HA Pool Construction n. 2-2023

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MANAGEMENT
e piscine sostenibili
prova in pressione del circuito idraulico della piscina - V. Rapizzi
d'acqua in piscina, tipologia e progettazione - S. Pecchioli
zone grigie della legislazione sulle piscine - S. Sghedoni ANNO XXIV - NUMERO 2 MARZO - APRILE 2023 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale - EURO 6,00 - Aut. n° CN-NE/00884/04.2022 Periodico Roc
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Sommario

ANNO XXIV - NUMERO 02 - MARZO-APRILE 2023

HA WELLBEING / HA POOL CONSTRUCTION

Periodico cartaceo bimestrale: 4 uscite HA Wellbeing – 3 Speciali HA Pool Construction

Registrazione Tribunale di Padova n. 1727 del 9 marzo 2001

Aggiornamento denominazione testata “HA Wellbeing” depositato in Tribunale di Padova il 24 novembre 2022 - redazione@euroaquatic.it

Redazione: via Praimbole, 7 - 35010 Limena (PD)

Telefono: +39 049 9600938

EDITORE/PROPRIETARIO: W.BOX SRL - Via Praimbole 7 – 35010 Limena (PD) - info@wbox.it

DIRETTORE RESPONSABILE:

Marco Tornatore - redazione@euroaquatic.it

PUBBLICITÀ:

Professione Acqua srl - ferrario@professioneacqua.it

COME RICEVERE HA WELLBEING - HA W: Per ricevere la rivista al proprio indirizzo, basta registrarsi su wbox.it o associarsi a EAA, al costo di 30€/anno (eaa@euroaquatic.it). Come soci EAA si ha diritto a ricevere tutti i numeri dell’edizione elettronica della rivista HA Wellbeing; per le uscite degli speciali Happy Aquatics - Construction (tre numeri/anno), chi fosse interessato deve farne specifica richiesta a redazione@euroaquatic.it.

NOTE ESPLICATIVE SU HA WELLBEING: 4 uscite/anno con servizi su fitness, piscina, hospitality; in versione digitale è aggiornato quotidianamente e accessibile a tutti su wbox.it; per ricevere la newsletter settimanale fare richiesta a info@wbox.it oppure iscriversi dal sito wbox.it

HA POOL CONSTRUCTION: 3 uscite/anno, sotto il coordinamento di Professione Acqua con focus su progettazione, tecnologia, manutenzione e realizzazione di piscine e spa.

COMITATO DI REDAZIONE: Stefano Candidoni, Alessandro Favero, Linda Marabello, Luca Salvatori – Comitato di Redazione per l’edizione HA Pool Construction: Rossana Prola, Paolo Ferrario

HANNO COLLABORATO: Rossana Prola, Paolo Ferrario, Simone Rasia, Valter Rapizzi, Rainer Braun, Angelica Cataldo, Conflavoro PMI, Sonia Pecchioli, Stefano Sghedoni, Andrea Peluso, Riccardo Pennati.

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Jump Comunicazione - www.jumpcomunicazione.com

STAMPA: GRAFICHE NUOVA JOLLY S.R.L.- RUBANO (PD) - Chiuso in tipografia: 30/03/2023

8 ACQUANET NEWS

CONSTRUCTION

12 Master Pool Building, la qualificazione certificata per costruttori di piscine

16 Come affrontare le “zone grigie” della legislazione sulle piscine Stefano Sghedoni

22 Il Diametro Nominale di tubazioni e valvole Simone Rasia

26 La prova in pressione del circuito idraulico della piscina Valter Rapizzi

32 Vincoli e autorizzazioni paesaggistiche, indicazioni piu’ restrittive da parte del consiglio di stato Riccardo Pennati

36 Lame d’acqua in piscina, tipologia e progettazione Sonia Pecchioli

42 Rinnovato il Contratto di Lavoro per gli addetti delle piscine Conflavoro PMI

EDITORIALE

6 La piscina 2023 fra opportunità e l’eroismo di sempre Marco Tornatore

44 Vendere prodotti e servizi altamente tecnici: l’approccio per non sbagliare Angelica Cataldo

48 Slide green Rainer Braun

54 La regolazione PID dei parametri chimici Andrea Peluso e Matteo Castagnotto

60 Gli impianti delle piscine private - UNI EN 16713-1 La redazione

EXTRA

14 Editoriale Construction: Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire Rossana Prola

66 C ONSTRUCTION Imprese

72 EAA - Calendario corsi

Foto vincitrice dell’Awards di Piscine Global 2022, Piscina Cabrera de Mar - Costruttore Recorder Piscines Maresme

INSERZIONISTI II ZODIAC 1 POLIMPIANTI 2 LIFE FITNESS 5 WBOX 7 SOPREMA 11 ACQUANET 13 MPB 17 DIGI PROJECT 23 TASCO 25 +GF+ 27 GRIFFON 35 PROFESSIONE ACQUA 41 PROFESSIONISTI ACQUA 45 PISCINASÌ 51 AQQUATIX 59 CCEI 65 CONVEGNO D’AUTUNNO III HAPPY AQUATICS IV TECLUMEN VERSIONE ONLINE DISPONIBILE SU: NEWS

Ogni giorno, per il Professionista e il Manager del Wellbeing c’è wbox.it

Il portale che racconta, sostiene e facilita l’economia del benessere

POOL & FITNESS BUSINESS | NORME E FISCO | AQUAFIT E NUOTO | MANAGEMENT | FITNESS
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LA PISCINA 2023 FRA OPPORTUNITÀ E L’EROISMO DI SEMPRE

L’azienda leader mondiale del comparto prevede una leggera riduzione dei ricavi 2023, rispetto ai 2,4 miliardi di euro del 2022, per una flessione fisiologica della piscina residenziale: è segno che si esaurisce in parte la spinta euforica, determinata dal Covid negli scorsi tre anni, appannaggio delle piscine “domestiche”. È probabile che le nostre tante imprese costruttrici avvertiranno il rallentamento 12 mesi più tardi. Ma è bene prenderne coscienza. Al contrario, superata la pesante contrazione degli anni pandemici, riprende vigore la piscina commerciale e pubblica, sia con nuove realizzazioni che con ammodernamenti.

Quasi una compensazione fra segmenti di mercato, premiante per chi costruisce e progetta piscine a tutto tondo, penalizzante per alcune categorie di operatori focalizzati su ambiti più ristretti.

Sarà da capire quanto dei 700 milioni di euro del PNRR, destinati agli impianti sportivi (300 ulteriori milioni di euro sono per le strutture sportive scolastiche) sarà riversato sulle piscine. I nuovi progetti sono necessari per un’evoluzione eco-sostenibile e per la fondamentale sostenibilità economica e finanziaria. Per il comparto piscina pubblica si schiudono crescenti opportunità di business, con allargamento dei target cui rivolgersi e un rafforzamento dell’appeal che le piscine alimentano fra categorie della popolazione più sensibili e prevalenti, quali gli over 60, le famiglie e tanti sedentari.

Ma se le nuove realizzazioni dovranno interpretare queste indicazioni, sarà ancora più importante che la gestione dei centri acquatici venga assegnata a realtà capaci di valorizzare il radicale cambiamento in atto, mirando al profitto, senza il quale qualsiasi attività sportiva e sociale non è finanziabile.

Progettisti, costruttori, gestori, fornitori saranno all’altezza delle nuove sfide che ci attendono? Una bella domanda a cui sarebbe azzardato dare una convinta risposta affermativa.

Senza dimenticare che, per quanto fenomenali siano gli attori menzionati, bisognerà fare i conti con i ritardi, le fonti di finanziamento e i condizionamenti sistemici, decisamente peggiorati nel corso dell’ultimo triennio.

Un caso esemplificativo: un grosso operatore straniero, dopo l’assegnazione di un progetto da 25 milioni di euro per un complesso acquatico-sportivo e tre anni di attesa, si dichiara incredulo per non aver ancora ottenuto i permessi a costruire. Anche gli stranieri restano imbrigliati nelle malsane pastoie burocratiche: l’Italia è un sistema perdente a riconferma che è da eroi combattere costantemente battaglie così logoranti. Da imprenditori, però, “eroicamente” non demordiamo e cogliamo le opportunità della rinascita della piscina pubblica.

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EDITORIALE
Marco Tornatore
Se è ripartita la realizzazione o all' ammodernamento delle piscine pubbliche, è fondamentale che la gestione degli impianti venga assegnata a realtà capaci di interpretare il radicale cambiamento in atto
L'Espace Nautique Laure Manaudou in Francia è un esempio di piscina moderna che integra tradizionale ed innovativo, ammicando all'ecosostenibilità
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ACQUANET NEWS

ASSEMBLEA E TAVOLI TECNICI SUL LAGO DI GARDA

Gli Associati ad Acquanet Associazione Piscine si sono ritrovati il 7 e 8 marzo al Corte Valier di Lazise, uno splendido hotel sulla sponda veronese del Lago di Garda. Scopo principale della riunione è stata l’Assemblea ordinaria dei soci programmata per la mattina del secondo giorno. Il giorno precedente si è tenuta quella che si è poi rivelato essere l’evento più seguito ed apprezzato: un grande tavolo di

confronto sulle attività normative in corso.

Durante l’Assemblea si sono svolte anche le elezioni per il nuovo Consigliere del Direttivo. Per la carica sono pervenute sei candidature. L’eletto è stato Francesco Saverio D’Apuzzo, di D’Apuzzo Piscine di Lettere (NA) che resterà in carica tre anni, ovvero fino alla scadenza naturale del Consiglio Direttivo.

Durante l’Assemblea si è fatto il punto anche sulle attività in corso e future che preannunciano un 2023 denso di interessanti attività.

I momenti più belli sono però stati quelli esterni alle attività ufficiali che hanno visto riformarsi un gruppo dinamico ed affiatato che, ne siamo certi, sarà il motore trainante di Acquanet Associazione Piscine!

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ERASMUS: UN’OCCASIONE DI SCAMBIO

A novembre 2022 Acquanet viene contattata dall’istituto di formazione francese Mfu Rennes per organizzare uno scambio Erasmus in Italia. Questa iniziativa rappresenta l’opportunità di far conoscere ai ragazzi francesi il modus operandi delle aziende costruttrici di piscine italiane.

Dopo mesi di scambio e dialogo, Acquanet, pur consapevole delle difficoltà organizzative, ha scelto di accettare la sfida. L’Associazione si è da subito attivata per comunicare ai propri associati il progetto; nel giro di pochi giorni numerose aziende si sono rese disponibili. Lo stage per i 10 ragazzi francesi è iniziato sabato 4 marzo e si è concluso sabato 18 marzo, al termine di due intense settimane di lavoro. Le sei aziende ospitanti sono: Coind Piscine srl, Ferrari Water Design srl, Girotti snc, GM Piscine srl, Officina Dolcevita srl, Sanipool srl e Tasco srl.

Dato il successo di questa iniziativa, una novità assoluta per l’Italia, non è da escludersi la possibilità che si possa ripetere in futuro. Sono occasioni come queste che consentono all’Associazione di crescere e ciò è possibile grazie al sostegno e contributo costante dei suoi associati.

Per approfondire il progetto ti invitiamo a visitare la nostra pagina facebook.

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ACQUANET NEWS

ACQUANET NEWS

ACQUANET A FORUM PISCINE 2023

Acquanet Associazione Piscine ha partecipato con successo all’edizione 2023 di Forum Piscine, la tradizionale rassegna espositiva del settore, che si è tenuta dal 15 al 17 febbraio all’interno del padiglione 19 della Fiera di Bologna.

Per gli Associati è stata la prima occasione dell’anno per ritrovarsi e per chi ancora non ne fa parte, è stata l’occasione per incontrala e conoscere cosa offre ai suoi Associati. Anche per questa ragione lo stand è stato realizzato come un grande salotto dove chiunque potesse

sedersi per parlare con i colleghi come se fosse a casa propria. L’aperitivo della seconda sera è stato l’evento top con moltissimi presenti.

Forum Piscine 2023 è stata anche l’occasione per presentare il Progetto di qualificazione certificata del costruttore di Piscine Master Pool Building e la nuova versione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle aziende di costruzione e Manutenzione di Piscine.

www.acquanetpiscine.it – info@acquanetpiscine.it

ACQUANET, L’ASSOCIAZIONE CHE FA!

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ACQUANET, DAL 2012, SI PONE L’OBIETTIVO DI CREARE UN GRUPPO DI

AZIENDE DEL SETTORE PISCINE CHE

LAVORINO INSIEME SU TEMI IMPORTANTI E CONDIVISI. AD OGGI, CONTA QUASI 200 ASSOCIATI. DIVERSE ANIME, ACCOMUNATE PERÒ DALLO STESSO

OBIETTIVO: MIGLIORARSI E MIGLIORARE IL SETTORE.

FA! L’Associazione offre diversi servizi

Master Pool Building, la qualificazione certificata per costruttori di piscine

MPB non è solo un corso di formazione. Acquanet Associazione Piscine ha infatti recentemente fatto partire una campagna pubblicitaria per sensibilizzare il consumatore finale dell’importanza di affidarsi ad un costruttore esperto e certificato MPB. La campagna pubblicitaria proseguirà anche nella prossima stagione.

Oggi le aziende di costruzione di piscine qualificate MPB sono 25:

Acquawell srl (TO)

Aquazzurra Piscine (TV)

Master Pool Building, o più semplicemente MPB, è il primo, e ad oggi l’unico, percorso di qualificazione per costruttori di piscine.

Di MPB, in Acquanet si iniziò a parlarne tre anni fa su sollecitazione dei costruttori di piscine associati alla ricerca di un riconoscimento formale che permettesse al committente finale di poter distinguere un Costruttore di Piscine Esperto da quello meno competente, perché in Acquanet si è convinti che non può esistere Professionalità senza competenza.

A chi vuole diventare un Master Pool Building viene innanzitutto richiesto di:

Essere Associato ad Acquanet Associazione Piscine

Essere in possesso dell’abilitazione di impiantista idraulico (lettera “D”)

Solo chi è in possesso di questi due imprescindibili elementi può iniziare l’iter di qualificazione che consiste nel frequentare un percorso di alta formazione professionale di 80 ore e superare con successo il test finale.

Il corso, oltre che di alto profilo, segue le regole della formazione professionale vigenti in Italia e i docenti sono Professionisti di alto livello operanti da tempo nel settore piscina.

Al superamento del test, l’azienda può fregiarsi del marchio MPB.

Ma tutto questo non basta, o meglio, basta solo per un anno. Per poter mantenere la certificazione MPB è infatti necessario non smettere mai di imparare. Ai Master Pool Building certificati è infatti richiesto un aggiornamento continuo che si ottiene seguendo almeno 10 ore di formazione annuale che può essere erogata anche da aziende produttrici e/o distributrici di prodotti per piscina. Percorso formativo e monitoraggio successivo sono seguiti e garantiti da Acquanet Associazione Piscine e Conflavoro PMI.

Atena Pools (MN)

Beauty Pool Piscine srl (PV)

Climax – Romagna Piscine srl (RN)

Coind Piscine srl (MI)

D’Apuzzo Piscine srl (NA)

Eden Piscine (BS)

F.A.M. snc (GR)

Ferrari Waterdesign srl (PR)

Gardapool (TN)

GM Piscine srl (PR)

Green House & Piscine (BS)

Idroblue Piscine (BS)

Koral Piscine srl (VE)

Mirani srl (NO)

Onda Blu Piscine srl (PG)

Piscine Ghiroldi (BS)

Pool System Piscine (BT)

Prealpipool srl (VA)

Progetto Ambiente Piscine e Spa (AR)

RM Piscine (BS)

Vannini Aqua&Pool srl (BO)

Wasser Tec (LU)

Waterworld (PT)

I prossimi corsi ripartiranno a dicembre. La segreteria di Acquanet Associazione Piscine è a disposizione dei costruttori interessati ad ottenere la qualifica MPB.

Per informazioni visita il sito www.masterpoolbuilding.it o scrivi a info@acquanetpiscine.it.

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e noi, in compagnia de l’onde bige, intrammo giù per una via diversa.” Dante Alighieri La Divina Commedia - Inferno Canto VII “L’acqua era buia assai più che persa Qualificazione certificata per costruttori di piscine www.masterpoolbuilding.it - @masterpoolbuilding per informazioni contattare Acquanet Associazione Piscine: 333 5259383 - info@acquanetpiscine.it

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Stiamo vivendo un’epoca nella quale ciò che si dice, si scrive, si pubblica sul web è molto più reale della realtà stessa. Al punto che le “chiacchiere”, quelle che una volta venivano definite le dicerie, incidono sui giudizi e sulle opinioni nella misura in cui nessuna evidenza fattuale è in grado di smontarle. È in atto anche un altro processo, che è quello del non voler vedere la realtà per quello che è, perché fa troppa paura. Questi anni ci hanno purtroppo insegnato che le cose più terribili non esistono solo nei film, ma possono comparire improvvisamente nella nostra vita reale, e creare gravi danni, se non distruggerla. Chi pensa che tutto questo non lasci segni in ognuno di noi si sbaglia di grosso. Tutto è più difficile ed il futuro appare più incerto che mai, di conseguenza ci si rapporta con persone ansiose, impaurite, arrabbiate, sospettose, e spesso noi stessi ci sentiamo così. Non è facile. Per questa ragione tendiamo a colorare la realtà con qualcosa di più bello, con qualcosa che ce la faccia apparire ancora invogliante, serena e accogliente, com’era un tempo.

Queste due tendenze messe insieme stanno creando una realtà che non esiste, una realtà parallela, costruita sui social, nei dibattiti televisivi, sui media. Se ci facciamo caso, dal periodo del Covid in poi (ma forse anche da prima, in realtà) non è vero quello che è vero, ma quello che deve essere vero nella testa delle persone.

Vengo al dunque.

È molto difficile affrontare una programmazione aziendale senza sapere come andranno le cose in realtà. Ad esempio, questo governo è forte e stabile, come appare

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EDITORIALE CONSTRUCTION
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Il lavoro non manca, ma la “gestazione” della costruzione di una piscina è lunga e oggi si raccolgono i frutti di semi sparsi due o tre anni fa

a guardare i fatti, o è in procinto di cadere da un momento all’altro, come buona parte dei media sta dicendo da mesi? Non è un aspetto di poco conto, dal punto di vista dell’economia e della fiducia dei mercati. Come andrà il mercato delle piscine nella stagione ormai iniziata? Anche in questo caso le sensazioni sono contrastanti. Il lavoro non manca, ma la “gestazione” della costruzione di una piscina è lunga e oggi si raccolgono i frutti di semi sparsi due o tre anni fa. Come sarà il futuro? Buono? Tragico? È davvero difficile comprenderlo. Nel caso in cui si prospetti un futuro non facile, non vedo nessuno che si stia seriamente preparando.

Riempiremo le piscine quest’estate? Ne dubito, se la situazione continuerà così. Che ripercussione avrà questo sul nostro settore? Un effetto devastante, probabilmente. Ma c’è chi decide di aspettare di vedere se piove, prima di chiedere di potersi sedere al tavolo politico che sta preparando gli interventi urgenti. Sai mai, marzo è pazzerello…

Riusciremo, tutti quanti (e ormai siamo tanti, ogni anno uno di più…) a riempire i grandi eventi? Forse no, visto l’insuccesso di quelli piccoli nei mesi scorsi, ma invece di unire le forze ci si divide e gli eventi si moltiplicano.

La piscina ecologica? Altra bella realtà colorata. La piscina così com’è oggi non può essere ecologica, il solo fatto di usare l’acqua che potrebbe diventare a breve un bene preziosissimo per farci il bagno e divertirsi è il concetto più strambo che viene in mente a chiunque riesca a proiettare la mente oltre il proprio personale interesse, eppure si usa questo termine riferito al proprio prodotto come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se Ryanair mostrasse una foto di un suo aereo dicendo che purifica l’aria come il Dyson…

Migliorare il modo in cui lavoriamo, tutti quanti, prima di inventarsi soluzione innovative che hanno il solo scopo di riparare in minima parte ai disastri fatti da impianti mal dimensionati e di pessima qualità? No, non si vende. La gente ha bisogno di novità, non di sentirsi proporre un impianto fatto meglio, che dura di

più, consuma meno, consente di sprecare meno acqua perché la tiene più pulita, questi sono argomenti perdenti. Favorire la collaborazione tra Acquanet ed Assopiscine, le due associazioni del settore della costruzione di piscine, non piace. Sarebbe un bel modo di colorare il futuro, invece non si è riusciti nemmeno ad evitare di promuovere due iniziative diverse per la qualificazione delle aziende, che potrebbero assolutamente essere complementari e quindi unite nello stesso progetto. Ma collaborare su un progetto comune, per alcuni, significa abbassarsi ad un livello inaccettabile. Dall’alto si cade, questo bisogna ricordarlo sempre.

Ma terminiamo in bellezza, con due esempi positivi. Nasce la Confederazione Nazionale Gestori Piscine, CoNGePi, dopo anni di divisioni e proliferazioni di sigle. Iniziano a collaborare l’Editrice il Campo e Professione Acqua srl nella organizzazione e nel coordinamento dei rispettivi eventi.

Finalmente si unisce invece di dividere.

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Rossana Prola
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Queste due tendenze messe insieme stanno creando una realtà che non esiste, una realtà parallela, costruita sui social, nei dibattiti televisivi, sui media
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“zone grigie” della legislazione sulle piscine

In tempi recenti, a seguito della modifica del Titolo V della Costituzione con la Legge n.3 del 2001, si è impostato il moderno regime di regolamentazione che opera la tutela della salute in concorrenza tra lo Stato e le Regioni e si è formulato l’Accordo Stato-Regioni 16/01/2003 e l’Accordo Interregionale 2004 che regolamentano l’attuale disciplina sugli aspetti igienico sanitari concernenti la costruzione, la manutenzione, la vigilanza delle piscine ad uso natatorio

L’Accordo del 2003 rende obbligatoria l’acquisizione dell’Allegato ma lascia alle Regioni la regolamentazione sui requisiti strutturali, sulla parte di gestione dell’auto-

controllo e dei controlli esterni. Purtroppo la frammentazione regionale, intervenuta a seguito della riforma costituzionale, ha comportato che non tutte le regioni italiane abbiano recepito, o regolamentato, allo stesso modo. Allo stato attuale, in Italia, alcune Regioni non hanno ancora una disciplina ad hoc, poche hanno approvato una Legge Regionale, mentre le rimanenti hanno provveduto con Deliberazioni di Giunta. Tutto ciò comporta importanti limiti, in primis quelli dovuti ad una regolamentazione che sul territorio italiano si mostra disomogenea, a volte assente, a volte con forme giuridiche e con contenuti differenti. In alcuni casi

HA POOL CONSTRUCTION - 2 / 2023 © DIRITTI RISERVATI 16 HA POOL CONSTRUCTION Come affrontare le
STEFANO SGHEDONI ph: Freepik.com

manca anche un sistema sanzionatorio in caso di violazione, previsto da entrambi gli atti al fine di garantire una uniformità applicativa ed una equità di controllo a livello nazionale, “pena il fallimento del sistema di autocontrollo” (cit. nota Accordo Interregionale 2004). Seppur tale situazione possa far pensare ad una posizione maggiormente liberista, la realtà è che ove non vi è chiarezza dispositiva o certezza applicativa non vi è garanzia di sicurezza per i gestori, che comunque mantengono le responsabilità richiamate dalle norme di gerarchia superiore, a partire dagli artt. 32 e 41 della Costituzione ma anche dall’art 2050 del Codice Civile (“Responsabilità per l’esercizio di attività pericolose”), per poi proseguire con tutta l’articolazione civilistica e penalistica italiana, anche negli obblighi di applicazione delle varie fonti primarie, dai regolamenti europei (REACH, CLP, Biocidi, SDS ad es. per l’acquisto e l’utilizzo dei prodotti chimici per il trattamento dell’acqua di piscina) alle norme statali (esempi non esaustivi: il D.Lgs 81/08 per l’igiene e la sicurezza nel lavoro, il DPR 177/2011 per la gestione degli ambienti confinati come vasche di compenso o come molti vani/locali tecnici, oppure il DM 18/03/1996 ad esempio per il servizio di salvamento in vasca, ecc…), o delle fonti secondarie (come ad esempio i vari regolamenti locali di igiene). Allo stesso modo non vi è garanzia di sicurezza per i frequentatori delle piscine poiché non sufficientemente tutelati.

L’attività di piscina è una attività per definizione “pericolosa”, per tutti i rischi che possono derivare dalla presenza e dall’utilizzo, sportivo o ludico, di bacini contenenti notevoli quantità di acqua, di ambienti che

dispongono di locali umidi e caldi soggetti a proliferazioni microbiologiche, di strutture dotate di sistemi impiantistici ed apparecchiature complesse che fanno normale uso di sostanze e o miscele chimiche pericolose, in grado di generare anche gas irritanti, cancerogeni o esplosivi, oltre ad una serie di sottoprodotti di reazione che rimangono in soluzione nell’acqua in vasca o nell’aria. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) enumera, perciò, tutta una serie di rischi infortunistici, fisici, chimici e microbiologici tipici degli ambienti di piscina. A fronte di così tali numerose casistiche incidentali, a volte rese evidenti anche dalle cronache, non deve stupire che in assenza di una adeguata cultura della prevenzione, e a fronte di una bassa attenzione ai rischi, le piscine possano incorrere a frequenti difformità, tanto più gravi quanto più sono limitate le competenze e le conoscenze dei singoli gestori, fino ad evolversi anche in potenziali situazioni infortunistiche particolarmente infauste (decessi o lesioni permanenti).

Vi è quindi la necessità, da parte dei gestori e dei responsabili di piscina, di sapere come cercare e integrare le risposte che servono, in modo proattivo, se si vogliono superare le “zone grigie” della legislazione attuale ma anche quelle future di una eventuale disciplina più moderna e completa, che avrà inevitabilmente sempre nuove e diverse “zone grigie” seppur superate e risolte le precedenti.

A tal fine, perciò, non bisogna attendere sempre e comunque che si pronuncino le istituzioni o gli organi di controllo: è sbagliato ritenere che se non vengono

HA POOL CONSTRUCTION - 2 / 2023 © DIRITTI RISERVATI 18 HA POOL CONSTRUCTION STEFANO SGHEDONI
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fornite indicazioni sia lecito non muoversi o, all’opposto, sia consentito agire in modo arbitrario come meglio si desidera; è un errore di valutazione pensare che si devono osservare dei limiti di sicurezza solo se si è obbligati da norme, oppure solo se gli stessi sono definiti quali-quantitativamente da dispositivi di legge; è pericoloso comportarsi con superficialità e provvedere con correttivi solo a seguito dei controlli di vigilanza. Agire in modo così ingenuo corrisponde ad una negligenza e, oltre a mostrare imperizia, si mette a rischio la salute e la sicurezza dei bagnanti, per non parlare dei rischi di sostenibilità della propria attività imprenditoriale. Meglio agire d’anticipo, prevenendo al meglio ogni criticità, anche nuova, stando comun-

que attenti a non divenire imprudenti

Ma come si possono trovare risposte a problemi rientranti in aree grigie delle norme oppure appartenenti a problematiche nuove?

Per fare ciò è necessario ricercare tra le fonti disponibili, non solo normative e regolamentari ma anche tecniche e scientifiche, ricordandosi che non tutto ciò che è pubblicato ha lo stesso peso e la stessa valenza.

È importante tenere presente la gerarchia delle fonti giuridiche, da quelle più forti come la Costituzione e le Leggi Costituzionali, a scendere con i Regolamenti Europei, poi con le fonti primarie (leggi e decreti dello Stato e delle Regioni nelle materie in concorrenza con il primo), le secondarie (regolamenti e/o delibere regionali e, di seguito, comunali) e infine le consuetudinarie (prassi, protocolli, indicazioni tecniche, indicazioni di igiene e sicurezza da Enti, Istituti, gruppi professionali, ecc.). La rappresentazione grafica è a forma di piramide, dove al vertice sono presenti quelle più forti, per poi scendere via via con quelle subordinate. Non significa che quelle sottoposte siano meno importanti, spesso sono più dettagliate e meno generaliste, tuttavia, non possono prevaricare quelle di gerarchia superiore che rimangono le fonti “guida” principali a cui tutti noi dobbiamo attenerci ed ispirarci (es. il principio primario di tutela della salute).

HA POOL CONSTRUCTION - 2 / 2023 © DIRITTI RISERVATI 19 HA POOL CONSTRUCTION STEFANO SGHEDONI
fig.1 Piramide fonti giuridiche
È sbagliato ritenere che se non vengono fornite indicazioni sia lecito non muoversi o, all’opposto, sia consentito agire in modo arbitrario come meglio si desidera

Allo stesso modo esiste una piramide delle fonti scientifiche, la rappresentazione più completa è quella messa a punto nel sistema EBM (Evidence Based Medicine), valida per tutte le fonti disponibili nei data-base scien-

tifici internazionali alimentati da Istituzioni autorevoli e di ricerca del mondo sanitario, anche indipendenti, e a cui attingono tutti i professionisti del settore.

Tra questi documenti vi sono, a titolo esemplificativo: le

Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle Piscine ed ambienti similari per la sicurezza degli ambienti acquatici ricreativi (WHO, Swimming pools and similar environments; Guidelines for safe recreational water environments. - 2006. - Vol. II.); i Rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità, ISTISAN 11/07 (sugli aspetti igienico-sanitari e gestionali per le piscine ad uso natatorio) e ISTISAN 13/46 (sui parametri microbiologici per il controllo delle acque di piscina, con i primi due capitoli incentrati sul sistema di autocontrollo per i pericoli microbiologici in piscina e sui criteri di controllo anche negli ambienti accessori); i rapporti ISS-COVID 19 sulle piscine n.37/2020, sulla disinfezione, sulla sanificazione e sull’aerazione degli ambienti nn.rr. 5/2020, 25/2020 e 33/2020, 11/2021, 12/2021 (che richiamano concetti di igiene generali, un po’ dimenticati nel tempo, ripresi con l’emergenza sanitaria del virus Sars-CoV2 ma comunque sempre attuabili).

Quindi, quale soluzione si può adottare?

Solo integrando gli strumenti e le conoscenze provenienti da entrambe le fonti, giuridiche e scientifiche, si possono ottenere le necessarie indicazioni utili per superare le “aree grigie”, che sono affrontabili attraverso la conoscenza che consente sia una adeguata applicazione di ciò che è richiesto per norme, sia una adeguata analisi tecnico-scientifica che porta a valutare le possibili e più performanti soluzioni.

La tecnica consiste nel comprendere l’origine del problema, raccogliere tutta la documentazione e la letteratura disponibile, da questa analizzare ciò che può aiutare ad affrontare la problematica, definire le condizioni a cui ci si deve attenere per obblighi e quelle alle quali ci si deve spingere ulteriormente per mantenere la performanza qualitativa in condizioni di sicurezza, valutare l’applicazione delle possibili soluzioni.

La cosa interessante è che si tratta di questione di metodo, non di dimensioni organizzative, perciò tali percorsi atti ad eliminare o a ridurre le “zone grigie”, nel

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Purtroppo la frammentazione regionale, intervenuta a seguito della riforma costituzionale, ha comportato che non tutte le regioni italiane abbiano recepito, o regolamentato, allo stesso modo
fig.2 Piramide fonti scientifiche (EBM)

senso più ampio possibile, non sono solo adottabili dai gruppi professionali e tecnici di alto livello, ad esempio da esperti che collaborano nei tavoli di lavoro governativi, UNI, ministeriali, universitari, ASL (ecc…), ma anche da comunità multiprofessionali più piccole costituite, ad esempio, dal personale che opera con diverse funzioni in una struttura di piscina (ad es. responsabili, manutentori, assistenti bagnanti, addetti, consulenti, ecc…).

Le Istituzioni Pubbliche possono intervenire, per cercare di risolvere le zone grigie dovute a situazioni emergenziali o a fenomeni emergenti in cui le conoscenze risultano ancora scarse o frammentarie, in genere attraverso tavoli tecnici costruiti ad hoc, consultando vari esperti afferenti a diverse organizzazioni autorevoli, pubbliche e/o private. Tuttavia anche qui vi sono limiti di intervento. Infatti, a volte i problemi dipendono da fattori esterni e le soluzioni a livello locale (nazionale, regionale o comunale) sono di portata limitata. Altra difficoltà dipende dal fatto che l’apparato pubblico ha una macchina amministrativa molto grande, articolata e complessa e le risposte possono arrivare in tempi mediamente lunghi, rispetto alla velocità delle attuali dinamiche, anche perché i tavoli di lavoro e di consultazione degli esperti non sono quasi mai permanenti e devono essere istituiti appositamente, con mandati chiari e coordinamenti istituzionali. Per aumentare la velocità di risposta diviene necessario, perciò, ridurre il

grado di formalità legislativa, poiché quest’ultima prevede per legge meccanismi procedurali troppo lunghi.

In tale contesto deve consolidarsi il cambio culturale delle singole professionalità all’interno anche delle piscine, sapendo ben interpretare l’importanza delle fonti e sapendole cogliere nella loro essenzialità per l’applicazione puntuale sul proprio impianto natatorio e nella gestione. Tutto questo, se ben compreso dai gestori, responsabili e professionisti di piscina, comporta maggiore specializzazione e competenza che, seppur a livelli inferiori a quelli istituzionali, per ovvi motivi, mette comunque in grado la gestione di trovare risposte attraverso una buona predisposizione della valutazione del rischio, anche emergente, spesso molto prima che le indicazioni più generali vengano consolidate dagli Enti oppure dalle Organizzazioni Pubbliche.

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Solo integrando gli strumenti e le conoscenze provenienti da entrambe le fonti, giuridiche e scientifiche, si possono ottenere le necessarie indicazioni utili per superare le “aree grigie”

Il Diametro Nominale di tubazioni e valvole

DN (Diametro Nominale). Cosa significa e perché si usa?

La Norma tecnica ISO 6708 definisce il Diametro Nominale (DN) come valore convenzionale impiegato per identificare la taglia delle tubazioni di un sistema idraulico Questa designazione viene indicata con la sigla DN seguita da un numero intero e privo di unità di misura.

Trattandosi di un valore convenzionale non corrisponde, di fatto, a nessuna delle misure note, ma è un numero che viene stabilito per poter confrontare elementi realizzati con materiali e spessori diversi.

Il diametro nominale DN approssima la dimensione fisica espressa in millimetri del diametro interno (Dn/ID) oppure quella del diametro esterno (Dn/OD) delle tubazioni o delle componenti idrauliche (valvole, flange, pezzi speciali), ed il valore ottenuto non coincide con nessuno di questi dati oggettivi. Il valore numerico del DN non deve essere quindi impiegato nei calcoli idraulici, ad esempio nell’equazione di continuità o nel calcolo delle perdite di carico, per i quali è necessario sempre ricorrere al valore del diametro interno.

L’uso della designazione DN ha lo scopo di rendere paragonabili tubazioni di tipo e materiale diverso, o le relative componenti applicabili, quali il valvolame e le flange, identificando una taglia e indicando in via orientativa la compatibilità dal punto di vista dimensionale.

Per convenzione le tubazioni in metallo, fibrocemento o gres riportano un diametro nominale che si approssima al diametro interno: un tubo in acciaio, serie L, DN 50 ha -per esempio - un diametro esterno De 60,3 mm e un diametro interno Di pari a 53,9 mm.

Per le tubazioni in materiale plastico (PE-PVC) il DN si approssima al diametro esterno, come specificato -ad esempio- nelle Norme ISO 161-1 e UNI EN ISO 1452.

Nei cataloghi, i tubi in materiale plastico vengono quindi identificati con il valore del diametro nominale esterno, normalizzato secondo la tabella riportata nella ISO 1611 e nelle altre norme tecniche specifiche per la tipologia di tubazione.

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Spesso si trova nelle descrizioni tecniche la sigla
Diametri interni tubi PVC U pressione per varie classi di Pressione di Funzionamento Ammissibili (ex PN) Diametro nominale esterno EN 1452 ISO 161-1 Diametro interno Di Diametro interno Di Diametro interno Di PFA 6 (PN6) PFA 10 (PN10) PFA 16 (PN16) [mm] [mm] [mm] 50 - 45,2 42,6 63 59 57 53,6 75 70,4 67,8 63,8 90 84,4 81,4 76,6 110 104,6 101,6 96,8 125 118,8 115,4 110,2 140 133 129,2 123,4 160 152 147,6 141 180 171,2 166,2 158,6 200 190,2 184,6 176,2 225 214 207,8 198,2 250 237,6 230,8 220,4 280 266,2 258,6 246,8 315 299,6 290,8 277,6 355 337,6 327,8 400 380,4 369,4 -
Ili Via Pian di Rocco, 44-46 • 16042 Carasco [GEI - Italia Tel. +39 0185 35 00 74 / +39 0185 17889 1 • FAX +39 0185 35 03 09 *Distibutore autorizzato � www.tascoitalia.it commerciale@tascoitalia.it

Naturalmente allo stesso diametro nominale esterno possono corrispondere diametri interni diversi a seconda della classe di pressione di funzionamento ammissibile (PN o PFA secondo la nuova terminologia proposta), questo va tenuto in debita considerazione nei calcoli idraulici.

Per il valvolame e per le flange – anche quelli in materiale plastico- il DN è per consuetudine riferito al diametro interno del componente, per questo motivo sono in uso tabelle di corrispondenza che mettono in relazione il DN interno tipico della designazione di valvole e flange e il valore del corrispondente diametro esterno della tubazione. Queste tabelle consentono di individuare la taglia di valvola o flangia corrispondente dimensionalmente ad una certa taglia di tubazione.

Come si vede dalla tabella, per alcune taglie di tubo in materiale plastico sono possibili più accoppiamenti: per esempio al tubo con de 125 mm può corrispondere una valvola DN 100 o una valvola DN 125; alcuni produttori rendono disponibile per il de 125 mm una valvola che ha lo stesso corpo valvola impiegato per il de 110 (DN 100), altri per il tubo de 125 mm forniscono la valvola con corpo DN 125 generalmente associato alla tubazione de 140 mm.

Sul mercato sono disponibili anche valvole che presentano attacchi per una data taglia di tubo, con un DN inferiore a quello previsto nelle tabelle di corrispondenza (per fare un esempio: valvole DN 65 con attacchi per tubo de 90 mm).

È naturale aspettarsi che il valvolame con DN inferiore a quello previsto dalle tabelle comparative offra delle luci di passaggio più strette per il fluido e provochi quindi perdite di carico più consistenti.

ISO 6708 Pipework components - Definition and selection of DN (nominal size)

ISO 161-1 Thermoplastics pipes for the conveyance of fluids Nominal outside diameters and nominal pressures Part 1: Metric series

EN ISO 1452-1:2009 Plastics piping systems for water supply and for buried and above-ground drainage and sewerage under pressure - Unplasticized poly(vinyl chloride) (PVC-U) - Part 1: General

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Il DN,rattandosi di un valore convenzionale non corrisponde, di fatto, a nessuna delle misure note, ma è un numero che viene stabilito per poter confrontare elementi realizzati con materiali e spessori diversi
DN Ø [in] Ø esterno ACCIAIO [mm] Ø esterno PVC-PE [mm] 10 3/8” 17.2 16 15 1/2” 21.3 20 20 3/4” 26.9 25 25 1” 33.7 32 32 1” 1/4 42.4 40 40 1” 1/2 48.3 50 50 2” 60.3 63 65 2” 1/2 76.1 75 80 3” 88.9 90 100 4” 114.3 110 /125 125 5” 139.7 140 / 125 150 6” 168.3 160 / 180 200 8” 219.1 200 / 225 250 10” 273.0 250 / 280 300 12” 323.9 315 / 355 350 14” 355.6 355 / 400 400 16” 406.4 400 / 450
Tabella comparativa DN/ID e diametri esterni delle tubazioni
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La prova in pressione del circuito idraulico della piscina

Perché, quando e come deve essere fatta la prova in pressione del circuito idraulico della piscina?

PERCHÉ SI FA LA PROVA IN PRESSIONE?

Nel nostro caso, una o più parti del circuito idraulico dell’impianto di una piscina saranno molto probabilmente sottotraccia, cioè interrate, inglobate nel massetto di fondo e/o nelle pareti. Per tale motivo non saranno più ispezionabili dopo la loro posa e nella successiva fase di esercizio. Per questo motivo è necessario accertare che non siano presenti perdite dovute a difetti di installazione o dei componenti.

Al termine della costruzione, e dopo la messa in funzione della piscina, una eventuale perdita, oltre ad essere difficilmente identificabile, comporterebbe interventi invasivi e costosi per la ricerca e la riparazione, diventando oggetto di contenzioso tra cliente e costruttore.

La prova in pressione, opportunamente eseguita e documentata, è un mezzo che permette all’installatore di dimostrare che il circuito da lui realizzato è stato costruito correttamente, seguendo la regola dell’arte e che al momento della consegna dell’impianto non presentava alcuna perdita.

QUANDO SI FA LA PROVA IN PRESSIONE?

La prova in pressione viene eseguita normalmente due volte prima della consegna dei lavori.

Per prova in pressione del circuito idraulico della piscina si intende l’esecuzione di un test, non distruttivo, eseguito allo scopo di verificarne la tenuta, cioè l’assenza di perdite. Viene eseguita, dopo aver isolato mediante chiusura ermetica i punti terminali del circuito da testare, immettendo acqua o aria a una pressione definita. La pressione del circuito deve essere controllata da un manometro. Per il superamento della prova la pressione dovrà mantenersi costante per un tempo prestabilito. La riduzione della pressione, rilevata dal manometro, nel corso della prova, rileva l’eventuale presenza di perdite nel circuito.

La prima al termine della costruzione dell’impianto, quando l’intero circuito da controllare, tubazioni e raccordi, è ancora visibile e accessibile. Si ripete una seconda volta al termine dei lavori edili dopo che il circuito, o parte di esso, è stato inglobato o nel rinterro o nel getto in calcestruzzo per la verifica che non siano stati arrecati danni nel corso delle lavorazioni successive alla costruzione idraulica.

Può anche succedere che si renda necessario effettuare la prova in pressione del circuito idraulico di una piscina già da tempo in esercizio. Ciò avviene normalmente o per la verifica della tenuta nel corso di interventi di manutenzione o per la ricerca di perdite evidenziatesi successivamente alla costruzione.

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COME SI FA LA PROVA IN PRESSIONE?

La maggior parte dei costruttori di impianti per piscina effettua già di prassi la prova in pressione dei circuiti che realizza, seppure con modalità differenti.

Su “come fare la prova” le domande ricorrenti sono :

• si deve usare l’acqua o l’aria?

• qual è la pressione da raggiungere nella prova?

• per quanto tempo si deve mantenere l’impianto in pressione?

A queste domande è difficile dare una risposta univoca perché dipende dalle condizioni operative nelle quali ci si trova ad operare: situazione di cantiere, temperatura ambientali, disponibilità di acqua in pressione, possibilità di scarico, tempo previsto dalla prova alla messa in esercizio del circuito, ecc.

Esistono alcuni riferimenti normativi, che opportunamente interpretati possono dare delle indicazioni che permettono di avvalorare la corrispondenza della prova eseguita con le disposizioni legislative e con la regola dell’arte (normativa tecnica).

RIFERIMENTI NORMATIVI

Di seguito uno specchietto di confronto di alcune norme:

UNI EN 16713-2:2016

Allegato A (informativa)

UNI EN 806-4:2010

Punto

idrici

D.M.L.P. del 12/12/1985

(Norme tecniche relative alle tubazioni) acqua

LA NORMA UNI EN 16713-2:2016 (PISCINE)

È l’unica norma delle piscine che riporta indicazioni procedurali in merito alla prova in pressione.

La norma relativa alle: “Piscine domestiche - Sistemi di distribuzione dell’acqua - Parte 2: Sistemi di circolazione - Requisiti e metodi di prova” riporta nell’allegato A (informativa) la descrizione della procedura di prova di pressione. Le indicazioni sono:

• la prova di pressione delle tubazioni può essere effettuata da un’organizzazione esterna o dallo stesso costruttore della piscina;

• la prova di pressione deve essere eseguita utilizzan-

Pc (pressione di collaudo) = 1,5 PE (pressione di esercizio)

Nota = valore minimo della pressione di collaudo Pc > a PE + 1,96 bar

definito in progetto

do una fonte di pressione (acqua o aria pressurizzata) ad un minimo di 250 kPa (2,5 bar). È accettato anche qualsiasi altro protocollo di prova che consenta di generare pressione nelle tubazioni. Devono essere adottate le precauzioni per l’uso di fluidi in pressione (rischio di scoppio).

• Procedura: la parte dell’impianto idraulico sottoposto a prova si isola. Il dispositivo di prova viene applicato ermeticamente sul relativo raccordo e viene collegato mediante una valvola alla sorgente di pressione in cui viene preventivamente misurata la pressione minimo di 250 kPa ± 3 % (2,5 bar). Si applica gradualmente la pressione di prova nella

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Riferimento Materiale Mezzo di prova T° Pressione di prova Tempo di prova
Piscine domestiche acqua/ aria > 250 kPa (2,5
> 3 minuti
Bar)
6.1.3.2.
PVC-U PVC-C acqua ≤ 25°C 1,1 x MDP (pressione massima di progetto) 10 minuti UNI
(incollaggio
PVC-U PVC-C ABS acqua 20°C (+/- 1°C) 1,5 volte la pressione prevista
l’esercizio
in esame 60 minuti
Impianti
11242:2007
PVC)
per
delle giunzioni
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Terminale chiuso

tubazione da testare, fino ad una pressione minima di 250 kPa (2,5bar) da verificare con un manometro. Si chiude la sorgente di pressione (con apposita valvola del dispositivo di prova) e si mantiene la tubazione in pressione. La pressione notificata dal manometro non deve diminuire durante un periodo minimo di 3 min. Una perdita sulle tubazioni genererà una perdita di pressione. Ritestare le tubazioni seguendo la procedura nel caso in cui una perdita venga riparata. Al termine della prova, scaricare progressivamente le tubazioni in pressione.

• I risultati della prova di pressione delle tubazioni devono essere registrati in un documento contrattuale, dalle parti interessate.

• Criteri di accettazione: le tubazioni sottoposte alla prova di pressione non devono presentare alcun segno di perdita.

Un riferimento a questa procedura si trova anche, al punto 4.1. “Tubazioni”, della norma UNI EN 17125:2019 Spa domestiche/vasche idromassaggio/hot tubs - Requisiti di sicurezza e metodi di prova.

LA NORMA UNI EN 806-4:2010 (IMPIANTI IDRICI)

Il collaudo degli impianti idrici è regolato dalla UNI 9182:2014 “Impianti di alimentazione e distribuzione d’acqua fredda e calda. Progettazione, installazione e collaudo” che rimanda al punto 6 della UNI EN 806-4:2010 le modalità della “messa in servizio” tra le quali la prova idraulica. Questa norma, al punto 6.1.1 specifica che “la prova può essere eseguita sia con acqua sia utilizzando, ove consentito dalle regolamentazioni nazionali, aria

a bassa pressione senza olio e pulita o gas inerti”. Nei punti successivi differenzia la tipologia del materiale e al punto 6.1.3 fa riferimento ai tubi in plastica differenziandoli tra materiale elastico (PVC-U, PVC-C, materiale multistrato, ecc.) e viscoelastico (PE, PP, PEX, PB, ecc.).

Relativamente al PVC-U, materiale di uso più frequente per la costruzione dei circuiti idraulici delle piscine, al punto 6.1.3.2., la procedura di prova A indica di effettuare la prova con acqua, applicando una pressione di 1,1 volte la pressione massima di progetto che deve restare stabile per un tempo minimo di 10 minuti. La prova deve essere effettuata ad una temperatura, dell’acqua, ≤ ai 25°C.

Da notare che nei punti successivi della norma (6.1.3.3 e

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VALTER RAPIZZI
Fermo restando l’osservanza delle prescrizioni relative alla prova in pressione riportate nei documenti del progetto che si sta realizzando, se sono presenti, è possibile utilizzare una qualsiasi delle procedure descritte se condivisa, quindi accettata, dalla direzione lavori del committente
Circuiti in pressione

6.1.3.4) vengono riportati altri due metodi di prova B e C, da applicarsi ai materiali viscoelastici e ai sistemi combinati metallo/plastica per diametri > ai 63 mm. Questi due metodi si differenziano dal precedente per il tempo di permanenza in pressione che passa a 30 minuti e per la fase successiva di verifica a differenti condizioni che nel primo caso è di ulteriori 30 minuti mentre nel secondo caso è di 2 ore e 30 minuti.

La norma UNI 11242:2007 (saldatura chimica componenti in PVC)

La norma si applica al processo di saldatura chimica per la realizzazione di giunzioni di componenti in PVC-C, PVC-U e ABS per il trasporto di fluidi in pressione o non in pressione. Definisce le modalità per la preparazione e l’esecuzione dell’incollaggio, i requisiti cui devono soddisfare le attrezzature impiegate, nonché i tipi di controllo che devono essere realizzati per verificare la qualità del giunto.

Al punto 12.5 “Prova idraulica di sistemi di tubazione in pressione” viene riportato quanto segue:

• la prova idraulica deve essere effettuata non prima che sia trascorso il tempo di essicamento dell’adesivo e deve essere condotta con immissione graduale di acqua nella tubazione, alla temperatura di 20°C (+/- 1°C);

• l’immissione dell’acqua deve avvenire con incrementi della pressione non maggiori di 0,5 bar per ogni minuto sino al raggiungimento della pressione massima di prova, pari ad 1,5 volte la pressione prevista per l’esercizio della giunzione in esame. La pressione deve essere misurata mediante un manometro predisposto ad una delle estremità del sistema;

• la prova è da considerarsi superata se non si verificano trafilamenti di fluido o perdite di pressione nell’arco di 60 min, misurati dalla stabilizzazione della pressione al valore massimo di prova.

Al punto 12.6 “Resoconto di prova”: i risultati dei controlli devono essere riportati in uno specifico resoconto di prova, nel quale devono essere contenute le informazioni minime seguenti :

• metodologia di controllo;

• data di effettuazione del controllo;

• estensione del controllo, se riferito ad una campionatura rappresentativa di un dato numero di giunzioni ;

• riferimento al pertinente punto della presente norma;

• identificazione del personale del servizio di controllo;

• identificazione del responsabile del servizio di controllo;

• criterio di accettabilità del risultato;

• giudizio sull’esito del controllo

Norme tecniche relative alle tubazioni (G.U. 14-3-1986, n.61)

Si tratta di un documento pubblicato nel Decreto Ministero dei Lavori Pubblici del 12 Dicembre 1985. Queste norme definiscono con il termine “tubazioni” il complesso dei tubi, dei giunti e dei pezzi speciali costituenti l’opera di adduzione e/o di distribuzione di acqua ad uso potabile, agricolo, industriale e ad usi multipli. Vengono stabiliti i criteri da osservare nel progetto, nella costruzione e nel collaudo delle tubazioni e degli elementi che le costituiscono (tubi, giunti, pezzi speciali).

Per la prova idraulica, da effettuarsi ultimate le operazioni di giunzione dei tubi, il tronco di condotta eseguito

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Nel caso dell’impiego dell’aria compressa, essendo, a differenza dell’acqua, comprimibile, occorre osservare le opportune cautele in termini di sicurezza
Manometro con valvola

dovrà essere sottoposto a prova idraulica, con pressione, durata e modalità stabilite in progetto in funzione delle caratteristiche della condotta (tipo di tubo e giunto, pressione di esercizio, classi di impiego). La prova, eseguita a giunti scoperti, sarà ritenuta d’esito positivo sulla scorta delle risultanze del grafico del manometro registratore ufficialmente tarato e dell’esame visivo dei giunti. La prova idraulica verrà ripetuta dopo il rinterro definitivo. Le pressioni di collaudo in campo, Pc, per le tubazioni con funzionamento a pressione sono riferite alla pressione di esercizio PE: esse dovranno comunque risultare Pc = 1.5 PE (salvo maggiori valori indicati nel capitolato speciale di appalto), sempreché detto valore risulti superiore a PE + 2 (kgf/cmq), valore limite inferiore per le pressioni Pc. Le operazioni di collaudo in campo possono essere ordinate controllate e verbalizzate dal direttore dei lavori; i relativi documenti dovranno essere sottoposti all’esame del collaudatore per l’accettazione, fatta salva la facoltà di quest’ultimo, di richiedere la ripetizione delle prove prescritte.

Come si può vedere questo dispositivo legislativo, nel caso degli impianti di piscina, è piuttosto restrittivo perché, per la prova idraulica sulla tubazione di mandata, ipotizzando una pressione di esercizio PE di 100 kPa (1 Bar) il valore della pressione di collaudo dovrà comunque essere > a PE + 2 (kgf/cmq), e cioè di > a 296 kPa ( circa 3 Bar).

CONCLUSIONI

Fermo restando l’osservanza delle prescrizioni relative alla prova in pressione riportate nei documenti del progetto che si sta realizzando, se sono presenti, è possibile utilizzare una qualsiasi delle procedure descritte se condivisa, quindi accettata, dalla direzione lavori del committente.

In merito alla scelta tra l’impiego dell’acqua o dell’aria, l’unica procedura che prevede l’uso dell’aria è quella riportata nell’allegato A della UNI EN 16713-2:2016, relativa alle piscine ad uso domestico. Nel caso dell’impiego dell’aria compressa, essendo a differenza dell’acqua, comprimibile, occorre osservare le opportune cautele in termini di sicurezza.

In merito alla pressione di prova e ai tempi di prova, tre delle norme citate li riportano in modo definito, mentre le Norme tecniche relative alle tubazioni (G.U. 14-3-1986, n.61) indicano la pressione di collaudo, demandando alle indicazioni di progetto il tempo di durata della prova. Resta di fondamentale importanza la compilazione di un rapporto dettagliato della prova in pressione eseguita, al termine della stessa, da consegnare al committente. La condizione ottimale sarebbe che la prova in pressione fosse effettuata in presenza della direzione lavori e l’esito verbalizzato congiuntamente.

Circuito in pressione

Vincoli e autorizzazioni paesaggistiche, indicazioni piu’ restrittive da parte del consiglio di stato

Due recenti sentenze, di cui una riguardante una piscina, sottolineano la necessità di una maggiore attenzione agli iter autorizzativi per la realizzazione di piscine private

I fatti di cronaca avvenuti negli ultimi mesi dell’anno appena trascorso, legati al dissesto idrogeologico nel nostro Paese, ci portano ad avviare serie riflessioni su quanto sia importante la tutela del territorio che deve essere visto come risorsa e non come bene da sfruttare, sul contenimento del consumo di suolo e ad un contrasto serio e rigoroso dei fenomeni di abusivismo edilizio.

In tal senso va interpretata la sentenza 10495/2022 del Consiglio di Stato dove viene ribadito il precedente pronunciamento del TAR secondo cui il silenzio della PA in area vincolata è da ritenersi nella forma del silenzio-rifiuto e non del silenzio-assenso. Il fatto in questione riguarda tre istanze di condono rigettate da un Comune per opere abusive realizzate da un’azienda sita all’interno del perimetro di un’area parco sulla quale insiste un vincolo paesaggistico.

Nella sentenza viene ribadita che la conformità paesaggistica non può mai essere tacita anche nel caso in cui l’abuso sia operato in conformità agli strumenti urbanistici vigenti. Va inoltre ricordato che l’autorizzazione paesaggistica non può essere rilasciata in corso d’opera, ma deve essere ottenuta prima dell’inizio dei lavori ed è inoltre documento facente parte della richiesta di titolo autorizzativo sia che si tratti di una SCIA o di un Permesso di Costruire, così come anche indicato nel Testo Unico dell’Edilizia (TUE DpR 380/2001)

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e ripreso dall’articolo 146 c. 4 del Codice dei Beni Culturali (Dlgs 42/2004).

Va ricordato che nell’ultimo condono nazionale approvato (Dl 269/2003) all’art. 32 c.27 lett. d) viene espressamente indicato il divieto di sanatoria delle opere realizzate su immobili soggetti a vincoli statali e regionali a tutela di beni ambientali, paesistici, parchi o aree protette nazionali e indicato anche dalla legge 47/1985 all’art. 33, mentre all’art. 32 viene esplicitamente indicato che l’inerzia dell’autorità preposta al vincolo deve essere interpretata come silenzio-rifiuto (impugnabile dall’interessato). Unica eccezione è quella nel caso in cui gli interventi rientrino nelle ipotesi di re-

stauro e risanamento conservativo o di manutenzione straordinaria, a patto che le opere siano conformi agli strumenti urbanistici vigenti.

Quanto appena illustrato è inoltre riportato all’interno del TUE, dove si esplicita che qualora sussistano vincoli relativi all’assetto idrogeologico, ambientale, paesaggistico e culturale l’ipotesi del silenzio-assenso non è da ritenersi valida.

La causa citata non riguarda una piscina, però lascia delle indicazioni importanti anche per il nostro settore. Infatti dopo poco tempo lo Stesso Consiglio di Stato, con sentenza 10866/2022, ha stabilito che una piscina realizzata in area sottoposta a vincolo paesaggistico senza l’autorizzazione apposita non può ottenere la sanatoria, ritenendo peraltro legittimo l’ordine di demolizione della piscina e della relativa pavimentazione da parte del Comune.

Riprendendo l’impostazione della precedente sentenza, i giudici di Palazzo Spada hanno sancito, nel caso in questione, che l’autorizzazione paesaggistica non possa essere rilasciata in corso d’opera, ma deve essere ottenuta prima dell’inizio dei lavori, così come indicato dall’art. 146 c. 4 del Codice dei Beni Culturali (Dlgs 42/2004). Questo viene anche riportato nel TUE dove l’autorizzazione paesaggistica, ove prevista, è uno dei

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Nella sentenza viene ribadita che la conformità paesaggistica non può mai essere tacita anche nel caso in cui l’abuso sia operato in conformità agli strumenti urbanistici vigenti
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documenti che devono essere presentati allo Sportello Unico dell’Edilizia nell’atto di presentazione di un Permesso di Costruire o una SCIA.

Altro aspetto interessante da tenere in considerazione di questa sentenza è che pavimentazione e scavo sono state ritenute sia superfici utili che volumetrie che hanno generato una modifica dello stato dei luoghi. È bene ricordare che più sentenze della Corte di Cassazione in merito alle opere di scavo (volumetrie in negativo) indicano queste ultime come attività che trasformano il suolo in edificato in maniera permanente, di qui la necessità che si debba richiedere un titolo autorizzativo.

Dall’analisi di questi due casi emerge anche un’indicazione di tipo pratico: essendo interventi che vengono svolti su aree con vincolo paesaggistico, la richiesta preventiva e dovuta della autorizzazione alle autorità competenti può comportare da parte di queste ultime richieste di integrazioni e/o modifiche ai progetti, dando poi luogo alle realizzazioni. Modifiche e/o integrazioni possono comportare un aggravio di costi o un intervento in “tono minore” o tempi di inizio lavori dilatati, ma non si corrono rischi in sanzioni o nella peggiore delle ipotesi di demolizione

e ripristino dei luoghi.

Quali possono essere i riflessi, le conseguenze per il nostro settore? Sostanzialmente l’orientamento della giurisprudenza sembra essere quello di rimanere il più possibile adeso alle norme, quindi in un’ottica di maggiore tutela del territorio; questo non vuol necessariamente dire che ci saranno restrizioni nelle autorizzazioni a realizzare piscine in aree sottoposte a vincolo, ma che è necessaria una conoscenza non superficiale di quali siano le norme e le procedure necessarie al rilascio di un titolo autorizzativo onde evitare di avere problematiche future.

Questo vale per qualsiasi tipo di piscina, che questa sia temporanea/smontabile (comunicazione al Comune della data di posa e rimessaggio dopo 180 giorni) o sia permanente - interrata o fuoriterra - dove all’interno di una richiesta di una SCIA o di un Permesso di Costruire può essere necessario ottenere, come nei due casi in questione, un’autorizzazione paesaggistica o da altro ente. Il nostro quadro normativo in ambito urbanistico è molto vario e complesso: PRG o PGT, Norme Tecniche di Attuazione del Piano, Regolamenti Edilizi, leggi regionali, TUE ed altre possibili norme a carattere nazionale e/o regionale tali da far diventare ogni Comune, ogni situazione “ad hoc”; ciò implica che lo stesso tipo di piscina possa richiedere una tipologia di procedura nel Comune A, ma diversa in quello B, se non addirittura differenti all’interno dello stesso Comune. Diventa quindi opportuno e consigliabile, prima di qualsiasi avvio lavori, informarsi presso gli Sportelli Unici dell’Edilizia comunali ed essere cauti verso chi vi propone soluzioni senza bisogno di autorizzazioni, per evitare di trovarsi poi di fronte ad amare e salate sorprese.

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Qualora sussistano vincoli relativi all’assetto idrogeologico, ambientale, paesaggistico e culturale l’ipotesi del silenzioassenso non è da ritenersi valida
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Lame d’acqua in piscina, tipologia e progettazione

I

Una tipologia di gioco d’acqua comunemente installata in una piscina è certamente la lama d’acqua, che in modo apparentemente semplice offre una quinta scenografica in grado di moltiplicare lo spazio, arricchendo qualsiasi outdoor. Dal punto di vista progettuale il problema si pone in termini di definizione, poiché nella tipologia “lame” rientrano effetti d’acqua molto variabili sia come effetto voluto che come soluzioni tecniche adottate.

PERCHÉ SI REALIZZANO LAME D’ACQUA

Gli obiettivi che si intendono raggiungere e che comportano una diversa tipologia di installazione sono:

• Elemento ludico a completamento del bacino natatorio

• Massaggio cervicale per allentare le tensioni che si concentrano sulla zona del collo e delle spalle

• Purificazione dell’aria con sottrazione delle polveri sottili sospese

• Ionizzazione dell’aria con effetto terapeutico

• Mascheramento di una parete esteticamente non gradevole

• Creazione di una quinta di separazione tra aree a destinazione diversa

• Inserimento di un accento naturalistico a fini esclusivamente estetici

TIPOLOGIA DI LAME D’ACQUA

Dal punto di vista tipologico è possibile fare una prima classificazione legata al metodo realizzativo, dividendo le lame d’acqua tra quelle prodotte attraverso:

• Caduta naturale da canalette di sfioro aperte

• Caduta a pressione da canalette a sezione obbligata Oltre a questa prima suddivisione è necessario prevedere una ulteriore sottocategoria dividendo le lame in base alla produzione delle bocche di emissione:

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giochi d’acqua in piscina sono sempre più ricercati, perché esprimono un diverso modo di usare la piscina: non più solo spazio sportivo ma sempre più spazio ludico e di relax
Lama d'acqua con passaggio retrostante

• Bocche prefabbricate a braccio da installazione esterna o lineari da incasso a parete, entrambi disponibili in acciaio o abs

• Dispositivi da realizzarsi su disegno quasi esclusivamente in acciaio

Per quanto riguarda l’effetto desiderato si potranno avere:

• Lame continue con superficie omogenea

• Lame discontinue con tratti di emissione più o meno brevi e distanziati fino ad arrivare al pettine d’acqua

Infine occorrerà distinguere le modalità di emissione classificando le lame in:

• A scorrere su una superficie di qualsiasi natura: il diverso sottostrato conferirà una matericità diversa all’effetto finale con soluzioni esteticamente molto varie. Normalmente in questo caso si parlerà di veli d’acqua

• Indipendenti: la lama si staccherà dal sottostrato di appoggio del dispositivo di emissione e manterrà una propria autonomia fino alla caduta nel bacino sottostante. In relazione alla portata e all’effetto più o meno turbolento, le lame possono essere classificate come cascate.

ANALISI DELLE SPECIFICHE PROGETTUALI

Entreremo nel dettaglio progettuale dei modelli realizzati su disegno rimandando per tutti i modelli di lame e cascate curve o a mezzaluna e lame dritte alle schede dei produttori.

VELI D’ACQUA

Come specificato in precedenza si parla di veli quando l’acqua scorre su una parete. La tipologia può essere usata sia come quinta scenografica, quando il sottostrato è opaco, sia come divisorio tra due aree quando il sottostrato è trasparente.

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La velocità che l’acqua acquisterà produrrà una parabola con ascissa variabile ed è necessario tenerne conto per valutare l’effetto finale
Esempio di lama come separazione

CONSIDERAZIONI GENERALI

La rugosità del sottostrato influirà sull’effetto finale del velo: tanto più il sottostrato sarà liscio, tanto migliore sarà l’effetto omogeneo del velo, mentre la mancanza di levigatezza del materiale incresperà l’acqua rendendola più evidente e incrementando la scenografia finale.

Dal punto di vista progettuale occorrerà valutare la portata in relazione al dislivello di caduta. Questo perché l’acqua, soprattutto se il sottostrato non è liscio, tenderà a distaccarsi e a concentrarsi nella parte centrale a discapito dell’uniforme distribuzione. Sarà necessario quindi compensare, con la portata, la tendenza dell’acqua a scegliere il punto di minimo attrito, corrispondente alla zona già bagnata. I veli d’acqua possono essere realizzati con vaschette a sfioro con il labbro di uscita a filo del sottostrato, per non creare discontinuità e quindi favorire la massima aderenza. In questo caso è necessario che sia garantita la massima orizzontalità, sia in fase di collaudo che nel tempo, assicurando la bocca di emissione da qualsiasi assestamento della parte muraria per quanto minimo possa essere. Per ovviare a questo rischio, soprattutto nel caso in cui il velo abbia un considerevole sviluppo lineare, si preferisce realizzare un collettore in pressione dotato di una serie di microugelli, posti su una o più file per migliorare l’uniformità di partenza. Sarà poi necessario realizzare una scossalina di copertura che possa mascherare il collettore a tutto vantaggio della resa estetica.

La realizzazione di un velo con un collettore di partenza rende l’impianto indifferente agli assestamenti della struttura poiché l’acqua verrà distribuita a pressione e quindi non risentirà di eventuali scarti rispetto all’orizzontalità.

Le portate in gioco sono assai limitate, dai 10 ai 50 litri/ min per metro di sviluppo e la pressione dovrà essere tale da compensare il dislivello di caduta.

Nel caso si voglia realizzare un velo trasparente si potrà usare una lastra in vetro di sicurezza che più del plexiglass garantirà resistenza agli agenti chimici e alla alterazione cromatica per esposizione ai raggi solari. È possibile anche utilizzare una rete, sfruttando l’aderenza delle gocce d’acqua al supporto, ma in questo caso l’acqua potrà distaccarsi per effetto del vento.

Nel caso in cui si scelga un sottostrato di maggiore rugosità rispetto al vetro e nel caso di impiego di acqua dura ricca di sali di calcio o magnesio, occorrerà tener conto della resistenza del materiale all’azione aggressiva degli acidi da impiegarsi per la manutenzione per la rimozione del carbonato di calcio che si depositerà per effetto della temperatura per l’evaporazione dell’acqua nelle fasi di spegnimento dell’impianto.

Vantaggi dei veli d’acqua

• Ridotte portate e pressioni di esercizio

• Ridotti costi di gestione

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Lama d'acqua con passaggio retrostante

• Ridotta rumorosità

Svantaggi

• Ridotta visibilità

LAME O CASCATE

Come specificato in precedenza si parla di lame quando l’acqua scorre indipendente dal sottostrato posteriore e in particolare di cascate quando l’effetto è più

turbolento. La tipologia può essere usata come quinta scenografica, per creare una zona relax all’interno della piscina o anche solo a scopo ludico quando si realizzi una zona di sosta retrostante la cascata.

Considerazioni generali

Ancora più che per i veli in appoggio, nel caso di cascate o lame indipendenti l’altezza di sfioro è fondamentale per il dimensionamento della portata, per evitare sia l’aderenza indesiderata alla parte posteriore sia il restringimento esteticamente sgradevole della larghez-

Cascata

za di sfioro al centro della lama. Gli stessi produttori di bocchette stabiliscono un’altezza massima di installazione al di sotto della quale la qualità della lama non può essere garantita.

In effetti l’incremento della portata all’aumentare dell’altezza di sfioro non è proporzionale e benchè vi siano molte teorie al riguardo i valori sono spesso desunti per via empirica:

Altezza dello sfioro Portata per metro

50 cm 80 l/min

100 cm 150 l/min

150 cm

400 l/min

È ovvio quindi che, soprattutto nel caso in cui lo sviluppo della lama sia piuttosto importante, sia necessario prevedere un sistema di alimentazione, e quindi di aspirazione, indipendente dall’impianto standard della piscina con una pompa dedicata in grado di assicurare i corretti valori di esercizio.

Altra considerazione importante è la distanza di ricaduta dell’acqua dal punto di emissione: sia che la lama sia ottenuta per sfioro naturale sia in pressione con bocchetta sagomata, la velocità che l’acqua acquisterà produrrà una parabola con ascissa variabile ed è necessario tenerne conto per valutare l’effetto finale.

Valgono comunque sempre le accortezze progettuali valide per qualsiasi getto, ovvero l’area bagnata, per schizzi diretti o per deriva dell’acqua prodotta dai mo-

vimenti dell’aria, avrà un’ampiezza pari all’altezza di caduta e questo sarà tanto più importante nel caso in cui vi siano percorsi pedonali in prossimità dell’impianto.

Così come per i veli anche le lame e cascate possono essere utilizzate per dividere due zone contigue ma in questo caso è necessario valutare bene la portata e spesso conviene prevedere l’installazione di un collettore a pettine a più file per poter ottenere un sipario continuo con portate accettabili.

Vantaggi delle lame o cascate

• Alta visibilità

• Ionizzazione dell’aria

• Effetto relax

Svantaggi

• Elevata rumorosità

• Alti costi energetici di gestione

• Impianto indipendente di alimentazione

PER CONCLUDERE

La progettazione di qualsiasi fontana e gioco d’acqua deve tener conto per necessità della massima velocità dell’acqua nelle tubazioni: per quanto la maggior parte delle vasche a sfioro o collettori di distribuzione prevedano deflettori interni per regolarizzare l’emissione, allo scopo di ridurre la turbolenza che potrebbe rendere disomogeneo l’effetto desiderato e scomporre il getto è necessario dimensionare le tubazioni in modo che l’acqua non corra ad una velocità superiore a 1 m/sec.

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Rinnovato il Contratto di Lavoro per gli addetti delle piscine

Scaduto nel 2022, il CCNL dedicato a manutentori e costruttori di piscine è stato rinnovato nel febbraio 2023. Qui una sintesi delle novità introdotte

Arriva il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le imprese e i lavoratori che si occupano di Installazione e manutenzione di piscine pubbliche e private, coperte e scoperte. Dal 1° febbraio 2023, infatti, sono in vigore le modifiche e integrazioni al CCNL voluto da Conflavoro PMI, confederazione nazionale piccole e medie imprese presieduta da Roberto Capobianco, e da Acquanet, associazione storica e altamente rappresentativa del settore, guidata da Rossana Prola. Il Ccnl è stato siglato con Fesica Confsal e Confsal, sindacati autonomi dei lavoratori, i cui segretari generali sono, rispettivamente, Bruno Mariani e Angelo Raffaele Margiotta.

Tutte le novità sul nuovo contratto sono state illustrate durante un webinar tenutosi l’8 febbraio cui hanno partecipato Prola, Capobianco e Chiara Trifino, esperta dell’area Relazioni industriali di Conflavoro PMI., nonché in una presentazione dal vivo tenutasi a Forumpiscine il 17 febbraio.

LE 10 PRINCIPALI NOVITÀ DEL CCNL ‘PISCINÈ IN VI-

GORE DAL 1° FEBBRAIO 2023

Assunzione. Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le aziende che si occupano di Installazione

e Manutenzione di piscine adegua la propria normativa alla luce del decreto Trasparenza (DLgs 104/2022), specificando gli elementi essenziali da inserire nella lettera di assunzione per i nuovi lavoratori, così come gli istituti da comunicare ai lavoratori già in organico.

Orario di lavoro. Viene esteso a 48 ore settimanali su 5/6 giorni lavorativi. Lo scopo della novità è quello di ridurre le ore di straordinario a tutela dei lavoratori, al fine di garantire maggiormente la regolare retribuzione complessiva.

Retribuzioni. In caso di assunzione di lavoratori con meno di 5 anni di esperienza nella mansione da svolgere e nei livelli individuati dal CCNL, viene incrementata la percentuale di riduzione delle

retribuzioni, che passano al 7,5% per il primo anno e al 2,5% per il secondo. Analoga riduzione è applicabile per le aziende di nuova costituzione o start-up.

Reinserimento. È previsto un apposito istituto contrattuale in grado di individuare una sintesi tra le esigenze dell’azienda e quelle dei lavoratori che necessitano di rientrare nel mercato del lavoro. Per le prime, assumendo i secondi, vengono fissati alcuni vantaggi economici. 14esima mensilità. La mensilità aggiuntiva non è più prevista per i nuovi assunti, ai quali viene riconosciuta l’erogazione di 200 euro una tantum come misura di welfare contrattuale. La 14esima resta, invece, come condizione di miglior favore per i lavoratori già assunti al 31 gennaio 2023.

Preavviso attivo. Indica un periodo nel quale il datore di lavoro, nell’ottica di contribuire al ricollocamento del lavoratore in uscita, attiva il coinvolgimento delle Parti Sociali attraverso l’Ente Bilaterale e favorisce, con appositi permessi, la formazione del lavoratore in uscita

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PMI www.conflavoro.it CONFLAVORO PMI
Conflavoro
Dal 1° febbraio 2023 sono in vigore le modifiche e le integrazioni al CCNL voluto da Conflavoro PMI e da Acquanet

e la realizzazione di suoi eventuali colloqui di lavoro. Proporzione tra contratti indeterminati e determinati. In ogni unità produttiva che presenta fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato, è possibile assumere 3 lavoratori a tempo determinato anche con contratto da apprendista o di reinserimento. Questa opportunità si aggiunge alla proporzione del 50% valida a partire dal 6° dipendente a tempo indeterminato e già prevista nella precedente versione contrattuale (es: se l’unità produttiva ha 8 lavoratori a tempo indeterminato, è possibile assumere 4 lavoratori a tempo determinato).

Smart working. Viene aggiornata la disciplina del lavoro agile. La misura può risultare utile in contrapposizione all’attivazione degli ammortizzatori sociali, in special modo durante il periodo dell’anno in cui le piscine esistenti risultano inutilizzate e non è prevista/possibile la costruzione di nuovi impianti.

Lavoro intermittente. Viene introdotta la possibilità di attivare un contratto, a tempo determinato o indeterminato, con cui il datore di lavoro può utilizzare la prestazione lavorativa di un lavoratore in modo discontinuo (intermittente) secondo esigenze prestabilite dal CCNL.

Nuovi minimi contrattuali. Con decorrenza dal 1° marzo 2023 sono previsti acconti su futuri aumenti contrattuali i quali, insieme all’una tantum prevista dallo stesso CCNL, hanno l’obiettivo di offrire nuove tutele ai lavoratori del comparto, incrementando il loro potere d’acquisto anche alla luce del carovita che si ripercuote su famiglie e lavoratori.

IL COMMENTO DI CONFLAVORO PMI

“Il primo deposito di un contratto collettivo specifico

rivolto ai costruttori di piscine, storicamente il primo nel suo genere in Italia, risale al 2019 ed è il nostro. Ne siamo orgogliosi – spiega Roberto Capobianco – perché abbiamo soddisfatto le richieste di chi operava in questa particolare frangia dell’edilizia, coinvolgendo direttamente i soggetti interessati, quindi andando a tutelare le effettive istanze della categoria. Acquanet, infatti, già allora rappresentava oltre 200 aziende di varia dimensione e tra le più importanti del Paese. Purtroppo, entro qualche mese dalla sigla sul CCNL, il Covid ha stravolto il mondo del lavoro nel suo insieme, specie quello, per ovvi motivi, di chi opera in settori come quelle del mondo delle piscine. Sono entrate in scena nuove, ancora più forti, esigenze”.

LA SODDISFAZIONE DI ACQUANET

“Abbiamo quindi iniziato a riflettere sul contesto improvvisamente cambiato – evidenzia Rossana Prola – e sulle nuove circostanze che stavano palesandosi, consci che determinate condizioni sarebbero diventate ordinarie anche dopo la fine dell’emergenza pandemica. Così, a tutti gli effetti, è stato ed ecco perché, a conclusione di un accurato confronto fra le parti, con Acquanet sempre propositiva, in queste settimane abbiamo trovato la sintesi necessaria fra le parti e apportato alcuni correttivi importanti inseriti direttamente nel nuovo contratto collettivo per Installatori e manutentori piscine. Siamo soddisfatti, ma, soprattutto, siamo consapevoli che oggi potrebbe esserci, sempre più spesso, l’esigenza di nuove migliorie. E saremo in grado di farlo perché l’intesa tra tutti i firmatari del CCNL è alta e questo significa che facciamo gli interessi tanto delle aziende quanto dei lavoratori, in piena onestà e con gli occhi bene aperti sulla realtà vera del Paese”.

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Vendere prodotti e servizi altamente tecnici: l’approccio per non sbagliare

Nel caso di acquisto di beni di costo elevato, in molti casi gli acquirenti non hanno la competenza tecnica necessaria per apprezzare il valore dell’offerta. Desiderano una soluzione premium ma hanno paura di sbagliare su un acquisto così importante per prezzo, per tecnologia, per reperibilità e altre variabili particolari.

Attenzione quindi: non è una questione di paura stret-

tamente legata alla spesa economica. I clienti che guardano a soluzioni premium possiedono sempre il budget necessario a finalizzare l’acquisto, altrimenti non le guarderebbero affatto.

In questo articolo fornirò suggerimenti su come fare leva sul grado più elevato di competenze nel settore e discuterò alcuni punti essenziali per incrementare le

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Tecnico di marketing strategico e formatore, esperto in rivestimenti in resina di alta gamma.
ANGELICA CATALDO
Quando si tratta di vendere prodotti o servizi ad alto contenuto tecnico, è necessario un approccio specifico e ben definito, che è molto simile alla vendita di beni e servizi di lusso
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network
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probabilità di vendita, adottando strategie di comunicazione, trasparenza ed empatia per influenzare il processo decisionale del cliente. Così sarà possibile aiutarlo a chiarire la propria opinione di acquisto, accompagnandolo fino ad una decisione positiva.

IDENTIFICARE E CONOSCERE IL CLIENTE TARGET

Identificare il target di riferimento è una parte fondamentale di qualsiasi strategia di vendita, ma quando si tratta di prodotti ad alto contenuto tecnico, individuare il cliente giusto è essenziale per avere successo. Raggiungere la giusta clientela può fare la differenza tra un’azienda che ha successo e una che continua a lottare.

Per individuare il target coerente con l’offerta è importante comprendere le necessità e gli obiettivi del cliente, oltre a ricercare e analizzare informazioni di mercato. Ciò comporta l’analisi dei clienti attuali o potenziali, l’esame della concorrenza, lo studio delle tendenze del settore, l’analisi dei dati demografici, le informazioni sul benessere finanziario e la considerazione degli aspetti sociali.

Fare ricerche può aiutare inoltre a capire come il cliente vede i prodotti e servizi altamente tecnologici rispetto a quelli offerti dai concorrenti. È una ricerca lunga alla quale è necessario dedicare il giusto tempo e la formazione adeguata, ma voglio fornire i primi assunti fondamentali.

Il punto di partenza è la considerazione, a volte scontata e dimenticata, che la piscina, o una componente altamente tecnica/particolare di essa, non è solo uno status symbol, ma rappresenta l’auto-affermazione che si è riusciti a raggiungere. Molti prodotti e servizi, con le loro caratteristiche premium, nascono per farci piacere e per rispondere alla nostra esigenza di godere e mostrare agli altri una qualità superiore.

Quando si tratta di prodotti tecnici non esiste una domanda esplicita. Il prodotto può essere facilmente sostituito con un altro che svolge la stessa funzione con un prezzo più competitivo o una reperibilità più immediata. Perché un cliente dovrebbe avvicinarsi alla soluzione premium piuttosto che allo standard? Qualunque cosa si stia vendendo è necessario superare l’aspetto razionale della vendita e adottare una comunicazione efficace verso il target giusto.

L’APPROCCIO TRADIZIONALE E L’APPROCCIO PER I PRODOTTI ALTAMENTE TECNICI SONO DUE MODI DIVERSI DI VENDERE

L’approccio tradizionale o “one-size-fits-all” è la più semplice forma di vendita, utilizzata soprattutto quando le

caratteristiche del prodotto sono standardizzate e poco complesse. Al prodotto, ad esempio, è richiesto che sia funzionale e ragionevolmente durevole, che stia bene nel contesto di utilizzo e sia sicuro. In questo caso, si presume che il cliente conosca le sue funzionalità ed è solo interessato al prezzo.

In questa fascia di mercato la competizione è altissima ed è facile cadere nella vendita a basso margine o addirittura sotto valore. Occorre adottare strategie di mass market e gestire quantità e fornitori competitivi, verificando di rispettare sempre le conformità normative.

L’approccio per i prodotti altamente tecnici è chiaramente un processo più articolato, che include una forte componente di comunicazione e sensibilità, finalizzata a spiegare le funzionalità tecniche uniche, il design, i valori del marchio e i servizi personalizzati eventualmente connessi, al fine di giustificare una offerta di prezzo anch’essa premium.

Un corretto approccio tecnico deve iniziare con una

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Identificare il target di riferimento è una parte fondamentale di qualsiasi strategia di vendita, ma quando si tratta di prodotti ad alto contenuto tecnico, individuare il cliente giusto è essenziale per avere successo
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L'approccio tradizionale e l'approccio per i prodotti altamente tecnici sono due modi diversi di vendere.
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presentazione chiara delle caratteristiche che distinguono il prodotto dagli altri offerti sul mercato, focalizzandosi sulla soluzione corrispondente agli specifici problemi dell’acquirente. La vendita di questa categoria di beni e servizi è una vendita consulenziale. A causa della natura complessa dei prodotti altamente tecnici, è importante che gli acquirenti ricevano informazioni appropriate, con un linguaggio semplice. È necessario adottare un atteggiamento di partnership con il cliente, per ottenere la massima fiducia nella soluzione già prima che prenda la decisione finale di acquistare. Queste domande sono i fattori motivazionali per il cliente di target alto:

• il marchio e i valori dell’azienda mi ispirano?

• il prodotto fa al caso mio e risolve il mio specifico problema? (ricordiamo che potrebbe essere un problema che attiene al posizionamento e status sociale)

• il prezzo traduce il vero valore dell’offerta? (un prezzo basso potrebbe non corrispondere al contenuto premium)

• il consulente (venditore) mi ha offerto un buon servizio e assistenza?

Metterlo a proprio agio, in modo che possa aprirsi ed ottenere dal colloquio ulteriori dati e aspettative sui quali fare leva.

Creare storie e metafore per rendere le caratteristiche tecniche interessanti da seguire, in modo da incorporare le informazioni in un formato più semplice e intuitivo da comprendere.

Utilizzare dati a sostegno delle proprie affermazioni Un fattore importante potrebbe essere quello di condividere una testimonianza (ad esempio mostrare l’e-mail di ringraziamento del più vecchio cliente che ha fatto manutenzione alla piscina dopo molti anni e ti sta ringraziando per avergli consigliato ottimi prodotti).

Per i clienti privati, spiegare che fare l’acquisto ora significa investire nel benessere della propria famiglia per il futuro. Una motivazione molto forte è quella di scegliere soluzioni affidabili e lungimiranti per i propri familiari.

Per i clienti business, concentrarsi sul modo in cui il tuo prodotto o servizio può aumentare la produttività dell’attività o come può contribuire ad accrescere la competitività della loro impresa. Tradurre in dati tangibili l’impatto creato da questa crescita in termini quantificabili (come il ritorno sull’investimento). Questo contribuirà a generare una visione più realistica per il cliente sul potenziale relativo al proprio prodotto/servizio tecnico.

Infine, va sempre ricordato di rispondere alle domande in modo onesto, porsi con un atteggiamento neutrale e non come un venditore, fare commenti trasparenti ed evitare di parlare in modo negativo di precedenti clienti o competitor anche se sei invitato a farlo da domande dirette del cliente. Non dimenticare mai che la qualità del proprio prodotto/ servizio va di pari passo con l’etica professionale, aspetto vitale del processo decisionale del cliente target.

In conclusione, ho esposto alcune tecniche chiave per aiutare a vendere prodotti e servizi altamente tecnici. Ho fornito uno sguardo d’insieme per aiutare a comprendere meglio i bisogni del cliente e presentare in modo convincente le proprie offerte. Naturalmente l’argomento è vasto e complesso, ed ogni situazione è unica.

La propria esperienza e competenza settoriale aiuteranno a capire le diverse sfumature di strategia di vendita. È importante assicurarsi che la propria strategia si concentri in ogni momento sul cliente per creare un’esperienza d’acquisto unica. Questa è l’arma più potente per raggiungere una vendita di successo.

COMUNICAZIONE DEL VALORE DEI TUOI PRODOTTI O SERVIZI ALTAMENTE TECNICI

Per i clienti è importante comprendere a fondo il valore che si otterrà dal prodotto o servizio e come i prodotti/ servizi possono risolvere i loro problemi specifici.

È necessario prendere il tempo necessario per spiegare a ciascun cliente i vantaggi personali che può ottenere e perché è questo il momento di giusto di acquistarli.

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Non dimenticare mai che la qualità del proprio prodotto/ servizio va di pari passo con l’etica professionale, aspetto vitale del processo decisionale del cliente target

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Acquascivoli e piscine sostenibili Sustainable swimming pools and water slides

Siamo tutti consapevoli della necessità di ridurre il nostro consumo di energia. Nel 2015, la comunità globale sotto l’egida delle Nazioni Unite si è impegnata a raggiungere 17 obiettivi di sostenibilità entro il 2030. L’obiettivo dell’Agenda 2030 è consentire una vita dignitosa per tutti e allo stesso tempo preservare le basi naturali della vita nel lungo termine. Oggi, nel 2023, siamo quasi esattamente nel mezzo del periodo di transizione e il Rapporto di sostenibilità delle Nazioni Unite pubblicato nel 2022 avverte che “... l’efficienza energetica deve aumentare più rapidamente per raggiungere gli obiettivi climatici globali”. Stiamo facendo troppo poco e troppo lentamente!

Piscine e scivoli d’acqua contribuiscono solo in piccola parte al consumo totale di energia finale. Riferendoci alla Germania come esempio, descriviamo brevemente il consumo di energia. La figura 1 mostra il consumo totale di energia della Germania negli ultimi 30 anni. Si può notare che il consumo è rimasto pressoché costante negli ultimi 30 anni. Ciò non significa che l’energia non venga utilizzata in modo più efficiente, anzi. Ma ogni risparmio è stato compensato. Le nostre case sono isolate meglio di 30 anni fa. Ma oggi abbiamo più case e viviamo in case più grandi. Allo stesso modo nel settore dei trasporti: i nostri motori a combustione sono molto più efficienti, ma oggi guidiamo veicoli molto più pesanti rispetto a 30 anni fa!

Il consumo totale di energia di circa 2.400 TWh è suddiviso in quattro settori principali: industria, famiglie, commercio e trasporti. Le piscine appartengono al settore “industria, commercio e servizi”, che contribuisce per ca. 16% del consumo totale di energia con 385 TWh (2021). Nel 2010 (purtroppo non erano disponibili dati più recenti), il consumo energetico finale dell’intero settore del tempo libero era di ca. 11,44 TWh. Nell’ambito del settore del tempo libero, le piscine hanno consumato ca. 6 TWh. Il funzionamento delle piscine richiede oltre il 50% dell’energia del settore del tempo libero! Ora, si potrebbe concludere che, data la quota molto piccola dei pool pari a solo lo 0,2% circa del consumo totale di energia finale, ulteriori miglioramenti dell’efficienza nel consumo di energia hanno un impatto minimo sul consumo totale di energia. Questo può essere vero, ma dato che l’intero settore delle piscine in Germania rappresenta più della metà del consumo energetico del settore del tempo libero, le piscine hanno una responsabilità speciale nell’usare l’energia in modo efficiente.

We are all aware that we need to reduce our energy consumption. Back in 2015, the global community under the umbrella of the United Nations committed to achieving 17 sustainability goals by 2030. The goal of the 2030 Agenda is to enable a decent life for all and at the same time to preserve the natural basis of life in the long term. Today, in 2023, we are almost exactly in the middle of the transition period and the United Nations Sustainability Report issued in 2022 warns that "... energy efficiency must increase more rapidly in order to achieve the global climate goals" . We are doing too little and too slowly!

Swimming pools and water slides only contribute to a small part of the total final energy consumption. Using Germany as an example, let us briefly describe the energy consumption. Figure 1 shows the final energy consumption of Germany in the last 30 years. It can be seen that consumption has remained almost constant over the last 30 years. This does not mean that energy is not used more efficiently, quite the contrary. But every saving has been compensated for. Our houses are better insulated than 30 years ago. But today we have more houses and live in bigger houses. Similarly in the transport sector: our combustion engines are much more efficient, but today we drive in much heavier vehicles than 30 years ago!

The total energy consumption of about 2,400 TWh is divided into four major sectors, industry, households, commerce and transport. Swimming pools belong to the sector "trade, commerce and services", which contributes to approx. 16% of the total energy consumption with 385 TWh (2021). In 2010 (more recent figures were unfortunately not available), the final energy consumption of the entire leisure sector was approx. 11.44 TWh . As part of the leisure sector, the pools consumed approx. 6 TWh. The operation of the pools requires more than 50% of the energy of the leisure sector! Now, one could conclude that given the very small share of the pools of only about 0.2% of the total final energy consumption, further efficiency improvements in energy consumption have very little impact on the total energy consumption. This may be true, but given that the entire pool sector in Germany accounts for more than half of the leisure sector's energy consumption, pools have a special responsibility to use energy efficiently.

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Consumo di energia complessivo in Germania / Final energy consumption in Germany

L’ordine del giorno è risparmiare e utilizzare l’energia in modo più efficiente ove possibile. Questo non è solo ecologicamente necessario, ma ha anche un senso economico.

Il potenziale di risparmio nelle piscine è enorme. Elevati risparmi energetici sono possibili sia sull’edificio che sulle attrazioni. L’isolamento dell’involucro edilizio, concetti di ventilazione intelligenti, l’abbassamento della temperatura dell’acqua e degli ambienti sono misure che vengono già attuate in molti casi.

Elevati risparmi sono possibili anche con le attrazioni e qui in particolare con gli acquascivoli che corrono nell’area esterna delle piscine coperte. Questi acquascivoli sono simili a serpentine di raffreddamento per l’acqua calda della piscina. L’energia dell’acqua calda e dell’aria viene rilasciata nell’ambiente nelle giornate fredde e riscalda l’atmosfera, come si può vedere nelle immagini termografiche.

The order of the day is to save and use energy more efficiently wherever possible. This is not only ecologically necessary, but also makes economic sense.

The savings potential in swimming pools is enormous. High energy savings are possible both on the building and on the attractions. Insulation of the building envelope, intelligent ventilation concepts, lowering of water and room temperatures are measures that are already being implemented in many cases.

High savings are also possible with attractions and here especially with water slides that run in the outdoor area of indoor pools. These water slides are quasi cooling coils for warm swimming pool water. The energy of the warm water and air is released into the environment on cold days and heats up the atmosphere, as can be seen in the thermographic images

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Immagini termografiche di uno scivolo a tubo non isolato ed isolato / Thermographic images of an uninsulated and insulated tube slide

La perdita di calore può essere notevolmente ridotta isolando il tubo di scorrimento. Le perdite di calore di trasmissione dell’acqua e dell’aria sono notevolmente ridotte. La perdita di calore per condensazione è completamente evitata perché l’acqua non può più condensare sulla parete interna dello scivolo a causa della maggiore temperatura della parete.

La perdita di calore per evaporazione difficilmente può essere ridotta; a causa della superficie dell’acqua in forte movimento nello scivolo, l’evaporazione non può essere evitata. Le perdite di calore di un tipico scivolo a tubo con un diametro di 1,20 m e una lunghezza di 100 m e temperature tipiche di una piscina con acqua e aria a 30°C con temperature esterne in una fredda giornata invernale di -10°C sono confrontate nella Figura 3 per uno scivolo non isolato e isolato:

Heat loss can be significantly reduced by insulating the slide tube. Transmission heat losses of the water and the air are significantly reduced. Condensation heat loss is completely avoided because water can no longer condense on the inside wall of the slide due to the higher wall temperature. The evaporation heat loss can hardly be reduced; due to the strongly moving water surface in the slide, evaporation cannot be avoided. The heat losses of a typical tube slide with a diameter of 1.20 m and a length of 100 m and typical swimming pool temperatures for water and air of 30°C with outside temperatures on a cold winter day of -10°C are compared in Figure 3 for an uninsulated and insulated slide:

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Comparazione tra tubo non isolato/isolato con temperature esterna di -10°C / Comparison uninsulated/insulated at -10°C outdoor temperature
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Nell’arco di un anno il risparmio effettivo dipende, tra l’altro, dai dati climatici del luogo (temperatura media annua) e dagli orari di apertura. Una misura molto efficace e relativamente semplice da implementare è una chiusura ermetica dello scivolo al di fuori dell’orario di lavoro. Quasi tutti i produttori di scivoli hanno sfere di chiusura gonfiabili nella loro gamma di prodotti.

Una tale chiusura scorrevole, utilizzata in modo coerente, può ridurre la perdita di calore di quasi un terzo.

Over the course of a year, the actual savings depend, among other things, on the climate data of the location (annual mean temperature) and the opening hours. A very effective and comparatively simple measure to implement is an airtight closure of the slide outside operating hours. Almost every slide manufacturer has inflatable closure balls in their product range.

Such a slide closure, used consistently, can reduce heat loss by almost a third.

Perdite di calore di ~ 200 MWh possono essere evitate con una misura relativamente economica. Agli attuali prezzi dell’energia, ciò corrisponde a un risparmio di ~ € 15.000 o più. Vista l’indiscussa necessità di risparmio energetico, non si capisce perché ogni scivolo d’acqua che transita nell’area esterna delle piscine coperte non sia da tempo sigillato ermeticamente al di fuori dell’orario di esercizio.

Per essere onesti, va sottolineato che una sfera di tenuta riduce l’attuale potenziale risparmio effettivo e concretamente possibile attraverso l’isolamento termico della guida. La chiusura scorrevole molto vantaggiosa riduce il fabbisogno di calore di ca. 30% e il potenziale di risparmio seriamente possibile è corrispondentemente inferiore. Questo deve essere preso in considerazione nei calcoli di ammortamento (ROI).

Va inoltre notato che la statica dello scivolo con isolamento termico deve essere verificata. Il peso morto dell’isolamento è basso e spesso trascurabile. È importante notare, tuttavia, che l’isolamento termico può causare l’accumulo di neve sul tubo di scorrimento in inverno. Le norme pertinenti sugli scivoli d’acqua (DIN EN 1069) e sulla statica (Eurocodice) stabiliscono che i carichi di neve devono essere presi in considerazione per gli scivoli isolati termicamente. Inoltre, lo spessore dell’isolamento aumenta il diametro dei tubi e devono essere tenuti in considerazione i carichi del vento di conseguenza più elevati. Se sono necessarie misure

Heat losses of ~ 200 MWh can be avoided by a comparatively very inexpensive measure. At current energy prices, this corresponds to savings of ~ € 15,000 or more. In view of the undisputed need to save energy, it is incomprehensible why every water slide that runs in the outdoor area of indoor pools has not long since been sealed airtight outside operating hours.

To be fair, it must be pointed out that a sealing ball reduces the actual, seriously possible savings potential through thermal insulation of the slide accordingly. The very favourable slide closure reduces the heat demand by approx. 30% and the seriously possible savings potential is correspondingly lower. This must be taken into account in amortisation calculations (ROI).

It should also be noted that the statics of the slide with thermal insulation must be checked. The dead weight of the insulation is low and often negligible. It is important to note, however, that thermal insulation can cause snow to accumulate on the slide tube in winter. Relevant standards on water slides (DIN EN 1069) and statics (Eurocode) stipulate that snow loads must be taken into account for thermally insulated slides. In addition, the thickness of the insulation increases the diameter of the tubes, and correspondingly higher wind loads must be taken into account. Whether measures on the slide, steel construction or foundations are necessary must be checked in each individual case.

Thermal insulation of outdoor tube slides in indoor pools is

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Influenza di un pallone di chiusura / Influence of a closure ball

sullo scivolo, sulla struttura in acciaio o sulle fondazioni, è necessario verificare caso per caso. L’isolamento termico degli scivoli a tubo all’aperto nelle piscine coperte è comunque una misura sensata, non solo per risparmiare energia. Con gli scivoli isolati, l’aria fredda e umida non si accumula più nell’area di atterraggio. Il clima interno complessivo diventa molto più piacevole per i visitatori. Si evitano i problemi di fisica costruttiva causati dall’elevata umidità nell’area di atterraggio.

E, ultimo ma non meno importante, uno scivolo d’acqua perfettamente isolato può anche essere visivamente d‘effetto.

I periodi di ammortamento calcolati in modo serio e conservativo sono compresi tra 5 e 8 anni agli attuali prezzi dell’energia di circa € 100/MWh. Per molti proprietari o gestori di piscine, un investimento di circa € 150.000 con un periodo di ammortamento di 5-8 anni non è (ancora) interessante. Nel settore privato, ad esempio per l’isolamento termico nelle case private, sono state prescritte per legge da molti anni misure che diventano redditizie solo in periodi di tempo molto più lunghi. La Germania e l’Europa sono relativamente ricche, ed era possibile e certamente sensato mettere a disposizione molti soldi per mitigare le crisi degli ultimi anni. È quindi accettabile, alla luce degli effetti ben più drammatici del cambiamento climatico, che il settore pubblico in particolare non finanzi investimenti redditizi per il risparmio energetico? O l’energia è ancora troppo economica? Cosa risponderemo quando i nostri figli o nipoti ci chiederanno tra qualche anno del nostro ruolo negli anni 2020 quando è avvenuto il cambio dei tempi?

a sensible measure in any case, not only to save energy. With insulated slides, cold and damp air no longer accumulates in the landing area. The overall indoor climate becomes much more pleasant for visitors. Building physics problems caused by high humidity in the landing area are avoided. And last but not least, a perfectly insulated water slide can also be visually impressive.

Payback periods that are calculated seriously and conservatively are between 5 and 8 years at current energy prices of ~€ 100/MWh. For many owners or operators of pools, an investment of ~€ 150,000 with a payback period of 5-8 years is not (yet) interesting. In the private sector, e.g., for thermal insulation in private houses, measures have been prescribed by law for many years that only become profitable in much longer periods of time. Germany and Europe are comparatively wealthy, and it was possible and certainly sensible to make a lot of money available to mitigate the crises in recent years. Is it then acceptable, in view of the much more dramatic effects of climate change, that the public sector in particular cannot finance profitable investments to save energy? Or is energy still too cheap? What will we answer when our children or grandchildren ask us in a few years' time about our role in the 2020s when the change of times took place?

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Acquascivolo termicamente isolato / Thermally insulated water slide

La regolazione PID dei parametri chimici

Dosare la giusta quantità di cloro in una piscina privata o pubblica può

un’impresa ardua, soprattutto

COS’È IL P.I.D.?

Il PID (Proportional-Integral-Derivative) è un tipo di controllo utilizzato in svariate applicazioni per mantenere un valore desiderato, ad esempio: la temperatura di un sistema di riscaldamento, la tensione di un sistema di alimentazione, la velocità di un motore, il valore di cloro dosato in una piscina.

Il PID utilizza tre componenti per calcolare l’errore che si viene a creare tra il valore desiderato (valore nominale) e il valore attuale (valore misurato) e regolare di conseguenza l’output per minimizzare tale errore. Questi componenti sono:

1. Proporzionale (P): come suggerisce il nome, questa componente produce un output proporzionale all’errore presente. Più grande è l’errore, più grande sarà l’output.

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essere
se gli utilizzi della piscina variano nel corso della giornata e di conseguenza varia la cloro-richiesta. Oggi i moderni controller di misurazione e dosaggio ci vengono in aiuto con quello che è un controllo molto fine del dosaggio in base al valore letto
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2. Integrale (I): questa componente tiene conto dell’errore accumulato nel tempo, producendo un output più grande se l’errore persiste a lungo. Questo componente aiuta a compensare gli errori a lungo termine.

3. Derivativo (D): questa componente tiene conto della velocità di variazione dell’errore, producendo un output più grande se l’errore cambia rapidamente. In pratica si reagirà più velocemente ad una variazione più repentina e viceversa.

L’utilizzo corretto dei tre componenti di controllo (P, I o D) può consentire di raggiungere molto prima il valore desiderato della variabile (set point) soprattutto in

caso di forti variazioni nel tempo e nel valore assoluto del parametro.

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L’ESEMPIO DELL’AUTO IN SALITA

Utilizzando l’analogia dell’automobile che deve percorrere una strada in salita, possiamo immaginare come il guidatore si comporterà a seconda che si tratti di una semplice collina, di un altipiano in ascesa continua o di un improvviso cavalcavia.

Quando guidiamo un’auto ed arriviamo a percorrere una collina improvvisa, infatti, dovremo premere l’acceleratore tanto quanto basta per contrastare la decelerazione che la pendenza causa all’automobile. Maggiore sarà la pendenza, maggiore sarà la nostra pressione sul pedale dell’acceleratore; minore la pendenza, minore sarà il bisogno di imprimere tale forza sul pedale, fino alla situazione di pianura e poi discesa in cui potremo alzare il piede dall’acceleratore: questa è la componente Proporzionale.

La componente Integrale invece si spiega facilmente pensando alla continua pressione che imprimiamo all’acceleratore in modo tale da mantenere una velocità

costante: se ci troviamo a salire un altipiano in ascesa continua, dovremo mantenere per tutto il viaggio una pressione maggiore rispetto a quella minima, ma pur sempre presente, impressa al pedale dell’acceleratore se percorriamo una strada in pianura.

L’auto, si sa, tende a rallentare se non le si dà un minimo di gas; dunque, la componente Integrale è la nostra continua e costante pressione dell’acceleratore.

Se però nel nostro viaggio ci imbattiamo improvvisamente in un cavalcavia, ecco che la nostra automobile tenderà a rallentare in pochi istanti e ci troveremo d’istinto a premere velocemente e a fondo l’acceleratore nel momento stesso in cui imbocchiamo la salita per tentare di contrastare la diminuzione di velocità.

La componente Derivativa, quindi, rispecchia la velocità di variazione dell’errore, che nel nostro caso è piuttosto improvvisa dunque elevata, e reagisce con un output altrettanto grande (la pressione a fondo del pedale).

IL PID IN PISCINA: REGOLAZIONE DEL CLORO LIBERO

Se trasponiamo nel mondo piscine quanto appena detto, capiremo velocemente perché la tecnologia dei moderni controller per misura e regolazione può essere di aiuto nel dosare al meglio i disinfettanti.

Nel caso dell’utilizzo classico di una piscina privata, non prevedendo un eccessivo bacino di utenza, la semplice regolazione Proporzionale sarà da preferirsi. Il dosaggio di Cloro - Acido Ipocloroso inizierà quando il valore misurato del cloro libero scenderà sotto al valore nominale, quando ad esempio uno o più utenti entrano in piscina, e si fermerà raggiunto nuovamente tale obiettivo, ad esempio nelle ore notturne in cui la domanda di disinfettante è pressoché nulla.

Più persone in piscina = maggior dosaggio, così come meno persone = minor dosaggio.

Diverso invece può essere il discorso per le piscine pubbliche, in particolare quelle che prevedono un utilizzo diverso della vasca nel corso della giornata. Immaginiamo ad esempio una vasca dove la sera ci sono corsi di Acquagym. Ad un determinato orario 20 partecipanti

al corso entrano in vasca e per un’ora e mezza sudano e faticano muovendo l’acqua. Il consumo di cloro sarà elevato e con tutta probabilità aumenterà nel corso della durata dell’attività perché gli utenti suderanno sempre di più (maggior consumo di cloro) e l’acqua verrà sempre più agitata (strippaggio del cloro). La componente Integrale in questo caso gioca un ruolo fondamentale, perché si attiva quando c’è accumulo di “errore” nel tempo e questo parametro fa sì che la risposta del dosaggio sia di maggiore intensità proprio in virtù della persistenza dell’alta domanda nel lungo periodo.

Altresì importante è l’apporto dell’ultima componente in gioco, quella derivativa, se immaginiamo di trovarci in un acqua-park e, scattate le canoniche due ore post-pranzo, osserviamo una fiumana di ragazzi di un gruppo vacanze tuffarsi in vasca per rinfrescarsi: qui non è tanto importante la durata del bagno dei nostri giovani natanti (sulla quale come spiegato prima interviene la componente Integrale) quanto più è essenziale che la repentina domanda di Cloro Libero che si viene a generare si trasformi in rapido dosaggio dalla centralina di controllo alla pompa dosatrice: questa è l’azione della componente Derivativa.

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Sul controllore PID è possibile selezionare per ogni canale di misura il tipo di regolazione o Comportamento che la centralina adotterà sulla base del parametro misurato preso in considerazione.

Alla voce menù [Regolazione] impostiamo il tipo di comportamento che vogliamo dal controller, a scelta tra P (Proporzionale) e PID, entrambe le scelte settabili a 1 via o a 2 vie cioè per far solo aumentare il cloro (1 via) o per farlo anche diminuire (2 vie).

Dovendo noi solo agire per aumentare il valore misurato di cloro libero, possiamo impostare il comportamento PID a 1 via.

Il [Valore Nominale] richiesto definisce il valore che vogliamo raggiungere con la regolazione ad es 1,2 ppm. Il controller tenterà dunque di mantenere la differenza

tra il Valore Nominale e il Valore Effettivo misurato in vasca il più possibile prossima a “0”.

Per la regolazione proporzionale il parametro di riferimento viene chiamato [Xp], che è il fattore di amplificazione del regolatore. Esso si riferisce al valore finale del range di misura di un regolatore ed è indicato come valore assoluto.

Nel caso della misurazione del Cloro, il range superiore di misura del sensore utilizzato viene impiegato come valore di riferimento: considerando un sensore per Cloro Libero da 0,02…2,0 mg/L, se si sceglie Xp=10% il range all’interno del quale il regolatore avrà una regolazione proporzionale sarà ± 0,2 mg/L. Semplificando: il valore di Xp prevede che una differenza di ± 0,2 mg/L dal Valore Nominale si traduca in un Valore Regolato del ± 100%.

HA POOL CONSTRUCTION - 2 / 2023 © DIRITTI RISERVATI 57 HA POOL CONSTRUCTION ESEMPIO DI REGOLAZIONE PID SUI CONTROLLER
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Minore è il valore xp, più “aggressiva” è la reazione della regolazione, che però può raggiungere anche più facilmente un dosaggio eccessivo.

Il tempo [Ti] è il Tempo di Reset del regolatore I (Integrale) in secondi. Questo parametro definisce l’integrazione temporale dell’errore di regolazione sul valore regolato. Ciò si traduce in un’azione più intensa sul dosaggio di Cloro Libero tanto minore sarà il [Ti] scelto. Se scegliessimo un Tempo di Reset infinitamente lungo, otterremmo una pura regolazione proporzionale.

Ultimo parametro da fissare è il [Td] inteso come Tempo di Azione Derivativa del regolatore D (differenziale) per definire la velocità con la quale far agire il nostro regolatore basandoci sulla velocità alla quale può variare il Cloro Libero in acqua.

Se non sappiamo bene quanto tale valore possa valere nella realtà, è sempre buona norma partire da un valore di “0”.

L’ideale è avere una centralina dotata di Datalogger, cioè in grado di registrare i valori così da poterli mettere in forma grafica. In tal modo è possibile vedere come reagisce il sistema al variare dei parametri Xp, Ti e Td impostati e trovare conseguentemente il giusto equilibrio per il nostro caso.

Una volta trovato il settaggio ideale potremo rilassarci sapendo che non dovremo continuamente metter mano alle impostazioni: il grosso del lavoro lo farà la centralina in autonomia.

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Gli impianti delle piscine privateUNI EN 16713-1

Iniziamo la trattazione delle tre norme sugli impianti di trattamento acqua delle piscine domestiche, la serie UNI EN 16713

La norma UNI EN 16713-1 è interamente dedicata alla filtrazione ed alle pompe per piscina. In questo articolo tratteremo la parte relativa alla filtrazione. Sono state pubblicate da UNI nell’autunno del 2016.

L’approccio a questa norma non deve essere quello che si utilizza con la “nostra” norma per il trattamento dell’acqua delle piscine pubbliche, la UNI 10637. Si

tratta infatti di una norma concettualmente diversa, nata dall’intento di tenere insieme culture tecniche europee profondamente diverse tra loro. Trattandosi della prima norma tecnica sull’argomento, era anche necessario tenere in considerazione i prodotti che già sono presenti sul mercato, per non rischiare di escluderli improvvisamente a causa di una sopravvenuta non conformità normativa.

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LA
Redazione di
info@professioneacqua.it
REDAZIONE
Filtri

Una premessa importante. Questa, come tutte le norme che trattano di componenti impiantistiche, non è, di fatto una norma volontaria, perché la sua applicazione è richiesta dal D.M. 37/08, che prevede l’obbligo della emissione della dichiarazione di conformità per tutte le piscine, pubbliche e private, con la conseguente realizzazione a norma dell’impianto.

Nell’introduzione si elencano le principali tipologie di filtri utilizzati in piscina:

a. Filtri pre-coat/ a diatomea;

b. Filtri a cartuccia o filtri a sacco;

c. Filtra a masse (omogenee o multistrato)

d. Altre tipologie di filtra (ad esempio filtri a membrana)

La norma NON si applica a:

• Piscine pubbliche rientranti nel campo di applicazione della UNI EN 15288-1;

• Spa per uso domestico o pubblico;

• Piscine giocattolo rientranti nel campo di applicazione della EN 71-8;

• Pre-filtrazione;

• Piscine naturali.

REQUISITI GENERALI DEI FILTRI

Il paragrafo 4 si intitola “requisiti” e tratta di considerazioni generali.

La prima, importante, considerazione è che tutti i test descritti nella norma e tutte le prestazioni dichiarate riguardano i nuovi prodotti.

Una affermazione che segue, che pare superflua, va riportata: se il filtro può incamerare aria, questa va espulsa.

Il successivo paragrafo 4.2 tratta della portata massima

dei filtri. Naturalmente, è possibile definire solamente la massima velocità di filtrazione, che insieme alla dimensione del filtro consente di calcolare la massima portata ammissibile. Le velocità di filtrazione sono espresse in (m3/h)/m2, che equivale a m/h, e sono distinte in base alla tipologia del mezzo filtrante:

a. Filtri a masse granulari: velocità bassa ≤ 10 (m3/h)/ m2;

b. Filtri a masse granulari: velocità media > 10 (m3/h)/ m2 ≤ 30 (m3/h)/m2;

c. Filtri a masse granulari: velocità alta > 30 (m3/h)/ m2 ≤ 50 (m3/h)/m2;

d. Filtri a diatomea: ≤ 5 (m3/h)/m2;

e. Filtri a cartuccia sintetica: ≤ 3 (m3/h)/m2;

f. Filtri a cartuccia di carta: ≤ 2 (m3/h)/m2;

Indipendentemente dalla velocità di filtrazione adottata, tutti i filtri devono dimostrare la propria efficienza di filtrazione, di cui si parlerà nel seguito.

Una nota utile è quell ache individua la posizione alla quale calcolare la superficie del filtro per I filtra a massa, che deve essere quella corrispondente ai 2/3 dell’altezza del filtro stesso.

Il paragrafo 4.3 tratta diffusamente dei mezzi, o “media”, filtranti, cioè I materiali che sono inseriti nel contenitore del filtro.

• La norma dice che il costruttore del filtro o del mezzo filtrante deve indicare:

• La composizione chimica;

• La densità del materiale in kg/m3;

• La densità apparente (non compattato e/o imballato) in kg/m3;

• La dimensione effettiva in mm;

• Il coefficiente di uniformità Cu;

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Torbidimetro

• L’altezza del mezzo filtrante e/o la massa da utilizzare.

Nel caso in cui il filtro sia multistrato, le specifiche si riferiscono ad ogni strato.

Di seguito viene specificato che la sabbia da utilizzare come mezzo filtrante deve essere silicea e priva di carbonate e argilla, e di ogni altro materiale estraneo. Nel caso in cui la sabia venga sostituita da altro materiale granulare, tutto quanto specificato sopra va ripetuto per il nuovo mezzo filtrante

La massima pressione operativa (MOP) deve essere maggiore od uguale alla massima perdita di carico manometrica della pompa dell’unità filtrante.

Per la pressione di collaudo, invece, sono previsti complessi test, che verranno descritti in un articolo seguente.

Al controlavaggio viene dedicato il paragrafo 4.7, nel quale si prendono in esame le diverse tipologie di filtro, descrivendo le operazioni più idonee da compiere caso per caso. Si tratta di raccomandazioni condivisibili, che non contengono nulla di particolare. Il costruttore del filtro deve sempre dare indicazioni per il corretto controlavaggio, soprattutto se l’impianto non è dotato di apparecchiature che consentano di verificare quanto fatto tramite misuratori di flusso, manometri o altro.

Il principale problema nella applicazione di questi requisiti, per il nostro mercato, è quello dovuto alla particolare modalità utilizzata per la costruzione delle piscine: molto spesso sono coinvolte aziende diverse, che operano in settori diversi, e che non hanno attività in commune.

Anche per quanto riguarda nello specifico la costruzione, la vendita e la installazione dei filtri, I passaggi sono molti e slegati tra loro. Chi costruisce gli scafi non sa come verranno riempiti e chi vende gli scafi e I diversi media filtranti non sa come questi verranno assemblati. Ciò causa una difficoltà nell’esecuzione dei test: a chi spetta…?

In attesa di trovare una soluzione, noi continuiamo a spiegare la norma.

I TEST DI RESISTENZA ALLA PRESSIONE

I test da compiere sui filtri per quanto riguarda la resistenza alla pressione sono descritti ai punti 5 e 6. Si tratta di test lunghi e complessi, destinati a provare requisiti molto più impegnativi di quelli che vengono richiesti ai filtri impiegati per le piscine pubbliche in Italia, secondo la norma UNI 10637.

Per quanto rigurda I test di resistenza alla pressione, si ribadisce che devono essere effettuati sugli involucri dei nuovi modelli, o nel caso in cui un modello esistente venga modificato.

I test previsti sono:

a. Test di resistenza alla pressione statica;

b. Test di resistenza alla variazione ciclica di pressione;

c. Determinazione della pressione di scoppio.

Per tutti e tre I test la norma descrive accuratamente la procedura e le modalità, nonchè le attrezzature da impiegare. Per eseguire I test previsti è necessario realizzare un banco prove dotato di manometri, sensori e valvole, nonchè di un compressore. I test devono essere eseguiti con acqua.

I risultati dei primi due test devono essere riportati su un referto, che deve indicare:

• nome del laboratorio di prova in cui vengono effettuate le prove;

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LA REDAZIONE
È evidente che non è sufficiente dichiarare che il filtro in commercio “è a norma” secondo la UNI EN 16713, ma
è necessario fornire, in sede di preventivo, i dati specifici elencati

• nome dell'operatore;

• data del test;

• persona responsabile dell'immissione del prodotto sul mercato;

• codice e/o riferimento del prodotto;

• temperatura di prova;

• numero di cicli specificati e numero di cicli applicati;

• curva di fluttuazione della pressione a monte;

• osservazioni;

• conformità/non conformità.

L’allegato B della norma fornisce un esempio di report. Per quanto riguarda la determinazione della pressione di scoppio, viene accettato che ad un valore di pressione maggiore di 1,5 MOP (Maximum Operating Pressure), mantenuto per almeno 30 secondi, non si verifichino perdite di liquido.

In questo caso, il report deve contenere almeno le seguenti informazioni:

• nome del laboratorio di prova;

• nome dell'opera tore;

• data del test;

• persona responsabile dell'immissione del prodotto sul mercato;

• codice e/o riferimento del prodotto;

• temperatura di prova;

• pressione specificata (1,5 × MOP o qualsiasi altra pressione specificata);

• pressione finale a monte (pressione di scoppio);

• curva di aumento della pressione in funzione del tempo;

• tipo/i di guasto (con foto associate).

I filtri devono essere testati anche per la resistenza alla pressione negativa (depressione), nel caso siano progettati per operare a pressioni più basse della pressione atmosferica, cioè lavorino in aspirazione. Anche in questo caso, devono essere condotti I seguenti test:

a. Test di resistenza alla pressione statica negativa;

b. Test di resistenza alla variazione ciclica della pressione negativa;

c. Determinazione della pressione negative di collasso.

Anche in questo caso è necessario realizzare un banco prova, che viene descritto dalla norma nei particolari. Al termine dei test deve essere prodotto un report del tutto simile ai precedenti.

I TEST DI EFFICIENZA DI FILTRAZIONE

La sezione 7 della norma, che descrive I test di efficienza di filtrazione, si divide in due parti: la prima, descritta al paragrafo 7.2, è obbligatoria per poter dichiarare la conformità del filtro alla norma, mentre la seconda parte, descritta al paragrafo 7.3, è facoltativa, ma può essere utilizzata per verifiche ulteriori.

Lo scopo dei test descritti è quello di misurare la torbidità residua di un filtro dopo 20 cicli di filtrazio-

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Per eseguire i test previsti è necessario realizzare un banco prove dotato di manometri, sensori e valvole, nonchè di un compressore

ne, determinandone l’efficienza, che viene espresso in percentuale, pari alla percentuale di torbidità rimossa La norma specifica le modalità di realizzazione di costruzione del banco di prova e di realizzazione delle prove stesse, descrivendole nei dettagli.

La sezione 7.3 descrive un test eseguito mediante l’utilizzo di un contaparticelle, situazione molto più complessa (e costosa). Questa tipologia di test può essere effettuata solamente da un laboratorio altamente specializzato.

Nel rapporto di prova, redatto al termine dei test esffettuati, devono essere inserite almeno le informazioni seguenti:

• Riferimenti di laboratorio;

• Riferimenti e caratteristiche del gruppo filtro/pompa testato;

• Riferimenti del materiale filtrante utilizzato

• Riferimenti della presente norma

• Risultati espresso tramite:

a. l'efficienza di riduzione della torbidità (in %) dopo i 20 cicli di ricircolo;

b. la pressione differenziale iniziale Δp0;

c. la pressione differenziale finale Δp1 dopo la prova di riduzione della torbidità;

d. la pressione differenziale finale Δp2 dopo la prova dp20;

e. la massa di contaminante trattenuta mR dopo il test dp20;

f. Il volume testato e la portata nominale (in m3/h) applicati per la prova di riduzione della torbidità e per la prova dp20.

È evidente che non è sufficiente dichiarare che il filtro in commercio “è a norma” secondo la UNI EN 16713, ma è necessario fornire, in sede di preventivo, i dati specifici elencati. Lo scopo è quello di fornire a chi acquista il filtro gli strumenti idonei per confrontare un prodotto con un altro e comprendere, di fatto, cosa sta acquistando.

Purtroppo, questo concetto in Italia non è ancora stato compreso.

La norma chiude con le informazioni che devono accompagnare la vendita dei filtri, che sono:

a. tensione, frequenza e potenza in ingresso per i componenti elettrici (se neceswsario);

b. tipo di mezzo filtrante, e la specifica dei media deve essere messa a disposizione dell'utente, sia per la prima installazione che per ulteriori sostituzioni;

c. efficienza di riduzione della torbidità TBR (%);

d. massa trattenuta in g (prova DP20);

e. capacità di ritenzione (CRΔP espressa in g di ISO CTD), solo se questa prova facoltativa è stata eseguita secondo 7.3;

f. grado di filtrazione all'80 % dell'efficienza e efficienza di filtrazione media a 45 μm, solo se questa prova facoltativa è stata eseguita secondo 7.3;

g. specifica del produttore per il valore limite di pulizia;

h. portata nominale del filtro o dell'unità di filtrazione (in m3/h con l'approssimazione di 0,5 m3/h), mantenuta per testare l’efficienza di filtrazione;

i. caratteristiche dei raccordi.

Va inoltre consegnato il manuale d’uso e manutenzione del filtro.

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Chi costruisce gli scafi non sa come verranno riempiti e chi vende gli scafi e i diversi media filtranti non sa come questi verranno assemblati. Ciò causa una difficoltà nell’esecuzione dei test: a chi spetta…?
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SAVE THE DATE

Hotel Parchi del Garda Lazise (VR)

due giorni di di business e apprendimento pensati SOLO PER COSTRUTTORI E MANUTENTORI DI PISCINE in una location esclusiva e facile da raggiungere.

Se hai già partecipato alle passate edizioni sai che non puoi mancare, se non sei mai venuto, non perdere l'occasione

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FREERIDER, IL NUOVO ROBOT PULITORE ZODIAC SENZA CAVO

L’ultima novità Zodiac per il settore delle piscine residenziali è il robot pulitore automatico senza cavo Freerider, che unisce innovazione ed elevate prestazioni in un design compatto. La sua potenza è garantita dalla batteria agli ioni di litio a lunga durata che permette un ciclo di pulizia completo in 2,5 ore e si ricarica in sole 4 ore. Grazie all’aspirazione ciclonica brevettata offre una performance di pulizia efficace e senza compromessi. La disposizione a elica delle spazzole e il filtraggio progressivo a due strati consentono una notevole efficienza nella raccolta dei detriti, compresi quelli più fini. Adatto a tutti i tipi di piscina e di rivestimento, Freerider è dotato di sensori intelligenti integrati che permettono estrema agilità e libertà di movimento. Novità in arrivo anche per il settore delle spa: un robot automatico senza cavo leggero e maneggevole. Spabot garantisce una pulizia ottimale in breve tempo, migliorando la qualità dell’acqua.

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VIGIPOOL - LA RIVOLUZIONE SMART DELLA PISCINA

CCEI è una società che da 50 anni inventa, produce e perfeziona equipaggiamenti innovativi per la piscina.

La voglia di migliorare quello che facciamo ed adattarlo sempre più alle esigenze dei costruttori di piscine e di chi le usa, ci ha portati negli anni a creare i prodotti che oggi tutto il mondo apprezza.

Da tutto questo, la nostra R&D, ci ha portato ad offrirvi oggi la Gamma Vigipool, una serie di dispositivi connessi a distanza che interagiscono tra di loro in maniera wireless, consentendo check up e gestione delle piscine tramite App Vigipool o da browser, senza dover andare ogni volta dal cliente.

Una gamma completa e scalabile, dal quadro smart TILD VP, all’elettrolisi Zelia VP o ancora al dosaggio con l’OFIX VP analizzatore di pH/ORP, Phileo VP ed Oxeo VP.

Ogni prodotto VP puo’ funzionare singolarmente o associarsi ed agi-

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Grazie a CCEI finalmente la piscina diventa SMART!

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I CORSI ON LINE E IL CAMPUS PISCINE DI PROFESSIONE ACQUA

Nei 20 anni di attività sono più di 3.000 le persone che hanno frequentato i corsi di Professione Acqua. Dal 2020 alcuni di questi corsi si possono seguire anche online. I più noti e partecipati i corsi per Manutentori di Piscina, proposti in due livelli: Base per chi non ha nessuna esperienza e Professionista, per chi già lavora o intende entrare attivamente nel settore. A questi si aggiunge il corso per Responsabile di piscina, molto utile per chi ha responsabilità giuridica della piscina e per chi vuole conoscere a fondo quali sono gli obblighi e le responsabilità di chi gestisce una piscina non domestica. Il 17 e 18 aprile torna anche il Campus Piscine, 2 giorni di formazione in presenza per chi vuole saperne di più sulle piscine. Il corso si terrà a Castiglione delle Stiviere (MN) all’interno del JHD Dunant hotel, un magnifico hotel di design. Non perdere l’occasione di incontrare di persona i docenti e tutto lo staff di Professione Acqua! Per saperne di più sui corsi inquadra il QR Code:

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I raccordi e le valvole in PVC-U a marchio TP sono prodotti nello stabilimento Georg Fischer TPA di Busalla (GE) secondo i più alti standard qualitativi e sono destinati ad essere utilizzati in diversi campi, come piscine pubbliche e private, trattamento delle acque, servizi di adduzione e di irrigazione. I raccordi e valvole di GF TPA sono realizzati in cloruro di polivinile non plastificato, progettati per 25 anni di funzionamento con acqua (20°C). Il PVC-U TP ha un’ottima resistenza chimica contro molti acidi minerali, basi e soluzioni saline.

Raccordi in PVC-U Tutti i raccordi in PVC-U sono realizzati con standard metrici prodotti da GF TPA, ed idonei ad incollaggio, dimensioni e tolleranze secondo EN 1452-1 e 3, EN ISO 15493 e ISO 727-1.

Valvole a sfera VSA in PVC-U Le valvole a sfera VSA22 sono di alta qualità e di grande affidabilità nel tempo. Sono provviste di un supporto filettato per una maggiore sicurezza della valvola e la possibilità di regolare il seggio della sfera.

Valvole a farfalla VFA Tutte le valvole a farfalla in PVC-U, dimensioni metriche DN 75 (3”) - 200 (8”) mm, hanno guarnizioni in conformità alla norma EN ISO 16136.

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ISTRUZIONI PER L’USO:

1. Pulire e sgrassare attentamente le superfici.

2. Stendere uno strato uniforme di adesivo su entrambe le superfici.

3. Attendere la completa evaporazione del solvente, ossia quando le superfici non saranno più appiccicose al tatto.

4. Unire le parti tra loro esercitando una grande forza sull’incollaggio, qualora possibile aiutarsi con un martello o con un rullo.

5. L’eventuale riposizionamento è possibile facendo rinvenire l’adesivo, riscaldandolo con una pistola termica.

Il prodotto è disponibile in formato da 5L e 1.8L

I SERVIZI DI PROFESSIONE ACQUA PER I COSTRUTTORI DI PISCINE

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Molti sono i costruttori di Piscine che hanno individuato in Professione Acqua il loro Consulente Tecnico. Esattamente come ci si rivolge al proprio commercialista o al proprio legale, il costruttore di piscine italiano può trovare in Professione Acqua le risposte e i servizi che gli permettono di lavorare in tranquillità e sicurezza. Per i costruttori di piscine, i tecnici di Professione Acqua realizzano calcoli e dimensionamenti, schemi funzionali, disegni tecnici in scala, relazioni tecniche, relazioni scarichi, manuali d’uso, prove colore, verbali di collaudo, DVR, POS, messa in funzione e taratura di centraline di dosaggio e tanto altro. I documenti posso apparire anche col solo logo del cliente, come se gli stessi venissero fatti internamente da lui. Tutti i documenti possono essere realizzati anche as-built, ovvero a lavori già eseguiti.

Professione Acqua può essere anche l’alleato giusto nel caso di contestazioni, purtroppo sempre più frequenti e a volte pretestuose. Il curriculum di Professione Acqua è infatti unico in Italia e non è raro trovare i tecnici della controparte che si sono preparati con testi ed articoli scritti proprio in Professione Acqua!

Per informazioni:

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LIFE FITNESS: LEADERSHIP MONDIALE AL SERVIZIO DI HOTEL E PRIVATI

Life Fitness è pronta ad accompagnare tutti coloro che vogliono migliorare il proprio stato fisico e di salute, nella comodità della propria abitazione, o, per realtà alberghiere e ricettive, che desiderano offrire un servizio top ai propri ospiti. L’azienda leader mondiale delle attrezzature fitness garantisce massima qualità, ampia scelta, attenzione ai particolari, fornendo attrezzature ineguagliabili per durata, qualità, innovazione e biomeccanica: tutte caratteristiche che un cliente privato o piccole strutture ricettive cercano. Senza dimenticare il fondamentale servizio di assistenza e di formazione o di training anche online (Life Fitness On Demand+)

La qualità della vita migliora sensibilmente con programmi dedicati alla forza o facendo attività cardio, ma perché l’allenamento sia efficace c’è bisogno anche di attrezzature con eccellenti caratteristiche biomeccaniche ed ergonomiche, ed elevati livelli di prestazioni e sicurezza.

Anche piccoli spazi, in hotel, resort, condomini o abitazioni private, possono essere adeguatamente attrezzati con macchine Life Fitness, con la massima funzionalità, inserendo ciò che piace, adeguato al contesto e facilmente utilizzabile. Piccoli investimenti con grandi potenzialità di servizio, per realtà ricettive, di salute, comfort, sicurezza e praticità per residenze private.

Polimpianti, partner e distributore ufficiale della gamma completa dei pulitori automatici per piscine DOLPHIN di Maytronics, presenta i robot della gamma Wave che garantiscono prestazioni elevate e professionali nella pulizia di piscine commerciali rivolte al pubblico di medie e grandi dimensioni, di qualsiasi forma o tipologia.

Questi robot assicurano una pulizia veloce e accurata grazie a tecnologie avanzate, l’efficace sistema di spazzolatura e una scansione completa che assicura una copertura ottimale del fondo della piscina e, per alcuni modelli, anche delle pareti e della linea battente.

Caratteristiche tecniche: navigazione controllata tramite dispositivi di controllo rotta per passaggi molto precisi sul fondo vasca; doppio motore di trazione che permette una massima manovrabilità; meccanismo di protezione del motore in caso di sovraccarico o di uscita dall’acqua e spegnimento automatico a fine ciclo di pulizia; filtrazione efficace di sporco e detriti attraverso sacco filtro o cartucce.

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GIUNZIONI IN PISCINA. PROBLEMA O OPPORTUNITÀ?

La presenza di umidità nelle lampade da piscina è un problema grave.

L'umidità, infatti, pregiudica il corretto funzionamento del faro e ne accorcia la vita.

Il problema deriva dalla non corretta esecuzione della giunzione dei cavi, che è causa di due fenomeni differenti: la capillarità e l'effetto pompa, conseguenza delle accensioni e degli spegnimenti della lampada nel tempo. I due fenomeni hanno un effetto devastante: l'umidità migra dal pozzetto delle giunzioni verso la lampada, provocandone il danneggiamento. La soluzione è l'esecuzione a regola d'arte delle giunzioni stesse, utilizzando una guaina termo restringente contenente resina, una giunzione Ip68, oppure installando una scatola di derivazione con gel.

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DIGI PROJECT: L’ACQUA ACCESSIBILE A TUTTI E SENZA LIMITI

Nel corso degli ultimi anni un numero sempre più crescente di piscine e di impianti sportivi si sta dotando di sollevatori per consentire la massima accessibilità negli ambienti acquatici.

Numerose iniziative sono state intraprese al fine di sostenere il binomio disabilità - acqua, enfatizzando i benefici che derivano dal nuotare in piscina per le persone con problemi motori temporanei o permanenti.

DiGi Project, con sede a Pegognaga (MN), è stata la prima azienda italiana a brevettare ausili che facilitano l’entrata in acqua mediante l’invenzione di tecnologie sicure, adatte a risolvere i problemi di mobilità di disabili, anziani e soggetti in riabilitazione.

L’azienda mantovana propone una gamma di sollevatori fissi e mobili che permettono alle persone con problemi di mobilità di poter entrare in acqua in modo sicuro e confortevole.

AQQUATIX: DARE

VALORE ALLA PISCINA

CONTANDO SULLA DIFFERENZA DEI PARTICOLARI

Tutti gli attrezzi che possono essere utilizzati in acqua sono uguali? Apparentemente sì. Ma come di auto ce ne sono molte, e al di là di ciò che può piacere, se poi si va nei dettagli, emergono le differenze che sono di fondamentale sostanza. La qualità delle scelte, della progettazione, dei materiali utilizzati dalle plastiche all’acciaio inox 316 L, alla struttura portante, ai componenti di fattura artigianale: tutto sviluppato secondo un attento studio della posizione nell’uso delle attrezzature, delle caratteristiche di stabilità, del design elegante e della sicurezza sono i dettagli che

Per maggiori informazioni su come rendere accessibile la piscina e garantire a tutti di fruirne, vi invitiamo a visitare il nostro sito:

www.digiproject.biz

fanno la grande differenza tra gli attrezzi di punta di Aqquatix e quelli mediamente offerti dal mercato. I più di alcune attrezzature sono meglio valutabili ed apprezzati quando ci si trova in acqua: pedalare in sella ad una bike stabile e comoda piuttosto che sentirla oscillare, muoversi, in condizione disagevole è un aspetto che si misura e gradisce provando: non si coglie solamente osservando gli attrezzi sul

bordo vasca. Le aquabike di Aqquatix nascono per essere attrezzature altamente acquatiche, per tutte le persone e per ogni situazione. Non fermiamoci quindi all’apparenza, ma scegliamo il meglio. Per scoprire l’universo e la qualità

Aqquatix:

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CALENDARIO CORSI EVENTI

I corsi a tua disposizione

Q1 - Corso AQUAFITNESS INSTRUCTOR - First

Certificazioni

Seminario BABY EXPERIENCE: WATSU® PER BEBÈ

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Corso “DOLCE ATTESA”: attività in acqua per Gestanti e la coppia in attesa

Corso ACQUA E DISABILITÀ: la disabilità sensoriale

Q2 - Corso WATER EXPERT in AQUAFITNESS

Corso ACQUATICITÀ NEONATALE

Fiere ed Eventi internazionali in programma

Attenzione: date e sedi del calendario potrebbero variare per motivi organizzativi, suggeriamo di verificare sempre sul Calendario Corsi del sito - Questa pagina è stata aggiornata il 23 marzo 2023

ONLINE ONLINE dal 01/04/2023 al 02/04/2023
ONSITE Lombardia / Gorgonzola SEVEN INFINITY 16/04/2023
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ONSITE Lombardia / Pavia PISCINA IDEABLU 14/05/2023
ONLINE ONLINE dal 20/05/2023 al 21/05/2023
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FIERA FIBO Colonia / Exhibition Centre Germania dal 13/04/2023 al 16/04/2023 FIERA ASIA POOL & SPA EXPO 2023 Guangzhou / China Import & Export Fair Complex / Cina dal 10/05/2023 al 12/05/2023 FIERA RIMINIWELLNESS Rimini / Fiera di Rimini Italia dal 01/06/2023 al 04/06/2023 FIERA ELEVATE 2023 Londra / Excel Regno Unito dal 14/06/2023 al 15/06/2023 CONVEGNO SHOW4HEALTH Roncade (TV) / H-Farm Italia 26/09/2023 FIERA ASEAN POOL & SPA EXPO 2023 Bangkok / Impact Exhibition Centre Tailandia del 24/10/2023 al 26/10/2023 FIERA AQUANALE Colonia / Koelnmesse Germania dal 24/10/2023 al 27/10/2023 CONVEGNO CONVEGNO D’AUTUNNO Lazise (VR) / Hotel Parchi del Garda Italia dal 14/11/2023 al 15/11/2023 FIERA PISCINA & WELLNESS BARCELLONA Barcellona / Recinto Gran Via Spagna dal 27/11/2023 al 30/11/2023 EVENTO COLLOQUE DE LA PISCINE Antibes Francia 7/12/2023 EUROAQUATIC.IT CORSI IN PRESENZA E ONLINE PERSONAL TRAINER AZIENDALI CERTIFICAZIONI RICONOSCIUTE DAL CONI

HAPPY AQUATICS, DA 25 ANNI IL MAGAZINE PIÙ

SEGUITO NEL SETTORE PISCINA & WELLNESS!

Edito da sempre in forma cartacea ogni 2 mesi, è oggi pubblicato su due portali web e promosso attraverso newsletter contenenti anche comunicati commerciali.

Dal 2019 si presenta in due linee editoriali ben definite che nel 2023 hanno cambiato nome per adeguarsi alle necessità del momento diventando così:

4 NUMERI ALL’ANNO CHE TRATTANO DI ARGOMENTI DI INTERESSE PER GESTORI E PROPRIETARI DI IMPIANTI NATATORI E CENTRI FITNESS

3 NUMERI ALL’ANNO DI APPROFONDIMENTI TECNICI PER COSTRUTTORI E MANUTENTORI DI PISCINE CURATA DA PROFESSIONE ACQUA

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