l’Alpone www.lalpone.it e-mail: info@lalpone.it
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 21 - N. 1 - Marzo 2006 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane
Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR)
Anno 21 - N. 1 Marzo 2006
CARNEVALE 2006, QUALITÀ E FANTASIA Babies”, i soldati di “Star Truppen” con il loro gigantesco carro armato, e i “Ripetenti fin Sempre” che non ne vogliono sapere di crescere... da Terrossa la banda di extraterrestri di “Ciripi” che da Marte porta fin qui il suo messaggio di pace, oggi più sentito che mai. E finalmente “Anca in Castelo ghè l’892” con cui chiamare in tutto il mondo. “I paiassi de Roncà” hanno colorato la nostra festa assieme ai numerosissimi pagliacci della scuola d’Infanzia di San Giovanni Ilarione ed il loro corteo circense di tigri ammaestrate da un’indomabile Moira Orfei, che con il suo carisma ha catturato le attenzioni della Giuria aggiudicandosi la vittoria su tutti (125 punti); Al
Marcia tra ciliegi in fiore Lunedì 17 Aprile, a Pasquetta, si terrà la consueta Marcia tra i Ciliegi in Fiore “V Trofeo Federico”, manifestazione podistica non competitiva, a passo libero, su 3 percorsi rispettivamente di: 6, 13 e 21 chilometri. Nell’organizzazione dell’evento, in collaborazione con la Pro Loco, ci sarà la Polisportiva e qualsiasi altro soggetto che voglia dare una mano, vista l’importanza che è andato assumendo e i numerosi compiti da svolgere: punti di ristoro, raccolta iscrizioni, raccolta sponsor per premiazioni ecc... Ogni tipo di collaborazione è auspicata e sarà prontamente accolta. Il ritrovo sarà lunedì mattina alle ore 7.30 presso gli Impianti Sportivi del comune di San Giovanni Ilarione (VR), mentre i gruppi potranno iscriversi alla marcia entro e non oltre sabato 15 Aprile alle ore 22,00; i singoli partecipanti lo potranno fare fino a mezz’ora prima della partenza. Le premiazioni inizieranno dopo le ore 11.00 e si assegneranno coppe e trofei fino ad esaurimento per gruppi con più di 15 partecipanti. Per i primi 700 iscritti saranno regalati 250 gr. di pasta all’uovo e 1 bottiglia di vino. La manifestazione si terrà con qualsiasi tempo e gli organizzatori declinano ogni responsabilità per incidenti, danni a cose o persone, che potessero verificarsi prima, dopo e durante la manifestazione. La Marcia è un’ottima occasione, per chi ancora non lo avesse fatto, di venire a conoscere o di tornare a visitare il nostro paese nel momento più rigoglioso dell’anno, quando i ciliegi sono in fiore e le colline si tingono di bianco. I tre diversi percorsi si sviluppano lungo sentieri panoramici, accostando antiche contrade, scorgendo angoli suggestivi quale la visuale sulla chiesetta Romanica di San Zeno sul versante di Castello o la parete di Basalti sul fondo valle. È inoltre ottima occasione per venire ad assaggiare i nostri prodotti artigianali di alta qualità, come i pregiati vini della cantina di Montecchia, l’ormai celebre e plurimedagliato formaggio Monte Veronese, il miele nostrano e molto altro ancora. Se tutto ciò non bastasse i nostri ristoratori saranno lieti di farvi conoscere i piatti tipici e i più buoni del loro variegato repertorio... E se ancora non vi basta approfittate di una giornata da dedicare alla natura e al relax concedendovi una passeggiata fra amici e magari facendo qualche nuova conoscenza... Niente è più gratificante di un buon bicchiere di vino, dopo una lunga passeggiata, scambiando quattro chiacchere in compagnia. Vi aspettiamo numerosi... Per info: VALERIA 349 22 65 235, o ARTURO 348 72 89 852.
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Sede S.O.S. di San Giovanni: Piazza Martiri, 1
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Aviaria: tanto rumore per nulla Domenica 26 febbraio si è svolto il consueto appuntamento annuale con la sfilata dei carri di Carnevale, che quest’anno sono stati più numerosi che mai... Ben 15 gruppi hanno preso parte alla festa nonostante un tempo incerto che, fin dal mattino, minacciava pioggia. Dopo l’assegnazione dei numeri i carri sono partiti da piazza Aldo Moro accompagnati musicalmente dalla ormai mitica Banda “Giuseppe Verdi” di Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione travestita da mexicanos... La prima delle tante novità di quest’anno sono state le maschere che rappresentano il nostro paese, Mastro Ciliegia e Sora Castagna interpretati da una giovane e bellissima coppia, Federico Pajuolo e Silvia Beschin che prende così il testimone lasciatole in eredità dai genitori, Antonio e Giovanna, storici interpreti di questa tradizione.
I carri hanno dimostrato molta fantasia nella scelta delle tematiche... Un ritorno al significato storico del Carnevale con il carro allegorico delle tradizionali “Maschere Italiane” del Gruppo Alpini di Montecchia. Tra le tante: Brighella, Arlecchino, Pulcinella e Colombina, a rappresentare la nostra regione; poi la bellissima caravella “Bella Figheira” dei Pirati di Capitan Fracassa... ke se no te ghe la dè el s’incassa... si aggiudica a buon merito il terzo posto (con 98 punti); il quarto, va ai Pinguini e agli yeti della scuola d’infanzia con la loro “Festa tra i ghiacci” (90 punti) che per un punto superano “Il mulino delle bontà” dell’A.C.R. entrambi di Montecchia come anche “I gisiani” e il gruppo del “Paese di Paperopoli”, divertenti costumi di Qui, Quo, Qua, Paperina, Paperino e perfino Zio Paperone e la Banda Bassotti. Ancora Montecchia con il wresling dei “Smack Down
Sei giovane, in gamba, ti piace scrivere o desideri vedere una rubrica sul mondo giovanile che parli con recensioni di libri, di film, dei gruppi musicali più amati dalle nuove generazioni? Hai idee e voglia di realizzarle? La collaborazione con il nostro giornale è libera e gratuita! Contattaci, scrivi una mail a: info@lalpone.it
I mass media italiani sembra si stiano cimentando in un nuovo sport nazionale: la previsione delle catastrofi. Cinque anni fa la BSE avrebbe dovuto creare anche in Italia una situazione apocalittica. Tanto allarmismo per nulla ma per il mercato del bovino ha segnato l’inizio di una profonda crisi! Dallo scorso autunno la televisione ed i giornali hanno cambiato obiettivo e non ci fanno mancare la quotidiana razione di “influenza aviaria”, la nuova catastrofe che starebbe per abbattersi sull’umanità intera! Ci vengono propinate informazioni spesso mal interpretate, ed immagini di notevole impatto sull’emotività delle nostre massaie, le quali riescono a penalizzare quell'avicoltura di qualità che, non colpita della crisi economica del mercato, ha sempre continuato a produrre ottimi alimenti. È penoso e poco rassicurante per il consumatore vedere ogni giorno il solito cigno o la solita anitra catturata dal solito gruppetto di “esperti” protetti all’inverosimile per evitare l’ipotetico contagio di un virus che quasi sempre non c’è.
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CONTRIBUTI PER L’ALPONE L’Associazione Pro Loco invita tutti i cittadini che ancora non avessero l’abitudine di farlo, ad inviare il contributo annuo per “L’Alpone” tramite bollettino postale, intestato a: Associazione Pro Loco, Piazza Aldo Moro n° 5, San Giovanni Ilarione, 37035, VR. CAUSALE: Contributo per giornale “L’Alpone” ESEGUITO DA: Nome, Cognome, Via, CAP, Località. Questo consentirà di tenere una più sicura contabilità dell’Associazione ed una maggiore trasparenza nei confronti degli utenti. È dunque auspicabile non consegnar più a mano contributi a persone facenti parte della Pro Loco, o ritenute tali, altrimenti la Pro Loco non risponderà di eventuali nominativi non presenti sui futuri numeri del giornale, di cui non è avvenuta registrazione dei soldi liquidi entrati in cassa. Invitiamo parenti e vicini di casa ad aiutare le persone più anziane che potrebbero avere difficoltà nella compilazione dei bollettini. La Pro Loco assicura che non verrà mandata alcuna persona in giro per case a raccogliere tali contributi. Approfittando dell’occasione ricordiamo che la Pro Loco non persegue alcun fine di lucro. Il contributo è indispensabile per la copertura delle spese di spedizione (ai Sangiovannensi di tutto il mondo) del giornale. Grazie a tutti per la comprensione, e confidiamo nella vostra disponibilità. Associazione Pro Loco
ALL’INTERNO Pag. 2 - L’intervista Pag. 4 - A tutela dei pensionati Pag. 5 - Noi ragazzi… Pag. 6-7 - L’Amministrazione comunale informa Pag. 9 - Pet terapy Pag. 12 - 4ª Granfondo del Durello
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STA I V R E T L’IN
Una delle caratteristiche delle interviste del nostro giornale è sempre stata quella di dimostrare che nella nostra realtà, in moltissimi casi, i figli seguono le orme dei padri. E non è un fattore trascurabile, sia sotto il profilo umano, sociale e culturale, che economico e produttivo. Un’ulteriore eloquente testimonianza in tal senso si ha entrando in casa Bellaria, località Frozzoli, a Nogarotto, dove incontriamo Albino e Fabrizio, padre e figlio, rispettivamente di 53 e 24 anni. Entrambi impegnati in un’impresa che si occupa di carpenteria metallica e lattoneria, entrambi presenti al momento dell’intervista, entrambi protagoni-
Di padre in figlio sti anche se con maggiore spazio per papà Albino, vera memoria storica della vicenda produttiva famigliare. Signor Albino, cosa racconta ai nostri lettori sugli esordi? Correva l’anno 1978... l’economia del paese stava attraversando un momento di particolare euforia, l’edilizia abitativa privata e le stesse strutture produttive sorgevano come funghi e io ho pensato di mettere a frutto quanto imparato frequentando i corsi professionali presso la “S. Gaetano” di San Bonifacio. Aiutato da mio padre Silvino e da mia moglie Silvia Gambaretto, ho dato vita alla “Bellaria Albino - carpenteria metallica” usando locali di fortuna, ricavati nell’abitazione paterna e opportunamente adattati... Le commesse non mancavano e la tentazione di allargare l’attività era grande. Per un certo periodo ho avuto anche qualche dipendente. Attualmente, come si configura la ditta? È cambiata la ragione sociale, ora denominata “B.F. di Bellaria Albino e Fabrizio s.n.c.”, è cambiata anche la sede di lavoro perché ci siamo trasferiti da qualche anno in un capannone in zona industriale. Non è, invece, cambiato l’organico perché siamo soltanto in due a lavorare: io e Fabrizio, anche lui ex allievo della scuola “S. Gaetano” con specializzazione di elettricista. Fino al 2002 eravamo in tre. C’era anche l’altro mio figlio, Federico, tragicamente venuto a mancare in un incidente stradale all’età di soli 22 anni. Un duro
Marcia tra i ciliegi in fiore Programma e Regolamento La manifestazione avrà luogo lunedì 17 Aprile 2006 su tre percorsi misti di Km. 6 - 13 - 21 con partenza ed arrivo presso gli Impianti Sportivi. Ritrovo partecipanti: Ore 7.30 presso gli Impianti Sportivi Iscrizioni e informazioni: Singoli, fino a mezz’ora prima della partenza. Gruppi: entro le ore 22,00 di sabato 15 aprile, presso: Valeria Gecchele Tel. 045 7465752, Arturo Burato Tel. 348 7289852 . Contributo di partecipazione: Euro 3,50 - con riconoscimento Euro 1,30 - solo ristori e servizi Tali somme sono contributi non soggetti ad IVA a norma dell’art. 4 secondo e sesto comma D.P.R. n. 633/72 e successive modificazioni; i contributi suindicati sono finalizzati alla realizzazione della manifestazione in attuazione degli scopi istituzionali, ai sensi dell’art. 2 comma I lettera a) e b) D.Lgs n. 460/97e del comma 3 dell’art. III del TUR. Partenza: Dalle ore 8,30 alle ore 9,00 presso gli Impianti Sportivi (Si invita a non partire prima per assenza di servizi). Ristori: 1 percorso breve, 2 percorso medio, 3 percorso lungo. All’arrivo ricco ristoro con pasta party per tutti. Controlli: A sorpresa lungo i percorsi. Commissario - T.S. Silvia Cuomo. Riconoscimento individuale: Prodotti locali: 250 gr. pasta all’uovo + bottiglia di vino. Disponibili per i primi 700 iscritti. Riconoscimento ai Gruppi: Inizio premiazioni ore 11,00 circa: coppe e trofei fino ad esaurimento delle disponibilità a gruppi con almeno 15 partecipanti. Chiusura della manifestazione: Ore 13,30 o comunque dopo l’arrivo dell’ultimo partecipante entro detto termine.
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Aviaria: tanto rumore per nulla Queste immagini possono solo aumentare la psicosi fra la gente fino ai casi assurdi di responsabili che hanno fatto togliere la carne di pollo dalle mense scolastiche! Tutto questo pandemonio è scoppiato l’indomani della seconda conferenza europea sull’influenza tenutasi a Malta lo scorso settembre, dove è stato paventato da parte degli studiosi ed amplificato dai media, il rischio della “pandemia” che avrebbe potuto causare solo in Italia16 milioni di persone infettate dall’influenza aviaria, con due milioni di ricoverati in ospedale ed addirittura 150 mila morti! Ma i cronisti ci hanno rassicurato, garantendo che sarebbe stato preparato un vaccino… Tutto ciò è strano, forse sospetto; a pensare male si fa peccato, ma ci si indovina quasi sempre! In Italia c’è uno dei servizi sanitari meglio organizzati al mondo. Oltre ai veterinari aziendali, ben 5.400 veterinari pubblici controllano costantemente la salute dei nostri animali, e se ciò ancora non bastasse, si sa per certo che questo virus non si diffonde da uomo ad uomo, non viene diffuso dagli animali morti ed, in ogni caso, a circa 70 gradi di temperatura muore. È dal lontano 1878 che l’influenza aviaria
ciclicamente compare in Italia, ma in questi128 anni di questa patologia non è mai morto nessuno. Dal 2003 ad oggi, nel mondo si sono registrati, e solo in estremo oriente, poco più di una sessantina di decessi, e tutti da contagio fra animale ed uomo; ma non dimentichiamo le diverse abitudini alimentari di certe zone della terra dove, oltre alla mancanza di igiene ci sono abitudini da noi inconcepibili, come quella di cibarsi di sangue di pollo o di utilizzarlo ancora caldo per condire l’insalata! A causa della solita influenza che colpisce l’uomo nei mesi invernali, invece, ogni anno muoiono nel mondo da 250.000 a mezzo milione di persone, di cui 36.000 solo nei civilissimi Stati Uniti. Fino ad ora in Italia è stato ritrovato sporadicamente qualche uccello migratore infetto, ma nessun animale allevato è risultato positivo ai controlli. Viene da pensare che i veri polli a questo punto siamo noi, perché non consumiamo più la carne avicola, certificata dal bollino che garantisce la provenienza italiana, mentre invece i nostri vicini d’oltralpe vengono ad acquistare il prodotto italiano, il più sicuro d’Europa. A.P.
colpo per tutti noi. Anche il lavoro ci ha aiutato a guardare avanti. In che cosa consiste la vostra attività? È presto detto perché non abbiamo mai cambiato... fin dalle origini. Ci siamo invece continuamente aggiornati nell’uso dei materiali, nell’applicazione delle tecniche di lavorazione e montaggio allo scopo di garantire alla clientela il massimo livello di qualità. Per il resto, si continua a produrre cancellate metalliche, portoni e serramenti, grondaie e pluviali. Oggi le persone che commissionano un ordinativo sono molto ben informate e dimostrano di apprezzare anche le proposte in grado di offrire loro degli standard di qualità notevoli. Esclusivamente lavorazione in proprio? Piegatura esterna, assemblaggio e montatura sicuramente sì. Ci serviamo invece di strutture a noi collegate per l’acquisizione di pezzi prefabbricati che necessitano di tecnologie di produzione sofisticate. C’è, tuttavia, molta attenzione al tradizionale. Il ferro battuto, per esempio, è sempre molto richiesto. Oggi il mercato offre una vastissima gamma di prodotti garantiti per durata e apprezzati sotto il profilo estetico. Quale il vostro ambito territoriale? Abbiamo soprattutto clienti delle quattro vallate: dell’Alpone (in prevalenza), di Illasi, del Chiampo e anche dell’Agno. Si tratta soprattutto di commesse per conto di ditte impegnate nell’edilizia produttiva e abitativa. Segnali di crisi all’orizzonte?
Per il momento il fenomeno appare trascurabile. O, meglio, si registrano alterne vicende. A momenti di una certa euforia si alternano periodi di relativa stasi. In questi ultimi mesi nella nostra vallata qualche preoccupante segnale c’è sicuramente stato e proprio per questo abbiamo cercato di allargare l’ambito territoriale della nostra attività... sconfinando in zone più lontane. L’offerta di prodotti di alta qualità ci ha aiutato e ci sta favorendo rispetto alla concorrenza. Che non manca! Che cosa vi aspettate dal... futuro? Niente di particolare - aggiunge papà Albino. (Ma Fabrizio vede, ancora lontano, anche un matrimonio. Entrambi vorrebbero vedere anche una situazione generale più tranquilla. Con meno burocrazia...) Anche con meno tasse da pagare? Basterebbe che tutti le pagassero nella misura dovuta e tutti, sicuramente, pagheremmo di meno. Il colloquio si interrompe a questo punto. Sono le venti esatte e Fabrizio saluta. Lo aspetta una serata di formazione (una delle tante) per diventare un componente del Gruppo volontari della Croce Rossa Italiana con sede a San Giovanni che tra poco riceveranno in dotazione anche un’ambulanza adeguatamente attrezzata, acquistata, su iniziativa del Lions Club della Val d’Alpone, con il contributo di tanti privati e delle Amministrazioni comunali operanti sul territorio. DELIO VICENTINI
Vi racconto dei miei nonni Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa bella pagina di simpatia e di riconoscenza di una nipotina verso i propri nonni, con l’auspicio che altri piccoli scrittori possano seguire il suo esempio. Io ho due nonni fantastici: Mario, che ha 63 anni, e Matilde di 59. Mi vogliono un gran bene come io ne voglio a loro; vogliono un gran bene a tutta la famiglia, zii e cugini compresi. Quando siamo insieme ci aiutiamo l’un con l’altro, chiacchieriamo, giochiamo, guardiamo la TV e preghiamo. Quando chiacchieriamo, parliamo di argomenti vari. Ad esempio con mio nonno parlo di più sull’agricoltura, sulle stelle e sugli animali. Sull’agricoltura perché lui è un contadino DOC. Ha diverse piantagioni di cachi, mele, pere, albicocche, prugne, kiwi, susine, ciliegie, pesche, noci, mandorle, castagni e un vigneto. Ci tiene molto ai suoi campi e li lavora con tanta passione. Lavora troppo! Con lui mi piace guardare le stelle perché mi insegna il loro nome, mi fa distinguere una stella da un satellite e ci piace contare gli aerei; mi fa vedere le stelle cadenti, io insegno a lui il nome degli astri e le posizioni del toro ecc..., perché l’ho imparato a Cattignano, grazie ai Gastrofili sia in 4ª elementare che in 1ª media, con la scuola e lui sta attento a tutto quello che dico. Ovviamente, tutto questo d’estate alla sera tarda, prendiamo un divano vecchio e ci sediamo insieme e guardiamo il cielo con il naso all’insù. Poi parliamo di animali, perché lui ha una piccola “fattoria”. Ha galline, oche, anatre, un canarino, un gatto, pulcini, colombi, una volta aveva un pony di nome Tinto, un cane e un allevamento di conigli, dei pavoni e le faraone. Con la mia nonna invece capita quasi il contrario; mi racconta del suo passato, hanno avuto sei figli tra cui due gemelle (mia mamma e mia zia Luisa). Ma nella vita hanno avuto anche una grande tragedia: la morte di un figlio, mio zio Domenico, precisamente 11 anni fa, il 16/09/1994. È morto in
questo modo: avevano appena scavato un pozzo e stavano mettendo dei tubi per la raccolta dell’acqua. Lo zio si trovava dentro al pozzo per sistemare i tubi, quando ad un tratto gli cadde della terra addosso e così si spense la sua stella in cielo. È morto a causa di un masso piombato su di lui, frantumandogli la cassa toracica e di conseguenza il cuore. Fu sepolto vivo. Una morte orribile! Una grande tragedia, una ferita così profonda, ma incurabile, che se si va a toccare emana un dolore atroce per i miei nonni e per tutta la famiglia. Il rapporto che ho con loro è diverso da quello che ho con i miei genitori, perché i nonni hanno meno responsabilità su di me, sono mansueti, dolci, affettuosi, permessivi e se possono soffrono in silenzio per il loro grande dispiacere. Però siamo simili nella dolcezza, nella sensibilità nel vedere le cose più semplici come le stelle e l’orizzonte. Con loro faccio delle lunghe passeggiate e la nonna qualche volta mi lascia impastare dolci, o le focacce. Siamo diversi perché io sono più giovane e non vedo i pericoli, invece loro mi fanno mille raccomandazioni, perchè non vogliono che mi faccia del male; ad esempio un giorno sono andata a portare un bicchiere d’acqua fresca per il nonno, sono inciampata e cadendo mi sono tagliata il polso. Il nonno mi portò all’ospedale e lui piangeva più di me. I nonni non fanno differenze, ci trattano bene e ci fanno sentire tutti uguali. Fisicamente non stanno tanto bene, il nonno ha subito un intervento al cuore, mentre la nonna ha avuto dei collassi e soffre di pressione alta, tutto questo è successo dopo la scomparsa dello zio; però cercano di non far mai pesare i loro problemi e la mia mamma, come del resto i miei zii, comunque non li lasciamo mai soli. Con loro trascorriamo tutto il tempo libero che abbiamo. Nonostante il dolore che tutti proviamo, soprattutto loro ci amano e cercano di essere per noi il più possibile sereni; E CI SORRIDONO SEMPRE!!! ELISA Febbraio 1937 il gruppo sta partendo dal Mulino dei Salata, Via Miselli per andare alla sagra di S. Valentino a Cattignano, vendendo dei dolci, noci, fichi secchi ecc. In basso a sinistra Anna Niselli, di seguito tre fratelli Vandin, al centro Agnese Bevilacqua, il fratello Angelo, con il fazzoletto in testa Agnese Niselli, poi Aristide Bulgaro e infine Marino Niselli. FOTO MELLA
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Una colonia di Sangiovannesi ad Arzignano Nell’anno in cui “L’Alpone” compie vent’ anni non è fuori luogo ricordare tutti coloro che, partiti dal paese natale, riescono a mantenere i contatti con la realtà di San Giovanni Ilarione proprio attraverso le pagine dell’amatissimo “loro” giornale. Sbirciando fra i nominativi dei nostri abbonati abbiamo scoperto una vera e propria “colonia” di ex compaesani che oggi abitano ad Arzignano e con l’aiuto di alcuni di loro abbiamo cercato di individuarli meglio: si tratta all’incirca di una cinquantina di persone che approfittano di queste righe anche per ringraziare quanti, attraverso “L’Alpone”, ogni tre mesi, le fanno ritornare, almeno con il pensiero, al paese da cui sono partite pochi o tanti anni fa. Senza pretendere di citarli tutti (e scusandoci con quelli che involontariamente dimenticheremo...) ecco il quadro che è emerso dalla nostra piccola indagine.
In via Luvi il 23 dicembre 2005 ha compiuto 90 anni Aristide Cavazza meglio conosciuto da tutti come ‘Pippo’. Lo hanno festeggiato la sorella Ida e ben 38 nipoti gli augurarono di godere sempre di buona salute dandogli appuntamento fra 10 anni per festeggiare insieme i 100. Complimenti zio Pippo!
Vogliamo iniziare con la signora Stella Marcigaglia, vedova di Attilio Signorin, residente in via Fiume, il cui figlio Gianfranco è stato per due legislature nientemeno che sindaco di Arzignano; la cognata di Stella, Angelina Mazzasette, anche lei proveniente da San Giovanni, ha avuto la bellezza di 17 figli! Nello stesso quartiere, in via Rovigo, abitano le sorelle Panarotto Teresa (per molti anni maestra alla scuola di Castello), Palma e Bertilla. Il fratello di queste, Gabriele, vive con la propria famiglia a Castello di Arzignano, dove risiedono anche i coniugi Giuseppe Panarotto e Maria Bado. In via Trento vive un’altra Marcigaglia, Graziella, e con lo stesso cognome sono presenti anche i tre fratelli Ida, Antonio e Lidovina. Parecchi sono anche i Cavazza, molti dei quali occupati nel settore dell’edilizia: nel quartiere Mantovano troviamo la famiglia di Giovanni Cavazza e Maria Gecchele, ma sempre ad Arzignano ci sono le famiglie di Angelo Cavazza e Ida Mella, di Domenico Cavazza e Bruna. Nostri ex compaesani sono anche Agnese Sartori moglie di Silvio Rossettto, le sorelle Marcazzan Agostina, Maria e Albina, Santina Sartori, Mario Perazzolo, Bruna Pettena, Lina Lovato, le sorelle Luigina e Pia Micheletto, mentre il fratello di queste, Severino, vive nella frazione di Restena. Sono ex sangiovannesi anche Maria Rossetto, Pia Ciman, i fratelli Marchetto, Marisa Zanchi e Maria Andriolo, il fotografo Pino Mella, Angelo Lovato e la moglie Pierina Dal Fitto, Angelina Bordon vedova di Leo Pozza e la cognata Anna Pozza, Domenico Bertoldo, Angelo Tonin e Vittoria Tonin, Maria Marana. Se a questi e ai loro figli, nipoti e pronipoti, aggiungiamo quelli che quotidianamente ad Arzignano si recano per motivi di lavoro, si può dire che nella cittadina, famosa in tutto il mondo per la lavorazione della pelle, la presenza di San Giovanni Ilarione è molto marcata e non è affatto raro incrociare per strada un sangiovannese “doc”, che del nostro paese ha mantenuto il ricordo dei propri anni più belli, quelli dell’infanzia e della giovinezza, e con essi la nostalgia per un mondo ormai lontano nel tempo ma indelebile nella memoria. DARIO BRUNI
A tutela dei pensionati Una nuova realtà sociale dalle funzioni chiare ed inequivocabili, è da poco esordita nel variopinto mondo sociale del comune di San Giovanni Ilarione: si tratta dell’associazione dei pensionati aderenti alla federazione nazionale dei pensionati della Cisl di Verona. La nuova ramificazione comunale si chiama LEGA DEI PENSIONATI, espressione comunale della federazione dei pensionati di San Giovanni Ilarione. È una associazione nata da oltre cinquanta anni in Italia, funzionante a San Giovanni Ilarione da alcuni anni, che dopo tre anni di inattività, è rinata l’anno scorso. Nel frattempo funzionava presso la Baita degli Alpini il servizio dell’Agente Sociale (INAS) per il disbrigo delle pratiche di pensione. Dopo vari tentativi finalmente si è riusciti ad organizzare un’assemblea di tutti gli iscritti per formare la nuova presidenza e iniziare un cammino organizzativo conforme allo statuto ed ai gruppi comunali sparsi nella provincia di Verona. Nel corso della pubblica assemblea, alla presenza del segretario provinciale Sergio Soprani e della responsabile di zona Norma Antonelli, sono stati eletti i membri della nuova presidenza nella persone dei pensionati Giovanni Todesco, Rosanna Piccinin, Vittorio Colognato, Luciano Vanzo, Sante Bricca, Mario Felzani, Renzo Gambaretto, Luigi Fochesato e Livio Bevilaqua. Successivamente sono state distribuite le cariche elettive nelle persone di Mario Felzani, Segretario di Lega, di Vittorio Colognato e Luigi Fochesato, componenti di Segreteria. Lo scopo della lega dei pensionati è principalmente quello di tutelare gli iscritti dal lato pensionistico, sociale e personale. Per quanto riguarda le pensioni funziona, ogni lunedì mattina, presso la Baita degli Alpini, all’interno degli impianti sportivi, dalle ore 10 alle ore 12. È presente un agente sociale per il disbrigo di tutte le pratiche inerenti le pensioni quali: calcolo, contribuzione volontaria, ricerca dei periodi di lavoro, domande di pensione di vecchiaia, invalidità e superstiti (italiana ed estera), pratiche di infortuni sul lavoro, pratiche di malattia ed ogni altra pratica sociale. Inoltre si occupa anche delle successioni, della politica della casa e della tutela dei pensionati. Compila inoltre, ogni anno, il modello 730 per gli iscritti e non, oltre a provvedere al calcolo dell’ICI.
I tre principi di Serendippo: la creatività nella vita e nella scuola Se mi fosse rivolta la domanda: “Quali competenze ti piacerebbe promuovesse la tua scuola?” risponderei raccontando la famosa storia dei tre figli del re di Serendippo e delle loro qualità intellettuali. Eccola, resa in forma ridotta ed essenziale ma sufficiente a rendere evidenti le capacità dei principi di “vedere ciò che tutti vedono e di pensare ciò a cui pochi pensano”, ossia sagacia e abduzione. «Nel paese di Serendippo, in oriente, un grande e potente re, di nome Giaffer, ritrovandosi tre figli maschi, dopo averli fatti educare dai più saggi e famosi precettori del tempo, per far sì che migliorassero la propria formazione pensò dovessero andare per il mondo, per conoscere costumi e abitudini diversi e verificare con l’esperienza quello che avevano conosciuto con i libri e con l’educazione dei loro maestri. Da poco giunti nel paese del potente imperatore Beramo, incontrano un cammelliere, disperato per aver perduto il proprio insostituibile animale, unica fonte di guadagno. I tre non l’hanno visto, ma un po’ per burlarsi del buon uomo e un po’ per compiacersi della propria intelli-
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genza, dicono al poveretto che il suo animale l’hanno incontrato lungo il loro cammino. Per assicurare il camelliere che l’hanno effettivamente visto, gli forniscono tre elementi che lo convincono della loro buona fede: il cammello perduto è cieco da un occhio, gli manca un dente, ed è zoppo. Il buon uomo, rincuorato da queste notizie, ripercorre a ritroso la strada fatta dai tre principi, ma nonostante il lungo cammino non riesce a ritrovare l’animale. Il giorno seguente, ritornato sui suoi passi, incontra di nuovo i tre giovani e li accusa di averlo ingannato. Per dimostrare di aver detto il vero i tre principi aggiungono un altro elemento. Dicono: il cammello aveva anche una soma, carica da un lato di miele e dall’altro di burro. Di fronte a questo particolare, il cammelliere dà per certo che i tre abbiano visto il suo animale ma, considerata la ricerca inutile del giorno precedente, incolpa i tre giovani di avergli rubato il cammello. E i tre principi verrebbero giustiziati dal re Beramo, se per puro caso, un altro cammelliere, trovato e riconosciuto il cammello, non lo avesse ricondotto al legittimo proprietario ...
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Recuperato il prezioso animale, e dimostrata in tal modo la propria innocenza, i tre vengono discolpati. Passata la paura per lo scampato pericolo i tre giovani sollecitati da re Beramo, devono spiegare però come abbiano fatto a descrivere nel dettaglio il cammello, senza averlo mai visto. Così dimostrano la loro capacità di abduzione. In pratica, ciascun particolare del cammello è stato immaginato, ed è poi risultato vero, grazie alla capacità di osservazione e alla sagacia dei tre giovani. Che fosse cieco da un occhio era dimostrato dal fatto che, pur essendo l’erba migliore da un lato della strada, era stata brucata quella del lato opposto (infatti il cammello vedeva solo da un occhio, quello che dava sul lato della strada con l’erba mangiata). Che fosse privo di un dente lo dimostrava l’erba mal tagliata che si poteva osservare lungo la via. Che fosse zoppo, poi, lo rivelavano le impronte lasciate dall'animale sulla sabbia. Ma è sulla spiegazione del carico, però, che l’abduzione diventa più acuta e quasi stupefacente: il cammello portava da un lato miele e dall’altro burro perché lungo la strada da una
refrigerazione
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I responsabili della lega, hanno il compito di affiancare i pensionati nei rapporti con l’amministrazione comunale, il distretto sanitario e l’ULSS 20. I problemi sono tanti ed importanti: la riduzione dell’imposta ICI, dei rifiuti solidi urbani, del prezzo dei medicinali, oltre alle pratiche di assegno di accompagnamento per le persone non autosufficienti. Per quanto riguarda la politica sanitaria deve studiare i motivi, le cause del malessere che talvolta i pensionati riscontrano nell’affacciarsi al Distretto Sanitario di Montecchia di Crosara od all’Ospedale di San Bonifacio. Inoltre i responsabili devono studiare una strategia di collaborazione con l’amministrazione comunale per operazioni di volontariato. Gli stessi hanno avuto anche un colloquio cordiale e sincero con l’assessore comunale Augusto Gambaretto che si è dimostrato felice della nascita di questa nuova forza sociale. Il risultato di questa collaborazione si è visto nell’ultima festa degli anziani, nel corso della quale sono state raccolte circa quattrocento firme per la presentazione della legge di iniziativa popolare per la non autosufficienza. S. Giovanni è il comune della provincia di Verona che ha saputo raccogliere il maggior numero di firme in una sola uscita. Se il buon giorno si vede dal mattino. Naturalmente quanto prima si dovrà trovare una sede per le riunioni e per programmare l’attività futura. Il tutto improntato a difesa dei pensionati. Auguri! LEGA PENSIONATI
Anno 1947. Le sorelle Fattori cresciute. In alto da destra a sinistra Gemma, Clelia, Mariuccia, Amelia. In basso da destra Costantina e Anna.
parte si accalcavano le formiche (amanti del grasso) e dall’altro le mosche (amanti del miele)». Che ne dite? Mica male come esercizio mentale. mica male se a a scuola si riuscisse a formare queste capacità, se si riuscisse a promuovere la “serendipità”. LUIGI FACCHINI DIRIGENTE SCOLASTICO
Volontarie e volontari del doposcuola per bambini stranieri. Iniziativa del Centro di Aiuto alla Vita. Estate 2005.
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L’ALPONE 4 Antica sagra della Seriola Celebrata la prima domenica di febbraio, quella che rimane la sagra più antica del paese ha visto quest’anno come protagonista Don Damiano Andriolo, parroco di Castello dal 1946 al 1969, particolarmente festeggiato durante l’ormai tradizionale pranzo sociale, che ha avuto luogo nei locali della parrocchia dopo la messa. Dopo 25 anni di missione in Brasile, il religioso, che a maggio compirà 90 anni, vive attualmente nella casa di riposo per sacerdoti anziani di Vicenza.
Il gruppo A.I.D.O. e il presepio
F
ATTI E ATTERELLI
Prossimi appuntamenti
La Befana sul sagrato della chiesa in compagnia di Federico, dopo l’arrivo dei Re Magi, il 6 gennaio scorso.
Stiamo organizzando le consuete gite primaverili della Pro Loco; cercheremo di offrire mete che accontentino le richieste di tutti, grandi e piccini. Appena il calendario sarà definito potrete iscrivervi presso la Biblioteca Civica di San Giovanni Ilarione o chiamando il Presidente della Pro Loco, Valeria, al 349 22 65 345 o il Vice-Presidente, Pio, al 347 06 07 273 . Troverete gli avvisi delle prossime uscite affissi sulle vetrine dei negozi o dando uno sguardo alla bacheca luminosa per gli avvisi in Piazza della Pesa. Possono partecipare anche persone provenienti da altri paesi. Vi aspettiamo numerosi! Associazione Pro Loco
Quest’anno, il gruppo A.I.D.O., su richiesta del nostro parroco don Elio, ha allestito il presepio sul sagrato della chiesa. Dopo alcune riunioni, noi giovani iscritti all’associazione, abbiamo proposto al direttivo le nostre idee per la predisposizione del presepio. Una di queste, riguardava la collocazione della Sacra Famiglia. La nostra proposta era quella di collocarla non nella solita capanna, ma tra le rovine di un tempio romano. Così è stato deciso. Il significato di questa scelta era ed è stato quello di sottolineare che tutte le civiltà, anche le più evolute, come quella romana allora e la nostra oggi, realizzino grandi opere che sono destinate ad esaurirsi nel tempo. Il mistero della nascita di Gesù invece si rinnova nei secoli resistendo al passaggio di tutte le grandi civiltà. Il presepio è stato anche un simbolo per unire la nascita di Cristo (nato per poi donare la Sua Vita per la nostra salvezza) alla nostra convinzione di essere donatori, per dare una speranza a chi la vita la sta perdendo. Manola Colognato, Marina e Davide Creasi, Toni Grassi, Valentina Rocca Si ringrazia: il Gruppo Alpini, la Falegnameria Eredi Signorin, Ferramenta Fer-System, il Sindaco, Panarotto Legnami, Centro Arredo, Impianti Elettrici Pozza Germano, la sig.ra Giovanna Vanzo, Alpa scatolificio, Beschin F.lli e soprattutto il nostro parroco don Elio che con l’occasione del presepio ci ha fatto vivere una bella esperienza.
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Carnevale 2006, qualità e fantasia secondo posto una fiaba classica (con 112), quest’anno nella paradossale revisione di un numerosissimo gruppo di giovani di San Giovanni Ilarione, “Biancaneve e... ocio quanti nani”, un’indimenticabile interpretazione da parte dell’aggraziata e bellissima protagonista accompagnata dalla Strega cattiva, dal Cacciatore, dal Principe e persino dallo Specchio Magico... di nani ne abbiam contati 25, ma chissà cosa si nascondeva nella casetta del bosco... E per finire un altro gruppo, i Giovanissimi dell’A.C. con la mitica Yabadaba-dooo car degli “Antenati”, capitanati dal veterano Baffo, e sponsorizzati direttamente dalla Pro L’Oco... Il sistema di votazione quest’anno è cambiato, e 9 giurati dovevano esprimersi con punteggi da 1 a 5 su tre giudizi per ogni carro: qualità nella costruzione del carro, fantasia della tematica scelta e realizzazione dei costumi. Il carro con il minor punteggio, che per galateo non nominiamo, è arrivato solamente a 40 punti, mentre il vincitore a 125. Con questo metodo il massimo assoluto sarebbe stato 135. I premi assegnati corrispondevano al valore di € 200,00 per il primo premio, € 150,00 il secondo, € 100,00 il terzo e € 80,00 il quarto, € 50,00 premio partecipazione ai carri e € 25,00 per i gruppi mascherati. Tante le presenze in piazza e i travestimenti originali che abbiamo visto sfilare in mezzo al corteo. Un grande ringraziamento al formidabile (e questo già lo sapevamo) Simone Leaso che anche nelle inconsuete vesti di Presentatore del Carnevale non sì è smentito e ci ha trasportati con la sua simpatia e la sua ilarità. La Pro Loco ringrazia tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione rinnovando l’invito per l’anno prossimo... I vigili e
la Protezione Civile per la sicurezza della viabilità, il Comune per il permesso accordato, Augusto Gambaretto per l’impianto e la collaborazione come intervistatore fra la folla, e tutti gli sponsor che hanno offerto un contributo per le premiazioni dei vincitori: Il Gruppo Alpini di San Giovanni Ilarione, l’Amministrazione Comunale, Panarotto Legnami, Tecnocostruzioni, Impianti elettrici Burato Giacomo e Simone e Rifinizioni Pelli SAL. Un saluto, un grazie ed un arrivederci all’anno prossimo! ASSOCIAZIONE PRO LOCO
ASSOCIAZIONE CULTURALE
“Arte Castello” 21 maggio 2006 Festa “voler bene all’Italia” Estemporanea di pittura dal tema: Luoghi significativi di S. Giovanni Ilarione. Dalle 14.00 alle 20.00 - Mostra di pittura sulla piazza XXIV maggio
Maschere di carnevale (anno 1936) a San Giovanni Ilarione. In quel periodo eravamo in guerra con l’Africa. Il personaggio con l’ombrello aperto e rattoppato è Gino Ceno (Napoli). Quello a cavallo è Romano Munaretti, proprietario della foto, ora residente a Torino, cugino e amico di Mario Pegoraro.
Mercatini di Natale a Livigno. Alle 11.00 con il sole ma tanta neve e con il termometro che segnava -16.
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L’ALPONE 5
ANI V O I G O MOND
La domenica delle Palme Don Bosco: un santo sulla strada
Non so voi, ma più di una volta, ho costretto mia madre a prepararmi alla sera, le “fiorelline” per il rametto di olivo che, immancabilmente, avevamo sgraffignato da qualche campo di proprietà di chissà chi. E poi, in tarda serata, mia madre era ancora alle prese con quei benedetti fiori quando il film delle nove era già cominciato da un pezzo e, ormai, si apprestava a finire. E le fiorelline erano ancora poche; ciò preannunciava una lunga trafila di ore con gli aghi e la carta velina senza, però, il tradizionale “Grembiale” per stropicciare la carta. Tutto, alla fine, si concludeva con il risveglio mattutino e la sfavillante palma, posata sul tavolo, pronta per essere maneggiata. La processione di famigliole che, accompagnate dalle doverose palme, si riflettevano sulle vetrine di “Beschin”, di “Dolce Remi”; per finire, alla fine, sulla vetrata di “Gromeneda” dove si fermavano per santificare le piantine e proseguire verso la Chiesa. Il prete, i chierichetti e la folla, mentre gli anziani e i più astuti, già, riposavano sulle
panche della navata centrale. In mezzo ai miei, confrontavo la mia palma con quella degli altri, e mi dicevo che la mia era la più bella, finché non vedevo sempre il solito ramo con fiorellini tipo margherite e mi ripromettevo di fare di più l’anno venturo. Il solito spintonare all’entrata per accaparrarsi, come seggiola, i termosifoni posti ai lati, per poi accontentarsi nel far riposare la spalla contro una delle sei colonne, preferibilmente quella al centro della fila a destra. L’immancabile alza-abassa delle palme, osservato, molto spesso, da un ospite come il vescovo, attratto dalla nostra celebrazione originale, propria solo di San Giovanni Ilarione, e il consueto cerchio solidale dei bambini, attorno ai chierichetti e ai sacerdoti. Io non sono mai salita sull’altare con gli altri bambini, per una mia personale ed autentica fobia acuta da abbandono, ma si dice che sia emozionante stare lassù, almeno a detta di mia cugina di sei anni. E questo anno ...? Tutto uguale; come sempre, d’altronde. R. C.
Noi, i ragazzi dello zoo dell’Alpone
River Phoenix in un campo di fragole Mi sono ritrovata a respirare a stento, mentre guardavo una foto di River Phoenix, con sottofondo “Stawberry Fields”, scritta da John Lennon. È uno di quei tanti momenti che hanno scandito la mia breve vita, durante i quali un malessere interiore nasce dallo stomaco e si espande fino ai polmoni per poi finir chissà dove. Una sensazione strana, irreale; un ribollire di un sentimento estatico, forte, a cui è impossibile assuefarsi. Non so se è una depressione lasciva o la vera e propria felicità.
Una felicità che ti fa sentire la malinconia dei tempi passati che non hai vissuto, ma per cui provi un innata nostalgia e una paura mista a desiderio per quello che potrà accadere domani, nel futuro. Una malinconia che fa della solitudine il suo alter ego. Un alter ego, la solitudine, che ho imparato a farmi amica. Fin da piccola, ora che ho il senno e una minima attenzione critica posso individuare uno stato di solitudine e di disagio, che si è protratto durante tutta l’infanzia. Disagio dettato da vari fattori: uno fra tutti il non sentirsi all’altezza. Come il non riuscire a fare lo stupido ponte che le bambine imparavano a Ginnastica artistica; il non riuscire a ballare, in modo convincente, negli spettacoli estivi; o il non riuscire a muovere la semplice anca sul ritmo di Casadei e la sua “Romagna mia”. Oppure andare alla tanto attesa Sagra e sentirsi sempre a disagio tra la gente. Io, da piccola, ho vissuto dietro ad un cannocchiale per osservare la gente. Non so da che età ce l’ho avuta col mondo, ma penso sia stato con l’inizio delle medie. Ancora mi ricordo la prof. di artistica e quella di italiano delle medie, che mi hanno chiesto se ce l’avessi ancora col mondo al primo anno di liceo; e lì, ho focalizzato tutto.
Una rabbia che mi porto appresso dalla tenera età e che non ho mai saputo collocare. È per questo che quando guardo immagini di River Phoenix mi prende una stretta allo stomaco. Il disagio. Il puro e semplice disagio che mi ostacola una sana riappacificazione con me stessa, ma dall’altra parte, esercita su di me, un’attrazione masochistica. Al disagio, poi, s’accompagna la solitudine, che più si cerca di combattere e più la si ritrova accanto. Essa ti costringe a restare in compagnia di
te stesso; a scoprirti fino in fondo, evitando di rimettere determinati dossi che sapientemente sono stati rimossi nel lento e inesorabile alternarsi dei giorni e, che in un baleno, riappaiono dinnanzi agli occhi della tua mente. Ora come ora, non so spiegare perché i giovani si diano alla droga, all’alcool, alle corse in macchina o al sesso sfrenato: io ho solo diciassette anni e non posso averne cognizione. So, solo, una microscopica cosa: i giovani non sono solo questo. I giovani devono essere rispettati perché molto spesso, sanno più degli adulti e dei loro genitori. I giovani di oggi sono maggiormente improntati sulla dimensione dell’interiorità. Sulla ricerca del deprimersi in camera con “Come as you are” dei Nirvana, o con “God” o “Jealous guy” di John Lennon. Perché la riflessione, le fisime mentali, la depressione e la solitudine portano sempre da qualche parte. Scoprire dove è la sorpresa. Oggi, se qualcuno mi chiedesse se ancora ce l’ho col mondo, risponderei “Sì. E ne sono entusiasta”. Mi è stato affidato il compito di raccontare i giovani. Ebbene, i giovani sono anche questo: felice solitudine. ROBERTA COSTANTINI
Un santo ed un uomo, raccontato durante i pomeriggi offuscati di ogni 31 gennaio, giorno del suo festeggiamento, in un tentativo nostalgico di riportarlo in vita trasmettendo quel solito filmino dai Lovati, meglio conosciuti come i Fracca. Gli scuri accostati, lo schermo che si illumina, mentre la scritta “Leumann” preannuncia un qualcosa di familiare agli occhi dei bambini, provenienti anche dalle contrade vicine per sapere di più su questo misterioso e venerato santo. Una tradizione: quel far vedere, raccontare e mostrare ai bambini. Un personaggio, che di loro, è divenuto il patrono per il suo impegno. Una sorta di Don Mazzi di metà ottocento; visionario, umile, veggente ma pur sempre insicuro su quello che gli veniva riservato da un entità impercettibile, seppure le numerose conferme avrebbero convinto anche il più scettico. Era questa sua liberalità, questo suo invito alla ragione, alla possibilità di credere o meno, a permettere la sua vicinanza con i disincantati giovani delle periferie cittadine, cui Don Bosco si era dedicato nella sua vita.
E uno spiraglio di tutto ciò, l’abbiamo qui a San Giovanni Ilarione, dove proprio sulla destra della strada maestra del paese, dove si scorgono le prime case del centro, si erge il monumento dedicatogli dai suoi ex-allievi. In mezzo ad un bambino con un libro sotto il braccio, e una bambina con l’immancabile bambolina di pezza, guarda il paesaggio di un paese, in cui numerose sono le attività giovanili, ma non sufficienti per il palato raffinato di questa generazione nuova, forse fin troppo consapevole e, perciò, ormai rassegnata di fronte a questa realtà crudele. Noi giovani abbiamo bisogno di sogni, di quella visionaria attività ultraterrena, che guidava Don Bosco nelle sue scelte, nelle sue direttive. Un uomo qualunque, cui era stato destinato un compito: quello di proteggere i giovani; bisogno che, oggigiorno, si fa sempre più forte, di fronte a questa libertà per cui non disponiamo dei mezzi per affrontarla, ma solo del ricordo di un santo, che assume tratti da leggenda, molto distanti dalla sua quotidiana sobrietà. R. C.
Operazione Stella di Natale: i Giovani incontrano gli Anziani L’idea dell’Assessore alla Cultura per il periodo natalizio è stata quella di far incontrare i giovani con gli anziani, nello stile “Ricordi di come eravamo” per la terza generazione, e “Prospettive future” per i giovini. Il “tour rivelatore” si è svolto in quattro uscite, iniziate con la fantomatica e preservante Vigilia di Natale, di solito, da passare tra i forni per il pranzo del giorno dopo. Perciò, esentati dall’impasto della torta, dalla cottura del macinato e dalle immancabili pulizie di inverno, abbiamo sacrificato volentieri quelle due o tre ore di sonno in più, per operare in favore degli animi senili di San Giovanni Ilarione, e non per le esigenze dei palati pretenziosi dei parenti, che si sarebbero incontrati il giorno successivo. Ovviamente, anche in questo caso non sono mancati gli imprevisti: fughe da una versione canina del musical “Cats”, in cui l’effetto sorpresa era l’uscita di cani dagli angoli più disparati, corti colpite dall’alluvione universale e, quindi, praticamente inagibili, e anziani che, scombinando i nostri piani, sono passati a miglior vita, prima dell’arrivo della nostra azione salvifica. Portati tra i meandri del paese, dal pulmino dello Sci Club, simile alla Mistery Machine di Scooby Doo, che, nel nostro caso, si è sostituito con la Pantera Rosa in trasferta a Saint Morizt, abbiamo solcato strade e sentieri per raggiungere i nostri anziani; che, sorpresi, hanno reagito ciascuno in modo originale. Chi ci ha scambiato per venditori ambulanti, chi per la banda Bassotti in incognito e chi, per il coro della stella, nettamente in ritardo sul calendario cristiano. Fatto sta che certi si sono lasciati andare ad un pianto liberatorio, altri ad una dettagliata descrizione della fastidiosa cataratta all’occhio destro e dell’incontro con il Diavolo, la sera prima. Insomma, una generazione con una febbrile voglia di parlare, di condividere e di costruire l’albero genealogico di ogni suo ospite. Anziani accompagnati da figli, da nuore, o nella maggioranza dei casi, da badanti.
Da Panarotto Armelinda, residente in Via Lotte, con 48 anni per occhio, alla quasi coetanea, Burato Eugenia, con i suoi cinque figli, di cui quattro appartenenti al clero, che sostiene di voler bene a tutti, siano essi belli o brutti. Un ricordo anche a Cristoforo Romano che, seduto su una sedia di legno in mezzo alla corte, ci ha fornito di divertenti aneddoti da raccontare alla futura prole. Implacabili, casa dopo casa, biglietto dopo biglietto, preparati da Veronica Sartori e Caterina Fattori, fiore dopo fiore, abbiamo augurato il miglior bene a una sessantina di anziani, prima restii e poi contenti, perché ricordati da giovini che, infreddoliti e, all’inizio imbarazzati, si sono lanciati in questa sfida. Un’esperienza diversa, divertente, cui vorremmo invitare tanti altri. Tra i moschettieri, ricordiamo, oltre a Veronica e Caterina, Enrica Dalla Verde, Enrico Zanchi, Luca Dammi, Marco Nardi, Roberta Costantii, Luana ed Arianna Marcazzan, Giuseppe Leorato, Chiara Dalla Benetta, Ilaria Marcigaglia e Giulia Magnabosco che, nei giorni di neve si è sostituita al pulmino della Pantera Rosa, con la sua Cinquecento arancione. Quattro giorni di peregrinazioni e di decodificazione di nomi, cognomi, vie e di numeri civici, per trovare gli anziani, apparentemente in letargo, ma che, invece, sotto sotto sono più vivi che mai. I MOSCHETTIERI DELLA STELLA DI NATALE
L’ALPONE 6
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA dal Consiglio comunale
Rinnovata la convenzione con la scuola dell’infanzia “Papa Luciani” Con voto unanime il Consiglio comunale ha approvato, il 23 dicembre scorso, la convenzione con la scuola dell’infanzia paritaria intitolata a “Papa Luciani”, che accoglie oltre 150 bambini (di cui 23 appartenenti a famiglie immigrate di diverse nazionalità), suddivisi in sei sezioni. L’importante istituzione educativa, federata alla F.I.S.M. (Federazione Italiana Scuole Materne) è gestita da un apposito Comitato, presieduto da Giovanni Righetto, formato dal parroco pro tempore, dalla coordinatrice dell’attività educativa, membri di diritto, e da rappresentanti dei genitori, eletti dall’assemblea generale, dell’Amministrazione comunale e della parrocchia di Santa Caterina, designati dai rispettivi organismi istituzionali. La scuola opera sulla base di un Progetto educativo e di un Piano dell’offerta formativa che si ispirano ad una concezione cristiana della persona, della vita e dell’educazione. Dal 10 settembre 2000 è stata riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca come “scuola paritaria”. Nel corso dell’anno scolastico 2004/05 ha ottenuto la certificazione “I.S.O. 9001” in quanto organismo erogante un servizio di assoluta qualità. Accanto a personale laico, operano anche alcune suore appartenenti alla Congregazione delle Suore Apostole del Sacro Cuore di Gesù. La convenzione, a decorrere dal primo gennaio 2006, avrà la durata di tre anni. La scuola, da parte sua, si impegna: - a mantenere in perfetta efficienza i locali, le attrezzature e i sussidi allo scopo di garantire la “funzionalità dell’attività didattica”; - ad assicurare personale docente e ausi-
liario in possesso dei requisiti e dei titoli di studio previsti dalle norme vigenti; - a rispettare le tabelle dietetiche approvate dal competente Servizio dalla A. S.L. 20; - ad osservare il calendario scolastico regionale, autorizzato dagli organismi di controllo competenti. L’Amministrazione comunale garantisce il servizio di trasporto gratuito, fatto salvo il diritto della stessa Amministrazione di prevedere una eventuale compartecipazione alle famiglie, inoltre verrà chiesto di concorrere alle spese per la gestione della scuola mediante versamento di una quota mensile definita da un’apposita “Commissione di verifica e di coordinamento” formata dal Sindaco o suo delegato, dal consigliere comunale presente nel Comitato di gestione, dal Presidente e dal segretario della scuola. La stessa Commissione provvederà al coordinamento delle azioni che assicureranno la corretta applicazione della convenzione. L’assistenza sui pulmini rimarrà a carico del Comitato di gestione della scuola. L’onere a carico del bilancio comunale, in aggiunta all’impegno derivante dalla gestione del servizio di trasporto per gli alunni, è stato fissato in 40.000,00 E per il 2006, 45.000,00 E per il 2007 e 50.000,00 E per il 2008 da erogare il due rate: il 50% entro il 31 marzo e il restante 50% entro il 30 giugno di ogni anno. Annualmente la scuola presenterà all’Amministrazione comunale il Bilancio di previsione e il Rendiconto economico e finanziario. (Delibera n. 44 del 23 dicembre 2005)
Regolamento privacy In ottemperanza con quanto previsto dal Decreto Leg.vo 30 giugno 2003, n. 196, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il “Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari”. I dati “sensibili”, soggetti alla regolamentazione riguardano: l’origine razziale e l’appartenenza etnica; le convinzioni religiose, filosofiche, politiche e sindacali; lo stato di salute; la vita e le abitudini sessuali; i riferimenti a vicende giudiziarie e altri eventuali caratteristiche strettamente attinenti alla sfera del privato. La regolamentazione riguarda i seguenti ambiti dell’attività Comunale: Gestione del personale (contratto e rapporto di lavoro…diritti e doveri…) Servizi demografici e sociali (anagrafe, stato civile, liste elettorali…assistenza domicialiare…) Istruzione e cultura (formazione e scuola, servizi per l’infanzia…) Polizia municipale (infortunistica stradale, procedure sanzionatorie…rilascio permessi…) Rilascio delle licenze di commercio Avvocatura (consulenza giuridica…) Politiche del lavoro (formazione professionale…) Attività politica, di indirizzo e di controllo… Attività del difensore civico e comunale… Attività riguardante gli istituti di democrazia diretta. Delibera n. 45 del 23 dicembre 2005
dalla Giunta comunale
Tariffe imposte 2006: tante conferme • I.C.I. E ADDIZIONALE IRPEF Per l’anno 2006 la tariffa I.C.I. sull’abitazione principale è stata confermata al 6,0 per mille “senza alcuna diversificazione, agevolazione e riduzione, ad eccezione della detrazione, prevista dalla legge, a favore delle abitazioni principali stabilita in E 103,29”. In conseguenza di ciò le casse comunali introiteranno la somma di 491.174,86 euro. Inoltre è stata riconfermata allo 0,5% anche l’addizionale Irpef con un gettito globale previsto di 123.700,00 euro. Delibere n. 152/153 del 20 dicembre 2005
• CANONI D’USO LOCALI
Statuto per il servizio idrico integrato A seguito dell’entrata in vigore della Legge 5 gennaio 1994, n. 36 e di successive integrazioni normative regionali, la gestione del patrimonio idrico dell’intera provincia è stata demandata all’A.A.T.O.V. (Autorità Ambito Territoriale Ottimale Veronese) nell’ambito della quale funzionano appositi organismi gestionali. Allo scopo di superare la frammentarietà nella gestione dei servizi connessi il territorio veronese è stato suddiviso in due aree, una gravitante nel comprensorio del Garda (Area del Garda) e una seconda comprendente i rimanenti settantadue comuni della provincia (Area veronese). Per ognuna di esse è stata costituita una società di capitali a partecipazione pubblica alla quale sono chiamati a partecipare tutti i comuni. Lo statuto delle due società prevede che: - il capitale sia interamente pubblico; - l’attività sia prevalentemente incentrata nell’erogazione del servizio idrico integrato… in nome e per conto di tutte le amministrazioni locali aderenti; - l’attività societaria sia sottoposta al puntuale controllo da parte degli stessi soci, oltre che dell’Autorità d’ambito veronese. Il capitale sociale risulta ripartito tra i soci in funzione degli abitanti residenti in ciascun comune alla data del 31 dicembre 2004. L’onere a carico dell’Amministrazione comunale di San Giovanni da ciò derivante ammonta a 5.067,00 euro. Il sindaco o un suo delegato, in rappresentanza del comune, sottoscriverà l’atto costitutivo e perfezionerà tutti gli adempimenti finalizzati all’attuazione del provvedimento. (Delibera n. 46 del 23 dicembre 2005)
Costituita la commissione elettorale In previsione delle prossime scadenze elettorali è stata costituita la competente Commissione elettorale. Sulla base della vigente normativa ne fanno parte il sindaco, che la presiede, e tre consiglieri effettivi, oltre a tre componenti supplenti. La stessa normativa prevede la presenza obbligatoria anche di un rappresentante della minoranza consiliare.
testi di DELIO VICENTINI
In qualità di membri effettivi sono risultati eletti Franco Cavazzola e Thomas Pandian per la maggioranza e Nadia Lovato per la minoranza. Tra i membri supplenti Claudio Lovato e Andrea Allegri rappresentano la maggioranza e Daniele Allegri la minoranza. (Delibera n. 3 del 30 gennaio 2006)
Sala Civica “M. Rumor” Altre Sale fino a 4 ore 1 giornata € 77,47 € 154,94
fino a 4 ore € 15,49
1 giornata € 25,82
Delibera n. 19 del 7 febbraio 2006 • VALORE AREE EDIFICABILI AI FINI I.C.I. Zona 1 Non urb.
Z.T.O. A
Zona 2 Urb.
Non urb.
Urb.
Zona 3 Non urb.
Urb.
=
Stima (Euro/mq.) =
=
B1
67,00
52,00
33,00
B2
58,00
46,00
29,00
C
34,00
63,00
D1
26,00
55,00
D2
27,00
56,00
27,00
50,00
17,00
32,00
Z.T.O.
Delibera n. 21 del 7 febbraio 2006
• ACQUEDOTTO - fascia sociale sino a mc. 40 minimo garantito per semestre € 10,33 - per consumi sino a mc. 100 semestre € 0,31/mc - per consumi oltre i mc. 100 semestre € 0,39/mc - per consumi per usi diversi da quelli dalle abitazioni / semestre € 0,31/mc Delibera n. 23 del 7 febbraio 2006
• … conferme anche per C.O.S.A.P. (Occupazione spazi e aree pubbliche); trasporto scolastico, allacci metanodotto, lampade votive cimiteriali Delibere n. 24 e 25 del 7 febbraio 2006
L’ALPONE 7
Nuove reti fognarie È stato approvato il progetto esecutivo relativo alle reti fognarie nelle località Salgaroli, Mangano, Scandolaro-Castello e Belloca. L’onere complessivo dell’opera, in parte finanziata dalla Regione Veneto, ammonta a 200.000,00 euro. (Delibera n. 138 del 22 novembre 2005)
Sicurezza e provinciale 17 Con l’approvazione del progetto esecutivo si è concluso l’iter previsto dalla vigente normativa per la messa in sicurezza della provinciale n. 17 dell’Alpone nel tratto corrispondente al centro abitato del capoluogo. In particolare sono previsti i seguenti interventi: il marciapiedi con relativi sottoservizi tra via Torino e via Niselli, un passaggio pedonale in località Mangano, una rotatoria all’incrocio
tra la provinciale e il ponte Galli. Sul progetto si è già espressa favorevolmente anche l’Amministrazione provinciale. La spesa complessiva ammonta a 356.929,00 euro. La Regione Veneto assicura un finanziamento pari a 249.850,00 euro, mentre i restanti 107.078,70 graveranno a carico del bilancio comunale. (Delibera n. 143 dei 29 novembre 2005)
Motorizzata la protezione civile L’Organizzazione di Volontariato per la Protezione civile, costituitasi lo scorso anno e regolarmente iscritta all’Albo dei gruppi volontari di Protezione civile della Regione Veneto come “Protezione Ambientale e Civile - Verona”, ha avuto in dotazione dall’Amministrazione comunale un automezzo “Nissan Pick up” con il quale potrà svolge-
re al meglio gli impegni istituzionali. L’operazione è stata perfezionata mediante sottoscrizione di apposita convenzione tra il geometra Maurizio Bacco, responsabile dell’area tecnica del comune, e Nicola Zanchi, legale rappresentante del Gruppo Volontari della Protezione civile di San Giovanni. (Delibera n. 145 del 6 dicembre 2005)
Ossigeno per il coro “El Biron” Il coro “El Biron” si impegnerà, per il prossimo triennio a tenere quattro concerti all’anno in occasione di manifestazioni a carattere popolare come la “Festa dell’anziano” o “Natale insieme”. Da parte sua l’Amministrazione comunale erogherà a favore del gruppo corale un contributo pari a mille euro all’anno. (Delibera n. 147 del sei dicembre 2005)
Marciapiedi per via Torino Il progetto definitivo ed esecutivo per la realizzazione del primo tratto del marciapiede di Via Torino è stato approvato con un impegno di spesa pari a 49.137,76 euro. L’iniziativa di colloca nell’ambito di un più radicale e ampio intervento di “Riqualificazione del centro storico” e di arredo urbano, già realizzato lo scorso anno. (Delibera n. 150 del 20 dicembre 2005)
Trasporto disabili L’Associazione Sci club continuerà a gestire con mezzo proprio il servizio di trasporto per le persone disabili che abbiano bisogno di terapie presso l’Ospedale di Soave. Per ogni uscita del pulmino verrà erogato un contributo pari a 41,00 euro. Per il corrente anno, in linea di massima, sono previste tre uscite settimanali con una spesa globale di circa 7.500,00 euro. La convenzione stipulata impegna lo Sci club a mantenere il mezzo in perfetta efficienza. (Delibera n. 10 del 17gennaio 2006)
COMUNICAZIONE IMPORTANTE La legge finanziaria 2006 ha previsto la possibilità per i contribuenti di destinare la quota del 5 per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche, relativa al periodo d’imposta 2005, a favore del proprio comume di residenza con l’obbligo, per quest’ultimo,di destinare tali risorse agli interventi di carattere sociale. Questa facoltà costituisce per tutti noi un’importante opportunità per finanziare, con una piccola parte delle imposte sul reddito pagate nel 2005, le attivita sociali già in atto del nostro Comune e l’attivazione di nuove iniziative a favore delle categorie di cittadini più deboli. Tale scelta costituisce un gesto di sensibilità verso i problemi delle persone più svantaggiate e aiuta il Vostro Comune ad organizzare al meglio le attività di sostegno e di aiuto più idonee alle varie situazioni di bisogno. Inoltre la possibilità di poter contribuire direttamente al finanziamento delle attività sociali permetterà di verificare personalmente in che modo i soldi dei contribuenti di San Giovanni Ilarione saranno spesi. Per poter fare si che una parte delle imposte da Voi pagate venga utilizzata dal vostro Comune a vantaggio della Comunità intera, Vi invito, in occasione della prossima dichiarazione dei redditi, a scegliere di devolvere il 5 per mille dell’IRPEF pagata nel 2005 al Vostro Comune di residenza, firmando nell’apposito riquadro del modello integrativo CUD 2006, 730/1 bis redditi 2005 oppure UNICO persone fisiche 2006. Vi ricordo infine che tale scelta non comporta alcun ulteriore onere a Vostro carico e non sostituisce la destinazione dell’8 er mille, ma va ad a aggiungersi a quest’ultima. IL SINDACO DAL CERO GEOM DOMENICO
Mercato delle ciliegie 2006 Rinnovata la convenzione con la Pro loco alla quale viene demandata la gestione del mercato cerasicolo che si svolgerà nel periodo compreso tra la 3ª decade di maggio e la prima di luglio. L’accordo non presenta particolari diversità rispetto a quello stipulato negli ultimi anni. La Pro loco riscuoterà, in nome e per conto dell’Amministrazione comunale, la tassa di mercato, nella misura di € 15 per ogni cassetta da 10 Kg) e la COSAP (plateatico per l’occupazione del suolo pubblico) mediante propri rappresentanti accreditati ai quali verrà corrisposto, a titolo di compenso, il 30% di quanto introitato. Sul corretto funzionamento del mercato vigilerà una apposita commissio-
ne che potrà intervenire anche per eventuali contestazioni. La commissione, in caso di comportamento scorretto da parte degli utenti, potrà deciderne la temporanea sospensione dal mercato. L’apertura del mercato verrà stabilita di comune accordo tra il Sindaco e il Presidente della Pro loco e comunicata ai produttori mediante avviso pubblico. Le somme introitate a titolo di plateatico saranno versate nelle casse comunali, unitamente alla tassa di mercato, per tornare poi alla Pro loco per la copertura delle spese di gestione del mercato. (Delibera n. 7 del 17 gennaio 2006)
Commissione appalti La commissione per l’aggiudicazione delle gare d’appalto relative ad opere pubbliche, per l’anno 2006, risulta come di seguito costituita: Presidente: Bacco geom. Maurizio, Resp. Area tecnica; Membri commissari: il Segretario Comunale Titolare e Avogaro rag. Livio, Resp. Area contabile; Segretario verbalizzante: Marcazzan geom. Delina. (Delibera n. 12 del 24 gennaio 2006)
Il P.A.T.I. si avvicina Il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale si mette in moto. Si tratta di un’iniziativa promossa da una legge regionale (L.R. 11/04) che prevede il superamento degli attuali Piani Regolatori Generali comunali mediante un’azione di coordinamento territoriale promossa da più comuni operanti nel medesimo territorio. Nella presente circostanza i comuni interessati sono, oltre a San Giovanni Ilarione, Montecchia di Crosara, Roncà e Vestenanova. L’attuale fase, detta della “concertazione”, prevede una serie di incontri con la popolazione e con gli Enti eventualmente interessati. L’ufficio di coordinamento del nuovo organismo è stato attivato presso il comune di Montecchia. (Delibera n. 14 del 24 gennaio 2006)
Appalto per emergenza neve Due ditte sono state incaricate di provvedere allo sgombero della neve per il triennio 2006/08: 1a ditta Giuseppe Cavazzola per il versante Ovest e la ditta Augusto Beschin per il versante Est. Un’apposita convenzione fissa le modalità operative per il corretto svolgimento del sevizio. La valutazione dell’opportunità dell’intervento viene rimessa al responsabile dell’Area Tecnica del comune. Tuttavia, qualora la ditta appaltatrice non venisse tempestivamente allertata potrà intervenire di sua iniziativa in modo da salvaguardare sempre la transitabilità delle strade. In caso di nevicate notturne le strade dovranno essere percorribili entro le sette del mattino. Analoga procedu-
ra è prevista per lo spargimento del sale. Qualora dovessero verificarsi precipitazioni eccezionali “dovute a particolari condizioni atmosferiche che nell’arco di dodici ore depositino più di 30 centimetri di neve”, alle ditte spetterà un indennizzo particolare. In caso di non ottemperanza degli impegni assunti da parte delle ditte appaltatrici sarà applicata una penalità di 500,00 euro per ogni giornata di ingombro stradale. La somma accantonata per far fronte all’emergenza neve per il prossimo triennio ammonta a 28.256,00 euro. (Delibere n. 2/3 del 3 gennaio 2006 e n. 8/9 del 17 gennaio 2006)
Custodia isola ecologica La gestione e la sorveglianza dell’isola ecologica in località Boarie è stata affidata, anche per l’anno 2006, alla Pro loco che provvederà all’apertura e chiusura dei cancelli, alla vigilanza affinché i rifiuti conferiti vengano collocati negli appositi contenitori e alla pulizia e riordino delle apparecchiature presenti nell’ambito della struttura. L’apertura al pubblico è prevista il lunedì e il sabato dalle 8.00 alle 12.00, il mercoledì dalle 15.00 alle 18.30. L’accesso all’oasi ecologica è consentito soltanto ai cittadini residenti nel territorio comunale.(Delibera n. 6 del 17 gennaio 2006)
NOTIZIE ECOLOGICHE Il settore ecologia sta particolarmente a cuore dell’Amministrazione Comunale. A dimostrazione di ciò è stata attivata una serie di iniziative volte a sensibilizzare tutti i cittadini di ogni età, di ogni categoria e di ogni luogo del nostro paese. Infatti tutti sono stati invitati a dibattiti sull’argomento ecologia che si sono svolti nel mese di febbraio, il 21 a Cattignano, il 22 a San Giovanni e il 23 a Castello e, con l’intervento di personale dell’A.T.O. Verona 2 (Consorzio di Comuni che tratta specificatamente la gestione dei rifiuti). Si è parlato, in particolare, delle operazioni quotidiane che i cittadini sono invitati a osservare al fine di risparmiare soldi per il servizio della raccolta e, soprattutto, per avere le strade e le piazze più pulite. Dai dibattiti sono emerse interessanti proposte e suggerimenti che saranno valutati dall’Amministrazione. Altra iniziativa non meno importante è stata la giornata ecologica svoltasi domenica 12 marzo, alla quale hanno partecipato molti volontari con le numerose associazioni, ma anche privati cittadini animati da ammirevole spirito sociale. Per la buona riuscita di questa giornata, va sottolineata la collaborazione di tutti gli istituti scolastici/educativi, presenti nel territorio, per la sensibilizzazione e informazione fatta circolare tra gli alunni. L’Amministrazione Comunale invita, ancora una volta, i cittadini e le famiglie ad una corretta gestione e differenziazione dei rifiuti in quanto ogni operazione sbagliata del singolo cittadino, oltre ad essere contravvenzionata all’interessato, diventa un maggior costo per la comunità. GAMBARETTO CLAUDIO
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IL VESCOVO MONS. CARLO ZINATO A SAN GIOVANNI ILARIONE
CORO EL BIRON: IN ALTO IL CAPPELLO!
Il Presidente del coro Giovanni Todesco ringrazia, a nome del coro per il cappello
Foto un po’ ingiallita dell’aprile 1953, in occasione della visita del vescovo mons. Carlo Zinato. Siamo in piazza della chiesa di Villa. Il vescovo allunga la mano destra per ricevere il dovuto omaggio. Altri tempi. Austerità e severità gli imperativi categorici. Si intravedono il sindaco Ernesto Sabbadoro, don Giuseppe Dal Molin-parroco di Castello, la maestra Antonietta Vandin, la maestra Teresa Lovatin con relativi alunni. E poi tantissimi altri, Lucia Dal Brolo, Antonietta Sartori, Cesare Lovato, Catina Panarotto, Marcazzan Marino,
Emilia Biondaro, Battista Pegoraro, mazzasette Gino, il prof. Dal Brolo Angelo, Lino Dammi, Giuseppina Tessaro, Zanchi Luigina A sinistra: Dal Zovo Umberto, Beltrame Giovanni, Cavazzola Massimo, Bevilacqua Rino, Carolina Sartori, Teresa Prando, Maria Pia Marcigaglia, Beltrame Angelina, Dammi Flora, Pellegrina Ciman e tanti altri. È una bella rimpatriata, un modo di vivere e vestire ormai diverso, ma siamo tutti noi che stiamo cambiando. G. S.
Notizie dal C.A.V. Come ogni anno, la prima domenica di febbraio abbiamo festeggiato la GIORNATA PER LA VITA con la presenza, in chiesa, anche dei bambini battezzati nel 2005 e nel gennaio 2006, con le Omelie dei Parroci incentrate sul valore della vita, dal suo annuncio all’ultimo istante, e con l’offerta delle tradizionali primule, il cui ricavato è stato destinato ad aiutare mamme in difficoltà per una gravidanza inattesa, con bambini piccoli, oppure con difficoltà familiari di vario genere. Nel pomeriggio si è tenuta l’ottava edizione di “CANTA-LA-VITA”, spettacolo teatrale con la partecipazione dei bambini delle scuole materna, elementare e media e la collaborazione apprezzatissima di insegnanti e mamme. La lettura della testimonianza che riportiamo di seguito ha dato particolare valore alla festa e a tutta la giornata. “Donna incinta aspetta il 3º figlio. Entrambi i genitori non vogliono questo bambino; io amareggiata cerco di parlare e convincere lui, perché so che è lui che decide in famiglia. Ma purtroppo lei vuole assolutamente abortire e minaccia il marito di usare erbe con olio di ricino. Io chiedo loro di pensarci bene, a lungo, e di non affrettarsi nel prendere una decisione del genere, ma loro niente, non ne vogliono sapere di tenerlo. Io prego, ho bisogno di aiuto, chiedo preghiere al mio parroco alle suore della Scuola materna e a tante altre persone. Il quel momento non ce la facevo più, ero disperata; quel bambino per ragioni economiche loro non lo volevano e io non sapevo che fare; il pensiero che una piccola vita sarebbe stata uccisa, mi logorava la mente e non mi dava pace Una mattina guardando dalla finestra vidi una volontaria del C.A.V. e senza pensarci, d’impulso la chiamai e le raccontai quel grosso problema. Ci fu un primo incontro con il papà, poi un secondo, lui non sembrava più così convinto della sua decisione, ma la moglie lo ricattava dicendogli che voleva suicidarsi. La volontaria del C.A.V. vedendo l’aggravarsi della situazione, decise di attivare il “PROGETTO GEMMA” e addirittura consegnò la prima quota di € 160,00= come dimostrazione della lealtà di questa proposta. Ora non ho più parole perché NADIA ha 4 mesi ed è bellissima. Sono felice quando la guardo e mi sorride, e allora dico grazie, grazie, grazie... Questo è il miracolo della vita...”. GEMMA
Aveva le idee ben chiare Carlo Perrucchetti nel lontano 1872 quando fondò quella nuova forza operativa dell’allora regio esercito per valorizzare le popolazioni delle montagne e delle rispettive vallate in difesa dei confini del Nord, ma anche per mettere in risalto la vita e le tradizioni dei rudi e forti montanari, destinandoli a baluardo e difesa delle Alpi. Da qui gli Alpini. I sentimenti, le emozioni, le vicissitudini di questi militari, a volte e testardi e taciturni, ma
che nessun ostacolo ferma, sono portati avanti da loro stessi attraverso i cori, i cori alpini per l’appunto, composti da militanti o da persone che ne condividono gli ideali: sincerità, altruismo, fratellanza, sacrificio per gli altri. Per questo anche adesso, a distanza dalle epopee belliche, essi ancora ricordano, attraverso il canto, il sacrificio e l’abnegazione di chi ha lasciato la vita per permettere un futuro sicuro a chi è rimasto. Ma un coro alpino non è tale se non è contraddistinto da quello che è considerato l’emblema degli Alpini: il cappello! La necessità di completare la divisa già aleggiava all’interno del gruppo, ma gli sbocchi positivi erano difficili. Ecco allora provvidenziale l’intervento del locale presidente Olier Galiotto che, sfruttando le sue passate esperienze di ufficiale alpino, ha procurato un cappello a tutti i coristi, bello a vedersi, magari portato sulle ventitrè, con tanto di fregio, nappina e penna. I più esigenti aggiungono anche il numero di reggimento, ma, anche se manca, sono tutti alpini ugualmente perché a prova di solidarietà, amore verso gli altri, sempre in prima fila in caso di bisogno. L’alpino, come il carabiniere, non è mai un ex alpino ma è sempre in servizio, pronto ad accorrere al minimo accenno di bisogno, pronto a dare il meglio di se stesso con la mente, le mani o attraverso il canto. GIANNI SARTORI
FRANCO GECCHELE, AMICO DI TUTTI Chi lo conosceva sa che era difficile, se non impossibile, non essere amico di Franco Gecchele: per questo la sua improvvisa scomparsa, il 6 gennaio scorso a soli 45 anni, ha suscitato profondo cordoglio in tutto il paese e una grande solidarietà verso i familiari e i parenti. Sebbene la sua esistenza sia stata segnata dalla sofferenza fisica (in seguito ad una drammatica caduta da un ciliegio nel 1976 aveva trascorso lunghi periodi di degenza all’ospedale, subendo, dieci anni fa, il trapianto di rene), Franco aveva mantenuto
intatta la rara qualità di guardare alla vita con gioiosa serenità, coltivando, giorno per giorno, l’affetto per la famiglia, per le amicizie e per il paese in cui era nato e a cui si sentiva orgogliosamente legato. Toccante e significativo è stato, alla fine della cerimonia funebre, il momento in cui le note dei suoi amati Nomadi l’hanno accompagnato fuori dalla chiesa, salutandoci tutti con quelle parole che, com’era nel suo stile, intendevano sdrammatizzare il dolore dell’addio: “Io un giorno crescerò e nel cielo della vita volerò...”. A ciascuno di noi, agli amici di sempre e alla gente che l’ha conosciuto, non resta che affidare la nostra commossa risposta ad un’altra canzone che lui tanto amava: “Voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti, e come allora, sorridi”. GLI AMICI
Movimento per la Vita - Centro di Aiuto alla Vita. Zona Val d’Alpone - Piazza dei Martiri, 1 - San Giovanni Ilarione (VR) - Tel. 349 5376803
Villa: Giornata per la Vita il 5 febbraio 2006.
Gruppo di lavoratori in Svizzera a Thun il 27.08.1954. In basso Enrico Dal Cero con il fratello Antonio e Pietro Bordon con alcuni emigrati.
LORI GLI ALComplimenti vivissimi da parte della redazione a:
Castello: Giornata per la Vita il 5 febbraio 2006.
Fiorenza Panarotto, Dottoressa in Infermeria presso l’Università degli Studi di Verona il 12 dicembre 2005. Laurea breve. Alice Zamboni, Dottoressa in Ingegneria gestionale presso l’Università degli Studi di Padova il 24 gennaio 2006.
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Raccolta foto presepi La Pro Loco si scusa con tutti coloro che si attendevano di vedere su questo numero la pagina dedicata alla Rassegna di Presepi fatta durante il Natale Insieme 2005. Per problemi organizzativi non siamo riusciti a raccogliere le foto di tutti i Presepi costruiti. Perciò rivolgiamo un caloroso invito a tutti coloro che hanno partecipato alla Rassegna di inviare alla redazione dell’Alpone, o all’Associazione Pro Loco (Piazza Aldo Moro 5, S. Giovanni Il.) le foto dei diversi Presepi che avremo modo di vedere pubblicate nel prossimo numero di giugno. Per chi volesse è possibile inviare le foto in formato digitale all’indirizzo mail: info@lalpone.it Attendiamo con fiducia l’invio delle vostre foto! ASSOCIAZIONE PRO LOCO
Natale alla scuola dell’infanzia “Papa Luciani” I tre alberi sono stati allestiti presso il bar Al Gotto d’Oro. Brava Lorenza.
Giornata dell’emigrante sabato 22 aprile auditorium ente fiera - verona Programma ore 9,30 - Preghiera e omaggio floreale presso la targa commemorativa del Papa Giovanni Paolo II presso Ente Fiera Verona don Walter Soave sacerdote emigrante
“Amore e nostalgia di Karol Wojtyla per la sua Polonia, sua terra d’origine” dott. Giuseppe Balboni Acqua Ambasciatore d’Italia presso la santa Sede - già ambasciatore a Varsavia (Polonia)
ore 10,00 - Saluto iniziale on. Riccardo Giuseppe Ceni Presidente Associazione Veronesi nel Mondo
ore 11,00 - Conclusioni Padre Flavio Roberto Carraro Vescovo di Verona Moderatore del Convegno Avv. Luigi Righetti Presidente Editrice Athesis - L’Arena Partenza da Piazza A. Moro, 5 alle ore 8,00. Costo del trasporto e pranzo € 10,00. Prenotarsi subito presso Augusto Gambaretto tel. 348 7490305
ore 10,10 - Saluto autorità ore 10,30 - Relazioni “Una costante storica: il migrare” prof. Giorgio Corelli - Ordinario di Storia Economica nell’Università di Verona
50ª e 25ª anniversario di nozze il 3 aprile 2005.
Com’è consuetudine, l’inizio dell’anno scolastico alla scuola dell’infanzia “Papa Luciani” di San Giovanni Ilarione è sinonimo di particolare attività a tutti i livelli: bambini, insegnanti, genitori e compaesani amici della scuola. A partire da ottobre, infatti, si incominciano ad organizzare la costruzione del presepe e la rappresentazione natalizia dei bambini che frequentano la scuola. Come ogni anno il presepe, costruito dai papà e mamme dei bimbi della scuola, ha ripreso il tema su cui si basano le attività didattiche dell’anno scolastico in corso. Quest’anno è stata la volta de “i 5 sensi”: tatto, udito, olfatto, vista, gusto.
Il presepe pertanto è stato suddiviso in zone (“stazioni”) che, ricordando alcuni degli episodi e personaggi più significativi della Natività di Gesù, si ricollegano al tema didattico. Originale rispetto alle usanze la presenza nel presepe di un circo e dei suoi pagliacci, per evidenziare il momento di felicità spirituale che dovrebbe caratterizzare l’animo di ogni uomo durante il Natale. Da notare inoltre lo sfondo del presepe cosparso di impronte delle mani fatte da tutti i bimbi appartenenti alla scuola, nonché la presenza tra le statuine del presepe di innumerevoli gioiose figurine a rappresentare i bimbi stessi. Ad animare invece la rappresentazione natalizia dei bambini della scuola, che quest’anno ha allietato con cori e teneri auguri la funzione domenicale antecedente il Natale nella parrocchia di Santa Caterina in Villa di San Giovanni Ilarione, è stato lo splendido coro formato dalle mamme dei bimbi della scuola. Tanto lavoro da parte di tutti è stato fatto, ma ripagato da quella gioia che è riflessa su ognuno di noi quando partecipiamo per fare la gioia degli altri. Anche questo è essere bravi insegnanti, bravi genitori, bravi compaesani. Anche questo vuol dire Natale! DANIELE PASQUINO
Anche quest’anno la festa di capodanno è stata un successo. Ecco come era allestita la sala all’interno del capannone. Un grazie a chi ha contribuito per il buon esito.
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ZE N A I N O TESTIM
Giovanni Marcazzan: eroe nella guerra, eroe nella vita
La chiesetta delle Boarie in bello stile barocco, voluta espressamente da Achille Balzi che ne fece suo luogo di eterno riposo, rappresenta un po’ l’emblema della zona ed ha visto la prima manifestazione di quel fenomeno di comune allegria definita sagra. La sagra delle Boarie, conosciuta prima come sagra ai Balzi o sagra in campagna, è la più antica del paese. Qui nasce il 27/01/1916 Giovanni Marcazzan, figlio di Aristide e Maria Marcazzan. Cresce in una famiglia numerosa, ove la sicurezza economica è garantita dai 33 campi di papà. Caso un po’ fuori dalla consuetudine, frequenta la scuola materna dalle suore a San Giovanni, dietro la chiesa, ove ora si trova la casa della dottrina. È un’ottima palestra di crescita. Nello “zainetto” di ognuno è previsto anche il pranzo, che le suore non possono garantire. Si tratta di pane e formaggio o polenta e salame per i più fortunati. Le scarpe dei giorni feriali e festivi sono sempre le stesse. La mamma la domenica ha l’accortezza di passare uno straccio o una mano sulla superficie esterna del “parolo da polenta” o all’interno della nappa del camino e quindi colorire di nero la calzatura, che in tal maniera cambia look. La scuola elementare viene frequentata all’inizio nel vecchio municipio, poi andato a fuoco, sotto la guida per tutti i cinque anni del maestro Giovanni Sperotti. Terminata la scuola elementare, anche per il nostro Giovanni inizia il periodo di sudore e fatica nei campi, nella stalla. Si coltivano cereali, foraggio, il latte si porta alla “casara” dai Zamicheli e dai Damaseni. Il re si ricorda di lui con la cartolina-precetto e lo destina subito nell’artiglieria da montagna a Vipiteno, gruppo Vicenza, 20ª batteria. Viene inviato come “volontario” in Spagna durante la guerra civile, per opporsi al pericolo comunista. Parte in abiti borghesi e riesce ad eludere la sorveglianza della marina inglese a Gibilterra. Dopo tre mesi torna in patria e ai primi di settembre riveste il grigioverde. Arriva l’infausta data del 10 giugno 1940 quando inizia la guerra. Subito fronte contro la Francia, zona Gran Paradiso, ma essendosi la stessa quasi subito arresa ai Tedeschi, dopo due mesi di licenza si imbarca con il suo reparto per l’Albania, sul monte Tomori, con metri di neve e la cronica disorganizzazione bellica del tempo. Durante il rientro, dopo la resa della Grecia, assiste impotente, come tutto il suo gruppo, alla tragedia in mare del battaglione Gemona, che viaggiando sulla motonave “Galileo”, incappa in un sommergibile inglese e viene completamente
distrutto. Sono momenti terribili, ma non sono gli unici. Dopo il meritato mese di licenza si ritorna in caserma e questa volta la destinazione è la Russia, paese sconosciuto e lontano, sulle montagne del Caucaso. Però per gli alpini ecco un’altra delusione: niente montagne del Caucaso, ma la steppa russa, lungo le rive del Don. Dopo i primi successi, i Russi sfondano il fronte ed accerchiano l’intero corpo di spedizione italiano. Allora ripiegamento su Podgornoje, poi ad Opyt e si inizia quella terribile ritirata che sembra l’inferno. Si combatte, si piange, si spera, si muore. Le famiglie e le donne ucraine meritano un monumento per la loro bontà verso gli Italiani. La Tridentina è una divisione ancora compatta e solo grazie alla sua forza d’urto si riesce ad aprire una breccia nel cerchio e permettere lo sganciamento. Come non ricordare il proprio colonnello che imbracciata una mitragliatrice, ordina al gruppo di allontanarsi e blocca da solo per circa mezzora l’avanzata russa, consentendo agli altri di allontanarsi. Di lui rimane solo il ricordo ed una medaglia alla memoria. I rapporti fra ufficiali e soldati sono schietti, come in una grande famiglia. Per questo gli artiglieri del gruppo Vicenza trasportano, già morto, fuori dalla sacca il loro tenente colonnello Carlo Calbo, per seppellirlo con i dovuti onori in terra libera. - Anche dopo Nikolajeska, il generale Reverberi raccomanda “Stare tutti uniti, camminare, chi si ferma è perduto”. Il nostro Giovanni cammina per quanto può. Non calza più da tempo gli scarponi, i suoi piedi sono gonfi, bluastri e congelati: Allora li avvolge in brandelli di coperte, fissati al ginocchio e avanti... E’ un calvario. Si arriva a Voroscilov e da lì a Karkow, in ospedale. La città viene quasi subito bombardata dai russi, mentre un treno della Croce Rossa carica gli ammalati per portarli a casa. C’erano come compagni di sventura Nesio Bertin, Carmelo Bevilacqua da Montecchia. A due mesi di ospedale militare ne seguono altri due di convalescenza, per essere nuovamente dichiarato abile e spedito a Fortezza, sempre con i muli del gruppo Vicenza. Qui viene preso prigioniero l’8 settembre dai Tedeschi e spedito in Austria, a lavorare alla Stayer, registrato con il numero 91083. Non si è più persona, ma solo un numero e pertanto come tale considerato. Si producono camion militari, 40 ogni settimana, alla sera bisogna tornare in campo di concentramento per mangiare e dormire. Come non bastasse, nel 1943 viene ferito seriamente alle mani durante un bombardamento alleato. Si pensa di non tornare più. Per fortuna “gavea in ocio la me tosa, quela che dopo go sposa’, alora la gera dovena”. E’ un grande motivo di conforto. Liberato dagli Americani, arriva fino a Bolzano in camion e da qui fino a Verona, infine a casa. La contrada è cambiata, la guerra ha lasciato il segno all’interno della gente. Ritrova e sposa dopo le solite schermaglie amorose Natalina Marcazzan “Suito non la volea mia saerghine...” commenta commosso. A chi scherzosamente fa notare che la morosa abita a 50 metri dalla propria casa ribatte sicuro “go caminà in bisogno in Russia ...”. Giovanni torna all’antico lavoro nei campi, e anche se non arrivano figli non ne fa un dramma, a lui basta la sua Natalina. “La sposaria naltra olta, anca subito” assicura. Dopo la pensione la vita continua sana, temprata sempre dal lavoro, dalla frequenza alla chiesa, dal portare avanti quei valori cristiano-sociali che ne hanno sempre caratterizzato la vita. Ora Giovanni, novantenne, è una testimonianza viva della pace e della serenità, un monito contro ogni tipo di guerra o di violenza. Desidererebbe incontrare qualche commilitone, compagno di sventura durante la guerra, ricordare ancora, magari festeggiare insieme la ritrovata amicizia. E chissà che non si avveri, noi glielo auguriamo vivamente. GIANNI SARTORI
Dal gruppo alpini Dopo il “Buielo alpino” della sera dell’Epifania e la riuscitissima festa del tesseramento dello scorso gennaio, il gruppo si sta organizzando per partecipare all’Adunata nazionale del prossimo 14 maggio ad Asiago, un luogo reso sacro da oltre 23.000 soldati italiani di cui 13.000 appartenenti ai 22 battaglioni alpini che, durante la battaglia dell’Ortigara nei giorni tra il 10 ed il 29 giugno 1917, hanno sacrificato la loro vita per la Patria. Su quei luoghi combatterono, meritandosi la medaglia d’argento al valore militare, anche i nostri concittadini alpini Pietro Niselli e Marco
Bevilacqua. Un altro importante impegno è la collaborazione con il locale gruppo ciclistico “A.S. Basalti” nell’organizzazione della gara ciclistica del prossimo 30 aprile che vede, per la prima volta, una sezione dedicata ai ciclisti alpini della nostra provincia. Una raccomandazione ai ritardatari affinchè si iscrivano all’associazione con sollecitudine; eviteranno che venga sospesa la spedizione dei giornali “L’Alpino” e “Il Montebaldo”. A tutti i lettori de “L’Alpone” il gruppo alpini augura BUONA PASQUA!
LAVORAZIONE FERRO E ALLUMINIO
I cinquant’anni del “Ristorante Bice” e la storia della sua fondatrice Silvana. L’attività intrapresa comincia a dare i suoi frutti e frattanto si avvicinano gli anni sessanta. Ma nell’aprile 1959, mio padre muore e mia madre, a soli ventinove anni e nuovamente in dolce attesa, si ritrova sola. In giugno nascono due gemelli, Rino e Gianni. Il lavoro, per buona sorte, non manca e ripaga da rinunce e fatiche. Così nel 1970, alle porte del paese, viene aperto il ‘Bar-Ristorante Bice’. La vita di mia madre è sempre stata interamente dedita alla sua professione. Ora, e da diversi anni, la gestione dell’esercizio è nelle mani di mio fraIl sindaco Domenico Dal Cero mentre consegna la targa tello Rino e di sua moglie Gabriella, e di riconoscimento alla signora “Bice” per i cinquant’an- la loro sarebbe un’altra storia da raccontare, aspra per un accadimento ni di attività. imprevisto e non semplice da superare ma altrettanto ricca di determinazione e coragSe vogliamo raccontare come si sono susseguiti gio. gli eventi fin dall’inizio dobbiamo cominciare col Per tutto questo, e per tante altre emozioni da dar notizia di un matrimonio. noi vissute, alla fine del 2005 abbiamo voluto Mia madre, conosciuta da tutti come ‘la Bice’, si festeggiare i cinquant’anni di attività e più di ogni sposa nel 1951. Il giovane marito, mio padre, è toraltra cosa ringraziare nostra madre per averci di nato da poco dalla guerra che l’ha duramente procontinuo manifestato e quindi trasmesso la tenacia vato. per poter raggiungere e concretizzare le nostre pasNel 1952 nasce la prima figlia, Nadia. sioni. Possa questo insegnamento diventare un Alcuni anni dopo, ed è il 1955, fanno insieme intenso stimolo per mio nipote Damiano, figlio di una scelta: affittare l’albergo ‘Al Cervo’. Rino e Gabriella, che ha nel cuore l’aspirazione di Da qui in poi tanti avvenimenti. Inattesi ed essere un giorno chef e che la cucina si trasformi imprevedibili alcuni, ma altri cercati e nutriti dalla per lui in luogo intimo dove vivere grandi soddisfasperanza di poter riuscire in un lavoro amato fin da zioni. subito. ANNA BEVILACQUA Sempre nel 1955 nascono due gemelle, Anna e
MEDICINA “pet terapy” ovvero: come curarsi con gli animali L’intuizione che gli animali da compagnia potevano costituire un valido supporto per la cura delle malattie risale a tempi molto lontani. Già durante il processo di addomesticamento si è instaurata tra uomo e animale una forte intesa affettiva ed emotiva. Ippocrate, medico dei tempi antichi, 2400 anni or sono valutava gli effetti benefici che si potevano avere da una lunga cavalcata e la consigliava agli amici contro l’insonnia, per ritemprare il fisico e lo spirito e in tutte quelle situazioni patologiche che oggi vengono classificate come “stress”. Nelle antiche culture a certi animali venivano attribuiti addirittura poteri soprannaturali e taumaturgici. L’interesse della scienza medica in questo settore si accentua nel 18º secolo soprattutto nelle scuole mediche anglosassoni dove viene evidenziato che occuparsi di cani e gatti consentiva ai malati di mente di acquisire un certo equilibrio mentale ed interesse per il mondo esterno. Nel 19º secolo viene sperimentata con successo l’ippoterarpia che consente di ottenere lusinghieri miglioramenti per i portatori di handicap. In Italia un decreto legge del 6 febbraio 2003 riconosce valore scientifico e regolamenta la “Terapia assistita dagli animali” o ”pet terapy”. È un importante riconoscimento al lavoro dei ricercatori in questo settore. Da questo momento gli animali possono, a buon diritto, entrare a fianco degli operatori sanitari negli ospedali e negli istituti di cura. Esistono tuttavia da decenni in Italia ed altri stati istituti che compiono ricerche scientifiche in questo settore ed i risultati incoraggianti giustificano il riconoscimento
della struttura pubblica. Va, tuttavia, fatta una distinzione tra Attività assistite dagli animali e Terapia assistita dagli animali. Nella prima gli animali vengono addestrati ad aiutare a compiere abituali attività le persone disabili. Nella seconda l’animale viene affiancato alle terapie tradizionali con lo scopo di ottenere da queste maggiori benefici. Gli animali che vengono utilizzati sono quelli domestici. Cani, gatti, criceti, conigli, capre, mucche, cavalli, ucccelli, pesci e delfini. Questo tipo di terapia è indirizzata soprattutto a persone che soffrono di alcune malattie nervose e mentali, o in caso di difficoltà relazionali, depressione, malattie neurologiche, difetti sensoriali, disturbi della personalità. Gli esperimenti effettuati presso gli istituti di ricerca hanno dimostrato che il contatto costante e continuato con un animale oltre a sostituire affetti carenti o mancanti e’ particolarmente adatto per favorire i contatti interpersonali, offre spunti di conversazione, momenti di gioco e di ilarita’ dando cosi occasione di interagire con gli altri. L’animale offre la funzione di ammortizzatore in situazioni di stress ed e’ un valido aiuto per pazienti che presentano problemi di comportamento sociale e di comunicazione, siano essi bambini, anziani, persone disabili o affette da ritardo mentale. Le applicazioni della “pet terapy” vengono attivate tuttavia in casi particolarmente selezionati ed in fase sperimentale presso centri specializzati. I risultati hanno dato finora risultati incoraggianti. VINCENZO MAGNABOSCO
GRUPPO DANZE SPORTIVE
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di Rigodanzo M. & Pellizzari S. Viale del Lavoro, 34/36 Tel. 045 746 55 11 S. Giovanni Ilarione (Verona)
il ballo è: allegria e divertimento disciplina e sport Tel. 045 6550439
Sullo sfondo dei basalti colonnari in via P. Niselli compare Caterina calpestando la neve che a noi forse ha dato fastidio.
L’ALPONE 11
Dalla sezione Carabinieri in congedo Domenica 20 novembre 2005, nel rispetto delle tradizioni annuali, la locale Sezione Carabinieri ha festeggiato la patrona dell’Arma, la “Virgo Fidelis”, con una santa Messa presso la parrocchiale di Castello, officiata da don Adriano, alla presenza del Sindaco Dal Cero geom. Domenico, del Comandante della Stazione M.llo Bei Vincenzo il quale si è premurato anche di onorare la cerimonia con la presenza di due Carabinieri in alta uniforme che l’hanno resa più significativa. Presente il Consiglio direttivo al completo con in testa il Presidente Rossetto Mario e Vicepresidente Tomba Ottaviano ed una numerosa partecipazione di soci con consorti e figli. Si è notata la presenza di alcune “Benemerite” (mogli di soci
iscritti) che per l’occasione sfoggiavano il nuovo loock formato da una mantella blu scuro con fodera rossa ed un grazioso capellino con logo dell’Associazione. Numerosa anche il pubblico formato dai fedeli di Castello attirati dalla manifestazione. Dopo la fotografia di gruppo, tutti i soci ed Autorità presenti si sono recati presso il ristorante “Suan” in località Roccolo per il pranzo sociale, durante il quale si è svolto anche il tesseramento per il 2006. Nell’occasione sì ricorda ai soci che non hanno potuto partecipare di rivolgersi ai componenti del direttivo per ritirare il bollino
2006. E’ in corso di distribuzione anche del calendario storico dell’Arma dei Carabinieri 2006. Domenica 27/11/2005, invitati dalla Sezione consorella “Valsabbina” di Preseglie (BS) tramite il socio Antonio Dal Zovo, già comandante della Stazione Carabinieri di
Preseglie, una decina di soci, con il Presidente Mario Rossetto, hanno partecipato alla loro cerimonia per la “Virgo Fidelis”. Dopo la santa Messa, in corteo con le Autorità presenti, sindaci dei vari comuni della giurisdizione, Presidente della Comunità Montana, accompagnati dalla banda “Filarmonica Conca d’Oro”, si raggiungeva il Monumento ai Caduti per la deposizione della corona e per i discorsi ufficiali. Durante la cerimonia, il Sindaco di Preseglie, ha consegnato una targa, a riconoscimento “di Stima ed Amicizia”, al socio M.llo Dal Zovo Antonio, già comandante di quella Stazione Carabinieri. La cerimonia è proseguita con il convivio presso un ristorante della zona durante il quale è stata consegnata una targa alla Sezione di San Giovanni Ilarione per confermare e sottolineare il senso fraterno e di amicizia che unisce le due Sezioni che potrà sfociare, quanto prima, in un sincero “gemellaggio”, caldeggiato anche, durante il suo discorso, dal Presidente della Comunità Montana “Vallesabbia”, rag. Pasini Ermanno. MARIO ROSSETTO
Associazione nazionale terza età Attività di solidarietà sociale ANTEAS sezione di San Giovanni Ilarione Chiedo la cortesia di voler ospitare, ancora una volta, la nostra voce nelle pagine de L’Alpone. Chi scrive è il Presidente dell’A.N.T.E.A.S. di San Giovanni Ilarione, con sede in Via A.De Gasperi n. 87, interno Impianti Sportivi, presso ex Baita degli Alpini. La nostra sede è conosciuta dalla popolazione di San Giovanni Ilarione sia per l’intensa attività sociale sia perché attigue alla nostra sede operano tre organizzazioni sindacali che si prodigano a favore dei lavoratori e pensionati del paese. Mercoledì 14 Dicembre scorso presso la nostra sede si è svolta una grande e significativa manifestazione di solidarietà a favore di disabili del CEOD di San Giovanni Ilarione e della Cooperativa MONSCLEDA di Montecchia di Crosara con i loro accompagnatori. Come sempre abbiamo avuto la collaborazione del nostro efficientissimo Sindaco, Domenico Dal Cero, e dell’Assessore alla Cultura e servizi sociali, Augusto Gambaretto. Dopo un breve e accorato discorso delle Autorità Civili presenti a favore dei nostri disabili e di tutti i presenti ha avuto inizio il pranzo sociale. Attraverso la voce de L’ALPONE, il sottoscritto, quale Presidente dell’A.N.T.E.A.S di San Giovanni Ilarione e a nome di tutti i suoi iscritti vuole ringraziare tutti i cari amici, i loro Direttori e le Istitutrici perché con la loro presenza hanno fatto si che la giornata di festa sia trascorsa nel miglior modo possibile impartendoci anche una grande lezione di vita. Ci avete fatto sentire, ancora una
volta, utili ed essenziali nella nostra malata società bisognosa di solidarietà, affetto, amore e simpatia. E per questo ve ne siamo grati. A voi tutti, amici carissimi e responsabili, diciamo che fin tanto che esisterà l’A.N.T.E.A.S di San Giovanni Ilarione sarete considerati amici prediletti sotto ogni punto dì vista. Ringrazio, a nome di tutti i Soci, il nostro Sindaco Domenico Dal Cero, l’Assessore Augusto Gamberetto, il Cavaliere Francesco Confente Vice Presidente A.N.T.E.A.S., la Sig.ra Nicosia e la sua badante Maria, Albino Gambaretto, Franco Da Ronco, i fratelli Gelindo e Renzo Colognato, Maria Cristofari, Matteo Zanarotto, Maria Tibaldi, Lina Simoncello, Santina Monchelato, Pierina Damini. Un ringraziamento particolare va rivolto
L’Angolo del goloso Pasticcio di melanzane e zucchine per 6-8 persone Ingredienti: Lasagne 4 etti; melanzane 5 etti; zucchine 5 etti; salsa di pomodoro al basilico; grana grattugiato 100 gr; besciamella 1 bicchiere; olio d’oliva; sale. Procedimento Lavate le zucchine e le melanzane. Asciugatele e tagliatele a fette sottili. Disponete le melanzane in un colaposta, salatele e fatele riposare per 1 ora in modo che perdono l’acqua amaragnola. Friggete le fette di zucchine in olio d’oliva da entrambi i lati. Ponete sopra un foglio di carta assorbente. Lavate e asciugate le fette di melanzane con un canovaccio pulito e fatele friggere finché saranno dorate e dsponetele sopra un foglio assorbente. Fate cuocere le sfoglie di pasta, poche alla volta, in abbondante acqua salata. Quando vengono a galla immergetele in acqua fredda, scolatele e stendetele sopra un canovaccio pulito. Imburrate una pirofila, disponete uno strato di lasagne sul fondo, distribuitevi sopra uno strato di fette di melanzane e uno strato leggero di salsa di pomodoro al basilico, cospargete con formaggio grana grattugiato. Fate un’altro strato di lasagne, copritele con le zucchine, salsa di pomodoro e formaggio. Continuate con lo stesso procedimento fino ad esaurimento. Terminate con le fette di verdura. Distribuitevi sopra uno strato di besciamella passate il pasticcio in forno caldo a 180/200 gradi per 20 minuti. Per alleggerire il contenuto calorico di questo piatto, le verdure fritte possono essere sostituite con verdure grigliate. LUCIANA DAMINI
CONTRIBUTI PER L’ALPONE - Agresti Clelia, Bradford, Ontario, CANADA - Allegri Augusto, Via Coltrini, S.G.Il. - Ambrosi Gina, Montecchia di Cr. - Ambrosi Lorenzo, Via P. Niselli, S.G.Il. - Ambrosi Sante, Via Coltrini, S.G.Il. - Andriolo Lucia, Soliera, MO - Annoscia Michelangelo, Via Bettini, S.G.Il. - Antiqua Marmi, Viale del Lavoro, S.G.Il. - Beltrame Paolo, Via Monfalcone, S.G.Il. - Bertoldo Lucia, Borgo Ticino, NO - Biondaro Pietro, Via Vicentini, Montecchia di Cr. - Bordon Mirella, Via Bertoli 28, Alvese, Nogarole Vicentina, VI - Ceccarelli Carlo, S.G.Il. - Ciman Bruno, Via Sabbadori, S.Giov Il. - Confente Annamaria, S.G.Il. - Corradini Margherita, Via Coltrini, S.G.Il. - Dal Ben Claudio, Via Montanari, BS - Dal Cero Enrico, Via A. Rivato, S.G.Il. - Damini Bruno, Via Coltrini, S.G.Il. - Damini Cornelio, Via Coltrini, S.G.Il. - Damini Filomena, Via Coltrini, S.G.Il. - Fam. Gambaretto, Via Salgaroli, S.G.Il. - Fam. Panarotto Silvino, Via Castello, S.G.Il.
alle cuoche Venuta Martinelli, Adele Confente e Franca Grassi per l’ottimo pranzo preparato per l’occasione. Un altro particolare ringraziamento va al nostro coordinatore provinciale, Aldo Benato, che per inderogabili impegni assunti in precedenza non è potuto essere presente. Tramite il sottoscritto, ha inviato a tutti noi un caloroso ed affettuoso saluto, esteso anche alla Dott.ssa Ombretta Baldissarotto, quale Presidente nella neonata Associazione CORALLIA.N.T.E.A.S. di Roncà. Ringrazio i ragazzi e le istitutrici per averci voluto donare due quadretti in cui vengono riportate bellissime parole. Li appenderemo all’interno della nostra sede in loro indimenticabile ri-
- Galiotto Augusto, S. Michele Extra, VR - Galiotto Giuseppe, S.G.Il. - Gambaretto Luigi, Via Gambaretti, S.G.Il. - Gecchele Giuseppe, S.G.Il. - Lovato Giovanni, Belgio - Lovato Teresa,Via Caravaggio, San Bonifacio, VR - Mainente Letizia, Via Colombo, Mornago, VA - Marchetto Stella in Cavazzola, Caldogno VI - Mazzasette Mario, Via Strabella, Terranegra, Legnago, VR - Panzarotto Gabriele, Via F. Fochesato, Arzignano, VI - Pecori Luigi, Via Darzo, Vicolo Mascagni, Mozzambano, MN - Pegoraro Maria, Via Bosco, S.G.Il. - Rivato Agostino, Via Balzi, S.G.Il. - Salgaro Pellegrina, Cuneo - Salgarolo Rosetta, Milano - Sartori Aristide, Via Silvio Pellico, San Bonifacio, VR - Sartori Cipriano, Via Ortiglia, San Martino Della Battaglia, BS - Saurgnani Angelo, Via Marconi, Cormano, MI - Sgaggio Elisa, Via Frozzoli, S.G.Il. - Soprana Claudia, Via Leini, Torino - Soprana Romano, Via Sordello 11 - Tanaro Pietro, Via G. B. Da Monte, Verona - Zoccolo Giuliana Pittoni, Via Gino Piva, RO
cordo. La cerimonia si è conclusa con la consegna di una stella di Natale a tutti i presenti con la preghiera, da parte del sottoscritto, di regalarle alle proprie mamme. Ragazzi e ragazze, amici carissimi, la prossima volta cercheremo di fare ancora meglio. Ricordatevi, inoltre, che la nostra Associazione è sempre e costantemente vicino a Voi Grazie di cuore. NICOLA GRASSI
Vittorio Bordon morto il 16 ottobre 2005.
L’ALPONE 12
IONI Z A I C O S S DALLE A
SPORT
U.S. Calcio S. Giovanni Ilarione La squadra “Piccoli Amici”, classe 1998/1999, assieme agli allenatori Sartori Emanuele, Gambaretto Riccardo e al D.S. del settore giovanile Pasqualini Renzo, porge a tutti i lettori de’ “L’Alpone” gli AUGURI di BUONA e SANTA PASQUA anche a nome delle altre squadre e di tutti i dirigenti.
L’Energy Studio di nuovo in ballo
La scuola di danza Energy Studio, che vede come direttore artistico e insegnante Federico Gallo (ha danzato in numerosi spettacoli teatrali, programmi televisivi e film per la tv con coreografie di famosi maestri del calibro di Garrison e Steve La Change), anche quest’anno ha rinnovato il consueto appuntamento con lo spettacolo invernale presso il Palazzetto dello Sport, con il sempre disponibile aiuto dell’Assessore allo sport e cultura, Sig. Augusto Gambaretto. Svoltosi Domenica 22 Gennaio 2006 il programma, seguito da un pubblico numeroso e attento, è iniziato puntualmente ed è durato un’ora circa in una repentina successione di vari balletti che non hanno lasciato un attimo di distrazione ed hanno entusiasmato i presenti… Le coreografie eseguite da allievi di tutte le età, dai piccoli di 3 anni in una rielaborazione dei Tre Porcellini di Walt Disney alla esibizione di aerobica e step degli adulti, erano di: Silvia Campi (insegnante di videodance della scuola, coreografa e ballerina di famosi video per Luca Tommasini e Geri Halliwell), Alberto
Munarin (insegnante di hip hop e modern dance, danzatore veronese in varie compagnie), Dario Prando (insegnante di hip hop per gli adolescenti e i piccoli, ormai conosciuto e rispettato ballerino e maestro) e di Federico Gallo che ha inoltre presentato i vari momenti danzati e seguito la regia della serata. Il piacevole spettacolo ha proposto un affresco delle varie discipline che la scuola offre a chi desidera cimentarsi in questo mix di arte e sport completo e utile a tutte le età. Informiamo chiunque fosse interessato che è possibile iscriversi ai corsi in qualsiasi periodo dell’anno. Quest’estate infatti la scuola proporrà lezioni sia di danza che di fitness a prezzi vantaggiosi!!! Federico vuole ringraziare le persone che hanno partecipato alla raccolta di fondi per l’adozione a distanza promossa da “Action Aid” e ricorda che il prossimo appuntamento sarà con una imperdibile serata ad inviti, (da ritirare a scuola), presso il Teatro Astra di San Giovanni Lupatoto, in cui festeggeremo i nostri primi 3 anni d’attività!!! R.C. E F. G.
Trimestrale di Informazione e Cultura c/c postale n. 15684376 Direttore responsabile: Delio Vicentini Redazione: Dario Bruni, Sara Coffele, Luciana Damini, Mario Gecchele, Daniele Niselli, Angelo Pandolfo, Giovanni Sartori.
Il gruppo ciclistico “A.S. Basalti” di San Giovanni Ilarione organizza per il 30 Aprile 2006 la gara ciclistica di Mountain Bike denominata “4° Granfondo del Durello”. Molte le novità messe in campo quest’anno dall’organizzazione, a partire dal tracciato. Abbandonato il percorso ormai classico, si cerca di dare maggiore spettacolarità e coinvolgimento del pubblico, proponendo un circuito molto tecnico di 17 Km, da ripetere una o due volte a seconda della categoria di appartenenza. Sarà anche quest’anno Zaglio Manfredi a stappare la bottiglia di Durello? La sfida è aperta… La 4° Granfondo del Durello mette in palio in questa edizione, in gara unica, la maglia di Campione Verona UDACE MTB e quella di campione Verona Alpini per la disciplina MTB. Potranno partecipare tutti i cicloamatori e cicloturisti delle federazioni UDACE, FCI e degli enti della consulta. La manifestazione è aperta inoltre anche a tutti i non tesserati in possesso di certificato medico di buona salute (sarà disponibile un modello di autocertificazione da compilare al ritiro del numero di gara). La partecipazione è consentita per persone di età compresa tra i 15 (anno di nascita 1991) ed i 70 anni (anno di nascita 1936). RITIRO NUMERI DI GARA E VERIFICA TESSERE Presso le strutture della partenza a San Giovanni Ilarione, nei seguenti giorni: Sabato 29/04/2006 – dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Domenica 30/04/2006 – dalle ore 7.00 alle ore 8.30 PARTENZA Ore 09.30 – presso via IV Novembre (San Giovanni Ilarione). PERCORRENZA Due giri Circuito – Agonisti Singolo Circuito – Agonisti delle categorie UDACE Supergentleman, Debuttanti, Donne. La classifica per i Cicloturisti verrà stilata esclusivamente sul singolo circuito. PACCO GARA Il pacco gara comprende materiale tecnico per il ciclismo e beni in natura, tra i quali calze per ciclismo, barretta energetica, borraccia, lubrificante, maglietta, pasta artigianale, vino. PREMIAZIONI Domenica 30 Aprile a partire dalle ore 13.00 circa, nell’apposita struttura all’arrivo. PREMI: Verranno premiati: - primi dieci (10) di ogni categoria - primi cinque (5) cicloturisti categoria Maschi
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primi cinque (5) cicloturisti categorie Femmine prime cinque (5) società (classifica a squadre) i cinque (5) gruppi più numerosi campioni per categorie del Campionato Verona MTB - campioni per categorie del Campionato Alpini Verona MTB Saranno inoltre presenti svariati premi da assegnare, ad estrazione, ai partecipanti. ISCRIZIONI Apertura iscrizioni 20 Marzo 2006 Quota partecipazione: 12 € Agonisti; 10 € Cicloturisti Chiusura iscrizioni il 28/04/2006 (salvo iscrizione direttamente presso le nostre strutture, nei giorni 29 e 30 Aprile 2006, con quota partecipazione di 15 €). La quota di iscrizione comprende il pettorale personalizzato, l’assistenza sanitaria, pasta party all’arrivo, pacco gara, rifornimenti, massaggiatore a disposizione, docce, lavabici, assistenza meccanica, servizio scopa, servizio CB. MODALITÀ ISCRIZIONE: A. Tramite fax, indicando in modo chiaro e completo i seguenti dati: cognome, nome, data di nascita, indirizzo, eventuale e-mail, numero e tipo di tessera, società di appartenenza, numero cellulare. Controfirmare e inviare via fax al numero 045/6550570, allegando copia del versamento della quota di partecipazione da effettuarsi tramite: • C/c postale nr. 61580973 intestato a Confente Giovanni – via Torino, 42 – 37035 San Giovanni Ilarione (VR). • Bonifico Bancario, presso Banca Popolare di Verona filiale di San Giovanni Ilarione (VR) C/C 50240 - ABI 05188 - CAB 59760. Bonifico intestato a Basalti; causale versamento “Granfondo Durello”. Un esempio di modulo per l’iscrizione via fax è disponibile sul nostro sito internet. B. Direttamente presso i seguenti recapiti: • “Pizzeria Ruota” – San Giovanni Ilarione (VR) • “Cicli Pozza” – Lonigo (VI) • “Eurocicli” – San Martino Buon Albergo (VR) • “Cicli Piazza” – San Pietro Mussolino (VI) • “Cicli Leardini” – San Bonifacio (VR) INFORMAZIONI Giovanni 3482906010; Paolo 3297784979; Dario 3494583347 Fax: 0456550570 e-mail: info@asbasalti.it Sito Web: www.asbasalti.it Il regolamento completo di riferimento della nostra manifestazione è consultabile sul nostro sito internet. DARIO PANDOLFO
Recapito: Valeria Gecchele - Presidente Pro Loco - Via A. Rivato, 61 - S. Giovanni Ilarione (VR) Tel. 045 7465752 Pubblicità Augusto Gambaretto - Via Bosco, 7 - Tel. 045 7465151 - San Giovanni Ilarione (VR) Prestampa: Iter - Tel. 045 7652554 - Fax 045 6170334 - info@iterprest.191.it - Colognola ai Colli (VR) Stampa: Grafiche Alpone - Tel. 045 6550221- 045 6550480 - S. Giovanni Ilarione (VR)
La redazione del giornale e la Pro Loco augurano a tutti Buona Pasqua
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