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TRAIL RUNNING SPECIAL

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URBAN EXPLORATION

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TRAIL RUNNING

Il fenomeno del Trail Running. Quando si preferisce respirare l’odore dei pini a quello dello smog.

Quest’anno la sezione della nostra Guida dedicata al trail running è particolarmente ricca. Negli ultimi anni si è visto infatti visto una vera e propria esplosione di questa disciplina che fino a pochi anni fa era ristretta ad una nicchia. L’esperienza della pandemia ha sicuramente accresciuto in modo esponenziale il desiderio di correre in montagna, sui sentieri e nei boschi, contagiando gente di tutte le età e provenienze. Una sorta di evasione dalle restrizioni che ci sono state imposte e che ha spinto tante persone ad abbandonare la classica corsetta in città, fra il caos e lo smog, in favore di attività più a contatto con la natura. Sicuramente un altro fattore importante che ha portato alla crescita della vendita di scarpe native per il segmento trail viene dal fatto che sempre più persone hanno iniziato ad utilizzare questi modelli anche per hiking giornalieri, abbandonando calzature specifiche da trekking che a volte possono risultare più pesanti, calde o strutturate per semplici hike di un giorno poco impegnativi. Le scarpe da trail risultano spesso modelli più trasversali e versatili per questi specifici utilizzi dove una scarpa leggera, impermeabile e ammortizzata è preferibile. Il settore outdoor ovviamente non ha ignorato questa richiesta e così abbiamo assistito ad un ampliamento della collezione trail di numerosi brand leader nel settore. Abbiamo deciso di intervistare alcune aziende per avere la loro opinione riguardo al crescente fenomeno del trail running.

THE NORTH FACE

Alberto Gagno, Senior Product Manager Footwear The North Face EMEA

Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente il numero dei praticanti di trail running, come vi spiegate questo fenomeno? Credo ci siano varie ragioni alla base di questo fenomeno: prima di tutto il desiderio delle persone di immergersi nella natura e andare ad esplorare luoghi diversi da quelli nei quali vivono la quotidianità. Correre in mezzo alla natura o in montagna offre inoltre la possibilità di mettersi alla prova su diverse tipologie di terreno e dunque di imparare a conoscersi meglio, a conoscere il proprio corpo, i punti di forza e di debolezza della propria corsa. Va inoltre sottolineato che il trail running non è uno sport che allena solo il corpo ma anche la mente, permettendo di migliorare la propria capacità di concentrazione e la resistenza alla stanchezza o a eventi inaspettati. Tutto ciò può risultare molto utile nell’affrontare la vita di tutti i giorni e le sue sfide.

Quanta importanza e quanto investimento date alla ricerca e sviluppo? Quali sono le vostre ultime novità in questo ambito e quali i progetti

futuri? La ricerca è un elemento fondamentale per noi perché il nostro è un prodotto che vuole rivolgersi agli atleti che scalano le montagne più impervie e che si trovano spesso in situazioni davvero estreme e inaspettate. Prima di poter dare loro un capo finito è fondamentale che esso sia studiato alla perfezione. Parlando della nostra più recente innovazione in ambito footwear ad esempio, la tecnologia VECTIV, ci sono voluti due anni di importanti investimenti in R&D e più di 9.000km dedicati dagli atleti a test sul campo per arrivare al prodotto che abbiamo lanciato sul mercato per questa PE.

Qual è il vostro modello trail che ri-

scuote maggior successo? Se parliamo di trail running non possiamo che parlare di VECTIV: come detto, si tratta della nostra novità più importante in tale ambito. VECTIV è una struttura di suole composta da una piastra 3D VECTIV a contatto diretto con la suola, un'intersuola rocker VECTIV e una suola SurfaceCTRL. È una tecnologia pensata per ridurre l’impatto e massimizzare il ritorno energetico, in grado di adattarsi perfettamente alle specifiche esigenze di running e hiking su terreni tecnici e montuosi. Abbiamo visto nelle suole in fibra di carbonio, tradizionalmente riservate ai runner su strada, una straordinaria opportunità e un incredibile potenziale, e per questo abbiamo voluto portarle nel mondo del trail.

Sostenibilità. Il consumatore è realmente attento se un brand cerca di produrre un prodotto più sostenibile

e meno impattante per l’ambiente?

Sempre più spesso i dati suggeriscono che i consumatori sono disposti a spendere di più per prodotti ecologicamente sostenibili e socialmente responsabili. Tuttavia, non credo che dovremmo darlo per scontato. I brand devono impegnarsi nell’incrementare la percezione del valore dei propri prodotti da parte dei consumatori. Lo stesso vale per la sostenibilità. Anziché dare per scontato che i consumatori compreranno un prodotto sostenibile, i brand devono gettare luce sul tema della sostenibilità per il consumatore.

Atleti e ambassador. Come vi muovete sotto questi due aspetti? Che

tipo di profilo vi rappresenta? Atleti e ambassador rappresentano un fortissimo legame con la nostra community di riferimento, comunicano i nostri valori, la filosofia del brand tramite le loro straordinarie imprese e la loro passione per l’outdoor. Nel selezionare questi membri della grande famiglia The North Face, è dunque fondamentale che essi condividano appieno la nostra vision del mondo outdoor e il ruolo che in esso riveste l’esplorazione. Gli atleti e gli ambassador sono anche una straordinaria fonte di ispirazione per noi e coinvolgendoli nei nostri processi di sviluppo dei prodotti, possiamo avvalerci della loro esperienza sul campo e dei loro riscontri.

Sempre più consumatori preferiscono utilizzare scarpe da trail in ambito escursionistico. Fino a dove

è consigliabile? Queste due attività, sebbene abbiano in comune alcuni aspetti, richiedono un approccio e un tipo di scarpa differenti, considerando che il piede viene sollecitato in modo diverso. Per questa ragione sarebbe preferibile optare per un modello di scarpa pensato e dedicato specificamente alla disciplina che si vuole praticare, sia essa il trail running o l’hiking. Indubbiamente, entrambi questi sport richiedono una scarpa in grado di proteggere in modo adeguato il piede e la caviglia, assicurando il massimo del grip. E’ proprio tenendo a mente sia i punti in comune che le differenze tra questi due sport che abbiamo voluto rendere la tecnologia VECTIV disponibile sia per il trail running (in 3 diversi modelli) che per l’hiking (per il quale proponiamo 5 diverse scarpe).

Breve, media, lunga distanza. È ancora questa la prima regola per scegliere una calzatura da trail run-

ning? Si tratta sicuramente di un parametro molto importante nella scelta della scarpa da trail running ma di certo non l’unico da prendere in considerazione. Ad esempio, bisogna tener conto del tipo di terreno e di percorso che si andrà ad affrontare, degli obiettivi che si vogliono raggiungere, del proprio stile di corsa, l’intensità, la durata ma anche le proprie caratteristiche fisiche, il livello di esperienza e le sensazioni che si provano correndo: si ha la sensazione di non avere abbastanza grip? La caviglia sembra non essere abbastanza protetta? a fine corsa l'impatto tibiale è molto elevato? Sono davvero moltissimi gli aspetti da prendere in esame per poter trovare la scarpa ideale.

TECNICA

Marco Aliprandi, Marketing Manager Italia Tecnica

Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente il numero dei praticanti di trail running, come vi spiegate que-

sto fenomeno? Tecnica è un marchio fortemente radicato nella montagna in estate e nello sci, sia in pista sia fuoripista. Dal nostro punto di vista abbiamo visto molti sciatori che hanno iniziato a trascorrere più tempo in montagna anche in estate, e che hanno trovato nel trail running un modo di esprimere il loro stile di vita attivo. Tra loro, molti runners che hanno abbinato alla corsa su strada in città quella sui sentieri in montagna. Inoltre, anche nell’hiking e trekking, due categorie di prodotto in cui Tecnica è leader, gli utenti hanno adottato uno stile più veloce e dinamico, che si riflette nella richiesta di prodotti più leggeri, ammortizzati e dalla calzata precise e personalizzata. Tra questi, molti hanno scoperto il trail running.

Quanta importanza e quanto investimento date alla ricerca e sviluppo? Quali sono le vostre ultime novità in questo ambito e quali i pro-

getti futuri? Tecnica ha il vantaggio di essere un marchio di montagna per quattro stagioni: trail running, hiking, trekking e sci. La ricerca e sviluppo trasversale tra queste diverse categorie di prodotto ha portato a soluzioni di migliore camminabilità per i prodotti invernali da sci, ma soprattutto ha permesso di sviluppare il concetto di ergonomia spinta e personalizzazione anche in estate. Il sistema CAS Custom Adaptive Shape, nato come processo di boot fitting tramite termoformatura sottovuoto degli scarponi da sci, è stato esteso alle scarpe da trekking e hiking prima, e infine alle scarpe da trail running. Per quest’ultima categoria, è evidente come questo consenta di ridurre il tempo di adattamento e di assicurare una calzata precisa e personalizzata, con un intervento di soli 15 minuti in negozio. Ma c’è un riflesso interessante anche per i nostri retailer: la personalizzazione è un servizio che solo il negoziante può offrire al proprio cliente, dando un forte motivazione al consumatore a entrare in negozio per avere un servizio esclusivo e personale, accendendo o rinforzando un processo di fidelizzazione.

Qual è il vostro modello trail che

riscuote maggior successo? La collezione tecnica per il trail running comprende pochi modelli fortemente specializzati. Le Origin XT e LT sono disponibili per genere e per peso dell’atleta per le distanze brevi e medie, mentre la LD è la nuova soluzione per le lunghe distanze. Per ora i dati di sell-in e sell-out confermano che il successo delle XT e LT si è tradotto in un forte interesse per la nuova LD.

Sostenibilità. Il consumatore è realmente attento se un brand cerca di produrre un prodotto più sostenibile e meno impattante per l’ambiente? Lo scorso gennaio Tecnica ha presentato Recycle Your Boots, il primo progetto di economia circolare per riciclare gli scarponi da sci usati. La reazione è stata molto positiva, a conferma dell’interesse del consumatore sul tema della sostenibilità. Dal nostro lato abbiamo scoperto quanto sia importante non solo l’utilizzo di materiali o tecnologie sostenibili, ma una visione

olistica sull’intero processo, dalla progettazione allo smaltimento.

Atleti e ambassador. Come vi muovete sotto questi due aspetti? Che

tipo di profilo vi rappresenta? Tecnica è rientrata da poche stagioni nella categoria del trail running, con le tecnologie sviluppate con successo per il trekking e l’hiking. Per ora non abbiamo un consistente team di atleti e ambassador che verrà costruito nei prossimi anni. Nel settore dello sport marketing, abbiamo iniziato dalla sponsorizzazione di due eventi: il Trail degli Eroi, di cui siamo title sponsor, e il Vibram Mottarone Trail, di cui siamo main sponsor.

scono utilizzare scarpe da trail in ambito escursionistico. Fino a dove

è consigliabile? Nell’ultimo decennio il trail running ha definitivamente sdoganato l’utilizzo di scarpe basse, leggere e ammortizzanti in montagna. Viceversa le scarpe da trail running sono diventate sempre più tecniche, basta guardare allo sviluppo delle suole, lasciandosi contaminare anche dal mondo trekking e hiking, come nel caso di Tecnica con il sistema CAS. Le scarpe da trail running vanno benissimo per una escursione sui sentieri segnati. Ma per un’attività di trekking o hiking, su terreni tecnici, rocciosi, magari con uno zaino da più giornate, la prima scelta che raccomandiamo è quella di una scarpa specifica, più protettiva e ottimizzata per la rullata della camminata, non per la corsa.

Breve, media, lunga distanza. È ancora questa la prima regola per scegliere una calzatura da trail run-

ning? In generale questo è ancora vero, e la distanza è un discrimine anche per la nostra collezione. Ma la personalizzazione è sempre più importante, attraverso un design di genere, adeguato al peso dell’atleta, e con soluzioni specifiche di customizzazione. Inoltre, ci sono variabili personali importanti da tenere presente, come la scelta di un sistema di ammortizzazione che deve essere adeguato sia al peso, sia alle doti atletiche e al tipo di percorso.

LA SPORTIVA

Luca Mich, Marketing & Communications Manager

Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente il numero dei praticanti di trail running, come vi spiegate questo fenomeno? Il trend è in crescita da almeno 5 anni ed i fattori sono legati tanto al cambiamento delle caratteristiche demografiche dei nuovi runners, tanto al tempo in cui viviamo, quanto alle caratteristiche ispirazionali proprie di questo sport. In generale possiamo dire che c’è stato un travaso importante dalla corsa su strada all’off-road running, vuoi per la necessità di essere più a contatto con la natura e trovare una scappatoia allo stress quotidiano, vuoi per le sfide personali che discipline come l’ultra running ad esempio portano con se. In più si sta assistendo all’entrata di un target demografico più giovane rispetto al passato, spinto verso l’off-road running da un concetto di benessere all’aria aperta e dalla ricerca di spazi aperti. È inoltre innegabile che inizi ad esserci, anche grazie alle scelte dei brand più iconici sul mercato, un effetto coolness che sta attirando sempre più l’attenzione di influencer e normali consumatori. In questo momento è sicuramente uno sport di tendenza, ne sono la prova gli spazi che le sneaker da trail running iniziano ad avere su scaffali di negozi non prettamente trail/outdoor e su riviste quali Sneaker Freaker, Higsnobiety, Sneaker Mag.

Quanta importanza e quanto investimento date alla ricerca e sviluppo? Quali sono le vostre ultime novità in questo ambito e quali i

progetti futuri? La Sportiva basa il proprio business su una forte attività di ricerca e sviluppo, è il cuore dell’azienda come dice il pay-off “innovation with passion” e le tante novità lanciate negli ultimi anni che di fatto segmentano il mondo del trail running nelle sottocategorie short/mid/long distances ne sono la prova. Per ogni tipo di corsa La Sportiva ha il prodotto pensato per le esigenze degli utilizzatori più “demanding”. Lo sviluppo avviene sempre in collaborazione stretta con gli atleti professionisti. Il futuro prevede l’integrazione sempre maggiore di un altro pillar di sviluppo assieme a quello tecnico ovvero la sostenibilità: intersuole, sottopiedi, lacci e componenti della tomaia puntano dritti verso soluzioni sempre più eco-compatibili per mantenere le performance ad altissimi livelli ma riducendo l’impatto ambientale.

Qual è il vostro modello trail che ri-

scuote maggior successo? Un classico: Ultra Raptor, oggi giunto alla sua terza versione se contiamo il modello del 2009 chiamato semplicemente Raptor. È il prodotto più versatile della collezione e di fatto, ne siamo consci, è usato solo da una parte dei runner per correre veramente off-road, la maggior parte degli amanti della montagna infatti, lo utilizzano infatti a scopi hiking/ trekking data la sua comodità, la rullata e l’aiuto che offre tanto in discesa in frenata tanto in salita. Il modello da trail running puro invece che vendiamo di più è Bushido II, apprezzato tanto da chi corre off road da anni quanto da chi si avvicina ora al movimento provenendo dalla strada.

Sostenibilità. Il consumatore è realmente attento se un brand cerca di produrre un prodotto più sostenibile e meno impattante per l’ambien-

te? Dipende molto dai mercati. Il nord europa capitanato dalla Germania è certamente più attento rispetto ai paesi latini per esempio. Negli USA il trend è molto sentito e alcune catene come REI richiedono esplicitamente contenuti eco per entrare sui loro scaffali, segno che la domanda reale esiste. Tuttavia essendo prodotti tecnici ed essendo i cambiamenti nel comportamento d’acquisto del consumatore, abbastanza lenti e graduali, non è certamente, almeno nel trail running, il driver d’acquisto maggiore oggigiorno.

Atleti e ambassador. Come vi muovete sotto questi due aspetti? Che

tipo di profilo vi rappresenta? Abbiamo entrambi: atleti racer che sono di base pure performers, parte del racing team sia in quanto in grado di dare credibilità e visibilità al prodotto, che ambassador nel senso più omni-comprensivo del termine. Storie umani forti, di valore, persone che abbracciano totalmente i valori aziendali per unire i loro percorsi a quelli dell’azienda, affiancandola anche nello sviluppo prodotto. Credibilità, performance e valori sono parte dell’atleta/ambassador La Sportiva. Non potrebbe essere altrimenti.

Sempre più consumatori preferiscono utilizzare scarpe da trail in ambito escursionistico. Fino a dove

è consigliabile? Non credo esista una regola precisa, dipende da postura, camminata, preferenza per scarpe ammortizzate o secche ecc. In generale è sicuramente consigliabile conoscere il tipo di percorso che si andrà ad affrontare, il fondo e le condizioni.Tendenzialmente un prodotto protettivo, grippante ed ammortizzante è più adatto rispetto a scarpe di drop ridotto e con calzata troppo affusolata.

Breve, media, lunga distanza. È ancora questa la prima regola per scegliere una calzatura da trail run-

ning? Anche qui dipende se parliamo di consumatori tecnici o neofiti. È innegabile che per molte persone ormai sia anche una questione di look&feel. Ciò che conta è che alla base la ricerca e lo sviluppo dei prodotti porti a proporre calzature realmente performanti e pensate per un utilizzo specifico.

ASICS

Elena Bosticardo, Asics Marketing Manager Italia

Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente il numero dei praticanti di trail running, come vi spiegate questo fenomeno? Indubbiamente soprattutto in quest’ultimo periodo il trail running, grazie ai grandi spazi che mette a disposizione, ha conquistato un crescente numero di appassionati. Si tratta di un dato significativo, che esprime l’interesse dei runner nel voler ritrovare nello sport una forma di bilanciamento tra mente e corpo, filosofia che da sempre Asics promuove e racconta. Fisiologicamente il trail potrebbe rubare una parte di appassionati alla strada, ma è anche vero che, soprattutto in questo ultimo periodo dove gli sport di squadra e gli sport indoor hanno subito grandi limitazioni, è stato registrato un grande spostamento di appassionati di altri sport verso il running.

Quanta importanza e quanto investimento date a ricerca e sviluppo? Quali sono le vostre ultime novità in questo ambito e quali i progetti

futuri? Asics da sempre è sinonimo di continua ricerca tecnologica. Presso il nostro centro di ricerca di Kobe, Giappone, ogni anno si sperimentano e vengono alla luce svariate innovazioni tecnologiche. Da sempre Asics è conosciuta per la tecnologia GEL che assicura una riduzione delle sollecitazioni e un miglior assorbimento degli urti. Una innovazione di grande successo di questi ultimi anni è sicuramente il nostro Asics Grip. Tecnologie come l’Asics Duomax o Rock Protection Plate, che è specifico per le calzature trail, garantiscono grande supporto e protezione. Le scarpe da trail presentano poi un disegno meticoloso della tassellatura unito ad un continua innovazione per quanto riguarda le mescole.

Qual è il vostro modello trail che ri-

scuote maggior successo? La nostra offerta di prodotti trail in questo stagionale si è ampliata con l’introduzione di nuovi modelli (uno su tutti la Trabuco Max) che hanno riscontrato fin da subito feedback positivi da parte di negozianti, esperti del settore ed appassionati. Il nostro prodotto di maggior successo resta però la Gel-Fujitrabuco, giunta alla sua ottava edizione che risulta una delle scarpe più apprezzate sul mercato per quanto riguarda la stabilità.

Sostenibilità. Il consumatore è realmente attento se un brand cerca di produrre un prodotto più sostenibile

e meno impattante per l’ambiente? I dati in nostro possesso ci dicono che sempre più consumatori hanno a cuore il tema della sostenibilità. Sapere che un brand cerca di produrre un prodotto che abbia un impatto sempre più basso sul pianeta è un driver importante che spinge le persone verso un brand piuttosto che un altro. Acquistare consapevolmente oggi significa portare benefici alle generazioni future. Asics è molto sensibile a questo argomento e per il secondo anno di fila ha ottenuto il premio Supplier Engagement Leaderboard dal CDP (acronimo di Carbon Disclosure Project, un'organizzazione no-profit internazionale che sprona le aziende e i governi a ridurre le loro emissioni di gas serra) per le proprie attività e strategie rivolte alla riduzione delle emissioni e alla gestione dei rischi climatici sulla propria filiera prodotto.

Atleti e ambassador. Come vi muovete sotto questi due aspetti? Che tipo di profilo vi rappresenta? Il no-

stro obiettivo a medio termine è quello di costruire un Asics Trail Elite Factory, con la formazione di un team talenti nel trail, coordinati dalla nostra sede francese, che saranno formati e seguiti in diversi eventi internazionali. L'Italia è parte integrante del progetto, e i nostri atleti proseguono nelle loro programmazioni di gare locali con il supporto di un team internazionale. Vogliamo posizionarci come leader nel trail, e per raggiungere questo proposito abbiamo impostato la ricerca dei profili di atleti su runner da lunghe distanze e ultra trail. La creazione di un gruppo di atleti che, oltre al piacere per lo sport all’aria aperta ed il confronto, condividono i valori di lealtà e rispetto all’insegna dell’ “Anima Sana In Corpore Sano” ci inorgoglisce e responsabilizza particolarmente.

Sempre più consumatori preferiscono utilizzare scarpe da trail in ambito escursionistico. Fino a dove

è consigliabile? Si tratta di un discorso molto soggettivo. Molte persone sono abituate allo scarponcino anche per le uscite più facili e brevi perché si sentono più sicure ad avere la caviglia protetta. Una scarpa da trail solida e protettiva come, ad esempio, la Gel-Fujitrabuco 8, però può accompagnare l’escursionista anche nei percorsi più duri, tecnici e lunghi. Bisogna comunque specificare che le scarpe da trail nascono per la corsa. In discesa si potrà quindi godere di un grip e una tenuta decisamente migliori, e anche in termini di comfort, flessibilità e morbidezza una scarpa da trail può essere preferibile. Ovviamente non sempre è consigliabile l’utilizzo della scarpa da trail, in situazioni “più estreme”, come ad esempio con la neve bisogna valutare gli scarponcini o l’utilizzo di ramponcini.

Breve, media, lunga distanza. È ancora questa la prima regola per scegliere una calzatura da trail run-

ning? In linea di massima questa divisione è corretta. Si passa da scarpe più leggere e meno protettive per distanze più brevi e gradualmente si aumenta la “ricchezza” della scarpa in reazione all’aumentare del chilometraggio e al peso dell’utilizzatore. Di conseguenza è consigliabile l’utilizzo di intersuole sempre più alte e sostanziose mano a mano che i chilometraggi, e di conseguenza la stanchezza dell’utilizzatore, aumentano.

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