I Grandi Vini Gennaio-Febbraio 2013

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I Grandi Vini Vini I Grandi

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Vigna di More Abruzzo

pag. 28 • 73

Nino Negri

Monti

Cantina Terracruda

Lombardia

Abruzzo

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pag. 26 • 73

aglieta

LA GERLA

Toscana

Marche

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pag. 38 • 76 Sfriso Pier

Toscana

pag. 59 • 81

Poggio degli Ulivi

Toscana

Veneto

SassodiSole

pag. 55 • 80

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Toscana

pag. 82

MOLINO DI SANT’ANTIMO Toscana

pag. 61

COLLELUCE

Tenuta Roveglia

Marche

pag. 39 • 76

Lombardia

Scriani Veneto

pag. 69 • 86

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Toscana

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Toscana

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Piemonte

Vinicola Adriano

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Piemonte

Castello di Velona

le pici

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Toscana

pag. 46 • 78

Villa Trasqua Toscana

pag. 63 • 83

Toscana

Val D’Orcia Terre Senesi La Caudrina

Piemonte

pag. 43 • 77

San Michele Piemonte

pag. 44 • 78 Drocco luigi Piemonte pag. 45 • 77

Cantina Terre Del Barolo Piemonte pag. 47 • 79

La Calonica Toscana

pag. 54 • 80

Toscana

Vecchia Cantina di Montepulciano Toscana

pag. 62 • 83

pag. 64 CANTINA MAZZEI G. BATTANI

Toscana

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Barenghi Vilma Sandra ElisA

Veneto

LA WINE SELECTION DI SEBASTIANO RAMELLO

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bolsignano

Carpenè Malvolti

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Sconfigge l’oidio

Prove alla mano CIDELY è il nuovo antioidico per uva da vino e da tavola che ha superato brillantemente tutte le prove in campo grazie alle sue caratteristiche vincenti:

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I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

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In copertina Angelo Gaja

Editore Cluster Editori Registrazione Tribunale di Grosseto n° 9 del 02/11/2005 Direzione e Redazione Via dei Termini 72a – 53100 – Siena Tel. 057745561 – Fax 0577270774 info@igrandivini.com Direttore Responsabile Giovanni Pellicci Direttore Editoriale Fabrizio Barbagli Coordinamento Editoriale Stefania Abbattista Segretaria di Redazione Claudia Cataldo Traduzioni a cura di Mariavera Speciale Hanno collaborato a questo numero Stefania, Abbattista, Claudia Cataldo, Elisa Berti, Lorenzo Bianciardi, Max Brod, Marina Ciancaglini, Irene Graziotto, Cristiano Magi, Marta Mecatti, Laura Morelli, Mariavera Speciale Art Director Linda Frosini Stampa Petruzzi – Via Venturelli, 7 Città di Castello (PG)

Concessionaria Pubblicità Cluster Editori Via dei Termini 72a – 53100 – Siena Tel. 0577 45561 – Fax 0577 270774 info@clustereditori.it Direttore commerciale Laura Dami - l.dami@igrandivini.com Account

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Responsabile sviluppo abbonamenti: Claudia Cataldo per abbonarsi scrivere a claudia@igrandivini.com oppure info@igrandivini.com

Associato a:

Aderente al Sistema Confindustriale

F

inalmente si vota. Dopo settimane di campagna elettorale, attacchi mediatici, propositi e spropositi conditi da presenzialismo estremo in tutti i salotti televisivi, il 24 e 25 febbraio gli italiani sceglieranno a chi affidare il loro futuro attraverso il voto delle Elezioni Politiche. Complice la legge elettorale detta “Porcellum” (c’è da aggiungere altro?) sarà molto difficile dare al nostro Paese un assetto politico stabile e ben definito – indipendentemente dal colore del nuovo Governo – ma almeno una certezza c’è. Il settore agroalimentare dovrà essere al centro dell’agenda del nuovo Esecutivo con proposte legislative e riformative serie che non è più possibile rimandare. Tante volte, anche tramite questo spazio, abbiamo sottolineato quanto sia strategico il comparto per tutta l’economia italiana: voi lettori lo sapete molto bene. Chi conquisterà la vittoria elettorale non potrà esimersi dal mettere scelte fondamentali per il futuro dell’agricoltura italiana al centro dell’azione governativa. Nessuna mediazione, nessun inciucio o compromesso sarà accettato. In tal senso, nelle ultime settimane sono state numerose le iniziative promosse da varie associazioni per tenere “alto” il tema dell’agroalimentare nell’attenzione dei media e quindi dei partiti politici. Ad esempio su terredelvino.net vari sindaci, amministratori e addetti ai lavori legati alle Città del Vino hanno elencato le 10 idee da votare e sottoporre al vaglio del nuovo Governo. Altrettanto hanno fatto i Giovani del Fai (Fondo ambiente italiano) che hanno inserito anche l’agricoltura nelle

loro “Primarie della Cultura”, lanciate in rete fino a qualche giorno fa con argomenti come la tutela del suolo dal consumo di paesaggio e la salvaguardia del territorio. Quello agroalimentare è un settore fondamentale che nell’ultimo anno – nonostante la crisi – ha registrato un export record da 31 milioni di euro. Ma oltre al fondamentale sostegno all’azione di promozione oltre confine, sono indispensabili anche temi interni, come l’occupazione, l’indotto (l’enoturismo ha numeri da vero boom ma va sostenuto e programmato), il sostegno ai consumi e quindi gli aspetti normativi e fiscali. E’ infatti la necessità di allentare la pressione burocratica uno dei temi da sempre più sentiti tra gli operatori della filiera. Semplificare leggi e cavilli che scoraggiano e rendono complicatissimo ogni semplice atto, secondo molti, è l’azione principale da mettere rapidamente in atto. Non solo: c’è chi chiede anche di facilitare l’accesso al credito per le aziende agricole, favorendo il ricambio generazionale sempre più in atto tra le vigne italiane, ma anche una maggiore tutela del settore tramite campagne pro filiera corta, incentivi all’economia green, più tracciabilità e biodiversità per una concreta lotta alla contraffazione agroalimentare. Questi sono alcuni dei temi più caldeggiati dagli operatori che il prossimo Governo non potrà assolutamente sottovalutare quando sarà chiamato a varare azioni concrete per il rilancio economico di un Paese che barcolla ma non cede e che nel “ritorno alla Terra” può trovare una via alternativa alla ripresa economica e sociale. Il Ministro Mario Catania ha poi deciso di “salire” in politica, segu-

endo il percorso intrapreso dal Premier Mario Monti. Da “tecnico” ha saputo fare discretamente bene nei pochi mesi del suo mandato (anche se la legge per la difesa del suolo si è arenata, in dirittura d’arrivo, nei meandri parlamentari italiani): il prossimo capo del Dicastero di via XX Settembre sarà quindi sicuramente un politico. La nostra speranza è che nel suo CV ci siano le competenze necessarie per occuparsi del settore agricolo, favorendo politiche integrate, concrete, sostenibili e rapidamente applicabili. L’Europa ci sta aspettando: se il tema dei Diritti d’Impianto sembra risolto verso un rinvio dei termini di liberalizzazione, presto l’Italia si siederà al tavolo delle trattative per definire le caratteristiche del nuovo e fondamentale volto della PAC (Politica Agricola Comune) che, a partire dal 2014 e fin al 2020, andrà ad includere anche la Ocm che si chiuderà quest’anno con numeri molto positivi. C’è il futuro in ballo, oltre che tanti soldi da gestire e indirizzare bene perché la diversa filosofia redistributiva delle risorse comunitarie si tradurrà in una rielaborazione della politica agricola italiana che vedrà sempre più affermarsi i connotati di professionalità e la predisposizione di progetti a forte contenuto innovativo in stretta connessione con gli altri fattori della filiera nazionale. Le parole di Angelo Gaja nelle prossime pagine appaiono quanto mai lungimiranti e consapevoli dello scenario che sta prendendo forma. L’invito che anche I Grandi Vini rivolge ai politici della prossima Legislatura è quello di avere bene in testa la fondamentale importanza dell’agricoltura e quindi del comparto vino.•

Giovanni Pellicci Direttore Responsabile

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Max Brod – maxbrod@clustereditori.it Chiara Campolongo – c.campolongo@clustereditori.it Anna D’Urso – anna@clustereditori.it Francesca Droghini – f.droghini@igrandivini.com Beatrice Ginanneschi – beatrice@igrandivini.com Chiara Martinelli – c.martinelli@igrandivini.com Marta Mecatti – m.mecatti@clustereditori.it

concrete a sostegno dell’agroalimentare

EDITORIALE

Anno IX • Numero 70 • Gennaio/Febbraio 2013 www.igrandivini.com

Al nuovo Governo chiediamo azioni

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38 12 FACCIA @ FACCIA CON… ANGELO GAJA

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TERRACRUDA. LE MARCHE DEL VINO TRA MONTAGNA E MARE

MARCHE. NEL FUTURO, BOLLICINE

I VINI DEL PARROCO DI NEIVE · SAN MICHELE

sommario TERRACRUDA. LE MARCHE DEL VINO TRA MONTAGNA E MARE

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COLLELUCE: PICCOLI MA…SPUMEGGIANTI

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VILLA TRASQUA: LA POTENZA DEL MICROCLIMA

sommario 98

PELLICOLE DI GUSTO

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CASTELLO DI VELONA. BRUNELLO POLIGLOTTA, MA PUROSANGUE TOSCANO

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IL VINO NEL BRIC

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BOLLICINE NEWS

NICOLA ARGAMANTE. APPELLO AL NUOVO GOVERNO

MOLINO DI SANT’ANTIMO, LE TERRE DEI VITTORI

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NEWS BIO & GREEN

DALLA CAUDRINA È IN ARRIVO IL “MOSCATO DI PASQUA”

STANDING OVATION PER LA VECCHIA CANTINA DI MONTEPULCIANO

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DISTILLATI & CO.

I VINI DEL PARROCO DI NEIVE · SAN MICHELE

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VILLA TRASQUA: LA POTENZA DEL MICROCLIMA

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A TUTTA BIRRA

CANTINA DROCCO. TRA TERROIR E TRADIZIONE

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EXTRAVERGINE NEWS

ADRIANO. 5 GENERAZIONI DI VINO PIEMONTESE

VAL D’ORCIA TERRE SENESI PRESENTA I SUOI VINI BIOLOGICI

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IL LIBRO

IL PROGETTO QUALITÀ DI TERRE DEL BAROLO

MONTECHIARO. TRADIZIONALI E MODERNI

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VINONLINE

LA WINE SELECTION DI SEBASTIANO RAMELLO

AGLIETA: NO ALLA MODERNITÀ, SI ALLA TRADIZIONE

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ITALIANI SI NASCE… IL TINTORE

BARONE MONTALTO. VI PRESENTIAMO “AMMASSO”

VIGNA DI MORE. CHI L’HA DETTO CHE L’ABRUZZO È SOLO MONTEPULCIANO?

CARPENÈ MALVOLTI. INNOVAZIONE TRA STRATEGIA E COMUNICAZIONE

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VIGNA & CANTINA

LA TOSCANA SOGNA DI VOLARE COME UNA FARFALLA

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IRON 3, NON FORNITORI MA PARTNER

LOMBARDIA, UN CORO A STRUTTURAZIONE POLIFONICA

LA CALONICA. NEL CUORE DELLA TOSCANA

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FISCHETTI. NEL SACCHETTO BELLO C’È IL VINO BUONO

NINO NEGRI. VINI DI MONTAGNA, SCONTROSI QUANTO ELEGANTI

POGGIO DEGLI ULIVI. UN BRUNELLO ALL’ALTEZZA DELLE ASPETTATIVE

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KLAUS PAUSCHA: BOTTAIO DAL 1857

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CRAPAL. UN MARCHIO ARCELORMITTAL & WIRESOLUTIONS

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GIOVANI DA PIÙ DI 100 ANNI. TIPOGRAFIA MADONNA DELLA QUERCE

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NEWS TECNICHE DALLE AZIENDE

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LE ULTIME DAL MONDO DEL VINO

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FACCIA @ FACCIA CON… ANGELO GAJA LA POLITICA NEL VINO L’INCHIESTA · LE ASSICURAZIONI CHEF · VINCENZO PINGITORE MARCOZZI DI CAMPOFILONE: BUONA COME UNA VOLTA ABRUZZO, LA RISCOSSA DEI “FORTI E GENTILI” VINI MONTI. PASSIONE, QUALITÀ, TRADIZIONE VINI SAN NICOLA, TRA TERRA E MARE

ROVEGLIA. IL LUGANA SECONDO NOI IL MEDIA DEL VINO. LUCA MARONI MARCHE. NEL FUTURO, BOLLICINE

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SCRIANI, DALLA VALPOLICELLA QUALITÀ SEMPRE IN CRESCITA

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IL VINO DALLO SPIRITO GIOVANE: SFRISO

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SCELTI PER VOI (i vini)

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ALTO ADIGE. AL DORNER, BENVENUTI TRA AMICI

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FOOD AND BEVERAgenda

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CALICI IN CINA

QUERCE BETTINA: ALLA SALUTE! BOLSIGNANO SIAMO NOI! IL PASSITO COME UNA VOLTA. FATTORIA BIO LE PICI

I Grandi Vini Vini I Grandi

LA GERLA: UNA “FAMIGLIA ALLARGATA”

L’EDITORIALE

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Vini Vini II Grandi Grandi

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MOLINO DI SANT’ANTIMO, LE TERRE DEI VITTORI

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Ultime dal mondo del Vino di Giovanni Pellicci

aziende

Azienda Alfonso Baldetti, esperienza e gioventù mix vincente di una realtà ambiziosa Dopo la nuova cantina la realtà che sorge a pochi passi da Cortona punta ad ampliare ulteriormente il suo ventaglio produttivo Una squadra giovane, dinamica e carica di entusiasmo opera nell’Azienda Agricola Baldetti Alfonso, che sorge a pochi passi dalla suggestiva Cortona. E’ qui che il gruppo di lavoro, che ha in Alfonso Baldetti il punto di riferimento, porta avanti un’azienda piccola ma ambiziosa che, dopo poco più di un anno dall’inaugurazione della nuova cantina, sta studiando ulteriori novità produttive per arricchire ulteriormente il suo ventaglio. “Marco Nerozzi gestisce la parte agronomica aziendale e dai 15 ettari di vigneto e dagli oliveti che caratterizzano la proprietà, nascono oggi 5 vini e un olio extravergine d’oliva che prende il nome di Poggiobarullo – racconta il titolare, Alfonso Baldetti – i vini rispecchiano il territorio e le sue caratteristiche: si tratta di Crano (Cortona Doc a base di uve Syrah), Marius (Cortona Doc a base di uve Sangiovese), Chagrè Igt (Toscano Bianco), Leopoldo (Vin Santo Cortona Doc) e Baldo (Spumante Brut). Non vogliamo però cullarci sugli allori: presto arriveranno ulteriori novità, per ampliare il nostro ventaglio ed essere sempre in sintonia con ciò che richiede il mercato. Per questo presto presenteremo un vino rosato e uno Spumante Metodo Classico che è attualmente in affinamento sotto le cure di Gianni Benelli, storico cantiniere della nostra famiglia”. Lo staff dell’azienda si completa di Giulia Gepponi (che si occupa dell’accoglienza e degli eventi) e di Daniele e Gianluca Baldetti, figli dei proprietari, che curano invece la parte vendite. “La nostra è certamente una bella squadra – aggiunge Alfonso Baldetti - che con il mio aiuto e quello di mia moglie Paola, potrà crescere ulteriormente e puntare a traguardi davvero ambiziosi”.

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Torna il premio di Assoenologi dedicato alla ricerca in vigna C’è tempo fino al prossimo 28 febbraio per partecipare alla nuova edizione del “Premio Assoenologi per la ricerca scientifica in viticoltura e enologia”. L’iniziativa istituita nel 1976 dall’Associazione di enologi ed enotecnici italiani mette in palio 9 mila euro per il miglior lavoro di risoluzione dei problemi pratici in vigneto e in cantina. In occasione dell’ultima edizione del 2010, risultò vincitore il progetto dedicato allo studio delle “Caratte-

ristiche fisiologiche ed enologiche di differenti ceppi di Dekera/Brettanomyces bruxellensis in vini modello” del professor Roberto Carmine Foschino dell’Università di Milano. Il lavoro migliore dell’edizione 2013 sarà scelto da una commissione presieduta dal Ministro dell’Agricoltura Mario Catania. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.assoenologi.it.

Fino al 28 febbraio c’è tempo per iscriverei al concorso rivolto ad enologi ed enotecnici italiani

libri

Con Adua Villa il mondo del vino è alla portata di tutti Quante volte in una serata tra amici la bottiglia giusta ha regalato più allegria e piacere alla compagnia? Chi meglio di Adua Villa, sommelier professionista e affascinante divulgatrice enologica, poteva condurre per mano i lettori alla scoperta di questa delizia dell’esistenza con il suo libro “Una sommelier per amica. Come scegliere i vini migliori (senza svenarti)”. Il tour di presentazione del volume ha fatto tappa anche

La popolare sommelier prosegue il tour di presentazione del suo volume in giro per lo Stivale

a Siena nei suggestivi locali di Enoteca Italiana, dove il nostro Direttore, Giovanni Pellicci, in compagnia del Direttore dell’ente vini, Fabio Carlesi, hanno accolto Adua Villa in una serata utile per raccogliere qualche insolito

consiglio dell’affascinante mondo del vino. Il testo, edito da Sonzogno, raccoglie infatti i consigli di una grande intenditrice sul mondo del vino con tante curiosità e chicche per abbandonarsi al piacere del bere bene.

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AZIENDA AGRICOLA BALDETTI ALFONSO Loc. Pietraia 71/a - 52044 Cortona (Ar) Tel. 0575-678523 - Fax 0575-678512 info@baldetti.com - www.baldetti.com

premi

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Ultime dal mondo del Vino di Giovanni Pellicci

tendenze

Fattoria Tregole, la qualità tra tradizione e innovazione La qualità prima di tutto. Questo è l’imperativo che caratterizza il lavoro quotidiano della Fattoria Tregole, realtà a gestione familiare che sorge nell’omonima località di epoca etrusca nel comune di Castellina in Chianti, cuore geografico del Chianti Storico. Siamo a circa 500 metri s.l.m.: qui tradizione e determinazione si mescolano in un’azienda che si sviluppa su 32 ettari, caratterizzati da un terreno composto da Alberese e Galestro che esaltano le caratteristiche migliori del nobile vitigno Sangiovese.

La Fattoria Tregole ha iniziato la produzione nel 2001 con l’obiettivo di vinificare nel rispetto dei metodi tradizionali ma con le necessarie innovazioni per ottenere un prodotto di eccellenza, adatto alle esigenze del mercato ed alla determinazione della qualità.

Da queste basi nascono tre diverse interpretazioni di Chianti Classico con Sangiovese in purezza. Si tratta della versione base (annata), della selezione “Le Pigole” (solo uve Sangiovese provenienti esclusivamente dalle vigne più recenti) e della Riserva (solo uve Sangiovese provenienti dagli storici vitigni aziendali). Se la versione Base invecchia in barriques e tonneaux per minimo 18 mesi, la Selezione e la Riserva prolungano l’affinamento in botti di rovere (di secondo o terzo passaggio) per almeno due anni, prima dell’affinamento in bottiglia per circa 6 mesi. Completa la gamma il cru Fanèro, Igt a base Sangiovese (60%), Merlot e Cabernet Sauvignon a saldo. I vini della Fattoria Tregole per la loro qualità, tipicità ed eleganza hanno ben meritato numerosi e consecutivi riconoscimenti dalle più autorevoli guide del settore sia nazionali che internazionali. Il valore aggiunto dei vini della Fattoria Tregole è principalmente la capacità di prestarsi ad un lungo invecchiamento: nel caso della versione Chianti Classico di annata esprime un carattere poco tannico ma ben fruttato che trova i suoi estimatori in special modo nei mercati esteri di riferimento, quali il Nord Europa, gli Usa e il Canada. L’ultima novità della Fattoria Tregole è stato, dopo il

regolare periodo di conversione, il recente raggiungimento dell’obiettivo della certificazione biologica. Il programma per il 2013 punta ad ulteriori novità, nella costante ricerca delle offerte enogastronomiche che qualificano ulteriormente le eccellenze aziendali. Corsi di cucina, wine tour, soggiorni relax e selezionati piatti della tradizione chiantigiana contribuiscono a valorizzare una radicata identità territoriale. FATTORIA TREGOLE Loc. Tregole 86 Castellina in Chianti (SI) tel. 0577-740991 info@fattoria-tregole.com www.fattoria-tregole.com

resoconti

Dennis Metz miglior sommelier d’Italia

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E’ Dennis Metz il Miglior Sommelier d’Italia. Il 34enne di Trieste, oltre a essersi aggiudicato l’ambito tastevin tricolore, ha ricevuto anche il Premio Franciacorta. Metz ha lavorato fino a poco tempo fa in Valle d’Aosta e attualmente è consulente enogastronomico per alcuni ristoranti. Nella finale ha prevalso su Daniele Arcangeli, restaurant manager presso l’Hotel Principe a Forte dei Marmi (LU), e Valentina Merolli Porretta, sommelier presso il Saint Hubertos Resort a Cervinia (AO), già collaboratrice de I Grandi Vini con una sua rubrica.

Il vincitore ha ricevuto da Antonello Maietta, Presidente Nazionale dell’AIS, il trofeo di “Miglior Sommelier d’Italia” e un assegno da 7 mila euro e 6 Magnum di Franciacorta da Maurizio Zanella, Presidente del Consorzio Franciacorta, che, per il terzo anno consecutivo, è stato partner del Concorso con l’obiettivo di sostenere l’AIS nella diffusione della conoscenza delle più prestigiose realtà vitivinicole italiane e nella promozione della cultura del vino, di cui i sommelier sono i principali portavoce sia in Italia che all’Estero.

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è un 34enne di Trieste il vincitore del titolo nazionale Ais

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Angelo Gaja

Un anno all’insegna “del mai successo prima”

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Lo sguardo, autorevole e preoccupato, di Angelo Gaja sull’anno, appena iniziato, del vino italiano la Spagna. Ancora all’insegna del “mai successo prima”. Non mancherà chi, dalla mera analisi dei numeri, addebiterà al mondo del vino italiano perdite di produttività e di competitività, ignorando che il vino sia un prodotto naturale ed il cielo sia il tetto del vigneto. Se a causa del clima si produce meno uva resta poi impossibile vendere più vino”. @ La liberalizzazione dei vigneti è un altro tema caldo. Cosa ne pensa? “Nel 2013 potrà accadere che le cantine sociali italiane (che controllano oltre il 50% della produzione nazionale d’uva) ed associazioni di riferimento ammorbidiscano il loro rifiuto alla liberalizzazione degli impianti voluta da Bruxelles e si giunga a definire una strategia comune volta ad introdurre, dal 2015, un sistema misto: di mantenimento dei diritti di reimpianto per le DOC e DOCG e di liberalizzazione per IGT e vini da tavola”. @ Quali ulteriori scenari prevede? “Che dalla primaverile lettura dei bilanci delle cantine italiane di grande dimensione emerga come il giro d’affari relativo al 2012 sia stato spesso penalizzato dal calo

del fatturato sul mercato italiano e sia stato invece salvifico il recupero realizzato grazie al fatturato conseguito sui mercati esteri. Di qui un maggiore impulso ad investire su quei mercati, sacrificando anche parte delle risorse che si pensava di destinare alla promozione sul mercato domestico. Tempi grami per le pubblicazioni del vino che in Italia, come altrove, vivono di pubblicità, così come per gli oltre duecento premi giornalistici istituiti da cantine ed enti di promozione, un fenomeno tipico di casa nostra sconosciuto all’estero, che diventeranno avari di riconoscimenti ai giornalisti italiani e più generosi nei confronti di quelli dei paesi esteri. Una spinta a rincorrere l’estero l’hanno fornita anche i contributi concessi da Bruxelles per finanziare progetti di promozione del vino sui mercati extra-europei. Il campanilismo italiano ne ha tratto nuova linfa, si consolida il desiderio nei produttori piccoli e grandi, in gruppo o per proprio conto, di andare in ordine sparso a conquistare l’Asia. E intanto si impara ad esplorare il mondo che verrà”. @ Che tipo di richieste rivolge al prossimo Presidente del Consiglio

italiano? “Chiederei al Presidente del Consiglio di affidare l’agricoltura a mani competenti. Catania mi è piaciuto molto: mi vanno bene anche politici di professione che non siano però del tipo di quelli che per lunghi anni si sono succeduti avendo sempre per obiettivo principale di curare il loro giardinetto elettorale. L’agricoltura non è più il vaso di coccio, l’ultima ruota del carro: l’elezione del nuovo Ministro per l’Agricoltura aiuterà a capire se la politica ha fatto proprio questo concetto. Oltre che per l’agricoltura occorre che il prossimo Governo legiferi in favore degli imprenditori artigiani, di piccola scala che costituiscono l’ossatura del nostro Paese. Nel caso specifico del settore vinicolo le imprese di dimensione artigiana (oltre l’80% delle cantine italiane) sono complementari alle altre funzioni: affinatori, imbottigliatori, cantine sociali. Inoltre sarà fondamentale portare avanti rapidamente il progetto di legge di tutela e protezione del suolo agricolo (del cui consumo si è largamente abusato) già avviato dal Ministro Catania. Inoltre, servirà affidare ad un esperto di marketing il progetto di un marchio “100% italiano”, dando a Slow Food l’incarico di gestirlo per i prossimi 5 anni, concedendone l’uso agli artigiani dell’agroalimentare di dimensione medio-piccola che ne facciano richiesta e si impegnino a fornire un prodotto 100% italiano”. •

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’è penuria di vino nelle cantine italiane dopo anni di bassa produzione d’uva a causa del ripetersi di condizioni climatiche sfavorevoli, per eccesso di calore e di siccità nei mesi estivi. E’ lo sguardo autorevole di Angelo Gaja che scruta, non senza preoccupazioni, il 2013 del vino made in Italy. @ Cosa potrebbe accadere al vino italiano nel 2013? “Che a giugno non ci sia più vino, che le cantine che vendono a meno di 2 euro al litro (soglia di prezzo che vale per più dell’80% del vino italiano) non ne abbiano più da offrire. Un contributo in tal senso lo daranno anche gli imbottigliatori previdenti che ne avranno fatto scorta per non rimanere a secco nei mesi successivi. Tutto ciò avverrà all’insegna del “mai successo prima”. Sarà panico per i prezzi delle uve della vendemmia 2013 che si temeranno in forte rialzo. Potrà accadere che a qualcuno venga la curiosità di confrontare le denunce di produzione delle uve e del vino della vendemmia 2012 di produttori singoli ed associati ed evidenzi come, sotto lo stesso cielo, per identiche aree geografiche, ci sia chi abbia denunciato cali di produzione anche del 30% e chi cali eguali a zero”. @ Sul fronte dell’export? “Potrà accadere che nel 2013 l’Italia perda il primato in milioni di ettolitri esportati, a causa del-

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STUDIO FABBRO – 11-2012

mia esperienza “ Dalla vi assicuro che

l’assortimento clonale VCR di Montepulciano è in grado di garantirvi un sicuro successo!

di Giovanni Pellicci

Montepulciano R 7, VCR 100, VCR 453, VCR 454, VCR 456, VCR 462, VCR 496, VCR 498

Da Gianfranco Soldera a Calogero Mannino, due casi su cui riflettere

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Il 2012 si è chiuso con due episodi inquietanti che mescolano il vino con la cronaca nera pregiate vigne. Fortunatamente, infatti, il caso si è risolto con l’arresto di un ex dipendente dell’azienda di proprietà di Soldera: si tratta di Andrea Di Gisi, 39enne, a breve di fronte al Giudice per l’esecuzione del rito immediato. Gli uomini del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, al termine di un’inchiesta lampo coordinata dal Pm Aldo Natalini, hanno infatti incastrato l’uomo per sabotaggio e violazione di domicilio aggravata, dettati dalla volontà di vendicare la mancata assegnazione di un alloggio di pertinenza aziendale. Uno degli elementi chiave nelle indagini? Le tracce di antociani individuate dal Ris di Roma su un paio di jeans che l’ex dipendente indossava nel tardo pomeriggio del 2 dicembre 2012 (giorno del reato) e

che si erano sporcati, senza poi riuscire a lavare via la macchia nonostante due lavaggi in lavatrice come poi emerso grazie ad un’intercettazione ambientale fondamentale ai fini dell’indagine. “Le indagini hanno permesso di evidenziare – nel commento congiunto del Sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli, e del Presidente del Consorzio di Tutela, Fabrizio Bindocci – che si è trattato di un atto vile ed inqualificabile, totalmente estraneo alla cultura ed ai valori del territorio montalcinese che a sua volta ne è stato vittima indiretta in quanto, colpendo una delle sue eccellenze più conosciute, di fatto ha danneggiato tutto il sistema dei produttori. Condanniamo coloro che, a vario titolo, in modo cosciente e del tutto arbitrario, hanno voluto ricondurre quanto accaduto

Avete idee, spunti, riflessioni su questo e su altri temi? Scrivete a g.pellicci@igrandivini.com Su Twitter @giopellix

ad ipotesi criminali o vendette tra produttori, danneggiando consapevolmente l’immagine di Montalcino e, con essa, di uno dei più prestigiosi prodotti del made in Italy nel mondo. Questo ovviamente non diminuisce la gravità della vicenda che, al di là di letture fantasiose e strumentali di cui nelle sedi opportune si chiederà conto, rimane un atto inaccettabile che ha colpito duramente un produttore stimato e conosciuto come Gianfranco Soldera, cui confermiamo tutta la solidarietà dei produttori, solidarietà che da sempre rappresenta un grande valore di questo territorio”. Le varie operazioni di solidarietà annunciate da vari soggetti a favore dell’azienda di Soldera sono state tutte cortesemente rispedite al mittente: vedremo se, in occasione di Benvenuto Brunello in programma il 22 e 23 febbraio prossimi l’eco della notizia sarà ancora acceso. Sul caso siciliano, invece, ancora è mistero fitto: la solidarietà per Mannino è arrivata da tutta Italia ma, mentre scriviamo, non si è ancora arrivati a fare piena luce su di un’altra vicenda inquietante che fa male a tutto il sistema vitivinicolo italiano. •

Il primo clone di Montepulciano l’R 7, individuato nei vigneti di Cornacchiano in provincia di Chieti fu omologato nel lontano 1969. Lo stesso clone fu poi sottoposto ad ulteriori controlli sanitari nel 1991. Nel frattempo le mutate esigenze del mercato hanno indotto i Vivai Cooperativi Rauscedo a dar corso ad un nuovo programma di selezione clonale basato sulla tecnica selettiva a “pressione debole” che ha portato alla omologazione di 7 nuovi cloni di Montepulciano mentre altri 3 lo saranno a breve. Un patrimonio unico per i viticoltori!

MONTEPULCIANO R7

( Biotipo Teramano) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ

MEDIA

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Potenziale enologico: dà vini che si caratterizzano per il fine profumo e l’intenso fruttato, tipici, ricchi in polifenoli, destinati al medio-lungo invecchiamento.

VCR 100

( Biotipo Chietino) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ

MEDIA

( Biotipo Vastese) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ

VCR 462

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( Biotipo Vastese) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ

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Potenziale enologico: dà vini di ottimo colore, di media struttura, ricchi di tannini morbidi, con sentori fruttati e balsamici, da breve-medio invecchiamento ma anche per rosati e/o novelli.

PER ULTERIORI INFORM A ZIONI TECNICHE V ISITA IL SITO

WWW.VIVAIRAUSCEDO.COM

( Biotipo Frentano) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ

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Potenziale enologico: dà vini di buon contenuto di antociani e polifenoli, tipici, fruttati, da invecchiamento. Indicato in taglio con VCR 453 e R 7 e per la produzione di rosati.

Potenziale enologico: dà vini di buona struttura, acidità e dotazione antocianica, fruttato-floreali, destinati sia al consumo fresco che al medio-lungo invecchiamento.

VCR 454

( Biotipo Peligno) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ

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Potenziale enologico: dà vini di ottima struttura, fruttati-speziati e ricchi in polifenoli. È indicato il taglio con VCR 453 e VCR 100 per produrre vini da lungo invecchiamento; per l’aroma pronunciato è adatto anche per la produzione del cerasuolo.

Potenziale enologico: dà vini con aromi tipici varietali, particolarmente speziati, con buona acidità totale, ricchi di colore e struttura, destinati sia alla pronta beva che al medio-lungo affinamento. Ottima base per miscele clonali.

VCR 453

( Biotipo Casauria) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ

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Potenziale enologico: dà vini di buona struttura, morbidi, fruttati (frutti rossi), adatti al medio-lungo invecchiamento.

VCR 498

( Biotipo Frentano) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ

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I Grandi Vini Vini I Grandi

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ue casi inquietanti, a distanza di poche settimane, hanno chiuso il 2012 del vino italiano all’insegna del giallo. Prima il “caso” del Brunello di Montalcino che ha interessato l’azienda Case Basse di Gianfranco Soldera con lo sversamento nelle fogne di oltre 600 ettolitri di Brunello (annate dal 2007 al 2012) per un danno plurimilionario, la cui notizia ha fatto il giro del mondo. Poi un secondo episodio, quello che in Sicilia ha colpito l’ex Ministro dell’Agricoltura Calogero Mannino e la sua cantina Abraxas, dove sono state svuotate le botti per un totale di oltre 700 ettolitri di vino, di cui 350 di passito di Pantelleria per un valore che sfiora il milione di euro. Nel primo caso si erano inizialmente ipotizzati vari scenari: alcune voci “maligne” avevano ipotizzato vendette intestine al sistema Montalcino altre, addirittura, avevano richiamato la mafia, originando una preoccupante e pericolosa confusione mediatica che, anche il Comune di Montalcino e il Consorzio di Tutela, hanno subito voluto smentire per evitare un impatto negativo per l’immagine delle

CESARE TIBERIO AGRONOMO E VITICOLTORE, CAPO AREA VCR DAL 1990

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Potenziale enologico: dà vini da invecchiamento, dal profumo caratteristico (viola), tannici, di sapore fruttato.

VCR: IL NUMERO 1 AL MONDO DEL VIVAISMO VITICOLO

Vivai Cooperativi Rauscedo Rauscedo (PN) Tel. 0427.94881115


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L’INCHIESTA

L’INCHIESTA

ASSICURAZIONI

ASSICURAZIONI di Claudia Cataldo

In agricoltura c’è bisogno

di r(i)assicurazioni

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Arturo Semerari, Presidente di Ismea

un percorso verso una maggiore responsabilizzazione delle imprese agricole. Negli ultimi anni la politica nazionale di sostegno alla gestione del rischio in agricoltura ha subito importanti modifiche. Agli albori – siamo negli anni ‘70

– l’intervento aveva come obiettivo la costituzione e il finanziamento del fondo di solidarietà nazionale, al fine di indennizzare gli agricoltori per i danni subiti da calamità naturali, mentre il sostegno al pagamento dei premi assicurativi passava

in secondo piano. Oggi la situazione è ribaltata, per effetto del D.Lgs. 102/2004: fra le novità introdotte, vi è il punto per cui le imprese non possono ricevere aiuti compensativi per calamità naturali nel caso in cui i danni siano assicurabili. A muoversi nella direzione di una maggiore attenzione verso la gestione del rischio agricolo è anche la Comunità Europea. Si registrano inoltre esperienze mutualistiche – anche in assenza di contributi pubblici. Spetta all’imprenditore agricolo fare la sua mossa, su una scacchiera in cui intervengono forze pubbliche e private, ma che sembra ben funzionare, nonostante alcune debolezze (come la difforme distribuzione territoriale delle polizze assicurative fra regioni settentrionali e centro-meridionali). Più crescerà la sottoscrizione di polizze (e il valore assicurato) e più si cre-

170 mila ettari e un miliardo e 200 milioni di valore assicurato, con una diversa distribuzione delle polizze fra nord, centro e sud. Se a spaventare i viticoltori erano le calamità naturali, oggi si aggiungono fatti di cronaca come i recenti casi Soldera – Mannino, che impongono una riflessione sulla necessità di tutelarsi

erà differenziazione, minore sarà l’impatto del premio assicurativo. Dalle assicurazioni agevolate, oggi l’obiettivo è quello di stabilizzare nel tempo il reddito degli agricoltori, attraverso nuovi strumenti, una migliore distribuzione territoriale dei rischi e una forte azione informativa. Abbiamo chiesto un parere ad Arturo Semerari, Presidente di Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), che dal 2004 svolge un ruolo cruciale nel mercato assicurativo e riassicurativo del comparto agricolo. Qual è il ruolo che Ismea ricopre nel panorama delle assicurazioni agricole? “Ismea ricopre un ruolo importantissimo in questo settore: realizza servizi assicurativi attraverso la gestione di un Fondo per la Riassicurazione e la Banca Dati sui Rischi Agricoli. Svolge un ruolo operativo nella sperimentazione di nuovi strumenti assicurativi, ai fini di creare differenziazione e diffondere prodotti innovativi. In più promuove attività di studio e analisi. Dal 2008 coordina e gestisce l’attività del Consorzio italiano di coriassicurazione, a partecipazione pubblica e privata, a cui aderiscono in via assolutamente volontaria alcune compagnie private, in base a determinati requisiti e garanzie richieste. Il Fondo, in particolare, ha dato un input favorevole al mercato assicurativo per l’agricoltura, permettendo alle compagnie di assicurarsi a loro volta e creando così i presupposi affinchè un maggior numero di compagnie vi entrassero”. Facendo un quadro attuale delle assicurazioni agricole, che cosa ci può dire? “Nel 2003 quasi il 95% delle assicurazioni agricole era di tipo monorischio, ovvero si garantiva il raccolto da un’unica calamità, la grandine. Con l’avvio del Fondo di Riassicurazione, si sono iniziate a sviluppare altre due ti-

pologie assicurative, ovvero la pluririschio (più rischi combinati insieme) e la multirischio (che si basa sulla resa aziendale, a prescindere dall’evento). Oggi il 50% dei contratti sottoscritti sono pluririschio – tipologia uscita dal raggio d’azione del Fondo in quanto non più innovativa – e circa l’8% multirischio. Il mercato assicurativo vive un momento di forte crescita: siamo passati da 3 miliardi e mezzo di valore a oltre 5 miliardi. I premi scendono, le tariffe si sono abbassate di poco più di un punto percentuale. Ismea, in linea anche con i futuri scenari comunitari della Pac post 2013, ha come obiettivo quello di arrivare alla protezione del reddito degli agricoltori, puntando alla diffusione di soluzioni multirischio e promuovendo fondi di mutualità fra gli stessi agricoltori. Ancora oggi, maggiore responsabilità in questo senso si registra nell’Italia del nord, mentre centro e soprattutto sud devono ancora prendere atto che, in seguito anche ai cambiamenti climatici, sono anch’essi soggetti a rischi e calamità naturali”. Settore vinicolo e assicurazioni agricole. Quanto incide su questo mercato? “Il settore vitivinicolo è senz’altro il più importante. Del valore attualmente assicurato, il 70% viene dalle colture, il rimanente da strutture e zootecnia. Di questo, oltre un miliardo e 200 milioni è relativo al comparto vino. Con i suoi 170.000 ettari è sicuramente un settore in crescita, in cui la guardia è alta (ma anche in questo caso con una netta differenza fra nord e sud)”.

Del valore assicurato, il 70% viene dalle colture: 170 mila ettari e un miliardo e 200 milioni sono i numeri del comparto vino

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

l tema della gestione del rischio in agricoltura è quanto mai attuale e l’interesse in questa direzione è cresciuto proporzionalmente, negli anni, con il mutare delle condizioni ambientali, economiche e politiche. Ad accrescere l’instabilità di un settore già di per se soggetto a interferenze esterne – climatiche o di natura biologica – ci si sono messi, negli ultimi mesi, i fatti di cronaca, come il sabotaggio subito da Case Basse di Gianfranco Soldera, quello ai danni della pantesca Abraxas di Calogero Mannino (ex ministro dell’agricoltura e parlamentare) e il furto nei Vivai Riuniti di Cenaia di 100 mila barbatelle, per un valore di 130 mila euro. Se a questo aggiungiamo la riduzione del sostegno pubblico, i processi di globalizzazione e i rischi di mercato, i cambiamenti climatici e patogeni nuovi, appare evidente che sia necessario iniziare

Negli ultimi 10 anni, siamo passati dal 95% delle assicurazioni di tipo monorischio al 50% delle assicurazioni pluririschio, senza che questo abbia comportato un aumento dei premi

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L’INCHIESTA ASSICURAZIONI

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schi di responsabilità civile o per la protezione dei prodotti agricoli, macchinari ed ogni altro bene contenuto nell’azienda agricola, così come i fondi ed il complesso di fabbricati che compongono l’azienda. Per una protezione ancora più completa, il Gruppo Montepaschi, da sempre alla ricerca del migliore servizio per la propria clientela, insieme agli specialisti di AXA MPS, sta lanciando in questi primi mesi del 2013, per primo sul mercato bancassicurativo italiano, una soluzione assicurativa in grado di proteggere i rischi specifici dei principali segmenti economici. AXA

MPS Protezione Business, che sostituisce AXA MPS Scudo Più Agricoltura, è la nuova soluzione integrata che vuole soddisfare le esigenze di protezione delle imprese agricole e vitivinicole in primis attraverso un modello di copertura flessibile e modulare che, riconoscendo la tipologia merceologica del contraente sarà in grado di modellare le proprie garanzie (dalla garanzia infortuni alla responsabilità civile; dalla incendio alla furto e rapina, etc.) alle esigenze del settore economico stesso (ad esempio la copertura incendio coprirà in automatico le coltivazioni)”.

Per Soldera, a Montalcino, un danno che sfiora i 7 milioni Era assicurato, Gianfranco Soldera: lo conferma lui stesso, in attesa di maggiori dettagli in merito alla perizia di accertamento e stima del danno, ancora in corso. “Sono assicurato da quando ho iniziato, ovvero dal 1972”. Il danno è economicamente molto rilevante (si stima dai 5 ai 7 milioni di euro): coprire un simile valore non sarà cosa da poco.

E non serve aggiungere altro. Il Laboratorio Polo rappresenta l’unica realtà tecnologica e scientifica in grado di consentire la produzione di eccellenza di vini allo stato naturale. Trentatre anni di esperienza e costante ricerca scientifica attraverso l’impiego dell’avanguardia della tecnologia e delle strumentazioni di laboratorio, pongono il Laboratorio Polo come il riferimento certo e garantito per chi vuole offrire una produzione vinicola ottimale sotto il profilo della qualità e della salubrità. Il Laboratorio Polo realizza i più performanti controlli sulla presenza di pesticidi e sulla qualità dei tappi, oltre a proporre tecniche di vinificazione SO2 free e tecniche anti ossidanti volte a prevenire l’invecchiamento di tutti i vini. Il Laboratorio, inoltre, offre qualificate consulenze agronomiche ed enologiche indirizzate a una vinificazione moderna ed attenta alla competitività che, in casa Polo, significa qualità del vino allo stato dell’arte. Per queste ragioni e per il costante impegno al raggiungimento dell’ultima frontiera della ricerca, il Laboratorio Polo ha ricevuto riconoscimenti dall’Unione Europea, dal Ministero della Ricerca e dalla Regione Veneto. Pololab è l’avanguardia della naturalità.

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“L’azienda agricola, al pari di altre imprese, è soggetta ad eventi imprevisti che ne possono pregiudicare i risultati economici. Il Gruppo Montepaschi, con la compagnia assicurativa nata dalla joint venture con AXA, AXA MPS Assicurazioni Danni, mette a disposizione del viticoltore la giusta protezione per l’attività e per la persona, attraverso soluzioni multi garanzia adattabili alle specifiche esigenze del cliente. Attraverso l’offerta AXA MPS è così possibile assicurare l’imprenditore agricolo contro i rischi legati alla sua persona in caso di infortuni o malattia, ma anche l’attività d’impresa per i ri-

ipsofactory.it

Gruppo AXA MPS: soluzioni multi garanzia e nuovi modelli di copertura flessibile

L’Enologia Naturale

Laboratorio Polo di Polo Maurizio via Verdi, 32 - Oderzo (TV) tel. +39 0422 815518 info@pololab.com www.pololab.com

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Chef

TORTINO D’ORTAGGI

CON ERBETTE IN VELLUTATA DI POMODORINI BIOLOGICO Difficoltà: media Tempi di cottura: 25 minuti Stagionalità: estate

di Marina Ciancaglini

Vincenzo Pingitore, portavoce della sana alimentazione, spiega come - dalla cultura alla tavola il passo è breve

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Ristorante Scande rberg.

CON NERO Di CALABRIA E VERDURE BIOLOGICHE Difficoltà: media Tempi di cottura: 25 minuti Stagionalità: Inverno/Primavera

Tutti a dieta… mediterranea samente biologici e biodinamici”. Cosa significa per lei il termine “cucina mediterranea”? “La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo”. Quali sono gli ingredienti dei quali non potrebbe fare a meno? “Olio extra vergine biologico, aglio, cipolla di Tropea”.

Qui potrete trovare un menù a base di pro dotti Bio, vini del territorio e una selezione di oli extravergine di oliva Dop. www.scanderb erg.it

Cosa deve fare la ristorazione, ma anche chi fa informazione gastronomica, per preservare questo patrimonio gastronomico che abbiamo? “In primis le istituzioni, nazionali e locali, come le scuole e naturalmente le varie riviste specializzate, devono trasmettere questa cultura”. Ci sono dei segreti per seguire una dieta mediterranea a casa, senza essere dei bravi cuochi e avere poco tempo? “Credo che segreti non ci siano, solo acquistando prodotti di qualità si riesce ad ottenere delle ottime pietanze”.

INGREDIENTI per 4 persone: 50 gr. Peperoni 50 gr. Zucchine 100 gr. Patate 10 cucchiai di olio extra vergine d’oliva biologico Sale iodato e pepe q.b ½ bicchiere vino bianco 100 gr. di formaggio di pecora semi stagionata 4 fette di pancetta di suino

PREPARAZIONE: Pulire e lavare gli ortaggi tagliandoli a strisce sottili, deporli in una padella con 8 cucchiai di olio, saltandoli a fuoco alto per imbiondirli e darli croccantezza, per circa 10 minuti, sfumandoli con mezzo bicchiere di vino bianco. Aggiungere sale e pepe e lasciare che si amalgamano, togliendoli dal fuoco. Nel frattempo, con una grattugia formaggi, tritate le patate e condirle con formaggio, pepe e sale. Con un formino creare delle cialde mettere in teglia e infornare a 180 C° gradi per 10 minuti, finche siano dorati dai due lati. Prendere le fette di pancetta e avvolgere le verdure, metterle al forno a 200 C° per la tostatura della pancetta, poi deporli nella cialda e metterli al forno per 5 minuti a 200 C° pronti a servirli con della glassa di pomodoro.

C’è una cucina di qualche paese straniero che le piace particolarmente? “Penso che oggi le cucine siano tutte a un livello ottimo, la globalizzazione ci fa sentire più cittadini del mondo, anche se esprimo un parere favorevole per la cucina francese dopo quella italiana”. Lei è calabrese, quali sono i vitigni della sua terra che preferisce? “Il mio vitigno preferito è il Gaglioppo, il Magliocco e l’Aglianico amaro, per quanto concerne i vini rossi. Credo che per i vini bianchi, grandi vini con vitigni autoctoni non ci siano”.•

La Dieta Mediterranea è stata riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità. Lo scorso novembre, all’interno della settimana dell’Unesco di educazione allo sviluppo sostenibile, sono state organizzate iniziative sulla cultura alimentare mediterranea. La Fispmed Onlus (Federazione Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile e la lotta contro la povertà nel Mediterraneo-Mar Nero) ha realizzato, con il sostegno del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, degli eventi attraverso una rete di ristoranti “amici della Dieta mediterranea”. A rappresentare la Calabria c’era Vincenzo Pingitore, che nel suo ristorante Scanderberg ha fatto degustare un menù a base di ingredienti tipicamente mediterranei, abbinati a vini e all’olio del territorio.

I Grandi Vini Vini I Grandi

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ieta mediterranea… termine che viene usato spesso, sia dai medici che dai media, per indicare un modello alimentare proprio della nostra penisola e del bacino del Mediterraneo, povero ma sano, ricco di cereali, frutta e verdura, senza dimenticare l’olio extravergine di oliva. Per parlare di questo nostro patrimonio, non solo alimentare ma anche culturale, abbiamo intervistato Vincenzo Pingitore, chef calabrese che, nel suo ristorante Scanderberg a Frascineto, in provincia di Cosenza (Box) ma non solo, ne è uno dei maggiori promotori. Com’è iniziata la sua carriera di cuoco? “Nel lontano 1970, i miei genitori crearono un piccolo ristorante”. Che tipo di cucina propone ai clienti del suo ristorante? “Una cucina fatta con prodotti della terra e di stagione rigoro-

CIALDA D’INVOLTINO

INGREDIENTI per 4 persone: 100 gr. Peperoni 100 gr. Zucchine 100 gr. Melanzana 100 gr. Patate 10 cucchiai di olio extra vergine d’oliva biologico Mazzetto di timo fresco Sale iodato e pepe q.b 1 kg. Pomodorini piccadilly biologici 4 vaschette in alluminio monodose 50 gr. Pane raffermo macinato ½ bicchiere vino bianco

Procedimento: Pulire e lavare gli ortaggi tagliandoli a dadini si depongono in una padella con 8 cucchiai di olio, saltando a fuoco alto per imbiondirli dandogli croccantezza per circa 10 minuti, sfumandoli con mezzo bicchiere di vino bianco lasciare evaporare il vino,aggiungendo sale e pepe,con foglioline di timo fresco tritato, lasciare che si amalgamano,togliendoli dal fuoco. Nel frattempo in una pentola sbollentare con acqua e sale i pomodorini, spelarli, passarli in un mix, per poi ripassarli in una retina di nailon per ottenere la vellutata di pomodorini e lasciare raffreddare. Prendere le vaschette, oliarle e spolverarle con il pane raffermo, deponendo gli ortaggi fino alla parte superiore della vaschetta, metterli al forno per circa 15 minuti a 180 C°, deponete in un piatto da servizio la vellutata di pomodorini dandogli una forma circolare, sopra con la vaschetta rovesciata deponete il tortino di ortaggi dando degli colpetti nella parte superiore della vaschetta per far scivolare il composto meglio. Potete guarnire con un pomodorino a stella e un mazzetto di timo.

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Gusto

Marcozzi di Campofilone: la pasta all’uovo buona come una volta Marcozzi ha abbracciato le tradizioni secolari del territorio di Campofilone e ha creato un brand dedicato esclusivamente a enoteche, ristoranti e gastronomie di qualità

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ta dal riconoscimento della IGP per il Maccheroncino di Campofilone, unico tra le paste all’uovo. Qui nasce e si sviluppa il pastificio Marcozzi che da oltre 20 anni con attenzione e sapienza è riuscito ad amalgamare la tradizione con

la qualità: una realtà giovane e dinamica, che da azienda familiare vocata alla tradizione locale si è trasformata in una realtà moderna senza dimenticare i caratteri che la rendono unica. Oggi l’azienda propone “Marcozzi di Campofilone”, un’eccellenza pensata per le enoteche, la ristorazione e la gastronomia di qualità. La crescita aziendale e l’ampliamento della rete distributiva, nazionale e internazionale, non hanno stravolto i gesti antichi come la trafilatura al bronzo, le mani che raccolgono con la lama del coltello i fili di pasta per stenderli sul tipico foglietto, la lentissima essiccazione e molto altro, improntati tutt’oggi a un know-how tradizionale. I cardini della pasta Marcozzi sono da sempre l’artigianalità della lavorazione, il forte legame con il territorio e la qualità delle materie prime. In particolare c’è un percorso basato sull’assenza di conservanti, coloranti e OGM, così come nella scelta di semole di grano duro pregiate e di uova provenienti solo da allevamenti italiani: tutte garanzie

per il consumatore. Le specialità “Marcozzi di Campofilone” vengono proposte in un vasto assortimento di prodotti in esclusiva per il circuito enogastronomico di pregio: paste lunghe tradizionali, paste corte, paste per brodi e minestre, pasta all’uovo bio, 100% farro integrale bio, pasta Selezione Speciale a marchio QM. Naturalmente non possono mancare i famosi Maccheroncini di Campofilone IGP, espressione più autentica della cultura gastronomica campofilonese e rispettosi del rigido disciplinare che ne preserva l’antica ricetta. Si ottiene così una pasta sana e genuina, apprezzata da chef e intenditori per la giusta ruvidità, la ottima porosità e i tempi di cottura brevi per una pasta all’uovo dalla conservazione lunga e naturale. •

Marcozzi Contrada Valdaso 47/a 63828 Campofilone (FM) Tel. +39.0734.93.17.25 Fax +39.0734. 93.53.25 www.marcozzidicampofilone.com

“We exploit the experience of tradition to be a step forward in the future”

Marcozzi di Campofilone: homemade pasta as once upon a time Marcozzi has embraced the tradition of Campofilone and created a brand for quality wine-bars and restaurants only Campofilone is a small medieval town among the sweet hills of the Marche. It can boast an age-old tradition of handmade pasta, dated back to 1400. Recently its story has been appointed with the IGP for its Maccheroncino of Campofilone, the only kind of pasta that can boast such an acknowledgment. In Campofilone was founded Marcozzi pasta factory 20 years ago. Since then it combines tradition and quality with a modern and young management that has converted a family enterprise into an important reality. Nowadays Marcozzi proposes excellence specialties to wine-bars

and restaurants. Its growth and the increase of its turnover on national and international scale haven’t changed its ancient processing methods: the bronze drawing, the manual cutting, the natural whitening and many other gestures handed on from generations. The strength points of Marcozzi are craftsmanlike work, a deep bond with the territory and the high quality of the raw materials. In particular, Marcozzi’s products are without preservative, artificial colors and GMO and are based on Italian hard wheat flour and eggs: a guarantee for the consumer. The specialities branded

Marcozzi di Campofilone include a wide range of products: traditional long pasta, short pasta, soup pasta, organic pasta, 100% organic spelt pasta, and a special selection branded QM. Among this kinds of pasta Maccheroncini di Campofilone IGP are the buttonhole of Marcozzi, the expression of the most ancient gastronomic culture of this village, produced according to the strict disciplinary of production. It’s a genuine and healthy pasta, well-appreciated by chefs and connoisseurs due to its rough and porous texture, and its short cooking times for a long-life product. •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

ampofilone, un borgo medievale fra le dolci colline delle Marche, vanta una tradizione nella produzione della pasta all’uovo artigianale che affonda le radici nel 1400 ed è stata recentemente incorona-

“Utilizziamo l’esperienza della tradizione per essere un passo avanti nel futuro”

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Abruzzo

Abruzzo

La riscossa

dei “forti e gentili” Una nuova presa di coscienza e una nuova campagna di comunicazione. L’Abruzzo del vino si mette in prima linea e punta a promuovere le sue eccellenze di Claudia Cataldo

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Barbatelle di qualità per un prodotto di qualità

municare i propri valori, farsi conoscere, guadagnando quote di mercato nell’export internazionale e nuove fasce di consuma-

tori sul suolo nazionale. A parlarcene sono Giuseppe Cavaliere e Tonino Verna, rispettivamente collaboratore tecnico e presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, l’ente che con il Consorzio Colline Teramane e quello della Doc Tollum persegue i nuovi intenti comunicativi, grazie anche ad un finanziamento della Regione di circa 1 milione e mezzo di euro. “Quello che si vuole ottenere mediante la comunicazione è un riposizionamento dei nostri vini, soprattutto per quanto riguarda il prezzo - afferma Cavaliere - Vogliamo inoltre potenziare il legame fra vino e territorio di appartenenza: già dal nome Mon-

In Trentino, in un territorio unico per posizione e clima, moltiplichiamo più di 120 varietà da vino e 20 varietà da tavola che danno origine con un’ampia gamma di selezioni clonali innestate sui principali portinnesti, ad oltre 500 combinazioni per ogni esigenza. Dall’impegno, dal lavoro e dalla grande esperienza dei soci dei Vivai Cooperativi di Padergnone vengono moltiplicate le barbatelle che contribuiscono alla nascita dei migliori vini italiani. Soc. Coop. Agr.

Socio AFLOVIT Sezione AVIT

Via Barbazan, 13 - 38070 Padergnone (TN) Tel. 0461 864142 Fax 0461 864699 www.vicopad.it - info@vicopad.it

tepulciano d’Abruzzo si capisce quanto il nome del vitigno e il contesto territoriale siano ugualmente importanti”. Cavaliere parla poi della campagna di comunicazione: “Ci sono state due fasi. La prima, propedeutica, è coincisa con la ricerca realizzata dal professor Renato Mannheimer e dal suo istituto (ISPO). La ricerca ha indagato sul livello di popolarità del Montepulciano d’Abruzzo fra gli italiani, rilevando buoni livelli di apprezzamento e consumo. Proprio per questo è stato scelto

elegante, facile da ricordare dal pubblico. La scelta di canali “moderni” e interattivi si è dimostrata altrettanto felice. Il potenziale enoico c’è, le denominazioni anche: mancava solo di spingere sulla comunicazione, ma anche qui adesso possiamo mettere un segno di spunta. •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Il Montepulciano, piacere d’Abruzzo”: questo è il pay off della nuova campagna di comunicazione pensata dal Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo e lanciata nell’ottobre 2012, per promuovere i vini abruzzesi in tutta Europa, partendo proprio dal loro portabandiera. Un segnale importante che denota un’importante presa di coscienza. Dopo i cambiamenti nella struttura produttiva che hanno interessato l’Abruzzo negli anni passati, con una riconversione verso la qualità di una regione da sempre considerata – alla stregua della Puglia – serbatoio d’Italia, oggi l’obiettivo è promuoversi, co-

di partire da qui, per poi muoversi nella promozione degli altri esponenti dell’enologia regionale. Si è voluto investire sulla carta stampata, ma anche e soprattutto sul web, con il sito e i profili sui social network, così da raggiungere anche un pubblico di enonauti e giovani”. Cavaliere parla anche dei Paesi che maggiormente saranno coinvolti, in primis la Germania, Regno Unito e Paesi Scandinavi. Condivide le parole di Cavaliere il presidente Tonino Verna (in carica dal 7 giugno 2011), che aggiunge: “oltre a fare comunicazione, vogliamo fare informazione, lavorando sul rapporto prezzo/valore. Quello che vogliamo che arrivi al consumatore è proprio il concetto di valore del vino, sia esso il Montepulciano d’Abruzzo o altri della nostra tradizione enoica quali il Trebbiano d’Abruzzo e il Cerasuolo d’Abruzzo. Oggi il panorama enologico abruzzese è variegato, con numerosi vitigni autoctoni molto importanti, come Cococciola, Passerina, Pecorino e Montonico valorizzati attraverso il riconoscimento della Doc Abruzzo, a partire dalla vendemmia 2010”. Se il 2012 abruzzese si è chiuso positivamente (ad esempio con un +3,5% di export), il 2013 non sembra essere da meno. La campagna di comunicazione, come da previsioni di Mannheimer, è stata accolta con grande favore, definita come impattante,

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Abruzzo

Abruzzo

Tra terra e mare,

Between the land and the sea, the Apennine and the Adriatic Sea A unique microclimate, 500 partners and 1,000 hectares of vineyards: that’s the Abbruzzi of wine, as it’s interpreted by Cantina Sociale San Nicola

dorsale appenninica

e Adriatico

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Presenti a Vinitaly

Stand Regione Abruzzo-Colline Teramane padiglione 11 - F4

Passione, qualità e tradizione

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uaranta anni di storia e non stancarsi mai, con tanta voglia di guardare al futuro. I cambiamenti, nell’azienda Monti ci sono e si sentono: da Antonio ed Elio, i primi ad aver creduto nel Montepulciano targato Colline Teramane nell’ormai lontano 1969, si passa ad Emilia

ed Elide, presenza femminile, caparbia ed elegante, che nel mondo del vino può fare la differenza. Qualità, passione e tradizione sono i cardini di questa attività nel cuore della Provincia di Teramo, incastonata, a Controguerra, tra il Gran Sasso e l’Adriatico, impegnata molto più su piccole produzioni di classe

a scapito dei grandi numeri. E con la nuova generazione cresce anche la voglia di rilancio comunicativo e la sensibilità verso nuovi interlocutori, ad esempio i giovani, ai quali può piacere un vino immediato ed accattivante come è il Montepulciano d’Abruzzo Doc Voluptas. Proprio questo vino sarà il protagonista

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Contrada Pignotto, 54 64010 Controguerra (TE) Tel. +39 0861 89042 - Fax +39 0861 89692 info@vinimonti.it - www.vinimonti.com facebook.com/vini.monti

This winery has a forty years story but it doesn’t’ look. It looks always ahead. From Antonio and Elio, the first ones who in 1969 betted on a Montepulciano branded Colline Teramane, to Emilia and Elide, who gave to the winery a tenacious and elegant woman style that makes the difference, changes have been evident. But quality, passion and tradition are remained the strength points of Colline Teramane, the winery that rises in the heart of the province of Teramo, in Controguerra,

Sono circa 500 i soci, quindi 500 famiglie, che ricavano il loro reddito dalla lavorazione di oltre mille ettari vitati e di qualche centinaio di ettari ad oliveto, adagiati su dolci colline accarezzate dalla brezza che sale dal mare e rinfrescate da quella che scende dalla Maiella e dal Gran Sasso. Il microclima, irripetibile, fa sì che la linfa della vita si muova in tempi ottimali, per una maturazione polifenolica perfetta. I vini prodotti sono ottenuti da vitigni quali Montepulciano d’Abruzzo, Pecorino, Chardonnay e Trebbiano; cavallo di battaglia è il Montepulciano d’Abruzzo Don Venanzio, morbido al palato, con sentori di ciliegia marasca, prugna e mirtilli. • Presenti a Vinitaly stand Regionale dei Vini D’Abruzzo

I vini firmati Monti con un tocco sempre più “rosa”

between the Gran Sasso and the Adriatic sea. The winery prefers niche productions to big numbers. The new generation bets on communication and demonstrates a peculiar attention to young people, proposing an immediate and easy to drink wine like Montepulciano d’Abruzzo Doc Voluptas. Next March, this wine will be the protagonist of the Voluptas Day, a tasting day dedicated to this wine together with the local specialties. “Carrying out my father’s and my uncle’s work has been a love choice. Working in the world of wine is a great sacrifice, nowadays, but satisfactions and emotions reward every effort”. •

Un microclima irripetibile, 500 conferitori, mille ettari vitati: questo l’Abruzzo enoico interpretato da Cantina Sociale San Nicola

Cantina Sociale San Nicola Contrada Crivella, 1 - 66020 Pollutri (CH) Tel. +39 0873 902606 coopsannicola@libero.it

Cantina San Nicola is a cooperative for the transformation and marketing of wine and olive oil: all famous products of this area, since ancient times. Pollutri, in fact, was a strategic area both before the Romans and in particular in the Magna Grecia era. Now as then, the landscape, with its vineyards and olive groves, is a proof of the value of this lands. Nome omen (its destiny is in its name), the name “Pollutri” comes from two words: “pollus”, that in Greek means “many”, and “utrum”, that in Latin means “wineskin”, in short “many wineskins”. The cooperative counts about 500 partners, that is, 500 families live thanks to more than 1,000 hectares of vineyards and some hundred hectares of olive groves. Here, vines and olive trees grow on sweet hills, caressed by a soft breeze that comes from the sea and from Maiella and Gran Sasso. Microclimate is unique and let the plants to reach their ideal ripening in the right times. The wines of Cantina Sociale San Nicola are made of Montepulciano d’Abruzzo, Pecorino, Chardonnay and Trebbiano; the buttonhole is Montepulciano d’Abruzzo Don Venanzio, a soft wine, with cherry, sour black cherry, plum and blueberry perfumes. •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Passion, quality and tradition Monti: wines in rose

del Voluptas Day, una giornata di degustazione e abbinamenti gastronomici con eccellenze locali prevista per il prossimo marzo. “Continuare il lavoro di mio zio e di mio padre è stata una scelta d’amore - racconta Emilia - Lavorare oggi nel mondo del vino comporta tanti sacrifici che vengono ricompensati ogni volta che qualcuno può legare le proprie emozioni ad un bicchiere del nostro vino”. •

antina San Nicola è una struttura cooperativa per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti dei soci, sia vini che olio extravergine di oliva: prodotti che hanno fatto la fama, in quanto a qualità, di Pollutri fin dai tempi antichi, in epoca preromana e più specificatamente della Magna Grecia. Lo sconfinato panorama verdeggiante dei vigneti frammisti alle argentee distese degli oliveti, oggi come allora, testimoniano la vocazione di queste terre. Nome omen (nel nome il suo destino): “Pollutri” deriva infatti dalla fusione di due parole, una greca “ pollus” che significa “molto” e l’altra latina “utrum” che significa “otre”, per indicare quel paese dai molti otri.

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Abruzzo

Chi ha detto che l’Abruzzo è solo Montepulciano?

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inot Nero e Traminer, nel cuore dell’Abruzzo. Nessun progetto visionario, ma la via intrapresa da Adriana e dalla sua Vigna di More: certo, non stiamo parlando di una scelta semplice, ma i risultati confermano che l’Abruzzo è una terra generosa, e non solo per Montepulciano e vitigni autoctoni. La superfi-

cie vitata è di circa 4 ettari, ad un’altezza che va dai 650 ai 750 metri, nel Parco Naturale Sirente Velino: gli occhi rimangono affascinati, mentre le temperature confermano un microclima unico che ricorda il lontano Trentino, con forti escursioni termiche. Ci racconta Adriana con un po’ di rammarico: “Vigna di More non è ancora in grado di vinificare

Azienda Agricola Vigna di More Via XX settembre, snc 67020 Goriano Valli Tione degli Abruzzi (AQ) Tel. 335 8093737

autonomamente, in quanto stiamo aspettando le rettifiche per i vincoli ambientali per la costruzione di una nostra cantina (probabilmente entro l’anno). Nel frattempo curiamo il lavoro in vigna e abbiamo in atto sperimentazioni su Kerner e Petit Manseng”. Vigna di More sta lavorando anche alla realizzazione di uno spumante metodo

classico, partendo da una base di Pinot Nero, con Traminer, Chardonnay, Kerner e Cococciola, con una buona acidità che dà ottime aspettative. Vigna di More vale una visita, per la gentilezza di Adriana, il paesaggio , un calice di vino e gli altri prodotti aziendali, come zafferano, mele cotogne, asparagi selvatici e tartufi. (c.c.) •

Vigna di More, nel Parco del Sirente Velino, si colloca in un microclima che ricorda quello del Trentino. Qua si coltivano Pinot Nero e Traminer: scelte bizzarre, ma felici

345 0405766 www.vignadimore.it info@vignadimore.it

Presenti a Vinitaly Stand Enoteca Regionale Abruzzo

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Pinot Nero and Traminer, in the heart of Abruzzi. It’s not a visionary project but Adriana’s way in her Vigna di More: well, it’s not an easy way, of course, but results confirm that Abruzzi is a generous land, and not only to its autochthonous grape varieties like Montepulciano. Vigna di More owns about 4 hectares of vineyards that grow 650750 metres above the sea level in the natural park of Sirente Velino: eyes are enchanted by this landscape at first sight and studies show that here microclimate is quite similar to Trentine, due to a high temperature range. Adriana tells us with little sorrow that Vigna di More cannot

vinify its grapes yet: due to some missing permissions she cannot build a cellar but she hope she may have it this year. “In the meanwhile, we care our vineyards and we are carrying out some experimentations with Kerner and Petit Manseng”. Vigna di More is working to create a classic method sparkling wine based on Pinot Nero, with Traminer, Chardonnay, Kerner and Cococciola, the result seems excellent, due to a good acidity. Vigna di More is worth a visit, thanks to Adriana’s gentleness, to its wonderful landscape, its wines and the other products like saffron, apples, asparagus and truffles. (c.c.) •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Who says that Abbruzzi is Montepulciano only? Vigna di More, in the heart of Parco del Sirente Velino, enjoys a micro-climate that reminds Trentine. Here grow Pinot Nero and Traminer: odd but winning choices

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Lombardia principale della Doc Lugana, è stata pagata 140 euro al quintale (fonte CCIAA BS), un prezzo che non ha confronto con le altre uve di pianura. Questo porta la marginalità del settore viticolo a valori altissimi. Il vino Lugana sfuso è stato quotato alla Borsa Merci della CCIAA di Verona 2,80 - 2,90 €/litro. Anche i vinificatori hanno la loro notevole marginalità; da notare infatti che è diventato difficile reperire Lugana sfuso. La filiera ha confezionato nel 2012 oltre 11.500.000 bottiglie (dato ancora parziale), con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. C’è anche da dire che da gennaio 2012 si applica il sigillo di Stato - ovvero la fascetta - su tutte le bottiglie di Lugana: questo ha significato maggior controllo e maggiore sicurezza per il consumatore. Anche l’export va forte, con il 55% della produzione che prende la strada verso l’estero: la crisi generale qua non ha sortito effetto”. Quali sono i progetti e gli obiettivi del Consorzio per il nuovo anno?

“Siamo tra i primi Consorzi, a livello nazionale, ad avere ottenuto il riconoscimento erga omnes, che ci permette di potenziare la promozione con il contributo - obbligatorio - di tutti gli attori della filiera. Alle molte attività di promozione già in essere, si aggiungerà una potenziata presenza alle fiere di settore, come il Balkan Wine Expo a Tirana, Intervino a Klagenfurt, Prowein, Vinitaly, London Wine Fair e Vinexpo di Bordeaux, il prossimo giugno. Organizzaremo inoltre degustazioni ed educational per la stampa nazionale ed estera”. Cosa augura al Lugana per il 2013? “Auguro un anno ricco di iniziative lavorative e personali. Mi auguro che i produttori di questa denominazione oggi baciata dalla fortuna continuino a fare gruppo e lavorare insieme per il bene comune. Spero inoltre che tutti quei produttori non soci del Consorzio (ma facenti parte dell’erga omnes) decidano di entrare in questa grande, bella, operativa famiglia dei Luganisti”. •

News

Oltrepò Pavese

La Lombardia, un coro a strutturazione polifonica Voci diverse, quelle dalla viticoltura lombarda. Come quella del Consorzio di Tutela del Lugana e del suo Direttore Carlo Veronese

Nasce il Distretto Oltrepò Pavese Vini di Qualità È nato lo scorso ottobre il Distretto Oltrepò Vini di Qualità: una task force di 21 soci-produttori, orientati al marketing e alle pubbliche relazioni, che si sono uniti per tracciare un piano operativo di restyling a 360°. La figura giuridica scelta è quella della Cooperativa spa, con sede uffi-

ciale a Riccagioia, in provincia di Pavia. Gli obiettivi? Riqualificare prima di tutto l’immagine dei vini dell’Oltrepò Pavese e sviluppare progetti che possano coinvolgere tutto il comparto agroalimentare del territorio, utilizzando risorse regionali, nazionali e Ue.

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L

a Lombardia, la regione che sta già freneticamente preparandosi all’Expo 2015, ha fatto un ottimo lavoro nella passata edizione di Vinitaly: 224 aziende produttrici presenti, 8 mila metri quadri di spazio espositivo e moltissime etichette in degustazione, a dimostrare un impegno che è cresciuto, anche in termini qualitativi. Uniti sotto un’unica bandiera (quella con la rosa camuna), i vini lombardi sono però così diversi fra loro da

non sembrare neppure fratelli. Basti pensare ad uno Sfursat della Valtellina - con i suoi eroici terrazzamenti, un Lugana da bere sulle sponde del Lago di Garda, o ancora a zone di forte vocazione spumantistica come la Franciacorta e l’Oltrepo Pavese. Cambiano i panorami, la composizione del suolo, il microclima, i vitigni e i metodi di produzione, cambiano i colori e i vini. L’obiettivo è dare voce a tutti e 15 i Consorzi di Tutela, per raccontare - numero dopo numero - la

Lombardia del vino, passando dalle sue 5 Docg, le 22 Doc e le 15 Igt. Come il Lugana Doc, nella figura del Direttore del Consorzio Carlo Veronese. Tirando le somme dell’anno passato, cosa possiamo dire dell’operato del Consorzio e della Denominazione in generale? “È difficile trovare aspetti negativi in un territorio vitivinicolo - il Lugana - che sta andando al massimo. La Turbiana, uva

Viniplus 2013 Ottava edizione per la Guida esclusiva dei vini lombardi La nuova edizione della Guida Viniplus 2013 - curata dall’AIS Lombardia - è stata presentata a Milano lo scorso 26 novembre, dando il via ad una serie di eventi promozionali come il banco di degustazione ad ingresso gratuito con le eccellenze della produzione lombarda, il 14 gennaio. Sono 10 i vini che

si sono aggiudicati la “Rosa d’oro”, uno in meno rispetto all’edizione precedente, ma è cresciuto il numero di aziende aderenti e i riconoscimenti assegnati. Brescia risulta la provincia più premiata. La guida è scaricabile da App Store e può essere acquistata nel circuito delle librerie Feltrinelli.

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

di Claudia Cataldo

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Vini di montagna,

scontrosi quanto eleganti

N

ata nel 1897 dall’omonimo fondatore, la Nino Negri è un’azienda di lunga esperienza, spalle larghe e grandi ambizioni. Dagli anni ottanta fa parte del Gruppo Italiano Vini e dalla stessa decade viene portata avanti dall’enologo trentino Casimiro Maule, che ha sposato la causa con passione e professionalità e ha combattuto le battaglie enoiche di questa terra. Pur facendo parte dell’impero del Giv, preserva la fisionomia - e l’autonomia - di un piccolo gioiello della viticoltura di montagna. La vigna è al primo posto nella scala di valori della Nino Negri, così come coloro che la vigna la lavorano. Si fa grande qualità perché, a detta di Maule, “qui o si fa una

viticoltura di qualità o è meglio tagliare le vigne”. Nascono vini dal carattere scontroso, che richiedono pazienza nella maturazione e nella vendemmia sui crinali terrazzati, negli affinamenti di cantina e al bicchiere in fase di degustazione, ma ne vale la pena. Il Nebbiolo (detto Chiavennasca) diventa Sfursat Docg e Valtellina Superiore Docg: fra i risultati eccellenti, oltre al pluripremiato Sfursat 5 Stelle, il Vigneto Fracia Valtellina Superiore Docg è un cru esclusivo dell’azienda, prodotto dall’omonimo vigneto coltivato a giropoggio nella sottozona Valgella. La tradizione va a braccetto con la continua ricerca, per vini eleganti che si fanno portabandiera della Valtellina nel mondo. (c.c.)•

Nino Negri Via Ghibellini, 3 - 23030 Chiuro (SO) - Tel. +39 0342 485211 Fax +39 0342482235 - www.ninonegri.it negri@giv.it

La Nino Negri, fiore all’occhiello del Giv, coniuga tradizione e ricerca. Una viticoltura difficile ma che, se fatta con pazienza, regala grandi risultati

Presenti a Vinitaly

2° piano PALAEXPO Padiglione Lombardia – area Valtellina

Surly but elegant mountain wines Nino Negri, the buttonhole winery of the Giv group, combines tradition and research in difficult territory and proves that land can give great satisfaction, when it’scultivated with passion Founded in 1897 by Nino Negri, this winery has a long experience and great ambitions. Since the 80s, it’s part of the Giv group and is managed by Casimiro Maule, the enologist who has joined with passion and professionalism the spirit of this territory. In spite of its relation with an important group, the winery has preserved the aspect – and autonomy – of a little mountain jewel. Vineyard and vine-growers have always been the heart of Nino Negri, and the produced wines are excellent. As Maule says, “In a territory like this, either we make high quality wines or it’s better to stop making it”. The result of his commitment is a range of wines with a strong personality, a production that requires passion and patience: a difficult harvest on terraced slopes, a long refining in the cellar and the wine is ready to be tasted.

Nino Negri’s Nebbiolo (called Chiavennasca) becomes Sfrusat Docg and Valtellina Superiore Docg. Among its excellent results, beside the may time awarded Sfrusat 5 Stelle, the winery proposes Vigneto Fracia Valtellina Superiore Docg, an exclusive Cru from the homonymous vineyard in the Valgella area. At Nino Negri, tradition meets continuous research to create elegant wines that represent Valtellina in the world.•

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Fogli informativi in Filiale e sul sito web della Banca - Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena - Codice Banca 1030.6 - Codice Gruppo 1030.6

Gennaio 2013 - Pubblicità

Lombardia

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Lombardia

Lazio

Il Lugana secondo noi P

recisione svizzera e passione italica: queste le due caratteristiche che contraddistinguono Tenuta Roveglia, azienda plurimillenaria le cui origini risalgono al 1400 quando la famiglia Roveglio acquistò l’omonima cascina del bresciano, ancora oggi unico esempio di architettura lombarda della zona. Dopo svariati cambi di proprietà, nel 1930 “entra in scena” l’industriale Federico Zweifel, che, negli anni ‘80, inizia l’imbottigliamento e la commercializzazione. Core business della Società, naturalmente, è il Lugana, declinato in tre versioni, una più interessante dell’altra. In primis citiamo il “Limne”, vino che esprime al meglio tutte le caratteristiche tipiche del territorio: il terreno argilloso oltre il 70% e ricco di sali minerali garantisce, infatti, un Lugana acidulo con una buona struttura e una grande mineralità, circa 300.000 le bottiglie prodotte. Il “Vigne di Catullo”, invece, si differen-

zia dal Limne per la provenienza dai vigneti più vecchi, quelli che hanno compiuto oltre i 50 anni di età. I plus? La massimizzazione di tutte le caratteristiche tipiche del Lugana, frutto di un ampio lavoro di ricerca dell’apparato radicale su terreni argillosi più profondi oltre i sei / sette metri; la produzione, limitata a sole 30.000 bottiglie l’anno, è dedicata ad un target di fascia medio-alta che desidera degustare un prodotto altamente selezionato. Un altro gioiello di Tenuta Roveglia si chiama “Filo d’Arianna”, che si contraddistingue dagli altri “fratelli” per la vendemmia tardiva, effettuata dagli inizi alla fine del mese di novembre. I giorni, in questo caso, variano in base alle temperature, perché almeno tre notti consecutive devono essere rigorosamente sotto lo zero. Grazie a questo procedimento, che non prevede una pre potatura delle viti, i grappoli risultano più scuri e tendenti al marrone, con un residuo zuccherino nel vino

TENUTA ROVEGLIA Loc. Roveglia, 1 - 25010 Pozzolengo (Brescia) Tel. 030 918663 - Fax 030 9916800 info@tenutaroveglia.it - www.tenutaroveglia.it

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Tenuta Roveglia, dal cuore del Lago di Garda alla conquista del Nord Europa

Così ama definirsi in quanto “mediatore fra chi il vino lo produce e chi il vino lo beve”. Luca Maroni parla di Senseofwine, del suo metodo di degustazione e dei vini della sua regione di Claudia Cataldo

L Riconoscimenti Guida Vini Plus 2013 di Ais Lombardia: Quattro Rose Camune e Rosa d’Oro per il Lugana “Filo di Arianna” vendemmia 2009 Oscar della Douja d’Or di Asti (2012): premio per il Lugana “Limne” 2011

Lugana according to us Tenuta Roveglia: from the Lake Garda to the conquer of North Europe Swiss precision and Italian passion: these are the strength points of Tenuta Roveglia, a winery with an age-old story, dated back to the XV century. In fact, in 1400 the Roveglio family bought the homonymous estate near Brescia. The villa is the only example of Lombard architecture in that area. In 1930 Federico Zweifel, bought the estate and in the ‘80s he started to bottle and market wine. Core business of the winery is Lugana; the winery proposes it in three versions. First of all there is Limne, a wine that expresses at best the peculiarities of its territory. The soil is clayey, rich of minerals, and guarantees structure and acidity to the wine. The production is about 300,000 bottles per year. Vigne

di Catullo, instead, is made with the grapes of the eldest vineyards. This wine expresses all the typical peculiarities of Lugana and its production is limited to 30,000 bottles per year. It’s addressed to the most demanding palates that can appreciate a high level product. Another jewel of Roveglia is Filo d’Arianna, fruit of a late harvest in November. The days of the harvest depends on the temperatures: in fact, for three nights in succession temperatures must be below zero. Due to this processing that do not provide a pre-pruning of the vines; The grapes look dark, tending to brown and have a sugar content over 16 grams. Passito? Not at all! Taste it with cheese, cooked vegetables, shellfish, white truffle or foie gras. •

uca Maroni è una delle figure chiave della comunicazione, promozione, conoscenza e degustazione del vino nel nostro Paese. Ripercorrendo la timeline della sua vita professionale, si possono trarre due immediate considerazioni: la prima, a proposito di una grande passione per il vino e tutto ciò che gli gravita attorno; la seconda, che il Signor Maroni, dal 1986 (anno di laurea) ad oggi , non è certo stato con le mani in mano. Collabora con Luigi Veronelli, fonda nel 1990 la sua casa editrice, tre anni dopo realizza la prima edizione dell’Annuario dei Vini Italiani. Sempre negli anni ‘90 lavora al suo metodo per la valutazione della qualità (piacevolezza) del vino, scrive sull’enciclopedia Treccani la voce “degustare il vino” e realizza la Guida dei Vini Italiani. Le collaborazioni con importanti testate nazionali e radio, le docenze e le consulenze, non si contano. Si contano invece le pubblicazioni - ben 57 volumi sul vino - e i vini degustati - più o meno 200 mila. A portare la firma di Luca Maroni è anche Senseofwine, nato nel 2000 a Torino e poi trasferito Roma nel 2005, ad oggi considerato l’evento enologico organizzato da privati più importante nel panorama fieristico nazionale. Dal 18 al 20 gennaio Senseofwine è approdato nella Capitale. Che novità e ca-

ratteristiche hanno contraddistinto questa edizione? “Per prima cosa, la location, ovvero il Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, nel centro della città: per questo il claim è stato Degustare nell’arte, a sottolineare un

de estere, come Mylopotamos con il suo Epifanis, vino greco prodotto sul monte Athos. Senseofwine è un evento per tutti, ovvero che intende rivolgersi sia a professionisti che al grande pubblico. I produttori sono presenti in prima persona, per raccontare le loro realtà e i loro

voluto accostamento ricco di suggestioni. Hanno partecipato circa 100 produttori di vino, per una selezione dei migliori vini italiani. Accanto a questi, abbiamo ospitato alcune azien-

vini”. Parliamo del suo metodo di degustazione e del Logisma della fruttuosità del vino. Di che cosa si tratta? “Nel corso del mio percor-

so professionale, ho avvertito l’esigenza di una metodologia che legittimasse in maniera attendibile il mio operato. La degustazione del vino non avrebbe dovuto basarsi solo su percezioni soggettive e legate al contesto, ma appoggiandosi ad un metodo scientifico avrebbe acquisito dei parametri analitici per garantirne l’oggettività di giudizio. Così nasce il mio metodo, basato su un indice di Piacevolezza (o Qualità o Fruttuosità), che si ottiene dalla combinazione di tre parametri - Consistenza, Equilibrio, Integrità - misurabili analiticamente. Ad ognuno di questi parametri viene dato un valore che va da 1 a 33: il valore massimo dell’indice di Piacevolezza potrà quindi essere 99. Il metodo insomma ha messo in correlazione le sensazioni con la composizione chimico-fisica del vino”. Cosa pensa dei vini della sua regione, il Lazio? “Il Lazio è una grande regione vitivinicola, e a testimoniarlo sono anche i vini che si sono aggiudicati il massimo punteggio sulla mia guida o che sono stati premiati in occasione di Senseofwine. Il rinascimento qualitativo è arrivato un po’ in ritardo ma oggi dà ottimi risultati”. Un augurio per il 2013? “Che il vino sappia rendersi sempre più fruibile per tutti, a tutti gli effetti. In una sola parola, che sappia riquotidianizzarsi”. •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Oltre l’80% della commercializzazione è destinata ai mercati esteri; i paesi di punta sono la Germania e il Nord Europa in generale, gli Stati Uniti, il Giappone e la Russia.

che, al contrario degli altri prodotti, supera i 16 grammi. Un passito? Assolutamente no! Provatelo con i formaggi, le verdure cotte, i crostacei, il tartufo bianco o il foie gras e vi ricrederete. (m.m.) •

Il media del vino

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Marche

Marche

prediletta da quelle parti”. E’ possibile tracciare un identikit del vino tipo che può piacere a quei mercati? “Il vino adatto ai mercati asiatici è rosso, dal buon grado alcolico e dal buon colore, ma con poco legno. Tra quelli marchigiani potrebbero “funzionare” il Rosso Piceno e il Marche Sangiovese”.

Marche. Nel futuro, bollicine di Stefania Abbattista

Tra bilanci e previsioni, ecco quali sono i prodotti che andranno di più, e cosa è lecito aspettarsi dal nuovo anno

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LA NUOVA FRONTIERA DELLA BOLLICINA ITALIANA I recenti brindisi per l’ingresso del 2013 hanno trovato una nuova patria di provenienza. Per le bollicine non si parla più solo di Franciacorta o Prosecco. In questo frizzante segmento le Marche stanno facendo registrare una confortante crescita a due cifre. Già nel 2011, complice un crescente gradimento

da parte del pubblico, era salito il numero di aziende pronte a realizzare prodotti ad hoc dal sapore innovativo. Negli ultimi mesi, annuncia un’analisi condotta da Coldiretti con l’Istituto Marchigiano di Tutela, si sono stappate circa 300 mila bottiglie di bollicine. Alberto Mazzoni, enologo e Direttore dell’IMT, conferma: “Quasi tutte le Denominazioni ormai hanno una bollicina”. Ecco arrivare, per un eclettico aperitivo, le versioni spumantizzate dei vari Verdicchio dei Castelli di Jesi, Vernaccia di Serrapetrona, Bianchello del Metauro, Passerina, Pecorino. Tutti vini autoctoni per un territorio che non vive di bollicine per tradizione, e che forse proprio per questo incuriosisce i consumatori.

QUALE 2013 PER IL VINO MARCHIGIANO? Lo abbiamo chiesto al Presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, che afferma: “Previsioni produttive non è ovviamente possibile farle, mentre a livello di ettari ci siamo ormai attestati a quota 17.400, dalla quale difficilmente ci muoveremo. Volendo ipotizzare degli scenari, direi che nell’anno appena iniziato dovrebbe confermarsi il trend che vede una costante ascesa del consumo di vini bianchi e, soprattutto, di spumanti. Si continua poi a registrare una crescita della vendita diretta al consumatore, con il 30% dei Punti di Campagna Amica promossi da Coldiretti che hanno puntato proprio sul vino, e una

spesa complessiva che ha oltrepassato i 50 milioni. Infine, ci si attende un ulteriore balzo in avanti dell’export che nel 2013 dovrebbe superare quota 50 milioni, un record storico”. Di cosa c’è bisogno a suo avviso per agevolare ancora di più l’export nei mercati asiatici, appetibili ma di non facile penetrazione? “La scelta vincente finora è stata quella di puntare sui nostri vitigni autoctoni, caratterizzando le produzioni attraverso il loro legame col territorio. Ora bisogna muovere il passo successivo, aggregandosi per avere più peso sui mercati. Nel mercato asiatico potremo competere solo puntando sullo stare assieme e su un prodotto ben definito, meglio se rosso, poiché è questa la tipologia di vino

anche il vino che in generale si conferma il prodotto più esportato (+ 14%), stabile la pasta, che comunque regge (+ 0,4%). ORO GIALLO DELLE MARCHE: IN AUMENTO, E PIÙ SICURO A beneficiare dell’andamento positivo non è solo l’agroalimentare. Quanto all’oro giallo, la regione è in piena controtendenza rispetto alla media nazionale. Stando alle previsioni per la campagna olivicola, l’Italia complessivamente farà registrare un calo del 12%, mentre la produzione in regione quest’anno aumenterà del 15%, salendo a 43.500 quintali. “Le olive spiega Coldiretti - hanno sofferto molto le nevicate dei primi mesi del 2012 nelle zone interne, ma in collina e sulla costa le piante hanno regalato una superproduzione”. Gli addetti ai lavori assicurano una qualità elevata. Un sospiro di sollievo per le aziende marchigiane, che già avevano brindato al via libera della legge “salva olio” arrivata prima di Natale. Il decreto appena varato, lo ricordiamo, vira in favore della trasparenza e della qualità ell’extravergine, attraverso una serie di provvedimenti tra cui: l’estensione del reato di contraffazione a chi riporta in etichetta informazioni non veritiere sull’origine del prodotto, l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, il rafforzamento delle investigazioni per le intercettazioni, il diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, l’introduzione di nuovi parametri di controllo. Buone notizie dunque per i produttori della Dop Olio di Cartoceto, e per tutti gli imprenditori agricoli che fanno della trasparenza il loro credo. •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

er le Marche il 2012 si è chiuso col segno più. Sempre più consapevoli del proprio potenziale, i marchigiani vantano un trend più che positivo secondo gli ultimi dati su agroalimentare, olivicoltura e vitivinicoltura. Con una sorpresa nel paniere: le bollicine

EXPORT DA RECORD Il Made in Marche è in crescita anche sulle tavole mondiali. Dall’analisi di Coldiretti Marche sulla base dei dati Istat, nei primi 9 mesi del 2012 il valore dell’export agroalimentare italiano ha raggiunto i 230 milioni di euro, cifra destinata a crescere ancora, arrivando a raggiungere, seguendo le proiezioni, i 300 milioni di euro (per oltre 360 milioni di chili di cibo). Dove vanno i prodotti dell’eccellenza alimentare marchigiana? Per ora il principale mercato di destinazione rimane l’Europa, coprendo i due terzi del paniere. Poi ci sono i mercati asiatici, nei quali in proporzione si assiste a un vero boom. Il valore dell’export è raddoppiato: 58 milioni di euro, contro i 29 milioni dell’anno precedente. I Paesi emergenti si confermano il bacino più appetibile per il Made In Italy, specie a livello di stime per i prossimi anni: i margini di crescita, andando di questo passo, sembrano essere davvero ampi. Tra i prodotti più apprezzati, bene l’olio (+ 32%), bene

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Marche

Marche

Presenti a Vinitaly padiglione 7 sezione C 6/7/8/9

Cantina Terracruda Società Agricola Fratterosa S.S. Via Serre, 28 61040 – Fratte Rosa (PU) Tel. 0721 777412 Fax 0721 771070 info@terracruda.it www.terracruda.it

Terracruda Marche: wine between mountains and the sea

Le Marche del vino, tra montagna e mare

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how di produzione segue criteri selettivi: la vendemmia manuale con selezione delle uve in vigna in 4 passaggi, a cui segue la selezione in cantina. “E’ un procedimento più costoso – ammette Luca – ma la differenza nel bicchiere si nota tutta”. Altri aspetti peculiari dell’azienda marchigiana sono le basse rese per ettaro e il riempimento delle cisterne tramite caduta e non attraverso pompe meccaniche. Accorgimenti che, nel calice, fanno la differenza. (s.a.) •

ma... spumeggianti

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eppure la crisi, i clienti che non pagano e le difficoltà in cui si imbatte oggi una piccola azienda riescono a demoralizzare Franca Malavolta, spumeggiante come la sua Vernaccia. “Vogliamo essere forti, non ci lasciamo scoraggiare”, ci confida Franca col sorriso. La sua Vernaccia di Serrapetrona Docg, prodotta in Italia da sole 5 aziende, è il frutto di un fazzoletto di terra di neppure 4 ettari, esposto a sud-est e che quest’anno, complici le bizzarrie del clima, ha avuto un calo nella resa del 35%. La Vernaccia di Serrapetrona è un vino che meriterebbe maggiore visibilità: composto per la quasi totalità da uve dell’omonimo vitigno, si

caratterizza per una parte delle uve lasciate appassire e per le sue tre fermentazioni successive; infine si declina nella versione secca e dolce. Un’eccellenza prodotta in piccole – piccolissime – quantità, che viene affiancata dagli altri vini aziendali, quale ad esempio il Passito, battezzato lo scorso agosto in occasione della Sagra dei Maccheroncini di Campofilone, denominato 87 Km e distribuito in un’originale confezione da 0,375 cl. Su richiesta di alcuni collezionisti, Colleluce ha inoltre creato un’edizione speciale e limitata del Brecce Rosse, Serrapetrona Doc, con ogni bottiglia numerata e firmata in originale dalla stessa Franca. (c.c.) •

Colleluce è una delle poche aziende a produrre Vernaccia di Serrapetrona Docg. Lo scorso agosto è stato presentato anche il Passito, un “nettare rosso” in formato mini Azienda Agricola Colleluce Contrada Sogliano - 65020 – Serrapetrona (MC) - Tel. +39 0734 932940 - www.colleluce.it - info@colleluce.it

Crisis and insolvent clients are big problems for a small reality but they do not dishearten Franca Malavolta, a sparkling woman, as well as her Vernaccia. “We want to be strong and we won’t let this things to defeat us”, says Franca smiling. Her Vernaccia di Serrapetrona Docg, (in Italy only 5 wineries produce it) is the product of a very small piece of land: almost 4 hectares, facing south-east. This year, due to an unfavorable climate, this vineyard has reduced its production of a 35%. Vernaccia di Serrapetrona is worth of a greater fame: it’s made almost exclusively of the homonymous grape variety; grapes are naturally withered and then are fermented in three phases. This wine is proposed in two versions, sweet or dry, and it’s an excellence niche product. The winery proposes other labels too, such as Passito, launched last August at Sagra dei Maccheroncini di Campofilone. This wine is also called 87 Km and proposed in an original 0,375 cl bottle. Also, Colleluce has created a special edition of Brecce Rosse Serrapetrona Doc for collectors: every bottle is numbered and signed personally by Franca. •

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e parole chiave di Terracruda, azienda vinicola di Fratterosa, piccolo borgo del pesarese, sono racchiuse nel nome. “Terracruda”, preso in prestito dal gergo popolare, è sinonimo di argilla. Ma rievoca anche qualcosa di primitivo, quasi sacro, schietto e genunino come la dedizione al territorio e al vino. Territorio che è una terra di mezzo, in equilibrio: a 20 km dall’Appennino marchigiano e a 20 km dal mare Adriatico. Vino che è per l’80 % a marchio Doc. Grazie alla sua posizione georgrafica, al confine tra Val Cesano Valle del Metauro, l’azienda è l’unica in provincia di Pesaro Urbino a poter produrre tutte e tre le Doc della zona. Tra le etichette segnaliamo il Bianchello del Metauro Doc, il Colli Pesaresi Sangiovese Doc e il Rosso Pergola Doc “Ortaia”. Quest’ultimo si è aggiudicato la “Corona d’oro” nella guida I Vini buoni D’Italia, dedicata ai vini autoctoni del Belpaese. È un Aleatico in purezza: un rosso secco, invecchiato in barrique, fruttato grazie alle straordinarie caratteristiche del vitigno. L’Ortaia piace molto all’estero: in America e Nord Europa ne apprezzano i sentori di frutta e fiori, bilanciati da uno speziato che deriva dall’invecchiamento e gli conferisce corpo e carattere. Per Luca Avenanti, responsabile commerciale dell’azienda, il vino è una cosa seria e il know

Colleluce: piccoli

I prodotti dell’ Azienda Agricola Colleluce

Terracruda

The keywords of Terracruda are in its name. This winery from Fratterosa, a small village near Pesaro, takes its name for a local dialect word that means “clay”, but this name evokes also something ancient and primitive. Something sacred and genuine, as well as this people’s devotion to wine-making. This land is between the Adriatic sea and the Apennine and a 80% of its wine production can boast the Doc acknowledgment. Thanks to its strategic position, on the borders between Val Cesano and Valle del Metauro, Terracruda is the only reality in the province of Pesaro Urbino that can produce the three Doc of this area. Among its labels there are Bianchello del Metauro Doc, Colli Pesaresi Sangiovese Doc and Rosso Pergola Doc “Ortaia”. This last one has been awarded with the golden crown (“Corona d’oro”) by I Vini buoni D’Italia, the guidebook of the Italian autochthonous wines. It’s a Aleatico in purity: a dry red wine, aged in barrique, with a fruity taste thanks to the natural characteristics of the variety. Ortaia is well-appreciated abroad: in America and North Europe due to its flowery and fruity inklings, well-balanced with a spicy aroma due to the ageing that gives it body and structure. Luca Avenanti, marketing manager of the winery says that wine is a serious matter and the production know-how follows selective criteria: harvest is manual with selection of the grapes in the vineyards through 4 passages, then there is a further selection in the cellar. “It’s an expensive procedure – says Luca – but the final difference is evident”. Other peculiar aspects of this winery are a low yield per hectare and the employment of gravity instead of pumps in the processing. All these details make the difference. •

Colleluce: small but... sparkling Colleluce is one of the few wineries that produces Vernaccia di Serrapetrona Doc. Last August it has presented its Passito, a red nectar in a mini-size

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Piemonte

Piemonte

Appello al nuovo Governo “Sleghiamo i vini piemontesi dai lacci della burocrazia e facciamo fare ai piccoli produttori solo il loro mestiere” di Stefania Abbattista foto Oddero

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In un periodo complesso e di transizione come quello attuale, come se la cava il Re dei vini Barolo? Sta resistendo meglio di altre Denominazioni, in virtù delle sue caratteristiche e del suo prestigio? “Penso di si. Potrebbe andare meglio, ma con la situazione economica attuale molte denominazioni hanno problemi ben più grandi del Barolo. Non conosco tutte le realtà italiane, però il Barolo è riuscito negli anni a ritagliarsi un’immagine di prestigio, sicuramente meritata, che lo ha reso famoso in tutto il mondo. E continua a essere uno dei punti di riferimento per gli amanti

dei grandi vini”. Economicamente, che 2012 è stato per il Barolo, e che previsione si può azzardare per il 2013? “È difficile valutare l’andamento anno per anno, e dobbiamo aspettare ancora qualche settimana per avere dati certi sulle vendite prenatalizie del 2012, periodo in cui il Barolo è particolarmente richiesto. Il 2012 è comunque stato un anno difficile rispetto al 2011, però se confrontiamo i dati del 2010 con quelli del 2012, allora siamo andati abbastanza bene. Insomma, da un po’ di anni l’andamento del mercato è abbastanza altalenante”.

Tra pochi mesi arriveranno sugli scaffali i Barolo 2009. Che annata è? Farete un evento specifico per inaugurarla? “L’annata 2009 è stata ottima per il Barolo come del resto per tutti gli altri vini Piemontesi. Una grande struttura e una morbidezza spettacolare: sarà sicuramente facile presentarlo al meglio. In zona si faranno diversi eventi, dedicati sia al Barolo che a tutti i vini albesi, organizzati dagli enti preposti: Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero, Enoteca del Barolo e Albeisa-Unione produttori vini Albesi. Noi daremo spazio alla nuova an-

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icola Argamante al momento dell’intervista era alla presidenza dell’Associazione “Strada del Barolo e dei grandi vini di Langa”. Poco prima di andare in stampa si è dimesso, dopo 5 anni di incarico, lasciando il posto a Lorenzo Olivero, giovane produttore di Barolo, poco più che trentenne. Abbiamo raccolto le parole di Argamante quando ancora era Presidente in carica; oggi, a qualche giorno dall’avvicendamento al vertice, pur essendo uscito formalmente dal Cda, rimane un membro autorevole dell’Associazione, e continua a operare come Vicepresidente del Consorzio “I Vini del Piemonte”. Una realtà, quest’ultima, nata in seno alla Strada, con il compito di gestire gli eventi promozionali all’estero. Al di là degli incarichi istituzionali, Argamante è prima di tutto un profondo conoscitore del suo territorio. E ci ha raccontato che aria tira tra le colline del Barolo. Con un chiaro appello al nuovo Governo, di qualunque bandiera sia.

nata del Barolo durante i vari eventi che stiamo organizzando per il 2013: http:// www.ivinidelpiemonte.it/eventi/in-programma/attivita-2013/” La Strada Del Vino. Quanti sono gli associati ad oggi e qual è l’ impegno concreto a tutela delle aziende? “Gli associati sono oltre un centinaio: non solo produttori ma anche ristoranti, enoteche, agriturismi, musei, comuni ecc. Promuoviamo i prodotti e le attività dei soci attraverso i vari mezzi di comunicazione, sia in Italia che all’estero, in particolare sul web e sulle riviste che si occupano di enoturismo. Una grande attenzione la si dedica ai giornalisti e alla stampa di settore, con l’organizzazione di tour specifici in cui si cerca di evidenziare tutte le potenzialità enogastronomiche, culturali e turistiche della zona”. Quali sono le richieste che vi arrivano più frequentemente da parte dei produttori? “Chi si associa alla Strada lo fa per avere maggiore visibilità e perché è convinto dell’importanza di fare squadra: per essere riconoscibili, soprattutto all’estero, è fondamentale riuscire a veicolare un’immagine e un’identità forte e coesa. I soci ci chiedono per lo più di fare promozione (del vino, del territorio nel suo insieme o di specifiche iniziative che li riguardano); inoltre capita spesso che ci suggeriscano su quali Paesi indirizzare le nostre attività promozionali”. Cosa chiede oggi al nuovo Governo per rilanciare il vino italiano? “Innanzitutto una vera semplificazione burocratica. Ad oggi tutte le parole spese dai vari ministri degli ultimi Governi hanno sempre annunciato interventi per la sburocratizzazione del settore vino, ma ogni governo ha solo complicato ulteriormente il settore vitivinicolo. Le grosse aziende, forse, possono stare al passo con gli adempimenti burocratici, perché possono permettersi personale che si dedica solo a questo. I piccoli produttori (che sono il 90% dei nostri soci) dovrebbero fare il loro lavoro di viticoltori, enologi, cantinieri, promotori dei loro vini nei vari eventi del settore e contem-

poraneamente dedicarsi a pieno ai vari aspetti burocratici. Tutto ciò è impossibile. Le varie associazioni di categoria e i Consorzi danno una mano, aiutando a espletare queste incombenze, ma non basta: la categoria dei viticoltori è veramente stufa dei balzelli burocratici che vengono imposti ogni giorno da persone (sia in Italia sia nell’Unione Europea) che evidentemente non conoscono bene il settore. Inoltre vorrei ricordare al nuovo Governo che la crescita del nostro settore può avvenire solo se pubblico e privato collaborano nella promozione dei prodotti (vino, ospitalità, gastronomia). Da anni vediamo che vengono finanziate operazioni inutili (o forse utili al politico di turno che le sponsorizza), mentre le risorse per gli eventi veramente utili organizzate dalle varie associazioni di produttori sono praticamente assenti. Non parlo della sola promozione dei vini, che ricevono finanziamenti specifici dall’Unione Europea, ma della promozione del territorio (vino-cibo-ospitalitàcultura) che è la carta vincente, in particolare all’estero”. Il programma 2013 per la Strada sarà ricco di eventi internazionali, a partire dalla recente tappa di Amsterdam, il Wine Professional. Come vedono il Barolo in Olanda e Belgio? Avete captato un’evoluzione del gusto? “L’esperienza fatta su questi mercati è per ora troppo breve per notare un’evoluzione del gusto dei consumatori. Sicuramente l’interesse verso il Barolo è molto vivo, i nostri vini sono un richiamo eccezionale per i consumatori europei in generale, i nostri eventi sono dedicati a far conoscere sempre di più tutti i vini del territorio, ma non è facile perché la concorrenza con tulle le altre denominazioni è spietata”. E Vinitaly, secondo lei è ancora l’evento più interessante per il vino italiano? “Si, Vinitaly rimane l’evento per eccellenza del vino Italiano. Per Verona non abbiamo però nessun programma, da anni la promozione è curata direttamente dei produttori. È una fiera troppo grande per poter emergere con un evento specifico. Preferiamo dedicare i nostri sforzi a organizzare manifestazioni che promuovono maggiormente il territorio”.•

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Piemonte

Presenti a Vinitaly Padiglione 9 Piemonte A2 Stand Langa In

Dalla Caudrina è in arrivo il “Moscato di Pasqua”

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La Galeisa, frutto esclusivo di un Cru, esprime lo standard qualitativo più alto del Moscato d’Asti Docg scato D’Asti Docg frutto del Cru, prodotto dall’88 e vinificato separatamente, con metodologie particolari che salvaguardano la fragranza del frutto. Con 13.000 bottiglie, a marzo (e a Vinitaly) sarà disponibile l’annata 2012: da alcuni clienti storici viene chiamato non a caso il “Moscato di Pasqua”. La Galeisa è anche il più apprezzato dalle guide: corposo, molto profumato e intenso, di buona complessità. È il vino da dessert per eccellenza. (s.a.)•

Caudrina presents its new “Moscato di Pasqua” La Galesia, exclusive fruit of a Cru, espresses the high quality standards of Moscato d’Asti Docg In the Langhe, care and culture of wine are the life reason for many vine-growers but also the first drive of economy. Romano Dogliotti knows it very well. Together with his family he has founded Caudrina, a traditional but modern winery, able to face the challenges of the new markets. His labels mirror the sincere and clean character of the Dogliotti family. It is worth it to taste them at a contest but it is more interesting to taste them directly at the winery, to know this winery and make a journey in the wine culture of the Langhe. Some numbers: 200,000 bottles per year, a 70% of the production consists of Moscato, the prince of this area. Among its labels there are La Galesia and Moscato d’Asti Docg, the fruit of a Cru produced in 1988 and vinified separately with peculiar techniques that protect the fragrance of the fruit. In March at Vinitaly the winery will present its 2012 harvest: 13,000 bottles. It’s not a chance if some customers call it “Moscato di Pasqua”. La Galesia is also well-known by the guidebooks: structured, perfumed, intense, complex: the ideal dessert wine. • LA CAUDRINA Strada Brosia,20 - 12053 Castiglione Tinella (CN) Tel. (+39) 0141 855126 - Fax (+39) 0141 855008 vini@caudrina.it - www.caudrina.it

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n piena Langa, si sa, la cura e cultura del vino sono la mission di una vita per molti vignaioli, ma sono anche il primo motore dell’economia. Lo sa bene Romano Dogliotti, che con la sua famiglia ha dato vita all’azienda Caudrina, azienda tradizionale ma allo stesso tempo moderna e capace di evoluzione tecnica. Tutti i vini rispecchiano il carattere schietto e pulito della famiglia Romano Dogliotti. Vale la pena degustarli durante le fiere, ma vale ancora più la pena programmare una visita in azienda, per una degustazione ravvicinata che sarà anche un viaggio nella cultura profonda della vite e dell’ospitalità langarola. Qualche numero: 200.000 bottiglie all’anno, col 70 % della produzione costituito dal Moscato, qui vitigno principe. Tra le etichette, La Galeisa è il Mo-

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Piemonte

Piemonte Cantina Drocco, terroir and tradition On the East solpe of the hill of Alba, a 34-yeaar-old family winery produces excellent wines respecting their loved homeland

The parish of Nieve’s wines Cantina San Michele, in Neive, produces the excellence Doc and Docg Piedmontese labels since 1973

I vini del Parroco

di Neive

La Cantina San Michele, a Neive, dal ’73 produce l’eccellenza piemontese. Solo Doc e Docg in etichetta

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clientela, Achille Cogno. A garanzia degli standard qualitativi alti che caratterizzano l’azienda, va detto subito che tutta la produzione è Doc e Docg. La gamma di vini va dal Dolcetto D’Alba al Roero Arneis, passando per Barbera D’Alba, Langhe Nebbiolo e Moscato D’Asti. Fiore all’occhiello è il Barbaresco Docg, dal sapore asciutto e carezzevole in bocca, morbido al palato, caldo e vigoroso quando è giovane, austero e vellutato con l’età. La filoso-

fia dell’azienda San Michele si può sintetizzare in pochi punti fermi: ridotte produzioni per ettaro, peculiare collocazione dei vigneti, tecniche di coltivazione e vinificazione aggiornate e al passo col progresso tecnologico. Pur nel rispetto della tradizione, tutto il team garantisce la salubrità e l’eccellenza delle etichette. La Cantina Del Parroco, negli anni, continua a distinguersi per il prestigio e la rilevanza dei propri vini. (s.a.)•

SAN MICHELE Via Giulio Cesare, 7/4 12057 Neive (CN) Tel. E Fax 0173 67008 info@parrocodineive.com www.parrocodineive.com

L’azienda si estende per 15 ettari dedicati alla coltivazione di varie tipologie di vigneto: nebbiolo, barbera, dolcetto, arneis chardonnay, favorita e moscato

Cantina Drocco,

tra terroir e tradizione

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asce ufficialmente nel 1978 la Cantina Drocco, in una zona particolarmente privilegiata e vocata alla viticoltura. Fondata da Luigi Drocco che ancora oggi ne è alla guida insieme alla moglie Silvana ed ai figli Roberto e Fabrizio, in azienda si respirano aria di tradizione e di rispetto per la propria terra. L’azienda aderisce da anni al protocollo Magis, utilizza solo concimi organici e, al fine di migliorare la qualità del prodotto e di evitare dispersione di agenti inquinanti nell’ambiente, ha previsto misure di miglioramento della chioma per ottenere una difesa del vigneto da parassiti e da attacchi fungini. Sono la tradizione e l’amore per il territorio le caratteristiche che contraddistinguono i vini Drocco, sapiente miscela di terroir, passione e avanzate tecnologie che caratterizzano

l’attrezzata cantina. Tra i vini Drocco, prodotti per un totale di 65000/80000 bottiglie e apprezzati in Italia e all’estero, spiccano i rossi Nebbiolo d’Alba e la Barbera d’Alba Superiore, im-

Azienda Agricola Luigi Drocco Strada Sottoripa 90 12051 Alba (CN) Tel. 017333723 - Fax 0173223414 info@vinidrocco.it www.vinidrocco.it

Founded in 1978, Cantina Drocco rises in a particularly suited area. Luigi Drocco, the founder, is still the manager of this winery, together with his wine Silvana and his sons Roberto and Fabrizio. Here one can breath the wind of tradition and the respect for a territory. According to the Magis protocol, the winery employs only organic manure and protect the vineyards from parasites only with respect for nature. Only tradition and love for the land are the secrets of Drocco, a wise combination of terroir, passion and cutting-edge technologies in the cellar. Among its wellappreciated products stand out the red wines Nebbiolo d’Alba and Barbera d’Alba Superiore, marketed only after a long ageing in wood. Drocco produces about 65,000-80,000 bottles per year. Among its well-appreciated wines stand out the red wines Nebbiolo D’Aòba and Barbera Superiore, aged in wood barrels. Beside these red wines Drocco produces also a range of white wines that represents the buttonhole of its production. •

Sul versante est della collina di Alba da 34 anni una cantina a conduzione familiare produce vini di ottima qualità nel rispetto della terra che ama messi sul mercato solo dopo un lungo affinamento in legno. Affianca i rossi una produzione di bianchi, prodotti sin dall’inizio dell’attività e fiore all’occhiello dell’azienda. (e.b.)•

I Grandi Vini Vini I Grandi

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uesta cantina è stata fondata nel 1973 dall’allora parroco di Neive, piccolo paese situato nelle Langhe, proprio al centro della zona in cui si produce il Barbaresco. Dagli anni ’70 a oggi, la conduzione aziendale è passata nelle mani di Franco Cavallo, insieme a Renato Lessio e Mauro e Franca Nebiolo ad occuparsi dei vigneti. In cantina, l’enotecnico Claudio Cavallo. A curare direttamente i rapporti con la

This cellar has been founded in 1973 by the then-parish of Nieve, a small village of the Langhe, the production area of the famous Barolo. Since the 70s the winery has been managed by Franco Cavallo, together with Renato Lessio and Mauro and Franca Nebiolo, who take care of the vineyards, and the oenologist Claudio Cavallo, responsible of the cellar. Achille Cogno, instead, takes care of the relationships with the customers. The brand Doc and Docg guarantees the quality of the whole production. The range of labels produced by Cantina San Michele includes Dolcetto D’Alba, Roero Arneis, Barbera D’Alba, Langhe Nebbiolo and Moscato D’Asti. Its buttonhole is Barbaersco Docg, a wine with a dry but soft and velvety taste, a warm and vigorous wine when young that becomes severe and velvety in the ageing. San Michele’s corporate philosophy can be summarized in a few points: a low yield per hectare, peculiar position of the vineyards, growing and vinification methods that employ the utmost modern discoveries and techniques. In the respect of tradition, the whole team guarantees healthiness and excellence of these labels. In time, the parish’s winery has been standing out due to its prestige and to the excellence of its production. •

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Piemonte

Piemonte Five generations of Piedmontese wines Dolcetto and Favorita are the buttonhole labels proposed for 2013, but there is a whole range of wines that waits to be discovered directly in the cellar

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Adriano

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generazioni di vino piemontese

Dolcetto e Favorita le proposte di punta per il 2013, ma l’intera gamma si può scoprire direttamente in cantina

giovane; dotato di un bel bouquet di fiori e agrumi, è perfetto come aperitivo o accanto ad antipasti di pesce, grazie anche alla sua giusta sapidità che lo rende molto gradevole e fresco. L’azienda Adriano apre la sua cantina e la sala degustazione per visite e assaggi. Le etichette vengono spesso e volentieri proposte in abbinamento a pro-

AZIENDA VINICOLA ADRIANO PIERO E MASSIMO SNC Loc. Costepomo - 12050 Roddino CN - Tel. 0173 794163 Fax 0173 794907 info@vinicolaadriano.com - www.vinicolaadriano.com

dotti tipici della gastronomia locale. È sempre preferibile la prenotazione. (s.a.) •

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astiglione Falletto è il cuore della zona di produzione del Barolo, e non è un caso che proprio il Re dei Vini dia il nome a questa realtà Cooperativa, fondata nel 1958. “Terre del Barolo” è l’unica Cooperativa presente in questa zona: 400 soci e un Presidente, Matteo Bosco, che da ben 23 anni persegue con tenacia alcuni obiettivi. Da fine anni ’90 Terre del Barolo ha dato vita al “Progetto Qualità”, che oggi, insieme ai Cru, costituisce il fiore all’occhiello della produzione. Tutti i vigneti sono oggetto di continui studi sul campo e di monitoraggio da parte di un’equipe di tecnici e agronomi. L’obiettivo? Rispettare la natura e i suoi tempi e offrire un vino più pulito. “Abbiamo a cuore sia il rispetto della natura che quello del consumatore”, afferma Bosco. “Puntiamo a basse rese, abbiamo ridotto i trattamenti chimici (eliminarli del tutto è impossi-

bile se si vuole ottenere un grande vino). Abbiamo mappato i vigneti dei soci e individuato i migliori per caratteristiche, esposizione, insolazione ecc.“. Un lavoro serio da cui nascono le etichette di punta. Al vertice della piramide

c’è il Barolo Docg, vino unico per vigoria, classe, eleganza e armonia. Per il prossimo Vinitaly sarà pronta per l’assaggio l’annata 2009, che ha appena chiuso il suo ciclo di affinamento. Le previsioni la definiscono ottima. (s.a.) •

Naturalità, mappatura dei vigneti, basse rese, per un vino che esprima il meglio del Piemonte Presenti a Vinitaly Padiglione 9 stand G3

CANTINA TERRE DEL BAROLO Via Alba – Barolo, 8 - 12060 Castiglione Falletto (CN) Tel. 0173 262053 - Fax 0173 262749 tdb@terredelbarolo.com www.terredelbarolo.com

The “Quality project” of Terre del Barolo Natural philosophy, monitoring of the vineyards and low yields, for a wine that expresses at best the character of Piedmont Castiglione Falletto is the heart of the Barolo production area an it’s not a chance if the king of vineyards has given its name to this cooperative. Founded in 1958, Terre del Barolo is the only cooperative of this area. It

counts 400 partners and its president, Matteo Bosco, has been pursuing tenaciously important targets for 23 years. Since the end of the 90s, Terre del Barolo carries out the “Quality project” that together with its Cru represents

the buttonhole of its production. Vineyards are subjected to continue monitoring by a team of technicians and agronomists, in order to respect nature and its rhythms. “We care both for nature and for our consumers’ health” says Bosco. “We bet on low yields, reducing at minimum chemical treatments, we have mapped our partners’ vineyards and identified the best ones according to definite criteria like exposure, soil…”. A serious and demanding work that give life to labels like Barolo Docg, a unique wine due to its vigour, elegance and harmony. Next Vinitaly the cooperative will present its 2009 harvest and there are great expectations about it. •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

D

ietro l’azienda Adriano c’è un cuore familiare, e tutto il carattere vinicolo della Langa collinare. Dal 1850 ad oggi, in provincia di Cuneo, gli Adriano lavorano per estrarre da un territorio straordinariamente vocato il meglio della produzione enologica locale. Con l’attuale gestione di Piero e suo figlio Massimo, l’azienda ha ampliato i suoi locali, si è dotata di maggiori serbatoi per lo stoccaggio e dei macchinari giusti per far fare alla produzione un ulteriore salto in avanti. I numeri incastonano quest’azienda in un segmento di nicchia, in cui poter trovare tutte le perle dell’enologia piemontese. Sono circa 100.000 le bottiglie totali attualmente prodotte. Numerose le etichette. Tra i rossi, si segnala il Dolcetto D’Alba, tra i più conosciuti e richiesti anche a livello locale: dal carattere secco, vellutato, non molto alcolico e dal profumo fruttato, ben si accompagna a moltissimi piatti della tradizione. Tra i bianchi, motivo di particolare orgoglio è il Langhe Favorita: vitigno locale vinificato in purezza, ottimo da bere

Behind the Adrianos’ winery there is a family heart and the strong character of the Langhe. Since 1859, the Adriano family has been making wine in the province of Cuneo, with excellent results. Nowadays, with Piero and his son Massimo’s management, the winery has enlarged its premises and provided the cellar with bigger storage tanks and most modern facilities. The numbers of this winery talks about a niche excellence reality. The production is around 100,000 bottles per year. Among its labels there are Dolcetto d’Alba, a well-known and appreciated typical wine of this area. It’s a dry, velvety wine, with a fruity perfume and not too high alcohol content. It’s ideal with many traditional dishes. Among white wines, the winery proposes Langhe Favorita, an autochthonous grape variety vinified in purity, excellent when young. It has a pleasant flowery and fruity bouquet that reminds citrus. Ideal as aperitif, it’s superb with fish appetizers too, thanks to its fresh and sapid taste. Adriano opens its doors to wine-lovers and proposes to the tasters its wines together with typical specialties of this area. Booking required. •

Il Progetto Qualità di Terre del Barolo

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Piemonte

Piemonte Piedmont forward on the foe Three wineries from Piedmont and a common project: it’s Wine Selection Sebastiano Ramello

Piemonte alla riscossa Tre aziende piemontesi unite per un progetto comune. Nasce la Wine Selection Sebastiano Ramello

Veglio

Vini Vini II Grandi Grandi

tannini avvolgenti al palato. È eccellente abbinato a minestroni, bollito, carni rosse e formaggi stagionati. Barolo Docg 2008 dell’ azienda Veglio Michelino & Figlio “La Collina Dei Re”. 14% di alcol, è un vino rosso con sfumature color arancio che si riflettono nel bordo bicchiere. Caratterizzato da un buon bouquet armonico, con una leggera nota di viola; al palato è caldo, fresco, con tannini nobili assolutamente non aggressivi. È ancora un vino giovane, ma pronto ad essere bevuto e valorizzato con selvaggina, carni rosse e formaggi fortemente stagionati. Nebbiolo D’Alba Doc 2010 dell’azienda Palazzo Rosso di

Poca Paglia. Un vino eccellente che quest’anno è stato menzionato, durante uno dei più autorevoli concorsi enologici d’Italia, la Douja D’Or, come uno dei migliori Nebbioli piemontesi. Ha colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, un profumo delicato con note di viola selvatica. Al palato si presenta armonico, vellutato, con tannini austeri, nobili, che andranno a perfezionarsi nell’arco di un anno. Per chi è alla ricerca della unicità, è da provare anche il Riserva Doc 1997, custodito per oltre 10 anni in un pozzo a 12 metri di profondità. Un vino caldo, carezzevole, completo, con un retrogusto lieve di spezie e la sensazione di frutta matura.•

Fratelli Massucco

wine, made of 100% Nebbiolo, aged for 22 months, 8 of which in big barrel, according to the tradition. Its colour is ruby red tending to garnet. Its bouquet is delicate, aristocratic, with ripe fruits perfumes. Ample and dry, it has enveloping tannins. It’s ideal with soups, stewed meat, red meat and seasoned cheese. Barolo Docg 2008 by Veglio Michelino & Figlio “La Collina Dei Re”: a 14% of alcohol, it has a red colour with orange reflexes. It’s characterized by a harmonic bouquet with a light violet inkling; its taste is warm and fresh, with noble and not aggressive tannins. It’s still a young wine but ready to be tasted with game, red meat and seasoned cheese.

Nebbiolo D’Alba Doc 2010 by Palazzo Rosso di Poca Paglia: it’s an excellent wine; this year, at one of the most important oenological contests in Italy, Douja D’Or, it has been mentioned as one of the best Nebbiolo of Piedmont. Its colour is ruby red tending to garnet in the ageing; its bouquet is delicate with wild violet perfumes. Its taste is harmonic, velvety, characterized by severe, noble tannins that will become perfect in one year. For tasters who looks for uniqueness, there is also Riserva Doc 1997, aged 10 years in a well, 12 meters underground. It’s a warm, caressing, complete wine, with a light spicy aftertaste and ripe fruit inklings.• Presenti a Vinitaly

Eventi e degustazioni

Wine Selection Sebastiano Ramello Pavilion 9 Booth D2

Tutte le degustazioni sono disponibili sulla pagina Facebook: Wine Selection Sebastiano Ramello. È inoltre sempre possibile prenotare una degustazione direttamente presso le cantine oppure, durante il prossimo ProWein Dusseldorf in Germania, allo stand Wine Selection Sebastiano Ramello. I produttori saranno anche al Vinitaly, Padiglione 9 Stand D2 e al VinExpo Bordeaux. Events and tastings All information about tastings is available on the Facebook profile of Wine Selection Sebastiano Ramello. Also, it is always possible to reserve a tasting in the wineries or at the next ProWein Dusseldorf in Germany, at the stand of Wine Selection Sebastiano Ramello. The producers will be also at Vinitaly, Pavillon 9 Stand D2 and at VinExpo in Bordeaux. Info: Sebastiano Ramello Tel. +39 3357028563 – mail: piemontewine@yahoo.it

I Grandi Vini Vini I Grandi

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mello”, si stanno distinguendo nel mondo grazie ai loro vini di qualità e all’amore per le proprie tradizioni. Tutto è supportato dal lavoro portato avanti da anni da Sebastiano Ramello, Consulente Internazionale, che elabora progetti comuni a sostegno ai propri

clienti, nei principali mercati mondiali dove operano. Spiega Ramello: “la passione, il lavoro in vigna, il continuo sforzo a migliorare, sono i punti fermi che hanno consentito a queste tre aziende di produrre vini d’eccellenza, nel pieno rispetto della tradizione. Durante questi anni di lavoro e dedizione alla vigna, le tre aziende hanno operato in sinergia, si sono proposte perseguendo obiettivi comuni, si sono confrontate unendosi sotto un’unica bandiera. Così, in pochi anni, abbiamo centrato il comune traguardo di arrivare sulle tavole di tutto il mondo”. Tre i vini di maggior interesse che Ramello descrive e consiglia, tre fiori all’occhiello, ognuno simbolo dell’azienda che lo produce: Roero Docg 2009 dell’ azienda Flli Massucco. Un rosso elegante, armonico, prodotto 100% da uve Nebbiolo, con 22 mesi di invecchiamento di cui 8 in grande botte, come da tradizione. Il colore è rosso rubino tendente al granato. Al naso è delicato, aristocratico, con sentore di frutti appena maturi. Ampio, secco, ha

Veglio

T

re aziende Piemontesi di Langa e Roero: Palazzo Rosso, F.lli Massucco e Veglio Michelino & Figlio “La Collina Dei RE”, parte dell’associazione di promozione “PIEMONTE SWEET HOME” (che raggruppa aziende vinicole da tutta Italia) unite sotto un’unica bandiera, la “Wine Selection Sebastiano Ra-

Palazzo Rosso

Three wineries from Piedmont that produce Langa and Roero – Palazzo Rosso, F.lli Massucco and Veglio Michelino & Figlio “La Collina Dei RE” – have joined “PIEMONTE SWEET HOME” (an association between many Italian wineries) under the common brand “Wine Selection Sebastiano Ramello” and, due to the quality of their wines, they are already famous in the world. This project is supported by Sebastiano Ramello, an international consultant, who has been working out important and personalized projects for his customers for years. Ramello explains: “Passion, hard work in the vineyards and continue efforts to improve quality are the secrets to produce excellent wines in the respect of tradition. During these years, these three wineries have worked together for a common target; they have confronted each other and have gained common results under a single brand. In this way, in few years we have arrived on the tables of the entire world”. Among the most interesting labels proposed by Ramello there are three buttonholes that represent every winery: Roero Docg 2009 by Flli Massucco: an elegant, harmonic red

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Sicilia

Vi presentiamo “Ammasso”

B

arone Montalto nasce nel 2000 a Santa Ninfa, in provincia di Trapani. La Sicilia con il suo vigore e le sue bellezze è da sempre cardine e obiettivo della produzione vinicola aziendale; la passione per questa terra si è negli anni concretizzata in numeri sempre più importanti, con vini innovativi, giovani, ma anche legati alla tradizione. Gran parte dei vigneti si trovano nel cuore della Valle del Belice, dove è sita anche la cantina di vinificazione, ma si attinge anche dal patrimonio viticolo della valle dei templi di Agrigento e dalle siccitose valli di Noto, da dove proviene il famoso Moscato. I vini della

Barone Montalto si dividono in più gamme produttive, fra cui la Acquerello, la Montalto BIO (con uve da agricoltura biologica) e la Collezione di Famiglia. L’ultimo progetto in cantiere si chiama Ammasso, termine usato per indicare un’antica tecnica di ammostamento, ancora usata sulle migliori partite di uva. Il vino – un blend di Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Merlot e Cabernet Sauvignon - si ottiene da uve accuratamente selezionate, che vengono lasciate appassire per 4 settimane. L’appassimento, sommato all’affinamento per 8/10 mesi in botte, fa emergere potenza, sensualità, equilibrio, per un grande risultato al bicchiere. (c.c.) •

Così si chiama il nuovo progetto enoico di Barone Montalto, azienda fortemente legata alla tradizione della sua regione, la Sicilia, ma allo stesso tempo giovane e innovativa

Barone Montalto Contrada Salinella - S.S.188 Km 45.500 91029 Santa Ninfa (TP) Tel +39 0543.781233 Fax +39 0543.787259 info@baronemontalto.it www.baronemontalto.it

of Agrigento and of the drought valleys around Noto, the homeland of the famous Moscato. The wines branded Barone Montalto include different range of labels, such as Acquerello, Montalto BIO (made of organic grapes) and Collezione di Famiglia. The last project of the winery is called Ammasso, a word that indicate an ancient wine-making technique used for the best selections of grapes. It’s a blend of Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Merlot and Cabernet Sauvignon, made of selected grapes that are withered for four weeks. The further refining in barrels for 8-10 months give power, sensuality and balance to the wine and strong emotions at first taste. •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Padiglione 7B Stand F3

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Barone Montalto was founded in 2000 in Santa Ninfa, in the province of Trapani. Sicily, with its force and beauty, has always been the first inspiration of this winery. In time, this passion has taking shape in always growing numbers and innovative, young but traditional wines. The greatest part of the vineyards of Barone Montalto grow in the heart of the Belice valley, where rises the cellar too, but the winery exploits also the oenological patrimony

Federica Lauterio: Enologo / Winemaker

Presenti a Vinitaly

Enrico Maria Gobino: Marketing Manager

Here is Ammasso The new project of Barone Montalto: a winery with a deep bond to the tradition of its land but at same time a young and dynamic reality

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Toscana

Toscana News

La Toscana

Il Nobile “sfila” nella Fortezza di Montepulciano Dal 16 al 18 febbraio nel cuore del centro poliziano saranno protagoniste l’annata 2010 e la Riserva 2009

sogna di volare come una farfalla

Per l’Anteprima del Vino Nobile il sipario si alzerà dal 16 al 18 febbraio, con la solita tre giorni dedicata agli operatori di settore allestita a Montepulciano dal Consorzio di Tutela della Docg. Gli appuntamenti sono fissati dalle 14 alle 18 di sabato 16 e domenica 17 febbraio e poi dalle 11 alle 18 di lunedì 18 febbraio. In passerella sfileranno il Nobile 2010 (annata che vanta le 4 stelle su 5 massime), pronto ad essere immesso sul mercato dopo i due anni di evoluzione imposti dal disciplinare di produzione. Da assaggiare ci sarà anche la Riserva 2009 (anch’essa annata a 4 stelle), nonché gli altri vini prodotti nell’area di Montepulciano. Sede dell’Anteprima sarà la Fortezza di Montepulciano che per l’occasione diventerà un vero e proprio teatro del vino. L’edificio della Fortezza è infatti al

Con le Anteprime di febbraio si apre un anno chiave per il territorio che ha scelto un nuovo brand per continuare a volare di Giovanni Pellicci

E’ la Toscana la capitale di febbraio del vino mondiale. Come ormai tradizione, il 2013 si apre con le eccellenze vitivinicole made in Tuscany che da San Gimignano a Montalcino, passando dal cuore fiorentino e senese del Chianti Classico e da Montepulciano, vivranno una settimana da assolute protagoniste, in occasione degli appuntamenti, ormai must, delle Anteprime. Saranno giorni fondamentali per cercare di capire che annata diventerà la 2012 dei grandi rossi toscani ma soprattutto per studiare a fondo le caratteristiche di quelle che stanno per entrare su di un mercato sempre più competitivo che attende conferme ma anche nuovi approcci. Le Anteprime saranno, infatti, molto utili per scrutare gli orizzonti

del nuovo anno, tra mercati ormai di riferimento e nuove opportunità da cogliere in vari, e finora poco esplorati, angoli del pianeta. Il tutto alla vigilia dei fondamentali appuntamenti del Prowein di Dusseldorf (24-26 marzo 2013) e di Vinitaly (7-11 aprile 2013), dove il vino toscano, per la prima volta, si presenterà accompagnato dalla sua nuova immagine coordinata all’insegna (per una volta concretamente) del “fare sistema”. Si chiama, infatti, Tuscany Taste ed ha le sembianze di una farfalla, il nuovo brand scelto dalla Regione Toscana per veicolare l’immagine del vino regionale nel mondo. Dopo aver raggiunto l’importante (e per nulla scontato) obiettivo di mettere d’accordo le diverse anime produttive, il nuovo

centro di un importante progetto di restauro finanziato dagli stessi produttori del Vino Nobile. L’appuntamento dell’Anteprima è anche un’occasione di “festa” per Montepulciano, per i suoi abitanti, per gli enoturisti, gli appassionati e gli estimatori dei prodotti di qualità del territorio. Per questo durante tutta la settimana sono in programma attività collaterali che coinvolgeranno l’intero sistema turistico di Montepulciano. Infine, il 20 e il 21 febbraio sarà la volta dei media in arrivo da tutto il mondo per assaggiare il nuovo Nobile e scoprire, ancora una volta, l’incantevole fascino della cittadina poliziana Info su: www.consorziovinonobile.it

Il “nuovo” Chianti Classico tra rilancio e conferme

simbolo accompagnerà ogni iniziativa estera dei vini toscani, dal più grande e famoso al più piccolo e in fase emergente. Creato da Lorenzo Marini Group per Toscana Promozione, il nuovo brand consiste in una farfalla di vino che, idealmente, si poserà su tutte le bottiglie prodotte nella Regione, trasferendo loro un po’ di quell’aura magica che fa della Toscana una delle terre più conosciute ed amate al mondo. Anche a Vinitaly vedremo l’intero padiglione della Toscana avvolto esternamente nell’immagine della nuova farfalla. L’auspicio è che sia il modo ideale per riprendere il volo.

La Collection del Gallo Nero si terrà alla Stazione Leopolda dal 19 al 20 febbraio L’appuntamento con il Gallo Nero è fissato per martedì 19 e mercoledì 20 febbraio, quando alla Stazione Leopolda di Firenze si terrà la Chianti Classico Collection. Location e formula sono ormai consolidati per un evento capace di richiamare l’attenzione di centinaia di operatori e addetti ai lavori, in arrivo dall’Italia e dall’estero. L’appuntamento fiorentino, il primo con Sergio Zingarelli come nuovo Presidente del Consorzio, sarà anche il momento per presentare ufficialmente le ultime novità deliberate dall’assemblea consortile, ovvero la valorizzazione della Riserva, attraverso nuove regole di produzione, la nascita di una nuova categoria di Chianti Classico che si posizionerà al vertice della piramide qualitativa e un restyling del famoso logo del Gallo Nero che uscirà dalla fascetta di Stato per accresce la propria visibilità sulla bottiglia. “Puntiamo a rilanciare la denominazione – spiega Zingarelli - attraverso una serie di modifiche al disciplinare finalizzate ad assecondare quell’innalzamento qualitativo del prodotto conseguito dai nostri vini negli ultimi anni. Sono sicuro che con questi nuovi strumenti saremo in grado di affrontare le nuove sfide del futuro con una serie di regole capaci di rendere il Chianti Classico più forte davanti alla crescente concorrenza internazionale”. Ai banchi d’assaggio ci saranno i campione da botte dell’annata 2012 e le ultime annate che stanno entrando in commercio ovvero le versioni base 2011 e 2010 e le Riserve 2010 e 2009. Info su: www.chianticlassico.com

News

Quante stelle per il Benvenuto Brunello 2012?

Tra le torri di San Gimignano ecco la Vernaccia

Al Teatro degli Astrusi di Montalcino, la mattina di sabato 23 febbraio, la classica posa della mattonella celebrativa

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Dopo l’importante traguardo dell’erga omnes e le celebrazioni per i 40 anni di vita del Consorzio, a San Gimignano è tempo di Anteprima con protagoniste l’annata 2012 (per la tipologia Base) ed alcune Selezioni, ossia la 2011 per la Riserva (per la quale il Disciplinare di produzione prevede un affinamento in cantina e bottiglia di 15 mesi totali prima di uscire sul mercato) ma anche anna-

te precedenti, a seconda delle scelte dei produttori della Docg. L’evento, organizzato dal Consorzio della Denominazione San Gimignano, insieme ai produttori associati, si svolgerà nei suggestivi locali del Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada, nel cuore del centro medievale tra Siena e Firenze. Ai banchi di assaggio con i produttori (aperti anche al pubblico

nella giornata di domenica 17 febbraio e nel pomeriggio di lunedì 18 febbraio) sarà possibile assaggiare anche le Vernacce di annate precedenti, per scoprire l’evoluzione nel tempo. In occasione dell’Anteprima, si svolgerà anche l’ottava edizione del ciclo di degustazioni “Il vino bianco ed i suoi territori”, che vedrà quest’anno la Vernaccia incontrare, nella splendida Sala Dante, la Ribolla della

Slovenia, scelta da Giancarlo Gariglio, curatore della guida dei vini Slow Wine, che condurrà la degustazione.

Info su: www.vernaccia.it

Grande attesa a Montalcino per la proclamazione delle stelle all’annata 2012 del Brunello di Montalcino. Come tradizione sarà la cerimonia in programma al Teatro degli Astrusi di Montalcino ad annunciare il riconoscimento ad un’annata decisamente complessa a causa delle bizze del meteo. Un pronostico azzardato? Potrebbe essere 4 le stelle ma c’è anche chi si dichiara più ottimista: lo sapremo durante la presentazione sul palco con i dettagli della raccolta nelle varie aree di Montalcino. La manifestazione prenderà il via già venerdì 22 febbraio con gli assaggi e

vivrà in sabato 23 febbraio la giornata clou con la posa della piastrella celebrativa e, soprattutto, gli assaggi (riservati alla stampa di settore) di Brunello di Montalcino annata 2008, della Riserva 2007, dall’annata 2011 del Rosso di Montalcino nonché del Moscadello di Montalcino e di Sant’Antimo. Domenica 24 e lunedì 25 febbraio le degustazioni saranno invece riservate agli operatori, con orario dalle 10 alle 18, all’interno del Chiostro del Museo di Montalcino. Info su: www.consorziobrunellodimontalcino.it

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Dopo l’erga omnes, il 17 e 18 febbraio ospite d’eccezione sarà la Ribolla della Slovenia

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Toscana

Toscana

Presenti a Vinitaly Padiglione 8 (TOSCANA) Stand D16

In the heart of Tuscany La Calonica enjoys an ideal microclimate and a territory of important denominations like Nobile, Rosso di Montepulciano and Cortona Doc

Azienda Agricola La Calonica Via della Stella, 27 53045 - Valiano di Montepulciano (SI) Tel./Fax: +39 0578 724119 www.lacalonica.it info@lacalonica.com

L

’azienda agricola La Calonica, fondata nel 1973 dalla famiglia Cattani che ne segue tuttora produzione e commercializzazione, si estende per circa 45 ettari al confine delle province di Siena ed Arezzo, tra i comuni di Montepulciano e Cortona. I vini prodotti ricadono sotto i disciplinari di produzione di importanti e affermate Docg e Doc, come Nobile e Rosso di Montepulciano e le più recenti Doc Cortona. Il mix di caratteristiche pedologiche e climatiche garantisce uve eccellenti: i terreni, ad altitudini ed esposizioni ottimali, sono caratterizzati da una tessitura tendenzialmente argillosa, con

Nel cuore

della Toscana sporadici affioramenti di sabbie; inoltre l’influsso del vicino Lago Trasimeno garantisce inverni miti ed estati non troppo secche. Si coltivano principalmente Sangiovese e Canaiolo Nero, ma anche Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon e Sauvignon Blanc, oltre che piccole produzioni di Malvasia Bianca, Trebbiano Toscano e Gre-

chetto. Sono sette le etichette prodotte, frutto di procedure tradizionali, accorto lavoro in vigna e impianti di moderna concezione, fra Cortona Doc (rosso e bianco 100% Sauvignon Blanc), Vin Santo di Montepulciano, Rosso e Nobile di Montepulciano, anche nella pregiata versione Riserva “San Venerio”. (c.c.) •

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A wine-maker is not always forced to submit his work to the market laws and to please his customers creating an “easy” product. Sometimes, to devote one’s life to oenology means to make wine with passion and love but most of all with respect for those who want to taste a genuine product. That’s the philosophy of Poggio degli Ulivi, the historic winery that produces Brunello di Montalcino. Owned by the Ciacci Bellocci family for generations, the winery is now managed by Nicla and Grazia Bellocci, the two sisters who carry out their family tradition with devotion and care. Their aim is to produce the true, authentic Brunello di Montalcino, addressed to a niche market of experts and connoisseurs. Their Brunello is a genuine wine, up to the name on its label, and these two sister’s work is a mission carried out with pride and seriousness. For this reason in particular years, when the grapes don’t reach high quality standards, they take the most difficult decision and refuse to bottle their wine. The winery consists of about 11 hectares of vineyards where grows only Sangiovese Grosso. The Bellocci sisters don’t produce different labels with different characteristics: they produce only Brunello, and some special years they preserve it to make a Riserva. This Brunello is an “only-child”, loved and cared as well as a child that can enjoy all the attention of his parents. A unique wine, produces according to nature, that is, caring every detail and using only with organic manure: the result is the only and true Brunello. • TENUTA POGGIO DEGLI ULIVI Via Spagni, 37 - Montalcino (Si) Tel./Fax 0577 331524 - Cel.347 7908924 poggiodegliulivi@gmail.com www.tenutapoggiodegliulivi.it

Un’azienda rispettosa della storia del nettare di Montalcino, che non punta alla quantità ma alla bontà senza artifici

Tenuta Poggio degli Ulivi. Un Brunello all’altezza delle aspettative

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rodurre vino non sempre significa cedere alle leggi del mercato, non sempre significa accontentare il consumatore creando solo un prodotto da smerciare, a volte dedicarsi al mondo enologico vuol dire avere passione e amore, ma soprattutto rispetto per chi il vino lo ama, non solo consumandolo ma anche gustandolo. E’ questo il fil rouge che guida il lavoro della Tenuta Poggio degli Ulivi, produttrice storica di Brunello di Montalcino. Di proprietà della famiglia Ciacci Bellocci da generazioni, l’azienda è oggi gestita dalle sorelle Nicla e Grazia Bellocci, che con forte dedizione portano avanti la loro filosofia aziendale nel nome del Brunello vero e autentico. Questo permette loro di

offrire ad un mercato di nicchia, di veri intenditori, un vino senza artifici che sia veramente all’altezza del nome stampato sulla sua etichetta. Si tratta insomma di una vera missione, portata avanti con orgoglio ma anche con la massima serietà, sapendosi tirare indietro nei momenti più difficili e decidendo di non imbottigliare affatto se l’uva non ha raggiunto le qualità richieste. Da un terreno vitato di circa 11 ettari, dove è presente solo il Sangiovese Grosso, vitigno peculiare della zona, non nascono etichette diverse e con caratteristiche diverse, nasce solo il Brunello, che in determinate annate è destinato a Riserva; un vino senza fratelli né sorelle, che come ogni figlio unico è coccolato, protetto ed amato. Un

prodotto unico, attento alla natura, perciò curato solo con trattamenti biologici, al quale non servono particolari captationes benevolentiae, il vero Brunello, uno dei migliori vini italiani. (l.m.)•

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

La Calonica gode di una posizione ottimale, per caratteristiche pedoclimatiche e terreni in cui ricadono importanti denominazioni. Come Nobile, Rosso di Montepulciano e Cortona Doc

La Calonica was founded in 1973 by the Cattani family and consists of 45 hectares of land on the borders between the provinces of Siena and Arezzo, and of the municipalities of Montepulciano and Cortona. The winery produces important Doc and Docg labels like Nobile, Rosso di Montepulciano and the recently acknowledged Cortona Doc. The combination of soil and climate conditions guarantees excellent grapes. The soils are clayey with a little percentage of sand and enjoy ideal altitude and exposure; also, the near Lake Trasimeno guarantees mild winter and not too dry summers. Here grow Sangiovese and Canaiolo Nero, but also Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon and Sauvignon Blanc, beside small productions of Malvasia Bianca, Trebbiano Toscano and Grechetto. The winery produces seven labels – Cortona Doc (red and white 100% Sauvignon Blanc), Vin Santo di Montepulciano, Rosso di Montepulciano and Nobile, also in a prestigious vintage version named “San Venerio” – working carefully in the vineyard and using traditional methods, but with modern technologies, in the cellar.•

Poggio degli ulivi: a Brunello up to the expectations A winery that respects the story of the nectar of Montalcino and that privileges a genuine goodness in spite of quantity

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Toscana

Toscana

Presenti a Vinitaly Stand del Consorzio Brunello di Montalcino

Querce Bettina: cheers! Small numbers but important targets: the winery bets on research and commitment, exploiting the link between wine and health

Querce Bettina: alla salute! Q

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vigna – a Sangiovese grosso - che guardano verso il mare. Qua la qualità è sinonimo di salubrità: oltre ad una meticolosa attenzione nelle procedure di vigna e cantina, l’azienda collabora con l’associazione nazionale “Vino e Salute” che porta avanti progetti di studio sulle proprietà benefiche del vino rosso. Lo stile dei vini di Querce Bettina è estremamente tradizionale, sia nel Rosso di Montalcino che nel Brunello. I numerosi premi e i consensi che l’enologia internazionale ha attribuito – ieri come oggi – a questi vini, conferma l’eccellenza di una produzione piccola nei numeri ma non nel-

Piccola nei numeri ma non nei propositi e nei risultati raggiunti. Fra le priorità dell’azienda, l’impegno profuso nella ricerca e valorizzazione del legame vino-salute

le aspettative. Il Brunello 2006 è una vera chicca nella gamma produttiva aziendale e i Tre Bicchieri ne sono una prova, accostandolo a nomi blasonati del gotha enologico toscano e nazionale. (c.c.) •

Querce Bettina Loc. Casina di Mocali, 275 53024 Montalcino (SI) Tel./Fax 0577 848588 www.quercebettina.it info@quercebettina.it

iamo sul versante SudOvest di Montalcino, a un’altitudine di circa 300 metri sul livello del mare, in una zona in cui il clima, siccitoso durante l’estate e con autunni poco piovosi, e il terreno galestroso-tufoso, permettono la produzione di ottimi vini da invecchiamento. Qui è nata la passione per il vino di Ofelio e Angiolino Rubegni e qui oggi Roberto Rubegni si dedica giorno dopo giorno all’Azienda Agricola Bolsigna-

Roberto Rubegni, unico proprietario dell’Azienda Agricola Bolsignano, presenta la sua produzione vinicola e olearia

no, di cui dal 2010 è esclusivo proprietario, occupandosi personalmente della produzione, della vendita e di tutti quei dettagli che hanno permesso e permettono ai suoi vini di essere apprezzati in vari paesi del mondo.

La produzione marchiata Bolsignano e firmata Roberto Rubegni, è composta da 4000 bottiglie annue di Brunello di Montalcino Docg, da 3000 bottiglie di Rosso di Montalcino Doc e da 2000 bottiglie del nuovissimo Igt Toscana “Qua-

rantanni”, immesso nel mercato negli ultimi giorni del 2012. A completamento della gamma Bolsignano è anche un ottimo Olio Extra Vergine di Oliva Toscano, prodotto in una zona completamente dedita alla cultura dell’olivo. Roberto Rubegni può così parlare oggi con orgoglio e fierezza della sua azienda e omaggiare la memoria di suo padre, il suo primo, vero e unico maestro e il fondatore della sua realtà vinicola. (l.m.)•

AZIENDA AGRICOLA BOLSIGNANO Loc. Podere Bolsignano, 272 53024 Montalcino (Si) Tel./Fax 0577 1851566 - Cel. 347 0711231- 348 2117935 info@bolsignano.it - www.bolsignano.it - facebook.com/robertorubegni

Bolsignano is everyone of us Roberto Rubegni, owner of Azienda Agricola Bolsignano, presents his wine and oil production We are on the south-west side of Montalcino, about 300 metres above the sea level, in an area where microclimate, dry in the summer and not too rainy in the winter, and the tuffaceous-marly soil guarantees the production of excellent wines. Here Ofelio and Angiolino Rubegni’s passion for wine making was born and here, day after day, Roberto Rubegni devotes his life to Azienda Agricola Bolsignano. Since 2010 he is the only owner of this winery and he takes care personally of the production, of the marketing and of all the other details that make unique his wines. Roberto Rubegni’s annual production with the brand Bolsignano counts 4,000 bottles of Brunello di Montalcino, 3,000 bottles of Rosso di Montalcino doc and 2,000 bottles of the new Toscana Igt “Quarant’anni” presented at the end of 2012. An excellent Tuscan extra-virgin olive oil crowns the range of Bolsignano’s products. Roberto Rubegni can talk with proud about his winery and pay homage to his father’s memory. It was right him, his first master and he is still the soul of this winery. •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

uerce Bettina è una piccola azienda sul versante sud occidentale di Montalcino che deve il suo nome ad una leggenda popolare di fine XIX secolo, secondo la quale un’anziana signora raccontava storie di magia e mistero seduta all’ombra di un’imponente quercia. Roberto Moretti e Vilma Barenghi intravidero anni fa la bellezza di questo lembo di terra ilcinese seppur incolto e abbandonato e i risultati raggiunti con lo sviluppo agricolo non hanno tardato a dar loro ragione, grazie alla realizzazione di uno splendido casolare e ai circa due ettari e mezzo di

Querce Bettina is a small winery that rises on the south-west hillside of Montalcino. It takes its name from a XIX century legend about an old lady that used to sit in the shadow of an oak to tell magic and mystery tales. Roberto Moretti and Vilma Barenghi discovered the beauty of this abandoned place many years ago. The results of their efforts are a wonderful farm and two hectares and a half of vineyards overlooking the sea, where grow Sangiovese. Here quality is a synonymous of healtiness: the owners care every phase of the production, both in the vineyards and in the cellar, and cooperate with the national association “Wine and health” that carries out studies on the beneficial properties of red wine. The style of Querce Bettina, both of its Rosso di Montalcino and of its Brunello, is deeply traditional. Many prizes and acknowledgments are a proof that Querce Bettina’s production is small in numbers but not in results. Brunello 2006 is a real jewel and the Three Glasses it has gained are a proof that this label is up to the famous names of national and international oenological survey. •

Bolsignano siamo noi! S

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Toscana

Toscana La Gerla: an extended family From its production philosophy to its approach to the markets, La Gerla invites to taste its additional value

Passito as it was once In Chianti Classico, Fattoria le Pici devotes itself to a niche organic production

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’ a Castelnuovo Berardenga che sorge la Fattoria Le Pici, un’azienda completamente dedita al biologico, guidata oggi da Britta Lüneburg, figlia del fondatore Gunnar. Fu lui infatti, arrivato in Italia dalla Danimarca con il grande sogno di stabilirsi sulle colline senesi, ad acquistare nel 1964 quest’azienda immersa nel Chianti Classico e ad intraprendere una produzione eccellente di vino e olio. Quando poi a inizio anni Novanta tutto passò nelle mani della figlia, lei portò semplicemente avanti quello che aveva intrapreso il padre, seguendo però i criteri della cultura bio-

logica sia per l’agricoltura, la cura delle piante e degli esterni, sia per la ristrutturazione dei casolari. La produzione dell’azienda è piccola e curata ed è principalmente caratterizzata da un Passito nato dalle uve di Trebbiano e Malvasia provenienti dal mezzo ettaro di terreno vitato, che presto sarà ampliato grazie a dei re-impianti. I criteri per la realizzazione di questo prodotto sono quelli tradizionali: le uve vengono raccolte a mano, selezionate e appassite su graticci di canna, e il Passito riposa poi per quattro o cinque anni in caratelli posti in soffitta, dove sente il freddo dell’inverno e il caldo

dell’estate, stabilizzandosi e divenendo un vino piacevole e pregiato. A completare l’offerta della Fattoria Le Pici è un ottimo Olio Extra Vergine di Oliva, realizzato anch’esso con i criteri di una volta, franto e pressato a freddo. Per vivere lo splendido territorio del Chianti Classico e per assaggiare gli ottimi prodotti aziendali è possibile soggiornare all’Agriturismo Le Picine e a Borgo di Cetamura, due realtà guidate ancora da Britta Lüneburg e caratterizzate dalla pace, dalla tranquillità e dalla genuinità di questo splendido angolo di Toscana. (l.m.)•

Nel Chianti Classico la Fattoria le Pici si dedica ad una produzione piccola, curata e completamente biologica

FATTORIA BIOLOGICA LE PICI 53019 Castelnuovo Berardenga (Si) Tel. 0577 359081 - Fax 0577 359289 agricolalepici@gmail.com www.fattoriabiologica.com

Presenti a Vinitaly Pad 8 Stand B4 Sottostand 12

N

asce nel 1976 da un podere di Biondi Santi intercettato dalla lungimiranza del già fondatore di Caparzo ed Altesino: Sergio Rossi, recentemente scomparso. Ma se la persona non c’è più, la sua eredità morale sopravvive: “Siamo un’azienda che si fonda sulla sua “famiglia allargata”, composta da tutti coloro che lavorano qui” ci spiega Alberto Passeri, per anni collaboratore di Rossi, che gli ha poi passato il testimone. Una “famiglia” di cui sin dall’inizio ha fatto parte Vittorio Fiore, grande conoscitore del sangiovese toscano e di Montalcino, in un’azienda che affina il suo Brunello esclusivamente in botte grande per ottenere un vino che punta su tradizio-

La Gerla:

una “famiglia allargata” ne, eleganza e bevibilità. La Gerla è lungimirante anche nell’approccio ai mercati: “Il facile affare non fa parte della nostra filosofia, per questo puntiamo molto sui rapporti duraturi con i partners internazionali e allo stesso modo curiamo il complesso mercato italiano”. La Gerla ai rapporti ci tiene ed infatti

Dalla filosofia produttiva all’approccio ai mercati La Gerla non nasconde un notevole valore aggiunto al vino: tutto da degustare!

ha recentemente inaugurato una esclusiva foresteria per l’ospitalità di amici e clienti, senza dimenticare gli appassionati, che possono fare visite guidate e degustazioni in cantina. Insomma, una solida realtà in evoluzione e con un notevole valore aggiunto al vino: tutto da degustare! • LA GERLA AZ. AGR. di Eredi di Sergio Rossi Loc. Canalicchio - Pod. Colombaio 53024 MONTALCINO - SI Tel. 0577 848599 Fax 0577 849465 www.lagerla.it lagerla@tin.it

La Gerla was founded in 1976 from a farm of Biondi Santi. It was Sergio Rossi, the recently departed founder of Caparzo and Altesino, who discovered it. His spiritual heritage is still alive: “We are an extended family, made of those who work here” says Alberto Passeri, a member of Sergio Rossi’s team who now continues his work. Another fundamental member of this family is Vittorio Fiore, a great connoisseur of Tuscan Sangiovese. The winery refines its Brunello in big barrels only, to get a traditional, elegant and easy to drink wine. La Gerla is a farsighted reality also for what concerns the relationship with the markets: “Easy business is not our philosophy, that’s why we look for long-lasting relationships with international partners. It’s our attitude towards the Italian market too”. La Gerla cares for relationships. That’s why it proposes exclusive guestrooms to friends and customers. In short, it’s a growing reality that adds to an exceptional wine an additional value. •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Il Passito come una volta…. E

In Castelnuovo Berardenga rises Fattoria Le Pici, a winery devoted to organic production. Nowadays, it’s managed by Britta Lüneburg, the founder’s daughter. In 1964 Britta’s father, Gunnar, arrived in Italy from Denmark with a great dream: to buy a farm on the Sienese hills and produce excellent wines and olive oil. In the 90s, the management passed to his daughter Britta, who converted the farm to organic growing. She follows the organic philosophy both in agriculture and in architecture, and according to its creiteria she has restored the farm buildings and she cares the surrounding vegetation. The production of her winery is a niche one. Its buttonhole is a Passito made of Trebbiano and Malvasia grapes, harvested from a half hectare vineyard. Soon the vineyard will be enlarged thanks to new plants. Passito is produced with traditional methods: grapes are manually harvested, selected, and withered on cane racks. Wine ages for four of five years in small barrels stored in the attic. Here, subjected to the summer heat and to the winter cold temperature, it becomes a pleasant and fine product. An excellent extra virgin olive oil, realized in cold mill, according ancient methods too, completes the offer of Le Pici. Britta Luneburg invites wine-lovers at Le Picine and Borgo di Cetamura, two agritourisms plunged into peace and tranquility, in the wonderful territory of Chianti Classico: the ideal place to experiment the country living and to taste these excellent products. •

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Toscana

Toscana The Vittori’s lands In Castelnuovo dell’Abate, the Vittori family’s “Molino di Sant’Antimo” produces excellence wines

Presenti a Vinitaly Padiglione 8 Stand 67 area b8

Castello di Velona è aperto a degustazioni e visite guidate

Un Brunello poliglotta, ma purosangue toscano

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sti i punti forti di una azienda che ha già penetrato i mercati di Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Svizzera, Belgio e Germania, in corso di definizione anche accordi commerciali con la Russia, il Brasile ed il Sud Africa. Brunello DOCG (affinato in tonneaux da 30Hl), ma anche Rosso di Montalcino e Igt Toscana a completare la gamma di vini. “Siamo una piccola azienda che si propone nei mercati internazionali, producendo i vini nel rispetto della natura e delle tradizioni, applicando le tecniche della viticultura moderna guardando alla qualità più spiccata” afferma deciso Giuseppe Piras, Export Manager di Castello d Velona, che con il Direttore della Cantina Antonio Lombardi, e i collaboratori d’eccellenza Luca Gardini e Claudio Gori,

Ambizioni internazionali senza perdere di vista il territorio di origine, è questo il progetto già in corso d’opera a Castello di Velona chiude il quadro di una proposta enologica che, è facile prevedere, farà sicuramente parlare di sé. • CASTELLO DI VELONA Località Velona 1 Castelnuovo dell’Abate Montalcino (SI) Tel: +39.0577.835700 www.castellodivelonavini.it info@castellodivelonavini.it

In a XIII century building called the Castle of Velona, in Montalcino, rises a top range winery. It’s Gianluca Fabiani’s one. An underground cellar, under construction, a resort associated to Small Luxury Hotels of the World, five hectares of vineyard that will soon be redoubled: these are the strength points of a winery that has already conquered the markets of Canada, China, Japan, Australia, New Zeland, Switzerland, Belgium, Germany and the US, and there are other important business relationships in progress with Russia, Brazil and South Africa. Brunello Docg, refined in 30 hl tonneaux, but also Rosso di Montalcino and Tuscan Igt complete the range of wines branded Velona. “We are a small winery that proposes itself to the international markets with our wines, a range of labels produced in the respect of nature and tradition. We use the utmost modern techniques of winemaking to get the highest quality” says Giuseppe Piras, export manager of Castello di Velona. Togheter with Antonio Lombardi, cellar director, and his excellence team partners Luca Gardini and Claudio Gori, he creates a range of labels that soon will be on everyone’s lips. •

MOLINO DI SANT’ANTIMO Podernovo dei Campi 53020 Castelnuovo dell’Abate Montalcino (Si) Tel. 0577 847026 - Fax 0577 1918111 info@molinosantantimo.com www.molinosantantimo.com

Le terre dei Vittori

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ravamo agli inizi degli anni Ottanta quando Carlo Vittori, già consulente di aziende conosciute e consolidate, acquistò le prime terre nella parte SudSud Ovest della collina di Montalcino, vicino al Borgo di Castelnuovo dell’Abate, intraprendendo, insieme alla sua famiglia, quella che sembrò un’avventura pioneristica, essendo tale aria ancora pressoché abbandonata e occupata solo da poche storiche famiglie dedite alla cultura dell’uva e dell’olio, ma ancora non entrate nei moderni circuiti produttivi e di marketing. Presenti a Vinitaly Padiglione 8 (TOSCANA) Stand C9

Quando ormai stavano crescendo le prime vigne, Carlo Vittori intraprese l’importante restauro del trecentesco Molino di Sant’Antimo, che gli fu donato dal Cavalier Ciacci e proprio da questo patrimonio storico a cui era stata ridata luce, prese il nome l’intera azienda che, come logo, usò una mutazione del sigillo lasciato all’Abbazia di Sant’Antimo dal primo vescovo Paolus, che vi soggiornò. A oggi 11 ettari dei 40 che compongono l’azienda sono dedicati alla produzione di Sangiovese Grosso per Brunello e Rosso di Montalcino, ma sono prodotti anche Cabernet Sauvignon, Merlot, Chardonnay e Sangiovese Piccolo per Chianti Colli Senesi. La moderna cantina di 800 mq, allocata in una nicchia del bosco, permette di vinificare la produzione dell’azienda in spazi abbondanti e razionalizzati allo scopo, mentre la sede aziendale sorge presso il Podernovo dei Campi, nel cuore dei vigneti, dove motivati visitatori possono effettuare il wine tasting della produzione. Tutti gli aspetti dell’azienda, in special modo la nascita e la cura dei vini, sono ancor oggi personalmente seguiti da Carlo Vittori e dalla sua famiglia. •

A Castelnuovo dell’Abate, l’Azienda Molino di Sant’Antimo della famiglia Vittori produce vino d’eccellenza

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

n una struttura del 1200 denominata appunto Castello di Velona, a Montalcino, nasce un’azienda vinicola di alto livello, che porta la firma del Dott. Gianluca Fabiani. Una cantina totalmente interrata in fase di realizzazione, un resort della catena Small Luxury Hotels of the World, cinque ettari di vigneto in fase di raddoppio: sono que-

A polyglot Brunello with pure Tuscan blood International ambitions with an eye on the territory: it’s the project of Castello di Velona

In the early 80s, Carlo Vittori, a consultant for well-known and established companies, bought some pieces of land in the southwest side of Montalcino, near Borgo di Castelnuovo dell’Abate. Together with his family he started what seemed a pioneering adventure: making wine in Montalcino, beside few historical families of vine-growers. When the Vineyard started to grow, Carlo Vittori restored Molino di Sant’Antimo, a XIV century building that Cavalier Ciacci had donated him, and gave to his winery the name of this historical patrimony. The brand of Molino di Sant’Antimo is inspired to the seal left at the Sant’Antimo Abbey by the first bishop Paolus, who stayed here. Nowadays, in 11 of the 40 hectares of the estate grow the vines of Sangiovese Grosso that give life to Brunello and Rosso di Montalcino, but here grow also Cabernet Sauvignon, Merlot, Chardonnay and Sangiovese Piccolo, the base of Chianti Colli Senesi. The modern 800 m2 cellar is placed in a cave hidden in the wood, while the seat of the winery rises in a resort called Podernovo dei Campi, in the heart of the vineyards, where customers and wine-lovers can taste Vittori’s labels in tranquility. Carlo Vittori and his family follow personally every aspect of the production, from wine-making to marketing: a guarantee of quality.

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Toscana

An international standing ovation Awards and acknowledgments are a proof of the excellent work of Cantina Vecchia di Montepulciano and its staff: a combination of tradition and innovation

Presenti a Vinitaly Padiglione 8 (TOSCANA) Stand C10

Vecchia Cantina di Montepulciano Via Provinciale, 7 53045 – Montepulciano (SI) Tel. 0578 716092 Fax 0578 716051 info@vecchiacantinadimontepulciano.com www.vecchiacantinadimontepulciano.com

Una standing ovation

internazionale V

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collega invece con la radicata tradizione che fa di questa realtà la cooperativa più datata della Toscana, nata nel 1937 e da allora propulsore economico di grande importanza per l’epicentro e non solo. Il 2012 si è chiuso con un’incetta di premi e riconoscimenti, a conferma che i numeri non hanno intaccato la qualità: fra questi, la posizione numero 49 nella Top 100 dei migliori vini del mondo di Wine Spectator per il Nobile annata 2009, una private label ma a brand Vecchia Cantina. Vecchia Cantina di Montepulciano sarà al Vinitaly, Pad. 8 – Stand C10, e coglierà l’occasione per presentare i suoi due nuovi prodotti, in commercio da poco prima di Natale: un Prosecco e un Moscato Giallo. (c.c.) •

Premi e riconoscimenti confermano l’ottimo lavoro svolto. Grazie a tradizione, innovazione e ai soci di Vecchia Cantina di Montepulciano

Villa Trasqua:

la potenza del microclima

S

i presenta con precisione svizzera (paese di origine dei proprietari), e con un sito internet intrigante, ma Villa Trasqua a Castellina in Chianti parla toscano perché coltiva sangiovese da prima del 1970. La filosofia aziendale ce la spiega Albert Engbergs, direttore aziendale: “Il vino si fa in vigna, non in cantina, infatti il microclima di Trasqua è perfetto per il sangiovese, vitigno base per i nostri Chianti Classico”. Il

Supertuscan “Trasgaia” invece, è un blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Trasqua

A Trasqua, nel Comune di Castellina in Chianti, si produce vino su una piana ventilata e soleggiata, il posto perfetto per il vitigno Re della Toscana: il Sangiovese

crede molto anche in altri vitigni: “I nostri Merlot e Alicante Bouschet non sono secondi a nessuno”. A completare il cerchio i consulenti aziendali di prestigio: l’enologo Stefano Chioccioli, il responsabile agronomico dott. Pierucci e il responsabile cantina Carlo Burroni, che fanno di Villa Trasqua un assaggio obbligatorio al Vinitaly 2013. •

Villa Trasqua: the power of microclimate In Trasqua, in the municipality of Castellina in Chianti, a winery produces its wine on a sunny and windy plain: the ideal place for the prince of Tuscany, Sangiovese Swiss precision (in fact Switzerland is the owners’ homeland) and an intriguing website are the visiting card of a winery that has been growing Sangiovese since 1970 in Castellina in Chianti. Albert Engbergs, manager of Villa Trasqua, explains us the corporate philosophy: “We make our wine in the vineyard and not in the cellar. In fact the microclimate of Trasqua is ideal for Sangiovese!”. This grape variety is vinified in purity to make Chianti Classico. The supertuscan Trasgaia, instead, is a blend of Sangiovese, Cabernet Sauvignon and Cabernet Franc. Trasqua believes in many other grape varieties: “Our Merlot and Alicante Bouschet are not less than any other label”. Last but not least we mention the team of experts that work at Trasqua: the oenologist Stefano Chioccioli, the agronomist dr. Pierucci and the responsible of the cellar Carlo Burroni. Taste the wine of Trasqua at Vinitaly 2013, it’s worth it! •

Tenuta Villa Trasqua s.r.l. Località Trasqua - 53011 Castellina in Chianti (SI) Tel. +39 0577 743075 - Fax +39 0577 743025 info@villatrasqua.it - www.villatrasqua.it

Villa Trasqua è apprezzato in tutta Europa: Svizzera, Germania, Belgio, Olanda e Scandinavia. Si prepara alle fiere di New York, Chicago ed Hong Kong.

Presenti a Vinitaly Padiglione 8 Stand E2

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

ecchia Cantina di Montepulciano: investigando sul nome, già si scorgono elementi identitari di questa importante realtà cooperativa toscana. Prima di tutto l’ubicazione, nel territorio poliziano, sia con i due impianti produttivi che con il punto vendita (l’altro è a Sinalunga, sempre provincia di Siena), ma anche in termini di Denominazioni di appartenenza dei vini prodotti: in primis Nobile di Montepulciano Docg e Rosso di Montepulciano Doc, ma anche Chianti, Cortona, Valdichiana e altri, a cui si affiancano i conferimenti provenienti da altre zone. “Vecchia” si

Its name reveals a deep bond with its territory. Cantina Vecchia di Montepulciano represents an important cooperative reality in the homonymous area, with its two production sites and a wine shop, and due to the many Doc and Docg labels produced. Among them Nobile di Montepulciano Docg and Rosso di Montepulciano Doc, in primis, but also Chianti, Cortona, Valdichiana and many others, beside denominations from other areas. Cantina Vecchia di Montepulciano is the most ancient cooperative in Tuscany, dated back to 1937. Since then it has been representing an important economic drive of this area. 2012 has been a very important year for this winery, due to the many acknowledgments received: among them the 49th place in Wine Spectator’s Top ten for Nobile 2009, a private label branded Vecchia Cantina. Vecchia Cantina di Montepulciano will be at Vinitaly 2013 (pavilion 8 – stand C10) to present two new lables, a Prosecco and a Moscato Giallo. •

Toscana

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Toscana

Toscana

Montechiaro. Tradizionali nella produzione

La rivista tedesca Selection ha recentemente premiato “Ripario” medaglia d’argento

e moderni nel farsi conoscere

VAL D’ORCIA

Vitigni autoctoni e legni grandi, ma anche un sito accattivante per un brand in crescita, e poi degustazioni , ospitalità agrituristica e social network. Questo il mix vincente di un’azienda “fuori porta”, a Siena

TERRE SENESI SRL Via case sparse 3, loc. Ripa d’Orcia 53023 Castiglione d’Orcia (SI) Tel. 0577 898310 Fax 0577 898310 www.valdorciaterresenesi.com info@valdorciaterresenesi.com

Val D’Orcia Terre Senesi

presenta i suoi vini biologici

Gli ottimi risultati ottenuti sulla qualità dei nostri vini sono il frutto del lavoro svolto con cura nella vigna, l’attenta selezione delle uve, la fermentazione naturale controllata e l’invecchiamento in legni di

rovere accuratamente scelti”. Così Antonio Rovito - Amministratore di Val D’Orcia Terre Senesi – descrive il risultato di un’azienda che presenta vini biologici e di alta qualità sul mercato italiano, ma non solo: saranno presto a Prowein di

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Val D’Orcia Terre Senesi produce anche due oli biologici, di cui uno dalla autoctona “Olivastra Seggianese”, il Vinsanto Orcia “‘Nagocciola”, la grappa “Orcia Sangiovese” barricata e la grappa “Orcia Sangiovese” bianca.

Orcia Rosso vino di medio invecchiamento, “Ripario” Orcia Rosso vino di lungo invecchiamento con prevalenza Sangiovese. Prodotti da raggiungere dunque, in una terra, come sintetizza Rovito: “Vocata per i grandi vini rossi”. •

Val d’Orcia Terre Senesi presents its organic wines Antonio Rovito talks about the results of his hard work in the vineyard and in the cellar to make wine in a land always suited for great red wines “The excellent quality of our wines is the result of a careful work in the vineyard, a rigid selection of grapes, a natural controlled fermentation and a long ageing in selected oak barrels”. With these words Antonio Rovito, manager of Val d’Orcia Terre Senesi, describes the results of a winery that proposes to the market high quality organic wines. Soon the winery will present its labels at Prowein in Dusseldorf. The range of wines by Val d’Orcia Terre Senesi is rich, based on Sangiovese and branded Doc Orcia: Riparosa Orcia Rosato, Calicepieno Orcia Bianco, Scarabotti Tuscan Igt, Bucaccio Orcia Rosso, a wine subjected to an average ageing, Ripario Orcia Rosso, a wine subjected to a long ageing. All these labels are the purest expression of a land always suited for great red wines. •

li. Un’azienda “aperta”: che fa visite e degustazioni in cantina, ospitalità agrituristica e numerosi eventi. La linea di vini colpisce innanzitutto per il suo brand Igt “arteliquida”: un rosso da Malvasia Nera 100% che fa 18

Alessandro Griccioli, classe 1979, è laureato in Economia a Siena e specializzato in marketing e management del vino a Bordeaux, dove terrà prossimamente un seminario sul mercato del vino italiano.

Presenti a Vinitaly Padiglione 8 (TOSCANA) Stand B 12

mesi in tonneaux tostati a vapore. Segue il vino di punta dell’azienda: “Primum Vinum”, dalla selezione dei migliori Sangiovese aziendali. Infine, col Chianti Colli Senesi (anche riserva), si esprime tutto l’amore per i viti-

gni autoctoni che accompagnano da sempre il “vitigno re” del Chianti. Insomma, un’azienda tradizionale nella produzione, e moderna nel modo di farsi conoscere: una sosta “fuori porta” da veri esperti. •

Montechiaro, traditional productions and modern philosophy Autochthonous grape varieties, big barrels, but also a winning web-site, tastings, welcoming and social networks: that’s the secrets of a growing winery just out of the walls of Siena The wines of Montechiaro spring from a 160 hectares estate and a 14 hectares vineyard that grows in front of the wonderful frame of Siena, thanks to Alessandro Griccioli’s passion. Montechiaro is an “open” winery: it welcomes its guests for tastings, visits and events. The range of its wines surprises for its brand Igt “arteliquida”: a red wine made of Malvasia

Nera 100%, aged 18 months in steam toasted tonneaux. The buttonhole of the winery is “Primum Vinum”, made of the best Sangiovese grapes. Last but not least, Chianti Colli Senesi (also in vintage version) represents Alessandro’s love for the autochthonous grape varieties of this land. In short, this winery proposes a traditional production with a modern style.•

AZIENDA AGRICOLA MONTECHIARO di GRICCIOLI ALESSANDRO Strada Di Montechiaro 3 - 53100 Siena - Tel. 0577 363016 www.terredellagrigia.com -

info@terredellagrigia.com

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Antonio Rovito ci racconta i risultati di un duro lavoro di vigna e di cantina, in una terra “vocata per i grandi vini rossi”

Düsseldorf. La gamma di vini è ricca, incentrata sul Sangiovese, e tutta firmata DOC Orcia: “Riparosa” Orcia Rosato, “Calicepieno” Orcia Bianco, “Scarabotti” IGT Toscano (l’unico a non essere Doc, ma certo non per la sua qualità), “Bucaccio”

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a una tenuta di 160 ettari - di cui 14 vitati - che si specchia nella splendida cornice di Siena nascono i vini di Montechiaro: “coltivati” con passione da Alessandro Griccio-

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Toscana

No alla modernità,

sì alla tradizione “

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L’azienda Aglieta interpreta il prestigioso vino toscano con passione e attenzione, per regalare una vera esperienza sensoriale

di un ottimo Brunello di Montalcino, nato nel nome della completa noncuranza delle tecniche e delle metodologie più moderne, perché cambiare metodi vorrebbe dire ridurre l’effettiva qualità del prodotto finale. Il Brunello di Montalcino firmato Aglieta, realizzato anche grazie alla collaborazione con l’enologo Valerio Coltellini, nasce quindi da una particolare meticolosità nella coltivazione dei terreni e da una forte passione per la vinificazione tradizionale, nonché dall’invecchiaAZIENDA AGRICOLA AGLIETA Loc. Scopetino, 295 53024 Montalcino (Si) Tel. 0577 849442 info@brunelloaglieta.it www.brunelloaglieta.it

mento in appositi tonnaux in rovere di Slavonia e in rovere francese, realizzato evitando che un vino tipicamente italiano assuma caratteristiche che non gli sono proprie. Grazie alla meticolosità e alla passione, Patrizia Merlo può oggi vantare una produzione ottima, composta anche da un Rosso di Montalcino e dall’Igt “Il Terzo Tempo”, apprezzata da un pubblico di amatori sempre più numeroso, che giorno dopo giorno premia gli sforzi e le fatiche messi in campo fino ad oggi. (l.m.) •

Presenti a Vinitaly

Brunello di Montalcino by Aglieta: no to modernity, yes to tradtion The winery interprets the prestigious Tuscan wine with passion and care, to give to the tasters a true sensory experience “It was after a journey in Montalcino that I have learnt to know and love the enchanting territory of Tuscany and its wonderful inhabitants, and also the magic country life, the work in the fields and the complex processing that transforms the grapes into an intense and famous wine, appreciated all around the world. When I discovered that a small farm in Montalcino was on sale I decided to buy it, to plant a vineyard and to move there to dedicate it care and hard work. And it was all repaid by the excellent results of my first harvest”. Patrizia Merlo, the owner of Aglieta, talks about her winery and remembers how in time it has grown. Nowadays it produces an excellent Brunello di Montalcino, in the name of tradition. To modify that ancient method would mean to reduce the real quality of the final product. Brunello di Montalcino by Aglieta is the result of a particular care for vine-growing and of a strong passion for traditional wine-making. Under the watchful eye of the oenologist Valerio Cotellini, wine ages in Slavonia and French oak barrels, and get the natural characteristics of typical Italian product. Thanks to Patrizia Merlo’s care and passion, the winery can boast an excellent production, enriched by a Rosso di Montalcino and Igt Terzo Tempo, wellappreciated by an always growing number of tasters who day after day chose the efforts and professionalism of a unique winery. •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Fu una visita a Montalcino a farmi conoscere e amare l’incantevole territorio toscano e i suoi magnifici abitanti, nonché quella vita di campagna, quella coltivazione della terra, quelle complesse procedure che donavano quel vino dal profumo intenso ed evocativo conosciuto in tutto il mondo: il Brunello di Montalcino. Così quando seppi che una piccola fattoria era in vendita proprio in quella zona decisi di acquistarla, di andarci a vivere e di piantare una vigna, alla quale dedicare quell’attenzione e quella fatica che furono però ricambiati dagli ottimi risultati della prima vendemmia”. E’ così che Patrizia Merlo, titolare dell’Azienda Agricola Aglieta, parla della storia della sua realtà enologica, cresciuta negli anni e arrivata oggi alla produzione

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Veneto

Veneto

Vinitaly Presenti a 5 Stand B5 Padiglione

Azienda Agricola Scriani

Innovazione

di Cottini Stefano & C. S.s. Via Ponte Scrivan 7 - 37022 Fumane (VR) Tel. 045 6839251 Fax 045 6801071 www.scriani.it

tra strategia e comunicazione

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na Carpenè - quinta generazione nel governo e gestione dell’Azienda – così come è in atto un riassetto organizzativo interno con l’obiettivo di consolidare e sviluppare ulteriormente il presidio sul mercato italiano oltreché quello sui mercati esteri, in cui già insiste oltre la metà del business totale. Ma

Cambio generazionale e innovazione comunicativa per la Carpenè Malvolti, la storica azienda del territorio del Prosecco DOCG - il lancio al Vinitaly

il cambiamento più significativo si vivrà, in un futuro molto prossimo, sul versante della comunicazione: il rinnovamento sarà coerente con la storia e l’immagine aziendali, nell’intento di valorizzare ed enfatizzare il forte legame con il territorio e la produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Si punterà infatti ad attualizzare tutti gli aspetti legati all’immagine e alla comunicazione aziendale, nella ricerca costante di nuove interlocuzioni per rispondere e possibilmente anticipare le nuove giovani tendenze e modalità di consumo – a livello nazionale e internazionale. Il lancio della nuova campagna di comunicazione è previsto in coincidenza con l’importante rassegna enologica del prossimo Vinitaly. Sul fronte enologico si sarà sempre più focalizzati sulla produzione spumantistica, naturalmente concentrata sui prodotti Docg che rappresentano oltre il 90% dell’intera produzione, oltreché sugli storici distillati come il Brandy e le Grappe. (c.c.) •

Carpenè Malvolti Spa Via Antonio Carpenè n°1 - 31015 – Conegliano (TV) - Tel. +39 0438 364611 - Fax +39 0438 364690 info@carpene-malvolti.com - www.carpene-malvolti.com

Scriani,

qualità sempre in crescita

T

re generazione di viticoltori, la stessa passione e fedeltà al terroir, attenzione costante alla qualità e quantità in crescita. Il marchio Scriani significa questo e molto altro. Innanzitutto racchiude i nove ettari di vigneto che Stefano Cottini coltiva con cura a Fumane e dai quali ottiene i sei vini tipici della zona: il Valpolicella Classico e il Superiore, il Recioto e l’Amarone, il Ripasso e,

Dal cuore della Valpolicella natura e passione infine, il Carpanè, un Corvina in purezza. Scriani rappresenta poi l’Amarone, uno dei più grandi vini italiani, ottenuto da uve passite. Ottenuto da uve raccolte a mano l’Amarone viene affinato dapprima in barrique da 350 litri per un anno e mezzo, poi in botti di rovere

francese per altri dieci mesi e, da ultimo, per altri sei in bottiglia. Di un rosso carico tendente al granato con note speziate di tabacco e una bocca complessa, l’annata 2008, disponibile ora in commercio, si rivela la migliore dell’ultimo decennio grazie al suo equilibrio e armonia. Scriani vuol dire infine accoglienza in cantina dove potrete degustare in un suggestivo spazio espositivo il valore che si cela dietro questo marchio. (i.g.)•

Scriani, an always growing quality Nature and passion from the heart of Valpolicella Three generations of vine-growers, the same passion and loyalty to a terroir, a constant care for quality and growing numbers. Scriani means all this and much more: nine hectares of vineyards that Stefano Cottini grows with care in Fumane to produce the typical six labels of this area. His wines are Valpolicella Classico and Superiore, Recioto and Amarone, Ripasso and Carpanè, a Corvina in purity. Scriani is also the symbol of Amarone, one of the greatest Italian wines made of withered grapes. After a manual harvest the grapes of Amarone are refined in 350 liters barrique for one year and a half, then in French oak barrels for other ten months and at last six more years in bottle. Year 2008, with its deep red tending to garnet, its spicy tobacco inklings and its complex taste, is now on the market and reveals itself as the best Amarone of the last ten years, thanks to its balance and harmony. Scriani means welcoming too: the guests of the winery can discover these labels in a suggestive tasting room and understand the true value enclosed in every bottle.•

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

D

ire Carpenè Malvolti significa rappresentare la storia del Prosecco: era il 1868 quando Antonio Carpenè Senior, inseguendo un sogno, fece nascere la sua azienda contribuendo così in modo significativo all’innovazione dell’intero settore enologico Italiano e non solo. Da allora, seppur trascorsi quasi 150 anni e avvicendatesi 4 generazioni, invariati sono rimasti la passione e l’impegno con cui i Carpenè spumantizzano le loro uve, conferite da oltre 120 viticoltori. L’importante passato si è coniugato con una gestione aziendale sempre al passo con i tempi e, oggi più di sempre, impegnata nella ricerca della migliore combinazione e sinergia tra gestione societaria e strategia di marketing e comunicazione: lo sa bene il neo Direttore Commerciale & Marketing Domenico Scimone, che ci conferma come questa in corso risulti essere una fase strategica estremamente significativa per la Carpenè Malvolti. E’ in corso infatti un importante cambio generazionale con Rosan-

info@scriani.it

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Veneto

AZIENDA AGRICOLA SFRISO PIER Via Borotta 2/B 31040 Chiarano (TV) Tel. +39 0422 203511 info@sfriso.it www.sfriso.it

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n’azienda dinamica e fresca fondata nel 2002 da Pier e Réka, un investimento emotivo ed economico totale, un enologo creativo, 7,5 ettari di vigneto. Da allora il marchio Della Dosa ha dato alla luce ben nove vini, nelle tre tipologie spumante, fermo e frizzante. Giovani, genuini e vitali, questi vini hanno in breve conquistato la stima di consumatori e l’apprezzamento del mercato e di concorsi e mostre come Pramaggiore e Merano. Oltre al Pinot Grigio e al Cabernet Franc sono stati premiati Gaio, uno spumante nato dall’incrocio

di moscato bianco e rosa, gradevole anche se non troppo dolce, e Verde, un Verduzzo Trevigiano spumantizzato, profumato e beverino. L’autoctono Refosco dal Peduncolo Rosso è poi il vino “da orgoglio” dell’azienda - come lo definiscono Pier e Réka - che rispecchia il legame con la loro terra. Il Refosco dai riflessi violacei profuma di mirtillo e more, è corposo e gradevole, con tannini morbidi e un’ottima beva. Da provare assieme ad Ambra, un Brut estremamente elegante, a base di Pinot Bianco e Chardonnay, presentato lo scorso novembre. (i.g.)•

Vento di novità, valori autentici, il legame con la propria terra

The wine with a young spirit: Sfriso Wind of novelty, authentic values and a deep bond with the territory

A dynamic and fresh winery founded in 2002 by Pier and Réka, a total involvement, a creative oenologist, 7,5 hectares of vineyard. Since that moment the brand Della Dosa has proposed nine labels among still and sparkling wines. These young, genuine and fresh wines have conquered the consumers, the markets, but also contests and expositions like Pramaggiore and Merano. Beside Pinot Grigio and Cabernet Franc, other two labels have received an acknowledgment: Gaio, a pleasant but not too sweet sparkling wine made of Moscato Bianco and Moscato Rosa, and Verde, a Verduzzo Trevigiano sparkling wine, perfumed and easy to drink. Then comes the autochthonous Refosco dal Peduncolo Rosso, “a wine to be proud of” – as Pier and Réka say – that mirrors their bond with this territory. Refosco has purple reflexes and a perfume of blackberry and blueberry; it’s structured and pleasant, with soft tannins and easy to drink. Taste also Ambra, an extremely elegant Brut sparkling wine made of Pinot Bianco and Chardonnay, presented last November. •

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Il vino dallo spirito giovane: Sfriso U

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Abruzzo

Monti Voluptas Montepulciano d’Abruzzo Doc

Abruzzo

Vigna di More Igt Terre Aquilane

2009

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vinexpo.com

2010

Zona di produzione: Controguerra nelle colline teramane Uvaggio: Montepulciano 100% Altitudine: 200 m s.l.m. Sistema di allevamento: filare – cordone speronato Periodo di vendemmia: ottobre Vinificazione: in acciaio con macerazione delle bucce e rimontaggi per circa 2 settimane Affinamento: in bottiglia Colore: rosso rubino con riflessi violacei Olfatto: fruttato di ciliegia, amarena e lampone Gusto: trama fruttata che evidenzia gioventù e vigore, passione e voluttà Temperatura di servizio: 18°C Gradazione alcolica: 14,50% vol Abbinamenti consigliati: bocconcini di agnello con patate, pollo ruspante alla cacciatora, coscio di castrato al forno

Zona di produzione: Goriano Valli (AQ) Uvaggio: Treminer, Chardonnay, Cococciola Altitudine: 700-750 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot Periodo di vendemmia: metà settembre per il Traminer, metà ottobre per la Cococciola Vinificazione: pressa a polmone lenta e soffice, fementazione pulita nelle cisterne a temperatura controllata Affinamento: in acciaio e in bottiglia Colore: giallo tenue Olfatto: bouquet di fiori bianchi, naso molto profumato e piacevole Gusto: buona acidità e freschezza Temperatura di servizio: Gradazione alcolica: 13% vol Abbinamenti consigliati: piatti a base di pesce, carni bianche, dolci

Production area: Controguerra, hills of Teramo Grape variety: Montepulciano 100% Altitude: 72 m a.s.l. Training system: row – spurred cordon Harvest period: October Wine making: in steel with maceration on the marc and pump over for 2 weeks Refining: in bottle Colour: ruby red with purple reflexes Bouquet: fruity, cherry, sour black cherry and raspberry perfumes Taste: fruity texture, evident youth and vigor, passion and pleasure Serving temperature: 18°C Alcohol: 14,5% by vol. Best with: chopped lamb with potatoes, chicken chasseur, roasted wether

Production area: Goriano Valli (AQ) Grape variety: Treminer, Chardonnay, Cococciola Altitude: 700-750 m a.s.l Training system: guyot Training system: mid-September (Traminer), mid-October (Cococciola) Wine-making: soft pressing, clean fementation at controlled temperature Refining: in steel and bottle Color: light yellow Bouquet: white flowers, perfumed and pleasant Taste: good acidity and freshness Serving temperature: Alcohol: 13% by vol Best with: fish dihes, white meat, desserts

AZIENDA AGRICOLA MONTI

Azienda Agricola Vigna di More

Contrada Pignotto, 54 - 64010 Controguerra (TE)

Via XX settembre, snc - 67020 Goriano Valli – Tione degli Abruzzi (AQ)

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I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Partecipare a Vinexpo, per tutti i professionisti del vino e degli alcolici, è vivere un momento forte nel cuore di un evento mondiale che riunisce quasi 50 paesi espositori. Vinexpo rappresenta un posto privilegiato per osservare le nuove tendenze ed afferrare i mutamenti di un settore in piena evoluzione. Si tratta altresì di un’opportunità unica per allacciare nuovi contatti con i responsabili del mercato.

Scelti per Voi

A WORLD OF OPPORTUNITIES

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Feliciana Felugan Lugana Doc

Tenuta Roveglia Vigne di Catullo Lugana Doc

Nino Negri Vigneto Fracia Valtellina Superiore Docg

2011

2009

Zona di produzione: zona sud del Lago di Garda, sponda bresciana Uvaggio: 100% Trebbiano di Lugana Altitudine: 70 mt s.l.m. Sistema di allevamento: a spalliera doppio capovolto Periodo di vendemmia: tra il 10 e il 20 di ottobre Vinificazione: in piccole cassette da 15 kg l’una, successiva pressatura pneumatica sotto azoto e in assenza di ossigeno Fermentazione: in cisterne di acciaio a temperatura controllata per 15-20 giorni Affinamento: sempre in acciaio sui propri lieviti per circa un anno Colore: giallo paglierino carico Olfatto: bouquet molto ricco dove le note più fredde e minerali si armonizzano con quelle della frutta matura. Sentori di nocciola, con un elegante retrogusto di mandorla Gusto: sapido, molto ricco con sentori di pera e mela; le sue note minerali si accentuano con l’invecchiamento Temperatura di servizio: 12°C - Gradazione alcolica: 13% vol. Abbinamenti consigliati: pesce, risotti, formaggi

Zona di produzione: Lugana Doc (Lombardia) Uvaggio: Trebbiano di Lugana 100% Altitudine: mt. 135 s.l.m. Sistema di allevamento: Guyot Periodo di vendemmia: fine settembre Vinificazione: in bianco con pressatura soffice e controllo termico Affinamento: acciaio per 5 mesi sulle fecce fini Colore: giallo paglierino con riflessi verdognoli Olfatto: floreale con note fruttate Gusto: sapido minerale con venatura acida Temperatura di servizio: 8/12 C° Gradazione alcolica: 13% vol. Abbinamenti consigliati: aperitivo, pesce, primi piatti e piatti delicati

Zona di produzione: Sirmione, Lago di Garda (Brescia) Uvaggio: 100% Trebbiano di Lugana (nome locale del vitigno:“Turbiana”) Altitudine: 60-70 m s.l.m. Sistema di allevamento: Guyot Periodo di vendemmia: Ottobre Vinificazione: il 95% in acciaio, il rimanente 5% in barrique Affinamento: 60 giorni di affinamento in bottiglia Colore: giallo paglierino con riflessi verdognoli Olfatto: sentori di acacia e biancospino Gusto: sensazioni di pesca, mela verde e banana, con buona mineralità Temperatura di servizio: 10° C Gradazione alcolica: 14% vol. Abbinamenti consigliati: ottimo con il pesce sia di mare che di lago, si rivela comunque molto piacevole anche con le carni bianche tipo coniglio allo spiedo e faraona alla leccarda

Zona di produzione: Valgella, esposizione sud/sud-ovest Uvaggio: Chiavennasca (Nebbiolo) Altitudione: 375/450 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot modificato ad archetto – potatura soffice Periodo di vendemmia: fine ottobre/inizio novembre Vinificazione: macerazione 6 giorni Affinamento: 18 mesi di legno Colore: granato, profondo, note leggermente aranciate nella maturità Olfatto: complesso, netto. Aroma con note di spezia balsamica e fiori secchi Gusto: deciso, minerale, tannini ben definiti e setosi, elegante ed equilibrato. Retrogusto lungo e persistente Gradazione alcolica: 13,80 % Vol Abbinamenti consigliati: bresaola, primi al sugo di carne, pizzoccheri, baccalà, guanciale di vitello

Production area: south of the Lake Garda Grape variety: 100% Trebbiano di Lugana Altitude: 70 m a.s.l. Training system: espalier, double upturned Harvest period: from 10th to 20th of October Wine making: harvest in small boxes (15kg), soft pressing under nitrogen, in absence of oxygen Fermentation: 15-20 days in steel vats at controlled temperature Refining: 1 year in steel on its own ferments Colour: bright straw yellow Bouquet: rich, cold and mineral aromas combined with ripe fruit perfumes. Nuts aromas with elegant almond aftertaste Taste: sapid, rich, apple and pear aromas, mineral inklings more evident in the ageing Serving temperature: 12° C - Alcohol: 13% by vol. Best with: fish, risotto, cheese

Production area: Lugana Doc (Lombardia) Grape variety: Trebbiano di Lugana 100% Altitude: m. 135 a.s.l. Training system: Guyot Harvest period: end of September Wine-making: in white, soft pressing, controlled temperature Refining: 5 months in steel on fine marc Color: straw yellow with greenish reflexes Bouquet: flowery with fruity inklings Taste: savoury, mineral, with acid inklings Serving temperature: 8/12 C° Alcohol: 13% by vol. Best with: as appetizer, with fish, first courses and delicate dishes

Production area: Sirmione, Garda Lake (Brescia) Grape variety: Trebbiano di Lugana 100% (local name of the variety: Turbiana) Altitude: 60-70 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: October Wine making: 95% in stainless steel, 5% in barrique Refining: 60 days in bottle Colour: straw yellow with greenish reflexes Bouquet: acacia and hawthorn perfumes Taste: peach, green apple, banana, mineral inklings Serving temperature: 10° C Alcohol: 14% by vol. Best with: lake and see fish, pleasant with white meat like roast rabbit or guineafowl

Production area: Valgella, facing south-west Grape variety: Chiavennasca (Nebbiolo) Altitude: 375/450 m a.s.l. Training system: modified guyot (arch) – soft pruning Harvest period: end of October – beginning of November Wine making: 6 days maceration Refining: 18 months in wood Colour: garner red, deep, light orange nuances in the ageing Bouquet: complex, clean, balsamic and spicy aromas, dried flowers perfumes Taste: definite, mineral, silky and evident tannins, elegant, well-balanced, long and persistent aftertaste Alcohol: 13.8% by vol. Best with: raw beef, first courses based on meat sauces, typical pasta, dried cod, calf

TENUTA ROVEGLIA

Azienda Agricola Feliciana di Sbruzzi Massimo

AZIENDA AGRICOLA PASETTO EMILIO

Nino Negri

Loc. Roveglia, 1 - 25010 Pozzolengo (Brescia)

Località Feliciana - 25010 Pozzolengo (Brescia)

Via Albarone, 9 - 25019 Sirmione (BS)

Via Ghibellini, 3 - 23030 Chiuro (SO)

Tel. 030 918663 Fax 030 9916800

Tel 030 918267 – 030 918228 Fax 030 7772068

Tel. 030 9904943 Fax 030 9119431

Tel. +39 0342 485211 - Fax +39 0342482235

www.tenutaroveglia.it

www.feliciana.it

www.luganapasetto.it

www.ninonegri.it

info@tenutaroveglia.it

info@feliciana.it

cascina.albarone@alice.it

negri@giv.it

www.facebook.com/TenutaRoveglia

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Lombardia

Pasetto Emilio I Calmi Lugana Doc

2012

2010

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Lombardia

Lombardia

Scelti per Voi

Scelti per Voi

Lombardia

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Marche

Marche

COLLELUCE Vernaccia di Serrapetrona Docg dolce

Cantina Terracruda Ortaia Pergola Rosso Doc

La Caudrina La Galeisa Moscato D’Asti Docg

2009

Drocco luigi Barbera D’Alba Superiore Doc

2012

2009

Zona di produzione: Fratterosa (PU) Uvaggio: Aleatico 100% - Altitudine: 400 m s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato Periodo di vendemmia: prima decade di settembre Vinificazione: selezione delle uve in fase di raccolta e in cantina, con tavolo vibrante e tavolo di selezione. Lunga macerazione di oltre 25 giorni e piegeage. Vinificazione e fermentazione termocontrollata in acciaio inox Affinamento: minimo 4 mesi in bottiglia Colore: rosso rubino brillante con riflessi porpora Olfatto: note speziate e sentori floreali, con rosa e viola passite; frutti rossi del sottobosco Gusto: pieno e aromatico, ben equilibrato grazie ai suoi tannini dolci, in bocca morbido e rotondo Temperatura di servizio: 18 °C - Gradazione alcolica: 14,5 % vol. Abbinamenti consigliati: ideale con i tipici taglieri di salumi e formaggi, con erbe di campo ripassate in padella; con arrosti e carni bianche, coratella di agnello e con lumache in porchetta; arrosti di cinghiale con castagne. Apprezzato anche con zuppe di pesce.

Zona di produzione: Serrapetrona (MC) Uvaggio: Vernaccia Nera (vitigno autoctono) Altitudine: 500-540 m s.l.m Sistema di allevamento: cordone speronato Periodo di vendemmia: dopo metà ottobre Vinificazione: macerazione in fermentini di acciaio 1^ e 2^ fermentazione, 3^ fermentazione in autoclave Affinamento: in bottiglia Colore: rosso granato intenso, spumosamente cremoso Olfatto: profumo intenso con sentori di bacche rosse selvatiche Gusto: caratteristico, speziato, tendente al muschiato Temperatura di servizio: 10– 12°C Gradazione alcolica: 12% vol Abbinamenti consigliati: fine pasto, dolci e biscotteria secca

Zona di produzione: Castiglione Tinella (CN) Uvaggio: 100% Moscato Altitudine: 320 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot Periodo di vendemmia: settembre Vinificazione: in autoclave, mediante fermentazione a temperatura controllata, con l’impiego di lieviti selezionati Affinamento: un mese in vasca Colore: giallo paglierino carico, quasi dorato Olfatto: aromatico, complesso e intenso Gusto: dolce, gradevolmente acidulo, con aroma molto persistente, corposo, rotondo e vellutato Temperatura di servizio: 6-8 °C Gradazione alcolica: 5,5 % vol. Abbinamenti consigliati: si sposa felicemente con fragole, con le pesche ripiene all’amaretto, con crostate e torte di nocciole

Zona di produzione:Alba Uvaggio: 100% Barbera Altitudine:200m s.l.m. Sistema di allevamento:gouyot Periodo di vendemmia:metà fine settembre Vinificazione:fermentazione lunga 30 giorni svinatura 3 mesi di acciaio e 14 mesi di botte grande rovere di slavonia Affinamento:8 mesi di bottiglia Colore: rosso rubino intenso con unghia granata Olfatto: intenso frutto maturo e nota speziata delicata Gusto: pieno di corpo una bella lunghezza con buona dolcezza tannica e ottima persistenza in bocca Temperatura di servizio:18 °C- 20 °C Gradazione alcolica:13,50% Abbinamenti consigliati:primi piatti molto saporiti,carni rosse brasate o alla griglia,selvaggina

Production area: Fratterosa (PU) Grape variety: Aleatico 100% - Altitude: 400 m a.s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: first ten days of September Wine-making: careful selection of the grapes in the Vineyard and in cellar. 25 days maceration and piegeage. Vinification in stainless steel at controlled temperature Refining: min. 4 months in bottle Colour: bright ruby red with purple reflexes Bouquet: spicy, flowery, dry rose and violet, red fruit perfumes Taste: full and aromatic, well-balanced due to its sweet tannins, soft and round Serving temperature: 18 °C - Alcohol: 14,5 % by vol. Best with: ideal with typical cheeses and salami of this area, cooked herbs and bread with “crescia”; roast meat, white meat, lamb, wild pork with chestnut, pork. Also with fish soups like “Brodetto dell’Adriatico”

Production area: Serrapetrona (MC) Grape variety: 100% Vernaccia Nera Altitude: 500-540 m a.s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: mid October Wine making: maceration in steel, first and second fermentation, third fermentation in vats Refining: in bottle Colour: intense garnet red, creamy Bouquet: intense, with wild berries perfumes Taste: typical, spicy, tending to musky Serving temperature: 10-12° C Alcohol: 12% by vol. Best with: after meal, dry confectionery and desserts

Production area: Castiglione Tinella (CN) Grape variety: 100% Moscato Altitude: 320 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: September Wine making: in vat, fermentation at controlled temperature with selected yeasts Refining: 1 months in vat Colour: bright straw yellow, almost gold Bouquet: aromatic, complex, intense Taste: sweet, pleasantly acid, with persistent aromas, full-bodied, round, velvety Serving temperature: 6-8° C Alcohol: 5.5% by vol. Best with: strawberry, peach stuffed with amaretto, nugget cakes

Production area: Alba Grape variety: 100% Barbera Altitude: 200 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: mid/end of September Wine making: long fermentation (30 months), 3 months in steel adn 14 months in big Slavonia oak barrels Refining: 8 months in bottle Colour: ruby red with garnet reflexes Bouquet: intense ripe fruit perfumes and delicate spicy aroma Taste: full-bodied, long-lasting, good tannic sweetness, excellent persistence Serving temperature: 18-20° C Alcohol: 13.5% by vol.

Cantina Terracruda – Società Agricola Fratterosa S.S.

Azienda Agricola Colleluce

LA CAUDRINA

Az. Agr. Drocco Luigi

Via Serre, 28 - 61040 – Fratte Rosa (PU)

Contrada Sogliano - 65020 – Serrapetrona (MC)

Strada Brosia,20 - 12053 Castiglione Tinella (CN)

Via Str.Sottoripa 90 - 12051 Alba CN

Tel. 0721 777412 Fax 0721 771070

Tel. +39 0734 932940

Tel. (+39) 0141 855126 - Fax (+39) 0141 855008

Tel.017333723 - Fax 0173223414

www.terracruda.it

www.colleluce.it

www.caudrina.it

www.vinidrocco.it

info@terracruda.it

info@colleluce.it

vini@caudrina.it

info@vinidrocco.it

www.facebook.com/CantinaTerracruda

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I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

2011

76

Piemonte

Scelti per Voi

Scelti per Voi

Piemonte

77


Piemonte

San Michele Barbaresco Docg

Piemonte

Vinicola Adriano Dolcetto D’Alba Doc

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Cantina Terre Del Barolo Barolo Docg

2011

Barone Montalto Ammasso Rosso Sicilia Igt

2009

2011

Zona di produzione: Neive (CN) Uvaggio: Nebbiolo 100% Altitudine: 200-300 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot classico Periodo di vendemmia: inizio-metà ottobre Vinificazione: in vasche di acciaio Affinamento: in botti di rovere Colore: rosso vivo con riflessi arancione all’invecchiamento Olfatto: profumo di viola mammola che si accentua con l’invecchiamento. Gusto: asciutto, carezzevole in bocca, morbido al palato. Diventa austero e vellutato con l’età Temperatura di servizio: 18-20°C Gradazione alcolica: 14 % vol.Abbinamenti consigliati: civèt, brasati, arrosti, piatti e formaggi importanti

Zona di produzione: Roddino (CN) Uvaggio: 100% Dolcetto Altitudine: 400 m. s.l.m. Sistema di allevamento: Guyot Periodo di vendemmia: metà settembre Vinificazione:acciaio Affinamento: acciaio - bottiglia Colore: rosso rubino con riflessi violacei Olfatto: profumo fresco e fragrante, decisamente fruttato Gusto: vellutato, sapore di mora selvatica, piacevolmente amarognolo Temperatura di servizio: 15 – 18 °C Gradazione alcolica: 12,5 Abbinamenti consigliati: salumi , primi piatti, carni bianche e bolliti, formaggi freschi

Zona di produzione: Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Serralunga, Verduno, Roddi Uvaggio: Nebbiolo 100% - Altitudine: 280 - 500 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot Periodo di vendemmia: ottobre Vinificazione: Dopo la diraspa-pigiatura, avviene la macerazione e fermentazione alcolica sulle bucce per circa 30 giorni. Dopo la fermentazione malolattica, passa in botti di legno dove vi rimane per 24/30 mesi. Affinamento: 3 anni di cui 2 in botti di rovere di Slavonia e 1 in bottiglia Colore: rosso granata con riflessi arancione Olfatto: profumo caratteristico, etereo, gradevole, intenso Gusto: asciutto, pieno, robusto, austero ma vellutato, armonico Temperatura di servizio: 18-20 °C - Gradazione alcolica: 14 % vol. Abbinamenti consigliati: umidi e stracotti aromatici e di lunga cottura, di carni rosse e selvaggina, arrosti di selvaggina da pelo, selvaggina da penna tartufata, formaggi stagionati

Zona di produzione: valle del Belice, colline circostanti l’area di Santa Ninfa Uvaggio: Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Merlot, Cabernet Sauvignon Altitudine: 350-500 m s.l.m. Sistema di allevamento: alberello Periodo di vendemmia: terza decade di agosto, inizio settembre Vinificazione: le uve vengono disposte per 4 settimane in “fruttaia” ventilata e a temperatura costante. I naturali processi enzimatici delle uve permettono così lo sviluppo delle peculiarità aromatiche e gustative Affinamento: per circa 8/10 mesi in piccole botti di legno dalla tostatura media. Circa quattro mesi in bottiglia Colore: rosso porpora, con riflessi violacei Olfatto: note candite che si avvolgono a quelle tostate regalando al palato pienezza e sensualità Gusto: opulento, potente ma finemente equilibrato, grazie al parziale appassimento sulla pianta Temperatura di servizio: 14 -16°C - Gradazione alcolica: 14.5% vol Abbinamenti consigliati: lasciatevi guidare dai vostri sensi…

Production area: Neive (CN) Grape variety: Nebbiolo 100% Altitude: 200-300 m a.s.l. Training system: classic guyot Harvest period: first half of October Wine-making: in steel vats Refining: in oak barrels Color: bright red with orange reflexes in the ageing Bouquet: violet perfume, more intense in the ageing Taste: dry, velvety, soft. It becomes severe but velvety in the ageing Serving temperature: 18-20°C Alcohol: 14% by vol. Best with: civèt, braised or roast meat, structured dishes and cheese

Production area: Roddino (CN) Grape variety: 100% Dolcetto Altitude: 400 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: September Wine making: steel Refining: steel – bottle Colour: ruby red with purple reflexes Bouquet: fragrant and fresh, fruity Taste: velvety, wild blackberry, pleasant bitterish inklings Serving temperature: 15-18° C Alcohol: 12.5% by vol. Best with: salami, first courses, white meat, stewed meat, fresh cheese

Production area: Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Serralunga, Verduno, Roddi Grape variety: 100% Nebbiolo - Altitude: 280 - 500 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: October Wine making: soft pressing, maceration and alcoholic fermentation on the marc for 30 days; then malolactic fermentation in oak barrels for 24-30 months Refining: 3 years, 2 of which in Slavonia oak barrels and 1 year in bottle Colour: garnet red with orange reflexes Bouquet: typical, ethereal, pleasant, intense Taste: dry, full-bodied, severe but velvety, harmonic Serving temperature: 18-20° C - Alcohol: 14% by vol. Best with: stewed meat, red meat, game, roast meat, roast game, truffles, seasoned cheese

Production area: Belice river Valley, hills around Santa Ninfa Grape variety: Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Merlot, Cabernet Sauvignon Altitude: 350-500 m a.s.l. Training system: small tree Harvest period: third ten days of August, beginning of September Wine making: 4 weeks withering in airy room at constant temperature. Natural enzymatic processes let the aromatic peculiarities of the grape to develop Refining: 8-10 months in small oak barrels, 4 months in bottle Colour: purple red with violet reflexes Bouquet: candy inklings combined with toasted aromas give sensuality and complexity to the bouquet Taste: luxurious, powerful, and finely well-balanced Serving temperature: 14-16°C - Alcohol: 14.5% by vol. Best with: let your senses to lead you

SAN MICHELE

AZIENDA VINICOLA ADRIANO PIERO E MASSIMO SNC

CANTINA TERRE DEL BAROLO

Barone Montalto

Via Giulio Cesare, 7/4 - 12057 Neive (CN)

Loc. Costepomo - 12050 Roddino (CN)

Via Alba – Barolo, 8 - 12060 Castiglione Falletto (CN)

Contrada Salinella - S.S.188 Km 45.500 - 91029 Santa Ninfa (TP)

Tel. E Fax 0173 67008

Tel. 0173 794163 - Fax 0173 794907

Tel. 0173 262053 - Fax 0173 262749

Tel +39 0543.781233 - Fax +39 0543.787259

www.parrocodineive.com

www.vinicolaadriano.com

www.terredelbarolo.com

www.baronemontalto.it

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info@vinicolaadriano.com

tdb@terredelbarolo.com

info@baronemontalto.it

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I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

2008

Piemonte

Scelti per Voi

Scelti per Voi

Sicilia

79


2008

Poggio degli Ulivi Poggio degli Ulivi Brunello di Montalcino Docg

Barenghi Vilma Sandra Elisa Querce Bettina Brunello di Montalcino Docg Riserva

LA GERLA Riserva gli angeli Brunello di Montalcino Docg Riserva

2006

2006

2006

Zona di produzione: Valiano di Montepulciano (SI) Uvaggio: 90% Sangiovese, 10% Merlot Esposizione vigneto: Est – Sud Est Altitudine: 350 m s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato Periodo di vendemmia: seconda di settembre (Merlot), prima/seconda di ottobre (Sangiovese) Vinificazione: acciaio 15 giorni 26 °C; assemblaggio post fermentazione alcolica Affinamento: 70 % barrique, 30% Rovere di Slavonia botte grande (Hl 25/50), per 36 mesi ed oltre. Infine 6 mesi in vetro Colore: rosso rubino intenso Olfatto: complesso molto elegante con un buon matrimonio di note di frutta e spezie Gusto: di corpo, con tannini morbidi e una lunga persistenza Temperatura di servizio: 18°C Gradazione alcolica: 13,50 % Vol Abbinamenti consigliati: carni rosse, selvaggina nobile e formaggi stagionati

Zona di produzione: zona sud-ovest di Montalcino (SI), che gode di un ottimo microclima e di una massima esposizione al sole durante tutto il giorno Uvaggio: Sangiovese Grosso Altitudine: 330 m s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato con basse cariche di gemme; le operazioni colturali sulla pianta vengono effettuate manualmente Periodo di vendemmia: fine settembre Maturazione: in vasche di acciaio di ridotta capacità per 23 – 25 giorni Affinamento: 3 anni in botti di rovere da 25 hl e circa un anno in bottiglia Colore: rosso rubino intenso con riflessi aranciati Olfatto: fruttato e intenso Gusto: armonioso e vellutato Temperatura di servizio: 18° - 20°C Gradazione alcolica: 14,5 vol. Abbinamenti consigliati: carni arrostite, cacciagione, formaggi stagionati

Zona di produzione: Montalcino (SI) Uvaggio: 100% Sangiovese grosso Altitudine: 440 m s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato Periodo di vendemmia: ultima decade di settembre Vinificazione: in serbatoi di acciaio sino allo svolgimento della malolattica Affinamento: 48 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia Colore: rosso rubino intenso tendente al granato Olfatto: frutti di bosco e prugna e frutta matura Gusto: tannico, lungo e intenso, morbido ed elegante Temperatura di servizio: 18°C Gradazione alcolica: 14% Vol Abbinamenti consigliati: selvaggina e carni stufate, formaggi stagionati, piatti dai sapori spiccati e forti

Zona di produzione: Montalcino Uvaggio: Sangiovese Grosso 100% Altitudine: 350 mt s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato unilaterale Periodo di vendemmia: fine settembre / primi ottobre Vinificazione: fase stazionaria con la tecnica del delestage, macerazione 21gg Affinamento: 4 anni in botti da 50Hl di rovere di slavonia Colore: rosso rubino intenso, col tempo tendente al granato Olfatto: fine, intenso, floreale, viola e mammola Gusto: complesso e ricco di note speziate e di frutta matura, caldo, asciutto, vellutato, corposo e persistente, pronunciata acidità che ne assicura la lunga vita Temperatura di servizio: 16/18 °C Gradazione alcolica: 14 % vol. Abbinamenti consigliati: primi piatti con sughi di carne, secondi piatti a base di carne, meglio se cacciagione, ma anche un piatto di formaggi stagionati e mostarde di frutta

Production area: Valiano di Montepulciano (SI) Grape variety: 90% Sangiovese, 10% Merlot Exposure: East- South-east Altitude: 350 m a.s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: second week of September (Merlot), first/second week of October (Sangiovese) Wine making: 15 days in steel at 26°C, assemblage after the alcoholic fermentation Refining: 70% barrique, 30% big (25-50 hl) Slavonia oak barrels for 36 months Colour: intense ruby red Bouquet: complex, elegant, fruity and spicy perfumes Taste: structured, soft tannins, long persistence Serving temperature: 18° C Alcohol: 13.5% by vol. Best with: red meat, game, seasoned cheese

Production area: south-west of Montalcino (SI) Grape variety: Sangiovese Grosso Altitude: 3300 m a.s.l. Training system: spurred cordon with few gems per vine; exclusively manual intervention on the vines Harvest period: end of September Ageing: 23-25 days in small steel vats Refining: 3 years in 25hl oak barrels and 1 year more in bottle Colour: intense ruby red with orange reflexes Bouquet: fruity and intense Taste: harmonic and velvety Serving temperature: 18-20° C Alcohol: 14.5% by vol. Best with: roast meat, game, seasoned cheese

Production area: Montalcino (SI) Grape variety: 100% Sangiovese grosso Altitude: 440 m a.s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: last ten days of September Wine making: in stainless steel vats Refining: 48 months in big Slavonia barrels Colour: intense ruby red tending to garnet Bouquet: wild berries, plum and ripe fruit Taste: tannic, long and intense, soft and elegant Serving temperature: 18° C Alcohol: 14% by vol. Best with: game, stewed meat, seasoned cheese, structured dishes

Production area: Montalcino Grape variety: 100% Sangiovese Grosso Altitude: 350 m a.s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: end of September beginning of October Wine making: 21 days maceration, still phase with delestage method Refining:4 years in 50 hl Slavonia oak barrels Colour: intense ruby red, tending to garnet in the ageing Bouquet: fine, flowery, intense, violet Taste: complex, rich of spicy and fruity inkling, warm, dry, velvety, full-bodied, persistent; good acidity guarantees a long ageing Serving temperature: 16-18° C Alcohol: 14% by vol. Best with: first courses based on meat sauces, second dishes based on meat or game, seasoned cheese with fruit mustards

Azienda Agricola La Calonica

Azienda Aricola Poggio degli Ulivi s.s.

Az. Agr. Barenghi Vilma Sandra Elisa

LA GERLA AZ. AGR. di Eredi di Sergio Rossi

Via della Stella, 27 - 53045 - Valiano di Montepulciano (SI)

Via Spagni, 37 - 53024 Montalcino (SI)

Loc. La Casina di Mocali, 275 - 53024 Montalcino (SI)

Loc. Canalicchio - Pod. Colombaio 53024 MONTALCINO - SI

Tel./Fax: +39 0578 724119

Tel./Fax 0577 331524- Cel. 347 7908924

Tel. +39 0577 848588

Tel. 0577 848599 Fax 0577 849465

www.lacalonica.it

www.tenutapoggiodegliulivi.it

www.quercebettina.it

www.lagerla.it

info@lacalonica.com

poggiodegliulivi@gmail.com

info@quercebettina.it

lagerla@tin.it

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facebook.com/quercebettina.sandraroberto

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Toscana

Toscana

La Calonica San Venerio Vino Nobile di Montepulciano Docg Riserva

80

Toscana

Scelti per Voi

Scelti per Voi

Toscana

81


Toscana

Toscana

Castello di Velona Brunello di Montalcino Docg

SassodiSole Brunello di Montalcino Docg

2007

Zona di produzione: Castelnuovo dell’Abate, Montalcino Uvaggio: 100% Sangiovese Altitudine: 320 m. s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato; 7.800 ceppi per ettaro Periodo di vendemmia: prima metà di ottobre Vinificazione: in acciaio con macerazione di ca. 3 settimane, fermentazione malolattica in botti di rovere da 30 HL. Affinamento: 36 mesi in botti di rovere da 30 HL almeno 12 mesi in bottiglia Colore: rosso rubino maturo Olfatto: profumo complesso, con note fruttate, erbacee e balsamiche Gusto: frutto fresco e maturo di visciola, intatto e profondo. Tannino disteso Temperatura di servizio: 16-18 °C Gradazione alcolica: 14% vol. Abbinamenti consigliati: grandi piatti della tradizione toscana, carne rossa, cacciagione e formaggi di media stagionatura

Zona di produzione: Montalcino Uvaggio: 100% sangiovese Altitudine: 300 m s.l.m. Sistema di allevamento: cordone basso speronato Periodo di vendemmia: ultima settimana di settembre Maturazione: vasche inox a temperatura controllata Affinamento: almeno tre anni in botti di rovere di Slavonia da 35 HL Colore: rosso rubino intenso con riflessi granati Olfatto: intenso, persistente, fine, floreale, fruttato, speziato Gusto: secco, caldo, morbido, abbastanza fresco, tannico, sapido, di corpo equilibrato, intenso, persistente, fine Temperatura di servizio: 18° C Gradazione alcolica: 14% vol. Abbinamenti consigliati: carni rosse, selvaggina, formaggi stagionati

Production area: Castelnuovo dell’Abate, Montalcino Grape variety: 100% Sangiovese Altitude: 320 m a.s.l. Training system: spurred cordon (7.800 vines per hectare) Harvest period: first ten days of October Wine making: 3 weeks maceration in steel, fermentation in 30 hl oak barrels Refining: 36 months in 30 hl oak barrels, 12 months in bottle Colour: riper ruby red Bouquet: complex, fruity, herbaceous and balsamic perfumes Taste: fruity, fresh and ripe sour black cherry, deep, soft tannins Serving temperature: 16-18°C Alcohol: 14% by vol. Best with: structured dishes of the Tuscan tradition, red meat, game, half seasoned cheese

Production area: Montalcino Grape variety: 100% sangiovese Altitude: 300 m a.s.l. Training system: low spurred cordon Harvest period: last week of September Wine making: in stainless steel vats at controlled temperature Refining: three years in 35 hl Slavonia oak barrels Colour: intense ruby red with garnet reflexes Bouquet: intense and persistent, fine, flowery, fruity, spicy Taste: dry, warm, soft, fresh, tannic, sapid, well-structured, intense, persistent and fine Serving temperature: 18° C Alcohol: 14% by vol. Best with: red meat, game, seasoned cheese

Siamo presenti a Vinitaly: Padiglione 8 Toscana, area A 16/17

Vecchia Cantina di Montepulciano Vino Nobile di Montepulciano

Villa Trasqua Evoluto Chianti Classico Docg

2009

2010

Zona di produzione: Montepulciano (SI) Uvaggio: Sangiovese 90% e Canaiolo 10% - Altitudine: 250/450 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot e cordone speronato Periodo di vendemmia: primi di ottobre Vinificazione: diraspapigiatura; fermentazione a temperatura controllata e successiva macerazione, durata complessiva 10-12 giorni Affinamento: 2 anni in botti grandi di Rovere di Slavonia dalla capacità di 8535 hl e affinamento in bottiglia per almeno 6 mesi Colore: rosso rubino vivace con gradite note violacee Olfatto: fresco ed ampio, persistente nelle note fruttate. Con l’invecchiamento esprime sentori di spezie tipiche del vitigno Gusto: buona la freschezza e l’equilibrio tra tannini e acidità. Note fruttate di bacca rossa e confettura anticipate dal bouquet. Di buona struttura e sapidità Temperatura di servizio: 16-18°C, dopo averlo decantato in caraffa Gradazione alcolica: 13,5% vol Abbinamenti consigliati: con ogni tipo di arrosto, compresa la cacciagione e gli umidi; con i formaggi di media stagionatura.

Zona di produzione: Castellina in Chianti, Chianti Classico Uvaggio: 92% Sangiovese, 8% Merlot Altitudine: 300 mtr. Sistema di allevamento: cordone speronato Periodo di vendemmia: settembre Vinificazione: vasche in acciaio / fermentini tronco conici in legno Affinamento: botti di rovere sloveno per 12 mesi, bottiglia per almeno 3 mesi Colore: rosso rubino intenso con brillanti sfumature granato Olfatto: ampio, fine e delicato, molto fruttato Gusto: ciliegie nere, frutti di bosco, morbido, molto ben strutturato, pieno, corposo, lungo e persistente e di buon volume Temperatura di servizio: 18°C Gradazione alcolica: 14.5% vol. Abbinamenti consigliati: antipasti tipici toscani con salumi e formaggi (prosciutto, salame, pecorini), primi piatti al ragù o sughi al pomodoro, brasato, cinghiale, selvaggina

Production area: Valiano di Montepulciano (SI) Grape variety: 90% Sangiovese, 10% Merlot Exposure: East- South-east Altitude: 350 m a.s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: second week of September (Merlot), first/second week of October (Sangiovese) Wine making: 15 days in steel at 26°C, assemblage after the alcoholic fermentation Refining: 70% barrique, 30% big (25-50 hl) Slavonia oak barrels for 36 months Colour: intense ruby red Bouquet: complex, elegant, fruity and spicy perfumes Taste: structured, soft tannins, long persistence Serving temperature: 18° C Alcohol: 13.5% by vol. Best with: red meat, game, seasoned cheese

Production area: Castellina in Chianti, Chianti Classico Grape variety: 92% Sangiovese, 8% Merlot Altitude: 300 m a.s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: September Wine making: in steel vats and wood barrels Refining: 12 months in Slavonia oak barrels, 3 months in bottle Colour: intense ruby red, with bright garnet nuances Bouquet: ample, fine and elegant, fruity Taste: black cherry, wild berries, soft, well-structured, full-bodied, long-lasting, persistent, good volume Serving temperature: 18° C Alcohol: 14.5% by vol. Best with: typical Tuscan appetizers, salami, cheese, pecorino cheese, first courses based on meat sauce, braised meat, wild pork, game

CASTELLO DI VELONA

SOCIETA’ AGRICOLA SASSODISOLE

Vecchia Cantina di Montepulciano

Tenuta Villa Trasqua s.r.l.

Località Velona 1, Castelnuovo dell’Abate – Montalcino (SI)

Loc. Sasso di Sole, 85 - 53024 Montalcino (Si)

Via Provinciale, 7 - 53045 – Montepulciano (SI)

Località Trasqua - 53011 Castellina in Chianti (SI)

Tel: +39.0577.835700

Tel. 0577 834303 - Fax 0577 1959505

Tel. 0578 716092 Fax 0578 716051

Tel. +39 0577 743075 - Fax +39 0577 743025

www.castellodivelonavini.it

www.sassodisole.it

www.vecchiacantinadimontepulciano.com

info@villatrasqua.it

info@castellodivelonavini.it

info@sassodisole.it

info@vecchiacantinadimontepulciano.com

www.villatrasqua.it

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

2004

82

Toscana

Scelti per Voi

Scelti per Voi

Toscana

83


Toscana

BACCINETTI Vigna Saporoia Brunello di Montalcino Docg

2010

Montechiaro Arteliquida Rosso Rosso Toscano Malvasia Nera Igt

2008

Sfriso Pier Della Dosa Refosco dal Peduncolo Rosso Igt Veneto

2010

2011

Zona di produzione: Castiglione d’Orcia Uvaggio: 95% Sangiovese, 5% Cabernet Sauvignon Altitudine: 450 m s.l.m. Sistema di allevamento: Inerbimento interfilare, potatura con cordone speronato Periodo di vendemmia: settembre Vinificazione: fermentazione in botti di acciaio a temperatura naturale e macerazione del mosto con le bucce per circa 20 gg. Maturazione in barriques di rovere per 12 mesi Affinamento: in bottiglia per 12 mesi Colore: rosso rubino intenso e profondo Olfatto: intenso e complesso con note di frutti di bosco a bacca nera e note speziate Gusto: morbido ed intenso, con struttura e volume importanti, molto persistente ed avvolgente Temperatura di servizio: 20 °C Gradazione alcolica: 14% Vol. Abbinamenti consigliati: cacciagione, carni rosse e formaggi stagionati

Zona di produzione: Sud-Est del comune di Montalcino (SI) Uvaggio: 100% Sangiovese Grosso Altitudine: 350 m s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato Periodo di vendemmia: fine settembre/inizio ottobre Vinificazione: in acciaio Affinamento: 3 anni in botte di rovere (20-40 Hl) e 12 mesi in bottiglia Colore: rosso rubino con riflessi granati Olfatto: frutta di sottobosco matura, integrata da leggera vaniglia Gusto: intenso, ampio e persistente con venature di prugna cotta, ciliegia, mora e mandorla tostata Temperatura di servizio: 18-20 °C Gradazione alcolica: 14.5 % vol. Abbinamenti consigliati: carni rosse, arrosti speziati, selvaggina, formaggi stagionati e dolci secchi

Zona di produzione: Tenuta di Montechiaro - Siena Uvaggio: Malvasia Nera 100% Altitudine: 300 m s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato Periodo di vendemmia: metà settembre Vinificazione: 20 gg fermentazione e 18gg di macerazione Affinamento: 18 mesi in tonneaux nuovi, tostati a vapore Colore: rosso rubino molto intenso Olfatto: suadenti e complessi profumi con note fruttate di mora e lampone, speziate di tabacco e cannella, ricordi di cioccolato fondente Gusto: grande persistenza ed armonia, tannini eleganti e mineralità marcata Temperatura di servizio: 20°C Gradazione alcolica: 13.50 % vol. Abbinamenti consigliati: carni alla griglia, selvaggina, brasati e stracotti, formaggi erborinati

Zona di produzione: provincia di Treviso Uvaggio: Refosco dal Peduncolo Rosso Altitudine: 7 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot Periodo di vendemmia: settembre/ottobre Vinificazione: tradizionale con macerazione delle bucce per 10-15 giorni Affinamento: in botte di cemento Colore: rosso rubino intenso con riflessi violacei Olfatto: sentori di mora e mirtillo Gusto: secco vellutato, particolarmente ricco di tannini morbidi Temperatura di servizio: 18° C Gradazione alcolica: 12% vol. Abbinamenti consigliati: sughi e piatti a base di carne, formaggi di media stagionatura

Production area: Castiglione d’Orcia Grape variety: 95% Sangiovese, 5% Cabernet Sauvignon Altitude: 450 m a.s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: September Wine making: fermentation in steel at natural temperature, maceration on the marc for 20 days, ageing in oak barrique for 12 months Refining: 12 months in bottle Colour: intense and deep ruby red Bouquet: intense and complex, wild black berries, spicy aromas Taste: soft and intense, important structure and volume, persistent, enveloping Serving temperature: 20° C Alcohol: 14% by vol. Best with: game, red meat, seasoned cheese

Production area: south-east of Montalcino Grape variety: 100% Sangiovese Grosso Altitude: 350 m a.s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: end of September – beginning of October Wine making: in steel Refining: 3 years in 20-40 Hl oak barrels and 12 months in bottle Colour: ruby red with garnet reflexes Bouquet: ripe underbrush fruits perfumes, light vanilla aroma Taste: intense, ample and persistent with plum, cherry, blackberry and toasted almond Serving temperature: 18-20° C Alcohol: 14.5% by vol. Best with: red mear, spicy roast meat, game, seasoned cheese, dry confectionery

Production area: Tenuta di Montechiaro - Siena Grape variety: Malvasia Nera 100% Altitude: 300 m a. s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: mid September Wine making: 20 days of fermentation, 18 days of maceration Refining: 18 months in new steam toasted tonneaux Colour: intense ruby red Bouquet: pleasant and complex fruity perfumes of blackberry and raspberry, spicy aromas of tobacco and cinnamon, dark chocolate inklings Taste: good persisntece and harmony, elegant tannins, evident mineral inklings Serving temperature: 20°C Alcohol: 13.5 % by vol. Best with: grilled meat, game, braised and stewed meat, marbled cheese

Production area: province of Treviso Grape variety: Refosco dal Peduncolo Rosso Altitude: 7 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: September - October Wine making: traditional with maceration on the marc for 10-15 days Refining: in cement vats Colour: intense ruby red with purple reflexes Bouquet: blackberry and blueberry perfumes Taste: dry, velvety, rich of soft tannins Serving temperature: 18° C Alcohol: 12% by vol. Best with: sauces and dishes based on red meat, half-seasoned cheese

VAL D’ORCIA TERRE SENESI SRL

Az. Agricola Baccinetti s.s.

AZIENDA AGRICOLA MONTECHIARO di GRICCIOLI ALESSANDRO

AZIENDA AGRICOLA SFRISO PIER

Via case sparse 3, loc. Ripa d’Orcia - 53023 Castiglione d’Orcia (SI)

di Pennoni Giovanni e Anne Mariken Könings

Strada Di Montechiaro 3 - 53100 Siena

Via Borotta 2/B - 31040 Chiarano (TV)

Tel. 0577 898310 Fax 0577 898310

Podere Pian di Moggio - 53024 Montalcino (SI)

Tel. 0577 363016

Tel. +39 0422 203511

www.valdorciaterresenesi.com

Tel. 0577-839025 - Fax 0577-839025 Cell 335 7266432

www.terredellagrigia.com

www.sfriso.it

info@valdorciaterresenesi.com

giovanni.pennoni@virgilio.it

info@terredellagrigia.com

@baccinetti

Facebook: Tenuta-di-Montechiaro

I Grandi Vini Vini I Grandi

Vini Vini II Grandi Grandi

Veneto

Toscana

Val D’Orcia Terre Senesi Ripario Orcia Doc

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Scelti per Voi

Scelti per Voi

Toscana

info@sfriso.it @arteliquida

www.facebook.com/PierSfrisoWinery

@PierSfriso

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Scelti per Voi

ALA GOCCIOLANTE AUTOCOMPENSANTE Veneto

Veneto

TM

Carpenè Malvolti Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Cuvèe Storica Extra Dry

Scriani Amarone della Valpolicella Doc Classico

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Zona di produzione: Conegliano – Valdobbiadene (TV) Uvaggio: 100% Glera Altitudine: 200-300 m s.l.m. Sistema di allevamento: Sylvoz Periodo di vendemmia: Inizio/metà settembre secondo la stagione Vinificazione: metodo Conegliano Valdobbiadene Affinamento: 1 mese in bottiglia Colore: giallo paglierino con riflessi verdognoli Olfatto: bouquet molto delicato e fruttato con sentori di mela Gusto: fruttato, morbido e allo stesso tempo asciutto grazie alla caratteristica acidità Temperatura di servizio: 6-8° C Gradazione alcolica: 11 % vol Residuo zuccherino: 15/16 g/l Abbinamenti consigliati: eccellente come aperitivo, perfetto e facile da bere con piatti leggeri della cucina mediterranea. Ottimo con cocktail

Zona di produzione: Valpolicella Classica Uvaggio: Corvina 60%, Corvinon 25%, Rondinella 15% Altitudine: 300 m s.l.m. Sistema di allevamento: pergola veronese Periodo di vendemmia:fine settembre, selezione manuale dei migliori grappoli Vinificazione: surmaturazione naturale in fruttaio per 90-110 gg., poi pigiatura in botti troncoconiche di rovere da 50 hl. Fermentazione senza lieviti grazie all’integrità delle uve, con il mosto a contatto con le bucce per 30-40 gg. Affinamento: barriques da 350 litri per 16-18 mesi, poi botti di rovere da 26 hl per altri 10 mesi e, infine, in bottiglia per 6 mesi Colore: rosso rubino tendente al granato Olfatto: profumi puliti di frutta e bacche, marmellata e ciliegie sotto spirito. Gusto: sapori di vaniglia, spezie, liquirizia e mandorle amare Temperatura di servizio: 18-20° C, stappare almeno due ore prima Gradazione alcolica: 16% vol Abbinamenti consigliati: magnifico con piatti robusti come selvaggina o arrosti, formaggi molto stagionati, ma è anche un ottimo vino da meditazione.

Production area: Conegliano – Valdobbiadene (TV) Grape variety: 100% Glera Altitude: 200-300 m a.s.l. Training system: Sylvoz Harvest period: beginning-mid September depending on the season Wine making: Conegliano Valdobbiadene method Refining: 1 month in bottle Colour: straw yellow with greenish reflexes Bouquet: delicate and fruity with apple perfumes Taste: fruity, soft and dry thanks to a peculiar acidity Serving temperature: 6-8° C Alcohol: 11% by vol. residual sugar: 15/16 g/l Best with: ideal as aperitif, with light dishes of Mediterranean cuisine, excellent as base for cocktails

Production area: Valpolicella Classica Grape variety: Corvina 60%, Corvinon 25%, Rondinella 15% Altitude: 300 m a.s.l. - Training system: Veronese pergola Harvest period: end of September, manual selection of the grapes Wine making: natural overripening in aired room for 90-110 days, soft pressing, fermentation in 50 hl oak barrels without added yearns, must on the marc for 30-40 days Refining: 16-18 months in 350 litres barrique, 10 months in 26 hl oak barrels, 6 months in bottle Colour: ruby red tending to garnet Bouquet: clean fruit and berries perfumes, marmalade and cherry preserved in spirit aromas Taste: vanilla, spices, liquorice and bitter almond Serving temperature: 18-20° C. Open two hours before serving Alcohol: 16% by vol. Best with: structured dishes like game or roast meat, seasoned cheese. Ideal as meditation wine too

Carpenè Malvolti Spa

AZIENDA AGRICOLA I SCRIANI di Cottini Stefano & C. s.s.

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Benvenuti tra amici Dorner Hotel e Residence è la soluzione ideale per chi cerca un clima accogliente, per rilassare corpo e spirito fra le vette altoatesine

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lavori di ristrutturazione che si sono susseguiti negli anni e che, come ci racconta Andrea, “non sono ancora terminati, ma c’è in progetto una grande opera di ammodernamento per il prossimo futuro”. Tutto nasce nel 1958 e da allora la conduzione è sempre stata di tipo familiare. È il luogo perfetto per chi cerca relax, buona cucina e salutare attività all’aria aperta, godendo di panorami mozzafiato. Gli spazi esterni lasciano davvero senza parole: se qui la natura ha fatto la sua parte, anche il Dorner non è stato da meno. L’ampia piscina è al centro di un grande giardino mediterraneo, circondato da frutteti e vigneti. Il microclima dà temperature non troppo rigide neppure in pieno inverno e questa è la ragione per cui a bordo piscina si trovano anche la palme, a creare un contrasto con le vette rocciose davvero unico e inaspet-

tato. Le possibilità di alloggio sono numerose: camere standard, suite, junior suite e appartamenti, dotate di televisore a schermo piatto, balconi più o meno ampi, divani e ogni tipo di comfort, tutte caratterizzate da interni raffinati ed eleganti. La Suite Romantica è pensata per un soggiorno a due e ha una splendida terrazza con love lounge e vasca ad idromassaggio a 38°C. Per il benessere dei suoi ospiti, la struttura mette a disposizione il centro beauty e wellness Aquana, con sauna, biosauna, trattamenti alle erbe, massaggi, piscina termale e zona relax con camino e letti ad acqua. Affinché anche il gusto venga appagato, il ristorante interno offre colazioni a buffet con proposte dolci e salate e pranzi e cene curati dal team dello chef Brungi, che porta in tavola una cucina tradizionale, con ispirazioni medi-

terranee e qualche contaminazione asiatica. La carta dei vini, grande passione del titolare, spazia da vini locali e nazionali a proposte austriache. Gli spazi sono ben organizzati affinché ogni tipologia di cliente possa trovare un luogo a lui congeniale: ad esempio lo spazio giochi per bambini, la whiskey lounge o la Stube, dove fare merenda con una fetta di torta, tè e biscotti. L’attenzione del Dorner per i suoi ospiti non si esaurisce qui, ma continua con le numerose iniziative distribuite nei diversi momenti dell’anno, come le attività fitness e il trekking della bella stagione, in autunno la settimana del vino e il Toergel-

len (con castagne arrostite, vino novello, piatti della tradizione altoatesina, strudel e krapfen) e il Cenone di San Silvestro. Non appena arrivati, vi verrà consegnata l’Algund PlusCard, una convenzione fortemente voluta dalla famiglia Götsch e già riconfermata per il prossimo anno, che dà la possibilità di viaggiare gratuitamente sugli autobus del trasporto locale, treni regionali, funivie e trenino di Renon, e di accedere gratuitamente a 80 musei altoatesini. A chi piace la bike, consigliamo di andare alla scoperta della Val Venosta prendendo il nuovo treno (la stazione è davanti all’hotel) e riscendendo lungo i nu-

merosi percorsi ciclabili della zona, dove le suggestioni paesaggistiche sono davvero uniche. Le biciclette, naturalmente, le offre il Dorner. (c.c.)•

Hotel & Residence Dorner **** Via J.-Weingartner, 40 - 39022 Lagundo (BZ) Tel. +39 0473 443309 - Fax +39 0473 443091 info@hotel-dorner.it - www.hotel-dorner.it

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envenuti al Dorner, Hotel e Residence quattro stelle adagiato fra le imponenti vette altoatesine e a poca distanza della cittadina termale di Merano. Ad accogliervi con un sorriso e ogni tipo di premura, la famiglia Götsch, formata da Andrea, Egon e le figlie, che incarnano in tutto e per tutto i dettami dell’ospite perfetto, coccolando il cliente e venendo incontro ad ogni sua esigenza. Entrando nella hall si ha subito la sensazione di trovarsi in una struttura di alto livello ma che nulla ha a che vedere con ambienti rigidi o formali: si respira aria di casa, di cordiale compagnia e piacevolezza. Forse è merito del legno usato per pareti e complementi d’arredo, o dei divani dai toni caldi, oppure del bar, punto d’incontro e chiacchiere. Il Dorner si compone di due unità, frutto di

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Welcome to Dorner Hotel and Residence, a four-stars hotel among the mountains of Alto Adige, few steps from the thermal resort of Merano. Here the Götsch family, Andrea, Egon and their daughters, cuddle their guests and meet all their demands. Entering the hall we feel immediately comfortable: we are in a top-range structure but at the same time we feel like home. It may be thanks to the wood furniture or the warm colors of the sofas and the pleasant atmosphere of the bar. Dorner consists of two buildings, fruit of renovation works still in progress. As Andrea tells us “we are carrying out a big project of modernization”. Everything started in 1958, since then it has always been “a family hotel”. It’s the ideal place for anyone who looks for relax, excellent cuisine and healthy outdoor sports. Here nature is the true protagonist; a wide swimming pool is the centre of a big Mediterranean garden surrounded by fruit trees and vineyards. The temperate microclimate let palms to grow around the swimming pool with the mountain peaks on the back: a curious view indeed! The hotel offer different kind of accommodations: standard rooms, junior suits and flats, all equipped with flat screen TV, balconies, sofas and every kind of comfort. The Romantic Suite is ideal for a couple’s stay; it has a wonderful terrace with love lounge and a 38°C Jacuzzi. Also, the hotel offers a beauty and wellness centre, Aquana, equipped with sauna, biosauna, herbal treatments,

The World We Love.

massages, thermal pool and a relax area with fireplace and water mattresses. The restaurant offers can satisfy all tastes proposing a buffet breakfast with sweet and savory dishes, traditional lunches and dinners created by chef Brungi. The wine cart includes national and international labels, selected personally by the proprietor with passion. Every guest can find his or her ideal accommodation at Dorner: there’s a playing room for children, a whisky and smoke room or the Stube, where it’s possible to taste a piece of cake with a cup of tea. Dorner proposes different outdoor activities too, like fitness, trekking, the wine week in autumn, the Toergellen, an event based on roasted chestnuts, typical wine and dishes of Alto Adige, and the New Year’s Eve party. Dorner offers to its guests Algund Plus Card too, a ticket for local transports, regional trains, cableways, the Renon train, and also for 80 museums of Alto Adige. For bikelovers Dorner proposes a tour of Val Venosta through suggestive routes around the area. •

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Food&Beveragenda di Claudia Cataldo

PROWEIN 6 ma rzo 2013 per la tedesca 2 4 2 f, or d el ss ü D 50 stati, 00 espositori, da

Verona, 7 – 10 ap rile 2013

Il Vinitaly non ha bisogno di pres entazioni. Fiera stronomico lead di settore enog er nel panoram aa italiano, ogni mento business anno è un appu imperdibile per ntatutti gli attori de le e internaziona ll’enologia nazio le. I numeri de nal 20 12 so no : 4 mila esposit un’area esposit ori, su iva di 95 mila metri quadri, 14 quali oltre 48.000 0 mila visitatori, dei esteri provenient i da pi ù di 110 Paesi. Riproposta la fo rmula da domen ica a mercoledì cesso l’anno pa , introdotta con ssato, le novità sucverteranno sopr attutto su aree sp fiche come quel la dedicata ai vin ecii biologici e biod presentata la se inamici: sarà infa conda edizione tti di Vivit – Vigne pliata per venire Vignaioli Terroir, amincontro alla do manda e all’inte scorso anno. resse manifestat i lo Altra novità di qu esta edizione sa rà la nascita di un stica a partire da ’unica entità fierill’accorpamento de lle du e ra ssegne Sol e Ag Club. La neonat rifood a Sol&Agrifood, il cui claim sarà vuole dare un’im “Taste of busines magine unitaria s”, dell’eccellenza italiano, fatto di de ll’a gr oa lim entare tutti i prodotti de lla trasformazio verlo e comunica ne, così da prom rlo nel suo unicu uom storico agli op nali del food. Un er at or i in te rnazio’immagine del m ade in Italy sicur in termini di appe amente vincent al ma anche co e mmercialmente comparto olivico . Non per ques lo resterà in om to il bra: si terrà infa Sol d’Oro, la più tti l’11^ edizione importante e qu di al ific at a co m pe dicata agli oli ex tizione mondiale travergine di qu dealità - a Verona 2013 – da ques dal 18 al 23 febb t’anno aperta an ra io che a monovarie www.vinitaly.it tali e biologici.

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ACE o 2013 TIPI 4 - 6 maggai Lugano, nel ogan 3 o, Luganal 6 maggio 201si terrà la fieraaeMCH-

ni, ad Dal 4 osizio organizzat punto di o Esp , r t e e c n m e ia o C ip in ac ustai, mica T esent strono ipiace si pr isti e buong es.T rof ion Group tra profess nsato per p e e o r e Win p t n n le o io inc ienna ati. La sez ra italiana b t a m n un for Svizze passio ti e ap rà vini della is n io s ite al osp Festiv d Italia. nor e del e.ch tipiac w ww .

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e– man tre pro ifes 140 fess tazi Pae ioni one stat s i. A s fran a af ti d pren el s fi ces a nca mag d e at etto o si v ta d gio tira r ew e a Vi rso ad H –a ine nex i ong m cad and erca po A enz Kon spir ti em sia a g. w its – Pa erge ww. da cific nti a ol vine , siat xpo t ici, .com enutas è i lo sco rso

no 2 013

ppuntam 013 ento mad scere in e in Marc un week he, per fa end tutto regione. r cono il bello e In primo il buono di p ia n espositiv o le questa e c c ellenze lo e dedica te al Bus cali, con desgusta in aree e s s e il merc re e acqu istare i p atino dov www.tip ro e poter d o tti in espo icita.it sizione.

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ni e 40 nti Quota 9 padiglio ad aprire i batte one si prepara pi co da e m co diglione ProWein, che ntamenti. Nel pa di eventi e appu co ric io ar ze, nd le con un ca ibita a conferen volta un’area ad a im pr la r pe stazioni pre7.1 sarà allestita seminari e degu ri, nt co in a or ogni ne che ospiterà ad le di Degustazio nell’area Centra e; or at er od m ading Variesentate da un hionable and Le as “F rà sa e ug il fil ro n- padiglione 2 – principali e di te ltivation” (varietà Cu e in W l na io i biologici ties in Internat azio anche ai vin Sp ). le na zio na ltura a denza nella vitico Z-Lounge, a tem empio nella FIZZ es ad i, lic co al ua . Contin e al comparto bevande di culto n il ritorno delle co ” ed ad parlo re s “the 80 n Tasting Zone razione ProWei bo lla co di iva lminerà nella inoltre l’iniziat C China, che cu FH la e nt ra du no 2013 tita lo scorso an al 15 novembre e China dal 13 in oW Pr l de e apertura della prima edizion mpre maggiore se a un o nd tra os enti. a Shanghai, dim mente più attra cati economica er m i o rs ve ne ttore vinicolo manifestazio i operanti nel se on gi re le tte tu e omer: Tutte le nazioni numerosi newc esenti, fra cui pr o nn ra sa le ione della Turinternaziona o la partecipaz pi em es ad rà sa fiera novità del 2013 ssate edizioni, la . Come nelle pa na ag et Br n ra G cit n goes y”, chia e della ferti da “ProWei of ” ne lo sa i or i “fu leziocontinuerà con ti ospitati dai se a e appuntamen m te a ù en m , nel centro di prevedendo circuito cittadino l de ici m no tro as nati partner enog Düsseldorf. m www.prowein.co

VINITALY

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di Cristiano Magi

Cina, ideogrammi per tradurre Chianti e tante aspettative per il 2013

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康帝, ecco la traduzione cinese di “Chianti”: si legge Kang di e in italiano corrisponde a “Salute dell’Imperatore”. Sono questi gli ideogrammi che il Consorzio Vino Chianti suggerisce di utilizzare nella etichettatura del vino Chianti DOCG per il mercato cinese. L’esigenza è nata dalla confusione generata dalle numerose traduzioni della denominazione Chianti. Fino a ora la scelta degli ideogrammi da apporre in etichetta è stata spesso delegata agli importatori cinesi ma il risultato è che oggi si trovano sul mercato molteplici versioni, anche molto diverse fra loro. Queste differenze hanno ovviamente creato confusione tra i consumatori cinesi, generando scarsa comprensione se non addirittura una spiacevole sensazione di sfiducia verso alcune etichette. Con la traduzione ufficiale – scaricabile dal sito www. consorziovinochianti.it – si cerca quindi di non perdere l’occasione di rendere riconoscibile in uno dei mercati più promettenti del futuro un nome così importante per il vino italiano. Forse si tratta di una scelta che anche altri consorzi potrebbero seguire per sostenere i produttori italiani, capaci di proporre vini che

grazie all’impegno di molti stanno facendo già bene in Cina. Nella classifica Liv-Ex Power 100 del 2012 – (London International Vintage Exchange Fine Wine Index – www.liv-ex.com), riferimento mondiale del mercato dei vini di lusso, in questi ultimi anni molto dipendente dai mercati asiatici, sono aumentate le presenze dei vini italiani. Si è passati infatti dai 7 marchi del 2011 ai 9 del 2012. Sono cresciute le posizioni e anche i prezzi, con un promettente +5% rispetto all’anno precedente. A dominare la classifica è sempre la Francia, con 9 marchi nelle prime 10 posizioni. Per i vini francesi l’interesse verso i top brand evidenziato da questa classifica ha poi rappresentato anche l’apertura dei mercati asiatici per vini di fasce di prezzo più accessibili. Il primo in classifica è Domaine de la Romanée-Conti. L’unico brand non francese tra i primi dieci è il californiano Screaming Eagle, al settimo posto. Il primo italiano è Masseto, al 12° posto (51esimo nel 2011). Seguono Sassicaia di Tenuta San Guido al 14° posto (27esimo nel 2011) e Ornellaia al 20° posto (35esimo nel 2011). E

poi due nuove entrate: Giacomo Conterno, 46esimo posto, e Tua Rita, alla 52esima posizione. Subito dietro ci sono Tignanello Antinori al 53esimo posto e Solaia, sempre Antinori, in 66esima posizione. Chiudono due marchi piemontesi: al 69esimo posto Roberto Voerzio, anche questa una novità e Gaja, alla 72esima posizione. Liv-Ex considera cinque parametri per compilare la propria classifica: il livello di scambi di un marchio, il volume di produzione, il prezzo medio, le performance del prezzo in un anno e il punteggio attribuito da Robert Parker. E proprio Parker è tra quelli decisi a puntare tutto sulla Cina. Nel 2013 The Wine Advocate, fondato e controllato dall’influente critico internazionale, sposterà infatti la propria base operativa dagli Stati Uniti all’Asia, a Singapore. Altra novità sarà il passaggio alla sola versione online dell’autorevole bimestrale. Ovviamente la scelta è basata sui nuovi equilibri del mercato del vino, che vede l’Asia ma in particolare la Cina come mercato fondamentale, sia per le vendite sia per la produzione del vino del futuro.•

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E intanto The Wine Advocate sposta il suo quartier generale in Asia

e n o i z a m r o f n i % 0 10 o l c i c i r % 70

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Il vino nel Bric PELLICOLE DI GUSTO ( di Lorenzo Bianciardi - lorenzo@igrandivini.com )

Ricette d’amore: è la fantasia che “vince” in cucina sione e una meticolosità quasi maniacali, che rivelano il carattere di Martha, insicura e arida di sentimenti. Le sue sedute di analisi, infatti, si trasformano sempre in banchetti, in cui è la paziente ad osservare lo psicanalista/commensale, costretto a passare al giudizio le pietanze preparate dalla protagonista, e non le sue paure. Il cibo come metafora di sentimenti: bello ma freddo quello di Martha, solare e improvvisato quello di Mario, lo chef italiano (Sergio Castellitto) che un bel giorno farà irruzione nella sua cucina e le scombinerà tutti i piani, culinari e non solo. Al centro della storia c’è anche Lina, la nipote di Martha, che rappresenta un duro banco di prova per la vita della protagonista, chiusa com’è nel suo mondo fatto solo di ricette, e incapace di allevare la bambina da sola, dopo la morte improvvisa della sorella. Non a caso non saranno i piatti ricercati di Martha a far tornare l’appetito alla piccola, ma gli spaghetti al pomodoro e basilico di Mario. «Il bravo cuoco si capisce

nei piatti più semplici»: sarà proprio lo stile spensierato dello chef italiano a prendere per la gola Lina e a farle tornare il sorriso. Insieme alle canzoni italiane che risuonano ai fornelli con l’arrivo del nuovo chef, da “Volare” a “Vieni via con me”, che si fanno metafora di quella leggerezza e fantasia portata da Mario nella fredda cucina di Martha. Il finale è ricco di sorprese: ritroviamo Martha e lo psicanalista uno accanto all’altro, ma a ruoli invertiti, con la chef intenta ad assaggiare la torta cucinata dall’altro. «Ho seguito scrupolosamente la sua ricetta passo per passo», dirà il dottore. Eppure qualcosa non sembra funzionare: ma siamo proprio sicuri che sia lo zucchero l’ingrediente “sbagliato”? Non sarà per colpa di quella parola magica (l’amore) che è già nel titolo del film? Un finale più che mai aperto, che invita tutti noi a “proseguire” Ricette d’amore con la visione del remake statunitense Sapori e dissapori, già assaggiato su questa rubrica un po’ di tempo fa. •

In Brasile sport e vino andranno a braccetto?

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l Brasile, ormai è noto, è tra i mercati da tenere in considerazione per il futuro del vino. La volontà politica brasiliana è però quella di fare crescere i produttori locali, cercando di proteggerli dalla penetrazione sul mercato nazionale di marchi stranieri. Questo aspetto, di per sé ovviamente non positivo per le imprese estere, può comunque rappresentare anche un’opportunità, visto che al crescere dell’interesse verso i prodotti locali aumenta anche l’attenzione e la richiesta di una parte importante di clienti per i vini di importazione. Se in Brasile il vino cresce a trarne beneficio, nonostante tutto, sono e saranno anche quei marchi che a livello mondiale sono riconosciuti come eccellenze o rappresentano particolari caratteristiche che non si possono trovare nei prodotti locali brasiliani. È possibile in questa chiave guardare con maggiore favore a quelli che sembrano, e a volte effettivamente sono, ostacoli di un mercato. Una dimostrazione della fervida attività dei produttori brasiliani è data dal lavoro di lobbying fatto sul Ministro dello sport brasiliano, Aldo Rebelo. Rappresentanti del settore del vino e degli alcolici – coordinati da Ibravin, l’Istituto Brasiliano del

Nel frattempo crescono i consumi e l’export: è la Cina il mercato di riferimento per i vini brasiliani Vino – hanno infatti incontrato il ministro e richiesto un appoggio formale per avere i vini brasiliani tra gli sponsor ufficiali dei Mondiali di calcio del 2014. Per un paese che si identifica da sempre con la birra e la cachaça il passo non è da poco. Il Ministro ha assicurato alla stampa supporto alla richiesta dei produttori, vedremo poi se l’operazione si concretizzerà o meno. Fonti del Ministero dello sport hanno comunque negato categoricamente la possibilità che come sponsor possa esserci un produttore di vino straniero. La coppa del mondo sarà un evento fondamentale per promuovere le vendite di prodotti nel mercato interno e il Brasile farà probabilmente quello che già in precedenza hanno fatto altri paesi per rafforzare i propri prodotti, come è successo in Germania per la birra e in Sudafrica proprio per

il vino. La promozione potrebbe poi estendersi anche alla Confederations Cup in programma a giugno e alle Olimpiadi del 2016. Ricordiamo che i produttori brasiliani non sono solo interessati al mercato interno ma vogliono crescere anche all’estero: le esportazioni di vino brasiliano sono aumentate dell’86% nel primo semestre del 2012, la Cina è ormai il primo mercato per il Brasile e le relazioni tra i due paesi si stanno facendo sempre più strette. Il paese asiatico ha comprato da gennaio a giugno del 2012 vino brasiliano per 405 milioni di dollari, quasi il 500% in più rispetto all’anno precedente. Il volume è passato da 18,4 a 41 milioni di litri e il prezzo medio è aumentato di circa il 140%. Parliamo di Vinhos do Brasil, comunque il 74% del totale delle esportazioni di vini brasiliani. Dopo la Cina per le esportazioni brasiliane viene il Regno Unito. Seguono Russia, Olanda, Francia, Stati Uniti, Polonia, Svizzera, Finlandia e Belgio. Come abbiamo già accennato il trend positivo c’è stato anche per le importazioni: in Brasile sono cresciute negli ultimi cinque anni di quasi il 30%, crescita dovuta appunto all’interesse sempre maggiore dei consumatori brasiliani per i vini di qualità. •

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«Preferisco servirli arrosto, hanno un gusto più robusto, più intenso». Con un inizio del genere, pochi dubbi che le due ore di Ricette d’amore, film d’esordio della regista tedesca Sandra Nettelbeck (titolo originale Bella Martha, 2001) siano ricche di sollecitazioni al palato. «Come contorno la cosa migliore sono degli stuzzicanti funghi porcini o con tartufi o funghi di bosco o prataioli, a seconda della stagione. Ma l’importante è trovare i piccioni giusti: devono essere abbastanza grassi altrimenti si asciugano subito»: ecco le prime parole con cui la cuoca Martha si presenta al pubblico. Singolare che ad ascoltare non siano gli allievi di un corso di cucina oppure degli chef, ma uno psicanalista, che tende l’orecchio alle confessioni della protagonista sui segreti del piccione. Ricette d’amore immerge lo spettatore per tutto il film dentro la cucina di un famoso ristorante di Amburgo, dove assistiamo, quasi fossero dei “riti”, alla vestizione degli chef, all’accensione dei fornelli e al taglio certosino delle verdure. Una preci-

( di Cristiano Magi )

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Bollicine News consumi

Usa e del Canada e positivi riscontri dalla Svizzera nonché da altre destinazioni europee (Russia, Scandinavia, Benelux) ed extra europee (Brasile, Oceania, Canada). Tra i nuovi obiettivi del Prosecco ci sono l’ecosostenibilità e il rispetto dell’ambiente circostante. Per questo, tra gli impegni del Consorzio c’è quello di ridurre l’utilizzo dei fitofarmaci attraverso l’adozione del “protocollo viticolo”, nonché il progetto sperimentale “Biodivigna”, i progetti sullo smaltimento dei tralci a scopo energetico e il calcolo della Carbon Footprint, che consente di definire il bilancio di anidride carbonica prodotta in vigneto e cantina. Quello del 2013 firmato prosecco è quindi un brindisi all’insegna della qualità, della fiducia e dell’ambiente.

Al tempo del crollo dei consumi interni, le bollicine Docg di Conegliano Valdobbiadene mostrano numeri in controtendenza. E il 2013 sarà sempre più ecocompatibile

export

Il Consorzio Franciacorta raddoppia le missioni export Il boom delle bollicine made in Italy è confermato anche dai numeri registrati dal Franciacorta nel corso del 2012. L’anno appena andato in archivio ha infatti registrato una crescita di circa il 10% nelle vendite, con oltre 1 milione di bottiglie in più rispetto agli 11 milioni stappate nel corso del 2011. Tra le tipologie in aumento nel 2012 ottime performance per il Rosè e il Pas Dosè. Non solo: il 2012 è stato per il Franciacorta l’anno del record anche per le pagelle delle 6 principali guide italiane, quali Duemilavini, Gambero Rosso, L’Espresso, Slow Wine, Sparkle-Bere Spumante e Veronelli. Dei quasi 500 metodo classico valutati, tra i primi 50 classificati il 74% è made in Franciacorta. A questo traguardo si aggiunge la soddisfazione di aver conquistato in blocco i vertici della classifica. Tra i “buoni propositi” del 2013, il Consorzio Franciacorta dedicherà un’attenzione particolare alla promozione all’estero, con l’obiettivo di esplorare mercati in cui il Franciacorta ha ancora notevoli margini di sviluppo. Si sposterà, quindi, da circa il 10% ad oltre il 20% il peso delle attività all’estero a partire dagli Usa, dove già il Consorzio ha attivato un programma di iniziative studiato ad hoc, per estendersi alla Germania, al Giappone e all’Inghilterra.

Due grandi aziende italiane, una del campo dell’alimentare e una del settore dei trasporti, si sono unite in un intento comune per la sostenibilità ambientale. Eataly, di Oscar Farinetti e Italo hanno siglato il loro impegno per la riduzione delle emissioni di CO2 a favore della sostenibilità, alla presenza del Ministro Corrado Clini. In particolare, Eataly Real Estate, immobiliare del Gruppo Eataly, si impegna a effettuare una valutazione dell’impronta ambientale (carbon footprint e water footprint), relativa alla progettazione del Green Retail Park che sarà realizzato a Torino , circa 10.500 mq, interamente alimentati da energia naturale autoprodotta. La NTV, da parte sua, valuterà le emissioni di CO2, relative alla tratta Roma-Torino percorsa dal treno Italo. Quest’ultimo è costruito con il 98% di materiali riciclabili e il suo peso ridotto (circa 70 tonnellate in meno) permette di utilizzare il 15% di energia in meno per passeggero rispetto a un treno tradizionale.

Vignaioli naturali a Roma Stessa manifestazione ma con nome diverso. Giunto quest’anno alla V edizione “Vini Naturali” cambia in “Vignaioli Naturali” e il perchè lo spiega direttamente la patron Tiziana Gallo. “Ho deciso di cambiare nome alla manifestazione per spostare l’ attenzione dai Vini ai Vignaioli, poiché sono convinta che il soggetto principale è sempre il vino ma senza l’interpretazione che il produttore ne vuole dare non potrebbe esprimere proprio “quel vino”, con la sua storia e le sue origini”. La filosofia rimane invariata rispetto alle precedenti edizioni, con una vasta selezione di cantine naturali che provengono da tutta Italia ma non solo, con grandi nomi accanto ad alcuni meno conosciuti, oltre alla presenza di birre artigianali e di prodotti gastronomici. www.vininaturaliaroma.com

Torna l’evento romano organizzato da Tiziana Gallo, il 9 e 10 febbraio

riciclaggio

Tappo a chi? Un’interessante iniziativa per riciclare i tappi di sughero, promossa di Rilegno

Nel 2012 vendute oltre 12 milioni di bottiglie. Con il nuovo anno l’obiettivo è rafforzare le esportazioni anche sui mercati finora meno esplorati

La Guido Berlucchi “sposa” l’Anno della Cultura Italiana negli Usa Oltre 180 eventi in programma durante tutto il 2013 con la storica casa spumantistica protagonista e sostenitrice La Guido Berlucchi sostiene l’Anno della Cultura Italiana 2013 negli Stati Uniti. Durante l’anno appena iniziato, alcune tra le più importanti istituzioni politiche, culturali e scientifiche dei due Paesi ospiteranno oltre 180 eventi per presentare le eccellenze italiane in tutte le aree che caratterizzano la tradizione nazionale. Il filo conduttore dell’anno sarà rappresentato dal tema “Ricerca, scoperta e innovazione”: l’obiettivo dell’iniziativa consiste infatti nel presentare l’Italia come Paese all’avanguardia nel progresso, nella scienza e nelle produzioni di qualità. L’inaugurazione dell’Anno della Cultura Italiana 2013, nella prestigiosa sede della National Gallery of Art di Washington, ha visto la Guido Berlucchi nella veste di sostenitrice della manifestazione, nonché simbolo della produzione enologica nazionale. “Esportare l’identità e la cultura italiana è un’operazione necessaria – ha commentato Paolo Ziliani, Consigliere Delegato Commerciale e Marketing della Guido Berlucchi - per far sì che, in un contesto sempre più globalizzato, la nostra storia e le nostre tradizioni siano sempre più radicate nella memoria collettiva. Gli Stati Uniti - da sempre sensibili allo stile italiano e che negli anni hanno dimostrato di apprezzare le nostre eccellenze eno-gastronomiche - sono un punto di riferimento imprescindibile. La partecipazione all’Anno della Cultura Italiana ci consente di aprirci a uno scenario sempre più internazionale”.

Le feste natalizie, con il conseguente aumento dei consumi di bottiglie di vino e di spumante, sono ormai finite ma vi siete mai chiesti che fine fanno tutti i tappi di sughero? Rilegno, consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno e sughero, ha avviato dal 2009 “Tap-

poachi?”, un’iniziativa organizzata in varie regioni italiane, in accordo con i gestori di igiene urbana per la raccolta differenziata del sughero e il suo successivo avvio a riciclo. Un progetto importante, considerando che in Italia vengono immessi al consumo 1 miliardo e 200 milioni di tappi di sughero,

equivalenti a 7 mila tonnellate di materiale e il 15% di essi viene stappato durante le festività natalizie e in particolare a Capodanno. A oggi, sono 5 le regioni italiane dove si è sviluppato il progetto, concentrato particolarmente nel Nord con il Piemonte capofila, dove, nel Comune di Boves (Cuneo), ha sede

la cooperativa sociale Artimestieri, l’unico impianto a livello nazionale autorizzato al trattamento dei rifiuti di sughero secondo la normativa vigente, convenzionato con Rilegno. Per aderire a questa iniziativa è necessario che il territorio interessato sottoscriva con Rilegno il protocollo che disciplina l’avvio al riciclo dei tappi di sughero. Ogni cittadino sarà chiamato a collaborare alla buona riuscita del progetto, raccogliendo i tappi usati e portandoli presso gli ecocentri e le isole ecologiche. www.tappoachi.it

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eventi

Eataly e Italo hanno firmato con il Ministero dell’Ambiente, un accordo volontario per la valutazione dell’impronta ambientale

Prosecco boom in Italia e all’estero

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di Marina Ciancaglini

I grandi per la difesa dell’ambiente

di Giovanni Pellicci

Numeri record per il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Doc. E’ quanto è emerso, come ormai tradizione a fine anno, dall’analisi dei dati del “Rapporto di distretto”, realizzato dal Consorzio di tutela. Dall’analisi degli andamenti di mercato 2011 sono emerse ottime performance sia in Italia che all’estero. Se infatti i consumi italiani sono in picchiata, quelli delle bollicine venete crescono e fanno registrare una media del 7,7% in più. In totale si parla di quasi 70 milioni di bottiglie. Molto bene la grande distribuzione: con oltre 13 milioni di bottiglie vendute, più del doppio rispetto all’anno precedente. Benissimo anche l’export con il Prosecco che è bevuto in 80 paesi del mondo grazie ad una quota export del 42%. Tra i mercati di riferimento, la Germania mantiene il ruolo di leader mondiale: proprio qui il Consorzio ha appena lanciato una forte e severa campagna per evitare i casi di contraffazione che si manifestano, fin troppo spesso, con improbabili storpiature del termine Prosecco. Tra i mercati di riferimento, ottimi dati anche per i mercati

NewsBio & Green

accordi

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T&M ASSOCIATI www.tiemme.org

EXPORT

E i giovani guardano all’estero Cresce l’export per la grappa italiana secondo i Giovani di AssoDistil. Nei primi 9 mesi del 2012, secondo i dati Istat, si è registrata una crescita media nelle esportazioni del 16% rispetto al 2011. In particolare, il prodotto imbottigliato ha visto lievitare l’export di circa il 10%, mentre quello sfuso ha raggiunto il 33%. “I numeri parlano chiaro – afferma Alessandro Marzadro, vicepresidente dei Giovani Distillatori – il nostro prodotto, basato su un’antica tradizione e sull’impegno di aziende in maggioranza a conduzione familiare, riesce a imporsi all’estero, nonostante la crisi e la forza dei nostri concorrenti, che possono contare su volumi di produzione molto più ampi. L’export ci può consentire di diventare più competitivi, aprendo nuovi sbocchi per le nostre imprese”. L’export conferma il suo buon andamento in Germania, dove le grappe italiane hanno conquistato quasi l’11% in più di esportazioni, e nei Paesi Bassi (+3%). Fuori dall’Unione Europea, è significativo il dato del Canada, con una crescita del 14,4%.

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di Giovanni Pellicci

Distillerie fiduciose. Alla faccia della crisi

L

e distillerie reggono la crisi e credono nella ripresa, nonostante la crisi economica. E’ questo il dato che emerge da dati diffusi dall’ “Osservatorio congiunturale sull’industria dei distillati”, studio effettuato da Format, società specializzata in ricerche di mercato, in relazione al terzo trimestre del 2012. L’indagine, voluta da AssoDistil, analizza lo stato di salute di un settore che, da anni, rappresenta una parte importante del made in Italy. Rispetto al complesso delle imprese italiane, le aziende della distillazione sembrano affrontare meglio la crisi. All’interno del settore, secondo l’analisi di Format, le imprese più solide sono quelle più grandi (oltre 49 addetti), mentre le più piccole esprimono segnali di sofferenza. In particolare, è il Nord-Ovest a contare sulle migliori prestazioni economiche, soprattutto tra le grandi imprese, che, nel 50% dei casi, parlano di crescita. A marcare la differenza tra le distillerie e gli altri settori produttivi è la tenuta dell’occupazione: nel 3^ trimestre dell’anno, il saldo tra le aziende che hanno aumentato l’occupazione e quelle che l’hanno ridotta è positivo. Alla fine del 2012 il 91,7% delle distillerie ha mantenuto invariato il numero dei dipendenti. Le note dolenti dell’Osservatorio congiunturale

riguardano invece la situazione finanziaria e creditizia. Secondo lo studio, i clienti delle imprese hanno dilazionato i tempi dei pagamenti, eguagliando quelli della totalità dell’industria italiana. Quasi il 48% delle imprese della distillazione sottolinea come i tempi dei pagamenti si siano allungati. In particolare, sono le aziende al di sotto dei 9 addetti le più in difficoltà (77%), in particolare al Centro-Sud. Inoltre, il 62% delle distillerie affermano di aver fatto fronte ai propri impegni finanziari, ma con difficoltà. Per quanto riguarda il rapporto con il credito, nel terzo trimestre, soltanto il 21% delle imprese della distillazione si è rivolta alle banche per chiedere finanziamenti. Di queste, meno della metà hanno visto accogliere le proprie richieste, mentre quasi il 10% se lo è visto rifiutare. Eppure, circa il 30% delle distillerie ha investito nella propria azienda, in particolare in macchinari (30%), in pubblicità e comunicazione sul marchio (34,5) , in innovazione di processo (19%). In media, circa il 15% del fatturato delle distilleria proviene dalla vendita dei loro prodotti all’estero. Il mercato più importante resta l’Europa, seguito da No0rd America ed Estremo Oriente. Nessuno, però, pensa a delocalizzare l’attività. “Le nostre aziende – dichiara Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil – hanno dimostrato di credere ancora nell’Italia, continuando ad investire, a dare lavoro, a creare valore aggiunto, evitando di delocalizzare. Sono perlopiù piccole aziende che si basano su una tradizione familiare, eppure hanno mostrato grande capacità di reazione. Rappresentiamo un pezzo importante del made in Italy e per questo meritano tutela e riconoscimento da parte delle istituzioni di settore, italiane ed europee”.•

Dall’Osservatorio promosso da Assodistil emergono dati incoraggianti dall’industria dei distillati made in Italy. Dallo scenario finanziario emergono le voci più dolenti

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Nei primi 9 mesi del 2012 le esportazioni di grappa sono cresciute del 16%

SITUAZIONE FINANZIARA

Distillati & Co

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A tutta Birra di Giovanni Pellicci

Con “Magnifico” si esalta l’eccellenza produttiva della Toscana

limited edition

A Riccardo Franzosi il “Pallone d’Oro” della birra

La quarta edizione del premio promosso da Fermento Birra è stato assegnato al fondatore del microbirrificio Montegioco, in provincia di Alessandria

E’ Riccardo Franzosi del Birrificio Montegioco di Montegioco, in provincia di Alessandria, il birraio dell’anno 2012 secondo l’iniziativa promossa da Fermento Birra e giunta alla quarta edizione, può essere pensato come una sorta di “Pallone d’oro” della birra. Nato dalla convinzione dell’esistenza di un intimo legame tra il birraio e le sue “creature”, oltre cinquanta esperti del settore premiano il lavoro complessivo di un birraio e non la qualità di una singola birra, valutando la bravura tecnica e la filosofia produttiva nell’arco dell’anno appena concluso. Riccardo Franzosi è stato scelto da un panel di oltre 50 esperti del settore, che hanno deciso di premiare il suo lavoro complessivo, la sua filosofia e tecnica produttiva. “Quella di Franzosi è una produzione di

livello internazionale, – si legge tra le motivazioni - una gamma ampia che testimonia estro e tecnica, il tutto condito da un amore vero per il territorio. Un legame quello con la sua terra che lo ha portato a realizzare birre ottenute aggiungendo ingredienti locali. Birre che non nascono per moda ma da un gesto che lui stesso definisce naturale”. Franzosi, perito agrario classe ‘66, guida dal 2005 il micro Birrificio Montegioco, da lui stesso fondato nella frazione di Fabbrica in provincia di Alessandria, e la cui prima cotta è stata realizzata nel 2006. Nel 2012 la produzione si è assestata su 450 hl e realizzata con un impianto da 800 litri. La gamma delle birre conta oltre venti etichette, molte delle quali stagionali e speciali che non vengono realizzate costantemente, come le birre affinate in botte.

del 1200 us, nata alla fine ra belga St Stefan bir lla trovare i de o , on no ss lia tto in ita s.com/it si po nu fa ste stE' on line il sito, tu i w. ww o ” d'abbazia, il cu Gand. All'indirizz la storica “bionda tto rfe nella cittadina di e, pe o es od pa l m ostiniano de re a versare in lla dell’ordine Ag video per impara te di St Stefanus, cu ro te anno in cui l’Aba as , on 78 m 19 l da al nome deriva rio di birra fino op pr in . re ge to er ut e prod ia Van Steenb fondato nel 1295 ione alla Famigl are il forum, il diritto di produz e ta et ne, oltre a consult ric zio la sta tte gu de cede di e turale ich cn us è una birra na no anche le te ancora. St Stefan On line si impara ro alt n tre e co ia ed ta m ot l od a dei socia tazione. Pr la newsletter, l’are e ad alta fermen Sint ta ra ia filt az n bb no ll’A , ta de storizza dal Jerumanus le na igi al 100%, non pa or tre di o di pp per un minimo o dei quali è il ce urare in cantina at lieviti diversi, un m ta cia las ttiglia viene sua apertura. Stefanus, ogni bo continua fino alla ne zio ta en rm fe mesi, poi la La birra d'abbazia, nata in Belgio alla fine del 1200, presenta sul web anche le tecniche per versarla in modo perfetto, esaltando i tre diversi lieviti con cui viene realizzata

Scelti per Voi Listra, l’ultima nata del Birrificio 26 Nero Si chiama Listra l’ultima nata nel micro birrificio toscano 26 Nero, gestito dal mastro birraio Fabio Massellucci, in provincia di Siena. Listra – che dall’arcaico, riprende il nome delle tane ricavate dagli animali selvatici come le lepri – è una birra bianca speciale, fatta con l’utilizzo di frumento, dal colore opalescente. Fresca, dissetante e beverina, Listra è l’ideale per i più diversi abbinamenti gastronomici. www.birrificio26nero.it

Nasce Il Magnifico, il nuovo premio riservato agli extravergine di oliva toscani di eccellenza. Sviluppato dall’Associazione Olio di Toscana, il premio è ideato dallo chef Matia Barciulli e da Giorgio Mori in ricordo di Massimo Pasquini (già dirigente della Camera di Commercio di Firenze) e Marco Mugelli (guru dell’olio di eccellenza e Presidente Anapoo), entrambi scomparsi nel corso del 2011 dopo aver hanno dato un contributo fondamentale alla rinascita dell’olio toscano. Il Premio, al quale ogni produttore potrà inviare una sola selezione, sarà articolato in quattro distinte sezioni: “Il Magnifico” l’olio dell’Anno, prodotto in Toscana da olive toscane che abbia ottenuto il punteggio maggiore in assoluto dal panel; Premio Massimo Pasquini:Ristorazione, per l’olio prodotto in Toscana da olive toscane che negli assaggi del panel sia risultato il più

adatto all’abbinamento con le pietanze tipiche della ristorazione Toscana; Premio Marco Mugelli: Innovazione, l’olio prodotto in Toscana da olive toscane che negli assaggi del panel abbia ottenuto il punteggio maggiore e che abbia il maggior numero di polifenoli e Premio Outside Tuscany, il migliore dal resto del Mondo, l’olio prodotto fuori Toscana da olive non toscane che abbia ottenuto il maggior punteggio dal panel. Il Panel di assaggio, coordinato da Adina Petrioli, sarà composto da 8 assaggiatori professionisti, iscritti all’Elenco Nazionale degli esperti assaggiatori di olio di oliva. La premiazione è prevista il 4 aprile 2013 al Castello del Nero di Tavarnelle Val di Pesa.

Il nuovo premio dell’Associazione Olio di Toscana, ideato da Matia Barciulli e Giorgio Mori, premierà le produzioni olearie in quattro diverse sezioni

di Giovanni Pellicci

regolamenti

La norma “salva olio” è legge Approvata in extremis l’importante normativa che fissa nuovi ridotti limiti per gli alchil esteri a tutela dell’extravergine made in Italy La legge “salva-olio” è realtà. Tra gli ultimi atti del Governo Monti, 19 dicembre 2012 è stata approvata la legge Mongiello (dal nome della parlamentare del Pd che l’ha inspirata), ovvero il regolamento che sancisce un forte inasprimento delle sanzioni per frodi e contraffazioni, nonché nuove norme per le etichette e i marchi ingannevoli. Il provvedimento “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini” stabilisce regole che riguardano il valore probatorio delle analisi basate sui panel test e fissa il nuovo ridotto limite sugli alchil esteri (che passano da 75 milligrammi/chilo a 30). Va ricordato che l’analisi degli alchil esteri oltre a fornire informazioni sulla qualità delle materie prime utilizzate e sullo stato di conservazione degli oli, consente di appurare se un olio è stato sottoposto ad eventuali processi di cosiddetta deodorazione con il quale spesso prodotti di scarsa qualità vengono trasformati in extra-

vergine. Inoltre, la nuova disciplina introduce misure contro la pubblicità ingannevole e alla illiceità dei marchi. «La legge “salva olio” – ha commentato il Presidente di Coldiretti, Sergio Marini – rappresenta un fondamentale passo avanti nella battaglia a difesa del vero made in Italy dalle frodi e dagli inganni”. Soddisfazione è stata espressa anche dall’Unaprol, l’organizzazione dei produttori olivicoli italiani, che ha sottolineato l’importante ruolo dell’analisi sugli alchil esteri non solo per smascherare le frodi ma anche per rafforzare il valore del vero olio italiano.

eventi

Lucca capitale dell’olio di eccellenza Dal 15 al 17 febbraio la prima edizione di Extra Lucca, curata da Fausto Borella Lucca sarà per tre giorni la Capitale dell’Olio Extravergine d’oliva. L’occasione sarà la prima edizione di Extra Lucca, evento dedicato agli extravergine di eccellenza in programma dal 15 al 17 febbraio sotto la regia del Maestro dell’olio, Fausto Borella. La cornice sarà la splendida Villa Bottini: nelle sale affrescate del ‘500 si terranno degustazioni del fior fiore degli oli, provenienti da tutta Italia e abbinati in modo appropriato agli alimenti. In programma anche incontri-scontri tra grandi cuochi

e personaggi di ambiti diversi (sport, medicina), che interverranno a presentazioni e dibattiti. Gli eventi si concluderanno poi all’Auditorium di San Romano, nell’Auditorium San Romano (ex chiesa dell’omonimo convento dei Domenicani) ma anche nei ristoranti e nei negozi della città. Protagonisti della tre giorni saranno 50 produttori italiani di oli di grande qualità appositamente selezionati da Fausto Borella, che da anni organizza corsi e degustazioni di oli e vini.

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ano li a it o it s il e n li n O nus a f e t S t S a ic r o t s della

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ExtravergineNews

premi

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VinOnline

Il Libro

di Claudia Cataldo

di Mariavera Speciale

In alto i calici, ma con attenzione Intorno alla fine del XIX secolo, l’autore di “Cuore” organizzò a Torino con “undici amici” professori, tra cui spiccano i nomi di Lombroso, Lessona, Cognetti, Graf, un ciclo di conferenze pubbliche, che riscossero un grande successo. Il tema scelto era proprio il vino, raccontato, osservato e studiato dalle più diverse prospettive. Di volta in volta, ciascuno dei relatori affrontò l’argomento in rapporto alla leggenda, alle lettere, alla patologia, alla fisiologia, alla chimica, alla botanica, al com-

mercio, al delitto, alla poesia, alla storia naturale. De Amicis per il suo intervento scelse di descrivere gli effetti psicologici del vino sull’intelligenza, l’immaginazione, il sentimento. Un discorso ricco di notazioni argute e divertenti sulle piccole debolezze di tutti noi. L’Autore, con tono familiare e narrazione limpida, esamina gli effetti del vino sulla psiche mettendo in luce quell’alterazione crescente di sentimenti, idee e stati della coscienza, per cui si passa dalla serenità tranquilla che

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IdeaVino: uno spazio condiviso sul mondo del vino

segue i primi sorsi, all’esaltazione ardente e tumultuosa degli ultimi brindisi. “Ecco le due potenze opposte del vino, o per meglio dire; i due vini. L’uno è il veleno che trascina all’ozio, all’istupidimento, alla prigione, alla tomba; e questo vino fuggiamolo, combattiamolo, vituperiamolo. L’altro è il vino che fa alzare nello stesso tempo il calice, la fronte e il pensiero; l’allegria della nostra mensa di ogni giorno, il festeggiatore delle riconciliazioni; il secondo sangue della razza umana. E questo onoriamolo”.

IdeaVino è un blog di informazione che ha come obiettivo quello di creare uno spazio dedicato al mondo del vino, con lo scopo di ospitare informazioni, anche attraverso dibattiti e confronti tra professionisti e non, utili agli utenti interessati al settore. Si propone come guida e supporto di quelle che sono le realtà digitali, giorno dopo giorno in via di espansione, andando così incontro alle innumerevoli esigenze e richieste da parte degli utenti. Il team è composto da Ilaria Sangregorio, responsabile editoriale, la sommelier Sonia Biasin,

smo della gioventù. La vigna accanto alla strada va tenuta come un giardino perché figuri agli occhi di chi passa. Eppure proprio lì, un giorno, si presenta al vecchio contadino la peggiore sorpresa immaginabile: chi o che cosa può aver mutilato le sue vigne, cinghiali, vandali, fantasmi? Da quel momento il mistero si infittisce pagina dopo pagina, tra strane presenze, circostanze inspiegabili e orme difficili da decifrare. Non è che un pretesto

Graziano Mantiloni Fantasmi nella vigna. Un verde quasi tinto di giallo Edizioni effigi Arcidosso (GR) 2011 - 12,00 euro

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ProWein 2013 – Prestigioso Appuntamento per i professionisti

Ogni cosa è un mistero “Un verde quasi tinto di giallo” è il sottotitolo di un libro che ci catapulta nella campagna toscana in luoghi senza tempo dove la vita è scandita dal ritmo delle stagioni. Siamo nel 1949, a ricordare la guerra non poi così lontana sono un vecchio mulino diroccato distrutto dai bombardamenti e i discorsi degli sfollati ormai stabilitisi nel paese vicino. Nonno Faustino, nonostante gli acciacchi dell’età, rivolta le zolle di terra con l’entusia-

Eliana Puccio, giornalista freelance e Martina Molinari. Ragazze appassionate e coinvolte da sempre nel settore enologico. IdeaVino, supportato dalla presenza di figure professionali specializzate in web marketing e formazione della web agency Marketing Arena, propone anche attività di consulenza, per garantire all’aziende una presenza attiva sul web. Oltre al blog, è attiva anche la pagina fan www. facebook.com/IdeaVino.

per dar vita a un affresco della vita contadina animato da personaggi memorabili. Il lavoro nei campi, paziente e amorevole, le veglie intorno al focolare animate da storie spaventose, il malocchio e la tovaglia della festa, ogni cosa è osservata dal punto di vista incantato e divertito di un bambino. Vera protagonista di questo piccolo romanzo però è la natura che regala grandi emozioni a chi sa ascoltarne e capirne la magia e i segreti.

Prowein 2013 si presenterà con una nuova struttura e con due ulteriori padiglioni: oltre 4.000 espositori da più di 50 Paesi una staordinaria area degustazione un ampio programma espositivo la mostra delle prelibatezze “Wine’s best friends”

Fiera Internazionale Vini e Liquori

HONEGGER GASPARE S.r.l. Via F. Carlini, 1 20146 MILANO Tel. (02) 47 79 141 Fax (02) 48 95 37 48 E-mail: honegger@tradefair.it Internet www.tradefair.it

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Edmondo De Amicis Il vino. Un discorso sui suoi effetti psicologici Robin Edizioni Roma 2012 - € 5,16

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Solo per operatori specializzati

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il Tintore

Il più antico vitigno della Costa d’Amalfi: chist’è ‘o paese d’o sole… e d’o vino ‘e Tramonti

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RICETTA

un’elevata presenza di antociani negli acini. Diffuso prevalentemente, come dicevamo, nel territorio di Tramonti, nella Valle dell’Irno e sporadicamente in altre località della Costiera Amalfitana, il Tintore cresce lungo i tipici terrazzamenti a secco della Costiera, detti “muracine”, su pergolati retti da pali di castagno, gli “spalatoni” che permettono la coltivazione ad orto del terreno sottostante. Sono per lo più vigne ultracentenarie allevate ancora secondo un antichissimo metodo etrusco. Il grappolo è conico, con pochissimi acini, e la foglia mostra un particolarissimo cuneo pronunciato verso il basso che insieme al profilo increspato e alla morbidezza quasi vellutata della pagina inferiore identificano facilmente il vitigno. Grazie alla sua resistenza alle malattie e al microclima favorevole di quest’area unica al mondo, i grappoli resistono a lungo sulla pianta: la vendemmia tardiva, all’inizio di novembre, offre alle uve un alto grado zuccherino e una buona acidità, e garantisce al vino grande aromaticità. Vinificato in purezza il Tintore regala un vino profondamente territoriale, potente e spigoloso: un rosso rubino cupo molto concentrato, dagli intensi profumi di frutta a

Carta d’identità: TINTORE Nome: Tintore Origine: Costiera Amalfitana, comune di Tramonti Foglia: profilo increspato con una pelosità della pagina inferiore che al tatto si manifesta quasi vellutata e cuneo pronunciato verso il basso Grappolo: conico, spargolo, allungato, raramente presenta un’ala Acino: resistente, blu scuro quasi nero, piccolo, leggermente ellittico, con polpa ricca di antociani Segni particolari: grande resistenza alle malattie Vino: colore rosso rubino cupo, profumi intensi di frutta a bacca rossa (marasca, fragola, mora e lampone) e viola, sentori di vaniglia, pepe e tabacco, presenta tannini morbidi e vellutati, gusto caldo e avvolgente. Denominazioni: tintore di Tramonti Doc, Costa d’Amalfi Doc

bacca rossa, come marasca, fragola, mora e lampone, ma anche di fiori, come la viola. Adatto all’invecchiamento, rivela sentori di vaniglia, pepe e tabacco, presenta tannini morbidi e vellutati, e un gusto caldo e avvolgente. L’abbinamento ideale è con i piatti tipici della tradizione tramontina e campana: zuppe, capretto, piatti a base di pesce molto elaborati e piccanti, e naturalmente i salumi e i formaggi del territorio. •

Agnello al vino Tintore di Tramonti

I1 kg d’agnello, una cipolla, rosmarino, olio d’oliva extravergine, sale, vino Tintore Lavare l’agnello con acqua e limone, tagliare a pezzetti e tenere a marinare nel vino con foglie di alloro per almeno tre ore; scolare, lasciare rosolare in una teglia con olio extra vergine d’oliva, cipolla e rosmarino; salare, pepare, bagnare con il Tintore e fare sfumare leggermente; cuocere in forno per circa un’ora, poi aggiungere patate tagliate a dadi e continuare la cottura per 40 minuti circa.

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’è voluto molto tempo perché il Tintore, vitigno ultracentenario della Costiera Amalfitana, trovasse il suo riconoscimento tra le denominazioni autoctone. Meno di 10 ettari a strapiombo sul mare nel comune di Tramonti e solo 8 mila bottiglie l’anno in commercio: una piccola perla rimasta nascosta a lungo. Tra i pochissimi cosiddetti “vitigni di prima generazione”, esemplari a piede franco scampati all’invasione della fillossera di metà Ottocento, il Tintore è stato protagonista di dure battaglie per l’affermazione della sua unicità contro chi lo voleva una semplice variante di vitigni minori. Tra le tante iniziative in suo favore va ricordato il Tintore Day, voluto da Luciano Pignataro, Ais Costa d’Amalfi e Ais Napoli per promuoverne il valore di patrimonio culturale identitario. Solo nel 2010 il Tintore di Tramonti ha finalmente ottenuto il permesso di apporre con orgoglio il marchio Doc sulle etichette del suo vino in purezza, inaugurando una stagione di riscoperta e sperimentazione. Il nome del vitigno, com’è facile intuire, nasce dalla sua capacità di conferire al vino un colore intenso e vivace, per via di

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C’era una volta…

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RE TI TO

di Mariavera Speciale

La rubrica dedicata alle antiche varietà autoctone italiane meno conosciute che grazie al lavoro di viticoltori coraggiosi e amanti del loro territorio mettono in luce la grande varietà e ricchezza della nostra enologia

RE TIN TO

i taliani si nasce!

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Packaging

Quando un’etichetta è la “banca” di un vino di Max Brod

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Pagamenti sempre più differiti per un comparto da 630 milioni di fatturato all’anno. Parola a Domenico Tessera Chiesa di Gipea, l’unica associazione di settore in Italia che conta 116 soci mano un prodotto “unico”, molto più di un’etichetta: una vera e propria “identità aziendale” raccontata tramite

le immagini. Nonostante questo, gli addetti ai lavori lamentano un 2012 difficile, di pari passo col settore vinicolo,

Progetto grafico di Scatolificio Pasubio Srl

e si sentono “le seconde banche” dei produttori di vino, a causa di pagamenti sempre più in ritardo. Eppure di mercati emergenti ce ne sono, anche per i produttori del packaging, forse l’interrogativo da risolvere è “solo”: come raggiungerli? Che cosa è Gipea? “È il Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive, l’unica associazione italiana di rappresentanza della filiera delle etichette autoadesive. Nato nel 1989 a Milano, oggi conta 116 soci di cui 87 etichettifici (60% in volume del mercato italiano) e 29 soci simpatizzanti, fornitori di materie prime e tecnologie. Quali sono le principali attività portate avanti dal Gruppo? “Da oltre 20 anni Gipea si fa portavoce dei valori del settore. Un comparto che assimila spunti e informazioni, traducendoli in progetti di stampa e comunicazione integrata, ma anche nuovi concept di etichette, soluzioni d’autenticazione e tracciabilità che si avvalgono di ologrammi, tecnologie RFId (Radio Frequency Identification, applicato ad esempio nella lettura a distanza dei codici a barre), inchiostri, carte di sicurezza e microscritture”.

Nel Gruppo vi sono aziende che si occupano di etichette per prodotti vinicoli o olivicoli? “Nel Gruppo sono presenti molte aziende che

indirizzano la propria offerta principalmente all’industria enologica e dell’olio, che richiedono l’utilizzo di carte speciali e procedimenti di generazione che consentono di

realizzare dei prodotti unici, in grado di comunicare le caratteristiche del prodotto, di crearne l’identità e di catturare l’attenzione dell’acquirente.” Quale è stato il tema del

24esimo convegno tecnico Gipea? “Il Convegno ha affrontato due temi. Il primo: la valutazione del rischio della stampa UV negli imballaggi per alimenti,

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utoadesive – siamo andati alla scoperta dei pro e i conto di un settore chiave che corre parallelo a quello del vino. Quello delle etichette è un comparto di fronte a sfide di “armonizzazione” internazionale, sempre teso a migliorarsi tecnologicamente con le interazione etichettacliente. Tessera illustra un aspetto interessante dei produttori di packaging per olio e vino: essi hanno in

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valutazione che dopo le analisi di screening non ha evidenziato situazioni critiche per il rischio di danno tossicologico. Il secondo tema invece, ha riguardato la gestione del flusso cromatico di produzione secondo parametri di efficienza e qualità, in quanto nell’ultimo meeting ISO TC 130 di Chicago, è nata una nuova task force internazionale per l’armonizzazione degli standard grafici. A tal proposito i Presidenti di Gipea e Taga Italia (Technical Association of the Graphic Arts) faranno un lavoro congiunto per aggiornare il secondo Quaderno Gipea sui parametri e standard di produzione”. Come vede il futuro del settore

del packaging? “In base a stime correnti la domanda di etichette crescerà in Europa occidentale ed in America ad un ritmo inferiore al decennio passato, mentre aumenterà rapidamente nei mercati emergenti. Nei mercati consolidati, il consumo di etichette autoadesive andrà di pari passo con quello dei prodotti confezionati e guadagnerà solo delle quote marginali di mercato ad altri sistemi di etichettatura. A livello mondiale il mercato dell’etichetta potrà contare su una crescita intorno al 4-5% per anno che deriverà in gran parte dai mercati emergenti”.•

ma partner

È questa la filosofia, che si fa claim, di Iron3, azienda specializzata in organizzazione di eventi, gestione di business contacts, realizzazione incontri B2B tra aziende vinicole e buyer esteri

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n quasi dieci anni di attività, Iron3 ha sviluppato il know-how e le competenze necessarie all’organizzazione di vari tipi di eventi e manifestazioni di promozione del vino italiano all’estero, proponendo un servizio completo d’alta qualità, con personale qualificato, attività informativa e di ricerca, conoscenza del mercato. Ne parliamo con Giacomo Acciai, uno dei titolari di Iron3. Qual è la ricetta migliore da applicare in tempo di crisi? “Noi di Iron3, nonostante la crisi, abbiamo deciso di “scommettere” e di lanciare progetti innovativi. Nel 2012 abbiamo lanciato un B2B MarketPlace, Worl Wine Centre, grazie al quale aziende ed operatori possono tenersi in contatto costantemente; progettato un format di evento (In-

ternational Wine Traders), grazie al quale molte aziende sono venute in contatto con operatori esteri; abbiamo consolidato una partnership commerciale con un’agenzia di comunicazione, grazie alla quale siamo riusciti ad ampliare esperienze e servizi”. Periodo economicamente difficile ma soddisfacente, quindi? “La soddisfazione più grande arriva dalla risposta crescente delle aziende e degli operatori, ma bisognerebbe intensificare anche la collaborazione fra le aziende. Anche per questo abbiamo lanciato il progetto “180° in 12 mesi”, un programma di azioni mirate per affrontare nuovi mercati di interesse che si svilupperà durante tutto l’anno e che ha l’obiettivo di aiutare le aziende vinicole a ricercare e consolidare nuovi mercati, ottimizzan-

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do gli investimenti grazie alle azioni di gruppo”. Vi dichiarate “non fornitori ma partner” cosa significa? “Crediamo che il ruolo del fornitore, inteso come colui che vende un prodotto o un servizio, sia superato: bisogna fare squadra, condividendo esperienze e saperi. È necessario, da parte nostra, avere una profonda conoscenza del settore e delle relative problematiche. Riuscire a guidare l’azienda nelle scelte significa diventare non solo i fornitori di una soluzione ma, in qualche modo, guida e consigliere anche nelle decisioni future. Questo significa essere partner nella generazione del valore e del successo di entrambi: è questo il modo che abbiamo scelto per interpretare il nostro ruolo”. (m.b)•

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fettuccia, senza mai venire delusi dal rapporto qualità/prezzo. Le dimensioni sono pensate opportunamente per il settore e i sacchetti vengono allestiti interamente a mano, con cura e perizia artigianale. Inoltre, le stampe in litografia abbattono ogni tipo di limite di riproduzione grafica. Ogni esigenza del cliente viene accolta e si realizza un prodotto che possa veramente fare la differenza e lasciare il segno, che si tratti di un regalo aziendale o di qualsiasi altra occasione. Sacchetti preziosi, come i vini, gli oli o le grappe che trasportano. (c.c.)•

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NewsTecniche

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a cellulazione espansa e SPES, la nuova linea in microagglomerato di sughero naturale, realizzata per estrusione, nelle classi standard, medium ed elite, che ha trascinato la crescita pur in un anno difficile, ponendosi come prodotto ideale per chi ricerca sicurezza e affidabilità. I prodotti Dvino s.r.l., oltre ad essere creati con elevati standard di qualità e affidabilità, garantiscono la conservazione di fragranze, profumi e freschezza del vino, ma

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