HUMANITAS Gradenigo News 2018/1

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Anno I, n.1

Luglio 2018

Pronto soccorso Tutte le novità dell’area Emergenza e Urgenza

Terapia intensiva Nuovo servizio con cinque spazi speciali HTO_MAG_01 GRA_ese.indd 1

Urologia La Fusion Biopsy per il tumore della prostata

Storia del Gradenigo Settant’anni fa la rinascita dopo le bombe 12/07/18 17:29


Sommario

EDITORIALE

FOCUS PRONTO SOCCORSO

soccorso: 3 Pronto la porta dell’ospedale grande e accogliente 4 Più con Camera calda e OBI intensiva: 6 Terapia cinque nuovi spazi per livelli di cura sempre più elevati

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La Cina è vicina: dieci anni di scambi

un defibrillatore in più 9 C’è grazie alla “Festa dei Limoni” SALUTE E SERVIZI

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Alla scoperta del nostro ospedale SALUTE E SERVIZI

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Concorso infermieri: in 2000 al PalaAlpitour SALUTE E PREVENZIONE

una Bussola dei Valori 16 C’è nella lotta contro il cancro il tumore della 18 Sconfiggere prostata: la Fusion Biopsy con doppia sonda SALUTE E BENESSERE

di ginocchio: 20 Artrosi la tecnica del Gradenigo

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conquista Washington Recupero rapido dopo l’intervento Merito di ERAS

paziente dimesso 23 Ilnon rimane più solo SALUTE E SERVIZI

analisi 25 Laboratorio un milione di esami SALUTE E STORIA

26 Gradenigo, la nostra storia

Crescita e trasformazione nel segno della tradizione Paolo Berno, Direttore Generale Humanitas Gradenigo Nel percorso di crescita e trasformazione che sta accompagnando Humanitas Gradenigo si colloca la pubblicazione del primo numero di questo “magazine”, nato per illustrare una volta di più l’attività svolta negli ambulatori, nei reparti e nelle sale operatorie dell’Ospedale di corso Regina Margherita. Nelle pagine che seguono troverete una serie di approfondimenti legati a Humanitas Gradenigo: le nuove specialità cliniche, l’ampliata e rinnovata dotazione tecnologica nonché i rilevanti cambiamenti strutturali registrati dall’Ospedale negli ultimi due anni troveranno spazio in articoli e immagini che vogliono una volta di più sottolineare il ruolo rivestito da Humanitas Gradenigo a Torino e in Piemonte. Proprio per sottolineare il legame storico che l’Ospedale vanta con il territorio, il focus principale di questo giornale è dedicato al Pronto soccorso, punto di riferimento indifferibile per i pazienti torinesi che dai primi mesi del 2018 possono anche contare sulla nuova OBI (Osservazione breve intensiva) che di fatto raddoppia l’area dell’Ospedale dedicata all’Emergenza e urgenza. La tradizione viene richiamata anche nelle pagine riservate al ricordo del 70esimo anniversario della ricostruzione dell’Ospedale, distrutto dalle bombe durante la Seconda guerra mondiale. Guardare al futuro rispettando la storia dell’Ospedale è la direzione che medici, personale sanitario e assistenziale e staff stanno percorrendo assieme per garantire ai pazienti percorsi di cura sempre più efficaci in un’organizzazione innovativa e sostenibile.

NEWS

30 Ultime notizie NUMERI UTILI

31 Humanitas Torino è...

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FOCUS PRONTO SOCCORSO

SALUTE

Pronto soccorso: la porta dell’ospedale #ACCESSI

#INFLUENZA

#EMERGENZA

Il Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo è la porta d’accesso all’Ospedale: nel corso del 2017 ha accolto quasi 43mila pazienti e fronteggiato le maxi emergenze legate a epidemia influenzale e incidenti di piazza San Carlo.

2017 40

giorni

Nel corso del 2017 sono stati complessivamente 42.648 i pazienti presi in carico dal personale del Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo. Un numero che conferma quello dell’anno precedente e che colloca ancora una volta quello dell’Ospedale di corso Regina Margherita tra i Pronto soccorso più utilizzati dalla popolazione di Torino e provincia. Elevatissimo, come sempre, è risultato l’afflusso registrato tra la fine dicembre e l’intero mese di gennaio per via dell’epidemia influenzale che lo scorso inverno si è rivelata con particolare evidenza: nei quaranta giorni intercorsi tra lunedì 18 dicembre e mercoledì 31 gennaio, sono stati 5.229 i pazienti che hanno eseguito il loro accesso al Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo. Una media giornaliera di 116 persone che ha conosciuto i picchi maggiori nelle giornate di martedì 2 e lunedì 8 gennaio (nell’ordine, 162 e 144 accessi) e che, coinvolgendo il personale medico e assistenziale dell’intero Ospedale, ha permesso di eseguire circa dieci ricoveri giornalieri per patologie correlate al fenomeno influenzale.

42.648 5.229 pazienti accessi al PS per influenza

Nel bilancio del 2017 va inoltre ricordata la drammatica serata del 3 giugno quando, in seguito agli incidenti registrati in piazza San Carlo, furono quasi 200 le persone medicate nel Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo, preso immediatamente d’assalto per via della sua vicinanza con il teatro della tragedia e messo in condizione di operare al meglio per tutta la notte grazie anche alla spontanea entrata in servizio di buona parte del personale.

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FOCUS PRONTO SOCCORSO

Più grande e accogliente con Camera calda e nuova OBI #INGRESSO

#AMBULANZA

#SICUREZZA

Un ingresso protetto e direttamente accessibile dai mezzi di soccorso, un’area di Osservazione breve intensiva capace di ospitare fino a 18 pazienti: il Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo cresce e raddoppia lo spazio a disposizione dei pazienti.

Da poco più di un anno, il Pronto soccorso dell’Ospedale Humanitas Gradenigo ha cambiato aspetto in virtù del nuovo ingresso della camera calda, lo spazio coperto direttamente accessibile dai mezzi di soccorso che permette oggi al personale del Pronto soccorso di accogliere i pazienti in un ambiente protetto. Ben visibile anche da corso Regina Margherita, la camera calda si trova in prossimità del tradizionale ingresso di via Ignazio Porro 2 ed è stata realizzata sul lato della carreggiata prima riservato al transito delle ambulanze. I lavori che hanno rinnovato l’ingresso del Pronto soccorso sono durati nel complesso poco più di un mese e non ne hanno mai interrotto l’attività. Accedere al Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo risulta oggi più facile: “La camera calda ha rappresentato un ulteriore passo avanti verso il potenziamento del Pronto soccorso e il

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FOCUS PRONTO SOCCORSO

miglioramento dell’accoglienza – sottolinea il dottor Giorgio Carbone, responsabile della Medicina e Chirurgia d’urgenza di Humanitas Gradenigo –. Prendere in carico il paziente e informare i suoi familiari al momento dell’arrivo e nelle fasi che precedono e seguono la valutazione infermieristica, serve a orientare e rassicurare chi arriva in Pronto soccorso”.Un altro passaggio importante per la crescita dell’intera area di Emergenza e urgenza dell’Ospedale lo ha rappresentato, a marzo di quest’anno, la trasformazione dell’ex “Area critica” dell’Ospedale in una OBI (Osservazione breve intensiva) capace di ospitare fino a 18 pazienti già registrati in Pronto soccorso e in attesa di essere dimessi, ricoverati in reparto o trasferiti in altra struttura. La nuova OBI risponde a un’esigenza fortemente sentita: “Va a sostenere il paziente fragile, una tipologia che in Pronto soccorso risulta sempre più diffusa

SALUTE

e che coinvolge persone anziane, sole e alle prese con più di una patologia. Per tutte loro, l’esistenza di una nuova area di Osservazione breve intensiva rappresenta un’ulteriore garanzia nel percorso di diagnosi e cura”, aggiunge il dottor Carbone. I lavori per la realizzazione dell’OBI sono iniziati nella prima metà di gennaio e si sono conclusi in meno di due mesi rispettando i tempi previsti. La nuova Osservazione breve intensiva e la nuova Terapia intensiva hanno sostanzialmente raddoppiato la superficie dedicata dall’Ospedale all’area di Emergenza e urgenza. Si sono conclusi nel mese di giugno i lavori che hanno trasferito la “Sala gessi” dal piano interrato a un locale attiguo al Pronto soccorso, mentre sono ancora in corsi quelli destinati alla ristrutturazione completa delle sale visita e osservazione che fino allo scorso marzo componevano l’area di Pronto soccorso dell’Ospedale. Humanitas Gradenigo Magazine - N.1

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FOCUS PRONTO SOCCORSO

Terapia intensiva: cinque nuovi spazi per livelli di cura sempre più elevati #RIANIMAZIONE

#POST-OPERATORIO

#TECNOLOGIA

Humanitas Gradenigo si è dotato di un livello intensivo di cura rivolto ai pazienti che necessitano di assistenza continua e supporto immediato. Sono cinque i letti della Terapia intensiva, adatta a gestire ogni momento della fase post operatoria.

IDENTIKIT D

EI 5 POSTI L

ETTO respirato re autom atico monitor parametr i vitali pompe d i infusion e impianto d’aspiraz ione e defibrilla tore sistema tr ave testa letto con sosp ensione a soffitto ultrafiltra zione ren ale

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Un nuovo e fondamentale servizio per l’Ospedale Humanitas Gradenigo è entrato in funzione a luglio dello scorso anno: la Terapia intensiva dota l’ospedale di cinque letti riservati ai pazienti che necessitano di assistenza continua e supporto immediato dopo un importante intervento chirurgico o per via di uno stato di salute di tale gravità da richiedere il sostegno delle funzioni vitali. La Terapia intensiva trova posto accanto al Pronto soccorso dell’ospedale: i cinque letti sono sistemati all’interno di due stanze fornite di tecnologia, arredi e comfort all’avanguardia. I lavori, durati meno di due mesi e mezzo, hanno rinnovato del tutto l’area: pavimenti e soffitti sono stati completamente rifatti, gli impianti di condizionamento ed elettrico sono stati modernizzati e adeguati alle specifiche necessità dei pazienti. Respiratore automatico, monitor dei parametri vitali, pompe di infusione, impianto d’aspirazione e defibrillatore manuale: ciascuno dei cinque

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FOCUS PRONTO SOCCORSO

SALUTE

Dolore cronico? Si può sconfiggere con nuove tecniche antalgiche invasive Humanitas Gradenigo ha potenziato la propria attività con una serie di procedure antalgiche invasive che puntano in special modo a liberare il paziente da dolori della colonna, discopatie degenerative, sindrome da fallimento chirurgico spinale (il cosiddetto FBSS), nevralgie del trigemino, dolore neuropatico e dolore oncologico. Se ne occupano il dottor Luigi Parigi, responsabile di Anestesia, Rianimazione e Terapia antalgica, con il dottor Gianluca Maniscalco e la dottoressa Daniela Clerici: “Il dolore acuto o cronico può limitare in modo drastico le attività di tutti i giorni del paziente – afferma il dottor Parigi –. Il nostro intervento può rivelarsi risolutivo e migliorare la sua Qualità di vita”. Tra le varie procedure adottate in Day Surgery, in ambulatorio o in regime di ricovero, vanno segnalate la peridurale (un’iniezione eseguita nello spazio peridurale, soprattutto per lombosciatalgie e altri dolori lombari) e la radiofrequenza. Per peridurolisi e periduroscopia: “Ci si avvale di un cateterino inserito attraverso il canale sacrale – aggiunge la dottoressa Daniela Clerici –. È una tecnica endoscopica che permette di visualizzare lo spazio peridurale e di intervenire con farmaci e con un palloncino per rimuovere fibrosi e aderenze”. Gli stimolatori midollari ad alta frequenza sono invece indicati quando le altre tecniche non hanno avuto successo, soprattutto quando il paziente è affetto da FBSS. Le nevralgie del trigemino vengono trattate con blocchi periferici o del ganglio di Gasser.

letti della nuova Terapia intensiva di Humanitas Gradenigo adotta il sistema trave testaletto con sospensione a soffitto, utile a liberare lo spazio attorno al paziente e a rendere più facilmente accessibili dal personale sanitario tutte le apparecchiature destinate al supporto delle funzioni vitali. Anche le luci, piccole lampade Led rivolte verso il soffitto, trovano posto nella trave testaletto e contribuiscono a creare l’ambiente protetto caratteristico della Terapia intensiva. Tutti i cinque letti della Terapia intensiva di Humanitas Gradenigo rispondono ai requisiti tecnologici richiesti da questo tipo di reparto, permettono ai pazienti ricoverati di assumere molte posizioni diverse e si trovano distanti dalle pareti per risultare accessibili sui quattro lati. Uno dei cinque letti possiede inoltre una serie di caratteristiche che lo rendono indicato per chi, lungodegente o in condizioni particolari, non è in grado di muoversi e va perciò incontro al rischio di piaghe da decubito. Il nuovo servizio di Terapia intensiva consente inoltre l’ultrafiltrazione renale, molto importante per i pazienti urologici.

La Terapia intensiva ha rappresentato per l’Ospedale Humanitas Gradenigo un ulteriore passo avanti verso un livello ancora più intensivo di cura, anche in situazioni di particolare gravità. Il nuovo servizio potenzia in maniera importante la fase post operatoria dei pazienti e mette a disposizione del personale medico e assistenziale ulteriori strumenti destinati alla crescita complessiva dell’Ospedale. “Si tratta di una Terapia intensiva moderna ed efficiente – spiega il dottor Luigi Parigi, responsabile di Anestesia, Rianimazione e Terapia antalgica dell’Ospedale Humanitas Gradenigo –. È aperta sia ai pazienti interni, cioè già ricoverati in ospedale, sia a quelli esterni che provengono dal Pronto soccorso dell’Ospedale”. Il servizio di Terapia intensiva ha rappresentato un completamento per Humanitas Gradenigo: “In termini di sicurezza per tutti i pazienti che vengono operati all’interno della struttura – assicura il dottor Parigi – e di disponibilità per le singole specialità che, sempre più numerose e qualificate, ne connotano l’attività”.

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FOCUS PRONTO SOCCORSO

La Cina è vicina: dieci anni di scambi #CONFRONTO

#UNIVERSITÀ

#FORMAZIONE

Da dieci anni Humanitas Gradenigo ospita delegazioni di medici cinesi, interessati in particolare agli aspetti di Emergenza e urgenza. Un rapporto solido che oggi coinvolge in modo attivo Renmin University of China e Humanitas University di Milano. È da dieci anni che la Cina è vicina al Gradenigo: risale infatti al 2008 la prima presenza in Ospedale di medici provenienti dalla Repubblica popolare cinese. Si trattava di un gruppo di oculisti, componenti della spedizione che nella primavera di dieci anni fa aveva condotto a Torino circa 300 medici cinesi, smistati tra i diversi ospedali della città in un percorso di formazione a lungo termine che ancora adesso registra occasioni di scambio e confronto tra la nostra città e uno dei più grandi paesi del mondo. Il profondo legame che salda Humanitas Gradenigo, Torino e la Cina affonda le proprie radici nel 2008 e nell’accordo che gli ospedali cittadini strinsero allora con la comunità medica cinese, in particolare con il Renmin, ospedale universitario di Wuhan, città da dieci milioni di abitanti tra le più grandi e importanti del

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paese. “Da parte cinese era emersa la necessità di approfondire alcuni aspetti dell’Emergenza, in particolare l’utilizzo dell’ecografia e della ventilazione non invasiva”, spiega oggi il dottor Giorgio Carbone, responsabile della Medicina e Chirurgia d’urgenza di Humanitas Gradenigo. Proprio il dottor Carbone, allora in veste di presidente regionale della Simeu (Società italiana di medicina di emergenza e urgenza) avviò il processo di scambio e formazione tra i due Paesi lavorando a stretto contatto con la professoressa Wei Jie, responsabile sanitario della regione dello Hubei nonché capo dipartimento locale dell’Emergenza e urgenza e referente universitario per la ricerca. Un percorso consolidato attraverso dieci anni di scambi e che, nel 2015, ha registrato l’importante accordo di collaborazione tra Renmin University of China e Humanitas University: presso l’Università di Rozzano i medici provenienti dalla Cina approfondiscono in particolare gli aspetti legati all’area intensiva e chirurgica dell’Ospedale. La stessa finalità di medici e infermieri che continuano a frequentare Humanitas Gradenigo e ad apprendere le modalità di funzionamento di Pronto soccorso e Area critica.

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FOCUS PRONTO SOCCORSO

SALUTE

C’è un defibrillatore in più grazie alla “Festa dei Limoni” #CUORE

#SOLIDARIETÀ

#TERRITORIO

Donato all’Ospedale dalla onlus torinese che prende il nome dall’omonimo romanzo di Marco Braico, è stato posizionato all’interno della nuova OBI e completa la disponibilità di apparecchi per la defibrillazione nell’area di Emergenza e Urgenza. Un defibrillatore in più per Humanitas Gradenigo. È quello donato nel mese di aprile all’Ospedale da “La Festa dei Limoni”, onlus torinese che da anni destina il frutto delle proprie donazioni a ospedali o strutture con persone in condizione di difficoltà sociale. Il nuovo defibrillatore è stato posizionato all’interno della OBI (Osservazione breve intensiva) di Humanitas Gradenigo completando la disponibilità di apparecchi per la defibrillazione nell’area di Emergenza e Urgenza dell’Ospedale. Marco Braico, presidente de “La Festa dei Limoni” nonché autore dell’omonimo romanzo che racconta la sua storia di malattia e il percorso clinico che gli ha permesso di sconfiggerla, ha sottolineato la finalità che muove l’associazione: “Doniamo cose concrete, non denaro. In pochi anni abbiamo già raggiunto ventisei strutture e completato oltre cinquanta obiettivi”, ha detto. Mentre il Direttore generale di Humanitas Gradenigo, Paolo Berno, ha ringraziato per l’attrezzatura ricevuta dall’Ospedale definendo l’azione della onlus “un bell’esempio di solidarietà e impegno verso gli altri”. Il Direttore sanitario di Humanitas Gradenigo, dottor Domenico Tangolo, ha infine rimarcato l’importanza del legame tra Ospedale e territorio che “si sostanzia in iniziative di grade utilità come quella odierna”. Il defibrillatore è stato consegnato da Braico al dottor Giorgio Carbone, responsabile del Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo, accompagnato nell’occasione dal dottor Piero Mandelli e dalla dottoressa Cecilia Deiana

dell’area di Emergenza e Urgenza dell’Ospedale. Il nuovo apparecchio, piccolo, leggero e maneggevole, consente al personale specializzato in tecniche di rianimazione di utilizzare la modalità semiautomatica per sfruttarne l’estrema flessibilità delle opzioni terapeutiche: una speciale manopola di selezione consente agli operatori di spostarsi rapidamente tra i diversi menu dell’apparecchio e di erogare al paziente la defibrillazione o la terapia di stimolazione. La donazione del nuovo defibrillatore e la sua entrata in funzione all’interno della OBI sono state possibili grazie al fondamentale contributo dell’Ingegneria clinica di Humanitas Gradenigo che ha seguito tutti i passi necessari a far sì che l’apparecchio venisse consegnato e messo in funzione in tempi celeri.

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SALUTE E SERVIZI

Alla scoperta del nostro ospedale

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Il 29 gennaio del 1900 apriva ”Ospedalino Gradenigo”: da oltre cent’anni al servizio del paziente, oggi più che mai punto di riferimento costante nella prevenzione, diagnosi, trattamento e cura delle principali patologie.

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SERVIZI E SALUTE

MEDICINE E SERVIZI Medicina interna Medicina d’urgenza e pronto soccorso Oncologia Anestesia e rianimazione Cardiologia Endocrinologia e metabolismo Gastroenterologia ed endoscopia digestiva Neurologia Allergologia Pneumologia Reumatologia Medicina del lavoro

CHIRURGIE Chirurgia generale Chirurgia generale e d’urgenza Chirurgia oncologica mininvasiva Dermochirurgia oncologica Endocrinochirurgia Oculistica Otorinolaringoiatria Proctologia Urologia

ORTOPEDIE E RIABILITAZIONE Ortopedia e traumatologia Chirurgia della mano Chirurgia vertebrale Recupero e rieducazione funzionale

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SALUTE E SERVIZI

I NOSTRI SERVIZI SPECIALISTICI DI DIAGNOSI E CURA AMBULATORI Agopuntura Andrologia Aritmologia Audiometria Fisiatria Flebologia Foniatria Tamponi vaginali Terapia antalgica e del dolore Infermieristico

AMBULATORI SPECIALISTICI Nutrizionale e dietologico Ginocchio Piede1 Colonna vertebrale Scoliosi Spalla Anca Cefalee Epilessia Parkinson Logopedia IBD (malattie infiammatorie croniche intestinali) Scompenso cardiaco

SERVIZI DI DIAGNOSI Diagnostica per Immagini (RX, TAC, Risonanza magnetica, Ecografia, MOC) Diagnostica vascolare (ecodoppler) Diagnostica cardiologica Diagnostica neurologica Diagnostica urologica Endoscopia digestiva (colonscopia, gastroscopia, ecoendoscopia) Anatomia patologica Laboratorio analisi Centro Prelievi Centro TAO Servizio infermieristico domiciliare Alcune attivitĂ potrebbero essere non convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale

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SALUTE E LAVORO

Concorso infermieri: in 2000 al PalaAlpitour #BANDO

#PROFESSIONE

#CURA

Martedì 22 maggio l’impianto di piazza D’Armi ha ospitato la pre-selezione che doterà l’Ospedale di cinque infermieri in più. “Una figura professionale di grande importanza, chiamata a riportare l’autonomia nella persona fragile”, commenta il dottor Aldo Montanaro, responsabile dei Servizi assistenziali sanitari di Humanitas Torino.

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Quasi 2000 persone hanno affollato martedì 22 maggio gli spalti del PalaAlpitour di Torino: erano gli aspiranti infermieri di Humanitas Gradenigo, richiamati del bando di concorso emesso dall’Ospedale lo scorso 27 marzo e capace di raccogliere 2839 adesioni. Giunti da ogni parte d’Italia, i candidati hanno affrontato la prova di pre-selezione rispondendo al questionario necessario per promuovere al concorso i primi 500 classificati: sono stati loro ad accedere alle prove utili a stilare la graduatoria finale. I primi cinque della lista verranno subito assunti dall’Ospedale, quelli dal sesto posto in giù potranno essere chiamati nei prossimi due anni. Sono 180 gli infermieri oggi in servizio presso Humanitas Gradenigo: l’Ospedale non bandiva

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LAVORO E SALUTE

un analogo concorso dal 2010, quando ancora a fronte di cinque posti a tempo indeterminato giunsero 210 domande: “È un segno evidente dei tempi – osserva il dottor Aldo Montanaro, responsabile dei Servizi assistenziali sanitari di Humanitas Torino –, spiegato anche dal lungo periodo di stop che per anni ha bloccato assunzioni e concorsi in tutto il Piemonte”. In questi anni la figura dell’infermiere ha peraltro assunto una forma sempre più definita e importante nel percorso di cura del paziente: “La sua funzione rientra a pieno titolo nell’ambito curativo, preventivo riabilitativo e della palliazione – ricorda ancora il dottor Montanaro –. Il compito principale dell’infermiere è proprio quello di riportare all’autonomia la persona fragile che in una situazione di malattia perde equilibrio e sicurezza. Poterlo fare in un Ospedale in crescita e trasformazione come il nostro rappresenta di sicuro un stimolo in più”. La prova di pre-selezione per il concorso da infermiere di Humanitas Gradenigo ha trovato vasta eco su giornali e televisioni, nazionali e locali.

La prova del PalaAlpitour è stata resa possibile grazie anche alla grande partecipazione che il personale dell’Ospedale ha messo a disposizione dell’appuntamento: “Serietà, attenzione e spirito di gruppo sono stati gli ingredienti messi in campo da tutti – sottolinea Silvia Granero, responsabile degli Affari generali di Humanitas Gradenigo –. Un patrimonio che contribuirà a rendere ancora più completa le risposta dell’Ospedale alla sua comunità di pazienti”.

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SALUTE E PREVENZIONE

C’è una Bussola dei Valori nella lotta contro il cancro #TUMORI

#PREVENZIONE

#RETE

Diretta dal dottor Alessandro Comandone, l’Oncologia di Humanitas Gradenigo opera nel campo dei tumori solidi, è inserita nella Rete oncologica regionale ed è Centro di riferimento per l’integrazione tra oncologia e cure palliative.

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Anche Humanitas Gradenigo ha celebrato la prima “Giornata della Bussola dei Valori” della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta. Mercoledì 21 marzo, tutte le aziende sanitarie di Piemonte e Valle d’Aosta hanno inaugurato la mostra “Valori che giungono da lontano. Valori alla base del futuro”. Tanti eventi in contemporanea per illustrare ai cittadini il lavoro svolto per far crescere i valori che sostengono l’attività della Rete Oncologica attraverso ventitré manifesti, uno per ogni azienda ospedaliera, ideati e realizzati dagli stessi medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali e altri operatori della sanità e del volontariato che ogni giorno si muovono a fianco dei pazienti con patologia oncologica e li accompagnano in tutto il percorso di diagnosi e terapia. Ciascun manifesto conteneva anche un richiamo ai 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale.

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PREVENZIONE E SALUTE

Chirurgia generale: il dottor Renzo Leli è il nuovo responsabile Da lunedì 2 luglio il dottor Renzo Leli è il nuovo responsabile della Chirurgia generale di Humanitas Gradenigo. Il dottor Leli proviene dall’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, dove negli ultimi vent’anni ha rivestito l’analogo incarico eseguendo un gran numero di interventi chirurgici ad altissima complessità e formando un’intera generazione di chirurghi. “Da sempre credo fermamente nel gioco di squadra – afferma – , lavorare con i colleghi più giovani è un privilegio che mi permette di affrontare con ancora maggior entusiasmo questa nuova esperienza professionale: un gruppo di medici determinati e dalle idee chiare può sempre fare la differenza in positivo, per i pazienti e per tutto l’Ospedale”. È in campo oncologico che il dottor Leli ha caratterizzato la propria attività in sala operatoria: le Chirurgie di pancreas, colon retto e torace sono quelle che nel tempo gli hanno consentito di mettere insieme alcune migliaia di interventi e di caratterizzare se stesso e le proprie équipe chirurgiche come punti di riferimento imprescindibili per la Rete oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta.

L’Oncologia di Humanitas Gradenigo opera nel campo dei tumori solidi ed è certificata Centro di eccellenza CIPOMO a livello nazionale. Tra i campi di maggiore interesse figurano i tumori dell’apparato gastroenterico nonché i tumori rari e specificamente: sarcomi dei tessuti molli, osteosarcomi, sarcomi di Ewing, GIST e sarcomi ginecologici. In questo ambito, un particolare interesse viene anche riservato ai tumori rari dell’apparato gastroenterico e l’Ospedale è sede del Gruppo Italiano Tumori rari per lo studio e l’assistenza dei malati con tumori a bassa incidenza. L’Oncologia di Humanitas Gradenigo è diretta dal dottor Alessandro Comandone e si occupa anche di tumori della cute, di tumori urologici e di tumori dell’ovaio. Grossa attenzione è rivolta anche ai tumori primitivi dell’osso e metastasi ossee con la

certificazione nazionale della Società Italiana di Osteoncologia nonché al trattamento medico e radiante dei tumori della mammella e degli altri tumori solidi. “La nostra Oncologia – afferma il dottor Comandone – pone particolare attenzione alle terapie di supporto medico e infermieristico, di supporto psicooncologico e di cure palliative, alle quali sono dedicati due medici e una psicooncologa, in collaborazione con la Fondazione Faro”. Un impegno che ha permesso a Humanitas Gradenigo di essere l’unico ospedale torinese a ottenere e vedere confermata la certificazione europea ESMO per le cure palliative e di essere riconosciuta come Centro di riferimento per l’integrazione tra oncologia e cure palliative.

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SALUTE E PREVENZIONE

Sconfiggere il tumore della prostata: c’è la Fusion Biopsy con doppia sonda #TUMORI

#PREVENZIONE

#RETE

Il tumore della prostata colpisce il 30 per cento degli uomini che hanno superato i 50 anni di età: per una diagnosi sempre più precoce, in Humanitas Gradenigo l’équipe di Urologia diretta dal professor Giovanni Muto può contare sulla più moderna versione della Fusion Biopsy.

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Oltre agli interventi di chirurgia maggiore che hanno consegnato autorevolezza internazionale al professor Giovanni Muto, l’Urologia di Humanitas Gradenigo cura le patologie dell’apparato urinario e genitale maschile. È specializzata nella chirurgia laparoscopica mini invasiva per il trattamento dei tumori renali e prostatici, nella chirurgia ricostruttiva vescicale, nella ricostruzione uretrale, nel trattamento della calcolosi urinaria con tecniche mini invasive e laser, nel trattamento della

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PREVENZIONE E SALUTE

Laser al Tullio e chirurgia mininvasiva I due interventi in streaming del professor Muto Due interventi eseguiti dal professor Giovanni Muto hanno suggellato la partecipazione di Humanitas Gradenigo alla seconda edizione del “SIU Live”, due giorni di interventi chirurgici urologici eseguiti in selezionate sale operatorie di Europa e Nord America e trasmessi in diretta streaming. Giovedì 5 aprile il professor Muto e la sua équipe hanno prima asportato un adenoma prostatico servendosi del Laser al Tullio e, poche ore più tardi, trattato un tumore della prostata utilizzando una particolare chirurgia mininvasiva in anestesia periferica. “Si tratta di due tecniche che pongono Humanitas Gradenigo all’avanguardia tra gli Ospedali italiani e non – spiega il professor Muto –. La prima ha ribadito la validità del Laser al Tullio nel trattamento dell’adenoma prostatico, mentre la seconda ha dimostrato come per una selezionata categoria di pazienti si può ricorrere con successo a una tecnica diversa da quelle robotica o laparoscopica che oggi vanno per la maggiore”. “SIU Live” è stata organizzata dalla Società Italiana di Urologia: un evento unico capace di presentare, in diretta planetaria, i più moderni interventi di chirurgia urologica eseguiti “a casa loro” da urologi italiani e stranieri. I centri europei e statunitensi prescelti hanno garantito un’intensa e unica esperienza chirurgica “live” a 360 gradi, con quattro schermi in contemporanea e oltre 61 differenti procedure urologiche distribuite in due giorni, interagendo in diretta con gli operatori coinvolti e potendo così comprendere in maniera approfondita le tecniche da loro utilizzate.

Ipertrofia prostatica benigna anche di grandi volumi con trattamento laser, nella terapia focale del tumore prostatico. Privilegia la chirurgia conservativa laparoscopica mini-invasiva nei tumori del rene, l’impianto protesico per il trattamento dell’impotenza e dell’incontinenza. Circa il 40 per cento dei tumori solidi è oggi attribuibile all’apparato uro-genitale. L’Urologia di Humanitas Gradenigo lavora a stretto contatto con l’Oncologia dell’Ospedale diretta dal dottor Alessandro Comandone. All’attività clinica si affianca la ricerca scientifica mirata allo studio delle neoplasie che colpiscono gli organi dell’apparato urinario e genitale. In tema di diagnosi del tumore della prostata, l’Urologia di Humanitas Gradenigo conta sulla Fusion Biopsy e, primo Centro in Italia, utilizza un nuovo modello che, a seconda della sede in cui si trova la lesione prostatica del paziente, consente di utilizzare un accesso transrettale o transperineale: “In questo modo abbiamo la possibilità di raggiungere ancora meglio la lesione e di ottenere ulteriore precisione nella diagnosi”, spiega

il professor Giovanni Muto. “La diagnosi precoce è lo strumento più efficace per combattere il tumore della prostata – aggiunge il professor Muto –. Riconoscere la presenza della malattia nella sua fase iniziale rende più semplice la cura del tumore maschile più diffuso nel mondo occidentale”. Il tumore della prostata colpisce circa il 30 per cento di chi ha superato i 50 anni di età e riguarda l’80 per cento di chi ha già compiuto gli 80 anni. In Italia, ogni anno, si stimano circa 44 mila nuovi casi ed è più che mai importante adottare strumenti di prevenzione efficaci e affidarsi a specialisti di provata esperienza. Proprio il professor Giovanni Muto e il dottor Alessandro Giacobbe, anch’egli medico specialista dell’Urologia di Humanitas Gradenigo, sono stati i primi in Piemonte (e tra i primissimi in Italia) ad adottare la Fusion Biopsy alla Clinica Fornaca. Una tecnica inserita nel 2016 all’interno delle linee guida europee sul tumore della prostata. Humanitas Gradenigo Magazine - N.1

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SALUTE E BENESSERE

Artrosi di ginocchio: la tecnica del Gradenigo conquista Washington #RIABILITAZIONE

#RADIOFREQUENZA

#SONDA

Controllare il dolore e prevenire l’ulteriore degrado funzionale del ginocchio con grave artrosi nei pazienti che non possono essere sottoposti all’intervento chirurgico di impianto di una protesi: il progetto di Humanitas Gradenigo s’è aggiudicato una prestigiosa borsa di studio internazionale. Ha conquistato l’Università di Washington e s’è aggiudicato una borsa di studio internazionale della durata di due anni: è il progetto che la struttura di Recupero e Rieducazione funzionale di Humanitas Gradenigo, diretta dal dottor Carlo Mariconda, ha ideato e messo in pratica per controllare il dolore e prevenire l’ulteriore degrado funzionale del ginocchio con grave artrosi nei pazienti che non possono essere sottoposti all’intervento chirurgico di impianto di una protesi: “Con l’utilizzo della Radiofrequenza raffreddata e di un programma di terapia riabilitativa confezionato sulle singole esigenze del paziente, possiamo ottenere risultati che, nella fase preliminare del progetto, si sono dimostrati efficaci in oltre il 70 per cento dei casi”, spiega il dottor Mariconda. La Radiofrequenza raffreddata agisce su

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particolari strutture nervose del ginocchio artrosico: “È un trattamento che si somministra in un’unica seduta dalla durata inferiore ai 45 minuti – prosegue il dottor Mariconda – sul ginocchio del paziente viene applicata una sonda ad ago che raggiunge fibre nervose interrompendo il passaggio degli stimoli dolorosi”. Dopo qualche settimana si può quindi procedere con il trattamento riabilitativo che viene studiato a seconda delle caratteristiche del paziente: “L’età molto avanzata, una situazione di grave obesità o la presenza di gravi comorbidità possono rappresentare i motivi che inducono a escludere l’intervento di protesizzazione – prosegue il dottor Mariconda–. Si tratta, per fortuna, di una piccola percentuale di pazienti ma è bene offrire anche a loro una concreta possibilità di controllare il dolore e prevenire l’ulteriore degrado funzionale del ginocchio”.

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SALUTE E BENESSERE

Recupero rapido dopo l’intervento Merito di ERAS #CHIRURGIA

#MININVASIVITÀ

#ANESTESIA

Il protocollo ERAS (“Enhanced Recovery After Surgery”, ovvero miglior recupero dopo un intervento chirurgico) è nato con l’obiettivo di garantire, dopo l’intervento, un recupero ottimale e un ritorno precoce e sicuro alle attività quotidiane. In Humanitas Gradenigo, nella Chirurgia generale diretta dal dottor Renzo Leli, viene applicato per molti interventi su patologie gastrointestinali, colorettali e pancreatiche. ERAS prevede la collaborazione attiva del paziente e, se possibile, dei suoi familiari basandosi su alcuni accorgimenti che devono essere presi nella fase precedente e in quella successiva all’intervento. In Humanitas Gradenigo, la presenza della dottoressa Laura Ceretto e del dottor Marco Camanni, soci fondatori di POIS (PeriOperative Italian Society) ha reso possibile l’attuazione di tale protocollo che comporta l’utilizzo di tecniche mininvasive e di un’attenzione particolare nel pre e post operatorio. La dottoressa Maria Paola Bellomo è la responsabile dell’équipe di Chirurgia oncologica mininvasiva

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Humanitas Gradenigo è un Ospedale sempre più proiettato al rispetto del protocollo ERAS, quello che prevede il miglior recupero dopo un intervento chirurgico e vede il paziente assistito da un team multidisciplinare fin dal momento della diagnosi.

di Humanitas Gradenigo che comprende anche il dottor Andrea Borasi e il dottor Francesco Ghiglione (chirurghi generali) nonché il dottor Marco Camanni e la dottoressa Elena Maria Delpiano (chirurghi ginecologi). In Humanitas Gradenigo, i pazienti affetti da tumori del colon retto e dell’ovaio vengono inseriti nel protocollo ERAS. Per tutti loro l’Ospedale ha predisposto un percorso pre, intra e post operatorio che comporta la totale presa in carico del paziente, affiancato in tutti gli aspetti legati alla sua malattia: il team multidisciplinare comprende, oltre allo specialista della patologia in oggetto, anche un’équipe di anestesisti dedicati (guidati dalla dottoressa Laura Ceretto), una nutrizionista (la dottoressa Daria Bongiovanni) e un infermiere (la coordinatrice infermieristica della Chirurgia generale, Laura Fina). In sala operatoria, il team di Humanitas Gradenigo annovera altri cinque anestesisti: il dottor Simone Angera, la dottoressa Maria Di Virgilio, il dottor Luigi Salvatore Laudari, la dottoressa Diana Paradiso e la dottoressa Deliana Veliaj.

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BENESSERE E SALUTE

Il paziente dimesso non rimane più solo #CAREGIVER

#ASSISTENZA

Un vero progetto di educazione terapeutica rivolto a chi si prenderà cura del paziente dimesso dall’Ospedale: gli infermieri insegnano a somministrare i farmaci, eseguire una medicazione e controllare parametri e funzioni vitali.

#ANZIANI

“Non più soli in dimissione. Un progetto educativo rivolto al caregiver”. Prendersi cura del paziente dimesso dall’ospedale affinché non sia più solo: è la finalità del progetto formativo, rivolto a famiglie e caregiver, studiato da Humanitas Gradenigo in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e già operativo nel reparto di Medicina dell’Ospedale. Somministrare i farmaci, eseguire una medicazione semplice o gestire un catetere vescicale, controllare parametri e funzioni vitali, riconoscere sintomi acuti ed eventi sentinella: “È un processo di educazione terapeutica realizzato prima del rientro a casa del paziente e finalizzato a una sua corretta gestione dopo la dimissione dall’Ospedale», precisa il dottor Aldo Montanaro, direttore dei Servizi assistenziali sanitari di Humanitas Torino. Il lavoro è partito dal reparto di Medicina: spesso i pazienti dimessi sono anziani e soli o seguiti da un caregiver altrettanto anziano, nel 60

per cento dei casi le loro dimissioni si traducono in un semplice ritorno a casa e nell’assenza di qualsiasi servizio di supporto. Sono perciò state messe insieme forze e competenze di tutto l’Ospedale, a cominciare dal Servizio per la Continuità assistenziale che, da diciotto anni, è attivo in Humanitas Gradenigo sotto la responsabilità di Maria Luisa Toso per aiutare il paziente e la sua famiglia ad affrontare i problemi di carattere socio-assistenziale emersi durante il ricovero. Roberto Ferrone, responsabile dei Servizi assistenziali sanitari di Humanitas Gradenigo, ha perciò lavorato con personale e parenti del reparto di Medicina per dare concretezza al progetto: “Gli infermieri hanno seguito uno scrupoloso percorso di formazione che ha permesso loro di familiarizzare con una serie di situazioni tipiche dell’anziano fragile e specifiche dei bisogni che contraddistinguono la sua presa in carico”.

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SERVIZI E SALUTE

Laboratorio analisi un milione di esami #PRELIEVI

#HUB

#NAO

Nel corso del 2017, il Laboratorio analisi dell’Ospedale Gradenigo è diventato il centro di riferimento di tutte le strutture Humanitas di Torino: merito di una strumentazione sempre più completa e delle centinaia di esami a disposizione dei pazienti. Nuovi esami e una strumentazione sempre più completa: il Laboratorio analisi di Humanitas Gradenigo ha avviato il 2018 compiendo un ulteriore passo nel percorso che lo sta portando ad affermarsi sempre più tra i principali punti di riferimento di Torino e provincia. “Proseguiamo nella direzione intrapresa nel 2017 – sottolinea la dottoressa Maria Leto, responsabile del Laboratorio –, quando cioè il nostro Ospedale ha preso in carico anche tutti gli esami realizzati in Humanitas Cellini, Centro medico San Luca e Clinica Fornaca nonché quelli di altre strutture sanitarie esterne”. Un allargamento del raggio d’azione che ha coinciso con un numero sempre maggiore di esami a disposizione dei pazienti interni ed esterni e che nel 2017 ha condotto il Laboratorio analisi di Humanitas Gradenigo a totalizzare oltre un milione e 200mila esami (il 20 per cento in più rispetto al 2016). Il Laboratorio analisi di Humanitas Gradenigo esegue le analisi chimico-cliniche e microbiologiche di primo e secondo livello (dai 12

anni di età in su) ed è in grado di farsi carico dei dosaggi NAO (Nuovi anticoagulanti orali). I primi mesi del 2018 hanno inoltre permesso di aggiungere nuovi esami: “Alcuni sono necessari per l’attività della Terapia intensiva dell’Ospedale – sottolinea la dottoressa Leto –, altri sono più specifici per lo scompenso cardiaco (BNP) e per le donne (AMH, ormone antimulleriano). Tutti garantiscono ai medici del Gradenigo e delle altre strutture Humanitas di Torino un risultato ottimizzato e più veloce di prima”. “Non va infine sottovalutato il ruolo che il Laboratorio analisi di Humanitas Gradenigo sta sempre più assumendo sul territorio – conclude la dottoressa Maria Leto –. Alcuni dei nuovi esami che abbiamo aggiunto al nostro pannello sono il risultato di una precisa richiesta emersa dalla popolazione. L’esempio è quello del più recente ambulatorio per il tampone vaginale che, aperto due giorni la settimana, si affida a un percorso qualificato (ostetrica più laboratorio analisi) e rappresenta uno dei pochi punti di riferimento per l’intera città di Torino”.

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SALUTE E STORIA

Gradenigo, la nostra storia Settant’anni fa, nel 1948, Suor Vittorina Clerici avviava la rinascita dell’Ospedale, distrutto da un bombardamento aereo il 13 luglio del 1943: ricostruiti ambulatori, laboratori e chiesa, realizzata un’ampia e moderna sala operatoria. Era il 29 gennaio ed era lunedì. Correva l’anno 1900 e in via Reggio 2, affacciato sulla Dora e distante poco più di un chilometro dall’attuale sede, apriva l’Ospedalino Gradenigo: “Ambulatorio gratuito per i poveri, clinica a pagamento per gli infermi e scuola di specializzazione in Otorinola-ringoiatria”. A volerlo, fondarlo e dirigerlo era stato il professor Giuseppe Gradenigo, nato il 29 settembre del 1859 a Venezia, docente ordinario all’Università di Torino, direttore dal 1889 della sezione di Otoiatria del Policlinico di Torino (che si trovava nella vecchia sede dell’ospedale San Giovanni) e direttore dal 1894 al 1917 della Clinica speciale che metteva insieme le discipline specialistiche.

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Accanto al professor Gradenigo agiscono da subito le Figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli, conosciute tra le corsie del San Giovanni e messe al servizio di una struttura nata nel segno di “scienza e carità”. Proprio suor Clementina Campagnani svolge un ruolo decisivo nell’individuazione di una nuova sede, necessaria ad accogliere il gran numero di malati che da subito vi si rivolgono. È la villa esistente tra le vie Porro e Ricasoli, già appartenuta a un principe russo (espulso per spionaggio, dicono le cronache d’epoca) e poi a un ingegnere torinese. Suor Clementina è anche la prima a immaginarne la destinazione: “Il villino per i pensionanti di prima categoria; il rustico per l’ambulatorio e la scuola otorinolaringoiatrica; il terreno fabbricabile per i poveri”.

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STORIA E SALUTE

Il “nuovo” Gradenigo apre così in via Porro 2 nel gennaio del 1904 e dà ulteriore linfa a quel legame col territorio che a oltre cent’anni di distanza lo rende ancora un punto di riferimento imprescindibile per moltissimi torinesi. La Prima guerra mondiale lo militarizza (accoglie soldati feriti e infermi) mentre la Seconda guerra mondiale lo distrugge, con un bombardamento aereo che il 13 luglio 1943 ne blocca l’attività. Tra i due conflitti si posiziona, nel 1917, la partenza del professor Gradenigo per Napoli (nominato direttore della cattedra di Oiatria) e, dieci anni più tardi, la scomparsa dello stesso. “Voglio che il mio Ospedale venga conservato come di specialità otorinolaringoiatrica – si legge nel suo testamento –, che porti il nome di Ospedale Gradenigo e che alla sua direzione rimangano le Figlie della

Carità che con tanta bontà, amore e intelligenza lo reggono dal 1900 in poi”. Dato fatto. Esattamente settant’anni fa, nel 1948, è ancora una suora, Vittorina Clerici, ad avviare la rinascita dell’Ospedale: ambulatori, laboratori e chiesa vengono ricostruiti, un’ampia e moderna sala operatoria va a fare il paio con il nuovo piano sopraelevato di via Porro. Un documento del 30 novembre 1952 descrive il Gradenigo come una struttura “di 80 letti divisi in camerette da 1 - 2 - 3 al massimo sei letti, che cura ammalati di ORL, Oculistica e Chirurgia generale”, dove “gli ammalati vengono volentieri a farsi curare perché con la carità solita a ogni Figlia della Carità trovano un ambiente familiare che fa loro dimenticare la pena della lontananza dalle loro case”. Continua a pagina 28...

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SALUTE E STORIA

Le fotografie storiche delle pagine 26, 27 e 28 sono state gentilmente concesse dal signor Sergio Badalamenti, ex dipendente del Gradenigo, che ne ha curato l’acquisizione digitale contribuendo in modo determinante alla mostra fotografica che, con il fondamentale contributo della Circoscrizione 7 del Comune di Torino, venne allestita all’interno dell’Ospedale nell’aprile 2008. Al caro Sergio va ancora una volta il ringraziamento di tutto l’Ospedale e di chi ha curato questa pubblicazione.

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...segue da pagina 27 L’Ospedale registra tre ulteriori ampliamenti: sotto la direzione di suor Claudia Monghisoni, tra il 1964 e il 1968, viene costruito quello che ancora oggi è il corpo principale del Gradenigo. Struttura che all’inizio degli anni Novanta viene dotata di attrezzature e tecnologie tra le più moderne e che, alla vigilia del nuovo secolo, va a espandersi sull’area ex Atm concessa dal Comune di Torino: 17mila 500 metri quadri totali, oltre il 60 per cento in più. A partire dal 2016 l’Ospedale Gradenigo diventa parte integrante

del gruppo Humanitas e va ad affiancarsi alle altre realtà già presenti sul territorio piemontese - come Humanitas Cellini e la Clinica Fornaca di Sessant - e nazionale (come l’Istituto Clinico Humanitas di Milano, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, Centro di Ricerca e Polo Universitario). È il percorso che registra il riavvio di servizi e tecnologie che stanno oggi portando l’Ospedale di corso Regina Margherita verso un’ulteriore crescita.

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STORIA E SALUTE

Gradenigo, oggi 2016

Blocco operatorio Sostituzione tavoli operatori, strumentario e revisione percorsi. Degenze Nuove camere (ora a 1 o 2 letti), sostituzione dei 184 letti e degli arredi. Tecnologie Nuova TAC ed ecografi, nuovo RIS PACS, nuovo ecocardiografo. Rifunzionalizzazione cucina e nuova mensa dipendenti. Investimenti ICT (Server, reti, integrazione Humanitas). Nuove specialità Diagnostica vascolare, IBD (malattie infiammatorie croniche intestinali), Chirurgia della mano.

2017

Nuovo Centro prelievi Sistema automatizzato, sala d’attesa più grande, tempi d’attesa ridotti. Pronto soccorso Nuovo ingresso e camera calda: ambiente protetto e accesso diretto delle ambulanze. Prenotazioni visite ed esami On-line attraverso il sito web o, con orario più esteso, telefonicamente. Terapia intensiva Due stanze e cinque letti per un nuovo servizio destinato alla fase post operatoria. Fusion Biopsy Primo apparecchio in Italia con la doppia sonda per la diagnosi del tumore della prostata.

2018

Pronto soccorso Inaugurata la nuova OBI, può ospitare fino a 18 pazienti in attesa di essere dimessi, trasferiti in reparto o in un’altra struttura. Ecoendoscopia Nuova metodica per studiare le patologie dell’apparato digerente, delle vie biliari e del pancreas. Prevenzione Apre l’ambulatorio per la scoliosi, una patologia trascurata che va affrontata in età giovanile per evitare effetti che possono risultare molto dannosi in età adulta. Servizi Referti on-line: i risultati degli esami possono essere scaricati direttamente a casa dal paziente attraverso il codice fiscale e una password. Ambulatori Sostituzione arredi e rifunzionalizzazione di tutti gli ambulatori dell’Ospedale. Humanitas Gradenigo Magazine - N.1

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NEWS

Ultime notizie #CONVEGNIECORSI

I SEGRETI DELLA MANO CON IL DOTTOR GIORGIO PIVATO Si è svolta tra marzo e giugno in Humanitas Gradenigo la prima edizione del corso dedicato ai “Princìpi di Chirurgia della mano”. Diretto dal dottor Giorgio Pivato, responsabile del Centro di Chirurgia della mano di Humanitas Torino, il corso sarà articolato in quattro incontri rivolti a fisioterapisti e terapisti occupazionali. Tra i relatori, oltre a diversi esponenti del Centro di Chirurgia della mano di Humanitas Torino, ci saranno ospiti di rilevanza internazionale come il dottor Maurizio Calcagni, segretario della Federazione europea di Chirurgia della mano e il dottor Bruno Battiston, presidente della Società italiana di Chirurgia della mano.

#PORTEAPERTE

SPAZIO “PER IL TUO CUORE” La Cardiologia di Humanitas Gradenigo ha aderito alla nona edizione della campagna “Per il tuo cuore”, organizzata dall’omonima Fondazione nella settimana tra l’11 e il 18 febbraio sotto l’Alto patronato del presidente della Repubblica. Per sensibilizzare la gente sui corretti stili di vita utili a prevenire le malattie cardiovascolari, i cardiologi e il personale infermieristico dell’Ospedale si sono messi a disposizione fornendo informazioni sui fattori di rischio cardiovascolari e consegnando opuscoli informativi riguardanti la prevenzione e la cura delle più diffuse malattie cardiovascolari.

#LAVORACONNOI

UN LIBRETTO DI “BENVENUTO” PER CHI ARRIVA IN GRADENIGO

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Un libretto di “benvenuto” di ventotto pagine destinato al personale assistenziale e sanitario dell’ospedale. È il “Welcome Book”: la novità che dai primi giorni del 2018 accompagna gli ospedali di Humanitas a Torino e che riguarda anche Humanitas Gradenigo, coinvolto nella fase progettuale del documento e già da qualche mese in navigazione verso il modello organizzativo descritto nel testo. Si tratta di una vera e propria guida che illustra in modo chiaro l’organizzazione e le finalità dei Servizi assistenziali sanitari all’interno e all’esterno dell’Ospedale coinvolgendo pazienti, medici, figure professionali e collaboratori.

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Per maggiori informazioni visita il sito www.gradenigo.it

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Numeri utili

Humanitas a Torino è... HUMANITAS GRADENIGO

HUMANITAS CELLINI

Corso Regina Margherita 8/10, Torino

Via Benvenuto Cellini 5, Torino

www.gradenigo.it

www.humanitascellini.it

CLINICA FORNACA DI SESSANT

HUMANITAS MEDICAL CARE

011.8154.401

Corso Vittorio Emanuele II 91, Torino

011.5574.355

www.clinicafornaca.it

011.3027.3027

CENTRO MEDICO SAN LUCA Corso Francia 198/A, Cascine Vica (Rivoli)

011.3027.5800

www.clinicacellini.it/san-luca

Humanitas Gradenigo Magazine Anno 1 - Numero 1 - Luglio 2018 | Autorizzazione del Tribunale di Torino N. 44 del 20 giugno 2018 Direttore responsabile: Walter Bruno | Responsabile Comunicazione: Alessio Pecollo | Ufficio Stampa: Salvo Anzaldi | Redazione: Salvo Anzaldi, Valentina Campeotto, Alessio Pecollo Grafica: Tortuga s.r.l. | Immagini: Archivio Humanitas Gradenigo, iStockphoto | Stampa: Tipografia Gabo - Torino Ospedale Humanitas Gradenigo | Direttore Sanitario: dott. Domenico Tangolo Corso Regina Margherita, 8/10 - 10153 Torino | Web: www.gradenigo.it | Email: comunicazione@to.humanitas.it

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