Ritmika Magazine 01.'17

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IN COPERTINA: Veronica Bertolini foto: Riccardo Tagliabue

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www.ritmikamagazine.it

REDAZIONE: Via della Taccona 27/A, - 20900 Monza (MB) Italia Tel: +39 039 325106 redazione@ritmikamagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE: Riccardo Tagliabue DIREZIONE ARTISTICA: Cristina Balestrini SEGRETERIA: Lorella Maccarini WEBMASTER: Fabio Principe

Numero allegato della rivista LILACPHOTOMAGAZINE-Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, in ogni genere o linguaggio, per via qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico o di memorizzazione delle informazioni, salvo previa autorizzazione da parte dell’ Editore, a eccezione di brevi passaggi e recensioni, purchè con obbligo di citazione della Testata. Il contenuto di quest’opera, anche se curato con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per involontari errori o inesattezze o per un uso improprio delle informazioni contenute. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti di qualsiasi natura o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute. Registrazione al Tribunale di Monza con il numero 1342/2013 del 28.03.2013, decreto di accogl. iscrizione al registro stampa n. 12

CONTRIBUTORS: Ricardo Bufolin, Fabrizio Carabelli, Davide Mariani, Davide Messora, Fabio Principe, Andrea Savini, Edoardo Zorzetto 3


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REDAZIONALE

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BELIEVE

RitmiKa intervista VERONICA

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Trofeo Citta di Desio ITALIA vs RUSSIA

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BACKSTAGE Il Calendario 2017

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FISIKO

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NUTRIMENTE

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EDO CONSIGLIA

Tendinite nel piede

Importanza dell'acqua

Sale dell'Himalaya

BERTOLINI


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Siamo al primo numero di questa rivista che nasce con l’intento di dare maggior visibilità a questo bellissimo sport, a questa disciplina che come molte altre è fatta di sacrifici da parte delle ragazze, sia che prendano parte a competizioni o che lo facciano solo per voglia di fare sport. Sappiamo che arrivare a certi risultati comporta tante rinunce e che spesso porta stress e preoccupazioni (non solo per le ginnaste, ma anche per intere famiglie), ma alla fine il tutto viene ripagato dal fare ciò che piace, ciò per cui sentiamo un’attrazione particolare, in una parola: PASSIONE.

In copertina per questo primo numero abbiamo scelto colei che più rappresenta in questo momento l’espressione della Ginnastica Ritmica italiana per le individualiste: Veronica Bertolini. Una ragazza arrivata ad altissimi livelli con dedizione e che ancora oggi è la nostra ‘stella’. Un esempio per tante ragazze sia per le sue capacità sportive, sia per i risultati raggiunti. Giornate spese in palestra ad allenarsi, gare e trasferte per il mondo e anche una vita privata raccontata nella sua intervista. Nella rivista anche altre curiosità e nei prossimi mesi sicuramente tante novità. Questo è solo l’inizio di una nuova avventura!

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R i a ဴtm a ᄡ R i a m ᄡ Rဴt iᄡa a m t ᄡ ဴ i ᄡ R m a tmi ᄡ ဴ i R m t ᄡa ဴtm i R m t a ဴ R miᄡ iᄡ Io credo nel rosa. Io credo nel baciare, baciare un sacco. Io credo che ridere sia il modo migliore per bruciare calorie. Io credo nell’essere forti quando tutto sembra andare male. Io credo che le ragazze felici siano le più carine, Io credo che domani sarà un altro giorno Ed io credo nei miracoli.

Audrey Hepburn

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19.10.19 95

foto R. Tagliabue

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RITMIKA INTERVISTA VERONICA BERTOLINI

La ginnasta che da anni è la ‘stella’ d’Italia per tutte le individualiste e non solo. Veronica è una ragazza che ha fatto tanti sacrifici per arrivare dove è oggi e ancora non ha nessuna intenzione di mollare. Fa parte del Team Italia e si allena tutti i giorni a Desio con Elena Aliprandi presso le strutture gestite dalla San Giorgio ’79.

Veronica Bertolini RITMIKA: Ciao Veronica, da questa intervista cercheremo di sapere qualche cosa di più di te sia dal punto di vista agonistico che personale… Ma iniziamo dalla domanda più classica, quando hai iniziato quest’avventura nella Ritmica e perché? VERONICA: Ho iniziato all'età di 8 anni così per gioco con una mia amica e dal primo giorno che ho messo piede in palestra mi sono innamorata di questo sport. RK: Quando hai capito che la Ritmica sarebbe stata il tuo futuro? C’è stato un momento particolare in cui hai capito che da una ‘semplice’ passione sarebbe nata la tua professione… la tua ragione di vita? V: In verità no, non me ne sono resa conto che la ginnastica sarebbe diventata la mia professione, perché da piccola non mi consideravo molto brava ma lavorando ho iniziato a gareggiare sempre più ad alti livelli finché sono entrata nel Team Italia ed ecco, possiamo dire che da lì ho capito che non sarebbe stata più una semplice passione. 9


RK: Sappiamo che per arrivare a certi risultati si devono fare tanti sacrifici, per te quale è stato il più grande? V: Sicuramente aver lasciato la mia famiglia in Valtellina ed io essermi trasferita a Desio per inseguire il mio sogno.

foto R.Bufolin

RK: Ogni giorno ti alleni tantissimo e non sempre è tutto facile, anche se le soddisfazioni poi arrivano, nel quotidiano cosa ti pesa maggiormente e cosa ti piace di più? V: Maggiormente è avere poco tempo per me e per stare con amici o famiglia, prendere e partire magari per un week10


end. La cosa più bella le gare in assoluto sono le gare, certo c'è agitazione e tensione ma l'adrenalina la gioia che provi è impagabile. RK: Dopo tante ore di allenamento sulla pedana e in palestra, dopo tanti sacrifici sono arrivati anche i risultati che ti hanno portato ad essere la ginnasta migliore in Italia. Quale è il ricordo più bello che hai di quando eri giovane esordiente e non sapevi ancora chi saresti diventata? V: La mia prima vittoria al campionato italiano di categoria del 2010 e la partecipazione al campionato europeo junior a Brema nello stesso anno. RK: Vittorie nei campionati italiani e anche affermazioni a livello internazionale. Viaggi tantissimo e hai visto tanti paesi… Delle esperienze fatte all’estero quale ricordo hai di più nel cuore? V: Olimpiadi a parte che sono qualcosa di unico e inspiegabile il Campionato del Mondo di Izmir del 2014 e la qualifica Olimpica di aprile 2016 a Rio. Devo dire però, che tutto l'anno 2016 mi ha regalato tante emozioni! RK: Risultati che ti hanno portato alle Olimpiadi di Rio nel 2016, raccontaci un po’ l’avventura fin dalle qualificazioni… Le tue aspettative, le tue emozioni e cosa ti porterai nel tuo ‘zaino della vita’ di questa esperienza.

foto R.Bufolin

V: La prima qualifica era al Mondiale di Stoccarda nel 2015 e li ero riuscita ad entrare nella finale a 24 e staccare il Pass per il Test Event l'ultima qualifica per le Olimpiadi. Non è stato facile affrontare le gare una ad una, cercando di fare sempre meglio per arrivare ad aprile all'appuntamento più importante dove ero agitatissima. È stata la gara dove ero più in tensione ma allo stesso tempo il più concentrata possibile. Arrivata al giorno della partenza per le Olimpiadi ero emozionata, agitata, eccitata... un mix di emozioni che sono quasi inspiegabili e devi esserci per provarle è stato qualcosa di meraviglioso anche se la gara non è andata come speravo... 11


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foto R. Bufolin


Ma da questa esperienza non si può uscire con rimpianti anzi mi porterò con me tutto quello che ho provato sia bello che brutto e non me lo scorderò mai per tutta la vita! RK: Oggi ci sono ancora altri obiettivi da raggiungere, quali sono? Cosa vedi nel tuo futuro dopo la Ritmica? V: Si ci sono altri obiettivi ed uno è il campionato del mondo a Pesaro di quest'anno. A me piacerebbe rimanere in questo mondo magari come allenatore per trasmettere la mia passione alle giovani atlete. RK: La tua vita è soprattutto palestra e tanti allenamenti sulla pedana e non solo. Com’è il rapporto con le tue allenatrici? Elena Aliprandi ti segue da sempre, qual è il vostro rapporto? … Cosa le diresti che non le hai mai detto o che senti di dirle dopo i bei risultati avuti e altri appuntamenti che ti aspettano? V: Il rapporto tra me e le allenatrici è il classico rapporto tra atleta e allenatore ci sono i momenti belli e quelli brutti. Con Elena diciamo che è il classico rapporto di amore e odio. Mi ha seguita da sempre e mi ha portata a raggiungere il mio ma credo anche uno dei suoi sogni, le Olimpiadi e per questo dovrò sempre ringraziarla! Una cosa che vorrei dirle che nonostante tutto io le voglio bene!!! RK: Quasi tutti i giorni vedi le tue compagne per più di 6/8 ore al giorno, come è il rapporto con loro? Riesci a stringere amicizia con ragazze che sono poi le stesse che devi battere sulla pedana nei campionati nazionali? V: Si è vero passiamo la maggior parte della giornata insieme, adesso in palestra sono la più grande e abbiamo un buon rapporto e siamo tutte legate. Alessia Russo, anche se non è una mia 'collega' in palestra, è una compagna di gare e siamo molto legate! RK: Fino ad ora abbiamo parlato di Veronica ginnasta, ma com’è Veronica fuori dalla pedana? Come definiresti il tuo carattere? V: Estroversa, parlo con tutti e faccio amicizia molto velocemente. Però sono anche cocciuta e mi altero facilmente ma non porto risentimento. RK: Dopo tutte le musiche che ascolti per gli allenamenti in pedana, quando stacchi dalla palestra che musica ti piace? Hai un gruppo o una cantante preferita? V: Io vivrei con la musica! Ascolto un po' di tutto e non ho un gruppo o un cantante che adoro mi piace ascoltare musica in generale! 14


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foto R. Tagliabue


"...dal primo giorno che ho messo piede in palestra mi sono innamorata di questo sport"

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RK: Salti a ritmo di musica tutto il giorno… ma quando sei in discoteca come ti piace ballare? Chissà quando ti muovi in quanti si fermeranno a guardarti… Sei timida o ti piace metterti al “centro della pedana” anche nel tempo libero, nei locali, in discoteca? V: Adoro andare a ballare e con le mie amiche ci divertiamo e se c'è qualcuno che balla con me mi scateno! RK: Veniamo agli affetti… Come si può conquistare il cuore di Veronica Bertolini? V: Innanzitutto un uomo deve saper farmi ridere e poi con piccoli gesti che mi fanno capire che ci tiene a me. RK: Stare al fianco di una ginnasta che ha tanti impegni come te e che spesso è via per le gare di certo non è facile, c’è chi è riuscito a conquistarti? V: Si c'è stato ma poi la storia non è andata avanti. Non è semplice stare al mio fianco perché per le gare sono spesso via e ho molti impegni però non è impossibile. Per adesso non c'è nessuno ma non è detto che non ci possa essere. RK: Grazie Veronica per il tempo che ci hai dedicato, allora ti chiediamo ancora due cose: un consiglio che daresti ad una ragazzina che vuole iniziare? V: Ad una ragazzina che vuole iniziare il mio consiglio di farlo con passione e di divertirsi tanto perché se lo fai con gioia tutto è più bello!

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RK: Un consiglio ad una ragazza che già fa Ritmica che vuole intraprendere questa carriera agonistica e che ti vede come un punto fermo, un esempio a cui ispirarsi? V: l mio mito da sempre è Anna Bessonova e se devo consigliare un esempio sicuramente Ganna Ritzadinova oltre ad essere una ginnasta fantastica è una grande professionista e una persona splendida! 19


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Titoli Assoluti Italiani Titoli Italiani Campionato serie A finale All Around Campionato del Mondo Qualifica Olimpica Coppa del Mondo di Baku Campionato Europeo Olimpiadi di Rio 2016


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testo e foto di: Fabrizio Carabelli Sabato 4 marzo con il 5° Trofeo della Città di Desio si è aperta la nuova stagione della Ritmica Italiana e del quadriennio che ci porterà alle Olimpiadi di Tokyo 2020. In questa edizione la nostra rappresentativa si è confrontata con la blasonata ed accreditata Nazionale della Russia. La competizione ha visto la partecipazione della squadra Nazionale Senior, di quella Junior e delle migliori individualiste quali Veronica Bertolini, Alessia Russo, Alexandra Agiurgiuculese, Letizia Cicconcelli e Milena Baldassarri. Occasione questa per testare i rinnovati esercizi costruiti e plasmati sul nuovo codice dalle rispettive allenatrici. Nazionale Italiana Senior, guidata come sempre da Emanuela Maccarani, sensibilmente rinnovata con un nuovo e carismatico capitano come Alessia Maurelli, la certezza e concretezza dell’ormai esperta Martina Centofanti e le new entry Beatrice Tornatore, Agnese Duranti, Martina Santandrea ed Anna Basta. È stata una serata intensa con spunti di alta emotività per degli esercizi molto rischiosi e allo stesso tempo coinvolgenti eseguiti sulle note del balletto “Il Lago dei Cigni” di Čajkovskij e sulle quelle di “Sparkling Diamonds”. Di altissimo livello anche le esecuzioni delle atlete russe di squadra ed individualiste, con le gemelle Dina e Arina Averina, e delle nostre ragazze che si sono fatte apprezzare dal numeroso e caloroso pubblico accorso all’evento. La sensazione è che siamo sulla buona strada per continuare a raccogliere ed aumentare i già numerosi titoli conquistati in questi anni. Prossimo appuntamento per le nostre Farfalle sarà la prova di WorldCup2017 che si disputerà nella “nostra” Adriatic Arena a Pesaro dal 7 al 9 aprile.

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Arina Averina

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Dina Averina

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Veronica Bertolini

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Alessia Russo

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Alexandra Agiurgiuculese 38


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Milena Baldassarri

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Letizia Cicconcelli

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Squadra Russia

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Squadra Italia A

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Squadra Italia B

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STAGE CURIOSITÁ

il ᄡalendario

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Squadra a i l a t I ’ d Campione

2016

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STAGE CURIOSITÁ

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STAGE CURIOSITÁ

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La squadra San Giorgio ’79 Campione d’Italia 2016 al termine della stagione ha voluto ricordare il bellissimo risultato realizzando un calendario celebrativo. Le ginnaste hanno portato alla squadra il terzo titolo consecutivo, dimostrando la validità della società e delle allenatrici. Le atlete per il 2016 sono state: Veronica Bertolini Martina Brambilla Giulia Bricchi Giulia Di Luca Arianna Malavasi Francesca Majer Eleonora Tagliabue In squadra anche Ganna Rizatdinova,, ma nei giorni degli scatti all’estero per altri impegni agonistici.

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Per il 2017 vedremo quali saranno le scelte che le responsabili effettueranno per cercare di portare a Desio un altro titolo importante. Dopo questo entusiasmante risultato, alcune ginnaste hanno fatto scelte differenti e altre invece hanno deciso di lasciare l’attività agonistica. Un risultato frutto di sacrifici e di scelte tecniche non sempre facili. Un risultato di squadra dove dalla prima all’ultima hanno dato il massimo in palestra, durante i numerosi ed estenuanti allenamenti, e anche in gara, dove hanno saputo trovare la giusta concentrazione e metterci la grinta che serve per conquistare un titolo importante. 56


Arianna Malavasi

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Martina Brambilla

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Veronica Bertolini 58


Giulia Bricchi 59


Eleonora Tagliabue

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Francesca Majer

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FisiKo DAVIDE MARIANI | OSTEOPATA Grande appassionato di sport, affianco, in qualità di osteopata atleti dilettanti e professionisti, tra i quali la pluri campionessa italiana di ginnastica ritmica Veronica Bertolini e i maratoneti di livello internazionale Nasef Ahmed (campione italiano 2016) e Mokraji Lahcen. Collaboro inoltre con la società sportiva “Ginnastica San Giorgio ’79 Desio” nella gestione delle ginnaste del centro tecnico nazionale allenate dalla tecnica Aliprandi Elena.

Una delle cause più comuni di dolore al piede è rappresentata dalle tendiniti, ovvero l’infiammazione della porzione muscolare che si inserisce a livello osseo (tendine). Ogni muscolo possiede due tendini, il tendine d’origine e il tendine di inserzione. Tutti i tendini possono essere colpiti da infiammazione ma, in maggior misura, le tendiniti riguardano il piede, ginocchio, gomito, spalla e mano. L’infiammazione tendinea può essere causata sia da fattori traumatici sia da un sovraccarico, come ad esempio un allenamento o un periodo di allenamenti particolarmente intensi. Il dolore dovuto alla tendinite può essere moderato o molto intenso a seconda del grado di infiammazione tendinea. La localizzazione del dolore sarà in corrispondenza del tendine colpito, ad esempio, una tendinite del tendine d’Achille causerà dolore in corrispondenza del tallone, quella del muscolo tibiale anteriore sulla regione dorsale del piede e anteriore della caviglia, quella del tendine del tibiale posteriore darà dolore nella parte interna della caviglia e sotto alla pianta del piede.

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La diagnosi di tendinite è di pertinenza medica, si consiglia pertanto di rivolgersi al medico specialista, il quale provvederà a prescrivere la terapia più adeguata. Tra le terapie più indicate per questo tipo di problema, le più comuni risultano essere: • riposo o riduzione del carico di lavoro • impacchi di ghiaccio • creme all’arnica • impacchi di argilla • farmaci antiinfiammatori (previa prescrizione medica) • Tecar terapia, laser terapia, crio-termo terapia È bene precisare inoltre che nella gestione degli sportivi, sia amatoriali che professionisti, la miglior cura è rappresentata dalla prevenzione. A tal proposito, l’osteopata, grazie ad un’attenta valutazione posturale e funzionale dell’individuo, va ad agire, attraverso il trattamento manuale, sulle restrizioni di mobilità delle articolazioni del sistema muscolo scheletrico al fine di consentire l’esecuzione del gesto atletico in modo ottimale, senza che esso vada a sovraccaricare oltremodo tendini ed articolazioni.

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NUTRIm en t e ANDREA SAVINI | NATUROPATA NUTRIZIONISTA Naturopata esperto in Discipline Bio-Naturali, utilizzando i principi delle Medicine Tradizionali, segue la filosofia e la strategia Olistica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e si prende cura della salute e del benessere delle persone considerandole sempre come un insieme corpomente-emozioni. Tra i fruitori delle sue consulenze annovera anche Team, Atleti e manifestazioni sportive di livello Nazionale ed Internazionale.

L’acqua è il principale elemento che sta alla base della vita di tutti gli esseri viventi presenti sulla terra, siano essi animali o vegetali. Il corpo umano è composto all’incirca per il 70% di acqua. Questa percentuale fa comprendere come sia possibile sopravvivere senza cibo anche per parecchi giorni, ma non sia possibile senza acqua causa la disidratazione e la cessazione delle funzioni fisiologiche. Abbiamo detto che l’acqua costituisce il 70% circa dell’organismo umano: varia in rapporto all’età con un massimo alla nascita che va diminuendo progressivamente con l’invecchiamento. Gli uomini presentano una percentuale maggiore delle donne

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in rapporto alla minor massa grassa, così come gli atleti rispetto ai sedentari. Possiamo dividere l’acqua in esogena ovvero quella introdotta con le bevande e gli alimenti oppure endogena cioè quella prodotta dal metabolismo. Nei processi metabolici infatti, si formano anidride carbonica e acqua, detta acqua di ossidazione che copre circa il 25% del fabbisogno giornaliero pari a 350 ml. Con un’alimentazione corretta e bilanciata, l’acqua viene mediamente introdotta tra gli 800 e i 1500ml con le bevande e tra i 500 ed i 900ml con gli alimenti. Ovviamente l’acqua si distribuisce in maniera differente nei vari distretti dell’organismo ma esiste un dato fondamentale: l’acqua costituisce il 65-70% della massa muscolare. Se si considera che nei maschi la massa muscolare equivale mediamente al 50% della massa corporea, si determina che la metà del contenuto di acqua è nei muscoli. Ecco quindi perché la corretta idratazione consente il corretto funzionamento di tutti i principali metabolismi dell’organismo ed una ottimale prestazione muscolare. La considerazione che quindi ne deriva è che va sempre mantenuta la corretta idratazione nell’arco della giornata per essere sempre nelle migliori condizioni muscolari e per ottimizzare tutti i processi metabolici e fisiologici dell’organismo. Si tenga conto che quando si avverte il senso di sete l’organismo vive già una condizione di disidratazione pari al 2%, dato apparentemente minimo. Questo 2% assume una valenza decisamente più significativa se si considera il fatto che una disidratazione pari al 5% può dare origine a problemi quali crampi e disidratazione importante, mentre una disidratazione pari al 7% può portare alcuni soggetti in alcune condizioni a malori, fenomeni di allucinazione fino alla morte.

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La sudorazione regola la temperatura corporea che sale fino a valori di 40 gradi nelle parti più interne dell’organismo: più si è correttamente idratati meno si incorre in problematiche anche severe, soprattutto nei periodi più caldi dell’anno. Ecco quindi perché è fondamentale idratarsi costantemente, anche in inverno, bevendo quei 2 litri di acqua al giorno che vengono considerati come la quantità idonea a mantenere l’equilibrio idrico del nostro organismo. Si è fatto cenno ai processi metabolici e fisiologici dell’organismo umano: l’acqua che per definizione svolge innanzitutto un’attività di diluizione, svolge quindi funzione di discioglimento e trasporto dei nutrienti nelle cellule promuovendone e sostenendo i processi digestivi. Il nostro organismo attraverso l’acqua ha inoltre la possibilità di convogliare tutte le scorie ossidate (ossidazione cellulare) verso gli organi che hanno il compito di eliminarle, detti organi emuntori, ovvero reni, fegato, polmoni, vasi linfatici e pelle. Questo meccanismo ha come obiettivo quello di mantenere anche un valore fondamentale quale quello del ph, che per definizione deve assestarsi a 7. Si consideri che il ph del sangue non deve mai variare il proprio range 7.35-7.45, pena il rischio della vita dell’individuo. Ne consegue che andrebbero pertanto 66


evitate fluttuazioni del ph sotto il 7 con il rischio di acidosi tissutale piuttosto che innalzamenti sopra il 7,5 con la possibilità di alcalosi. Acidosi ed alcalosi tissutale, entrambe condizioni che potrebbero esporre l’individuo a problematiche di origine organico-funzionale. L’acidosi tissutale può condurre ad uno stato di infiammazione cronica dei tessuti con conseguente possibile sviluppo di malattie a carico innanzitutto degli organi emuntori sopra descritti con conseguenti problematiche estese a livello generale fino a condizioni severe con compromissione degli stessi organi e delle relative funzioni. L’alcalosi può portare a problematiche metaboliche, respiratorie, muscolari e di contrattilità, variazioni significative di potassio e cloro con conseguente alterazione di svariate funzioni con esiti potenzialmente letali. Pertanto, oltre alla giusta quantità di acqua da introdurre quotidianamente, bisogna tenere in seria considerazione la sua qualità e le sue caratteristiche. Viviamo in un mondo sempre più inquinato da un’innumerevole quantità di sostanze che contaminano aria ed acqua: sostanze radioattive, fluoruri, cloruri, nitriti, nitrati, ammoni, idrocarburi, pesticidi ed antiparassitari, metalli pesanti quali mercurio, arsenico, piombo, cadmio, cromo e nichel giusto per citarne alcuni. 67


Da non sottovalutare inoltre la presenza sempre più significativa di batteri e virus, senza dimenticare un incremento costante degli antibiotici. Va da se che quanto appena citato viene veicolato nel nostro organismo attraverso ogni singolo bicchiere di acqua che noi assumiamo quanto più la stessa acqua ne è carica.

Ma quali sono quindi le caratteristiche di una buona acqua ? Alcuni riferimenti: · Durezza totale valori consigliati 15-50°F corrispondenti a 8-28°D · Residuo fisso a 180° valore consigliato inferiore a 30 mg per litro · Conducibilità valore consigliato 40-80 us/cm · Ph valore consigliato superiore a 7,5 Un discorso importante riguarda i minerali presenti nell’acqua. Molte acque vengono pubblicizzate come ricche di minerali utili alla salute, ma bisogna assolutamente considerare come le evidenze scientifiche dimostrino che tali minerali siano inorganici e quindi non possono essere assorbiti correttamente dal nostro organismo. Noi assumiamo minerali utili al nostro organismo dalla frutta, dalla verdura, dalla carne e dai derivati animali: infatti, solo attraverso la metabolizzazione degli stessi da parte dei vegetali e degli animali i minerali si modificano da inorganici in organici divenendo pertanto biodisponibili e quindi utili alle funzioni del nostro organismo. Pertanto, acque troppo ricche di minerali non solo non sono funzionali al nostro organismo, ma addirittura potrebbero risultare nocive sovraccaricando ad esempio la funzionalità renale o causando l’insorgenza ad esempio di calcoli. Il concetto fondamentale è che l’acqua minerale imbottigliata e venduta nei supermercati non è di per se un’acqua di qualità. L’analisi · Microbiotica per determinare la presenza di batteri, virus, funghi. · Organica per determinare la presenza di erbicidi, insetticidi. · Chimico-fisica per determinare le sostanze inorganiche e i metalli pesanti. · Radioattiva per determinare l’eventule presenza di radioattivita’ · Bioelettronica per determinare la quantificazione energetica può aiutare a stabilire la qualità generale dell’acqua: più bassi saranno i parametri riscontrati, più alta sarà la qualità dell’acqua. 68


Va pertanto ribadito quanto scritto sopra: l’acqua minerale imbottigliata e venduta nei supermercati non è di per se un’acqua di qualità. Da tempo esistono in commercio strumenti come le caraffe filtranti per l’acqua di rete, l’acqua del rubinetto, ma purtroppo all’atto pratico non sono riuscite a dimostrare un’azione ottimale in termini di purificazione dell’acqua. Ad oggi, lo strumento che si è dimostrato più efficiente ed efficace nella purificazione dell’acqua è il sistema ad osmosi inversa, tempo fa criticato perché produceva, si diceva, acqua morta priva di minerali. Alla luce delle acquisizioni sopra riportate sull’inorganicità dei minerali contenuti nell’acqua, questa considerazione ha perso di ogni fondamento. L’osmosi inversa è una tecnica di filtraggio che consente di purificare l’acqua e di renderla più sana per l’uso alimentare. E’ ad oggi il sistema di filtraggio dell’acqua più conosciuto e sicuro, tant’è vero che è il più diffuso nel mondo. Il processo di filtraggio non utilizza sostanze chimiche bensì un meccanismo fisico, ovvero una membrana che separa l’acqua dalle sostanze negative in essa contenute. Il risultato è un’acqua oligominerale priva di calcio, fosfati, metalli pesanti, pesticidi e altre sostanze rilasciate dalle tubature o disciolte negli acquedotti. Anche virus, batteri e sostanze organiche vengono trattenute lasciando passare soltanto l’acqua pura priva pertanto di ogni contaminante. Non da ultima la considerazione che l’uso degli impianti ad osmosi inversa permette di ridurre i costi e l’inquinamento dovuto al trasporto ed allo smaltimento delle bottiglie di plastica. Ad oggi i dispositivi ad osmosi inversa i più recenti ed evoluti consentono di modulare il ph e la durezza dell’acqua attraverso una mineralizzazione finale con calcio e magnesio, quindi, oltre a depurare l’acqua, sono in grado di regolare i parametri di riferimento più opportuni per ogni singola necessità sia essa preventiva che terapeutica.

Per concludere, è fondamentale idratarsi quotidianamente con 2 litri di acqua in modo da permettere il corretto funzionamento dell’organismo: l’attenzione alla qualità dell’acqua che si decide di bere può ottimizzare il corretto funzionamento fino ad arrivare a prevenire e ritardare l’insorgenza delle malattie favorendo una maggiore longevità ed un migliore stato di benessere generale.

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Edo consiglia EDOARDO ZORZETTO | FISIOTERAPISTA Assisto le ginnaste nella prevenzione e nella cura dei problemi muscolari e articolari, con tecniche di massoterapia , fisioterapia e terapie fisiche strumentali. Collaboro giornalmente con lo specialista Ortopedico-Traumatologo Dott. Rodolfo Malberti, con il Naturopata-Nutrizionista Prof. Andrea Savini e l’Osteopata Davide Mariani. Tutto lo staff medico è supervisionato dalla responsabile del Centro Tecnico Elena Aliprandi.

La cura dei piedi è di primaria importanza per tutte le ginnaste , il sale dell’Himalaya produce un effetto particolarmente benefico su piedi affaticati e in caso di generale senso di spossatezza e mancanza di energia. Un bagno con il sale dell’Himalaya per pediluvio lenisce e decongestiona i piedi dalla stanchezza accumulata durante le intense ore di allenamento giornaliero.

Modalità: sciogliere ca. 150 grammi di miscela di sale e 4/5 gocce di essenza di lavanda in 3/5 litri di acqua calda e tenere i piedi immersi per circa 15 minuti. Dopo il pediluvio, non sciacquare i piedi con acqua e non usare detergenti, tamponare con un panno e lasciare che il sale venga assorbito dalla pelle.

Un saluto ed un forte abbraccio a tutte le ginnaste piccole e grandi che lavorano intensamente ogni giorno per raggiungere un traguardo, un sogno, una vittoria…

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Origine e formazione del Sale dell'Himalaya Il sale dell'Himalaya, comunemente chiamato sale rosa è un halite (o salgemma), ovvero un minerale di cloruro di sodio proveniente dal Pakistan e commercializzato in Nord America, Australia ed Europa verso l'inizio del XXI secolo. Il sale rosa è un sale marino fossile. La sua formazione cristallina risale infatti a circa 250 milioni di anni fa. Il salgemma è composto da una serie di singoli elementi minerali legati al reticolato cristallino solo parzialmente, mentre un cristallo possiede una struttura geometrica ben definita e articolata e caratterizzata da elementi minerali aggiuntivi al cloro e al sodio, con una disposizione spazialmente ordinata. Questa struttura singolare è dovuta principalmente alle continue pressioni a cui è stato sottoposto per milioni di anni durante la genesi dell'imponente catena montuosa dell'Himalaya. Fu proprio questo processo di formazione che, oltre a trasformare questo sale in cristallo, ha anche permesso al medesimo di assorbire gli 84 oligoelementi che lo caratterizzano, dal momento in cui sono considerati molto preziosi per il nostro organismo. Il sale rosa dell'Himalaya venne scoperto nel 350 a.C. dalle popolazioni locali, tuttavia la sua estrazione fu regolamentata dall'Impero Britannico a partire dal XVI secolo, successivamente alla conquista dell'India da parte degli inglesi stessi, che impostarono un metodo in grado di estrarre il prodotto senza però danneggiare il paesaggio. Questo tipo di sale è contraddistinto da venature di colore rosa, rosso o arancio più o meno intense, esso non viene sottoposto ad alcun tipo di trattamento tanto che una volta estratto si presenta puro, alla stregua di quello sedimentato nei giacimenti migliaia di anni prima. La sua estrazione avviene manualmente nella miniera di sale di Khewra (considerata la seconda miniera di sale più grande al mondo), situata nel distretto di Jhelum, in Punjab, Pakistan. Proprietà e benefici del Sale dell'Himalaya Il sale dell'Himalaya possiede notevoli proprietà depurative, disintossicanti e rinvigorenti che aiutano questo prodotto ad apportare numerosi benefici al nostro organismo. Esso è in grado di equilibrare il pH a livello cellulare, favorisce l'assorbimento intestinale, contribuisce all'igiene orale e dentale, controlla il corretto funzionamento della tiroide, diminuisce i disturbi articolari e muscolari, calma gli stati di ansia, tonifica la pelle, facilita il sonno, aiuta la respirazione e la circolazione sanguigna, cura le affezioni delle vie respiratorie e renali, agevola la riduzione dei segni dell'invecchiamento, riduce i crampi, restringe il rischio di ipertensione e ritenzione idrica, accresce il desiderio sessuale ed infine potenzia la resistenza delle ossa. Oltre all'uso alimentare, il sale rosa è quindi impiegato come soluzione idrosalina grazie alle innumerevoli proprietà che lo rendono un'efficace coadiuvante in grado di curare diverse problematiche.

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Ritmica nel Cuore 72


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