GIORNALE DELL’ECOMUSEO COLLI DEL TEZIO
Periodico di Informazione e Cultura del Territorio
Anno 2 Numero 4 - € Zero
La nuova vita del Fuseum nel segno dell’arte Guido Maraspin
Pubblicista Freelance
Nelle sue memorie, il grande genio della débris art Brajo Fuso, racconta con particolari interessanti (particolori, si potrebbero definire) alcune delle direttrici del sistema creativo e del metodo artistico che gli erano proprie, processi fisici fin quasi magmatici, in cui è immersa la sua vena eccentrica, apparentemente stravagante e inusitatamente ambigua, oscillante con divertita sagacia tra simbolo e materia. Racconta Fuso nella sua autobiografia: “Strizzavo il colore dal tubetto e non con i pennelli ma aiutandomi anche molto con le dita, costruivo strani personaggi e anche delle figure. Un giorno mi capitò tra le mani un barattolo che conteneva vernice gialla... Afferrato il barattolo feci scendere su una tavola di legno rivoli e fili di colore: lo facevo andare in lungo e in largo, a girotondi. Il giorno dopo mi procurai altri barattoli: un rosso, un nero, un verde, un celeste. Perfezionandomi sulla distribuzione del colore lo feci scendere da un bastoncello appuntito buttandolo sopra al giallo del giorno prima; iniziai col rosso, poi ci passai il verde e il nero. Aspettai un’oretta prima di colarci il celeste...”. E’ a questo “giallo” che si potrebbe far risalire l’idea narrativa di
Domenico Madera, attore e regista, che ha allestito con la compagnia LE ONDE negli spazi ri-aperti del Fuseum, lo scorso sabato 18 luglio, lo spettacolo “Giallo al Fuseum”, affiancato sulla scena da Daniele Celli e Alessia Rosi. In realtà non è proprio così. Il salto il-logico, per così dire il link metalinguistico tra gli eventi proposti dal programma di “Un Parco… da favola”, rassegna di spettacoli teatrali e laboratori per bambini (tra i 5 e i 12 anni) messa “in campo” è il caso di dire, dall’assessorato alle politiche culturali e giovanili del Comune di Perugia in collaborazione con il Centro per la scienza POST e la Fondazione Ecomuseo Colli del Tezio - per la promozione di una cultura ambientale e scientifica fin dalla giovanissima età - con i personaggi colorati strizzati dal tubetto del giallo di Fuso, appare un po’ forzoso, se non del tutto improbabile. D’altra parte non si può nemmeno negare che in qualche modo, in qualche luogo del mondo (perché non il Fuseum?) deve essersi prodotta la teoria che “Giallo chiama Giallo”, come la piece messa in scena sabato ha sancito in maniera “perfetta”, con una dimostrazione scientificamente riuscita. Di questo “nuovo” giallo (ancora in vitro per il momento) ne parla Madera, che recita la parte di un menestrello, spostando nettamente il punto di vista e perfino l’oggetto: “Cosa può succedere dentro ad un cassonetto o in una discarica? Cosa mai si dicono un pezzo di ferro buttato e un rifiuto organico? (segue a pagina 5)
Il Fuseum di Monte Malbe Foto GFdS/Archivio Fondazione Ecomuseo
La Fondazione Ecomuseo Cosa, come, perché Gianmaria Fontana di Sacculmino Presidente Fondazione Ecomuseo Colli del Tezio ONLUS
L’idea di valorizzare questo nostro territorio e’ venuta ad alcuni di noi parecchi anni orsono, poco meno di una decina. All’inizio, i passi furono “tardi e lenti”, come recita un bel madrigale di Claudio Monteverdi, ma via via le cose ci apparvero sempre più chiare. Si passo’ dal collaborare con la 4° Circoscrizione, allora mirabilmente condotta da Nando Staccini, alla gestione della Pro Loco, riuscendo a costruire un protocollo d’intesa tra i tre Comuni, Perugia, Corciano ed Umbertide, che amministrano questa porzione di territorio. La Pro Loco, essendo limitata territorialmente e legata al solo Comune di Perugia, risulto’ essere poco adeguata e si penso’ ad una nuova formula che offrisse il maggior numero di vantaggi col minor rischio, considerate anche le “pericolosità’” che un’attivita’ territoriale comporta. (segue alla pagina successiva)
In questo numero
Il nostro territorio: Corciano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Le prospettive. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Il personaggio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Il nostro territorio - archeologia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Il nostro territorio - cultura: spettacolo al Fuseum. . . . . . . . . . 5 Il nostro territorio - la natura. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Le Scuole e l’Ecomuseo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Spazio Ecomusei. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 La ricetta di Cespo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
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