03 GIUGNO 2013
UNA STORIA AMERICANA AL FORMA
gordon PARKS DALL’ALTRA PARTE DELL’OBIETTIVO
LAURA BETTO
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GIUGNO 2013
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THE LILAC HOURS
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LAURA BETTO UNA STORIA AMERICANA AL FORMA
gordon PARKS
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COVER
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Una statua di cera colorata. Una scultura di bronzo o una divinità femminile plasmata nell’oro zecchino. Una figura misteriosa dalle curve scintillanti, oppure una crisalide, un corpo che si dibatte prima del risveglio dal lungo sonno che la renderà farfalla. Per la nostra COVER 03 abbiamo voluto sperimentare le forme. I volumi suggeriti che ricostruiscono un corpo senza dichiararlo pienamente, un corpo colorato e scintillante. Questa volta siamo partiti con un’idea, un desiderio dell’immagine finale ma abbiamo dovuto lasciarci guidare dall’immaginazione sul campo e dalle situazioni incontrate e costruire. Lavorare con i teli elastici che garantiscono questo effetto plastico non è affatto semplice: cadere nella trappola dell’informe è quanto di più semplice possa accadere: anche se si prepara un bozzetto prima dello scatto è molto facile che ci si trovi di fronte a delle situazioni che, analizzate, non sono così convincenti come si immaginava. Ogni movimento fatto sotto al tessuto genera una figura nuova: una prova ardua ma stimolantissima, dove ci si accorge che per la buona riuscita dell’immagine spesso basta cambiare il punto di vista!
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nome: Maurizio Galimberti anno: 1956 camera : Polariod ottica preferita : Polaroid 45 mm luce preferita : esclusivamente luce naturale
sportivo preferito: Nik D’Antoni e Danilo Galinari modella preferita: Arianna Grimoldi cantante preferito: Lucio Battisti album preferito: Il mio canto libero
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dall’altra parte
dell’obiettivo
LAURA BETTO Il mio approccio con il mondo della moda non è avvenuto in età giovanissima…o meglio, ho iniziato quando molte mie colleghe coetanee avevano già maturato un’esperienza importante. Avevo 21 anni e un bimbo di 1 anno, un passato da ciclista professionista. Mi stavo quasi laureando e ricordo che per guadagnare qualche soldino davo lezioni private ai bambini delle elementari e medie. Feci qualche concorso di bellezza, ottenendo titoli importanti e vivendola un po’ con quell’agonismo sportivo che mi apparteneva. Tenacia, determinazione e una sana competitività. Fino alla partecipazione a Miss Italia. Una bella esperienza, un bel ricordo. Da li alcune agenzie locali mi chiamarono per delle sfilate di “piazza”, per le prime foto… Un fotografo mi propose un book… io non sapevo neppure cosa fosse. Decisi di farlo, disse che ero brava a posare, che ero fotogenica. Mi piaceva…quel gioco. E poi, in tutta sincerità, mi stava permettendo di guadagnare i miei primi soldini facendo ciò che effettivamente e davvero per certi aspetti reputavo un gioco. Come definirlo un lavoro? Mi divertiva così tanto.
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