#GOLFINSIDE
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HOBNOB.it
2business
GOLF
FUSIOnar T
23 Ottobre 2014
8 Novembre 2014
Golf Club Villa D’Este
Golf Club Albenza
Golf to Business è un challenge riservato a team formati da due giocatori con qualunque hcp di gioco, formula 4 palle stb.
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PRIMA COPPIA CLASSIFICATA: settimana in una villa presso Is Arenas Residence sul golf* in Sardegna.
SECONDA COPPIA CLASSIFICATA: settimana in una villa presso Is Arenas Residence sul golf* in Sardegna.
Oltre ai premi di giornata sono previsti driving contest e nearest to the pin. * Viaggio A/R, trasferimenti e greenfee esclusi.
Per informazioni e iscrizioni HOBNOB srl Via della Taccona 27a Monza (MB) | Tel. 039325106
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segreteria@hobnob.it
02.14 mensile |A 1 | N 2 | M 082014
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REDAZIONE: Via della Taccona 27/A, - 20900 Monza (MB) Italia Tel: +39 039 325106 - Fax: +39 039 325107 redazione@golfinsidemagazine.com DIRETTORE RESPONSABILE: Riccardo Tagliabue DIREZIONE ARTISTICA Cristina Balestrini SEGRETERIA: Lorella Maccarini WEBMASTER: Fabio Principe
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, in ogni genere o linguaggio, per via qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico o di memorizzazione delle informazioni, salvo previa autorizzazione da parte dell’ Editore, a eccezione di brevi passaggi e recensioni, purchè con obbligo di citazione della Testata. Il contenuto di quest’opera, anche se curato con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per involontari errori o inesattezze o per un uso improprio delle informazioni contenute. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti di qualsiasi natura o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute. Supplemento a Lilac Photo Magazine Registrazione al Tribunale di Monza con il numero 1342/2013 del 28.03.2013, decreto di accogl. iscrizione al registro stampa n. 12
CONTRIBUTORS: Davide Messora, Marcello Motisi, HANNO COLLABORATO: Francesco Gatti, Mattia Maffiuletti, Francesca Provetti e Matteo Silva FOTOGRAFIE: Riccardo Tagliabue, Davide Messora, Fabio Principe FOTO DI COPERTINA: Felipe Aguilar - Open Torino 2013
CONTENUTI
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Editoriale
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Open 2013 a Torino
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moda sul campo da golf
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prova auto - Audi cabrio
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tecnica - salviamo il colpo
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By Biella & Charity
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editoriale
ancora ampio spazio ricordando la stagione 2013... Ma dal prossimo numero avremo tante belle immagini attuali di quello che sicuramente anche quest’anno sarà un fantastico evento. Ci auguriamo che i colori della nostra bandiera possano essere tenuti alti dai nostri atleti, capitanati da Francesco Molinari, che l’anno scorso ha sperato fino alla fine di poter fare il grande risultato davanti al suo pubblico. Ma a fargli compagnia saranno in tanti e ci auguriamo che alla fine il tricolore svetti sul pennone più alto. Tantissime altre gare allieteranno la nostra estate e da settembre tutti pronti per ritornare in campo alla grande e ci teniamo a ricordare anche la finale del Regionale Golf Lombardia a Zoate, con la finalissima anche del Red Bull Final 5.
Un luglio così piovoso non lo ricordavamo da tempo. Per chi come noi golfisti è legato inscindibilmente al tempo meteorologico non è stato sicuramente un bel mese. Personalmente non mi dispiace giocare anche sotto una leggera pioggiorellina o farsi 18 buche a novembre magari con un tempo un po’ uggioso, ma giocare sotto temporali o acquazzoni molto forti non è certo il massimo, anzi è decisamente poco piacevole e vedere che le nuvole continuano ad accompagnarci non ci fa venire voglia di mettere la sacca in macchina e andare a fare una bella giocata tra amici. Ci augurimamo che adesso abbia scaricato tutto quello che doveva e che ci lasci un bell’agosto e soprattutto ci allunghi la stagione soleggiata a settembre e ottobre. A fine agosto avremo anche l’appuntamento importante per la nostra nazione golfistica con l’Open di Torino, al quale dedichiamo
Riccardo Tagliabue 8
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OPEN torino manca meno di un mese all’appuntamneto italiano dell’Open, riviviamo con un altro protagonista l’evento 2013
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Tra i protagonisti del 2013 anche Felipe Aguilar che, senza commettere grossi errori, ha concluso al 4° posto a parimerito con Andersson Hed, Grillo e Colsaertz. Al primo posto ha vinto Julien Quesne a -12, aggiudicandosi i 250.000 euro di montepremi. Al secondo posto a parimerito David Higgins e Steve Webster. Chi vincerà in questo 2014?
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di Riccardo Tagliabue
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incredibile: si torce talmente tanto che a volte sembra non riuscire a mantenere il grip alla fine del colpo, tanto i polsi sembrano sollecitati dal grande movimento che compie. Seguire il suo tour è stato molto piacevole, sempre sorridente e con voglia di ‘divertirsi’ mentre gioca. Cileno, nato il 7 novembre 1974. L’anno scorso ha fatto un buon esordio a Torino con un 69, ma il meglio del suo Open lo ha dato il secondo giorno con un 66. Poi al sabato ha fatto registrare un discreto 72 e alla domenica invece ha fatto 71, che gli ha permesso di chiudere al 4° posto, a parimerito con Fredrik Andersson Hed (Svezia), Nicolas Cosaerts (Belgio) ed Emiliano Grillo (Argentina). un quarto posto che gli è valso un montepremi di circa 59.000 euro. Vedremo quest’anno se il campo piemontese gli regalerà qualche altra emozione e se lo vedremo ancora nella parte alta della classifica. In queste pagine godiamoci il suo movimento e per tutti l’appuntamneto è per l’ultimo weekend di agosto a Torino.
Cosa si potrebbe scrivere sull’Open di Torino che già non sia stato detto sulle varie riviste di settore in questi mesi? Certamente uno degli appuntamneti internazionali più importnati nel panorama Europeo e certamente il più atteso da tutti i golfisti italiani. Noi eravamo presenti nel 2013 e abbiamo seguito i migliori golfisti nei tre giorni. Parlare del vincitore è facile, Julien Quesne ha vinto con 4 giri bellissimi (70 - 68 - 71 - 67) dimostrando di essere uno dei più regolari. I giri migliori sono stati fatti da Colsaerts, Kieffer, Foster e Gonzalez che hanno fatto registrare un 65 in un giro, ma poi non sono riusciti a mantenere un ritmo così forte. Quello che conta è sapere mantenere la concentrazione per 18+18+18+18... non poco. Questa è la grande differenza tra un professionista e un amatore, ma anche tra i ‘big’ riuscire a non perdere la concetranzione e avere sempre lo stesso ritmo di swing non è certo facile. oltre 270 colpi senza mai sbagliare, senza mai potersi concedere una sbavatura, solo così si può vincere un Open. Felipe Aguilar è un personaggio molto simpatico, con un movimento
www.openditaliagolf.com
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un selfie d’autore
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Via Padre Reginaldo Giuliani, 37 | 20851 Lissone (MB) | Tel. e Fax: 0392450127 www.golfenonsolo.it | golf@golfenonsolo.it
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Audi A3 Cabriolet. La libertà non si conquista, si scopre. Audi A3 Cabriolet è il posto migliore per le tue vacanze. Per vivere l’estate all’aperto, grazie alla capote in tessuto, completamente automatica. Ma anche in viaggio, poiché offre una guida sportiva ed emozionante. In più, linee profonde e proporzioni dinamiche sono combinate tra loro con elegante leggerezza. Audi A3 Cabriolet. La bella della stagione. www.audi.it
inato: consumo di carburante (l/100 km): da 3,9 - 6,6; emissioni CO2 (g/km): da 104 - 154.
esco & Figli S.p.A.
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Per un ferragosto in campo
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Sperando di aver lasciato la pioggia ai mesi di giungo e luglio, andiamo verso un settembre di grande golf foto Riccardo Tagliabue (www.studiofocus.com) Modella: Francesca Provetti Modello: Matteo Silva Location: Circolo Brianza Country Club (Usmate)
LEI: Polo e Pantalone di Polo Ralph Lauren Borsa Bi-Bag modello Daily in morbido pvc trasparente con interno in pvc stampato e intercambiabile e manici in plexiglas
LUI: Camicia Dalton in popeline cotone e Pantaloni/Short Hudson in cotone Standartex Casual Istinct
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LUI: Camicia Dalton in cotone bianco e Pantaloni Collins chino taglio classico cotone stretch khaki Indanthren速
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LEI: polo smanicata Alight gonna Jeep, entrambi by Chervò
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#GOLFINSIDE LEI: Polo Alligator e Pantalone S. Paulo della Chervò Sacca Cleveland LUI: Polo Acanarse e pantalone Sulf della Chervò Sacca Callaway
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LEI: completo Parhole polo cotone Foulard Bermuda tinto Capo LEI: completo Chervò con Polo Arch bermuda Fingery visiera Vivaldi.
LUI: completo Parhole polo cotone jersey pettinato bermuda tinto capo
LUI: Polo RLX di Polo Ralph Lauren bermuda Grigollo di Chervò cappello Ralph Lauren speciale Open
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LEI: total look by Chervò con giacca per la pioggia Missy e pantalone Starry LUI: completo per la pioggia di Mizuno, che “firma” anche il cappello antipioggia Ombrello Ping
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Vari cappellini per un’idea regalo: Chervò, Ralph Loren, Taylor Made e Titleist Ottimi per ripararsi dal sole
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Guanti multicolr: Footjoy
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Nuove palle colorate uo Volvik
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Al circolo con classe L’AUDI Cabrio è l’auto giusta per chi ama la libertà e vuole distinguersi. Per i golfisti che vogliono stare all’aria aperta e godersi la natura cosa c’è di meglio di un’auto cabrio. a cura di Fabio Principe
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La prova del mese di #GOLFINSIDE
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Sportiva ed elegante la nuova Audi A3 Cabriolet è l’auto perfetta per la bella stagione. La versione “scoperta” della A3 conserva lo stile tipico che contraddistingue le auto di Ingolstadt, abbinato al grande fascino che solo le cabrio sanno regalare. Come sempre accade nei nostri test drive, anche in questo caso abbiamo utilizzato l’auto in prova per recarci sul campo da golf con l’attrezzatura necessaria per una giornata di sport “en plein air”. Il piacere di stare all’aria aperta incomincia appena saliti in auto quando con un semplice gesto la capote di tela scompare, per lasciare spazio alla libertà di guidare con una leggera brezza tra i capelli. Grazie ad un motorino elettroidraulico, il tetto si apre e si chiude in 18 secondi, anche durante la marcia fino a una velocità massima di 50 km/h.
elevato, grazie ad uno studio aerodinamico molto accurato si avvertono solo leggeri fruscii senza che l'aria diventi mai fastidiosa. Nel bagagliaio, sufficientemente spazioso considerando la tipologia di auto, abbiamo sistemato la nostra sacca dopo aver sfilato i ferri. Il volume di carico a disposizione diminuisce sensibilmente con la vettura scoperta, ma non ne pregiudica la fruibilità (nella prova l’attrezzatura è stata sistemata nel baule con la capote aperta). La nuova gamma A3 Cabriolet prevede tre motorizzazioni benzina (1.4 TFSI 125 CV, 1.4 TFSI 140 CV e 1.8 TFSI 180 CV) e due diesel (1.6 TDI 105 CV e 2.0 TDI 150 CV). Disponibile a richiesta il cambio automatico doppia frizione S tronic e la trazione integrale. Quattro gli allestimenti disponibili: Young, Attraction, Ambiente e Ambition. I prezzi partono da 39.450 euro.
A bordo lo spazio a disposizione è comodo per quattro persone, i posti posteriori possono accogliere senza problemi due adulti di corporatura media, che hanno a disposizione spazio sufficiente sia per le gambe che in altezza anche a tetto chiuso.
In conclusione la Audi A3 Cabriolet si è rivelata un’auto molto divertente e versatile: elegante nelle linee e raffinata negli interni, il carattere sportiveggiante dei motori abbinati al fascino di guidare a “cielo aperto” ne fanno l’auto ideale sia per recarsi al circolo il fine settimana sia come compagna di viaggio tutto l’anno.
Al volante tutto è a portata di mano, la strumentazione completa e di ottima leggibilità fornisce le informazioni necessarie ad una guida confortevole e sicura. Viaggiando con il tetto aperto il comfort rimane molto
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SALVIAMO il COLPO
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LA NOSTRA PALLA SI TROVA NEL ROUGH ABBIAMO DUE POSSIBILITA’ TIRARE AL GREEN CON UN COLPO AGGRESSIVO O FARNE UNO MENO RISCHIOSO AL FAIRWAY QUESTE LE CONDIZIONI DEL TIRO: Ci troviamo ad un par 5 di 480 metri per gli uomini e 450 metri per le donne. Dopo un tee shot non tanto buono, finito in rough a sinistra, dietro ad un gruppo di alberi, dobbiamo decidere quale strategia adottare.
a cura di Francesco Gatti e Matia Maffiuletti
Anche questo mese cerchiamo di analizzare un tiro che molto probabilmente accade durante un giro delle 18 buche. Purtroppo non sempre riusciamo a stare nel fairway (anche se siamo dei buoni giocatori) e può capitare che su una buca par 4 o 5 ci troviamo ad una media distanza dal green (dove potremmo avere tranquillamente in mano un ferro per tirare alla ‘bandiera’), ma non siamo in grado di fare il tiro giusto perché siamo finiti nel rough. In questo caso oltre non essere in perfetta posizione, abbiamo anche davanti a noi un ostacolo. A questo punto a secondo delle capacità del giocatore e del carattere (più o meno aggressivo), o dalla situazione del nostro score, possiamo scegliere due tipi di tiri: uno più ‘semplice’, cercando di
mettere la palla in buona posizione e cercando il tiro al green con il successivo colpo; oppure provare un tiro direttamente al green facendo girare la palla dopo l’impatto, in modo che raggiunga il nostro obiettivo. In queste pagine cercheremo di spiegarvi e di mostrarvi come fare entrambi i colpi. Non esiste una regola ben precisa per suggerire un tiro piuttosto che l’altro, ognuno dovrà analizzare la sua posizione di gioco e sulla base delle proprie capacità e delle condizioni di gioco della giornata, valutare bene cosa fare. A volte un ‘mezzo colpo’ può comunque salvare una gara, così come a volte prendersi un rischio può avvicinarci o allontanarci dalla vittoria. A voi la scelta!
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COLPO 1 LAY UP IN SICUREZZA Una volta arrivati sulla palla decidiamo di fare un lay up in sicurezza quando: - il lie della palla non e' buono - quando ci accontentiamo di lasciarci un terzo colpo al green lungo, ma sicuramente dal fairway - quando non possiamo permetterci di prendere ulteriori rischi e dobbiamo solo salvare lo score. Per questo colpo scegliamo un bastone medio corto dal sand wedge al ferro 8, io ho scelto un 9. Una volta scelto il ferro dobbiamo visualizzare l'area in cui si dovrà fermare la nostra palla. Noi consigliamo di fare un mezzo colpo impugnando il bastone un po' più corto così da avere maggiore
controllo della nostra azione e del volo della palla. La palla va posizionata leggermente più a destra rispetto al centro dei piedi. Il peso del corpo e' piu' sulla gamba sinistra, così da avere un angolo d'attacco più verticale, quindi diretto sulla palla. Le mani sono avanzate rispetto alla palla, cerchiamo di arrivare all'impatto nella stessa posizione che avevamo in partenza senza che la testa del bastone superi le mani. Ci raccomandiamo di tenersi alla larga dagli alberi che abbiamo di fronte, l'ultima cosa che vogliamo da questa posizione è rischiare di colpirli.
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COLPO 2 COLPO SPECIALE Un volta arrivati sulla palla decidiamo di fare un colpo per aggirare gli alberi da destra verso sinistra quando: - la palla si trova leggermente rialzata nel rough - quando non abbiamo nulla da perdere e vogliamo avvicinarci il più possibile al green - quando abbiamo bene in mente la tecnica per eseguire questo tipo di colpo. Per questo colpo scegliamo un ferro tra l'8 e il 5. Per me un ferro 6. Per prima cosa visualizzo il volo che vorrei la mia palla avesse. Devo avere bene in mente la direzione iniziale del colpo e la curvatura finale che descriverà. Per imprimere un effetto da destra verso sinistra e' fondamentale allineare le nostre parti del corpo più a
destra rispetto a dove punterà la faccia del bastone. Questo perché vogliamo avere una traiettoria della testa del bastone dall'interno verso l'esterno rispetto alla linea di tiro. Ricordiamoci che la palla tenderà a partire il più vicino possibile a dove punta la faccia del bastone al momento dell'impatto, quindi prendendo posizione assicuriamoci di mirare nel punto giusto. Le spalle sono la parte del corpo più importante da allineare in quanto determinano la traiettoria lungo la quale si muoverà il nostro bastone. Una volta fatto ciò facciamo uno swing completo sicuri della buona riuscita del colpo e pronti a rischiare senza indugi
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DOMANDE ai professionisti ALCUNI DEI NOSTRI LETTORI INVIANO LA DOMANDA SECONDO IL LORO STILE DI GIOCO E DELLE LORO NECESSITÀ
Gianpaolo Cerizza: ad oggi vista la mia poca esperienza ma la voglia di giocarla sempre probabilmente cercherei di farla passare attraverso gli alberi con un colpo a correre rimettendola in gioco ... magari con un ferro 7 perche mi sento piu sicuro ....
E' vero che gli alberi sono fatti per l'80% di aria, ma è anche vero che la sfortuna ci vede bene :) ... Noi consigliamo di tenerci sempre bene a distanza, perché colpendoli non si sa con certezza dove la pallina potrebbe andare
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Vittoria Bianchi: trovandomi in questa posizione poco simpatica, con alberi davanti, opterei per un mezzo colpo con polsi ben fermi e braccia tese usando un ferro 5 in modo da non far volare troppo in alto la palla e colpire i rami. Visto che la distanza da fare per rimettere la palla i faiway non è molta ho scelto il ferro giusto?
La scelta del ferro 5 e' corretta se il colpo che dovrai effettuare dovrà passare sotto a dei rami. La difficoltà maggiore sara' nel controllo della distanza. Se invece hai la possibilità di rimettere la palla in fairway stando il più possibile alla larga dagli alberi, puoi utilizzare un bastone con più loft, così da avere più controllo. Per ottenere un volo piuttosto basso della palla e' importante posizionarla più sul piede destro, all'address, arrivando all'impatto con le mani che stanno davanti alla palla. Le braccia tese sono un sinonimo di tensione, noi preferiremmo che le braccia si distendano senza tensione.
Gianluca M. Compagnoni: quale esercizio suggerisci per migliorare l'azione dei fianchi durante l'inizio del downswing? All'apice del backswing è meglio portare il peso sul piede sinistro o tenerlo più bilanciato? (sono mancino)
L'esercizio che crediamo sia il più immediato e intuitivo per migliorare l'azione dei fianchi e' il seguente. Senza palla, con uno specchio di fronte a te, fai il backswing, arrivato all'apice (per te che sei mancino) stacca la mano destra dal grip, afferra la tua tasca sinistra dei pantaloni, o la cintura sul fianco e tira verso destra, il fianco ruoterà con più facilità e lascia scendere le braccia fino all'impatto. Fallo 2/3 volte prima di colpire la palla con le stesse sensazioni. Presupponendo che una tecnica unica e perfetta non esiste, possiamo comunque affermare che sia meglio che all'apice del backswing (per te che sei mancino) il peso debba trovarsi più sul tallone sinistro, senza spostamenti laterali del corpo. 77
in campo con classe
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by biella
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da 5 anni è una classica del Golf piemontese. Divertimento e un’aria fantastica per una giornata di golf anche a favore di chi è meno fortunato.
Da diversi anni presso il circolo Golf di Biella si tiene una gara organizzata dalla sartoria ‘By Biella’; una gioranta che ormai è diventata una classica dove tanti amici si ritrovano ospiti su uno dei più bei campi d’Italia. Un’armonia simpatica e di festa accoglie tutti i partecipanti fin dall’arrivo al circolo. Oltre a giocare su un meraviglioso campo, un aperitivo sulla terrazza che affaccia sul campo accompagnati da musica e da tanta simpatia. Premi meravigliosi, tanti gadget offerti dagli sponsor e la serata con cena e una lotteria con premi di valore. E tutto il ricavato va alla fondazione ‘Maria Bonino’. 79
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FONDAZIONE MARIA BONINO "Maria Bonino è nata a Biella il 9 dicembre 1953, ha conseguito la maturità classica nel 1972, la laurea in medicina e chirurgia, con lode, presso l’università degli studi di Torino nel 1978. Nell’autunno 1980 ha cominciato a frequentare i corsi di preparazione alla ong Medici con l’Africa Cuamm di Padova e nel luglio 1981 è partita per il Consolata Hospital di Ikonda (Tanzania) come responsabile del reparto di pediatria con annessa unità di riabilitazione per bambini mal nutriti e del servizio MCH (Mother and Child Care) sul territorio: in questa occasione ha cominciato il suo rapporto preferenziale con i bambini malnutriti, che è stato il filo conduttore dei successivi incarichi in terra africana. Nel febbraio 1984 Maria ha frequentato il corso di medicina tropicale presso l’Institute de Medicine Tropicale Prince Leopold ad Anversa (Belgio), conseguendo il diploma in 82
lavorare nel reparto di pediatria dell’ospedale provinciale. Dall’ottobre 2004 aveva denunciato la comparsa di morti sospette per “febbre emorragica”; degli accertamenti eseguiti a fine ottobre ed inviati alla capitale Luanda presso i tecnici del ministero della sanità angolano non ebbe mai risposta. Nel febbraio 2005 cominciò una recrudescenza di casi, tutti mortali, di febbre emorragica, ma Maria non ebbe risposta dalle autorità locali fino alla morte di un’infermiera, purtroppo la prima di una lunga lista. Il 16 marzo anche Maria lamentò i primi sintomi e il 20 marzo fu trasportata in aereo a Luanda, dove fu ricoverata in isolamento in una clinica privata. Alle 16,30 del 24 marzo 2005 è morta a Luanda (Angola). La Fondazione ha per oggetto di: 1. continuare i progetti di aiuto iniziati dalla dr.ssa Maria Bonino in quei paesi dell’Africa dove aveva lavorato; 2. individuare nuovi bisogni, adeguati alle forze della fondazione, per aiutare bambini africani. In particolar modo rivolgendosi alla tipologia di bambino verso cui Maria Bonino preferibilmente si dedicava (3x5 = meno di tre anni e meno di cinque chili), vale a dire i malnutriti; 3. ideare progetti di sostegno allo studio per ragazzi bisognevoli e meritevoli; 4. ideare progetti di sostegno alle famiglie per migliorare le condizioni di vita nelle case (per es. allestimento di zanzariere, allacciamento a pozzi d’acqua….); 5. sostenere in modo diretto e indiretto la costituzione di borse di studio inerenti condizioni patologiche di particolare interesse in Africa (malnutrizione , malattie infettive, etc); 6. Incrementare con ogni mezzo la sensibilizzazione alle problematiche mediche africane per creare una cultura attenta a questa realtà; 7. battersi affinché vengano istituiti nel nostro Paese dei precisi protocolli di intervento a favore di coloro che, come è successo a Maria Bonino, trovandosi all’estero per motivi umanitari e dopo aver contratto una malattia, necessitano di precisi controlli clinici, cure ed eventuale immediato rientro in patria."
Medicina Tropicale con “distinction”. Dal Febbraio 1986 al Luglio 1988, con il progetto Cuamm, è stata responsabile del reparto di pediatria con annessa unità dei bambini malnutriti presso il Centre Hospitalier Regional di Tenkodogo in Burkina Faso. Al suo rientro in Italia ha lavorato come assistente supplente di pediatria presso l’ospedale di Moncalieri fino al Gennaio 1989, quando fu assunta come assistente di ruolo, poi aiuto corresponsabile e quindi dirigente medico di primo livello presso l’U.O. di pediatria – neonatologia dell’ospedale regionale di Aosta. Tra il 1992 e il 2003, Maria ha svolto incarichi in vari Paesi Africani, sempre nell’ambito di programmi di cooperazione internazionali: presso l’ospedale regionale di Iringa, in Tanzania, come responsabile del reparto di pediatria; coordinamento dei servizi territoriali ad Arua, in Uganda; responsabile del reparto di pediatria presso il St. Mary Hospital Lacor di Gulu, sempre in Uganda. Nel marzo 2003, con un progetto del Cuamm, è partita per Uige (Angola) per 83
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I VINCITORI DEL 2014 in senso orario partendo dall’immagine sopra
1° CAT: Niccolò bosio cleppo 2° cat: Marco Leoni 3° cat: Lucia Bianchi maiocchi
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