Spettacoli incantevoli Beautiful sights
Il territorio perugino offre ai nostri occhi spettacoli incantevoli. Intorno a Monte Tezio, la vegetazione, ricca e varia, accompagna con i suoi colori il succedersi delle stagioni. Verde e giallo predominano in primavera e in estate con pennellate di ginestre tra rocce, piante rigogliose e campi di grano che maturano trasformando il verde in oro. Tinte piÚ calde e accese fanno da cornice ai mesi autunnali, mentre l'inverno, a volte bianco di una neve sempre piÚ rara, non è mai spento e spoglio, grazie alla presenza di conifere ed altri sempreverdi. E nel mezzo di questa natura che emoziona, ispira e commuove, all'improvviso, come per magia, spuntano, da un tempo passato, castelli e ville sontuose, piccole chiese tra gli alberi e persino tombe antichissime, nascoste nel folto di un bosco. Perugia countryside affords our eyes some really delightful sights. Around Mount Tezio the luxuriant vegetation follows with its colours the cycle of the seasons. Green and yellow predominate in spring and summer, with broom among rocks and lush plants, and fields of wheat that ripen and turn green into gold. Warmer and more vivid colours frame autumn months while winter, now rarely white with snow, is never dull and barren, thanks to conifers and other evergreens. And in this Nature which moves and touches us, suddenly, as if by magic, castles and magnificent villas, little churches among the trees and even ancient tombs in the depths of the wood emerge from the Past.
Villa del Colle del Cardinale Nella seconda metà del '500, Perugia e le terre occidentali del Lago Trasimeno furono protagoniste di evoluzioni culturali sostenute dal mecenatismo della Famiglia della Corgna. “Familia Notabilis”, già nel tredicesimo secolo, accrebbe potere e fama con l'elezione di Papa Giulio III, nel 1550, ovvero di Giovanni Maria Ciocchi Del Monte, fratello di Giacoma, sposa di Francesco della Corgna. I loro figli Ascanio (1514-1571) e Fulvio (1517-1583), rivestirono ruoli fondamentali sia in campo militare che religioso per la cura ed il governo dello Stato di Castiglion del Lago e del Chiugi. Ascanio intrecciò la sua storia con gli eventi bellici più importanti del tempo; personaggio vivace, amante delle arti, in particolare dell'architettura, ne approfondì la conoscenza con la guida di Galeazzo Alessi (15121572). Sposò Giovanna Baglioni, da cui non ebbe figli ed adottò Diomede Della Penna, figlio di sua sorella Laura e di Ercole Della Penna, ed è a favore di Diomede il suo testamento, redatto il 15 agosto 1571, prima della battaglia di Lepanto. Nel viaggio di ritorno, dopo la grande vittoria, morì a Roma il 3 dicembre 1571 in casa del fratello, fu sepolto a Perugia in San Francesco al Prato. Fulvio, seguì la carriera ecclesiastica e divenne Cardinale, fu uomo illuminato, sensibile cultore di lettere ed arti, si può considerare un vero mecenate che, nel suo Stato, nella corte Cardinalizia e di Governatorato Perugino, promosse le migliori esperienze di
importanti autonomie artistiche. Fu promotore, insieme al fratello Ascanio, di importanti opere edilizie, urbane e suburbane, tra cui il restauro del Castello di Pieve del Vescovo, presso Corciano (1571-1580) e, quasi contemporaneamente, la costruzione della Villa del Colle, edificata intorno al 1575, come residenza estiva di grande magnificenza e rispondente al concetto rinascimentale di “luogo di delizie”. Fulvio era solito abitare nei mesi invernali a Roma dove si concluse la sua vita il 2 marzo 1583, gli venne data una sepoltura con sommi onori nella chiesa di San Pietro in Montorio. La Villa del Colle del Cardinale è situata tra i confini del Chiugi e del Perugino, il colle, di probabile connotazione archeologica, è amenissimo, ricco di acque, di condotti segreti, alto
Ascanio della Corgna
sulla valle che portava sulle vie del mare, verso i domini dei Vitelli e dei Montefeltro, punto centrale di un'ampia circonferenza. La Villa era luogo di piacevole soggiorno estivo, luogo colto ove ricevere ed interloquire con letterati, studiosi ed artisti, dove raccogliere le esperienze toscane e romane. Resta un particolare ed unico esempio, in Umbria, di villa suburbana, immutata come la dipinse il pittore fiorentino Salvio Savini. Si accede alla Villa tramite un lungo viale in pendenza, al termine del quale si erge imponente la struttura compatta, nella pianta rettangolare, che si sviluppa su tre piani e mezzo fuori terra: piano rialzato, primo piano nobile, secondo piano sottotetto oltre al seminterrato. All'esterno, sulle direttrici delle diagonali, sorgono quattro costruzioni angolari: il bagno del Cardinale con la biblioteca, l'uccelliera del giardino d'inverno con la selleria, uno studio, un soggiorno per ospiti. I vani, all'interno, sono caratterizzati da coperture a botte e a padiglione, di superficie assai ampia; un grande corridoio disimpegna, ai piani, due gruppi simmetrici di ambienti, conducendo al vestibolo rettangolare di accesso allo scalone, al torrino, alla scala di servizio. Al piano nobile è situato il magnifico Salone d'Onore, con il soffitto ligneo cassettonato “a sfondamento”, intagliato ed a policromie e dorature che sembra realizzarsi da un'idea progettuale già sperimentata dell'Alessi in San Pietro a Perugia. Sui fianchi si aprono altre camere e salotti che, a volte, recano i segni di aggiunte decorative posteriori (secc. XVIII-XIX), ma tutte armoniosamente inserite, come gli arredi tessili alle pareti, ormai frammentari. Al piano superiore si accede dai vani del mezzanino, adibiti a camere per gli ospiti; il piano rialzato conteneva “ampi vestiboli adorni delle più celebri incisioni, sale di conversazione, da ballo, ed anche, volendo, per un teatrino di campagna” (MS - “Avviso ai Forastieri”, Arch. Oddi Baglioni, 1842). Gli ampi spazi del seminterrato per le cucine, dispense, lavanderie, ecc., permettono l'accesso interno al pozzo e la comunicazione sotterranea agli edifici angolari; una particolare “salle à manger” decorata a trompe l'oeil da Carlo Labruzzi (1747-1817), riferisce di interventi d'uso e di gusto, operati dai successivi proprietari. Il filo narratore che conduce alla visita, è anche il ricco ciclo pittorico firmato e datato da Salvio Savini nel 1581, un anno dopo quello di Città della Pieve. Pittore “preferito” dalla corte dei Della Corgna, il Savini fa parte della schiera manierista. Malgrado la vastità della superficie trattata, dà inizialmente la sensazione di una compresenza discreta, da scoprire adagio, nelle grafie sottili di fantasmagoriche allusioni simboliche, delle grottesche, nelle citazioni storico-familiari della committenza. Nel 1645 Fulvio IV della Corgna vendette tutta la proprietà a Cornelio II Oddi, per
ventiseimila scudi; nel passaggio la Villa, continua il suo ruolo di luogo di cultura, molto amata, ben frequentata, un po' variata nelle decorazioni e negli arredi, sia all'interno che all'esterno, secondo il volgere del gusto. Si possono ben notare, infatti, i modi del tardo settecento, del neoclassico, nonché i temi cari alla cultura romantica. Il Cavalier Cesaroni facoltoso imprenditore perugino, e penultimo proprietario dal 1891, vi apportò migliorie e restauri, curando molto lo stato conservativo del giardino e del parco; attento alle novità del tempo, il Cesaroni, come già gli Oddi Baglioni, fece eseguire una documentazione fotografica, oggi veramente preziosa, con ampie vedute della Villa, del giardino e del parco. Tutto fu poi acquisito dall'avvocato Luigi Parodi, padre di Anna Parodi Monaco di Lapio ultima proprietaria, che con grandi possibilità e varie conoscenze culturali aprì la Villa alle migliori frequentazioni letterarie del tempo. La Villa è dotata di un grande parco di circa 13 ettari che la continuità abitativa ha preservato, nel tempo, da una sicura rovina. Negli ultimi vent'anni, comunque, un degrado generale, per mancanza di manutenzione, ha segnato gran parte degli annessi, gli elementi decorativi e di arredo lapideo del giardino e i sotterranei. L'antico impianto cinquecentesco prevedeva un giardino all'italiana, coevo a magnifici esempi romani, sul fianco nord della Villa, ancora leggibile in una mappa del Catasto del geometra Andrea Chiesa del 1727-1734, ed una zona di orti, frutteti, uliveti, atti al fabbisogno. Con gli Oddi Baglioni si apportarono grandi cambiamenti al parco, tra il 1729 ed il 1795, con un progetto in stile francese di cui si conoscono i disegni originali firmati dal celebre Capitano Adriani e dall'Architetto Giuseppe Alemanni. Ad inizio Ottocento, una parte del parco fu ridisegnata in senso romantico “all'inglese”. Nel 1819 anche l'Imperatore Francesco I e Carlotta di Baviera vi si recarono in visita, e Francesco Ansidei, nel 1835, ne fece un'accurata ed ammirata descrizione nel poemetto “La Villa del Colle”, dedicato alla Contessa Lavinia Oddi Baglioni. Il complesso naturalistico, oltre alla sua straordinaria bellezza ed agli indiscussi pregi storico artistici, ancora oggi, riveste una grande importanza scientifica per la varietà e la ricchezza delle specie botaniche, oggetto di recenti studi a cura della Facoltà di Agraria dell'Università di Perugia. La Villa del Colle del Cardinale, nel 1996, è stata acquistata dal Demanio dello Stato ai fini della sua tutela e valorizzazione nel territorio, con apertura alla pubblica fruizione.
Villa del Colle del Cardinale From Perugia you go along the road SP 170-I and you get to Colle Umberto, which is about 12 km from Perugia town centre. Here you turn left towards Preggio-Corciano, pass the river Caina and turn right in the direction of Umbertide and follow the sign “Villa del Colle del Cardinale” on the left. Coming from Perugia, you can already see the Villa on the hill behind Colle Umberto. The founder of the family Della Corgna, “familia notabilis”, was Berardo, feudal lord of Bastia Corgna, near Lake Trasimeno, in the thirteenth century who, according to the legend, descended from Cornelio the African. The Della Corgnas originally controlled the Trasimeno territory, then their power increased even beyond Umbria, since Pope Giulio III's sister married Francesco Della Corgna and the Pope established the rich State of Castiglione del Lago and Chiugi in his favour. Their children Ascanio, Fulvio and Laura achieved the height of wealth and power but then, with Pope Paul IV, in 1555, they suffered detention and forfeited their estate. They regained privileges and power in 1563. Ascanio was a great commander in France and in Spain. He died on his way back from the Battle of Lepanto in 1571 and he was buried in San Francesco al Prato in Perugia.
Fulvio entered the Church and was cardinal and bishop of Perugia. He died in Rome in 1583 and he was buried in Saint Peter's church in Montorio. Thanks to the two brothers, several public and private buildings were made, often designed by Galeazzo Alessi, like the Palace in Città della Pieve and the Palace in Castiglione del Lago. They restored the Palazzo dei Priori in Perugia and the Castle of Pieve del Vescovo near Corciano. In 1575, Fulvio ordered the Villa del Colle del Cardinale to be built, as his summer residence. Fulvio Della Corgna was a cardinal but especially an enlightened man, a fine arts lover, a great patron of the arts. So he and all the owners of the Villa del Cardinale after him, over the centuries have always kept and handed the nature of “delightful place”of the Villa, that is a relaxing holiday resort where it was also possible to meet and talk to artists and learned men of the time, particularly from Rome and Tuscany. The Villa is located between the two territories of Perugia and Chiugi, on a pleasant hill, rich in water, on a valley that led to the roads to the sea. It is a peculiar and unique example of sixteenth century suburban villa in Umbria. The exterior of the building has not been changed much over the centuries, and still has the original shape which we can also admire in the frescoed lunettes of the grand staircase, where the Villa looks almost the same as today. The building has rectangular plan and consists of three floors, in addition to the vast underground rooms contained inside the terracing on which the Villa stands. There are also four side buildings, which communicated with the vault: two at the front corners and two at the rear. They contain a study, the aviary of the winter garden with the harness room, a lounge for guests, the library and the peculiar Bagno del Cardinale (Cardinal's Bathroom), circular, decorated with niches and with a marble bath at its centre. On the first and the second floor there are the wide state rooms which are six to eight metres high. On the first floor, in the Salone Centrale, the allegorical figures of Arts and Virtues alternate with landscapes of family property, with festoons, grotesques and mythological figures all around. The frescoes here are attributed to the Florentine painter Salvio Savini who made them in 1581, one year after his work in Città della Pieve. “Favourite” painter at the Della Corgna court, Savini was a Mannerist. Still in the Salone Centrale, or Salone d'Onore, there is a wooden carved coffered ceiling, beautiful and unusual for a private house. It was probably designed by Galeazzo Alessi who had made a similar one in Saint Peter's church in Perugia. In 1643 the Villa was bought by the Oddi family and the sixteenth century building was tranformed after a neoclassical style. At the beginning of the eighteenth century the garden was renovated and an English romantic garden was created. In 1893 the Villa was bought by Cavaliere Cesaroni, a rich entrepreneur. He made the Villa his business centre, modernized its plants and grew many species of trees in the garden for profitable business. He also ordered a photographic documentation to be made, which is very precious today. In the 1920s Ligurian lawyer Luigi Parodi bought the Villa and as a patron of the arts, used to have as his guests men of letters and artists, like Giuseppe Ungaretti, Vincenzo Cardarelli, Mino Maccari. The Villa was then inherited by the Monaco di Lapio family. Anna Parodi Monaco di Lapio threw open it to the most important and learned people of the time. In 1996 the Villa was bought by the State. Its naturalistic complex has great importance both for its historical and artistic value and for the wide variety of botanical species, recently studied by the Agriculture Faculty of University of Perugia. Testi tratti da / Text by: La Villa del Colle del Cardinale “Un luogo di delizie” di Francesca Abbozzo. Pubblicazione a cura della / Published by: Soprintendenza per i B.A.P.P.S.A.E. dell'Umbria. Fotografie / Photos: Gabinetto Fotografico Soprintendenza B.A.P.P.S.A.E.
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Per prenotare delle visite guidate, contattare la Sezione Didattica della Soprintendenza dei beni e delle attività culturali: 075 57.41.415 For booking guided tours at Villa del Colle del Cardinale, please contact “Sezione Didattica della Soprintendenza dei beni e delle attività culturali”: +39 075 57.41.415
Legenda / key to symbols E45 Strada principale / main road Strade secondarie / secondary road Fiume Tevere / the Tiber river Inseriti in altri itinerari Included in other routes Borgo rurale Village
Parco Park
Castello Castle
Chiesa Church
Tomba del Faggeto
Siti storici-archeologici Historical-archaeological sites
Villa del Colle del Cardinale
S. Giovanni del Prugneto
Corciano
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Umbria
Umbertide
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Colle Umberto
Castello di Procoio
S. Lorenzo di Montenero
Colognola Ponte Pattoli S. Lorenzo della Rabatta Castello dell'Oscano Conservoni
Cenerente
Acquedotto Monte Pacciano San Marco
Perugia
Ponte Felcino
Pretola
San Giovanni del Prugneto Tornati sulla strada provinciale SP170, si prosegue in direzione Umbertide e, dopo poco, sulla sinistra, si scorge San Giovanni del Prugneto, raggiungibile girando al bivio indicato. La chiesa si nota dalla strada sottostante grazie al campanile, con cuspide piramidale, che svetta tra la vegetazione di acacie. Essa risale al XVIII secolo ed al suo interno si trovano tre interessanti dipinti della fine del XVI secolo, raffiguranti L'ultima cena, San Giorgio e il drago e Il martirio di San Bartolomeo oltre ad un dipinto che ritrae San Giovanni Battista, a cui la chiesa è intitolata.
San Giovanni del Prugneto Back to the road SP170, you go on in the direction of Umbertide and shortly after, on the left, you will see the church of San Giovanni del Prugneto. You get there by turning left at the sign. You can see the church of San Giovanni del Prugneto from the road below, thanks to the tower bell with pyramidal spire rising among acacias. The church dates back to the eighteenth century. Inside there are three interesting sixteenth century paintings that portray The Last Supper, Saint George and the Dragon, The Martyrdom of Saint Bartholomew. There is also a more recent painting which portrays St. John the Baptist to whom the church is devoted.
San Giovanni del Pantano Proseguendo sulla strada provinciale SP170 in direzione Umbertide, circa 7 km più avanti si trova un'altra chiesa dedicata a San Giovanni Battista: è quella di San Giovanni del Pantano, all'interno dell'abitato omonimo, situato alle pendici nord di Monte Tezio ed in prossimità di Monte Acuto, sorto attorno al bacino carsico e paludoso che dà il nome a questa zona. Le rocce e la vegetazione del Tezio sono una splendida cornice a questo piccolo paese molto ben ristrutturato e conservato. Sopra la porta d'ingresso della chiesa un'immagine in terracotta ritrae il battesimo di Gesù. La chiesa è visitabile il sabato pomeriggio e la domenica mattina.
San Giovanni del Pantano You go on along the road SP170 towards Umbertide for about 7 km and you will find another church devoted to St. John the Baptist: San Giovanni del Pantano, inside the village of the same name, which stands at the north slopes of Mount Tezio, near Mount Acuto, around the karstic and swampy basin which this area is named after (Pantano means marshland, swamp). The rocks and the trees of Mount Tezio frame this lovely little village. Above the church front door a terracotta image portrays the Baptisme of Jesus. The church is usually open on Saturday afternoon and Sunday morning.
Itinerario a piedi / Walking route
Tomba etrusca del Faggeto Dall'abitato di San Giovanni del Pantano, in direzione Pian Di Nese, sulla sinistra, prima del cartello di fine località, si gira in Strada dei Calderoni. Passato il cimitero ha inizio una strada bianca che prosegue per quasi 2 km, poi si giunge ad un bivio, al quale si prende a sinistra per una strada contrassegnata da divieti di accesso e altre segnalazioni, l’accesso a piedi è comunque consentito. Da qui si prosegue per circa 750 metri, poi si gira a destra in una strada in salita alquanto dissestata. Da questo punto è consigliabile proseguire solo a piedi. A 5-10 minuti di cammino troviamo una catena, si oltrepassa e si prosegue per altri 2-3 minuti fino a giungere ad un albero, sulla sinistra, con un mucchio di sassi sistemati alla sua base (ometto). In corrispondenza dell'albero, sulla destra, inizia la salita che, dopo 10 minuti circa, ci condurrà alla Tomba del Faggeto che troveremo finalmente segnalata. Questa tomba etrusca del II secolo a.C. fu scoperta casualmente da un taglialegna nel 1919. La camera sepolcrale è rettangolare e di piccole dimensioni, costruita con blocchi di arenaria. L'entrata presenta un frontoncino triangolare di coronamento e, particolare unico per le tombe del territorio perugino, un lastrone di chiusura, un monolite che ruota grazie a delle sporgenze tronco-coniche che svolgono la funzione di cardini. Scavata nel terreno, circondata ed in qualche modo protetta da una folta vegetazione, essa offre uno spettacolo unico ai nostri occhi, commuovendoci e suscitando in noi la sensazione di esser stati trasportati in un tempo ed un luogo remoti e misteriosi.
The Tomb of Faggeto Just outside San Giovanni del Pantano you go in the direction of Pian di Nese and immediately turn left down Strada dei Calderoni. Just after the cemetery on your right, a dirt road starts. You go along this road for about 2 km and you get to a crossroads. Turn left down a road with “keep out” sings. Go on for about 750 metres, then turn right into quite an uneven path. It is now advisable to go on foot. After 5-10 minutes walking you find a chain. You go beyond it and walk for 2-3 minutes till you see, on your left, a tree with a pile of stones at its base (it's a “cairn”). Just opposite the tree a climb starts and leads you, after about ten minutes, to the Tomb of Faggeto, finally signalled. This Etruscan tomb, which dates back to the second century B.C., was accidentally discovered by a lumberman in 1919. The sepulchral chamber is small and rectangular, made of blocks of sandstone. The entrance has a small triangular gable and a closing leaf that is a monolith which rotates thanks to juts having the shape of a truncated cone, a sort of pivots. This “door” is unique among the Etruscan tombs of Perugia territory. Dug in the ground, surrounded and somehow protected by a thick wood, the Tomb is an incredible, touching sight. Here we feel the sensation of living in distant and mysterious times and places.
Castello di Antognolla Tornati a San Giovanni del Pantano, si prosegue in direzione PierantonioUmbertide sulla strada SP169 e si torna al tempo presente, ma per poco. Infatti, quasi subito, sulla sinistra, compare davanti ai nostri occhi lo splendido Castello di Antognolla, di cui non si conosce l'esatta epoca di costruzione. Le prime notizie, che riguardano sia il castello che la famiglia degli Antognolla, risalgono al XII secolo. Il castello fu teatro, tra il 1400 ed il 1500, di complotti, assedi, lotte per la supremazia tra le nobili famiglie perugine. Data la particolare sicurezza del luogo, fu uno dei rifugi preferiti di fuorusciti perugini, come Giacomo degli Arcipreti che nel 1404 con altri nobili, qui fu assediato dalle truppe perugine per lungo tempo, finché il castellano lo consegnò agli asse-
dianti. Nel 1480 il castello fu preso dai Baglioni, divenuti signori di Perugia, poiché Niccolò di Antognolla si era opposto loro. Bernardino e Ieronimo di Antognolla presero parte all'eccidio dei Baglioni nel 1500: Ieronimo fu decapitato e Berardino fu costretto all'esilio da Perugia, dove poté tornare solo nel 1523. I conti di Antognolla restarono padroni del castello fino al 1605 e dopo non si hanno più loro notizie. Nel 1628 la contea di Antognolla fu acquistata dal conte Cornelio degli Oddi e restò alla sua famiglia, che ne fece un luogo di riposo e villeggiatura, fino agli inizi del 1800, quando passò al marchese Guglielmi di Roma. La chiesa attuale venne ricostruita sulle mura perimetrali di quella antica e dedicata a Sant'Agata; sotto vi è la cripta, che probabilmente risale al X secolo ed era dedicata a Sant'Ercolano, vescovo e compatrono di Perugia che visse nel VI secolo e che qui fu inizialmente seppellito. Nel 1378 le sue reliquie furono poi traslate a Perugia con una grande processione.
The Castle of Antognolla Back to San Giovanni del Pantano, you go along the road SP169 towards PierantonioUmbertide. We are back to the present, but just for while: shortly after, on the left, the splendid Castle of Antognolla appears. The first information about the castle and the family of Antognolla dates back to the twelfth century. Between 1400 and 1500 the castle was the scene of cospiracy, siege and struggle for supremacy among the noble Perugia families. Thanks to its special safety, the castle was one of the favourite shelters for noble exiles from Perugia, like Giacomo Arcipreti who was here under siege in 1404 for a long time, until the lord of the castle surrendered him to the Perugia troops. In 1480 Niccolò di Antgnolla opposed the Baglionis, who were the lords of Perugia, and so they took the castle. Bernardino and Ieronimo Antognolla took part in the massacre of Baglionis in 1500. Ieronimo was beheaded and Bernardino was exiled and could come back to Perugia in 1523. The counts of Antognolla were the masters of the castle until 1605, then every news about them got lost. In 1625 Antognolla was bought by the Count Cornelio Oddi and his family made it a holiday resort. At the beginning of the nineteenth century, it was sold to the Marquess Guglielmi from Rome.
The church was rebuilt on the external wall of the ancient one and it was devoted to Saint Agatha. The crypt below probably dates back to the tenth century and was devoted to Saint Ercolano, bishop and patron saint of Perugia who lived in the sixth century and was initially buried here. In 1378 his relics were moved to Perugia through a great procession.
La storia del martirio di Sant'Ercolano Verso il 547, dopo tre anni di assedio, i Goti di Totila penetrarono nella città di Perugia, grazie al tradimento di un chierico, che informò i nemici sui piani di difesa della città. Il vescovo Ercolano, che aveva resistito eroicamente assieme ai cittadini, fu catturato e, per ordine di Totila, scorticato vivo e decapitato davanti a Porta Marzia. Il suo corpo fu gettato fuori dalle mura della città. Dei fedeli pietosi raccolsero e ricomposero il suo corpo e lo seppellirono insieme a quello di un bambino, trovato nello stesso luogo. Circa quaranta giorni dopo, i profughi perugini poterono ritornare in città e ricercarono il corpo sepolto del loro vescovo per trasferirlo nella chiesa di San Pietro. Essi trovarono il corpo del bambino in avanzata fase di decomposizione, mentre quello del vescovo era intatto, come fosse appena morto, ma, soprattutto, il capo era unito al corpo, come se non fosse mai stato tagliato, e non c'erano cicatrici sul collo, né segni delle torture e scorticature subite.
The martyrdom of Saint Ercolano In 547, after three years of siege, Totila's Goths entered Perugia, thanks to a cleric who informed them of the defensive plans of of the town. The bishop Ercolano, who had withstood the siege heroically, together with the citizen, was captured and, by order of Totila, was flayed alive and beheaded at Porta Marzia (Marzia Gate). His body was thrown out of the town wall. Some believers took and recomposed the body and buried the bishop with a child found in the same place.About forty days later, the Perugia exiles could go back in town and searched for their bishop's body to take it to Saint Peter's church. They found the child's body quite putrified while Saint Ercolano's body was intact and, above all, his head was joined to his body, as if never cut. And there were neither scars on his neck nor evidence of torture hewas undergone.
Castello di Ascagnano Da Antognolla si prosegue lungo la strada provinciale SP169 per 7 km e si giunge a Pierantonio; sulla destra, scorgiamo in cima al colle, il suggestivo Castello di Ascagnano. Oggi piuttosto degradato e non visitabile per motivi di sicurezza, questo castello è famoso per la storia del grande amore che, nella prima metà dell'Ottocento, legò profondamente la marchesa Marianna Florenzi ed il Re Luigi I di Baviera.
The Castle of Ascagnano From Antognolla, you go along the road SP169 for 7 km. As you get to Pierantonio you can see the beautiful castle of Ascagnano, on your right, on the top of a hill. The castle is today rather ruined and it is not possible to visit it. It is famous for the big intense love between the Marchioness Marianna Florenzi and King Louis the First of Bavaria, in the nineteenth century.
Marianna e il Re Luigi I di Baviera fu un sovrano particolare: amante delle belle arti e dell'Italia, ebbe svariati amori con donne bellissime, ai ritratti delle quali riservò una sala della sua reggia. Tra queste donne spiccava, per la sua bellezza straordinaria, ma anche per la sua grande intelligenza e la vastissima cultura, Marianna Florenzi di Perugia, che appena diciottenne aveva sposato il marchese Ettore Florenzi. Re Luigi e Marianna si conobbero una sera a Roma, in occasione di un ballo in Casa Torlonia, dove la Florenzi si era recata con una cugina, senza essere stata invitata, destando in tutti gli invitati curiosità e grande ammirazione. La padrona di casa le fece notare che non gradiva che si fosse presentata senza invito e senza alcun avviso, così Marianna decise di andarsene. Era presente Luigi di Baviera che, secondo il protocollo, avrebbe dovuto aprire le danze con una delle figlie della padrona di casa. Il Re la trattenne, si presentò ed iniziò il ballo con lei. Nacque così un amore forte ed appassionato che durò per ben quarant'anni. Il Re di Baviera ogni anno veniva in Italia, in Umbria, e viveva con la sua amata nel castello di Ascagnano. Anche la marchesa andò spesso a Monaco e lì fece educare i suoi figli: Ludovico, che divenne paggio della regina, e Carlotta, che, sposata al conte Hund, fu nominata Dama di Palazzo.
Marianna and the King Louis the First was a peculiar king: a fine arts and Italy lover, he had several love affairs with beautiful women whose portraits decorated one of the rooms of his Palace. Marianna Florenzi from Perugia stood out among them for her extraordinary beauty but also for her great intelligence and knowledge. When she was just eighteen she married the marquess Ettore Florenzi. The King and Marianna met one evening in Rome on the occasion of a ball at Casa Torlonia, where Marianna had gone with her cousin but without invitation. The hostess showed she did not appreciate Marianna to have come without being invited and without informing her. So Marianna decided to leave the ball. Louis of Bavaria was there. According to the protocol he should have opened the ball with one of the hostess's daughters, but he kept Marianna, introduced himself and opened the ball with her. That was the beginning of a strong and passionate love which lasted forty years. Every year the King of Bavaria came to Umbria and lived with his beloved at the castle of Ascagnano. And the Marchioness often went to Monaco where she also made her children to be educated: Ludovico, who was a page of the Queen, and Carlotta, who married the count Hund and was a court lady.
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Novembre 2007
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