STADIO ROMA
SABATO 16 MARZO 2013
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L’Italia, chiamata al rush finale del Sei Nazioni, festeggia Lo Cicero per la sua ultima partita in Nazionale
Con il record italiano di 103 caps, Lo Cicero lascia gli azzurri.
Palla al Barone
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Sabato 16 marzo 2013
Fino all’ultimo respiro
Vincitori e ultimi classi cati si decide tutto questa sera
Statistiche del 6 Nazioni STATISTICHE. L’Italia ha debuttato al Sei Nazioni nel febbraio del 2000, in una partita contro gli allora campioni in carica della Scozia. Nelle loro prime 12 partecipazioni, gli azzurri sono finiti in fondo alla classifica per ben 9 volte (2000, 2001, 2002, 2005, 2006, 2008, 2009, 2010 e 2011), mentre in ben quattro occasioni hanno terminato il torneo perdendo tutte le partite (2001, 2002, 2005, 2009). Il record assoluto degli ultimi posti spetta tuttavia all’Irlanda (che però può vantare ben 113 partecipazioni al torneo, originariamente aperto a sole quattro Nazioni), relegata all’ultimo posto per ben 36 volte (16 delle quali senza riuscire a vincere nessun incontro). La squadra che ha vinto più volte il torneo, invece, è l’Inghilterra (che è riuscita a conquistare singolarmente il trofeo per 26 volte, mentre in 10 occasioni l’ha condiviso con la prima a pari merito), seguita dal Galles (25 trofei singoli e 11 condivisi).
ROMA. Un’ultima giornata tutta da seguire. Sì perché a ottanta minuti dalla fine del Sei Nazioni 2013, sono tanti i verdetti ancora in bilico. Primo fra tutti quello sul vincitore del Torneo. Un nodo che verrà sciolto questo pomeriggio a Cardiff (ore 18), quando il Galles, secondo in classifica, affronterà la capolista Inghilterra in una sfida che si preannuncia tiratissima. Merito di una classifica che vede solo due punti di distacco fra gli ospiti e i padroni di casa. Una vittoria dei dragoni gallesi, dunque, non solo significherebbe aggancio alla vetta, ma costringerebbe a prendere in mano carta e penna e a fare due calcoli. In caso di parità, infatti, il titolo di campioni viene assegnato grazie alla La Nazionale azzurra ha la possibilità di superare il suo miglior piazzamento nel torneo, che attualmente è la quarta posizione raggiunta nell’edizione del 2007.
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differenza punti. In questo momento l’Inghilterra ne ha segnati 91 subendone 48 (+43), e sarebbe in vantaggio rispetto al Galles (che si trova a +29). Tutto finito, La vittoria dell’Italia viene quotata dai bookmakers a 2.90. Quella dell’Irlanda, invece, a 1,40. Il pareggio è dato a 22 dunque? Assolutamente no. Ai padroni di casa “basterà” vincere con più di 7 punti di scarto per riuscire a portarsi a casa il torneo. Un’impresa non impossibile che, tuttavia, non sembra convincere i bookmakers che, subito dopo la quarta giornata, non avevano grandi dubbi sull’esito della competizione. Una vittoria finale dell’Inghilterra, infatti, era data a 1,25, mentre il trionfo del Galles era quotato a 3,75. Sicuramente meno nobile, ma non per questo meno avvincente, è la sfida che vedrà affrontarsi indirettamente Francia e
In tutta la storia del 6 Nazioni, il XV italiano non ha mai battuto l’Irlanda Italia nel tentativo di evitare l’ultimo posto in classifica. Così, se oggi gli Azzurri affronteranno l’Irlanda, una squadra da prendere con le pinze, capace di battere i gallesi nella loro prima apparizione stagionale, i Galletti se la vedranno contro
la Scozia in una partita dal sapore di battaglia. Anche qui la situazione è ingarbugliata. L’Italia, infatti, è penultima a quota due punti avendo vinto proprio conTra le due nazionali la vittoria con scarto maggiore è appannaggio dell’Irlanda con 47 punti ottenuta nel 2000 battendo l’Italia per 13 a 60
tro i “cugini”, vicecampioni del mondo in carica. La Francia, invece, è ultima in classifica con un solo punto, frutto del pareggio della scorsa settimana contro gli irlandesi. Una situazione che non lascia certo sereno il ct Brunel che, in caso di sconfitta, si troverebbe costretto a fare il tifo per la Scozia.
Tutto in bilico
LA CLASSIFICA
Nella classifica Sei Nazioni Rugby l’Italia è al quinto posto con 2 punti, uno in più della Francia. L’Inghilterra, invece, da imbattuta è salda al primo posto della graduatoria con 8 punti. Lo scorso anno il Sei Nazioni Rugby venne vinto dal Galles che quest’anno ci riprova: in caso di successo nell’ultima giornata, i Dragoni si potrebbero riconfermare campioni, a dispetto del pronostico che è tutto a favore dell’Inghiltera.
Squadre Inghilterra Galles Scozia Irlanda Italia Francia
Pt 8 6 4 3 2 1
G 4 4 4 4 4 4
V 4 3 2 1 1 0
N 0 0 0 1 0 1
P 0 1 2 2 3 3
METRO
STADIO
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Italia-Irlanda: le formazioni
FOTOSPORTIT/FIR
Niente da fare per l’apertura irlandese Jonathan Sexton che non ha recuperato dall’infortunio al bicipite femorale Lo Cicero cerca la vittoria per la sua ultima partita con la maglia azzurra 15 Andrea Masi 14 Giovanbattista Venditti 13 Gonzalo Canale 12 Gonzalo Garcia 11 Luke Mclean 10 Luciano Orquera 9 Edoardo Gori 8 Sergio Parisse
Sergio Parisse.
7 6 5 4 3 2 1
4
(capitano)
Simone Favaro Alessandro Zanni Joshua Furno Quintin Geldenhuys Lorenzo Cittadini Leonardo Ghiraldini Andrea Lo Cicero
6
Arbitro: Wayne Barnes (Inghilterra)
3 5
8
7
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A disposizione: 16 Davide Giazzon 17 Michele Rizzo 18 Alberto De Marchi 19 Antonio Pavanello 20 Francesco Minto 21 Paul Derbyshire 22 Tobias Botes 23 Tommaso Benvenuti Allenatore: Jaques Brunel
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Jamie Heaslip.
12 13 15
7 6 5 4 3 2 1
Rob Kearney Craig Gilroy Brian O'Driscoll Luke Marshall Keith Earls Paddy Jackson Conor Murray Jamie Heaslip (capitano)
Sean O’Brien Peter O'Mahony Donnacha Ryan Mike McCarthy Mike Ross Rory Best Cian Healy
A disposizione: 16 Sean Cronin 17 David Kilcoyne 18 Stephen Archer 19 Devin Toner 20 Iain Henderson 21 Paul Marshall 22 Ian Madigan 23 Luke Fitzgerald
10
11
15 14 13 12 11 10 9 8
14
Allenatore: Declan Kidney Assistenti: Romain Poite (Francia), Glen Jackson (Nuova Zelanda)
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L’Italia saluta il suo Barone
Ultima partita in Nazionale per Andrea Lo Cicero che lascia con il record italiano di 103 caps e (forse) anche per BOD, Brian O’Driscoll, la leggenda vivente del grande rugby irlandese ROMA. Quella di oggi sarà una partita importante. E non solo per il risultato. Lo sarà soprattutto per il numero 1, il Barone: Andrea Lo Cicero. Questa gara, segna il suo addio definitivo alla maglia della Nazionale. E - visto che con questo match, arriva a ben 103 caps, migliorando così il record assoluto italiano - il Barone vuole chiudere in bellezza: con una vittoria.
Brian O’Driscoll.
Tempo fa il pilone catanese aveva detto di voler battere il record di Troncon prima di lasciare gli azzurri e, ora che è riuscito nell’impresa, dice: “Questa sarà la mia ultima partita in azzurro. È giusto che a questa età uno si faccia da parte. Ci sono ragazzi giovani che meritano di giocare al mio posto pensando al Mondiale 2015. Non lascerò totalmente il rugby. Mi metterò a disposizione di qualunque squadra, in Italia e all’estero, per un contratto anche per pochi mesi. La mia decisione - ha aggiunto - è stata molto sofferta: sto bene fisicamente e penso che potrei ancora giocare ad alto livello. Meglio così: la maglia la tolgo io. Sono passati tanti anni, ho vissuto momenti duri e fatto tanti sacrifici, ma i tifosi sono sempre stati al mio fianco. Per me è un momento molto, molto difficile. Ho preso questa decisione nel momento migliore dell'Italia intesa come nazionale di rugby, che sta andando bene e fa sognare, e quello peggiore dell'Italia
inteso come Paese, che fa paura perchè non si sa più che direzione prendere e cosa fare. In un momento così importante della mia carriera, smettere durante la crisi di un paese mi fa paura riguardo al mio futuro, ma siamo abituati a lottare, andare avanti e essere ottimisti anche se abbiamo tante macerie sulle spalle. Cerco di non commuovermi, almeno per ora - ha concluso visibilmente emozionato - Volevo ringraziare tutto il mondo del rugby, la mia famiglia, gli allenatori, i tifosi e i miei compagni”. Un affetto largamente ricambiato dalla squadra che, Parisse in testa, ha annunciato che al termine dell’incontro - al di là del risultato finale - sarà presente al Foro Italico per ringraziare i tifosi e festeggiare il Barone. A Lo Cicero, prima della partita contro l’Irlanda, sarà quindi concesso l’onore, tipico del rugby, di entrare in campo da solo, precedendo i compagni. E raccogliere così gli applausi del
Andrea Lo Cicero, ‘il Barone’, oggi disputerà la sua ultima partita in maglia azzurra.
suo pubblico. LASCIA ANCHE BOD Ma c’è chi lascia anche tra le fila irlandesi: oltre al tecnico Kidney che potrebbe cedere la panchina, questa sarà l’ultima partita in Na-
zionale anche per il veterano ‘BOD’, ovvero il grande Brian O'Driscoll, leggenda del rugby irlandese che contro l'Italia collezionerà il suo 125° cap. A 34 anni, dopo 14 anni di Nazionale, anche per lui questo do-
vrebbe essere il match dell’addio al Sei Nazioni, visto che dopo il tour in Australia con i Lions dovrebbe dare l’annuncio ufficiale.
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Una partita per la storia
Gli azzurri privi di Castro si affidan a Cittadini Il ct Brunel ammonisce: “La nostra sfida è riusci e a trovare continuità” ROMA. Una battaglia lunga ottanta minuti per non mancare l’appuntamento con la storia. Oggi, infatti, gli azzurri hanno l’opportunità di rendere indimenticabile il Sei Nazioni 2013. Per farlo, però, deve battere l’Irlanda, un’impresa già non facilissima di suo che l’Italia deve affrontare senza uno dei suoi uomini più importanti. Sì perché Martin Castrogiovanni è stato costretto ad alzare bandiera
bianca. Il pilone dei Tigers, che si era infortunato durante la partita contro l’Inghilterra a Londra, martedì si è sottoposto a un’ecografia che ha evidenziato una distrazione muscolare al vasto mediale. Un’assenza pesantissima che si va a sommare a quella di Barbieri, che a Twickenham ha riportato un trauma contusivo al fianco sinistro (la radiografia ha escluso fratture ossee, anche se una ri-
Jacques Brunel, Commissario Tecnico della Nazionale.
sonanza magnetica ha evidenziato una lesione del muscolo obliquo esterno e interno e una lesione del muscolo traverso). Per sostituirli il ct Brunel si è affidato a Cittadini e Favaro, che nelle ultime apparizioni hanno dimostrato di riuscire a garantire prestazioni di qualità e quantità. “Dobbiamo confermare la buona prova che abbiamo fatto vedere contro l’Inghilterra – ha detto il “Citta” – ma dobbiamo portare a casa il risultato. Questa dobbiamo vincerla. A Londra mi sono emozionato nel sentire il pubblico esigente di Londra, zittito, portare rispetto. Quello che vogliamo tutti noi è fare due match buoni di seguito, ma questo è proprio importante, ma tanto”. E, a sottolineare l’importanze del match è anche il nostro ct, Jacques Brunel, che ha dichiarato: “La nostra sfida è trovare costanza, continuità. Dopo la Francia abbiamo faticato molto contro la Scozia, ora veniamo da una gara interessante come quella di Twickenham e speriamo di confer-
marci”. E ha aggiunto “quella che sarà la valutazione che potremo dare al nostro 6 Nazioni dipenderà molto da questa partita, dal risultato e dalla performance che mostreremo”. Per questo, la formazione è stata particolarmente difficile da comporre, specie perchè all’ultimo minuto si è dovuto fare i conti con la pensate assenza di Martin Castrogiovanni: "Perdiamo un giocatore con l'esperienza giusta per affrontare queste partite - ha detto Brunel - ma dobbiamo gestire anche questo tipo di situazioni se vogliamo crescere. Cittadini, in Inghilterra, ha mostrato una performance come quella di Castro”. Poi il tecnico francese dell’Italia ha ricordato la sfida del 2012: “L’anno scorso a Dublino abbiamo giocato un buon primo tempo, a metà gara eravamo in partita ma in avvio di ripresa abbiamo concesso due mete in pochi minuti ed abbiamo finito per accusare una pesante sconfitta: ricordo bene quella partita e domani (oggi
Martin Castrogiovanni, infortunato, non sarà in campo.
ndr) sarà altrettanto difficile. L’Irlanda ha una difesa molto ben strutturata e la capacità di segnare. È sicuramente un avversario con pochissime debolezze”.
Sab 16 & Dom 17 Marzo
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Questa Irlanda si può battere Paolo Buso, esterno delle Zebre, suona la carica ROMA. Sì può essere importanti anche giocando poco. Tutto merito di uno sport dove il gruppo viene prima del singolo. E Paolo Buso, esterno delle Zebre, è diventato un elemento importante nello spogliatoio grazie anche al sorriso e alla sua gentilezza. Doti importanti per una squadra che fa dell’umiltà e della voglia di crescere in fretta il suo biglietto da visita. Paolo, qual è l’eredità della partita contro l’Inghilterra? Per prima cosa resta la consapevolezza di essere riusciti a competere con quella che, molto probabilmente, è la squadra più forte del torneo. L’Inghilterra è una delle formazioni più fisiche del Sei Nazioni e noi siamo riusciti a giocarcela in uno stadio importante come Twickenham, che è un vero e proprio tempio del rugby. Siamo stati bravi e abbiamo messo un altro punto fermo nella storia del nostro movimento sportivo.
Che Italia hai visto? Un’Italia competitiva e forte fisicamente. Forse, con un pizzico di fortuna in più, saremmo riusciti anche a pareggiare. Visti i risultati penso che quando non abbiamo troppe pressioni addosso riusciamo a dare il meglio, così come è successo con Francia e Inghilterra. Credi che questa Nazionale possa competere con le squadre più forti o è ancora troppo presto? Da un punto di vista fisico, tattico e tecnico, possiamo competere con chiunque. Probabilmente, invece, dal punto di vista mentale non abbiamo ancora quella tenuta che ci permette ogni settimana, ogni domenica, di essere sempre performanti in tutti gli ottanta minuti di gioco. Un voto a questa nazionale? Una sufficienza piena. Speriamo di coronarla con un bel successo sabato. Quante possibilità ha l’Italia di battere l’Irlanda?
Numericamente non saprei dirlo, ma abbiamo la nostra chance di battere i nostri avversarsi. Spero che saremo in grado di coglierla. Il vostro Sei Nazioni poteva essere diverso con un pizzico di fortuna in più? Credo di sì, ma penso che alla fine ci siano sempre dei calcoli da fare. In uno sport fisico come il nostro ci sono degli infortuni, anche se è sempre il gruppo che fa la differenza rispetto ai singoli. Anche oggi ci sarà uno stadio pieno a supportarvi… Sì, l’entusiasmo del nostro pubblico è qualcosa che riesce a darci una grande spinta. Ci sentiamo in dovere, anche di più rispetto al passato, verso i nostri tifosi. Sappiamo di dover essere competitivi e di doverci battere al massimo.
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Paolo Buso è stato richiamato in Nazionale dal ct Brunel dopo una lunga assenza.
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Simone Favaro: “Il pubblic La nostra terza linea traccia un bilancio del 6 Nazioni: nessun rimpianto, ma bisogna lavorare
ROMA. Sul suo viso ci sono ancora i segni della battaglia di Twickenham. Ma più che le escoriazioni che gli colorano di rosso la faccia, quello che brucia a Simone Favaro è la consapevolezza di essere arrivati a un passo da un risultato storico. Sì perché nel tempio del rugby inglese, gli azzurri hanno lottato quasi alla pari contro la squadra forse più forte di questo Sei Nazioni. Una gara da applausi che se da una par-
te non è bastata a evitare la sconfitta, dall’altra consente alla terza linea della Benetton Treviso di guardare con ottimismo alla sfida di oggi contro l’Irlanda. Simone, cosa vi rimane della bella prova contro l’Inghilterra? Sicuramente la consapevolezza di quello che abbiamo mostrato a Twickenham: solidità in difesa, grande carattere e la voglia di vincere in uno dei campi più difficili d’Europa. Allo stes-
so tempo, però, ci rimane anche l’amaro in bocca per una sconfitta, che porta con se la fame di vittoria. Cosa è mancato? Abbiamo preso fiducia. Siamo riusciti ad imporre qualcosa ma abbiamo perso, anche se la prestazione è stata soddisfacente. Un piacere nel dispiacere insomma, visto che se perdi non vai avanti in classifica. Ora ci aspetta una nuova battaglia, una sfida che vogliamo vincere, come vogliamo vin-
cere ogni volta che andiamo in campo. Questo è il nostro spirito. E vincere stavolta è fondamentale, è inutile valutare il nostro Torneo prima della gara contro gli irlandesi. La gara di Twickenham vi darà una spinta psicologica? Deve essere una spinta. Fa parte della carriera di un giocatore e della crescita di una nazionale analizzare ciò c’è di buono in una sconfitta e ciò che non lo
è. Poi bisogna voltare pagina e ripartire. Ti senti pronto ad affro tare l’Irlanda? Se sarò in campo o meno lo deciderà Brunel, io credo di essere pronto e sarei senza dubbio felice di poter sfruttare l’occasione per dare il meglio e guadagnarmi s e mp r e
più spazio. In questo torneo ci sono molte cose positive, come la partita contro la Francia, ma non dobbiamo dimenticare le due brutte prestazioni con la Scozia e il Galles. La gara contro l'Irlanda potrà dire tanto su questo nostro 6 Nazioni. Comunque ho visto qualcosa di buono anche nelle nostre sconfitte. Avete qualche rimpianto per questo Sei Nazioni? Stiamo parlando di rugby, uno sport di contatto e di grande sacrificio. Questo è uno sport dove metti tutto te stesso sia a livello fisico che psicologico, avere rimpianti è un po’ difficile. È come nella vita, non sempre le cose vanno per il verso sperato ma puoi lavorare per modificarle in futuro. Io non ho rimpianti, credo che tutti noi dobbiamo fare le nostre analisi e avanzare critiche costruttive. Questa nazionale ha un grande potenziale. Ne sono convinto. Che voto daresti al vostro torneo? Per il momento un bel 6, perché come ho detto abbiamo ancora davanti la partita con l’Irlanda che potrebbe confermare, o anche aumentare, il voto generale. Quante possibilità ha l’Italia di portare a casa un buon risultato? Il 50%. Anzi no, considerando anche il pareggio direi un 40-40-20. Sono ottimista, altrimenti non avrei fatto questo lavoro. Come si deve affro tare questa Irlanda per centrare un risultato positivo? Prima di tutto dobbiamo lavorare molto su noi stessi, sulla nostra capacità di gestire la partita e sulla nostra fisicità. Dobbiamo colpire su ogni lato, è il Sei Nazioni. Credo che l’Irlanda venga dopo. Dobbiamo imporre il
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co ci darà la spinta giusta” “Se noi siamo qui e facciamo questo lavoro, lo dobbiamo a tutta la gente che ci viene a vedere”
nostro gioco e se ci riusciamo possiamo cogliere un risultato positivo. Chi pensi possa fare la differenz ? Si vince come squadra e basta. Abbiamo tanti giocatori
di qualità, anzi, siamo una Nazionale di qualità. Dobbiamo rendere tutti al massimo per portare a casa la vittoria. Se anche uno solo di noi non darà il tutto per tutto la partita sarà persa. Pensi che questa squadra riesca a fare meglio quando non ha pressione? Non credo che sia del tutto vero. Abbiamo vinto contro la Francia che era la favorita, abbiamo ottenuto ottimi risultati tanto da favoriti quando da
Simone Favaro è cresciuto nelle giovanili della Benetton. Dopo le esperienze con Rovigo, Parmae con la maglia degli Aironi, nel 2012 la terza linea è tornata nella sua Treviso. Con la Nazionale, dove ha esordito nel 2009 nella partita contro l’Australia, ha raggiunto quota 13 caps.
sfavoriti. Penso che la pressione non sia un fattore così determinante, anche se dipende da come reagisce il singolo individuo. Indipendentemente dai risultati questa squadra è spinta sempre da un grande pubblico. C’è qualcosa che vorresti dire a chi sarà allo stadio? Senza dubbio il pubblico è la matrice fondamentale per il nostro movimento. Riempire gli stadi, ricevere attenzioni, è un qualcosa
che fa in modo che il giocatore non veda il match solo come una semplice partita. Se noi siamo qui e facciamo questo lavoro per professione lo dobbiamo a tutta la gente che ci viene a vedere. Quando ero piccolo, ero uno di loro, ora sono in campo. I nostri tifosi sono qualcosa che ci spinge a dare il massimo. Ovviamente loro vengono a vederci perché noi siamo in grado di regalargli grandi emozioni. È un po’ come
un circolo vizioso: noi siamo legati a loro come loro sono legati a noi. Quali sono le potenzialità di crescita di questa Nazionale? Tantissime, siamo in continua crescita anno dopo anno. Mi piacerebbe fare parte di quella generazione che porterà i risultati. Sono ottimista e ho molta fiducia in questa squadra. Noi italiani, a livello sportivo, posiamo essere i primi in ogni disciplina se ci mettiamo
del nostro. È una nostra questione di cultura. Sono sicuro che ci sarà un futuro gioioso e sempre più produttivo per l’Italia. Spero di farne parte. Andrea Romano
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La carica dei piccoli
Sempre più bambini si appassionano al rugby Con buona pace delle mamme, che vincono l’ansia ROMA. Il gioco del rugby ottiene di anno in anno sempre più consensi nel nostro Paese, specie tra i più piccoli. A spiegare quello che sta divenendo un nuovo ‘fenomeno’ ci ha pensato proprio l’ospedale pediatrico romano del Bambino Gesù che, già nel 2006, si era accorto di questa nuo-
va tendenza sportiva e aveva stilato un piccolo vademecum per incoraggiare i piccoli e tranquillizzare i genitori. “Appena un bambino vede una palla, in genere non la prende a calci, ma la esplora con le mani la osserva e la lancia con le mani - vi si legge - È naturale che poi impari a correre
Pierpaolo, 10 anni: “Il rugby è la cosa più bella”.
con la palla in mano. Già questa osservazione fa capire perché l’inventore del Rugby William Webb Ellis, durante una partita di Football prese la palla con le mani e corse fino a portarla oltre la linea di porta. Ciò avveniva nel 1823 nella scuola della cittadina di Rugby e quel gesto spontaneo ha innescato il mondo del rugby che da un punto di vista medico sportivo, è un classico sport aerobico anaerobico alternato, cioè è necessaria resistenza e nel contempo velocità. Ma diversamente ad altri sport i ruoli determinano un impegno diverso, infatti gli “avanti” devono anche avere qualità di potenza pura, mentre i “tre quarti” (gli attaccanti) devono avere nel loro bagaglio tecnico capacità di forza esplosiva, velocità e notevole destrezza. Ma è importante sottolineare che il rugby, oltre ad essere uno sport, è una filosofia di vita. Per un bam-
Il piccolo Edoardo, 9 anni: “Arriverò in Nazionale”.
bino di 6-7 anni che cosa c’è di più bello che avere la possibilità di correre con la palla in mano, “acchiappare” quello che ha la palla e rotolarsi per terra? Il Rugby è libertà, scuola di vita e disciplina.” E, a sostegno di queste affermazioni, abbiamo ascoltato cosa avevano da dire due piccoli campioni: Pierparolo, 10 anni, militante nelle fila dell’Under 12, il fratellino Edoardo, 9 anni, in squadra con l’Under 10, e Fabiana, la loro mamma. “Alla fine sono diventata una gran tifosa anch’io dice Fabiana - e non c’è partita della Nazionale che non ci veda sugli spalti! I
miei bambini mi hanno insegnato ad amare questo sport che, anche se può sembrare ‘duro’, è una vera palestra di vita”. “Gioco a rugby soprattutto perché mi piace - ammette Pierpaolo - e poi perché è divertente! Mica è da tutti potersi sporcare e darsi botte senza che i genitori possano dire nulla!” E, parlando della sua esperienza da tifoso, Pierpaolo mostra grande fair play: “Quando andiamo allo stadio a vedere il 6 Nazioni, ci mascheriamo... sembra sempre che sia carnevale! E poi vedere la nazionale seduto vicino al tifoso dell’altra squadra è bellissimo!”
Più impegnativa, invece, la posizione del fratello minore, Edoardo, che non va per il sottile e, dopo aver detto che gioca a rugby perché adora rotolarsi nel fango e bagnarsi quando piove (“anzi, quasi quasi lo preferisco a quando c’è il sole!”) aggiunge con aria serissima: “A chi mi chiede fino a che under giocherò io rispondo: ‘forse non hai capito, io arrivo in Nazionale’”. Castrogiovanni, noi ti abbiamo avvertito!
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DOPO PARTITA Locali, pub e ristoranti
La festa non finisce certo all’ottantesimo. Sì perché al di là del risultato finale, lo spettacolo più bello di Italia – Irlanda sarà quello offerto dal “terzo tempo”. Un rituale che non può essere lasciato al caso, ma che deve essere celebrato nel migliore dei modi. Dove? C’è solo l’imbarazzo della Finnegan Pub scelta. via Leonina 66, Tel. 064747026 pub Ambiente e divertimento assicurato sono le parole d’ordine per entrare nel piccolo pezzetto d’Irlanda dietro via Cavour, a soli dieci minuti a piedi dalla Stazione Termini.
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AFTER GAME Wine bar, pub and restaurant
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ristoranti
peculiar restaurant will offer you dishes of the roman tradition, mixed with those of the Jewish tradition. Very tasty, very simple, very popular: delicious. Baccano
I Tre Scalini piazza Navona 30/35, Tel. 066879148 Today's match could be the occasion to try some The Druid’s Pub dishes of the roman via San Martino ai Monti culinary tradition. This old 28, Tel. 0648904781 "bottiglieria" it's a sure hit, This is a place for razzle- so book a table in advance. dazzle and music lovers. Il Giardino Romano The music is most of the time live music, and the pub has become a meeting place for rugby fans (and other fans).
via Portico d’Ottavia 18, Tel. 0668809661 In the heart of the old Jewish ghetto, this
via delle Muratte 23, Tel. 0669941166 This restaurant it's the real mediterranean bistrot of the capital city, in a wonderful set: the picturesque street which goes from via del Corso to the Trevi Fountain. It has a charming old parisian allure combined with a modern, urban touch of contemporary New York. The taste is mediterranean and genuine, strongly rooted in the culinary tradition.
Argenteria articoli da regalo
COMPRO ARGENTO € 0,52 al gr. BOMBONIERE SOLIDALI
Via Taranto 128 - ROMA Tel. 06 70319939 - 329 0650790 Via Diego Angeli 76/78 - ROMA Tel. 06 43252392 Via Appia Nuova 175 - VELLETRI