aCesena Winter 2016

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IL MAGAZINE anno4 numero1

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UNA

FINESTRA

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A CESENA Winter 2016 anno4 numero1 PrimaPaginaEditore

VILLA SILVIA Le sorprese di Musicalia CARLO CRACCO Il bene e il buono in cucina RUGBY Il grande mito della palla ovale


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&esena Una finestra aperta sulle mille opportunità offerte da Cesena: servizi, rubriche, suggerimenti per vivere la città. Un media mix per raccontare e conoscere tutte le opportunità del territorio, la cultura, il divertimento, il relax, l'enogastronomia, lo shopping, il gusto e la moda... www.acesena.it

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a PAOLO LUCCHI Sindaco di Cesena Raccontare Cesena è un compito appassionante e, al tempo stesso, impegnativo. Perché non si tratta solo di enumerare i tesori storico – artistici che conserva e le eccellenze che la rendono speciale; la vera sfida è di restituire lo spirito creativo e pragmatico, il calore, l’ospitalità, la capacità di rinnovarsi, che la contraddistingue e la rende una delle città più vivaci e attrattive della Romagna. Questo numero di “A Cesena” offre numerosi spunti per conoscere meglio la nostra realtà, a cominciare dal servizio dedicato alla ‘città che studia’. A più di vent’anni dall’avvio dei primi corsi universitari in riva al Savio, la presenza universitaria rappresenta un aspetto importante della vita cesenate, anche se non sempre evidente a tutti. Scoprire cosa si aspettino i giovani che arrivano qui per studiare, quale sia il loro legame con la città, in che modo la vivano, offre un punto di vista diverso e sicuramente stimolante. Ma, sfogliando la rivista, c’è tanto altro da scoprire: Villa Silvia con la sua straordinaria collezione di strumenti di musica meccanica, il recupero delle memorie legate alla presenza del Passatore a Cesena, il ricco programma di iniziative che animerà il centro storico nel periodo natalizio... Ancora una volta Cesena conferma di aver molto da offrire, riservando sorprese sempre nuove.

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LUIGI BIANCHI Coordinatore Cesena Fiera Ci sono aspetti di Cesena che ho imparato ad apprezzare solo quando ho cominciato a frequentare per lavoro altre città italiane e straniere. Posso assicurare, ad esempio, che in varie occasioni ho sentito nostalgia per l’ordine, la tranquillità, la pulizia di Cesena, delle sue case, delle sue strade. Altrettanto spesso sono stato orgoglioso di ricevere i complimenti di chi, arrivato da fuori, rimane colpito dalla bellezza dei nostri monumenti e dall’atmosfera piacevole del nostro centro storico. Naturalmente, anch’io amo queste caratteristiche. Ma se dovessi tracciare una mappa dei miei luoghi cesenati del cuore, l’itinerario comincerebbe dall’Oltresavio, dove sono cresciuto: qui c’è il parco per Fabio, che nei miei ricordi di bambino era ancora la ‘buca’ della fornace Domeniconi; qui c’è la scuola Oltresavio dove noi scolari studiavamo l’esperanto, coltivando il sogno di un mondo pacifico e senza barriere... Da qui proseguirei sul Ponte Vecchio (quante volte mi sono affacciato dai suoi parapetti per guardare l’acqua turbinosa!) e poi lungo viale Mazzoni, con i suoi tigli che a San Giovanni profumano l’aria e annunciano l’estate.


EDDI BISULLI Presidente Associazione ViaTerrea La mia Cesena è un eco mosaico urbano fatto di giardini, colline rigogliose e folle di bambini curiosi di natura. Per me campagnolo, Cesena è stata la “grande città” dei miei studi giovanili e il terreno fertile di sperimentazioni nel mondo della progettazione educativa e culturale. Ancora oggi, a 20 anni da questi miei primi passi, la città continua a credere nella scuola e nella conoscenza. Anche se ancora mancano veri musei, la sincera curiosità verso la scienza dei suoi abitanti l’ha fatta crescere ed ergersi a polo di riferimento anche per le città vicine. Si tratta di un fermento che permette di progettare, non solo sognare, un futuro più sostenibile per i piccoli cesenati. Un desiderio di futuro che non mi stanco mai di osservare negli occhi dei bambini che incontro. A scuola o durante i laboratori organizzati da ViaTerrea, abbiamo trasmesso, ormai a migliaia di bambini, gli strumenti per leggere il presente e progettare il domani, nell’era della conoscenza.

ELISABETTA BONINSEGNA Giornalista Per me Cesena è la giusta misura tra Forlì e Rimini. Forlì, antica, pomposa e un po’ in decadenza. Rimini, magma caotico, il troppo che stroppia. Cesena, che non a caso è lì in mezzo, è ben fatta, guarda avanti, ha misura ed equilibrio. E’ sia forma che sostanza. Quando sono arrivata nel 2001 per aprire la redazione del quotidiano La Voce di Romagna, Cesena mi è subito apparsa come una città ideale, sospesa tra mare e collina con personaggi autentici e interessanti. Imprenditori visionari ma con la concretezza dei contadini. Gente capace e semplice, dove semplicità non è banalità ma il risultato di un percorso che comprende intelligenza, empatia e umanità. Sulla tavola c’è sempre una bottiglia di vino e nel retro una moto che aspetta l’ora di libertà. Cesena è la mia città adottiva. Arrivata per lavoro, mi sono fermata anche a lavoro finito. Qui sono diventata adulta, ci sono nate le mie due bambine e ho incontrato tante persone con cui ho condiviso volentieri un pezzo di vita. Anche per questo motivo un anno fa ho fatto nascere “Fotografiamo Cesena” un gruppo su facebook capace di raccogliere gli scatti più belli della città, piccoli quadri che la raccontano meglio di ogni articolo. E ora con l’associazione “Postcards Cartoline da Cesena” le foto usciranno dal Social per essere condivise dal vivo coi cesenati. Per tutto l’inverno la mostra fotografica sarà itinerante. Prima tappa Enoteca Vivì, poi Zampanò e altri locali.

ROBERTO GHETTI agente generale AXA Assicurazioni A Cesena svolgo la mia attività professionale, ma è una città che conosco bene anche al di fuori del lavoro. Fin da bambino venivo a Cesena per andare allo Stadio, sicuramente questo è il mio primo legame con la città e anche il primo bel ricordo. Una passione devo dire, quella per il Cesena Calcio, rimasta intatta fino ad oggi. Da quando ho rilevato un’agenzia assicurativa, sono ormai quattro anni, ovviamente ho avuto più occasioni per conoscere anche il tessuto economico e sociale di questa città. E posso dire che la trovo una realtà molto interessante anche commercialmente, direi evoluta. I cesenati sono persone aperte che si interessano, lo posso affermare con certezza se faccio il confronto con le altre località in cui ho svolto la mia attività. Qui in generale si vive bene, è un piacere passeggiare nelle vie del centro, i servizi funzionano, si trova ancora un tessuto sano. Sono elementi positivi che tutti dovrebbero impegnarsi a salvaguardare.

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VETRINA MUSEANDO

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ON STAGE

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CESENA STUDIA

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SALUTE E BENESSERE

Musica meccanica. Girando la manovella

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IL PERSONAGGIO

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A TUTTO SPORT

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STORIA

Carlo Cracco. Il bene, il buono in cucina TRA CIBO E VINO

• Cucina di mare tra costa e collina • Sangiovese & friends • Rugby, il mito della palla ovale • L’occhio del rugby Il passatore e i briganti cesenati FESTIVITÀ

Il presepe infinito. Suggestioni d’arte

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• Raffaella Battistini. Una stella della lirica • Elio e le Storie Tese • Alba Rohrwacher Se lo studio è senza frontiere SALUTE E BENESSERE

Dott. Luca Morellini Perché soffrire in nome della bellezza? Otoplus. Malattia di Ménière: affrontiamo il nostro nemico APPUNTAMENTI In calendario IDEA REGALO

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COMUNE DI CESENA

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PRESENTAZIONE

Ancora una volta vogliamo raccontare un territorio e una città, facendovi incontrare personaggi noti e meno noti, luoghi magici e scoperte curiose. Facendo parlare i protaginisti nello sport, nell’arte, nella enogastronomia, aprendo una finestra sulla storia passata o sull’effervescenza della Cesena che studia, che viaggia e che esplora mondi diversi. Questo abbiamo voluto fare con il servizio dedicato al mondo degli studenti, o andando a visitare le stanze di uno dei musei più curiosi, quello dedicato alla musica meccanica e agli organetti che ha trovato posto a Villa Silvia di Lizzano. Raccontiamo la visita di Carlo Cracco il re degli chef al Wellness Food Festival e le tante eroine interpretate dalla soprano Raffaella Battistini. Andiamo alla scoperta del mondo del rugby targato Cesena e Romagna, inseguendo il mito della palla ovale. Il Natale con la bella mostra dedicata al presepe di Ilario Fioravanti e il ricco calendario di iniziative ci acoompagna per le feste invernali. Insomma abbiamo cercato di raccontare ancora una volta tendenze, storia, cultura, personaggi e avvenimenti per coloro che amano Cesena, per coloro che la visitano, per gli imprenditori che vi operano e per tutti quelli che, in queste pagine, troveranno un motivo nuovo per scoprire ACesena winter 2016. Questo è l’auspicio di CesenaLive, società cittadina che ha come partner aziende del territorio: Media Consulting, PrimaPagina, Balestri&Balestri e Camac. Per Cesena Live Luigi Angelini, Andrea Balestri, Giulia Fellini, Maurizio Magni, Giorgio Tosi

ANNO 4 NUMERO 1 Direttore responsabile Maurizio Magni magni@agenziaprimapagina.it Comitato di redazione: Luigi Angelini, Andrea Balestri, Giulia Fellini Maurizio Magni, Maria Luisa Pieri,Federica Bianchi Redazione: PrimaPagina via Sacchi, 31 Cesena t. 0547 24284 www.agenziaprimapagina.it Grafica e impaginazione: Silvia Zoffoli grafica@agenziaprimapagina.it Letizia Campori pubbli@agenziaprimapagina.it Hanno collaborato: Carlotta Benini, Filippo Fabbri, Alice Magnani, Cristina Zani, Claudia Ugolini, Anna Frabotta, Francesca Siroli Pubblicità Balestri&Balestri via Trieste, 20 Forlì t. 0543 30343 www.balestriebalestri.it Marketing manager: Andrea Balestri andrea@balestriebalestri.it Marketing: Benedetta Ancarani, Alessandro Vicini Internet Mediaconsulting srl Viale Bovio, 100 Cesena t. 0547 21349 www.mconweb.it Web marketing manager Luigi Angelini angelini@mconweb.it Internet/App/Social Sara D’Andrizza, Diego Gonzalez, Loris Lunedei, Luca Bartolini internet@mconweb.it Traduzioni: Emma Lucy Tavasso Fotografie: Marco Anconelli Art Immagine, Archivio Comune di Cesena, Pippo Foto, Archivio Teatro Bonci, Romagna Iniziative Stampa: Nuova Tipografia Forlimpopoli Reg. Trib. di Forlì n.9/2013 chiuso in redazione 28/11/2016 Proprietà Editoriale: Cesena Live srl

Informativa ai sensi della Legge 675 del 31/12/96 In relazione ai Suoi dati in nostro possesso e in conformità con le disposizioni della legge 675 per la tutela dei dati personali, La informiamo che: 1. i dati sono stati raccolti esclusivamente ai fini dell’invio della rivista 2. il trattamento dei dati è effettuato da PrimaPagina ai soli fini della spedizione; 3. Lei può esercitare in ogni momento i diritti di cui all’art. 13 della Legge, in particolare ha il diritto di opporsi al trattamento dei dati personali che la riguardano, esercitando gratuitamente tale diritto; 4. Titolare del trattamento è PrimaPagina scrl, via Sacchi, 31, 47023 Cesena

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I CITTADINI ILLUSTRI DI MALATESTA NOVELLO Il 20 novembre - anniversario della morte di Malatesta Novello, l’illuminato fondatore della Biblioteca Malatestiana - Cesena rende omaggio ai suoi figli (di nascita o di adozione) più illustri, quelli che si siano distinti per la loro opera contribuendo così a tener alto nel mondo anche il nome della città. Il “Premio Malatesta Novello – Città di Cesena” nel 2016 ha visto la cultura nelle sue diverse corde, protagonista assoluta. Il riconoscimento è andato al regista teatrale Romeo Castellucci, all’inventore di Rockin’1000 Fabio Zaffagnini e alla memoria dell’archeologa Sara Santoro. La cerimonia aperta, come di consueto, da un preludio musicale eseguito dagli allievi del conservatorio “Bruno Maderna”, è stata condotta dalla giornalista Elide Giordani in un’atmosfera emozionante e molto partecipata, in particolare negli interventi che hanno ricordato l’archeologa scomparsa. E’ intervenuto alla cerimonia anche l’assessore alla Cultura della Regione Emilia Romagna Massimo Mezzetti.

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ph. Maurizio Bertoni

1. ENZO BIANCHI Padre Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose, è stato il primo ospite della rassegna CIÒ CHE CI RENDE UMANI, organizzata dal Teatro Valdoca insieme al Comune di Cesena. Bianchi ha incontrato il pubblico il 21 ottobre al teatro Bonci, il suo intervento è stato introdotto da una breve lettura in versi di Mariangela Gualtieri

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2. LA NAZIONALE ITALIANA DI KARATE IN VISITA AL MONUMENTO DI PANTANI La Nazionale Italiana di karate, in viaggio relax a Cesenatico, tra una grigliata di pesce e “quattro salti” in discoteca, ha voluto visitare il monumento di piazza Marconi dedicato a Pantani. Gli atleti azzurri, reduci dai Mondiali di Linz e capitanati da Stefano Maniscalco, hanno avuto parole di grande elogio per il Pirata, “un campionissimo - ha spiegato lo stesso Maniscalco - che ha lasciato un segno indelebile nello sport italiano e che oggi manca davvero a tutti”.


3 3. LA CITTÀ DEL GUSTO DEL GAMBERO ROSSO La Città del Gusto Romagna del Gambero Rosso inaugura il 12 dicembre a CesenaFiera, con l’evento televisivo «Vi cuciniamo per le feste». Quella di Cesena è l’ultima nata tra le Città del gusto italiane, e per l’occasione è stata pensata una speciale Cena-spettacolo con famosi talent del canale satellitare 412 di Sky - Laura Ravaioli, Giorgione, Max Mariola, Igles Corelli, Maurizio Santin e Rita Loccisano - che si esibiranno preparando gustosi piatti natalizi per tutti i 250 partecipanti previsti (nella foto show cooking di Giorgione in occasione dell’inaugurazione dei nuovi spazi in fiera).

4 4. INSIEME PER RICOSTRUIRE CON LA CRI Il Comitato di Cesena di Croce Rossa Italiana ha promosso un progetto di raccolta fondi a favore della ricostruzione dopo il sisma del Centro Italia. Nell’ambito di questa iniziativa si è svolta venerdì 11 novembre, a Cesena, a Palazzo Romagnoli, una cena di beneficenza dal titolo INSIEME PER RICOSTRUIRE, che ha registrato un rapidissimo sold out e che ha visto la presenza di numerosi ospiti. Frutto della serata è stata la somma di euro 13.500 da destinare interamente alla ricostruzione, alla quale verranno aggiunti gli altri 10.000 euro già raccolti in altri eventi. Il fiore all’occhiello della cena è stata la presenza dello chef Paolo Teverini che con grande e nota professionalità ha realizzato un menù nel quale ha saputo fondere con grande arte tradizione e innovazione, lasciando soddisfatti tutti i palati.


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MUSICA MECCANICA

GIRANDO LA MANOVELLA A Villa Silvia si trova Musicalia, voluto da AMMI, con organetti provenienti da tutto il mondo per un viaggio nel tempo in musica

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di Francesca Siroli

elodie che scaturiscono girando una manovella o caricando una molla: nelle epoche passate gli strumenti musicali meccanici erano uno dei pochi passatempi. Nei vicoli e nelle dimore, sulle loro note danzarono e cantarono i nostri antenati. Svago d’altri tempi che oggi, nel Ventunesimo secolo, sta tornando in auge. Il risveglio è partito proprio da Cesena, precisamente da Villa Silvia, la dimora settecentesca sulle colline di Lizzano, dove ha sede il Museo degli strumenti musicali meccanici. Qui nelle sette stanze si dipana un viaggio nel tempo sulle orme di un grande movimento culturale di oltre 500 anni. «Gli strumenti meccanici esposti provengono da tutto il mondo e sono datati in un periodo compreso tra la fine del Settecento e le prime decadi del Novecento: un’epoca in cui ebbero un’enorme diffusione, ben superiore a quella degli strumenti tradizionali, in quanto erano pochi coloro che potevano permettersi di studiare musica», spiega Franco Severi, vulcanico presidente nonché fondatore dell’Ammi, l’Associazione musica meccanica italiana.

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Si tratta solo di un piccolo assaggio delle raccolte, composte da migliaia e migliaia di pezzi, che Severi ha voluto condividere con la sua città. «Ho creato una fondazione che porta il mio nome diventata proprietaria delle mie quattro collezioni, di cui una esposta a Villa Silvia, con il vincolo che rimangano a Cesena. Ho avuto molto dalla vita e voglio restituire», afferma. Una passione nata per caso, una sorta di folgorazione. «Ho acquistato il primo strumento nel 1990, prima era un universo a me sconosciuto. Da allora ho girato l’Italia e il mondo per aste e fiere di

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antiquariato», ricorda. Così nel gellammo un accordo con l’Ammi1998 fonda l’Ammi, fin da subito nistrazione comunale guidata dal impegnata in iniziative volte a dif- sindaco Giordano Conti per trasfefondere questo patrimonio, tra cui rire gli strumenti musicali a Villa la stampa di una rivista e l’orga- Silvia, che allora versava in condinizzazione a Lonzioni precarie». giano del Festival Dopo i lavori di reinternazionale Carillon, organetti stauro, sostenuti dal Comune con dell’antico orgae il precursore netto che vanta un un ingente finandel karaoke ziamento, sponcentinaio di suonatori provenienti sor privati e dalla da dieci nazioni. stessa Ammi, il «Nel frattempo la mia collezione di 13 maggio del 2013 è stato uffiorganetti aumentava e venivano cialmente inaugurato il Museo, utilizzati per spettacoli ed esposi- che dispone inoltre una biblioteca zioni - racconta - Nove anni fa sug- con 500 volumi, tra le più rilevan-


ti d’Europa.«Mi piace definirlo un museo leggero, nel senso che il tempo qui trascorre veloce e non ci si annoia ad ascoltare le tante storie che questi strumenti racchiudono», commenta. I visitatori sono diventati 10mila in un anno, fra cui tante scolaresche e qualche turista straniero. Il viaggio inizia già nell’atrio dell’edificio, dove si ammira l’Atlantic Orchester di fine ‘800, così chiamato perché fu installato su una grande nave da crociera. Salendo al primo piano ci si imbatte nel predecessore storico della musica meccanica: il tamburo

da guerra di Leonardo Da Vinci ospitato in una tenda da guerra del ‘500, ricostruito sulla base dei testi e disegni dei manoscritti del genio vinciano. Dopo qualche passo si entra nella stanza dedicata agli organi da casa. Si scopre così che nelle dimore dell’alta borghesia di allora tutto suonava: quadri, sedie, bottiglie che versano un liquore, appoggia pentole, piccole tabacchiere, tutti dotati di minuscoli carillon. Tra le curiosità della sala c’è un automa con le fattezze di scimmia con tanto di sigaro del 1850, acquistato a un’asta parigina. E

Nella pagina a sinistra un esemplare di organetto da strada. Qui sopra dall’alto il ‘Tamburo di Leonardo’ nella riproduzione di una tenda militare da guerra di fine’400 e una veduta esterna di Villa Silvia dove si trova anche la stanza del Carducci. (Le foto del servizio sono state gentilmente concesse da Musicalia)

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muse ndo poi alcuni strumenti gemelli di quelli appartenuti a personaggi celebri: quello di Garibaldi che si trova attualmente a Caprera e quello custodito alla Reggia di CaRicostruito il tamburo serta. Già allora da guerra di esisteva il karaoke: ne è prova uno Leonardo da Vinci strumento a forma di pianoforte del 1905, unico al mondo, con annesso il testo della melodia. Nella stanza degli organi da strada attira l’attenzione lo ‘spallone’ dal peso di 50 chili con cui Franco Severi si è esibito davanti a Papa Francesco in occasione del Giubileo dello spettacolo viaggiante, lo scorso giugno. Ecco poi la sala della registrazione sonora: questi strumenti rappresentano il declino e poi la fine della musica meccanica in Italia.

L’AVVENTO DEL DISCO E DEL GRAMMOFONO Con l’avvento del disco e dei grammofoni la musica comincia infatti a entrare nelle case italiane e, man mano che questo nuovo supporto diventa sempre più economico, spariscono gli organetti dalle strade. Tra i pezzi forti, il Tinfoil (tradotto ‘foglio di alluminio’), fonografo inventato da Thomas Edison nel 1878 che registra la voce meccanica solo con la pressione sonora, alcune incisioni della ‘His master’s voice’ (celebre etichetta discografica del XX secolo) e l’allestimento di una delle prime ‘sale da incisione’. Tutt’altra atmosfera si respira nella sala della regina Margherita, che i conti Pasolini Zanelli fecero ristrutturare e affrescare per la visita della sovrana di casa Savoia, che poi non si tenne. Qui c’è il piano melodico a lei appartenuto e un pianoforte ‘reproduting’, che riproduce i brani eseguiti dai grandi concertisti, per chi non aveva la fortuna di ascoltarli dal vivo. Altra chicca è lo strumento che si trovava nel

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muse ndo INFORMAZIONI Il Museo nazionale di musica meccanica è visitabile nei giorni: sabato, domenica e festivi dalle ore 15 alle 18 (orario invernale) e dalle 16 alle 19 (orario estivo). In altri giorni e orari su prenotazione (tel. 0547 323425, www.museomusicalia.it). Chiusura 25 dicembre, 1 gennaio.

castello di Warwick in Inghilterra. Scendendo al piano terra si entra in una stanza arredata come la hall di un grand hotel del Ventesimo secolo: qui la fa da padrone il ‘Violano-Virtuoso’ di Chicago che nel 1912 fu considerato una delle otto invenzioni più curiose al mondo. E in ultimo il Teatro, dove protagonista assoluto è il mastodontico organo da fiera Gavioli, dal nome del costruttore. Punto di riferimento a livello nazionale e internazionale, l’Ammi si occupa anche dei laboriosi restauri degli strumenti, avvalendosi di artigiani specializzati sparsi per l’Italia. «Sono opera nostra i restauri degli strumenti di Caprera, della Reggia di Caserta, di quello appartenuto a Giovanni Pascoli e abbiamo contributo all’intervento sull’organo del Quirinale» sottolinea Franco Severi, consapevole che un futuro sempre più tecnologico incombe. «Tramite l’Ammi Lab ci occupiamo di realizzare le scansioni elettroniche dei supporti musicali meccanici destinati a sparire, quali rulli di carta traforata, cilindri chiodati, dischi di metallo e cartone, affinché possano essere studiati e riprodotti», dice.

LA STANZA DEL CARDUCCI E IL PARCO Villa Silvia è anche la storia del profondo legame d’amicizia tra la contessa Silvia Pasolini Zanelli donna di spirito e di vasta cultura - e di Giosuè Carducci che trascorse a Lizzano diversi soggiorni dal 1897 al 1906. La camera del poeta, visitabile, è preservata e intatta come la lasciò, dopo l’ultima visita, per ritirare il premio Nobel per la letteratura. E non va dimenticato il maestoso parco, diventato meta in tutte le stagioni, dove quiete, immersione nella natura e panorami mozzafiato sono assicurati. La musica non ti abbandona nemmeno qui: all’ombra degli alberi si snoda il percorso sonoro delle ‘stanze giardino’: il giardino parlante e il giardino delle farfalle. Chi predilige la lettura, infine, può rifugiarsi nell’accogliente biblioteca dentro la limonaia. Villa Silvia si propone anche come location per matrimoni, battesimi, feste di laurea, incontri culturali ed altri eventi. La sala della regina, la terrazza e i giardini possono diventare scenari suggestivi per celebrare importanti occasioni.

Sotto da sinistra uno dei tanti oggetti esposti nella stanza dedicata agli organi di casa a destra cartone forato utilizzato per la riproduzione della musica



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THE MECHANICAL MUSIC MUSEUM Musicalia, the Mechanical Music Museum, can be found in Villa Silvia; a historical building which dates back to the 1700’s which is situated a few kilometres from Cesena. In the lobby you can admire the Atlantic Orchestra from the end of the 1800’s, it’s named as such because it was installed on a large cruise ship. On the first floor, you’ll come across

the historical predecessor of these self-playing instruments: the drum of war by Leonardo Da Vinci, which is set in a war tent from the 1500’s and has been reconstructed by using texts and drawings. In the room dedicated to home organs, it turns out that in high society houses, everything had a sound: paintings, chairs, liquor bottles, trivets, small tobacco shops, each one with their own tiny music box.

In the street organs’ room, there is the mechanical device that was used in the presence of Pope Francis for the Jubilee. The Ammi Organisation, which operates on a national and international level, runs the museum, and is also involved in the restoration of instruments. There is also a glorious walk in a majestic park before getting to Villa Silvia, where you can delight in the most breathtaking views.

Sopra una veduta dal parco di Villa Silvia sulle prime colline cesenati, sotto la suggestiva sala ovale della Regina Margherita con decorazioni floreali nella cupola

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C’ERA UNA VOLTA… LA MUSICA L’ARMONIA DELL’ANTICO Prima nazionale per un evento di antiquariato musicale. Sabato 14 e domenica 15 gennaio a Cesena Fiera risuonano le melodie degli strumenti antichi “C’era una volta… Antiquariato”, principale vetrina di settore della Romagna, dopo aver ospitato nelle varie edizioni speciali libri antichi e rari pezzi da collezione provenienti da ogni epoca e luogo, propone la prima edizione dedicata specificatamente all’antiquariato musicale, un settore che sta conquistando crescente interesse culturale ed economico. Una “prima nella prima” in tutti i sensi. L’iniziativa vanta il primato di essere l’unica in Italia nel suo genere e si caratterizza per la sua impostazione “scientifica”, con un’attenta selezione degli espositori coinvolti e degli oggetti messi in mostra. Oltre a quelli presentati da commercianti e liutai specializzati gli strumenti protagonisti della fiera provengono da importanti collezioni storiche, come quelle di Artemio Versari e Stefano Malusi per i cordofoni, o quella di Francesco Carreras per gli aerofoni. Tutto l’universo della musica d’epoca sarà rappresentato: strumenti originali d’ogni tipo, riproduzioni di strumenti antichi, esperti restauratori, editoria ed iconografia musicale antica, strumenti musicali meccanici tra Settecento e Ottocento, mezzi di riproduzione musicale d’epoca, oggettistica varia di interesse musicale . Nelle rassegna sono coinvolte anche prestigiose istituzioni musicali e scuole di liuteria. Nelle due giornate sono inoltre previsti “momenti d’ascolto” per vivere pienamente quell’atmosfera tutta particolare che solo una musica proveniente dalla viva “voce” di uno strumento del passato sa regalare.

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CARLO CRACCO

IL BENE E IL BUONO IN CUCINA Star della tv e giudice inflessibile tra i fornelli, lo chef più celebre d’Italia ha parlato di cibo, stili alimentari e sapori

di Filippo Fabbri

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e fosse ancora tra noi Umberto Eco dovrebbe e Spandau, oggi si parteggia per Cracco o per Baaggiornare la sua celebre fenomenologia. Dedi- stianich. cata nel 1961 a Mike Buongiorno, oggi volge- Una prova? Eccola servita proprio in Romagna. Alcurebbe lo sguardo verso altri “fenomeni” di massa ca- ni anni fa premiato a Rimini al Festival della Cucina paci di catturare il grande pubblico fino a rasentarne italiana, portò gli organizzatori della manifestazioil culto. Uno di questi è certamenne a trasformarsi in improvvisati te il fenomeno Carlo Cracco. Proaddetti alla sicurezza per salvafessione cuoco, nella realtà molto, guardare l’integrità del personag“La Romagna è ricca gio, tanto era la calca per selfie, tanto di più. Nome di primo piano di eccellenze. Merita strette di mano, fotografie, con della cucina italiana da almeno un ventennio, “esploso” grazie al richieste trasversali a tutte le gepiù attenzione” celebre programma di Masternerazioni. Vista l’antifona Cesena chef. Giudice inflessibile, spesso si è organizzata preventivamente, cattivo e poco incline al sorriso, e quando lo ha ospitato alla prima ha conquistato milioni di persone tanto da divenire edizione del Wellness Food Festival, è stato predispouna star acclamata al pari dei divi musicali e dello sto un vero e proprio servizio d’ordine, per tenere a spettacolo. Se negli anni 80’ ci si divideva tra Duran freno l’entusiasmo dei fans.

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ilPerson ggio Tutto questo nonostante un atteggiamento tutt’alFoto Chico DeLuigi tro che divistico, da parte di Cracco. Anzi, ben disposto al colloquio. Come il suo coming out per il Formaggio di Fossa. “E’ stato il prodotto che più di tutti mi ha stupito, nel tempo. All’inizio non capivo bene cosa fosse. Ero giovane e non avevo trovato nessuno che me lo spiegasse. Quando mi è stata raccontata la sua storia, il modo come viene prodotto, ne sono rimasto affascinato. E oggi è uno dei prodotti che più mi piace valorizzare nei miei piatti. La Romagna è ricca di eccellenze, penso alla frutta e alla verdura, prodotti che meritano una maggiore attenzione da parte di noi cuochi”. Dal singolo prodotto, lo chef vicentino allarga lo sguardo sulla cucina in generale. “E’ la cultura che ci salverà dall’omologazione. Bisogna fare formazione e informazione per far capire la differenza tra un cibo sano e uno che non dà nessuna altra emozione se non quella di riempirci lo stomaco. Sono cambiati i tempi e il modo di mangiare. Ma attenzione a non peggiorare le abitudini alimentari o è la fine - ha esortato Cracco in occasione del suo intervento durante il Wellness Food Festival che si è tenuto quest’anno a Cesena - Da qualche parte dobbiamo salvarci, la cucina unita alla conoscenza può essere la nostra scialuppa”. Ma come destreggiarsi tra migliaia di prodotti, bombardamenti pubblicitari e quant’altro. “Se un cibo è buono o meno non lo scrive la sua etichetta. Certo, questa è importante, ma non basta. L’etichetta ti dice che tutto è avvenuto nel rispetto di determinati parametri di legge. Ma è l’assaggio che fa la differenza. Se mangio una cosa neutra o un prodot“La cucina unita alla to nel quale non trovo il gusto, conoscenza può essere significa che qualcosa manca. E noi dobbiamo capire il perché”. la nostra scialuppa” Impossibile non intrecciare questi discorsi sul cibo con la Wellness Valley il cui epicentro è proprio in Romagna. “Bisogna essere visionari per progettare una valle del benessere, credere in un sogno che si può realizzare a beneficio di tutti. Questo è il segreto di questo progetto, la sua forza. Bisozione e ricerca continua che finisce per coinvolgere gna mettere a conoscenza che ci sono stili di vita, di anche il basso”. alimentazione ed educazione alimentare da scoprire Infine, il suo amore per la Romagna. “Ho sposato soprattutto rivolgendosi ai giovani. Anche perché una donna di Santarcangelo, come non posso esse una persona vuole migliorare la propria qualità sere legato a questa terra. Ci venivo in epoca non della vita deve necessariamente passare dal cibo”. sospetta, ho fatto una decina di anni tra Cervia, PiPoi c’è l’eterno dilemma tra alta cucina e l’anima narella, Cesenatico e Cesena, per cui il rapporto è più popolare. “Quella che viene definita alta rappreda sempre di grande affetto. Ma al di là dei legami senta solamente un 2 per cento della cucina, diciasentimentali quello che mi stupisce è l’evoluzione di mo che è la parte più artistica ed elevata. Tuttavia questi luoghi. Prendiamo il cibo: non c’è più solo il è fondamentale, perché è quella che va a scoprire e mangiare e bere alla grande ma il cercare il bene e il mettere in rete i veri valori. Attraverso di essa si ribuono del cibo. C’è stata una evoluzione ed questa esce a migliorare la filiera, in un percorso di formala forza di un territorio”.

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CARLO CRACCO, THE CHEF Carlo Cracco, has been a renowned name in Italian cuisine for at least two decades, however he’s become a household name thanks to Masterchef, the famous cooking and lifestyle programme currently on our screens. “It’s culture that will save us from homologation. We need to learn about and understand the difference between healthy food, and food that doesn’t give us any emotion, food that is just on our plates to fill the hole in our stomachs… How can we choose, amongst others, between the thousands of products available to buy and the constant advertising. “If the food is good or bad, it isn’t written on its label. This is certainly important information, but it isn’t enough. It’s the tasting that makes the difference. If I eat something which is quite bland or I can’t taste anything, it means that something is missing. These discussions on food naturally lead our attention to the Wellness Valley, of which its headquarters are here in Romagna. “In order to create a wellness valley, you need to be a visionary, to believe in a dream that can come true, and where everyone benefits from it. This is the secret and the strength of this project. We need to generate knowledge on lifestyle choices and health education to everyone, especially to the younger generation. At the end of the day, if someone wishes to improve their own quality of life, they have to start changing their eating habits first. Finally, his love for Romagna. “I married a woman from Santarchangelo, how can I not have a bond with this land? However, apart from the sentimental ties, what surprises me is how evolved things are here. Take the food for instance: It’s not just about eating and drinking in abundance, but trying to find all the goodness and benefits that this food can have. This territory has evolved, and that is its strength.

In alto Carlo Cracco e l’attrice Cecilia Dazzi al Forum sul Benessere alimentare nell’ambito del Wellness Food Festival a Cesena Fiera, nelle altre due foto due momenti dell’inaugurazione


tr cibo e vino

CUCINA DI MARE TRA COSTA E COLLINA La buona tavola emozionante compagna di viaggio alla scoperta di Cesenatico e Longiano. Le proposte dei ristoranti Ca’ Nostra e Terre Alte

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a cucina di mare è il filrouge che ci guida in questo itinerario in terra di Romagna, tra la costa e la collina, dove il mangiar bene e la buona tavola sono emozionanti compagni di viaggio. E’ l’occasione per godere di panorami mozzafiato, scoprire i tesori anche meno noti di tante località, e, ovviamente, fare una sosta del gusto tra proposte

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d’eccellenza. Partiamo dal borgo marinaro che si srotola lungo l’asta del suo porto canale tra pescherecci, piazzette, le grandi vele colorate delle barche storiche e una miriade di locali affacciati sul porto. Il centro storico di Cesenatico riserva diverse sorprese alla nostra visita. Iniziamo proprio dal Museo della Marineria en plein air, il museo galleggiante con le barche stori-

che che si dondolano dolcemente sull’acqua. Rappresentano una ricca selezione tra quelle maggiormente utilizzate dalla marineria a vela nell’alto Adriatico tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento: sono presenti infatti trabaccoli da pesca, bragozzi, una lancia, una paranza. Durante l’inverno le barche storiche sono la scenografica cornice di uno dei presepi


più suggestivi dell’intera riviera romagnola, il presepe della Marineria, con statue a grandezza naturale a comporre varie scene e l’omaggio al Bambinello. La Sezione a Terra del Museo della Marineria propone al visitatore un ampio percorso dedicato alla marineria, in cui si possono toccare con mano i semplici materiali e le tecnologie con i quali l’uomo ha navigato per millenni. A chi ama un tuffo tra le lettere consigliamo di far tappa a Casa Moretti, la casa museo dove visse il poeta crepuscolare, oggi luogo di valorizazzione della sua opera e sede di iniziative culturali in diversi mesi dell’anno. Dal porto ci si inoltra per stradine e piazzette, l’aria di mare e le architetture del borgo ci portano il sapore della vita dei pescatori, tra le case basse che già nel 1500 Leonardo Da Vinci schizzava sul

suo taccuino. Si apre improvvi- Ristorante Cà Nostra (nelle foto sa la piazzetta delle Conserve, l’esterno del locale e alcuni piatdove rimangono a testimonianza ti). In estate si apre con una piadel tempo andato due grandi ci- cevole terrazza esterna sul borsterne per il ghiaccio (le conser- do della darsena, con vista sulle ve appunto). La piazzetta ospi- barche storiche del Museo Galta il mercato ortofrutticolo con leggiante. Qui grande protagoi prodotti della campagna e le nista è la cucina di pesce, ma a tipicità del Cà Nostra territorio e il menù A Cà Nostra sul Porto in inverno racconCanale protagonista un grande ta anche presepe. La altri stili la cucina di pesce con nostra pasalimentari un occhio al vegetariano come il veseggiata e al Gluten Free può allungetariano e il vegano e garsi fino si caratteal molo, là dove le onde si infrangono contro rizza per grande attenzione alle gli scogli e i capanni da pesca, intolleranze, ad iniziare da quelpiccole strutture con le gran- la al glutine, con numerose spedi reti oggi recuperati a moder- cialità Gluten Free nella Carta. ne abitazioni, si allineano sulle “I menù variano di settimana in palafitte. Al ritorno, risalendo il settimana in base al pescato freportocanale, la nostra meta è il sco disponibile – ci dice Katia Fa-

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bretti, titolare di Cà Nostra - La nostra filosofia è improntata sulla qualità, prodotti del territorio e integrità nel piatto; qui vedi quello che mangi”. Nel ristorante si possono gustare ricette tipicamente romagnole a base di pesce, dall’antipasto di crostacei cozze e vongole, alle grigliate di pesce, al fritto misto di paranza. Tra i primi i paccheri alla mediterranea e le linguine scampi e gamberoni, ma sono numerose anche le ricette di cucina Vegana a base di tofu e seitan e verdure, senza dimenticare proposte di carne e la pizza, che sta riscuotendo grande successo con l’impasto creato con il grano saraceno. Il mare e i suoi sapori si incontrano anche nell’entrotrerra, sa-

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lendo verso la collina lungo le poranea più ricche dell’Emilia strade amate da Marco Pantani Romagna. Imperdibile una visita e oggi solcate da chi si concede alla collezione d’arte contempola sgambatina della domenica o ranea con opere di Mafai, De Pisi prepara con un allenamento sis, Sironi, Guttuso e Vespignapiù sostenuto alle gare di Roma- ni. gna. Saliamo anche noi, direzio- La cucina di mare sulla collina ne Longiano, terrazza naturale di Longiano ha un nome di ecda cui guarcellenza, il Ristorante dare lontano Terre Alte sulla piaInterpretazioni di mare che sa connura, verso a Terre Alte tra carpacci quistare i Cesena opdi crudo e ostriche palati con le pure verso il sue sapienmare. Domina il borgo ti interpreil maestoso tazioni di Castello Malatestiano (la foto mare. Carpacci di crudo, mitili, del tramonto al castello è di Roy ostriche (per gli amanti del geBerardi), sede della Fondazione nere Ostriche Belon e Ostriche Tito Balestra e di una delle rac- Fin De Clair non mancano mai) colte d’arte moderna e contem- sono diventati veri e propri sem-


preverdi, che ne hanno decretato il successo nel mondo dei gourmet. “A Terre Alte il pesce regna sovrano - dichiara il titolare Michele Casalboni - la nostra cucina si basa sul pesce fresco che vado personalmente a reperire nei mercati ittici del territorio. Per poi proporlo in ricette che non chiedono grande manipolazione, così da esaltare il sapore naturale”. “Oltre al crudo, proponiamo molti altri piatti, secondi di pesce (Dentice, Ombrina, Branzino, Rombo chiodato, grigliatine) ma anche primi al pesce secondo tradizione” precisa Casalboni che gestisce con grande passione l’elegante ristorante, con ampie vetrate affacciate su uno splendido panorama e sull’intera riviera adriatica.

Oltre che per deliziare il proprio palato, una gita a Longiano si presta per scoprire itinerari, anche inconsueti. Abbiamo già detto della arte contemporanea alla Fondazione Tito Balestra, un secondo suggerimento può essere l’itinerario nell’arte religiosa che parte nella zona settecentesca del Centro Storico dal grande Santuario, con il Ss. Crocifisso, ritenuto miracoloso, si incontra poi la Collegiata di San Cristoforo, anch’essa settecentesca, che racchiude preziose opere del Centino, di Gian Giose o Del Sole, di Benedetto Coda, Andrea Lillio e altri. Ai piedi del Castello, l’Oratorio di San Giuseppe, gioiello tardobarocco, è oggi sede del Museo d’Arte Sacra. Oppure ci si può dedicare al

mondo teatrale con una visita al Teatro Petrella, piccolo teatro all’Italiana, e in piazza San Girolamo nella galleria del Convento di San Girolamo ammirare i bronzi raffiguranti le Maschere della Commedia dell’Arte, opera dell’artista longianese Domenico Neri. Nel periodo natalizio da non perdere la Longiano dei Presepi, la manifestazione natalizia con oltre cento rappresentazioni della Natività, in più di quaranta punti-presepe collocati in tutto il Centro Storico. Infine va ricordato che la seconda stagione di “Muro” di Sky Arte H quest’anno è ripartita da Longiano, dove l’artista Agostino Iacurci firma un murale ispirato al piccolo borgo sulla collina.

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testatina testat tr cibo Testata e vino

SANGIOVESE & FRIENDS

Cantine e prodotti eccellenti, percorsi di qualità, attori per il racconto e la promozione fanno di Cesena la capitale romagnola del vino di Maurizio Magni n consorzio che riunisce le migliori cantine del territorio, la sede romagnola dell’Associazione Italiana Sommelier, un festival dedicato al vino regionale, un derby dove il Romagna sangiovese sfida gli atri territori italiani vocati al vitigno, cominciando dai ‘miti toscani’, un gruppo che lavora nella comunicazione e che ha prodotto una guida decennale ai vini regionali, centinaia di

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eventi sull’enogastronomia e un’App completa e particolareggiata su cantine, prodotti tipici, eventi, itinerari e offerte vacanze legati all’enoturismo. E soprattutto una produzione enologica che ha saputo in meno di 10 anni raggiungere ottimi traguardi in fatto di qualità e piacevolezza dei prodotti. Tutto questo è la ‘Cesena per il Vino’ che a buon diritto può considerarsi la capitale romagnola del nettare


di Bacco, quantomeno dal punto di vista delle iniziative dedicate e delle energie spese per promuovere e raccontare il vino romagnolo.

VINO E TERROIR Da sempre vocato alla produzione di ottimi vini, il territorio cesenate è una delle patrie elettive del sangiovese di Romagna, che qui trova espressioni di eccellenza grazie a ter-

reni e microclimi ideali. Un sangiovese che partendo dalle zone più basse regala un sorso generalmente più fruttato e generoso, di tenore alcolico elevato e un po’ meno tannico, mentre in quelle collinari, che guardano la montagna, si esprime con sorsi più sottili e freschi, e una trama tannica maggiormente incisiva. L’ottima esposizione, la brezza del mare Adriatico e le escursioni termiche sta-

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tr cibo e vino

gionali sono i punti di forza di questo territorio neppure a livello di territorio Romagna a far dein cui le vigne, che ricoprono i dolci pendii cese- collare questo ottimo prodotto, soprattutto nella nati, regalano vini intensi e di carattere. Oltre al ristorazione di pesce che interessa tutta la nostra sangiovese, albana e trebbiano sono i vitigni prin- riviera. cipali del territorio, ambasciatori per eccellenza UN CONSORZIO E NON SOLO dell’enologia romagnola. “Il vino cesenate – argomenta Alessandro Giunchi Dedicato al vino e all’olio delle colline cesenati, il presidente del Consorzio Produttori Vino e Olio sodalizio fra aziende del territorio muove i primi delle Colline cesenati- negli ultimi anni ha saputo passi nel 2010 e oggi associa 13 cantine collinari creare valore in termini di qualità e riconoscibili- di dimensioni medio piccole ma ad alto contenuto tà, con il sangiovese che la fa ancora da padrone di qualità per una produzione complessiva di circa 1,5 milioni di bottiglie. In produzione vini Doc soprattutto in termini di produzione e ricerca”. autoctoni, sangiovese, albaAnche l’albana – conferma na, pagadebit, trebbiano ma Giunchi - è in forte ascesa ed esprime un bianco dalle È il sangiovese il vitigno principe anche internazionali, merlot chardonnay e blend costitudel cesenate che regala prodotti grandi potenzialità declinaiti da una sapiente miscela di alta qualità e di beva diversa to dalle cantine cesenati in in funzione dei vari terroir locali di uve territoriali e alloctotutte le sue molteplici forme: ne ammesse dalla Doc. Il dall’albana secco al passito sangiovese in versione base, allo spumante brut o dolce superiore e riserva, costituisce il cuore della profino ad esperimenti di metodo classico. Ma purtroppo la sua produzione rimane ancora troppo li- duzione cesenate con numerosi fiori all’occhiello, mitata in numero di bottiglie tanto che non riesce citati e pluripremiati a livello nazionale. Al di fuori

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Vigne e grappoli punteggiano le colline che da Carpineta si estendono fino al versante cesenate di Bertinoro. Un terroir vocato alla produzione di sangiovese e albana che negli ultimi 10 anni ha intrappreso un percorso verso l’eccellenza qualitativa

del Consorzio ci sono un’altra decina di cantine, almeno la metà delle quali di buona o ottima qualità, e una Cantina Sociale che produce da sola circa 1 milione di bottiglie.

zione e sulla conoscenza dei vari terroir italiani e internazionali vocati al vino; il terzo incentrato sulle tecniche di abbinamento cibo/vino.

AIS ROMAGNA

ROMAGNA WINE FESTIVAL E DERBY DEL SANGIOVESE

Da 40 anni dedicata alla comunicazione e al servizio del vino, riconosciuta a livello nazionale, l’Associazione Italiana Sommelier romagnola ha trovato casa a Cesena in via delle Fragole e oggi è presieduta da Roberto Giorgini, cesenate purosangue noto in città per aver gestito diversi locali dedicati al cibo e al buon bere. Dalla sede cesenate, Ais Romagna pilota comunicazione e servizi al vino in tutta la Romagna, attraverso iniziative e corsi professionali e di avvicinamento al vino che interessano addetti ai lavori ma anche privati cittadini. Tre i livelli per accedere al prestigioso tastevin, il simbolo della sommellerie a livello internazionale: il primo dove vengono illustrate le principali funzioni del sommelier e fornite le nozioni base su viticoltura, enologie e tecniche di degustazione; il secondo focalizzato sulla degusta-

Nato dalla volontà di tre partner, il locale Consorzio, Ais Romagna e PrimaPagina, agenzia cesenate da 15 anni attiva nella comunicazione del vino e con il contributo del Comune di Cesena, il Festival da quattro anni anima il centro storico cittadino dedicando un week end primaverile al buon bere del territorio con degustazioni, convegni, laboratori e animazioni. Dedicato al mondo del vino di qualità partendo dalle sue connotazioni territoriali il Romagna Wine Festival si apre a un confronto aperto e collaborativo richiamando da tutta Italia altri territori vocati a un’enologia di primordine. Particolare interesse circonda il Derby del Sangiovese che ogni anno fa scendere in campo a difendere i propri colori un territorio italiano di grande prestigio a vocazione sangiovese opposto al vitigno di

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tr cibo e vino

casa, quel Romagna sangiovese che è l’orgoglio della produzione enologica delle colline da Imola a Rimini. Così in questi anni sono scesi a Cesena con alterne fortune i portabandiera del Chianti, del Vino Nobile di Montepulciano e del Morellino di Scansano. Mentre le prossime sfide richiameranno territori come Montalcino o Montefalco.

EMILIA ROMAGNA DA BERE E TRAMONTO DI VINO Una guida ai vini e alle eccellenze gastronomiche del territorio e un ciclo di eventi diffusi in e fuori regione. E’ il risultato di dieci anni di comunicazione sull’enogastronomia dell’Emilia Romagna ideata e organizzata da Agenzia PrimaPagina di Cesena insieme all’Associazione sommelier territoriale. La guida ‘Emilia Romagna da bere e da mangiare’, diffusa in 15 mila copie nelle librerie e durante le più importanti manifestazioni legate all’enogastronomia e gli eventi di Tramonto DiVino, una decina ogni anno con centinaia di etichette territoriali in degustazione, hanno contribuito nel corso degli anni a diffondere e incrementare conoscenza e reputazione dell’enologia regionale e dell’enoturismo e, più in generale del ‘buon vivere’ di Cesena e dell’Emilia Romagna.

Nella pagina momenti di promozione del vino cesenate durante il Romagna Wine Festival. Sopra in alto il sommelier cesenate Luca Gardini, campione mondiale nel 2005 guida una degustazione sotto il loggiato comunale. A sinistra lo slide show dell’App Via Emilia wine & food

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NASCE A CESENA L’APP DEL VINO E DEL GUSTO Si chiama Via Emilia Wine&Food l’App per smartphone e tablet che racconta tutto sull’enogastronomia dell’Emilia Romagna. Realizzata in doppia lingua e editata da Agenzia PrimaPagina di Cesena per Apt Servizi, Assessorati all’Agricoltura e Turismo e Unioncamere dell’Emilia Romagna, in partnership con Enoteca Regionale e Associazione Italiana Sommelier Emilia e Romagna, Via Emilia Wine&Food è stata presentata in anteprima in aprile a Vinitaly e nelle scorse settimane è volata a New York a rappresentare l’Emilia Romagna durante la settimana della cucina italiana nel mondo. L’App, scaricabile gratuitamente sia su Apple Store che su Google Play, promette a gastronauti e enonauti della rete di scoprire un’intera regione attraverso otto semplici pulsanti di navigazione che raccontano l’enogastronomia, il patrimonio artistico e culturale, le caratteristiche del territorio e le sue attrazioni turistiche, gli eventi collegati al cibo e al vino e tanto altro.


tutto sport

RUGBY IL MITO DELLA PALLA OVALE

A Cesena il rugby è una realtà importante e in crescita con il progetto Romagna Rugby che riunisce i migliori giocatori del territorio, una franchigia che conta 1200 atleti tesserati e una struttura di 50.000 metri quadri unica in Italia.

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IL GIOCO DEL RUGBY Il rugby è uno sport di squadra diffuso in buona parte del mondo. Ne esistono due varianti principali, differenziatesi nel Regno Unito alla fine del XIX secolo: il rugby a 15 o rugby union, disputato tra due squadre di 15 giocatori ciascuno, e il rugby a 13 o rugby league, con 13 elementi per squadra. Il rugby a 15 è praticato a livello internazionale in buona parte del mondo: nel Regno Unito, nei Paesi dell’ex impero britannico (Irlanda, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Sudafrica) nonché in Francia, Italia, Argentina, Romania ed ex Unione Sovietica; riscuote seguito anche in Giappone, India, Marocco, Kenya, Namibia e in diverse altre nazioni di Oceania e Asia; il rugby a 13 ha il maggior seguito in Inghilterra, Francia, Australia, Nuova Zelanda e Papua Nuova Guinea, paese quest’ultimo nel quale è lo sport nazionale. Le due discipline hanno regolamenti differenti e sono considerate indipendenti l’una dall’altra. Le caratteristiche principali comuni ai tipi di rugby sono il campo di gioco, le porte a forma di H, il pallone ovale ed il fatto che è vietato passare il pallone in avanti; quindi il terreno può essere guadagnato solo correndo con il pallone o calciandolo.

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tr tutto sport

Nella foto in apertura in prima pagina la squadra del Romagna RFC che milita in serie B durante un’azione di gioco. Qui sopra uno scatto suggestivo del fotografo Filippo Venturi, una delle foto vincitrici del Premio internazionale PX3 Prix de a photographie Paris e del Moscow International Foto Awards

di Cristina Zani

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a danza Maori degli All Blacks, squadra neozelande- ri giocatori del territorio, una franchigia che conta 1200 atse tra le più forti e famose al mondo nel rugby a 15, leti tesserati e una struttura di 50.000 metri quadri, unica affascina e impressiona non solo gli appassionati di in Italia, è una realtà consolidata e importante oltre che un questi sport ma anche chi con la palla ovale ci ha poco modello da imitare. a che fare. La spettacolarità con la quale gli All Blacks “Si tratta di un progetto che non ha eguali in Italia - spiega eseguono la Haka prima del calcio di inizio di ogni par- Gabriele Caminati presidente del Cesena Rugby Club – per questo siamo monitorati dalla Fedetita, carica e intimidisce allo stesso razione perché potremmo essere un tempo giocatori, avversari e spetesempio da applicare anche in altre tatori. E così il fenomeno degli All Cesena aspira realtà, anche se fino ad oggi alcune soBlacks, che in Nuova Zelanda sono a diventare la cittadella cietà ci hanno provato senza riuscirci”. un vero e proprio mito, ha contribudel Rugby in Romagna Anche il grande parco e i campi di ito a rendere più popolare anche in allenamento sono frutto di una proItalia una disciplina che oggi, dopo gettazione solida e solidale, un project il boom di inizio millennio, quando sembrava avesse potuto sfidare l’egemonia del calcio, è financing, approvato dal Comune, a testimonianza che a Cesena la passione ovale vuole essere all’altezza delle neconsiderato ancora uno sport minore. A Cesena il rugby ha una tradizione che risale al 1970 e cessità. oggi con il progetto Romagna Rugby che riunisce i miglio- “Dobbiamo ringraziare il Comune, la Federazione Rugby e

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In queste pagine carrellata di foto di squadra: da sinistra la squadra del Romagna RFC, la formazione giovanile dell’Under 16 del Cesena Rugby, la squadra del Cesena che disputa il campionato di C, e Under 14 del Cesena Rugby.

gli Sponsor (tra questi Olidata fino al 2004, Lamiera Più, Eurotecnica, Frigoriferi Industriali, Marchi Giorgio, Maior) – continua Caminati - se la nostra struttura è tra le migliori in Regione con un campo sintetico di ultima generazione inaugurato 3 anni fa dove si allenano tutte le categorie compreso il Romagna RFC, un campo principale che viene utilizzato soprattutto per le partite con una tribuna coperta da 1000 posti e altri campi per gli allenamenti oltre ad una Club House che è un punto di riferimento per i giocatori e gli appassionati del rugby cesenate e ad un grande prato verde per la gestione del terzo tempo”. Ma facciamo un passo indietro, perché questa è l’attualità. Per conoscere la storia del rugby cesenate bisogna tornare al 1970 quando un rugbista romano militare dell’aviazione, raccoglie attorno a sé alcuni appassionati e fonda il primo club di rugby a Cesena con presidente Gianluigi Trevisani e dirigente Bruno Zoffoli attuale Presidente emerito del Cesena Rugby. Dopo qualche anno l’attività si interrompe e la società viene rifondata nel 1978. Nei primi anni ’90 nasce la struttura dello Stadio del Rugby in via Montefiore e nelle stagioni dal ’92 al 94, guidati dall’allenatore argentino Alessandro Canale, la squadra raggiunge i vertici arrivando in serie A anche grazie alla presenza di sponsor come Valducci e Olidata che consente l’inserimento di giocatori provenienti da altre società. Quando però negli anni successivi alcuni sponsor abbandonano e la squadra retrocede in C, la società cambia i suoi obiettivi puntando a lavorare sui giovani e nelle scuole per riorganizzare il settore giovanile, rilanciare il movimento rugbystico cesenate e diffonderlo in tutto il territorio romagnolo. Un lavoro che porta negli anni a seguire ad un costante aumento dei tesserati e dei tecnici e istruttori così che la società riesce a schierare tutte le squadre (Under 13, 15, 17, 19 e la serie C). E poi nel 2006 arriva la conquista della serie B e in quello stesso anno viene creata la nuova società Romagna RFC, i cui soci fondatori sono tutti ex giocatori: Giovanni Poggiali, Luigi Sbraccia e i fratelli Maurizio e Gabriele Caminati. In pratica il Cesena regala il titolo della B alla nuova

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società con l’obiettivo di convogliare in una unica squadra i migliori atleti della Romagna per continuare una crescita più ampia in tutta il territorio del rugby. “Da oltre dieci anni - aggiunge Caminati – con la franchigia Romagna Rugby, diamo la possibilità ai maggiori talenti della palla ovale di poter giocare ad alti livelli senza spostarsi dalla loro Regione. Grazie al progetto Romagna RFC si sono formate altre società come il Ravenna, Rimini e San Marino che prima non esistevano. Oggi il Romagna RFC include anche il Forl’ e l’Imola e milita in serie B ma l’obiettivo a medio termine è quello di tornare in serie A come negli anni di massimo successo dal 2011 al 2014. Abbiamo una squadra giovane ma con delle potenzialità”. Ma il successo della franchigia romagnola fonda le sue basi sulle principali forze ovaiole del territorio, Cesena in primis che disputa il campionato di serie C. Senza contare tutto il serbatoio del settore giovanile che può schierare tutte le categorie, l’under 6-8-10-12-14-1618. “Il Cesena è stata la prima formazione della regione Emilia Romagna a schierare due squadre complete di Under 18 in due diversi campionati nella stagione 20132014 – afferma il direttore tecnico del Romagna Rugby, Francesco Urbani - Inoltre proprio in questa città ha sede il Centro di Formazione Romagnolo Under 16 che cerca di far crescere i migliori giocatori di questa età”. Urbani, chi sono i ragazzi che scelgono questo sport? Mentre un tempo chi si avvicinava al rugby erano soprattutto i figli di ex giocatori oggi grazie ai valori che insegna questo sport sono i pediatri a consigliarlo. Inoltre gli eventi diffusi dalla televisione sulle partite internazionali hanno sicuramente contribuito ad attirare più giovani. Il passaggio più cruciale è quello dei 16 anni dove c’è un’alta percentuale di abbandono, come del resto accade in tutti gli sport. Perché il rugby può essere educativo? Va ricordato che lo sport del Rugby è nato in un college inglese e proprio per questo ha molti valori formativi: confronto con l’avversario, rispetto dell’avversario e


Qui sotto l’Under 18 del del Romagna RFC e un’azione di gioco del Romagna RFC

dell’arbitro, importanza di arrivare a meta e tanti altri. E’ difficile trovare lo spirito del rugby in altri sport: qui l’esuberante si sfoga, l’introverso si apre, e molte mamme ci ringraziano perché il proprio figlio segue di più le regole o è diventato più socievole, inoltre fino a 14 anni c’è l’obbligo di far giocare tutti. E poi non dimentichiamoci del terzo tempo (al termine della partita la squadra ospitante offre alla squadra avversaria un rinfresco) che contribuisce ad unire e rafforzare i legami non solo tra gli stessi giocatori ma anche con gli avversari, l’arbitro, gli allenatori e le famiglie. Il progetto scuole infatti è una delle basi del Cesena Rugby Club. Da oltre 10 anni il Cesena Rugby Club collabora con le scuole di Cesena e dei paesi limitrofi (Gambettola, Savignano, San Carlo, San Vittore, Borello, Mercato Saraceno e Cesenatico). Il target di riferimento sono le scuole medie, ma non sono mancati interventi anche nelle scuole superiori ed elementari. Il rugby che viene proposto a scuola è un rugby semplificato, in modo da poter entrare a contatto con tutti gli studenti (maschi, femmine e anche persone disabili); la metodologia di lavoro si basa su 4 interventi per ogni classe in orario curriculare, in questi interventi ai ragazzi vengono insegnate le regole base del rugby: La meta, Il placcaggio, La tenuta a terra, Il fuorigioco. In questi anni, oltre al lavoro in orario curriculare, sono stati attivati anche diversi laboratori annuali con le scuole, sono stati organizzati i giochi sportivi studenteschi e negli anni dal 2007 al 2013 sono stati organizzati gli Elementary Rugby Day dove, a totale spesa del Cesena Rugby, sono stati portati al campo più di 400 bambini delle scuole elementari. Sono richieste doti fisiche particolari per giocare? Oggi fortunatamente non c’è più l’idea della stazza fisica abbinata a questa tipologia di sport. Fino all’Under 12 maschi e femmine giocano insieme a testimonianza che il rugby non è solo una questione di prestanza fisica. Inoltre c’è una differenziazione di ruoli che offre spazio a tutti.

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tutto sport CURIOSITÀ La forma ovale del pallone da rugby è dato dalle vesciche di maiale, che venivano gonfiate a bocca, con cui William Gilbert il calzolaio della cittadina di Rugby (dove nacque il gioco) faceva i palloni per i giocatori dell’università. Da allora la forma venne ancora più arrotondata per agevolarne la presa e il gioco al piede.

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IL MINI RUGBY Oltre agli aspetti legati alla socializzazione, al rispetto dei principi e delle regole, il mini rugby offre l’opportunità per i bambini di confrontarsi con la propria e altrui aggressività in un contesto di gioco. In Italia, in particolare, la Federazione Italiana Rugby ha un settore dedicato alla promozione del mini rugby nelle scuole, dove vengono attivati progetti finalizzati all’educazione e alla formazione degli alunni. Si

E la presenza delle donne? Oggi a Cesena non c’è una squadra femminile mentre ce ne sono a Imola, Forlì, Rimini e Ravenna quindi confidiamo che presto potrà formarsene una anche qui. Ultima domanda a Caminati. Si dice che il rugby sia un gioco bestiale giocato da gentiluomini. Da ex giocatore può confermare questa affermazione? Il Rugby è uno sport di contatto ma è ben regolamentato. Il mondo del rugby disapprova il comportamento antisportivo, poiché anche una lieve infrazione delle regole potrebbe provocare seri infortuni. Proprio per questo le federazioni rendono più rigide le regole. Al termine delle partite si va insieme a bere, il fair play è la regola e non l’eccezione, l’arbitro è una componente del gioco e non il colpevole di tutte le sconfitte. THE OVAL-SHAPED STAR Rugby has been played in Cesena since 1970 and today, the Romagna Rugby initiative aims to unite all the best players in the area. The club has 1,200 registered athletes and impressive grounds of 50,000 square metres; this is unique in Italy, as well as being an established and important club, it’s also an exceptional role model. The large park and the training fields are the result of a substantial and supportive design. A financial project, which was approved by the city council, aims to establish Cesena as a club which is able to compete with the best. “We must thank the city council, the Rugby Federation and our sponsors (Olidata since 2005, Mira+, Eurotecnica, Frigoriferi Industriali, Marchi Giorgio), explains Gabriele Caminati, president of the Cesena Rugby

parla di mini rugby nei ragazzi con l’età compresa dai 4 ai 12 anni cioè i ragazzi che giocano nelle under 6, under 8, under 10 e under 12. Il mini rugby inoltre è un gioco che favorisce socializzazione e integrazione: possono giocare in squadre miste sia bambini che bambine. (nelle foto gli under durante un’azione di gioco e la squadra cesenate del mini rugby)

Club, if the structure is one of the best in the region. The state-of-the-art synthetic field, which was inaugurated 3 years ago, is host to all the sporting categories, including Romagna RFC. The field is mainly played on when there’s a grandstand of 1,000 spectators and there are also other fields for training. The club house is a meeting point for the players and those who are passionate about rugby in Cesena. There’s also a large, green lawn for the third half-time. But the success is mainly down to the fact that Cesena’s main strengths are within its territory. Firstly, Cesena is taking part in the championship for the C1 category. Secondly, its vast array of young players for all the age groups: 6-1010-12-14-16. The school project is fundamental for the Cesena Rugby Club. Cesena has been collaborating with schools in Cesena and neighbouring towns (Gambettola, Savignano, San Carlo, San Vittore, Borello, Mercato Saraceno and Cesenatico) for over 10 years. All schools and ages are targeted, however middle schools are the main target. Do you need any specific physical requirements? In the past, a certain body type was once associated with this sport. Fortunately nowadays, it’s more common to see different body types playing on the field. Males and females play together until they reach the Under 12’s category. This is clear evidence that rugby isn’t all about physical presence. In addition, the different positions played within the team mean that there’s room for everyone. What about women in rugby? At present in Cesena, there isn’t a women’s team, whereas, there’s one in Imola, Forli, Rimini, and Ravenna. We hope that in the very near future, we’ll also have a women’s team in Cesena.

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tutto sport

L’OCCHIO DEL RUGBY Un amore nato per caso e due riconoscimenti internazionali per il fotografo cesenate alle prese con il Romagna Rugby

di Anna Frabotta è chi il rugby lo vive calciando la palla ovale e chi, con la stessa passione, lo vive da spettatore. Ma Filippo Venturi, affermato fotografo cesenate, non è uno spettatore qualunque. Il suo è lo sguardo privilegiato di chi usa la macchina fotografica come fermoimmagine della vita e del suo scorrere. Succede così, attraverso gli occhi di chi sa guardare, che anche una partita di rugby può diventare un capolavoro indelebile. A dirlo sono due importanti riconoscimenti che Venturi ha ricevuto proprio grazie al lavoro che dal 2010 lo porta sul rettangolo verde insieme ai giocatori del Romagna Rugby. Ho letto che la prima volta sei finito ad una partita di rugby per caso, com’è andata? Nel 2010, agli inizi della mia attività, ero attirato dal Cesena Calcio, ma un amico fotografo però me la sconsigliò, per via dei permessi da ottenere e della burocrazia, e mi suggerì di provare col Cesena Rugby. Iniziai quello stesso pomeriggio. Il mio reportage

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sulla partita piacque alla società e nel giro di poco tempo diventai il loro fotografo ufficiale. In seguito mi ingaggiò anche il Romagna Rugby. Fu una grande soddisfazione! Cosa ti ha convinto a continuare? Negli anni ho avuto l’occasione di fotografare diversi sport, ma il rugby è quello in assoluto più appagante. Il rugby è passione, coraggio, generosità, lealtà, amicizia e rispetto e non si tratta solo di un mantra ripetuto da chi è del settore, questi valori si vedono effettivamente sia in campo, fra compagni di squadra e avversari, sia fuori dal campo. Con alcuni scatti al Romagna Rugby e del Cesena Rugby hai vinto due importanti premi, il primo premio al PX3 Prix de la Photographie Paris e il secondo premio al Moscow International Foto Awards, te lo aspettavi? Quali sono le motivazioni con cui sei stato premiato? Non mi aspetto mai i premi, ma in genere so quando ho delle buone fotografie che potrebbero essere apprezzate e avere qual-


FILIPPO VENTURI Cesenate, classe 1980, è uno dei più promettenti fotografi italiani. Si occupa di reportage, documentari e lavori commerciali oltre che di progetti personali su questioni che ritiene interessante approfondire e portare all’attenzione degli altri. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste e quotidiani, come The Washington Post, Die Zeit, Internazionale, La Stampa, Geo, Marie Claire, Vanity Fair, Io Donna/Corriere della Sera. Il suo ultimo progetto, Made in Korea, ha vinto il secondo premio ai Sony World Photography Awards, uno dei più importanti riconoscimento nel settore che ogni anno premia le eccellenze della fotografia internazionale.

che chance. Senza contare che nei concorsi internazionali la concorrenza è davvero di alto livello e spesso scopri lavori meritevoli che ti danno stimoli nuovi e utili a migliorarti o a sperimentare qualcosa di nuovo. Nei due concorsi sopracitati avevo iscritto una serie fotografica (portfolio), quindi non veniva premiata la singola fotografia, ma un gruppo di fotografie. In fotografia, oggi, sempre più spesso si lavora e ragiona su una serie coerente di fotografie, il che è più complesso, non basta la fortuna, richiede più consapevolezza, impegno e anche talento. Come sono nate le foto vincitrici e cosa si nasconde dietro i tuoi scatti? Sono nate con l’impegno, la costanza e l’esperienza di capire come andrà a evolvere una azione e qual è il punto migliore per fotografarla. Non ci sono scorciatoie! A livello più pratico, col tempo sono passato dal fotografare dalla torretta posizionata accanto al campo, dove sembrava che fosse scontato che si mettessero i fotografi, al seguire le partite da bor-

do campo, ottenendo così un punto di vista più coinvolgente. Ho anche iniziato a muovermi lungo i bordi del campo per documentare ogni fase della partita. Anche la Lexus ha scelto una tua foto per delle campagne pubblicitarie, cosa accomuna una casa automobilistca che rientra nel settore luxury al rugby? Lexus, il brand di lusso di Toyota, quando mi ha contattato era appena diventata partner ufficiale dell’ARU (Australian Rugby Union) e dei Qantas Wallabies (la Nazionale australiana di rugby), aveva quindi scelto di associare il proprio marchio a una delle squadre di rugby più forti al mondo, per tradizione, e con la quale condivideva “la ricerca della perfezione”, come testimoniava lo slogan. Il rugby piace molto alle aziende, che spesso lo utilizzano nei propri programmi formativi per il personale e nelle proprie campagne pubblicitarie in quanto simbolo di unità di squadra, nobiltà di intenti, forza e coraggio. Dalle tue foto emerge un ritratto quasi mitologico dei giocatori del Romagna Rugby, fieri anche con il volto rigato da una smorfia di dolore, confermi? Confermo al 100%. Nel rugby gli atleti sono completamente immersi nell’azione e il contatto fisico è pieno: non c’è una rete che li separa, non gareggiano uno alla volta, non si possiede altro che le proprie mani, il proprio corpo e il proprio coraggio di andare incontro al gioco. I ragazzi e gli uomini che fotografavo in campo, con i loro sguardi, la postura, i gesti atletici, emanavano un senso di epicità e un profondo fascino, al punto da farmi pensare veramente a personaggi mitologici.

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stori

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IL PASSATORE

E I BRIGANTI CESENATI Sono storie ‘poco raccontate’ dove si incontrano schioppi, taglie e assalti alla diligenza pontificia nel più puro stile Far West di Gabriele Papi

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Bassorilievo in bronzo Anni Settanta - Prova di fusione del Passatore (Fonderia Papi Cesena. In alto, borraccia in terracotta dell’Ottocento; qui sotto pistola della metà dell’Ottocento detta “la culona”

torie poco raccontate. I cesenati della banda del Passatore o, per meglio dire, “il mucchio selvaggio”. Ecco, dagli schedari della polizia pontificia tre schede. “Giacomo Cantoni, detto Miseria, di anni 34, salcino (posatore), abitante in San Pietro di Cesena. Già processato e condannato per ferimento a tre anni di opera pubblica(lavori forzati). Sul suo capo una taglia di cento scudi. Porta cappello a larga tesa. Armato di fucile e pistola a due colpi. Fucilato in Bologna, Prati di Caprara, il 14 maggio 1851”. ”Giovanni Drudi, detto Bastianello. 28 anni, contadino in Parrocchia di Saiano. Armato di schioppa e pistole corte. Altre volte processato per furto

e smaltizione (spaccio) di monete false. Arrestato il 27 gennaio 1851 e fucilato il 14 ottobre dello stesso anno in Bologna, Porta San Felice”. Quello stesso giorno viene fucilato un altro brigante nostrano: “Giovanni Brandolini, detto “Visino”, nato in Parrocchia di Bulgheria, sensale di bestiame, già condannato per grassazione, partecipante tra l’altro all’invasione di Longiano”. Questi tre briganti, oltre a varie ribalderie, furono i “coordinatori” d’un assalto alla diligenza pontificia, il 23 settembre 1850, tra Cesena e Longiano: fattaccio che suscitò gran scalpore. Ve lo raccontiamo, cronache giudiziarie del tempo alla mano, tra poche righe. Consentiteci prima un intermezzo, per smentire alcuni luoghi comuni.

MA IL PASSATORE NON ERA UN CAPO VERO E PROPRIO… Stefano Pelloni, detto il Passatore, fu fior di brigante da “hit parade criminale”; lo conferma la taglia più alta che pendeva sulla sua testa. Ma non fu “cortese” (definizione poetica del nostro grande Giovanni Pascoli, “gourmet” delle rime baciate). La cosiddetta banda del Passatore fu un rompicapo per il Dominio Pontificio sotto cui languiva la Romagna di quel tempo. C’erano infatti più bande di brigan-

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stori ti, organismi instabili, che si riunivano solo in occasione di grossi colpi, per poi sparpagliarsi subito come uccelli di bosco e di valle. Tant’è che il bottino veniva diviso in parte sempre uguali, comprese le preziose “dritte”, i fiancheggiatori. Se due o tre briganti volevano fare una rapina, non dovevano chiedere permesso a nessun capo.. Attenzione al trienno 1848- 1851. I rivolgimenti politici di quegli anni crearono un vuoto di potere che fu grasso colante per i briganti. Fino a quando alcuni briganti catturati si pentirono (la vita invece della fucilazione) e cantarono come fringuelli: consentendo così non solo la cattura di buona parte dei loro compari ma lo smantellamento della fitta rete di protezione (manutengoli, osti, ricettatori tutti profumatamente ricompensati) che i briganti si erano costruiti

ASSALTO ALLA DILIGENZA, TRA LA VIA EMILIA E IL WEST Dalla Notificazione dell’Imperial Regio Governo, in Bologna, 1851. “Brandolini, detto Visino, significò all’amico Drudi, detto Bastianello, che conosceva una casa presso Sant’Arcangelo propizia all’assalto alla diligenza…”Bastianello”, la sera del 22 settembre 1850, condusse da Brandolini una dozzina di masnadieri (il Passatore non c’era). Insieme si recarono presso la casa dei villici detti “Mezzabotta” lungo la via Emilia.. Sulle prime i villici rifiutarono, ma dietro pagamento di sei napoleoni d’oro li accolsero e gli diedero cibo e bevanda, fino alla sera successiva. Inoltre i malandrini, con una doppia d’oro, comprarono un coltro (la lama dell’aratro) per violare la cassaforte della diligenza…”. Il considerevole bottino, oltre 2000 scudi, fu poi spartito nella casa cesenate di Cantoni, detto“Miseria” fuori Porta Romana (oggi Porta Santi). GANGSTER TALES Stefano Pelloni, also known as ‘il Passatore’ (The Smuggler), was the kingpin of the gangster group in the “criminal hit parade”; this was confirmed by the highest bounty, which hung over his head. However, he wasn’t “courteous” ( a poetic definition of our great poet Giovanni Pascoli’s “gourmet” rhyming couplets) The so-called Passatore gang was quite the headache for the Papal State, of which the Romagna region was under at that time. There were in fact, multiple and quite unstable ganster groups, which would only meet up for crimes of a larger scale, and then immediately afterwards, diperse like birds of the forest and of the valley. The loot was always divided into equal parts, even to the gangs’ accomplices, who had provided them with valuable ‘tip offs’. If two or three robbers wanted to commit a robbery, they didn’t have to ask any boss permission. There were also three robbers from Cesena in the Passatore gang.

A sinistra una notifica del Governo Pontificio in cui si precisa che la “masnada” del Passatore era inizialmente composta da sessanta briganti, ma che dopo morti e catture, ne rimanevano liberi solo 18

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Testata testatina

IL PRESEPE INFINITO SUGGESTIONI D’ARTE La mostra di Ilario Fioravanti è curata da Marisa Zattini ed è allestita alla Galleria del Palazzo del Ridotto e nel Corridoio Lapidario della Malatestiana 48


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l ‘mistero’ del Natale a Cesena viene raccontato con un grande evento d’arte che ha come protagonista il Presepe Infinito dello scultore Ilario Fioravanti. Sono le sue terracotte policrome, di influenza arcaica, a

mettere in scena la nascita del Bambinello, festeggiato dall’intera umanità e dagli animali. La mostra cesenate ideata e curata dall’architetto Marisa Zattini de Il Vicolo si sviluppa su due sedi, la Galleria del Palazzo

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LO SCULTORE ILARIO FIORAVANTI Ilario Fioravanti ha esposto in numerose città italiane, fra le quali segnaliamo Urbino, Cesena, Milano, Longiano, Matera, Sogliano al Rubicone, Rimini. A Spoleto e Potenza è stato presentato in una ricognizione curata da Vittorio Sgarbi. La sua più ampia monografica (con oltre 120 opere), curata dal direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci e dall’architetto Marisa Zattini, risale al 2008, per la città

di Cesena. Da segnalare nel 2015 Gloria in Excelsis Deo, la mostra curata, sempre da Marisa Zattini per la Città di Urbino, allestita nelle Sale del Castellare del Palazzo Ducale di Urbino, con un presepe allestito all’Oratorio di San Giuseppe. E la recente mostra a Bruxelles, durante il Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea.

del Ridotto e il Corridoio lapidario della Bibliote- sono: dalle 16 alle 19 dal martedì alla domenica, ca Malatestiana e sarà visitabile dal 23 dicem- dalle 10,30 alle 12,30 mercoledì sabato e dobre al 29 gennaio. Il presepe è stato un tema menica. sempre vivo nella produzione del nostro archi- Dal 4 dicembre fino al 15 gennaio torna per il secondo tetto-scultore, sviluppato nel tempo fra annun- anno il Presepe meccanico Gualtieri, allestito in Galciazioni, presepi, angeli, pastori e re magi. La leria Pescheria, con un’edizione rinnovata e ampliata di mostra dialoga idealmente anche con la pittura oltre 80 metri quadrati. Info:www.presepigualtieri.it. La antica grazie ai dipinti provenienti da Chiese e famiglia Gualtieri allestisce anche un Presepe meccanico collezioni cesenati, proponendo una sorta di iti- nella cripta del Duomo di San Giovanni Battista di Cenerario nella Natività d’arte che comprende oltre sena. Davanti al Duomo è collocata, altra tappa storica ai presepi di Ilario Fioravanti, la pala di Bona- in questa ideale passeggiata inseguendo la stella comeventura Andreini ospitata nella splendida Chie- ta, la Sacra Famiglia all’interno del boschetto di abeti. sa di San Zenone e AnnunE il centro storico sarà anche ciazioni, Natività, Presenlo scenario del Presepe vivente, tazioni di Gesù al Tempio, Un percorso tra i presepi quest’anno previsto per il 22 dicembre, curato dalla Fondazione provenienti dalla Curia Vedal centro storico scovile di Cesena-Sarsina e Sacro Cuore, dalle 16.30 alle 18 alle colline cesenati dall’Abbazia del Monte che circa. Sui primi colli ecco la Celincordia dei presepi, che anche entrano in rapporto dialogico con l’opera di Fioravanti quest’anno l’Associazione Cultucreando un ininterrotto messaggio emozionale e rale “Conoscere Cesena” apre nella chiesa di S. Mauro in narrativo tra arte antica e arte contemporanea. Celincordia. L’allestimento negli anni si è ampliato con Il ritorno a Cesena di una mostra di sculture di l’inserimento di alcuni monumenti tipici della nostra citIlario Fioravanti, uno dei protagonisti più inte- tà: ecco dunque la Rocca, il Monte, i Cappuccini a far da ressanti dell’Arte Italiana, è un appuntamento cornice al Bambinello. importante anche per lo stretto legame che lega Per l’edizione 2016 si sono aggiunti il Tunnel e una parte questo territorio all’architetto-scultore. di Piazza del Popolo col Palazzo Comunale, la Rocchetta La mostra inaugura il 23 dicembre. E’ prevista di Piazza e la Fontana. Il presepe verrà inaugurato l’8 un’apertura speciale dal 24 dicembre all’ 8 gen- dicembre alle ore 15. Anche il piccolo borgo di Roversanaio secondo i seguenti orari: 10,30 - 12,30/ no propone il suo particolare Presepe abbarbicato su un 15,30-18,3: il 25 dicembre e il 1 gennaio apertu- colle, con le grandi statue che riproducono scene di vita ra solo pomeridiana. Negli altri periodi gli orari contadina e quadri tradizionali.

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SFAVILLANTE NATALE Ancora più sfavillante è il Natale che si accende a Cesena. Insieme agli eleganti ‘lampadari’ che illuminano le vie del centro storico quest’anno debutta la ‘palla di Natale’ alta 15 metri collocata in piazza Almerici. La scenografica installazione è una delle novità del Natale 2016: oltre che ad ammirarla da fuori, si potrà entrare al suo interno per sentirsi ‘piccoli’ e farsi incantare dalla magia della luce. Al suo fianco ci saranno la ‘casetta’ di Babbo Natale e altre piacevoli sorprese. Un ricco programma di animazioni ci accompagnerà per tutto il periodo dell’Avvento in un susseguirsi di spettacoli e concerti per tutti i gusti. Le cornamuse della Orobian Pipe band, in abito tradizionale scozzese, i giovani cantanti di “Vivi la voce” che eseguiranno il concerto “Canzoni sotto l’Albero” in piazza Giovanni Paolo II, mentre piazzetta Alboni, via Cesare Battisti e via Fantaguzzi saranno i set delle esibizioni di band emergenti del territorio cesenate; l’8 dicembre piazza del Popolo accoglie il gruppo vocale Vocal Fly, con il suo ampio repertorio che spazia dal pop al rock fino al canto acapella. Sabato 10 dicembre è la volta del Coro della Scuola Primaria della Fondazione del Sacro Cuore che, davanti al Duomo, con un concerto di canti tradizionali. Torna anche la rassegna musicale “Cesena Canta”, nata grazie alla collaborazione con il Conservatorio Maderna, che prevede una serie concerti delle varie corali cesenati; gran finale il 3 gennaio al teatro Bonci. Sabato 17 dicembre una ventina di Babbi Natale in sella alla mitica Vespa si ritrovano alla Barriera per

distribuire a tutti panettoncini di produzione artigianale. Quasi in contemporanea, Piazza del Popolo si anima con un Varietà di Natale a ritmo di musica. E per la gioia dei più piccoli non poteva mancare il trenino dei bambini con partenza da Piazza Amendola. Nelle giornate del 4, 11 e 18 dicembre torna la Fiera del Natale con il mercato ambulante tutto il giorno. Cesena festeggia il Capodanno in piazza del Popolo con la grande Orchestra della Romagna con Luca Bergamini e Moreno il Biondo

Alcuni presepi che si possono visitare in centro a Cesena o sulle primissime colline: a sinistra particolare del presepe di Celincordia, accanto uno dei quadri del grande presepe Gualtierl allestito alla Galleria Pescheria, sotto a sinistra il presepe di Roversano

(ph. Famiglia Gualtieri)

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THE PRESEPE INFINITO (THE INFINITE NATIVITY SCENE), AN ARTISTIC NATIVITY SCENE AND THE GIANT CHRISTMAS BALL THAT LIGHTS UP AT NIGHT. The ‘mystery’ of Christmas in Cesena is told with a great art exhibition that features the ‘Presepe Infinito’ by the sculptor Ilario Fioravanti. It’s the polychrome pottery, which has a certain archaic influence to it, that sets the stage for the crib scene, celebrated by all humanity and animals The exhibition in Cesena, which was envisaged and created by the architect Marisa Zattini from the il Vicolo (Cultural association), can be seen in two places: the Galleria del Palazzo del Ridotto (the gallery in the Palazzo del Ridotto) and in the Corridorio Lapidario in the Malatesta Library; it’ll be open from the 23rd December to the 29th January. The crib has always been an important issue for our architect-sculptor, developed over a perod of time whilst also considering annunciations, cribs, angels, shepherds and wise men. The exhibition also portays its message through antique works of art thanks to the paintings from churches and art collections in Cesena that act as a kind of art nativity itinerary. The itinerary includes the cribs of Ilario Fioravanti, the altarpiece by Bonaventure Andreini, which can be seen in the beau-

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tiful Church of San Zenone, and the Annunciation, Nativity, Presentation of Jesus in the Temple, from the Bishops’s Curia of Cesena-Sarsina and from the Abbazia del Monte (Abbey). The return to Cesena for a sculpture exhibition by Ilario Fioravanti, who’s one of the most interesting protagonists of Italian Art, is an important event due to the close link that binds this territory to the architect-sculptor. From 4th December to the 15th January, the Presepe meccanico Gualtieri (Gualtieri’s mechanical crib) is back, and has been set up in Galleria Pescheria (fish gallery). The Gualtieri family has also organised for a mechanical nativity scene in the crypt of the San Giovanni Battista di Cesena cathedral. Christmas is even more dazzling thanks to the Christmas lights in Cesena. Along with the elegant ‘chandeliers’ that illuminate the streets of the historic centre of Cesena, this year a ‘palla di Natale’ (Christmas ball), which is 15 meters high, makes its debut in Piazza Almerici.The spectacular addition is one of the novelties for Christmas 2016: in addition to the outside admiration, you can also go inside to feel like a child again and be enchanted by the magic of the lights. Santa’s house will be next to the Christmas ball as well as other pleasant surprises.


libreri LE VITE DEI CESENATI A cura di Pier Giovanni Fabbri e Alessandro Gagliardo Nato nel 2007, il progetto editoriale ‘le Vite dei Cesenati’ giunge quest’anno al decimo volume, curato da Pier Giovanni Fabbri e Alberto Gagliardo con i contributi di vari studiosi. L’iniziativa è nata per raccogliere le biografie dei cesenati, scritte appositamente da vari studiosi, per dare un volto a quelle figure della vita cittadina del passato che abbiamo già conosciuto nei libri, nelle targhe delle vie o in citazioni sporadiche. L’obiettivo è quello di raccogliere biografie di persone che, per nascita o per scelte lavorative, hanno intrecciato la loro esperienza di vita con la città di Cesena, lasciandone una traccia concreta.

VENT’ANNI A CESENA

“Vent’anni a Cesena” di Davide Buratti Edizioni Il Ponte Vecchio (collana Ursa Major 2016) Un ventennio di vita politica, amministrativa, culturale ed economica di Cesena vista con gli occhi di un testimone speciale, il giornalista del ‘Corriere di Romagna’ Davide Buratti. In particolare, Buratti racconta il dissolversi di una lunga tradizione politica e il nascere di nuovi contesti, cercando di trovare un ordine, individuare tendenze e raccontare il formarsi di una nuova cultura comunitaria e cittadina. Un racconto che ha per protagonisti tutti quei personaggi che, con i loro pregi e i loro limiti, hanno fatto la storia della nostra città.

CESENA CURIOSA

Di Franco Spazzoli Edizioni Il Ponte Vecchio (Collana Vicus) La vita, la storia e l’arte di Cesena raccontate in 43 schede tramite personaggi ed aspetti curiosi. Spazzoli incentiva il lettore a guardare la città con occhi meno distratti, a passeggiare per la città conoscendo la storia e la bellezza che i nostri concittadini ci hanno lasciato. Perché solo la curiosità permette la conoscenza e quindi l’amore per la propria città. Un volume che è un vero e proprio omaggio a Cesena, alle sue bellezze naturali ed artistiche, e alle sue tradizioni eno-gastronomiche, al suo fascino discreto e sorprendente.


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ph. By Vera Corja

RAFFAELLA BATTISTINI

UNA STELLA DELLA LIRICA La soprano cesenate racconta il suo amore per il canto, i suoi Maestri, le sue eroine

a cura di Alice Magnani esenate doc, la soprano Raffaella Battistini è da anni tra i protagonisti della lirica contemporanea. Splendida donna, dal portamento forte e sicuro, nonostante l’apparenza esile e il volto delicato incorniciato dai lunghi capelli biondi. Ma è sul palcoscenico che avviene la sua trasformazione, visiva prima ancora che canora per la grintosa passione con cui interpreta le più note eroine del melodram-

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ma, ammaliando il pubblico di ogni teatro. Amatissima dai cesenati, che l’accolgono ogni volta con un applauso scrosciante quando si alza il sipario del teatro Bonci, Raffaella Battistini contraccambia questo affetto regalando alla sua città le arie più famose della lirica, spaziando in un vasto repertorio che la vede ora Aida, ora Tosca, ora Mimì o Butterfly. Come nasce la sua passione per il canto e quando ha capito di poterne fare un lavoro?

Ricordo che da bambina ascoltavo la bella voce di mio nonno. Ho imparato alcune romanze imitandolo e, per fortuna, era un ottimo tenore che ha cantato al Bonci come corista. Avevo un grande desiderio di imparare il gioco del canto poi la grande passione per il melodramma mi è stata infusa da mio padre, da giovane pure lui tenore dilettante ed ora presidente del Coro lirico M. Callas. Lui mi ha aperto definitivamente la porta della musica. Già dall’infanzia ricor-


In apertura un primo piano di Raffaella Battistini e uno scatto della soprano nei panni di Eleonora Trovatore (Credit Vera Corja), sopra un’intensa espressione dallo scatto di SIPARIOWEB Fabio Bernoni 2016, sotto una scena dell’opera lirica ‘Nedda nei pagliacci’. Nella pagina a fianco Raffaella Battistini canta nell’opera di Giuseppe Verdi ‘Aida’.

do che imitavo la Callas e la Tebaldi e sognavo di diventare come loro. Solo dopo aver finito l’università ho iniziato davvero a studiare canto, e visto che imparavo velocemente la tecnica, dopo ben due anni di studi, il Maestro Pavarotti mi ha fatto debuttare Boheme a Modena sotto la sua regia e da quel momento ho capito che lavorare in banca non era quello che volevo fare nella vita. Che cosa le hanno dato in termini di consigli e di ispirazione? Tutti grandi artisti di incredibile esperienza e cultura, ognuno a modo suo ha contribuito a segnare il mio percorso. Tutti mi

hanno insegnato a far uscire sempre un lato nuovo e diverso della mia personalità: l’indimenticabile maestro Pavarotti, per esempio, ribadiva che non basta la voce per essere un bravo cantante ma quello che conta è essere in grado di trasmettere emozione , il Maestro Leone Magiera mi ha insegnato le sfumature e tutti i particolari di ogni Opera, dagli altri artisti ho imparato ad evitare sempre la sterilità esecutiva. Un ricordo in particolare? Un’emozione? Di certo, uno dei momenti più belli per me è stato quando nel 2007, ho debuttato in una delle mie opere preferite: Aida, alle Piramidi, in

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onst ge Egitto. Un altro momento emozionante, l’ho vissuto nel 2012 quando il Maestro Veronesi mi ha voluta per la Prima Mondiale dell’Opera Mameli di Leoncavallo al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, una sfida contro il tempo e la memoria perché avevo solo dieci giorni per imparare l’opera!!! E cosa si prova invece a salire sul palco del teatro Bonci, cesenate fra cesenati? In Italia, ci sono i teatri più belli del mondo, e il Bonci è uno di questi, per cui cantare lì è stato il mio “sogno nel cassetto” per tantissimi anni. Le prime volte provavo un’emozione difficile da gestire: il cuore batteva a mille, non riuscivo quasi a respirare. ma poi alla vista del pubblico e del direttore entravo nel personaggio e mi immedesimavo. Ancora adesso prima di entrare ho il cuore a mille, poi però dopo qualche istante mi cal-

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mo e cerco di trasmettere una grande emozione. Devo dire che sono al contempo affascinata e orgogliosa di lavorare nel Teatro della mia città. Lo faccio con amore perché vorrei che il Bonci rivivesse la sua tradizione di grande teatro d’opera. Chi è Raffaella Battistini? Quale personaggio vorrebbe interpretare per la prima volta? Raffaella Battistini è una persona semplice che ama la sua famiglia e il suo compagno, è molto felice perchè ogni giorno riceve tanto amore dalle persone che la circondano e ha una ricchezza interiore che la rende sempre serena e contenta di quello che la vita le ha dato. Un ruolo che inseguo da un po’ è quello di Maddalena de Coigny, protagonista dell’opera Andrea Chenier; mi piacerebbe interpretare quel personaggio e magari rappresentarlo quanto prima anche al Bonci…

AN OPERA STAR Born and bred in Cesena, the soprano Raffaella Battestini has been one of the stars in contemporary opera for a number of years now. A marvellous woman with a strong and selfassured poise, despite her slim frame and delicate face, which is crowned by her long blonde hair. However, it’s on stage where the transformation takes place, her animated and passionate singing, of which the most known Opera heroines are interpreted, manage to enchant audiences in every theatre. Treasured in Cesena, where every performance is always met with a thunderous applause when the curtain goes down at the the Bonci Theatre. Raffaella Battisini manages to give her city back the same affection by singing in the most famous Opera plays where she can be seen as Aida, Tosca, Mimì or Madame Butterfly. Raffaella explains how she first became passionate about opera, and the different stages she went through in order to get to where she is today. “I remember as a child, I used to listen to my Grandfather’s wonderful voice. I learned quite a few plays whilst imitating him, fortunately, he was an excellent tenor and was also a member of the choir in the Bonci theatre. I had an immense desire to learn how to sing, then under my father’s influence, I became passionate about melodramas. As a young man, my father was an amateur tenor as well, and is now president of the M.Callas opera choir. I have memories as a child imitating Callas and Tebaldi and dreaming of becoming like them. It was only after university that I became serious about studying singing. I learned the technical aspects easily, and after two years of studying, the Maestro Pavarotti gave me the opportunity to debut in his production of La Bohème in Modena; it was from that moment I realised that working in a bank just wasn’t for me.


IN CARTELLONE

IMPERDIBILI AL BONCI

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lcuni imperdibili dal cartellone del Teatro Bonci che festeggia i 170 anni dalla sua inaugurazione. Come di consueto predomina la stagione di prosa, da sempre fiore all’occhiello del palcoscenico cesenate, in un’alternanza di testi classici e moderni. Ecco alcuni appuntamenti scelti per i nostri lettori, rinviando per il cartellone completo al sito www.teatrobonci.it. Dal 9 al 12 febbraio L’ora di ricevimento di Stefano Massini per la regia di Michele Placido con Fabrizio Bentivoglio. In prima nazionale il 9 marzo 2017 (con repliche il 10/11 e 12) Morte di un commesso viaggiatore per la regia di Elio de Capitani, sul palco con Cristina Crippa. Sempre in prosa il Giulio Cesare di William Shakespeare, con adattamento e regia di Alex Rigola, a vestire i panni del condottiero Michele Riondino. Dal 6 al 9 aprile Qualcuno volò sul nido del cuculo di Dale Wasserman con Daniele Russo e Elisabetta Valgoi. Per l’essai appuntamento il 24 e 25 gennaio con The pride con Luca Zingaretti (il Montalbano televisivo) che firma anche la regia e con Porcile di Pasolini per la regia di Binasco (1-2 marzo). Un’alternanza di classica, jazz e moderna caratterizza il segmento musica: fra gli altri, Mario Brunello con un assolo dedicato a Bach, il concerto di Nicola Piovani e poi il grande appuntamento con NOA nel concerto Love Medicine, evento conclusivo del 170° del Teatro Bonci (27 aprile 2017). Per la danza i classici Schiaccianoci il 27 dicembre e Cenerentola il 28 dicembre, ma anche le coreografie contemporanee con CARMEN K (kimera) di Monica Casadei domenica 8 gennaio e la tappa del tour Parsons dance il 28 marzo. Concludiamo questo percorso ricordando l’appuntamento con il musical: il 21 gennaio LA PRINCIPESSA SISSI nell’adattamento di Corrado Abbati e quello con la lirica che si rinnova ogni 25 aprile. Questa volta è con la CAVALLERIA RUSTICANA, sul palco del Bonci tra gli altri Raffaella Battistini, Renzo Zulian, Giuseppe Altomare e il Coro “M. Callas” Cesena.

Qui sopra Zingaretti in THE PRIDE (ph Daniele Romano) sotto Riondino in Giulio Cesare. Nella foto grande in alto la cantante israeliana Noa


testat geTestata testatina onst ELIO E LE STORIE TESE

“SIETE GENUINI, MA CORDIALI. COME NOI”

La band a Cesena si sente a casa. E qui ha concluso il fortunato tour 2016

di Carlotta Benini

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rent’anni sulla ribalta della scena musicale all’insegna dell’ironia, senza mai stancare e stancarsi. “Siamo i nuovi Pooh”, rivela Elio a proposito della longevità della sua band, che ha scelto Cesena per chiudere un lungo e fortunato tour. Loro sono gli Elio e le Storie Tese, e il 24 settembre scorso al Nuovo Teatro Carisport hanno tenuto uno concerto a dir poco spettacolare. Con una novità, tuttavia, che ha rattristato alcuni fan: l’assenza dello storico tastierista della band, che resta parte degli EELST solo per i progetti in studio. Ma l’energia e l’ironia che caratterizza i loro show non è certo venuta a mancare. In Romagna, poi, si sentono un po’ come a casa. Elio, com’è suonare senza Rocco Tanica? “Da un lato c’è un po’ di dispiacere, perché con il signor Tanica abbiamo calcato i palchi per 30 anni. D’altro canto ora

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abbiamo la soddisfazione di suonare dal vivo insieme a un grande artista come Vittorio Cosma, che è sempre stato parte degli EELST, dietro le quinte”. Com’è andato il tour? “Molto bene, abbiamo girato tante città e toccato con mano l’affetto del pubblico e la voglia di ascoltarci. Non ci aspettavamo una risposta così entusiasta. Anche se un po’ ci speravamo, a dire il vero. Non siamo dei pezzi di legno senza cuore. A Cesena, poi, abbiamo riversato tutte le energie residue, suonando… come se non ci fosse un domani!”. Tornate sempre volentieri, qua? “La vostra è una terra a noi molto cara, fin dai tempi dei Malatesta! Ricordo serate storiche al Vidia Club e molti altri bei concerti nei dintorni. E poi la Romagna è un po’ come noi…” Cioè? “Genuina, sanguigna, ma sempre cordiale”.

ELIO E LE STORIE TESE BAND Thirty years in the limelight on the music scene, full of irony, which never gets tired or tiring. The group Elio e le Storie Tese chose Cesena to close their long and successful tour. The show was indeed spectacular, and full of fun gags earlier this year, which took place on the 24th September at the Nuovo Teatro Carisport. It was a success, even though Rocco Tanica, the band’s original keyboard player wasn’t there and has now been replaced by Vittorio Cosma. In Cesena and in Romagna, the band feel at home: “It’s a genuine, hearty, and always friendly place – just like us” explains the lead singer of the band.


qualcosa di diverso e di particolare che ho ritenuto interessante, mi lascio anche guidare dalla curiosità Un regista da cui ti sarebbe piaciuto o ti piacerebbe essere diretta? Cassavetes, Paul Thomas Anderson…

ROHRWACHER

ALBA, I ‘SUOI’ REGISTI, I RUOLI ESTREMI Ospite d’onore a Piazze di Cinema, l’attrice ha incontrato il pubblico ai Giardini Savelli

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utografi e selfie per l’incontro ai Giardini Savelli con Alba Rohrwacher, attrice pluripremiata, ospite d’onore della sesta edizione di Piazze di Cinema, che si è svolta a Cesena in estate. L’attrice ha dialogato con il pubblico in due momenti, ai Giardini Savelli con una chiacchierata a tutto campo condotta dal direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli e in piazza del Popolo al termine della proiezione di Hungry Hearths. Alba Rohrwacher ha parlato degli esordi, dei “suoi” registi, dei modelli da cui trarre ispirazione, dei personaggi spesso estremi interpretati. Abbiamo preso in prestito alcune domande in occasione dell’incontro “Come hai deciso di fare l’attrice? Forse per un desiderio di fuga, che ha portato me e mia sorella Alice a fare mestieri molto lontani dal mondo in cui siamo cresciute. Da bambina mi interessava fare un lavoro sul mio corpo, ero affascinata dagli acrobati, dal circo e nel teatro ho sperimentato questo

lavoro fisico. Poi è arrivato il cinema, anche qui ho lavorato molto sul corpo, a volte anche in modo spericolato, estremo”. Alba Rohrwacher e i suoi registi? “Con Carlo Mazzacurati ero così emozionata che quasi non ricordo il dialogo, ero vittima di un’emozione fortissima. Poi con il tempo si impara a gestire queste sensazioni, si giunge al distacco. Soldini è un regista a cui devo la capacità di vedermi sempre diversa, mi ha insegnato a costruire il personaggio. Lavorare con Saverio Costanzo è stato partecipare ad un’avventura che poi è divenuta anche avventura nella vita. Con Alice Rohrwacher avevo paura di lavorare, pensavo che ci saremmo potute uccidere per troppo amore, perché i grandi affetti come quello che mi lega a mia sorella portano con sé anche i conflitti, ma nel lavoro siamo riusciti a superarli”. Come scegli i copioni? E come dici no? “Non c’è una logica particolare, ogni volta che ho detto si c’è stato

ALBA, GUEST OF HONOUR Alba Rohrwacher, the award-winning actress was guest of honour this summer at the sixth edition of Piazze di Cinema event. Her debut with film directors, people who have inspired her, and characters often interpreted to excess were discussed. “What made you decide to become an actress? Perhaps a desire to escape, which brought my sister Alice and I to work in jobs which are far removed from the world in which we grew up. As a child, I was interested in doing somthing that involved my body, I was fascinated by acrobats; I experienced this physical work by working in the circus and the theatre. Then came the cinema where I also worked a lot on the body, sometimes recklessly, and sometimes to the extreme “. Alba Rohrwacher and her film directors? “I was so excited to work with Carlo Mazzacurati that I hardly remembered the dialogue, I was victim to an overwhelming emotion. Then with time you learn how to manage these feelings, which in turn, leads to detachment. Soldini is a director to whom I owe the ability to continually experiment with who I can be in different ways, he taught me how to build the character. Working with Saverio Costanzo was like participating in an exciting adventure, of which has since become a life adventure”.

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cesen studia

SE LO STUDIO È SENZA FRONTIERE

Piccolo viaggio nel mondo universitario di Cesena e nella città che studia, tra associazioni studentesche, il mondo Erasmus e gli scambi interculturali di Anna Frabotta

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on solo Bologna. Anche Cesena per numeri e corsi si è conquistata il titolo di città universitaria a tutti gli effetti. Piccolo ed efficiente, il campus della città malatestiana, alla vigilia del suo trentesimo anno di vita, conta 16 corsi di studio e oltre 5000 studenti con +8,5% di iscrizioni rispetto allo scorso anno (contro il 3,7 di Bologna). L’Alma Mater cresce, a tirarne le fila però accanto alla dotta Bologna, ci sono anche i campus romagnoli. Stando inoltre al bilancio sociale di Ateneo, emerge un alto livello di soddisfazione degli studenti che hanno scelto Cesena. L’80% dichiara, infatti, di essere soddisfatto di insegnamenti e strutture del campus, oltre il 70% si laurea in corso e il 50% trova subito lavoro dopo la laurea. “Cesena è un’oasi felice!” a sostenerlo è Mirko Grammatico, presidente della Consulta Studentesca, organo istituito nel 2008 che collega

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il mondo degli studenti universitari con l’amministrazione comunale. “A Cesena si fa davvero Università, Didattica e Ricerca – continua Mirko - è un luogo dove le persone, nella loro diversità, si impegnano per portare avanti il loro percorso accademico. Ci sono sicuramente dei problemi che dobbiamo e devono essere risolti, tuttavia ciò non toglie che i campus romagnoli siano un fiore all’occhiello dell’Università di Bologna da valorizzare e responsabilizzare nella gestione per far si che siano fulcro di eccellenze”. Si punta, dunque, all’eccellenza e nel farlo si cerca la complicità della città. Le cinque associazioni studentesche (Mysta, Spazi, Sprite, Astice e Analysis), infatti, si impegnano a colmare quel gap che spesso si crea tra universitari e residenti offrendo servizi non solo agli studenti, ma anche alla cittadinanza. Seminari, convegni e momenti di svago aperti a tutti, sono sempre più frequenti: “Il Foro Annonario non si era mai


Universitari si divertono in occasione di Almafest, che quest’anno si è tenuta al Foro Annonario di Cesena. Sotto momenti di studio in biblioteca

visto così pieno e vivo come durante l’Almafest di quest’anno, c’era anche il Rettore Ubertini”, ci racconta Mirko. Successi che arrivano anche grazie alla preziosa collaborazione con Uniradio Cesena, la webradio del campus malatestiano che, con i suoi 15 programmi, dà voce agli studenti cesenati diventando un vero e proprio punto di riferimento sul mondo universitario e non solo. E non mancano nemmeno casi in cui gli studenti si mettono davvero al servizio dei cesenati, come fa, ad esempio, S.P.R.I.Te (l’associazione che fa capo alla Facoltà di Informatica) che con il suo Trashwere si impegna a recuperare pc destinati allo smaltimento per donarli alle realtà cittadine che ne manifestano l’esigenza. Eccellenza, però, vuol dire anche apertura, mobilità ed internazionalizzazione.

È SENZA FRONTIERE LA CESENA CHE STUDIA? Non è raro facendo un giro in biblioteca, incontrare ragazzi e ragazze che parlano lingue diverse dalle nostre. Sono gli studenti del progetto Erasmus (acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students), ragazzi e ragazze come Bijeau e Burcu, prove-

nienti da ogni angolo del mondo che hanno scelto Cesena per trascorrere alcuni mesi del proprio percorso universitario. Ma se pensate che solo all’università si possano vivere esperienze di studio all’estero vi sbagliate di grosso. Sono diversi gli istituti superiori della città che offrono ai loro allievi la possibilità di partecipare a scambi culturali, a dimostrazione del fatto che la scuola non è solo vita tra i banchi, voti e interrogazioni. Il Liceo scientifico Righi è uno di questi e non poteva essere altrimenti per un istituto che, come ci racconta il professor Alberto Antolini, responsabile dei progetti interculturali, nel suo corpo docenti può vantare la presenza di due pionieri degli scambi culturali, partiti tramite Intercultura quando, negli anni ’70, l’associazione era ancora agli albori. Il Righi, oltre ad accogliere studenti provenienti da tutto il mondo, si distingue per un progetto interno che da dieci anni fa volare i suoi allievi direttamente all’altro capo del mondo, a Sippy Downs, in Australia. Il gemellaggio con il Siena Catholic College è nato nel 2006 quasi per caso: il college australiano era, infatti, alla ricerca di una scuola italiana con cui duettare e la lungimiranza degli in-

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cesen studia UNA SCUOLA SENZA VOTI? AL MONTI È REALTÀ Se il voto è da sempre metro di misura del sapere, il liceo classico Monti fa “scuola” nel senso più stretto del termine e introduce un metodo sperimentale di valutazione che esaudisce il sogno di ogni alunno, quello di una scuola senza voti. L’idea non è nuova, ma sicuramente è innovativa. Di scuola del gratuito in pedagogia si parla, infatti, da 20 anni e Mario Lodi, autore del famoso testo per ragazzi Cipì, già agli albori della Repubblica asseriva: “La scuola la vorrei senza pagelle e con tante cordiali chiacchiere con i genitori, perché, alla fine, invece di una bella pagella, si abbia un bel ragazzo, cioè un ragazzo libero, sincero, migliore comunque”. Parole affascinanti ed attuali, da accogliere come un mantra per fondare le basi di una scuola e di una società che accoglie e non esclude. Devono aver pensato questo i dirigenti e gli insegnanti del Monti che, in collaborazione con la Scuola di Psicologia dell’Università di Bologna (sede di Cesena), hanno deciso di introdurre un sistema di valutazione che si basa su competenze acquisite e non su una distaccata espressione numerica. In ballo non c’è il merito, punto fermo di ogni scuola che si rispetti, ma quella percezione di sfida e competizione deleteri che innescano nei ragazzi paure, ansie e senso di inadeguatezza. A sperimentare questo nuovo progetto è la prima A dell’indirizzo Scienze Umane, 23 alunni che invece del solito voto, a fine interrogazione o compito in classe, riceveranno una griglia contenente voci quali: conoscenze, competenze disciplinari, termini, concetti. Insomma, uno strumento concreto con cui ogni ragazzo può autovalutarsi.

segnanti del Righi, desiderosi di offrire ai propri ragazzi un’esperienza formativa unica nel suo genere, ha fatto il resto. Ad anni alterni, grazie a questo progetto, partono per la Sunshine Cost circa una trentina di ragazzi cesenati e altrettanti ne vengono accolti in città per un’esperienza che è davvero formativa, perché non si limita al solo studio di una lingua straniera, ma si scopre e si vive una cultura nuova. Oltre al gemellaggio con l’Australia, è molto importante il rapporto che il liceo scientifico intrattiene con l’associazione Intercultura. Quest’anno partiranno per diverse destinazioni ben undici studenti, nove dei quali passeranno all’estero l’intero anno scolastico. “Crediamo molto negli scambi con l’estero – sostiene il professor Antolini - perché si tratta di esperienze importanti che contribuiscono ad un vero arricchimento personale. Per la prima volta i ragazzi si trovano ad affrontare diverse difficoltà e ad interfacciarsi con culture anche molto diverse, ma non partono mai impreparati. Gli studenti vengono scelti sulla base di una graduatoria di merito e viene loro fornito una preparazione culturale e linguistica adeguato”. E di esperienza indimenticabile possono parlare anche i ragazzi ospitati al Righi, quest’anno provenienti da Serbia, Tailandia e Cina che, nonostante spesso arrivino in Italia conoscendo poco la nostra lingua, partono con un bagaglio linguistico e culturale eccellente e c’è anche chi si trova così bene a Cesena da non volersene più andare, come il caso di una studentessa cinese che ha prolungato il suo soggiorno di un anno per perfezionare l’italiano.

I ragazzi del Liceo Righi in gita alle Blackall Range nell’ambito del gemellaggio con il Siena Catholic College di Sippy Downs del 2014. A destra lezioni di surf a Mooloolaba Beach

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ESSERE ERASMUS A CESENA Due studentesse raccontano la vita di chi arriva in Erasmus a Cesena. Poche difficoltà, tanto entusiasmo e giudizio finale positivo: “Un’esperienza bellissima, che tutti gli studenti dovrebbero fare”. Abbiamo incontrato Bijeau e Burcu allo studentato Sacro Cuore, una delle residenze universitarie della città gestite dalla società Serinar. Bijeau è originaria del Gana, ma vive a Washington, ha l’animo cosmopolita, la valigia sempre pronta e tanta voglia di viaggiare, ma non nasconde che a studiare psicologia a Cesena ci sia finita un po’ per caso: “dopo aver trascorso un periodo di studi a Firenze, innamorata dell’Italia ho scelto Bologna come prima tappa del mio Erasmus Mundus per poi proseguirlo a Valencia, ma mi sono ritrovata a Cesena e la cosa inizialmente mi ha sorpresa. Adesso però mi trovo molto bene, la città è piccola e accogliente, il costo della vita basso e tra noi Erasmus ci conosciamo tutti. Inoltre non mancano le occasioni per scambiare qualche parola con gli abitanti del posto che puntualmente si trasformano in lunghe chiacchierate”. Diverso invece il caso di Burcu, studentessa turca che da Istanbul è volata a Cesena per l’ottima fama del Conservatorio Bruno Maderna. “Il mio insegnante di canto è stato per otto anni in Italia e conosceva molto bene l’alta qualità dei corsi del Maderna, è stato lui a spingere perché facessi proprio a Cesena il mio Erasmus – ci racconta – Devo ammettere che non si sbagliava affatto! Passo gran parte della mia giornata a studiare ed esercitarmi, ma ne vale assolutamente la pena”. E di Cesena anche Burcu è soddisfatta: “rispetto ad Istanbul qui è un paradiso, la città è piccola, a misura d’uomo, insomma si vive in pace… spero tanto di poter trovare lavoro in Italia!”. Entrambe le ragazze non hanno dubbi, il giudizio su Cesena è assolutamente positivo, così come lo è quello per il loro progetto di studi: “l’Erasmus unifica giovani da tutta Europa e da

tutto il mondo – ci dice Bijeau - è forse la modalità più utile per preparare davvero una generazione di europei o addirittura di cittadini del mondo, fa vivere la stessa esperienze a ragazzi che parlano lingue diverse ed hanno un diverso background culturale e questo nessuna legge volta all’unificazione può dartelo”. Anche Alessandra Severi, responsabile per Serinar del progetto Erasmus, che di ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo degli ultimi venti anni ne ha visti a centinaia, non ha dubbi sulla validità del progetto: “È un’ottima opportunità per gli studenti non solo per apprendere una lingua straniera, ma anche per fare una reale esperienza di vita fuori dal proprio paese e lontani dalla propria cultura. Inoltre Cesena, essendo una città piccola, si presta molto bene a questo tipo di esperienza, non è dispersiva ed i ragazzi interagiscono fra loro più facilmente”.

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In alto i ragazzi dell’Istituto Garibaldi / Da Vinci partiti per l’Avana in occasione della Settimana della Cultura italiana e al lavoro su uno dei plastici dedicati agli Architetti Antonelli. Sotto gli studenti dell’IPS Versari Macrelli alla Fiera di Ulm

DALL’AVANA A ULM, PASSANDO PER LAMPEDUSA I ragazzi dell’Istituto Garibaldi/Da Vinci sono volati a l’Avana per partecipare alla “Semana de la cultura Italiana”: seminari, mostre e concerti che ripercorrono la storia e l’attualità delle relazioni culturali tra i due paesi. Ospiti del prestigioso evento anche sei studenti dell’Istituto Tecnico Geometri di Cesena che per tre anni hanno lavorato ad un progetto sugli architetti Antonelli di Gatteo, importanti nel continente latino per la forte spinta data nel settore dell’architettura militare. Il progetto, svolto in collaborazione con l’Ecoistituto di Cesena e incentrato su questa dinastia di architetti romagnoli, prevedeva come momento finale proprio la realizzazione di un’esposizione permanente presso il Castello di San Salvador della Punta, progettato e realizzato dagli Antonelli nel XVI secolo per conto del Re di Spagna. Insieme ai sei studenti e ai loro accompagnatori, per l’Avana sono partiti anche i pannelli espositivi realizzati dall’Ecoistituto e i plastici realizzati dai ragazzi del Garibaldi/ Da Vinci sulle fortezze italiane e spagnole visitate, ultima delle quali il castello di Alicante. Un bel riconoscimento alla cultura cesenate che si alza dai banchi di scuola per vivere i viaggi di istruzione come reali momenti formativi di progettazione, ma anche crescita personale. C’è chi va a Cuba e c’è

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chi va a Ulm in terra tedesca. Sono gli studenti delle Quinte, indirizzo Commerciale, dell’I.P.S. Versari Macrelli che a novembre, accompagnati dalle professoresse Sandra Sassi e Loretta Cecchini, hanno partecipato alla Fiera internazionale delle imprese simulate in Germania. Imprenditori simulati, business simulato con l’obiettivo di mettere in pratica ciò che si studia sui libri. L’Istituto ha una lunga storia sull’active lerning fondato sulla simulazione d’impresa e non è nuovo alla partecipazione all’estero a fiere e meeting dove commercializzare i prodotti delle imprese simulate create in classe. Il Versari Macrelli aderisce anche al progetto internazionale Erasmus+, che consente uno scambio culturale con scuole di diversi Paesi europei (Portogallo, Lituania, Romania, Turchia e Grecia), con particolare riguardo ai temi dell’imprenditorialità giovanile e dell’impresa simulata. Tra gennaio e dicembre del 2017 una quindicina di alunni saranno in partenza per fare questa esperienza Erasmus. E se qualcuno già prepara le valigie, c’è anche chi è tornato da poco: come gli studenti del soggiorno studio in Australia, altro progetto evergreen per il Professionale cesenate i quattro studenti della 3°A che hanno partecipano all’appuntamento europeo a Lampedusa dal titolo L’Europa Inizia a Lampedusa. L’iniziativa è nata in concomitanza con la giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione.


s lute eBenessere

PERCHÉ SOFFRIRE IN NOME DELLA BELLEZZA? Per il ringiovimento di viso, collo e decolletè, un nuovo rivoluzionario dispositivo: il Teosyal Pen DOTT. LUCA MORELLINI Specialista in Medicina Termale Perfezionato in Medicina Estetica e Chirurgia Estetica Laser Direttore Sanitario del Poliambulatorio ESCULAPIO DR. MORELLINI Piazzale G. Biguzzi 20, Cesena Info e prenotazioni 0547 27534 cell. 393.9427473 www.poliambulatorioesculapio.com - www.lucamorellini.it

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iò che tiene lontane molte donne e uomini dai trattamenti iniettivi (le famose punturine) per il ringiovanimento di viso, collo, decolletè è la paura del dolore dell’iniezione, delle complicanze da trattamento e dei tempi di recupero troppo lunghi. Oggi, grazie al nuovo dispositivo Teosyal Pen, questi timori non esistono più. Questo rivoluzionario apparecchio assicura un trattamento iniettivo di acido jaluronico e filler più confortevole minimizzando il trauma da iniezione e di conseguenza riducendo il dolore percepito (fino al 70% in meno) e le possibilità di complicanze post-trattamento. Il dottor Luca Morellini, Medico Estetico, Direttore Sanitario del Poliambulatorio Esculapio di Cesena, è uno dei primi medici in Italia, e ad oggi l’unico della provincia di Forlì-Cesena, che ha adottato questo dispositivo. “Teosyal Pen, spiega il Dr. Morellini, permette al medico di unire il meglio della tecnologia alla sua esperienza. Il risultato? Precisione quasi “artistica” per un cliente tranquillo, sodisfatto, e sicuramente più bello. Inoltre, ed è ciò che mi fa maggiormente piacere, sono proprio le persone che si sottopongono a tale trattamento ad essere le più soddisfatte tanto da richiederlo ogni volta che ritornano per altri trattamenti simili”. “La Teosyal Pen, ha un design ergonomico e leggero e consente al medico di essere più preciso e delicato, di controllare l’iniezione e di iniettare esattamente il quantitativo di prodotto desiderato in maniera graduale e costante. Tale specificità permette di trattare, in assoluta sicurezza, qualsiasi area del viso, anche quelle più delicate e sensibili, come ad esempio labbra e contorno occhi, con scarsissimo fastidio ed assicurando un effetto del tutto naturale”. “In conclusione posso dire che, è sempre meno necessario soffrire in nome della bellezza. Ancora una volta, la tecnologia ci viene incontro, soprattutto per il miglior confort dei pazienti”.

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s lute eBenessere

MALATTIA DI MÉNIÈRE: AFFRONTIAMO IL NOSTRO NEMICO Una vasta platea e un vivace dibattito al convegno che ha fatto il punto su questa patologia a carico dell’orecchio interno

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aramente una malattia, nell’ambito specifico sia che dell’otorinolaringoiatria in altre discipline, ha impegnato costantemente i ricercatori ed è stata oggetto di un numero così elevato di pubblicazioni come il complesso sintomatico riconosciuto e descritto nei dettagli per la prima volta nel 1861 dal medico francese Prosper Ménière. Si tratta di una patologia a carico dell’orecchio interno caratterizzata da calo uditivo di tipo fluttuante, acufene, senso di ovattamento auricolare e vertigini. Alla base della Malattia di Ménière vi è un’alterazione nella produzione e nel riassorbimento dei liquidi labirintici: il conseguente accumulo di endolinfa genera la sintomatologia, che si presenta sotto forma di “crisi” episodiche, con vertigini molto intense accompagnate da nausea, conati di vomito, pallore, sudorazione e tachicardia. Le vertigini hanno durata variabile (da qualche ora sino a uno-due giorni) e possono ripetersi ad intervalli ravvicinati oppure a notevole distanza di tempo, concedendo periodi di relativo benessere. Nei casi più gravi il soggetto può perdere la capacità di svolgere le normali attività sociali e lavorative, sviluppando una forte disabilità. “Malattia di Ménière: Affrontiamo il nostro nemico” è il titolo del congresso

tenutosi lo scorso 15 ottobre presso il Grand Hotel Leonardo Da Vinci di Cesenatico per approfondire questa delicata tematica. L’evento è stato promosso dalla Dott.ssa Raffaella Superga Prencipe, specialista in Otorinolaringoiatria ed esperta di audiovestibologia, e sponsorizzato dal centro audioprotesico Otoplus,

che da anni offre esperienza, competenze qualificate e prodotti di ultima generazione nella soluzione delle difficoltà comunicative legate a deficit uditivi, dedicandosi costantemente all’aggiornamento tecnico e tecnologico. Una vasta platea composta da otorini, audiologi, foniatri, tecnici audiometristi ed audioprotesisti ha assistito agli interventi dei colleghi relatori, provenienti dai migliori centri del nord Italia, e ha potuto rivolgere domande, esporre i propri punti di vista e confrontare metodologie diagnostiche e terapeutiche. L’argomento ha acceso vivaci dibattiti, a riprova di quanto ci sia ancora da scoprire su questa complessa malattia che viene tuttora classificata come “idiopatica”, cioè generata da cause sconosciute. Nonostante l’utilizzo delle più moderne tecnologie, la diagnosi ancora oggi può risultare complessa e le opzioni terapeutiche e riabilitative sono oggetto di dibattito. Risulta quindi di fondamentale importanza privilegiare un lavoro di équipe tra le varie figure professionali al fine di garantire la migliore terapia al paziente, sia nella fase acuta, sia nella fase di declino della malattia. Dott.ssa Valentina Fabbri Dott.ssa Luisa Pagnani

OTOPLUS 5 CENTRO AUDIOPROTESICO Cesena via Natale dell’Amore, 6 tel. 0547 611981 Forlì P.tta M. Pagano, 6 tel. 0543 24987 - Forlì C.so A. Diaz, 48 tel. 0543 28421 Forlì Viale Bologna, 183 tel. 0543 703973 - Forlimpopoli via A. Saffi, 12 tel. 0543 743443 www.otoplus5.it

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appunt menti testatina testat Testata scelto per voi

In scena e fuori Le stagioni del Bonci nell’Archivio fotografico Zangheri” fino al 25 aprile 2017. Correvano gli anni 50’ quando i fratelli Zangheri, Gino e Pio, furono incaricati di documentare le stagioni del teatro Bonci con le loro macchine fotografiche. Del loro lavoro imponente, puntuale ed eccellente, è stata ricavata la selezione “In scena e fuori”, incentrata nel ventennio degli anni ’60 e ’70 (con qualche incursione prima e dopo) e alle stagioni di prosa. Una scelta fatta per rendere testimonianza dei tantissimi nomi che hanno calcato il palcoscenico del Bonci in quel periodo come Eduardo De Filippo, Alida Valli, Vittorio Gassman, Rossella Falk e tanti altri. La mostra, composta da una settantina di foto in bianco e nero distribuite nel Foyer e nei corridoi dei Palchi, è un segno evidente dell’importanza del Bonci all’interno del circuito teatrale nazionale e, oltre a presentare i più bei nomi della scena, offre anche una piccola sezione di “fuori scena”, tra squarci esterni su Piazza Guidazzi, interni dei camerini (da cui son passati tra gli altri Luchino Visconti e Franco Zeffirelli) e platee gremite per comizi politici o celebrazioni ufficiali.” I curatori Antonio Maraldi e Gian Luca Zangheri definiscono le foto esposte come immagini inedite, straordinarie per qualità artistica e significato documentario. Info: La mostra è visitabile nelle serate di spettacolo e dal martedì al sabato dalle ore 16:00 alle ore 19:00. Chiusura domenica, lunedì e festivi. Info: Teatro Bonci 0547/355911

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19-20 Novembre C’ERA UNA VOLTA ANTIQUARIATO SPECIALE LIBRO E STAMPE Sabato 19 e domenica 20 novembre, dalle 9 fino alle 19, accanto alla formula abituale della fiera che ospita oltre 250 espositori di Antiquariato e Brocantage, ritorna “C’era una volta…il libro”, speciale dedicato alle stampe e ai libri antichi, rari ed esauriti. Librerie antiquarie ed operatori specializzati saranno presenti accanto alla tradizionale mostra-mercato in una sezione esclusiva destinata alle rarità bibliografiche, cartografie e stampe.

27 Novembre, 4-8-11 e 18 Dicembre TRENINO DEI BAMBINI Per la gioia dei più piccoli torna come ogni anno il trenino dei bambini che quest’anno partirà da piazza Amendola nei seguenti orari: 10.30-12.30, 15.30 -19.30. dal 1 Dicembre al 6 Gennaio Fiore all’occhiello di quest’anno sarà la grande sfera luminosa allestita in piazza Almerici, che costituirà un’attrazione unica.

3-18 Dicembre CURIOSITY AL MUSEO DI SCIENZE NATURALI Laboratori, spettacoli e riflessioni sulla scienza. Sette proposte di serate insieme per imparare qualcosa di nuovo giocando, ascoltando, osservando, incontrando, ridendo

dal 4 Dicembre al 15 Gennaio PRESEPE MECCANICO DELLA CITTA’ DI CESENA L’Associazione Culturale Presepi Famiglia Gualtieri alla Galleria Ex Pescheria. Orari di apertura: festivi, prefestivi e il mercoledì dalle ore 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 19. Feriali dalle 15 alle 19. Info: www.presepigualtieri.it

Nel periodo Natalizio ESPOSIZIONE OPEN-AIR CON LE SCULTURE DI LUCCHI Il percorso pedonale da Vicolo Cesuola a Vicolo Stalle, che inizia idealmente con il gruppo scultoreo “Gli Equilibristi”, si arricchisce di sei figure in bronzo a grandezza naturale di Leonardo Lucchi, in occasione delle festività Natalizie 2016.

L’intera mostra dello scultore è sempre visitabile nel suo Studio – Galleria in Piazza del Popolo, 27.

4-11-18 Dicembre FIERA DEL NATALE Mercato ambulante tutto il giorno in Piazza del Popolo, viale Mazzoni e via Pio Battistini. Fino alle 20

10 Dicembre FIORELLA MANNOIA IN CONCERTO A distanza di due anni dal suo ultimo progetto discografico, il 28 ottobre è uscito “Combattente”, il nuovo album di inediti firmati da Fiorella Mannoia. Alla sua realizzazione hanno contribuito autori della nuova generazione ma anche storici nomi del cantautorato italiano: Ivano Fossati, Giuliano Sangiorgi, Federica Abbate, Cheope, Fabrizio Moro, Amara, ma anche la stessa Fiorella Mannoia insieme a Bungaro e Chiodo. Sabato 10 dicembre, alle ore 21, l’artista romana sarà in concerto al Nuovo Teatro Carisport di Cesena.

16 Dicembre AL MUSEO DI SCIENZE ROBERTO MERCADINI Venerdì 16 dicembre, alle ore 17, il Museo di Scienze naturali (in piazza Pietro Zangheri 6) ospiterà Roberto Mercadini con il suo monologo di chiusura della settimana della scienza. Evento a pagamento sopra i 6 anni 4 euro. Info: tel. 340 3949462 oppure inviare una mail a infoviaterrea@ gmail.com

17 - 18 Dicembre C’ERA UNA VOLTA ANTIQUARIATO SPECIALE CUCINA E GIOCATTOLO Antiquariato, modernariato, Vintage, Collezionismo, ogni terzo weekend del mese negli spazi di Cesena Fiera. Speciale Cucina e Giocattolo

22 Dicembre PRESEPE VIVENTE IN CENTRO A cura della Fondazione Sacro Cuore ore 16.30 – 18 in vari luoghi del centro storico

21-22 e 23 Dicembre MERCATINO DEI RICORDI Fino alle ore 19. C.so Garibaldi, C.so Mazzini, Galleria OIR.

23 Dicembre 29 Gennaio IL PRESEPE INFINITO DI FIORAVANTI La mostra intitolata ILARIO FIORAVANTI - Il Presepe Infinito, ideata e curata dall’architetto Marisa Zattini inaugura il 23 dicembre e si può visitare fino al 29 gennaio 2017. La rassegna è dedicata ad un importante nucleo di opere in terracotta policroma dello scultore cesenate sul tema della Nascita di Gesù. L’allestimento - curato dall’architetto Augusto Pompili si articola su due sedi: la Galleria Comunale d’Arte e il Corridoio Lapidario della Biblioteca Malatestiana.

31 Dicembre CAPODANNO DAL CUSTODE Alla Rocca Malatestiana si brinderà al nuovo anno con una serata dedicata alla scoperta della fortezza per bambini e le loro famiglie. Per informazioni: 0547-22409 oppure www.roccamalatestianadicesena.it

31 Dicembre MARATONA DI FILM E BRINDISI AL CINEMA SAN BIAGIO Al Centro Cinema San Biagio (in via Aldini 24) dopo il brindisi di mezzanotte si festeggia il nuovo anno con la proiezione di film.

31 Dicembre CAPODANNO iN PIAZZA Capodanno a Cesena In Piazza Tradizionale veglione in piazza del Popolo con brinidisi, dolci e la musica di Luca Bergamini e Moreno il Biondo.

2 Gennaio MERCATINO DEI RICORDI Mercato ambulante tutto il giorno in Piazza del Popolo, viale Mazzoni e via Pio Battistini. Fino alle 20.

8 Gennaio FIERA DEL SALDO Piazza del Popolo, via Pio Battistini e viale Mazzoni. Fino alle 20

14-15 Gennaio C’ERA UNA VOLTA ANTIQUARIATO Antiquariato, modernariato, Vintage, Collezionismo, ogni terzo weekend del mese negli spazi di Cesena Fiera. Speciale Musica


22 Gennaio STORIE SONORE A VILLA SILVIA Domenica 22 gennaio, alle ore 16.30, nella suggestiva location di Villa Silvia-Carducci, tornano le Storie Sonore, proponendo una rassegna di racconti animati per i più piccini e non solo, a cura di Roberto Fabbri. Alle 17.30 è prevista una piccola merenda e musica con gli organetti. Costo: 5 euro a persona, gratis per bambini da 0 a 2 anni. Per info e prenotazioni: tel. 0547-323425 oppure inviare una mail a info@ ammi-italia.com

13 Febbraio ARTURO BRACHETTI AL TEATRO NUOVO CARISPORT Il grande maestro internazionale di quick change ritorna con uno spettacolo surrealista e integralmente nuovo, “SOLO”, con oltre 50 personaggi portati in scena per la prima volta. Proporrà anche un viaggio nella sua storia artistica attraverso le discipline in cui eccelle: grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie, e sorprendenti novità come poetica sand painting e il magnetico raggio laser. Lunedì 13 febbraio, alle ore 21, Brachetti si esibirà al Nuovo Teatro Carisport di Cesena. Inizio spettacolo ore 21.

18-19 Febbraio C’ERA UNA VOLTA ANTIQUARIATO Antiquariato, modernariato, Vintage, Collezionismo, ogni terzo weekend del mese negli spazi di Cesena Fiera.

26 Febbraio CARNEVALE SENZA FRONTIERE Domenica 26 febbraio, dalle ore 15, il Nuovo Teatro Carisport di Cesena tornerà ad ospitare il Carnevale senza Frontiere, realizzato grazie al sodalizio tra l’associazione “L’Aquilone di Iqbal” e Romagna Iniziative,con il patrocinio del Comune. Ingresso offerta libera. Per informazioni: 0547-353968 (dalle 9 alle 13),www.aquiloneiqbal.it

3-5 Marzo A CESENA FIERA “SONO ROMAGNOLO” Fiera dell’identità romagnola. Una tre giorni dedicata alla tradizione enogastronomica, artigianale e al folklore

romagnolo, proposta dall’ente fieristico in collaborazione con Media Consulting.

18-19 Marzo C’ERA UNA VOLTA ANTIQUARIATO Antiquariato, modernariato, Vintage, Collezionismo, ogni terzo weekend del mese negli spazi di Cesena Fiera.

24 Marzo MASSIMO RANIERI AL NUOVO TEATRO CARISPORT CON LO SPETTACOLO “SOGNO E SON DESTO…IN VIAGGIO” Venerdì 24 marzo, alle ore 21, il Nuovo Teatro Carisport di Cesena ospiterà “Sogno e son desto…in viaggio!”, lo spettacolo scritto da Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri. Tra canzoni e monologhi non mancheranno i colpi di teatro: durante lo spettacolo l’artista interpreterà brani dei più celebri cantautori italiani e internazionali da Fabrizio De Andrè a Francesco Guccini, da Charles Aznavour a Violeta Parra. Info: www.ticketone.it

Marzo FIERA DI PRIMAVERA Piazza del Popolo, viale Mazzoni, via Pio Battistini.

1-2 Aprile WELLNESS FOOD FESTIVAL BIO, VEGAN, FUSION A Cesena Fiera torna il Wellness Food Festival, con spettacoli, musiche, danze e giochi. Uno spazio sarà dedicato all’alimentazione, ristorazione, cibi vegani, biologici, orientali dove poter gustare cibi salutari. Chef vegan e non solo mostreranno come diventare maestri in cucina coi loro showcooking. Un’ampia area sarà dedicata ai trattamenti e al relax, con associazioni e centri specializzati che proporranno i migliori trattamenti, dai massaggi tradizionali a quelli più particolari (come tibetani e thai). Cure tradizionali, alternative e olistiche, terapie naturali saranno affrontate e proposte da importanti divulgatori e promotori. Info: www.wellnessfoodfestival.it

sotto la lente Inquadra il QRcode e parte l’audioguida A Cesena lo smartphone diventa un cicerone, grazie alle audioguide turistiche nate dalla collaborazione fra Comune e Lions Club Cesena. Le sette audioguide realizzate - tutte disponibili in italiano e in inglese - offrono informazioni su: la Cattedrale, la Biblioteca Malatestiana, piazza del Popolo con la fontana Masini, la Rocca Malatestiana, l’Abbazia del Monte, il gruppo scultoreo degli “Equilibristi” (donata alla città proprio dal Lions Club), la storia di Cesena. Per utilizzarle basta inquadrare con il proprio smartphone il codice QR Code collocato vicino ai vari monumenti, oppure collegarsi al sito www. lionscesena.it/audioguide. Il loro utilizzo è completamente gratuito.

Il Clowndario 2017 del dottor Jumba “I nasi rossi del dottor Jumba” ti accompagneranno mese dopo mese con il calendario 2017. La vendita del calendario va a sostegno del progetto di clown terapia che porta in ospedale le simpatiche e coloratissime incursioni dei Nasi Rossi dell’associazione “l’Aquilone di Iqbal”. L’equipe del progetto è composta da clown dottori appositamente formati per regalare sorrisi negli ospedali di Cesena, Forlì e Faenza con l’obiettivo diminuire l’ansia dei piccoli pazienti ricoverati, rendendo meno traumatica e paurosa l’esperienza dell’ospedalizzazione. Il calendario costa 10 euro. E’ possibile ritirarlo in sede in via Rovescio a Cesena, dalle 9.00 alle 13.00, dal lunedì al giovedì, nei banchetti informativi comunicati sulla pagina facebook dell’Aquilone e nelle attività del centro che aderiscono all’iniziativa

Aprile HOBBY FARMER Cesena Fiera e Blu Nautilus presentano la quarta edizione di Hobby Farmer, la Fiera degli Orti e del Giardini.

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info e numeri utili Generici

Comune di Cesena Piazza del Popolo, 10 Centralino t 0547 356111 Ufficio Relazioni con il Cittadino t 0547 356235 www.cesenadialoga.it

IAT - Ufficio turistico Piazza del Popolo, 15 t 0547 356327 iat@comune.cesena.fc.it

Informagiovani Piazza del Popolo, 8 2° piano Foro Annonario t 0547 356228

Protezione Civile c/o Comune di Cesena, Piazza del Popolo 10 t 0547/356365-4

Centro per l’impiego Via Fornaci, 170 t 0547 621011

Università degli Studi di Bologna Polo di Cesena Segreteria Studenti: Via Montalti, 69 t 0547 338850 Ufficio Relazioni col Pubblico Via Montalti, 69 t 0547 338900

Caritas Diocesana Via Martiri d’Ungheria, 1 t 0547 26775

Cesena Fiera Via Dismano, 3845 t 0547 317435

Poste Italiane Subb. F. Comandini, 79 t 0547649803

Canile Comunale Via Cesuola 1351 t 0547 27730 cell. 338 2065977

Taxi

servizio 24h Piazzale Sanguinetti t 0547 21995 / 610710 72

Cultura e tempo libero

Museo di Scienze Naturali

P.zza Bufalini, 1 Per info e prenotazioni: t 0547 610892 pre-festivi e festivi cell. 348 2556100

Museo Archeologico

Biblioteca Malatestiana

Teatro Bonci Piazza Mario Giudazzi, 9 t 0547 355911 www.teatrobonci.it

Centro Cinema San Biagio Via Aldini 24 t 0547 355712

Cinema Eliseo Viale G. Carducci, 7 Cesena t 0547 21520

Cinema Aladdin Via Assano, 587 Cesena t 0547 21520

Pinacoteca Comunale Via Aldini, 26 Museo t 0547 355713 IAT t 0547 356327

Rocca Malatestiana Via Cia degli Ordelaffi, 8 Rocca t 0547 22409 cell. 347 7748822

Museo di Storia dell’Agricoltura

P.zza Zangheri, 6 Museo t 0547 356445 IAT t 0547 356327 Via Montalti Chiostro di S. Francesco IAT tel. 0547 356327 Ufficio Cultura t 0547 355730

Guardia Medica t 848 800865

Farmacie di turno t 0547 612621

Centro per i diritti del malato t 0547 352980 t 0547 352890

Viale Carducci, 29 Visita su appuntamento IAT t 0547 356327

Croce Rossa Italiana

Villa Silvia-Carducci & Museo Musica Meccanica

Croce Verde

Via Lizzano 1241 Villa Silvia Per info e prenotazioni: AMMI t 0547 323425 IAT t 0547 356327

Carisport P.le Paolo Tordi, 99 (Zona Ippodromo) Per info: Consorzio Romagna Iniziative t 0547 22311

Via Zuccherificio, 85 t 0547 611111 Via della Cooperazione 170 t 0547 632615 cell. 339 7930944

Guardia Medica Veterinaria Animali d’Affezione Diurno t 0547 352111 Notturno/Festivo cell. 333 9025929

Sicurezza

Stadio Comunale

Commissariato Polizia di Sato

Rotonda dello Stadio, 124 t 0547 646279

Via Don Minzoni, 350 t 0547 368911 Soccorso 113

Ippodromo di Cesena Hippo Group

Carabinieri

Centro Natatorio Comunale di Cesena

Polizia Stradale

Viale Gramsci t 0547 343411

Abbazia di S. Maria del Monte

Via G. Di Vittorio, 2 t 390 547331002

Via del Monte, 999 t 0547 302061 Visite guidate: Loris Pasini cell. 338 6962846

Servizi sanitari

C.so Mazzini presso il Duomo. Per info e prenotazioni t 0547 613304

Viale Ghirotti, 286 Centralino t 0547 352111

Casa Museo Renato Serra

presso Rocca Malatestiana Ufficio IAT t 0547 356327 Rocca t 0547 22409

Museo della Cattedrale

Ospedale M. Bufalini

AUSL di Cesena

Piazza L. Sciascia, 111 Uff Relazioni col Pubblico: t 0547 24714 Numero Verde Regionale: 800 033033

Via C. Montanari, 6 t 0547 364000 Emergenze 112 Centro Addestramento Via IV Novembre, 303 t 0547 616111

Vigili del Fuoco Via Enzo Ferrari, 6 t 0547 383535 Emergenze 115

Vigili Urbani

Corso Cavour, 103 t 0547 354811


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IL MAGAZINE anno4 numero1

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A CESENA Winter 2016 anno4 numero1 PrimaPaginaEditore

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