The
Garden Project Un Quadro Per l’Apprendimento Sulla Sostenibilità
Report sul ruolo di The Garden Project nel dare forma a un nuovo paradigma dell’educazione alla sostenibilità
Autore © Angelica Manca Crediti Copertina© Ignazio Fulghesu
L’autore è responsabile per la scelta e la presentazione dei contenuti e per le opinioni espresse in questo lavoro. ©Hoopla Education Pte. Ltd. 2020 Stampato in Italia
CONTENUTI Introduzione 1. Ricostruire la Fiducia nell’Apprendimento Attraverso un Quadro dell’Educazione alla Sostenibilità
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1.1 Il Gruppo di Lavoro
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1.2 Ricerca e Sviluppo
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1.3 The Garden Project: un Quadro per l’Educazione alla Sostenibilità
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1.4 Dall’Inglese alle Scienze con la Didattica CLIL
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1.5 Impalcature Linguistiche a Sostegno dell’Apprendimento dell’Inglese
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1.6 Pianificazione della Lezione CLIL
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2. Sviluppare l’Eccellenza dell’Insegnante Attraverso Risorse Innovative
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2.1 Sviluppare un Rapporto Emotivo e Affettivo con L’Ambiente Tramite The Garden Project
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2.2 Il Manuale dell’Insegnante: una Guida per Demistificare il Giardinaggio
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2.3 The Garden in the Box (l’orto in scatola): uno Strumento per Superare Barriere Esterne
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2.4 Strategie e Percorsi Formativi
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3. Promuovere lo Sviluppo Sostenibile con The Garden Project
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3.1 La Semina: The Garden Project in Numeri
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3.2 Creando una Community di Scuole Rivolte alla Sostenibilità
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3.3 Caso di Studio: l’Apprendimento Collaborativo per Realizzare una Cittadinanza Universale
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Osservazioni Conclusive
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Bibliografia
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Introduzione “Se stai pianificando per l’anno, semina il riso; se stai pianificando per un decennio, pianta degli alberi: se stai pianificando per tutta la vita, educa i bambini” Proverbio Cinese
Duecento anni fa, c’erano meno di un miliardo di persone che abitavano il nostro pianeta. Oggi, in accordo con i numeri forniti dalle Nazioni Unite, siamo oltre 7 miliardi, con la tendenza per il 68% della popolazione mondiale di vivere in aree urbane entro il 2050 (Fonti Nazione Unite, 2018). I bambini oggi passano il 50% di tempo in meno giocando all’aperto rispetto a quanto facevano i loro genitori* solo una generazione fa, esponendoli al rischio di non sviluppare un rapporto corretto e positivo nei confronti dell’ambiente. In aggiunta a ciò, il nostro eccessivo intervento nei sistemi biosferici del pianeta, sta sottoponendo il nostro sistema naturale ad una pressione fortissima. È ormai imperativo intervenire attuando opportune riforme sociali, economiche e educative.
50%
meno tempo trascorso dai bambini giocando all’area aperta a confronto con i loro genitori a distanza di una generazione* *National Trust, Report sull’Infanzia Naturale (Natural Childhood Report) 2012
I governi stanno iniziando a rendersi conto del ruolo fondamentale che l’educazione può svolgere nella pacifica responsabilizzazione del proprio popolo e nella sopravvivenza della nostra specie sul pianeta. Possiamo citare come esempio la dichiarazione dell’allora ministro dell’Educazione dell’Italia Lorenzo Fioramonti** in cui sostiene che tutte le scuole in Italia dovrebbero includere almeno un’ora alla settimana di studio delle tematiche legate ai cambiamenti climatici, mettendo l’ambiente e la società al centro di tutto ciò che i bambini imparano nelle scuole. Si vuole riconoscere l’educazione ambientale come un fattore chiave nel creare consapevolezza, interesse e identificazione delle conseguenze che le azioni delle persone possono produrre sull’ambiente. *National Trust, “National Childhood Report”, 2012 ** Reuters, 5 novembre 2019
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Questi benefici tuttavia, potrebbero non realizzarsi se l’educazione ambientale non è introdotta nella prima infanzia (Wilson, 1992), considerata come l’età più critica dello sviluppo infantile. Inoltre, le risorse e i materiali di formazione non hanno tenuto il passo con i tempi, lasciando gli insegnanti della scuola primaria e della scuola dell’infanzia particolarmente inadeguati nella presentazione dei contenuti ambientali agli studenti.
NEGLI STATI UNITI, I BAMBINI TRASCORRANO PIÙ DI
50 ore alla settimana SU UNO SCHERMO O TABLET*
*Generazione M2: Media nella vita dei ragazzi da 8 a 18 anni – la Fondazione della Famiglia Kaiser
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The Garden Project è stato concepito per trasformare positivamente il rapporto dei bambini nei confronti del loro ambiente, utilizzando un metodo di apprendimento calato nel 21° secolo. Questa trasformazione è resa possibile grazie alla sua didattica unica e innovativa che consente ai bambini dai tre agli otto anni di utilizzare l’indagine sulla natura, coinvolgendoli sin dall’infanzia in un programma didattico basato sul modello d’insegnamento e apprendimento Project Based Learning (PBL).
Da quando The Garden Project è stato lanciato nel 2015, ha raggiunto quasi 10,000 studenti in 17 paesi su cinque continenti, con numeri che crescono a doppia cifra annualmente. Queste cifre fanno riferimento all’universalità del suo contenuto che sta portando al successo il progetto. Così come anche il costo economicamente fattibile e le molteplici risorse sia per studenti che per insegnanti, colmando la scarsità di materiali disponibili nella prima infanzia. Inoltre grazie all’utilizzo del Garden in the Box (l’orto in scatola) è possibile superare gli ostacoli esterni che gli insegnanti devono affrontare come spazio, tempo e budget, diventando inoltre un laboratorio vivente in cui i bambini coltivano le loro piantine e possono osservarle direttamente nelle loro classi. Vengono acquisite nuove conoscenze e competenze attraverso la coltivazione dell’orto, che possono essere facilmente adattate alle differenze culturali e stagionali. Il progetto rende possibile lo scambio tra le scuole che adottano questo stesso metodo di apprendimento nei diversi continenti del mondo, dando origine ad una nuova generazione di cittadini uniti dall’amore per l’ambiente.
“
The Garden Project ha fornito ai nostri insegnanti una guida a piantare e raccogliere la semina con i nostri studenti. Grazie al suo modello pratico, abbiamo sviluppato attività che hanno permesso ai bambini di apprezzare maggiormente la natura. Usando il manuale di The Garden Project, abbiamo imparato a esplorare e lavorare le culture balinesi, seguendo la stagionalità e ad adottare metodi tradizionali per piantare e prenderci cura delle nostre piante. Non è passato troppo tempo e stavamo raccogliendo un raccolto abbondante.
”
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Lycel Arboleda, direttrice della scuola Ismile Alam Atelier School a Bali, Indonesia
1 Ricostruire la fiducia nell’apprendimento attraverso un quadro dell’educazione alla sostenibilità Secondo Wikipedia, la sostenibilità è definita come “la caratteristica di un processo o di uno stato che può essere mantenuto a un certo livello indefinitamente.”* Questo concetto è stato ulteriormente ampliato dalla Commissione Brundtland, che ha definito lo sviluppo sostenibile ciò che “soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri.”** Tuttavia, oggi sappiamo che la capacità delle generazioni future di soddisfare le loro esigenze è gravemente compromessa. Il cambiamento delle temperature globali dovute alle emissioni di gas serra, l’eccessivo sfruttamento dell’ambiente da parte dell’industria e dell’agricoltura, con un conseguente esaurimento delle risorse di acqua dolce e riduzione della copertura forestale, sono alcuni degli esempi dell’eccessiva interferenza dell’umanità nei sistemi biosferici della Terra che stanno violando il nostro equilibrio sul nostro pianeta. I nostri sistemi attuali, basati su un sistema socio-economico lineare, sono fondati sull’errore che la crescita economica può continuare per sempre su un pianeta finito, e che al contrario, tale sistema si caratterizza per l’esaurimento delle nostre risorse naturali e per la distruzione del prodotto al termine del suo ciclo vitale (Michelini et al.). Pertanto, siamo a conoscenza dei limiti della nostra crescita già da qualche tempo. Ad esempio, nel 1972 l’industriale italiano Aurelio Peccei insieme al gruppo di ricerca guidato dal professore del MIT Dennis Meadows, aveva esaminato e simulato gli effetti di una crescita illimitata. I modelli hanno mostrato che qualsiasi sistema basato sulla crescita esponenziale economica e della popolazione alla fine crolla. La loro proposta è stata una teoria alternativa cosiddetta “dei Limiti”, in cui la società globale che si impegna in “una crescita che abbia una fine deliberata e controllata”, riducendo la produzione industriale e il consumo pro capite, potrebbe raggiungere “uno stato di equilibrio a lungo termine” in cui “i bisogni materiali primari di ogni persona sulla Terra siano soddisfatti e ogni persona abbia pari opportunità di realizzare il proprio potenziale umano individuale.”*** Purtroppo, questa teoria non è stata ascoltata, conducendo il pianeta verso a un ulteriore esaurimento delle nostre risorse. Anche il sistema educativo ha urgente bisogno di una riforma, così come è oggi rispecchia il sistema socio-economico lineare in cui la conoscenza o i dati sono il bene consumabile. * https://simple.m.wikipedia.org/wiki/Sustainability **Nazioni Unite. 1987 Rapporto Brundtland Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo ***Il Rapporto sui limiti dello sviluppo
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I bambini sono saturati d’informazioni che vengono stabilite come “da dover acquisire” entro una certa età, indipendentemente dalla provenienza geografica del bambino, dalle inclinazioni naturali, dalla stagionalità e/o dalle sue tradizioni culturali. Questa educazione a stampino e standardizzata sta affliggendo le scuole di tutto il mondo e sta mettendo a repentaglio la fiducia dei bambini nel nostro sistema educativo. L’apice di questa sfiducia si manifesta oggi con gli scioperi dei bambini in occasione dei Youth Strike for Climate o Fridays for Future (FFF), un grande movimento internazionale studentesco che scioperano dalla scuola per partecipare a manifestazioni che richiedono azioni per prevenire i danni al nostro pianeta. La leader, Greta Thunberg, una studentessa svedese di 17 anni, ha dato vita a questo movimento dopo aver organizzato una protesta nell’agosto 2018 fuori dal parlamento svedese, con un cartello che recitava “Skolstrejk för klimatet” (“Sciopero scolastico per il clima”). La Global Week for Future 2019, promossa tra venerdì 20 settembre e venerdì 27 settembre 2019, ha visto la realizzazione del più elevato numero di scioperi per il clima mai organizzati nella storia del mondo, con la partecipazione di circa 4 milioni di manifestanti, molti dei quali ancora scolari. A dimostrazione che i bambini hanno perso la fiducia nel sistema attuale. La chiave sta nel simulare la natura su come utilizza le risorse per riformare i nostri sistemi vacillanti. In effetti, negli ultimi anni è stato proposto un modello economico circolare (sistema a circuito chiuso) in alternativa al sistema socio-economico lineare. Questo modello si basa sulla massimizzazione del valore di tutte le risorse in uso, considerando un prodotto alla fine del suo ciclo di vita come una risorsa piuttosto che un rifiuto da smaltire. Questo tipo di modello offre un bellissimo parallelo con la natura, poiché tutto in natura è compreso in un modello circolare. Le foglie in autunno, ad esempio, diventano una risorsa per la pianta, piuttosto che detriti di cui sbarazzarsi. L’approccio circolare, alla base dell’esistenza stessa dell’umanità, unita a un modello d’insegnamento basato sull’indagine è stato il fondamento per lo sviluppo del programma didattico di The Garden Project. Infatti, il programma prende spunto dagli innumerevoli esempi dei paradigmi della natura e offre agli studenti gli strumenti per guidare il proprio apprendimento, aumentando il loro senso di autoefficacia percepita, che secondo lo psicologo Bandura (1997) è fondamentale nel creare un senso di responsabilità sul proprio ambiente.
Gan Wang, Ph.D. Yale, fondatrice della Scuola d’Infanzia Little Oak Children’s House a Pechino, Cina
“
Quando viaggio nelle città e villaggi rurali della Cina per formare gli insegnanti delle scuole d’infanzia, spesso sono sorpresa dai grandi sforzi che affrontano gli insegnanti per trovare materiali per il loro lavoro, spesso ignorando la loro risorsa più preziosa: Madre Natura. Questo perché ci sono così pochi libri di testo che li aiutino nello sviluppare delle attività didattiche. Per questo motivo penso che The Garden Project li sarà molto utile, non solo per le scuole urbane, ma anche per le scuole rurali. Con le esperienze pratiche fatte direttamente a contatto della natura e le attività artistiche integrate, i bambini possono apprezzare di più la natura e, si spera, diventare degli adulti con una vita più equilibrata.
”
10
1.1 Il Gruppo di Lavoro Lo sviluppo del programma didattico The Garden Project è stato completato nel 2015 da un team di professionisti ed esperti che condividono oltre 10 anni di esperienza in pedagogia, scienza ambientali, scienze e biologia marina, arte contemporanea ed educazione musicale e provenienti da diverse parti del mondo (Francia, Cipro, Finlandia, Australia, Hong Kong e Italia). Il team era motivato dal desiderio di fornire una prospettiva veramente globale sull’educazione, assicurando ai membri più giovani della società, le competenze necessarie per essere protagonisti di decisioni future per migliorare l’ambiente, garantendo un benessere a lungo termine per il nostro pianeta. Si sono concentrati sulla prima infanzia, in quanto l’età critica per lo sviluppo di abitudini che dureranno per tutta la vita.
sviluppo della prima infanzia
cont arte emp ora
SVILUPPO DEL PROGRAMMA CON COMPETENZA CHIAVE IN 5 DISCIPLINE
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“
L’esperienza di essere una delle prime collaboratrici di The Garden Project è stato un viaggio incredibilmente creativo. La collaborazione con vari esperti provenienti da tutte le parti del mondo, ha portato una diversità al progetto che è una delle sue qualità più importanti. Sono state realizzate collaborazioni tra diverse aree di competenza, così da far amalgamare tutte le componenti di questo meraviglioso progetto, consentendo a ciascuna sezione di The Garden Project di sviluppare meravigliose attività creative con cui i bambini potessero divertirsi. Questa esperienza è stata davvero unica. Sono molto grata di averne fatto parte e che tra l’altro ha dato forma alla mia tesi di post-lauream sulla creatività nell’educazione musicale.
”
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Katherine Xenophontos, Masters in Educazione Musicale e uno delle prime collaboratrici di Hoopla Education, Cipro
Angelica Manca Co-Fondatrice di Hoopla Education, Laurea in Psicologia Angelica ha conseguito una laurea in psicologia presso l’Università del Kent (Regno Unito). Dal 2002 lavora per promuovere la creatività nella prima infanzia, in particolare nel campo della musica, dello sviluppo linguistico e dell’educazione sostenibile. La sua esperienza lavorativa spazia tra i continenti Americani, l’Europa, l’Oceania e l’Asia, dove ha parlato ampiamente in numerose conferenze: Il ruolo del gioco, della musica e del movimento nell’apprendimento della lingua inglese per bambini all’Explora, Museo dei bambini di Roma nel 2009; L’impatto del Gioco nello sviluppo socio-emotivo alla Conferenza internazionale sulla prima infanzia di Pechino nel 2010; L’impatto della musica sull’acquisizione delle lingue straniere alla Conferenza internazionale sul bilinguismo di Hong Kong nel 2012, per citarne alcune. Nel 2014, ha co-fondato Hoopla Education e sviluppato The Garden Project, un programma didattico che promuove la sostenibilità e una sana alimentazione nella prima infanzia usando la natura come strumento didattico. The Garden Project è stato concesso in licenza a Macmillan Iberia e Macmillan Brasile, oltre ad essere stato implementato in 17 paesi. Angelica è cittadina americana e italiana, cresciuta in Europa tra Francia, Svizzera, Italia e Spagna. Crede nel valore della comunicazione e nel combinare le competenze per offrire la migliore esperienza di apprendimento. Madre di 2 figli, ha visto in prima persona il potere che l’insegnamento creativo ha sui suoi figli!
Paul Wagner Co-Fondatore di Hoopla Education, Artista Contemporaneo Paul Frank Wagner è un artista concettuale di fama mondiale cresciuto a New York. La sua arte è fortemente influenzata dal movimento minimalista degli anni ‘60 e con l’uso della corda come suo materiale principale, mira a promuovere un’arte rivoluzionaria. Le caratteristiche della materia, l’accessibilità e la propensione ad essere riciclata, sono le ragioni per cui Paul ha scelto la “corda” nelle sue opere d’arte. Nel 2005, Paul è stato uno dei 30 artisti presenti in “30 Ways to Make a Painting” (30 Modi per Fare un Quadro), insieme ad artisti di alto profilo come Christo, Keith Sonnier, Allan McCollum e Nam June Paik alla Carl Solway Gallery di Cincinatti, in Ohio negli USA. Nel 2009 la sua mostra personale è stata presentata a Scope Miami dalla Gray Gallery/LHP Productions e nel 2014 la sua installazione “Exhale” creata direttamente nella foresta di Sologne a favore degli animali stessi ha vinto il 1° premio sulla rivista Artslant. Oggi, Paul è anche un autore di programmi didattici di arte ed insegna ai bambini nei suoi laboratori di arte. Paul crede fermamente che tutti siano artisti e come Picasso ha affermato “tutti i bambini sono artisti. Il problema è come rimanere un artista una volta cresciuto”.
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Katherine Xenophontos Masters in Musica e Insegnamento Creativo, Insegnante di Musica Professionale Katherine Xenophontos è canadese di origine cipriota. Laureata in educazione musicale all’università di York a Toronto, in Canada, ha conseguito un master in educazione musicale all’università europea di Cipro. Insegna dal 2002 educazione musicale ai bambini nelle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di Cipro, concentrandosi nell’insegnamento della musica creativa. Attivamente coinvolta nella scena dell’educazione musicale a Cipro, Katherine continua a sostenere la necessità di un’educazione musicale di qualità nella prima infanzia, in particolare nell’esplorazione del suono all’interno dell’ambiente scolastico, come mezzo per ispirare la creazione di musica creativa usando il corpo, la voce e oggetti quotidiani suonanti.
Stefania Sarasiti Laurea in Scienze dell’Educazione, Orto-Terapista Stefanìa Sarasiti ha conseguito una laurea in Pedagogia ed ha una vasta esperienza di lavoro come insegnante di scuola d’infanzia ma anche come esperta di studi ambientali. La sua passione per l’ambiente è iniziata nel 1996 quando ha lavorato per la società di protezione delle tartarughe marine a Ghitio e ad Atene (Grecia). Stefanìa è diventata una orto-terapista certificata dalla Scuola Agraria di Monza (Italia) aggiungendo quindi il giardinaggio e l’orticoltura alle sue competenze in studi ambientali. Nel 2014, si è specializzata in Educazione Ambientale presso il Centro di Educazione Ambientale nel Nord-Italia e ha oltre un decennio di esperienza su progetti ambientali lavorando nelle scuole con bambini dai 3 fino ai 12 anni. Madre di due figli, Stefanìa è cittadina greco-tedesca che vive in Italia dal 2002. Il suo background multiculturale e i suoi continui viaggi le danno una prospettiva unica sull’istruzione. La sua passione sta “nell’avvicinare tutte le persone alla natura e la natura alle persone.”
Lloyd Godson Co-Fondatore della Scuola nel Bosco: The Nature School, Biologo Marino Lloyd Godson è nato e cresciuto ad Albury, in Australia, e ha vissuto, lavorato e studiato in Antartide, Australia, Bahamas, Canada, Danimarca, Germania, Grecia, Indonesia, Nuova Zelanda, Panama e Stati Uniti. I suoi sforzi audaci lo hanno portato a diventare un edu-tainer (educatore intrattenitore) marino e un aquanaut (Lloyd ha vissuto un totale di 624 ore sott’acqua), con un fortissimo senso di avventura e propositore di idee entusiasmanti. Creativo, appassionato ed entusiasta, ama vivere le sue idee selvagge e metterle alla prova nel mondo reale. È co-fondatore di una delle scuole del bosco di maggior successo nell’Australia orientale a Port Macguarie. Quando Lloyd era un ragazzo, suo padre gli diceva una cosa ogni notte: “Se lo sogni, lo puoi fare”. Lloyd vuole trasmettere questo messaggio importantissimo a tutti i bambini e contribuire a rendere la prossima generazione la più attiva, curiosa, compassionevole e creativa che ci sia mai stata.
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1.2 Ricerca e Sviluppo Nel 2014, i co-fondatori Angelica Manca e Paul Wagner hanno condotto una ricerca indipendente su un campione di insegnanti della prima infanzia in Europa e Asia che avessero diversi background di formazione, ma dove tutti parlassero fluentemente inglese. Hanno risposto 69 insegnanti, fornendo informazioni approfondite sulle loro esigenze didattiche. I punti salienti dell’indagine hanno permesso lo sviluppo del programma didattico dando priorità ai piani delle lezioni per bambini di 3-4, 4-5 e 5-6 anni, tra le fasce di età comprese dai neonati fino ai 7 anni (Figura 1) e la creazione di un programma didattico che individua nell’arte e la scienza ambientale, le due principali discipline di maggiore interesse (Figura 2). Gruppi di età di maggiore interesse Neonato a 1 anno
Figura 1 Fascia d’età di maggiore interesse dagli educatori nella prima infanzia (0-7 anni) nella fase di ricerca e sviluppo del programma
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1 a 2 anni
30
2 a 3 anni
36 42
3 a 4 anni 4 a 5 anni
40 39
5 a 6 anni 6 a 7 anni
34 0
10
20
30
40
50
Discipline di maggiore interesse da implementare in classe 100 80 60
48 40
40
44
51 38
52 39
38
32
23
Angelica Manca e Paul Wagner, Esigenze Curriculari degli Educatori, Ricerca Indipendente, Hoopla Education, 2014
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Altro
Yoga
9 Corso galateo di buone maniere
Calcio
Scienza (generale)
Scienze Ambientali
Psicomotricità
Ginnastica
Inglese
Teatro
Danza
Corso di cucina
Massaggio infantile
0
13
13
12
Karatè
20
Arte
Figura 2 Le discipline di maggiore interesse dagli educatori nella prima infanzia (0-7 anni) durante la fase di sviluppo del programma
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“All’Expo ho imparato a non sprecare il cibo perché è sacro mati.” Milano (2015)
L’ispirazione per il tema del programma è arrivata con l’Expo del 2015 di Milano “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, che comprendeva l’esposizione della tecnologia, innovazione, cultura, tradizioni e creatività relative al cibo e alla sostenibilità, indipendentemente dalla geografia, dal background culturale e/o dallo stato sociale. Seguendo questa filosofia, The Garden Project ha utilizzato gli stessi mezzi - tecnologia, innovazione, cultura e tradizione per promuovere un programma di studi più creativo e innovativo per le scuole della prima infanzia. The Garden Project è stato anche influenzato dall’aumento nel numero di Asili nel Bosco in Europa, che offrono un approccio alternativo a programmi didattici prestabiliti. L’approccio si basa sul paradigma che la fiducia e l’autostima si sviluppano attraverso le esperienze pratiche di apprendimento che si svolgono in un bosco o in un ambiente naturale. Avendo ben presente le difficoltà logistiche e l’impraticabilità del trasferimento di tutte le esperienze di apprendimento dei bambini nei boschi o all’aperto, la didattica promossa da The Garden Project porta la natura nelle classi con un approccio Project Based Learning** e di apprendimento spirale, che adotta cioè la natura come autentico mezzo per l’apprendimento.
**Il Project Based Learning (PBL), secondo il Buck Institute for Education, viene definito come un approccio dinamico che consente agli studenti di acquisire progressivamente conoscenze e competenze di natura interdisciplinare, grazie ad un lavoro che si sviluppa lungo un acro di tempo consistente ed attraverso l’indagine che li stimola a rispondere ad una domanda, un problema o una sfida.
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1.3 The Garden Project: un Quadro per l’Educazione alla Sostenibilità “Siate curiosi. Aprite gli occhi, aprite le menti a cose che non necessariamente sapete che esistano. Penso che tutto ciò sia una parte importante dell’apprendimento e della crescita. Più siete disposti a chiedere, più imparerete.” Jay Rinaldi
La didattica di The Garden Project si basa sulla teoria cognitiva avanzata da Jerome Bruner “qualsiasi materia può di fatto essere insegnata in una forma intellettualmente onesta a qualsiasi fanciullo, in qualsiasi fase del suo sviluppo”, quindi allontanandosi dai tradizionali modelli lineari di educazione, applicando un approccio didattico detto a Spirale. L’intuizione degli studenti è posta al centro dell’esperienza di apprendimento e la conoscenza viene acquisita con il Project Based Learning (PBL), guidata dalle indagini sul mondo naturale a seconda dell’età degli studenti. Lo studio è portato avanti attraverso the Garden in the Box (l’orto in scatola), un laboratorio scientifico portatile di piante commestibili stagionali piantate e coltivate dagli studenti.
UNIT 1
Preparing
UNIT 2
Planting
Feb
UNIT 5
Decomposing & Regenerating
Jan e
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Onion
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Potat
UNIT 3
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Growing
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Tom
UNIT 4
Harvesting Seguendo i principi di sostenibilità, il programma didattico si compone di un ciclo di cinque unità: Preparing o Preparare (Unità 1), Planting o Piantare (Unità 2), Growing o Crescere (Unità 3), Harvesting o Raccogliere (Unità 4) ed infine Decomposing and Regenerating o Decomporre e Rigenerare (Unità 5), nel rispetto del ciclo di vita completo delle piante, dal seme alla raccolta alla risemina. Ogni unità è composta di quattro lezioni che si concentrano sul processo di acquisizione delle conoscenze tramite l’indagine e attraverso la risposta alla Our Green Question (domanda verde), filo conduttore della lezione. Ogni lezione è ulteriormente suddivisa nell’apprendimento di una o più attività che si ricollegano a una disciplina STEAM - Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte o Matematica – discipline che cumulativamente contribuiscono a dare una comprensione approfondita del concetto scientifico cui si fa riferimento. Queste attività sono portate avanti grazie ad una serie di domande guida che si collegano alla Our Green Question.
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Basandosi sulla teoria del Costruttivismo di Bruner, The Garden Project segue le tre fasi chiave dello sviluppo, fornendo ai bambini dai tre agli otto anni lo stesso materiale di apprendimento, modulando le istruzioni in base all’età di sviluppo e/o alle abilità del bambino:
Fase 1 Wonder (Stupore), si concentra sulla scoperta degli elementi della natura e sull’apprezzamento dei bambini per il mondo naturale;
Fase 2 Observation (Osservazione), aiuta i bambini ad acquisire conoscenze sul loro ambiente attraverso un’attenta osservazione delle piante e dell’ambiente naturale;
Fase 3 Investigation (Indagine), porta i bambini ad applicare concetti scientifici attraverso la ricerca e l’indagine sul mondo naturale.
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Lo scambio di ricette durante l’attuazione di The Garden Project, presso il Centro Hoopla a Cagliari, Italia
I concetti scientifici chiave sono legati al mondo naturale e aumentano di complessità ad ogni rivisitazione, dalle idee semplici a quelle più complesse. Gli studenti costruiscono la conoscenza per proseguire con ciclici approfondimenti e successivi ritorni e iterazioni raccogliendo, prendendo nota e condividendo le loro osservazioni nei loro Student Journals (quaderni di studio), che sono parte integrante del progetto. Inoltre, durante l’arco del progetto gli studenti vengono incoraggiati a sviluppare le proprie indagini man mano che acquisiscono familiarità con il contenuto del progetto. Gli insegnanti condividono l’entusiasmo, la curiosità e la meraviglia offerti dalla natura, dando agli studenti il tempo di condividere e discutere i loro apprendimenti con i coetanei. Attraverso questo viaggio di scoperta, gli insegnanti costruiscono l’empatia tra il bambino e il mondo naturale, facilitando una relazione affettiva con la natura e il nostro ambiente, per poi coinvolgere i bambini nella conoscenza e responsabilità nei confronti della Natura stessa (Sobel, 1996). Inoltre, il quadro offerto è adattabile agli interessi e alle culture degli studenti, cruciale per lo sviluppo di una cittadinanza universale nel nostro pianeta. Il prodotto stesso del loro apprendimento, cioè i semi, diventano la base per le classi successive, creando un legame naturale di anno in anno e rendendo l’apprendimento tangibile su più livelli.
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The Garden Project presso Veritas Learning Circle a Karachi, Pakistan
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1.4 Dall’Inglese alle Scienze con la Didattica CLIL The Garden Project viene usato per insegnare l’inglese attraverso la scienza nei paesi in cui l’Inglese non è la lingua madre. Ci si riferisce alla didattica CLIL (Content and Language Integrated Learning) delle Scienze Naturali. Questa didattica viene utilizzata soprattutto in Europa per incoraggiare l’istruzione bilingue in cui la lingua aggiuntiva, nella maggior parte dei casi l’inglese, viene utilizzata come lingua di insegnamento in materie scolastiche non linguistiche, come ad esempio le scienze. The Garden Project contribuisce al miglioramento dell’apprendimento dell’inglese attraverso l’acquisizione di conoscenza e comprensione del mondo naturale mediante attività pratiche, contemporaneamente introducendo un vocabolario di base, nella lingua Inglese. È uno strumento importante per lo sviluppo del bi- e multilinguismo dei cittadini europei, complementare al già regolare insegnamento delle lingue straniere. The Garden Project facilita l’acquisizione del vocabolario relativo a piante e cicli di vita, sia il linguaggio più generico come ad esempio quello relativo a forme, colori e dimensioni. Il manuale dell’insegnante, grazie agli elenchi di vocaboli corredati al progetto, fornisce supporto all’insegnante per il raggiungimento della conoscenza di un lessico scientifico della materia. Inoltre, nel vocabolario scientifico utilizzato sono incluse quelle sfumature culturali che fanno riferimento a piante, frutta e verdura presenti nei loro paesi di origine.
Esempi di lessici specifici e vocabolario di base all’interno di The Garden Project LESSICO SPECIFICO
VOCABOLARIO DI BASE
Bulb (bulbo) Stem (gambo) Seedlings, sprout (piantina, germoglio) Cauliflower (cavolfiore) Overcast (nuvoloso) Aphids (afidi) Bees (api) Companion planting (orto sinergico)
Round-smooth (rotondo-liscio) Long-short (lungo-corto) Small/Big plants (piccola/grande pianta) Vegetables (ortaggi) Cloudy (nuvoloso) Pests (parassiti) Friends (amici) Friendship (amicizia)
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1.5 Impalcature linguistiche a sostegno dell’apprendimento dell’inglese Come degli scienziati in erba, gli studenti sono incoraggiati a cercare modelli intuitivi quando fanno osservazioni sul mondo e sul loro ambiente naturale. L’indagine è guidata dalla domanda chiave – il perché stiamo facendo questa lezione – che è fondamentale per un PBL di successo. Per questo motivo, ogni lezione inizia con Our Green Question (domanda verde), il filo conduttore della lezione nel guidare l’indagine dei bambini che li permetterà di capire meglio il loro ambiente naturale. Tutto ciò implica lo sviluppo delle abilità di riflessione più complesse, conosciuto come HOTs (Higher Order Thinking Skills), in risposta alle domande perché e come. All’inizio di ogni lezione, agli insegnanti sono fornite le cornici linguistiche necessarie per parlare dell’argomento affinché possano avere una guida linguistica per affrontare il programma. Inoltre, ogni lezione ha una o più domande guida (PBL) che precede ogni attività, fornendo ai bambini indizi per rispondere alla Our Green Question entro la fine della lezione. Queste domande sono state elaborate per supportare la comprensione da parte dei bambini della Our Green Question. Queste domande consentono di usare un linguaggio più immediato, conosciuto come LOTs (Lower Order Thinking Skills), in risposta alle domande cosa, quando, dove e quali. Agli studenti di madrelingua non inglese viene incorporato all’interno della lezione, un lasso di tempo adeguato per ripetere e ricordare la Our Green Question durante la lezione. La metodologia li incoraggia a svolgere prima le attività necessarie per rispondere alle domande guida PBL e poi una volta che si sentono pronti a condividere le loro idee e la comprensione del concetto scientifico, a rispondere alla Our Green Question. Supporto linguistico: un esempio del modo in cui le domande guida PBL (LOTs) contribuiscono alla comprensione della Our Green Question (domanda verde) – (HOTs) nella Lezione 1 della prima unità Our Green Question (la nostra domanda verde) Principi/relazioni/processi di operazioni cognitive (HOTs)
Perché è così importante sapere in quale stagione siamo?
PBL Guiding Questions (domande guida) Classificazione/concetti di operazioni cognitive (LOTs)
Riferimenti interdisciplinari
Quali sono i colori della stagione in cui ci troviamo?
Arte
Quali colori puoi vedere nelle fotografie che hai fatto?
Tecnologia
Come è il tempo?
Scienze
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1.6 Pianificazione della lezione CLIL Pianificare le lezioni CLIL può essere piuttosto complesso in quanto si devono prendere in considerazione tanti fattori: la complessità del lessico scientifico, il tempo necessario agli studenti per imparare il vocabolario non disciplinari nella lingua diversa, la capacità di stabilire gli obiettivi di apprendimento, l’uso di riferimenti multidisciplinari e l’elaborazione di attività pratiche. Infatti, in uno studio condotto da Bentley e Philips nel 2007 con studenti CLIL delle scuole secondarie in Spagna, i ricercatori hanno scoperto che gli insegnanti hanno bisogno di sapere come trasmettere in modo efficace i contenuti della materia (subject content) e che l’apprendimento collaborativo era più efficace se collegato all’apprendimento esperienziale delle materie scientifiche. The Garden Project è il prefetto esempio di programma didattico CLIL, poiché, oltre a supportare l’apprendimento della lingua, guida anche gli insegnanti verso l’ottenimento di determinati risultati di apprendimento e il raggiungimento degli obiettivi degli studenti in ogni lezione attraverso la combinazione di attività pratiche e collaborative, collegate al mondo della natura. Ogni lezione pone in evidenza le competenze dello studente, sviluppate all’interno di ogni attività. I Journals (i quaderni di studio dello studente) incoraggiano la documentazione del mondo naturale, consentendo agli studenti di costruire sulle esperienze precedenti. Questo avviene attraverso la raccolta e registrazione dei dati, elementi necessari per supportare lo sviluppo delle competenze scientifiche (Hayward, 2003). The Garden Project adotta un modello multidisciplinare basato sulle Scienze, Tecnologie, Ingegneria, Arte e Matematica (STEAM), enfatizzando la scienza che si basa su prove empiriche e indagini sul mondo naturale nella lingua, non nativa, inglese. Il quadro multidisciplinare fornisce riferimenti inter-disciplinari tra scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica. L’applicazione di un approccio dinamico di apprendimento a spirale significa che agli studenti vengono date più volte durante il loro percorso scolastico lo spazio e il tempo per comprendere ed approfondire idee di base connesse alle varie. Inoltre, con i successivi ritorni e iterazioni, il programma offre agli studenti l’opportunità di ascoltare ripetutamente il lessico scientifico della materia. Alla fine di ogni livello, agli insegnanti sono fornite le valutazioni scientifiche basate sulle abilità per valutare i risultati raggiunti dagli studenti.
Patricia Souza, Direttrice Macmillan Brasile
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Credo davvero che The Garden Project offra un quadro molto speciale per promuove la creatività attraverso un approccio unico nel suo genere. Gli studenti hanno l’opportunità di coltivare l’amore per la natura mentre esplorano l’ambiente, utilizzandolo come terzo educatore. La metodologia STEAM offre la cornice perfetta per le domande da indagare e questo consente alla loro curiosità di risplendere. Gli studenti condividono opportunità di apprendimento e sviluppano non solo le competenze linguistiche ma anche la loro conoscenza del mondo. Questa è la vera base per i futuri cittadini che si prenderanno più cura del nostro pianeta.
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I bambini imparano all’interno di The Garden Project che l’acqua è una risorsa preziosa e bisogna non sprecarla. In questa foto vediamo in una bambina che si prende cura delle sue preziose piantine alla Little Academy Nursery di Doha, in Qatar
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2 Sviluppare l’eccellenza dell’insegnante attraverso risorse uniche di apprendimento Un buon programma didattico è valido soltanto quanto lo è l’insegnante. Studi sulla qualità dell’insegnamento presso le scuole dell’infanzia mostrano che la correlazione tra le competenze delle insegnanti e la qualità della scuola sia il fattore principale nel definire il suo livello (NAEYC, 2006). Questa consapevolezza ha portato ad un crescente bisogno di professionalità degli educatori all’interno delle scuole della prima infanzia. L’estensione di competenze richieste degli educatori, è intrinsecamente elevata in particolare nelle arti. Secondo le Linee Guida per l’Educazione Artistica (Road Map for Arts Education, 2006) dell’UNESCO, le arti dovrebbero essere la priorità per lo sviluppo delle competenze nel 21° secolo, poiché consentono alle nazioni di sviluppare le risorse umane necessarie per attingere al loro capitale culturale. L’educazione artistica è una componente essenziale di un’educazione completa, che richiede insegnanti altamente qualificati per raggiungere un’integrazione artistica di alta qualità (Andrews, 2004). Sfortunatamente, la propria valorizzazione degli insegnanti è influenzato dai loro livelli di autoefficacia (Bandura, 1997). Ciò significa che se gli insegnanti si sentono sicuri riguardo alle loro capacità di insegnare determinate materie, saranno capaci di insegnarle. Inoltre, gli educatori nella scuola dell’infanzia che hanno una forte conoscenza nell’educazione artistica, saranno più propensi nell’adoperarla nelle loro lezioni. Al contrario, se gli educatori hanno scarsa convinzione nell’insegnamento delle arti, è meno probabile che venga adoperato nel loro programma scolastico (Ramey-Gassert, Shroyer e Staver, 1996).
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Nel 2014 ho avuto il piacere di partecipare al corso di formazione The Garden Project. Con loro abbiamo visto come semplici regali della natura potevano permetterci di creare istallazioni volanti, una cipolla raccolta dall’orto poteva essere tagliata e usata come un timbro, fino a sdraiarsi in un prato con gli occhi chiusi ad ascoltare… ascoltare i suoni della natura. Spunti molto interessanti che abbiamo utilizzato anche con i bambini in seguito.
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Laura Malzanini, insegnante elementare, Little England School, Brescia, Italia
Ciò è ancora più accentuato per quanto riguarda il giardinaggio come strumento di insegnamento per le scienze nella prima infanzia. Infatti, gli educatori credono che le loro competenze nel giardinaggio siano più importanti che la loro conoscenza di concetti scientifici, nonostante la ricerca dimostri che l’utilizzo di un giardino come strumento di insegnamento non richieda una capacità magistrale del giardinaggio, ma piuttosto la capacità di trasmettere la conoscenza agli studenti, all’interno di un ambiente interattivo. The Garden Project aumenta l’autoefficacia degli insegnanti nell’insegnamento nelle arti e l’educazione ambientale attraverso: (i) i bellissimi quaderni di studio degli studenti (Student Journals), composti da tre livelli, e realizzati da specialisti con competenza nelle arti (visive e musicali). Inoltre, i bambini vengono introdotti a vari generi musicali grazie al CD musicale The Vegetable Plot che li accompagna all’interno del percorso didattico; (ii) il manuale degli insegnanti, con la guida dettagliata didattica e il supporto nelle attività STEAM necessarie per fornire un efficace indagine della natura; (iii) il superamento delle barriere esterne all’apprendimento dell’educazione ambientale grazie alla realizzazione di Garden in the Box, l’orto in scatola; (iv) un completo percorso formativo per gli insegnanti.
Un corso di formazione The Garden Project a Perth, Australia
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2.1 Sviluppare un Rapporto Emotivo e Affettivo con l’Ambiente Tramite The Garden Project The Garden Project ha visto il nostro progetto educativo allinearsi perfettamente al pensiero pedagogico di Ruth Wilson. Il progetto pone la sua enfasi sul potenziamento del rapporto emotivo e affettivo (Affective Appreciation) con la natura attraverso attività del tipo manipolativo sensoriale, piuttosto che sulla sua comprensione cognitiva, seguendo l’età evolutiva del bambino nella prima infanzia (dalla nascita agli 8 anni). Tutto ciò in conformità con il diagramma di Ruth Wilson (Figura 1) secondo cui l’educazione ambientale dovrebbe essere insegnata nella prima infanzia e dovrebbe variare nel corso del tempo a seconda dell’età e la comprensione cognitiva del bambino.
Comprensione Cognitiva
Età Adulta Rapporto Emotivo e Affettivo
Comprensione Cognitiva
Metà Infanzia Rapporto Emotivo e Affettivo
Comprensione Cognitiva
Rapporto Emotivo e Affettivo
Prima Infanzia
Focus dell’Educazione Ambientale nella Prima Infanzia, Ruth Wilson (1997)
Figura 1. Rapporto apprezzamento affettivo e comprensione cognitiva The Garden Project fornisce supporto agli insegnanti nello sviluppo del rapporto emotivoaffettivo verso la natura, attraverso la sua ricca offerta di progettazioni artistiche (visiva e musicale) ad un’educazione al “bello”. Le attività di arte sono state curate dall’artista contemporaneo Paul Frank Wagner, incentrate più al processo di apprendimento che al lavoro finale. I quaderni di studi (Student Journals), dal design accattivante, facilitano la naturale creatività e una percezione estetica del bambino.
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Con una popolazione di circa 7 milioni di persone densamente stipate nella città, spesso è davvero molto facile perdersi nella giungla di cemento di Hong Kong. Abbiamo sentito la necessità dei nostri alunni di toccare, annusare e sentire materiali naturali, di rallentare i ritmi e di poter godere della vista degli elementi naturali intorno a loro, sperimentando direttamente questo contatto con le loro mani. Ci è piaciuto il modo in cui le attività di The Garden Project hanno incoraggiato gli studenti a studiare, esplorare e manipolare i materiali naturali attraverso i propri sensi. Le attività erano coinvolgenti ed esteticamente presentate in modo che il divertimento e i processi disordinati si trasformassero in un’arte bella ed espressiva.
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Gloria Ho coordinatrice della scuola d’infanzia Tivoli a Hong Kong
Inoltre, il programma è accompagnato da Asparago Gus o “Gus”, il protagonista di The Vegetable Plot, con le sue bellissime melodie che parlano del mangiare sano, in un’amplia chiave di generi musicali. Gus, un asparago, è il leader del movimento il cui obiettivo è di trasmettere ai bambini e alle loro famiglie che le verdure amano essere mangiate per poter nutrire i nostri corpi. L’uso di un personaggio rafforza il legame emotivo con il messaggio e di conseguenza l’apprezzamento affettivo che i bambini hanno nei confronti del programma. Luke Escombe creatore di The Vegetable Plot, con la moglie Kamilla e suo figlio Harry, insieme ai co-fondatori Angelica Manca e Paul Wagner con i loro figlio Kai, incontrandosi per la prima volta a Sydney nel 2015
Luke Escombe, cantautore e creatore di The Vegetable Plot, Sydney, Australia
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Ho incontrato i co-fondatori di Hoopla Education, Angelica Manca e Paul Wagner a Sydney nel 2015. Abbiamo subito capito di avere una passione comune per l’educazione su una sana alimentazione sin dalla prima infanzia e sul desiderio di creare esperienze educative gioiose costruite attorno alla semina, alla crescita e al mangiare le verdure. Non ci è voluto molto per renderci conto che The Vegetable Plot e The Garden Project erano perfetti l’uno per l’altra. Le canzoni e i personaggi di The Vegetable Plot, in particolare il mio personaggio Asparago Gus o “Gus”, hanno aggiunto una meravigliosa dimensione di narrazione, divertimento e musica ai materiali didattici e al programma The Garden Project. Ciò che amo particolarmente di The Garden Project è che promuove un collegamento tra i bambini e il cibo che mangiano. Per migliaia di anni questo collegamento tra il nostro cibo e la terra è stata al centro di ogni cultura, ma negli ultimi tempi questa connessione è stata persa e di conseguenza anche il nostro rapporto con il mondo naturale. Per la salute dei nostri figli e il futuro del nostro pianeta, dobbiamo ricostruire questa relazione e questa comprensione. Dobbiamo diventare di nuovo coltivatori, non solo consumatori.
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2.2 Il Manuale dell’Insegnante: una Guida per Demistificare il Giardinaggio Gli studi hanno dimostrato che ciò che differenzia un insegnante esperto da uno meno fiducioso, è la sua conoscenza approfondita della propria materia e la sua capacità di guidare gli studenti nelle loro attività (McDonald e Naso, 1986). Il Manuale per l’insegnante di The Garden Project fornisce agli insegnanti una guida didattica completa, che funge da piano cognitivo (Cognitive Roadmap) basato sull’indagine da applicare nell’educazione ambientale, ed inoltre favorisce la riscoperta della gioia, dell’emozione e del mistero per il mondo in cui viviamo, che, secondo Carson (1965), è l’aspetto più importante nell’educazione ambientale. Il manuale dell’insegnante The Garden Project
Ognuna delle cinque unità – Preparing (Preparare), Planting (Piantare), Growing (Crescere), Harvesting (Raccogliere) e Decomposing and Regenerating (Decomporsi e Rigenerare) – è composta da quattro lezioni, che introducono un concetto scientifico, suddiviso a sua volta in piccole attività o indagini interdisciplinari. Ognuna di queste indagini è introdotta da una domanda di guida, ed è identificata da uno dei cinque loghi STEAM, che contribuiscono cumulativamente a una comprensione più profonda del concetto in ciascuna delle lezioni. Ciò da supporto agli insegnanti della scuola d’infanzia e primaria a trattare gli argomenti STEAM, dando loro una conoscenza più amplia e specializza, cosa che è più prevalente tra gli insegnanti della scuola secondaria (Nadelson et al., 2013). The Garden Project può essere facilmente integrato nelle scuole che usano un modello di progettazione partecipata ed un approccio euristico, grazie alle attività del STEAM Learning Center (Centri d’Interesse STEAM), che incoraggiano l’ulteriore esplorazione di un concetto. Queste attività centrate sugli interessi dei bambini, si eseguono in autonomia da 1 a 4 bambini, e sono contrassegnate da un’icona di ingrandimento, variando di colore a seconda della disciplina STEAM a cui fanno riferimento.
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2.3 Il Garden in the Box (l’orto in scatola): uno Strumento per Superare Barriere Esterne Sappiamo che il giardinaggio e l’educazione ambientale forniscono esperienze autentiche che contribuiscono alla comprensione degli studenti di una serie di argomenti, tuttavia, la sua attuazione a scuola può essere ostacolata dall’incapacità dell’insegnante di adattare le sue conoscenze in un ambiente diverso, come ad esempio un ambiente esterno rispetto all’aula tradizionale (Dyment, 2005). Competenze a parte, gli insegnanti si trovano spesso in maggiore difficoltà causato alla mancanza di disponibilità di risorse fisiche (un sito per il giardino) e di risorse finanziarie per creare un giardino (DeMarco et al., 1999), per non parlare della perdita di tempo e di concentrazione degli studenti causata dallo spostarsi dall’aula verso l’ambiente esterno.
Un orto esterno nella Scuola Primaria Escley a Michaelchurch nel Regno Unito
Per superare queste difficoltà, The Garden Project fa uso di Garden in the Box (l’orto in scatola) come mezzo d’istruzione principale. Gli studenti creano un piccolo orto con piantine commestibile trasformando una piccola scatola (30cm x 20cm x 20cm) in una scatola da orto, composta principalmente da ortaggi e piantine di spezie. Portando il giardino in classe permette agli insegnanti di gestire efficacemente il tempo, ridurre i costi e assumersi la piena responsabilità del giardino, che come sappiamo dallo studio di DeMarco, sono i fattori che contribuiscono maggiormente all’integrazione del giardinaggio nel programma didattico. I bambini della scuola d’infanzia Il Sorriso a Milano creano il loro Garden in the Box (orto in scatola) con materiali di riciclo
L’orto in scatola affronta anche la crescente urbanizzazione delle scuole e la mancanza di spazi esterni per gli orti scolastici. Avendo più Garden in the Box (orti in scatola), all’interno della classe, i bambini sono in grado di osservare da vicino le loro piante, trasformando questo mezzo didattico in un laboratorio di scienze viventi.
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2.4 Strategie e Percorsi Formativi Uno degli strumenti più potenti e di maggior impatto nello sviluppo professionale degli insegnanti è l’opportunità di imparare dai professionisti ma anche dai propri colleghi. La partecipazione a corsi di formazione consente agli insegnanti di condividere l’energia e offre l’opportunità di scambiare idee e conoscenze reciproci (Kelley & Williams 2004). Agli insegnanti che adottano The Garden Project vengono offerte due percorsi formativi: la formazione online, una formazione completa di video tutorial che illustrano i processi passo-passo; e/o il corso di formazione, con strategie su come adottare gli elementi della natura, il tutto condiviso in un ambiente altamente interattivo. Le strategie di implementazione ben pianificate e intenzionali fornite nei moduli percorsi formativi di The Garden Project, sono frutto delle migliori pratiche dal team di esperti del gruppo di lavoro iniziale, un team di specialisti nell’educazione che vantano una specializzazione ed esperienza decennale nella propria area di competenza - dall’arte concettuale alla scienza subacquea – così gli insegnanti possano sentirsi sicuri di se nel trasmettere agli studenti le conoscenze specializzate. Il corso di formazione The Garden Project presso Il Museo dei Bambini a Greensboro negli USA
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Abbiamo avuto un’ottima esperienza con Hoopla Education! Angelica e Paul hanno condotto un seminario didattico su come realizzare il giardino in classe presso il Museo dei Bambini a Greensboro, e hanno svolto un lavoro straordinario. I partecipanti sono stati coinvolti, ispirati ed entusiasmati all’idea di implementare il programma didattico The Garden Project dopo il corso di formazione. Consigliamo vivamente Hoopla Education!
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Hailey Moses Streibich, Coordinatrice dell’Outdoor Education, presso il Museo dei Bambini a Greensboro negli USA
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3 Promuovere lo sviluppo sostenibile con The Garden Project “Ai nostri giorni quasi ogni cosiddetto miglioramento a cui l’uomo possa per mano, come la costruzione di case e l’abbattimento di foreste e di alberi secolari, perverte in modo irrimediabile il paesaggio e lo rende sempre più addomesticato e banale. Ah, se la gente cominciasse a bruciare le staccionate e lasciasse vivere le foreste!” Thoreau
Nel 2015, sono stati proposti dalle Nazioni Unite 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) che hanno ricevuto la piena adozione da parte di tutti gli Stati membri, come un invito universale per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente. Inoltre riprendono aspetti di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile quali l’affrontare i cambiamenti climatici e costruire società pacifiche entro l’anno 2030. Questi obiettivi interconnessi, affrontano le maggiori sfide globali che affrontiamo oggi, dandoci il modello per raggiungere un futuro migliore e più sostenibile per tutti. Obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite
The Garden Project attraverso il suo approccio educativo innovativo, si dedica alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile cioè la Società, l’Economia e l’Ambiente, attraverso l’interazione dell’empatia, l’esplorazione e l’azione sociale all’interno di un quadro educativo che è trasferibile all’intera comunità. In questa sezione, esamineremo il modo in cui The Garden Project fornisce il supporto al raggiungimento di sei degli obiettivi chiave dei 17 OSS, attraverso un innovativo quadro per l’educazione sostenibile.
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Sconfigge la povertà attraverso un’istruzione di qualità e creare i valori per incidere positivamente sul consumo e produzione responsabili L’aumento della popolazione umana seguito dalla rapida industrializzazione e urbanizzazione sta espandendo la povertà estrema in tutto il mondo. È ampiamente riconosciuto che l’istruzione può essere considerata il grande equalizzatore, creando nuove opportunità di lavoro, risorse e competenze per le famiglie. Tuttavia, tra le molte cause della povertà globale, c’è la mancanza stessa d’istruzione. Questa crisi (cioè la povertà unita alla mancanza d’istruzione) è aggravata dall’esaurimento dell’ambiente naturale nei paesi in via di sviluppo, derivante dalla condizione di povertà o dagli effetti negativi del processo stesso di sviluppo (Sahu e Ghildayal, 2007). La chiave di svolta è rompere questa spirale negativa, consentendo ai bambini di apportare dei cambiamenti per un mondo più giusto, pacifico e sostenibile, tramite un’istruzione di qualità. The Garden Project raggiunge questo obiettivo, fornendo un’istruzione di qualità a partire dalla prima infanzia, supportandone lo sviluppo socio-emotivo, cognitivo e linguistico, oltre che gli adeguati valori ed attitudini per cambiare i futuri modelli di consumo, fungendo da ponte tra l’istruzione e la propria comunità. L’uso di materiali organici e deperibili a basso costo, come semi, terra, frutta e verdura così come oggetti riciclati, riorienta l’educazione in modo che tutti, indipendentemente dalla geografia o dalle condizioni economiche, abbiano l’opportunità di acquisire le conoscenze, le competenze, i valori e gli atteggiamenti necessari per un futuro sostenibile. The Garden Project affronta anche il problema del consumo della carta nelle scuole. Ad esempio, attualmente negli Stati Uniti ogni anno vengono consumati nelle scuole più di 34 miliardi di fogli di carta. Passare a non usare carta del tutto non è una soluzione praticabile in quanto esiste un valore intrinseco per i bambini di utilizzare la carta per sviluppare le loro abilità fino motorie, quale la scrittura e la coloritura. Tuttavia, ridurre drasticamente l’utilizzo della carta è un obiettivo primario. Questo avviene rendendo l’uso della carta e della documentazione più significativi con i Student Journals (quaderni di studi). Questi quaderni sono stampate su carta riciclata a 170gr, permettendo ai bambini di usarle nelle loro esplorazioni di materiali naturali come foglie, fango e semi. La rilegatura a spirale metallica, lo rende particolarmente facile da usare per la fascia d’età dei più piccoli.
Gloria Ho, coordinatrice della scuola d’infanzia Tivoli a Hong Kong
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Con le sue attività manipolativo-sensoriali e il focus sull’esplorazione di materiali naturali locali, abbiamo visto i nostri bambini diventare sempre più esplorativi e curiosi del proprio ambiente. Sono diventati più sicuri nell’utilizzo di un’ampia gamma di materiali diversi ed anche più osservatori dei cambiamenti nel loro ambiente. C’è anche un senso di meraviglia per la natura e un senso di orgoglio per le proprie capacità di contribuire e cambiare l’ambiente che li circonda.
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È proprio quest’istruzione di qualità proposta sin dalla scuola dell’infanzia, che contribuisce maggiormente allo sviluppo dei valori ed attitudini necessarie per migliorare i livelli socio-economici delle persone e/o sviluppare ulteriormente un benessere generale, così contribuendo a sradicare la povertà e verso un consumo e una produzione più responsabile. Trasferisce gli attuali paradigmi scolastici che si basano su un’economia estrattiva determinata a dominare la natura, a quella di imparare a vivere con i nostri mezzi, sia a livello locale che globale, basandoci sui principi di sostenibilità. Assicurarsi una buona salute e un benessere globale attraverso delle sane scelte alimentari
Mantenersi in buona salute oggi non è mai stato più difficile. Oggi alle persone viene presentata una gamma infinita di prodotti trasformati, confezionati e inodore, costringendoci a fare affidamento delle nostre scelte dietetiche a produttori alimentari e etichettatrici. The Garden Project promuove una sana e corretta alimentazione attraverso la coltivazione di ortaggi come elemento centrale della sua progettazione educativa. È risaputo che i bambini hanno maggiori probabilità di mangiare più frutta e verdura se vengono coltivati da loro. Infatti, in uno studio condotto da Debra Haire-Joshu nel 2007, i risultati sono stati semplici e chiari: i bambini in età prescolare vivendo nelle zone rurali mangiano più frutta e verdura se coltivati in casa da loro in quanto si crea ‘un ambiente alimentare positivo’. The Garden Project rafforza nei bambini la capacità di comprendere l’importanza nel mangiare la frutta e verdura stagionale, dai colori vivi. Infatti, la quarta unità insegna ai bambini che mangiando ogni giorno 5 frutti e ortaggi di colori diversi – il rosso, l‘arancione (e giallo), il verde, il bianco e il viola – i bambini si possono mantenere sani.
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The Garden Project è stato per noi una grande fonte d’ispirazione nell’organizzazione annuale per la celebrazione della Giornata della Terra (Earth Day). In questo giorno, riuniamo tutte le nostre famiglie, e bambini e genitori lavorano insieme per esplorare, creare e nutrire le loro piantine da ortaggi. Il programma copre vari domini dello sviluppo e ci fornisce attività olistiche che incoraggiano la costruzione della comunità. Esaminiamo gli elementi che consentono alle piante di crescere, decoriamo le nostre fioriere, lavoriamo con le nostre mani, studiamo le piantine e le parti delle piante e ci godiamo della compagnia di l’un l’altro.
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Lycel Arboleda, direttrice della scuola Ismile Alam Atelier School a Bali, Indonesia
Sconfiggere la fame e contemporaneamente costruire più città e comunità sostenibili
Con continua crescita della popolazione, e sempre più urbanizzata, la democratizzazione della nostra fonte di cibo è la chiave per garantire che sconfiggiamo la fame, agevolando la consapevolezza che ciascuno di noi può divenire responsabile della crescita del nostro cibo, anche all’interno di spazi più piccoli. The Garden Project fornisce ai bambini le competenze necessarie per coltivare il proprio cibo, coltivare delle sane abitudini alimentari per tutta la vita e trovare degli spazi per la coltivazione di frutta e ortaggi anche in luoghi urbani. Ciò avviene attraverso l’uso di risorse innovative e funzionali per gli studenti e gli insegnanti che seguono il ciclo di vita delle piante locali, stagionali e commestibili. Inoltre, l’uso di Garden in the Box (l’orto in scatola), una sorta di laboratorio didattico portatile, offre un’opzione per la coltivazione di piante ad un costo molto basso ogni qualvolta un giardino esterno non fosse disponibile. Differire la responsabilità della nostra fonte di cibo verso noi stessi, potrebbe portare a nuove concezioni di cittadinanza che, secondo l’attivista agricolo Wendell Berry, sono necessarie per sviluppare un’agricoltura più sostenibile, rivitalizzare le economie alimentari locali, sviluppare esperienze condivise e ridurre l’offerta di cibo proveniente dalle industrie alimentari. Da Larzac in Francia al Greening of Detroit, ci vengono forniti innumerevoli modelli di funzionamento del controllo comunitario delle risorse e della democrazia partecipativa. The Garden Project incoraggia le scuole a collegarsi con la comunità attraverso la semina e attività colletive del raccolto, abbracciando la sostenibilità come principio organizzativo per cercare modi per proteggere stili di vita e mezzi di sussistenza locali, migliorando così la qualità delle nostre città. “Enfatizzare le esperienze pratiche e di apprendimento del mondo reale” afferma David Sobel, non solo migliora i risultati accademici ma anche “aiuta gli studenti a sviluppare legami più forti con la loro comunità, migliora l’apprezzamento degli studenti per il mondo naturale e crea un maggiore impegno a divenire cittadini attivi. La vitalità della comunità e la qualità ambientale sono migliorate attraverso l’impegno attivo dei cittadini locali, delle organizzazioni della comunità e delle risorse ambientali nella vita scolastica”. (David Sobel, Un’Educazione Orientata sul Luogo)
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AttivitĂ della Giornata della Terra ispirate da The Garden Project presso la Scuola Materna Ismile Alam Atelier School a Bali, in Indonesia
I bambini imparano a conoscere la biodiversitĂ attraverso materiali locali con The Garden Project, presso il Jack & Jill Center di Pechino, Cina.
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3.1 La Semina: The Garden Project in Numeri Il programma didattico di The Garden Project è stato completato e lanciato nel 2015 dalla sede di Hoopla Education a Singapore, pubblicato in inglese. Fin dalla sua istituzione, The Garden Project è stato implementato in 17 paesi in tutto il mondo per oltre 9.000 bambini, e i numeri si stanno duplicando ogni anno sin dalla sua implementazione. Il programma didattico ha dimostrato di essere un programma culturalmente rilevante e replicabile in ogni angolo della Terra. The Garden Project in Numeri Anno
2015
2016
2017
2018
2019
N° di studenti
159
552
846
2,556
4,853
247%
53%
202%
90%
Crescita
Fino a 250: Armenia, Australia, Germania, Indonesia, Pakistan, Singapore, Tailandia, Emirati Arabi Uniti e Vietnam
251 a 1000: Italia, Qatar, Turchia, Stati Uniti, Hong Kong e Cina
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1001 a 5000: Brasile e Spagna
La crescita nell’adozione in già 17 paesi dimostra che esiste una forte domanda per questo tipo di programma. È interessante notare, che è proprio l’adozione del programma innovativo per l’apprendimento della lingua inglese che ha avuto il maggior successo. In effetti, i due più grandi utilizzatori, Macmillan Spagna e Macmillan Brasile, hanno concesso in licenza il programma per implementarlo come programma didattico ELL alternativo e basato sulla pratica o come programma CLIL per le Scienze che, oltre a fornire concetti scientifici attraverso la sostenibilità e un’alimentazione sana, sviluppa anche la capacità di apprendimento della lingua inglese.
I Dati
8,966
il numero di bambini che sono stati collegati alla natura grazie a The Garden Project
17
85%
i paesi
degli utenti stanno usando The Garden Project
come programma CLIL per le Scienze
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Siamo molto orgogliosi di aver collaborato con Hoopla Education a un’edizione speciale di The Garden Project per la Spagna, non solo per offrire un modo unico per imparare l’inglese, ma anche nel contribuire allo sviluppando di abitudini sane che i bambini possono usare al di fuori della scuola. Siamo particolarmente lieti di vedere che The Garden Project è stato adattato a tutti i tipi di contesti scolastici, dalle scuole statali a quelle private, dalle quelle in zone rurali alle grandi città, ed anche nelle scuole internazionali. Siamo lieti di vedere che The Garden Project è apprezzato in così tanti ambiti educativi diversi.
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Sheena Mitchell, Responsabile Ricerca e Sviluppo, Macmillan Spagna
3.2 Creando una Community di Scuole Rivolte alla Sostenibilità Man mano che il concetto di “vivere verde” aumenta di valore, e cresce la comunità degli utenti The Garden Project, l’obiettivo è stabilire un dialogo tra gli utenti e le parti interessate. Attraverso questo dialogo, le scuole sono in grado di promuovere il pensiero integrativo (integrative thinking) necessario per rispondere alle sfide dello sviluppo sostenibile sia a livello locale che globale. I bambini sviluppano una comprensione del modo in cui le comunità sono simili o diverse l’una dall’altra accedendo a più prospettive e raggiungendo così una visione più globale. Questo crea una consapevolezza in essi su come il cambiamento in una parte del pianeta può avere un impatto sulle persone in altre parti del mondo. Come educatori, è nostra responsabilità fornire ai nostri studenti gli strumenti per diventare dei cittadini più attivi e creatori di cultura piuttosto che solo meri consumatori, costretti a fare affidamento sulla conoscenza esperta dei produttori di alimenti per quanto riguarda le nostre scelte alimentari.
Uno studente The Garden Project in Turchia che esplora le forme astratte delle radici nella prima unità del programma
The Garden Project fa riferimento alle tradizioni culturali locali, collegando la coltivazione degli ortaggi alla propria cultura, proponendo ricette stagionali che utilizzano le verdure raccolte dall’orto in scatola. Ai bambini vengono dati suggerimenti per fare delle sane scelte alimentari, come mangiare ogni giorno i 5 frutti e ortaggi stagionali dai 5 colori dell’arcobaleno, associando i 5 colori a diversi valori nutrizionali. In tal modo, si aggiunge l’elemento culturale all’apprendimento, che a sua volta avvia un dialogo tra le scuole in diversi paesi utilizzando come lingua comune – la natura – all’interno di un quadro di apprendimento comune – The Garden Project. Questo tipo di pensiero integrativo richiede grande attenzione sulla progettazione delle attività interconnesse e di conseguenza nelle possibilità creative che si generano.
Pınar Be�ikçi, fondatrice dei centri Atölye5 e della Scuola d’Infanzia Nork a Istanbul, Turchia
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Nel 2016, quando ho fondato Nork Preschool, ho incorporato The Garden Project come programma educativo di base, poiché integra perfettamente la visione e la filosofia della nostra scuola. La componente ispirata alla natura, offre ai bambini un modo concreto per acquisire conoscenze oltre a fare arte a seconda dell’età evolutiva del bambino, dando loro la possibilità di immergersi in una nuova lingua, l’inglese. Credo che lo strumento più potente rubato ai bambini di oggi sia la natura, e The Garden Project glieli restituisce, indipendentemente dalle circostanze: in una scatola, in un giardino o in un campo… Questa è la meraviglia del progetto!
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3.3 Caso di Studio: L’Apprendimento Collaborativo per Realizzare una Cittadinanza Universale Nel settembre del 2018, è stata avviata una collaborazione a tre vie tra tre scuole in tre paesi diversi: The Berkeley School in California negli USA, Veritas Learning Circle di Koshi in Pakistan e la Jack & Jill Early Learning Center a Pechino in Cina. Queste scuole hanno scelto di avviare una collaborazione internazionale in quanto condividevano un pensiero educativo comune e volevano usare la natura per applicarlo a un quadro multi-culturale all’apprendimento. Tutte e tre le scuole hanno scelto classi di età di bambini dai 4 ai 5 anni per svolgere contemporaneamente The Garden Project, in modo tale che i bambini acquisissero contemporaneamente le competenze associate con il programma e che avessero gli uni dagli altri per confrontarsi sui risultati. Studenti della scuola d’infanzia e primaria Jack & Jill a Pechino in Cina, esplorando la consistenza del fango
Si è trattato di un progetto estremamente approfondito che i bambini hanno tratto grande beneficio grazie alle esperienze condivise. Tutte e tre le classi hanno utilizzato i quaderni di studio (Student Journals) per documentare le loro scoperte, mentre le risposte variavano in base al loro patrimonio culturale. Inoltre, i materiali per svolgere il progetto, sono stati facilmente reperibili, come ad esempio i fagioli per l’attività di matematica di categorizzazione, che variava in relazione ai tipi di fagioli disponibili nel paese dove vivevano i bambini. Alcune attività hanno provocato reazioni simili nonostante le diverse provenienze geografiche, come con la scoperta dei colori della stagione. I bambini di tutte e tre le località avevano bisogno di aiuto per concentrarsi su un oggetto e generalmente tendevano a cercare i colori che provenivano da oggetti creati dall’uomo rispetto a quelli naturali.
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Uno studente presso The Berkeley School che usa una “fotocamera a foro stenopeico� per facilitare l’osservazione dei colori nella natura a Berkeley in California negli USA
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Altre unità variavano in base alla loro posizione geografica e hanno portato all’apprendimento transfrontaliero. Nell’unità meteorologica, ad esempio, i bambini di Pechino hanno parlato del loro tempo preferito sviluppando le competenze della lingua inglese, relativamente al tempo. Quando guardavano il simbolo nuvoloso, lo associavano all’inquinamento atmosferico (la foschia) piuttosto che al tempo nuvoloso. Ciò ha spinto l’insegnante a spiegare che i livelli di inquinamento possono essere fortemente influenzati dalle condizioni meteorologiche, tuttavia l’inquinamento atmosferico a Pechino è causato dall’uomo. I bambini a Berkeley furono inizialmente sorpresi dall’associazione creata dai loro coetanei a Pechino, ma hanno potuto comprendere, quando una settimana dopo, furono costretti a rimanere in casa a causa della foschia creata dall’uomo per gli incendi boschivi nel nord della California. In generale, gli studenti sono stati affascinati dalla consapevolezza che altri bambini come loro stavano vivendo esperienze di apprendimento simili, creando un forte legame esperienziale, anche se non hanno mai avuto nessun contatto diretto con i bambini delle altre classi. “Non solo mia figlia ha rinforzato il suo legame con la natura, ha anche mostrato un vero interesse per il Pakistan grazie alla collaborazione che hanno avuto con la scuola lì”, osserva María Fernanda Unger, genitore ed ex operatore umanitario delle Nazioni Unite. Studenti di The Berkeley School scoprendo il Pakistan come risultato della Collaborazione Globale di The Garden Project
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Studenti di Veritas Learning Circle di Karachi nel Pakistan, studiando le parti della pianta all’interno della programmazione The Garden Project
Muzaffar Bukhari, fondatore Veritas Learning Circle a Karachi nel Pakistan
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La Natura è una parte integrante della nostra progettazione e programmazione scolastica. The Garden Project si presta perfettamente con la nostra filosofia e ci ha aiutati a integrare i nostri obiettivi di apprendimento in matematica, inglese e lo sviluppo creativo in un modo integrato. Il risultato è stato meraviglioso.
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Studenti dalla scuola Jack & Jill Learning Center a Pechino, esplorando i colori della natura come attività iniziale di The Garden Project
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La lezione sulla tavolozza della natura ha coinvolto l’osservazione dei colori della natura, qualcosa che abbiamo potuto apprezzare all’aperto. Gli studenti sono stati molto coinvolti per oltre un’ora, identificando i diversi colori in inglese. Alcuni hanno avuto bisogno di più aiuto di altri. Ad esempio, i bambini più piccoli avevano bisogno di aiuto per concentrarsi su un oggetto ed etichettarne il colore mentre i bambini più grandi avevano la tendenza a identificare i colori degli oggetti creati dall’uomo. Questa è stata un’ottima attività per lo sviluppo di capacità di osservazione all’aperto.
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Michael Ian Austin, insegnante presso la scuola Jack & Jilly a Pechino in Cina
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Osservazioni Conclusive L’umanità ha raggiunto una svolta. Non possiamo più permetterci di aspettare per apportare dei cambiamenti, visto le crisi ambientali, economiche e geopolitiche che stiamo affrontando. È necessario agire rapidamente e immediatamente, a tutti i livelli. L’istruzione sta diventando sempre più irrilevante per i bambini di oggi e la riforma deve avvenire immediatamente se vogliamo ripristinare la fiducia dei nostri studenti nel nostro sistema educativo. Dopotutto, cosa potrebbe esserci di più urgente che porre la sostenibilità al centro del nostro sistema educativo? Tutta la nostra specie dipende da questo. Questo intervento deve iniziare dalla prima infanzia, come suggeriva Ruth Wilson più di 25 anni fa: “L’educazione ambientale durante la prima infanzia ha il potenziale per migliorare notevolmente lo sviluppo del bambino in quanto favorisce l’educazione al “bello” e della diversità e favorisce la crescita in tutte le aree dello sviluppo (ad esempio, fisico, mentale, sociale, emotivo e spirituale). Il coinvolgimento con l’ambiente naturale stimola i sensi, favorisce le capacità di osservazione e di pensiero critico, fornisce innumerevoli argomenti per la conversazione, invita la manipolazione fisica e stimola l’immaginazione e il senso di meraviglia... L’educazione ambientale durante la prima infanzia ha il potenziale di sviluppare cittadini preoccupati per l’ambiente che si relazioneranno con la Terra in un modo più armonioso di quello delle attuali generazioni.” (p. 23-24) Oggi, The Garden Project svolge un ruolo importante nella definizione di un nuovo paradigma per l’apprendimento. Con la sua formula semplice, agli insegnanti viene fornito un framework – una roadmap cognitiva – su come usare la natura come mezzo didattico, facilmente adattabile alle sfumature locali e culturali, superando la scarsità di risorse che coprono l’educazione alla sostenibilità per questa fascia di età. Attraverso la natura, i bambini devono affrontare le complessità e gli imprevisti che la natura ha da offrire, offrendo agli studenti opportunità di interagire e creare connessioni con una amplia gamma di concetti e idee. Grazie al suo programma completo, The Garden Project crea opportunità per condividere e sperimentare concetti scientifici, tecnologici, ingegneristici, artistici e matematici, portando i bambini a sviluppare le loro competenze in modo olistico in tutte i domini di apprendimento. Il suo quadro educativo che segue l’età evolutiva del bambino, mette in scena un modello di indagine per apprendere dalla meraviglia, dall’osservazione e
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dall’investigazione, rispecchiando armoniosamente la ciclicità della natura, in un quadro sostenibile per l’apprendimento. La sua versatilità, nel suo uso come programma CLIL di Scienze, lo rende una risorsa preziosa anche se non tradotta nella lingua madre degli studenti, pertanto fa si che possa essere utilizzato come programma didattico per insegnare le scienze in inglese. L’uso di materiali deperibili e organici significa che gli insegnanti hanno modo di ridurre la loro impronta di carbonio con la scelta di risorse scolastiche accessibili e poco costose e i bambini possono finalmente cominciare a vedere la natura come una risorsa preziosa che è prontamente disponibile per loro, indipendentemente dalla loro geografia e/o stato sociale. Questo quadro tangibile e pratico permette il passaggio ad una mentalità ciclica, in cui nulla viene eliminato. Il prodotto stesso dell’apprendimento, i semi, diventano la base per le coltivazioni degli anni successivi e quindi una risorsa di apprendimento per le classi future. Come futuri ambasciatori del nostro pianeta, i bambini cresceranno per essere i decisori del futuro. Dare ai bambini un senso di appartenenza, avendo cura della crescita del loro cibo, darà loro la direzione e l’energia di cui hanno bisogno per supportare le loro scelte sostenibili che porteranno ad un futuro positivo per la natura e per le generazioni a venire.
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