ideasposi 2011

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Enzo Carotti Editore | anno VIII n° 11 | Pubblicazione periodica | Gennaio ’11 | 6 4,00

tutto quello che serve per il vostro giorno più bello

In questo numero:

Al centro dell’attenzione · il pranzo di matrimonio · la dieta non basta · taccuino matrimoniale

Speciale IDEASPOSI CASA consigli UTILI su come arredare la vostra casa

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Editoriale

Care lettrici, gentili lettori, a voi gli auguri più sentiti per il nuovo anno ed ancora i miei ringraziamenti per averci sostenuto anche per l’anno 2010. Nell’anno appena passato, la nostra rivista ha registrato ancora un trend di crescita nelle vendite. Come più volte ribadito questa è una chiara dimostrazione di come si possano coniugare qualità grafica e contenuti ad un costo ragionevole. Gran parte del merito è anche vostro ed anche di tutte quelle aziende che ancora credono, anche se siamo in tempi difficili, in questo nostro progetto il cui esito non è stato mai così scontato. Siamo giunti al nostro ottavo anno di pubblicazione e posso dire con orgoglio che IdeaSposi, ormai è divenuto, all’interno di un panorama editoriale che propone di tutto e di più dedicato agli sposi, un valido strumento di supporto, una guida insostituibile per le tutte le coppie che stanno per sposarsi o che hanno pianificato di farlo. Per questo numero abbiamo voluto farvi un doppio regalo!! All’interno della rivista troverete il nostro speciale Ideasposi Casa, un’utile approfondimento di tutte le informazioni e consigli per l’arredo della vostra casa ed per le nuove fonti energetiche alternative. Come sempre troverete tutto per il vostro indimenticabile giorno: una guida per l’acquisto del vostro abito nuziale sia per lei che per lui, le ultime tendenze per la scelta dei confetti e bomboniere, quale auto scegliere per il giorno delle nozze ed un utile vademecum per aiutarvi a ricordare tutte le cose da fare per il grande giorno! Ma il regalo più grande è il Diary allegato alla rivista che da quest’anno si trasforma in un’agenda del 2011 dove annotare tutte le cose da fare. Beh non mi resta che augurarvi buona lettura e felicitazioni per il vostro futuro! L’Editore e Direttore editoriale Enzo Carotti



IDEASPOSI anno viii

N° 11 Gennaio 2011

Direttore Responsabile Matteo Jovannelli Direttore Editoriale Enzo Carotti Collaboratori Luca Carotti Tatiana Andreeva Armando Carotti Art direction e impaginazione Alberto Brandi 3AB s.n.c. - Recanati www.3ab.it Foto Paolo Manzi, Foto Fantasy, Foto Smile Segretario di redazione Alberto Brandi Ufficio pubblicità Cell. 335.7066002 info@ideasposi.com Website www.ideasposi.com IDEASPOSI è un periodico ENZO CAROTTI Editore Stampa Artelito (MC) Autorizzazione del Tribunale di Ancona

N°. 23 RGP del 17 novembre 2003

La Direzione di IdeaSposi si riserva in ogni evenienza il diritto di rifiutare, sospendere o modificare un’inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’Editore non risponde per ritardi o perdite causate dalla mancata pubblicazione per qualsiasi motivo, come non è responsabile per refusi. Gli insersionisti dovranno rifondere all’Editore ogni spesa da esso supportata nell’eventualità di malintesi, violazione di diritti e dichiarazioni etc., a causa dell’annuncio. Ogni diritto è riservato: è quindi vietato riprodurre totalmente o parzialmente disegni, foto, testi e l’impostazione grafica della pubblicazione.


Sommario IDEASPOSI

Enzo Carotti Editore | anno VIII n° 11 | Pubblicazione periodica | Gennaio ’11 | 6 4,00

TUTTO QUELLO CHE SERVE PER IL VOSTRO GIORNO PIÙ BELLO

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preparativi Il Sacramento del Matrimonio

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Al centro dell’attenzione

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il pranzo di matrimonio

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la dieta non basta

In questo numero:

AL CENTRO DELL’ATTENZIONE · IL PRANZO DI MATRIMONIO · LA DIETA NON BASTA · TACCUINO MATRIMONIALE

SPECIALE IDEASPOSI CASA CONSIGLI UTILI SU COME ARREDARE LA VOSTRA CASA

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30 L’arrivo alla cerimonia sull’auto dei vostri sogni o...

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IDEASPOSI casa

®

LA GUIDA PRATICA PER COMPERARE CASA RISPARMIANDO

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Le bomboniere

34

taccuino matrimoniale

IDEASPOSI CASA

50

UTILI consigli su come arredare la vostra casa

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Arredare le pareti e con la luce

PROPOSTE E SOLUZIONI PER ARREDARE

60 Dormire sano: Come scegliere il materasso per sogni d’oro! IL FOTOVOLTAICO PER LA VOSTRA CASA

DORMIRE SANO: COME SCEGLIERE IL MATERASSO

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Impianto fotovoltaico per la CaSa


Redazionale

Sogno di sposa by FEDERICA IL PENSIERO Lo stile unico che dura per sempre... è il tuo! Sogno di Sposa By Federica offre l’ambiente ideale per soddisfare i desideri e le aspettative di ogni Sposa. Ogni nostra cliente infatti può sentirsi unica, avvolta da un’atmosfera calda e accogliente, per potersi esprimere con gioia e tranquillità. Federica Falappa, stilista e titolare del negozio, segue personalmente ogni sposa, per offrire sempre nuove idee e spunti che renderanno unico ed esclusivo ogni abito. Il nostri primo desiderio è cogliere dal vostro sguardo ogni vostra necessità per poterla soddisfare appieno, dan‑ do vita ad un meraviglioso ed eccitante percorso verso il giorno indimenticabile!

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BOUTIQUE E ATELIER Il nuovo concetto di negozio per esaudire ogni vostro desiderio? Oggi è possibile! Dopo aver studiato attentamente i più grandi Show Room Milanesi, Federica ha deciso di portare l’innovazione anche nel nostro territorio! Solo da Sogno di Sposa By Federica è possibile trovare abiti delle migliori griffe italiane ed internazio‑ nali, da sposa e cerimonia, tutti personalizzabili nei modelli e re‑ alizzati su misura per te, ma non solo. Su richiesta, Federica dise‑ gnerà l’abito dei vostri sogni mettendo a disposizione la più vasta scelta di tessuti d’alta moda, pizzi pregiati e veri cristalli Swaroski per accendere di magia e di luce il vostro abito. Tra i nostri servizi: sartoria donna, Abiti da Comunione, Dami‑ gella, Paggetto, Bomboniere ed accessori. E’ gradito l’appuntamento.

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LA STILISTA Giovane imprenditrice ed apprezzata Stilista, Federica Falappa è l’anima dell’Atelier Sogno di Sposa. Dietro la sua immagine, nonostante la giovane età, c’è un lungo ed intenso percorso fatto di successi e grandi soddisfazioni. Diplomata con il massimo dei voti, consegue le qualifiche in designer cad e modellista cad, vin‑ cendo anche importanti concorsi nazionali. Entra subito nel meraviglioso mondo dell’abito da sposa con grande rilevanza. Unici fili conduttori di tutta la sua preparazio‑ ne sono stati la tenacia e il grande impegno. Caratteristiche che la accompagnano ancora oggi nel soddisfare le esigenze di ogni cliente. Il suo estro e la sua massima professionalità consentono ad ogni abito di divenire una vera e propria opera d’arte per cura sarto‑ riale e vitalità creativa, ma non solo: indossare l’abito federica spose è come vestire un gioiello unico al mondo, creato su misura per te!



Redazionale

Percorso benessere Thalasso - spa Nel nostro nuovo centro benessere gli Sposi possono trovare un programma a loro dedicato con trucco ed acconciatura anche a domicilio.

Il centro benessere di 500 mq. funziona con un’assistenza medi‑ ca specializzata e mette a disposizione dei suoi ospiti i seguenti servizi: Tepidarium: classica zona Tepidarium dotata di panche calde, dove viene favorita la sensazione di pace fisica ed interiore grazie al calore che si irradia al corpo durante il riposo. Sauna: Pratica derivante dai paesi scandinavi, la sauna consente di assicurare salute e longevità al corpo, benessere psichico e senso di pace e relax allo stesso tempo. Bagno Turco: Il bagno a vapore, per le sue proprietà tonificanti e rilassanti, si rivela una delle migliori terapie per combattere lo stress e la tensione a cui siamo sottoposti quotidianamente. Thalasso Room: La vaporizzazione di una soluzione di sale marino in combinazione con il dolce calore riproduce le piacevoli sensazioni e i benefici effetti di una passeggiata in riva al mare. Thalasso Pool: L’immersione in una vasca idromassaggio è l’i‑ deale per ottenere un benessere diffuso a tutto il corpo. Docce Cromo Emozionali: La tecnica di Nebbia fredda e/o doccia Tropicale crea un doppio effetto rivitalizzante grazie alla possibilità di scelta tra l’acqua nebulizzata della Nebbia Fredda e le gocce tiepide della Pioggia Tropicale, arricchite entrambe dall’aroma terapia e dalla cromoterapia. Fontana di ghiaccio: Il benefico effetto del freddo sul sistema linfatico e circolatorio era noto già nell’antichità tanto che la zona denominata Frigidarium faceva parte del percorso classico delle Termae Romanae. Zona Relax: Al termine del percorso una sala suggestiva, sdraia‑ ti o seduti su comodi lettini si godrà di un momento di quiete, im‑ mersi nella lettura preferita, assaporando i gusti ed i profumi dal Samovar-Tisaneria; luci diffuse, suoni suadenti vi aiuteranno ad ottenere in modo armonioso il massimo rilassamento psicofisico.

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Hammam: Per ripercorrere la tradizione millenaria dei paesi Arabi, in una particolare cabina attrezzata, dopo il bagno a va‑ pore, si può godere del trattamento di Savonage, in uno speciale lettino in marmo riscaldato verrete massaggiati con un pregiato sa‑

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pone nero e guanto di crine.





Preparativi

Il Sacramento del Matrimonio

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Per comprendere l’autentico signifi‑ cato del Matrimonio occorre vede‑ re questo Sacramento nel disegno di Dio. Dio ha creato l’uomo per amore e lo chiama all’amore. Questa è la vocazione fondamentale di ogni uomo. Proprio perché chiamato al dono di sé, l’uomo è stato creato “incomple‑ to”. È come se avesse solo metà del‑ la sua esistenza e sente fortemente in se stesso il desiderio di trovare la sua “completezza”. Nel libro della Genesi leggiamo che Adamo si sente solo, sente chia‑ ramente un vuoto da riempire e la necessità di un aiuto simile a se stesso, aiuto che non poteva trova‑ re nelle altre creature e Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile» (Gen 2,18). Con la creazio‑ ne di Eva, Adamo trova finalmente la desiderata completezza ed escla‑ ma: «Questa volta essa è carne del‑ la mia carne e osso dalle mie ossa» (ivi, 23). L’uomo e la donna sono comple‑ mentari, creati l’uno per l’altra: «Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola car‑ ne» (ivi, 24). Formare una sola car‑ ne significa raggiungere quell’unità dell’essere, quella completezza che

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è frutto del dono reciproco. Non vi è, dunque, superiorità dell’uomo ri‑ spetto alla donna, o viceversa, bensì complementarietà. Proprio perché chiamati all’amore, Dio ci ha creati “incompleti”. Questa completezza si può realizzare in due modi diver‑ si. Il primo modo, il più comune, consiste nel Matrimonio, il secondo modo è la consacrazione verginale, nella vita religiosa con la quale si fa di Dio il tesoro della propria vita. Il Matrimonio, infatti, è una con‑ dizione provvisoria, di questa terra infatti in Paradiso, come insegna Gesù nel Vangelo, saremo tutti come Angeli. Per la maggior parte degli uomini e delle donne, il Matrimonio è il mezzo ordinario per realizzare nel tempo la vocazione all’amore e al dono di sé. Agli occhi di Dio, il Matrimonio è un grande aiuto dato all’uomo e alla donna per uscire dall’egoismo e per amare ancor di più Dio. Il loro amore reciproco dovrebbe es‑ sere come un gradino per innalzar‑ si all’amore di Dio. L’amore degli sposi è, infatti, segno dell’Amore di Cristo per la Chiesa. Il Matrimonio come “rimedio alla concupiscenza”, di cui certe volte si parla, non deve essere inteso quasi come una legittimazione del vizio, ma come un aiuto reciproco dei co‑

niugi a trasformare l’amore coniu‑ gale naturale in un mezzo sopran‑ naturale per ordinare la passione, trasformandola in un stimolo alla santità. La vocazione al dono di sé compor‑ ta, come condizione fondamentale, l’apertura al dono della vita. Con il Matrimonio gli sposi sono chiama‑ ti a collaborare con Dio all’opera della creazione. Il loro amore non deve chiudersi in se stesso, ma deve aprirsi alla procreazione. Tra le conseguenze del peccato originale c’è stato, purtroppo, an‑ che una rottura della comunione originale tra l’uomo e la donna; per questo motivo, il Matrimonio è sempre minacciato dalla discordia, dallo spirito di dominio, dall’infe‑ deltà, dalla gelosia, dall’egoismo. L’egoismo è la causa primaria della morte del Matrimonio ed è esatta‑ mente il contrario del progetto di Dio su ciascun uomo. Quando un Matrimonio è infangato dal vizio dall’egoismo, diventa un ostacolo nel cammino verso Dio e perde il suo significato più autentico. Nella sua Misericordia, però, Dio non ha abbandonato l’uomo e la donna e per questo ha elevato il Matrimonio alla dignità di Sacra‑ mento, dando agli sposi cristiani tut‑ ti gli aiuti necessari per vivere la loro unione con amore soprannaturale.



Preparativi

Al centro dell’attenzione Che cosa vuol dire scegliere un abito, non sempre basta entrare nel negozio di fiducia. Forse è meglio avere prima le idee chiare.

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LA SPOSA Un abito che sia in sintonia con lo stile abituale, darà alla sposa un tocco di naturalezza ed eleganza. La scelta è bene che avvenga solo dopo aver consultato un gran nu‑ mero di riviste e cataloghi di ate‑ lier. Da una prima cernita, si scel‑ ga l’abito in base all’effetto d’insie‑ me ed a come si rapporta alle ca‑ ratteristiche fisiche ed ai gusti della sposa.

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Lo stile: ad ogni donna uno sti‑ le. Romantico: merletto, pizzo, de‑ corazioni floreali, perline ricamate.

Sobrio: corpetto aderente e gonne a tubo, linee essenziali e pochi rica‑ mi. Solenne: gonna ampia e vapo‑ rosa, ricami preziosi ed abbondan‑ ti, volant, grandi fiocchi. Origina‑ le: diversi tessuti lavorati, intarsi di pizzo ricamati con perline e strass, piccoli fiocchi, gonne al ginocchio o tailleur con gonna o pantalone. Il modello: secondo il fisico. Pic‑ cola: maniche importanti, alcu‑ ni volant, sconsigliato il velo mol‑ to lungo. Formosa: linee cadenti, spalle ampie e scollature slanciano la figura. Evitare tagli in vita che esalterebbero i fianchi. Alta: gon‑

na di tessuto morbido e punto vita ben segnato. La tinta: alla purezza simbolica del bianco ed all’eleganza di colo‑ ri come avorio o panna, si possono aggiungere anche abiti dalle sfu‑ mature pastello. Nastri o altri pic‑ coli accorgimenti di colore intenso potranno dare un contrasto d’ef‑ fetto. Nella scelta del colore tenere sempre conto di come esso si ab‑ bini a quello della vostra pelle e di come alcune stoffe cangino in pre‑ senza di luce naturale o artificiale. I tessuti: ovviamente il tessuto determina la riuscita di un model‑ lo ma spesso anche le forme. L’abito può essere in pizzi prezio‑ si come lo chantilly e il macramè, la valenciennes e il sangallo, tulle ricamati, broccati in seta pura, or‑ ganze. Per gli abiti sostenuti: mi‑ kado, duchesse, taffetà. Per linee più sciolte e cadenti: cady, georget‑ te, chiffon. Per un effetto vaporo‑ so: organza, faille, voile, tulle. Per i tailleur: shantung, cady in seta op‑ pure matelassé. Gli accessori: scarpe della stessa tonalità dell’abito, possono essere basse a pantofola, décolleté, aper‑ te e allacciate con fibia; per como‑ dità meglio scegliere tacchi larghi e non troppo alti; fatti consegnare le scarpe con diversi giorni di anti‑ cipo così potrai indossarle in casa per abituarvi a loro.


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Guanti: lunghi per abiti décolleté, corti per maniche che si allungano fino al gomito o al polso, di pizzo o tulle d’estate, in raso o capretto d’inverno; vanno tolti durante la cerimonia, infatti le mani devono essere libere per lo scambio degli anelli. Ombrello: in caso di pioggia puoi ricorrere ad un ombrello bianco o trasparente a cupola. Copricapo: gli ornamenti per il capo possono consistere in cappel‑ li, coroncine di fiori, diademi, in‑ trecci di perline e nastri, dai quali è possibile far scendere il velo in piz‑ zo o tulle o chiffon corto a fazzolet‑ to, lungo a strascico oppure a cam‑ pana, magari bordato con lo stes‑ so tessuto dell’abito o ricamato con motivi floreali; il velo verrà solleva‑ to sul capo durante la cerimonia se copre il volto, mentre verrà tolto definitivamente prima del ricevi‑ mento, se desideri, insieme all’in‑ tera acconciatura. Lingerie: sceglila teneramen‑ te seducente, di tessuto prezioso e privo di cuciture, confortevole e funzionale in modo da accompa‑ gnare le linee dell’abito e comple‑ tarne l’armonia.

Calze: acquistane due paia, non si sa mai, e scegli una tinta in tono con l’abito e le scarpe, non troppo trasparente né coprente. Gioielli: le dita dovranno esse‑ re del tutto libere, ma un paio di orecchini discreti completeranno l’acconciatura, mentre un fine gi‑ rocollo potrebbe essere utile orna‑ mento nel caso di un’ampia scol‑ latura. Ricorda: un ritaglio di tessuto dell’abito e una fotografia scatta‑ ta durante la prova sono molto uti‑ li nella scelta degli accessori, del trucco e dell’acconciatura. La prenotazione: l’ideale sareb‑ be di guardarsi intorno non appe‑ na decisa la data del matrimonio ma prenotare 5 mesi prima è co‑ munque un margine di tempo che desta sufficiente tranquillità. LO SPOSO è sempre meglio scegliere un tipo di abito che rimandi allo stile con‑ sueto ed in sintonia con la propria personalità; ciò permetterà di esse‑ re maggiormente a proprio agio e dunque conservare l’eleganza data dal portamento naturale. Prima di decidere l’abito è comun‑

que consigliabile consultare un gran numero di riviste e richiedere cataloghi e depliant dei vari atelier. è consigliabile che l’abito sia fode‑ rato così che mantenga una cer‑ ta struttura. Il tessuto preferibile è la lana per l’inverno ed il fresco di lana per la primavera e l’autun‑ no. Per cerimonie meno formali sono consigliabili anche giacche e pantaloni con toni dalle sfumature ecrù o avorio. Il tight: classico, per cerimonie più solenni (e diurne!), il tight con‑ siste in una giacca grigio scuro o nera che fascia i fianchi, corta sul davanti e con una coda a rondi‑ ne nel retro che arrivi fino al pol‑ paccio. I pantaloni sono dritti con lieve effetto gessato, il gilet sarà in tono o grigio perla, con cin‑ que bottoni, la camicia bianca con sparato e polsini dotati di gemel‑ li, plastron con collo rigido o, in alternativa, una cravatta argenta‑ ta accompagnerà un collo norma‑ le. Le scarpe e le calze, rigorosa‑ mente lunghe, saranno nere men‑ tre guanti e cilindro saranno grigi. Un fazzoletto bianco completa gli accessori. Il mezzo tight: è un tight pri‑ vo di coda, che va indossato senza guanti né cilindro e forse proprio per la sua maggiore praticità, più adatto alle cerimonie di oggi. L’abito a un petto: taglio classi‑ co in tinta Fumo di Londra o blu scuro con pantaloni privi di risvol‑ ti. La camicia da accompagnare deve essere rigorosamente bianca, con cravatta argentata; calze lun‑ ghe e in tono, scarpe con lacci, li‑ sce nere. La prenotazione: almeno due mesi per essere sicuri di arrivare all’altare con indosso quanto si era scelto.



Ricevimento

Il pranzo di matrimonio Il banchetto nuziale può essere composto delle portate più svariate. è però consigliabile seguire la linea culinaria del ristorante, che può essere dunque scelto oltre che per il prestigio e la locazione, anche per le sue specialità. Un consiglio: che l’attesa tra una portata e l’altra non sia snervante, come invece spesso accade.

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IL BUFFET ALL’APERTO Se si dispone di grandi spazi all’a‑ perto e la stagione lo consente, è la soluzione ideale. Nel caso in cui il ricevimento si svolgesse per lo più in piedi, vanno preparati lo stesso dei posti a sedere, specie per gli invitati anziani; oltre a ciò gli ospiti devono disporre di tavolini di servizio ove appoggiare piatti e bicchieri una volta utilizzati. Quasi necessaria anche una sala, una ve‑ randa o un tendone in cui potersi riparare in caso di improvviso mal‑ tempo o caldo eccessivo. I camerieri, dovranno comunque servire le portate principali, offrire aperitivi e vino e recuperare le sto‑ viglie vuote. Fiori, tovaglie preziose che arrivino fino a terra e musica, meglio se dal vivo e ad un volume che non disturbi sono altri elementi consigliati. La torta sarà offerta ai convitati, come nei pranzi tradizio‑ nali, mentre le bomboniere potran‑ no essere preparate in vassoi posti al momento opportuno sui tavoli.

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IL PRANZO TRADIZIONALE Si faccia in modo che il cibo sia in armonia con lo stile dato alla giornata e con il luogo che ospita il banchetto, meglio quindi evitare le ricette che non appartengono alla


Ricevimento

propria storia personale o locale, troppi esotismi e le abbuffate. Niente cucina francese quindi se vi trovate nella villa di campagna, niente tutto pesce in montagna, sarebbe contraddittorio e costoso; sono preferibili sapori puliti e genuini, quelli di stagione accompagnati da vini locali; sconsigliati i piatti dai nomi pomposi, le preparazioni d’importazione e le mode più stupide, anche perché sarebbe imbarazzante spiegare ai figli grandicelli che ci facevano mamma e papà vestiti da messicani durante il loro banchetto nuziale.

LA TORTA è tradizione che faccia la sua comparsa intera e che venga sistemata da‑ vanti agli sposi, che provvederanno al primo taglio, immortalato dal fo‑ tografo. La prima fetta spetta al neo‑marito, quindi sarà sempre la sposa che offrirà le porzioni successive, nell’ordine: alla suocera, alla mamma, al suocero, al papà ed infine ai testimoni; solo dopo i camerieri provvede‑ ranno a servire gli invitati. Anche per la torta ci si deve regolare secondo la stagione, il luogo e lo sti‑ le complessivo: di grande impatto la torta a più piani, tre, cinque o sette, tonde e sovrapposte dalla più grande alla più piccola partendo dal basso con in cima la classica statuetta. Buon successo hanno anche quelle ad un solo piano, quadrate o tonde spe‑ cie se di grandi dimensioni anche personalizzate con le iniziali degli sposi, a forma di cuore oppure decorate con fiori freschi, tulle, colombi o fedi

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I VINI Abbiate cura, dal principio alla fine del pasto, di procedere con sapiente gradazione non guastando il palato, al principio con un vino troppo forte e ricordando che il vino leggero e delicato deve precedere quello robusto e non seguirlo. Lo champagne (oppure il nostro ottimo spumante italiano) può essere servito dal principio alla fine del pasto, ma i buongustai preferiscono ser‑ vire una gamma di vini variati. I vini bianchi e chiaretti vanno serviti freddi, da 6° a 12° gradi se sono secchi, a 5° se liquorosi; i vini rossi vanno alla temperatura ambiente fra i 15° e i 18° gradi; ‑ con la prima portata va un vino bianco o rosato, fine e delicato; ‑ con l’arrosto di carne bianca o pollame un vino rosso generoso, ma non troppo robusto; - con l’arrosto di carne rossa, la selvaggina ed i formaggi un vino rosso potente e corposo; - con i pesci fini come la sogliola, il rombo o il salmone vini bianchi secchi o liquorosi; - con le ostriche, i crostacei ed i pesci vini bianchi secchi oppure cham‑ pagne brut; - con la frutta (con le arance va servita solo acqua) champagne secco oppure vini liquorosi e pastosi; - con i dolci, spumanti, vini dolci naturali, champagne dolce oppure demi‑sec.

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Ricevimento

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intrecciate. Può essere anche com‑ posta a cubi o cilindri, disposti a piramide uno sull’altro in modo da dare un’immagine più compatta. Tradizionale la crostata con frutti di bosco, la millefoglie, la mimosa oppure la Saint-Honorè. In alcuni paesi, tra cui l’Inghilter‑ ra, è gentile usanza far sì che la torta non sia di quelle che durano solamente lo spazio di un matti‑ no, in modo da poter tenere da parte qualche fetta di torta per poterla offrire a chi non ha potu‑ to prendere parte personalmente alla festa.

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IL MENù Molto spesso in un ricevimento si dà minore importanza ad aspetti che invece, per le più svariate ra‑ gioni, sono i primi ad essere notati. Uno di questi è il menù. Sarebbe preferibile affidarne la realizzazione ad un grafico specia‑ lizzato, il quale potrà anche offrire numerosi esempi di lavori già rea‑ lizzati o presenti in appositi libri. Il menù può essere sistemato all’in‑ gresso della sala su un leggio op‑ pure al centro di ciascun tavolo. Quello più classico viene stampato in carattere corsivo inglese in gri‑ gio scuro oppure in seppia su car‑ toncini dello stesso tipo delle par‑ tecipazioni e può venire anche si‑ stemato sul piatto di ogni invitato. Classicità a parte, è ovviamente preferibile che lo stile grafico sia consono sia all’impronta che è sta‑ ta data alla giornata che al luogo ove avviene il pranzo. In ogni caso, il menù riporterà i nomi degli sposi, la data, il luogo del ricevimento, la carta dei vini e gli antipasti, i primi piatti, i secon‑ di, i contorni, i formaggi, la frutta, i dolci vari, i digestivi ed il caffè.



Bellezza

La dieta non basta Rilassati, valorizzati nel fisico ed ababelliti, gli sposi saranno pronti ad affrontare la giornata in cui saranno i protagonisti assoluti. Quali sono i trattamenti che possono aiutare a rendere migliore la coppia di futuri sposi? Vediamolo insieme.

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Quasi certamente per la maggior parte delle persone, il giorno del matrimonio è quello in cui saranno più al centro dell’attenzione, i protagonisti assoluti della scena. Ovvio che debbano essere particolarmente in forma, che i loro volti non debbano avere il minimo accenno di stress (sia quello che si accumula quotidianamente che quello tutto particolare di quel giorno speciale) e che anzi debbano esprimere solarità, salute e bellezza. Di certo, un buono stato fisico non si acquista in pochi giorni; sarà dunque necessario prepararsi all’evento per tempo: almeno un paio di mesi prima. Una dieta adeguata, un po’ di palestra possono fare molto per il corpo ma un istituto di bellezza riesce a fare miracoli!

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Trattamenti viso Dopo una diagnosi della cute va stilata una guida personalizzata ai trat‑ tamenti, che possono essere pulizia profonda, gommage, vaporizzazioni, massaggio con erbe aromatiche, stimolazione energetica, eliminazione dei punti neri, maschera relax. Diversi possono essere i trattamenti: alle vitamine: con funzione antirughe, energizzante e dinamizzante attraverso l’uso di sieri altamente concentrati e di una stimolazione dei tessuti. Andranno eseguiti maschera, massaggio viso e collo per avere una pelle vellutata e tonica. All’acido glicolico: ha un’azione esfoliante, assottiglia l’epidermide e la profondità delle piccole rughe, attenua il sebo, L’acne e le macchie pig‑ mentarie. Contorno occhi-labbra: una stimolazione profonda eseguita median‑ te tecniche manuali e supporto tecnologico mostra risultati evidenti fin da subito: borse sotto gli occhi e rughe intorno ad occhi e labbra si atte‑ nueranno come per magia. Macchie cutanee viso e collo: vanno curate sia attraverso una tera‑ pia intensiva schiarente in un istituto che successivamente per mezzo di prodotti da usare in casa, in modo da depigmentare e combattere quoti‑ dianamente l’affiorare di nuove macchie.


Bellezza

Pulizia profonda della pelle Viene effettuata con olii essenziali, sali marini e blend aromatici, così da togliere impurità ed imperfezio‑ ni della cute. Il trattamento può es‑ sere completato con idromassag‑ gio, massaggio e lampada UVA. Massaggio antistress Stanchezza, tensioni muscolari ed insonnia riducono in genere il cor‑ po fuori forma. Per rigenerarlo oc‑ corre l’utilizzo di olii aromatici e di particolari manovre rilassanti. Trattamento omeo-energetico Questo trattamento, che agisce sui punti energetici recando ener‑ gia psicofisica, proviene dalla tra‑

dizione orientale. Come risultato, il corpo e la mente si fondono in una se‑ rena armonia che ridona vitalità. Tr a t t a m e n t o con pressoterapia e linfedrenaggio Sono, queste, tec‑ niche che servono a combattere cat‑ tiva circolazione, fragilità capillare e ritenzione idrica. L’impiego di sieri ed olii aromatici rendono immediatamente un sen‑ so di leggerezza e di benessere. Raggiungimento del peso forma Raggi infrarossi, ginnastica attiva studiata ad personam, impacchi caldi con piante officinali, bendag‑ gi con sali marini, nonché sospen‑ sioni minerali, torbe, limi, fanghi ed una sana alimentazione per‑

mettono di raggiungere in breve tempo il peso forma desiderato. Programma di tonificazione Il trattamento serve a contrastare il rilassamento muscolare di alcu‑ ne parti corporee quali seno, gam‑ be, braccia e glutei. Si tratta di una terapia in cui massaggi stimolanti con creme e sieri specifici e ginna‑ stica passiva ridonano la tonicità perduta. Trattamenti PARTICOLARI Trucco semipermanente Per mezzo di un ago usa e getta si può attuare la correzione e la valo‑ rizzazione di contorno occhi, lab‑ bra, sopracciglia, nonché il rinfol‑ timento ciglia, con risultati armo‑ nicamente naturali. La durata, a seconda del trattamento,varia dai due ai dieci anni. Make-up Sono svariati i trucchi che vanno concordati con la sposa: naturali, da giorno, da sera a secondo del‑ la scelta personale e del momen‑

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Trattamenti CORPO Programma intensivo personalizzato anticellulite Dopo aver stabilito il tipo di celluli‑ te, l’estetista si appresta a ridurre la cosiddetta “pelle a buccia d’aran‑ cia” con prodotti termali ed ade‑ guate apparecchiature tecnologi‑ che.

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to della giornata in cui viene cele‑ brato il matrimonio. È preferibile che le texture usate siano naturali e ipoallergeniche. Trattamento mani e manicure Chi ha mani sciupate o disidratate può rigenerarle attraverso questo trattamento che prevede una pro‑ fonda pulizia con peeling all’acido glicolico, massaggio terapeutico ed applicazione di particolari bagni a base di paraffina fruttata. Una ma‑ nicure che prevede il rimodella‑ mento delle unghie e la “vernicia‑ tura” completeranno l’opera. Ricostruzione unghie Unghie belle, curate, eleganti e re‑ sistenti sono una delle caratteristi‑ che più ambite, specie in un giorno in cui, si pensi al momento dello scambio delle fedi con contorno di foto e riprese video, le mani sono sempre in primo piano. Ricostruzioni, correzione, rinforzo e prolungamento offrono in que‑ sto caso un risultato sorprendente‑ mente naturale.

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Pedicure estetico e curativo Quella del matrimonio sarà sicura‑ mente una giornata di grande feli‑ cità ma parimenti metterà a dura prova l’intero fisico. Un piede sano e curato dona benessere a tutto il corpo e lo rende più resistente; è qui, infatti, che si trovano tutte le terminazioni riflesse dei nostri or‑ gani.

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Depilazione definitiva viso e corpo Sonde speciali che operano con il contributo di sieri mirati o la più classica ceretta rendono la pelle le‑ vigata e ritardano la ricrescita dei peli.



La Cerimonia

L’arrivo alla cerimonia sull’auto dei vostri sogni o... vittime degli scherzi dei vostri amici!

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La scelta del mezzo con cui arrivare in chiesa si fa sempre più fantasioso. In contrasto o a tema con il resto della cerimonia offre sempre più spunti agli sposi e agli invitati!

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Sempre più spesso, partecipando ai matrimoni, vi sarà capitato di assistere agli arrivi degli sposi nei mezzi di trasporto più inusitati. Non c’è praticamente limite alla fantasia: da chi, in tono scherzoso, preferisce ar‑ rivare in un Ape agghindato a festa a chi approfitta di quel giorno per affittare un’auto d’epoca da sogno. La moda del tragitto all’altare con mezzi non conven‑ zionali sta prendendo sempre più campo. E’ necessa‑ rio, però, tener conto di alcuni semplici accorgimenti per non creare una nota stonata nella cerimonia che avete organizzato con tanta cura. Anzitutto è consigliabile mantenere fede il più pos‑ sibile all’etichetta; è preferibile dunque che l’arrivo davanti al sagrato della chiesa sia sobrio e discreto perché dopotutto il momento è solenne. Se si vuole essere scherzosi, eccentrici o alternativi, un mezzo di trasporto insolito sarà preferibile da usare una volta usciti dalla chiesa, per dirigersi al banchetto. Per scegliere il mezzo va poi tenuto conto di vari fatto‑ ri come la stagione in cui il matrimonio avviene (nien‑ te moto in inverno, per capirsi), l’ora in cui si svolge, il tipo di tragitto che deve essere fatto e che non gual‑ cisca o rovini i vestiti, soprattutto quello della sposa, sempre molto delicato.

Va ricordato, inoltre, che tradizione vuole che sia il padre ad accompagnare la ragazza all’altare e che lo sposo reca con sé sua madre: non esattamente degli accoppiamenti ottimali per arrivare in skateboard, in‑ somma. Poiché sovente sono gli amici a organizzare questa parte della cerimonia, che viene intesa quasi come un anticipo degli scherzi, sarà bene che gli sposi si accordino prima se desiderano essere accompagna‑ ti con una classica berlina o intendano lasciare carta bianca. Il controllo finale per accertarsi che tutto sia stato rispettato spetta al testimone, che ha infatti an‑ che questa funzione di trait d’union tra gli sposi e i convitati. Tra le tante possibilità, le più usate per il loro richiamo fiabesco sono le carrozze, che si possono affittare pres‑ so i centri ippici o da privati che si sono specializzati nel noleggio proprio per questo genere di occasioni. Se si abita o ci si sposa in città dove la tradizione delle carrozzelle è ancora viva (come non pensare a Roma, ad esempio), è sufficiente contattare uno o più vettu‑ rini, nel caso si voglia organizzare un corteo nuziale, che provvederanno ad addobbare adeguatamente sia il mezzo che i cavalli da traino. Decisamente più giovanile e sportiva la scelta di servir‑


entrambe le gambe fuori, per poi ritirarle congiunta‑ mente traendo a sé subito dopo lo strascico, magari aiu‑ tata da una damigella. L’auto degli sposi guiderà il cor‑ teo nuziale che, come da galateo, dovrebbe evitare di usare i clacson. Se gli sposi vogliono attenersi per edu‑ cazione a questa regola, sarebbe bene informare prima tutti coloro che guidano le singole macchine del corteo. La vettura, una volta giunti al luogo del banchetto, resterà per tutto il tempo a disposizione della coppia, che se ne servirà alla fine per lasciare il ristorante. Se si decide di scegliere l’automobile come mezzo per arrivare in chiesa, è opportuno effettuarne la scelta con cura. Nel prenotarla è bene sincerarsi delle condizioni della carrozzeria, degli interni, valutandone anche la spaziosità e il comfort, da tenere in conto soprattutto per accogliere tranquillamente il vestito della sposa. Se il matrimonio avviene in estate, è consigliabile che l’auto sia munita di aria condizionata e tettuccio apri‑ bile. Niente profumi forti o deodoranti che possono dar fastidio: la sposa deve arrivare all’altare in perfetta forma. L’auto va prenotata con almeno due mesi di anticipo e si consiglia di stipulare un contratto di noleggio dove sono riportate tutte le voci utili per evitare problemi dell’ultimo minuto: modello, marca e colore, targa, giorno e ora della consegna e lista degli optional de‑ siderati.

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si di un due ruote. La Vespa ha sempre il suo fascino e per certi versi un film come “Vacanze romane” l’ha fatta diventare il nuovo mezzo romantico per eccellen‑ za. In questo caso la sposa dovrebbe tener conto che per l’abito dovrà rinunciare a uno strascico eccessivo e sedere di lato per evitare pieghe o acciaccature e avere comunque un aspetto di maggiore sobrietà. Si ricordi ancora che il casco è obbligatorio in qualsiasi occasio‑ ne e quindi da evitare se l’acconciatura è elaborata. Andrà benissimo invece se la sposa ha un taglio corto o non particolarmente sfarzoso. Il colore? Bianco, na‑ turalmente, sia per la Vespa che per i caschi. Ci sono poi i patiti della moto. In questo caso com‑ prensibilmente c’è poco da suggerire, se non di fare a meno per quel giorno della amata tuta e fare attenzio‑ ne ad olio, grasso e quant’altro possa rovinare i vestiti. Particolarmente originale potrebbe essere la scelta di un sidecar. Per chi si sente ecologista la bicicletta è il mezzo ideale. Un tocco di originalità può essere dato dall’affitto di un tandem con cui gli sposi potranno la‑ sciare la chiesa in direzione del ristorante. Sempre che questi siano a poca distanza l’uno dall’altro. Un piccolo ritardo da parte della sposa è ormai dive‑ nuto tradizione (ma anche la tensione per quelli ecces‑ sivi oggi è smussata grazie all’invenzione del cellulare!) e le dà modo di essere ancor più al centro dell’atten‑ zione. Un motivo in più perché sia il caso di scegliere un mezzo adeguato e sobrio: dopotutto è il giorno più importante della vostra vita. L’automobile sarà addobbata con fiori all’interno e nastri rigorosamente bianchi o perlati lungo la carroz‑ zeria. La sposa siede sempre sul sedile posteriore, alla destra del genitore; sarà premura del padre di scende‑ re prima, aprire la portiera e aiutare la figlia a uscire sostenendola ed evitando che possa inciampare nel ve‑ stito. All’uscita dalla cerimonia, entrambi gli sposi sa‑ liranno sulla vettura con cui è arrivata lei e siederanno dietro, lo sposo alla sinistra della sposa. In genere, se si affitta un’auto d’epoca viene fornito anche uno chauf‑ feur, altrimenti l’auto può essere guidata da un fratello di uno dei due, da un parente o da un amico. Non dal testimone, che deve restare fino alla fine a sincerarsi che tutti gli invitati abbiano avuto alloggiamento nei mezzi a disposizione. Sarà lo sposo ad aprire la portie‑ ra per far salire la sposa. Con un vestito sicuramente molto ricco di veli e strasci‑ chi e dalle gonne ampie, la sposa dovrà fare attenzione all’entrata nell’abitacolo; l’ideale è che sieda lasciando

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Vademecum

Le bomboniere

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Sono il simbolo del matrimonio stesso, un omaggio che gli sposi fanno alle persone care convenute al ricevimento o a semplici conoscenti.

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La bomboniera viene scelta da en‑ trambi gli sposi anche se per tra‑ dizione è la sposa a pagarla. Per non avere problemi è preferibile ordinare circa 3 mesi prima il tipo di bomboniera scelto. All’interno va messo il cartoncino con solo i nomi, nell’ordine, della sposa e dello sposo (mai i cognomi) e la data delle nozze. Come sceglierla: per prima cosa vanno scelti tre tipi di bomboniere: i sacchettini con i confetti di tulle o ricamati con le iniziali per chi non è invitato al rinfresco; le bom‑ boniere più normali per parenti e amici invitati al pranzo nuziale; quelle più preziose per i testimoni. Nei negozi specializzati, in questo caso, c’è da sbizzarrirsi per la scel‑ ta, l’importante è non esagerare! Si può decidere tra tartarughine

in pietra dura, che sono simbo‑ lo di un matri‑ monio durevole o piccoli oggetti in argento, tra cornici mignon o un semplice libro che accompagna i confetti. La tra‑ dizione esige una bomboniera clas‑ sica, in cristallo, vetro di Murano, in argento o in porcellana di li‑ moges. Si fa sem‑ pre più strada la consuetudine di regalare bomboniere esotiche che si trovano nei negozi equosolidali. Queste sono realizzate da popo‑ lazioni del terzo mondo a cui va buona parte del ricavato. Un gesto di solidarietà che sarà certamen‑ te apprezzato perché si condivide con chi è meno fortunato un gior‑ no di pura felicità. Come prepararla: i confetti devono essere avvolti in preziosi sacchetti in tulle o in pizzo. è pre‑ feribile seguire la tradizione, che li vuole rigorosamente bianchi e con un cuore di mandorla. I confetti vanno messi sempre in numero di‑ spari, preferibilmente tre o cinque, insieme al bigliettino che reca la data delle nozze ed i nomi dei due sposi. A chi regalarla?: la bombonie‑

ra più semplice va donata, come segno di affetto ed amicizia, a co‑ noscenti, colleghi di lavoro, vicini di casa. Gli invitati al ricevimento devono ricevere tutti lo stesso tipo di bomboniera La bomboniera più importante in genere viene offerta ai soli testimo‑ ni in quanto, nel tempo, si è andata perdendo la tradizione di regalarla a tutti coloro che fanno il regalo di nozze. Quando consegnarla: La bom‑ boniera più semplice va data a conoscenti e colleghi un paio di mesi prima delle nozze. Il galateo prevede la consegna delle bombo‑ niere agli invitati venti giorni dopo il matrimonio ma oggi sono più in auge altri modi: gli sposi le con‑ segnano personalmente quando, a fine ricevimento, passano tra i tavoli a salutare i commensali. In questo caso va donata una bombo‑ niera ad ogni famigliare o coppia di fidanzati. La tradizione vuole che lo sposo regga un vassoio d’argento (ma oggi le soluzioni sno molteplici) da cui la sposa prende di volta in volta le bomboniere. A volte è la madre dello sposo che le consegna man mano che gli ospiti se ne vanno o anche dopo le nozze. Si è invece persa la tradizione di offrire le bomboniere insieme all’invito in quanto si potrebbe equivocare il gesto come un solle‑ cito al regalo.



taccuino matrimoniale Tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete mai osato chiedere per realizzare un matrimonio da sogno Un giorno così importante necessita di una lunga preparazione; mesi e mesi di impegno e di dispendio di energie vengono spesi nell’arco di poche ore. Eppure, tutto deve essere perfetto, inappuntabile. Ecco tanti pratici appunti per fare in modo che gli sposi non si accorgano, all’ultimo momento, di aver dimenticato particolari importantissimi o di quel tocco in più che renderà la giornata indimenticabile. Documenti essenziali per potersi sposare • Estratto dell’atto di nascita in carta da bollo • Certificato contestuale (è quello che racchiude in sé i certificati di stato civile, di cittadinanza e di residenza) • Presentazione della copia inte‑ grale dell’atto di nascita, oppure dichiarazione da parte dei geni‑ tori degli sposi che questi ultimi non siano consanguinei. • Consenso di matrimonio (da ot‑ tenersi presso l’ufficio competen‑ te del comune).

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Documenti integrativi per il matrimonio religioso • Certificato di battesimo, di cresi‑ ma e di stato libero ecclesiastico • Attestato di frequenza ai corsi prematrimoniali. • Dispensa da parte dell’autorità religiosa competente nel caso esi‑ stessero impedimenti particolari.

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Pubblicazioni matrimoniali Si tratta dell’esposizione in mu‑ nicipio di un foglio recante i dati anagrafici degli sposi e l’indicazio‑ ne del luogo delle nozze. Le pub‑ blicazioni devono essere esposte al pubblico nei comuni di residenza

il periodo tra maggio e giugno, che permette di indossare abiti più comodi e leggeri, e di ottenere più facilmente un maggior numero di fiori freschi per gli addobbi e le de‑ corazioni. In ogni caso, autunno ed inverno possono rivelarsi delle scelte originali e convenienti, so‑ prattutto per chi desideri una ceri‑ monia diversa dal solito o una mi‑ gliore opportunità di trovare chie‑ se, locali e ristoranti specializzati che non siano già stati prenotati. Naturalmente, il momento più op‑ portuno per gli sposalizi è il fine set‑ timana, per dar modo agli invitati di essere liberi da impegni di lavoro. degli sposi per otto giorni conse‑ cutivi, tra cui siano comprese due domeniche. Matrimonio all’estero Sono valide le stesse regole italiane, tenendo comunque presente anche la legge del Paese in cui si è scelto di celebrare le nozze, o dello Stato a cui appartiene uno degli sposi. Periodi consigliati Da sempre, la stagione preferita in cui celebrare il matrimonio è la tarda primavera, specialmente

L’ora migliore Generalmente viene scelta la tar‑ da mattinata, perché consente di recarsi subito dopo al pranzo o al cocktail. Se ci si sposa nella stagio‑ ne più calda, viene consigliata la ce‑ rimonia nel tardo pomeriggio, a cui far seguire un rinfresco o la cena. L’importanza dei testimoni I testimoni vengono generalmente scelti tra persone che rivestono una particolare importanza di ordine affettivo nei confronti degli sposi, ed è proprio per questo che la loro



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presenza avrà sempre un ruolo spe‑ ciale nella vita della nuova famiglia.

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Il numero consentito Anche se non vi è un limite codi‑ ficato alla presenza dei testimoni,

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prima, soprattutto se si ha l’inten‑ zione di farsene cucire uno su mi‑ sura. In alternativa al bianco puro, sempre molto classico e raffinato, ora si è libere di scegliere anche altri colori, decisamente eleganti, quali l’avorio e il bian‑ co panna, o tenui tinte pastello. Molto richieste ed apprezzate sono le sfumature del rosa. In ogni caso, nulla vieta di indossare colori dai toni più decisi, soprattutto se il taglio dell’abito è so‑ brio ed essenziale, o se si opta per la cerimonia in municipio.

essi sono abitualmente quattro, due per la sposa e due per lo sposo. E’ bene rivolgere l’invito ai testi‑ moni almeno un mese prima del matrimonio.

L’abito per lo sposo Se si decide per un abito di sartoria, fatto quin‑ di su misura, è meglio iniziare con circa cin‑ que mesi di anticipo. Specialmente per chi è abituato ad uno stile moderno e sportivo, è consigliato un completo comodo e discreto che faccia sentire a proprio agio per tutta la giorna‑ ta. L’abito dello sposo dovrebbe essere quanto più possibile in sintonia con lo stile di quello del‑ la sposa. Molto raffinate sono le tonalità di grigio scuro, a cui abbinare particolari in grigio argento o che richiamino il colo‑ re dell’abito o degli accessori della sposa.

L’abito della sposa Si consiglia di iniziare a cercare l’a‑ bito da sposa con un discreto anti‑ cipo rispetto alla data delle nozze: l’ideale sarebbe almeno nove mesi

I gioielli della sposa La tradizione vuole che la sposa indossi pochi gioielli, piccoli e di‑ screti, quali semplici orecchini di brillanti e un girocollo raffinato ed

essenziale, generalmente se l’abito possiede un décolleté. Il corredo L’antica usanza del corredo come parte della dote, che si tramanda‑ va di generazione in generazione, viene al giorno d’oggi sempre più spesso sostituita dalla scelta perso‑ nale della sposa, aiutata e consi‑ gliata dalle proprie familiari e dalle amiche. Le fedi nuziali Simbolo di unione indissolubile e fedeltà reciproca, le fedi degli spo‑ si devono adattarsi comodamente alla forma delle dita. All’interno delle fedi sono incisi il nome degli sposi e la data delle nozze. Il mate‑ riale più usato è l’oro, seguito dal platino: sono i metalli più preziosi, duraturi e…ipoallergici! Chi le deve acquistare? E’ tradizione che l’incarico sia af‑ fidato allo sposo, che il giorno del‑ le nozze le recherà con sé in una tasca della giacca, o le affiderà ad uno dei suoi testimoni. E se per sbaglio si lasciano a casa? Se al momento del fatidico sì ci si accorge di aver dimenticato le fedi, basta farsi prestare quelle dei pro‑ pri genitori o di una coppia sposa‑ ta di amici. Le partecipazioni In passato erano i genitori ad an‑ nunciare lo sposalizio dei propri figli, soprattutto perché i matri‑ moni avvenivano spesso in giovane età. Adesso invece è sempre più frequente l’annuncio del proprio matrimonio direttamente da par‑ te della coppia di sposi. E’ sem‑ pre meglio stampare un numero



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abbondante di partecipazioni, in caso si debba spedirne ancora all’ultimo momento. Generalmen‑ te si sceglie un cartoncino doppio aperto a libretto, di colore bianco o avorio, dalla linea semplice e rego‑ lare o delicatamente lavorato. E’ meglio usare caratteri slanciati ed eleganti, mentre la stampa può essere piana o in rilievo. Nelle par‑ tecipazioni devono essere riporta‑ ti i nomi e i cognomi degli sposi, ed eventualmente anche quelli dei loro genitori, senza però aggiunge‑ re titoli professionali o accademici. Un’eccezione sembra essere quella circa i titoli dei militari di carriera. E’ importante non dimenticare di riferire la data esatta della cerimo‑ nia, completa di ora, giorno, mese ed anno; il nome e l’indirizzo della chiesa o del municipio; l’indirizzo della sposa, dello sposo e della loro futura abitazione congiunta.

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Quando spedire le partecipazioni Le partecipazioni dovrebbero esse‑ re pronte circa sessanta giorni pri‑ ma della data del matrimonio, in‑ viate quindi per posta o consegnate a mano. Esse si dovrebbero spedire: • circa quarantacinque giorni pri‑ ma della cerimonia se indirizzate all’estero • circa trenta giorni prima se de‑ vono raggiungere città lontane o sono corredate da invito • circa quindici giorni prima se senza invito • il giorno stesso se la cerimonia si svolge in forma strettamente pri‑ vata.

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A chi spedire gli inviti? In genere, solo ai parenti, ai te‑ stimoni e agli amici. L’invito va scritto su di un cartoncino a parte, che verrà inserito nella busta delle

partecipazioni. Bisogna ricordar‑ si di apporre in basso a destra la sigla RSVP (“Répondez, S’il Vous Plait”, cioè “Siete Pregati di Ri‑ spondere”). Come scrivere gli indirizzi sulle buste Gli indirizzi vanno scritti a mano con inchiostro grigio o blu su carta dalla tonalità bianca o avorio. Potreste anche rivolgervi ad un calligrafo, per ottenere un risultato più rapido ed uniforme. Gli indirizzi vanno apposti sul lato destro della busta, lasciando in alto lo spazio necessario per i franco‑ bolli. I nomi e i cognomi non vanno pre‑ ceduti da nessun titolo accademico o professionale. Alcuni esempi pratici di intestazio‑ ni corrette: • Gentilissima Signora Bianchi • Egregio Signor Rossi • Gentilissimi Signori Bianchi • Gentilissimo Signor Rossi e Si‑ gnora La lista di nozze E’ ormai divenuta un’abitudine piuttosto diffusa, che permette agli sposi di scegliere gli oggetti che più desiderano e dei quali abbiano ve‑ ramente bisogno senza incorrere nel rischio di superflui “doppioni”. Il galateo matrimoniale ritiene di pessimo gusto inserire il biglietto col nome del negozio presso il qua‑ le è stata stilata la lista di nozze nel‑ la stessa busta delle partecipazioni e degli inviti, perché devono essere gli invitati a richiedere alle famiglie degli sposi i nomi e gli indirizzi dei negozi scelti. Spesso il galateo è contrario alle li‑ ste nozze in generale, perché posso‑ no costringere alcuni degli invitati a spendere più di quanto possano



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non troppo impegnativi, per veni‑ re incontro alle esigenze di tutti gli invitati. L’addobbo floreale Per fare la scelta giusta bisogna considerare soprattutto lo stile e la grandezza della chiesa, adeguan‑ dovi il tipo e la quantità degli ad‑ dobbi, non tralasciando di chiede‑ re comunque il parere del parroco. Quando il matrimonio si celebra in intimità A volte si può decidere di celebra‑ re le nozze in intimità. Ciò accade quando uno o entrambi gli sposi non sono al loro primo matrimo‑ nio, se c’è stato un lutto recente in famiglia, oppure nel caso in cui i genitori degli sposi non accettino la loro unione.

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permettersi, e non lasciano loro il piacere di scegliere liberamente i regali che ritengono più adatti a dimostrare i propri sentimenti. Ad ogni modo, parecchi invitati sono felici di poter scegliere i regali da una lista di nozze, soprattutto quando non abbiano idea di cosa possa servire davvero agli sposi.

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Quando e come stilare la lista di nozze Bisognerebbe iniziare almeno due mesi prima del matrimonio, in modo di avere il tempo necessario per consultare riviste specializza‑ te e visitare numerosi negozi, po‑ tendo così individuare meglio gli oggetti che interessano. Parecchi negozi sono in grado di offrire un aiuto specifico nel compilare la li‑ sta, che dovrebbe includere oggetti di diverso valore, molti dei quali

Se si è optato per la separazione dei beni, in seguito cambiare idea è permesso? Sicuramente, anche se cambiare stato patrimoniale può richiedere tempo, e risultare difficile e costoso. Quando la sposa è in dolce attesa Anche se in passato la tradizione vietava l’abito bianco, oggi le rego‑ le in merito sono meno rigide. In alternativa al bianco, si potreb‑ be optare per una delicata tinta pastello, ma l’importante resta co‑ munque scegliere un abito in cui ci si senta comode e a proprio agio. Il velo Il velo viene indossato durante la cerimonia religiosa, e copre il viso della sposa fino all’altare. Gene‑ ralmente di tessuto leggerissimo e quasi trasparente, può essere di piz‑ zo nel caso sia antico o di famiglia. L’acconciatura Un’acconciatura semplice e classi‑

ca è sempre molto raffinata ed ele‑ gante, anche se uno stile insolito e personalizzato può essere a volte di grande effetto. L’ importante è sce‑ gliere ciò che risulti più adatto ai lineamenti del viso, generalmente abbinando taglio di capelli e petti‑ natura allo stile dell’abito. Borsa e guanti Una piccola borsetta in tinta con il vestito può essere utile per con‑ tenere il necessario per ritocca‑ re il trucco, uno specchietto, dei fazzolettini… Comunque bisogna ricordarsi di lasciarla in consegna ad una parente o ad un’amica du‑ rante la cerimonia e subito dopo, perché le mani devono essere li‑ bere per poter reggere il bouquet e ricevere l’anello. Proprio per ri‑ cevere l’anello, i guanti si devono sfilare prima della cerimonia. Essi possono essere corti o lunghi, di pizzo, di raso o persino in pel‑ le se il matrimonio si celebra nel‑ la stagione fredda. Naturalmente vanno sempre abbinati al vestito. Gli occhiali Il galateo matrimoniale suggerisce di sostituire gli occhiali con le lenti a contatto, data l’odierna possi‑ bilità di utilizzare quelle morbide del tipo “usa e getta”. E’ meglio evitare gli occhiali principalmente perché possono causare antiesteti‑ ci riflessi in fotografia. Comunque, se proprio non riuscite a farne a meno, sceglieteli con una struttura leggera, trasparente o metallizzata nei classici colori oro o argento, oppure del colore del vestito, ricor‑ dandosi di scegliere lenti antirifles‑ so, e magari di toglierli in occasio‑ ne delle fotografie. Cosa indossare sopra l’abito bianco, soprattutto nella stagione fredda



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Durante la cerimonia sarebbe bene non indossare nulla sopra l’a‑ bito da sposa, mentre in seguito è possibile ricoprirlo con una cap‑ pa, una mantellina o un mantello dello stesso colore, oppure persino una giacca o un cappotto di taglio elegante. Come sempre, è impor‑ tante che si armonizzino con la linea, lo stile e il colore dell’abito. Le scarpe Con l’abito lungo, le scarpe col tacco fanno subito apparire più alte e slanciate. Una scelta idea‑ le sono le classiche décolleté, natural‑ mente bianche o in tinta con l’abito e gli accessori. E’ pre‑ feribile scegliere un tacco proporziona‑ to alla statura fisica della sposa, che sia comunque comodo, in modo da garanti‑ re sempre un porta‑ mento aggraziato e naturale.

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La biancheria intima Deve essere sempre nuovissima, perfetta se bianca e di seta pura. Le calze sono velate e intonate al colore delle scarpe e del vestito. La giarrettiera, che si dice porti for‑ tuna, non va mai indossata sopra il collant, ma piuttosto abbinata a calze autoreggenti molto raffinate.

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Il trucco Meglio scegliere un trucco sem‑ plice, leggero e naturale; di buona qualità affinché sia più duraturo e facile da ritoccare. Accertarsi che sia “waterproof ” in modo che pos‑ sa resistere alle lacrime di commo‑

zione. Ricordarsi di effettuare una manicure accurata, e di mantene‑ re le proprie mani morbide e lisce. Questo riguarda anche le mani dello sposo, dato che proprio le mani sono al centro dell’attenzione generale nel momento dello scam‑ bio delle fedi. I profumi Il profumo e il deodorante perso‑ nale devono essere molto delicati e in armonia tra di loro. Ricordarsi di usarne sempre in quantità molto

moderate. Nei mesi più caldi è me‑ glio ridurre quasi del tutto l’uso di profumi, perché uniti all’alta tem‑ peratura ambientale e allo stress di un giorno tanto particolare posso‑ no provocare senso di nausea, ver‑ tigini e mal di testa. Il lancio del bouquet da parte della sposa Ormai da qualche tempo un’u‑ sanza largamente diffusa è quella di lanciare il bouquet all’indietro in direzione delle amiche nubili, all’uscita della chiesa o alla fine del ricevimento. Chi di loro riesca ad afferrarlo leggenda vuole che si sposi entro l’anno. In passato, però, era tradizione che la sposa conservasse quel mazzolino di fiori

come portafortuna per un matri‑ monio felice e duraturo. Le bomboniere Una volta le bomboniere venivano spedite dieci giorni dopo il matri‑ monio, mentre oggi si preferisce consegnarle personalmente al mo‑ mento dei saluti alla fine del ricevi‑ mento. Inizialmente, come dice la parola stessa, si trattava di oggetti che potessero contenere piccoli dolci quali i confetti, perciò erano sovente in porcellana, in cristallo o in altri materiali pre‑ ziosi. Adesso le bom‑ boniere si limitano ad accompagnare i confetti, perciò pos‑ sono essere costruite nelle forme e nelle materie più diverse. Da qualche anno è molto di moda cerca‑ re soluzioni alterna‑ tive alle bomboniere, quali ad esempio il regalare libri, vaset‑ ti di piantine grasse, oggettini fatti a mano dagli sposi o articoli prodotti dal mercato equo e solidale, oppure devolvere la ci‑ fra equivalente alla spesa per le bomboniere ad un ente benefico senza fini di lucro (come la Lega del Filo d’Oro). Gli invitati riceve‑ ranno una piccola pergamena o un biglietto a testimonianza e ricordo della donazione. Il mezzo di trasporto per raggiungere la chiesa Oltre alla classica berlina scura o all’auto di famiglia, si possono utilizzare i mezzi di trasporto più disparati, da quelli più lussuosi ed eleganti (quali carrozze trainate da cavalli bianchi, automobili d’epo‑



ca, Rolls-Royce e Limousine), a quelli più stravaganti ed originali, come ad esempio carrettini rurali trainati da asini o buoi. Bisogne‑ rebbe comunque utilizzare un mezzo che non rovini o gualcisca troppo l’abito della sposa. L’ingresso in chiesa della sposa Oltre che dal padre, la sposa ora può essere accompagnata all’altare anche da un fratello o da un altro parente, oppure persino da un ami‑ co purché sia circa dell’età del padre.

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Requisiti per poter contrarre matrimonio • La maggiore età • La sanità mentale • La certezza di nessun preceden‑ te vincolo matrimoniale ancora valido • L’inesistenza di un legame di pa‑ rentela inviolabile tra gli sposi

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Usanze che sarebbe più elegante evitare Alcune usanze legate al momento del matrimonio sono considerate di cattivo gusto dal bon ton, e non solo. Ad esempio, sarebbe meglio evitare di lanciare il riso addos‑ so agli sposi con troppa violenza, perché potrebbe causare pericolo‑ sissimi inconvenienti, soprattutto se finisse negli occhi di qualcuno, negli orecchi o nei polmoni. Inol‑ tre, sarebbe consigliabile non get‑ tarne mai in quantità eccessive, e ricordarsi di ripulire tutto al più presto, perché, contrariamente a quello che si crede, agli uccelli il riso è indigesto e può causare

gravi problemi. Altre usanze che bisognerebbe evitare sono il taglio della cravatta dello sposo, un gesto inutile e in certo modo offensivo (soprattutto perché si tratta spes‑ so di un oggetto molto elegante e costoso), oppure l’asta per l’ac‑ quisto della giarrettiera della spo‑ sa da parte degli invitati di sesso maschile e tutti gli scherzi troppo pesanti e volgari che possano cau‑ sare disagio agli sposi e incidere negativamente sul ricevimento o sul viaggio di nozze (come quelli che possano sporcare o bagnare gli abiti e i capelli). Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo Un’antica tradizione di origine inglese vuole che la sposa indos‑ si qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato e qualcosa di blu (“Something old, something new, something bor‑ rowed, something blue”), come augurio di felicità e serenità per i giorni a venire. In alcune regioni si aggiunge anche qualcosa di rosso, a simboleggiare il fuoco di un’infi‑ nita passione amorosa. Damigelle e paggetti Un’usanza molto romantica e be‑ neaugurante è quella che la cop‑ pia venga accompagnata prima e dopo la cerimonia da bambini, generalmente vestiti in abitini che richiamino in miniatura quelli de‑ gli sposi, perciò è la sposa che do‑ vrebbe provvedere alla loro scelta e al loro acquisto.

Le fotografie e le riprese video Si può scegliere sia di utilizzare fo‑ tografi e video-operatori professio‑ nisti che l’aiuto di parenti o amici. Le fotografie possono essere sia quelle classiche che le nuovissime digitali, l’importante è ricordarsi sempre di ridurre il formato a poco peso prima di spedirle via e-mail. Inoltre, la presenza di telecamere e macchine fotografiche in chiesa deve essere sempre il più discreta possibile. La torta nuziale La sua composizione può variare a seconda della stagione. In estate, ad esempio, può essere a base di frutta fresca, tenendo pre‑ sente però che alcuni frutti come i kiwi, le fragole e i frutti di bosco (e la buccia delle pesche) possono causare allergia ad alcune persone, perciò è bene evitarli, o informarsi prima sulle eventuali intolleranze alimentari (di ogni genere) degli invitati. Nei mesi freddi potrà inve‑ ce essere più elaborata senza però risultare pesante. La torta va ta‑ gliata generalmente a fine pranzo, con un preciso cerimoniale, ma è permesso farlo anche all’inizio, so‑ prattutto per dare l’opportunità ai fotografi di essere liberi di andare via prima. La musica Molto importante per creare l’at‑ mosfera adatta, la musica accom‑ pagna tutti i momenti più impor‑ tanti della cerimonia, ma può esse‑



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re presente anche in seguito, come sottofondo al ricevimento. In chiesa, per accompagnare la processione in entrata, i brani clas‑ sici più famosi sono la marcia nu‑ ziale del “Lohengrin” di Wagner, “Le Nozze di Figaro” di Mozart, il Canone di Pachelbel. A seguire il corteo in uscita, le musiche più usate sono la marcia nuziale dal “Sogno di una Notte di Mezza Estate” di Mendelssohn, l’“Inno alla Gioia” di Beethoven e l’“Halleluja” di Handel. Bellissi‑ mi e molto utilizzati anche diversi brani di Schubert, Gounod, Bach e Liszt, soprattutto gli “Ave Maria”. Possono comunque essere adottate anche composizioni di musicisti più moderni o contemporanei, previa consultazione con il parroco.

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Il banchetto La scelta più frequente è quella del pranzo seduto, in cui bisognerebbe seguire una particolare etichetta nella disposizione dei posti. Una possibile soluzione sarebbe quella

di fare accomodare gli sposi in un piccolo tavolo al centro della sala, per permettere loro di vedere ed essere visti da tutti gli ospiti. Il pranzo seduto è in genere molto lungo, occupa infatti diverse ore ed è la soluzione più tradizionale. In estate è preferibile una cena, o un rinfresco in piedi. In ogni caso, durante il pasto sarebbe bene aste‑ nersi dal fumare. Il discorso Sebbene sia un’usanza di origine anglosassone, il discorso è un’idea molto simpatica e divertente che da qualche tempo viene introdot‑ ta anche nei ricevimenti di nozze italiani. Consiste principalmente in una serie di brevi monologhi da parte del padre della sposa, dello sposo, del testimone dello sposo ed eventualmente anche di altri invitati. Ogni discorso deve essere simpatico e scorrevole, contenere i propri ringraziamenti ed auguri agli sposi e non superare i cinque minuti circa.

I ringraziamenti Non sono meno importanti delle partecipazioni e degli inviti, infatti rappresentano una sorta di “firma conclusiva” che deve chiudere in bellezza il matrimonio. Si devo‑ no ringraziare tramite un biglietto tutte le persone che hanno inviato regali o telegrammi agli sposi. E’ la sposa che ha il compito di preparare i biglietti di ringraziamento, scritti a mano in uno stile simile a quello delle partecipazioni, e recanti una osservazione gentile nei confronti del dono ricevuto, in modo da far sapere che non è passato inosser‑ vato. Nel caso in cui un regalo sia stato fatto da un gruppo di persone, gli sposi devono ricordarsi di rin‑ graziare personalmente tutti coloro che vi hanno preso parte. Suddivisione principale delle spese Secondo la tradizione, alla famiglia della sposa spettano le spese per: • il corredo personale e quello del‑ la casa • le partecipazioni, gli inviti e i rin‑ graziamenti, i confetti e le bom‑ boniere, l’abito • il noleggio dell’automobile di rappresentanza • il rinfresco e gli addobbi floreali Invece la famiglia dello sposo do‑ vrebbe pagare: • le fedi nuziali ed il bouquet • i fiori freschi all’occhiello dei te‑ stimoni e l’offerta alla chiesa • il viaggio di nozze • l’acquisto (o l’affitto) della casa e di ciò che riguarda il suo arreda‑ mento In ogni caso le famiglie sono libere di accordarsi in maniera diversa, tenendo conto delle reciproche condizioni economiche e della di‑ sponibilità.


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UTILI consigli su come arredare la vostra casa

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L'Ingresso L’ingresso comunica la prima im‑ magine di una casa. È la prima stanza della casa ed è naturale che l’impressione che se ne ricava può giocare molto sui nostri ospiti. Si potrebbe pensare che vivendo in appartamento il vero ingresso sia l’atrio del palazzo o il pianerottolo che si percorre uscendo dall’ascen‑ sore o salendo le scale. E in effetti è proprio così. Difficile imporre a un intero condominio il proprio sti‑ le personale, ma forse vale la pena di tentare di anticipare lo stile che caratterizza l’appartamento vero e proprio intervenendo sin dall’am‑ biente che si trova immediata‑ mente prima della porta di casa, anch’esso percepito come ingresso vero e proprio. Basterà una corni‑ ce colorata con un soggetto curioso o un pezzo di arredamento anche fuori dal suo contesto originario per introdurre all’ingresso. Nell’arredare l’ingresso risolvete in prima battuta gli aspetti pratici e funzionali: decidete dove appog‑ giare le giacche, il luogo dove la‑ sciare le chiavi, uno spazio adegua‑ to per riporre il passeggino, una bicicletta o un casco dello scooter. L’ambiente deve essere accogliente e particolarmente luminoso, spe‑ cialmente se avete percorso le scale comuni prima di arrivare a casa, scale al solito molto buie. Ordine innanzitutto: non è piace‑ vole entrare in un ambiente per sua natura non grande e magari ingombro di oggetti in disordine.

I faretti a pavimento sono ideali: garantiscono la sicurezza accom‑ pagnata da una calda accoglienza. L’ingresso deve esprimere la perso‑ nalità della vostra casa. L’ingresso è l’inizio di un viaggio: fate in modo che sia piacevole dai primi momenti e considerate anche l’ol‑ fatto, senso spesso sottovalutato, posizionando un vaso con fiori alla vista di chi entra. Una alternativa più economica è senz’altro un profumatore per am‑ bienti o un dispenser elettrico che rilascia con gradualità e in totale autonomia un piacevole profumo. Dato che il problema fondamenta‑ le dell’ingresso è che spesso risulta angusto (perché per risparmiare spazio è tra le stanze più sacrifi‑ cate), esistono piccoli stratagemmi per contrastare questo difetto. Accentuate le altezze con specchi lunghi e lampadari importanti; uti‑ lizzate colori chiari per le pareti e le eventuali armadiature; se esiste una parete libera, un trompe-l’oeil è la soluzione ideale. Considerate insomma l’ingres‑ so come le altre stanze. Anche in questo ambiente potersi muovere liberamente è molto importante, tenetelo presente nelle vostre scelte d’arredo. Il Soggiorno In passato il soggiorno era l’am‑ biente in cui venivano accolti gli ospiti di riguardo, dove si festeg‑ giavano le ricorrenze eccezionali, dove si allestivano i pranzi impor‑


La Cucina La cucina era, è (e forse sarà) il cuore della casa. È il luogo dove la famiglia si riunisce, dove si pranza, si gioca, talvolta persino si lavora. Quindi per capire come organiz‑ zare bene la cucina, partite dalla vostra famiglia e dalle funzioni che assegnate all’ambiente. In generale la cucina sarà attrez‑ zata sulla base delle funzioni che in ciascuna casa le devono essere proprie. Piccolo tinello o luogo esclusiva‑ mente dedicato alla preparazione dei cibi; spazio dove conservare anche le scorte alimentari, e quindi bisognoso di accogliere molti mo‑ bili contenutivi oppure stanza ario‑ sa e accogliente in assenza di un soggiorno o di una sala da pranzo. Uno degli errori ricorrenti in chi progetta cucine è quello di riempir‑

le di strumenti innovativi o talmen‑ te specifici che solo un grande chef è in grado di utilizzare al meglio: sarebbe una spesa inutile per og‑ getti che si impiegano di rado. E proprio in virtù del loro scarso uti‑ lizzo, quelle risorse tecnologiche sono più di impaccio che non di servizio alle attività ed all’arreda‑ mento della cucina. La cucina deve essere progettata ed arredata su di voi e sulle vostre esi‑ genze proprio per facilitarvi la vita. E questo è un compito che è bene lasciare agli specialisti del settore che sono in grado di interpretare le vostre necessità, offrendovi quanto il mercato mette a disposizione. Mobili sempre più ergonomici e si‑ curi sono disegnati e offerti in ven‑ dita. Salute e sicurezza sono infatti due parole chiavi per comprendere quanto la vita spesa entro le mura

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tanti. Ma per il resto esso rimaneva nella quotidianità un luogo poco usato dalla famiglia, che si racco‑ glieva piuttosto in cucina o nel co‑ siddetto tinello, una sorta di spazio adiacente alla cucina stessa utiliz‑ zato in prevalenza per mangiare. Oggi le cose sono molto cambiate: il soggiorno è a tutti gli effetti una stanza vissuta come le altre. Propriamente lo si intende come la zona giorno, lo spazio polivalen‑ te (che può contenere un angolo dedicato allo studio, un tavolo da pranzo più comodo di quello della cucina o del tinello, un salotto dove potere rilassarsi ascoltando buona musica, sfogliando un libro o guar‑ dando la televisione). Il soggiorno contemporaneo è in‑ somma una stanza ibrida e come tale va progettata e arredata. Certamente nel progettare l’am‑ biente del soggiorno bisogna consi‑ derare a chi è principalmente desti‑ nato: ad una famiglia con bambini e animali o una coppia di adulti. Nel primo caso sarà opportuno preferire, per esempio, divani sfo‑ derabili e un minor numero di so‑ prammobili. I piccoli abitanti di casa sono spes‑ so indotti a portare il cibo in giro per la casa, lasciando le loro tracce su schienali e cuscini. I soprammobili, soprattutto se ad altezza contenuta, catturano la cu‑ riosità dei bambini che li parago‑ nano a giocattoli particolarmente ambiti perché sempre loro negati. Nel caso di famiglia composta da soli adulti si possono prevedere di‑ verse sedute, una zona di lettura, ed una dedicata alla TV e HiFi. In ogni caso fate in modo che il sog‑ giorno sia accogliente e accessibile a tutti.

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tollerare diverse forme di pulizia. Se la cucina è un ambiente multi‑ funzione, le sue aree vanno indivi‑ duate con chiarezza, per esempio con l’uso della luce: un faretto che illumina la zona dei fuochi ed uno che evidenzia la zona pranzo.

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domestica a volte rischi di andare in direzioni opposte. I fornelli e gli attrezzi impiegati in cucina sono tra le prime cause de‑ gli incidenti domestici ed è provato che una cucina progettata tenendo presente questi due necessari re‑ quisiti abbassa molto il rischio di imprevisti. Spesso la cucina è l’ambiente che più di frequente si tende a ricon‑ figurare e rimodernare, proprio perché le esigenze cambiano e la cucina, cuore della casa, è la prima stanza a risentirne. Non solo: essa è sottoposta ad un uso quotidiano, che la porta a do‑ ver sopportare il peso di un intenso utilizzo. Le superfici della cucina sono aggredite da prodotti chimici impiegati a fini igienici che inevita‑ bilmente rovinano le stesse superfi‑ ci e ne determinano uno scadimen‑ to più rapido. Ecco perché oltre la facilità di ma‑ nutenzione di una cucina si misura anche in rapporto a quanto può

La Camera da Letto La camera è il luogo dove trovate relax e distensione, è il vostro ri‑ fugio più sicuro e tranquillo. Per questo motivo, sebbene alcuni in camera ricavano lo spazio anche per la palestra o per la zona studio, noi consigliamo di evitarlo. Il rischio è quello di non rilassarvi davvero, continuamente abbattuti dal senso di colpa per qualcosa che dovremmo fare ma che magari i ritmi della vita quotidiana impedi‑ scono di portare a termine. Per lo stesso motivo, preferite avere l’area guardaroba distinta dalla ca‑ mera: vi permetterà di mantenerla sempre in ordine evitando inutili nervosismi dovuti ad una stanza dove, invece che regnare la quiete, trionfa il disordine. Il cuore della camera è natural‑ mente il letto, da cui il nome stesso della stanza. Letto che per questa ragione dovete scegliere comodo ed accogliente. Ricordate che nessun acquisto è tanto sbagliato quanto può esserlo quello di un letto che non risponda alle esigenze dell’acquirente, siano di ordine estetico o addirittura di ordine pratico. Non rinunciate neppure a bianche‑ ria di buona qualità, che favorisce il sonno ed è diversa secondo le stagioni. Un raffinato copriletto, lenzuola in lino o puro cotone, danno un tono di eleganza non indifferente alla camera ed al suo letto anche


quando non è in ordine perché il tempo a disposizione non sempre permette di dedicargli il tempo che meriterebbe. Anche per le finestre il ventaglio di possibilità è davvero ampio. Se la mattina amate essere svegliati dalla luce esterna, come sarebbe naturale, velate i vetri di tende leggere e trasparenti, senza oscurare in altro modo le finestre. Se invece amate dormire fino a tardi assecondando i vostri tempi, allora indirizzatevi verso strutture oscuranti e imposte completate da fitti strati di tende. La protezione dal rumore, anche con l’impiego di doppi vetri, vetri speciali, ed altre analoghe soluzioni, è essenziale per l’ambiente della casa consacrato al sonno. Infine non si dimentichi che la camera da letto è il nido della casa: distribuite qui fotografie e og‑ getti cari, per rendere più intimo e personale l’ambiente. Il Bagno Nel progettare il bagno partite de‑ finendo le vostre priorità: preferite fare il bagno o la doccia? Il bagno è una stanza semplice‑ mente funzionale o per voi è anche un luogo per rilassarvi? Nel chiarirvi le idee non dimenti‑ cate che molte delle scelte condotte nel bagno, come in altri ambienti della casa, implicano un differente impiego di risorse energetiche, evi‑ dente nell’alternativa bagno-doccia. Dovendo essere un locale partico‑ larmente riscaldato durante l’in‑ verno non sarà opportuno preve‑ dere bagni con soffitti molto alti, intervenendo magari nell’esistente con controsoffittature che conten‑ gano la cubatura degli ambienti. Rispondere a queste e ad altre si‑ mili domande aiuterà nella scelta, per esempio, del rivestimento più

adatto per arredare il bagno. La pietra è il rivestimento ideale per il bagno, non solo perché si abbina in maniera eccellente con legno e vetro ma anche perché tol‑ lera bene l’umidità che in bagno regna sovrana. Bisogna però accer‑ tarsi che la struttura portante possa sostenerla, poiché assai elevato è il peso della pietra rispetto a quello di altri materiali. In caso di strutture a scarsa portata è meglio orientarsi verso le piastrelle o il legno. Il riscaldamento più adatto per il ba‑ gno è quello a pavimento, in partico‑ lar modo se questo è in pietra. Non vanno sottovalutati anche i termosi‑ foni, nella declinazione odierna del termoarredo, sui quali si pongono a scaldare le salviette per il bagno, prima dell’uso, oppure ad asciugarsi dopo che si sono impregnate d’ac‑ qua. Da sconsigliarsi l’uso di stufe elettriche, che possono provocare pericolosi incidenti a contatto con schizzi d’acqua imprevisti e impre‑ vedibili, norma quando in casa ci sono bambini o giovani adulti. L’illuminazione del bagno deve essere oggetto di molta cura, esat‑ tamente come nel resto della casa. Nel bagno infatti è necessario pre‑ vedere luci specifiche per la rasatu‑ ra ed il trucco, ma anche una luce che crea la giusta atmosfera per rilassarsi durante un bel bagno di fine giornata. Per essere una sala che ci dona relax, il bagno deve essere un am‑ biente sempre in ordine. Ecco per‑ ché nella definizione del progetto è giusto prevedere contenitori ade‑ guati per asciugamani, prodotti di bellezza, carta igienica. Non pos‑ sono mancare scatole o vani per oggetti più piccoli come tutti gli strumenti per la cura e l’igiene del‑ (Fonte: www.casaglam.com) la persona.

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Consigli

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[THE CIRCUS ART]

Arredare le Pareti Per molti le pareti sono sinonimo di quadri e specchi. Come se la super‑ ficie che delimita lo spazio di una stanza non potesse essere declinata in mille altre soluzioni. La stessa scelta del quadro o dello specchio non è affatto banale e può rivelarsi frutto di moltissime opzioni diverse. La dimensione e lo stile di un quadro, il soggetto raffigurato o la tecnica con cui esso è realizzato, restituiscono un tono molto vario a chi lo osser‑ va. Un arredo contemporaneo andrà meglio accostato con un quadro a soggetto astratto, come uno stile classico potrà meglio sposarsi con un soggetto religioso o anche mitologico. Anche gli specchi possono subire lavorazioni particolari, tra cui ad esem‑ pio la molatura, e si presentano in forme geometriche semplici, adatte a contesti di arredo contemporaneo o minimal, oppure incorniciati in strutture barocche ad alta resa decorativa, perfette per lo stile classico. Prima ancora di decidere cosa appendere o semplicemente accostare (negli ultimi anni si è diffusa la moda di posare i quadri sul pavimento) alle pareti è bene considerare attentamente l’aspetto architettonico e, in particolare, cromatico. Non tutti sanno che vi sono molte tipologie di pareti stesse e che l’intona‑ co, senza dubbio il più diffuso rivestimento delle nostre case, è disponibile in molte varianti: liscio, a spatola, ruvido, a base di terra cruda, di sabbia, di calce e di altri materiali. Il colore poi è un elemento decisivo che dà una precisa intonazione all’atmosfera di ogni stanza. Colore che non deve es‑ sere di necessità ripetuto identico in tutte e quattro le pareti di una stanza, ma può cambiare di sfumatura o addirittura di tonalità. E’ bene tenere presente alcune regole quando si decide di appendere oggetti alle pareti. Nel caso si tratti di elementi di grandi dimensioni, è bene non posarli sopra a mobili più piccoli perché si crea un effetto di restringimento dal basso verso l’alto che contrasta con la basilare regola di prospettiva. Per ottenere maggiore armonia, a fianco di un oggetto grande – un quadro, una scultura o altro – va posto un oggetto di dimen‑ sione simile o lievemente ridotta; altrimenti un numero elevato di oggetti piccoli che nel loro insieme equilibrino il volume ampio che li circonda. Una regola altrettanto importante riguarda l’accentuazione dell’oggetto nella parete e la posizione che gli si deve dare. Un grande specchio andrà posto centralmente, non potrà essere relegato in un angolo, ed è meglio se è accompagnato da un insieme di altri oggetti piccoli. A seconda della luce, artificiale o naturale, e in base al rapporto che l’og‑ getto intrattiene con essa, si deve decidere la posizione dell’oggetto stesso. Ad esempio non conviene fissare uno specchio davanti a una finestra per‑

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Arredare le pareti e con la luce


Consigli

Arredare con la Luce La luce può da sola definire un’intera casa. Ecco perché ad essa prestano molta attenzione coloro che sono incaricati di progettare ex novo un’abitazione o di ristrutturarla. La luce naturale deve inondare gli ambienti diurni come la cucina, la sala da pranzo ed il salotto, mentre si può sacrificare in zone più appartate come la camera da letto o i servizi igienici. Per favorire l’ingresso della maggior luce possibile dalle aperture naturali di una casa, ovvero dalle porte e dalle finestre, o per contenerla, la scelta dei serramenti idonei è basilare. Negli ultimi tempi si vanno diffondendo sistemi che consentono una più efficace penetrazione della luce naturale all’interno delle case senza tutta‑ via rinunciare alle proprietà isolanti dal rumore e dal freddo che eventual‑ mente provengono dall’esterno. La diffusione della luce all’interno della casa potrà essere favorita da piccoli stratagemmi che richiamiamo bre‑ vemente. L’uso di specchi che ricoprono am‑ pie pareti, oltre a fornire l’illusione di generare volumi più ampi, espan‑ de la luce e la spande nelle stanze. Così la scelta di colori chiari o ad‑ dirittura del bianco (che non andrà mai abbandonato nel soffitto) giova ad un maggiore riflesso della luce, capace da sola, proprio perché il‑ lumina anche gli angoli più riposti, di ingrandire l’ambiente. Compito della luce artificiale è quello duplice di rendere vivibili gli ambienti anche nelle ore serali o notturne nonché quello di definire un’atmosfera e di sottolineare alcuni elementi dell’arre‑ do di una casa. La luce artificiale, a differenza di quella naturale, è dispo‑ nibile in molti colori che devono essere attentamente considerati perché i loro effetti sull’arredamento di una casa e sull’atmosfera che in essa si pro‑ duce sono molto forti e in alcuni casi possono divenire persino devastanti. È molto importante nel progettare i punti luce, ovvero le posizioni del‑ le prese di corrente e dell’uscita dalle pareti dei fili elettrici, tenere con‑ to dell’arredamento e dei molteplici bisogni di illuminazione che anche all’interno di un singolo ambiente si possono presentare. Visto che di norma ogni punto luce rappresenta un costo, i costruttori ma anche coloro che si accingono a ristrutturare, tendono a contenere il loro numero. Ciò va evitato e anzi è sempre preferibile lasciare una presa di corrente momentaneamente inutilizzata piuttosto che dovere tirare cavi scomodi e pericolosi per portare una presa di corrente laddove manca. (Fonte: www.casaglam.com)

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ché i riflessi della luce potrebbero risultare fastidiosi. Una stampa antica invece si danneggia a contatto con la luce del sole, divenendo gialla e fragile, andrà quindi protetta con cura.

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Dormire sano: come scegliere il materasso per sogni d’oro!

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La prima regola è PROVARE, PROVARE, PROVARE. In commercio esistono decine e decine di materassi, diversi per tipologia (lana, lattice, molle, poliuretano), qualità dei materiali e sostegno. Sce‑ gliere a scatola chiusa è come comperare un vestito senza verificarne la taglia. Potrebbe anche andar bene ma accettereste di rischiare? Quindi è importante recarsi in un punto vendita dotato di area prova e di per‑ sonale qualificato in grado di aiutare e guidare nella scelta. L’errore più comune è credere che il materasso debba essere ortopedico, ovverosia duro. Il materasso corretto, in realtà, è quello che dà il giusto sostegno: per sapere quale sia bisogna provarlo. È piuttosto comune scegliere an‑ che in base al prezzo. In realtà, sul materasso trascorriamo un terzo della nostra vita e decidiamo dei rimanenti due terzi. Parliamo della nostra vita e della salute: hanno forse un prezzo? Per ragioni igieniche, un materasso va cambiato al massimo dopo sette anni di uso. Ogni notte, infatti, il corpo emette un quarto di litro in sudo‑ re, tossine e umori corporali, che vanno a depositarsi nel materasso. Not‑ te dopo notte, anno dopo anno, tali depositi rappresentano un terreno di coltura ideale per gli acari della polvere. Alcuni segnali potrebbero essere gli indolenzimenti e i dolori lombari al mattino, appena svegli, accompagnati magari dal formicolio agli arti e dalle estremità gonfie. Potrebbero anche essere percepiti senso di disagio, fiacchezza e rapido affaticamento, con difficoltà di concentrazione. Al sorgere di questi sintomi è comunque sempre opportuno parlare con il proprio medico di fiducia. Un materasso improprio può impedire di dormire bene e può recare danni alla colonna vertebrale. Perché è importante dormire bene? Il riposo fisico è necessario per di‑ stendere i muscoli, eliminando lo schiacciamento delle vertebre e la pres‑ sione che grava sulle articolazioni. È importante per l’assorbimento degli oligoelementi e per la sintesi di alcuni ormoni, nonché per il recupero delle funzioni intellettuali e psichiche. Per garantire l’igiene e la salubrità, il materasso dovrebbe essere lasciato scoperto ogni mattina per almeno venti minuti. Periodicamente è corret‑ to e necessario anche ruotarlo in senso testa-piedi e sottosopra, per un assestamento migliore e omogeneo. (Fonte: www.consorziomaterassi.it)



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Impianto fotovoltaico per la CaSa

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Si calcola che ogni anno sulla terra giunga attraverso l’irraggiamento solare una quantità di energia pari a quasi ventimila miliardi di ton‑ nellate di petrolio. Questa è la potenzialità energetica derivante dalla stella del nostro si‑ stema, che ci offre una disponibili‑ tà di energia enorme. Come sfruttarla? La risposta è giunta attraverso la diffusione di tecnologie che sfrut‑ tano il silicio (un semiconduttore molto abbondante in natura) e in forma di pannelli solari sono in grado di captare l’energia dal sole e di trasformarla in elettricità. Gli impianti fotovoltaici benefi‑ ciano anche di un lineare siste‑ ma di incentivo pubblico basato sull’acquisto vantaggioso da parte del fornitore dell’energia elettrica prodotta con il sistema pulito noto come “contoenergia”; in pratica l’energia prodotta viene pagata sino a 3-4 volte il prezzo dell’ener‑ gia consumata dal produttore stes‑ so e derivata dalla rete energetica. Ciò permette, ammortizzata la spesa necessaria all’installazione dell’impianto (dopo 8 anni circa per un impianto famigliare stan‑ dard), di guadagnare circa il 10% del capitale investito. Tuttavia in Italia non vi è stata quella corsa al fotovoltaico che si prevedeva e solo recenti normative hanno imposto la realizzazione di pannelli fotovoltaici in caso di re‑ alizzazione o di ristrutturazioni di edifici di una certa dimensione. Quanti criticano i pannelli foto‑

voltaici dichiarano che l’energia necessaria a produrli è superiore a quella che essi stessi contribui‑ ranno a fornire: calcoli alla mano, considerato che un impianto foto‑ voltaico moderno ha un’aspettati‑ va di vita pari a 25 anni almeno, l’affermazione risulta gravemente errata. Il fotovoltaico, insomma, continua ad essere una tecnologia rispettosa dell’ambiente, in grado di sfruttare una fonte energetica rinnovabile e con bassissimi costi di manuten‑ zione. Infatti non vi sono parti meccaniche in movimento desti‑ nate a logorarsi fatalmente; l’unica manutenzione è data dalla neces‑ saria pulizia delle superfici ogni biennio. Pannelli Solari ed Impatto Estetico Per molti questo resta il problema maggiore. La superficie necessaria

per produrre il fabbisogno energe‑ tico medio di una famiglia italiana è di circa 21 mq. Oltre a ricavarli nella falda del tet‑ to, visibile solo a distanza, i pannel‑ li possono essere posati per terra, magari nascosti da una siepe (non alta per evitare di ombreggiarli), tutti in disparte dalla vista. In questo caso sarà anche molto semplice pulirli, rimanendo a livel‑ lo di terra. Nella progettazione dell’architet‑ tura contemporanea essi possono essere integrati al disegno dell’a‑ bitazione e confondersi così con le normali superfici di un edificio. Alcuni architetti usano già le celle fotovoltaiche a scopo decorativo. In commercio poi si trovano anche delle tegole fotovoltaiche che si al‑ lineano al tetto scomparendo alla vista. (Fonte: www.casaglam.com)




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