I N T E R I O R
D E S I G N E R
P R O F I L O
Una volta diplomata al liceo scientifico di Orte, decide di focalizzarsi su ciò che da sempre la appassiona: la pittura. In seguito a un corso di un anno presso la scuola Next di Viterbo, inizia a prendere in considerazione l’idea di iscriversi alla facoltà di architettura, ma, ancora incerta, continua la ricerca di un’università che abbia una rilevante componente pratica negli esami da sostenere. Tramite internet riesce a trovare l’istituto IED e consegue la laurea con il massimo dei voti. Dopo la laurea si prende una pausa dagli studi e inizia a viaggiare alla scoperta del nord Europa e rimane innamorata delle culture scandinave.
Al ritorno si convince che la cosa giusta non sia fuggire dai problemi ma impegnarsi affinchè le negatività della nostra società cambino. Crede fortenemente nel rispetto dell’ambiente per una presa di coscenza e responsabilità nei confronti delle generazioni future; sostiene la salvaguardia di un mondo che ci ha accolto ma che viene sfruttato fino all’esaurimento delle risorse. Oltre al disegno a mano libera, coltiva altri interessi tra cui la fotografia, la musica e la botanica. Ama il gioco di squadra perchè suppone che lo scambio reciproco sia il modo migliore per imparare ed evolversi.
GIULIA CINELLI I N T E R I O R
D E S I G N E R
01 DISEGNO
PA S T E L L I
La stratificazione di matite morbide delle diverse tonalitĂ che compongono una tinta per realizzare raffigurazioni dai colori pieni e vivi.
01 DISEGNO
A C Q U E R E L L I
Watercolor e china con lo scopo di studiare le curve del MAXXI attraverso colori non verosimili. In alto la vista esterma del lucernario di galleria 5.
02 FOTOGRAFIA
A P PA R TA M E N T O
Avendo la fortuna di trovare un appartamento non immobiliato, è riuscita ad arredare a suo piacimento il proprio monolocale, costruendo e ristrutturando mobili, adattandoli in base alle sue esigenze.
03 REALIZZAZIONI
C U C I N A
Tavolo da pranzo realizzato con tavole riciclate su un telaio di vecchi tralicci (con sezione a L) recuperati da una centrale elettrica. Ăˆ stata preferita la diversitĂ delle varie tavole che lo compongono per un gioco di asimmetrie e imperfezioni.
03 REALIZZAZIONI
C U C I N A
Mobile su misura per un lavabo in ottimo stato salvato dalla discarica. Sportelli che facevano parte di un armadio in disuso hanno trovato un nuovo scopo. La struttura riprende i colori del tavolo e i pomelli laccati richiamano la ceramica del lavandino.
03 REALIZZAZIONI
A R M A D I O
Per l’ambiente ristretto, un armadio standard avrebbe appesantito la camera. Appendendo una mensola al soffitto e, a sua volta, una canna di bambù alla mensola, si è creato sia un appendi abiti che un piano d’appoggio.
04 AL BIONDO TEVERE [esame universitario]
RICHIESTA Un ristorante storico su Via Ostiense (Roma). È stata commissionata una ristrutturazione che prevedeva l’ampliamento del locale verso lo stabile adiacente, prima adibito a ex officina meccanica. Con particolare attenzione a quest’ultimo e in seguito a un sopralluogo, la decisione è stata quella di mantenere e far convivere le diverse storie che quelle pareti raccontano.
04 AL BIONDO TEVERE APPROCCIO Parola chiave: recupero. L’officina meccanica conteneva all’interno scarti e attrezzature destinati alla discarica. Grazie a una rielaborazione di questi pezzi è stato possibile arredare senza snaturare o disintegrare le memorie del luogo. Le lampade direzionabili, ispirate al cambio delle vecchie renault, danno l’opportunità di fissare a parete i quattro tavoli sociali in fondo alla sala (quando l’esigenza è uno spazio sgombro).
04 AL BIONDO TEVERE CONFORMAZIONE
1
L’intervento ha previsto un’apertura che facesse comunicare l’ex officina con la sala preesistente principale. Il nuovo spazio è stato adibito a proiezioni e musica dal vivo, infatti ospita uno schermo a tutta parete con un palco sottostante e un bancone per la zona bar. Tutto il resto degli arredi è adattabile alle varie esigenze: tavoli sociali che possono essere agganciati a parete e zona relax che può essere spostata all’esterno.
04 AL BIONDO TEVERE CONFORMAZIONE
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Con i tavoli sociali fissati alla parete e divani e tavoli bassi portati fuori, il Biondo Tevere può ospitare concerti e jam session. Lo studio delle luci, funzionale al disegno dei percorsi, fa percepire l’ambiente come un luogo informale ma con spazi dedicati ben precisi senza il bisogno di barriere fisiche. Si è deciso di riportare il blu delle pareti dell’ex officina nel pavimento in grès della sala principale per le sue proprietà percettive.
05 DOMUS MEA [esame universitario]
RICHIESTA Un monolocale al sesto piano del centro di Roma, con ampio terrazzo e vista sulla città. A disposizione 40 m2 per progettare una casa vacanza con lo scopo di essere affittata da turisti, perciò con la prerogativa di funzionalità e comfort. Configurata come uno spazio unico senza divisioni in cui si dovrà immaginare un “mobile-contenitore” che riesca a definire le diverse funzionalità necessarie ad una casa vacanza e ad articolare gli spazi assecondando le principali richieste del mercato dell’affitto a breve termine.
05 DOMUS MEA
APPROCCIO La prima fase consisteva nell’ipotizzare un rialzo a ricoprire gran parte della pavimentazione interna e esterna per favorire l’affaccio. Da questo blocco iniziale è stata poi ritagliata una piattaforma che sollevandosi ha delineato la zona notte. Per permettere l’entrata di quanta più luce possibile si è decisa l’apertura di tre lucernari all’altezza delle tre porte finestre preesistenti. Materiali: marmo verde guatemala per la cucina, travertino romano per il pavimento e il rivestimento delle pareti, legno di betulla trattato per la pavimentazione sopraelevata.
05 DOMUS MEA
PROGETTO Ampie finestre sono il filtro con cui la luce, entrando, disegna geometrie proiettate sugli arredi. Sono inoltre anche fonte di ispirazione per il logo dell’appartamento. La scelta del nome è fondamentale per esprimere l’intenzione del progetto: portare all’interno la tradizione vernacolare, modificata e riadattata secondo il contesto storico. L’accostamento di due colori complementari (rosso e verde) permette il risalto di entrambi con una sinergia di toni.
05 DOMUS MEA
PROGETTO Vista complessiva per l’inquadratura d’insieme. Anche qui la luce ricopre un ruolo fondamentale ed esalta il rivestimento in travertino romano che dal pavimento sale a parete mantenendo lo stesso orientamento. In fondo si intravede la cucina, ridotta al minimo indispensabile per la funzione di casa vacanza, mentre la zona relax occupa la maggior parte dello spazio a piano terra. I pilastri in acciaio con finitura opaca, oltre a sorreggere la struttura sopraelevata, portano i cavi elettrici al secondo piano per evitare scavi nel muro portante.
06 3 POP-UP [esame universitario]
STORE APPROCCIO
Un temporary shop pronto per essere assemblato e smontato in tutte le piazze d’Italia, al fine di promuovere e vendere abbonamenti. Il progetto si ispira alla visione di insieme che offre la piattaforma che, per quanto il suo successo indiscusso si sia sparso dalla California a tutto il mondo, secondo statistiche ha riscontrato qualche difficoltà nel territorio italiano. Lo scopo è quindi quello di ricreare un ambiente familiare per poter assaporare a 360° quella che è l’offerta innovativa di Netflix.
Una sala a pianta esagonale che permette una visione complessiva delle sei serie più viste su Netflix. Le divisioni tra uno spicchio e l’altro sono percepibili dal cambio di pavimentazione. La scelta di non ricorrere a elementi divisori fisici sta ad enfatizzare l’apertura visiva della piataforma e una volontà di mostrare l’insieme. Ogni divisione dispone di un dispositivo touch per interagire in prima persona con il sito. Al centro della sala un divano che richiama il logo, dove poter approfondire l’argomento con un addetto competente.
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06 POP-UP
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STORE PROGETTO
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01. per la rappresentazione della scenografia di una serie che narra la storia di un narcotrafficante si propone un allestimento povero composto da finti imballaggi di droga. 02. la famosa scena dell’intrigante e spaventosa comunicazione tra Will e sua madre è la protagonista di questo scenario. 03. lo studio ovale della Casa Bianca viene interpretato come un ambiente asettico ricco di dettagli e arredi antichi, mantenendo la freddezza autoritaria che contraddistingue la serie televisiva.
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STORE PROGETTO
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04. il primo cartone animato più amato su Netflix merita di essere rappresentato per quello che è: un disegno. Da qui la decisione di arredare l’intera parete con mobili disegnati in stile BoJack. 05. una storia delicata del disagio di una teenager viene espressa con la raffigurazione del luogo che le provocava più malessere: il corridoio della scuola. 06. allestimento scarno per la messa in scena dell’ambiente in comune all’interno del noto carcere femminile, dove le detenute erano solite guardare la televisione.
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STORE PROGETTO
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07 JUICY [esame universitario]
SALIF
PRESENTAZIONE Il celebre ed eccentrico Philippe Starck, negli anni ‘90, si soffermò su un oggetto di uso quotidiano e ne rivoluzionò il disegno. Lui stesso ha dichiarato: “non è uno spremiagrumi ma un oggetto di conversazione. Non è utile ma decorativo, provocatorio, splendido”. Il progetto mira ad enfatizzare le curve del Juicy Salif e promuoverlo decontestualizzandolo.
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JUICY
SALIF
APPROCCIO Linee sinuose richiamano indubbiamente forme aliene mescolate al bizzarro mondo degli aracnoidi, e chi meglio di Spiderman può incarnare l’unione di quel mondo e quello antropomorfo?
before
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JUICY
SALIF
PROGETTO La sfida è stata quella di prendere la scena piÚ romantica del fumetto che tutti conosciamo e sostituirne il protagonista con il famoso oggetto di design, cercando di umanizzarlo e sconvolgendo il suo ruolo sociale.
after
08 MAXXI [esame universitario]
ALLESTIMENTO S PA Z I ESPOSITIVI
Un progetto di allestimento per un’ipotetica mostra ospitata dal Museo di Arte del XXI secolo. Si è cercato di riflettere sulla concezione iniziale dell’architetto Zaha Hadid, da sempre interessata ad architetture organiche, grazie alla quale abbiamo avuto una rottura netta con tutto quello che rappresentava la canonicità nel mondo dell’architettura. Servendosi proprio di questo concetto iniziale, il progetto affonda le sue radici nel distacco da tutto ciò a cui siamo abituati che ci lega al passato.
08 MAXXI ALLESTIMENTO S PA Z I ESPOSITIVI
Parola chiave: provocazione. Il titolo della mostra (Entia Ambigua) sta ad indicare un chiaro richiamo al passato che la mostra stessa tenta di dissacrare. In copertina una Venere di Milo in pieno stile PopPunk in piedi su un tappeto di schizzi del MAXXI di Zaha Hadid. Intenta a compiere un “gestaccio”, le braccia mai ritrovate della Venere spuntano fuori dalll’espressione tipica degli anni ‘80 nella scena britannica.
08 MAXXI ALLESTIMENTO S PA Z I ESPOSITIVI
Avendo la possibilità di studiare l’intero catalogo opere del MAXXI, la selezione è (ovviamente) avvenuta secondo le opere più ambigue e provocatorie che il museo riponeva nascoste nel deposito sotterraneo. L’intera galleria 3 viene letteralmente occupata da tali capolavori artistici che spruzzano ribellione da tutti i pori. A partire dalle sculture dei fratelli Chapman fino ad arrivare alle proiezioni di Grazia Todero, l’allestimento si compone esprimendo molteplici linguaggi.
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PROGETTO TESI
EX IED
M A T T A TI NO IO TESTACCIO FO POINT – EX MATTATOIO - TESTACC Interior Design
BIKE ROME
Giulia Cinnelli Lina V Rex
The unexpected side of Rome
Info Point
Il padiglione 9d del noto Ex Mattatoio di Ersoch a Roma necessitava di un cuore, punto di riferimento per il complesso e, più ampliamente, per la città. La richiesta consisteva nel ricreare quella sinergia che manteva legati tutti i padiglioni fino a quando il mattatoio venne dismesso nel lontano ‘75. Da quel momento in poi varie attività prendono piede all’interno, senza però avere un vero filo conduttore che tenesse unite queste piccole realtà.
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PROGETTO TESI
ROME
EVOLUTION
CENTER
Il nome del progetto prende ispirazione dalle intenzioni iniziali: una città in crescente declino ha bisogno di nuovi stimoli, in primis per i cittadini romani. In collaborazione con i laureandi in Product Design, ci si è focalizzati su un nuovo sistema di Free Floating Bike Sharing a pedalata assistita grazie alle tecnologie all’avanguardia dei motori Zehus. Nel progetto interdisciplinare, quindi, gli interior designer si sarebbero occupati dell’aspetto dell’info center, mentre i product designer del disegno di biciclette e rastrelliere.
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PROGETTO TESI
NEW
INFO
CENTER
Rivisitando il concetto standard di info point, si è arrivati alla conclusione che un centro d’informazione non è una stanza, bensì un percorso. Un tragitto, quindi, che segue le mura interne del padiglione e arriva fino in cima, dove un lucernario di apre regalando una visuale mai vista dell’Ex Mattatoio e dell’intero quartiere Testaccio. Il percorso è segnato ritmicamente da pannelli che scendono dall’alto e da segni grafici che salendo sul parapetto arrivano al corrimano trasformandosi in QR code, permettendo così un continuo mutamento dei contenuti delle informazioni.
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PROGETTO TESI
NEW
INFO
CENTER
L’ultima tappa del tragitto informativo (raggiungibile anche con un ascensore) rappresenta l’evoluzione delle tecnologie e la polifunzionalità di uno spazio che di giorno è un lucernario mentre nelle ore notturne si trasforma in una lanterna, rendendo così il padiglione di riferimento visibile dall’intero quartiere. Oltre ad accogliere informazioni, lo stabile racchiude uno spazio polivalente al piano terra, delle sale chiuse per workshop al primo piano, un punto di ristoro al secondo ed infine la cima vetrata che offre sia una visuale complessiva interna che esterna.
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PROGETTO TESI
PA S S ATO
E
FUTURO
Proprio per riallacciarsi al concetto di nuove tecnologie, dalla cima è possibile, tramite un dispositivo multimediale, riscoprire il passato e curiosare verso il futuro di Roma. In conclusione si può affermare che questo è un progetto a favore della città, che punta al cambiamento partendo da una piccola realtà con lo scopo di arrivare quanto più lontano possibile. Si è cercato di trovare soluzioni alternative per una città che ha tanto da dare ma che sta ricevendo sempre meno cura e attenzione, e chi, meglio delle persone che la abitano, sarebbe più in grado di amarla?
PROGETTO
TESI
Il modello architettonico del padiglione 9d, coerentemente alle scelte progettuali di tenersi vicini al passato per guardare al futuro, è costutuito principalmente da due materiali: legno chiaro di tiglio per le nuove strutture e una verniciatura a base di polvere di ferro in seguito arrugginita tramite un trattamento chimico per la struttura preesistente.
10 MODELLISMO
CONCORSO
3x3x6
Il progetto è rivolto alle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto. È stato richiesto un ambiente modulabile dalle dimensioni di 18 m2, rivolto alla comunità, con un target, quindi, di tutte le età. La proposta è quella di una biblioteca autogestita con una struttura antisismica dalla facciata triangolare interamente in legno la cui copertura, scendendo lateralmente, si trasforma in una seduta per sfruttare al meglio anche lo spazio esterno.
10 MODELLISMO [concorso]
NURAGIC
MUSEUM
Famoso museo di arte contemporanea a Cagliari prende forma tra le curve dell’architetto Zaha Hadid. Impossibile pensare a un materiale duro per la realizzazione di un modello con queste curve, e si è deciso, quindi, di costruire scolpendo il polipropilene espanso, lavorandolo inizialmente con delle lame per impostare la struttura e procedendo poi con carta vetrata ogni volta piÚ sottile per levigarlo fino a farlo diventare liscio al tatto.
10 MODELLISMO [esame universitario]