I Grandi Vini, marzo/aprile 2014

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5 ABRUZZO 1 - fratelli biagi pag. 118 ALTO ADIGE 2 - arunda pag. 31 3 - tramin pag. 33 EMILIA ROMAGNA 4 -lamborghini pag. 42 e 124 FRIULI VENEZIA GIULIA 5 - cormons pag. 40 6 - gall pag. 41

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TOSCANA 15 - casabianca pag. 104 16 - tenuta san jacopo pag. 101 17 - tenuta casteani pag. 100 18 - vecchia cantina pag. 98 19 - fattoria del teso pag. 93 20 - ficomontanino pag. 78 21 - argentiera pag. 80 22 - aglieta pag. 79 23 - nunzi conti pag. 82 24 - PERTIMALI SASSETTI pag. 83 25 - CITILLE DI SOPRA pag. 85 26 - montemercurio pag. 84 27 - richiari porciglia pag. 86 28 - vini maremma pag. 103 29 - corte dei venti pag. 87 30 - le pici pag. 90 31 - piccini pag. 91 32 - castello di velona pag. 92 e 126 33 - poggio ai mandorli pag. 94 34 - usiglian del vescovo pag. 102

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VENETO 40 - tinazzi pag. 41 - monte faso 42 - scriani pag. 43 - zymè pag. 11 44 - tenuta chic 45 - tenuta sola 46 - le manzane 47 - cesari pag.

38 PUGLIA 35 - san donaci pag. 66 36 - pirro varone pag. 67 37 - CANTINE SAN GIORGIO pag. 68

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SARDEGNA 38 - siddura pag. 71 GRAPPA 39 - bertagnolli pag. 139

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LIGURIA 7 - BURANCO pag. 47 e 124

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LOMBARDIA 8 - provenza pag. 51 9 - castello di luzzano pag. 52 11 - nino negri pag. 54 PIEMONTE 12 - caudrina pag. 59 13 - veglio michelino pag. 64 14 - remotti pag. 63 e 126

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. 112 olo pag. 108 pag. 107 e 128 10 e 128 ccheri pag. 113 ar pag. 116 e pag. 114 117

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Tel 0423 913300 www.scotton.it scotton@scotton.it Siamo presenti al Vinitaly dal 6 al 9 Aprile 2014


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Anno X • Numero 77 • Marzo/Aprile 2014 www.igrandivini.com

In copertina Gianni Zonin con la moglie Silvana Zuffellato Zonin foto di Linda Frosini

Editore Cluster Editori Registrazione Tribunale di Grosseto n° 9 del 02/11/2005 Direzione e Redazione Strada Massetana Romana 58/b - 53100 Siena (Italia) Tel. 057745561 – Fax 0577270774 info@igrandivini.com Direttore Responsabile Giovanni Pellicci Direttore Editoriale Fabrizio Barbagli Coordinamento Editoriale Stefania Abbattista Segretaria di Redazione Claudia Cataldo Traduzioni a cura di Mariavera Speciale Hanno collaborato a questo numero Stefania Abbattista, Elisa Berti, Lorenzo Bianciardi, Max Brod, Claudia Cataldo, Marina Ciancaglini, Irene Graziotto, Cristiano Magi, Chiara Martinelli, Laura Morelli Art Director Linda Frosini Stampa Petruzzi – Via Venturelli, 7 Città di Castello (PG)

Concessionaria Pubblicità Cluster Editori Strada Massetana Romana 58/b - 53100 Siena (Italia) Tel. 0577 45561 – Fax 0577 270774 info@clustereditori.it Direttore commerciale Laura Dami - l.dami@igrandivini.com Account

Elisa Berti - elisaberti@clustereditori.it Francesca Dorghini – f.droghini@igrandivini.com Beatrice Ginanneschi - beatrice@igrandivini.com Chiara Martinelli - c.martinelli@igrandivini.com Giulia Spolidoro - g.spolidoro@clustereditori.it

Associato a:

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Aderente al Sistema Confindustriale


La bellezza di 10 anni con I Grandi Vini del Gallo Nero. L’attualità ci ha poi portati ad un lungo e dettagliato faccia a faccia con il nuovo Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, scelto dal nuovo Presidente del Consiglio Matteo Renzi per guidare, con innovazione e voglia di cambiare schemi obsoleti, un settore chiave, alle prese con scelte fondamentali per il futuro a breve-medio termine oltre che al complesso e fondamentale appuntamento dell’Expo 2015 a cui mancano appena 13 mesi. A lui auguriamo buon lavoro e sopratutto auspichiamo di trovare continuità rispetto ai suoi precedessori, convinti che anche alle riforme serva stabilità. Tanti i temi approfonditi nelle prossime pagine: le novità di Vinitaly ovviamente, il focus sulle tendenze dell’export da analizANN I zare e comprendere a fondo; la nuova frontiera dell’India; il fenomeno dell’italian sounding da frontegimmagini da ricordare. Venite a giare e provare a trasformare in opportunità come propone trovarci al nostro stand Sulla carta di questo numero Oscar Farinetti; la cronaca troverete inoltre i tanti modi in dei vignaioli alle prese con le cui abbiamo voluto celebrare alluvioni delle scorse settimane il decimo anno, a partire da e i sempre più dinamici proun grande personaggio del getti di enoturismo per vivere mondo del vino che, come pochi le bellezze dell’Italia enogasaltri, ha saputo guardare oltre, tronomica fino alla cucina dello anticipando il futuro in tempi chef dell’anno Heinz Beck, tutt’altro che sospetti. E’ tutta tedesco di nascita ma italiano da leggere quindi l’intervista più che mai nella sua ricerca di a Gianni Zonin che ci ha ac- leggerezza. colto nell’affascinante “piaggia” Un numero tutto da leggere e da di Castello d’Albola nel Chianti conservare per altri 10 anni, nei Classico, svelandoci quanto la quali proveremo sicuramente a sua famiglia sia profondamente scrivere altre pagine insieme e legata a questa splendida tenuta essere ancora di più I Grandi che domina il cuore più storico Vini. •

tura si sono alternate in questo percorso persone, storie, territori e vini ciascuno protagonisti di tutti i numeri che ci hanno condotto fin qua e che desidero ringraziare uno ad uno. Per questo, proprio dove tutto è partito, vi aspettiamo per condividere con voi questo importante risultato che, al tempo della crisi economica e delle difficoltà in cui naviga da anni l’editoria italiana, non era affatto facile e scontato. Brinderemo con voi per immaginare fin da subito un futuro carico di energia ed idee da scambiarci insieme, concedendoci giusto il tempo di ripercorrere la storia che abbiamo scritto fin qua, attraverso foto e

Giovanni Pellicci Direttore Responsabile

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EDITORIALE

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er un vino che vuole diventare grande 10 anni rappresentano il percorso indispensabile in cui affinare le sue migliori potenzialità riuscendo, inoltre, a conservare ulteriori margini che permettono di puntare all’eccellenza. Quando siamo nati, era il marzo 2004, siamo andati in bottiglia dopo una vendemmia precoce. Eravamo giovani ma volenterosi. Con il tempo - seguendo il nostro passo, senza azzardi e voli pindarici - abbiamo aggiunto determinazione, costanza, idee senza mai smettere per un attimo di avere voglia di crescere e migliorare. Con gli anni un po’ di esperienza ha rafforzato la consapevolezza di poter dire la nostra, dando notizie a voi addetti ai lavori, approfondendo le principali tematiche della filiera con i principali attori, scoprendo storie affascinanti e coraggiose e raccontando le molteplici caratteristiche di questo settore unico. Tutto senza mai rinunciare ad approfondire anche i temi più scomodi, i problemi che ci sono e provando a suggerire qualche nuova chiave di lettura. Abbiamo incontrato tante donne e tanti uomini armati di grande volontà nel portare avanti la loro sfida in cui la passione svolge un ruolo fondamentale. Oggi, esattamente nello stesso luogo del nostro battesimo di allora, ovvero Vinitaly, festeggiamo con voi il nostro decimo anno di vita. All’interno della nostra strut-

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COVER STORY • IL CHIANTI CLASSICO SECONDO GIANNI ZONIN

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sommario 5

L’EDITORIALE

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LE ULTIME DAL MONDO DEL VINO

14 FACCIA @ FACCIA CON… MAURIZIO MARTINA 16 VINO & NUMERI 20 COVER STORY • IL CHIANTI CLASSICO SECONDO GIANNI ZONIN 24 LA POLITICA NEL VINO

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26 CHEF • HEINZ BECK 28 THE WINE TROTTER 30 ALTO ADIGE • OLTRE ALLA FRESCHEZZA C’È DI PIÙ 36 BASILICATA, CRESCONO QUALITÀ E QUANTITÀ 45 LA LIGURIA COLLEZIONA SUCCESSI SU TUTTI I FRONTI 49 LOMBARDIA • SOTTO UNO DEI CIELI PIÙ LIMPIDI AL MONDO 58 UN PASS PER IL PIEMONTE 70 SARDEGNA, DOVREBBE ESSERE UN MUST 72 LA TOSCANA IN ANTEPRIMA

rad e bu yer ois pro tas gra ting m|B | cr Tra ulk aft de O Win bee nly e Zo nde r|U | De ne pen gcb l icat den tas ess 000 t ting R e etai +W n By l ines the Buy pia lon | semin er Pro Fair don g ars and ram deb ates

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106 VENETO • IL TEMIBILE MOSCERINO ASIATICO 130 FOOD AND BEVERAGENDA 134 CALICI IN CINA 135 PELLICOLE DI GUSTO 135 IL VINO NEL BRIC 136 NEWS BIO & GREEN 138 BOLLICINE NEWS 140 EXTRAVERGINE NEWS 142 VIGNA & CANTINA • LA DIFESA DELLA VITE 167 NEWS TECNICHE DALLE AZIENDE

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Ultime dal mondo del Vino di Giovanni Pellicci

AZIENDE

Podere San Luigi, la passione di un padre, la dedizione di una figlia Era il desiderio del padre. Era la sua passione. Per questo Annamaria, alla sua morte, con il marito e l’ausilio dell’enologa Marinka Polencic, si è dedicata all’azienda di famiglia dando una nota del tutto personale ai suoi vini. L’impegno costante ha portato la piccola azienda, appena 20000 bottiglie l’anno, a produrre vini di fama internazionale che, per il 90% vengono esportati nei paesi esteri, s o p ra t t u t t o Europa, Russia, Cina e Giappone.

Il core business dell’azienda, Fidenzio, che del padre porta il nome, è ottenuto con la sapiente mescolanza di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc , cui viene aggiunto del Merlot, che concorre ad ottenere un vino, che in apparenza sembrava troppo spigoloso, più morbido e dai tannini delicatamente smorzati grazie anche alla tostatura dolce delle barrique, in cui viene affinato. (e.b.) Azienda Agricola Podere San Luigi Loc. Campo all’Olmo, 15 57025 Piombino (LI) Cell. 328 4576117 poderesanluigi.li@gmail.com www.poderesanluigi.li.it

TREND

L’italiano al supermercato cerca etichette Doc e magari bio E’ risaputo: il vino italiano va bene, anzi benissimo, all’estero ma molto meno a casa propria. Nel 2013 è infatti calato, ancora, il consumo medio degli italiani i quali, però, si orientano maggiormente alla ricerca del giusto rapporto qualità/prezzo (privilegiando etichette a denominazione) e di vini biologici (+4%) E’ questa la fotografia, scattata puntale alla vigilia di Vinitaly dalla ricerca di Iri sulle abitudini degli italiani di fronte agli scaffali del supermercato (dove viene distribuito il 63% del vino italiano). In generale vanno meglio i vini bianchi dei rossi ed i frizzanti dei fermi, con lo spumante italiano e il Prosecco tra i più acquistati. La classifica dei vini più venduti è stabile con Chianti, Lambrusco, Vermentino, Barbera, Bonarda, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola, Muller Thurgau, Morellino e Dolcetto. Tra gli emergenti ecco il Pignoletto e il Cannonau. Bene anche il Prosecco, il Vermentino, il Pecorino e l’Aglianico. La grande distribuzione ha venduto, nel 2013, 517 milioni di litri di vino confezionato per un valore di 1 miliardo e mezzo di euro, con una sensibile flessione in volume del 6,5% rispetto all’anno precedente (nel 2012 era stata del 3,6%), certamente condizionata dal sensibile aumento

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dei prezzi: + 10,2% al litro, tanto che le vendite in valore fanno segnare un + 3,1%. Il formato più venduto nel 2013 rimane quello delle bottiglie da 75cl a denominazione d’origine (Doc, Docg e Igt) che nel 2013 ha fatto registrare un volume di oltre 213 milioni di litri per un valore di quasi 1 miliardo di euro. Il prezzo medio della bottiglia è pari a 4,5 euro mentre crollano i consumi di vino nel brik: Il formato che presenta invece un drastico calo è quello del vino in brik, le cui vendite scendono nel 2013 del 9,4%, influenzate da un aumento di prezzo del 20,5%. Resiste invece il tradizionale vino da tavola in bottiglia da 75cl, sostanzialmente stabile con una lieve flessione a volume dello 0,3%, che diviene di fatto il formato più performante del 2013.

Calano ancora i consumi ma cresce la qualità degli acquisti a scapito del brik

ECONOMIA

Chi compra il mio Pentro ci guadagna Il produttore Antonio Valerio lancia un’idea innovativa per portare il Molise nel mondo Il vino non è solo poesia ma anche e soprattutto economia. La notizia arriva dal “piccolo” Molise, dove c’è chi il suo vino l’ha trasformato in investimento. Come i Bot, anzi meglio, perché in questo caso il prodotto paga 40 volte di più. Antonio Valerio delle “Cantine Valerio” a Monteroduni, vicino Isernia, offre a chi acquisterà il suo Pentro Doc con vincolo quinquennale, il 18% annuo di interessi. Un vino di nicchia (da uve Montepulciano, Sangiovese e l’autoctono Tintilia), e lunghissima longevità, prodotto in 4 mila bottiglie l’anno. In vendita non sarà messa l’intera produzione ma circa 2.000 bottiglie, con un massimo di acquisto di 50 bottiglie pro capite, per evitare speculazioni. “Chi compra oggi una bottiglia - spiega Valerio - e la conserva per 5 anni, verrà rimborsato dalla nostra azienda dell’acquisto e degli interessi maturati. Investendo 50 euro ne guadagnerà 95”. A patto di mantenere la corretta conservazione del prodotto in cantina. Tutto questo solo per dare lustro e visibilità al brand Molise, lanciando una scommessa forte per farlo uscire dall’anonimato. (s.a.)


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Ultime dal mondo del Vino di Giovanni Pellicci

EATALY

Oscar Farinetti scatenato NOVITA’

A Napoli c’è Grangusto A due passi dal porto un nuovo suggestivo spazio che valorizza il cibo come incontro, cultura e piacere A Napoli c’è Grangusto: un unico, grande spazio dove poter mangiare, acquistare, conoscere il cibo e le bevande di alta qualità. Bar, ristorante, enoteca, pizzeria, mercato di prodotti di consumo e vetrina gourmandise, Grangusto è un mondo dedicato al cibo come incontro, cultura, piacere, consumo quotidiano. A Grangusto si fa la spesa, si mangia una vera pizza napoletana, si fa la prima colazione e si cena a la carte. Grangusto occupa i primi 2 piani di un edificio moderno e di forte impatto architettonico lungo la centrale via Marina (con ampio parcheggio), di fronte al Porto di Napoli, a 10 minuti dalla Stazione Centrale e a ridosso del centro storico: è aperto sette giorni su sette, dalla mattina alla sera tardi. È una location strategica e innovativa, inaugurata nell’autunno scorso e in continua evoluzione che cambia pelle col passare delle ore.

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Appena inaugurato il 15esimo punto vendita a Milano, il patron di Eataly punta alla borsa e procede spedito con il progetto FICO a Bologna Farinetti è scatenato. Ceduto il 20% della società che controlla l’impero Eataly alla banca d’investimenti

Tamburi per 120 milioni di euro (obiettivo approdare in borsa entro il 2017), e tagliato il nastro al nuovo punto vendita italiano di Milano Smeraldo (oltre 5 mila metri quadri con 300 posti di lavoro a regime; nella foto il brindisi ben augurante griffato Ferrari, ndr) con l’impegno a continuare ad aprire store nel mondo (i prossimi saranno a San Paolo del Brasile, Londra e Mosca), è partito anche il maestoso progetto che porterà all’apertura di Fico – Eataly World a Bologna, una sorta di parco giochi dedicato alle eccellenze

ACCESSORI

Salva anche l’ultima goccia di vino... con ZAC il Tagliagoccia! ZAC, il pratico accessorio salvagoccia che permette di versare il vino senza sprecare nemmeno una goccia, si rinnova per offrire al cliente eleganti soluzioni di personalizzazione. Un biglietto da visita che non passa inosservato, elegante, raffinato ed economico. Da oggi è possibile non solo inserire il logo aziendale con i dati, ma personalizzarlo con grafiche colorate attraverso una stampa fotorealistica che darà un tocco di stile da esibire in cantine, enoteche, vinerie, ristoranti ed eventi.

Il Tagliagoccia è brevettato e totalmente made-in-italy, realizzato con tecniche di stampa ad alta risoluzione, in piccole e grandi tirature, su pet argentato e plastificato, utilizzando inchiostri e materiali atossici che ne garantiscono la massima sicurezza. Abc Marketing Srl Via Tiarini, 1 40129 Bologna Tel. 051 4128100 Fax 051 7456909 www.tagliagoccia.com info@tagliagoccia.com

agroalimentari italiane. Fico sta per Fabbrica Italiana COntadina e aprirà al pubblico nel 2015, in coincidenza con l’Expo di Milano. Previsti 80 mila metri quadri divisi tra aree dedicate alla coltivazione, produzione, ristorazione, studio, ricerca, didattica e commercializzazione. Alla guida dei ristoranti del mega spazio un top chef: Massimo Bottura. Si tratta di un investimento, si dice, da 40 milioni di euro, solo per partire, che punta, quando sarà a regime, a garantire 5 mila posti di lavoro, con 1.340 addetti diretti e 3.550 nell’indotto.


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Ultime dal mondo del Vino di Giovanni Pellicci

GESTIONE CAnTINA

GIAS Cantine Semplicità, potenza e… lavoro a quattro mani

SCIENZA

Il vino in casa invecchia 4 volte più velocemente Uno studio scientifico della Fondazione Edmund Mach conferma che è la cantina lo spazio ideale

La piattaforma GIAS Cantine di Agronica evolve quotidianamente per migliorare e specializzare il supporto che fornisce alle aziende e ai consulenti nella gestione dei processi produttivi di Cantina e dei relativi adempimenti amministrativi e legislativi. La modellazione delle lavorazioni (linee e referenze, distinta base e piano di produzione) è integrata dalla potenziale applicazione degli specifici disciplinari di produzione e dal controllo e validazione dei relativi parametri e dei bilanci di massa dalla produzione viticola all’imbottigliato. A questo si aggiunge un’architettura con funzionalità distribuite che consente l’interoperabilità tra utenti interni e consulenti esterni, per un vero lavoro “a quattro mani”, sia per le attività enologiche, che per quelle amministrative. Il risultato è un notevole risparmio di tempo e un supporto imprescindibile alla qualità del controllo delle lavorazioni e alla correttezza formale delle operazioni (registri). AGRONICA GROUP srl via Calcinaro, 2085 47521 - Cesena (FC) Tel. 0547 632565/632933 Fax 0547 631950 Email: com@agronica.it Sito internet: www.agronica.it

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Che il vino si conservasse meglio in cantina piuttosto che in appartamento già si sapeva. Ma dalla Fondazione Edmund Mach è arrivata un’importante conferma scientifica che spiega perché e quanto l’età chimica cambia nei diversi ambienti facendo scoprire inaspettate reazioni e nuovi composti. Stando alla ricerca, intitolata “L’influenza della conservazione sull’età chimica dei vini rossi”, nella tipica conservazione domestica l’età chimica del vino accelera di ben 4 volte: molte decine di composti cambiano concentrazione partecipando a reazioni indotte dalla temperatura. In particolare la con-

servazione domestica induce la formazione di composti, mai osservati prima, che nascono dall’unione tra i tannini e l’anidride solforosa, e una classe di pigmenti del vino, denominata “pinotine”, che fa evolvere il colore del vino verso toni più aranciati. Aumentandone, appunto, l’età chimica. “Sei mesi in appartamento fanno raggiungere al vino una età chimica che corrisponde ad un affinamento di due anni nelle condizioni ideali di cantina. - spiega Fulvio Mattivi, coordinatore del Dipartimento qualità alimentare e nutrizione, e autore della pubblicazione - Produttori, ristoratori, enoteche e distributori dovrebbe-

ro verificare se i loro locali siano idonei alla conservazione ottimale dei vini, specie nei mesi caldi, e in caso contrario valutare quale sia la conservazione massima da non superare, se queste condizioni ideali non possono essere assicurate. Bastano infatti pochi gradi in più per rendere un locale non idoneo ad una conservazione prolungata”.

NORMATIVE

Verso il Testo Unico Otto capitoli e 70 articoli per semplificare la vita agli addetti Snellire la burocrazia, aumentare la competitività delle imprese, agevolando la quotidianietà del vigneto Italia. Sono questi i punti fondamentali che inspirano il Tsto Unico del vino italiano che ha iniziato il suo percorso coinvolgendo tutti gli attori del mondo vitivinicolo italiano: Uiv, Federvini, Assoenologi, Federdoc e Agrinsieme con Cia, Confagricoltura e Alleanza Cooperative italiane. Il Testo Unico si compone di 8 capitoli (definizioni; produzione viticola, produzione dei mostri e dei vini; produzione dei vini a denominazione di origine e indicazione geografica; produzione degli aceti; commercializzazione ed etichettatura; controlli e sanzioni) e 70 articoli con l’obiettivo di raccogliere e armonizzare tutte le leggi degli ultimi anni, ovvero la 82/2006 e i decreti legislativi 61/2010 e 260/2000, che si occupano di produzione e vendita. Specie la burocrazia è un vero e proprio sacrilegio che costa 2 euro all’ora alle imprese, ovvero 7.200 euro all’anno e 7,1 miliardi a tutto il comparto agricolo (dati raccolti da una recente indagine Cia). E’ prevista anche la nascita di un registro unico, con sede al Mipaaf, per consentire ai vari soggetti della filiera la condivisione delle informazioni, e l’affidamento del coordinamento dei controlli (adesso delegati a vari soggetti) all’Icqrf. L’obiettivo è arrivare al varo definitivo entro l’Expo 2015.


FOLLATORE CS34 A PISTONE UNICO E’ dotato di un sistema meccanico rotativo elettrocomandato brevettato, che immerge la vinaccia nell’intera superficie del contenitore, riproducendo, con l’impiego di tecnologia e strumenti moderni, le medesime operazioni che si compivano un tempo, quando ancora si adoperava il “bastone”. È disponibile con scarico manuale o meccanizzato e con il “contacolpi” che consente, in caso di lavorazione interrotta, di riprendere automaticamente dal punto in cui era avvenuta l’interruzione.

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Maurizio Martina Ministro delle Politiche Agricole

L’agenda di Maurizio Martina va oltre la crisi

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rentasei anni da compiere, lombardo, già segretario regionale del Partito Democratico e poi sottosegretario alle Politiche Agricole e Forestali del Governo Letta. Maurizio Martina è il nuovo Ministro dell’Agricoltura del neonato Governo Renzi. @ La “bellezza” di 7 Ministri in 6 anni. L’agricoltura ha altri tempi e, per fare un grande vino, ci vogliono pazienza, costanza e determinazione. Come si fa a programmare con questi continui cambiamenti? “Dal punto di vista politico ci sono stati senza dubbio tanti avvicendamenti, ma ora siamo ad un punto di svolta. È questo il momento di pensare ad un piano strategico di lungo termine che aiuti il comparto a rimanere grande e a crescere. Nonostante tutto l’agroalimentare ha una vitalità impareggiabile, esprime il 17% del Pil come sistema e vale più di 260 miliardi di euro. Il nostro dovere ora è stare vicini alle imprese, ai lavoratori, dare fiducia e puntare allo sviluppo. Non solo a superare la crisi, quindi, ma fare un vero e proprio salto di qualità. Il mio impegno in questa direzione sarà massimo e lotterò fino in fondo perché l’agroalimentare abbia il ruolo centrale che merita”. @ Nuova Pac, il collegato agricoltura, il testo unico sul vino e la burocrazia

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da contrastare. I temi in agenda sono tanti e le aspettative degli operatori sono di concretizzare il più possibile dopo tante parole. Ci riuscirete? “Quelli citati sono i capisaldi sui quali si muoverà la nostra azione. La partita dell’attuazione della nuova Pac vale 52 miliardi di euro nei prossimi 7 anni e penso che queste risorse debbano essere utilizzate per un’agricoltura che guardi anche oltre il 2020. Da questi fondi dipende il futuro della nostra alimentazione e dei paesaggi ru-

rali, che sono un valore aggiunto dell’Italia, anche sotto il profilo turistico e culturale. Il Collegato agricoltura alla Legge di Stabilità rappresenta un altro tassello importante di questo mosaico, che potremo sicuramente migliorare in Parlamento ma che è un base di partenza dalla quale muoverci. Abbiamo messo lì strumenti che possono dare quella svolta che serve, anche in termini di semplificazioni, di competitività ed efficienza. Lavorare per eliminare burocrazia inutile è uno degli obiettivi per i quali è nato questo Governo. Il testo unico sul vino va in questa direzione e ha l’ulteriore pregio di essere proposto dalla filiera, in quel dialogo costruttivo tra privato e Istituzioni che deve essere un modello che dobbiamo seguire sempre. Ho già chiesto nel frattempo agli uffici del Ministero che si occupano della materia di tenere presenti le indicazioni di questo documento e lavorare sulla semplificazione. Dobbiamo liberare il potenziale del vino, se oggi siamo arrivati a 14 miliardi di euro di fatturato, vuol dire che abbiamo grandi margini di crescita”. @ Tra i suoi obiettivi ha detto di voler sostenere anche l’accesso dei giovani al settore primario. Cosa intende fare in tal senso? “Credo sia il momento di un piano strategico per i giovani ed in particolare per favorire il ricambio generazionale in agricol-


Expo 2015, Pac, Testo Unico, semplificazione, sostegno ai giovani: è lungo l’elenco degli impegni del nuovo Ministro per il presente e il futuro dell’agroalimentare italiano

tura. Abbiamo una forte crescita di ragazzi iscritti a percorsi formativi legati al mondo della agricoltura e dell’agroalimentare e dobbiamo pensare fin da adesso alla loro collocazione nel mercato del lavoro. Vanno in questo senso anche le misure che il Governo ha messo nel Jobs act e che hanno suscitato una reazione positiva anche dalle confederazioni. Abbiamo anche gli strumenti che ci mette a disposizione la Pac 2014-2020, dove l’Italia è stata in prima linea affinché fosse resa obbligatoria la maggiorazione del 25% degli aiuti diretti per 5 anni per le aziende condotte da under 40”. @ Sulle nostre pagine Gianni Zonin chiede, oltre al sostegno ai giovani, anche di introdurre misure ad hoc per favorire la crescita dimensionale delle aziende agricole italiane, adesso decisamente “nane” rispetto a competitor come Francia e Spagna. Cosa ne pensa? “La questione della dimensione aziendale è sicuramente uno dei fattori sui quali si deve lavorare nel nostro Paese, nell’ottica di aumentare la competitività di sistema. Negli ultimi anni si registra, comunque, una tendenza all’aumento delle dimensioni medie delle nostre aziende e credo che un ottimo lavoro possa essere fatto da subito sul fronte dell’aggregazione dell’offerta. Non dimentichiamoci che comunque quel

tessuto di medie e piccole imprese sono la colonna portante della nostra economia, specialmente nelle zone rurali. Possiamo quindi lavorare nella direzione di mettere insieme le forze, per presentarci sul mercato con una maggiore forza commerciale ed un peso specifico superiore ad oggi. Abbiamo già dei modelli che hanno funzionato molto bene in Italia e anche l’Europa ci spinge in questa direzione, vincolando spesso l’utilizzo delle risorse a disposizione all’unione dei produttori che vogliano usufruirne”. @ Mancano 13 mesi al taglio del nastro di Expo 2015: quali saranno i prossimi passi per non perdere un’occasione fondamentale per il futuro del nostro Paese? “Stiamo lavorando intensamente e la presenza del Commissario Giuseppe Sala ha impresso una svolta radicale alla tabella di marcia che ci porterà ad aprire Expo a maggio 2015. Quella di Milano è un’occasione imperdibile, che vedrà l’Italia protagonista nella discussione fondamentale sulla sicurezza alimentare per i prossimi decenni. Il tema “Nutrire il pianeta Energie per la vita”, infatti, ci impone un serio confronto mondiale sul fatto che da qui al 2050 la popolazione aumenterà e le capacità di produrre cibo dovranno essere all’altezza dei bisogni. Per il nostro Paese è una storica occasione per mettere in campo una grande operazione di squadra. Personalmente mi batterò come un leone perché il mondo agroalimentare italiano abbia un ruolo centrale in questo contesto e perciò abbiamo firmato subito un importante protocollo tra Ministero, Expo e Padiglione Italia. Vogliamo raccontare le storie di qualità che hanno reso grande il cibo e il vino made in Italy nel mondo e per fare questo punteremo a dare visibilità all’eccellenza, alle start up, alle filiere. Al vino in particolare dedicheremo uno spazio importante, dentro il Padiglione Italia, che servirà proprio ad esaltare la straordinarietà dei risultati di questo comparto modello. Il nostro obiettivo è coinvolgere davvero tutto il mondo agroalimentare, renderlo protagonista assoluto di Expo. Insieme a questo lavoriamo anche perché da questa esperienza possano essere piantati semi per i cittadini di domani e qui penso al lavoro che stiamo facendo con il Ministro Giannini per portare l’educazione alimentare nelle scuole già dal prossimo anno”. •

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Vino&Numeri

Corsa all’export

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rollano i consumi interni e il vino si vende sempre più all’estero. L’affermazione potrebbe tranquillamente aggiudicarsi la coppa del vincitore qualora esistesse un concorso per “la frase più scontata del vino, edizione 2014”. Quello che invece è meno scontato è avere un quadro preciso – in numeri, appunto – dei consumi, delle vendite, degli andamenti

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Si beve sempre meno in Italia ma il mondo offre potenzialità commerciali ancora da cogliere. L’export si conferma l’Eldorado del vino italiano in volume e valore delle diverse tipologie. Ok, ci sentiamo la febbre: ma misurarla con un termometro è tutta un’altra cosa.

Gli italiani bevono meno vino (ovvero –4 milioni di hl in 5 anni) Meno 4 milioni di ettolitri in 5 anni è il calo del consumo di

Stevie Kim

di Claudia Cataldo

vino nel Belpaese. La Gdo, che da sola veicola più del 65% del vino venduto in Italia, ha registrato una riduzione (in volumi) di oltre 6 punti percentuale, che si vanno a sommare al -3,6% del 2012. Il +3,1% in valore, invece, è imputabile all’aumento dei prezzi, del 10,2% per l’esattezza (dati Nomisma – Wine Monitor). Colpa della crisi? Non solo, visto che il trend è ben diverso


se guardiamo alle vendite di birra. Ecco il secondo classificato del concorso di cui sopra: i giovani bevono molto meno vino della vecchia guardia. È un segmento di mercato che aspetta di essere conquistato: c’è ancora quel Wall of Wine – come lo chiamano in Gran Bretagna – che richiede nuovi canali e forme di comunicazione per venire giù. I principali mercati di sbocco (ovvero i numeri di Stevie Kim) “Russia, Cina e gli Stati Uniti rappresentano oggi i mercati che hanno, più degli altri, registrato un forte incremento nell’importazione e nel consumo di vino e rappresentano un grande potenziale per i produttori italiani. Gli Stati Uniti in particolare sono il primo mercato per il vino italiano, dove l’Italia è leader tra i vini stranieri con una quota del 26,8% in volume e del 32,6% in valore. Il nostro Paese detiene i primi posti anche in Russia dove il vino e tutto ciò che è italiano sono diventati una moda. I russi inoltre hanno senz’altro una conoscenza più approfondita del vino italiano rispetto al popolo cinese, il quale, pur essendo ancora molto affezionato al prodotto francese sta cambiando atteggiamento, dimostrando un interesse sempre maggiore nei confronti dei nostri prodotti”, spiega a IGV Stevie Kim,

managing director di Vinitaly International. E dà qualche consiglio ai produttori che fanno (o vogliono fare) export: “ogni mercato va affrontato in maniera differente poiché vi è una forte diversità da Paese a Paese, dettata sia da fattori burocratici e doganali che abitudini di consumo. Per esempio, per popolazioni numerose come quella cinese, che sembrano offrire infinite possibilità di vendita, si dovrebbe tenere conto del fatto che qui la classe media non dimostra ancora particolare interesse per il vino importato perché non lo conosce abbastanza. In Paesi come la Cina, quindi, è importante far conoscere la cultura italiana, insegnare ai consumatori locali come apprezzare il nostro vino, più complesso di quello francese e quindi più complicato da capire e da vendere. La promozione del vino in Cina passa anche dai social media: secondo il China Internet Network Information Center (CNNIC), nel 2012 i cinesi che utilizzano abitualmente internet sono 564 milioni (il 42% della popolazione), con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Piattaforme social come WeChat e Weibo costituiscono quindi uno strumento indispensabile per qualsiasi azienda che voglia provare ad affermare i propri prodotti in Cina”.

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La concorrenza/i maestri (ovvero i francesi)

In Cina su 100 bottiglie importate, 55 sono francesi e solo 6 italiane. Anche in Giappone il primo posto spetta alla Francia (667 milioni di euro di fatturato contro i 159 dell’Italia, anche se il dato della Dogana Cinese risale al 2012). Facendo un paragone complessivo, prendendo ad esempio maggio 2013, si registra che l’export francese è salito del 3%, andando a 7,86 miliardi di euro, mentre l’Italia segna +7.2%, andando a 4.8 miliardi di euro. Se poi diamo un’occhiata al Liv-ex – la classifica mondiale dei grandi marchi di vino di qualità – la predominanza francese è schiacciante: i primi dieci brand sono bordolesi, benché per quanto riguarda l’export il settore trainante sia piuttosto quello dello Champagne. Nella classifica, l’Italia ha solo 7 marchi.

L’export di vino italiano (ovvero il record dei 5 miliardi) L’Italia è il secondo Paese produttore e il primo esportatore in volume nel mondo, con un fatturato annuo di 12,01 miliardi di euro (fonte Agrinsieme). Se calano i volumi, i valori vedono invece un trend di crescita (sale sul podio il terzo vincitore del nostro concorso). Le migliori performance riguardano gli spumanti che mettono a segno un aumento in valore del 16%: le bollicine italiane si affermano in Cina (+101 per cento) ma anche in Gran Bretagna (+50 per cento) e in Russia (+31 per cento). Per i vini italiani la maggioranza del fatturato all’estero viene dal mercato statunitense dove l’export, in valore, aumenta del 10%. Un aumento del 10% si registra anche in Russia e addirittura del 23% in Australia (benché i numeri di partenza siano piuttosto bassi), che è il primo Paese esportatore di vino tra quelli extraeuropei e il quarto a livello mondiale dopo Francia, Italia e Spagna. Positivo anche il dato sui mercati asiatici, con una crescita complessiva del 3%. In totale l’export di vino italiano

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sfiora la soglia dei 5 miliardi di euro. Il vino tricolore cresce anche in Francia (+11 per cento) e in Cile (+66 per cento). In linea generale, i principali Paesi per l’export italiano si confermano Germania, USA e Regno Unito, con la Svizzera ad un quarto posto nella classifica dei volumi, con rispettive quote sul totale delle nostre esportazioni: 21,4% per gli States, 20,2% per la Germania e 12,4 per il Regno Unito, con a seguire Svizzera (6,2%), Canada (5,7%), Giappone (3%) dati Ita, Italian Trade Agency (ex Ice) per il periodo gen – nov 2013. Parlando invece delle oscillazioni rispetto agli anni precendenti, la crescita (sempre in volume) riguarda in primis mercati come quello di Hong Kong (+44,9%), Lettonia (+23,7%), Polonia (+20,8%), Bulgaria (+74,7%). L’Europa dell’Est, con l’India, parti del Sud America e la Corea del Sud sono i nuovi mercati che destano interesse, benché il 2014 sembra caratterizzarsi per un euro sempre più forte e mercati emergenti in ritirata. •


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Il Chianti Classico

secondo

Gianni Zonin

di Giovanni Pellicci – foto di Linda Frosini

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rentacinque anni fatti di passione, fedeltà e grandi vini. Quella tra Gianni Zonin e il Chianti è una stabile e fruttuosa storia d’amore che ha trovato nel suggestivo Castello d’Albola la magnifica location in cui dare vita a progetti innovativi, lungimiranti e vincenti. Non solo vitivinicoli, però. Questa splendida tenuta che domina per altezza e dimensioni l’area più storica del Gallo Nero conserva uno speciale legame con la famiglia Zonin. Fatto di aneddoti e ricordi da custodire gelosamente. Come accade nelle storie più autentiche. Il Cavaliere del Lavoro Gianni Zonin, appena insignito di due prestigiosi riconoscimenti al suo lavoro, ci accoglie nella dimora chiantigiana con tutta la sua eleganza, energia e capacità di guardare oltre. Il Premio Leonardo 2013 (consegnatoli dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a febbraio) e quello alla carriera “Lifetime Achievement Award” tributato dalla rivista americana Wine Enthusiast con cui ha inaugurato il 2014, sono solo gli ultimi attribuiti ad un uomo che ha segnato la storia e l’immagine del vino italiano nel mondo. Quando e come nasce il suo amore per il Chianti? “Era il febbraio del 1979 e stavo concludendo una settimana di visite in zona alla ricerca di una realtà nella quale investire. Dopo aver visionato quattro aziende al giorno, arrivammo al venerdì ma la scintilla non

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era ancora scattata. Stavo per rientrare in Veneto, quando raggiunsi Albola e fu amore a prima vista. Avevo trovato la pietra grezza con tutte le caratteristiche per diventare un prezioso brillante. Era già bellissima allora e, con il tempo e i giusti ritocchi condivisi con la passione, la cura e l’attenzione di mia moglie, è diventata una tenuta nella quale la mia famiglia ama fare grandi vini seguendo la storica tradizione chiantigiana ma anche trascorrere momenti della nostra vita. Questa “piaggia”, come è chiamata da queste parti, ci regala profonde emozioni”. Cosa significa per lei Chianti Classico? “E’ un territorio fantastico del quale tantissimi stranieri e italiani, non a caso, sono innamorati. Le potenzialità di carattere economico, turistico e vitivinicolo sono incredibili ma, nel recente passato, ci siamo cullati troppo sugli allori. Voglio ricordare il saggio del prof. Reginaldo Cianferoni (cittadino onorario di Radda in Chianti dal 2002, ndr) dell’Università di Agraria di Firenze intitolato “Il Chianti Classico tra prosperità e crisi”, pubblicato nel 1979. Ecco, le difficoltà fanno parte di questa terra. Anche quando decisi di investire qui era un

momento difficile. La storia si ripete oggi e accadrà lo stesso in futuro. Per questo, ogni giorno, dobbiamo lavorare per migliorarci e crescere, continuando ad investire in qualità per sostenere i consumi dei vini frutto di questa terra”. Come immagina il domani? “Il mondo cambia molto rapidamente e anche nel mondo del vino si assiste a fenomeni di successo che innescano, a ruota, l’attenzione dei consumatori. Pensiamo al boom del Prosecco oppure al decollo di regioni come la Sicilia e la Puglia. Nel Chianti è arrivato il momento di un impegno collettivo, da parte dei privati e delle istituzioni, sia regionali che nazionali, per consentire a questa denominazione di riprendere la verve che ha sempre avuto”. Cosa cambierebbe? “Non sono entusiasta di determinate decisioni assunte negli anni in questo territorio, a partire dalla divisione tra Chianti e denominazione storica. Sono convinto che gli uomini saggi possano ammettere gli errori e fare un passo indietro, quando serve”. Quali le strade del rilancio? “Il turismo che arriva nel Chianti per scoprire da vicino il paesaggio e le tradizioni enogastronomiche è un valore ag-

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giunto assoluto. Il successo del Chianti Classico passa, quindi, indiscutibilmente dall’export. Serve però sostenerlo e rilanciarlo, studiando a fondo i nuovi mercati e le esigenze dei nuovi consumatori. Ci sono iniziative nazionali e regionali valide che vanno sostenute ed intensificate ma la strada migliore è quella di fare il giusto numero di iniziative, preferibilmente importanti e nei paesi chiave, così da valorizzare al meglio le risorse che investiamo. Dobbiamo battere in modo convinto questa strada per i prossimi cinque anni e, in tal senso, apprezzo fortemente la nuova operatività e il nuovo entusiasmo dell’Ice dopo una fase di stallo. Come Casa Vinicola Zonin stiamo rafforzando, ad esempio, il nostro lavoro in Giappone mentre stiamo approfondendo uno studio sul profilo del consumatore cinese, per apprenderne gusti, sensibilità ed esigenze”. Cosa si aspetta dal nuovo Governo di Matteo Renzi? “Non possiamo che sperare che Renzi, il Governo e il nuovo Ministro delle Politiche Agricole facciano ciò che hanno annunciato. E’ ciò che molto italiani desiderano. E’ iniziato il tempo del fare”. A proposito, quali sono le priorità sul fronte delle Politiche Agricole? “Due sono i problemi specifici da affrontare subito. Il Governo deve studiare misure per consentire la crescita della dimensione media della aziende agricole italiane (oggi di poco


superiore ai 2 ettari, ndr), avvicinandole alla ben più alta media europea (la Francia oscilla intorno agli 8 ettari, la Spagna supera i 10, ndr) così da garantire un reddito dignitoso alle famiglie che vi operano e che rappresentano fondamentali custodi del paesaggio nonché strategici ambasciatori del made in Italy. Poi dobbiamo favorire l’avvicinamento dei giovani, partendo dai recenti dati Istat che indicano il settore primario tra i pochi capace di mantenere il numero degli occupati”. E la burocrazia? “Sta esasperando gli italiani. Ogni giorno ci dobbiamo confrontare con ben cinque diversi livelli di burocrazia: europea, nazionale, regionale, provinciale e comunale. La semplificazione delle regole è ossigeno per noi”. Come sarà il futuro della famiglia Zonin? “Non ci sarà nessuna rivoluzione a breve, il riassetto societario che coinvolgerà i miei tre figli (Domenico, Francesco e Michele) sarà definito a fine 2015. Io assumerò il ruolo di Presidente Onorario e ciascuno di loro, seguendo capacità e professionalità specifiche, sarà rispettivamente Presidente, Amministratore delegato e vice Presidente, garantendo la continuità tipica delle grandi famiglie legate al vino”. •

Solatio: la Gran Selezione firmata Castello d’Albola Alessandro Gallo presenta l’interpretazione dell’ultimo nato nella denominazione Chianti Classico Docg: autenticità e territorio nel calice

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Si chiama Solatio il Chianti Classico Gran Selezione firmato Castello d’Albola. L’ultima tipologia nata all’interno del ventaglio produttivo del Gallo Nero e che si colloca al vertice della piramide qualitativa della Docg, sarà sul mercato a fine primavera dopo la presentazione, in anteprima, nell’ambito della Chianti Classico Collection di febbraio a Firenze. Il vino nasce da una vigna con 15 anni di vita che si arrampica sul pendio scosceso e roccioso che si chiama appunto Solatio. “E’ un cru leale espressione del territorio chiantigiano, capace di trasmettere le colline, i sassi e le pendenze chiantigiani da cui prende forma – spiega Alessandro Gallo, enologo e Direttore di Castello d’Albola – Le straordina

L’uomo del vino “capace di guardare oltre” racconta la sua profonda passione per Castello d’Albola, splendida tenuta di famiglia nel Gallo Nero

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Alessandro Gallo

rie caratteristiche organolettiche di questo Sangiovese hanno permesso di elevarlo a Gran Selezione. Le uve del Solatio sono dotate di una particolare finezza ed eleganza e conferiscono al vino note di acidità e mineralità, donandogli una straordinaria bevibilità. Siamo orgogliosi di poter trasmettere, tramite Il Solatio, tutte le peculiarietà della zona di Radda in Chianti che, pur di fronte a condizioni decisamente particolari per altitudine e temperature, conferma di rappresentare un plusvalore per il Chianti Classico”. (g.p.)

La vigna de “Il Solatio”

Chianti Classico according to Gianni Zonin The man of wine who can “look beyond” talks about his passion for Castello d’Albola, the wonderful family winery in the heart of Gallo Nero 35 years of passion, fidelity and great wines. The love story between Gianni Zonin and Chianti is a lasting and fruitful one and has found in the suggestive Castello d’Albola its ideal location to give life to innovative projects. This wonderful estate, that overlooks the historical area of Gallo Nero, has a special bond with the Zonin family, made of anecdotes and memories to preserve jealously. Cav. Gianni Zonin, recently appointed with two prestigious acknowledgements for Labour, welcomes us in his doom with elegance, energy and his farsighted spirit. Premio Leonardo 2013 (awarded by President Giorgio Napolitano in February) and the career award “Lifetime Achievement Award” appointed by the American review Wine Enthusiast in 2014 are only the last acknowledgments received by a man who has changed the history and image of the Italian wine in the world. When and how did it arise your love for Chianti? “It was February 1979; I was finishing a week of visits in this area, looking for a reality to invest on. We were visiting four wineries every day but I couldn’t find the right place. I was going back to Veneto when I discovered Albola and it was love at first sight. I had found the rough diamond that could be converted in a jewel. It was very beautiful already and with the proper adjustments, realized with my wife’s precious

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cares and passion, it has become a great estate where our family creates great wines, respecting the historical tradition of Chianti. But it’s also a place where we are spending important moments of our life. This place gives us great emotions.” What does Chianti Classico means for you? “It’s a fantastic land and it’s not a chance if so many Italian and foreign people love it. Its economical, touristic and oenological potential are incredible but in the recent past we have rest on our laurels too much. I want to remind prof. Reginaldo Cianferoni’s essay (the professor of the Faculty of Agriculture of Florence is honorary citizen of Radda in Chianti since 2002, ed.) entitled “Chianti Classico among prosperity and crisis”, published in 1979. Well, difficulties are part of this land. When I decided to invest here it was a hard period. And the story repeats itself, now as in the future. For this reason, every day we have to work hard to improve ourselves and grow, going on investing on quality to support the products of this land”. How do you imagine the future? “The world changes rapidly and even in the world of wine we witness successful phenomenon that stimulates the customer’s interest. Just think about the boom of Prosecco or the development of regions like Sicily or Apuliae. In Chianti it’s time for a collective commit-

ment, both of privates and institutions, to let this denomination to reconquer its verve”. What would you change? “I’m not enthusiast of some decisions that has been taken in this land throughout the years, starting from the division between Chianti and historical denomination. I’m sure that wise men can admit their errors and go back when it’s necessary”. What are the ways to relaunch this area? “Tourists who arrive in Chianti to discovery its landscape and oenological traditions are the added value. The success of Chianti Classico passes by export. But it is necessary to support and relaunch it, studying new markets and the demands of the new consumers. There are many national and regional good initiatives that should be supported and promoted but the best way to grow is to identify few important projects and exploit at best our resources. We have to walk on this way with resolution in the next five years and for this reason I appreciate the new spirit of Ice after a stalemate. Casa Vinicola Zonin is reinforcing its presence in Japan and at the same time is studying the profile of Chinese consumers to understand their tastes, feelings and needs”. What do you expect from Matteo Renzi’s government? “We cannot but hope that Renzi, the

government and new Ministry of Agricultural Policies will do what they promise. It’s what many Italians hope. It’s time to start doing”. What are the priorities in the field of Agricultural Policies? “The urgent problems to face are two. The government has to study some measures to favour the growth of the small Italian farms (around 2 hectares, ed.), helping them to reach the European standards (in France they are around 8 hectares and in Spain more than 10, en.) in order to guarantee a decent profit to the families that represent the guardians of this landscape and the ambassadors of made in Italy. Also, we have to encourage young people to enter this world; recent Istat data have shown how this field is one of the few that guarantee an employment”. And what about bureaucracy? “It’s driving the Italians mad. Every day we have to face five levels of bureaucracy: European, national, regional, provincial and municipal. Simplification would mean fresh air for us”. How will it be the Zonin family’s future? “There will be no revolution. The society assessment will be shared by my three sons (Domenico, Francesco e Michele) and will be defined in 2015. I will become honorary president and, according to their own talents, they will become president, ceo and vicepresident of the winery, guaranteeing the typical continuity of the great family of wine-makers”.•


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di Giovanni Pellicci

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ale più del doppio rispetto alle export dei prodotti agroalimentari. Ben oltre i 60 miliardi di euro. E’ l’italian sounding, il fenomeno del taroccamento dei nostri marchi di qualità che avviene in vari angoli del pianeta a danno della filiera. Parmesan, mozzarella di bufala, Grana Padano e ovvia-

La Leopolda dell’italian

sounding ze, incalzati dal giornalista Davide Paolini. Protagonisti Oscar Farinetti, Oliviero Toscani, Giuseppe Liberatore (Presidente dell’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), Tom Mueller (giornalista e autore di “Extraverginità. Il sublime e scandaloso mondo dell’olio d’oliva” che ha fatto molto discutere), Mario Cichetti (Direttore

pini (vice Presidente “Vicario” Consorzio Parmigiano Reggiano) e Piero Gonnelli (Presidente Associazione Italiana Frantoiani Oleari). Necessità di difendere le tante (troppe?) denominazioni d’origine anche nei paesi terzi extra Ue; sostenere la filiera anche in termini di capacità produttive in grado di soddisfare la domanda e aumento dei fondi destinati alla vigilanza e della stipula degli accordi bilaterali. Queste alcune delle voci raccolte, tra le quali al solito spicca la visione “da mercante luminare” di Oscar Farinetti. “Affidiamo ai giovani creativi il compito di dare vita ad un marchio tricolore e mettiamolo su tutto quello di buono che esportiamo in giro – propone il fondatore di Eataly – e lanciamo una campagna di 2 anni per farlo conoscere anche tramite testimonial famosi, a costo zero, che potrebbero mettersi la spilletta con il logo sulla giacca in occasione di incontri ufficiali. Potremo, innanzitutto, far capire l’autenticità dei nostri prodotti e quindi dare sostegno al reddito dei nostri

Negli stessi spazi in cui è nato il fenomeno Matteo Renzi, i principali attori dell’agroalimentare italiano hanno lanciato idee per arginare un fenomeno che ci costa ma che può anche essere letto come un’opportunità. A patto di trovare il modo di valorizzare la filiera mente vino, piazzati sugli scaffali con nomi decisamente improbabili che tradiscono i produttori e ingannano i consumatori. Un danno incredibile che qualcuno prova (giustamente) a leggere anche come opportunità. Gli acquisti confermano, infatti, la voglia di Italia che hanno i consumatori in giro per il mondo: per questo, con le adeguate misure di tutela, il ritorno (economico e di immagine) sarebbe notevole. Cosa fare allora? I principali attori della filiera ne hanno parlato all’ultima edizione di Taste alla Stazione Leopolda di Firen24

Consorzio Prosciutto San Daniele), Antonio Lucisano (Direttore Consorzio Mozzarella di Bufala), Roberto Moncalvo (neo Presidente Coldiretti), Nicola Cesare Baldrighi (Presidente Consorzio Grana Padano), Corradino Marconi (Presidente Consorzio Mortadella), Mario Guidi (Presidente Confagricoltura), Adolfo Filip-

Avete idee, spunti, riflessioni su questo e su altri temi? Scrivete a g.pellicci@igrandivini.com Su Twitter @giopellix

agricoltori”. Oliviero Toscani, produttore di olio extravergine per passione, è più scettico. “Lo abbiamo visto con il logo di Expo 2015 quanto i politici italiani siano capaci di valorizzare la creatività, – ha ironizzato il geniale pubblicitario – magari tutti ragionassero come Farinetti ma io credo che il pericolo principale siano gli stessi produttori capaci di essere Dottor Jekyill e Mister Hyde, sputtanando da soli i loro prodotti”. Il giornalista Mueller, che vive in Italia da 20 anni e con il suo libro sull’extravergine italiano taroccato ha scatenato un putiferio mediatico, ha un’idea per l’Ice. “Se io ne fossi a capo mi divertirei un mondo – spiega – creando liste dei migliori produttori italiani e portandoli in giro per degustazioni e assaggi nei ristoranti, affidando a loro il compito di spiegare ciò che di buono fanno. Ma purtroppo in Italia c’è meritocrazia anche in questo tipo di scelte”. Idee diverse emergono dagli altri addetti della filiera, abituati a confrontarsi quotidianamente con il lato reale del Paese. Tra tutti, spicca Marconi del Consorzio della Mortadella: “Dobbiamo salvarci in Italia, prima di tutto aumentando il prezzo medio delle nostre produzioni di qualità”. Insomma le idee, seppur diverse, non mancano. Sarà capace la politica di trovare la sintesi giusta a tutela del made in Italy ad un anno dall’appuntamento dell’Expo 2015? •


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Chef

di Marina Ciancaglini

Heinz Beck, tedesco di nascita e pittore mancato, da 20 anni è uno dei simboli della gastronomia italiana ai livelli più alti

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ambiano le mode, anche nella cucina che, negli ultimi anni, ha accresciuto la propria popolarità e si susseguono i nomi di chef vecchi e nuovi. Heinz Beck, dal suo arrivo in Italia alla Pergola Rome Cavalieri Hilton Hotel, che ha guidato fino alle 3 stelle Michelin, circa 20 anni fa, è uno dei re incontrastati del gusto. E’ stato di recente insignito del titolo di “Chef dell’an-

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no” da Identità Golose. Lei tedesco di nascita è ormai uno dei simboli della gastronomia italiana. Come si riesce a interpretare così profondamente una cucina che non è quella di nascita? “Amandola e studiandola”. Che cosa ha conservato delle origini teutoniche e cosa invece ha acquisito dalla cultura italiana? “Io mi sento italiano: le origini tedesche sicuramente hanno

contribuito alla mia formazione professionale, ma fin dall’inizio della mia avventura ho optato per la cucina della mia terra di adozione. Nei miei piatti non c’è ingrediente, preparazione o cottura che non si ispiri alla lunga e ricca tradizione culinaria italiana”. Si parla ormai di un ritorno alla leggerezza, seppur con gusto, nella ristorazione. Qual è il suo approccio in questo senso?

Foto di Mauro Fiorese

La grande cucina è leggerezza e gusto “La mia regola in cucina è quella di realizzare piatti salubri e di offrire ai miei ospiti dei menù completi dal punto di vista nutrizionale, senza dimenticare che i clienti che vengono da me lo fanno per godersi una serata. Spesso si pensa che non si possa fare una ricetta sana che sia al contempo gustosa e ricca, ma non è vero, perché si può cucinare in modo leggero, tenendo conto della parte nutrizionale. Ciò ha inizio con la


Foto di Courtesy of Rome Cavalieri

Foto di Janez Puksic

scelta delle materie prime, passando poi alle cotture a giuste temperature; bisogna trovare un equilibrio in cui le materie prime esprimano le loro maggiori proprietà nutritive e gustative senza che l’organismo ne risenta”. Può dire 3 ingredienti fondamentali nella sua cucina? “Nella mia cucina gli ingredienti fondamentali sono le verdure, le erbe e il pesce”. Da quando è arrivato alla Pergola, ha notato un cambiamento nell’approccio a un ristorante di lusso da parte del cliente? “In generale, noto con piacere un maggiore interesse e voglia da parte dei clienti di conoscere la filosofia che c’è dietro ogni piatto e, allo stesso tempo, noto un approccio diverso da parte della clientela più giovane che arriva più preparata e pronta all’esperienza gastronomica che noi offriamo”. Come “inventa” una nuova ricetta? Le vie sono molteplici, da più lontano proviene l’ispirazione

e maggiormente diverso è il risultato: per questo sono sempre molto aperto agli impulsi che possono arrivarmi da una bella opera architettonica, da un quadro, da un mazzo di fiori o, in generale, da tutto ciò che mi circonda”. Un grande ristorante deve avere anche una grande

carta dei vini. In una carta ideale, cosa non può mancare? “A mio avviso, in una carta dei vini non possono mancare una selezione esaustiva delle produzioni locali, una buona rappresentanza internazionale e profondità di annate nelle etichette prestigiose”.

Cosa pensa dei programmi televisivi di cucina e della presenza di molti suoi colleghi davanti alle telecamere? “Penso che la tv, al giorno d’oggi, offra una vastissima scelta di programmi culinari e che ognuno abbia quindi la possibilità di trovare ciò che cerca e scegliere il target più adatto alle proprie esigenze”. Di fatto il suo mestiere sembra essere diventato di gran moda tra giovani. Quale consiglio vorrebbe dare a chi inizia? “Cuochi si nasce. Senti la passione “scorrere nelle vene”, ma per far sì che questa possa trasformarsi in professione, deve essere affiancata da uno studio approfondito e costante delle materie prime e delle tecniche, da tenacia e dalla determinazione a crescere professionalmente. È una professione che, indubbiamente, richiede tanto sacrificio. Sacrificio che però viene ripagato da altrettante soddisfazioni”. Se non avesse fatto lo chef, quale professione avrebbe scelto? “Avrei fatto il pittore”.•

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T he Wine Trotter di Marina Ciancaglini

India

nuova frontiera per il vino italiano

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e pensiamo alle opportunità commerciali in Asia per il made in Italy, Cina, Hong Kong e Giappone sono i mercati di riferimento anche per il vino. Ma esistono delle potenzialità anche per quelli più giovani e in crescita. Sebastiano Ramello, con la sua società Piemonte Wine Food, gira grossa parte del mondo, dedicandosi anche a Paesi emergenti. Come ha iniziato la sua attività di export? “La mia società, oggi conosciuta al mondo come Wine Selection Sebastiano Ramello, si occupa prima di tutto di comunicazione e consulenza internazionale nel

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mondo del vino, per poi arrivare alla vendita e alle esportazioni. Oggi rappresento importatori e distributori nei principali paesi mondiali e aziende vinicole italiane”. Si occupa di molti mercati orientali, tra cui alcuni più giovani per quanto riguarda il consumo del vino, come l’India. Come è strutturato per la commercializzazione del vino? “L’India è un grande paese, organizzato in un sistema federale che fa capo alla sua capitale Delhi. Questo sistema crea una frammentazione del mercato, con normative e tassazioni che cambiano da Stato a Stato; in effetti, per i vini non si può pensare a un mercato indiano unificato ma ai mercati dei singoli Stati dell’Unione. Altro punto critico per la commercializzazione del vino di importazione è il numero limitato di importatori e distributori”. Che tipo di consumi ci sono? “Il consumo del vino in India oggi è in netta crescita, ma il maggior consumo è dato da vini di produzione locale, in quanto il prodotto di importazione è gravato da dazi e accise molto

elevati, che fanno si che i nostri vini siano collocati nel mercato come prodotti di nicchia a prezzi molto elevati. Sebbene ci siano molte premesse critiche, le potenzialità del mercato restano molto interessanti, basti pensare che il mercato del vino è in crescita del 58% dall’anno al 2012. In India, sopratutto a Delhi, Bangalore, Mumbai e Goa, c’è un’enorme richiesta di prodotti enogastronomici italiani, i ristoranti italiani sono tra i più frequentati dalle classi sociali medie-elevate. L’India attualmente è l’unico paese asiatico dove i vini italiani sono più riconosciuti di quelli francesi.” Su che fasce di prezzo si orientano i consumi? “In questo momento la principale richiesta è di vini “entry level”. Gli importatori e i distributori chiedono prezzi molto bassi, a volte insostenibili, per un produttore dedito alla qualità del suo prodotto e questo fa si che molti dei vini di importazione siano di pessima qualità. Noi, personalmente, stiamo puntando a portare vini di media e alta qualità: educando la popolazione indiana ad avvicinarsi ai veri sapori del vino si arriverà, seppur

non a breve termine, a costruire un vero mercato. Premesso ciò, il consumo di vini di alta qualità esiste, sopratutto nei numerosi Hotel di lusso, e nei numerosi ristoranti italiani che aprono sempre più frequentemente”. Questi mercati ancora minori, sono già oggetto di interesse per i progetti OCM Promozione da parte delle aziende vinicole italiane? “Si sono già di interesse da almeno tre anni. Sempre più aziende vinicole ci contattano per valutare la penetrazione di questi nuovi mercati in crescita”. Può dare un consiglio alle aziende che intendono approcciare l’India? “Il mio consiglio è quello di affidarsi a persone che conoscano bene il mercato locale che si vuole penetrare, soprattutto che conoscano la cultura e i modi comunicativi del luogo, essenziali soprattutto in questi paesi così lontani dalle nostre tradizioni. Non basta essere presenti a una fiera o a un BtB per qualche giorno, ma meglio essere presenti tutti i giorni sul territorio che si vuole conquistare se veramente si punta a creare un rapporto basato sulla fiducia che duri nel tempo”. •


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Freschi ed eleganti. L’indiscutibile qualità dei vini altoatesini viene veicolata, a livello internazionale, da un programma di promozione che guarda ai mercati più importanti

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lto Adige e vino, un binomio che sembra imprescindibile non solo per la qualità viticola della regione ma anche per una visione di marketing territoriale che ha varcato, con un assetto strutturato e organico, i confini nazionali. Helmuth Zanotti, responsabile delle campagne promozionali per il vino della Eos, l’Organizzazione Export della Camera di Commercio di Bolzano, spiega quali sono gli obiettivi e le strategie del vino altoatesino. Qual è il budget di promozione all’estero stanziato per i vini altoatesini per il 2014 e quali i maggiori mercati?

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“Il budget di promozione all’estero si aggira intorno ai 720 mila euro, i nostri mercati più importanti sono la Germania, gli Stati Uniti, la Svizzera e l’Austria. Un budget extra di circa 200 mila euro lo utilizziamo per le fiere all’estero, in prima fila la ProWein a Düsseldorf”. Ci sono dei nuovi mercati target sui quali si deciderà di investire in futuro? “Per i prossimi 3 anni abbiamo attivato, anche grazie ai finanziamenti dell’OCM Vino, progetti negli Stati Uniti, in Russia e in Giappone”. A febbraio siete stati presenti a una degustazione a Tokyo. Che tipo di riscontro c’è stato? “E’ stato un primo passo verso l’Asia. L’impressione è molto positiva: più di 100 persone hanno seguito il seminario e quasi 300 visitatori il Wine Tasting. I giapponesi sono molto interessati e spesso conoscono già i nostri vini e la nostra regione”. Quali sono le previsioni di andamento del mercato del nuovo anno per i vini altoatesini? “La vendita non diventerà più facile. In Italia si sente ancora molto la crisi, qui cerchiamo di tenere le nostre quote. All’estero le prospettive sono un po’ più positive, dalla Germania otteniamo dei segnali incoraggianti e anche negli Stati Uniti vediamo potenziale”.

Qual è il vostro principale messaggio di marketing territoriale? “L’Alto Adige è la patria di vini bianchi freschi e minerali e vini rossi eleganti e fruttati. I nostri

vini rispecchiano la limpidezza e la freschezza del paesaggio, caratterizzato da un gioco di alternanza climatica fatto di giornate calde e notti particolarmente fresche”.•


In 1979 Josef and his wife Marianne tried to realize the highest Classic Method sparkling wine in Europe, producing their wine on a high plateau 1,200 metres above the sea level. The winning result is still under everyone’s eyes, thanks to a perfect ripening of the grapes and to the careful work carried out in the cellar to respect the French champenoise method: manual remuage of every bottle and refining on selected yeasts for 24 months up to five years. This care makes Arunda the icon of “Talento Metodo Classico”. Now the winery presents its excellences with a new image: Brut, Extra Brut and Rosé. Brut is made of Chardonnay, Pinot Bianco and Pinot Nero; it has a rich perlage, a fragrant and fruity bouquet and a creamy and well-balanced taste that makes it the perfect wine for a merry aperitif or a toast with friends. Extra Brut is made of Chardonnay and Pinot Nero; refined for two years, this wine is appreciated by more expert tasters who can appreciate its fine bubbles, its complex bouquet with floral perfumes and aromas of crust of bread, dried fruit and honey, and a dry, ample and persistent taste. Rosé is ideal for young tasters: it’s made of Pinot Bianco and Pinot Nero and is characterized by a merry approach, a light onion peal colour, a perfume of small red fruits and a juicy taste. Also its label evokes its vivacious spirit and all the enthusiasm of Arunda.• ARUNDA snc Via Prof. Joseph Schwarz 18 39100 Meltina (BZ) Tel. 0471 668033 Fax 0471 668229 info@arundavivaldi.it www.arundavivaldi.it Vinitaly Padiglione 6 Stand D2

Alto Adige

A new image for the three labels Metodo Classico Brut, Extrabrut and Rosé by Arunda The three excellences of the highest cellar of Europe present their new style

Nuovo stile grafico

per i tre Metodo Classico

E

ra il 1979 quando Josef e la moglie Marianne ebbero l’audacia di realizzare il Metodo Classico più alto d’Europa, a Meltina, su un altopiano di 1 200 metri. Il vittorioso esito è garantito, allora come oggi, dalla maturazione ottimale delle uve e dal certosino lavoro in cantina per portare a termine le lunghe e delicatissime fasi del metodo champenoise francese: il remuage manuale di ogni singola bottiglia e l’affinamento sui lieviti che dura fra i ventiquattro mesi e i cinque anni. Tutto questo fa di Arunda un emblema del “Talento Metodo Classico” che oggi regala una nuova mise a tre sue eccellenze: il Brut, l’Extra Brut e il Rosé. Il Brut nasce da Chardonnay, Pinot Bianco e

Le tre eccellenze della cantina Metodo Classico più alta d’Europa si vestono a nuovo Pinot Nero, possiede un perlage ricco, naso fruttato e fragrante, bocca cremosa e bilanciatissima fra zucchero e nota amarognola che lo rende ideale per un allegro aperitivo o un brindisi con gli amici. L’Extra Brut, prodotto solo da Chardonnay e Pinot Nero e affinato per due anni, è invece ricercato soprattutto dal consumatore più evoluto che ne apprezza la brillante mise di

bollicine finissime, il bouquet complesso dove al fiore fanno da controcanto crosta di pane tostato, frutta secca e miele, e il sapore asciutto, secco, ampio al palato e persistente. Ad attrarre il pubblico più giovane è invece il Rosé, ottenuto dalle due varietà di Pinot e connotato da un cipiglio allegro - colore buccia cipolla scarico, profumi di piccoli frutti rossi e bocca succosa - preannunciato dall’etichetta rosata che sintetizza il tono brioso ed appagante delle bollicine Arunda. (i.g.) •

1.200 mt

SEKTKELLEREI

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Alto Adige

Cantina Produttori Valle Isarco

cambia le etichette, non la qualità

S

e una nuova etichetta dal taglio moderno attira il pubblico più giovane, questo non significa però venire meno alla qualità senza compromessi che dal 1961 connota i centotrenta viticoltori di Cantina Produttori Valle Isarco. Merito anche della favorevole posizione della Valle Isarco che, con i suoi pendii ben soleggiati fra i 400 e 950 metri, i terreni morbidi e la notevole escursione notturna, permette una maturazione aromatica ottimale delle uve. Gli acini raggiungono così lo stato ideale per tramutarsi in vini monovitigno eleganti, decisi e longevi, soprattutto bianchi che proprio qui esprimono al meglio la propria personalità sviluppando colori vivacemente delicati, profumi intriganti, struttura fine ed elegante ben bilanciata fra acidità e sentori minerali. Cantina Valle Isarco propone bianchi più conosciuti come il Gewürztraminer, Müller Thurgau, Chardonnay e Sauvignon, ma anche i più appassionanti anche se meno noti Sylvaner, Kerner, Riesling e Gruner Veltliner. Troviamo inoltre la linea Aristos, frutto di un’ancor più accurata selezione in vigna, oltre a cinque nobili rossi, dalla pregiata Schiava sino ai corposi Lagrein e Pinot Nero. In cima alla piramide primeggiano i due bianchi della linea “Sabiona”, Kerner e Sylvaner, le cui uve maturano nei vigneti del convento delle suore Benedettine posto su un’alta rupe. Completano il ventaglio d’alto livello di Cantina Valle Isarco i due vini Kerner e Gewürztraminer passiti “Nectaris”. (i.g.) •

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Dal microclima della Valle Isarco il restyling dell’ampia linea di vini monouvaggio bianchi e rossi

Cantina Produttori Valle Isarco changes its image, but not its quality From Valle Isarco the restyling of a wide range of monovarietal white and red wines A new image to attract young customers meets the quality without compromises that characterizes the production of the 130 partners of Cantina Produttori Valle Isarco since 1961. The favourable position of Valle Isarco, its sunny slopes around 400 and 950 meters, its soft

soils and a high temperature range let the grapes to reach the ideal ripening and guarantee the quality of these wines. The result is a range of elegant, sharp and long-lasting monovarietal labels, most of all white wines, that here express their personality with delicate and lively colours, intriguing perfumes, a fine and elegant structure and a well balanced acidity with mineral inklings. Cantina Valle Isarco proposes wellknown white labels such as Gewürztraminer, Müller Thurgau, Chardonnay and Sauvignon, but also some niche labels such as Sylvaner, Kerner, Riesling and Gruner Veltliner. Also, the winery proposes the line Aristos, fruit of a careful selection in the vineyard, beside a range of noble red wines from Schiava to Lagrein and Pinot Nero. The buttonhole labels are the two white wine of the line “Sabiona”, Kerner and Sylvaner: the grapes ages in the vineyard of the Benedictine nuns’ monastery that rise on a high hill. The range of products is completed by “Nectaris” the two passito made of Kerner and Gewürztraminer. • Cantina Produttori Valle Isarco Via Coste 50 39043 Chiusa (BZ) Tel. 0472 847553 Fax 0472 847521 info@cantinavalleisarco.it www.cantinavalleisarco.it www.facebook.com/Eisacktalerkellerei

Vinitaly Padiglione 6 Stand D3


An award-winning Gewürztraminer Cantina Tramin has bet on this grape variety: golden wines, mineral and spicy inklings with tropical fruits perfumes

Tramin, Traminer. The name of this winery reveals its vocation. Gewürztraminer is the little child of Cantina Tramin and of the Termeno area, a land where the conformation of the territory and the high temperature range give to the wine elegance, mineral inklings and aromas of cinnamon, tropical fruits and clove. The great versatility of this “liquid gold” has inspired Cantina Tramin and nine international chefs: so Gewürztraminer Tramin has become the protagonist of the world most famous cuisines, living life to original recipes that combines tastes and cultures. Chef Massimiliano Alajmo has talked about “a kaleidoscope of perfumes: rose, mango, litchi, honey and orange; the ideal companion for a risotto with saffron and perfume of liquorice”. Norbert Niederkofler, instead, has said that “the ideal matching is a variation on poultry and duck liver; the perfect combination due to a moderate acidity, a good aromatic range and an important mineral structure. Cantina Tramin bets on this grape variety and proposes it in two versions: Classico and the Nussbaumer selection.•

T

ramin, Traminer. Lo dice il nome stesso: il Gewürztraminer è il pargolo di casa presso Cantina Tramin e a Termeno, dove la conformazione montuosa del territorio incontra i benefici di notevoli sbalzi di temperatura fra giorno e la notte. Bianchi altoatesini che si distinguono per la particolare eleganza, per le note cariche di minerali che bilanciano i toni di cannella, frutta tropicale e chiodi di garofano. La grande versatilità di questo “oro liquido” (perché oro è il colore nel bicchiere) ha ispirato Cantina Tramin e 9 grandi chef internazionali: il Gewürztraminer Tramin è così entrato nelle cucine più famose del mondo e ne sono nate ricette e combinazioni perfette, in un fusione di sapori, dialoghi di gusto e approcci culinari diversi. Parola di chef: Massimiliano Alajmo ha parlato di “un vero e proprio caleidoscopio di profumi: note di rosa, mango, litschi, miele e

Alto Adige

Gewürztraminer stellato

arancia, perfetto con un risotto allo zafferano al profumo di liquirizia”, mentre Norbert Niederkofler ha affermato che “la combinazione più brillante è con una variazione su fegato di pollame e d’anatra, semplicemente imbattibile per la moderata acidità, l’aromaticità e la mineralità ben strutturata”. Cantina Tramin, credendo molto in questo vitigno, ne offre due interpretazioni: il Classico e la selezione Nussbaumer. (c.c.)•

Cantina Tramin ha dato grande importanza a questo vitigno: vini dorati nel bicchiere, minerali, speziati, con note di frutti tropicali

Presenti a Vinitaly: Pad 6, Stand B2

Cantina Tramin Strada del Vino, 144 39040 Termeno(BZ) Tel. +39 0471 096633 Fax +39 0471 096621 info@CantinaTramin.it www.CantinaTramin.it

Spalla di maiale con finferli, Holger Bodendorf, Relais & Chateaux Landhaus Stricker - Germania

Uovo croccante, Per Hallundbaek, Relais & Chateaux Ristorante Falsled Kro - Danimarca

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in un bicchiere il fascino delle uve altoatesine

S

iamo in una regione dove la natura domina ancora incontrastata lasciando all’uomo l’onore e onere di una viticoltura difficile ma che, con le giuste tecniche, regala picchi di eccellenza. I vini di Cantina Laimburg, gestita dall’omonimo Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale, nascono così in territori frutto di un accurato lavoro di zonazione, da vitigni principe per l’Alto Adige sottoposti ad un’ulteriore

Alto Adige

Cantina Laimburg

foto di C. Gufler

Una produzione a preminenza di bianchi tra cui campeggia l’Elyònd 2011 selezione clonale, da vigneti su cui si opera un’attenta defoliazione con microvinificazioni guida per verificarne la qualità. Elyònd incarna perfettamente questa filosofia: si tratta dell’autoctono Gewürztraminer, colore giallo fra il paglierino e il dorato, con profumi varietali di rosa, chiodi

di garofano e spezie, cui si aggiungono sentori esotici come il frutto della passione e litchi, e una bocca calda ed elegante dove il grado alcolico è ben bilanciato dalla freschezza, creando un’armonia in grado di perfezionarsi e durare nel tempo. Il terreno calcareo, ghiaioso e argilloso per-

Cantina Laimburg: the charm of Alto Adige in a glass of wine A production based prevalently on white wines and a buttonhole: Elyònd 2011 We are in a region where nature is still untouched and vine-growing is difficult but with the proper techniques give unexpected excellences. Here rises Cantina Laimburg, the winery of the homonymous Research Centre for Agriculture and Forestry. Its wines are the fruit of a careful work on the typical grape varieties of Alto Adige and of a further clonal selection, beside a peculiar defoliation of the vines and a micro-vinification with continuous quality testing. Elyònd is the highest expression of this philosophy: it’s made of Gewürztraminer and shows a beautiful straw yellow and gold colour, a rose, clove and spices bouquet, enriched by exotic perfuse of passion fruit and litchi, and a warm taste characterized by a perfect balance between alcohol and freshness, an harmonic taste that improve in the ageing. The calcareous, clayey and stony soil gives to the wines a great longevity (about 10 years) but three years after the harvest this wines can already reveal their character: this year will be opened the first bottles of Elyònd 2011. This wine ages in steel and is refined in bottle for eight months on the lees. The name of this magic wine reminds the corageous blond princess of the Dolomites legends who used to live here once upon a time. •

mette infatti una longevità di circa dieci anni e una prontezza che si realizza solitamente tre anni dopo la vendemmia, rendendo così ideale solo ora la stappatura dell’Elyònd annata 2011, in parte affinato in acciaio in parte in botte per otto mesi sui lieviti. La magia dorata che crea nel bicchiere e che già traspare in etichetta, porta il nome di Elyònd, la coraggiosa principessa bionda delle leggende dolomitiche che qui dominava un tempo. (i.g.)• Podere Provinciale Cantina Laimburg Via Laimburg 6 - 39040 Ora (BZ) Tel. 0471 969700 Fax 0471 969799 azienda.laimburg@provincia.bz.it www.laimburg.bz.it Vinitaly Padiglione 6 stand B1

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Basilicata

Basilicata, i numeri

lo confermano: crescono qualità e quantità di Max Brod

N

ascono dall’ultimo report incrociato ad opera del blog “I numeri del Vino” le considerazioni sulle più recenti statistiche di Istat e Federdoc sulla viticoltura lucana. Si scopre così che la Basilicata del vino (ultimi dati aggiornati: 2012) ha beneficiato di un forte incremento della produzione, ovvero un + 70% che l’ha portata a quota 189mila ettolitri di vino prodotto, prevalentemente inserito nel segmento dei vini rossi, un andamento riscontrabile anche nelle altre categorie produttive. Dati confermati lo scorso dicembre in occasione del Convegno espositivo Viticoltura ed Enologia di Padova, durante

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il quale la viticoltura della Basilicata si è confermata al diciottesimo posto nella classifica italiana con una superficie vitata che raggiunge 4.740 ettari. A differenza del rosso (produzione salita da 74mila ettolitri a 151mila ettolitri), il vino bianco rimane stabile a 38mila ettolitri (grafico 1), un

livello paragonabile a quello degli ultimi anni. L’ incremento del 70% della produzione si è tradotto in una forte crescita di vini Doc e Docg (più che raddoppiati), arrivati a quota 40mila ettolitri (grafico 2), nel raddoppio della produzione di Igt (a quota 30mila ettolitri), oltre che ad

un incremento del 50% della produzione di vini comuni, arrivata a 120mila ettolitri. La produzione della regione, una delle meno sviluppate verso le denominazioni, comincia a cambiare dunque tendenza. Doc e Docg salgono al 21% della produzione totale (grafico 3), contro il 16% degli ul-


I 4.740 ettari vitati lucani vedono i vini rossi segnare un + 71%. Il bianco rimane stabile. Raddoppiano Doc e Docg ma restano dominanti i vini comuni

timi 3 anni, cosÏ come i vini Igt che salgono dal 13% al 16%. Di conseguenza, per quanto la produzione di vini comuni resti preponderante al 63% (contro il 33% del Mezzogiorno e il 24% italiano), comincia lentamente a diminuire. Tra le altre Doc cresce la denominazione Matera, messa in piedi qualche anno fa, che ha raggiunto quota 3mila ettolitri. Una Basilicata in netta crescita quantitativa e qualitativa dunque, che fa ben sperare enologi e produttori della terra lucana. •

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Basilicata

Ambasciatori del Vulture La Cantina Tenute D’Auria punta a far conoscere il meraviglioso territorio in cui è immersa

R

ecente realtà del panorama vitivinicolo lucano, la Cantina Tenute D’Auria, ha come obbiettivo principale quello di far conoscere il meraviglioso territorio del Vulture attraverso il suo ambasciatore per eccellenza, l’Aglianico del Vulture, elevando le uve alla loro massima espressione e facendo raccontare a ciascuna bottiglia una storia, quella dell’amore per il territorio e

della cura dei vigneti e della produzione. Figlie di questa filosofia e dei sette ettari di vigneto alle pendici del Monte Vulture, sono tre etichette, che hanno ottenuto vari premi e menzioni, e che stanno riscuotendo un successo sempre crescente anche all’estero. Tra queste la prima prodotta è stata il Terraterr, nome voluto non a caso per significare l’umiltà e la semplicità di un vino realizzato con uve di vigneti giovani e affinato in acciaio, mentre la seconda è stata lo Strapellum, ottenuto da uve di vigneti di oltre vent’anni di età, con un affinamento

in barriques di secondo e terzo passaggio. Per terminare la punta di diamante dell’azienda è il Rupe di Apollo, ottenuto da uve di vigneti di oltre trent’anni di età. L’azienda, guidata da Sara D’Auria, è quindi in costante crescita, convinta che il futu-

ro riservi grandi cose e quindi continuamente al lavoro per essere riconosciuta come una cantina di nicchia e come una realtà sostenitrice di una terra ancor poco conosciuta. •

Presenti a Vinitaly: Padiglione 8 Stand B8/9 C8/9. Presenti anche alla London International Wine Fair di Londra dal 2 al 4 Giugno, Padiglione riservato all’Italia con la collettiva dell ICE (Istituto Commercio Estero).

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Ambassadors of Vulture Tenute D’Auria promotes its wonderful territory The young winery Tenute D’Auria promotes the wonderful territory of Vulture through its wines and, most of all, its ambassador par excellence, Aglianico del Vulture. These wines tell a story made of love and care and are the purest expression of this land. The product of the 7-hectares vineyard that grow at the foot of the mount Vulture are three labels that have been awarded with prizes and acknowledgments and that are gaining a growing success, both in Italy and abroad. The first one is Terraterr, a name that evokes the humility and simplicity of a wine made with the grapes from young vines, refined in steel. The second one is Strapellum, made of the grapes from more than 20-years-old vines, refined in second and third passage barriques. Last but not least, the buttonhole of the winery is Rupe di Apollo, made with the grapes of more than 30-years-old vines. The winery is managed by Sara D’Auria and in time has known an important growth. The future of this winery is rich of promises and for this reason its staff is working hard to preserve its fame as a niche reality that promotes a not yet very well known land. • CANTINA TENUTE D’AURIA C.da Piano di Croce 85022 Barile (Pz) Tel. 0972 536029 Fax 0972 530279 Cel. 340 9694445 daurias@gmail.com www.tenutedauria.it


Central London Location | tasting masterclasses | on trade buyer program | Bulk Wine Zone ground-Breaking Market Analysis | Free Wifi | cru bourgeois tasting | craft beer | Ugcb tasting Independent and On-Trade Workshops

Trade Only | Delicatessen By the Fair

Esoterica Tasting | industry briefings

Independent Retail Buyer Program

Speakers' Corner | Free to Visit 2nd – 4th JUne

10,000+ Wines | seminars and debates olympia london

Britain's Wine Trade Festival To find out more visit

www.londonwinefair.com

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Friuli

Tutto il sapore della

terra in un bicchiere Cantina produttori del Cormòns Via Vino della Pace, 31 34071 Cormons (GO) Tel. 0481 60579/ 62471 Fax 0481 630031 info@cormons.com www.cormons.com

D

uecento sono i soci della Cantina Produttori del Cormòns, che si occupano di 465 ettari di vigneto, con cura e dedizione; come si suol dire, è proprio nella campagna che nasce il buon vino ed è per questo che la Cantina punta gran parte del processo produttivo sulla cura della vigna, attraverso ferree e rigorose norme, che ognuno dei soci deve necessariamente rispettare al fine di ottenere un prodotto affidabile dal punto di vista organolettico. Sofisticate tecnologie sono di ausilio nella gestione sia della vigna che del lavoro in cantina: otto sono le centraline metereologiche poste in vari punti del territorio al fine di immagazzinare dati elaborati in tempo reale. La vinificazione avviene, sempre al fine di mantenere intatte le caratteristiche organolettiche, con una speciale pressa refrigerante che consente di estrarre tutti gli elementi polifenolici.

Il Vino della Pace, prodotto della Vigna nel Mondo, racchiude in sé i profumi ed i sapori dei cinque continenti Ormai da quasi trent’anni la Cantina si è fatta, inoltre, portavoce di un progetto multidisciplinare che coinvolge genti e vitigni dei cinque continenti: si tratta della Vigna del Mondo, un vigneto con oltre 900 tipi di viti provenienti dalle zone vitivinicole più importanti del mondo, i cui frutti, vendemmiati per la prima volta nel 1985, danno vita al Vino della Pace, simbolo di fratellanza universale.•

L’iniziativa Vino nel mondo ha visto coinvolti artisti di fama mondiale che, riconosciuta l’importanza del progetto, hanno fatto delle bottiglie un ulteriore gioiello dipingendone le etichette. Tra di essi: Enrico Baj, Arnaldo Pomodoro, Emilio Vedova,...

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The taste of the whole world in a glass Vino della Pace by Vigna nel Mondo encloses the tastes of the five continents

Cantina Produttori del Cormòns counts 200 partners , who grow with devotion and care 465 hectares of vineyards; as they say, good wines comes from good land, that’s why the cooperative concentrates the main part of its work on the vineyards, protecting them with severe rules that have to be followed scrupulously by every partner, to guarantee a high quality product. Cutting-edge technologies help the work in the vineyards and in the cellar: eight meteorological centres are dislocated in strategic points of the territory, in order to have real time information. Wine-making is carried out with a special refrigerating system, to protect the organoleptic qualities of the grapes. For almost 30 years, the cooperative has been the ambassador of an important projects that joins people and vineyards from the five continents: it’s Vigna del Mondo, a vineyard that combines more than 900 different grape varieties from the most important areas of the whole world. Its fruits have been harvested for the first time in 1985, and give life to Vino della Pace (the Peace Wine), a symbol of brotherhood. •


Friuli

Società Agricola Gall di Gall Stefano e Colautti Elisa Ss Via San Daniele, 23 34071 Cormòns (GO) Tel. 0481 61454 – 339 6549861 Fax 0481 61454 gall.stefano@alice.it

Gall, unique wines since 1932 A winery in Cormòns where tradition and quality are the watchwords Rising up in Cormòns, between Doc Collio and Friuli Isonzo, is the Gall winery, founded in 1932 by Pierantonio, nicknamed Toni, who was convinced of the potential of the area and therefore involved his wife and children in a project to produce excellent grapes from which prized wines are obtained. That project has been carried on from generation to generation with magnificent results and today it is the founder’s grandson Stefano, who holds the reins, together with his wife Elisa. The winery covers ten hectares in a particularly well-suited area with constant exposure to the sun and a fresh sea breeze, making it possible to produce top quality grapes, processed in a modern cellar which was renovated and revamped in 1993 under Stefano’s constant supervision and combines the philosophy of the historical founder with the most modern and innovative winemaking techniques. The grape varieties produced here include Chardonnay, Pinot Grigio, Sauvignon and Malvasia for the white wines, and Rofosco dal Peduncolo Rosso, Merlot, Cabernet Franc and Cabernet Sauvignon for the reds. •

A Cormons un’azienda dove tradizione e qualità sono le parole d’ordine

A

Cormons, tra le Doc Collio e Friuli Isonzo, sorge l’azienda vinicola Gall, nata nel 1932 da Pierantonio, detto Toni, che convinto delle potenzialità del territorio, coinvolse la moglie e i figli in un progetto di produzione di ottima uva da cui nascessero vini di pregio. Quel progetto è stato portato avanti generazione dopo generazione con ottimi risultati e oggi a

Gall, vini inconfondibili dal 1932 prenderne le redini è stato Stefano, pronipote del fondatore, insieme alla moglie Elisa. Dieci sono gli ettari di cui si compone l’azienda, posti in un territorio particolarmente vocato, costantemente esposto al sole e alla frizzante brezza marina, che permette di produrre uve di grandissima qualità, lavorate poi nella moderna cantina, ristrutturata e attrezzata nel 1993, sotto il costante con-

trollo di Stefano, che unisce i consigli dello storico fondatore alle tecniche più innovative e moderne. Le varietà prodotte in azienda sono Chardonnay, Pinot Grigio, Sauvignon e Malvasia per quanto riguarda i bianchi e Rofosco dal Peduncolo Rosso, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon per quanto riguarda i rossi. (l.m.) •

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Emilia Romagna

Tonino Lamborghini, la qualità italiana nel mondo Il valore del Made in Italy, in tre linee di vino tutte da assaporare

We cannot give you Italy but we can give you the feeling”. E’ con queste semplici parole che il commendator Lamborghini riassume l’essenza dei suoi prodotti dedicati a un mercato prevalentemente estero, amante del made in Italy di altissima qualità. L’azienda bolognese ha scelto Villa Oppi del wine-expert Stefano Agazzi per la selezione dei suoi vini a marchio: SANGUE di MIURA e PALAZZO del VIGNOLA, accuratamente selezionati tra le migliori cantine italiane. Le due linee si caratterizzano sia per la qualità del vino che per la ricercatezza del suo packaging, grazie alle originali etichette in ceramica naturale che rendono, fin dall’impatto visivo, ogni bottiglia una piccola opera d’arte realizzata sotto la supervisione del commendatore stesso. L’anno passato poi, attraverso un’ ulteriore attività selettiva, è stata creata una terza etichetta, la Superitaly, comprensiva di tre ulteriori tipologie di vino: Amarone della Valpolicella, Barolo e Brunello. • Stefano Agazzi, Wine Expert di Villa Oppi per Tonino Lamborghini Spa, riceve ad Anuga i WINE SPECIAL AWARD 2013: un oro per il vino Sangue di Miura Pinot Nero Chardonnay e 3 argenti per i vini Super Italy.

Risale all’Ottocento la storia vitivinicola di Villa Oppi, residenza estiva di Maria Luigia d’Austria; oggi la produzione è orientata verso un prodotto dall’alto valore organolettico, attraverso una delicata azione selettiva della materia prima e l’invecchiamento del vino prima in barrique e poi in bottiglia.

Imedhia Gestioni srl Loc Villa Oppi SS Emilia 2524 29010 Alseno (Piacenza) Stefano Agazzi mobile +39 335 5646108 email: stefano@imedhia.com www.villaoppi.it www.lamborghini-lounge.com

Durante l’Anuga Wine Special 2013 Markus Del Monego ha insignito con 1 oro il vino Sangue di Miura Pinot Nero Chardonnay e con 3 argenti i vini Superitaly: Brunello di Montalcino, Barolo ed Amarone della Valpolicella.

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Tonino Lamborghini, Italian quality in the world All the taste of Made in Italy, in three lines of wine “We can’t give you Italy but we’ll give you the feeling”. With these simple words, commendatore Lamborghini summarizes the essence of his products, only selected specialties for foreign markets that can appreciate a high quality made in Italy. The selected wineries produce only for this brand. The result is expressed by two lines: Sangue di Miura and Palazzo del Vignola. Both shows a refined packaging, with original labels made of natural ceramic that makes every bottle a little art work supervised by Tonino Lamborghini himself. Last year, another label has been created: it’s Superitaly, a line that includes three Italian excellence Amarone della Valpolicella, Barolo and Brunello.•


Tutto nasce dal metallo e dal legno delle botti. Wine Ring Art significa raccontare, attraverso sculture, la pienezza e la vitalità del vino: sensazioni, colori e profumi

P

Pier Francesco Zanzucchi ha avviato la sua attività artistica da tempo, ma si è dedicato al mondo del vino solo negli ultimi anni, scegliendolo come universo di materia e immagini da rielaborare secondo una visione del tutto originale. Ne è nato il progetto Wine Ring Art. Qual è l’idea che sta alla base di Wine Ring Art? “L’idea di partenza è quella di riuscire a trasmettere sensazioni ed emozioni che nascono tra il

Arte per l’arte del vino produttore di vino e il degustatore, favorendo un legame fatto di passione, profumi, sole, terra, legno, ferro, antiche tradizioni e nuove tecnologie. Ho voluto che

fossero trasmesse le sensazioni legate al lavoro in vigna e in cantina, al percorso del vino, al profumo dell’uva e che arrivassero a chi il vino lo consuma e lo apprezza”. Perché la scelta di usare i cerchi delle botti? “La botte è il simbolo del vino. Il legno lo custodisce migliorandone gli umori. I cerchi contengono l’esuberanza e la vivacità del legno. In realtà i cerchi usati e arrugginiti stanno scomparendo con il tempo, cosicché per trovarli spesso mi devo rivolgere ad anziani contadini e agricoltori; oltre ai cerchi trovo quindi racconti e volti, che per me sono meravigliosa fonte di ispirazione”. Come nascono i suoi lavori? “L’idea nasce da intuizioni autonome. Dopo un bozzetto iniziale, scelgo il cerchio che costituirà l’ossatura o il telaio della scultura, poi disegno la forma da

dare al legno e valuto come si integrerà con il cerchio. Legni, ferri, colori vengono lavorati in opere uniche. Cerco la fluidità della materia liquida. Desidero riprodurre sensazioni di pienezza e rotondità”. Realizza anche opere su commissione? “Sì, anzi le preferisco. Faccio un sopralluogo, parlo con i titolari. Ascolto il racconto della vita del luogo, delle lavorazioni. Cerco un’idea legata ad un preciso contesto. Così nascono opere indissolubilmente legate all’ambiente che le accoglie”. (c.c.)•

Wine Ring Art di Pier Francesco Zanzucchi Via Monte Fantino, 3 00141 Roma Cell. +39 3294338040 www.wineringart.com p.zanzucchi@wineringart.com

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COMUNE DI NAPOLI

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edizione

marialuisafirpo.it

X Salone dei vini e dei territori vitivinicoli italiani 8-9-10 giugno 2014 | Castel dell’Ovo - Napoli

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Liguria di Max Brod

La Liguria colleziona

successi su tutti i fronti

I

primi mesi dell’anno sono stati davvero propizi per la viticoltura, l’enologia e la gastronomia ligure. Vini che entrano nel ricercatissimo tempio dei wine merchant inglesi, attività di formazione - come l’interessantissimo Master Territoriale organizzato da Ais - e infine i Mondiali di Pesto in connubio con i più bei palazzi d’epoca genovesi sono state le principali novità di questo scoppiettante inizio 2014. Il vino ligure alla conquista della Gran Bretagna Le aziende viticole liguri sono in crescita sia nel numero che nella qualità e conquistano spazi importanti nei mercati stranieri facendo sventolare il vessillo italiano in Gran Bretagna. E’ il caso della Cascina Feipu di Massaretti, che con i suo Pigato d’Albenga Riserva Palmetta ha conquistato il palato di uno dei più prestigiosi wine merchant inglesi: Berry Brother and Rudd. E’ questo uno dei più antichi merchant di Londra, fondato nel 1698, con sede in una delle più aristocratiche vie della City londinese, effigiato del “Royal warrants of appointement”: il sigillo di fornitore ufficiale della famiglia reale dato - da molti secoli - alle compagnie commerciali che hanno avuto l’onore di annoverare tra i propri clienti i membri della

Viticoltura, enologia, gastronomia e cultura caratterizzano un inizio 2014 da invidiare foto di Carlo Baroncini

famiglia reale inglese. Un risultato che inorgoglisce tutta la vitivinicoltura nazionale. Il primo Master Territoriale Formativo in Liguria Una bella novità per il mondo degli enoappassionati liguri ha coinvolto - a partire dallo scorso febbraio - gli amanti del vino: si è inaugurato infatti, presso la sede del Parco Nazionale delle Cinque Terre a Manarola, il primo Master Territoriale Formativo organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier (delegazione di La Spezia) con il patrocinio dell’Ente Parco. Un corso estremamente qualificante e legato al territorio fin dalle sue prime lezioni, con un programma ricco che parte dal riconoscimento del vino e dall’analisi del terroir delle Cinque Terre, per arrivare alle

tecniche di abbinamento e infine a numerosi incontri con i produttori locali, per conoscerne a fondo le peculiarità. Il Master, diretto dai responsabili della Delegazione AIS, ha visto inoltre la partecipazione (gratuita) delle attività ricettive delle Cinque Terre che iniziano il percorso di conseguimento del Marchio di Qualità Ambientale del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Non solo vino: Genova tra gastronomia ed arte L’enologia ligure è da sempre (ben) accompagnata dalla più alta gastronomia locale. Ed è per questo che a fine marzo Palazzo Ducale ha ospitato la finale del Campionato Mondiale del Pesto, con oltre 100 concorrenti provenienti da tutto il mondo in sfida a colpi di pestello e mortaio

nella preparazione del pesto genovese secondo le modalità tradizionali, e utilizzando ingredienti autentici e genuini. In occasione del Campionato i ristoratori liguri hanno esaltato l’offerta di piatti tipici a base di pesto con menù speciali a prezzo fisso, e si sono aperti al pubblico con ingresso gratuito i fantastici palazzi storici dei Rolli, dal 2006 patrimonio Unesco. I protagonisti dell’edizione 2014 dei “Rolli Days” sono stati dunque i palazzi, raccontati dagli “illustri genovesi” che li hanno abitati. Un itinerario attraverso il centro storico che ha condotto i visitatori alla scoperta di alcune delle più suggestive dimore storiche e delle famiglie aristocratiche più ricche e potenti di Genova durante il Secolo d’Oro.•

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Vini che lasciano il segno.

ALEATICO PASSITO DELL’ELBA D.O.C.G. S O C I E T À

F

A G R I C O L A

La azenda

I S O L A

Azienda associata:

srl

D ’ E L B A

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VIENI A DEGUSTARLO AL VINITALY PAD. 7 STAND F1


Presenti a Vinitaly, stand dell’Enoteca Regionale.

Buranco: the Kingdom of Sciacchetrà In Monterosso,the “capital”of Cinque Terre, the winery produces with passion a Passito Doc

SOCIETA’ AGRARIA BURANCO Via Buranco, 72 - 19016 Monterosso al Mare (Sp) Tel. 0187 817677 - Fax 0187 802084 - Cel. 349 4348046 - info@buranco.it - www.burancocinqueterre.it

A Monterosso, “capitale” delle Cinque Terre, l’azienda si dedica con passione alla produzione del Passito Doc

In a unique landscape, plunged into a wonderful natural amphitheatre protected from the winds, the Grillo family grows with passion and care three hectares and a half of vineyards, olive groves and lemon trees. Here Buranco produces grappa, limoncino, oil, honey and Doc wine but, first of all, Sciacchetrà, the buttonhole of the winery, one of the most famous Passito in the italian oenological survery: a niche product with an excellent quality. This wine is made of Bosco (80%), Vermentino (15%) and Albarola (5%) grapes that grow in the famous terraced vineyards overlooking the coast, caressed by the sea breeze. A skilful work and a great care in the whole production are the secrets to obtain a wine that aims to perfection and has been well-known and appreciated by writers like Plinio, Boccaccio, Petrarca, D’Annunzio and Pascoli, but also by many actual wine lovers and connoisseurs who promote the recovery of such an excellence production. •

Liguria

Buranco: il regno dello Sciacchetrà E

’ in un ambiente unico, incastonato in uno splendido anfiteatro naturale protetto dai venti, a Monterosso, “capitale” delle Cinque Terre, che la famiglia Grillo si occupa con passione e dedizione, della propria azienda, tre ettari e mezzo di terreno coltivato a vigne, uliveti

e limoneti. Qui, oltre a grappa, limoncino, olio, miele e vino Doc di ottima qualità, nasce lo Sciacchetrà, il prodotto per eccellenza, il vero re dell’azienda, uno dei vini passiti più celebri di tutto il patrimonio vitivinicolo italiano, prodotto in piccole ma eccellenti qualità. Il vino è ottenuto dall’Azienda Buranco da

uve Bosco (80%), Vermentino (15%) e Albarola (5%), coltivate nei famosi terrazzamenti della zona, situati a ridosso della costa e soggetti alla salubre aria salsoiodica marina. Per ottenerlo fondamentali sono il lavoro manuale e l’attenzione costante, passaggio dopo passaggio, che garantiscono la nascita di un

vino che è una vera e propria sfida alla perfezione, amato dai più grandi letterati, come Plinio, Boccaccio, Petrarca, D’Annunzio e Pascoli, ma anche da tanti wine lovers e intenditori attuali, che ne apprezzano l’unicità e che puntano al recupero e alla salvaguardia di una produzione d’eccellenza. (l.m.)•

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STUDIOTRIBBU.IT

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CARATTERISTICHE: CARATTERISTICHE: CARATTERISTICHE: VANTAGGI: VANTAGGI:VANTAGGI: REALIZZATI REALIZZATI IN CARTA REALIZZATI IN CARTA KRAFTKRAFT RICICLABILE IN CARTA RICICLABILE KRAFT RICICLABILE STABILITÀ STABILITÀ DELLE DELLE PEDANE STABILITÀ PEDANE DELLE PEDANE RLConsulting RLConsulting s.r.l. partecipa s.r.l.RLConsulting partecipa al progetto al s.r.l. progetto partecipa al progetto ImpattoImpatto Zero®. Zero®.Impatto Zero®. Le emissioni Le emissioni di CO2 generate di CO2 Le emissioni generate dalla dalla di CO2 generate dalla propria attività propriasono attività statesono propria compensate stateattività compensate sono state compensate contribuendo contribuendo alla creazione allacontribuendo creazione e tutela die tutela alla creazione di e tutela di foreste inforeste crescita. in crescita.foreste in crescita. www.impattozero.it www.impattozero.it www.impattozero.it

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più limpidi al mondo

Lombardia

Sotto uno dei cieli di Claudia Cataldo

Bonarda per tutti i giorni e Pinot Nero per le grandi occasioni. Senza dimenticare il Cruasè, Metodo Classico in rosa

L

’Oltrepò Pavese è l’esempio concreto di un territorio ad altissima vocazionalità enologica ma che invece di premere sull’acceleratore ha viaggiato con il freno a mano un po’ tirato. La “rinascita” ha un nome e una forma: si chiama Cruasè ed è il Metodo Classico in rosa lanciato nel 2009, su un progetto nato almeno due anni prima, in concomitanza con il

riconoscimento della Docg (era il 2007). A confermarcelo è il Presidente del Consorzio dei Vini dell’Oltrepò Pavese, Paolo Massone, che spiega: “La zona dell’Oltrepò si divide in tre aree principali, tre valli che conservano, ognuna, peculiarità diverse, ma più o meno gli stessi vitigni: Croatina, Barbera, Riesling, Pinot Nero, Moscato. Sul totale dei 13.800 ettari vitati, 3 mila sono coltivati a

Pinot Noir, l’espressione più aulica del potenziale enologico di queste terre. Utilizzato come base spumante, dà vita ai grandi Metodo Classico che qua si possono trovare. Il cavallo di battaglia, invece, è la Bonarda, vino da portare sulle tavole ogni giorno, di cui se ne producono circa 20 milioni di bottiglie. I numeri sono inferiori se guardiamo la Docg, ma è giusto che sia così: non vogliamo fare voli

pindarici e siamo ben consapevoli che il Metodo Classico richiede tempo e artigianalità, senza considerare gli alti costi di produzione”. Il Consorzio ha aderito anche al progetto Terre Diverse, per stimolare il turismo (e l’enoturismo) sfruttando le varie risorse che il territorio mette a disposizione: “In passato queste valli erano un crocevia di popoli e culture. E così vogliamo che sia oggi, anche in virtù della favorevole posizione a cavallo fra più regioni e la vicinanza con il capoluogo lombardo; ecco perché, come Consorzio, abbiamo sposato Terre Diverse. Così gusto e sapori incontrano benessere, natura, sport, storia e cultura. E poi qua in Oltrepò abbiamo un osservatorio astronomico di interesse internazionale: in pochi sanno, infatti, che il nostro è uno dei cieli più limpidi al mondo”. •

Carta d’Identità del Consorzio Associati: 205 associati, di cui 5 cantine cooperative, per una rete di 2 mila aziende agricole Ettari vitati: 13.500 (è nella top 5 delle più grandi denominazioni d’Italia, per numero ettari vitati) Produzione: Bonarda – 20 milioni di bottiglie Curiosità: mettendo in fila i 54 milioni di piante di vite d’Oltrepò (a distanza di 1 metro come sono solitamente disposte nel filare) si potrebbe fare 1,3 volte il giro del mondo Un po’ di storia dei vini dell’Oltrepò: gli emigranti italiani che giungevano nel porto di New York all’inizio del XX secolo trovavano un’immagine insolita. Infatti, accanto alla Statua della Libertà, si trovava (era il 1912) il cartello pubblicitario del “Gran Spumante Svic”, prodotto dalla Società Vinicola di Casteggio, di cui Svic è l’acronimo. Era già successo per i vini dell’Oltrepò: nel 1870, infatti, era stata avviata la produzione di spumante con la concessione da parte dei francesi di definirlo “Champagne d’Oltrepò”, a base Pinot Nero.

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Sartini autonoleggi, muoversi in libertà Puntualità, serietà ed affidabilità sono nostre prerogative!

L

’Autonoleggio Sartini, dai primi anni Quaranta, è specializzato nel noleggio di veicoli su territorio nazionale e internazionale, noleggiando auto, minivan, pulmini e autobus Gran Turismo, con o senza autista. Sartini, con la professionalità derivante da oltre ses-

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sant’anni di esperienza, offre la libertà di essere condotti in visita nelle più belle città d’arte d’Italia, tra cui Siena, Firenze, Lucca, Pisa, Roma, Verona, Venezia…o la possibilità di conoscere la campagna senese, degustando vini e prodotti tipici delle cantine del Chianti, Val d’Orcia, Valdelsa, Montalcino, Montepulciano…

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Lombardia

I

Luoghi d’arte e di idee tra vini e vigneti:

il CASTELLO di LUZZANO

l Castello di Luzzano, importante e prestigiosa azienda vitivinicola dell’Oltrepò Pavese, incanta da sempre il visitatore con i suoi vigneti che disegnano righe verticali e orizzontali sui declivi della collina e con i suoi panorami bellissimi che spaziano a tutto tondo dalle montagne dell’Appennino fino alla pianura del Po’ per arrivare, nei giorni più tersi, fino alle Alpi, colorate di rosa. Qui quello che accompagna la visita è la sensazione di essere entrati in un luogo dove la natura, i vigneti e il piccolo paese di cui è composta l’Azienda si uniscono in un piacevolissimo connubio, per ospitare opere molto particolari che si avvicendano in un continuo mutare di proposte e utilizzi.

Giovannella Fugazza, proprietaria dell’azienda dell’Oltrepò Pavese, ha fatto della sua azienda un luogo di arte diffusa Innanzitutto incuriosisce la presentazione dei vini. I nomi e la veste grafica delle etichette sono disegnati e pensati personalmente da Giovannella Fugazza, per esprimere un luogo o fermare l’emozione che ha accompagnato la creazione di quella bottiglia. A place for art and new ideas among wine and vineyards: it’s CASTELLO DI LUZZANO Giovannella Fugazza, the owner of this winery in the Oltrepò Pavese, has made it a place where art spreads everywhere Castello di Luzzano, an important and prestigious winery in the Oltrepò Pavese, enchants its guests with its rows of vines that spread on sweet hills and draw horizontal and vertical lines, wonderful landscapes that overlooks the Apennine, the Po’ plain and the pink Alps.

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“Umore Nero”, “Vena Rossa”, “Ficcanaso”, “Sommossa” ne sono solo un esempio. L’ultimo nato è “ELLE”, un rosato da uve merlot. Elle perché è Lei, Elle perché è Luzzano. Un vino rosato tranquillo, rotondo: femminile quanto basta.

Lo aspettano per la prossima estate aragoste e gamberi appena pescati o spaghetti aglio olio e peperoncino. Sulla barca sarà speciale dissetarsi con Elle, dopo una mattina di tuffi in acqua salata, sole e vento caldo. Evviva! •

Visiting this winery, our feeling is to walk in a place where nature, vineyards and the small village merge in perfect harmony, to welcome particular works of art. Very interesting is the image of its wines. Names, packaging and labels are all designed by Giovannella Fugazza, to express and represent this place or to stop the emotion that gave life to a wine. “Umore Nero”, “Vena Rossa”, “Ficcanaso”, “Sommossa” are only some examples. The last born is “ELLE”, a rosé made of Merlot. Elle is “she”. Is the soul of Luzzano: a round and plain wine, with a feminine spirit. It will be presented next summer and it will be the ideal

companion for lobster and crawfish, or spaghetti with garlic, oil and chilli. Also, it will be special to taste it on a boat after a day spent diving and swimming, caressed by a soft warm wind under the sun.

Posizione a Vinitaly: Palaexpo Lombardia, Zona Oltrepò Pavese, Stand B4 CASTELLO DI LUZZANO Loc. Luzzano, 5- 27040 Rovescala (Pv) Tel. 0523 863277- Fax 0523 865909 info@castelloluzzano.it www.castelloluzzano.it


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Lombardia

di alta quota

iamo a Chiuro, Valtellina, dove dal 1897 ha sede la Nino Negri, oggi del Gruppo Italiano Vini dal 1986. Quella del 2013 è stata una vendemmia di cui essere soddisfatti; non fosse stata per la prima neve caduta ad ottobre, quando le uve erano ancora sulla pianta, sarebbe stata la vendemmia più importante degli ultimi 30 anni, almeno secondo Casimiro Maule, che di vendemmie in azienda ne ha fatte ben quarantuno. L’azienda, pur tenendosi ben salda alla tradizione, ha continuato a proiettarsi in avanti, accogliendo proattivamente i cambiamenti e adoperandosi per adottare

migliorie produttive e qualitative. I vigneti 36 ettari di proprietà e 120 gli ettari gestiti da vignaioli fidati - si arrampicano su ripidi terrazzamenti trattenuti da un intreccio di muretti a secco: guardandoli si capisce tutta la fatica e le difficoltà di questa viticoltura. Si coltiva soprattutto Nebbiolo (Chiavennasca), vitigno principe delle cinque sottozone: Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella. E accanto ai classici della Valtellina e ai prestigiosi cru come il Vigneto Fracia, da una vigna storica, fa capolino l’idea di un passito dolce naturale da uve bianche. Insomma, anche i grandi crescono. (c.c.)

La Nino Negri, guidata da Casimiro Maule, ha traghettato il vino valtellinese verso una maggiore qualità e una viticoltura moderna, senza abbandonare mai il legame con la tradizione 54

In Chiuro, Valtellina, rises Nino Negri, the winery founded in 1897 and owned by Gruppo Italiano Vini since 1986. 2013 harvest has been very satisfactory but it would have been the most important year of the last 30 years if October snow wouldn’t have influenced it, according to Casimiro Maule’s experience: he has supervised 41 harvests in this winery. Nino Negri has been able to reconcile care for the tradition with a looking-ahead attitude. In fact, the winery has welcomed changes and improvements and has worked hard to perfect its methods and products. Its vineyards – 36 hectares owned and 120 managed by trustworthy vine-growers – grow on steep terracing: a single look reveal all the efforts and difficulty of this work. Here the principal grape variety is Nebbiolo (Chiavennasca), that grow in five areas: Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno and Valgella. Beside the classical wines of the Valtelline valley, the winery produces prestigious cru such as Vigneto Fracia, which takes its name from an historical Vineyard and soon will be addressed to the production of a natural sweet wine. PRESENTI A VINITALY: Palaexpo Lombardia 2° piano– Stand A – B - C – D, 1

Nino Negri Via Ghibellini, 3 - 23030 Chiuro (SO) Tel. +39 0342 485211 - Fax +39 0342482235 - www.ninonegri.it - negri@giv.it

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Eleganza

Elegance at high altitude Nino Negri, the winery managed by Casimiro Maule, has launched the wine of the Valteline valley into the world of modern high quality winemaking, keeping an eye on its ancient tradition


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Lombardia

Dai vigneti storici di Azienda Provenza il Lugana Dop “Molin”

From the historical vineyards of Provenza arrives Lugana Dop “Molin” A Lugana selected by old vineyards and dedicated to the winery as a symbol of its quality

I

l Lugana “Molin” è un omaggio alle origini dell’azienda Provenza, riuscitissima fusione fra tradizione e tecnologia, nata nel 1967 per volontà di Walter Contato a Cà Maiol e allargatasi poi anche al casolare Molin. Qui vide la luce la prima selezione di Lugana dell’azienda, che oggi possiede 140 ettari di vigneto e una cantina totalmente interrata che accoglie i migliori grappoli di Trebbiano di Lugana, provenienti esclusivamente da un vigneto cru di circa quarant’anni, usati per creare il Lugana “Molin”. La vinificazione con criomacerazione, che lascia a contatto per più di due giorni le bucce con il mosto a 3-4° gradi, permette di ottenere un mosto aromaticamente più complesso, ricco in struttura e in grado di resistere meglio nel tempo. La maturazione avviene poi in acciaio, ad eccezione di una minima parcella di vino, fra il 3 e il 5%, affidata al legno e poi riassemblata.

La produzione di quest’uve in purezza, in cui la qualità dell’uva è garantita anche dal tipico suolo calcareo-argilloso e dal clima mitigato dal lago di Garda, è limitata a 90 000 bottiglie annue, apprezzate sia dal pubblico che dalle giurie. La medaglia d’oro del Concours de Bordeaux premia ulteriormente questo vino giallo paglierino luminoso, con profumi di frutta esotica, lavanda e mandorla affiancati dalla mentuccia, e la bocca fresca ma al contempo polposa che chiude con una franca sapidità. (i.g.) •

Un Lugana selezionato da vecchie vigne e dedicato alla cascina aziendale sinonimo di qualità

Lugana “Molin” is a homage to the origins of Provenza, a winery that combines tradition and technology, founded in 1967 by Walter Contato in Cà Maiol and then extended to the farm Molin. Here was created the first selection of Lugana. Nowadays the winery owns 140 hectares of vineyards and an underground cellar where ages the best grapes of Trebbiano di Lugana, harvested exclusively in a 40-years-old vineyard, to make Lugana “Molin”. The must rests two days on the marc at controlled temperature (3-4 °C) to gain complex aromas and a long-lasting structure. Then the wine ages in steel, except from a very small part (around 3 and 5%) that ages in wood before being blended with the rest. The vinification in purity guarantees the quality of this wine. Also, other important elements are the composition of the calcareous clave-calcareous soil and the mild climate of the Lake Garda. The production is limited to 90,000 bottles per year, well-appreciated both by juries and consumers: the gold medal at Concours de Bordeaux is only the last proof of it. Lugana “Molin” is a wine with a bright straw yellow colour, perfumes of exotic fruits, lavender, almond and mint, and a fresh but pulpy taste that ends with a sincere sapidity. • AZIENDA AGRICOLA PROVENZA Via Colli Storici snc 25015 Desenzano del Garda (BS) Tel. +39 030 9910006 - Fax +39 030 9910014 ufficio@provenza.net www.provenzacantine.it twitter: @ProvenzaCantine Faceboook: fb.me/cantineprovenza

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Piemonte

Un Pass per il Piemonte

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rimavera, tempo di enoturismo: qualche volta è solo un’onda da cavalcare, in qualche caso invece ci sono progetti “che funzionano”, anche perché la multimedialità e la vocazione social si accompagnano a un profondo rispetto per il territorio. E che territorio, se si parla del Piemonte. Così nasce Wine Pass, poco più di un anno fa, osservando, in California, quello che era “una sorta di pagine gialle di cantine della Napa Valley”. Basta fare due chiacchiere con l’editore Francesco Minetti per capire che questa volta non di mera speculazione si tratta, ma di un’idea articolata, che guarda all’estero con mezzi solidi. Wine Pass imbocca la strada della comunicazione enogastronomica. Un atto di coraggio in un momento di “tagli”? “Proprio in un’epoca di tagli si aprono grandi possibilità alla comunicazione digitale, più snella, veloce, in contatto con il proprio pubblico. Wine Pass è il primo strumento digitale dedicato esplicitamente all’enoturismo, con un target internazionale e interessato all’enogastronomia, che consente di accedere a mappe, percorsi e cantine in ogni momento, da pc o smartphone”. Qualcuno direbbe “vi piace vincere facile”. È davvero facile valorizzare il Piemonte del vino? “In questa regione cosa ha una storia umana, che si intreccia alle vicende di un personaggio o di una comunità. Il vino diventa un prodotto personalis-

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di Stefania Abbattista

“Wine Pass” valorizza il Piemonte come paesaggio dell’anima, ispirandosi ai valori di Gino Veronelli simo, in cui le qualità del suo creatore vengono infuse a piene mani. Valorizzare il contesto culturale piemontese significa connettere e raccontare ciò che già esiste, vincendo, però, quel particolarismo che porta a discorsi campanilistici o autoreferenziali. Per noi non c’è un vino in particolare, come molti vorrebbero, ma “il vino”. Il tour più originale che vi è capitato di organizzare qual è? “Quello legato a #PaesiTuoi, realizzato con la Fondazione Cesare Pavese e il Consorzio dell’Asti Docg. Un momento di storytelling territoriale che ha visto blogger da tutta Italia scoprire le colline del Moscato d’Asti attraverso la figura di Cesare Pavese. Tramite foto, video, tweet, post su Facebook si è potuto ricostruire un pae-

saggio in modo vivido ed emozionante”. La vostra attività si sviluppa su 10 mappe, raffiguranti altrettante aree di produzione. Ma a livello di appetibilità turistica e visite, non tutti i luoghi sono uguali.. “Noi abbiamo provato a mettere ogni zona sullo stesso piano, perché il Piemonte ha una varietà di vini unica al mondo. Le luminose colline di Gavi e di Tortona, l’Alto Piemonte e i suoi rossi affascinanti ma ancora poco conosciuti, la poesia del Monferrato, l’accoglienza e la storia del Canavese, Carema e la sua viticoltura eroica: se un enoturista capisse che oltre a Barolo e Barbaresco il Piemonte è un mondo da scoprire, collina per collina, tutti ne avremmo un vantaggio”.

Oggi la comunicazione enogastronomica è forse un po’ abusata. Qual è il vostro valore aggiunto? “Quello di proporre una narrazione esperienziale, improntata sui valori di Gino Veronelli, oggi più che mai attuali. È un racconto di persone che vivono e frequentano il mondo del vino piemontese e valorizzano la cultura del territorio perché vi appartengono. Alla tradizionale Redazione, Wine Pass affianca le esperienze di condivisione tipiche dei blog e del loro sguardo curioso, disincantato, «dal basso». L’attenzione al target internazionale è, infine, il valore aggiunto più importante. I contenuti di Wine Pass vengono redatti e studiati per un pubblico straniero, con un’attenzione particolare a chi ancora non conosce tutte le sfumature del vino, ma è desideroso di comprenderle”.• Per iniziare il viaggio: www.winepassitaly.it


It was the family friend Vittorio Vallarino Gancia who suggested to Romano to produce “La Selvatica”, the first Asti Spumante produced in1994 with artisanal methods. The warm welcoming of the tasters confirmed Romano Dogliotti’s intuition and experience, and of the high quality of the raw material, the grapes of Moscato from the vineyards that grow on the hills of Castiglione Tinella. The rich and fine foam becomes in the glass a persistent and elegant perlage. Its perfume is complex and rich, while its taste is sweet but wellbalanced with a pleasant acidity. “La Selvatica” is full-bodied and persistent, an excellent dessert wine characterized by a precious packaging: its label is a creation of Romano Levi, who has painted the figure of this stubborn women on the hills of Langhe. Nowadays Caudrina produces about 200,000 bottles every year, all Doc or Docg labels, Moscato, Barbera and Chardonnay in different versions. •

Azienda Caudrina di R. Dogliotti Strada Brosia 21 12053 Castiglione Tinella (CN) Tel. +39 0141 855126 Fax +39 0141 855008 www.caudrina.it romano@caudrina.it www.facebook.com/la.caudrina Stand Vinitaly PAD 10 Stand A2

“La Selvatica” di Caudrina

Piemonte

“La Selvatica” by Caudrina A surprising Asti with a vivacious opulence

Un Asti che sorprende per la vivace opulenza

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u l’amico di famiglia Vittorio Vallarino Gancia a suggerire a Romano – del quale conosceva bene le qualità di vinificatore - la produzione de “La Selvatica”, comparsa sul mercato nel 1994 in qualità di primo Asti Spumante prodotto a livello artigianale e non industriale. L’accoglienza del pubblico confermò la felice intuizione, perfettamente riuscita grazie ai lunghi anni di esperienza enologica di Romano Dogliotti e all’alta qualità della materia prima: l’uva Moscato raccolta a mano proveniente dalle vigne coltivate sulle colline di Castiglione Tinella. La spuma abbondante e fine si tramuta nel bicchiere in un perlage persistente ed elegante. Al naso arriva un bouquet ricco di sentori elegantemente composti, mentre in bocca la dolcezza, bilanciata dalla buona acidità, rende “La Selvatica” corposa, vellutata e di lunga persistenza. Ottimo vino da dessert, “La Selvatica” è ulteriormente valorizzata dall’etichetta dell’artista Romano Levi che col pennino e la china ha tracciato la figura di questa caparbia donnina che valica le colline delle Langhe. Oggi l’azienda Caudrina vinifica circa 200 000 bottiglie all’anno, tutte Doc o Docg, fra Moscato, Barbera e Chardonnay nelle varie tipologie.(i.g) •

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Quaranta candeline per il Gavi Piero Broglia, presidente del Consorzio di tutela del Gavi Docg, festeggia i quarant’anni della denominazione raccontando le eccellenze che hanno resto il suo territorio ambasciatore del Made in Italy nel mondo

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l Gavi è un territorio con una storia millenaria e una tradizione enologica non da meno: 1500 ettari di uve bianche producono annualmente 13 milioni di bottiglie vendute in più di 20 paesi. E’ uno dei vini bianchi più conosciuti all’estero e la sua denominazione compie quest’anno 40 anni. Ne illustra virtù (e vizi) Piero Broglia, produttore storico, e attuale presidente del Consorzio di Tutela.

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Dottor Broglia, il Gavi compie 40 anni, quale il percorso fatto in questi otto lustri? “Esatto, il primo disciplinare del Gavi Doc risale al ‘74, diventato poi Docg nel ‘98. Negli anni settanta ero già operativo nell’azienda di famiglia, orgoglioso di occuparmi di un vino dalle profonde radici. La storia del Gavi è la storia di un vinosimbolo che ha esordito con un’estensione iniziale di 100

ettari, ma che il successo sui mercati nazionale e internazionale ha portato a quota 1500 ettari di vigneto. Un vino che poggia le radici su un terroir di eccellenze territoriali, culturali e gastronomiche uniche al mondo”. Come nasce il Gavi? “Inizialmente le sue uve si usavano come base per i brand piemontesi di più alta qualità. Adagio adagio, il Gavi, nella totale assenza della stampa

italiana (per un nostro difetto di comunicazione e per la cultura barolo-centrica dei critici enogastronomici) è diventato un vino conosciuto in tutto il mondo: a Londra non c’è ristorante che non ne abbia una bottiglia, a Mosca si trovano Gavi a 100 o 200 euro l’uno, l’80% della nostra produzione è venduta all’estero. Il nostro prodotto inoltre, conquista spesso i più famosi critici di vino, guadagnandosi le coper-


tine delle riviste di settore più rinomate al mondo”. Qual è il vostro compito adesso, come Consorzio di tutela? “I compiti del Consorzio sono: tutela, vigilanza e promozione. Per quest’ultima ci siamo particolarmente incentrati sull’incoming, portando cioè più persone possibile sul nostro territorio e realizzando manifestazioni in loco che, per esem-

pio, hanno visto l’anno scorso una madrina d’eccezione come Benedetta Parodi. Facciamo poi, per i nostri soci, servizi di consulenza agronomia, enologica e giuridica. Senza dimenticare la ricerca e l’innovazione: siamo stati il primo consorzio in Italia a realizzare - via satellite - la mappatura dei vigneti. Adesso dalla particella di terreno alla bottiglia tutto è tracciato”.

Quali sono i progetti per il futuro? “Continuare ad assolvere ai nostri compiti, consapevoli del fatto che siamo custodi di una tradizione millenaria. Siamo gente che passa su un territorio incredibilmente ricco di cultura e tradizioni, e per questo con le nostre bottiglie siamo, e saremo sempre più, ambasciatori del Made in Italy nel mondo”. •

Consorzio Tutela del Gavi Tel. 0143 645068 Fax 0143 682814 info@consorziogavi.com www.consorziogavi.com www.gavi972.it Facebook.com/gavisince972 Twitter @gavi972 Pinterest.com/gavi972 Presenti a Vinitaly, PAD 10 - Stand E 2

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Piemonte

Giordano Luigi:

vocazione Nebbiolo Dai grandi cru del Barbaresco Docg alle bollicine metodo classico: qualità piemontese al giusto prezzo

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Giordano Luigi: Nebbiolo by vocation From the important cru of Barbaresco Docg to the classic method sparkling wines: the quality of Piedmont at the right price The secret of some wines lies not only in a winning commercial idea but also in a story of patience and time, and in generations that follow one another. A perfect example if Giordano Luigi, the winery that rises in the heart of Barbaresco. Giordano produces 65,000 bottles of wines in one of the most suited areas for wine-making, and this number is not going to change, due to a clear philosophy. Nebbiolo is the master of this landscape and of the big barrels that rest in cellar. Nowadays the third generation manages the winery with a special care for quality, the same care that the family pursuit since the 60s, when they started to vinify and bottle its wine. Traditional wine-mak-

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ing and a competitive price/quality range are the two strength points of this winery. Among its products – for Italy, Europe and the States – Barbaresco cru Montestefano is undoubtedly the most representative label. But the range of wines branded Giordano Luigi offers all the excellences of Piedmont: Dolcetto, Barbera, Freisa and Roero Arneis, the elegant white wine. Last but not least, there is a special label: a Spumante Brut, 100% Nebbiolo, classic method. At first it was only a bet proposed by the new generation of the family but soon it has become something more and now it represents an original interpretation of the sparkling wines from Piedmont. •

l segreto di certi vini spesso è racchiuso non solo in un’idea commerciale vincente, ma anche in una storia fatta di tempo paziente e generazioni che si susseguono. È il caso dell’azienda Giordano Luigi, realtà vinicola situata nel cuore del Barbaresco. 65mila bottiglie prodotte dalle colline più vocate, un numero destinato a non cambiare per scelta, e il Nebbiolo padrone incontrastato nel paesaggio e nelle botti grandi

in cui invecchia. Oggi tocca alla terza generazione gestire l’azienda, con un’attenzione alla qualità perseguita dagli anni ’60, da quando cioè si è iniziato a vinificare e imbottigliare. La gestione “artigianale” e un rapporto qualità-prezzo più che competitivo sono due certezze da cui non si prescinde. Tra i vini prodotti – per Italia, Europa e Stati Uniti - il Barbaresco cru Montestefano è certamente il più rappresentativo. Ma la gamma offre tutto il meglio del Piemonte: Dolcetto, Barbera, Freisa e Roero Arneis, l’elegante bianco di casa. Si chiude con una chicca, da scoprire durante il prossimo Vinitaly nell’annata 2012: lo Spumante Brut, 100% Nebbiolo, metodo classico. All’inzio è stata una scommessa delle nuove generazioni di famiglia, poi è diventato qualcosa di più e oggi è a tutti gli effetti un’originale interpretazione di bollicine piemontesi. (s.a.)•

Azienda Agricola Giordano Luigi Via Secondine, 48 12050 – Barbaresco (CN) Tel. 0173 635142 Fax 0173 635184 luigigiordano@luigigiordano.it www.luigigiordano.it

Vinitaly: Padiglione n.10 del Piemonte, Stand M2


illa Remotti ricorda per certi tratti gli chateau francesi: c’è la villa, il parco che la abbraccia, le vigne curate e sempre in ordine, una sensazione di “bello senza tempo”. Solo che non siamo a Bordeaux, ma a Fubine, nel basso Monferrato, dove dire vino significa dire Barbera. Qua ci sono 6 ettari di vigneto e Raffaella e Riccardo Garosci, appassionati di vino ma che nella vita fanno tutt’altro. Un approccio umile, ma curioso e attento, più il sostegno di validi professionisti hanno portato alla nascita di Raffardo

Piemonte

Sha’ar, Porta di Dio V e Fanciot, due Barbera “nude e pure”: niente legno, solo acciaio, e dei profili piuttosto marcati che tanto piacciono alla schiera dei barberisti veraci. Viola e frutta matura al naso, asperità al palato che solo in tempo può smussare. L’ultimo arrivato

in casa (o Villa) Remotti è lo Chardonnay, da cui il piacevole “Sha’ar” 2012: il nome deriva da “Sha’ar Adonay” ovvero la “Porta di Dio”, poiché questo vino aromatico era prodotto in antichità sui terreni alle pendici del tempio di Gerusalemme. Si

tratta di un bianco immediato, color paglierino, che esprime intensità di frutti maturi al naso e poi una piacevole freschezza nella trama. Anche per lui, solo acciaio. Perfetto come amabile compagno della prossima estate. (c.c)•

are wine-lovers who approached wine-making with humble but interested spirit and, thanks to the help of skillful professionals, created Raffardo and Fanciot, two pure Barbera labels: no wood, only steel, and a sharp personality to please the true fan of this wine. Its peculiarities are a perfume of violet and ripe fruit,

and a sharp taste becomes softer in the ageing. The last born at Villa Remotti is a Chardonnay, called “Sha’ar” 2012: its name comes from “Sha’ar Adonay”, that means, “The door of God” and recalls an ancient aromatic wine produced in the hills of Jerusalem. It’s a white wine, with a straw yellow colour, intense ripe

fruits perfume and a fresh taste. This label too ages only in steel and it’s the ideal companion for the forthcoming summer. •

Dove la Barbera fa gli onori di casa, arriva lo Chardonnay. Vini come quelli di una volta, affinati esclusivamente in acciaio Sha’ar, the door of God Chardonnay arrives in the land of Barbera. A range of traditional wines refined in steel

Villa Remotti reminds a typical French chateau: a villa, a surrounding park, tidy rows of vines and a sensation of timeless beauty. The only difference is that we are not in Bordeaux, but in Fubine, in the low Monferrato, where wine means Barbera. Here grow Raffaella and Riccardo Garosci’s 6 hectares of Vineyard. The two owners of Villa Remotti

Villa Remotti Strada privata Remotti 15043Fubine Monferrato (AL) Tel. +39 335 6560624 villaremotti@yahoo.it - www.villaremotti.it

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Piemonte

Da Veglio, nuove possibilità di

bere vino rosso

anche per chi soffre di emicrania

Uno studio condotto col patrocinio di Migraine Police certifica un nuovo metodo di produzione che abbassa radicalmente il contenuto di istamine

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ALLE LANGHE NEL MONDO La storia dell’Azienda Veglio Michelino & Figlio affonda le radici nell’identità langarola autentica: da fine Ottocento, negli appezzamenti di proprietà a Diano d’Alba, Serralunga d’Alba e Montelupo Albese. Negli ultimi qua-

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rant’anni l’azienda si è dedicata esclusivamente alla produzione del vino, acquistando nuovi vigneti e crescendo esponenzialmente in quantità e qualità, prima sotto la guida di Michelino e poi del figlio Osvaldo, enologo e attuale titolare. Oggi Veglio è presente nelle più importanti fiere di settore a livello

mondiale, forte della qualità proposta ad un prezzo convincente, che sa stare sul mercato. La richiesta estera è altissima e assorbe, allo stato attuale, il 90% della produzione. LA NUOVA SFIDA CON MIGRAINE POLICE Migraine Police è un’organizzazione nata


Veglio proposes a new red wine suitable for those who suffer from hemicrania A study carried out with the support of Migraine Police certifies a new production method that reduces the histamine content From the Langhe to the world The story of Veglio Michelino & Figlio plunges its roots in the most authentic identity of the Langhe: since the end of the XIX century in the family estate of Diano d’Alba, Serralunga d’Alba e Montelupo Albese. In the last 40 years, the winery has been producing only wine, planting new vineyards and growing in quality and quantity; first it has been managed by Michelino and then by his son Osvaldo, oenologist and actual owner. Nowadays, Veglio is a protagonist of the most important international wine contests and expositions, and has conquered the tasters due to its excellent quality-price ratio. Export represents now 90% of the production. The new challenge with MIGRAINE POLICE Migraine Police is an organization founded in 2004 by a consumer who wanted to study the connection between red wine and headache, a pain he suffered personally. Scientific studies have been carried out by teams of medical researchers, microbiologists and oenologists, with many sensorial tests. Nowadays, Migraine Police is the first International company that certifies the production of a wine with a low level of histamine. The cooperation between MigrainePolice.com, Sebastiano Ramello (sole agent for Italy and international consultant) and Veglio has opened a new frontier to the wine-lovers who suffer from hemicrania caused by red wine consumption. Osvaldo Veglio tells us how this adventure started: “Many tasters associate the words sulphites and tannins to headache. Often, when I offer a glass of wine to my customers I hear them saying that they cannot drink red wine due to hemicrania. These words are not necessarily false. Nowadays we have identified the cause: it’s histamine”. Reserch has identified histamine as the first cause of the so called “red wine headache” and Veglio has been able to reduce the histamine content of its red wines. Since 2013 it has launched the first labels approved by Migraine Police, easy to recognize, due to the red mark that guarantees a low level of histamine and tannins. The labels that in the US can boast this mark are Barbera D’Alba 2012 and Dolcetto D’Alba 2012, both produced by Veglio in cooperation with Wine Selection Sebastiano Ramello. Veglio has demonstrated again a special care for its consumer’s health. Try and see!•

nel 2004 per mano di un consumatore che ha condotto delle ricerche sulla correlazione tra vino rosso e mal di testa, di cui soffriva in prima persona. Gli studi, con basi scientifiche, sono stati portati avanti da organizzazioni di ricerca medica, microbiologia, enologia, uniti a numerosi test sensoriali. Oggi Migraine Police è la prima azienda a livello mondiale che certifica il vino a basso contenuto di istamine. L’alleanza tra MigrainePolice.com, Sebastiano Ramello (rappresentante unico per l’Italia e Consulente Internazionale di Vini) e Veglio ha aperto una nuova frontiera per chi tendenzialmente soffre di emicrania da vino rosso. Osvaldo Veglio racconta come è nata questa esigenza: “Per molti, le parole solfiti e tannini sono associate al mal di testa

che provoca emicranie. Spesso quando assaggio vini rossi con i clienti mi capita di sentir dire che qualcuno non può bere vino rosso perchè gli causa pesante emicrania. Queste asserzioni non sono necessariamente false, ma oggi abbiamo identificato un altro colpevole: l’istamina”. La ricerca dunque non lascia spazio a dubbi e individua l’istamina come causa primaria del “malditesta da vino”. Su questa scia Veglio si è mosso, arrivando a determinare e abbassare la concentrazione di istamina nel vino rosso, durante la lavorazione. Dal 2013 sono stati lanciati i primi vini approvati da Migraine Police, riconoscibili dal sigillo rosso che garantisce “un contenuto basso di istamina e tannini”. I vini che oggi in USA si fregiano del simbolo rosso MP sono il Barbera D’Alba 2012 e Dolcetto D’Alba 2012, entrambi prodotti dalla Cantina Veglio in collaborazione con la Wine Selection Sebastiano Ramello. Si dimostra sempre più stretto il legame tra vino e attenzione alla salute del consumatore: provare (e cercare MP sugli scaffali) per credere. (s.a.)•

Per saperne di più: www.migrainepolice.com Per assaggiare i vini: veglio@vegliomichelinoefiglio.com Per contatti export: info@baccowineandspirit.com; ssgro@divinowholesale.com; geirsivertzen@yahoo.no; anders.haug.thomassen@gmail.com Sebastiano Ramello: piemontewine@yahoo.it PRESENTI A VINITALY, PADIGLIONE 10 STAND D2 “WINE SELECTION SEBASTIANO RAMELLO”

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Puglia

Broad bean, chicory and Anticaia Salice Riserva by Cantina San Donaci is ready to surprise the palates of the entire world with its unmistakable taste

Fave, cicorie e Anticaia Il Salice Riserva di Cantina San Donaci è pronto a sorprendere i palati di mezzo mondo, con un gusto inconfondibile

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e vigne ad alberello, suggestive e piene di storia, stanno a sud di Brindisi e a nord di Lecce. A San Donaci tutti si sentono salentini, sarà per questo che, nel raccontare il loro territorio, quasi sempre sorridono. L’anno scorso la Cantina Cooperativa ha festeggiato 80 anni, un tempo lungo in cui i soci hanno sempre conferito le uve con fedeltà, e che oggi mettono a disposizione anche i propri vigneti per chi vuole visitarli e vedere da vicino cos’è l’essenza di Puglia. L’obiettivo dei prossimi 80 anni? Malerba, salentino Doc e tecnico, non ha dubbi: “ci piacerebbe arrivare a imbottigliare l’intera nostra produzione, mentre oggi siamo circa al 25%”. Le bottiglie totali sono 600.000, i vitigni quelli tradizionali pugliesi. Uno su tutti: il Negroamaro che, unito a un 15% di

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Malvasia Nera, dà vita all’Anticaia Riserva, la punta di diamante, affinata in barrique di rovere. Apprezzatissima sia in Italia che in Germania (principale mercato per l’export), ma anche nel Nord Europa dove “sono golosissimi di questo prodotto”. Se ne producono 100.000 bottiglie e a Vinitaly ci sarà l’annata 2010. L’abbinamento? Con carni alla brace ma meglio ancora con legumi: la tipica purea di fave e cicorie, da queste parti, è un accompagnamento irrinunciabile. (s.a.) •

Between Brindisi and Lecce grow suggestive small tree vineyards, rich of history. Here in San Donaci people feels attached to Salento, that’s why everyone talks about it smiling. Last year Cantina Cooperativa celebrated its 80th birthday, during this long period the partners have always given their grapes to the cooperative faithfully and now they are glad to show their vineyards to those who wish to visit Apulia to breath its sprit. The target for the next 80 years is explained by Malerba, a man of Salento and a technician: “We would like to be able to bottle our whole production. Now we can do it only for a 25% for a total amount of 600,000 bottles per year. All our products are made of the traditional grape varieties of Apulia: Negroamaro, first of all, combined with a 15% of Malvasia Nera, to make Anticaia Riserva, the buttonhole label refined in oak barrique and well-appreciated both in Italy and abroad (Germany, most of all, but also North-Europe). The cooperative produces every year about 100,000 bottle of this wine. At the next edition of Vinitaly will be presented the 2010 year. Best with? Braised meat and pulse, broad bean and chicory are the ideal companions for this wine. •

CANTINA SAN DONACI Via Mesagne, 62 72025 San Donaci (BR) Tel. +39 0831 681085 Fax +39 0831 681839 info@cantinasandonaci.eu www.cantinasandonaci.eu Presenti a Vinitaly, Padiglione 11 Isola C3/C4


Puglia

Nella zona di Manduria l’azienda biologica che recupera i sapori dimenticati di un tempo

Un minuto(lo) grande vino: Vigne Rare Bianco di Pirro Varone

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l Minutolo è uno dei vitigni che i coniugi Mariantonietta e Pietro Ribezzo, fondatori dell’azienda biologica Pirro Varone, sono riusciti a recuperare da un destino di abbandono. Si tratta di un’uva aromatica, conosciuta anche col nome di Fiano di Puglia e coltivata già al tempo dei Romani, che possiede uno spiccato profilo organolettico caratterizzato da sentori floreali, frutti a polpa gialla ed erbe aromatiche quali il rosmarino, la salvia e l’alloro. Il Vigne Rare Bianche Igt viene ricavato proprio da un monouvaggio di Minutolo, coltivato a cordone speronato sui terreni argillosi e calcarei di Sorani. La raccolta anticipata, fatta caparbiamente a mano, consente di limitare l’apporto aromatico, rendendo questo vino adatto a tutto pasto, e al contempo permette di preservarne l’acidità, indispensabile per farlo durare nel tempo. Le Vigne Rare Bianche possono così essere stappate anche dopo cinquesei anni, disvelando un vino di tutto rispetto, buon corpo e netta freschezza che rischiava di sparire dalla memoria

enologica italiana. Accanto all’altro autoctono Grisola vinificato nel Vigne Rare Rosso Salento, l’azienda punta sui tipici Primitivo e Negramaro - con vini che ottengono riconoscimenti quali il double gold medal assegnato al Primitivo di Manduria 2008 ai China Wine and Spirit Awards – ed infine sull’olio extravergine. (i.g.) •

A little great wine: Vigne Rare Bianco by Pirro Varone In Manduria rises an organic winery that recovers the ancient tastes Minutolo is one of the grape varieties promoted by Mariantonietta and Pietro Ribezzo, the founders of the organic winery Pirro Varone. This married couple has been able to save an ancient autochthonous grape variety that was destined to extinction. It’s an aromatic grape, known also as Fiano di Puglia and cultivated by the Romans. Its peculiar organoleptic qualities are a flowery and fruity bouquet, and sage, rosemary and laurel aromas. Vigne Rare Bianche Igt is a monovarietal Minutolo, made with the grapes that grow on clayey and calcareous soils of Sorani. An early manual harvest permit to limit the aromatic power of this wine, making it suitable for any kind of dish, but also it helps to preserve its acidity, a fundamental element to make it last. Vigne Rare Bianche can be tasted even after five or six years of refining in bottle, revealing a good structure and a clear freshness. Beside the other autochthonous, Grisola, that give life to Vigne Rare Rosso Salento, the winery produces the typical grape varieties of this area, Primitivo and Negramaro – gaining important acknowledgments such as the double gold medal for Primitivo di Manduria 2008 at the China Wine and Spirit Awards – and an extra-virgin olive oil. • Vinitaly: padiglione 11 Puglia F4

Pirro Varone Società Agricola Srl Via Senatore Lacaita 90 74024 Manduria (TA) Tel. +39 3397429098 Fax +39 0992209939 info@pirrovarone.com www.pirrovarone.it

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Puglia

Apuliae feat. Tinazzi Cantine San Giorgio and Feudo di Santa Croce: the Apuliae by Tinazzi bets on typicalness and excellence

Puglia feat. Tinazzi

Feudo di Santa Croce

Cantine San Giorgio e Feudo di Santa Croce, la Puglia di Tinazzi punta alla tipicità e all’eccellenza

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uglia, Taranto. Colori, profumi e sole del Salento, plasmati dall’abile mano dell’uomo. L’impronta e l’esperienza sono quelle di Tinazzi: la famiglia veneta inizia l’avventura nel vocato sud Italia nel 2001, con l’acquisizione di Feudo di Santa Croce, in prossimità di Grottaglie (Taranto). Dieci anni dopo acquista anche Cantine San Giorgio, a San Giorgio Jonico: una storica realtà della viticoltura salentina un tempo cantina cooperativa che con la gestione Tinazzi sta vivendo una fase di massimo

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splendore. Feudo di Santa Croce, la prima delle figlie pugliesi, prevede la gestione completa della filiera, dal campo fino all’enoturismo, grazie alla bella masseria per l’accoglienza degli ospiti. Nei 15 ettari si coltiva Primitivo, Negramaro, Malvasia Bianca e Nera, a guyot e alberello pugliese. Cantine San Giorgio, invece, è la parte più strettamente connessa con l’area produttiva: ne è simbolo la bianca Torre Vinaria di 21 metri, con sei piani di vasche, uno inter-

rato e cinque fuori terra. In entrambe le aziende e nelle loro produzioni spicca un assunto di base: preservare il legame con le trazioni e la terra, rappresentando la Puglia vitivinicola d’eccellenza. (c.c.) •

Puglia, Taranto. Here, all the colours, perfumes and the sun of Salento are shaped by the man’s hands and converted into great wines. It’s the experience of the Tinazzi family that has given its mark to this winery. The family from Veneto started its adventure in the south of Italy in 2001, when it bought Feudo di Santa Croce, near Grottaglie (Taranto). Ten years later, it bought Cantine San Giorgio too, in San Giorgio Jonico. It’s an historical reality of the Salento oenology – once it was a cooperative. Thanks to the management of the Tinazzi family, the winery is living a glorious age. At Feudo di Santa Croce, all the production is supervised by the family, from vine-growing to the welcoming of the guests in the beautiful farm. In the 15-hectares vineyard grow Primitivo, Negramaro, Malvasia Bianca and Malvasia Nera, trained as guyot and Apulian small tree. Cantine San Giorgio is instead the production centre: its symbol is the white 21 metres wine tower, with its six floors of vats, one of which is underground. In both wineries and in its production the leading philosophy is to preserve the bond with the tradition, representing at best Apulian wine-making. •

Presenti a VINITALY Hall 04 Stand E7

Cantine San Giorgio S.S. 7 Appia Loc. Serro, sn 74027 San Giorgio Jonico (TA) Tel. +39 099 5924445 Fax +39 099 5910368 www.tinazzi.it info@tinazzi.it


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Sardegna

Dovrebbe

essere un must

di Claudia Cataldo

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artiamo da un paio di curiosità, che arrivano da oltreoceano. La prima: il Dr. Oz (il più famoso medico americano, giunto sul piccolo schermo italiano sulle frequenze de La7) dice che il Cannonau fa bene alla salute e le vendite negli States si impennano. Secondo il professore/star televisiva, il Cannonau sarebbe proprio il segreto della longevità dei sardi grazie al procyanidinis, potente antiossidante con benefici vascolari da 5 a 10 volte superiori delle altre varietà. Sempre nel mese di febbraio, su In Transit (tanto per capirsi, il blog di viaggi del New York Times) si parla del tour cicloenogastronomico organizzato dalla società americana Ciclismo Classico che muove alla scoperta della bella Sardinia, a cavallo fra fine settembre e i primi di ottobre. Vini dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, mare caraibico, bellezze paesaggistiche, ricchezza enogastronomica al pari se non superiore di ogni altra regione italiana, patrimonio di vitigni

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Tanti soldi ma spesi male, più una sbandata verso le varietà internazionali. Oggi la Sardegna è tornata in pista, ma serve una cabina di regia, ricerca sull’autoctono e spirito di squadra autoctoni: dovrebbe essere un must per i foodies di tutto il mondo e i vini sardi dovrebbero albergare nella cantina di ogni saggio bevitore. Eppure... Gilberto Arru, giornalista eno-

gastronomico che in Sardegna c’è nato e ci lavora da qualche anno (giusto una quarantina), ha qualche idea in merito: “non siamo stati bravi con la promozione e la comunicazio-

ne, per non parlare della nostra capacità di fare sistema. Siamo negati. Sono mancate le ricerche sui vitigni autoctoni, varietà che oggi sono a rischio di estinzione, come il Girò, alcune Malvasie, Nasco, Moscato di Sorso - Senori e addirittura la Vernaccia di Oristano. Eppure di soldi ne sono stati spesi tanti: sussidi alle cantine sociali, ricerche di università e istituti regionali sui vitigni internazionali, grossi investimenti in tecnologie di cantina, tanti aiuti dalla regione. Il risultato? Nessuno, o per lo meno nessuno di cui andare fieri”. Poi, forse per fortuna viene da dire, il gettito pubblico si è interrotto e la selezione naturale ha fatto il suo corso, abbattendo rami secchi e vecchi carrozzoni che non generavo profitti e crescita economica. Quello che fa ben pensare è proprio il cambio di marcia a cui si è assistito negli ultimi anni: “L’attenzione va sempre più alla qualità, non alle grandi rese del vitigno; le varietà autoctone sono tornate in prima linea; si è capito che bisogna raccontare il territorio e dare una storia e una cultura che avvalorino le eccellenze locali e che non è più vero (lo è mai stato?) l’assunto che dice che il vino buono si vende da solo”. E qui di vino buono ce n’è tanto, bisogna solo imparare a promuoverlo e venderlo.•


ono vini giovani quelli prodotti a Siddùra, nata nel 2008 nel cuore della Gallura. Ma se pensate che giovane sia sinonimo di facile, ricredetevi. Non tanto perché i sette vini aziendali hanno stupito giurie come quella dell’International Wine Challenge 2014 dove i bianchi Bèru e Maìa hanno vinto l’argento o i Decanter World Wine Awards 2013 in cui Vermentino Maia 2011 ha conquistato l’oro. Ma perché Siddùra, adagiata su 187 ettari di vegetazione, pare essere riuscita a condensare, nei dodici ettari

Un progetto giovane che porta con sé la grande eredità sarda

di vigne e nelle 30 000 bottiglie annue, la magia di questi terreni solcati dal vento, nutriti di sole e antiche culture, abitati da ulivi e sugherete. Nella cantina interrata sono vinificati i grandi protagonisti dell’enologia locale. Nasce così Maià, un Vermentino di Gallura Docg Superiore dal paglierino carico,

Vinitaly Padiglione 8 Stand H6

Sardegna

S

Sardegna, Gallura, Siddùra

sentori speziati, bocca morbida e burrosa, le cui uve raccolte a mano macerano in pressa alcune ore prima di riprendere temperatura e fermentare per due settimane, con successivo affinamento sui lieviti in acciaio. Tìros 2012, medaglia d’oro a Mundus Vini 2014, è invece l’unica concessione agli uvaggi d’oltre mare del Sangiovese e del Cabernet, il cui mosto fermenta in tini d’acciaio termo condizionati. La malolattica avviene direttamente in barrique, regalando un corpo notevole, tannini gustosi e lunghissima persistenza. (i.g.)•

Sardinia, Gallura, Siddùra A young project that has the great heritage of Sardinia at its back Siddùra, the winery founded in 2008, produces young wines in the heart of Gallura. But young doesn’t mean easy. The six labels of this winery have surprised the jury of the International Wine Challenge 2014, where the white wines Bèru and Maìa have won the silver medal, or the Decanter World Wine Awards 2013 where Vermentino Maia 2011 has gained the gold medal. Siddùra rises on 187 hectares of green land and has been able to enclose in its 12 hectares of vineyards and in its 30,000 bottles of wine the charm of this ancient land caressed by the wind and nourished by the sun in the underground cellar ages the great protagonists of local oenology. Maià is a Vermentino di Gallura Docg Superiore with a bright straw yellow colour, spicy aromas, a soft and creamy taste. The manual harvested grapes rest some hours in the press, then ferment for two weeks and refine in steel on selected yeasts. Tìros 2012, gold medal at Mundus Vini 2014, is made of Sangiovese and Cabernet, and ages in thermo-conditioned steel vats. Malolactic fermentation happens in barrique, living to the wine an important structure, tasty tannins and a long persistence. •

Società Agricola Siddùra Srl Località Siddùra 07020 Luogosanto (OT) Tel. +39 079 6573027 Fax +39 079 9570860 info@siddura.com www.siddura.com Facebook: Siddura Twitter: @siddurasrl

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Toscana

Il Buy Wine visto da un’importatrice from Florida

La

Toscana in anteprima

A

Buy Wine, il workshop tra produttori e trade internazionali tenutosi dal 15 al 17 febbraio a Firenze, abbiamo seguito passo passo il percorso di un’importatrice americana dalla partenza, “from Florida”, fino agli assaggi, in cerca di vini da acquistare. “Con i voli (organizzati da Buy Wine) hanno fatto un po’ di confusione spiega la buyer - c’erano scali inutili. Arrivata a Firenze comunque, la prima cosa che ho fatto è stato informarmi sulle aziende con le quali avevo appuntamento per l’assaggio”. Occhio ai siti quindi, questo è un monito per i produttori che non sanno cosa sia il 2.0. “Arrivati davanti alle aziende, ognuna col loro banco, si procede alle degustazioni”. Di là dal banco una signora di bell’aspetto, che illustra i prodotti in maniera completa. “Non ho avuto bisogno di fare domande” racconterà infatti nel post-assaggio l’importatrice, sottolineando come il rapporto umano sia importante, infatti confessa: “A volte

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nascondo il cartellino da buyer e guardo come si comportano gli addetti al banco d’assaggio, se sono sgarbati o poco professionali, da loro non comprerò mai”. Dopo il tasting – i classici bicchieri iso usati nelle fiere non le piacciono proprio, e sono scomodi – l’importatrice è convinta, e chiede la “price list”, anche se sa che in fase di contrattazione potrà lavorare al ribasso sul prezzo. L’addetta commerciale dell’azienda glielo porge contenta, e non manca mai di sorridere. La buyer infine ordina una bottiglia di ogni prodotto, per assaggiarla con i colleghi: “Il lavoro in team – insieme a chi posizionerà il prodotto sul mercato - è fondamentale”. E adesso non resta che tornare in Florida, riassaggiare, scegliere e mandare la fatidica mail: “Il suo prodotto ci ha convinto, lo importeremo negli Usa”. (m.b.) •


Le anteprime CHIANTI

Il Consorzio strizza l’occhio ai più giovani La terza edizione dell’anteprima Chianti Docg ha visto, alla Fortezza da Basso di Firenze, una ricca e insolita platea. A girare tra i banchi d’assaggio lo scorso 16 febbraio, infatti, c’era un’elevata concentrazione di buyers internazionali, frutto della joint venture con Buy Wine, l’evento organizzato da Toscana Promozione per far incontrare, sempre nel Padiglione Spadolini della Fortezza, importatori esteri e produttori toscani. “Una bellissima occasione per presentarsi” come spiega a I Grandi Vini il Presidente del Consorzio Giovanni Busi, che ritiene l’evento un esempio modello del “fare squadra”, obiettivo non ancora

raggiunto al meglio dai produttori italiani. La nuova immagine che il Chianti sta dando di sé stesso si sintetizza nel capolettera della parola “Chianti” diventato uno smile giovane e attraente, come spiega il Direttore del Consorzio Marco Bani: “Vogliamo dare un’immagine nuova del Chianti, un’immagine di freschezza e giovinezza, di un prodotto pronto, dobbiamo recuperare terreno sul mercato dei giovani”. La vendemmia 2013 ha avuto un calo dell’8% in quantità, nonostante questo l’immagine nuova si rispecchia nel bicchiere: un vino fresco, beverino, che strizza l’occhio ai più giovani enoappassionati. (m.b.) •

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Le anteprime SELECT BIO È REALIZZATO CON MATERIALI BIOPLASTICI D E R I VA NTI DALLA CANNA DA ZUCCHERO

La prima chiusura al mondo senza impronta di carbonio

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CHIANTI CLASSICO

Tante certezze e un dubbio: la Gran Selezione è una grande occasione? Come ogni anno, la Stazione Leopolda di Firenze si è messa a lustro per ospitare l’anteprima del Chianti Classico. In assaggio la vendemmia 2013, 2012, e la Riserva 2011. Pochi i produttori che hanno presentato la 2013 e ancora difficile giudicare campioni da botte, mentre l’annata 2012 si è rilevata una piacevole conferma a quello che già si prevedeva: estremamente equilibrata, con un bilanciamento perfetto tra frutto e freschezza. La Riserva 2011, invece, è apparsa più appesantita da un tenore alcolico causato da un settembre torrido. Ne sono uscite meglio le zone alte, come Radda, che hanno subito meno gli effetti del caldo. Ma la vera novità è stata la pre-

sentazione in pompa magna a Palazzo Vecchio della Grande Selezione, una nuova etichetta che dovrà rappresentare il vertice qualitativo della Docg. Di fatto, in questa prima battuta, ha accolto qualche Riserva 2011 e con un disciplinare che impone 30 mesi di affinamento minimo, caratteristiche organolettiche più elevate rispetto agli altri vini, e la totale provenienza da uve di proprietà, ma che lascia libero il campo agli assemblaggi di uve e vini di zone diverse anche se di proprietà della stessa tenuta, fa venire meno il concetto stesso di cru e zonazione. Solo il tempo ci potrà dire se sarà una vera occasione per i produttori. (m.c.) •


Le anteprime VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO

Freschezza e giusta acidità nonostante le bizze del meteo nell’annata 2013 Lo chiamano, non a caso, il Rinascimento della Vernaccia. E la costante qualità nel calice, la voglia dei produttori di emergere e rinnovarsi unite ad un territorio unico che ha imboccato, convinto, la strada del biologico lo confermano. La prima Doc d’Italia gode di buona salute e, come già scritto su queste pagine, ha intrapreso strade ambiziose

e rigorose per un futuro sempre più promettente. Lo confermano i progetti per la selezione clonale, l’identità sensoriale, lo studio del Dna e la tracciabilità. L’ultima edizione dell’Anteprima è stata un successo. Per il pubblico di appassionati presente alla domenica; per gli assaggi

di un’annata decisamente complicata come la 2013 (raccolta tardiva, rispetto alle ultime, dopo una primavera fredda e piovosa) e per l’interessante abbinamento con il Gruener Veltliner austriaco (due verticali, una per ciascuna denominazione, di sette etichette, dal 2012 al 2002 per la Vernaccia di San Gimignano, dal 2012 fino al 1987 per il Gruener Veltliner) sapientemente curato da Francesco Falcone nell’ambito della nona edizione nona edizione de “Il vino bianco e i suoi territori”. Un centinaio gli operatori accreditati, 150 i giornalisti, di cui 60 da tutto il mondo, in particolare dall’est asiatico, primi su tutti Cina e Giappone, ma anche dall’India, dall’est Europa, in particolare dalla Russia e dalla Polonia, e dai mercati più tradizionali, quali l’Europa del nord, gli Usa e il Canada. L’annata 2013 si presenta piuttosto equilibrata e con una spiccata acidità e freschezza, con profumi agrumati e di frutti a polpa bianca, più composta e minerale la Riserva 2012 grazie all’anno di affinamento già trascorso in cantina. • 75


Le anteprime

NOBILE DI MONTEPULCIANO

Legno meno invasivo, 4 stelle alla vendemmia 2013 e un futuro green L’Anteprima del Nobile di Montepulciano ha avuto due temi conduttori. Il primo fil rouge è stato, scusate il gioco di parole, green: con il 2014 infatti è partito l’ambizioso progetto di portare a zero le emissioni di Co2, così da rendere il distretto del Nobile e l’intera denominazione i primi con una produzione vitivinicola a impatto praticamente nullo sull’atmosfera. All’ordine del giorno figurano quindi: riduzione delle emissioni dei gas-serra, promozione delle fonti rinnovabili, azzeramento del rilascio di anidride carbonica (oppure sua compensazione), in tutte le fasi in cui si articola la produzione e il trasporto. Ogni bottiglia, al termine di questo percorso, sarà poi riconoscibile grazie a una certificazione su di essa apposta, testimoniando il carattere poco impattante sul suo territorio di origine. Certo il Nobile non è nuovo a

simili iniziative, si veda l’esempio virtuoso dell’azienda Salcheto: ma adesso si parla di un intento organico e condiviso da tutta l’area e dai diversi players. Altro tema, invece, si è espresso in numeri: il bilancio delle bottiglie immesse sul mercato nel 2013 è in linea con l’anno precedente, ovvero circa 7,4 milioni di bottiglie di Vino Nobile e circa 2,5 milioni di bottiglie di Rosso, a dare la misura di una denominazione che va molto bene anche all’estero. Tra campioni di botte o vini già in bottiglia (per lo più Nobile 2011 e Riserva 2010), dopo una quarantina di assaggi alla cieca, abbiamo notato con piacere che, rispetto a qualche anno fa, il legno è molto meno invasivo. E intanto la vendemmia 2013 si è portata a casa le 4 stelle: un dato per niente scontato, considerata la complessità dell’annata. (s.a.; c.c.) •

La 2009 è l’annata che segna il cambio di stile

Le anteprime BRUNELLO DI MONTALCINO 76

Annata a 4 stelle quella della 2009 appena presentata a Montalcino per Benvenuto Brunello, insieme alla Riserva 2008 e al Rosso 2012. Figlia di una vendemmia climaticamente difficile, con problemi di maturazione dei tannini e di un’acidità totale molto bassa, la 2009 ha tirato invece fuori dei vini magri, con una certa eleganza, di pronta beva anche se probabilmente non destinati ad una longevità


particolarmente lunga. Ma si sa, è nelle annate complesse che si riconosce la vera bravura del viticoltore nel tirare fuori vini eccellenti, quindi è normale ritrovare negli assaggi una certa eterogeneità qualitativa. Al di là dei giudizi tecnici, c’è un’altra considerazione sulla quale bisogna riflettere. La 2009 viene dopo lo scandalo di “Brunellopoli”, scoppiato durante il Vinitaly 2009. Ora, che il clima sia il timone delle caratteristiche organolettiche del vino è indubbio, ma sicuramente questa annata può essere vista come l’inizio di un cambio generale di stile, unito anche a un parziale svincolamento dalla dipendenza dal gusto della stampa estera. Tempo anche di tirare le somme degli ultimi 12 mesi. Il 2013, infatti, è stato un anno importante per il territorio di Montalcino: l’export è cresciuto ulteriormente rispetto all’anno scorso, passato dal 65% del 2012 al 67% nel 2013, con la quota più importante è rappresentata ancora dagli USA. I dati sono rassicuranti anche per il giro d’affari del settore enoturistico a Montalcino, anch’esso in crescita, che ha chiuso il 2013 registrando un +5%, passando dai 29 milioni di euro del 2012 agli oltre 30 milioni nel 2013. Successo tradotto anche nell’altissima affluenza che ha contraddistinto le due giornate per gli operatori, soprattutto durante la domenica. Oscar Farinetti, patron di Eataly, ha firmato la classica piastrella celebrativa della nuova annata: la 2013 ha ricevuto 4 stelle. (m.c.)•

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Toscana

Ficomontanino, nel sud della provincia di Siena, continua a cercare la sua identità enologica e stilistica. E i successi non tardano ad arrivare

Fico Puro, Sangiovese in purezza F

icomontanino ha avviato la presentazione (al ProWein e poi in un tour internazionale che proseguirà per il tutto il 2014) del vino che esprime a pieno la sua filosofia e il territorio di appartenenza: il Fico Puro, un Sangiovese in purezza che affina un anno in tonneaux e un anno in bottiglia. Racconta Maria Sole, ultima generazione “al comando” che oggi sta dando un’impronta fresca e giovane al corso della Ficomontanino: “Il Fico Puro ci piace molto: pur essendo un Sangiovese in purezza ha caratteristiche di grande eleganza e morbidezza; ha un bel

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tannino, è strutturato e avvolgente. Ottimo anche da invecchiamento”. La scelta è presto spiegata: “L’azienda si trova in zona Chianti, dove la vocazionalità dei terreni è alta quanto la concorrenza. Per questo abbiamo deciso di puntare su prodotti che si differenziassero, nel packaging e nel contenuto. Che avessero insomma una loro identità”. La stessa ricerca di una propria identità si ritrova nel Terre del Fico Base 2012 e nel Lucumone del Fico 2008, un taglio bordolese (cosa non comune in questo contesto) invecchiato per 24 mesi in barrique francesi, di grande equilibrio. (c.c.) •

Fico Puro, Sangiovese in purity Ficomontanino, in the south of the province of Siena, bets on it oenological and stilistic identity and collects new successes At the last edition of ProWein (and with an international tour that will continue all throughout 2014) Ficomontanino has started its promotional campaign for Fico Puro, the wine that represents its philosophy and territory: it’s a Sangiovese in purity, aged 1 year in tonneaux and another year in bottle. Maria Sole, the last leading generation who is living new energy to the winery, says: “We like Fico Puro very much. Even if it’s a Sangiovese in purity it reveals a great elegance and softness; it’s enveloping and has good tannins and structure. It reveals excellent qualities also in the ageing”. The choice to bet on this label is easy to explain: “The winery rises in Chianti, a land where the quality of the soils is as high as the concurrence. We must bet on peculiar products that show a strong personality, even for what concerns packaging”. The same spirit is revealed by Terre del Fico Base 2012 and Lucumone del Fico 2008, a well-balanced Bordeaux blend (an original choice for this area) aged for 24 months in French barrique.

Agricola Ficomontanino Loc. Ficomontanino - 53043 Chiusi (SI) Tel. +39 06 5561283 Fax +39 06 5590837 www.ficomontanino.it - info@agricolaficomontanino.it


Passione e determinazione

Toscana

Brunello Aglieta è

poco più che un’autodidatta Patrizia, i cui unici insegnanti nell’affascinante arte di fare vino di qualità sono la grande passione ed un palato fino. Risoluta come solo i liguri sanno essere, si è trasferita dalla città, alla campagna senese, sotto le mura dell’affascinante borgo di Montalcino. Qui, nei 3 ettari e mezzo di terreno destinati alla viticoltura in località Scopetino, aiutata da un terreno miracoloso per la vite, dal clima favorevole e dal prezioso ausilio dell’enologo Valerio Coltellini, è riuscita ad occuparsi personalmente delle vigne ed a vinificare, seguendo i dettami delle tradizioni vitivinicole di un tempo, uno dei rossi più famosi al mondo: il Brunello. Colore rubino, gusto corposo e profumo di bacche rosse e nere sono le caratteristiche che si riscontrano nelle bottiglie delle diverse annate; queste sono affiancate da una varietà organolettica ogni anno diversa, garantita dal metodo artigianale di vinificazione che permette di ottenere profumi e sapori variegati, in virtù dell’andamento climatico. Inizialmente pensato per una cerchia ristretta di amatori, si trova oggi diffuso in prestigiose enoteche e ristoranti italiani ed esteri, affiancato dal Rosso di Montalcino e da un Igt che, dei “fratelli maggiori”, ha in meno soltanto qualche anno di maturazione.•

Cittadina d’origine e contadina per scelta. Patrizia Merlo ci racconta i suoi vini

AZIENDA AGRICOLA AGLIETA Loc. Scopetino, 295 53024 Montalcino (Si) Tel. 0577 849442 info@brunelloaglieta.it www.brunelloaglieta.it

BRUNELLO AGLIETA: passion and determination Citizen by birth and vine-grower by choice: Patrizia Merlo talks about her wines She is almost a self-taught woman; her only teachers in the art of wine-making are her passion and fine palate. Patrizia Merlo is stubborn as only people from Liguria can be. She moved from the city to the country and started to make wine few steps from the walls of Montalcino. Here in her 3 and a half hectares of vineyard in Scopetino, thanks to a soil always suited for wine-making, a favourable climate and the precious help of the oenologist Valerio Coltellini she has been able to create an excellent Brunello, following the ancient tradition of this land. a ruby red colour, a full-bodied taste and a perfume of red and black berries are the main peculiarities of her wine, that every year reveal a different character, according to the year. The craftmanslike work let the wine to preserve the variegated perfuse and tasted of the grapes. First addressed to a small circle of connoisseurs, now Patrizia’s Brunello is well-appreciated by wine-bars and restaurants in Italy and abroad. Beside this label, Aglieta produces a Rosso di Montalcino and an Igt, the younger brother of the other two more famous labels. •

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Toscana

Vicini al mare, vicini al cielo Tenuta Argentiera, nella zona di Bolgheri: terra di minerali e argento che dà vita a grandi vini, fra Bolgheri Superiore e tre monovarietali

T

enuta Argentiera si adagia lungo l’estremo lembo meridionale della Doc Bolgheri, affacciata sulla Costa degli Etruschi e con alle spalle le Colline Metallifere. Il nome deriva dalla presenza, in epoca etrusca, di sorgenti minerali e miniere d’argento nel sottosuolo, che hanno nel corso del tempo creato una composizione del terreno particolarmente adatta alla vite e alla produzione di vini caratterizzati dalla forte mineralità. Acquistata nel 1999 dai fratelli Corrado e Marcello Fratini, Tenuta Argentiera si estende per 500 ettari, 70 dei quali coltivati a vigneto specializzato e iscritti alla Doc Bolgheri e all’Igt To-

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scana. I vigneti vantano due particolarità: raggiungono le altitudini più elevate (200 metri s.l.m.) e allo stesso tempo sono anche quelli più vicini al mare dell’intera denominazione. I vitigni messi a dimora sono i classici di Bolgheri: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Syrah e le particolarità pedoclimatiche dei terreni permettono di produrre vini dalla forte impronta territoriale e al medesimo tempo contraddistinti da una peculiare freschezza dovuta appunto alla natura minerale del suolo. La cantina, interamente realizzata con materiali di recupero per meglio armonizzarsi al paesaggio circostante, ricorda gli

stili architettonici della zona, con spesse mura spioventi che permettono una naturale termoregolazione degli ambienti riservati alla vinificazione e all’invecchiamento. Argentiera è l’unica azienda del comprensorio di Bolgheri a produrre tre vini monovarie-

tali da singoli vigneti: Giorgio Bartholomäus (100% Merlot), Opheliah Maria (100% Cabernet Sauvignon) e Lavinia Maria (100% Cabernet Franc). I tre cru sono dedicati agli ultimi nati della famiglia Fratini, che rappresentano il futuro di Argentiera. (c.c) •


Argentiera - Doc Bolgheri Superiore

Close to the sea, close to the sky Tenuta Argentiera, from Bolgheri: a land of minerals and silver that gives life to great wines Tenuta Argentiera rises in the farthest southern strip of Doc Bolgheri, facing the Etrurians’ coast and with the Colline Metallifere at its back. Its name comes from the mineral and silver mines of the age of the Etrurians. In time these metals have created a peculiar composition of the soil that make these lands particularly suited for vine-growing. Bought by the brothers Corrado and Marcello Fratini in 1999, Tenuta Argentiera spreads for 500 hectares, 70 of which are vineyards of Doc Bolgheri and Igt Toscana. These vineyards have two peculiarities: a high altitude (200 metres a.s.l.) and at the same time the greatest proximity to the sea of the whole denomination. Here grow the typical grape varieties of Bolgheri: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot and Syrah. The peculiarities of the soil give to the wine a strong territorial personality and at the same time a particular freshness due to the mineral of the soil. The cellar, made with wreckage only, in order to harmonize with the surrounding landscape, reminds the architecture of this place, with weathered walls that guarantee a natural thermo-regulation of the vinification and ageing rooms. Argentiera is the only winery of Bolgheri that produces three monovarietal labels from specific vineyards: Giorgio Bartholomäus (100% Merlot), Opheliah Maria (100% Cabernet Sauvignon) and Lavinia Maria (100% Cabernet Franc). The three “cru” are dedicated to the last born of the Fratini family, the future of the winery. •

Etichetta portabandiera dell’azienda, Argentiera - Doc Bolgheri Superiore è apprezzato in tutto il mondo e riconosciuto come uno dei migliori interpreti delle peculiarità del territorio. Composto da Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc, il vino si caratterizza per la fi-

nezza e per le note sapide tipiche di Argentiera. Dotato di un bouquet complesso che si apre su note di fruttate per poi arricchirsi di quelle balsamiche e speziate, in bocca presenta una naturale freschezza che si esprime anche nell’invecchiamento e che lo rende unico e irripetibile.

Argentiera - Doc Bolgheri Superiore Buttonhole of the winery, Argentiera - Doc Bolgheri Superiore is well-appreciated all around the world and is acknowledged as one of the best interpretations of this territory. It’s made of Cabernet Sauvignon, Merlot and Cabernet Franc. This wine is characterized by the typical fine and sapid inklings of Argentiera. Its complex bouquet opens with fruity notes and then reveals balsamic and spicy aromas, and a natural fresh taste that persists even in the ageing and makes it a unique wine.

Tenuta Argentiera Via Aurelia 412/A - Località I Pianali 57022 Donoratico (LI) tel: +39 0565 773 176 fax: +39 0565 773 250 info@argentiera.eu - www.argentiera.eu Presenti a Vinitaly, Pad. 7 – Stand A10

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E’ prevista per la fine del 2015 l’uscita del prodotto di punta dell’azienda:Vigna Elisa, che si fregerà del titolo Gran Selezione con il nuovo disciplinare previsto dal Chianti Classico

Vinitaly: padiglione/hall 9 stand B15

Toscana

TENUTA VILLA BARBERINO Via di Villa Barberino 15 - 50020 San Casciano Val di Pesa - Tel. e fax 055 8218434 - Cell. 335 5915184 info@tenutavillabarberino.com - www.famiglianunziconti.it

Chianti Classico

è Nunzi Conti

C

omincia alla fine dell’Ottocento e si dipana per oltre un secolo la storia dell’azienda, in una tenuta della Val di Pesa,acquistata da Gualtiero Nunzi con i proprio risparmi. Da lui passa nelle mani, prima del figlio Antonio, quindi del fratello Gualtiero Armando, rinomato e abile industriale del caffè che, nel giro di pochi anni diventa assoluto protagonista del mondo vitivinicolo, come Vicepresidente prima e Presidente poi del Consorzio del Chianti Classico. Con lui l’azienda acquista nuovi terreni, impianta nuovi vigneti e conosce un periodo oltremodo florido grazie ad

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Una storia che dura da più di un secolo, con personalità che hanno fatto la storia del Chianti Classico: questo è Nunzi Conti una gestione che segue principi di razionalità ed efficienza che sempre valorizzano il paesaggio delle colline del Chianti. Oggi la tenuta, con la Villa quattrocentesca acquistata nel 1965 che rappresenta il cuore stesso dei possedimenti, è gestita dal figlio di Gualtiero, Maurizio, e dai nipoti Antonio e Isabella, con il prezioso ausilio dell’enologo Giampaolo Chiettini.•

Luca Gardini ha recensito il Chianti Classico Nunzi Conti, lodandone l’ottimo rapporto qualità e conferendogli un voto di 90/100; queste le parole:”luminoso e brioso sin dal colore...al gusto si avverte un frutto rotondo che lascia spazio ad una fantastica freschezza ed a un tannino interminabile”

Chianti Classico means Nunzi Conti A more than a century long story, made by personalities who have made the history of Chianti Classico: that’s Nunzi Conti The story of this winery starts at the end of the XIX century, when Gualtiero Nunzi bought this property in Val di Pesa, and it goes on for more than a century. Then the estate passes to his son Antonio and his broche Gualtiero Armando, a well known entrepreneur in the field of coffee who in few years become a protagonist in the world of wine: he was vice-president and then president of Consorzio del Chianti Classico. With him the winery acquires new lands, plants new vineyards and knows a particularly happy epoch, thank to a management that follows principles of rationality and efficiency, exploiting the great potential of the hills of Chianti. Nowadays the XV century villa that represents the heart of the estate is managed by Gualtiero’s son, Maurizio, and his nephews Antonio and Isabella, with the precious advices of the oenologist Giampaolo Chiettini.•


Toscana

Una bella soddisfazione

Ventiquattresima nella classifica Top 100 di Wine Spectator, l’azienda Pertimali continua a produrre prodotti di eccellenza: come il Brunello, annata 2008 ronato il Brunello annata 2008 e più in generale il buon lavoro condotto in questi anni dall’azienda ilcinese. L’azienda, che porta il nome della famiglia, produce vino da tre generazioni: nel 1996, con l’arrivo di Lorenzo, figlio di Livio, è

iniziato un corso più moderno, grazie all’apporto di conoscenze vitivinicole ed enologiche che sono andate a migliorare il know how legato alla famiglia e alla tradizione. Per dirla in numeri: oggi sono 80 mila le bottiglie prodotte e 12 gli ettari, nella collina di Montosoli, con un’ottima esposizione nordest; di questi, 10 sono destinati a Brunello. E, sempre guardando ai numeri, i punteggi e gli ottimi giudizi assegnati – ieri come oggi - dalla stampa internazionale confermano che il Brunello Sassetti Pertimali è un’eccellenza che merita in assoluto di essere conosciuta. (c.c.)•

Vinitaly: padiglione/hall 9 stand B4/B8

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itrovarsi alla posizione numero 24 della lista annuale Top 100 stilata dalla rivista Wine Spectator è stata sicuramente una grande soddisfazione. Un riconoscimento importante, che ha inco-

Twenty-fourth position! Pertimali gains the 24th position in the Top 100 classification of Wine Spectator, and continues to produce excellences like its Brunello 2008 Gaining the 24th position in the yearly Top 100 classification of the prestigious magazine Wine Spectator has been a great satisfaction for Pertimali. It’s an important acknowledgment that has awarded its Brunello 2008 and the excellent work carried out by the winery in these years. The winery takes its name from the family that has been producing wine for three generations: in 1996, Lorenzo, Livio’s son, has given new energy to the production, thanks to his oenological knowledge that has improved the traditional family know how. Here the numbers: 80,000 bottles produced every year, 12 hectares of vineyards that grow on the hill of Montosoli, with an ideal north-east exposure, 10 of which are addressed to the production of Brunello. The excellent scores appointed by the international press are a proof that Brunello Sassetti Pertimali is an excellence that is worth to be known. • Azienda Agricola Sassetti Livio Pertimali Loc. Pertimali, 329 53024 Montalcino (SI) Tel./Fax +39 0577 848721 www.pertimalisassetti.it info@pertimalisassetti.it

Nella foto: Lorenzo Sassetti

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Toscana

On the wings of wine We are in Montalcino to discover the niche production of Montemercurio. Do not miss a taste at Vinitaly

Sulle ali del vino Nella cittadina Poliziana a scoprire la produzione di nicchia di Montemercurio. E l’assaggio a Vinitaly è da non perdere

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l nome è un omaggio al Dio Mercurio, che in mitologia trasferiva i messaggi tra gli Dei dell’Olimpo, proprio come ora la famiglia Anselmi riversa i sentori e i profumi di Montepulciano nel calice. L’azienda oggi ha 10 ettari totali: i primi 3 risalgono agli anni ’60; nel 2000 il progetto è stato ripreso, ampliato e oggi può contare su altri 7 ettari: prevalentemente Sangiovese, il pilastro. In piccole porzioni ci sono anche Merlot e i tipici Canaiolo, Colorino, Mammolo e un raro Canaiolo bianco da cui si vinifica il Caduceo, l’unico IGT Toscana bianco dell’azienda. In vetta c’è il Nobile, in due declinazioni: il Messaggero, con quasi 20mila bottiglie, e il Damo, in onore del nonno: una nicchia che proviene, in 3mila bottiglie, solo dai primi vitigni impiantati. Entrambi sono perfetti con un cinghiale in umido, un must della cucina Poliziana. Marco Anselmi, il vigneron di nuova generazione, farà quest’anno il suo terzo Vinitaly. Si aspetta tanto, l’azienda cresce-

Azienda Agricola Montemercurio Via di Totona 25/A - 53045 Montepulciano (SI) Tel. E Fax: 0578 716610 vini@montemercurio.com - www.montemercurio.com Presenti a Vinitaly, Padiglione 9 stand C1

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rà ancora ma avverte: “in modo misurato e sempre nel segno della qualità, senza mai intaccare l’estrema accuratezza che ci distingue”. All’assaggio, il Messaggero 2011 regala un ampio bouquet di fiori e si rivela rotondo, con bel tannino e grande equilibrio. (s.a.) •

The name of this winery is a homage to Mercury, the messenger of the Olimpus gods. Such is the work of the Anselmi family, who promotes the perfumes and tastes of Montalcino throughout the world. The winery owns 10 hectares of vineyards: the first 3 hectares were planted in the 60s; in 2000 the project has been enlarged planting other 7 hectares, Sangiovese first of all. Also, here grow Merlot and the typical Canaiolo, Colorino, Mammolo beside a rare Canaiolo bianco that makes Caduceo, the only white IGT Toscana produced by the winery. The buttonhole is Nobile, in two versions: Messaggero, about 20,000 bottles per year, and Damo, a label that takes its name from the grandfather: 3,000 bottles per year for a niche product created from the oldest vines. Both are prefect with stewed wild pork, a typical dish of Montalcino. Marco Anselmi, a new generation vigneron, this year will take part to his third edition of Vinitaly. He has great expectations for the future: “Always in the name of quality, respecting the extreme care that is a distinguishing mark of our production”. Messaggero 2011 has an ample flowered bouquet and a round taste with pleasant and well-balanced tannins. •


Toscana

Vinitaly: padiglione/hall 9 area B7 stand 41

Un Brunello

eco-sostenibile

Minimo impatto ambientale e rispetto della terra: così nasce il Brunello di Citille di Sopra

è

un profumo intenso, quello del Brunello di Citille di Sopra; è il profumo di un vino che nasce dalla passione e dal rispetto per la terra su cui sono coltivate le uve destinate alla vendemmia.

Ordinate in filari che seguono l’andamento della collina, le vigne della tenuta sembrano quasi decorare il panorama, con l’impianto realizzato con soli pali di legno, per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Fabio Innocenti, già responsabile di una parte dell’azienda dal 1992, ne diviene unico proprietario nel 1997, dedicandosi con passione ad una terra che ama e rispetta: l’utilizzo limitato di concimi chimici e l’impianto fotovoltaico che rende l’azienda quasi autonoma per la produzione di energia elettrica denotano con chiarezza le scelte aziendali. Il sistema di allevamento del vigneto, il cordone speronato,

fa sì che le uve prodotte siano in minor quantità, ma di qualità eccelsa; ciò non toglie che, in annate particolarmente fortunate, sia necessario alleggerire di qualche grappolo le viti, per permettere di migliorare la qualità dei rimanenti frutti, che concentreranno in sé le caratteristiche migliori.•

La produzione dell’azienda comprende: Brunello di Montalcino, Brunello di Montalcino Riserva, Rosso di Montalcino, Igt Toscana Rosso, Grappa di Brunello di Montalcino e olio extravergine di oliva

An eco-sustainable Brunello Low environmental impact and respect for the land: the secrets of the Brunello by Citille di Sopra An intense perfume characterizes the Brunello by Citille di Sopra; it’s the perfume of a wine that springs from passion and from the respect for the land where its grapes grow. Rows of vines follow the curves of the hills and seem to draw the landscape: to reduce the environmental impact, these vines are sustained by wood pales only. Fabio Innocenti, who has been working as supervisor of a part of this winery already in 1997, devoting his life to this land with passion, has chosen to reduce chemicals to the minimum and to make the winery energetically autonomous through a photovoltaic system. The training system chosen for these vines is the spurred cordon, to reduce the yield but increase the quality of the final product. Also, during peculiar years, the vines are subdued to a further pruning to guarantee a higher quality to the grapes. • AZIENDA AGRICOLA CITILLE DI SOPRA Loc. Citille Di Sopra 46 53011 Montalcino (Si) Tel. 333 4246897 Fax 0577 1959549 info@citille.com www.citille.com

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Toscana

Richiari Porciglia:

quando il vino è sapere antico foto di Martina Becucci

Vinitaly: padiglione/hall 9 stand D2/D4

L’azienda, gestita dalla famiglia Tatini, punta in alto e conta – a breve – di aumentare il suo vigneto e la sua produzione

Sulle colline del Chianti nasce un vino che affonda le radici in una storia familiare custodita con gelosia: perché il vino si impara da piccoli, tra i filari che insegnano a rispettare la natura

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on è semplice business e nemmeno un passatempo per l’imprenditore di turno: per la famiglia che porta avanti l’Azienda Richiari Porciglia il vino è un sapere antico, imparato da piccoli grazie ai nonni, crescendo tra filari di Chianti e svinature. E lo dimostra la filosofia aziendale: “Solo vini naturali - assicurano - da uve vendemmiate

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a mano ciocca per ciocca”. Il prodotto di punta è una riserva di Chianti Classico Docg, prodotto a Greve in Chianti (Firenze) con il 95% di Sangiovese e il 5% di Cabernet. Ma il vino più rappresentativo, quello che l’azienda un tempo vendeva sfuso, quello che per le sue qualità ha spinto la famiglia a tentare – con successo – l’imbottigliamento, è il Chianti Classico Docg (95%

Sangiovese, 5% Canaiolo). Chiude il quadro “Porciglia”, l’Igt 100% Sangiovese e un rosso da tavola. I vini, prodotti in una moderna cantina di recentissima ristrutturazione, grazie anche alla consulenza dell’enologo Giovanni Cappelli, sono il frutto dei 13 ettari di vigna, coltivata con amore 365 giorni all’anno. Ma più di mille parole vale un sorso, e allora perché non raggiungere il loro stand al Vinitaly 2014? Li troverete al padiglione 9. • Azienda Agricola Richiari Porciglia

Via Case Sparse, 22 50022 - Greve in Chianti (FI) Tel e Fax: 055 853478 Email: info@porciglia.it

Richiari Porciglia: when wine means ancient knowledge On the hills of Chianti springs a wine whose roots lies in a family story guarded jealously: because wine is an art that you learn as a child among the rows and teaches to respect nature It’s not only business nor a hobby for entrepreneurs: for the family that manages Azienda Richiari Porciglia wine is an ancient knowledge that one learns as a child from grandfathers, growing among the vines of Chianti. The corporate philosophy of this winery is a proof of it: “Only natural wines from manual harvested vines”. The buttonhole is a vintage Chianti Classico Docg, produced in Greve in Chianti (Firenze): 95% Sangiovese and 5% Cabernet. The most representative label is instead Chianti Classico Docg (95% Sangiovese, 5% Canaiolo): the family used to sell this loose wine and due to its quality has then decided to start the adventure of bottling and marketing it on a larger scale. Last but not least, there is “Porciglia”, an Igt 100% Sangiovese and a red table wine. Wines are produced in a modern and recently restored cellar thanks to the advices of the oenologist Giovanni Cappelli. They are the fruit of a 13-hectares vineyard, cultivated with love 365 days per year. Anyway, a face and a smile are worth more than ten thousand words, so why not visit them at Vinitaly 2014? They will be at pavilion 9.•


un vino giramondo

Toscana

Corte dei Venti: I bottiglioni disegnati da Sergio Nardoni trovano nel vino unico di Clara Monaci il loro habitat naturale, e vengono apprezzati alle migliori manifestazioni enologiche

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l vino di Corte Dei Venti, azienda ilcinese di Clara Monaci, vengono fuori da un 2013 di riscontri molto positivi, frutto di numerosi assaggi internazionali e della vincente idea di unire vino ed arte. I bottiglioni che vedete in foto infatti, sono completamente dipinti a mano dall’artista Sergio Nardoni, che Clara Monaci conosce per caso a Villa Sirio (Santa Maria di Castellabate), dove l’artista stava dipingendo la hall: sia lei che la figlia rimasero incantate dalla sua arte, ne nacque una piacevole amicizia e, da una battuta, l’idea di dipingere le bottiglie in formato maxi. Così il vino unico di Corte dei Venti si sposa con la raffinata la arte di Nardoni e inizia a girare il mondo. L’azienda infatti, solo negli ultimi 12 mesi si è fatta conoscere e apprezzare a New York, Los Angeles, in Canada e a Dus-

seldorf (per il Proweine), senza dimenticare la preziosa esperienza del Buy Wine in Fortezza da Basso a Firenze, del Benvenuto Brunello a Montalcino, e dei prossimi appuntamenti di Bruxelles ed Amsterdam. Ma i bottiglioni tutti accomunati dallo stesso tema “amore e paradiso” – non viaggiano da soli, bensì in buona compagnia, con le bottiglie classiche di Corte dei Venti: un Brunello di Montalcino, un Sant’Antimo Doc e un Rosso di Montalcino, tutti vini sinceri, legati al territorio, e sobri. Clara Monaci, continuamente impegnata a far conoscere i propri prodotti nel mondo, sarà presente a varie manifestazioni durante tutto il 2014, ad iniziare da Vinitaly, dove al Pad. 9 Stand B8 Interno 55 troverete gli splendidi bottiglioni dipinti, che oltre a regalare le emozioni del vino, regalano la suggestione dell’arte. (m.b.)•

Corte dei Venti: a globetrotter wine The big bottles designed by Sergio Nardoni finds in Clara Monaci’s unique wine their natural habitat and are appreciated at the most important oenological contests The wines of Corte Dei Venti, Clara Monaci’s winery from Montalcino, have experienced a very positive 2013, due to its many International acknowledgments and to the inning idea to combine wine and art. The bottles pictured here are painted by Sergio Nardoni, the artist who Clara Monaci has known by chance in Villa Sirio (Santa Maria di Castellabate). Here, the artist was painting the hall and both Clara and her daughter were enchanted by

his art. So from a nice friendship comes the idea to create special maxi bottles hand painted. The unique wine by Corte dei Venti met in this way Nardoni’s fine art and together they started to travel around the world: in the last 12 months the winery made itself known in New York, Los Angeles, Canada and Dusseldorf (at Proweine), but also at the Buy Wine in Florence, at Benvenuto Brunello in Montalcino. Next dates at Bruxelles and Amsterdam. The big

bottles of Corte dei Venti – all associated by the same theme “love and paradise” – travel with the other labels produced by the winery: Brunello di Montalcino, Sant’Antimo Doc and Rosso di Montalcino, sincere wines with a close bond with the territory. Clara Monaci works hard to make her wines known in the world. She will take part at many expositions in 2014, first of all Vinitaly, where at pavilion 9 Stand B8 Int. 55 will be exposed

these wonderful painted bottles that combines the emotion of wine with the suggestion of art.•

CORTE DEI VENTI SOCIETA’ AGRICOLA

di Monaci Clara e C.S.S. Loc. Piancornello, 35 53024 Montalcino (Si) Tel. 347 3653718 - 0577 1698208 info@cortedeiventi.com www.lacortedeiventi.it

Vinitaly: padiglione/hall 9 stand B4/B8

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Toscana

Country Relais Laticastelli: in collina per un bicchiere di vino

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l viaggiatore ha innumerevoli sfaccettature, preferenze, aspettative che trovano piena risposta in un idea genuina, completa, che articola la propria proposta affondando a piene mani in una terra ricca di fascino e attrattive : la Toscana. Mille sono gli scorci, i borghi, le vigne, i colori e le tavole imbandite e molteplici i modi di approcciare a questa terra, che garbatamente risponde a tutti, accontentando gli ospiti più diversi, dal biker all’appassionato di musica classica, dal patito

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La struttura apre le porte alle eccellenze locali e inaugura un’enoteca (quasi) tutta toscana della fotografia al sommelier, dalla coppia in fuga, alla famiglia bisognosa di relax, magari alle terme! Laticastelli è un ponte tra il viaggio e tutto questo; un antico borgo toscano del 1200 convertito in albergo diffuso. Trenta, tra classic e suite, sono le camere che ostentano uno stile

rustico e sfacciatamente toscano con mobilia di inizio secolo e travertino in abbondanza, pietra tipicamente locale. Una tenuta di 70 ettari circonda il villaggio che fa da “dogana” tra la regione del Chianti e quella delle Crete Senesi/val d’Orcia , dove brillano gioielli come Pienza, Montalcino e

Monteoliveto. Anticamente una delle torri di difesa Senese, ora piccola ambasciata dell’accoglienza. Un chiaroscuro arricchito dalla posizione strategica del relais, ad un passo da Siena, dai parchi Termali, a pochi km da Firenze e nel cuore dell’enogastronomia più tipicamente Toscana. Circondati da vigne e cantine dove poter effettuare degustazioni e visite guidate. Una piscina con una vista mozzafiato sulle colline che circondano l’albergo offre l’alternativa al viaggiatore stanco di tour


su ch Se bi e pa to ha ss in i v om ist fac i in ag o q ci s azi gi ue ap en e o un st’a re da, a b rtic ot olo tig lia e ric di ev Ch i ia nt i!

Laticastelli Country Relais www.laticastelli.com contact@laticastelli.com 0039 0577 724419

e musei, desideroso solo relax e buona cucina. Infatti all’interno del borgo un’elegante taverna, coccola gli ospiti dell’albergo con piatti della tradizione e serate musicali; tartufo, porcini, e naturalmente buon vino. Anche la musica trova il suo spazio all’interno della nostra idea di accoglienza, attraverso partnership con prestigiose scuole di musica ed ensamble da tutta Europa, che nel corso dell’estate abbiamo il piacere di ospitare per concerti e dimostrazioni. Il Vino merita un discorso a parte! Vera anima di questa terra , orgoglio della

produzione nazionale, qui trova le sue espressioni più coinvolgenti; da Bolgheri a Fonterutoli, da Brolio fino alle colline di Montalcino, tutti vini presenti nell’ENOTECA del relais. Una piccola ambasciata del buon bere dove un “wine advisor” ti accoglie per degustazioni e suggerimenti sui tour delle cantine vicine. Le referenze sono numerosissime e la

preferenza , oltre che per i blasoni più rinomati, va alle produzioni biologiche e di piccole dimensioni, ove se richiesto è possibile visitare e partecipare alle fasi di produzione e raccolta. Che si tratti di una fuga romantica, di un viaggio culturale o di un tour enogastronomico Laticastelli è la tua destinazione Toscana. •

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Toscana

Il biologico che

fa bene all’anima

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’è silenzio, intorno all’Azienda Agricola Le Pici. E’ in quel silenzio che, anno dopo anno, maturano i prodotti della famiglia Luneburg. Di padre in figlia è stata tramandata l’azienda, collocata in uno dei più suggestivi scorci collinari del paesaggio senese e, sempre di padre in figlia, sono stati tramandati quei det-

tami che danno oggi vita all’ Olio extravergine ed al Passito, prodotti con olive e uve rigorosamente raccolte a mano e seguendo i dettami del biologico. Per l’olio vengono portate alla frangitura solo frutti integri e

che abbiano raggiunto la maturazione ottimale; per il passito si selezionano solo uve sanissime che vengono lasciate appassire fino a Natale su stuoie di canna. Il mosto che ne deriva viene collocato in caratelli in

un sottotetto e ivi lasciato per 4 o 5 anni, in modo che il vino si stabilizzi. Affiancano la fattoria le due strutture agrituristiche, che mettono a disposizione di gruppi due sale di 90 mq ciascuna, l’ampia e luminosa Sala “La Danza” e la suggestiva e intima Sala “Il Teatro”, appositamente create per accogliere attività creative e olistiche, volte alla crescita interiore, alla cura e alla guarigione del proprio Io, in un contesto fatto di natura, di rilassamento...e di silenzio. (e.b.)•

Prodotti certificati bio e attenzione alla cura di sé, questo rende la Fattoria Le Pici un angolo di paradiso

The organic wine good for the soul Certified organic products and care for the spirit: that’s what makes Fattoria Le Pici a piece of paradise There’s a profound quiet at Azienda Agricola Le Pici. Among this silence, year after year, maturate the Luneburg’s family products. Their farm has been handed on from father to son and it rises in one of the most suggestive corners of the Sienese hills. And from fa-

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ther to son has been handed on also the knowledge that give life to the extra-virgin olive oil and to the Passito, both products of the manual work managed according to the organic principles. Only integral and mature fruits are crushed in the oil mill, and only the best grapes are let dry on cane mats. Then, the wine ages in small barrels placed in an attic for 4 or 5 years. Beside the farm rises two agritouristc structures with two 90 sq. m. rooms: a wide and bright room

called “La Danza” and the intimate and suggestive room called “Il Teatro”, both created to welcome creative activities addressed to interior growth and care for the self surrounded by nature, relax and silence.• Fattoria Le Pici Loc. Le Pici, 53019 Castelnuovo Berardenga (SI) Tel. 0577359081 agricolalepici@gmail.com www.fattoriabiologica.com


L’ultima di casa Piccini Regio Cantina è l’ultima arrivata. 15 ettari particolarmente vocati, che danno vita ad un grande Aglianico del Vulture (il Donpà)

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egio Cantina è l’ultima acquisizione Piccini, ovvero – direbbero gli inglesi last but not the least – il tassello più recente e fuori regione della famiglia, nata (enologicamente parlando) nel Chianti Classico e cresciuta fra Montalcino

e Maremma. La tenuta si trova nel cuore della Basilicata incontaminata, a nord est di Venosa, tra le colline vulcaniche alle falde del Monte Vulture, un vulcano oggi spento. La posizione favorevole dei 15 ettari, la qualità del terreno, la natura lavica del suolo e del sottosuolo

regalano un frutto generoso e contribuiscono a produrre uno dei migliori vini del panorama enologico italiano, l’Aglianico del Vulture. La giovane cantina ha viti che superano anche i 30 anni: in vigna e in cantina si adottano metodi tradizionali e si persegue la qualità. Questo il motivo per cui i vini di Regio Cantina si stanno affermando sulla scena enologica di questa piccola regione del sud Italia, capace di vere e proprie eccellenze. Completano i tenimenti: Fattoria di Valiano, nel Chianti Classico, Tenuta Moraia in Maremma e Villa al Cortile a Montalcino, con una rete commerciale comune che tocca circa 70 Paesi in tutto il mondo. (c.c.) • PICCINI srl Loc. Piazzole 53011 Castellina in Chianti (Si) Tel. +39 0577 54011 Fax +39 0577 743013 info@tenutepiccini.it www.tenutepiccini.it

The last born at Piccini’s Regio Cantina is the last acquisition of Piccini: 15 hectares that give life to a great Aglianico del Vulture Donpà Regio Cantina is the last acquisition of the Piccini family. From Chianti Classico to Montalcino and Maremma, now the family is betting on a new well-known oenological area. The new estate rises in the heart of Basilicata, north-east of Venosa, among the volcanic hills at the feet of the Vulture, an inactive volcano. The strategic position of its 15-hectares vineyard, the quality of the soil and its volcanic structure, produce generous grapes that give life to one of the best Italian wines: Aglianico del Vulture. This young winery can boast 30-years old vines and traditional wine-making methods. That’s why the wines of Regio Cantina are gaining an important place in the oenological survey. The Piccini family owns also Fattoria di Valiano, in Chianti Classico, Tenuta Moraia in Maremma and Villa al Cortile in Montalcino, with a commercial network that includes about 70 countries in the whole world. • Presente a Vinitaly Hall 9 Toscana Stand C2

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Toscana

L’azienda sarà presente al Vinitaly, padiglione 9 postazione 52

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Castello di Velona

i erge maestoso su uno sperone di roccia che domina il fiume Orcia, il Castello di Velona, struttura del XII secolo oggi sede di una rinomata azienda vinicola, che porta la firma del Dott. Gianluca Fabiani. Un resort della catena Small Luxury Hotels of the World, una suggestiva cantina interrata in fase di realizzazione e trenta ettari di terreno, di cui cinque, divisi in sei appezzamenti, destinati alla coltura della vite: sono questi i punti di forza di un’azienda che ha già penetrato i mercati di Stati Uniti, Canada, Cina, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Svizzera, Belgio e Germania e

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che ha accordi commerciali in fase di definizione con Russia, Brasile e Sud-Africa. La filosofia ben si riassume nelle parole del loro Export Manager dell’azienda Piras Giuseppe che, con l’ausilio del Direttore della cantina Antonio Lombardi e l’enologo Dott Saettini Maurizio , si occupano della gestione di un’azienda destinata ad un’ulteriore espansione: “Siamo una piccola azienda che si propone nei mercati internazionali, producendo i vini nel rispetto della natura e delle tradizioni, applicando le tecniche della viticoltura moderna guardando alla qualità più spiccata”.(e.b.)•

Ogni singola vite è una vite di Brunello, che va rispettata e trattata come tale

CASTELLO DI VELONA Località Velona 1 Castelnuovo dell’Abate Montalcino (SI) Tel: +39.0577.835700 www.castellodivelonavini.it info@castellodivelonavini.it

Castello di Velona Every single vine is a piece of Brunello and must be respected and cared On a spur of stone that overlooks the river Orcia, rises Castello di Velona, a XIII century building which nowadays is the seat of a famous winery managed by Dr. Gianluca Fabiani. It’s also a resort of the chain Small Luxury Hotels of the World, with a suggestive underground cellar (still in progress) and 30 hectares of land, 5 of which are divided in six allotments addressed to vine-growing. The winery has already conquered the markets of USA, , Canada, China, Australia, New Zeland, Japan, Switzerland, Belgium and Germany and is defining new agreements with Russia, Brazil and South-Africa. The corporate philosophy is summarized by the Export Manager Giuseppe Piras, who - together with the cellar manager Antonio Lombardi and the oenologist Maurizio Saettini – manages this growing reality: “We are a small winery that proposes to the International markets its natural wines produced respecting the tradition and using the cutting-edge technologies that helps us to obtain an excellent quality”.•


Toscana

Un cuore che batte per il Montecarlo Doc La Fattoria del Teso ha il suo cuore produttivo tutto incentrato sulla piccola e storica denominazione toscana

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Montecarlo, in un territorio già nei tempi antichi conteso per la sua esposizione e composizione del terreno, sorge la Fattoria del Teso, che copre una zona di circa 70 ettari, riorganizzati dalla famiglia Chiomenti a partire dal 1970, nel nome di un’agricoltura moderna e all’avanguardia nelle tecniche di impianto dei vigneti e nei procedimenti enologici. Ad oggi gli ettari vitati sono 13, 9 dei quali destinati alla produzione del Montecarlo Doc, il vino principe della Fattoria del Teso, che ne è una della maggiori realtà produttive. Il principale vitigno coltivato, per quanto riguarda i vini rossi, è quindi il Sangiovese, che rappresenta il 50% della superficie, ma ad affiancarlo sono anche Colorino,

Ciliegiolo, Merlot, Syrah e Petit Verdot. Per quanto concerne le uve bianche sono invece presenti Trebbiano Toscano, Vermentino, Sauvignon Blanc, Pinot Bianco e Chardonnay. Da questi nascono un Montecarlo Bianco Doc, un Montecarlo Rosso Doc, un Vinsanto Montecarlo Doc, L’Anfidiamante Igt Toscana, che affina per sedici mesi in rovere francese e il Vermentino Igt Toscana. Curiosi di sapere di più sulla Fattoria del Teso? Visitatela! E’ molto organizzata per visite guidate e accoglienza di turisti e wine lovers, e per il 2014 è previsto un implemento di questo settore, grazie all’organizzazione di eventi (anche matrimoni!), ma anche di degustazioni con abbinamenti gastronomici all’interno delle cantine storiche. (l.m.)•

A heart that beats for Montecarlo Doc In Montecarlo, Fattoria del Teso bases its production in the small Tuscan denomination In Montecarlo, a land always sought-after due to its position and for the composition of its soils, rises Fattoria del Teso: about 70 hectares of land, managed by the Chiomenti family since 1970, in the name of a modern agriculture that employs only cutting-edge technologies both in the vineyards and in the cellar. Nowadays, vineyards spread on 13 hectares, 9 of which are addressed to the production of Montecarlo Doc, the king of wines at Fattoria del Teso. The winery produces red varieties, above all. Sangiovese represents a 50% of the production but here grow also Colorino, Ciliegiolo, Merlot, Syrah and Petit Verdot. The produced white varieties are Trebbiano Toscano, Vermentino, Sauvignon Blanc, Pinot Bianco and Chardonnay. These grapes give life to Montecarlo Bianco Doc, Montecarlo Rosso Doc, Vinsanto Montecarlo Doc, Anfidiamante Igt Toscana, which is refined 16 months in French oak barrels and Vermentino Igt Toscana. If you wish to know better Fattoria del Teso, the winery welcome its guests for guided tours and tasting. In 2014 it will improve this activity, organizing events (weddings too!) and wine and food tasting in the historical cellars. • FATTORIA DEL TESO Via Poltroniera – Loc. Teso - 55015 Montecarlo (Lu) - Tel. 0583 286288 - Fax 0583 287814 info@fattoriadelteso.it - www.fattoriadelteso.it Presenti a Vinitaly, Pad. 9 Toscana , stand C12

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Toscana

Poggio ai Mandorli... qui nasce il nostro Chianti Nel cuore del Chianti classico, dove è nata la storia dell’azienda...

é

stato il desiderio di tornare nelle terre di origine del padre, laddove la storia con il vino era cominciata, che ha spinto Giovanni Trambusti, già proprietario della Chianti Tram-

busti Srl, ad acquistare una tenuta nel cuore del chianti classico, nel Comune di Greve. E’ qui che, con l’ausilio di una famiglia che con lui condivide l’amore per il vino, si prende cura di 15 ettari di vigna , 20

ettari di oliveto e 50 ettari di bosco. Una storia, quella di Poggio ai Mandorli, cominciata 8 anni fa, quando avvenne l’acquisto della tenuta, oggi ristrutturata completamente nelle vigne, nel-

la forma architettonica e nelle strutture di cantina e sala degustazioni, armonicamente inserita ex novo nel contesto aziendale. E’ nella cantina, con i suoi tonneaux e le sue barriques, che l’uva si trasforma in chianti clas-

Tenuta Poggio ai Mandorli Via Poggio ai Mandorli, 43 - 50022 Strada in Chianti (FI) - Tel. 055/317264 - Fax 055/301183 - info@chiantitrambusti.it - www.chiantitrambusti.it Vinitaly: padiglione/hall 9 stand B15

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sico, quel chianti che lega da oltre 80 anni le 4 generazioni della famiglia Trambusti e che punta, con il nuovo disciplinare del chianti classico ad ottenere la grande selezione per la vendemmia 2011. Comincia nelle colline fiorentine la storia di questo vino e si espande nel mondo; Giovanni, forte della sua capacità imprenditoriale e della tradizione della sua famiglia, rivolge la propria attenzione al mercato estero, in primis verso gli Stati Uniti ed a seguire verso Germania, Regno Unito ed Europa tutta. I suoi figli, Giacomo, Veronica e Francesco, lo supportano, dividendosi le mansioni aziendali e puntando dritto verso il nuovo ed emergente mercato asiatico, Cina e Giappone in primo luogo. (e.b.) •

L’azienda produce 450 hl di Chianti Classico, 100 hl di Igt Super Tuscan e 20 hl di Olio Extravergine di Oliva Igp; circa il 65% della produzione è rivolta al mercato estero

Poggio ai Mandorli: here springs our Chianti In the heart of Chianti Classico starts the story of this winery The wish to go back to his father’s land led Giovanni Trambusti, owner of Chianti Trambusti Srl, to buy an estate in the heart of Chianti Classico, in the municipality of Greve. Here, together with a family of wine-lovers, he cultivates a 15 hectares vineyard, 20 hectares of olive groves and 50 hectares of wood. The story of Poggio ai Mandorli started 8 years ago; now the estate has been completely restored, the vineyards replanted, the cellar, equipped with new systems and a new tasting area has been created. In the cellar tonneaux and barriques convert the grape in Chianti Classico, a wine that has been joining four generations of the

Trambusti family for 80 years and that now, with the new disciplinary of Chianti Classico, has led Poggio ai Mandorli to create a selection Riserva 2011. From the hills of Florence, to the rest of the world: Giovanni, thanks to his entrepreneurial spirit and to his family tradition bets on foreign markets, the US first of all, but also Germany, UK and Europe. His children, Giacomo, Veronica and Francesco, support him in the managing of the winery and points to the markets of Asia, China and Japan.•

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Toscana

Alta fedeltà Capannelle

L’azienda chiantigiana risponde con un progetto che fa leva sulla fidelizzazione e sul legame con Gaiole in Chianti alla globalizzazione dei mercati

é

la fidelizzazione il valore aggiunto di Capannelle, azienda chiantigiana che sorge nel comune di Gaiole in Chianti. Se l’eccellenza nel bicchiere si raggiunge attraverso la fondamentale sinergia tra la natura, il territorio e la tecnica, il dinamismo e la volontà di valorizzare nuovi strumenti ispirano le attività portate avanti per instaurare, e quindi consolidare nel tempo, il legame con i “likers” di Capannelle. Ovvero tutti coloro che ne hanno apprezzato la qualità dell’offerta enologica e il valore rappresentato dal territorio di Gaiole in Chianti in tutte le sue

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peculiarietà. “Si parla molto di zonazione e, non a caso, crediamo fortemente nel valore di Gaiole, dal cui centro abitato la nostra azienda dista appena 400 metri – spiega il Direttore Commerciale Manuele Verdelli – per questo, accanto al nostro logo, veicoliamo da sempre l’effige del comune di cui facciamo orgogliosamente parte. Anche per rafforzare questo legame, ogni anno, invitiamo i nostri importatori che lavorano per noi nel mondo e i nostri clienti storici così da offrirgli l’esperienza unica di vivere il territorio e scoprirne tutte le sue affascinanti tipicità”.

“Da questa idea è nato il Club del Caveau che conta oggi 40 iscritti – continua Verdelli con i quali rinnoviamo appuntamenti costanti durante l’anno, così da fidelizzarne il rapporto ed avere una base importante su cui programmare il nostro lavoro di promozione annuale. Il culmine è la festa che organizziamo ogni anno in estate, accogliendo a Gaiole tutti i nostri amici in un evento che consente di valorizzare anche le tradizioni dei Paesi stranieri con cui collaboriamo, dando vita ad un vero e proprio scambio culturale. Il prossimo 8 luglio sarà protagonista l’Austria (estratta a sorte) nella piazza

principale di Gaiole, dove organizzeremo una folcloristica rappresentazione a cui seguirà una cena a tema all’interno della nostra azienda”. E’ questo un virtuoso esempio di come, al tempo della globalizzazione e di un mercato sempre più invaso di prodotti, si possono coltivare esperienze positive di marketing che creano un rapporto autentico tra il produttore e i fruitori dei suoi vini. “Gaiole è uno splendido testimonial del Chianti – chiude Verdelli – e per i nostri clienti poter scoprire dal vivo tutte le sue affascinati tradizioni rappresenta una preziosa esperienza da custodire nel cuore ed esportare in ogni angolo del mondo. Sono prima di tutto loro, assieme ovviamente ai nostri vini, i nostri più importanti ambasciatori”. • High-fi Capannelle

The winery of Chianti face the globalization of the markets with a project that bets on the development of customer loyalty and on its bond with Gaiole in Chianti Customer loyalty is the added value of Capannelle, the winery of Gaiole in Chianti. If excellence is the result of a fundamental synergy between nature, territory and technique, dynamism and the wish to exploit always new instruments inspire the activity car-


ried out to strengthen, in time, the relationship with the “likers” of Capannelle, that means, those who have demonstrated to appreciate the quality of its oenological offer and also the added value represented by the territory of Gaiole in Chianti. “We hear a lot of talking about zonation and it’s not a chance if we have bet on the peculiarities of Gaiole. Our winery rises only 400 metres far from the town centre – says the sales manager Manuele Verdelli – that’s why, beside our logo we have always put the symbol of the municipality of Gaiole. Also, to strengthen this bond every year we invite here our

importers and customers to let them live an experience in our land and discover its charming peculiarities”. “From this idea we have created the Club of Caveau. Nowadays it counts 40 members and during the year we organize meetings and occasions to strengthen this bond and have an important base on which we can plan our yearly work. The climax of it is the great party that we organize every summer, welcoming in Gaiole all our friends. In this event we try to exploit also all the traditions of the different countries of our guests, encouraging a cultural Exchange. Next July 8th the protagonist will be Austria:

we will organize in the main square of Gaiole a folkloric representation and later a dinner in our winery”. It’s a virtuous example of even in the globalization era it is possible to develop positive market experiences that can stimulate an authentic relationship between producers and consumers. “Gaiole is a wonderful testimonial of Chianti – says Verdelli – and for our customers, the opportunity to experience personally all its charming traditions is a precious occasion. Together with our wines, they will become the best ambassadors of our land”.•

Vinificazione: criomacerazione delle uve fresche, fermentazione a 15° C in tini refrigeranti. Il vino prosegue il suo cammino in acciaio per circa 6 mesi per poi andare in bottiglia per circa 1 anno, prima di entrare sul mercato. Colore: giallo chiaro con riflessi paglierino, brillante, con il calice inclinatosi mostra di colore oro. Accattivante alla vista, predispone il degustatore ad aspettative importanti. Olfatto: penetrante, intenso, molto persistente, aromi dolci di vaniglia. Note floreali di gelsomino e alisso; sprigiona profumi di agrumi e mela. Nel passare del tempo assume sempre maggiore importanza il sentore di pera e di mandorla, dopo alcuni minuti è un tripudio piacevole di percezioni che assumono la forma di tostato e caffè. Gusto: ampio, aromatico, dolce, è avvolgente la sensazione acida. Persistente, lungo, netto, tipico. Nobile la punta amara che rimane nel palato dopo la deglutizione. Si mantiene in bocca un piacevole aroma dolce e suadente. Il minerale si avverte soprattutto nel retrogusto tipico dello Chardonnay di Capannelle.

Wine-making: criomaceration of the fresh grapes, fermentation at 15° C in controlled temperature vats. Wine ages other 6 months in steel and 1 year more in bottle, before being marketed. Colour: pale yellow with straw reflexes, bright, with golden nuances. Charming at sight, it prepares the taster to great expectations. Bouquet: penetrating, intense, persistent, with sweet vanilla aromas. Flowery perfuse of jasmine and alyssum. Citrus and apple aromas. In time, perfumes of pear and almond become more evident, and after few minutes it reveals a complex bouquet that recalls toast and coffee aromas. Taste: ample, aromatic, sweet, with an enveloping acid sensation. Persistent, long-lasting, clear, typical. A noble bitter inkling lasts on the palate after deglutition. Persistent sweet and seductive taste. The mineral inkling is evident in the typical aftertaste of Chardonnay of Capannelle.

ROSATO IGT TOSCANA 2012

CHARDONNAY VIGNA ORO 2011

I nuovi arrivati Grazie alle sperimentazioni dell’enologo Simone Monciatti, che quest’anno festeggia i 30 anni a Capannelle, lo Chardonnay rispecchia il territorio e il Sangiovese dà vita ad un profumato Rosato Thanks to the oenologist Simone Monciatti, who celebrates its first 30 years at Capannelle this year, Chardonnay mirrors the territory and Sangiovese gives life to a perfumed rosé wine

Vinificazione: ottenuto da uve 100% Sangiovese, provenienti da vigneto posto ad est. Vinificato in bianco a bassa temperatura per 3 settimane in autoclave termo condizionata. Separato a freddo dalle bucce dopo poche ore dalla vendemmia, il mosto viene fatto ripulire a bassa temperature per almeno 3 giorni. Vengono impiegati solo lieviti selezionati. Colore: rosa intenso con riflessi dorati che volgono al rame, pulito, cristallino. Olfatto: molto intenso e persistente con sentori di frutta fresca pesca, fragola, pera; domina su tutti la rosa e, in fondo, la menta. Gusto: fresco al palato, ampio aromatico di Sangiovese, dominante il minerale, semplice beva ristoratrice.

Wine-making: made of 100% Sangiovese grapes, from a vineyard that grows eastside. Vinification in white, at low temperature, for 3 weeks in thermo-conditioned vats. Cold separation from the marc few hours after the harvest, then 3 days filtering at low temperature. Only selected yearns are employed. Colour: intense pink with golden reflexes tending to copper; clean and crystalline. Bouquet: intense and persistent, with fresh fruit perfuse, such as peach, strawberry and pear; prevailing rose perfume and mint backward. Taste: typical Sangiovese fresh, ample and aromatic taste, dominant mineral inkling, easy to drink.

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Toscana

Da Vinitaly

alla grande Asia

Vecchia Cantina di Montepulciano presenta al Vinitaly il Nobile Riserva 2008 (linea Vecchia Cantina e Poggio Stella) e il Vin Santo del Chianti 2007 98

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empo di Vinitaly anche per Vecchia Cantina di Montepulciano, la più grande realtà vitivinicola di stampo cooperativo della Toscana che anche in occasione della recente Anteprima del Nobile di Montepulciano ha ribadito con i suoi vini che fare numeri non significa mettere da parte la qualità. In occasione della kermesse veronese a finire sul banco di degustazione en

primeur saranno due prodotti: il Nobile Riserva 2008 (in commercio da maggio) e il Vin Santo del Chianti Doc annata 2007, in bottiglia da mezzo litro (di un bel colore ambrato, sfumato d’arancio, e un naso di caramello, frutta secca e candita che trova conferma al palato). Si potranno inoltre apprezzare le nuove bottiglie personalizzate, con logo in rilievo sul vetro. E non finisce qui: la grande propensione

all’export che è fra le direttive commerciali dell’azienda si traduce in un calendario ricco di appuntamenti e fiere di settore. Dopo un marzo negli States e poi al ProWein di Düsseldorf, sarà la volta della corsa all’Asia, con la partecipazione al Vinexpo di Hong Kong (in collaborazione con il Consorzio del Vino Nobile) e un secondo appuntamento, ancora in fase di definizione, nel mese di novembre. (c.c) •


Il Nobile riserva 2008, linea Vecchia Cantina e Poggio Stella, in uscita a maggio ma in anteprima a Vinitaly, sarà prodotto sulla bottiglia personalizzata

From Vinitaly to the big Asia

It’s Vecchia Cantina di Montepulciano presents at Vinitaly its Nobile Riserva 2008 (from the line Vecchia Cantina and Poggio Stella) and its Vin Santo del Chianti 2007 It’s Vinitaly time at Vecchia Cantina di Montepulciano too. This winery represents the most important cooperative in Tuscany and it has proved it also on the occasion of the recent Nobile di Montepulciano preview, where it has showed how its wines can boast both big numbers and an excellent quality. At Verona, the cooperative will present two labels: Nobile Riserva

2008 (that will be marketed from May onwards) and Vin Santo del Chianti Doc 2007 (a wine with a beautiful amber colour with orange nuances, a perfume of caramel, dried and candied fruit confirmed by a taste, presented in half a litre bottles). Also, the cooperative will show its new personalized glass bottles with its brand in relief. The great attention of Vecchia Cantina for export will be proved by a rich parterre of appointments: after the US in March, the cooperative will be at ProWein in Düsseldorf and then in Asia, at Vinexpo in Hong Kong (in cooperation with Consorzio del Vino Nobile). Also, other appointments are scheduled for November. •

Anteprima Nobile 2014

Vecchia Cantina di Montepulciano Via Provinciale, 7 53045 - Montepulciano (SI) Tel. 0578 716092 - Fax 0578 716051 www.vecchiacantinadimontepulciano.com info@vecchiacantinadimontepulciano.com

Presenti a Vinitaly, PAD 9 - Stand C10

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Toscana

Vini dal carattere

maremmano Tenuta Casteani produce i suoi vini indagando senza sosta il dialogo vitigno-territorio, nella ricerca dell’espressione più autentica

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enuta Casteani, nasce in Maremma nel 2002, per desiderio del suo titolare, Mario Pelosi, che ha ristrutturato un antico podere con tanta storia alle spalle e ha dato qui vita a 15 ettari di vigna, adagiata per lo più su una collina dalle dolci curve, baciata tutto il giorno dal sole e accarezzata dalla brezza che giunge dal Mar Tirreno, a soli trenta chilometri di distanza. Al momento di decidere quali vitigni piantare, Mario ha scelto di far parlare la selvaggia Maremma optando per i due vitigni principe della zona: il Sangiovese ed il Vermentino, che costituiscono la maggior parte del vigneto Casteani. Caratteristica principale dell’azienda è stata fin da subito la voglia di sperimentare, di dar vita a quelle idee che prendono poi forma grazie ad un appassionato e professionale lavoro di squadra e di continuare ad indagare senza sosta il dialogo vitigno–territorio nell’incessante ricerca dell’espressione più autentica. Hanno visto così la luce i vini storici dell’azienda: il Sessanta, blend di Sangiovese ad Alicante, il Terra, blend di Sangiovese e Merlot, che si ispira ai grandi internazionali, il Piccabòn, 100

Vermentino spumantizzato con metodo charmat frutto di una continua ricerca, la linea dello Spirito Libero, nella versione bianca e rossa, Vermentino e Sangiovese senza solfiti aggiunti e Marujo, il Syrah che matura in giare di terracotta, ai quali si unirà quest’anno il Rusada Metodo Classico, la sfida più recente dell’azienda, fortemente voluta da Mario e dalla sua squadra. Tenuta Casteani porta quindi avanti i suoi vini dal carattere maremmano, riservando una particolare attenzione anche al settore dell’accoglienza e della ricettività, mettendo in primo piano il suo essere immersa in un vero e proprio angolo di paradiso. (l.m.)•

Wines with the character of Maremma Tenuta Casteani produces its wines looking for the purest expression of its territory and grape varieties Tenuta Casteani rises in Maremma and it was founded in 2002 by Mario Pelosi, who restored an ancient farm with a long story at its back. Here, on a sweet hill kissed by the sun and caressed by the sea breeze, grow a 15-hectares vineyard, few kilometres far from the sea. When he had to choose the grape varieties he had to plant, Mario decided to exploit the main important varieties of Maremma: Sangiovese and Vermentino. The main characteristic of his winery has always been the wish to experiment and to give life to those ideas that take shape in a passionate and skilful team work. In this way the winery continues to promote a dialogue between this territory and its grape varieties, to find the purest expression of Maremma. According to this philosophy Tenuta Casteani produces its historical labels: Sessanta, a blend of Sangiovese and Alicante; Terra, a blend of Sangiovese and Merlot, that takes its inspiration from the great International wines; Piccabòn, a sparkling Vermentino fruit of the Charmat method; the line Spirito Libero, made of a white and a red version, a Vermentino and Sangiovese without sulphites added; and Marujo, a Syrah aged in terracotta jars. The last born is Rusada Metodo Classico, a new challenge for Mario and his team. Tenuta Casteani produces typical wines of Maremma and dedicates a peculiar care to tourists’ reception, welcoming its guests in this little corner of paradise. • TENUTA CASTEANI Loc. Casteani 58023 Gavorrano (Gr) Tel./Fax 0566 871050 Tel./Fax 0566 871049 www.casteani.it info@casteani.it Posizione Vintaly: Pad.9 Stand A13


Toscana

Only details make the difference between roars and brays”: in the saying of a famliy, the guaratee of perfection Typical entrepreneurial spirit of Lombardy and the natural predisposition of the Tuscan land: these are the ingredients that make Tenuta San Jacopo a unique reality. The winery is now managed by the Cattaneo family, who has been leading it for twelve years. These three brothers from Milan dedicate peculiar care to every detail of their production and protect this territory through not invasive growing methods. In fact, their wine and olive production can boast the organic certification since 2002, when they bought an estate between Chianti Classico and Valdarno: a XVI century villa, its annexes and 130 hectares of vineyards, olive groves and woods. Its name was Palazzaccio ai Diavoli, because young lovers who used to meet there were mistaken for ghosts and devils. The Villa gives its name also to one of the buttonhole labels of the winery: L’Orma del Diavolo, a blend of Merlot, Sangiovese and Cabernet Sauvignon. It’s a combination of spices, flowers and ripe fruits, with balsamic and liquorices perfumes, a soft, intense, fruity and elegant taste with warm persistent tannins. . •

Az. Agr. San Jacopo in Castiglioni soc.agr.arl Loc. Castiglioncelli - 52022 Cavgriglia (AR) Tel. e fax 055 966003 info@tenutasanjacopo.it www.tenutasanjacopo.it

“Attenti al dettaglio, che lo scarto è breve fra ruggito e raglio” Il motto di una famiglia, la perfezione di un prodotto

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o spirito imprenditoriale lombardo e la naturale vocazione della terra toscana: sono questi gli ingredienti che rendono unica la Tenuta San Jacopo, passata sotto la guida dei Cattaneo da dodici anni. Un’attenzione particolare per il territorio quella dei tre fratelli milanesi, che si occupano con dedizione e cura dei dettagli a viticoltura ed olivocultura certificata bio, dal 2002 quando decisero di acquistare, tra la zona del Chianti Classico ed il Valdarno, una villa settecentesca, le sue dependences e centotrenta ettari di vigneti, oliveti e zone boschive: il Palazzaccio ai Diavoli, come un tempo veniva chiamata l’imperiosa villa, locazione ideale per gli incontri di giovani amanti scambiati, dai coloni del luogo, per spiriti del demonio. A questo deve il suo nome il palazzo. A questo deve il suo nome uno dei prodotti di punta della tenuta: L’Orma del Diavolo, blend di Merlot, Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Un connubio di spezie, fiori e amarena matura al naso, che concede sensazioni balsamiche e di liquirizia e si propone morbido ed elegante al gusto, con persistenti tannini che lo rendono caldo, intenso e fruttato. (e.b.) •

La Tenuta riesce a far parlare di sé anche oltreoceano. Alla New York Olive Oil competition, l’olio della Tenuta San Jacopo è stato selezionato come il miglior olio del mondo, tra oltre 700 campioni provenienti da 20 diverse nazioni, per la categoria extravergine di oliva multivarietà dal sapore delicato.

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Toscana

Usiglian del Vescovo:

mille anni di esperienza

Potrete degustare i vini dell’azienda Usiglian del Vescovo a Vinitaly, padiglione 9 stand E2

E

’ da un impegno costante che nascono i vini migliori; è con dedizione e cura dei dettagli che questi vini si differenziano e fanno parlare di sé. A Usiglian del Vescovo lo sanno bene e hanno fatto di questi concetti la loro etica produttiva; si produce vino da oltre 1000

Societa’ Agricola Usiglian Del Vescovo S.R.L Localita’ Usigliano 56036 Palaia (PI) Tel. 0587 622138 Fax 0587 629795 info@usigliandelvescovo.it www.usigliandelvescovo.it

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anni sul crinale di quella collina dal terroir sabbioso e ricco di fossili, così caratteristico da donare ai vini dei sentori minerali, delicatamente tannici e dei profumi morbidi che ne sono il tratto distintivo. L’habitat particolare permette la coltivazione di vitigni classicamente toscani, come il Sangiovese, ma anche di Chardonnay, Viognier e dei francesi Cabernet, Merlot e Syrah. Una vendemmia eseguita esclusivamente a mano dagli esperti lavoratori dell’azienda e un ulteriore controllo in cantina degli acini, garantiscono la cernita di frutti sani e maturi. La summa delle migliori uve di ogni annata, quasi sempre di Syrah, concorrono alla produzione de

Nato da un tentativo che sa quasi di scommessa e da una piccola dimenticanza, il gioiellino di Usiglian del Vescovo deve il suo nome al limitato numero di bottiglie che vengono prodotte: 1083. Il vino, prodotto con uve di Petit Verdot, viene per due anni affinato in barrique prima di essere messo in commercio per un selezionato pubblico di estimatori.

Il Barbiglione, messo in commercio dopo un anno di tonneau e barrique e minimo un altro anno di affinamento in bottiglia; perché a Usiglian del Vescovo tutti i vini, bianchi compresi, fanno un periodo di affinamento in bottiglia in appositi locali.•

Usiglian del Vescovo: a thousand years experience and an excellence terroir! Taste these wines at Vinitaly, pavillion 9 stand E2 From a constant commitment spring the best wines. Devotion and care for the details are the distinguishing marks of these labels. At Usiglian del Vescovo this ideas are the basis of the corporate philosophy. They have been producing wine for more than 1,000 years on these sandy hills rich of fossils that give to the wine characteristic mineral inklings, delicate tannins and soft perfumes. The peculiar habitat favours the cultivation of typical Tuscan grape varieties like Sangiovese, but also of Chardonnay, Viognier, Cabernet, Merlot and Syrah. Harvest is exclusively manual and a further selection is made in the cellar to guarantee that only the healthy and ripe fruits will become wine. The best selection of every year becomes Barbiglione, a label marketed after one year ageing in tonneau and barrique and a further year in bottle. At Usiglian del Vescovo all wines, white wines too, refines one year in bottle. •


è la passione dei soci

Toscana

La garanzia della qualità

Vinitaly: padiglione/hall D stand D2

La valorizzazione di un territorio attraverso i vini e i prodotti tipici toscani

Passion is the guarantee of quality The exploitation of a land through the typical wines and product of Tuscany

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ompie 60 anni la Cantina I Vini di Maremma e, da sempre, i viticoltori che ne fanno parte, oggi quasi 400, condividono la stessa filosofia: valorizzare i propri prodotti e farli conoscere in Italia e nel mondo. Sono la tenacia dei soci, la dedizione del Presidente Osvaldo Allegro e l’estrema competenza dell’enologo Graziana Grassini a concorrere alla produzione dei vini, derivati dalla coltivazione di oltre 380 ettari di vigneto, che sarà possibile degustare direttamente in azienda. Dal 1995 la cantina, ad un passo dal mare e nel cuore della maremma, ha inaugurato un punto vendita

dove è possibile degustare e acquistare vini e prodotti tipici locali (olio d’oliva, pecorino, miele, conserve, sottoli,…) per valorizzare e far conoscere, attraverso i frutti della sua terra, una parte della Toscana.•

I Vini di Maremma celebrates its 60th birthday. It now counts 400 partners who share the same philosophy: promote their own products in the world. The partners’ stubbornness and the devotion of president Osvaldo Allegro, together with the expertise of the oenologist Graziana Grassini cooperates in the production of these wines, that can also be tasted directly in the cooperative seat. The cooperative controls more than 380 hectares of vineyards. To promote the fruit of its land, In 1995 it has opened a wine-shop in its seat, few steps from the seat in the heart of Maremma. Here it is possible to taste and buy local wines and products, such as olive oil, pecorino cheese, honey and conserves. •

Cantina ‘I Vini di Maremma’S.a.c. Loc. Il Cristo, - 58100 Marina di Grosseto (GR) Tel. 0564 34426 - Fax 0564 35229 info@ivinidimaremma.it www.ivinidimaremma.it

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Toscana

La Fattoria Casabianca presenta il suo Cadò

Attualmente l’azienda fa parte del del consorzio della nuova Doc Valdarno di Sopra, assieme ad altre aziende produttrici di vini di altissima qualità ed ai vertici delle classifiche internazionali.

rinnovamento e modernità, con lui l’azienda sta conoscendo un nuovo florido periodo all’insegna del cambiamento. Solo l’amore per la propria terra è rimasto immutato, di generazione in generazione. Comincia in un vigneto impiantato in un perfetto terroir, la storia dei vini della fattoria e continua nel luogo più prezioso, in quella cantina che oggi contiene

Fattoria Casabianca Bucine - Italia

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Fattoria Casabianca presents his Cadò The last born of the farm will make talk about itself

Ultimo nato in fattoria, farà a lungo parlare di sè i tonneaux e le 26 barriques in rovere francese che custodiscono gelosamente i vini, sia bianchi che rossi. Ambiente moderno, che rappresenta il cuore dell’azienda e riassume alla perfezione la storia e la filosofia di lavoro della fattoria dedicata, oggi più che mai, alla produzione non solo di vino, ma anche di olio e grappa di alta qualità. • Fattoria Casabianca Via N. Frosini, 14 52021 Bucine (AR) Tel. 055 9911265 info@fattoria-casabianca.it www.fattoria-casabianca.it

A fine blend of Sangiovese and Merlot, refined separately for six months in barrique and then combined to create Cadò, the last jewel created by Fattoria Casabianca. It’s a wine rich of perfumes that pour from a perfect balance between the two grape varieties. This year it has taken part in the international oenological contest organized by Vinitaly. This label is as ambitious as Aldo Liquori’s projects. The manager of Fattoria Casabianca has given a new drive to the winery, that now is living a prosperous season of renewal. Only the love for the land has remained unchanged, generation after generation. The story of these wines starts in a vineyard planted in its ideal terroir and continues in the cellar where tonneaux and 26 barriques keep jealously red and white wines. It’s a modern structure that represents the heart of the winery and summarizes perfectly its story and philosophy. Fattoria Casabianca produces not wine only but also high quality grappa and olive oil. •

Vinitaly: padiglione/hall 9 stand B12

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na sapiente miscela di Sangiovese e Merlot, affinati per sei mesi in barrique e assemblati solo in un secondo momento: questo è Cadò, l’ultimo gioiello della fattoria Casabianca. Ricco di profumi che scaturiscono dal perfetto equilibrio tra le due uve, ha partecipato quest’anno al Concorso Enologico Internazionale organizzato da Vinitaly. Prodotto ambizioso, come ambiziosi sono i progetti di Aldo Liquori che oggi guida l’azienda. Con lui si respira aria di


Umbria

Più in profondità nel cuore dell’Umbria con Roberto Berioli In the heart of Umbria with Roberto Berioli On the hills of Trasimeno wine is the fruit of an ancient artisanal work, carried out with passion The vines planted by the Berioli family are young, a story started in 1998 and carried out until 2012, but there are proofs that the winery already existed at the beginning of the century. It consists of 12 hectares of vineyards that grow in Montesperello di Magione. “Our actual and future commitment – says Roberto Berioli – is to care our work in the vineyards to improve quality and to make them more and more “typical”. Our commercial target is to increase our presence in local and national markets first and then to expand our influence on the international ones”. “Spiridione”, Colli del Trasimeno Merlot Riserva Doc is the top range label, a wine that has been already acknowledged with important international prizes. “Spiridione” is a deep and complex wine with a well-balanced ripe red fruits perfume combined with spicy inklings. Its taste is ample and consistent, structured and well-balanced, with a long and persistent ending. “Vercanto” Colli del Trasimeno Doc, is made of Grechetto, vinified in barrique with frequent batonage to create an unusual white wine with exuberant flowery perfumes of freesia, yellow rose and ripe plums, and a strong acidity that balance its warmness and softness. “Sperello” Colli del Trasimeno Vin Santo, completes the range of Berioli’s labels: a sweet wine that reminds the perfumes of dried apricot and peaches in syrup, with ethereal inklings: a well balanced sweetness and a discrete persistence.• AZIENDA AGRICOLA BERIOLI Montesperello, Case Sparse, 21 06063 di Magione (Pg) Tel. + 39 335 5498173 - Fax + 39 075 5052465 info@cantinaberioli.it - www.cantinaberioli.it

E

’ storia recente quella delle vigne piantate dai Berioli dal 1998 al 2012 anche se si hanno notizie dell’esistenza dell’azienda agricola già dall’inizio del secolo scorso: 12 ettari vitati a Montesperello di Magione. “Il nostro impegno, presente e futuro - spiega Roberto Berioli - è curare sempre più il lavoro in vigna per migliorare la qualità dei vini e tipicizzarli al massimo. Sul piano commerciale l’obiettivo a breve è intensificare la nostra presenza sui mercati locale e nazionale per poi espanderci su quello internazionale”. “Spiridione”, Colli del Trasimeno Merlot Riserva Doc è il top di gamma, un vino che ha già riscosso importanti riconoscimenti anche a livello internazionale. “Spiridione” risulta profondo e complesso e affascina per l’equilibrio di frutti rossi maturi e note terziarie leggermente speziate. E’ ampio, molto consistente, strutturato ed equilibrato, con finale lungo e persistente. “Vercanto” Colli del

Sui colli del Trasimeno, bottiglie fatte con sapere antico e artigianale, accompagnate dalla passione Trasimeno Doc, nasce da vigne assolate di uve Grechetto, che vinificate in barrique con ripetuti batonage danno un bianco non banale con esuberanti percezioni di fresie, rose gialle e susine mature, con una robusta acidità a bilanciare calore alcolico e morbidezza. “Sperello” Colli del Trasimeno Vin Santo, completa la gamma, dolce, richiama suadenti albicocche secche e pesche sciroppate, con sfumature mellite e tocchi eterei ad impreziosire il gusto olfattivo. Ben calibrata la dolcezza e discreta la persistenza. (m.b.) •

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Veneto

Il temibile moscerino

asiatico

Un convegno sul nuovo parassita, un nuovo vitigno autoctono, l’ottenimento della fascetta per il Valpolicella, il progetto “Riduci, Risparmia, Rispetta”

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d aprire il 2014 è stato l’importante convegno su un nuovo sorvegliato speciale in vigna: la Drosophila Suzukii, individuata per la prima volta nel 2009 in Tren-

tino ma sinora mai oggetto di uno studio che ne valutasse la pericolosità, derivante dalla sua predilezione per i piccoli frutti rossi, di cui la femmina perfora la buccia

per deporvi le uova creando così microfessure che portano al marciume. “Il nostro timore riguardava la salubrità delle uve in appassimento - spiega Olga Bussinello, direttore del Consorzio Tutela Vini Valpolicella - per questo abbiamo voluto indagare attentamente questo parassita che crea problemi proprio a ridosso della vendemmia, quando la difesa risulta difficile anche a causa della mancanza di tempo”. Il convegno tenutosi durante Fieragricola lo scorso 8 febbraio ne ha per ora escluso la dannosità; tuttavia continua il monitoraggio supportato da un protocollo di prevenzione. Ad inizio 2014 è avvenuta

inoltre l’ammissione dell’autoctono Spigamonti fra le varietà di uve da vino di cui è consentita la coltivazione nella provincia di Verona. “La scoperta dello Spigamonti rientra all’interno di un progetto di recupero di un patrimonio viticolo ormai dimenticato in collaborazione col CRA di Conegliano e il Centro Ricerche di Verona - ribadisce Bussinello - Una ricerca che ha portato all’individuazione di uve come l’Oseleta e la meno nota Dindarella all’interno del territorio della Valpolicella che si rivela autoctono per il 94%.”. Le sperimentazioni sullo Spigamonti ne hanno constato l’esuberante potenza, che lo rende inadatto a essere consumato da solo ma che aggiunto all’uvaggio Valpolicella può dare risultati notevoli grazie alla sua struttura e alla carica tannica. La fascetta di Stato per il Valpolicella, altra novità d’inizio anno, porta a termine un percorso di tracciabilità avviato con l’Amarone nel 2008 e proseguito col Recioto della Valpolicella e il Valpolicella Ripasso. “Con l’ottenimento della fascetta anche per il Valpolicella – spiega il direttore – possiamo monitorare l’intera la filiera produttiva, capendo così tendenze e numeri del mercato e potendo perciò bilanciare il rapporto fra domanda e offerta”. Fra gli altri impegni del 2014 la Bussinello anticipa la missione di giugno in Canada “per esplorare i mercati dell’Ovest con tre tappe nell’Alberta, in British Columbia e Manitoba” e il proseguimento del progetto “Riduci Risparmia Rispetta”, avviato nel 2013 per incrementare l’ecosostenibilità della produzione vitivinicola locale con interventi specifici sul lavoro in vigna e che, oltre ad anticipare le direttive europee in materia, va incontro all’accentuata sensibilità dei consumatori. Un Consorzio, quello di Tutela Vini Valpolicella, con una politica di sviluppo organico che parte dal vigneto e chiude il cerchio con la fascetta di Stato. •

“Dream Verona Drink Soave” la nuova campagna del Soave prende il volo Questo il benvenuto che ha accolto le migliaia di visitatori in arrivo all’aeroporto “Catullo” di Verona dallo scorso 20 marzo. Si tratta di un’iniziativa promozionale del Soave che sempre più punta a legare il bianco veronese alla città scaligera, facendone un sinonimo di storia, fascino, legame col territorio. La campagna di comunicazione è stata ideata da “Fucina Soave: bottega di talenti”, il progetto di responsabilità sociale d’impresa fortemente voluto dal Consorzio del Soave, e consiste in un pièce fotografica di 16 scatti a colori, in bianco e nero e in formato gigante, che andrà letteralmente ad ammantare le pareti del Catullo per una superficie complessiva di 120 metri quadrati. Colori che vogliono essere ambasciatori di quell’emozione che Verona e il Soave riescono a donare in queste terre.

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Veneto

Scriani, l’Amarone col vento in poppa

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tefano e Mariangela guidano un’azienda dinamica che cresce ma mantiene la qualità necessaria per creare vini come l’Amarone Riserva 2008, selezionato da Decanter fra i migliori dieci Amaroni. D’altra parte, le uve provengono da vigneti collinari della Valpolicella Classica, sono raccolte a mano solo nelle annate migliori e surmaturano in fruttaio per tre mesi. Dopo la pigiatura, il mosto fermenta per 40 giorni con le bucce che gli trasmettono così aromi e proprietà antiossidanti in grado di farlo durare nel tempo. L’Amarone Riserva 2008 ha una longevità ancor più spiccata: raggiungerà l’equilibrio non prima dei dieci anni a causa dell’annata piovosa e non torrida che ha regalato un’elevata acidità di base. A contraddistinguere ulteriormente l’Amarone Riserva 2008 è la nuova etichetta frontale divisa in due che diventa anche personalizzabile, perfetta per un regalo. Altra novità in azienda sono i vigneti che entreranno in produzione proprio quest’anno, destinati a rinforzare le fila degli ettari già di proprietà da cui nascono i pluripremiati Carpané, il Valpolicella Superiore Rosso “de L’aura” e il Valpolicella Superiore Ripasso. Ma enumerarne tutti i riconoscimenti sarebbe cosa troppo lunga e decisamente più noiosa che andare a visitare Stefano in cantina dove potrete giudicare da voi stessi i vini Scriani. (i.g) • Azienda Agricola Scriani di Cottini Stefano & C. S.s. Via Ponte Scrivan 7 37022 Fumane (VR) Tel. +39 045 6839251 Fax +39 045 6801071 info@scriani.it www.scriani.it Facebook: SCRIANI VINICOLA Twitter: @scriani

L’Amarone Riserva 2008 prospetta grandi soddisfazioni, ma non è l’unico orgoglio di casa Scriani

Scriani, an Amarone that sails before the wind Great expectation for Amarone Riserva 2008, and it’s not the only pride of Scriani Stefano and Mariangela manage a dynamic and growing winery always looking for quality. That’s how they created Amarone Riserva 2008, a label that has been awarded by Decanter as one of the best 10 Amarone. Besides, the grapes grow on the hills of Valpolicella Classica, are harvested manually and only in the best years, and then over-ripens in fruit rooms for 3 months. After pressing, the must ferments for 40 days to let it gain from the marc aromas and antioxidant properties. Amarone Riserva 2008 is even more long-lasting: it will take 10 years to get its ideal balance, due to the particularly rainy year that has given it a high level of acidity. Also, Amarone Riserva 2008 will be enriched by a new double label that can be personalized to make it a special present. Another innovation is the new vineyards that this year will increase the production of Scriani. The other buttonhole labels of this winery are the award-winning Carpané, Valpolicella Superiore Rosso “de L’aura” and Valpolicella Superiore Ripasso. The best way to know the quality of these wine is go and visit Stefano’s cellar, to taste personally all his labels. •

Vinitaly: Pad 8 (EX 7B), Stand H2-H3

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Veneto

Enoiche interpretazioni dei Colli Euganei

Monte Fasolo: una grande varietà di vigneti e territori, a raccontare un territorio poco conosciuto ma molto generoso

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Colli Euganei: famosi per altro, un po’ meno per il vino. Ingiustamente, viene da commentare. In realtà la terra è generosa e le produzioni molto buone, ma – è un film già visto – qua sono stati un po’ meno bravi di altri nella promozione del territorio e delle sue eccellenze. Con questa riflessione, Gabriella Mazzucato apre il suo racconto di Monte Fasolo, l’azienda che oggi conduce con la sorella Grazia Maria e che fu avviata dal padre Miro negli anni ‘50. Un po’ per passione, un po’ per fortuna (quella del principiante, Miro era un imprenditore edile, non un viticoltore), le scelte degli anni passati hanno portato ad un’interessante distribuzione degli appezzamenti: si è andato creando un puzzle, grande 120 ettari (o 65 se guardiamo le aree vitate), composto da tassel-

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li diversi per composizione del terreno ed esposizione. Sono due le proprietà: una a Baone, in bassa collina, dove il terreno è bruno; la più grande a Cinto Euganeo, in alta collina, con un versante nord che ha un suolo ricco e marnoso e un versante sud arido che si distingue per un’anima pietrosa. Nel 2004 arriva il cambio di marcia. Spiega la dott.ssa Gabriella Mazzucato: “ad un certo punto abbiamo avvertito l’esigenza di un restyling, estetico ma anche del prodotto. Un cambio di corso, che ha comportato un rinnovamento delle attrezzature per la vigna e la cantina e la riduzione delle tipologie di vino fino a quel momento prodotto”. Nonostante questo, la gamma

dei prodotti aziendali è vasta e spazia da vini fermi – bianchi e rossi - a spumanti, con alcune punte di diamante che meritano di essere segnalate. In primis, sul versante bollicine, lo spumante Docg Colli Euganei Fior d’Arancio, da Moscato Giallo; inoltre, i due blend Milante e Rusta, il primo interpretazione in bianco con uve Pinot Bianco, Chardonnay, Moscato,

Sauvignon, Pinot Bianco e Incrocio Manzoni, l’altro, un rosso potente lavorato in acciaio e cemento, profumato di frutti di bosco e vaniglia. Accanto a questi, troviamo la gamma dei cru, dei monovitigno e i vini giovani, come il Serprino (alias Prosecco) e il Rosato. Monte Fasolo è una perla enologica sui Colli Euganei: provare per credere. (c.c) •


The wines of Colli Euganei Monte Fasolo: a wide range of grape varieties and land talks about a generous but still lessknown land Colli Euganei are famous for many reasons but not for its wine. Actually, it’s a generous land but its producers have not been able to promote it as it deserves. With this though, Gabriella Mazzucato starts to talk about Monte Fasolo, the winery founded by her father Miro in the 60s that nowadays she manages together with her sister Grazia Maria. For passion and fortune (Miro was a building contractor, not a vine-grower) the winery has developed, due to good choices, an interesting distribution creating a 120 hectares puzzle made of different areas. The winery consists of two estates, one in Baone, low hill, where soil is brown, and another in Cinto Euganeo, high hill, with a rich and marble north slope and a stony arid north slope. 2004 has been the turning point. “We felt the need to change – says Gabriella Mazzucato – to redefine our image and our products. So we winery renewed facilities and methods, and reduced our range of labels”. Nonetheless, the range of products proposed is wide and interesting: from white and red wines, to sparkling wines. The buttonhole is Spumante Docg Colli Euganei Fior d’Arancio, made of Moscato Giallo; also, the two blends Milante and Rusta: the first one is a white wine made of Pinot Bianco, Chardonnay, Moscato, Sauvignon, Pinot Bianco and Incrocio Manzoni; the other one, is a powerful red wine, aged in steel and cement, characterized by wild fruits and vanilla perfumes. Beside these two labels, there are the ranges of cru, of monovarietal labels, and of young wines, such as Serprino (alias Prosecco) and Rosato. Monte Fasolo is an oenological pearl on the Colli Euganei: try and see! •

FATTORIA MONTE FASOLO Via Monte Fasolo, 2 35030 Cinto Euganeo (PD) Tel. +39 0429 634030 Fax + 39 0429 634800 www.montefasolo.com info@montefasolo.com Presenti a Vinitaly, Pad. D - Stand A3

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Veneto

Il Vignaiolo,

Vinitaly: padiglione/hall 3 stand B8

Vine-growers: the guardians of the land “This is a recall to our colleagues and to the Independent Vine-growers first of all”, says Celestino Gaspari, patron of Zymè

custode della terra

“Questo è un richiamo ai colleghi e in primis ai Vignaioli Indipendenti”, sono le parole di Celestino Gaspari, patron di Zymè

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ono ormai cinquant’anni che accecati dall’avere terreni produttivi, tecnologia all’avanguardia e frutti perfetti in nome di un vanto personale e un’economia ricca abbiamo solo chiesto alla nostra terra, senza nulla o poco rendere in cambio. Abbiamo un’economia elusiva, fatta più di derivati che di economie di scala, abbiamo una banca degli aromi realizzata e venduta dall’industria delle biotecnologie anziché essere ricercata e protetta alla fonte, il nostro cibo non ha sapore poiché omologato da pratiche Ogm e chimica basata solo sugli elementi solubili come azoto, fosforo e potassio. Oggi siamo a un bivio, mossi probabilmente da una crisi mondiale e una domanda sempre più confusa di mercato. Noi siamo i Vignaioli, siamo i custodi della terra, abbiamo il diritto e il dovere di conservare, nutrire e trasmettere una fertilità che possa essere tale anche per i nostri

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figli. Zymè in questo contesto, convinta testimone di questi cinquant’anni di storia, vuole far parte del grande progetto di riconversione non illudendo con false pratiche ma con concretezza di intenti. Questo è un richiamo a tutti i colleghi e in primis ai “Vignaioli Indipendenti” a essere veri e spendere il proprio lavoro a favore della nostra terra, ma è anche un richiamo al consumatore a cibarsi di un cibo che rispecchi il proprio territorio, che sia identità di un lavoro fedele all’essere custodi della terra stessa. •

Celestino Gaspari Consiglio Nazionale FIVI (Federazione Vignaioli Indipendenti), Commissione Consorzio Tutela Valpolicella e patron di Zymè

In the last 50 years, blinded by the wish to make land productive, to own cuttingedge technologies and to get perfect products in the name of a personal pride, we have demanded much to our lands, giving her back a little or nothing. We have created an elusive economy, more based on derivates than on scale economies; we have a bank of artificial aromas, which are created and sold by the industry of biotechnologies, and we have forgotten to protect and study their natural source. Our food has lost its taste because it has been homologated by the researches on Ogm and chemicals based on soluble elements like nitrogen, phosphorous and po-tassium. Nowadays we are at an important crossroad, due to the world crisis to a growing and confused demand. We are the Vine-growers, the guardians of the land, we have the right and the duty to preserve, nourish and make fertile the land for our children. Zymè have been witnessing these 50 years of history and wish to be part of a great project of reconversion, not deceiving with false practices but operating with concrete acts. This is a recall to our colleagues but, first of all, to the “Independent Vine-growers” to be real and to devote their work to our land. But it’s also a recall to the consumers to choose a food that mirrors their own ter-ritories and a work faithful to our mission for the land. • Az. Agr. Zyme di Celestino Gaspari Via Cà del Pipa, 1 37029 San Pietro in Cariano (VR) Tel. +39 045 7701108 Fax +39 045 6831477 info@zyme.it - www.zyme.it


Veneto

AMARONE FERRAGU’: you taste it and it talks Can such a long story be enclosed in a glass of wine?

L’amarone Ferragù lo Assaggi e lui parla

It takes time and calm to taste Amarone Ferragù; this Amarone do not need any matching but only a taster who is willing to be surprised by an intense perfume and a a soft and well-balanced taste. This wine is the fruit of passion; as Ovidio said, wine prepares hearts and make them ready for passion. This is a winery out of the ordinary and distinguishes itself for its architectonical lines, for its warm colours and for its cellar where modern systems take place beside ancient instruments. In 1997 the Ferragù brothers created their first Amarone and only few years later it has become a protagonist of restaurants, wine-bars and prestigious international department stores like Harrods. Nowadays the cellar produces about 3000 bottles of Amarone and 15000 bottles of Valpolicella Superiore; 1000 bottles of Recioto are instead produced only in the best years. In the future, the winery aims to reach a production of 25000 bottles per year. •

E’mai possibile che una lunga storia sia contenuto di un sol bicchiere?

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i vogliono tempo e calma per gustare l’Amarone Ferragù; non si abbina a niente, questo Amarone, se non a due occhi socchiusi ed alla volontà di lasciarsi rapire dal suo profumo intenso e dal gusto morbido ed equilibrato. Vino prodotto dalla passione, in primo luogo perchè il nettare d’uva, come recita Ovidio, prepara i cuori e li rendi pronti a favorirla, questa passione. Un’azienda fuori dall’ordinario, che si distingue sin dalle forme architettoniche e dai colori caldi della facciata di quella ex- stalla, oggi fornita cantina che vede mescolarsi gli antichi attrezzi del mestiere ai più moderni macchinari. E’ il 1997 quando i fratelli Ferragù sperimenta-

rono il loro primo Amarone e solo pochi anni più tardi lo si poteva trovare su tavole ed enoteche di tutto il mondo e nei reparti di prestigiosi magazzini, come i britannici Harrods. Oggi la cantina produce 3000 bottiglie di Amarone e 15000 bottiglie di Valpolicella Superiore; le 1000 bottiglie di Recioto, invece, sono prodotte soltanto nelle migliori annate. In futuro, l’aspettativa dell’azienda, è quella di arrivare ad una produzione totale di 25000 bottiglie. (e.b.) • Azienda Agricola Ferragù Località Sorcè di Sopra, 12/1 - 37030 Cellore di Illasi (VR) Tel. 045 7834315 - Fax 045 6520526 info@ferragu.it - www.ferragu.it

Nel cuore di una località di Cellore d’Illasi, Sorcè di Sopra, i possedimenti dell’azienda Ferragù si estendono per un numero di 8 ettari a vigneto e circa 1 ettaro coltivato a olivo.

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Veneto

An adventure called Tinazzi A growing reality, both physically and “spiritually”, produces the classical labels of the Veronese oenology and some new entry, such as Istà

Un’avventura

chiamata Tinazzi

Azienda in crescita, fisicamente (ormai le tenute sono quattro) e “spiritualmente”: produce grandi classici della viticoltura veronese, con qualche new entry. Come Istà

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orrevano gli anni ‘60 quando Eugenio Tinazzi pose la prima pietra (naturalmente in senso metaforico) di Cantine Tinazzi, domain di natali veneti che oggi comprende quattro aziende e vende i suoi prodotti in tutto il mondo. Cantine Tinazzi si trova a Lazise, nell’entroterra gardesano: qua si svolge tutta la produzione, dalla vinificazione all’affina-

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mento in botti di rovere, dei più conosciuti vini veronesi, primo su tutti sua maestà l’Amarone. La cantina è un importante esempio di tecnologia d’avanguardia, ma nel rispetto delle antiche tradizioni enologiche. Sempre in prossimità del Lago di Garda, vicino a Bardolino, si trova l’altra proprietà veneta della famiglia, Tenuta Valleselle, dove si produce vino, olio e si offre accoglienza. Novità di

quest’anno è “Istà”, un bianco beverino, fruttato, fresco e morbido, perfetto per l’estate (Istà significa “estate” in dialetto veronese), da uve Pinot Bianco e Pinot Grigio. Un vino perfetto come aperitivo, profumato di mela e ananas fresca. Tinazzi è anche grandi classici, come l’Amarone della Valpolicella, Valpolicella Ripasso, Bardolino Classico, Bardolino Chiaretto. (c.c.)•

In the 60s, Eugenio Tinazzi founded Cantine Tinazzi, the winery from Veneto that nowadays consists in four wineries and markets its products all around the world. Cantine Tinazzi rises in Lazise, in the inland of the Garda Lake area. All the production cycle is placed in the estate, from the vinification to the refining in oak barrels. The production is centred on the most famous grape varieties of the Verona area and the buttonhole of the production is Amarone. The cellar is an important example of combination between cuttingedge technologies and respect for the ancient traditions. Near the Garda Lake, in Bardolino, rises the other estate of the family, Tenuta Valleselle, where beside the production of wine and olive oil, the winery welcomes its guests in a warm agritourism. The last born label is “Istà”, a fresh, soft and easy to drink white wine: the ideal drink for the next summer (Istà means “summer” in the local dialect). It’s made of Pinot Bianco and Pinot Grigio and it’s excellent for an aperitif, due to its apple and fresh pineapple perfume. Tinazzi produces great classics too, such as Amarone della Valpolicella, Valpolicella Ripasso, Bardolino Classico and Bardolino Chiaretto.•

Presenti a VINITALY Hall 04 Stand E7

CASA VITIVINICOLA TINAZZI Via delle Torbiere, 13 37017 Lazise (Vr) Tel. 045 6470697 - Fax 045 647117 info@tinazzi.it - www.tinazzi.it


Località Chiccheri 1- 37039 Tregnago (VR) Tel. 045 8774333 Fax 045 8750489 - info@tenutachiccheri.it - www.tenutachiccheri.it - Facebook: Tenuta Chiccheri Wines

Veneto

Tenuta Chiccheri: dai chicchi d’uva un vino che è una chicca

Da qualità nasce qualità” queste le parole del titolare Giancarlo Ruffio che nel microclima della Val d’Illasi, fra il Lago di Garda e i monti Lessini, vinifica il meglio

Un’azienda giovane che punta sui rossi tradizionali e su insoliti bianchi spumantizzati che qui la natura sa regalare. Situate su terreni calcarei a 400 metri di altitudine, le vigne di Tenuta Chiccheri danno vita non solo ai rossi classici della zona ma anche a interessanti spu-

manti metodo classico. Fra i rossi trovate il Valpolicella Superiore Doc - rosso rubino, mandorla e frutti di bosco al naso e sapore asciutto - e l’Amarone 2008, premiato fra le eccellenze della guida L’Espresso, che esprime tutta la bontà di Corvina, Corvinone, Rondinella e Croatina allevate con una densità di 9 000 ceppi per ettaro e appassite sino a inizio gennaio per dare un rubino intenso, sentori di piccoli frutti rossi con spezie e un sapore robusto e vellutato. I quattro spumanti metodo classico nascono invece da Chardonnay in purezza, come l’elegante Monte Belloca Spumante Brut e il fruttato Monte Soejo Spumante Brut, men-

tre il fresco Rosé Montpré Brut è ottenuto solamente da Pinot Noir e un uvaggio di entrambi dà vita alla Cuvée del Fondatore Montpré, che effettua una vinificazione in bianco con rifer-

mentazione in bottiglia e affinamento di 30 mesi. E se cercate qualcosa per fine pasto, Tenuta Chiccheri vi propone un passito da sole uve Chardonnay. (i.g.)•

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Veneto

Il grande successo del 20.10

All’Azienda Le Manzane grande è la soddisfazione per il successo riscosso dal Prosecco millesimato nato quattro anni fa

La nostra soddisfazione più grande in questo anno è stato il successo del 20.10. Se si pensa infatti che nei primi giorni di dicembre abbiamo terminato la scorsa annata e che abbiamo subito iniziato a vendere su prenotazione quella successiva, che sarà presentata a Vinitaly, non possiamo che reputarci assolutamente felici del risultato ottenuto”. E’ così che Ernesto Balbinot, che gestisce insieme

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alla moglie Silvana e al figlio Marco l’intero ciclo vinicolo dell’Azienda Le Manzane, inizia a parlarci di quelle che sono le più importanti novità che saranno comunicate e presentate non solo a Vinitaly, ma anche nel corso del 2014. Fiore all’occhiello della produzione sarà quindi anche quest’anno il 20.10, Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Spumante Extra Dry, vino dalla grande personalità,

nato per festeggiare il passaggio del Prosecco dalla Doc alla Docg e ottenuto dal mosto fiore di un particolare vigneto, dove sono state ridotte la produzione e le concimazioni e dove sono stati diminuiti i trattamenti fitosanitari. Per la sua produzione, dopo la prima fermentazione il mosto subisce due travasi che eliminano le impurità e trascorre ben sette mesi sui lieviti, ottenendo così la sua cremosità unica. Ma, nel nome di una ricerca continua e di una costante attenzione alla novità, la famiglia Balbinot presenterà e farà degustare a Vinitaly anche il prodotto nato dalla particolare vendemmia realizzata nel 2013, quella con i non vedenti della UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti). Da questa è nata una bottiglia con etichetta in Braille, parte del ricavato della cui vendita sarà devoluto in beneficenza proprio all’associazione. “Questa bella esperienza che unisce la vendemmia alla solidarietà sarà sicuramente

ripetuta nel 2014. Il progetto si è per il momento concluso in maniera positiva e questo ci stimola per fare sempre qualcosa di più”, continua a spiegare Ernesto, prima di parlarci della prossima apertura della sala di rappresentanza dell’azienda, dove saranno accolti corsi, degustazioni e interessanti cooking class di cuochi di alto livello. Per far conoscere ancor meglio la propria realtà, la famiglia Balbinot presenterà e consegnerà a Vinitaly una bellissima monografia, con delle splendide foto del territorio, dei vigneti, della famiglia e della cantina. •


The great success of 20.10 Great satisfaction at Le Manzane due to the success of its millesimée sparkling wine created four years ago “This year, our greater satisfaction has been the success of our 20.10. In the first days of Dicember we have finished the last year and we started to sell on booking the following one, the one that will be presented at Vinitaly. We cannot but be happy of our results”. With these words Ernesto Balbinot, who manages together with his wife Silvana and his son Marco the whole production cycle, talks about the important new labels

that will be presented at Vinitaly and in 2014. Also this year the buttonhole of the production will be 20.10, Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Spumante Extra Dry, a wine with a strong personality created to celebrate

the acknowledgment of the Docg for Prosecco. This wine is the fruit of the grapes of a peculiar vineyard where the yield is low and the treatments reduced to the minimum. After the fermentation the must is decanted twice to eliminate all impurities and then it refines seven

months on the yeasts to get a unique creamy structure. In the name of research and attention for new trends, the Balbinot family will present at Vinitaly the product of a particular harvest realized in 2013 by blind people associated to UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti). The labels on these bottles are written in Braille and part of the proceeds of the sales will be assigned to the association. “We will repeat this positive experience that combines wine-making with solidarity, in 2014. We hope to do more and more – says Ernesto, and he talks about the forthcoming opening of a tasting room, where they will organize courses, guided tastings, and cooking classes with famous chefs. To let taster to know better this reality, the Balbinot family will present at Vinitaly a beautiful photographic book with pictures of the territory, the vineyards, the cellar and portraits of the family members. •

AZIENDA AGRICOLA LE MANZANE Via Maset 47b 31020 San Pietro di Feletto (Tv) Tel. 0438 486606 Fax 0438 787881 info@lemanzane.it www.lemanzane.com Posizione a Vinitaly: Pad. 4 Stand F7

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Veneto

I tempi non vanno forzati,

ecco la filosofia di Tenuta Solar “Rhythms has not to be forced”: that’s the philosophy of Tenuta Solar In the Soave Classico area a winery preserves the rhythms of nature and an ancient art

Nella zona del Soave Classico un’azienda che conserva i ritmi e l’arte d’un tempo

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ve sane di provenienza garantita, produzione limitata ma di livello e capacità di sapere aspettare: si lavora così alla Tenuta Solar di Monteforte d’Alpone guidata oggi da Egidio Bolla con i figli Andrea, Valeriano e Gianluca. Dei dieci ettari di proprietà solo due sono al momento vitati per garantirne la cura certosina e la tracciabilità delle uve. Nasce così il Recioto di Soave “El Re”, un vino tradizionale dalle basse rese e la lunga lavorazione: i grappoli di Garganega vengono infatti appesi alle reti - il vecchio metodo di appassimento ancora attuato a Tenuta Solar perché in grado di dare risultati impareggiabili - sino a fine aprile, quando sono

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pigiati con una resa che sfiora il 10-12%. Segue poi la macerazione di 24-30 ore e l’affinamento in barrique di terzo e persino quarto passaggio proprio per non alterare il profilo organolettico di questo vitigno autoctono. Al naso si sprigionano così sentori di frutta secca affiancati dalla nota minerale tipica del suolo vulcanico e una bocca calda e ben equilibrata. Subiscono un appassimento di due mesi anche i grappoli del Soave Classico cru “Le Caselle”, che, dopo una breve macerazione a bassa temperatura, sostano in acciaio per quasi un anno prima di affinare almeno tre mesi in bottiglia regalando profumi di fiori bianchi e frutta esotica, bocca leggera e un’anima di purezza.(i.g.) •

Healthy grapes with a guaranteed origin, a limited production but a high level of quality and the patience to wait for it: that’s how they work at Tenuta Solar, the winery of Monteforte d’Alpone managed by Egidio Bolla with his sons Andrea, Valeriano e Gianluca. The property consists in 10 hectares, only two of which are vineyards, cultivated with the utmost care. The result is Recioto of Soave “El Re”, a traditional wine with low yields and long waits. The grapes of Garganega are let drying on the racks until the end of April, when they are pressed gaining a yield around 10-12%. Maceration takes 24-30 hours; then the wine is refined in third and fourth passage barrique to preserve the organoleptic qualities of this grape variety. The final result is a wine with a perfume of dried fruit, with mineral inklings (typical of a volcanic soil) and a warm and well-balanced taste. Also the grapes of Soave Classico cru “Le Caselle” are let drying for two months and after a short maceration at low temperature the wine ages one year in steel and is refined in bottle for three months, to get perfuse of white flowers and exotic fruits, a light taste and a pure soul.

TENUTA SOLAR Via Dante, 125/a 37032 Monteforte d’Alpone (VR) Tel. +39 045 6100050 Fax +39 045 6100050 tenuta_solar@libero.it www.tenutasolar.com


Gerardo Cesari Spa Località Sorsei 3 37010 Cavaion Veronese (Vr) Tel. +39 045-6260928 Fax +39 045-6268771 info@cesariverona.it www.cesariverona.it

Vinitaly: Pad5 Stand F5

erardo Cesari, ovvero vini del territorio, non di metodo. Il forte legame con il territorio, infatti, con le peculiarità del suolo, le tradizioni, i vitigni, trova espressione nei vini firmati dall’azienda, calata a 360 gradi nel contesto veronese. Fondata nel 1936, negli anni l’azienda ha saputo portare l’Amarone nel mondo. Due sono le cantine: quella di Cavaion Veronese, dedicata al riposo dei vini nella grande sala di affinamento sotterranea, e quella di San Floria-

La Gerardo Cesari ha da sempre un forte legame con il suo territorio, la provincia di Verona. Da questa passione è nata la collaborazione con il Club di Giulietta no, dove si svolgono i processi di appassimento, pigiatura e primo affinamento dei vini. Tra i vini, il cavallo di battaglia è senza dubbio l’Amarone Bosan, un monovigneto da uve coltivate nella zona più vocata della Valpolicella. Un eccellente vino da

riceve ogni anno 20 mila lettere d’amore e organizza eventi letterari e di scrittura. Cosa hanno in comune? La passione, l’amore puro, l’attaccamento al territorio veneto. (c.c.) •

meditazione, frutto di un’accurata cernita delle uve, una potatura attenta e un affinamento in botte di rovere grande e barrique. Da quest’anno la Gerardo Cesari dà il suo sostegno al Club di Giulietta, a confermare il legame con la storia della città: il club, infatti,

Giulietta’s wine Gerardo Cesari has always had a deep bond with its territory, the province of Verona. This passion has driven it to a cooperation with Club di Giulietta Gerardo Cesari means territorial wines and not products of manner. The bond with its territory, its typical grape varieties and the peculiarities of its soils are all enclosed in its labels. Founded in 1936, the winery is totally plunged into the context of Verona. During these years, it has been able to promote Amarone in the world. The winery owns two cellars:

Veneto

Il vino di Giulietta G

one in Cavaion Veronese, addressed to the ageing of wines in big underground rooms, and another one in San Floriano, where grapes are withered, pressed and processed during the first phases of wine-making. The buttonhole label by Cesari is undoubtedly Amarone Bosan, a monovarietal label made with the grapes form the most suited areas of Valpo-

licella. It’s an excellent meditation wine, the fruit of a careful selection of the grapes, a scrupulous pruning and a slow ageing in big oak barrels and barrique. This year, Gerardo Cesari supports Club di Giulietta, a proof of its deep bond with the history of its hometown: every year the club receives more than 20,000 love letters and organizes literary events and creative writing contests. What do they have in common? Passion, pure love and the affection for the Veneto. •

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Abruzzo

Pochi ma buoni: la filosofia dell’azienda Fratelli Biagi Vinitaly: PAD. 12 (EX 11) STAND E3

Few but good: the Biagi brothers’ philosophy A simple and concise line thought to combine identity and quality

Una linea semplice, concisa ma vinificata al meglio per unire identità territoriale e qualità

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a pensano così Fabrizio e Luca Biagi, che oggi portano avanti un progetto enologico iniziato già dal nonno negli anni ’40. Se da allora le tecniche sono certamente cambiate, il testimone passato dalle mani del nonno a quelle del padre e infine a quelle dei due fratelli porta incisa sempre la stessa scritta: ottenere il meglio dalle uve abruzzesi locali. Nei vigneti collinari di Colonnella, su suoli calcareo-argillosi esposti ad est, crescono così vitigni tipici del teramano come Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Pecorino e Passerina allevati a pergola abruzzese e guyot. L’esperienza enologica e l’etica familiare consentono oggi di regalare vini come il Montepulciano d’Abruzzo Doc

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“Ipnosi” 2007 vinificato in purezza con lungo affinamento in barrique di rovere, che col suo rosso rubino, i profumi di frutta a bacca rossa spruzzati di vaniglia e la bocca calda ma armonica, ha incantato i palati di molti conquistando anche l’argento al Concours Mondial de Bruxelles e ottenendo 4 grappoli sulla guida Bibenda 2014 dell’Associazione Italiana Sommelier come pure la recensione sulla guida Slow Wine. Fra i bianchi vanno ricordati il Trebbiano d’Abruzzo Doc Ashè ideale con il pesce in alternativa alla Passerina Controguerra Doc e al Pecorino Colli Aprutini Igt, oltre all’immancabile Cerasuolo d’Abruzzo Doc “Rerum” che vi affascinerà con la sua declinazione cromatica, che pare un inno all’estate. (i.g.) •

Fabrizio and Luca Biagi carries out an oenological project started by their grandfather in the 40s. If techniques have improved throughout the years, the spirit of this family has never changed and the aim of this winery is still to get the best from the grapes of Abruzzi. In the hilly vineyards of Colonnella, on clave-calcareous soils facing east, grow the typical grape varieties of Teramo, such as Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Pecorino and Passerina, all trained with the typical method of this area: pergola of Abruzzi and guyot. This family’s oenological experience and ethic has let them to create important wines, such as Montepulciano d’Abruzzo Doc “Ipnosi” 2007, a wine vinified in purity and refined in oak barrique for a long time, to get a ruby red colour, red berry perfuse, vanilla aromas and a warm and harmonic taste that has enchanted the tasters and gained the silver medal at Concours Mondial de Bruxelles as well as the top rate in the Bibenda guide of the Italian Sommelier Association and a review on the Slow Wine Guide. Among the white wines we have to mention Trebbiano d’Abruzzo Doc Ashè, the ideal companion for fish dishes. Also, the winery proposes Passerina Controguerra Doc and Pecorino Colli Aprutini Igt, beside Cerasuolo d’Abruzzo Doc “Rerum”, a label that enchants with its chromatic nuances: an hymn to the summer. • Azienda Agricola Fratelli Biagi Contrada Civita 93 - 64010 Colonnella (TE) Tel. +39 0861 714066 - Fax +39 0861 714066 info@aziendaagricolabiagi.it www.aziendaagricolabiagi.com


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Valle d’Aosta

Italia-Francia, chi l’ha detto che non si può? Col progetto Vignes et Terroirs, la Valle D’Aosta scopre (e fa scoprire) l’altra parte del Monte Bianco di Stefania Abbattista

S

icuri che la cooperazione tra viticoltori sia ancora un’utopia? Il progetto “Vignes et Terroirs” ha preso il via a fine gennaio, è un piccolo ma virtuoso esempio di sinergia tra produttori e vale doppio, perché in questo caso a unirsi sono i due versanti del Mon-

te Bianco: la Valle D’Aosta e la Tarentaise (Savoia). Grazie agli oltre 700mila euro del programma di cooperazione transfrontaliera “Alcotra”, “Vignes et Terroirs” getta luce su due scrigni di tradizione enogastronomica, e ha già all’attivo diverse iniziative concrete di promozione.

Lorena Usel e Luigi Cortese sono i coordinatori del progetto e hanno rivestito fin qui un ruolo fondamentale. Come nasce “Vignes et Terroirs”? “Nasce dall’interesse dei viticoltori della Tarentaise per l’esperienza valdostana, dove la viticultura è diventata im-

Saveurs authentiques de nos Alpes

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CommunAuté de CommuneS leS VerSAntS d’Aime SAVoie | FrAnCe

portante grazie all’impegno e agli investimenti di tante piccole aziende agricole. Da questa premessa, il progetto ha sviluppato una strategia di scambio più ampia ed è stato creato un paniere di prodotti battezzato “La Corbeille du Paradis”. L’ obiettivo è sostenere la vendita dei prodotti locali in una logica di reciprocità e promozione”. Oggi quanti produttori coinvolge e con quali iniziative? “Ci sono 25 produttori italiani vigneti di Aymavilles, foto Enrico Romanzi

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e altrettanti francesi. Abbiamo in corso una serie di degustazioni e il 30 marzo ci sarà l’inaugurazione del “Chateau Bistrot” di Avise. Tra le iniziative realizzate, la creazione di materiale promozionale ad hoc, la costruzione di percorsi di scoperta ai vigneti, la partecipazione a saloni e fiere, l’allestimento di punti vendita personalizzati”. I vignerons come si pongono tra loro? “Lo scambio è sempre molto arricchente, in particolar modo i francesi hanno apprezzato le qualità dei viticoltori valdostani e gli ottimi risultati ottenuti nel tempo. Il progetto ha avviato un primo scambio commerciale tra loro, l’auspicio è che tutto continui nel tempo rafforzando la cooperazione tra aziende”. Qual è la peculiarità vitivinicola della Valle D’Aosta, a suo avviso? “Sicuramente la grande qualità dei vini e l’eroicità della viticoltura”. Da questo patto con la Savoia è nato anche un ricettario in doppia lingua che offre vere chicche, con un occhio particolare ai formaggi che qui la fanno da padrone. Tra le proposte: risotto alle mele renette, caprino Bellachat e riduzione di Petite Arvine, il bianco di La Source; e ancora: involtini di carne bovina razza valdostana con riduzione di Torrette alla mora e sablè au Beaufort, accompagnato allo spumante brut “Thora” Feudo di San Maurizio. Per chi voglia aprirsi a un gusto “di confine”, www.vignesterroirs.eu mette a disposizione anche i video delle ricette.•


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Bollicine News di Giovanni Pellicci

In giro per l’Italia seguendo la rotta delle bollicine Primavera del Prosecco Superiore e Vino in Villa in Veneto, Franciacortando in Lombardia per itinerari di gusto e cultura

La primavera delle bollicine italiane è ricca di eventi pensati per appassionati e curiosi. E’ iniziata lo scorso 15 marzo la 19^ edizione della rassegna enoturistica veneta Primavera del Prosecco Superiore con una formula ancora più ricca che prevede ben 15 mostre del vino che fino all’8 giugno prossimo apriranno le porte ai visitatori (attese anche quest’anno oltre 300 mila persone), costituendo l’ossatura del festival. Nuovissimo e ricco di consigli pratici e itinerari di viaggio il sito della manifestazione: www.primaveradelprosecco.it. Il 18 maggio torna una nuova e gustosa edizione di Vino in Villa, il Festival Internazionale del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, in programma nel suggestivo Castello di San Salvatore di Susegana, in provincia di Treviso. L’evento, interamente dedicato all’area storica di produzione del

Prosecco, offrirà una full immersion nel mondo di questo spumante, che nasce da vigneti “fatti a mano”, poiché nei secoli l’uomo ha lavorato le pendici delle colline ricamandole di vigne e creando un panorama mozzafiato. Vino in Villa sarà l’occasione per conoscere di persona i produttori e la loro filosofia in un banco d’assaggio con circa 300 etichette di realtà diverse, dalla grande casa spumantistica alla piccola azienda (www. prosecco.it). Il 14 e 15 tornerà, infine, Franciacortando promosso dalla Strada del Vino Franciacorta. In programma 7 tappe in luoghi magici nel cuore della Franciacorta con 7 famosi chef protagonisti ai fornelli ad altrettanti colleghi del territorio per due giorni di festa ed eventi che valorizzeranno lo street food. Tutti i dettagli sono reperibili sul sito www. franciacortando.it.

In Franciacorta nasce il regolamento unico sugli agrofarmaci

Accordo di sistema tra i comuni franciacortini per un gestione sempre più sostenibile della Docg

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La Franciacorta vara un regolamento unico in materia di utilizzo degli agrofarmaci per normare le modalità di distribuzione dei prodotti fitosanitari sui vigneti, soprattutto laddove i contesti urbani coesistono con l’attività agricola. Un passo significativo voluto dai Comuni franciacortini che conferma la serietà e la determinazione dell’accordo che li riunisce (denominato ‘Terra della Franciacorta’) con l’obiettivo di pianificare uno sviluppo responsabile, coerente, sostenibile del territorio delimitato dai confini della Docg. “Diamo dimostrazione concreta che è possibile lavorare insieme per portare valore al territorio e alla popolazione, andando ben oltre ogni personalismo. - spiega Antonio Vivenzi, coordinatore del progetto ‘Terra della Franciacorta’ e Sindaco di Paderno Franciacorta - Questo primo passo servirà per segnare un percorso virtuoso che ci consentirà di lasciare ai nostri giovani un territorio

‘sano’, disegnato sulle reali esigenze della popolazione, preservandone le peculiarità e le vocazioni”. Il “Regolamento sull’utilizzo degli agrofarmaci nei Comuni della Franciacorta DOCG” è uno strumento normativo univoco che pone dei vincoli più stretti di quelli indicati dalla normativa vigente.


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Alto Adige

Produttore Tenuta Bessererhof Weissburgunder Doc

2012

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Liguria

Buranco Sciacchetrà Doc Cinque Terre

2010

Zona di produzione: Alto Adige- Sudtirol Uvaggio: Weissburgunder (Pinot Bianco 100%) Altitudine: 550/700mt Sistema di allevamento: Guyot su terrazzamenti Periodo di vendemmia: Metà Ottobre Vinificazione: in bianco in tini di acciaio a temperatura controllata di 18° Affinamento: in acciaio per almeno 8 mesi. Colore: Bianco paglierino con riflessi verdognoli Olfatto: Intenso, con note di frutta esotica, agrumi e fiori. Gusto: Pieno, Corposo, sapido, di equilibrata acidità, grande mineralità e persistenza Temperatura di servizio: 8-10° Gradazione alcolica: 14%vol Abbinamenti consigliati: Pesce in tutte le sue versioni, antipasti, minestre, zuppe e anche carni bianche alla griglia.

Zona di produzione: Monterosso al Mare, Cinque Terre Uvaggio: Bosco (80%), Vermentino (15%), Albarola (5%) Altitudine: 40-100 m s.l.m. - Sistema di allevamento: guyot semplice Periodo di vendemmia: prima decade di settembre Appassimento: naturale, dalla vigna al fruttaio nelle stesse cassette di raccolta, 2 mesi in ambiente fresco e buio Vinificazione: diraspatura manuale con selezione acino per acino, fermentazione alcolica con macerazione di 1 mese, pressatura soffice, proseguo lento della fermentazione sino al raggiungimento dell’equilibrio naturale alcol/zuccheri Maturazione: 17 mesi in acciaio Colore: ambra e topazio Olfatto: ricco ed unico nella sua complessità di frutta esotica, fichi con eleganti nuance di erbe aromatiche e richiami balsamici Gusto: molto cremoso nel gusto della frutta matura, albicocca, frutto della passione, agrumi canditi ma sostenuto da una bella mineralità e un lungo finale Temperatura di servizio: 15°C - Gradazione alcolica: 14% vol. Abbinamenti consigliati: pasticceria secca, pandolce genovese, formaggi di pecora stagionati, erborinati, fegato d’oca passato in padella con lo stesso vino

Production area: Alto Adige- Sudtirol Grape variety: Weissburgunder (Pinot Bianco 100%) Altitude: 550/700 m a.s.l. Training system: Guyot on terrace Harvest period: half-October Wine-making: in white, in steel vats at controller temperature (18 °C) Refining: 8 months in steel Colour: straw yellow with greenish reflexes Bouquet: intense, with exotic fruits, citrus and flowers perfumes Taste: full-bodied, sapid, well-balanced, mineral and persistent Serving temperature: 8-10 °C Alcohol: 14% by vol. Best with: fish, appetizers, soups, grilled white meat

Production area: Monterosso al Mare, Cinque Terre Grape variety: Bosco (80%), Vermentino (15%), Albarola (5%) Altitude: 40-100 m a.s.l. - Training system: simple guyot - Harvest period: first ten days of September - Drying: natural, from the vineyard to the fruit rooms in the same boxes where they are placed during the harvest, 2 months in fresh and dark rooms - Wine-making: manual destemming, selection grape by grape, alcoholic fermentation with 1 months maceration, soft pressing, slow fermentation until the must gain the natural balance between alcohol and sugar Refining: 17 months in steel - Colour: amber and topaz Bouquet: complex, exotic fruits, figs, elegant aromatic herbs and balsamic inklings Taste: creamy, ripe fruit, apricot, passion fruit, candy citrus aromas, mineral inklings and long-lasting ending Serving temperature: 15°C - Alcohol: 14% by vol. Best with: dry confectionery, Genovese pandolce, seasoned pecorino cheese, marbled cheese, foie gras

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Scelti per Voi

Piemonte

Toscana

Villa Remotti Sha’ar Piemonte Igt

Castello di Velona Brunello di Montalcino Docg

2013

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2011

Zona di produzione: comune di Fubine e altri comuni delle province di Asti e Alessandria Uvaggio: Chardonnay Maturazione: l’uva viene sottoposta ad una soffice pressatura e lasciata fermentare ad una temperatura controllata. Il vino prosegue la sua maturazione in vasche inox Affinamento: almeno due mesi in bottiglia Colore: limpido, brillante, di colore bianco con riflessi dorati e sfumature verdognole Olfatto: profumo intenso, fragrante, tipico ma favorevolmente segnato dalla zona di produzione Gusto: secco e armonicamente vellutato; un ottimo vino, nobile ed elegante con sentori di mela e crosta di pane appena sfornato Temperatura di servizio: fresco ma non freddo, 10° C circa Gradazione alcolica: 11,50% vol Abbinamenti consigliati: da preferire per ricchi piatti di pesce, ma senza escludere un antipasto caldo dell’inverno

Zona di produzione: Castelnuovo dell’Abate, Montalcino Uvaggio: 100% Sangiovese Altitudine: 320 m. s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato; 7.800 ceppi per ettaro Periodo di vendemmia: prima metà di ottobre Vinificazione: in acciaio con macerazione di ca. 3 settimane, fermentazione malolattica in botti di rovere da 30 HL. Affinamento: 36 mesi in botti di rovere da 30 HL almeno 12 mesi in bottiglia Colore: rosso rubino maturo Olfatto: profumo complesso, con note fruttate, erbacee e balsamiche Gusto: frutto fresco e maturo di visciola, intatto e profondo. Tannino disteso Temperatura di servizio: 16-18 °C Gradazione alcolica: 14% vol. Abbinamenti consigliati: grandi piatti della tradizione toscana, carne rossa, cacciagione e formaggi di media stagionatura

Production area: Fubine and other municipalities in the provinces of Asti and Alessandria Grape variety: Chardonnay Wine-making: soft pressing, fermentation at controller temperature, ageing in stainless steel vats Refining: two months in bottle Colour: clean and bright, with golden reflexes and greenish nuances Bouquet: intense, fragrant, and typical Taste: dry, velvety, harmonic; an excellent, noble and elegant wine with apple and bread aromsa Serving temperature: 10° C Alcohol: 11.5% by vol. Best with: rich dishes based on fish, warm winter appetizers

Production area: Castelnuovo dell’Abate, Montalcino Grape variety: 100% Sangiovese Altitude: 320 m a.s.l. Training system: spurred cordon (7.800 vines per hectare) Harvest period: first ten days of October Wine making: 3 weeks maceration in steel, fermentation in 30 hl oak barrels Refining: 36 months in 30 hl oak barrels, 12 months in bottle Colour: riper ruby red Bouquet: complex, fruity, herbaceous and balsamic perfumes Taste: fruity, fresh and ripe sour black cherry, deep, soft tannins Serving temperature: 16-18°C Alcohol: 14% by vol. Best with: structured dishes of the Tuscan tradition, red meat, game, half seasoned cheese

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Scelti per Voi

Veneto

I Scriani Amarone della Valpolicella Riserva, Doc, 2008

2008

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Veneto

ZYMè Amarone Dop Classico Riserva “La Mattonara”

2001

Zona di produzione: Valpolicella Classica: comune Fumane Uvaggio: Corvina 70%, Corvinone 20%, Rondinella 10% Altitudine: 350 m s.l.m. Sistema di allevamento: pergola veronese Periodo di vendemmia: terza decade di settembre Vinificazione: surmaturazione naturale in fruttaio per 90-110 giorni cui segue la pigiatura in botti tronconiche di rovere da 50 hl. Fermentazione per 40 giorni a contatto con le bucce Affinamento: 36 mesi barrique da 350 litri Colore: rosso rubino tendente al granato Olfatto: frutti rossi, marmellata e ciliegie sotto spirito Gusto: molto speziato, liquirizia Temperatura di servizio: 18-20° C Gradazione alcolica: 16% vol Abbinamenti consigliati: selvaggina, arrosti, formaggi molto stagionati.

Zona di produzione: Valpolicella Classica Uvaggio: corvina 40%, corvinone 30%, rondinella 15%, oseleta 10%, croatina 5% Maturazione: nasce da una selezione ristretta, solo da vitigni vecchi con una bassissima produzione. Vinificazione in vasche di cemento per almeno 2 mesi Affinamento: 9 anni in legno di varia misura, viene imbottigliato al suo decimo anno di età Colore: colore rosso rubino con lievi riflessi granati Olfatto: al naso ricorda immediatamente frutti rossi molto maturi con note di spezie e balsamo Gusto: in bocca entra con grande potenza e impatto, avvolgente e superbo, ma allo stesso tempo morbido e delicato. Note di recioto da frutta rossa come ciliegia, prugna; lascia la bocca con persistente complessità Gradazione alcolica: 16% vol Abbinamenti consigliati: formaggi maturi, carni importanti, dolci secchi, cioccolato amaro. Oppure da meditazione, con sigaro e pipa È sicuramente una rarità che a me per primo impressiona e allo stesso tempo preoccupa per la possibilità di ripeterlo con le prossime annate. Celestino Gaspari

Production area: Valpolicella Classica, municipality of Fumane Grape variety: Corvina 70%, Corvinone 20%, Rondinella 10% Altitude: 350 m a.s.l. Training system: Veronese pergola Harvest period: third ten days of September Wine-making: over-ripening in fruit rooms for 90-110 days, pressing in 50 hl oak barrels, fermentation on the marc for 40 days Refining: 36 months in 350 litres barrique Colour: ruby red tending to garnet Bouquet: red fruits, marmalade, cherry preserved in alcohol Taste: spicy, liquorice Serving temperature: 18-20° C Alcohol: 16% by vol. Best with: game, roast meat, seasoned cheese

Production area: Valpolicella Classica Grape variety: corvina 40%, corvinone 30%, rondinella 15%, oseleta 10%, croatina 5% Wine-making: careful selection, only old vines with a very low yield. Vinification in cement vats for 2 months Refining: 9 years in wood, bottling during the 10th year of the wine Colour: ruby red with garnet reflexes Bouquet: ripe red fruits with spicy and balsamic inklings Taste: powerful, enveloping and severe, but also soft and delicate. Inklings of Recioto, red fruits like cherry and plum, persistent and powerful Alcohol: 16% by vol. Best with: seasoned cheese, structured meat, dry confectionery and desserts, dark chocolate. Ideal as meditation wine with cigars and pipe

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Food&Beveragenda di Claudia Cataldo

GUSTO IN SCENA

PRESENTI

EVENTI PASS

ATI

Venezia, 16 – 18 marzo 2014

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È stato un vero successo di pubblico la sesta edizione di Gusto in Scena, l’evento veneziano ideato da Marcello Coronini e ospitato nella bella Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. Difficile descrivere in poche parole la ricchezza della manifestazione, trina in quanto alle aree di interesse: una dedicata ai vini (denominata “I Magnifici Vini”), una agli show offerti dai grandi maestri della cucina e della pasticceria (“Chef in concerto”) e infine “Seduzioni di Gola”, con una ricercata selezione delle eccellenze gastronomiche del Paese. Se questo non bastasse, mettiamoci anche qualche nome dello star system culinario (è proprio il caso di dirlo: ben 20 stelle Michelin): Carlo Cracco, Heinz Beck, Vincenzo Candiano, Fabio Baldassarre, Herbert Hintner, Luca Marchini, Aurora Mazzucchelli, Nicola Portinari, Luigi Taglienti, Paolo Teverini, Ilario Vinciguerra, Andrea Aprea, Cristian e Manuel Costardi, Luca Veritti. Più i pasticceri: Luigi Biasetto, Denis Dianin, Gianluca Fusto, Ernst Knam. Tutti hanno sposato l’idea della “cucina del..senza”, proponendo piatti che rispondessero a questa filosofia. “La mia cucina è già

vicina a quella del Senza perché cerco di intervenire il meno possibile sulla materia prima- ha commentato Cracco -. Credo essenziale educare il palato partendo da La Cucina del Senza per imparare a distinguere i sapori. Al contrario l’eccesso di grassi e sale brucia le papille e le percezioni”, ha infine aggiunto, prima di passare alla sua preparazione senza grassi (Rognone cotto sul sale e infuso di china) e a quella senza senza sale (Minestra di Parmigiano Reggiano). Ancora una volta Gusto in Scena ha aperto le porte alla ristorazione del futuro, coinvolgendo gli studenti di tre istituti alberghieri e ospitandoli al congresso. A sottolineare il valore del dare spazio ai giovani è stato Heinz Beck che ha portato l’esempio del suo giovane aiuto, con lui sul palco ad eseguire i piatti studiati dallo chef, che a soli 24 anni, dopo 4 di esperienza, dirigerà la cucina di uno dei ristoranti dello chef 3 Stelle Michelin. Proprio Heinz Beck è stato premiato con il Leone d’Oro alla carriera, consegnato dal vicepresidente dell’Aepe (l’Associazione Esercenti Pubblici Esercizi di Venezia) Antonio Rosa Salva.


Food&Beveragenda di Claudia Cataldo

VINITALY Verona, 6- 9 aprile 2014

PRESENTI

Andiamo per parole chiave: internazionalizzazione, export, bio, buyer e formazione. L’edizione numero 48 del Vinitaly, con le fiere satellite Sol&Agrifood ed Enolitech, punta infatti ad un carattere sempre più internazionale e ad un’attenzione crescente per il settore del biologico, con Vinitalybio (in collaborazione con Federbio). L’International Buyers’ Lounge, con Taste and Buy, è invece la nuova area per il b2b wine&spirit dedicata a operatori esteri selezionati presenti in fiera, al fine di favorire relazioni e scambi commerciali. Con lo scopo di aumentare la visibilità degli espositori è stato adottato anche un nuovo layout del quartiere fieristico dopo gli ampliamenti e le ristrutturazioni realizzate da Veronafiere negli scorsi anni. In particolare, il pad. 7B diventa 8, cosicché i padiglioni 8, 9, 10 e 11 diventano rispettivamente 9, 10, 11 e 12. Ciò ha permesso anche di dare organicità alla presenza degli espositori esteri, quasi tutti riuniti da quest’anno nel

Barbatelle di qualità per un prodotto di qualità

nuovo padiglione ‘i’ denominato Vininternational, collocato tra il padiglione 11 e Sol&Agrifood. Tra i Paesi produttori saranno presenti:Francia, Australia, Sud Africa, Nuova Zelanda, Ucraina, Azerbaijan, Argentina, Cile, Spagna. Le aziende di Russia, Slovenia, Usa già presenti negli scorsi anni rimangono rispettivamente nei padiglioni 12, 6 e 3 per tradizione. E come sempre: tante degustazioni guidate, tavole rotonde e workshop, seminari, studi e ricerche (le ricerche di quest’anno: Vino e Gdo, L’export di vino attraverso un’indagine realizzata sulle aziende espositrici di Vinitaly, L’export di vino biologico con un’indagine realizzata sulle aziende associate a FederBio, La percezione dei vino italiano sui mercati esteri con un’indagine effettuata attraverso i delegati di Veronafiere in 60 Paesi). Programma dettagliato e tutte le info sul sito della manifestazione. www.vinitaly.it

TASTE OF MILANO Milano, 8 – 11 maggio 2014 Chef stellati, diversi stili, menu gustosi e alta cucina, anche a prezzi accessibili. Ad un anno dall’Expo, il fil rouge sarà il tema della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente e coinvolgerà i vari attori e i momenti della manifestazione. La location? Superstudio Più, in Via Tortona. www.tasteofmilano.it

In Trentino, in un territorio unico per posizione e clima, moltiplichiamo più di 120 varietà da vino e 20 varietà da tavola che danno origine con un’ampia gamma di selezioni clonali innestate sui principali portinnesti, ad oltre 500 combinazioni per ogni esigenza. Dall’impegno, dal lavoro e dalla grande esperienza dei soci dei Vivai Cooperativi di Padergnone vengono moltiplicate le barbatelle che contribuiscono alla nascita dei migliori vini italiani. Soc. Coop. Agr.

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Via Barbazan, 13 - 38070 Padergnone (TN) Tel. 0461 864142 Fax 0461 864699 www.vicopad.it - info@vicopad.it

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PORTO CERVO WINE FESTIVAL Porto Cervo, 16 – 18 maggio 2014 Tra i protagonisti di questa edizione spiccano Luca Gardini, Fede&Tinto e Oscar Farinetti. Siamo a Porto Cervo e il fashion non può che essere presente: ecco che tra degustazioni, visite alle cantine e cene gourmet, c’è anche la fashion walk: la passeggiata tra vini eccellenti abbinati ai marchi più prestigiosi nella Piazzetta di Porto Cervo. www.portocervowinefestival.com

CULINARIA Roma, 17 – 19 maggio 2014 “Un fiore in cucina”, questo il tema di Culinaria 2014, l’evento romano che quest’anno vedrà come protagoniste le donne. Oltre 20 ladies della grande cucina saranno sotto i riflettori nel ricco e appetitoso calendario che prenderà vita presso il Mercato Coperto della Garbatella, da sabato a lunedì. Grande cucina ma anche attenzione al sociale, ad esempio con il progetto “ricuciamo” di “Nero Luce”. Biglietto: 10 euro. www.culinaria.it PIETRASANTA VINI D’AUTORE Pietrasanta (LU), 18 – 19 maggio 2014 70 produttori da tutta Italia, con più di 350 etichette in degustazione, raccolti in uno dei borghi più vivaci della Versilia. La manifestazione è organizzata dal gruppo L’Acquabuona.it. Accanto ai rappresentanti dei più vocati terroir toscani, conferme e new entry, dal nord al sud. www.pietrasantavini.it WINE&THE CITY Napoli, 20 – 24 maggio 2014 Da sette anni, nel mese di maggio, Napoli si profuma di vino e allegria, con il fuori salone Wine&Thecity®: il grande evento diffuso che coinvolge due interi quartieri della città, oltre 100 location e circa 70 aziende vitivinicole, in una staffetta di aperitivi che combinano moda, design, cultura, arte, musica e vino. Novità di questa edizione 2014 è il Premio Fotografico Wine&ThePics dedicato a fotografi amatoriali o professionisti, che si aggiunge al Premio Convivium Design alla sua seconda edizione, promosso da Pastificio dei Campi e curato dall’Adi Campania, l’Associazione per il Design Industriale. www.wineandthecity.it

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Food&Beveragenda di Claudia Cataldo

PRESENTI

VITIGNO ITALIA Napoli, 8 – 10 giugno 2014

Vitignoitalia compie 10 anni. Oggi è l’evento enologico di riferimento dell’Italia centro meridionale, con oltre 200 aziende partecipanti ogni anno. Tre giorni di workshop, esposizione e degustazioni nella prestigiosa location di Castel dell’Ovo, monumento simbolo del lungomare partenopeo, patrimonio Unesco: una raffinata vetrina che è, allo stesso tempo, occasione di business e nuovi contatti commerciali, per l’Italia come per l’estero. Il periodo è pressoché lo stesso degli anni passati: dall’8 al 10 giugno. Novità dell’edizione 2014 è l’applicazione mobile “Smartwine”, ideata da Intuizioni Creative e progettata dalla Rete del Mediterraneo, capace di promuovere il vino utilizzando la Realtà Aumentata: si tratta di un’ App completa di servizio Qr-Code professionale, geo-localizzazione delle cantine, servizio di e-commerce, multilingue. I buyers stranieri e i visitatori di Vitignoitalia potranno decodificare con il proprio smartphone i Qr-Code applicati allo stand delle aziende, e ricevere una serie di informazioni aggiuntive sul vino e l’azienda che non è possibile inserire nello spazio ridotto di un’etichetta. Come da consuetudine il Salone è aperto al pubblico dalle ore 14 alle 21; le mattinate sono invece riservate agli operatori esteri e alle contrattazioni OneToOne che si svolgono a porte chiuse nella Sala buyers del castello. www.vitignoitalia.it RADICI DEL SUD Carovigno (BR), 4 – 9 giugno 2014 Edizione numero nove per il festival incentrato sui vitigni autoctoni del mezzogiorno, che alla fine proclaLONDON INTERNATIONAL WINE FAIR merà le etichette migliori di Puglia, Londra, 2 – 4 giugno 2014 Basilicata, Calabria, Campania e SiciUn incontro tra produttori e trade, di vino ma lia, grazie al contributo di una giuria anche distillati. L’ingresso è libero ma riservainternazionale. Incontri b2b, deguto ai soli operatori (importatori, distributori, stazioni e “isole del food”, con tante ristoratori e sommelier). Una fiera che dal 1981 eccellenze enogastronomiche. si propone di portare sulla piazza londinese il www.ivinidiradici.com wine trade mondiale, con professionisti da circa un’ottantina di Paesi e 9 mila vini da ogni angolo del mondo. www. londonwinefair.com

MAREMMA WINE FOOD SHIRE Grosseto, 16 – 18 maggio 2014 Un salotto open air in cui la Maremma si racconterà al grande pubblico, per le vie e le piazze del centro storico di Grosseto. Una vetrina delle eccellenze locali e dello stile di vita del luogo, una storia eco fashion che passa per storia, musica, sapori, vini, natura e architettura. www.maremmawineshire.it


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Dal 1946... al servizio dei vinificatori di tutto il mondo

CHIARIFICATORI

di Cristiano Magi

E SEPARATORI CENTRIFUGHI

PREFILTRI CONVOGLIATORI PER UVA

PIGIATRICI DIRASPATRICI

Cina, giovane e contemporanea Ecco cosa vogliono i nuovi consumatori

TRASPORTATORI A COCLEA E A NASTRO

LINEE DI SELEZIONE E PIGIATURA UVE SVINATORI A VIBRAZIONE

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I

n Cina il mercato sta lentamente maturando: si è infatti presentata una forte richiesta – destinata a salire – di vini di buona qualità ma a un prezzo accessibile anche alla nuova classe media. Allo stesso tempo la riduzione delle spese dei ricchi cinesi si è aggirata nell’ultimo anno, secondo alcuni istituti di ricerca, intorno al 15%. Il calo sembra dovuto principalmente all’austerità promossa con forza dal presidente Xi Jinping come argine alla corruzione e all’antipolitica più che all’effettivo disinteresse di politici e uomini d’affari verso i beni di lusso, ma questi sono i dati. A soffrire di più per la riduzione delle spese cinesi è al momento la Francia. L’Italia sta invece affrontando meglio questo periodo: non essendo mai riuscita a raggiungere il valore dei vini francesi è naturalmente al riparo dai tagli fatti sulle bottiglie più costose. Questo significa che i vini di fascia alta non siano più interessanti da un punto di vista commerciale e strategico per il mercato cinese? La risposta non è così immediata e una semplificazione basata su questi ultimi dati potrebbe essere fuorviante. L’interesse a penetrare anche la fascia alta del mercato rimane per molti esperti valida, per almeno due ragioni: i fine wine sono un investimento e anche se il mercato è in questo momento in calo persevera la loro rilevanza economica; chi vende vini di alta gamma ha inoltre di solito marginalità superiori. Inoltre le produzioni di

eccellenza agiscono come catalizzatori verso un paese o una tipologia di prodotto e la notorietà può essere successivamente adattata in versioni economiche, per esempio attraverso strategie di sub-branding o brand endorsement. Sicuramente si stanno sviluppando nuove opportunità per i produttori – ed è un bene – ma questo non significa che l’Italia possa pensare di avere trovato la sua comoda posizione. Anche volendo rimanere nella fascia medio-alta è necessario farsi conoscere e riconoscere, promuovendo e differenziando i marchi e le produzioni rispetto, per esempio, a quelli australiani o cileni, usando le leve del branding e del marketing ma anche investendo sul prodotto. Il consumatore – sempre più consapevole – sceglierà infatti il vino ben posizionato e promosso ma che allo stesso tempo sarà anche riconosciuto e apprezzato per le sue proprietà organolettiche. E poi c’è l’imponderabile, la fortuna, quello che non ti aspetti. Un esempio recente: le vendite di Cheval Blanc hanno registrato la più alta crescita sul mercato nel febbraio del 2014, ottenendo l’11% in più di transazioni sull’indice Liv-ex, con una percentuale superiore di circa 4 volte rispetto alla media dei mesi precedenti. Il merito, secondo alcuni osservatori, sarebbe della superstizione cinese: il 2014 è infatti l’anno del Cavallo ed acquistare o regalare un’etichetta con rappresentato un cavallo sembrerebbe essere un bell’auspicio di buona fortuna. •


PELLICOLE DI GUSTO ( di Lorenzo Bianciardi - lorenzo@igrandivini.com )

La cuoca del presidente, i sapori antichi della nonna Se ne trovano ancora in questa stagione, specialmente i “neri d’inverno” oppure i “bianchetti”, detti anche “marzuoli”. Sono i tartufi, grandi protagonisti del film La cuoca del presidente (Les saveurs du Palais, 2012) del regista Christian Vincent. La faranno da padrone in una scena indimenticabile: quando Hortense Laborie (l’attrice Catherine Frot), chef personale dell’Eliseo, presa alla sprovvista dal Presidente francese, sceso di soppiatto nelle segrete stanze della sua cucina, ne tirerà fuori un esemplare splendido per preparare uno spuntino davvero sorprendente. A volte, infatti, bastano un paio di ingredienti essenziali, senza tanti “fronzoli”, per creare un pasto delizioso: così è il pane abbrustolito e imburrato

con scaglie di tartufo, servito dalla cuoca con un bicchiere di Château Rayas del ‘69. Un’occasione giusta per far “sciogliere” il Presidente e farlo abbandonare ad una confessione tenuta nascosta troppo a lungo: sono «le avversità a tenermi in vita» si confiderà con la chef, invitandola a guardare sempre oltre le difficoltà. Difficoltà come quelle che sta attraversando l’Eliseo, alle prese con una crisi economica che richiede tagli a più non posso a tutta la struttura, ivi compresa, ovviamente, la cucina di Hortense. Abituata com’è a ricercare con cura ogni singolo ingrediente negli angoli più lontani della provincia francese, la nostra protagonista ha un compito arduo: con pochi soldi, risvegliare le

papille gustative invecchiate del Presidente e far «ritrovare il sapore delle cose semplici». Così, davanti ai nostri occhi si presenteranno pietanze dai sapori lontani, in una cucina d’altri tempi «come faceva mia nonna» che mette al bando le inutili decorazioni per andare invece dritto alla sostanza delle cose. «Il cuoco non può essere un contabile, è un artista»: ecco spuntare per la prima volta nel menù la velluta di punte di asparagi e cerfoglio, il filetto di bue in crosta, le costolette di agnello alle erbe, oppure la torta pasticcera ai frutti di bosco e croccanti al pistacchio. Gusti della tradizione regionale francese che sapranno catturare i sentimenti del Presidente? Davanti alla

facciata sorridente “da cerimoniale”, tanti infatti sono i sotterfugi della cucina centrale per mettere in discredito ogni portata stravagante di Hortense, in una guerra di inutili gelosie. Potrà mai reggere il peso delle malelingue una donna tutta d’un pezzo, che odia essere chiamata “chef” e che è abituata a parlare alle pentole? Di certo la celebre chaudrée charentaise (zuppa di pesce e filetti di seppia) riuscirà ad evocare nel Presidente «un’infinità di ricordi d’infanzia». Obiettivo riuscito, quindi? Sì, ma solo per poco: sarà proprio il tartufo a indicare la strada da seguire ad Hortense, che ritroveremo nel finale a testa alta e in mare aperto, pronta per nuove avventure in terre lontane. Da grande combattente qual è.

Servono app e social per raggiungerle

a fine febbraio a un hackathon, una maratona creativa di 24 ore nominata per l’occasione H-ACK Wine, cercando idee fresche e originali per il vino attraverso i media digitali. I temi e gli obiettivi specifici sui quali lavorare sono stati indicati dalle aziende: Ferrari ha richiesto soluzioni per diventare ambassador dell’Italian way of living nel mondo; Allegrini era alla ricerca di tecnologie che mettessero in connessione i luoghi di vendita internazionali dei loro prodotti e sviluppassero al tempo stesso l’enoturismo verso l’azienda in Italia, con focus su Cina e Russia; Vinitaly ha lavorato in controtendenza guardando al mercato nazionale, chiedendo di presentare in maniera originale il vino ai giovani italiani, per renderlo “giovane, moderno e sexy”. Probabilmente per Vinitaly lo sguardo rivolto all’interno è stato anche una strategia per analizzare un mercato maturo e per fare allo stesso tempo immedesimare più facilmente i creativi italiani, ottenendo così idee utili anche in ambito internazionale. Le soluzioni presentate dai gruppi dopo la notte creativa di

lavoro sono state circa 10 per ogni azienda: alcuni team sono riusciti a sviluppare app già funzionanti, altri hanno invece illustrato i concetti attraverso video o prototipi. Quasi tutte le soluzioni sono state pensate per i mobile e si sono concentrate sulla condivisione social della propria esperienza di consumo di vino attraverso foto, video e geolocalizzazione. La tendenza trasversale emersa è stata quindi quella diretta al social engagement più che all’educational, strada già percorsa e finalizzata alla conoscenza approfondita del vino o alle modalità di produzione. Qualche purista storcerà la bocca, ma il futuro sembra passare da qui. Verrà poi anche il riconoscimento della qualità, ma un passo alla volta. Prima, per questa fascia di pubblico, viene la condivisione di un’esperienza. Non possiamo dare ulteriori informazioni sugli sviluppi tecnologici e concettuali: la proprietà intellettuale è dei giovani creativi e le aziende avranno 60 giorni per riscattare le idee presentate e svilupparle. Una cosa però sembra chiara: il futuro del vino è giovane, mobile e social.

( di Cristiano Magi )

Vendere all’estero, nei paesi BRICS ma anche nei mercati storici. E’ questo l’obiettivo di quasi tutte le aziende. Avere come target le nuove generazioni è una logica conseguenza: i giovani saranno i consumatori futuri – ancora di più nelle economie emergenti – e nelle speranze dei produttori potrebbero essere anche ottimi clienti nel presente. Ma quali strumenti utilizzare, con quale modalità e attitudine approcciare questa categoria sfuggente e spesso lontana dal mondo del vino? A cercare recentemente risposte concrete a queste domande, attraverso una modalità innovativa per il settore, sono state tre realtà italiane – Vinitaly International, Allegrini e Ferrari; a supportare queste aziende le idee e il lavoro di giovani programmatori, graphic designer, esperti di marketing e interaction designer. Queste figure complementari si sono incontrate nella sede di H-FARM Ventures, noto incubatore di startup tecnologiche con sede a Roncade, nelle campagne vicino a Treviso. Più di 300 partecipanti, suddivisi in team multidisciplinari, hanno infatti partecipato

Il vino nel Bric

Nuove generazioni BRICS nascono

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NewsBio & Green di Marina Ciancaglini

Piove sul vigneto Non basta lavorare le vigne nel modo più naturale possibile, ma occorre che viticoltori e istituzioni prevengano e pianifichino una corrretta gestione del territorio

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abriele da Prato, vignaiolo della lucchesia, area che da anni ha un’attenzione particolare verso la viticoltura naturale, ha potuto constatare direttamente i danni dell’incuria dell’uomo e lancia un appello. Lei è portavoce di una situazione che riguarda la sua azienda e quelle della lucchesia, causata dalla grave situazione metereologica che ha colpito l’Italia negli ultimi mesi. A quanto ammontano i danni? “Purtroppo, le continue piogge torrenziali, stanno cambiando l’intero territorio della Valle del Serchio. L’incuria dell’uomo e la sua incapacità di mantenere, gestire e recuperare i terreni, unendosi alle nostre istituzioni che non fanno più politica di territorio, fanno assistere giornalmente a un degrado sistemico dell’ambiente che ci circonda”. Cosa potrebbero fare le istituzioni per prevenire questa tipologia di problemi, a fronte di un clima che è cambiato? “Urgono interventi per prevenire e preservare i disastri del nostro territorio, credo che dobbiamo passare dalla perenne emergenza all’aver cura del nostro ambiente. Ci vuole una rivoluzione per aver cura dell’ambiente: agire, programmare e sensibilizzare”. Un viticoltore può nel suo piccolo prendere degli accorgimenti per cercare di limitare i danni causati da queste piogge torrenziali? “Io nel mio “fazzoletto” di 3,55 ettari ci sto provando con estenuante impegno, recuperando le mie terre con cura ed attenzione. Se confronto il mio attuale modo di gestire i vigneti con quello che adottavo prima, tutto ora mi sembra molto più I GRANDI VINI piedino 200x45 [2014]

14-03-2014

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semplice e fluido. Alcuni principi, lavorando tra le viti e osservandone il comportamento, sono entrati a far parte del mio stesso essere, del mio sentire”. Per un tipo di viticoltura naturale, è più difficile arrivare alla vendemmia con un’uva sana con un clima generalmente più piovoso, senza l’uso di prodotti chimici? “Sicuramente e’ difficile in ambedue i casi, quando si manifestano certe situazioni meteorologiche devi reagire con tutta l’esperienza, Devo essere sincero certe annate sono veramente difficili, e l’uso di preparati biodinamici come il 501 può aiutare, se non risolvere, parte dei problemi, Anche se produco meno, riesco sempre ad avere un uva che sia l’espressione dell’annata e del territorio e non dei vari additivi chimici”.•

A Viniveri torna Nicolas Joly Quest’anno Viniveri a Cerea (da 5 al 7 aprile) vede il ritorno di uno dei maestri e precursori della viticoltura biodinamica mondiale, Nicolas Joly, insieme ad una trentina di produttori europei ed italiani aderenti a Renaissance des Appellations, l’associazione di vignaioli creata proprio da Joly. Ad aprire l’evento, sabato 5 aprile l’incontro-dibattito, moderato da Nicolas Joly e Giampiero Bea. Pagina 1

Qualità

la progettiamo, la costruiamo, la imbottigliamo

MACCHINE IMBOTTIGLIATRICI

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Distillati & Co

TRENTINO AL VINITALY

di Giovanni Pellicci e Chiara Martinelli

Il lato bio dell’Istituto della Grappa del Trentino Riflettori puntati sulle “giovani invecchiate” e sulla grappa biologica. Sono queste le novità che l’Istituto di Tutela della Grappa del Trentino presenterà a Vinitaly, dal 6 al 9 aprile, all’interno dello stand istituzionale che ospiterà le etichette dei soci. Padiglione 3 stand F3: queste le coordinate per scoprire i gioielli della distillazione storica del Trentino. Nell’area dell’Istituto sarà possibile, anche per i neofiti e gli appassionati, avvicinarsi all’affascinante mondo della grappa di qualità, attraverso degustazioni guidate e dei veri e propri “mini corsi” di degustazione. A Vinitaly saranno svelate anche le nuove etichette utilizzate per le grappe invecchiate, le quali rappresentano un fenomeno sempre più in crescita anche nel panorama produttivo del Trentino per via della necessità di incontrare la domanda che richiede gusti più morbidi e facili da degustare. Tra le novità anche le etichette di grappa bio. Anche in questo caso il mercato spinge sempre più distillatori trentini a concentrarsi su una produzione che nasca da vinacce derivate da uve biologiche. Un segmento nuovo con ampie potenzialità in Italia e all’estero.

L’ente di Tutela svela a Vinitaly le nuove etichette pensate per le grappe invecchiate e la versione con uve biologiche

QUOTE ROSA

Fino al 2017 il Direttore di produzione della Distilleria Magnoberta guiderà l’associazione che comprende le donne della distillazione italiana

Valeria Luparia nuova Presidente dell’Associazione Donne della Grappa Valeria Luparia, imprenditrice della Distilleria Magnoberta, è la nuova Presidente dell’Associazione Donne della Grappa. Valeria Luparia, laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari all’Università di Milano, è direttore di produzione e responsabile della qualità presso la Distilleria Magnoberta di Casale Monferrato. Per ben 10 anni è stata un’attiva Vice Presidente all’interno dell’Associazione, promuovendo la cultura della Grappa nel mondo femminile. Fino al 2017 guiderà l’Associazione insieme alle Vice Presidenti Claudia Mazzetti e Livia Bertagnolli delle omonime Distillerie. Consigliere Mariacarla Bonollo (Distilleria Bonollo) e Camilla Guiggi; segretaria generale Alessandra Gatti, per completare il rinnovato CdA. “L’Associazione Donne della Grappa – ha commentato la neo Presidente - è un gruppo di imprenditrici impegnate nella promozione e valorizzazione dell’immenso patrimonio del Distillato, quale è la Grappa, solo e unicamente Italiano! Un piacere nonché un onore poter esserne alla guida!”. (c.m.)

CONCORSO

E’ di Bortolo Nardini il miglior packaging nel settore distillati E’ della ditta Bortolo Nardini Spa, di Bassano del Grappa in provincia di Vicenza, il miglior packaging nella categoria dei distillati italiani nell’ambito del 18° Concorso Internazionale di Vinitaly. Il concorso che ha assegnato il premio “Etichetta dell’anno 2014”. ha attribuito anche il “Premio speciale packaging 2014” alla distilleria venera. Complessivamente hanno partecipato al concorso 160 campioni, con 3 vincitori di medaglia per ognuna delle otto categorie previste dal regolamento. La giuria qualifica si è soffermata, in particolare, sulla forma della bottiglia, sull’etichetta, il collarino e la capsula. La competizione è la più importante al mondo e ha lo scopo di evidenziare il miglior abbigliaggio dei vini e dei distillati provenienti da uve, vinacce, mosto e vino e liquori provenienti da frutta diversa dall’uva premiando e stimolando lo sforzo delle aziende vitivinicole al continuo

Il concorso promosso da Vinitaly ha premiato la distilleria di Bassano del Grappa per la qualità in etichetta

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miglioramento della propria immagine. “Con il Concorso packaging – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Verona Fiere – poniamo l’attenzione su un aspetto particolarmente importante del marketing enologico, che è appunto quello dell’immagine, che deve sempre più tenere conto dei mercati ai quali si rivolge e al target di consumatore finale che si vuole raggiungere”.


Ripartiamo dalle origini,

sapremo stupirvi! U na sfida quella di Bertagnolli che in un momento economico difficile a livello nazionale ha deciso comunque di mettersi in gioco e pensare al futuro. Un importante restyling in termini di packaging e di forma vetro sarà la novità che la Distilleria Bertagnolli presenterà a Vinitaly 2014. Entusiasmo ed energia trasmessi con forza dalla 5^ generazione hanno portato ad un radicale ma coerente evoluzione delle bottiglie più storiche che rappresentano da sempre il core business dell’Azienda. Restyling elegante, con sfumature contemporanee nel rispetto dell’immagine storica, icona del ADV_Bertagnolli_220x140cm.pdf 1 14/03/14 passato di Bertagnolli: i classici Grappino, marchio registrato

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Dal 1870, Distilleria Bertagnolli

dell’omonima Distilleria, i Monovitigni da vinacce trentine, le Invecchiate. Su K24 - Riserva Koralis invecchiata 24 mesi in barriques, un deciso ammodernamento che la renderà eclettica, attraente ed immediata. Bertagnolli si affaccia così rinnovata al mercato interno sempre importante, ai mercati stranieri consolidati, ma anche ai paesi emergenti, dove la cul-

tura della Grappa non è ancora così forte. Grappa, superalcolico blasonato e sempre più richiesto all’estero, rappresenta uno dei prodotti made in Italy più importanti nel beverage globale, che anno dopo anno realizza interessanti crescite. Il racconto della più antica Distilleria del Trentino, la storia di una Famiglia, l’immagine di un territorio, l’essenza di materie prime selezionate, la sintesi di cultura, passione e know-how. Un progetto in cui tradizione e futuro s’incontrano. Dal 1870, Distilleria Bertagnolli . Saremo a Vinitaly, padiglione 3 stand C1•

“Let’s start from the origins”, we’ll surprise you! Distilleria Bertagnolli since 1870

Bertagnolli is undertaking an important challenge in this difficult economical moment. In fact, it looks towards the future and has started a complete restyling of its image. A new bottle will be presented at Vinitaly 2014. The new generation of the family, the 5th one, have taken enthusiasm and Distilleria Bertagnolli 17:27 new energy to the distillery. The radiVia del Teroldego, 11/13 - 38016 Mezzocorona Trento - Tel. 0461 603800 - Fax 0461 605580 cal but coherent change of the image info@bertagnolli.it - www.bertagnolli.it of one of its historical bottles is one of the first fruits. An elegant restyling with a modern spirit but also with respect for the history of Bertagnolli: classical Grappino, a registered brand of the distillery, the monovarietal distillates, and the vintage ones. KORALIS in particular will have an eclectic, charming and immediate image. With its new image Bertagnolli proposes itself to the international markets, both those who know it very-well already and to the emerging ones where 2003 the culture of Grappa is still 1960 not consolidated. Grappa, represents one of the most 1949 2003 2014 important symbols of made in Italy and year after year it’s realizing an important SAPREMO STUPIRVI Vinitaly, PAD 3 - Stand C1 Mezzocorona - Trento www.bertagnolli.it growth. •

RIPARTIAMO DALLE ORIGINI

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ExtravergineNews di Giovanni Pellicci

IL TOUR

Girolio compie 20 anni

L’ANALISI

“Cambiamo modo di comunicare per superare l’ignoranza” Il Consorzio extravergine di qualità lancia la proposto di un nuovo approccio delle Dop, specie sui mercati internazionali

Le Dop da sole non possono vincere la sfida dei mercati, soprattutto di quelli internazionali. Più dell’86% dei consumatori europei non riconosce i loghi dei prodotti che beneficiano di una denominazione di origine protetta o di una indicazione geografica tipica e, ad ogni modo, anche la conoscenza del marchio si rileva poco influente nella scelta. Il successo delle Dop è dunque strettamente legato all’affermazione dell’intera categoria olio di oliva e, per questo, è necessario che esse stringano alleanze per rafforzare la loro posizione e comunicare in modo adeguato i contenuti salutistici e nutrizionali nonché l’importanza del legame col territorio. E’ quanto è emerso dal convegno “Oli Dop orientamenti di acquisto”, organizzato dal Consorzio extravergine di qualità, per presentare una ricerca svolta in Ucraina e Svezia in 180 punti vendita con 360 giornate di degustazione realizzate. “Possiamo fare la qualità migliore ma se non è percepita come tale, non è qualità. – spiega il presidente del Ceq, Elia Fiorillo - Negli ultimi anni l’olio ha sbagliato molto, c’è la necessità di ricominciare un ragionamento insieme che coinvolga tutti i soggetti interessati perché si capisca che se affonda uno, andiamo tutti a picco”.

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Fiorillo ha inoltre insistito sull’importanza di favorire una migliore conoscenza del prodotto in Italia all’estero con una maggiore educazione chiosando “se siamo educati sappiamo scegliere e non c’è nessun semaforo rosso sugli alimenti che ci possa bloccare”. Dalla ricerca, i cui risultati sono stati illustrati dal direttore del Ceq Mauro Meloni, è emerso che nonostante la categoria olio d’oliva, e soprattutto la categoria premium, abbia una buona penetrazione anche in paesi come l’Ucraina o anche la Svezia dell’ordine del 70%, i marchi di qualità certificata anche se presenti sono conosciuti solo dal 13,5% dei consumatori e scontano oltre al prezzo elevato, una mancanza di conoscenza del loro reale valore in termini di caratteristiche nutrizionali e salutiste. “Le Dop hanno fatto molto sul piano dell’immagine dell’olio anche all’estero, ma da sole non possono vincere una battaglia molto più grande di loro – ha detto Meloni – che chiama in causa tutta la categoria degli oli di oliva di cui sono parte e all’interno della quale vengono scelte. Il nemico dell’olio, che in teoria non ha limiti di crescita, visto che la sua incidenza tra i grassi consumati è bassissima, è l’ignoranza. Bisogna cambiare il modo di comunicarlo anche all’estero sfruttando ad esempio la salute come leva per esportare di più”.

E’ partita da Trieste l’edizione 2014 del tour itinerante promosso dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio per valorizzare l’extravergine E’ partita da Trieste l’edizione del ventennale di Girolio d’Italia. Il tour itinerante che conduce alla scoperta dell’olio extravergine di oliva promosso e organizzato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, in collaborazione con i coordinamenti regionali, proseguirà per tutto l’anno con iniziative pensate ad hoc per celebrare i primi venti anni di attività dell’Associazione che raccoglie oltre 350 istituzioni rappresentative di altrettante Città dell’Olio distribuite in 18 regioni olivetate italiane.

LA NOVITA’

In viaggio nel Belpaese extravergine “Terre d’olio” di Fausto Borella è ricco di degustazioni e recensioni con un taglio diverso dalle solite guide E’ uscita l’edizione 2014 di “Terre d’olio”, il libro di cultura territoriale che ha come protagonista l’Olio Extravergine d’Oliva e come co-protagonisti tanti territori del nostro Belpaese. Partendo da un’attenta valutazione organolettica degli oli selezionati dal maestro d’olio Fausto Borella, il volume racconta anche i valori artistici ed enogastronomici delle località in cui le aziende svolgono la loro appassionata attività. Protagoniste sono 121 aziende italiane di 18 diverse regioni con schede dettagliate e degustazioni, le quali vengono descritte con un taglio diverso dalla guida tradizionale, ovvero attraverso una doppia natura di libro di viaggio e di guida tecnica.


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di Max Brod

DIFESA DELLA VITE

La sconfitta della Flavescenza?

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otrebbe essere, in futuro, la soluzione definitiva al problema della Flavescenza Dorata, la malattia che affligge i viticoltori piemontesi e più estesamente il Nord Italia: lo studio è messo in piedi da Fondazione Edmund Mach, Università di Pisa, Istituto Nazionale di Biologia di Lubiana, Cbc Europe (produttore di feromoni) e dal progetto europeo PURE. Il concetto è semplice: siccome i vettori della malattia (gli insetti Scaphoideus titanus) riescono a riconoscersi grazie a delle specifiche “melodie” o meglio vibrazioni, con la “confusione vibrazionale” si

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interferisce questa comunicazione, impedendone la riproduzione. Se avrà un seguito, l’idea potrebbe debellare la malattia definitivamente. A spiegarci di cosa si tratta nel dettaglio, Valerio Mazzoni, ricercatore presso la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Quanto è influente il problema della Flavescenza nel Vigneto Italia? “E’ un vero problema, ma dipende dalla zona: Piemonte e Nord Italia sono le zone che soffrono di più. In Piemonte il fenomeno ha anche risvolti sociali, infatti la Flavescenza è sottoposta a lotta obbligatoria contro il vettore


Uno studio di livello internazionale mette a punto un sistema di “confusione vibrazionale” che potenzialmente potrebbe debellare la malattia

Scaphoideus, che impone l’estirpazione delle piante che manifestano sintomi, e anche di quelle intorno. Nel momento in cui ho un vigneto con 10% di infezione, a livello di azienda, si capisce che il problema economico diventa importante”. In cosa è consistito il vostro studio? “Questi insetti vettore (Scaphoideus titanus) emettono vibrazioni durante la formazione della coppia, con caratteristiche specifiche in termini di intensità, frequenza e ritmo: eseguono “melodie” o frasi specie-specifiche. Quindi gli insetti usano le vibrazio-

ni per trovarsi nell’ambiente. Ecco, noi mascheriamo questi segnali con la “confusione vibrazionale” impedendone l’accoppiamento. La prima parte dello studio si è conclusa, e abbiamo dimostrato che il principio funziona, sia in laboratorio che in campo”. Quali sono gli strumenti di lotta tradizionale alla malattia? “In generale si fa riferimento - a seconda del momento - o a regolatori di crescita (per forme giovani), o a prodotti abbattenti come i fosforganici (su adulti) o piretro (per la lotta biologica). Il problema del vigneto è l’incolto, e ciò

che gli sta intorno: nessuno può trattare un bosco o un prato, ma quella può essere una fonte di infezione. Quindi dovrebbe essere un problema da affrontare a livello di agrosistema”. La vostra potrebbe essere la soluzione definitiva? “In Trentino, per esempio, da anni non si fa nemmeno un trattamento contro tignola e tignoletta, grazie alla confusione con i feromoni. E’ chiaro però che questo richiede un investimento temporale: si abbassano le popolazioni fino a farle sparire. Se i risultati della “confusione vibrazionale” fossero gli stessi dei feromoni, sarebbe un grosso passo avanti”. Quali sono gli obiettivi dei prossimi anni? “La priorità è ottnere un salto di qualità. Lo scopo sarebbe quello di avere strumentazione a basso costo e consumo energetico, in modo da essere sostenibili per un’azienda e quindi facilmente diffondibili tra i viticoltori italiani”.•

Flavescenza Dorata La Flavescenza Dorata è una fitoplasmosi appartenente al gruppo dei giallumi della vite. Il nome viene attributo dalla colorazione gialla dorata che assumono le foglie, i tralci ed i grappoli di vitigni a bacca bianca una volta colpiti. L’agente causale della malattia è un fitoplasma (Scaphoideus titanus), che si insedia nei tessuti floematici dell’ospite e ne provoca il blocco della linfa elaborata, inducendo uno squilibrio dell’attività fisiologiche dalla pianta stessa.

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l’enologia a 360 gradi

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appiamo che lei svolge la sua attività di consulenza da più di trent’anni. Ci può raccontare di sé? Ho sempre ritenuto che l’enologia è “qualità globale”. Questa si ottiene, oltre che in vigneto, anche in cantina, non lasciando nulla al caso. Forniamo servizi finalizzati al supporto, allo sviluppo, al miglioramento aziendale. Il laboratorio opera in conformità agli standard di qualità dettati dalla norma ISO/IEC 17025. È autorizzato dal MIPAAF e accreditato ACCREDIA, l’Ente Italiano di Accreditamento dei laboratori di prova. Qual è l’attività del suo Laboratorio ? Eno Tecno Chimica esegue analisi chimiche e microbiologiche su uve, mosti, vini, oli, terreni, bevande alcoliche, acque di scarico e potabili.

Esegue controlli tecnologici su tappi, coadiuvanti chimici, ecc. Rilasciamo certificati di analisi validi per tutti i fini di legge e controlli di qualità di prodotto e di processo nonché

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Laboratorio enologico, certificazioni, consulenze enologiche per il marketing e la formazione. E se pensate che il team guidato dall’enologo Anselmo Paternoster non possa spingersi oltre, vi sbagliate implementiamo sistemi HACCP. Ho sempre investito nelle attrezzature e nelle professionalità per assicurare ai miei clienti amici livelli sempre maggiori di efficienza e di sicurezza analitica. Come è composto lo staff del laboratorio? Mi avvalgo di personale altamente specializzato, qualificato e in continuo aggiornamento. I tecnici di laboratorio sono sottoposti a periodiche verifiche per il mantenimento dell’abilitazione mediante la partecipazione ai RingTest. Con me lavorano il dott. Nicola D’Alleva (biologo), e le mie due figlie Lara e Marica che proseguiranno la mia attività.

Il suo sito è una miniera di informazioni. Ci descriva la sua attività di consulenza. Conduco consulenze enologiche e legislative seguendo le aziende dalla maturazione delle uve alle vinificazioni, ai trattamenti, agli imbottigliamenti, alle applicazioni di adeguate tecnologie sempre “su misura” dell’azienda in sintonia con il territorio. Tutta la mia attività è descritta sul nostro sito enotecnochimica. it. Lavoriamo, con nostri partners, perché i nostri clienti riescano a cogliere le opportunità che i mercati, in continua evoluzione, offrono. L’obiettivo è incrementare le vendite, valorizzare i prodotti, accrescere la notorietà. Offriamo le competenze necessarie alla definizione della strategia di marketing e di comunicazione ed alla attuazione del piano di sviluppo commerciale. Il nostro intento è raggiungere risultati concreti di sviluppo

aziendale fornendo un servizio aggiornato alle tendenze del mercato e ai nuovi bisogni dei suoi protagonisti. (m.b.) •

ENO TECNO CHIMICA Via Adriatica Foro, 7 66024 FRANCAVILLA AL MARE – (CH) tel./fax. 085 816903 www.enotecnochimica.it etcmail@hotmail.com


BF: l’imbottigliamento è mobile

Unità mobili di imbottigliamento perfette per i piccoli e medi produttori vinicoli

w w w . b f i m b o t t i g l i a m e n t o . i t

UNITÀ MOBILI DI IMBOTTIGLIAMENTO

é

per andare incontro alle necessità dei piccoli e medi produttori vinicoli, che hanno bisogno di imbottigliare i propri vini con garanzie e versatilità, che è nata l’azienda BF Imbottigliamento, che propone unità mobili di imbottigliamento. Queste, capaci di servire più realtà, non permettono alle aziende soltanto di imbottigliare direttamente nella propria cantina, seguendo personalmente tutte le operazioni, ma anche di usufruire di tutte le tecnologie e le finezze costruttive che sono prerogativa di produzioni molto più elevante. E fondamentale è sottolineare la versatilità di questo genere di impianti, certificati anche per l’imbottigliamento del vino biologico e capaci di soddisfare le esigenze più disparate, soprattutto riguardo i formati. Si possono infatti confezionare tutti i formati, dal piccolo 187 cc alle magnum da 1,5 litri, con riempimento fino a diametri molto vicini ai 110 mm e produzioni sull’ordine delle 3000 bottiglie/h. Il lavoro avviene su una struttura completamente chiusa ai lati, posta a 30 cm da terra ed è continuamente controllato da personale specializzato, che opera da oltre 10 anni all’interno di impianti di imbottigliamento mobile e che garantisce controlli periodici con attrezzatture da laboratorio autorizzate su: ossigeno disciolto nel vino e nella bottiglia confezionata, indice di filtrabilità del vino in cantina, purezza dell’azoto prodotto, pressione dello spazio di testa al di sotto dei tappi rasi per il controllo del vuoto, altezza calibrata dei livelli in funzione delle diverse bottiglie con correzioni dettate dalle differenti temperature attraverso una lampada a retroilluminazione, controllo del dosaggio dei coadiuvanti, controllo dello sforzo necessario per l’apertura dei tappi vite con torsiometro. • BF Imbottigliamento s.r.l. Via Castagnole, 20/h - 31100 Treviso - Tel/Fax 049 9925681 Cel. 333 2986641/ 333 2986643 info@bfimbottigliamento.it - www.bfimbottigliamento.it

LAVORAZIONI GARANTITE CONTROLLI FFETTUATI All’interno del ciclo produttivo sono previsti controlli periodici su: • OSSIGENO disciolto nel vino proveniente dalla cantina • Ossigeno disciolto nella bottiglia confezionata • Indice di FILTRABILITÀ del vino in cantina • Purezza dell’azoto prodotto • Pressione dello spazio di testa al di sotto dei tappi rasi per il controllo del vuoto • Altezza calibrata dei livelli in funzione delle diverse bottiglie con correzioni dettate dalle differenti temperature attraverso una lampada a retroilluminazione • Controllo del dosaggio dei coadiuvanti • Controllo dello sforzo necessario per l’apertura dei tappi vite con TORSIOMETRO

BF imbottigliamento S.r.l. Via Castagnole, 20/H - 31100 Treviso Tel./Fax 049 9925681 - 333 2986641 333 2986643 www.bfimbottigliamento.it info@bfimbottigliamento.it

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Rovesciatori

CM dal 1974

al servizio delle aziende

CM, a company in the service of its customers since 1974 High quality, innovation and versatility have let CM to stand out in the Italian and international markets CM celebrates its 40th anniversary. The company, created thanks to a simple idea, produces more than 30,000 tippers, suitable for different kind of products: from fruit and vegetables to slaughtering and garbage. The top range product is CM 165 FLAP PFR and thanks to a special blockage system it keeps the product separated from the machine. Also, a system of adjustable forks let to turn upside down differentsized containers, up to 1200 kg with a single control. CM produces also elevators in different versions (duplex, triplex and quadruplex) with different capacities from 500 to 4500 Kg and different lifting power up to 6 meters. Beside the buttonhole products the company produces hydraulic buckets suitable for loose materials like marc, cereals and others. Strong of its 40-years experience CM realizes personalized products equipped with adaptable fittings for different demands.

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Alta qualità, innovazione e versatilità. Questo ha permesso alla CM di imporsi nel mercato italiano ed estero.

C.M. SRL VIA BEDAZZO, 39 48022 LUGO (RA) TEL. 0545 34134 FAX 0545 32117 cm@cm-elevatori.it www.cm-elevatori.it

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ata da una piccola idea, subito messa in atto, gode oggi di 40 anni esatti di esperienza, l’azienda CM. Sono oltre 30000 i rovesciatori costruiti, funzionali al rovesciamento di contenitori di varie misure, atti a trasportare i prodotti più svariati, dall’ortofrutta all’ittico, dalla macellazione ai rifiuti. Il top di gamma ed il più performante rovesciatore in commercio, CM 165 FLAP PFR, consente, grazie ad un particolare sistema di bloccaggio, di non far mai entrare in contatto il prodotto con la macchina e di rovesciare contenitori di varie misure grazie alle forche regolabili, fino ad un peso di 1200 Kg, con un solo comando.

La CM costruisce anche elevatori realizzati nelle versioni duplex, triplex e quadruplex, con capacità di carico, a seconda dei modelli, variabile da 500 a 4500 Kg. ed altezze di sollevamento fino a 6 metri. Affiancano i due prodotti di punta, le benne idrauliche, atte alla movimentazione di materiali sfusi, come vinacce, cereali e quant’altro sia necessario spostare in piazzali e cantine. Forte di una professionalità che da 40 anni la rende leader nel settore, la CM realizza anche prodotti completamente personalizzati, con accessori adattabili alle più disparate esigenze tecnologiche e produttive dei suoi clienti.•


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il numero fortunato di BMV Dal 1974 si occupa di macchine per la viticoltura, con una linea di produzione interna che unisce qualità e velocità, senza dimenticare la rinomata disponibilità della nota azienda piemontese

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a 40 anni si occupa di progettazione e fabbricazione di macchine e attrezzature per l’industria e l’agricoltura, esporta in più di 40 paesi i suoi prodotti e si può dire che tra modelli e accessori ci siano più di 40 possibili strumenti al vostro servizio: la BMV ha sede ad Alba, cuore viticolo piemontese, e luogo di nascita delle più sofisticate attrezzature agricole, e quest’anno il numero 40 è il suo numero fortunato. L’azienda avvalendosi di impianti e tecnologie d’avanguardia e di personale altamente qualificato, provvede a realizzare integralmente le macchine, seguendone tutte le fasi: lavorazioni meccaniche, carpenteria, saldatura, assemblaggio, prove al banco e prove in campo. Le carte vincenti sono molte, innanzitutto l’elevata rifinitura di tutti i particolari che compongono le macchine - deri-

vata dalle esperienze nel campo tessile - prodotti internamente all’azienda, poi gli importantissimi tempi di consegna - che grazie alla linea di produzione interna sono molto ridotti - il vasto magazzino vi garantirà, inoltre, tutti i ricambi necessari in pronta consegna, con la consueta disponibilità ed elasticità del team di BMV, pronto a soddisfare ogni tipo di esigenza. I costanti investimenti nella ricerca e nello sviluppo delle macchine consentono una costante innovazione dei 3 filoni principali di produzione: vigneto, frutteto, e barre di taglio. I modelli, come anticipato, sono i più svariati, a vostra disposizione cimatrici, defogliatrici, prepotatrici e spollonatrici; barre di taglio di ogni tipo: dalle ibride alle telescopiche, dalle forestali alle cimatrici; ed infine defogliatrici, prepotatrici, spollonatrici e diradatrici. • 147


VINIFICAZIONE E STOCCAGGIO

Defranceschi:

innovatori da generazioni Nata dalla passione e dall’inventiva di nonno Francesco Defranceschi, l’azienda dagli anni ’50 non ha mai smesso di rinnovarsi, ed oggi presenta una linea rivoluzionaria: Designer Line 148

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efranceschi non è solo un marchio, ma una storia familiare che vede, nell’arte di vinificare, il filo conduttore tra generazione e generazione. Il primo dei Defranceschi ad aver avviato l’attività era, innanzitutto, un viticoltore appassionato. Il suo nome Francesco, la sua invenzione: il sistema di vinificazione Defranceschi: un impianto realizzato sui serbatoi di cemento, il materiale più utilizzato negli anni ’50 dalle cantine. Il primo ammodernamento avviene quando, resosi conto delle prestazioni migliori di altri materiali, l’azienda sostituisce – grazie ad un know-how di qualità, e ad una materia prima come l’acciaio – i recipienti in cemento con i serbatoi/vinificatori in acciaio inox. Nasce così la “Vinificatori Brevettati Defranceschi snc”, una delle prime aziende a fornire questo tipo di serbatoi per l’industria enologica. Oltre cinquant’anni dopo, la storia si ripete, con

gli eredi di Francesco che non hanno affatto abbandonato il settore, anzi, si apprestano a rivoluzionarlo una seconda volta. E’ infatti ormai la terza generazione a portare avanti l’attività di famiglia ampliando la gamma di prodotti al servizio del mercato enologico, e rendendo così la Defranceschi un’azienda moderna e competitiva: si inizia dalla ricezione delle uve, con gli strumenti di cernita manuale o ottica, le tramogge di ricezione, i dosatori, gli elevatori, i sistemi ribalta-lava-cassette e i trasportatori a nastro, per passare alle diraspa-pigiatrici e pompe volumetriche per la prima lavorazione e il trasporto del prodotto; poi ancora le presse (di tipo chiuso o aperto), e i vinificatori (ben cinque differenti modelli) e infine i serbatoi per lo stoccaggio e le autoclavi. Ma la vera svolta innovativa nasce in tempi recentissimi, dall’incontro con una prestigiosa cantina che, stanca del design e del colore freddo dei classici serbatoi inox


si rivolge a Defranceschi per sviluppare qualcosa che abbia la stessa funzione, ma forme e colori diversi: ecco che la ditta s’inventa la linea di serbatoi Designer Line. Si tratta di serbatoi dal design ricercato e con rivestimento in acciaio inox colorato, nei quali il colore della lamiera viene raggiunto grazie ad un processo elettrochimico sulla materia prima. Nel prodotto esteticamente rivoluzionario, viene utilizzato l’effetto di interferenza che - a seconda dello spessore dello strato di ossido deposto, la composizione dello spettro

di luce e l’angolo di vista - sviluppa diversi effetti cromatici particolarmente stupefacenti e gradevoli. A causa del basso spessore dello strato di ossido inoltre, la struttura stessa delle superfici colorate rimane immutata, come anche le proprietà funzionali dei materiali. E’ questo l’ultimo gioiello partorito dalla creatività della ditta/famiglia, da sempre impegnata nello sviluppo della tecnologia enologica, e se longevità è sinonimo di professionalità: non resta che provare con mano le ultime novità firmate Defranceschi. (m.b.)•

Defranceschi S.p.A. Via B. Franklin, 4 I-39055 Laives (BZ) Tel. +39 0471 592100 Fax +39 0471 592251 P.IVA/C.F. IT 00095990214 info@defranceschi-spa.com www.defranceschi-spa.com

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essedielle

Complex Gum Quanti problemi causi la mancanza di stabilità tartarica lo sanno bene le aziende enologiche. Sinora le soluzioni si sono rivelate o troppo dispendiose nel caso del trattamento termico a freddo o parzialmente inefficaci, come nel caso di scambiatori resina e di additivi coadiuvanti, che peraltro spesso creano problemi in fase di filtrazione e pre-imbottigliamento. Complex Gum® coniuga invece un’efficacia duratura con il giusto prezzo. Si tratta di una gomma arabica Seyal idrolizzata ad alto potere stabilizzante nei confronti del bitartrato di potassio poiché abbatte la conducibilità dei

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La risposta pratica ed efficace al problema della stabilizzazione tartarica si chiama Complex Gum® vini. Il successo inaspettato di Complex Gum®, commercializzata nel 2013, ha premiato essedielle, forte di trent’anni di progettazione, produzione e commercializzazione di biotecnologie, coadiuvanti e additivi per il settore enologico e alimentare, di cui un decennio di ricerca svolto dal laboratorio aziendale specificatamente sulle gomme arabiche. Com-

plex Gum® nasce da un’accurata selezione della materia prima, esclusivamente gomma di ultima raccolta, stabilizzata col metodo Complex® le cui procedure di pre-trattamento e il nuovo impianto per la produzione di gomma arabica liquida microfiltrata trasformano in un efficace colloide protettore nei confronti delle precipitazioni tartariche e delle alterazioni

®

dovute a casse ferrica e rameosa. A rendere Complex Gum® davvero competitiva sono la comprovata efficacia, l’ottimo rapporto qualità-prezzo e la facilità di utilizzo grazie al basso indice di colmatazione. Complex Gum® può essere facilmente aggiunta prima dell’ultima microfiltrazione e grazie all’elevato potere stabilizzante dà, anche ad un dosaggio minimo di 50 g/hl, buoni risultati che diventano notevoli con dosi di 100-150 g/hl in grado di portare il vino a stabilità assoluta (<16 μS). Da quest’anno essedielle ha inoltre ottenuto la certificazione nella produzione di gomma arabica biologica.


Klaus Pauscha: bottaio dal 1875

Per acquistare qualità bisogna andare dall’originale Tutti ne abbiamo fatta di esperienza: c‘è sempre chi approfitta di un nome conosciuto per guadagnarci, offrendo prodotti che invece originali non sono. Questo accade in particolare con il nome Pauscha. Eppure Klaus Pauscha può vantare una tradizione di oltre cento anni nella costruzione di botti e barili, le radici della Klaus Pauscha & Partner GmbH arrivano sino al 1875 garantendo con il suo nome, da numerose generazioni, per la qualità dei suoi prodotti artigianali. Nel 2011 la storica ditta di bottai ha vissuto un rinnovamento aziendale, continuando a godere la fiducia delle cantine e dei produttori più famosi sul mercato internazionale. Nel suo nuovo stabilimento di Carinzia (Austria) la Klaus Pauscha & Partner GmbH realizza botti di diverse dimensioni: dai caratelli alle barriques da 225 Lt, sino alle botti di grandi dimensioni. Tutti i prodotti garantiscono un processo di maturazione e raffinazione ottimale, per raggiungere prodotti di gran classe, sia per vini rossi che per vini bianchi. La lista dei clienti della Klaus Pauscha & Partner GmbH raccoglie l‘elite dei vignaioli internazionali e nazionali. Alla base di tanta fedeltà stanno sicuramente la loro puntualità di consegna, l’accurata consulenza ed il servizio al cliente.

KLAUS PAUSCHA & PARTNER GMBH A-9400 Wolfsberg AUSTRIA

Tel. +43 43 52/ 30456 Fax +43 43 52/ 30456-20 klaus@pauscha-partner.at www.pauscha-partner.at RAPPRESENTANTE PIEMONTE, VALLE D’AOSTA: TURCO SISTO C.so Libertà 62, 14053 CANELLI (AT) IT Cell: 335-6792681 Tel. 0141/823129 sisto.turco@alice.it

RAPPRESENTANTE VERONA: RENATO LAITI, Cell. 340 400 01 10 RAPPRESENTANTI SICILIA: FABIO VALENTE, Cell. 335 601 81 83 SALVATORE CICCIO Cell. 348 806 94 44

RAPPRESENTANTE TOSCANA: ENOLOGICA SENESE Via Cassia Sud, snc 53022 BUONCONVENTO (SI) IT Tel. 0577/806414 info@enologicasenese.it

VITIS – GREVE IN CHIANTI (FI) Viale G. Da Verrazzano, 93 Tel. 055/ 8546053, info@vitis.it VITIS – FOLLONICA (GR) Via del Turismo 8 Tel. 0566/ 54291, info@vitis.it

DEPOSITO: OINOS s.r.l. Via Canelli 111/A 14055 COSTIGLIOLE D’ASTI (AT) IT Enologo Sergio Stella Tel: 0141/968175 oinostella@tiscali.it 151


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PROTEZIONE DEL MARCHIO

Trasformare

la contraffazione ed il grey market in forza economica

Il sistema di QrQuality si basa su un sigillo che garantisce al 100% l’autenticità di un prodotto, grazie ad un semplice smartphone

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egli ultimi mesi si parla spesso di contraffazione come fenomeno che danneggia gravemente il “Made in Italy” e in particolare il mondo dell’enologia: il messaggio più forte lo ha lanciato Oscar Farinetti, patron di Eataly, con la sua proposta di varare un’etichetta che identifichi i prodotti “ITALIA” sfruttando la tecnologia per impedire ogni possibile contraffazione. Quanto proposto adesso è finalmente disponibile, si chiama QrQ™ ed è stato brevettato da QrQuality. Il sistema QrQ™ si basa proprio su un sigillo, che garantisce al 100% l’autenticità di un prodotto. La speciale etichetta, contenente una chiave identi-

ficativa univoca, protetta fino alla vendita del prodotto da uno strato di vernice grattabile, viene annullata automaticamente alla prima verifica, evitandone la riproducibilità. Il cliente al

momento dell’acquisto, toglie la vernice di copertura e verifica rapidamente l’originalità del contenuto, usando uno smartphone: da questo momento il produttore stabilisce un con-

tatto diretto con il consumatore attivando un canale marketing immediato. La semplicità di utilizzo di QrQ™ nasconde una tecnologia avanzata, e richiede un’alta qualità di stampa delle etichette: per realizzare la superficie argentata “scratch off” e un codice qrq che sia sempre leggibile, e ben inserito nella grafica dell’etichetta, è necessaria professionalità e strumentazione di alto livello, disponibile presso aziende di eccellenza come PASQUI - Coating, Converting & Printing Company. Questo il motivo alla base della collaborazione, nata dalla sperimentazione congiunta di materiali e tecniche di stampa per QrQ™ così da garantire un servizio completo “chiavi in mano”: dalla progettazione e stampa etichette, fino all’attivazione e gestione del sistema anti contraffazione, senza interferenze sulla filiera produttiva del committente. •

QrQuality S.r.l. Via Amos Cassioli, 76 53041 Asciano (SI) Tel. (+39) 0577 718973 Fax (+39) 0577 1959999 info@qrquality.it www.qrquality.it

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Imbottigliamento

Quinti:

l’imbottigliamento con le radici I prodotti dell’azienda aretina sono “cuciti addosso al cliente”, unendo esperienza e modernità nella produzione di imbottigliatrici per i produttori di vino birra e olio Quinti è molto competente nel settore dell’olio. La EASY LINE SISTEM versione olio infatti, è una macchina con caratteristiche tecniche che si rivelano ad hoc per la maggior parte dei produttori.

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nel 1840

a produzione artigianale a produzione industriale senza cambiare l’affidabilità del servizio e la qualità dei prodotti? Con Quinti si può! Basti pensare che la sua storia affonda le radici nel lontano 1840, nella zona di Arezzo, come bottega artigiana nel settore della meccanica. Ne sono passati di anni da allora, e adesso Quinti produce macchine per la tappatura e l’imbottigliamento con la stessa precisione di una volta, ma su una scala decisamente più grande. Si chiama “EASY LINE” la linea di tappatrici, divisa in tre categorie: Little, Basic e Bigger a seconda delle esigenze del cliente. La EASY LINE SISTEM invece, è l’imbottigliatrice top di gamma, nelle versioni vino, olio e birra: una macchina con elevato rapporto qualità prezzo. A dimostrazione della professionalità di Quinti, i suoi progetti sono promossi alle principali fiere nazionali ed

internazionali, ed è presente in Stati Uniti, Europa ed Asia. Tra i più recenti modelli presentati al mercato c’è la nuova macchina imbottigliatrice compatta, per vino e birra, con sistema isobarico di riempimento in assenza di ossigeno: la EASY LINE SYSTEM WINE e BEER; sviluppata con un sistema di riempimento di qualità che può essere utilizzato per il vino in “assenza di ossigeno” e per la birra “isobarico”. “Cuciamo addosso al cliente i nostri prodotti, è questo il nostro punto forte” ci spiega Alessio Quinti, a dimostrazione che l’ufficio tecnico dell’azienda è pronto a soddisfare qualsiasi necessità. Ma quinti si contraddistingue anche per un’altra caratteristica: la prontezza e l’affidabilità nell’assistenza ai clienti, e chi ha a che fare con le pratiche di imbottigliamento sa bene che, questa garanzia, vale anche da sola la scelta del fornitore giusto! (m.b.)•


Dipl.Ing. Thonhauser Ges.m.b.H. Salitergasse 26 A-2380 Perchtoldsdorf Tel + 43 – 1 – 869 41 82 – 0 Fax + 43 – 1 – 865 40 109 www.thonhauser.net Rappresentanza per l’Italia: Remit KG/s.a.s. Via Moeltner, 13 – 39010 Meltina (BZ) Tel. 0471 668167 Fax 0471 667250 www.remit.it - info@remit.it

Ricondizionamento

del fusto con tecnologia

Thonhauser

Un innovativo sistema che si applica ai tradizionali macchinari di pulizia consente di liberare i pori del legno senza alterarne il ph e rendendo così, il fusto, pronto a cedere nuovamente i suoi preziosi elementi al vino

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l ricondizionamento e riutilizzo delle barriques è un processo importantissimo ed economicamente conveniente che ormai fa parte della normale gestione dei fusti di cantina. Non c’è bisogno di troppe spiegazioni per chi, tutti i giorni, ha a che fare con l’utilizzo delle botti: la tradizionale pulizia del fusto ad alta pressione con acqua calda porta all’inevitabile formazione sulla superficie del fusto - di un sottile ma persistente strato di copertura a base di tartaro. Ricondizionando le barriques con il sistema ideato da Thonhauser invece, i pori del legno saranno, a fine trattamento, liberi, ed il vino potrà ancora estrarre le sostanze preziose contenute nel legno. Il ricondizionamento avviene con un semplice apparecchio di dosaggio, il TM Recond, da utilizzare in combinazione con i classici apparecchi di lavaggio dei fusti ad alta pressione, in dotazione alla gran parte delle cantine moderne. I prodotti utilizzati sono due: TM Recond AC, la sostanza detergente moderatamente alcalina, che elimina completamente dalla superficie del legno - per

mezzo di un lavaggio con getto d´acqua ad alta pressione - il tartaro, i fermenti, i batteri ed i residui. Il secondo è TM Recond PH: la sostanza neutralizzante in grado di riprodurre il valore originario del pH del legno. Per il ricondizionamento completo, dapprima viene utilizzato TM Recond AC, in una soluzione all’1-2% con una temperatura di 45-60° dai 3 ai 5 minuti, e cioè senza prelavaggio nei primi minuti della spruzzatura ad alta pressione; poi il tutto viene risciacquato con TM Recond PH, in seguito si lava con acqua calda, fino a quando il valore del pH dell´acqua di risciacquo che defluisce è neutro, infine si lascia asciugare il fusto per poi eseguire il trattamento con un anello di zolfo da 2,5 gr. Questi i passaggi per un riutilizzo perfetto, grazie al quale i pori del legno vengono scoperti tenendo in massima considerazione il valore delle sostanze contenute, e che, in caso di utilizzo regolare (una volta all´anno) è in grado inoltre di azzerare quasi completamente il pericolo di infezioni microbiologiche a causa di Brettanomyces o Dekkera.(m.b.)•

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La nuova linea di Scotton Semplicità unita all’eleganza, senza rinunciare alla qualità di una produzione in grado di coniugare estetica ed innovazione tecnologica

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na serie di tratti infiniti, paralleli ed estremamente caratterizzanti. Con questa identità si presenta la nuova “Linea” di scatole per bottiglie realizzata dalla Scotton spa, l’azienda che 40 anni produce scatole regalo di altissima qualità garantendo una varietà di prodotti davvero unica, disponibile per i settori dell’enogastronomia, pasticceria, oggettistica, articoli regalo e molto

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altro ancora. La nuova linea è caratterizzata dal consueto assortimento di forme tradizionali ed innovative, studiato per rendere sempre più accattivante la scelta di prodotti, ed è disponibile in due colori di tendenza quali il verde oliva ed il tortora. Una serie di scatole regalo che fa della semplicità unita all’eleganza le proprie caratteristiche principali, senza rinunciare alla qualità di una produzione che tende sempre a proporre

articoli in grado di coniugare estetica ed innovazione tecnologica, sempre disponibili in tempi brevissimi grazie ad un servizio di distribuzione assolutamente affidabile. L’Azienda può infine garantire consegne immediate grazie ad un moderno magazzino automatizzato capace di contenere fino a 11.400 pallet e funzionale a consentire un servizio efficiente e continuo di fornitura. Una capillare rete vendita su tutto il territorio ita-

PACKAGING

liano è disponibile per fornire il massimo supporto commerciale e far conoscere la straordinaria varietà di soluzioni per rendere esclusive le confezioni per bottiglia e non solo. La Scotton spa presenterà le nuove collezioni e tutta la sua inimitabile gamma di prodotti alla prossima edizione del Vinitaly galleria padiglioni 6/7 stand C1 e nel settore Enolitech padiglione F stand F3. Sarà lieta, ancora una volta, di mostrare i suoi contenitori di emozioni.(m.b.) •

Scotton spa Via Vallina Orticella 1 31030 Borso del Grappa TREVISO Tel. 0423 913300 - Fax 0423 913399 www.scotton.it scotton@scotton.it


Ci prendiamo cura delle vostre bottiglie Sicurezza, innovazione e attenzione, ma anche ottimizzazione degli spazi ed economicità: queste le caratteristiche dei prodotti della CMP

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all’esperienza maturata nel settore degli imballaggi in plastica per ogni esigenza logistica fino ad una linea di imballi pensata appositamente per il settore enologico. Di questo si occupa la CMP Srl, azienda sita a Saluzzo, provincia di Cuneo, che grazie alla capillare rete commerciale raggiunge tutta Italia, con prodotti altamente competitivi in termini di prezzo, qualità e velocità delle consegne. L’evoluzione nel settore enologico si chiama VinPlast®

e si propone come un nuovo sistema per lo stoccaggio del vino imbottigliato, alternativo alle gabbie in metallo e ai paretali in legno, sicuro ed economico. Si tratta di un’interfalda termoformata in plastica con alloggiamento in orizzontale delle bottiglie che consente di ottenere numerosi vantaggi rispetto ad altre tecnologie, come l’ottimizzazione in termini di spazio occupato (sia in altezza che a terra) e la sicurezza delle bottiglie. Infatti, poiché le bottiglie poste nel VinPlast® non si

toccano, il vetro si preserva da qualsiasi scalfittura e rottura. Inoltre le bottiglie sono completamente al riparo dalla polvere, poiché è possibile avvolgere il tutto con un leggero strato di film plastico. Oltre a questo, il metodo di stoccaggio della CMP velocizza e rende più semplice l’inventario di cantina in quanto ogni foglio può contenere - a seconda del modello - fino a 44 bottiglie. La falda può essere riutilizzata più volte; inoltre la tecnologia VinPlast® ben si presta ad essere automatizza-

ta, grazie alla realizzazione di specifiche macchine in grado di prelevare e sistemare sia le bottiglie che le falde. Esistono diversi modelli, a seconda delle esigenze logistiche e alla tipologia di bottiglie da stoccare. Per l’esportazione e la spedizione, la CMP propone soluzioni pensate ad hoc: pallet superleggeri, economici, che non necessitano di nessun trattamento per l’esportazione, lavabili, igienici e resistenti, anche in caso di urti, cadute accidentali o carichi elevati. (c.c)•

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Biologico

La normativa sul vino bio: cosa ancora frena un settore in corsa

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ono passati 18 mesi dall’entrata in vigore del reg. Ce 203/2012, che disciplina la produzione del vino biologico, facciamo un primo bilancio? Oggi, finalmente, grazie alla normativa che ha colmato il vuoto legislativo, si può etichettare il “vino biologico” ed utilizzare l’eurofoglia, il logo del biologico europeo. Il nuovo regolamento però, nonostante abbia dato un grande impulso al settore va adeguato alle tante questioni ancora aperte e meritevoli di attenzione. Non do-

(es. tannini, gomma d’acacia, proteine vegetali, gelatina alimentare, etc.). Le sostanze presenti nel citato allegato (additivi ma anche lieviti), ottenute da materie prime di origine agricola, “devono provenire da materie prime biologiche, se disponibili”. Spesso parliamo di produzioni realizzate dove esistono difficoltà oggettive sia per la certificazione biologica della materia prima sia per il reperimento sul mercato di prodotti certificati. Solo dopo l’accertamento dell’indisponibilità sul mercato dei prodotti bio si può ricorrere al prodotto con-

Alessandro D’Elia (Suolo e Salute) spiega le criticità del regolamento europeo che, se non affrontate, potrebbero rallentare la forte crescita del vino bio italiano vrebbero mancare le occasioni: il regolamento prevede una possibilità di revisione nel 2015. Quali sono le questioni più importanti da affrontare? Sicuramente l’uso degli additivi e dei coadiuvanti tecnologici consentiti nell’allegato VIII bis del regolamento 889/2008

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venzionale. Questo vale anche per i lieviti. Si pone quindi il problema di come verificare la disponibilità o come garantire che tali prodotti siano effettivamente ottenuti da materie prime biologiche. Come giudica la normativa in merito all’uso dei solfiti?

La maggior parte delle critiche al regolamento riguardano la scarsa limitazione dei solfiti rispetto al vino convenzionale e questo aspetto è largamente condiviso soprattutto dal mondo del biologico italiano. Di fatto solo in due casi la riduzione di anidride solforosa raggiunge in valore assoluto i 50 mg/l rispetto al vino convenzionale: nei vini rossi secchi bio e nei vini bianchi e rosé bio. Negli altri casi la riduzione è di solo 30 mg/l rispetto al convenzionale. Si auspica una forte riduzione dei solfiti ammessi, così come peraltro già avviene nella pratica per i vini biologici italiani. Perché le piccole cantine bio soffrono le criticità della norma rispetto all’Export? Le criticità legate all’esportazione sono un fattore limitante per la loro crescita e spesso dipendono dalla difficile applicazione degli accordi di equivalenza con le normative bio al di fuori della Ue. Qualche complicazione esiste soprat-

tutto nel controllo dei requisiti specifici che differenziano i vari standard e le procedure per le esportazioni. Il contesto è comunque favorevole a un incremento delle esportazioni di vino biologico, tutto dipenderà dalla capacità delle nostre imprese ad organizzarsi per raggiungere i mercati esteri. (m.b.) •

Suolo e Salute S.r.l. Via Galliera 93 40121 - BOLOGNA Tel: 051 6751265 Fax: 051 6751266 sviluppo@suoloesalute.it www.suoloesalute.it


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Il know how di Smurfit Kappa si mette a disposizione del mondo del vino con un prodotto pratico, elegante e pluritestato, oltre all’innovativo barattolo in legno vero di qualità PACKAGING

S

i chiama “Bag in Tube” ed è il prodotto che una multinazionale come Smurfit Kappa, con esperienza centennale (i primi passi li muoveva già ai primi del ‘900), mette a disposizione dei produttori di vino che più tengono al packaging del nettare di Bacco. Il tubo di cartone spiralato può contenere il vino, nell’apposito contenitore interno, nei formati da 2-3 e 5 litri di vino, facilmente spillabili grazie al rubinetto “Vitop”: una barriera impermeabile prodotta con una filiera che prevede 60 fasi di controllo. Nulla è lasciato al caso nella composizione del “bag in tube”, che è innanzitutto in grado di aumentarne la visibilità del prodotto sugli scaffali, grazie al suo formato intrigante e personalizzabile al 100% con carte speciali impreziosite da lamine d’oro e d’argento, finiture in rilievo e vernici lucide. Il sacchetto che contiene il vino, dotato di certificazioni europee di conformità al contatto alimentare, garantisce la più totale impermeabilità 160

Cento anni di esperienza

in un “bag in tube” all’ossigeno, mantenendo una lunga conservazione, durante la quale il vino rimane organoletticamente uguale a se stesso per mesi. Il “bag in tube” è pratico ma allo stesso tempo elegante, ottimo sia per una confezione regalo che per l’uso familiare, ecologico perché riciclabile al 100% e in grado di far risparmiare al produttore di vino fino al 50% di costi per logistica e spedizione, senza dimenticare il look moderno che salta all’occhio del consumatore. Ma Smurfit Kappa mette a disposizione del mercato vinicolo anche i “Gift in tube” alternativi al solito astuccio grazie ai quali si possono confezionare bottiglie in tutti i formati, con 14 diametri a disposizione, completamente personalizzabile con finiture oro a caldo, lamine a freddo,

plastificazioni, serigrafie e rilievi. Infine, con i “wooden tube”, barattoli in vero legno di qualità si chiude il ricco quadro di proposte: un prodotto ottenuto con tecniche innovative, che coinvolge vista e tatto ma anche profumo (infatti l’aroma cambia in base all’essenza scelta), ottimo come alternativa alla classica scatola

di legno per vini e liquori di alta qualità, impreziosito dalla stampa laser che dà un’idea di anticato che ricorda la botte. La quantità minima ordinabile per tutti i prodotti è di soli mille pezzi, il che consente a tutti di testare le innovative soluzioni, e affidarsi al know how multinazionale di Smurfit Kappa.(m.b.) •

Andate a visitare di persona Smurfit Kappa all’Enolitech di Verona, dal 6 al 9 aprile, Padiglione F stand C3.


M

agugliani distribuisce impianti ed attrezzature per l’industria dal 1988 con una gamma che comprende impianti di asciugatura bottiglie, lattine, barattoli, e non solo. Prodotti dell’americana Republic Blower Systems, dotati di una tecnologia applicata alle soffianti centrifughe ed ai generatori di lama d’aria che permette il raggiungimento di elevati valori di efficienza, garantendo un potente flusso d’aria; elevati anche i risparmi energetici, specialmente se gli impianti di asciugatura Republic vengono comparati ad impianti dotati di soffianti a canale laterale, spesso utilizzate per i sistemi di asciugatura. Il sistema Republic sfrutta soffianti centrifughe tecnologicamente avanzate, accoppiate a generatori di lame d’aria - disponibili in alluminio estruso anodizzato oppure in acciaio inossidabile AISI 316 con sezione “a goccia”, forma che evita contro-pressioni. Le soffianti centrifughe Republic sono costruite con materiali di qualità, per durare nel tempo e contenere gli interventi di manutenzione: girante in alluminio lavorata CNC, gruppo supporto cuscinetti dotato di alette di raffreddamento, cuscinetti ibridi ceramici lubrificati a vita di durata fino a 5 volte superiore rispetto i cuscinetti tradizionali. Le dimensioni compatte degli impianti Republic permettono e

IMBOTTIGLIAMENTO

Magugliani:

il meglio della tecnologia semplificano il posizionamento direttamente sulla linea di produzione e ogni soffiante centrifuga può alimentare più generatori. L’ampia gamma dei prodotti Republic comprende soffianti centrifughe di diverse grandezze, ed una serie di accessori per confezionare l’impianto su misura in funzione della velocità della linea di produzione e delle esigenze dei Clienti: come asciugatura completa della bottiglia/lattina/barattolo prima dell’etichettatura o prima del confezionamento o della zona tappo e/o la zona riservata alla stampa ink jet del lotto e data scadenza. (m.b.) •

Via Sacro Monte 3/1 - 21052 - Busto Arsizio Tel: 0331-380044 - Fax: 0331-684344 info@magugliani.it - www.asciugatura.it

Impianti di asciugatura bottiglie tecnologicamente avanzati, efficienti, di lunga durata e progettati per risparmiare energia 161


SERBATOI

Zeus: la competenza

al servizio dell’acciaio inox Serbatoi e attrezzature per cantine ed oleifici, vendita e ritiro dell’usato, consulenza progettuale: questi i fiori all’occhiello dell’azienda toscana

N

asce nel 1968 con la lavorazione di serbatoi per carburanti a Montevarchi, per poi approdare alla lavorazione dell’acciaio inossidabile, a Buci-

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ZEUS s.n.c. Loc. Pianacci, 13 - 52021 Bucine (Ar) - Tel. 055 9911144 - Fax 055 9911849 - info@zeusinox.it - www.zeusinox.it

ne: la Zeus Snc è una realtà oggi in grado di soddisfare le richieste di svariati settori, tra i quali spiccano l’enologico e l’oleario. A disposizione dei clienti vi sono serbatoi di qualsiasi capacità e dimensioni, scale, ballatoi, passerelle e impiantistica varia; ma anche attrezzature enologiche quali pompe, filtri, diraspatrici, impianti frigo, presse, imbottigliatrici, tappatori ed etichettatrici; senza dimenticare l’accessoristica: tavoli, lavelli, misurini, secchi graduati, imbuti, piani di appoggio, pozzetti e canaline, ed infine le apprezzatissime bottiglie di acciaio inox specifiche per l’olio, da 250 e 500 cc, con tappo di chiusura e gocciolatoio interno. Con grande esperienza nel territorio toscano e del centroItalia, il punto forte della Zeus

è la personalizzazione: “Ovvero saper interpretare l’esigenza del cliente realizzando un prodotto su misura per dimensioni, accessori e materiali” spiega Massimiliano, socio della Zeus. L’oggetto più richiesto, attualmente, è il fermentino termo-condizionato con fasce di scambio termico, per controllare la temperatura dei mosti; ma oltre alla regolare attività di produzione, la Zeus ha avviato anche un importante servizio di ritiro e vendita dell’usato: “Che sta funzionando e trova ampio campo di impiego in quanto, soprattutto in questi tempi di crisi, prima di fare il nuovo si cerca spesso un buon usato”. Chiude il quadro della rinomata azienda la consulenza, sia per quanto riguarda lo studio della cantina - con il dimensionamento di serbatoi ed attrezzature

- sia per la scelta della tipologia dei prodotti, per un’offerta che, come sintetizza Massimiliano: “Possiede, dalla costruzione di un singolo prototipo alla realizzazione di lotti numerosi, la preziosa flessibilità dell’artigianato”. (m.b.)•


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Il nostro non è un lavoro, ma una passione, chi mi conosce lo sa”. Con queste parole Silvano Sommadossi, che ha recentemente preso in mano le redini della Vivai Sommadossi, sintetizza meglio di qualsiasi dato il tratto caratteristico dell’azienda: la passione. Da qui in poi, tutto il resto viene di conseguenza. Per realizzare barbatelle di qualità ci si concentra prima di tutto sullo stato sanitario: a fare da corredo alle certificazioni ISO 9001, la garanzia di un’azienda consorziata ad Ampelos (il consorzio finalità di miglioramento genetico), e che produce il 90% del materiale in proprio, avvalendosi delle eccellenze trentine (come l’Istituto San Michele all’Adige), ma anche dei terreni veronesi, dove le piante crescono lontane 30 km da altre viti per ridurre il rischio di infezioni. Lo stato sanitario non è l’unico pallino per la Vivai Sommadossi, anche la fidelizzazione intesa come “dare fiducia della nostra professionalità, tramite la qualità dei nostri prodotti”, è un obiettivo fondamentale per Silvano, che prima ancora di vendere le sue barbatelle (1,5/2 mln all’anno), fa visitare ai clienti i suoi vivai, per rendersi conto di quanta attenzione e cura egli metta nell’attività vivaistica. Ma la vera novità è la “Bancarella di Bacco”, lo shop online dove è possibile scegliere e or-

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BARBATELLE

Passione

e vivaismo 2.0 I risultati sono entusiasmanti: lo shop online risulta tra i primi vivai viticoli in internet. Il web però, non è l’unica news: nel 2014 infatti, i vivai puntano al raddoppio della produzione. Operazione difficile in tempo di crisi, si direbbe, ma la forza innovativa e lo “sguardo lungo” dei Vivai Sommadossi, non possono che farci ben sperare.(m.b.)•

dinare le barbatelle direttamente dal proprio computer. L’idea, racconta Silvano, è nata osservando i figli che giocavano ad un gioco di ruolo sul loro smartphone: così la Sommadossi decide di “armarsi” dei migliori strumenti per l’e-commerce e affrontare il mercato del web.

Questi i punti forti dei Vivai Sommadossi attenti alla fidelizzazione dei clienti, con un occhio di riguardo al mondo del web


MACCHINE AGRICOLE

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on la primavera torna l’esigenza dello sfalcio e la necessità di affidarsi a macchinari efficaci, resistenti e pratici. AEDES vi propone un’ampia gamma di macchinari che sono una garanzia già nel nome. A - sta infatti per affidabilità, derivante dall’attenzione costante alla qualità dei prodotti e dai rigorosi criteri adottati nella scelta dei materiali. Fra i servizi forniti, AEDES annovera anche un proprio magazzino di ricambi e riparazioni. E - come esperienza: l’azienda nasce negli anni ’40 in Alto Adige e da allora è un punto di riferimento imprescindibile per chi cerca soluzioni efficaci per il lavoro agricolo poiché offre una vasta gamma di attrezzature per la frutti e viticoltura. D - come dinamicità: un’azienda al passo coi tempi che ga-

Taglio dell’erba perché affidarsi ad AEDES e alla linea rantisce prodotti d’avanguardia e innovazione costante, unita alla ricerca della soluzione più adatta per il cliente. E - per efficienza: un’attenta progettazione, facilità d’utilizzo, sicurezza per l’operatore, modularità e regolabilità dei parametri di lavoro. S - come sostenibilità: AEDES

Biosystem è la linea pensata ad hoc per l’agricoltura biologica, con macchinari che consentono di lavorare anche su piante basse o irregolari e su terreni disagevoli; inoltre garantisce un lavoro efficace che non arreca alcun danno alla pianta, a differenza di modelli alternativi che invece rovina-

no la corteccia, rendendo così la vite vulnerabile a batteri e muffe. I risultati che BioSystem garantisce sono frutto di quindici anni di progettazione, collaudo ed esperienza che AEDES offre, per consentire ai suoi clienti la massima affidabilità e tecnologia al giusto prezzo. •

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News Tecniche Chiusure Accessori

NOMACORC LANCIA LA PRIMA CHIUSURA A BASE VEGETALE PER IL VINO UTILIZZANDO IL POLIETILENE “VERDE” DELLA BRASKEM

Nomacorc, leader nella produzione di chiusure alternative per il vino, ha creato la prima chiusura a base vegetale, Select Bio, utilizzando il polietilene “I’m green” TM della Braskem. Questo materiale deriva dall’etanolo ricavato dalla canna da zucchero, rinnovabile al 100 %. Composto da materie prime derivate da risorse rinnovabili, aiuta a ridurre le emissioni di gas serra: il polietilene “I’m green” TM non solo rimuove CO2 dall’atmosfera, ma contribuisce anche a ridurre l’uso dei combustibili fossili. Questa gamma ha le stesse garanzie in termini di prestazioni per la gestione dell’ossigeno della Select Series di Nomacorc. E come con altri prodotti della serie Select, Select Bio riduce al minimo l’impatto ambientale dei vini prevenendo il deterioramento e i difetti del vino come ossidazione e riduzione. Attraverso l’utilizzo di una chiusura “carbon neutral” che garantisce costantemente la giusta quantità di ossigeno nella bottiglia, le cantine attente alla sostenibilità saranno ora in grado di realizzare e chiudere i loro vini esattamente come intendono. NOMACORC Via Luigi Dalla - Centro Direz. Summano - Torre A Piano 3 - 36015 - Schio (VI) Tel: +3904451656521 - www.nomacorc.com

EDEL: IL CALICE PERFETTO PER TUTTO E PER TUTTI

Analisi

Esiste un nuovo modo di fare enologia? Naturalmente sì Laboratorio Polo, Bioenologia 2.0 e Atecnos, tre realtà sorte come evoluzione di un concetto cardine che sta alla base della nostra cultura professionale e scientifica: niente può essere migliore di quanto esista già in natura. Per questa ragione orientiamo i nostri sforzi verso il perfezionamento continuo di metodi e strumenti che ci consentano di replicare i processi naturali, offrendo la più completa competenza enologica: analisi accurate ed uniche, consulenza enologica ed agronomica, prodotti naturali e lieviti attivi in crema. Lo scopo è di offrire le soluzioni per la produzione di vino di elevata qualità, intesa come un insieme di caratteristiche naturali, costanti e replicabili che rappresentano la vera differenza rispetto alla massiva e variabile produzione industriale. Esiste un nuovo modo di fare enologia? Naturalmente sì e solo naturalmente.

Avete mai pensato a quanto possa essere funzionale avere a disposizione un solo bicchiere per tanti utilizzi diversi? Rastal ha voluto creare proprio per la ristorazione un calice unico che, per la sua forma, il suo design e la sua capacità risponde a questa esigenza di assoluta praticità. E’ nato così EDEL, il calice universale che ben si sposa con tante tipologie di bevande: dalla birra, al vino, sia questo bianco o rosso, dallo spritz ai cocktail più elaborati. La forma del calice, infatti, ha dato prova di ben esaltare tutti i profumi e i sapori di ogni prodotto. La coppa presenta una base molto ampia, squadrata, che si stringe verso l’alto per convogliare al massimo qualsiasi aroma; uno strumento di degustazione “tecnico” che non ha neppure bisogno della tacca di livello a 10 cl, perché la dosata corretta corrisponde esattamente alla bombatura della coppa. La funzionalità del bicchiere è, pertanto, indubbia, tanto che Edel è stato definito il calice perfetto per tutto e per tutti. Rastal Italia srl Via A. Calvi 35 29015 Castel San Giovanni (Piacenza) Tel. 0523.883805 Fax 0523.881995 info@rastal.it www.rastal.it

Laboratorio Polo di Polo Maurizio Via G.Verdi, 32 31046 Oderzo (tv) T. 0422-815518 f. 0422-716302 e-mail info@pololab.com www.pololab.com

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News Tecniche RICAMBI

Soluzioni in campo: con LACRUZ non è mai stato così facile

IN VIGNA

I vantaggi della spollonatrice idraulica di Colombardo Il Gruppo Spollonante Idraulico per vigneto è ideale per l’asportazione dei polloni dal ceppo della vite e dell’erba infestante sul sottofila. È stato progettato per essere applicato, con l’apposito telaio, sia sulla parte anteriore del trattore in versione doppia/tunnel o singola laterale, con o senza sollevatore, che sulla posizione ventrale in versione singola (solo per trattori gommati), con apposita flangiatura oppure sul sollevatore posteriore universale di qualsiasi trattore, in versione laterale o bilaterale. Il gruppo è dotato di due alberi spollonanti, velocemente intercambiabili. Così si rende definitiva l’operazione di pulizia della pianta e del sottofila, senza l’impiego di erbicidi chimici. Infatti, uno degli alberi che è dotato di flagelli pesanti in gomma speciale - di forma piatta biforcuti e tondeggianti sulle estremità – consentirà di ottimizzare l’intervento primaverile in presenza di erba tenera ma con importante quantità di polloni, mentre il secondo rullo in alluminio più piccolo contenente flagelli in gomma tonda, di piccole dimensioni e più aggressiva sull’erba, permetterà di gestire al meglio gli infestanti più intensivi. L’obiettivo di Colombardo è di operare su vigneti con infestanti in stato avanzato e polloni diffusi, in tutta la fase vegetativa stagionale della vite, senza recare traumi alla pianta. Ciò è possibile grazie anche ad un sistema di controllo del flusso idraulico - dosando la velocità della rotazione degli utensili - in relazione alla tipologia di albero flagellante impiegato e dello stato degli infestanti presenti al momento dell’intervento.

Colombardo Regione Leiso, 30/31 14050 San Marzano Oliveto (AT) Tel. +39 0141 856108 Fax +39 0141 856103 info@colombardo.com www.colombardo.com

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MECCANIZZAZIONE

Martignani passa la prova di campo e vince il premio “New Technology” La nuova nebulizzatrice elettrostatica Martignani “Duo Wing Jet” dotata di due schermi antideriva a cuscino d’aria con recupero - ma senza riciclo - di prodotto, ha superato brillantemente la prova di campo a cura del Dr. Oddino Bin, tecnico del Consorzio per la Difesa dalle avversità atmosferiche di Treviso, realizzata nell’azienda Dal Cin. “La macchina - si legge nella relazione - pur con una riduzione media del 40% di principio attivo e un volume di 100lt/ha in piena vegetazione, ha garantito una produzione indenne da attacchi parassitari. Con perfetta micronizzazione della goccia, ottimo effetto antideriva, moderato consumo di carburante (3,07 l/ha) ed importanti vantaggi economici stimati fino a 400 €/ha”. A prova conclusa inoltre, un campione d’uva analizzato presso il laboratorio Pololab di Oderzo, ha riscontrato l’assenza di 192 residui chimici su 195 (gli unici tre residui rilevati erano presenti in percentuali 10-20 volte inferiori ai limiti di legge). Non ci si stupisce dunque, se “Duo Wing Jet” ha ottenuto, da una commissione internazionale di esperti, il premio “New Technology” Innovation Challenge – Simei – Enovitis – Milano 12-16 Nov. 2013.

MARTIGNANI ING. C. di Martignani Stefano & C. Srl Via Fermi 63 - Z. I. Lugo 1 48020 SANT’AGATA SUL SANTERNO - RA TEL. 0545/23077 FAX 0545 30664 www.martignani.com martignani@martignani.com

LACRUZ è un’azienda leader nel settore dei ricambi per vendemmiatrici e soluzioni per viticoltura, grazie a prodotti garantiti, affidabili e innovativi come la soluzione “LC System”. Si tratta di un kit di modifica per vendemmiatrici Pellenc, in grado di migliorare la resa della macchina anche del 30% diminuendo i danni sulla pianta, migliorando la qualità del vendemmiato e riducendo il costo di manutenzione. La seconda novità di LACRUZ è il kit diraspatore “CleanGrape” che grazie alla esclusiva catenaria - la cui velocità è regolabile in maniera indipendente - e alla particolare conformazione permette un rapido sgrondo di mosto e acini, portando nella camera di diraspatura solo raspi, foglie e tralci che sono subito eliminati. Il rotore elicoidale è dotato di estremità sagomate in tecnopolimero deformabile, delicate sull’acino anche ad alte velocità e facilmente adattabili ai diversi vendemmiati. Infine, il telaio è realizzato per adeguarsi al meglio su un’ampia gamma di vendemmiatrici. Terza novità di LACRUZ è lo sradicatore idraulico per ceppi, disponibile nelle due versioni per vigneti e frutteti. Il telaio robusto estrae in maniera semplice e rapida le radici dai differenti terreni, grazie alle punte anteriori, mentre il sistema idraulico integrato nella macchina muove le aste posteriori che scuotono le radici e le puliscono completamente dalla terra. Dopo il passaggio del leva ceppi, il terreno è quindi già pronto per ulteriori coltivazioni e i ceppi possono essere facilmente raccolti e usati per altri scopi, come la produzione di biomassa. LACRUZ che possiede l’esclusiva sugli sradicatori, garantisce inoltre anche l’assistenza postvendita.

LACRUZ s.r.l. Via Concordia, 16 Z.I., 31046 Oderzo (TV) Tel. + 39 0422 209006 Fax + 39 0422 810028 info@lacruz.it www.lacruz.it


News Tecniche CALICI MECCANIZZAZIONE

Vetro Due al Vinitaly con Vinaria

Dragone: da 50 anni nella meccanica agricola La ditta Dragone è presente da 50 anni nel campo della meccanica agricola con modelli specifici per ogni tipo di coltivazione viticola. Negli ultimi anni gli sforzi maggiori sono stati dedicati alla ricerca di soluzioni che permettessero di ridurre l’impatto ambientale, ideando alternative al diserbo chimico per quanto riguarda la gestione del suolo, e macchine che riducessero la dispersione nell’ambiente dei prodotti utilizzati nei trattamenti, senza compromettere l’efficacia dei trattamenti stessi. Per questi scopi è stata progettata e costruita la macchina tagliaerba interfilare BIO 14D con tastatore elettroidraulico che permette un taglio preciso delle infestanti senza danneggiare le piante giovani e senza la produzione di polvere anche in presenza di terreni particolarmente secchi; ed è stato ideato - per gli atomizzatori - il timone sterzante GB1 che permette di svoltare senza disinserire la presa di potenza del trattore rendendo agevoli le lavorazioni in spazi stretti ed anche in presenza di forti pendenze.

Dragone srl Via G. Abbate, 189 14054 Castagnole Delle Lanze (AT) Tel. 0141 878582 cell. 349 1916500 amm.ne@dragoneweb.org www.dragoneweb.org

PACKAGING

ElastiTag®: packaging di stile per la tua bottiglia La rivoluzionaria soluzione di etichettatura trova nel settore vinicolo italiano le conferme di un successo mondiale L’evoluzione dell’etichettatura complementare eleva ElastiTag® - l’etichetta con pendaglio elastico integrato distribuita in Italia da Carby Label – a soluzione evoluta di packaging. La maggiore facilità di applicazione rispetto ai pendagli tradizionali garantisce vantaggi speculari sull’intero processo di etichettatura, per poi porsi – una volta immessa sul mercato – come elemento distintivo in termini di shelf visibility e come tool di marketing unico, per moltiplicare i contenuti mirati ad attrarre e fidelizzare i vostri clienti. Originalità, alta resa estetica e totale flessibilità progettuale: un universo di vantaggi integrati che esaltano, con brio ed efficacia, il valore esclusivo della nostra migliore produzione nazionale.

Vetro Due ed il suo marchio Vinaria saranno presenti per la quarta volta come espositori a Vinitaly, nell’area Enolitech, dal 06.04 al 09.04. La giovane Azienda è già leader italiana nel settore del vetro decorato per uso promozionale ed ha una sempre maggior presenza sui mercati europei collaborando con le più importanti multinazionali del beverage. Proponendosi in modo dinamico e creativo, Vetro Due arricchisce la gamma base di Vinaria con la personalizzazione (serigrafia, acidatura, spruzzatura, laser, metalli preziosi, imballi speciali, etc.) e con la possibilità di fornire articoli su richiesta e di realizzare forme esclusive all’interno del suo reparto design, Vetro Due LAB, collaborando con il cliente nella realizzazione di soluzioni di immagine.

VETRO DUE Via La Spezia, 158 - 43126 PARMA Tel. 0521 990911 Fax 0521 990990 info@vetrodue.it www.vinaria.net www.vetrodue.it

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News Tecniche Analisi MACCHINE ENOLOGICHE

Oenofoss: tu premi sul pulsante ”start” e lui pensa a tutto il resto

Enomet: l’alternativa ai terzisti per la produzione di spumanti Sempre più si va consolidando il consumo di vini spumanti e frizzanti, che necessitano - per la produzione - di impianti sofisticati e costosi, a causa dei quali talvolta le aziende si rivolgono a servizi per conto terzi. Tuttavia, se le piccole e medie cantine potessero installare un impianto semplice a costi abbordabili, potrebbero aggredire più una fascia di mercato molto ampia, ottenendo molti vantaggi. Innanzitutto l’abbattimento dei costi di produzione: la mano d’opera proviene esclusivamente dalla cantina e si annullano i costi di trasporto per movimentare il vino. Poi un rapido rientro negli investimenti - mentre, con i servizi conto terzi, si ha un costo fisso crescente per ogni bottiglia prodotta - ed infine la possibilità di personalizzare lo spumante scegliendo autonomamente le pratiche enologiche. Enomet garantisce, con l’impianto ACCADEMIA ITALIANA BOLLICINE, semplicità e rapidità di lavorazione, possibilità di noleggio a costi contenuti (e comunque inferiori ai costi dei terzisti), ed assistenza enologica dalla scelta del prodotto base fino all’imbottigliamento. ENOMET IMPIANTI S.r.l. Via Laghi, 18/E - Calcinelli - 61030 Saltara (PU) TEL +39 0721 897527 - FAX +39 0721 876108 www.enomet.it - info@enomet.it

IMBOTTIGLIAMENTO

Enoservizi: dalla filtrazione al confezionamento È tra le poche aziende Toscane a fornire questo importante servizio, ma lavora anche fuori regione: la Enoservizi Srl è leader nel settore dell’“imbottigliamento mobile”, soprattutto se parliamo della provincia di Siena, dove nasce la sua attività. Non solo il massimo controllo igienico e operazioni a norma di legge: “Il vantaggio - spiega Andrea, dirigente di Enoservizi - è quello di risparmiare sulle spese di trasporto e poter (legittimamente) dichiarare di aver prodotto e confezionato in proprio il vino”. Un servizio a 360 gradi quindi, soprattutto se si considera che “a domicilio” si possono imbottigliare quantità dai 375 ml al litro e mezzo, con bottiglie fornite di etichetta, chiusura a sughero (ma anche vite e sintetico) e confezionamento in cartoni da 6 o dodici bottiglie. Chiude il cerchio l’ultima novità: è adesso disponibile, per i produttori italiani, il servizio di filtrazione tangenziale, che rende Enoservizi affidabile sul 100% del processo di imbottigliamento.

Enoservizi Strada Provinciale 62, n. 20 53019 CASTELNUOVO BERARDENGA TEL. 0577 355478 FAX 0577 355125 www.enoservizisrl.it enoservizisrl@alice.it

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L’analizzatore dedicato Oenofoss offre la possibilità di eseguire analisi rapide e routinarie dei parametri chiave della vinificazione, in solo due minuti. Ideale per per stabilire i tempi e strategie di vendemmia, segregazione delle uve in base alla qualità ed ai parametri di sanità, pianificazione e monitoraggio delle fermentazioni, controllo di qualità della singola botte e controllo dei tagli e del preimbottigliamento. Oenofoss – che troverete anche nella “Pagoda Foss” al Vinitaly-Enolitech dal 6 al 9 aprile presso la TensoStruttura, Area F, stand area 5 - sostituisce, quindi, le soluzioni analitiche tradizionali più lunghe e costose con un solo test istantaneo. Il sistema a cuvetta aperta poi, rende estremamente semplice l’uso di Oenofoss: basta inserire con una pipetta il campione nella cuvetta e premere il pulsante “start”: Oenofoss pensa a tutto il resto. Foss Italia inoltre mette a disposizione dei produttori di vino WineScan: lo strumento che in uno solo minuto analizza quasi 30 parametri cruciali per il controllo di qualità, tra i quali maturazione, azoto assimilabile, acidità volatile colore e l’anidride solforosa. TensoStruttura Area F stand AREA 5 FOSS ITALIA S.R.L. Corso Stati Uniti 1/77 I-35127 Padova PD Italia Tel.: +39 049 8287211 Fax: +39 049 8287222 fossitalia@foss.it www.foss.it


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Trasportare merce d’annata e delicata?

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Regno Unito senza più confini: all’accisa ci pensiamo noi! Spedisci le tue bottiglie con Palletways, l’unico Network di trasporto espresso di merce su pallet che offre per tutti i servizi Premium a livello nazionale il Servizio Garantito: il rimborso delle spese di trasporto in caso di consegna in ritardo* della spedizione grazie alle sue 88 Concessioni e 3 Hub in Italia. Il gruppo Palletways, con una copertura di 300 Concessionari in 13 Nazioni, è il leader in Europa del trasporto espresso di merce pallettizzata.

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Palletways: il Network internazionale con la mentalità del corriere espresso

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iemontese affezionato alle sue terre, ma dalla grande esperienza internazionale, Roberto Rossi è il presidente di Palletways, il primo Network specializzato nel trasporto espresso di merce su pallet, che nonostante l’ampiezza e la peculiarità dei servizi offerti, rimane – come spiega Rossi - “con la mentalità del corriere espresso”, ovvero estremamente at172

tento a: “Qualità del servizio, rapidità nella risoluzione degli eventi negativi e riduzione continua dei tempi di resa”. Forse proprio per quest’attenzione e professionalità, Palletways cresce del 30% ogni anno e dal 2014 ha risolto, per il comparto vitivinicolo, il problema delle accise. I dettagli nell’intervista a I grandi Vini. Presidente, da dove prende le mosse la storia di Pal-

letways? “Palletways nasce nel Regno Unito agli inizi degli anni ’90. L’idea era quella di trattare la merce su pallet come se si trattasse di “colli”, idea che dopo essere stata sviluppata, viene venduta a un fondo di investimento e da questo al nostro fondo che per la creazione di valore ha deciso di esportare il modello di business in Europa continentale e, in questo am-

bito, ha acquisito Palletways Italia, allora un franchisee, nel febbraio 2007: da quell’anno registriamo una forte crescita che la crisi, con la riduzione dei carichi completi e l’aumento dei frazionati, ha ulteriormente alimentato.”. Quali sono i servizi offerti? “Il Nostro scopo è mettere a disposizione dei Clienti uno “spazio” ed un “peso”, con sei tipi di pallet, dal “full” (1


Una crescita del 30% l’anno, una vasta gamma di servizi per i produttori di vino e la ricerca continua della qualità del trasporto: questi i punti vincenti dell’azienda diretta da Roberto Rossiproduttori di vino e la ricerca continua della qualità del trasporto: questi i punti vincenti dell’azienda diretta da Roberto Rossi

Palletways Italia Spa Via Pradazzo, 7 40012 Calderara di Reno (BO) Tel. +39 051 3171311 Fax +39 051 3171360 Info_italia@palletways.com www.palletways.com

tonnellata), al “mini” (150 Kg), con una drastica riduzione della complessità delle tariffe. Poi abbiamo anche “osato”, creando un Servizio Garantito, su tutti i “Premium”: se la consegna non avviene nei tempi dichiarati, il mittente ha diritto al rimborso delle spese di spedizione”. Perché un produttore di vino dovrebbe scegliere Palletways? “Il nostro servizio si sposa benissimo col settore vitivinicolo, in particolare con il nostro pallet “light” da 750 kg, ed il “mini ” per le cantine più piccole. Un’altra nostra fissazione è l’attenzione ai danni, che riduciamo al minimo, e, infatti, sono registrati in “eventi per milione”. Il 25% delle nostre spedizioni va nella Gdo, uno sbocco importante per il settore. Per i produttori più piccoli stiamo sviluppando, sempre in ambito Gdo, dei progetti che prevedono dei cosiddetti “giri del latte”, ovvero il giro dei produttori, al fine di raccogliere tutti i pallet e portarli massificati al destinatario finale. Infine, con i pallet, non trasportiamo solo il vino, ma anche birra di qualità, olio e aceto, in particolare quello balsamico. E anche bottiglie, tappi e tutte le merci di rifornimento per l’attività viticola, compresi i materiali ADR, cioè le merci“pericolose””. Voi siete la risposta giusta per i produttori che

vogliono esportare autonomamente, perché? “Esiste una crescente domanda di piccole cantine, di solito di qualità, che vogliono vendere il prodotto direttamente al ristorante, all’enoteca o al piccolo commerciante estero. Fra questa volontà, e la sua realizzazione, ci sono di mezzo le accise. Allora abbiamo stipulato un accordo con una società specializzata nella documentazione di questo tipo di operazioni che elimina la criticità. Una volta risolta la questione, sfruttiamo i nostri punti di forza per l’esportazione, la raccolta all’origine del prodotto e la consegna a destino,partendo con il Regno Unito; ma a breve anche in Germania, Belgio e Olanda”. Qual è la caratteristica vincente della vostra azienda, rispetto alle altre? “Sono tre i punti di forza: la qualità del servizio e l’integrità della merce, la rapidità nella risoluzione dei problemi e la riduzione continua dei tempi di resa. Su quest’ultima siamo particolarmente attenti. Lei pensi che per noi le cosiddette “zone disagiate”, sono un tabù: al massimo ci sono zone dove non si effettua il servizio “premium” bensì solo l’“economy”, ma a differenza di alcune aziende che hanno anche 11mila zone disagiate, noi ne abbiamo solo 3200”.

Che cosa fare, dunque, per diventare vostri Clienti? “Molto semplicemente andare sul nostro sito, e contattarci direttamente oppure tramite il proprio CAP trovando il concessionario di zona, che sarà felicissimo di andare a trovare il produttore interessato”. Quali progetti per il futuro? “La nostra preoccupazione maggiore, attualmente, è gestire i volumi in continua crescita, migliorando la qualità del servizio. Non esiste Network integrato che riesca a sopportare, anno dopo anno, crescite del 30%, e noi da almeno 3 anni lo facciamo, dimostrando la nostra grande flessibilità. Infine Vinitaly, il prossimo sarà il settimo consecutivo al quale partecipiamo: non vediamo l’ora di accogliere i produttori al Padiglione F stand G3”. •

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