il periodico provinciale di
anno 3 _ numero 17 _ settembre/ottobre 2009 _ distribuzione gratuita
autorizzazione Tribunale di Pesaro n. 539 del 22/09/2006
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Influenza di tipo A, non va temuta ma gestita
LibertĂ di stampa: capo redattori a confronto
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Soddisfare il cliente: ecco il nostro obiettivo
Giovanni Giovannini, da oltre 15 anni alla guida dell’Edil Infissi di Fano, illustra la sua attività
Edil Infissi srl - Via Canale Albani, 2 - 61032, Fano - Tel. 0721.863966 - Fax 0721.869189 - info@edilinfissifano.it
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Un’attività decennale, che opera nel campo della fornitura e del montaggio degli infissi e dei serramenti è quella guidata dal fanese Giovanni Giovannini, titolare dell’azienda Edil Infissi. Un’azienda molto attenta anche alla sicurezza visto che oggi una porta o una finestra devono essere particolarmente resistenti ai tentativi di intrusione. “Con l’aiuto del mio staff, formato da un team di 7 persone con una lunga esperienza e una solida formazione tecnico-commerciale alle spalle, siamo in grado di lavorare nell’intera provincia -spiega Giovannini- e grazie alla scelta delle soluzioni più innovative e di qualità, garantiamo a tutti prodotti affidabili e duraturi nel tempo. La soddisfazione del cliente e la qualità del risultato finale sono frutto di una cura quotidiana nella selezione delle migliori materie prime, la progettazione assistita, la produzione certificata, l’assistenza pre e post-vendita e il binomio ricerca & sviluppo per la realizzazione di prodotti sempre all’altezza delle più esigenti aspettative. Il nostro lavoro è indirizzato ad un target formato per lo più da famiglie e privati che si presentano da noi con l’esigenza di migliorare l’aspetto estetico della propria abitazione nonchè per garantire la sicurezza della stessa, in quanto ci riteniamo capaci di poter assistere i nostri clienti riponendo un’attenzione ai minimi dettagli e una disponibilità totale di fronte ai piccoli imprevisti. Da oltre 15 anni siamo specializzati nella fornitura e nel montaggio e, grazie al nostro nuovo showroom, che si trova all’interno del nostro negozio in via Canali Albani 2 -continua Giovannini- i clienti potranno toccare con mano la nostra cortesia, professionalità e constatare personalmente la qualità dei nostri prodotti”. Per quali prodotti vi caratterizzate? “Porte blindate, porte interne, infissi in legno, in alluminio, in PVC, avvolgibili, persiane, veneziane, velux, vetri antisfondamento, maniglie, cabine armadio, con il solo obiettivo di soddisfare tutti i nostri clienti per i quali abbiamo anche un servizio di assistenza programmata sul materiale fornito”.
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Indice
numero 17
Anno 3 - Numero 17 settembre/ottobre 2009 Distribuzione gratuita Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n. 539 del 22/09/2006 Editore Mattia Tarsi Global Service in Progress s.r.l.
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Soddisfare il cliente: ecco il nostro obiettivo Libertà di informazione, modalità d’uso Calendario delle manifestazioni della provincia di Pesaro e Urbino Influenza di Tipo A: non va temuta ma gestita Articolo 21: istruzioni per l’uso Con la Croce Rossa in giro per il mondo Ascensori da record, la provincia di Pesaro al comando Corpi che raccontano Writer tremate, “Regresso Arti” è tornata Teatro della Fortuna, una stagione di emozioni “Siamo stati tutti schedati dagli extraterresti” Ritorno al futuro Circolo cittadino, porte aperte alla città Tanti eventi ed un solo obiettivo: valorizzare Fano La compagnia GAG debutta in “Maldoror” Rock, bon ton e militare Miah: “Le mie donne porno-sado-chic” Le cinque anime del benessere, il senso Extraspa Fano TV: un’estate satellitare L’evangelizzazione è l’annuncio di ciò che si è sperimentato Cartoceto: l’olio più buono ce l’abbiamo noi
Direttore responsabile Corrado Moscelli direttore@fanoinforma.it Redazione Per inviarci i vostri comunicati redazione@fanoinforma.it Hanno collaborato a questo numero: Silvia Bonci Riccardo Deli Laura Congiu Sandro Candelora Scuola di Fotografia Santa Maria del Suffragio Grafica e impaginazione: Media’s Project www.mediasproject.it Stampa: SAT, Pesaro Distribuzione: Full Time Group
Influenza di tipo A non va temuta ma gestita
Rubriche 53
La Spadaccina
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la Profumiera l’Erborista l’Otorino
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gli Sportivi
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il Commercialista
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l’Ingegnere
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la Psicologa
Libertà di stampa: capo redattori a confronto
l’Avvocato il Musicista
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Libertà di informazione, modalità d’uso Dopo le dimissioni del direttore di “Avvenire” esplode la questione della stampa libera di Corrado Moscell
Si è parlato tanto in quest’ultimo periodo della liberta di stampa. Soprattutto dopo le dimissioni del direttore di “Avvenire” per l’attacco subito dal quotidiano “Il Giornale”. Questo tema si presenta poi puntualmente durante le campagne elettorali quando alcuni mezzi di informazione vengono additati di sostenere una particolare forza politica piuttosto che un’altra. A mio avviso tutti i mezzi di informazione sono indirizzati già alla base, perché ogni giornalista ha una propria idea, e può “vendere” il classico bicchiere riempito per metà, come mezzo pieno o mezzo vuoto. Tutto sta nella professionalità di quel giornalista, nella sua volontà e capacità di essere imparziale. Sarà poi il lettore a giudicarlo quando andrà in edicola e deciderà quale giornale acquistare. L’avvento di internet ha poi aumentato la possibilità di reperire, consultare e consumare le notizie in tempi brevissimi a discapito, forse, della riflessione che può seguire la lettura di un articolo di giornale cartaceo. In questo numero di Più abbiamo posto quattro domande sulla libertà di stampa ai capo redattori dei tre quotidiani locali (Paolo Nonni per Il Resto del Carlino, Franco Elisei per Il Messaggero e Silvia Sinibaldi per il Corriere Adriatico). Leggendo le risposte e mettendole a confronto le une con le altre appare subito chiaro quanto affermato all’inizio e cioè che ogni giornalista ha una propria idea della notizia.
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Calendario delle manifestazioni della provincia di Pesaro e Urbino ecco i nostri consigli… Acqualagna
Fano
25 ottobre / dal 31 ottobre al 1 novembre Fiera nazionale del tartufo bianco pregiato Fiere
dal 25 al 27 settembre Festa dei Fiori e dei Sensi Fiere
fino al 25 ottobre Voglia di natura… voglia di avventura Escursioni
27 settembre Cent’anni in fuga Musica
Apecchio
11 ottobre Fiera mercato dell’artigianato Fiere
27 settembre Festa d’Cidirone Sagre
24 settembre visita al cimitero ebraico Visite guidate dal 24 al 27 settembre Domo 360 Esposizioni
dal 19 al 24 ottobre Fano International Film Festival Cinema
25 e 29 settembre / 2, 6, 9 ,13,16,20,23, 27, 29 e 31 ottobre Festival Nazionale di Arte Drammatica 2009 Teatro
Gradara
Monteciccardo
4 ottobre Mostra mercato del tartufo Fiere
fino al 2 novembre Baci rubati. Storie d’amore tra arte e letteratura Mostra
fino al 25 ottobre Memoriale dal Convento Mostre
Belforte all’Isauro
fino al 1 novembre Sulle orme del circo Mostra
Montefelcino
dal 2 al 3 ottobre Andar per osterie Enogastronomia
dal 10 al 11 ottobre Festa del miele e dei prodotti autunnali Fiere
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Pesaro
22 settembre Il dolce della festa Animazione
dal 5 settembre al 4 ottobre Dimensions of design Mostra
dal 25 al 27 settembre 2009 Festa dell’uva Sagre
la Gola del Furlo
Pennabilli fino al 30 ottobre Microcosmi da vicino Iniziative per bambini Piobbico 18 ottobre Mostra mercato del fungo Fiere Serra S. Abbondio fino al 31 dicembre Eremo di Fonte Avellana Meditazione Urbania 4 ottobre Incontriamo la natura 2009 / Bosco di Tecchie Visite guidate
uno scorcio di Urbania
4 ottobre Mercatino di Casteldurante Fiere dal 17 al 18 ottobre Antica fiera di San Luca e delle donne Fiere fino al 31 ottobre PrimaverArte / Le cittĂ dei Della Rovere Mostra 25 ottobre Incontriamo la natura 2009 / Corno del Monte Catria Visite guidate Urbino dal 19 settembre al 31 ottobre Il segno delle stagioni Mostre 4 ottobre Urbino / Mercato Antiquario Fiere
Urbino
veduta di Gradara
il centro storico di Apecchio
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Influenza di tipo A: non va temuta ma gestita Nell’Asur 3 il picco non è stato ancora raggiunto ma la situazione è sottocontrollo di Corrado Moscelli Da mesi si sta parlando del nuovo virus influenzale di tipo A, precedentemente identificato come influenza suina, un virus mai rilevato prima nell’uomo e che per questo motivo ha creato un certo allarmismo. Il Ministero ha istituito un’apposita “Unità di crisi” per la sorveglianza e la prevenzione di questa nuova influenza il cui massimo livello di allerta non è dovuto alla gravità clinica dei sintomi, ma alla grande diffusione geografica del virus. A Massimo Agostini, responsabile del Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Asur 3, abbiamo chiesto di aiutarci a capire meglio di cosa stiamo parlando. Dottor Agostini, innanzitutto, che cos’è l’influenza di tipo A? È un’influenza come tante altre con l’unica differenza che si tratta di un virus nuovo che fino a poco tempo fa era sconosciuto. Come si contrae? Per via aerea come una normale influenza.
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Quali sono i sintomi? Sono molto simili a quelli della classica influenza stagionale e comprendono febbre, sonnolenza, perdita d’appetito e tosse a cui può essere associato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea Arriviamo dritti al nocciolo della questione: È pericolosa? Come tutte le influenze può essere pericolosa per le persone a rischio, coloro cioè che hanno già altri problemi di salute. È chiaro che nel caso di un cardiopatico, ad esempio, contrarre líinfluenza di tipo A è sicuramente una complicazione che porta dei rischi. Quindi è meglio vaccinarsi? Io la vaccinazione la consiglio sempre soprattutto a quelle persone che, appunto, sono maggiormente a rischio. Il 15 di novembre il vaccino dovrebbe essere pronto e sarà destinato, oltre a coloro che hanno dei problemi di salute, ai cosiddetti soggetti “giovani” cioè quella fascia di età tra i 2 e i 65 anni. Di solito non si vaccinano i bambini piccoli e gli ultra 65enni? In questo caso è stato dimostrato che questo tipo di influenza colpisce maggiormente la popolazio-
ne giovane, forse perchè è quella che viaggia di più. Il 50% dei casi che abbiamo riscontrato nella nostra Asur è di ragazzi tra i 20 e i 30 anni. In quanti casi vi siete imbattuti fino ad ora? Per il momento sono una quarantina, ma nessuno di questi è stato ricoverato. Sono stati tutti trattati a domicilio. Il picco, comunque, lo dobbiamo ancora raggiungere; credo che arriverà tra ottobre e novembre. Chi contrae questa influenza cosa deve fare, il famoso tampone? Il tampone veniva fatto all’inizio quando non si conosceva il virus, ora è sufficiente rivolgersi al medico, assumere farmaci antipiretici e riposarsi, preferibilmente restando dentro casa così si contribuisce anche a non diffonderla. È vero che è meglio evitare viaggi? Viaggi o non viaggi siamo tutti a rischio e poi, come ho già detto, si tratta di una influenza che non va temuta ma gestita. Qualche azione preventiva? La migliore e la più comune è lavarsi le mani. Un’abitudine che serve per qualsiasi malattia che si può trasmettere per via aerea.
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Articolo 21: istruzioni per l’uso I capo redattori dei principali quotidiani locali a confronto sul tema della libertà di stampa
di Silvia Bonci Effetto domino quello del caso Boffo, il direttore di Avvenire che ha rassegnato le dimissioni dopo l’attacco infertogli dal quotidiano “Il Giornale”, che ha investito ormai a 360 gradi la questione della libertà di stampa e tiene banco da diverse settimane nelle pagine dei principali quotidiani e siti internet. Ed è proprio sul tema della libertà di stampa che abbiamo posto alcune domande ai capi redattori dei principali giornali locali: Paolo Nonni de Il Resto del Carlino, Franco Elisei de Il Messaggero e Silvia Sinibaldi del Corriere Adriatico. 1) “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”, recita l’articolo 21 della Costituzione. Ma come stanno le cose realmente? Secondo lei oggi la stampa è veramente libera da censure? 2) I primi anni del diciannovesimo secolo vedono l’affermarsi di un nuovo genere giornalistico: la stampa di partito. Ancora oggi ogni giornale è più o meno vicino ad un colore politico piuttosto che ad un altro? 3) I giornali sono aziende e come tali hanno come fine il conseguimento del profitto: come si coniuga questo aspetto con la libertà di stampa? Un giornale può essere veramente libero e imparziale nonostante gli interessi economici? 4) Come cambia la concezione di libertà di stampa con l’avvento delle nuove tecnologie, internet in particolare?
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Paolo Nonni - Il Resto del Carlino 1) La stampa nel nostro paese è più che libera specie se facciamo il confronto con ciò che succede altrove. La libertà di stampa in una nazione si ha quando si hanno una pluralità di testimonianze. In Italia abbiamo 70 - 80 quotidiani che esprimono ognuno il proprio pensiero e danno una visione varia e variegata dei fatti. 2) È ovvio. L’imparzialità dell’informazione è un’utopia. Gli editori, i direttori e i giornalisti hanno le proprie opinioni, tutto è influenzato. La libertà di informazione consiste nel fatto che il lettore può comparare le notizie e sce-
gliere di comprare il giornale che più gli aggrada. 3) Assolutamente no. Il lettore deve tenere conto ciò che c’è dietro. In Italia esistono direttori puri come il direttore del QN (Quotidiano Nazionale, network di giornali che fa capo al gruppo Poligrafici Editoriale, S.p.A.) ed altri legati a partiti politici o a multinazionali. Ad esempio la stampa di proprietà della Fiat difficilmente ne parlerà male. Il giornale come qualsiasi altra azienda deve conseguire il profitto altrimenti chiude.
4) Cambia in peggio. Sono strumenti impropri per il settore dell’informazione. Con le nuove tecnologie è sempre più difficile capire se la notizia è impropria o falsa. Sono strumenti che possono facilmente confondere le acque. Non limitano la libertà di stampa ma rendono sicuramente il panorama più confuso.
Franco Elisei - Il Messaggero 1) Se vuole lo è veramente. Il problema è se vuole: nel senso che la stampa può essere vicina ai gruppi di potere ma se vuole essere obiettiva ha tutti gli strumenti per farlo, è una questione di volontà dei direttori e degli editori. 2) Sì, non mi scandalizza il fatto che la stampa sia vicina a determinati partiti. È però importante che il lettore sappia che il giornale è schierato, in questo modo non è ingannato. 3) Assolutamente sì, è vero che giornali ed editori devono guardare al profitto ma i giornali sono anche aziende anomale e devono guarda
re anche alla loro missione e al messaggio che trasmettono. La priorità dei giornali deve essere quella di conquistare l’interesse collettivo, l’interesse dei lettori. Secondo me le due cose possono andare di pari passo perchè se la cultura va d’accordo con l’economia può fare cose straordinarie. 4) Internet è sinonimo di libertà e riguardo al fornire notizie libere da condizionamenti ha tutte le potenzialità. Il problema di internet è un altro: l’attendibilità delle notizie.
Silvia Sinibaldi - Corriere Adriatico 1) Se per censura intendiamo gli interventi esterni che bloccano la pubblicazione credo che la stampa si difenda grazie alla professionalità dei giornalisti. Esistono diversi tipi di censura: a volte la censura riguarda la pubblicazione di una notizia mentre altre volte si nega la possibilità ai giornalisti di arrivare alla notizia attraverso altri canali come ad esempio i tagli al personale. Esiste poi l’auto censura che colpisci direttori, editori e giornalisti ed è creata dal clima che stiamo vivendo in questo ultimo periodo caratterizzato da continui attacchi alla libertà di stampa.
2) Io credo di sì, indubbiamente e questo non riguarda soltanto i giornali che dichiarano di essere legati ad un partito. Tutti i giornali hanno un indirizzo, bilanciato dalla posizione di ogni giornalista che può raccontare i fatti in maniera imparziale oppure può non farlo. Molto dipende dalla coscienza personale. 3) Io credo di sì. In teoria è possibile. Basta che l’obiettivo del profitto sia anche obiettivo di qualità. Nel senso che si può coniugare la necessità di conseguire profitto con la necessità di fare un giornale “libero”. Non credo all’obiettività assoluta ma penso che i giornali
possano scegliere se affrontare la notizia in maniera obiettiva o strumentale.
4) Internet ha ampliato la platea di lettori e di chi scrive e comunica. Non credo che abbia influito sul concetto di libertà di stampa. Nell’utilizzo di internet per il reperimento di informazioni il dovere del giornalista è quello di controllare sempre la fonte. Internet non ha incrementato la libertà di stampa ma di comunicazione.
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Con la Croce Rossa in giro per il mondo Il fanese Samuele Tomassini ha deciso di aiutare le popolazioni che vivono in zone di pura emergenza di Corrado Moscelli Quando lo abbiamo intervistato, tramite e-mail, si trovava nella regione del West Equatoria nel sud del Sudan, al confine tra Uganda e Congo. Il suo lavoro lo porta a viaggiare tantissimo fra Africa, Asia e Medio Oriente. Samuele Tomassini, fanese di 33 anni, oggi è impegnato con la Croce Rossa Tedesca ma presto dovrebbe passare al Comitato Internazionale della Croce Rossa. Nel passato ha lavorato per le Nazioni Unite (Alto commissariato per i rifugiati, Cooperazione italiana e diverse ong italiane fra Africa, Afghanistan e Libano). Tomassini, di che cosa si occupa esattamente? Gestisco progetti ed interventi di emergenza che variano a seconda dei luoghi e delle esigenze. In zone di pura emergenza posso gestire l’assistenza ai rifugiati di guerra sulle zone di confine (distribuzione di cibo e beni di prima necessità), gestione dei campi rifugiati, supporto agli sfollati ma anche programmi di post-emergenza quali costruzione di piccoli ospedali, scuole, pozzi, centri sociali. Il mio lavoro è principalmente di coordinamento e gestione delle risorse finanziarie ed umane da utilizzare in tali operazioni. Di cruciale importanza è la gestione dei rapporti fra l’organizzazione che rappresento e le autorità locali. La gestione della logistica e della sicurezza giocano un altra parte essenziale del mio lavoro. Quando e perchè ha deciso di occuparsi di questa realtà? Sono sempre stato una persona curiosa e grande amante dei viaggi alla scoperta di realtà particolari. Subito dopo l’università ho iniziato ad interessarmi al settore degli aiuti internazionali e mi sono immediatamente appassionato. E’ un lavoro difficile e spesso frustrante ma le realtà che si vivono in prima persona, gli stimoli che si ricevono e l’ambiente fortemente internazionale in cui ci si trova a lavorare ripaga tutti gli sforzi e i rischi che spesso si corrono. A proposito di rischi, ha mai avuto paura? Il rischio va sempre calcolato come accennavo prima. Ho sicuramente vissuto situazioni di grande tensione. Lo stress va gestito ma naturalmente la paura fa parte della nostra esistenza e a volte è inevitabile. Non le è pesato lasciare la sua città? Affatto. Credo che tutti i giovani dovrebbero sentire la voglia di sperimentare ed esplorare realtà estranee al proprio mondo. Credo sia fondamentale per una questione di prospettive. La vita è fatta di punti di vista, spesso opposti gli uni agli altri. Sta poi a noi decidere da che parte stare. Fano le manca? Certo che mi manca. Stando all’estero per la maggior parte dell’anno apprezzi meglio i lati positivi della tua città e del tuo Paese. In particolare mi manca Fano nel periodo estivo, quello delle giorna-
te al mare e delle feste in spiaggia. Devo essere però onesto ed ammettere che dopo qualche settimana il bisogno di partire e respirare un ambiente più internazionale e stimolante è per me vitale. Cosa le hanno detto in famiglia quando ha comunicato che avrebbe girato il mondo per questo tipo di lavoro? Non e’ stato semplice far accettare la mia scelta in famiglia anche perchè non ho deciso di andarmene a New York o comunque in un luogo “civilizzato”. Lavoro in luoghi molto poveri e tormentati da conflitti. Credo che in fondo la mia famiglia abbia accettato la mia scelta ormai ma non pretendo che l’abbiano capita fino in fondo. Ha lavorato per Nazioni Unite e Croce Rossa, quali i momenti più difficili e quali i più belli? I momenti più difficili sono sempre quelli in cui ti ritrovi in mezzo alla crisi. Intendo dire che spesso nei luoghi in cui lavoro la situazione precipita e devi essere pronto ad organizzare immediatamente la risposta all’emergenza. E’ sempre molto difficile valutare se la situazione permette una risposta di intervento umanitario o mette troppo a rischio il tuo
team e richiede una evacuazione. Gli aiuti umanitari sono spesso un dilemma e un paradosso. Il paradosso sta nel fatto che a volte l’assistenza umanitaria non risolve il problema, se non nell’immediato, ma anzi può aumentare la tensione e la crisi stessa. È molto difficile valutare questo sottile confine. Nel mio lavoro essere mossi da un puro spirito di assistenza può essere molto rischioso e spesso sbagliato. I momenti più belli sono quelli invece in cui ti rendi conto che alla fine della tua missione hai lasciato qualcosa. Lo staff locale è cresciuto professionalmente e umanamente, la popolazione locale ti rispetta e ti ringrazia per quello che hai fatto. Momenti indimenticabili sono anche i lunghi incontri coi signori della guerra, personaggi che incontri solo nei film. Allo stesso modo indimenticabili sono gli incontri coi rifugiati, coi bambini e naturalmente la gente, le culture, i costumi, i panorami mozzafiato, i giri in elicottero, le profonde amicizie che nascono coi tuoi colleghi. Se avesse la bacchetta magica, cosa porterebbe nei paesi che visita per lavoro? Assolutamente nulla. Portiamo già troppe cose e troppi squilibri. Ogni quanto torna a Fano? Circa una volta all’anno. Cosa manca secondo lei alla sua città? Una maggiore apertura al mondo, una maggiore elasticità mentale e culturale.
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Ascensori da record, la provincia di Pesaro al comando Un territorio ricco di palestre e centri fitness ma con tanti pigri che non voglio fare le scale
I dati sono stati forniti dalla Cna di Pesaro e Urbino, sempre molto attenta a farcire con i numeri gli argomenti che tratta. E i numeri che hanno fornito riguardo l’utilizzo degli ascensori nella provincia di Pesaro e Urbino, ricca di palestre e centri fitness, sono da record. Le statistiche degli enti addetti alla manutenzione e al controllo testimoniano la poca voglia a fare le scale da parte degli abitanti della provincia. Con una media di 70-80 corse ad impianto, la nostra provincia è infatti una delle realtà italiane che fa più uso di impianti di risalita. Gli impianti certificati nei condomini sono più di 3.000 e ci sono 400 ascensori tra uffici pubblici, enti, imprese: si calcola che siano almeno 272 mila al giorno le corse degli ascensori. Dei 3.400 impianti, quasi la metà è in servizio da oltre 35 anni. Ovvio che il problema della manutenzione degli impianti sia uno dei problemi principali, visto anche la mole di lavoro che ogni ascensore deve affrontare ogni giorno. Ma anche quello dei nuovi impianti da installare negli edifici è un settore particolarmente delicato. “Si tratta - dice il responsabile provinciale degli impiantisti Cna, Fausto Baldarelli - di un mercato decisamente poco stabile e strettamente legato allo sviluppo dell’edilizia. Questo comporta una concorrenza particolarmente aspra tra le aziende del settore, che spesso propongono prezzi ai costruttori edili senza tener conto dei costi effettivi di gestione, ma con il solo scopo di aggiudicarsi l’impianto per poi ottenere la sua eventuale futura manutenzione. A Pesaro e provincia, come si vede dai dati, il 60% degli ascensori è in funzione da più di 20 anni e circa il 40% da più di 30. Ed è dunque la manutenzione il vero obiettivo della competizione tra le imprese installatrici del settore. Al di là delle diverse tipologie di contratti di manutenzione che le imprese propongono prosegue Baldarelli - siamo del parere che i contratti di manutenzione debbano avere una durata minima di almeno tre anni, anche in considerazione del fatto che la norma vigente obbliga il proprietario dell’immobile a fare eseguire ogni due anni la verifica periodica da un ente notificato. Se infatti un proprietario di un immobile decide di cambiare impresa ogni anno, la responsabilità di manutenzione non eseguita correttamente su chi ricade?”.
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Uno sguardo al passato, Fano nel 2000
Alcuni dei fatti più importanti che sono accaduti in città quasi dieci anni fa
di Carlo Moscelli Anno 2000 sono passati quasi 10 anni anche se sembra ieri. Ecco cosa accade nel 2000 a Fano. GENNAIO: la città si sveglia, a sorpresa, con 57.365 abitanti, 27.793 maschi e 29.563 femmine. A Carrara un Comitato chiede verifiche per le case troppo vicine all’elettrodotto da 380 Kv FanoRimini. Scoppia il caso del disabile che lavora da anni in Biblioteca con una borsa lavoro di L. 400.000; non sarà risolto. Muoiono lo scrittore Valerio Volpini ed il preside Corrado Santi. FEBBRAIO: approvato a maggioranza il bilancio di previsione 2000 (L. 129.215.225.483) ed il piano triennale degli investimenti 2000-2002 (L. 33.774 milioni per il 2000). Il Comune invia al giudice gli atti del Centro Gravi, mai aperto per problemi strutturali. Un mare di folla alle sfilate del
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Carnevale grazie all’ingresso gratuito. Nella cripta della chiesa di San Giovanni Bosco ignoti distruggono tre statue sacre in gesso. Incendiata l’auto del presidente del Consorzio Gestione Molluschi Eros Bocchini. La Libreria Bazzani festeggia i suoi 150 anni. Muore in Svezia Paolo Montanari. Travolta da un camion muore una studentessa 18enne dell’Apolloni, Vanina Riberti. MARZO: a Bellocchi nasce un Comitato per opporsi all’insediamento, nella zona industriale, di una fonderia d’alluminio. Il consiglio comunale approva una mozione di Forza Italia che impegna sindaco e giunta alla programmazione di maggiori interventi a sostegno della famiglia. Al Joyland subentra l’Auchan - Gruppo Rinascente che amplia del 20% la superficie commerciale dell’ipermercato. Protesta del Sindacato Autonomo di Polizia per le carenze di organici e mezzi. Un imprenditore di
Bellocchi mette una taglia di 40 milioni per riavere la BMW rubata. Al Centro Salus Metauro rubato un ecografo. Per gestire il Violino nasce un nuovo “carrozzone”, Marche Musica Contemporanea. Partono per il centro storico le domeniche ecologiche senza auto. APRILE: Giampiero Cuppini nominato a sorpresa progettista per i beni monumentali. Ripartono i lavori sull’area Montevecchio. Record di preferenze per Adriana Mollaroli (DS) eletta in Regione. La Gabriella Frattini spa si allea con il gruppo Burani. Mese caldo, primi bagni al mare. Guerra fra bande di marocchini e algerini nel piazzale dell’Agip, solo per il pronto arrivo dei Carabinieri non ci scappa il morto. L’agenzia n. 7 della Carifano rapinata poco prima dellíinaugurazione. La mattina di Pasqua un imbianchino 27enne di Lucrezia accoltella un 23enne di Senigallia al Lido di Fano. Muore l’attrice fanese Mimma Cavazzoni. Cade mentre cerca asparagi e muore Maddalena La Guardia, 46enne di Gimarra. Donati i suoi organi. MAGGIO: 20enne clandestino marocchino tenta di stuprare ragazza fanese. Arrestato dalla Polizia un 44enne ritenuto il capo della malavita albanese in provincia: abita in una casa popolare di Fano. Nuova rissa fra extracomunitari. Extracomunitario aggredisce e accoltella a scopo di rapina un pensionato al Poderino. Il capogruppo di AN Giancarlo D’Anna blocca e fa arrestare due scippatori. Colpo da 500 milioni in una fabbrica di Lucrezia. Terremoto di 6∞ grado senza danni. Il consiglio comunale di Fano approva le “microzone” (otto) con relativi valori di vendita e locazione. Alle spiagge di Fano la Bandiera Blu e l’Oscar Blu della “Goletta Verde” di Legambiente. GIUGNO: sulla sicurezza e ordine pubblico a Fano, incontri con i Sottosegretari agli Interni Brutti e Schietroma; mentre questíultimo è in città scorre sangue nel piazzale della stazione in un’altra battaglia fra immigrati; tre arresti. I soliti ignoti saccheggiano l’asilo di Vallato; si portano via anche i bicchierini di plastica. Si chiude l’edizione 2000 del Meeting Polisportivo dell’US ACLI che ha portato a Fano oltre 13.000 presenze. In città circola una voce: una cordata sarebbe pronta ad acquistare dalla Sadam l’ex zuccherificio per 40 miliardi. La Carifano dona un Ecocolordoppler ad Urologia del S. Croce. Proteste di residenti a Torrette e Ponte Sasso e di turisti per gli scarichi a mare dei fossi Rio Crinaccio e Marignano, Inaugurata a S. Orso, la nuova agenzia delle Poste. Muore ad 89 anni Don Achille Sanchioni.(continua) al centro: una volante del commissario in basso da sinistra: controlli durante le domeniche ecologiche da parte dei vigili urbani, il carro di Pacassoni che ha sfilato anche nel 2000, Valerio Volpini.
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Corpi che raccontano
Giovani scrittori uniti da un nobile scopo di Silvia Bonci Dodici giovani scrittori della nostra Provincia. Dodici immagini o meglio “visioni”. Dodici racconti che indagano la performatività del corpo in movimento, in azione, nel gioco e nello sport. “Corpo a Corpo. Racconti, visioni e corpi in gioco” edito da Greta Edizioni nasce da un’idea di Michele Rossini e Francesco Uguccioni realizzata in collaborazione con Alessandro Ariemma, Elena Giliberti e Tatiana Olivieri e con il sostegno della Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti) di Pesaro, associazione avente l’obiettivo di estendere il diritto allo sport a tutti i cittadini. Un progetto avente un nobile scopo: il ricavato della vendita del libro verrà infatti devoluto ai bambini ed ai ragazzi bosniaci ed abruzzesi. “L’idea di fondo- spiega Elena Giliberti, autrice del primo racconto contenuto nella raccolta dal titolo “Waiting for Degas”- è quella di indagare cosa significa mettere in gioco il corpo, non la competitività ma la performatività. Nel testo non è tanto importante il risultato quindi quanto il processo, la tensione che sprigiona il corpo sotto sforzo. Tutti i racconti parlano di ragazzi alle prese con lo sport nella quotidianità, nella vita di tutti i giorni”. Ma lo sport è anche un pretesto per parlare di altro come nel racconto di Michele Bartolini, intitolato “Quello che lasci” in cui serve per parlare di un amico che “in quell’età senza poter decidere si è fermato” o per parlare di un cugino “particolare” e per far emergere antichi drammi familiari come nel racconto di Nero Maria, “Saltamine”. “Centrale è l’attenzione all’universo femminile nello sportafferma Elena Giliberti- alcune autrici infatti sono donne e parlano dal loro punto di vista, questo è importante perché per troppo tempo lo sport è stato un ambito prettamente maschile”. Nel libro è inoltre ritratta una testimonial d’eccezione, la campionessa di judo fanese Lucia Morico, fotografata con il pancione. “Corpo a corpo” è in vendita in tutte le librerie di Fano e di Pesaro e alla libreria Goliardica di Urbino. Il libro “Corpo a corpo” in vendita in tutte le librerie di Fano, di Pesaro e alla libreria Goliardica di Urbino.
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Writer tremate, “Regresso Arti” è tornata
L’associazione ha “dichiarato guerra” agli imbrattatori di Silvia Bonci Ritorno al passato. Un cambiamento di prospettiva che è ormai sotto gli occhi di tutti, da una società proiettata al futuro ad una società che è attratta dal passato, che ha nostalgia di ciò che si è perduto o che si sta perdendo. Mutamento che sta investendo tutti i campi: dalla moda, alla pubblicità, dalla filosofia alla religione fino ad arrivare all’arte, la vera anticipatrice delle tendenze e dei modi di pensare. E quale gruppo di artisti locali se non “Regresso Arti” incarna meglio questa filosofia? A partire dal nome che, spiega il fondatore Franco Cenerelli, è nato casualmente durante un viaggio a Palermo e sta a significare un ritorno alle origini perché: “Il progresso- spiega Cenerelli- non è sempre positivo”. L’associazione, fondata nel 1999 come associazione di artisti della nostra provincia è salita alla ribalta grazie all’idea di “barattare” spazi espositivi con la pulizia dei monumenti storici molto spesso imbrattati senza alcuna logica né senso estetico. “Inizialmente
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offrivamo anche altre prestazioni come l’organizzazione di laboratori artistici in cambio di spazi espositivi ma questa è stata l’idea che ha avuto più successo- spiega Andrea Corradi che con Cenerelli si occupa della pulizia dei monumentiTroppo spesso infatti ci si lamenta che le nostre città sono grigie ma quello che noi definiamo grigio è in realtà il colore dato dai materiali storici. Noi siamo contrari ai writer, assolutamente contrari, anche se quando all’interno dell’associazione si è radicalizzata questa posizione alcuni artisti si sono dissociati”. Uno degli ultimi interventi svolti da Cenerelli, Corradi e la loro “inseparabile” micro sabbiatrice ecologica che serve per ripulire i monumenti ha riguardato le mura romane e il monumento ai caduti di Fano. Ed è proprio grazie a questo intervento che hanno ottenuto lo spazio espositivo della Rocca Malatestiana dove proprio in questi giorni sta per terminare la mostra dal titolo “Riscossa artigiana” che vuole, come scrive l’assessore alla Cultura del comune di Fano Franco Mancinelli nell’introduzione dell’iniziativa,
“rivendicare la sapienza della tecnica tramandata di generazione in generazione e affinata a fatica, il lavoro irrinunciabile del lavoro”. E’ interessante notare che tra gli artisti che espongono le proprie opere all’interno della mostra sono presenti anche i cosiddetti eco artisti, coloro che riusano e riciclano per creare le proprie opere, spesso con materiali di scarto. Uno di questi è proprio lo stesso Corradi: “Io adopero materiali naturali che recupero dai marmisti e nelle cave, non compro nienteracconta- e la tecnica è quella del mosaico”. Altri artisti dell’associazione che adoperano materiali riciclati sono Federico Tancini il quale è appassionato degli oggetti che si trovano sulla spiaggia come ad esempio i vecchi giocattoli sbiaditi dal sole, che poi utilizza per la creazione delle proprie opere, Davide Dall’Osso che realizza scultura con il metacrilato, Giorgio Guidi che dà vita a sculture composte da scatole di medicinali tenute insieme da scotch e carta o Chiara Corradi la quale, come Giotto, dipinge icone per mezzo di pigmenti naturali.
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Teatro della Fortuna, una stagione di emozioni
Brunetti; “Un cartellone di alto livello” Il Teatro della Fortuna di Fano apre le porte alla stagione teatrale 2009/2010. “Una stagione che – promette il sovrintendente Simone Brunetti – sarà caratterizzata da un cartellone di alto livello”.
Mario Perrotta
Lina Sastri, Elisabetta Pozzi, Chiara Noschese, Umberto Orsini, Luca De Filippo, Mario Perrotta, Luca Barbareschi, sono i grandi protagonisti della rassegna Commedie e Classici. “Anche per quest’anno - afferma Brunetti - si rinnova la collaborazione con Amat e, insieme a Gilberto Santini, abbiamo tentato di valorizzare particolarmente i classici. E qui mi preme ribadire un concetto molto semplice: per ‘classico’ non si intendono le opere di autori greci e latini o (glossando Aulo Gellio) di classe, cioè eccellenti ed autorevoli, ma quei testi teatrali per i quali esista una tradizione considerevole di interpretazioni. Il teatro non è letteratura e nemmeno letteratura teatrale, ma un’esperienza molto più complessa, sinestetica e coinvolgente, che cresce con generazioni di spettatori. È facile, dunque, che
Mariangela D’Abbraccio, Elisabetta Pozzi
questi stessi titoli possano evocare diverse sensazioni nella memoria del nostro pubblico”. Altra novità di quest’anno è la divisione di Commedie e Classici dagli altri contenitori. “Sempre con Gilberto Santini – continua Brunetti – abbiamo pensato di inglobare la danza nella stagione musicale e di dare particolare autonomia a TeatrOltre concepito come programma unico che insiste sui palinsesti di tre teatri: Pesaro, Fano ed Urbino”. L’occhio, dunque, è esclusivamente rivolto a Commedie e Classici che acquisisce singolare rilievo: cinque titoli, nell’ordine di Neil Simon, Giorgio Gaber e Alessandro Luporini, Eduardo De Filippo, Shakespeare e Molière. A novembre avremo una prima nazionale: La Strana Coppia di Neil Simon, in eccezionale versione femminile, con due grandissime interpreti: Elisabetta Pozzi e Mariangela D’Abbraccio. Una commedia vivace e attualissima, ma anche un altro oggetto d’analisi nel percorso che il Teatro della Fortuna segue da alcuni anni sul rapporto fra teatro e Gender Studies (in molti ricorderanno il Don Gregorio e le Convenienze donizettiane). Il secondo spettacolo sarà, invece, Il caso di Alessandro e Maria, commedia in due atti di Giorgio Gaber e Alessandro Luporini, messa in scena dallo stesso Gaber per la prima volta nel 1982, con Mariangela Melato. A seguire, ancora, Filumena Marturano di Eduardo De Filippo, per la regia di Francesco Rosi. In questo caso, vedremo Luca De Filippo e una splendida Lina Sastri nel Titelrolle che, tra le tante cose, ispirò anche il personaggio interpretato da Sofia Loren in Matrimonio all’italiana di De Sica (1964). A seguire, poi, avremo La tempesta di Shakespeare con l’inossidabile Umberto Orsini. “Anche questa – afferma Brunetti – è un’ulteriore tappa di un percorso preciso sul tema del rapporto fra magia e teatro. Prospero, in definitiva, è per molti aspetti l’archetipo del pirandelliano Cotrone e del Sik Sik eduardiano che abbiamo visto succedersi nelle ultime due stagioni”. Infine, Commedie e Classici si chiuderanno in bellezza con Il Misantropo di Molière, tradotto, diretto e fra gli altri interpretato da Mario Perrotta, recentemente insignito del Premio Hystrio per la drammaturgia e molto apprezzato lo scorso anno per la sua Odissea, spettacolo che gli è valso la candidatura agli ultimi Premi Ubu come miglior attore. “Perrotta – dice Brunetti – è un artista eccezionale, destinato a lasciare un segno importante nella storia del teatro”.
La campagna abbonamenti si aprirà mercoledì 14 ottobre. Per informazioni, è possibile chiamare il botteghino del Teatro allo 0721800750. Luca Barbareschi, Chiara Noschese
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Lina Sastri, Luca De Filippo
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“Siamo stati tutti schedati dagli extraterrestri” La teoria degli ufologi è che i dischi volanti arriveranno sulla terra per salvare i prescelti di Riccardo Deli Carrista appassionato di astrologia e ufologia Nell’articolo pubblicato lo scorso numero ho parlato del tempo apocalittico che stiamo vivendo, citando le previsioni di alcuni veggenti. Questa volta mi occuperò del ruolo degli Ufo, i cosiddetti dischi volanti, proprio in relazione alla “fine dei tempi”. Naturalmente non ho l’intenzione ne la pretesa di convincere chicchessia. Parlando con gli apostoli, che gli chiedevano lumi sui segni premonitori della fine dei tempi, Gesù, nei Vangeli, dice una frase molto sibillina, che la Chiesa non ha mai saputo interpretare: “Allora due saranno nel campo: uno verrà preso e uno sarà lasciato. Due saranno nello stesso letto: uno verrà preso e uno verrà lasciato…e non capiranno il perché”. Ma presi da chi? E per quale motivo? Ebbene, l’interpretazione data da alcuni esperti di esoterismo (sulla quale io concordo) è che al culmine degli eventi riguardanti “la fine dei tempi”, gli extraterrestri opereranno una selezione nell’umanità. Certamente parlo di quelli che nella Bibbia e nei Vangeli sono definiti angeli, messaggeri divini, e che viaggiano, per usare il linguaggio dell’epoca, a bordo di “carri di fuoco” (ricordiamo il profeta Elia e Romolo, primo re di Roma, rapiti, in cielo, appunto, su “carri di fuoco”), di “scudi ardenti”, di “colonne di fuoco” e, soprattutto, di “nuvole”. Rileggendo le parole del profeta Isaia. “Chi son costoro che volan come nuvole, come colombe alle loro colombaie?”, come non pensare ad astronavi ricognitori che fanno ritorno alla base, ovvero all’astronave madre? Torniamo però a parlare di selezione. Lo scenario finale prevede un atterraggio in massa degli Ufo e degli extraterrestri preposti a questo compito (“le pecore verranno separate dai capri”, leggiamo nei Vangeli), cioè a prelevare i terrestri idonei, in base alle loro qualità spirituali (bontà, altruismo, disinteresse, amore e rispetto per la natura…) far parte della Nuova Era, cioè dell’Era dell’Acquario. Questi abitatori di altri mondi, più evoluti di noi di migliaia d’anni, non giudicheranno in base ai criteri terrestri, ma con un metro più saggio, più giusto, più aderente alla realtà vera di ciascun individuo. In pratica è come se noi fossimo stati già tutti “schedati” (“siete segnati, sarete riconosciuti” dicono i Vangeli), ma non nel senso che comunemente pensiamo. Sicuramente essi sanno misurare la nostra aura, l’alone magnetico che circonda il nostro corpo fisico e che rivela, oltre allo stato di salute, qualità e virtù, difetti e manchevolezze. A loro non interessa il nostro conto bancario, i nostri titoli di studio o societari, se siamo famosi o no, il posto che occupiamo nella società, ed è per questo che molti non capiranno le modalità della selezione. Riassumendo: quando gli eventi del nostro
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mondo saranno giunti al culmine, scatterà l’ora x ed assisteremo ad un atterraggio in massa degli ufo. I prescelti verranno accolti al loro interno, gli altri rimarranno sul pianeta. In seguito alle grandi mutazioni geografiche che avverranno sulla superficie del globo la gran parte di essi morirà (anche se sarebbe più corretto dire “lascerà il proprio corpo fisico”) mentre non è chiaro il destino di coloro che, eventualmente, sopravviveranno. A questo punto, terminata la rigenerazione della superficie terrestre, coloro che erano stati evacuati saranno riportati sul pianeta e, con l’aiuto materiale e spirituale di chi sappiamo, avrà inizio un nuovo tipo di vita e di società. Fantascienza? Fantareligione? Sogni ad occhi aperti? Ognuno pensi come vuole. Personalmente ritengo che siano interpretazioni estremamente verosimili, ragionevoli e razionali e sono più che convinto che gli eventi ipotizzati siano abbastanza vicini nel tempo, tanto da dire che la maggior parte di coloro che leggeranno questo articoli li vedrà e li vivrà.
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Ritorno al futuro
L’Alma Juventus è di nuovo nel calcio che conta
di Sandro Candelora E’ come riannodare un filo spezzato. L’ideale legame che univa Fano al calcio professionistico si era interrotto nella tarda primavera del 2005, allorquando, uscendo sconfitti nello spareggiosalvezza con il Gualdo, i granata salutarono mestamente la serie C2, e con essa il football che conta. Ora il vincolo si ricompone, grazie al ripescaggio di cui ha usufruito l’Alma Juventus (a proposito, che bello sentire riecheggiare l’affascinante nome originale) che, in virtù delle disgrazie altrui ma pure per innegabili, alla lunga ricompensati meriti propri, si trova di nuovo proiettata nel quarto livello della piramide pallonara nazionale, nel frattempo ribattezzato Seconda Divisione. Vi si riaffaccia, dopo un quadriennio trascorso nei gironi infernali del dilettantismo, con un misto di legittimo orgoglio, malcelata curiosità ed un grave fardello di imprescindibili doveri. Vero è in effetti che la categoria costituisce la dimensione minima che compete per lignaggio, importanza e potenzialità globale ad un club, ma anche ad una città, che non possono né devono accontentarsi più del ruolo di paria. Averla ritrovata dopo aver tanto seminato e in proporzione patito, lungi dall’essere un punto di arrivo, deve
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peraltro costituire un pungolo per un progressivo assestamento a livelli più consoni, eventualmente, perché no, proiettato anche verso mete persino superiori. L’attualità stretta parla tuttavia di un campionato, quello che ha preso il via da una manciata di giornate, stimolante e di grande interesse. Accattivante anzichenò già nella configurazione geografica del girone B, che, ritagliandosi una bella porzione in lunghezza dello Stivale, spazia dal Carso al Vesuvio, specchiandosi sull’Adriatico mentre volge le spalle al Tirreno. E non manca la buona compagnia, in questa sorta di Giro d’Italia della sfera di cuoio. Nobili decadute, quali la Lucchese di Favarin (lo ricordate in riva al Metauro nella controversa stagione 2002-2003?), la Carrarese e la Nocerina, vanno a braccetto con nuove, ambiziosissime realtà, in primis il Bassano che, in mano ad un autentico mecenate, ha investito fior di capitali con la palese volontà di primeggiare. Nel lotto delle agguerrite protagoniste figurano pure rivali di tante battaglie, come il Prato, il Gubbio e quella Pro Vasto con cui c’è più di un discorso ancora aperto, con relativi regolamenti di conti che non è fuori luogo prevedere anche cruenti. In mezzo a cotanta comitiva, l’Alma ha l’imperativo categorico del ’primum vivere’. In altre parole, occorre realisticamente salvare la pellaccia, cen-
trando la permanenza tra le elette, magari in anticipo e senza troppo soffrire. Ce la farà una squadra che è andata giocoforza componendosi in corso d’opera, stanti le incertezze estive? Figlio di una campagna di rafforzamento che è terminata a stagione già iniziata, l’organico presenta in effetti diverse incognite di vario genere. Il nucleo dei veterani, apparentemente un punto di forza, è davvero all’altezza della sfida che lo attende? E quanto potranno dare i giovani? E ancora, i nuovi arrivati di fama acclarata, in primis Marinucci Palermo e Pazzi, sapranno rendere secondo le aspettative? Al momento, in definitiva, sono più gli interrogativi che le concrete certezze. Cornacchini, anch’egli chiamato ad un severo esame su una ribalta che scotta, dovrà tentare di ottenere il meglio da un manipolo che ha da poco cominciato a scoprire a pieno. Se quel massimo basterà allo scopo basilare lo dirà il campo. Come sempre il giudice supremo e inappellabile.
al centro: La rosa dell’Alma Juventus Fano in alto: L’allenatore Giovanni Cornacchini
Circolo Cittadino, porte aperte alla città Un viaggio tra locali affascinanti ricchi di storia e di cultura E’ il conte Lupo Bracci ad aprirci le porte del Circolo Cittadino. Lui, d’altronde, non è solo il presidente onorario, ma anche il padrone di casa visto che il Circolo si trova all’interno di Palazzo Bracci, un edifico di proprietà della sua famiglia. Con l’eleganza e la cortesia che da sempre lo contraddistinguono, il conte Bracci racconta che nel 1990, dopo la morte della madre, e dopo che il Circolo ricevette lo sfratto dagli storici locali situati sopra il Caffé Centrale, qualcuno gli chiese di riaprirlo proprio all’interno di Palazzo Bracci. “Piuttosto che lasciare queste stanze in balia del tempo –dice il conte- ho raccolto l’invito, visto che tra l’altro ero anche socio del Circolo, ed abbiamo deciso di chiamarlo Accademia degli Scomposti, per dare una sorta di segno di continuità con il passato”. Oggi il Circolo Cittadino conta un centinaio di soci, quasi tutti professionisti ed imprenditori, e svolge sia attività culturali, non solo prestando i propri locali per alcuni eventi ma organizzandone anche in proprio, sia ludiche, grazie ad una sala ristorazione che permette ai suoi soci di sedersi a tavola beneficiando di una non comune intimità. Sono tante le stanze del Circolo, tutte molto affascinati, ricche di quadri e di bellissimi soffitti che molti turisti (e fanesi) che passeggiano lungo via Garibaldi si fermano ad ammirare quando Bruno Zangolini, “un punto di riferimento” come lo descrive il conte, lascia le finestre aperte per fare entrare un po’ di luce ed aria fresca nei locali. D’altronde quei soffitti nel 1867 vennero rinnovati in occasione delle nozze di Giuliano Bracci con la contessa Fortunata Valentini di Laviano, figlia della principessa Maria Bonaparte. Tra le altre cose in una delle stanze del Circolo nacque lo scrittore Luciano Anselmi come si può anche leggere in una targa appositamente realizzata. Negli anni al Circolo sono passati tanti nomi più o meno conosciuti ma il conte Bracci ricorda volentieri il compositore e pianista Franz Liszt e Bruno Praticò con le sue musiche napoletane. “Per il momento abbiamo in programma l’incontro con Nestore Morosini che ci parlerà dei 50 della sua attività giornalistica sportiva e con il professore universitario Maurizio Vanelli, che invece si soffermerà sul problema dell’obesità tra i giovani”.
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Tanti eventi ed un solo obbiettivo: valorizzare Fano! Il vice sindaco Mirco Carloni traccia un bilancio delle iniziative estive ed annuncia novità per il carnevale 2010 L’estate che si è appena conclusa sarà ricordata sicuramente come l’estate dei grandi eventi perché mai come quest’anno Fano ha potuto beneficiare di una serie di iniziative, diverse tra loro, che hanno fatto la felicità non solo di chi le ha vissute ma anche delle tante attività commerciali che hanno visto aumentare gli incassi proprio grazie a questi eventi. Dalla Notte Bianca alla Fano dei Cesari, da Gustosa alla Festa del Mare, solo per citarne alcuni, la città ha avuto davvero tante occasioni di divertimento per la gioia di negozi, bar, ristoranti e alberghi. Un’estate all’insegna del coinvolgimento degli operatori del commercio che con la loro partecipazione alle iniziative hanno contribuito ad ampliare l’offerta turistica come nel caso della prima Notte Bianca fanese in cui si è riusciti a mettere in piedi ben 200 spettacoli dislocati in ogni punto della città,
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dal Centro Storico al lungomare Simonetti. Vice sindaco concorda con noi quando affermiamo che senza gli operatori tutto questo non sarebbe stato possibile? Sicuramente, tanto è vero che l’ho ribadito in più occasioni. Se la città partecipa il beneficio è di tutti ed io credo che questa estate gli operatori fanesi abbiano dimostrato intelligenza, disponibilità ed un grande attaccamento alla loro città. In particolar modo con la Notte Bianca, dove eravamo tutti alla prima edizione, siamo riusciti ad organizzare un evento caratterizzato da oltre 200 iniziative, una cosa davvero unica. Anche la Fano dei Cesari, nonostante lo slittamento ad agosto, ha avuto un bel successo?
In questa occasione siamo stati costretti a spostare la data per non accavallarla con gli altri eventi, ma penso che il pubblico sia rimasto entusiasta di questa edizione che ha avuto il valore aggiunto delle celebrazioni per i 2000 anni dell’Arco d’Augusto. E poi, il film che abbiamo realizzato sulla Fano dei Cesari ci servirà per promuovere la nostra città nelle più importanti fiere italiane ed estere. E a proposito di promozione del territorio, iniziative come la festa del Mare e Gustosa servono per far conoscere anche le tipicità del nostro territorio? Fano ed il suo entroterra possono vantare tutta una serie di prodotti enogastronomici davvero unici. Se penso alla Toscana, una regione che ci
assomiglia molto ma che magari è più conosciuta rispetto alle Marche, onestamente non vedo grandi differenze. Loro sono stati molto bravi nel sapersi vendere, nel fare marketing. Queste manifestazioni a noi servono proprio a questo, a dimostrare che non abbiamo nulla da invidiare a nessuno né come mare, né come entroterra e tantomeno come qualità dei prodotti tipici. Dobbiamo migliorarci nella comunicazione nel far conoscere le nostre città, i nostri borghi. Insieme al distretto di Marcabella lavoriamo molto anche in questa direzione perché il marketing è fondamentale. Ora nel mirino c’è un altro evento molto importante per i fanesi che però ha bisogno di una rinfrescata: il Carnevale. Ha qualche idea in proposito?
Sono d’accordo con lei quando dice che il Carnevale ha bisogno di qualcosa di nuovo. Anche manifestazioni che hanno successo e che funzionano da anni devono sapersi rimettere in discussione. Al Carnevale stiamo già pensando da tempo e qualcosa di nuovo sicuramente faremo. Non voglio stravolgere nulla ma qualche modifica sarà apportata anche perché la mia volontà è quella di far rivivere il Carnevale anche in estate e per fare questo è necessario che già l’edizione invernale sia predisposta anche in questa ottica. Magari studieremo una formula per coinvolgere gli operatori della città perché la mia volontà è di sfruttare il patrimonio delle iniziative fanesi per rivitalizzare l’economia cittadina.
Qui sotto, foto Scuola di Fotografia Santa Maria del Suffragio
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La compagnia GAG debutta in “Maldoror” Lo spettacolo ha ottenuto il contributo della Regione Marche S’intitola “Maldoror”, lo spettacolo d’esordio della giovane compagnia teatrale GAG, andato in scena venerdì 18 e sabato 19 settembre, al campo sportivo della località Torre San Marco di Fratte Rosa. L’omonima associazione, nata nel 2006 come punto di riferimento logistico per progetti ed eventi di varia natura culturale, ha deciso di concentrare il suo raggio d’azione nel settore teatrale attraverso la creazione di questa nuova compagnia. “L’attuale progetto nasce da una rivisitazione de ‘I canti di Maldoror’ scritti da Lautréamont nel 1869 – spiega la regista Margherita Burcini –, ci siamo ispirati a questo testo per creare una drammaturgia all’interno della quale prenderanno vita esperimenti riguardo la regia, la recitazione, la scenografia, la musica, il pubblico e la stessa idea di rappresentazione e vita del teatro. Il risultato è uno spettacolo problematico a livel-
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lo di significato, ma di meraviglia per ricchezza di immagini, dove Maldoror soffre del male dell’incertezza per il futuro e del disprezzo del passato, logorandosi nella propria disperazione finisce per essere scettico e malvagio, divenendo il riflesso più catastrofico del genere umano che disprezza”. In scena, con la regia di Margherita Burcini, Michele Magini e Lorenzo Tamburini, che, come in un gioco di matrioske, interpretano entrambi la parte del protagonista Maldoror, 1 e 2. Valentina Pierini è una presenza femminile che si vibra all’interno di un flusso narrativo che si svela per immagini surreali, incapace di sottoporsi alle leggi della fabula, così come le altre comparse, che attraversano lo spazio scenico senza un ruolo ben definito, Luca Balducci, Tommaso Brucia, Paola Magdy, Giulia Nori e Caterina Scatassa.
Lo spettacolo è stato realizzato con il contributo fondamentale della Regione Marche e della Pro Loco di Fratte Rosa e Torre San Marco e in collaborazione con l’associazione GAG, il Comune di Fratte Rosa e l’associazione Domus Rosae.
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Rock, bon ton e militare
Ecco le nuove tendenze moda, per tutti i gusti di Laura Congiu Pantaloni militari per affrontare la “giungla” cittadina, gonne a palloncino per le serate più in e liquid leggins per le più modaiole…Chi più ne ha, più ne metta: la moda autunno inverno 2009-2010 renderà finalmente tutti soddisfatti! Tutto sembra essere di moda, senza il pericolo che qualcuno si senta controtendenza, e direttamente dai negozi del centro di Fano arrivano alcune dritte per i fashion addicted. “Quest’anno lo stile rock anni ‘80 sarà il vero must -affermano da Angelica Crus-, contraddistinto da gilet, giubbotti in pelle, ma anche da magliette larghissime, fuseaux e pantaloni stretti. I colori predominanti? Nero, grigio, viola, blu e arancio, ma poco marrone. Tra le calzature ritroviamo gli stivali, soprattutto ben oltre il ginocchio, e le décolletè con tacco alto, mentre gli accessori, come collane e bracciali, dovranno essere grandi e massicci”. “Tra le novità di questa stagione -dicono da Mignon-, ci sono gli sciarponi lunghi ed elaborati, con gioielli e pendenti annessi. Collane e bracciali saranno all’insegna del maxi e devono essere preferibilmente in oro giallo e comunque molto in vista. Protagonisti saranno anche i guanti in pelle e le borchie, sia nelle borse come nei bracciali”. Anche lo stile anni ’50 -‘60, contraddistinto da un ritorno alla femminilità, sarà in primo piano in questa nuova stagione modaiola: “Le gonne a palloncino, le cinte elastiche, le ruches per le camicie, i pantaloni a vita alta ed i vestiti con taglio stile impero risalteranno la figura femminile, molto bon ton ed elegante -spiegano da Max & Co-. I cappotti saranno colorati di giallo, rosso, verde, ma non mancheranno i classici grigio e marrone”. Femminilità anche nell’intimo, come affermano da Intimissimi: “Quest’anno proponiamo alle nostre clienti una linea molto elegante, caratterizzata da sete, pizzi, trasparenze, body, sottovesti e guêpière. I pigiami e
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le sottovesti sono in tessuti naturali, con colori che vanno dal crema, al blu intenso fino al ribes. Abbiamo anche completi intimi e abitini in cotone, nei colori viola, blu, verde e ottanio, perfetti anche per le più giovani”. Torna alla ribalta pure lo stile militare e lo scozzese, come confermano da Street Style: “C’è una rivisitazione dell’eskimo, questa volta in versione slim, e lo stile militare sarà riproposto, in maniera elegante, sia nelle giacche sia nei pantaloni. Tessuti come lo spinato e il principe di Galles saranno da abbinare ai jeans, e i colori caratterizzanti saranno il verde, il marrone, il beige, il grigio asfalto e il blu notte. Lo scozzese sarà presente anche negli accessori, come sciarpe e cappelli”. Novità anche per borse e valigie: “Le nuove tendenze vedono sia borse enormi ma anche pochette mini. Si avrà l’imbarazzo della scelta, anche per quanto riguarda i colori, che probabilmente sono la vera novità della stagione: verde, viola e blu prenderanno il sopravvento, anche se rimangono tonalità classiche come il nero e il grigio. Per le valigie non più colori scuri, ma soprattutto colori cangianti, come l’arancione, il giallo e il fucsia”.
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Miah: “Le mie donne porno-sado-chic”
re tutto quello che gli sta intorno. Un pò come Audrey Hepburn, che rendeva il suo tubino nero uno splendore cambiando semplicemente foulard. Le mie donne sono così: rendono indimenticabile il momento in cui qualcuno le guarda. Nel 2009, è vero, la società rende la femmina un accessorio. Ma le mie, di donne, sono accessori che predominano su tutto il resto. Vogliono essere viste così perchè sanno che è questo il modo migliore per essere ineguagliabili. Qual è la tua visione della donna, nei tuoi lavori sembra emergere una donna Lolita, maliziosa ed ingenua, è così?
Michela Rocchetti, quando la fotografia “provoca” di Silvia Bonci Un uomo con le manette ai polsi viene calpestato da una donna con decolleté nere tacco dodici. Una ragazza intanto piange seduta sul wc, sul pavimento una montagna di kleenex, uno dei quali sporco di rossetto. Una poliziotta armata di pistola e manette sembra in procinto di sparare. Non sono fotogrammi di un film ma fotografie. L’autrice Michela Rocchetti in arte Miah, 26 anni, fanese, utilizza codici visivi appartenenti alla corrente del porno- sado- chic, definita da Daniela Ranieri, nel testo “De Erotographia” edito da Castelvecchi Editore, come la trasposizione dei contenuti pornografici e sadomasochistici nella stampa, nella pubblicità, nella moda, nell’arte. I tuoi lavori indagano il potere del corpo femminile, in particolare si nota una certa corrispondenza con la corrente del porno-sado-chic, il sadomasochi-
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smo come portatore di istanze creative cui la moda, l’arte e la pubblicità si ispirano sempre più di frequente. Ti ritrovi in questa definizione? Il corpo femminile è potere, lo è stato, da ogni tempo. Dal nudo classico, al “nuovo” nudo, colorato, provocatorio, moderno: ed è qui che entrano in gioco gli accessori, le scarpe, i trucchi, i vestiti costosi e tutto ciò che può portare una donna a guardare un’altra donna...come se fosse un uomo. In alcune delle tue opere c’è un ricorso agli strumenti di tortura abitualmente tipici della scenografia porno-sado-masochista (scarpe con tacchi a spillo, lacci, vestiti di pelle nera). Possiamo dire che in un certo senso anche i corpi che fotografi diventano abiti, accessori? Ed in questo c’è una critica alla società? Io sono una maniaca degli accessori. Seguo l’idea che un accessorio, da solo, possa rivaluta-
La mia donna è si maliziosa e Lolita. Ma è anche affascinante, intelligente, superiore. E’ esteticamente ingenua, perchè sa che fingersi ingenui attira l’attenzione dello spettatore. Ma sa benissimo quello che vuole, sa l’obiettivo che vuole raggiungere, e sa come ottenerlo. L’uomo in genere pensa che una ragazza con una decolleté rosa confetto sia più timida e ingenua di una con tailleur e decolleté nera. E si sbaglia. Parliamo del desiderio. Cos’è per te il desiderio e come cerchi di renderlo tramite la fotografia? Il desiderio è volere qualcosa che non ci appartiene. Desiderare provoca uno stato d’animo contrastante, provoca piacere e rabbia. Mi capita di guardare fotografie di autori famosi, e non, più e più volte... una sorta di magnetismo, che porta al desiderio. Ed è questo lo scopo che voglio raggiungere.
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Le cinque anime del benessere, il senso di Extraspa L’anima del benessere è un centro diventato realtà Li avevamo lasciati proprio alla vigilia della presentazione ufficiale del loro centro, novità unica nel territorio, li ritroviamo alla vigilia dell’inaugurazione, dopo aver passato l’intera estate a illustrare e promuovere, in anteprima, i servizi che renderanno questo centro così speciale, presenziando a eventi di varia natura, girando le spiagge con un’esclusiva postazione mobile: Andrea Farabini e Paolo Tofoli, gli ideatori e artefici di Extraspa, che aprirà i battenti prossimamente, si dichiarano particolarmente soddisfatti anche della campagna prevendite, attualmente ancora in corso. “Siamo veramente contenti– dichiara Andrea Farabini– e stupiti della grande risposta in termini di interesse e partecipazione nei confronti di un centro che è già presente nell’immaginario collettivo. Ciò significa che le persone hanno capito il senso e la mission di questo progetto: un centro dedicato al benessere, un luogo dove incontrarsi, muoversi, rilassarsi, prendere una pausa della quotidianità”. Extraspa è una serie di ambienti di circa 3.000 mq, dotati di una piscina di 16x8 metri e una terrazza che si affaccia direttamente sul mare. Spiega Paolo Tofoli:”La nostra intenzione è quella di diffondere la filosofia che sta alla base di Extraspa, e che lo vede come un luogo dedicato a tutti. Un centro in cui migliorare il proprio aspetto fisico ma anche rilassarsi, o semplicemente prendersi una pausa dalla vita di tutti i giorni. Non a caso, si stanno iscrivendo anche tante persone interessate non tanto, o perlomeno,
non solo alla parte propriamente fisica, ma anche alla possibilità di ritagliarsi uno spazio di puro e semplice relax”. Extraspa è anche un centro all’interno del quale convivono armonicamente diverse anime, ciascuna volta a realizzare un particolare aspetto di benessere: Extraspa è Extrawellness, dove il benessere fisico si insegue attraverso corsi di yoga e pilates; Extrabeauty, l’area in cui si trovano la zona terme e i percorsi ”emozionali”; Extramassage, l’area dedicata ai massaggi; Extrafit, ovvero l’area riservata all’attività propriamente fisica, area che include anche la piscina; Extralounge, la zona della struttura in cui riposarsi dopo l’esercizio fisico o rilassarsi dopo un trattamento, ma anche quella in cui poter semplicemente bere qualcosa e mangiare piatti genuini, preparati con alimenti salutari. “Il benessere che Extraspa vuole concretizzare non è puramente fisico ma psicofisico”, aggiunge Tofoli. Un’affermazione davvero all’avanguardia, specie se si pensa che a farla è un campione di pallavolo che dello sport ha fatto la sua vocazione. “Ma è proprio qui la vera novità del centro: materiali all’avanguardia, una struttura architettonica di impatto, tanti servizi”. Quando aprirà, dunque, Extraspa?”Non vogliamo svelarlo ancora – esclamano in coro Andrea e Paolo – vogliamo tenere ancora viva la curiosità, anche se manca davvero pochissimo. Possiamo soltanto dire che siamo fieri di questo grande sogno che si è trasformato in realtà”. Le prevendite, intanto, continuano.
La postazione mobile Extraspa presso l’Iper Rossini di Pesaro
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Presso il centro commerciale Auchan di Fano
Presso i Bagni Carlo di Fano
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Fano TV: un’estate satellitare
L’emittente cittadina ha trasmesso in diretta gli eventi di maggior successo dell’estate fanese Non poteva andare meglio di così. Con queste parole Marco Ferri, direttore dell’emittente televisiva Fano Tv, ha aperto l’ultima riunione con i dipendenti e i collaboratori della televisione. Incontro convocato nei giorni scorsi nella sede della tivù per discutere dei nuovi programmi per la stagione autunno-inverno. “L’estate appena trascorsa ha segnato un grande passo in avanti a livello produttivo e qualitativo – ha detto Ferri -, e tutto questo lo si deve grazie all’utilizzo della nuova regia mobile con up-link satellitare “Stella dell’Adriatico”. Direttore è soddisfatto del nuovo mezzo mobile ? Molto soddisfatto. Siamo partiti alla grande. Abbiamo di fatto lavorato tutta l’estate senza fermarci un istante. Coperto tutti gli eventi di maggior successo e trasmessi in diretta, sia sulla nostra rete analogica sia - com’è capitato in alcuni casi - sul satellite. Una vera tivù di servizio pubblico. E tutto questo senza chiedere un centesimo ai telespettatori. Nessun canone e nessun abbonamento o carta prepagata. Tutto in chiaro. Cosa avete trasmesso in diretta ? Grandi eventi come la Fano dei Cesari, Miss Fano, il Festival per tutti i Gusti, Il Paese dei Balocchi, la Festa della Gluppa di Sant’Orso, la Festa di Rosciano e persino la rievocazione storica di San Lorenzo in Campo, Mestieri e Mercanti. Anche via satellite ? Non per tutti gli eventi è stato possibile andare sul satellite. Soltanto per alcuni come Miss Fano e Mestieri e Mercanti. Miss Fano lo abbiamo trasmesso praticamente in quasi tutto il mondo: in Italia sul canale 830 di SKY, nel resto d’Europa, Paesi Arabi e Afriaca del Nord su Hot Bird 13° Est, mentre in Canada e nel Nord America sul satellite Intelsat 43,1° Ovest. Senza considerare poi che il programma trasmesso sul satellite è stato ripetuto anche via cavo in America, Canada e in alcune località della Germania e della Polonia. Così come è stato possibile vederlo in diverse regioni italiane attraverso il digitale terrestre di Viva l’Italia Channel in Lombardia, Puglia, Abruzzo, Molise, Basilicata e in tutta la Sardegna. L’estate è finita, ora la nuova regia verrà parcheggiata in garage ? Niente affatto. Proporremo alle aziende che fanno pubblicità da noi di investire in eventi e manifestazioni invernali da trasmettere in diretta sulla nostra emittente. Ai partiti politici le loro conferenze e i dibattiti pubblici, alle associazioni che non hanno vincoli con la Lega le partite e le manifestazioni sportive in genere.
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Quanto costa una diretta via satellite ? Meno di quanto si possa immaginare. Anzi direi che sono alla portata di tutti. Anche perchè le dirette satellitari non sono il nostro businnes principale e per noi l’importante è prima garantire un buon servizio a chi ci guarda da casa e poi tutto il resto. Quando vedremo Fano Tv sul digitale terrestre ? Non prima del 2011. Dopo quella data, inceve, saremo obbligati dalla legge e quindi anche noi passeremo dalla trasmissione analogica a quella digitale. Per ora niente anche perchè per i prossimi sei anni peserà l’investimento effettuato per l’acquisto della regia mobile. Investimento che – mi piace ricordarlo – è stato di 150mila euro e tutto a carico dell’emittente.
L’evangelizzazione è l’annuncio di ciò che si è sperimentato
“L’evangelizzazione altro non è che un annuncio di ciò che si è sperimentato ed un invito a entrare nel mistero della comunione con Cristo. La testimonianza è la gioiosa garanzia di una vita raggiunta e trasformata dal fascino di Gesù: il Crocifisso risorto! Chi ha incontrato Cristo non può non portare altri verso di Lui. ‘Abbiamo trovato il Messia!’ (Gv 1,41)”. È uno dei passaggi centrali della lettera di Mons. Armando Trasarti vescovo di Fano-FossombroneCagli-Pergola, che accompagna il programma pastorale per l’anno 2009 – 2010. Il Vescovo pone al centro l’evangelizzazione e l’anno sacerdotale, indetto da Benedetto XVI. “Il modello dell’iniziazione cristiana è il paradigma dell’evangelizzazione. L’iniziazione cristiana – scrive mons. Trasarti – non è tanto un settore della
pastorale, quanto il suo modello ispiratore e il suo paradigma esemplare. Toccare l’Iniziazione Cristiana ci obbliga a una revisione complessiva delle nostre pratiche pastorali. Il Vangelo è da annunciare e non da imporre; Gesù stesso ha sollecitato il consenso ed ha accettato il rifiuto! La comunicazione della fede avviene per irradiazione: il centro di gravità dell’annuncio è l’amore. Avanti al ‘primo annuncio’ sta il ‘previo annuncio’ di una relazione cordiale e aperta (la pastorale dell’ascolto o della sagrestia o dell’ufficio parrocchiale aperto non solo fisicamente). Movendo da questa consapevolezza la comunità cristiana ha bisogno di ripensare i propri tempi, i propri spazi, le proprie procedure decisionali e la
propria prassi pastorale”. In merito all’anno sacerdotale il Vescovo di Fano offre alcune piste di lavoro concreto: “Proviamo a darci una regola di vita che scandisca i ritmi della preghiera e del servizio alle comunità, le nostre esigenze personali e la nostra appartenenza alla chiesa locale. Invito – conclude Trasarti – a vivere una profonda comunione tra sacerdoti utilizzando tutti i mezzi e approfittando di ogni opportunità: - lectio divina settimanale tra preti nella comunità pastorale, e poi, quando è possibile, pranzo insieme; - E’ bene ricavarsi qualche giornata di riposo sostituendosi tra vicini; - Riscrivere una ‘carta di comunione’, una carta per la missione, in maniera da affrontare più serenamente e con uno stile ecclesiale le sfide pastorali”. Il testo completo della lettera su fanodiocesi.it
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Cartoceto: l’olio più buono ce l’abbiamo noi Katia Bartolucci, assessore al Turismo, illustra le novità della Mostra Mercato dell’olio DOP di Cartoceto di Laura Congiu Nuova edizione e nuove attrazioni per questa 33° edizione della Mostra Mercato dell’olio DOP di Cartoceto, nata nel 1977, e che negli anni è diventata un importante punto di riferimento non solo per l’olivicultura del territorio ma anche della regione. A illustrare il programma di quest’anno, che si terrà a Cartoceto dall’8 al 15 novembre 2009, è Katia Bartolucci, assessore al Turismo e all’Agriturismo del Comune. Assessore, quali sono i tratti caratteristici della mostra mercato? La mostra è organizzata dalla Proloco in collaborazione con l’amministrazione comunale di Cartoceto. Nella piazza centrale saranno disposti degli stand dove grandi produttori, con fama nazionale ed internazione, e piccoli coltivatori locali esporranno e venderanno i loro prodotti, che non saranno solo olio e olive, ma anche i cosiddetti “sottoprodotti”, ossia formaggi, pasta, ecc…; verranno aperti al pubblico i frantoi in attività, organizzando delle visite guidate e degustazioni in loco. Questa manifestazione sarà sicuramente un’ottima occasione per promuovere e valorizzare l’olio dop di Cartoceto, l’unico ad hoc delle Marche, e che comprende le coltivazioni di Fano, Serrungarina, Saltara e Mombaroccio. Quali saranno le novità apportate a questa 33° edizione? Abbiamo avviato una collaborazione con Confcommercio con cui, attraverso il marchio “Ristorante tipico certificato”, organizzeremo un convegno. Probabilmente, sempre con la collaborazione di Confcommercio, verrà indetto un concorso enogastronomico. Con la Confesercenti, invece, abbiamo organizzato l’evento “Un mare d’olio DOP”, che si terrà per tutto il mese di novembre e che vedrà tutti i ristoranti convenzionati di Coldimarche promuovere menù a prezzi fissi il cui piatto principale sarà il baccalà. La mostra mercato sarà anche un’occasione per promuovere culturalmente la città? Certamente. Il Teatro del Trionfo, ancora in restauro, verrà aperto al pubblico, ed utilizzato come spazio espositivo “Circuito Spac” a livello provinciale. Poi, nei locali sottostanti il teatro, la Proloco allestirà un’osteria.
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Rubriche la Spadaccina
La Fanum Fortunae Scherma pronta per il nuovo anno agonistico di Evelina Langella fanoscherma@libero.it cell. 339 4326575 L’asd “Fanum Fortunae Scherma”, presente nella nostra città dal 2007, per questo nuovo anno agonistico e d’attività si è posta una serie di obiettivi:
che vogliono avvicinarsi a questa disciplina e provare a mettersi alla prova nel duellare ed incrociare le lame. L’ attività si svolge nelle seguenti strutture:
- Diffondere la disciplina della scherma nel territorio
PALESTRA “VENTURINI”:
- Riorganizzare la prova di “Coppa Italia Regionale” - Riorganizzare il “Gran Prix Esordienti Regionale - Partecipare al Campionato di serie “C” sia di Spada Femminile che quello di Spada Maschile
Lunedì: dalle 15.00 alle 16.30 e dalle 18.30 alle 20.30 Giovedì: dalle 15.00 alle 16.30 Venerdì: dalle 18.30 alle 21.00 PALESTRA “NUTI”:
Naturalmente l’intero staff della società lavorerà per far sì che questi obiettivi siano raggiunti, ma come ci spiega il presidente Ernesto Langella, per alcuni di essi la società sta cercando collaboratori, sponsor, per rendere gli eventi sportivi, come la “Coppa Italia” e il “Grand Prix” più visibili non solo a livello cittadino, ma anche a quello provinciale e regionale; e far sì che queste competizioni siano organizzate nel miglior modo possibile. Nel frattempo la società ha iniziato i corsi che sono rivolti a tutti i: 1) bambini e bambine dai 6 ai 12 anni; 2) ragazzi e ragazze dai 13 ai 18 anni; 3) adulti dai 18 anni un su;
Mercoledì: dalle 21.00 alle 23.00 I corsi sono tenuti dall’istruttrice nazionale Evelina Ivana Langella, laureata in Scienze Motorie. Per qualunque informazione e possibile contattare la società nei seguenti modi:
www.fanoschermaa.it fanoscherma@libero.it cell: 339 43226575
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la Profumiera
l’Erborista
Arrivederci estate
La camomilla
di Luciana, Profumeria Taussi tel. 0721 803383
di Filippo Carboni /appunti di Mimmo) filippo@ilnautilus.biz
Sta arrivando l’autunno e ci lasciamo alle spalle mesi di sole, di caldo e di mare. Durante l’estate pensiamo a proteggere la nostra pelle dal mare e dal sole con creme contenenti filtri, ma spesso, purtroppo, trascuriamo i capelli che con la salsedine e gli agenti atmosferici si rovinano e si sfibrano tantissimo, soprattutto se sono trattati o tinti. Ecco che in loro soccorso arriva una nuova linea dal nome prezioso: ”ORO FLUIDO” composta da due prodotti: una maschera da tenere in posa e un elisir da applicare prima dell’asciugatura o a capelli asciutti. BIOPOINT si è ispirato ai rituali di antiche tradizioni che le donne Berbere del Marocco ancora oggi usano per nutrire e proteggere i loro capelli corvini con olio d’ARGAN, e alle donne egiziane, Cleopatra compresa, che trattavano i loro capelli vellutati, morbidi e setosi, con semi di lino e ciparo dolce. Ecco che quest’azienda ha associato questi 3 ingredienti fondamentali nel suo prezioso “ORO FLUIDO” per ottenere il massimo risultato. PROVARE PER CREDERE. Inoltre in questo periodo troverete tantissimi accessori di tendenza per capelli che renderanno le vostre acconciature più pratiche ed importanti. Ci sono i nuovi fermagli con strass, mollette, elastici e pettini più o meno eleganti. Ce n’è per tutti i gusti! Detto questo non vi resta che venire in negozio per conoscere e toccare con mano tutte le novità, per curare ed abbellire i vostri capelli.
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E’ sorprendente come la scoperte empiriche di Dioscoride (medico e farmacista greco) relative alle diverse proprietà della camomilla sono oggi riconosciute dalla medicina allopatica e siano state confermate circa diciannove secoli più tardi dagli esperimenti di laboratorio. La pianta cresce spontaneamente nei campi incolti, lungo i viottoli ai bordi delle strade di campagna. Ci sono varie denominazioni della farmacopea ufficiale per le varietà che esistono in natura ; però la migliore è senz’altro l’umile pianticella comune. La camomilla ha le seguenti proprietà: antalgico, antinfiammatorio, antisettico, antispasmodico , sedativo e tonico. Utile all’influenza nelle nevralgie, nelle malattie della pelle, mestruazioni, scottature (uso esterno), cadute dei capelli. Una sua particolarità è quella di produrre l’effetto contrario a quello desiderato se non si rispettano attentamente le dosi prescritte. Consiglio sempre di rivolgersi in erboristeria e di consultare in ogni caso il proprio medico prima di usare gli infusi per periodi lunghi.
l’Otorino
Le modificazioni della voce da fumo del Dott. Giuseppe Migliori gmigliori@alice.it
Parte seconda L’infiammazione cronica della mucosa delle corde vocali determinata dal fumo e dalle sostanze in esso contenuto può scaturire anche nella formazione di “inspessimenti localizzati” dette “leucoplachie”. Le leucoplachie possono essere “rosse e bianche” ma rappresentano, in entrambe le varianti anatomo - patologiche, delle “precancerosi” cioè degli stadi di infiltrazione immediatamente precedenti la formazione delle neoplasie (tumori) delle corde vocali. La presenza sulle corde vocali delle leucoplachie, che nelle fasi iniziali possono essere completamente asintomatiche, può determinare, a seconda della loro estensione, alterazioni della qualità vocale (abbassamenti, stanchezza, minore intensità, etc) non accompagnate da disfagia ( difficoltà a deglutire) e/o odinofagia (dolore all’orecchio nella deglutizione). Lo specialista otorinolaringoiatra ha tutti gli strumenti necessari per effettuare una attenta e sofisticata diagnosi inerente la presenza o meno di queste precancerosi (videolaringofibroscopia) ma anche il loro grado di infiltrazione mucosale attraverso un esame laringostroboscopico ed ove necessario l’NBI. La videolaringofibroscopia, procedura veloce e non dolorosa, permette di visualizzare su di un monitor ad alta definizione attraverso l ‘uso di telecamere, ottiche e sistemi di registrazione dedicati, tutte le strutture della laringe senza che possa sfuggire alla diagnosi alcuna condizione patologica anche in fase estremamente iniziale.
Gli Sportivi
Un torneo di beach tennis lungo 36 ore di Matteo Delvecchio as.sportland@libero.it Un torneo di beach tennis che inizia alle 8.00 di sabato mattina e termina alle 20.00 di domenica sera? Fantascienza? No, semplicemente l’ultima idea dell’ASD SPORTLAND che sabato 8 e domenica 9 agosto ha messo in scena ai Bagni Arzilla il torneo più lungo della stagione. Una maratona di 36 ore no-stop dove si sono alternate sul campo dei Bagni Arzilla ben 87 persone che, armate di racchettone e, in qualche caso, di sacco a pelo e tenda da campeggio (diversi i temerari rimasti a dormire in spiaggia la notte) hanno preso parte ad un evento assolutamente unico nel suo genere. Patrocinata dal Comune di Fano (Assessorato allo Sport) e sponsorizzata da JSD Allestimenti Navali, Lisippo Viaggi, Unifanum Assicurazioni, Top Tel, Pizz’Art, Abbigliamento Terranova e Zafra Comunicazione, la kermesse ha visto il suo momento più divertente sabato notte (dalle 2.00 alle 3.00) quando sono scesi in campo i bagnini dei Bagni Arzilla Davide Mancinelli e Simone Battisti contro due “fedelissimi” dello stabilimento fanese, Stefano Simoncini e Paolo Moretti, che, nell’occasione, per via dell’abile travestimento, erano “Stefania e Paola”. Una partita davvero spettacolare ed esilarante tanto da attirare le numerose persone che transitavano da quelle parti per raggiungere i locali limitrofi aperti per la Notte Bianca. Alla fine delle 36 ore si è imposta la squadra bianca su quella rossa per 553 a 551, con l’ultimo atto riservato ai consiglieri fondatori di Sportland Matteo Delvecchio, Andrea Volpini, Roberto Marangoni, Giancarlo Bellucci e Valeriano Landini, con quest’ultimo nelle vesti di speaker. Bagno di spumante allo scoccare delle 20.00 e poi cena in spiaggia per tutti i partecipanti che, come riporta la t-shirt realizzata per l’evento, hanno potuto dire…”IO C’ERO”.
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Il Commercialista
Rivalutazione degli immobili nel bilancio 2008 di Fabrizio Festini f.festini@eusebiassociati.it
• Servizi amministrativi, tributari e del Lavoro; • Assistenza alla redazione di pratiche per contributi ed agevolazioni; • Consulenza del lavoro e in materia societaria; • Controllo di gestione e di Pianificazione; • Visure e certificazioni.
Stefano Eusebi rag. commercialista - revisore contabile Elisabetta Corsaletti consulente del lavoro Fabrizio Festini consulente aziendale
Studio Eusebi & Associati s.r.l. via Einaudi, 24 61032 Fano (PU) tel. 0721-816511 fax. 0721-816503 www.eusebiassociati.it
Bonus arredi per ogni abitazione oggetto di ristrutturazione edilizia Bonus arredi, istruzioni per l’uso. Con la circolare n. 35/E del 16 luglio, l’agenzia delle Entrate illustra l’agevolazione introdotta dal decreto legge 5/2009 a favore di chi acquista mobili ed elettrodomestici per arredare immobili oggetto di ristrutturazione e consistente in una detrazione Irpef del 20% della spesa sostenuta. CHI PUÒ ACCEDERE ALLA DETRAZIONE Il bonus riguarda i contribuenti che hanno sostenuto spese di ristrutturazioni per le quali possono beneficiare della detrazione del 36%. Gli interventi devono essere stati avviati dopo il 1° luglio 2008, così come indicato nella comunicazione preventiva di inizio lavori inviata al Centro operativo di Pescara. Gli interventi edilizi agevolati con il bonus ristrutturazioni che consentono l’accesso all’ulteriore bonus arredi sono esclusivamente quelli di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (articolo 31 della legge 457/1978, lettere b, c e d), effettuati su unità immobiliari residenziali. Pertanto, la detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta in caso di lavori condominiali, di interventi di manutenzione ordinaria, di realizzazione di garage e posti auto pertinenziali, e di acquisto o assegnazione di immobile facente parte di un edificio ristrutturato da un’impresa di costruzione o ristrutturazione immobiliare o da una cooperativa edilizia. I BENI CHE DANNO DIRITTO AL BONUS La detrazione spetta per le spese, sostenute dal 7 febbraio al 31 dicembre 2009, finalizzate all’arredo dell’immobile in ristrutturazione. I beni agevolabili sono i mobili, gli elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+, i televisori e i computer. Il loro acquisto deve avvenire necessariamente tramite bonifico bancario o postale riportante causale del versamento, codice fiscale di chi paga e codice fiscale (o partita Iva) del beneficiario del pagamento. Per quanto riguarda gli elettrodomestici, la norma specifica che non vi rientrano frigoriferi, congelatori e loro combinazioni, per i quali, fino a tutto il 2010, un’altra disposizione normativa già riconosce - in caso di acquisto di un nuovo apparecchio di classe energetica non inferiore ad A+ e contestuale “rottamazione” dell’usato - la detrazione del 20%, fino a un valore massimo della stessa di 200 euro per ciascun apparecchio. I due benefici (bonus arredi e detrazione del 20%) sono comunque cumulabili. CONSISTENZA DEL BENEFICIO L’agevolazione per chi arreda l’immobile ristrutturato consiste in una detrazione Irpef del 20% delle spese sostenute. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 10mila euro e ripartita in cinque quote annuali; pertanto, la detrazione annua non potrà essere superiore a 400 euro. Il tetto di 10mila euro - sottolinea la circolare - deve essere riferito alla singola unità immobiliare. Pertanto: _ se la spesa è sostenuta da più contribuenti, l’agevolazione è comunque calcolata su un importo massimo complessivo non superiore a 10mila euro _ se il contribuente ha effettuato lavori che danno diritto al 36% su più appartamenti, il bonus arredi spetta per ciascuno di essi (in pratica, per ogni unità abitativa, saranno agevolabili le relative spese sostenute fino all’importo massimo di 10mila euro), sempre che ovviamente siano stati rispettati tutti gli adempimenti richiesti per la fruizione del bonus ristrutturazioni. BONUS ANCHE SENZA I PROVVEDIMENTI PER IL MONITORAGGIO La circolare precisa infine che il riconoscimento del beneficio non è subordinato ai provvedimenti che il ministero per lo Sviluppo economico è chiamato ad adottare per monitorare gli effetti economici derivanti dall’applicazione dell’agevolazione. Pertanto, anche in assenza di tali provvedimenti, il bonus spetta comunque per gli acquisti effettuati dal 7 febbraio scorso.
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l’Ingegnere
Nasce “Easy Cost Control” il software per misurare la redditività dei prodotti di Francesca Giambartolomei e Ing. Michele Gagliardini Anibaldi francesca.giambartolomei@gfgsas.com _ michele.gagliardini@gfgsas.com
“Solo ciò che si può misurare, si può migliorare” Conoscere in tempo utile i costi e capire la loro natura permette di ridurli o, laddove possibile, eliminarli del tutto perché non portano nessun valore aggiunto al prodotto, ma anzi, fanno perdere competitività sul prezzo di vendita.
Per ogni azienda, sia manifatturiera sia commerciale, è fondamentale pianificare una programmazione economica a breve e medio termine che sia coerente con il mercato di appartenenza, con la struttura aziendale, intesa come persone e macchinari. Ogni imprenditore sa che gli obiettivi aziendali (ricavi, costi variabili, costi fissi) definiti in fase di stesura del budget dovranno essere misurabili e raggiungibili, ma soprattutto sa che è necessaria un’attività di monitoraggio e controllo per verificare che il budget, ossia la previsione, sia in linea con il reale andamento gestionale dell’azienda. Ma non tutti gli imprenditori sono in grado di rispondere con precisione a domande come queste: - Come variano i costi e il risultato economico al variare del volume di attività dell’azienda? - Quale è il volume di attività che l’azienda deve raggiungere per coprire tutti i costi fissi di strut tura ed entrare nella zona dei profitti? E come varia il punto di pareggio nell’esercizio in corso? - Su quali prodotti venduti, l’azienda guadagna e su quali perde? E quale è la redditività per ogni prodotto? - Conviene affidare una parte delle lavorazioni a terzi? -In relazione all’entità dell’ordine, quale è il limi te di convenienza ad accettare i prezzi proposti dal mercato?
-Quale è il prezzo di vendita al di sotto del quale la mia azienda non può applicare ulteriori scon ti?
Per una visita dimostrativa del prodotto e per capire più precisamente come funziona, contattate la GFG Consulting al numero 0721/96468 oppure via mail all’indirizzo info@gfgsas.com; saremo lieti di fornirvi una panoramica dei benefici che la vostra azienda potrà trarre dall’utilizzo di EASY COST CONTROL.
Per dare risposte chiare e concrete a tali domande, la GFG Consulting, grazie alla consulenza informatica di Fausto Servizi e alla collaborazione della società Net-Level di Colbordolo, ha realizzato EASY COST CONTROL, un software applicativo in grado di calcolare il margine di contribuzione per ogni prodotto, commessa e per l’intera azienda con l’obiettivo di analizzare tutti i costi, variabili e fissi, generati dalla produzione, in funzione del processo produttivo, e dalla gestione aziendale. Non solo, EASY COST CONTROL è lo strumento di facile utilizzo, intuitivo e veloce, per tutte quelle aziende, anche di piccole dimensioni, quali ditte artigiane e terziste, che vogliono un approccio con il prossimo anno con i “numeri in chiaro”, improntando un controllo di gestione semplice, sia in fase di calcolo previsionale sia durante la fase di verifica dell’andamento aziendale. L’azienda è generatrice di costi, diversi tra loro, che molto spesso emergono a chiusura di bilancio, quando l’imprenditore non ha più la possibilità di correggere e adottare contromisure per fronteggiare la situazione.
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la Psicologa
l’Avvocato
Omicidi-suicidi Il contributo economico tra le mura dei nonni domestiche di Silvia Tarsi psicologa@silviatarsi.it
Tra il 2000 e il 2008 in Italia ci sono stati 340 omicidi-suicidi per un totale di 1000 vittime. In media quasi un caso ogni 10 giorni. Secondo il Rapporto Eures-Ansa 2009 sull’omicidio volontario in Italia, il 90% degli omicidi-suicidi avviene tra le mura domestiche. La cronaca degli ultimi tempi è caratterizzata da casi in cui una persona uccide un suo familiare e poi tenta il suicidio o lo porta a termine. Circa i motivi di tali comportamenti le statistiche ci riferiscono di forme depressive e/o disturbi di personalità. Cosa accade in queste persone per arrivare ad uccidere il proprio figlio, nipote, moglie, marito? Queste persone vivono costantemente il senso di disperazione in cui nulla ha più rilevanza, la vita viene vista come la causa di tanta sofferenza e l’unica soluzione possibile è togliere la vita a chi sta loro accanto e che come loro sta soffrendo e togliere la vita a sé stessi. L’omicidio, il suicidio o il tentativo di essi sono dei veri e propri agiti in cui viene anche a mancare il contatto con la realtà. In questi casi è utile che coloro che vivono accanto alla persona che mostra un umore esageratamente triste e caratterizzato da sintomi quali: costanti pensieri negativi e di morte, sensi di colpa eccessivi, isolamento sociale, perdita di interessi e piaceri, disturbi del sonno, agitazione o rallentamento psicomotorio, significativa perdita di peso o aumento di esso e incapacità a concentrarsi, segnali immediatamente il caso alle strutture competenti di zona qualora la persona non voglia accettare un aiuto, in modo da costruire un intervento appropriato. Allo stesso tempo è importante che le strutture e i professionisti che seguono il paziente per disturbo depressivo e/o disturbo di personalità, non sottovalutino il caso esplorando nello specifico l’area emotiva e cognitiva-comportamentale del paziente.
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il Musicista
Aquaramata Trio
di Nicolò Marcello n.marcello@studiolegalemarcello.it
In un periodo di crisi economica come quello attuale, la gestione della vita familiare, soprattutto in presenza di figli, può venir messa a dura prova. Può pertanto, diventare utile - se non, addirittura, fondamentale - l’aiuto personale ed economico che possano offrire tutti i componenti della famiglia, nella sua accezione più ampia; mi riferisco, in particolare, all’apporto che può essere offerto dai nonni, che tornano così a rivestire, non solo quell’ importante ed irrinunciabile ruolo affettivo ampiamente loro riconosciuto, ma anche un ruolo di primaria importanza sotto il profilo più spiccatamente economico. Se è vero che i vincoli affettivi spingono (generalmente) i nonni a prendersi cura del benessere dei propri figli, sinanco dei propri nipoti, attraverso mere e spontanee azioni di solidarietà, è altrettanto vero che, ai sensi dell’art. 148 c.c., gli ascendenti legittimi o naturali in ordine di prossimità (quindi anche i genitori dei genitori) sono tenuti a fornire i mezzi necessari affinché i discendenti / genitori possano adempiere i loro doveri nei confronti della prole. Tale onere è tuttavia mitigato dalla disposizione dell’art. 147 c.c.: l’obbligo in capo agli ascendenti è in posizione subordinata rispetto a quella dei genitori, ai quali spetta il mantenimento dei propri figli; solo in caso di totale mancanza di mezzi sufficienti per provvedere al loro mantenimento potranno rivolgersi ai propri genitori (e quindi ai nonni) per essere aiutati finanziariamente: come saggiamente ha deciso il Tribunale di Reggio Calabria in una sentenza di qualche anno fa. L’espressione “Quando i genitori non hanno mezzi sufficienti (...)” usata dell’art. 148 c.c. per riconnettervi l’obbligo degli ascendenti di fornire ai genitori i mezzi necessari affinché possano adempiere i loro doveri nei confronti dei figli, va intesa non solo nel senso che l’obbligazione degli ascendenti è subordinata e, quindi, sussidiaria rispetto a quella primaria dei genitori, ma anche nel senso che agli ascendenti non ci si possa rivolgere per un aiuto economico per il solo fatto che uno dei due genitori non dia il proprio contributo al mantenimento dei figli, se l’altro genitore è, nonostante ciò in grado di mantenerli e, perciò stesso, ha il dovere primario di farlo. Né può avere alcuna importanza che il genitore inadempiente sia proprio il figlio (o, comunque, il discendente) degli ascendenti escussi: questi ultimi, infatti, non sono i fideiussori delle obbligazioni che con il matrimonio o con la filiazione i loro discendenti assumono. La solidarietà familiare, infatti, nel nostro Ordinamento, comporta solo l’obbligo del mantenimento o degli alimenti, ma non mai una responsabilità patrimoniale sussidiaria di carattere generale per i debiti dei propri discendenti.”.
Non si può fare a meno di ballare quando salgono sul palco. Stiamo parlando degli Aquaramata Trio, una band giovanissima, nata da pochi mesi e formata da 3 ragazzi della Valle del Cesano: Alioschka Politi alla voce, alle chitarre e alle armoniche, Valerio Trivisonno alle percussioni, al cajon (uno strumento peruviano adoperato principalmente nella musica flamenco ma adattissimo ai ritmi spinti del trio) e al kazù, Daniele Baldiserri al basso elettrico e ai cori. Perché avete scelto questo nome, cosa significa? L’intento principale nella ricerca del nome per il nostro gruppo era quello di mantenere saldi i legami con la tradizione della nostra terra, delle nostre tradizioni e del nostro folklore popolare senza però improntare il tutto su un richiamo troppo diretto. Abbiamo scelto Aquaramata perché si tratta del famoso anticrittogamico che nella Vallata del Cesano è conosciuto col nome dialettale di “Verd’Ram’”. Il nome faceva al caso nostro sia per il richiamo agreste, sia per la sonorità accattivante. La scelta del togliere la c dal nome ha un mero fine estetico, visto che dal punto di vista grafico la mancanza della lettera accenna ad un richiamo esotico, o comunque straniero. Che genere musicale proponete? Il genere di musica suonato dagli Aquaramata incontra sicuramente delle difficoltà a livello di definizione. La matrice principale è seminata in profonde radici folk, sia italiane che estere, passando per la musica tradizionale irlandese, gli stornelli, i ritmi balcanici e le zingarate. Da questo caposaldo partono tanti rami che abbracciano la musica country americana, le canzoni di protesta irlandesi, le ballate da osteria e gli stornelli più coloriti. Scrivete anche pezzi vostri oppure fate solo cover? Scriviamo anche pezzi nostri, prettamente dialettali e volti al mantenimento delle tradizioni e delle peculiarità della Valcesano. Su musiche dinamiche e ballabili vengono intrecciate storie dal profondo spirito godereccio, liriche che assicurano risate e provocazioni teatrali. I nostri pezzi verranno inoltre inseriti all’interno del progetto d’un cd di prossima realizzazione. Per saperne di più su Aquaramata Trio: http://www.myspace.com/aquaramata e su facebook al nome di Aquaramata Trio.
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