4 ‘19 Un passo avanti verso nuovi obiettivi Editoriale a cura di Oscar Pittini
“Rilanciare l’edilizia è un’esigenza del Paese!” Intervista a Gabriele Buia,
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Presidente ANCE
L’arte di Banksy al MUDEC di Milano Intervista al curatore della mostra, Gianni Mercurio
Banche italiane e banche europee. NPL a confronto Intervista ad Ernesto Paolillo
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Editoriale
EDITORIALE di Oscar Pittini
Un passo avanti verso nuovi obiettivi S
ono passati diversi anni da quando decisi di fondare il gruppo Héra. In questo arco di tempo il mercato immobiliare ha subìto più volte battute d’arresto. Con l’avvento della crisi ed e il conseguente aumento di crediti deteriorati in capo alle banche, abbiamo cercato di adeguarci al mutamento del mercato scorgendo proprio nella crisi un’opportunità. Da agenzia immobiliare di immobili di lusso abbiamo voluto puntare ad un traguardo più ampio ed ambizioso: diventare uno dei principali player specializzati nella valorizzazione di asset immobiliari sottostanti a debiti non performing, che oggi rappresentano ben il 35% di tutti gli NPL. Le cessioni massive dei crediti deteriorati effettuate dagli istituti di credito negli ultimi 5 anni hanno consentito a molti fondi di affermarsi in Italia ma allo stesso tempo hanno fatto emergere la necessità di doversi strutturare per poter gestire in modo efficace ed efficiente questi crediti. È da questi cambiamenti che nasce la necessità di un riposizionamento del nostro marchio, che meglio identifichi ciò che oggi siamo diventati e ciò che miriamo a diventare. Il nostro obiettivo è quello di poter essere riconosciuti nel mercato come il miglior partner in grado di massimizzare il recupero di valore per le transazioni immobiliari
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complesse in situazioni Utp e Npl. Un lungo lavoro che da anni realizziamo seguendo in house tutte le fasi di analisi, valutazione, esecuzione e controllo dei deal, grazie a consolidate competenze interdisciplinari in ambito real estate, finance, legal e fiscale. Nel nostro ruolo principale di advisor degli istituti bancari nella valorizzazione di asset sottostanti a crediti non performing – che ci ha visti, in alcune iniziative, anche protagonisti in qualità di investitori – ci siamo sempre distinti per la velocità di analisi ed execution e la flessibilità del nostro intervento. A testimonianza dell’attenzione che dedichiamo al cliente, l’approccio che da sempre ci contraddistingue è quello di trovare soluzioni tailor made, di natura “sartoriale”, pensate e cucite su ogni singolo deal. Oggi oltre a questo vogliamo, con il lancio di un nuovo fondo dedicato all’acquisto di single name Utp & NPl, allargare la nostra offerta agli attori principali del mercato rappresentati dagli istituti di credito e dai fondi/servicers. Il nostro nuovo logo e il pay off (One Step Ahead), studiati dalla società di comunicazione E-Comunicare, vogliono esprimere la solidità delle nostre competenze, il desiderio di crescita e di spinta verso l’alto, la nostra forte base interna e la ferma volontà di essere sempre motore del cambiamento per trovare non semplici soluzioni ma “la soluzione” che vesta perfettamente il deal oggetto di analisi. Guardiamo al futuro con l’obiettivo di acquisire competenze e skills anche in altri settori diversi dal real estate, per affermarci come player globale leader nel mondo degli NPE. Sempre “un passo avanti”. “One Step Ahead”.
English Version
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Oscar Pittini, Presidente Héra Holding SpA Oscar Pittini, President Héra Holding SpA
One step ahead towards new goals
It’s been several years since I decided to found the Héra group. Over this period the real estate market has suffered several setbacks. With the advent of the crisis and the consequent increase of banks non performing loans, we have tried to follow the market changes, seeing an opportunity in the crisis. As a luxury real estate agency we had the ambition to achieve an higher goal: become one of the main players specialized in the valorization of real estate assets underlying non-performing debts that today account for 35% of all NPLs. The massive transfer of non-performing loans made by credit institutions in the last 5 years have allowed many funds to establish themselves in Italy but at the same time have showed the need to have a structure in order to manage efficiently these credits. This is why our brand today needs a repositioning which better identifies what we have become today and what we aim to become. Our goal is to be recognized in the market as the best partner able to maximize the recovery of value for complex real estate transactions in Utp and Npl situations. A long work that we have been doing for years following, totally in-house, all phases of analysis, evaluation, execution and control of deals, thanks to consolidated interdisciplinary skills in real estate, finance, legal and tax. In our main role of advisor of banking institutions in the valuation of assets underlying non-performing loans - in some initiatives we were also investors - we have always excelled for the speed of analysis and execution and the flexibility of our intervention. As evidence of the attention we dedicate to the customer, our distinguishing approach is that we always find tailor-made solutions, conceived and studied on every single deal. Today besides this, with the launch of a new fund dedicated to the purchase of single name Utp & NPl, we want to extend our offer to the main players in the market represented by banks and funds/servicers. Our new logo and pay off (One Step Ahead), designed by the company E-Comunicare, want to express the solidity of our
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skills, the desire for growth and un upward push, our strong base and the desire to be always the engine of change to find not simply solutions but “the solution”; that perfectly suits the deal being analyzed. We look to the future with the aim of acquiring skills also in other sectors, to establish ourselves as a leading global player in the world of NPE. Always “one step forward”. “One Step Ahead”.
Il nuovo logo e pay off di Héra Holding SpA The new logo and pay off of Héra Holding SpA
Sommario
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Sommario Summary
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Editoriale pg. 04
Un passo avanti verso nuovi obiettivi
Finance pg. 8
One step aheard towards new goals
pg. 12
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NPL & UTP... ancora molto da fare NPL & UTP... Still a lot to do!
“Rilanciale l’edilizia è un’esigenza del Paese!” “Restarting construction is a need for the country!”
pg. 16
Banche italiane e banche europee a confronto Italian banks and European banks. NPL in comparison
pg. 18
Banche, la pulizia dei conti è a buon punto Banks cleaning accounts is well under way
Leisure pg. 22
ParmaGreen, un vero esempio di valorizzazione di un asset Non -Performing ParmaGreen, a true example of
the valorization of a Non-Performing asset
pg. 30
L’arte di Banksy al MUDEC di Milano The Art of Banksy at MUDEC museum in Milan
pg. 38
Tutta la qualità dell’abitare al MADE EXPO 2019 All the quality of living at MADE EXPO 2019
pg. 46
Next. Il futuro del trasporto urbano Next. The future of urban transportation
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PLEASURE - N. 4/2019
Redazione Editorial Staff
Hera Holding SpA
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Direttore Director
Oscar Pittini President of Héra Holding SpA
Direttore Responsabile Editor in Chief
Carlotta Spera
Art Director, Impaginazione
CURIOSITÀ
Art Director, Layout
Francesca Bollani
Ha collaborato With the collaboration of
Luigi Dell’Olio
Distribuzione
Real Estate
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Stampa Print
Arti Grafiche Larovere Srl via Empedocle 1 - Milano (MI) - Italy +3902 25714334
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Registrazione Registration
al Tribunale di Milano n. 224 del 09/09/2016 per conto dell’editore Agenzia Immobiliare Milanese Srl in liquidazione at the Court of Milano n. 224 of 09/09/2016 on behalf of the publisher Agenzia Immobiliare Milanese Srl in liquidazione
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Finance
di Paolo Zago
NPL & UTP… ancora molto da fare! E
’ indubbio che dal 2015, anno nel quale si è registrato il picco del valore degli NPE1 pari a 341 Miliardi di Euro, ad oggi molto è stato fatto tanto che nel Q3 del 2018 tale grandezza si è ridotta a 211 Miliardi , pari a -38%. Il risultato ottenuto è sicuramente importante soprattutto se si tiene conto che l’arco temporale è stato di soli 3 anni.
Changes in NPE volumes (Net)
Changes in NPE volumes (Gross)
Con altrettanta oggettività occorre riconoscere che tale riduzione è stata originata principalmente da fattori esogeni che hanno stimolato il mercato delle cessioni:
Se, invece, si analizza il dato “netto” ossia togliendo l’importo degli accantonamenti , la riduzione è stata ancora più marcata, intorno al 50% per il totale NPE, addirittura del 55% considerando solo gli NPL.
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1. Pressione della banca centrale europea per il rispetto dei requisiti patrimoniali (stress test ratios) che comporta la riduzione degli NPE. Anche il recente addendum che prevede l’accantonamento del 100% del credito NPE in 2 o 7 anni a seconda che si tratti rispettivamente di esposizioni unsecured o secured è un chiaro segno di continuità nella logica di derisking richiesta alle banche 2. First Time Adoption (FTA) a partire dal bilancio 2018 dell’IFRS9 che prevede che le perdite derivanti dagli accantonamenti anche su crediti che potrebbero deteriorarsi in futuro vadano direttamente a Stato
Per NPE si intende la somma di Non Performing Loans (le “sofferenze”) , Unlikely to Pay (gli “incagli) e Past Due
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Patrimoniale senza passare dal Conto Economico 3. Utilizzo delle garanzie di stato (GACS) a supporto delle cessioni. La possibilità di utilizzo delle GACS è stata prorogata fino a marzo 2019. Questi fattori esogeni hanno sicuramente spinto gli istituti di credito a cedere i crediti NPE creando un mercato primario che ha attratto molti investitori anche esteri ma non creando, almeno inizialmente, quella competizione sul prezzo che ci si aspettava… e questo a scapito dei risultati stessi delle banche. La maggior parte degli istituti di credito ha preferito la via della cessione piuttosto che strutturare un processo interno virtuoso per cercare di valorizzare il sottostante al credito ceduto (soprattutto nel caso di crediti secured). Allo stesso tempo anche chi ha acquistato il credito è stato più focalizzato sulla parte di acquisizione che sulla parte di strutturazione interna per gestire le diverse tipologie di sottostante al credito. Molti operatori si sono specializzati nel mondo unsecured creando un processo lean monitorato secondo logiche di workflow con investimenti importanti nei sistemi informativi, mentre sulla parte secured relativa a crediti corporate il percorso è ancora lungo anche per quei fondi che hanno deciso di internalizzare le funzioni proprie dei servicers. Molti attori del settore affermano che le operazioni di cessione degli ultimi anni “hanno spostato il “problema” dagli istituti di credito ai veicoli di cartolarizzazione e, quindi, ai fondi”… purtroppo questo è vero solo in parte… perché il “problema” all’interno delle banche non è stato ancora risolto. Ci sono due grandezze significative che indicano che gli istituti di credito devono perseverare nell’aumentare la qualità dei loro crediti: 1. l’NPL ratio italiano si attesta al 9,4% contro il 3,4% della media Europea (al terzo posto dopo Grecia al 43,4% e Portogallo al 12,0%). 2. Il valore lordo degli UTP è 83 BnEuro nel Q3 2018: per evitare che questi crediti vadano verso uno 3. stato di sofferenza (e che quindi diventino NPL) occorre intervenire. Allo stesso tempo, però, anche i fondi che hanno acquistato i crediti direttamente dagli istituti di credito non hanno ancora intrapreso un percorso duraturo di recupero. Secondo un’elaborazione di banca IFIS su un totale di 273 BNEuro di NPL formato da NPL ancora in capo alle banche e da NPL ceduti nell’arco temporale 2015-2018 solo 7BnEuro sono stati recuperati. Ora analizziamo le prospettive dei diversi attori del mondo del credito NPE.
Istituti di Credito Come abbiamo avuto modo di descrivere precedentemente molto è stato fatto in termini di riduzione dello stock di NPE. Allo stesso tempo anche gli accantonamenti sugli NPL sono saliti al 68,1% mentre quelli sul mondo UTP al 37,7% (fonte Banca IFIS). Questi due fattori se da un lato allentano la pressione sulle cessioni con benefici sul prezzo di vendita delle cessioni stesse (già nel 2018 i prezzi dei portafogli misti e dei portafogli secured è aumentato rispetto al 2017) dall’altro pongono gli istituti di credito davanti ad un bivio se strutturarsi o meno per gestire questi crediti senza cederli. Occorre effettuare una distinzione fra NPL e UTP. Nell’ambito degli NPL è più probabile continuare la via della cessione mentre nel mondo UTP potrebbe avere un significato diverso adottare una strategia proattiva di gestione senza cedere il credito. La modalità di strutturazione non è semplice ma in un’ottica di lungo periodo si potrebbe adottare una gestione a steps successivi. Il primo passo è sicuramente attivare partnership con chi detiene le competenze “industriali” sottostanti ai crediti: sia chiaro non esistono “tuttologi” esperti sia di real estate che di high tech… Sempre in questa prima fase risulta fondamentale individuare delle figure che fungano da collante fra la parte industriale e la parte relativa ai “numeri” del Business Plan che deve essere alla base di ogni percorso di ristrutturazione. Il secondo step potrebbe essere l’internalizzazione di queste figure di trade union che siano in grado poi di gestire anche la fase di execution del piano. Servicers Volendo fare un’analogia con il ciclo di vita di un prodotto anche per il mondo servicers si sta entrando nella fase di maturità. I processi di M&A degli anni scorsi che hanno coinvolto i servicers sono sicuramente improntati alla riduzione dei costi fissi di struttura (coperti da più volumi) e all’allargamento della propria offerta a segmenti di mercato non coperti (ad es. l’acquisto di FBS da parte di Banca IFIS). Solo Dobank ha attivato un’ulteriore leva di crescita espandendosi geograficamente in altri stati: Grecia e Spagna. Come abbiamo descritto il recovery operato fino ad oggi nel mondo NPL è stato basso e, allo stesso tempo, alcuni fondi sono già arrivati alla fine della loro durata con la conseguente ovvia pressione per onorare i rendimenti “promessi” ai quotisti. Davanti a questi aspetti i servicers/fondi hanno lo stesso bivio posto agli istituti di credito: cedere il credito ad altri fondi/ operatori creando di fatto un mercato secondario (Banca
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Finance
Ifis stima che il 39% delle transazioni del 2019 saranno nel mercato secondario, Prelios ha creato una piattaforma per agevolare l’incontro fra domanda e offerta per la vendita dei crediti) oppure andare a “coprire” quei segmenti che richiedono competenze specialistiche “industriali” per la valorizzazione del sottostante. Per gestire un credito in modo efficace ed efficiente servono innanzitutto competenze di settore. L’aver strutturato un processo straight forward , la capacità di gestione, il controllo dei singoli steps della catena del valore attraverso work flow guidato da imponenti sistemi informativi sono condizioni necessarie e sufficienti per la gestione di volumi massivi di crediti individuali, consumer, ma non sono sufficienti per la gestione efficace ed efficiente dei crediti corporate che , nel caso degli NPL, rappresentano il 77% del totale crediti non performing.
English Version
Nuovi Attori: Challenger Bank In attesa di vedere l’affermazione di players specializzati in particolari settori sottostanti al credito deteriorato si sta affermando un nuovo protagonista nel mercato dei crediti: la challenger bank. Trattasi di una banca “nuova”, totalmente digitalizzata, snella e specializzata nella ristrutturazione dei debiti secondo un’ottica di turnaround. Ha la capacità di inserire nuova finanza non con una logica di rientro a breve come quella dei fondi ed essendo più snella rispetto alle banche tradizionali è in grado di accorciare i tempi.
Conclusioni Il mercato dei crediti deteriorati ha subito una profonda trasformazione negli ultimi anni. Sono stati ottenuti risultati importanti in termini di riduzione degli stock. Tali risultati devono essere considerati come una tappa nel percorso di ottimizzazione della gestione del credito e non come il traguardo finale. C’è ancora lo stock da abbassare e soprattutto occorre fare in modo che gli attuali UTP non diventino NPL indipendentemente da chi li abbia in carico. Sia gli istituti di credito che i fondi/servicers devono prendere decisioni strategiche circa i prossimi passi relativamente alla gestione proattiva del credito o alla sua cessione. Nel frattempo nuovi attori si stanno affacciando nel mercato (challenger bank) mentre la nascita di player specializzati solo in alcuni segmenti “industriali” è ancora in fase embrionale.
NPL & UTP... Still a lot to do!
There is no doubt that since 2015, when there was a peak in the value of the NPE1 equal to 341 billion euros, up today it has been done a lot that in Q3 of 2018 this amount has decreased to 211 billion, equal to - 38%. The result is certainly important, especially considering that this period is only 3 years. If, on the other hand, we analyze the net figure, by removing the amount of provisions, the reduction has been even more marked, around 50% for the total NPE, even 55% considering only NPL. With equal objectivity it must be recognized that 1
Avendo dei team specializzati nella parte restructuring è in grado di controllare il processo secondo una logica day by day. Tuttavia, anche per le challenger banks si pone il tema delle competenze specialistiche di settore al fine di massimizzare l’impiego della nuova finanza.
this reduction was mainly due to exogenous factors that stimulated the sales market: 1. Pressure of the European Central Bank to comply with capital requirements (stress test ratios) which involves reducing NPEs. Also the recent addendum which provides for the provision of 100% of the NPE credit in 2 or 7 years depending on whether they are respectively unsecured or secured exposures is a clear sign of continuity in the logic of derisking required by the banks 2. First Time Adoption (FTA) starting from the 2018 financial statements of IFRS9
NPE means the sum of Non Performing Loans, Unlikely to Pay, and Past Due
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which provides that losses deriving from provisions also on receivables that could deteriorate in the future, go directly to the Balance Sheet without going through the Income Statement Use of state guarantees (GACS) to support sales. The possibility of using the GACS has been extended until March 2019.
These exogenous factors have certainly led credit institutions to cede NPE credits by creating a primary market that has attracted many foreign investors but not by creating, at least initially,
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a competition on the price that was expected... penalizing banks results. Most credit institutions preferred the transfer route rather than structuring a virtuous internal process to try to enhance the underlying value of the loan sold (especially in the case of secured loans). At the same time, even those who purchased the loan were more focused on the portion of the acquisition than on the part of the internal structure to manage the different types of underlying credit. Many operators have specialized in the unsecured world by creating a lean process monitored according to workflow logics with important investments in information systems, while on the secured portion relating to corporate credits the path is still long for those funds that have decided to internalize the functions of their own servicers. Many actors in the sector say that the transfer operations of the last few years “have moved the “problem” from credit Insitutions to securitization vehicles and, therefore, to funds”... unfortunately this is only partially true... because the “problem” in the banks has not yet been resolved. There are two significant quantities that indicate that credit institutions must persevere in increasing the quality of their claims: 1. the Italian NPL ratio stands at 9.4% against 3.4% of the European average (third place after Greece at 43.4% and Portugal at 12.0%). 2. The gross value of the UTP is 83 BnEuro in Q3 2018: to avoid that these credits go to a state of suffering (and therefore become NPL) it is necessary to react. At the same time, however, even funds that have purchased credit directly from credit institutions have not yet undertaken a long-term recovery path. According to an IFIS bank elaboration of a total of 273 NPL BNEuro formed by NPL still held by the banks and NPL transferred in the 2015-2018 period, only 7BnEuro have been recovered. Now let’s analyze the perspectives of the different actors in the NPE credit world. Credit Institutes As we have previously described, much has been done in terms of reducing the NPE stock. At the same time, the provisions on NPL also rose to 68.1% while those on the UTP world to 37.7% (source: Banca IFIS). These two factors, if on the one hand, release the pressure on transfers with benefits on the sales price of transfers (in 2018 the prices of mixed portfolios and secured portfolios increased compared to 2017) on the other hand, banks stand in front of a
crossroads if structure themselves or not to manage these credits without transferring them. A difference must be made between NPL and UTP. Under the NPLs it is more probable to continue the transfer route while in the UTP world it could have a different meaning to adopt a proactive managementstrategy without selling the credit. The structuring method is not simple, but from a long-term perspective a management could be adopted with subsequent steps. The first step consists certainly in activate partnerships with those who hold the “industrial” skills underlying the credits: it is clear that there are no expert both real estate and high tech... Also in this first phase it is essential to identify the figures that act as glue between the industrial part and the part relating to the "numbers" of the business plan that must be the basis of each restructuring process. The second step could be the internalization of these “trade union” figures who are then able to manage the execution phase of the plan. Servicers Wanting to make an analogy with the life cycle of a product also for the world servicers is entering the stage of maturity. The M&A processes of the past few years that have involved the servicers are certainly based on the reduction of fixed overheads (covered by multiple volumes) and the widening of its offer to non-covered market segments (for ex. the purchase of FBS by Banca IFIS). Only Dobank has activated an additional lever of growth expanding geographically in other states: Greece and Spain. As we have described, the recovery performed to date in the NPL world has been low and, at the same time, some funds have already reached the end of their life with the consequent obvious pressure to honor the “promised” returns to the quoted. Considering these aspects, the servicers/funds have the same crossroads as the credit institutions: transferring the credit to other funds/operators creating a secondary market (Banca Ifis estimates that 39% of the 2019 transactions will be in the secondary market, Prelios has created a platform to facilitate the match between supply and demand for the sale of credits) or go to “cover” those segments that require specialist “industrial” skills for the enhancement of the underlying. First and foremost, industry skills are needed to manage credit effectively and efficiently. Having structured a straight forward process, the ability to manage, the control of the individual steps of the value chain through a workflow guided by impressive information systems are necessary and sufficient conditions for the management of large volumes of individual, consumer, but they are not sufficient for
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the efficient and efficient management of corporate loans which, in the case of NPLs, represent 77% of total non-performing loans. New Actors: Challenger Bank Waiting to see the affirmation of players specialized in particular sectors underlying the non performing loans, a new protagonist is emerging in the credit market: the challenger bank. This is a “new” bank, totally digital, specialized in debt restructuring from a turnaround perspective. It has the ability to insert new finance not with a logic of short return as funds do and and to its simplicity compared to traditional banks is able to shorten the time. Having specialized teams in the restructuring part is able to control the process according to a day by day logic. However, even for the challenger banks there is the topic of specialist skills in the sector in order to maximize the use of new finance. Conclusions The market of non performing loans has undergone a profound transformation in recent years. Important results have been achieved in terms of reducing stocks. These results must be considered as a step in the process of optimizing credit management and not as the final goal. There is still the stock to be lowered and above all it is necessary to make sure that the current UTPs do not become NPL regardless of who is responsible for them. Both credit institutions and funds/servicers must make strategic decisions about the next steps regarding proactive credit management or its sale. Meanwhile, new players are entering the market (challenger bank) while the emergence of specialized players only in some “industrial”segments is still in its infancy.
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Finance
di Carlotta Spera
“Rilanciare l’edilizia è un’esigenza del Paese!” Intervista con Gabriele Buia, presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili: “Gli asset deteriorati costituiscono delle ferite sul territorio che possono e devono essere valorizzate”
A
lle spalle dieci anni di crisi del settore delle costruzioni, cantieri fermi e il sistema bancario sempre più sofferente con crediti deteriorati in aumento e messo alle strette dalle stringenti regole di smaltimento imposte dall’UE. La corsa all’affare da parte di fondi investimento specializzati è sempre dietro l’angolo con un forte rischio di effetto “shock” sul mercato immobiliare italiano. E’ per questo “fondamentale programmare l’immissione sul mercato di questi asset” attraverso la loro valorizzazione. Ne abbiamo parlato con il Presidente dell’ANCE, Gabriele Buia.
grado di rendere convenienti interventi di demolizione e ricostruzione di interi edifici. Il futuro, non solo del nostro settore, ma del Paese intero, passa proprio da qui. Sul tema dei crediti deteriorati che percentuale di NPL bancari afferisce a imprese di costruzione? Secondo i dati di Banca d’Italia, il settore delle costruzioni rappresenta circa il 30% del totale dei crediti in sofferenza. Purtroppo, non esistono dati suddivisi per comparto economico relativi ai crediti classificati come inadempienze probabili (UTP, Unlikely To Pay).
Gabriele Buia, Presidente ANCE
Dopo una crisi decennale con molte difficoltà quali sono le vostre principali strategie di sviluppo per favorire il rilancio del settore e quali interventi normativi e fiscali auspicate? Rilanciare l’edilizia non è una priorità solo per le imprese di costruzione, è un’esigenza del Paese! Le città italiane, comprese realtà virtuose come Milano, sono piene di edifici vecchi e energivori, strade dissestate, scuole insicure, reti di trasporto urbano insufficienti e obsolete, periferie degradate e aree dismesse e abbandonate. Tutto ciò si traduce in un disagio per i cittadini e in una perdita di competitività del territorio. E’ necessario quindi sbloccare le città, favorendo l’apertura dei cantieri pubblici, così come dare avvio a un vero piano di rigenerazione urbana con interventi di sostituzione edilizia che possano dare nuova vita a interi quartieri. E per farlo occorre un’azione incisiva di semplificazione delle norme e delle procedure amministrative che oggi ostacolano qualsiasi intervento, pubblico o privato. Insieme a una politica fiscale orientata alla sostenibilità in
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Quali soluzioni auspicate per le posizioni non performing delle imprese di costruzioni? Come Ance, auspichiamo che, nei casi in cui l’impresa sia ancora economicamente sana, anche se classificata come Utp o in sofferenza, si possano trovare soluzioni per rendere il debito sostenibile attraverso la sua ristrutturazione. Sappiamo che questa operazione è costosa in termini di patrimonio per le banche, per questa ragione abbiamo proposto la creazione di un fondo di garanzia per sterilizzare questo accantonamento aggiuntivo. Nei casi di insolvenza conclamata, invece, è corretto cedere il credito a società specializzate nel recupero.
Considerata la necessità delle banche di cedere i crediti accumulati negli anni e il conseguente interesse da parte di fondi di investimento specializzati quale sarà l’impatto sul mercato immobiliare nel medio termine? E’ opportuno che tutti collaborino affinchè sia scongiurata la cessione delle posizioni deteriorate (stimate in circa 90100 miliardi di euro) a valori molto al di sotto di quelli di mercato. L’effetto creerebbe uno shock importante sul mercato immobiliare con effetti depressivi per i prossimi 10-15 anni. E’, quindi, fondamentale programmare l’immissione sul mercato di questi asset, prevedendo utilizzi anche sociali di questo imponente patrimonio.
Il ri-sviluppo degli asset deteriorati quanto potrebbe giovare al settore? Gli asset deteriorati costituiscono delle ferite sul territorio che possono e devono essere valorizzate. Sono, però, operazioni complesse che hanno bisogno di molteplici professionalità: occorre il contributo di tutti gli attori in campo per evitare che vengano svenduti sul mercato. Ben vengano le sinergie tra imprese e operatori specializzati.
Su questo tema avete istituito un tavolo di lavoro con le banche per trovare una via alternativa alla cartolarizzazione e vendita a fondi di investimento? L’Ance ha sviluppato una proposta per la creazione di un Fondo di garanzia per facilitare la rinegoziazione del debito delle imprese di costruzioni in difficoltà. Siamo convinti che molte aziende, economicamente sane ma alle prese con problemi esclusivamente finanziari dovuti alla crisi del settore e alla mancanza di liquidità, possano essere aiutate a superare le difficoltà. Auspichiamo che il Governo prenda seriamente in considerazione la creazione di questo importante strumento necessario per favorire un rapporto più virtuoso tra le imprese e il sistema bancario necessario per la ripresa di un settore determinante non solo per l’economia ma anche per lo sviluppo e il benessere sociale del Paese.
“...dare avvio a un vero piano di rigenerazione urbana con interventi di sostituzione edilizia che possano dare nuova vita a interi quartieri.” “...a real urban regeneration plan with building substitution interventions that can give new life to entire neighborhoods.”
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Finance
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“Restarting construction is a need for the country!” Interview with Gabriele Buia, president of the National Construction Association: “Non performing assets are wounds for the territory that can and must be enhanced”
Left behind ten years of crisis in the construction sector, building yards stopped and the increasingly suffering banking system with rising Non Performing Loans and cornered by the stringent disposal rules imposed by the EU. The rush to the deal by specialized investment funds is always around the corner with a high risk of a “shock” effect on the Italian real estate market. It is for this reason “fundamental to program the placing on the market of these assets” through their valorisation. We talked about this with the ANCE President, Gabriele Buia. After a ten-year crisis with many difficulties, what are your main development strategies to promote the relaunch of the sector and what kind of regulatory and tax measures are needed? Re-launching construction is not a priority for construction companies alone, it is a requirement of the country! Italian cities, including virtuous realities like Milan, are full of old and energyconsuming buildings, bad roads, insecure schools, insufficient and obsolete urban transport networks, degraded suburbs and abandoned and abandoned areas. This leads to an inconvenience for citizens and a loss of competitiveness of the territory. It is therefore necessary to unlock the cities, favoring the opening of public sites, as well as starting a real urban regeneration plan with building substitution interventions that can give new life to entire neighborhoods. And to do so, we need an incisive action to simplify the rules and administrative procedures that today hinder any public or private intervention. Along with a sustainability-oriented fiscal policy that can make cost-effective demolition and reconstruction of entire buildings. The future, not only of our sector, but of the whole Country, depends on it. Concerning Non Performing Loans, which percentage of bank NPLs relates to construction companies? According to data from the Bank of Italy, the construction sector accounts for around 30% of
total Non Performing Loans. Unfortunately, there are no data broken down by economic sector related to loans classified as probable defaults (UTP, Unlikely To Pay). Which desired solutions for non-performing positions of construction companies? As Ance, we hope that, in cases the company is still economically sound, even if classified as Utp or in distress, solutions can be found to make the debt sustainable through its restructuring. We know that this operation is expensive for the banks, for this reason we have proposed the creation of a guarantee fund to sterilize this additional provision. In cases of overdue insolvency, however, it is correct to transfer the credit to companies specialized in recovery.
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The re-development of non performing assets could benefit the sector? Non performing assets are wounds for the territory that can and must be enhanced. However, these are complex operations that require multiple professional skills: all the players in the field must be helped to avoid being sold off on the market. The synergies between companies and specialized operators are welcome. Given the need for banks to sell accumulated credits over the years and the consequent interest from specialized investment funds, which will be the impact on the real estate market in the medium term? Everyone should work together to avoid the sale of impaired positions (estimated at around â‚Ź 90-100 billion) to values far below those on the market. The effect would create a major shock on the real estate market with depressive effects for the next 10-15 years. It is therefore essential to plan the placing on the market of these assets, including social uses of this impressive heritage. On this topic have you set up a working table with banks to find an alternative way to securitization and sale to investment funds? The ANCE has developed a proposal for the creation of a Guarantee Fund to facilitate the renegotiation of the debt of construction companies in difficulty. We are convinced that many firms economically sound but dealing with exclusively financial problems due to the crisis in the sector and the lack of liquidity, can be helped to overcome the difficulties. We hope that the Government will seriously consider the creation of this important instrument necessary to foster a more virtuous relationship between companies and the banking system necessary for the recovery of a sector that is not only decisive for the economy but also for development and wellbeing of the country.
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Finance
di Carlotta Spera
Banche italiane e banche europee. Npl a confronto. Intervista ad Ernesto Paolillo
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e nuove regole imposte alle banche dall’Europa per la riduzione dei crediti deteriorati traccia un percorso ben preciso per lo smaltimento degli NPL da parte dei nostri Istituti. Ne conseguirà – spiega Ernesto Paolillo, banchiere indipendente - un “costo drammaticamente più oneroso per il nostro sistema bancario” che rispetto agli altri Istituti europei si trova a dover gestire un livello molto superiore di crediti deteriorati a causa di politiche creditizie da sempre meno restrittive e leggi in materia meno protettive. Secondo i dati aggiornati di Banca d’Italia gli Npl rappresentano in media solo il 3,6% del totale dei crediti delle banche a livello Ue, mentre in Italia il rapporto è di quasi il 10%. Quasi il triplo. Come spiega questa differenza? La differenza consiste principalmente nel diverso periodo di approccio alla problematica NPL. Innanzitutto da sempre l’analisi del credito è stata diversa da parte delle banche di nazioni come Germania, Francia, Olanda e molto più restrittiva. E in questo sta la spiegazione della percentuale più bassa. Inoltre la “pulizia “ degli NPL è iniziata molto prima che nel nostro sistema creditizio per cui la riduzione in percentuale è molto più marcata. C’e un approccio diverso agli npl tra banche italiane e banche europee? Le banche Europee hanno da sempre trattato gli NPL utilizzando tutti i sistemi giuridici che proteggessero il proprio credito. Le leggi in materia sono molto diverse nelle nazioni europee e in Italia meno protettive del sistema creditizio. Inoltre i tempi per il raggiungimento di una sentenza definitiva finiscono con il penalizzare i legittimi creditori.
Il nuovo regime prudenziale europeo per la riduzione delle sofferenze bancarie prevede una copertura degli NPL attraverso accantonamenti progressivi e graduali nei fondi propri fino al 100% del valore con una tempistica di smaltimento di circa 7 anni. Crede che l’Italia riuscirà a rispettare le direttive europee in materia? L’Italia rispetterà ovviamente le normative europee e la conseguente tempistica. Il problema non risiede nel rispetto, ma nel costo drammaticamente più oneroso per il nostro sistema bancario. Maggiori volumi di NPL da smaltire in tempi così ristretti, obbligheranno le banche meno efficienti ad un deprezzamento maggiore dei crediti in sofferenza da cedere con un impatto notevole sui conti economici e con un conseguente maggior arricchimento dei fondi esteri molto liquidi ed attrezzati. Il sistema europeo delle banche resta “overbanked” Eventuali fusioni transfrontaliere potrebbero rappresentare una strada percorribile per ridurre l’eccesso di capacità? Il sistema bancario europeo conoscerà a breve un profondo mutamento dovuto a grandi operazioni tranfrontaliere di merger e di acquisizioni. Ed inevitabilmente si ridurrà il numero degli istituti di credito, ma tutto questo si tradurranno in maggiore efficienza e competenza, anche se purtroppo con una forte riduzione del numero degli occupati nel settore. Quale secondo lei l’impatto sul bilancio delle banche dall’introduzione degli Ifrs9 (International financial reporting standards)? L’impatto sarà nel fabbisogno di maggiore capitalizzazione e quindi di una accelerazione nel processo di incorporazioni.
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Italian banks and European banks. Npl in comparison. Interview with Ernesto Paolillo
The new rules imposed on banks by Europe for the reduction of Non Performing Loans follow a precise path for the disposal of NPLs by our Institutes. This will result - explains Ernesto Paolillo, independent banker - a “cost dramatically more burdensome for our banking system” than compared to other European Institutes, has to manage a much higher level of NPL due to policies credit institutions that have been less restrictive and laws that are less protective.
Ernesto Paolillo, banchiere indipendente
According to Bank of Italy new data, NPLs represent on average only 3.6% of total bank loans at EU level, while in Italy is 10%. Almost triple. How do you explain this difference? The difference mainly consists in the different period of approach to the NPL problem. First of all the credit analysis has always been different from the banks of nations like Germany, France, Holland much more restrictive. And this is the explanation of the lowest percentage. Furthermore, the “cleansing” of NPLs began long before our credit system, for this reason the percentage reduction is much more pronounced. Is there a different approach to npl between Italian banks and European banks? European banks have always treated NPLs using all the legal systems that protect their credit. The laws in this area are very different in the European nations and in Italy less protective of the credit system. Moreover, the timing for reaching a final judgment ends up penalizing legitimate creditors. The new European prudential regime for the reduction of non-performing loans provides coverage of NPL through progressive and gradual allocations in own funds up to 100% of the value with a disposal time of approximately 7 years. Do you believe that Italy will be able to comply with
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the relevant European directives? Italy will obviously respect the European regulations and the consequent timing. The problem does not lie in respect, but in the cost that is dramatically more onerous for our banking system. Higher volumes of NPL to be disposed of in such a short time, will force the less efficient banks to a greater depreciation of non-performing loans to be sold with a significant impact on the income statement and with a consequent greater enrichment of very liquid and equipped foreign funds. The European banking system remains “overbanked”. Should cross-border mergers be a viable wayto reduce overcapacity? The European banking system will soon know a profound change due to large cross-border mergers and acquisitions. And inevitably the number of credit institutions will be reduced, but all this will translate into greater efficiency and competence, even if unfortunately with a sharp reduction in the number of people employed in the sector. What do you think about the impact on the financial statements of the banks from the introduction of IFRS 9 (International financial reporting standards)? The impact will be on the need for greater capitalization and therefore acceleration of the incorporation process.
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Finance
di Luigi Dell’Olio
Banche, la pulizia dei conti è a buon punto Superata la fase dell’emergenza, è il momento delle dismissioni mirate. Così possono crescere i prezzi, con benefici per il comparto immobiliare
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l grosso delle pulizie è stato fatto, ma la strada verso il ritorno alla normalità è ancora lunga. È l’immagine che emerge analizzando lo stato di salute delle banche italiane, dopo oltre un lustro di svalutazioni per riportare su prezzi più realistici gli asset in portafoglio. I numeri Uno studio di EY (l’ex-Ernst&Young) rileva che le non performing exposures (Npe) del sistema bancario italiano - al lordo delle svalutazioni - sono passate dai 341 miliardi del dicembre 2015 ai 209 miliardi del settembre 2018. “Nel 2018 si è assistito al completamento di numerose cessioni di portafogli di crediti deteriorati; ciò ha permesso una consistente riduzione del relativo stock presente nei bilanci bancari”, scrivono gli esperti. “Lo schema di
Evoluzione degli Npe lordi in miliardi di euro Gross NPEs evolution (€b)
Garanzia cartolarizzazione sofferenze (Gacs), introdotto nel 2016, ha ricoperto un ruolo chiave in tal senso, favorendo il rilancio del mercato delle cartolarizzazioni in Italia e lo smobilizzo di importanti masse di crediti”. Gli analisti aggiungono che la tendenza al derisking proseguirà anche nell’anno in corso, che avrà come priorità il focus sugli Utp (Unlikely to pay), vale a dire quei crediti che sono in malus, ma in relazione ai quali vi sono ancora discrete possibilità di recupero. Un ambito che in buona parte coinvolge i crediti immobiliari, dato che questi ultimi possono vantare un sottostante costituito proprio dagli edifici, uffici e appartamenti posti a garanzia dei prestiti concessi dagli istituti di credito.
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Localizzazione UTP per regioni UTP localization for regions
La pressione comunitaria Detto che l’emergenza sembra ormai alle spalle, va considerato che il rallentamento della crescita economica – comune a tutta l’area euro, ma che da noi assume caratteri più spiccati – minaccia di rallentare lo smaltimento delle tossine che ancora restano nei bilanci. Con la conseguenza di frenare le nuove erogazioni, cioè l’attività tipica del business bancario, nonché un polmone indispensabile per poter davvero rilanciare il mercato immobiliare nella Penisola. Da monitorare, poi, l’atteggiamento della Bce, con i rappresentanti degli Stati del Nord che spingono per una stretta crescente ai criteri di contabilizzazione dei crediti malati. Nelle scorse settimane l’Eurotower ha inviato una missiva alle banche dell’area chiedendo l’azzeramento entro un numero di anni variabile (in base alla situazione dei vari istituti) fino a un massimo di nove. Un’iniziativa che ha suscitato un’immediata protesta da parte delle istituzioni italiane, dato che porre una data limite costringerebbe le banche a vendere a qualsiasi prezzo gli asset deteriorati. Mentre, un atteggiamento più flessibile da parte delle autorità, offrirebbe spazi per le trattative,
con l’aggiunta di evitare che il mercato sia inondato di nuova offerta (a cominciare proprio dagli immobili), con la conseguenza inevitabile di zavorrare i prezzi delle compravendite. Il riscatto necessario Man mano che le svalutazioni si riducono, occorre che gli istituti di credito tornino ad accelerare sulla redditività. Altrimenti è difficile che possano restare competitive su un mercato che vede ridursi progressivamente i margini per la concorrenza crescente (anche da parte di società che arrivano da altri settori, come le fintech) e la pressione regolamentare. Solo che questa è la fase più complicata, dato che la pulizia dei conti ha reso gli istituti generalmente più piccoli in termini di perimetro del business e meno propensi ad abbracciare attività rischiose, e quindi tendenzialmente più remunerative.
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Finance
Cresce il mercato delle aste immobiliari
English Version
Lo smaltimento dei crediti deteriorati di natura immobiliare passa – tra gli altri – attraverso le aste, un settore che sta crescendo nella Penisola. Lo scorso anno quelle portate a termine, segnala uno studio di Astasy, sono state 245mila, vale a dire il 4,6% in più rispetto al 2017. Secondo il report, che è stato realizzato analizzando dati del ministero di Giustizia e altri provenienti dai siti dei Tribunali, degli istituti di vendita giudiziaria e delle associazioni notarili, il valore base d’asta complessivo è stato di 36,3 miliardi di euro, con la Lombardia che si è conferma al primo posto per numero di esecuzioni (il 19,4% del totale a livello nazionale), seguita da Sicilia (9,7%), Veneto (7,9%), Piemonte (7,9%) e Lazio (6,8%). A livello macro, il report mostra come la maggior concentrazione di esecuzioni immobiliare sia al Nord con il 56%, per poi proseguire al Centro con un 18% fino ad arrivare al Sud (14%) e alle Isole (12%). In media, nella Penisola le famiglie che hanno visto finire la propria casa all’asta sono uno su 75mila.
Banks cleaning accounts is well under way Once the emergency phase is over, it is time for targeted divestments. So prices can grow, with benefits for the real estate sector
The bulk of the cleaning has been done, but the road to return to normal is still long. This is the image that emerges, analyzing the state of health of Italian banks, after more than a year of writedowns to bring the assets back to more realistic prices. The numbers A study by EY (formerly Ernst & Young) notes that the non-performing exposures (NPE) of the Italian banking system - gross of devaluations - rose from 341 billion in December 2015 to 209 billion in September 2018. "In 2018 we assisted in the completion of numerous sales of portfolios of impaired loans; this has allowed a significant reduction in the relative stock present in bank balance sheets", write the experts. “The Non-performing loan guarantee scheme (GACS), introduced in 2016, played a key role
in this direction, favoring the relaunch of the securitization market in Italy and the disposal of important amounts of loans”. Analysts add that the trend towards derisking will continue in the current year, which will have as its priority the focus on Utp (Unlikely to pay), that is to say those credits that are in malus, but in relation to which there are still reasonable possibilities recovery. A field that largely involves real estate loans, given that the latter can boast an underlying consisting precisely of the buildings, offices and apartments used to guarantee loans granted by banks. Community pressure Having said that the emergency now seems to be behind us, it should be considered that the slowdown in economic growth - common to the entire euro area, but which takes on more distinct characters - threatens to slow down the disposal of
toxins that still remain in the balance sheets. With the consequence of curbing the new disbursements, that is the typical activity of the banking business, as well as an indispensable lung to really re-launch the real estate market in Italy. The Bce attitude should also be monitored, with representatives of the Northern States pushing for an increasing grip on the criteria for accounting sick loans. In recent weeks, the Eurotower has sent a letter to the banks of the area asking for the cancellation within a variable number of years (depending on the situation of the various institutions) up to a maximum of nine. An initiative that has prompted an immediate protest by the italian institutions, since setting a deadline would force the banks to sell the deteriorated assets at any price. While a more flexible attitude by the authorities would offer spaces for negotiations, with the addition of preventing the market from being
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flooded with new offers (starting with real estate), with the inevitable consequence of ballasting the prices of the trades. The necessary redemption As the devaluations are reduced, credit institutions need to return to accelerating profitability. Otherwise it is difficult for them to remain competitive on a market that sees progressively lower margins for growing competition (even by
companies coming from other sectors, such as the fintech) and regulatory pressure. Only this is the most complicated phase, given that the clean up of accounts has made institutions generally smaller in terms of business perimeter and less inclined to embrace risky assets, and therefore tend to be more profitable.
The real estate auction market is growing The disposal of impaired real estate loans passes - among others - through auctions, a sector that is growing in the Peninsula. Last year, those completed, according to a study by Astasy, were 245 thousand, that is 4.6% more than in 2017. According to the report, which was made by analyzing data from the Ministry of Justice and others from the sites of the Courts, judicial sales institutes and notary associations, the total auction base value was â‚Ź 36.3 billion, with Lombardy confirmed its number one position in terms of number of executions (19.4% of the total at national level), followed by Sicily (9.7%), Veneto (7.9%), Piedmont (7.9%) ) and Lazio (6.8%). At the macro level, the report shows that the highest concentration of real estate executions is in the North with 56%, and then continue to the Center with 18% up to the South (14%) and the Islands (12%). On average, in the peninsula, families who have seen their home auctioned are one in 75 thousand.
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Leasure
ParmaGreen, un vero esempio di valorizzazione di un asset Non-Performing I
l cantiere di ParmaGreen rappresenta un vero esempio di valorizzazione di un asset non performing su cui Héra Holding sta lavorando dagli inizi del 2018. Un’operazione immobiliare frutto di una sofferenza bancaria il cui cantiere era fermo al 65% del lavoro al momento dell’acquisizione da parte di Héra. Attraverso le proprie divisioni interne specializzate nel seguire
“end to end” ogni singolo deal, Héra si è occupata della delicata operazione di ristrutturazione del debito e del completamento dei lavori di cantiere. I primi lotti presi in gestione riguardano cinquanta appartamenti e dieci ville di cui alcuni già messi sul mercato e venduti.
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Le Residenze ParmaGreen sono adatte alle esigenze di tutti, certificate in classe A, con un prezzo accessibile, offrono qualità per vivere in serenità a pochi minuti dal centro di Parma. Efficienza energetica e sostenibilità permettono alle abitazioni di avere costi di gestione molto bassi ma senza rinunciare a finiture di pregio, all’eleganza e ad un grande confort abitativo grazie anche ai 70.000mq di verde che le circondano. L’immobile è ben servito dal trasporto pubblico locale e da servizi di prima necessità per il cittadino. Possibilità di box e posti auto. Vivere nel verde Immerse in settantamila metri quadrati di verde le residenze Parmagreen vantano la possibilità di vivere a contatto con la natura a soli 3,6 km dal centro di Parma. Lo spazio verde che circonda ville e appartamenti è inoltre segnato da comodi percorsi pedonali e piste ciclabili che collegano le abitazioni con la città grazie anche ad un servizio bus con capolinea a 100 metri. Integrati nell’area servizi indispensabili come il polo scolastico e gli impianti sportivi.
mattoni a vista, legno, lastre di luserna, tegole in laterizio e la dominante bianca delle facciate. L’isolamento termico è garantito da serramenti in legno con rivestimenti esterni in alluminio dotati di un telaio dalle elevate caratteristiche termiche e di vetri isolanti a due strati. Attenzione all’ambiente Acquistare una casa Parmagreen significa anche essere “eco consapevoli” nell’abitare. Tutti gli edifici sono dotati di pannelli solari di ultima generazione per la produzione di acqua calda. Inoltre il sistema di riscaldamento e raffrescamento a pavimento garantisce sia in estate che in inverno una percezione di elevato comfort. La ventilazione controllata, immettendo aria depurata, garantisce ambienti privi di polline ed è quindi particolarmente indicata per i soggetti affetti da allergie. L’utilizzo di pannelli isolanti e di impianti a bassa emissione sonora consentono elevati livelli di protezione acustica.
Capitolato di qualità Ogni residenza Parmagreen può essere totalmente personalizzata nelle finiture con la possibilità di scegliere all’interno di un ampio capitolato moderno e di pregio. L’esterno è caratterizzato da materiali tradizionali come www.herahg.com
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Leasure
Parma Dolce, liscia e color malva. Così Marcel Proust immaginava Parma, tanto amata e raccontata dal suo connazionale Stendhal. D’altronde la città emiliana è stata da sempre fonte di ispirazione per scrittori e musicisti, grazie alla sua arte, alla sua architettura e alla sua tradizione culinaria. Parma è la città di Niccolò Paganini, Arturo Toscanini e Giuseppe Verdi, del Correggio e del Parmigianino. Si estende in quel tratto della Pianura Padana in cui la Via Emilia incontra la statale della Cisa, che conduce alle terre toscane e liguri. La sua storia ci parla di illustri signorie (dai Visconti, agli Este, agli Sforza, ai Farnese, ai Borboni) i cui fasti ancora oggi risplendono nei tantissimi capolavori artistici che costellano la città e i suoi dintorni. Parma, conosciuta nel mondo per le sue eccellenze gastronomiche (su tutte Parmigiano e Prosciutto) e per la sua musica lirica, conserva ancora alcune tracce delle sue origini romane, e con l’eleganza e raffinatezza che la contraddistinguono, si presenta come un gioiello artistico e architettonico che si muove tra il Romanico e il Rinascimentale, il Neoclassico e il Liberty. Città universitaria sin dall’XI secolo e, nella storia, crocevia politico e culturale tra Parigi e Vienna, Parma è stata eletta lo scorso anno capitale della cultura italiana per il 2020.
Una spettacolare veduta della Piazza Duomo di Parma A spectacular view of Piazza Duomo in Parma
Un dettaglio della cupola del Battistero di Parma (Fonte: flickr. com, by Igor Andreani) A detail of the dome of the Baptistery of Parma (Source: flickr.com, by Igor Andreani)
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Parma Sweet, smooth and mauve colored. Marcel Proust imagined Parma like this, so loved and told by his compatriot Stendhal. On the other hand, the Emilian city has always been a source of inspiration for writers and musicians, thanks to its art, its architecture and its culinary tradition. Parma is the city of Niccolò Paganini, Arturo Toscanini and Giuseppe Verdi, of Correggio and Parmigianino. It extends in that stretch of the Po Valley where the Via Emilia meets the state of
Cisa, which leads to the Tuscan and Ligurian lands. Its history speaks to us of illustrious lordships (from the Visconti, to the Este, to the Sforza, to the Farnese, to the Bourbons) whose splendors still shine in the many artistic masterpieces that dot the city and its surroundings. Parma, known worldwide for its gastronomic excellences (above all Parmigiano and Prosciutto) and for its lyric music, still retains some traces of its Roman origins, and with the elegance and refinement
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that distinguish it, is presented as an artistic jewel and architectural that moves between the Romanesque and the Renaissance, the Neoclassical and the Liberty. A university city since the eleventh century and, in history, a political and cultural crossroads between Paris and Vienna, Parma was elected last year as the capital of Italian culture for 2020.
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Leasure
La camera matrimoniale dell’appartamento campione di ParmaGreen The master bedroom of the ParmaGreen apartment
Le ville Gli ampi porticati e terrazzi rendono queste nuove ville uniche e confortevoli, con oltre 315 metri quadrati di superficie sono suddivise su tre piani oltre al piano interrato con il box doppio. Il giardino e l’ascensore privato offrono all’abitazione una vivibilità esclusiva. Il piano interrato si presenta come uno spazio adibito a lavanderia, taverna e deposito cicli. L’ampio porticato del piano terra si affaccia sull’ingresso della villa, all’interno una spaziosa zona living, la cucina abitabile ed i bagni di servizio. Il primo piano ed il locale mansarda sono dedicati alla zona notte. Prezzo a partire da € 419.000
Gli appartamenti Le Residenze Vicofertile sono adatte alle esigenze di tutti, certificate in classe A, con un prezzo accessibile, offrono qualità per vivere in serenità a pochi minuti dal centro di Parma. Efficienza energetica e sostenibilità permettono alle abitazioni di avere costi di gestione molto bassi ma senza rinunciare a finiture di pregio, all’eleganza e ad un grande confort abitativo grazie anche ai 70.000mq di verde che le circondano. A partire da € 203.000
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La camera dei ragazzi Children’s bedroom
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ParmaGreen, a true example of the valorization of a Non-Performing asset
The ParmaGreen construction is a true example of the valorization of a non-performing asset on which Héra Holding has been working since the beginning of 2018. A real estate transaction resulting from a bank suffering whose yard was still at 65% of the work at the time of Hera acquisition. Through its internal divisions specialized in following each deal end to end, Héra took care of the delicate operation of debt restructuring and completion of construction works. Parmagreen residences are suitable for everyone’s needs, energy certified in class A, with an affordable price, offer quality to live in peace a few minutes from the center of Parma. Energy efficiency and sustainability allow homes to have very low operating costs but without sacrificing quality finishes, elegance and a great living comfort thanks to the 70,000 square meters of greenery that surrounds them. The property is well served by local public transport and basic services for the citizen. Possibility of garage and parking spaces. The first lots taken into management concern fifty apartments and ten villas, some of which have already been put on the market and sold. Living in the green Immersed in seventy thousand square meters of green, the Parmagreen residences boast the opportunity to live in contact with nature just 3.6 km from the center of Parma. The green space that surrounds villas and apartments is also marked by comfortable pedestrian paths and cycle paths that connect the houses with the city also thanks to a bus service with a terminal at 100 meters. Integrated in the area essential services such as the school and sports facilities.
High quality materials Each Parmagreen residence can be completely customized in the finishes with the possibility to choose from a wide range of modern and prestigious materials and furnishing. The exterior is characterized by traditional materials such as exposed brick, wood, slabs of luserna, brick tiles and white facades. The thermal insulation is guaranteed by wooden windows with external aluminum cladding equipped with a frame with high thermal characteristics and two-layer insulating glass. Attention to the environment Buying a Parmagreen home also means being “eco aware” in living. All buildings are equipped with solar panels of the latest generation for the production of hot water. In addition, the underfloor heating and cooling system ensures a high level of comfort both in summer and in winter. Controlled ventilation, by introducing purified
air, guarantees pollen-free environments and is therefore particularly suitable for people with allergies. The use of insulating panels and low noise emission systems allows high levels of acoustic protection. The villas The large porticos and terraces make these new villas unique and comfortable, with over 315 square meters of surface area spread over three floors in addition to the basement with the double garage. The garden and the private elevator offer the home an exclusive livability. The basement looks like a space used as a laundry, a tavern and a deposit for cycles. The large porch of the ground floor overlooks the entrance of the villa, inside a spacious living area, the kitchen and bathrooms. The first floor and the attic room are dedicated to the sleeping area. Price starting from € 419,000
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The flats The Vicofertile Residences are suitable for everyone’s needs, energy certified in Class A, with an affordable price, offer quality to live in peace a few minutes from the center of Parma. Energy efficiency and sustainability allow homes to have very low operating costs but without sacrificing quality finishes, elegance and a great living comfort thanks to the 70,000 square meters of greenery that surrounds them. Starting from ₏ 203,00
Ufficio Vendite in loco Office point
Via Corradi Cervi 43126 - Vicofertile (PR) +39 377 1796366 parmagreen@herahg.com www.parmagreen.it
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Gianni Mercurio, critico d’arte e curatore della mostra “A Visual Protest. The Art of Banksy” Gianni Mercurio, art critic and curator of the exhibition “A Visual Protest. The Art of Banksy”
di Carlotta Spera
L’arte di Banksy al MUDEC di Milano Il curatore, Gianni Mercurio: il suo anonimato? Ha influito molto. Ma anche negativamente Provocatoria e satirica, irriverente e fuori da ogni sistema. L’arte di Banksy è sbarcata a Milano nella prima mostra dedicata al writer britannico da un museo pubblico. Dallo scorso novembre fino al 14 aprile, infatti, è allestita presso il Museo delle Culture della città meneghina la monografica A Visual Protest – The art of Banksy, dove si possono apprezzare molti suoi lavori ed entrare in profondità nella dimensione creativa dello street artist
più famoso del mondo. Le opere che compongono questa “mostra non autorizzata” – come tutte quelle dedicate a Banksy, da sempre fermo nel difendere il suo anonimato – provengono da collezionisti privati e sono suddivise nella mostra per generi e temi (ribellione, guerra, consumismo). Il risultato è un percorso visivo che, impreziosito dalla lettura delle opere, da una sezione
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introduttiva sui movimenti che hanno influenzato lo stile dell’artista e da una speciale sezione video dedicata ai murales da lui realizzati in diversi luoghi pubblici del mondo, coinvolge i visitatori in un’esperienza a 360° nel mondo di Banksy. Responsabile di questo viaggio artistico è Gianni Mercurio, curatore della retrospettiva, che ha pensato e progettato un allestimento in grado tanto di raccontare l’opera del writer inglese quanto di approfondirne il suo pensiero. È la prima volta che un museo pubblico al mondo ospita una mostra su Banksy. Come mai? È vero, è la prima volta eccezion fatta per la mostra che lui stesso curò al Bristol Museum. In effetti è curioso che in tutto questo tempo un museo non abbia mai pensato di fare una mostra su Banksy. Ma ci sono varie ragioni: la
principale è che il mondo dell’arte ha sempre considerato la street art un movimento minore e Banksy è stato accomunato a questa attitudine. In particolare, il fatto che lui sia diventato famoso più per il suo mito che per la sua arte, ha fagocitato un po’ i contenuti e i messaggi. Banksy è interessato non alla forma ma ai contenuti. Le sue opere sono tutti messaggi. Come avete reperito le opere in mostra? Le opere in mostra provengono tutte da collezionisti privati e il collezionismo di Banksy è davvero borderline. Si tratta di collezionisti non particolarmente coscienti o poco sensibili all’arte che hanno acquistato le opere o per speculazione, o pensando di comprare dei poster o cose del genere. Quindi è stato un mondo difficile da individuare e non è stato semplice raccogliere le sue opere.
Autore: Banksy Titolo opera: Love is in the air Anno: 2003 Tecnica: Limited edition screenprint Misure: 50x70cm Collocazione: Butterfly Art News Collection Credito fotografico: Butterfly Art News Collection
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Author: Banksy Title: Love is in the air Year: 2003 Technique: Limited edition screenprint Measurements: 50x70cm Location: Butterfly Art News Collection Photo credit: Butterfly Art News Collection
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Che ne pensa della distruzione della sua opera “La bambina con il palloncino” al termine dell’asta da Sotheby’s? Premesso che per me è stata una cosa concordata, perché non riesco a credere che sia riuscita ad entrare in una casa d’arte un’opera del genere, così piccola ma pesantissima, il mondo si è diviso su questa performance. Da una parte la critica ha individuato in questo evento una geniale e furba forma di comunicazione e autopromozione dell’artista, un’altra parte – con la quale io mi associo – ha visto invece in questo evento un’azione che avremmo chiamato in altri tempi militante, cioè coerente con la sua posizione. Mi spiego meglio: mentre fino ad all’ora Banksy aveva agito dall’esterno, cioè contro il sistema dell’arte attraverso i suoi messaggi e le sue opere, questa volta ha deciso di entrare dall’interno nel sistema e beffeggiarlo, dimostrando come addirittura un’opera distrutta e battuta all’asta ad un prezzo incredibile abbia in questo modo addirittura raddoppiato il suo valore. Secondo me non lo ha fatto per questioni mercantili né di pubblicità, ma per dimostrare quanto sia manipolato il sistema dell’arte e quanto il mercato governi quei processi di modificazione dell’arte che una volta erano delegati a fatti intrinseci all’arte stessa. Per esempio dall’inizio del Novecento l’arte si è sviluppata attraverso le contrapposizioni: l’astrattismo, il ritorno al figurativo, e poi di nuovo l’astrattismo, la pop art, il minimalismo, tutti movimenti che contemplavano il superamento di una posizione con una nuova posizione. A partire dagli anni Ottanta, invece, assistiamo a delle manipolazioni dell’arte, al portare degli artisti e distruggerne degli altri a seconda delle strategie di mercato e non di dibattito interno all’arte. Secondo lei il pubblico si sta avvicinando di più a questa forma d’arte negli ultimi anni? Devo dire che sta avendo un gran successo la mostra, piace molto e quindi io penso che il ruolo di Banksy potrebbe essere ancora più potente nell’arte, perché in fondo questi messaggi sociali e politici non sono così evidenti nel mondo dell’arte contemporanea. L’unica critica mossa è quella che il lavoro di un artista focalizzato principalmente su un’arte pubblica e quindi sui murales, portato in un museo, poi perde completamente la propria forza. Non è così, anzi è il contrario. Innanzitutto c’è da dire che se un artista oltre a lavorare sui muri decide di utilizzare dei supporti tradizionali significa che queste opere dovranno finire appese sui muri di una galleria di un museo o di un appartamento. Inoltre vedendo anche le reazioni e l’attenzione del pubblico, io credo che in questo modo i
messaggi di Banksy siano rafforzati. Poi alcune di queste opere in mostra sono state desunte da lavori pubblici sui muri, ma molte sono state prodotte per essere realizzate su supporti tradizionali e che non troviamo quindi sui murales in giro per il mondo. Quindi la street art sta prendendo una strada diversa? In realtà è sempre stato così. Io ho lavorato molto su Keith Haring e anche a lui venivano mosse le stesse critiche. Gli street artist vogliono essere presenti nei musei e nelle gallerie. Forse, in questo senso, ne abbiamo soltanto uno veramente puro al mondo ed è l’italiano Blu, che non mi risulta abbia realizzato opere se non sui muri. Che struttura ha dato alla mostra? C’è un filo conduttore? Nella sezione introduttiva ho cercato di raccontare un po’ quelle che sono le sue radici. Il filo conduttore è raccontare i temi prediletti dall’artista ed è quindi suddivisa con questo criterio per dare una maggiore chiarezza di lettura. L’altra cosa che ho fatto è esagerare un po’ con le spiegazioni. Ho fatto questa scelta, che non credo sia negativa, perché molte delle opere hanno un retroterra british, che noi di primo acchito non comprendiamo. Secondo lei qual è l’opera che identifica Banksy più di altre? Al di là del fatto che si tratta di un’opera iconica, “La ragazza con il palloncino” è un’opera estremamente forte. Credo che, oltre all’aspetto apparentemente romantico di questo lavoro, sia un’opera che ci fa riflettere su tanti argomenti, sulla guerra, sui bambini, sulle aspirazioni dei bambini spesso stroncate. Lui usa molto la figura dei bambini nelle sue opere, perché essendo il suo obiettivo quello di realizzare messaggi immediatamente riconoscibili e particolarmente toccanti, l’immagine di un bambino porta inevitabilmente a soffermarsi e pensare un po’ di più. Secondo lei quanto ha contribuito l’anonimato di Banksy al suo successo? Molto. Più che al successo, alla conoscenza dell’artista. Io non ricordo un caso simile. L’anonimato è un prodotto un po’ della nostra società, nel senso che è una reazione a questo essere in vetrina attraverso i social network in qualsiasi momento. Ci sono anche altri casi. Per esempio nella moda Martin Mangela, uno stilista anonimo. O Elena Ferrante nella letteratura. Però il caso di Banksy è un po’ particolare. Il suo anonimato ha influito molto
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Autore: Banksy Titolo opera: Flying Copper Anno: 2003 Tecnica: Serigrafia in edizione limitata Misure: 100x70cm Collocazione: Butterfly Art News Collection Credito fotografico: Butterfly Art News Collection
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Author: Banksy Title: Flying Copper Year: 2003 Technique: Limited edition screen printing Measurements: 100x70cm Location: Butterfly Art News Collection Photo credit: Butterfly Art News Collection
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Un momento dell’inaugurazione della mostra “A Visual Protest. The Art of Banksy” A moment of the inauguration of the exhibition “A Visual Protest. The Art of Banksy “
ma anche in maniera negativa perché proprio questa contraddizione della notorietà attraverso l’anonimato ha alimentato questo mito distogliendo l’attenzione da quella che è l’essenza della sua arte. Ci si è più preoccupati del gossip che non della sostanza e questo ha fatto sì che il mondo dell’arte ufficiale, quello che si occupa di artisti consolidati, che vengono ritenuti a buon titolo come appartenenti a questo club, lo abbia un po’ snobbato. Quindi da un lato lo hanno reso leggendario, dall’altro la considerazione della critica nei suoi confronti non ha molto aiutato. Pensa che un giorno Banksy si rivelerà al pubblico? Considerato che il cerchio si sta stringendo, e anche questo interesse per l’anonimato sta scemando molto, in favore anche di un’attenzione all’artista, io fossi in lui ci penserei, uscirei fuori e mi metterei a lavorare su opere d’arte conservando questa attitudine al messaggio sociale che è una cosa abbastanza unica oggi negli artisti. Una caratteristica che potrebbe giovare molto alla sua arte e all’arte in generale.
In quali altri momenti Banksy ha fatto parlare di sè? Ad esempio molto recente è il caso della sua realizzazione di un murales a Londra di fronte all’ambasciata francese. Accadeva nei giorni dei disordini a Calais, durante il passaggio dei migranti dalla Francia all’Inghilterra. Nessuno si è accorto di questa creazione avvenuta durante la notte nonostante il muro fosse proprio di fronte all’ambasciata protetta 24 ore su 24 guardie armate. La mostra tra l’altro ospita anche il video del ritrovamento del murales la mattina successiva. Ma la cosa che più mi ha colpito è che accanto al murales che raffigura Cosette, una delle protagoniste dei miserabili di Victor Hugo, c’è un QR Code attraverso il quale, avvicinando il telefonino, si viene collegati ad una serie di filmati che testimoniano i momenti drammatici dei migranti a Calais. Trovo davvero sorprendente l’uso di questa tecnologia su un murales. Ci fa capire quanto il genio della comunicazione abbia pervaso il lavoro di questo artista.
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The Art of Banksy at MUDEC museum in Milan The editor, Gianni Mercurio: his anonymity? It has influenced a lot but also negatively
Provocative and satirical, irreverent and out of every system. The art of Banksy has landed in Milan in the first exhibition dedicated to the British writer by a public museum. From last November until April 14 the monograph “A Visual Protest – The art of Banksy” is set up at the Museum of Cultures of the city of Milan, where you can appreciate many of his works and go deeply into the creative dimension of the most famous street artist of the world. The works that make up this “unauthorized exhibition” - like all those dedicated to Banksy, who has always remained firm in defending his anonymity - come from private collectors and are divided into shows for genres and themes (rebellion, war, consumerism). The result is a visual journey that, embellished by the reading of the works, by an introductory section on the movements that have influenced the artist’s style and by a special video section dedicated to the murals he made in various public places in the world, involves visitors in a 360° experience in the world of Banksy. Responsible for this artistic journey is Gianni Mercurio, curator of the retrospective, who conceived and designed an exhibition able to tell the work of the English writer as well as to deepen his thought.
It is the first time that a public museum in the world hosts an exhibition on Banksy. Why?
work “The little girl with the balloon” at the end of the auction at Sotheby’s?
It’s true, it’s the first time except for the exhibition that he himself took care of at the Bristol Museum. In fact, it is curious that in all this time a museum has never thought of making an exhibition on Banksy. But there are several reasons: the main one is that the world of art has always considered street art a minor movement and Banksy has been united in this attitude. In particular, the fact that he has become more famous for his myth than for his art, has a little absorbed the contents and the messages. Banksy is interested not in form but in content. His works are all messages.
Given that for me it was something agreed, because I can not believe that such a work has managed to enter an art house, so small but very heavy, the world has divided on this performance. On the one hand, the critics have identified in this event a brilliant and clever form of communication and self-promotion of the artist, another part - with which I join - has instead seen in this event an action we would have called in other times militant, that is consistent with his position. Let me explain: while Banksy before had acted externally against the art system through his messages and his works, this time he decided to enter from within the system and ridicule it, showing how even a work destroyed and auctioned at an incredible price has in this way even doubled its value. In my opinion he did not do it for mercantile or advertising reasons, but to show how the art system is manipulated and how the market governs the processes of art modification that were once delegated to facts intrinsic to art itself. For example, since the beginning of the twentieth century art has developed through oppositions: abstractism, the return to the figurative, and then again abstractism, pop art, minimalism, all
How did you find the works exhibited? The works on display all come from private collectors and Banksy’s collecting is truly borderline. These are collectors who are not particularly conscious or not very sensitive to the art. They have bought the works or for speculation, or thinking of buying posters or things like that. So it was a difficult world to identify and it was not easy to collect his works. What do you think of the destruction of Banky’s
Autore: Banksy Titolo opera: Donut Chocolate Anno: 2009 Tecnica: Serigrafia su carta Misure: 56x76cm Collocazione: Collezione privata Milano Credito fotografico: © Photo Marta Carenzi
Author: Banksy Title: Donut Chocolate Year: 2009 Technique: Screen printing on paper Measurements: 56x76cm Location: Private collection Milan Photo credit: © Photo Marta Carenzi
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movements that contemplated the overcoming of a position with a new position. Since the eighties, instead, we are witnessing manipulations of art, bringing artists and destroying others according to market strategies and not to internal debate within art. Do you think the public is getting closer to this form of art in recent years? I must say that the show is having a great success, the public likes it a lot and so I think that the role of Banksy could be even more powerful in art, because basically these social and political messages are not so evident in the contemporary art world. The only comment received is that the work of an artist focused mainly on public art and then on the murals, taken to a museum loses completely its strength. This is not the case, on the contrary it is the opposite. First of all, it must be said that if an artist, apart from working on walls, decides to use traditional supports, it means that these works must end up hanging on the walls of a gallery of a museum or an apartment. Also seeing the reactions and the public’s attention, I believe that in this way Banksy’s messages are strengthened. Then some of these works in the exhibition were taken from
public works on the walls, but many were produced to be made on traditional media and we do not find them on the murals around the world. So is street art taking a different path? In reality it has always been this way. I worked a lot on Keith Haring and even the same comments were made to him. Street artists want to be present in museums and galleries. Perhaps, in this sense, we only have one that is truly pure in the world and is the Italian Blu, which I do not believe has produced anything but on the walls. What structure did it give to the exhibition? Is there a common thread? In the introductory section I tried to tell a bit about his roots. The common thread is to tell the favorite themes of the artist and the exhibition is therefore subdivided with this criterion to give greater clarity of reading. The other thing I did is exaggerate a little with the explanations. I made this choice, which I do not think is bad, because many of the works have a British background, that at first we do not understand.
In your opinion, what is the work that identifies Banksy more than others? Beyond the fact that it is an iconic work, “The girl with the balloon” is a work extremely strong. I believe that, besides the apparently romantic aspect of this work, it is a work that makes us reflect on many topics, on the war, on the children, on the aspirations of the children often destroyed. He uses the figure of the children very much in his works, because his goal is to create messages immediately recognizable and particularly touching. So the image of a child inevitably leads to linger and think a little more In your opinion, how much did the anonymity of Banksy contribute to its success? Very. More than success, to the knowledge of the artist. I do not remember a similar case. Anonymity is a product of our society, in the sense that it is a reaction to this being on display through social networks at any time. There are also other cases. For example, in fashion Martin Mangela, an anonymous designer. Or Elena Ferrante in literature. But the case of Banksy is a bit special. His anonymity has influenced a lot but also in a
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negative way because this contradiction of notoriety through anonymity has fueled this myth, diverting attention from what is the essence of his art. We are more concerned with gossip than substance, and this has meant that the official art world, the one that deals with established artists, who are rightly considered as belonging to this club, has a little snubbed him. So on one hand they made him legendary, on the other hand the consideration of the critics against him did not help much. Do you think that one day Banksy will reveal himself to the public? Considering that the circle is tightening, and also this interest for anonymity is waning a lot, in favor of an attention to the artist, if I was him I would think about it, go out and get to work on works of art preserving this attitude to the social message which is quite unique today in artists. A feature that could benefit a lot from his art and art in general. In which different moments did Banksy talk about himself? For example very recent is the case of his realization of a mural in London in front of the French embassy. It happened in the days of unrest in Calais, during the passage of migrants from France to England. No one was aware of this creation during the night despite the wall was right in front of the embassy is protected 24 hours on 24 armed guards. The exhibition also hosts the video of the discovery of the mural the next morning. But the thing that struck me most is that next to the mural that portrays Cosette, one of the protagonists of The miserables of Victor Hugo, there is a QR Code through which, approaching the phone, you are connected to a series of movies that testify the dramatic moments of migrants in Calais. I find the use of this technology on a mural really amazing. It makes us understand how the genius of communication has pervaded the work of this artist.
Autore: Banksy Titolo opera: Girl with red baloon Anno: 2004 Tecnica: Limited edition screenprint Misure: 66x50cm Collocazione: Butterfly Art News Collection Credito fotografico: Butterfly Art News Collection
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Author: Banksy Title: Girl with red baloon Year: 2004 Technique: Limited edition screenprint Measurements: 66x50cm Location: Butterfly Art News Collection Photo credit: Butterfly Art News Collection
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di Carlotta Spera
Tutta la qualità dell’abitare a MADE EXPO 2019
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Cadorin Group in fiera a MADE EXPO Cadorin Group at the fair at MADE EXPO
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ltre 900 espositori previsti, 4 saloni, 8 padiglioni, più di 100 eventi e convegni, oltre 130 delegati internazionali, contractor e progettisti da più di 20 Paesi. Sono i numeri di Made Expo, la più grande manifestazione in Italia per il mondo delle costruzioni e dell’architettura, giunta alla nona edizione. Dal 13 al 16 marzo 2019 alla Fiera Milano-Rho prodotti, soluzioni, idee e novità nel mondo dell’edilizia che quest’anno avranno come tema principale “La qualità dell’abitare” declinata con un’attenzione particolare alla rigenerazione urbana ed infrastrutturale e agli ingredienti fondamentali dell’abitare contemporaneo:
comfort, sicurezza, sostenibilità, innovazione. Materiali, soluzioni e sistemi per la progettazione, il cantiere e l’edilizia, la filiera completa del serramento, i sistemi di involucro, le soluzioni outdoor e di schermatura dalla luce, il mondo delle finiture e degli interni saranno tutti pronti ad accogliere i visitatori con importanti novità. Gli 8 padiglioni saranno organizzati in 4 Saloni (MADE Costruzioni e Materiali, MADE Involucro e Serramenti, MADE Interni e Finiture, MADE Software, Tecnologie e Servizi), consentendo ai visitatori di poter scegliere secondo i propri interessi ma anche di poter disporre di
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una visione integrata su tutte le novità di prodotto che in questo contesto possono essere provate e toccate con mano. L’impatto della evoluzione digitale del settore avrà un focus dedicato ma sarà anche una grande componente trasversale di tutta la manifestazione. “Siamo particolarmente soddisfatti di avere a MADE expo 2019, sia tra le aziende che tra le Federazioni, una vasta rappresentanza della filiera delle Costruzioni del nostro Paese e la piena rappresentanza di tutti i materiali. In questo modo potremo davvero svolgere un ruolo di acceleratore di idee e di volano di relazioni che ci consenta di valorizzare l’importanza della nostra filiera per l’economia nazionale“, ha dichiarato Massimo Buccilli, Presidente di MADE expo sottolineando l’importanza
dell’evento anche come potenziale volano per contribuire al rilancio di questo settore la cui eccellenza è riconosciuta in tutto il mondo. In particolare MADE expo si propone di favorire un fronte comune industriale in grado di portare materiali e soluzioni all’attenzione dei prescrittori e dei buyer ma anche posizioni e proposte condivise all’attenzione delle istituzioni e della pubblica amministrazione per rimettere in movimento un settore strategico per l’economia nazionale. Sempre nell’intento inoltre di supportare le aziende a moltiplicare le opportunità di business sui mercati internazionali anche quest’anno è stata rinnovata la collaborazione con l’agenzia ICE (Italian Trade &
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Un momento dell’esposizione Wall & Deco A moment of the wall & deco exhibition
“Oltre 900 espositori previsti, 4 saloni, 8 padiglioni, più di 100 eventi e convegni...” “Over 900 exhibitors expected, 4 halls, 8 pavilions, more than 100 events and conferences...”
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Investment Agency) per aumentare le possibilità di contatto con potenziali clienti all’estero che molto apprezzano la qualità dei nostri prodotti. Caratteristica sottolineata anche da Marco Dettori, Vice Presidente dell’Associazione nazionale delle imprese edili (ANCE): “MADE expo rappresenta un momento importante per valorizzare e consolidare le sinergie della lunga e preziosa filiera dell’edilizia: vero fiore all’occhiello per capacità e competenze del made in Italy. Il nostro è un unico grande sistema imprenditoriale determinante per la crescita e il benessere sociale ed economico del Paese”. La collaborazione con Agenzia ICE intenderà favorire in particolare il coinvolgimento di circa 130 prescrittori e buyer professionali dalle principali aree di interesse quali Europa (UK e Paesi dell’Est), Russia, Nord Africa, Medio ed Estremo Oriente e Americhe. Infine anche in questa edizione non mancherà un “FOCUS on Hospitality” attraverso un ciclo di incontri dedicati al settore alberghiero, volendo sottolineare la centralità delle connessioni tra design, architettura, ingegneria e la riqualificazione del settore ricettivo nazionale. La fiera è organizzata da MADE eventi srl, ed è promossa da FederlegnoArredo ed Unicmi. www.madeexpo.it Biglietti Biglietti di ingresso direttamente alle casse: 13 euro per un giorno solo, 16 euro per due giorni e 20 euro per quattro giorni.
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All the quality of living at MADE EXPO 2019
Over 900 exhibitors expected, 4 halls, 8 pavilions, more than 100 events and conferences, over 130 international delegates, contractors and designers from more than 20 countries. These are the numbers of Made Expo, the largest event in Italy for the world of construction and architecture, now ready for its ninth edition. From March 13 to 16, 2019 at Fiera Milano-Rho, products, solutions, ideas and innovations in the building world that this year will have as main theme “The quality of living” declined with special attention to urban regeneration and infrastructure and to the fundamental ingredients of contemporary living: comfort, safety, sustainability and innovation. Materials, solutions and systems for the design,
building site and construction, the complete chain of the window frame, the casing systems, outdoor solutions and shielding from light, the world of finishes and interiors will all be ready to welcome visitors with important news. The 8 pavilions will be organized in 4 Saloni (MADE Construction and Materials, MADE Enclosure and Window Frames, MADE Interior and Finishings, MADE Software, Technologies and Services), allowing attendees to choose according to their own interests but also to have a vision integrated on all the new products that can be tested and touched in this context. The impact of the digital evolution of the sector will have a dedicated focus but it will also be a great cross-
sectional component of the whole event. “We are particularly pleased to have at MADE expo 2019, both among the companies and among the Federations, a broad representation of the construction sector of our country and the full representation of all materials. In this way we will really be able to play a role as an accelerator of ideas and a driving force for relationships that will allow us to highlight the importance of our supply chain for the national economy”, said Massimo Buccilli, President of MADE expo underlining the importance of event also as a potential flywheel to contribute to the relaunch of this sector whose excellence is recognized all over the world. In particular, MADE expo aims to promote a
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common industrial front able to bring materials and solutions to the attention of prescribers and buyers but also positions and shared proposals to the attention of institutions and the public administration to put into motion a strategic sector for the national economy. Also with the intention of supporting companies to multiply business opportunities on international markets, this year the collaboration with the Italian Trade & Investment Agency (ICE) has been renewed to increase the possibility of contacting potential customers with that greatly appreciate the quality of our products. Characteristic also underlined by Marco Dettori, Vice President of the National Association of
Building Companies (ANCE): “MADE expo represents an important moment to enhance and consolidate the synergies of the long and precious building sector: a real highlight for capacity and Made in Italy skills. Ours is a single major entrepreneurial system that is decisive for the growth and social and economic well-being of the country”. The collaboration with ICE Agency intends to favor in particular the involvement of about 130 professional prescribers and buyers from the main areas of interest such as Europe (UK and Eastern countries), Russia, North Africa, the Middle and Far East and the Americas. Finally, also in this edition there will not be a
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“FOCUS on Hospitality” through a series of meetings dedicated to the hotel sector, wishing to underline the centrality of the connections between design, architecture, engineering and the redevelopment of the national hospitality sector. The fair is organized by MADE eventi srl, and is promoted by FederlegnoArredo and Unicmi. www.madeexpo.it Tickets Admission tickets directly to the cash desks: € 13 for one day only, € 16 for two days and € 20 for four days.
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Next. Il futuro del trasporto urbano U
n autobus elettrico, senza autista, composto da moduli in grado di legarsi tra di loro o di muoversi autonomamente per le strade delle città. E’ questo il progetto di Next Future Transportation, start up nata negli Stati Uniti, ma che porta il marchio italiano. L’idea, infatti, è di Tommaso Gecchelin, padovano laureato in Disegno Industriale e Fisica, che nel 2012 ha concepito questo autobus “modulare” che, a seconda delle persone che devono giungere ad una determinata fermata, aggancia dei moduli in più, o in meno. In Italia nessuno ha scommesso sul progetto, considerato da tutti troppo
ambizioso, e così Next ha preso davvero forma solo nel 2015, grazie all’investimento del co-fondatore della start up, Emmanuele Spera, manager con esperienza nell’information technology, nei trasporti e nell’healthcare, che ha portato l’idea in Silicon Valley e ha consentito di brevettare l’invenzione in tutto il mondo. A lanciare a livello internazionale il veicolo elettrico modulare di Gecchelin è stato l’interesse inaspettato dell’emiro di Dubai Mohammed bin Rashid Al Maktoum, che nel 2016 ha dedicato un tweet a Next Future Transportation portandola all’attenzione del mondo intero. Da lì è
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iniziata la strada dell’azienda, ora proiettata all’Expo del 2020 che si terrà proprio nella metropoli mediorientale. L’innovativo autobus è stato concepito da Gecchelin per agevolare la mobilità nei contesti urbani ed è destinato a rivoluzionare l’approccio tradizionale al trasporto pubblico. I moduli che lo compongono, realizzati in resistente ma leggero alluminio, sono delle vere e proprie capsule che possono ospitare comodamente fino a dieci passeggeri, che riescono a rimanere allineati l’uno all’altro grazie ad un meccanismo di tipo ottico e si agganciano vicendevolmente tramite dei bracci meccanici. Su
richiesta, inoltre, possono unirsi anche moduli di servizio come bar, shop e toilette. A seconda dei flussi calcolati da un algoritmo che raccoglie in tempo reale le destinazioni richieste dagli utilizzatori, i bus vengono così composti e scomposti di volta in volta: se in un veicolo una parte dei passeggeri deve raggiungere una destinazione e una parte un’altra destinazione, i diversi moduli resteranno agganciati per la prima tratta per poi sganciarsi diventando due o più minibus autonomi diretti ciascuno in un luogo diverso. I vantaggi che porterebbe l’utilizzo di questo innovativo sistema sono molteplici: innanzitutto i passeggeri (e le eventuali merci) possono redistribuirsi tra i vari moduli, con la conseguente massimizzazione del tasso di occupazione del mezzo e la minimizzazione del traffico; in secondo luogo si abbassano notevolmente i consumi, i costi per passeggero e i tempi di viaggio. A trarne beneficio sarebbe di conseguenza anche il traffico e chiaramente, data la natura ecologica dell’invenzione, l’ambiente. Secondo i fondatori di Next, per ora nel mondo sono poche le realtà urbane in grado di avvalersi, per larghezza delle carreggiate, qualità del manto stradale, progresso tecnologico, di questo veicolo: tra queste, vi sono Singapore, Pechino, Abu Dhabi e ovviamente Dubai. Proprio in quest’ultimo emirato partirà un progetto pilota che, in caso di risultati positivi, dovrebbe portare a commercializzarne le prime flotte entro i prossimi tre anni.
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Next. The future of urban transportation
An electric bus, without driver, made up of modules that are able to bind to each other or move independently on the streets of the city. This is the project of Next Future Transportation, a start-up born in the United States, but which bears the Italian brand. The idea, in fact, is by Tommaso Gecchelin, a Paduan graduate in Industrial Design and Physics, who in 2012 conceived this "modular" bus that, depending on the people who have to arrive at a particular stop, clip on the extra modules or clip off. In Italy nobody has bet on the project, considered by everyone too ambitious, and so Next took shape only in 2015 thanks to the investment of the co-founder of the start up, Emmanuele Spera, manager with experience in Information technology, transport and health care, who brought the idea in Silicon Valley and allowed to patent the invention all over the world. International launch of the Gecchelin modular electric vehicle was thanks to the unexpected interest of the Emir of Dubai Mohammed bin Rashid Al Maktoum, who in 2016 dedicated a tweet to Next Future Transportation bringing it to the attention of the entire world. From there the company road began, now projected at the 2020 Expo to be held in the Middle Eastern metropolis. The innovative bus was designed by Gecchelin to facilitate mobility in urban settings and is destined to revolutionize the traditional approach to public transport. The modules that compose it, made of durable but lightweight aluminum, are real capsules that can comfortably accommodate up to ten passengers, who manage to stay aligned to each other thanks to an optical mechanism and hook each other through mechanical arms. In addition, service modules such as bars, shops and toilets can also be added on request. Depending on the flows calculated by an algorithm that collects the destinations requested by the users in real time, the buses are composed and decomposed from time to time: if in a vehicle a part of the passengers must reach a destination and a part another destination , the different modules will remain attached to the
first section and then disengaged, becoming two or more independent autonomous minibuses each in a different place. The advantages that the use of this innovative system would bring are multiple: first of all passengers (and possible goods) can redistribute themselves among the various modules, with the consequent maximization of the occupation rate of the vehicle and the minimization of traffic; secondly, consumption, passenger costs and travel times are significantly reduced. Consequently, traffic would also benefit, and clearly, given the ecological nature of the invention, the environment.
technological progress, of this vehicle: among these, there are Singapore, Beijing, Abu Dhabi and of course Dubai. A pilot project will start right in this Emirate, which should lead to commercialization of the first fleets within the next three years in the event of positive results.
According to the founders of Next, for now there are few urban areas in the world able to use, for the width of the roadways, road surface quality, Un prototipo di NEXT A prototype of next
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Gli interni di NEXT
NEXT, il futuro del trasporto urbano
The interiors of next
NEXT, the future of transportation
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CURIOSITÀ IN CINA IL PRIMO HOTEL DI LUSSO SOTTERRANEO. Si trova a un’ora di strada da Shanghai ed è il primo albergo al mondo sotto il livello del suolo. L’InterContinental Wonderland si presenta con 19 piani di cui ben 17 costruiti all’interno di una cava abbandonata di 88 metri d’altezza. Gli ultimi due piani offrono ai clienti di questa struttura cinese un’esperienza unica: dormire circondati dai pesci, visto che le camere a quell’altezza sono “immerse” nell’acqua. Nella parte bassa della cava è stato allestito un centro per praticare sport acquatici, qualche piano più su c’è un’area per le arrampicate e in cima l’attrazione più estrema: una piattaforma per praticare il bungee jumping. Un vero e proprio capolavoro di ingegneria, con tanto di parco divertimenti, costato quasi 300 milioni di dollari e per cui ci sono voluti 10 anni di lavoro. IN CHINA THE FIRST UNDERGROUND LUXURY. It is an hour drive from Shanghai and is the first hotel in the world below ground level. The InterContinental Wonderland has 19 floors of which 17 are built inside an abandoned quarry of 88 meters high. The last two floors offer customers of this Chinese hotel a unique experience: sleeping surrounded by fish, since the rooms are “immersed” in the water. In the lower part of the quarry a center for water sports has been set up, a few floors higher there is an area for climbing and at the top the most extreme attraction: a platform for bungee jumping. A true masterpiece of engineering, complete with amusement park, costing almost 300 million dollars and for which it took 10 years of work.
UNA VERA SFIDA PROGETTUALE: UN BIVACCO PREFABBRICATO A 3.290 METRI D’ALTITUDINE. Una mini casa prefabbricata sulla cresta del Morion in Valpelline (Ao), a ben 3290 metri d’altitudine. Si tratta di un bivacco progettato e costruito dagli architetti Roberto Dini e Stefano Girodo, ricercatori dell’Istituto di Architettura Montana del Politecnico di Torino, in collaborazione con l’azienda LeapFactory. Una straordinaria sfida progettuale caratterizzata da aspetti orografici e geologici complessi in grado di fronteggiare temperature fino a oltre -20°C e venti che possono raggiungere i 200 km/h, oltre a precipitazioni intense e metri di neve al suolo. Lo spazio interno è suddiviso in zona notte e zona giorno, con una grande finestra panoramica. Il soggiorno è formato da un tavolo con 8 posti a sedere su sgabelli e cassapanche, una dispensa e un piano per la preparazione dei cibi, insieme con diversi vani per gli zaini e i materiali da scalata. La zona notte, invece, è ricavata nella metà retrostante, con due pianali in legno su cui sono disposti i vari materassi, fino a un massimo di 8 posti letto con coperte. A REAL PROJECT CHALLENGE: A PREFABRICATED BIVOUAC AT 3,290 METERS OF ALTITUDE. UnA prefabricated mini-house on the Morion ridge in Valpelline (Ao), at an altitude of 3290 meters. It is a bivouac designed and built by the architects Roberto Dini and Stefano Girodo, researchers of the Institute of Architecture of the Polytechnic University of Turin, in collaboration with the company LeapFactory. An extraordinary design challenge characterized by complex orographic and geological aspects able to cope with temperatures of over -20 ° C and winds that can reach 200 km / h, in addition to heavy rainfall and meters of snow on the ground. The interior space is divided into a sleeping area and a living area, with a large panoramic window. The living room consists of a table with seating for 8 on stools and chests, a pantry and a food preparation area, along with several compartments for backpacks and climbing materials. The sleeping area, instead, is made in the middle behind, with two wooden platforms on which the various mattresses are arranged, up to a maximum of 8 beds with blankets.
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DA LG IL PRIMO TELEVISORE CHE SI ARROTOLA E SPARISCE COME PER MAGIA. Una TV con il display che sembra apparire e scomparire magicamente arrotolandosi all’interno della sua base. E’ l’ultima innovazione di LG che sfida la logica delle TV conosciute fino ad ora. Un vero punto di svolta sia dal punto di vista tecnologico che del design poiché libera dai limiti dei muri e permette di arredare il proprio spazio – che non ha più bisogno di essere riservato a tempo pieno per la tv – in maniera ancora più personale. Tra le caratteristiche di questo oggetto d’avanguardia la possibilità di offrire tre diverse opzioni di visualizzazione: Full View, Line View, Zero View. Con l’opzione Full View si può godere di un’esperienza visiva su grande schermo da 65 pollici. Arrotolando parzialmente la TV e passando alla modalità Line View, si possono invece gestire attività specifiche che non richiedono lo schermo completo, come l’ora e il meteo. In modalità Zero View, tutti i 65 pollici del LG Signature OLED TV R diventano nascosti, lasciando la possibilità di godere della musica e dei contenuti audio. FROM LG THE FIRST TELEVISION THAT ROLLS DOWN AND DISAPPEAR AS IF BY MAGIC. A TV with the display that seems to appear and disappear magically by rolling down inside its base. It is the latest innovation from LG that challenges the logic of TV known until now. A real turning point in terms of technology and design as it frees you from the limits of the walls and allows you to furnish your space - which no longer needs to be reserved full time for TV - in an even more personal way. Among the features of this avant-garde object is the possibility of offering three different display options: Full View, Line View, Zero View. With the Full View option you can enjoy a 65-inch large-screen viewing experience. By partially rolling the TV and switching to Line View mode, you can manage specific tasks that do not require the full screen, such as time and weather. In Zero View mode, all 65 inches of the LG Signature OLED TV R become hidden, leaving the possibility to enjoy music and audio content.
UN BORGO DELLA TOSCANA MA IN THAILANDIA. Un vero e proprio angolo d’Italia nel cuore della Thailandia. Si chiama Toscana Valley e ha a dir poco dell’incredibile. Si tratta di una sorta di cittadina a circa tre ore da Bangkok che riproduce in tutto e per tutto un borgo italiano: ci sono ristoranti, hotel, piazze e viuzze, e c’è persino la riproduzione della Torre di Pisa. In alcune zone possono accedere soltanto i residenti, tuttavia, i visitatori possono arrivare a Town Square, una piazza ricca di ristoranti e negozi, con edifici tipici dell’architettura toscana, balconi, antichi lampioni, facciate color pastello e fontane. Oppure soggiornare all’hotel La Casetta, per un’esperienza ancor più immersiva, ed esclusiva. Ispirata alle leggendarie bellezze toscane, la “valle” ospita anche un campo da golf, un country club, un’agenzia immobiliare. A VILLAGE OF TUSCANY BUT IN THAILAND. A real corner of Italy in the heart of Thailand. It’s called Toscana Valley and it seems incredibile. It is a sort of town about three hours from Bangkok that reproduces in all respects an Italian village: there are restaurants, hotels, squares and alleys, and there is even the reproduction of the Tower of Pisa. In some areas, only residents can enter, however, visitors can get to Town Square, a square full of restaurants and shops, with typical Tuscan architecture buildings, balconies, antique lamp posts, pastel-colored facades and fountains. Or stay at La Casetta hotel, for an even more immersive and exclusive experience. Inspired by the legendary Tuscan beauties, the “valley” also hosts a golf course, a country club and a real estate agency.
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CURIOSITÀ LE REGOLE DEL CODICE DELLA STRADA PIÙ STRANE DEL MONDO. Alcune scontate, altre un po’ bizzarre. Ecco alcune regole del codice della strada nel mondo. Thailandia: è proibito andare in macchina a torso nudo o in topless qualsiasi temperatura ci sia. Montana: vietato trasportare una pecora nell’abitacolo senza un accompagnatore. Giappone: è illegale schizzare i pedoni passando sulle pozzanghere. Russia: guidare una macchina sporca è punito con una multa. Germania: è illegale rimanere senza benzina (e quindi fermarsi) in autostrada. Spagna: se porti gli occhiali ne devi avere un paio in più in macchina. Francia: tutti i guidatori devono avere un etilometro non utilizzato nel veicolo. Alabama: è vietato guidare bendati. THE MOST STRANGE RULES OF THE HIGHWAY CODE. Some discounted, some other bizarre here are some rules of the highway code in the world. Thailand: it is forbidden to drive shirtless or topless at any temperature. Montana: it is prohibited to carry a sheep in the cockpit without a companion. Japan: it is illegal to squash pedestrians passing through puddles. Russia: driving a dirty car is punished with a fine. Germany: it is illegal to remain without petrol (and therefore stop) on the motorway. Spain: if you wear glasses you have to have a pair more in the car. France: all drivers must have an alcohol tester not used in the vehicle. Alabama: blindfolded driving is forbidden.
CASE DA FIABA. Un complesso di oltre 700 case che sembrano castelli di un racconto Disney. Si trova a Mudurnu, un paesino del nord della Turchia. Ma più che una favola, per l’impresa costruttrice si tratta di un incubo, visto che le case non hanno trovato acquirenti e hanno portato l’impresa a dichiararsi in bancarotta. Il complesso di 732 ville doveva essere una valle da sogno fatta apposta per attirare i ricchi acquirenti arabi. Ma le case sono rimaste disabitate e tutto è ancora sospeso nel tempo. Ogni villa vale circa mezzo milione di dollari. Il vicepresidente della società costruttrice sostiene che il progetto ripartirà presto per essere completato entro ottobre e le ville potranno tornare sul mercato. Secondo i costruttori basterà venderne la metà per poter ripagare i debiti. FAIRY TALE HOUSES. A complex of over 700 houses that look like castles of a Disney tale. It is located in Mudurnu, a village in the north of Turkey. But more than a fairytale, for the construction company it is a nightmare, since the houses have not found buyers and have led the company to declare itself bankrupt. The complex of 732 villas was supposed to be a dream-like valley designed to attract wealthy Arab buyers. But the houses are left uninhabited and everything is still suspended in time. Each villa is worth around half a million dollars. The vice president of the construction company claims that the project will soon start to be completed by October and the villas will be able to return to the market. According to the builders, it will be enough to sell half of them in order to repay the debts.
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CURIOSITÀ A BETLEMME IL WALLED OFF HOTEL DI BANKSY. Si chiama Walled Off Hotel (letteralmente, “l’albergo fuori dal muro”) a Betlemme, a pochi passi dal muro eretto da Israele per dividere il territorio nazionale da quello palestinese. A idearlo è stato uno dei più popolari street artist del mondo, Banksy (la cui identità, nonostante le diverse teorie che si sono proliferate negli anni, è ancora oggi ignota). Sarà che “i muri vanno molto di moda in questo momento”, anche se Banksy se ne è accorto ben prima che “Trump li rendesse tanto cool” – come ha ironizzato lo stesso artista in occasione dell’inaugurazione dell’albergo di due anni fa – fatto sta che questo hotel attira costantemente turisti e appassionati d’arte. La struttura, infatti, costruita in gran segreto nel 2017, contiene moltissime opere dell’eclettico writer, e non solo. Arredata in stile coloniale, ogni sua stanza oltre ad essere una vera e propria installazione, contiene diverse raffigurazioni sui muri curate dallo stesso artista, dando agli ospiti la possibilità di vivere letteralmente l’arte provocatoria di Banksy. L’opera più celebre è sicuramente quella della lotta con i cuscini tra un soldato israeliano e un manifestante palestinese nella stanza chiamata “Artist”. Per chi non vuole perdersi “la peggior vista del mondo”, invece, c’è la stanza “Scenic”, che affaccia proprio sul muro. Se si vuole provare l’esperienza di una notte nell’accampamento, allora c’è la stanza “Budget”, composta da diversi letti a castello e arredata con mobili e accessori provenienti da vere caserme israeliane. Per finire, c’è la “Presidential”, la suite “equipaggiata con tutto quello di cui un capo di stato corrotto potrebbe aver bisogno”, come recita testualmente il sito dell’albergo. Nella hall dell’hotel, poi, troviamo un pianoforte che suona da solo. Lo strumento, collegato ad un software esterno in remoto, ogni giorno offre un concerto
scritto e registrato in esclusiva proprio per gli ospiti della struttura. Naturalmente, nella programmazione musicale, non poteva mancare un greatest hit dei Massive Attack – d’altronde, Banksy ha più volte dichiarato di essersi ispirato a 3D, il graffitaro che contribuì a fondare il gruppo. Il Walled Off, però non è solo un hotel. La struttura offre infatti anche diversi servizi, come un museo dedicato alla storia del muro (dove si possono trovare fotografie, reperti audiovisivi e documenti che offrono un punto di vista più complessivo al visitatore) e una galleria d’arte con opere di artisti palestinesi. Insomma, se si è in viaggio in Israele o in Palestina, un soggiorno in questo hotel dovrebbe essere quasi una tappa obbligatoria.
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WALLED OFF HOTEL OF BANKSY IN BETHLEHEM. The Banksy’s Walled off Hotel in Bethlehem. It’s called Walled Off Hotel (literally, “the hotel outside the wall”) in Bethlehem and it is a few steps from the wall erected by Israel to divide the national territory from the Palestinian one. It has been designed by the most popular street artists in the world, Banksy (whose identity, despite the various theories that have proliferated over the years, is still unknown today). “The walls are very fashionable at the moment”, even if Banksy realized it well before that “Trump made them so cool” - as the artist himself joked at the opening of the hotel two years ago - the fact is that this hotel constantly attracts tourists and art lovers. The structure, in fact, built in great secrecy in 2017, contains many works of the eclectic writer, and
not only. Furnished in colonial style, each room in addition to being a real installation, contains different pictures on the walls curated by the same artist, giving guests the opportunity to literally live the provocative art of Banksy. The most famous work is certainly that of the pillow fight between an Israeli soldier and a Palestinian protester in the room called “Artist”. For those who do not want to miss “the worst view of the world”, instead, there is the “Scenic” room, which overlooks the wall. If you want to experience a night in the camp, then there is the “Budget” room, composed of several bunk beds and furnished with furniture and accessories from real Israeli barracks. Finally, there is the “Presidential suite “equipped with everything a corrupt head of state might needs”, as the hotel website reads. In the hotel lobby, then, we find a piano that plays alone. The instrument, connected to external
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software remotely, offers a concert written and recorded exclusively for the guests of the structure every day. Of course, in the musical programming, a Massive Attack greatest hit could not miss - on the other hand, Banksy has repeatedly declared to have been inspired by 3D, the graffiti artist who helped to found the group. The Walled Off, however, is not just a hotel. In fact, the structure also offers various services, such as a museum dedicated to the history of the wall (where you can find photographs, audiovisual finds and documents that offer a more comprehensive view to the visitor) and an art gallery with works by Palestinian artists. In short, if you are traveling to Israel or Palestine, a stay at this hotel should be almost a must.
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Le proposte immobiliari Real estate proposals
Ville con vista mare Diano Marina (IM), Italy
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ella zona più bella e prestigiosa di Diano Marina, sorge un nuovo ed elegante complesso residenziale di 16 ville. Le residenze sono composte da due o tre camere da letto, ampi giardini e vista mare mozzafiato. A disposizione dei condomini una meravigliosa piscina esposta tutto il giorno al sole. La zona è molto silenziosa ed è possibile raggiungere le spiagge in 5 minuti. Possibilità di posti auto privati.
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Appartamenti in stile chalet Ponte di Legno (BS), Italy
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el centro di Ponte di Legno, il Suite Chalet è un’oasi di pace e benessere in alta montagna, per vivere l’atmosfera di un rifugio di lusso in appartamenti prestigiosi. Residenze esclusive a due passi dalle piste da sci e dalla piazza centrale con invidiabili posti auto di proprietà al piano interrato dello stabile. Bilocali, trilocali, quadrilocali, fino ai prestigiosi attici, tutte le unità sono dotate di cantina e di locali comuni ad uso del condominio.
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Appartamento vista lago Argegno (CO), Italy
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d Argegno sul Lago di Como, Héra vende un luminoso bilocale di 46m² vista lago, finemente personalizzato e dotato di camino; ampio terrazzo di 30m² ed un’area esterna di 85m², totalmente vivibili e dove poter apprezzare l’incantevole paesaggio. L’appartamento consegnato completamente arredato. Completa l’offerta un comodo e spazioso posto auto privato.
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Piacenza Piacenza (PC), Italy
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l vecchio Cinema Iris, riprende vita grazie ad un progetto di riqualificazione totale che prevede la realizzazione di nuovi spazi retail al piano terra e nuovi appartamenti ai piani superiori nella principale via del lusso piacentino.
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Prestigiosa villa in Sardegna Puntaldia (OT), Italy
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tupenda villa con finiture di alta qualitĂ in un contesto unico come la Costa Smeralda. Pavimento in pregiati legni, ambienti luminosi con ampie vetrate vista mare, design interno moderno, giardino esterno con intrecci di diverse pavimentazioni, soffitti con travi in legno a vista.
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