Istituto Comprensivo «Parma Centro» Scuola Secondaria di I grado «Fra Salimbene» A.S. 2019-2020
Progetto P.O.F.: «Le Parole della Cultura - Parma2020»
Responsabile: prof.ssa Sara Anghinolfi (francese) partner: Collegio Europeo di Parma Classe 3D – 3E Fra Salimbene & prof.ssa Michela Biavardi
Sono rimasta affascinata anni fa dalle opere di Alghiero Boetti, dai suoi arazzi, dalle sue tessiture. Forse perché in realtà non sono «opere sue» ma opere di mani esperte che intrecciano e annodano all’infinito fili secondo un disegno (questo si di Boetti) ben preciso; sono le diverse capacità che si intrecciano, sono le diverse conoscenze ma soprattutto le diverse culture che si incontrano. Il fascino che questo lavoro, questo artista, ha sempre suscitato in me è dato anche dalla conoscenza personale del telaio, dell’intreccio, del lavoro fatto a mano che prima le mie nonne, poi mia madre, mi hanno nel tempo insegnato e che hanno profumi di infanzia ma anche di relazioni profonde e inviolabili. Sembra quasi una contraddizione: immagini, ricordi, profumi,… che vengono evocati da parole scritte e colorate; lettere mescolate che ci dicono, ci raccontano, ci chiedono di «perdere tempo» a ricomporre frasi,… Hai miei studenti dico sempre il contrario: «quando pronunciamo una parola la nostra mente non va a come si scrive, all’alfabeto, ma all’immagine, all’idea che noi abbiamo di quell’oggetto, all’esperienza che, di quell’oggetto, ci siamo fatti.» … In questi intrecci che le donne afghane hanno tessuto per Boetti abbiamo provato a leggere e rileggere anche questo momento che tutto il mondo sta vivendo e ci siamo chiesti quali potessero essere le nostre parole, quali messaggi e quali sensazioni eravamo disposti a condividere e a ritenere indispensabili, da salvaguardare, anche in questa situazione. Ne sono nati intrecci interessanti che ci dicono la sensibilità di ognuno di noi ma soprattutto ci fanno sentire uniti in una comunità che condivide, anche a distanza, i valori fondanti della nostra realtà. Non è stato solo un intrecciare lettere ma anche dare a ogni tratto una identità propria, una sensazione, un profumo che racconta di noi. Buon viaggio! Michela Biavardi
Il lavoro della Mappa ricamata è per me il massimo della bellezza. Per quel lavoro io non ho fatto niente, non ho scelto niente, nel senso che il mondo è fatto com’è e non l’ho disegnato io, le bandiere sono quelle che sono e non le ho disegnate io, insomma non ho fatto niente assolutamente; quando emerge l’idea base, il concetto, tutto il resto non è da scegliere. (Boetti 1974)
Abbati Giacomo Akemi Amine Alessandri Antonio Alfieri Giovanni Ambanelli Bianca Amoretti Filippo Avanzini Rocco Boateng Beatrice Ciulla Crhristian Cotza Elsa Di Pietro Giulia Galloni Alessia Iemmi Virginia Lalongisip Jezreel Mattioli Chiara Nechita Laura Nonkane Aziz Oshafi Kleo Padova Adam Padula Clara Rodolfi Lia Russo Irene Tasico Giancarlo Torcetta Leonardo Zanzucchi Beatrice
3D
3E
Admasu Reda Youlia Ambrosio Luana Banchini Ada Capretti Arianna Corazza Francesco Delibra Francesca Donnarumma Aaron Federico Alice Frigni Nicolò Giordano Nicola Hammioui Hafida Lambertini Martina Movilli Davide Oduwa Christabel Palihawadana Vihangi Petronio Carlotta Singh Ramanpreet Tebaldi Alessio Testa Matilde Tsida Dessi Sarah Turcanu Albert Ubbiali Pietro Vizconde Jansen Zardoni Cesare Zhovnir Vittoria Zohaib Muhammad
Abbati Giacomo
Alessandri Antonio
Alfieri Giovanni
Ambanelli Bianca
Amoretti Filippo
Boateng Beatrice
Cotza Elsa
Di Pietro Giulia
Galloni Alessia
Iemmi Virginia
Lalongisip Jezreel
Mattioli Chiara
Nechita Laura
Padova Adam
Padula Clara
Rodolfi Lia
Russo Irene
Zanzucchi Margherita
Admasu Reda Youlia
Ambrosio Luana
Banchini Ada
Capretti Arianna
Corazza Francesco
Delibra Francesca
Federico Alice
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Movilli Davide
Oduwa Christabel
Palihawadana Vihangi
Petroni Carlotta
Testa Matilde
Tsida Dassi Sarah
Turcanu Albert
Ubbiali Pietro
Vizconde Jansen
Zardoni Cesare
Zhovnir Vittoria
«È il massimo della bellezza per Boetti, donare soltanto il concetto. Non scegliere altro. I testi ogni volta sono diversi, poesie, massime, pensieri isolati, estrapolati dal suo disordine artistico. Il codice di lettura è ben organizzato e ordinato, l’aspetto è elegante e forse è il motivo di tanto successo. L’intenzione è soffermarsi sulla parola e sul linguaggio. La bellezza di questi quadrati deriva dall’abilità di aver utilizzato i fili del ricamo come pennelli, per dar vita a sfumature cromatiche che sono combinazioni impossibili da prevedere, capaci ogni volta di sorprenderci e di scoprire un’opera nuova pur nella riproducibilità seriale.»
GRAZIE A TUTTI COLORO, RAGAZZI E ADULTI, CHE HANNO ACCETTATO DI INTRECCIARE QUALCHE FILO E FARE QUALCHE NODO. Buona vita!