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DENSITY PLATELET GEL PRP/PRF DISPOSITIVO MEDICO PER L’ODONTOIATRIA, MAXILLO FACCIALE, MEDICINA ESTETICA, CHIRURGIA ESTETICA, MEDICINA GENERALE, CHIRURGIA ORTOPEDICA, ORTOPEDIA, MEDICINA DELLO SPORT, DERMATOLOGIA, TRICOLOGIA, OFTALMOLOGIA, FLEBOLOGIA, GERIATRIA, MEDICINA VETERINARIA ETC. IDONEO PER L’ ACCELERAZIONE DEI PROCESSI DI GUARIGIONE E CICATRIZZAZIONE TISSUTALE E OSSEA : P.R.P. (PLASMA RICCO DI PIASTRINE), P.R.F. ( MEMBRANA SUTURABILE E NON) AUTOLOGHI E OMOLOGHI

Valutazione clinica del dispositivo medico “SISTEMA GP-kit di preparazione di plasma ricco di piastrine e gel piastrinico”

0 4 7 6 CLASSE IIB

UNI EN ISO 9001 - 2008 UNI EN ISO 13485 - 2004


VALUTAZIONE CLINICA DEL DISPOSITIVO MEDICO “SISTEMA GP-Kit di preparazione di Plasma Ricco di Piastrine e Gel Piastrinico”

L’analisi dello stato dell’arte e la rassegna dei dispositivi medici in commercio contenenti il kit di prelievo venoso e di provette con gel polimerico per prelievo di sangue, ACD-a e cloruro di calcio, ha dimostrato che essi sono ampiamente utilizzati in svariati campi di applicazione da diversi anni. Il dispositivo medico in oggetto è un sistema per la preparazione a ciclo chiuso di un Plasma Ricco di Piastrine (PRP), oppure di un condensato/gel piastrinico (GP), extracorporeo al paziente. Il prodotto ottenuto dall’utilizzo del dispositivo “SISTEMA GP” viene utilizzato nei campi di applicazione per la riparazione tissutale con le indicazioni d’uso relative: CHIRURGIA ORTOPEDICA: accelera la mineralizzazione ossea, aumenta la densità trasecolare dell’osso e favorisce l’osteo-conduzione. È usato negli interventi di osteo-sintesi, nelle resezioni ossee dove possono crearsi ampie cavità e nelle artroprotesi; CHRURGIA MAXILLO-FACCIALE: è usato durante la fase ricostruttiva negli interventi di resezione, nel trattamento di fistole oro-nasali, nella ricostruzione mandibolare anche in associazione al trapianto allo-genico o allo-plastico, negli interventi di rialzo del seno mascellare; CHIRURGIA ODONTO-STOMATOLOGICA: è usato in implantologia per la sua attitudine osteogenetica, da solo o in associazione a materiali allogenici o artificiali, nelle resezioni delle cisti del mascellare e negli esiti di apicectomia, in chirurgia parodontale in soggetti con difetto di cicatrizzazione ed emostasi;

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OFTALMOLOGIA: nel trattamento di ulcera corneale, in casi di secchezza corneale, negli interventi del foro maculare in cui si usano piastrine iper-concentrate senza attivazione per indurre uno stimolo fibroblastico-rigenerativo nella sede della lesione; CURA DELLE ULCERE CUTANEE CRONICHE: nei trattamenti di ulcere croniche; CHIRURGIA ESTETICA: negli interventi di lipo-filling associato al grasso permette che questo attecchisca nella zona dove viene iniettato in una percentuale più alta che se si introducesse isolatamente; nei trattamenti di bio-stimolazione si è notata una maggior proliferazione dei fibroblasti; i fattori di crescita determinano una specifica rigenerazione delle cellule e lo sviluppo del tessuto trattato; MEDICINA SPORTIVA: trattamenti di tendini, trattamento di cartilagini, infiltrazioni intra-muscolo. Uno dei principali vantaggi del presente prodotto consiste nell’utilizzare sangue prelevato dal paziente (autologo); sono escluse, quindi, tutte le problematiche relative all’origine dell’emoderivato. Il dispositivo medico consente di ottenere, prelevando al paziente il sangue attraverso un normale kit di prelievo, una concentrazione ottimale di piastrine sottoforma di: • Plasma arricchito in piastrine, che rilasceranno fattori di crescita; • Membrana/Coagulo suturabile. I fattori di crescita contenuti nelle piastrine (TGF-ß, VEGF, IGF I&II, ECGF, PDGF-A&B, FGF, EGF), a seguito del processo di trattamento del sangue nelle provette, vengono concentrati 4-5 volte rispetto alla concentrazione iniziale presente nel sangue e possono essere utilizzati per favorire ed accelerare i processi rigenerativi del tessuto


osseo e dei tessuti molli, nelle patologie degli arti e dei tessuti di rivestimento, nonché per chirurgia estetica e in caso di ustioni. Nelle normali formulazioni del gel piastrinico, i fattori di crescita vengono rilasciati precocemente e la maggior parte delle piastrine si attiva prima dell'applicazione chirurgica. Il condensato piastrinico prodotto si presenta in forma di gel stabilizzato e può essere suturato o ancorato con facilità. Nella chirurgia orale e maxillo-facciale l'utilizzo del gel di piastrine (GP) è stato proposto negli interventi ablativi della regione maxillofacciale. Negli interventi di ricostruzione mandibolare l'utilizzo del GP è stato proposto in associazione al trapianto allogenico o alloplastico o all'uso di PCBM (Particulate Cancellous Bone and Marrow). Negli interventi più aggressivi nei quali la dissezione ampia comporta la perforazione dei tessuti molli e il formarsi di comunicazioni orali, il GP viene utilizzato per apposizione di uno strato suturabile. Analogamente l'utilizzo del GP si è dimostrato efficace nel trattamento chirurgico delle brecce alveolari e nel trattamento delle fistole oronasali in combinazione con osso da impianto. L’uso del GP viene anche indicato negli interventi di rialzo del seno mascellare con o senza immediato posizionamento dell’impianto. L’attitudine osteogenetica del GP viene peraltro utilizzata nella chirurgia implantare dove il rilascio dei fattori di crescita contenuti nei granuli piastrinici stimola la formazione di osso nel sito determinando un più efficace posizionamento dell’impianto. Nella chirurgia implantare il GP è stato utilizzato da solo o in associazione con materiali allogenici come l'osso di banca o liofilizzato, con materiali artificiali come il biovetro o (sebbene con le riserve legate alla BSE) in associazione agli xenogeni come l'osso di derivazione bovina. Le particelle da innesto vengono conglobate nel GP prima che solidifichi fino a costituire una maglia fibrosa facilmente manipolabile

che, applicata in situ, aderisce spontaneamente alle pareti ossee. In ambito odontoiatrico è stato peraltro descritto l'uso del GP anche nella chirurgia parodontale e nella chirurgia orale in pazienti che, per patologie concomitanti, risultano maggiormente esposti al rischio di sanguinamento o ai difetti di cicatrizzazione. Altre indicazioni all’uso del GP sono state descritte in ambito oculistico nella chirurgia del foro maculare. La possibilità di aggiungere uno stimolo efficace alla rigenerazione ossea è ritenuto un ausilio importante alle tecniche chirurgiche. In particolare, in ambito traumatologico, trova indicazione nel trattamento delle pseudoartrosi, specie se associate a significative perdite di sostanza, in quanto sono difficili da trattare chirurgicamente e hanno spesso esiti non soddisfacenti, nonostante le varie tecniche utilizzate. Nell’ambito traumatologico la tecnica di utilizzo dei fattori di crescita autologhi rappresenta una valida innovazione tecnologica per accelerare la fusione ossea, favorendo la rigenerazione spontanea dell'osso. Aumentando la concentrazione locale di questi fattori, è possibile ottenere una guarigione ossea precoce, caratterizzata dalla presenza di osso più denso e maturo. Diversi autori hanno pubblicato risultati positivi nell’uso di tale tecnica, osservando che la fusione ossea si è dimostrata essere significativamente maggiore nei primi quattro mesi, concordemente con quelli che sono stati i nostri risultati. Il successivo rilascio dei fattori di crescita GFs piastrinici determina una più rapida maturazione degli innesti accrescendo il rimodellamento e la mineralizzazione, aumenta il potere osteoconduttivo dei materiali osteo-sostitutivi e favorisce la cicatrizzazione riducendo il rischio di deiscenza dell'innesto e quello della contaminazione batterica.

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Precauzioni: Il kit monouso deve essere utilizzato solo da personale esperto e in possesso di requisiti per la manipolazione. Impiegare il PRP e il gel piastrinico con particolare cautela nei seguenti casi: • infezioni acute o croniche nel sito chirurgico; • patologie metaboliche non controllate, quali diabete, osteomalacia, disfunzioni tiroidee, gravi patologie renali o epatiche; • terapia cortisonica protratta nel tempo; • malattie autoimmuni; • radioterapia. Per garantire la rigenerazione del tessuto, il PRP e gel piastrinico devono essere inseriti esclusivamente in tessuto vitale e a diretto contatto con il tessuto (se necessario, praticando micro-aperture sulla superficie del tessuto). Altre informazioni Il kit è monouso. Gli eventuali residui di materiale devono essere eliminati secondo le leggi locali. Non usare dopo la data di scadenza indicata. Conservare a secco e a temperatura ambiente, lontano dalla luce e da fonti di calore. Il prodotto è sterile fintanto che la confezione resta chiusa e integra. Non usare il prodotto se la confezione sterile è danneggiata. Il processo di utilizzo del kit prevede che tutto il ciclo di processazione del sangue del paziente (raccolta, centrifugazione e trasferimento dei liquidi) sia effettuato in un sistema chiuso che previene l’entrata di contaminanti biologici o chimici, eliminando ogni rischio di contaminazione sia in produzione che durante l’utilizzo. Tutti gli additivi e i componenti utilizzati nelle provette sono sottoposti a test rigorosi e hanno grado di purezza USP o migliore. La soluzione a base di citrato tamponata nelle provette primarie è utilizzata diffusamente in medicina trasfusionale come anti-coagulante ed è riconosciuta come sicura

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ed efficace. La soluzione di cloruro di calcio, utilizzata nella provetta secondaria, è una soluzione iniettabile molto comune utilizzata normalmente nelle terapie anti-coagulanti. Effetti indesiderati: Non si possono escludere del tutto reazioni da incompatibilità al gel piastrinico, quali allergie locali e le possibili complicanze sono quelle legate ai normali interventi chirurgici, ad esempio gonfiore del sito operato, necrosi del lembo, emorragia, infiammazione locale, infezione o dolore. Gravidanza/allattamento: Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso del prodotto nelle donne in gravidanza o allattamento. Non sono disponibili dati sperimentali sulla sicurezza e l’efficacia del gel piastrinico nei bambini che non hanno raggiunto la maturità scheletrica.


VANTAGGI CLINICI

EFFETTI CLINICI

EFFETTI CLINICI SECONDARI

• L'utilizzo delle cellule autologhe per la medicina rigenerativa presenta importanti vantaggi clinici

• Stimolazione della proliferazione cellulare

• Riduzione del dolore post operatorio

• Stimolazione dei processi bioriparativi e rigenerativi

• Riduzione delle infezioni post operatorie

• Stimola l'angiogenesi e la rivascolarizzazione dei tessuti

• Riduzione del sanguinamento post operatorio

• È una “sostanza” naturale e di derivazione umana • Non esistono effetti collaterali quali possibili allergie o intolleranze • È privo di tossicità per i tessuti su cui è applicato

• Stimolazione della proliferazione delle cellule mesenchimali • Tessuti molli, epidermide, derma • Stimolazione alle guarigione delle ferite

• Promuove la formazione in pochi secondi di un coagulo ben aderente ai tessuti

• Stimolazione alla produzione di fibroblasti • Accelerazione della cicatrizzazione

• È completamente riassorbibile nell'arco di pochi giorni • Stimola i processi riparativi e la crescita dei tessuti lesi su cui é applicato

• Biostimolazione alla produzione di collagene • Osso, muscolo cardiaco • Accelerazione dello sviluppo dei tessuti ossei • Capacità osteoinduttiva • Stimolazione alla produzione di osteoblasti • Stimolazione alla produzione di miociti

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STATO DELL’ARTE La tabella successiva riporta i nomi dei dispositivi più noti: FABBRICANTE

NOME COMMERCIALE

NOTE

REGEN LAB

REGEN KIT

Classe IIb

AG CURASAN

AUTOLOGOUS GROWTH FACTORS

Classe IIb

CASCADE MEDICAL ENTERPRISES

FIBRINET

Classe IIb

PLATELTEX

PLATELTEX

Classe IIb

Il dispositivo medico “SISTEMA GP” è similare ai sovra-indicati dispositivi. La lista riportata nella tabella precedente non è sicuramente esaustiva, ma tende ad evidenziare che esistono numerosi kit per concentrato e gel piastrinico da tempo utilizzati con successo nella pratica clinica. L’analisi dello stato dell’arte e la rassegna dei dispositivi medici in commercio costituiti da kit per plasma e gel piastrinici, ha dimostrato che essi sono ampiamente utilizzati in svariati campi di applicazione da diversi anni. La bibliografia scientifica relativa alla validità clinica dei kits e alla loro bio-compatibilità è molto ampia: nel seguito si riportano i riferimenti di alcuni di essi ritenuti di particolare interesse.

CHIRURGIA ODONTOSTOMATOLOGICA BONE REGENERATION OF DENTAL IMPLANT DEHISCENCE DEFECTS USING A CULTURED PERIOSTEUM MEMBRANE Daiki Mizuno, Hideaki Kagami, Hirokazu Mizuno, Junji Mase, Kazutada Usami, Minoru Ueda, et al. Hideaki Kagami, DDS,PhD - Division of Stem Cell Engineering - The Institute of Medical

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Science - The University of Tokyo “This study aimed to demonstrate the feasibility of a cultured periosteum (CP) membrane for use in guided bone regeneration at sites of implant dehiscence. Four healthy beagle dogs were used in this study. Implant dehiscence defects (4 _ 4 _ 3mm) were surgically created at mandibular premolar sites where premolars had been extracted 3 months back. Dental implants (3.75mm in diameter and 7mm in length) with machined surfaces were placed into the defect sites (14 implants in total). Each dehiscence defective implant was randomly assigned to one of the following two groups: (1) PRP gel without cells (control) or (2) a periosteum membrane cultured on PRP gel (experimental). Dogs were killed 12 weeks after operation and nondecalcified histological sections were made for histomorphometric analyses including percent linear bone fill (LF) and bone-to-implant contact (BIC). Bone regeneration in the treatment group with a CP membrane was significantly greater than that in the control group and was confirmed by LF analysis. LF values in the experimental and the control groups were 72.36 _ 3.14% and 37.03 _ 4.63%, respectively (Po0.05). The BIC values in both


groups were not significantly different from each other. The BIC values in the experimental and the control groups were 40.76 _ 10.30% and 30.58 _ 9.69%, respectively (P?0.25) and were similar to native bone. Conclusion: This study demonstrated the feasibility of a CP membrane to regenerate bone at implant dehiscence defect”. PLATELET GEL STIMULATES PROLIFERATION OF HUMAN DERMAL FIBROBLASTS IN VITRO M. Kra {na, D. Domanovi}, A. Tom {i~, U. [vajger, and M. Jeras Acta Dermatoven APA Vol 16, 2007, No 3 The PRP can be prepared by aphaeresis or can be separated from fresh anticoagulated blood by simple centrifugation, which concentrates platelets up to six times the baseline count in whole blood (2). The production process itself (2), as well as the addition of calcified thrombin, activates platelets, which in turn release cytokines. At the same time, fibrinogen converts into a fibrin clot. Platelets attach to the fibrin web forming the platelet gel, which can be applied directly to injured tissue to enhance its regeneration. There are several commercially available devices that simplify the production of platelet-rich plasma from a patient’s blood (Vivostat® [Vivolution A/S], SmartPReP® [Harvest Technologies], and Fibrinet® [Cascade Medical Enterprises]). Platelet gel is being used in a variety of clinical procedures: as a tissue sealant (3), as a skin healing enhancer (4), or for dental and bone regeneration (5–7). REGENPRP ENHANCES PROLIFERATION OF HUMAN EPIDERMAL, MESODERMAL AND DERMAL CELLS EX VIVO. D.F.du Toit., W.J. Kleintjes., E.J Mazyala, L du Toit, B.J. Page. Division of Anatomy and Histology, Faculty of Health Sciences, University of Stellenbosch.Diabetes Discovery

Platform., MRC, South Africa. The regenerative outcomes of autologous fibroblast, keratinocyte and skeletal myoblasts and use of GF, have been reported in open ended phase-1 trials. Tissue culture (TC) studies, show that Platelet-Rich Plasma (PRP) can enhance gene expression of matrix molecules such as collagen. PRP is capable of stimulating fibroblast-generated collagen in vitro, due to the trophic platelet growth factor releasate ( containing cytokines). Our study was aimed at ex vivo human epidermal, dermal, and mesodermal cell proliferation by RegenPRP, standard and serum free mediums (DMEM). TC were set up by explant technology and static, air-lifting, initially on adhesion molecule covered Petri-dishes, cultured at 37 degrees, 5% CO2 and 95% air. TC between 7 and 14 days ( fibroblasts, keratinocytes, and myoblasts) were replated on RegenPRP or collagen coated plates and exposed to RegenPRP (10,20,40%) and FCS ( 10,20%) and serum free medium. 100 specimens were equally divided into 415 explants, 3D culturing in fibrin. Results showed that RegenPRP added to DMEM was a far more potent mitogen for the cell line studies, compared to the proliferative capacity of conventional mediums. Also more potent than our historical controls with bFGF. RegenPRP strongly stimulated cell proliferation in the presence of monolayers ( keratinocytes, fibroblasts and skeletal myoblasts). Further studies are in progress to study PRP affect on cell line differentiation and phenotype. http://www.bolandcell.co.za/regenkit_2007 .htm “PRP has many theoretical unique and biomedical mechanisms of actions, albeit not fully understood, some of which are enumerated below: Stimulation of cell proliferation ( fibroblasts) from tendon explants in culture .Tendons have been cultured in explant fashion in PRP . In these studies, the cultured tendons showed enhanced expression of the matrix collagen molecules COL1, COL3A1 and COMP, with no increase in catabolic

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molecules MMP-3 and MMP-13. This reflects an anabolic effect of PRP on tendon metabolism, tendon matrix gene expression and matrix synthesis . Some studies recommend that tissue culture should be affected in PRP-enriched mediums of less than 40%, or in dilute PRP. This is the experience of the authors. The monolayer of leucocytes may have to be extracted because of the presence of pro-inflammatory mediators, such as neutral proteases and acid hydrolases contained in white blood cells. These are potentially catabolic or proinflammatory mediators released by white cells and possibly explains the increased post-application pain, observed by the authors, in wounds treated with PRP. This observation has to be carefully considered proactively and weighed up as the mononuclear white blood cells have the potential for inciting an undesirable inflammatory clinical reaction in an environment such as a tendon or joint . Stromal cell proliferation in culture, including keratinocytes.Increased epithelial regeneration, enhancement of dermal collagen deposition. Stimulation of fibroblasts in cell culture. In the author's experience, the enhanced stimulation of human dermal fibroblast proliferation ex vivo by 10-40% PRP differs from photo-light biomodulation of the same cell line. Prevention of ecchymosis, fluid collections and haematomas . Enhanced proliferation of nucleus pulposis cells in culture ( intervertebral disc and cartilage chondrocytes) . Prevention of surgically induced alopecia by increase in capillary in-growth and hair follicle survival ( especially associated with temple line plastic surgery). Improved haemostasis by the interaction of fibrin-fibronectin-vibronectin cell adhesion molecules due to PRP (Marx et al 2005). Increase of capillaries, collagen and nerve in-growth from deep fascia . Improved angiogenesis ( Marx et al 2005). “

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CHIRURGIA ORTOPEDICA INTRAOPERATIVE USE OF AUTOLOGOUS PLATELET-RICH AND PLATELET-POOR PLASMA FOR ORTHOPEDIC SURGERY PATIENTS. Kathleen M. Floryan, RN; William J. Berghoff, MD. AORN JOURNAL (October 2004) 668-674 “ Nel gruppo di studio, l’utilizzo del gel di piastrine ha portato importanti benefici per i pazienti: diminuzione dei drenaggi nel postoperatorio, riduzione del bisogno di somministrare farmaci per via orale e\o endovenosa ed inoltre un facile ritorno alla normale mobilità con una conseguente riduzione dei giorni di ricovero nel postoperatorio; alcuni reports hanno riportato che il tempo di ricovero si riduca dal 25% al 40%.” CLOSED SURGERY: AUTOLOGOUS PLATELET GEL FOR THE TREATMENT OF PSEUDOARTHROSIS. Anna Rughetti, Stefano Flamini, Olivo Colafarina, Luigi Dell’Orso, Alessandra Filoni, Rita Gallo, Rosangela Costantini, Giuseppina De Michelis, Albina Lupo. Blood Trasfusion 2004; 2: 37-43. “L’applicazione del PG nel trattamento coadiuvante della rigenerazione di tessuto osseo, sta dimostrando un’evidente efficacia. Si è constato una risposta decisamente più rapida nonché una percentuale di guarigione di gran lunga superiore rispetto ai casi trattati precedentemente solo con terapia ad onde d’urto. I tempi brevi di guarigione e i buoni risultati ottenuti ci inducono a considerare questa nuova metodica come una tra le più efficaci e promettenti, nonché semplici ed economiche, nel trattamento di patologie così imprevedibili quali le pseudoartrosi”.


L’UTILIZZO DEL GEL PIASTRINICO NELLE PSEUDOARTROSI: PRIME VALUTAZIONI M. BIANCOROSSO, B. GUARNA, G. PRETE, D. CAMINITI, S. BIANCOROSSO ACTA ORTHOEPEDICA ITALICA VOLUME Nº 31- ANNO 2004 Nell’ambito ortopedico la tecnica di utilizzo dei fattori di crescita autologhi rappresenta una valida innovazione tecnologica per accelerare la fusione ossea e oltre che nelle pseudoartrosi è utilizzata anche in altre patologie ortopediche. Diversi autori hanno pubblicato risultati positivi nell’uso di tale tecnica, osservando che la fusione ossea si è dimostrata essere significativante maggiore nei primi quattro mesi, concordemente con quelli che sono stati i nostri risultati. I controlli radiografici a tre e a cinque mesi hanno mostrato una buona osteointegrazione e la guarigione pressoché avvenuta. Questo fenomeno può essere spiegato dal fatto che i fattori di crescita rilasciati in questo arco ditempo danno rapidamente l’imput alla formazione di callo osseo che risulta quindi precocemente visibile radiograficamente. Dalla nostra esperienza maturata in tempi relativamente brevi, risalta perciò che l’utilizzo del gel piastrinico oltre a favorire la consolidazione delle pseudoartrosi, riduce sensibilmente i tempi della guarigione. CURA DI ULCERE CRONICHE PLATELET GEL FOR HEALING CUTANEOUS CHRONIC WOUNDS. Giovanni Crovetti et Al. Trasfusion and Apheresis Science 30 (2004) 145-151. “In 9 casi la guarigione completa dell’ulcera è stata ottenuta dopo 10 applicazioni di gel piastrinico (range 1-33), in 8 di questi casi la guarigione è stata completa mentre in un paziente l’ulcera durante i 4 mesi di followup si è riaperta. Nove pazienti sono ancora sotto trattamento e 7 di questi presentano una diminuzione dell’area dell’ulcera > 50%

e 2 pazienti <50% dall’inizio del trattamento con il gel piastrinico. In 4 casi, infine il trattamento è stato sospeso a causa di: richiesta del paziente, comparsa di osteomielite e di cellulite. In totale sono state effettuate 323 applicazioni di gel piastrinico. Durante il trattamento si è osservato la comparsa d’infezione in soli 2 casi, curata in entrambi casi con terapia antibiotica. In nessun caso si sono avuti effetti avversi, in tutti i casi si è notato che la formazione di tessuto granulare è più veloce dopo la prima applicazione e che la completa reepitelazzazzione ha bisogno di tempi lunghi, a seconda dalla differente grandezza e durata dell’ulcera”. L’UTILIZZO DEL GEL PIASTRINICO NEL TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA DECUBITO NEI PAZIENTI AFFETTI DA LESIONE MIDOLLARE S. PETROZZINO, G. SCHIERANO, P. IMAZIO, M. MARCHIONI, R. LO RUSSO, L. MAZZUCCO “Le ulcere da decubito (UDD) rappresentano da sempre un fattore notevolmente condizionante la qualità di vita della persona mielolesa……..” “Nessun paziente ha presentato reazioni avverse all’utilizzo del gel piastrinico. In tutti i casi trattati con gel piastrinico abbiamo osservato sin dai primi giorni una attività rigenerativa del fondo dell’UDD più rapida. Tale incremento di attività rigenertiva ha raggiunto un plateau dopo 2-3 settimane. In un caso abbiamo osservato una iperproliferazione del fondo dell’UDD, per cui il trattamento è stato sospeso prima delle 5 settimane previste. Negli altri 2 casi il trattamento bisettimanale con gel piastrinico concentrato ha determinato nelle 5 settimane di trattamento, una riduzione significativa della dimensione dell’UDD al tallone trattato rispetto al contro laterale. Dai dati preliminari di questo studio, che attualmente è ancora in corso, si rileva che il rilascio locale di fattori di crescita

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attraverso il gel piastrinico, permette un più rapido processo di guarigione nella lesioni cutanee da pressione rispetto alle UDD trattate con le sole medicazioni avanzate. Questo aspetto è in accordo con il fatto che i processi di rigenerazione tessutale sono determinanti nella guarigione delle UDD”. THE ROLE OF THE AUTOLOUGUS PLATELET-DERIVED GROWTH FACTOR IN THE MANAGEMENT OF DECUBITUS ULCER. B. Aminiam MD et Al “Le ulcere da decubito rappresentano un importante problema medico-chirurgico. Molte terapie mediche spesso falliscono e i pazienti devono così ricorrere a interventi di chirurgia plastica ricostruttiva. L’obbiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’efficacia dei fattori di crescita derivati dalle piastrine (PDGF) nella cura delle ulcere, in confronto alle terapie convenzionali. Lo studio ha incluso 50 pazienti che sono stati assegnati in modo random ai due gruppi di studio e di controllo. 11 ulcere sono state trattate con PDGF, mentre 9 ulcere sono state trattate con terapie convenzionali l’età e il sesso dei pazienti non sono stati considerati importanti per la selezione del paziente. Nel gruppo di studio, 4 pazienti sono guariti completamente mentre negli altri c’è stata una riduzione nella grandezza dell’ulcera”. CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE USE OF PLATELET-RICH PLASMA IN MAXILLO-FACIAL SURGERY Saverio Misso, Bianca Feola, Gianluca Giuffrè, Giuseppe Coscia, Franco Peluso, Pasquale Amato, Marcello D’Onofrio, Luigi Paesano, Giorgio Fratellanza, Elio D’Agostino, Antonio Minerva, Salvatore Formisano Blood Transf 2003; 3: 274-78 “La capacità delle piastrine di intervenire nei meccanismi di rigenerazione cellulare rappresenta il presupposto teorico all'utilizzo clinico del gel-piastrinico. Il gel-piastrinico

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presenta il vantaggio di essere un emocomponente di consistenza semisolida e modellabile, che, pertanto, assume la forma del contenitore all'interno del quale è stato preparato. Esso può essere, quindi, adattato alla sede di impianto tagliandolo con un bisturi o saturandolo al tessuto sottostante. Il preparato si presta ad essere utilizzato per apposizione quale tappeto ricco di fattori di crescita o, come nel nostro caso, unitamente ad un innesto osseo. In alternativa, nelle procedure ove si richieda una maggiore quantità di osso disponibile, può essere mescolato agli innesti alloplastici. I fattori di crescita, le cui concentrazioni aumentano nel PRP attivato, hanno la capacità di rigenerare l'epidermide, l'endotelio, l'epitelio e di stimolare l'angiogenesi. I risultati ottenuti nel nostro caso dimostrano come il gel-piastrinico possa essere usato in combinazione con procedure chirurgiche ablative della regione maxillofacciale, per ricostruzioni mandibolari ed in aggiunta a procedure finalizzate al posizionamento di impianti osteointegrati. Dal punto di vista operativo e organizzativo, il servizio trasfusionale si occupa di definire l'idoneità al predeposito, di separare, stoccare, manipolare e assegnare gli emocomponenti. Il gel come fonte di fattori di crescita, essendo un prodotto home-made, oltre ad avere un costo probabilmente ridotto rispetto ai fattori di crescita prodotti industrialmente, fornisce fattori di crescita altrimenti non disponibili per uso clinico. I pazienti mostrano una buona compliance verso il prodotto e verso le procedure necessarie alla sua produzione. L'utilizzo del gel piastrinico è una delle innovazioni più affascinanti ed interessanti di questi ultimi anni, consentendo apprezzabilissimi risultati clinici. Rimangono tuttavia da chiarire molti dei meccanismi biologici attraverso cui tali risultati si esplicano”.


LEE HJ, CHOI BH., ET AL. MAXILLARY SINUS FLOOR AUGMENTATION USING AUTOGENOUS BONE GRAFTS AND PLATELET-ENRICHED FIBRIN GLUE WITH SIMULTANEOUS IMPLANT PLACEMENT. ORAL SURG 103: 329-333,2007 BHANOT S, ALEX J. C. CURRENT APPLICATIONS OF PLATELET GELS IN FACIAL PLASTIC SURGERY. FACIAL PLASTIC SURGERY, 18:27-33, 2002. CHIRURGIA ESTETICA NEW INJECTION TECHNIQUE BASED ON PATIENT CELL BIOSTIMULATION FOR AUGMENTATION AND REGENERATION WITH REGENACR PROCESS. Donald du Toit: Research Fellow , Photolight Biology Laboratory , Faculty of Health Sciences ,University of Stellenbosch and Medical Research Council, Parow, South Africa. “Ex vivo cell biology studies and tissue culture, using Regenlab PRP demonstrate enhanced fibroblast and keratinocyte proliferation. Cell signalling and crawling is stimulated by PRP culture technologies. Clinical studies , and interim results in 10 persons, varying from 40-50 years, of both gender, show safety, with minimal down time of 12-24 hours. Localised swelling subsides, rapidly with the application of ice packs. Improvement of the skin texture, tone and colour is evident within 14 days and is ongoing without need for lighttherapy. The response can be enhanced by the adjunct use of light emitting diodes. Subjective patient feedback is encouraging. Skin changes in the glabellar, forehead and nasolabial folds are visible within 14 days by serial photography. The longest follow –up is 18 months. A small percentage may need directed re-injection for deep lines. Autologous PRP, as utilised in the RegenlabACR biological process, contains potent trophic factors relevant to facial regeneration, demonstrable ex vivo in tissue culture and in the clinic, portraying minimal

side effects”. Chajchir A, Fabrizio D, Chajchir G, Celi E. Growth factors in plastic surgery. Aesth Plast Surg 29: 295-99, 2005. CHIRURGIA SPORTIVA SOFT AND HARD-TISSUE AUGMENTATION WITH PLATELET-RICH PLASMA: TISSUE CULTURE DYNAMICS, REGENERATION AND MOLECULAR BIOLOGY PERSPECTIVE Don F du Toit, Wayne G Kleintjes, Morkel J Otto, Erick J Mazyala, Benedict J Pag “PRP: Potential for enhanced rotator cuff healing relevant to the shoulder surgeon Burkhart and co-workers from the University of Texas Health Science Centre, Texas and De Beer of the Shoulder Institute, Cape Town, are pioneers in arthroscopic rotator cuff repair by humeral-head footprint reconstruction. The success of the arthroscopic approach has been based on a solid base regarding the local anatomy of the humeral head and tendon footplates [see illustrations 4-6]. The durability of the arthroscopic approach and drawbacks of rotator cuff repair, are not disputed. Burkhart et al. , have demonstrated the challenges of arthroscopic revision rotator cuff repair, for which a previous rotator cuff repair had failed. Of interest in their series, was the reported occurrence of massive recurrent rotator cuff tears. In these patients, extensive arthroscopic dissection and mobilization of the rotator cuff was required and needed to delineate the tear margins to effect repair. It is postulated, based on our laboratory research, that the supplementation of arthroscopic or open suture repair with PRP in such cases may further facilitate healing of the degenerative cuff. Obviously, more experimental work is indicated, but the PRPhypothesis for enhancement of rotator cuff healing is based on the following scientific and biological observations: • Beneficial results observed in maxilla-facial surgery regarding soft and hard tissue augmentation with PRP. • Beneficial effects of PRP on tendon healing

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and proliferation ex vivo . • Stimulation of fibroblast growth ex vivo by PRP and therefore collagen release as well as the biological effects on the ECM. • Stimulatory effects on osteoblast cultures ex vivo. • Stimulatory effects on angiogenesis. • Stimulatory effect on chondrocyte physiology. In conclusion, there is scientific evidence, albeit anecdotal, that PRP can modulate and influence the early healing cascade relevant to the regenerative capacity of soft and hard tissue. These observations may well be relevant to the shoulder surgeon when considering repair of large rotator cuff tears. In these cases, the application of PRP in addition to conventional surgery may enhance suture repair and healing of the rotator cuff”.

CONCLUSIONI La ricerca bibliografica effettuata ha dimostrato che prodotti per la preparazione di gel piastrinico e plasma ricco di piastrine sono stati favorevolmente testati in ambito scientifico e sono ampiamente utilizzati da molti anni nella pratica odontoiatrica, ortopedica, maxillo-facciale, estetica, sportiva e che quindi hanno superato i test di accettazione imposti dalle norme. La sicurezza e l’efficacia del dispositivo si basa sull’equivalenza di questo prodotto con quelli approvati dal Ministero della Salute e alla dimostrazione di applicazione di Buone Norme di fabbricazione Gestione della Qualità. Scafati, 23/09/09 Industrie Biomediche e Farmaceutiche Srl

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Elenco completo di Bibliografia scientifica (visionabile in sede) 1. Dean H. et al. Platelet gel: an autologous alternative to fibrin glue with applications in oral and maxillofacial surgery. J Oral Maxillofac Surg 55: 1294-1299, 1997 2. Dean H. et al. A technique for improving the handling of particulate cancellous bone and marrow grafts using platelets gel. J Oral Maxillofac. Surg 56: 1217-1218, 1998 3. T.J. Gollehon et al. Does Hyperconcentration result in platelet activation? Vox Sang 1998; 75:124-127 4. S. Gehring et al. Preparation of autologous platelets for the oftalmologic treatemnt of macular holes. Transfusion Vol 39, February 1999144-148 5. Jean-Francois Korobelnik. Autologous platelet concentrate as an adjunct in macular hole healing. Ophthalmology1966; 103:590594 6. Uri Martinowitz et. al. Fibrin issue Adhesives. Thromb Haemost78(1) 661-666 (1997) 7. Robert E. Marx et al. Platelet-rich plasma: Growth factor enhancement for bone grafts. Oral and Maxillofac surgery. Vol 85, n 6, June 1998. 8. Adam J. Et al. Cutaneous wound healing. N. Engl. J Med 1999 ; 341 : 738-746. 9. Quirinia A, Viidik A., The Effect of Recombinant Basic Fibroblast growt factor (bFGF) in fibrin adhesive vehicle on the healing of ischaemic and normal incisional skin wounds. Scand J Plast Reconstr Surg Hand Surg. 1998 Mar 32(1): 9-18 10. Patrlj L et al. Fibrin glue-antbiotic mixture in the treatment of anal fistulae: experience with 69 cases. Dig Surg 2000; 17 (1): 77-80 11. Kitajiri S. et al Relief of post-tonsillectomy pain by release of lidocaine from fibrin glue. Laryngoscope, Apr 2001, 111: 642-4 12. Featherstone C. Fibrin sealants for haemostasis and drug delivery. Lancet, Feb

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