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I consigli dell’Osteopata Piedi piatti e Scoliosi

osteopatia

consigli Piedi piatti e SCOLIOSI

a cura di DAVIDE MARIANI osteopata

La scoliosi è una complessa deformità strutturale della spina dorsale che si torce sui tre piani dello spazio; sul piano frontale si manifesta con un movimento di flessione laterale, sul piano sagittale con un’alterazione delle curve, il più spesso provocandone un’inversione (modifica della cifosi o della lordosi fisiologiche), sul piano assiale con un movimento di rotazione. Il piede piatto invece è un dismorfismo in cui risultano alterati i rapporti anatomici del piede, caratterizzato dalla riduzione dell’arco plantare con un conseguente aumento della superficie d’appoggio della pianta del piede. Nei primi anni di vita del bambino è un fenomeno fisiologico, cioè normale: viene infatti osservato in quasi tutti i bambini da zero a due anni (97%) e si riduce progressivamente con l’aumentare dell’età, fino a circa il 50% a tre anni, il 25% a sei anni, e a dieci anni solo pochi bambini presentano piattismo plantare. Nella maggior parte dei casi, il normale sviluppo corporeo determina, con il tempo, un orientamento

del calcagno verso l’esterno e un aumento della volta plantare. La presenza di piattismo anche durante l’adolescenza è motivo di consulto medico specialistico. Quali sono i segni e i sintomi di un piattismo plantare? - dolore alla pianta del piede o in corrispondenza del calcagno che si acuisce durante la camminata o la corsa. - tendenza ad usurare e a deformare le scarpe verso la parte centrale. - mettendosi in punta di piedi la volta plantare dovrebbe aumentare. (Nel caso di piattismo severo la volta plantare non si ricrea nemmeno in punta di piedi) Cosa fare in caso di piattismo? In primo luogo è consigliato far presente il problema al pediatra curante, il quale indirizzerà il paziente verso lo specialista di competenza (ortopedico) o verso il terapeuta indicato per il trattamento del problema riscontrato: podologo, osteopata, fisioterapista. Se la situazione non è grave, c’è concordanza in letteratura nell’affermare che camminare a piedi nudi stimoli la formazione della volta plantare attraverso l’allenamento dei vari gruppi muscolari (in particolar modo su terreni sconnessi, come la terra, erba o sabbia). Nei casi di piattismo non severi, una buona terapia fisica (osteopata ad esempio) coadiuvata dall’uso di plantari risulta molto efficace nel miglioramento del piattismo e dei sintomi ad esso associati. Il trattamento osteopatico non necessariamente si focalizzerà sulla manipolazione del piede ma potrebbe coinvolgere anche le strutture muscolo scheletriche che causano, attraverso un loro squilibrio, un sovraccarico dell’arco plantare (bacino, colonna vertebrale). I casi invece più severi di piattismo meritano, di solito, un inquadramento di tipo chirurgico. Un’ultima considerazione va spesa circa la possibile correlazione tra piattismo plantare e scoliosi. Ad oggi in letteratura non ci sono articoli che correlino il problema dei piedi piatti allo sviluppo della scoliosi: in alcuni articoli vengono descritti come due problemi che possono coesistere nei soggetti in crescita ma, ciò non significa che i due problemi siano necessariamente correlati. ù

Bibliografia: Istituto ISICO

OSTEOPATA

DAVIDE MARIANI

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LE VISITE OSTEOPATICHE SONO RIVOLTE AI PAZIENTI DI TUTTE LE FASCE D’ETÀ, DAL NEONATO AL PAZIENTE ANZIANO. ATTRAVERSO UN’ATTENTA ANAMNESI ED UN ESAME POSTURALE COMPLETO, L’OSTEOPATA VA ALLA RICERCA DELLA CAUSA DEL PROBLEMA E, ATTRAVERSO IL TRATTAMENTO MANUALE, DELLA SUA RISOLUZIONE. DAVIDE, GRANDE APPASSIONATO DI SPORT, AFFIANCA, IN QUALITÀ DI OSTEOPATA ATLETI DILETTANTI E PROFESSIONISTI. COLLABORA ANCHE CON MEDICI SPECIALISTI QUALI ORTOPEDICI, DENTISTI, GNATOLOGI, PEDIATRI E POSTUROLOGI.

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