Speciale S. Efisio, 28/04/2012

Page 1

NOVANTA ANNI DI BACI IN MOSTRA Il Bacio Perugina compie 90 anni e la Nestlé celebra con una mostra. Fino a sabato 19 maggio, infatti, il Bacio Perugina sarà protagonista nella Mostra d’Arte Contemporanea nell’ambito del programma ‘Six Ways to Sunday’, promosso da Peep-Hole Milano, organizzazione no-profit dedicata all’arte contemporanea, in via Panfilo Castaldi.

CAGLIARI • SABATO 28 APRILE 2012 • WWW.M ETRO NEWS.IT

Il Primo maggio il corteo La processione dura tre giorni

Domani la Vestizione di Sant’Efisio Ancora tempo per andare in Fiera L’arrivo di Sant’Efisio, il secondo giorno di festa, nella piccola chiesa di Nora, una frazione di Pula

L’attesa del Santo



Sabato 28 aprile 2012 CULTURA E TRADIZIONE CON IL PATROCINIO UNESCO La sagra ha ottenuto il patrocinio dell’Unesco per il quinto anno consecutivo, a testimonianza che Sant’Efisio si conferma ancora una volta un evento che, come pochi, costituisce un momento di tutela e di promozione del patrimonio etnografico e culturale popolare.

3

La crisi alle porte del Santo

Il sindaco Zedda: “Tradizione e autorità” LA CRISI ECONOMICA BUSSA

pure alle porte dei santi. La 356ª edizione della festa di Sant’Efisio che ogni anno, il primo maggio, porta a Cagliari migliaia di perso-

deremo omaggio al Santo in piedi di fronte all’ingresso del Municipio. Vogliamo restituire il palazzo Civico al Santo e alla vista dei cittadini”. Restano, in-

Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e, a destra, il Municipio

ne da tutta l’isola (e non solo) sarà nel segno dell’austerity. Niente tribune per le autorità, niente rinfreschi, cinghia tirata per allestimenti e promozione: lo ha deciso il sindaco del capoluogo sardo, Massimo Zedda. “Basta orpelli – ha dichiarato – sarà una festa all’insegna della tradizione. Con le altre autorità ren-

vece, invariate le altre tribune fronte palazzo comunale, in via Roma lato piazza Matteotti, quelle davanti al palazzo Vivanet, quelle di piazza Matteotti fronte Stazione FS e quelle in Piazza del Carmine. Il risparmio si annuncia consistente: il budget previsto non andrà oltre i 400

mila euro, con un taglio di 300 mila rispetto alla scorsa edizione e del 50% rispetto al 2006. I posti a sedere passano da 7.000 a 3.600. Ma non per questo la festa in onore del Santo guerriero lascerà a desiderare. Come dire, le ristrettezze economiche aguzzano l’ingegno. Quest’anno infatti sono previste importan-

ti novità, tese a rendere fruibile al meglio l’evento. La tribuna – una struttura a basso impatto sulla viabilità e sui parcheggi – sarà posizionata nello spazio tra via Roma e la piazza Matteotti, offrendo, assicura l’assessore al turismo Barbara Argiolas, “una vi-

suale straordinaria sul Largo Carlo”. Il Comune ha anche accolto e recepito le indicazioni della Consulta delle Associazioni dei Disabili e della Commissione Politiche Sociali: le persone con disabilità motorie potranno “seguire la sfilata dei gruppi e la processione del Santo dal punto del percorso che preferiscono, senza una tribuna loro dedicata: gli interessati potranno acquistare il biglietto, valido

anche per il loro accompagnatore, nelle diverse fasce di prezzo”. Altra importante novità è stata la prevendita dei biglietti dedicata ai tour operator, alle agenzie di viaggio e alle strutture ricettive in città a un prezzo scontato del 15 per cento perché possano inserirli nei loro pacchetti di viaggio e di offerte di soggiorno. Un modo, questo, per portare vigore all’economia locale. Sant’Efisio infatti, oltre a essere un momento di grande devozione popolare, è un’ottima occasione per il turismo e per gli operatori commerciali. E la festa si allungherà ben oltre il Primo maggio: “Ci stiamo impegnando perché il 4 maggio, il giorno del suggestivo rientro notturno, insieme al 5 e 6, giornate di Monumenti Aperti, diventino un altro importante fattore attrattivo della città”. METRO


Sabato 28 aprile 2012

4

L’ORO DI EFISIO Alcuni ex-voto sono pezzi di grande valore come il Pendantif, medaglione d’oro donato dalla regina Maria Teresa d’Austria nel 1814. Poi la Spada, la Palma del martirio e l’Aureola, in oro e pietre preziose, realizzata nel 1956. Infine il Medagliere.

Il Municipio sarà protagonista Argiolas: “Niente tribune per le autorità”

QUEST’ANNO CI SONO volute la forza della devozione e tanta ispirazione per mettere insieme idee che impedissero tagli radicali alla Festa di Sant’Efisio di Cagliari. L’assessore al Turismo Barbara Argiolas ha dovuto far quadrare le difficiltà di bilancio con le esigenze della 356ª edizione della Festa che ripercorre le tappe del Martirio del Santo. Ecco dunque i cambiamenti che l’assessore Argiolas rivendica con orgoglio perché “saranno molto inferiori i problemi legati alla viabilità e ai parcheggi nei giorni precedenti e immediatamente successivi alla Festa. Senza le tribune, inoltre, risulteranno avvantaggiate anche le attività commerciali in una giornata in cui diverse migliaia di persone arrivano in città.” Come ha già spiegato ilsindaco, è stata allestita una tribuna tra via Roma e piazza Matteotti. Una struttura concepita per avere un basso basso impatto sulla

viabilità e sui posteggi. Sempre in merito alle tribune quest’anno non sono stati montati palchi che facevano da cornice al percorso della processione: da quelli a Largo Carlo Felice a quelli nel Corso Vittorio Emanuele, in via Goffredo Mameli, in via Angioy e in via Crispi. L’assessore Argiolas sottolinea che non c’è “nessuna tribuna lungo la via Roma lato palazzo Bacaredda,

L’assessore al Turismo di Cagliari Barbara Argiolas e un momento della festa di Sant’Efisio

anche per lasciare libera la visuale del Palazzo. Le autorità renderanno omaggio al Santo in piedi di fronte all’ingresso del Municipio. Vogliamo restituire il palazzo Civico al Santo e alla vista dei cittadini. Un modo per valorizzare anche agli occhi dei turisti la bellezza monumentale dell’edificio.”

Quest’anno si è anche tentato di attirare il maggior numero di turisti, spesso tagliati fuori dall’impossibilità di procurarsi per tempo un biglietto per

assistere al corteo del Santo. Così l’Assessore al Turismo ha avuto un’idea, quella di mettere in prevendita i biglietti attraverso le strutture ricettive della città e

della provincia. Prenotando una stanza o un’agriturismo è stato possibile assicurarsi anche un posto in prima fila per assistere alla processione. METRO




Sabato 28 aprile 2012

7

EX VOTO PER LA SCAMPATA EPIDEMIA DI PESTE La chiesa consacrata al Santo nel 1102, che sorge nella spiaggia presso le rovine di Nora, è costruita in stile romanico e presenta 3 navate. Nel 1656 fu restaurata grazie alla donazione di Alfonso Gualbus Marchese di Palmas, come ex voto per essere sfuggito all’epidemia di peste.

Una devozione lunga 355 anni Il Primo maggio il trionfo del Martire

È DA PIÙ DI 300 ANNI che ogni 1° di maggio, la popolazione sarda accompagna il suo martire, Sant’Efisio in processione. A seguito della pestilenza del 1656 la ricorrenza dell’anniversario della sua morte, già oggetto di devozione, acquisì la solennità che tutt’oggi la caratterizza. I festeggiamenti in onore di Sant’Efisio si sviluppano, infatti, nel rinnovato fervore che investì la vita religiosa di Cagliari e dell’intera isola durante il

L’interno della chiesa di Sant’Efisio a Cagliari

1600. A questo periodo risale un proliferare di Confraternite laiche che si dedicavano a iniziative caritatevoli. In quest’ambito si inserisce il culto del Santo martire Efisio da parte dell’Arciconfraternita del Gonfalone, oggi Confraternita di Sant’Efisio, che aveva la sua sede nella chiesa di Sant’Efisio, nel rione di Stampace Alta. La chiesa fu costruita nel 1780, ma sullo stesso luogo dove già esisteva la chie-

sa più antica. In una delle cappelle è conservata la statua del Santo che viene portata in processione fino a Nora, luogo del martirio, dove sorge una chiesa - sulla spiaggia presso le rovine della città restaurata nel 1656 grazie alla donazione di Alfonso Gualbus, Marchese di Palmas. Secondo la tradizione la cripta sotto la chiesa di Stampace è il luogo dove il martire venne incarcerato e torturato prima

della morte. Ancora oggi i festeggiamenti si ripetono con la stessa passione religiosa e, come 355 anni fa, i preparativi e l’organizzazione dei riti dedicati al Santo sono a cura esclusiva dell’Arciconfraternita del Gonfalone. METRO

Domani la Vestizione Il programma dei riti religiosi si apre il 29 aprile con la Vestizione del simulacro del Santo; il 30 nella chiesa di Sant’Efisio si tengono messe solenni e l’intronizzazione del simulacro del Santo nel cocchio. Il Primo maggio, alle ore 11 si tiene la messa dell’Alter Nos e alle 12 ha inizio la processione. Il corteo è sfarzoso. Composto da 3.500 persone in costume e provenienti dal Campidano, dalla Gallura, dall’Ogliastra, dal Sulcis, dal Logudoro e dalla Barbagia e accompagnati da oltre 200 persone a cavallo suddivise nei tre gruppi principali dei Campidanesi, dei Miliziani e della Guardiania, oltre la scorta d’onore dei Mazzieri comunali, dell’Alter Nos, del Clero, della Rappresentanza dell’Esercito e dei Carabinieri in alta uniforme, anch’essi a cavallo. METRO Un momento della processione



Sabato 28 aprile 2012

9

QUELLA VOLTA CHE SI SLITTÒ AL PRIMO GIUGNO Il 1º maggio del 1794 il Santo non partì a causa della rivolta scoppiata a Cagliari nei giorni precedenti a seguito del diffuso malcontento. L’Amministrazione comunale decise allora di celebrare la festa per quell’anno, il 1º giugno, quando erano cessati i disordini.

Vigila l’Arciconfraternita

Tutto comincia con la Messa dell’Alter Nos IN TESTA AL CORTEO ci sono le traccas, carri trainati da buoi addobbati a festa. Seguono i carri del circondario, cavalieri, gruppi folcloristi in costume, pellegrini, devoti e curiosi.

Si presentano così le strade di Cagliari il Primo maggio per rendere omaggio a Sant’Efisio. Una giornata di fervore religioso e non solo. Si tratta anche di una suggestiva festa rappresentativa dell’identità sarda. Dall’1 al 4 maggio il simulacro del Santo martire è al

centro di un grande evento religioso dal carattere popolare. Il Santo parte dalla chiesetta intitolata al suo nome a Cagliari, nel quartiere storico di Stampace, e compie una processione sino al luogo del suo martirio, a Nora. La custodia, la tradizione e l’organizzazione dei riti dedicati al Santo è di esclusiva competenza dell’Arciconfraternita del Gonfalone i cui membri partecipano alla processione in abito penitenziale. L’Arciconfra-

ternita procede alla vestizione del simulacro a fine aprile, momento che scandisce l’inizio dei festeggiamenti. Il 30 aprile viene completata la vestizione con l’aggiunta di oro e gioielli donati dai fedeli come ex-voto. Il presidente dell’Arciconfraternita e il sacrista Maggiore depongono, infine, la statua del Santo sul cocchio. La mattina del primo maggio “Su Carradori”, la persona che è preposta alla guida dei buoi che traineranno il cocchio, addobba gli animali con fiori e campanelli. Così il Terzo Guardiano a cavallo, accompagnato dalla “Guardianìa”, si reca al Palazzo Civico dove lo aspetta l’Alter Nos, ovvero il rappresentante del sindaco della città. Insieme si recano alla chiesa di Sant’Efisio dove viene celebrata la messa dell’Alter Nos. METRO Una delle traccas che precedono il Santo

Il “ballu tundo”, tradizionale danza in cerchio di uno dei gruppi folk

Rassegna al Teatro lirico Molteplici sono le iniziative nei quattro giorni di festa, manifestazioni dove l’aspetto religioso si intreccia con le tradizioni popolari: al Teatro lirico di Cagliari si svolge una rassegna musicale, nelle suggestive chiese del centro storico vengono proposte musiche d’epoca. E poi, ancora, la consueta rassegna folcloristica di canti e balli sardi, cui partecipano i gruppi più rappresentativi dell’Isola e, per finire, la sera del 4 maggio, lo spettacolo sulla scalinata METRO del Municipio.



Sabato 28 aprile 2012 DAL 1999 SU CONTU DE SANT’EFIS AL MUNICIPIO La sera stessa del 4 maggio, quando il cocchio del Santo rientra nella chiesa di Stampace, sulle gradinate del Municipio di Cagliari si svolgerà lo spettacolo “Su contu de Sant’Efis” messo in scena, fin dal 1999, dalla compagnia di Gianluca Medas.

11

Tre giorni di processione

Ripercorse tutte le tappe del martirio L’APICE DELLA FESTA di San-

t’Efisio da Cagliari è rappresentato dalla processione del Primo maggio che porta in corteo il simulacro del Santo. La processione parte da viale Fra Ignazio. Il Terzo Guardiano, in prima fila, porta il Gonfalone dell’Arciconfraternita. A seguire procede l’Alter Nos, rappresentante del sindaco di Cagliari. Il cocchio con il simulacro è annunciato dal suono delle launeddas, antichi strumenti a fiato. Ai lati due confratelli, quando il

corteo si ferma aprono le porte del cocchio per consentire ai fedeli di depositare fiori, offerte ed ex voto. Il corteo sfila lungo 14 strade di Cagliari fino al Porto Canale, sulla laguna di Santa Gilla, dove la processione viene salutata dalle sirene delle navi attraccate in porto. Da qui inizia il vero pellegrinaggio che seguirà la statua del Santo fino a Nora. La prima tappa è il villaggio marino di Giorgino, dove il simulacro del santo è accompagnato dai pescatori. Il corteo fa sosta nella chiesetta della famiglia Ballero, dove vengono rimossi i gioielli e sostituiti i vestiti del simulacro con altri più semplici. La statua prosegue quindi il suo viaggio su un altro carro, detto “cocchio di campagna” per dirigersi fino a Maddalena Spiaggia. Da qui la processione si muove per la terza tappa: la località detta “Su Loi”, dove si ce-

lebra la messa. Al tramonto la processione giunge nella Cappella della villa d’Orri dove viene officiata

Vittoria viene celebrata una messa solenne. Il giorno seguente, 2 maggio, il corteo religioso arriva prima a Villa San Pietro e poi a Pula. A Pula, sul ponte chiamato “Su Rondò” l’Alter Nos affida la sindaco della città il compito di proseguire i festeggiamenti. Davanti alla chiesetta di San Raimondo il Santo viene preso in consegna dall’Arciconfraternita e scortato fino a Nora (località che dista una trentina di chilometri da Cagliari), dove arriva la sera del 2 maggio. La giornata del 3 maggio è scandita da messe e funzioni religiose. Nel tardo pomeriggio lungo il litorale ha luogo la processione: il Santo lascia il cocchio e viene trasportato in spalla lungo i luoghi del suo martirio. Il 4 maggio il simulacro rientra a METRO la benedizione eucaristi- Cagliari. ca. È ormai notte quando il cocchio arriva a Sarroch: I cavalieri Miliziani qui, nella chiesa di Santa che precedono il Santo


Sabato 28 aprile 2012

12

1943: SI SFILA NONOSTANTE LA GUERRA Neppure la guerra fermò la processione nel 1943. E il Santo fu fatto sfilare in mezzo alle macerie della città di Cagliari distrutta dai bombardamenti alleati di due mesi prima. A portare la statua in processione fu un camioncino del latte con pochi devoti al seguito.

Il folklore in corteo Spettacolo unico al mondo Traccas tirate da buoi Le prime a sfilare durante la festa di Sant’Efisio sono le traccas. Si tratta di carri da lavoro, trainati da buoi, che vengono addobbati in occasione delle celebrazioni popolari. Alla processione ne partecipano più di trenta, provenienti dal circondario di Cagliari, che trasportano anche frutta e cibi locali. La parola “tracca” è di etimologia incerta. Probabilmente deriva dalla parola araba “tabaqa” diffusasi in Italia dalla Sicilia, ma non si esclude un’origine latina dal connubio del termine “trabum” con “baracca” che divennero “trabacca” e infine “tracca”. Le traccas erano l’unico mezzo di locomozione che i sardi avevano anticamente. La tracca è formata da un carro in legno, che ricalca quello utilizzato dagli antichi romani. Al carro vengono attaccati i buoi per le corna, sempre rispettando una tradizione millenaria. Ogni tracca viene addobbata in maniera diversa e nell’addobbarla viene posta una gran cura. Basti pensare che per l’allestimento di una tracca è necessario l’impegno di dieci persone. METRO

Cavalieri, gruppi folk e le caratteristiche traccas: sono alcuni dei protagonisti della processione cagliaritana del Primo maggio, un evento spettacolare unico al mondo.

Cavalieri Aprono la sfilata in onore di Sant’Efisio i Cavalieri del Campidano, nei costumi del paese di provenienza spesso in compagnia delle loro donne, finemente vestite e ornate con numerosi gioielli. I cavalli sono addobbati per la festa, con coccarde e rosette e le code arricciate e ornate di fiori. Un mix incredibilmente riuscito di colori, antiche tradizioni e devozione profonda. Dopo i Cavalieri del Campidano, i Miliziani a cavallo che in passato scortavano la processione per difenderla dagli attacchi dei banditi. METRO I buoi bardati per tirare le traccas. Donne in costume tradizionale e uno dei cavalli della sfilata di Sant’Efisio

Gruppi dall’Isola Sono circa seimila le persone che sfilano in costume; sono i gruppi folk che rappresentano vari comuni della Sardegna e partecipano alla processione con i propri costumi tipici, recitando e cantando i “goccius”, preghiere della tradizione religiosa isolana. Il termine “goccius” (o le sue varianti: gòzos, còggius) deriva dal catalano “goigs” e dal castigliano “gosos”, i quali a loro volta debbono la propria origine al latino gaudium, “gioia. I “gocius”, testi tramandati oralmente o in forma scritta, si devono ai parroci sardi, hanno come tema portante la vita dei santi o della Madonna e sono per lo più costituiti da quartine o sestine in metro ottonario. Dal punto di vista musicale l’esecuzione dei “gocius” presenta una struttura melodica piuttosto ricorrente. Si tratta di un profilo molto semplice, perlopiù sillabico, che viene riproposto con varianti più o meno significative a ogni strofa. Anche se le modalità di esecuzione sono diversificate a seconda dell’area geografica METRO



Sabato 28 aprile 2012

14

GRATIS ALLA FIERA SE NON È FESTIVO L’ingresso alla Fiera Internazionale della Sardegna è completamente gratuito nei giorni feriali. Nei giorni festivi resta invece valida l’emissione dei biglietti d’ingresso. Così hanno stabilito la Camera di Commercio e l’Ente Fiera Internazionale della Sardegna.

Efisio martire protocristiano

Deportato in Sardegna, la protegge ancora EFISIO NACQUE nell’Asia Minore, ad Elia, intorno al 250 d.c., destinato dalla madre Alessandra a divenire soldato dell’imperatore Diocleziano il quale gli affidò il comando di parte del suo esercito con il compito di perseguitare i cristiani. Giunto in Italia, mentre era in marcia verso Napoli (o Brindisi), un bagliore improvviso lo colpì, facendolo cadere dal cavallo e una voce dal cielo si rivolse a lui, chiedendo quale fosse la sua missione. Mentre rispondeva una croce splendente apparve nel cielo e si impresse nel palmo della mano di Efisio che da quel giorno dedicò la sua vita a diffondere il Vangelo e a difendere i cristiani dalle continue persecuzioni. A causa della sua fede Efisio fu arrestato per ordine dell’Imperatore, condotto a Nora e lì giustiziato il 15 gennaio del 303 d.c. (secondo alcuni l’anno è il 286 d.c.).

Sant’Efisio, patrono dell’Arcidiocesi e compatrono di Cagliari, è venerato, con grandiose celebrazioni che si svolgono nel mese di maggio in molte zone della Sardegna, soprattutto nella parte sud-occidentale, ma a Cagliari la devo-

zione nei confronti del Santo è tale da aver superato, nel cuore e nel culto della popolazione, San Saturno, primo patrono di Cagliari. Le celebrazioni in onore di Efisio risalgono al 1652, anno in cui, l’11 luglio, la Municipalità di Cagliari si

appellò al Santo affinché proteggesse la città dalla peste: Cagliari si impegnava con un voto a tributare Un’immagine della processione del 1° maggio 1943, con la città devastata dai bombardamenti e, in alto, un momento della sfilata.

ogni anno una solenne processione al Santo. A maggio del 1657 ci fu la prima solenne processione, con il simulacro del Santo portato nella chiesetta di Nora, luogo del suo martirio, seguito dalle autorità e dai rappresentanti dei paesi liberati dalla peste. Nel 1793 un altro intervento miracoloso di Sant’Efisio protesse Cagliari e i suoi cittadini. Tra il 17 e il 18 febbraio l’ammiraglio francese Laurent Truguet, al comando della sua flotta, pose sotto assedio Cagliari e si preparava al bombardamento della città quando i cagliaritani invocarono Sant’Efisio: a questo punto tra le truppe da sbarco scoppiò un’insurrezione e le milizie popolari, condotte da Girolamo Pitzolo, respinsero i francesi. Da allora al Santo guerriero di Elia fu attribuito anche il titolo di “Comandate supremo dei combattenti”. METRO






Sabato 28 aprile 2012

19

TUTTE LE MERAVIGLIE DEL MEDIO CAMPIDANO Presenza importante tra gli espositori è quella della Provincia del Medio Campidano con una serie di proposte che vanno dall’ambito culturale alla gastronomia, passando per l’artigianato di qualità e la riscoperta di antichi mestieri.

In città resta aperta la Fiera Giorni di grandi appuntamenti

LA SCORSA EDIZIONE DELLA

Fiera Internazionale della Sardegna si era conclusa con un bilancio più che positivo e, soprattutto nelle ultime due giornate, un afflusso record di visitatori. Il volume d’affari registrato aveva superato gli undici milioni di euro. E, anche la 64ª edizione (la prima si è tenuta nel 1949), che è cominciata il 21 aprile e durerà fino al 2 maggio, nonostante la crisi che investe i mercati, resta comunque un appuntamento importante. Per il presidente dell’Ente Fiera, Gianni Biggio, l’appuntamento “ha consolidato la sua immagine di vetrina importante per l’economia isolana, come naturale punto di incontro tra le differenti offerte e una domanda sempre più attenta alla qualità ed alla professionalità delle aziende”. Bastano alcuni numeri per dare l’idea dell’importanza dell’evento: la manifestazione occupa l’in-

tero spazio del quartiere fieristico, sia le aree coperte (all’interno dei padiglioni) di 46.000 metri quadri, che quelle all’aperto di 36.000 metri quadri, con oltre 400.000 visitatori e 1000 espositori. Insomma, un palco importante per dare visibilità a tutti i settori dell’economia sarda e agli espositori nazionali e internazionali presenti. Ma la Fiera Campionaria Internazionale, che si svolge a due passi dall’incantevole scenario del Golfo degli Angeli, è soprattutto una grandissima festa, capace di coinvolgere un terzo della popolazione dell’isola, un momento in cui la tradizione e la modernità si incontrano e fanno nascere nuove idee, nuove proposte commerciali e tanti momenti di svago e divertimento. La manifestazione quest’anno porta a Cagliari un ventaglio vastissimo di settori merceologici.

Gianni Biggio, presidente dell’Ente Fiera e momenti significativi della rassegna di Cagliari

Oltre e accanto alla consuete categorie c’è tutta una serie di nuove proposte commerciali: si va dai prodotti per l’agricoltura alle macchine utensili, enologiche, olearie e casearie; dalla bioedilizia all’abbigliamento, dalla promozione turistica alla nautica, dall’elettronica agli articoli sportivi e per campeggiatori. Ovviamente i settori più gettonati dai turisti sono quelli che riguardano: arredamento, antiquariato sardo (e non solo) e oreficeria, l’oggettistica e l’enogastronomia. Passeggiando tra gli stand i visitatori e i turisti attesi a centinai per Sant’Efisio possono assaggiare formaggi e vini di qualità, dolci e paste fresche. Insomma ce n’è per tutti i palati e per tutti i gusti all’interno di una manifestazione gestita sapientemente dalla Camera di Commercio del capoluogo sardo. METRO


Sabato 28 aprile 2012

20

OSPITATE IN FIERA LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Il CSV Sardegna Solidale, centro di servizio per il volontariato, anche quest’anno, come nelle edizioni passate, è presente alla Fiera con un proprio spazio (nel Padiglione A, stand n. 31-32-33, al primo Piano) dove ospita tutte le associazioni interessate a esporre i propri materiali.

Artigianato della tradizione

Oggetti preziosi per non dimenticare Difficile immaginare di lasciare Cagliari senza portarsi dietro un po’ di Sardegna. Gli stand della Fiera e la suggestione del folklore che circonda Sant’Efisio sono l’occasione per scoprire il grande artigianato dell’Isola.

Pattada, Arburesa o Guspinese il piacere di un coltello sardo Per secoli è stato il più fedele servitore del pastore. Parliamo del coltello sardo, cui è dedicato perfino un Museo, ad Arbus, in cui, tra l’altro, sono espo-

sti alcuni coltelli del XVI secolo. Registrato nel Guinness dei Primati del 1986, è possibile ammirare nel museo il coltello più grande del mondo, del peso di 80 kg e lungo 3,35 metri. I primi cenni storici relativi ai coltelli sardi risalgono al 238 a.C., quando i Romani si impadronirono dell’Isola, attratti dalle sue miniere. La ricchezza di metalli permise così alle popolazioni locali di diventare in breve tempo molto esperte nelle tecniche della metallurgia. Il connubio tra il coltello e l’attività pastorale fu immediato: c’è chi sostiene che il coltello altro non sia che il prolungamento della mano del pastore. Ci sono svariati tipi di coltello, raffinati (e taglienti) pezzi di artigianato, frutto di una tradizione millenaria. Tra i coltelli sardi, il più famoso e la pattada che prende il nome dal paese di origine, Pattada appunto, centro del nord della Sardegna. Altro coltello rinomato è Arburesa che prende nome dalla città di Arbus. In questa rapida carrellata non poteva mancare la Guspinese, METRO coltello tipico del sud-ovest sardo.

I gioielli delle fate Molto apprezzata, è la gioielleria sarda. Il significato più segreto dei gioielli sardi, prendas, risale alle origini del mito che racconta di fate che nelle loro Domus de Janas, case incantante, tessevano fili d’oro e d’argento che diventavano stoffe ricamate con pietre preziose. Pietre che nell’antichità avevano la funzione di talismani e medium tra l’uomo e gli dei, per invocarne la grazia o per esorcizzare le forze del male. I centri di lavorazione tradizionalmente più importanti sono Cagliari, Iglesias e Sassari. I manufatti tipici della produzione orafa artigianale e tradizionale sono molteplici: bottoni, gemelli, collane e pendenti, catene, gancere, spille, anelli, orecchini, amuleti e oggetti sacri si ritrovano tutti nei costumi tradizionali folcloristici che si possono ammirare ogni anno nell’ambito della sagra popolare di Sant’Efisio. Molto usate sono anche le spille. Ve ne sono di due tipi: una viene fissata sul capo per fermare lo scialle o il velo; l’altra serve alla perfetta chiusura della camicia sul petto. Nel costume dei paesi del circondario di CaUna classica Pattada gliari, i gioielli sono sempre più nue sopra la filigrana merosi e più grandi rispetto alle altre dei gioielli tradizionali METRO zone della Sardegna.



Sabato 28 aprile 2012

22

LE PORTE DEL MARE DI PULA INSIEME CON LIGURIA, TOSCANA E CORSICA Pula, con le sue torri del Coltellazzo, di San Macario e di Cala d’Ostia, è parte del progetto europeo FOR ACCESS, le Porte del mare. Il progetto lega insieme quattro regioni costiere, Toscana, Liguria, Sardegna e Corsica, e mira a valorizzare i resti storici legati alla difesa della terraferma: torri costiere, rocche, fortezze, castelli.

Secolari delizie del palato

Tecniche e ingredienti rubati agli invasori

È antichissima la tradizione culinaria della Sardegna. La vinificazione viene fatta risalire ai fenici, mentre per i dolci ancora si usano gli ingredienti base della cucina imperiale romana: olio, miele e farina.

Bianchi o rossi sono grandi vini Molti sono i vini pregiati che vengono prodotti in Sardegna, riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Il Cannonau di Sardegna Doc è il vino rosso di maggior prestigio della regione, che si accompagna tradizionalmente con i piatti di carne. Il vitigno viene coltivato principalmente in Ogliastra, nelle Baronie, nel Nuorese e nella Romangia. L’invecchiamento obbligatorio minimo del Cannonau è di un anno in botti di rovere o castagno. Un vitigno rosso, introdotto probabilmente in Sardegna dai fenici e coltivato nella zona del Sulcis e nell’isola di Sant’Antioco è il Carignano, dal sapore asciutto e rosso rubino. Tra i vitigni bianchi più famosi c’è il Nuragus di Cagliari Doc. Va servito freddissimo, può essere usato anche come aperitivo. Altro bianco che non si può dimenticare è il Vermentino: viene accompagnato con gli antipasti di mare, pesce e crostacei, carni bianche e formaggi non stagionati. È il più famoso bianco della Sardegna, coltivato principalmente in Gallura. Infine, il pregiatissimo Semidano: dal colore giallo paglierino. METRO

Sebadas famose nel mondo Nati all’interno della tradizione pastorale i dolci sardi sono oggi di uso comune in tutta l’isola. Alcuni sono comuni a tutta la regione, altri, invece, sono tipici di un’area geografica, ma reperibili anche nelle altre zone dell’isola. Tutti in mostra alla Fiera di Cagliari. Conosciutissime anche fuori dalla Sardegna sono le sebadas: si tratta di un impasto di forma circolare, a base di farina, strutto e sale, che viene riempito con formaggio fresco inacidito e fuso alla fiamma, semola e una scorza di limone grattugiata. Successivamente fritte in abbondante olio d’oliva, le sebàdas vanno servite calde e dolcificate con miele di corbezzolo oppure con zucchero. Ma questa prelibatezza è solo una delle tante che riserva questa splendida regione. Tipico della provincia di Cagliari è il pirichittus, di forma circolare, ricorda una palla di neve. Gli ingredienti per la preparazione sono lo zucchero, il limone e l’arancia. La pasta è fatta con le uova, l’olio d’oliva e la farina. In Gallura troviamo i tiliccas, una sfoglia di farina dai bordi rialzati e ripiena di miele, mandorle, noci e sapa. Diffusi in tutta la Sardegna i bianchini, o i bianchittos: si preparano con bianchi d’uovo sbattuti a neve, zucchero, mandorle tostate a pezzi e scorze di limone. Dolcissimi e friabili si accompagnano a vini da dessert. Pezzo forte di Tonara, nel nuorese, è il torrone, preparato col miele, noci o mandorle, bianchi d’uovo. METRO Sebadas e pirichittus innaffiati dai migliori vini prodotti un po’ dovunque nell’Isola




Sabato 28 aprile 2012 ERBE OFFICINALI TIPICHE NEL GIARDINO BOTANICO Nel piazzale antistante la Direzione della Fiera Internazionale della Sardegna, l’Associazione Florovivaisti ha allestito un pregevole giardino botanico dove i visitatori possono ammirare e “annusare” le essenze officinali tipiche della splendida Isola.

25

Come cambia l’agropastorale Dalla terra molta ricchezza della Sardegna

La tradizione agropastorale si sposa con le più avanzate tecniche di allevamento e coltura biologiche. Attorno all’agroalimentare gira molto dell’economia dell’Isola ma solo di recente il settore è stato valorizzato.

L’Isola investe nel biologico

Pecorino, Fiore e Casu Marzu Per far conoscere le loro produzioni, i pastori di Nuragus, in provincia di Cagliari, poche settimane fa hanno aperto un sito internet. Tantissimi sono i formaggi prodotti nell’isola. Il re indiscusso è il pecorino, di cui esistono numerose varianti, due fondamentali: quello fresco, più dolce, e quello stagionato, più intenso e piccante. Fa la differenza la durata della stagionatura, che va dai 3 ai 6 mesi. Il pecorino sardo ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti e, dal 1996, ha ottenuto il marchio Dop. Il Fiore Sardo era il formaggio dei pastori dell’isola sino a quando l’industrializzazione non fece prevalere il pecorino. Il nome “fiore” pare derivi dall’utilizzo del cardo come caglio. Altre testimonianze raccontano che per il “fiore” si usassero stampi di legno sul cui fondo era inciso un asfodelo. Vengono prodotti anche caprini di elevata qualità. Diffusi anche i formaggi derivanti dal latte vaccino: uno tra i più noti è la peretta. Gioiello dell’isola è il Casu Marzu: confezionato principalmente nel nuorese, si ottiene da pecorini lasciati macerare, che, per l’azione delle larve del forUna forma di Casu Marzu e verdure maggio, si trasformano in creme piccanti e dal gubiologiche prodotte nell’area del Campidano sto intenso. METRO

Il biologico, grazie alle misure di sostegno agroambientale, ha registrato un notevole sviluppo in Sardegna fino al 2001. La crescita ha interessato sia il numero di aziende coinvolte sia le superfici interessate. Poi, dal 2004 al 2010 vi è stato un rallentamento. Soltanto negli ultimi anni sono state messe in campo politiche (e fondi) per il rilancio del biologico. Secondo i dati del 2008 le aziende biologiche sono 1.525, con una superficie di circa 59.930 ettari ripartiti fra le otto province, in prevalenza nel nuorese, sassarese e Campidano di Cagliari. Il comparto che pesa di più è, ovviamente, quello della pastorizia e della produzione di formaggi e pecorini: 400 mila ovini bio e 14 mila bovini: questi i numeri di un settore produttivo che, per volume di fatturato, viene subito dopo l’ortofrutta. Mentre il nord è specializzato negli allevamenti e nella produzione di carne e formaggi, nel sud prevale l’ortofrutticolo. Ed è proprio nella zona di Cagliari che la coltivazione di frutta e verdura ha una lunga tradizione. Causa anche la crisi economica, in tutta Italia si sta sempre più diffondendo la vendita diretta in azienda. Acquistare dall’allevatore o dal contadino consente infatti risparmi che si aggirano intorno al 30 per cento. Per chi non ha il tempo di recarsi direttamente sul luogo di produzione c’è l’ormai collaudatissimo sistema dei Gas, gruppi di acquisto di solidale. Ne stanno nascendo parecchi: portano nelle città in cui sono presenti gruppi di associati, verdura e frutta locali e di stagione, vino, olio e confetture, con un risparmio considerevoMETRO le rispetto ai canali tradizionali di vendita.


Sabato 28 aprile 2012

26

ANCHE LE FORZE ARMATE SI PROMUOVONO Il padiglione D dello spazio espositivo è dedicato alle Forze Armate che possono così promuovere la loro immagine e il reclutamento con due postazioni: una dedicata alle informazioni e una all’esposizione di mezzi ed equipaggiamenti usati nelle missioni.

Appuntamenti per tutto l’anno

Ricco più di sempre il calendario La Fiera internazionale della Sardegna da qui alla fine dell’anno attirerà a Cagliari migliaia di visitatori. Il calendario è ricco, vario e si conclude con la grande fiera di Natale quando le aziende possono mettere in mostra le migliori proposte per le feste e il pubblico può andare a caccia di regali assolutamente originali e di qualità. Anccora una volta sarà il grande artigianato a fare la differenza con tutte le altre Fiere del periodo natalizio. Turisport si svolgerà l’iniziativa ITINERARI SARDESalone dell’auto, moto, fuo- GNA, rassegna di promoristrada, nautica, campeggio, zione turistica della SarHi-fi, Car, Ciclo, Motociclo. degna Articoli ed Impiantistica sportiva. Week end di spettacoli e 18 - 20 OTTOBRE: gare motoristiche. Girotondo in Sardegna Questa è la 33° edizione Fiera del Turismo scolastico di Turisport. Durante le in Sardegna giornate della rassegna, un “Girotondo in Sardegna” ricco cartellone di appun- è la prima manifestazione tamenti accoglierà il visi- in Sardegna che mette a tatore: spettacoli, incontri, confronto la domanda e tornei, dimostrazioni, sfi- l’offerta del mondo turilate, gare, esibizioni, degu- stico scolastico e rapprestazioni e quanto di meglio senta inoltre un’opportul’intero settore può offrire nità di incontro per diretnell’ambito della promo- tori didattici, presidi, conzione di attività sportiva e sorzi turistici, comuni, proricreativa. vince, operatori del settore Contemporaneamente a e vettori. 5 - 7 OTTOBRE: Turisport

3 – 11 NOVEMBRE: Salone Arredamento e Antiquariato

Mostra Mercato del Mobile, del Tessuto, dei Complementi d’Arredamento. Mostra Mercato dell’Antiquariato e del Restauro Il Salone Arredamento e Antiquariato è una rassegna specializzata che si propone di favorire la commercializzazione del mobile e dei complementi d’arredamento, gli oggetti d’antiquariato e la conoscenza delle antiche tecniche di lavorazione. La mostra è arricchita di alcune iniziative collaterali volte alla divulgazione delle tecniche del restauro do

materiali rari e preziosi, oltre alle esposizioni di mobili e complementi d’antiquariato. In contemporanea si svolge DOMU NOA, Mostra mercato delle soluzioni abitative, nuove tecnologie per l’edilizia, domotica e risparmio energetico energie alternative, servizi per la casa.

14 - 23 DICEMBRE: Fiera di Natale

Appuntamento con le feste, la mostra mercato dell’Articolo da regalo di Artigianato e del prodotto alimentare e vinicolo è giunta alla sua 30° edizione. La manifestazione è divenuta irrinunciabile per gli amanti degli acquisti natalizi. Il meglio delle

Una dimostrazione di attivita ludico sportiva durante l’ultima edizione di Turisport

eccellenze artigianali “made in Sardinia” e non, completa l’esposizione con oggetti rigorosamente realizzati a mano, secondo le tecniche della tradizione. METRO




Sabato 28 aprile 2012 ANNULLO DA COLLEZIONE DA POSTE PER LA FIERA Fino a mercoledì 2 maggio nel quartiere fieristico sarà operativo un ufficio postale mobile dove sarà anche disponibile l’annullo filatelico, con datario mobile, dedicato alla 64° edizione della Fiera Internazionale della Sardegna. Con lo speciale timbro sarà bollata tutta la corrispondenza in partenza.

29

Santi e feste laiche Cavalli sempre protagonisti FESTA DI SAN SIMPLICIO MAGGIO, OLBIA.

I festeggiamenti in onore di San Simplicio Martire sono uno dei momento religiosi più

profondamente sentiti dalla popolazione di Olbia. Il giorno in cui si ricorda la morte del santo è il 15 maggio. La preparazione alla festa comincia già dal 6 maggio, con l’inizio delle novene. Il 15 è il giorno più importante, con la messa solenne e la processione in onore del Santo accompagnate dalle voci dei cori tradizionali. Protagonista della festa è la Basilica di San Simplicio, il più importante e antico monumento religioso della Gallura. “Cursa a su coccoi” Agosto, San Vito. Nell’ultima decade di agosto si svolge a San Vito la “Cursa a su Coccoi”. Si tratta di un’esibizione equestre, ma anche una gara in cui i cavalieri devono percorrere la pista in velocità e infilzare con una spada di legno “su Coccoi”, un pane tipico del Sarrabus, assomigliante ad una corona con al centro Costumi tradizionali per la festa di San Simplicio

un buco di pochi centimetri. Alle diverse discese dei cavalieri si intervallano le esibizioni delle migliori “Parillas” della Sardegna, dove abili fantini danno vita a degli esercizi e figure acrobatiche mozzafiato in sella a splendidi cavalli. CAVALCATA SARDA MAGGIO, SASSARI.

La Cavalcata Sarda ha una tradizionale secolare. Si tenne per la prima volta nel 1899 in onore dei reali in visita nella città. Ora costituisce uno degli eventi della primavera in Sardegna, e una delle poche occasioni in cui è possibile ammirare insieme tutti i costumi tradizionali sardi. Da tutti i paesi della Sardegna partono alla volta di Sassari centinaia di cavalieri e amazzoni, partecipanti alla corsa al galoppo del “Palio città di Sassari”, e oltre 3000 persone vestite con l’abito tradizionale che animeranno una delle più ricche sfila-

Un momento della te dell’Isola. La festa si svolCavalcata Sarda, ge quest’anno il 20 magfesta laica di Sassari gio. Ad accompagnare la processione, come da tradizione, ci sono i cavalli ferrus po tundi (particolafinemente bardati che por- ri forbici) danno dimostratano le coppie in costume. zione della loro abilità, nel liberare gli animali dalla lana. Durante la sagra che FESTA DELLA TOSATURA rinnova un antico rituale MAGGIO, BARUMINI A maggio, a Barumini, agro-pastorale, si tengono comune del Medio Campi- diverse manifestazioni foldano, si tiene la festa della kloristiche, e viene offerto tosatura. La sagra, che si a tutti i presenti Su murzu svolge dal 1982, si effettua (piccola colazione) tipica nei locali della fiera comu- dei pastori: un pezzo di nale, dove gli allevatori pane, uno spicchio di forportano il proprio gregge maggio, olive e, ovviaper la tosatura. Is tundito- mente, del buon vino. METRO ris (i tosatori) armati di is


Sabato 28 aprile 2012 NOVE WEEK END DI MONUMENTI APERTI Prenderà il via nel weekend del 5 e 6 maggio, in concomitanza con i festeggiamenti per Sant’Efisio, la sedicesima edizione di ‘Monumenti Aperti’ che si protrarrà per 9 fine settimana, sino al 28 ottobre. La manifestazione è la condivisione della conoscenza del patrimonio sardo di cultura, di memoria e di storia.

31

Feste di agosto Devozione mariana

FESTA DEL REDENTORE AGOSTO, NUORO.

La Festa del Redentore, importante momento religioso per la città di Nuoro, è ricca di appuntamenti e iniziative. L’evento inizia sabato 18 agosto con la maestosa sfilata delle maschere tradizionali dell’antico carnevale, provenienti da tutta la Sardegna, mentre domenica 26 agosto è la volta della sfilata dei cavalieri in costume tradizionale. Oltre alla solenne fiaccolata del 28 agosto, la manifestazione offre eventi collaterali come spettacoli, mostre, rassegne poetiche con degustazioni di vino ed escursioni guidate presso il Monte Ortobene, dove è situata la statua del Redentore, posta a protezione della città e della Sardegna. I festeg-

giamenti si chiudono mercoledì 29 agosto con il pellegrinaggio religioso dalla Cattedrale di Santa Maria della Neve al Monte Ortobene, accompagnati dai cori nuoresi. DISCESA DEI CANDELIERI AGOSTO, SASSARI

L’antica festa della Discesa dei Candelieri a Sassari è una processione danzante di grandi ceri di legno portati a spalla dai Gremi (le antiche corporazioni di Arti e Mestieri che si costituirono a Sassari nel corso del Medioevo) per rinnovare il voto fatto alla Madonna Assunta che salvò la città dalla peste. I festeggiamenti iniziano sabato 11 agosto con la tradizionale vestizione dei ceri e la loro Discesa, il martedì 14 agosto, dalla

Piazza Castello, dove anticamente sorgeva il castello aragonese, lungo le vie del centro storico fino alla Chiesa di Santa Maria, accompagnati dal ritmo incalzante dei tamburi. Il rito termina con lo scioglimento del voto all’interno della chiesa, dove i Gremi fanno girare per tre volte ogni Candeliere in onore della Madonna di Ferragosto. ne si svolge la fiaccolata. Il simulacro dell’Assunta (raffigurata mentre in piedi SANTA MARIA ASSUNTA ascende al cielo, contraAGOSTO, DOMUSNOVAS Nei primi giorni di agosto, riamente alla raffigurazioDomusnovas, famosa ne “Dormiente”), adornaanche per le Grotte di San to dagli ex voto e dalla coroGiovanni, si prepara per la na, viene issato su un carfesta di Santa Maria Assun- ro trainato da buoi e porta. Il giorno più intenso è il tata in processione per le 15 agosto, quando dalla vie del paese. Caratteristica di questa mattina si susseguono nella parrocchia le Messe, e la processione è la partecisera dopo la Messa solen- pazione dei trattori addob-

bati con le strade profumate di erbe aromatiche e petali di fiori. A partecipare vi sono inoltre i gruppi folk, la Banda Musicale e i suonatori di launeddas. Al ritorno nella piazza la Vergine con tre inchini saluta e benedice i fedeli che l’hanno accompagnata lungo il pellegrinaggio. Durante i festeggiamenti della festa patronale di

Discesa dei Candelieri durante le celebrazioni di Sassari ad agosto

Santa Maria Assunta che si protraggono per circa 15 giorni, si svolge la particolare usanza de “Su carru’e sa Linna”. L’origine di questa usanza è legata a dei voti che i “Bagadius” (gli scapoli) facevano in onore della Madonna. METRO

Metro Speciale S.Efisio è uno speciale di Metro, quotidiano indipendente del mattino pubblicato dal lunedì al venerdì e distribuito gratuitamente da N.M.E. New Media Enterprise Srl Registrazione n.788 del Tribunale di Milano del 15 dicembre 2006. Direttore responsabile: Giampaolo Roidi Realizzazione AXIA editrice società cooperativa, Viale Giulio Cesare 51 00192 Roma - tel 06 50697894 e-mail: axia@axiaonline.it Pubblicità Visibilia Srl, via Senato 8 Milano Concesionaria clienti locali di Cagliari e Sardegna: AB Advertising, via Lanusei, 29 - Cagliari - Tel. Tel 070. 657969 - 070 666686 Stampa, Grafiche Ghiani srl - S.S. 131 km. 17, 450 Zona Monastir (CA) Amministratore unico Mario Farina Sede legale N.M.E. via Carlo Pesenti, 130 00156 - Roma



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.