente. Io ho sempre utilizzato anche altre forme di espressione, come ad esempio la scrittura. Ciò che è importante per me è poter dire quello che sento, esprimere i miei pensieri. Per me è un mezzo complementare, per qualcuno altro – invece - potrebbe essere il solo modo per poter arrivare fuori dal proprio perimetro. Ricorda la sua prima foto? Se intende la prima fotografia che ho scattato in assoluto, devo dire la verità no, non la ricordo proprio. Sa invece dirci qual è per Lei la sua foto più significativa? Adesso dico una banalità, normalmente si dice l’ultima o quella che farò… giusto? In realtà non mi interessa la fotografia singola, mi interessa invece la possibilità di esprimere un concetto, di dare un contenuto alle immagini e questo riesco ad ottenerlo attraverso un lavoro organico più complesso. Allora ci dica qual è il lavoro a cui tiene particolarmente…

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Un po’ tutti ma, dovendone scegliere uno, direi “L’Arcangelo”. Si tratta di un lavoro in bianco e nero e proposto in negativo. L’Arcangelo è il simbolo dicotomico tra il bene e il male, ci sono le immagini ma è anche un lavoro didascalico. Le immagini singolarmente non hanno una grande potenza ma tutte insieme costituiscono un discorso molto più completo. Ma anche “Il mio far far West”, dove ho rappresentato il mio territorio, l’Ovest d’Italia, sogno e aspirazione di tanti emigranti, come è stato il Far West per l’America, cercando di raccontare un sogno che non sempre si è realizzato, non sempre ha avuto fortuna. Chi sono i “grandi” fotografi di ogni epoca che ammira di più? Tantissimi, potrei fare un lunghissimo elenco. Di alcuni ammiro una sola fotografia in particolare, di altri l’intera opera. Henri Cartier Bresson, per esempio, ha rappresentato la fotografia e l’epoca in cui è vissuto, grazie alla completezza della sua opera . Spesso fotografa in bn altre volte a colori: cosa determina la sua scelta? Ci sono cose che vedo in bn, altre che vedo a colori. Qualche volta ci sono anche spunti fotografici che vedo in materia ambivalente. Non c’è un ragionamento vero e proprio ma è una scelta istintiva. Nel suo lavoro dal titolo “Cronaca annunciata di una bambola ammazzata” che tratta il delicato tema della violenza sui bambini attraverso la figura allegorica

foto di Carlo Ferrari

Quali sono le sue lezioni? Nel corso di fotografia avanzato curo due serate a cui tengo molto e per le quali mi sono preparato molto. La prima riguarda il Fotogiornalismo, la seconda il Reportage.


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della bambola ha preferito utilizzare il colore, perché? Normalmente, quando si pensa alle fotografie che ritraggono bambini, le immaginiamo a colori, le facciamo a colori perché meglio il colore rappresenta la gioia, la spensieratezza. Le foto con bambini sono spesso evocative, si parla di famiglia, affetto, ed oggi, tendenzialmente, si fotografa quel tipo di contesto a colori. Proprio per enfatizzare il contrasto tra l’immaginario positivo e la violenza ho voluto utilizzare il colore. Inoltre il colore da poi al sangue una forza maggiore. Come nascono i suoi lavori? Scelgo una tematica, un canovaccio, una sceneggiatura dalla quale parto e lavoro sull’idea prima di realizzare le foto. Molte volte mi succede di non riuscire a realizzare fotograficamente quello che voglio, altre volete ci riesco ma scopro che non è in realtà ciò che volevo. Diciamo che i miei lavori si realizzano attraverso l’esperienza del fare. Quale nuovo genere di fotografia vorrebbe esplorare? Mi interessa un po’ tutta la fotografia, in particolare mi interessa molto lo Still Life, che però non ho mai realizzato. Questo perché credo che si debba arrivare all’approccio ad un altro tipo di fotografia con un po’ di preparazione e non improvvisandosi. Lo Still Life necessita di molta preparazione anche pratica e non solo mentale. Ho poi molti progetti in mente, tanto che me li scrivo per non dimenticarli…. Purtroppo non ho ancora avuto il tempo materiale per pensare al modo in cui realizzarli. Nella vita, per fortuna, ci sono anche tante altre cose oltre alla fotografia e il mio interesse spazia a 360°. Mi interessano tutti gli stili fotografici, così come la pittura in tutte le sue forme, dai fiamminghi all’avanguardia o, nel cinema, dal Neorealismo a Tarantino. Mi interessa tutto, ma poi ho ovviamente i miei gusti, quindi qualcosa mi piace di più, qualcosa meno. Sono poi sempre interessato alle novità, mi interessa anche quello che va un po’ oltre i perimetri del lecito, tra virgolette. Si sente spesso dire, soprattutto nei circoli, che la fotografia ha delle regole e devono in qualche modo essere seguite: questo non è un messaggio che mi piace molto. Quando si parla di questo cerco di svicolare o con moderazione cerco di proporre una via di mezzo. Se mettiamo dei paletti o dei perimetri all’arte, questa non è più arte. Le regole ci vanno ed è importante a livello didattico conoscerle, ma questo non vuol dire che non debbano essere infrante, anzi. Come ha vissuto il passaggio dall’analogico al digitale? Ho avuto un rifiuto al digitale che è durato pochi secondi, dopo di che ho rinnegato tutti i miei anni di pellicola in maniera molto “easy”. Personalmente a me interessa non tanto il mezzo tecnico quanto il prodotto. Una volta parlavo di pellicole, le mettevo in frigorifero, sapevo tutto di obbiettivi e macchine fotografiche. Oggi non mi ricordo più neanche quali macchine fotografiche ho o che cosa utilizzo. Quello che mi interessa oggi è il contenuto, il messaggio al quale si può | 19


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arrivare attraverso la fotografia. Non ho avuto quindi nessun trauma da passaggio, è vero però che cambiato il mio modo di fotografare. Prima ero molto più attento allo scatto singolo perché avevo la paura di non realizzarlo al meglio, oggi questa paura non c’è più perchè lo scatto lo vedi una frazione di secondo dopo. Mi interessa di più cogliere la spontaneità del momento, poi grazie anche agli interventi in post produzione si può ottenere una buona immagine. In generale è quindi favorevole al fotoritocco? Vedo la tastiera del pc (per il fotografo) come la tavolozza per il pittore: non sono contrario ad interventi di post produzione, purchè non si snaturi ciò che si è fotografato. Per capirci, non mi piace mettere lo sciatore sulle dune del deserto, perché questo per me non è fotografia, può essere una forma di espressione artistica ma non c’entra con la fotografia. Personalmente utilizzo poche cose della post produzione: il croppaggio e la re-inquadratura perché molte sono necessari a ripulire l’immagine e/o togliere eventuali elementi di disturbo. Poi utilizzo anche il bilanciamento del bianco, insomma quelle piccole cose che si facevano anche in camera oscura. Mi ricordo ancora quando con le diapositive mettevamo nel telaietto il nastro nero per coprire o per tagliare o -non essendoci ancora i livelli di Photoshop - facevamo il famoso “sandwich”. Non potrei più pensare di dover fare cose del genere o venire qui in SFS per fare una proiezione con due proiettori, il registratore, la centralina, le casse (avevo un baule di alluminio!) quando adesso basta una chiavetta USB: se questa è la tecnologia ben venga!

il fotografo per conto suo. Credo nella sinergia di gruppo, inteso come insieme di persone che fanno gioco di squadra, credo nell’elasticità, nel supporto e nel condividere un obiettivo da perseguire tutti insieme, altrimenti non si va da nessuna parte. Se io oggi sono qui, potrei dire che è un caso. Non voglio fare il modesto, ma non era nelle mie corde fare il Presidente: mi bastava stare nel direttivo e continuare il mio impegno con il corso di fotografia avanzato. Avrei continuato tranquillamente così, se non si fosse creato un gruppo di lavoro che ha voluto che lo rappresentassi. Fra tre anni si saprà se sarò stato un buon Presidente.

Attualmente, quali fotocamere usa? Ho iniziato con una Olympus OM2 poi sono passato alla Nikon. Ho avuto molte macchine fotografiche, molte le ho ancora, altre le ho vendute ma non credo sia importante il marchio. Qui in SFS abbiamo organizzato proprio di recente una serata con la Canon, dove sono stati presentati i modelli di punta della loro produzione. Mentre ascoltavo la presentazione di quelle macchine o di quegli obbiettivi mi sono reso conto di essere poco interessato all’aspetto tecnologico di per sé, quanto piuttosto a ciò che questi nuovi strumenti ti permettono di realizzare. All’atto pratico, a meno che non si faccia macrofotografia o fotografia naturalistica, per uno che, come me, fa una fotografia di reportage, non c’è bisogno di grandi cose. Leggevo poco tempo fa di un fotografo di Magnum: Alex Maioli che gira con due Olympus tascabili. Lui è un fotografo di guerra, sicuramente ha bisogno di velocità e probabilmente ha anche spesso la necessità di non farsi notare, quindi è probabile che una buona compatta lo aiuti molto. Ma, se un fotografo di Magnum gira con due compatte, forse questo ci insegna che il mondo è un po’ cambiato.

Qual è il suo primo obiettivo da Presidente della SFS? Innanzitutto “contenere”. Nei cambi di questo tipo, quando si cambia un nucleo importante (qual’è il direttivo di un circolo) c’è una sorta di “transumanza” che è fisiologica. Forse il cambiamento spaventa, anche se io non sono certo una novità in SFS. I soci sono importanti per un circolo fotografico, perché sono il circolo stesso. Inoltre, sono anche la fonte di finanziamento che ci permette di restare in questa Sede prestigiosa. I nuovi soci normalmente arrivano attraverso i corsi di fotografia che quest’anno abbiamo pensato di rinnovare rispetto alla precedente formula che va avanti da parecchio tempo. La SFS ha al suo interno soci che rappresentano quattro generazioni, che vanno dai 25enni agli 85enni. Il direttivo è composto da 12 persone la cui ètà media è sotto i 50 anni, per cui l’unico modo per riempire la serata del giovedì sera è cercare di fare qualcosa che soddisfi tutti; se non fai così non è più l’attività di un circolo, ma un gruppo ristretto dove lavorano solo quelli a cui interessa quel progetto e gli altri si allontanano. Vogliamo dare (parlo al plurale perché, come ho detto, credo nel gruppo) spazio alla creatività, a quelli più giovani, senza lasciare mai perdere nulla di quello che è stato. Abbiamo avuto fra i soci della SFS persone come Carlo Mollino un artista dei più grandi, poliedrico ed eclettico, che ha fatto di tutto, conosciuto a livello internazionale: questo è per noi un fiore all’occhiello e ce ne vantiamo. Ma ci sono poi anche altri come Guido Frizzoni, Giorgio Mattioli e Giorgio Prevedi, che non ci sono più ma che hanno dato e fatto tanto per la SFS. Per questo da un po’ di tempo abbiamo iniziato a fare i “SUBALAB”: si tratta di serate che si tengono il martedì, normalmente di tipo conoscitivo, in cui qualcuno che ha delle conoscenze su un autore o su un tema in particolare, lo condivide con gli altri soci. Io per esempio sto preparando una serata su Giorgio Prevedi, di cui ho un archivio di fotografie che mi ha dato lui ed a cui tengo molto e che voglio condividere. Inoltre ho scoperto che Giorgio aveva rielaborato e rivisto alcune mie fotografie che solo di recente mi ha dato la moglie.

Il 17.01.2013 è stato eletto presidente della SFS: cosa vuol dire oggi essere presidente di un circolo fotografico così importante e prestigioso? Per me, oggi, essere Presidente della SFS vuol dire saper creare un gruppo ed un progetto. Non credo molto nella presenza di individualità all’interno del gruppo. Se uno è individualista non deve fare il Presidente ma

Si tratta quindi di una serata in più rispetto al giovedì? Si, non credo ci siano molti Circoli che riescono a farlo. Tra l’altro queste serate stanno riscuotendo molto successo tra i soci, perché, a differenza del giovedì (che è una serata più istituzionale) dove si invitano gli ospiti e parlano “i soliti noti”, il martedì si è strutturato come una sorta di tavola rotonda dove c’è molta più

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partecipazione attiva. Nell’87 la Fiaf ha riconosciuto a SFS il riconoscimento BFI per lo stile e il modo di essere che costituisce il modello per tutti gli altri circoli. La SFS è rimasta quella di allora? In questi ultimi 18 anni, a mio avviso, una certa evoluzione c’è stata, e che si è sentita anche con una sorta di trasformazione generazionale. Con il direttivo precedente rappresentato da Alessandro Scatolini abbiamo fatto dei cambiamenti importanti a livello tecnologico introducendo i foto campionati, gestiti con i tablet messi a disposizione dalla SFS e con cui i giurati interni e esterni votano, in modo da avere subito i risultati e poterne discutere. Questi cambiamenti non hanno coinvolto solo i giovani, ma abbiamo over 65enni che sono molto interessati alla tecnologia: addirittura qualcuno insegna ai più giovani i primi rudimenti! L’anno scorso abbiamo fatto anche due mostre importanti qui in via Po 45: una in collaborazione con “Detenzioni Interno 4”, un‘Associazione che si preoccupa di portare fuori dal carcere il pensiero dei carcerati attraverso l’arte, con la poesia, la scrittura e la fotografia. Una collaborazione questa che rinnoveremo anche quest’anno. L’altra mostra dal titolo “Diversamente Torino” che ha riscosso un notevole successo, tanto che poi è stata esposta anche al Museo di Scienze Naturali. Abbiamo ripreso a fare,come SFS, concorsi nazionali e internazionali con buoni risultati. Da quest’anno abbiamo un Direttore Artistico, Giulio Veggi, dedicato proprio a quest’attività. Insomma, c’è voglia di essere competitivi, quindi ci diamo da fare per dare visibilità ai fotografi ed all’associazione stessa. Non so se fuori questo cambiamento è percepito, bisognerebbe chiederlo agli altri Circoli. Perché un giovane dovrebbe iscriversi alla SFS? Perché c’è un direttivo che ha tanta voglia di fare gruppo, che ha buone conoscenze pratiche e tecniche e che anche da un punto di vista artistico ha voglia di condividerle. Per gruppo direttivo non intendo solo quello che per Statuto ha potere di decidere ma anche tutti quei soci a cui abbiamo allargato le collaborazioni in maniera ufficiosa e parlo di un 30% dei soci subalpini. Lo dimostra il fatto che nel corso avanzato da quest’anno abbiamo aggiunto una serata e che con il corso base abbiamo un programma che nessun altro circolo piemontese ha: 23 lezioni con 5 uscite, 5 serate dedicate alla visione e al commento delle foto scattate durante le uscite, più tutta la didattica. Sui corsi abbiamo 20 tutor che seguono tutto il gruppo e che sono sempre presenti per portare la loro esperienza e la loro conoscenza, e sempre a titolo volontario e gratuito. Noi siamo tutti volontari. Ringraziamo Enzo Pertusio, per la disponibilità dimostrata e il tempo concessoci. Per chi volesse saperne di più, è possibile visionare i lavori del nostro ospite sul suo sito web a questo in-

dirizzo: http://www.enzopertusioimmagini.it.

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REPORTAGE

Le donne delle Tribù dell’Orissa Testo e Foto : Barbara Latini

«Fino a che non avremo il coraggio di essere oneste nei nostri confronti e non la smetteremo di nasconderci dietro la scusa che “questa è la cultura in cui viviamo”, non potrà cambiare niente». Anita Nair, scrittrice indiana autrice del best seller “Cuccette per signora” Arrivo a Bhubaneshwar, capitale dello stato dell’Orissa conosciuta anche come Temple City per la presenza di oltre 600 templi, dopo una notte passata su un treno proveniente da Calcutta in una rumorosa e affollata cuccetta della terza classe. Vengo accolta da Litu, la guida che mi accompagnerà durante tutto il viaggio. Mi racconta che l’Orissa è lo stato dell’India nel quale vivono più etnie indigene: 62 comunità tribali che discendono tutte dagli abitanti originari dell’India chiamati anche “Adivasi”, che vivevano in questi luoghi prima dell’arrivo degli Ari, 3000 anni fa.

ffacciato sul golfo del Bengala, l’Orissa A è uno stato dell’India poco conosciuto e fuori dai tradizionali circuiti turistici.

Quando se ne parla il suo nome è spesso legato alle guerriglie maoiste, alle alluvioni, alle persecuzioni nei confronti dei cristiani. Per me è una terra dal fascino misterioso che mi ha fatto scoprire alcuni dei gruppi etnici più antichi del paese. Lungo le sue strade, i suoi mercati e immersa nelle sue foreste ho ascoltato il silenzio di tante donne, osservato le loro lacrime, vissuto la loro rassegnazione. 22 |

Immersi nella frenesia di Bhubaneshwar, su un tuk tuk guidato da un giovane ragazzo che con incredibile maestria si divincola tra una moltitudine di veicoli, persone e animali arriviamo al tempio di Lingaraj. Dedicato a Shiva, è una delle maggiori attrazioni turistiche della città di cui domina l’orizzonte fino a 15 km. Mi colpisce, per la sua bellezza, la torre centrale alta ben 55 metri. Un gruppo di giovani studentesse mi chiede timidamente di fare una foto con loro. Sono sorridenti ed eccitate dall’evento. Litu mi racconta che sono fortunate perché hanno la possibilità di frequentare la scuola. Il tasso di alfabetizzazione in Orissa tra le persone al di sopra dei sette anni di età è circa del 64%. L’alfabetizzazione maschile è del 76% e quella femminile del 50%. Percentuale che scende incredibilmente tra gli indigeni arrivando ad appena il 2,5% per le donne. Il mattino seguente iniziamo il viaggio verso le aree dove vivono le tribù. Queste zone, definite “restricted areas”, sono accessibili al turisti solo da alcuni anni e sono raggiungibili con speciali permessi e accompagnati da guide


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locali, indispensabili per orientarsi nelle foreste e avvicinare gli abitanti nel modo più corretto. Durante il viaggio Litu mi racconta che in queste aree vivono circa 6-8 milioni di persone. Li accomunano una corporatura esile, pelle scura e capelli crespi, sebbene appartengano a gruppi diversi per provenienza, caratteristiche fisiche e ceppi linguistici (protoaustraloidi, austroasiatici, dravidici). Vivono di caccia, raccolta di frutti, allevamento e praticano un’agricoltura migrante di sussistenza. Alla base della loro dieta ci sono il miglio, il sorgo e il riso, dal cui raccolto dipende spesso il benessere della tribù. Hanno lingue, rituali, tradizioni e religioni differenti, anche se spesso si tratta di credenze sincretiche combinate con l’animismo. Per millenni queste tribù hanno vissuto isolate e pur commerciando con le popolazioni indù, hanno rifiutato qualsiasi forma di integrazione nella società indiana al fine di preservare la loro cultura e le loro usanze completamente differenti rispetto alle altre genti indiane. Le ore passano e mentre ascolto Litu, a poco a poco entro in una realtà surreale, senza tempo nella quale non avrei mai immaginato

di potermi immergere. Mi allontano millenni, lascio qualunque forma di progresso tecnologico per immergermi in un mondo arcaico. Il cellulare smette di funzionare, le abitazioni cui siamo abituati lasciano il posto a capanne di fango e frasche, la luce delle lampade a quella delle torce, il riscaldamento al calore del fuoco, i morbidi letti alla nuda terra, i comodi bagni ai torrenti. Per più di venti giorni ho condiviso la vita, le usanze e i costumi di questa gente. Sulle colline incontro la tribù dei Kutia Kondh. Le loro capanne sono allineate lungo una piazza al cui centro c’è un palo sacrificale. Sono molto legati alle loro tradizioni e non amano il contatto con i turisti. Al nostro arrivo le strade si svuotano. Il pianto di alcune donne attira la nostra attenzione. La guida ci spiega che è morto un bambino di circa due anni a causa di un’infezione agli occhi. Se la madre lo avesse portato in ospedale si sarebbe salvato, ma non lo ha fatto per non abbandonare il lavoro dei campi. Questa scelta avrebbe infatti potuto compromettere il raccolto e la stessa sopravvivenza degli altri figli. Litu mi spiega che nelle aree tribali il 72% delle persone vive al di sotto della soglia di povertà. L’indigenza

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e la mancanza di igiene favoriscono il diffondersi delle malattie endemiche. La malnutrizione e la debilitazione fisica, molto comuni soprattutto tra i bambini e le donne, abbassano la resistenza alle malattie. Aggravano la situazione tabù e barriere sociali che allontanano queste popolazioni dall’utilizzo di cure o strutture sanitarie. Nella zona del Batacuda conosco, nei giorni successivi, le donne della tribù dei Desia Kondh. Con le loro falci, le vedo mentre raccolgono il riso in mezzo ai campi. I loro volti sono tatuati da tigre per esorcizzare gli spiriti maligni. Sembra che questa usanza tragga origine dalla credenza che uno sciamano, attraverso la magia nera, possa, durante la notte, incontrare una donna e trasformarla in tigre. Il tatuaggio impedirebbe questa metamorfosi perché la donna è già una tigre. Anche qui nella piazza del villaggio c’è un palo sacrificale un tempo usato per i sacrifici umani, di solito bambini rapiti o acquistati dai mercanti indù. Oggi vengono immolati bufali squarciati e lasciati morire lentamente per propiziarsi gli spiriti. Ci inoltriamo sempre più nelle foreste e sulle colline Niyamgiri, incontriamo i Dongria Kondh. Sono uno dei maggiori sottogruppi

dei Kondh e fanno parte dei gruppi tribali primitivi. Parlano una lingua chiamata Kuvi di origine dravidica che non possiede la forma scritta. Usano chiamarsi Jharnia, che significa quelli che dimorano presso Jharana (i ruscelli). Centinaia di ruscelli infatti scendono dalle colline del Niyamgiri e accolgono sulle loro rive innumerevoli villaggi. I Dongria sono considerati i protettori dei ruscelli, delle colline e delle foreste dalle intrusioni di persone provenienti dalle vicine pianure. Per questo motivo sono ostili agli stranieri che accolgono spesso con atteggiamenti irascibili e aggressivi. Per avvicinarli dobbiamo chiedere il permesso al capo del villaggio. Ci avverte che non gradiscono essere fotografati senza un esplicito consenso e consigliano a Litu di non guardare gli uomini negli occhi, in quanto ritenuto atto di sfida. Con molta discrezione ci avviciniamo alle capanne dal tetto di paglia. Dalle porte escono incuriosite donne bellissime. Portano al naso tre anelli e sono ricche di ornamenti costituiti principalmente da pinze per i capelli a forma di falcetti, orecchini, grosse collane in bronzo o alluminio, anelli e braccialetti con caratteristiche decorazioni a rombo che rappresentano il sangue dei sacrifici rituali. Le donne sono considerate un asse portante della famiglia per il contributo che danno sia alle attività domestiche che ad altre più onerose svolte all’esterno. Tra loro vige l’usanza pre matrimoniale dei dormitori considerata parte integrante del loro processo educativo. Quando hanno un’età compresa tra i 10 e i 15 anni vengono mandate presso un dormitorio, il Daa Sala, dove arrivano i ragazzi di altri villaggi. Se nascono delle simpatie la coppia passa la notte insieme. E’ già notte in mezzo alle foreste mentre scen-

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diamo dalle colline verso la pianura. Nel buio in lontananza vediamo alcuni cerchi rossi di fuoco e udiamo il suono ritmico dei tamburi. Litu mi spiega che è un rito Vudù: la foresta si accende e ci invia messaggi sinistri. Alcuni giorni dopo sulle colline a sud di Jeypore incontro le donne Bonda, facilmente riconoscibili per il loro abbigliamento composto da un cortissimo gonnellino a righe (il ringa) e collane di perline colorate che ricoprono il petto nudo. Al collo portano larghi collari di bronzo o alluminio. Fanno spesso uso di bevande alcoliche distillate da palma o riso. Litu mi racconta che le madri offrono l’alcol anche ai bambini. Hanno uno spirito bellicoso che ogni anno li porta commettere numerosi omicidi. I matrimoni sono celebrati tra donne adulte e ragazzi per dare alla donna la possibilità di poter essere mantenuta fino a tarda età limitando il rischio di rimanere vedova. Questa usanza causa spesso tensioni fra i mariti che, traditi di frequente dalle mogli con uomini più maturi ed esperti, sono coinvolti in liti e combattimenti con gli amanti. Litu mi dice che molte di queste donne subiscono violenze fisiche e morali. Contrariamente ai Bonda, i Boro Gadaba han26 |

no costumi sessuali molto più liberi. Le donne sono facilmente riconoscibili perché portano dei grandi collari di metallo intorno al collo e si ornano le orecchie con enormi ma sottili cerchi in bronzo. Ne vediamo molte al mercato di Onkudelli. I giorni passano, visitiamo molte altre tribù e quando rientro a Calcutta provo al tempo stesso felicità nel riappropriarmi di certe comodità e nostalgia per tutte le cose che ho visto e le persone che ho incontrato. Penso soprattutto a quelle donne la cui vita è dedicata esclusivamente alla cura della casa, dei figli e del marito (che la tradizione voleva accompagnassero anche nella morte). Donne che all’interno delle regole sociali delle etnie tribali subiscono spesso discriminazioni e a cui non viene concesso il diritto di ereditare terreni. Donne sposate che spesso devono sottostare alle violenze dei mariti. Donne che non possono divorziare perché questo significherebbe essere ripudiate dalla famiglia di provenienza, perdere la custodia dei figli e soprattutto essere emarginate senza possibilità di ricostruirsi una vita. Penso alle parole di Anita Nair e penso che nulla potrà cambiare se le donne non impareranno prima di tutto ad avere coscienza del proprio valore. k


PORTFOLIO

i n sci

a C x a M

Il mondo in casa: una rappresentazione sintetica ed evocativa della mia famiglia (NdR. tutte le note a margine delle foto sono dell’autore)

utti fanno delle foto, molto spesso semT plicemente per fissare e condividere un momento, un’emozione, un ricordo. Da qualche tempo a questa parte, ho scoperto che l’impegno, la tecnica e l’attrezzatura che adoperiamo quando decidiamo di scattare una foto possono rendere un’immagine estremamente più interessante.

Ma oltre alla tecnica e all’attrezzatura, cose che si possono acquisire in parte facilmente, ciascuno di noi possiede un proprio e personalissimo modo di guardare alle cose del mondo. La propria weltanschauung, la nostra personale visione del mondo, ci spinge a soffermare l’attenzione su soggetti e particolari diversi. L’amore per i dettagli, la capacità di leggere, | 27


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interpretare e dare senso a una scena attraverso un particolare apparentemente insignificante, quel punctum di cui parla Roland Barthes ne “la camera chiara”; la voglia di raccontare un evento, una storia, un’emozione attraverso un’immagine che riesca a sintetizzarla; la possibilità di testimoniare attraverso il reportage tutto ciò che ci sta attorno, sono soltanto alcuni dei motivi per cui ciascuno di noi porta con sé, in giro per il mondo, una macchina fotografica. Io trovo estremamente interessante provare ad esplorare queste diverse strade, per ora con poca tecnica e molta voglia di ricercare.

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Un apparente contrasto tra due modi di concepire il senso della propria esis nari.

Un particolare di una statua di James Joyce, nel centro di Dublino, davanti ad un pub, con un’espressione sognante e riflessiva

Vecchi panni stesi sul muro di una vecchia casa, anche lui vecchio e “scolorito”. Questa statuetta è posizionata, per qualche oscuro motivo, su un lato del porto di Stoccolma. L’effetto ottico prodotto dal teleobiettivo è quello di una persona che pattina sull’acqua.

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stenza. Entrambi originariamente rivoluzio-

Voglia di volare. Un giorno da cani, un giorno da leoni. Questa foto mi ha permesso di partecipare ad un concorso senza scadere nelle solite foto compassionevoli, per cani abbandonati, o melense per cuccioli che fanno tanta tenerezza. Questo cane stava semplicemente sbadigliando.

Panni stesi a Venezia, ma perché sono tutti uguali?

La critica di Max Ferrero Ci sono occhi che tendono alla ricerca del bello su basi teoriche imposte dalla cultura di provenienza. Come se non bastasse ciò, la fotografia è interpretata come mezzo di riproduzione cui non si richiede quasi mai l’interpretazione o la giustapposizione delle forme. Maximiliano dimostra uno spiccato senso umoristico che si svela solo dopo una visione accurata. Non ci si deve soffermare

alla sola essenza materiale, le sue non sono descrizioni, sono visioni personali filtrate dalla sintassi del mezzo fotografico. Suggestive e ironiche spingono il lettore a cercare lo spunto creativo dell’autore, spesso trovandone altre forme d’interpretazione e stimolo. Ho avuto la fortuna di assistere da vicino al percorso evolutivo di Maximiliano e, da quando pone la stessa cura anche alla postproduzione, le sue fotografie hanno ricevuto la giusta valorizzazione visiva. | 29


INCONTRI Intervista di Monica Bagatin

Stefano Pesarelli Africa Through iPhone

Ho conosciuto Stefano Pesarelli e sua moglie Francesca un anno fa circa, viaggiando con la loro compagnia di safari in Malawi e Zambia. Sono stata subito colpita dall’amore e dalla passione per l’Africa, i viaggi e la fotografia che condividono e che trasmettono a chi viaggia con loro, ed è nata così la voglia di far conoscere il loro lavoro. In ambito fotografico Stefano ha ideato circa tre anni fa, insieme a Paola Grilli, del sito “fotogriPhone”, il progetto “Africa ThroughIPhone” con l’obiettivo di raccontare piccole storie d’Africa attraverso fotografie scattate con l’Iphone. Sa esaltare il lato selvaggio e quello poetico di questo bellissimo paese e sa coglierne tutto il fascino. E’ nata prima la passione per i viaggi o per la fotografia? Se per viaggio si intende quello verso un luogo, lontano o vicino che sia, sicuramente è nata prima la passione per i viaggi. Ma se si pensa al viaggio come ricerca, conoscenza, approfondimento direi che sono nate insieme. Sono passioni che si sono contaminate a vicenda, funzionali l’una all’altra. La tua esperienza di viaggiatore quanto ti ha aiutato nella fotografia? Riprendendo quello che dicevo prima, le due realtà sono interdipendenti. Il punto fondamentale è che per lavorare alla realizzazione di progetti fotografici si deve conoscere bene la realtà che si vuole raccontare. Le esperienze di viaggio mi hanno permesso proprio questo. Sapere come ci si deve comportare, come muoversi tra la gente, non superare certi limiti, vedere e rivedere le stesse cose per capire e conoscere il territorio, integrarsi e sapere riconoscere gli eventuali pericoli mi ha reso più tranquillo anche nel momento in cui visito realtà nuove. E ciò, è determinante, come determinante è il sentirsi, in ogni luogo, a casa propria. Non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo perchè una storia funzioni. Più profonda è la conoscenza e meglio si riesce a raccontare. Ad esempio, per quanto riguarda i progetti di fotografia naturalistica, non basta visitare una volta il territorio che si vuole fotografare, ci si deve fare accompagnare, studiare quando c’è la luce migliore, qual’è l’ora migliore per lo scatto, capire dove si posizionano gli animali, conoscerne le abitudini e i comportamenti. Come per tutte le cose l’approfondimento e la pazienza sono fondamentali. A quale arte ti piacerebbe che venissero associate le tue fotografie? La scrittura, il racconto. Dietro tutte le mie foto c’è la voglia di raccontare una storia. Ad esempio, nella foto dei fenicotteri ho cercato di raccontare creativamente quello che sta avvenendo in Tanzania. Nel lago Natron sta scomparendo la migrazione 30 |

dei fenicotteri, ma quello che volevo far comprendere è che insieme ad essi sta scomparendo quello che a loro è legato. Qual’è la cosa che più ami fotografare? La fotografia di reportage e la fotografia naturalistica. Non mi piacciono e non sono interessato alla fotografia sportiva, allo still life e al glamour perchè li trovo poco stimolanti e forse perchè la mia idea di fotografia è più legata al viaggio.


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Preferisci le foto “pensate” o quelle che catturano un istante inaspettato? Non c’è molta differenza, generalmente scatto proprio quando inaspettatamente compaiono tutti gli elementi giusti per scattare, composizione, sfondi, colori. In ogni caso io scatto in continuazione, anche senza fotocamera, penso, osservo, immagino. Quando lavoro ad un progetto ho sicuramente più tempo per pensare agli elementi che compongono lo scatto, ma senza che si verifichino tutte le condizioni non scatto! Cosa ti fa nascere la voglia di lavorare ad un progetto fotografico? La voglia di raccontare una storia e la sfida di raccontarla con il giusto mezzo fotografico, e con il migliore approccio per farla conoscere. Trovare la luce giusta è come cercare “le parole” migliori per uno scrittore, forse è questo elemento che mi spinge a lavorare ad un progetto fotografico! L’idea di Africa through Iphone quando è nata e perchè? Nel 2009 sono stato incuriosito dal fatto che un movimento fotografico fosse legato allo strumento. L’Iphoneography, l’arte di scattare con un iPhone era probabilmente agli albori e così ho iniziato a pensare a qualcosa legato all’Africa. Sono sempre in viaggio tra Malawi, dove vivo, Mozambico, Zambia e Tanzania, a volte in Kenya e così le mille storie che mi passavano sotto gli occhi, in qualche modo hanno trovato visibilità. Ho iniziato a collaborare con un blog, fotogriPhone, che pubblicava con scadenza settimanale i miei scatti e di qui tutto si è sviluppato. Qualche mostra in Italia, qualche scatto ha vinto contest

internazionali, una collettiva a New York e San Francisco. In quanto tempo è stata realizzata, pensi di svilupparla ulteriormente? Sono tre anni che si sviluppa e finchè rimarrà attuale raccontare delle storie attraverso la fotocamera di un cellulare continuerò a scattare. Nel momento in cui l’Iphone non sarà più adeguato, cambierò il mezzo fotografico. Ad oggi non ho idea di quando non sarà più utilizzato. Altri progetti a cui hai lavorato? Ho lavorato a qualche progetto fotografico per diverse ONG che operano in Africa, ma cerco sempre di trovare nuovi spunti personali per crescere professionalmente. Ultimamente sto lavorando ad un progetto a lungo termine sugli elefanti senza zanne del South Luangwa. A novembre sarò in Mozambico di nuovo per una ONLUS italiana che opera nel sociale. Diciamo che cerco di tenermi sempre aggiornato sui nuovi mezzi e sui diversi linguaggi che la fotografia offre.

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Un ringraziamento a Monica Bagatin per l’intervista a Stefano e per averci permesso di vedere un’Africa diversa grazie a queste bellissime foto 32 |


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PHOTOPEDIA

ALEKSANDR RODCHENKO di Alessandro Rossi Sebastiano

La vita e le opere dei grandi del passato, raccontando un poco di noi stessi.

“Se si desidera insegnare all’occhio umano a vedere in una nuova maniera, è necessario mostrargli gli oggetti quotidiani e familiari da prospettive ed angolazioni totalmente inaspettati e in situazioni inaspettate.”

qualche reportage. Rodchenko si dedicò anche al fotomontaggio, mezzo di comunicazione efficientissimo nella Russia di quel periodo, in cui una grande parte di popolazione era analfabeta.

“Fotomontaggio” (1923)

“The Moskow Planetarium” (1929)

Usò il fotomontaggio per manifesti e copertine (in particolare, divenne il grafico principale della rivista “Lef” di Vladimir Mayakovsky) in linea con i principi del movimento costruttivista russo.

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(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

“Pioneer with a trumpet” (1930)

Nato a San Pietroburgo nel 1891, inizia ad esprimere la propria arte come pittore e, da subito, fece notare la propria idea di avanguardia aderendo alle correnti del futurismo e del suprematismo russo. Nel 1924 abbandonò la pittura in favore della fotografia. Con la sua Leica iniziò a fotografare la Russia da prospettive diverse rispetto agli standard della fotografia artistica: fu il primo a scattare fotografie storte. Usò la sua nuova tecnica per ritratti e fotografia di architettura, cimentandosi anche con

Le fotografie di architettura descrivono perfettamente il periodo storico, il punto di vista diventa simbolo dello sguardo al futuro. “Shukhow Tower” (1922)

Forse nessuno di voi conoscerà Aleksandr Michajlovic Rodchenko, ma scoprirete che è un fotografo del passato che ha posto le basi di una “rivoluzione” in ambito fotografico, accompagnando con i suoi scatti anche un’altra “rivoluzione”: quella del suo paese.


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“Books” (1925)

"leggete" è la traduzione dello slogan a forma di megafono in questo manifesto del 1929.

Nella enorme biblioteca che tutti abbiamo in tasca oppure nel computer a casa, che è il web, non troviamo molto materiale di questo fotografo; tuttavia la sua idea di fotografia è rimasta in ogni community, in ogni blog, in tantissimi portfolio e nella maggior parte delle mostre o delle rassegne fotografiche. A volte rimangono solo i tagli obliqui, moda dell’ultimo decennio e modo di fotografare spacciato come “innovativo”. Ma cosa differenzia la “prospettiva inaspettata” di un semisconosciuto fotografo russo da un comune scatto obliquo dei giorni nostri? La differenza è data dall’armoniosità, dallo studio delle linee che vanno a creare geometrie accattivanti e che stupiscono l’occhio umano. Il suo punto di vista è la descrizione perfetta di tutte le novità che sconvolgono il suo paese. Se non vedessimo la data accanto ad ogni fotografia non immagineremmo l’età di queste immagini. Oggi, nella maggior parte dei casi, proviamo solamente una sensazione di

disagio dovendo inclinare la testa per guardare alcune fotografie, come se fossero appese male al monitor piuttosto che alla parete.

“Girl with a Leica” (1934)

Il modo di pensare di Rodchenko si accostava perfettamente al periodo storico in cui è vissuto, oggi lo scatto obliquo è talmente diffuso che si arriverà ad un momento in cui stupiranno le fotografie orizzontali o verticali. Io penso che non basti un taglio “fuori dagli schemi” per rendere interessante una fotografia mediocre, l’inquadratura è la cosa che pone le basi alla fotografia scattata. Credo che, per potersi definire in qualche modo “fotografo” o “fotografa”, si debba avere prima di tutto un senso critico da applicare come criterio di selezione e di costruzione delle fotografie che si vogliono realizzare. In caso contrario ci si potrebbe affidare ad un laboratorio, chiedendo di ruotare il sensore della propria macchina fotografica di 45º. k

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

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UN LIBRO SULLO SCAFFALE A cura di Daniele Dell’Anna

ato come catalogo per la mostra tenutasi a BerliN no nel 2011, il volume “POLAROIDS” di Helmut Newton (edito da Taschen) ci presenta una selezione

degli scatti di prova in formato polaroid che il fotografo ha effettuato nel corso della sua lunga carriera. Le polaroid sono state usate da Newton come un “quaderno di appunti” che mostravano in tempo reale l’evolversi della sessione fotografica , e c’è da dire che spesso non si nota la differenza con lo scatto finale ottenuto usando la pellicola. Il volume contiene tutto quello che ci si aspetta da una collezione di foto di Newton : donne, glamour, sottile erotismo , feticismo e soprattutto corpi statuari e imponenti. Quindi non mi resta che consigliarvi di mettere le mani su questo libro e immergervi in un mondo dove la moda flirta con l’erotismo, un mondo dove i corpi emergono dalle emulsioni delle polaroid e riempiono con imponenza gli occhi di chi guarda. E poi finita la visione del libro, recuperate una macchina polaroid ed apprezzate la prima e vera istantaneità.

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(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)


FOTOGRAFIA & INFORMATICA

MALEDETTO “RUMORE”

Seconda Parte di Max Ferrero

Che cosa fare quando il rumore si presenta massiccio e invasivo sulle nostre immagini? Quale soluzione possiamo affrontare per recuperare foto, all’apparenza inutilizzabili, causa eccessiva “grana” digitale?

ome spesso accaC de le soluzioni nel mondo digitale cam-

biano alla velocità della luce, come cambiano anche le nostre attese. Ricordo che nei primi anni del secolo nessuno si lamentava dei rumorosi sensori CCD, ancora si viveva con il ricordo della risoluzione e delle possibilità offerte dall’analogico e, le fotografie prodotte dai nuovi apparati tecnologici, apparivano quasi come miracoli della tecnica. A rivedere adesso quelle prime immagini digitali viene da sorridere. Già a 400 ISO il rumore era più che apparente, mentre adesso fotocamere entry level riescono a realizzare foto pulite,

e sufficientemente dettagliate, anche a 1600 o 3200 ISO. Ma allora non siamo NOI a esse-

re un po’ troppo esagerati ed esigenti? Ovviamente la risposta è sì, ma è anche vero

che l’entusiasmo di andare sempre un passo oltre il consentito è stimolante oltre che creativo. Poter scattare a mano libera, in piena notte e senza flash è un elemento che stimola non poco, l’intraprendenza produttiva di qualsiasi professionista o fotoamatore evoluto. Quest’articolo affronta le possibilità che la postproduzione ci offre al giorno d’oggi per ridurre o eliminare del tutto quel che rimane del maledetto rumore.

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c’è cedas MAGAZINE

1. Utilizzare il Raw Inutile dire che se il fotografo può apportare modifiche e correzioni a un file con maggiore definizione e informazioni il tutto sarà fatto meglio e con più accuratezza. Ecco un altro buon motivo per scattare sempre in RAW e per dimenticare il comodo ma distruttivo formato Jpeg. Può apparire la soluzione più banale ma è anche la più funzionale. In pratica decidiamo noi il fattore di “levigatura” sul RAW e in seguito potremo applicare ulteriori riduzioni attraverso i filtri di Photoshop. Nel pannello dettagli di Camera Raw avremo la possibilità di gestire la nitidezza dell’immagine (la maschera di contrasto dei file RAW) e i relativi comandi di riduzione rumore dedicati alla luminanza (rumore generato nelle zone scure della

foto) e ai colori (rumore di crominanza relativo macchie cromatiche dei pixel). E’ uno strumento molto potente per gestire il rumore generatosi. Ovviamente alti valori di correzione rumore ridurranno la nitidezza generale dell’immagine. Non è una buona idea aumentare il fattore di nitidezza per poi attutire il rumore generatosi facendo una mossa contraria gestendo alti valori di riduzione. Il giusto equilibrio tra le varie maniglie è il reale toccasana per la fotografia sapendo anche che la gestione dei dettagli della luminosità e quella dei colori tende a far capire al programma ciò che è rumore e ciò che è trama. Se il rumore si presenta evidente, il mio consiglio è di convertire la fotografia in un file non compresso (tiff o psd) e, se c’è necessità di procedere a ulteriori elaborazioni con Photoshop, convertire con file non compressi e a 16 bit (tiff o 38 |

psd a 16 bit). 2. Scelta di ripresa Non sempre lavorare alla massima risoluzione possibile è la soluzione migliore per ottenere dei grandi risultati. Da alcuni anni, i produttori di macchine fotografiche, hanno cominciato a presentare modelli cui è possibile applicare una scelta di risoluzione. E’ la tecnica del pixel binning. Il binning non fa altro che combinare il segnale raccolto da più pixel del sensore stesso per comporre una sorta di “super pixel” capace di simulare il comportamento di un pixel di dimensioni maggiori. I nostri file Raw si dimezzano di dimensioni ma si riducono drasticamente anche gli effetti deleteri del rumore. La scelta di un file Raw più leggero deve essere compiuta a priori. Sapendo di dover lavorare in condizioni critiche di luminosità è meglio sacrificare un po’ di risoluzione per una maggiore nitidezza del file. Di solito i megapixel si dimezzano e, nei casi di small Raw più elevati le risoluzioni finali possono essere anche ¼ del nominale. 3. Il filtro “riduci disturbo” di Photoshop Photoshop è considerato da sempre il programma di fotoritocco di riferimento. Nonostante ciò non può essere leader in ogni settore della postproduzione. Il suo filtro di riduzione rumore non è dei più potenti presenti sul mercato ma compie sufficientemente bene il suo lavoro. Il filtro riduci disturbo lo possiamo trovare nel seguente percorso: filtro/ disturbo/riduci disturbo


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•Ritornate al metodo RGB altrimenti non potrete salvare in jpeg l’immagine. Se volete mantenete il metodo LAB ma sarete costretti a salvare il file in formato tiff o psd

Nell’impostazione base del filtro, notiamo diverse somiglianze con il pannello che Adobe ci propone in Camera RAW. Una maniglia per l’intensità del filtro e una dell’attenuazione del rumore. Una maniglia per il mantenimento dei particolari, l’aumento di questo valore riduce l’efficacia del filtro cercando di preservare i dettagli minuti. La maniglia per la riduzione del disturbo cromatico (se non è presente, azzeratelo) e il conseguente mantenimento dei particolari. Il quadrato elimina artefatto jpeg può rivelarsi molto utile ma deve essere utilizzato con estrema attenzione. Il suo funzionamento è legato a una distribuzione gaussiana (casuale) dei pixel in modo da realizzare un effetto grana maggiormente distribuito e caotico tipico dell’analogico, evitando la duplicazione di pixel simili presente negli artefatti jpeg. 4. Il metodo LAB Le immagini gestite da Photoshop possono essere le classiche fotografie in RGB a tre canali colori, in CMYK a quattro canali colore oppure in metodo LAB che gestisce l’immagine con un procedimento particolare a 3 canali. Un canale si occupa di tutti i colori che vanno dal verde al rosso. Un altro si occupa di quelli che vanno dal giallo al blu e l’ultimo, quello per noi più interessante, si occupa delle sole luminosità. Applicare delle modifiche a questo canale significa non toccare i colori. Potremo quindi utilizzare il filtro di riduzione del rumore solamente su questo canale, ottenendo il 100% del risultato riducendo la nitidezza solamente al 33% dell’immagine. Per ottenere i risultati procedete come segue:

5. Il metodo selettivo Di tutte le tecniche che utilizzo, questo è il più complesso, non tanto per la metodologia, quanto per l’effettivo lavoro manuale che comporta. Il rumore si annida in tutta l’immagine ma è più evidente nelle ombre e nelle zone uniformi come i cieli o sfondi a tinta unita. Applicare degli effetti a queste porzioni d’immagine è la soluzione ottimale. Per utilizzare questo metodo bisogna avere dimestichezza con le maschere di livello e relativo controllo della loro applicazione con il comando pennello. Il trucco è creare duplicati del livello originale e applicare l’effetto voluto, di solito si utilizzano filtri di sfocatura e non di riduzione rumore, poi attraverso le maschere di livello e il loro controllo con i pennelli si applicano gli effetti unicamente nelle zone che desideriamo. Se siete interessati a quest’aspetto particolare di fotoritocco, vi consiglio questa lettura: http://www.fotozona.it/lezioni/uso-dei-layers-seconda-parte-filtri Alcuni software venduti separatamente da Photoshop affrontano la riduzione del rumore con maggiore precisione di quanto possa fare il software dell’Adobe. Saranno materia di un futuro articolo, un po’ tecnico, un po’ stile recensione. k

•Aprite l’immagine da processare con Photoshop •Andate su immagine/metodo/colore lab •Sul pannello dei livelli selezionate il canale dedicato alla luminosità •Applicate il filtro di riduzione rumore •Selezionate nuovamente il canale denominato LAB per ripristinare i colori | 39


Foto di Alessandro Foto diRossi MaxSebastiano Ferrero

APPUNTAMENTI NOTIZIE APPUNTAMENTI IMOSTRA - CONCORSO “BIBLIO-TEK”

Durante la serata non si parlerà solo di fotografia ma sarà un momento di incontro e di scambio culturale. TURIN PHOTO FESTIVAL Vi invitiamo a partecipare numerosi. Durante la seracon il reportage a quattro sulle Paralimpiadi di ta verranno raccolti generi mani alimentari (non deperibili, Londra (di cui trovate un assaggio in queste pagine) non a base di maiale) che verranno consegnati ai raRenata Busettini e Pierlorenzo Marletto hanno otgazzi di Corso Chieri, affinché la serata di trasformi in tenuto un ottimo riscontro (secondo posto del Preun aiuto concreto, anche se piccolo. mio URANI) durante Turin Photo Festival svoltosi Vi aspettiamo numerosiil (la serata è ovviamente aperta in svariati appuntamenti nel mese di novembre. In a tutti), questa volta è particolarmente importante; le fotografie di Renata Pierlorenzo sono -particolare 7 maggio 2013, dalle 21.00 alle e23.00, conferenza state esposte dal 7 all’11 novembre nella prestigiosa “365 giorni SERMIG”; conferenza e proiezione sul recorniceSERMIG del Museo di Scenze di Torino. Ceportage effettuato dal Naturali gruppo Fotografico das, presso l’Accademia Torinese della Fotografia;

Foto Ferrari Rossi Sebastiano FotodidiCarlo Alessandro

PARATISSIMA

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Foto di Pierlorenzo Marletto

- 16 aprile 2013, dalle 21.00, la sezione Fotografi CeDurante la serata l’invito di inaugurazione, svoltasi predas, accogliendo del presidente Fiaf alla Claudio senza deièvertici Cedas,presso della l’Accademia Biblioteca NazionaPastrone, lieta didel ospitare Torinele di e Fotografia di autoritàdi della RegionelaPiemonte, si è svolta la se Moncalieri serata “Rifugiati”. Una premiazione che ha visto come proiezione di del fotoconcorso di Raffaele Bellacicco (sociovincitriCRDC) ce la nostra Elisabetta Lucido unChieri, opera che fonde realizzate nella palazzina di con corso occupata sapientemente la tecnologia “Metropoed abitata da ormai un paio futuristica d’anni da stile alcuni rifugiaripresa delin Cinema di Toritilis”, somali. La all’interno proiezione,delgiàMuseo ospitata altri circoli di no, consilaprefigge cultura insita in complicate equazioni maTorino, lo scopo di sensibilizzare sempre tematiche. plauso adche Elisabetta dafinire tutti noi. più personeUn su grande una situazione non può nel dimenticatoio.

Foto di Pietro Abrignani

Foto Raffaele Lucido Bellacicco (CRDC) Foto di di Elisabetta

l Gruppo fotografico CEDAS, come consuetudine, si riunisce ogni martedì sera a partire dalle 8.45 presso lo studio fotografico Accademia Torinese della Fotografia in come preannunciato nello scorso numero, dal 12 al via XXIV Maggio 3/3 a Moncalieri (TO). 27 ottobre si è svolta, presso la Biblioteca Nazionale di Torino, l’esposizione delle fotografie partecipanti al Di seguito riportiamo il calendario degli appuntamenti concorso/mostra “Biblio-Tek”. Contemporaneamente speciali dei prossimi mesi. Per aggiornamenti e modicon l’esposizione delle opere realizzate dalla sezione fiche dei programmi vi invitiamo a consultare il sito: arti figurative, i fotografi del Cedas hanno presentato www.fiatcares.com/Cedas/Gruppi/sezioni/foto/Pafotografie raffiguranti l’unione tra il mondo della culges/home.aspx oppure inviate una mail all’indirizzo: tura e della tecnologia. cefotomagazine@gmail.com indicando sull’oggetto: “appuntamenti” e sarete informati direttamente dalla redazione sui programmi del gruppo.

all’11 novembre il Gruppo -Dal 10 7maggio 2013, dalle 20.30 Fotografico alle 23.30,Cedas serataè stato protagonista all’interno dell’esposizione artistica Oneshot “La foto d’architettura” a cura di Mauro Raf“Paratissima”, svoltasi quest’anno per Fotografia; la prima volta fini, presso l’Accademia Torinese della negli ex Mercati Generali di Torino, con grandissi- fine maggio, week end fotografico con un destinazione mo riscontro di pubblico visitante. E’ stato esposto il da concordare; lavoro “Israele nelle Alpi” realizzato congiuntamente - 7 giugno 2013, dalle 20.30 alle 23.30, serata Oneshot all’omonimo libro di aSilvana Ghigonetto riguardante “La stampa digitale” cura dello stampatore profesl’ipotetica presenza storica degli ebrei nella valle Po sionista Gerry di Fonzo, presso l’Accasemia Torinese (CN).Fotografia. Sono state riproposte al pubblico alcune fotodella grafie esposte in precedenza a Paesana, elaborate seguendo una particolare tecnica di post produzione.


“Loren e Avedon” (1966)

MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTR TAZIO SECCHIAROLI – EDITI&INEDITI Dal 2/03 al 17/04/13 presso Wave Photogallery, via Trieste 32a, Brescia - www.wavephotogallery. com/?m=home&lg=ita

“Fiorello”

La mostra riunisce un centinaio di fotografie provenienti dall’Archivio Tazio Secchiaroli e realizzate dall’autore (Roma 1925-1998) nel corso del tempo. Accanto ad alcuni dei suoi scatti più celebri di cinema e costume sono state inserite una serie di immagini rimaste finora inedite.

DAVIDE IODICE – EXTRAVOLTI Dal 11 al 17/04/13 presso il Palazzo Saluzzo Paesana, via della Consolata 1bis, Torino - www.extravolti.it EXTRAVOLTI è un progetto fotografico di Davide Iodice realizzato con la collaborazione di personalità note ad un vasto pubblico. I soggetti di queste foto sono disposti ad apparire distorti e grotteschi in difesa della cultura ma anche a sostenere la volontà dell’essere umano verso la comprensione di fenomeni che li coinvolgono e, qualche volta, li travolgono.

GIANCARLO RADO – UN GIORNO LUNGO UN ANNO Dal 5 al 20/04/13 presso il Foyer di Sant’Antermo, via Cal di Breda 116, Treviso - http://fast.provincia. treviso.it/Engine/RAServePG.php/P/271810230300/ M/250010230303/T/Mostra-fotografica-Un-giornolungo-un-anno-di-Giancarlo-Rado Gli archetipi dei veneti, trentini e friulani vanno ricercati tra chi svolge ancora l’allevamento nomade del bestiame. I pastori transumanti rappresentano un modello vivente di un’occupazione che si è tramandata uguale nel tempo e nello spazio e che accomuna le aree del Mediterraneo con i territori dell’Asia centrale, dell’Africa e delle zone artiche.

IVANO BOLONDI – FOTOGRAFIE 1980-2012. ATMOSFERE SOSPESE Dal 23/02 al 21/04/13 presso la Fondazione Palazzo Magnani, corso Garibaldi 29, Reggio Emilia - www. palazzomagnani.it/2013/02/ivano-bolondi/ La mostra – curata da Massimo Mussini, storico dell’arte – presenta oltre 180 scatti del fotografo realizzati in diversi luoghi del mondo tra il 1980 e oggi, capaci di raccontare il viaggio artistico ed umano di un uomo straordinario, sensibile e attento ad ogni aspetto visivo ed emozionale che può celarsi nella realtà circostante.

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RE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVEN GIOVANNI GASTEL – ELEGANZA E FEMMINILITA’ ATTRAVERSO L’OBIETTIVO Dal 6/03 al 26/04/13 presso lo Spazio Ersel, piazza Solferino 11, Torino - https://www.ersel.it/Ersel/Dal-1936/EventiSponsorizzazioni/ArchivioEventi/EVENTI2013/GIOVANNIGASTEL.html#.UUo5vDeUfxA Grande cultore della sperimentazione, Gastel ha saputo portare nella fotografia di moda uno sguardo nuovo, insieme ironico, colto e raffinato. L’esposizione comprende una quarantina di immagini dal 1980 ad oggi, ritratti e citazioni di grande eleganza formale che incarnano e interpretano in modo sempre originale la bellezza e la femminilità.

NINO MIGLIORI – ANTOLOGICA Dal 18/01 al 28/04/13 presso il Palazzo Fava, via Manzoni 2, Bologna - www.genusbononiae.it/index. php?pag=26&ins=893 La mostra offre un panorama dettagliato ed esauriente del percorso di Nino Migliori, in più di 60 anni di ricerca sulla fotografia, della fotografia, con la fotografia. Oltre 300 opere esposte a cui si aggiungono 9 installazioni, che trovano spazio a Palazzo Fava per raccontare l’opera dell’autore.

PHOTOFESTIVAL 2013 Dal 21/03 al 30/04/13 presso la città di Milano - www. photofestival-milano.it/ Non solo 100 mostre fotografiche nell´area metropolitana di Milano, ma anche una mostra-evento di richiamo internazionale: “La Fotografia Italiana dal 1947 al 1967” e “Junior Photofestival”, festival della fotografia per bambini. Questo il ricco programma di Photofestival che nel 2013 (21 marzo - 30 aprile) coinciderà anche con la mostra Photoshow per trasformare per un mese Milano nella capitale internazionale della fotografia.

JOACHIM SCHMID E LE FOTOGRAFIE DEGLI ALTRI Dal 2/12/12 al 5/05/13 presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo (MI), - www.mufoco.org/joachim-schmid-e-le-fotografie-degli-altri/ Schmid è un artista tedesco che per l’originalità e l’attualità della sua opera e del suo pensiero gode di grande notorietà a livello internazionale, ma che è ancora troppo poco conosciuto in Italia.

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NTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVEN WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE YEAR Dal 2/02 al 5/05/13 presso il Forte di Bard (AO) – www. fortedibard.it/mostre/mostre/wildlife-photographer-year-nuova-edizione In anteprima esclusiva per l’Italia, si possono ammirare tutte le cento immagini premiate al più prestigioso concorso al mondo dedicato alla fotografia naturalistica (nell’ultima edizione 2012) organizzato dal Natural History Museum di Londra con il Bbc Wildlife Magazine.

GIORGIO CASALI – DOMUS 1951-1983 Dal 16/02 al 5/05/13 presso il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Cortile del Tribunale, Piazza Viviani 2, Verona - www.comune.verona.it/nqcontent. cfm?a_id=36801&tt=verona

“Pont d’Iena” (1945)

Dal 1950 a metà degli anni ottanta, per oltre trent’anni, Giorgio Casali è stato il fotografo dei maggiori architetti e designer italiani. La mostra racconta questi anni attraverso una straordinaria scelta d’immagini fotografiche apparse sulla rivista Domus.

ROBERT DOISNEAU – PARIS EN LIBERTE’ Dal 20/02 al 5/05/13 presso lo Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, Milano - www.provincia.milano.it/ cultura/manifestazioni/oberdan/robert_doisneau/index. html Per iniziativa della Provincia di Milano, dell’Atelier Doisneau, della Fratelli Alinari/Fondazione per la Storia della Fotografia e di Civita, con il patrocinio della Ville de Paris, la mostra, dal titolo “Paris en liberté”, presenta oltre 200 fotografie originali, scattate da Doisneau (1912-1994) nella Ville Lumière tra il 1934 e il 1991.

100 ANNI DI APPARECCHI FOTOGRAFICI ITALIANI Dal 21/02 al 5/05/13 presso il Politecnico, corso Duca degli Abruzzi 24, Torino - www.polito.it/news/index. php?idn=4461&lang=it Per molti la pellicola fotografica è diventata un oggetto del passato ma le fotocamere analogiche hanno rappresentato dalla seconda metà dell’Ottocento capolavori di meccanica e di ottica per professionisti e dilettanti. Anche il nostro Paese ha dato il proprio contributo al settore con esempi di ottima industria. La mostra offre al pubblico una rassegna di circa 170 apparecchi fotografici di produzione nazionale della Collezione Aime dove spiccano i nomi di Felice Bardelli, Lepage, Duroni, Murer, Lamperti e Garbagnati, Buschini, Albini, F.I.A.M.M.A., RO-TO, Fototecnica, Ferrania, Officine Galileo, Ducati, Rectaflex… (Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

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RE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVEN RENE’ BURRI “JEAN TINGUELY” Dal 6/03 al 5/05/13 presso la Fondazione Merz, via Limone 24, Torino - http://fondazionemerz.org/mostreesposizioni/prossime-mostre/ La mostra RENÉ BURRI “Jean Tinguely”, raccoglie 122 scatti in bianco e nero e a colori realizzate dal fotografo svizzero all’artista nell’arco di un ventennio. Burri osserva l’amico al lavoro nel suo studio, durante la realizzazione della scultura monumentale “Le Cyclop” vicino a Parigi, durante l’allestimento dei suoi lavori all’Esposizione Internazionale di Montreal, a Basilea e a Venezia. La serie fotografica si spinge oltre i confini dell’immagine ufficiale per catturare, con la disponibilità e complicità del soggetto fotografico, l’essenza, la personalità e la creatività dell’artista.

GOTTHARD SCHUH – L’ULTIMA VENEZIA Dal 22/03 al 5/05/13 presso l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Palazzo Loredan a Venezia - www. istitutoveneto.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/ IDPagina/809 Le fotografie dell’L’ultima Venezia con una mostra che presenta al pubblico per la prima volta 60 stampe originali tratte dal reportage realizzato dal noto fotografo svizzero Gotthard Schuh, nel 1963.

FOTOGRAFIA EUROPEA 2013 Dal 3 al 5/05/13 presso il centro storico di Reggio Emilia - www.fotografiaeuropea.it/ Nel 2006 il Comune di Reggio Emilia dà inizio alla manifestazione internazionale Fotografia Europea. Al centro dell’attenzione è la fotografia come strumento privilegiato per riflettere sulle complessità della contemporaneità. Per l’edizione 2013, il tema scelto è Cambiare. Fotografia e responsabilità.

GIANNI BERENGO GARDIN – STORIE DI UN FOTOGRAFO Dal 1/02 al 12/05/13 presso la Casa dei Tre Oci, Giudecca 43, Venezia - www.treoci.org/index.php/201302-05-10-08-35/mostre-in-corso Gianni Berengo Gardin considera questa mostra come la più rappresentativa della sua carriera: in parete oltre 130 stampe analogiche che ripercorrono il suo lavoro di reporter e che sono lo specchio di un autore che ha fatto dell’etica la sua bandiera.

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NTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVEN MAURIZIO GALIMBERTI – PAESAGGIO ITALIA Dal 16/02 al 12/05/13 presso il Palazzo Cavalli Franceschetti, Campo Santo Stefano 2842, Venezia - www. civitatrevenezie.it/gestione-mostre-musei-organizzazione/mostre/maurizio-galimberti-paesaggio-italia Maurizio Galimberti presenta in più di 150 immagini i suoi scatti più significativi, una sintesi della sua ricerca attraverso la riscoperta e la narrazione del nostro Paese, di alcuni luoghi scelti dall’autore per la loro significatività e da lui stesso eletti a luoghi del cuore continuando e affinando la sua ricerca iniziata già nei primi anni ‘90.

MIA FAIR 2013 Dal 10 al 12/05/13 presso Superstudio Più, via Tortona 27 a Milano - www.miafair.it/

Mauro Battiston “Lost in Eden”

Ritorna con la terza edizione, MIA – Milan Image Art Fair, una delle più importanti fiere di fotografia in Italia che riunirà più di 200 espositori, provenienti dall’Italia e dall’estero, che presenteranno il meglio della fotografia italiana ed internazionale.

CONFINI10 Dal 17/4 al 17/5/13 presso la Sala Fenice, Galleria Fenice 2, Trieste - www.confini.eu

Roger Ballen “Crawling man” (2004)

Si tratta di una grande esposizione incentrata sulle produzioni fotografiche al confine, cioè fuori dall’ordinario in termini di linguaggio, visione o tecnica utilizzata.

NOVECENTO, LA FOTOGRAFIA Dal 9/3 al 18/5/13 presso lo Spazio Contemporanea, corsetto Sant’Agata 22, Brescia - www.museokendamy.com/ L’esposizione vuole ripercorrere la storia della fotografia del Novecento, e più precisamente dal pittorialismo ad oggi, attraverso una selezione di opere realizzate da alcuni degli esponenti più illustri di questo ampio arco temporale.

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RE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVEN CINDY SHERMAN – THAT’S ME, THAT’S NOT ME Dal 1/2 al 26/5/13 presso Merano Arte, Edificio Cassa di Risparmio, via Portici 163, Merano (BZ) - www. kunstmeranoarte.org/index.php?id=76&L=2 La mostra Cindy Sherman. That’s me - That’s not me. Le opere giovanili 1975-1977 espone oltre 50 lavori dell’artista, entrati nella prestigiosa COLLEZIONE VERBUND di Vienna a partire dalla sua fondazione nel 2004.

iDyssey Dal 14/04 al 26/05/13 presso la Fondazione Stelline, corso Magenta 61, Milano - www.stelline.it/it/la-fondazione/home/mostre Progetto fotografico e multimediale di Stefano De Luigi che racconta il percorso che l’artista ha compiuto seguendo le tappe di Ulisse narrate nell’Odissea di Omero: 90 fotografie, 10 video e 1 multimedia danno vita ad un suggestivo racconto di viaggio raccontato solo con l’ausilio di due iPhone.

YANN ARTHUS-BERTRAND - DALLA TERRA ALL’UOMO Dal 7/12/12 al 2/06/13 presso il Forte di Bard (AO) - www.fortedibard.it/mostre/mostre/dalla-terra-alluomo-dal-7-dicembre-2012-forte-bard-yann-arthus-bertrand Gli incredibili ritratti aerei del fotografo-registra francese Yann Arthus-Bertrand dedicati ai profondi e inquietanti cambiamenti ambientali del pianeta sono al centro del nuovo grande evento espositivo del Forte di Bard.

LO SGUARDO DI MICHELANGELO. ANTONIONI E LE ARTI Dal 10/03 al 9/06/13 presso il Palazzo dei Diamanti, corso Ercole I d’Este 21, Ferrara - www.palazzodiamanti.it/1076/lo-sguardo-di-michelangelo-antonionie-le-arti Antonioni è uno dei padri della modernità cinematografica. Un artista che come pochi altri ha saputo sondare l’animo umano, radiografando le inquietudini del mondo contemporaneo, senza mai abbandonare eleganza e seduzione. La rassegna ripercorre l’intera parabola creativa di Antonioni, attraverso un suggestivo dialogo tra film e pittura, letteratura e fotografia. 46 |

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Francesco Cito “Afghanistam. Mullah e Corano” (1980)

NTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVEN CITERNAFOTOGRAFIA 2013 Dal 27/04 al 9/06/13 presso il comune di Citerna (PG) - www.citernafotografia.org/ Quinta edizione di CiternaFotografia, un festival dedicato all’arte fotografica e alla sua capacità di indagare nell’animo umano. Tema di questa edizione è Linea di confine. Tra i protagonisti della sezione espositiva spiccano Francesco Cito e Antonio Manta.

ROBERT CAPA – UNA RETROSPETTIVA Dal 15/03 al 14/07/13 presso il Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1, Torino - www.piemonte.beniculturali.it/index. php/it/homepage/99-appuntamenti/227-roberto-caparetrospettiva

HELMUT NEWTON – WHITE WOMEN / SLEEPLESS NIGHTS / BIG NUDES Dal 6/03 al 21/07/13 presso il Palazzo delle Esposizioni, via Milano 13, Roma - www.palazzoesposizioni.it/ categorie/mostra-helmut-newton La mostra raccoglie duecento fotografie comparse nei primi, leggendari volumi a stampa pubblicati da Helmut Newton.

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

“Winnie of the coast of Cannes” (1975)

Si celebra con un’importante retrospettiva uno dei maestri della fotografia del XX secolo: Robert Capa, in occasione del centenario dalla nascita. La mostra, patrocinata dal Comune di Torino, è organizzata dalla casa editrice d’arte Silvana Editoriale in collaborazione con Magnum Photos, celebre agenzia fotografica di cui Robert Capa fu uno dei soci fondatori nel 1947.

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PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PE VIAGGIO INTORNO ALL’UOMO

STEVE MC CURRY al Palazzo Ducale di Genova

o visto tante mostre di fotografia, ma la mostra ospitata a Palazzo Ducale H fino a qualche giorno fa, mi ha affascina-

to come nessuna altra prima. Per un fotografo, entrare in questo viaggio creato con sapienza dall’allestitore della mostra (Peter Bottazzi) grazie alle suggestive immagini di Steve McCurry è come entrare nel paese dei Balocchi. Oltre 200 fotografie in diversi formati affollano le tre sale e si mescolano con i visitatori. Volti di bambini, pastori, guerrieri e lavoratori che raccontano momenti di vita e di guerra. Le foto più famose si affiancano a quelle meno conosciute. Tutte molto belle e curate. Costruite o spontanee, l’eterno dilemma che divide sempre quando ci si trova di fronte ad una foto che mai avremmo avuto la possibilità di scattare. Poco importa, l’importante è farsi catturare da questo spettacolare percorso fotografico. k 48 |

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ER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER A cura di Renata Busettini

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PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PE A cura di Max Cascini

al 15 marzo al 14 luglio 2013, il Palazzo Reale di Torino ospita una mostra D fotografica dedicata a Robert Capa, un’importante retrospettiva con cui si celebra, in occasione del centenario della nascita, il più grande fotografo di guerra del secolo scorso. L’esposizione, patrocinata dal Comune di Torino, è organizzata dalla casa editrice d’arte Silvana Editoriale in collaborazione con Magnum Photos, la famosa agenzia che Robert Capa fondò nel 1947 insieme, tra altri, a Henri Cartier-Bresson. Capa è per tutti il fotografo dello sbarco in Normandia, il fotoreporter che ha ripreso dal vivo, sulla spiaggia di Omaha Beach con un obiettivo da 50mm, l’arrivo delle truppe americane venute a liberare l’Europa dal nazifascismo. Fu Life, la celebre rivista americana, a pubblicare le immagini di Capa documentando così quel fatto, sebbene tre dei quattro rullini scattati andarono completamente distrutti e anche del quarto si salvarono solo undici negativi, la cui scarsa qualità è sotto gli occhi di tutti. La rivista all’epoca scrisse che fu l’emozione del momento a far tremare la mano del fotografo. Per contro alcuni sostengono oggi che fu un giovane Larry Burrows, in quegli anni tecnico nei laboratori di sviluppo degli uffici londinesi di Life e incaricato di sviluppare velocemente le fotografie di Capa, appena arrivate dal fronte, a rovinare gli originali. Come è noto, si trattava di quel medesimo Larry Burrows che, per ironia della sorte, anni dopo divenne uno dei più noti fotoreporter della guerra in Vietnam.

Le immagini per cui Robert Capa è passato alla storia sono dunque undici fotografie molto rovinate a conferma della distanza tra la fotografia di uno dei più grandi fotoreporter di guerra del mondo e le immagini ritoccate e trasformate quasi completamente dall’uso odierno, ahimè, molto diffuso di software di fotoritocco, come photoshop. Il valore delle foto di Robert Capa va ricercato nella testimonianza, nella volontà di raccontare il reale. Non a caso egli sosteneva che «La verità è la miglior foto», e che a tal fine occorre arrivare fin dentro la notizia per poterla rappresentare. L’immagine del miliziano spagnolo colpito a morte, una delle più note e toccanti della mostra, è appunto la rappresentazione autentica del preciso istante in cui un soldato muore. Ed è ben noto che il fotografo si trovava a pochi passi dal soggetto e dai proiettili. Non stupisce allora che Capa sia morto a soli 40 anni, saltando su una mina in Indocina mentre cercava di salire su un terrapieno per fotografare una colonna di soldati. Una sua celebre citazione «se le vostre foto non sono abbastanza buone, non siete abbastanza vicino» ne sintetizza l’atteggiamento.

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ER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER ROBERT CAPA, immagini di guerra a Torino. In tutto, la retrospettiva espone novantasette fotografie in bianco e nero di diverso formato che raccontano la guerra civile spagnola (1936-39), la resistenza cinese di fronte all’invasione del Giappone (1938), la seconda guerra mondiale (1941-45), il primo conflitto Arabo-Israeliano (1948) e quello francese in Indocina (1954). Oltre alle immagini di guerra, sicuramente le più famose, si possono infine ammirare i ritratti della sezione friends della mostra. Fotografie che ritraggono Hemingway, Picasso, Matisse, Ingrid Bergman e molti altri, e che dimostrano inequivocabilmente la grande capacità e sensibilità del fotografo in grado di immortalare il senso dell’esistenza anche al di fuori del campo di battaglia. k

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ORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFI Le date indicate sono quelle dell’ultimo giorno per la consegna delle opere. 10/04/2013 - FIGLINE VALDARNO (FI) 17° Gran Tour delle Colline - 31° Trofeo Arno - Patr. FIAF 2013M6/7/8/9 - Tema Libero e Tema Obbligato “Natura” - info@arnofoto.it - www.arnofoto.it 10/04/2013 - FRANCAVILLA FONTANA (BR) I° CONCORSO FOTOGRAFICO “SETTIMANA SANTA” Tema I riti della Settimana Santa presso FRANCAVILLA FONTANA (BR) - www.lacasaccia.info 12/04/2013 – NOVARA R(i)esistere alla crisi - Tema Il valore della Resistenza - catartica.sermais.it 12/04/2013 – TORINO Concorso fotografico “Un uomo e il suo bambino” – Tema Obbligato: “Un uomo e il suo bambino” - www. ugi-torino.it/images/stories/foto/concorso_foto.pdf 13/04/2013 - PIANO DEL QUERCIONE (LU) 30° Piano del Quercione - Patr. FIAF 2013M11 Tema Libero e Tema Obbligato “L’olivo e il suo ambiente” - info@cfpianodelquercione.it - www.cfpianodelquercione.it 14/04/2013 – CAMPOSAMPIERO (PD) Concorso Fotografico Vedere Oltre - Tema: Il titolo suggerisce al partecipante di osservare con occhi nuovi l´ambiente che lo circonda, sia dal punto di vista paesaggistico, che dal punto di vista sociale, culturale ed emotivo...per catturare un´emozione a volte è necessario “vedere oltre” - www.prolococamposampiero.it/Eventi/4%C2%B0-concorso-fotografico-edizione-2013 14/04/2013 – MILANO Concorso fotografico “Face Your Talent” – Tema: Il sè: ritratto, autoritratto, identità - www.whataboutphotography.com/ 14/04/2013 – CAVRIGLIA (AR) 3° concorso fotografico “Gianfranco Fineschi” – Tema: La flora - www.rosetofineschi.it/index. php?option=com_content&view=article&id=122%3 Aoltre-la-rosasi-sta-come-dautunno-sugli-alberi-le-foglie-terzo-concorso-fotografico-qgianfranco-fineschiq&catid=36%3Anotizie-dal-roseto&Itemid=44 15/04/2013 – ROVIGO Concorso Fotografico Delta Shot – Tema: Visioni del territorio del Delta del Po, dei suoi paesi, delle campagne, delle valli e delle dune e ... - www.incipitve.it/ pages/page.aspx?idp=6&ida=4 15/04/2013 Concorso Fotografico L’Inizio – Tema: L’inizio , inteso nella sua globalità... - www.pics4fun.it 15/04/2013 – TORINO Concorso Fotografico Mirafiori si racconta – riservato a chi ha un’età compresa fra i 14 e i 35 anni – Tema: Quartiere di Mirafiori - www.associazionefalo.it/eventi/mirafiori 15/04/2013 Concorso fotografico “Work4youth” – Tema: Gio52 |

vani e lavoro - www.ilo.org/employment/areas/ youth-employment/work-for-youth/photo-contest/ WCMS_194593/lang--en/index.htm 19/04/2013 – PIAZZA ARMERINA (EN) Concorso Fotografico Nazionale “Sguardi DiVini” – Tema: Il vino, purchè le foto siano scattate in Sicilia - www. villaromanadelcasale.it/wp-content/uploads/2013/02/ BANDO-CONCORSO-SGUARDI-DIVINI.pdf 19/04/2013 – CAMOGLI (GE) Premio Skiaffino 2012/2013 “Spaesamenti” – Tema: Documentare un luogo o un oggetto o un angolo del proprio ambiente di vita e illustrare con un nesso logico uno degli aforismi di Skiaffino riportati al termine del regolamento - www.premioskiaffino.it/regolamento.pdf 20/04/2013 – LIVORNO 4° PREMIO COMBAT PRIZE 2013 - Tema libero www.premiocombat.it/ 20/04/2013 – FERRARA Maratona Fotografica di Ferrara - 4a Edizione – Tema: 12 temi dedicati alla cultura, più un tredicesimo tema facoltativo, che concorrerà per il “premio cultura” www.feedbackvideo.it/maratona-fotografica/ferraraedizione-2013/ 20/04/2013 – SAMARATE (VA) Concorso Fotografico – Tema: L’Italia in uno scatto d’autore - www.archiviofotografico.org/ 21/04/2013 - BOLOGNA 2° “Città di Bologna” - Patr. FIAF 2013H2 - Tema Libero e Tema Obbligato “Natura” - info@cpda-bologna. it - www.cpda-bologna.it 22/04/2013 - LEGNANO (MI) 7° Circuito Audiovisivi - Trofeo La Martinella - Patr. FIAF 13AVF02 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi G.F. Famiglia Legnanese - Via Matteotti, 3 - 20025 Legnano (MI) 22/04/2013 - TORINO 7° Circuito Audiovisivi - 7° Vitruvio d’Argento - Patr. FIAF 13AVF03 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - G.F. Eikon - Via Ada Marchesini Gobetti, 4 - 10134 Torino 22/04/2013 - DESIO (MB) 7° Circuito Audiovisivi - Trofeo Città di Desio - Patr. FIAF 13AVF04 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - C. F. Desiano - Via Gramsci, 12/a - 20832 Desio (MB) 22/04/2013 - SAN GIOVANNI IN PERSICETO (BO) 7° Circuito Audiovisivi - 6° Città di S. Giovanni in Persiceto - Patr. FIAF 13AVF05 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - C. F. Il Palazzaccio - Circonvallazione Vittorio Veneto, 21 - 40017 San Giovanni in Persiceto (BO) 22/04/2013 - CAORSO (PC) 7° Circuito Audiovisivi - Viaggio intorno al mondo Patr. FIAF 13AVF06 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - G. C. Gruppo 98 - Via Molinazzo, 13 - 29012 Caorso (PC). 22/04/2013 - GARDA (VR) 7° Circuito Audiovisivi - 9° Città di Garda - Patr. FIAF 13AVF07 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - G.F. Lo Scatto - Via San Francesco, 3/5 - 37016 Garda (VR)


ICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FO 22/04/2013 - LECCO (LC) 7° Circuito Audiovisivi - 2° Trofeo Lario - Patr. FIAF 13AVF08 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi - F.C. Lecco - Via della Rovinata, 17 - Lecco (LC)

29/04/2013 – ALBISOLA (SV) Obiettivo Albisola - “Raccontare il mondo” – Tema: “Natura e paesaggi”, “Persone e tradizioni”, “Arte e architettura” - www.comune.albisola-superiore.sv.it/

22/04/2013 - CORTONA (AR) 7° Circuito Audiovisivi - 7° Città di Cortona - Patr. FIAF 13AVF09 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - Fotoclub Etruria - Via XXV Aprile, 5 - 52044 Cortona (AR).

30/04/2013 – SESTRIERE (TO) Concorso fotografico “SESTRIERE PHOTO FESTIVAL” – Tema: La montagna, il paesaggio e la natura www.teamitalia.com/2008/schedaevento. asp?anno=2013&eventoid=43

22/04/2013 - SALSOMAGGIORE TERME (PR) 7° Circuito Audiovisivi - 7° Città di Salsomaggiore Terme - Patr. FIAF 13AVF10 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - C.T. Zoom - Piazzale Stazione, 2 - 43039 Salsomaggiore Terme (PR) 22/04/2013 - MONTEVARCHI (AR) 7° Circuito Audiovisivi - 3° Città di Montevarchi - Patr. FIAF 13AVF11 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. – 22/04/2013 - SESTO SAN GIOVANNI (MI) 7° Circuito Audiovisivi - 4° Gioberto d’Argento - Patr. FIAF 13AVF12 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. Gruppo Fotoamatori Sestesi - Via Dante, 6 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) 22/04/2013 - PESCARA 7° Circuito Audiovisivi - 12° Rassegna Aternum - Patr. FIAF 13AVF13 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - Aternum Fotoamatori Abruzzesi - Via Pescara, 68 65100 Pescara. 22/04/2013 - PERGINE VALSUGANA (TN) 7° Circuito Audiovisivi - 28° Giovedia 2013 - Patr. FIAF 13AVF14 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. G.F. Pergine - Via Cesare Battisti, 36 - 38057 Pergine Valsugana (TN) 22/04/2013 - SANREMO (IM) 7° Circuito Audiovisivi - 1° Garofano d’Argento - Patr. FIAF 13AVF15 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - Fotoclub Riviera dei Fiori - Via Boeri, 1 18018 Taggia (IM) 24/04/2013 – TARQUINIA (VT) Premio Maurizio Donati - XIII edizione - riservato a chi ha un’età compresa fra i 14 e i 25 anni - 3 temi: •Trasparente come… •Bell’orrore! •Il rosa è femmina - www.mauriziodonati.it 24/04/2013 – ROMA L´ARTE SECONDO ME - CONCORSO DI ARTI VISIVE – Tema: L´arte secondo me - la rivisitazione di opere d´arte di qualsiasi epoca con qualsiasi tecnica - www. facebook.com/pages/LArte-Secondo-Me-Concorso-diArti-Visive/343649375745886 26/04/2013 – ROMA Obiettivo VIII colle – Tema: L’acqua : fonte di vita e d’ispirazione - www.sperimentiamo.it/#Concorsi 28/04/2013 FOTORICORDO - 365 giorni in viaggio – Tema: Foto di Viaggio - www.diregiovani.it/rubriche/fotoricordo-2/edizione2013 28/04/2013 – LONDRA (UK) Renaissance Photography Prize – Temi: Sequenza libera – foto singola (expression, ordinary, in between) http://renaissancephotography.org/2013/categories.php

30/04/2013 – SANT’ELPIDIO A MARE (FM) Concorso Fotografico Nazionale “Immaginando S.E.M.pre” – Tema: La città di Sant’Elpidio a Mare (S.E.M.) - www.santelpidioamare.it 30/04/2013 – VENEZIA Concorso internazionale di fotografia “Obiettivo Venezia” – Temi: Città di Venezia e Vetro di Murano www.promovetro.com/ 30/04/2013 - NAPOLI Cronista emozionale per caso. Le opinioni del sig. Rossi – Tema: I luoghi della memoria in bianco e nero - www.valtrend.it 30/04/2013 Selezione MArteLive Fotografia – Tema Libero - www. martelive.it/ 30/04/2013 Concorso fotografico “Heritage Sicilia 2013” – Temi Obbligati: “Sicilia naturalistica”, “Folklore di Sicilia”, “Patrimonio storico-artistico di Sicilia” - www.heritagesicilia.it/ 30/04/2013 - VESTONE (BS) “La Valle Sabbia” - Racc. FIAF 2013D01 - Tema Obbligato “La Valle Sabbia” - info@fotoclub8marzo.it www.fotoclub8marzo.it 30/04/2013 II BORSA DI STUDIO GRAFFITI “Rolando Fava” – Tema: Reportage sociale - www.graffitiscuola.it/diariodibordo/eventi/concorso-fotografico-edizione-borsadi-studio-rolando-fava/ 30/04/2013 Red Bull Illume Image Quest 2013 – Tema Obbligato: “sport d’azione e d’avventura” - www.redbullillume.com/ 30/04/2013 TipiContest – Tema: Enogastronomia Italiana, tradizioni culinarie e contesti rurali/tradizionali con rimando all’enogastronomia - www.dallapianta.it/blog/tipicontest/ 30/04/2013 – CASTELLINA IN CHIANTI (SI) Concorso Fotografico “Chianti Experience” – Tema: Chianti - www.facebook.com/ events/115589138605658/ 30/04/2013 - ROMA 33° “Vittorio Bachelet” - Roma - Patr. FIAF 2013Q1 Tema Libero e Tema Obbligato “Diversi modi di preghiera” - f.fratangeli@live.it - www.nuovaera.org 30/04/2013 - MORCONE (BN) I Colori dello Sport - Racc. FIAF 2013R01 - Tema Obbligato “I Colori dello Sport” - cfsannita@virgilio.it | 53


ORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFI www.cfsannita.com 01/05/2013 - GARDA (VR) 1° Conc. Internaz. Audiovisivi “Città di Garda” - Patr. FIAF 13AVF01 - Sezione: Audiovisivi - www.fiaf.net/ diaf/ - Garda2013@gmail.com 01/05/2013 Concorso Fotografico Coffee break – Tema: Le pause caffè - www.facebook.com/pages/Quarta-Caff%C3%A8SpA-Pagina-Ufficiale/180165975396276 03/05/2013 – VERCELLI Concorso Nazionale per Arti Visive Luci della Terra - Tema “La realtà non è immobile. La vita non è immobile. Sensazioni di dinamismo universale” - http:// carvecappuccini.jimdo.com/rock-art/ 05/05/2013 – CORTINA D’AMPEZZO (BL) Concorso fotografico “GuideDolomiti” 2013 – Tema: La presenza ed i segni dell´uomo in ambiente montano - www.guidedolomiti.com/concorso_fotografico.html 05/05/2013 – PESCARA 1° Concorso Fotografico ON THE ROAD - Il mondo da un finestrino – Tema: Foto scattate in viaggio, dalla macchina, dal treno, dalla moto... - www.facebook. com/events/516084198430062/permalink/51608579 1763236/?notif_t=like 06/05/2013 – TORINO IX edizione Concorso Fotografico Uno scatto per lo Sport – Tema: Sport - www.unoscattoperlosport. tamtown.it/ 06/05/2013 - VICENZA Relazioni (Relationships) - Patr. FIAF 2013F1 Tema Obbligato “Relazioni (Relationships) - photo@ fondazionezoe.it - www.fondazionezoe.it - www.circolofotograficovicenza.wordpress.com - www.ilpuntofocale.it 06/05/2013 - TRAPANI 3° Premio Salvatore Margagliotti Tema Obbligato “Lavoro oggi” - ass.icoloridellavita@ libero.it - www.icoloridellavitatp.it 10/05/2013 – FOGGIA 3° Concorso Fotografico – Tema: Arti, Mestieri e Tradizioni del Territorio della Daunia - www.terramiafoggia.it/ 10/05/2013 - BERGAMO Concorso Fotografico - Tema Obbligato “Uscire dal dolore” - nisolifranco@gmail.com 11/05/2013 – TAVERNE ED ARBIA (SI) I° concorso fotografico – Tema: Non ha prezzo - http:// fotoclubavistaverne.blogspot.it/p/blog-page_12.html 12/05/2013 - FROSINONE “La Famiglia” - Racc. FIAF 2013Q01 - Tema Obbligato “La famiglia” - info@asfotofr.it - www.asfotofr.it 13/05/2013 - MORCIANO DI ROMAGNA (RN) 18° Città di Morciano di Romagna - Patr. FIAF 2013H3 Tema Libero e Tema Obbligato “L’acqua in tutte le sue forme” - giancarlopari@libero.it - www.circolofotograficomorcianodiromagna.it 54 |

15/05/2013 – AGORDO (BL) Concorso: “Persol Reflex Edition Photo contest” – Tema: Il bianco e nero - www.persol.com/italy/reflexedition/rules 18/05/2013 – MASIO (AL) 1° Concorso Fotografico Tra la gente del mondo – Tema: personaggi e/o scene di vita quotidiana da tutto il mondo ... vicino e lontano - www.buonaria.it/ 26/05/2013 – FRASCATI (RM) 2° Concorso Fotografico Nazionale “Città di Frascati” – Tema: L´importanza delle piccole cose - www. frascatifotografia.it/ 27/05/2013 – BELLIZZI (SA) Concorso Fotografico EXAREA2013 – Tema: Le aree dismesse - www.exarea.it/bando%20di%20concorso.pdf 30/05/2013 X edizione Concorso fotografico Medit Summer Fashion – Tema: I CINQUE SENSI - www.butterflyagency.com/ 30/05/2013 – SAN MARTINO DI CASTROZZA E PANEVEGGIO (TN) 1° Concorso Fotografico SanMaBook - Tema principale è San Martino di Castrozza e le Pale di San Martino, da sviluppare secondo i seguenti temi: il rosso, il silenzio, le nuvole, la gente – www.facebook.com/ SanMartinodiCastrozza 30/05/2013 – SANT’AGATA MILITELLO (ME) 5° Concorso Fotografico Nazionale “Nebrodi Foto” – Tema: Nebrodi - http://uriosfoto.blogspot.it/ 30/05/2013 – TRAPANI 2° Concorso Fotografico”TRAPANIDAMARE” 20122013 – Tema: Contest fotografico turismo a Trapani e nella sua estesa provincia - www.trapanidamare.it/ 30/05/2013 Concorso fotografico “Coffee is... foto” – Tema: 17 temi forniti da Illy per interpretare il caffè - http://coffeeis.illy.com/ 31/05/2013 – TRIESTE IV edizione Concorso Fotografico Internazionale URBAN 2013 – Tema: Street Photography – www.urban. dotart.it/ 31/05/2013 – MOLFETTA (BA) Premio internazionale di fotografia “Settimana Santa in Puglia, i luoghi della Passione” – Tema: la settimana Santa in Puglia, i luoghi della passione - http://www.settimanasantainpuglia.it/content/concorso_fotografico.asp 31/05/2013 - FIGLINE VALDARNO (FI) Campionato Italiano Fotografia Naturalistica - Gran Prix del Parco - Patr. FIAF 2013M12/3/4/5/6 Temi Obbligati “Agricoltura” e “Paesaggio” - info@arnofoto.it - www.arnofoto.it 31/05/2013 – CAGLIARI Concorso fotografico “Visioni sulla costa 2012” – Temi: testimoni del tempo: fari, semafori e fortificazioni costiere; sole, mare, vento: icone fuori dagli stereotipi; mi trovi solo qui: la vegetazione costiera; sott’acqua: una storia naturale; vivere di mare: antichi


ICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FO e nuovi mestieri - www.sardegnaambiente.it/index.ph p?xsl=612&s=216130&v=2&c=5126&idsito=23 01/06/2013 – BOLOGNA Maratona Fotografica Bologna - Ad ogni team, composto da due persone, verrà consegnata una lista di 50 obbiettivi da fotografare. Tempo massimo: 5 ore www.disturbo.net/ 07/06/2013 – ROSETO VALFORTORE (FG) 2° Concorso Fotografico UN FLASH PER ROSETO Tema libero - www.acmflashroseto.com/un-flash-perroseto-concorso-fotografico-2013/ 08/06/2013 - LEDRO (TN) 9° Valle di Ledro - Racc. FIAF 2013/E01 - Tema Libero e Temi Obbligati “Ritratto” e “Natura” - renzo.mazzola@tin.it 21/06/2013 – BISCEGLIE (BT) Concorso Fotografico Bisceglie in un click – Tema: Città di Bisceglie - www.prolocobisceglie.it/ 21/06/2013 – ALESSANDRIA Concorso fotografico “La Scienz@!” – Tema: La scienza! - www.disit.unipmn.it/Avvisi%20e%20notizie/REGOLAMENT.pdf 23/06/2013 - POSTA FIBRENO (FR) 6° Trofeo Griecone - Patr. FIAF 2013Q3 - Tema Libero e Tema Obbligato “Arti e Mestieri” - info@associazionedanilofiorini.it - www.associazionedanilofiorini.it 29/06/2013 - MANFREDONIA Trofeo Stele Dauna - Patr. FIAF 2013S1 - Tema Libero e Tema “La città e il diversamente abile” - infogolfobfi@gmail.com - www.ilgolfo.net 29/06/2013 – CHIARAVALLE (AN) Concorso Fotografico Neway – Nuovi Stili di Vita – Tema: Il concorso ha la finalità di mostrare i nuovi stili di vita che si stanno sviluppando per rispondere alla crisi degli attuali modelli di sviluppo socio-economico - www.mondosolidale.it/index.php?option=com_ k2&view=item&id=348:concorso-fotograficoneway&Itemid=121 30/06/2013 – ARIANO IRPINO (AV) Concorso Fotografico Ariano International Film Festival – Temi: Cinema; Libero - www.arianofilmfestival. com/documenti/BandoFotoItaliano.pdf 30/06/2013 – CIVITELLA ALFEDENA (AQ) 4° Concorso Fotografico Nazionale Civitella – Temi: L’acqua; Libero - www.comune.civitellaalfedena.aq.it/ eventi/concorso.php 30/06/2013 – SAN MARINO Concorso fotografico “SANMABOOK” – Tema: Il territorio di San Martino - www.facebook.com/ groups/347997691962741/ 30/06/2013 – CASTELBUONO (PA) 10° Concorso Nazionale di Fotografia Città di Castelbuono – Tema: L’ora blu - www.fotoconcorsolagrua.it/ 30/06/2013 – GAETA (LT) OPEN GALLERY INDIPENDENZA 2013 – Tema libero - www.graffialisti.com/index.php?option=com_conten t&view=article&id=9&Itemid=109

09/07/2013 – VAJONT (PN) Concorso Fotografico Uno Scatto per Vajont – Temi: L’INTERVENTO DELL’UOMO SULLA NATURA; LA RICOSTRUZIONE; I SUPERSTITI - http://cfvajont.wix. com/unoscatto 12/07/2013 - DOGANELLA DI NINFA (LT) 4° Doganella di Ninfa - Patr. FIAF 2013Q2 - Tema Libero - angelolt@mayl.com - www.gruppophos.com/ 15/07/2013 – CANISTRO SUPERIORE (AQ) Concorso Fotografico – Tema Libero - www.camerascura.org/index.php?option=com_content&view=artic le&id=10&Itemid=172&lang=it 15/07/2013 – PORTO VENERE (SP) Concorso Fotografico Porto Venere – Temi: Sopra il mare; Sotto il mare - www.prolocoportovenere.it/concorso/ 17/07/2013 - MURLO (SI) Obiettivo Murlo 2013 - Patr. FIAF 2013M17 - Tema Libero e Tema Obbligato “Gente del mondo” - prolocomurlo@gmail.com - www.prolocomurlo.com 18/07/2013 – LODI World.Report Award 2013 – Premio Italiano di Fotogiornalismo – Temi: Events: testimonianze dei momenti o eventi determinanti dal punto di vista sociale, politico o economico, del presente o del passato; Stories: documentazione nel tempo della straordinarietà, dell’ordinarietà o dell’inconsueto che si cela nella vita di tutti i giorni - http://festivaldellafotografiaetica.it/it/ 19/07/2013 – VEROLANUOVA (BS) PREMIO NOCIVELLI 2013 - Tema libero - www.premionocivelli.it/regolamento.pag 31/07/2013 Gentletude Photography Award – riservato a fotografi professionisti e a studenti di fotografia – Tema: La gentilezza - www.gentle-projects.com/portfolios/ award-2013/ 25/09/2013 - MERANO (BZ) 8° Digital Slide Show - Patr. FIAF 13AVF16 Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - Fotoclub Immagine Merano - Via Vigneti, 3 - 39012 Merano (BZ) 30/09/2013 – GHEDI (BS) 4° Concorso Biennale di Fotografia – Tema: Natura, paesaggio e flora della Pianura Padana - www.cf-lambda.it/ 15/10/2013 – MEZZANA MORTIGLIENGO (BI) 3° CONCORSO FOTOGRAFICO PARROCCHIA DI MEZZANA – Tema libero - www.mezzanafotoconcorso.it/ 31/10/2013 Concorso Fotografico – Tema: L’acqua in foresta www.rivistasherwood.it/concorso-fotografico-sherwood-2013.html 31/10/2013 – DESENZANO DEL GARDA (BS) Concorso Fotografico Oltre lo Scatto – Temi: 1) Luoghi visti ma mai guardati, 2) natura, opere dell´uomo e tradizioni 3) Esprimi i tuoi pensieri - www.oltreloscatto.org/ | 55


Sezione Fotografia CEDAS Fiat


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