FONDAZIONE COTARELLA

Above: Dominga Cotarella Below: Marta, Dominga and Enrica Cotarella. The three women, who are at the head of the Famiglia Cotarella winery, set up the Cotarella Foundation in 2021 with the aim of disseminating among young people and their families the importance of a correct diet, a balanced lifestyle, and choices that can influence the wellbeing of a person and thus of a community

JOUNG STORIES

BORN FROM A DREAM

COTARELLA FOUNDATION: A WORLD WHERE FOOD AND NATURE JOIN FORCES WITH YOUNG PEOPLE FONDAZIONE COTARELLA: UN MONDO DOVE IL CIBO E LA NATURA SI ALLEANO CON I GIOVANI text Teresa Favi

Fondazione Cotarella was founded a year ago as the brainchild of Dominga, Enrica and Marta Cotarella, the daughters of leading oenologists Riccardo and Renzo Cotarella and today at the helm of the Famiglia Cotarella winery in the Alta Tuscia region. The Foundation is motivated by a family event: one of Dominga’s two children was struck by a streptococcus-induced rheumatic fever. Timely action saved him, albeit with some after-effects, and the child - a very special boy - asked his mother to turn the experience into “something beautiful”. And Fondazione Cotarella is indeed a beautiful thing. The project has three strands and three objectives: to protect and promote the area, including local tourism; to offer support to young people with eating disorders (all the more urgent since the pandemic); and to encourage relations and empathy between youngsters and adults. “Regarding eating disorders”, Marta Cotarella tells us, “we’re very interested in prevention and what we call the what next stage - the moment when the therapy or clinical treatment is over and the young person begins the delicate process of returning to family life, school or work”. A practical example? “We run creative workshops to turn raw ingredients into healthy, nutritious foods. We’ve just completed two of these, one on hand-made pasta headed by chef Ciro Scamardella, the other on meatballs, with Riccardo Di Giacinto. A third workshop was organised at the restaurant Il luogo di Aimo e Nadia in Milan, with chefs Alessandro Negrini and Fabio Pisani, where the kids made tomato passata. It’s a way of turning an enemy into, if not a friend, at least an ally”. And you’re raising funds for an

advanced listening centre for children and parents, aren’t

you? “Yes, relationships are an important part of our work. We’re also planning an Academy for trainers and teachers in collaboration with local health authorities, San Raffaele and Tor Vergata University, with the aim of developing pathways to empathy and rehabilitation from eating disorders, a matter of choices and quality relationships that can impact the wellbeing of an individual and thus a community. due grandi enologi Riccardo e Renzo Cotarella, e oggi capitane del brand vitivinicolo Famiglia Cotarella con base nell’Alta Tuscia, è nata da un anno la Fondazione Cotarella. Il progetto prende vita da una storia familiare: una febbre reumatica Dominga. Cure tempestive lo salvano, anche se con qualche strascico, e il bambino – un ragazzino molto speciale - chiede alla madre di trasformare quella esperienza in “una cosa bella”. E, la Fondazione Cotarella di bellezza ne ha da vendere. Il progetto si declina in tre aree con altrettanti obiettivi: tutelare e promuovere il territorio, anche dal punto di vista turistico; offrire supporto ai giovani con disturbi alimentari (tema urgente dopo la pandemia); facilitare le relazioni e l’empatia tra adulti e giovani. “Nell’ambito dei disturbi alimentari – ci dice Marta Cotarella – siamo la fase dell’e poi.. il momento in cui, terminato il percorso terapeutico o clinico, per i ragazzi inizia la fase delicata del reinserimento in famiglia, a scuola o a lavoro”. Un esempio pratico? “Realiziamo laboratori creativi per trasformare le materie prime in cibi sani e nutrienti. Abbiamo appena concluso due laboratori, uno dedicato alla pasta fatta a mano guidato dallo chef Ciro Scamardella, l’altro sulle polpette con Riccardo Di Giacinto. U n terzo laboratorio si è svolto nel ristorante Il luogo di Aimo e Nadia a Milano, con gli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, dove i ragazzi hanno fatto la passata di pomodoro Un modo per trasformare un nemico, se non in un amico, almeno in un alleato”. E state anche raccogliendo

fondi per dare vita a un centro evoluto di ascolto per genitori

e ragazzi, non è vero? “Sì, quello delle relazioni è un tema importante. Stiamo progettando anche un’Accademy per allenatori e docenti in collaborazione con le Asl, il San Raffaele e patia e riabilitazione dai disturbi alimentari e approfondimenti sul mondo alimentare e del vino”. Insomma, una questione benessere di una persona e quindi di una comunità.