POF a.s. 2013/ 14

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/14 Elaborato ed approvato dal Collegio dei docenti unitario nella seduta del 18 novembre2013 Adottato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 9 dicembre 2013 con delibera n. 18 /2013

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INDICE INTRODUZIONE

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COS’E’ IL P.O.F.

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ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE

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FINALITA’ DEL P.O.F.

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FINALITA’ ED OBIETTIVI FORMATIVI

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L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO

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I FATTORI DI QUALITA' DEL SERVIZIO SCOLASTICO

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LA PROGRAMAZIONE DELL'INTERVENTO FORMATIVO

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INIZIATIVE PER GARANTIRE LA CONTINUITA'/ORIENTAMENTO

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INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

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INIZIATIVE PER SUPERARE SITUAZIONI DI SVANTAGGIO

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INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI

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AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE

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VALUTAZIONE DEL SERVIZIO

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“La scuola siede fra il passato e il futuro e deve averli presenti entrambi.

E' l'arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della legalità, dall'altro la volontà di leggi migliori, cioè di senso politico ... Il maestro deve essere per quanto può profeta, scrutare i segni dei tempi, indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani “ L. Milani

INTRODUZIONE Il concreto dispiegarsi dell’autonomia “funzionale” delle singole unità scolastiche, prevista dall’art. 21 della

Legge

15.3.1997, n. 59, implica la capacità (tecnica e giuridica) di ogni scuola di progettare e realizzare un proprio piano dell’offerta formativa (POF). Tale impegno è esplicitamente richiamato dall’art. 3 del Regolamento attuativo dell’autonomia (d.P.R. 8.3.1999, n. 275). L’elaborazione del POF non è mero adempimento di carattere formale o burocratico, ma rappresenta un momento fondamentale nella vita di ogni scuola, che impegna tutte le componenti scolastiche nei confronti degli “utenti” del servizio educativo e della comunità di riferimento.

1. COS'È IL POF? Il POF è il Piano dell'Offerta Formativa della scuola, cioè un documento di impegni tra la scuola e il territorio incentrato sul rapporto tra scuola-studenti e famiglia. Il POF è approvato dal Consiglio di istituto ed elaborato dal Collegio dei Docenti su indicazioni preliminari del Consiglio stesso ed ha durata annuale: ogni anno la scuola, quindi, ripete il lungo percorso di progettazione-approvazione. Il POF è un documento pubblico che si può ritirare su richiesta in ufficio tecnico oppure scaricare in formato digitale in questo sito.

Presentazione Attraverso il Piano dell'Offerta Formativa la scuola costruisce le condizioni giuridiche, organizzative, professionali e relazionali per rendere flessibile l'attività educativa e per migliorarne cos’ì l'efficacia. Questo non significa la creazione dal nulla. Nel piano sono fatti emergere e sono consolidati comportamenti e progetti già in atto, infatti L’I.C. “R.ONOR”, come altre scuole, ha avviato da anni processi di innovazione riuscendo a superare,sia pure con qualche difficoltà, le rigidità proprie del sistema scolastico. Il Piano dell'offerta Formativa è il progetto nel quale si concretizza il complessivo processo educativo di ogni scuola mettendone a fuoco il disegno coerente delle scelte culturali, didattiche e organizzative. In altri termini esso definisce e presenta l'identità della scuola in una ottica pienamente integrata e personalizzata al successo formativo degli alunni. Il POF è quindi il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale della scuola e rappresenta in modo esplicito la progettazione curriculare, extracurriculare, educative ed organizzativa di una scuola autonoma. E' dunque il documento fondamentale dell'Autonomia. Il POF è molte cose: 3 -


E’ un PIANO: una mappa o itinerario delle decisioni relative alle scelte didattiche e organizzative,quindi allo stesso tempo un piano previsionale (mappa delle decisioni) e piano esecutivo nel senso che ciò che è scritto verrà eseguito. UN’OFFERTA Le decisioni e le scelte didattiche e organizzative sono rese pubbliche (offerte) implicando una assunzione di responsabilità della scuola e un diritto delle famiglie e degli studenti e delle studentesse a conoscere in modo assolutamente trasparente l'offerta formativa complessiva della scuola. Il POF è una offerta Formativa. Formativa è un termine in cui si fondono i principi dell'istruzione e dell'educazione. Richiama il senso di un apprendimento non circoscritto all'acquisizione di contenuti disciplinari, all'acquisizione di competenze e alla trasmissione di saperi, ma denso di esperienze, relazioni, opportunità che danno all'esperienza scolastica una valenza formativa integrale e per certi aspetti irripetibile. UN IMPEGNO Il POF è il frutto di una attività di progettazione che ha uno scopo preciso:il successo formativo di ogni alunno. Il documento scritto, o in altre forme espresso e fruibile, esplicita e rende visibili le scelte responsabili assunte dalla scuola autonoma per il raggiungimento dell'obiettivo fondamentale in precedenza evidenziato. E' un impegno perché documenta gli impegni. Per l'insegnante è lo strumento per definire le proprie attività, per lo studente e i genitori lo strumento che li aiuta a conoscere cosa la scuola intende fare e come. Il POF quindi non è astrazione o un nuovo adempimento burocratico, di cui la scuola non ne sente assolutamente il bisogno, ma una dichiarazione di azioni concrete. UN PROCESSO La sua costruzione prevede la partecipazione e la responsabilità degli insegnanti, degli alunni,dei genitori,del personale Amministrativo, del personale Ausiliario,dei soggetti rappresentativi l'ambiente esterno in cui la scuola vive e opera. Il POF quindi per sua natura dinamico e dialettico. Non può essere lo specchio delle esclusive decisioni degli insegnati o all'opposto la somma delle pretese del territorio. E' la sintesi di diversi bisogni, interessi, attese, responsabilità. Si può definire come un processo senza fine, nel senso che la progettazione non si conclude con la definizione del documento POF, ma riprende perché l'ultima fase è l'innovazione del Piano. La valutazione della realizzazione di quanto dichiarato, l'esperienza, la lettura della realtà, le nuove partecipazioni alla progettazione identificano il POF come un processo inevitabilmente destinato a crescere nel tempo con l'esperienza e la partecipazione di tutti i soggetti interessati e coinvolti. UNA MENTALITÀ Il POF è una mentalità, uno stile di lavoro che sollecita nella progettazione il senso di responsabilità,di razionalità e di partecipazione di ogni scuola. Una Identità Il Piano è una identità. L'identità, per sua natura, presuppone una precisa identificazione della propria specificità. Questo significa che nel Piano l'identità emerge se è chiaramente evidente come intende realizzare il successo scolastico, obiettivo fondamentale, precisando i tempi e i modi. Il POF deve essere un documento di sostanza. Il POF è un mosaico di impegni molto concreti e operativi, composto da tanti tasselli che richiamano le nuove opportunità offerte dall'autonomia (es. riorganizzazione dei tempi e degli spazi, flessibilità del curricolo, ampliamento dell'offerta formativa ecc.); non tutti però hanno lo stesso peso e la stessa ricaduta rispetto alla qualità dell'esperienza formativa. Il POF ha un cuore, un centro di gravitá intorno al quale ruota l'intera mappa delle decisioni. Questa idea di un centro è importante perché supera il rischio di una logica che tenda a sommare tante parti tra loro indifferenti. Nell'ambito dell'autonomia il cuore del POF è la didattica, intesa come quella strategia consapevole che la scuola mette in gioco per finalizzare tutte le azioni previste al successo formativo di ogni alunno. L'autonomia trova il suo senso e il suo campo d'azione nell'aula, nella relazione quotidiana tra chi insegna e chi impara, nel miglioramento delle condizioni di apprendimento. è nella quotidianità dell'aula che si misura l'efficacia delle azioni e il buon esito delle scelte; è negli interventi didattici di ogni giorno che acquistano senso la flessibilità, l'organizzazione modulare dei percorsi formativi, i curricoli personalizzati, ecc. Al centro dell'autonomia, al centro del POF, c'è l'innovazione didattica: è questa che dà senso e valore alle trasformazioni in atto, sollecita gli insegnanti ad individuare strategie, comportamenti, tecniche, modelli 4 -


organizzativi, modalità di intervento, strumentazioni utili a rendere più sicuro l'apprendimento, a garantire agli studenti e alle studentesse, ogni giorno e in ogni aula, il massimo sviluppo delle loro potenzialità individuali. 2. ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO San Donà ha avuto negli ultimi venticinque anni un’evoluzione che ha trasformato la sua realtà già agricola, in una basata su nuovi e diversificati interessi economici e sociali legati all’industria, all’artigianato e ai servizi. La cittadina conta oggi una popolazione di oltre 40.000 abitanti, rappresenta il punto nevralgico tra il Veneto e il Friuli, a ridosso delle aree di sviluppo del trevigiano e le aree balneari di Jesolo, Caorle ed Eraclea. In pieno sviluppo le attività commerciali e produttive che portano i tassi di crescita di popolazione tra i più alti della regione.. La composizione del tessuto sociale è abbastanza omogenea, nonostante le trasformazioni dovute alla forte immigrazione e al radicale mutamento nell’occupazione. La grave crisi economica che ha interessato l’economie di tutto il Mondo, ha fatto sentire il suo peso anche in San Donà di Piave, traducendosi in aumento della disoccupazione, crescita della inoccupazione, maggiori difficoltà per le famiglie più deboli e/o a monoreddito, rallentamento dell’aumento demografico La popolazione in età di obbligo scolastico registra in questi ultimi anni un crescente incremento a causa di una significativa migrazione interna e per l’arrivo di bambini stranieri per lo più provenienti dai Paesi non comunitari. In definitiva l’intero territorio sta subendo, in questi anni, una significativa trasformazione sia sul piano economico, che culturale e sociale, pertanto anche da noi si avvertono tutte le contraddizioni e l’incoerenze che contraddistinguono la società contemporanea, generando così notevolmente il numero di coloro che manifestano disagio, un disagio che spesso nelle nostre scuole si traduce insofferenza, disturbi dell’attenzione, talvolta anche in problemi più gravi che incidono pesantemente sull’ apprendimento scolastico. Una nuova sfida con la quale la nostra Scuola deve sapersi misurare, consapevole che il successo dipenderà in gran parte dalle nostre capacità; dal fatto cioè di saper leggere gli eventi sociali e culturali e saper coniugare le continue sollecitazioni formative che ci provengono con i principi e le finalità istituzionali alle quali dobbiamo attenerci.

3. FINALITÀ DEL P.O.F. E’ partendo dall’analisi sopra operata che si è andato strutturando il presente Piano dell’Offerta formativa; Il piano ha l’obiettivo di tradurre operativamente una concezione di scuola intesa come fattore primario di crescita culturale, civile ed economica del territorio, della città, del Paese, come strumento per la prevenzione e la riduzione del disagio e delle disuguaglianze, come sede privilegiata per l’acquisizione di adeguati livelli di conoscenze, competenze, abilità ed esiti formativi degli alunni. Il POF intende: 1) Rappresentare a livello educativo, didattico, organizzativo, una risposta concreta ai bisogni reali e ai problemi dell’utenza, traducendo operativamente l’offerta formativa e tenendo sotto controllo gli esiti; 2) Presentare un progetto formativo che esplicita i livelli essenziali di prestazione: acquisire e sviluppare le conoscenze e competenze di base; apprendere i nuovi mezzi espressivi; educare ai principi fondamentali della convivenza civile in cui si valorizzano le risorse, si attivano i processi, si oggettivano i risultati, attraverso un monitoraggio a cadenza prefissata, anche attraverso un’attenta valutazione del servizio scolastico.

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VALORI I valori a cui ci riferiamo rappresentano il terreno su cui si radicano le varie attività didattiche e i diversi progetti come punti di riferimento condivisi e condivisibili. 1 - Persona Ogni persona umana è unica e irripetibile, portatrice di qualità originali e come tale ha un valore inestimabile. 2 - Comunità La comunità è il luogo di confronto, di dialogo, di convivenza, di condivisione dove ogni persona umana può realizzarsi in pienezza. 3 - Diversità La diversità storica, culturale, religiosa, è preziosa risorsa del genere umano, fonte di scoperta, di esperienza, di conoscenza. 4 - Libertà La libertà consiste nel diventare pienamente responsabile delle proprie azioni e maturare la capacità di scegliere. E’ libero chi mette l’altro al centro dei propri interessi e opera per un mondo in cui tutti possano vivere liberi. 5 - Speranza L’educazione è sperare nel futuro dell’uomo e credere nella bellezza e nella forza dei suoi sogni. FINALITA’ Promuovere la formazione dell'uomo e del cittadino nel rispetto delle tappe evolutive di ciascun alunno e nel quadro di quanto previsto dalle disposizioni normative nazionali ed europee.

B

B1 Promuovere lo sviluppo delle competenze in ambito informatico e tecnologico

Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani

C Costruire una comunità educante

A Favorire il benessere e successo scolastico degli studenti

Ciascuna finalità significa:

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A) Recupero di forme di svantaggio e di integrazione non ancora raggiunta, riduzione del tasso delle bocciature, potenziamento delle eccellenze, prevenzione e recupero del disagio, valorizzazione delle diverse abilità come opportunità di crescita e di arricchimento per tutti; B) “Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani attraverso l’innalzamento delle competenze chiave” (in particolare lingua madre, ,matematica, scienze e tecnologia, lingue europee, spirito di iniziativa e imprenditorialità); obiettivi della dimensione europea, per l’attuazione della strategia di Lisbona; B 1) potenziamento della multimedialità nella pratica didattica, il miglioramento della dotazione strumentale, la promozione e lo sviluppo delle competenze in ambito informatico e tecnologico C) Costruzione di una comunità educante, attraverso una reale integrazione col territorio ed il rafforzamento dell’alleanza scuola-famiglia per una significativa coerenza formativa, al fine di rispondere in modo efficace alla domanda di formazione

Per orientare tutta l’organizzazione dell’Istituto su queste finalità, all’inizio dell’a-s. 2013- 14 il Collegio docenti ha individuato tre macroaree quali nuclei tematici sulle quali fondare scelte , progettazioni e attività dell’istituto. Esse sono

Inclusione che ingloba le attività inerenti a : alunni con disabilità, alunni stranieri, alunni che vivono forme diverse di disagio e/o difficoltà.

Curricoli nazionali che ingloba le attività inerenti a : Piano dell’Offerta Formativa, Formazione degli insegnanti,Curricolo Verticale, Continuità e Orientamento, Autovalutazione di Istituto

Tecnologie didattiche che ingloba le attività inerenti a: Implementazione sito di Istituto e di plessi; sviluppo delle tecnologie didattiche informatiche; dematerializzazione

Ciascuna delle tre macroaree trova unità funzionali nella costituzione di gruppi di lavoro composti perlopiù da docenti che negli anni precedenti sono stati Funzioni Strumentali nelle diverse aree.

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ORIENTARSI NELLA lettura del P.O.F. Per ciascuna delle tre finalità abbiamo indicato gli obiettivi che si intendono raggiungere e le azioni da mettere in atto per ottenere quanto prefissato e la macroarea a cui fa riferimento e da cui discendono le Figure Strumentali individuate. 5. Finalità A / B /C Per rispondere alle finalità A/B/C non si può prescindere dalla riflessione sulle “Competenze”, in particolare le LE OTTO COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA (Decreto n.139 del 22 Agosto 2007 "Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione"), che tutti gli studenti devono acquisire entro i 16 anni.” Il termine “competenza” rimanda al valore sociale della collaborazione e della cooperazione: “competente” è chi si muove insieme ad altri per affrontare un compito o risolvere un problema. Non solo. Competente è chi si sforza di cogliere l’unità complessa del compito o del problema – sempre parziali – che incontra nella quotidianità. Entrambi gli aspetti richiedono il coinvolgimento continuo della persona nella sua integralità: è competente chi è e dà sempre tutto il meglio di se stesso nell’affrontare un compito, mobilitando la sua sfera cognitiva ed intellettuale, ma anche la sua parte emotiva, sociale, estetica, morale, religiosa. Nella scuola le capacità personali degli alunni diventano competenze personali grazie agli interventi di mediazione didattica che mettono l’alunno in grado di avvalersi, nelle situazioni contingenti, di conoscenze e di abilità. Il soggetto competente è colui le cui conoscenze e abilità contribuiscono a costruire le competenze che non ne costituiscono la somma, ma implicano un valore aggiunto. Costituiscono un “sapere agito”. Soprattutto, non esistono competenze cognitive o professionali in senso stretto, disgiunte da competenze di tipo personale, sociale, relazionale, disposizionale, affettivo Le competenze, allora, indicano ciò che l’alunno è effettivamente capace di fare, di pensare, di agire, qui e ora, nell’unità del suo essere persona, davanti alla complessità unitaria dei problemi e delle situazioni che si trova ad affrontare e a risolvere.

Obiettivo: Orientare l’azione didattica verso l’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza Da anni l’Istituto promuove azioni per lo sviluppo e l’innalzamento delle competenze chiave; il collegio docenti ha individuato alcune coordinate per orientare l’azione didattica verso l’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza come previsto ed esse andranno a declinarsi in modo differente rispetto a ciascun singolo discente e al grado di istruzione che sta percorrendo:

LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE Raccomandazione del Parlamento Europeo 18.12.2006 sono quelle di cui tutti hanno bisogno per: la realizzazione e lo sviluppo personali l’esercizio della cittadinanza attiva l’inclusione sociale l’occupazione

COMPETENZE Al termine dell’OBBLIGO scolastico DM 139/07

COMPETENZE NEL FINALITÀ CORSO DELLA VITA EDUCATIVE E (Life Skills- OMS1993) DIDATTICHE Le competenze indicano la comprovata capacità di Elaborate dal collegio usare conoscenze, abilità e docenti capacità personali, sociali e metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia 8 -


COMUNICARE Comunicazione efficace Capacità di relazione interpersonale Gestione delle emozioni Creatività/Empatia/Senso critico/Autocoscienza

COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

COMPETENZE IN MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA

ACQUISIRE E INTERPRETARE L’INFORMAZIONE INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI

Problem solving

RISOLVERE PROBLEMI

COMPETENZA DIGITALE

IMPARARE IMPARARE

COMUNICARE

A

IMPARARE A IMPARARE • ACQUISIRE E INTERPRETARE l’INFORMAZIONE • INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI

comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali); rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d'animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline

Problem solving Comunicazione efficace

Problem solving Autocoscienza Senso critico Gestione dello stress

organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi 9 -


disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro[individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica].

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

SPIRITO DI INIZIATIVA E

AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE • COLLABORARE E PARTECIPARE • COMUNICARE

RISOLVERE PROBLEMI

Autocoscienza Senso critico Gestione delle emozioni Empatia Gestione dello stress Capacità di relazione interpersonale

Senso critico Creatività Problem solving

interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all'apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri Agire in modo autonomo e responsabile [sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità. elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di 10 -


INTRAPRENDENZA

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

Ogni macrocompetenza,

• PROGETTARE

COMUNICARE

Decision making Gestione delle emozioni Gestione dello stress Autocoscienza

Comunicazione efficace Creatività Empatia Autocoscienza Senso critico

lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti. acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l'attendibilità e l'utilità, distinguendo fatti e opinioni

inoltre, è stata declinata DAL GRUPPO DOCENTI del Collegio docenti

attraverso sei coordinate (conoscere, comprendere, riflettere, sentire, fare e partecipare), nello specifico può essere sviluppata attraverso una serie di azioni consapevoli sia da parte dei docenti che degli alunni, in una continua e crescente sinergia che valorizzi le potenzialità di ciascuno ed elimini o almeno attenui le condizioni di difficoltà. CONOSCERE COMPRENDERE

RIFLETTERE

SENTIRE FARE PARTECIPARE

Possedere a livello personale contenuti e nozioni Attraverso un processo di comunicazione con l’esterno (persone e/ o oggetti) che costringe ad un cambiamento delle cognizioni dell’alunno E’ la metacognizione di ciò che si sa e di come lo si apprende. E’, inoltre, la consapevolezza dei propri limiti, di conoscenze e di metodo. Coincide con gli atteggiamenti: le emozioni, le motivazioni, le convinzioni (personali e sociali) e l’affettività Sono le abilità, la sperimentazione, la ricerca E’l’aspetto socio comunicativo, nella responsabilizzazione del soggetto, nelle sue scelte e nella sua capacità di negoziare

L’istituto da alcuni anni ha promosso iniziative rivolte a tutti i docenti

per avviare percorsi di

insegnamento/apprendimento per competenze perché esse: SONO IL SIGNIFICATO E LO SCOPO PER CUI SI APPRENDE SONO CIO’ CHE RESTA DOPO CHE SI E’ DIMENTICATO TUTTO CIO’ CHE SI E’ STUDIATO PERMETTONO DI FAR FARE ESPERIENZA ALL’ALLIEVO PERCHE’ E’ PER QUESTO CHE GLI ALLIEVI CI VENGONO AFFIDATI DALLA SOCIETA’

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GLI ALUNNI ACQUISISCONO COMPETENZE TRAMITE IL CURRICOLO FORMALE ( scuola), IL CURRICOLO NON FORMALE (informazioni ed esperienze condotte in altri contesti educativi: casa, gruppi, agenzie, ecc.), IL CURRICOLO INFORMALE (le esperienze spontanee di vita). Compito della scuola e’ saldare il curricolo formale agli altri: partire dalle conoscenze spontanee per arrivare alle conoscenze “scientifiche”. Significa organizzare, dare senso alle conoscenze e alle esperienze acquisite, fornire metodi e chiavi di lettura, permettere esperienze in contesti relazionali significativi.

Azioni L’ ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO La scuola predispone il Curricolo, all’interno del Piano dell’offerta formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi di competenza e degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola d’Infanzia e del primo ciclo dell’Istruzione così come compaiono nel Documento del MIUR del 4 settembre 2012 Un curricolo deve essere: 1. Verticale: -superamento della ciclicità -valorizzazione della continuità -valorizzazione della discontinuità 2. Essenziale: -selezione dei contenuti -organizzazione attorno ai nuclei fondanti 3. Flessibile: -rispetto all’insegnamento -rispetto all’apprendimento -revisione dei risultati ottenuti . La verticalità dell’impianto curricolare che si distende in progressione dai 3 ai 14 anni pone l’asse della continuità in un rapporto molto forte; in particolare, i traguardi e gli obiettivi disciplinari sono indicati in sequenza ed in progressione quasi a favorire una lettura in continuità degli assetti curricolari. Profilo delle competenze al termine del primo ciclo Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola d’Infanzia e del primo ciclo dell’Istruzioni Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale,in semplici situazioni di vita quotidiana,in una seconda lingua europea. 12 -


Riesce ad utilizzare una lingua europea nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti,fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare ed analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa: si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. E’ disposto ad analizzare se stesso e misurarsi con le novità e gli imprevisti.

Traguardi di sviluppo della competenza Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado vengono individuati traguardi di sviluppo della competenza per ciascun campo di esperienza e disciplina. Rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno. Nella scuola dell’infanzia i Campi di esperienza: Il sé e l’altro; Il corpo e il movimento; immagini, suoni, colori; I discorsi e le parole; La conoscenza del mondo, suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità per favorire esperienze volte allo sviluppo della competenza, che a questa età va inteso in modo globale e unitario È compito della mediazione educativa aiutare il bambino a orientarsi nella molteplicità degli stimoli nei quali è immerso e avviarlo a organizzare i suoi apprendimenti. I campi di esperienza sono luoghi del fare e dell’agire del bambino orientati dall’azione consapevole degli insegnanti e introducono ai sistemi simbolico-culturali. Nella scuola del primo ciclo (Primaria e Secondaria) le discipline: Italiano, Lingua inglese e seconda lingua comunitaria, Storia, Geografia, Matematica, Scienze, Musica, Arte e immagine, Ed. Fisica, Tecnologia favoriscono l’apprendimento e la costruzione dell’identità degli alunni ponendo le basi per lo sviluppo delle competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita.

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Per ciascuna disciplina vengono individuati obiettivi di apprendimento definiti in relazione al terzo e al quinto anno della scuola primaria e al terzo anno della scuola secondaria di primo grado. Sono obiettivi ritenuti strategici al fine di raggiungere i traguardi di sviluppo delle competenze previsti dalle Indicazioni nazionali per il Curricolo Funzioni strumentali connesse: Curricoli nazionali - Inclusione - Tecnologie

Finalità A/ B Obiettivo: favorire i fattori di qualità dell’insegnamento

1) Centralità dell’alunno: Accoglienza Valorizzazione delle diversità individuali Promozione dello “star bene a scuola” 2) Personalizzazione e individualizzazione dell’insegnamento: Rispetto dei tempi e delle modalità di apprendimento di ciascuno Rispetto delle capacità individuali Collegamento dei percorsi didattici alle reali esperienze dell’allievo Recupero, anche individualizzato; tempestività dell’intervento Promozione delle eccellenze e certificazioni esterne Piano personalizzato Piano educativo individualizzato 3) Continuità educativa: Passaggio sistematico di informazioni fra i tre ordini di scuola e con la scuola secondaria di secondo grado Attività opportunamente predisposte nel corso degli “anni ponte” Coordinamento dei Consigli di classe, interclasse, intersezione Curricolo verticale: predisposizione e condivisione 4) Comunicazione: Trasparenza Informative adeguate nei tempi e nelle modalità Accessibilità agli atti Esplicitazione dei criteri di valutazione 5) Innovazione: Ricerca educativa Promozione della “didattica per competenze” Documentazione come risorsa Azioni PROGRAMMAZIONE DELL'INTERVENTO FORMATIVO Per programmazione intendiamo l'elaborazione di un progetto che, in un'ottica di formazione integrale, espliciti con chiarezza, precisione e consapevolezza le varie fasi del processo educativo, tenendo conto sia delle reali condizioni sociali, culturali, ambientali in cui si opera sia delle risorse disponibili. La sua pianificazione prevede: l'analisi della situazione iniziale; la definizione di obiettivi generali di tipo pedagogico di obiettivi disciplinari efficaci alla formazione e all'apprendimento dell'alunno la selezione dei contenuti tenendo presenti le esperienze e le competenze già maturate dagli alunni; la selezione delle metodologie e delle strategie; la ricerca di procedure di verifica e di valutazione. 14 -


Come si è detto la programmazione dell'intervento educativo deve tenere conto in primo luogo delle esigenze formative degli alunni in quanto nella scuola dell'infanzia il bambino è soggetto attivo che interagisce con i pari, gli adulti e l'ambiente.. Oltre al Piano redatto da ciascun insegnante, i docenti programmano collegialmente secondo le seguenti modalità: Scuola Primaria Tutti gli insegnanti della scuola primaria programmano con cadenza settimanale (coordinamento); la programmazione didattica coinvolge il gruppo classe, i gruppi di progetto ed i plessi scolastici e per classi parallele di Istituto;

Scuola secondaria di 1° grado

All'inizio di ciascun anno scolastico i docenti per classi, per disciplina o per gruppi di plesso elaborano una programmazione educativo-didattica e disciplinare che contiene scelte didattiche e organizzative, criteri di utilizzazione delle risorse. Durante l'anno scolastico tale progetto è valutato nei periodici Consigli di classe. Valutazione dell’intervento formativo Ci preme innanzitutto sottolineare come la valutazione sia parte integrante della programmazione, non solo come controllo degli apprendimenti, ma come verifica dell'intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo. La valutazione accompagna i processi di insegnamento/apprendimento e consente un costante adeguamento della programmazione didattica in quanto permette ai docenti di: offrire all'alunno la possibilità di aiuto per favorire il superamento delle difficoltà che si presentano in itinere; predisporre collegialmente piani individualizzati per i soggetti in situazione di insuccesso. Tale valutazione, di tipo formativo, assolve funzione di: rilevamento, finalizzato a fare il punto della situazione; diagnosi, per individuare eventuali errori di impostazione del lavoro; prognosi, per prevedere opportunità e possibilità di realizzazione del progetto educativo. Operativamente le procedure adottate nella scuola Primaria e secondaria di 1° grado e quelle adottate nell'infanzia differiscono: i docenti della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° grado, in sede di programmazione, prevedono e mettono a punto vere e proprie prove di verifica degli apprendimenti che possono essere utilizzate: - in ingresso - in itinere - nel momento terminale Tali prove sono test di tipo criteriale o normativo; l'uso di griglie di osservazione facilita invece la rilevazione di aspetti non quantificabili. Nella scuola dell’infanzia la valutazione si basa essenzialmente sulla osservazione sia occasionale sia sistematica dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di apprendimento; questa avviene a livello: - iniziale (livelli di sviluppo) - in itinere (sequenze didattiche) - finale (esiti formativi) assumendo un carattere principalmente orientativo.

Finalità C

“Ci vuole un villaggio per crescere un bambino” proverbio africano Obiettivo: corresponsabilità educativa SCUOLA e FAMIGLIA 15 -


Nelle nostre scuole un’attenzione particolare è rivolta al rapporto di corresponsabilità scuola-famiglia, considerato di estrema importanza nella formazione del bambino e dell’adolescente. L’alleanza educativa tra gli insegnanti e i genitori è la premessa indispensabile per il benessere dell’alunno, per la sua crescita umana, relazionale, culturale. Pertanto è ricercata e curata una costante relazione di fiducia e di dialogo, nel rispetto dei ruoli e delle singole prerogative, soprattutto per quanto riguarda gli interventi educativi nei quali la coesione e la condivisione di strategie e di obiettivi è basilare. A questo riguardo vengono proposte alcune esperienze particolari di incontro, di formazione tra genitori e insegnanti, attraverso la partecipazione a laboratori autogestiti o coordinati da un esperto.

Azioni

il lavoro collegiale degli insegnanti, a partire dalla corresponsabilità nei confronti di un progetto unitario e comune Formazione continua del personale scolastico la suddivisione delle competenze disciplinari fra gli insegnanti il raccordo interdisciplinare fra i docenti come strumento che possa garantire l'unitarietà dell'insegnamento il rapporto costante fra insegnanti e famiglie la disponibilità degli insegnanti a intendere la valutazione come una operazione finalizzata alla correzione dell'intervento didattico più che all’ espressione di giudizi nei confronti degli alunni la disponibilità degli insegnanti alla sperimentazione, alla innovazione didattica e all'aggiornamento professionale l'individualizzazione delle procedure di insegnamento

Tali azioni rappresentano indicatori di qualità, cioè un buon modo di fare scuola.

Obiettivo Garantire la continuità dei processi educativi Le indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione definiscono la continuità del processo educativo condizione essenziale per assicurare agli alunni il positivo conseguimento delle finalità dell'istruzione obbligatoria. Azioni L'aggiornamento comune degli insegnanti può essere, come già avviene in alcuni casi, un buon punto di partenza per modificare l'atteggiamento e la sensibilità verso il problema; si può così realizzare una effettiva operatività che attua quanto previsto dalla normativa. Nel concreto questi sono gli strumenti che, nel corso degli anni, abbiamo ideato e messo a punto per realizzare la continuità: l’osservazione in situazione: avviene nelle diverse attività di "familiarizzazione" che le scuole attuano; La formazione delle classi iniziali avviene dopo diversi incontri con gli insegnanti delle classi degli ordini precedenti, che danno indicazioni sui livelli di conoscenza, competenza e abilità acquisite da ogni singolo alunno; inoltre vengono comunicate informazioni relative ad aspetti socio-affettivi motivazionali mostrati dagli alunni negli anni precedenti. incontri periodici fra gli insegnanti: sono favoriti incontri durante l’anno fra i docenti degli "anni ponte" per confrontarsi su problemi di ordine didattico ed organizzativo. Nel nostro Istituto le attività di aggiornamento sono per lo più rivolte sia alle insegnanti della scuola dell'infanzia sia ai docenti della scuola primaria e su alcune tematiche anche ai docenti della scuola secondaria di 1° grado; nel periodo dicembre-gennaio gli alunni di classe quinta prendono parte ad attività didattiche che si svolgono presso la scuola secondaria di 1° grado. Nell'Istituto è stata istituita la Funzione strumentale che si occupa di tali problematiche L’insegante responsabile della Funzione è coadiuvata da un apposito gruppo di lavoro formato da docenti di ciascun grado di scuola dell’Istituto. 16 -


Finalità A/B/C Obiettivo: Orientarsi nel futuro In conformità con uno degli obiettivi della scuola dell’obbligo, cioè la piena consapevolezza di sé, gli insegnanti guidano il ragazzo verso la costruzione di un progetto chiaro del proprio futuro. L’orientamento non è finalizzato all’esclusiva scelta dello studio successivo o all’inserimento nel mondo del lavoro, viene invece essenzialmente inteso come sviluppo delle capacità dell’alunno di darsi un’utile direzione nelle scelte, nelle decisioni e nell’operatività. L’alunno sarà pienamente consapevole di sé quando avrà imparato ad orientarsi in tutte quelle occasioni che la Scuola gli offre, siano esse costruite su comportamenti di apprendimento o di competenze sociali. Azioni Attraverso le attività, che si svolgeranno sin dalla prima media, gli insegnanti avranno la possibilità di tenere sotto controllo tutte le variabili cognitive, affettive e psicologiche implicate allo scopo di guidare l’alunno con sistematicità e chiarezza verso l’acquisizione di un atteggiamento critico nei confronti di se stesso e degli aspetti diversi di una realtà che continuamente si trasforma. Ogni Consiglio di Classe, nell’ambito del Progetto Educativo formulato dalla Scuola, definisce gli interventi rapportandoli alla specificità della classe e in itinere apporta, se necessari, gli adeguati correttivi. Con la collaborazione da parte di tutti, si tende a far maturare negli allievi abilità di tipo sociale oltre alle varie abilità specifiche delle discipline. L’orientamento, da completare nell’arco del triennio, si inserisce nel percorso formativo avviato sin dalla scuola materna. Questo facilita negli insegnanti la conoscenza del preadolescente, per cui essi possono intervenire il più sollecitamente possibile per aiutare a risolvere i problemi emergenti, attivando nei ragazzi processi mentali e comportamenti utili a raggiungere tranquillità emotiva ed a rapportarsi in modo corretto con la realtà, tramite l’acquisizione di una reale capacità di comunicazione. L’insegnante, interagendo in modo dialogico con la classe, si offre come modello educativo relazionale, non fornendo una scala precostituita di valori, ma guidando il ragazzo ad interiorizzare il proprio percorso di pensiero, a conoscersi meglio, a comunicare le proprie esperienze, a confrontare idee ed a valutare atteggiamenti. In un clima di serenità (sicurezza affettiva) i docenti, attuando rinforzi positivi, permettono a tutti di intervenire e di prendere coscienza (analisi e valutazione critica) dei “vissuti” diversi. Gli insegnanti compiono un’analisi dell’attuale sistema scolastico nella provincia di Venezia e nel Veneto orientale. Evidenzia anche quelle parti della legislazione scolastica rilevanti ai fini dell’orientamento. Poiché nell’orientamento, sia in senso ampio (auto-orientamento dell’intera persona) sia in senso ristretto (scelta della scuola media superiore), sono coinvolti gli alunni, le famiglie e gli insegnanti, si propongono i seguenti interventi: incontri con i responsabili dell'orientamento degli Istituti superiori con gli alunni e i genitori interessati; un incontro con operatori esperti di orientamento sui problemi occupazionali e sbocchi professionali; con i docenti del Consiglio di Classe: Nell'Istituto è stata istituita la Funzione strumentale che si occupa di tali problematiche. il referente per l’Orientamento ha il compito di raccogliere, suddividere e trasmettere alle classi tutto il materiale già in possesso della Scuola o in arrivo dalle Scuole Superiori. Ogni aula verrà provvista di una scatola in cui verranno raccolti i materiali; ogni alunno e il docente collaboratore di classe verranno tempestivamente avvisati del calendario degli incontri fissati dai vari istituti nelle loro sedi. Di ciò verrà data comunicazione alle famiglie. Altro materiale verrà affisso in atrio, su dei pannelli, visibile a chiunque sia interessato e/o verrà consegnato a richiesta (es. cassette video). (solo classi terze) incontro dei docenti e dei coordinatori di classe con i genitori e gli alunni per la consegna commentata del consiglio orientativo (in tempo utile per l’iscrizione alle scuole superiori).

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Finalità A/B/C Obiettivo: Integrazione degli alunni diversamente abili L'inserimento degli alunni diversamente abili nelle sezioni/classi è finalizzato alla piena integrazione di ognuno; offrendo agli alunni disabili ogni possibile opportunità formativa, la scuola si propone l'obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Azioni Nella assegnazione dei docenti alle classi, nella formulazione degli orari e dei criteri di utilizzo delle risorse disponibili (spazi e attrezzature) l’istituzione scolastica presta particolare attenzione alle classi e alle sezioni in cui sono inseriti alunni con abilità diverse. Per ciascun alunno “diversamente abile”, la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale di Neuropsichiatria Infantile o altri Enti preposti predispone un apposito "piano educativo individualizzato". Per favorire l'integrazione la scuola si avvale di insegnanti statali specializzati (i cosiddetti docenti "di sostegno"), dei collaboratori scolastici (bidelli) e del personale addetto all’assistenza. La scuola, in collaborazione con i Servizi di Neuro Psichiatria Infantile del territorio, segnala le necessità di assistenza specialistica all'Az. ULSS di competenza. In ogni caso le attività di integrazione e il conseguente intervento degli operatori riguardano tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito l'alunno diversamente abile; le attività di tipo individuale sono previste nel piano educativo. Nell'Istituto è stata istituita la Funzione strumentale che si occupa di tali problematiche. L’insegante responsabile della Funzione è coadiuvata da un apposito gruppo di lavoro formato da alcuni docenti delle classi e da quelli di sostegno coinvolti nelle attività di integrazione che si riunisce periodicamente con lo scopo di migliorare l'efficacia dell'intervento. Il gruppo predispone anche progetti di intervento mirati, avvalendosi, per questo scopo, delle risorse finanziarie messe a disposizione dall'Istituto o dagli Enti Locali e dal MIUR nell'ambito della legge n. 104/92.

Obiettivo Superare situazioni di svantaggio Lo svantaggio socio-culturale è uno stato di sofferenza che, per quanto possibile, dovrebbe essere eliminato o, almeno, contenuto al fine di non compromettere le potenziali capacità d'apprendimento e di relazione dell'alunno. Si ritiene che la scuola debba creare le condizioni per l’uguaglianza offrendo servizi adeguati ai bisogni di chi proviene da situazioni familiari ed ambientali deprivate. Tale possibilità deve essere affidata a strategie operative accuratamente elaborate e definite. L'intervento è rivolto agli alunni partendo dal presupposto che la valorizzazione mirata delle risorse che la scuola, come sistema socio-culturale, può offrire, permette di ridurre le problematiche e di lavorare in un'ottica processuale più ampia. Tutto ciò dovrebbe agevolare l'emergere negli alunni di una loro "disponibilità ad apprendere" nel rispetto e nella tutela del pieno sviluppo delle proprie capacità, e prevenire fenomeni di insuccesso, mortalità scolastica ed eccessive future diseguaglianze sul piano sociale. Si rende quindi necessario poter articolare l'attività scolastica in modo che siano accettate e valorizzate le diversità per assicurare a tutti gli alunni il conseguimento dei livelli minimi di apprendimento nel rispetto dei personali tempi di crescita e di sviluppo. Azioni la scuola mette in atto un modello organizzativo e didattico flessibile e ricorre a metodologie pluralistiche favorendo l’uso di più linguaggi, diversificando gli stili di insegnamento e promovendo la partecipazione degli alunni ad attività laboratoriali, attività teatrali, corsi di nuoto, visite guidate e uscite sul territorio.

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Obiettivo Integrazione degli alunni stranieri Azioni Creare un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo, nell'alunno non autoctono o neoautoctono, la percezione di sé come minoranza Facilitare l'apprendimento linguistico Inserire nelle discipline approfondimenti storici, geografici e religiosi riguardanti i paesi di provenienza al fine di evidenziarne la prestigiosità dei valori peculiari Attingere dal patrimonio letterario e artistico del paese, o dell'area di riferimento, per valorizzare le radici culturali. Ci si avvarrà anche di mediatori linguistici che ci permetteranno una prima reale relazione con gli alunni e le loro famiglie. Il nostro Istituto è dotato di un protocollo per l'accoglienza e per il primo inserimento dell'alunno straniero a scuola. Sono predisposti, inoltre, piani di intervento per coloro i quali iscritti nelle nostre scuole non conoscono la nostra lingua. L'iscrizione degli alunni stranieri avviene generalmente nella classe corrispondente a quella già frequentata nel Paese di origine o a quella relativa all'età anagrafica, così come previsto dalla normativa vigente in materia. In tutti i nostri documenti viene ribadito che gli alunni stranieri rappresentano una occasione importante per favorire fra adulti e bambini la diffusione dei valori di solidarietà e partecipazione.. Nell'Istituto è stata istituita la Funzione strumentale che si occupa di tali problematiche L’insegnante responsabile della Funzione è coadiuvata da un apposito gruppo di lavoro formato da alcuni docenti appartenenti a ciascun grado di scuola.

“La naturale curiosità, che è figlia dell’ignoranza e madre della scienza, genera, nella mente dell’uomo, la meraviglia.” G.B. Vico

Finalità B 1 Obiettivo: Sviluppo delle tecnologie informatiche

Nel nostro Istituto operano docenti formati all'utilizzo delle tecnologie informatiche e all'educazione dei nuovi mezzi di comunicazione. Azioni Nella scuola primaria, ma in particolare nella scuola secondaria di primo grado, diverse aule sono attrezzate di lavagna interattiva multimediale (LIM) utilizzate in vari ambiti disciplinari. In alcune classi del plesso della secondaria si stanno completando i progetti sperimentali Acer e 2.0, progetti che andranno riproposti e potenziati nei prossimi anni scolastici. Inoltre in tutti i plessi dell'Istituto sono allestite aule di informatica dove gli alunni possono eseguire attività di vario genere. Nell'Istituto è stata istituita la Funzione strumentale che si occupa di tali problematiche L’insegnante responsabile della Funzione è coadiuvata da un apposito gruppo di lavoro formato da alcuni docenti appartenenti a ciascun grado di scuola.

Finalità A/B. Obiettivo : Aggiornamento e Formazione L'aggiornamento professionale di tutto il personale della scuola è un importante elemento di qualità del servizio scolastico; esso è finalizzato a fornire ai docenti strumenti culturali e scientifici per sostenere la sperimentazione e l'innovazione didattiche e a tutto il personale maggiori capacità relazionali e più ampi margini di autonomia operativa anche in relazione alla diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Questi i criteri ai quali si ispirano le attività di aggiornamento che si realizzano nell'Istituto: 19 -


l'aggiornamento è finalizzato all'arricchimento professionale in relazione alle modifiche di ordinamento previste dal nuovo contesto dell'autonomia e del testo di Riforma, allo sviluppo dei contenuti dell’insegnamento , ai metodi e all’organizzazione dell’insegnare, all’integrazione delle tecnologie nella didattica e nella attività amministrativa e alla valutazione degli esiti formativi; le attività tendono alla valorizzazione in senso formativo del lavoro collegiale degli insegnanti; l'aggiornamento è finalizzato a promuovere la cultura dell'innovazione e a sostenere i progetti di ricerca e di sperimentazione che la scuola mette in atto; compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, le diverse iniziative possono essere di volta in volta pubblicizzate anche nelle altre scuole dell’infanzia, primarie e medie del territorio. Azioni Ogni anno scolastico il Collegio docenti individua i bisogni di Formazione e aggiornamento e approva il Piano di aggiornamento.

Finalità A/B/C Obiettivo: Autovalutazione del servizio Le finalità, gli obiettivi e le azioni individuate devono trovare , all’interno dell’organizzazione scolastica ma anche all’esterno, la loro validità attraverso l’analisi, il monitoraggio, la verifica e, infine la valutazione di quanto attivato, della congruità con i bisoni, dell’economicità delle azioni. individuate Azioni Al termine dell’ anno scolastico la Commissione che lavora per l’aggiornamento e la revisione del Piano dell’offerta formativa, individua delle aree critiche del servizio scolastico nel suo complesso e sulla base di ciò viene attuato un processo di autovalutazione coinvolgendo tutto il personale scolastico, gli alunni e le loro famiglie. Lo strumento previlegiato sono i questionari, generalmente anonimi. I risultati saranno resi pubblici attraverso pubblicizzazione all’albo della scuola e sul sito dell’Istituto.

Il presente documento, oltre ad essere conservato agli atti d’ufficio, verrà affisso nell’apposita bacheca presso ogni scuola e pubblicizzato sul sito dell'Istituto: www.iconor.it

f.to Il Dirigente Scolastico Dott. Vincenzo SABELLICO

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