L'Alpone numero 2 2015

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l ’alpone

Autorizzazione del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 28 - Nr. 4 - Dicembre 2013 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane

Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 30 - N. 2 - MARZO 2015 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane

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Saluto del Presidente Un saluto carissimo a tutti, mentre ci appre-

stiamo ad affrontare le attività estive che da sempre sono quelle che più impegnano le associazioni operanti sul nostro territorio. In particolare vorrei ringraziare i molti ilarionesi sparsi in giro per il mondo, che continuano a sostenerci con calore e affetto: a nome di tutta la Pro Loco vorrei assicurarli che cercheremo di farli sentire vicini al loro amato paese attraverso l’Alpone e le notizie che grazie al nostro giornale possiamo offrire loro. Un augurio affettuoso anche al giovane don Damiano Zanconato, che con la sua scelta di diventare sacerdote ha dato una bella testimonianza di fede e rinnova una tradizione da sempre molto forte fra la nostra gente. Ci sono insomma tutti gli ingredienti giusti per dire che c’è da lavorare per tutti e in tutti i campi a servizio del paese: soprattutto i giovani, si sentano invitati a mettere a disposizione le loro forze e le loro belle teste per migliorare la piccola società che è San Giovanni Ilarione e i paesi vicini, senza paura di sbagliare e con l’entusiasmo della loro giovane età. Il Presidente della Pro Loco Franco Cavazzola

40° SAGRA di SAN BENEDETTO ABATE Cattignano 10-11-12 luglio 2015 (programma a pag. 4)

SAGRA di SAN GIOVANNI BATTISTA 37° Mostra delle ciliegie Castello di San Giovanni Ilarione 27-28 giugno 2015 (programma a pag. 4-5)

Pro Loco | San Giovanni Ilarione

Anno 30 Nr. 2

Giugno 2015

DON DAMIANO ZANCONATO SACERDOTE! E’ STATO ORDINATO NELLA CATTEDRALE DI VERONA LO SCORSO 16 MAGGIO CON ALTRI CINQUE GIOVANI CONFRATELLI

Festa grande per la parrocchia di Castello, che il 17 maggio scorso ha visto un suo giovane conterraneo celebrare la sua prima messa, 42 anni dopo l’ultima ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1973. Damiano Zanconato, 29 anni il prossimo 27 ottobre, va ad arricchire una terra che in un passato ormai lontano ha dato molti suoi figli alla Chiesa ma che negli ultimi decenni, in sintonia con i tempi attuali, ha assistito ad una evidente carenza di vocazioni religiose. Nella vicina parrocchia di S. Caterina in Villa è ancora viva la figura di don Paolo Burato, ordinato prete nel 2010 e oggi impegnato nel servizio pastorale a Malo. Una tradizione religiosa quindi che, pur fra mille difficoltà, viene ribadita ancora una volta e che dimostra l’attaccamento della nostra gente alla Chiesa. Inevitabile quindi la domanda, rivolta allo stesso don Damiano, di come si senta a rappresentare questo filo rosso che unisce passato e presente delle nostre comunità. Certamente pieno di felicità e gratitudine al Signore per avermi scelto a far parte di questa lunga serie di chiamate alla vita consacrata. Mai avrei immaginato nella mia giovinezza che sarei entrato a far parte di questa lunga serie di religiosi e religiose che di tanto in tanto vedevi tornare a casa dalle loro famiglie per trovare ristoro dalle fatiche e impegni pastorali, e che sotto certi aspetti mi hanno sempre affascinato. La tua vocazione è nata in maniera, diciamo così, “particolare”. Ce la vuoi raccontare? Così “particolare” che è nata dentro al trascorrere ordinario delle mie giornate, una chiamata che si è rivelata dentro ad eventi ed incontri ordinari. Se provo a far memoria del primo momento in cui ho avvertito che “forse” la mia strada sarebbe stata quella di entrare in seminario e diventare prete, mi torna subito alla mente quel pomeriggio trascorso al Seminario vescovile a Vicenza nella primavera del 1999. Dopo aver ricevuto il sacramento della confermazione, l’allora parroco don Daniele decise di portare tutti noi neo cresimandi in uscita a Vicenza, visitando una co-

munità di suore (anche se non ricordo bene) e la comunità delle medie del Seminario minore. Ricordo che ero rimasto entusiasta ed affascinato da quei ragazzi che pregavano, studiavano, giocavano assieme, quasi una sorta di invidia, anche se non avrei mai lasciato la mia famiglia per entrare in seminario. Nel frattempo frequentavo regolarmente la parrocchia, svolgendo alcuni servizi: inizialmente chierichetto fino a 13 anni, poi organista, qualche anno anche come catechista assieme a mio fratello Emanuele e all’occorrenza prestavo aiuto al comitato sagra durante le feste. Dentro a tutto questo “fare” però Gesù non centrava molto: al fine settimana partecipavo anche a tre messe non per fede o per amore del Signore, ma perché così potevo suonare l’organo, la mia più grande passione. Fin dalla fanciullezza ho avuto un debole per la musica, a 8 anni Valeria Marcazzan mi insegnò chitarra, poi iniziai a suonare la tastiera nel coro

“la Ghenga” e un bel giorno, nel luglio 2000, Luigi Gecchele si presentò alla mia porta con il titolo di un metodo per armonium, deciso a insegnarmi a suonare l’organo, la mia più grande passione. Più trascorre il tempo e più sono convinto che il Signore è riuscito a far breccia nel mio cuore proprio grazie a questa mia passione. Per usare un' immagine, una sorta di amo da pesca per farmi abboccare. Dopo il conseguimento del diploma di perito chimico, nell’ottobre 2005 mi trasferii a Roveré Veronese per motivi di lavoro. Di lì a qualche mese una mia cara compagna di classe delle superiori, Emanuela, mi chiese se ero disponibile ad animare con la musica un gruppo di preghiera che si andava formando a San Francesco di Roverè. Non mi sembrava vero: potevo continuare a suonare l’organo anche se non ero molto entusiasmato dall’idea di stare in chiesa circa 3 ore. Ma incontro dopo incontro, catechesi dopo catechesi, ho cominciato a conoscere questo Gesù, frequentare i sacramenti, pregare ed andare a messa non perché obbligato ma come bisogno. Di tanto in tanto mi tornava alla mente il seminario e l’idea che forse sarei diventato prete, ma pensavo che fosse una via di fuga, un ripiego a causa di una vita che molte volte mi lasciava a fine giornata con un pugno di mosche in mano. Anche se di tanto in tanto mi frequentavo con qualche ragazza, avvertivo che non sarei mai stato completamente realizzato accanto ad una donna e il fascino per la figura del prete, l’amore per le “cose di Dio”, al contrario, aumentavano sempre di più. Dopo un pellegrinaggio a Medjugorje e una serie di colloqui con il parroco di Velo V.se, don Roberto, presi la ferma decisione di capire se il Signore mi stava chiamando a diventare sacerdote. Quei mesi di discernimento sono stati molto travagliati: decidere se abbandonare il lavoro, affrontare un lungo cammino fatto da sette anni di intenso studio, rinunciare ad avere una moglie e dei figli ecc. Il tutto però sempre accompagnato da una grande forza interiore,

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[continuazione articolo "Don Damiano Z."] grande fiducia nel Signore, il quale mi fece sperimentare fin da subito quella promessa che fece ai suoi discepoli, i quali dopo aver lasciato tutto per seguirlo gli chiesero che cosa avrebbero ricevuto in cambio ed egli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà» (cf. Mc 10,28-30). E io questo centuplo lo sperimento ogni giorno. La scelta di diventare prete oggi è considerata coraggiosa e per molti versi controcorrente. Cosa ti senti di dire ad un giovane ventenne che oggi affronta le scelte fondamentali della propria vita? Scelta coraggiosa tanto quanto due giovani che si promettono amore eterno o una giovane donna che decide di tenere il suo bambino nonostante tutto e tutti le indicano che l’unica via è l’aborto. Sono certo che una scelta intrisa di un amore vero, sincero, di donazione autentica per l’altro, non è una scelta “coraggiosa” ma è “l’unica” scelta che può realizzare il tuo desiderio profondo di felicità, è quando percepisci che se scegli diversamente non sarai mai completamente realizzato, sarai sempre mancante di qualcosa. Quindi ad un/a giovane direi: perché accontentarsi di una vita mediocre in cui l’unica scelta è quella di non scegliere per paura di sbagliare, quando puoi invece scegliere quale direzione dare alla tua vita e utilizzare le scelte fondamentali come dei trampolini di lancio verso il futuro? Parafrasando si potrebbe dire: perché accontentarsi del solito “riso in bianco con l’olio” quando puoi aspirare ad un bel piatto di “bigoli alla carbonara”? Nella tua parrocchia di origine molti ricordano che l’ultima chiamata alla vita consacrata ha riguardato (guarda caso!) una tua zia, suor Maria Zanconato, oggi a Torino fra le suore del Famulato Cristiano. Quanto ha influito sulla tua scelta l’aver avuto “in casa” un esempio così tangibile e vicino? Purtroppo mia zia Maria l’ho potuta frequentare molto poco: dal 1992 al 2011 è stata missionaria in Colombia, poi Messico e rientrava in Italia solo ogni tre anni, eppure ogni volta che veniva a Castello trasmetteva tutto l’entusiasmo, la bellezza di annunciare e testimoniare Cristo in terra di missione. Sono convinto tuttavia che la sua costante preghiera per tutti noi nipoti sia stata fondamentale per farci maturare scelte importanti nella vita. Come sono altrettanto convinto che la persona che ha profondamente inciso e plasmato il mio cuore, rendendolo disponibile a spendersi e attento ai bisogni degli altri e assetato dell’amore di Dio, sia mia nonna Rina. I miei primi 6 anni di vita non li ho trascorsi all’ asilo ma a casa sua assieme a mio fratello Emanuele e i miei cugini Alice e Luigi. Questa “nonnina”, da buona “matriarca”, non ci lasciava davanti al televisore tutta la giornata ma

VERONESI NEL MONDO: DESTINAZIONE BELGIO! Durante i1 fine settimana dello scorso 8 marzo,

scandiva le giornate a suon di via crucis, rosario su Telepace, raccontandoci della sua infanzia, di come frequentava con assiduità il catechismo, senza mai stancarsi di ripeterci di affidarsi al Signore e alla Madonna nei momenti difficili della vita. Penso che se la vocazione al presbiterato è germinata dentro di me è stata grazie alla sua testimonianza di fede nella provvidenza di Dio. Il tuo servizio pastorale ti porterà in giro per la diocesi di Verona. Cosa porterai con te del paese di San Giovanni Ilarione e della sua gente? Non ricordo più chi me lo disse, ma un nostro ex compaesano quando venne a conoscenza che mi sarei trasferito in montagna, disse che per quanto distante si possa andare, in fondo in fondo la “tua Castello, rimane sempre la tua Castello”. Se posso fare una confidenza: ancora oggi quando mi chiedono “dove abiti”, in automatico rispondo che abito a Verona ma sono originario di Castello di San Giovanni Ilarione e non perdo occasione per portare i miei amici a casa mia e far ammirare dal piazzale della chiesa la nostra meravigliosa valle. Certamente porterò nel cuore la bellezza delle nostre colline, il profumo delle acacie in fiore, il bianco dei ciliegi, i colori dei boschi in autunno, il suono delle campane di Castello e il volto di tanta gente che si impegna concretamente, giorno per giorno, a servizio degli altri, per rendere sempre più bello questo paese. Con questo bel saluto finale al paese e alla sua gente, lasciamo andare il nostro giovane don Damiano verso il futuro, accompagnato dall’auspicio caloroso di tutti gli ilarionesi per un servizio pastorale che gli auguriamo pieno di gioia e di soddisfazioni, nella testimonianza fedele e quotidiana della propria vocazione di prete. Dario Bruni

Lettere al giornale

Egregio Direttore, è con grande piacere che rispondo alla provocazione del redattore di dodici righe. Poche righe, ma taglienti, affilate come una lama, che mettono a nudo la nostra difficoltà di espressione e di convivenza. Sono d'accordo su quanto scritto. Non so se solo gli Ilarionesi, abbiano paura di esprimersi, ma comunque rimaniamo sul nostro piccolo. A mio avviso, penso che la gente non voglia esprimersi per paura delle critiche. Lanciamo il sasso nascondendo poi la mano, avendo anche paura di dire ho sbagliato. Del resto abbiamo in casa uno strumento che ci ha abituato a "sopportare" più che ad ascoltare, senza poter intervenire su ciò che ci propina quello schermo. Siamo sempre di corsa, ci manca la voglia di comunicare. Siamo sempre più individualisti, chiusi in noi stessi nelle nostre case, immersi nella navigazione su Internet. Ci sono, comunque, persone che si dedicano agli altri senza chiedere nulla in cambio. Lavorano, gratuitamente per la comunità , ma c'è sempre chi pensa chissà per quale scopo lo facciano. Volevo comunque ringraziare il provocatore che in punta di penna tenta e sprona le persone a manifestare il proprio pensiero. Antonella Zonato

DODICIRIGHE

Stavolta vogliamo farci male e parleremo di cultura.

"Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri.” (A. Gramsci) Guardandoci attorno, ci si convince di un paradosso evidente: tutti sono più scolarizzati eppure la sensazione è che circoli sempre meno cultura. Ci si imbatte cioè sempre più in persone (magari laureate!) che finiscono per essere competenti solo nel proprio mestiere, perché di quello soltanto si occupano, dedicando il resto del proprio tempo al (giusto) relax o al divertimento, ovvero esclusivamente a sé stessi. Detto in altro modo: la cultura è uno strumento di relazione, se non lo si mette a disposizione diventa inutile. Quindi da oggi distingueremo due tipi di persone “colte”: i vivi (quelli che mettono a disposizione le proprie doti e conoscenze) e i morti (quelli se le tengono solo per sé stessi e per i propri interessi). Non drammatizziamo: c’è sempre, per tutti, la possibilità di passare da una parte all’altra. Basta volerlo. D.B.

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si è svolta l'annuale "Festa dei Veronesi nel mondo", in Belgio. La manifestazione si tiene ormai da parecchi anni ed è voluta e gestita, appunto, dall'Associazione "Veronesi nel mondo". Queste giornate hanno visto in prima linea il signor Gianni De Nardi in qualità di presidente e rinnovatore, coadiuvato da tutta la sua famiglia. Una gran parte del lavoro organizzativo é stato fatto anche da alcuni nostri compaesani che hanno procurato e inviato in Belgio tutto il cibo necessario per l'evento, alimenti genuini e rigorosamente italiani, provenienti da Vestena e comuni limitrofi. Otto persone alla guida di un pullmino e attrezzati di strumenti musicali sono partiti da San Giovanni alla volta del Belgio: chi meglio della band "I Falchi" poteva allietare questo soggiorno breve ma intenso? Tutti gli altri partecipanti alla bella ricorrenza… in aereo! All'arrivo i nostri ilarionesi sono stati accolti calorosamente e con tutti gli onori, come si conviene con persone importanti e care! La magnifica accoglienza li ha fatti sentire tutti come se fossero persone speciali! Chi aveva parenti, chi amici, tutti comunque si videro ospitati presso famiglie di origine italiana. C’è stato chi addirittura ha messo a disposizione degli ospiti l'intera propria abitazione. Un’ospitalità spontanea e calorosa, del tutto sconosciuta presso di noi, ma non per questo scontata. In Belgio ci sono tantissimi paesani immigrati che vedono l'Italia ancora con tanta amore e con sentimenti patriottici che ci lasciano commossi ed un po' esterefatti. I nostri amici di San Giovanni sono stati accolti dalla deputata belga al parlamento, la signora Veronique Salvi, di origine italiana: lei stessa si è offerta a far da cicerone per visitare la Ville de Charleroy, sottolineando in più di un’occasione l'importanza dell'integrazione dei nostri connazionali e di tutto ciò che gli italiani hanno realiz-

zato in Belgio. Altra bella uscita si è svolta presso la cittadina di Mons, capoluogo della provincia di Hainault, dove ci attendeva la sorpresa di un pranzo presso l'Abbazia. Subito dopo si sono predisposti gli strumenti che avrebbero allietato la cena del sabato sera, una serata, quella del 7 marzo, tutta all’insegna dei prodotti tipici portati dall'Italia. La festa, organizzata presso gli ex uffici della Società Mineraria 'Monceau Fontaine' (noti anche come scuola dei "Porioni", i capi uomini), ha visto la partecipazione di ben 270 persone, tutte coinvolte in una carrellata di ricordi, emozioni, nostalgie che giungeva a tratti alla commozione vera e propria. Tutta la preparazione è stata molto accurata, con i colori di Verona giallo/blu che si riproponevano ovunque. La serata, denominata non a caso "La festa delle Giuliette" era dedicata appunto alla nostra bella città scaligera. I figli del presidente hanno simpaticamente impersonificato Romeo e Giulietta, vestendone i panni con costumi dell'epoca. In onore di tutte le donne, in occasione della festa dell'8 marzo, sempre dall'Italia sono arrivate le immancabili mimose a colorare ancora di più l'evento. Serata meravigliosa dunque, allietata dai "Falchi" che meritano di essere ricordati per la loro capacità di portare il calore ed il fofklore della nostra terra in mezzo a quella gente innamorata della loro patria d’origine e per questo emozionata nel ritrovare ancora intatti i suoni e i sentimenti dei loro genitori. Nel racconto intenso e preciso di Flavio e Rosalina, che hanno narrato le loro esperienze di vita, si coglieva tutta l'emozione di questo viaggio che non è stato solo un viaggio, ma anche una forte testimonianza e per questo merita un grazie particolare. Belgio aspettaci: il prossimo anno si ripete! Gabriella Pernigotto

I partecipanti all'ultima visita in Belgio dei Veronesi nel Mondo.

IN BIBLIOTECA

INGLESE E MUSICA PER I BAMBINI Nei mesi di aprile e maggio presso la biblioteca

civica di San Giovanni Ilarione si sono svolti dei corsi di lingua inglese con un’insegnante madrelingua, Sarah Hulmes, per i bambini della scuola dell’infanzia e il primo biennio della scuola primaria. Questi corsi sono stati organizzati da alcune mamme volenterose e disponibili dell’Angolo Bimbi in collaborazione con la Pro Loco e l’Amministrazione Comunale. I corsi hanno coinvolto 25 bambini dai 5 agli 8 anni che hanno avuto l’opportunità di familiarizzare con una lingua diversa dalla propria in modo giocoso e divertente. L’insegnante ha saputo creare un clima sereno e di collaborazione in cui i bambini hanno giocato con la lingua, ascoltato la lettura di storie e svolto attività pratiche. Questa esperienza ha anche permesso ai nostri bambini di conoscere e avvicinarsi ad un’altra cultura e, per questo, ampliare e arricchire il loro mondo. Visto il successo ottenuto abbiamo pensato di continuare questa esperienza organizzando dei corsi estivi di inglese con un’insegnante di madrelingua con il seguente programma giornaliero: Ore 9,00 WAKE AND SHAKE (DANZE E CANTI TIPICI) ORE 9,15 INDOOR ACTIVITIES (ATTIVITA’ PRATICHE) ORE 10,30 SNACK TIME AND RELAX ( MERENDA E RELAX CON LA LETTURA

DI UNA STORIA) ORE 11,00 OUTDOOR FUN (GIOCHI E DIVERTIMENTO ALL’APERTO CON GIOCHI TIPICAMENTE INGLESI) 0RE 12,00 DIARY AND GOODBYES ( SALUTI E DIARIO DELL’ESPERIENZA) IL VENERDI’ TREASURE HUNT (CACCIA AL TESORO) Esso coinvolgerà tutti i bambini della scuola primaria, si svolgerà nel mese di giugno appena terminata la scuola e, in caso di necessità, anche il pomeriggio con il medesimo programma del mattino. Si costituiranno gruppi di 16 bambini al massimo. Ulteriori informazioni giungeranno presso le famiglie quanto prima tramite la scuola. A maggio, sempre in biblioteca, si sono svolti anche due incontri di Music Together che hanno coinvolto numerose famiglie di San Giovanni Ilarione e non solo. Esso è un approccio musicale per i bambini dai 6 mesi ai 5 anni che attraverso l'affettività sviluppa in modo naturale l'innata musicalità che ha ogni bambino. Ringraziamo, infine, Sarah, l'insegnante d'inglese e Anna, l'esperta di musica, per l’entusiasmo e la grande disponibilità, la Pro Loco, L’Amministrazione Comunale e Nadia dell’Angolo Bimbi per l’organizzazione e l’impegno. Monica Panarotto


IN VISITA A "L'ALPONE"

MATE': JUDO A SCUOLA

Noi

ragazzi di 5° C della Scuola Primaria “A. Stefani” e noi ragazzi della 5° della Scuola Primaria “A. Manzoni” di Vestenanova, martedì 31 marzo 2015 abbiamo incontrato i redattori de “L’ Alpone” e poi abbiamo visitato la Cartotecnica Alpone di San Giovanni Ilarione. Il direttore del periodico, il signor Delio Vicentini, ci ha raccontato la storia della nascita del nostro trimestrale locale e i signori Lucia Burato, Franco Cavazzola e Gianni Sartori hanno illustrato le varie pagine e gli spazi dove si collocano i vari articoli: a seconda dell’argomento trattato ogni articolo occupa uno spazio ben preciso. A scuola abbiamo imparato che l’impaginazione di un quotidiano segue delle regole ben precise: ora sappiamo che anche realizzare un numero de “l’Alpone” non è così semplice! E’ un periodico gratuito, che vive solamente grazie ai contributi della gente. Siamo rimasti molto colpiti quando i redattori ci hanno detto che fanno tutto questo lavoro gratuitamente eppure con tanta passione, gioia e

soddisfazione: il loro è un servizio a favore del nostro paese e non solo! Grazie al loro impegno “L’Alpone” viene letto in tutte le case di San Giovanni Ilarione, ma, delle 6000 copie stampate, 400 vengono spedite anche all’ Estero, ai nostri compaesani che si sono trasferiti in cerca di lavoro, o per motivi di studio o familiari. Pensate: “L’Alpone” arriva in tutti e cinque i Continenti! Ci ha fatto molto piacere sapere che è un periodico internazionale ed è venuta anche a noi la voglia di scrivere un articolo: ecco perché in questo numero ci siamo anche noi… E poi l’avevamo promesso ai redattori! Dopo aver ascoltato il direttore Delio Vicentini siamo andati a visitare la Cartotecnica Alpone: i signori Rino e Guerrino Confente, i loro figli e tutti gli operai sono stati molto gentili e disponibili con noi; abbiamo visto come si stampa il periodico ma anche come vengono realizzati i volantini e i manifesti delle Sagre e Feste dei nostri paesi; poi ancora abbiamo osservato come vengono prodotte e assemblate le scatole. Infine ci hanno donato dei cartoncini e delle scatole che, contenti, abbiamo portato a scuola e già usato per lavoretti e cartelloni. Abbiamo voluto raccontare la nostra esperienza per ringraziare tutti coloro che ci hanno accompagnati quella mattina. Consigliamo questa bella esperienza a tutti!

IL NOSTRO TEMPO PIENO... ANCHE DI SPORT! Gli anni passano, ma il progetto

”In classe sulla neve” non invecchia anzi si rinnova. Quest’anno, il tredicesimo, ha avuto un successo straordinario: quasi la totalità degli alunni si è trasferita sulle nevi di San Giorgio a fare lezione e non solo di sci! Gli obiettivi da perseguire erano molteplici: capire che per raggiungere una meta ci vogliono pazienza e fatica, migliorare l’autonomia e l’autostima, ampliare i rapporti interpersonali, fare esperienze di solidarietà e aiuto reciproco, conoscere, amare e rispettare le nostre montagne, affinare la motricità fine e generale, imparare ed consolidare le tecniche di base dello sci. Tutti gli alunni hanno pienamente raggiunto gli obiettivi e nella verifica finale, davanti a un folto numero di genitori, hanno dimostrato le loro competenze. Grandi soddisfazioni per tutti: genitori, maestri FISI, insegnanti di classe e soprattutto il professor Gianni Confente e di tutto lo Sci Club di San Giovanni Ilarione che ha consentito la realizzazione del progetto. Un sentito ringraziamento anche al professor Tiziano Panato responsabile dell’organizzazione delle attività sulla neve. Altrettanto significativo ed entusiasmante il progetto “Minibaseball” realizzato grazie al professor Enzo Bissa che ha fatto conoscere ed amare uno sport poco noto in Italia: il baseball. L’incontro con questa disciplina e il coach hanno lasciato il segno non solo su tutti gli alunni

ma anche sulle insegnanti che sono state colpite dalla complessità e dalle grandi opportunità formative di questo gioco-sport. Tutti i bambini hanno avuto modo di giocare e divertirsi ma, nello stesso tempo, hanno colto l’importanza di impegnarsi e riflettere su ogni azione di gioco che non è mai casuale. Grazie alla grande esperienza, nonché competenza del professor Bissa tutti i bambini hanno raggiunto gli obiettivi prefissati ossia: acquisire e consolidare alcune sequenze motorie, prerequisiti imprescindibili per lo sviluppo di alcune abilità mentali, migliorare la concentrazione e i tempi di attenzione, superare alcune difficoltà motorie, affinare la capacità di analizzare situazioni per elaborare la propria strategia di gioco, infine consolidare il rispetto delle regole e aumentare lo spirito di gruppo. L’esperienza è andata oltre il contesto scolastico poiché grazie al coach Bissa alcuni bambini della scuola di Castello hanno potuto partecipare ad un torneo di baseball tenutosi a San Bonifacio e a Pastrengo come parte di una squadra con grande soddisfazione anche dei genitori. Noi , insegnanti di Castello, grazie a queste esperienze e ai risultati raggiunti, siamo sempre più convinte che lo sport consenta una crescita psico-fisica dei bambini sana, armonica ed equilibrata e che per questo debba essere una risorsa che la scuola deve sfruttare al massimo. LE INSEGNANTI

Noi ragazzi della classe quinta A e quinta B della scuola primaria “A. Stefani” di San Giovanni Ila-

rione abbiamo vissuto quest'anno una nuova ed emozionante esperienza. Grazie alla disponibilità e gentilezza del sig. ANTOINE DI FRANCO e del sig. GIANNI MARTEMUCCI , responsabili dell'associazione JUDO CLUB VALDALPONE, abbiamo svolto alcune lezioni di judo nella palestra della nostra scuola. E'stata un'esperienza interessante e divertente; abbiamo capiuto che il judo è L'ARTE DELLA NON RESISTENZA e dell'IMPIEGO DELLA MINIMA ENERGIA PER OTTENERE IL MASSIMO RISULTATO, è una disciplina molto seria e utile a tutte le età ed inoltre abbiamo appreso tante curiosità sul GIAPPONE. ANCORA GRAZIE A QUESTE SIMPATICHE PERSONE! Alunni ed insegnanti classi V° a-b

L'ANGOLO BIMBI: un angolo per sognare Anche

quest’anno la nostra biblioteca comunale si è trasformata per alcuni pomeriggi in uno spazio incantato, dove nutrire sogni e dare vita a simpatiche creazioni realizzate dai nostri bimbi! Da Settembre a Maggio per i nostri piccoli uditori l’incontro in biblioteca è diventato un appuntamento immancabile per sentirsi protagonisti di storie ora avventurose, ora fantastiche, e per dare libero sfogo a… tutta la loro fantasia! Grazie alla preziosa collaborazione di mamme sensibili e creative -perché no, anche in cucina! - è stato possibile trascorrere ore liete insieme, avvicinando i nostri bambini al piacere di sfogliare un libro, ascoltare una storia, indovinare un finale, creare o personalizzare un personaggio, il tutto in buonissima compagnia! Cercando di scegliere per ogni incontro una tematica che si adattasse al particolare momento che stavano vivendo, è stato possibile coinvolgere i bambini e al contempo veicolare loro dei semplici messaggi in modo divertente e interattivo. Il nostro viaggio in compagnia di fate e principi, maschere di carnevale e renne di babbo natale, animali della savana e della foresta, rane salterine e dinosauri capricciosi, fiori e piante di primavera anche quest’anno ci ha regalato momenti emozionanti e tanto sano divertimento. Un grazie speciale a tutti i bambini che con il loro personale contributo hanno reso unico ogni incontro! Luisa Gromeneda

PREMIATO "L'AMORE DEL SECOLO"

Cari lettrici e lettori dell'Alpone, siamo felici di condividere con voi il premio del Circolo Noi asse-

gnato allo spettacolo "L'amore del secolo" nell'ambito del concorso di teatro dialettale di Villa Bartolomea (VR) con la seguente motivazione: "Ci vuole fantasia ed inventiva per raccontare “L’amore del secolo” narrando la storia del nostro Paese negli ultimi 100 anni. E’ infatti un filo esile e sottile quello che lega i momenti più belli della nostra vita ed è proprio l’amore che lo rende unico ed impareggiabile presentato dalla compagnia “Sale & Pepe” con dolcezza, garbo e originalità in un mondo in continua evoluzione." Desidero ringraziare, oltre alla compagnia teatrale, tutti gli ilarionesi che, con i loro racconti, hanno arricchito la trama dello spettacolo. Giulia Magnabosco

DONARE SANGUE:

SEMPLICEMENTE IMPORTANTE! Con il tuo piccolo gesto salverai una vita

San Giovanni Ilarione e Vestenanova avis-vestena@libero.it avis-sgiovanni@libero.it www.avisveneto.it/san_giovanni_ilarione_vestenanova

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FRAMMENTI DI SOGNO

SAGRA di SAN GIOVANNI BATTISTA 37° Mostra delle ciliegie

9 maggio 2015

Castello di S. Giov. Ilarione 27-28 giugno 2015

Il 9 maggio presso il Teatro di Santa Caterina in Villa si è svolto "Frammenti di sogno". Una manifestazione ricca di emozioni dove i bambini hanno potuto esprimere sentimenti e capacità tramite il canto, gli strumenti musicali, il ballo e quanto ancora. Da parte della Pro Loco di San Giovanni Ilarione un grazie a tutti coloro che hanno partecipato e aiutato a creare questo momento magico, come i maestri dei vari cori parrocchiali e le insegnanti di scuola, a tutti i partecipanti un arrivederci al prossimo anno. L.G.

SABATO 27 GIUGNO ORE 20.00 APERTURA GIOCHI con maxigonfiabili per bambini e ragazzi ORE 21.00 DISCOTECA DOMENICA 28 GIUGNO ORE 10.00 SANTA MESSA SOLENNE ORE 11.00-14.00 Consegna ciliegie per la Mostra

GIORGIO NARDI: DETERMINAZIONE A INSEGUIRE LE PROPRIE PASSIONI! “La rubrica dei giovani” de “L’Alpone” di questo numero è dedicata a Giorgio Nardi trentaquattrenne, sportivo e con molta voglia di mettersi in gioco.

Diplomato

presso l’istituto tecnico ITIS MO "Luciano Dal Cero" (Ex Galileo Ferraris) viene (nonostante fosse stato) sconsigliato dai professori delle Medie a proseguire negli studi: “troppo distratto, preso più dalle attività sportive che dallo studio” (così ci racconta in giacca elegante e cravatta Giorgio Nardi). Ma la voglia di fare e di crescere fa sì, che dopo tre anni, riesce a laurearsi in Ingegneria meccanica. La determinazione e l’orgoglio di farsi valere nella vita parte da bambino con il calcio, hobby che lo ha sempre accompagnato e “fatto crescere”. Inizia la sua carriera calcistica nel 1988, arricchendo ogni anno il suo “curriculum” non solo di relazioni tra amici, ma anche di prestazioni sportive, cosa che gli permette, fra l’altro, di guadagnare qualcosa, aiutandolo nell’acquisto dell’auto e di tanti piccoli “sfizi” tipici dell’età giovanile. Finiti gli studi si aprono davanti a Giorgio alcune possibilità lavorative ed entra in una azienda che lo porta a crescere di ruolo, anno dopo anno. All’età di trent’anni si accorge che la soddisfazione di crescere, di maturare nuove esperienze, pur mantenendo lo stile acquisito dallo sport, viene a mancare: “Mi sentivo chiuso, frenato, poco a contatto con la gente”. Così, già cliente della Banca Mediolanum, viene chiamato per fare un colloquio di lavoro presso l’istituto bancario. Lo stimolo, la voglia di novità e l’idea di passare da dipendente a imprenditore, racconta Giorgio, fa scattare in lui la voglia di accettare la nuova proposta di lavorare presso la Banca Mediolanum. “Non è la solita realtà in cui ti danno la borsa in mano e ti dicono vai a suonare il campanello dei clienti, ma ti istruiscono, ti valorizzano e ti accompagnano come una grande famiglia”. Così dal 2012, dopo vari esami e dopo aver capito di essere nel “posto giusto” passa a collaborare come Family Banker, una nuova

40° SAGRA DI SAN BENEDETTO ABATE

CATTIGNANO, 10-11-12 LUGLIO 2015

figura nel mondo bancario, come un direttore di banca personale. “Mi rivedo un po’ nel Presidente Ennio Doris, che partito da una famiglia di commercianti di animali, diventa il fondatore di questa imperiale banca”. Anche Giorgio, partito con gli studi e poi come dipendente, oggi ha un ufficio in centro a Soave e rappresenta una banca nazionale. “La mia figura” racconta Giorgio “è strategica, mi affianco ad ogni cliente e lo aiuto a gestire le sue risorse, il suo patrimonio e gli eventi economici della vita, non sono come i normali direttori delle varie filiali”; e prosegue: “è chiaro che non solo dobbiamo comportarci con grande rispetto verso i clienti, ma dobbiamo soprattutto lavorare con massima professionalità”. I primi anni non sono stati facili, soprattutto sul piano economico, perché la Banca retribuisce in base al lavoro che fai, senza stipendi fissi o cose simili. L’impegno e la determinazione, ancora una volta, lo hanno fatto crescere: “Mediolanum mi ha messo molte risorse a disposizione e le sto investendo nel nostro territorio”. Racconta infatti Giorgio: “La Banca mette a disposizione contributi per la crescita della comunità, per il sostentamento delle attività sociali e sportive. Anche nei momenti di difficoltà la Banca è molto sensibile. Ricordo, in modo particolare, che il giorno dell’alluvione a Monteforte d’Alpone e a Soave, la Banca mi ha chiamato con la richiesta di telefonare a tutti i miei clienti e nel caso di danni la Banca sarebbe stata loro vicina con sospensione delle rate mutui, spread agevolati e risorse economiche, per copertura dei danni, e per ricominciare la vita normale, dalla casa alla macchina e tanto ancora". “La meritocrazia è alla base del mio lavoro, oggi raccolgo i frutti che domani non saranno uguali, saranno migliori”: dando un messaggio a tutti i giovani, Giorgio prosegue dicendo che “la cosa fondamentale oggi è essere positivi e ottimisti, mettersi in gioco, imparare l’inglese e inseguire le proprie passioni con tanta forza di volontà, il tutto ti porterà sicuramente a una grandi traguardi e soddisfazioni. Lorenzo Gecchele

VENERDI’ 10 LUGLIO ORE 19.00 APERTURA CHIOSCHI ORE 19.30 INIZIO CALCETTO SAPONATO ORE 22.00 AFRO MUSIC CON STARGATE SOTTO LE STELLE DJ MORGAN SABATO 11 LUGLIO ORE 20.00 APERTURA CHIOSCHI ORE 19.30 INIZIO CALCETTO SAPONATO ORE 22.00 SCHIUMA PARTY CON NIGHTLIFE CON DJ STEVEN SMITH DJ ALBERTO RUFFO IN DIRETTA SU IS GOOD FOR YOU

DURANTE LA MANIFESTAZIONE RICCA PESCA DI BENEFICENZA , GONFIABILI E SCIVOLI X BAMBINI

GRUPPO ALPINI SAN GIOVANNI ILARIONE Quest'anno circa una decina di alpini del nostro

Gruppo erano presenti, come ormai avviene da parecchi anni, anche alla 88° Adunata Nazionale de L' Aquila. In generale la partecipazione degli alpini è stata buona, considerando la distanza, i tanti dubbi e grazie anche alla splendida giornata! La nostra Sezione è partita per lo sfilamento verso le ore 14.00. La prossima Adunata Nazionale si svolgerà ad ASTI il 15 maggio 2016. Nel febbraio scorso è stato eletto quale Capogruppo l'alpino ANGELO RIVATO. Il nuovo Consiglio di Gruppo risulta composto dai soci alpini: AMBROSI Sante, BELTRAME Mario, BESCHIN Adriano, CRISTOFARI Giacomo, FRIGO Luciano, GAMBARETTO Giuseppe, MARCAZZAN Remigio, MCHELETTO Lino, PANAROTTO Luigi, PRANDO Gaetano, PRANDO Luigino, TOMIOZZO Silvano, SAR-

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DOMENICA 12 LUGLIO ORE 9.00 SANTA MESSA ORE 10.00 INIZIO VOLLEY ACQUATICO ORE 11.30. SPRITZ PARTY ORE 12.00 APERTURA STAND ENOGASTRONOMICI ORE 18.00 FINALI TORNEO VOLLEY ACQUATICO E CALCETTO SAPONATO ORE 20.00 PREMIAZIONI ORE 21.00 SERATA D’ INTRATTENIMENTO CON EL BIFIDO EnGRUPPO MUSICALE I CASTIONBOYS

TORI Claudio, STORTI Ercole, ZANDONA' Nello, GAMBARETTO Nico e PANAROTTO Luca. Per ricordare il Centenario dell'inizio della Grande Guerra l'annuale gita sociale del Gruppo sarà il 19 luglio (terza domenica) ed avrà come meta la cittadina di ROVERETO, con visita al Museo della Guerra, la Campana e l'Ossario. Si proseguirà nel pomeriggio con la visita della distilleria MARZADRO. Al Monumento verrà deposta una corona, con scambio del gagliardetto. Si invitano tutti gli alpini partecipanti alla gita di portare il cappello. Il prossimo Raduno del Triveneto si terrà il 14 giugno a CONEGLIANO. E' un periodo certamente non favorevole, ma facciamo il possibile per essere presenti all' appuntamento! Guigo Gecchele


ORE 16.00 Apertura giochi con maxigonfiabili per bambini e ragazzi. ORE 17.00 Apertura al pubblico della 37° Mostra provinciale delle ciliegie ORE 18.00 Esibizione della Banda “G. Verdi” di Montecchia di C. e S. Giov. Il. ORE 19.00 Premiazione della 37° Mostra delle ciliegie ORE 20.00 SERATA DANZANTE Durante la manifestazione funzioneranno fornitissimi chioschi enogastronomici. Pesca di Beneficenza

Riceviamo e volentieri pubblichiamo “Salve! Sono la nuora di Liliana Ciman. Su sua esplicita richiesta allego una foto dell’incontro del nostro piccolo Giosuè Maporti con Papa Francesco in occasione dell’udienza generale del 4 marzo 2015, in piazza San Pietro a Roma. Con la presente la famiglia di Giuseppe Maporti desidera condividere, con la gioia nel cuore, il santo bacio di papa Francesco e la benedizione impartita al nostro caro nipotino Giosuè. Grazie” Laura Ferro

Nella chiesetta di S. Antonio a Vestenavecchia tornano a splendere gli affreschi del XV secolo Molte le novità nella chiesetta romanica di S. Antonio Abate a Vestenavecchia! E’ stato completato il restauro dei preziosi affreschi del XV secolo situati sopra l’arco trionfale e dell’immagine di S. Antonio Abate troneggiante sullo sfondo della parete absidale. Rimangono ancora altre parti da recuperare, ma l’impatto visivo generale è sorprendente e molto gratificante anche per il restauratore Andrea Ciresola che ha svolto un lungo e impegnativo lavoro di recupero nel 2014 e 2015. Sono riemersi nitidi nell’arco i personaggi dell’Annunciazione (la Madonna, l’arcangelo Gabriele, il Padre Eterno), il Cristo Risorto (“Imago Pietatis”) racchiuso fra i due stemmi della famiglia veneziana degli Emo, dominante dal 1400 al 1800 il territorio vestenese, e infine la splendida Trinità, orfana della figura del Cristo, di cui il restauro ha rivelato il volto reclinato, pieno di intensità espressiva. Nell’abside l’imponente S. Antonio, rappresentato in vesti episcopali in quanto Abate fondatore del Monachesimo Orientale, si presenta ora più definito e autorevole, in atteggiamento benedicente e protettivo nei confronti della chiesetta a lui dedicata. I restauri sono stati resi possibili dalla generosità dei coscritti del comune di Vestenanova del 1944 che nel 2014, in occasione del loro 70°

compleanno, hanno donato il restauro della Madonna Annunciata, proseguendo poi i lavori con donazioni di singole famiglie appartenenti alla classe 1944. A loro va tributato un riconoscente ringraziamento per aver ridato splendore ad un bene prezioso e raro della comunità vestenese. Anche i vecchi banchi di legno della chiesetta sono stati restaurati da una famiglia di coscritti 1944 e così il luogo sacro appare completamente rinnovato e pronto ad accogliere tutte le persone che anche quest’anno vorranno risalire il colle per visitarlo ed ammirarlo. La strada di collegamento fra Vestenanova e Vestenavecchia è stata riaperta dopo la disastrosa frana che aveva isolato il paese e quindi tutti i pomeriggi delle domeniche di luglio e agosto si potrà visitare la chiesetta e godere di un momento di pace, di serenità e di contemplazione. Il 12 luglio 2015 i restauri saranno inaugurati e per l’occasione verranno illustrati i lavori svolti per il recupero degli affreschi. L’evento sarà allietato da un concerto eseguito dalla Schola Cantorum di San Pietro di Lavagno e dal soprano Letizia Butterin, con un repertorio musicale risalente al periodo medievale e rinascimentale. Giancarla Gugole

Giuseppe Mazzasette e la sorella a Roma in udienza dal papa con gruppo fedeli di Montecchia mercoledi 22 aprile 2015

Settembre 1967: un giovanissimo Lorenzo Arvotti nell’immancabile casacca della Juventus, mentre palleggia durante la prima edizione del torneo di Castello, di cui poi risulterà capocannoniere. La manifestazione ebbe luogo nel campetto parrocchiale da poco allestito in seguito ai lavori di ristrutturazione del piazzale della chiesa e dei sottostanti impianti parrocchiali ancor oggi esistenti. A quel tempo era parroco don Damiano Andriolo e cappellano don Luigi Schiavo, promotore del torneo di Castello, che si ripete ogni anno anche ai giorni nostri.

UN BEL GESTO DI SOLIDARIETÀ In data 29/11/2014 si è tenuta la 18° Giornata

Nazionale della Colletta Alimentare organizzata da Bancoalimentare (www.bancoalimentare.it). La mission della Fondazione Banco Alimentare Onlus è la valorizzazione sociale delle eccedenze alimentari. Attraverso i 21 Banchi Alimentari, che operano quotidianamente in tutta Italia, questi prodotti vengono distribuiti gratuitamente a 8.898 Strutture Caritative convenzionate (tra cui il Centro Aiuto Vita di San Giovanni Ilarione). Ogni anno vengono recuperate e raccolte e poi distribuite circa 70.000 (settantamila) tonnellate di alimenti che raggiungono circa 2.000.000 (due milioni) di bisognosi su tutto il territorio italiano. Accanto a questa attività, il Banco Alimentare promuove ogni anno la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (GNCA). Per la prima volta, il sabato 29 novembre scorso Bancoalimentare è stato ufficialmente presente anche a San Giovanni Ilarione presso i supermercati SuperA&O

di Benedetta Sartori e LIDL (www.lidl.it), permettendo così la raccolta rispettivamente di 269 kg e 592 kg, per un totale di 861 kg di alimenti. Ciò è stato possibile grazie a diverse organizzazioni e persone di buona volontà di San Giovanni e dintorni. Oltre alla disponibilità dei due supermercati citati sopra, si ringraziano: - Centro Aiuto Vita di San Giovanni Ilarione, che ha operato presso supermercato A&O con i propri soci-volontari, assistiti e amici. - Gruppo Alpini di San Giovanni Ilarione, Montecchia di Crosara e Vestenanova, che ha operato presso supermercato LIDL. - Parrocchia di Santa Caterina in Villa, che ha operato presso supermercato A&O con alcuni giovani del proprio Gruppo Giovani. - Comune di San Giovanni Ilarione, che ha partecipato mettendo a disposizione il proprio pulmino ed autista-volontario per il trasporto degli alimenti raccolti presso la sede di Verona di Bancoalimentare. - Clienti-donatori dei supermercati SuperA&O e LIDL di San Giovanni Ilarione, che hanno acquistato a proprie spese i quasi una tonnellata di alimenti di cui sopra! Che aggiungere? Arrivederci alla Colletta 2015! Daniele Pasquino

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L'Amministrazione LA REGIONE DICE SI AL CENTRO PRELIEVI Ora serve l'autorizzazione di competenza dell'Ulss e poi la costruzione vera e propria del servizio

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entro prelievi, la Regione formalizza in suo «sì» e il sindaco Ellen Cavazza festeggia: «E' un grande traguardo per la mia amministrazione perché su questo servizio ci siamo spesi molto. La nostra posizione geografica rende problematico il trasferimento all'ospedale di San Bonifacio, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, e poter garantire un servizio così importante in loco è una grande soddisfazione». Parere favorevole, dunque, da parte della sezione Attuazione e programmazione sanitaria della Regione, ma se questo disco verde è certo, non lo è al momento la tempistica e le modalità di attivazione del nuovo servizio. «Di sicuro c'è che sarà erogato nella palazzina della medicina di gruppo, all'ex Ceod, ma prima servono alcuni passaggi. In primis il rilascio dell'autorizzazione di competenza dell'Ulss 20», spiega Cavazza, «e successivamente la costruzione vera e propria del servizio». Cavazza considera il parere favorevole della Regione come il miglior premio al lavoro portato avanti da due anni in questadirezione. Cavazza, però, è cauta: «Scelgo la

cautela perché va fatto un passo alla volta. Anche l'Ulss credo dirà la sua su come dovrà essere organizzato il servizio. Ad ogni modo», sottolinea, «sebbene sia prematuro entrare nel merito, sono apertissima a tutte le proposte. Non credo possa essere accantonato nulla, tante sono le soluzioni e le idee che possono essere prese in considerazione, ma non prima del via libera formale dell'Ulss e sempre tenendo ben presente l'aspetto essenziale, e cioè la garanzia del miglior servizio possibile». Destinatari privilegiati del punto prelievi saranno gli anziani, ma non è detto che il punto prelievi possa essere utilizzato anche da altre fasce deboli della popolazione. «Cercheremo di fare le cose meglio possibile, ma intanto mi sia permesso ringraziare sia l'assessore regionale Luca Coletto che la dirigente dell'Ulss 20 Maria Giuseppina Bonavina: questo traguardo è frutto dell'impegno di tutti»

Sono inziati i lavori di sistemazione stradale ed asfaltatura che continueranno per alcuni mesi. Qui alcuni esempi: Località Lovatini

Via Roma

Via Alpone

Più sicurezza all'uscita della Scuola "Cirillo Tonin" a Castello con le isole "salva pedoni" P er aumentare la sicurezza di mentano la sicurezza dei pedoni ed bambini e genitori in entrata ed obbligano ad un rallentamento dei uscita dalla Scuola di Castello, si è ricercata per diverso tempo una soluzione con la Provincia. Si è convenuti ad un progetto che implementa delle isole pedonali sperimentate in diversi comuni, che au-

veicoli in transito. Oltre a ciò è stata aumentata la larghezza del marciapiede fuori dalla scuola per dare maggior spazio agli alunni in uscita e posto una ringhiera di protezione abbellita con dei bei Gerani fioriti.

(articolo estratto dal quotidiano l’Arena del 14-05-15 di P.D.C)

LA PAROLA ALLA MINORANZA RICHIESTE ALL'AMMINISTRAZIONE Non solo parole, ma fatti! imprescindibile opera di solidarien data 22 gennaio 2015 è stata tà. Chiediamo anche viva attenziopresentata all’Amministrazione ne per l’Assoc. Scuola dell’Infanzia "Papa Luciani" che, a causa di riComunale una richiesta per: - un intervento, a chi di compe- tardi negli stanziamenti Enti Pubtenza, per la sistemazione e pulizia blici e il fisiologico calo nascitedella “ Valle Ranfani” poiché la stes- iscrizioni, si trova a dover gestire sa si trova in una grave e precaria una difficile situazione di Bilancio. data 15 maggio 2015 situazione che potrebbe causare, in In caso di straripamento, serie con- l’Amministrazione Comunale, con risposta scritta, si è impegnata: seguenze a tutto il Paese una risposta sull’utilizzo - ad inoltrare un’istanza al servizio dell’avanzo di euro 11.100,00 al Forestale di Verona , per quanto cap.“ Contributo allo sport” , pro- riguarda la “Valle Ranfani” ponendo che la somma venisse ri- - ad esaminare attentamente. partita come sostegno economico “quello che si potrà fare, con il prosalle varie Associazioni che operano simo Bilancio di Previsione , per volontariamente nel ns. territorio e aiutare le Associazioni e tutte le esiche , nonostante i colpi della crisi, genze prospettate dai servizi comcontinuano a portare avanti la loro petenti “

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Ringraziando gli Amministratori per l’impegno assunto, chiediamo una risposta concreta anche con i fatti, oltre con le parole, auspicando un sollecito e continuo interessamento per la “Valle Ranfani” ed un reale aiuto alle nostre Associazioni, affinchè quanto promesso venga mantenuto e non dimenticato nel cassetto. 6

Fase esplorativa per implementare anche a San Giovanni Ilarione Piedibus e Carpooling scolastico Vi informiamo che stiamo valutando assieme all'Istituto comprensivo di San Giovanni Ilarione, di implementare Pedibus e Carpooling scolastico per consentire dei risparmi alle famiglie e migliorare la socializzazione fra cittadini. ll piedibus o pedibus, è una forma di trasporto scolastico per gli alunni delle elementari e medie inferiori che vengono accompagnati a piedi a scuola da adulti con le stesse modalità (percorsi, fermate) dello scuolabus. In pratica, i bambini, anziché prendere l'autobus o lo scuolabus, alla fermata si aggregano ad una comitiva guidata da alcuni addetti giungendo fino a scuola, e compiendo il percorso inverso ritornando a casa. Le finalità del Pedibus sono molteplici: - Consentono ai bambini di raggiungere a piedi la scuola e il capolinea con sicurezza, favorendo la loro autonomia - Permettono ai bambini di socializzare durante i percorsi anche con nuovi amici - Favoriscono la conoscenza e la padronanza del territorio urbano - Sviluppano la sensibilità ecologica del bambino - Riducono le automobili circolanti, quindi il traffico e l'inquinamento. Il carpooling invece consiste in organizzare una rete di genitori che portino i bambini/ragazzi a scuola e viceversa, in auto. I vantaggi del carpooling scolastico permettono: • Il Comune risparmia oltre il 70% rispetto ai sistemi tradizionali di trasporto (lo scuolabus costa al comune ben 145.000 eu ogni anno, di cui 34.000 come quota iscrizione pagata dalle famiglie) . • Le famiglie risparmiano tempo, soldi (100 euro in media) e chilometri. • I bambini impiegano meno tempo per andare a scuola (5 minuti al posto di 20 minuti ed oltre in media). • Aumentano le occasioni di socializzazione e conoscenza tra famiglie. • Si diffonde una cultura della mobilità sostenibile. • Si riduce il traffico privato intorno alle scuole (da 1 bambino, 1 macchina, 1 autista, a 3 bambini, 1 macchina, 1 autista)


Comunale

informa

NASCE IL "MERCATO CERASICOLO VALDALPONE" Un’idea che unisce le forze di tre comuni della nostra vallata

L' idea di realizzare un mercato Cerasicolo è nata lo scorso novembre,

quando abbiamo deciso di gestire le funzioni associate con il Comune di Vestenanova e quello di Roncà. Quale motivo ci ha spinto a dar vita a questa nuova iniziativa? – si chiederanno in molti. Le motivazioni sono parecchie e tutte, a nostro avviso, di grande utilità per i tre paesi coinvolti. Innanzitutto l'agricoltura è e rimane uno dei capisaldi economici della nostra comunità, è da sempre una tradizione locale, è – potremmo dire – la vita stessa della nostra gente. Abbiamo così voluto valorizzare e salvaguardare questo

settore, che da troppo tempo e per vari motivi è stato messo in un angolo. Abbiamo inoltre pensato che, lavorando insieme con altre amministrazioni, avremmo avuto un risparmio economico non indifferente sulle spese, punto dolente in questi anni di difficoltà per tutte le amministrazioni. Abbiamo inoltre contribuito a creare qualche occupazione lavorativa, purché momentanea, per la nostra gente in un momento di crisi così forte per tutti. Abbiamo valorizzato il nostro paese, con l’offerta di un servizio che diventerà essenziale per tutti coloro che verranno a vendere e a comprare le ciliegie. Il primo passo consisteva nell’avere un luogo adeguato, che abbiamo individuato in un capannone capiente, atto ad accogliere e gestire al meglio l’attività in programma, situato a San Giovanni Ilarione in via 11 settembre. Abbiamo poi voluto assegnare un nome al mercato stesso che fosse frutto di una scelta pon-

San Giovanni Ilarione ed il mercato Cerasicolo Valdalpone in Fiera a Milano a FRUIT INNOVATION *

U n giorno di in-

t e n s a partecipazione in fiera a Milano a FRUIT INNOVATION (nuova fiera dell’ortofrutta) dedicati alla promozione delle nostre ciliegie ed il nostro territorio. Grazie alla collaborazio-

ne con l’Associazione Città delle Ciliegie, MERCATI ASSOCIATI e ANDMI (Associazione Nazionale Direttori dei Mercati all’Ingrosso che conta ben 81 Direttori e mercati aderenti), abbiamo avuto modo di conoscere personalmente il Presidente di ADMI Dott. Pietro Cernigliaro ed i diversi direttori dei mercati ortofrutticoli in Italia ed in particolare della Lombardia, Liguria, Trentino, Veneto e Friuli (ma

derata e significativa: Valdalpone è il nome della nostra vallata e quindi il mercato si costituisce per rappresentare le ciliegie della Valdalpone, un prodotto la cui qualità è da tutti considerata ai massimi standard della cerasicoltura e per questo merita di essere conosciuto e apprezzato anche negli altri territori limitrofi

e non. Abbiamo fatto questo passo, che noi consideriamo importante, come una sfida per i nostri tempi: noi ci crediamo fortemente e auspichiamo che tutto andrà per il meglio. Buon Mercato a tutti! Il sindaco Ellen Cavazza

A dx il primo agricoltore, Sig. Gonzato Giuseppe ed il primo pallet di ciliegie . Da sx l’Ass. all’Agicoltura Marco Beltrame, Il Direttore del Mercato Antonio Stoppele, il Sindaco Ellen Cavazza, il Presidente Antonio Rivato, i collaboratori Valerio Prà ed Alberto Pernigotto. anche commercianti privati e consorzi), ai quali abbiamo presentato la nuova realtà del mercato Cerasicolo Valdalpone (molto apprezzata l’unione dei comuni), le nostre ciliegie (che hanno assaggiato ed apprezzato) e le potenzialità ed opportunità che ciò può portare ai commercianti a loro associati ed anche quindi ai nostri agricoltori. Il Presidente dell’Associazione Nazionale Direttori dei Mercati

all’Ingrosso ci ha chiesto una presentazione del nostro Mercato cerasicolo (che abbiamo già inviato) e si è impegnato a divulgarla per farlo conoscere in tutta Italia, contribuendo così ad aprire altri canali ed opportunità di vendita, e rendere la regina della Val D’Alpone un prodotto più conosciuto, apprezzato e valorizzato nel mercato ortofrutticolo nazionale e non solo.

Siamo stati presenti anche a Monteforte d’Alpone alla recente Festa dell’Uva e rimaniamo in mostra permanente presso il nuovo ufficio turistico, grazie ad una collaborazione che porterà una sinergia anche con San Bonifacio ed altri comuni dell’Est Veronese

Da sx il Presidente di ADMI Dott. Pietro Cernigliaro e Ass. Claudio Lovato (sullo sfondo al centro il poster di presentazione del nostro paese e delle nostre ciliegie) Innovation è la risposta di * Fruit Fiera Milano spa alla richiesta di innovazione ed internazionalizzazione della filiera ortofrutticola con oltre 200 espositori presenti.

Ringraziamo le aziende ESSEMME serramenti, Impresa edile Cavazza Angelo, Impresa Vicentini Cavazzola, la Coop. Moscleda Lavoro, Panarotto Legnami spa, la ditta Elettroemme srl, che con il coordinamento dell'Ass. Ercole Storti ed il Pres. del mercato cerasicolo Antonio Rivato, hanno permesso di rendere lo stabile fruibile allo scopo.

Da sx il Consigliere al turismo di Monteforte d’Alpone Andrea Dal Bosco 7


LOVATO LUIGI, GINO DEL CAURO

Non capita tutti i giorni

di incontrare una persona così frizzante, così aperta alla vita, così simpatica e così finemente ironica. “Mi son on Camado…te se come i è i Camadi….” Così esordisce Luigi Lovato, ma detta così ben pochi lo conoscono, se invece si dice Gino del Cauro, allora tutti si rendono conto del personaggio simpatico e spontaneo, irriverente e pronto alla battuta. E’ un pomeriggio assolato quando lo incontriamo. Imperturbabile, seduto all’esterno della bella abitazione, forma un tutt’uno con la pace e la tranquillità che si respira ai Rebeli, ove è nato e ove risiede. E’ un’oasi incontaminata di pace e di verde. Luigi, o meglio Gino, perché così continueremo a chiamarlo, nasce il 28/04/1925, figlio di Albino e Probo Amalia. E’ una bella famiglia, formata da due femmine e due maschi, Ida e Attilia, Gino e Attilio (sacerdote missionario scalabriniano e ora defunto). Papà coltiva quelle poche “rive” per mantenere la famiglia, va in Belgio nelle miniere di carbone per pagare i debiti e rientra dopo otto anni, riuscendo a ottenere una piccola pènsione. Gino frequenta la scuola elementare e Cattignano, poi la 5° come privatista seguito dalla maestra “Sengia” (Angela Zaffaina)- Come maestri elementari ricorda con piacere Mario Soprana. Finita la scuola ci sono i campi da dissodare, campi per modo di dire, sono metri di terreno da strappare “ ai spini” per avere una spanna in più per piantare la polenta. Capisce che deve assolutamente imparare un mestiere che gli possa offrire una vita migliore. Per tre anni frequenta la bottega di Angelo Sartori ( Angi Fufa) per imparare il mestiere di calzolaio, sperando di mettersi in proprio. Di paga neppure parlarne, naturalmente. Decide di mettersi in proprio, ma è una delusione. Si va a famiglie per fare le scarpe, si prendono le misure direttamente sul piede della persona interessata, si confezionano scarpe da festa, scarpe da lavoro, i famosi “prussiani”, calzature forti, resistenti e che pare abbiano derivato il nome dagli scarponi calzati dall’esercito prussiano. La gente stenta a pagare, mentre invece il materiale di prima scelta bisogna pagarlo subito. Fino a pochi anni or sono ha conservato i quaderni dei debitori insolventi , ma dopo 40 anni ha gettato la spugna e li ha bruciati . Allora va in Francia, stagionale a bietole. E’ un lavoro massacrante, che ti permette di portare a casa qualche soldo e tirare avanti. Poi si apre uno spiraglio. Il Fratello Attilio è a Piacenza , negli Scalabriniani. Essendo morto il loro calzolaio, necessita la figura di un nuovo adepto in tale funzione. Il fratello fa

presente il suo nominativo e subito viene chiamato. Qui sta bene , viene pagato 12.000 lire al mese + vitto e alloggio. E’ il paese del bengodi. Riesce a mettere da parte i soldi, pagare i fornitori e tornare in paese a fronte alta, dopo tre anni. Essendo non di pietra, anche il cuore reclama la sua parte e Gino ha già adocchiato Benvenuta Marchesini, figlia di Benvenuto dalla Scaglia,parente del famoso missionario in Cina e Giappone padre Pacifico Marchesini, una famiglia che gode un certo prestigio, che conosce i suoi diritti e programma il suo futuro. “ Quando ti sei sposato?” Non riferisce la data , ma “ So che ghe gera la neve in tera” annuisce sornione. E’ gennaio 1953. Non c’è ricchezza, ma la giovane coppia non si spaventa e si dà da fare. Dopo i primi due gemelli morti prematuramente, arrivano a popolare la famiglia Angelina, Ruggero, Renata e Giorgio. Gino continua il lavoro, prima come manovale nell’edilizia, ricostruisce ex novo la casa, riportandola a fasti nuovi. Intanto il suo impegno verso al comunità di Cattignano non sminuisce, è fabbriciere e si dedica alla corale parrocchiale. Ha innaturata la passione per la caccia. La mattina,molto presto, parte e va a “casotto” , portando a casa merli e tordi. E’ una manna per la famiglia. Il lavoro nell’edilizia non conosce soste. Per i suoi meriti viene promosso sul campo diventando muratore. E’ una vita dura, ma felice. I figli si sposano, rimanendo tutti in paese. E’ il momento migliore per Gino. Carattere simpatico ed espansivo, quando c’è lui la compagnia è assicurata; sornione e tranquillo gioca a carte alternando battute e barzellette. E’ un fiume in piena quando racconta. Gino è un punto di riferimento per il fratello Attilio quando periodicamente rientra dalla missione in Brasile per ritemprarsi e rimettersi in forze. E’ il suo punto di appoggio. Diviene nonno di sei nipoti che adora, purtroppo Elena, l’unica figlia di Angelina viene rapita in paradiso a 16 anni. E’ una batosta terribile per i nonni e la serie dei lutti non si ferma qui. Otto anni dopo la moglie Benvenuta sala in cielo, colpita da ictus e come se non bastasse dopo quattro anni anche il figlio Ruggero viene chiamato in cielo. Per un genitore la morte di un figlio è la catastrofe. Tuttavia lo spirito contadino che in lui prevale gli impone di non lasciarsi andare, di reagire, ed è quello che Gino fa, in nome dei suoi famigliari vivi e defunti. E finalmente arrivano i 90 anni, festeggiati dalle famiglie riunite, si sente un po’ un patriarca che deve trasmettere scienza e potere alle generazioni future. Ma Gino non molla, a 90 anni suonati continua a guidare la macchina , è sempre spassoso, ricorda ancora come si confezionavano le scarpe, non sempre eleganti, ma durevole nel tempo. Gino non rivendica nulla dal passato, è contento della sua situazione, ha fatto di tutto nella vita, ha quasi patito la fame, ma non gli è mai mancato il buonumore e l’ottimismo. Ora vive sereno a Rebeli, circondato dall’affetto dei suoi, in specie della figlia Angelina, contento della vita. “Traguardo alla festa dei 100 anni?” chiediamo scherzando. “Sa ghe saremo”, interloquisce con il solito spirito ironico. Tranquillo Gino, se continui così stapperemo la fatidica bottiglia della festa, perché “ A ghemo na sé, pardì…” Gianni Sartori

1 maggio 2015: Rinnovato anche quest’anno l’antico voto-pellegrinaggio al santuario della Madonna del Monte Summano. Nel pomeriggio, tappa ad Asiago, per ricordare il centenario dell’inizio della Grande Guerra.

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FANGO E GLORIA

Non ha voluto mancare di dare il proprio con-

tributo il gruppo fanti di San Giovanni Ilarione in occasione del centenario della grande guerra. Giovedì 30 aprile, presso la sala parrocchiale , ha voluto esprimere il ricordo riconoscente e rispettoso verso quei milioni di giovani che hanno dovuto imbracciare il fucile per combattere. Attraverso la proiezione di un filmato intitolato “Fango e Gloria” ove i protagonisti con tanti progetti per il futuro vengono strappati dalle famiglie, dal lavoro, dai loro sogni e inviati ad affrontare situazioni impensabili costringe lo spettatore ad una riflessione interiore. E’ sì una guerra iniziata 100 anni or sono, ma è sempre la guerra in sé che porta distruzioni, morte , disgregazione di famiglie, di affetti, ingiustizie. Ogni guerra, per quanto definita giusta, è l’annullamento di ogni ragione umana. Così la intendono i protagonisti del filmato, così la intende la gente davanti a scene crude e reali. Il gruppo fanti in tal maniera desidera lanciare un messaggio di pace e di condivisione dei problemi che hanno affrontato e vissuto i nostri nonni e bisnonni. Alla fine si apre sempre uno spiraglio di speranza, un timido raggio di sole per riscaldare la coscienza e riflettere sul lugu-

bre passato e ricominciare positivamente verso il futuro. In tale occasione il gruppo fanti di San Giovanni Ilairone ha presentato anche il proprio programma: la creazione e messa in opera di un monumento dei fanti, riportante il ricordo e i nomi di tutti i caduti in guerra di tutti i corpi combattenti, da posizionare nell’angolo di Piazza dell’Osto e che sarà ultimato entro un anno. Con il benestare dell’Amministrazione comunale, i lavori inizieranno in tempi molto brevi. E’ un gruppo serio, impegnato, di circa 50 persone, il cui direttivo si riunisce una volta al mese, per discutere, progettare iniziative a favore di chi è nel bisogno, autofinanziandosi. L’opera che sono intenzionati a portare avanti e che farà bella mostra di sè, un monumento inneggiante alla pace, che porta in sé il messaggio di collaborazione e di concordia tra i popoli, un invito a superare barriere e divisioni, per poter vivere in armonia e serenità. Attraverso il suo presidente Mariano Panarotto parte un invito all’intero gruppo e alla popolazione a collaborare per poter dare al paese questa grande testimonianza di storia, di ricorso, di pace. G.S.

SERATA IN VILLA SUL CALIFFATO

Sabato 2 maggio scorso a San Giovanni Ilarione Le origini del Califfato si possono ricondurre monsignor Bruno Fasani, un alpino divenuto prima ad Al-Qaeda in Iraq nel 2004, sorto per sacerdote l’indomani della fine della “Naia”, ha combattere l’occupazione americana dell’Iraq e tenuto presso il teatro di Villa una serata sul il governo iracheno sciita sostenuto dagli USA Califfato. Fasani è Canonico della Cattedrale di dopo il rovesciamento di Saddam Hussein. SucVerona e Prefetto della Biblioteca Capitolare di cessivamente, dopo l’uccisione nel 2006 di Abu Verona, la più antica del mondo occidentale che Musab al-Zarqawi, è stato rinominato Stato Iscontiene libri rarissimi e di inestimabile valore. lamico dell’Iraq. Esercita la professione di giornalista, ed è diret- Notevole la partecipazione di pubblico all’evento, tore de “L’Alpino” il mensile dell’Associazione che ha riscosso l’entusiasmo dei partecipanti e la Nazionale Alpini, e de “Il Montebaldo”, periodico richiesta di molti di invitare Fasani ad altri indella Sezione Alpini di Verona. Collabora inoltre contri su temi di attualità. con molti giornali, con la RAI e varie televisioni Hanno collaborato all’organizzazione della serata: la Parrocchia, l’Assessorato alla cultura, locali. Molto seguito e di grande interesse il tema della la Pro Loco, la Compagnia teatrale Sale e Pepe ed il gruppo Alpini che alla fine della serata ha serata, un argomento di drammatica attualità. Il Califfato dell’ISIS, che è lo Stato Islamico offerto ai partecipanti un rinfresco a base di vino dell’Iraq, è un gruppo terroristico islamista attivo e prodotti di gastronomia locale. Angelo Pandolfo in Siria e Iraq con a capo Abu Bakr al-Baghdadi, ed ha come obiettivo la Nella foto da sx: Claudio Lovato, Don Bruno Fasani, creazione di uno stato Franco Cavazzola, Angelo Pandolfo islamico; per ottenere questo, sta destabilizzando tutto il medio oriente, seminando morte e terrore, e sta cercando anche di insinuarsi nel mondo occidentale.

Anniversari di matrimonio celebrati il 12 aprile 2015.


LA MISSIONE PIÙ GRANDE 20 aprile 2015

AVVISO: La pubblicazione della seconda parte del racconto

"MI RICORDO... NONNA ELISA" è stata posticipata alla prossima uscita

A Torino ho voluto andare e molte cose imparare, con gioia e commozione vedere le opere di missione.

Grazie a questi giorni elevati con nuovo desiderio siam tornati, il mondo sarà migliore aumentando ogni dì l'amore.

Un bimbo che gioca nel prato la bellezza d'un fiore non coltivato, amare la vita in ogni condizione avrai la gioia della più grande missione!

Con tanto sacrificio e amore fino all'ultimo battito di cuore, per il mondo ha fatto tanto a ringraziare l'uomo fatto Santo.

I miei occhi han guardato il volto di Dio condannato, imprimendo tutto il dolore, sul telo di lino bianco, l'"amore"!

Grazie Anna, guida professionista grazie a Remo saggio autista, grazie agli Ex allievi grazie a Don Bosco, che non vedi! Mario Fochesato

LUCIANO VANZO: una miniera di ricerche e conoscenze Non finisce proprio mai di stupire il nostro con-

cittadino Luciano Vanzo, per la sua simpatia, i suoi interessi poliedrici , quel suo non stare mai fermo, non accontentarsi mai. E’ una persona piena di curiosità, di volontà di scoprire cose nuove, di svelare i misteri nascosti da 50 milioni di anni. Persona alta ed asciutta, riflette il fisico della mamma, occhi penetranti e sognanti , di un’età indefinibile se non fosse che l’interessato ci ricorda di essere nato il 20 novembre del 1931, altrimenti non gli daresti 60 anni. Mente sveglia, ti guarda dall’alto in basso per la sua alta statura, è sorridente e gentile con tutti. Fin dall’infanzia conosce i disagi della mi-seria , frequenta la scuola elementare a San Giovanni ed ha come compagno un ragazzino determinato che farà molta strada, Steno Marcegaglia. Aiuta in famiglia come calzolaio e al Mangano, ove risiede, vede la luce il primo calzaturificio, con l’impiego di 12 persone. E’ spensierato, ma curioso, ogni cosa che desta interesse lo attrae. Fa in tempo a conoscere anche gli effetti della guerra: una mano spappolata e una profonda ferita al torace rimediata cercando di aprire una bomba . E’ un momento particolare per la storia del paese. L’ufficiale medico tedesco, dopo un rapido esame, lo spedisce all’ospedale di San Bonifacio utilizzando la moto carrozzella militare, ma lo zio Adolfo si oppone e si mette in mezzo alle rotaie del trenino, lo ferma e un altro zio, Arsenio, sale insieme a Luciano, giungendo a Villanella di San Bonifacio. In ospedale manca il primario ed allora via, scalzo a piedi fino a Soave, sull’asfalto bollente.. E’ la sua fortuna perché la moto tedesca, sulla quale avrebbe dovuto viaggiare, a ponte Facchin a Montecchia viene attaccata dai partigiani, con relativi morti da ambo le parti. Dopo l’operazione chirurgica viene assistito dal Silvio Lovato, reduce dalla Russia. Il giorno dopo , in direzione Nord si vedono il rossore e le colonne di fumo salire dietro il monte: è Montecchia data alle fiamme dalle brigate nere e dai Tedeschi, come rappresaglia per l’attacco subito. A fare il calzolaio ci sono poche prospettive per il futuro, pulisce le scarpe ai graduati Tedeschi, che lo premiano con sigarette, salvo poi requisirgliele. Passata la guerra, dalla terra nera in Valle di Lame, a fianco di Castello si accorge che in mezzo alla terra ci sono tracce di pirite e qualche pezzo di tronco fossilizzato. Osserva curioso e da qui nasce la sua grande passione per la paleontologia. Il lavoro qui dura poco ed allora cerca in città, in un calzaturificio alla Croce Bianca, per poi trasferirsi alla Godiver, più vicina. Qui ci rimane per una decina di anni e proprio qui, nella stessa ditta, si guadagna il pane quotidiano anche una bella ragazza, Gabriella Bissoli, con la quale si scambia qualche battuta. Si comincia per scherzo, poi i discorsi si fanno seri e si convola a giuste nozze nel 1959. Si cambia casa, si entra in una nuova, senza però il

riscaldamento e si vive a Verona fino al 1966. E’ una vita impegnata , ma tanto felice. Arrivano i figli Stefania, Vinicio e Alessandro a completare il quadro familiare. Si suda, si lavora, ma si sta bene. Nel 1961, grazie alle cono-scenze di un amico, entra alle dipendenze della Mondatori, lo stipendio è quasi triplicato, e allora si compra la macchina. Qui porta i primi risultati della sua passione per la paleontologia, legge avidamente libri sulla materia, si interessa alle nuove scoperte. Parte per il Piemonte alla ricerca dell’oro, in Val di Getto. Non lo trova, ma viene a contatto con studiosi a livello mondiale in campo paleontologico, fa tesoro delle loro esperienze e inizia a coltivare la sua passione in maniera scientifica. Dopo il terremoto del Friuli, nel 1976, su pressione della moglie si stabilisce a San Giovanni Ilarione, in via Mangano, e da qui non si

muove più. La moglie, esperta nel settore apre una tranceria grazie agli imprenditori Galiotto e questo per una decina d’anni, Luciano invece diviene pendolare e continua a lavorare per la Mondadori, ma la l’interesse per la scienza lo divora. Va a scavare un po’ dappertutto, inizia, a parte Bolca, sulle Torricelle, sul Baldo, a Salcedo nel vicentino. Estrae dalle pietre pesci, granchi, foglie, gamberi. Porta alla luce due esemplari di gamberi primi ed unici al mondo, che portano il suo nome: Paeneus Vanzii e Paeneus Sorbinii, in onore del prof. Sorbini, direttore del museo di scienze naturali di Verona e recentemente scomparso. Nel 1984 va in pensione, ma continua a lavorare a casa per la medesima ed altre aziende per altri 20 anni. Nel 1989 e 1990 vive, assieme al figlio Vinicio, un’esperienza unica. Finanziato da un industriale calzaturiero locale interessato al progetto , va in Brasile ad esplorare i siti paleontologici vicino a San Paolo, ove è molto attivo

un mercato del settore. Organizzata in maniera meticolosa, la spedizione ottiene un successo strepitoso, una quantità incredibile di pesci del cretacico medio, circa 100 milioni di anni, quasi un immenso museo a cielo aperto. Qui scopre pure la pista più lunga percorsa dai dinosauri. Comincia a diventare una celebrità. Collabora con prestigiose riviste scientifiche , don Verzè gli chiede di intervenire con un articolo a scadenza mensile sulle pubblicazioni del San Raffaele di Milano, è in collegamento con le università di Padova, di Parma e anche di New York. Un bel salto di qualità. Le sue attenzioni poi si rivolgono ai siti locali. Da Ciopio porta alla luce i primi granchi, rane cypree, ricci, gemurnie, nautilus; dai Marchetti invece sono presenti bacche, frutti, ditteri, coleotteri. Ultimamente attira la sua attenzione lo scavo sul monte Serea, sulle proprietà di Bevilacqua e Gini a Ovest di San Giovanni, con la scoperta di antiche noci di cocco e con le lastre del fondo marino risalente a circa 62 milioni di anni. Grazie a questi interessi scientifici entra in amicizia con Mons. Pietro Nonis, Vescovo di Vicenza, che condivide la medesima passione, lo va spesso a trovare insieme alla moglie, parlano, discutono di astronomia, si ricorda sempre di portargli le ciliegie di San Giovanni Ilarione, tanto apprezzate e che il Vescovo così descrive: “… lassù vengono di una polpa sanguigna e densa, di un sapore insuperabile, sulle quali i mercanti veronesi, debitamente informati, si getteranno senza esitazione, fornendo il loro mercato di un prodotto genuino ed irripetibile…”. Luciano, in tutte queste poliedriche attività, è sempre affiancato dalla moglie Gabriella che approva ogni progetto, partecipa, consiglia, sprona, ma non vuole assolutamente apparire. Funge da sponda, da appoggio, da conforto nei momenti grigi, piena di discrezione e di bontà. “Se non ci fosse stata lei non so che cosa avrei fatto…”commenta commosso e riconoscente il marito. La lastra di quella che con ogni probabilità è una vite di 50 milioni di anni è ancora allo studio presso le eminenze grigie del settore, ma se confermato rappresenterebbe una grande scoperta. E la ricerca non si ferma mai, giammai si stanca di tracciar solchi nella terra per scardinarne i segreti, a controllarne le viscere per portare alla luce testimonianze vive di tempi antichi . Una domanda: “Che cosa si prova davanti ad una scoperta?” – Ti si ferma il cuore…, vedere una testimonianza di vita di cento milioni di anni ti toglie completamente il respiro…Il sogno di Luciano è quello di poter dar il via ad un museo di paleontologia in San Giovanni Ilarione, mettendo a disposizione di tutti la storia, le scoperte e i segreti nascosti sotto la terra e chissà che questo non si avveri. Sarebbe una conquista per tutti. Gianni Sartori

Gli ex allievi Don Bosco hanno voluto onorare il bicentenario della nascita di Don Bosco, visitando i luoghi del Santo. Poi il giorno dopo hanno fatto visita alla Santa Sindone. Il gruppo posa davanti alla statua di Don Bosco a Valdocco (Torino).

Manifestazioni estive a Vestenanova e nelle Alte Valli della Lessinia Orientale Anche nel 2015 sono stati pubblicati i calendari delle manifestazioni estive del comune di Vestenanova e dei comuni delle Alte valli della Lessinia Orientale (Vestenanova, Badia Calavena, Selva di Progno e Crespadoro). Sono due utili strumenti per conoscere il territorio e tutti gli eventi che sono stati programmati dalle associazioni dei singoli paesi per allietare gli abitanti e i turisti. Il pieghevole di Vestenanova e il libretto delle Alte Valli sono stati distribuiti anche nella vallata dell’Alpone e sono comunque reperibili a Vestenanova nei luoghi pubblici.

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Corso Cavour, 39 Zevio - VR T./F. 045 6051495

Via Canella, 3 Cellore d'Illasi - VR T. 045 6528742

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AVIS San Giov. Ilarione e Vestenanova

In quel di Castelvero, presso la Baita degli Al-

pini, lo scorso 07 febbraio si è svolta l’annuale Assemblea dei Soci della nostra Avis Comunale. Il 2014 che ci siamo lasciati alle spalle, è stato caratterizzato dalla profonda crisi socio-economica e non poteva non avere ripercussioni anche sulla nostra associazione. Un anno che ci lascia un po’ di amaro in bocca e non ci soddisfa appieno perché non si è avuto quell’incremento, sia in termini di donazioni quanto di donatori, che ci eravamo prefissati. L’anno scorso si diceva: ”L’obiettivo 1200 sembra possibile”. Evidentemente, nonostante l’impegno del Direttivo nella promozione della donazione del sangue non sia mai venuto meno, si lamenta un lieve calo di donazioni. Nulla di grave o irreparabile, però non dobbiamo abbassare la guardia. Sicuramente l’impegno anche in futuro sarà massimo e sono certo che insieme ai Donatori, sapremo far fronte comune e ci s’impegnerà per portare nuovi donatori e incrementare le donazioni al fine di mantenere quel livello che da alcuni anni abbiamo raggiunto e che ci contraddistingue. Dopo anni di crescita continua, negli ultimi quattro stiamo tenendo un andamento altalenante con un saldo, per il 2014, di 1165 donazioni effettuate. Pur nella positività della presenza dell’Avis sul territorio dobbiamo trovare nuovo slancio e nuova passione per continuare con perseverante costanza nella nostra opera. Per fare questo è necessario abbandonare l’egoismo delle proprie cose, credere fortemente in quello che facciamo, trovare gli stimoli per raggiungere nuovi traguardi. Questo deve essere l’obiettivo primario, questo deve essere l’impegno di tutti. Quando siamo impegnati nelle nostre faccende quotidiane, nel lavoro, nello studio, nel divertimento, ecc. volgiamo ogni tanto il pensiero a chi ha bisogno di quel bene prezioso che è il nostro sangue. Un bene che per loro spesso vuol dire la vita. Dal due gennaio, dopo un percorso lungo e non privo di ostacoli, è attivo l’ufficio di prenotazione e chiamata. Questo nuovo metodo di organizzazione delle Donazioni non limita la nostra libertà di poter donare quando lo desideriamo, al contrario è un’opportunità che ci permette di poterlo fare con minori tempi di attesa. Anche per quando riguarda il numero dei donatori, si lamenta un lieve calo. Dai 582 donatori dello scorso anno, 35 sono i nuovi donatori e 45 sono coloro che, per raggiunti limiti di età, per problemi sanitari o altro sono stati cancellati. Ci ritroviamo così ad avere una compagine sociale di 572 donatori. Quindi tutti dobbiamo diventare portavoce verso chi ci sta vicino. Il passaparola è sicuramente il migliore metodo per fare promozione alla donazione del sangue e per dare una piccola spinta per gli indecisi. Le attività che il Direttivo mette in cantiere per la promozione del dono del sangue sono molteplici e diversificate. Vanno dagli incontri con ragazzi delle scuole, a quelli con gli adolescenti, i giovani e i neo diciottenni. Le collaborazioni con il mondo dello sport sono di vitale importanza perché in quella fascia di età ci sono i migliori e più qualificati potenziali donatori. Infatti si cerca di essere partner delle varie associazioni organizzatrici partecipando alla “Marcia tra i ciliegi” a San Giovanni Ilarione, alla “Marcia tra le contrade” a Vestenanova e alla “StraCattignano”. Si è collaborato a “Sportivamente Natale”. I piccoli dell’Associazione Sportiva Vestenanova sono stati dotati di nuove maglie AVIS. Anche i ragazzi del Calcio a 5 categoria Amatori hanno la

nuova maglia e i borsoni con il logo Avis. Si collabora con L’Unità Pastorale della Lessinia Orientale, la Sezione AIDO e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Vestenanova per l’organizzazione di alcune serate culturali che, per gli argomenti trattati e lo spessore dei relatori, stanno destando sempre più interesse. Alla “Sagra delle Castagne”, oltre alla presenza del nostro gazebo c’è stata anche una collaborazione con il Gruppo Lions Club Valdalpone che ha organizzato un camper per visite oculistiche di prevenzione del glaucoma dei ragazzi della scuola dell'obbligo. Lo scorso 31 gennaio abbiamo partecipato e collaborato al “Concerto per la vita” svoltosi nel teatro parrocchiale di San Giovanni Ilarione. Uno dei nostri sostegni più importanti è quello ormai decennale con l’A.S. Basalti. Al 13° Granfondo del Durello del 26 aprile, ancora una volta grande vetrina e importante palcoscenico da cui lanciare il messaggio della solidarietà attraverso la donazione del sangue, è stato messo in palio il 7° Trofeo AVIS. Quelle sopra descritte sono alcune delle attività di promozione e sensibilizzazione messe in atto. A volte sono piccoli interventi e piccole collaborazioni. Siamo convinti che anche con dei gesti a volte limitati, ma continui e puntuali si da una mano e si collabora con altre associazioni di volontariato operanti sul territorio, le quali a loro volta divulgano quel messaggio di solidarietà e di altruismo che ci è comune. E’ con la presenza e la visibilità costante sul territorio, che l’Avis diventa punto di riferimento per chi vuole fare del bene facendo Volontariato e donando il sangue in particolare. L’attenzione verso chi ha bisogno di un po’ del nostro sangue è la ragione della nostra attività, del nostro approcciarsi verso chi non è ancora donatore di sangue. Questo impegno lo dobbiamo sentire tutti, perché tutti dobbiamo sentirci in causa e diffondere con ogni mezzo la cultura della donazione di quel bene prezioso che tutti noi abbiamo a disposizione. Faccio un appello ai cosiddetti “dormienti” che, pur essendo idonei, fanno sì e no una donazione all’anno. Ricordo loro che alla nostra donazione del sangue molto spesso è legata la vita di una persona, di un bambino. Grazie all’impegno dei donatori, l’Avis è riuscita in questi 47 anni di vita a svilupparsi e a radicarsi sul territorio. Ora è compito e responsabilità di noi tutti far si che il patrimonio di generosità che è stato costruito continui a crescere per dare un po’ di speranza a chi ha necessità del nostro sangue. Considerando che i risultati raggiunti dall’associazione sono il prodotto dell’impegno di molte persone, ringrazio quanti: dalle Amministrazioni Comunali alle Parrocchie, dalle Pro loco alle Scuole, alle Associazioni sportive, di volontariato e culturali, ecc. che a vario titolo ci danno la possibilità di divulgare il nostro messaggio di solidarietà. Luigi Pandolfo. Avviso: Il Centro Trasfusionale di San Bonifacio è aperto dalle ore 07,30 alle 11,00 per Donatori e Aspiranti anche l’ultima domenica di giugno, settembre, ottobre e novembre. L’AVIS ricorda che durante l’estate il bisogno di sangue aumenta. Quindi ricordiamoci dei nostri ammalati e andiamo a donare!

INTERVISTA

THE MILKSHAKE'S CLUB – “i Frullati” Joe Strutto (Cristiano Burato) - voce Mighe (Michele Leaso) - batteria Ciroli (Andrea Dalla Valle) - chitarra Carlotto (Carlo Fracasso) - basso Jimmy Matteo Lord (Matteo Gugole) - chitarra Quando nasce il vostro gruppo? Per scherzo, nel 2007. Eravamo al bar fra amici e ci siamo detti “perché non formiamo una band?”. Eravamo tutti inesperti e autodidatti, a parte Andrea che suonava già da tempo a casa. In pochi mesi siamo riusciti a metter su una prima esibizione: era maggio del 2008. Il pubblico era numeroso, noi agitati e impacciati inizialmente, ma pian piano abbiamo preso coraggio e siamo riusciti ad arrivare fino alla fine della scaletta. Da dove è venuto fuori il nome Milkshake’s Band? La stessa sera al bar in cui abbiamo deciso di fondare la band ci è venuto in mente il nome, che significa “frullati”…forse perché lo siamo un po’ “frullati”!!! Quali sono le vostre influenze musicali? Prima di tutto Clash, poi punk come ad esempio i Sex Pistol, un genere che ci piace e facile da suonare, soprattutto per iniziare essendo alle prime armi. Nell’ultimo periodo ci stiamo ispirando molto ai Punkreas, un gruppo musicale punk italiano Il vostro rapporto con i socialnetwork?

Molto buono, ottimo per creare e diffondere eventi. Utile anche per tenere i contatti con altre band. E’ difficile trovare date? All’inizio avevamo molte più opportunità, essendo l’unica band del luogo. Con il formarsi di altri gruppi l’offerta è aumentata e le possibilità di avere date diminuita. Ci piace pensare però di aver ispirato qualcuno di questi gruppi nati dopo di noi, di averli spronati a seguire la passione di fare musica. Un evento, una serata, un’esibizione che vi ha dato grande soddisfazione. Era l’estate del 2011, suonavamo al “Botteghino Resort” di Lonigo. All’inizio sembrava una serata scialba, stanca, poi si è trasformata. Il pubblico era coinvolto, ci incitava, si avvicinava e alla fine qualcuno ci ha anche chiesto di fare delle foto insieme. Progetti per il futuro? Sicuramente continuare la nostra ricerca di brani poco conosciuti con la speranza di far nascere in chi ci ascolta la curiosità di conoscere musicalmente gruppi meno noti e generi meno ascoltati. E a proposito di nascita, c’è la splendida novità del nostro chitarrista Andrea divenuto papà di Marta, una splendida bambina. Per il resto, i nostri progetti per il futuro…… per il momento….non si possono dire. Lucia Burato

CAPITAL RADIO – The Clash Tribute Joe Strutto (Cristiano Burato) - voce Mighe (Michele Leaso) - batteria Ciroli (Andrea Dalla Valle) - chitarra Carlotto (Carlo Fracasso) - basso Jimmy Matteo Lord (Matteo Gugole) – chitarra Gli stessi componenti dei Milkshake’s …..uno sdoppiamento? Sì, questo è successo nel 2012. Volevamo un’identità più precisa, volevamo metterci in gioco tentando di uscire dalla vallata. Quindi, come si intuisce dal vostro nome, solo Clash? Il nome è preso dal titolo di un brano dei Clash. Ovviamente, essendo una tribute band, facciamo solo Clash. Ricordiamoci però che i Clash non sono solo punk ma anche reagge ad esempio. Per una band come la vostra, che fa del tri-

buto la peculiarità, i social network costituiscono un canale utile per farsi conoscere? Sicuramente! Attraverso i social siamo riusciti a farci conoscere anche oltre i confini regionali. Siamo stati contattati da Milano…addirittura dalla Liguria!! Trovare date è un problema? Il fatto di essere una tribute band ci sta offrendo grandi opportunità di esibirci anche fuori dalla nostra vallata. C’è una serata che ricordate con particolare emozione? Sì, la serata al “Mama l’oca” a Costabissara. Al pubblico piaceva molto il genere e quindi ne è nata una vera festa. Progetti per il futuro? Niente di particolare. Continuare a suonare i Clash migliorando e affinando la nostra tecnica. Lucia Burato

ENERGY STUDIO A.S.D. ENERGY STUDIO A.S.D. presenta

presenta

THE THIRTEENTH NIGHT OF DANCE

saggio di danza 2015

The Thirteenth Night of Dance

Domenica 28 Giugno 2015, ore 20.45. Ingresso dalle ore 20.15, solo con invito. Presso il Centro Convegni in Via Roma a Montecchia di Crosara (VR). Gli inviti saranno distribuiti presso la sede

dell'Energy Studio in Via degli Alpini, nr 7/9, a San Giovanni Ilarione (VR), dalle ore 18.00 alle ore 19.30 di Giovedì 18 e Venerdì 19 Giugno (solo per i soci),Saggio Sabato 20dgiugno (per tutti) i danza 2015

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SFORMATO

DI AGNOLINI CONSIGLI DI LETTURA GIANNI RODARI, La grammatica della fantasia, 1973 La Grammatica della fantasia è un’introduzione all’arte di inventare storie, perché “inventare storie è una cosa seria”… come la letteratura per l’infanzia, per troppo tempo considerata “infantile”. Si tratta di un libro scritto da Gianni Rodari e pubblicato nel 1973, quarant’anni fa, e da allora continua ad essere ristampato con successo. È l’unico libro dello scrittore di Omegna che non è di narrativa, ma ha un contenuto teorico; nasce a seguito di una serie di incontri con gli insegnanti delle scuole dell’infanzia di Reggio Emilia. In questi incontri l’autore teorizzava sulla innata creatività dei bambini, sul loro modo di elaborare con la fantasia il mondo che li circonda. Così Rodari mette mano a tutta una serie di appunti, raccolti negli anni all’interno del Quaderno della fantasia, che vengono ripresi e trascritti.

ITALO CALVINO, Il cavaliere inesistente, 1959 Il romanzo è ambientato nel Medioevo, connotato dall'umorismo fantastico di Calvino e dai contorni leggendari dell'epica cavalleresca. I personaggi sono alcuni paladini di Carlo Magno, fra cui milita Agilulfo: un cavaliere senza corpo, sotto la cui armatura c'è solo il desiderio disperato di «esistere», tradotto in una cocciuta volontà di perfezione e in una disciplina che non ammette errori e che conduce allo scacco. Anche gli altri cavalieri sono animati da un ideale; anzi, sono agitati da passioni amorose, desideri di vendetta e di gesta gloriose. Nelle lunghe galoppate, inseguendo una meta, orgogliosi di sé o disillusi, ognuno di loro afferra che il senso della vita è nel voler essere qualcuno «che sa quello che vuole», imparando con semplicità a esistere. PHLILP RIDELY, Fenicotteri in orbita, 2009 Un ragazzo che deve fare i conti con la scoperta della propria omosessualità; scorribande di adolescenti che finiscono nel peggiore dei modi; private violenze domestiche e pubbliche ipocrisie; segreti adulti che vogliono nei più giovani il proprio capro espiatorio... Chi dice che l'infanzia - l'adolescenza - sia un periodo spensierato, innocente e gioioso, non sa, oppure ha dimenticato. Il mondo dell'infanzia, che viene sfumato nel ricordo da grandi, è in realtà colmo di violenze quotidiane, solitudini e terrori senza nome. Philip Ridley, voce fuori dal coro, spezzando il tabù del silenzio, ha il coraggio di raccontare l'irraccontabile, di dire quello che di solito non si dice, in un libro dove Bene e Male non sono opposti, ma inesorabilmente intrecciati. Tredici racconti aspri, duri, profondi e poetici come i protagonisti che vi sono ritratti, come solo l'adolescenza sa essere. MIREILLE D’ALLANCÉ, Quando avevo paura del buio, 2012 Roberto è a letto. Crac! "Da dove viene questo rumore? Dev'essere l'armadio." Aggrappato alla coperta, Roberto fissa l'armadio, lo guarda e lo riguarda e a poco a poco l'armadio si trasforma... Età di lettura: da 4 anni.

COMPAGNIA TEATRALE SALE E PEPE

CHE AFFARE LA CASA POPOLARE!

Venerdì 24 aprile, presso il Teatro Parrocchiale di San Giovanni Ilarione, è andata in scena la nuova commedia allestita dalla Compagnia Teatrale “Sale & Pepe”: "Che affare la casa popolare!" di Loredana Cont, per la regia di Giulia Magnabosco. I coniugi Maghi, in affitto con le due figlie in un appartamento fatiscente, sono stanchi di scontrarsi in continuazione e inutilmente con il padrone di casa, il quale non ne vuole sapere di effettuare i lavori di riparazione e manutenzione richiesti. Marito e moglie decidono quindi di presentare richiesta per l’alloggio comunale, mettendo in atto tutti gli escamotage necessari per rientrare in graduatoria e senza risparmiarsi nulla, compresa l’accoglienza della vecchia nonna un po’ arteriosclerotica, a suo tempo debitamente relegata in una casa di riposo. La trama offre il giusto spunto per un susseguirsi di irresistibili equivoci e gag comiche, verosimilmente calati nella vita quotidiana di pro-

vincia, ma che l’autrice sa spingere fino al limite dell’assurdo. Guidati da Giulia Magnabosco, che pur rimanendo fedele al copione lo ha arricchito con la vitalità del teatro mimico e della sperimentazione di corpo e gesti, gli attori si sono calati perfettamente nell’atmosfera della vicenda e nei rispettivi personaggi, riuscendo a caratterizzarli e a dipingerli a tutto tondo, trasformandoli in sagome assolutamente indimenticabili. Si tratta di una commedia che varrebbe la pena di rivedere più volte, poiché appare chiaro che il lavoro di scavo e di interpretazione dei personaggi non è stato affrontato per cristallizzarsi definitivamente dopo la prima rappresentazione, ma procede in continua evoluzione, in un arricchimento che coinvolge gesti, azioni e parole, e che di sicuro renderà ogni replica piacevolmente imprevedibile. Alessandro Spadiliero ( foto di Lucio Maggio)

Ingredienti : -1 kg di fagiolini -due scalogni -3 uova -100 grammi di grana grattugiato o monte veronese stagionato -500 grammi di besciamella bella densa fatta con 50 gr di farina, 50 gr di burro e 500 ml di latte -noce moscata, sale e pepe -pane grattugiato -olio di oliva Procedimento : Lavate e lessate i fagiolini. A cottura ultimata scolateli. Soffriggete in una teglia gli scalogni in olio d oliva, e fateli cuocere per circa 10 minuti. Preparate la besciamella che deve risultare bel-

PARASSITI INTESTINALI Per parassita si intende un organismo vivente che vive a spese di un altro senza alterarne le funzioni vitali. I parassiti intestinali, o vermi intestinali, anche se spesso sono motivo di apprensione, sono molto frequenti e raramente provocano gravi danni. Si calcola che almeno l'ottanta per cento delle persone ne vengano infestate almeno una volta nella vita. Esistono numerose specie di parassiti ma le forme più comuni che interessano le nostre zone sono rappresentate dagli ossiuri e dagli ascaridi. I primi sono formati da individui di piccoli dimensioni, meno di un centimetro , di colore bianco che ricordano per l'aspetto frammenti di formaggio grattugiato. Gli ascaridi hanno dimensioni di qualche centimetro, sono bianchi e sottili simili a pezzetti di filo da cucito. Possono essere notati con attenta osservazione delle feci ma non sempre. I parassiti colpiscono con maggior frequenza i bambini in eta' scolare, che in seguito possono infestare gli adulti conviventi. Il contagio avviene esclusivamente per mezzo dell'ingestione accidentale delle uova: una volta ingerite le uova dei parassiti si dischiudono nell'intestino creando nuovi individui che deporranno altre uova nella parte terminale dell'intestino e nella zona perianale. Per quanto riguarda gli ascaridi, questi, prima di completare il loro sviluppo entrano nel fegato attraverso le vie biliari, passano ai polmoni, risalgono la trachea e ridiscendono nell'intestino dove iniziano a deporre le uova. Le infestazioni da parassiti possono dare numerosi sintomi. Il più frequente è il prurito

la densa.. Incorporate alla besciamella i fagiolini tagliuzzati o passati al setaccio. Aggiungete, uno alla volta, i tuorli d'uovo, il grana ,sale pepe e noce moscata. Montate a neve gli albumi con un po' di sale ed uniteli delicatamente al composto. Imburrate uno stampo e ricoprite il fondo con pane grattato. Versate nello stampo il composto e copritelo con altro pangrattato e fiocchi di burro. Cuocete in forno, meglio a bagnomaria in quanto lo stampo immerso in acqua calda consente una cottura più dolce ed omogenea. Il forno va fatto andare per 50 minuti a 180 gradi. Lo sformato sarà cotto quando tende a gonfiare. Se trafiggete lo sformato con uno stecchino e lo ritirate asciutto la cottura è completa. Una volta tolto dal forno va lasciato intiepidire prima di essere portato in tavola. Può essere servito come antipasto , come primo piatto accompagnato con salsa di pomodoro o sugo di carne, o anche come contorno, Si possono sostituire i fagiolini con altri ortaggi: zucchini, carciofi, cavolfiore, piselli o cardi. Il procedi mento descritto si presta per dare un aspetto morbido ed appetitoso ad ortaggi non sempre amati ma utili per la nostra salute ed in modo particolare per fare apprezzare le verdure ai bambini che spesso le rifiutano. BUON APPETITO! Luciana Damini anale provocato dalla presenza degli ossiuri vivi e dalle loro uova in prossimità dell'orificio. Il disturbo può rendere il bambino nervoso ed irrequieto. Altro sintomo frequente è il dolore all'addome di tipo crampiforme localizzato al basso ventre. Altri sintomi possono essere stanchezza, ritardo di crescita, allergie cutanee nausea, anemia, dolori muscolari. La diagnosi può essere confermata dalla ricerca dei parassiti nelle feci o delle loro uova nella cute della zona perianale mediante lo “scotch test”. Questo si esegue applicando un pezzetto di scotch sulla cute prima della pulizia. Se sono presenti le uova, aderiscono e possono essere viste con l'osservazione al microscopio. Gli esami andrebbero eseguiti per tre giorni. Il trattamento del disturbo è facile e quasi sempre efficace: va somministrato un unico dosaggio di un farmaco adatto ( mebendazolo o pirantel pamoato ) da ripetere dopo duequattro settimane. Sarebbe consigliato che tutti i conviventi eseguissero il trattamento per evitare le reinfezioni. Per prevenire le infestazioni da parassiti è importante una accurata pulizia delle mani, anche con l'aiuto di una spazzola per unghie, prima di venire a contatto col cibo, Particolare attenzione andrebbe posta nella preparazione delle verdure crude e nel consumo di carne, pesce o molluschi crudi. Per quanto riguarda la biancheria, il lavaggio in lavatrice con acqua a temperatura superiore a 60 gradi è sufficiente per eliminare le uova dei parassiti. Anche i giocattoli andrebbero lavati con acqua calda e sapone. E' da sottolineare che l'infestazione da parassiti non è malattia che lasci immunità. Il bambino che ne ha sofferto, diventato adulto e a sua volta genitore che accudisce i suoi figli può reinfestarsi . Dott. Vincenzo Magnabosco

Oggi sono venuti a visitare San Giovanni Ilarione una ventina di persone ex scout di Legnago. Hanno visitato il mulino dei fratelli Panarotto in via Cà Rosse, poi i basalti colonnari e la chiesetta di San Zeno a Castello. Sono rimasti meravigliati di tanta bellezza del nostro territorio.

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A.S.D. BASALTI

LA GRANFONDO DEL DURELLO E' DI JOHNNY CATTANEO “Il tempo quest'anno ci ha voluto bene, ma ce lo siamo meritato!” è ciò che a fine giornata, domenica 26 aprile, si sentiva dire dai componenti del gruppo Basalti e da tutte le persone che hanno collaborato per l'ottima riuscita della 13° Granfondo del Durello. Tanta soddisfazione dunque, per un evento conclusosi nel migliore dei modi grazie all'impegno di un team di organizzatori e collaboratori che ha dato il massimo. Due giorni dedicati al grande mondo della MTB per l'A.S.D. Basalti, che ospita, già dal un paio d'anni grandi e piccini. La GF del Durello 2015 infatti sabato 25 aprile si è fatta “piccola” con la seconda edizione della “Durellina Cup Baby”, gara promozionale per i simpatici ciclisti tra i 5 ed i 12 anni che hanno affollato via P.Niselli. La partecipazione era gratuita e aperta a tutti e sono stati 133 i partecipanti, di cui 83 iscritti a team veronesi e vicentini e 50 compaesani, che, dotati di caschetto e numero di gara, in sella alle loro mountain bike, sono sfrecciati al via con un'energia sorprendente. Il percorso, rinnovato, di quasi un chilometro alternava asfalto e sterrato: ai più piccoli è stato proposto di percorrerlo una volta, ai più grandicelli due. Tutti i piccoli atleti sono stati premiati per la loro grinta con un ricco pacco gara e alle prime 3 società classificate è andato un riconoscimento speciale. Doveroso trovare spazio anche per coltivare la passione di chi, alla Granfondo, potrà essere protagonista da grande ma già è appassionato delle ruote grasse. Passione che l'assiociazione Basalti ha saputo

connettere con la promozione del territorio, grazie ad una fitta collaborazione tra associazioni del paese, amministrazione comunale e sponsor locali. È nella bella Val d'Alpone infatti che si snoda il percorso della GF del Durello, in un territorio vocato alla produzione vitivinicola che offre scorci unici tra vigneti, corti, contrade e panorami mozzafiato.  Alle 9.15 di domenica 26 aprile le griglie sono affollatissime. Schierati in prima griglia tanti atleti Elite, pronti a darsi battaglia sul percorso di 41 km e 1.500 mt di dislivello. Paolo Malfer, speaker della manifestazione, ha il suo bel da fare per intervistare tutti i possibili protagonisti Alle 9.30 il via, con il gruppo che si lancia prima tra le vie del paese, per poi iniziare a salire sulle colline. Oltre 800 gli atleti, numerosissimi extra regione, che vedono protagonisti Johnny Cattaneo e Alexey Medvedev, i quali si sono giocati la gara fino agli ultimi metri. Terzo gradino del podio per Nicola Testi che ha fatto gara di coppia con il compagno di squadra, l'ex pro Francesco Casagrande, che non ha disputato lo sprint. Competizione femminile invece dominata da Mara Fumagalli, in testa dal primo all'ultimo chilometro. Seconda piazza per Pamela Rinaldi e terza ad Anna Ferrari. I trofei per i vincitori sono tutti firmati Avis e Aido, a sottolineare la sensibilità per la solidarietà sociale che caratterizza l'intera manifestazione. La 13° GF del Durello, seconda tappa degli IMA Scapin e Lessinia Tour, prosegue dopo le

premiazioni con un allegro pasta party per tutti i partecipanti e accompagnatori e nel pomeriggio va in scena il classico processo alla tappa che, come da consuetudine, ha consentito, a tutti i presenti di assistere alle interviste ai protagonisti di giornata. L'A.S.D. Basalti, con tutto il suo dinamico staff, non ha dubbi: ha seminato bene ed il loro evento è riuscito a conquistarsi nel corso degli anni un forte seguito. Davide Creasi a fine giornata raccoglie i commenti dei bikers che, ancora insieme dopo una gara intensa, festeggiano cantando davanti ad un calice di durello: “Alla Granfondo del Durello si respira aria di festa che fa vivere un ciclismo genuino, ci ricorda l'importanza di fare

squadra e competere divertendosi. Ogni anno fa da cornice un paese che accoglie al meglio, dove ci si sente a casa!” I margini di miglioramento sono ancora molti, ma i ringraziamenti per tutti coloro che hanno permesso l'evento sono doverosi e il presidente, insieme all'associazione intera, non manca di sottolineare la sua gratitudine per l'Avis di San Giovanni Ilarione e Vestenanova, le Istituzioni e tutti i commercianti, gli artigliani e le ditte che anche quest'anno hanno contribuito ad affrontare le spese, tutti i volontari che hanno prestato il loro lavoro e tutti quelli che hanno festeggiato insieme per la buona riuscita della gara. Arrivederci al 2016! solobike.it

OFFERTE per l'Alpone

GLI ALLORI:

AZZURRA CONFENTE - 1 aprile 2015 Università degli Studi di Verona, Laurea Magistrale in Lingue per la comunicazione turistica e commerciale SABRINA GAMBARETTO Università degli Studi di Verona, Laurea di 1° livello in Economia aziendale

Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE Totale nati: Totale matrimoni: Totale morti:

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Trimestrale di informazione e cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo all'Alpone utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste Italiane: IBAN IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376 - Cod. Bic/Swift: BPPIITRRXXX Direttore responsabile: Delio Vicentini Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Giovanni Sartori, Lucia Burato, Lorenzo Gecchele, Angelo Pandolfo

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Al 30/04/2015: Totale residenti maschi: Totale residenti femmine: Totale residenti: Totale famiglie:

2.633 2.519 5.152 1.830

Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - Email: cavazzola@utenti.ilarione.it Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti Recapito) Prestampa e Stampa: Grafica Alpone srl Via del Lavoro, 90 Tel. 045 6550833 - Fax. 045 6550221 E-mail: grafica@graficaalpone.com San Giovanni Ilarione (VR)

Andriolo Giuseppe Arvotti Mario Bar Trattoria Albaromatto Bazzoni Chiara Bellaria Fabrizio Beltrame Giannino Beltrame Paolo Beltrame Pietro Beschin Domenico Beschin Isidori Beschin Maria Beschin Maria Beschin Teresa Bevilacqua Zenari Maria Bordon Giovanni Bordon Giuseppe Bricca Florido Bricca Sante Camponogara Bertilla Carù Giuseppe Casarotto Rino Cavazza Angelina Cavazza Gino Cengia Mario Cerato Elvira Ciman Angelo Ciman Bruno e Maria Ciman Giuseppe Ciman Laura Ciman Maria Ciman Olimpio Confente Luigina Conterno Stefania Cumerlato Linda Da Ronco Pietro Dal Cero Margherita Dal Fitto Marchetto Teresa Dal Grande Pietro Dal Zovo Teresa Damini Aristea Damini Claudio Damini Luigina Damini MariaGrazia Damini Teresa Dignani Almerina Dirupo Anna Maria Eriani Antonio Fattori Zini Rita Ferramondo PierLuigi Ferroni Giovanni Classe 1913 Ferroni Umberto ed Erolamo Filipozzi Giuseppina Filipozzi Pasquina Fochesato Davide Fratta Giovanni Galiotto Maria Galiotto Pia Galiotto Teresa Gallo Gianpaolo Gambaretto Enrico Gambaretto Luca Gazzo Lorenzina Gazzo Spedito Gecchele Clelia Incontro Giorgio Leorato Silvano Lovatin Olga Lovato Adelina Lovato Anna Lovato Antonio Lovato Benedetto Lovato Bruno Lovato Elisa Lovato Ermenegilda

S.Giov.Il. S.Giov.Il. Vestenanova S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. San Bonifacio S.Giov.Il. Albaredo D'Adige Aprilia (LT) S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Gallarate VA S.Giov.Il. S.Giov.Il. Chiampo S.Giov.Il. Vestenanova Bonavigo Cimani S.Giov.Il. Mazzasetti Cimani S.Giov.Il. Monferrato AL Zevio Brognoligo Montecchia di Cr. S.Giov.Il. S.Bonifacio S.Giov.Il. Chiampo Vestenanova Azzano PN Cola di Lazise Vestenanova Cavalcaselle S.Giov.Il. Montecchia di Cr. Soave Varese Milano Montelupone (MC) Milano v.Livigno Vestenanova Vestenanova San Bonifacio S.Giov.Il. Montecchia di Crosara Lore Biassono MB S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Costalunga S.Giov.Il. S.Giov.Il. Gazzolo D'Arcole Montecchia di Cr. S.Giov.Il. Verona Fittà Soave Albaredo D'Adige S.Giov.Il. S.Giov.Il. Albaredo D'Adige Chiampo

Lovato Ernesto Lovato Mario Lovato Teresa Magnabosco Vincenzo Mainente Giobatta Marana Antonio Marcazzan Anna Marcazzan Aristide Marcazzan Benvenuto Marcazzan Delina Marcazzan Giovanna Marcazzan Giuseppe Marcazzan Nello Marcazzan Paolo Marcazzan Renzo MarcazzanGisella MarcazzanTesesa Marchesini Vittorio Marchetto Bruno Marchetto Giuseppe Marchetto Liliana Marchi Lino Marcigaglia Federico Mazzasette Bertilla Mazzasette Luigi Mazzasette Mario Mella Luigina Micheletto Vittorio Munaretti Ottavio Olmari Roberto Origano Mario Panato Bernardo Pandolfo Angelina Pegoraro Renato Perazzolo Marisa Piubelli Giancarlo Pozza Dora Pozza Giuseppe Pozza Maria Pozza Sergio Pressi Bruno Rinaldi Alida Rivato Ferdinando Rossetto Augusta Rossetto Renzo Rossetto Rosetta Sabbadoro Ernesto Sabbadoro Giovanni Salgaro Vaccaro Annalisa Salgaro Vaccaro Dorina Salgarolo Rosanna Sartori Antonietta Sartori Maria Saurgnami Angelo Soprana R. Maria Maddalena Soprana Renzo Sperotti Giancarla Suor Clara e Frat.Coffele Suore Apost.S.Cuore Tonin Bertilla Todesco Giovanni Todesco Mario Urbani Bruno Urbani Celestina Vandin Gabriella Vanzo Gina Vanzo Maria Veratti Matteo Zaltron Teresa Zamichele Orietta Zandonà Damiano Zandonà Mario

Arzignano S.Giov.Il. S.Bonifacio S.Giov.Il. Cortile (MO) S.Giov.Il. Castelnuovo d.Garda Roncà S.Giov.Il. San Bonifacio Alte Ceccato Rubano (PD) Lonigo S.Giov.Il. Vestenanova S.Giov.Il. Montecchia di Cr. Brendola Besozzo (VA) S.Giov.Il. Villimpenta MN Beinasco (TO) S.Giov.Il. S.Giov.Il. Mazzasetti (s.Giov.Il.) Legnago (VR) Chiampo S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Gaglianico BI Valdagno Ocino Cuneo Chiampo S.Giov.Il. S.Giov.Il. Torino S.Giov.Il. Arcole S.Giov.Il. Limidi di Soliero MO S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Vestenanova Cattignano Madonna Ol.(CN) Torino Peschiera d.Garda Cormano (MI) Via Volvera S.Giov.Il. Cimani S.Bonifacio Torino Alessandria Vestenanova S.Giov.Il. Chivasso (TO) Montichiari (BS) S.Giov.Il. S.Giov.Il Bolzano S.Giov.Il. S.Giov.Il. Tregnago Lonigo S.Giov.Il. S.Giov.Il.


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