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1.7. Autoregolazione e FE
internalizzanti). La prospettiva della comorbidità e della multifattorialità consente una visione più unitaria dei disturbi del neurosviluppo e la descrizione del contributo delle funzioni esecutive ne arricchisce l’illustrazione senza creare automatismi interpretativi.
Mi sembra vada sottolineato come questo approccio sia di notevole interesse perché possiede grandi potenzialità interpretative non solo in una prospettiva di ricerca ma anche nell’analisi di casi singoli, ove venga rispettata ed affrontata la specificità del profilo individuale. D’altro canto, non si può negare la complessità di una valutazione effettuata nella prospettiva generale della comorbidità rispetto a un approccio che si fonda sull’idea della specificità del disturbo. Le etichette diagnostiche (caratteristiche di manuali internazionali quali DSM e ICD) rappresentano in qualche misura un “porto” sicuro in cui ancorare procedure diagnostiche nella prospettiva categoriale della “specificità”. Accettare la complessità dei quadri individuali rappresenta una sfida notevole, che tuttavia può dare risultati molto positivi in ambito clinico-diagnostico e contribuire ad arricchire la programmazione di piani di trattamento individualizzati.
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Vorrei far notare come questa prospettiva stia peraltro entrando a pieno titolo anche nella formulazione di buone pratiche cliniche. Si veda ad esempio il caso della recente Linea Guida sulla gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento pubblicata nel novembre 2021 e recepita dal Sistema Nazionale Linee Guida nel febbraio di quest’anno2. La raccomandazione 6.1 riguarda, così, l’inclusione nel processo diagnostico dei disturbi dell’apprendimento (DSA), indipendentemente dall’età, della valutazione di una serie di competenze cognitive, tra le quali sono indicate le funzioni esecutive con particolare riferimento alle funzioni di pianificazione e di monitoraggio.
Inquadrare i disturbi dello sviluppo tenendo conto del ruolo delle funzioni esecutive rappresenta quindi per il clinico un importante arricchimento ma anche una sfida non indifferente. In questo percorso il volume curato da Marzocchi, Pecini, Usai e Viterbori può rappresentare un punto di riferimento importante per la chiarezza dei riferimenti teorici, la ricchezza di informazioni e la varietà di esemplificazioni in ambito clinico-diagnostico.
Pierluigi Zoccolotti Sapienza Università di Roma
2 https://snlg.iss.it/wp-content/uploads/2022/03/LG-389-AIP_DSA.pdf (consultato il 15/11/2022).