Ilaria Nicoletta Roglieri Immagine coordinata del Teatro Petruzzelli di Bari Relatore Prof. Mauro Bubbico Politecnico di Bari, FacoltĂ di Architettura, Corso di Laurea in Disegno Industriale A.A. 2007/2008 Composizione in Conduit Stampa su carta Clairefontaine avorio 100 gr.
I believe that in a great city, or even in a small city or a village, a great theater is the outward and visible sign of an inward and probable culture. Laurence Olivier Fatti il tuo occhio di teatro, il grande terzo occhio, che guarda il mondo attraverso gli altri due. Friedrich Nietzche
Indice
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Grafica e teatro Grafica di pubblica utilità Grafica teatrale Il teatro Petruzzelli Direzioni di ricerca Nuova identità visiva Il marchio Studio di un alfabeto per titolazione e logotipo Il logotipo Associazione marchio-logotipo Lettering istituzionale Colori istituzionali Applicazioni Stampati Segnaletica Banner Comunicazione pubblica e strumenti di promozione Poster Bookshop Caffè Bibliografia & Sitografia
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Grafica di pubblica utilità
Fu Albe Steiner a coniare negli anni ‘60 l’espressione grafica di pubblica utilità: con tale definizione, si riuniscono svariati ambiti del campo della comunicazione (identità visiva, segnaletica, etc) accomunati, però, da una specifica committenza e da uno specifico fruitore: rispettivamente, le istituzioni pubbliche ed i cittadini. Dunque, ciò che la differenzia da altri settori, come la propaganda o la pubblicità, non è la finalità, che è sempre una finalità comunicativa, ma il suo campo d’azione, infinitamente vasto, perchè deve cercare di raggiungere e dialogare con il maggior numero possibile di persone. Ed è perciò che, anche se da quella definizione sono trascorsi oramai più di quaranta anni ed il campo della grafica ha subito innumerevoli trasformazioni, la grafica di pubblica utilità continua ad essere necessaria più che mai. Anzi, oggi più che negli anni ‘60, la differenziazione delle offerte culturali, delle proposte che si declinano innanzi agli occhi del cittadino, necessita di una comunicazione appropriata ed efficiente. La grafica deve porsi come ponte fra il paesaggio culturale e la comunità, che da questo incontro trae arricchimento e consapevolezza e, dunque, sviluppa elementi di crescita. E’ chiaro che, al giorno d’oggi, la comunicazione di un bene culturale coincide con la sua visibilità. Questo porta con sé l’evidente rischio di creare un apparato comunicativo chiassoso ed appariscente, piuttosto che andare ad indagare nelle radici di quell’ente per scoprirne le proprietà intrinseche che dovrebbero, appunto, costituire l’oggetto della comunicazione. Tutti gli elementi che vanno a costituire l’architettura della comunicazione di un ente pubblico vengono generalmente riuniti sotto la definizione di immagine coordinata. Essa si avvale di molteplici strumenti quali, ad esempio, marchi, prodotti, packaging, stampati, pubblicazioni, attività promozionali, e che, in quanto media il rapporto fra istituzione e fruitore, ne determina, automaticamente, il modo di rapportarsi ad esso, generando una serie di idee, immagini, qualità con cui il fruitore identificherà, da quel momento in poi, l’istituzione. E’ chiaro, dunque, che comunicare un’istituzione pubblica è molto più importante di quanto possa sembrare ad uno sguardo superficiale. Dall’immagine che il progettista crea si svilupperà una rete di idee e di conoscenze riguardo all’ente che condizionerà, nel bene o nel male, la fruizione dell’ente stesso. Egli deve, dunque, saper, non solo prevedere quelle future, ma interpretare, leggere e codificare le relazioni precedenti e presenti, in modo da consentire una corretta lettura del contenuto di un ente a chiunque vi si accosti.
Grafica teatrale
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Come tutte le istituzioni contenitori di cultura, anche il teatro necessita di una comunicazione su due piani: in primo luogo, come tutti gli enti a servizio del cittadino, necessita di essere comunicata in sé per sé; in secondo luogo, esso necessita di una comunicazione aggiuntiva, inerente, appunto, i contenuti che, nel caso del teatro, mutano con frequenza costante. Questa comunicazione “a doppio strato” si evidenzia in particolar modo nello strumento del poster, che si declina in svariate forme nel caso del teatro: dal poster della stagione teatrale, alla rassegna, alla locandina, fino al poster per il singolo spettacolo. In tal senso, la comunicazione del teatro si presenta ricca di numerosi esempi, più o meno celebri, tra i quali svetta sicuramente per varietà e ricchezza la grafica polacca e quella tedesca, che si fregiano di una libertà d’espressione incomparabile (vedi Gunter Rambow, Ian Lenica, Lex Drewinsky, Henryk Tomaszewsky); non mancano comunque esempi nel resto del mondo ed in Italia possiamo citare i nomi di Luzzati, Bortolotti, Fiorucci.
Grafica di pubblica utilità
6 Poster per l’opera Faust di Gounod 1. Jan Lenica, Polonia, 1979 2. Boris Muller, Polonia, 2000 3. Karl Geissbuehler, Svizzera, 2006 4. Yelena Rackovic, Serbia
2 Il Faust è un opera drammatica che racconta la vicenda dello scienzato Faust che, assetato di conoscenza, vende la sua anima al diavolo, in cambio del sapere assoluto. I poster di quest’opera riflettono in modi diversi la drammaticità della scelta di Faust e del suo conseguente pentimento: nella grafica polacca degli anni ‘80, il Faust si deforma sotto il tratto fortemente gestuale di Jan Lenica, fino a diventare quasi sulfureo; nel 2000, un altro grafico polacco, Boris Muller, si serve della tipografia in monocromatico per rendere il poster simile ad una stele, ad una lapide. Lo svizzero Geissbueheler indaga, invece, l’asetticità del laboratorio scientifico, che si fa metafora della sterilità dell’ossessiva ricerca dell’uomo di superare i limiti delle conoscenze umane.
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Poster
7 Poster per l’opera Madama Butterfly di Puccini 1. Edward Martinez, USA 2. Ebrahim Haghighi, Iran, 1976 3. Gianni Bortolotti, Italia, 20054. Orangetango Studio, Canada, 2006
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Madama Butterfly è un’opera di Giacomo Puccini intorno alle vicende di una dama giapponese innamoratasi di un soldato americano, ed in sua eterne estruggente attesa. In quest’opera l’elemento esotico si fonde con quello del melodramma, offrendo al campo della grafica la possibilità di spaziare dall’iconografia orientale alla drammaticità della vicenda. Martinez ad esempio, crea un poster riprendendo le tinte piatte e pallide delle immagini giapponesi; lo studio canadese Orangetango usa il forte impatto visico del viso turccato di una geisha giapponese. Bortolotti invece ne esalta l’aspetto drammatico e doloroso, raffigurandolo in una lunga lama di pugnale, focalizzando l’attenzione dell’osservatore su una piccola goccia rossa.
Grafica di pubblica utilità
8 Poster per l'opera En Attendant Godot di Beckett 1. Robert Bird, Inghilterra, 1957 2. Gunter Rambow, Germania, 1995 3. Jean Benoit Levy, Svizzera, 1994 4. Lex Drewinski, Polonia, 2000
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La più celebre pièce del teatro dell’assurdo racconta la giornata infinita di due clown ed un albero spoglio nella vana attesa del signor Godot, attesa destinata a protrarsi per sempre, diventando metafora della mancanza di senso della vita. Nel poster dell’inglese Robert Bird, un albero spoglio le cui poche foglie in procinto di cadere sono i caratteri tipografici del titolo, diventa metafora della desolatezza e del non-essere. Nel poster del grande grafico tedesco Rambow, giganteschi caratteri rossi su fondo nero si caricano di una forte violenza epressiva, giganteschi monoliti o grattacieli su cui passeggiano vicini, eppure irraggiungibili, i due protagonisti. La rabbia e la disperazione rompono la griglia del titolo che si scompone sulla foto dei due personaggi. Ed, infine, il polacco Lex Drewinsky, esprime, unicamente con un orologio che scorre al contrario, il protrarsi senza fine e senza tempo di questa lunghissima attesa.
9 Poster per l'opera Amleto di Shakespeare 1. Jamie Carlos Nieto, USA 2. Henryk Tomaszesky, Polonia, 1962 3. Ralph Steadman, Inghilterra, 1986 4. Yann Legendre, Polonia, 2006
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L’Amleto di Shakespeare è una delle tragedie più celebri sulla complessità dell’animo umano e sul divario fra volontà e dovere. Il tormento del giovane Hamlet che deve vendicare la morte del padre, e per questo fingersi folle e mentire alle persone che ama, nuocendo loro, si esprime in poster come quello di Nieto, di Steadman o di Legendre, tutti focalizzati sulla testa del protagonista che si scompone, si deforma, si ramifica in un vortice di dubbi. Tomaszesky, invece, ne enfatizza il significato politico, raffigurando una sedia vuota, un trono senza re, un paese sprofondato nel caos dell’anarchia e lo carica ulteriormente con la violenza espressiva di un tratto sporco e fortemente gestuale.
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Grafica di pubblica utilità
Differente esito ha l’analisi delle immagini coordinate. In Italia, pochi sono i teatri di cui venga in qualche modo comunicato con la grafica qualcosa di più che il fermento artistico in esso contenuto, se non addirittura, casi (e ne sono un esempio i teatri più grandi e celebri d’Italia) in cui ci si limita a riprendere la decorazione di facciata del teatro e corredarla di un apparato classico e distinto, ma essenzialmente sterile e poco efficace. Focalizzare l’attenzione sul teatro, sul ruolo che esso ha avuto nella storia della civiltà (ricordiamo che le sue radici affondano nella polis greca), sulle nuove prospettive di cui può farsi strumento deve essere l’oggetto della comunicazione visiva. Nelle pagine seguenti, viene dato un elenco dei marchi e logotipi dei maggiori teatri italiani. E’ significativo osservare come in molti di questi marchi (tra cui il Petruzzelli stesso) non ci sia una ricerca progettuale vera e propria ma che siano caratterizzati dalla ripresa di fregi e decori “antichi”. L’obiettivo è, in questo caso, di enfatizzare la rilevanza aulica e storica di questi grandi teatri, mantenendo così intatta la loro aura aristocratica. Sono dati anche esempi per le altre categorie maggiori, ossia marchi a carattere tipografico, a carattere metaforico e a carattere segnico.
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Grafica di pubblica utilitĂ
12 A sinistra, marchi a carattere metaforico: 1. Teatro Mercadante, Napoli 2. Teatro Massimo, Palermo 3. Teatro Era, Pontedera 4. Teatro della Tosse, Genova A destra, marchi a carattere segnico: 1. Teatro Stabile di Bolzano, Bolzano 2. Teatro delle Muse, Ancona 3. Auditorium Parco della Musica, Roma 4. Teatro Stabile, Genova
Il Teatro Petruzzelli
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Pensare oggi che, fino a 20 anni fa, il teatro Petruzzelli rivestisse un ruolo considerevole nel panorama italiano e, addirittura, in quello internazionale, può sembrare eccessivo. La città attraversa una sorta di torpore culturale, iniziato nel giorno nella scomparsa del teatro. Da quel momento, il tessuto culturale della città è andato in necrosi: dopo che voci d’indignazione e sconcerto si sono levate per il “rogo della cultura” a Bari, la scomparsa del teatro ha smesso di costituire un problema e la vita è proseguita. Ma, quando, nel lontano 1894, Bari era una città nel pieno dello sviluppo economico, i suoi abitanti ed, in particolare, i suoi commercianti desideravano per la città un contenitore culturale che la elevasse a capitale del Sud. I luoghi di cui la città poteva avvalersi non erano sufficienti: il teatro Piccinni è troppo piccolo per le necessità della città. Bari vuole un teatro grande: nello spiazzo, allora ancora sgrombro da strade, di Largo della Marina sorgerà la nuova struttura, attorno a cui poi crescerà la zona del centro città. Il punto di riferimento per la costruzione del teatro è l’Opèra di Parigi:la borghesia barese vive un periodo d’oro ed il Petruzzelli si erige a suo monumento. La costruzione del teatro incentiva inoltre uno sviluppo nelle reti di comunicazione col resto della Puglia e con le regioni vicine. Il teatro entra quasi subito nell’Olimpo della lirica. Il primo direttore artistico del Petruzzelli, Antonio Quaranta, porta a Bari le voci e i melodrammi più grandiosi: Aida, Il Trovatore sono solo alcune delle opere rappresentate nella stagione inaugurale del 1903. E’ un crescendo di popolarità fino agli anni ‘30. Negli anni della guerra, durante l’occupazione, il teatro “decade” a sede dei concerti e dei varietà per le truppe alleate. Sono gli anni ricostruiti da Sordi e Monica Vitti nel film “Polvere di Stelle” girato nel 1972 proprio all’interno del Petruzzelli. Il teatro ritornerà ad essere pienamente un tempio della lirica solo negli anni ‘80, in cui vivrà il momento di massimo splendore. A Bari andranno in scena, per la prima volta, Ifigenia in Tauride di Niccolò Piccinni, mai più rappresentata dopo il debutto a Parigi nel 1779, e I puritani di Bellini, rimasta inedita. In quegli anni Bari per il mondo è il Petruzzelli:l’offerta culturale del teatro, oltretutto, non si limita alla lirica. Musical, balletto, grandi concerti si alternano sulle scene; tutti i grandi artisti passano dal teatro. Sono gli anni più attivi e vivaci e purtroppo anche gli ultimi anni di vita del Petruzzelli. L’ultima opera rappresentata è la Norma, che, per un curioso scherzo del destino, si chiude con un rogo.
Storia
17 Il palazzo svettava nella zona, allora sgombra da edifici e strade, col suo imponente volume.
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La nascita del teatro a Bari è corrisposta ad una precisa esigenza di quel ceto nascente che era la borghesia dei commercianti. Essi erano ricchi e facoltosi ma mancava loro quel quid che li elevasse dalla massa: volevano diventare intellettuali, volevano respirare aria d’Europa. Sulla base di queste intenzioni, dei commercianti costruirono Palazzo Mincuzzi in via Sparano ispirandosi ai magazzini francesi Lafayette; ispirandosi ai fasti delle Opèra di Parigi e Vienna, vollero un teatro. Quel teatro è dunque nato che era già un simbolo: maniloquente, possente, solido, non privo di accenti di megalomania e gigantismo. Nel corso del tempo, la città si è trasformata da Bari, “quella della Fiera del levante” a Bari, “quella del Petruzzelli”. L’immagine del Petruzzelli si è fusa totalmente con quella della città. Il Petruzzelli è, più di ogni altra cosa, l’edificio, il palazzo, il monumento. I contenuti, nel corso della storia, hanno avuto sorti ed esiti altalenanti: da politeama a teatro da prime internazionali, e poi, nel dopoguerra, da cinema d’intrattenimento per i soldati, ed infine negli anni’80 di nuovo grande teatro. Di pari passo con lo crescita qualitativa degli spettacoli e col suo affermarsi sulla scena mondiale, il teatro ha generato un alone di aristocratico snobismo. Bari è una città che era ed è ancora votata più alla cultura del fare che a quella del pensare. Dunque, forse i baresi si recavano a teatro non tanto per fruire di un’esibizione, quanto per esibirsi essi stessi. Così a teatro si affannava tutta la Bari “bene”, in questa incalzante sfilata di prime mondiali: ma accanto ad essi, silenzioso, compariva qualche sparuto amante sincero del teatro. Paradossalmente, fu proprio in quegli anni che i giovani si avvicinarono al teatro, essendo forse i più pronti a cogliere quella novità in una città concreta fino alla rudezza. Oggi, il vero male di questa città non è stato l’incendio del teatro, quanto piuttosto ciò che ne è conseguito. Più che di un teatro, la città si è sentita privata di un simbolo. Quello shock è stato l’alibi per il blocco di ogni spinta alla rinnovazione, come se nulla fosse e sarebbe mai stato possibile oltre il Petruzzelli. Resta da chiedersi se in un’era dominata da televisione e audience inebetite, la gente desideri davvero il ritorno di un teatro. Oppure, se quello che rimpiange è soltanto vivere di riflesso quel bagliore altisonante, forse più annunciato che effettivo, che il ritorno del teatro porterebbe.
IdentitĂ e ruolo sociale
19 Design studio De Liso, 1979Design studio De Liso, 1995Design studio De Liso, 2006Lettering in Georgia Dimensioni 20 x 20 cm, 30 pag.
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Direzioni di ricerca
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Direzioni di ricerca
Analizzando molteplici elementi che riguardano la storia, la struttura, il valore del teatro, sono state individuate le direzioni di ricerca che seguono e, per ognuna, sono stati indagati i possibili spunti per una nuova immagine coordinata. Sono state analizzate le influenze architettoniche, ossia le relazioni , le affinità con altre architetture; gli elementi della facciata sono stati analizzati e scomposti; sono stati rintracciati gli elementi decorativi più ricorrenti; il lettering storico del teatro è stato ridisegnato e analizzato. Tutti questi elementi hanno concorso ad un recupero ed insieme ad una profonda innovazione dell’immagine del teatro, che non è stata stravolta bensì interpretata in un’ottica più attuale e dinamica.
Influenze architettoniche
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La cupola, ma anche l’intero corpo del teatro, presenta una affascinante rassomiglianza con l’architettura araba. Ipotesi: reinterpretare il frontone in chiave orientaleggiante, attraverso decori e linee sinuose ed intrecciate. Il limite di tale direzione sta nella non-immediatezza del richiamo all’Oriente nel teatro e nei suoi contenuti. Una tale lettura rischia di essere fuorviante e forzata.
Al momento della costruzione, il teatro fu dichiaratamente ispirato all’Opèra di Parigi. Influssi parigini anche nella presenza di figure grottesche, che richiamano i gargoyle di Notre-Dame. Ipotesi: utilizzare l’immagine del gargoyle come simbolo del teatro. Il gargoyle, però, non comunica nulla dell’essenza del teatro, se non un suo aspetto formale e non rilevante nella facciata.
28 Le tre divinità poste alla sommità della facciata con relativi simboli: la lira per Apollo, dio della musica; il flauto per Euterpe, Musa della poesia lirica e della musica; la piuma ed il libro per Calliope, Musa della poesia epica. Secondo la mitologia greca, le corde della lira spezzate sono simbolo di morte. Un tentativo è stato legare il simbolo “lira” all’idea della rinascita del teatro dopo il rogo, attraverso l’immagine di un nodo. Questo diventerebbe così il simbolo della resurrezione del teatro ed, al tempo stesso, mitigherebbe il forte senso di sacralità, virando l’immagine verso qualcosa di più vicino al sentire contemporaneo. Si è riscontrata, però, una difficoltà nel bilanciare il peso visivo della lira e del nodo, che resta sempre troppo piccolo ed incapace di calamitare l’attenzione.
Direzioni di ricerca
Elementi della facciata
29 Elementi a forma di conchiglia ricorrono sia nel frontone della facciata sia nelle decorazioni interne. La conchiglia, elemento marino, potrebbe diventare metafora del rapporto del teatro con la cittĂ ., facendoli convergere in un unico simbolo.
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Direzioni di ricerca
Elementi della facciata
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Nell’altra pagina: maschere grottesche. In questa pagina: statue di Paisiello, Mercadante, Piccinni situate nel foyer.
Nuova identitĂ visiva
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Nuova identità visiva
Sicuramente, quello che del teatro Petruzzelli va espresso attraverso il marchio poichè ne costituisce la personalità, è la capacità che ha avuto e, si spera, avrà di nuovo nel prossimo futuro, di farsi centro propulsore di cultura. Va, inoltre, tenuto in conto che, per la città e per i cittadini, il Petruzzelli è soprattutto un’istituzione, un simbolo incarnato essenzialmente dal palazzo stesso. Perciò l’essenza del marchio deve derivare da elementi che siano appartenenti al palazzo e per questo riconoscibili ed indentificabili immediatamente come “il Petruzzelli”. Tenuto conto di questi fattori, si è così avviata l’elaborazione del marchio, e di tutta l’identità.
Ispirazioni
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Nuova identitĂ visiva
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a
a
1/15 a
b= 13/15 a
Costruttivo del marchio
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Gli elementi sono caratterizzati da un rapporto di uguale larghezza ma di altezza proporzionalmente diversa. La composizione verticale possiede, perciò, più equilibrio e trasmette meglio l’immagine del palazzo Petruzzelli. Si focalizza così anche l’idea di diffusione (come un fuoco d’artificio ed una fontana).
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Nuova identitĂ visiva
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Carattere bastoni di tipo egizio, con grazie non raccordate, squadrate e leggermente piÚ grandi dei tratti. Utilizzato solo nella facciata del teatro, risale all’epoca della costruzione del palazzo, 1898-1903.
Nuova identitĂ visiva
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A
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Nuova identitĂ visiva
Petruzzelli font
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ 123456789 .,:;_(*!?)
The quick brown fox jumps over the lazy dog
Prove di lettering
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&
FACTOTUM La donna e’ mobile qual piuma al vento, muta d’accento e di pensiero. Sempre un amabile leggiadro viso, in pianto o in riso, e’ mensognero.
Il logotipo
corpo 36
TEATRO PETRUZZELLI -58
-58
-58
-25
-58
-65
-60
-28
TEATRO PETRUZZELLI -25
-30
-30
-30
TEATRO PETRUZZELLI
-30
-10
-35
-25
-25 -100
-70
-50
-110
Nuova identitĂ visiva
48
2/15a
2a
Abbinamento marchio-logotipo
49
Nella pagine precedente: rapporti proporzionali in disposizione verticale. In questa pagina: gradi di riduzione in positivo e negativo. 1. 20 x 16 mm; 2. 40 x 33 mm; 3. 60 x 50 mm.
3
Nuova identitĂ visiva
50
a
1/15a
1/5a
Abbinamento marchio-logotipo
51
Nella pagina precedente: rapporti proporzionali in disposizione orizzontale. In questa pagine: gradi di riduzione in positivo e negativo. 1. 35 x 14 mm; 2. 52 x 20 mm; 3. 65 x 25 mm. 1
2
3
Nuova identitĂ visiva
2/15a
Abbinamento marchio-logotipo Nella pagina precedente: rapporti proporzionali in disposizione verticale. Per poster, con orientamento variabile, con l’elemento inferiore del marchio sempre adiacente al bordo del foglio.
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Abcd
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ 1234567890 .:,;(*!?’)
Font ChollaSans: carattere bastoni sans serif, ottimizzato per l’utilizzo in testi, caratterizzato da alto grado di leggibilità Famiglia completa di quaranta stili Design di Sibylle Hagmann (1999) Prodotto da Emigre
fondazione Petruzzelli corpo 24
fondazione Petruzzelli corpo 12
fondazione Petruzzelli corpo 8 fondazione Petruzzelli
1. Colori dell’esterno del Petruzzelli: rosso intenso (mura e tetto); grigio freddo (cupola); grigio chiaro (colore della pietra naturale).
1
2. Colori dell’interno del Petruzzelli: oro (decorazioni); grigio chiaro (intonaco); rosso (arredi).
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Il rosso, oltre ad essere il colore del Petruzzelli, ricorre in numerosi elementi della città. Girando per le strade, è possibile notare un’infinita serie di sfumature che vanno dall’arancio scuro al rosso intenso. È perciò un simbolo di forte richiamo del teatro ed è sentito in maniera molto forte dai cittadini.
Nuova identità visiva
Colore Istituzionale PANTONE DS-60-1C CMYK: 0%, 90%, 100%, 0% RGB: 229, 53, 23
Nuova identitĂ visiva
58
2
3
Applicazioni
Applicazioni 1. A4 (210 x 297 mm) 2. Bigliettino da visita (85 x 50 mm)
20
20
2
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C.so Cavour n. 30, Bari Tel.080-5228010 Fax.080-5228011 www.fondazionepetruzzelli.it petruzzelli@fondazione.it Cap. Soc. 6.000.000 Part. I VAn. IT 0013790016323
Direzione Artistica deleatro T Il Direttore
Oggetto: Materiale scenografic o
5
10 5
14 Direzione artistica deleatro T Petruzzelli Sig. Pino Petruzzelli C.so Cavour 30, Bari Tel. 45738539 Fax. 8457024234 email ppetruzzellipetru.it
Stampati Busta DL (220 x 110 mm) Busta C5 (162 x 229 mm)
20 C.so Cavour , 30 70100 - Bari (ITALIA)
10 10
14
26
10
20 C.so Cavour , 30 70100 - Bari (ITALIA)
Applicazioni
64
Cartellina portadocumenti (320 x 240 mm)
TEATRO PETRUZZELLI
TE AT RO
PE TR UZ ZE LL I
Stampati
65
Targa per esterni (500 x 700 mm) Nastri adesivi
Sig. P. Petruzzelli Sovrintendenza allaondazione F Petruzzelli
Applicazioni Adesivi per auto Nastro adesivo Cartello per esterni monocromatico (500x350mm) Cartello per esterni in colori istituzionali (600x350mm) Cartello per esterni in colori istituzionali (700x200mm)
TEATRO PETRUZZELLI
Segnaletica esterna
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Teatro Petruzzelli
Teatro Petruzzelli
Applicazioni
68
Cartello per interni (900 x 250 mm) in plexigrass trasparente inciso a laser, fissato a parete Cartello per interni *700 x 200 mm) a soffitto
Bookshop FOYER
Palchi Caffè Bookshop Toilettes
Caffe’
Segnaletica interna
69
FOYER
Palchi Caffè Bookshop Toilettes
70
Applicazioni
Banner
71
72
Applicazioni
Banner
73
Applicazioni
74
TEATRO PETRUZZELLI
Pieghevole a tre ante (100 x 210 mm)
sta gio ne tea tra le 08 09
75
Applicazioni
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Cartolina a due ante (210 x 300 mm) con invito (210 x 105 mm) e busta (160 x 230 mm); Decori in rosso istituzionale stampati a rilievo (Pantone DS 60 - 1C)
Sig. & Sig.ra
Petruzzelli
Invito Serata d’inaugurazione 06/12/2008 ore 21.00
Norma di Vittorio Puccini regia di Viktor Rolf
Comunicazione pubblica e strumenti di promozione, il poster I primi poster del Petruzzelli riprendono quel gusto per la greca, per la cornice, per la mescolanza di caratteri che è tipica del periodo a cavallo fra ‘800 e ‘900. Quest’idea di horror vacui, colmato solo da testo è stato lo spunto per la creazione di ipotetici poster del teatro.
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Applicazioni
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Poster d’inaugurazione (70 x 100 mm)
6/12/2008
Teatro Petruzzelli Serata d’inaugurazione
h.21:00 Norma di Bellini Regia di Viktor Rolf
Fatti il tuo occhio di teatro, il grande terzo occhio, che guarda il mondo attraverso gli altri due.
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6/12/2008
Teatro Petruzzelli
Serata d’inaugurazione
h.21:00 Norma di Bellini Regia di Viktor Rolf
Sei tu il corpo amoroso che sveglia il Teatro degli Dei?
Applicazioni
23/07/2008 h 19.30
London Theatre Company regia di M. Baubau
William Shakespeare
un’opera di
Comunicazione pubblica e strumenti di promozione, il poster
Amleto
81
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Applicazioni
Comunicazione pubblica e strumenti di promozione, il poster
un’opera di
Igor Stravinsky Philamornic Orchestra direttore M. Baubau
23/07/2008 h 19.30
Suite 391
83
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Applicazioni
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un’opera di
Samuel Beckett London Theatre Company direttore M. Baubau
17/11/2008 h 21.00
Aspettando Godot
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23/07/2008 h 20.30
Orchestra Filarmonica regia di M. Procopius
Sergey Prokofiev
un’opera di
Comunicazione pubblica e strumenti di promozione, il poster 87
Pierino e il lupo
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Applicazioni
89
un’opera di
William Shakespeare London Theatre Company direttore M. Baubau
17/11/2008 h 21.00
Macbeth
90
23/07/2008 h 19.30
London Theatre Company regia di M. Baubau
Miguel Cervantes
un’opera di
Comunicazione pubblica e strumenti di promozione, il poster
Don Chisciotte
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92
Applicazioni
Comunicazione pubblica e strumenti di promozione, il poster
93
un’opera di
Arrigo Boito Mew Theatre Company direttore H. Frenk
04/03/2008 h 20.30
Mefistofele Me
F
I
S
T
O
Fe L E
95
Applicazioni Cartoline Segnalibri
97
Bookshop
98
Pubblicazioni
MOZART
PUCCINI antologia
Applicazioni
99
Dvd Cd
GISELLE
interpretata da Carla Fracci
CALLAS
la divina
BACH
Bookshop
100
T-shirt
ATRO PETRUZZELLI TEATRO PETRUZZELL EATR PETRUZZELLITEATR PETRUZZELLI T
TEATRO PETRUZZELLI ‘08
TEATRO PETRUZZELLI ‘08
Bookshop 101
Borse
102
All the world’s a stage, And all the men and women merely players.
Bookshop
103
Shopper
Teatro Petruzzelli Bookstore | C.so Cavour 30 | Bari | 083483257
zucchero
Teatro Petruzzelli Caffè | C.so Cavour 30 | Bari | 083483257
zucchero
zucchero
Applicazioni 104
Menu’
Caffè
105
caffe’
Petruzzelli
I
PUCCIN ia
antolog
Bibliografia & Sitografia
Attolini V.; Moliterni P.; Persichella V., Vissi d’arte. Gli ottanta anni del Petruzzelli di Bari: il mito e le vicende, Edizioni dal Sud, Bari 1983. Baldinelli A.; Lussu G.; Iacobelli R., Farsi un libro. Propedeutica dell’autoproduzione: orientamenti e spunti per un’impresa consapevole. O per una serena rinuncia, Nuovi Equilibri, Viterbo 1990. Ferrara C., La comunicazione dei beni culturali, Lupetti, Milano 2007. Lacecla F., Perdersi: l’uomo senza ambiente, Laterza, Bari 1988. Melchiorre V.A., Il Teatro Petruzzelli di Bari, Adda, Bari 1992. Picca F., Bari ‘capitale’ a teatro: il Politeama Petruzzelli: 1877-1914, Edipuglia, Bari 1987. Roberto M., Il rosso e l’oro: Il Petruzzelli dieci anni dopo (1991-2001), Adda, Bari 2001. Sbisà N., Su il sipario al Petruzzelli: gli ultimi cinque anni del teatro (1986-1991), Schena, Fasano 1995. Unger G., Il gioco della lettura, Nuovi Equilibri, Viterbo 2006. ______________________________________________________________ Fondazione Petruzzelli www.fondazioneliricabari.it Storia del teatro www.uniurb.it/giornalismo/lavori2002/misceo/Home.htm Ristrutturazione & restauro del teatro bari.repubblica.it www.studiocirillo.com/416/web/416.htm Grafica teatrale sdz.aiap.it http://www.posterpage.ch/ www.poster.com.pl/theater-posters.htm http://blog.pentagram.com/2008/06/new-work-the-public-theater-1. php#more www.gunterrambow.de/ Font www.fontstruct.com