MikyMouse Magazine by Hellobrand

anno V - 2016 - mensile - Aprile

IL MAGAZINE GRATUITO INTERAMENTE DEDICATO AL TUO PET SHOP DI FIDUCIA

2016

n째

MAGAZINE

IL DOGO ARGENTINO

VITA DA CANI/GATTI Primi giorni da mamma

PSICOLOGIA E COMUNICAZIONE La caccia

NEWS!

Pagina sconti

IL SELKIRK REX

Il pirata vestito da pelouche

MIKYMOUSE BOUTIQUE Corner Glamour

Editoriale

C aro lettore , gli straordinari sviluppi in campo tecnologico degli ultimi trent’anni hanno radicalmente trasformato la nostra società proiettandoci in un mondo nel quale la linea di demarcazione tra virtuale e reale è estremamente labile. Spesso il nostro interlocutore fisico è sostituito da uno schermo che filtra le nostre comunicazioni, che ci permette di interloquire in maniera “protetta” consentendoci in maniera più facile, rispetto che face to face, di esprimere quanto vogliamo dire. L’avvento poi di famosissimi social ha ulteriormente modificato il nostro modo di relazionarci col mondo: molti individui scelgono infatti, andando ben oltre il concetto di privacy, di vivere la propria vita sotto i riflettori rendendo noti a chiunque pensieri, esperienze, fatti, emozioni proprie e dei propri cari. C’è persino chi, incapace di esprimersi con parole proprie sceglie di comunicare attraverso citazioni, aforismi, frasi dette da terzi. E se da un lato il mondo virtuale ha incrementato esponenzialmente le fila degli “amici social”, paradossalmente diminuiscono le relazioni reali fatte di esperienze concrete vissute insieme, di un caffè preso in compagnia, di una telefonata, di una passeggiata. Capita persino che “amici social” qualora incontrati per strada, vengano trattati con totale indifferenza. E cosa centra tutto ciò con gli animali? Centra eccome, la rete ha infatti aperto numerosi siti e oramai famosi social rivolti ai possessori di animali. In diversi casi a parlare sono proprio gli animali stessi che, attraverso la “voce dei proprietari”, condividono esperienze e consigli di varia natura con loro simili. E’ sufficiente registrarsi per poter entrare in “community quattro zampe” dove potersi confrontare su tematiche relative all’educazione, all’alimentazione, alle emozioni … Mi chiedo se prima o poi dovrò dotare di tablet la mia coniglietta Polly! Alla luce di quanto detto sembrerebbe che il mondo di internet, in tutte le sue sfaccettature, debba essere assolutamente stigmatizzato ed evitato. Ma così non è! Il progresso tecnologico è la cartina tornasole di una società evoluta ma come tutte le cose, nell’approcciarsi a questo mondo, è necessario utilizzare una gran dose di buonsenso ed equilibrio. La rete in fondo porta con sé tanti aspetti positivi basti pensare ad esempio, per quanto riguarda gli animali, quante adozioni di quattro zampe ha facilitato! I social aiutano poi certamente a sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a tematiche di richiamo collettivo. L’importante a mio avviso è essere consapevoli che dietro ad un nome si cela una persona della quale identità è sempre meglio essere certi; mi riferisco in particolare ai consigli on line che vengono profusi con tanta maestria in diversi forum legati alla cura e all’alimentazione dei piccoli animali d’affezione da persone prive di alcun esperienza professionale o dato scientifico. E con l’arrivo della bella stagione proviamo a fare un esperimento: per qualche giorno chiudiamo in un cassetto tablet, pc e dispositivi mobili vari ed usciamo cercando di creare delle occasioni di incontro reali, forse all’inizio sarà difficile, ma certamente nel tempo riceveremo grandi soddisfazioni.

Barbara Pagnutti Resp. Marketing Miky Mouse

Tel. 0432.485086 www.mikymouse.it info@mikymouse.it

M&B Srl viale Tricesimo 101/18 33100 Udine UDINE

BUTTRIO

Marzo 2016

CODROIPO

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Viale Tricesimo 101/18 33100 Udine (UD) Tel.+39.0432.485086 Fax. +39 0432.425217

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Via Taboga Ang. Via Cartiera S.S.Pontebbana tel. 0432.972726

Via B. Stringher, 13/C 33042 BUTTRIO tel. 0432.884132

LUN-SAB 9.00-19.30

LUN-SAB 9.00-12.30/15.30-19.30

LUN-VEN 9.00-13.00 e 15.00-19.30 SABATO orario continuato 9.00-19.30

MAR-SAB 9.00-12.30/15.30-19.30

Sommario

IL DOGO ARGENTINO

LA RAZZA DEL MESE

6 8

Cane: Il Dogo Argentino Gatto: Selkirk Rex

PSICOLOGIA E COMIUNICAZIONE

La caccia

NEWS PRODOTTI

VITA DA GATTI

Pag. 6

News dal mondo Pet

SELKIRK REX

La gestazione ed il parto

VITA DA CANI

La gestazione ed il parto

PSICOLOGIA E COMUNICAZIONE

Gli manca solo la parola

PAGINA SCONTI

Pag. 8

Pagina sconti

LE INDAGINI DELL’ISPETTORE MIKY

Miky Mouse Magazine - n° 53 Autorizzazione del Tribunale di Udine N° 2 del 10 Maggio 2013 Pubblicato a Udine, Novembre 2014 Editore HelloBrand Snc Coordinamento editoriale: Luisa Chiap Stampa: La Tipografica srl

Il risveglio dell’orso Bruno

MIKYMOUSE BOUTIQUE

Redazione: HelloBrand snc Via Cincinnato, 1 33010 Tavagnacco - Udine Tel. 0432.1790255 info@hellobrand.it www.hellobrand.it

Corner Glamour

STORIA DI ORDINARIA STRAORDINARIETÀ

Storia di Alì

Progetto grafico & art direction: Mint Graphics - www.graficamint.com Pubblicità & Spazi: info@graficamint.com

MIKY E MOUSE ZONE

Sede negozi MikyMouse viale Tricesimo 101/18 33100 Udine Tel. 0432.485086

Premiazione contest carnevale

Aprile - Maggio

Leggi il Magazine anche online: www.issuu.com/hellobrand I consigli e le indicazioni contenute nel Magazine, sono da considerarsi come spunti. Prima di iniziare qualsiasi terapia o dieta, rivolgersi sempre al proprio veterinario.

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Hanno collaborato: Giulia Catapano Luisa Chiap Barbara Pagnutti

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Le foto dei nostri amici Marzo 2016

Miky Mouse Magazine

La Razza del mese: Cane

IL DOGO ARGENTINO il combattente con l’armatura d’avorio Il dogo è un guerriero: è stato creato per questo, per non avere paura, per affrontare predatori e invasori di qualsiasi dimensione o natura. Il coraggio tuttavia è la precipua qualità del cuore e il dogo ha un cuore generoso e leale poiché i suoi avi erano sì grandi combattenti, ma soprattutto nobili signori fra i cani, valenti e fidatissimi compagni di re. 6

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Aprile 2016

La Razza del mese: Cane Storia

Il dogo argentino è una razza canina molossoide di tipo dogue originario della regione di Córdoba in Argentina. La razza è frutto del lavoro di Antonio Nores Martínez, con la collaborazione del fratello Augustín e del padre Antonio, nei primi decenni del XX secolo. Lo scopo che si erano prefissi era quello di creare un cane adatto alla caza mayor, cioè alla caccia alla grossa selvaggina nell’ambiente delle pampas argentine: puma, pecari, e cinghiali. La base da cui partirono fu il perro de Pelea Cordobès, una razza locale, incrocio di bulldog, bull terrier e mastini, utilizzata per i combattimenti. Per migliorarne le caratteristiche fisiche e affinarne le capacità venatorie il perro de Pelea Cordobès venne incrociato con l’alano, il dogue de Bordeaux, il cane da montagna dei Pirenei, il levriero irlandese ed il pointer. La nuova razza venne fissata verso il 1928, lo standard pubblicato nel 1947, ed il riconoscimento ufficiale giunse nel 1964 per l’Argentina, e nel 1973 a livello internazionale. Inizialmente classificato tra i segugi e cani da pista di sangue, attualmente si trova inserito nel gruppo 2 (molossoidi) dalla Federazione cinofila internazionale. Questa razza faceva parte di quelle elencate nella lista delle razze canine pericolose, che è stata eliminata grazie ad un’ordinanza del 3 marzo 2009.

Carattere In accordo con la sua prestanza fisica, anche il suo carattere è deciso e regale; è tenace e astuto e pienamente consapevole del suo potenziale. È perciò un cane dale rare qualità di equilibrio e affidabilità. La sua struttura statuaria e rigida nasconde un cuore grande e tenero: ama le carezze ed è estremamente

affettuoso con i propri famigliari. È piuttosto diffidente con gli estranei, ma non è mai aggressivo, anzi l’aggressività (quando non indotta e istigata naturalmente!) è considerate un’anomalia da sorvegliare, non certo una caratteristica. Amante dell’aria aperta, ottimo camminatore, il dogo argentino ha grande sicurezza in sé stesso, grande equilibrio, capacità di valutare ogni situazione in modo sereno e agire di conseguenza, con intelligenza. I maschi talvolta hanno un carattere dominante con altri dello stesso sesso. Le femmine sono delle madri molto premurose. Il parto di solito è naturale senza interventi umani. La sua vita media si aggira sui dodici anni.

Com’è fatto

La sua corporatura è di statuaria perfezione, il fisico è marmoreo e il colore è un bianco avorio, unico, tanto che questo stato di potenza incarnata è stato definito divina fortitudo. Il corpo è proporzionato, le armonie che accompagnano l’accarezzarlo con lo sguardo dalla testa, al tronco fin sugli arti sono piacevoli mentre spiccano con maggior evidenza le mascelle, molto solide e robuste. Unico vezzo in questo “gladiatore” è il naso, simpatico, nero e un po’ proteso in avanti, e un muso ben sviluppato in larghezza, leggermente camuso. Le labbra corte devono avere i bordi neri ed aprirsi su una dentatura grande e ben sviluppata. Il dogo compensa la temibile mascella con due occhioni colore bruno scuro, a nocciola, ben separati e bordati di nero: certamente uno sguardo che “cattura”. Luisa Chiap

Testa e muso

Attaccate alte sulla testa, sono ben separate l’una dall’altra per la lunghezza del cranio. L’orecchio naturale è portato pendente e ben adeso contro la parte posteriore delle guance. Quando è in stato di all’erta, possono essere portate semidiritte. Molossoide, la lunghezza del corpo, misurata dalla punta della spalla alla punta della natica, supera circa del 10% l’altezza al garrese. Di colore variabile da bruno scuro a nocciola, gli occhi sono protetti da palpebre con i bordi preferibilmente pigmentati di nero, senza che una depigmentazione parziale sia considerata come un difetto da penalizzare.

Orecchie

Tronco

Occhi

Arti e piedi

Robusti e proporzionati, solidi e vigorosi. Non è tollerato alcun mancinismo o cagnolismo. Attaccata ad altezza media, forma un angolo di 45° con la linea superiore. A forma di sciabola, spessa e lunga, raggiunge il garretto senza superarlo. Pelo uniformemente corto, liscio e morbido al tatto, di una lunghezza approssimativa variabile da 1,5 a 2 cm. Fittezza e spessore variano secondo il clima.

Coda

Mantello

Taglia e peso

Aprile 2016

Di proporzioni medie, la testa dà un’impressione di forza e potenza, senza angoli bruschi né cesellature fini.

Medio grande; altezza 60-65 cm nella femmina, 62-68 cm nel maschio, peso 35-45 kg.

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Razza del mese: Gatto

IL SELKIRK REX il pirata vestito da pelouche Questo tenero gattone porta in se tutti i tratti del suo avventuroso destino: ha l’aspetto e l’atteggiamento docile e rassicurante di un pelouche, ma in lui c’è il sangue dei gatti randagi, che hanno sfidato la sorte e sono sopravvissuti. E c’è anche il sangue del pregiato e regale Persiano e del discendente dei primi gatti sbarcati nel Nuovo Mondo, l’American Shorthair. Anche il suo nome ci riporta a un eroe che ha attraversato gli oceani: Selkirk era infatti il nome del pirata le cui avventure ispirarono il personaggio di Robinson Crusoe di Daniel Defoe. 8

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Aprile 2016

Razza del mese: Gatto Storia La razza è nata per caso nel 1987 negli Stati uniti (“Selkirk” è il nome di una montagna dello Stato del Montana, e “Rex” si riferisce a un gene che provoca anomalie del mantello1) dall’incrocio tra una gatta randagia e un Persiano. Questa gattina era stata lasciata alla società di protezione animali Bozema Humane Society, nello stato del Wyoming. Qui venne notate da Peggy Voorhees che la offre in adozione a Jeri Newman, allevatrice di persiani di Livingstone nel Montana. Il fascino di Miss De Pesto, come viene chiamata la gattina, è tutto nel mantello, gonfio, riccioluto, semilungo e piuttosto ruvido al tatto. Miss De Pesto viene accoppiata al campione persiano Photo Finish of Deekay. Il 4 luglio 1988 nascono 6 cuccioli, 3 dei quali hanno il mantello materno. Uno dei piccolo, il bicolore Oscar Kowalsky, viene quindi accoppiato con la madre, generando così la prima cucciolata interamente Rex. Alla razza viene dato il nome del padrino dell’allevatrice e la selezione continua con l’immissione di sangue British, American shorthair, Exotic e Persiano, razze che trasmettono al Selkirk una struttura più massiccia. Riconosciuta dall’ACFA nel 1990, dal CFA nel 1992 e, nel 1994, anche dal TICA.

Com’è fatto

Carattere Il Selkirk rex ha un carattere mansueto e molto paziente, è un perfetto gatto d’appartamento. Si affeziona a tutte le persone che gli stanno intorno, anche se predilige compagnie poco rumorose data la sua riservatezza e sensibilità. Non è aggressivo; gioca volentieri. Di solito è socievole con i suoi simili e può adattarsi alla convivenza con i cani e i piccoli animali domestici.

Il Selkirk Rex è un gatto di taglia media, muscoloso e squadrato, con testa tonda e occhi grandi. Ha una grossa coda, di media lunghezza e con leggera ondulazione. La sua caratteristica peculiare è il pelo spesso e riccio che lo ricopre. Sono arricciati anche i baffi, le sopracciglia e i pelo interni delle orecchie. Nel manto sono ammessi tutti i colori, compresi quelli di tipo Siamese. Il colore degli occhi è in armonia con il mantello. Luisa Chiap

1 - Il gene Rex è il responsabile del mantello ricciuto del Selkirk ed è dominante, basta perciò che uno solo dei due genitori lo possieda perché circa la metà dei gattini presenti questa caratteristica. Il gene responsabile della pelliccia arricciata del Devon e del Cornish è invece recessivo, entrambi i genitori devono averlo per trasmetterlo ai figli.

Testa e muso

Arrotondata e muso corto.

Orecchie

Sono distanziate e appuntite.

Occhi

Rotondi, grandi e ben distanziati.

Zampe

Le zampe sono di media lunghezza e muscolose, i piedi spessi e solidi.

Coda

Piuttosto spessa,si assottiglia verso l’estremità.

Mantello

Deve essere coperto da riccioli (poco dopo la nascita i piccoli avere il pelo arruffato), il pelo è folto e morbido.

Colori

Sono ammessi tutti i colori e i disegni.

Aprile 2016

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possono

psicologia e comunicazione

LA CACCIA

La caccia, in un lontano passato veniva praticata per poter sopravvivere, e lo è tutt’ora, presso quei gruppi etnici che la nostra società “moderna” considera primitivi. L’animale vive la sua vita libera fino a che un altro animale non umano o un animale umano non ne spezzi l’esistenza. Ma oggi, qual è il motivo per cui i molti imbracciano un fucile e vanno alla ricerca di un altro essere vivente per ucciderlo? Non certo per potersi sfamare! Nella nostra società “civile”, nel terzo Millennio, la caccia non è ciò che fa la differenza tra la vita e la morte, nessun cacciatore, infatti, vi dirà che uccide per necessità; qualcuno definisce la caccia “uno sport”, altri la chiamano “divertimento”, altri ancora “hobby”, oppure “passione” o qualcosa che “ce l’hai nel sangue” o ancora ciò che fa di un uomo (RICORDO CHE TRA I CACCIATORI CI SONO DIVERSE DONNE) un vero uomo. Probabilmente si tratta del permanere nel DNA umano di frammenti di un retaggio di un lontano passato. Però l’essere umano si definisce “sapiens”, si vanta di avere un cervello che gli consente di ragionare, di capire, di valutare... Indubbiamente, i patiti della caccia che, al solo vedere un animale non riescono a pensare ad altro che ad uccidere, non dimostrano di avere grandi

capacità di ragionamento... ma, dimostrano, senza alcuna ombra di dubbio, di non essersi mai evoluti dai tempi preistorici, di essere unicamente rozzi, istintivi, distruttivi, fini a se stessi. Fa rabbrividire ascoltare dalla loro viva voce o leggere i resoconti delle loro procedure venatorie, e più ancora quando esprimono un’incondizionata ammirazione per la bellezza dell’animale a cui stanno per togliere la vita, bellezza che un attimo dopo distruggono con una o più fucilate. Queste persone sono talmente assorbite dalla loro inutile quanto cruenta e nociva “passione” da avere ottenebrata qualsiasi capacità di giudizio. I cacciatori dicono che la bellezza di questa loro “disciplina” è l’amore per la natura, la conoscenza dell’animale selvatico, la profonda conoscenza della sua etologia e biologia, che li porta ad avere una tale confidenza da avvicinarsi tanto da poterli cacciare... possono continuare a fare questo, imbracciando la macchina fotografica al posto di un’arma da fuoco, a prova della loro capacità e conoscenza. Da tenere presente anche l’aspetto che molti esercitano la caccia con l’ausilio di cani: siano essi da traccia, da ferma, da riporto, da seguito, o di uccelli rapaci (e possiamo valutare davvero queste due tipologie di animali sullo stesso piano?) e, a fianco della domesticazio-

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ne del cane per il quale la vita accanto all’umano è ormai radicata da millenni, possiamo davvero considerare dignitosa la vita di uccelli allevati o detenuti per la disciplina della falconeria? Questi animali dovrebbero essere compa-

psicologia e comunicazione gni “utilizzati” dall’essere umano per le loro doti innate e insostituibili, ma, spesso, sono solo strumenti e, anche per loro, come per l’animale cacciato non c’è il rispetto e la dignità della vita. Chi ama sparare a qualcosa che “si muove”, perché invece di abbattere un animale non pratica lo sport (questo è uno sport) del tiro al volo, così tira giù solo degli insensibili piattelli di terracotta? Ci vuole abilità e precisione in questo sport, il divertimento è assicurato, non verrà ammazzato nessuno e si farà rientro a casa con l’animo sereno e in pace con il mondo poiché nessuno avrà sofferto. Laura Monteneri Volontaria Enpa presso il Rifugio del Cane di Udine

Questione di fiuto!

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News prodotti

NEWS DAL MONDO PET DENTAFLEX PEDIGREE

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COSEQUIN ULTRA è un mangime complementare per cani con problemi articolari, ideato specificamente per supportare la corretta funzionalità articolare grazie ad una formulazione esclusiva per uso veterinario che contiene l’associazione di glucosamina cloridrato, condroitin solfato a basso peso molecolare, Avocado/Soybean Unsaponifiables (ASU) e Hyal-Joint DS (HA). Condroitin solfato e glucosamina aiutano a rallentare la degenerazione cartilaginea. Hyal-Joint DS (HA), grazie al suo contenuto in Acido Ialuronico, contribuisce al corretto mantenimento del liquido sinoviale, essenziale per recuperare la mobilità articolare. ASU è una frazione insaponificabile di oli di avocado e di soia in grado di controllare l’attività dei mediatori pro-infiammatori in molti tessuti articolari.

Per tutti coloro che credono in una dieta assolutamente priva di materie prime d’origine animale, SANYpet ha realizzato una Linea FORZA10 Bio 100% Vegetale. Dal nostro team di veterinari e dall’esperienza clinica, i cani dimostrano, su breve e su lungo periodo, di “vivere” la dieta vegetariana in un ottimo equilibrio psico-fisico, grazie alla salubrità di queste diete, totalmente prive di quella tossicità data dai residui farmacologici presenti nelle carni di animali allevati col sistema intensivo, identificati da SANYpet come una delle principali cause dei più comuni disturbi che affliggono i nostri pet. La Linea Vegetal Bio viene prodotta nel nostro stabilimento certificato per i prodotti biologici. Le materie prime sono di alta qualità, controllate e certificate al fine di garantire un’alimentazione sana, equilibrata e completa. Questa linea innovativa permette ai cani di raggiungere e mantenere uno stato di salute e benessere con gusto ma senza l’apporto di carne, pesce o altri alimenti di origine animale. La Linea Vegetal Bio è certificata VEGAN OK.

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Dog Mobility è il carrello ideale per cani con difficoltà motoria e risolve diversi problemi di mobilità. ll carrello Dog Mobility ha il telaio in alluminio, leggero e regolabile. Il sostegno anteriore è in morbido neoprene per garantire un comfort migliore. E’ facile da regolare in altezza sia in lunghezza. Il cane può utilizzare il carrello per camminata assistita o con un supporto per l’appoggio delle zampe posteriori. E’ disponibile in varie misure.

Aprile 2016

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Vita da Gatti

PRIMI GIORNI DA MAMMA il punto di vista felino

I gattini cominciano a succhiare il latte da una a due ore dopo la nascita. Sarà bene offrirle un po’ d’acqua fresca da bere. Nei primi giorni seguenti il parto la gatta respira velocemente, è agitata e può essere aggressiva, soprattutto nei confronti dei gatti maschi (di solito mai con gli umani, a meno che non senta minacciata l’incolumità dei propri gattini): questo effetto è amplificato dall’ormone ossitocina, prodotto durante il parto e l’allattamento. E’ abbastanza frequente che la gatta dopo qualche giorno cerchi di spostare i gattini, a volte le gatte non si sentono sicure e preferiscono cambiare più volte giaciglio, soprattutto se si sentono disturbate. La gatta si sdraia sul fianco in modo da rendere accessibili le mammelle. Le prime poppate del gattino non gli apportano latte ma il colostro, che ha un aspetto e una composizione diversi da quelli del latte e soprattutto contiene numerosi anticorpi che il gattino è in grado di assorbire a dosi massicce durante le prime 16 ore di vita. Sono proprio tali anticorpi che lo proteggeranno dalle infezioni per un periodo che va da pochi giorni a qualche settimana. Dopo qualche giorno, attaccandosi alla mammella, il gattino riceverà invece del latte. Il latte di gatta è comunque sempre ricco di anticorpi. Quando il gattino non ha potuto ricevere il colostro materno, se possibile è bene somministrargli del latte di gatta nelle prime 16 ore di vita (farlo adottare da una gatta disponibile), per permettergli di acquisire gli anticorpi, anche se il colostro è sempre preferibile poiché, oltre agli anticorpi, contiene altri elementi assenti nel latte. Un gattino che non riceve il colostro e/o il latte materno per un tempo sufficiente, può andare incontro a gravi infezioni e/o squilibri immunitari. Nel corso delle prime 48 ore, la gatta non lascia i suoi piccoli. Questi succhiano frequentemente, all’incirca ogni 20 minuti e ingeriscono dai 2 ai 3 ml circa di latte alla volta. Il peso dei gattini aumenta molto rapidamente (dovrebbe raddoppiare in 7 giorni). Dopo ogni sessione di allattamento la gatta lecca i gattini, con particolare attenzione alla loro regione ano-genitale. La consumazione di un pasto, insieme alla

stimolazione della lingua materna, induce i gattini ad eliminare urina e feci, che vengono mangiate dalla madre. All’inizio i gattini non si muovono molto e i loro occhi sono chiusi. Aprono gli occhi fra il decimo e il quattordicesimo giorno. Quando hanno all’incirca 3 settimane, i gattini iniziano ad esplorare e imparano rapidamente a fare i propri bisogni fuori dal nido. Se i gattini vengono esposti a cibi solidi, proveranno ad ingerirli. Gradualmente, il consumo di cibi solidi prolunga il tempo intercorso fra sessioni di allattamento. Lo svezzamento è in genere completo da 2 mesi, 2 mesi e mezzo dalla nascita. Tuttavia i gattini tendono a cercare di succhiare il latte anche per mesi dopo lo svezzamento, più per scopi emotivi e ludici che per motivi alimentari, finchè la gatta ad un certo punto li respinge. Il mantenimento e la secrezione del latte dipendono dalla stimolazione delle mammelle durante l’allattamento. Bisogna fare molta attenzione se sono presenti dei gatti maschi interi (non castrati) nei paraggi: durante la fase di allattamento il maschio può uccidere i gattini per anticipare il ritorno in calore della gatta, in quanto l’estro ricompare generalmente 4 settimane dopo il parto, proprio quando la gatta sta ancora allattando. Particolarità Nei primi giorni di vita i gattini bevono, prima del latte vero e proprio, il colostro, un liquido molto denso e ricco di proteine, di grassi, di minerali e di anticorpi, indispensabile non solo a garantire la loro rapida crescita ma anche la protezione dalle malattie, dato che i neonati non hanno ancora un sistema immunitario sviluppato in modo completo. Solo dopo quattro o cinque giorni il colostro diventa latte vero e proprio. Un’alimentazione adeguata è la condizione indispensabile per consentire alla gatta di poter allattare i suoi cuccioli: dovrà mangiare più volte al giorno (4 o 5 volte) cibi ricchi di proteine (vanno bene gli alimenti industriali oltre a uova, formaggio, carne o latte per gatti), ai quali possono essere

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associati integratori alimentari di calciofosforo, magnesio, e vitamina C. Tuttavia possono verificarsi situazioni in cui la gatta non è più in grado di allattare i suoi micini: può, infatti, accadere che non abbia abbastanza latte per tutti i suoi piccoli, o essere colpita da mastite (infezione batterica da streptococchi o stafilococchi alle mammelle) o, nei casi più estremi, rendere orfani i suoi cuccioli. In questi casi, se i gattini hanno almeno tre settimane, si potrà procedere allo svezzamento, ma se sono più piccoli occorrerà ricorrere al latte artificiale, disponibile in commercio. Ha le stesse qualità nutritive del latte di mamma gatta e verrà somministrato ai micini con appositi biberon per l’allattamento dei cuccioli di gatto. In caso di gattini orfani dobbiamo garantire loro le stesse cure che avrebbero ricevuto dalla loro mamma: oltre ad alimentarli con il latte artificiale, dobbiamo tenerli al caldo il più possibile (si possono usare stufette o lampade a infrarossi come sorgenti di calore), dato che il raffreddamento è la causa principale della mortalità dei gattini, e assicurare loro l’igiene (la madre li avrebbe puliti durante la crescita), avendo cura di pulire loro la pancia e i genitali dopo ogni poppata. Luisa Chiap

Vita da Cani

PRIMI GIORNI DA MAMMA il punto di vista canino

Una volta espletato il parto, inizia la fase dell’allattamento dei cuccioli che durerà circa 2 mesi, anche se dopo 20-25 giorni è bene iniziare a svezzare i cuccioli integrando il latte materno con frullati di carne, macinato dopo qualche giorno e croccantini per cuccioli in seguito. Durante i primi giorni di allattamento può essere utile somministrare dei medicinali alla cagna, dopo aver consultato il veterinario, perchè l’utero elimini tutti i residui placentari e si “ripulisca” in modo da tornare nello stato in cui era prima della gravidanza. Questa fase, in cui l’utero torna alle dimensioni originali, dura circa 15-20 giorni ed è detta lochiazione ed è caratterizzata dalla perdita di liquidi scuri non maleodoranti (se maleodoranti consultare il veterinario). Talvolta tuttavia le perdite possono proseguire addirittura per 30 giorni: in ogni caso la cagna non deve mai manifestare sintomi come abbattimento, anoressia o febbre. Bisogna tenere presente che dopo il parto, la cagna ha un fabbisogno nutritivo che aumenta molto e che è in relazione al numero di cuccioli che deve sfamare. Nella prima settimana dopo il parto un raddoppiamento della razione di cibo è sufficiente. Nel corso delle settimane successive di allattamento, la dose di cibo della femmina deve essere aumentata progressivamente sino a raggiungere il triplo del suo valore normale: la lattazione raggiunge, infatti, il suo massimo tra la terza e la quinta settimana dopo il parto. Il cibo deve essere offerto in abbondanza e risultare sempre disponibile. Inoltre è importantissimo che ci sia sempre a disposizione una buona dose di acqua fresca. Per l’alimentazione si utilizzeranno alimenti estremamente energetici, proteinici e contemporaneamente ricchi di materie grasse, allo scopo di non far perdere all’animale più del 10% del suo peso. È importante che non manchi nell’alimentazione un apporto di calcio e fosforo di tre volte maggiore di quello usuale. La caren-

za di calcio può infatti provocare un serio problema di salute che si potrebbe manifestare anche tre o quattro settimane dopo il parto: l’eclampsia (detta anche tetania o ipocalcemia puerperale). I sintomi sono: immobilità, agitazione e tremore, difficoltà respiratorie. In tal caso è necessario chiamare al più presto il veterinario che, fatta la diagnosi, somministrerà un trattamento a base di calcio. È consigliabile tenere sotto controllo il peso della cagna per accertarsi che non dimagrisca troppo e verificare che i cuccioli crescano bene e siano nutriti a sufficienza. La cagna, se in buona salute, dovrebbe allattare i cagnolini fino a quando vuole. A partire dalla sesta settimana la secrezione lattea incomincia a diminuire spontaneamente. I cuccioli cominceranno a mostrare interesse per il cibo di cui si nutre la mamma. Se i cagnolini iniziano a svezzarsi normalmente, la razione consumata dalla madre comincerà a diminuire e man mano aumenterà quella destinata alla prole. Se invece accade che dopo il parto la femmina non abbia latte sufficiente per tutti i suoi cuccioli, si possono affidare i piccoli a una balia, oppure sostituire il latte materno con del latte artificiale. In quest’ultimo caso bisogna prestare attenzione al tipo di latte: il latte vaccino infatti differisce notevolmente da quello di mamma cane e l’alta percentuale di lattosio contenuto tende a provocare diarree nei piccoli. Sarà inoltre necessario integrare l’alimento con proteine, grassi e minerali per evitare carenze nell’accrescimento. Per aiutare la madre intorno al ventunesimo - venticinquesimo giorno si inizia a svezzare i cuccioli usando frullati di carne fatti in casa oppure omogeneizzati sempre meno diluiti nel latte e sempre più concentrati, fino a raggiungere nel giro massimo di una settimana a poter servire ai cuccioli dei pastoncini di carne macinata. Questi pasti vanno serviti in quantità sempre più abbondante, con una ciotolina bassa ogni 4 cuccioli in modo da integrare il lat-

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te materno con una fonte proteica esterna. Solo a questo punto inizieremo a trovare le prime feci dei cuccioli che la madre non pulisce più: la loro consistenza ci sarà di aiuto per farci capire se il latte che noi integriamo quotidianamente è in quantità eccessiva (feci diarroiche) o meno. Nel giro di pochi giorni ancora, la carne macinata può essere sostituita da croccantini per cuccioli sempre somministrati almeno tre volte al dì. Intorno al trentesimo - trentacinquesimo giorno saranno raccolte le feci e portate dal veterinario affinchè siano ricercati eventuali parassiti intestinali. La sverminatura, se necessaria, si effettuerà a questo punto. Il primo vaccino e l’applicazione del microchip, avvengono dopo il quarantacinquesimo - cinquantesimo giorno di vita del cucciolo, previo controllo delle feci per verificare che effettivamente non ci siano più parassiti intestinali a minare la salute del cucciolo. A questo punto la madre evita il più possibile i cuccioli anche perchè i primi denti spuntati in bocca ai cuccioli feriscono le mammelle della mamma che può manifestare insofferenza, dolore e talvolta ferite ai capezzoli: è giunto il momento di allontanare i cuccioli dalla madre, ognuno per la sua strada nella nuova avventura della vita. Ai nuovi proprietari si consegna cucciolo, libretto delle vaccinazioni e documentazione relativa al microchip. Particolarità Per quanto riguarda i cuccioli un discorso a parte va fatto per quei cani che nello standard di razza prevedono la caudotomia, cioè il taglio della coda. Prima questa pratica viene fatta meglio è: consigliamo perciò di intervenire il secondo giorno di vita e mai dopo il settimo. Verso il settimo giorno tutti i cuccioli perdono il cordone ombelicale, mentre verso il decimo-dodicesimo giorno aprono gli occhi. Luisa Chiap

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Psicologia e comunicazione

GLI MANCA SOLO LA PAROLA

“Quando si va oltre il rapporto padrone-animale, tutto diviene più autentico. Il ruolo di padroni – sempre fuori luogo – impedisce la conoscenza e l’accoglienza dell’altro, umano e non umano. […] Gli animali sono in realtà più di quanto sembrano, sentono e si comportano in modo sorprendente. L’etologia, lo studio del comportamento animale, si fonda sulla persuasione che gli animali parlino.” Sono queste le parole di un teologo, Luigi Lorenzetti (docente di teologia morale allo Studio teologico S. Antonio di Bologna affiliato alla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna e all’Istituto superiore di scienze di Trento). Léon Bloy avvertiva che “non si bada bene al fatto che le bestie sono altrettanto misteriose dell’uomo e si ignora assolutamente che la loro storia è una scrittura per immagini, in cui risiede il segreto divino. Ma non si è presentato ancora nessun genio per decifrare l’alfabeto simbolico della creazione”. Vero, anche se dobbiamo riconoscere numerose attenuanti a questo rimprovero, al santo che compose il Cantico delle creature: Francesco aveva compreso infatti che la contemplazione del disegno creatore offre la chiave per entrare in simpatia con tutte le creature. Tornando ai misteri del nostro imperfetto cervello potremo dire che la nostra mente, troppo avezza alla fonazione e all’articolazione di messaggi significanti ha “dimenticato” come si fa a “parlare” senza parole, attraverso quel sentire che diventa chiaro nella comunione delle anime e che gli studiosi chiamano “attaccamento”. È un fenomeno che conoscono bene tutte le madri, alcune culture che praticavano questo tipo di comunicazione come gli aborigeni australiani e tutti coloro fra noi che hanno

la fortuna di avere un vero amico animale. Questo tipo di linguaggio, che forse c’entra qualcosa con la telepatia (che, ricordiamolo, deriva dal greco, tèle ‘lontano’ e π, pàtheia ‘sentimento’), è una profonda forma di “sentire” riconosciuto da quella parte della mente arcana laddove nasce l’inconscio, laddove vengono percepiti i miti e le fiabe, laddove alberga il sogno1, laddove la nostra mente ritrova i simboli costitutivi e fondanti del proprio esistere, là insomma dove si conserva la porzione più arcaica del nostro cervello, quella parte che abbiamo in comune con tutte le creature viventi ed è a loro strettamente e inscindibilmente connessa. Nelle fiabe, in cui sono nascoste in piena vista, numerose verità dell’essere umano, solo i Re e gli Eroi sono in grado di parlare con gli animali, poiché è assolutamente sicuro che gli animali parlano e ci commiserano ma noi non siamo capaci di ascoltarli (e non l’inverso!) e questo perché solo i Re e gli Eroi possiedono l’intelligenza del cuore e sono capaci di “vedere” oltre gli ostacoli della mente.

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Luisa Chiap

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Le indagini dell’ispettore Miky

IL RISVEGLIO DELL’ORSO BRUNO

Finalmente nel Bosco è arrivata la primavera, i fiori sbocciano in gran quantità e il loro spettacolo da sempre incanta quel tenebroso romanticone dell’Ispettore Miky. A Miky inoltre piace quando il clima va verso il caldo, sorseggiare il suo caffè in veranda ascoltando i discorsi degli uccellini che felici insegnano a volare ai loro piccoli e, all’imbrunire, osservare il comparire di miriadi di stelle. Ma c’è un’altra cosa che il nostro ispettore ama molto della primavera: ritrovare il suo grande amico orso Bruno. Ogni anno, infatti, all’avvicinarsi dell’equinozio (che avviene sempre intorno al 21 marzo e si chiama così perché le ore di luce sono pari alle ore di buio, n.d.r.), prima di rientrare a casa per la cena, Miky si posiziona davanti alla casa di Bruno, sperando di trovarlo sveglio dal letargo. Bruno e Miky si conoscono da molti anni, da quando frequentavano la scuola in città e fu proprio in quel periodo che diventarono amici. Anche stasera, come da un po’ di sere, Miky passa per la casa di Bruno speranzoso di poter riabbracciare il suo amico. Il clima è ancora un po’ fresco, per cui non sa se lo ritroverà già in piedi... ma, girando la curva che porta alla casa dell’amico, l’ispettore nota una luce in cucina. I casi sono due: o si tratta di un ladro, tonto peraltro, o Bruno è sveglio. Un leggero bussare alla porta ed è subito festa!!! Bruno non solo è sveglio ma è anche in ottima forma ed invita subito Miky ad entrare a bere qualcosa. “Come va, amico mio?” chiede Bruno: “Bene! Finalmente ti sei svegliato Bruno, ho da dirti tante cose, sapessi...” risponde Miky. “Che ne diresti di passare per cena domani? Anche la mia

signora sarebbe felice di vederti, e potrebbe farti quel dolce al miele che ami tanto! Ti va?” A Bruno naturalmente stanno brillando gli occhi dalla gioia. La sera dopo, a casa di Miky, ritroviamo i due amici a parlottare in veranda, sorseggiando un buon caffè. “Ti ricordi quando eravamo in città, quante ne abbiamo fatte?” ricorda Bruno. “ Si, certo che me lo ricordo... e quanti pericoli scampati anche!!” Incalzò Miky. “E quella volta del furto del treno, te lo ricordi? Stavamo tornando al Bosco per le vacanze estive quando...”. La stazione ferroviaria della città brulicava di gente e Miky e Bruno, due giovanotti dalle belle speranze, stavano per prendere il treno che li avrebbe riportati a casa dopo un anno di scuola. “Bruno! Qui, vieni qui! Ho trovato due posti! Dai che forse non facciamo il viaggio in piedi come sempre!” Gridò Miky all’amico dal finestrino. Gli scompartimenti erano zeppi e tutti erano indaffarati prima della partenza, chi a sistemare i bagagli, chi a salutare i parenti, alcuni a chiacchierare tra loro. Fu solo dopo due ore da che il treno fu partito che si sentì un urlo “Aiuto!!!!! Al ladro, al ladro!”. Naturalmente a quel tempo l’ispettore Miky era solamente Miky ma già un piccolo tarlo investigativo albergava in lui. Si fece largo tra la folla e riuscì a sentire la contessa De Volpis che lamentava la sparizione della sua preziosa collana. Ora, dovete sapere che sin da ragazzo Miky dimostrò di avere una buona memoria e il nome della contessa non gli suonava del tutto nuovo. Ad ogni modo, cominciò a pensare a come potevano essersi svolti i fatti e ne parlò con Bruno. “Sicuramente il ladro non è potuto scendere dal treno, ma chi mai avrebbe potuto osare tanto in un ambiente ristretto come il vagone di un treno, non lo trovi strano, Bruno?” L’orso, che stava placidamente dormicchiando incurante di quello che gli succedeva intorno, rispose “Boh... no, se i due sono d’accordo…” “Ma che stai dicendo? d’accordo?” Miky disse incredulo “Già… vero... se la contessa avesse qualche tornaconto a far credere che qualcuno le ha rubato la collana, certo, potrebbe essere, magari per poter riscuotere l’assicurazione ed ottenere così capra e cavoli, per esempio”. La mente di Miky andava a mille e si ricordò di aver letto qualcosa a riguardo della contessa De Volpis e la sua mania di giocarsi cospicue cifre al gioco d’azzardo. Ma chi, chi potrebbe essere il complice eventuale della contessa? In quel preciso istante si ricordò

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di aver notato la presenza di un frate nello scompartimento della contessa, ma il frate aveva qualcosa di strano. Sul momento Miky non ci aveva dato peso ma il frate non calzava sandali come tutti, ma scarpe da ginnastica. In quell’istante il treno stava rallentando per una curva pericolosa: istintivamente Miky si sporse dal finestrino per notare il finto frate che stava tentando di scendere dal treno. Sicuramente aveva con sé la collana e, se fosse riuscito a scappare, nessuno avrebbe potuto scoprire l’inganno. Miky invano cercò di correre per fermare il finto frate ma se non si fosse sporta al volo la manona di Bruno, sicuramente non ce l’avrebbe fatta. Il birbante fu perquisito dalla polizia ferroviaria e la collana fu naturalmente ritrovata. I due furono condotti in carcere in attesa di processo. Dai giornali Miky seppe poi che la contessa non era una novellina per questi giochetti con la legge. Il nostro futuro ispettore aveva visto giusto e il suo amico Bruno lo aveva aiutato a dovere. “Amico, quella fu solo una delle tante avventure di quando eravamo un po’ più giovani, vero?” “Ah sì, proprio vero!” La signora Miky dalla cucina guarda i due amici ridere amabilmente, in una tiepida serata di primavera, parlare fitto fitto di tutto e di niente come se non ci fosse mai stato un inverno e pensa che sì, l’amicizia, quella vera, è uno dei grandi piaceri della vita. “Miky, a proposito” chiede l’orso “Il sindaco La Talpa si è calmato o ti tedia ancora?” Un tonfo sordo e Miky cade dalla sedia.

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- Udine: Almo Nature Day

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Sabato 23

- Udine: Hill’s Day + Mush Barf Day - Buttrio: Frontline Day - Gemona: Almo Nature Day

Venerdì 13

- Udine: Exclusion Day

Venerdì 29

Sabato 14

- Udine: Gemma Day

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Sabato 30

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Click La Bacheca Click del MikyMouse Magazine, vi aspetta con immagini divertenti o semplicemente uniche, così come sono i vostri fidati amici. ps: cari amichetti pelosi e non, dite ai vostri padroncini di farvi tante foto, in modo da farvi ammirare dagli altri amici che leggono il MikyMouse Magazine. Invia le foto con una piccola descrizione o saluto a: magazine@mikymouse.it

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NUMERI UTILI Anagrafe canina e ufficio tutela animali domestici comune di Udine 0432/271931 Ordine dei medici veterinari provincia di Udine 0432/501466 Enpa Rifugio del cane via Gonars 42 mail: udine@enpa.org - tel: 0432/522263 Fauna selvatica: provincia di Udine Servizio risorse naturalistiche 0432/279822 Fauna selvatica in difficoltà: servizio vigilanza faunistica della provincia di Udine 800.961969 ALTRI CANILI FVG Canile comprensoriale Comunità collinare 0432-801288 Rive d’Arcano 0432-955160 Il Girasole Protetto 0431-60375 (canile convenzionato con il comune di Udine) Canile comprensoriale della Carnia Tolmezzo 0433-44253 Rifugio di Villotta di Chions 0434-630420 ALTRE ASSOCIAZIONI Dingo 339-4231606 Amici della Terra 0432-479481 Amico Gatto 0432-510258 Animali di città 0432-486004 Cagnetta amica 0432-478974 LAC - Lega abolizione caccia 338-1980127 LAV - Lega Anti Vivisezione 0434-41368 340-8322628 Wwf Sezione regionale Friuli Venezia Giulia 040-360551 0432-502275 ASS6 Servizio veterinario 0434-369830 0434-369834 / 0434-369833 / 0434-369832 Sterilizzazioni a basso costo 0434-630420 / 335-7054488 INFORMAZIONI Per denunce, maltrattamenti e abbandoni Polizia municipale del proprio comune Carabinieri Per recupero animali vaganti o feriti Polizia municipale del proprio comune Settore veterinario Ass competente per territorio 118 Per segnalazione e censimento colonie feline Polizia municipale del proprio comune settore veterinario Ass competente per territorio Per reperibilità veterinari Ass 118

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