Metro Stadio Roma, 04/03/2012

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ROMA • DOMENICA 4 MARZO 2012 • WWW.METRONEWS.IT

Ore 15 Roma-Lazio

Enrique è ottimista Reja si gioca il tutto per tutto

ALfredo Falcone - LaPresse

IL GIORNO DEGLI DEI DELL’OLIMPICO Hernanes

Daniele De Rossi


Domenica 4 marzo 2012

LA SFIDA TOTTI-KLOSE

2 le formazioni

Sarà una sfida nella sfida questo derby. E come in una competizione cavalleresca d’altri tempi i campioni che si troveranno davanti l’un l’altro portano i nomi di Francesco Totti e Miroslav Klose, il giocatore polacco, naturalizzato tedesco. La Roma si affida al capitano sperando che interrompa una serie non brillante di risultati. Totti è al suo 34° derby. Un veterano che sul prato verde porta non solo le sue doti di fuoriclasse ma anche equilibrio ed ironia. Klose è un catalizzatore per la squadra di Lotito e Reja. Con lui in campo il gioco è più fluido. E nonostante il mal di schiena che lo tormenta da settimane ha garantito che sarà in campo.

Disposizione tattica:

4-3-1-2

Roma

BOOKMAKER

Le scommesse puntano tutte su Borini

CONVOCATI Curci, Kjaer, Josè Angel, Perrotta, Greco, Marquinho, Lamela INFORTUNATI: Burdisso SQUALIFICATI: Cassetti, Gago, Osvaldo DIFFIDATI: Juan, Cassetti, Gago INDISPONIBILI: Burdisso

Rosi

Stekelenburg

Juan

Heinze Taddei

Pjanic De Rossi Simplicio Borini

Totti

Bojan

FABIO BORINI

I bookmaker internazionali puntano su Borini come primo marcatore del match: una rete si gioca a 2,38, sulla lavagna di Betvictor, e se dovesse essere la prima della partita si sale a 6,00. Seguono Totti e Klose, appaiati in lavagna a 6,50 per la prima rete del derby (a 2,50 per un gol). In casa Lazio una marcatura di Hernanes è bancata a 2,75 (si sale a 7,50 se il Profeta dovesse segnare la prima). In lavagna si punta anche su doppiette e triplette e anche in questo caso Borini è il favorito: l'opzione "due o più reti" si gioca a 8,00, seguito da Totti e Klose, entrambi bancati a 9,00. Dal calcio d'inizio al fischio finale, il derby Roma-Lazio secondo i bookmaker esteri, per i quali si può puntare letteralmente su tutto. Ad esempio su chi batterà la palla al centro (Roma a 1,91, Lazio a 1,92). Oppure su come sarà segnata la prima rete: probabile che sarà un semplice tiro da dentro l'area (opzione a 1,50), mentre le ipotesi più "calde" sono per un'autorete (a 22,00), per un calcio di punizione (a 14,00) o di rigore (a 11,00). E sempre a proposito di rigori, riferisce Agipronews, si gioca sulla possibilità (una scommessa aperta però anche in Italia) che ne venga assegnato uno si gioca a 3,40. Sui tabelloni dei quotisti nostrani c'è pure la giocata su un'espulsione (offerta a 3,00).

Lazio

Disposizione tattica:

4-2-3-1

Marchetti

CONVOCATI Bizzarri, Sbraga, Diakitè, Zampa, Candreva, Alfaro, Kozak SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Biava, Candreva, Dias, Hernanes, Radu INDISPONIBILI: Biava, Candreva, Dias, Hernanes, Radu

Scaloni Biava Dias

Garrido

Ledesma Matuzalem

Gonzalez

Hernanes

Klose

Mauri

ARBITRA MAURO BERGONZI È Mauro Bergonzi, di Genova, l'arbitro designato per il derby Roma-Lazio. Niccolai e Copelli gli assistenti mentre Rocchi sarà il quarto uomo. Mauro Bergonzi , 42 anni, il 7 dicembre 2003 ha diretto la prima partita in Serie A. Ha fatto il suo esordio da internazionale nel campo delle nazionali maggiori il 3 marzo 2010, dirigendo un'amichevole tra Malta e Finlandia. Il 20 agosto 2010 è stato designato per dirigere la finale di Supercoppa Italiana tra Roma ed Inter. METRO

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Domenica 4 marzo 2012

BIANCOAZZURRI IN INFERMERIA L’infermeria della Lazio è più affollata della panchina. Per colpa di una lesione muscolare si ferma Luciano Zauri: due settimane di stop per il centrocampista della Lazio. Bloccato pure Lulic per una lesione dei flessori della coscia sinistra. Se va bene tornerà a giocare tra un mese. Vanno invece verso la defezione Radu - sta svolgendo un programma fisioterapico - e Konko, che ha svolto intense sedute di fisioterapia a Formello. Buone notizie arrivano solo da Cana, che, nonostante l’assenza certa nel derby, ha ricominciato il lavoro in campo e dovrebbe essere disponibile a rientrare in campo tra circa 15 giorni.

3 Roma: prepartita

“Possiamo vincere il derby”

Niente rancori, oggi si pensi soltanto al gioco DAL PRIMO GIORNO in cui sono arrivato so che il derby è una partita molto speciale, in cui non si giocano solo 3 punti. Tutti i tifosi aspettano questa partita e ho lavorato per fare arrivare la squadra nelle migliori condizioni''. Parole di Luis Enrique. ''Che è una partita importante lo so, la stiamo preparando al 100% pensando a come possiamo essere superiori a un avversario che è davanti a noi dall'inizio e sta facendo un ottimo campionato, ma sono fiducioso. Questa partita si gioca con il cuore, la passione, bisogna controllare la testa ed essere motivati. Se ho riparlato con De Rossi? Non mi piacciono le regole, ma quando sono arrivato ho chiesto due cose: nessuno mi ha detto di no. Per tanti può essere un dettaglio stupido, per me no perché per fare qualcosa in più sono importantissimi i dettagli. Tante volte sbaglierò ma

sono convinto delle mie idee: per fare una squadra bisogna crearla fuori e dentro il campo''. Sul campionato: ''Mancano 13 partite - afferma Luis Enrique - possiamo arrivare al terzo posto ancora, oppure al sesto-settimo. Ma la partita con la Lazio è importante non solo perché à il derby ma perché questo è un avversario diretto. La Roma è una grande? Si vedrà alla fine del campionato, io ho pensato questa settimana solo a come riuscire a far male alla Lazio. Voglio lo spirito delle ultime partite in casa, dove abbiamo incassato solo due gol e non ricordo quanti ne abbiamo fatti. Voglio la stessa mentalità, disponibilità e attenzione, un po' come nel derby di andata nel primo tempo. Che la Roma cercherà di proporre in campo il proprio gioco per me è una cosa sicura. Giocando in casa con i tre-quarti del pubblico a ti-

fare per la Roma sarà per noi molto importante''. E' stata una settimana complicata per entrambe le squadre: ''Non so come ci arrivi la Lazio, ma qui succede sempre qualcosa e so che è importante dimenticare tutto prima: la squadra che penserà solo a fare il proprio lavoro può fare qualcosa di importante. Sabatini ha parlato di moderata paura nel gruppo, Simplicio ha detto che la Roma non conosce questa parola? Che devo fare io? Fare il tifo per Simplicio o Sabatini? E' come nella vita, a volte c'è paura, a volte no''. Una eventuale sconfitta porterebbe la Roma a -10 dal terzo posto, ciò potrebbe rendere la stagione fallimentare: ''I risultati marcano quello che ha fatto l'allenatore. Lo vedremo a fine stagione e mi prenderò le mie responsabilità come ogni giorno. Ma se vinciamo il derby andiamo a-4 dalla Lazio''. METRO

MARQUINHO VUOLE ESSERE TITOLARE ''Dobbiamo vincere il derby, avvicinarci alla Lazio in classifica e rientrare nella lotta per il posto Champions. E' con questo obiettivo che entrerò all'Olimpico, con la voglia di iniziare a farmi un nome in Europa''. Ultimo arrivato a Trigoria, Marquinho non vede l'ora di affrontare la Lazio. Il centrocampista brasiliano, arrivato in prestito dal Fluminense nella finestra di mercato invernale, racconta ai connazionali del sito 'Globoesporte.com' le emozioni della vigilia, con la segreta speranza di ricevere dal tecnico Luis Enrique una maglia da titolare. METRO


Domenica 4 marzo 2012

DERBY, UN PO’ DI STORIA

4 Lazio: prepartita

La più accesa delle sfide calcistiche delle squadre della Città Eterna ha una data di inizio: correva l’anno 1929, ed era un 8 dicembre, festa religiosa molto sentita, quando si disputò il primo derby tra Roma e Lazio. La partita venne giocata in casa della Lazio, allo stadio della Rondinella, e fu vinta dalla Roma con un gol di Rodolfo Volk. Per vincere un derby la Lazio dovette aspettare il 23 ottobre 1932: i biancocelesti segnarono due reti grazie ai brasiliani Alejandro Demarìa e Jose Castelli. Il bilancio dei derby capitolini, sia in campionato che in totale, vede in vantaggio la squadra giallorosa con 63 successi contro 46.

“Battere un avversario pericoloso” Mai andare in campo pensando al pareggio POTREBBE ESSERE UTILE anche il pareggio, ma non si può entrare in campo facendo queste considerazioni. Noi scendiamo in campo sempre per vincere''. Edoardo Reja lancia la di sfida e vorrebbe bissare la gara dell'andata che, ammette, ''è stato uno dei momenti più felici di tutta la mia carriera''. Il tecnico della Lazio, dimissionario prima della trasferta europea di Madrid ma ora saldamente in sella alla sua panchina, non si lamenta per le tante assenze dal campo. Non saranno convocati Konko e Radu, né ha intenzione di stupire con mosse ad effetto (tra i titolari non ci saranno Alfaro e Kozak): l'unico dubbio riguarda il ballottaggio tra Candreva e Gonzalez, con il secondo forse avvantaggiato per il rapporto non idilliaco che l'ex cesenate vive con il suo pubblico. ''Chiunque scenderà in campo - avverte Reja - darà il massimo''.

La classifica al momento sorride ai biancocelesti, terzi con l'Udinese: ''E' importante avere questo vantaggio sui giallorossi e vincere sarebbe fondamentale sia per l'ambiente che per la classifica. Battendo la Roma si allontanerebbe un avversario pericoloso e avremmo delle percentuali in più per raggiungere il nostro obiettivo, e cioè la terza piazza''. ''Al di là delle difficoltà che potremo avere – continua Reja -, dobbiamo fare una grande partita, sapendo anche che la Roma parte sempre decisa nei primi minuti. L'intensità deve essere alta e, soprattutto, dobbiamo essere abili nelle ripartenze''. ''Bisogna cogliere l'attimo - aggiunge non si può giocare un derby d'attesa come feci al mio primo anno a Formello. Domani affronteremo la gara intensamente sin dall'avvio''. Proprio in quest'ottica Reja non ha problemi nell'identificare

in Lulic l'assenza più importante, l'unico in grado ''di allungare la squadra e attaccare gli spazi''. La

diversa rispetto alle altre squadre italiane, gran parte della squadra è coinvolta nel gioco offensivo. Gioca un calcio frizzante e gradevole, crea occasioni ma ne concede, visto che al primo contropiede possono trovarsi due contro due. Apprezzo e stimo Luis Enrique sia per l'equilibrio nelle dichiarazioni che per il gioco che vorrebbe portare in Italia. Bisogna avere pazienza: la Roma è una squadra che può solo crescere: speriamo non lo faccia col derby''. La classifica di assoluto rispetto ha permesso alla Lazio un approccio più sereno del solito al derby, che Reja ovviamente vorrebbe scevro da ogni episodio di violenza. Per il mister friulano, poi, questa potrebbe essere l'ultima stracittadina, visto che a giugno il suo contratto scadrà Roma non fa paura ma e che i rapporti con il verReja non lesina elogi al tice dirigenziale non sono suo collega Luis Enrique: dei migliori. METRO ''Ha una filosofia di gioco

TARE: ALLA ROMA TOGLIEREI BORINI "Ho un'idea molto positiva di Luis Enrique, la sua filosofia è una cosa nuova nel calcio italiano". Dal direttore sportivo della Lazio Igli Tare arrivano belle parole nei confronti del tecnico dei giallorossi. "La società ha fatto bene a dargli fiducia e il tempo dovuto. Certo, non dobbiamo dimenticare che quando alleni una delle prime cinque squadre in Italia contano i risultati". "Chi toglierei alla Roma? Borini", ha poi svelato Tare che quindi entra nell'argomento Reja, chiarendo che il tecnico "ha un contratto fino a fine stagione, ma anche lo scorso anno ha fatto un ottimo campionato". METRO



Domenica 4 marzo 2012

LA CANDIDATURA CORRE SU TWITTER

6 Roma: l’allenatore

La candidatura, pur tra mille cautele e con grande diplomazia nei confronti di Reja, l’ha lanciata su Twitter l’ex ct della Nazionale under 21, Pierluigi Casiraghi. A chi, sul famoso social network, gli domandava se fosse vero che lui e Zola saranno i futuri allenatori della Lazio, Casiraghi ha risposto: “L’importante è che la squadra continui a fare bene. Il resto conta poco”. Però subito dopo ha aggiunto che tornare a Formello nelle vesti di vice di Zola lo entusiasmerebbe non poco: “Magari!!!”. Che sia più di un suo desiderio lo dicono i fatti di queste settimane. Reja resterebbe alla Lazio come direttore tecnico.

Luis Enrique si dice ottimista Abbiamo il diritto di credere al terzo posto

L’AUSTURIANO È UNO CHE

non ama la diplomazia. Se deve alzare la voce la alza. A prescindere. E’ la sua forza ma può anche rivelarsi una pericolosa debolezza. Enrique Martínez García, o meglio Luis Enrique come lo chiamano tutti, ha ancora nelle orecchie le polemiche seguite alla sua decisione di Bergamo: tenere sugli spalti De Rossi, colpevole di essersi presentato alla riunione tecnica con pochi minuti di ritardo. Ne è nato un caso che ha occupato le pagine dei giornali per giorni. Sulla sconfitta con l’Atalanta Luis Enrique non ha lesinato critiche alla squadra: “Non siamo entrati per niente in campo dal primo tempo e abbiamo sofferto troppo le ripartenze dei nostri avversari. Durante il secondo tempo, poi, abbiamo iniziato allo stesso modo. Il gol che abbiamo fatto ci permetteva di potercela ancora giocare, ma tor-

nando in campo così è difficile lottare”. E sulla querelle con De Rossi è stato tranchant “ De Rossi in tribuna? Io non parlo mai di quello che succede all’interno dello spogliatoio o in albergo. Daniele non ha giocato perché non l’ho visto pronto” Punto. D’altronde l’uomo è così. Non fa complimenti. E non usa giri di parole. Le regole vanno rispettate. Ma oltre alle regole c’è la strategia di una squadra che fatica non poco ad emergere, che ha grandissime personalità ma che speso non è convinta della vittoria. Nella partita di domenica il mister si aspetta di vincere: “Sono ottimista, vedo tutti più svegli e mi aspetto di vincere. Abbiamo il dovere di credere al terzo posto”. Una iniezione di fiducia è d’obbligo. Anche perché i giallorossi devono vendicare la partita di andata, dove finirono sotto. In casa romanista la ten-

sione è forte. Ad esternarle è il direttore sportivo Walter Sabatini, convinto che quella di domenica “sarà una bella partita” e che le motivazioni sono forti da entrambe le parti. È passato meno di un anno dall’esordio ufficiale sulla panchina della Roma (era il 18 agosto del 2011) ma Enriques non ancora trovato la formula adatta: e così la squadra capitolina sulla sua agenda ha dovuto scrivere pagine nere, come l’uscita anticipata dalle competizioni europee. Gli addebiti che vengono mossi all’allenatore spagnolo non sono di poco conto: la sua difesa, tenuta troppo alta, fa acqua

da tutte le parti; in trasferta la squadra non riesce ad imporsi sugli avversari. Ma soprattutto manca la continuità ed un progetto. Luis Enrique non ha più molto tempo per invertire il trend. Parlando del suo futuro tempo fa l’ha presa alla larga “Parlare del futuro nel calcio è un’utopia”. Non so cosa succederà, non so se lascerò il calcio dopo la Roma o andrò in un’altra squadra. La cosa sicura è che se la società vuole resterò fino alla fine del contratto, secondo l’accordo che ho fatto con Baldini”. Certo è che domenica non può permettersi di perdere. Ma la stesa cosa vale per Reja. METRO

SACCHI PROMUOVE ENRIQUE Intervistato da “Il Messaggero” Arrigo Sacchi spezza una lancia per Luis Enrique. “La sua forza - ha detto Sacchi parlando del mister - è nelle idee e nei metodi. Punta sulla squadra per esaltare il singolo”. Conclusione: “È in grado di fare un buon lavoro”. METRO LUIS ENRIQUE


Domenica 4 marzo 2012

LUPA CAPITOLINA PER NONNO LIBERO Il primo marzo Lino Banfi, noto al grande pubblico come “nonno Libero” nella fiction “Un medico in famiglia”, ha ricevuto in Campidoglio il Premio Lupa Capitolina. Un riconoscimento ai 50 anni di carriera dell’attore pugliese e al suo impegno nel sociale (è ambasciatore italiano dell’ Unicef). Banfi, che vive a Roma da quando ha iniziato la sua carriera, è anche diventato un romanista. E, tra il serio e il faceto, ha dato anche un consiglio a Luis Enrique: “Gli dico sempre ‘cinquo cinquo cinquo’, ma questo non lo vuol capire. Ho dato lo stesso consiglio anche ad Ancelotti quando è andato in Inghilterra e lui ha preso alla lettera e ha vinto”.

7 Lazio: l’allenatore

Reja si gioca la panchina

Pace fatta con Lotito. Almeno per ora PER EDOARDO REJA, detto

EDY REJA

Edy sono state giornate pesanti. Le voci delle sue dimissioni dalla panchina della Lazio si rincorrevano a ritmo incalzante sui giornali specializzati e sul web. Il nome del sostituto era già pronto: Gianfranco Zola (ma si erano fatti anche i nomi di De Canio e Lippi). Poi, l’annuncio, fatto da Edy in persona in una affollatissima sala stampa a Formello, non prima di un lunghissimo faccia a faccia con il presidente. “La mia avventura continua. Ci tengo a questa squadra, a questa società e a questi colori. In tutte le famiglie ci sono dei problemi, noi abbiamo chiuso questi argomenti.”. Pace fatta, pare, con il ds Tare, con cui in questi mesi Reja ha incrociato spesso il fioretto (o meglio la spada) e di cui aveva chiesto (ma lui ha smentito) l’allontanamento. Da buon friulano Reja è

uno con i piedi ben piantati a terra. Fedele al motto: se non puoi vincere almeno non perdere. E infatti ci tiene a far sapere che con Lotito ha “un ottimo rapporto. Per quanto mi riguarda la parentesi è chiusa. Vivo sempre con molto equilibrio ogni situazione, soprattutto il calcio”. Archiviate le dimissioni (presentate il 22 febbraio scorso, poche ore prima della partenza della squadra per Madrid per la partita con l’Atletico che ha visto i biancoazurri soccombere) Reja si prepara al futuro con le migliori intenzioni. Obiettivo: puntare al terzo posto in campionato. Che in realtà già c’è ma che va difeso con le unghie e con i denti. E, chiuso con un successo il match con la Fiorentina, si prepara per la stracittadina, il derby di domenica. L’allenatore goriziano non si lancia in pronostici. E, meno che mai, si azzarda a

minimizzare l’avversario: “Mi auguro di avere undici leoni in campo perché loro (i giallorossi ndr) sono molto bravi sia sul piano tecnico che della velocità. Certo è che vincere contro la Roma renderebbe molto più forte la sua posizione, nonostante tutto ancora in bilico. Ma anche un dignitoso pareggio non guasterebbe, anche perché la squadra non è in forma perfetta, complicata come è dallo stop imposto a Lulic (che ancora non riesce a piegarsi) e dai problemi ai polpacci di Klose. Più che la panchina ad essere affol-

lata è l’infermeria della squadra: Tommaso Rocchi è tornato ad allenarsi sul parto verde solo pochi giorni fa, Cana si sta sottoponendo ad una intensa fisioterapia. La Roma è a 38 punti, la Lazio di punti ne ha 45 ed è terza con l’Udinese. Insomma il derby rischia di essere decisivo per la panchina di Reja. Perché è pur vero che Lotito gli ha rinnovato la fiducia, ma intanto continua a sondare Zola. Pronto a tirarlo fuori ai primi nuvolosi che si dovessero affacciare all’orizzonte. METRO

LA SOLIDARIETÀ DEI TIFOSI I tifosi biancoazzuri non hanno dubbi: per loro Reja deve restare. Un gruppo di laziali in trasferta a Madidi, perciò nei giorni caldi della polemica che investiva Formello, ha chiesto di poter incontrare il mister per invitarlo a tenere duro. Sui siti internet in molti se la sono presa con Lotito, per come ha gestito la vicenda. Sul web qualcuno ha scritto: “Ti prego Lotito vattene”. METRO





Domenica 4 marzo 2012

ASSEGNATI I PREMI GABRIELE SANDRI, VINCE “LA ROMA, STORIA E MITO” Il 1° Premio di Letteratura Calcistica Gabriele Sandri è andato, per la sezione edite, a “La Roma, storia e mito” di Mauro Grimaldi, mentre la sezione opere inedite se l’è aggiudicata Francesca Coppo, una ragazza ultra del Savona che in “Affari di famiglia” ha ripercorso in versi la tragedia di Gabbo nell’amore per il calcio. Seconda posizione per il libro su “Subbuteo o son desto” di Nicola Deleonardis e per l’inedito sul Lecce “Novanta minuti, più qualcosa” di Francesco Goffredo. Terza posizione per Fabrizio Ghilardi (Wembley in una stanza) e “Io, noi e Gabriele” candidato da alcuni ragazzi del Salento.

11 Roma: l’intervista

È Borini l’uomo della Roma

Giuseppe Giannini: “Manca la serenità” DAL DIVINO AL PRINCIPE, ossia da Falcao a Giannini questo è il passaggio che avviene nella Roma della metà degli anni ottanta. Beppe Giannini entra nelle giovanili della Roma 1981 viene notato dal barone Lidholm, che il 31 gennaio del 1982 lo fa debuttare in serie A. Da quel momento Giannini indossa la maglia giallorossa per 437 volte di cui 318 in campionato e realizza 75 reti totali e 49 in serie A. Centrocampista dal piede elegante e dalla eccezionale visione di gioco. Capitano di una Roma che conquisto 2 Coppe Italia e sfiorò una Coppa Uefa nel 1991. Calciatore determinato e dal gran carattere. Uno che quando arrivava la sfida con Lazio si esaltava e in vista del derby di domenica prova a giocare quella che definisce la sua partita.

In chiave Roma: tra De Rossi e Luis Enrique con chi stai?

Per le regole sto con Luis Enrique. Se ci sono vanno rispettate, ma allo stesso tempo tra la sanzione e il fatto commesso mi sembra che non ci sia la giusta proporzione. Devo dire che comunque un ritardo di 5 minuti non può essere una giusta causa per non fare giocare un calciatore, secondo me doveva intervenire la società all’inizio della stagione non accettando una simile regola. Come giudichi a oggi l’operato di Luis Enrique?

L’idea di gioca è senza Le due squadre psicologi- dubbio interessante, voler Come stanno Lazio e Roma?

GIUSEPPE GIANNINI

camente non sono serene. La Roma a causa dei risultati altalenanti e per il caso De Rossi. La Lazio per i rapporti non idilliaci tra la società e il tecnico Reja che ha dato delle dimissioni strategiche finalizzate a ottenere qualcosa. Comunque mi aspetto una partita tirata.

giocare a viso aperto con tutti è un fattore molto positivo, però i numeri non sono dalla sua parte 31 gol subiti e 9 sconfitte fanno pensare.

Klose perché è un grandissimo e poi Hernanes un giocatore che sta facendo molto bene. Insomma due elementi importanti per la Lazio.

Se al posto di Luis Enrique c’era un allenatore italiano sarebbe stato esonerato?

Un ricordo legato al derby?

Il derby vinto 3-0 con Mazzone in panchina, che Si, era già disoccupato. soddisfazione battere la L’uomo chiave della Roma nel Lazio di Zeman in modo netto. derby di domenica? Borini per la serenità e Come finisce domenica il derla positività del momento by? che sta vivendo. Lui potrebCredo un pareggio ma la be essere decisivo contro Roma non deve concedere la Lazio nulla alla Lazio altrimenti sono dolori. Chi temi della Lazio? METRO

BORINI: MI FARÒ TROVARE PRONTO È uno dei pochi che ha brillato sul campo del Marassi nel match della Nazionale contro gli Usa . Una partita finita 1-0. Da dimenticare. Ma non per Fabio Borini, al suo esordio con la maglia azzurra. L’attaccante della Roma ha ricevuto complimenti a piene mani. Ed ora lo aspetta il derby con la Lazio. Anche qui si tratta di una “prima”. “Derby? Mai giocati – ha dichiarato – sarà una novità e cercherò di farmi trovare pronto”. METRO


Domenica 4 marzo 2012

L’EX BIANCAZZURRO CHIESA: CREDO NEL PAREGGIO

12 Lazio: l’intervista

“È sicuramente un derby molto atteso e carico di aspettative. La differenza sta nel fatto che la Lazio può giocare per due risultati, la Roma deve vincere assolutamente per avvicinarsi alle prime della classe». Enrico Chiesa, ex della Lazio, ha analizzato la sfida. «Avendo vissuto quattro derby da giocatore - conosco perfettamente le sensazioni che si provano e il modo in cui la città attende questa gara. Chiesa ha tentato un pronosto: «Io credo che il pareggio sarà il risultato finale. Così come avevo preventivato il pari tra Milan e Juve».

Lazio, tre gli uomini d’oro

Giordano: “Reja e la società sbagliano” DA BAMBINO INIZIA a pren-

BRUNO GIORDANO

dere a calci il pallone nello storico quartiere di Trastevere ed è proprio nelle stradine care al Trilussa che cresce un grande attaccante. Bruno Giordano, classe 56, impiega pochissimo tempo per passare dalla strada al campo. Di lui si innamora la Lazio che nel 1969 lo acquista per 30.000 lire e 10 palloni e da quel momento inizia un forte legame tra questo giovane talentuoso e la società biancoceleste. Un rapporto durato 16 anni dove Giordano ha realizzato 108 gol, diventando il quinto bomber di sempre nella storia della Lazio. Tanti sono i ricordi legati a questo club alcuni felici, altri amari ma quando a Bruno Giordano parli del derby nei suoi occhi leggi una grande voglia di rivivere una partita dal gusto speciale e allora alla vigilia del 138 derby di campionato tra Roma e Lazio l’attac-

cante trasteverino prova a Cosa temi della Roma? Un tuo ricordo legato al derfotografare il momento Il derby, perché questa by? delle romane. partita può trasformare la Di questa partita ho tre ricordi non uno. Il primo Chi arriva meglio al Derby? squadra ferita. Vista la classifica e l’ul- Caso Reja – società con chi ti derby che ho vinto con un mio gol il 28 novembre del timo risultato dico Lazio. schieri? Questa partita potrebbe esseCon nessuno. Entrambi 1976 segnato sotto la nord. re decisiva per la lotta al ter- hanno sbagliato i modi e i Un altro bel ricordo è l’ultempi, tanto rumore per timo derby che ho giocato zo posto? con la Lazio prima di pasUna vittoria della Lazio nulla. potrebbe allontanare defi- Dopo 25 partite che voto dai al sare al Napoli, fini 1-1 e nitivamente la Roma dalla tecnico della Roma Luis Enri- segnai di testa la rete del pari e sotto la curva dei zona Champions, mentre que? un successo dei giallorossi Considerando che la romanisti. Il terzo ricordo accorcerebbe la classifica, Roma è stata eliminata sia è legato alla morte di Vinperò attenzione la Lazio dall’Europa League che dal- cenzo Paparelli. Un triste potrebbe accontentarsi la coppa Italia il voto sfio- momento per il calcio itaanche del pareggio. ra la sufficienza. A tratti si liano. Quale giocatore potrebbe è visto un buon gioco però Come finisce il derby? essere decisivo per la Lazio? alla Roma manca la contiVince la Lazio nei minuti finali. Nella Lazio sono tre i gio- nuità. METRO catori decisivi: Klose per i gol, Hernanes per la qualiMARCHETTI STUDIA SU YOUTUBE tà e Marchetti per le parate. Era la fine del 2010 e in tanti erano pronti a giurare A proposito di Hernanes, che Federico Marchetti, allora al Cagliari, avrebbe insecondo te si avvicina a Paolo dossato la maglia della Roma. Invece un paio di mesi Roberto Falcao? Secondo me no, Falcao dopo Lotito se lo aggiudicò per la porta della Lazio. Marchetti non lascia nulla al caso. Compulsa youtuera un giocatore a tutto be per studiare gli avversari . METRO campo, mentre il profeta è più realizzatore.



Domenica 4 marzo 2012

14 Il tifo

ONOREVOLI TIFOSI: LE PRESENZE IN TRIBUNA In tribuna all’Olimpico, a difendere la colonia biancoceleste in Parlamento sarà probabilmente il solo Enzo Carra, Udc. Un pronostico? “Non se ne parla nemmeno”, risponde. Gli onorevoli giallorossi, invece, ci saranno in massa: presenti il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto e il suo collega di partito Ignazio Abrignani, “romanista doc”, in tribuna con i tre figli. Ci saranno l’ex premier Massimo D’Alema, il leader dei Cristiano-popolari Mario Baccini, l’ex ministro Andrea Ronchi, il cuore diviso a metà tra politica e ‘magica’, il capogruppo del Pdl a palazzo Madama Maurizio Gasparri e il leader rossoverde Paolo Cento.

Una partita così vale un anno “La grande storia del derby Roma-Lazio” 84 anni di passione stracittadina

Incontri vibranti, ricchi di marcature o sbloccati dalla più sciagurata delle autoreti. Partite sciape, infarcite di falli e servite senza il condimento dei gol. Un brivido che in 84 anni di storia ha percorso la schiena di milioni di tifosi grazie alle prodezze di giocatori straordinari come Volk, Piola, Da Costa, Chinaglia, Signori, Delvecchio, Montella, Di Canio e Totti. Il derby di Roma ha un significato che sorpassa i novanta minuti vissuti sul rettangolo di gioco. Un

senso ancestrale, primitivo, fatto di irrazionalità, voglia di affermare il proprio dominio di un giorno sulla Città eterna e lasciarsi andare in una eccitazione collettiva, pronta a esplodere dopo ogni gol. Reti destinate a decidere non solo il verdetto del campo ma, soprattutto, l’umore del tifoso nelle giornate successive. Ora arriva “La grande storia dei derby - Roma Lazio” (prefazione di Bruno Conti e Vincenzo D’Amico, bandiere rispettivamente della Roma e della Lazio, Collana: Narrativa – Traiettorie, Pagine: 250, Prezzo 10 euro) un libro che analizza i retroscena meno conosciuti della gara più attesa dell’anno della capitale, fra magie sul campo, scaramanzie e aneddoti. Lo hanno scritto Andrea Romano, 30 anni, e Flavio di Stefano, 24 anni. Romano dal 2007 al 2010 si è occupato di sport e cronaca per “il Romanista”, prima di iniziare a collaborare con il quotidiano DNews. Fra il 2009 e il 2010 è stato conduttore del-

le trasmissioni radiofoniche “La Roma siamo Noi” e “l’Accademia del calcio”, in onda su Power Station. Anche Flavio Di Stefano Muove i suoi primi passi nel mondo del giornalismo ne “Il Romanista”, quotidiano con cui collabora dall’ottobre 2008 fino al maggio del 2010. Dall’estate 2011 è entrato a far parte della trasmissione radiofonica “Il mio Canto Libero on air”, sulle frequenze di Radio Erre 2. “La grande storia dei derby - Roma Lazio” è un viaggio nella storia di una stracittadina mutata radicalmente, in particolare nel modo di appassionarsi al calcio: dalle domeniche a base di Santa Messa e pastarelle alle maratone televisive della pay per view, con tanto di telecamere pronte a entrare negli spogliatoi. Una rivoluzione tecnologica che ha stravolto la forma ma non l’essenza di una partita che rappresenta semplicemente “la” partita. Quella che si aspetta per tutto l’anno. METRO

Bruno Conti e Vincenzo D’Amico, bandiere della Roma e della Lazio




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