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Antonino Vallesi e Paola Brovedani
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Modelli neurocognitivi delle funzioni esecutive in età evolutiva
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Gian Marco Marzocchi e Alessandra Mingozzi
Le funzioni esecutive (FE) sono processi psicologici fondamentali per l’autoregolazione di pensieri, comportamenti ed emozioni nella vita di tutti i giorni. Vengono implementate quando abbiamo bisogno di esercitare il controllo sui nostri pensieri e comportamenti, specialmente quando stiamo cercando di mettere in atto qualcosa che possa superare le nostre abitudini, impulsi e desideri. Più formalmente, spesso le FE sono state definite come una rete di processi cognitivi di ordine superiore per coinvolgere, dirigere o coordinare altri processi psicologici di ordine inferiore, al fine di raggiungere determinati obiettivi (Diamond, 2013). Il termine “funzioni esecutive” viene utilizzato come umbrella term atto a indicare molteplici domini correlati tra di loro in base a modelli neurocognitivi che nel corso degli anni sono stati pubblicati sulle principali riviste scientifiche.
L’interesse per le FE in età adulta risale ad oltre centosettant’anni fa, con il famoso caso di Phineas Gage del 18481, che permise di iniziare a comprendere il ruolo e il funzionamento dei lobi frontali. Dopo centoquarant’anni, nel 1988 comparve il primo articolo scientifico di Welsh e Pennington sulla valutazione dei lobi frontali nei bambini, facendo riferimento al costrutto delle FE, termine già molto utilizzato in neuropsicologia degli adulti.
La nostra comprensione delle FE e dei processi di controllo è in gran parte dovuta ai lavori pioneristici di Tim Shallice e Donald Norman sul sistema attentivo supervisore (SAS) (Norman, Shallice, Davidson, Schwartz e Shapiro, 1986), da un lato, e di Alan Baddeley sull’esecutivo centrale della memoria di lavoro, dall’altro (Baddeley e Hitch, 1974). In questa sede, per ragioni di spazio, non possiamo descrivere questi due modelli, ormai ritenuti classici e facilmente rinvenibili nella letteratura neuropsicologica.
Già negli anni novanta, gli autori interessati a comprendere la natura e la struttura delle FE riscontrarono che questi due modelli classici (il SAS e l’esecutivo centrale) avevano il limite di essere dei monoliti, ragion per cui vengono chiamati modelli unitari delle FE, una sorta di scatola nera (era proprio definita una black box) in cui si collocavano i processi cognitivi di ordine superiore capaci di governare i nostri
1 Gage era un operaio delle ferrovie che sopravvisse a un incidente nel quale una barra di ferro penetratagli nel cranio gli distrusse gran parte del lobo frontale sinistro.