DENSITY PLATELET GEL PRP/PRF DISPOSITIVO MEDICO PER L’ODONTOIATRIA, MAXILLO FACCIALE, MEDICINA ESTETICA, CHIRURGIA ESTETICA, MEDICINA GENERALE, CHIRURGIA ORTOPEDICA, ORTOPEDIA, MEDICINA DELLO SPORT, DERMATOLOGIA, TRICOLOGIA, OFTALMOLOGIA, FLEBOLOGIA, GERIATRIA, MEDICINA VETERINARIA ETC. IDONEO PER L’ ACCELERAZIONE DEI PROCESSI DI GUARIGIONE E CICATRIZZAZIONE TISSUTALE E OSSEA : P.R.P. (PLASMA RICCO DI PIASTRINE), P.R.F. ( MEMBRANA SUTURABILE E NON) AUTOLOGHI E OMOLOGHI
0 4 7 6 CLASSE IIB
UNI EN ISO 9001 - 2008 UNI EN ISO 13485 - 2004
DENSITY PLATELET GEL
PRP/PRF
KIT A cod. GP1100A
0 4 7 6
DISPOSITIVO MEDICO PER L’ODONTOIATRIA E LA MEDICINA ESTETICA IDONEO PER L’ ACCELERAZIONE DEI PROCESSI DI GUARIGIONE E CICATRIZZAZIONE TISSUTALE E OSSEA : P.R.P. (PLASMA RICCO DI PIASTRINE), P.R.F. ( MEMBRANA SUTURABILE E NON) AUTOLOGHI E OMOLOGHI
PROVETTA N. 1 per la produzione di P.R.P. (liquido iniettabile arricchito di fattori di crescita), utilizzato per tutti i processi di guarigione e rigenerazione ossea e dei tessuti prima e dopo interventi orali o terapie rigenerative (es. infiltrazione in periplessica in pazienti con gengiviti, trattamenti parodontali prima e dopo a cielo chiuso, infiltrazioni in mucosa o in siti ossei durante e dopo interventi parodontali a cielo aperto, implantologico, ricostruttivo, in aggiunta e miscelazione all'osso sintetico a base di Beta TCP (Tri-calcio-Fosfato), infiltrazioni in trattamenti estetici. La provetta n. 1 (da 9 cc) contiene un Gel separatore + (ACD-A), necessario per la divisione tra il siero arricchito di piastrine (liquido iniettabile arricchito di fattori di crescita) e il concentrato di emazie (coagulo) del sangue. PROVETTA N. 2 per la produzione di membrana (P.R.F.) suturabile, utilizzabile in chirurgia orale, implantologica, parodontale, maxillo-facciale, ulcere ed ustioni orali, estrazioni semplici e complesse, con o senza apporto di osso sintetico + liquido arricchito di fattori di crescita, miscelabile e iniettabile in periplessica + liquido arricchito di fattori di crescita per la miscelazione con osso sintetico.
PER INFORMAZIONI, SCHEDE TECNICHE, NORMATIVE E MODALITÀ D’USO CONSULTARE IL SITO E SCARICARE I RELATIVI PROTOCOLLI OPERATIVI
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DENSITY PLATELET GEL
PRP/PRF
KIT B cod. GP1100B
0 4 7 6
0 3 7 3
DISPOSITIVO MEDICO PER L’ODONTOIATRIA E LA MEDICINA ESTETICA IDONEO PER L’ ACCELERAZIONE DEI PROCESSI DI GUARIGIONE E CICATRIZZAZIONE TISSUTALE E OSSEA : P.R.P. (PLASMA RICCO DI PIASTRINE), P.R.F. ( MEMBRANA SUTURABILE E NON addizionata con osso sintetico a base di Beta TCP -Tri-calcio-Fosfato) AUTOLOGHI E OMOLOGHI
PROVETTA N. 1 per la produzione di P.R.P. (liquido iniettabile arricchito di fattori di crescita), utilizzato per tutti i processi di guarigione e rigenerazione ossea e dei tessuti prima e dopo interventi orali o terapie rigenerative (es. infiltrazione in periplessica in pazienti con gengiviti, trattamenti parodontali prima e dopo a cielo chiuso, infiltrazioni in mucosa o in siti ossei durante e dopo interventi parodontali a cielo aperto, implantologico, ricostruttivo, in aggiunta e miscelazione all'osso sintetico a base di Beta TCP (Tri-calcio-Fosfato), infiltrazioni in trattamenti estetici. La provetta n. 1 (da 9 cc) contiene un Gel separatore + (ACD-A), necessario per la divisione tra il siero arricchito di piastrine (liquido iniettabile arricchito di fattori di crescita) e il concentrato di emazie (coagulo) del sangue. PROVETTA N. 2 (contiene 0,5g di osso sintetico) per produzione di membrana (P.R.F.) suturabile arricchita con osso sintetico ad alta porosità e modellabilità per l’inserimento in cavità ossee + membrana di ricopertura per la chirurgia ricostruttiva ossea, rialzi piccoli e grandi del seno mascellare, implantologia tipo legno vivo, copertura di impianti esposti, ricostruzione paradontale, e riempimento di alveoli in estirpazioni semplici e complesse, rimodellamenti in chirurgia estetica orale. PER INFORMAZIONI, SCHEDE TECNICHE, NORMATIVE E MODALITÀ D’USO CONSULTARE IL SITO E SCARICARE I RELATIVI PROTOCOLLI OPERATIVI
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APPLICAZIONE DEL PREPARATO RICCO DI FATTORI DI CRESCITA (P.R.G.F.®) IN CHIRURGIA ORALE RICOSTRUTTIVA* Recentemente, ha fatto il suo ingresso nell’armamentario terapeutico odontoiatrico il PRGF. L’acronimo sta per Plasma Rich of Growth Factors, o Plasma Ricco di Fattori di Crescita, ed indica la preparazione, con una metodica patentata di centrifugazione e separazione, di una frazione di plasma umano che contiene esclusivamente plasma e piastrine ad una concentrazione media di circa tre volte maggiore di quella plasmatica1-3. Il PRGF è un’eccellente sigillante operatorio per il contenuto in fibrina autologa e le sue doti emostatiche, è rapido e facile da preparare e quindi utilizzabile nelle situazioni di urgenza, è disponibile in qualsiasi quantità occorra clinicamente, è autologo e quindi sicuro da impiegare. Queste caratteristiche, l’essere donatore di fattori di crescita piastrinici autologhi, l’essere privo di leucociti ed il basso costo di preparazione, lo hanno reso molto utile in chirurgia. Infatti, le piastrine sono i più efficaci dispenser farmacologici creati dalla natura4 . Esse intervengono sia nel processo di coagulazione del sangue contribuendo alla formazione del trombo chemomeccanicamente, rilasciando fibrinogeno e aggregandosi alla rete di fibrina, ostacolando fisicamente il passaggio del sangue, sia nel processo di riparazione tessutale, rilasciando proteine di segnalazione specifiche dotate di attività autocrina e paracrina fra le quali le più importanti sono: il fattore di crescita derivato dalle piastrine PDGF, il fattore trasformante Beta TGF-b, il fattore simile all’insulina IGF-I, il fattore di crescita per i fibroblasti FGF, il fattore di crescita delle cellule endoteliali PDAGF ed epiteliali PDWHF 5. La loro azione è essenzialmente di stimolo alla riproduzione cellulare diretta specificamente verso le cellule staminali mesenchimali (TGF-b) i fibroblasti ( FGF, PDGF, TGF-b,), gli osteoblasti (IGF-I, TGF-b) e le cellule endoteliali (PDGF, PDAGF), promuovendo la neoformazione vascolare, la deposizione di matrice extracellulare insolubile (ECM) e la chemiotassi delle altre cellule competenti, specialmente i macrofagi e le altre cellule della serie bianca 6, In campo odontoiatrico, quindi, l’impiego del PRGF
nelle diverse formulazioni (sopranatante, liquida, gel e retratta) è indicato in tutte le situazioni che possono godere dei benefici di una più rapida guarigione dei tessuti e/o prevedano l’impiego di biomateriale da innesto particolato. Nel caso di un alveolo postestrattivo danneggiato, per esempio, nel quale l’applicazione del gel piastrinico accelera la guarigione dei tessuti molli e duri, così come in forma liquida nella bioattivazione dell’alveolo chirurgico e della superficie implantare, in forma attivata per l’aggregazione e stabilizzazione dei biomateriali e in forma retratta (fibrina) come barriera nelle procedure di GBR.
*Tratto da comunicato ANDI - Sezione di Ferrara a cura del dott. Leopoldo Bozzi, Odontoiatra - FE
IMPLICAZIONI PRATICHE: Il PRGF consente di utilizzare nella chirurgia odontoiatrica quotidiana l’azione emostatica e pro-rigenerativa della fibrina e dei Fattori di Crescita autologhi e di sfruttare i benefici dell’ingegneria tissutale a costo biologico ed economico (quasi) pari a zero. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE: 1. Anitua, E. Plasma Rich in Growth Factors: Preliminary Results of Use in the Preparation of Future sites for Implants. Int J Oral maxillofac implants 1999;14: 529-535 2. Lynch, SE Introduction. In: Tissue Engineering. Linch,SE, Genco RJ, Marx RE, editors, Quintessence 1999:XI-XVIII 3. Anitua E, Bozzi L. Il gel di plasma ricco di piastrine e fattori di crescita (PRGF) in chirurgia orale e maxillofacciale. Implantologia Orale 2001;4(3):9-23 4. Fuerst, G. et al. Enhanced bone to implant contact by platelet-released growth factors in mandibular cortical bone: a histomorphometric study in minipigs. Int. J. Oral Maxillofac. Implants 2003;18:685–690 5. Lieberman, J.R. et al. (2002) The role of growth factors in the repair of the bone. Biology and clinical applications. J. Bone Joint Surg. Am. 84- A, 1032–1044 6. Sammartino, G. et al. Use of autologous platelet-rich plasma (PRP) in periodontal defect treatment after extraction of impacted mandibular third molars. JOMS 2005;63:766 LETTURE CONSIGLIATE PER APPROFONDIMENTO: E. Anitua: Un Approccio Biologico all’Implantologia 2009 TEAM WORK Editore S.Lynch, R.Genko, R.Marx: Ingegneria Tissutale. 1999 Quintessenza Editore
KIT A Contiene N.2 PROVETTE:
1
Provetta 1 Gel Separatore (Preparazione siero con fattori di crescita) Provetta 2 per produzione- P.R.F. (MEMBRANA SUTURABILE E NON)
2
KIT B Contiene N.2 PROVETTE:
1
2
Provetta 1 Gel Separatore (Preparazione siero con fattori di crescita) Provetta 2 per produzione- P.R.F. (MEMBRANA SUTURABILE E NON) ARRICCHITO DI b-TCP PURO (beta TricalcioFosfato) AUTOLOGHI E OMOLOGHI + MEMBRANA SUTURABILE La seconda provetta contiene 0,5g beta Tricalcio-Fosfato (Sint-Oss)
SEQUENZA DI APPLICAZIONE DEL PREPARATO RICCO DI FATTORI DI CRESCITA (P.R.G.F.®) - PRIMA FASE SIERO CON FATTORI DI CRESCITA - SECONDA FASE MEMBRANA SUTURABILE RICCA DI FATTORI DI CRESCITA O MEMBRANA CON OSSO SINTETICO SUTURABILE (Beta-TCP)
Foto n. 2_ Inserimento in centrifuga ed avvio a 4500/4800 giri minuto, dai 15/18 min. tempo di centrifugazione.
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Foto n.1_ A prelievo effettuato (9cc di sangue).
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Foto n.3-4-5_ Dopo la centrifugazione
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è stato ottenuto il plasma ricco di piastrine e fattori di crescita (Plasma Rich of Growth Factors). Può essere utilizzato per tutti i processi di guarigione e rigenerazione ossea e dei tessuti prima e dopo interventi orali o terapie rigenerative (es. infiltrazione in periplessica in pazienti con gengiviti, trattamenti parodontali prima e dopo a cielo chiuso, infiltrazioni in mucosa o in siti ossei durante e dopo interventi parodontali a cielo aperto, implantologico, ricostruttivo, in aggiunta e miscelazione all'osso sintetico a base di Beta TCP (Tri-calcio-Fosfato), infiltrazioni in trattamenti estetici interventi implantologici per la bagnabilità del foro implantologico e dell’impianto in titanio etc. Vedi provetta 1 del Kit A e B. Foto n. 6_ Inserimento dell’ago di prelievo (senza siringa)per la perdita del vuoto nella provetta (consigliato). Foto n. 7_ Prelievo del plasma ricco di piastrine e fattori di crescita
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Foto n. 8-9_ Dopo il prelievo del plasma ricco di piastrine e fattori di crescita. Foto n. 10_ Scelta dal Kit A o Kit B della provetta per la produzione di membrana suturabile P.R.F. con o senza osso sintetico.
Foto n. 11_PROVETTA
N. 2 KIT
A per la produzione di membrana ( P. R . F. ) s u t u r a b i l e , u t i l i z z a b i l e i n c h i r u rg i a o r a l e , i m p l a n t o l o g i c a , parodontale, maxillo-facciale, ulcere ed ustioni orali, estrazioni semplici e complesse, con o senza apporto di osso sintetico + liquido arricchito di fattori di crescita, miscelabile e iniettabile in periplessica + liquido arricchito di fattori di crescita per la miscelazione con osso sintetico.
Foto n. 12_PROVETTA
N. 2 KIT B
(contiene 0,6g di osso sintetico) per produzione di membrana (P.R.F.) suturabile arricchita con osso sintetico ad alta porosità e 12 modellabilità per l’inserimento in cavità ossee + membrana di ricopertura per la chirurgia ricostruttiva ossea, rialzi piccoli e grandi del seno mascellare, implantologia tipo legno vivo, copertura di impianti esposti, ricostruzione paradontale, e riempimento di alveoli in estirpazioni semplici e complesse, rimodellamenti in chirurgia estetica orale.
Foto n. 13_ riempimento
Foto n. 14_ riempimento della
della provetta n.2 del Kit A con plasma ricco di piastrine e fattori di crescita per la produzione di membrana suturabile P.R.F.
provetta n.2 del Kit B con plasma ricco di piastrine e fattori di crescita per la produzione di membrana suturabile P.R.F. con osso sintetico ad alta porosità e modellabilità (P.R.F. + Beta TCP)
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Foto n. 15_ dopo il
Foto n. 16_ dopo il riempimento
riempimento della provetta n.2 del Kit A con plasma ricco di piastrine e fattori di crescita per la
della provetta n.2 del Kit B con plasma ricco di piastrine e fattori di crescita per la produzione di membrana suturabile P.R.F. con osso sintetico ad alta porosità e modellabilità (P.R.F. + Beta TCP) aspettare dai 10 ai 15 min., senza centrifugare, la formazione della membrana.
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Foto
Foto n. 18_ membrana suturabile P.R.F. con osso sintetico ad alta porosità e modellabilità (P.R.F. + Beta TCP)
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CENTRIFUGA PER PLATELET GEL PRP/PRF TECNOLOGIA
EBA20
Centrifuga rotore fisso Alimentazione
208-240 V1~
Frequenza
50-60 Hz
Consumo
65 VA
Emissioni
EN 55011 group1, ClassB, EN 61000-3-2, EN 61000-3-3
Immunità/ Compatibilità elettromagnetica (EMC) – Parte 6-1: Norme Generiche – Immunità per gli ambienti residenziali, commerciali e dell’industria leggera
EN 61000-6-1
Max. capacità
8x15ml
Max. RPM
6,000min-1
Max. RCF
3,461
Tempo di lavoro programmabile Dimensioni (Hx S x L)
EBA 20 è una centrifuga pratica e compatta per piccoli volumi di campione. È dotata come standard con un rotore angolo per 8 tubi fino a un volume di 15 ml. L'EBA 20 raggiunge un max. RCF del 3461 ed è la scelta ideale per uno studio medico. Le velocità più elevate riducono i tempi di centrifugazione in modo tale che plasma con un basso contenuto di piastrine è disponibile per l'analisi, dopo pochi minuti.
da1a99mindi corsa continua ciclo breve (tasto d'impulso) 216x231x292mm
Peso
ca. 4kg.
PER INFORMAZIONI, SCHEDE TECNICHE, MODALITÀ D’USO
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850,00
INDICE
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APPLICAZIONI IN ODONTOIATRIA E MEDICINA-CHIRURGIA ESTETICA DEL DISPOSITIVO MEDICO “SISTEMA GP-Kit di preparazione di Plasma Ricco di Piastrine e Gel Piastrinico”
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RELAZIONE SU SICUREZZA DEL DISPOSITIVO MEDICO SISTEMA GP-KIT DI PREPARAZIONE DI PLASMA RICCO DI PIASTRINE E GEL PIASTRINICO
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VALUTAZIONE CLINICA DEL DISPOSITIVO MEDICO “SISTEMA GP-KIT DI PREPARAZIONE DI PLASMA RICCO DI PIASTRINE E GEL PIASTRINICO”
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CASO CLINICO
VISITA IL NOSTRO SITO DOVE POTRAI TROVARE E SCARICARE, OLTRE AL PRESENTE OPUSCOLO, ALTRA UTILE DOCUMENTAZIONE E MODULISTICA SUL: LIBERO UTILIZZO DEL DISPOSITIVO MEDICO KIT PER LA PREPARAZIONE DI LIQUIDO PIASTRINICO (P.R.P.) E MEMBRANA PIASTRINICA (P.R.F) OPZIONE 1 CON CONVENZIONE ASL LOCALE OPZIONE 2 SENZA CONVENZIONE CON ASL LOCALE FOGLIO ILLUSTRATIVO, MODALITÀ D’USO, SCHEDA DI SICUREZZA DEL MATERIALE del P.R.P. (plasma ricco di piastrine) P.R.F. ( membrana suturabile e non) autologhi e omologhi. P.R.F. (Membrana suturabile e non) arricchito di b-TCP Puro (beta TricalcioFosfato) Autologhi e omologhi
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APPLICAZIONI IN ODONTOIATRIA E MEDICINA-CHIRURGIA ESTETICA DEL DISPOSITIVO MEDICO “SISTEMA GP-Kit di preparazione di Plasma Ricco di Piastrine e Gel Piastrinico” Che cosa è il PRP ? - Il PRP è una fonte di fattori di crescita che sostengono la crescita dell'osso e dei tessuti molli (cute, sottocute, tessuti miofasciali), migliorando la risposta ai danni biologici e favorendo la guarigione delle ferite. - Si ottiene concentrando le piastrine autologhe (cioè del paziente stesso) e derivando da esse i fattori di crescita piastrinici (PDGF: Platelet Derived Growth Factors) che, aggiunti alle ferite chirurgiche oppure ad innesti, sostenere migliorano ed accelerano il processo di guarigione.
Perché PRP? (A) Quando c'è una ferita di qualsivoglia natura, il normale coagulo di sangue inizia il meccanismo che porterà alla guarigione del tessuto molle ed alla eventuale rigenerazione dell'osso. Il coagulo è perciò il primo momento del processo di guarigione delle ferite. Il coagulo che, diciamo così, si forma nelle condizioni abituali, e formato da: 95% rbc (globuli rossi); 4% plt (piastrine); 1% wbc (globuli bianchi). (B) Quando invece otteniamo con una procedura specifica del PRP, il coagulo sarà formato da: 95% plt (piastrine); 4% rbc (globuli rossi); 1% wbc (globuli bianchi) (C) Poiché il nostro obiettivo è ottenere la maggior quantità e concentrazione di fattori di crescita piastrinica (PDGF)(TGFß), è chiaro che dobbiamo ottenere una maggior concentrazione piastrinica nel coagulo (appunto..il PRP, cioè il Plasma arricchito di Piastrine), così da permetterci di ottenere da esso una maggior concentrazione di fattori di crescita piastrinica.
Utilizzo del PRP Il PRP è usato in chirurgia maxillo facciale, in chirurgia plastica ricostruttiva ed in medicina estetica ed antiaging, in chirurgia oculare ed in traumatologia sportiva. APPLICAZIONI Il dispositivo medico in oggetto è un sistema per la preparazione a ciclo chiuso di un Plasma Ricco di Piastrine (PRP) e di fattori di crescita, oppure di un condensato/gel piastrinico (PRP), extracorporeo al paziente. Il prodotto ottenuto dall'utilizzo del dispositivo medico viene utilizzato nei campi di applicazione per la riparazione tissutale con le indicazioni d'uso relative: CHRURGIA MAXILLO-FACCIALE: è usato durante la fase ricostruttiva negli interventi di resezione, nel trattamento di fistole oro-nasali, nella ricostruzione mandibolare anche in associazione al trapianto allo-genico o allo-plastico, negli interventi di rialzo del seno mascellare;
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CHIRURGIA ODONTO-STOMATOLOGICA: è usato in implantologia per la sua attitudine osteogenetica, da solo o in associazione a materiali allogenici o artificiali, nelle resezioni delle cisti del mascellare e negli esiti di apicectomia, in chirurgia parodontale in soggetti con difetto di cicatrizzazione ed emostasi; MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA: negli interventi di lipo-filling associato al grasso permette che questo attecchisca nella zona dove viene iniettato in una percentuale più alta che se si introducesse isolatamente; nei trattamenti di bio-stimolazione si è notata una maggior proliferazione dei fibroblasti; i fattori di crescita determinano una specifica rigenerazione delle cellule e lo sviluppo del tessuto trattato.
Uno dei principali vantaggi del presente prodotto consiste nell'utilizzare sangue prelevato dal paziente (autologo); sono escluse, quindi, tutte le problematiche relative all'origine dell'emo-derivato. Il dispositivo medico consente di ottenere, prelevando al paziente il sangue attraverso un normale kit di prelievo, una concentrazione ottimale di piastrine sottoforma di: • Plasma arricchito in piastrine, che rilasceranno fattori di crescita; • Membrana/Coagulo suturabile. I fattori di crescita contenuti nelle piastrine (TGF-ß, VEGF, IGF I&II, ECGF, PDGF-A&B, FGF, EGF), a seguito del processo di trattamento del sangue nelle provette, vengono concentrati 4 volte rispetto alla concentrazione iniziale presente nel sangue e possono essere utilizzati per favorire ed accelerare i processi rigenerativi del tessuto osseo e dei tessuti molli, nelle patologie degli arti e dei tessuti di rivestimento, nonché per chirurgia estetica e in caso di ustioni. Nelle normali formulazioni del gel piastrinico, i fattori di crescita vengono rilasciati precocemente e la maggior parte delle piastrine si attiva prima dell'applicazione chirurgica. Il condensato piastrinico prodotto si presenta in forma di gel stabilizzato e può essere suturato o ancorato con facilità. Nella chirurgia orale e maxillo-facciale l'utilizzo del gel di piastrine (GP) è stato proposto negli interventi ablativi della regione maxillofacciale. Negli interventi di ricostruzione mandibolare l'utilizzo del GP è stato proposto in associazione al trapianto allogenico o alloplastico o all'uso di PCBM (Particulate Cancellous Bone and Marrow). Negli interventi più aggressivi nei quali la dissezione ampia comporta la perforazione dei tessuti molli e il formarsi di comunicazioni orali, il GP viene utilizzato per apposizione di uno strato suturabile. Analogamente l'utilizzo del GP si è dimostrato efficace nel trattamento chirurgico delle brecce alveolari e nel trattamento delle fistole oronasali in combinazione con osso da impianto. L'uso del GP viene anche indicato negli interventi di rialzo del seno mascellare con o senza immediato posizionamento dell'impianto. L'attitudine osteogenetica del GP viene peraltro utilizzata nella chirurgia implantare dove il rilascio dei fattori di crescita contenuti nei granuli piastrinici stimola la formazione di osso nel sito determinando un più efficace posizionamento dell'impianto. Nella chirurgia implantare il GP è stato utilizzato da solo o in associazione con materiali allogenici come l'osso di banca o liofilizzato, con materiali artificiali come il biovetro o (sebbene con le riserve legate alla BSE) in associazione agli xenogeni come l'osso di derivazione bovina, o all'osso sintetico a base di Beta-TRICALCIOFOSFATO. Le particelle da innesto vengono conglobate nel GP prima che solidifichi fino a costituire una maglia
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fibrosa facilmente manipolabile che, applicata in situ, aderisce spontaneamente alle pareti ossee. In ambito odontoiatrico è stato peraltro descritto l'uso del GP anche nella chirurgia parodontale e nella chirurgia orale in pazienti che, per patologie concomitanti, risultano maggiormente esposti al rischio di sanguinamento o ai difetti di cicatrizzazione. La possibilità di aggiungere uno stimolo efficace alla rigenerazione ossea è ritenuto un ausilio importante alle tecniche chirurgiche. Aumentando la concentrazione locale di questi fattori, è possibile ottenere una guarigione ossea precoce, caratterizzata dalla presenza di osso più denso e maturo. Diversi autori hanno pubblicato risultati positivi nell'uso di tale tecnica, osservando che la fusione ossea si è dimostrata essere significativamente maggiore nei primi quattro mesi, concordemente con quelli che sono stati i nostri risultati. Il successivo rilascio dei fattori di crescita GFs piastrinici determina una più rapida maturazione degli innesti accrescendo il rimodellamento e la mineralizzazione, aumenta il potere osteoconduttivo dei materiali osteo-sostitutivi e favorisce la cicatrizzazione riducendo il rischio di deiscenza dell'innesto e quello della contaminazione batterica.
Precauzioni: Il kit monouso deve essere utilizzato solo da personale esperto e in possesso di requisiti per la manipolazione. Impiegare il PRP e il gel piastrinico con particolare cautela nei seguenti casi: • infezioni acute o croniche nel sito chirurgico; • patologie metaboliche non controllate, quali diabete, osteomalacia, disfunzioni tiroidee, gravi patologie renali o epatiche; • terapia cortisonica protratta nel tempo; • malattie autoimmuni; • radioterapia. Per garantire la rigenerazione del tessuto, il PRP e gel piastrinico devono essere inseriti esclusivamente in tessuto vitale e a diretto contatto con il tessuto (se necessario, praticando micro-aperture sulla superficie del tessuto).
Altre informazioni Il kit è monouso. Gli eventuali residui di materiale devono essere eliminati secondo le leggi locali. Non usare dopo la data di scadenza indicata. Conservare a secco e a temperatura ambiente, lontano dalla luce e da fonti di calore. Il prodotto è sterile fintanto che la confezione resta chiusa e integra. Non usare il prodotto se la confezione sterile è danneggiata. Il processo di utilizzo del kit prevede che tutto il ciclo di processazione del sangue del paziente (raccolta, centrifugazione e trasferimento dei liquidi) sia effettuato in un sistema chiuso che previene l'entrata di contaminanti biologici o chimici, eliminando ogni rischio di contaminazione sia in produzione che durante l'utilizzo. Tutti gli additivi e i componenti utilizzati nelle provette sono sottoposti a test rigorosi e hanno grado di purezza USP o migliore. La soluzione a base di citrato tamponata nelle provette primarie è utilizzata diffusamente in medicina trasfusionale come anti-coagulante ed è riconosciuta come sicura ed efficace. La soluzione di cloruro di calcio, utilizzata nella provetta secondaria, è una soluzione iniettabile molto comune utilizzata normalmente nelle terapie anti-coagulanti.
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Effetti indesiderati Non si possono escludere del tutto reazioni da incompatibilità al gel piastrinico, quali allergie locali e le possibili complicanze sono quelle legate ai normali interventi chirurgici, ad esempio gonfiore del sito operato, necrosi del lembo, emorragia, infiammazione locale, infezione o dolore.
Gravidanza/allattamento Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso del prodotto nelle donne in gravidanza o allattamento. Non sono disponibili dati sperimentali sulla sicurezza e l'efficacia del gel piastrinico nei bambini che non hanno raggiunto la maturità scheletrica.
Effetti e vantaggi del PRP e dei fattori di crescita piastrinici (PDGF) - E' una sostanza naturale e di derivazione umana (dallo stesso paziente) // Non esistono effetti collaterali (quali possibili allergie o intolleranze) // E' privo di tossicità // Stimola i processi riparativi e la crescita dei tessuti lesi sui quali è applicato // Stimola la proliferazione cellulare // Stimola i processi bioriparativi e rigenerativi // Stimola l'angiogenesi e la rivascolarizzazione dei tessuti // Stimola la proliferazione delle cellule mesencimali (in particolare delle CELLULE STAMINALI MESENCHIMALI ADULTE) // Stimola la guarigione delle ferite ed accelera la cicatrizzazione // Stimola la produzione di fibroblasti // stimola la produzione di collagene // Accelera lo sviluppo dei tessuti ossei e la capacità osteoinduttiva e la produzione di osteoblasti // Stimola la produzione delle cellule muscolari (miociti).
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VANTAGGI CLINICI
EFFETTI CLINICI
EFFETTI CLINICI SECONDARI
• L'utilizzo delle cellule autologhe per la medicina rigenerativa presenta importanti vantaggi clinici
• Stimolazione della proliferazione cellulare
• Riduzione del dolore post operatorio
• Stimolazione dei processi bioriparativi e rigenerativi
• Riduzione delle infezioni post operatorie
• Stimola l'angiogenesi e la rivascolarizzazione dei tessuti
• Riduzione del sanguinamento post operatorio
• È una “sostanza” naturale e di derivazione umana • Non esistono effetti collaterali quali possibili allergie o intolleranze • È privo di tossicità per i tessuti su cui è applicato
• Stimolazione della proliferazione delle cellule mesenchimali • Tessuti molli, epidermide, derma • Stimolazione alle guarigione delle ferite
• Promuove la formazione in pochi secondi di un coagulo ben aderente ai tessuti
• Stimolazione alla produzione di fibroblasti • Accelerazione della cicatrizzazione
• È completamente riassorbibile nell'arco di pochi giorni • Stimola i processi riparativi e la crescita dei tessuti lesi su cui é applicato
• Biostimolazione alla produzione di collagene • Osso, muscolo cardiaco • Accelerazione dello sviluppo dei tessuti ossei • Capacità osteoinduttiva • Stimolazione alla produzione di osteoblasti • Stimolazione alla produzione di miociti
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La bibliografia scientifica relativa alla validità dei prodotti di utilizzo di kit quale il dispositivo medico in oggetto è ampia, nel seguito si riportano i riferimenti di alcuni di essi ritenuti di particolare interesse per i vari campi di applicazione. CHIRURGIA ODONTOSTOMATOLOGICA CASO CLINICO: UTILIZZO DI GEL PIASTRINICO IN IMPLANTOLOGIA POST-ESTRATTIVA IMMEDIATA Introduzione L'uso del plasma ricco di piastrine (PRP) in associazione alla tecnica implantologica postestrattiva immediata offre la possibilità di economizzare e semplificare l'intervento chirurgico, favorendo altresì i processi di guarigione e di rigenerazione ossea, eliminando nella maggior parte dei casi l'impiego di materiale eterologo. CASO CLINICO: La paziente si presenta alla nostra osservazione desiderosa di riabilitare il suo sorriso. Nel complesso piano di trattamento viene decisa l'avulsione del 24 (foto 1-2) presentante una fistola, elevata mobilità all'E.O. ed estesa rarefazione ossea periradicolare agli esami radiografici (foto 3). Si opta pertanto per la sostituzione dell'elemento con impianto post-estrattivo immediato. PROCEDURA OPERATIVA: Per ottenere il PRP si effettua un semplice prelievo di sangue immediatamente prima dell'intervento implantologico. La quantità da noi prelevata è di 27 cc distribuita in 3 provette da 9 cc (Kit DENSITY PLATELETS GEL A), centrifugate poi per un tempo di dodici minuti alla velocità di 2200 rcf. Si ottiene così la separazione della parte corpuscolata dal plasma (foto 4). Mediante l'impiego di pipette da 500 microlitri, le piastrine, collocate in virtù del loro peso specifico nella porzione chiara inferiore, vengono immesse in Eppendorf sterili. Analogamente vengono preparate poi le porzioni di plasma povero e di fibrina. Il prodotto dalla centrifugazione della prima provetta viene inserito nella seconda provetta (provetta (2) con colore rosso), contenente cloruro di calcio, utilizzando l'apposito dispositivo di trasferimento, che va montato semplicemente per accoppiamento. In seguito al travaso che avviene in modo automatico grazie al vuoto prestabilito nella provetta, si rovescia la provetta (con tappo rosso) 5 volte. Questa provetta (2) viene centrifugata per 12 minuti a 2200 rcf. Ultimata la seconda centrifugazione,si estrae il coagulo piastrinico in Eppendorf sterili. In circa 25 minuti il coagulo piastrinico suturabile è pronto per l'applicazione. Nel caso in esame, effettuata l'anestesia plessica con articaina (1:200.000) si è proceduto all'avulsione del 24. Con l'impiego di una fresa pilota si è raggiunta la rispettosa profondità di 16 mm (foto 7) e dopo il passaggio di una fresa dedicata è stata effettuata la maschiatura dell'alveolo rimaneggiato. Appurata la stabilità primaria del maschiatore Ø 5 h. 16 mm si è evidenziata però l'esposizione vestibolare di sette spire su nove dello stesso (foto 8-9-10). Lo step successivo ha visto il posizionamento dell'impianto ed il riempimento dei difetti ossei con il PRP ed una minima quantità di idrossiapatite (foto 11). Qualora sia possibile anche l'osso autologo, raccolto dalle frese durante l'intervento, viene inserito. Abbiamo poi posizionato, a copertura del PRP, uno strato di fibrina (foto 12) e
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proceduto alla sutura dei lembi perfettamente accostati (foto 13). A dieci mesi dall'intervento è affiorata dalla mucosa una piccola porzione della vite di chiusura, sostituita quindi dalla vite di guarigione (foto 14). I controlli radiografici a distanza di quattro-tredici e ventitre mesi (foto) confermano il buon esito del nostro intervento anche se l'aspetto estetico della mucosa è stato penalizzato dal riposizionamento vestibolare. CONCLUSIONI: Questo caso clinico fa parte dei molti casi trattati con PRP nel nostro studio e gli ottimi risultati ottenuti ci inducono a sperare che tale metodica raggiunga un più vasto consenso presso i colleghi, considerando anche l'economicità del materiale utilizzato e la buona disponibilità dei pazienti a sottoporsi ad un prelievo ematico rispetto alla prospettiva di uso di materiale eterologo. PLATELET GEL STIMULATES PROLIFERATION OF HUMAN DERMAL FIBROBLASTS IN VITRO M. Kra{na, D. Domanovi}, A. Tom{i~, U. [vajger, and M. Jeras Acta Dermatoven APA Vol 16, 2007, No 3 The PRP can be prepared by aphaeresis or can be separated from fresh anticoagulated blood by simple centrifugation, which concentrates platelets up to six times the baseline count in whole blood (2). The production process itself (2), as well as the addition of calcified thrombin, activates platelets, which in turn release cytokines. At the same time, fibrinogen converts into a fibrin clot. Platelets attach to the fibrin web forming the platelet gel, which can be applied directly to injured tissue to enhance its regeneration. There are several commercially available devices that simplify the production of platelet-rich plasma from a patient's blood (Vivostat® [Vivolution A/S], SmartPReP® [Harvest Technologies], and Fibrinet® [Cascade Medical Enterprises]). Platelet gel is being used in a variety of clinical procedures: as a tissue sealant (3), as a skin healing enhancer (4), or for dental and bone regeneration (5-7). CURA DI ULCERE CRONICHE PLATELET GEL FOR HEALING CUTANEOUS CHRONIC WOUNDS. Giovanni Crovetti et Al. Trasfusion and Apheresis Science 30 (2004) 145-151. “In 9 casi la guarigione completa dell'ulcera è stata ottenuta dopo 10 applicazioni di gel piastrinico (range 1-33), in 8 di questi casi la guarigione è stata completa mentre in un paziente l'ulcera durante i 4 mesi di follow-up si è riaperta. Nove pazienti sono ancora sotto trattamento e 7 di questi presentano una diminuzione dell'area dell'ulcera > 50% e 2 pazienti <50% dall'inizio del trattamento con il gel piastrinico. In 4 casi, infine il trattamento è stato sospeso a causa di: richiesta del paziente, comparsa di osteomielite e di cellulite. In totale sono state effettuate 323 applicazioni di gel piastrinico. Durante il trattamento si è osservato la comparsa d'infezione in soli 2 casi, curata in entrambi casi con terapia antibiotica. In nessun caso si sono avuti effetti avversi, in tutti i casi si è notato che la formazione di tessuto granulare è più veloce dopo la prima applicazione e che la completa re-epitelazzazzione ha bisogno di tempi lunghi, a seconda dalla differente grandezza e durata dell'ulcera”.
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L'UTILIZZO DEL GEL PIASTRINICO NEL TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA DECUBITO NEI PAZIENTI AFFETTI DA LESIONE MIDOLLARE S. PETROZZINO, G. SCHIERANO, P. IMAZIO, M. MARCHIONI, R. LO RUSSO, L. MAZZUCCO “Le ulcere da decubito (UDD) rappresentano da sempre un fattore notevolmente condizionante la qualità di vita della persona mielolesa……..” “Nessun paziente ha presentato reazioni avverse all'utilizzo del gel piastrinico. In tutti i casi trattati con gel piastrinico abbiamo osservato sin dai primi giorni una attività rigenerativa del fondo dell'UDD più rapida. Tale incremento di attività rigenertiva ha raggiunto un plateau dopo 2-3 settimane. In un caso abbiamo osservato una iperproliferazione del fondo dell'UDD, per cui il trattamento è stato sospeso prima delle 5 settimane previste. Negli altri 2 casi il trattamento bisettimanale con gel piastrinico concentrato ha determinato nelle 5 settimane di trattamento, una riduzione significativa della dimensione dell'UDD al tallone trattato rispetto al contro laterale. Dai dati preliminari di questo studio, che attualmente è ancora in corso, si rileva che il rilascio locale di fattori di crescita attraverso il gel piastrinico, permette un più rapido processo di guarigione nella lesioni cutanee da pressione rispetto alle UDD trattate con le sole medicazioni avanzate. Questo aspetto è in accordo con il fatto che i processi di rigenerazione tessutale sono determinanti nella guarigione delle UDD”. THE ROLE OF THE AUTOLOUGUS PLATELET-DERIVED GROWTH FACTOR IN THE MANAGEMENT OF DECUBITUS ULCER. B. Aminiam MD et Al “Le ulcere da decubito rappresentano un importante problema medico-chirurgico. Molte terapie mediche spesso falliscono e i pazienti devono così ricorrere a interventi di chirurgia plastica ricostruttiva. L'obbiettivo di questo studio è stato quello di valutare l'efficacia dei fattori di crescita derivati dalle piastrine (PDGF) nella cura delle ulcere, in confronto alle terapie convenzionali. Lo studio ha incluso 50 pazienti che sono stati assegnati in modo random ai due gruppi: di studio e di controllo. 11 ulcere sono state trattate con PDGF, mentre 9 ulcere sono state trattate con terapie convenzionali l'età e il sesso dei pazienti non sono stati considerati importanti per la selezione del paziente. Nel gruppo di studio, 4 pazienti sono guariti completamente mentre negli altri c'è stata una riduzione nella grandezza dell'ulcera”. CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE USE OF PLATELET-RICH PLASMA IN MAXILLO-FACIAL SURGERY Saverio Misso, Bianca Feola, Gianluca Giuffrè, Giuseppe Coscia, Franco Peluso, Pasquale Amato, Marcello D'Onofrio, Luigi Paesano, Giorgio Fratellanza, Elio D'Agostino, Antonio Minerva, Salvatore Formisano Blood Transf 2003; 3: 274-78 “La capacità delle piastrine di intervenire nei meccanismi di rigenerazione cellulare rappresenta il presupposto teorico all'utilizzo clinico del gel-piastrinico. Il gel-piastrinico presenta il vantaggio di essere un emocomponente di consistenza semisolida e modellabile, che, pertanto, assume la forma del contenitore all'interno del quale è stato preparato. Esso può
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essere, quindi, adattato alla sede di impianto tagliandolo con un bisturi o saturandolo al tessuto sottostante. Il preparato si presta ad essere utilizzato per apposizione quale tappeto ricco di fattori di crescita o, come nel nostro caso, unitamente ad un innesto osseo. In alternativa, nelle procedure ove si richieda una maggiore quantità di osso disponibile, può essere mescolato agli innesti alloplastici. I fattori di crescita, le cui concentrazioni aumentano nel PRP attivato, hanno la capacità di rigenerare l'epidermide, l'endotelio, l'epitelio e di stimolare l'angiogenesi. I risultati ottenuti nel nostro caso dimostrano come il gel-piastrinico possa essere usato in combinazione con procedure chirurgiche ablative della regione maxillofacciale, per ricostruzioni mandibolari ed in aggiunta a procedure finalizzate al posizionamento di impianti osteointegrati. Dal punto di vista operativo e organizzativo, il servizio trasfusionale si occupa di definire l'idoneità al predeposito, di separare, stoccare, manipolare e assegnare gli emocomponenti. Il gel come fonte di fattori di crescita, essendo un prodotto home-made, oltre ad avere un costo probabilmente ridotto rispetto ai fattori di crescita prodotti industrialmente, fornisce fattori di crescita altrimenti non disponibili per uso clinico. I pazienti mostrano una buona compliance verso il prodotto e verso le procedure necessarie alla sua produzione. L'utilizzo del gel piastrinico è una delle innovazioni più affascinanti ed interessanti di questi ultimi anni, consentendo apprezzabilissimi risultati clinici. Rimangono tuttavia da chiarire molti dei meccanismi biologici attraverso cui tali risultati si esplicano”. LEE HJ, CHOI BH., ET AL. MAXILLARY SINUS FLOOR AUGMENTATION USING AUTOGENOUS BONE GRAFTS AND PLATELET-ENRICHED FIBRIN GLUE WITH SIMULTANEOUS IMPLANT PLACEMENT. ORAL SURG 103: 329-333,2007 MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA NEW INJECTION TECHNIQUE BASED ON PATIENT CELL BIOSTIMULATION FOR AUGMENTATION AND REGENERATION WITH REGENACR PROCESS. Donald du Toit: Research Fellow , Photo-light Biology Laboratory , Faculty of Health Sciences ,University of Stellenbosch and Medical Research Council, Parow, South Africa. “Ex vivo cell biology studies and tissue culture, using Regenlab PRP demonstrate enhanced fibroblast and keratinocyte proliferation. Cell signalling and crawling is stimulated by PRP culture technologies. Clinical studies , and interim results in 10 persons, varying from 4050 years, of both gender, show safety, with minimal down time of 12-24 hours. Localised swelling subsides, rapidly with the application of ice packs. Improvement of the skin texture, tone and colour is evident within 14 days and is ongoing without need for light-therapy. The response can be enhanced by the adjunct use of light emitting diodes. Subjective patient feedback is encouraging. Skin changes in the glabellar, forehead and nasolabial folds are visible within 14 days by serial photography. The longest follow -up is 18 months. A small percentage may need directed re-injection for deep lines. Autologous PRP, as utilised in the RegenlabACR biological process, contains potent trophic factors relevant to facial regeneration, demonstrable ex vivo in tissue culture and in the clinic, portraying minimal side effects”.
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Il nostro utilizzo del PRP (e dei Fattori di Crescita in esso contenuti) sarà dedicato alla chirurgia plastica ricostruttiva ed alla medicina estetica, come pure alla medicina antiaging ed alla medicina rigenerativa. Il PRP verrà particolarmente usato nel rinnovamento cellulare della cute delle mani del viso, del collo e del decolletè (ma potrà essere usato anche per la cute dell'addome e delle gambe). Utilizzo del PRP a livello dei siti donatori di Innesti Dermo-Epidermici “sottili” (i cosiddetti STSG “Split Thickness Skin Graft”) E' un uso nuovo, emergente. - Il gel di PRP viene messo sulla superficie del sito donatore (il sito da cui si preleva l'innesto) e trattenuto in sede da una medicazione occlusiva. - La medicazione occlusiva è rimossa dopo 7 giorni, ed il sito donatore presenterà una significativa epitelizzazione come se fosse già alla terza settimana di maturazione - La rivascolarizzazione del sito donatore di STSG è stimolata dall'azione angiogenica dei PDGF e dei TGFB - La fibrina è usata come “scaffold” (intelaiatura) per la migrazione epiteliale - Il rapido sviluppo di tessuto di granulazione e della epitelizzazione farà diminuire la durata della fase “crostosa” con meno dolore ed un più rapido ritorno alla normale attività.
DURATA INTERVENTO: NUMERO INTERVENTI: l'effetto, DURATA PERMANENZA IN CLINICA: TOTALE MEDICAZIONI TRATTAMENTI DOPO L'INTERVENTO: RITORNO AL SOCIALE: ESPOSIZIONE AL SOLE DOPO
mezz'ora UNO. Va ripetuto dopo 3-4 mesi per potenziarne ma la sua efficacia dura 6 mesi quaranta minuti 1 non truccarsi per 2 ore, non sauna o piscina per 3 giorni immediato (od il giorno dopo) 3 giorni
L'uso del Plasma Arricchito di Piastrine (PRP) è già da anni una realtà e una evidenza scientifica verificata dalla comunità medica mondiale in chirurgia plastica nella cura dei grandi ustionati. I chirurghi plastici e i loro pazienti hanno tratto enormi benefici nella rigenerazione delle zone danneggiate con una guarigione chiaramente superiore sia per la qualità del tessuto che per la rapidità di guarigione. I chirurghi Maxillo Facciali, conoscono da anni le potenzialità dei Fattori di Crescita Piastrinici PRP (Platlet Rich Plasma) per favorire e stimolare la rigenerazione ossea sia per l'implantologia che per la guarigione di fratture difficili. I chirurghi generali conoscono bene come la velocità dei processi di guarigione delle ferite migliora attraverso l'uso dei Fattori di Crescita piastrinici PRP. Da sempre il Medico Estetico basa la sua attività attraverso tecniche non invasive dove la biostimolazione della pelle e il suo ringiovanimento rappresentano i fondamenti sui quali basare qualsiasi altra attività successiva, che sia una seduta FELC, un botulino o un filler.
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Qualunque tecnica applicata quindi, non dovrebbe prescindere da questo trattamento: il ringiovanimento della pelle è alla base di tutto e la soddisfazione sia del Medico che del Paziente è massima. Per la Biostimolazione della pelle fino ad ora ci si era basati su microiniezioni di materiali eterologi, quindi esterni all'individio: miscele di Acido Ialuronico, vitamine, ribonucleotidi, aminoacidi ecc. Materiali eccellenti che danno ottimi risultati ma, nonostante una loro eccellente attività antiaging, non potevamo parlare di Rigenerazione della pelle. Per quanto sicuri poi, sono sempre molecole estranee al nostro organismo. Con la tecnica del Plasma Arricchito di Piastrine invece, tutto quello che è necessario alla nostra rigenerazione è autologo quindi è già dentro di noi e lo facciamo lavorare per noi. Risulta chiaro che si apre un nuovo ed esaltante capitolo, una vera rivoluzione nel panorama della Medicina Estetica: l'uso dei Fattori di Crescita Piastrinici nel ringiovanimento della pelle per stimolare la rigenerazione cutanea. Un capitolo che è stato appena aperto e che sarà alla base dei trattamenti medico estetici del futuro. I fattori di crescita contenuti nelle piastrine sono capaci di stimolare diversi meccanismi cellulari tra cui la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti ( le unità funzionali del derma!) e la sintesi del collagene, richiamando o riattivando le cellule staminali presenti nella zona che stiamo trattando, migliorando lo stato della pelle. L'efficacia è già stata documentata in molte sedi congressuali confermando i risultati ottenibili nei diversi distretti corporei e ha evidenziato attraverso prelievi bioptici la presenza dopo il trattamento, di collagene giovane di nuova formazione. Ne deriva quindi che possono essere trattate tutte le zone dove può essere necessario migliorare il trofismo cutaneo: oltre al viso, collo e decolleté, anche braccia e interno cosce. Ci sono anche eccellenti risultati nella precoce perdita dei capelli.
Fusto del pelo
Ghiandola sebacea Terminazioni nervose libere
Corpuscolo del Meissner Poro sudoripero Dotto di ghiandola sudoripera
Epidermide
Derma
Strato corneo Strato lucido Strato granuloso Strato spinoso Strato basale Strato papillare del derma Papilla dermica Corpuscoli del Pacini Strato reticolare del derma Tessuto adiposo
Epidermide
Derma
Strato sottocutaneo (ipoderma)
Arteria Vena
Muscolo erettore del pelo
Follicolo piliforo Bulbo piliforo
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Fibra nervosa Ghiandola sudoripora
E' utile puntualizzare che il Trattamento con Fattori di Crescita Piastrinici PRP non è un mero trattamento estetico, ma una metodica biologica che tende a ripristinare le migliori condizioni vitali della nostra cute con risultati che possono manifestarsi con un meraviglioso “effetto collaterale”: un eccellente miglioramento dell'estetica della pelle e una ottimizzazione dei parametri fisiologici cutanei. Sicuramente il ringiovanimento cutaneo così ottenuto avvantaggerà ulteriormente l'effetto e la durata di qualsiasi altro trattamento che verrà realizzato successivamente. La tecnica è molto semplice e praticamente indolore: si effettua un prelievo di sangue intero e lo si fa centrifugare per separare i globuli rossi e bianchi dalla parte liquida (plasma) dove si trovano le piastrine. Si preleva questa componente liquida e si aggiunge una particolare soluzione che determina la rottura delle piastrine stesse per realizzare la liberazione dei granuli in esse contenuti, quindi si procede all'iniezione intradermica mediante un piccolissimo ago di soli 4 mm. con tanti piccoli ponfi nella zona che si vuole trattare. Tutto questo fino a oggi sembrava già fantascienza, ma vi è già stata la prima rivoluzione nella rivoluzione. E' stato appurato in recenti studi comparativi il primo fattore di discriminazione nell'ambito dell'uso del PRP: la quantità di piastrine e la concentrazione e rilascio dei fattori di crescita dipendono fortemente dal tipo di kit utilizzato e da come le piastrine sono attivate. La bio-rivitalizzazione tramite Fattori di Crescita piastrinici (PRP) equivale a una vera e propria “cura rigenerante” per la cute. La seduta di biorigenerazione viene effettuata in ambulatorio, senza anestesia, tramite delle microiniezione con un ago sottilissimo. Il trattamento ha una durata di circa 60 minuti compreso il tempo di prelievo e non lascia nessun esito se non alcune piccole ecchimosi che si risolvono in alcune ore. E' divisa in una prima parte dove viene prelevata una piccola quantità di sangue dal Paziente (esattamente come per un classico prelievo ematico) cui segue la centrifugazione per la separazione dei globuli rossi e bianchi dal plasma dove sono situate le piastrine; a questo punto viene presa la parte liquida alla quale viene aggiunta una soluzione atta alla rottura delle stesse piastrine, ciò comporta la liberazione dei granuli in esse contenute: sono proprio tali granuli a determinare i processi di riparazione e rigenerazione cutanea. Una volta ottenuto questo composto, viene iniettato nella paziente attraverso piccole punture laddove serve (viso, collo, decolté e mani); i risultati sono visibili dopo un paio di settimane dalle iniezioni. Grazie a questo processo è possibile ottenere una pelle più tonica, elastica, turgida, fresca e giovane. Il trattamento può essere ripetuto ogni quattro o sei mesi e non vi sono rischi o controindicazioni. Dunque un trattamento non meramente estetico, ma una vera e propria terapia biologica volta a migliorare le condizioni vitali della propria cute. Il PRP (plasma ricco di piastrine) ha un effetto immediato dopo il trattamento in quanto dona una maggior idratazione e luminosità della pelle e un effetto a lungo termine grazie all'azione dei principi attivi che nel tempo agiscono per compattare la pelle, rendendola più levigata e con una conseguente attenuazione delle rughe superficiali. Il gel piastrinico è già usato in medicina da anni, come in chirurgia ortopedica, nella chirurgia maxillo-facciale e odontostomatologica, nell'oculistica e nella terapia delle ulcere cutanee. L'azione è simile alla biostimolazione con acido ialuronico. La biostimolazione con il gel piastrinico può essere indicata sia nelle pelli giovani a partire dai 28-30 anni come prevenzione, sia nelle pelli mature come trattamento dell'invecchiamento cutaneo.
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Questa procedura può essere effettuata, a seconda dei casi, a livello di volto, collo, décolleté, dorso delle mani, addome, parte interna delle braccia e delle cosce. In particolare, il PRP può essere utilizzato per rigenerare e, dunque, ringiovanire, non solo la pelle di viso, collo, décolleté e mani, ma anche di addome e gambe. BIORIGENERAZIONE CUTANEA CON PRP (PLASMA RICCO DI PIASTRINE) In medicina estetica il trattamento con PRP (plasma ricco di piastrine) rappresenta una tecnica innovativa non invasiva per prevenire e contrastare i fenomeni di invecchiamento cutaneo. Il PRP (plasma ricco di piastrine) autologo è un gel biologico ottenuto dal sangue dell’individuo da sottoporre al trattamento; pertanto consente di escludere qualsiasi forma di rigetto ed i rischi connessi all’utilizzo di molecole di natura animale o farmacologica. Il trattamento con PRP migliora qualitativamente la pelle, aumentandone turgore, elasticità, tonicità e compattezza. La biorigenerazione cutanea consiste nella stimolazione e riattivazione dei fibroblasti della cute mediante l’infiltrazione, nello spessore del derma, di un gel biologico ad alto contenuto di piastrine (PRP). Il plasma arricchito di piastrine si ottiene con un procedimento che, mediante centrifugazione, permette di separare le piastrine dalle altre componenti cellulari del sangue prelevato dallo stesso individuo da sottoporre a trattamento (PRP AUTOLOGO). Dopo il loro inoculo nello spessore del derma, le piastrine attivate immagazzinano e rilasciano vari fattori di crescita che stimolano ed accelerano i processi di guarigione e rigenerazione dei tessuti. La biorigenerazione con PRP permette di migliorare l’estetica della pelle e di ottimizzare i parametri fisiologici cutanei. Rappresenta, per le pelli giovani, un trattamento di prevenzione, per le pelli mature, un trattamento dell’invecchiamento cutaneo. Il trattamento con PRP è indicato per la cute del volto, del collo, del decolletee, del dorso delle mani. E’ inoltre indicato per aumentare l’efficacia di eventuali trattamenti effettuati successivamente. ESECUZIONE • Anestesia: nessuna • Durata: 30 minuti • Procedura: • Prelievo di 10-20 cc di sangue e preparazione del PRP (plasma ricco di piastrine) • Disinfezione e raffreddamento della superficie cutanea da trattare • Ripetute iniezioni del gel piastrinico nello spessore del derma mediante ago sottile Di norma vengono seguiti tre trattamenti iniziali distanziati di circa un mese, seguiti, per il mantenimento, da 1 trattamento ogni 6 mesi PERIODO POST-TRATTAMENTO Nelle prime 12-24 ore: formazione di minuscoli pomfi che scompaiono spontaneamente. Raramente, per alcuni giorni dopo il trattamento nelle aree trattate si possono verificare: arrossamento, gonfiore, dolorabilità e sensazione di prurito. POSSIBILI COMPLICAZIONI • Piccole ecchimosi della durata di alcuni giorni. • Reazioni allergiche localizzate, infiammazioni, pustole sono rare e si risolvono spontaneamente. RISULTATI E LORO DURATA Il trattamento con PRP (plasma ricco di piastrine) è un metodo rigenerativo che permette di mantenere sana la pelle e di contrastare i processi d’invecchiamento. Se ripetuto con regolarità, consente di rendere qualitativamente migliore la pelle. I risultati sono apprezzabili 15 giorni circa dopo il trattamento: la pelle si presenta più tonica e compatta, di colorito più acceso e più liscia. E’ possibile utilizzare in ambulatorio fattori di crescita piastrinici (PRP) per la biorigenerazione? E’ una tecnica sicura? Certamente. A seguito di una normativa regionale e con una convenzione con il Servizio di Ematologia competente per area geografica è possibile, in un ambiente adeguato e con tutte le garanzie di sterilità, fare un prelievo di sangue e concentrare il plasma sanguigno (PRP “Platelet Rich Plasma”) dal quale raccogliere i fattori di crescita piastrinici.
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Elenco completo di Bibliografia scientifica (visionabile in sede) 1. Dean H. et al. Platelet gel: an autologous alternative to fibrin glue with applications in oral and maxillofacial surgery. J Oral Maxillofac Surg 55: 1294-1299, 1997 2. Dean H. et al. A technique for improving the handling of particulate cancellous bone and marrow grafts using platelets gel. J Oral Maxillofac. Surg 56: 1217-1218, 1998 3. T.J. Gollehon et al. Does Hyperconcentration result in platelet activation? Vox Sang 1998; 75:124-127 4. S. Gehring et al. Preparation of autologous platelets for the oftalmologic treatemnt of macular holes. Transfusion Vol 39, February 1999144-148 5. Jean-Francois Korobelnik. Autologous platelet concentrate as an adjunct in macular hole healing. Ophthalmology1966; 103:590-594 6. Uri Martinowitz et. al. Fibrin issue Adhesives. Thromb Haemost78(1) 661-666 (1997) 7. Robert E. Marx et al. Platelet-rich plasma: Growth factor enhancement for bone grafts. Oral and Maxillofac surgery. Vol 85, n 6, June 1998. 8. Adam J. Et al. Cutaneous wound healing. N. Engl. J Med 1999 ; 341 : 738-746. 9. Quirinia A, Viidik A., The Effect of Recombinant Basic Fibroblast growt factor (bFGF) in fibrin adhesive vehicle on the healing of ischaemic and normal incisional skin wounds. Scand J Plast Reconstr Surg Hand Surg. 1998 Mar 32(1): 9-18 10. Patrlj L et al. Fibrin glue-antbiotic mixture in the treatment of anal fistulae: experience with 69 cases. Dig Surg 2000; 17 (1): 77-80 11. Kitajiri S. et al Relief of post-tonsillectomy pain by release of lidocaine from fibrin glue. Laryngoscope, Apr 2001, 111: 642-4 12. Featherstone C. Fibrin sealants for haemostasis and drug delivery. Lancet, Feb 1 1997, 349 (9048) p334 13. Robert Zimmermann et al. Different preparation methods to obtain platelet component as a source of growth factors for local application. Transfusion 2001; 41:1217-1224 14. Fattore di crescita piastrinico per le ulcere diabetiche. The Medical Letter, XXVII, 18, 1998. 15. Nirmal Joshi, M.D. et al. Infections in Patients with Diabetes Mellitus. N Engl J Med 1999 ; 341 : 1906-1912 16. Bauer E. Sumpio, M.D., Ph. D.Foot Ulcers. N. Engl J Med 2000 ; 343 : 787-793 17. Francis S. Markland Jr. Snake Venoms Drugs 1997; 54 suppl. 3: 1-10 18. The second British Standard for Batroxobin (moojeni) Thromb Haemost 1998; 80:1037-8 (letters to the Editor) 19. Michael Slater et al. Involvement of platelets in stimulating Osteogenic Activity. J orthop Res. vol 13. No 5 1995 20. Dean H. et al. Platelet gel: an autologous alternative to fibrin glue with applications in oral and maxillofacial surgery. J Oral Maxillofac Surg 55: 1294-1299, 1997 21. Dean H. et al. A technique for improving the handling of particulate cancellous bone and marrow grafts using platelets gel. J Oral Maxillofac. Surg 56: 1217-1218, 1998 22. T.J. Gollehon et al. Does Hyperconcentration result in platelet activation? Vox Sang 1998; 75:124-127 23. S. Gehring et al. Preparation of autologous platelets for the oftalmologic treatment of macular holes. Transfusion Vol 39, February 1999; 144-148 24. Jean-Francois Korobelnik. Autologous platelet concentrate as an adjunct in macular hole healing. Ophthalmology 1966; 103:590-594 25. Uri Martinowitz et. al. Fibrin issue Adhesives. Thromb Haemost 78(1) 661-666 (1997) 26. Saverio Misso, Bianca Feola, Gianluca Giuffrè, Giuseppe Coscia, Franco Peluso, Pasquale Amato, Marcello D’Onofrio, Luigi Paesano, Giorgio Fratellanza, Elio D’Agostino, Antonio Minerva, Salvatore Formisano. Use of platelet-rich plasma in maxillo-facial surgery 27. Albert's B, Johnson A, Lewis J. et al. Molecular biology or the cell. 4 th edition, GS Garland Science, New York , 2002 28. Akeda K. An HS, Pichika R, Attavia M, Thonar EJ, Lenz ME, Uchida A. Platelet-rich plasma (PRP) stimulates the extracellular matrix metabolism of porcine nucleus pulposus and annulus fibrosus cells cultured in alignate beads. Spine 31:959-66, 2006. 29. Alio JL, Abad M, Artola A. Use of autologous platelet rich plasma in the treatment of dormant corneal ulcers. Opthamology 1:12-13, 2007 30. Alio JL, Colecha JR, et al. Symptomatic dry eye treatment with autologous platelet-rich plasma 39:124-9,2007
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Relazione su sicurezza del dispositivo medico SISTEMA GP-Kit di preparazione di Plasma Ricco di Piastrine e Gel Piastrinico Il dispositivo medico in oggetto è costituito dal kit occorrente per il prelievo venoso e il trasferimento tra le provette e dalle provette, in cui si inseriscono rispettivamente il sangue venoso e il plasma ricco di piastrine, dopo la prima centrifugazione della provetta con anticoagulante. Le provette del “SISTEMA GP” -Kit di preparazione di Plasma Ricco di Piastrine e Gel Piastrinicosono di tre tipi e contengono rispettivamente: • ACD-A (soluzione di citrato di sodio, acido citrico e destrosio); • cloruro di calcio al 10%, utilizzato normalmente per aumentare la concentrazione di calcio nel sangue; • cloruro di calcio, in cui si inserir‡ un riempitivo osseo sintetico - β-TCP (beta fosfato tricalcico) o idrossiapatite, che è un bio-materiale assorbibile, oppure un riempitivo osseo naturale, quale polvere di osso naturale omologo omofilizzato. L’ ACD-A è un anticoagulante, normalmente utilizzato nella pratica dei prelievi e delle trasfusioni, a base di acido citrico, citrato di sodio e destrosio, che sono bio- ed emocompatibili per l’organismo umano, essendo normalmente presenti anche nel latte di origine bovina, e nelle sacche di trasfusione di sangue. L’anti-coagulante (ACDA -soluzione di citrato tri-sodico e destrosio) contiene citrato e destrosio: il citrato ha un azione chelante per il calcio presente nel campione di sangue prelevato, ovvero il citrato lega l atomo di calcio a tenaglia, come se fosse stretto tra le chele di un granchio. Il destrosio non esplica alcuna azione deleteria, servendo alla conservazione e alla sopravvivenza delle piastrine e dei globuli. Per quanto riguarda
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le quantità impiegate, da studi ematologici e da procedure operative trasfusionali (http://www.transfusionmedicine.org/dona zione.aspx?id=1) è reso noto che l’anticoagulante (ACD-A) somministrato deve avere un rapporto di 1 ml per ogni 10-12 ml di sangue processato per garantire la perfetta anticoagulazione delle cellule raccolte; sul valore più basso si basa il quantitativo di ACD-A presente nella provetta del d.m. in oggetto. Il problema di eventuale citrato in e ccesso non si pone, anche per i centri trasfusionali, dove la quantità di anti-coagulante presente nelle sacche di sangue è mediamente maggiore al rapporto suddetto, vista la variabilità della quantità di calcio presente nel sangue da soggetto a soggetto: se tale eccesso non comporta problemi al paziente soggetto a trasfusioni, di certo non può comportare problemi al d.m. in oggetto, dal quale si ottiene un prodotto che va nei tessuti e non nel sangue. Si fà riferimento ad una citazione tratta dal sito web della Società Italiana di medicina trasfusionale e immunoematologia (http://www.transfusionmedicine.org/dona zione.aspx?id=1): “La somministrazione dell ACD-A non provoca alcun danno trattandosi essenzialmente di acido citrico e zucchero destrosio. L’unico effetto collaterale che può provocare è un formicolio alle labbra dovuto alla riduzione dei livelli del calcio (durante una trasfusione)” . Si riporta anche un testo da un articolo scientifico molto esplicativo tratto da: Review and guidelines for regional anticoagulation with citrate in continuous hemofiltration H.M. Oudemans-van Straaten, Department of Intensive Care, Onze Lieve Vrouwe Gasthuis, Amsterdam These guidelines are approved by the Quality Committee of the Dutch Federation of Nephrology, chairman P. Terwee. “During CVVH, the extracorporal circuit has
to be anticoagulated. Administration of citrate in the extracorporal CVVH circuit provides adequate regional anticoagulation without an effect on coagulation in the patient. As a result, CVVH with citrate does not increase the risk of bleeding …… In the systemic circulation, ionised calcium (ionCa) rises again due to dilution of the extracorporal blood, the replacement of calcium and the liberation of calcium from the calcium-citrate complex when citrate is metabolised. As a result, a sistemi effect on coagulation does not occur. Citrate is converted to citric acid, yielding bicarbonate, and is further metabolised in the citric acid (Krebs) cycle in liver, skeletal muscle and renal cortex, or it is metabolised to glucose (gluconeogenesis). This contribution is part of the guideline “Anticoagulation in continuous venovenous hemofiltration (CVVH)” as being developed by the NVIC Committee Nephrology and Intensive Care. The guideline is approved by the Dutch Federation of Nephrology. Aim of the present contribution is to describe the principles, clinical applications, metabolic consequences and monitoring of regional anticoagulation with citrate in CRRT in the adult ICU population. The different systems for CRRT with citrate are described. They are home made and typically etermined by local facilities. The present contribution focuses on continuous venovenous emofiltration (CVVH). The modes of continuous venovenous hemodiafiltration (CVVHDF) and - hemodialysis (CVVHD) are mentioned briefly. Several systems for anticoagulation with citrate in CVVH and CVVHD(F) have been described. For CVVH, there principally are two options: postdilution and predilution . Citrate is always administered prefilter, since it is applied for anticoagulation. The terms post- and predilution refer to the site where the substitution fluid is administered. Postdilution. In the postdilution mode, the
citrate is infused as a tri-sodium citrate solution before the filter and the replacement fluid contains low sodium and no buffer or low buffer. Additional calcium is infused via a separate line if necessary. Predilution. In the predilution mode, citrate is either added to the replacement fluid, which contains no other buffer or a combination of citrate and bicarbonate, or citrate is infused as a separate trisodiumcitrate solution in addition to an adjusted replacement fluid. The calcium is administered by a separate infusion. Predilution reduces efficacy of clearance, which may be compensated by a higher filtrate flow. The predilution system of Pallson strikes by its simplicity. CVVHD(F). For CVVHD(F), the citrate is infused as a tri-sodium citrate solution before the filter. Generally a calcium-free dialysate is used and calcium is infused via a separate line. Citrate and anticoagulation For optimal anticoagulation, citrate dose is adjusted to blood flow. A target concentration of citrate of 3-5 mmol/l should be attained before the filter to reach an ionised calcium (ionCa) concentration of less than 0.35 mmol/l, necessary to inhibit coagulation. In the different systems described, citrate is either infused as a separate solution or, citrate is included in the replacement fluid. In the latter option, as described for predilution, a fixed relation between citrate flow and blood flow is not guaranteed, since flow of the replacement fluid varies with UF flow and desired fluid removal. If UF flow diminishes or a more negative fluid balance is desired, less citrate is administered and early clotting of the filter is precipitated. This might affect filter survival time negatively. Control of anticoagulation is best with citrate administered in a separate solution. Several formulations of citrate solutions are reported with tri-sodium citrate solutions varying from 2 to 30 %. The lower the concentration, the higher the volume infused and to be stored.
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Some solutions are commercially available, but not yet on a regular base in the Netherlands, some are home made. The different solutions also vary in the proportion of trisodium citrate and citric acid. A citrate dextrose-A (ACDA) solution is used as well, containing citrate 74.8 mmol/l, citric acid 38.1, sodium 221 mmol/l and glucose 124 mmol/l …. As a result, an equimolar infusion of citrate may differ in the amount of sodium infused and the buffer potential of the solution …”.
paziente, rendendo inalterate le caratteristiche del prodotto, che si ottiene dall’utilizzo del dispositivo medico “SISTEMA GP” , senza originare effetti di cito-tossicità e bioincompatibilità, per quel che si è detto sopra e anche per le informazioni contenute nelle schede di sicurezza, che classificano tali sostanze non pericolose per l uomo e per l’ambiente. Sono tutte emocompatibili, come si evince dalle loro innumerevoli applicazioni nel campo dei prelievi e trasfusioni di sangue.
Da testi di chimica clinica e procedure operative di centri trasfusionali è noto che il rapporto ottimale di diluizione anti-coagulante e sangue sia: 1 ml di ACD-A con 9 ml di sangue. L ACD-A è contenuta nella provetta del dispositivo in oggetto nella quantità minima per inibire la cascata di coagulazione, rispettando il suddetto rapporto volumetrico, indicato anche da referenze scientifiche internazionali (Fleming AW: Intraoperative Salvage. Autologous Transfusion, Sandler SG, Silvergleid AJ, eds: American Association of Blood Banks, Arlington, Virginia, 1983, pp. 41-56.; US Pharmacopeia National Formulary, USP XXI, NF XVI,1985). Il cloruro di calcio è una sostanza inorganica, che contiene ioni calcio ed è anch’esso normalmente utilizzato nella pratica delle trasfusioni, per aggiungere l’elemento calcio al sangue o nel caso del dispositivo in oggetto al prodotto emo-derivato del PRP o GP. Anche il cloruro di calcio è inserito nella provetta in quantità rapportata a quella dell anticoagulante che ha chelato il sangue nell’altra provetta, per cui si ripristina il valore iniziale di calcio presente nel campione iniziale di sangue. Nell applicazione del prodotto PRP o GP, contenente tracce di sostanze, quali ACD-A o cloruro di calcio, nei tessuti non procurano effetti pericolosi; non vi sono casi clinici di tale rischio. Tutte queste sostanze non entrano nel sistema di circolazione sanguigna del
Conclusioni Dalla ricerca bibliografica effettuata risulta che i kits contenenti ACD-A e cloruro di calcio sono commercialmente utilizzati da 3-5 anni. I prodotti formulati dalla società Industrie Biomediche e Farmaceutiche s.r.l., contenenti ACDA e cloruro di calcio, sono analoghi a molti altri prodotti presenti sul mercato relativamente alle: (i) indicazioni d uso, (ii) composizione (iii) modalità d uso. La sicurezza e l’efficacia del dispositivo si basa sull equivalenza di questo prodotto con quelli approvati dal Ministero della Salute e alla dimostrazione di applicazione di Buone Norme di fabbricazione Gestione della Qualità. Si conclude che l utilizzo del dispositivo “SISTEMA GP” per la preparazione di concentrato e gel piastrinici è sicuro. Napoli, 4 Ottobre 2009 Industrie Biomediche e Farmaceutiche Srl
Bibliografia scientifica
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VALUTAZIONE CLINICA DEL DISPOSITIVO MEDICO “SISTEMA GP-Kit di preparazione di Plasma Ricco di Piastrine e Gel Piastrinico”
L’analisi dello stato dell’arte e la rassegna dei dispositivi medici in commercio contenenti il kit di prelievo venoso e di provette con gel polimerico per prelievo di sangue, ACD-a e cloruro di calcio, ha dimostrato che essi sono ampiamente utilizzati in svariati campi di applicazione da diversi anni. Il dispositivo medico in oggetto è un sistema per la preparazione a ciclo chiuso di un Plasma Ricco di Piastrine (PRP), oppure di un condensato/gel piastrinico (GP), extracorporeo al paziente. Il prodotto ottenuto dall’utilizzo del dispositivo “SISTEMA GP” viene utilizzato nei campi di applicazione per la riparazione tissutale con le indicazioni d’uso relative: CHIRURGIA ORTOPEDICA: accelera la mineralizzazione ossea, aumenta la densità trasecolare dell’osso e favorisce l’osteo-conduzione. È usato negli interventi di osteo-sintesi, nelle resezioni ossee dove possono crearsi ampie cavità e nelle artroprotesi; CHRURGIA MAXILLO-FACCIALE: è usato durante la fase ricostruttiva negli interventi di resezione, nel trattamento di fistole oro-nasali, nella ricostruzione mandibolare anche in associazione al trapianto allo-genico o allo-plastico, negli interventi di rialzo del seno mascellare; CHIRURGIA ODONTO-STOMATOLOGICA: è usato in implantologia per la sua attitudine osteogenetica, da solo o in associazione a materiali allogenici o artificiali, nelle resezioni delle cisti del mascellare e negli esiti di apicectomia, in chirurgia parodontale in soggetti con difetto di cicatrizzazione ed emostasi;
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OFTALMOLOGIA: nel trattamento di ulcera corneale, in casi di secchezza corneale, negli interventi del foro maculare in cui si usano piastrine iper-concentrate senza attivazione per indurre uno stimolo fibroblastico-rigenerativo nella sede della lesione; CURA DELLE ULCERE CUTANEE CRONICHE: nei trattamenti di ulcere croniche; CHIRURGIA ESTETICA: negli interventi di lipo-filling associato al grasso permette che questo attecchisca nella zona dove viene iniettato in una percentuale più alta che se si introducesse isolatamente; nei trattamenti di bio-stimolazione si è notata una maggior proliferazione dei fibroblasti; i fattori di crescita determinano una specifica rigenerazione delle cellule e lo sviluppo del tessuto trattato; MEDICINA SPORTIVA: trattamenti di tendini, trattamento di cartilagini, infiltrazioni intra-muscolo. Uno dei principali vantaggi del presente prodotto consiste nell’utilizzare sangue prelevato dal paziente (autologo); sono escluse, quindi, tutte le problematiche relative all’origine dell’emoderivato. Il dispositivo medico consente di ottenere, prelevando al paziente il sangue attraverso un normale kit di prelievo, una concentrazione ottimale di piastrine sottoforma di: • Plasma arricchito in piastrine, che rilasceranno fattori di crescita; • Membrana/Coagulo suturabile. I fattori di crescita contenuti nelle piastrine (TGF-ß, VEGF, IGF I&II, ECGF, PDGF-A&B, FGF, EGF), a seguito del processo di trattamento del sangue nelle provette, vengono concentrati 4-5 volte rispetto alla concentrazione iniziale presente nel sangue e possono essere utilizzati per favorire ed accelerare i processi rigenerativi del tessuto
osseo e dei tessuti molli, nelle patologie degli arti e dei tessuti di rivestimento, nonché per chirurgia estetica e in caso di ustioni. Nelle normali formulazioni del gel piastrinico, i fattori di crescita vengono rilasciati precocemente e la maggior parte delle piastrine si attiva prima dell'applicazione chirurgica. Il condensato piastrinico prodotto si presenta in forma di gel stabilizzato e può essere suturato o ancorato con facilità. Nella chirurgia orale e maxillo-facciale l'utilizzo del gel di piastrine (GP) è stato proposto negli interventi ablativi della regione maxillofacciale. Negli interventi di ricostruzione mandibolare l'utilizzo del GP è stato proposto in associazione al trapianto allogenico o alloplastico o all'uso di PCBM (Particulate Cancellous Bone and Marrow). Negli interventi più aggressivi nei quali la dissezione ampia comporta la perforazione dei tessuti molli e il formarsi di comunicazioni orali, il GP viene utilizzato per apposizione di uno strato suturabile. Analogamente l'utilizzo del GP si è dimostrato efficace nel trattamento chirurgico delle brecce alveolari e nel trattamento delle fistole oronasali in combinazione con osso da impianto. L’uso del GP viene anche indicato negli interventi di rialzo del seno mascellare con o senza immediato posizionamento dell’impianto. L’attitudine osteogenetica del GP viene peraltro utilizzata nella chirurgia implantare dove il rilascio dei fattori di crescita contenuti nei granuli piastrinici stimola la formazione di osso nel sito determinando un più efficace posizionamento dell’impianto. Nella chirurgia implantare il GP è stato utilizzato da solo o in associazione con materiali allogenici come l'osso di banca o liofilizzato, con materiali artificiali come il biovetro o (sebbene con le riserve legate alla BSE) in associazione agli xenogeni come l'osso di derivazione bovina. Le particelle da innesto vengono conglobate nel GP prima che solidifichi fino a costituire una maglia fibrosa facilmente manipolabile
che, applicata in situ, aderisce spontaneamente alle pareti ossee. In ambito odontoiatrico è stato peraltro descritto l'uso del GP anche nella chirurgia parodontale e nella chirurgia orale in pazienti che, per patologie concomitanti, risultano maggiormente esposti al rischio di sanguinamento o ai difetti di cicatrizzazione. Altre indicazioni all’uso del GP sono state descritte in ambito oculistico nella chirurgia del foro maculare. La possibilità di aggiungere uno stimolo efficace alla rigenerazione ossea è ritenuto un ausilio importante alle tecniche chirurgiche. In particolare, in ambito traumatologico, trova indicazione nel trattamento delle pseudoartrosi, specie se associate a significative perdite di sostanza, in quanto sono difficili da trattare chirurgicamente e hanno spesso esiti non soddisfacenti, nonostante le varie tecniche utilizzate. Nell’ambito traumatologico la tecnica di utilizzo dei fattori di crescita autologhi rappresenta una valida innovazione tecnologica per accelerare la fusione ossea, favorendo la rigenerazione spontanea dell'osso. Aumentando la concentrazione locale di questi fattori, è possibile ottenere una guarigione ossea precoce, caratterizzata dalla presenza di osso più denso e maturo. Diversi autori hanno pubblicato risultati positivi nell’uso di tale tecnica, osservando che la fusione ossea si è dimostrata essere significativamente maggiore nei primi quattro mesi, concordemente con quelli che sono stati i nostri risultati. Il successivo rilascio dei fattori di crescita GFs piastrinici determina una più rapida maturazione degli innesti accrescendo il rimodellamento e la mineralizzazione, aumenta il potere osteoconduttivo dei materiali osteo-sostitutivi e favorisce la cicatrizzazione riducendo il rischio di deiscenza dell'innesto e quello della contaminazione batterica.
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Precauzioni: Il kit monouso deve essere utilizzato solo da personale esperto e in possesso di requisiti per la manipolazione. Impiegare il PRP e il gel piastrinico con particolare cautela nei seguenti casi: • infezioni acute o croniche nel sito chirurgico; • patologie metaboliche non controllate, quali diabete, osteomalacia, disfunzioni tiroidee, gravi patologie renali o epatiche; • terapia cortisonica protratta nel tempo; • malattie autoimmuni; • radioterapia. Per garantire la rigenerazione del tessuto, il PRP e gel piastrinico devono essere inseriti esclusivamente in tessuto vitale e a diretto contatto con il tessuto (se necessario, praticando micro-aperture sulla superficie del tessuto). Altre informazioni Il kit è monouso. Gli eventuali residui di materiale devono essere eliminati secondo le leggi locali. Non usare dopo la data di scadenza indicata. Conservare a secco e a temperatura ambiente, lontano dalla luce e da fonti di calore. Il prodotto è sterile fintanto che la confezione resta chiusa e integra. Non usare il prodotto se la confezione sterile è danneggiata. Il processo di utilizzo del kit prevede che tutto il ciclo di processazione del sangue del paziente (raccolta, centrifugazione e trasferimento dei liquidi) sia effettuato in un sistema chiuso che previene l’entrata di contaminanti biologici o chimici, eliminando ogni rischio di contaminazione sia in produzione che durante l’utilizzo. Tutti gli additivi e i componenti utilizzati nelle provette sono sottoposti a test rigorosi e hanno grado di purezza USP o migliore. La soluzione a base di citrato tamponata nelle provette primarie è utilizzata diffusamente in medicina trasfusionale come anti-coagulante ed è riconosciuta come sicura
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ed efficace. La soluzione di cloruro di calcio, utilizzata nella provetta secondaria, è una soluzione iniettabile molto comune utilizzata normalmente nelle terapie anti-coagulanti. Effetti indesiderati: Non si possono escludere del tutto reazioni da incompatibilità al gel piastrinico, quali allergie locali e le possibili complicanze sono quelle legate ai normali interventi chirurgici, ad esempio gonfiore del sito operato, necrosi del lembo, emorragia, infiammazione locale, infezione o dolore. Gravidanza/allattamento: Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso del prodotto nelle donne in gravidanza o allattamento. Non sono disponibili dati sperimentali sulla sicurezza e l’efficacia del gel piastrinico nei bambini che non hanno raggiunto la maturità scheletrica.
VANTAGGI CLINICI
EFFETTI CLINICI
EFFETTI CLINICI SECONDARI
• L'utilizzo delle cellule autologhe per la medicina rigenerativa presenta importanti vantaggi clinici
• Stimolazione della proliferazione cellulare
• Riduzione del dolore post operatorio
• Stimolazione dei processi bioriparativi e rigenerativi
• Riduzione delle infezioni post operatorie
• Stimola l'angiogenesi e la rivascolarizzazione dei tessuti
• Riduzione del sanguinamento post operatorio
• È una “sostanza” naturale e di derivazione umana • Non esistono effetti collaterali quali possibili allergie o intolleranze • È privo di tossicità per i tessuti su cui è applicato
• Stimolazione della proliferazione delle cellule mesenchimali • Tessuti molli, epidermide, derma • Stimolazione alle guarigione delle ferite
• Promuove la formazione in pochi secondi di un coagulo ben aderente ai tessuti
• Stimolazione alla produzione di fibroblasti • Accelerazione della cicatrizzazione
• È completamente riassorbibile nell'arco di pochi giorni • Stimola i processi riparativi e la crescita dei tessuti lesi su cui é applicato
• Biostimolazione alla produzione di collagene • Osso, muscolo cardiaco • Accelerazione dello sviluppo dei tessuti ossei • Capacità osteoinduttiva • Stimolazione alla produzione di osteoblasti • Stimolazione alla produzione di miociti
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STATO DELL’ARTE La tabella successiva riporta i nomi dei dispositivi più noti: FABBRICANTE
NOME COMMERCIALE
NOTE
REGEN LAB
REGEN KIT
Classe IIb
AG CURASAN
AUTOLOGOUS GROWTH FACTORS
Classe IIb
CASCADE MEDICAL ENTERPRISES
FIBRINET
Classe IIb
PLATELTEX
PLATELTEX
Classe IIb
Il dispositivo medico “SISTEMA GP” è similare ai sovra-indicati dispositivi. La lista riportata nella tabella precedente non è sicuramente esaustiva, ma tende ad evidenziare che esistono numerosi kit per concentrato e gel piastrinico da tempo utilizzati con successo nella pratica clinica. L’analisi dello stato dell’arte e la rassegna dei dispositivi medici in commercio costituiti da kit per plasma e gel piastrinici, ha dimostrato che essi sono ampiamente utilizzati in svariati campi di applicazione da diversi anni. La bibliografia scientifica relativa alla validità clinica dei kits e alla loro bio-compatibilità è molto ampia: nel seguito si riportano i riferimenti di alcuni di essi ritenuti di particolare interesse.
CHIRURGIA ODONTOSTOMATOLOGICA BONE REGENERATION OF DENTAL IMPLANT DEHISCENCE DEFECTS USING A CULTURED PERIOSTEUM MEMBRANE Daiki Mizuno, Hideaki Kagami, Hirokazu Mizuno, Junji Mase, Kazutada Usami, Minoru Ueda, et al. Hideaki Kagami, DDS,PhD - Division of Stem Cell Engineering - The Institute of Medical
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Science - The University of Tokyo “This study aimed to demonstrate the feasibility of a cultured periosteum (CP) membrane for use in guided bone regeneration at sites of implant dehiscence. Four healthy beagle dogs were used in this study. Implant dehiscence defects (4 _ 4 _ 3mm) were surgically created at mandibular premolar sites where premolars had been extracted 3 months back. Dental implants (3.75mm in diameter and 7mm in length) with machined surfaces were placed into the defect sites (14 implants in total). Each dehiscence defective implant was randomly assigned to one of the following two groups: (1) PRP gel without cells (control) or (2) a periosteum membrane cultured on PRP gel (experimental). Dogs were killed 12 weeks after operation and nondecalcified histological sections were made for histomorphometric analyses including percent linear bone fill (LF) and bone-to-implant contact (BIC). Bone regeneration in the treatment group with a CP membrane was significantly greater than that in the control group and was confirmed by LF analysis. LF values in the experimental and the control groups were 72.36 _ 3.14% and 37.03 _ 4.63%, respectively (Po0.05). The BIC values in both
groups were not significantly different from each other. The BIC values in the experimental and the control groups were 40.76 _ 10.30% and 30.58 _ 9.69%, respectively (P?0.25) and were similar to native bone. Conclusion: This study demonstrated the feasibility of a CP membrane to regenerate bone at implant dehiscence defect”. PLATELET GEL STIMULATES PROLIFERATION OF HUMAN DERMAL FIBROBLASTS IN VITRO M. Kra {na, D. Domanovi}, A. Tom {i~, U. [vajger, and M. Jeras Acta Dermatoven APA Vol 16, 2007, No 3 The PRP can be prepared by aphaeresis or can be separated from fresh anticoagulated blood by simple centrifugation, which concentrates platelets up to six times the baseline count in whole blood (2). The production process itself (2), as well as the addition of calcified thrombin, activates platelets, which in turn release cytokines. At the same time, fibrinogen converts into a fibrin clot. Platelets attach to the fibrin web forming the platelet gel, which can be applied directly to injured tissue to enhance its regeneration. There are several commercially available devices that simplify the production of platelet-rich plasma from a patient’s blood (Vivostat® [Vivolution A/S], SmartPReP® [Harvest Technologies], and Fibrinet® [Cascade Medical Enterprises]). Platelet gel is being used in a variety of clinical procedures: as a tissue sealant (3), as a skin healing enhancer (4), or for dental and bone regeneration (5–7). REGENPRP ENHANCES PROLIFERATION OF HUMAN EPIDERMAL, MESODERMAL AND DERMAL CELLS EX VIVO. D.F.du Toit., W.J. Kleintjes., E.J Mazyala, L du Toit, B.J. Page. Division of Anatomy and Histology, Faculty of Health Sciences, University of Stellenbosch.Diabetes Discovery
Platform., MRC, South Africa. The regenerative outcomes of autologous fibroblast, keratinocyte and skeletal myoblasts and use of GF, have been reported in open ended phase-1 trials. Tissue culture (TC) studies, show that Platelet-Rich Plasma (PRP) can enhance gene expression of matrix molecules such as collagen. PRP is capable of stimulating fibroblast-generated collagen in vitro, due to the trophic platelet growth factor releasate ( containing cytokines). Our study was aimed at ex vivo human epidermal, dermal, and mesodermal cell proliferation by RegenPRP, standard and serum free mediums (DMEM). TC were set up by explant technology and static, air-lifting, initially on adhesion molecule covered Petri-dishes, cultured at 37 degrees, 5% CO2 and 95% air. TC between 7 and 14 days ( fibroblasts, keratinocytes, and myoblasts) were replated on RegenPRP or collagen coated plates and exposed to RegenPRP (10,20,40%) and FCS ( 10,20%) and serum free medium. 100 specimens were equally divided into 415 explants, 3D culturing in fibrin. Results showed that RegenPRP added to DMEM was a far more potent mitogen for the cell line studies, compared to the proliferative capacity of conventional mediums. Also more potent than our historical controls with bFGF. RegenPRP strongly stimulated cell proliferation in the presence of monolayers ( keratinocytes, fibroblasts and skeletal myoblasts). Further studies are in progress to study PRP affect on cell line differentiation and phenotype. http://www.bolandcell.co.za/regenkit_2007 .htm “PRP has many theoretical unique and biomedical mechanisms of actions, albeit not fully understood, some of which are enumerated below: Stimulation of cell proliferation ( fibroblasts) from tendon explants in culture .Tendons have been cultured in explant fashion in PRP . In these studies, the cultured tendons showed enhanced expression of the matrix collagen molecules COL1, COL3A1 and COMP, with no increase in catabolic
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molecules MMP-3 and MMP-13. This reflects an anabolic effect of PRP on tendon metabolism, tendon matrix gene expression and matrix synthesis . Some studies recommend that tissue culture should be affected in PRP-enriched mediums of less than 40%, or in dilute PRP. This is the experience of the authors. The monolayer of leucocytes may have to be extracted because of the presence of pro-inflammatory mediators, such as neutral proteases and acid hydrolases contained in white blood cells. These are potentially catabolic or proinflammatory mediators released by white cells and possibly explains the increased post-application pain, observed by the authors, in wounds treated with PRP. This observation has to be carefully considered proactively and weighed up as the mononuclear white blood cells have the potential for inciting an undesirable inflammatory clinical reaction in an environment such as a tendon or joint . Stromal cell proliferation in culture, including keratinocytes.Increased epithelial regeneration, enhancement of dermal collagen deposition. Stimulation of fibroblasts in cell culture. In the author's experience, the enhanced stimulation of human dermal fibroblast proliferation ex vivo by 10-40% PRP differs from photo-light biomodulation of the same cell line. Prevention of ecchymosis, fluid collections and haematomas . Enhanced proliferation of nucleus pulposis cells in culture ( intervertebral disc and cartilage chondrocytes) . Prevention of surgically induced alopecia by increase in capillary in-growth and hair follicle survival ( especially associated with temple line plastic surgery). Improved haemostasis by the interaction of fibrin-fibronectin-vibronectin cell adhesion molecules due to PRP (Marx et al 2005). Increase of capillaries, collagen and nerve in-growth from deep fascia . Improved angiogenesis ( Marx et al 2005). “
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CHIRURGIA ORTOPEDICA INTRAOPERATIVE USE OF AUTOLOGOUS PLATELET-RICH AND PLATELET-POOR PLASMA FOR ORTHOPEDIC SURGERY PATIENTS. Kathleen M. Floryan, RN; William J. Berghoff, MD. AORN JOURNAL (October 2004) 668-674 “ Nel gruppo di studio, l’utilizzo del gel di piastrine ha portato importanti benefici per i pazienti: diminuzione dei drenaggi nel postoperatorio, riduzione del bisogno di somministrare farmaci per via orale e\o endovenosa ed inoltre un facile ritorno alla normale mobilità con una conseguente riduzione dei giorni di ricovero nel postoperatorio; alcuni reports hanno riportato che il tempo di ricovero si riduca dal 25% al 40%.” CLOSED SURGERY: AUTOLOGOUS PLATELET GEL FOR THE TREATMENT OF PSEUDOARTHROSIS. Anna Rughetti, Stefano Flamini, Olivo Colafarina, Luigi Dell’Orso, Alessandra Filoni, Rita Gallo, Rosangela Costantini, Giuseppina De Michelis, Albina Lupo. Blood Trasfusion 2004; 2: 37-43. “L’applicazione del PG nel trattamento coadiuvante della rigenerazione di tessuto osseo, sta dimostrando un’evidente efficacia. Si è constato una risposta decisamente più rapida nonché una percentuale di guarigione di gran lunga superiore rispetto ai casi trattati precedentemente solo con terapia ad onde d’urto. I tempi brevi di guarigione e i buoni risultati ottenuti ci inducono a considerare questa nuova metodica come una tra le più efficaci e promettenti, nonché semplici ed economiche, nel trattamento di patologie così imprevedibili quali le pseudoartrosi”.
L’UTILIZZO DEL GEL PIASTRINICO NELLE PSEUDOARTROSI: PRIME VALUTAZIONI M. BIANCOROSSO, B. GUARNA, G. PRETE, D. CAMINITI, S. BIANCOROSSO ACTA ORTHOEPEDICA ITALICA VOLUME Nº 31- ANNO 2004 Nell’ambito ortopedico la tecnica di utilizzo dei fattori di crescita autologhi rappresenta una valida innovazione tecnologica per accelerare la fusione ossea e oltre che nelle pseudoartrosi è utilizzata anche in altre patologie ortopediche. Diversi autori hanno pubblicato risultati positivi nell’uso di tale tecnica, osservando che la fusione ossea si è dimostrata essere significativante maggiore nei primi quattro mesi, concordemente con quelli che sono stati i nostri risultati. I controlli radiografici a tre e a cinque mesi hanno mostrato una buona osteointegrazione e la guarigione pressoché avvenuta. Questo fenomeno può essere spiegato dal fatto che i fattori di crescita rilasciati in questo arco ditempo danno rapidamente l’imput alla formazione di callo osseo che risulta quindi precocemente visibile radiograficamente. Dalla nostra esperienza maturata in tempi relativamente brevi, risalta perciò che l’utilizzo del gel piastrinico oltre a favorire la consolidazione delle pseudoartrosi, riduce sensibilmente i tempi della guarigione. CURA DI ULCERE CRONICHE PLATELET GEL FOR HEALING CUTANEOUS CHRONIC WOUNDS. Giovanni Crovetti et Al. Trasfusion and Apheresis Science 30 (2004) 145-151. “In 9 casi la guarigione completa dell’ulcera è stata ottenuta dopo 10 applicazioni di gel piastrinico (range 1-33), in 8 di questi casi la guarigione è stata completa mentre in un paziente l’ulcera durante i 4 mesi di followup si è riaperta. Nove pazienti sono ancora sotto trattamento e 7 di questi presentano una diminuzione dell’area dell’ulcera > 50%
e 2 pazienti <50% dall’inizio del trattamento con il gel piastrinico. In 4 casi, infine il trattamento è stato sospeso a causa di: richiesta del paziente, comparsa di osteomielite e di cellulite. In totale sono state effettuate 323 applicazioni di gel piastrinico. Durante il trattamento si è osservato la comparsa d’infezione in soli 2 casi, curata in entrambi casi con terapia antibiotica. In nessun caso si sono avuti effetti avversi, in tutti i casi si è notato che la formazione di tessuto granulare è più veloce dopo la prima applicazione e che la completa reepitelazzazzione ha bisogno di tempi lunghi, a seconda dalla differente grandezza e durata dell’ulcera”. L’UTILIZZO DEL GEL PIASTRINICO NEL TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA DECUBITO NEI PAZIENTI AFFETTI DA LESIONE MIDOLLARE S. PETROZZINO, G. SCHIERANO, P. IMAZIO, M. MARCHIONI, R. LO RUSSO, L. MAZZUCCO “Le ulcere da decubito (UDD) rappresentano da sempre un fattore notevolmente condizionante la qualità di vita della persona mielolesa……..” “Nessun paziente ha presentato reazioni avverse all’utilizzo del gel piastrinico. In tutti i casi trattati con gel piastrinico abbiamo osservato sin dai primi giorni una attività rigenerativa del fondo dell’UDD più rapida. Tale incremento di attività rigenertiva ha raggiunto un plateau dopo 2-3 settimane. In un caso abbiamo osservato una iperproliferazione del fondo dell’UDD, per cui il trattamento è stato sospeso prima delle 5 settimane previste. Negli altri 2 casi il trattamento bisettimanale con gel piastrinico concentrato ha determinato nelle 5 settimane di trattamento, una riduzione significativa della dimensione dell’UDD al tallone trattato rispetto al contro laterale. Dai dati preliminari di questo studio, che attualmente è ancora in corso, si rileva che il rilascio locale di fattori di crescita
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attraverso il gel piastrinico, permette un più rapido processo di guarigione nella lesioni cutanee da pressione rispetto alle UDD trattate con le sole medicazioni avanzate. Questo aspetto è in accordo con il fatto che i processi di rigenerazione tessutale sono determinanti nella guarigione delle UDD”. THE ROLE OF THE AUTOLOUGUS PLATELET-DERIVED GROWTH FACTOR IN THE MANAGEMENT OF DECUBITUS ULCER. B. Aminiam MD et Al “Le ulcere da decubito rappresentano un importante problema medico-chirurgico. Molte terapie mediche spesso falliscono e i pazienti devono così ricorrere a interventi di chirurgia plastica ricostruttiva. L’obbiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’efficacia dei fattori di crescita derivati dalle piastrine (PDGF) nella cura delle ulcere, in confronto alle terapie convenzionali. Lo studio ha incluso 50 pazienti che sono stati assegnati in modo random ai due gruppi di studio e di controllo. 11 ulcere sono state trattate con PDGF, mentre 9 ulcere sono state trattate con terapie convenzionali l’età e il sesso dei pazienti non sono stati considerati importanti per la selezione del paziente. Nel gruppo di studio, 4 pazienti sono guariti completamente mentre negli altri c’è stata una riduzione nella grandezza dell’ulcera”. CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE USE OF PLATELET-RICH PLASMA IN MAXILLO-FACIAL SURGERY Saverio Misso, Bianca Feola, Gianluca Giuffrè, Giuseppe Coscia, Franco Peluso, Pasquale Amato, Marcello D’Onofrio, Luigi Paesano, Giorgio Fratellanza, Elio D’Agostino, Antonio Minerva, Salvatore Formisano Blood Transf 2003; 3: 274-78 “La capacità delle piastrine di intervenire nei meccanismi di rigenerazione cellulare rappresenta il presupposto teorico all'utilizzo clinico del gel-piastrinico. Il gel-piastrinico
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presenta il vantaggio di essere un emocomponente di consistenza semisolida e modellabile, che, pertanto, assume la forma del contenitore all'interno del quale è stato preparato. Esso può essere, quindi, adattato alla sede di impianto tagliandolo con un bisturi o saturandolo al tessuto sottostante. Il preparato si presta ad essere utilizzato per apposizione quale tappeto ricco di fattori di crescita o, come nel nostro caso, unitamente ad un innesto osseo. In alternativa, nelle procedure ove si richieda una maggiore quantità di osso disponibile, può essere mescolato agli innesti alloplastici. I fattori di crescita, le cui concentrazioni aumentano nel PRP attivato, hanno la capacità di rigenerare l'epidermide, l'endotelio, l'epitelio e di stimolare l'angiogenesi. I risultati ottenuti nel nostro caso dimostrano come il gel-piastrinico possa essere usato in combinazione con procedure chirurgiche ablative della regione maxillofacciale, per ricostruzioni mandibolari ed in aggiunta a procedure finalizzate al posizionamento di impianti osteointegrati. Dal punto di vista operativo e organizzativo, il servizio trasfusionale si occupa di definire l'idoneità al predeposito, di separare, stoccare, manipolare e assegnare gli emocomponenti. Il gel come fonte di fattori di crescita, essendo un prodotto home-made, oltre ad avere un costo probabilmente ridotto rispetto ai fattori di crescita prodotti industrialmente, fornisce fattori di crescita altrimenti non disponibili per uso clinico. I pazienti mostrano una buona compliance verso il prodotto e verso le procedure necessarie alla sua produzione. L'utilizzo del gel piastrinico è una delle innovazioni più affascinanti ed interessanti di questi ultimi anni, consentendo apprezzabilissimi risultati clinici. Rimangono tuttavia da chiarire molti dei meccanismi biologici attraverso cui tali risultati si esplicano”.
LEE HJ, CHOI BH., ET AL. MAXILLARY SINUS FLOOR AUGMENTATION USING AUTOGENOUS BONE GRAFTS AND PLATELET-ENRICHED FIBRIN GLUE WITH SIMULTANEOUS IMPLANT PLACEMENT. ORAL SURG 103: 329-333,2007 BHANOT S, ALEX J. C. CURRENT APPLICATIONS OF PLATELET GELS IN FACIAL PLASTIC SURGERY. FACIAL PLASTIC SURGERY, 18:27-33, 2002. CHIRURGIA ESTETICA NEW INJECTION TECHNIQUE BASED ON PATIENT CELL BIOSTIMULATION FOR AUGMENTATION AND REGENERATION WITH REGENACR PROCESS. Donald du Toit: Research Fellow , Photolight Biology Laboratory , Faculty of Health Sciences ,University of Stellenbosch and Medical Research Council, Parow, South Africa. “Ex vivo cell biology studies and tissue culture, using Regenlab PRP demonstrate enhanced fibroblast and keratinocyte proliferation. Cell signalling and crawling is stimulated by PRP culture technologies. Clinical studies , and interim results in 10 persons, varying from 40-50 years, of both gender, show safety, with minimal down time of 12-24 hours. Localised swelling subsides, rapidly with the application of ice packs. Improvement of the skin texture, tone and colour is evident within 14 days and is ongoing without need for lighttherapy. The response can be enhanced by the adjunct use of light emitting diodes. Subjective patient feedback is encouraging. Skin changes in the glabellar, forehead and nasolabial folds are visible within 14 days by serial photography. The longest follow –up is 18 months. A small percentage may need directed re-injection for deep lines. Autologous PRP, as utilised in the RegenlabACR biological process, contains potent trophic factors relevant to facial regeneration, demonstrable ex vivo in tissue culture and in the clinic, portraying minimal
side effects”. Chajchir A, Fabrizio D, Chajchir G, Celi E. Growth factors in plastic surgery. Aesth Plast Surg 29: 295-99, 2005. CHIRURGIA SPORTIVA SOFT AND HARD-TISSUE AUGMENTATION WITH PLATELET-RICH PLASMA: TISSUE CULTURE DYNAMICS, REGENERATION AND MOLECULAR BIOLOGY PERSPECTIVE Don F du Toit, Wayne G Kleintjes, Morkel J Otto, Erick J Mazyala, Benedict J Pag “PRP: Potential for enhanced rotator cuff healing relevant to the shoulder surgeon Burkhart and co-workers from the University of Texas Health Science Centre, Texas and De Beer of the Shoulder Institute, Cape Town, are pioneers in arthroscopic rotator cuff repair by humeral-head footprint reconstruction. The success of the arthroscopic approach has been based on a solid base regarding the local anatomy of the humeral head and tendon footplates [see illustrations 4-6]. The durability of the arthroscopic approach and drawbacks of rotator cuff repair, are not disputed. Burkhart et al. , have demonstrated the challenges of arthroscopic revision rotator cuff repair, for which a previous rotator cuff repair had failed. Of interest in their series, was the reported occurrence of massive recurrent rotator cuff tears. In these patients, extensive arthroscopic dissection and mobilization of the rotator cuff was required and needed to delineate the tear margins to effect repair. It is postulated, based on our laboratory research, that the supplementation of arthroscopic or open suture repair with PRP in such cases may further facilitate healing of the degenerative cuff. Obviously, more experimental work is indicated, but the PRPhypothesis for enhancement of rotator cuff healing is based on the following scientific and biological observations: • Beneficial results observed in maxilla-facial surgery regarding soft and hard tissue augmentation with PRP. • Beneficial effects of PRP on tendon healing
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and proliferation ex vivo . • Stimulation of fibroblast growth ex vivo by PRP and therefore collagen release as well as the biological effects on the ECM. • Stimulatory effects on osteoblast cultures ex vivo. • Stimulatory effects on angiogenesis. • Stimulatory effect on chondrocyte physiology. In conclusion, there is scientific evidence, albeit anecdotal, that PRP can modulate and influence the early healing cascade relevant to the regenerative capacity of soft and hard tissue. These observations may well be relevant to the shoulder surgeon when considering repair of large rotator cuff tears. In these cases, the application of PRP in addition to conventional surgery may enhance suture repair and healing of the rotator cuff”.
CONCLUSIONI La ricerca bibliografica effettuata ha dimostrato che prodotti per la preparazione di gel piastrinico e plasma ricco di piastrine sono stati favorevolmente testati in ambito scientifico e sono ampiamente utilizzati da molti anni nella pratica odontoiatrica, ortopedica, maxillo-facciale, estetica, sportiva e che quindi hanno superato i test di accettazione imposti dalle norme. La sicurezza e l’efficacia del dispositivo si basa sull’equivalenza di questo prodotto con quelli approvati dal Ministero della Salute e alla dimostrazione di applicazione di Buone Norme di fabbricazione Gestione della Qualità. Scafati, 23/09/09 Industrie Biomediche e Farmaceutiche Srl
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Elenco completo di Bibliografia scientifica (visionabile in sede) 1. Dean H. et al. Platelet gel: an autologous alternative to fibrin glue with applications in oral and maxillofacial surgery. J Oral Maxillofac Surg 55: 1294-1299, 1997 2. Dean H. et al. A technique for improving the handling of particulate cancellous bone and marrow grafts using platelets gel. J Oral Maxillofac. Surg 56: 1217-1218, 1998 3. T.J. Gollehon et al. Does Hyperconcentration result in platelet activation? Vox Sang 1998; 75:124-127 4. S. Gehring et al. Preparation of autologous platelets for the oftalmologic treatemnt of macular holes. Transfusion Vol 39, February 1999144-148 5. Jean-Francois Korobelnik. Autologous platelet concentrate as an adjunct in macular hole healing. Ophthalmology1966; 103:590594 6. Uri Martinowitz et. al. Fibrin issue Adhesives. Thromb Haemost78(1) 661-666 (1997) 7. Robert E. Marx et al. Platelet-rich plasma: Growth factor enhancement for bone grafts. Oral and Maxillofac surgery. Vol 85, n 6, June 1998. 8. Adam J. Et al. Cutaneous wound healing. N. Engl. J Med 1999 ; 341 : 738-746. 9. Quirinia A, Viidik A., The Effect of Recombinant Basic Fibroblast growt factor (bFGF) in fibrin adhesive vehicle on the healing of ischaemic and normal incisional skin wounds. Scand J Plast Reconstr Surg Hand Surg. 1998 Mar 32(1): 9-18 10. Patrlj L et al. Fibrin glue-antbiotic mixture in the treatment of anal fistulae: experience with 69 cases. Dig Surg 2000; 17 (1): 77-80 11. Kitajiri S. et al Relief of post-tonsillectomy pain by release of lidocaine from fibrin glue. Laryngoscope, Apr 2001, 111: 642-4 12. Featherstone C. Fibrin sealants for haemostasis and drug delivery. Lancet, Feb
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CASO CLINICO
CASO CLINICO: UTILIZZO DI GEL PIASTRINICO IN IMPLANTOLOGIA P O S T- E S T R AT T I V A I M M E D I ATA Autori: Dr. Raffaele Dapporto - Dr. Alfonso Dapporto - Dr.ssa Maria Bertoli (Liberi professionisti) INTRODUZIONE L’uso del plasma ricco di piastrine (PRP) in associazione alla tecnica implantologica postestrattiva immediata offre la possibilità di economizzare e semplificare l’intervento chirurgico, favorendo altresì i processi di guarigione e di rigenerazione ossea, eliminando nella maggior parte dei casi l’impiego di materiale eterologo. CASO CLINICO: La paziente si presenta alla nostra osservazione desiderosa di riabilitare il suo sorriso. Nel complesso piano di trattamento viene decisa
l’avulsione del 24 (foto 1-2) presentante una fistola, elevata mobilità all’E.O. ed estesa rarefazione ossea periradicolare agli esami radiografici (foto 3). Si opta pertanto per la sostituzione dell’elemento con impianto postestrattivo immediato
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PROCEDURA OPERATIVA: Per ottenere il PRP si effettua un semplice prelievo di sangue immediatamente prima dell’intervento implantologico. La quantità da noi prelevata è di 27 cc distribuita in 3 provette da 9 cc (Kit DENSITY PLATELETS GEL A), centrifugate poi per un tempo di dodici minuti alla velocità di 2200 rcf. Si ottiene così la separazione della parte corpuscolata dal plasma (foto 4).
Mediante l’impiego di pipette da 500 microlitri, le piastrine, collocate in virtù del loro peso specifico nella porzione chiara inferiore, vengono immesse in Eppendorf sterili. Analogamente vengono preparate poi le porzioni di plasma povero e di fibrina. Il prodotto dalla centrifugazione della prima provetta viene inserito nella seconda provetta (provetta (2) con colore rosso), contenente cloruro di calcio, utilizzando l’apposito dispositivo di trasferimento, che va montato semplicemente per accoppiamento. In seguito al travaso che avviene in modo automatico grazie al vuoto prestabilito nella provetta, si rovescia la provetta (con tappo rosso) 5 volte.
Questa provetta (2) viene centrifugata per 12 minuti a 2200 rcf. Ultimata la seconda centrifugazione,si estrae il coagulo piastrinico in Eppendorf sterili. In circa 25 minuti il coagulo piastrinico suturabile è pronto per l'applicazione. Nel caso in esame, effettuata l’anestesia plessica con articaina (1:200.000) si è proceduto all’avulsione del 24.
Qualora sia possibile anche l’osso autologo, raccolto dalle frese durante l’intervento, viene inserito. Abbiamo poi posizionato, a copertura del PRP, uno strato di fibrina (foto 12) e proceduto alla sutura dei lembi perfettamente accostati (foto 13). A dieci mesi dall’intervento è affiorata dalla mucosa una piccola porzione della vite di chiusura, sostituita quindi dalla vite di guarigione (foto 14). Fig. 14- Impianto inserito.
Fig. 5- Breccia. Fig. 6- Breccia vestibolare. Fig. 7- Fresa pilota.
Con l’impiego di una fresa pilota si è raggiunta la rispettosa profondità di 16 mm (foto 7) e dopo il passaggio di una fresa dedicata è stata effettuata la maschiatura dell’alveolo rimaneggiato.
I controlli radiografici a distanza di quattrotredici e ventitre mesi (foto) confermano il buon esito del nostro intervento anche se l’aspetto estetico della mucosa è stato penalizzato dal riposizionamentovestibolare.
Fig. 14- Impianto inserito. Fig. 16- 9 mesi.
Fig. 17- 13 mesi.
Fig. 8- Maschiatura Fig. 9- Impianto. Fig. 10- Impianto.
Appurata la stabilità primaria del maschiatore Ø 5 h. 16 mm si è evidenziata però l’esposizione vestibolare di sette spire su nove dello stesso (foto 8-9-10). Lo step successivo ha visto il posizionamento dell’impianto ed il riempimento dei difetti ossei con il PRP ed una minima quantità di idrossiapatite (foto 11).
CONCLUSIONI: Questo caso clinico fa parte dei molti casi trattati con PRP nel nostro studio e gli ottimi risultati ottenuti ci inducono a sperare che tale metodica raggiunga un più vasto consenso presso i colleghi, considerando anche l’economicità del materiale utilizzato e la buona disponibilità dei pazienti a sottoporsi ad un prelievo ematico rispetto alla prospettiva di uso di materiale eterologo.
Fig. 11- PRP in situ. Fig. 12- Fibrina in situ. Fig. 13- Suture.
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