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Lame d’acqua in piscina, tipologia e progettazione
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Una tipologia di gioco d’acqua comunemente installata in una piscina è certamente la lama d’acqua, che in modo apparentemente semplice offre una quinta scenografica in grado di moltiplicare lo spazio, arricchendo qualsiasi outdoor. Dal punto di vista progettuale il problema si pone in termini di definizione, poiché nella tipologia “lame” rientrano effetti d’acqua molto variabili sia come effetto voluto che come soluzioni tecniche adottate.
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PERCHÉ SI REALIZZANO LAME D’ACQUA
Gli obiettivi che si intendono raggiungere e che comportano una diversa tipologia di installazione sono:
• Elemento ludico a completamento del bacino natatorio
• Massaggio cervicale per allentare le tensioni che si concentrano sulla zona del collo e delle spalle
• Purificazione dell’aria con sottrazione delle polveri sottili sospese
• Ionizzazione dell’aria con effetto terapeutico
• Mascheramento di una parete esteticamente non gradevole
• Creazione di una quinta di separazione tra aree a destinazione diversa
• Inserimento di un accento naturalistico a fini esclusivamente estetici
TIPOLOGIA DI LAME D’ACQUA
Dal punto di vista tipologico è possibile fare una prima classificazione legata al metodo realizzativo, dividendo le lame d’acqua tra quelle prodotte attraverso:
• Caduta naturale da canalette di sfioro aperte
• Caduta a pressione da canalette a sezione obbligata Oltre a questa prima suddivisione è necessario prevedere una ulteriore sottocategoria dividendo le lame in base alla produzione delle bocche di emissione:
• Bocche prefabbricate a braccio da installazione esterna o lineari da incasso a parete, entrambi disponibili in acciaio o abs
• Dispositivi da realizzarsi su disegno quasi esclusivamente in acciaio
Per quanto riguarda l’effetto desiderato si potranno avere:
• Lame continue con superficie omogenea
• Lame discontinue con tratti di emissione più o meno brevi e distanziati fino ad arrivare al pettine d’acqua
Infine occorrerà distinguere le modalità di emissione classificando le lame in:
• A scorrere su una superficie di qualsiasi natura: il diverso sottostrato conferirà una matericità diversa all’effetto finale con soluzioni esteticamente molto varie. Normalmente in questo caso si parlerà di veli d’acqua
• Indipendenti: la lama si staccherà dal sottostrato di appoggio del dispositivo di emissione e manterrà una propria autonomia fino alla caduta nel bacino sottostante. In relazione alla portata e all’effetto più o meno turbolento, le lame possono essere classificate come cascate.
ANALISI DELLE SPECIFICHE PROGETTUALI
Entreremo nel dettaglio progettuale dei modelli realizzati su disegno rimandando per tutti i modelli di lame e cascate curve o a mezzaluna e lame dritte alle schede dei produttori.
VELI D’ACQUA
Come specificato in precedenza si parla di veli quando l’acqua scorre su una parete. La tipologia può essere usata sia come quinta scenografica, quando il sottostrato è opaco, sia come divisorio tra due aree quando il sottostrato è trasparente.
Considerazioni Generali
La rugosità del sottostrato influirà sull’effetto finale del velo: tanto più il sottostrato sarà liscio, tanto migliore sarà l’effetto omogeneo del velo, mentre la mancanza di levigatezza del materiale incresperà l’acqua rendendola più evidente e incrementando la scenografia finale.
Dal punto di vista progettuale occorrerà valutare la portata in relazione al dislivello di caduta. Questo perché l’acqua, soprattutto se il sottostrato non è liscio, tenderà a distaccarsi e a concentrarsi nella parte centrale a discapito dell’uniforme distribuzione. Sarà necessario quindi compensare, con la portata, la tendenza dell’acqua a scegliere il punto di minimo attrito, corrispondente alla zona già bagnata. I veli d’acqua possono essere realizzati con vaschette a sfioro con il labbro di uscita a filo del sottostrato, per non creare discontinuità e quindi favorire la massima aderenza. In questo caso è necessario che sia garantita la massima orizzontalità, sia in fase di collaudo che nel tempo, assicurando la bocca di emissione da qualsiasi assestamento della parte muraria per quanto minimo possa essere. Per ovviare a questo rischio, soprattutto nel caso in cui il velo abbia un considerevole sviluppo lineare, si preferisce realizzare un collettore in pressione dotato di una serie di microugelli, posti su una o più file per migliorare l’uniformità di partenza. Sarà poi necessario realizzare una scossalina di copertura che possa mascherare il collettore a tutto vantaggio della resa estetica.
La realizzazione di un velo con un collettore di partenza rende l’impianto indifferente agli assestamenti della struttura poiché l’acqua verrà distribuita a pressione e quindi non risentirà di eventuali scarti rispetto all’orizzontalità.
Le portate in gioco sono assai limitate, dai 10 ai 50 litri/ min per metro di sviluppo e la pressione dovrà essere tale da compensare il dislivello di caduta.
Nel caso si voglia realizzare un velo trasparente si potrà usare una lastra in vetro di sicurezza che più del plexiglass garantirà resistenza agli agenti chimici e alla alterazione cromatica per esposizione ai raggi solari. È possibile anche utilizzare una rete, sfruttando l’aderenza delle gocce d’acqua al supporto, ma in questo caso l’acqua potrà distaccarsi per effetto del vento.
Nel caso in cui si scelga un sottostrato di maggiore rugosità rispetto al vetro e nel caso di impiego di acqua dura ricca di sali di calcio o magnesio, occorrerà tener conto della resistenza del materiale all’azione aggressiva degli acidi da impiegarsi per la manutenzione per la rimozione del carbonato di calcio che si depositerà per effetto della temperatura per l’evaporazione dell’acqua nelle fasi di spegnimento dell’impianto.
Vantaggi dei veli d’acqua
• Ridotte portate e pressioni di esercizio
• Ridotti costi di gestione
• Ridotta rumorosità
Svantaggi
• Ridotta visibilità
Lame O Cascate
Come specificato in precedenza si parla di lame quando l’acqua scorre indipendente dal sottostrato posteriore e in particolare di cascate quando l’effetto è più turbolento. La tipologia può essere usata come quinta scenografica, per creare una zona relax all’interno della piscina o anche solo a scopo ludico quando si realizzi una zona di sosta retrostante la cascata.
Considerazioni generali
Ancora più che per i veli in appoggio, nel caso di cascate o lame indipendenti l’altezza di sfioro è fondamentale per il dimensionamento della portata, per evitare sia l’aderenza indesiderata alla parte posteriore sia il restringimento esteticamente sgradevole della larghez- za di sfioro al centro della lama. Gli stessi produttori di bocchette stabiliscono un’altezza massima di installazione al di sotto della quale la qualità della lama non può essere garantita.
In effetti l’incremento della portata all’aumentare dell’altezza di sfioro non è proporzionale e benchè vi siano molte teorie al riguardo i valori sono spesso desunti per via empirica:
Altezza dello sfioro Portata per metro
50 cm 80 l/min
100 cm 150 l/min
150 cm
400 l/min
È ovvio quindi che, soprattutto nel caso in cui lo sviluppo della lama sia piuttosto importante, sia necessario prevedere un sistema di alimentazione, e quindi di aspirazione, indipendente dall’impianto standard della piscina con una pompa dedicata in grado di assicurare i corretti valori di esercizio.
Altra considerazione importante è la distanza di ricaduta dell’acqua dal punto di emissione: sia che la lama sia ottenuta per sfioro naturale sia in pressione con bocchetta sagomata, la velocità che l’acqua acquisterà produrrà una parabola con ascissa variabile ed è necessario tenerne conto per valutare l’effetto finale.
Valgono comunque sempre le accortezze progettuali valide per qualsiasi getto, ovvero l’area bagnata, per schizzi diretti o per deriva dell’acqua prodotta dai mo- vimenti dell’aria, avrà un’ampiezza pari all’altezza di caduta e questo sarà tanto più importante nel caso in cui vi siano percorsi pedonali in prossimità dell’impianto.
Così come per i veli anche le lame e cascate possono essere utilizzate per dividere due zone contigue ma in questo caso è necessario valutare bene la portata e spesso conviene prevedere l’installazione di un collettore a pettine a più file per poter ottenere un sipario continuo con portate accettabili.
Vantaggi delle lame o cascate
• Alta visibilità
• Ionizzazione dell’aria
• Effetto relax
Svantaggi
• Elevata rumorosità
• Alti costi energetici di gestione
• Impianto indipendente di alimentazione
Per Concludere
La progettazione di qualsiasi fontana e gioco d’acqua deve tener conto per necessità della massima velocità dell’acqua nelle tubazioni: per quanto la maggior parte delle vasche a sfioro o collettori di distribuzione prevedano deflettori interni per regolarizzare l’emissione, allo scopo di ridurre la turbolenza che potrebbe rendere disomogeneo l’effetto desiderato e scomporre il getto è necessario dimensionare le tubazioni in modo che l’acqua non corra ad una velocità superiore a 1 m/sec.