STADIO Milano 29/10/2011

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MILANO • SABATO 29 OTTOBRE 2011 • WWW.M ETRO NEWS.IT

INTER, SARÀ ATTACCO A SORPRESA JUVENTUS, VIDAL PRONTO A SCATTARE

Andrea Agnelli

Questa non è una partita come un’altra

Massimo Moratti


Sabato 29 ottobre 2011

CREARE LA JUVE, UNA COSA DA LICEALI

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le formazioni

Il primo novembre 1897, a Torino, vide la luce lo Sport Club Juventus, nato per iniziativa di un gruppo di studenti del liceo classico “Massimo d’Azeglio” che erano soliti ritrovarsi in corso Re Umberto su una panchina. Quella panchina oggi è custodita nell’attuale sede del club. La prima maglia della squadra era di colore rosa, con cravatta o papillon nero. Nel 1903 divenne bianconera. Nel 1900, con il nome di Foot-Ball Club Juventus, la società si iscrisse al suo primo campionato nazionale ma fu eliminata dal FootBall Club Torinese.

Inter

Disposizione tattica:

4-3-1-2 Curiosità

I bookmaker non credono nel pareggio e lo quotano a 3,30

Castellazzi A DISPOSIZIONE Orlandoni, Cordoba, Jonathan, Obi, R. Alvarez, Cambiasso, Milito

Lucio Chivu

INDISPONIBILI Poli, Ranocchia, Coutinho, Forlan, Viviano, Samuel, Julio Cesar SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Chivu

Zanetti

PUBBLICATE DA UN PAIO di

giorni le quote per il derby d’Italia. La vittoria dell’Inter è quotata a 2,40, il pareggio a 3,30 mentre la vittoria della Juventus a 2,75. La doppia più giocata resta 1-2, quotato a 1,26, seguito da 1-X a 1,36 e X-2 a 1,47. Per chi punta al risultato alla fine del primo tempo il pareggio è il segno più indicato a 2,10 contro il 3 del vantaggio nerazzurro e il 3,40 di quello bianconero. Gli uomini che fanno le quote credono poco in una rimonta della squadra che Claudio Ranieri sta tentando di riportare in asse: dunque quota molto alta per l’ipotesi di un recupero nerazzurro dopo il vantaggio iniziale della Juventus: 25. Interessanti anche le quote per indovinare la somma esatta dei gol al fischio finale: lo 0-0 porterebbe nelle tasche nove volte la posta giocata. Quattro gol sono al 5,30. Volumi di scommesse alti anche sull’identità del primo marcatore di partita: Pazzini e Matri partono in vantaggio seguiti da Sneijder e Vucinic. Terzo posto per Zarate e Pirlo con gli outsider Thiago Motta e Pepe, ma su questi deve puntare chi gioca forte e ama le emozioni. I risultati esatti più appetibili per gli scommettitori sembrano essere l’1-0 per l’Inter (dato a 7,50) e lo 0-1 per la Juventus (8,50). Il 2-0 dell’Inter è quotato a 11, lo 02 della Juventus a 12 mentre il 2-2 a 14. L’ultimo incontro a San Siro tra le due squadre si è concluso 0-0 mentre il derby d’Italia più recente è quello del 13 febbraio 2011 allo stadio Olimpico di Torino conclusosi con la vittoria bianconera grazie al gol di Matri. In totale la Juventus guida la classifica delle sfide con 96 vittorie contro le 67 dell’Inter e i 53 pareggi. METRO

Maicon

Nagatomo

Thiago Motta Cambiasso

Zarate

Sneijder

Pazzini

Juventus A DISPOSIZIONE Manninger, De Ceglie, Pazienza, Estigarribia, Elia, Del Piero, Quagliarella INDISPONIBILI Krasic, Buffon, Giaccherini SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Marchisio

Disposizione tattica:

4-2-3-1

Storari

Lichtsteiner Bonucci Barzagli Chellini

Marchisio Pirlo Pepe Vidal

Matri

Vucinic

ARBITRA NICOLA RIZZOLI Nicola Rizzoli, 40 anni, vanta, alla fine della stagione 2010/2011, 129 presenze in A tra cui: una JuventusInter, tre derby di Milano, due Derby di Roma, tre Milan-Juventus, 1 Juventus-Roma, quattro Inter-Roma, un Milan-Roma, un Derby della Mole, un Derby della Lanterna. Di professione architetto, equilibrato e disponibile al dialogo coi giocatori, il 1 gennaio 2007 viene inserito nella lista degli arbitri internazionali, e con tale qualifica debutta nella UEFA Champions League nell’ottobre 2008 dirigendo Sporting LisbonaBasilea. Dal 1º luglio 2009 entra a far parte del gruppo Elite degli Arbitri UEFA (i top d’Europa). Dall’AIA riceve il premio Concetto Lo Bello. Il 6 agosto 2011 dirige, per la prima volta in carriera, la Supercoppa Italiana, giocatasi a Pechino tra Milan e Inter. METRO

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Sabato 29 ottobre 2011

IL TERZO MIGLIOR CLUB ITALIANO DEL NOVECENTO Il club nerazzurro occupa il sesto posto – terzo tra gli italiani – nella classifica dei migliori club europei del XX secolo stilata dall’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio. Con i successi conseguiti in campionato dal 2005-2006 al 2009-2010 l’Inter ha eguagliato il record di cinque scudetti consecutivi raggiunto in precedenza dalla Juventus negli anni trenta e dal Grande Torino negli anni quaranta. Sempre nella stagione 2009-2010 è diventato il primo club italiano, sesto in Europa, a centrare la vittoria in campionato, Coppa Italia e Champions League.

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Inter: prepartita

Sono convinto, ce la faremo

Ranieri: Tifosi tranquilli, la squadra lavora HA LE SUE GATTE DA pelare in questi giorni Claudio Ranieri. Le parole indirizzate a un assistente dopo il pareggio a Bergamo con l’Atalanta gli sono costate un’ammonizione con diffida e una multa di cin-

quemila euro da parte del giudice sportivo e poi questa sera c’è da pensare alla Juventus. L’Inter arriva alla sfida con otto punti in meno dei bianconeri, è vero, ma Ranieri non vuole sentir parlare di ultima

L’ADDUTTORE FERMA ANCORA THIAGO MOTTA Thiago Motta (nella foto) resta a casa, l’adduttore continua a dargli fastidio e per questo non è stato convocato per il derby d’Italia. Infortunato anche Julio Caesar con un brutto stiramento di secondo grado all’adduttore della coscia sinistra. E’ questo l’esito degli esami strumentali a cui è stato sottoposto il portiere dell’Inter, dopo l’infortunio che lo ha costretto a uscire nella sfida pareggiata contro l’Atalanta. Lo stop forzato del brasiliano potrebbe durare anche un mese. METRO

spiaggia, ci sono ancora molti punti in palio prima della fine del campionato: “Dopo questa ci saranno altre 84 ultime spiagge. I tifosi devono stare sereni, la squadra sta lavorando molto, prima o poi dovrà girare. Sono convinto che ce la faremo. Non posso essere convinto di vincere lo scudetto – ha spiegato - ma di lottare per vincere sì”. Ranieri, ex juventino, assicura di non avere alcuno spirito di rivalsa: “Non è esatto dire che sono stato scaricato dai bianconeri, la verità è un’altra. Per la Juve questa partita vale più di un derby, per noi sono tre punti importanti, nient’altro”. Insomma Ranieri, al pari del suo collega juventino Conte, non ha alcuna intenzione di caricare questo incontro di più significato di quanto ne abbia per la conquista dei punti in classifica. La storica rivalità tra le due squadre e la querelle tra i due presidenti per l’interminabile

DEJAN STANKOVIC storia dello scudetto 2006 vuole tenerle alla larga dai suoi ragazzi, fin troppo occupati a recuperare terreno sull’avversaria. Intanto, questa sera non ci sarà Thiago Motta, nemmeno convocato e sostituito da Stankovic, mentre Sneijder stringe i denti e

gioca. Per il resto poche modifiche: Ranieri ripresenterà la stessa formazione che ha pareggiato con l’Atalanta ad eccezione di Pazzini per Milito e di Castellazzi per l’infortunato Julio Cesar. Altro infortunato è il giovane dell’Under 21 Luca Caldirola,

con una distorsione alla caviglia. Fuori dai convocati Ranocchia, Poli e Samuel. Proprio dell’argentino Ranieri ha detto in conferenza stampa: “Avrei già potuto portarlo con noi per questa gara, ma in difesa i giocatori ci sono e quindi valuterò per le prossime”. METRO


Sabato 29 ottobre 2011

LA JUVENTUS DEL QUINQUENNIO D’ORO

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Tra il 1930-31 e il 1934-35 la Juventus, composta da calciatori di rilievo come Gianpiero Combi, Virginio Rosetta, Umberto Caligaris, gli oriundi Luis Monti, Renato Cesarini e Raimundo Orsi e Felice Borel II, divenne la prima squadra nella storia del calcio italiano a vincere cinque campionati nazionali consecutivi. Contemporaneamente raggiunse le semifinali della Coppa dell’Europa Centrale per quattro anni consecutivi. Allenatore della squadra in quattro delle cinque vittoriose stagioni fu Carlo Carcano, uno dei precursori del cosiddetto Metodo.

Juventus: prepartita

“È una partita da 3 punti”

Conte: “Basta con il calcio provinciale” IL DERBY D’ITALIA , anticipo serale della decima giornata di Serie A, con tutto il suo carico di tensioni, voglia di rivalsa e bisogno di affermazione, si presenta già come una sfida decisiva per testare le ambizioni in campionato di Inter e Juventus. I pronostici dei bookmaker vedono in leggero vantaggio l’Inter, nonostante i poco brillanti risultati finora raggiunti e la prima posizione in classifica dell’avversaria. E che l’Inter parta favorita, sia per l’incontro di questa sera che per lo scudetto, lo pensa anche l’allenatore della Juventus Antonio Conte, che spiega: “Ha lo stesso organico che due anni fa ha vinto tutto. Soltanto alla fine del girone d’andata potremo dire se la griglia di partenza, con i nerazzurri favoriti, era quella giusta”. “L’ho detto e lo ribadisco – ha continuato - otto partite non possono modificare le valutazioni o i progetti”.

Antonio Conte: “Otto partite non significa niente”

Ma il tecnico toscano ha anche assicurato che non ci sono carichi più pesanti su questo incontro: “Per noi è una partita da tre punti come le altre. Se così non fosse, ragioneremmo da provinciali. Di

sicuro la nostra mentalità non cambia e andremo a San Siro a giocarcela”. Del resto la Juve, reduce dal successo casalingo contro la Fiorentina, squadra molto osservata da Conte,

ha dalla sua la vetta della classifica con 16 punti. L’Inter, invece, è impantanata a quota 8 punti. Ciò non toglie che la partita di questa sera in casa nerazzurra richieda ai bianconeri la massima concentrazione: “La tensione è inevitabile – ha ammesso il tecnico della Vecchia Signora ma - per noi non deve cambiare assolutamente niente nell’approccio”. “In campo – ha ribadito Conte - vanno due squadre che hanno fatto sempre la storia, con il Milan, nel calcio italiano. Ragionare in maniera diversa significherebbe confermare quello che si è fatto nelle ultime stagioni. Lo scorso anno la Juve ha battuto l’Inter – ha ricordato l’allenatore della Juventus - ma se non si dà seguito al successo con altri risultati, a cosa serve vincere contro i nerazzurri o contro il Milan? Ripeto, bisogna uscire dalla dimensione provinciale del campionato”. METRO

CONTE GUARDA A VARGAS Giuseppe Marotta e Antonio Conte hanno due idee fisse: Pepito Rossi (in basso nella foto) e Juan Manuel Vargas (a sinistra). Allenatore e dirigente sono tornati alla carica con Andrea Agnelli perché apra il portafoglio. In particolare Conte fa affidamento sugli screzi ormai cosa nota tra Vargas e la Fiorentina. Marotta, invece, spera che il Villareal chieda meno soldi dell’estate scorsa per vendere Rossi. METRO


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA


Sabato 29 ottobre 2011

DA INTERNAZIONALE AD AMBROSIANA E RITORNO

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Inter: il presidente

All’inizio del ventennio fascista l’Inter dovette mutare il proprio nome: troppo poco italiano e soprattutto simile al nome della Terza Internazionale Comunista. Così nel 1928 l’Inter si fuse con l’Unione Sportiva Milanese e assunse la denominazione di Società Sportiva Ambrosiana, poi mutata in Ambrosiana-Inter fino al 1945. Nel 1942, nel pieno del secondo conflitto mondiale, Carlo Masseroni fu nominato presidente, carica che avrebbe ricoperto per 13 anni. Fu lui ad annunciare, sabato 27 ottobre 1945, che l’Ambrosiana sarebbe tornata a chiamarsi solo Internazionale.

“Gravi le accuse a Facchetti” Massimo furioso al di là del derby d’Italia rando la propria non competenza e quindi confermando il titolo all’Inter si scatena una vera gara di galanterie tra le due fazioni “E diventato lo scudetto dei prescritti, tuonava Andrea Agnelli” cui Moratti per tutta risposta rivol-

STASERA TORNA LA SFIDA

tra Inter e Juventus. L’Inter di Massimo Moratti, ancora piena di difficoltà e già al secondo allenatore da inizio campionato, affronta una Juve che è prima in classifica. Il derby d’Italia, come lo definì Brera nel 1967, ha una storia lunga oltre un secolo, una storia di profonda rivalità sportiva che non è mai venuta meno e che negli ultimi anni si è ulteriormente acutizzata anche per colpa delle vicende di Calciopoli che si è trascinata dietro una coda avvelenata di scudetti revocati. È storia di questi ultimi mesi lo scambio di battute al vetriolo tra il presidente nerazzurro Massimo Moratti e alcuni membri della famiglia Agnelli, come il giovane presidente Andrea Agnelli e l’altrettanto giovane cugino John Elkann, a proposito dello scudetto 2005-’06, revocato alla Juve e conse-

geva l’invito ad andare “in vacanza a rilassarsi”. E chi si aspettava che John Elkann potesse perdere la sua eleganza affermando che “i consigli di un anziano vanno ascoltati, ma le vacanze della Juventus sono prescritte”. METRO

RANIERI E IL PRESIDENTE STANCHI DEI RIGORI

Massimo Moratti, battute al vetriolo contro gli Agnelli

gnato all’Inter. La Juve aveva chiesto che quello stesso titolo non venisse assegnato, anche alla luce di presunti illeciti attribuibili all’Inter. A luglio, la decisione della procura federale di archiviare il caso per prescrizione, passando la palla sullo scudetto alla

federazione, non bastò ad allentare il clima teso in casa nerazzurra, con Moratti furibondo per le accuse allo scomparso Giacinto Facchetti, suo grande amico e presidente all’epoca dei fatti: “Lo scudetto non c’entra più – tuonava - viene a essere un fat-

to secondario se vogliamo. Quello che è stato assolutamente inaspettato, grave, non so neanche quanto regolare, è stato l’attacco a una persona che non c’è più, che non può difendersi”. Quando la Figc si tira fuori dalla responsabilità di decidere, dichia-

Ranieri (nella foto) e Moratti hanno una sola voce: “Troppi rigori contro”. Lo sfogo è dopo il pareggio contro l’Atalanta. Ranieri sembra stanco di combattere contro le direzioni arbitrali: “Pazienza, quest’anno va così. All’ottava giornata già cinque, è una cosa che fa notizia”. Moratti tenta di ammorbidire la forma : “Inutile essere preoccupati perché tanto ormai è successo. L’arbitro di ieri è un bravissimo direttore di gara e quella dell’altra sera è stata una casualità. Certo è che una casualità per cinque volte di seguito da’ fastidio”. METRO



Sabato 29 ottobre 2011

LA ZEBRA SIMBOLO DELLA JUVE PER POCHI ANNI

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Juventus: il presidente

Se si esclude la silhouette di una zebra rampante con due stelle, usata a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, l’emblema della Juventus è rimasto sostanzialmente invariato dagli anni venti. Esso raffigura uno scudo ovale a strisce verticali bianche e nere. Il nome del club è impresso in caratteri neri e sottolineato in oro su di un’area bianca convessa. Il gioco di ombreggiature del logo gli dà un’apparenza di tridimensionalità. Nella parte inferiore dello stemma, in bianco su sfondo nero, è rappresentato il toro, simbolo civico di Torino.

Andrea rivuole lo scudetto

Battaglia legale contro l’Inter di Moratti TRENTASETTENNE rampollo degli Agnelli, ultimo maschio di casa a portare avanti il cognome di famiglia, Andrea ha ereditato dalla famiglia la grande passione per la Juventus, nella quale ha lavorato in passato come assistente nel settore commerciale. Il 28 aprile 2010 viene indicato come nuovo presidente della società da John Elkann, in sostituzione di Jean-Claude Blanc. Dopo 50 anni di assenza, è il quarto Agnelli, dopo il nonno Edoardo, il padre Umberto e lo zio Gianni, a rivestire questa carica. A maggio del 2010, tra i primi atti della sua presidenza, ha presentato un esposto ai presidenti di CONI e FIGC, alla Procura Federale e al Procuratore Federale Capo, per chiedere la revisione della decisione di assegnare il titolo di Campione d’Italia 20052006 all’Inter e pertanto la revoca del titolo medesi-

mo. Le cose sono andate diversamente, la procura federale ha dichiarato prescritti gli illeciti contestati all’Inter pur lanciando accuse pesanti verso l’allora dirigenza della squa-

dra e, dopo scambi di battute avvelenate tra le due presidenze lo scudetto è rimasto a Milano, in attesa del giudizio della Figc. Ma Agnelli non ha mollato: “Questa società ha fatto la

storia del calcio italiano nel mondo - dichiarava a luglio - ha una storia ultracentenaria. Abbiamo chiesto parità di trattamento. Abbiamo subito danni patrimoniali e siamo rima-

sti nell’alveo della giustizia sportiva. Voglio rispetto verso la Juventus”. La richiesta della Juventus è stata tuttavia respinta il 18 luglio 2011 con la motivazione che mancano i presupposti giuridici per la revoca dello scudetto 2005-2006 all’Inter, Andrea Agnelli ha annunciato che altre azioni verranno intraprese a tutela della squadra e nel frattempo, que-

sta sera a San Siro, avrà l’occasione per prendersi la sua rivincita contro i Nerazzurri responsabili, secondo il presidente juventino, dello scippo dello scudetto 2006 METRO

ALESSANDRO SU FACEBOOK PENSA ALLA SQUADRA

Andrea Agnelli (a sinistra), presidente della Juventus, nominato nel 2010 da John Elkann

“Bella vittoria ieri, ci voleva. E adesso sotto a preparare la sfida di sabato a San Siro contro l’Inter. Ciao a tutti!”. Parole di Alessandro Del Piero (nella foto), affidate alla sua pagina di Facebook dopo la vittoria dei Bianconeri per 2-1 contro la Fiorentina. Un omaggio ai compagni, nel nome dell’amore mai perso per la sua squadra ma senz’altro pensato con la mote nel cuore. Contro la Fiorentina non ha avuto neanche la possibilità di alzarsi dalla panchina per scaldarsi. METRO


Sabato 29 ottobre 2011

78 PRECEDENTI, VITTORIE A VANTAGGIO DEI NERAZZURRI Inutile sottolineare l’importanza della sfida di stasera. In campionato e in casa dell’Inter contro la Juventus sono 78 i precedenti col bilancio in favore dei nerazzurri, che conducono per 34 vittorie a 19 sui bianconeri; 25 sono i pareggi. Anche il conteggio delle reti vede prevalere gli interisti con 125 reti realizzate a fronte delle 84 bianconere. L’ultimo risultato maturato, il 3 ottobre 2010, è stato un pareggio per 0-0. Prima di allora, il segno “x” mancava a Milano dalla stagione 2004/2005.

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Inter: intervista

Corso: preoccupa la squadra “L’allenatore meno fa e meglio è” ma fisica conta davvero poco. Sulla carta la Juventus parte avvantaggiata ma le partite si vincono sul campo.

incontro che da qualche anno vale molto di più dei tre punti in palio. Il tecnico deve solo vigilare sulla concentrazione. Veicolare a proprio vantaggio le Se si trovasse al posto di energie nervose potrebbe riveRanieri come preparerebbe la larsi decisivo. gara?

MARIOLINO CORSO Mariolino Corso, giocò l’ultima partita in maglia nerazzurra il 17 giugno 1973. Quel giorno, come stasera, in campo c’era Inter e Juventus, inevitabile chiedergli quali sono le aspettative per una gara che rinnova, in ogni occasione, la fortissima rivalità fra le due società.

Anche se l’Inter ha una classifica allucinante, conseguenza di una forma precaria e di risultati altalenanti, non mi preoccupa la differenza di pun-

ti dalla Juventus. Queste partite si giocano più sull’aspetto emotivo che su quello fisico: sarà tutta una questione di testa. In queste situazioni la for-

Sembra incredibile ma non farei quasi niente. Questa partita non ha bisogno di essere preparata sul campo. L’allenatore non ha nemmeno la necessità di parlare troppo alla squadra. I giocatori saranno già abbastanza carichi per un

squadre che ambiscono al titolo dovrebbero avere già fra i 20 e i 24 punti. Nemmeno la Juventus prima in classifica è partita al massimo, infatti si presenterà a San Siro con solo 18 punti. Diciamo che mi pia-

ce pensare che in qualche modo il Campionato ci stia aspettando e che sabato molto probabilmente la squadra di Ranieri darà inizio a quella rimonta che tutti i tifosi auspicano. METRO

Una vittoria con una grande prestazione potrebbe rilanciare l’Inter in una corsa scudetto dalla quale al momento sembra tagliata fuori?

Sono assolutamente convinto che l’Inter sia ancora saldamente in corsa per vincere il campionato. Di norma, a questo punto della stagione, le

DARE OCCASIONI A MILITO “Quando un attaccante non segna, è più facile criticarlo”. Mariolino Corso difende Milito: “Non sarà decisivo come due anni fa, ma corre molto e s’impegna come pochi. Deve giocare perché solo giocando potrà ritrovare la condizione di un tempo”. METRO

DIEGO MILITO

CLAUDIO RANIERI


Sabato 29 ottobre 2011

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Inter: le stelle in campo

DAI CAMALEONTI A ELIO PER L’INNO NERAZZURRO L’inno dell’Inter si intitola ‘C’è solo l’Inter’, canzone ideata, composta e prodotta da Elio per l’etichetta Hukapan nel 2002. C’è solo l’Inter è dedicata a Peppino Prisco e i proventi ricavanti dalla vendita del disco sono stati devoluti a sostegno dell’attività umanitaria di Emergency. Risale al marzo 1984 un vecchio inno, chiamato ‘Cuore Nerazzurro’, composto dallo storico gruppo musicale dei Camaleonti. ‘Pazza Inter’ è, invece, una canzone cantata dai giocatori stessi e parte del progetto discografico Inter Compilation.

THIAGO MOTTA

DIEGO MILITO: “NON DOVEVO FARE QUELL’ERRORE”

THIAGO MOTTA, L’UOMO DEL GRAN GOL DI TESTA

DIEGO MILITO

Thiago Motta contro il Chievo ha siglato la prima rete personale in stagione e, allo stesso tempo, la prima davanti al pubblico di casa per l’Inter. Un grande colpo di testa che ha fatto sognare tutti quanti sugli spalti di San Siro. È stata la dimostrazione che i nerazzurri sono diventati finalmente una squadra come Ranieri l’ha promessa a tifosi e dirigenti. Del tecnico romano, Thiago è entusiasta. Lo ha confessato a Inter Channel, in una intervista: ‘‘Ranieri è uno che è stato tanti anni nel calcio, un uomo d’esperienza, la società l’ha preso per questo e noi, con lui, siamo sicuri di poter uscire da questa situazione un po’ difficile”. Nato in Brasile, naturalizzato italiano, Thiago Motta Santon Olivares, questo il suo nome completo, è un centrocampista centrale dotato di tecnica, forza fisica e precisione nei passaggi sia lunghi che corti. METRO

Diego Milito non si è perdonato quanto è successo mercoledì sera contro l’Atalanta. Si è sfogato ai microfoni di Inter Channel: “Mi è arrivata una palla buonissima da Maicon, ma io sono andato troppo avanti e con la velocità mi è rimasto il pallone a mezza altezza, ho voluto appoggiarlo di petto sulla porta ma è andato su. Purtroppo gira così, è stato un errore mio... Non posso farci niente ora, devo solo guardare avanti. Ovviamente c’è rabbia, purtroppo per gli attaccanti ci sono periodi così, uno però ha esperienza e sa che può capitare, devo essere sereno e tranquillo, equilibrato, io ho fiducia, sto bene, cercherò di rifarmi. L’importante è che ora stia finalmente bene fisicamente”. Il campione punta a rifarsi stasera, dimostrando quanto vale contro gli avversari della Vecchia Signora. Senza errori, stavolta. Ad Appiano si è allenato a lungo con Andrea Poli e Andrea Ranocchia. METRO

ANDREA POLI ANDREA RANOCCHIA

CAMBIASSO METODICO E FEDELE IL MIGLIOR PIEDE SINISTRO Esteban Cambiasso, el Chuchu, come lo chiamavano in Argentina evocando un cartone animato, o El Galactico, come era stato soprannominato al Real Madrid, in Europa è arrivato a 15 anni e non se ne è più andato. E’ metodico, abitudinario e fedele, così dal 2005, quando aveva 24 anni, veste la maglia nerazzurra. Scrivevano di lui sulla rivista ufficiale della squadra: “Il piede buono (il sinistro) lo ha. L’acume tattico c’è. In una stagione che ci vedrà impegnati parallelamente in tre competizioni tutti troveranno spazio. E’ ESTEBAN CAMBIASSO difficile che si veda Cambiasso tirare indietro il piede, se c’è una palla senza proprietario lui ci si butta a capofitto. Ma non è un giocatore che assicura solamente quantità. Con i piedi, come detto, ci sa fare. Con il suo piede mancino sa aprire il gioco allungando sulle fasce, è in grado di imbastire delle buone trame di gioco e sa disimpegnar palla con eleganza ed efficacia”. Nelle ultime partite Esteban Cambiasso, sembra avere un ruolo sempre più importante per la formazione allenata da Claudio Ranieri. In estate si era parlato anche di una possibile cessione del “Cuchu” addirittura in Turchia e da qualche giorno le voci di una sua cessione si sono fatte di nuovo insistenti, giustificate dai timori della società di perdite sul rendimento a lungo termine del campione. Cambiasso da poco ha varcato la soglia dei 31 anni, ma ha intenzione di giocare almeno fino a 37 anni. Non sarebbe né il primo né l’ultimo. METRO



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UNIFORME BIANCA E NERA COME I NOTTS COUNTY

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Juventus: l’intervista

Dal 1903 l’uniforme di gioco della Juventus è a strisce verticali bianche e nere. La maglia originale era di colore rosa. In seguito, quando le maglie si scolorirono a causa dei frequenti lavaggi fu chiesto all’inglese John Savage, uno dei membri della società, di cercare nel suo Paese un kit da gioco più consono e resistente all’usura. Savage aveva un amico di Nottingham tifoso del Notts County, la cui maglia è a strisce bianconere; per tale ragione fu spedito a Torino un set di uniformi analogo a quello usato dal Notts County.

“Qualche pausa di troppo”

Cuccureddu, la Vecchia Signora nel cuore tirato. Anche la Juventus si è presa qualche pausa di troppo pareggiando contro le provinciali, ma ha maturato la consapevolezza di poter contare su un ottimo ritmo nel gioco e sul carattere dei suoi interpreti, dimostrando di non essere più la squadra degli ultimi anni.

Antonello Cuccureddu, questa sera a San Siro si gioca Inter Juventus. Che sapore ha per lei, che con la maglia bianconera ha vinto sei scudetti, un derby d’Italia con la vecchia Signora nuovamente prima in classifica dopo i fatti di Calciopoli?

Rispetto alle passate stagioni, allora, i tifosi possono avere delle aspettative importanti?

Ravezzani/Lapresse

Il derby d’Italia ha mantenuto inalterato il suo fascino. Le due società e le tifoserie sentono moltissimo questa gara ma questo non credo che influenzerà più di tanto chi sarà in campo. Le due squadre arrivano in modo diverso a questa sfida. L’Inter ha bisogno di una prestazione convincente dopo aver commesso una serie di passi falsi, non ultimo il pareggio di mercoledì con l’Atalanta, che hanno penalizzato fortemente l’avvio di stagione in campionato. La Juventus, nonostante abbia ancora bisogno di lavorare sul progetto Conte, si presenterà con il vantaggio di essere in una forma invi-

GIORGIO CHIELLINI

Antonello Cucureddo ai tempi d’oro della Juventus

diabile, è una squadra che corre moltissimo e ha l’entusiasmo per il primo posto in classifica con il doppio dei punti dell’avversario.

to anomalo per una squadra che ha pareggiato la metà delle gare.

In realtà è anomalo l’avvio di tutto il campionato. Sembra che tutte le squaQualcuno potrebbe obbiet- dre più accreditate siano tare che si tratta di un prima- partite con il freno a mano

I punti persi fin adesso sono recuperabili. Ma credo che solo nel girone di ritorno si potrà capire se la Juventus è davvero pronta per vincere lo scudetto. Adesso bisogna solo lavorare. Conte è intelligente, non ha avuto problemi ad accantonare l’idea iniziale di un modulo 4-2-4 per adattarlo alle caratteristiche dei suoi giocatori. I segnali sono importanti, per adesso si deve solo aspettare e vedere. METRO

INVOLUZIONE CHIELLINI “Chiellini si è ritrovato in un ruolo che aveva ricoperto solo nei primissimi anni di carriera – dice Cuccureddu -. È normale che abbia dei problemi. Sarebbe stato più facile se da laterale basso fosse passato a fare il centrale”. METRO


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PAOLO BELLI HA SCRITTO L’INNO UFFICIALE

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L’inno ufficiale della Juventus – il quinto nella storia del club – è ‘Juve, storia di un grande amore’, composto nel 2007 dal cantante e musicista emiliano Paolo Belli. Altre canzoni sono state scritte in omaggio alla squadra come ‘Il cielo è bianconero’, ‘Vecchia Signora’, ‘Juve facci sognare’ e’ Magica Juve’, tutte quante realizzate dal compositore Francesco De Felice. Tra le canzoni composte dagli artisti più noti, si ricorda ‘Juvecentus’, scritta da Pierangelo Bertoli nel 1997, in occasione del centesimo anniversario della fondazione del club.

Juventus: le stelle in campo

ALEX DEL PIERO NON VA SPRECATO PAROLA DI MOGGI “Alessandro quando gioca crea sempre fastidio alle difese avversarie. Contro il Genoa, Antonio voleva risollevare la partita ma cinque minuti sono pochi e è una mancanza di rispetto per il giocatore. Doveva inserirlo prima anche perché la squadra, esclusi Buffon e Pirlo, non ha molta qualità. La dichiarazione di Agnelli? Avrebbe dovuto dire queste cose ad aprile, non ora. La società ha commesso uno sbaglio”. Alessandro è Del Piero, Antonio è Conte e sta parlando Luciano Moggi, davvero ALEX DEL PIERO arrabbiato. Chi conosce Alex Del Piero sa che il giocatore non ha mai creato polemiche nella sua carriera, ma sicuramente non sarà contento di essere relegato in panchina. Le voci di un suo possibile addio a gennaio si moltiplicano: le destinazioni possibili sono Svizzera (Sion), Inghilterra (Queens Park Rangers), Stati METRO Uniti e Giappone.

GIANLUIGI BUFFON SEMPRE IN CAMPO Gianluigi Buffon ci ha sperato per tutta la settimana e si è allenato senza tante storie. Non è un segreto che il numero uno bianconero scalpita di continuo se sospetta di non poter essere in campo. Così come Del Piero, che giovedì per tenersi caldo ha firmato una doppietta nella partitella contro la Primavera, mentre Krasic si è dovuto fermare per un fastidio alla caviglia destra. METRO GIANLUIGI BUFFON

IL PLAYMAKER ANDREA PIRLO Contro la Fiorentina la posizione di Andrea Pirlo è stata la classica di play maker davanti alla difesa, con Marchisio e Arturo Vidal interni e la coppia Pepe-Vucinic sugli esterni. Fino a esaltare l’anima offensiva della formazione di Antonio Conte, che è stata capace di stordire la Fiorentina con un primo tempo di rara intensità. METRO

ANDREA PIRLO


Sabato 29 ottobre 2011

SAN SIRO CANTIERE IN PREVISIONE DEL 2015 Da quest’anno al 2015 San Siro sarà un cantiere. L’obiettivo è rientrare nella categoria 4 UEFA ed essere pronti per la finale della Champions League. È il quinto intervento del terzo millennio. Prima si è lavorato nel 2002, quando vengono costruiti i primi 20 Sky Box, nel 2006, quando viene spostato il boccaporto dal quale entrano in campo i giocatori. E poi nel 2008 si sostituiscono i seggiolini anche se la capienza ufficiale della Scala del Calcio scende a 82.995 posti. Infine nel 2009, dopo vent’anni, scompaiono le reti dietro alle due porte.

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Il tifo “FEDELI A SAN SIRO” UN DERBY LUNGO UNA VITA, COME L’AMICIZIA VERA Claudio tifa Milan, e non saprebbe nemmeno spiegare come sia nata questa passione, tanto gli sembra naturale. Tiziano tifa Inter e anche per lui la fede nerazzurra non ammette spiegazioni, ovvia come una funzione vitale. Calcisticamente si ritrovano su sponde opposte, naturalmente quelle del Naviglio. Eppure i due sono amici per la pelle, da quando più di trent'anni fa si conobbero per le scale del condominio dove abitavano, nel quartiere Città Studi di Milano. Claudio Sanfilippo e Tiziano Marelli sono gli autori del libro “Fedeli a San Siro”, spumeggiante dialogo a distanza a colpi di miti, riti (e, perché no, liti), sfottò, equivoci, sofferenze, trionfi, scaramanzie, manie e tic da tifoso milanese. Un autentico derby della penna nel quale ognuno dei due mette mano al proprio armamentario di "diavolo" o "serpente" per regalarci una galleria di ritratti comici ma anche struggenti, oltre che una girandola di episodi spassosi e bizzarri. Solo per citarne un paio: i primi calci all'oratorio (al Gallaratese quello di Claudio, a Niguarda quello di Tiziano) o il primo derby da spettatori vissuto a San Siro: assolutamente indimenticabile, come il primo bacio. La prefazione è di Gianni Mura, una garanzia in più perché il libro possa mantenere alto il suo livello: leggendolo, gli “esperti del settore” – cioè i tifosi non violenti tutti – potranno tranquillamente verificarlo, e magari anche ritrovarsi. L’amore per il calcio, vissuto e declinato così, si rivela assolutamente trasversale. METRO Fedeli a San Siro – Storie di calcio, di derby e non solo. Claudio Sanfilippo, Tiziano Marelli - Prefazione di Gianni Mura - Mondadori – Strade Blu

GIÙ LE MANI DA ALEX FORUM IN ALLARME Il «caso Del Piero» ha colpito profondamente i tifosi bianconeri. Appena scoppiato, lo stadio lo ha salutato con un enorme striscione sul quale era scritto: «Del Piero non si tocca». Il capitano della Juve è ancora il più amato dal popolo bianconero e la fantasia su striscioni e cartelli si spreca da molti giorni: «Il nostro mondo è bianconero solo se c’è Del Piero», «Capitano rinnova fino a 40 anni. E poi, rivolti ovviamente ad Andrea Agnelli: «Caro presidente, ricordati che Juve è uguale Del Piero» e «Andrea la Juve non si tradisce, ma si ama». E si sono mossi tutti i forum, con il loro linguaggio da iniziati. Scrive Francesca, su Tuttojuve.com:”ERA COSI’ URGENTE? Solo Poche Parole Xk Mi Piange Il Cuore Sono Francesca Magica e Sono Pazza X Il Mio Capitano Questa Notizia Oggi Mi Ha Distrutto L’umore!!!!! Aspetto la reazione di Ale...a me è sembrato un addio non proprio opportuno in una assemblea di azionisti.., ma era così urgente comunicarlo in pompa magna con un applauso? xk la detto agnelli e non del piero?????”. Una tale bagarre ha costretto Lapo Elkann, a suo modo altro idolo delle tifoserie juventine, a intervenire: «Mio cugino - ha dichiarato l’enfant terrible di Casa Agnelli - ha fatto capire che noi ci teniamo ad averlo vicino alla Juve: è stato un tributo affettuoso per un emblema dell’Italia». Commento acido di Alessandro Matri: «Ale è il simbolo per tutti, per noi compagni e per i tifosi: non ha bisogno delle nostre dediche perché ha l’affetto di tutti». METRO




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