Metro stadio Rugby Roma, 23/02/13

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STADIO ROMA

Martin Castrogiovanni, uno dei giocatori chiave della nostra Nazionale, è il nuovo capitano

SABATO 23 FEBBRAIO 2013

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Contro il Galles, senza Parisse, l’Italia affronta la prova di maturità

Castro, pensaci tu


ANDREA LEONE FILMS e RAI CINEMA presentano

CLAUDIA

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ANDREA LEONE FILMS E RAI CINEMA PRESENTANO AMICHE DA MORIRE UN FILM DI GIORGIA FARINA CON CLAUDIA GERINI CRISTIANA CAPOTONDI SABRINA IMPACCIATORE VINICIO MARCHIONI CON LA PARTECIPAZIONE DI MARINA CONFALONE CORRADO FORTUNA ANTONELLA ATTILI TOMMASO RAMENGHI ADRIANO CHIARAMIDA GAETANO ARONICA GIOVANNI MARTORANA BRUNO ARMANDO MIMMO MANCINI ENRICO ROCCAFORTE RORI QUATTROCCHI GIOVANNI CALCAGNO E CON GIACINTO FERRO E CON LA PARTECIPAZIONE DI LOLLO FRANCO E CON LUCIA SARDO FOTOGRAFIA MAURIZIO CALVESI MUSICHE PASQUALE CATALANO MONTAGGIO MARCO SPOLETINI (A.M.C) SCENOGRAFIA TONINO ZERA COSTUMI FRANCESCA LEONDEFF SUONO GAETANO CARITO (A.I.T.S) PIERPAOLO MERAFINO SOGGETTO E SCENEGGIATURA FABIO BONIFACCI GIORGIA FARINA PRODUTTORE ESECUTIVO PAOLO LUCIDI OPERA REALIZZATA CON IL SOSTEGNO DELLA APULIA FILM COMMISSION IL FILM È STATO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO E IL PATROCINIO DELLA REGIONE PUGLIA - ASSESSORATO AL MEDITERRANEO, CULTURA E TURISMO UNIONE EUROPEA INIZIATIVA CO-FINANZIATA DAL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE (FESR) DELLA U.E. VIAGGIARE IN PUGLIA DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA-MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’À CULTURALI QUESTO FILM E’ STATO REALIZZATO CON IL SOSTEGNO TAX CREDIT AI SENSI DELLA LEGGE 244/2007 UNA PRODUZIONE ANDREA LEONE FILMS CON RAICINEMA PRODOTTO DA ANDREA E RAFFAELLA LEONE REGIA GIORGIA FARINA


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Sabato 23 febbraio 2013

Tegola Parisse

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Il Sei Nazioni è già finito per il nostro capitano Gli insulti all’arbitro gli costano 30 giorni di stop ROMA. Alla fine la tanto temuta tegola è caduta davvero sulla testa della Nazionale. Sergio Parisse, capitano e uomo simbolo degli azzurri, è stato squalificato per 30 giorni dalla Commissione disciplinare francese per aver insultato l’arbitro nel match della scorsa settimana fra il suo Stade Français e il Bordeax. Una sanzione addirittura inferiore al minimo previsto (40 giorni), ma sufficiente comunque a far calare il sipario sul Sei Nazioni di Parisse. Oltre alla partita di oggi contro il Galles, infatti, il capitano sarà costretto a guardare i suoi compagni dalla tribuna anche negli incontri con l'Inghilterra (domenica 10 marzo a Twickenham) e con l'Irlanda (sabato 16 a Roma). La sanzione al campione italo – argenti-

no, tuttavia, non ha preso alla sprovvista il ct della Nazionale Brunel, che per tutta la settimana ha lavorato su un piano di riserva che garantisse all’Italia la possibilità di esprimersi al meglio nonostante l’assenza del capitano. L’allenatore ha scoperto le proprie carte durante la conferenza stampa di giovedì, quando ha annunciato le quattro novità per la sfida di oggi (Manoa Vosawai al posto del capitano, Kristopher Burton dall’inizio come mediano di apertura, Gori come mediano di mischia, mentre in seconda linea Antonio Pavanello giocherà per la prima volta in carriera titolare in un incontro del 6 Nazioni). Quello che, invece, resta ancora da capire è come reagirà la squadra all’as-

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senza del suo uomo più importante. Parisse, infatti, non è solo il migliore degli azzurri, ma è anche il motore di questa squadra, il vero trascinatore capace di offrire sostanza tanto in difesa quanto in attacco. In molti sperano che l’assenza forzata del capitano possa dare una spinta emotiva alla squadra, una scossa che porti tutti a dare qualcosina in più del 100%. Una soluzione che potrebbe portare l’Italia a sfoderare una grande prestazione contro i gallesi, ma che rischia di diventare un boomerang per le prossime partite. Ma questa, forse, è un’altra storia. Sergio Parisse è nato a La Plata, Argentina, nel 1983. Finora ha collezionato 93 caps.

Metro Stadio è uno speciale di METRO, quotidiamo indipendente del mattino pubblicato dal lunedì al venerdì e distribuito gratuitamente da N.M.E. New Media Enterprise Srl. Registrazione n. 788 del Tribunale di Milano del 15 dicembre 2006. Direttore Responsabile: Giampaolo Roidi Sede legale: N.M.E. via Carlo Pesneti, 130 00156 Roma Amministratore Unico: Mario Farina Realizzazione: Eff Edioriale Srl - Via Carlo Pesenti, 130 00156 Roma - tel. 06412103200 Pubblicità A. Manzoni & C. S.p.A via Nervesa 21, 20139 Milano - tel. 02.574941, www.manzoniadvertising.it Stampa: LITOSUD SRL, via Carlo Pesenti 130, 00156 Roma - Via Aldo Moro 2, 20160 Pessano Con Bornago (MI) Diffusione per segnalare anomalie: diffusione@metroit ly.it

Ti aspettiamo al Centro di Preparazione Olimpica "G. Onesti" di Roma (Acqua Acetosa), Largo Giulio Onesti, 1 Per informazioni: Giuliano D'Ambrosio cell. 328 089 1545 Teresa Profeta cell. 338 955 3281


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Sabato 23 febbraio 2013

Italia-Galles: cosĂŹ in campo

Rob Howley porta in panchina Sam Warburton e Alu Wyn Jones al posto di Aaron Shingler e Lou Reed. Jacques Brunel affid la maglia numero 8 di timoniere della mischia a Manoa Vosawai 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1

Andrea Masi Giovanbattista Venditti Tommaso Benvenuti Gonzalo Canale Luke Mclean Kristopher Burton Edoardo Gori Manoa Vosawai Simone Favaro Alessandro Zanni Francesco Minto Antonio Pavanello Martin Castrogiovanni Leonardo Ghiraldini Andrea Lo Cicero

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Arbitro: Romain Poite (Francia)

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A disposizione: 16 Davide Giazzon 17 Alberto De Marchi 18 Lorenzo Cittadini 19 Quintin Geldenhuys 20 Paul Edward Derbyshire 21 Tobias Botes 22 Luciano Orquera 23 Gonzalo Garcia Allenatore: Jaques Brunel

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Leigh Halfpenny Alex Cuthbert Jonathan Davies Jamie Roberts George North Dan Biggar Mike Phillips Toby Faletau ustin Tipuric Ryan Jones (c) Ian Evans Andrew Coombs Adam Jones Richard Hibbard Gethin Jenkins

A disposizione: 16 Ken Owens 17 Paul James 18 Craig Mitchell 19 Alun Wyn Jone 20 Sam Warburton 21 Lloyd Williams 22 James Hook 23 Scott Williams.

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Allenatore: Rob Howely Assistenti: Alain Rolland (Irlanda), Pascal Gauzere (Francia)

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Sabato 23 febbraio 2013

Una nazionale a due facce

Dopo la vittoria con la Francia e la sconfitta con la Scozia, per gli azzurri è la prova di maturità ROMA. All’Italia del rugby restano ottanta minuti. Ottanta minuti per scacciare le crisi d’identità, per trovare se stessa, per provare a dare un senso al Sei Na“L’Italia ha fatto capire chiaramente di che cosa è capace. Perciò siamo perfettamente consapevoli di cosa ci aspetta sabato a Roma”. Rob Howley, ct del Galles.

zioni. Questo pomeriggio all’Olimpico la Nazionale saprà se il suo torneo sarà tinto di azzurro oppure di un celeste sbiadito. E a dirglielo sarà una nazionale da prendere con le pinze: quel Galles campione in carica che non lascia per niente tranquilli i sonni del ct Brunel. Sì perché dopo due partite l’Italia è già con le spalle al muro. Per carità, non che qualcuno si aspettasse il pieno

di vittorie con Francia e Scozia, solo che le prime due uscite degli azzurri hanno mischiato un po’ le carte. L’Italia è sembrata una nazionale a due facce: impeccabile contro i Galletti (vicecampioni del Mondo in carica), troppo brutta per essere vera contro la Scozia, proprio quando ci davano tutti per favoriti. Normale che ci si domandi se la nazionale sia più vicina a quella del primo o del secondo incontro. La verità sta nel mezzo, verrebbe da dire, ma stavolta la musica sembra diversa. “Siamo stati inguardabili fin dall’inizio”, ha commentato capitan Parisse al termine della gara contro la Scozia. Una frase che dimostra come i ragazzi di Brunel ci credessero eccome a un risultato positivo contro la nazionale del Cardo. E invece a Murrayfield gli azzurri non hanno saputo gestire la pressione che gli era stata caricata sulle spalle dopo la vittoria dell’Olimpico contro la Francia. “Abbiamo mostrato un

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bel rugby e il nostro carattere – aveva detto Brunel dopo la vittoria contro i francesi - Non siamo ancora al livello di dire ‘vinciamo il torneo’, magari “Ci aspetta un match duro ma siamo stati capaci di reggere una gara difficil come quella contro la Francia, che ci ha fatto capire che abbiamo i mezzi per lottare contro le grandi”. Luigi Troiani, team manager Italia accadrà presto, quando ci abitueremo a vittorie come questa”. Ma la nazionale ha fatto vedere di non essere ancora pronta per compiere il salto di qualità e, nella periferia di Edimburgo, è andata in scena una partita fra una squadra assetata di vittoria e una che aveva paura di giocare le proprie carte e portare a casa il risultato. Così mentre la Scozia la buttava sulla forza, dimostrando

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Castrogiovanni è diventato capitano dopo la squalifica di 30 giorni inflitta a Parisse

di tenere più alla sostanza, l’Italia si accontentava della forma, provando a ricamare azioni più belle che efficaci. Insomma, gli scozzesi si sono limitati a mettere in campo tanta grinta, idee semplici e niente fronzoli: una ricetta che si è rivelata vincente. L’ira mostrata dai nostri giocatori a fine partita, però, è anche la dimostrazione che la nostra nazionale non si accontenta più di fare da sparring partner nel Tor-

neo più antico del mondo, ora vuole arrivare a competere con i più forti e levarsi qualche soddisfazione. Ambizioni importanti che passano necessariamente per la gara di questo pomeriggio contro i gallesi. “C'è un po’ di pressione, perché dopo Murrayfield dobbiamo capire se il nostro gioco è così maturo per competere con più squadre nel corso del Sei Nazioni - ha spiegato Morisi - e in questo senso la

partita con il Galles è la più importante. Loro hanno vinto in Francia, i trequarti sono molto pericolosi e proprio Sgarbi sarebbe stata un’ottima opzione per contenerli. Cosa dobbiamo fare? Cercare di conservare il possesso, evitare di lasciarli correre al largo, altrimenti si rischia di andare in affanno. E ci vorrà anche tanto cuore”. E questo è quello che sperano di vedere i tifosi azzurri.


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Sabato 23 febbraio 2013

Questa Italia ce la può fare

Parola di Tania Zamparo, il (bel) volto di Sky Sport

ROMA. Guai a darci per spacciati. Se l’Italia riesce a ritrovare la grinta e la forza fisica mostrate contro la Francia, allora può dare del filo da torcere ai gallesi. Anzi, può addirittura batterli. Parola di Tania Zamparo, l’affascinante volto del rugby di Sky che anche oggi aprirà il salotto dell’emittente satellitare a tutti gli appassionati che non vogliono perdersi un evento che può avere il gusto dolce dell’appuntamento con la storia. Cosa rimane dell’Italia dopo la sconfi ta contro la Scozia? La certezza di essere una squadra che sa giocare ad alti livelli ma che deve riconfermarsi. Non siamo improvvisamente diventati gli All Blacks, ma abbiamo imparato a stare al livello delle grandi. La costanza arriverà col tempo. Cosa l’ha delusa maggiormente del match di Edimburgo? C’erano tante aspettative

dopo la vittoria nella prima partita, eppure contro la Scozia sembrava che l’Italia avesse perso l’aggressività che le aveva permesso di battere la Francia. Dove dovrà migliorare la Nazionale per provare a dare fastidio al Galles? Basterebbe ricordarsi quello che abbiamo fatto all’esordio. Se gli azzurri hanno recuperato le forze, possono essere competitivi anche se l’assenza del nostro capitano, Sergio Parisse, rischia di farsi sentire come un macigno. Chi vincerà il 6 Nazioni? L’Inghilterra, credo. E l’Italia dove arriverà? Intanto abbiamo scongiurato il cucchiaio di legno, e già è qualcosa. Questa Nazionale può vincere un’altra partita e battere il Galles in casa è un obiettivo alla nostra portata. È vero che quando ha iniziato l’avventura come donna del rugby di Sky voleva iscriversi a una squadra fem-

minile? Certo. Parlare di uno sport senza averlo praticato non dà la possibilità di capirlo fino in fondo. Mi piacerebbe viverlo dall’interno, ma ora che sono diventata mamma è un sogno irrealizzabile. Hanno fatto anche qualche battuta, tipo: “Ma poi che fai, presenti con un braccio ingessato?” Il rugby è un movimento in espansione, a cosa pensa che sia dovuto questo successo? È stato fatto tanto per far conoscere questo sport. Prima era molto difficile per i ragazzi avvicinarsi al rugby anche perché mancavano i campi da gioco. L’ingresso dell’Italia nel Sei Nazioni ha innalzato il nostro livello tecnico, calamitando interesse. Credo che il rugby sia uno sport bello, alternativo al calcio, e molti italiani ne sono rimasti ammaliati. È una vera festa, senza rivalità fra tifoserie.

Tania Zamparo conduce il pre e il post partita su SkySport 2

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Edoardo Gori: “Per vincer Il mediano di mischia, insoddisfatto, avverte: “Con la Scozia è mancata l’umiltà. Basta figuracce

ROMA. Sudore e umiltà. È questa la ricetta giusta per togliersi dalla testa la disfatta con la Scozia e provare, se non a sgambettare il Galles, quanto meno a mettergli paura. Parola di Edoardo Gori, il mediano di mischia azzurro che non è più disposto a fare figuracce. Sì perché se da una parte la splendida vittoria contro la Francia nella gara inaugurale del Sei Nazioni ha dimostrato che l’Italia sa giocare un buon rugby, dall’altra ha caricato gli

azzurri di responsabilità. Una pressione che i nostri non sono riusciti a gestire nel migliore dei modi e che ha portato dritta alla figuraccia di Edimburgo. Anche per questo oggi, dopo la doccia scozzese, l’Italia deve dimostrare di aver fatto un bagno di umiltà e di essere in grado di dare del filo da torcere ai “Dragoni” gallesi. Edoardo, cosa vi è mancato nella gara contro la Scozia? Probabilmente un po’ di calma. Una volta che siamo

andati sotto ci siamo lasciati prendere dalla frenesia. Abbiamo giocato troppo, volevamo vincere a tutti i costi e non abbiamo pensato ad ogni singolo momento della partita. In questo ha in uito anche la vittoria contro la Francia? Credo che quella partita ci abbia caricato di aspettative. Dovevamo sapere che sarebbe stata molto più dura, che la Scozia ci avrebbe aspettato con l’ascia fra i denti. Durante tutta la settimana ho avuto

belle sensazioni, credevo in un risultato positivo. Poi, appena siamo andati sotto, abbiamo accusato un crollo psicologico e non siamo riusciti a cambiare l’inerzia del gioco. L’Italia è più vicina a quella che ha battuto la Francia o a quella che ha perso contro la Scozia? Penso che la vera Italia stia nel mezzo. Contro la Francia abbiamo disputato un’ottima partita e siamo riusciti ad esprimerci sul nostro livello migliore.

Contro la Scozia siamo andati molto peggio. Sono sicuro che la nostra Nazionale sia più vicina a quella della prima partita, ma se non siamo al massimo a livello mentale, non siamo così forti. La partita con la Scozia ha deluso i tifosi che avevano grandi speranze. Voi come avete gestito la sconfitt ? Pensi che abbia lasciato degli strascichi? Delusione c’è ed è sempre tanta. Tutte le persone che ho incontrato in questi giorni mi hanno detto di esserci rimaste male, ma poi mi hanno dato una pacca sulla spalla e mi hanno incoraggiato. I primi a starci male siamo noi. Non sono certo contento di fare figuracce in giro per l’Europa. Queste sconfit-

te, però, possono insegnarti tanto. Certo, non posso biasimare i tifosi che ci criticano dopo essere venuti fino in Scozia per sostenerci. In che modo l’Italia può mettere in difficolt il Galles? Con una grandissima difesa. E poi dobbiamo gestire meglio la tattica, provare a giocare nel loro campo e non concedere spazio agli avversari. Cosa temi dei Dragoni? Da qui in avanti incon-


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re ci vuole la testa giusta” “Sono sicuro che possiamo fare un grande torneo. L’Italia del rugby può ancora dare tanto”

treremo solo squadre incredibili. Il Galles ha tanta fisicità abbinata a una grandissima tattica. Saranno tutte gare dure che si giocheranno su piccoli episodi. Se sbaglieremo lì, allora ci fregheranno. Qual è il tuo compagno che può creare più problemi agli avversari? Sicuramente il Luciano che si è visto contro la Francia potrebbe fare molto

bene. E poi Venditti e Benvenuti, potrebbero essere importanti. Secondo te dove si troverà l’Italia alla fine del Sei Nazioni? È molto difficile dirlo. Io sono sicuro che possiamo fare un grande torneo e che possiamo dare ancora tanto. Come hai cominciato a giocare a rugby? Il mio amore per questo sport è qualcosa di genetico. Tutto è cominciato con mio padre che è un ex giocatore e uno dei fondatori della squadra dei Cavalieri Prato. Quando avevo cinque anni ho iniziato a giocare con l’ovale e non mi sono più fermato. E per questo lo devo ringraziare.

UNA VITA DA MEDIANO... DI MISCHIA Edoardo Gori (ribattezzato dalla mamma ‘Ugo’, in modo che le rispondesse subito) balza agli onori della cronaca nel novembre 2010 quando Nick Mallett, CT della Nazionale Rugby, lo fa esordire appena ventenne come titolare a Firenze nella partita contro l’Australia, regalandolgi un singolare record: quello di essere il primo giocatore ad avere più caps in nazionale maggiore che presenze nel club d’appartenenza. Considerato da molti il più talentuoso mediano di mischia italiano del ‘dopo Troncon’, Edoardo è stato capitano degli Azzurrini nel 6 Nazioni di categoria 2010. Purtroppo mantiene la fascia solo per le prime tre giornate:

un infortunio alla spalla, infatti, lo costringe a un lungo stop. Tornato in forma, Ugo viene confermato titolare della maglia numero 9 per il 6 Nazioni 2011, ma un nuovo infortunio alla spalla operata gli fa saltare il resto della stagione. Rientra in Azzurro ‘alla grande’ scendendo in campo per tutte le quattro partite della Rugby World Cup 2011. L’anno seguente, il nuovo ct Brunel, conferma Gori titolare per la Sei Nazioni. Tra i giocatori italiani più talentuosi, non è d cile immaginare per Edoardo un 2013 al vertice del rugby azzurro.

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Edoardo ha iniziato a giocare a rugby all’età di 5 anni, grazie alla passione trasmessagli dal padre, Andrea, uno dei fondatori del Club toscano ‘I CAVALIERI’ di Prato.

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Le parole del cuore

È un Inno ‘cantato’ nella lingua dei segni il gesto di solidarietà dei nostri campioni

ROMA. Sorpresa all’Olimpico per l’apertura di Italia-Galles. Accanto ai giganti azzurri del rugby, infatti, sfilano quindici bambini dell'ISISS (Istituto Statale di Istruzione Specializzata per Sordi) 173 ̊ Cir-

colo Didattico “Antonio Magarotto” di Via Nomentana a Roma che interpretano con la Lingua dei Segni Italiana (LIS) l’Inno di Mameli. Una meta importante, questa, che unisce tutti nello

sforzo di solidarietà verso i bambini sordi e la loro integrazione sociale e che chiama a raccolta i campioni e tutti gli spettatori. L'iniziativa, volta all'integrazione dei bambini

La nazionale posa con le maglie dell’associazione benefica

Martin Castrogiovanni con la piccola Olivia

sordi, è stata voluta e organizzata dall’Associazione Olivia con il patrocinio della Federazione Italiana Rugby con l'obiettivo di sensibilizzare e promuovere il bilinguismo. Tema questo particolarmente caro a Martin Castrogiovanni che ha fortemente voluto la nascita dell’Associazione Olivia e se ne è fatto portavoce organizzando raccolte fondi anche attraverso la vendita di magliette autografate dai campioni del Rugby. “Olivia, è il nome della figlia di un mio carissimo

amico che è diventata sorda per una malattia - ha dichiarato tempo fa il campione nel corso di un’intervista - e così ho deciso di usare la mia popolarità per raccogliere fondi e devo dire che tutti partecipano con entusiasmo. Infatti stiamo riuscendo anche ad aprire un altro centro in Argentina”. Associazione Olivia www.associazioneolivia.com associazioneolivia@gmail.com P.zza Castello, 16 - 35141 Padova Tel. 342 0601203

IL GIGANTE E LA BAMBINA Martin Castrogiovanni, figura immagine dell’Associazione Olivia, ne è anche il padre del nome: si chiama Olivia infatti una bambina sorda che ha rapito il cuore del grande campione italo argentino, al punto che Martin ogni volta che scende in campo, indossa un polsino con su scritto il nome della piccola.

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A big red army arrives in Rome The pilgrimage by Welsh rugby supporters The Bi Annual pilgrimage to Rome by Welsh rugby supporters is now a must do on the 6 Nations calender. The Stadio Olympico is first on the list to see, with the Vatican and Colosseum closely followed. An army of red supporters will descend on Rome to see Wales do battle with Italy for the third match in the 6 Nations series. With each having won & lost a match, there is still everything to play for and a possible championship decider for Wales looming with England in March. My love affair for Rome started in 2003, after taking the Samurai International 7's team to take part in the prestigious Roma Sevens. I have been returning every year since for the Sevens, and most recently as Tournament Director for the Sevens. To a non-rugby supporter,

the rituals for the away trip for a six nations match must be quite amusing and strange to see. Careful planning and weekly saving for the trip is usually set a year in advance, with a vast experience from the Dublin/Edinburgh/Twicke nham trips to draw off , nothing is left to chance. With the itinerary set and match weekend looming, bags are packed with the paraphernalia necessary for a successful weekend away. Friday Morning Its early hours Friday morning and Cardiff Airport departure lounge is packed with excited and expectant supporters having their breakfast of Brains Smooth with a bacon bap before boarding that all important flight. The air is full of talk of Parisse's

red card and improved Welsh performance after a dismal run of matches. Where to go and avoid in Rome is passed around by seasoned tourists to the newcomers on the Rome trip. With a wealth of history on show, there is not enough time to do it all on a weekend, so the 3hr tourist bus trip is agreed and the rest of Rome can been seen in the local bar through a Peroni glass ! Rome arrivals at Fuimincini Airport is a mass of red, as Passport control is deluged by what must be every Jones and Evans in Wales passing through ! The weekend now starts in earnest with a rush to get to the hotels and a first glimpse of the Eternal City. Where to eat and drink are the first priorities, and scouts are out and about and soon start texting

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breakfast at the hotel with tales of an expensive night drinking at a local bar. With breakfast done and dusted, the Peronis start to call and the local bar is the meeting place before the big match. With an hour to go, the Red Army is back on the move and starts to wind its way to the Stadio Olympico. Every where you look, buses, taxis and the metro are full to bursting point with Red and Blue bedecked supporters clutching there all important match tickets to witness a battle between 21st century Match Day A few red eyes and sore gladiators. heads come down for Fabrizio and the Roma with finds of the “cheapest pint “ and nicest pizzeria in town. The Army of Red are now back on the move on the streets and very soon, shouts of amazement will be heard as Dai sees Will on the Spanish Steps, as if long lost friends ( they live on the same street and only saw each other on Thursday ! ). Talk is soon of the big match on Saturday and preparations are made to meet up in the morning , it's going to be a long night.

Ray Watts, Roma 7s International Rugby Sevens

Seven show with music blaring and the “White Ladies” will be awaiting the Welsh supporters as they approach this imposing and magnificent stadium. Outside, the Stadio Marmi awaits them, and a chance of a photo shoot with the Greco -Roman statues of athletes parading the open air arena. I am amazed at the way the Italians have taken to rugby and its quirky humour and traditional ways, and the true supporters will suffer and enjoy the banter as both teams do battle on the pitch before one emerges triumphant and allows the winning teams fans “bragging rights “ for the rest of the evening. Win or lose come Saturday afternoon, the game will be dissected over more bottles of Peroni and a plate of Spaghetti Bolognese, as the Red Army heads back to their hotels in preparation for another late night of celebrations. Sunday Morning With a trickle of dishevelled and now really tired supporters

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making their way down to breakfast, a black coffee and bowl of cereals are all that is palatable, and talk is now of “what to take back home for presents for the family” and “ have I got time to see the sights before we leave for the airport? “ As everyone starts to congregate at the airport in preparation for the flight home, tired but content faces are seen, knowing that a good weekend was had by all and the knowledge that Edinburgh is next on the tournament list. With the Rome trip now firmly established in the six nations calender , it is now the venue to head for, as there is always something new to see and do in this beautiful and historic city, and I will be back in June for the 11th Edition of the Roma Sevens for another helping ! Ray Watts



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