DICEMBRE 2016 anno 1 . numero 3
il museo EGIZIO Nuovo percorso
ROSANNA MARZIALE
TORNEO conad
Campana nel cuore
SCHESIR
Gran Finale
In campo con il tuo amico
Royal HOTEL Un oasi di charme
Castello di verduno La storia
REGGIA DI VENARIA Le grandi mostre
GOLFSI’ Un gran successo
ASPETTANDO
la FINALE INTERNAZIONE in SUD AFRICA
Guidagolf EVENTI
N. 3 DICEMBRE 2016 anno 1 . numero 3
il museo EGIZIO Nuovo percorso
ROSANNA MARZIALE
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TORNEO conad
Campana nel cuore
Gran Finale
In campo con il tuo amico
Castello di verduno
Royal HOTEL Un oasi di charme
TORNEO CONAD GRAN FINALE
La storia
REGGIA DI VENARIA Le grandi mostre
GOLFSI’ Un gran successo
ASPETTANDO
la FINALE INTERNAZIONE in SUD AFRICA
20 Biscottificio Grondona 24 52
Tappa Schesir 40
GRAN PREMIO JOLLY SPORT
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ROYAL HOTEL SANREMO UN’OASI DI CHARME
Circuito Golfsì 34 Circuito Golfisti Granata 42 Matt Golf Cup 46 90
Bogogno Golf Resort
REGGIA DI VENARIA LE GRANDI MOSTRE
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UN PERCORSO NUOVO MUSEO EGIZIO
Oleificio Cantone Maria Rosa 58 Relais La Mortella 86 Il Museo a Misura di famiglia 94 Museo d’Arte Orientale
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TEAM GUIDAGOLF Editor Creator Matteo Fontanone matteo.fontanone@gmail.com
Editore Multigolf S.r.l Via Somalia, 60a - 10127 Torino Telefono: 011 6821900 fax. 011 6054624 segreteria@multigolf.it
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Hanno collaborato Angela Andreozzi Alberto Calcatelli Marco Fontanone Alessandro Regge Emanuele Vivalda
GUIDAGOLF CURIOSITA’ di ALESSANDRO REGGE
un binomio che avrà molto spazio negli anni a venire
DONALD TRUMP ED IL GOLF l giorno 9 novembre 2016 il mondo si è svegliato con una notizia inaspettata: il 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America, contro tutti i pronostici, è Donald Trump. Il repubblicano tycoon di New York, battendo la rivale democratica Hillary Clinton, ha convinto il popolo americano con le sue contestate promesse e la sua ampiamente discussa campagna elettorale. Evitando di soffermarci sulle disamine politiche, Donald Trump, oltre ad essere un imprenditore, è anche un grande appassionato di golf: l'impero economico del miliardario neo Presidente include un vero e proprio mondo golfistico a tutti gli effetti. Il 1999 è l'anno della prima acquisizione di un campo da golf, il West Palm Beach in Florida, disegnato appositamente da Jim Fazio. Tutt'oggi il regno golfistico di Donald Trump consta di 17 campi tra New Jersey, Florida, New York, North Carolina, California, Philadelphia, Washington, Irlanda, Scozia e Dubai. Nel giugno del 2016, all'indomani del voto inglese sull'uscita dall'euro, Trump ha inaugurato il lussuoso golf resort a cinque stelle ad Aberdeen, Scozia, seguendo la sua agenda politica oltre i confini americani. Per il 2018 è previsto lo sbarco in Indonesia, con il Trump International Golf Club. Ciascuna struttura è contrassegnata da estrema professionalità, eleganza e lusso, a rappresentazione del marchio Trump in tutto il mondo. La predilezione per questo sport non ha solo natura economica.: il neo Presidente degli Stati Uniti è un vero e proprio esperto golfista, 6
arrivando a dichiarare di giocare con handicap 3. I più scettici sono critici su questo aspetto, data soprattutto la sua età, ma dati ufficiali non sembrano essere a portata di mano. Scrive anche, nel 2005, il libro “Trump: The Best Golf Advice I’ve Ever Received”, 320 pagine ricche di consigli e trucchi da applicare durante le proprie performance golfistiche. Non crea quindi troppo stupore l'idea della first lady Melania Trump di voler ospitare nel giardino della Casa Bianca un campo da minigolf otto buche, cancellando l'attuale orto botanico voluto dalla precedente first lady, Michelle Obama. Desta, al contrario, meraviglia l'inchiesta del New York Times sulle presunte pressioni del neo eletto Presidente Americano su Nigel Farage, ex leader del partito di estrema destra britannico Ukip, affinché si opponga al collocamento di pale eoliche davanti al campo da golf di Aberdeen in Scozia, di proprietà del marchio Trump. Il progetto iniziale prevedeva 33 turbine grandi come il Big Ben di Londra, ma il governo ne aveva ridotto il numero a 11. Trump, sostenendo di aver avuto un accordo diverso consistente nella totale eliminazione delle pale eoliche, aveva fatto causa, perdendola nel 2015. Ora sembra essere tornato alla carica, pronto, a detta del New York Times, ad utilizzare anche poteri impropri pur di spuntarla. Una cosa sembra essere certa: Donald Trump e Golf costituiscono un binomio che avrà molto spazio negli anni a venire.
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Il Torneo Conad ha appena terminato il lungo giro di gare che ha attraversato tutta l'Italia con la finale nazionale disputatasi a fine ottobre presso la splendida location dell'Argentario Golf Resort. Tre giornate estive hanno accolto i numerosi partecipanti che hanno suddiviso il fine settimana in giornate intere ben distinte: prima del venerdì dedicata alla prova del percorso, la seconda riservata alla Finale Nazionale e la terza alla Pro Am che chiudeva la stagione Conad in Italia. Prima di dare il giusto spazio ai vincitori è doveroso un passo indietro per ringraziare tutti i partner che insieme a Conad danno vita a uno dei circuiti di golf più seguiti, con oltre duemila partecipanti, con una consegna di omaggi che non ha eguali e dove i partner sono gli attori principali, con la distribuzione della loro merce e in diversi casi anche con il lancio in
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anteprima di nuovi prodotti (sono oltre 30.000 i vari prodotti movimentati e inseriti nello zaino shopper consegnato durante la stagione). Hanno quindi contribuito al successo del torneo Conad 2016 le seguenti aziende: Acqua Eva, Amadori, Biscottificio Grondona, Bizzarri Group, Breeze, Dove, Energizer, Garnier, Head&Shoulders, L’Oreal, Inpa, Maina, Matt&Diet, Martini, Mavive, Neutro&Roberts, Nivea, Noberasco, Paglieri, Rebecchi, Rio Mare, Rovagnati, Tempo, Wilkinson. Tornando alla finale, ottima la collaborazione di staff: quello della Multigolf che si è perfettamente integrato con il sapiente Ottavio, direttore dell'Argentario Golf Resort, l’efficiente Giulia in segreteria, mentre Antonella ha gestito con la solita precisione le richieste degli ospiti in hotel e l'organizzazione di cene e cocktail.
Sul campo ottimi risultati che hanno dato il pass per la finale di gennaio in South Africa a nove giocatori nelle seguenti categorie: 1° lordo USAI Claudio 2° lordo GIANNOTTI Giulio 1a categoria 1° netto ALIBRANDI Nicola 2° netto MONTANARI Claudio 2a categoria 1° netto GAGGI Federico 2° netto TESSORE Danilo 3a categoria 1° netto BAYSLAK Pietro Mario 1° partner Conad BIZZARRI Marco La Pro Am ha visto invece il successo del team del torinese Emanuele Canonica, trapiantato ormai da diverso tempo proprio nel resort dell'Argentario come maestro del circolo. L'appuntamento è quindi al prossimo anno per un torneo Conad ancora più ricco di tappe e di omaggi per i tantissimi golfisti che lo seguono.
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Ora si va in 14
FINALE INTERNAZIONALE Visita al Capo di Buona Speranza Isole delle foche e Pinguini Boulders Beach Riserva Naturale delCapo Giardini Botanici di Kirstenbosh
Grandi numeri per il TORNEO CONAD: tredici tappe di qualifica, una finale nazionale, una finale internazionale, ventiquattro aziende partner, duemila giocatori partecipanti trentamila omaggi, un grande torneo a cui non mancare.
South Africa 15
FINALE 2017 Il Royal Cape Golf Club uno dei tre campi dove si disputerà la Finale 2017.
Nel prossimo numero del magazine vi racconteremo della finale in South Africa, ma ci sembra giusto farvi alcune anticipazioni sul programma che verrà offerto da Conad ai bravissimi vincitori e a coloro che decideranno eventualmente di seguirli come accompagnatori. Dalla nascita del torneo, Conad ha ritenuto di concludere il circuito con una finale internazionale di prestigio, vero fiore all’occhiello della manifestazione, che vede più di duemila giocatori concorrere per questo ambitissimo premio. Negli anni passati teatro di questo evento finale sono stati il Marocco con Agadir e Marrakech, la Thailandia con i campi di Phuket, la Spagna in Costa del Sol, la Florida nella zona di Miami e la bellissima isola di Mauritius con i suoi lussureggianti percorsi. Il torneo Conad 2016 vedrà Cape Town sede delle gare finali con una classica gara stableford giocata su 54 buche, con tre campi interessati tra cui spicca il prestigioso Royal Cape Golf Club. La partenza da Roma via Dubai su volo Emirates prevede un soggiorno di sei notti in centro città presso il bellissimo Taj Hotel, intervallando alle giornate di gara alcune gite molto interessanti come quelle nella zona dei vigneti di Stellenbosch, al Capo di Buona Speranza e ovviamente la visita accurata di Città del Capo. Un programma mixato tra golf e divertimento sotto il segno di CONAD.
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FINALE 2014 Florinda alcuni finalisti posano per la foto di gruppo
FINALIE 2015 Mauritius alcuni finalisti in sosta durante la gara
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UN TORNEO ALL'INSEGNA DELLA DOLCEZZA Il BISCOTTIFICIO GRONDONA, giunto alla terza generazione nella sua conduzione familiare, ha sposato ormai da più di dieci anni il golf come uno dei suoi canali di comunicazione, con la presenza su più fronti: oltre al proprio circuito e' partner del torneo GolfSì, del circuito Ilga e del Torneo Conad
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I GARA GIORNATE D iazione, Tavolo prem us, test drive Lex omaggi, ara momenti di g
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i è conclusa con la classica tappa al circolo golf Rapallo l'edizione 2016 del circuito di golf promosso dal Biscottificio Grondona. L'azienda ligure, giunta alla terza generazione nella sua conduzione familiare, ha sposato ormai da più di dieci anni il golf come uno dei suoi canali di comunicazione, con la presenza su più fronti: oltre al proprio circuito e' partner del torneo GolfSì, del circuito Ilga e del Torneo Conad, fornendo una collaborazione attraverso i suoi numerosi prodotti assemblati in bauletti, latte o scatole mix. All'interno del circuito Biscottificio Grondona sono presenti altre aziende co-sponsor come la Bonifanti, specializzata nella produzione di panettoni e colombe di alta gamma, da qualche anno entrata a far parte di Grondona, la Marco De Bartoli con i suoi ricercatissimi vini passiti e marsala, tra cui il conosciutissimo Bukkuram, per finire con la concessionaria genovese GT Motor, con il marchio Lexus presente ad ogni gara, con palline in omaggio e test drive delle nuovissime Lexus NX e RX Hybrid. Il circuito affidato alla gestione di Multigolf ha un format ormai collaudato che punta, oltre che alla parte sportiva giocata con l'aggregante formula 4 palle la migliore, anche a far conoscere nel corso delle gare le numerose referenze prodotte dall'azienda genovese. Oltre ai già citati panettoni e colombe Bonifanti, tutti i partecipanti ricevono in omaggio uno shopper con al suo interno il mitico lagaccio, i corleggeri e il pane croccante, un prodotto sempre più ricercato dai giocatori. In partenza e al rientro in tenda ospitalità le hostess offrono in degustazione canestrelli, baci di dama e pandolcini in monoporzioni oltre al classico pandolce genovese affettato per l'occasione. I più bravi e fortunati potranno invece vincere 22
la selezione di torrette, i bauletti, le latte o il panettone da 4 kg messi in palio come premi speciali (nearest o driving) o in estrazione, creando sempre in premiazione quell'atmosfera di simpatia e convivialita' che Diddy e Andrea Grondona, insieme ai loro numerosi amici al seguito delle gare, suscitano spontaneamente. Il torneo sviluppatosi come sempre tra Liguria e basso Piemonte vedrà un'appendice di quest'anno ancora a inizio marzo 2017 al golf club Margara, in occasione del recupero della gara di novembre, che è stata rinviata per le
avverse condizioni atmosferiche, anche se in quella giornata una cinquantina di giocatori hanno deciso di sfidarle andando a vincere i prodotti messi ugualmente messi in palio per una giornata particolare denominata poi coppa "Grondonina". Il prossimo anno vedrà il Biscottificio Grondona sempre presente con il Suo circuito, che potrebbe vedere qualche nuova tappa inserita in calendario, per festeggiare così il termine dei lavori della nuova sede, con l'ampliamento dei laboratori di produzione e dei magazzini, oltre alla realizzazione dei nuovi uffici, sempre però nella stessa area, mantenendo così inalterata la "tradizione Grondona” oltre che per i prodotti anche per il sito di produzione. 22
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Guidagolf EVENTI
Guidagolf EVENTI
IN CAMPO con il tuo MIGLIORE AMICO
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E’ stato il golf Margara a tenere a battesimo questa nuova e bellissima iniziativa che ha visto scendere in campo sui due percorsi del golf alessandrino giocatori che partecipavano per la gara classica e giocatori accompagnati in campo dal loro amico a quattro zampe. Una bellissima giornata ha visto circa cento giocatori sfidarsi sul percorso ufficiale per cercare di vincere nelle tre categorie i bellissimi bicchieri messi in palio da Schesir. Sulle altre 18 buche invece sono scesi in campo una decina di giocatori con i loro “amici" per aggiudicarsi i doppi premi: boccali per i golfisti e sacchi di prodotti alimentari per questi "caddies" atipici. Se la gara ufficiale ha visto il tutto svolgersi con
assoluta regolarità, è doveroso approfondire un attimo il discorso sulla gara speciale. Bisogna riconoscere che entrambi i componenti della “inusuale coppia" si sono comportati in maniera eccellente, i proprietari forniti di ogni accessorio nel caso in cui ci fosse stato da intervenire per portare il campo in condizioni naturali, mentre i loro compagni fedeli si sono comportati benissimo, senza troppi rumori, ma con il giusto saluto, per ricordare a tutti la loro presenza. A fine giornata, premiazione con tutti i vincitori presenti, pronti a ritirare i graditissimi premi in estrazione, tra i quali, oltre alle varietà di prodotti per gatti e cani di ogni taglia messi in palio da Schesir, spiccavano anche trasportini, cucce, ciotole e giochi vari. 25
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I PREMIATI
In piedi da sinistra Giovanni Lanzoni, Angelo Ghitturi, Stefano Serravalle, Lorenzo Valentini, Lorella Metaldi, Giuseppe Grieco Mario Bartaccioli e Emanuele Vivalda (contitolare della Multigolf e anima del Circuito)
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on la finale in Algarve è terminanata l'edizione 2016 dell'ormai storico circuito GolfSì ideato da Multigolf nel lontano 1993.
getto GolfSì&Cultura, quali: Castelli della Valle d’Aosta, Fondazione Torino Musei, Museo dell’Automobile, Museo del Cinema, Polo Museale e Reggia di Venaria.
a allora il format è notevolmente cambiato, andando al passo dei tempi, con i social che entrano in gioco ad ogni tappa, con i gruppi di giocatori che si aggiornano costantemente sulle gare contattandosi tra di loro e con la segreteria di Multigolf che coordina tutta la comunicazione.
n ringraziamento particolare oltreché a tutti gli iscritti, anche ai numerosi sponsor del circuito:
l buon successo del circuito lo si evidenzia anche dal numero dei tesserati che quest'anno ha sfiorato i 250 giocatori. na volta diventati giocatori GolfSì i tesserati giocano ogni settimana nei più bei campi di Piemonte, Lombardia e Liguria ad un prezzo convenzionato di 49€ e a prezzi leggermente superiori nelle giornate festive, novità degli ultimi due anni inserite per accontentare le richieste dei soci. Altra novità di questi ultimi anni, i numerosi biglietti d’ingresso offerti ai tesserati per visitare i musei che hanno aderito al pro-
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Acqua Eva, Biscottificio Grondona, Cercavacanze, Is Molas Resort, Jolly Sport, Mondovicino Outlet Village, Olio Biceno, Rabino Gioiellerie, Ricola, Technos Medica e Wilson.
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Una Splendida Finale gni edizione del GolfSì prevede come chiusura una finale internazionale che vede impegnati finalisti e accompagnatori in questo viaggio vacanza che negli anni ha toccato il South Africa, Mauritius, Marocco e Spagna, al rientro solitamente i partecipanti sono molto soddisfatti di questa esperienza e ogni anno sembra sempre migliore di quello precedente … beh, possiamo affermare che questa edizione in Portogallo ha rispettato le aspettative!! Giusta riconoscenza anche all'agenzia di viaggi Cercavacanze, con cui Multigolf collabora da anni, che si dimostra sempre affidabile e precisa in tutte le sue scelte. Le vere chicche sono arrivate in Algarve: ad attendere i finalisti l'hotel Hilton Conrad, un 5 stelle con servizi d’eccellenza, a partire dalle parti comuni, alla ricchissima colazione continentale, alle due SPA a disposizione, alla palestra aperta 24h con tutte le attrezzature Technogym, per passare alle numerose piscine, per finire alle camere spaziosissime e dotate di tutti i confort . 32
Ad avvalorare la nostra scelta nello stesso periodo era presente in hotel la Mercedes, che presentava a tutti i giornalisti del settore in anteprima mondiale le nuove vetture motorizzate AMG. Anche il golf, che è poi l'attività principe dei nostri viaggi, si è rivelato al top. Tre campi assolutamente perfetti: il primo, il Laranjal, tecnicamente più semplice con larghi fairway, ma green molto mossi e ampi che spesso hanno portato i finalisti a fare più volte tre putt. Il secondo campo che ci ha visti impegnati è stato il percorso North del Quinta do Lago, dove le difficoltà sono aumentate, in quanto i fairway si sono ristretti e si sono movimentati con pendenze che impegnavano molto i giocatori, mentre i green rimanevano come per il terzo giorno sempre mossi e ampi, con aste spesso molto difese. Il terzo giorno abbiamo chiuso la gara sul più prestigioso percorso South dove, un po' per la stanchezza e un po' per l'ulteriore difficoltà di avere qualche colpo cieco sul drive, gli score si sono leggermente alzati, anche in
considerazione della tensione dell'ultimo giro valido per decretare i vincitori. Ma ora parliamo dei giocatori, gli attori principali di questa settimana di golf in Algarve Il gruppo più numeroso era formato dai finalisti del GolfSì, a cui era aggregato il finalista Alex Fea, come vincitore del Gran Premio Jolly Sport, erano poi presenti i tre rappresentanti del trofeo Guidagolf e un gruppo di amici accompagnatori. Per quanto riguarda il GolfSì, oltre che per la gara individuale dove concorrevano tutti i presenti, gli otto finalisti sono stati divisi in due team da quattro e la squadra B composta da: Angelo Ghitturi, Luca Mauri, Lorella Metaldi e Gerardo Ramundo ha primeggiato con ben 19 colpi di vantaggio sul team A che vedeva in squadra Mario Bartaccioli, Giuseppe Grieco, Giovanni Lanzoni e Lorenzo Valentini. I vincitori del team B hanno così guadagnato l'accesso alla semifinale del circuito GolfSì 2017. Per quanto riguarda la gara singola, disputata con la formula 54 buche stableford, denominata Algarve Trophy, ha primeggiato nella classifica lordo il favorito Alex Fea, seguito da Gerardo Ramundo e Mariano Lecca, mentre la classifica netto ha visto al primo posto dal Golf Club Villa Airoldi di Palermo Biagio Caramanna, che sia è
aggiudicato anche il trofeo Guidagolf, seguito dalla regolarissima Lorella Metaldi che precedeva Lorenzo Valentini, mentre la prima lady è risultata Lidia Carena. I partecipanti sono anche stati divisi in due squadre, per giocarsi una sorta di Ryder, che ha visto i tutti i finalisti del GolfSì battere con venti colpi di vantaggio i finalisti di Guidagolf e gli accompagnatori. Ancora una giornata di golf
facoltativa nel famosissimo golf San Lorenzo, per anni classificato tra i più bei campi d'Europa, riconoscimento sicuramente appropriato, in considerazione delle due buche che costeggiano il mare assolutamente spettacolari, a cui affiancare le altre 16 buche incastonate tra natura e ville fantastiche. La premiazione è avvenuta presso la Churrasqueira O Ribeiro, un ristorante frequentato da locali e golfisti. Finita la settimana di golf, il viaggio di rientro ci ha visti soggiornare una notte a
Lisbona, in modo tale da poter visitare la città per quasi due giornate . Domenica, al rientro a Malpensa, saluti e abbracci durante il ritiro dei bagagli e un arrivederci all'edizione del GolfSì 2017, che vedrà l'appuntamento per la finale internazionale a ...... sorpresa!!!! Senza storia la finale di Guidagolf che ha visto primeggiare il giocatore siciliano, in rappresentanza del golf club Villa Airoldi, Biagio Caramanna passato in testa sin dal primo giro, anche se tallonato da Mariano Lecca, il giocatore sardo che difendeva i colori dell'Is Molas golf club, Biagio allungava anche nel secondo giro dove si staccava definitivamente Luigi Foschini proveniente dal golf club Le Fonti di Bologna. Il terzo e ultimo giro vedeva un ulteriore balzo in avanti di Caramanna che stravinceva con ben 29 punti di vantaggio. Tre giri di grande regolarità che laureavano il giocatore siciliano non solo primo nel trofeo Guidagolf, ma anche nell'Algarve Trophy dove partecipavano anche i finalisti provenienti dagli altri tornei che l'hanno impegnato leggermente di più, ma che gli hanno permesso comunque di vincere con un distacco di "soli " 11 colpi. Complimenti !!!! 33
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ECCO I PRIMI NOMI PER L'ALBO D'ORO
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CAMPIONATO DI DOPPIO Circolo Golf Torino Gianpaolo Manoni e Matteo Grisoni vincitori della categoria scratch
i è concluso con l'ultima gara di novembre a Margara il primo biennio dei Golfisti Granata. Tre le manifestazioni importanti che hanno contraddistinto il cammino della neonata Associazione: • la classifica generale, che ha racchiuso tutte le gare a partire dal 2015 ben 20 giornate, disputate su tantissimi bei campi, dove gli associati sommavano i migliori 4 risultati stableford dei due anni, scartando di volta
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in volta il peggiore sia per la classifica lordo che per quella sul netto. • Il campionato di singolo lordo e netto disputato al golf club Margara. • Il campionato di doppio lordo e netto disputato al circolo golf Torino. Prende quindi corpo l'albo d'oro dei Golfisti Granata con i seguenti giocatori che rimarranno per sempre iscritti all'interno del sito www.golfistigranata.it nell'apposita sezione:
CLASSIFICA GENERALE Categoria Scratch: 1^ classificato Mattioda Claudio punti 123 2^ classificato Grisoni Matteo punti 113 Categoria Netto: 1^ classificato Vivalda Emanuele punti 145 2^ classificato Savio Ezio punti 138 3^ classificato Giannotti Roberto punti 130 1^ senior Manera Giamberto punti 127 CAMPIONATO DI SINGOLO Golf Club Margara 18 maggio 2016 Categoria scratch VINCITORE : Mattioda Claudio secondo Vivalda Emanuele Categoria netto VINCITORE : Degano Roberto secondo : Cubito Cesare Categoria senior VINCITORE : Amprimo Piero CAMPIONATO DI DOPPIO circolo golf Torino 22 settembre 2016 VINCITORI SCRATCH: Manoni Gianpaolo – Grisoni Matteo VINCITORI NETTI: Nepote Mario – Tessore Danilo Secondi scratch: Bertolo Stefano – Savio Ezio Secondi netti: Ferenaz Valter – Marino Fabrizio
Entrando più nel dettaglio della vita dell’Associazione, il Presidente e fondatore LELE VIVALDA riscontra delle grosse difficoltà a far crescere il numero di associati, malgrado le numerose iniziative che vengono offerte dalla Multigolf, la società torinese specializzata nel golf che ha collegato i Golfisti Granata con altre interessanti realtà golfistiche locali, eppure sono stati tanti i granata a convincere Lele a metter sù l'Associazione per poi disertarla per i motivi più disparati. Ci si aspettava anche un minimo di interesse da parte di aziende vicine alla prima squadra o di altre facenti capo ai Golfisti Granata, ma al momento risultano essere ancora in fase molto embrionale le trattative di sponsorizzazione. Volgiamo quindi al prossimo anno con l'augurio che tutti i soci riescano a coinvolgere altri granata a frequentare l’Associazione, perché solo la crescita del numero di soci ci può far sentire veramente parte di qualcosa di concreto. Per quanto riguarda il tesseramento è stato deciso di mantenere invariata la quota di euro 50,oo, interamente recuperabili con una gratuità in una gara dei Golfisti Granata o, come seconda scelta, all'interno del fitto calendario di gare che Multigolf potrà offrire ai tesserati. Crediamo che questa iniziativa non possa che essere vista positivamente dai golfisti con la passione anche per il Toro e che questo li induca a fare il passo per diventare Golfisti Granata!!!! Per maggiori info: segreteria@golfistigranata.it - 011/6821900
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Ricorda a tutti gli associati dei suoi circuiti che sono aperte le iscrizioni dal 01 gennaio 2017 puoi conoscere meglio il programma delle associazioni visitando i loro siti
A.G.A. Associazione Golfisti Assicuratori l 2016 ha visto l'associazione golfisti assicuratori varare il nuovo Consiglio Direttivo con le elezioni di marzo, svoltesi presso il Golf Club Brianza. Sono stati eletti e rimarranno in carica per il prossimo quadriennio: Presidente: Reverberi Marco; Consiglieri: Grieco Giuseppe, Marianelli Massimiliano, Righetti Giuseppe; Segretario: Vivalda Emanuele. La gestione operativa è stata affidata nuovamente alla Multigolf, la società torinese che si occupa dell'organizzazione di eventi nel mondo del golf e che collabora con l’A.G.A. dal lontano 2006. Immediatamente è stata rinnovata la convenzione con il circuito Golfsi, offrendo così ai tesserati un circuito di circa 50 gare. In esso l'A.G.A. ha mantenuto la sua connotazione con le proprie gare in esclusiva, laureando come di consueto i vincitori dei Campionati di singolo e di doppio oltre che i vincitori della classifica generale, che vi riepiloghiamo qui di seguito: Campionato Italiano di Singolo Golf Club Margara: Campione 2016 Categoria Scratch: Emanuele Vivalda - Categoria Netto: Paola Balestra . Campionato Italiano di Doppio Circolo Golf Torino: Campioni 2016 Categoria Scratch Luigi Caminada e Francesco Caminada - Categoria Netto Giancarlo Di Gangi e Francesco Adorni. Classifica Generale Categoria Scratch: Vincitore Giampaolo Manoni - Categoria Netto: Vincitore Luciano Serra Come ogni anno l'A.G.A. ha partecipato con la propria Nazionale al Campionato Nazionale delle Associazioni, disputatosi sull'impegnativo percorso Del Conte, uno dei due campi all'interno dello splendido Bogogno Golf Resort. Purtroppo la squadra degli assicuratori non è riuscita a difendere l'ottimo secondo posto del 2015, classificandosi comunque al sesto posto. L'edizione di quest’anno ha visto vincitori la squadra dei Lions, capitanati nell'occasione dal loro storico presidente Piero Spaini, che ha portato un po' di A.G.A. in premiazione essendo anche un nostro associato storico. L’A.G.A. sta già lavorando per la stagione 2017 al fine di offrire a tutti coloro che gravitano nel mondo assicurativo un calendario sempre più interessante, con l'invito a visitare il sito www. agagolf.it per conoscere meglio l'associazione e procedere al tesseramento attraverso poche e semplici operazioni all'interno del sito. 38
vieni a giocare i nostri circuiti ti aspettano piu' di 50 gare green fee agevolati finale internazionale
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GRAN PREMIO JOLLY SPORT
i è conclusa con la finale in Algarve la prima edizione del Gran Premio Jolly Sport, un circuito di circa venti gare disputatesi tra Piemonte, Liguria e Lombardia . Il torneo, disputatosi prevalentemente nel fine settimana, ha visto partecipare circa 2000 giocatori tra cui molti tesserati del GolfSì, altro torneo con cui il negozio di articoli sportivi torinese è collegato. Nel corso del circuito Jolly Sport ha premiato i numerosi vincitori di tappa con attrezzature sportive o buoni d’acquisto, da utilizzare presso il punto vendita principale di Torino in via Nizza 51/53 o nei numerosi pro shop gestiti direttamente. Durante tutta la stagione sono state realizzate delle campagne promozionali che hanno riscosso un grande successo, riservate ai tesserati dei due circuiti, per rottamare sacche e scarpe da golf con i nuovi modelli sempre in pronta consegna nello showroom torinese. I migliori giocatori del torneo si sono poi dati battaglia nella finale nazionale disputatasi ad ottobre presso il Bogogno Golf Resort con dei bellissimi premi in palio. Si è aggiudicato il primo premio (che consisteva nel pass per la finale di novembre in Portogallo al Quinta do 40
Lago) Alex Fea, che ha poi ben figurato anche durante la finale internazionale giocata in concomitanza con i finalisti del circuito GolfSì e del trofeo Guidagolf, vincendo con distacco il primo premio scratch. Distanziati tutti di pochi colpi, ma ugualmente contenti i giocatori Amedeo Lo Giudice, Stefano Midellino, Roberto Tonello, Ezio Savio e Felice Ancora che sono rientrati da Bogogno con i buoni d'acquisto speciali messi in palio fino al quinto netto classificato. "Deus ex machina" di Jolly Sport è il titolare, conosciuto da tutti con l'abbreviativo "Dome”, sempre presente in negozio, che si affida al disponibilissimo e preparatissimo Fabio, responsabile del settore golf e ad altri professionisti per ogni settore sportivo (bici, sci, tennis, fitness, surf, etc.), tutti pronti ad illustrare le ultime novità del mercato sempre presenti in negozio. L'appuntamento per i golfisti è quindi per la prossima edizione del Gran Premio Jolly Sport, mentre per tutti gli sportivi torinesi è ovviamente in via Nizza per un saluto a Domenico…..
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Guidagolf EVENTI
Si raddoppia 42
Lâ&#x20AC;&#x2122;appuntamento del 2016, nella prestigiosa cornice del Castello di Tolcinasco, ha regalato la sorpresa di un premio extra: la partecipazione alla Finale Nazionale allâ&#x20AC;&#x2122;Argentario Golf Resort.
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allestimenti del percorso
Si è rinnovato nel 2016 nella splendida cornice del Golf Club Castello di Tolcinasco l’appuntamento golfstico con Matt®, marchio leader in grande distribuzione negli integratori dietetici, alimenti bio e funzionali e cosmetica funzionale. La seconda edizione della Matt® Golf Cup, appuntamento tra i più prestigiosi del calendario gare del Golf Club Castello di Tolcinasco, ha portato al suo interno il format del Torneo Conad, di cui è partner storico. La circostanza ha offerto ai partecipanti una doppia opportunità: non solo vincere i premi in palio per la Matt® Golf Cup, oltre a tutti gli omaggi in prodotti destinati ai giocatori, ma anche gareggiare per i posti in palio per la finale nazionale all’Argentario Golf Resort, a cui farà seguito la finale internazionale che Conad, insieme a tutti i suoi partner, organizzerà a gennaio 2017 in Sudafrica. La presenza dei giocatori è stata numerosa e sin dal primo mattino i partecipanti sono stati accolti dalle hostess in elegante tenuta Matt® con un primo omaggio di benvenuto, composto da un kit di integratori per sportivi (barrette e sali minerali), utili per affrontare al meglio la giornata, insieme a una dotazione di palline Titlest Pro V1X astucciate nell’elegante custodia griffata Matt®. Durante il percorso, in buvette, i giocatori hanno potuto ricaricarsi con i prodotti Matt®. Al termine della gara i partecipanti sono stati ricevuti in tenda ospitalità con bevande e piccoli snack, dove è stato consegnato uno zainetto contenente integratori, alimenti bio e cosmetici Matt®, oltre ad altri omaggi di golf. La giornata si è conclusa con la consegna delle coppe, a cui ha fatto seguito un cocktail di arrivederci offerto a tutti i partecipanti. Nel 2017 Matt® sarà ancora protagonista della Matt® Golf Cup, sempre al Golf Club Castello Tolcinasco, oltre a confermarsi tra i partner principali del Torneo Conad. Organizzatore degli eventi golfistici Matt® è la società Multigolf di Torino. Appuntamento quindi al prossimo anno nel segno della nutrizione e del benessere. 44
Guidagolf EVENTI
una bella uscita dal bunker
Nella foto Aldo Sacchi Presidente di MattÂŽ
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Guidagolf RESORT
Un'ECCELLENZA tra i MONTI e i LAGHI
Incorniciato dalle cime del Monte Rosa il BOGOGNO GOLF RESORT è nella prestigosa top ten 2016 dei campi del nostro paese, vanta due percorsi all'avanguardia e vedrà nel 2017 l'apertura della nuova SPA e del gym a seguito dei lavori di ampliamento dell'hotel.
IL CIRCOLO Situato nella campagna dolcemente ondulata tra i Laghi d’Orta e Maggiore, acceso all’orizzonte dalla superba vista del Monte Rosa, il Circolo Golf Bogogno e un’isola di 240 ettari di verde quiete circondata da meravigliosi boschi incontaminati. Lontano dagli insediamenti industriali e sempre accarezzato da una brezza gentile, che durante l’inverno impedisce il formarsi della nebbia e d’estate mitiga la temperatura, Bogogno gode di un microclima particolarmente felice e offre diverse possibilita’ di svago: passeggiate lungo i boschi, escursioni intorno ai laghi, equitazione, vela e sport acquatici. IL CAMPO Concepito da Robert Von Hagge, architetto americano tra i più noti al mondo nella progettazione di campi da golf (tra gli altri progetti “Golf International des Bordes”, “Le National” e “Blue Monster”), quelli del Golf Club Bogogno sono due campi all’avanguardia, armonica sintesi di tradizione ed innovazione, che si sviluppa in due percorsi da campionato da 18 buche, entrambi con Par 72. Caratterizzati entrambi da un terreno sinuosamente movimentato, segnato da laghetti e ruscelli, grazie ai sei tees di partenza per ogni buca, impegna e soddisfa il golfista di qualsiasi livello, mirabilmente coniugando le proprie indiscusse qualità tecniche alla bellezza naturale del luogo. LA CLUB HOUSE Perfettamente integrata nel paesaggio, in posizione centrale rispetto ai due percorsi, si trova l’elegante Club-House, vero e proprio cuore, sempre pulsante, del Circolo Golf Bogogno. Concepita per accogliere gli Ospiti del Circolo e per lo svolgimento delle molteplici attività sociali, possiede ristorante, piscina e campi da tennis serviti da una comoda Pool House, sede dello Junior’s Club per il divertimento dei più giovani. Nel fornitissimo pro-shop interno è inoltre possibile trovare le ultime novità riguardanti l’attrezzatura e l’abbigliamento. GOLF HOTEL Il nostro bellissimo Hotel, inaugurato nel mese di aprile del 2014, è dotato di 32 camere DuS e 4 suites e dispone di tutti i confort necessari per rendere il soggiorno dei propri Clienti il più confortevole possibile. All’inizio della prossima stagione (marzo 2017) sarà inoltre ultimato l’ampliamento della struttura che consisterà nella realizzazione di ulteriori 18 camere con l’aggiunta di una bellissima SPA e di una GYM (palestra) che sarà dotata della migliore attrezzatura necessaria per l’attività fisica. COME RAGGIUNGERCI Arrivare al Golf Club Bogogno è facile e comodo: uscendo dal casello di Borgomanero (A26), si gira a destra in direzione di Novara e, dopo circa due chilometri, si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Cressa, quindi proseguire per Bogogno. Dall’autostrada (A4) si esce al casello di Novara, si gira a destra e s’imbocca la SS 229 (Novara-Borgomanero) e, dopo circa 20 chilometri, seguire le indicazioni per Cressa e successivamente per Bogogno.
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Guidagolf EVENTI
OLEIFICIO a ciclo continuo L’Oleificio a ciclo continuo Cantone Maria Rosa nasce agli inizi del ‘900 per volontà di Turi Perrone. Con spirito pionieristico è il figlio Nicolò a dare un forte impulso all’azienda tramandandola poi al nipote Vincenzo. Oggi quel tesoro di esperienza è custodito nel quotidiano impegno della famiglia Perrone che opera con grande competenza e professionalità in un settore di eccellenza. Vincenzo i figli Nicolò e Michele nonché la moglie Maria Rosa mantengono alta la reputazione di un prodotto unico qual è l’Olio Biceno. La secolare attività è stata caratterizzata da tanti processi innovativi. Ad inizio degli anni ’90 l’obsoleto sistema di spremitura “a presse” viene sostituito dall’estrazione a centrifuga. E ancora, precorrendo i tempi, nel 1994, viene installato il “Decanter” che permette di “estrarre a freddo” l’olio. Questo impianto, tecnologicamente avanzato, conferirà al prodotto un elevato livello organolettico consentendo la piena conservazione 50
di tutte le proprietà nutrizionali dell’olio extra vergine di oliva. L’azienda è un modello organizzativo di riferimento per la gestione e l’adozione delle norme di qualità dell’Unione Europea. Tutto ciò nel rispetto della tutela del consumatore. Al contempo svolge un’attività di promozione del territorio e di salvaguardia di un’antica produzione. Sono questi i valori ampiamente riconosciuti in tutti i concorsi oleari internazionali .nei quali l’Azienda Perrone ha sempre fatto incetta di premi. Perché scegliere l’Olio Biceno? “Per la sua bontà. Il mondo è pieno di olii con etichette accattivanti che riproducono l’immagine di verdi olive. Ma una cosa è la confezione un’altra è quello che la bottiglia realmente contiene. La nostra produzione è sincera, caratterizzata da delicatezza, persistenza aromatica, riconoscibilità olfattiva. Un olio adatto ad ogni palato e ad ogni età”.
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Guidagolf DORMI
CAPRICCIO GOURMET percorso gastronomico, quello del Ristorante, alla scoperta dei sapori autentici della terra e del mare impreziositi dalle eccellenze del territorio.
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sclusivo albergo cinque stelle lusso dalla tradizione storica, inaugurato nel 1872. Un autentico gioiello nel cuore nel cuore della Riviera dei Fiori, un perfetto connubio tra tradizione e innovazione, ideale per rigenerarsi e concedersi una pausa all’insegna dello charme, del relax e del benessere uniti ad una calda ospitalità e ad un servizio attento e personalizzato. Immerso nella quiete del suo parco subtropicale di 16.000 m2 con splendida vista sul Mediterraneo, si trova a pochi passi dalle spiagge sabbiose e dal centro con il Casinò e le boutique. È anche il perfetto punto di partenza per escursioni nel pittoresco entroterra e sulla vicina Costa Azzurra. Ad accogliere gli ospiti 126 camere e suite esclusive, ampi saloni con vista panoramica, cucina di gran classe con creative ricette della cucina mediterranea, internazionale e gourmet, piano bar, salone fumatori, sale riunioni, sala giochi bimbi con animazione in alta stagione, parcheggio. A disposizione per una pausa relax, la scenografica piscina esterna d’acqua di mare a 27°C, la terrazza solarium, il campo da tennis, il minigolf, la sala fitness, la spiaggia conven-
zionata a 200 m e il Royal Wellness con trattamenti esclusivi, massaggi, zona umida no prescription dotata di vasca idromassaggio, docce emozionali, bagno turco, Vitarium e area relax per una completa remise en forme, per farsi coccolare e regalarsi momenti di assoluto piacere in un’atmosfera di raffinata intimità. Non mancano le opportunità di svago in città e nei dintorni. Per gli amanti del golf, il “Circolo Golf degli Ulivi” si trova a soli 5 km. 18 buche ricavate sui fianchi di una verdeggiante collina con un’incantevole vista sul mare. Il campo è praticabile tutto l’anno grazie al clima mite e gli ospiti dell’albergo usufruiscono del 20% di riduzione sui green-fee. Un contesto unico e quasi 145 anni di esperienza per un soggiorno indimenticabile. E ogni volta unico.
« Nell’incantevole Riviera dei Fiori » 54
Guidagolf EVENTI
GLI INTERNI sopra la Hall dellâ&#x20AC;&#x2122;Hotel e nella foto in basso Junior Suite Deluxe
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Guidagolf DORMI
GOLF CLUB a 5 km il Circolo Golf degli Ulivi, immagini della club house e del percorso
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Corso Imperatrice, 80 I-18038 Sanremo (IM) Tel. +39 0184 5391 Fax +39 0184 661445 reservations@royalhotelsanremo.com royalhotelsanremo.com royalwellness.it
57 N. 1763 UNI EN ISO 9001:2008
Guidagolf DORMI EVENTI
Un MARE di VERDE nel BLU dell'ARGENTARIO
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Il COUNTRY RELAIS LA MORTELLA è circondato dallo splendido campo da golf di 18 buche del Golf Club Argentario, che offre, oltre uno straordinario panorama da ammirare, anche unâ&#x20AC;&#x2122;interessante esperienza da fare. 59
l Country Relais La Mortella, antico casale di caccia recentemente recuperato con un attento restauro, sorge su una collina circondata da una natura generosa ed ancora intatta, con una vista mozzafiato sulla laguna di Orbetello e la vallata del Monte Argentario, che degrada da Punta Telegrafo fino alla duna della Giannella oltre la quale si apre il golfo di Talomone. Il Country Relais La Mortella è il "buen retiro" degli ospiti che, pur non rinunciando alla vitalità della spiaggia della Feniglia raggiungibile in bicicletta, ai cocktails bar di Porto Ercole, allo shopping di Orbetello, alle caninte del Morellino di Scansano, alle terme di Saturnia...Vogliono rifugiarsi in una delle otto suites per godere il relax, vero plus che solo dimore come il Country Relais La Mortella riescono ad offrire. Il nitore degli arredi delle suites e la cura per gli spazi comuni, due sale con camino, una sala da pranzo, la biblioteca e gli ampi e attrezzati spazi esterni contribuiscono a rendere il soggiorno al Country Relais La Mortella indimenticabile. Tappa ambita per gli amanti del green dal Country Relais La Mortella si accede direttamente alle 18 buche dello splendido Golf Club Argentario. Inoltre il VISITA IL SITO relaislamortella.it Country Relais La Mortella è la perfetta location per eventi, cerimonie e meeting aziendali. A cocktails e cene di gala è possibile abbinare un intrattenimento musicale: la riuscita è di grande effetto. Che si tratti di piccoli gruppi o di realtà importanti fino a 250 persone comodamente sedute.
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TAKE YOUR PLEASURE SERIOUSLY 63
Guidagolf EVENTI
« LA BICICLETTA DIVENTA COSÌ SIMBOLO
DI UN FUTURO ECOLOGICO PER LA CITTÀ DI DOMANI E DI UN'UTOPIA URBANA IN GRADO DI RICONCILIARE LA SOCIETÀ CON SE STESSA » Al B&B Le Biciclette potrete trovare tutti i confort di un hotel con la privacy e la riservatezza di un romantico e amichevole luogo, dove ogni dettaglio è stato trattato con amore.
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B&BLeBiciclette Viale delle Alpi 52, 90144 Palermo (PA) tel: +39 3456707437 www.bblebiciclette.it info@bblebiciclette.it
Guidagolf EVENTI
"4 camere interpretate in stile Rough, firmate da Morph Design, studio Olandese"
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Guidagolf CANTINE
LA STORIA DEL CASTELLO E LA NOSTRA FAMIGLIA
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La famiglia Cerrato dĂ inizio alla costruzione dellâ&#x20AC;&#x2122;attuale Castello
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Guidagolf EVENTI
e scelte produttive mirano ad ottenere vini le cui caratteristiche qualitative siano riconducibili al territorio di secolare tradizione viticola del quale siamo parte Oggi. Castello di Verduno può vantare, grazie agli ettari di proprietà tra le colline di Verduno e Barbaresco, i più pregiati gioielli enologici di Langa: il Barolo, il Barbaresco ed il Verduno, una piccola perla enologica frutto del vitigno Pelaverga piccolo del quale l’azienda possiede il primo vigneto in purezza che sia stato impiantato nella zona di produzione. Le vigne sono seguite premurosamente dall’occhio 68
attento e dalla mano esperta di Franco. Ogni vite è curata, dalla potatura sino alla vendemmia, con l’obiettivo di ottenere la quantità di prodotto ottimale per raggiungere elevati standard qualitativi del frutto nel rispetto fisiologico della pianta. Se la vigna richiede cure attente e diradamenti estivi per consentire alle piante di maturare il frutto migliore anche nelle condizioni più difficili, in cantina il compito del cantiniere è di rispettare la personalità delle diverse uve e di esaltare quanto più possibile le caratteristiche dei loro terreni d’origine. Al Castello di Verduno la vinificazione si può definire “tradizionale”, in particolar modo per
Barolo e Barbaresco, con una fermentazione in tino aperto ed un lungo affinamento in grandi botti di rovere nella cantina di Barbaresco. Il processo produttivo è seguito con impegno e passione dall'enologo Mario Andrion che, partendo dai preziosi insegnamenti di Franco, ha apportato nuove conoscenze riuscendo ad integrare le consolidate tecniche langarole con piccole ma significative innovazioni. Negli ultimi anni si sono aggiunte nell’azienda forze nuove, quelle delle figlie di Franco Bianco e Gabriella Burlotto,Marcella e Giovanna. Legati da valori condivisi con tutti i collaboratori, lavorano secondo un’ottica di minimo intervento, attraverso una lenta, paziente ed attenta cura del frutto. La precisa selezione dei grappoli in vendemmia, le macerazioni calibrate, la lunga permanenza in botte, sono parte della filosofia aziendale che punta sempre a portare il vino davanti al consumatore nel momento in cui è già in grado di dare le maggiori soddisfazioni. è molta storia dentro all’azienda “Castello di Verduno” che oggi è di proprietà di Gabriella Burlotto e Franco Bianco. La grande storia, quella dei Savoia e di Re Carlo Alberto e la piccola storia, quella delle famiglie Burlotto e Bianco, che si sono intrecciate intorno ad un’unica, grande passione, quella per il più nobile dei vitigni piemontesi: il Nebbiolo. All’inizio del XVI secolo la Famiglia Cerrato dà inizio alla costruzione dell’attuale Castello. Con il Trattato di Cherasco (1631) Verduno
passa sotto la giurisdizione di Casa Savoia. La famiglia Rachis di Racconigi compra il Castello dagli Scozia e vende ogni proprietà al nizzardo Carlo Luigi Caisotti già Conte di Santa Vittoria e, dal 1739, Marchese di Verduno. Parte del castello viene successivamente ricostruita da Carlo Luigi Caisotti su disegno dell’architetto Juvarra. Donati i beni di Verduno in parti uguali agli Ospedali San Giovanni e Carità della città di
Torino, nel 1838 Re Carlo Alberto di Savoia acquista dai due istituti di carità il Castello di Verduno, affidando la direzione della tenuta e della cantina al Generale Carlo Staglieno, famoso enologo. Qui il Generale enotecnico sperimentò le prime vinificazioni del Nebbiolo con il metodo suggerito da Giulia Falletti Colbert, gettando le basi del Barolo odierno. E’ la storia del vino Barolo. Il Generale Staglieno, uomo d’armi ed enologo esperto, operò, su incarico del Re, per ottenere dai migliori vigneti ad uve Nebbiolo un grande vino: il Barolo del Castello di Verduno. Da allora le cantine del Castello non hanno mai smesso di ospitare nobili vini rossi in maturazione. La famiglia Burlotto, divenuta proprietaria del Castello all’inizio del ‘900, ha continuato la tradizione produttiva dei Savoia e nel 1953 le cantine vengono riattivate per la
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produzione del Barolo e del Verduno. Dopo quindici anni trascorsi in Eritrea, nel 1950 il Commendatore Giovanni Battista Burlotto, rientrò a Verduno. Pur essendo fortunato, a paragone delle troppe persone segnate dalla guerra, la situazione non era delle più rosee: le vigne ed il Castello, che suo nonno aveva acquistato all’inizio del secolo, erano ridotti in uno stato di completo abbandono. Al Commendatore Burlotto mancava quasi tutto ma non l’iniziativa: per far tornare a vivere l’intero complesso pensò di creare un punto d’incontro enogastronomico con la possibilità di soggiorno, così nel 1953, dopo un attento restauro, accolse i primi quindici ospiti che diventarono venti l’anno seguente… Ora le tre figlie del Commendatore e le rispettive famiglie dedicano, con passione, il loro tempo a ciò che è ora il Castello:albergo, ristorante, cantina e agriturismo. Verso la fine dell’800 anche a Barbaresco cominciava a crescere tra i viticoltori la fiducia nel Nebbiolo, così austero ed esigente, capace di resistere al tempo come pochi altri vini. La famiglia Bianco da tempo possedeva vigneti e coltivava la vite a Barbaresco, ma fu di Battista Bianco la decisione coraggiosa di mettersi a vinificare le proprie uve per produrre vino e commercializzarlo. Di questo Franco Bianco è infinitamente grato al nonno, che ha fatto di lui il produttore di un vino prezioso ed affascinante. La storia ha dato ragione a chi ha creduto nel vitigno Nebbiolo e Barolo e Barbaresco sono cresciuti in qualità e prestigio sui mercati
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di tutto il mondo. Franco Bianco e Gabriella Burlotto hanno fatto il resto, con un matrimonio che ha creato un caso unico nella storia dei due vini. Oggi l’azienda agricola Castello di Verduno possiede vigneti a Barbaresco e a Verduno, ma il Nebbiolo rappresenta il 70% della superficie vitata, seguito dai vitigni Pelaverga, Dolcetto e Barbera. Due sono i centri aziendali, destinati a distinte fasi produttive. A Barbaresco si trova la cantina di vinificazione dove nascono e maturano i sei vini a denominazione d’origine di produzione
aziendale: Barbaresco, Barolo, Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba, Langhe Nebbiolo e Verduno Pelaverga. A Verduno si imbottigliano i vini, che si affinano nelle centenarie cantine del castello fino al momento magico dell’incontro con la tavola. Dalle vinacce di Nebbiolo e Pelaverga, distillate separatamente dalla Distilleria del Barbaresco, nascono invece le grappe delle Cantine Castello di Verduno.
CASTELLO DI VERDUNO Via Umberto I°, 9 12060 Verduno CN Tel. 0172 470284 castellodiverduno.com
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Guidagolf EVENTIMANGIA Guidagolf
Sono innamorata del mio territorio «Non c’è un prodotto della mia terra che non amo, - dichiara ROSANNA MARZIALE li conosco tutti e la vera sfida è continuare a valorizzarli ogni volta e farlo in modo nuovo per renderli sempre unici» di MARIACRISTINA COPPETO
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n ristorante Le Colonne aperto negli anni ’50 con il nome “La Bomboniera” rinnovato negli ultimi anni, con gusto, stile e cura, ha comunque conservato la sua storia grazie alla signora Pasqualina, e ai figli di Gaetano Loreto, Rosanna e Maria L’atmosfera è elegante, raffinata, personale professionale, disponibile e con un servizio accurato. Erede di Gaetano Marziale, Rosanna ha fatto la gavetta prima nel ristorante di famiglia, poi da Gianfranco Vissani e da Martin Berasategui. Campana nel cuore, nell’anima e in cucina. Mette la sua terra nei piatti che prepara, la sua cucina prende spunto dalla tradizione locale, dai piatti storici campani e soprattutto dalle straordinarie materie prime del territorio. Ambasciatrice nel mondo della Mozzarella di bufala campana DOP. Rosanna Marziale è chef patron del ristorante Le Colonne di Caserta, dal 2013 stella Michelin. Il sorriso luminoso e il suo sguardo brillante fanno trasparire 74
l’amore e la passione con cui ogni giorno sostiene l’impresa di famiglia, a pochi passi dalla famosa Reggia. Si è formata al fianco di grandi maestri, quali Gianfranco Vissani e lo spagnolo Martin Berasategui, per poi tornare nella sua città d’origine. Ambasciatrice italiana nel mondo della mozzarella di bufala campana DOP, non perde occasione per sostenere le eccellenze del suo territorio, spesso fondendo l’amore per la ricerca gastronomica con l’impegno sociale. È il caso de La Cuoca Girovaga, cartoon nato per sensibilizzare i
più giovani sui temi della corretta alimentazione e della conoscenza dei prodotti del proprio territorio. Nella sua cucina, la mozzarella di bufala si trasforma in piatti gourmet. Imperdibili le varianti de La pizza al contrario e la celebre Palla di mozzarella ripiena, che oggi vanta anche una versione Thai. Con lei tradizione e ricerca viaggiano sempre di pari passo. Nella bio del suo sito si legge: “Dentro di me c’è una popolazione”. Ci spiega cosa intende? Ricorderete tutti l’espressione melting pot in prestito
dal vocabolario gastronomico, si usava per definire un amalgama di elementi diversi, con cui si identificava una società o anche una città, ad esempio New York, che racchiudeva storicamente tante culture, religioni e abitudini diverse. Quando ho scritto quella frase, anni fa, intendevo riferirmi ad un’emozione che fosse di questo tipo: il frutto di tante forze e tante energie diverse che formano insieme un popolo che si trasforma a sua volta in un segno ben riconoscibile, in un piatto unico o più semplicemente in una firma, in questo caso la mia. Campana al 100%, la sua cucina ha solide radici legate alla tradizione. Qual è la definizione di cucina a cui si sente più vicina? Si esatto, mi ispiro alla tradizione. Una cosa a cui spesso non si pensa è che un piatto, soprattutto tradizionale, va fatto tante e tante volte fino a che non diventa qualcos’altro. Del resto anche il piatto più tradizionale, tanto tempo fa, fu inventato da qualcuno e quindi la definizione più vicina alla mia visione della cucina è legata a Oscar Wilde: “Se la natura fosse stata confortevole, l’umanità
non avrebbe mai inventato l’architettura”. Quindi, mai fermarsi nella ricerca. Uno chef si esprime attraverso le sue ricette. Quali sono i piatti che più la rappresentano? Tra i piatti che più hanno stimolato la mia voglia di creatività, oltre La pizza al contrario e La palla di mozzarella, citerei anche la Sfera bianca con ripieno rosso, sintesi di un racconto di cibo di una persona a me molto cara. E poi il mio personale omaggio al Giappone, ricordando con ammirazione il grande rispetto che i nipponici hanno per il lavoro, ho ripensato il tradizionale tonkatsu utilizzando la pancetta di maialino nero
casertano insieme a strati di mozzarella, a c c om p a g n a ndol i con tante salse posizionate nel piatto come se fosse un quadro di Pollock. Visto il forte legame con il territorio d’origine e le sue materie prime eccellenti, a quali ingredienti non potrebbe mai rinunciare? Lo ripeto sempre, sono innamorata del mio territorio e dei suoi prodotti. Non c’è un prodotto della mia terra che non amo, li conosco tutti e la vera sfida è continuare a valorizzarli ogni volta e farlo in modo nuovo per renderli sempre unici. I suoi piatti hanno un’identità ben precisa, raccontano un percorso, una terra, una storia. Come nasce l’ispirazione per queste creazioni? L’ispirazione nasce con me, con la mia vita di ogni giorno. Quando arriva, cerco di coglierla in pieno e di svilupparla. Da lì l’idea di un piatto, un viaggio nel mondo e un modo di lavorare seguendo una ricerca ben precisa. Fonte Diners for Food in collaborazione con Sale&Pepe. Per l'intervista completa visita: http://www.dinersforfood.com/ reviews/rosanna-marziale-laregina-della-mozzarella/ 75
Guidagolf CHEF
LO CHEF
Rosanna Marziale cuoca del ristorante Le Colonne e di San Bartolomeo Casa in Campagna
Le mie identità nascoste «Io sono anche un contadino appassionato, un mangiatore sensuale, un bambino che si costruisce il suo catalogo di sapori, un vecchio fornaio, un pescatore di alici, un pastore, un mastro casaro e un navigatore di internet e tanto altro»
ono Rosanna Marziale cuoca del ristorante Le Colonne e di San Bartolomeo Casa in Campagna. Questa è la mia identità convenzionale. Quella con la quale chi legge riesce a farsi un idea di me ma è anche quella che è scritta sul campanello di casa mia. Ma questa identità è uno pseudonimo. Come quella di ognuno di voi, forse. Dentro di me c’è una popolazione. Io sono anche un contadino appassionato, un mangiatore sensuale, un bambino che si costruisce il suo catalogo di sapori, un vecchio fornaio, un pescatore di alici, un pastore, un mastro casaro e un navigatore di internet e tanto altro. Sono le mie identità nascoste: dal loro dialogare e dal loro avvicendarsi nella mia mente nascono le scelte che compio in cucina. Se ho scelto come identità prevalente quella di chef è perché mi dà la possibilità di avere il ruolo di solista creativo in questo coro di voci che ho dentro e che canta il cibo. Le mie partiture sono le ricette. E’ con le ricette che uno chef si esprime, non con discorsi teorici. Come un pittore con i suoi quadri, un contadino con i suoi campi e un cacciatore con il suo carniere. Mostrando una ricetta lo chef dice tutto, racconta la sua storia e dà voce alle sue identità forse!
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Guidagolf EVENTI
PALLA DI MOZZARELLA Ingredienti: 140 g di mozzarella di bufala 40 g di tagliolini 18 g di pesto, 5 g di formaggio grattugiato grana, 1 uovo 5 g di farina, 30 g di pane grattugiato pane, polenta, pancarrè, olio per friggere, sale e pepe. Totale palla 216 grammi Ingredienti per la salsa di piselli: 75 g di piselli congelati 22 ml di acqua, 10 g di scalogno, 1 g di lardo, 10 g di olio extravergine di oliva, sale. Totale sugo 100 ml per piatto Preparazione: Saltate i taglierini cotti molto al dente con la salsa di basilico abbondante e lasciateli da parte. Preparate un recipiente con acqua fredda e ghiaccio. Sbattete le uova, e adagiate la farina in un piatto e il pane grattugiato in un altro. In un pentolino a bagnomaria (80°C) fate sciogliere la mozzarella,
tagliate in quattro parti da 80 grammi cadauna ed allargate tipo pizza (questa esecuzione deve essere fatta in fretta per non far raffreddare la mozzarella in maniera tale da poterla rimozzare), farcite con i taglierini conditi al basilico e chiudete formando una palla. Immergete subito in acqua fredda con ghiaccio, dopo un minuto asciugate la mozzarella, passate nella farina nelle uova e nel pane grattugiato per due volte. Friggetela nell’olio bollente. Fate andare in un pentolino l’olio lo scalogno ed il lardo, lasciate soffriggere ed inserite i piselli dopo aver eliminato il lardo; frullate aggiungendo l’acqua e passate con un colino stretto. Sistemate la salsa di piselli in una fondina a specchio ed adagiate la palla di mozzarella al centro.
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Guidagolf CULTURA
Il nuovo MUSEO EGIZIO festeggia il PRIMO ANNO A meno di un anno dall’apertura, il Museo Egizio mantiene le promesse con l’inaugurazione di un nuovo spazio espositivo di 600 mq intitolato a Khaled al Asaad dove è allestita la prima mostra temporanea
oco piu di un anno fa, il 1° Aprile del 2015, il nuovo Museo Egizio inaugurava, con 10.000 mq di spazio espositivo, 15 sale per un percorso di circa 2,5 km e 3300 reperti un museo completamente rinnovato. Un allestimento contemporaneo per una collezione antichissima che finalmente risponde ad un pubblico sempre più numeroso ed esigente. Il Museo Egizio oggi compete a livello internazionale, parla 7 lingue (è il primo “chinese friendly” del Piemonte e uno dei pochi in Italia) e propone testi di sala in arabo, in omaggio alla cultura di provenienza delle opere che ha l’onore e l’onere di custodire. Le attività sono state frenetiche e 78
Guidagolf Galleria del ReEVENTI
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« QUANDO ABBIAMO INAUGURATO IL NUOVO MUSEO EGIZIO CI SIAMO RIPROPOSTI DI METTERE AL CENTRO LA RICERCA SCIENTIFICA... » incessanti: 20 conferenze in Museo con relatori di grande prestigio, 15 lectiones magistralis del Direttore Christian Greco presso i più grandi musei internazionali e i maggiori istituti di cultura del mondo. Il primo grande passo del Museo Egizio fu nel 2006 con le Olimpiadi Invernali e il raddoppio di visitatori (529.911 visitatori). Oggi, a 10 anni esatti di distanza, un nuovo raddoppio: 939.512 visitatori dal 1 aprile 2015 al 1 aprile 2016 confermano l’Egizio nella top ten dei Musei più visitati d’Italia. E insieme ai numeri crescenti di pubblico si aggiunge un sorprendente ampliamento del target: la fascia 18-25 e 25 -40 risulta finalmente una presenza consistente che apprezza le scelte innovative dell’allestimento e l’utilizzo di nuove tecnologie per raccontare le collezioni. Ed è sempre del 2015 l’inaugurazione di un secondo percorso speciale - le Gallerie della Cultura Materiale - che finalmente rispondono alla domanda dei visitatori: “Cosa custodite nei magazzini?”. Degli oltre 50.000 pezzi presenti nei depositi, più di 11.000 sono oggi fruibili grazie a un allestimento di grande impatto che ordina i reperti per tipologia, materiali, forma e funzione. E ad un anno dall’apertura, il Museo Egizio mantiene le promesse con l’inaugurazione di un nuovo spazio espositivo di 600 mq intitolato a Khaled al Asaad dove è stata allestita la prima mostra temporanea: “Il Nilo a Pompei” che 80
indagava la ricezione della cultura egizia nel bacino Mediterraneo e in particolare in Campania. Si è conclusa il 2 ottobre 2016. “Il nuovo percorso delle collezioni permanenti e la mostra temporanea come sottolinea la Presidente Evelina Christillin, rieletta per il prossima quadriennio, stanno riscuotendo un forte successo di critica e di pubblico. L’affluenza registrata in questo primo anno ci rende orgogliosi e conferma le enormi potenzialità di questo Museo. Un anno fa inauguravamo, nel rispetto dei tempi e dei costi previsti, il nuovo Museo Egizio. Oggi come allora siamo consapevoli che non si è trattato di un punto di arrivo, ma di un punto di partenza. In questo primo anno abbiamo rispettato gli obiettivi che ci eravamo posti: innanzitutto quello di offrire ai nostri visitatori un museo vivo, in continuo movimento, sempre aperto a nuove sfide e opportunità." Uno degli obiettivi che il rinnovato Museo si è sin da subito posto è quello di tornare ad essere un punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale e questo obiettivo diventa raggiungibile anche grazie alla possibilità di destinare alla ricerca € 250.000 del budget del 2016. Quello che si presenta oggi è un museo fortemente legato al territorio, ma anche aperto al dialogo internazionale: sono infatti molteplici le relazioni con le più importanti istituzioni culturali italiane ed estere. Il
IL NILO A POMPEI Guidagolf EVENTI Presidente Evelina Christillin Direttore Christan Greco
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Direttore Christian Greco ha tenuto conferenze presso l’EES e l’Istituto italiano di cultura al Cairo, l’ Università di Basilea, Kunsthistorisches Museum di Vienna, British Museum, il CIPEG di Monaco, Metropolitan Museum of Art di New York, Museum of Fine Arts di Boston, Smithsonian Institution di Washington, Università di Oxford, l’ EES di Londra. In Italia ha presentato il Museo presso il Museo Civico Archeologico di Bologna, Università Cattolica di Milano, Università degli Studi della Basilicata, Università di Pisa, TED per Vicenza, Congresso Internazionale di Egittologia a Firenze, l’IBAM di Catania, il "Mediterranean Forum on Water Resources" a Matera. Forte è stata anche la presenza sul territorio nelle Università, nei licei e nelle scuole, come la Scuola Holden, al Salone del Libro, al Centro di Restauro di Venaria Reale o in occasione di convegni come “Torino Spiritualità”. Il Museo Egizio vive un rinnovato interesse anche come ente prestatore: solo nel 2016 ha concesso in prestito più di 46 opere esposte: a Lille, in occasione della mostra dedicata a Seostris III, al
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Metropolitan Museum di New York per la mostra dedicata al Medio Regno e poi presso i musei di Tokio, Osaka, Madrid, Québec City e, più vicino a noi, a Bologna, dove il Museo Egizio ha collaborato alla mostra “Egitto. Splendore Millenario”. Molto significativa è stata poi la presenza all’Expo 2015 dove una gigantografia di 7 metri di diametro di una terracotta di epoca predinastica caratterizzava il
sempre maggiori connessioni tra l’Egitto e le arti, come già avvenuto, nel 2015, grazie alla collaborazione tra il Teatro Stabile e il Torino Jazz Festival. Un museo molto dinamico anche sui digital media: oltre 2 milioni di visualizzazioni del sito web del museo con una permanenza media di quasi 3 minuti. La pagina Facebook ha visto raddoppiare il numero dei propri fan che sono oggi 101.000, così come il profilo
Padiglione Zero. Le proposte didattiche hanno visto una straordinaria partecipazione di pubblico: 152.144 persone hanno preso parte alle 6854 visite guidate e ai laboratori. Durate l’anno il Museo ha poi ospitato 10.249 gruppi che hanno potuto fruire i nuovi spazi museali, oggi in procinto di accogliere altri eventi come concerti e spettacoli teatrali ed altre iniziative volte a creare
di Twitter che conta oggi più di 11.100 followers. Da oggi sarà inoltre attivo un nuovo profilo Instagram, ed è tra gli obiettivi anche quello di raggiungere ulteriori target di pubblico attraverso nuovi canali di social media. Dati in forte crescita anche per il Museumshop (con un incasso totale di oltre € 2.200.00 euro) che, grazie alla ricerca, ha visto un’impennata
NUOVO PERCORSO
DELLE COLLEZIONI PERMANENTI E LA MOSTRA TEMPORANEA STANNO RISCUOTENDO UN FORTE SUCCESSO DI CRITICA E DI PUBBLICO » 82
Statua di Ramesse II Nuovo Regno / XIX Dinastia (1292 A.C.-1190 A.C.) Granodiorite Statua di Thutmosi III Nuovo Regno / XVIII Dinastia (1532 A.C.-1292 A.C.) Granodiorite
delle vendite delle pubblicazioni ufficiali del Museo: sono stati venduti 47.513 volumi. Il libro più venduto è stata la Guida alle Collezioni, seguita dal Catalogo ufficiale. Questi risultati posizionano il Museumshop ai primi posti delle statistiche nazionali del settore. “ Quando abbiamo inaugurato il nuovo Museo Egizio ci siamo riproposti di mettere al centro la ricerca scientifica, consapevoli che solo grazie a questa si possano offrire al nostro pubblico contenuti sempre aggiornati. afferma il direttore Christian Greco. Durante il primo anno il Museo ha tracciato le linee di ricerca per il futuro: lo studio della cultura materiale e le analisi archeometriche connesse; la metastoria del Museo Egizio; la ricezione dell’antico Egitto; l’archeologia e lo studio dei contesti”.
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Gruppo statuario di Amon e Horemheb Nuovo Regno / XVIII dinastia (1532 a.C.-1292 a.C.) calcare
UN PERCORSO NUOVO
Si parte da qui: nuovi tesori, una nuova esperienza l Museo Egizio – nato nel 1824 – è il più antico museo dedicato alla civiltà sviluppatasi sulle rive del Nilo e vanta la seconda collezione di antichità egizie del mondo nonché la più importante al di fuori dell’Egitto. Nei suoi quasi 200 anni di storia, il Museo si è più volte trasformato, rinnovato e ripensato, cercando di coniugare le esigenze della ricerca scientifica con quelle di fruizione del pubblico. Sotto il profilo istituzionale il Museo Egizio si è distinto per innovazione quando il 6 ottobre 2004 è stata ufficialmente costituita la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino che rappresenta il primo esperimento 84
di costituzione, da parte dello Stato Italiano, di uno strumento di gestione museale a partecipazione privata. La Fondazione è stata costituita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – che ha conferito in uso per 30 anni le collezioni museali – insieme alla Regione Piemonte, alla Provincia di Torino, alla Città di Torino, alla Compagnia di San Paolo e alla Fondazione CRT. Nell’art.1 dell’Atto Costitutivo è descritto l’obiettivo della Fondazione: “Assicurare la gestione, la conservazione, la manutenzione, la valorizzazione, la promozione e l’adeguamento strutturale, funzionale ed espositivo del Museo delle Antichità Egizie di Torino”. Tale obiettivo è stato raggiunto lo scor-
so aprile 2015 con l’inaugurazione del Museo Egizio: un progetto da 50 milioni di euro sostenuto dai soci fondatori, 5 anni di lavori di rifunzionalizzazione, restauro e messa in sicurezza del palazzo seicentesco di via Accademia delle Scienze. Lo spazio museale è oggi raddoppiato - circa 10.000 mq - e comprende 5 piani, 15 sale, per 3300 oggetti esposti e uno spazio espositivo di 600 mq destinato alle mostre temporanee. Si tratta di un profondo ripensamento del Museo sotto la direzione di Christian Greco che ha elaborato un progetto scientifico in grado di competere con i grandi musei internazionali. Il percorso museale ricostruisce la storia del Museo e delle collezioni, i contesti archeologici degli oggetti in mostra ma anche la storia delle missioni, la loro organizzazione, il loro modo di operare. Foto e documenti d’archivio trovano finalmente posto nel nuovo allestimento, che ha riportato anche visivamente l’Egitto nelle sale: a questo concorrono le splendide ricostruzioni in 3D della Tomba di Kha, della cappella di Maia e della tomba di Nefertari. Al centro del nuovo progetto scientifico e dell’attuale allestimento,è stata posta la ricerca come strumento più idoneo alla valorizzazione della collezione e al dialogo con le istituzioni museali e di ricerca nazionali e internazionali. Il Museo Egizio è un ente di ricerca che ambisce a recuperare il suo storico ruolo di riferimento nell’ambito della comunità scientifica internazionale. In questa direzione si inscrive anche il ritorno del Museo in Egitto con l’avvio, nel maggio del 2015, di una missione congiunta italo-olandese nel sito archeologico di Saqqara. Le prospettive di ricerca portate avanti dal Museo Egizio si inseriscono in un contesto di internazionalizzazione e di apertura a centri di studio e di ricerca italiani, europei ed extraeuropei. Numerose convenzioni con Musei, Università e istituzioni di ricerca sono state avviate sulla
base di quattro linee di indirizzo: lo studio della cultura materiale e le analisi archeometriche connesse; la metastoria del Museo Egizio; la ricezione dell’antico Egitto; lo studio e la pubblicazione di papiri provenienti dal sito archeologico di Deir el Medina. Quest’ultimo progetto coinvolge studiosi del Museo Egizio, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, l’Archivio di Stato di Torino e le università di Liegi, Oxford, Leiden, Basilea e Copenaghen. Il Museo Egizio ha già all’attivo alcune interessanti collaborazioni con i Dipartimenti di Scienze della Terra, di Fisica e di Antropologia di vari atenei, tra cui quelli di Torino e di Padova, oltre che con il Centro di Conservazione e Restauro della Venaria Reale. Prestigiosa è inoltre la fattiva collaborazione con i Musei Vaticani. L’attività di ricerca, portata avanti dal dipartimento scientifico del Museo Egizio è anche un efficace strumento di comunicazione con il pubblico sempre più numeroso che il 21 aprile, a poco più di un anno dalla ria- MUSEO EGIZIO portura ha raggiunto il milione V. Accademia delle 6 - Torino di visitatori. Il Museo intende Scienze, museoegizio.it caratterizzarsi con un’offerta dinamica e sempre aggiornata: in quest’ottica si inserisce il ciclo di conferenze divulgative con la partecipazione di curatori e studiosi provenienti da importanti istituzioni culturali per raccontare al pubblico le più importanti ricerche sull’Antico Egitto e sui tesori del Museo. Un’altra novità è rappresentata dall’apertura delle “Gallerie della Cultura Materiale” che, con oltre 11.000 reperti provenienti dai depositi del Museo, rappresenta un’esposizione parallela pensata per offrire al pubblico nuovi contenuti, un diverso criterio allestitivo e una nuova prospettiva sul ruolo dei depositi museali. La Presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie è Evelina Christillin, il Direttore è Christian Greco. 85
Guidagolf CULTURA
Da RESIDENZA della REGALITÀ A CULLA DEL SENATO ITALIANO « La casa dei secoli è il Palazzo Madama. Nessun edificio racchiude tanta somma di tempo, di storia, di poesia nella sua decrepitudine varia. [...] Il Palazzo Madama è come una sintesi di pietra di tutto il passato torinese, dai tempi delle origini, dall'epoca romana, ai giorni del nostro Risorgimento. » (Guido Gozzano, L'Altare del Passato, La casa dei secoli)
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on è scorretto affermare che Palazzo Madama nasce con la città: il primo nucleo di quello che oggi vediamo risale alla fondazione di Torino, e costituiva una delle porte d’ingresso al castrum romano, divenuto colonia durante il principato di Augusto con il nome di Julia Augusta Taurinorum. Trasformato in casaforte dai Savoia-Acaja intorno alla metà del XIV secolo, fu utilizzato a scopi militari e diplomatici ma non come residenza ufficiale. Fu l’arrivo di Cristina di Francia, la prima Madama Reale, a cambiare il destino di Palazzo Madama. Figlia di re Enrico IV di Francia e di Maria de’ Medici, usava firmarsi “Duchessa di Savoia, Re di Cipro”, sfruttando un titolo puramente nominale ereditato da Anna di Lusignano. Nel 1638 Cristina, divenuta reggente a seguito della morte del marito Vittorio Amedeo I di Savoia, elegge il vecchio castello degli Acaia a sua stabile residenza di rappresentanza. Elemento cardine della campagna di lavori da lei promossa è la copertura dell'antica corte medievale a cielo aperto, realizzata dall'architetto Carlo di Castellamonte. In seguito la duchessa progetta il riallestimento e la decorazione delle stanze del suo appartamento, con affaccio privilegiato verso piazza Castello. Castellamonte progettò per lei anche il rinnovamento del Castello del Valentino. Madama Cristina lasciò la reggenza solo alla sua morte, nel 1663, ma il suo percorso fu seguito anche dalla seconda moglie di Carlo Emanuele II: Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours,
lontana cugina del Duca. Reggente dal 1675 al 1684, a lei si deve un'imponente serie di lavori di rinnovamento degli interni che, interrotti dalle vicende belliche che culminano con l'assedio di Torino nel 1706, si concludono con la costruzione della scenografica facciata con lo scalone, opera di Filippo Juvarra, tra il 1718 e il 1721. Lo stile elegante e luminoso delle forme ideate dall'architetto messinese risponde egregiamente alle nuove esigenze di funzionalità cerimoniale. Il Palazzo fu trasformato in museo dedicato alle arti decorative nel 1863, prendendo a modello quello che oggi conosciamo come Victoria&Albert Museum, con il compito di documentare la storia del lavoro dalle epoche più remote al presente, su modello di quello che oggi è conosciuto come Victoria&Albert
Museum, e di accogliere ed esporre le opere d'arte italiana moderna. Questo impianto iniziale si modifica nei decenni successivi, quando viene abbandonato il terreno della ricerca archeologica e dell’etnografia. Nel corso dei decenni ha beneficiato di numerose donazioni, tra cui quella di Emanuele Tapparelli D’Azeglio, che lo ha diretto dal 1879 al 1890, alla cui “febbre” da collezione è dedicata una mostra inaugurata il 1 dicembre 2016 Palazzo Madama. Grazie alle donazioni e alle acquisizioni, le collezioni del museo spaziano dalla preistoria al Novecento, con reperti provenienti da tutto il mondo. 87
Guidagolf CULTURA
Essenza Unica regalatevi l’essenza unica realizzata da aquaflor dedicata in esclusiva alla mostra di marilyn monroe, sosterrete così Palazzo Madama, IL MUSEO A MISURA DI FAMIGLIA!
MARILYN MONROE, UNA DONNA PER LE DONNE testimonial d’eccezione della raccolta fondi di palazzo madama
MM Parfum by Sileno Cheloni PIRAMIDE OLFATTIVA TESTA Accordo aldeidico floreale con note di rosa, gelsomino e frangipane CUORE Iris fiorentino, vaniglia del Madagascar FONDO Boisé con note di sandalo di Mysore in accordo con muschio bianco La visita alla mostra Marilyn Monroe. La donna oltre il mito è un’emozionante esperienza sensoriale, grazie all’essenza, creata in esclusiva by AquaFlor Florence, che accoglierà il pubblico già all’ingresso del museo guidandolo in un percorso olfattivo totalmente immersivo. Il maestro Sileno Cheloni, affascinato dai contenuti della mostra e ispirato dagli oggetti personali appartenuti all’attrice, ha creato un profumo su misura che cattura i tratti più intimi della donna, oltre il mito. Un’essenza che parla dei fiori, dei colori e dei profumi che Marilyn amava e sceglieva come simboli della sua anima. Una piramide olfattiva che mescola un accordo aldeidico floreale con note di rosa, gelsomino e frangipane. Insieme ad Iris fiorentino, vaniglia del Madagascar con un fondo di Boisé con note di sandalo di Mysore e muschio bianco. 88
Guidagolf EVENTI
La Partnership con AquaFlor e il sostegno di San Carlo dal 1973 hanno reso possibile la realizzazione di un altro importante progetto ispirato a Marilyn, il lancio di una raccolta fondi
“IL MUSEO A MISURA DI FAMIGLIA” L’obiettivo è raccogliere 20.000 euro da destinare all’acquisto di beni e servizi di accoglienza, didattica e comunicazione fondamentali per un Family Museum. Palazzo Madama ha deciso di far declinare l’essenza MM in quattro differenti prodotti di alta profumeria come premi e originali ricordi che verranno donati a tutti coloro che sosterranno questa corsa di solidarietà: donando 3 euro riceverete una saponetta MM tonda by AquaFlor donando 10 euro riceverete un sapone lingotto MM by AquaFlor donando 55 euro riceverete un’acqua idratante MM by AquaFlor donando 120 euro riceverete un profumo MM by AquaFlor
Ogni singolo contributo sarà importante per raggiungere i GOAL.
ACQUISTARE BENI & SERVIZI 4 passeggini, 3 fasciatoi nei bagni maschili, 4 seggioloni in caffetteria, 2 poltrone per allattamento 2 sedili sicurezza GOAL: 5.000 euro MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE Eventi di promozione e coinvolgimento della comunità Pubblicità Copertura della campagna di raccolta Fondi GOAL: 5.000 euro IMPLEMENTARE L’OFFERTA DIDATTICA Kit-valigetta, 5 laboratori sperimentali attività colori, musica, racconto in museo, Percorsi di visite per famiglie e bambini GOAL: 10.000
E per tutti gli appassionati di Marilyn che non sono riusciti a visitare la mostra, e per coloro che a Natale desiderano un regalo speciale, per la propria compagna MM è disponibile al pubblico in poche selezionate location: Bookshop di Palazzo Madama Negozio San Carlo dal 1973, Torino Negozio Aquaflor, Firenze
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LE GRANDI MOSTRE MAJOR EXHIBITIONS
Pieter Brueghel Il Giovane/the Younger, Danza nuziale allâ&#x20AC;&#x2122;aperto/ The Outdoor Wedding Dance, 1610 Peterhof State Museum Reserve Masbedo 92
BRUEGHEL. CAPOLAVORI DELL’ARTE FIAMMINGA BRUEGHEL. MASTERPIECES OF FLEMISH ART
21 settembre 2016 - 19 febbraio 2017
SALE DELLE ARTI
La più importante congrega di artisti fiamminghi - da Pieter Brueghel il Vecchio al pronipote Abraham straordinaria interprete dello SPLENDORE DEL SEICENTO E DEL SETTECENTO con opere diventate MARCHIO DI ECCELLENZA nell’arte pittorica. The most influential group of Flemish artists – from Pieter Brueghel the Elder to his great-grandson Abraham – are extraordinary interpreters of the SPLENDOR OF THE 17TH AND 18TH centuries with their MARKS OF EXCELLENCE in pictorial art. A cura di/curated by SERGIO GADDI e ANDREA WANDSCHNEIDER in collaborazione con/in collaboration with Prodotta e organizzata da Arthemisia Group.
MASBEDO. HANDLE WITH CARE
CITRONIERA 29 ottobre 2016 - 15 gennaio 2017 Il nuovo progetto multimediale del duo artistico composto da Iacopo Bedogni e Nicolò Massazza: Handle With Care - presentato insieme ad altri video inediti - è una riflessione personale sul tema del RESTAURO, della CONSERVAZIONE del patrimonio culturale e della cura dell’immagine. The new multimedia project of the artistic duo consisting of Iacopo Bedogni and Nicolò Massazza: Handle With Care, presented with other previously unseen videos, is a personal reflection on RESTORATION, the CONSERVATION of the cultural heritage and safeguarding images A cura di / curated by PAOLA NICOLIN in collaborazione con / in collaboration with ARTISSIMA, CENTRO CONSERVAZIONE E RESTAURO “LA VENARIA REALE”, SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO, SNAPORAZVEREIN, IN BETWEEN ART FILM, MEDIAARTS
MERAVIGLIE DEGLI ZAR. I ROMANOV E IL PALAZZO IMPERIALE DI PERTERHOF THE WONDER OF THE TSARS. THE HOUSE OF ROMANOV AND THE IMPERIAL PALACE PETERHOF 16 luglio 2016 - 29 gennaio 2017
SALE DELLE ARTI
Lo splendore e le atmosfere di uno dei complessi di PALAZZI E FONTANE PIÙ SONTUOSI D'EUROPA - voluto dai sovrani russi PIETRO IL GRANDE e CATERINA LA GRANDE sulle rive del Mar Baltico - viene rievocato attraverso grandi proiezioni, dipinti, abiti, porcellane, arazzi ed oggetti preziosi. The splendor and the atmosphere of one of the FINEST COMPLEXES OF PALACES AND FOUNTAINS IN EUROPE conceived for PETER THE GREAT and CATHERINE THE GREAT on the shore of the Baltic Sea - is celebrated here with big projections, paintings, dresses, china, tapestry, and precious objects. A cura di / curated by ELENA KALNITSKAYA in collaborazione con / in collaboration with THE PETERHOF STATE MUSEUM-RESERVE, SAN PIETROBURGO
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La Venaria Reale - Piazza della Repubblica 4 10078 Venaria Reale (Torino)
Guidagolf CULTURA
Le FIGURE dei SOGNI Marionette, burattini, ombre nel teatro orientale
Il teatro di figura è l’arte teatrale che utilizza burattini, marionette, ombre o altri oggetti figurati come protagonisti della rappresentazione scenica. Antiche fonti letterarie indiane e cinesi, datate circa all’inizio dell’era corrente, sembrano alludere all’utilizzo di pupazzi figurati in contesti rituali religiosi e funerari, così come diverse leggende e miti si rifanno alla proiezione simbolica di un’ombra. In base a questi elementi non è possibile tuttavia stabilire con esattezza l’origine geografica e storica di questa forma di teatro, utilizzata fin da tempi remoti per narrare storie di uomini, dei ed eroi attraverso un linguaggio sensoriale e immediato. Il teatro di figura orientale, nelle sue differenti declinazioni nazionali, ha un alto valore culturale e viene rappresentato in occasione di varie cerimonie private, come i matrimoni, ricorrenze pubbliche e festività religiose, è spesso accompagnato dalla musica e si distingue per l’utilizzo di diverse tecniche. Il teatro delle ombre è realizzato proiettando figure piatte di pelle o cartone, incise e decorate, su uno schermo semitrasparente, illuminato posteriormente per creare la visione del movimento delle immagini. È una forma di spettacolo molto antica ed è diffusa prevalentemente in India meridionale, in Cina,
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in Indonesia (Giava e Bali), in Thailandia, in Malesia e in Turchia. Il teatro delle ombre orientali approda in Italia meridionale nel XVII secolo e si diffonde in Europa, in particolare in Francia, dopo la metà del XVIII secolo. I burattini, mossi dal basso, si dividono a seconda del supporto utilizzato per la loro animazione, che può essere uno o più bastoncini (burattini a stecca) o le mani (burattini a guanto). Si ritiene che questa forma di animazione delle figure, sia a scopo ludico sia a scopo evocativo, abbia origine molto antica e fosse diffusa in tutta l’Asia. Le marionette sono pupazzi realizzati prevalentemente in legno, cartapesta e stoffa che compaiono in scena a corpo intero e sono mossi dall’alto attraverso l’uso di fili. Nonostante sia attestata la presenza di bambole meccaniche e fantocci a scopo divinatorio in diverse culture orientali fin da tempi remoti, non è possibile individuare con certezza l’origine delle marionette in questi precedenti. Alcuni studiosi ritengono che questo genere di rappresentazione si sia diffuso in tutta l’Asia e l’Europa attraverso la migrazione di popolazioni gitane, originarie dell’India nordoccidentale.
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Guidagolf SUL CAMPO
IL PITCHING Ricordate: il golf è passione, vitalità e sfida con sé stessi Non si ha che da imparare!
Il gioco del golf non è solo potenza, forza e tiri lunghi atti a superare soglie di 250 yard. Nel golf il gioco corto e le tattiche per la riduzione della distanza dalla buca sono fondamentali per poter avere un buon score ed abbassare il proprio handicap. La maggior parte delle gare, infatti, vengono risolte dai colpi di avvicinamento: chipping, pitching e putting.
palla si compone di un volo iniziale a traiettoria maggiore rispetto al percorso di rotolamento sul green (roll) successivo. A tal fine, si esegue con bastoni con faccia molto inclinata, per generare una traiettoria alta. Fanno parte della “famiglia” dei wedges adatti il Sand, il Pitch e il Lob, usati per far coprire dal colpo una distanza inferiore ai 50 metri circa. Il pitch si gioca quando, durante una gara, uno o più ostacoli si intromettono tra il prossimo colpo e l’avvicinamento alla buca: ruscelli, sabCos’è il pitching? bia, terreno insidioso in particolare. Sono due Il pitch è un colpo con una partico- le regole fondamentali per poter eseguire un lare caratteristica: la traiettoria della ottimo pitch:
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1) Posizione L'impugnatura è più corta, e la posizione è più vicina alla palla rispetto agli altri swing. La palla va colpita durante il downswing, con il peso del corpo spostato sulla gamba sinistra. 2) Colpo In nessuna fase dello swing, prima di colpire la palla, la testa del bastone dovrà superare ed oltrepassare il grip del bastone. Il colpo dovrà essere dolce, per non far andare la palla lontano. Bisogna resistere alla tentazione di bloccare lo swing subito dopo l'impatto. A differenza dello swing comune, non ci sarà bisogno di utilizzare il movimento dei fianchi poiché quel moto genera la potenza che, nel pitching, non è necessaria. Si deve semplicemente finire con il petto che guarda l'obiettivo e lo shaft che punta su di esso.
Preparazione e trucchi
Prima di eseguire il tiro, conviene simulare il colpo di una palla immaginaria per cercare la giusta posizione e, mentalmente, stabilire dove voler indirizzare il tiro. E' fondamentale concentrarsi sul dove vorremmo che la palla si fermi dopo il volo ed il breve roll, e non sul superare l'ostacolo che ci si para innanzi: questo trucchetto mentale è molto utile per non fossilizzare la mente sul problema della conformazione del campo davanti ai propri occhi, e serve per focalizzarsi sull'obiettivo del tiro, dove vorremmo che la palla si fermi. Vedere, immaginare e sentire la palla vi aiuterà a prefissare ciò che volete fare. Quello che non volete fare, e cioé finire nel bel mezzo del ruscello, della sabbia o del terreno insidioso non dev'essere nei vostri pensieri.
Un atteggiamento positivo è sempre sinonimo di un aiuto prezioso: non demoralizzatevi se, per arrivare in buca, i primi tiri non sono andati secondo le aspettative. Rischiate un effetto domino che vi porterà inevitabilmente a dei pitch sbagliati, compromettendo ulteriormente l'handicap di gioco. Il linguaggio del corpo aiuta sé stessi: durante il raggiungimento della palla, mantenete la schiena dritta, fiato controllato e testa verso l'obiettivo. Tutto è concentrato in poche semplici mosse, ma decisamente molto utili. E ricordate: il golf è passione, vitalità e sfida con sé stessi. Non si ha che da imparare! 97
Guidagolf CAMPO GuidagolfSUL EVENTI
IL PUTTING
“Metà del golf è divertimento, l’altra metà è putting!” Peter Dobereiner
Per essere onesti sin dall'inizio, proprio sul putting green si decidono le sorti di un incontro, sia esso una partita tra amici o un torneo del tour professionistico. Il putting è un colpo decisivo che incorpora numerose componenti di meccanica, tecnica, sensibilità e adattamento. Impugnatura: per eseguire un buon putt il polso dev'essere rigido, per aver meno gioco possibile su di esso. I palmi di entrambe le mani devono essere posti gli uni agli altri e i pollici vanno rivolti verso il centro del greed del putt. Così facendo, l'azione del polso risul-
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terà al minimo indispensabile. Un'alternativa consiste nel portare la mano principale nella parte inferiore del grip con il palmo al lato dell'impugnatura, ed entrambi i pollici che guardano verso il basso. In questo caso sarà il polso sinistro ad essere minimizzato nel suo movimento durante il colpo. La palla: è necessario che sia posizionata perpendicolarmente sotto gli occhi Stance: lo shaft del putter dev'essere in posizione verticale rispetto alla palla. Inoltre, la linea che scende dalle spalle all'impugnatu-
meccanica, tecnica, sensibilità e adattamento
ra deve formare un triangolo che dev'essere mantenuto nelle sue dimensioni sia durante il posizionamento che durante il colpo, al fine di una maggiore precisione. Come trovare il punto esatto della faccia del putter con cui colpire la palla? Un trucco molto semplice vi aiuterà: impugnando il ferro sollevato da terra, battete un tee sulla faccia del putter. La zona dove non sentirete alcun tipo di vibrazione sarà quella ottimale con cui colpire la palla. La lettura del Green Una grossa difficoltà consiste nel saper leggere il green, controllandone le andature e ipotizzando il tiro da effettuare in modo tale da prendere la buca anche da un metro/un metro e mezzo. Per una buona lettura del green conviene allontanarsi di 4/4,5 metri dalla palla, abbas-
sandosi di molto per permettere di avere una buona visuale. Una volta fatto ciò, bisogna immaginare il percorso della palla mentre ruota lungo la linea di tiro che vorremmo ottenere. Dopo aver scelto la linea di tiro, è anche possibile passarci intorno, dando un'occhiata alla pendenza del terreno, per notare se vi sia una salita o una discesa. Prima di colpire la palla, immaginate la traiettoria che volete che prenda, e simulate il tiro controllando anche che la vostra testa non dondoli insieme al movimento del corpo, ma sia rivolta verso la buca. In tal modo avrete idea della giusta forza da utilizzare e della distanza da coprire prima del colpo e la vostra mente saprà che dovrà ripetere, al momento del putt, quanto fatto pochi istanti prima. “Metà del golf è divertimento, l’altra metà è putting!”. Peter Dobereiner
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