PLEASURE #5

Page 1

5 ‘20

Robot.

The human project La mostra al Mudec di Milano che ripercorre la storia della robotica e avvicina l’uomo agli automi del futuro.

“I sette peccati capitali dell’economia italiana”

N . 5 / 2 0 Q u a d r i m e s t r a l e - + 3 9 0 2 78 0 6 0 4 - i n f o @ h e r a h g . c o m

Intervista a Carlo Cottarelli

Vi presentiamo il nostro nuovo sito web www.herahg.com

L’importanza del recupero Articolo di Luigi Dell’Olio




4

Editoriale

EDITORIALE di Oscar Pittini

Il post Covid e il nostro contributo per uscire dalla crisi a fianco delle imprese I

l 2020 è senza dubbio un anno che nessuno di noi scorderà. L’emergenza sanitaria Covid19 ha irrimediabilmente segnato le nostre vite imprimendo un importante ed inevitabile segno sull’economia del nostro Paese. Il Pil in Italia secondo le stime del World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale nel 2020 subirà una contrazione stimata nel - 12,8% rispetto all’anno precedente. In particolare, riporta rapporto «Milano Produttiva», della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi l’economia lombarda segnerà un calo pari a -7,1% con una contrazione del 7,7% nella sola città di Milano con una conseguente ricaduta sulle capacità di spesa dei consumatori e delle aziende. Nonostante le misure di contenimento messe in atto dal Governo per contenere la crisi, molte imprese si

sono dovute ridimensionare, altre hanno visto problemi di liquidità. Per quanto riguarda il settore immobiliare, secondo l’ultimo report di Nomisma, si stima nel corso del 2020 un trasversale indebolimento della domanda immobiliare con un calo di compravendite di abitazioni di circa il 18% e una riduzione dei prezzi in tutte le città di circa il -2,6% nel segmento abitativo, del -3,1% in quello direzionale e del -3,2% nel commerciale. In questo contesto e per effetto della contrazione economica, secondo le ultime stime pubblicate da Banca Ifis, si prevede a cascata anche un incremento dei flussi di nuovo deteriorato nei bilanci bancari, con un tasso di deterioramento in aumento dall’1,3% del 2020 al 2,8% del 2021. Di questo incremento la quota principale di crediti ancora a bilancio bancario è riferibile alle Imprese (77%),


5

piuttosto che al comparto Famiglie (23%). La sfida di oggi, la nostra sfida, è quindi quella di mettere benzina al motore del rilancio contribuendo a supportare il settore immobiliare in un momento difficile. Un obiettivo che Héra ha già messo in pista grazie alla costituzione insieme a Zest Sa, società di asset management svizzera indipendente del Fondo di investimento immobiliare, HERA ZEST NPE FUND. Il Fondo si prefigge di valorizzare asset sottostanti a crediti NPE per permettere così il maggior recupero del credito. Un lavoro specializzato e che richiede competenze ma

che, se condotto con rigore, contribuisce positivamente a far ripartire l’indotto del comparto immobiliare e dell’edilizia. Una grande soddisfazione soprattutto quando si lavora a fianco dell’imprenditore in difficoltà che viene da noi sostenuto ed accompagnato verso una way out soddisfacente e profittevole. Buon lavoro e un buon nuovo inizio a tutti!

Oscar Pittini, Presidente Héra Holding SpA Oscar Pittini, President Héra Holding SpA

Maggiori informazioni www.herahg.com +39 02 78 06 04 info@herahg.com

www.herahg.com


6

Editoriale

EDITORIALE Un momento della presentazione del Fondo “Héra Zest NPE Fund” Roma, novembre 2019 A moment of the presentation of the “Héra Zest NPE Fund” Rome, November 2019


English Version

7

Il post Covid e il nostro contributo contributo a fianco delle imprese 2020 is undoubtedly a year that none of us will forget. The Covid19 health emergency has irremediably marked our lives, leaving an important and inevitable mark on the economy of our Country. The GDP in Italy according to the estimates of the World Economic Outlook of the International Monetary Fund in 2020 will suffer an estimated contraction of - 12.8% compared to the previous year. In particular, according to the report “Milan Production”, of the Milan Monza Brianza Lodi Chamber of Commerce, the Lombard economy will show a decline of -7.1% with a contraction of 7.7% in the city of Milan alone with a consequent relapse on the spending power of consumers and companies. Despite the containment measures implemented by the Government to contain the crisis, many companies have had to downsize, others have seen liquidity problems. As regards the real estate sector, according to the latest Nomisma report, a transversal weakening of real estate demand is estimated in 2020 with a decrease in home sales of about 18% and a reduction in prices in all cities of about -2.6% in the residential segment, -3.1% in the office segment and -3.2% in the commercial segment. In this context and as a result of the economic contraction, according to the latest estimates published by Banca Ifis, an increase in new impaired flows in bank balance sheets is also expected to cascade, with a deterioration rate increasing from 1.3% in 2020 to 2.8% in 2021. Of this increase, the main share of loans still in the bank balance sheet is attributable to companies (77%), rather than to the household sector (23%). Today’s challenge, our challenge, is therefore to fuel the revival engine by helping to support the real estate sector in a difficult moment. A goal that Héra has already set on track thanks to the establishment together with Zest Sa, an independent Swiss asset management company of the real estate investment

www.herahg.com

fund, HERA ZEST NPE FUND. The Fund aims to enhance assets underlying NPE credits to allow greater credit recovery. A specialized work that requires skills but which, if carried out rigorously, positively contributes to restarting the related activities of the real estate and construction sector. A great satisfaction especially when working alongside the entrepreneur in difficulty who is supported and accompanied by us towards a satisfying and profitable way out. Good work and a good new start to everyone!


Sommario

8

Sommario Summary

22 Finance

Editoriale pg. 04

Titolo Titolo

pg. 10

Crediti NPE, Héra Holding e ZEST Sa lanciano un fondo di investimento per la valorizzazione di crediti deteriorati con sottostante immobiliare

Credit NPE, Héra Holding and Zest Sa launch an investment

fund for the valorisation of deteriorated credits with underlying

10

real estate

pg. 14 “I sette peccati capitali

dell’economia italiana”

“The seven deadly sins of the Italian economy”

pg. 18

La gestione degli NPE dopo il Coronavirus. Necessario un approccio più safe e specializzato NPEs management after Coronavirus.

A more safe and specialized approach is needed

pg. 22

Leisure pg. 26

Vi presentiamo il nostro nuovo sito web www.herahg.com We present our new website

www.herahg.com

pg. 32

Robot. The human project

pg. 48

Corso Vittorio Emanuele 49, un edificio ricco di storia nel centro di Piacenza

Robot. The human project

Corso Vittorio Emanuele 49,

a building rich in history in the center of Piacenza

L’importanza del recupero The importance of recovery

30


9

PLEASURE - N. 5/2020

Redazione Editorial Staff

Héra Holding SpA

54

Direttore Director

Oscar Pittini President of Héra Holding SpA

Direttore Responsabile Editor in Chief

Carlotta Spera

CURIOSITÀ

Art Director, Impaginazione Art Director, Layout

Francesca Bollani

Ha collaborato With the collaboration of

Luigi Dell’Olio

Distribuzione

Real Estate

Distribution

Per ricevere la rivista scrivere a: To receive the magazine write to:

pleasure@herahg.com

Stampa Print

58

Arti Grafiche Larovere Srl via Empedocle 1 - Milano (MI) - Italy +3902 25714334

Registrazione Registration

al Tribunale di Milano n. 224 del 09/09/2016 per conto dell’editore Agenzia Immobiliare Milanese Srl in liquidazione at the Court of Milano n. 224 of 09/09/2016 on behalf of the publisher Agenzia Immobiliare Milanese Srl in liquidazione

via Conservatorio, 15 20122 - Milano (MI) - Italy + 39 02 78 06 04 info@herahg.com

www.herahg.com


10

Finance

di Carlotta Spera

Crediti NPE, Héra Holding e ZEST Sa lanciano un fondo di investimento per la valorizzazione di crediti deteriorati con sottostante immobiliare H

éra e ZEST Sa lanciano HÉRA ZEST NPE FUND, fondo di investimento specializzato in crediti NPE (Non Performing Exposure) con sottostante immobiliare. Héra Holding opera in qualità di advisor tecnico del Fondo mentre Zest Sa, società di asset management svizzera indipendente, in qualità di investment manager. Si tratta di un fondo di investimento alternativo chiuso denominato in Euro, costituito nella forma di Raif (Reserved alternative investment fund) e rivolto ad una clientela “professionale” e istituzionale. La strategia di investimento è chiara e consiste nell’acquistare da banche o altri soggetti istituzionali crediti NPE con sottostante immobiliare per valorizzarli attraverso interventi mirati. La nascita di questo fondo non è casuale. Si inserisce infatti in uno scenario macroeconomico in cui le banche, dal 2015

ad oggi, spinte da fattori principalmente esogeni (pressioni dalla BCE, First Time Adoption, possibilità di utilizzo delle GACS) hanno preferito cedere portafogli importanti di crediti piuttosto che gestire al proprio interno queste masse. Allo stesso tempo chi ha acquistato il credito si è focalizzato soprattutto sulla parte di acquisizione piuttosto che su quella di specializzazione e strutturazione interna per gestire le diverse tipologie di sottostante. Allo stesso tempo molti operatori si sono concentrati nel mondo unsecured e secured retail investendo le proprie risorse in imponenti sistemi informativi e trascurando pertanto i crediti corporate secured che necessitano invece per la loro gestione di competenze altamente specializzate. Il Fondo è stato presentato, prima delle restrizioni dovute al Covid19, ad una nutrita platea di potenziali investitori in


11

Milano, presentazione “Héra Zest NPE Fund” presso Milano Luiss Hub Milan, presentation of “Héra Zest NPE Fund” in Milan Luiss Hub

occasione di due eventi organizzati da Héra e Zest presso le sedi dell’Università Luiss di Roma e Milano. “Per gestire un credito in modo efficace ed efficiente servono innanzitutto competenze di settore – ha spiegato Paolo Zago, Direttore Generale di Héra Holding a margine dei due eventi-. Nonostante tutte le cessioni degli ultimi anni del sistema bancario ci sono ancora 330 miliardi di Gbv di

crediti deteriorati da gestire. Di questi il settore construction con sottostante immobiliare è pari a 86,4 miliardi. Il mercato si conferma pertanto ancora molto florido”. Ed è proprio in questo segmento e in questo scenario che opera il Fondo Héra Zest Npe Fund. “Il “nostro” Fondo – ha chiarito Zago - ha l’obiettivo di proporsi come player nella gestione di sottostanti immobiliari a crediti Npe e di valorizzarli per permettere poi il maggior recupero del credito. Il Fondo opera con una logica di cherry picking su crediti deteriorati, di tipo non performing loan o unlikely to pay, “single name”: riguardano quindi esclusivamente singoli crediti garantiti da singoli asset immobiliari, principalmente di tipo residenziale e hotellerie con un valore contabile lordo tra 10 e 50 milioni di euro. L’obiettivo di ritorno atteso è maggiore del 10%.” Ad Héra Holding, in qualità di advisor tecnico, il compito di selezione, due diligence e valorizzazione dei crediti in portafoglio. “Operiamo attraverso un approccio innovativo ed integrato – ha concluso Zago – che ci permette di prendere in carico tutto il processo di valorizzazione di un’iniziativa immobiliare dalla due diligence di dettaglio, al completamento del cantiere fino alla vendita degli assets secondo una logica end to end”.

Rielaborazione dati PWC 07/2019

www.herahg.com


Finance

English Version

12

Credit NPE, Héra Holding and Zest Sa launch an investment fund for the valorisation of deteriorated credits with underlying real estate

Héra and ZEST Sa launch HÉRA ZEST NPE FUND, investment fund specialized in NPE (Non Performing Exposure) credits with underlying real estate. Héra Holding acts as technical adviser to the Fund while Zest Sa, an independent Swiss asset management company, as investment manager. It is a mandatory closed-end alternative investment fund in euros, included in the form of Raif (reserved alternative investment fund) and aimed at “professional” and institutional clients. The investment strategy is clear and coherent in acquiring NPE credits from banks or other institutional entities with underlying real estate to turn them into value projects. The birth of this fund is not accidental. In fact, it is part of a macroeconomic scenario in which banks, from 2015 to today, driven by mainly exogenous factors (pressures from the ECB, First Time Adoption, the possibility of using GACS) have preferred to sell important portfolios of loans rather than manage their own these masses internally. At the same time, those who purchased the credit focused mainly on the purchase part rather than the specialization and internal structuring part to manage the different types of underlying. At the same time, many operators have concentrated in the unsecured and guaranteed retail world by investing their resources in impressive information systems and neglecting the guaranteed corporate loans which instead require highly specialized skills for their management. The fund was presented, before the restrictions due to Covid19, to a large audience of potential investors on the occasion of two events organized by Héra and Zest at the offices of the Luiss University of Rome and Milan. “To manage a loan efficiently, sector skills are needed first - explained Paolo Zago, General Manager of Héra Holding during the venue -. Despite all the transfers of the banking system in recent years, there are still 330 billion Gbv of impaired loans to be managed. Of these, the construction sector with underlying real estate is equal to 86.4 billion. The market is therefore still very flourishing ”. And it is precisely in this segment and in this scenario that the Héra Zest Npe Fund operates. “Our” Fund - Zago clarified

- has the objective of proposing itself as a player in the management of underlying real estate with NPE credits and of enhancing them to allow greater credit recovery. The Fund operates with a cherry picking logic on non-performing loans or unlikely to pay, “single name”: they therefore exclusively concern individual loans guaranteed by individual real estate assets, mainly of a residential type and hotels with a gross book value between 10 and 50 million euros. The expected return target is greater than 10%. “ Héra Holding, as technical advisor, has the mainly task of selection, due diligence and enhancement of the loans in the portfolio. “We operate through an innovative and integrated approach - Zago concluded - which allows us to take charge of the entire process of enhancing a real estate initiative from the detailed due diligence, to the completion of the construction site up to the sale of the assets according to an end to end logic “.


13

Paolo Zago, Direttore Generale HĂŠra Holding Paolo Zago, General Manager HĂŠra Holding

www.herahg.com


14

Finance

di Carlotta Spera

“I sette peccati capitali dell’economia italiana” Carlo Cottarelli ci racconta quali sono gli ostacoli che ritardano la ripresa Intervista realizzata prima dell’emergenza COVID-19

Carlo Cottarelli, economista Carlo Cottarelli, economist


15

L

’evasione fiscale, la corruzione, l’eccesso di burocrazia, la lentezza della giustizia, il crollo demografico, l’incapacità di convivere con l’euro, il divario tra Nord e Sud. Sono i sette peccati capitali individuati da Carlo Cottarelli nel suo libro “I sette peccati capitali dell’economia italiana” che secondo l’economista bisognerebbe affrontare per cercare di far ripartire l’economia del nostro Paese. Direttore dell’Osservatorio dei Conti Pubblici italiani, già Commissario per la Revisione della Spesa Pubblica e prima ancora Direttore del Fiscal Affairs Department del Fondo Monetario Internazionale, Carlo Cottarelli conosce da vicino pregi e difetti della situazione economica del belpaese e i cambiamenti subìti negli ultimi venti anni, da quando, entrati nell’Euro l’Italia ha cominciato a perdere di competitività ritrovandosi oggi con un reddito medio procapite uguale a quello di venti anni fa. Cosa è andato storto? Come è possibile riprendere a crescere? Secondo Cottarelli per ripartire bisogna intervenire prima di tutto sui sette peccati capitali che affliggono la nostra economia. Nel suo libro parla dei sette peccati capitali primo fra questi l’evasione fiscale. Si discute spesso della necessità di ridurre le tasse e della flat tax. Secondo lei la riduzione fiscale potrebbe essere una soluzione per combattere l’evasione fiscale? E quanto questa scelta peserebbe sui conti pubblici? E’ possibile che la riduzione delle tasse e delle aliquote di tassazione aiuti l’evasione ma io non ci conterei. L’evidenza empirica e secondo alcuni studi fatti dal Fondo Monetario non c’è ad esempio per l’Iva una relazione tra il livello di tassazione di questa e la tassazione fiscale quindi può succedere ma non ci conterei. Bisognerebbe prima trovare le fonti di copertura per ridurre le tasse. Tra gli altri peccati che cita nel suo libro c’è la recessione demografica. Anche nell’ultimo rapporto annuale l’Istat ha confermato le tendenze degli ultimi anni, fortemente caratterizzate dal calo delle nascite, dall’invecchiamento della popolazione e, a partire dal 2015, da una perdita di residenti. Secondo lei è il solito allarme o dobbiamo preoccuparci? No. Dobbiamo preoccuparci. Viene detto tutti gli anni perché il problema persiste. Negli ultimi due anni si è registrata una riduzione della popolazione e potrebbe

esserci anche quest’anno. E’ un problema serio, di non facile soluzione purtroppo perché si potrebbero utilizzare soldi pubblici per favorire la natalità ma ne servirebbero tanti. Noi abbiamo già un debito pubblico molto elevato e abbiamo anche tante altre emergenze oltre alla natalità. Per quanto riguarda la difficoltà a convivere con l’Euro a volte viene suggerita come unica soluzione possibile l’uscita dell’Italia dalla moneta unica. Esiste una via d’uscita alternativa che non sia così radicale e pericolosa? Si certo. Sicuramente una strada è quella di cercare di recuperare competitività. Noi abbiamo perso competitività quando siamo entrati nell’euro perché il nostro costo del lavoro ha continuato a crescere più velocemente rispetto ad esempio alla Germania, poi le cose sono migliorate negli ultimi dieci anni però non abbiamo più recuperato quel margine di competitività che abbiamo perso nei primi dieci anni dell’euro. Questo si può fare cercando di risolvere tanti altri problemi di cui parlo nel mio libro che danneggiano la crescita della produttività, danneggiano l’investimento e rendono così meno competitive le imprese italiane. Per competitività cosa intende? Intendo capacità di esportare e parlo di questo perché vedo inizialmente una crescita in Italia trainata più dalle esportazioni che dalla domanda interna. Nel suo libro va anche più in profondità e parla di un processo di ricostruzione di capitale sociale. Questo come può avvenire? Per tutto occorre tempo ma se avessimo iniziato venti anni fa adesso staremmo meglio. Ma principalmente parlo del ruolo della scuola. C’è stata la proposta di reintrodurre l’educazione civica ma la stanno riempiendo di troppe cose come quando vuoi fare una cosa giusta e poi ci si mette dentro anche altro. Adesso anche l’educazione alimentare. Ci vuole uno sforzo affinchè la scuola trasferisca certi valori. Senza dimenticare il ruolo della famiglia perché non si può scaricare tutta la responsabilità sullo Stato, dobbiamo dare anche noi ai nostri figli e ai nostri nipoti certi valori. Secondo lei l’Italia è ancora in tempo per correggere

www.herahg.com


16

Finance

questi errori e smettere di “peccare”?

English Version

Si però bisogna sempre sperare di essere un po’ fortunati e che non ci siano scossoni e non ci siano temporali nel clima internazionale, che l’economia mondiale continui a crescere, che l’Europa continui a crescere, che non ci sia un

peggioramento nella propensione al rischio degli investitori internazionali e per questo ci vuole un po’ di fortuna. Se invece il cielo dovesse cambiare colore da blu a grigio o nero siccome noi siamo vulnerabili potremmo finire come nel 2011.

“The seven deadly sins of the Italian economy” Carlo Cottarelli tells us what are the economic obstacles that delay the recovery

Tax evasion, corruption, excess of bureaucracy, the slowness of justice, the demographic collapse, the inability to live with the euro, the gap between North and South. These are the seven deadly sins identified by Carlo Cottarelli in his book “The seven deadly sins of the Italian economy” which according to the economist should be faced to try to restart the economy of our country. Director of the Observatory of Italian Public Accounts, former Commissioner for the Revision of Public Spending and before that Director of the Fiscal Affairs Department of the International Monetary Fund, Carlo Cottarelli closely knows the strengths and weaknesses of the economic situation of the beautiful country and the changes it has undergone in the last twenty years , since joining the Euro, Italy has started to lose competitiveness, finding itself today with an average per capita income equal to that of twenty years ago. How did it go wrong? How is it possible to start growing again? According to Cottarelli, in order to start again it is necessary to intervene first of all on the seven deadly sins that afflict our economy.

The demographic recession is one of the sins you mention in your book. Even in the latest annual reports, Istat confirmed the trends of recent years, strongly characterized by the decline in births, the aging of the population and, starting from 2015, by a loss of residents. In your opinion is this the usual alarm or should we worry?

In your book you talk about the seven deadly sins, first of all tax evasion. We often talk about the need to reduce taxes and the flat tax, do you think the tax reduction could be a solution to combat tax evasion? And how much would this choice weigh on public accounts?

Yes sure. One way is certainly to try to regain competitiveness. We lost competitiveness when we joined the Euro because our labor costs continued to grow faster than for example in Germany, then things have improved in the last ten years but we have no longer recovered that competitive edge that we have lost in the first ten years of the Euro. This can be done by trying to solve many other problems I talk about in my book that damage productivity growth, damage investment and thus make Italian companies less competitive.

It is possible that the reduction in taxes and tax rates will help evasion but I would not count on it. The empirical evidence and according to some studies done by the Monetary Fund, for example, there is no relationship between the level of VAT and the tax rate, so it can happen but I wouldn’t count on it. Coverage sources should first be found to reduce taxes.

No. We need to worry. It is told every year why the problem persists. In the last two years there have been two years characterized by the population reduction and there could also be this year. It is a serious problem, not easy to solve, unfortunately because public money could be used to promote the birth rate but it would take a lot. We already have a very high public debt and we also have many other emergencies in addition to the birth rate. Regarding the difficulty in living with the Euro, the exit of Italy exit from the single currency is suggested as the only possible solution. Does it exist an alternative way out not so radical and dangerous?

What do you mean by competitiveness? I mean the ability to export and I am talking about this because I initially see growth in Italy driven

more by exports than by domestic demand. In his book you go even deeper and talks about a process of rebuilding social capital. How can this happen? It all takes time but if we started twenty years ago we would be better off now. But mainly I speak of the role of the school. There has been a proposal to reintroduce civic education but they are filling it with too many things like when you want to do one thing right and then you put something else into it. Now also food education. It takes an effort for the school to transfer certain values. Without forgetting the role of the family because all responsibility cannot be passed on to the state, we too must give our children and grandchildren certain values. Do you think Italy still has time to correct these errors and stop “sinning”? Yes, however, we must always hope to be a little lucky and that there are no shocks and thunderstorms in the international climate, that the world economy continues to grow, that Europe continues to grow, that there is not a deterioration in the risk appetite of international investors and for this it takes a little luck. If, on the other hand, the sky were to change color from blue to gray or black as we are vulnerable we could end up like in 2011.


17

Copertina del libro “I sette peccati capitali dell’economia italiana” di Carlo Cottarelli Cobver of the book “I settem peccati capitali dell’economia italiana” by Carlo Cottarelli

www.herahg.com


18

Finance

di Paolo Zago

La gestione degli NPE dopo il Coronavirus. Necessario un approccio piĂš safe e specializzato.


19

A

umento dei crediti deteriorati detenuti dalle banche e performance di recupero in calo con conseguente revisione dei business plan. Sono due degli effetti più visibili che si sta portando dietro l’impatto del Covid 19 sul mercato dei Non Performing Exposures. In Italia, già prima della pandemia, secondo quanto riportato dal Market Watch Npl di Banca Ifis c’erano 325 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi ancora da recuperare: 246 miliardi di sofferenze bancarie a cui si sommavano 79 miliardi di Utp, cioè incagli. Ma nel Market Watch di settembre 2020 si stima che a fine anno la massa degli NPE raggiunga i € 338 Mld, mentre nel 2021 le esposizioni deteriorate potrebbero salire fino a € 335 Mld. Lo scenario d’altronde molto probabilmente

non migliorerà nel breve termine e nell’imminente futuro nei bilanci delle banche, in seguito alla crisi economica, si creeranno altri crediti problematici che andranno gestiti. Le performance di recupero saranno pertanto inferiori e questo comporterà da parte di investitori e servicer una doverosa revisione dei business plan già acquisiti. Un check up quest’ultimo quasi naturale e che già in fase precovid necessitava di un aggiustamento in quanto i pacchetti venduti negli ultimi anni iniziavano a dare segni di non rispetto dei business plan che erano stati presentati in fase di acquisto. Il mercato del credito ha bisogno di investitori con capitali pazienti e non basati su due diligence e curve di recupero veloci. Bando quindi al tutto e subito. L’impatto del Covid sommato alla già

www.herahg.com


20

Finance

non eccellente gestione dei portafogli precedenti impone pertanto un metodo a priori più safe e cautelativo. Non solo: è arrivato il momento di capire che non esiste una soluzione uguale per tutti i tipi di crediti e che per ogni singolo prodotto bisognerebbe applicare un approccio tailorizzato quindi essere un po’ più specifici e analitici e avere più controllo sulle variabili che determinano un recupero o la valorizzazione di un portafoglio di crediti. Un metodo quest’ultimo che potrebbe sicuramente contribuire positivamente alla gestione degli Utp prima che si trasformino in Npl. La rincorsa alla pulizia dei bilanci bancari, infatti, messa in piede dagli Istituti di Credito per cercare di rispettare gli indicatori della Bce ha contribuito nel tempo a non prendere in considerazione un modello operativo di gestione proattiva degli Utp ma a favorire la cessione di pacchetti a soggetti esterni. Pulire i bilanci delle banche rimane sicuramente un obiettivo primario ma sarebbe più utile ragionare in futuro sulla possibilità di inserire dei meccanismi di early warning che facciano scattare delle azioni virtuose e propositive per

fare in modo che quegli utp ritornino indietro. A questo andrebbe affiancato all’Istituto e al debitore l’intervento di persone e strutture che abbiano delle competenze di settore in grado di creare un percorso positivo.

AMMONTARE TOTALE DEGLI NPE IN ITALIA (ESCLUSI SCADUTI) MLD€

FONTE: Stime interne Ufficio Studi di Banca Ifis da NPL Market Database di Banca Ifis, Banca d’Italia e Unirec


English Version

21

NPEs management after Coronavirus. A more safe and specialized approach is needed

Increase in impaired loans held by banks and declining recovery performance with consequent revision of business plans. These are two of the most visible effects of the impact of Covid 19 on the Non Performing Exposures market. In Italy, even before the pandemic, according to what was reported by the Banca Ifis NPL Market Watch, there were 325 billion euros of gross impaired loans still to be recovered: 246 billion of bad bank loans and 79 billion of Utp. But in the Market Watch of September 2020 it is estimated that at the end of the year the mass of NPEs will reach â‚Ź 338 billion, while in 2021 non-performing exposures could rise up to â‚Ź 335 billion. On the other hand, the scenario in the banks balance sheets will most likely not improve in the short term and in the near future, following the economic crisis, other problematic loans will be created and they will need to be managed. The recovery performance will therefore be lower and this will involve by investors and servicers a necessary review of the business plans already acquired. An almost natural check-up that already in the precovid phase needed an adjustment as the packages sold in recent years began to show signs of non-compliance with the business plans that had been presented during the purchase phase. The credit market needs investors with patient capital and not based on due diligence and fast payback curves. Therefore ban on everything and immediately. The impact of Covid, added to the already not excellent management of previous portfolios,

therefore requires a more safe and precautionary method a priori. Not only that: the time has come to understand that there is no equal solution for all types of credits and that for each individual product a tailored approach should be applied, therefore be a little more specific and analytical and have more control over the variables that determine a recovery or enhancement of a loan portfolio. The latter method could certainly contribute positively to the management of UTPs before they turn into NPLs. The run-up to clean up bank balance sheets, in fact, set up by Credit Institutions to try to respect the ECB indicators, has contributed over time not to take into consideration an operational model of proactive UTP management but to favor the sale of packages to external parties. Cleaning the balance sheets of banks certainly remains a primary goal but it would be more useful to think in the future on the possibility of inserting early warning mechanisms that trigger virtuous and proactive actions to ensure that those UTPs come back. In addition to this, the Institute and the debtor should be accompanied by the intervention of people and structures that have sector skills capable of creating a positive path.

www.herahg.com


22

Finance

di Luigi Dell’Olio

L’importanza del recupero Gli Utp, a differenza degli Npl, sono crediti relativi ad aziende in temporanea fase di difficoltà. Quindi si tratta di asset da trattare non con una logica liquidatoria, bensì industriale, per riportarli in bonis

I

l rischio concreto è che si blocchi l’ultima tornata delle pulizie, quella necessaria a riportare su binari ordinari i bilanci delle banche. La nuova recessione conseguente alla pandemia di Coronavirus potrebbe avere un impatto dirompente sulla salute degli istituti di credito italiani, proprio ora che buona parte dell’emergenza sembrava superata e che le svalutazioni si avvicinavano a livelli sostenibili nel medio termine. Come è tipico delle fasi negative, infatti, molte aziende potrebbero trovarsi nell’impossibilità di restituire i finanziamenti ottenuti, creando così nuovi buchi per i bilanci bancari, con questi ultimi che difficilmente nei mesi a venire potranno tornare a chiedere ai propri azionisti di mettere mano al portafogli per nuovi aumenti di capitale dopo quelli già realizzati a fatica nell’ultima tornata della crisi. Anche se lo scenario oggi appare meno preoccupante di qualche anno fa grazie soprattutto all’acquisita capacità del mercato nel gestire i crediti di difficile esigibilità prima che la situazione degeneri, rendendo impossibile il recupero anche solo parziale. Resilienza non scontata Dalla lettura delle semestrali, il quadro che emerge è di un sistema bancario nazionale capace di resistere allo tsunami del lockdown. Le rettifiche sui crediti, segnala uno studio

del Centro studi Uilca Orietta Guerra, si sono impennate del 66% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (a quota 5,91 miliardi di euro), ma l’ultima riga di bilancio ha mantenuto il segno più per quasi tutti gli istituti di medie e grandi dimensioni. Con i ricavi mediamente in contrazione di poco più del 3% nel confronto con il primo semestre del 2019. Tirando le fila, la sensazione che si ricava è quella di un settore più sano di quanto fosse alla vigilia della crisi del 2008/09. Forse proprio gli errori di allora hanno spinto gli istituti a una maggiore prudenza nella classificazione delle varie voci di bilancio ed evidentemente hanno portato anche a una maggiore attenzione nell’erogazione dei prestiti. Alla fine del primo semestre, segnala lo studio, gli Npl si sono fermati a quota 44 miliardi di euro (800 milioni in meno rispetto a dicembre 2019), con 16,8 miliardi di sofferenze, in calo nel confronto semestrale, al posto degli Utp, risultati in crescita a quota 25,3 miliardi. Chi sale, chi scende Occorrerà aspettare la chiusura dell’esercizio 2020 per avere un quadro più chiaro, ma la tendenza difficilmente si discosterà da quella attuale, con un aumento dei crediti in malus, ma soprattutto una crescente attenzione verso


23

FLUSSI ANNUALI DI NUOVI PRESTITI IN DEFAULT E TASSO DI DETERIORAMENTO DEI PRESTITI (DETERIORATION RATE) VOLUMI IN MLD€ E PERCE NTUALI

TASSO DI DETERIORAMENTO: flusso annuale nuovi prestiti in default rettificato /stock prestiti non in default rettificato anno precedente. FONTE: Elaborazioni Ufficio Studi di Banca Ifis su database statistico Banca d’Italia.

il segmento degli Utp. Secondo l’ultimo Market Watch Npl di Banca Ifis, lo stock complessivo, sommando le sofferenze (Npl) e le inadempienze probabili (Utp) ancora presenti a bilancio bancario e quelle già cedute, dovrebbe raggiungere a fine anno quota 338 miliardi di euro (+5% sul 2019) mentre nel 2021 le esposizioni deteriorate potrebbero salire fino a 385 miliardi di euro e subire un ulteriore incremento nel 2022.

La crisi che stiamo vivendo “secondo diverse ricerche produrrà flussi di nuovi Npe (tutti i crediti deteriorati) per circa 80 miliardi di euro, di cui 30 miliardi di Npl e 50 miliardi di Utp. Riuscire a gestire al meglio le situazioni tra loro differenti potrà fare la differenza nella capacità del Paese di rialzarsi e tornare a crescere.

Approccio imprenditoriale Gli Utp non sono soltanto un peggioramento della qualità dei crediti meno grave rispetto agli Npl. Essendo i primi relativi ad aziende in temporanea fase di difficoltà, l’approccio di chi è chiamato a gestirli e valorizzarli non può essere di tipo liquidatorio, ma deve essere industriale, per riportarli in bonis. Cambiano dunque le professionalità coinvolte e gli obiettivi da conseguire. La categoria degli Utp si è andata affermando più di recente e questo fa sì che, mentre fronte Npl esistono piattaforme consolidate, che puntano a massimizzare il recupero e si poggiano su competenze di tipo legale, per i casi di recupero più probabile il mercato è in via di formazione. Chi tratta gli Utp fa business, ma non può rinunciare a svolgere al contempo un ruolo sociale, dato che il lavoro impatta su economia reale e occupazione. www.herahg.com


Finance

English Version

24

The importance of recovery Unlike NPLs, UTPs are credits relating to companies in a temporary phase of difficulty. Therefore, these are assets to be treated not with a liquidation logic, but with an industrial logic, to bring them back to performing.

Unlike NPLs, UTPs are credits relating to companies in a temporary phase of dif-ficulty. Therefore, these are assets to be treated not with a liquidation logic, but with an industrial logic, to bring them back to performing. The risk is that the last round of cleaning, necessary to bring bank balance sheets back to ordinary rails, is blocked. The new recession following the Coronavirus pandemic could have a disruptive impact on the health of Italian credit institutions, just now that much of the emergency seemed to be over and that the write-downs were approaching sustainable levels in the medium term. As is typi-cal of negative phases, in fact, many companies may find it impossible to repay the loans obtained, thus creating new holes for bank balance sheets, with

the latter being unlikely to return in the coming months to ask their shareholders to put their hand to the portfolios for new capital increases after those al-ready achieved with difficulty in the last round of the crisis. Although the scenario today appears less worrying than a few years ago thanks mostly to the acquired ability of the market to manage bad debts before the situation degener-ates, making even partial recovery impossible. Not obvious resilience From the reading of the semester reports, the picture that emerges is of a na-tional banking system capable of resisting the tsunami of the lockdown. Adjust-ments on loans, according to a study by the Uilca Orietta Guerra Study Center, rose by

66% compared to the same period last year (to 5.91 billion euros), but the last line of the budget maintained its mark plus for almost all medium and large institutions. With revenues on average contracting by just over 3% in com-parison with the first half of 2019. Pulling the strings, the feeling is of a healthier sector than it was on the eve of the 2008/09 crisis. Perhaps the errors of the time prompted the institutions to be more prudent in the classification of the various balance sheet items and evidently also led to greater attention in the provision of loans. At the end of the first half of the year, the study reports, NPLs stopped at 44 billion euros (800 million less than in December 2019), with 16.8

FLUSSI ANNUALI DI NUOVI INGRESSI IN SOFFERENZA (DA INADEMPIENZE PROBABILI/SCADUTI) E TASSO DI DECADIMENTO (DANGER RATE) VOLUMI IN MLD€ E PERCENTUALI

TASSO DI DECADIMENTO: flusso annualizzato di nuovi ingressi in sofferenza rettificato /stock inadempienze probabili (UTP) e scaduti alla fine dell’anno precedente FONTE: Elaborazioni Ufficio Studi di Banca Ifis su database statistico Banca d’Italia.


25

billion bad loans, down in the six-monthly comparison, instead of Utp , results up to 25.3 billion. Who goes up, who goes down It will be necessary to wait for the close of the 2020 financial year to get a clearer picture, but the trend will hardly differ from the current one, with an increase in malus credits, but above all a growing attention to the UTP segment. In fact, Banca Ifis npl Market Watch relating to 2019 the total stock, adding together bad loans (Npl) and unlikely to pay (UTP) still present in the bank balance sheet and those already sold, should reach 338 billion euro at the end of the year (+ 5% on 2019) while in 2021 the impaired exposures could rise up to

385 billion euros and experience a further increase in 2022. Entrepreneurial approach The UTPs are not only a less serious level of detriment to credits than NPLs. As the first relates to companies in a temporary phase of difficulty, the approach of those who are called to manage and enhance them cannot be liquidatory, but must be industrial, to bring them back to performing. Therefore, the professio-nals involved and the objectives to be achieved change. The UTP category has been establishing itself more recently and this means that, while NPLs do exist, consolidated platforms exist, which aim to maximize recovery and rely on legal skills, for the most likely recovery

www.herahg.com

cases the market is in route of formation. Whoever deals with UTPs does business, but cannot give up doing it at the same time a social role, given that work impacts the real economy and employment. The crisis we are experiencing “according to various researches will produce flows of new NPE (all non-performing loans) for about 80 billion euros, of which 30 billion NPLs and 50 billion Utp. Being able to better manage situations that differ from one another can make a difference in the country’s ability to get up and grow again.


26

Leasure


27

Vi presentiamo il nostro nuovo sito web www.herahg.com

www.herahg.com


28

Leasure

F

orte, identificativo e di carattere. Online da pochi mesi il nuovo sito di Héra Holding rappresenta il nostro nuovo biglietto da visita online, la fotografia aziendale più coerente e identificativa della nostra Realtà. Dalla navigabilità semplice e intuitiva il nostro website è suddiviso in sette sezioni e undici sottosezioni che raccontano in maniera chiara, dettagliata e allo stesso tempo sintetica la nostra storia, la nostra mission, le nostre attività, il nostro lavoro, i nostri risultati. Il restyling grafico e strutturale è stato pensato per rendere più efficace ed immediata la comunicazione dei servizi offerti e una più facile navigazione da parte dell’utente. Un faro nel buio, un atleta nel pieno della sua gara sono le immagini più esemplificative dell’obiettivo che ogni giorno Héra Holding si impegna a raggiungere: quello di un’azienda che lavora al fianco dei propri clienti, che traccia un percorso, trova una via d’uscita e porta al risultato. Completamente rinnovato nel suo aspetto grafico, grazie alla collaborazione con la società di comunicazione Ecomunicare, il sito riprende e valorizza il blu scelto per il nostro nuovo logo, già presentato lo scorso anno, diventando così il colore identificativo della nostra azienda. Particolare importanza assumono le sezioni “Gruppo” e “Divisioni” all’interno delle quali vengono spiegate e

analizzate nel dettaglio la mission aziendale, le masse in gestione, gli obiettivi e i servizi di ogni singola divisione (Credit Service & NPE, Advisory e Capital Market). Per farci conoscere più da vicino, vengono presentati organigramma e management. Nel Track record, per dare un esempio concreto delle nostre operazioni, vengono mostrati alcuni dei nostri successi ed interventi di valorizzazione realizzati in diverse località italiane. Aggiornamenti su partecipazioni ad eventi di settore, notizie sulle nostre attività, la versione digitale di PleasuRE e tutto il materiale di comunicazione sono, invece, disponibili nella sezione Media & News del sito. Non manca poi la pagina Career perché, come tutte le squadre, abbiamo una continua sete di crescita! E a questo punto non ci resta che augurarvi… buona navigazione!


English Version

29

We present our new website www.herahg.com

Strong, identifying and with its own character. The new Héra Holding website, online since a few months ago represents our new online business card, the most coherent and identifying corporate photograph of our reality. From the simple and intuitive navigability, our website is divided into seven sections and eleven subsections that tell in a clear, detailed and at the same time concise way our history, our mission, our activities, our work, our results. The graphic and structural restyling was designed to make the communication of the services offered more effective and immediate and easier navigation by the user. A lighthouse in the dark, an athlete in the midst of his competition are the most illustrative images of the goal that Héra Holding strives to achieve every day: the goal of a company that works alongside its customers, which traces a path, finds a way out and leads to the result. Completely renewed in its graphic aspect, thanks to the collaboration with the communications company Ecomunicare, the site takes up and enhances the blue chosen for our new logo, already presented last year, thus becoming the identifying color of www.herahg.com

our company. The “Group” and “Divisions” sections gain particular importance, within which are explained and analyzed in detail the company mission, the assets under management, the objectives and services of each individual division (Credit Service & NPE, Advisory and Capital Market). And to know us more closely, the organization chart and management are presented. In the Track record, to give a concrete example of our operations, are shown some of our successes and enhancement interventions carried out in various Italian locations. Updates on participation in sector events, news on our activities, the digital version of PleasuRE and all the communication materials are, however, available in the Media & News section of the site. There is also the Career page because, like all teams, we have a constant thirst of growth! And at this point we just wish you... a good navigation!


30

Finance

AZIMUT S8 _ Carbon-Tech

Exterior Design _ Alberto Mancini Interior Design _ Francesco Guida

HÉRA CLIENTS ACHIVE CHALLENGING GOALS ON THEIR DAILY DUTIES, WE WOULD LIKE TO HELP YOU TO ACHIVE THE SAME CHALLENGES IN YOUR FREE TIME. CONTACT US TO DISCOVER THE AZIMUT YACHTS WORLD. AZIMUT YACHTS FRANCE AND MONACO 18 rue Médecin Bertrand Lépine 06400 Cannes Tél: +33 (0) 4 93 99 25 86 - info@azimutyachts.fr www.azimutyachts.fr

V MARINE SRL Via Maestri d’Ascia 22 - 17019, Varazze (SV) Ph. +39 019 9399388 - info@vmarine.eu www.vmarine.eu


31

A brand of AZIMUT BENETTI Group azimutyachts.com www.herahg.com


32

Leasure


33

di Carlotta Spera

Robot. The human project La mostra al Mudec di Milano che ripercorre la storia della robotica e avvicina l’uomo agli automi del futuro. La nostra intervista ai tre curatori.

Robothespian 2017 Engineered Arts Ltd Crediti fotografici Š Engineered Arts Ltd

www.herahg.com


34

Leasure

A

vremmo dovuto visitarla dal vivo e viverla di persona. Avremmo potuto apprezzarla in tutte le sue sfaccettature e significati. E avremmo potuto vivere una serata all’insegna della tecnologia, del futuro e del progresso nella splendida cornice del Mudec, Museo delle Culture di Milano in occasione dell’evento riservato a porte chiuse che anche quest’anno Héra Holding aveva organizzato proprio in occasione dell’inaugurazione della mostra Robot. The Human Project. Ma per il momento siamo qui a raccontarla attraverso le parole di chi l’ha ideata, l’ha progettata e l’ha realizzata. Alberto Mazzoni, fisico e bioingegnere, Antonio Marazzi, antropologo, Lavinia Galli, storica dell’arte, sono i tre curatori del percorso espositivo, attualmente allestito al Mudec e che sarà prossimamente aperta al pubblico, che racconta la storia della relazione tra l’essere umano e il suo doppio artificiale: dai primi automi fino ai cyborg, agli androidi

e ai robot emotivi dei giorni nostri, svelando al pubblico i risultati concreti finora raggiunti, gli straordinari sviluppi tecnologici e le frontiere della robotica e della bionica. Tre visioni diverse per un triplice respiro tecnico-scientifico, antropologico e artistico di un allestimento che esalta un approccio immersivo ed esperienziale, pensato anche a misura di bambino. La mostra è diretta infatti a differenti tipi di pubblico: agli adulti per una chiave di lettura sul futuro e alle famiglie che possono entrare nel mondo della ricerca e dei temi più attuali del dibattito sulla robotica e provare l’emozione unica di interagire direttamente con alcuni dei robot più all’avanguardia del mondo o ammirare quelli antichi in movimento. Innanzitutto, com’è nata l’idea di questa mostra e come siete riusciti a mettere insieme tutti questi enti


35

Creative Engineering Design Area, The BioRobotics Institute Lampetra - 2011 Pisa, Creative Engineering Design Area, The BioRobotics Institute, Scuola Superiore Sant’Anna © The BioRobotics Institute, Scuola Superiore Sant’Anna

il patrocinio del Gruppo Nazionale Bioingegneria - gli altri enti hanno partecipato molto volentieri.

promotori? Mazzoni: l’idea di questa mostra nasce dall’automa Settala, capolavoro di ingegneria già presente al MUDEC. Da lì abbiamo pensato a un percorso che narrasse la storia dei tentativi dell’uomo di riprodurre, con l’aiuto della meccanica prima e dell’elettronica poi, i propri comportamenti in esseri artificiali. Forse il momento cruciale è stato quando abbiamo deciso, anche per differenziarci da altri eventi, di porre l’attenzione non sul robot/automa come oggetto isolato, ma sulla sua interazione con gli uomini, fino ad arrivare alle attuali frontiere della bionica - il nostro divenire parzialmente robotici - e della cobotica - la collaborazione sociale tra uomini e macchine. La risposta dal variegato mondo della robotica italiana è stata molto forte, a partire dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Una volta che il mondo della ricerca ha risposto - significativo

Un aspetto che la mostra tratta è il desiderio dell’uomo di creare un suo alter ego meccanico. Un desiderio che la mostra fa vedere che c’è da sempre. Da dove nasce questo bisogno? Mazzoni: Non è un bisogno nel senso in cui si ha bisogno di acqua o di cibo. E’ una sfida, come la proverbiale scalata alle montagne. Una apparente sfida al divino nel senso di creare a propria immagine e somiglianza che in realtà nasconde il desiderio di capire sé stessi. Creare per capire (uno dei principi base della biorobotica): se riuscissimo davvero a costruire un essere umano artificiale allora sapremmo che cos’è un essere umano.

www.herahg.com


36

Leasure

Galli: la parola Automaton, da cui deriva automi è greca e significa che si muove da solo. In effetti è nella culla della cultura ellenistica alessandrina che nascono meccanismi automatici semoventi dalla forma umana o animale. Immaginate lo stupore degli antichi greci nel vedere un oggetto apparentemente inanimato muoversi come una creatura vivente. In effetti alla base di queste creazioni c’e il desiderio di stupire, per rendere più misteriose celebrazioni sacre (porte di templi che si aprono da sole) o per spettacolarizzare il teatro (deus ex machina). In mostra abbiamo una replica del primo automa in forma umana: il servo automatico di Philon che arriva da Atene. L’aspirazione a creare una replica di se’ stesso in grado di sollevare l’uomo dalle fatiche affonda poi nel mito un po’ di tutte le civiltà, pensiamo per esempio al Golem ebraico, o a Thalos che difendeva le coste di Creta... La mostra ripercorre la storia del rapporto tra uomo e meccanica/intelligenza artificiale consentendo al pubblico di vedere dal vivo esempi di meccanica antica provenienti da tutta Europa. È stato difficile riuscire ad avere questi esemplari unici? Quali sono secondo voi quelli più interessanti e importanti?

Pro-Flex Pivot e Rheo Knee Eindhoven, Össur Europe bv © Össur Europe bv

Marazzi: è la cultura che aspira a imitare la natura. Innumerevoli rappresentazioni mitologiche e religiose hanno come manifestazione massima il potere creatore, e l’uomo a sua volta vorrebbe superare i limiti di una riproduzione naturale e farsi lui stesso artefice di un proprio simile, simbolo della sua capacità di intervento sulla natura e le sue leggi. Nel corso della storia, una tale aspirazione è andata via via allontanandosi da una dimensione fantastica, mitologica e utopistica, per farsi oggetto di pura meraviglia e infine, al giorno d’oggi, diventare espressione dell’universo tecnologico delle nostre società. Il robot umanoide è l’immagine più attuale di questo processo creativo, protagonista di una dimensione artificiale con la quale l’uomo interagisce, in un costante dialogo con la propria creatura, fino a realizzare una simbiosi che è aspirazione caratteristica del mondo in cui viviamo.

Mazzoni: Data anche l’attuale situazione non è stato banale, ma siamo davvero contenti della collezione ottenuta. Difficile dire quale sia il più interessante. Forse il più importante è il primo, la riproduzione dal progetto originale di un automa alessandrino che versa l’acqua in una coppa. La cosa incredibile è che versare l’acqua in un bicchiere è ancora oggi uno dei test principali per le braccia robotiche: un gesto che a noi appare banale e compiamo molte volte al giorno richiede in realtà un continuo aggiustamento in base alle informazioni sensoriali perché la bottiglia via via che l’acqua esce cambia di peso e di “momento”. L’automa alessandrino rappresenta quindi sia l’idea che per secoli la riproduzione dell’uomo era una attività che afferiva principalmente allo spettacolo (l’automa era probabilmente destinato ad essere mostrato alle feste) che il desiderio della sfida tecnica che evidentemente i nostri predecessori condividevano con noi. Galli: Gli automi sono oggetti delicati, i loro meccanismi sono fragili, i musei non li movimentano volentieri. La raccolta di automi visibili in mostra è straordinaria, perché riunisce oggetti da tutta Europa riuscendo così a raccontare la storia degli automi dal XVI al XIX secolo. Tutti gli oggetti sono stati oggetto di sopralluoghi e trattative delicate. Dobbiamo ringraziare tutti i prestatori di avere generosamente concesso la proroga ai prestiti. Oggetti eccezionali sono la dama


37

meccanica del XVI attribuita all’ingegner e Janello Torriani, gli automi della collezione milanese di Manfredo Settala, la bellissima Diana sul cervo in argento dorato realizzata in Germania appartenuta al principe Trivulzio, e i prestiti svizzeri, il Mago automa di Maillardet, il baco da seta del museo di La Locle, le meraviglie di quel genio settecentesco di Jaquet Droz ma anche un monumentale orologio mosso ben da diciannove automi. Una serie di video in mostra consente di vedere questi automi in azione, oltre a una proiezione davvero magica che ci spinge all’interno di questi sofisticati meccanismi, appunto meccanici. Il visitatore deve comprendere quanta meccanica sia necessaria per eseguire anche solo il gesto di muoversi o di emettere dei suoni. Quando si pensa alla tecnologia, all’evoluzione della meccanica e all’intelligenza artificiale, nell’immaginario collettivo ci si ricollega erroneamente soprattutto a realtà come il Giappone, la Cina, gli Stati Uniti, forse anche perché condizionati dalla cultura di massa indotta dal cinema etc. Qual è stato nella storia e qual è il ruolo dell’Italia in questo progresso tecnologico? Mazzoni: L’Italia rappresenta ad oggi una delle nazioni più

avanzate dal punto di vista dello sviluppo della robotica industriale e di servizio, e questo ha radici profonde. Non a caso abbiamo deciso di dedicare un’intera sezione della mostra all’esperienza dell’Olivetti, con lo sviluppo del calcolatore italiano che all’epoca era assolutamente all’avanguardia mondiale. La forza della mostra sta anche nella sua natura interattiva. Che esperienza avete pensato per il pubblico? Mazzoni: La mostra è letteralmente interattiva dall’inizio alla fine. I visitatori verranno infatti ricevuti da Robothespian, un incredibile robot umanoide da intrattenimento che divertirà il pubblico e farà loro da guida mostrando al contempo i traguardi raggiunti nel campo della meccanica e dell’interazione. Alla fine della mostra ci sarà invece una sezione dedicata all’intelligenza artificiale con un algoritmo che partirà con una capacità limitate e diventerà più intelligente nel corso dei mesi interagendo col pubblico che lo aiuterà a imparare a riconoscere diversi oggetti. Tra questi due estremi, il pubblico potrà controllare le mani robotiche più avanzate al mondo (entrambe di produzione italiana), vedere un piccolo robot che impara a difendersi da una

Robothespian 2017 Engineered Arts Ltd Crediti fotografici © Engineered Arts Ltd www.herahg.com


38

Leasure

LIRA-Lab James 2001-2004 Genova, IIT - Istituto Italiano di Tecnologia Š Istituto Italiano di Tecnologia


39

minaccia, e altri eventi “dal vivo” se così si può dire nel caso dei robot. Marazzi: Le sale della mostra sono state concepite per aree tematiche, alla fine delle quali i visitatori sono invitati a una breve pausa di riflessione, a cui può accompagnarsi uno spunto fornito da un breve video da parte di uno dei curatori. Mentre è ancora fresca l’impressione di ciò che ha visto, chi lo desidera può esprimere il proprio parere, e rispondere affermativamente o negativamente a una semplice domanda afferente al tema della sala, premendo uno o l’altro dei pulsanti predisposti. Nello spirito di un processo interattivo al quale i visitatori sono invitati a partecipare, le informazioni raccolte saranno utili per meglio conoscere le reazioni ai vari aspetti di una tematica tanto innovativa. Nel caso in cui non si riuscisse ad aprire la mostra al pubblico causa pandemia, come pensate di farla arrivare alla gente? Mazzoni: La mostra aprirà dal vivo questo autunno. Al momento però ci stiamo attrezzando per visite virtuali che consentiranno di muoversi negli ambienti accompagnati da video. La robotica e l’intelligenza artificiale sono state molte volte raccontate nella letteratura, nel cinema, nei videogiochi, spesso in opere di cifra futuristica, e questo aspetto è trattato ampiamente nella mostra nella sezione Pop Culture. Quali sono secondo voi i casi in cui queste opere hanno saputo meglio anticipare il progresso tecnologico? E ci sono dei casi che hanno addirittura influenzato la ricerca scientifica successiva? Mazzoni: Personalmente credo che il movimento cyberpunk dalla fine degli anni ‘80 alla fine degli anni ‘90, diciamo lo spettro che va dai romanzi di Gibson come Neuromante a Matrix delle sorelle Wachowski passando per Ghost in the Shell di Masamune Shirow sia stato quello che ha predetto meglio l’attuale situazione di iperconnessione, ipercontrollo, catastrofe ecologica e crollo della distinzione tra reale e artificiale, compreso l’ambito biologico e cognitivo. Il movimento cyberpunk si è esaurito perché la sua fantascienza è diventata realtà, come ha detto lo stesso Gibson. Come lei dice giustamente l’immaginario pop non

solo precede ma influenza la scienza perché nessuno legge tanti fumetti e guarda tanti blockbuster come i ricercatori, glielo dico per esperienza personale. Sono celebri le dichiarazioni dei pionieri della robotica giapponese che hanno dichiarato di essersi ispirati al manga Astroboy, ma credo che per i ricercatori occidentali il punto di riferimento rimanga ineludibilmente Asimov. Speriamo solo che le nuove generazioni di ricercatori non si ispirino ai film dei Transformers, che sono davvero brutti. La mostra ovviamente apre anche alla discussione del problema etico legato alle intelligenze artificiali e alla robotica. Secondo voi come va gestito, adesso e nel futuro,il progresso tecnologico per riuscire ad evitare una degenerazione dello stesso? Mazzoni: Ci sono due cose da fare. La prima è privilegiare la ricerca pubblica che non solo opera, nei limiti del possibile, per fini di pubblica utilità, dovendo rendere conto soltanto ai cittadini dei risultati ottenuti, ma anche e forse soprattutto è una ricerca aperta, una ricerca basata sulla condivisione dei metodi e dei risultati. Essere governati da algoritmi il cui funzionamento è secretato è inaccettabile. La seconda è aumentare il livello di conoscenza scientifica media della cittadinanza. Le scelte etiche riguardanti applicazioni tecnologiche così delicate devono essere fatte in modo non solo competente ma prima ancora democratico. L’unica soluzione è che il numero più ampio di persone possibile abbia le conoscenze necessarie per partecipare al dibattito democratico. Mi piace pensare che la nostra mostra contribuisca a questa diffusione della conoscenza. Marazzi: Come giudicare il comportamento dei robot, nuovi compagni sempre più presenti nella vita quotidiana pubblica e privata delle società tecnologicamente avanzate? Accanto alla ricerca di una crescente autonomia operativa, orientata a consentire al robot di apprendere dalle proprie azioni, sorge il problema di come valutare tali azioni all’interno del sistema di valori vigente nella società nella quale il robot si trova ad operare. Sono domande che è sempre opportuno porsi, per assicurare al progresso scientifico e tecnologico la coerenza con quei principi etici ai quali tutti i membri di una società devono attenersi, anche quei ‘cittadini speciali’ che sono i robot. Occorre però, per non abbandonarsi a una inquietante deriva fantascientifica, tenere fermo il principio che la responsabilità delle azioni di un robot è sempre dell’uomo, sia esso l’inventore o semplice operatore, senza potere evadere la questione. Il comportamento etico risponde a un

www.herahg.com


40

Leasure

English Version

codice morale che l’uomo si è dato, e che rappresenta il fulcro della vita sociale. Si può tenere nel proprio giardino un cane o una tigre: sarà sempre il padrone di casa a rispondere delle loro azioni, secondo le leggi umane.

Robot. The human project The exhibition at the Mudec museum in Milan that traces the history of robotics and brings man closer to the automatons of the future. Our interview with the three curators

We should have visited and experienced it live. We could have appreciated it in all its facets and meanings. And we could have lived an evening of technology, of the future and of progress in the beautiful setting of the Mudec, Museum of Cultures of Milan on the occasion of the event reserved behind closed doors that Héra Holding had organized this year also on the occasion of the opening of the exhibition Robot. The Human Project. But for the moment we are here to tell it through the words of those who conceived it, designed it and created it. Alberto Mazzoni, physicist and bioengineer, Antonio Marazzi, anthropologist, Lavinia Galli, art historian, are the three curators of the exhibition, currently set up at Mudec but not yet open to the public, which tells the story of the relationship between the human being and its artificial double: from the first automata to cyborgs, androids and emotional robots of today, revealing to the public the concrete results achieved so far, the extraordinary technological developments and the frontiers of robotics and bionics. Three different visions for a triple technical-scientific, anthropological and artistic breath of a setting that enhances an immersive and experiential approach, also designed for children. The exhibition is in fact aimed at different types of audiences: adults for a reading key on the future and families who can enter the world of research and the most current topics of the debate on robotics and experience the unique emotion of interacting directly with some of the most avant-garde robots in the world or admire the ancient ones in motion.

Hannes – mano protesica poliarticolata a controllo mioelettrico 2019 Genova, IIT - Istituto Italiano di Tecnologia © Istituto Italiano di Tecnologia


41

Joachim Friess Diana cacciatrice 1610-1620 circa Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Gianni Cigolini/Mondadori Portfolio

First of all, how did the idea for this exhibition come about and how did you manage to put together all these promoters? Mazzoni: the idea of this exhibition was born from the Settala automaton, an engineering masterpiece already present at MUDEC. From there we thought of a path that narrated the history of man’s attempts to reproduce, with the help of mechanics first and then electronics, his own behaviors in artificial beings. Perhaps the crucial moment was when we decided, also to differentiate ourselves from other events, to focus attention not on the robot / automaton as an isolated object,

but on its interaction with men, up to the current frontiers of bionics - our becoming partially robotic - and cobotic - the social collaboration between men and machines. The response from the varied world of Italian robotics has been very strong, starting with the Biorobotics Institute of the School Superiore Sant’Anna in Pisa. Once the research world responded - significant patronage by the National Bioengineering Group - the other bodies took part willingly.

One aspect that the exhibition deals with is man’s www.herahg.com

desire to create his own mechanical alter ego. A desire that the exhibition shows has always been there. Where does this need come from? Mazzoni: It is not a need in the sense in which you need water or food. It’s a challenge, like the proverbial climb to the mountains. An apparent challenge to the divine in the sense of creating in one’s own image and likeness that actually hides the desire to understand oneself. Creating to understand (one of the basic principles of biorobotics): if we could really build an artificial human being then we would know what a human


42

Leasure

being is. Marazzi: it is the culture that aspires to imitate nature. Innumerable mythological and religious representations have as maximum manifestation the creative power, and man in turn would like to overcome the limits of a natural reproduction and make himself the architect of his own fellow man, a symbol of his ability to intervene on nature and its laws . Throughout history, such an aspiration has gradually moved away from a fantastic, mythological and utopian dimension, to become an object of pure wonder and finally, nowadays, to become an expression of the technological universe of our societies. The humanoid robot is the most current image of this creative process, the protagonist of an artificial dimension with which man interacts, in constant dialogue with his own creature, until he realizes a symbiosis which is a characteristic aspiration of the world in which we live . Galli: the word Automaton, from which automata derives is Greek and means that it moves by itself. In fact, it is in the cradle of the Alexandrian Hellenistic culture that automatic self-propelled mechanisms of human or animal form are born. Imagine the amazement of the ancient Greeks in seeing an apparently inanimate object move like a living creature. In fact, the basis of these creations is the desire to amaze, to make sacred celebrations more mysterious (doors of temples that open by themselves) or to make the theater spectacular (deus ex machina). On display we have a replica of the first automaton in human form: Philon’s automatic servant arriving from Athens. The aspiration to create a replica of himself capable of relieving man from fatigue then sinks into the myth a bit of all civilizations, for example we think of the Jewish Golem, or Thalos who defended the coasts of Crete ... The exhibition traces the history of the relationship between man and mechanics/artificial intelligence, allowing the public to see live examples of ancient mechanics from all over Europe. Was it difficult to have these unique specimens? What do you think are the most interesting and important ones? Mazzoni: Given the current situation, it was not trivial, but we are really happy with the collection obtained. Difficult to say which is the most interesting. Perhaps the most important is the first, the reproduction from the original design of an Alexandrian automaton pouring water into a cup. The amazing thing is that pouring water into a glass is still one of the main tests for robotic arms: a gesture that appears trivial to us and we do

Wearable Robotics Laboratory, The BioRobotics Institute HANDExos 2010-2013 Pisa, Wearable Robotics Laboratory, The BioRobotics Institute, Scuola Superiore Sant’Anna © The BioRobotics Institute, Scuola Superiore Sant’Anna


43

www.herahg.com


44

Leasure

Orologio da tavolo con automa del leone di San Marco 1630 circa Milano, Museo Poldi Pezzoli Š Museo Poldi Pezzoli, Milano


45

Luca Garai e Opera Laboratori Fiorentini Ricostruzione funzionante del leone meccanico di Leonardo da Vinci 2005 Bologna, Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna Genus Bononiae © Bologna, Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna Genus Bononiae

Janello Torriani (attr.) Matrona che suona un timpano seconda metà del XVI secolo Milano, Collezione privata © Foto Mario Liguigli

Copia dell’automa con testa di diavolo proveniente dal museo di Manfredo Settala ditta UNOCAD 2015 Milano, Civiche Raccolte d’Arte Applicata, Castello Sforzesco © Civiche Raccolte d’Arte/Foto Saporetti, Milano

many times a day actually requires a continuous adjustment based on sensory information because the bottle as the water comes out changes in weight and “moment”. The Alexandrian automaton therefore represents both the idea that for centuries the reproduction of man was an activity that mainly related to the show (the automaton was probably intended to be shown at parties) and the desire for the technical challenge that evidently our predecessors they shared with us.

the wonders of that eighteenth-century genius by Jaquet Droz but also a monumental clock well moved by nineteen automata. A series of videos on display allows you to see these automata in action, as well as a truly magical projection that pushes us into these sophisticated mechanisms, precisely mechanical. The visitor must understand how much mechanics is needed to perform even the gesture of moving, or making sounds.

The strength of the exhibition also lies in its interactive nature. What experience did you think for the public? Mazzoni: The exhibition is literally interactive from start to finish. Visitors will in fact be received by Robothespian, an incredible humanoid entertainment robot that will entertain the public and guide them while showing the achievements in the field of mechanics and interaction. At the end of the exhibition there will instead be a section dedicated to artificial intelligence with an algorithm that will start with limited capacity and will become more intelligent over the months interacting with the public that will help him learn to recognize different objects. Between these two extremes, the public will be able to control the most advanced robotic hands in the world (both of Italian production), see a small robot that learns to defend itself from a threat, and other “live” events if you can say so in the case of robot.

Galli: Automata are delicate objects, their mechanisms are fragile, museums don’t willingly move them. The collection of automata visible in the exhibition is extraordinary, because it brings together objects from all over Europe thus managing to tell the story of automata from the 16th to the 19th century. All the objects have been the subject of inspections and delicate negotiations. We must thank all the lenders for generously granting the extension of the loans. Exceptional objects are the 16th century mechanical checkers attributed to the engineer and Janello Torriani, the automatons of the Milanese collection of Manfredo Settala, the beautiful Diana on the deer in gilded silver made in Germany which belonged to Prince Trivulzio, and the Swiss loans, the Wizard of Maillardet automaton , the silkworm of the La Locle museum,

When we think of technology, the evolution of mechanics and artificial intelligence, in the collective imagination we erroneously connect above all to realities such as Japan, China, the United States, perhaps also because they are conditioned by the mass culture induced by cinema etc. What has been in history and what is the role of Italy in this technological progress? Mazzoni: Italy today represents one of the most advanced nations from the point of view of the development of industrial and service robotics, and this has deep roots. It is no coincidence that we decided to dedicate an entire section of the exhibition to the experience of Olivetti, with the development of the Italian calculator which at the time was absolutely at the forefront of the world.

www.herahg.com

Marazzi: The exhibition rooms have been conceived for thematic areas, at the end of which visitors are invited to a short pause for reflection, which can be accompanied by an idea provided by a short video by one of the curators. While the impression of what he has seen is still fresh, those


46

Leasure

who wish can express their opinion, and answer affirmatively or negatively to a simple question relating to the theme of the room, by pressing one or the other of the buttons provided. In the spirit of an interactive process in which visitors are invited to participate, the information collected will be useful to better understand the reactions to the various aspects of such an innovative theme. In the event that you cannot open the exhibition to the public due to the pandemic, how do you plan to get it to reach people? Mazzoni: The exhibition will open live this fall. At the moment, however, we are gearing up for virtual visits that will allow us to move around in environments accompanied by videos. Robotics and artificial intelligence have been told many times in literature, cinema, video games, often in futuristic works, and this aspect is covered extensively in the exhibition in the Pop Culture section. What do you think are the cases in which these works have been able to better anticipate technological progress? And are there any cases that even influenced subsequent scientific research? Mazzoni: Personally I believe that the cyberpunk movement from the late 80s to the late 90s, let’s say the spectrum that goes from Gibson’s novels as Neuromancer to the Matrix of the Wachowski sisters passing through Masamune Shirow’s Ghost in the Shell was what it predicted better the current situation of hyper-connection, hypercontrol, ecological catastrophe and collapse of the distinction between real and artificial, including the biological and cognitive sphere. The cyberpunk

movement has run out because its science fiction has become a reality, as Gibson himself said. As you rightly say, the pop imagery not only precedes but influences science because nobody reads many comics and watches as many blockbusters as researchers, I tell you from personal experience. The statements of the pioneers of Japanese robotics who said they were inspired by the Astroboy manga are famous, but I believe that for western researchers the reference point remains unavoidably Asimov. Let’s just hope that the new generations of researchers aren’t inspired by the Transformers films, which are really ugly. The exhibition obviously also opens up to the discussion of the ethical problem linked to artificial intelligence and robotics. In your opinion, how should technological progress be managed, now and in the future, in order to avoid its degeneration? Mazzoni: There are two things to do. The first is to privilege public research which not only works, as far as possible, for purposes of public utility, having to account only to citizens for the results obtained, but also and perhaps above all it is an open research, a research based on sharing methods and results. Being governed by algorithms whose operation is secreted is unacceptable. The second is to increase the level of average scientific knowledge of citizenship. The ethical choices regarding such delicate technological applications must be made

not only in a competent way but even before democratic. The only solution is that the largest possible number of people have the necessary knowledge to participate in the democratic debate. I like to think that our exhibition contributes to this diffusion of knowledge. Marazzi: How to judge the behavior of robots, new companions increasingly present in the public and private daily life of technologically advanced companies? Alongside the search for a growing operational autonomy, oriented to allow the robot to learn from its actions, there is the problem of how to evaluate these actions within the value system in force in the society in which the robot is operating. These are questions that should always be asked, in order to ensure scientific and technological progress consistency with those ethical principles that all members of a society must adhere to, even those ‘special citizens’ who are robots. In order not to abandon oneself to a disturbing scifi drift, it is necessary to keep firm the principle that the responsibility for the actions of a robot is always man’s, be it the inventor or simple operator, without being able to deal with the matter. Ethical behavior responds to a moral code that man has given himself, and which represents the fulcrum of social life. You can keep a dog or a tiger in your garden: the landlord will always be responsible for their actions, according to human laws.

Protesi di mano XIX secolo Empoli, Biblioteca Comunale “Renato Fucini”, Fondo Vanghetti © Comune di Empoli


VRZONE Srl

47

Porta i tuoi clienti nel futuro

Eventistica 4.0 Sorprendi e coinvolgi i tuoi Stakeholders con la tecnologia. VRZONE sarà il vostro consulente, vi supporteremo in tutte le fasi: ideazione, costruzione, regia dell’evento e comunicazione e analisi post evento.

LE NOSTRE SOLUZIONI: Grandi spazi espositivi, show room virtuali, esperienze VIP o attività formative, il tutto realizzato con tecnologie all’avanguardia e di facile utilizzo. Il COVID-19 ha stravolto le nostre vite e modificherà il modo di approcciarsi agli eventi e alle trasferte dando vita all’eventistica 4.0 in sostituzione o a supporto dell’evento fisico (digital twin) vi permetterà di raggiungere facilmente i vostri stakeholder e di offrirgli un’esperienza appagante e coinvolgente senza perdere la focalizzazione sul messaggio che vorrete comunicare. il virtuale estende e amplifica i vostri eventi, oggi e domani, abbattendo barriere logistiche, aumentando la tua platea e posizionandoti come leader tecnologico.

CHI SIAMO: VRZONE SRL, azienda innovativa che sviluppa e distribuisce da ormai più di 3 anni nuovi format basati interamente su realtà virtuale e realtà aumentata trovando soluzioni innovative ed efficaci per sviluppare le differenti esigenze di business.

SCARICA IL COMPANY PROFILE

www.herahg.com


48

Leasure

Corso Vittorio Emanuele 49, un edificio ricco di storia nel centro di Piacenza Un palazzo dallo stile neoclassico completamente riconvertito, grazie all’intervento di HÊra, per ospitare spazi commerciali, residenze, cantine e box auto


49

Terrazzo con veduta sul centro di Piacenza Terrace overlooking the center of Piacenza

L

e residenze “Corso Vittorio Emanuele 49” nascono all’interno di un edificio ricco di storia nel pieno centro di Piacenza. Un palazzo dallo stile neoclassico completamente riconvertito per ospitare spazi commerciali al piano strada, residenze ai piani superiori, box auto e cantine al piano interrato a servizio degli appartamenti. Le proposte abitative comprendono 9 appartamenti distribuiti su tre piani, trilocali e quadrilocali caratterizzati da ampie metrature. Gli ingressi degli appartamenti godono della quiete e della privacy delle corti interne dove si affacciano anche le spaziose logge e i terrazzi.

Ambienti spaziosi e funzionali Ogni residenza potrà essere personalizzata in base ai propri gusti grazie ad un ottimo capitolato dove poter scegliere tra un’ampia gamma di finiture. All’interno delle unità i pavimenti e i rivestimenti sono in gres porcellanato con piastrelle di grandi dimensioni ad effetto cemento. I bagni presentano sanitari sospesi in ceramica bianca e piatti doccia di grandi dimensioni, in cucina fornelli ad induzione I serramenti installati sono in legno-alluminio con doppi vetri, portoncini blindati all’ingresso e porte interne a battente o a scomparsa.

www.herahg.com


50

Leasure

I particolari architettonici L’elegante facciata neoclassica su Corso Vittorio Emanuele torna a rivivere attraverso una sapiente ristrutturazione che prevede il mantenimento integrale dell’identità architettonica originaria. Il prospetto sulla via pubblica prevede la colorazione dell’intonaco nella tonalità preesistente come anche tutti gli elementi stilistici quali fregi, cornici, lesene e cornicioni. Le finestrature manterranno gli oscuranti a persiana mentre i serramenti verranno sostituiti con vetri bassi emissivi per incrementare le prestazioni termiche. Nelle corti interne le logge e gli ampi terrazzi caratterizzano gli spazi esterni delle unità abitative offrendo la possibilità di trascorrere qualche ora all’aperto nella propria privacy. Rinasce così un edificio caratterizzato da un progetto che offre spazi articolati e soluzioni abitative diverse tra loro, con materiali, finiture e tecnologie di alto livello.

La cucina The kitchen


51

Una veduta del Corso Vittorio Emanuele nel centro di Piacenza A view of Corso Vittorio Emanuele in the center of Piacenza

La storia

Il capitolato

Il Palazzo si trova oggi su un terreno ricco di storia dove nel 882 sorgeva inizialmente la Chiesa di S. Lorenzo, successivamente riedificata e divenuta Chiesa di S. Alessandro. Nella seconda metà del 1800 dopo una parziale demolizione della chiesa, l’edificio viene acquistato dal Comune per adibirlo a mercato coperto. Soltanto 50 anni dopo il palazzo viene raso al suolo per riedificarlo ad uso cinema su progetto dell’arch. Arnaldo Nicelli e successivamente ampliato nel 1937. Nel 1998 il cinema diventa un Multisala per rimanere tale fino al 2017. Nel 2018 l’immobile viene acquisato da Héra Piacenza, Società del gruppo Héra Holding.

Ogni residenza potrà essere personalizzata in base ai propri gusti grazie ad un ottimo capitolato dove poter scegliere tra un’ampia gamma di finiture. All’interno delle unità i pavimenti e i rivestimenti sono in gres porcellanato con piastrelle di grandi dimensioni ad effetto cemento. I bagni presentano sanitari sospesi in ceramica bianca e piatti doccia di grandi dimensioni, in cucina fornelli ad induzione I serramenti installati sono in legno-alluminio con doppi vetri, portoncini blindati all’ingresso e porte interne a battente o a scomparsa.

www.herahg.com


52

Leasure


English Version

53

Corso Vittorio Emanuele 49, a building rich in history in the center of Piacenza A neoclassical style building completely reconverted, thanks to the intervention of Héra, to host commercial spaces, residences, cellars and garages

“Corso Vittorio Emanuele 49” residences are born inside a building rich of history in the heart of Piacenza. A neoclassical-style building completely reconverted to accommodate commercial spaces on the street level, residences on the upper floors, garage and cellars in the basement serving the apartments. The proposal includes 9 large sizes apartments distributed over three floors, three-room and fourroom apartments. The entrances to the apartments enjoy the quiet and privacy of the internal courtyards which also overlook the spacious balconies and terraces. Spacious and functional environments Each residence can be customized according to your tastes thanks to excellent materials to choose from a wide range of finishes. Inside the units, the floors and walls are in porcelain stoneware with large concrete-effect tiles. The bathrooms have white ceramic suspended sanitary ware and large shower trays, induction hobs in the kitchen. The windows and doors installed are in wood-aluminum with double glazing, armored doors at the entrance and internal hinged or retractable doors. The architectural details The elegant neoclassical facade on Corso Vittorio Emanuele comes back to life through a skilful renovation that provides an integral maintenance of the original architectural identity. The architectural prospect on the public street provides for the coloring of the plaster in the pre-existing tone as well as all the stylistic elements such as friezes, cornices, pilasters and cornices. The windows will keep the shutters while the windows will be replaced with low-emission glass to increase thermal performance. In the internal courtyards, the loggias and large terraces characterize the outdoor spaces of the housing units, offering the opportunity to spend a few hours outdoors in your own privacy. www.herahg.com

Thus a building is reborn characterized by a project that offers articulated spaces and different housing solutions, with high-level materials, finishes and technologies. History The Palace is now located on a space rich of history where in 882 the Church of S. Lorenzo initially stood, later rebuilt and became the Church of S. Alessandro. In the second half of the 1800s, after a partial demolition of the church, the building was purchased by the Municipality to use it as a covered market. Only 50 years later the building was razed to the ground to be rebuilt for use as a cinema based on a project by the architect. Arnaldo Nicelli and subsequently expanded in 1937. In 1998 the cinema became a multiplex to remain so until 2017. In 2018 the property was acquired by Héra Piacenza, a company of the Héra Holging group. Finishes Each residence can be customized according to your tastes thanks to an excellent specification where you can choose from a wide range of finishes. Inside the units, the floors and walls are in porcelain stoneware with large concrete-effect tiles. The bathrooms have white ceramic suspended sanitary ware and large shower trays, electromagnetic induction stoves in the kitchen. The windows and doors installed are in wood-aluminum with double glazing, armored doors at the entrance and internal hinged or retractable doors.


54

CURIOSITÀ LE CASE DI SPECCHI CHE SI CONFONDONO CON LA NATURA. Si confondono e si mimetizzano con la natura quasi a diventare invisibili. Sono le case di specchi realizzate da alcuni architetti in scenari naturali diversi, installazioni che si immergono nella natura circostante riflettendone colori spettacolari. Uno degli architetti più famosi ad aver realizzato le case di specchi è Doug Aitken, con il suo progetto Mirage che vede almeno due installazioni: una nel deserto californiano e una nelle alpi svizzere. Sempre nel deserto californiano si trova la Lucid Stead dell’architetto Phillip K. Smith III, che sparisce completamente tra la sabbia e la brulla vegetazione. Ispirata a questo progetto c’è la casa invisibile di Angus Ritchie e Daniel Tyler, in Scozia, che guarda il lago Loch riflettendone gli spettacolari colori. Infine, in Svezia un hotel coniuga la bellezza di una casa sull’albero con la meraviglia del rivestimento a specchi raccolto in un “Mirror Cube” che si mimetizza perfettamente nella foresta. THE MIRROR HOUSES THAT BLEND IN NATURE. They camouflage and blend in nature almost to become invisible. They are the mirror houses created by some architects in different natural scenarios, installations that immerse themselves in the surrounding nature, reflecting its spectacular colors. One of the most famous architects to have created the mirror houses is Doug Aitken, with his Mirage project which sees at least two installations: one in the Californian desert and one in the Swiss Alps. Also in the Californian desert is located the Lucid Stead by architect Phillip K. Smith III, which disappears completely among the sand and barren vegetation. Inspired by this project is the invisible home of Angus Ritchie and Daniel Tyler, in Scotland, which overlooks Loch and reflects its spectacular colors. Finally, in Sweden a hotel combines the beauty of a tree house with the wonder of the mirror cladding collected in a “Mirror Cube” that blends perfectly into the forest.

HOUSE OF DOTS, LA COLORATISSIMA CASA DI MATTONCINI 2D DELLA LEGO. Due milioni di mattoncini per una coloratissima casa di Lego. Si chiama House of Dots ed è l’installazione immersiva e interattiva, nel centro di Londra, firmata dall’artista Camille Walala. La strabiliante costruzione è stata utilizzata proprio per la presentazione dei nuovi mattoncini in 2D della Lego, i Lego Dots. La casa è composta da cinque stanze (soggiorno, cucina, camera da letto, bagno e perfino una sala discoteca), distribuite in otto container. Tutto ciò che si trova nella House of Dots, dalle pareti ai pavimenti e ai tappeti, dalle cornici ai mobili, è stato personalizzato utilizzando i Lego Dots. HOUSE OF DOTS, THE COLORFUL 2D BRICK HOUSE FROM LEGO. Two million bricks for a colorful Lego house. It’s called House of Dots and it’s the immersive and interactive installation, in central London, designed by the artist Camille Walala. The amazing construction has come precisely for the presentation of the new 2D Lego bricks, the Lego Dots. The house consists of five rooms (living room, kitchen, bedroom, bathroom and even a disco room), distributed in eight containers. Everything found in the House of Dots, from walls to floors and carpets, from frames to furniture, has been customized using Lego Dots.


55

IL NUOVO CO-LIVING PER VIVERE NEI QUARTIERI PIÙ AMBITI DI SAN FRANCISCO E LOS ANGELES. Un letto a castello, una tv e tutti i servizi di una vera casa a disposizione. Si chiama PodShare ed è un nuovo modo di condividere un alloggio in forma economica in California. Sei location nei migliori quartieri di Los Angeles e San Francisco ad un prezzo assolutamente accessibile. Si tratta di un’esperienza di assoluto co-living adatta per lo più ad un pubblico giovane. Un abbonamento PodShare consente di dormire in uno qualsiasi dei 220 letti nelle due città americane. Non c’è deposito e nessun impegno. Si ottiene un letto, un armadietto, l’accesso al wi-fi e la possibilità di incontrare nuove persone nelle stanze condivise. Ogni pod include uno scaffale e un televisore personale. Inclusi anche alimenti di base e articoli da bagno. THE NEW CO-LIVING FOR LIVING IN THE MOST COVETED NEIGHBORHOODS OF SAN FRANCISCO AND LOS ANGELES. A bunk bed,

a TV and all the services of a real home available. It’s called PodShare and it’s a new way to share affordable housing in California. Six locations in the best neighborhoods of Los Angeles and San Francisco at an absolutely affordable price. It is an experience of absolute co-living suitable mostly for a young audience. A PodShare subscription allows you to sleep in any of the 220 beds in the two American cities. There is no deposit and no commitment. You get a bed, a locker, access to wi-fi and the chance to meet new people in the shared rooms. Each pod includes a shelf and a personal television. Also included basic food and toiletries.

www.herahg.com


56

CURIOSITÀ IL LINGUAGGIO DELLE ILLUSIONI DELL’ARTISTA AMERICANO JOHN PUGH. Si chiama “Revolution” l’ultimo spettacolare lavoro realizzato dall’artista trompe l’oeil di fama mondiale John Pugh a Ottawa, Illinois. L’artista da oltre 30 anni coinvolge e inganna il pubblico con i suoi artwork su larga scala dipinti sui muri di alcune delle città e dei paesi più importanti al mondo come San Francisco, Miami e New York, oltre a Taiwan, Messico e Nuova Zelanda. I suoi murales “trick of the eye” ingannano lo spettatore facendogli credere che il muro di un edificio sia rotto e crepato e creando stupende illusioni ottiche iperrealiste. “Revolution” è interamente dedicato alle donne degli anni ’20. Qui l’artista americano è riuscito ad ingannare lo spettatore, regalando l’illusione che le donne raffigurate nella sua ultima opera stiano spostando un muro. Nella parete girevole superiore vi è una riproduzione dipinta di un “Papavero” di Georgia O’Keeffe, mentre all’interno delle finestre ci sono le Radium Girls (operaie avvelenate dalla vernice autoluminosa usata per dipingere i quadranti degli orologi). THE LANGUAGE OF ILLUSIONS OF THE AMERICAN ARTIST JOHN PUGH. Revolution is the name of the latest spectacular work made by world-famous trompe l’oeil artist John Pugh in Ottawa, Illinois. The artist has been involving and deceiving the public for over 30 years with his large-scale artworks painted on the walls of some of the most important cities and countries in the world such as San Francisco, Miami and New York, as well as Taiwan, Mexico and New Zealand . His “trick of the eye” murals deceive the viewer into believing that the wall of a building is broken and cracked and creating stunning hyper-realistic optical illusions. “Revolution” is entirely dedicated to the women of the 1920s. Here the American artist has managed to deceive the viewer, giving the illusion that the women depicted in his latest work are moving a wall. On the upper revolving wall there is a painted reproduction of a “Poppy” by Georgia O’Keeffe, while inside the windows there are the Radium Girls (workers poisoned by the self-luminous paint used to paint the clock faces).

ARCHITETTURA E POST COVID, LE PIU’ IMPORTANTI REALIZZAZIONI A FIRMA ITALIANA DEL 2020. Ripartire dai Musei nel post Covid con la realizzazione di un’architettura avveniristica è sicuramente un bel segnale. Tra i progetti più attesi del 2020 vi è infatti l’Academy Museum of Motion Pictures a Los Angeles, il museo del cinema firmato da Renzo Piano con il suo corpo sferico in cemento e vetro, che aprirà a dicembre. E sempre oltreoceano l’architetto italiano sta trasformando lo skyline di Miami con la costruzione di una super torre residenziale di lusso che va ad aggiungersi ai grattacieli completati quest’anno da Zaha Hadid Architects e da studio Citterio Viel & Partners. Tornando in Italia invece Piano dona alla sua città il nuovo Ponte di Genova, nodo fondamentale per le connessioni stradali e i trasporti di Genova, della Liguria e del territorio italiano. ARCHITECTURE AND POST COVID, THE MOST IMPORTANT ITALIAN PROJECTS OF 2020. Restarting from the Museums in the post Covid with the creation of futuristic architecture is certainly a good sign. In fact, one of the most anticipated projects of 2020 is the Academy Museum of Motion Pictures in Los Angeles, the museum of cinema designed by Renzo Piano with its spherical body in concrete and glass, which will open in December. And still overseas, the Italian architect is transforming the Miami skyline with the construction of a super luxury residential tower that joins the skyscrapers completed this year by Zaha Hadid Architects and Citterio Viel & Partners. Returning to Italy, however, Piano donates the new Genoa Bridge to his city, a fundamental hub for road connections and transport in Genoa, Liguria and the Italian territory.


57

IL DESIGN D’INTERNI SI ADATTA ALLA VITA SEMPRE PIÙ “SMART”. La postazione mobile, la libreria self-standing con piano di lavoro, un bozzolo trasparente. Durante la quarantena ci siamo ritrovati ad adattare mobili e spazi domestici per improvvisare un ufficio ma molte aziende, come Twitter, hanno deciso di prolungare lo smart working anche a tempo indeterminato. Come organizzarsi allora sul lungo termine? Ci hanno pensato diversi designer di interni che hanno ideato ad arredi multitasking dall’assetto variabile e postazioni multifunzionali per rendere la propria abitazione un perfetto posto di lavoro. A San Francisco Yves Béhar ha riadattato una piccola zona ufficio incassata a muro installando una sorta di “bozzolo” trasparente, traspirante e apribile dai lati, per isolarsi e attutire il rumore della casa. La soluzione minimal multitasking per eccellenza è invece la postazione mobile Touch Down Unit disegnata da Marco Maturo e Alessio Roscini per UniFor con un tavolo rotante e regolabile, contenitori attrezzati con prese elettriche e USB. Massima flessiblità invece per la libreria selfstanding e il piano di lavoro di Lago assemblabili in layout diversi per adattarsi a una casa in divenire. INTERIOR DESIGN ADAPTS TO INCREASINGLY “SMART” LIFE. The mobile workstation, the self-standing bookcase with worktop, a transparent cocoon. During the quarantine we found ourselves adapting furniture and domestic spaces to improvise an office but many companies, such as Twitter, have decided to extend smart working even indefinitely. So how to organize yourself in the long term? Several interior designers have thought of it and have designed multitasking furniture with variable layout and multifunctional workstations to make their home a perfect workplace. In San Francisco, Yves Béhar has readapted a small office area recessed into the wall by installing a sort of transparent “cocoon” that can be opened from the sides, to isolate itself and muffle the noise of the house. The minimal multitasking solution par excellence is the Touch Down Unit mobile station designed by Marco Maturo and Alessio Roscini for UniFor with a rotating and adjustable table, containers equipped with electrical and USB sockets. Maximum flexibility, on the other hand, for Lago’s self-standing bookcase and worktop, which can be assembled in different layouts to adapt to a house in the making.

E’ TEDESCO IL GIARDINO VERTICALE PIÙ GRANDE D’EUROPA. 30 mila piante su una superficie lineare complessiva di 8 km. Si chiama Kö-Bogen II ed è la facciate verde più grande d’Europa realizzata nel centro di Dusseldorf e progettata dallo studio di architettura Ingenhoven Architects. La struttura è poligonale con le facciate nord, ovest e il tetto completamente ricoperti da piante. L’essenza scelta è la siepe di carpino, una specie autoctona che richiede poca manutenzione e, soprattutto, ha le foglie verdi durante tutto l’arco dell’anno. L’edificio accoglierà attività commerciali, spazi per uffici e per la cultura. Secondo gli architetti tutto questo verde contribuirà a migliorare il microclima urbano con un notevole vantaggio ecologico in termini di assorbimento di CO2 e di riduzione del calore. THE LARGEST VERTICAL GARDEN IN EUROPE IS GERMAN. Thirty thousand plants on a total linear surface of 8 km. It is called Kö-Bogen II

and is the largest green facade in Europe built in the center of Dusseldorf and designed by the architectural firm Ingenhoven Architects. The structure is polygonal with the north and west facades and the roof completely covered with plants. The essence chosen is the hornbeam hedge, a native species that requires little maintenance and, above all, has green leaves throughout the year. The building will host commercial activities, office and culture spaces. According to the architects, all this greenery will contribute to improving the urban microclimate with a significant ecological advantage in terms of CO2 absorption and heat reduction.

www.herahg.com


58

Real Estate

Le proposte immobiliari Real estate proposals

Ville Vicofertile (PR), Italy

L

e Residenze Vicofertile sono certificate in classe A, offrono qualità per vivere in serenità a pochi minuti dal centro di Parma. Efficienza energetica e sostenibilità non fanno rinunciare a finiture di pregio, all’eleganza e ad un grande confort abitativo grazie anche ai 70.000mq di verde che le circondano. L’immobile è ben servito dal trasporto pubblico locale e da servizi di prima necessità per il cittadino. Possibilità di box e posti auto.

PRICE: FROM € 400.000 PHONE: + 39 02 78 06 04 E-MAIL: agency@herahg.com Vicofertile Residences are certified in class A, offering quality to live in serenity just a few minutes from the center of Parma. Energy efficiency and sustainability do not mean giving up fine finishes, elegance and great living comfort thanks to the 70,000 square meters of greenery that surround them. The property is well served by local public transport and basic services for the citizen. Possibility of garages and parking spaces.

w w w. p a r m a g r e e n . i t


59

www.herahg.com


60

Real Estate

Via Borgazzi 16 Monza (MB), Italy

I

mmobile di quattro piani ubicato a Monza in ottimo stato di manutenzione esterna. Il piano seminterrato ospita alcuni locali deposito, il piano terra, primo e secondo piano sono attualmente adibiti ad uffici. E’ presente inoltre un sottotetto non abitabile al terzo piano.

PRICE: TRATTIVA RISERVATA PHONE: + 39 02 78 06 04 E-MAIL: agency@herahg.com Four floors building settled in Monza with an excellent state of external maintenance. The underground floor hosts some storage rooms, the ground floor, the first floor and the second floor are actually used as offices. There is also an uninhabitable attic on the third floor.


61

www.herahg.com


62

Real Estate

Prestigiosa villa in Sardegna Puntaldia (OT), Italy

S

tupenda villa con finiture di alta qualitĂ in un contesto unico come la Costa Smeralda. Pavimento in pregiati legni, ambienti luminosi con ampie vetrate vista mare, design interno moderno, giardino esterno con intrecci di diverse pavimentazioni, soffitti con travi in legno a vista.

PRICE: TRATTATIVA RISERVATA PHONE: + 39 02 78 06 04 E-MAIL: agency@herahg.com Superb villa with high quality finishes in a unique setting like Costa Smeralda. The floor is made of precious woods, bright room with large windows overlooking the sea, modern interior design, outdoor garden with plots of different flooring, ceilings with wooden beams.


63

www.herahg.com


W W W. H E R A H G .C O M


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.