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INFO@federginnastica intervista a Gherardo Tecchi
from RITMIKA#2020_01
by STUDIOFOCUS
intervista@ GHERARDO TECCHI Presidente F.G.I.
Abbiamo incontrato il Presidente della Federazione Ginnastica d’Italia che ci ha dato alcune importanti indicazioni sulla ripresa dell’attività nella cosiddetta fase 2, indicando le procedure da seguire durante questo delicato periodo di transizione. Un momento fondamentale che ha visto gli agonisti ritornare agli allenamenti, in attesa delle decisioni governative in merito alle gare. Ci sono campionati nazionali ed internazionali da portare a termine e la FGI da una parte, la Federazione mondiale e quella continentale dall’altra, stanno studiando i nuovi calendari. Il rinvio delle Olimpiadi e le questioni economiche sono sul tavolo del numero uno della ginnastica azzurra, particolarmente sensibile alle richieste di aiuto delle società affiliate, molte delle quali si trovano ancora in situazioni di grande sofferenza, e in questa intervista cerchiamo di capire qualche cosa di più insieme a colui che, grazie ai rapporti costanti di reciproca collaborazione con le istituzioni competenti, a cominciare dal Coni, Sport e Salute, Ministero per lo Sport e Istituto per il Credito Sportivo, meglio di chiunque altro ha il polso della situazione.
Buongiorno Presidente e grazie per il Suo tempo. RK La prima più che una domanda è un pensiero per tutti i suoi atleti in questo momento particolare costretti a stare nelle proprie case, rischiando di compromettere anni di allenamento.
GT Ci tengo a dire, rivolgendomi direttamente agli atleti, avete avuto tanta pazienza, siete stati bravissimi, allenandovi a casa, distanti ma uniti, conservando la vostra fiducia nelle istituzioni e comprendendo che prima di ogni altra cosa viene la salute, personale e del prossimo. È stato fondamentale seguire le indicazioni del Governo e delle Regioni per il benessere collettivo, perché nessuno meglio di noi sa quanto i corretti stili di vita incidano sulle prestazioni sportive, e non solo. Come ha detto lo stesso presidente del CIO Thomas Bach la salute dovrà riconquistare la propria centralità tra i valori dell’olimpismo. Ma anche nella vita di tutti i giorni, solo stando bene ci si può allenare per raggiungere la forma fisica ideale. Nel corso del lockdown i nostri tesserati hanno svolto più che altro un lavoro di potenziamento, disponendo di spazi limitati all’interno delle proprie abitazioni, e molti sono riusciti a rimanere in contatto con i tecnici societari attraverso i Social, i programmi di conferenza remota, le chat. Per questo più che di distanziamento sociale parlerei di distanziamento fisico. La rete solidale interna alla Famiglia ginnastica non è mai venuta
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meno. Dal primo giorno della riapertura i tecnici si sono ricongiunti con i propri ginnasti, ricominciando da dove avevano lasciato – oppure lo stanno facendo ora, progressivamente, seguendo le linee guida sulla sicurezza - e sono sicuro che impiegheranno pochissimo a recuperare forma e motivazioni per le nuove sfide che li attendono.
RK L’emergenza pandemia ha costretto tutti gli sport a fermarsi, come ogni altra attività non essenziale, in Italia e nel Mondo, ma sembra che il calcio sia l’unica disciplina di cui non si possa fare a meno. Dipendiamo davvero così tanto dal pallone?
GT Il calcio muove capitali enormi, è un’industria, non un semplice sport. Fra diritti Tv, sponsorizzazioni, abbonamenti l’industria del pallone è uno dei business più importanti del paese che porta miliardi di euro nelle casse dello Stato. È un’attività che ha un indotto clamoroso, basti pensare che da quando il campionato è fermo la tiratura de La Gazzetta dello Sport ha subito un ridimensionamento di circa un terzo delle copie. Non bisogna però dimenticare che ci sono sport altrettanto nobili e seguiti e non c’è dubbio che un maggiore equilibrio in futuro potrebbe compensare crisi di settore così drammatiche. Tutti gli sportivi fanno sacrifici; alcuni ne fanno molti di più di coloro che per un talento innato si ritrovano ad essere personaggi senza un particolare merito. Tra lo sportivo normale che con l’allenamento diventa campione in una disciplina minore e il calciatore fenomeno che diserta gli allenamenti, buttando via una facile carriera, ho sempre preferito il primo, anche se meno ricco, rispetto al secondo. Ricordo una frase di un mio autorevole predecessore, il prof. Bruno Grandi: “Nel calcio si dice…andiamo a giocare a pallone, da noi no! Non si gioca alla ginnastica, si va in palestra a lavorare”. I nostri agonisti si allenano dalle sei alle otto ore al giorno, per passione. I calciatori, di solito, hanno sessioni più brevi ed essendo uno sport professionistico, lo fanno per lavoro, oltre che per passione. Scendendo di categoria,
nei campionati minori, anche nel mondo del pallone i valori si avvicinano ai nostri, però c’è sempre uno stimolo diverso, visto il traguardo di successo che hanno potenzialmente di fronte. Forse, sui media nazionali, si sta parlando troppo di Calcio, ma è comprensibile visto che i Giochi Olimpici sono stati rinviati e le altre principali manifestazioni sportive – penso alla F1, alla MotoGp, al tennis, al golf, al ciclismo, al basket e alla pallavolo, tanto per citarne alcune – annullate o rimandate a data da destinarsi. La riapertura degli stadi sarà un volano per la ripresa di tutto il comparto. Questa però deve avvenire solo se ci saranno le condizioni di sicurezza, a tutela della salute degli atleti e degli appassionati. Non si può giocare sulla pelle di alcuni per far divertire altri.
RK Cosa ne pensa della decisione del Cio di rimandare Tokyo al 2021 e, secondo Lei, come impatterà questa scelta sugli atleti e sulle varie federazioni?
GT Egoisticamente parlando le dico che mi è dispiaciuto, perché noi eravamo pronti. Abbiamo due squadre competitive - le Farfalle della Maccarani e le ragazze di Enrico Casella - e delle individualità da medaglia. Quindi c’erano tutti i presupposti per fare molto bene. Quest’anno in più di preparazione darà alla concorrenza l’opportunità di ridurre il divario, ma noi non staremo certo con le mani in
mano. Le azzurre e gli azzurri si prepareranno al meglio, aggiungendo elementi nuovi e stabilizzando i vecchi e i nostri tecnici, che sanno il fatto loro, li aiuteranno a farsi trovare pronti. Arriveremo in Giappone, l’estate prossima, nelle migliori condizioni. Alle Federazioni invece, il rinvio non provoca particolari problemi se non quello di dover riprogrammare i calendari, che, vi ricordo, sono tutti intrecciati tra di loro. Noi riproporremo nel 2021 i programmi in fotocopia del 2020, tenendo conto però del fatto che ci saranno Olimpiadi e Mondiali nella stessa stagione, con in più le rassegne iridate di Aerobica, Acrobatica e Parkour, non disputate quest’anno.
RK I nostri ginnasti potranno svolgere in sicurezza le loro attività e quali sono le differenze tra le varie discipline?
GT Ripeto, innanzitutto, la salute. Si potranno rendere le attività competitive quando si sarà tornati ad una normalità e le nostre istituzioni ci diranno che possiamo muoverci, sperando che siano degli esperti a dirlo e non persone che non sanno cosa vuol dire andare a lavorare in palestra. Purtroppo ho sentito parlare tanta gente che s’intende poco di sport. Il nostro ruolo di consulenza in questi mesi è stato fondamentale, altrimenti non so come sarebbe finita. I primi a rientrare in palestra sono stati gli sport senza contatti. Fin
dai primi di maggio, infatti, hanno ripreso i nostri atleti di interesse nazionale, svolgendo attività individuale. Poi con il calo della curva dei contagi sono ripartite le squadre. E’ ovvio che per discipline come il rugby, il pugilato, le arti marziali e ogni forma di lotta ci siano voluti tempi e regole diversi rispetto agli sport individuali. Tutti però, compresa la ginnastica, dobbiamo mettere in atto quanto necessario per non far ripartire la malattia. Una nuova chiusura sarebbe devastante per l’economia del Paese. Conoscendo la bravura e la serietà dei nostri allenatori e dirigenti sono sicuro che riusciremo a convivere con il Covid-19, garantendo alti standard di sicurezza.
RK Gran parte dell’attività federale ruota intorno all’agonismo. Le linee guida sulla sicurezza condizioneranno l’accesso ai palazzetti. Rivedremo mai le competizioni di un tempo, colorate e partecipate? Quando torneremo alla normalità delle gare?
GT Non ho la sfera di cristallo. Dipende dall’andamento della pandemia: il Coronavirus tornerà in autunno o ci lascerà in pace? si troverà un vaccino oppure no? Credo che ad oggi nessuno abbia le risposte giuste a questi interrogativi. In occasione dell’ultimo Consiglio Direttivo Federale, tenutosi in video conferenza, abbiamo rimandato a fine giugno ogni decisione sui calendari. Ci sono commissioni interne e addetti ai lavori che stanno studiando tutte le variabili per non farci trovare impreparati. Io penso che, superata l’estate, a settembre, se l’emergenza sarà cessata, bisognerà consentire alle società di richiamare i propri iscritti per far rigirare la ruota. In un secondo tempo riprenderemo le gare, magari dai primi di ottobre. Nelle nostre intenzioni c’è quella di salvare la stagione agonistica, a cominciare da Serie A e Assoluti. Le Coppe del Mondo di Ritmica a Pesaro e di Trampolino a Brescia, entrambe qualificanti per Tokyo, sono state rimandate dalla FIG al 2021. Ci piacerebbe disputare la Ginnastica in Festa, l’evento più atteso del nostro settore promozionale, ai primi di dicembre. Gli esperti stanno valutando come rimettere in moto tutto il movimento, tenendo conto delle esigenze degli organizzatori, dell’alea delle porte chiuse, della disponibilità degli impianti e della contemporaneità di Europei e altri eventi oltreconfine. Noi di certo troveremo una quadra, poi dobbiamo vedere che farà il virus e soprattutto il Governo di fronte a nuovi focolai. Siamo sempre nel campo delle ipotesi e costretti a navigare a vista. Allo stato attuale escluderei la presenza di pubblico sugli spalti. Ma lo sport senza tifosi perde molto.
RK Diverse società sportive si trovano in difficoltà economiche dopo questo lungo stop. Come si potranno aiutare realtà
sparse su tutto il territorio che nel settore dell’associazionismo svolgono, in gran parte attraverso il volontariato, un ruolo sociale strategico?
GT La risposta è nella domanda, è compito dello Stato, inteso come comunità, tutelare il proprio tessuto sociale, che poi è l’epidermide che elegge e protegge i suoi organi istituzionali. In questi mesi ho avuto contatti quasi quotidiani con il ministro Spadafora, il presidente Malagò, Vito Cozzoli, l’a.d. di Sport e Salute, e Andrea Abodi, che guida l’ICS: la FGI ha spinto per i 600 euro agli operatori sportivi ed ha accolto con favore il fondo da 100 milioni stanziato a sostegno della liquidità per ASD e SSD fino al massimo dei 25.000 euro, una vera e propria boccata d’ossigeno per le nostre affiliate; potrebbero esserci dei problemi con gli affitti delle palestre, soprattutto sulla disponibilità di quelle scolastiche e degli impianti comunali. Il ministro dello sport, sensibilizzato dal sottoscritto, ha promesso che ne avrebbe parlato con la Azzolina. Ci sono criticità legate al ritorno in aula, alla riapertura delle scuole, alla sicurezza degli alunni, degli insegnanti, dei bidelli che si occupano delle pulizie. Ma l’attività sportiva, attenzione, non deve essere sacrificata sull’altare della sanificazione. Ci stiamo muovendo in un campo minato. La federazione monitora con attenzione tutte le varie fasi, pungolando chi è chiamato a decidere:
lo Stato e chi lo amministra. Non vogliamo regalare illusioni, come hanno fatto altri. Chi vive in palestra è gente concreta, che ama la sincerità e sa tirarsi su le maniche. Io voglio prima vedere i bilanci della Federazione e poi in Consiglio Federale valuteremo un piano di aiuti. Farlo oggi sarebbe prematuro e aleatorio. Teniamo i piedi per terra e promettiamo solo ciò che possiamo mantenere.
RK Un Suo suggerimento finale per tutti gli atleti della ginnastica che in questi giorni stanno tornando ad allenarsi in palestra.
GT Semplicemente quello che ho già detto all’inizio: dovete essere prudenti, state attenti, seguite in modo certosino quello che diranno le istituzioni perché con questo virus non si scherza. Se uno incorre in una frattura mette il gesso e la sistema, chi contrae il Coronavirus mette a rischio la propria vita e quella di chi ha intorno. Non esagerate, in nulla, non fate i furbi, seguite le indicazioni delle vostre società e i suggerimenti degli allenatori. Riprendere con calma, di tempo davanti ne abbiamo e vedrete che torneremo a riempire i palazzetti e a divertirci come prima.
Grazie e speriamo di rivederci presto, tutti insieme, in pedana, sui campi gara e sugli spalti.