Portfolio Ilaria Bassani

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2017



ILARIA BASSANI ila.bassani@gmail.com +39 347 9001340 Via Genova 3, 24055 Cologno al Serio (BG), Italia

L’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico, dei volumi assemblati nella luce LE CORBUSIER



ABOUT ISTRUZIONE 2013-16 Laurea Magistrale in Progettazione Architettonica 110L/110 “Biblioteca scientifaca a Berlino” Politecnica di Milano, Scuola di Architettura Civile, Corso di studio in Architettura 2010-13 Laurea di primo livello in Scienze dell’Architettura 110L/110 “Estensione e Preesistenze. Il rapporto dell’architettura nel contesto storico” Politecnico di Milano, Scuola di Architettura Civile, Corso di studio in Scienze dell’Architettura 2009-10

Università degli Studi d Bergamo corso di studi in Ingegneria Edile con rinuncia agli studi per passaggio alla Scuola di Architettura Civile

2004-09 Diploma Liceale Liceo Scientifico F. Lussana 80/100

ESPERIENZE LAVORATIVE 2016- 17 Attività di supporto alla didattica nel corso Architectural Design Studio 2 Politecnico di Milano, dipartimento di Architettura e Studi Urbani, professori Stefan Vieths e Viola Bertini 2017 Collaborazione presso Architetto Alessandra Santini Attività di modellazione 3d e renderista 2016 Collaborazione presso Diego Ratti Architetto Attività di progettazione, disegnatore Cad, renderista, pratiche edilizie, introduzione ai rapporti valutativi 2014-15 Tirocinio presso lo studio Arch. Diego Ratti Progetto di un edificio commerciale presso Romano di Lombardia 2013

Tirocinio presso lo studio Architettura Salvoni Arch. Danilo Piano attuativo per il comune di Tavernola Bergamansca



COMPETENZE TECNICHE ARCHITETTURA

MODEL MAKING

- progettazione architettonica

- modelli a scala urbana

- progettazione degli spazi aperti

- modelli di dettagli

- progettazione urbana e paesaggistica

- taglio laser e preparazione file

- grafica e illustrazione

- cartoni e cartoncini

- modellazione e rendering

- plexiglas

- fotografia architettonica

- cemento e gesso

SOFTWARE Sistemi operativi

Text

Mac Os Windows

Word Excell

CAD

Autodesk Autocad

3DModeling AutodeckAutocad 3D Sketchup Archicad

Graphics

Adobe Photoshop Adobe Indesign Adobe Illustrator Power Point



COMPETENZE PERSONALI LINGUE

ITALIANO MADRELINGUA

INGLESE TOEIC 605/990

INTERESSI

travels

food

nature

fitness

photography

art

music

graphic design



SELECTED PROJECTS

2011/2016

THESIS WORK

2016

BIBLIOTECA SCIENTIFICA A BERLINO

ACCADEMY WORKS

2015

laboratorio di progetto urbano e paesaggio, Professore Giancarlo Consonni

2014

Ph PAVILLON. ATELIER PER UN ARTISTA integrazione laboratorio di progettazione architettonica, Professore Lucio Speca

2013

IL TEMA DEL PARCO LAMBRO. PROGETTARE UN EDIFICIO PUBBLICO LUNGO IL FIUME LAMBRO

2012

CHIOSTRO DI SANTA MARIA INCORONATA. RESTAURO DI UN BENE CULTURALE

2011

RESIDENZA SANT’AGNESE. PROGETTO DI ALLOGGI PER STUDENTI A MILANO laboratorio di progettazione architettonico, Professore Angelo Lorenzi

CONCORSI

2016

Progettisti MATTEO CASARI, BREVI DAVIDE, PREVITALI ANDREA ANGELO, ROTA RAFFAELE, GIOVANZANIVALENTINA, COLLEONI ANDREA, partecipazione come COLLABORATORE. 3° CLASSIFICATI

laboratorio di progettazione architettonica, Relatori Stefan Vieths, Viola Bertini

ARCHITETTURA DELLE RELAZIONI. RIQUALIFICA DELL’EX AREA INDUSTRIALE DI BOVISA

laboratorio di prgettazione architettonica, Professori Sabrina Greco e Francesco Redaelli laboratorio di restauro architettonico, Professoressa Nora Lombardini

CONCORSO PER IL PARCO ALLA TRUCCA. PROGETTAZIONE DI UNA STRUTTURA POLIVALENTE

2016

CONCORSO PER LA PROGETTAZIONE DEL MUNICIPIO DI KORBACH, GERMANIA

PROFESSIONAL WORKS

2017

Collaborazione presso Architetto Alessandra Santini per modellazione 3d e rendering

2016

Progettista VIETHS STEFAN, partecipazione come COLLABORATORE con VIOLA BERTINI E MICHELA TETTAMANTI

PALAZZO IN VIA VOLTA. RESIDENZA IN PALAZZO STORICO A COMO

IL GIARDINO DEGLI ULIVI. RESIDENZE A POLPENAZZE DEL GARDA

Collaborazione presso DIEGO RATTI ARCHITETTO per progettazione, grafica, modellazione 3d e rendering



THESIS WORK



BIBLIOTECA SCIENTIFICA A BERLINO |PROGETTO DI TESI|progettazione architettonica |POLITECNICO DI MILANO|2016 L’oggetto di tesi consiste nella progettazione di una biblioteca scientifica a Berlino. L’area di progetto, fortemente caratterizzata a livello morfologico, è situata nel centro della città, sul margine del distretto Mitte, a est dell’isola dei musei. Il nuovo intervento si pone in modo tale da mettersi in relazione ai monumenti della Museumsinsel, diventando esso stesso un nuovo punto di riferimento lungo le sponde della Sprea. Il sito di intervento, collocato nel quartiere Luisenstadt, è caratterizzato dalla presenza di un crocevia, generata dall’intersezione tra il fiume Sprea e l’asse stradale Michaelkirchstasse. L’isolato è inoltre caratterizzato da una particolare frammentarietà, che si contrappone, sia alla regolarità che contraddistingue la parte più a sud del quartiere, caratterizzato da un’edilizia chiusa, sia alla modernità della parte a nord del fiume, costituita da edifici slegati e aperti. La prima scelta, perciò, è stata quella di intervenire con una forma pura, un volume stereometrico posizionato nelle acque del fiume, atto ad assumere un forte significato simbolico in quanto elemento posto nell’intersezione dei due vettori. Il compito di landmark a cui, tale volume, deve assurgere, viene avvalorato dalla presenza di una complessità circostante, dalla quale, proprio grazie alla sua forma astratta e al suo posizionamento, si distacca. La seconda scelta invece è consistita in un intervento di tipo topografico, che ha permesso sia la ricostruzione dell’isolato frammentato, sia la definizione del margine urbano lungo il fiume della Luisenstadt. L’intervento prevede la ricostruzione dell’isolato mediante un sistema di ampie corti, predisposte ad ospitare diverse funzioni. La stratificazione delle funzioni è stata uno degli obiettivi principali, in quanto tipica degli isolati berlinesi.


L’uniformità dell’intero sistema è accentuata dallo sviluppo di una grande facciata urbana che unifica i vari interventi attuati. Disposta parallelamente alle sponde del fiume svolge diverse funzioni: elemento di unione e continuità del progetto, vettore e orizzonte del monumento, ma soprattutto margine urbano del nuovo impianto. Attraverso la progettazione di questa grande facciata, perciò la biblioteca non è concepita come un’architettura solitaria, bensì come un edificio appartenente a un sistema, di cui diventa a tutti gli effetti la testa del tessuto urbano ricostruito. Il progetto è cosi composto da un volume primario in cui è contenuta la biblioteca, e da una ricostruzione topografica dell’isolato urbano, in cui sono inserite le funzioni residenziali, di ricerca e uno spazio museale. La biblioteca, donata alla città a condizione che il suo patrimonio diventi il nucleo di un centro di ricerca, è concepita come centro studi, luogo della ricerca scientifica e dell’educazione generale, dedicata all’arte europea e all’archeologia. Oltre al patrimonio bibliografico, sono perciò conservati documenti d’archivio inerenti la storia di numerosi scavi archeologici, presentati al pubblico tramite esposizioni periodiche. L’intervento non prevede, quindi, la sola realizzazione dell’edificio bibliotecario, ma anche lo sviluppo di spazi adibiti alla ricerca, sale espositive in cui poter esporre papiri, oggetti scultorei e frammenti archeologici e spazi adibiti a ospitare conferenze e eventi. Nel volume, è presente inoltre un percorso pubblico caratterizzato da una sequenza spaziale ben definita, che, partendo dal loggiato basamentale permette di attraversare verticalmente la biblioteca. L’intero percorso permette un continuo confronto con gli spazi interni, senza però intaccarli, incontrando prima uno spazio museale poi una terrazza panoramica e infine altre sale espositive, fino a raggiungere la grande terrazza in quota, la quale permette di volgere uno sguardo verso l’intera città di Berlino.


Figura 1



Figura 2


Figura 5

Figura 4

Figura 3


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Figura 1 Vista generale del complesso progettuale. Figura 2 Planivolumetrico, scala 1:2000 Figura 3 Prospetto trasversale fiume Sprea. Figura 4 Prospetto longitudinale al fiume Sprea, la grande facciata urbana. Figura 5 Sezione longitudinale al percorso publico delle corti residenziali.

Figura 7

Figura 6 Vista del volume bibliotecario dal lungofiume.


Figura 8


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Figura 10


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Figura 14

Figura 12 Figura 13 Figura 7 Planimetria 2m, scala 1:1000. Figura 8 Vista della sala d’ingresso. Figura 9 Pianta biblioteca sala d’ingresso (+ 2m), scala 1:200.

Figura 10 Pianta biblioteca sala di lettura (+9.6m), scala 1:200. Figura 11 Vista interna degli spazi di studio collettivo e del sistema distributivo, che si sviluppa attorno al grande vuoto centrale.

Figura 12 Prospetto trasversale al fiume Sprea, lungo l’asse Michealkirchstrasse. Figura 13 Pianta biblioteca piano tipo 1. Figura 14 Pianta biblioteca piano tipo 2.

Figura 15 Spaccato assonometrico della biblioteca, scala 1:200. Figura 16 Vista interna degli studioli.


Figura 15



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Figura 17


Figura 18

Il volume bibliotecario è caratterizzato dalla ripetizione di un modulo base, 4.80m x 4.80 m, alto 4.80m, risuddiviso a sua volta in sottomoduli di 80 cm, che assume aspetti diversi a seconda delle funzioni che deve accogliere. Per esempio, nella parte dell’archivio risulta composto da 3 scaffali, ognuno di 80 cm e distanziato l’uno dall’altro di ulteriori 80 cm, mentre nella zona adiacente al vuoto centrale risulta definito da una serie di scaffali bassi e, oltre ad ospitare il tavolo adibito allo studio collettivo, accoglie lo spazio di deambulazione. Così nella fascia adibita allo studio individuale, il modulo base corrisponde allo spazio dello studiolo, che si articola in modo differente nei due piani tipo che caratterizzano la biblioteca.In entrambi i casi ospita due postazioni di lavoro, l’una opposta all’altra al piano inferiore, mentre disposte frontalmente al piano superiore.



Figura 17 Dettaglio in scala 1:50 dello studiolo. In alto: pianta piano tipo 2 A sinistra: sezione trasversale dello spazio studio collettivo e dello studiolo; Al centro: prospetto esterno; A destra: sezione longitudinale dello spazio studiolo; In basso: pianta piano tipo 1. Figure 18 Vista dello studiolo. Figura 19 Percorso pubblico inserito nel volume bibliotecario, che, partendo dal loggiato basamentale, permette di attraversare la biblioteca verticalmente. Dopo un primo corpo di risalita è possibile raggiungere una piccola sala espositiva, adibita ad ospitare esposizioni temporanee in cui possono essere esposte le ricerche condotte dagli studiosi. E’ possibile poi raggiungere una terrazza panoramica, progettata come zona bar, quindi luogo di sosta per i visitatori e ottimo belvedere, dal quale è possibile osservare i monumenti più importanti di Berlino. L’intero percorso permette un continuo confronto con gli spazi interni, senza però interferire con il lavoro dei ricercatori. E’ possibile poi raggiongere un’ulteriore spazio museale e successivamente, all’ultimo piano della biblioteca, uno spazio adibito ai visitatori, in cui è possibile, oltre alla sosta, la consultazione di particolari pubblicazioni, osservando dall’alto, attraverso il grande vuoto centrale, il funzionamento

dell’intera macchina bibliotecaria. Il percorso termina con la terrazza panoramica, posta in copertura, da cui si può godere della vista di tutta la città e dei suoi monumenti.



ACCADEMY WORKS


Figura 1


01 ARCHITETTURA DELLE RELAZIONI |RIQUALIFICA DELL’EX AREA INDUSTRIALE DI BOVISA |progetto urbano e paesaggio |POLITECNICO DI MILANO|2015 All’interno del complesso quadro infrastutturale lombardo la Goccia di Bovisa occupa una posizione nodale: si colloca a nord di Milano, in un punto di contatto tra la città e l’area metropolitana; vi convergono le principale linee di trasporto pubblico, a scala locale e regionale; costituisce un vuoto strategico all’interno di un’area già densamente utilizzata e costruita. Bovisa appartiene a un sistema di siti in corso si trasformazione (Expo, Scalo Farini, Porta Nuova) che, attraverso una pianificazione coerente, possono comporre un nuovo scenario: una concatenazione di spazi verdi che lega il centro della città ai suoi margini. Il progetto di recupero e riqualificazione di quest’area punta a dar vita a luoghi caratterizzati da qualità urbana, tessendo una fitta rete di sinergie, sia interne che esterne alla goccia. L’area di progetto, inaccessibile da più di vent’anni, è stata teatro di un significativo processo di rinaturalizzione, e oggi si presenta come un bosco naturale. Per questo motivo il progetto cerca di interpretare questo suo carattere, sviluppandosi attorno a un grande parco centrale, il quale assume il ruolo di cuore urbano all’interno del masterplan. Il progetto prevede la realizzazione di nuovi collegamenti, per lo più ciclopedonale, che puntano a rompere l’isolamento indotto dai tracciati ferroviari e a integrare l’area con il tessuto urbano circostante. Si identificano quindi dei ponti che vanno a rafforzare il sistema delle relazioni e che, posti in punti strategici, permettono alle differenti utenze previste nell’area, il raggiungimento delle nuove funzioni pubbliche e a servizio dei cittadini introdotte nella goccia. Il nuovo impianto perciò costruisce i margini del parco attraverso un programma differenziato di attività, tra cui nuovi spazi per il Politecnico, un complesso scolastico, residenze, edifici per la cultura e per lo spettacolo. Il sistema delle relazioni, costituito da presenze umane e interazioni architettoniche, ha il


Figura 2


Figura 3 Profilo ambientale, 1:500 Figura 4 Profilo ambientale, 1:500

Intessuto di presenze culturali, il parco assolve a un ruolo infrastrutturale, di collegamento tra parti e livelli della città. La complessità del programma serve diversi scopi: attrarre users dai quartieri vicini e dal territorio oltre Milano; raggiungere un’elevata mixitè sociale e funzionale; presidiare il parco per renderlo vivo e frequentato e, attraverso la continua interferenza tra gli elementi, disegnare un luogo urbano e una coralità. La ricerca progettuale verte principalmente sulla strutturazione dello spazio delle relazioni e sui rapporti sinergici fra le presenze architettoniche e lo spazio aperto pubblico, il quale deve tornare a svolgere una capacità strutturante degli insediamenti e dei luoghi. Il progetto punta perciò a dar vita a trame e a una successione di spazi capaci di generare qualità urbana e offrire all’abitante come al viandante una ricchezza di esperienze. Moto e quiete, stupore e sicurezza, chiusura e apertura strutturano i tessuti in un sistema relazionale complesso e continuo conferendo potenzialità di significati e di senso agli spazi della vita sociale.

Figura 3

Figura 2 Piante piani terra, 1:1000

culmine nella grande piazza centrale, fulcro dell’intero impianto, la quale oltre ad ospitare le principali funzioni pubbliche a carattere culturale, attraverso un continuo gioco di dissolvenze tra superfici minerali e superfici vegetali, viene attraversata dal paseo alberato, che permette il collegamento verticale tra gli insediamenti preesistenti nella zona sud del quartiere e il parco che si sviluppa a nord.

Figura 4

Figura 1 Planivolumetrico, 1:2000


Figura 7

Figura 6

Figura 5


Figura 8

AUDITORIUM

Figura 5 Prospetto nord-ovest, 1:200

Figura 7 Pianta piano d’ingresso, 1:200

Figura 6 Sezione A-A, scala 1:200

Figura 8 Vista dell’auditorium


Figura 12

Figura 11

Figura 10

Figura 9


Figura 13

BIBLIOTECA

Figura 9 Sezione B-B, 1:200

Figura 11 Pianta primo piano, 1:200

Figura 10 Pianta secondo piano, 1:200

Figura 12 Pianta piano terra, 1:200

Figura 13 Vista della biblioteca


Figura 12


Figura 15

COMPLESSO SCOLASTICO

Figura 14 Pianta piano terra complesso scolastico (asilo nido, scuola materna e scuola elementare), 1:200

Figura 15 Vista del complesso scolastico

Figura 17 Sezione D-D, 1:200

Figura 16 Sezione C-C, 1:200

Figura 18 Sezione E-E, 1:200

Figura 19 Pianta piano primo complesso scolastico (asilo nido, scuola materna e scuola e elementare), 1:200


Figura 18

Figura 17

Figura 16


Figura 19


Figura 1


02 PH PAVILLON |ATELIER PER UN ARTISTA|progettazione architettonica |POLITECNICO DI MILANO|2014 Figura 1 Planivolumetrico, 1:200

Il progetto prevede la realizzazione di un’atelier fotografico, pensato sia per ospitare le varie fasi lavorative che per allestire delle piccole mostre.

Figura 2 Piante piani terra, 1:100

Il padiglione, inserito in un lotto privato, si sviluppa su un unico livello per una metratura totale di circa 60 mq e, in parte, è caratterizzato da una copertura a terrazza raggiungibile attraverso una scala esterna.

Figura 3 Sezione A-A, 1:100 Figura 4 Sezione B-B, 1:100 Figura 5 Sezione C-C, 1:100 Figura 6 Sezione D-D, 1:100

L’atelier risulta composto principalmente da due volumi, uno di dimensioni maggiori, caratterizzato da un’ampia vetrata che si affaccia su una piccola vasca d’acqua esterna, e pensato per ospitare eventi quali mostre o esposizioni, l’altro volume, di dimensione più ridotte, progettato come stanza di lavoro, perciò composto da una camera oscura e da una parete attrazzata per gli scatti fotografici. I due volumi si differenziano anche per i materiali di rivestimento. Mentre il volume espositivo è caratterizzato da un’ampia vetrata ed è rivestito in doghe di legno, la sala lavorativa ha l’aspetto di un parallelepipedo completamente cieco rivestito in cemento. La composizione architettonica, inoltre, è caratterizzata dalla presenza di tre setti, rivestiti in corten, che si inseriscono nel progetto come delle lamine affilate, definendo l’articolazione degli spazi interni.


Figura 2


Figura 6

Figura 5

Figura 4

Figura 3


Figura 1


03 IL TEMA DEL PARCO LAMBRO |PROGETTARE UN EDIFICIO PUBBLICO LUNGO IL LAMBRO |progettazione architettonica |POLITECNICO DI MILANO|2013 Figura 1 Planivolumetrico, 1:1000 Figura 2 Vista assonometrica Figura 3 Pianta piano terra, 1:100 Figura 4 Pianta piano secondo, 1:100 Figura 5 Pianta piano terzo , 1:100 Figura 6 Prospetto interno, 1:100 Figura 7 Prospetto via Rubattino, 1:100 Figura 8 Sezione A-A, 1:100 Figura 9 Sezione C-C, 1:100 Figura 10 Pianta piano quarto, 1:100 Figura 11 Sezione B-B, 1:100 Figura 10 Pianta piano quinto, 1:100

Il progetto prevede l’intervento nell’area Rubattino, zona appartenente fino a qualche decennio fa alla fabbrica Innocenti, e caratterizzata tutt’ora dalla presenza del rudere industriale. Il progetto prevede la realizzazione di un impianto polivalente, adatto ad ospitare funzioni culturali, eventi sportivi, spazi di ricerca e sviluppo tecnologico e residenze. Del vecchio edifico industriale purtroppo sono pervenute ad oggi le sole facciate di testata e la struttura in carpenteria, nella quale, dopo un’adeguata opera di consolidamento, si è previsto l’inserimento dell’impianto sportivo e del centro culturale, mentre è stata prevista le realizzazione di un nuovo edificio per ospitare le funzioni di ricerca e residenza. Posizionato in una zona strategica, questo nuovo edificio, ha il duplice compito di relazionarsi con l’edificio industriale e con via Rubattino, assurgendo al ruolo di filtro. Grazie al suo sviluppo planivolumetrico, disegna una piazza antecedente alla ex-fabbrica, che permette una consequenzialità tra le varie attività previste nell’area e gli spazi verdi, avvalorata anche dalla presenza di funzioni commerciali al piano terreno. Lo scopo dell’intero progetto, perciò è quello di creare un nuovo punto di riferimento e di attrattiva in un’area attualmente degradata e priva di qualsiasi attività, attraverso l’inserimento di queste nuove funzioni e la progettazione di un parco, che assume il ruolo di filo conduttoredell’intero progetto. Esso infatti, oltre ad essere arricchito dalla presenza di percorsi e padiglioni espositivi, si inerpica sull’edificio stesso. L’edificio, composto a sua volta da un corpo lineare che richiama l’architettura futuristica, e da una L gradonata, è caratterizzato da una serie di terrazze pensili, arricchite da una rigogliosa vegetazione, che, attraverso delle “piastrele” vegetali, si arrampica anche sulle pareti verticali. L’edificio ha così un duplice aspetto, un carattere più natarale, quasi come se fosse la prosecuzione del parco, all’interno dell’area. mentre un carattere più urbano sul fronte di via Rubattino.



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04 CHIOSTRO DI SANTA MARIA INCORONATA |RESTAURO DI UN BENE CULTURALE |restauro architettonico |POLITECNICO DI MILANO|2012 Figura 1 Fotografia Figura 2 Pianta con trilatazione geometrica, 1:100 Figura 3 Pianta architettonica, 1:100 Figura 4 Prospetti_rilievo geometrico, 1:50 Figura 5 Prospetti_rilievo materico , 1:50 Figura 6 Prospetti_rilievo degrado, 1:50

Notizie certe sul complesso di Santa Maria Incoronata si hanno prima del 1500, quando erano già presenti tutti i caratteri tipici dei monasteri agostiniani, due chiostri, uno destinato a spazio pubblico e l’altro a foresteria, il refettorio e, in questo caso, anche la doppia chiesa. Dopo numerosi interventi, alcuni significamente invadenti, nel 1905, l’intero complesso diventa proprietà del comune di Milano e, in seguito, negli anni ‘30, viene demolito parte del chiostro per poter costruire la sede di un gruppo rionale fascista. Negli anni successivi, in seguito ad alcuni restauri, sono venuti alla luce numerosi affreschi, e, quasi casualmente è stata riscoperta la biblioteca realizzata degli stessi frati agostiniani. In mancanza di un’adeguata documentazione planimetrica, è stato necessario iniziare con un rilievo geometrico, realizzato attraverso il metodo della trilaterazione, per poter ricavare pianta e sezioni, e un rilievo fotografico, per quanto riguarda i prospetti. Solo così è stato possibile, in un secndo momento, effettuare l’analisi materica e il rilievo del degrado. Il complesso, privato della sua funzione di convento, oggi ospita ancora la chiesa e un piccolo oratorio. Nell’intervento di restauro si è deciso di mantenere tale funzione, migliorando però lo spazio del chiostro. Oltre a prevedere il rifacimento della pavimentazione, il progetto prefissa l’aggiunta di aree verdi, arricchite da una serie di sedute e alberazioni, e un nuovo sistema di illuminazione, oggi completamente assente. E’ stata inoltre prevista la progettazione di una parete verde, atta a mascherare il muro di confine realizzato in seguito alla demolizione di parte del chiostro negli anni ‘30. Infine, rifacendosi all’intervento realizzato in uno dei quattro lati del chiostro, oggi adibito a scuola materna, si è deciso di chiudere con dei serrameti anche il lato corto nord-ovest, per poter allestire un nuovo spazio espositivo, in cui poter organizzare mostre riguardanti la storia di questo magnifico monumento.


Figura 2


Figura 3


Figura 8

Figura 7

Figura 6


LEGENDA MATERIALI A_tegole in argilla cotta B_muratura in laterizio C_legno dipinto D_rinzaffo (intonaco fresco) E_intonaco di finitura F_intonaco di rappezzo G_ferro battuto H_mattoni in laterizio I_decorazioni a fresco L_intonaco di tamponamento M_decorazione dipinta a secco N_alluminio dipinto O_vetro P_muratura(cordolo tetto) Q_arriccio R_intonaco Parte ricostruita: D(II)_rinzaffo fresco E(II)_intonaco di finitura Q(II)_arriccio

LEGENDA DEGRADO a_patina biologica b_fronte di risalita c_efflorescenza d_macchia di umiditĂ e_presenza di vegetazione f_lacuna g_graffio vandalico h_crosta

LEGENDA DEI SISTEMI COSTRUTTIVI 1_struttura verticale 2_cornici finestre 3_serramento 4_copertura



05 RESIDENZA SANT’AGNESE |PROGETTO DI ALLOGGI PER STUDENTI A MILANO |progettazione architettonica |POLITECNICO DI MILANO|2011 Figura 1 Vista Figura 2 Planimetria generale, 1:1000 Figura 3 Piante e sezione, 1:200

Il tema di lavoro proposto affronta la questione del rapporto tra nuovo e antico in architettura, considerato un problema complesso ma anche un’occasione didattica per rielaborare, all’interno di un campo organizzato di conoscenze, la propria esperienza dell’abitare. In una prima fase il lavoro si è concentrato sullo studio e sull’analisi di una sequenza definita di edifici pubblici antichi e recenti, prevalentemente riferite al tipo edilizio a corte e ad aula ponendo grande attenzione sulle scelte distributive, tipologiche e compositive interne a ogni edificio viste come elemento primo di costruzione e definizione del rapporto tra edificio e città. In una seconda fase invece è stato affrontato uno specifico tema di progetto legato alla città, a Milano. Si tratta di un tema di progetto limitato per estensione ma complesso e delicato per funzione e contesto: la progettazione di un piccolo edificio residenziale, composto da una serie di alloggi per studenti e di tutti i servizi necessari, nel lotto adiacente alla prima sede dell’Università Cattolica, edificio antico e con una lunga storia di trasformazioni, posto in una parte centrale e consolidata della città, la zona di Sant’Ambrogio. Un tema contenuto ma legato a problemi complessi e direttamente connessi alla città, alla sua storia e alla sua costruzione nel tempo.


Figura 2


Figura 3



CONCORSI



01 CONCORSO PER IL PARCO ALLA TRUCCA |progettisti CASARI MATTEO, BREVI DAVIDE, PREVITALI ANDREA ANGELO, ROTA RAFFAELE, GIOVANZANIVALENTINA, COLLEONI ANDREA, partecipazione come COLLABORATORE |3° classificati|2016 Tema del concorso una struttura polivalente presso il parco del nuovo ospedale di Bergamo in località alla Trucca. Il progetto riguarda la realizzazione di un nuovo padiglione e dei relativi spazi di pertinenza, da destinare a servizi di ristorazione, svago e tempo libero, nella tipologia del presidio ricettivo e pubblico esercizio temporaneo per eventi e attività correlate all’uso del parco e alla fruizione pubblica (bar, ristorante, padiglione, locale per manifestazioni pubbliche con affluenza limitata, sale corsi e fitness, spazi accessori esterni per stagione estiva). L’ambito urbano di localizzazione è rappresentato dal parco della Trucca, contiguo al complesso ospedaliero ”Beato Giovanni XXIII”. Gli obiettivi del concorso riguardano la progettazione di un nuovo elemento architettonico di carattere temporaneo e reversibile, che costituisca non solo un presidio contestualizzato e relazionato all’interno degli elementi naturali e spazi di verde pubblico già esistenti, ma anche e soprattutto un nuovo oggetto architettonico con caratteristiche di qualità, innovazione, fruibilità e accessibilità, tali da renderlo un elemento di forte connotazione e presenza, inserito nel contesto paesaggisticoambientale del parco e capace di costituire un luogo dedicato ad attività di svago, sportive e culturali, oltre che un punto di ristorazione in grado di promuovere eventi e iniziative socio-culturali.





02 CONCORSO PER LA PROGETTAZIONE DEL MUNICIPIO DI KORBACH, GERMANIA |progettista VIETHS STEFAN |partecipazione come COLLABORATORE con VIOLA BERTINI E MICHELA TETTAMANTI|2016 Il progetto costituisce l’ampliamento dell’antico municipio di Korbach, cittadina tedesca situata nel nord Assia, inserendosi in un intervento di ricostruzione e ricucitura urbana di carattere ben più ampio. Il nuovo edificio sorge nell’isolato che già ospitava il municipio, composto da un edificio di carattere storico e da un ampliamento più recente. L’intervento proposto, prevede la realizzazione di un nuovo sistema di edifici che completano l’edificio storico, caratterizzato da una forte importanza urbana e storica, attaraverso una struttura a corte che lo cinge sui tre lati, sostituendo l’ampliamneto degli anni settanta.





PROFESSIONAL WORKS



01

PALAZZO IN VIA VOLTA |RESIDENZA IN PALAZZO STORICO A COMO |modellazione 3d e render |collab. presso ARCH. ALESSANDRA SANTINI|2017



02

IL GIARDINO DEGLI ULIVI |RESIDENZE A POLPENAZZE DEL GARDA |progettazione, grafica, modellazione 3d, render |collab. presso DIEGO RATTI ARCHITETTO|2016



GRAZIE


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