CONVENTION LIVINGMADE ACCORDO GRUPPO MADE – BRICO LIFE I RIVENDITORI PROMUOVONO IL CRUSCOTTO COSTRUIRE ANTISISMICO
NOVEMBRE 2016
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SoMMario
EDITORIALE 3 Comunicare qualità
30 DÖRKEN
MARKETING 4 MADE IN MADE
32 FASSA BORTOLO
L’ampliamento della Cantina Collemassari
di Franco Ferrari
Manutenzione straordinaria e risanamento del Condominio Palazzo Notari
di Claudio Troni
CONVENTION 6 Livingmade
e il marketing emozionale a cura della redazione
DAL GRUPPO 8 Voglia di Cruscotto (Made) di Andrea Giani
Nuovi Prodotti
36 PROTEK
Alla scoperta di Magic Box FILA Filafuego, il nuovo rimuovi fuliggine
38 FAKRO
Finestra a bilico FTP-V, tecnologia affidabile
12 Gruppo Made e Bricolife professionalità per due a cura della redazione
AREA TECNICA 14 Costruire antisismico di Davide Astuti
TYROLIT Dischi abrasivi extrasottili, rapidità e precisione
40 TECNASFALTI – ISOLMANT IsolGypsum per il risanamento acustico e termico delle pareti
RISTRUTTURACONMADE.IT 18 La muratura a vista
PROJECT FOR BUILDING Green Parking
negli interni
DALLA PRODUZIONE Case History
42 BILDEX
Prima di isolare, rifletti
22 WEBER
I prodotti alla calce
24 FONTANOT
Una casa a cinque stelle
26 WIENERBERGER
Riqualificazione Scuola Media Anna Frank
COLOPHON
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DULCIS IN FUNDO 44 La domanda è una risposta di Roberto Anghinoni
Sul tetto del Monte Bianco
28 GYPROC
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MAXIMA Grazie a Motomax 350 mai più problemi di miscelazione
Nell’immagine di copertina, la Città delle Arti e delle Scienze di Valencia, progettata da Santiago Calatrava.
“Made Life” è il Web Magazine di Gruppo Made. Grafica e impaginazione: Sillabario Srl – Milano Gruppo Made è un marchio di Made Italia Srl, con sede legale a Milano, Via della Moscova, 47/A - 20121 Milano (MI). Made Italia Srl – Sede di Bologna - Via Piero Gobetti, 52/3 - 40129 Bologna Tel: +39 051.760041 | Fax: +39 051.6056789. Made Italia Srl – Sede di Pero (Mi) - Via Amerigo Vespucci, 10 - 20016 Pero (MI) Tel: +39 02.93909301 | Fax: +39 02.93906184.
EDITORIALE di Franco Ferrari
COMUNICARE QUALITÀ
C’
è un argomento che mi sta molto a cuore, sia come imprenditore, sia come titolare di un punto vendita. Questo argomento è la qualità della nostra proposta commerciale. Personalmente, è un valore che coltivo dall’inizio della mia attività, unvalore che vorrei fosse il denominatore comune, il segno distintivo del Gruppo, in ogni parte d’Italia. Vorrei insomma che la gente pensasse: se ho bisogno di un prodotto di qualità, vado in una rivendita Made, perché sono sicuro che lì lo trovo. Oggi, l’Ufficio Acquisti del nostro Gruppo ha fatto una scelta ben precisa che condivido pienamente: ci affidiamo solo a 120 convenzioni con aziende produttrici di assoluto rispetto perché crediamo che una scelta di qualità possa oggi fare la differenza, la differenza fra noi e i nostri concorrenti, piccoli o grandi che siano; distribuzione organizzata o multipoint, o ciò che volete voi. Ma la qualità non è un concetto sempre apprezzato, sempre compreso. Anche io, come tutti voi, ho prodotti “di prezzo”, purché offrano una qualità decorosa. Ma, se posso, consiglio sempre la variante qualitativa più alta, più garantita, perché voglio che il mio cliente possa sempre lavorare
tranquillamente, che non debba perdere tempo a tornare nel mio magazzino a lamentarsi, e anche perché un cliente soddisfatto ritorna, anche se ha speso un po’ di più, perché si sente consigliato bene e si sente importante. Qualche collega mi ha detto che la qualità è una scelta impegnativa. È vero, ma noi oggi prima che venditori dobbiamo essere un punto di riferimento tecnico per i nostri clienti, e io vorrei che il nostro Gruppo fosse considerato proprio questo: un interlocutore preparato e attento all’innovazione, un punto di riferimento sul territorio che ha sempre la soluzione giusta da consigliarti. Cari amici, non credo possa esistere un’altra strada da percorrere in questo mercato complesso e ancora debole, dove ogni giorno nasce una nuova forma di concorrenza, guarda caso sempre orientata al prezzo. Noi di Gruppo Made dobbiamo essere un’altra cosa, e sono anche convinto che sia nostro interesse riuscire ad andare oltre al prezzo. Ecco perché mi piacerebbe che tutti noi di Gruppo Made, sempre di più facessimo la scelta della qualità: la qualità come nostra seconda bandiera. La prima è quella del nostro Gruppo. E non si tocca. ■
MarKeTinG
DiPenDe in Gran ParTe Da noi in Un anno DiFFiciLe Da DeciFrare, iL noSTro GrUPPo Ha PorTaTo aVanTi in MoDo riSoLUTo La STraTeGia DicHiaraTa cHe PriViLeGia iL FocUS SUL noSTro neTWorK Per iL QUaLe aBBiaMo inVeSTiTo QUeST’anno, i DUe TerZi DeL MarKeTinG inVeSTMenT
di cLaUDio Troni DireTTore MarKeTinG GrUPPo MaDe
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osa si puó /dire di te?” Iniziava così una canzone dei Pooh che, Millennials a parte, tutti gli altri dovrebbero conoscere e che mi torna comoda come incipit per cominciare a tirare le somme di questo 2016, essendo l’ultimo numero di “Made Life” dell’anno. Un anno duro per i drammi che hanno colpito il paese, drammi le cui immagini ci invitano a riconsiderare la scala di valori responsabile della nostra preoccupazione quotidiana sugli alti e bassi del mercato. Più bassi che alti, comunque. Ritengo infatti molto probabile che anche nel 2016 si incassi - si fa per dire - un ennesimo segno meno, nonostante ci rimbalzino addosso da ogni sponda, ottimistici segnali di ripresa. Lo stesso Cresme confida sulle tendenze positive relative agli investimenti delle costruzioni; a me sembra che questi “segnali” non si siano tramutati in sostanza per la distribuzione edile, almeno per quella tradizionale. Certo non era neppure realistico attendersi che il 2016 rilanciasse – tout court – il settore, perché la dimensione del nuovo mercato non è più in grado di sostenere tutti i punti vendita, ma se una crescita c’è è fatta di piccole crescite individuali. Non è più possibile parlare di un mercato che cresce – se pur così fosse – e neppure di regioni o di provincie trainanti, perché ormai la positività dei risultati è data da un’interazione tra tre variabili: una che non possiamo governare, i lavori territoriali; una che possiamo parzialmente governare: la concorrenza; ma una che possiamo totalmente governare: il grado di recettività dell’odierna domanda da parte del nostro punto vendita. Spiego perché a mio avviso la concorrenza non sia parzialmente governabile. Non è certamente governabile l’insediamento di
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nuovi soggetti della Grande Distribuzione nel nostro panorama, ma relativamente governabile o quanto meno limitabile la concorrenza di un distributore tradizionale, perché per quanto “lui” migliori l’efficacia della sua offerta, possiamo farlo anche noi probabilmente prima, meglio e a minori costi. Facciamo dunque fifty fifty, che le variabili che determinano i nostri risultati siano governabili al 50%, il che significa che almeno il 50% dei nostri risultati dipendono da noi. Quello che ritengo di poter affermare è che il 2016 ha confermato che il numero dei nostri aderenti, che sono consapevoli che i risultati dipendano dal cambiamento delle abitudini, è crescente e che coloro che si sono mossi per adattare la propria azienda al mercato che c’è hanno ottenuto risultati incoraggianti. Cresce l’adesione ai nostri servizi come mai negli anni precedenti: Cruscotti Direzionali Made, Restyling Showroom Livingmade, Aree Tecniche Made, siti aziendali .ristrutturaconmade.it, pagine vetrina finiture Livingmade.it. Mi auguro che il prossimo anno ancora più imprenditori si affidino, utilizzino il know how Made che ritengo sia un valore di cui il nostro Gruppo vanta un gap positivo non indifferente rispetto al resto dei mercato dei competitors. L’inventiva, la capacità imprenditoriale del singolo è naturalmente il valore più importante, ma meglio sarebbe - in questa nuovo scenario di mercato - integrarla in un processo di crescita pianificato all’interno del Gruppo, perché questa soluzione offre e sempre più offrirà strumenti di competitività impossibili da immaginare in forma indipendente. Insieme, in Made, è meglio. ■
conVenTion
LiVinGMaDe
e iL MarKeTinG eMoZionaLe a cura della redazione
L’inconTro a BoLoGna con Le riVenDiTe cHe DiSPonGono DeLL’area LiVinG Ha ForniTo Lo SPUnTo Per riFLeTTere ancora Una VoLTa SULLe nUoVe ProSPeTTiVe DeLLa DiSTriBUZione eDiLe a MarcHio MaDe. MoraLe, La SHoW- rooM È Un’area Di BUSineSS
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arcH. criSTiano BoneSSo conSULenTe MaDe ProGeTTo LiVinGMaDe SHoWrooM
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ome Claudio Troni ha avuto modo di sottolineare lo scorso 28 settembre a Bologna, durante la Convention Nazionale Livingmade, la distribuzione edile si è vista cambiare la domanda, quella domanda che l’ha resa spesso prospera negli ultimi trent’anni, almeno fino al 2008. È un po’ come essere catapultati in un mondo parallelo, dove l’interlocutore non è più quello di prima, dove le attese sono personali e più precise, dove capiamo che gran parte dello spazio dedicato ai materiali pesanti non sono più preponderanti nel nostro magazzino che si trova nell’urgenza di creare nuovi spazi di esposizione e di vendita. Il Gruppo ha condensato il nuovo layout della rivendita Made in pochi, essenziali punti: magazzino + area self + area tecnica + spazio Livingmade. Cambia la prospettiva, perché il cliente privato osserva da una diversa prospettiva. A Bologna, nell’interessante incontro che ha riunito numerose rivendite Livingmade, Cristiano Bonesso ha detto che il cliente privato, entrando nelle nostre rivendite, si aspetta competenza, esperienza, concretezza, ma soprattutto amore, ovvero quel sentimento che fa sembrare le cose belle ancora più belle, ancora più desiderabili. Oltre che uno spazio espositivo, Livingmade diventa quindi una importante leva di marketing.
Un marketing che poggia le sue basi sulla trasmissione delle emozioni. Molti colleghi delle rivendite Made stanno già operando, con successo, seguendo questa strada. Quindi, possiamo confermare che funziona. Livingmade è un network che opera in modo moderno nel mercato delle finiture, e lo fa contemporaneamente e parallelamente al mercato tradizionale che è rimasto. Il passaggio al nuovo posizionamento delle nostre rivendite – un passo che abbiamo già avuto modo di sottolineare quanto sia necessario – deve prima rispondere a precisi quesiti individuali. Il primo quesito riguarda la scelta di ciò che si vuole fare; il secondo è rivolto alle motivazioni, al perché si è scelta una determinata strada; il terzo guarda alle strategie da mettere in atto per raggiungere lo scopo che ci siamo prefissati. In fondo, è il vecchio “cosa, come e perché”, un trittico di riflessioni che non sempre hanno accompagnato l’imprenditore della distribuzione nel suo lavoro quotidiano. Gruppo Made, con Livingmade, ha pronto il “come”, alle altre due domande dovete, se volete, rispondere voi. Senza dimenticarvi le parole di Bonesso, ovvero che lo Spazio Livingmade deve essere una scelta emozionale (e soprattutto convinta) anche per gli imprenditori Made. ■ (R.A.)
DaL GrUPPo
VoGLia Di crUScoTTo (MaDe) DaLLa ViVa Voce Dei riVenDiTori MaDe, aLcUne iMPreSSioni SULLa VaLiDiTÀ DeL nUoVo STrUMenTo Di GeSTione iDeaTo e reaLiZZaTo DaL noSTro GrUPPo di andrea Giani
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GiUSePPe TroTTa F.LLi TroTTa FinaLe LiGUre (SV)
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a proposta Made di offrire il necessario supporto all’evoluzione dei punti vendita Made non è unicamente indirizzata all’offerta merceologica o al layout espositivo, ma riguarda anche la sfera gestionale dell’attività che non è certamente un ambito secondario. Anzi, per alcuni rivenditori Made, coloro i quali hanno deciso di utilizzare il “Cruscotto Direzionale Made”, l’aggiornamento degli strumenti per l’analisi strategica dei dati è diventato una priorità, indispensabile per governare nel migliore dei modi la loro attività. Gruppo Made ha creato il “Cruscotto Cruscotto Made” dopo l’esperienza dei check up che hanno evidenziato una carenza di capacità analitica comune un po’ a tutti. La necessità di creare un nuovo strumento di gestione era evidente, e da circa un anno il Cruscotto Direzionale Made sta entrando con sempre maggiore favore nei nostri punti vendita, grazie al fatto che non si tratta di un semplice “software di business intelligence” che qualsiasi software house può offrire,
ma di uno strumento pensato e realizzato espressamente per la distribuzione edile, un prodotto informatico che ogni distributore Made può utilizzare e gestire senza problemi, grazie anche al continuo supporto dei nostri tecnici informatici, sempre a loro disposizione. Per conoscere “dal vivo” le opinioni degli utilizzatori del “Cruscotto Made” abbiamo direttamene interpellato alcuni rivenditori. Di seguito le loro impressioni. GIUSEPPE TROTTA F.lli Trotta di Finale Ligure Sicuramente, oggi la situazione è più sotto controllo. Avevamo già un gestionale, ma era organizzato male, e l’occasione di utilizzare il Cruscotto Made ci ha permesso di riorganizzare tutto, grazie anche al supporto dei tecnici del nostro Gruppo. Una gestione migliore della raccolta informazioni oggi è indispensabile per prendere le giuste decisioni. Un servizio interessante per noi è il controllo della fatturazione che mette in ordine decrescente i ricarichi. Si vede così subito se qualche errore di digitazione non permette il giusto ricarico e si può corregge. Alla fine dell’anno, abbiamo visto che si recuperano migliaia di euro. Il Cruscotto Made ci aiuta anche ad avere un interessante profilo del cliente: capiamo ciò che compra, ma soprattutto ciò che non compra, in modo da poter fornire a questo cliente un’offerta completa, più mirata.
aLBerTo ViGLiano ViGLiano eDiLiZia Di ciGLiano (Vc)
oMBreTTa GiannUBiLo cMV Di LiSSone
MicHeLe D’aPriLe D’aPriLe eDiLiZia GroUP Di VieSTe (FG)
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aTTiLio GaraVaGLia MaTeriaLi eDiLi GaraVaGLia Di caSoreZZo (Mi)
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ALFREDO PIERGALLINI Edilizia Piergallini di Martinsicuro (TE) Il cruscotto è utilissimo, non averlo sarebbe come guidare una automobile, appunto senza cruscotto. Non sai se la macchina funziona bene o no, se serve qualche intervento, e così via. Oggi il cruscotto ci fornisce tutte queste informazioni, puoi selezionare tutti i dati che ti servono per ulteriori elaborazioni. Ho fatto anche alcune modifiche all’impianto base grazie alla disponibilità dei tecnici Made, in base alle mie esigenze. Poi, puoi realizzare facilmente qualsiasi tipo di statistica. Secondo me è indispensabile, in qualsiasi tipo di azienda. Certamente, a monte è necessario un lavoro importante per l’immissione dei dati, tutto parte dal gestionale: più è completo, più il Cruscotto Made ti sarà utile, perché ti fa informazioni precise. Lo consiglio a tutti. ALBERTO VIGLIANO Vigliano di Cigliano (VC) Lo uso tutti i giorni, guardo i budget, le marginalità, è uno strumento molto efficace. Rispetto a prima non c’è paragone, posso controllare gli acquisti, i pagamenti e, più in generale, la gestione globale dell’azienda. Per me è stato anche uno strumento che ha favorito la risposta a numerose domande che prima non mi facevo, è stato uno stimolo e mi ha aiutato a ragionare meglio la gestione della mia azienda. OMBRETTA GIANNUBILO CMV di Lissone Utilizziamo molto il Cruscotto Made. La mattina è una delle prime attività che svolgiamo per conoscere l’andamento della nostra azienda. Ovviamente per monitorare il fatturato, ma anche per scoprire l’andamento di ogni categoria merceologica. Ci serve per comprendere quali sono i settori di prodotto che vanno meglio, quelli che invece soffrono e, alla fine, i dati del cruscotto ci aiutano
a definire anche l’esposizione degli articoli in vetrina. Oggi non esistono più situazioni standard o stagionali di vendita, quindi il cruscotto guida anche le nostre scelte, la disposizione dei prodotti, la loro rotazione. Per noi è diventato uno strumento insostituibile, uno strumento di lavoro. E ci ha aiutai anche a migliorare il nostro gestionale, ha evidenziato difetti, appunto di gestione, che non sapevamo di avere e che quindi abbiamo potuto correggere, compresa la gestione dei prezzi e delle marginalità. MICHELE D’APRILE D’Aprile Edilizia Group di Vieste (FG) Da quando ho iniziato a utilizzare il Cruscotto Made, ho subito compreso che era lo strumento adatto alla gestione della mia attività. È una fonte di informazioni perfetta perché mi permette di avere sottomano e controllare facilmente i fatturati, l’andamento degli acquisti dei clienti, la puntualità dei pagamenti, fino agli incassi della giornata. Insomma, uno strumento moderno che ci fa risparmiare tempo e ci permette di monitorare costantemente l’andamento aziendale. ATTILIO GARAVAGLIA Materiali Edili Garavaglia di Casorezzo (MI) Per me oggi il Cruscotto Made è un supporto imprescindibile. Rispetto a altri gestionali, come quelli che utilizzavo prima, è molto più semplice da usare, è addirittura intuitivo, anche se ovviamente, come ogni cosa, bisogna sforzarsi di conoscerlo per sfruttarlo nel modo migliore. Con i dati del Cruscotto Made oggi imposto anche le strategie, controllo facilmente i fatturati globali e prodotto per prodotto, i fornitori, e così via. Devo dire che i conti noi li abbiamo sempre fatti, ma questo strumento mi ha veramente semplificato la vita. Sono ■ contentissimo.
DaL GrUPPo
GrUPPo MaDe e BricoLiFe,
ProFeSSionaLiTÀ Per DUe ci Sono aLMeno Tre BUoni MoTiVi Per PrenDere in aTTenTa conSiDeraZione L’accorDo cHe iL noSTro GrUPPo Ha STreTTo con i ProFeSSioniSTi DeL Fai Da Te. Un accorDo cHe aLLarGa i conceTTo Di reTe neL SeTTore DeLLa DiSTriBUZione
Da SiniSTra Franco PaTerno, roBerTo FaDDa, Gian LUca BeLLini e cLaUDio Troni
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Gian LUca BeLLini DireTTore GeneraLe Di GrUPPo MaDe
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rande eco e commenti favorevoli hanno avuto nel nostro mercato l’accordo commerciale fra Gruppo Made e Brico Life, il Consorzio leader nel settore del bricolage, già presentato alla stampa di settore e noto a tutti gli imprenditori della distribuzione aderenti al nostro Gruppo. Torniamo quindi su questa notizia perché, prima di qualsiasi altra considerazione, rappresenta una svolta strategica, perfettamente in linea con il moderno concetto di “rete”, perché non solo non si può più pensare al futuro senza unire le forze, ma occorre anche aprirsi a nuovi mercati e l’ideale è farlo mettendo insieme competenza a competenza. Per i rivenditori Made, questo accordo vale almeno tre volte. In primo luogo, hanno la possibilità di entrare nel settore del bricolage con il supporto di un Consorzio specializzato in questo settore, e di poter quindi diventare immediatamente operativi ad alto
livello, senza incorrere negli inevitabili errori dei neofiti. In secondo luogo, acquisire il cliente del bricolage significa ampliare il giro della propria clientela, che può portare ulteriori quote di fatturato anche nei materiali tradizionali, oppure, essendo il bricoleur in larga parte un privato, chi dispone di una show-room o del libero servizio ha certamente argomenti commerciali per lui interessanti. Il terzo vantaggio deriva dal fatto che le rivendite Made possono entrare nei punti vendita Brico Life restituendo il favore, ovvero, acquisendo visibilità all’interno dei negozi Brico Life come “specialisti della ristrutturazione” e offrendo quindi la loro competenza ai clienti Brico Life (un consorzio d’imprenditori indipendenti a livello nazionale con 70 punti vendita, 1.000 dipendenti e con un fatturato che supera i 200 milioni di euro). In sostanza, per le rivendite Made è una grande occasione per allargare le proprie competenze e migliorare così la propria competitività. Inoltre, come ha anche ricordato Gian Luca Bellini, direttore generale di Gruppo Made: “riteniamo di essere un network innovativo che sa guardare anche oltre il nostro specifico settore. L’intenzione di questo accordo è quella di creare una sinergia con un partner molto preparato che ci permetterà di generare vantaggi per i nostri associati”. Una sinergia che, nelle intenzioni condivise, porterà alla creazione di punti vendita a marchi congiunti. Una sfida ma anche una iniezione di fiducia in un mercato ancora ■ sonnolento, tutto da svegliare.
area Tecnica
coSTrUire anTiSiSMico Ferrara 1570: DoPo Un TreMenDo TerreMoTo L’arcHiTeTTo Pirro LiGorio ProGeTTa La PriMa caSa anTiSiSMica. L’aQUiLa 2009, eMiLia roMaGna 2012, aMaTrice 2016: ancora ViTTiMe e ancora Danni e L’eLenco, PUrTroPPo, conTinUa aD aLLUnGarSi
di Davide astuti
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ParTicoLare DeLL’arMaTUra cHe coLLeGa La STrUTTUra Di ceMenTo arMaTo con La corea DeL SoLaio SUPeriore
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TeTTo a caPriaTe SU STrUTTUra a TeLaio in ca
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ezzo millennio di storia dell’uomo che, nel territorio italiano ha prodotto via via una normativa specifica che ha portato ad avere oggi un quadro legislativo molto chiaro e definito, con forse alcune lacune dal punto di vista attuativo. Infatti, seppur la normativa ha radici negli anni ’70 è solo dal 2008 che entrano in vigore le Norme Tecniche delle Costruzioni (NTC) a cui sono seguiti i vari decreti attuativi per dare una quadro chiaro e definitivo all’attenzione che si deve avere nel progettare e realizzare edifici antisismici. Ma senza addentrarci troppo specificamente nella normativa, ricordo solo che il territorio italiano è suddiviso in aree a rischio sismico, in ciascuna di esse sono stabiliti dei valori di sicurezza a cui i nuovi edifici (e in taluni casi anche quelli ristrutturati) devono corrispondere. In buona sostanza cica il 45% del nostro territorio è considerato a rischio sismico e quindi sorge spontanea le domande: quali sono le case a rischio sismico? È possibile costruire oggi un edificio antisismico? con quali tecnologie e con quali costi? IL PATRIMONIO ESISTENTE Premesso che moltissimi edifici storici di interesse artistico e architettonico sono comunque arrivati a noi dal passato in ottime condizioni statiche, si può affermare che tutto ciò che è stato costruito prima del 1950 è da considerarsi vulnerabile al sisma,
in quanto realizzato in muratura e senza collegamenti tra le strutture verticali e orizzontali, così come gli edifici in cemento armato costruiti prima del 1974; fino poi al 2003 si è costruito con maggior sicurezza e attenzione alla problematica, per arrivare ai giorni nostri in cui gli standard minimi sono ormai prestazionali, a prescindere dalla tipologia costruttiva utilizzata. LA COSTRUZIONE ANTISISMICA Fondamentalmente, un edificio antisismico può essere paragonato a una scatola compatta, con tutte le parti solidalmente collegate tra loro; Infatti un edificio con queste caratteristiche riesce a essere in grado non solo di resistere ai carichi verticali tipici, ma anche alle forze che rappresentano le onde sismiche, che si propagano in tutte le direzioni, soprattutto parallelamente al terreno. Il materiale di costruzione principe è il cemento armato: esso deve essere dotato di un’armatura interna di barre di acciaio al carbonio o di acciaio inossidabile, del diametro minimo di 5 mm; anche i pilastri e le travi devono essere costituite da barre interne di acciaio e per la saldatura si devono usare bulloni e chiodi conformi alle normative europee; inoltre, i muri portanti devono avere uno spessore compreso tra un minimo di 15 cm e un massimo di 50 cm. Tutto comunque deve necessariamente essere collegato attraverso appunto le barre di acciaio o
rinForZo SiSMa
rinForZo DoPo SiSMa
STrUTTUra PorTanTe in Ferro Per Un’aBiTaZione
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STrUTTUra PorTanTe in LeGno Per aBiTaZione
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carbonio e allo stesso tempo devono essere rispettati determinati rapporti dimensionali tra travi e pilastri. Un altro materiale antisismico interessante è il legno: è infatti caratterizzato da grande flessibilità e leggerezza e può essere assemblato sia con adesivi sia con giunti meccanici. Oggi si va infatti diffondendo l’utilizzo di particolari strutture prefabbricate in legno che consentono di costruire edifici resistenti ai terremoti e, al contempo, particolarmente efficienti dal punto di vista energetico e di ecosostenibilità. Anche l’acciaio, materiale duttile, flessibile e riciclabile, si presta alla realizzazione di strutture antisismiche. Ma tra i materiali “antisismici” contemplati dalle Norme NTC non manca nemmeno la tradizionale muratura. Questo perché ciò che rende resistente un materiale è la sua qualità e la qualità dei leganti e dei collegamenti impiegati, come dimostrano i monumenti antichi che continuano a resistere nel tempo. Bisogna però prestare molta attenzione agli spessori minimi e massimi dei muri portanti. Oltre ai materiali, ciò che conta per la realizzazione di un edificio antisismico è la forma in pianta degli edifici che per resistere alle onde sismiche è opportuno che sia quanto più possibile regolare e compatta rispetto alle due direzioni ortogonali. LA RISTRUTTURAZIONE ANTISISMICA È possibile oggi intervenire sui fabbricati esistenti per renderli più sicuri dal rischio sismico. Prima di tutto è necessario conoscere molto bene la struttura e le stratigrafie esistenti per poter redigere un progetto di consolidamento che abbracci tutto l’edificio. È perciò fondamentale in queste situazioni affidarsi a tecnici
preparati e meticolosi che analizzeranno tutto il fabbricato. Di seguito, comunque, possiamo identificare i cosiddetti “punti critici” di una costruzione-tipo che ci aiuta a fare un po’ di chiarezza sul tema. Tetto: se il tetto spinge sulle pareti in modo da allontanarle è il caso di prevedere un intervento di adeguamento; in genere, l’adozione di tecniche antisismiche è consigliata quando si rifà la copertura, perché non comporta un eccessivo aumento dei costi, realizzando una struttura a capriate che distribuirà il carico uniformemente e in maniera verticale (senza spinte, appunto). Solaio: il collegamento tra solaio e pareti è il punto debole delle case in muratura; esistono diverse tecniche di adeguamento antisismico (placcaggi con ferri, iniezioni di resine, installazione di tiranti) da valutare caso per caso. Muratura portante: il consolidamento delle pareti dipende dalla tecnica costruttiva utilizzata, dall’epoca dell’immobile e dalla eventuale presenza di vincoli estetici per edifici storici; solitamente queste opere sono quelle con maggior peso economico (fino anche a € 500,00 al mq). Pareti interne: i tavolati divisori non vengono normalmente rinforzati, al limite rivestiti con retine di contenimento che evitano il crollo. Struttura in cemento armato: si può migliorare la resistenza di pilastri e travi rivestendoli con speciali camicie in materiali leggeri, acciaio o anche cemento armato. Oppure intervenire nell’intera struttura inserendo nuovi elementi (controventi in acciaio, dissipatori). Infine, il costo medio di costruzione o di ristrutturazione di un edificio antisismico supera del 3%-10% quello per realizzare una struttura non a norma. Inoltre, la costruzione di tale struttura, a causa delle verifiche e i test a cui deve essere sottoposta, rende il tempo di realizzazione più lungo (circa il 30% in più). Tuttavia, il valore commerciale di un immobile antisismico è di gran lunga superiore. Quindi l’edificazione di case a prova di terremoto può essere considerato anche un vero e proprio investimento. ■
La MUraTUra a ViSTa neGLi inTerni Un caSoLare in caMPaGna, Un aPParTaMenTo in Un cenTro STorico, TiPoLoGie Di aBiTaZioni cHe Si PreSTano PerFeTTaMenTe a LaSciare ScoPerTe aree PiÙ o Meno conSiSTenTi Di MUraTUra neGLi inTerni. Un TrenD cHe Ha aVUTo MoLTo SUcceSSo neGLi anni ‘90, Ma cHe Ha ProDoTTo QUaLcHe eFFeTTo “MaccHia Di LeoParDo” PiUTToSTo cUrioSo… VeDiaMo coMe Fare Per aVere inTerni rUSTici Ma DaL FaScino conTeMPoraneo
QUeSTo e TanTi aLTri conTenUTi SULL’arTe Di riSTrUTTUrare Li TroVi SUL PorTaLe WWW.riSTrUTTUraconMaDe.iT
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MURATURA A VISTA, LE PARETI IN PIETRA A VISTA COME ELEMENTO STRUTTURALE E DECORATIVO Operando nel settore del restauro ci si trova frequentemente a contatto con murature di pregio: basta scrostare lo strato di intonaco e compaiono trame e tessiture murarie che costituiscono la struttura portante del fabbricato e che si distinguono per eleganza e fattura.
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È questo il caso della muratura a vista nelle case di campagna, negli appartamenti nei centri storici e anche in case di più recente costruzione che spesso lasciano intravedere porzioni di mattoni, caldi come la terra che li ha generati. A questo punto, verificata la qualità della trama muraria, si può pensare di lasciare la muratura a vista, valorizzando la pelle originaria dell’edificio. Lasciare la muratura a vista richiede un’accurata pulitura della muratura stessa e un suo successivo trattamento con protettivi che ne rispettino la consistenza e lascino traspirare la parete. La muratura a vista si trova spesso nelle facciate esterne degli edifici, questo non esclude però che anche la parte interna di alcune porzioni murarie presenti geometrie strutturali ben definite e piacevoli. Anche in questo caso, si può pensare di lasciare la muratura a vista e di integrarla all’arredo degli interni. In ogni caso, sia che la muratura a vista si trovi in interno, sia che si trovi in esterno, vale sempre una regola di composizione elementare: cercare di distribuire le porzioni a vista in maniera ordinata, pensando, se ci si trova in interno, a un’integrazione con i sistemi di arredo. Per semplificare il concetto, si consideri
Le iMMaGini DeGLi eSeMPi Di MUraTUra a ViSTa Di QUeSTo arTicoLo Sono TraTTe DaL SiTo WWW. riSTrUTTUraconMaDe.iT
la muratura a vista come una porzione di colore, a nessuno verrebbe mai in mente di colorare una stanza con chiazze di colore sparse, no? Allo stesso modo, bisogna comportarsi con la muratura a vista: prediligere geometrie regolari che partano da terra e arrivino a tetto, così da non generare caos negli spazi interni e valorizzare al meglio la qualità della trama muraria.
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INTERNI RUSTICI: UN NUOVO CLASSICO CONTEMPORANEO La muratura a vista negli interni viene spesso associata ai tradizionali interni
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rustici: pietra, legno, mobilio dal sapore retrò. Questa tendenza, che tutt’ora permane, sta però iniziando ad scemare: il gusto contemporaneo contamina gli interni rustici con risultati quanto mai sorprendenti. Se la muratura a vista resta legata agli interni rustici, accostarla a mobili semplici, essenziali e dalle linee rigorose crea una composizione elegante e sobria. A questo si può poi aggiungere una sapiente scelta cromatica: lasciamo da parte per un momento lo stereotipo dell’interno rustico che vuole le pareti lavorate a velatura e in colori caldi come il giallo e l’arancio, e iniziamo ad immaginare di usare, per esempio, un elegante grigio caldo, che riprenda i toni della muratura a vista, oppure, per i più audaci, mettere in risalto al qualità della muratura a vista con tinte più intense come un verde inglese o un blu royal. Un intervento di questo tipo trasforma gli interni rustici in ambienti classici, cioè senza tempo, in grado di mantenere inalterato il loro fascino e la loro personalità per lungo tempo. LE PARETI IN PIETRA PER INTERNI: DALLA TRAMA MURARIA PORTANTE AI RIVESTIMENTI IN PIETRA RICOSTRUITA Le pareti in pietra per interni sono una soluzione di arredo che, da sempre, imprime carattere a un ambiente. Che le pareti in pietra per interni siano belle ce lo conferma il mercato che ha un settore dedicato alla pietra ricostruita che consente di creare pareti in pietra anche dove la struttura originale non ne presenta. Le pareti in pietra per interni sono una scelta diffusa sia per case che per locali come bar e negozi. Le pareti in pietra per interni sono disponibili in numerosissime varianti, dai semplici mattoncini in stile newyorkese fino a trame con listellature sottili in infinite varianti di colore. Le pareti in pietra per interni vengono poi, proprio in virtù della loro trama, valorizzate in maniera ottimale dal luci radenti che le illuminino dall’alto o dal basso, in un gioco di luci e ombre piacevole e che movimenta lo spazio circostante. ■
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WeBer
i ProDoTTi aLLa caLce
SainT-GoBain WeBer VanTa Una LUnGa TraDiZione eD eSPerienZa MaTUraTa a LiVeLLo inTernaZionaLe neLL’oFFerTa Di nUMeroSe SoLUZioni aLLa caLce cHe conFeriScono naTUraLiTÀ aGLi aMBienTi cHe ViViaMo, MiGLioranDo SenSiBiLMenTe iL coMForT aBiTaTiVo
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prodotti della gamma webercalce sono esenti da sostanze tossiche, sono traspiranti e regolatori di eccessi di umidità, ossia assorbono l’umidità in eccesso e la rilasciano solo quando necessario. Per questo motivo, sono indicati sia negli edifici vecchi con alti livelli di umidità, sia in edifici nuovi dove spesso si crea il problema dell’aria troppo secca. Tutti i prodotti della gamma sono certificati in classe A+ (il massimo della scala di valutazione, i prodotti a forte emissione sono in classe C) secondo il modello francese (Decret 321-2011) che identifica i prodotti a bassa emissione di VOC (composti organici volatili). La gamma si compone di malte per l’elevazione di murature e la stilatura di pietre a faccia vista, (particolarmente indicate per i muri storici) come webercalce malta M2,5 webercalce malta M10, quest’ultima idonea negli interventi in zone sismiche. Webercalce into G e Webercalce into F sono due tipologie di intonaci tradizionali (con diversa
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granulometria grossa e fine) alla calce idraulica naturale NHL5, applicabili a macchina e a mano, per superfici interne ed esterne.
Con l’avvento del movimento moderno, gli intonaci oltre a mantenere il loro principale ruolo di strato protettivo della facciata, hanno assun-
to una nuova funzione di caratterizzazione e qualificazione della facciata. Su di essi si applica una finitura civile come strato uniformante di preparazione alla decorazione, che nella gamma webercalce è rappresentata da due prodotti: webercalce rasatura e webercalce rasatura L. Quest’ultima, in particolare, è una finitura bianca liscia dall’ottima scorrevolezza il cui vantaggio è una superficie più elegante e che permette di finire le pareti con le pitture più belle e gli effetti decorativi più elaborati e pregiati.
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FonTanoT
Una ScaLa a 5 STeLLe
DoPo aVer ForniTo Le ScaLe Per Le Tre iMPorTanTi reaLiZZaZioni MiLaneSi (BoSco VerTicaLe, Torre aLLianZ e UnicreDiT PaViLLon), FonTanoT Si conFerMa ancora Una VoLTa ParTner D’ecceLLenZa Per GranDi ProGeTTi inTernaZionaLi, SBarcanDo SULLe SPonDe DeL LaGo coMaSco, MeTa Tra Le PiÙ aMaTe Dai TUriSTi Di TUTTo iL MonDo, aLL’inTerno DeL PreSTiGioSo HoTeL “iL Sereno, LaGo Di coMo” inaUGUraTo aD aGoSTo 2016.
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a struttura contemporanea è stata progettata da Patricia Urquiola – recentemente nominata “Designer of the Year” dalla prestigiosa rivista “Wallpaper” – e prevede una scala Fontanot interamente realizzata su misura, un vero e proprio lavoro “custom made”. In questo progetto è presente anche l’Architetto Fabio Curcio Valentini con la sua società CVHP, a cui è stato affidato il project management e la direzione dei lavori. Situata all’interno della maestosa lobby, la scala Fontanot in legno pregiato di noce Canaletto, si fonde armoniosamente con l’arredo, dando il tocco di eccellenza e qualità per cui l’azienda italiana è famosa. Un’altra scala custom made di Fontanot è stata costruita per l’occasione: LaFont custom che, collocata di fianco all’ascensore, porta ai vari piani della prestigiosa struttura. Il Sereno, Lago di Como è stato selezionato da alcune delle testate internazionali più quotate - The New York
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Times, Forbes, New York Post e The Times - tra i 25 migliori alberghi al mondo da visitare
nel 2016. L’architettura, grazie alla posizione privilegiata tra lago e montagne, assicu-
ra una vista incantevole e si inserisce perfettamente nel territorio, esaltandone la naturale bellezza. L’ambiente circostante, caratterizzato da un design sobrio e un servizio personalizzato, si è rivelato anche fonte di ispirazione per la scelta dei materiali: legno e pietra sono i protagonisti, insieme a rame e tessuti, del progetto che rappresenta una vera e propria oasi di relax in grado di offrire ogni genere di comfort, come ad esempio la piccola flotta firmata dal Cantiere Ernesto Riva in esclusiva per l’hotel. La magia di questo luogo è data anche dalla possibilità di raggiungerlo direttamente in barca, ammirando così il seducente specchio del Lago di Como. Tutta l’offerta F&B dell’hotel è gestita dallo chef stellato Andrea Berton che al ristorante Berton Al Lago propone piatti che rendono omaggio agli ingredienti locali e regionali. Oltre alla sala interna, il ristorante offre anche una suggestiva terrazza affacciata sul lago.
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WienerBerGer
SUL TeTTo DeL MonTe Bianco
Le SoLUZioni reTTiFicaTe DeL PiÙ GranDe ProDUTTore aL MonDo Di LaTeriZi ProTaGoniSTe in aLTa QUoTa, a 3.466 MeTri, neLLa reaLiZZaZione DeLLa nUoVa FUniVia SKYWaY MonTe Bianco
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n concentrato di modernità e design avveniristico: la nuova funivia SkyWay Monte Bianco, inaugurata nel maggio 2015, è un gioiello di tecnologia e un’imponente opera di ingegneria che permette ai turisti di godere di un panorama mozzafiato. Tra le funivie più rapide al mondo, la SkyWay raggiunge i 3.466 metri di quota in modo veloce e sicuro. L’elevata altitudine è proprio ciò rende la struttura una delle costruzioni più straordinarie che siano mai state realizzate: ispirata ai cristalli di ghiaccio e ai riflessi della neve, l’opera architettonica firmata dallo Studio Progetti Cillara Rossi di Genova è già stata definita da molti l’ottava meraviglia del mondo.
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LA TECNOLOGIA WIENERBERGER AD ALTA QUOTA La nuova SkyWay è un impianto altamente sostenibile: durante la progettazione, infatti, è stata posta particolare attenzione non solo alle difficili condizioni climatiche a cui la struttura è quotidianamente sottoposta, ma anche all’impatto ambientale dell’impianto, sia da un punto di vista paesaggistico sia da quello della sostenibilità energetica. Per resistere al comportamento degli agenti naturali e limitare al minimo le dispersioni termiche e di consumo energetico, sono stati utilizzati materiali ad alto isolamento, ampie superficie fotovoltaiche e sistemi di riscaldamento con pompe di calore.
Altro elemento fondamentale che ha caratterizzato la realizzazione della funivia è la particolarità stessa del cantiere che ha visto le maestranze lavorare, con non poche difficoltà, fino a 3.466 metri di quota. Una condizione vincolante che ha portato i progettisti a scegliere le innovative soluzioni in laterizio Wienerberger: Porotherm BIO PLAN 30-25/24,9, Porotherm BIO PLAN 20-50/19,9 e Porotherm BIO PLAN 12-50/19,9. Le tre soluzioni firmate Wienerberger sono state utilizzate per la realizzazione delle murature interne, soprattutto della stazione intermedia Pavillion du Mont Fréty, innanzitutto per i loro spessori ridotti, che hanno fatto sì che potessero essere trasportate anche ad alta quota. In
aggiunta alla facilità di trasporto in cantiere, le soluzioni Wienerberger si caratterizzano anche per la loro facilità di posa, determinata dalla combinazione della tecnologia della rettifica con quella dei setti sottili: grazie alla rettifica è infatti possibile realizzare giunti di malta di appena 1 mm, andando a eliminare completamente il ponte termico della malta e incrementando le performance energetiche, mentre i setti sottili permettono di aumentare le file dei fori e la percentuale di foratura, migliorando così le prestazioni energetiche rispetto a un normale laterizio. La tecnica della rettifica inoltre permette di ridurre i tempi di posa fino al 50% grazie al perfetto incastro dei blocchi con notevoli vantaggi per il completamento dell’opera. Oltre che per queste importantissime caratteristiche per la fase di posa in opera, le tramezze rettificate di Wienerberger sono state scelte in sede progettuale per le loro ottime proprietà di traspirabilità e resistenza meccanica al fuoco, con valori pari a 180 REI, nel caso dil Porotherm BIO PLAN 30-25/24,9, e 120 EI nel caso di Porotherm BIO PLAN 20-50/19,9 e di Porotherm BIO PLAN 12-50/19,9.
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GYProc
riQUaLiFicaZione ScUoLa MeDia anna FranK
L’inTerVenTo Di riQUaLiFicaZione eD aMPLiaMenTo DeLL’eDiFicio cHe a ViLLa LaGarina oSPiTa La ScUoLa MeDia “anna FranK”, Ha PerMeSSo Di aDeGUare iL coMPLeSSo oriGinario DeGLi anni ‘70 aLLe ViGenTi norMaTiVe anTincenDio e anTiSiSMicHe
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iverse le richieste progettuali: innanzitutto, l’esigenza di pareti e contropareti interne leggere e performanti, in grado di garantire prestazioni acustiche, resistenza meccanica e protezione antincendio. Saint-Gobain Gyproc ha proposto il sistema a secco Habito Maxima, costituito da doppia struttura metallica Gyprofile, doppio pannello isolante Habito Sound e 5 lastre in gesso rivestito, 3 del tipo Rigidur H 13 in gesso fibrato e 2 Habito 13 Activ’Air®. Un occhio di riguardo quindi anche alla qualità dell’aria degli ambienti chiusi, grazie all’esclusiva tecnologia Activ’Air®, che consente di assorbire e neutralizzare fino al 70% della formaldeide, uno dei principali composti organici volatili. Nei locali cucina
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e nei magazzini le 3 lastre Rigidur H sono sostituite da lastre Fireline 15, mentre nelle pareti divisorie tra aule e corridoi una lastra Lisaplac 13 in classe A1 sostituisce una lastra Habito 13 Activ’Air®, per garantire la massima protezione dal fuoco. Tra aule e corridoi, le contropareti sono ancorate su muratura in forati e composte da una lastra Fireline 15 e una lastra Duragyp A1 13 Activ’Air®, quest’ultima contraddistinta da un’incrementata densità del nucleo, il cui gesso è additivato con fibre di vetro e fibre di legno per aumentarne la resistenza meccanica. L’abbinamento di lastre Habito 13 Activ’Air®, Rigidur H 13 e Fireline 20 assicura invece l’idonea protezione alle pareti in pannelli multistrato XLAM,
mentre nelle vie di fuga le controfodere - costituite da una Rigidur H 13 in gesso fibrato ed una Lisaplac 13 - garantiscono resistenza meccanica ed una classe di reazione al fuoco A1. Nelle aule e nei corridoi i controsoffitti modulari Eurocoustic Tonga A 22 e A 40 sono costituiti da pannelli rigidi autoportanti in lana di roccia - con struttura di sospensione Linetec Plus T24 - che, oltre a nascondere gli impianti esistenti, assicurano contemporaneamente un forte assorbimento acustico, un’elevata tenuta all’umidità e un’adeguata resistenza al fuoco. I controsoffitti a membrana costituiti da lastre antincendio Lisaflam o Fireline proteggono dal fuoco le vie di fuga e i solai in legno, mentre il controsof-
fitto in lastre continue Rigitone Activ’Air® 12-20-66, grazie alla presenza di una gradevole foratura rotonda, consente di ottenere massime prestazioni acustiche ed un’ottima resa estetica negli spazi adibiti a mensa. Per tamponamenti perimetrali leggeri, con elevate prestazioni termo-acustiche e di resistenza agli agenti atmosferici, sono stati utilizzati questi sistemi: una lastra Habito 13 Activ’Air® abbinata ad una lastra Rigidur H 13, due strutture metalliche Gyprofile da 75 con pannelli isolanti e distanziate tra loro da una lastra Rigidur H 13, tessuto idrorepellente traspirante TYVEC, una lastra in cemento alleggerito Aquaroc 13 dalle elevate prestazioni ed un cappotto esterno in polistirene.
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DÖrKen
L’aMPLiaMenTo DeLLa canTina coLLeMaSSari
reaLiZZaZione Di PreSTiGio e in TeMPi recorD in ToScana a cUra DeLL’iMPreSa BerGaMaSca eDiLMario, cHe Ha SceLTo i ProDoTTi DeLLa MULTinaZionaLe TeDeSca PercHÉ «inDiSPenSaBiLe PUnTo Di ForZa Per iL ManTeniMenTo DeLLa TeMPeraTUra coSTanTe neceSSaria aLLa conSerVaZione Dei Vini»
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a tenuta Castello ColleMassari che si trova alle pendici del Monte Amiata, è una delle cantine più prestigiose della Toscana (Cantina dell’anno 2014 per la guida Vini d’Italia del Gambero Rosso) ed è stata recentemente oggetto di ampliamento della propria struttura produttiva. Un’azienda dall’anima fortemente bio che, proprio per questo, non poteva che utilizzare Delta®-Fassade PLUS, coadiuvato da Delta®Tape Fas, per la ventilazione e la traspirazione ottimale delle facciate ventilate del nuovo edificio, garantendo il perfetto funzionamento del pacchetto isolante.
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L’INTERVENTO DI AMPLIAMENTO L’intervento di ColleMassari ha aggiunto all’impianto esistente un nuovo corpo di fabbrica, in totale armonia nella composizione architettonica per omogeneità morfologica e dei materiali di finitura. Il nuovo volume allinea il suo prospetto principale verso valle, affondandosi a sud nella collina e risultando così per 2/3 interrato. La Costruzioni Edilmario di Gandino (BG), vincitrice dell’appalto, ha concluso i lavori in anticipo
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rispetto alla vendemmia 2016, con la massima attenzione alla qualità costruttiva. La semplicità geometrica della forma assieme ai materiali naturali (legno di cedro non trattato) sono garanzia di un inserimento ambientale rigoroso e di basso impatto. L’ampliamento del centro aziendale, necessario ad aumentare le superfici destinate alla vinificazione, all’imbottigliamento e allo stoccaggio dei vini, migliora anche la logistica e l’area a parcheggio interna. All’esterno il progetto ha previsto la realizzazione di un piazzale di manovra con alcuni parcheggi a uso dei dipendenti dell’azienda e locali seminterrati per servizi igienici, refettorio e locale tecnico. La struttura in ampliamento si compone di fondazioni continue in cls armato; muri di rialzo in cls armato;
solaio primo impalcato di tipo prefabbricato alveolare. Le parti esterne (muri e solai) verranno isolate termicamente mediante isolamento in polistirene e le parti verticali verranno rivestite in legno essenza di cedro naturale a doghe orizzontali come per le parti esterne della cantina esistente.
FOCUS TRASPIRAZIONE Delta®-Fassade Plus è una membrana altamente traspirante impermeabile acrilica su tessuto non tessuto in PES, altamente resistente allo strappo e resistente ai raggi UV, appositamente ideata da Dörken per la realizzazione di facciate a giunti aperti fino a 20 mm di larghezza. È dotata di doppia banda adesiva integrata e il suo valore di diffusione al vapore acqueo Sd di ca. 0,02 m garantisce la permeabilità al vapore acqueo: in questo modo sono garantite sia la funzionalità della struttura
sia un isolamento termico sempre asciutto. Delta®- Tape Fas è invece la banda adesiva acrilica studiata appositamente per l’incollaggio di sovrapposizioni e raccordi di Delta®-Fassade. Universale, di colore nero senza marchi stampati, Delta®-Tape Fas è rinforzata contro i raggi UV per l’esterno, l’ideale per facciate con giunti aperti.
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FaSSa BorToLo
ManUTenZione STraorDinaria e riSanaMenTo DeL conDoMinio “PaLaZZo noTari” Un inTerVenTo a reGoLa D’arTe aTTraVerSo Una PreciSa oPera Di riSanaMenTo e reSTaUro DeLLe FacciaTe Di Un iMMoBiLe PoSiZionaTo neL cenTro STorico Di FoGGia, UTiLiZZanDo i PiÙ innoVaTiVi ProDoTTi DeLL’aZienDa Di SPreSiano
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l fabbricato oggetto dell’intervento si trova nella zona pedonale del centro storico della città di
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Foggia ed è caratterizzato da un piano terra adibito ad attività commerciali e da un primo e secondo piano, entram-
be a uso residenziale, ai quali si accede da due scalinate che partono dalla corte privata. Le facciate storiche caratteriz-
zate da decori, fregi, capitelli, lesene, marcapiani e cornicioni e da terrazzi, prima dell’intervento di recupero, erano rivestite da intonaco tradizionale calce/cemento decorato con pittura e presentavano diffusi e gravi segni di ammaloramento, che richiedevano interventi di ripristino sia nelle parti in cemento e in calcestruzzo sia negli intonaci. La stessa situazione caratterizzava l’androne, che presentava pareti con evidenti segni di degrado e numerosi rappezzi dovuti ad interventi eseguiti in momenti e per motivi diversi. Tutte le lavorazioni sono state realizzate a regola d’arte, avendo a disposizione maestranze specializzate e utilizzando materiali idonei allo scopo e di uso corrente per le tipologie
delle superfici; lo stesso procedimento ha coinvolto anche tutti gli elementi architettonici in cemento presenti sulle facciate come decori, fregi, capitelli, lesene, marcapiani e cornicioni. Tutte le parti mancanti sono state ricostruite utilizzando sempre la malta Geoactive Top B 525. Tutte le superfici in calcestruzzo, cemento e intonaco sono state successivamente stuccate e rasate con il prodotto Geoactive Fine B 543, rasatura cementizia rapida, fibrorinfor-
zata, a ritiro controllato, solfato resistente, idrofugata, di colore bianco (e disponibile anche nella colorazione grigia), con granulometria inferiore a 0,6 mm; è stata applicata seguendo la tecnica della “doppia rasatura” con l’utilizzo di una rete alcali- resistente, annegata nella prima mano e con una successiva applicazione prima della completa asciugatura della precedente (tecnica “fresco su fresco”). La finitura è stata realizzata utilizzando il frattazzo di spugna
e ottenendo così una finitura a “civile”. Successivamente, tutte le superfici sono state finite e decorate utilizzando il ciclo di finitura specifico Sistema Acril- Silossanico proposto dalla Fassa Bortolo, un ciclo che permette di ottenere risultati performanti e di elevata durata unendo l’affidabilità di tradizionali formulazioni acriliche agli esclusivi vantaggi del legante idrosiliconico, che offre maggiore resistenza all’attacco di muffe e alghe. Il ciclo è caratterizzato dall’applicazione su tutte le superfici (calcestruzzo, cemento, intonaco) di FX 526, fondo pigmentato di ancoraggio, riempitivo, in dispersione acquosa, che è in grado di creare una superficie colorata e omogenea, migliorando l’adesione della finitura colorata successiva, nel caso sia della pittura sia del rivestimento a spessore, grazie alla presenza nella sua formulazione di un inerte fino. A seguire, sulle superfici in calcestruzzo e sugli elementi architettonici in cemento, è stata applicata l’idropittura PX 505, riempitiva che offre un’eccellente protezione dagli agenti atmosferici grazie alle sue caratteristiche di traspirabilità e di idrorepellenza; nel caso invece delle parti in intonaco la finitura è stata realizzata con il rivestimento ad effetto rustico RX 561, disponibile in tre diverse granulometrie. I lavori sulle pareti dell’androne sono stati realizzati seguendo lo stesso ciclo specifico utilizzato per le parti in intonaco degradato presenti sulle facciate: la Linea Geoactive, con i prodotti Geoactive Top B 525, per il ripristino delle parti mancanti, e Geoactive Fine B 543, per la rasatura e l’omogeneizzazione delle superfici e come finitura e decorazione il ciclo Sistema Acrilsilossanico con il fondo FX 526 e il rivestimento RX 561.
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di applicazione previste: tutte le lavorazioni e tutti i materiali impiegati sono stati approvati sia dalla direzione Lavori sia dalla committenza. I lavori realizzati hanno riguardato il risanamento e il restauro delle facciate, oltre all’intervento per uniformare e rinfrescare le pareti interne dell’androne. Negli interventi di ripristino degli elementi in calcestruzzo è stata utilizzata la Linea Geoactive della Fassa Bortolo, una gamma completa di prodotti specifici. Tutte le parti in calcestruzzo degradato e in fase di distacco sono state rimosse fino al raggiungimento di un sottofondo solido e resistente, procedendo alla spazzolatura energica dei ferri d’armatura delle solette di alcuni terrazzi, fino a eliminare ogni traccia di ruggine; alcuni ferri, inoltre, sono stati ricostruiti attraverso la saldatura di altri ferri, intervenendo poi con l’applicazione del trattamento per la protezione dalla corrosione dei ferri stessi con il prodotto Fassafer Mono, boiacca cementizia monocomponente. Successivamente, sono stati ripristinati gli elementi in calcestruzzo utilizzando Geoactive Top B 525, malta cementizia monocomponente, fibrorinforzata, a ritiro controllato, solfato resistente, con elevate caratteristiche meccaniche, utilizzata per la riparazione e la ricostruzione di ampie superfici e specifica negli interventi di recupero del calcestruzzo; nel caso in cui sia stato necessario intervenire con spessori superiori ai 2 cm si è utilizzata un’armatura in rete zincata o elettrosaldata, agganciata ai ferri d’armatura esistenti o a chiodi in precedenza inseriti nella muratura, con la funzione di contrastare il fenomeno di espansione iniziale della malta utilizzata. Tutto l’intonaco degradato è stato rimosso, con la relativa raschiatura e carteggiatura
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nUoVi ProDoTTi
ProTeK
aLLa ScoPerTa Di MaGic BoX® Il primo e unico controtelaio brevettato da Protek® che accoglie nella propria struttura, su entrambe i lati, la predisposizione al cablaggio per gli impianti idro-termo-sanitari elettrici ed elettronici. Dove prima rinunciavi a uno scorrevole per il passaggio dei cablaggi elettrici o gli al-
loggiamenti per gli impianti idro-termo-sanitari, ora con la serie Magic Box® hai la soluzione: Magic Box® Elektro consente di alloggiare gli interruttori, le prese elettriche, il videocitofono, il termostato o qualsiasi altro dispositivo elettrico su tutta l’altezza del controtelaio, su entrambi
i lati, fino a 20 punti per ogni lato! Con Magic Box® Hydra gli alloggiamenti coibentati per gli impianti idro-termosanitari sono già premontati sulla struttura del controtelaio. Magic Box® Domotika, infine, riassume la praticità e le funzionalità dei controtelai
Magic Box® Elektro e Hydra. I controtelai della serie Magic Box® sono disponibili nella versione singola e doppia, per intonaco e cartongesso e permettono lo scorrimento di un pannello porta in legno o vetro di spessore standard. Per maggiori info: www.protek-controtelai.com
FiLa
FiLaFUeGo, iL nUoVo riMUoVi FULiGGine
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Fuliggine e sporcizia possono accumularsi facilmente in stufe e caminetti diventando difficili da rimuovere: in particolare, il vetro del parafiamma col passare del tempo tende ad annerirsi. Da oggi, per rimuovere la fuliggine e pulire il vetro sporco o annerito c’è FilaFuego, la schiuma spray detergente specifica per la pulizia di vetri di stufe e camini, che rimuove anche lo sporco intenso di grassi di combustione su forni, griglie, fornelli, rivestimenti di barbecue in mattoni, cotto, pietre naturali e agglomera-
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ti, cemento, ceramica, gres e acciaio inox. FilaFuego ha una straordinaria azione pulente ed è in grado di rimuovere anche sporchi intensi e su diverse superfici. È facile da usare con un comodo spruzzatore ergonomico e grazie alla sua formula schiumosa non sgocciola perché aderisce facilmente alle superfici verticali. Un’unica soluzione efficace in 3 semplici mosse 1) Spruzza FILAFUEGO direttamente sulla superficie a circa 15-20 cm dal punto di applicazione.
2) Lascia agire per 1 o 2 minuti, quindi risciacqua con panno o spugna umida, rimuovendo lo sporco. 3) Asciuga con panno pulito o carta assorbente. In caso di sporco tenace intervieni con una spugna abrasiva, ripetendo l’operazione. È possibile cercare il punto vendita più vicino su filasolutions.com o scaricando FILASOLUTIONS, la App per iOS e Android pensata per avere sempre a portata di mano la soluzione migliore per la manutenzione delle superfici.
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FaKro
FineSTra a BiLico FTP-V: TecnoLoGia aFFiDaBiLe
DiScHi aBraSiVi eXTraSoTTiLi, raPiDiTÀ e PreciSione A tutte le domande di precisione, rapidità di esecuzione e risparmio nel consumo di macchine, attrezzature e utensili risponde la tecnologia Tyrolit con la sua gamma dei dischi abrasivi extrasottili, da sempre fiore all’occhiello della multinazionale austriaca. Tyrolit è stata la prima azienda al mondo a progettare e a produrre questa tipologia di dischi. La produzione Tyrolit, oltre ai prodotti top di gamma, permette di soddisfare ogni tipo di richiesta da parte degli utilizzatori. Le Linee PREMIUM***, STANDARD** e BASIC*, infatti, sono in grado di accontentare ogni specifica richiesta, sempre con il miglior rapporto qualità/ prezzo. I dischi abrasivi extrasottili di Tyrolit, oltre a consentire un taglio confortevole, permettono una riduzione delle polveri prodotte superiore al 30%, rispetto ai dischi abrasivi tradizionali.
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Attiva da 25 anni a livello internazionale e presente in Italia dal 2000, Fakro è a oggi il secondo player mondiale nel settore delle finestre da tetto. Con l’importante mission di implementare il comfort e la sicurezza delle mansarde, l’azienda amplia di anno in anno la propria gamma prodotti, alla continua ricerca di nuove soluzioni in grado di soddisfare le esigenze dei clienti dei 50 paesi in cui il Gruppo opera. Tra le numerose proposte Fakro, vi è la finestra FTP-V: serramento a bilico, con le cerniere poste a metà dell’altezza della finestra, il modello FTP-V è realizzato in legno di pino accuratamente selezionato (privo di nodi), impregnato sottovuoto (metodologia più efficace di molti altri sistemi d’impregnazione, in grado di rendere il legno resistente anche alle muffe più insidiose) e rifinito con due mani di vernice acrilica. Dotata di una superficie vetrata molto ampia che è possibile valorizzare con tutti gli accessori Fakro – dalla tenda parasole alle tende oscuranti/ombreggianti o ancora alle tende plissettate – questa finestra presenta il sistema topSafe, utile a rafforzare la costruzione del serramento per una maggiore resistenza contro l’effrazione. La finestra FTP-V è inoltre contraddistinta dal sistema di ventilazione V40 che permette un ottimale ricambio d’aria anche a finestra chiusa, conferendo maggior salubrità agli ambienti anche durante la stagione invernale o in caso di mal tempo. Grazie al battente del serramento che può ruotare di 180° ed è dotato di un mirato sistema di bloccaggio, FTP-V permette infine operazioni di pulizia più agevoli e sicure. Per maggiori informazioni: www.fakro.it
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TYroLiT
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Dischi da taglio extrasottili Premium*** Con i dischi da taglio extrasottili PREMIUM*** per acciaio Inox”Next Generation” si ottengono prestazioni maggiori, con un’usura dell’utensile nettamente ridotta. Sono disponibili con spessori da 0,75 a 1,6 mm, particolarmente adatti per lamiere, profili e tubi a pareti sottili, ma anche per ferro di armatura. Dischi da taglio extrasottile 2 in1 Premium*** Premium*** 2 in 1 l’ extrasottile Tyrolit nei diametri 115, 125, 150, 178 e 230 mm. L’utensile è costruito utilizzando le nuove scoperte nel campo degli abrasivi e dei leganti. Come risultato, si registra un aumento della durata e della capacità di taglio fino al 40% in più, rispetto ad utensili di pari qualità presenti attualmente sul mercato. La definizione “2 in1” sta a indicare la possibilità di utilizzo sia su acciaio comune che su acciaio inox. Inoltre, l’utilizzo con smerigliatrici angolari da 115 o 125 mm esalta le sue caratteristiche se utilizzato con potenze non inferiori ai 1200W. Dischi da taglio extrasottili Premium*** Long Life I dischi da taglio extrasottili Tyrolit Premium*** di ultima generazione offrono prestazioni maggiori rispetto ad altri dischi Premium, con un’usura dell’utensile nettamente ridotta. Gli spessori da 1,0 a 1,6 mm li rendono adatti a tutti i tipi di acciaio e convincono per gli risultati ottenuti.
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TecnaSFaLTi – iSoLManT
iSoLGYPSUM Per iL riSanaMenTo acUSTico e TerMico DeLLe PareTi Isolmant ha creato un’intera gamma di prodotti per il risanamento acustico e termico delle pareti, realizzati con lastre in cartongesso accoppiate a pannelli di fibra, polietilene o gomma. Una gamma completa che soddisfa le diverse necessità di risanamento acustico e termico in base allo spazio a disposizione garantendo ambienti più protetti dai rumori e con maggiore efficienza energetica.. I prodotti applicati in aderenza alle strutture esistenti mediante apposita colla, permettono di realizzare interventi veloci, economici e poco impattivi. IsolGypsum Special È il prodotto specifico per la coibentazione termica a bassissimo spessore. IsolGypsum Special aumenta la temperatura superficiale delle pareti fredde, migliorando la temperatura operativa dell’ambiente. Il suo posizionamento a placcaggio riduce il rischio di condensa e la formazione di muffe.
accoppiamento a una lastra in cartongesso normale. Il telo di gomma ha un elevato smorzamento e permette di isolare al meglio anche le basse frequenze. IsolGypsum Fibra Il top player della gamma IsolGypsum, realizzato con una lastra di gesso rivestito accoppiata a un pannello di IsolFIBTEC PFT (fibra riciclata in tessile tecnico a densità crescente
lungo lo spessore, dalle elevate prestazioni acustiche e termiche). Ideale per il risanamento acustico, applicato su divisori acusticamente deboli può incrementarne il potere fonoisolante di oltre 10 dB.
IsolGypsum Gomma XL Particolarmente indicato per la correzione acustica con materiale massivo e resiliente. Applicabile a colla, è in grado di risanare pareti acusticamente molto deboli o molto danneggiate.
IsolGypsum Gomma Il prodotto ideale per l’utilizzo all’interno di una controparete con orditura metallica, particolarmente indicato per potenziare l’isolamento acustico della controparete in
ProJecT For BUiLDinG
Green ParKinG
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Green Parking è prodotto interamente realizzato con plastica riciclata, proveniente dalla raccolta differenziata. Questo materiale garantisce l’imputrescibilità e la resistenza alle aggressioni chimiche di concimi e fertilizzanti. Green Parking è disponibile nei colori verde, grigio e nero, è prodotto in due versioni: leggero e pesante con dimensioni 40x40x4,0 e presenta una superficie drenante di circa il 90%. La versione leggera si presta al riempimento con il ghiaietto. La posa è estremamente facile e rapida poiché ogni elemento è dotato di un particolare sistema di incastro. La stabilità del GREEN PARKING è data dal giusto dimensionamento del sottofondo calcolato in base alla portata del terreno. Green Parking, considerate le sue dimensioni ridotte, aderisce perfettamente alla superficie sottostante evitando, quando sottoposto a pressione, i classici innalzamenti ai lati dell’elemento. È dotato di un particolare giunto di dilatazione in grado di assorbire possibili movimenti dovuti alla variazione della temperatura; essendo l’elemento di piccole dimensioni, i movimenti dovuti agli sbalzi di temperatura sono minimi e non danneggiano le radici del manto erboso. Si consiglia tuttavia
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di lasciare uno spazio di 2 cm tra l’elemento e il bordo perimetrale della superficie da ricoprire. A posa ultimata si provvederà a riempire gli alveoli con terriccio di buona qualità e, dopo un’abbondante annaffiatura, al rabbocco degli stessi in relazione al calo naturale della prima stesura, si potrà procedere contemporaneamente alla semina del manto erboso.
nUoVi ProDoTTi
BiLDeX
PriMa Di iSoLare, riFLeTTi Gli isolanti termo-acustici riflettenti sottili di BUR 2000 agiscono sulla riduzione dell’energia trasmessa per irraggiamento (radiazione) dei corpi caldi e del sole. Sono composti da più strati di film a bassa emissività e ad alta riflettenza, separati da uno o più lame d’aria. Consentono di isolare sia termicamente che acusticamente e con bassi spessori: (nel civile e nell’industriale) pareti, coperture, solai, terrazze, cantine, garage, pavimenti con costi di intervento ridotti, facilità di posa, velocità di esecuzione e con la possibilità di intervenire sia all’interno che all’esterno dell’edificio.
Infatti, occupando pochissimo spazio (da 2 a 5 cm) e con performance che si possono equiparare a quelle che si ottengono con gli isolanti tradizionali con spessori fra i 20 e i 25 cm, consentono di riqualificare le abitazioni dall’interno senza costi di apertura cantiere, senza interventi costosi di allungamento delle soglie e/o davanzali, e così via, permettendo inoltre il recupero dell’incentivo fiscale del 65%. Nell’industriale, se paragonato ai metodi tradizionali, permettono interventi di riqualificazione (tetto,pareti,uffici..) economici e risolutivi. Per maggiori informazioni: info@bildex.it info@varex.it
MaXiMa
GraZie a MoToMaX 350 Mai PiÙ ProBLeMi Di MiSceLaZione Con Motomax 350, si amplia la gamma delle macchine edili da taglio di Maxima SpA. L’aspetto innovativo di questa nuova mototagliatrice a scoppio con motore a due tempi, è quello di produrre automaticamente la miscela del carburante, grazie al sistema brevettato EasyLube, che aggiunge elettronicamente olio al carburante, evitando così all’operatore errori di miscelazione e annesse conseguenze.
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L’accensione è semplice, con iniezione elettronica, non vi sono valvole da tirare manualmente. Inoltre questa mototagliatrice è dotata di un motore con potenza da 5.5 HP che porta un disco da 350 mm con 9500 RPM. Motomax 350, grazie alle sue caratteristiche innovative, alla sua eccezionale maneggevolezza e a un design ergonomico e robusto, è ideale per un uso quotidiano anche in condizioni difficili ed estenuanti, per tagliare calcestruzzo, cemento armato, asfalto, pietra e gli altri materiali edili in genere.
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DULciS in FUnDo
La DoManDa È Una riSPoSTa oLTre ai nUMeri e aLLe PercenTUaLi c’È Da recUPerare iL rUoLo SociaLe DeLLa DiSTriBUZione eDiLe. Per Una VoLTa nienTe nUMeri e PercenTUaLi, coSÌ non ci raTTriSTiaMo, aBBiaMo BiSoGno Di TUTTe Le enerGie PoSSiBiLi Per conQUiSTare iL Bene PiÙ PreZioSo di roberto anghinoni
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ono fortunatamente uscito illeso da una serie di convegni dedicati alla congiuntura del nostro settore, nonostante le notizie piovano come proiettili impazziti, e le proiezioni, alla fine, lascino tutto come prima, con un po’ di distinguo. Per sapere come va il mercato ci dobbiamo allora affidare ai punti di vista, qualcuno utilizza le sensazioni, qualcun altro si fida solo di ciò che trova nel cassetto prima di chiudere, alla sera. Va tutto bene, ogni strumento è utile, ma un quadro compiuto è comunque complesso da tratteggiare, anche se qualche punto certo c’è, almeno per iniziare a fare qualche ragionamento. Oggi, semplificando, potremmo dire che esistono almeno un paio di mercati: il primo è quello tradizionale, in decrescita infelice. Il secondo è quello che è nato dalle nuove necessità legate alle novità, non solo di prodotto, ma di relazione verso interlocutori vecchi e nuovi. Che l’era del web e dei new social festeggi il valore, sempre più urgente, della relazione interpersonale potrebbe apparire la facile boutade di un irreprensibile e indomito individuo analogico, ma in realtà, almeno fino a quando la terra non sarà interamente popolata da robot, con il nostro prossimo ci dobbiamo interfacciare, e il “prossimo” moderno è allievo di San Tommaso, e ci vuole vedere chiaro. Da ciò deriva anche un’altra
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tendenza, ovvero, lo stato di empasse delle piccole imprese e degli artigiani, che fanno fatica a non perdere la loro identità. Prima decidevano tutto, adesso devono fare ciò che la tanto vituperata, derisa e faticosamente tollerata Signora Maria dice loro di fare, e lo devono fare anche bene, diversamente il lavoro lo farà qualcun altro e i pretendenti non mancano. Stessa sorte per gli architetti, mentre i progettisti cercano di fare muro, barricandosi dietro il linguaggio tecnico e rispolverando le lauree alle pareti dei loro studi, per fare impressione. Ma, alla fine, non sono loro che pagano, anzi, vorrebbero essere pagati, quindi… Come va il mercato: distribuzione ancora in sofferenza, ma il problema non è congiunturale, è sociale. La ristrutturazione va a gonfie vele, ma non è un mercato per tutti. Non è una questione di numeri, è una faccenda che entra nella sfera della competenza. Il problema “sociale” della distribuzione riguarda la sua possibilità di esistere in un futuro anche fin troppo vicino. Non sarà mai sconfitta dalla new economy, dal commercio elettronico, dai megastore. Sarà eventualmente sconfitta da se stessa perché non riesce ancora a trovare una identità vincente e premiante. Di “nuovo” si parla poco. Abbiamo in più di una occasione sottolineato come senza politiche adeguate le nuove costruzioni,
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che per la maggior parte dei casi dovrebbero riguardare l’edilizia agevolata, stante la trasformazione sociale che sta investendo il nostro paese, non potremo parlare davvero della ripresa di questo settore. Per una volta, propongo di analizzare il mercato dell’edilizia senza guardare i numeri e le percentuali. Forse è oggi l’unico modo possibile per tentare di capirci qualcosa. Il problema non è infatti solo realizzare fatturati, ma dare risposte, senza le quali i fatturati non arriveranno mai. Inoltre, conta poco sapere che il PIL quest’anno potrebbe chiudere al +0,8%, o che il debito pubblico è sceso di qualche miliardo, quando ce ne sono ancora più di 2.200 (di miliardi) da recuperare. Una visione macro della nostra economia in questo momento ci può solo deprimere, e comunque non ci possiamo fare niente. Ciò che invece possiamo tentare di realizzare è la misura e la qualità del cambiamento che ci riguarda da vicino. Prima accennavo alla necessità di dare risposte, e le dobbiamo fornire a una tipologie di clientela con cui non siamo abituati a interfacciarci. Anche alle domande di questa clientela non siamo abituati. Non ci chiedono per prima cosa il prezzo, ma cercano soluzioni per la loro casa. Non decidono di acquistare in
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base ai costi, ma sul convincimento che chi li sta servendo ha preso a cuore i loro problemi e ha individuato le soluzioni giuste. Quindi: dove va il mercato? Va nella direzione della piena soddisfazione del cliente, un concetto che oggi ha smesso di essere tale per trasformarsi in bisogno concreto. Quanto fa in percentuale? Non ne ho idea, ma è quasi tutto ciò che c’è. Queste nuove dinamiche commerciali hanno messo in moto un altro grande stimolo al cambiamento, e anche in questo caso ritorniamo al valore della relazione. Più precisamente, all’opportunità (necessità) di creare una rete professionale. Gruppo Made, negli ultimi tempi, ha lavorato parecchio su questi temi. Oltre a Livingmade e all’Area Tecnica Made (che sono comunque “ambienti” creati apposta per agevolare il contatto con privati e progettisti) sono recenti gli accordi con “Bricolife” – ne parliamo in queste pagine – e con il nuovo progetto delle case in legno – avete ricevuto notizia in questi giorni – che approfondiremo prossimamente. Obiettivo dichiarato: mettere le rivendite Made in condizione di poter soddisfare subito e in modo professionalmente ineccepibile le richieste del nuovo cliente. Questo significa dare risposte e, conseguentemente, conquistare il bene più prezioso del mondo: il cliente. Penso che offrire risposte sia anche un mezzo per ridare un valore sociale alle imprese della distribuzione edile. Dare risposte è anche un’occasione di riscatto verso tutti coloro i quali credono che il magazzino edile sia un incidente di percorso fra il produttore e l’utilizzatore. Capite come l’affermazione del valore relazionale, arricchito di conoscenza ed esperienza, sia uno dei pochi privilegi che ancora ci restano. I servizi di Gruppo Made permettono di crescere senza perdere la propria identità e, in più, consentono di conoscere nuovi mercati e nuovi clienti. In buona sostanza, aprono a nuove opportunità , a nuovi momenti di relazione. A nuove domande e a nuove ■ risposte.
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