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Editoriale Eventi Convention Fanoinforma.it FANOINFORMA.IT PARTNER DELL’UNIVERSITÀ DI URBINO Politica locale PROGETTO TERRITORIO CATASTO TRIBUTI
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Annunci CASA LAVORO
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Diocesi di Fano Fossombrone Cagli e Pergola RICORDO DI MONS. VITTORIO TOMASSETTI IL MATRIMONIO SCOMMESSA SULLA PERSONA E SU DIO
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Chiacchiere Fano LA FAMIGLIA È ANCORA UN POSTO SICURO?
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Chiacchiere Urbino CARA VITA QUANTO MI COSTI?
Arte&Musica LA CASA DELLA MUSICA FONDAZIONE TEATRO: SI ALZA IL SIPARIO SU SIVIGLIA A scuola di Moda PROGETTO GARIBALDI Essere Giovani BON BON ART CAFÈ LA FESTA DELLE FESTE IL CSI ALL’HOPS! QUELLI DEI VALORI Speciale Carnevale IL LEO CLUB AL TEATRO DELLA FORTUNA I VESTITI DELLA REGINETTA IL CARNEVALE AVRÀ LA SUA OTTAVA REGINETTA Casi di successo PULIRAPIDA: NON SOLO PULIZIE Interviste DON LAMBERTO PIGINI METTETE SEMI PERCHÈ IL BENE SI DIFFONDA
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Anno 2 - Numero 7 gennaio - febbraio 2008 distribuzione gratuita Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n. 539 del 22/09/2006
il periodico provinciale del gionale on-line www.fanoinforma.it
Editore Global Service in Progress s.r.l. Mattia Tarsi Direttore Responsabile Paola Zeppi - direttore@fanoinforma.it
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Speciale Sport&Benessere Provincia ALMA JUVENTUS GINNASTICA Fossombrone PISCINA COMUNALE Fano BASEBALL: SQUADRE VINCENTI FUTSAL FANO CALCIO A 5 IN RIMONTA Sport in Provincia ESERCIZIO FISICO E SOCIALIZZAZIONE Fano PALESTRA LYON KING Urbino IPPOTERAPIA E MASTER VINCENTI Fermignano-Urbania LE PROPOSTE DE I CERIONI ESTETICA
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Sport&Motori G PROMOTION VERSO NUOVE SFIDE
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Rubriche
24 Speciale Carnevale
Redazione Per inviarci i vostri comunicati scriveteci a: redazione@fanoinforma.it 334-2430990 Marketing e PubblicitĂ Per info sulle nostre inserzioni pubblicitarie telefonateci:
334-2430990 334-7677406
34 Speciale Sport &Benessere
Hanno collaborato: Roberta Corbelli, Valentina Carboni, Nicola Romani, Marco Zeppi, Giorgio Bernardini Grafica e impaginazione www.contecamillo.it Stampa Graficasistemi snc - Pesaro Copertina Foto Video Gionata - Calcinelli
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< < < GLI SPECIALI DI FANOINFORMA.IT
numero 7
Nuova Esposizione e Mostra in via Einaudi Zona Ind. Bellocchi
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editoriale
di più! voi avranno notato abbiamo mantenuto la promessa lanciatavi lo scorso numero: da questo nuovo anno Fanoinforma.it vi dà di PIU’! Per rendere più marcato il fatto che ormai siamo diventati un periodico di informazione provinciale, distribuito su tutto il territorio della provincia di Pesaro Urbino, e per evidenziare la duplicità dei nostri servizi -ovvero il fatto che il periodico cartaceo, nascendo, si è andato ad affiancare al giornale di informazione provinciale www.fanoinforma.it, offrendo così al nostro territorio una comunicazione intesa a 360°- abbiamo deciso di modificare in parte la nostra testata. Giocando un po’ con le parole, ovvero sul fatto che puntiamo a darvi sempre di PIU’ e che la sigla della nostra provincia è PU, è nato appunto PiU’ –il periodico provinciale di FANOINFORMA.IT. Augurandoci che apprezzerete questa nostra iniziativa, come pure la rivisitazione della veste grafica, vi proponiamo un numero d’inizio anno con un po’ di consigli su come affrontarlo all’insegna del benessere… del corpo e dello spirito… dando però anche un po’ dello spazio che merita al nostro Carnevale, che è sicuramente uno dei più conosciuti ed apprezzati d’Italia. Ringraziandovi per la sempre crescente attenzione che riservate alle nostre pagine, non ci resta che augurarvi una buona lettura, ma soprattutto un ‘anno buono’, e lo vogliamo fare citando alcuni versi che ci ha inviato una poetessa pesarese, Wilelma Fabrizi
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…Ogni splendore è vita l’ombra svanisce le montagne non saranno più draghi ma solo coralli luminosi. Il cielo sarà una luce di pace e d’amore e nulla sarà tenebra…
”
fanoinforma.it
Cari lettori, come i più attenti fra
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eventi Convention Fanoinforma.it
FANOINFORMA.IT partner dell’UNIVERSITÀ DI URBINO A cura di Roberta Corbelli
Fanoinforma.it ha da poco raggiunto il traguardo del biennio di attività. L’editore, Mattia Tarsi, e tutta la redazione, hanno voluto festeggiare l’evento, insieme insieme con molte delle aziende partner e sponsor della testata, con una convention ospitata presso il Miù J’adore di Marotta alla fine di novembre scorso.
“
Un’occasione per ringraziare quanti hanno creduto nel progetto, ormai più di 100 aziende
”
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– ha ribadito Mattia Tarsi. Grazie al grande lavoro di squadra della mia redazione, oggi Fanoinorma.it conta su più di un milione pagine consultate da visitatori che sono giovani, professionisti, aziende, politici… Sono per noi grandi risultati che ci hanno portato ad essere una delle testate giornalistiche on line più visitate della provincia di Pesaro – Urbino e che ci spingono a voler fare sempre di più e meglio: per le imprese, per fare emergere la loro immagine aziendale e per i “lettori”, per trasmettere una informazione ancor più puntuale e trasparente”. Punto focale della serata, l’annuncio del-
Il Prof. Alessandro Bogliolo fra Mattia Padda (a sinistra) e Giorgio Bernardini (a destra) rispettivamente Station Manager Web Radio e Direttore Responsabile Redazione giornalistica.
l’importante partnership con l’Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione dell’Università di Urbino per la partecipazione al progetto Urbino Wireless Campus. Rete wireless accessibile gratuitamente da chi transita sul territorio e Web Radio con una redazione giornalistica e musicale fatta di talentuosi studenti, Urbino Wireless Campus renderà visibile il portale Fanoinforma. it che, di contro, ospiterà sul proprio sito la web radio. Risultato: un incremento espo-
nenziale delle informazioni veicolate e degli utenti raggiungibili. “La voglia di fare di più per “Fano e dintorni” – ha proseguito Mattia Tarsi - è la molla che ci spinge a cercare continuamente nuove idee, strumenti e canali di informazione con cui ampliare l’offerta ai lettori, che diventano sempre più numerosi e attenti alla qualità dell’informazione. La convenzione con l’Università di Urbino contribuirà ampiamente a raggiungere tale obiettivo”.
PROF. ALESSANDRO BOGLIOLO (Direttore dell’Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione – Università di Urbino - e responsabile del progetto Urbino Wireless Campus)
“La collaborazione con Fanoinforma.it è nata per iniziativa di Mattia Tarsi, nostro studente, particolarmente attento alle iniziative dell’Università. Il valore aggiunto di questa partnership è duplice: sia Fanoinforma che Urbino Wireless Campus sono diventati punti di riferimento in Internet ed entrambi si prefiggono di dare un servizio al territorio, riuscendoci tra l’altro. L’unione tra i due non può che incrementare la loro forza, ampliando la massa critica degli utenti raggiungibili e la ricchezza delle informazioni veicolate. Forte del fatto che la Web Radio abbia alle spalle l’Università e un gruppo molto nutrito di studenti, cercherò di portare a corredo di questa partnership il loro lavoro ed entusiasmo…
MONTAGNA ALESSANDRA (3 JOLI) E MIRIAM MAZZONI “Fanoinforma è un periodico pensato bene che, a mio avviso, crescerà sicuramente – ha detto Alessandra – Ho avviato da poco la mia attività commerciale ma da subito ho deciso di fare comunicazione su Fanoinforma. Mi piace l’attenzione al locale, il fatto che dia spazio alle attività della città: ciò si sposa benissimo con l’esigenza di far conoscere i miei particolari prodotti, i bijoux francesi. “Una bella idea questa serata – sostiene Miriam – È certamente utile a tutti una manifestazione in cui i commercianti si incontrano, si conoscono, si confrontano su problematiche comuni. È un’occasione per “mettersi in vetrina”e conoscersi. Sarebbe bello poter organizzare una iniziativa per la cittadinanza, sostenuta anche dai commercianti ovviamente. Darebbe maggiore visibilità sia ai commercianti che a Fanoinforma ed un ritorno più ampio…”
CLAUDIO DEL VECCHIO (ITACA, Alpha Tek, Arte Luce)
Sono entrato in contatto con Fanoinforma.it un anno fa. In quel momento ero nella condizione di dover promuovere l’attività di ITACA. In particolare, avevo l’esigenza di creare un ambiente pronto a recepire la problematica dei ragazzi disabili e delle attività che ruotano attorno alla disabilità. Dovevo smontare la percezione di ITACA come luogo dove fare sport fine a se stesso. La combinazione con Fanoinforma è stata perfetta, grazie all’impostazione del cartaceo, che permette di reiterare l’informazione e fare approfondimenti, e al supporto di Paola Zeppi, Direttore Responsabile di Fanoinforma, che ci ha seguito con grande attenzione e professionalità. Per il 2008, spero di poter rinnovare la nostra presenza anche sul sito”.
UGO DIANA (Presidente del Club delle Frecce Tricolori di Fano)
“Bella iniziativa, quella di stasera. E positivo anche il giudizio su Fanoinforma, che ha seguito con molta attenzione il settore aeronautico. Il rapporto tra il Club e Fanoinforma si è stretto quasi dall’inizio ed è stato un crescendo continuo, grazie anche al connubio con l’Avio Club. Anche per il 2008 pensiamo di costruire qualcosa insieme a voi. Intanto vi anticipo che abbiamo già inoltrato allo Stato maggiore dell’aeronautica la richiesta per la partecipazione delle Frecce Tricolori ad una grande manifestazione in programma per il 2008, patrocinata dal Comune di Fano”.
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...e nel vivo dei festeggiamenti noi della redazione abbiamo raccolto pareri, opinioni, curiosità di alcuni partecipanti…
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Politica locale
Progetto
Territorio Catasto Tributi Comune di Fano e Zucchetti lanciano la sfida per l’equità fiscale A cura di Marco Zeppi
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Si è tenuto giovedì 17 gennaio presso la Sala Verdi del Teatro della Fortuna il convegno di presentazione del progetto Territorio Catasto Tributi, un progetto innovativo per la gestione delle banche dati catastali e fiscali da parte delle pubbliche amministrazioni, che ha l’obiettivo di fornire al cittadino-utente un servizio notevolmente più completo, rapido e facilmente accessibile tramite internet, e che rappresenta anche uno strumento significativo di lotta all’evasione fiscale. Si tratta di un sistema rivoluzionario e tecnologicamente avanzato, ideato dal Comune di Fano e sviluppato dalla Zucchetti S.p.A., che consente all’ente di controllare tutti gli immobili presenti nel proprio territorio, di risalire al rispettivo proprietario e di verificare il versamento del tributo. Soddisfazione per Mirco Carloni, Assessore all’Innovazione Tecnologica del Comune di Fano, per l’affluenza di pubblico e l’interesse dimostrato da molti che hanno chiesto di incontrarsi nei giorni seguenti con i tecnici del Comune di Fano per avere ulteriori informazioni. “Al Comune questo progetto in open source non è costato nulla – precisa l’Assessore Carloni - se non il tempo delle proprie risorse umane e l’impiego delle risorse tecnologiche già presenti. In cambio del tempo speso abbiamo ottenuto un’importante esperienza di collaborazione pubblico-privato per realizzare una tecnologia all’avanguardia prevedendo in anticipo l’utilità dell’acquisizione del servizio catastale da parte dei Comuni.
Per il cittadino, che è il vero utente finale di questo progetto, sarà più semplice gestire il proprio rapporto con la pubblica amministrazione, eliminando le file agli uffici e le incertezze sui dati Con un semplice collegamento internet da casa potrà visualizzare la propria posizione patrimoniale, potrà richiedere e compilare moduli, effettuare le denunce e provvedere direttamente ai pagamenti usufruendo del servizio on line. Tutto questo da casa, con un riscontro chiaro
Gli annunci di Fanoinforma.it
sono intervenuti il Senatore Francesco Casoli, il Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Fabio Sturani, il General Manger di Zucchetti S.p.A Dott. Antonio Grioli e la Dott.ssa Carla Teodori, responsabile della divisione Enti Pubblici presso la Filiale Zucchetti S.p.A di Ancona.
FANO Via della Liscia, 1
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tratti da www.marchelavoro.it
fanoinforma.it
della propria posizione contributiva grazie ai dati catastali, geografici e tributari associati. Le innovazioni devono semplificare la vita ai cittadini: con questo prodotto tecnologico Territorio Catasto Tributi - oltre a produrre delle semplificazioni concrete, si potrà verificare ed integrare tanti servizi che finora non comunicavano tra loro. Anche il Comune più piccolo potrà essere innovativo con una spesa molto contenuta e produrre servizi utili ai cittadini.” Il Comune di Fano, da cui è nata l’idea e che ha svolto il ruolo di progetto pilota, rappresenta il primo esempio concreto e di successo di utilizzo di questo nuovo sistema informatico, che oltre ad avere fondamentali vantaggi per le amministrazioni introdurrà anche notevoli facilitazioni per i cittadini, i quali potranno interfacciarsi con le banche dati catastali direttamente dal sito internet del Comune: per via telematica sarà possibile visualizzare la propria posizione catastale e contributiva con lo storico della documentazione presentata, trovare bollettini precompilati con il rendiconto completo di come si è giunti al calcolo dell’imposta e provvedere direttamente ai pagamenti. A sostenere la presentazione di questo progetto, effettuata dai tecnici del Comune di Fano e dal docente universitario Massimo Rumor,
11 Nell’uditorio numerose amministrazioni comunali, provinciali e regionali di Marche, Romagna, Umbria, Abruzzo, Molise ed una delegazione del Comune di Lecce; società consorziate per la riscossione dei tributi e comunità montane, professionisti coinvolti dall’innovazione in questione e rappresentanti della stampa specialistica nazionale. L’Assessore Carloni in apertura ha lanciato l’invito alle altre amministrazioni comunali a prendere parte a questo progetto, adottando il software e contribuendo a migliorarlo ognuno secondo le proprie capacità ed esigenze, in linea con la politica di collaborazioni che il Comune di Fano ha già adottato con altri enti sia pubblici, come il Comune di Padova, che privati, l’APRA e la stessa Zucchetti, oltre alle collaborazioni aperte con alcune software house locali.
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diocesi
di fano fossombrone cagli pergola
Mons. Vittorio Tomassetti
L’umiltà lo ha reso libero Grazie. Una parola poco usata, ma che genera del bene a chi la pronuncia e a chi la riceve. Una parola che tende ad aprire la via al dialogo, dell’incontro, del confronto sincero e rispettoso sui temi inerenti all’uomo nella sua completezza. È il grazie che la Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola porge alla Redazione di Fanoinforma per lo spazio che, a partire da questo numero primo del 2008, offre quale opportunità per dialogare con i lettori e come via privilegiata per unire informazione e formazione.
La Provvidenza è sempre in movimento e non vi poteva
Nel testo che segue viene riportata una sintesi dell’omelia che Mons. Armando Trasarti, successore del vescovo Tomassetti dal 21 ottobre 2007, ha tenuto nelle esequie di martedì 8 gennaio 2008 nella Cattedrale di Fano. Tale omelia è disponibile, in forma integrale, nel sito della Diocesi www.fanodiocesi.it. Nella speranza di iniziare un fecondo, arricchente e reciproco dialogo con i lettori ci auguriamo di rendere un servizio alla maturazione dell’uomo in tutte le sue fasi esistenziali. Don Giacomo Ruggeri Portavoce del Vescovo Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali per comunicazioni e richieste: ufficiostampa@fanodiocesi.it
essere esordio migliore se non con la memoria di un Vescovo che, per dieci anni, ha servito la Chiesa diocesana. Nella mattina dell’Epifania (6 gennaio 2008): Mons. Vittorio Tomassetti è tornato al Padre. Pastore nel senso vero e profondo del termine, nutrendo il suo popolo con il cibo della sapienza, dell’umiltà, della pazienza e della dolcezza interiore, anche se quest’ultima non sempre era appariscente, ma posso attestare che lo ha caratterizzato nella sua esistenza. 12
dall’omelia del Vescovo Mons. Armando Trasarti
Tutti i sabati con i
BON BON ART CAFÈ Viale Cairoli, 56 Lido di Fano
«Il giorno dell’Epifania, mentre in molte chiese si proclamava questo magnifico testo di Isaia, don Vittorio Vescovo veniva chiamato alla pienezza dell’incontro col Padre che è nei cieli. La storia personale di un prete, di un Vescovo è e sarà sempre una storia sponsale, una storia d’amore, di solo amore. Ma il prete, il Vescovo è innanzitutto un uomo, non è fatto di un legno diverso da quello di cui tutti siete fatti: è vostro fratello. Egli continua a condividere la sorte dell’uomo anche dopo che la destra di Dio, attraverso l’imposizione delle mani, si è posata su di lui: la sorte dei deboli, la sorte di quelli che sono stanchi, scoraggiati, inadeguati, peccatori. Eppure i preti, i Vescovi, proclamano la fede che vince il mondo e portano la grazia che
trasforma i peccatori e i perduti in sani e redenti. Sono uomini: sono mandati e vi dicono con la loro povera umanità: vedete, Dio ha misericordia di uomini come noi; vedete, per i poveri e per gli stolti, per i disperati e per i moribondi è sorta la stella della grazia. Con la morte di Mons. Vittorio Tomassetti, di Mons. Michetti, di recente a Pesaro e di Mons. Bianchi a Urbino alcuni anni or sono, scompaiono figure di Vescovi poco appariscenti, raramente segnalati dalla stampa, anche quella di casa nostra, ma che hanno segnato il territorio dell’Alta Marca, di profondissima umanità pastorale, di legami paterni con il clero, di incisiva testimonianza nella vita del buon popolo di Dio, di uno straordinario silenzio operoso. Volendo trovare una cornice
IL MATRIMONIO
SCOMMESSA SULLA PERSONA E SU DIO Stretto tra il legalismo di un tempo e il lassismo attuale, anche il cristianesimo stenta a trovar il linguaggio per parlare credibilmente della bellezza e delle esigenze dell’amore matrimoniale, per parlarne soprattutto alle nuove generazioni di giovani, attratti ma anche intimoriti dalla prospettiva del matrimonio.
Il termine coniugale con cui si indica la realtà dl matrimonio significa letteralmente mettersi sotto un giogo comune. Non è una follia in un tempo in cui ciascuno desidera essere libero e felice? Da un lato l’amore è posto in cima alla scala dei valori e delle attese dei nostri contemporanei, dall’altro la coppia è il luogo di un numero impressionante di insuccessi, di sofferenze e di drammi. Si sogna l’amore ma non si sa costruire una storia comune. Due scogli da evitare. 1. L’idealizzazione che accentua il lato del sogno, e, al contrario
in cui racchiudere la figura di Mons. Vittorio - soprattutto nel sentire comune del popolo di Dio in questi anni di Episcopato a Fano - oserei indicare il Vescovo Vittorio come l’uomo di Dio che ha sperimentato i beni dell’umiltà. L’umiltà gli ha facilitato la carità. Non ci accorgiamo che tutti i nostri guai dipendono dal nostro orgoglio? L’umiltà gli ha donato soprattutto sincerità. La sincerità con se stesso, sincerità con Dio, sincerità con i fratelli. L’umiltà ha reso don Vittorio libero. La persona umile non si lascia condizionare dai propri meriti e dalle ambizioni. L’umiltà rende liberi dalle doppiezze, rende genuini, è una scuola di libertà. L’umiltà in don Vittorio è divenuta concretezza. E’ riconoscere i doni di Dio in noi e negli altri. Non posso non citare il meraviglioso intervento del Vescovo Vittorio la sera del mio ingresso: “Nella vita della
2. l’enfatizzazione degli insuccessi Da una parte fioriscono i discorsi, dall’altra un pessimismo che finisce per far dimenticare che molte coppie non divorziano. Si tratta di considerare nel medesimo tempo gli obiettivi e i mezzi , le promesse e i limiti, le gioie e le sofferenze propri della vita coniugale. Si tratta di capire come il giogo possa divenire felicità , come un legame possa diventare realizzazione della libertà. Tutto ciò all’interno di una istituzione millenaria, ricevuta dalla storia, ma con la quale ogni generazione, ogni individuo, ogni coppia intrattiene una relazione originale : storia e relazione
Chiesa il doversi dimettere da un ufficio non è e non può essere considerato e meno ancora vissuto in negativo, come una cesura, l’addio a una carriera e un ritorno nell’ombra o come una diminuzione, ma come una condizione perché la realtà della Chiesa possa crescere, avanzare di uno scatto in più (…) Un Vescovo che pretendesse mantenere le sue prerogative di governo fino al momento della morte, come potrebbe realizzare questo…senza correre il rischio di causare una battuta d’arresto nello sviluppo di ogni realtà vitale, per anni amorevolmente coltivata e amata, di farla inaridire». Con un inno dell’ottavo-nono secolo, la Chiesa saluta Maria la madre di Dio, come “stella del mare”: Ave maris stella . Maria, stella della speranza. Addio (Ad Deum) don Vittorio, Vescovo e Padre di questa Chiesa. Tu Pastore Buono.
segnate anche dalla vita della Chiesa e dal messaggio cristiano. Il matrimonio è una formidabile scommessa sull’altro/a e su Dio: esso non incatena ma lega. Il legame che può unire un uomo e una donna è più profondo dell’amore e l’amore , a sua volta, è più forte del sentimento. “Il monte calvario è il monte degli innamorati” (S. Francesco di Sales). Ogni amore che non trae la sua origine dall’amore appassionato del Salvatore può risultare frivolo e pericoloso. Occorre oggi di nuovo comunicare. Comunicare significa appunto creare la comunità, quella comunità famigliare che condivide gioie e dolori, significati e valori, oggetti e progetti. Se comunicare è vivere e vivere è comunicare, in una circolarità di amore, allora la prospettiva non è chiusa. Comunicare è impegnativo: bisogna uscire da se stessi per dare il meglio di sé stessi. Le condizioni richieste non riguardano solo il tempo, ma soprattutto la qualità del tempo e una intenzionalità chiara e leale. Forse siamo alla fine di un’epoca e all’inizio di un’era. Si tratta di riconferire alla famiglia tutto quello spessore di soggettività e di protagonismo sociale che non la individuano solo come ente bisognoso di assistenza, ma come motore promozionale di una nuova qualità della vita e delle relazioni umane. Armando Trasarti Vescovo
fanoinforma.it
Si può parlare del matrimonio cristiano in modo attraente ed efficace?
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Chiacchiere Fano
LA FAMIGLIA È ANCORA A cura di Roberta Corbelli
Le “inspiegabili” stragi familiari sono sotto gli occhi di tutti e scuotono l’opinione pubblica. Dal delitto di Cogne alle più recenti tragedie di Vicenza e Lecco, la follia sembra essere la principale causa e il mondo politico non tarda a sollevare riflessioni a tal proposito.
PAOLA ORAZIETTI Pensionata
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“Dire cosa non va alla luce dei numerosi delitti famigliari di questi ultimi tempi è una impresa ardua e dipende dai singoli casi. A volte si tratta del cosiddetto raptus di follia che può derivare da infiniti motivi e di fronte al quale non si riesce ad intuire una vera e propria causa. Spesso, di fronte ad una notizia come quella di infanticidio mi chiedo come sia possibile uccidere un figlio. Tuttavia, riflettendoci bene, riconosco che siamo circondati da situazioni famigliari molto problematiche e gravi che, se protratte nel tempo senza ricevere adeguato sostegno, producono stress e forte squilibrio e possono far scattate la molla dell’omicidio. Spesso però, sono le stesse famiglie a non voler essere aiutate… In mezzo a tutte queste supposizioni, c’è una constatazione certa: la mancanza di valori nel-
Francesco Giro, responsabile di Forza Italia per i rapporti con il mondo cattolico, sostiene: “la tragica escalation di delitti familiari spesso annunciati che ha come unico movente la follia dimostra che è venuto il momento di voltare pagina e di cambiare subito la legge italiana del 1978 sulla psichiatria. Nessuno vuole riaprire i manicomi, ma per aiutare la famiglia bisogna costruire sul territorio una fitta rete di centri di ascolto di prossimità e di quartiere, promuovere un sistema di pronto soccorso psichiatrico, prevedere l’assistenza domiciliare nei casi più lievi e interventi di day hospital. Per i casi più gravi, e per le situazioni di rischio conclamato, predisporre la permanenza, anche coatta, in centri residenziali di qualità e sotto la vigilanza di Regioni e Comuni”. Aiutare la famiglia, dunque, messa a dura prova nel suo equilibrio da questa società che chiede in continuazione senza fornirle adeguato sostegno e tutele. Sono alcune delle considerazioni emerse nel corso delle interviste che Fanoinforma.it ha condotto per questo numero. Di fronte all’inesplorabilità della mente umana, abbiamo comunque cercato di indagare cosa non va nella famiglia italiana e quali sono le possibili cause degli efferati delitti che si consumano all’interno delle mura domestiche. Follia o disagio? Perdita dei valori o inadeguatezza delle strutture pubbliche? Scopriamolo insieme... la società moderna, che riguarda soprattutto i giovani. I ragazzi di oggi vogliono tutto e subito, non hanno più niente da desiderare e non conoscono il valore delle cose. È fondamentale che la famiglia in primo luogo, insieme con la scuola e le istituzioni, facciano capire ai piccoli ciò che è bene e ciò che è male, ciò che conta e cosa no”.
CATERINA LUCARELLI Impiegata
“Sono convinta che certi delitti avvenivano anche prima. Con la differenza che a quel tempo si diceva che era successo un incidente e si tenevano nascosti, mentre oggi, grazie ai mezzi di comunicazione di massa, se ne dà ampia informazione. È possibile però che oggi siano più frequenti, causa la maggiore complessità della società moderna. La società richiede a tutti sempre di più per ade-
guarsi agli altri e la gente sente la pressione delle esigenze che sono maggiori. Siamo sempre un po’ in bolletta, non si arriva alla fine del mese. Anche prima tirare avanti era difficile, ma si aveva forse più forza per affrontare i problemi proprio perché ci si accontentava di più. Non si avevano certo soldi per il telefonino o per altre cose superflue! C’è poi la questione dell’emulazione per cui, attraverso i media, i comportamenti legati a certi tipi di delitti vengono messi in testa a persone che, se già instabili psicologicamente, possono essere stimolate a fare altrettanto. Non entro nel merito della questione dei disagi psicologici e della depressione, perché non riuscirei. Invece c’è da considerare che i soggetti che commettono delitti famigliari sono spesso definiti “persone normali” che però non sanno cosa fare di meglio della vita. E da qui si può dire che mancano molti valori e ciò vale soprattutto per i giovani, ma non solo. Credo che sia la cosiddetta noia la causa di molti delitti famigliari, non tanto la pazzia. Se potessi lanciare un messaggio …darei meno eco a tali situazioni e più aiuto a chi ne ha bisogno, sia attraverso apposite strutture istituzionali che concedendo una personale e umana attenzione.
RA UN POSTO SICURO? “Sta succedendo che viviamo troppo velocemente e non apprezziamo più i valori della famiglia. Viviamo una vita frenetica, malata socialmente e abbiamo tutto, grandi e giovani, ma per questi ultimi la situazione è più critica. I “grandi “ come me hanno raggiunto i propri obiettivi con grandi sacrifici, i ragazzi invece spesso non apprezzano le cose e non hanno niente da voler conquistare. Tutto ciò influisce certo sulla vita famigliare e sui comportamenti dei giovani che vogliono bruciare le tappe, non accettano i sacrifici. Ci sono poi invece delle difficoltà oggettive che contribuiscono a scatenare comportamenti squilibrati: il lavoro precario e la disoccupazione, i soldi che non bastano… Senza dimenticare che in tutta questa velocità del nostro vivere, non si trova più nessuno che ti ascolta e se ti trovi nella necessità di sfogarti, vedendo che il mondo attorno a te viaggia a testa bassa, non chiedi neppure”.
DANILO PACI Disegnatore
“Credo che cose di questo tipo siano sempre accadute ma, oggi la tv le porta immediatamente all’attenzione di tutti. Ciò può influire negativamente sui soggetti psicologicamente sofferenti, ma trovare come causa dei delitti famigliari l’emulazione mi sembra esagerato. Trovo invece più sensato parlare di difficoltà, nella società di oggi, a trovare e mantenere un equilibrio. Soprattutto per le persone in crescita, ovvero i giovani, dato che gli input da
GAURO ARMISTA Artigiano
“E’ la società di oggi che, con la sua corsa e il carovita porta a commettere delitti incomprensibili come quelli famigliari. È un problema mondiale e non solo italiano. In Germania, per esempio, stanno allestendo i “discolati” come esistevano una volta, ovvero dei riformatori dove vengono destinati ragazzi dai 12 ai 16 anni con precedenti penali. In tali strutture sono educati alla vita, viene loro insegnato un mestiere e ricevono il sostegno psicologico di cui necessitano. I discolati sono diffusi nel nord Europa ma presto ne avremo bisogno anche noi. E là quando fanno una riforma nel giro di una settimana viene adottata… Sono fanese purosangue: mi piace Fano e la sponsorizzo sempre. Giro comunque spesso: in Germania, Svizzera, Francia, anche perché sono convinto dell’importanza di essere europei e di conoscere cosa accade negli altri Paesi, valutando le differenze, anche nell’educazione. Sono infatti convinto che per produrre dei cambiamenti nella nostra società ci voglia del tempo e che sia importante, per evitare certi comportamenti
“limite”, una buona educazione. Da noi, i genitori non riescono a stare dietro ai figli e a educarli in maniera severa, ci sono i nonni invece che non possono sostituirsi ai genitori nel ruolo di educatori. Pertanto, a differenza di molti paesi, noi italiani abbiamo un modo di vivere tutto nostro. Ma le regole servono…”.
GIOVANNA CARBONI Psicologa
“La premessa è che ogni situazione deve essere vista nel suo specifico. Detto questo, è comunque vero che ci sono delle situazioni in cui la famiglia è lasciata sola ad affrontare le proprie problematiche. Mi riferisco sia al fatto che le istituzioni, tranne i casi in cui vi è l’obbligo ad intervenire, sono poco vicine alla famiglia, sia al fatto che non c’è abbastanza informazione sui tipi di sostegno disponibili e sulle strutture di riferimento. In pratica, una famiglia che si trova ad affrontare una situazione problematica, anche di vita, spesso non sa che può chiedere aiuto e neppure a chi. Con il rischio che tali problematiche, se irrisolte, possono generare squilibri a livello personale. Un esempio concreto è la crisi post partum additata quale causa principale dell’infanticidio. La maternità può portare con sé una serie di disagi fisici e psicologici che, se adeguatamente illustrati alla donna, possono essere più facilmente superati. Occorre insegnare alla donna cosa significa e comporta la maternità, che esiste l’elemento sacrificio, quali sono le strutture in grado di sostenere la neo - mamma nel suo percorso. Anche dietro al cosiddetto raptus di follia ci sono delle motivazioni e quindi problematiche. Per questo è fondamentale la possibilità di farsi aiutare ed ascoltare. È importante riuscire a dire: ho bisogno perché da solo non ce la faccio. E qui entrano in gioco non solo le strutture pubbliche ma anche l’aiuto e il sostegno di amici e famiglia”.
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PATRIZIA IACUCCI Cuoca
elaborare sono tanti. La mia generazione ha avuto certamente più tempo per elaborare le proprie scelte, anche perché gli stimoli erano inferiori e la società meno veloce. Entra in gioco l’importante ruolo dell’educazione. Crescere un figlio è un’esperienza bellissima ma impegnativa: i bambini vanno seguiti, cercati e ascoltati con attenzione. Non mi addentro nella questione della depressione o dei disagi mentali perché potrei rischiare di perdermi nella vastità dell’argomento. Dico solo che è facilmente ipotizzabile e comprensibile l’imbarazzo di una famiglia a rendere noto un problema notevole, come quello del disagio psicologico, che richiede, per essere superato, un gran lavoro su sé stessi e sulla famiglia”.
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Chiacchiere Urbino
CARA VITA QUANTO M I A cura di Giorgio Bernardini
Prendendo spunto dalla collaborazione fra Fanoinforma.it e la Web Radio dell’Università di Urbino, abbiamo voluto inaugurare questo nuovo spazio “urbinate” trascrivendo le voci di alcuni studenti. Pareri discordanti e preoccupati. Arrivano da tutta Italia e da tutte le Facoltà gli studenti interpellati sul “costo della vita”: E’ aumentato davvero o no? E quanto grava sulle tasche degli studenti, che per lo più non hanno reddito? Ecco cosa ne pensano gli studenti di Urbino alla luce dei dati ufficiali dell’Istat. Questi ultimi evidenziano e certificano una realtà che è sotto gli occhi di tutti: salgono vertiginosamente negli ultimi mesi il prezzo del petrolio, quello del pedaggio autostradale, quello dei carburanti e dell’energia. In più hanno conosciuto un impennata sconcertante i prezzi di pane, pasta, frutta e verdura. La fotografia scattata alla nazione è simile al ritratto che gli studenti della “Carlo Bo” fanno di Urbino in queste dichiarazioni. A loro abbiamo chiesto se hanno la percezione dell’aumentato costo della vita e come questo influisce sulle loro spese.
GIANLUCA MARSELLA, studente di Scienze della Comunicazione, 25 anni di Cassino.
SIMONE FABBROCILE, 23 anni, Scienze politiche. Roccasecca
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Lancio una provocazione: fosse per me chiederei l’intervento dell’autorità antitrust. Da studente mi sento di dire che è comunque sempre più difficile arrivare alla fine del mese. Generi alimentari e sigarette incidono maggiormente nel mio bilancio. Credo
che mediamente uno studente debba disporre mensilmente di un budjet di almeno 400 euro per poter vivere dignitosamente. Questo la dice lunga sul vorticoso aumento del costo della vita. Avendo vissuto anche in altre città universitarie per brevi periodi di tempo ho potuto constatare di persona il fatto che la città di Urbino è comunque molto cara: mi riferisco anche alla mancanza di varietà e scelta per quel che riguarda gli esercizi commerciali che genera la mancan-
za di concorrenza e prezzi favorevoli”. Della stessa opinione è Simone, che non lesina parole dure: “Ad Urbino si verificano alcuni oligopoli, soprattutto per quanto riguarda gli esercizi che trattano generi alimentari. Non avendo una occupazione fissa, gli studenti hanno difficoltà a risparmiare. Per quel che concerne i lavoratori, il discorso cambia. Il basso importo dei salari, che è in generale immutato da anni, influisce negativamente sul costo della vita. E’ impossibile pensare ad una crescita economica se i cittadini non hanno potere d’acquisto”. ALESSANDRO CRESPINI studente di Informatica applicata, 28 anni di Agugliano (Ancona)
Ad Urbino non acquisto quasi nulla, solo i beni di prima necessità, che sono tutti aumentati di prezzo. Latte, acqua e pasta hanno raggiunto prezzi altissimi. Co-abito con altri sei studenti – chiarisce Alessandro entrando nei particolari del menage giornaliero - e dividiamo la spesa settimanale equamente. Solo considerando i beni di prim’ordine si arrivano a spendere dai cinque ai sette euro pro capite. Compro raramente le sigarette perché incidono eccessivamente sul bilancio, preferisco comprare il tabacco e confezionare sigarette artigianali. L’aumento costo della vita non incide comunque sul mio stato di benessere, perché le limitazioni non sono eccessive.
M I COSTI? studente di Informatica applicata, 23 anni di Francavilla D’Ete (Macerata)
A mio parere il costo della vita non è aumentato in maniera spropositata – ha spiegato Silvano - voglio dire insomma che i prezzi non sono fondamentalmente aumentati in generale. Ad Urbino c’è un tendenziale rincaro, ma non tale da generare preoccupazione. L’aumento costante del prezzo delle sigarette è il rincaro più significativo a livello nazionale, mentre a livello locale sono i generi
alimentari a destare la mia maggiore preoccupazione. Anche la tazzina si caffè al bar non è da meno: in alcuni esercizi è arrivata a costare 90 centesimi. Non credo comunque – ha concluso Silvano – che il costo della vita incida sul mio stato benessere. MARIA VITTORIA DURANTE studentessa di Lingue e cultura per l’impresa, 23 anni di CarloForte (Cagliari)
Il fatto che sia aumentato il costo della vita è una certezza. I dati parlano chiaro. Purtroppo ci dobbiamo confrontare con questa
situazione. Noi consumatori in realtà possiamo ben poco, le responsabilità sono da individuare in un sistema sbagliato. La filiera è troppo lunga e subisce troppi rincari, soprattutto per beni di carattere alimentare che non richiedono interventi strutturali. Io sono solidale con quei coltivatori diretti che autonomamente si stanno organizzando per effettuare la vendita diretta al consumatore. E’ un gesto di rottura che mi sento di condividere. Per quanto riguarda Urbino mi sento di dire che non è più cara di altre città che mi trovo a frequentare: la situazione.
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SILVANO PIOLI
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Arte&Musica
La CASA della MUSICA Inaugurata a Fano una sala tutta dedicata agli amanti del pentagramma A cura di Roberta Corbelli Un’inaugurazione tutta dedicata ai giovani quella della Casa della Musica, un luogo pensato non solo per accogliere le esigenze del mondo giovanile e per fare aggregazione, ma soprattutto per essere vissuto con la famigliarità di una casa. Un vero e proprio “polo giovani” che riunisce, nel complesso di S. Arcangelo, l’Informagiovani, il Centro di Aggregazione Giovanile, il Centro di Documentazione Musicale ed una nuova sala prove e registrazione musicale. Box professionali insonorizzati, apparecchiature tecniche all’avanguardia per una produzione e registrazione del suono di qualità hanno sorpreso e mosso il consenso delle autorità intervenute, ma soprattutto dei cittadini fanesi, giovani e meno giovani.
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“Dietro questa inaugurazione – ci ha rivelato Mirko Cecchetelli, Coordinatore dei Centri Giovani del Comune di Fano e responsabile delle attività delle politiche giovanili per il Comune - c’è un grandissimo lavoro e dispendio di energie per costruire un luogo interamente dedicato ai giovani. In seguito ad una serie di sondaggi condotti tra i ragazzi che frequentano i Centri Giovani ci siamo presto accorti che quello che desideravano maggiormente erano la musica e tutta una serie di attività connesse. Un posto dove andare a provare e, perché no, a registrarsi. Per quanto possa essere facile trovare una sala prove nella nostra città, ben più difficile è infatti trovare una sala di registrazione attrezzata, specialmente gratuita e messa a disposizione dal Comune. Ora, grazie all’impegno dell’Amministrazione, ciò è possibile. Un ringraziamento speciale va quindi ai funzionari del Comune e all’Assessore Carloni, che si è dimostrato particolarmente sensibile all’iniziativa e che ha voluto personalmente “toccare con mano” le esigenze dei giovani fanesi, partecipando attivamente ai sondaggi. Meritano inoltre il mio personale ringraziamento tutti gli operatori dei Centri Giovani che hanno collaborato alla buona riuscita di questa serata ed in particolare Enrico Mosconi, Cinzia Barbieri, Giacomo Moretti e Laura Isidori. Non possono mancare all’appello Alessandro Mei, che gestirà la sala prove, e Luca Maroncelli che si occuperà della sala registrazione”: La nuova sala è stata realizzata grazie all’iniziativa ed agli investimenti dell’Assessorato alle Politiche Giovanili, con l’intervento dell’Assessorato ai Lavori Pubblici. “Si tratta di un potenziamento fondamentale delle possibilità offerte dal nostro Comune ai giovani – ha evidenziato Mirco Carloni, Assessore alle Politiche Giovanili - che va ad integrare quanto si sta già facendo con le iniziative Fanote e Musicando. La possibilità di registrare la propria musica è sempre stata il vero scoglio, spesso economicamente insuperabile, per gli artisti ed i gruppi musicali del nostro territorio che cercano di far conoscere il proprio talento e di crescere a livello professionale. Con questa inaugurazione il Comune di Fano mette gratuitamente a disposizione dei giovani di tutta la vallata una sala prove e di registrazione, dotate di strumentazione all’avanguardia, che rendono possibile fare demo, cd, dvd per promuovere la propria musica. Non dimentichiamo che la Casa della Musica va comunque intesa come un complesso di servizi dedicati ai giovani, luogo di incontro e di relazioni positive che prevede, accanto a queste bellissime strutture per fare musica,
un sevizio di informazione sulle opportunità di lavoro, studio e le esperienze all’estero (l’ Informagiovani) e un Centro di aggregazione giovanile (quello di S. Arcangelo, uno dei più antichi della città). Un luogo quindi per socializzare e crescere, una vera e propria casa per i giovani fanesi”. Anche il Vescovo di Fano Mons. Trasarti, intervenuto per benedire i nuovi locali, ha sottolineato il valore umano dell’iniziativa. “È sempre bello per un educatore – ha detto - vedere un’Amministrazione che investe sui giovani. La città fa benissimo a spendere con e per i giovani. Sono soldi spesi bene: non rendono subito ma costruiscono il futuro. Mi auguro che questo sia un luogo di aggregazione e di amicizia dove il mal di vivere di cui si parla tanto venga superato con la buona compagnia.” “Una delle più belle inaugurazioni per l’Amministrazione – ha ribadito il Sindaco Stefano Aguzzi– In questa città c’è un mondo che non viene percepito dagli adulti. Si tratta dei giovani appassionati di musica. Sono centinaia, ma spesso sono frenati nelle loro potenzialità dalla mancanza di un luogo di ritrovo che non arrechi disturbo alla quiete pubblica e dalle scarse disponibilità economiche. Lo so bene, io, che ho due figli che suonano in una rock band e che fanno le prove nello scantinato di casa…
Fondazione Teatro
Uno spazio funzionale, moderno e adatto come la Casa della Musica non significa solo dare un servizio ai giovani, ma soprattutto creare un punto di incontro, confronto ed occasione di accrescimento, perché quando i ragazzi si esprimono attraverso l’arte hanno modo di crescere, di conoscere e di farsi conoscere. Troppo spesso non teniamo in considerazione che la nostra città è piena di giovani talenti che potrebbero anche affermarsi, se ne avessero gli strumenti. La Casa della Musica è un luogo importante che mancava nella nostra città ed ora Fano possiede una delle sale meglio attrezzate della regione.”
La casa della musica è aperta a tutti, giovani e meno giovani, a livello gratuito, su prenotazione, per le prove di gruppi musicali e per la registrazione di demo cd. Aperta tutti i giorni, dal pomeriggio alla sera, anche dopo cena. Per info: casa_dellamusica@libero.it www.myspace.com/casadellamusicafano
Nella foto: Mirco Carloni, Ale Mei (responsabile sala prove), Luca Maroncelli (responsabile tecnico della sala di registrazione).
Sono tanti i motivi che hanno spinto Siviglia, la griffe dell’imprenditore marottese Sauro Bianchetti, ad entrare come socio benemerito nella Fondazione Teatro della Fortuna. Innanzitutto la volontà di mantenere un legame forte con il territorio ma anche l’obbiettivo di poter esprimere i valori culturali racchiusi nell’immagine del brand. In un mondo, come quello della moda, dove le aziende sono spesso costrette a confrontarsi con le città cult dell’abbigliamento e delle passerelle (come Firenze e Milano), Bianchetti non ha mai dimenticato le proprie origini e, insieme col suo consulente e commercialista Enrico Maria Renier, ha deciso di sposare senza esitazioni il progetto della Fondazione Teatro, perché grazie a questo sodalizio si consolidi il rapporto tra l’azienda e il territorio. Un altro aspetto che ha influito nella decisione di legare Siviglia alla Fondazione Teatro della Fortuna è rappresentato dalla volontà di comunicare il messaggio aziendale attraverso l’arte e la cultura. Mondi che ben si sposano con la creatività dello stilista, con la sensibilità di chi esprime il proprio talento nello stile del suo total look. Se si pensa poi all’importanza che hanno a Teatro i costumi e le scenografie si capisce perché arte e moda non possono che viaggiare a braccetto. Sono inoltre già al vaglio ulteriori progetti da avviare con l’Università delle Belle Arti di Urbino, ed altri ancora rivolti al finanziamento di borse di studio, che consolideranno ancor di più il rapporto con la Fondazione Teatro. Da questo connubio non può che trarre vantaggio anche la stessa Fondazione, in particolar modo nell’ottica di un percorso Teatro-impresa: “Credo che Siviglia ci possa insegnare le strategie da adottare nel futuro” ha commentato il sovrintendente Brunetti lo scorso 7 Dicembre, giorno di presentazione alla stampa del sodalizio, “perché senza imprenditoria il teatro morirebbe, mentre dovrà tornare ad essere vissuto, soprattutto dai giovani”. Proprio queste valutazioni hanno portato alla scelta di Enrico Maria Renier quale componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro. Consigliere del Collegio dei Ragionieri Commercialisti della provincia di Pesaro e Urbino e membro del nuovo ordine unificato dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Renier è da sempre una persona che privilegia il lavoro di gruppo e la condivisione degli incarichi e affronterà questa nuova esperienza con la consapevolezza di poter contribuire alla crescita di una realtà importante per il tessuto socio-culturale, quale è appunto la Fondazione Teatro.
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SI ALZA IL SIPARIO SU SIVIGLIA
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A scuola di Moda
Progetto Garibaldi Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” Corso di laurea in Design e Discipline della Moda di Gabriele Minelli La realizzazione del progetto nasce per rievocare in chiave moderna lo stile e l’abbigliamento dell’epoca nella quale è nato, vissuto e morto il grande mito italiano Giuseppe Garibaldi nella ricorrenza del bicentenario della sua nascita. Inizialmente, la nostra conoscenza della figura di Giuseppe Garibaldi, non andava oltre gli studi scolastici, nonostante la sua importanza storica. Infatti tutti ricordavamo la celebre canzone che faceva “Garibaldi fu ferito…”. Grazie all’incontro con il professor Mengozzi, che ci ha illustrato oltre il suo essere personaggio storico e politico, anche il Garibaldi in quanto uomo, siamo riusciti ad averne una concezione ben diversa, entrando effettivamente nel personaggio. Da qui è nata la nostra ricerca figurativa dell’abbigliamento e del suo significato per poter rielaborare la versione antica e reinventare quella moderna. Non tutti gli sono grati, perché “ha fatto l’Italia”, ma anche per altri due meriti
Ha lanciato il rosso; Ha inventato l’abbigliamento casual. 20
Garibaldi è il solo, l’autentico, il vero inventore dell’ abbigliamento casual, non perché si vesta a caso, anzi per l’opposta ragione. Egli sapeva valutare perfettamente il valore simbolico e la popolarità di una moda.
“I Mille” furono chiamati i Garibaldini, e già in questo nome si nota il genio della semplificazione comunicativa, dato che in realtà partirono in milleottocento. Secondo alcuni la camicia rossa fu utilizzata in quanto il generale, per via delle ristrettezze economiche della spedizione, abbia acquistato una partita di tela avanzata per fare le divise e solo il caso ne abbia deciso il colore. Altre fonti fanno derivare il colore rosso dalle giubbe usate nel macello dagli operai nell’Uruguay per non imbrattarsi troppo di sangue. Quale colore più generoso, quale miglior simbolo di giovinezza, irregolarità, ardore, di una camicia larga e colorata rispetto alle rigorose divise dell’epoca? “Un look garibaldino”: più che un’uniforme precisa, uno stile ben identificabile che rappresentava un modo di essere, un’idea di una generazione decisamente giovanile. In mezzo alla rigidità delle uniformi regolari, spente e conservatrici, ecco il fiammeggiare di una moda giovanile… il casual. Il casual di Garibaldi diventa una moda pacifica, gioiosa, un po’ ironica. E’ un modello di uomo a cui sentirsi vicino, senza risonanze guerresche né sospetti di violenza. Garibaldi. Uno dei più grandi personaggi della nostra storia, il grande costruttore di un’immagine, il genio dell’immaginario collettivo capace di vendere anche la propria immagine:
• Camicia rossa con i bordi ricamati accuratamente di rosso e bianco. • Fazzoletto colorato annodato al collo con un lembo triangolare lasciato cadere. • Un poncho che richiamava l’America Latina (la lotta per la libertà dei popoli ). • Blue jeans in quanto di tela forte, resistente, che non si logorava facilmente. • Cappello di velluto rosso cilindrico senza falde. • Orologio a cipolla da taschino. Superate le soglie del XXI sec., il mito indelebile ritorna a essere ancora vivo nell’età contemporanea attraverso il nostro estro e la fantasia. Da qui abbiamo deciso di ambientare il nuovo Garibaldi del 2007 nella frenetica Grande Mela aspettando la metropolitana vestito come un punk dalla cresta tricolore, dal mantello in vinile e ai piedi un paio di All Star griffate Garibaldi on the road o in sella di una Ducati con chiodo e texani, fino all’estremo rifugio in una discarica con la sua tanto amata Anita vestita con un bustier in pizzo e autoreggente a rete. Il progetto è stato proposto e poi seguito rispettivamente dai professori Stefania Grossi, Galliano Crinella e Dino Mengozzi. Il percorso della progettazione si è sviluppato in diversi gruppi di lavoro, i quali hanno scelto temi personali legati ai periodi della sua vita. I temi principali scelti sono stati due:
mani); La morte di Anita (versione antica); la morte di Anita (versione moderna “in discarica”), opera di: Eugenia Cozzolino, ErikSalaris a, Elisabetta Bosio, Rebecca Adami, Maria Rosaria Fiorentino, Flavia Di Cuonzo, Ariola Krakulli. Giuseppe Garibaldi a Caprera (l’ultimo periodo della sua vita), opera di: Cristina Canfora, Laura Ferrucci, Stefania Carreri.
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Giuseppe Garibaldi monumentale (versione antica); Giuseppe Garibaldi on the road (versione moderna), alla quale hanno lavorato i seguenti studenti: Gabriele Minelli, Ilaria Salamone, Sonia Pazzaglia, Marina Russo, Giacomo Moretti, Enrico Di Paoli, Eva Maria Vanderdis. L’incontro di Teano con il re Vittorio Emanuele II, (versione antica), opera di: Camilla Tassi, Fabiola Rotatori, Silvia Negosanti, Sara Ro-
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Essere giovani
BON BON ART CAFÈ
LA FESTA DELLE FESTE A cura di Nicola Romani
Venerdì 4 gennaio 2008 tutti al Bon Bon Art Café per la tradizionale festa di inizio anno che si ripete da quarant’anni a questa parte, puntualmente, sempre prima dell’Epifania che, tristemente, com’è noto ogni festa porta via. Noi di Fanoinforma ovviamente non potevamo mancare a questo appuntamento, anche perché, soprattutto dai curiosi quali siamo, prima di rimetterci al lavoro non potevamo trovare luogo migliore per chiedere impressioni e pareri sull’anno appena trascorso e che cosa la gente si aspetta dal nuovo anno, ancora tutto da scoprire. Le nostre indagini, però, non potevamo non iniziarle senza rivolgere qualche domanda ai proprietari del Bon Bon, cercan-
i commenti FABRIZIO TOSI (libero professionista) Sono un habitué del locale, ci sono praticamente cresciuto qua dentro, è un posto dove si incontra sempre bella gente ed è sempre un piacere essere qui… Che buoni propositi ho per l’anno nuovo? Hehehe, mi auguro un buon anno soprattutto dal punto di vista lavorativo”.
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FEDERICA MEI (studentessa) LETIZIA PETRINI (studentessa) ILARIA BUSCA (studentessa) SIMONA ZONGHETTI (studentessa) “Noi invece dell’anno appena trascorso salviamo solo l’estate perché, avendo sostenuto la maturità, prima eravamo troppo prese con lo studio mentre poi finalmente sono arrivate feste, divertimento e spensieratezza. Per il 2008? Solo il meglio per l’Università appena iniziata e per gli esami ancora da sostenere, ma anche viaggi, lavoro, e amore per tutti”.
LORENZO TUFANO (studente) MICHELE SANCHIONI (studente) “Il Bon Bon ci piace, c’è sempre molta gente, è un punto di riferimento per noi, e così quando siamo liberi dai nostri impegni sportivi ci piace venire qui assieme ai nostri amici per fare serata e divertirci tutti assieme. Cosa ci aspettiamo per il 2008? Beh… che sia unico come quello appena passato, davvero indimenticabile.”
do di carpire i segreti di questo locale, da sempre punto di riferimento per la gente proprio perché sempre in grado di sorprendere… “Questa festa – dice Francesco del Bon Bon (nella foto a sinistra con il padre Athos) – è una tradizione che vogliamo mantenere per ringraziare tutti gli affezionati del nostro locale e come sempre cercheremo di rinnovarci, per garantire il meglio a tutti i nostri clienti. Quest’anno – prosegue Francesco – fino a maggio avremo ogni Sabato i 3 Fabolous DJ’s, senza tenere conto poi di tante sorprese per le altre serate, che varieranno in base alle festività del periodo, come ad esempio a Carnevale. Per l’estate invece abbiamo intenzione di continuare la collaborazione con Miu J’adore, CSI, Bagni Carlo ed i ragazzi di Lapannalavuoi sotto il segno dello spirito di amicizia che ci unisce, ripetendo assieme ad altri locali la fantastica esperienza della Notte fanese.” L’animazione della festa, come detto, sono stati i 3 Fabolus Dj’s, nome del simpatico gruppetto di amici composto da Nicola Albertini alias “Niki” amante del “Brit pop” e “Indie”, Davide Nobilini alias “Davidn” con la passione per l’”Electro house”, e “Sir Joe” pseudonimo di Sergio Nicolai con la mania del “Vocal house”, tre dj appunto che a turno si alternano alla consolle sfoderando tutta la loro bravura. “Niki” mi dice che i 3 Fabolous Dj’s sono nati per hobby – “Siamo tutti appassionati di musica, e l’idea è partita da “Sir Joe” e Davide, abbiamo messo assieme i nostri risparmi per comprare l’attrezzatura ed iniziare a farci pubblicità, Francesco è stato il primo che ha creduto in noi facendoci esibire un Sabato ogni tanto, poi, visto che funzionava, tutti i sabati”.
IL CSI ALL’HOPS!
Quelli dei VALORI
All’Happy Hops Venerdì 23 novembre è stata una delle serate invernali organizzate da Matteo Renzi dei Bagni Carlo per mantenere vivi anche nella “brutta” stagione i rapporti dell’estate in spiaggia. Perché avere l’ombrellone ai Bagni Carlo vuol dire non solo condividere la stessa ombra e lo stesso sole, ma anche attività sportive, cene e feste che creano rapporti che non sono semplicemente di buon vicinato, ma di amicizia. La serata è cominciata con un aperitivo al Bon Bon, per proseguire all’Hops con una ricca cena a buffet curata da Christian del Movida Staff e poi con l’animazione musicale di SirJoe (Sergio) dei 3fabulousDJS. Matteo Renzi: “Quella tra Bagni Carlo, Bon Bon art cafè, Movida Staff e CSI Fano è una collaborazione che non si basa su contratti ma sull’amicizia: dura da sempre e non c’è bisogno di rinnovare gli accordi ogni anno, è una cosa naturale.” Uno dei principali collanti che rendono le conoscenze estive meno superficiali di una lettura sotto l’ombrellone è lo sport: così a questa serata hanno partecipato i responsabili e i ragazzi del CSI (Centro Sportivo Italiano) di Fano, che hanno scelto gli impianti sportivi e le strutture dei Bagni Carlo come base per l’estate. I campi recintati dei Bagni Carlo sono infatti una delle strutture dove si svolgono i tornei estivi di beach-volley e di beach-tennis, parte dei proventi dei quali, quote di partecipazione e sponsorizzazioni, sono devoluti in beneficenza. Francesco Paoloni, responsabile di Fano per il Centro Sportivo Italiano: “Quella del CSI è una realtà amatoriale, non professionistica: noi siamo quelli che crediamo nei valori dello sport. Organizziamo anche in inverno tornei di tanti sport, principalmente di calcio (30 squadre), calcetto (35 squadre) e pallavolo (14 squadre), che muovono ogni fine settimana circa 600 persone; tutti quelli che partecipano non lo fanno con uno spirito di agonismo esasperato, come può capitare nello sport professionistico, ma solo con la voglia di divertirsi. Quest’anno abbiamo contato 6064 tesserati con 76 Società Sportive affiliate; nel 1994 le Società erano 23 con 1493 tesserati. Un bel passo avanti. Le Società che fanno parte del CSI praticano quasi tutti gli sport e si affiliano a noi perché siamo un organo del CONI, così ottengono riconoscimento ufficiale con le conseguenti agevolazioni fiscali. La nostra Associazione vive grazie all’attività volontaria di alcuni ragazzi, che ringrazio tutti, che si impegnano a tenere aperta la sede quattro giorni alla settimana e che operano in mansioni di segreteria, organizzazione, promozione e animazione dell’attività sportiva. Abbiamo attivato anche progetti per i volontari e le volontarie del servizio civile nazionale: è questa una grande opportunità, sia per i giovani che hanno modo di sensibilizzarsi alle tematiche sociali, sia per l’Associazione, che può fruire delle loro giovani energie. Inoltre collaboriamo con il Comune e con le Circoscrizioni, in particolar modo la prima, le seconda e la terza, ma ci avvaliamo anche dell’aiuto di sponsor privati, più che altro amici, che ringrazio tutti perché ci permettono di continuare la nostra attività.”
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A cura di Marco Zeppi
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Speciale Carnevale Il Leo Club al Teatro della Fortuna di Fano
Beneficenza a Teatro ED È TUTTO ESAURITO! A cura di Roberta Corbelli Teatro, divertimento e beneficenza sono stati gli ingredienti fondamentali che hanno reso vincente la formula della festa inaugurale del Carnevale 2008. A fare da sfondo la magnifica cornice del Teatro della Fortuna che, grazie a questa occasione concessa sotto il patrocinio del Comune di Fano, nella persona dell’Assessore alle Politiche giovanili Mirco Carloni, ha ritrovato la sua tradizione popolare: un teatro accessibile a tutti e soprattutto ai giovani, per molti dei quali la serata ha rappresentato il primo ingresso a Teatro.
L’organizzazione ha visto la collaborazione tra Fondazione Teatro e Leo Club Fano, che devolverà i proventi della festa per il rimodernamento e l’ampliamento dei servizi della Biblioteca Federiciana.
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di Ambrosini e Gattuso acquistate per 300 euro da una misteriosa maschera di conte, maglia di Kalaoze aggiudicata per 400 euro da Stefano Cordella di Anteprima Promotion, maglia di Maldini battuta all’asta per ben 2000 euro da Daniele Carboni della Nautilus, ed infine… maglia di Pato acquistata in società dagli “irriducibili” Stefano Cordella e Andrea Urbani, che ha precisato: “Sono uno Juventino sfegatato, ma per Fano si fa questo ed altro. I proventi dell’asta andranno per un buonissimo fine: comprare le attrezzature per la biblioteca federiciana. In questo caso conta la fede cittadina, più che quella calcistica, conta la “fanesità”. Questa serata trasmette “fanesità” al cento per cento: la bella gente, i costumi, un teatro così suggestivo, la cena di gala, i balli… vivere questa serata è sicuramente emozionante. Penso che non ci siano tante possibilità di poter godere di una occasione come questa per cui al diavolo tutte le polemiche di questi giorni e gli scettici che l’hanno ostacolata. Qui la gente è bellissima, educata e sa vivere queste manifestazioni. Un grande merito va all’organizzazione che sta facendo un ottimo lavoro, anzi eccezionale”.
“Un altro importante service che il Leo Club Fano aggiunge alla nutrita serie di attività in favore della nostra città – ha ribadito l’attuale Presidente Federico Migliori. Ho assunto di recente la “ guida” del Leo, subentrando a Mattia Tarsi che ne è stato il fondatore e che mi ha lasciato in eredità un gruppo di giovani fortemente motivati a lavorare con passione ad iniziative del genere. E questa serata lo conferma: 15.000 euro per 330 biglietti venduti nel complesso tra cena di gala e after dinner, cui si aggiungono 5.000 euro derivanti dalla divertente messa all’asta delle magliette dei giocatori del Milan. Per un totale di 20.000 euro che, al netto delle spese, raggiungono e forse superano il traguardo sperato dei 10.000 euro”.
Così Mattia Tarsi, fondatore ed ex Presidente del Leo Club Fano, parla dell’impegno dei “suoi” ragazzi: “Ho fondato il Leo Club nel febbraio del 2006 ed è stato per me motivo di grande orgoglio perché si tratta di un gruppo di ragazzi che ha tanto entusiasmo e passione. Questa sera abbiamo dimostrato di essere dei “giovani bene”, ma non nel senso di “ricchi”, quanto di giovani che hanno voglia di “fare bene”, che vogliono crescere e dare un supporto alla città. Spero che questa serata sia un punto di partenza e non di arrivo, per cui auspico nel tempo altre importanti iniziative a favore della città e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a decretare il successo di questa festa.”
Maglia di Kakà aggiudicata all’asta (magistralmente condotta dal DJ Minuz, animatore della serata) per 600 euro ad Andrea Urbani di Guerrino, pasticceria Catering e Banqueting, maglie
“La serata sta andando molto bene – ha commentato Simone Brunetti, - nonostante le polemiche dei giorni scorsi e i tentativi di strumentalizzazione. Con questa iniziativa, che ha visto
la collaborazione del Leo Club Fano, abbiamo tentato di riprendere una antica tradizione: in passato erano infatti le associazioni private ad organizzare i veglioni. Noi stiamo cercando di fare lo stesso, aprendo il Teatro a proposte e progetti diversi, provenienti anche da altre associazioni. I miei più sentiti ringraziamenti allo staff del teatro che ha reso possibile tutto questo: le maschere, dirette in maniera meravigliosa da Cristina, i ragazzi della sicurezza, tutti i nostri tecnici da Marco Florio ad Angelino Ticchiati, il nostro Cristian Filippini, i ragazzi del botteghino Francesco, Antonella e Sonia. Un lavoro corale che ha portato ad un risultato così positivo per tutto il Teatro, che spero ritrovi un po’ di serenità”.
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Soddisfatto l’Assessore alle Politiche giovanili Mirco Carloni, per il quale questo evento ha avuto il significato di rendere il Teatro della Fortuna, una struttura realizzata con i soldi di tutti, effettivamente accessibile a tutti i cittadini e soprattutto ai giovani, per molti dei quali la serata è stata la prima occasione di vederne i magnifici ambienti. Secondo l’Assessore Carloni questo è stato il primo passo nella direzione di una maggiore apertura della città verso i giovani, cammino che si intende proseguire dedicando espressamente loro strutture, come è appena stato fatto con la Casa della Musica, e manifestazioni, come quelle già avviate di Musicando e Fanote.
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Speciale Carnevale
I vestiti della REGINETTA Con l’ago e col filo… verso un consumo consapevole A cura del Prof. Galliano Crinella Direttore del Corso in Design e discipline della Moda dell’Università di Urbino
Si rinnova l’appuntamento con il “Fan Carneval”, edizione 2008, al quale partecipano anche quest’anno gli allievi del Corso di studio in Design della Moda dell’Università di Urbino “Carlo Bo”, con abiti molto originali ispirati alla festa del Carnevale. Vi hanno lavorato, guidati dalla prof.ssa Stefania Grossi, docente di Disegno industriale, gli allievi del secondo anno di Corso, con un impegno che è tutto da elogiare, considerato anche il tempo limitato di cui hanno potuto disporre per la progettazione e la realizzazione degli abiti. Per i giovani studenti, che si preparano ad operare nel mondo della moda, è stata un’occasione utile per ideare, progettare e realizzare, a partire dai temi del gioco, del travestimento e dell’umorismo. In alcuni di loro sono tuttavia presenti stimoli ed in-
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fluenze che vengono dalla grande tradizione artistica occidentale. Alla richiesta di una breve descrizione dei loro lavori, hanno risposto così: “Abbiamo voluto affrontare, con il sorriso e lo spirito di queste feste nazionali, delle tematiche che al giorno d’oggi ci spaventano: l’inquinamento, la sovrapproduzione e il faticoso smaltimento dei materiali di rifiuto, molto spesso tossici. Così, insieme all’ago e al filo, ci siamo trovati a maneggiare strumenti come il martello e la colla per plasmare materie plastiche e metalliche, facendo rinascere materiali che ci circondano nella vita quotidiana e cercando di spingerci verso un consumo consapevole non solo dei prodotti della nostra società ma anche quelli della nostra creatività”. Si è trattato, per una formazione che si basa sul principio del saper fare, di una buona esercitazione che ha visto i giovani molto attivi e partecipi, in attesa della serata in cui sarà scelta la Reginetta del Carnevale, giovedì 31 gennaio presso lo stesso Alberone di Cartoceto, quando gli abiti ora esposti nelle vetrine di Fano potranno essere di nuovo ammirati. Nell’occasione, un’apposita Giuria presieduta da Domenico Spaggiari premierà, con la collaborazione della “All Gold” di Fossombrone, i tre abiti ritenuti migliori per la creatività e i motivi ludici evocati. Per l’Ateneo urbinate si tratta di un positivo esempio di collaborazione con un evento significativo del territorio in cui esso si trova ad operare. I vestiti creati dagli studenti dell’Università di Urbino li potete trovare esposti in una ventina di negozi del centro storico di Fano, fino alla serata della finale del concorso.
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“Una buona esercitazione che ha visto i giovani molto attivi e partecipi, in attesa della serata in cui sarà scelta la Reginetta del Carnevale, giovedì 31 gennaio presso l’Alberone di Cartoceto, quando gli abiti ora esposti nelle vetrine di Fano potranno essere ulteriormente ammirati”
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Speciale Carnevale
IL CARNEVALE AVRÀ LA S A cura di Paola Zeppi
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Il percorso della Reginetta del Carnevale iniziò nel 2000 in occasione di una festa degli Evergreen, un gruppo di fanesi che organizzava appunto gite e feste. Oggi siamo giunti alla sua ottava edizione, per merito di un fortunato successo che è cresciuto nel tempo, anche grazie a collaborazioni via via sempre più ampie, che hanno sempre visto nel Ristorante L’Alberone di Euro Roscini il luogo delle relative incoronazioni. Il marchio registrato della Reginetta del Carnevale è infatti di proprietà dell’Alberone, che gestisce l’iniziativa attraverso l’associazione culturale “Pepefresco”, creata da un gruppo di persone che vivono da Fano a Fermignano e che si son poste l’obiettivo di divulgare la bellezza in tutte le sue espressioni. Da qualche anno l’iniziativa può contare anche sull’importante collaborazione dell’Università di Urbino, Corso di Laurea in Design e Discipline della Moda, tanto che la presente edizione, come avete potuto vedere nelle pagine precedenti, ha visto un’esposizione di ben 28 abiti appositamente creati dagli studenti del secondo anno di corso, di cui 18 sono in gara quest’anno, e verranno valutati e premiati da un’apposita giuria tecnica -presente in sala la sera del 31 Gennaio prossimo- che sarà composta dai seguenti membri, organizzatori e non dell’iniziativa: Domenico Spaggiari (Presidente), Prof.ssa Stefania Grossi (coordinatrice), Prof. Galliano Crinella, Prof. Fiorangelo Pucci, Margherita Campanella, Stefano Zaffini, Ilva Sartini, Fabio Pedini. Un’altra giuria avrà invece il compito di eleggere la Reginetta, che verrà premiata dopo aver raggiunto il massimo dei voti sia da parte della giuria suddetta, sia da parte di quanti da casa l’avranno votata attraverso l’invio al
Giovanna Conelli
Resto del Carlino di appositi tagliandini. La vincitrice potrà così prendere parte di diritto anche alla finale nazionale di Miss Carnevale, al cui concorso verrà affiancata anche da altre due ragazze finaliste la sera del 31 gennaio, ovvero dalla seconda ragazza che avrà ottenuto il massimo di voti, e da una ragazza scelta dall’organizzazione. Il percorso di selezione al concorso fanese, infatti, prevede che delle ragazze si possano iscrivere anche all’ultimo minuto, pertanto, non potendo queste ricevere gli stessi voti da casa rispetto alle prime ragazze iscritte, potrebbero comunque essere scelte dall’organizzazione per merito di particolari velleità. Le stesse finaliste che vedete fotografate in queste pagine, in effetti, potrebbero avere delle altre concorrenti la sera della finale, quindi invitiamo tutti a partecipare alla finale del 31, che ricordiamo si terrà presso il Ristorante l’Alberone. Euro Roscini approfitta dell’occasione per ricordare che l’Alberone è anche “I Bellissimi”, “I concerti d’autunno”, “Rassegna di fisarmo-
niche” e “Speciale Sposi”: tutte le coppie di futuri sposi sono infatti invitate al suo ristorante il prossimo 10 Febbraio, per trascorrere un bel pomeriggio all’insegna di abiti, fiori, bomboniere... e quant’altro serva per organizzare al meglio il giorno del fatidico sì!
Claudia Zannillo
Silvia Franceschetti
Julia Scaglioni
Silvia Capone
Elisa Biagiotti
SUA OTTAVA REGINETTA Chi vincerà? Per scoprirlo siete tutti invitati la sera del 31 gennaio presso il Ristorante l’Alberone di Cartoceto oppure visitate il nostro sito www.fanoinforma.it a partire dal 1° febbraio
Giulia Morelli
Martina Malvagi
fanoinforma.it
Valentina Capellacci
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Federica Mei
Gloria Biondi
Sonia Astolfi
Chiara Serfilippi
Ramona Salomoni
Svitlana Patsalyuk
Casi di successo
Pulirapida
Non solo pulizie di Valentina Carboni “Pulito e veloce”: uno slogan che non lascia spazio a fraintendimenti e che fa subito centro. Una realtà che conta oggi quasi 1000 dipendenti e che in 20 anni è cresciuta a ritmi smisurati: tutto questo è Pulirapida, un’azienda di servizi di pulizie che ha la propria sede legale ed amministrativa a Rosciano di Fano, in via Avogadro. Nata nel 1987 dall’intuito di Mauro Papalini, attuale titolare e direttore generale della S.r.l, uno dei tanti che partendo da zero si è rimboccato le maniche iniziando dall’esperienza acquisita nel settore, da semplice impiegato. Lavorava lui stesso presso una impresa di pulizie, si è licenziato, poi ha iniziato il primo lavoretto in proprio; così sono arrivate le prime commissioni ed i primissimi dipendenti. Fino ad arrivare ad oggi: a supporto degli uffici centrali sono state costituite delle unità periferiche, per garantire risposte immediate alle necessità e richieste dei clienti quali Bolzano, Pescara,
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degli Arcimboldi e dell’Università di Venezia. Tra gli obiettivi specifici di Pulirapida rientrano oltre all’ingresso in nuove aree di mercato, la soddisfazione di tutte le parti interessate, l’assistenza al cliente, il rispetto dell’ambente e della normativa vigente anche in materia i sicurezza sul lavoro.
e per la cura e la rapidità con cui svolgiamo il nostro lavoro, per la tecnologia all’avanguardia, per la qualità e le numerose certificazioni. Ci piace essere un gruppo affiatato, che collabora, passiamo anche del tempo assieme con i nostri impiegati, è un modo per conoscerci: ogni anno così, organizziamo dei viaggi aziendali, gli ultimi ad esempio in Marocco ed Egitto, di solito raccogliamo consensi positivi. Pulirapida è anche sponsor della Scavolini Basket e lo è stato per il giro d’Italia. I nostri clienti locali sono aziende di primaria importanza nel pesarese – conclude Natacha – quotate in borsa nei settori metalmeccanico, alimentare e farmaceutico”.
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Bologna, Ravenna e Imola, Perugina, Varese e Busto Arsizio in Lombardia, nate in seguito alle acquisizioni di impegni lavorativi cospicui. “Partire dalle esigenze del cliente”, questa la filosofia che anima tutto il gruppo, che realizza pulizia, disinfestazione, sanificazione e disinfezione. Ecco i settori attraverso i quali si realizzano i servizi di Pulirapida: settore sanitario ed ospedaliero; scuole, asili; palestre, uffici, centri commerciali, ipermercati, punti vendita; aeroporti, valichi di frontiera e luoghi ad alto rischio; pulizie industriali nelle aree produttive; pulizie speciali quali lavaggi e trattamenti di tutti i tipi di pavimentazione, pulizie alle vetrate di qualsiasi tipi e altezze, pulizie post opere murarie. La grande espansione di Pulirapida risale agli ultimi 5 o 6 anni, da quando cioè l’azienda si è aggiudicata una serie di gare di appalti dell’Asl e del Municipio di Varese, dell’ospedale di Busto Arsizio, del Teatro alla Scala, del Teatro
“Ci hanno scelti per la competitività dei nostri servizi – sottolinea Natacha Magnoni, responsabile commerciale dell’azienda–
ALESSANDRIA ANCONA AQUILA ASCOLI PICENO BOLOGNA BOLZANO CHIETI FORLI’ CESENA MACERATA MILANO NOVARA PERUGIA PESARO E URBINO RAVENNA RIMINI ROMA TERAMO PESCARA VARESE VENEZIA VERBANIA
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Interviste
Don Lamberto Pigini
Mettete semi perchè il bene si diffonda Di Paola Zeppi
Chi conosce realtà aziendali quali RAINBOW, ELI, EKO, TECNOSTAMPA, ROTOPRESS, GRAFICHE FLAMINIA, AIRONE e TECNOCOLOR forse non sa che fanno tutte parte di un unico grande gruppo, che ad oggi vanta un totale di dodici aziende, che tra breve ne acquisirà altre due, e che deve il suo nome - PIGINI GROUP - ad un grande imprenditore, ideatore ed innovatore, che, però, riconosce come unica chiave del successo delle proprie aziende tutti i grandi uomini che, giorno dopo giorno, lo hanno accompagnato nel suo lavoro, condividendo con lui pochi punti fermi, ma fondamentali: rettitudine assoluta, massimo rispetto umano, sacralità del lavoro. Fanoinforma.it ha intervistato Don Lamberto Pigini, un sacerdote che a partire dagli anni ‘50 si è reso pioniere della formazione professionale - creando dei Centri di Formazione Professionale OSFIN- e l’insegnamento delle lingue straniere ai bambini a partire dall’età di 4 anni, e che attualmente è a capo di una realtà imprenditoriale che raccoglie aziende impegnate nei settori dell’editoria e della comunicazione multimediale. 32
Don Lamberto, la Sua esperienza sembra fuori dal tempo e dalle ‘categorie classiche’… Innanzitutto non pensate di essere di fronte ad un personaggio, perché sono una persona normalissima, che ha solo avuto delle opportunità e tanto coraggio quasi da rasentare la pazzia. Erano i primi anni ’50, ero già prete, e mi trovavo a Castelfidardo, la patria delle fisarmoniche, che dava lavoro a 13000 dipendenti in tal settore, quando il 60% della popolazione lavorava nelle campagne. Purtroppo successe che arrivò la crisi, e allora migliaia di persone si trovarono disoccupate. Io intuii semplicemente cosa si poteva fare in quel momento per ridare loro mestiere: visto che non conoscevano nessun altro lavoro, aprii un centro di formazione professionale, prima a Castelfidardo, e pian piano in tante altre città, trovandomi così coinvolto in una grande attività: in 20 anni ho aperto 33 centri in 7 regioni, con 2000 allievi l’anno da formare e qualificare, perché
vede, ieri come oggi, e sarà sempre così, quando un lavoratore conosce bene una professione un impiego lo trova di certo. Motivi economici e sindacali ci costrinsero purtroppo a chiudere l’attività per evitare il fallimento, poi però, anche per continuare a dare lavoro alle persone rimaste, mi venne un’idea grazie ad un caro amico, psicolinguista, docente alla Sapienza di Roma, Prof. Renzo Titone. Lui mi disse “Se vuoi fare qualcosa di valido mettiti a insegnare le lingue ai bambini dai 4 anni in su, perché il bambino piccolo memorizza come un computer, ansioso di apprendere tutto”. Così divenni il primo in Italia a portare avanti questa teoria, pur contestata da tutti, soprattutto nelle scuole, quando invece il tempo mi ha dato ragione. A proposito di contestazioni, è sempre stato compreso dagli altri sacerdoti per questa sua attività? Questa domanda tocca qualcosa che sempre, anche se ora un po’ meno, ha rappresentato per me un motivo di profonda sofferenza. Io sono tanto legato a tutti i miei confratelli, però purtroppo pochissimi sacerdoti, nel tempo, mi hanno compreso; i vescovi sì, infatti se anche uno solo dei miei vescovi che sono succeduti nel tempo, mi avesse detto ‘lascia perdere questa tua vita’ io l’avrei fatto immediatamente. Penso che se nella mia vita avessi fatto solo S. Messe e dato benedizioni,
I disegnatori Paolo Maria Frattesi di Jesi e Tommaso Gomez dal Sudamerica
trascorrendo il mio tempo libero studiando, sarei stato un prete ideale, eppure non l’ho potuto fare, perché l’opera messa in piedi era troppo grande. Quando dovemmo chiudere l’attività di formazione per motivi economici, il vescovo mi chiese di diventare parroco di Castelfidardo, ma io gli dovetti rispondere che non me la sentivo per due motivi: sia perché era passato il Concilio vaticano II, ed io non l’avevo potuto seguire bene, sia perché avevo tantissimi debiti, e non avrei mai potuto dire alla Curia ‘Pensateci voi’, perché io mi sono sempre assunto la responsabilità delle mie azioni. In tutto il mio percorso, comunque, la mia più grande angoscia è stata dovuta al fatto di non essere diventato parroco, però, se uno allora mi dovesse chiedere, dal di fuori, perché porto la ‘cravatta’, risponderei anzitutto con un ricordo. Quando tanti anni fa andai alla fiera di Francoforte a presentare i miei libri a fumetti per bambini, riscontrai una grande attenzione generale, tanto che un grosso editore spagnolo volle fissarmi un appuntamento a Roma, dove avevo l’ufficio, con due dei suoi collaboratori. Quando questi vennero a trovarmi, dopo un po’ mi avevano dimostrato molta fiducia e dissi di essere un prete; i due si stupirono, e dopo avermi detto di essere uno appartenente alla Legio Mariae, l’altro all’Opus Dei, mi dissero però di aver fatto benissimo a non dire di essere un prete al loro Presidente, perché questi era un massone e non avrebbe mai acconsentito all’appuntamento… Io non ho mai ‘sbandierato’, in questa mia attività, il fatto di essere un prete, sia dunque –da un lato- per evitare che l’attività stessa potesse esserne danneggiata, sia –d’altro lato- per non sfruttare la mia posizione che ben altre finalità e l’azienda avrebbe dovuto ‘farsi da sola’. L’attività imprenditoriale è stata il mezzo di quella apostolica? ‘Dalle opere vi riconosceranno...’ Non faccio questo lavoro direttamente per la pastorale, questo lo fanno le parrocchie. Io mi sono semplicemente fatto sempre ispirare dal punto numero 43 del Concilio Vaticano II, che riporta che il distacco che si constata in molti fra la fede che questi professano e la loro vita quotidiana è annoverato tra i più gravi vizi del nostro tempo,
Ricorda con più partecipazione i campeggi coi giovani o i volti grati dei disoccupati di Castelfidardo che si sistemavano grazie alla formazione ricevuta? Io ho passato tanti anni in mezzo ai giovani, nei campeggi in montagna, ed in quei momenti ho imparato tante cose, soprattutto come interessare i ragazzi stessi seduti nel prato mentre i grilli saltavano accanto a loro come potevo catturare la loro attenzione? Fondamentalmente i giovani hanno bisogno di attenzione, ed occorre insegnare loro sin da piccoli. Per quanto riguarda invece il senso di gratitudine altrui, posso solo dire che invece ho il rimorso di non aver fatto abbastanza, e che quando qualcuno mi dice grazie mi sento addirittura a disagio, perché il Vangelo dice: se hai fatto tanto, hai fatto quello che dovevi fare, noi siamo solo dei servi inutili. Come pensa di dare continuità a quanto ha generato? Sia imprenditorialmente che come apostolato. Nel rispetto totale dei tanti giovani che hanno creduto e credono nelle nostre aziende, per dare continuità al loro lavoro, ho creato una Fondazione, così mi auguro che l’attività possa andare avanti. Io ho fiducia nei miei più diretti collaboratori perché lavorano con rettitudine, nel massimo rispetto dei dipendenti e considerano il lavoro un’entità sacra, che, come tale, va sempre difesa e portata avanti. Sta sviluppando un fumetto altrettanto valido come le Winx usando l’immaginario maschile? I cartoni animati giapponesi al riguardo sono oltremodo deleteri. Io sono sempre stato spaventato dalla comunicazione proveniente dai paesi lontani, dal contenuto affatto morale, inneggiante la violenza, la vendetta, gli omicidi. Tutto questo non può che generare il male, l’odio ed il rancore. Su tutto ciò mi sentivo incapace, se non che, quando mi capitò di incontrare quello che poi diventò il creatore delle Winx, ovvero Iginio Straffi, che aveva lavorato in Francia, la prima ad aver lavorato nel campo dell’animazione, posso dire che la casualità, ma anche e soprattutto tanta buona volontà, ci spinsero verso quello che ora è diventato un vero e proprio successo mondiale. Ne sono felice, perché io non ho mai imposto nulla, però mi sono sempre raccomandato di seguire dei valori pedagogici in tutte le nostre attività, per mettere dei semi affinchè il bene si diffonda. I personaggi dei nostri cartoni sono alla ricerca di valori quali famiglia, amicizia e solidarietà, ed anche i nuovi personaggi
che presto usciranno sotto il nome di Huntik, più ispirati all’immaginario maschile, sono certo che non saranno da meno… Oggi il sistema di vita nega la natura; non si può aver figli all’età giusta, per loro e per noi, per sopravvivere il lavoro resetta ogni parvenza di focolare domestico. E poi, non crede che gli storici, tra qualche secolo, vedendo il numero di aborti propri del mondo occidentale e indotti in quelli in via di sviluppo, si faranno un’idea di noi più veritiera di quanto noi ci illudiamo oggi? Non crede che sarebbe sano per tutti, laici e cattolici, aprire gli occhi aiutati da una campagna di comunicazione adeguata? Io credo che la maternità, come lo è per la donna, dovrebbe tornare ad essere il fulcro della società, come lo era ai tempi della civiltà contadina, quando i figli venivano considerati una benedizione di Dio ed erano al centro di tutto. Oggi purtroppo il fare economico ha delle leggi che appaiono ferree ai più, e questo è senz’altro un argomento che meriterebbe un dibattito a sé. Posso solo dire, anche riguardo all’aborto, che tutto è coperto da un errore assurdo di base, che fa parlare solo il ‘diritto della ‘donna’, mentre tace il ‘diritto del ‘bambino’, il ‘diritto alla vita’. Secondo me il segreto di tutto risiederebbe nel partire dalle coscienze. Quali elementi orientano dunque tutti i giorni le linee di sviluppo della PiginiGroup? Come dovrebbe essere nella vita, così nel lavoro: rettitudine, serietà, impegno, studio ed intelligenza.
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infatti le attività professionali e sociali che sono a vantaggio del prossimo hanno insito un aspetto religioso, indirettamente di preghiera. Pensate per esempio a cosa ha fatto Don Bosco…
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L’editore di fanoinforma.it in visita alla Tecnostampa
Speciale Sport&Benessere Provincia
Alma Juventus Ginn A cura di Nicola Romani
La Storia
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La prima società ginnica fanese fu la “Negusanti”, che nel 1904 prese il nome di Alma Juventus ed iniziò una attività regolare imitando i “cugini” pesaresi che nel 1898 avevano costituito la Vis. Tale attività proseguì fra incontri e concorsi fino all’inizio del secondo conflitto mondiale. Terminata la guerra, la ginnastica a Fano finisce nell’oblio e per lunghi anni non trova più riscontri. Le uniche piccole cose sono dovute, negli anni sessanta, al prof. Aldo Zengarini che, al collegio S. Arcangelo, addestra i giovani per saggi sempre aprezzatissimi. Sarà proprio da alcuni suoi alunni che il 10 agosto 1982 riprenderanno vita la ginnastica e l’Alma Juventus che si affilierà alla F.G.I. (Federazione ginnastica d’Italia). Il primo Presidente fu Gherardo Tecchi, nominato poi nel 1988 consigliere nazionale e nel 2000 vice-presidente vicario della federazione. Grande merito a Tecchi d’aver portato tecnici validi come Cocciaro e Shenderey, che in pochi anni hanno fatto decollare la società ai più alti vertici nazionali. Numerosi in questi anni i ginnasti e le ginnaste che vestiranno la maglia azzurra, con i fiori all’occhiello della medaglia di bronzo al cavallo con maniglie, ai Campionati Europei di Ginevra, di Matteo Martinelli e la medaglia d’oro ai Campionati Italiani Assoluti al Corpo Libero di Davide Di Pumpo, allenati entrambi dal prof. Giuseppe Cocciaro. Nell’anno 2001 Tecchi, nominato VicePresidente della F.G.I., lascia la società, che vie-
ne diretta tecnicamente dal prof. Marco Baioni con la presidenza del sig. Amedeo Tarsi. Nell’anno 2003 altro cambio ai vertici societari: subentrano alla direzione tecnica il prof. Giuseppe Cocciaro ed alla presidenza la sig.ra Adriana Cardinaletti. Nell’anno 2004 la nuova dirigenza acquista un capannone che adibirà a palestra, facendo costruire 3 buche paracadute ed allestendo l’impianto con attrezzature all’avanguardia. Nel luglio del 2005, la dirigenza decide di allargare ulteriormente l’impianto di circa 300 mq. facendolo arrivare quasi a 1000 mq., costruendo la quarta buca paracadute e raddoppiando, in pratica, tutte le attrezzature.
Fossombrone
Piscina Comunale
nnastica
A.S.D. Amico dello Sport TEL. 0721 714840 - www.amicodellosport.it
Quale tipo di ginnastica insegnate? Questo tipo di sport comprende diversi attrezzi e diverse specialità che per le femmine sono: Corpo libero, trave, parallele e volteggio, mentre per i maschi gli attrezzi sono sei: Corpo libero, volteggio, cavallo con maniglie, anelli, sbarra e parallele pari. Essi compongono i vari attrezzi sui quali ci confrontiamo nelle gare di livello regionale e nazionale e che man mano che si cresce richiedono diverse capacità a livello coordinativo e a livello di forza per eseguire esercizi che pian piano diventano sempre più difficili.
mente abili che fanno ginnastica artistica, nei quali abbiamo notato notevoli miglioramenti sia dal punto di vista fisico che da quello psico emotivo. Aiutando i bambini anche alla socializzazione facendo gruppo, accresciamo anche l’autostima, ovviamente dietro tutto questo c’è il lavoro di insegnanti preparati, altamente qualificate, essendo tutti laureati presso la facoltà di Scienze Motorie di Urbino, tanto che Il nostro responsabile, Giuseppe Cocciaro, è titolare di cattedra presso la stessa facoltà, ed in passato anche allenatore della squadra nazionale maschile. MARA SCALABRONI (insegnante)
ANGELA PICCOLI Insegnante) Che tipo di sviluppo fisico e psichico dà ai bambini questo tipo di attività ginnica? Innanzitutto bisogna dire che la ginnastica artistica viene chiamata lo sport degli sport, nel senso che prepara anche ad affrontare altri tipi di attività aiutando a sviluppare la coordinazione, la destrezza, la mobilità articolare, l’equilibrio, ovvero tutte quelle componenti fondamentali che aiutano il bambino a crescere sano e robusto; dal punto di vista psicologico e emotivo è molto importante, e lo dimostra il fatto che con noi ci sono anche alcuni bambini diversa-
Statisticamente qual è il numero di bambini e bambine che frequentano questo sport? Sono tantissimi perché non abbiamo solo il centro di Fano, ma anche altri a Cagli, Fossombrone, Sant’Ippolito, Tavernelle, Pietralunga, e quest’anno anche Mombaroccio Per un totale di oltre un migliaio di iscritti, ove prevalgono le femmine nei confronti dei maschi, anche se negli ultimi tempi abbiamo notato un aumento di iscrizioni da parte di quest’utlimi. Questo aumento è dovuto anche ad eventi sportivi di particolare rilievo come mondiali, europei o le ormai prossime Olimipiadi, oppure è dovuto anche al lavoro svolto? Probabilmente è più dovuto al fattore “passaparola” tra genitori, ai campioni: alle altre cose ci si interessa poi con il passare del tempo ed il proseguimento dell’attività. GERUNDO CARMEN (Insegnante) C’è un età per iniziare questo sport? Noi iniziamo con i bambini a partire dai 3 anni con una attività psicomotoria di ginnastica generale, per poi passare alla ginnastica artistica preacrobatica con i bambini dai 5/6 anni in su; poi mano a mano, quando ci si appassiona particolarmente si può proseguire con l’agonistica e l’acrobatica, crescendo all’interno della palestra sino ai 18/19 anni e se c’è la passione anche oltre, fino ai massimi livelli.
Corso nuoto bambini Lunedì e Giovedì 15,00-18,20 corsoA Martedì e Venerdì 15,30-18 corsoB Corso nuoto adulti Lunedì e Giovedì 9,30-10,30 Lunedì e Mercoledì 19,15-20,15 Aquagym Lunedì e Mercoledì 20,15-21 Martedì, Giovedì e Sabato 10,30-11,15 Venerdì 20-20,45 Aquatraining Mercoledì 18,30-19,20 Venerdì 19-19,50 Nuoto Libero Lunedì 9,30-15 e 18,20-19,30 Martedì e Giovedì 9,30-12 e 18-22 Mercoledì 9,30-15 e 17-19,30 Venerdì 9,30-15 e 18-22 Sabato 9,30-12 e 15-18 Riabilitazione in acqua Lunedì 10,30-11,30 Martedì, Mercoledì e Venerdì 9,30-10,30 Pre-Agonistica Lunedì 18,20-19,20 Mercoledì 17-18 Venerdì 18-19 Pre-Parto Sabato 9,30-10,15 Bebè (0-3anni) Sabato 16-17 La struttura presenta anche una palestra che può essere prenotata per giocare a pallavolo.
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RAFFAELLA ALESSANDRI (Insegnante)
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Speciale Sport&Benessere
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Fano
Fano
Baseball Squadre vincenti
FUTSAL FANO CALCIO A 5
Nella città di Fano un gruppo di dirigenti, con a capo il presidente Luca Cecconi, sta portanto avanti da diversi anni con tanta passione la società del Baseball che comprende ben quattro squadre così suddivise: Serie B, categoria ragazzi, allievi e cadetti. La squadra, che disputa il campionato di serie B, è composta da giocatori di Fano con l’innesto graduale dei giovani che provengono dal nostro fiorente viviaio che ha dato alla Nazionale Italiana Cadetti e Juniores alcuni elementi come Ambrosini Riccardo, Barbaresi Mattia, Ambrosini Eugenio e Bucella Riccardo. Negli ultimi anni la squadra maggiore ha ottenuto notevoli risultati, nel 2006 ha disputato i play off per la promozione in A2, nel 2007 ha vinto la Coppa Italia di Serie B, conquistando un posto di tutto rispetto, nel Baseball Italiano, per la Società e per la città di Fano. Le squadre del settore giovanile, seguite da un gruppo di volenterosi dirigenti-genitori,
disputano campionati regionali e spesso completano la loro stagione partecipando a tornei importanti come Parma, Rovigo, Montefiascone, Pesaro, Potenza Picena e Cupramontana con buoni risultati specialmente la categoria ragazzi che proprio quest’anno ha vinto il torneo di Pesaro. Anche queste squadre hanno i loro campioncini come Berti Luca e Romiti Diego che hanno disputato, con La Nazionale Italiana Ragazzi, il Mundialito. Gli allenatori che seguono l’attività del Baseball Club Fano sono Rodolfo Furiassi di Pesaro, Alfredo Gonzalez e Renè Sabater di Cuba, Ciuccoli Andrea e Mazzanti Daniele di Fano coaudiovati dal nostro amico statunitense Douglas. Una nota particolare va alla ditta IMEA IMPIANTI di Calcinelli, nella persona di Graziano Tinti, che ha reso possibile tutto questo con il suo contributo nonchè all’Assessore allo Sport del Comune di Fano Simone Antognozzi, persona disponibile e sensibile alle problematiche dello sport fanese.
In rimonta! Al momento di consegnare questo articolo per la stampa il girone di ritorno del campionato 2007/2008 è appena cominciato. Bisogna dire che la squadra, dopo la precedente crisi di risultati, ha saputo ritrovarsi, e che, con alcuni cambiamenti a livello di organico che si sono resi necessari nostro malgrado per uscire dalla mancanza di risultati, è riuscita ad ottenere finalmente due bellissime vittorie, entrambe in trasferta. La prima a Montecchio, contro la squadra locale, e la seconda contro lo Strike Team. Queste vittorie hanno proiettato la squadra al terzo posto provvisorio in classifica, nonostante la successiva sconfitta contro il Pietralacroce, squadra di Ancona, che attualmente occupa la piazza d’onore e che contende al Lucrezia (di Paio) la vittoria finale, ed i risultati ottenuti sono merito del lavoro svolto dai giocatori e dal tecnico, che non si sono mai lasciati andare di fronte alla scarsità dei risultati e ad alla precedente situazione in classifica, non certo delle migliori. Nell’ambiente ora si lavora con entusiasmo e serenità, innanzitutto per raggiungere il nostro obiettivo, che erano e rimangono i play off. A questo punto ci auguriamo tutti, giocatori e dirigenti, che ad assistere le nostre prossime partite, soprattutto quelle giocate in casa, ci possa essere sempre il cosiddetto ‘pubblico delle grandi occasioni’, così da dare a questo bellissimo sport quella visibilità che tanto merita e che “Fano” sembra non voglia dargli…forse perché ancora è uno sport giovane e che deve farsi largo tra gli altri, ben più radicati nel contesto sociale e nel pensiero delle persone, anche se noi vi assicuriamo che non è da meno!
Pesaro
SPORT IN PROVINCIA Esercizio fisico e socializzazione Intervista all’Assessore Provinciale allo Sport, Renzo Savelli.
Nella nostra provincia la pratica sportiva coinvolge migliaia di individui di ogni età e condizione sociale. Lo sport viene trattato attraverso tutte le sue sfaccettature, non solo per la sua valenza di esercizio fisico ma anche come occasione di socializzazione, veicolo di regole di civile convivenza e come supporto per l’integrità psico-fisica di ogni individuo. E come dicevano i latini: Mens sana in corpore sano, appunto. Abbiamo incontrato l’assessore allo sport provinciale Renzo Savelli, che concilia questo impegno con altre importanti deleghe (Pubblica Istruzione, Commercio, Tutela dei Consumatori, Cooperazione Internazionale ed Educazione alla Pace) : ex insegnante, laureato in Lingue e Letteratura Moderna, appassionato di storia locale e per 33 anni consigliere ed amministratore a Fossombrone. “Nell’autunno 2007 la Provincia ha avviato - spiega Savelli - d’intesa con il Coni, il censimento delle strutture sportive pubbliche, di quelle scolastiche e di quelle private, che ci consentirà di predisporre per la prima volta una seria programmazione provinciale, e quindi di accedere ai finanziamenti regionali. Per questa ragione si sono svolti 3 incontri molto apprezzati (Pesaro, Carpegna, Fossombrone) per spiegare le ragioni dell’iniziativa e per riflettere sulle potenzialità turistiche legate all’impiantistica sportiva. Entro la primavera il censimento dovrebbe terminare anche con iniziative programmatorie sovracomunali richieste nei vari incontri.
Il nostro panorama provinciale è connotato da una larga diffusione della pratica sportiva e da una capillare organizzazione in società che toccano tutte le discipline e tutti i settori, sia l’amatoriale che l’agonistico, per sport individuali e di gruppo, che hanno dato risultati importanti e talvolta altissimi.
E’ il caso di ricordare ancora una volta il nome di Filippo Magnini, che continua a collezionare primati e medaglie, e quello delle splendide atlete della squadra femminile “Scavolini” di pallavolo, giunta al titolo di “campione d’inverno”. E questo solo per citare due delle tante eccellenze che abbiamo anche in altri sport e che per brevità tralascio, ma non dimentico, e che gli sportivi ben conoscono. Mi pare inoltre corretto ricordare che la UISP provinciale il 6 dicembre ha festeggiato i suoi 20 anni di attività e che quest’anno la UISP nazionale festeggerà i 60 anni della sua costituzione”. Quali saranno gli appuntamenti importanti per il 2008? “Sotto l’aspetto sportivo vorrei ricordare – continua che quest’anno avremo di nuovo il giro d’Italia nella nostra provincia con due pernottamenti, una tappa a cronometro (Pesaro – Urbino) e una in partenza da Urbania per Cesena. Questo evento, che costituisce certamente un motivo di grande soddisfazione per tutti gli sportivi della nostra provincia e che rappresenta un momento di altissima visibilità del nostro territorio, non sarà a costo zero poiché presuppone lavori di sistemazione delle strade dove transiterà il giro.
Inoltre si ripeteranno alcuni appuntamenti sportivi diventati ormai garanzia di sicuro successo come i campionati mondiali di nuoto di Pesaro, quelli a Urbino, e la 6° edizione della “Colle marathon” Barchi-Fano, che nel giro di pochi anni è diventata fra le più prestigiose d’Italia”. Quanto incidono gli appuntamenti sportivi in termini di bilancio turistico? “E’ fuor di dubbio che gli appuntamenti sportivi – precisa Savelli - soprattutto quelli che si svolgono in bassa stagione, rappresentano un’occasione preziosa per destagionalizzare il fenomeno turistico, per arricchire di eventi i mesi tardo-primaverili, per riempire alberghi e pen-
sioni non solo di Pesaro, ma anche di Gabicce e di Fano. In questo senso mi pare esemplare l’esperienza di “Il Carpegna mi basta” nel settore del ciclismo”. Visto che la “Scavo” sta affrontando una bella stagione, si pensa di esportare il suo modello gestionale ad altri “settori”? “Credo – conclude - che sia motivo di vera soddisfazione per sportivi e tifosi sia l’andamento della “Scavo”, che sta complessivamente mostrando un bel gioco, sia la scelta dei suoi dirigenti che hanno deciso che non debba essere solo la squadra di Pesaro. La società infatti ha lanciato abbonamenti per le partite a prezzi davvero stracciati per i giovani sotto i 18 anni non solo di Pesaro, ma dell’intera provincia. La società inoltre vuol essere di stimolo anche nei paesi del nostro entroterra con impegni tesi a rilanciare la pratica di questo sport, ed effettuare gli allenamenti anche nelle strutture periferiche. Non per scalzare il prezioso ruolo delle società locali, ma per offrire nuove occasioni di attività sportiva, allargando in tal modo il numero dei giovani che la praticano”.
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Di Valentina Carboni
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Speciale Sport&Benessere Fano
Lyon King QUANDO IL BENESSERE È DI CASA Domenico Tesei gestisce la sua palestra assieme ai due figli Giovanni ed Elena, ed il fatto che la conduzione sia familiare è solo un indice della particolarità della palestra stessa. Con alle spalle anni e anni di esperienza nel settore, infatti, nell’aprire questa sua nuova palestra Domenico ha avuto l’acutezza di intuire che, oggi come oggi, in una società che praticamente ti impone di essere stressato dalla freneticità del lavorare e del vivere quotidiano,
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le persone hanno bisogno di sentirsi bene, ovvero di percepire un benessere che non sia solo a livello fisico, ma anche mentale.
E’ su queste basi che, anzitutto, ha strutturato l’ambiente come un open space, ovvero come un unico spazio che, in virtù dei suoi 600 metri quadri di estensione per 5 metri di altezza, vede la sala pesi ed il corpo libero lavorare assieme, in un tutt’uno in cui il senso di freschezza, apertura e libertà la fanno da padroni. L’ambiente è dunque amichevole, per non dire familiare, dove giovani e meno giovani (la palestra è aperta a tutti, dai 15 ai 70 anni, anche se le iscrizioni sono limitate a discrezione della direzione, che ci tiene a poter seguire al meglio i suoi clienti, nel massimo della comodità e dell’efficienza) si allenano assieme in un clima di accogliente armonia. Domenico ed il figlio Giovanni -che si sta laureando in Fisioterapia ad Ancona- seguono le attività nella sala pesi, con programmi ed allenamenti personalizzati, anche in virtù delle indicazioni ricevute dai propri medici curanti, infatti all’attività tradizionale, per la quale
vengono utilizzati attrezzi Technogym, si affiancano tonificazione muscolare, ipertrofia e riabilitazione anche post operatoria, per la quale la palestra agisce in stretta collaborazione con fisioterapisti esterni. Anche l’attività di corpo libero, seguita dalla dott.ssa Laurea Antonioni, laureatasi in Scienze Motorie ad Urbino, punta più sul concetto di benessere che su quello di estetica fine a se stessa, infatti le lezioni sono mirate alla tonificazione muscolare e vengono affrontate a partire e concludendo con lo stretching, e con l’ausilio di attrezzi quali elastici, manubri, bilanceri e cavigliere. Non vengono eseguite coreografie o balletti, ma ginnastica in senso stretto, suddivisa per gruppi muscolari. Il benessere targato Lyon King vi aspetta nella sua sede sita in prossimità del Consorzio Agrario di Fano, in Via Borsellino, comodamente raggiungibile da Rosciano, Bellocchi, S.Orso e dalla superstrada.
Urbino
Ippoterapia e Master vincenti Intervista al Professor Vincenzo Biancalana.
Urbino, la sua Università e la Facoltà di Scienze motorie. Da anni un trinomio vincente. I valori aggiunti sono quelli legati all’efficienza degli insegnamenti, all’entusiasmo delle migliaia di ragazzi che frequentano ed alla qualità dell’offerta formativa. In aggiunta alla normale attività didattica, la Facoltà di Scienze Motorie svolge tutta una serie di avvincenti iniziative parallele. Abbiamo chiesto a Vincenzo Biancalana, professore di Attività motoria adattata, di illustrarne alcune. “Sono diverse le iniziative interessanti e non curricurali che la facoltà ha attivato – ha spiegato il professore – tra cui un Corso di perfezionamento in rieducazione equestre, un master rieducazione funzionale che è giunto alla seconda edizione, diversi progetti di ricerca innovativi e la tradizionale settimana d’istruzione sciistica sulla neve”. Soprattutto la prima iniziativa attira la nostra attenzione. Si possono davvero curare gli uomini con l’aiuto dei cavalli? A quanto pare l’ippoterapia è uno dei trattamenti risolutivi più efficaci che esistano. E proprio quest’anno nella partirà il “Corso di perfezionamento in rieducazione equestre”nella città ducale. “Il corso si propone di formare operatori professionalmente preparati per l’intervento rieducativo mediante l’uso del cavallo. A questo proposito – ha spiegato il Professor Biancalana - intende fornire competenze specifiche relative alle diverse disabilità psichiche e neurologiche e strutturare appropriate abilità tecnico-pratiche relativamente alla gestione del cavallo sia durante il training
di lavoro rieducativo sia a riposo, necessarie per la formazione del profilo professionale di Operatore Tecnico di Riabilitazione Equestre”. Naturalmente ci sono sbocchi professionali e riferimenti ben precisi per chi avrà intenzione di partecipare al corso. Il settore occupazionale di riferimento è quello della riabilitazione equestre prodotta in Centri di Ippoterapia e Riabilitazione, Centri Socio Educativi e simili, regolarmente riconosciuti dalle Associazioni di categoria. Chi frequenterà il corso si specializzerà in maniera tale da poter assumere ruoli di conduzione e anche di direzione delle attività riabilitative in collaborazione con l’equipe multiprofessionale. Il corso prevede una parte teorica e una pratica. Tra le attività formative indispensabili, i settori scientifico-disciplinari che riguardano la parte teorica di 128 ore. La parte pratica, 204 ore, sarà svolta presso il Centro di Ippoterapia/Rieducazione Equestre “Cavalli delle Fonti” di Morrovalle (Mc) e tratterà i diversi approcci rieducativi attraverso l’uso del cavallo, nelle diverse forme di disabilità. Ma gli assi nella manica non finiscono qui: il “master in rieducazione funzionale” giunge quest’anno alla sua seconda edizione, confermandosi come uno dei più apprezzati in assoluto di tutto l’ateneo: “L’anno scorso gli iscritti erano 26, di cui 22 anno già trovato un’occupazione dopo la frequentazione del master”. Il successo è evidente ed il master di primo livello di cui il Professor Biancalana è coordinatore ha raddoppiato quest’anno le adesioni, con oltre 40 iscritti. Oltre a queste attività il Professor Biancalana segue alcuni progetti di ricerca davvero interessanti tra cui quello effettuato in collaborazione con l’ospedale “Fate bene Fratelli” di Venezia, che riguarda la “dipendenza da alcol e l’attività motoria”: alla normale terapia, per coloro che sono ricoverati per questi motivi, vengono abbinato 20 giorni di attività motoria all’interno dell’ospedale ed una terapia successiva legata ancora all’attività motoria. Infine la tradizionale “Settimana d’istruzione sciistica sulla neve”: un appuntamento fisso che gli studenti urbinati attendono ogni anno. Quest’anno si svolgerà dal 24 febbraio e parteciperanno oltre 150 studenti. La location di quest’anno è il villaggio olimpico di Bardonecchia, dove l’anno scorso si sono svolte le olimpiadi.
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Di Giorgio Bernardini
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Speciale Sport&Benessere Fermignano - Urbania
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diminuzione del grasso e’ localizzato nelle zone di fianchi, glutei, cosce e gambe.
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Sport&Motori
Dal prossimo numero i ragazzi della red cureranno sulle nostre pagine una rubric lavori”, i veicoli sportivi trattati nelle loro
G Promotion
VERSO NUOVE SFIDE Una struttura innovativa, uno spazio più grande, un ambiente dinamico e attento alle innovazioni di settore: dalla zona industriale di Fano la casa editrice G. Promotion si affaccia alla conquista del mondo dei motori. Ora che siamo diventati “grandi” la G. Promotion ha riunito le sue cinque riviste nella nuova sede di Via Einaudi (zona industriale Bellocchi) a Fano. In una struttura di ben 500 mq, abbiamo così creato un nuovo spazio che ci permetterà di gestire al meglio le nostre testate, sempre in funzione di prodotti altamente qualificati. Nata nel 1999 con Motod’acqua Magazine (che vanta la prima uscita nel 1992), la società si è presto allargata con Motoslitte Magazine - inserto invernale che conta quattro mensilità: novembre, dicembre/gennaio, febbraio, aprile; le riviste garantiscono ai molti appassionati italiani un’informazione precisa e affidabile su questi due segmenti motoristici. Ma non ci fermiamo qui, perché nel 2002 la G. Promotion è di nuovo pronta a crescere: nasce Moto4, primo mensile dedicato ai quad in
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Italia. Dalle 64 pagine del primo numero, in 6 anni la rivista è cresciuta fino a raggiungere una foliazione che da alcune uscite supera le 200 pagine, occupando una posizione di rilievo tra le tante riviste motoristiche per l’unicità della materia e l’accuratezza dei contenuti. Dal tempo libero al lavoro, dall’informazione tecnica alla gara, dagli accessori al raid, Moto4 offre una guida completa al mondo degli ATV, con spirito critico e uno sguardo al futuro, spiegandone e valutandone tutti gli aspetti. Un vero e proprio punto fermo per l’Italia e una realtà conosciuta in tutta Europa. La nostra offerta editoriale si arricchisce ancora nel 2006: dopo esserci affermati nel settore degli ATV, delle moto d’acqua e delle motoslitte, la redazione si rimette in gioco con le riviste Autopiù Voglia di Novità, con tutte le news dal mondo delle automobili, e16 Voglia di 4x4, specificatamente dedicata ai SUV e ai 4x4. I due mensili, già noti nel settore, si fanno largo tra le numerose riviste rivolte alla motoristica, scegliendo la strada della cura per il dettaglio e l’attenzione all’estetica.
Con competenza e serietà ogni mese sono trattati temi di attualità, speciali e approfondimenti, per una visione completa, obiettiva e aggiornata del settore. Quello dei motori è quindi un mondo in constante crescita; in particolare il segmento dei quad e ATV è quello che registra la più forte espansione, con un aumento esponenziale di nuovi appassionati. Un pubblico sempre più attento ed esigente quello dei quaddisti, interessati alle ultime novità, alle cose belle da abbinare al proprio passatempo, ai prodotti di tendenza e che si dà appuntamento, ormai da quattro anni, nel lungomare Simonetti in occasione del SuperQuadShow. L’unica fiera mostra-mercato inte-
lla redazione della G Promotion, che vi presentiamo qui di seguito, rubrica mirata a far conoscere più da vicino, anche ai non “addetti ai e loro riviste specializzate.
lari i partecipanti al Trofeo Nazionale QuadMotard 2008 . Lo spettacolo non mancherà nemmeno in acqua: per il 12° anno consecutivo Fano ospiterà la prima tappa dell’edizione 2008 del Campionato Italiano Endurance di Moto d’Acqua. Per appassionare ancora il pubblico torneranno poi le performance da brivido dei
Nella foto: Un emozionante momento della seconda tappa del Trofeo Nazionale QuadMotard 2007, che quest’anno avrà luogo proprio sulla spiaggia del Lido di Fano.
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ramente dedicata ai quadricicli e agli sport alternativi giunge quest’anno alla sua quinta edizione. Ad attendere curiosi e appassionati nel weekend del 25 aprile tante proposte espositive e sportive, sfide agonistiche ed esibizioni ludiche. Anche quest’anno Fano metterà a disposizione le sue spiagge per creare delle piste su sabbia dove si sfideranno in gare spettaco-
campioni di quad freestyle e di freestyle motocross, sia su rampa che su pista, il tutto fruibile gratuitamente. Quad a 360° quindi, ma non solo: tra i rombi dei motori, le curve affrontate dai campioni del QuadMotard non saranno le uniche ad attirare l’attenzione. Torna, infatti, il concorso di bellezza Miss SuperQuadShow. Per animare la serata di sabato 26 e ammaliare gli sguardi il binomio donne e motori si mostra ancora una volta vincente. Per la conquista dello scettro di reginetta della manifestazione le ragazze sfileranno davanti ad una commissione di giurati che giudicherà non solo la bellezza ma anche la simpatia e la spigliatezza delle partecipanti. Per iscriversi al concorso è possibile inviare il proprio curriculum vitae corredato di foto all’indirizzo e-mail info@moto4.it o via fax al numero 0721/816734 (per maggiori informazioni è possibile contattarci allo 0721/816711). Torna, tra terra, cielo e mare, il rombo del SuperQuadShow. Per tre giorni la passeggiata del lungomare Simonetti sarà animata dalla fiera espositiva: sia che siate appassionati in cerca dell’ultima novità, sia che vogliate solo ammirare da vicino questi polivalenti mezzi, il SuperQuadShow vi offre un’occasione unica in Italia per avvicinare e conoscere appieno il mondo dei quad.
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Le rubriche di fanoinforma.it
Il “Sistema Famiglia” che cambia a cura della Dott.ssa Silvia Tarsi rubrica.psicologia@fanoinforma.it
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Il sociologo E. Durkheim scrisse: “non esiste un modo di essere e di vivere che sia il migliore per tutti… la famiglia di oggi non è né più né meno perfetta di quella di una volta, è diversa perché le circostanze sono diverse”. Le rapide e profonde trasformazioni economico-sociali che negli ultimi anni hanno toccato i paesi dell’Occidente hanno prodotto evoluzioni sulla struttura della famiglia e sul suo ruolo nella società. I mutamenti sono stati prodotti sia tra le esperienze delle diverse generazioni, sia all’interno dell’esperienza dei singoli nel corso della loro vita, cambiando il clima familiare, l’organizzazione della vita quotidiana e la reazione genitori-figli. Il rinvio della nascita del primogenito, l’innalzamento dell’età media delle madri alla nascita del primogenito, la diffusa caduta delle nascite di ordine superiore a due e la crisi della nuzialità sono una testimonianza del passaggio da un unico modello di famiglia (nucleare coniugale) a una pluralità di forme familiari: unipersonali, monogenitoriali, famiglie di fatto, miste, adottive, omosessuali. Separazione e divorzio sono i fenomeni che maggiormente contribuiscono ad alterare il quadro delle forme familiari nel nostro paese. La non realizzata compresenza di due aspetti educativi importanti (aspetti fusionali, protettivi - materni - da una parte, ed emancipativi e di norma - paterni - dall’altra) produce spesso relazioni o di eccessiva dipendenza o troppo disinvolta emancipazione ed autonomia. Ora si osserva una tendenza alle famiglie di fatto, o convivenza “more uxorio”. Le difficol-
tà di trovare un lavoro da parte dei giovani, l’elevato costo degli affitti e l’aumento della scolarizzazione, possono essere prese come cause della crisi del matrimonio, ma difficilmente forniscono una spiegazione esauriente del fenomeno. Altrettanto importanti sono i mutamenti profondi della struttura di personalità, degli stili di vita. La crisi della nuzialità si lega con la decisione di molte coppie di non istituzionalizzare la loro unione spesso per il timore di un fallimento che segue ad uno avuto nel passato. Le coppie non sposate hanno una ridotta propensione alla fecondità, in parte dovuta al fatto che spesso i membri della coppia danno più importanza all’autorealizzazione individuale e meno importanza allo “spazio coppia”, ben distinto dallo “spazio individuale”. Quale tendenza si può leggere in tutte le forme familiari esistenti oggi? Alcuni autori parlano di una tendenza a ricercare, oggi, la modalità più autentica possibile di vita, ma domando: in questa autenticità se c’è stato un guadagno (la libertà, per esempio?) a cosa si è rinunciato? E quanta consapevolezza esiste nei confronti di tale rinuncia?
I delitti fra le mura domestiche a cura dell’Avv. Nicolò Marcello rubrica.avvocato@fanoinforma.it
Sento spesso usare il termine “prevenzione”, o le varie declinazioni verbali di “prevenire”. Voi stessi, sicuramente, avrete qualche volta detto che quel tale fatto “si poteva prevenire…”, che quel tal comportamento era “prevenibile …” e via dicendo. Molti sanno che anche il diritto penale parla
di prevenzione: ne parla in merito alla funzione della pena, specificando che l’irrogazione di una pena (pensate, per esempio, alla reclusione in carcere) spiega i propri effetti anche nel futuro, sia nel momento in cui mira a dissuadere tutti i cittadini dal commettere reati (prevenzione generale), sia nel momento in cui mira a dissuadere qual singolo cittadino che ha commesso un reato dal commetterne altri (prevenzione speciale). Non fraintendetemi: il problema della funzione della pena è di gran lunga più ampio e complesso di quanto può sembrare; anzi, è forse il più dibattuto del diritto penale; ma per adesso è più che sufficiente quella semplice definizione. Ogni reato comporta una violazione della legge e provoca riprovazione sociale da parte della intera collettività, seppur in diversi gradi, che spesso dipendono dalla tipologia del reato. Ma se la stessa commissione di un comportamento costituente reato suscita vergogna, vi sono reati oscuri, striscianti, subdoli ed odiosi, sovente vissuti in silenzio od all’ombra della paura o addirittura dei sensi di colpa. Mi riferisco ai delitti commessi all’interno delle mura domestiche: dai maltrattamenti, alle violenze - anche sessuali, agli omicidi. Se leggete le pagine di un rapporto dall’Eures – “Istituto ricerche economiche e sociali” di qualche anno or sono, leggerete che in Italia, nel 2004, si sono contati 187 delitti in famiglia. Calendario alla mano, circa uno ogni due giorni! Oltre la metà è riconducibile a delitti perpetrati all’interno della coppia. Ed a dispetto dei delatori del meridione, emerge che il maggior numero di omicidi, 83 (pari al 44,4 %), avvengono al Nord, contro i 64 del Sud (34,2 %) e i 40 del Centro (21,4%). Si uccide per motivi passionali nel 23 % dei casi; stessa percentuale dei delitti matu-rati a seguito di liti; mentre gli omicidi commessi in preda a un raptus si fermano al 17,4 %. Così dice il rapporto e non ho motivo per dubitarne. Orbene, una “Decisione quadro del Consiglio dell’Unione europea” impone ai Paesi membri la presenza, nei passaggi processuali con le vittime di violenza, di personale in possesso di una specifica professionalità. Decisione molto sensata, ma se stiamo parlando di “passaggi processuali” vuol dire che il delitto è già stato commesso. Ed allora, cosa si può fare? Vi segnalo uno strumento tecnico applicativo, che mi sembra particolarmente pertinente, per i fini di quella che chiameremo “prevenzione domestica”: si chiama “Sara” (Spousal
che concluderla ricordandovi che la prima “prevenzione” - quella che ho sopra chiamato “prevenzione domestica” è quella che ognuno di noi mette in atto ogni giorno nei confronti di se stesso. Si trova sempre - mi ripeto, SEMPRE - qualcuno di qualificato in grado di darci un aiuto od un semplice consiglio, anche tecnico. La speranza è quella di non leggere mai più articoli dal titolo «Ci sarebbe piaciuto aiutarla, invece dobbiamo ammettere la nostra sconfitta» (letto in una testata nazionale nell’estate del 2007 in merito al presunto omicidio della propria figlia da parte della madre).
La diagnosi di Faringo tonsillite a cura della Dott. Giuseppe Migliori rubrica.otorino@fanoinforma.it
Infiammazioni interessanti il distretto orale o orofaringeo in toto, accompagnate o meno da iperpiressia (febbre) definiscono le “faringo tonsilliti” che possono essere acute o croniche. Allo specialista Otorinolaringoiatra difficilmente afferiscono pazienti con forme acute di faringo tonsillite per le quali è prevalentemente referente il pediatra ma piuttosto quadri di faringo tonsillite ad andamento ricorrente – cronico. Da uno studio statistico del 1998 su 10.015 casi di faringo tonsillite acute, si evidenzia come questa affezione interessi prevalentemente la fascia di età che va da 1 a 12 anni e più in particolare colpisca il 19% dei bambini fra 1 e 3 anni, il 46% dei bambini dai 3 ai 6 anni, il 32% dei bambini fra i 6
e i 12 anni e solo il 3% degli adolescenti maggiori di 12 anni. Quindi il 78% dei bambini fra i 3 e i 12 aa sono colpiti da episodi di faringotonsillite acuta. La causa di tale patologia è virale nel 70% dei casi e batterica nel restante 30%. E’ lungo l’elenco dei virus che possono determinare episodi di faringo tonsillite, dai Rhinovirus (responsabili anche dei comuni “ raffreddori”), a quello di Epstein Barr (responsabile anche della Mononucleosi), dell’HIV (AIDS) ma anche al più banale Enterovirus. Il grande numero e le loro grandi diversità hanno materialmente impedito la realizzazione di un vaccino che potesse essere efficace ma con scarsi effetti collaterali. Quindi solamente il 30% dei casi di “mal di gola con febbre” è causato da batteri che possono essere debellati da un adeguato trattamento antibiotico. Nei bambini il 15-30% dei casi di faringo tonsilliti batteriche vanno ricondotte al famigerato Streptococco beta emolitico di gruppo A (SBEA) responsabile di tante apprensioni, ripetuti esami e terapie iniettive poco gradite; negli adulti questa percentuale si abbassa al 5 – 17%. Poichè l’infezione da streptococco beta emolitico di gruppo A, se non correttamente tratta, può determinare complicazioni cosiddette “focali” (cioè a distanza) di una certa rilevanza, diviene importante poter effettuare una corretta diagnosi differenziale fra forma virali, meritevoli solamente di terapia sintomatica e forma batteriche da SBEA meritevoli invece di adeguato trattamento antibiotico. Sono innumerevoli gli studi che hanno cercato di individuare dei segni clinici, obiettivi o sintomatologici che potessero risolvere questo problema diagnostico. Oggi possiamo affermare serenamente che l’osservazione della bocca del nostro paziente e/o la sua sintomatologia o i segni di accompagnamento non ci permettono di formulare una diagnosi differenziale certa fra una faringo tonsillite virale piuttosto che batterica. La soluzione di questo quesito diagnostico quotidiano ma non banale è l’uso del RAD (test rapido per il rilevamento degli antigeni streptococcici) cioè di un tampone faringeo correlato ad una ricerca immuno enzimatica dello SBEA. Il test, che mostra una elevata specificità (maggiore del 90%) ed una buona sensibilità (maggiore dell’85%), è rapido ed eseguibile dal pediatra in ambulatorio con un grande risparmio di risorse, di tempo e di terapie non necessarie e/o dannose.
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assault risk assessment) ed è stato messo a punto in Canada. E’ incentrato sull’individuazione di alcuni fattori di rischio relativi alle caratteristiche del reo, della vittima, della relazione interpersonale esistente e del contesto sociale. Se ho letto bene e se la traduzione di cui mi sono avvalso è affidabile, il “Sara” così indica dieci fattori di rischio da valutarsi nei maltrattamenti in famiglia, per prevenire la prosecuzione delle violenze od il ripetersi delle stesse anche nei confronti di altri soggetti. I fattori prevedono che si valuti, nel singolo caso, la presenza, nell’ambito famigliare di: 1. gravi violenze fisiche o sessuali (per esempio, lesioni che mettono in serio pericolo la vita della vittima o che richiedono cure mediche); 2. gravi minacce di violenza, ideazione o intenzione di agire violentemente; 3. inasprimento della violenza fisica o sessuale e delle minacce o ideazioni o intenzioni di agire con violenza; 4. violazione di misure cautelari o interdittive (divieto di espatrio, obbligo di presentazione alla polizia, divieto od obbligo di dimora, arresti domiciliari, obbligo di allontanamento dalla casa familiare, eccetera); 5. atteggiamenti negativi nei confronti delle violenze interpersonali e intrafamiliari; incoraggiare o giustificare il comportamento abusivo e violento minimizzando ogni responsabilità personale attraverso la colpevolizzazione della vittima o negando la gravità delle conseguenze delle proprie violenze; 6. precedenti penali; nella valutazione vengono presi in considerazione condanne o imputazioni per altri reati non legati alla violenza domestica nei confronti della partner; 7. problemi relazionali; separazione dal partner o elevata conflittualità all’interno della relazione attuale o in quelle pregresse; 8. status occupazionale o problemi finanziari; status cronico di disoccupazione, lavoro instabile, gravi problemi finanziari; 9. abuso di stupefacenti o alcolici; 10. disturbi mentali; manie, allucinazioni, demenza, depressioni e ansia; disturbo della personalità, segnali di minacce, ideazione e intenzione di suicidio. Mi pare ovvio aggiungere che la valutazione e l’analisi dei fattori, soprattutto quando presenti in più ipotesi, debbano essere fatte da persone “addette ai lavori”, così da non creare inutili allarmismi, ovvero, e sarebbe molto peggio, sottovalutare specifici indizi di rischio. Ma se è vero che ho iniziato questa chiacchierata parlandovi della “prevenzione” così come intesa dal codice penale, non posso
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