CEGGIAMARCONI

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Anno scolastico 2011-2012

direttore : Angela Carrer, caporedattore: Giulia Bergamo

Scuola media di Ceggia

CeggiaMedia2012

CAMPESTRE, NOI CAMPIONI Gli alunni al primo anno della Media Marconi trionfano al cross di Mestre

Sicurezza informatica L’uso responsabile del Computer Quest’anno per noi alunni di prima è una novità usare l’aula informatica. Ciò però comporta delle regole per utilizzare i computer in modo sicuro e affidabile, sia per noi, sia per gli altri, come ad esempio: non giocare, né in rete né sul PC; salvare i propri file in cartelle personali o di classe; non dare qualsiasi genere di informazioni scolastiche o dati personali, prima di scaricare materiale da Internet; riferire al proprio insegnante se capita di ricevere o trovare immagini che vi infastidiscono; riferire all’insegnante se qualcuno su Internet vi chiede un incontro di persona e ricordate che le persone incontrate sulla rete non sempre sono chi dicono di essere. E’ sconsigliato inviare mail personali ed è meglio rivolgersi al proprio insegnante per spedire eventuali messaggi di classe. Non caricate o copiate materiale da Internet senza il permesso del professore. Il 14 Dicembre alcuni ragazzi con i percorsi e i pettorali coi gareggiare sono state le cadetdella media Marconi, accompanumeri di riconoscimento. Era- te, successivamente i cadetti, le gnati dai prof. Grasso e Vassalli, vamo divisi in gruppi: cadetti e ragazze e infine i ragazzi. Mensono partiti per l'attesissima cadette, del2000, ragazzi e tre aspettavano le loro graduacorsa campestre a Mestre. Alle ragazze, 1998-1999. Si è comin- torie, una sorpresa: i cadetti di 7.30 un pullman ha accompagnaciato a riscaldarsi compiendo Ceggia erano sul podio, al primo to gli atleti al luogo della gara. giri di campo e esercizi di posto. Infatti Riccardo Basei, Eccitati ed allegri i nostri hanno stretching. Una spiacevole un talentuoso atleta, ha conquitrovato una folla di ragazzi notizia: una pioggerellina cadeva stato il primo posto tra un della provincia di Venezia pronti dal cielo cupo e grigio, e delle centinaio di ragazzi. Siamo a gareggiare. Al professore è raffiche di vento colpivano i tornati a scuola con la coppa. stata consegnata una piantina corpi degli atleti. Le prime a Alice Doretto, Prima C

Isabella Tair, Prima C

Una storia curiosa del Leone Un ragazzo ci insegna come nelle cose apparentemente noiose si possa trovare qualcosa di divertente e prezioso. Lui (foto, Boy with a Frog) ha trovato una rana, proprio mentre giocava col fango. Agli occhi di tutti sembrerà insignificante. Per lui non è così, ha trovato una creatura magnifica, curiosa, simpatica. È così che il nostro manualetto di storia veneta: “Storia curiosa di Venezia”, vorrebbe apparire. A molti la

storia fa pensare a tomi polverosi e barbosi, mentre il nostro manualetto sarà friendly, coloratissimo e disponibile in rete sul sito della Marconi. Le classi 1^ e 2^ C hanno lavorato per un anno a un breve compendio di storia veneta. Le vicende del Leone iniziano con le invasioni barbariche e terminano con l’arrivo di Napoleone. Un periodo storico che abbraccia l’intero programma di prima e seconda e interessa le materie

Laboratorio di giornalismo

letterarie, musica e artistica. Il fascicolo interdisciplinare comporta l’impegno di molti docenti e studenti che con fantasia tentano di rendere il volume perspicuo oltre che accattivante. Si tratta di una scelta tra gli episodi più avventurosi che videro protagonista la Serenissima: le grandi battaglie, i pirati Uscocchi, le biografie di illustri personaggi come la Regina Cornaro.

Margherita Magnolato, 2^C


Laboratorio di giornalismo

Filastrocche, indovinelli conte e proverbi de na volta

Prima A

FANTASIA E SAGGEZZA AL TEMPO DEI NONNI Nel primo quadrimestre, con l'insegnante di italiano, abbiamo letto molte fiabe e abbiamo capito che sono narrazioni di origine popolare che raccontano soprattutto la vita della povera gente. Esse racchiudono quasi sempre un insegnamento e si concludono spesso con una filastrocca. Le fiabe, come del resto le filastrocche, le conte, gli scioglilingua, gli indovinelli venivano ideati dalle mamme e dalle nonne per far divertire o per far addormentare i bambini. Allora abbiamo pensato di fare una ricerca a livello locale e, con l'aiuto delle nostre nonne, abbiamo raccolto questi proverbi, storielle, filastrocche...appartenenti alla nostra cultura popolare, ricca di conoscenze e di saggezza.

Se piove el giorno dea sensa par 30 giorni non sen senza. Che gusto che go se Pasqua se magna a fugasa e il cocò, se tutti i putei trovesse cusì, magari che Pasqua fosse ogni dì. A Nadal un pie de gal e a pasquetta un'oretta. Santa Lucia el giorno pi curt che sia. A San Valentin a tutti i omeni piase el vin. San Simion tutte e femene e va a rebalton. Meio sudar che tremar. Se no piove a domenega de palme piove sui vovi. Tre caivi fà na piova. La gaina veccia fa bon brodo. E' mei un vovo ancuo che na gaina doman. Chi se loda se imbroda. PER GRANDI E PICCINI. Con un cinque non si pasa, con un sei appena appena, con un sette ben benino, con un otto ben benotto, con un nove direttore, con un dieci professore. Penin gaeantin, pena bianca più quaranta-pi un-pi do-pi trepi quattro-pi zinque-pi sie-pi sette-pi otto, nane scaraboccio, pesca novesca, tira indrio quea che a e a pi fresca. Merlo coderlo cossa fattu là? Son qua che cante, che subie, che spette l'istà.

Pollice è andato nel pozzo, Indice l'ha pescato, Medio l'ha asciugato, Anulare ha fatto la zuppa e Mignolino l'ha mangiata tutta. Ve lo ve lo dico/fra le spose ve lo trovo,/se non l'avete capito/ ve lo torno dir di nuovo./Cos'é? ( Il velo.) Dise el sordo: “Sinti el tordo!” L'orbo el dise”Vardio là!” Quel senza brazi el dise:”Tiregneghe sassi!” Quel senza gambe el dise:”Coregneghe drio!” Quel tut nudo el dise:”Ciapegno e metegno in sen!”. “Vu om pusà a quea pipa coa porta in boca,veo vist na/strada passar pa sta gaina?”/“Cosa diseo femena!”/“El tase el tase! Son tant persa/de verla confusa/che a me pondea i pugni come vovi.” Mi si so, ghe dise lu,dove che dise va,/dise ea là./Ma ea no a sa che mi so, ghe dise lu, dove che dise va/dise ea là./ Pan e vin a pinza su pal camin,/ i omeni ia magna/ e e femene ia sparagna. Fuoco fuocherello/sei vivo, sei bello/mi scaldo le manine/son fredde poverine!/E il fuoco risponde: “Bimbo bimbett attento però,/con me non scherzare,/ti potresti anche bruciare!” Con un cinque non si passa,/con un sei appena appena,/ con un sette ben benino,/con un otto ben benotto,/con un nove direttore,/con un dieci professore. Merlo coderlo cossa fatu là?/Son qua che cante, che subie, che spette l'istà. Manina bela/fata a penela/dove situ stata/dalla nona/cosa atu magnà/puenta e late/gate,gate,gate. Petin e petele/ie'n dati a nosele/Petin le catava/Petele le magnava./ Con questo l'ò ciapà/ con questo l'ò copà/ con questo l'ò pelà / con questo l'ò magnà/ e sto poro picenin/ non l'a magnà gnanca/ un tochetin.

La redazione del Giornalino è composta da: Baesse Angelica, Basso Giulia, Billotto Sharon, Bronzetti Carlotta, De Bortoli Silvia, Dei Vecchi Francesca, Doretto Matteo, Furlan Davide, Gabbana Francesca, Magnolato Margherita, Mohammad Matteen Alì, Mutton Alessio, Sartor Matteo Daniel, Teso Samuele, Tiepolato Angela, Tonetto Giada, Vidali Miriana, Yordan Nazariy, Zago Edoardo, Zenjili Adelisa, Rossetto Endriu.


Ecologia

Classe Prima B

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Settimana riduzione rifiuti

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Tra il 19 e il 27 novembre 2011 c’è stata la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (S.E.R.R.). Questa iniziativa è stata lanciata perché si è capito che non era più sufficiente riciclare, ma bisognava ridurre i rifiuti, dato che ne produciamo troppi. Molte scuole europee si sono impegnate a portare avanti questo progetto con varie iniziative. Anche noi qui a Ceggia, come scuola secondaria Marconi, abbiamo contribuito con gesti semplici: le classi seconde ci hanno convinto, andando classe per classe, a divulgare le loro proposte. Le classi terze sono andate in piazza e, sotto un gazebo, hanno distribuito volantini con i loro suggerimenti. Noi, come 1°B, abbiamo realizzato alcune iniziative, una delle quali da noi proposta: abbiamo portato a scuola fazzoletti di stoffa anziché quelli di carta e chiesto alle nostre famiglie di ridurre l’imballaggio nel momento della spesa; la nostra idea, invece, è stata quella di portare a turno un dolce, in modo da evitare l’imballaggio delle numerose merendine. Noi proponiamo ai supermercati, locali e non, di vendere sempre più prodotti sfusi, da acquistare usando contenitori portati da casa. E RICORDATE: MANGIAMO SENZA INGRASSARE I BIDONI! Daniele, Mattia e Pietro

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CRUCIVERBA Completa il cruciverba e, alla fine, leggi cosa c’è scritto nella colonna verticale evidenziata 1 Pieno di acqua salata 2 Progetta gli edifici 3 Cartone animato che ha un topo per protagonista 4 Animale asiatico feroce 5 Ripara dalla pioggia 6 Serve per navigare 7 Animale che ha le spine per proteggersi

Cronaca di un disastro CEGGIA: il 7 ottobre 2011 sembra un giorno di normale pioggia, i bambini vanno a scuola, i genitori vanno a lavorare e tutti svolgono le proprie faccende come in un giorno qualunque. Verso le 9.30 il cielo iniziava ad oscurarsi e un forte vento si sollevò scuotendo gli alberi: - Un venticello comune - continuavano a ripetere. Invece si dimostrò più di un venticello. Grandi nubi si avvicinavano e il vento sbatteva forte gli alberi che non reggevano. Gli alberi caduti erano molti e a volte provocavano seri problemi: un camion travolto, strade bloccate … Il vento si “mischiava” con la tormenta: - Tranquilli – ripeteva la prof. Fino a quando la luce saltò: iniziò il panico. Alunni che urlavano, spingevano, muovevano i banchi e per la paura si mangiavano le unghie. La luce ritornò e tutto si fece calmo, tranquillo, ma la luce saltò di nuovo e il panico riprese; sembrava l’interruttore di un gioco di guerra! Tornando a casa si vedeva il disastro: alberi caduti, intere strade sommerse da foglie, antenne storte e rotte, assi di legno in mezzo ai campi … Il cielo era grigio, con sfumature nere, sembrava appena uscito dal dentista che gli avesse tolto un dente. Il proverbio dice: - Via il dente, via il dolore. Invece il dolore sarebbe venuto dopo: per prendere le assi dal campo, raccogliere le antenne, portare via gli alberi caduti … Ci sono stati testimoni oculari che hanno visto la tromba d’aria e i disastri che ha lasciato dietro di sé. ALEX BURAN: - Mio papà ha filmato un camion che si rovesciava addosso a un muretta. PIETRO PESAVENTO: - Io ho visto le galline volare! MATTIA ARTICO: - Le ire del vento hanno rotto alcuni pannelli solari dell’albero fotovoltaico e hanno portato via alcune tegole dal tetto del municipio. ALESSIA VIDALI: - Il tetto del mio capannone è volato via. CAMILLA CARDILLO: - Il vento non ha avuto pietà della casetta del mio vicino, che è volata via con tutti gli attrezzi. PROF. DI GINNASTICA: - Il vetro della palestra è crollato sotto i miei occhi … Nessuno è riuscito a sfuggire alle ire del vento e nessuno ci riuscirà mai. Ceggia, 7 ottobre 2011. Angelica Visentin

Sudoku 8

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Il rebus

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di Vittoria

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Lo

è

+nte

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I colmi: Qual è il colmo per un professore di italiano? Qual è il colmo per un professore di ginnastica? Federico Diral


Classe Seconda A

Un compleanno perfetto Un giorno siamo venuti a sapere dalla I C che una settimana dopo il prof. Vassalli avrebbe compiuto gli anni, allora ci siamo organizzati per fare una festa a sorpresa. In quella settimana e nella successiva noi e i ragazzi della I C eravamo in competizione e non ci parlavamo più. Il fatidico giorno era arrivato, il nostro appuntamento a scuola era cinque minuti prima del solito, ma come sempre esistono anche i ritardatari! Un ragazzo della nostra classe, che sembrava un agente in copertura, più per l’atteggiamento che per l’abbigliamento, stava immobile alla porta e si guardava intorno: quando avvistava uno di noi ci prelevava e ci portava dentro. Ben presto eravamo tutti presenti con cibo, bicchieri, tovaglioli e stereo, mancavano solo Sara e Desara con festoni e palloncini. Se il ragazzo fuori era un “agente segreto”, noi che dovevamo entrare di nascosto eravamo delle spie della CIA. La stessa scena si ripeteva per la I C, con la sola differenza che noi avevamo il festeggiato alla prima ora e quindi eravamo avvantaggiati. Quando Sara arrivò a scuola, entrò in atto il piano: i festoni e gli addobbi vennero attaccati alle pareti, noi ci mettemmo in posizione rannicchiata dietro i banchi, le persiane erano state calate, le luci spente, una nostra ex compagna si era nascosta dietro l’armadio, pronta ad accendere lo stereo, eravamo al buio in attesa di poter saltare fuori dal nascondiglio quando la porta si fosse aperta. L’ “agente segreto” cedette il suo ruolo ad Ardisen, che doveva far perdere tempo al festeggiato e distrarlo. Anche se non ci vedevamo perfettamente

con quel buio, l’aria che si respirava era calma – la tensione prima della guerra – sui nostri visi compariva un sorriso sfavillante, inutile dire che eravamo agitati ma gioiosi. In quell’istante un cigolio ruppe il silenzio, che stranamente era durato più di dieci minuti. Anche l’aria era immobile. La porta si aprì lentamente, eravamo pronti a saltare fino a toccare il soffitto, e alla fine, ecco che spuntò il prof, entrò e accese la luce per ritrovarsi davanti noi che saltavamo cantandogli: “Buon compleanno”. Era sorpreso, anzi allibito, con il suo paio di jeans e un maglioncino a collo alto, ma poi anche nel suo viso si accese un sorriso. A quel punto la festa poteva iniziare, per un istante sembrò che addirittura l’aria gioisse, la musica partì, il cibo incominciò ad essere servito, il prof passava per i banchi a ringraziarci per la festa. A un certo punto qualcuno bussò alla porta, era la bidella che ci comunicava l’arrivo di Desara. Noi e il prof. scoppiammo a ridere perché la festa era già iniziata: lei avrebbe dovuto portare i palloncini prima dell’arrivo del prof. e non dopo! Li gonfiammo lo stesso, ci disegnammo delle faccine buffe con un naso gigantesco e orecchie piccole e viceversa; l’unica consegna di quella giornata era fare i biglietti d’auguri al festeggiato. Alla fine della festa Valentina, Alexandra e Sara ballarono una composizione inventata da loro. Era stata fantastica, eravamo felici, un lavoro di squadra di cui conservo ancora il ricordo nel cuore.

Rebecca Basei

Viaggio immaginario nella Cina dei Manciù

Quello che volevo fin da bambina era viaggiare: volevo

andare in tutti i luoghi possibili, ma la mia più grande ambizione era di visitare la Cina. Ci arrivai con la barca costruita da mio padre nel 1646, due anni dopo la grande guerra in cui i Manciù avevano sconfitto la dinastia Ming. Mi ricordo ancora i racconti fatti dagli anziani: i Manciù, con le loro armature rosso fuoco contornate da un bordo bianco, da una parte; dall’altra, la dinastia Ming. L’imperatore indossava un’armatura d’oro. Quando tutti erano stati pronti, i Manciù avevano scagliato le loro frecce in cielo ed esse avevano fischiato. Aveva così avuto inizio la battaglia e i Manciù, con archi, frecce, coltelli e spade, avevano vinto. Entrata in paese mi trovai un alloggio fisso. Guardandomi intorno, vedevo le persone diverse da me, sia nel modo di vestire, che nell’acconciatura: gli uomini avevano la testa rasata e l’unico punto in cui crescevano i capelli, era in fondo al capo, dove li raccoglievano in una treccia; le donne, invece, tenevano i lunghi capelli raccolti sopra la testa. Riuscii a comunicare con le persone, ma non facilmente. Scrivere era difficile e complicato, ma imparai piano piano, sia in Cinese che in Mancese. Grazie agli insegnamenti di mio padre, eccellente artigiano, costruii degli orologi e dei vasi, e così mi procurai il lavoro. Un giorno l’imperatore e l’imperatrice vennero in paese. L’imperatore indossava una bellissima veste di colore rosso ed oro e sopra c’erano raffigurate delle nuvole, dei dragoni e dei pipistrelli. L’imperatrice indossava la stessa veste con, però, la fenice al posto del dragone e aveva delle scarpine minuscole. Mi dissero che a tutte le nobili, da bambine, venivano piegate e legate le dita sotto i piedi per non farle più crescere. Tutti si inchinavano al loro passaggio e così feci anch’io. Si fermarono davanti al mio negozio e l’imperatrice, stupita dalla bellezza delle mie opere, mi ordinò di costruire due vasi e due orologi entro il giorno successivo, perché dei servi sarebbero venuti e mi avrebbero portato nella città proibita. Rimasi sveglia tutta la notte, ma il lavoro era stupendo. I servitori dell’imperatrice vennero un po’ più tardi e mi portarono, insieme ai vasi e agli orologi, nel palazzo: era decorato con dipinti su tela, vasi con fiori, o vasi senza niente all’interno e molte altre cose. Durante il tragitto per andare alla sala del trono, vidi due strani mobili, che nel mio alloggio non c’erano. Uno era un condizionatore con la forma di frigorifero; l’altro era un lavandino portatile e l’appoggio aveva la forma di una sedia ben decorata. Il lavandino era un semplice contenitore. Arrivata alla sala del trono vidi l’imperatore e l’imperatrice e feci un inchino. La stanza era magnifica e il trono aveva un cuscino d’oro ricamato. I sovrani erano buffi insieme: l’imperatrice era più alta dell’imperatore e lui era paffutello. Per fortuna non mi venne da ridere. L’imperatrice mi porse la mano e io le baciai l’anello. Mi portò lei stessa in un’altra stanza tutta decorata con dei vasi e degli orologi. Mi chiese di farle vedere le mie opere e le apprezzò molto. Le apprezzò così tanto, che mi offrì una dimora a palazzo in cambio di nuovi vasi e orologi. Però dovetti andare. Quello che volevo si era realizzato e dovevo tornare dai miei cari. Così salutai la bella Cina e tornai in Italia

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Francesca Colosso

Incontro con la fanfara di Ceggia Il 4 Novembre gli studenti delle prime e seconde rammentavano che in quel giorno avrebbero saltato un’ora di lezione per un incontro con i membri della fanfara di Ceggia, che offre scuola di musica anche ai più giovani e, se diventano bravi, permette loro di suonare nella fanfara vera e propria. Cinque ragazzi ci sono entrati: uno di seconda media, io, e quattro di terza media, Nicolas, Francesco, Giulia e Alessandro. Ci sono anche tre ragazzi di prima media che stanno imparando e che presto, credo, entreranno a suonare con noi. Sono: Davide, Paolo e Daniele. Certo i componenti non sono tutti ragazzi, ma ci sono anche persone più grandi. Abbiamo preparato gli zaini e ci siamo diretti verso la palestra, dove ci attendevano altri componenti della fanfara. Al suono della campanella ci siamo schierati e abbiamo atteso le classi prime che, arrivate, si sono sedute e noi con una marcia, com’è nostra consuetudine, le abbiamo accolte. Mentre il maestro spiegava gli ottoni, noi parlavamo, senza disturbare. Fatte sentire delle canzoni ai ragazzi e spiegato le funzioni degli ottoni e del ritmo, li abbiamo salutati e ci siamo riposati per una decina di minuti. Suonata la campanella dell’ultima ora, le classi seconde stavano arrivando, tra queste anche la mia. Le abbiamo accolte con la solita marcia e siamo entrati in palestra. Il maestro aveva ricominciato a parlare di ottoni, suoni e ritmo e noi ricominciato a parlare, ma anche a seguire. Diciamo che le marce erano state variate poco e la lezione era praticamente uguale. Ma dopotutto abbiamo appreso e dato informazioni su cose che non tutti sanno e noi ragazzi che suonavamo abbiamo preso una pausa dalle lezioni scolastiche, anche se solo per modo di dire. E’ stato bello e divertente, ma questa è una mia opinione.

Il Giralibro

L’iniziativa del Giralibro è nata nella classe II A da un’idea della nostra professoressa di lettere e a seguito dell’istituzione della biblioteca di classe. Il nome rappresenta qualcosa in movimento, dinamico, che attrae sicuramente!!Consiste nel prendere in prestito una serie di libri arrivati a scuola su richiesta di un insegnante e farli successivamente girare nelle altre classi. In questo momento i libri sono gestiti da un bibliotecario che viene eletto mensilmente, a rotazione, in modo tale da responsabilizzare ogni alunno. Il bibliotecario di turno ha il compito di compilare una scheda dove vengono riportati il nome dell’alunno che prende il libro in prestito, il titolo e l’autore del libro e la data. Dovrà poi assicurarsi che il libro venga regolarmente riconsegnato. Con questa iniziativa viene data la possibilità a tutti gli alunni di leggere senza far spendere troppi soldi ai genitori. Beatrice Borrelli

Luca Iseppi

Quanto ti avrei amato … Quanto ti avrei amato se solo ti avessi visto. Come un angelo che vola nel cielo, perché gli vola il pensiero. Senti il vento e ti si illumina il volto, così bello e fresco che fa pensare al pesco in fiore, che è rosa, ed è così luminosa la mia faccia che ti vede, che vede dell'innocenza e dolcezza in una lacrima che scende dai tuoi occhi, così pieni di tenerezza

Valentina Baradel

Settimana dei rifiuti Dal 19 al 27 novembre c'è stata la terza settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Dovevamo trovare degli slogan da dare ai negozianti per suggerire loro come fare a produrre meno rifiuti. Ma c'erano anche altre proposte: ridurre i rifiuti a casa, come ridurre i rifiuti a scuola durante la fatidica settimana e come ridurre i rifiuti a scuola durante tutto il corso dell'anno scolastico. Noi della II A abbiamo fatto un lavoro di gruppo dove scrivevamo le nostre idee e poi le davamo alla prof . perché le correggesse. Finito il lavoro sulle idee, siamo passati al lavoro di miglioramento delle stesse, per mettere le idee nel giusto ordine e migliorarle. Finito questo lavoro siamo passati all'ultimo step, nel corso del quale dovevamo fare dei cartelloni da esporre a scuola. Davide Marabese


Classe Seconda B

Laboratorio di giornalismo

Settimana europea riduzione rifiuti

Nella settimana tra il 19 e il 27 novembre 2011 la classe 2 B, insieme alla professoressa Guiotto, ha fatto un lavoro sulla “Settimana per la riduzione dei rifiuti”promossa dall’Unione Europea. Abbiamo visto due filmati sull’argomento molto interessanti e istruttivi:uno parlava dei rifiuti nel mondo e l’altro dava dei consigli sul sistema di riduzione dei rifiuti. Siamo stati divisi in quattro gruppi e ogni gruppo aveva il compito di realizzare un piccolo poster sul tema per sensibilizzare i cittadini di Ceggia sulla riduzione dei rifiuti. Ci siamo messi subito all’opera, abbiamo discusso su quello che succede soprattutto in Italia e in Europa; molti sono rimasti di sasso a sapere che la plastica può durare fino a mille anni. Poi abbiamo selezionato alcuni alcuni consigli per contribuire alla “Settimana per la riduzione dei rifiuti”Infine ogni gruppo ha stampato e colorato il proprio volantino e si è dato da fare per esporlo nel negozio di Ceggia assegnato al proprio gruppo: alcuni volantini sono ancora esposti! Noi con questi volantini speriamo di essere riusciti a sensibilizzare un po’i cittadini, a farli riflettere sul fatto che produrre meno rifiuti è indispensabile per salvaguardare l’ambiente e quindi la nostra salute. Enrico Bragato

UNA GIORNATA PIENA DI EMOZIONI.

Lettera aperta Ceggia 28/01/12 Egregio Ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo Sono Zago Tommaso, abito a Ceggia, un piccolo paese della provincia di Venezia. Ho 12 anni e frequento la scuola media. Volevo scriverle una breve, ma secondo me, importante lettera sulla scuola, esprimendo il mio punto di vista e anche quello dei miei compagni. Nella mia scuola mi trovo bene, ma io vorrei parlarLe della scuola italiana in generale. Sappiamo che Lei è da poco tempo il nuovo Ministro della Pubblica Istruzione, e proprio per questo vorrei scriverle alcune proposte per far funzionare meglio la scuola in Italia. Cercare in tutta Italia le scuole meno sviluppate, o con molti problemi, e risolverli più presto possibile, perché senza persone ben istruite e che sanno organizzarsi in modo concreto, non si uscirà mai dalla crisi economica. Anche se difficile, far rientrare nell’ambito dell’insegnamento tutte quelle persone che sono state ”tagliate fuori” dalle precedenti riforme che hanno danneggiato ancora la scuola. Perché togliendo fondi alla scuola i giovani, che sono il futuro, non avranno un' Italia ben organizzata perché non hanno avuto la possibilità di essere istruiti sulle materie fondamentali, e di essere educati bene a vivere insieme. Cercare di ripristinare il tempo prolungato nella scuola media, almeno un giorno alla settimana, così molti ragazzi che andranno alle superiori, facendo varie attività anche pratiche, potranno capire meglio quale strada vorrebbero intraprendere. Le invio i miei più cordiali saluti, e spero che Lei mi risponda facendomi sapere cosa pensa delle nostre proposte. Tommaso Zago

Dicembre 2011. Per tutta la notte non avevo chiuso occhio, alle 7.30

ero a scuola, c’erano anche Marvin e Michele. In pulman tanti incoraggiamenti e consigli dai prof Grasso e Vassalli: prima partire piano, poi aumentare la velocità. Scesi dall’autobus, alla vista della pista le gambe mi tremavano. Prima è toccato alle compagne di prima: erano talmente emozionate che il loro viso era diventato tutto rosso. Poi si sono preparati i maschi di prima: credo che fossero meno emozionati e i risultati si sono visti: Riccardo Basei si è classificato primo, Alex Buran e Cristian Segatto hanno preso una medaglia. Quando siamo partite noi delle seconde, avevamo l’adrenalina a mille, ma niente da fare; e così è stato anche per i maschi di seconda e terza. Durante le premiazioni delle squadre tutti abbiamo incrociato le dita e ha funzionato! Siamo arrivati primi, abbiamo vinto una bella coppa: i prof. erano molto contenti di aver portato a casa una coppa. Infine il rientro fra urla di felicità e l’immancabile foto di gruppo .

Ludovica Basso

NUOVI PANNELLI ESPOSITORI Un bel progetto: a Dicembre sono state montate quattro grandi strutture intorno alle colonne dell’atrio (foto) della nostra scuola: si tratta di pannelli che renderanno possibile l’esposizione di lavori delle classi, mostre, cartelloni, in modo da condividere tante attività effettuate nel corso dell’anno scolastico. Il nuovo arredo, pensato da alcuni insegnanti, è stata realizzata e donata alla scuola da Francesco Zorzetto, genitore rappresentante della classe 3^ B, con la collaborazione di Eligio Steolo. A loro, e a quanti hanno collaborato con sensibilità e impegno, esprimiamo il nostro più vivo “GRAZIE”!


Laboratorio di giornalismo

Seconda C

La Cina dei Manciù

Viaggio di Istruzione

Le seconde sulla Via della Seta Nella città di Treviso per la mostra sulla Cina alla Casa dei Carraresi In tre anni, visitare i più bei capoluoghi della nostra regione. E’ l’ambizioso progetto iniziato l’anno scorso con la gita a Vicenza, città di Palladio, e che culminerà nel viaggio di istruzione a Verona, la primavera prossima. Il 10 novembre gli alunni delle seconde si sono recati in gita a Treviso, in occasione della mostra dedicata agli ultimi secoli del Celeste impero (Cina). Abbiamo visitato il Palazzo dei Trecento, edificato intorno al 1185 allo scopo di disporre di una sala per assemblee in cui vi si potessero radunare molteplici rappresentanze; il suo completamento risale al 1268. Nel corso della storia, il Palazzo fu sede del Tribunale dei Consoli, luogo di pubbliche assemblee (le " Concione "), luogo in cui il Podestà amministrava la giustizia e sede del Consiglio, da qui derivava il nome di "Palazzo della Ragione", già nuova Domus Comunis (che aveva preso il posto di quella situata nei pressi del Duomo). Il Palazzo fu anche sede della suprema assise civica (il Maggior Consiglio) composta da trecento membri, da ciò il definitivo nome. La loggia dei Cavalieri, unica nel suo genere in Europa, fu realizzata nel XIII secolo; ha pianta quadrilatera irregolare con un tetto a quattro falde in coppi. In questo edificio si incontravano i nobili per partecipare a giochi di società. Il canale dei Buranelli è una delle più pittoresche diramazioni del Botteniga che caratterizzano il centro storico. Il toponimo si riferisce ad uno dei ponti che attraversa il corso d'acqua, detto appunto ponte dei Buranelli, nei pressi del quale si trova tuttora un edificio cinquecentesco un tempo dimora e magazzino di commercianti provenienti dall'isola lagunare di Burano. Porta San Tomaso, posta in direzione Nord, eretta sotto la podestà di Paolo Nani ai primi del ’500, è opera di Gugliemo D’Alzano di Bergamo anche se non si esclude l’intervento dei fratelli Lombardo. Gli alunni di Seconda C

Nella Casa dei Carraresi Il 10 Novembre 2011 noi alunni delle seconde siamo andati a Treviso per vedere una mostra sull’ultima dinastia imperiale cinese, i Manciù. Arrivati a Treviso in pulman, dopo aver raggiunto a piedi la Casa dei Carraresi, molti di noi erano accaldati e volevano tornare nella corriera e stare comodi nei sedili con il clima acceso sopra la testa! Nel giro di cinque minuti eravamo tutti dentro nell'edificio e avevamo già depositato i nostri giubbotti nel guardaroba. Durante la visita guidata abbiamo potuto osservare molti oggetti appartenuti agli imperatori, compresi molti vestiti di seta finissima per varie cerimonie e anche armature. Tra gli oggetti, secondo molti di noi, più raffinati c’erano i magnifici orologi svizzeri che l’imperatrice collezionava, ma di unico c’era il dipinto fatto da un artista italiano che rappresentava la battaglia che segnò la fine dei Ming. Le figure dipinte erano così particolareggiate che il pittore aveva reso distinguibili uno ad uno perfino i peli del corpo di ogni cavallo e anche i crini della criniera .

Alberto Artico

L’importanza della responsabilità Venerdì 13: non sono superstiziosa, ma non riesco a non pensare alla coincidenza. Il naufragio della Costa Concordia è stato una tragedia, dovuta solo ad un errore umano, che non ha attenuanti. Mancanza di sangue freddo, paura, orgoglio: chi può sapere cosa ha impedito al capitano di fare il suo dovere? Innanzitutto la leggerezza, quella di essersi avvicinato moltissimo alla costa, è totalmente ingiustificata. Ma il ritardo nel dare l’allarme e l’abbandono della nave potrebbero essere stati provocati da tutti i fattori elencati prima, che abbiamo ragione di chiamare irresponsabilità. Questa è, ovviamente, la mancanza di responsabilità. E la responsabilità? E’ la consapevolezza che le nostre azioni hanno delle conseguenze. E’ il modo in cui gestiamo e utilizziamo la libertà. Chissà se il capitano stava pensando alle conseguenze che avrebbero potuto derivare dal suo atto di spavalderia. Chissà se, mentre lasciava scorrere i minuti senza dare l’allarme, rifletteva sul modo in cui stava utilizzando la sua libertà? Chissà...non posso esplorare i meandri della sua mente, e non so perciò trovare risposta degna. Posso però esprimere un’opinione, dal mio punto di vista. Per noi ragazzi responsabilità significa svolgere i compiti che ci assegnano. Per quella gente significa avere sulle spalle le vite di migliaia di persone, e farle arrivare intatte a terra dopo aver attraversato il mare. Si nota l’enorme differenza fra le due responsabilità, ma anche quella fra le conseguenze del non averle. Se non facessi i compiti? Una nota. Cos’è una singola nota in confronto al peso di vite umane spezzate sulla coscienza? Ecco, responsabilità significa anche sensibilità morale: se sono sensibile, ci penso due volte prima di dare un pugno a qualcuno . E, in ultimo,

responsabilità è addossarsi le proprie colpe, senza trovare giustificazioni inesistenti, e pagando l’inevitabile risultato dell’errore, mancanza, leggerezza; probabilmente questa falla è una delle rovine dell’epoca attuale: l’incapacità di molti potenti di addossarsi le proprie colpe, e di pagarne le conseguenze.

Giada Tonetto, Seconda C

Redazione del Giornalino: Babuin Maicol, Basso Umberto, Bragato Alice, Codognotto Anna, Davanzo Ruben, Doretto Sophia, Emezu Alison Aiischkwu, Guarino Manuel, Merkaj Drini, Nadalon Enrica, Nadalon Leonardo, Pavanetto Arianna, Pivetta Lisa, Vendramini Vanessa, Zottino Andrea, Moretti Renzy.


Terza A

Laboratorio di giornalismo

Divertiamoci con il Limerick

Natale in musica Concerto alla Marconi CEGGIA (Venezia) - Il magnifico spettacolo di Natale del 22 Dicembre nel quale tutte le classi del nostro Istituto hanno potuto esibirsi cantando, suonando, recitando è stata un’esperienza unica. Un ringraziamento speciale va ai nostri compagni di prima che hanno saputo affrontare questa esperienza con entusiasmo, disinvoltura e tanta allegria; e ai solisti: Paolo Boer, Davide Partata, Daniele Buiatti, Pietro Pesavento, Angelica Visentin. Un altro grazie va alle classi seconde, le quali si sono esibite con doppie voci, alunni solisti e con un ottimo gruppo di chitarre, costituito da: Giacomo Facchin, Francesca Colosso, Valentina Baradel, Giovanni Carrer, il solista Luca Citton, alla pianola Luca Fornasier, al bombardino Luca Iseppi. Il momento più emozionante di tutto

lo spettacolo, è stato quando noi alunni di terza abbiamo cantato IMAGINE animata con i cellulari; sperando di aver toccato il cuore dei nostri compagni e professori, che con molta tristezza il prossimo anno dovremo lasciare. Siamo orgogliosi di riconoscere il merito ai nostri compagni: Trevisan Giulia, Doretto Francesco, Furlan Nicolas e Furlanetto Alessandro che hanno saputo esibirsi con abilità e destrezza. Un riconoscimento particolare va al magnifico batterista Zago Tommaso e alla prof.ssa Testaverde che ha contribuito agli interventi in lingua straniera. Il grazie più grande va alla nostra mitica prof.ssa di musica perché, senza di lei, questo fantastico concerto non sarebbe stato organizzato.

Promessi Sposi, Cosa sai? (nelle iniziali delle risposte la soluzione) 1-La mamma di Lucia. 2-Luogo dove venivano portati i malati di

C’era un alunno della Marconi Che camminava sempre bocconi. All'intervallo rischiava il sorpasso e provocava un vero sconquasso. Quel bocconiano alunno della Marconi. Un'alunna della 3° A una volta intonò un la. Le altre classi la seguirono e tutti insieme si divertirono. Quella canterina alunna della 3° A.

Terza A

Un'insegnante della scuola Media era appassionata della Divina Commedia ne leggeva un po' ogni giorno anche mentre cucinava al forno. Quella stravagante insegnante della scuola Media.

peste. 3-Viene celebrata dal Manzoni nell'opera 4-Secolo in qui e stata ambientata la vicenda. 5-Governavano la Lombardia a quel tempo. 6-L'avvocato a cui si rivolse Renzo. 7-Cesare Beccaria era il............. del Manzoni. 8-Nobile arrogante che ostacolò le nozze tra Renzo e Lucia. 9-Nome del promesso sposo.

Uscita a Torreglia e Arquà Petrarca E' stata una visita molto bella e istruttiva, tra le più interessanti organizzate dalla scuola. Ci riferiamo all'uscita a Luvigliano Torreglia a Padova per visitare Villa dei Vescovi (bene FAI) e l'ultima dimora del Petrarca ad Arquà, avvenuta martedì 25 ottobre. Una delle meraviglie che noi consigliamo agli amanti dell'architettura e del paesaggio è proprio Villa dei Vescovi. Essa risale al 1500 ed è la più importante casa pre-palladiana del Veneto inserita nel paesaggio dei Colli Euganei. In origine era destinata alla villeggiatura del vescovo di Padova, ma per molti anni è rimasta abbandonata fino a quando l'ultimo proprietario l’ha donata al FAI (fondo ambiente italiano) che ha provveduto a restaurarla e ad aprirla al pubblico. Emozionante è stato anche visitare il luogo dove il grande poeta toscano Petrarca è vissuto negli ultimi anni della sua vita, nell'ozio inteso come possibilità di riflettere e studiare. La classe 3A

10-Secolo in cui visse il Manzoni.

Giorno della Memoria: riflessioni sulla Shoah Quest'anno per celebrare la giornata della memoria abbiamo ascoltato le testimonianze di alcuni Ebrei sopravvissuti ad Auschwitz. Se non le avessimo sentite, mai avremmo immaginato tanto orrore. In seguito approfondendo le nostre conoscenze sulla Shoah ci siamo imbattuti in questa frase di Primo Levi autore del famoso libro “Se questo è un uomo”: ”Per noi, parlare con i giovani è sempre più difficile. Lo percepiamo come un dovere, e insieme come un rischio di apparire anacronistici, di non essere ascoltati.” Questa frase sul valore della testimonianza ci ha fatto molto riflettere. Siamo giunti alla conclusione che, effettivamente, a molti nostri coetanei conoscere questo fatto non interessi perché considerato ormai concluso, superato da altri eventi e che di sicuro non si potrà più verificare. Noi non siamo d'accordo perché riteniamo che una simile tragedia non si verificherà solo se la memoria di ciò che è stato continuerà ad essere ricordata dai giovani di oggi e dalle generazioni future. Quindi auspichiamo che nelle scuole si continui a parlare di queste e di altre tragedie (come quella delle “foibe”; che verrà ricordata il 10 Febbraio). Terza A


Terza B

Crescere e Orientarsi

Stiamo per compiere una scelta importantissima: la scuola superiore. I professori ci danno consigli per capire quale sia adatta a noi, utilizzando un quaderno operativo, questionari, ecc. Abbiamo tante speranze (studiare materie che ci piacciono, trovarci bene con i nuovi compagni, essere promossi...), ma anche paure. All’istituto privato S. Luigi di

San Donà erano presenti, per ogni scuola del Sandonatese, due rappresentanti. A Portogruaro presso l’ITIS L. Da Vinci, ospitati nella sua grande aula magna e in varie aule dove erano presenti i rappresentanti delle varie scuole superiori del Portogruarese. Presso l’E. Mattei di San Stino, abbiamo visto il laboratorio di microbiologia e il labora-

Presentato Ceggia TVB Presentata il 3 Dicembre a genitori e associazioni “CEGGIA TVB”, narrazione multimediale delle bellezze naturali e culturali del nostro paese, individuate partecipando al Concorso del FAI “Fratelli d’italia”. Il lavoro è su www.istitutomarconiceggia.it in “archivio progetti scuola secondaria”.

torio di chimica 25 Ottobre 2011 (incluso anche NATURA, ARTE, STORIA qualche esperiCI RIGUARDANO! mento); inoltre E CI PIACCIONO! nel laboratorio di Ingredienti: informatica abbiamo anche prouna classe di ragazzi di terza media iscritta al FAI, preparata gettato con il e motivata . tanta voglia di stare sistema AUTOinsieme e andare “in gita” . la CAD il modellino VILLA VESCOVI di Luvigliano di di un solido. GraTorreglia (Padova), primo bene zie a queste attiFAI Veneto, da pochissimo apervità molti di noi to al pubblico . Colli Euganei con sono venuti a cocolline “drappeggiate di vigneti”, noscenza di nuove boschetti, sentieri, piccoli campi che hanno mantenuto la fisionopossibilità ed mia del Cinquecento . la CASA altri hanno invece DI FRANCESCO PETRARCA ad confermato la Arquà, che il poeta amò molto . loro scelta.

Davide D. Nora e Riccardo Vidali

imprevisto ben superato: il tempo incerto . parola magica: PAESAGGIO!

Mescolare con cura, dosando gli ingredienti con pazienza e passione, in modo ordinato e delicato. Risultato :l’esperienza è piaciuta a tutti, in TUTTI i suoi aspetti!

AMNESTY INTERNATIONAL

Lo studio del ‘‘700 ci ha avvicinato alla figura di CESARE BECCARIA che due secoli fa mise in discussione l’atrocità della pena di morte: un cervellone che coloro i quali si lasciano sfuggire frasi come “ a quello lì starebbe bene la pena di morte!” farebbero bene a conoscere. Ancora oggi nel mondo molti Stati mettono in atto questa pratica brutale, con la quale privano uomini e donne condannati del primo dei diritti, quello alla vita. L’8 Novembre abbiamo incontrato a scuola due attiviste del gruppo di Padova di AMNESTY INTERNATIONAL, associazione non governativa contraria alla pena di morte, che interviene con campagne di informazione e pressione in aiuto di chi è minacciato. Con la testimonianza abbiamo compreso che la possibilità di godere dei diritti non è per sempre, ma va curata ogni giorno con l’impegno e la responsabilità di ciascuno.

LETTURA ANIMATA Si è concluso il torneo di lettura animata a squadre di “Marcovaldo, ovvero le stagioni in città” di Italo Calvino: sfide che hanno messo alla prova memoria, comprensione del testo, creatività. Quattro le squadre come le stagioni. La prima classificata è risultata la squadra Primavera formata da Debora Fiscal, Beatrice Marin, Carlo Trevisan, Riccardo Vidali e Angela Orlando. Seconda classificata l’Estate (Anna Perazza, Veronica Geretto, Marco Elmadhi, Thomas Furlan, Eder Bazaj, Riccardo Marchesin); terzo l’Autunno (Lorenza Lucchese, Luca Davanzo, Kiara Nadalon, Alessia Furian e Luca Carnelosso). Ultima classificata la squadra dell’Inverno (Margherita Zorzetto, Jacopo Borrelli, Alexandra Bertapelle, Alessandro Furlanetto, Davide Dalla Nora e Naureda Cogo). A tutti è stato consegnato dagli insegnanti Guiotto e Calizzi un attestato e un premio in tema con la trama: un sacchetto contenente bulbi da piantare a casa. Divertente e istruttivo il torneo a squadre: molti hanno proposto di rifarlo!

Anna Perazza e Margherita Zorzetto

RIDUZIONE RIFIUTI

I ragazzi delle ter-

ze il 22 Novembre (Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti), si sono recati al mercato per consegnare

alcuni volantini contenenti consigli su come produrre meno rifiuti. Abbiamo allestito uno stand con cartelloni e slogan che invitavano a prestare attenzione all'ambiente; in un computer venivano riprodotti due video per promuovere buone pratiche. L’esperienza è stata educativa e bella: l'opportunità di parlare coi passanti per illustrare loro il nostro progetto, e ascoltare il loro punto di vista. I consigli vanno messi in pratica non solo durante la "Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti", ma sempre: i rifiuti sono troppi! Con semplici gesti possiamo fare la differenza!

Alexandra Bertapelle e Kiara Nadalon


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