l’alpone
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 25 - N. 3 - Settembre 2010 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane
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Saluto del Presidente Con l’orgoglio tipico di tutti coloro che amano il nostro paese, ci apprestiamo a tagliare il traguardo della 75ª edizione della Sagra delle Castagne. Da sempre è la festa che riunisce tutti i sangiovannesi, perché è il giorno in cui tante persone che sono nate qui ritornano dove reincontrano i luoghi e gli amici d’infanzia. Ma non è solo il giorno della nostalgia: negli ultimi anni la Sagra è diventata anche il momento in cui il paese dimostra la propria capacità imprenditoriale e lavorativa, attraverso la Mostra in cui le aziende e gli artigiani locali mettono in vetrina i propri prodotti; è il momento in cui il paese intero esprime la propria voglia di crescere e di ritrovarsi attraverso la rilettura delle tradizioni dei propri nonni; è il momento in cui più o meno inconsciamente si manifesta la volontà di superare insieme i mille problemi quotidiani che ogni giorno ci preoccupano. In poche parole la Sagra, la nostra Sagra, ha il merito di far ritrovare al nostro paese e a chi ci vive una propria identità, unica e irripetibile, che abbiamo ereditato da chi è vissuto qui prima di noi e che lascieremo, speriamo migliore, a chi verrà dopo di noi. Per tutti questi motivi, tutti coloro che lavorano, magari da mesi, per preparare questa bella giornata di festa meritano il grazie incondizionato dei cittadini di San Giovanni Ilarione. FRANCO CAVAZZOLA
NON GETTARE IL TUO BAMBINO:
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Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR)
BAITA ALPINA “ANGELO ZANCHI” Domenica 5 settembre scorso, gli alpini di San Giovanni Ilarione, con una toccante cerimonia magistralmente organizzata, capeggiati dal nuovo capogruppo Maurizio Marchesini, hanno intitolato la loro sede al capogruppo onorario Angelo Zanchi, “andato avanti” lo scorso novembre. Angelo è stato il promotore e uno dei più convinti fautori della costruzione della bellissima Baita per la quale, assieme a molti amici alpini, ha profuso tante energie e risorse economiche che ne hanno consentito la realizzazione. E i suoi alpini non l’hanno mai
dimenticato. Dopo 20 anni dalla sua inaugurazione, hanno ritenuto doveroso intitolarla ad Angelo, affinché la sua figura venga ricordata per sempre. È stata una giornata molto intensa, ricca di momenti di emozione e di commozione nel ricordo di un personaggio che ha lasciato una traccia incancellabile del suo passaggio nella nostra comunità. Tutti a San Giovanni Ilarione lo conoscevano: è stato un uomo buono, generoso, onesto, dalla faccia pulita e dalle mani pulite, e la migliore manifestazione di affetto è stata nuovamente testimo-
L’ORIZZONTE FOSSILIFERO DI SAN GIOVANNI ILARIONE Presentazione della ristampa fotostatica del volume di Antonio De Gregorio (1880): Fauna di San Giovanni Ilarione (Parisiano), a cura della Pro Loco in collaborazione con il Consorzio di Tutela dei Vini di Soave Giovedì 7 ottobre 2010, nell’ambito della Sagra delle Castagne e alla presenza dei curatori, è stato presentato il testo Fauna di San Giovanni Ilarione (Parisiano) di Antonio De Gregorio, edito a Palermo nel 1880, che rientra fra quelli, ormai molto rari e poco conosciuti, se non nell’ambito degli
appassionati studiosi della natura. È una ricerca di poco più di cento pagine, con annesse alcune tavole riproducenti disegni di fossili, interamente dedicato ai ritrovamenti ottocenteschi di fossili nel territorio comunale. Segue a pag. 2
MARCINELLE 2010, quanti ricordi ... per un riscatto civile e sociale, fatale epilogo e frutto terminale di una spaventosa guerra mondiale appena terminata e che ha costretto gente di diversa nazionalità a partire, lasciare patria ed affetti per sudare e faticare al fine di permettere un pane alla famiglia lontana. E Un ringraziamento speciale per l’organizzazione va a San Giovanni IlarioLino Stoppele ingegnere nucleare e presidente dei ne era presente, con le più alte autorità veronesi nel mondo a Charleroi. del paese, nelle persone del Sindaco Domenico Dal Cero, Non poteva assolutamente mancare la dell’Assessore alla cultura Sig. Augusto presenza di San Giovanni Ilarione alla Gambaretto e da una cinquantina di con54ª commemorazione ufficiale della tracittadini che hanno voluto solennizzare la gedia nelle miniere di carbone di Marciricorrenza e portare il proprio contributo nelle, nel lontano 1956, che ha visto l’indi solidarietà morale alle vittime e ai loro tera Europa interrogarsi sulla tragica siparenti. tuazione in cui venivano a trovarsi tante persone in cerca del sudato pane quotiSegue a pag. 4 diano, per sé e per la famiglia lontana, Varie
Sede S.O.S. di San Giovanni: Piazza Martiri, 1
Anno 25 - N. 3 Settembre 2010
L’Amministrazione Comunale
Inno alla Vita
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per l’Ana, il consigliere nazionale Angelo Pandolfo ed i due consiglieri sezionali Sergio Ghellere e Rinaldo Marini; per l’amministrazione comunale, il sindaco Domenico Dal Cero con l’assessore Augusto Gambaretto, e tantissima gente commossa, attenta e silenziosa. Molto semplice ed essenziale la cerimonia. Il corteo, accompagnato dalle note della banda di Caldiero, ha sfilato da piazza Aldo Moro lungo via Abate Rivato e si è recato davanti al monumento per gli onori alla Bandiera ed ai Caduti. È seguita poi la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Villa, celebrata dal nostro parroco don Elio Nizzero. Dopo la celebrazione liturgica, il corteo è nuovamente sfilato lungo le vie del paese fino alla Baita presso la quale, dopo i discorsi delle autorità, i famigliari di Angelo Zanchi hanno scoAlla presenza dei figli e della moglie, la perto la targa di intitolazione sede degli Alpini viene intitolata al com- della Baita che don Elio ha benepianto presidente onorario Angelo detto. Tutti hanno avuto meraviglioZanchi. se parole per la figura, la vita e l’operato di Angelo Zanchi. Pandolfo niata da tutti coloro che hanno voluto ha ricordato ai suoi alpini che “questa partecipare all'intitolazione della baita. splendida sede è stata edificata dagli Alla cerimonia era presente la moglie alpini per gli alpini, per tutti gli alpini e Luisa Gambaretto ed i figli Loris e Fiosarà sempre degli alpini”. E ricordando renza, accompagnati dalle nipoti e tantissimi parenti, i suoi alpini e quelli dei gruppi della zona con i gagliardetti e, segue a pag. 2
Comune di San Giovanni Ilarione • Pro Loco di S. Giovanni Ilarione organizza
7-8-9-10-11 ottobre 2010
75ª SAGRA DELLE CASTAGNE GIOVEDÌ 7
DOMENICA 10
Presso il Calzaturificio STIL-3 in via Alpone, 19/20 “ESPOSIZIONE DI LAMBRETTE D’EPOCA” Dalle ore 10.00-12.00 alle 14.00-18.00 “In Carrozza tra i basalti” con visita al vecchio mulino dei Panarotti. Punto di partenza presso i basalti di via Pietro Niselli a cura dell’Ass. “AMEntelibera” Ore 15.00 SFILATA per le vie del paese della Banda Musicale “GIUSEPPE VERDI” di Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione, con le Contadinelle in costumi tipici e concerto in Piazza della Chiesa Ore 16.00 “BATTITURA DEI “MARONI” nel castaVENERDÌ 8 gneto con degustazione di “Polenta e Scopeton” per tutti i presenti Ore 20.00 APERTURA CHIOSCHI Ore 17.00 ESIBIZIONE E TECNICA DI DISCESA E Ore 21.00 Piazzale della Chiesa “DISCOTECA SALITA in corda del campanile con il AFRO” con DJ YANO Gruppo Speleologico Montecchia SABATO 9 Ore 21.00 Piazza della Chiesa Orchestra spettacolo Sabato mattina presso la scuola media Consegna del “Genio & Pierrots” premio Mario Marcazzan agli alunni che hanno supeBALLO LISCIO SU PISTA, musica anni ’60-’70-’80 e latino americano rato l’esame di stato con votazione eccellente Ore 16.00 Ricevimento delle Autorità presso la sede LUNEDÌ 11 Municipale e sfilata con la Banda Musicale Ore 9.30 Illustrazione dell’“Energie Alternative “GIUSEPPE VERDI” di Montecchia di risparmio energetico” Crosara e San Giovanni Ilarione Ore 10.30 Piazza A. Moro - Dimostrazione pratica Ore 16.30 Inaugurazione del nuovo campo sportivo della Lavorazione del formaggio Ore 17.00 CASTAGNATA PER TUTTI presso il campo Ore 21.00 Serata musicale con l’ORCHESTRA sportivo SPETTACOLO “MAURO LEVRINI” Ore 18.00 Visita agli stands della Mostra Artigianale in Ballo liscio su pista, musica anni piazza Aldo Moro e alle mostre di pittura ’60-’70-’80 e latino americano Ore 22.00 Piazza della Chiesa REPINO DJ VOICE Ore 23.00 GRANDIOSO SPETTACOLO SAMA PIROTECNICO Ore 20.30 Presso la Sala Civica “M. Rumor” nella sede municipale “L’orizzonte fossilifero di San Giovanni Ilarione” Presentazione della ristampa fotostatica del volume di Antonio De Gregorio (1880): Fauna di San Giovanni Ilarione (Parisiano) Presenteranno il volume: Mario Gecchele, Luca Ciancio, Claudio Beschin, Aldo Lorenzoni, Dario Bruni Pro Loco in collaborazione con il Consorzio di Tutela dei Vini di Soave. Allieterà la serata il cantastorie Otello con il suo organetto
Parco divertimenti e pesca di beneficenza Per tutta la durata delle manifestazioni saranno attivi stand enogastronomici, Luna Park, diverse mostre e la consueta Pesca di beneficenza. Presso tutti i ristoranti di San Giovanni Ilarione e frazioni potrete gustare i piatti tradizionali della zona. Il gruppo AIDO anche quest’anno sarà presente domenica mattina sul piazzale della chiesa con il pane fresco (ciope). Il programma potrà subire variazioni. L’organizzazione declina ogni responsabilità.
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ISTA V R E T N I L’
A chi fa paura la crisi?
Oggi, la parola “crisi” è di grande attualità, un termine il cui significato incute timore perché rende incerto il nostro futuro. Così non la pensano i fratelli Claudio e Graziano Rossetto, rispettivamente di 54 e 58 anni. Sposati, due figli ciascuno – un maschio e una femmina – da sempre residenti a Lore dove, fino ai primi anni ottanta, hanno contribuito anche alla conduzione dell’azienda agricola paterna prima di iniziare la loro avventura nella lavorazione delle pelli alla quale dedicano tuttora tutte le loro energie. Si tratta di persone, venute dalla gavetta, alle quali la parola crisi non fa paura in quanto abituate a lavorare fin da piccole quando, di ritorno dalla scuola elementare di Lore, collaboravano con il papà e i nonni nel lavoro dei campi o accompagnando al pascoli gli animali. “Mi ricordo ancora – precisa Claudio – quando, a sette, otto anni, andavo con mio padre a raccogliere l’erba nei campi coltivati a mais. Persone, quindi, per le quali parole come fatica e sacrificio assumevano un significato sfumato, così come oggi la parola, crisi. Ne sono esplicita conferma le loro stesse parole. Alle domande Claudio e Graziano rispondono in perfetta sintonia come chi è abituato, da sempre a condividere pensieri, ansie ma anche grandi soddisfazioni. Che cosa ricordate del “mondo contadino” nell’ambito del quale avete a lungo vissuto? Fino a quattordici, quindici anni abbiamo vissuto con papà, mamma e con
nostra sorella ... come si viveva in tutte le famiglie contadine: sveglia di buon mattino per accudire agli animali domestici, colazione e scuola, per noi bambini. Per chi rimaneva a casa c’era il lavoro dei campi, a quel tempo molto faticoso perché bisognava fare tutto a forza di braccia. Le macchine agricole non erano tanto diffuse. Anche a distanza di tempo si ricorda, con una certa nostalgia proprio il ritmo della vitadi allora; A quando si possono far risalire i primi contatti con il mondo del lavoro “non agricolo” e la scelta di mettersi in proprio nel settore conciario? Il primo contatto con un lavoro diverso lo ebbe, per primo, Graziano che, raggiunta l’età, fu assunto in una conceria a Chiampo dove rimase per alcuni anni fino a quando, raggiunta l’età per accedere al mondo del lavoro per entrambi, non decidemmo di tentare l’avventura mettendoci in proprio nell’unico settore nell’ambito del quale era stata acquisita anche una certa competenza. C’è da dire che a quel tempo l’economia di Chiampo era basata, in grandissima parte, sul settore conciario e quindi lo stimolo di provarci non mancava di certo; Da quando ebbe inizio l’attuale livello di impegno? Inizialmente siamo partiti con l’asciugatura delle pelli che ci venivano fornite dalle concerie per poi passare ad altre fasi di lavorazione. L’attuale livello di operatività ha preso il via dal 19 luglio 1979 quando fu fondata la “Errepielle s.n.c.” nell’ambito della quale, come tipologia di lavorazione sì erano
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L’ORIZZONTE FOSSILIFERO DI SAN GIOVANNI ILARIONE Secondo l’elenco delle pubblicazione di carattere geologico, paleontologico e di preistoria di De Gregorio (ben 196), stilato da F. Cipolla nella Necrologia del 1931, il volume sui fossili di San Giovanni Ilarione è il secondo nella lista, preceduto da un saggio dal titolo: Uno sguardo sulla fauna eocenica di S. Giovanni Ilarione di pagine 26. È stato scritto quindi in gioventù, quando il marchese aveva 25 anni e si era portato nel nord est d’Italia per studi, dove risiedeva un altro noto naturalista e suo parente, Paolo Lioy. Antonio De Gregorio era nato a Messina il 27 giugno 1855 da Camillo, marchese del Parco reale, e da Litteria Brunaccini dei principi di s. Teodoro. Dopo aver seguito il percorso di studi classici, conseguì la laurea nel 1880 in Scienze Naturali nell’Università di Palermo, dove poi era stato per due anni assistente del prof. Pisati nel gabinetto di fisica durante i quali si occupò dell’elasticità di torsione dei fili metallici; per un altro anno fu assistente del prof. Todaro nel regio orto botanico e per tre anni del prof. G. Gemmellaro nel laboratorio di geologia. Abbandonò in seguito l’Università per costituirsi in casa propria, disponendo di molti mezzi finanziari, una ricchissima collezione paleontologica, (oggi al museo geologico dell’Università di Palermo), formata in massima parte di reperti siciliani e veneti. Si diede in tal modo, disponendo anche di un libreria scientifica d’inestimabile valore, agli studi preferiti, non trascurando anche studi diversi sulla botanica, sulla zoologia, sulla fisica, sulla meteorologia, sull’archeologia ed anche sull’agricoltura. Fu poeta e musicista e collaborò con Paolo Lioy alla fondazione in Sicilia di una sezione del Club Alpino Italiano, tanto da ottenere nell’esposizione nazionale di Palermo del 1890 una medaglia d’oro per i suoi lavori sull’alpinismo e un diploma per le sue opere musicali. Dal 1879 al 1881 insegnò gratuitamente scienze naturali, fisiche e chimiche nell’istituto normale femminile ‘Withaker’. De Gregorio si occupò anche di agricoltura e pubblicò vari lavori sulla intro-
duzione e la coltivazione del pompelmo in Sicilia, la specie Citrus Bigaradia che nel 1900 portò per primo dall’America e di cui per molti anni fu il solo produttore nell’isola. Diede alle stampe carmi in latino e libri di versi in italiano, opere in francese e in inglese; fu autore di composizioni musicali per pianoforte, canto ed orchestra. Fondò a Palermo la rivista Annales de Géologie et de Paleontologie, in cui pubblicò molti suoi studi, primo fra tutti Studio stratigrafico della regione prealpina che si stende dal Lago di Garda al plateau dei Sette Comuni del Vicentino (1886); fu proprietario e direttore di un altro periodico, Il Naturalista Siciliano, organo della società dei naturalisti siciliani e poi della Società siciliana di Scienze Naturali. Fra le sue ricerche nell’ambito paleontologico si ricordano le ricerche sugli strati terziari di Malta e del sud-est della Sicilia, ove raccolse molte specie di conchiglie di cui descrisse la morfologia. Fu socio e membro di molte società ed accademie scientifiche italiane ed estere. Nel 1881 partecipò al congresso
aggiunte la rasatura, la spaccatura e la rifilatura delle pelli. Dopo alcuni anni ci trasferimmo ad Arzignano dove, anche attualmente, diamo lavoro a ben 21 dipendenti. E con i tempi che corrono non è sicuramente cosa di poco conto; Quale l’ambito di mercato? I prodotti che escono dalla nostra struttura produttiva vengono utilizzati nel settore calzaturiero, nell’abbigliamento, nell’arredamento e nella pelletteria in genere. Data l’attuale situazione la parola d’ordine è una sola: qualità. La concorrenza è spietata e può sopravvivere soltanto chi produce meglio degli altri. Si tratta di una sfida senza alternative. Finora la scelta fatta ha pagato e per noi la crisi che tanto assilla gli operatori finanziari e le strutture produttive sembra una prospettiva, per il momento, ancora lontana. Da parte nostra ci mettiamo tutta la competenza acquisita in tanti anni unita all’impegno che abbiamo imparato operando mondo contadino. Inoltre, e per quanto umanamentepossibile cerchiamo di leggere nel modo giusto i segnali che vengono dai mercati nazionale e da contesto economico internazionale; A proposito di mondo contadino che ne è stato dell’azienda agricola paterna? Si è ingrandita e altamente specializzata in alcuni settori per i quali la zona di Lore sembra particolarmente vocata. La fortuna più grande, però, è data dal fatto che mio figlio – a parlare è Claudio – oggi ventisettenne, una volta conseguito il titolo di perito agrario ha scelto di mettere alla prova la sua competen-
geologico internazionale di Bologna, nel 1894 a quello di Zurigo, nel 1897 a quello di Pietroburgo. Nel 1884 fece parte di una Commissione geologica internazionale per lo studio del progetto, da lui stesso presentato, della pubblicazione di una rivista geologica internazionale. Le sue pubblicazioni conseguirono vari premi ministeriali e rappresentano una fonte notevole di notizie originali veramente preziose. Il suo interesse di rivolse soprattutto allo studio di faune di parecchi periodi geologici, del giurese e terziario inferiore, e del quaternario, su materiale siciliano, veneto e americano. Studiò inoltre i molluschi terrestri, i coralli fossili e i mammiferi quaternari. Morì il 15 dicembre 1930 a Palermo. Il volume di De Gregorio, Fauna di S. Giovanni Ilarione (Parisiano), edito a Palermo nel 1880, segue gli altri due (Giovanni Strange, De’ monti colonnari e d’altri fenomeni vulcanici dello Stato Veneto, del 1778 e Luca Ciancio La fucina segreta di Vulcano, 2010), che una felice collaborazione fra la Pro Loco di San Giovanni Ilarione e il Consorzio di Tutela Vini Soave e Recioto di Soave stanno facendo conoscere al pubblico. L’intento è quello della valorizzazione del territorio dell’est veronese, di origine vulcanica e su cui crescono ottimi vitigni, dimostrando anche attraverso la riproduzione fotostatica di volumi rari e poco conosciuti al di fuori della ristretta schiera degli specialisti, come il nostro territorio, frutto di attività vulcaniche con siti naturalistici particolari (i basalti vulcanici) e segni della vita marina che un tempo pullulava nei mari (fossili), sia stato percorso da studiosi, anche stranieri, e analizzato per le sue peculiarità geologiche. Questo libro, frutto delle ricerche di un marchese siciliano, ci fa capire come non solo Bolca e Roncà siano ricche di reperti fossili, ma anche tutto il territorio circostante. In particolare il volume si occupa totalmente della fauna di San Giovanni Ilarione, che impegnò il giovane studioso in ricerche dirette in vari siti, da lui segnalati in valle dei Ciupii, a Case Pozza, nel Buso del Prete e a Croce Grande.
Rossetto Graziano e Claudio. za dedicandosi, con grande passione, alla coltivazione dei campi con criteri di alta specializzazione e sfruttando al massimo le potenzialità di un’agricoltura polivalente che comincia con la produzione di ciliegie cui fanno seguito le albicocche, le prugne e, infine, l’uva per concludere con le castagne e i marroni. Dal tardo autunno alla successiva primavera si dedica alla potatura degli alberi e alla preparazione dei frutteti. Il vostro può essere definito come un tipico esempio di economia mista? Sicuramente! Noi siamo profondamente convinti che sia proprio questo tipo di economia a far uscire il mondo dalla situazione di stallo in cui tanti settori produttivi si stanno dibattendo. La produzione agricola, pur con le innegabili difficoltà del comparto, costituisce la base del vivere umano, soprattutto se viene opportunamente incentivato il consumo di prodotti nazionali che offrono certamente migliori garanzie di qua-
lità rispetto ad altri prodotti di importazione. Perché non vi siete mai trasferiti da Lore con l’abitazione? La risposta l’abbiamo già data poco fa. Noi siamo nati qui, qui abbiamo goduto dell’affetto dei nostri genitori, qui abbiamo vissuto e continuiamo a vivere dei prodotti della nostra terra, qui abbiamo le nostre case dotate di tutti i comfort messi a disposizione dalla moderna tecnologia ... (mentre parliamo un robot sta tosando, da solo, l’erba del giardino e contemporaneamente la moglie di Claudio prepara la conserva di pomodoro). Da parte nostra non possiamo immaginare un mondo migliore; Progetti e prospettive per il futuro? Faremo di tutto affinché la tanto temuta crisi si mantenga a debita distanza. Per il resto ... “basta la salute”, recita un vecchio e saggio detto contadino. DELIO VICENTINI
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BAITA ALPINA “ANGELO ZANCHI” lo spirito e lo scopo per cui è stata edificata, ha proseguito dicendo: “Fatene buon uso, usatela con cura e rispetto, e per gli scopi associativi per i quali è stata pensata e costruita”. È seguito poi il rancio sociale sotto il tendone allestito per l’occasione al quale hanno partecipato anche i famigliari visibilmente commossi, molti alpini e molte persone che, avendolo conosciuto, si sono fermate a pranzo per testimoniare, ancora una volta ai famigliari di Angelo, la loro stima e solidarietà. Gli alpini sono stati di parola ed hanno mantenuto la promessa fatta qualche mese fa; ora tocca al Comune mantenere la sua, dedicandogli una via! DARIO BRUNI
Il Capogruppo Maurizio Marchesini offre un riconoscimento a Luisa Gambaretto, vedova di Angelo Zanchi.
E me contento de misonarli... Se mi podesse tornare indrio ai tempi andai dela me vita, voria catarme su na pontara de na contrà vecia ma viva. Sponsare chieta su na mureta in peto al strodo de casa mia, scoltare el canto de on galo mato che de bonora sveava el mondo postà a l’orin de na scaleta. Pò, fermarme al ciaro de on capitelo, vardare el Santo con devossion, dirghe danovo do ciacolete come na olta col core in man. Spiare drento na corte granda doe go saltà con na sogheta e me parea d’esser na rondena sul pra fiorio dela me vita. Me piasaria scottare storie che me contava la bona gente quando du stissi de legna verda cosea in ramina miserie sconte. Al lume fiaco de na lucerna despanociare scartossi sechi doe ridea grani de oro al pisocare de lune vece. Voria catare chele tosete lassae sui banchi dela me scola e sganassare come a chei tempi quando premose de fare festa sparteimo insieme chel poco che gh’era. Dugare sui tugoli a pié descalsi, corerse drio su par i munti, ciapando in brasso folae de vento ìmprofumae de erbe mate... Se mi podesse tornare indrio ai tempi andai dela me vita, voria, voria, ma non se pole e me contento de misonarli sti giorni bei passai in pressia. Cesarina Verona Corré
MARIO GECCHELE
dedicata alla contrada “Rubian” di Monteforte d’Alpone
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Dagli alunni di terza media
VIAGGIO DI ISTRUZIONE A SALISBURGO 7-8-9 aprile 2010 IMPRESSIONI PERSONALI E RIFLESSIONI ... mi sono veramente divertita, ma devo dire anche di aver imparato molto. Sono stati luoghi che mi hanno fatto riflettere e pensare. In tre giorni ho vissuto momenti commoventi ed emozioni mai provate prima. Per questo ci tengo a ringraziare non solo i compagni, ma soprattutto gli insegnanti per avermi fatto vivere un’esperienza così avvincente ... Ilaria Giarola ... è stata un’esperienza fantastica. Ci ha insegnato che si può imparare non solo attraverso i libri ma anche vedendo in prima persona le testimonianze di quei luoghi tristemente storici come il campo di Mauthausen. Sara Pozza ... la visita a Salisburgo, il campo di concentramento di Mauthausen, le miniere di sale: tutto ha ampliato le nostre conoscenze e fatto capire e toccare con mano quelle realtà. Farci pensare, ragionare, riflettere ma anche, credo, farci sognare, divertire e, perché no, viaggiare con la fantasia. Maria Gaiga ... è stato importante ed istruttivo vedere dal vivo il campo di concentramento dove, ahimè, emozioni non positive sono penetrate nei nostri cuori. Abbiamo capito che simili atrocità devono essere viste perché non accadano mai più. Mattia Vanzo ... un ricordo che mi rimarrà impresso nella mente per sempre, un ricordo che viaggerà nel tempo, un ricordo che fa parte della mia vita. E se la mia vita fosse un film, sicuramente premerei il tasto “rewind” e rimemorizzerei tutto. Alessia Corradini ... mi ha insegnato fino a che punto possa arrivare le pazzia degli uomini, ma anche la loro creatività attraverso la città di Salisburgo e la sua storia ... I magnifici giardini di Mirabell e la fortezza di Hohensalzburg, sono stati spettacoli migliori di quanto avessi immaginato. Elia Rivato ... tre giorni in Austria! È stata veramente una sorpresa inimmaginabile, che mi ha fatto riflettere permettendomi di approfondire gli argomenti che stavamo affrontando in classe. Al campo di concentramento di Mauthausen ho provato un grande dolore e una profonda tristezza. Penso che questa gita sia stata molto utile non solo per comprendere
appieno lo studio della seconda Guerra Mondiale, ma anche per arricchire il nostro bagaglio morale personale. L’idea di andare a visitare quei luoghi è stata unica e veramente importante per noi ragazzi, e io sarò sempre riconoscente alle mie professoresse per averci fatto vivere quell’esperienza che resterà sempre viva nei nostri ricordi. Margherita Soprana ... prima di partire, non avevo grande entusiasmo. Pensavo ad una gita noiosa e massacrante, senza respiro. Invece no, è stata tutt’altro ... L’immagine del campo di Mauthausen e quell’aria silenziosa ma carica di dolore, che lo avvolgeva, resteranno vive in me. Veronica Da Ronco ... un viaggio incantevole tra paesaggi meravigliosi, ricchi di verde e montagne ancora ricoperte di neve. La visita al campo di concentramento di Mauthausen, è stata un’esperienza coinvolgente. Sembrava che fosse scritta a caratteri cubitali la verità sulle crudeltà subite dagli ebrei e da tutti i deportati nei campi di concentramento e sterminio. Quella verità che, vergognosamente, qualcuno tenta ancora di negare. Molto bella e piacevole è stata anche la visita alla città di Salisburgo, ricca di monumenti e soprattutto chiese, non per niente è chiamata la “Roma delle Alpi”. Martina Boschetto A Salisburgo ciò che più mi ha colpito è stata la fortezza di Hohenzalburg, che domina dalla collina la città. Al campo di Mauthausen nessuno di noi scherzava o rideva. Non perché ce l’avessero vietato le insegnanti, ma perché regnava un’aria carica di dolore e depressione: in quel posto maledetto furono uccise e sterminate moltissime persone. Anche ragazzi come noi, con una speranza di vita, con degli amori e delle amicizie. Il terzo giorno siamo andati alle miniere di sale di Hallein, cittadina poco lontana da Salisburgo. Damiano Rivato Visitare l’interno del campo e rendersi conto di quanto vi è accaduto, è stato un tutt’uno. Sono rimasta impressionata dalla “scalinata della morte” che portava alla cava. 1180 gradini circa noi li abbiamo percorsi in discesa, ma è stato comunque orribile percorrerli pensando che su quella scala i nazisti facevano orribili giochi, come quello del domino, con i prigionieri. Isabella Frigotto I diversi luoghi che abbiamo visitato mi hanno fatto divertire, come Hallein,
Un’esperienza indimenticabile Grazie al concorso di disegno organizzato dalla “Montefortiana”, ho avuto la fortuna di visitare per tre giorni Roma, accompagnata dalla mia professoressa di disegno. Una città, a mio parere, fantastica sia dal punto di vista Storico-culturale, artistico che paesaggistico. Che dire di Roma, penso che storicamente sia la città più bella e interessante al mondo e che abbia visto in tutta la sua storia il più grande impero conosciuto dell’intera umanità. Ecco perché si spiega la grande maestosità, l’imponenza e la bellezza di tutti i monumenti, chiese e palazzi; perché sicuramente i “romani” non badavano a spese nella costruzione e nella scelta dei migliori architetti e artisti dell’epoca, per i loro intenti.
Sono certa, che Roma mi rimarrà impressa nel cuore, anche per la fantastica e divertente esperienza vissuta, che sicuramente mi ha arricchito molto dal punto di vista artistico. Vorrei ringraziare tutti gli organizzatori, in particolare il signor Pasetto e il signor Bicego, per la loro disponibilità durante la visita della città e soprattutto per la magnifica opportunità che mi hanno regalato! Grazie ancora.
ma soprattutto riflettere, come Mauthausen, su molte cose: su come l’uomo possa diventare talmente pazzo e bramoso di potere da voler eliminare suoi simili, su quali mezzi e modi l’uomo possa arrivare a progettare per annientare un proprio simile, su come l’uomo abbia toccato il fondo della bestialità. Ma ciò che più mi fa rabbia è il sapere che qualcuno, dopo tutte le crudeltà, le testimonianze, le foto, i filmati, i registri, affermi che i Lager non sono mai esistiti. Tutto ciò è aberrante e una vergogna per l’umanità intera. Cristian Gambaretto
MAUTHAUSEN: DAI TEMI DEI RAGAZZI Solo a vedere le mura di quell’imponente struttura mi si è gelato il cuore per le inimmaginabili nefandezze vi sono state compiute. Nicolò Allegri ... il luogo esigeva rispetto e silenzio: sentivo dentro un profondo senso di angoscia, misto a pietà e tristezza per le persone che in quel luogo tetro avevano sofferto e perso la vita. Giorgia Andriolo ... il silenzio tombale che vi regnava mi mise addosso una strana inquietudine ... stavo per scoppiare a piangere. Mi faceva paura quel posto, ma poi pensai: “Perché scappare? Scappare è da vigliacchi, è chiudere gli occhi su ciò che è stato, è far morire di nuovo migliaia di persone. Sarebbe profondamente ingiusto”. Maddalena Baldo ... il campo e l’atmosfera che vi si respira sono assolutamente angoscianti. È bene che la gente, che noi ragazzi tocchiamo con mano ciò che vi è accaduto: soprattutto per fare in modo che non si ripeta mai più. Gioia Beltrame
hanno fatto? Ambra Marcazzan ... mi rattrista pensare che ancora oggi ci sono persone che approvano e sostengono l’ideologia nazista che si è macchiata di crimini orrendi contro l’umanità. Mattia Marcazzan ... a tutti quegli uomini e quelle donne non solo sono state fatte subire pene indicibili, ma è stata loro tolta anche la dignità ... Claudia Mazzasette ... da quando ho visitato il campo, ci penso spesso e non riesco a cancellare dalla mia mente certe immagini ... Matteo Munaretti ... nella stanza dei forni crematori, un nodo mi ha chiuso la gola ... Denis Pegoraro ... i forni crematori mi facevano quasi paura se pensavo allo scopo per il quale erano stati costruiti; ora sembrano quasi un santuario grazie alle candele e ai fiori portati dai visitatori. Martina Prando “... c’è un’enorme piazza, con grandi statue che rappresentano scene di morte e di sofferenza ... un uomo sembra essere portato via dal vento: il suo sguardo esprime una richiesta di aiuto”. Caterina Salgaro Vaccaro
... cercavo di fare l’indifferente, per non sentire dentro di me quell’ansia che sempre mi coglie quando si parla delle atrocità dei lager ... Ma le mani cominciarono a sudare, quando percepii nell’aria quel fastidioso odore ed io mi strinsi forte al braccio della mia compagna ... Flavia Dal Grande
... ci ha fato conòscere realtà atroci che, però, hanno scavato all’interno del nostro cuore lasciandovi tracce indelebili ... Rolando Gecchele ... mi ha colpito profondamente il vedere le bamboline di stoffa che le madri cucivano per le loro figlie. Come potevano le SS non provare nulla di fronte a ciò? Giada Gini ... sensazioni mai provate prima ... come hanno potuto uomini “normali”, che avevano famiglie “normali” che li aspettavano a casa, fare quello che
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Federica, fresca vincitrice. La dignità, parola grossa e densa di significato, ha ancora un senso nella società attuale, ove ultimamente, grazie anche ad una crisi economica che non accenna ad attenuarsi, tutto sa di contestazione, di arrivismo, dell’emergere del proprio io come diritto supremo? Sembra abbia proprio ancora un senso positivo, visto quanto espresso nell’elaborato di partecipazione al concorso sulla dignità umana, promosso dal Movimento per la vita e nel quale è risultata vincitrice, assieme ad un altro studente, la nostra Federica Facchin, classe 1992 e frequentante l’ultimo anno del liceo scientifico al “Guarino Veronese” di San Bonifacio. Studentessa modello fin dalle elementari, la nostra protagonista, dopo la premiazione a Padova, volerà in otto-
... gli internati perdevano tutto: i vestiti, gli oggetti personali, i capelli, ilnome, l’umanità. Forse nonpercepivano neanche di arrivare alla morte, perché non avevano vita ... Annachiara Vandin ... in una mattinata abbiamo socperto tutto ild olore e la desolazione di milioni di persone che hanno subito ingiustizie gravissime: per questo mi impegnerò a non dimenticare, per fare sì che simili tragedie non si ripetano mai più. Anna Vanzo ... mi ha impressioanto il silenzio, un silenzio che valeva più di mille parole ... Simone Mainente ... una grande fortuna non essere vissuto in quell’epoca, non essere venuto a contatto con il disprezzo, l’odio, la furia che caratterizzavano il nazismo. Elia Cambiolo
bre, insieme ad altri 300 studenti di tutta Italia, a Strasburgo, in visita al Parlamento europeo, organo supremo chiamato a legiferare e a dettare norme di vita e di dignità comuni a tutte le nazioni del vecchio continente, senza distinzione di razza, di religione, di lingua. Federica ha fatto emergere “riflessioni veramente significative e degne di persone aperte; mature e responsabili”, come riportato dal quotidiano L’Arena l’8 giugno 2010. I valori fondamentali di uguaglianza, pari dignità e di corresponsabilità, il diritto alla speranza sono ancora molto validi ed indispensabili per costruire un futuro a favore dell’uomo e su misura d’uomo. Contenta, Federica? “Eh sì, non tanto per il premio, anche se graditissimo, ma perché sono riuscita ad esternare di getto i miei sentimenti interiori, senza remore o impedimenti, anche andando forse un po’ contro corrente, convinta che alla fine è sempre l’uomo il metro di misura di se stesso e delle cose, sicura che la speranza di un mondo migliore deve essere alla portata di tutti ed insita in ognuno di noi Bene, Federica è la voce della nostra sana gioventù che avanza, che vuol trasformare quella che troppo spesso riteniamo utopia in una bellissima realtà. GIANNI SARTORI
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... le SS che operavano dentro il campo con inaudita crudeltà (tanto da non poter più essere definite “persone”), non appena varcata la soglia d’uscita, diventavano uomini e papà gentili ed affettuosi: com’era possibile? Riccardo Sartori
FEDERICA FACCHIN ... vola a Strasburgo
... mi sentivo strana, confusa: ma che persone erano quelle che uccidevano senza motivo, senza colpe migliaia e migliaia di innocenti? Luna Cavazza
... sono rimasta molto colpita dalle foto che ho visto nel museo del campo. Tra gli altri, vi erano ritratti deportati che per disperazione si erano lanciati contro i fili spinati collegati all’alta tensione: avevano cercato la morte come estrema liberazione. Elena Fusa
... non riesco a capire come abbiano fatto i seguaci di Hitler ad uccidere tante persone a sangue freddo, quasi con leggerezza, senza provare pentimento. Giorgia Salgaro Vaccaro
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DOSSIE
Un altro argomento da affrontare nel dossier che riguarda un importante problema della attuale società è la separazione. Sempre più costante e sempre più semplice è la possibilità di rompere quel rapporto, promesso e pubblico tra marito e moglie dopo anni di convivenza e condivisione. Oggi la separazione è diventata una “cosa” normale, senza pensare alle conseguenze che nel lungo andare, si rigettano tra le nuove coppie; pensiamo ai figli, generati con il nuovo compagno o compagna. Una società che ha perso il rispetto, la serietà, i valori sentimentali: tutto questo è dato forse da troppa libertà? Da troppa semplicità? Forse dalla moda?
LA SEPARAZIONE L’ultima indagine pubblicata dall’ISTAT il 2 luglio 2004, evidenzia un numero di separazioni e di divorzi sempre maggiore in Italia. Basti pensare che, dal 1995 al 2002, vi è stato un incremento del 52% per quanto riguarda le separazioni e del 54% i divorzi. La rottura della famiglia, ormai, non suscita più lo scalpore di una volta, anzi, sta sempre di più entrando a far parte di una preoccupante normalità. Nel caso in cui vi siano coinvolti dei figli, la situazione si complica ulteriormente; l’affidamento, le visite, ma soprattutto l’implicazione
psicologica brano voche il dilersi giocastacco da re l’ultima una figura carta dispogenitoriale nibile per di PRANDO SUSY, GECCHELE LORENZO E SEBASTIANO FILIPOZZI importante una impropuò comportare. babile riappacificazione La madre, solitamendei genitori, in un gioco te il genitore affidatario, inconscio nel quale, masi trova a dover gestire, dre e padre, notato lo stain gran parte da sola, la to in cui versa il figlio, crescita e l’educazione decidono di tornare insiedel figlio, con tutti i me per il suo bene. In problemi che ne derivaaltri livelli di consapevono; l’ex coniuge, in qualezza, è un po’ come aclità di padre deve riuscicade quando si verificano re ad essere presente, i normali litigi in famipur cambiando abitazioglia, dove il bambino picne e deve essere in gracolo finge di stare male do di costruirsi un’altra per richiamare l’attenrealtà senza però dizione dei genitori che litimenticare l’altra. gano e farli cooperare per E poi c’è il figlio, favorire la riappacifica“catturato”, suo malgrado, in mezzo per il benessere del bambino. Si è zione. Altri invece risentono delle a questa situazione, colui che mag- visto come quest’ultimo tenda a difficoltà economiche poiché le rotgiormente risente sul piano psicolo- manifestare comportamenti depres- ture familiari generalmente comporgico della rivoluzione familiare; sivi dopo la separazione, special- tano un declino nello standard di solamente una collaborazione tra i mente quando la custodia viene vita ed alcune addirittura conducono genitori, per quanto difficile possa complicata dalle continue dispute alla povertà. essere, può in qualche modo atte- dei genitori per l’affidamento. La Un incostante o assente monitonuare le conseguenze della separa- depressione, in questo caso, viene raggio del genitore affidatario può zione facendo in modo che il cam- più utilizzata dai figli come “spia portare il figlio, alla perdita del mino di crescita resti il più sereno d’allarme” per comunicare, attra- significato di limite, indispensabile possibile. verso canali secondari, che la se- quando non è ancora sviluppata la Sono state svolte molte ricerche parazione è un evento traumatico capacità di autocontrollo psicofisisulle conseguenze psicologiche nei soprattutto per chi conserva un forte co. Si possono verificare quindi, o figli di coppie separate e molte di legame d’amore e di affetto con per stress lavorativo o per mancanza esse evidenziano come la collabora- entrambi gli ex coniugi. Attraverso di tempo da dedicargli, un eccesso zione tra i genitori sia fondamentale le manifestazioni depressive, sem- di accondiscendenza alle incessanti
Inno alla Vita
Notizie
Segue da pag. 1
MARCINELLE 2010, quanti ricordi ... È stata una cerimonia solenne, toccante, commovente, che ha catalizzato l’attenzione ed il pensiero di tutti i presenti, di varie nazionalità, come di varie nazionalità erano i morti all’interno della miniera, animati dagli stessi obiettivi e progetti ed uniti dal medesimo tragico destino. Durante la S. Messa di suffragio ed al momento del rintocco della campana che ricordava mentre venivano scanditi i nomi di tutti i morti nella tragica fatalità, tutti si sono sentiti uniti e partecipi di quella immane tragedia. Le preghiere nella varie lingue, in italiano è stata letta dalla nostra studentessa in medicina Giulia Sartori, hanno ricordato il loro sacrificio, abnegazione, la loro volontà di riuscire a creare, con il massacrante lavoro, un mondo migliore. Di fronte a questi eventi l’uomo si interroga, torna ad essere se stesso, si rende conto della propria pochezza di fronte alla grandiosità della natura, sente in sé prepotente la necessità dei valori indispensabili della solidarietà e della civile convivenza. Il benessere che le nazioni occidentali godono è in primis frutto del sacrificio di tanti minatori che hanno lasciato sotto terra a volte la vita e quasi sempre la salute per poter far in modo che i propri figli e l’intera società potessero crescere con un
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richieste del figlio, quando i “no” che aiutano a crescere risultino di più difficile gestione. Da alcune ricerche svolte all’estero, si è visto come anche l’aggressività sia un fattore che tende a scaturire nei figli con genitori separati; aggressività intesa in senso fisico, come atti vandalici, sfascio di oggetti in situazioni d’ira, ma anche manifestata verbalmente. Questa scarica emotiva può celare un sentimento d’odio verso entrambi i genitori o verso il genitore responsabile dello sfascio della famiglia. Così facendo il ragazzo vuole renderli consapevoli dei danni interni che gli hanno causato. Le conseguenze delle separazioni e dei divorzi sul benessere del figlio sono un aspetto che spesso non viene preso in considerazione con la dovuta attenzione. Nonostante i tentativi degli ex coniugi di preservare i figli dai loro conflitti, questi ultimi, a contatto con i genitori separatamente ne percepiscono ugualmente lo stato emotivo, lo internalizzano e lo manifestano a loro volta, come in un contagio. È indubbiamente riconosciuto ormai, che quando una coppia con bambini si divide, non è solamente la diade che si separa, ma subisce una rottura anche l’idea che il figlio ha del concetto di famiglia, un valore sul quale, fin da piccolo, acquisisce e sul quale basa le sue esperienze di vita.
dalla Parrocchia di Castello SAGRA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Lino Stoppele mentre spiega a una parte del gruppo cosa è successo il giorno della catastrofe, l’8 agosto 1956. destino migliore. Marcinelle rappresenta un po’ una pagina nera per il Belgio e per l’Italia, nera come le facce dei minatori “venduti” nell’interesse dello Stato, nera come lo sfruttamento e la mancanza delle più elementari norme di sicurezza, ma che ha contribuito a scuotere le coscienze e ha rappresentato un punto di partenza per un futuro migliore, per affratellare le persone, unire i popoli. S a n Giovanni Ilarione è stato un paese di emigranti e porta in sé queste vive immagini,
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non sì è mai dimenticato di questi figli lontani, con scambi culturali, periodiche visite, gite e gruppi organizzati per rinsaldare questi antichi legami. Il giornale trimestrale “L’Alpone”, che racconta la vita del paese, raggiunge ogni tre mesi tutti i propri emigrati nei cinque continenti ed è questo motivo un buon per essere vivi e presenti, per sentirsi a pieno titolo ancora cittadini del paese di origine. Forse anche per questo Marcinelle non è passata invano ... Ora attraverso l’autorità consolare italiana in Belgio, si sta portando avanti il progetto di gemellaggio di San Giovanni Ilarione con un Comune della cintura di Charleroi, nell’intento di ricordare avvenimenti comuni e portare avanti comuni progetti. GIANNI SARTORI
Un grazie di cuore a tutti i collaboratori e volontari che hanno partecipato alla Sagra di San Giovanni Battista, rivelatasi quest’anno un vero successo. Molte sono le difficoltà che si devono affrontare per migliorare, di anno in anno, le varie iniziative e mettere a punto nuove idee: quest’anno, ad esempio, si è pensato all’adozione di un autobus per lo spostamento dalle varie piazze della Val d’Alpone per ridurre la circolazione di macchine, vista la scarsa disponibilità di parcheggi, per migliorare la viabilità e per tranquillizzare le famiglie dei giovani e “meno” giovani nel percorso di rientro. Tra le altre novità c’è stato il “Calcetto saponato”, che nel piazzale delle scuole ha allietato il pomeriggio della domenica, con un bel gruppo di giovani che si sono divertiti sfidando si a calcetto su un terreno reso apposi-
tamente scivoloso, così da far sollevare continue risate dal pubblico per l’interminabile serie di ruzzoloni a cui i protagonisti dovevano sottomettersi. Come ogni anno, le autorità politiche hanno partecipato alla premiazione della Mostra Provinciale delle Ciliegie, sottolineando l’importanza dell’agricoltura e soprattutto del prodotto cerasicolo per il nostro paese. Gli spettacolari fuochi d’artificio, sparati dalla chiesa di Castello, hanno creato un’atmosfera davvero magica, con l’incendio del campanile che espandeva la sua bianca fumata visibile da tutta la vallata. Le persone da ringraziare sono veramente tante, in particolare tutte le associazioni che hanno collaborato per la buona riuscita della manifestazione, la Pro Loco che ogni anno ci sostiene nella logistica e il gruppo Alpini, che garantisce il capannone per la cucina.
Apertura del Canevon Un’altra importante iniziativa è stata la riapertura del bar “Canevon”, presso gli edifici della Parrocchia. Già da luglio il bar è diventato per tutti un importante punto di ritrovo. Ben tre gruppi, a turno, stanno garantendo l’apertura nelle serate del fine settimana (dal venerdì alla domenica); ogni gruppo ha il suo capo gruppo, che organizza il servizio e risolve i problemi logistici e di approvvigionamento. È una iniziativa che coinvolge all’incirca una quarantina di persone di ogni età, che volontariamente mettono a disposizione tempo e capacità, assicu-
rando alla parrocchia e alla associazione di sfruttare un locale che può diventare anche un luogo di formazione e di cultura. Oggi presso il Canevon sì può chiedere l’utilizzo della sala per eventuali pranzi o cene e si può trovare uno spazio adeguato per il gioco sia per i bambini con i giochi di calcetto e di ping pong, sia per gli adulti con il campo da bocce. Un speciale ringraziamento va a tutte le persone che hanno collaborato per la riuscita della riapertura del Canevon e in particolare i tre capi-gruppo che hanno lavorato per mettere insieme idee e forze per garantire stabilità ed efficienza alla riapertura del locale. NOI ASSOCIAZIONE
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COME VEDERE CON GLI OCCHI E CON IL CUORE intervista a Don Paolo Burato Domenica 6 giugno la parrocchia di S. Caterina in Villa ha vissuto una giornata davvero memorabile: un suo giovane conterraneo, don Paolo Burato, ha celebrato la sua prima messa, dopo l’ordinazione sacerdotale ricevuta a Vicenza il giorno precedente. In prossimità dell’evento, un nostro cronista l’ha incontrato, ricavandone una significativa intervista. Caro Paolo, il traguardo tanto atteso è stato finalmente raggiunto. Come ti senti, che sensazioni provi? Proprio così, dopo quattordici anni vissuti nel Seminario di Vicenza il sogno è diventato realtà, un sogno che è nato come scherzo da piccolo e che, pian piano, è cresciuto con me: poter donare la mia vita a Gesù, al servizio della Chiesa e delle persone che mi verranno affidate. Più che un traguardo raggiunto, è l’inizio di un’avventura meravigliosa. Per questo, insieme a sentimenti di gioia ed entusiasmo, ci sono sentimenti di paura e trepidazione per il grande impegno che il ministero del prete richiede. In che occasione hai sentito che la tua strada sarebbe stata quella di diventare sacerdote? Non c’è stato un particolare momento o un colpo di fulmine, o una voce che dal cielo mi ha chiamato a diventare prete, ma è attraverso la passione per le persone, la passione per la Chiesa, la passione per Gesù e la sua Parola che ho scelto di diventare prete. Quando da piccolo andavo nel campo con il papà per
seminare o piantare qualche albero di ciliegie o qualche vite, indicando il cielo mi diceva: “Tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto seminando, ora dobbiamo aspettare, fidarci e affidarci a chi sta in alto”. E così è stato nel mio cammino, entrando in seminario ho piantato dei semi nel mio cuore e, grazie al Signore, alla sua Parola, alle belle e indimenticabili amicizie, i semi stanno crescendo e portando molti frutti. Ci sono mai stati ripensamenti, dubbi in questo tuo percorso? Difficoltà e dubbi non possono mancare in queste scelte importanti della vita, ma sono le stesse difficoltà o dubbi che ogni uomo e donna del nostro tempo incontra all’indomani di una decisione importante come il matrimonio, o la scelta di dare alla luce un bambino. Scelte che nella vita di ciascuno arrivano, prima o dopo. Spesso mi piace ricordare e canticchiare la frase di una canzone molto bella di Jovanotti che si intitola Mi fido di te, quando dice: “... la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare ...”. Son convinto che i dubbi e le difficoltà che incontriamo nelle scelte della nostra vita non sono altro che il desiderio di volare, di decollare verso orizzonti infiniti, non ancora conosciuti, ma ciò che conta è partire perché una volta in volo si prende sempre più quota e si sale sempre più vicini al sole. Quali sono state le persone che maggiormente ti hanno aiutato e sostenuto in questa tua scelta?
Don Paolo circondato dalla famiglia. Il mio pensiero e ringraziamento va alla mia famiglia, mamma Bertilla e papà Agostino, che sono stati per me testimoni dell’immenso amore di Dio, donandomi la vita e trasmettendomi la loro fede semplice, sostenendomi sempre nelle mie scelte, la presenza dei miei fratelli maggiori Davide e Denis che in questi anni mi hanno coccolato e mi hanno donato un affetto fatto di piccoli gesti e attenzioni che alle volte non sapevo nemmeno ricambiare, sono stati, e lo saranno sempre, una presenza significativa nella mia vita. Un’altra presenza significativa nella famiglia è Claudia, moglie di mio fratello Davide, che con la sua simpatia e allegria, ma anche con il suo animo profondo mi ha testimonia-
RI GLI ALLO Complimenti vivissimi da parte della redazione a:
STORIA DI UN EMIGRANTE Lo zio d’America, Celeste Ramponi, era nato a San Giovanni Ilarione in via Pegnati nel 1930, figlio di Ramponi Leonardo, detto “Nardo”, e di Danese Aristea: due semplici contadini. Per chi si ricorda, a quei tempi, non c’erano grandi possibilità di lavoro e tanti giovani partivano per la Francia, Svizzera, Germania e cosi via, alcuni andavano a servire in casa di famiglie benestanti; anche mio zio fece lo stesso per circa un anno, presso un’azienda agricola della zona, con un compenso annuo di £ 70.000 e un quintale di frumento. Dopo di che Celeste prese la decisione, con altri due amici, Munaretti Vittorino e Marco Vicentini, di partire per l’America in cerca di un po’ di fortuna. L’ultimo sopra elencato ritornò in Italia dopo 4-5 anni di dura vita americana, grazie ai soldi inviatigli dai suoi
to la bellezza della vita e dell’amore. Inoltre ricordo tanti amici, i miei compagni seminaristi, i miei educatori e i preti del seminario e infine don Elio, non ultimo per importanza; grazie a lui ho potuto conoscere il seminario e oggi diventare prete. Lo ringrazio perché da lui ho potuto gustare cosa significhi donarsi a Cristo, alla Chiesa e ai fratelli. Cosa ti senti di dire ai ragazzi o ragazze che sentono anche loro il desiderio di dedicarsi a Dio, ma che nello stesso tempo hanno dei dubbi? Le uniche parole che in questo momento sento di poter dire loro, sono tratte dalla storia del Piccolo Principe, quando la volpe gli dice: “Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è
invisibile agli occhi”. Forse è proprio così; ciò che conta davvero non lo possiamo vedere, né comprare, né ascoltare; per questo dobbiamo chiudere gli occhi, fermarci un istante in un’oasi di pace e silenzio, e ascoltare ciò che conta davvero. Ci sono cose che arriveremo a capire, forse un giorno, o arriveremo a fare delle scelte importanti, ma devono venire da dentro. Solo scegliendo con il cuore, i dubbi e le fatiche si trasformano in coraggio e passione. Infine, un messaggio per il tuo paese. Mi rivolgo alla gente di S. Giovanni Ilarione, della mia parrocchia in particolare, ringraziandola fin d’ora per la vicinanza e il sostegno nella preghiera e nel ricordo. Mi rivolgo alle mamme e papà, ai nonni e a chi guida il paese con questa frase: “Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano”. Siate attenti ai piccoli, ai vostri bimbi e giovani, perché possano crescere nell’affetto e nell’amore, perché siano circondati da persone che si stimano a vicenda, e sappiano gustare le cose belle e semplici della vita. E voi cari ragazzi e giovani, brillate come stelle luminose nella notte e portare un profumo di primavera nel paese, nella comunità, nella famiglia e nella Chiesa. Carissimo Paolo, un grazie sincero per averci concesso questa intervista. A nome de “L’Alpone” e di tutti i suoi lettori i migliori auguri per poter affrontare qualunque situazione in modo sereno e determinato. EMANUELE SARTORI
genitori. I tre avventurieri partirono così nel pomeriggio del 25 agosto 1950 (Sagra delle Boarie) e s’imbarcarono sulla nave, che li portò in Argentina, dopo 23 giorni di viaggio. Per far partire il proprio figlio, il nonno Nardo dovette chiedere un prestito di £ 180.000, restituito poi con la sua stessa partenza verso la Francia, per la raccolta delle barbabietole. Ad attendere Celeste vi era lo zio, Danese Emanuele, che viveva già in Argentina, a Buenos Aires, ma, ancora minorenne e per non avere incontrato lo zio, quel giorno, le autorità Argentine, dopo vari controlli, lo trattennero per due giorni. Vagabondando in cerca di lavoro di qua e di là trovò prima un impiego come muratore, poi presso una fabbrica di posateria e infine, con tanti sacrifici, riuscì ad acquistare un forno
Laura Marchetto, laureata in Farmacia presso l’Università degli Studi di Padova il 2 luglio 2010.
UN PAESE STUPENDO
“San Giovanni è un paese stupendo, non solo per le sue meravigliose colline, per il rispetto dell’ambiente, per le molteplici attività culturali e sportive che alla periferia di Buenos Aires dedicando vengono organizzate dalla Pro loco e dalla sua vita al lavoro del fornaio. l’Amministrazione comunale – il giorSi sposò, ebbe tre figli e dopo 25 nale “L’Alpone” ne è testimonianza evidente – oppure per le condizioni climatianni, su desiderio scritto della madre che e la situazione economica generale. che lo voleva rivedere prima di morire, Meravigliosi sono i suoi abitanti che io ritornò in Italia per la prima volta; in ho potuto incontrare quotidianamente seguito, riuscì ritornare a casa dai propri nella delicata funzione di direttrice delfamigliari in altre tre occasioni. l’Ufficio postale per oltre un decennio”. Ora che lo zio Celeste non è più tra Ad esprimersi in questi termini è noi, tutti, parenti e amici, ricordano una Daniela Gioco, originaria di Gambellara frase da lui detta: “Se quella volta mio e madre di due gemelle di 22 anni. In padre invece di lasciarmi partire, mi possesso del diploma di abilitazione magistrale, a sua volta figlia di inseavesse rotto entrambe le gambe, sarebbe gnanti elementari, non ha voluto, tuttastato meglio!”. Con queste sole inforvia, seguire la vocazione di famiglia. mazioni avute e ora trascritte e con queVincitrice di pubblico concorso nelle st’ultima frase così dolorosa, ho voluto Poste Italiane fin dal lontano 1979, per mettere per iscritto la storia, le emozioquasi un ventennio ha prestato servizio ni e i desideri di un uomo emigrato, lonpresso le poste gli uffici postali di Vestetano dalla propria famiglia, in cerca di nanova e Costalunga, prima di approdafortuna durante quegli anni difficili. re, nel 1999, a San Giovanni Ilarione. Dopo la mia ricerca d’informazioni Trasferita da qualche mese per esigenze di servizio a Soave, ha voluto far giunsulla vita dello zio Celeste Ramponi ho Vacanze al mare dal 5 al 19 agosto a Ceriale (Savona). Quest’anno gere il proprio sentito “grazie” alla capito che l’America è qui, in Italia. sono diminuite le presenze ilarionesi. Quale sarà la causa? gente di San Giovanni attraverso il CLAUDIO TEZZA nostro giornale. Di questo le siamo immensamente grati. Il suo non è stato un rapporto da prestatrice di un servizio ad utente ma la risultante un rapporto interpersonale, quasi confidenziale che si esprimeva con un semplice “come stai ... o con un “grazie”. Da qui il suo ardente desiderio di ritornarci. Ci tiene, infatti, a precisare che non ha chiesto di andarsene e spera che, anche nella nuova sede, si instaurino con le persone Viale Fontanelle, 52/51 - 37047 S. Bonifacio (VR) ITALY analoghe modalità di Tel. +39 045 6101643 - Fax +39 045 610 1642 essere e di agire. www.pakelo.it Intanto la tentazione di rivolgerle alcune doman-
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de si fa pressante. Si tratta infatti di una persona che per tanti anni ha lavorato alle dipendenze di un Ente spesso criticato dall’utenza. Sono molti coloro che si lamentano dei disservizi postali: lunghe code davanti agli sportelli, ritardi nel recapito della corrispondenza ... Non sempre le lamentele sono giustificate. In effetti ci sono dei periodi in cui si formano delle code ma non ho mai riscontrato impazienza o nervosismo da parte degli utenti. Anzi, l’attesa diventava anche l’occasione per uno scambio di idee o per un commento sui fatti del giorno. Aver instaurato un clima di serenità contribuiva ad evitare le proteste. Basta un esempio per tutti: nell’ufficio postale il rapporto degli operatori (due sportellisti più il direttore) è diretto “layout”, senza alcuna vetrata antiproiettile a protezione degli operatori. Eppure le statistiche confermano che, in tali situazioni, il numero delle rapine è decisamente inferiore. Com’è cambiato San Giovanni negli ultimi 10 anni? A livello di persone nulla è cambiato, almeno per quanto riguarda la qualità dei servizi prestati. Si fatica un po’ di più poiché sono aumentati i prodotti e le offerte. Basti pensare al settore bancario e a cosa ha significato combattere contro la concorrenza di ben cinque istituti di credito. Non sono mancati momenti anche fortemente critici. La crisi del settore calzaturiero ha imposto drastici cambiamenti al modo di vivere di molte persone. Fortunatamente si è assistito ad una diffusa diversificazione delle attività produttive: i negozi non hanno chiuso e anche molte fabbriche, piccole e grandi, hanno cambiato tipologia produttiva. L’economia cosiddetta “mista”, grazie alla quale ha registrato un nuovo incremento anche l’agricoltura, ha fatto il resto. Ed oggi, nonostante la crisi in atto, si guarda con più fiducia anche al futuro. Sono momenti difficili per tutti, ma dobbiamo saper guardare avanti. DELIO VICENTINI
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L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA dal Consiglio comunale
Conto di bilancio 2009 CONTO BILANCIO GESTIONE 2009 RESIDUI F.DO CASSA 01/01/2009 RISCOSSIONI PAGAMENTI FONDO DI CASSA 31.12.2009 FONDO DI CASSA C/O TES. STAT.LE RESIDUI ATTIVI (al netto dei fondi di cassa c/o la tesoreria statale) SOMMA RESIDUI PASSIVI AVANZO DI AMM.NE AL 31/12/2009
822.403,20 840.064,67
COMPETENZA
TOTALE 693.112,73 2.520.570,07 3.342.973,27 2.938.925,70 3.778.990,37 257.095,63
445.094,51
910.073,96
1.355.168,47
690.659,60
907.404,66
1.612.264,10 1.598.064,26 14.199,84
Tenuto conto di quanto sopra esposto il Conto del patrimonio globale comunale, relativo al medesimo esercizio finanziario, offre le seguenti risultanze: TOTALE ATTIVITÀ ESERCIZIO 2009 TOTALE PASSIVITA PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2009
€ 15.797.402,14 € 11.728.627,63 € 4.068.774,51
(Delibera n. 15 del 6 maggio 2010)
Regolamento per le antenne satellitari Nuove regole per la collocazione e l’installazione delle antenne paraboliche sugli edifici e adeguamento di quelle esistenti nell’intero territorio comunale consentiranno di minimizzare l’impatto visivo e di garantire un maggior rispetto ambientale. Le nuove installazioni saranno preventivamente segnalate all’Ufficio tecnico comunale che potrà sospendere i lavori per chiarimenti o per integrazione della documentazione, imporre prescrizioni tecniche o vietarne il completamento. Il tutto entro 30 giorni dalla prima segnalazione. Trascorso tale termine l’installazione dell’apparecchiatura si dovrà intendere autorizzata. Di norma le antenne saranno collocate sui tetti delle case e per i condomini si ricorrerà ad una struttura
centralizzata. Soltanto in casi eccezionali e previo parere favorevole dell’Ufficio tecnico comunale le antenne potranno essere posizionate in luogo diverso. Gli impianti esistenti dovranno essere adeguati alla nuova normativa entro 12 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento che, tuttavia, non si applica alle antenne paraboliche ricetrasmittenti destinate alle comunicazioni delle Forze di Polizia, degli Enti militari, dei servizi di emergenza, della Protezione civile. La mancata osservanza di quanto prescritto comporterà una sanzione di 500 euro, fermo restando l’obbligo di adeguamento alle disposizioni sopra riportate.
(Delibera n. 24 del 29 giugno 2010)
Commissione intercomunale paesaggio Con riferimento ad una recente disposizione regionale i comuni di San Giovanni Ilarione, Montecchia di Crosara e Roncà hanno stipulato una convenzione per l’istituzione di una Commissione intercomunale in grado di esprimere pareri in ordine alla compatibilità tra l’interesse paesaggistico ed eventuali interventi progettati. Vi fanno parte un rappresentante di ognuno dei tre comuni aderenti, esperto in materia di bellezze naturali e tutela dell’ambiente e del paesaggio. Dal mese successivo all’entrata in vigore della convenzione verranno soppresse le singole commissioni edilizie comunali nella composizione “integrata” mentre continueranno ad operare nella loro composizione “ordinaria”. Il nuovo organismo durerà in carica tre anni e sarà convocato, su richiesta dei comuni associati e sentito il presidente da eleggere tra i componenti
della Commissione, dal Responsabile dell’area tecnica del comune di San Giovanni, designato quale sede della Commissione. I pareri saranno resi in forma scritta. È esclusa la partecipazione di terzi estranei alle sedute, fatta eccezione per il progettista dell’opera al solo fine di illustrarne le caratteristiche progettuali. Senza diritto di voto potranno parteciparvi anche i responsabili dell’area tecnica dei singoli comuni, di volta in volta interessati. Per risolvere questioni organizzative e per esaminare specifiche funzioni di indirizzo programmatico e di controllo della gestione associata i tre sindaci daranno vita ad un’apposita Consulta che verrà convocata, a cura del comune di San Giovanni con compito di capo-fila, almeno una volta all’anno. (Delibera n. 25 del 29 giugno 2010)
testi a cura di DELIO VICENTINI
Installazione di Acqua, impianti fotovoltaici bene La realizzazione di impianti fotoessere costruito un campo da calcio pubblico voltaici riveste grande rilevanza strache il “patto di stabilità” non ha tegica per la produzione di energia pulita in risposta anche alle molteplici sollecitazioni che provengono dalla Comunità europea. I vantaggi sono innegabili e le caratteristiche degli impianti assicurano una positiva sostenibilità ambientale ed economica (per maggiori dettagli circa le caratteristiche tecniche delle apparecchiature e i vantaggi connessi al loro funzionamento, si rinvia al precedente numero del giornale – giugno 2010, pag. 10). Fin dal 1991 precise disposizioni di legge prevedono che “negli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico” il fabbisogno energetico per il loro funzionamento venga soddisfatto mediante il ricorso a fonti rinnovabili di energia. In virtù di tale norma l’Amministrazione comunale intende realizzare negli edifici scolastici e sportivi, oltre che nella stessa sede comunale, una rete di impianti fotovoltaici che permetterà di generare, con modalità ecocompatibile e rinnovabile, l’intera energia consumata annualmente dalla totalità degli edifici di proprietà comunale. Particolare interesse suscita la scelta di ricoprire con pannelli fotovoltaici anche l’area, di proprietà comunale, situata il via Belui, sulla quale avrebbe dovuto
consentito di realizzare. La progettazione, la gestione e la manutenzione degli impianti non verranno direttamente gestite dall’Amministrazione comunale, ma saranno affidate, sulla base della normativa vigente, ad una ditta specializzata nel settore, scelta con procedura ad evidenza pubblica. Alle spese per la realizzazione degli interventi si farà fronte attingendo ai benefici previsti dal Decreto Ministeriale 19/02/2007, senza aggravamento di spesa per il bilancio comunale. In caso di surplus di energia prodotta si potrà determinere anche un utile di bilancio. Per il finanziamento pubblico si farà ricorso al “leasing in construendo”, un contratto, tramite il quale, un soggetto abilitato concede in godimento alla pubblica amministrazione un bene immobile (impianti fotovoltaici su strutture di proprietà comunale) dietro pagamento, da parte del comune, di un canone periodico per un determinato numero di anni, al termine del quale lo stesso comune potrà acquisire la proprietà pagando un riscatto di importo predeterminato. (Delibere 18 e 19 del 6 maggio 2010)
Il comune prende posizione contro il decreto che prevede, a decorrere dal 2011, la possibilità di concedere la gestione dei servizi idrici anche ai privati, senza la preventiva istituzione di un ‘Autorità pubblica di regolazione. I precedenti in Italia non mancano. Su circa 110 gestori 64 sono a capitale pubblico e servono metà della popolazione, il resto è a capitale misto o privato. Tali esperienze presentano luci ed ombre. Tuttavia, in un settore come quello dell’acqua, a scanso di sorprese, il Consiglio comunale ha incaricato il sindaco affinché si attivi in tutte le sedi competenti allo scopo di evitare una privatizzazione selvaggia dell’acqua che costituisce una risorsa indispensabile per la vita dell’uomo e della natura. Da parte sua, il sindaco si è impegnato a riferire in Consiglio comunale non appena dovesse verificarsi qualche modifica dello “status” del servizio di gestione dell’importante risorsa nella provincia di Verona e, in particolare, nel territorio di San Giovanni. La mozione, approvata all’unanimità, è stata dichiarata immediatamente eseguibile e inviata alle competenti autorità. (Delibera n. 20 del 6 maggio 2010)
Documentazione e Archiviazione telematica Le crescenti ristrettezze economiche che colpiscono i bilanci comunali, ma anche la ricerca di una maggiore funzionalità nell’erogazione dei servizi alla popolazione spingono le Amministrazioni comunali a ricercare modalità organizzative innovative per la gestione, in forma associata, del sistema documentale e di archiviazione dei documenti. Questo l’obiettivo fondamentale che si sono proposti di realizzare i comuni di San Giovanni, Montecchia e Roncà, approfittando anche di contributi economici che la Regione metterà a disposizione per finanziare spese di investimento occorrenti per il primo impianto, la riorganizzazione e l’ampliamento delle strutture e dei servizi da gestire in forma associata. A tale scopo è stato elaborato uno schema di convenzione che prevede la delega di funzioni, da parte di Montecchia e Roncà, al comune di San Giovanni, individuato quale ente capofila. Il progetto, che si avvarrà di strumentazione telematica altamente specializzata contribuirà efficacemente: • al potenziamento e alla specializzazione delle infrastrutture di servizio ai cittadini e alle imprese; • alla promozione di attività di cooperazione tra Istituzioni locali, Pubblica Amministrazione provinciale, regionale e centrale: • allo sviluppo dei Piani integrati di intervento per la modernizzazione, la telematizzazione e la gestione comune di servizi;
• al perfezionamento e all’integrazione della rete dei servizi comunali e intercomunali. In particolare, la gestione in forma associata renderà possibile, con grande vantaggio per tutta la cittadinanza: - una corretta tenuta del registro informatico di protocollo; - l’interoperabilità con i sistemi di protocollo delle altre Pubbliche Amministrazioni; - l’integrazione del protocollo informatico con la firma digitale e la posta elettronica ordinaria e certificata; - maggiore efficienza dell’amministrazione eliminando i registri cartacei e diminuendo il carico di lavoro dell’Ufficio protocollo; - razionalizzazione e ottimizzazione dei flussi documentali; - una corretta gestione dell’Albo Pretorio “on line”; - gestione automatizzata dell’inte-
ro processo di pubblicazione, ivi compresa l’apposizione della marca temporale sul documento; - gestione di tutti gli atti amministrativi (delibere, determine ...); - gestione di tutti i registri comunali (messi ...); - automazione di tutti i processi amministrativi per mezzo della gestione elettronica dei documenti; - riduzione dei costi e dei tempi di gestione delle pratiche amministrative; - corretta gestione dell’archivio storico; - sensibile riduzione del consumo di carta. Per ulteriori dettagli, gli interessati possono prendere visione della convenzione appositamente stipulata rivolgendosi ai competenti uffici comunali. (Delibera n. 26 del 29 giugno 2010)
dalla Giunta comunale
Ampliamento e manutenzione cimiteri I cimiteri del capoluogo e di Cattignano saranno oggetto di importanti interventi di manutenzione straordinaria per un totale di 563.000,00 euro dei quali 396.000,00 a carico della regione Veneto e i restanti 167.000,00 a carico del bilancio. (Delibera n. 62 del 3 giugno 2010)
L’ALPONE 7
Soggetti in grave disagio economico
Centro estivo ricreativo
Allo scopo di alleviare situazioni particolarmente rilevanti di disagio economico da parte di persone prive di attività lavorativa fissa viene avviato un progetto di giardinaggio e straordinaria pulizia di strade e piazze comunali da retribuire a mezzo buoni-lavoro (voucher), corrispondenti complessivamente a 460,00 euro da realizzare nell’arco temporale di 15/20 giornate lavorative. Il limite massimo annuale per
Anche quest’anno l’Assessorato comunale alla Pubblica Istruzione ha organizzato il Centro Estivo Ricreativo (C.E.R.) con l’obiettivo, peraltro pienamente riuscito, di offrire ai bambini un servizio di animazione estiva proponendo loro attività a carattere educativo, improntate alla creatività, all’esplorazione ambientale e assicurando ai diretti protagonisti e alle loro famiglie un luogo sicuro ove poter giocare, sotto la guida di personale esperto e creando un ambiente ricco dì stimoli, idoneo a potenziare in maniera ludicamente connotata proces-
ciascuno operatore viene fissato in 5.000,00 euro nette. Detto importo scende a 3.000,00 euro nel caso in cui si tratti di persone che già fruiscano di ulteriori prestazioni integrative del salario o di sostegno del reddito. Il valore del voucher è comprensivo dell’assicurazione antiinfortuni INAIL e del contributo INPS. (Delibera n. 46 del 22 aprile 2010)
si di integrazione sociale e crescita formativa. Direttamente interessati sono stati gli alunni della fascia d’età 6-15 anni per il periodo di tempo compreso tra il 28 giugno e il 30 luglio, dalle 14.00 alle 18.00. L’attività è stata svolta presso la scuola primaria “Aristide Stefani”. La spesa globale per l’organizzazione delle attività ammonta a 11.800,00. Le famiglie vi hanno contribuito con 130,00 a bambino, pari all’88% della spesa totale.
(Delibera n. 52 del 13 maggio 2010)
Convenzione con Istituto comprensivo Incarico servizi In considerazione del fatto che cifra, come espressamente previsto sociali spetta al comune provvedere alla dalla convenzione stipulata tra custodia, acquisto, manutenzione e rinùovo del materiale didattico, degli arredi scolastici, alla fornitura di registri e stampati per le scuole primarie, oltre che alla fornitura alle direzioni didattiche di stampati e materiale di cancelleria, per l’anno 2010 è stata messa a disposizione del dirigente scolastico la somma di 5.500,00 euro. In aggiunta a tale
l’Amministrazione comunale e l’istituto comprensivo, vengono erogati ulteriori 416,00 euro per la sostituzione del provider dei servizi Internet in uso di cui 80,00 per l’attivazione del servizio e 336,00 per i canoni annuali.
(Delibera n. 51 del 13 maggio 2010)
Giovedì 15 luglio, mons. Pietro Barbujani è tornato alla Casa del Padre. Nato a Vicenza il 19 ottobre 1922, fu ordinato sacerdote il 24 giugno 1945. Fu Vicaro cooperatore a Poiana Maggiore dal 1945 al 1946 e a Santa Caterina in Villa dal 1946 al 1957. Dal 1957 al 1973 fu viceassistente diocesano della Gioventù femminile di Azione cattolica. Nel 1973 fu nominato parroco di Sossano, dove rimase fino al 1984 quando divenne canonico penitenziale della Cattedrale e rettore della chiesa della “Presentazione della Beata Vergine Maria” all’Istituto Proti di Vicenza. nel 2006 si ritirò alla RSA Novello di Vicenza dove è deceduto.
MEDICINA
La Balbuzie
La balbuzie consiste in un disordine del ritmo della parola nel quale il soggetto sa con precisione quello che vorrebbe dire ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni o prolungamenti dei suoni che hanno carattere di involontarietà. La balbuzie viene interpretata come un disturbo della personalità di origine prevalentemente psicogena o traumatica che, alterando l’equilibrio emotivo del soggetto ne deforma la normale fluenza verbale. Spesso è correlata a situazioni traumatiche o a relazioni difficili e precarie in cui ci sia un disturbo della comunicazione. Il disturbo colpisce quattro volte di più i maschi delle femmine ed è di 5-6 volte più frequente nel bambino figlio di genitori balbuzienti La balbizie compare in età precoce, nell’85% dei casi fra i 22 ed i 42 mesi e nel 75% dei casi scompare spontaneamente dopo 12-18 mesi: una adeguata valutazione per distingure tra balbuzie transitoria o persistente andrebbe fatta quindi almeno venti mesi dopo la comparsa. Nei casi di balbuzie persistente si ha una ulteriore remissione spontanea nell’80% dei casi durante l’adolescenza senza bisogno di alcuna intervento terapeutico: Soltanto in una minoranza linguaggio ha notevoli ricadute dei casi il disturbo pesiste nella età adulta. La difficoltà del negative sulla personalita del soggetto: Può succedere che si sviluppi nel balbuziente senso di rabbia verso sè stesso, vergogna o di colpa, scarsa autostima con conseguenti atteggiamenti di rinuncia o di fuga davanti a situazioni
ansiogene, ritiro sociale a causa delle fiustrazioni e limitazioni che il balbuziente incontra lungo il suo percorso di vita. Il disagio dell’individuo coinvolge famiglia, scuola e società nel suo insieme. La famiglia, che è la prima risorsa terapeutica, è spesso scarsamente informata e non preparata. Un misto di autocommiserazione, senso di colpa e iperprotezine nei confronti di un bambino considerato imperfetto provocano quasi sempre aggravamento del disturbo. Anche la scuola è quasi sempre impreparata ad affrontare il disagio del bambino balbuzìente. Può succedere che il balbuziente venga deriso ed emarginato. La difficoltà di espressione talvolta viene confusa con difficoltà di apprendimento e viene affiancato un insegnante di sostegno. Ne consegue che il disturbo viene accettato con rasseganzione come handicap irreversibile anche se può essere affrontato e corretto in maniera soddisfacente. Il trattamento delle balbuzie è uno dei settori che maggiormente il Servizio Sanitario delega ai professinistì che curano in privato. Esiste in Italia una ampia offerta di strutture private e liberi professionisti che curano il disturbo sia dal punto di vista fonetico che dal punto di vista emotivo. Negli anni ‘50 è stato messo a punto dal prof. Vincenzo Mastrangeli il Metodo Psicofonico che unisce la riabilitazione fonetica alla psicoterapia di gruppo che, a detta degli esperti ha dato i migliori risultati. VINCENZO MAGNABOSCO
Allo scopo di assicurare alla popolazione i necessari servizi sociali e di assistenza domiciliare sono state stipulate, tra l’Amministrazione comunale e la Cooperativa “Promozione e lavoro A.r.l.”, due distinte convenzioni in base alle quali sono stati prorogati i termini di scadenza di un precedente accordo, dal 31 luglio 2010 al 31 marzo 2011. Per conoscere il dettaglio delle prestazioni si rinvia al numero precedente del nostro giornale. In ogni qaso, sì consiglia di rivolgersi ai competenti uffici comunali per la presa visione delle delibere di seguito citate. (Delibere n. 66 e 67 del 24 giugno 2010)
Contributi a Gruppi e Associazioni Sulla base del regolamento comunale che prevede la concessione di finanziamenti economici a enti pubblici e privati per l’organizzazione e la promozione di attività sportive, quali strumenti che favoriscono la crescita delle persone, sono stati erogati i sottoindicati contributi straordinari di seguito indicati: • Associazione sportiva dilettantistica” Energy Studio”: € 150,00 per l’organizzazione dello spettacolo di danza moderna e hip hop nei giorni 21, 22, 23 giugno 2010 presso la palestra della scuola secondaria di primo grado; • Polisportiva “Ilarione”: € 4.500,00 a sostegno di una serie di manifestazioni sportive realizzate nel corso del 2010; • Pro loco di San Giovanni Ilarione: € 3.325,48 per l’acquisto dei panettoni che sono stati consegnati agli ultra sessantacinquenni in occasione della Festa dell’anziano dello scorso 8 dicembre 2009. (Delibere n. 64 del 24 giugno 2010; n. 43 dei 15 aprile 2010; n. 57 del 20 maggio 2010)
ERNESTO GAMBARETTO: l’ultimo eroe di Culqualber Sono ricordi ormai lontani, avvenimenti delegati ai libri di storia, eppure è doveroso ricordare che l’ultimo superstite di quella che fu l’ultima “sconfitta vittoriosa” – sembra un paradosso, ma è proprio così, nella colonia Abissinia, a Culqualber nel 1941, è di San Giovanni Ilarione. Qui l’arma dei carabinieri ha scritto una delle pagine più luminose della sua storia in fatto di eroismo, abnegazione, senso della patria e del dovere. E a riconoscerlo sono stati per primi gli avversari inglesi, tributando l’onore delle armi. Mai medaglia d’oro venne guadagnata e concessa per merito di tutti e di ciascuno come in quell’occasione. Fra i superstiti il nostro concittadino Ernesto Gambaretto. Nasce in contrà Gambaretti il 30.12.1915, figlio di Ernesto e di Chiara Gambaretto, sorella del brigadiere caduto nella lotta della Resistenza e al quale è stata intitolata una via in San Giovanni. Viene chiamato Ernesto, come il padre, perché questi, al momento della nascita, si trova in guerra sull’altipiano di Asiago. Il piccolo Ernesto frequenta la scuola elementare come e quando può, deve combattere per il pane quotidiano, e per sopravvivere si affrontano le più disparate avventure. A 20 anni si arruola nell’arma dei carabinieri per trovare uno sbocco occupazionale, ma anche perché in famiglia già lo zio Domenico, classe 1905, già militava nei carabinieri ed il giovane nipote subisce il fascino della “benemerita arma”. Lo troviamo nel 1936 alla scuola allievi carabinieri a Firenze prima di partire volontario
Firenze, Scuola Centrale 14.10.1945. per 1’A.O.I. (Africa orientale italiana). Dopo la caduta dell’Amba Alagi, l’ultima difesa viene tentata sulle alture di Gondar e ai carabinieri viene assegnata la difesa del punto chiave di tutto il sistema, la sella di Culqualber. Qui dal 6 agosto al 21 novembre 1941 i reparti italiani respingono le preponderanti forze inglesi. Alla fine la mancanza di acqua, di cibo, di munizioni, di uomini provoca la caduta del caposaldo. La resistenza ad oltranza di Culqualber ebbe il merito di bloccare prima e ostacolare poi l’afflusso delle truppe inglese
nei vari teatri di guerra. Si apre allora per Ernesto il triste e grigio periodo della prigionia sotto gli Inglesi. La famiglia, i parenti in Italia, intanto, non hanno più notizie. Dal momento della partenza nel 1936 rimane tagliato fuori, non scrive, non riceve posta, si perdono le sue tracce per mancanza di comunicazioni. Al rientro in patria alla fine del conflitto, in ottobre 1945 è di nuovo a Firenze alla scuola allievi sottufficiali. Qui conosce la futura compagna della vita, Antonietta Bologna. Si sposano il 31.01.1949 e, in qualità di brigadiere, viene inviato alla scuola allievi carabinieri presso la caserma Cernaia di Torino. Qui non ricopre incarichi particolari ma viene indicato dai superiori alle giovani reclute come esempio da seguire. Gli viene riconosciuta il 16 gennaio 1953 la medaglia di bronzo al valore militare, viene chiamato a presenziare alle adunate e alle cerimonie di giuramento dei giovani allievi carabinieri, rappresenta ormai un mito per l’arma. Arriva così alla pensione, accasandosi definitivamente a Torino. Ogni tanto, fino a che la salute lo consentirà torna a San Giovani a visitare i nipoti, ma non ha mai sentito il richiamo verso il paese natio. A Torino ha trovato la giusta dimensione. Dopo la recente scomparsa della moglie non si sposta più dal capoluogo piemontese. GIANNI SARTORI
La sezione carabinieri di San Giovanni in visita al Centro Carabinieri Addestramento Alpini in Val Gardena. Domenica 18 luglio 2010.
L’ALPONE 8 Si è spenta serenamente Maria Pegoraro ved. Gambaretto, attorniata dai numerosi figli ed ha seguito il richiamo del suo creatore chinando il capo, in segno di dolce abbandono. È stata una testimone viva di fede, di speranza di amore per la famiglia e per gli altri; un esempio di donazione totale. Ai figli ha trasmesso tutto questo senza voler mai imporsi, senza ricorrere a mezzi forti, ma solo vivendo il tutto per prima ed in prima persona. moglie piena discrezione, ma sempre presente, ha rappresentato l'immagine della mamma e della famiglia nel senso più profondo. Nella periodica intervista il nostro giornale l’aveva definita “una santa Marta locale”; con chiaro riferimento alla Santa al servizio di Gesù. Ebbene, ora Maria è passata direttamente in paradiso al servizio diretto del suo creatore, a pregare ancora per gli altri, a cogliere il premio promesso ed atteso. G. S. Le più sentite condoglianze al nostro prezioso collaboratore Augusto Gambaretto
Lettere AL DIRETTORE Riceviamo e volentieri pubblichiamo con un vivo ringraziamento per l’apprezzamento rivolto all’attività del nostro giornale. * * * non aveva mai mangiato così. Quando Spettabile Direttore, a S. Giovanni Ilarione non c’era lavoro ringrazio vivamente per ttute le volte si doveva per forza andare all’estero. che ricevo il Vostro giornlae. Son pasCon questi piccoli esempi raccontasati più di vent’anni ed ancora con ti dopo 40 anni ho voluto dimostrare enormi sacrifici continuate a spedirceche la vita trascorsa nei campi era lo. Grazie ancora perché non solo rimaassai dura ma si era più giovani e non ne in Italia ma va in tutto il mondo. pesavano certi lavori. Ora tanti italiani che sono all’estero Voglio aggiungere che non sono si sentono di più a casa loro non solo tenuta a dire con chi ero in squadra e ma tutti voi siete sempre disponibili come sono stata trattata, ma grazie alla donando a tutti serenità e conforto. mia grinta ho sempre avuto vittoria. Anch’io sono stata emigrata in Francia Alla domencia in qualche paese vicino quando non c’era questo giornale ed c’era la messa e si dovevano percorrere allora per far contenta la mia mamma a parecchi chilometri ma io ero contenta tarda notte scrivevo una lettera che il perché quando si era in chiesa certe giorno dopo partiva per l’Italia mentre parolacce non si sentivano. Mentre ho anch’io ricevevo la sua. Scusatemi se ho parlato troppo delle scritto queste righe mi è rimasto un cose successemi. Un giorno mio fratelvuoto che nessuno può riempire. lo che pochi mesi fa ci ha lasciato invitò Desidero inoltre che, se ancora un signore francese a mangiare la pasta qualche famiglia fosse ancora lontana, asciutta con noi, ma ci voleva il mattapossa essere più serena di quanto sono rello e non avendolo presero il manico stata io. Devotissima, di un rastrello e dopo averlo ben lavato mi misi a fare la pasta. Ottimo piatto, Marsilia Cavazzola * * * Carissimo Direttore che il Signore gli ha affidato. Tale seme un grazie vivo, sincero e fraterno per l’ha coltivato con amore e passione ed è quello che hai scritto su di me nella fiorito nel sorriso, nella speranza, nel ricorrenza dei 50 anni trascorsi qui a gioco, nella musica, nella scuola, nei San Donà di Piave. Chiedo al Signore, a laboratori, nella proposta di vita e nel Maria Ausiliatrice e a don Bosco che mi futuro di tanti giovani poveri ed emargiaccompagnino nel vivere il tempo che nati. mi rimane ancora e di trascorrerlo in Prego don Bosco affinché anche i una donazione totale, senza calcoli, per giovani di San Giovanni possano gustaessere sempre più testimone e portatore re gioia vera nell’incontro con Gesù, dell’amore del Signore a tutti i giovani e che è Padre, Perdono e Vita riuscita. alle persone che incontrerò. Inoltre chiedo al nostro Santo FondaUn ringraziamento sincero e gioioso tore di invocare anche per me e per tutti per “L’Alpone, Pro Loco-San Giovanni voi luce, docilità, forza per scoprire e Ilarione (VR)”, che leggo con tanta realizzare, con l’aiuto di Maria Ausiliaattenzione, facendomi rivivere e ritornatrice, il progetto che il Signore ha su re negli anni della mia infanzia, non con ciascuno di noi. Auguro che il sogno nostalgia retorica, ma con gioia piena diventi ancora oggi meravigliosa realtà nel rivivere il vissuto degli anni della e compimento dell’eterna fedeltà di Dio mia fanciullezza in quella terra di che sempre ci ricolma di ammirato stuCastello – via Lotti – San Giovanni pore. Ilarione. Nuovamente ringrazio te e tutta la Infine, un grazie a don Bosco, amico, redazione per ciò che state facendo, padre e maestro dei giovani, per il suo augurando a tutti un buon cammino. sguardo che infonde sempre fiducia. Una preghiera reciproca. Don Bosco ha accolto con trepidazione Distinti saluti. e gioia il piccolo seme della missione Giuseppe (Bepi) Arvotti
Estende alla Redazione il suo caloroso “grazie” con l’augurio che la sua attività a favore delle giovani generazioni possa continuare a lungo. D. V.
I lessini con le loro meraviglie, poco conosciute da tutti!
UNA GIORNATA VISSUTA SUGLI ALTIPIANI DI S. GIOVANNI Tutto è successo per caso dall’invito nella casetta di Silvano Ciman, “località Benetti” per una grigliata appetitosa consumata con polenta, vino e olio dei campi d’intorno. Sole, cielo azzurro, aria fresca hanno aiutato la suggestione a pensare le cose più belle del cuore. Da quella posizione abbiamo visto quattro chiese con i loro campanili, uno più bello dell’altro: S. Giovanni Ilarione, Castello, Vestenanova e Brenton di Roncà. Una visione unica. Si potevano ammirare le balze dei monti Lessini come il ricamo delle nostre nonne sul tessuto di lino; le case sparse “le contrade” bianche, rosa, azzurre, gialle, formavano sul verde un tappetto ricamato con le mani esperte di un artista irrepitibile: il Creatore. Incantati come eravamo, l’emozione speciale è stata quella di ringraziare Colui che tutto ha preparato per noi perché fossimo felici. Distratti da quei momenti paradisiaci, non ci eravamo accorti che per noi c’era un tassì pronto, un “trattore”, per l’escursione sugli altipiani. Ci avevano pensato, Agostino Galiotto e la sua sposa Rosetta che lo seguiva con attenzione perché ... tutto andasse bene e per farci vedere quanto era bello lassù. Grazie al giornale della Pro Loco potrà inviare una foto alla cara sorella Teresa
che vive in Svizzera. A sua volta potrà rivedere quei sentieri campestri che abbiamo percorsi. I ciliegi in fiore, i vigneti con tutto il vigore vogliono rinascere, crescere per dare una buona stagione di raccolto. I filari ben tirati a regola d’arte, i puntelli sembravano una sfilata di reginette in un defilé campestre. Più avanti, angoli tramati di fiori: margherite, ranuncoli dorati, fiori rosa azzurri, selvatici originali, mai visti. Gruppetti di bambini con mamma e papà si divertivano e godevano il loro cielo.
AVIS COMUNALE di S. Giovanni Il. e Vestenanova Il Gruppo Avis Comunale di San Giovanni Ilarione e Vestenanova si occupa di promuovere e sensibilizzare la popolazione sulla donazione del sangue, un gesto molto semplice ma allo stesso tempo pieno di alto valore civico e sociale. Ma questo spazio che l’Alpone ci mette a disposizione lo vogliamo dedicare, oltre che alle notizie prettamente inerenti all’attività del gruppo, anche per informare quali altri tipi di donazioni, altrettanto importanti e necessarie, si possono fare per salvare delle vite umane. Le cellule staminali cordonali: risorsa biologica per l’intera umanità State aspettando un bambino? Informatevi sulle possibilità di donare il sangue cordonale. L’attesa di un figlio è un tempo bellissimo e ricco di emozioni. È anche tempo di prendere coscienza sulle possibilità di donare il sangue cordonale con una informazione adeguata che vi orienti ad una scelta consapevole, in linea con le evidenze scientifiche e con la normativa vigente. Cos’è il sangue cordonale Al termine del parto, dopo che il cordone ombelicale del neonato è stato reciso, nei vasi cordonali rimane una quota di sangue ricco di cellule staminali ematopoietiche (CSE) che possono essere utilizzate per il trapianto di pazienti con leucemia o per alcune altre gravi malattie. Come viene usato Nel trapianto vengono usate le cellule staminali del sangue cordonale per sostituire quelle malate e ricostruire nel paziente un nuovo sistema ematopoietico. Migliaia sono trapianti eseguiti con successo, soprattutto in bambini e giovani. Le cellule staminali del cordone ombelicale sono utilizzate nel trapianto come fonte alternativa alla usuale donazione di midollo osseo e del sangue periferico. Come avviene la donazione del sangue cordonale Qualsiasi futura mamma può chiedere di donare il sangue cordonale che viene facilmente raccolto dall’ostetrica
durante il parto. La procedura non modifica in alcun modo l’assistenza della mamma e del neonato. La mamma che desidera donare il sangue cordonale dovrà sottoscrivere un consenso informato e sottoporsi ad esami del sangue (gratuiti) al parto e dopo sei mesi per escludere la presenza di malattie che possono essere trasmesse al paziente. La donazione del sangue cordonale non può essere possibile - se il bambino nascerà prematuro - se la mamma ha assunto particolari tipi di farmaci o altre sostanze da abuso (alcool, etc.) - se i genitori possono trasmettere infezioni o malattie genetiche. Le donazioni vengono tutte conservate? Solo il 30% circa delle unità raccolte risultano valide per la conservazione e un possibile utilizzo. Esistono protocolli che stabiliscono la quantità minima, il volume cellulare, la sterilità nelle fasi di raccolta e l’esclusione qualora il neonato e la madre risultino portatori di infezioni o malattie al controllo dei sei mesi Questi requisiti garantiscono l’alta qualità dell’unità raccolta e che potrà essere trapiantata a scapito dell’eliminazione della maggior parte delle donazioni. Tali donazioni trovano comunque un impiego nella ricerca. Le cellule staminali cordonali conservate si possono mantenere intatte e funzionali per circa 15 anni dal loro congelamento, mentre non si conosce ancora la vitalità a lungo termine.
Ringraziamo chi ci ha invitato per farci gustare un buon piatto tradizionale, le attenzioni dell’austista con il taxi, che ci hanno fatto dono di una giornata che mai dimenticheremo. Una lode sincera vada ai nostri cari amici agricoltori perché la loro amata terra è coltivata artisticamente in tutte le stagioni; quei luoghi meritano di essere visitati! Silvia in collaborazione con Pietro Pandian, salutano tutti i nostri italiani all’estero. Eh! Eh ... arrivederci al paesello! SILVIA PANDIAN
Cos’è la donazione “dedicata” Questa procedura è riservata solo nel caso che il neonato (o un consanguineo) sia affetto da patologia in atto al momento della raccolta del sangue del cordone, per la quale può essere utile un eventuale trapianto di cellule staminali cordonali. La donazione dedicata avviene, anche, nel caso di famiglie ad alto rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate per le quali risulti appropriato il trapianto. Infatti in questi anni numerose sono state le mamme che hanno usufruito di questa possibilità e le cui sacche sono state conservate per l’utilizzo familiare. L’iter per la donazione dedicata è il seguente: • Richiesta formale alla banca di raccolta dedicata da parte del Centro che ha in cura il familiare malato. • Colloquio con il responsabile medico della banca per la valutazione di ammissibilità alla richiesta. • In caso di valutazione affermativa, la mamma che dovrà donare deve prendere contatto con l’Unità Operativa di ostetricia presso cui si decide di partorire, abilitato alla raccolta. La procedura, la raccolta e la conservazione sono gratuite. Si spera che questa sintetica esposizione abbia destato interesse nelle future mamme. Per maggiori ed ulteriori chiarimenti informatevi presso la vostra ostetrica di fiducia o dal vostro ginecologo. AVVISO: Domenica 24 ottobre 2010 il Centro Trasfusionale di San Bonifacio sarà aperto per i Donatori e gli Aspiranti Donatori. LUIGI PANDOLFO
CORO EL MORETO Serata di folclore internazionale per il Coro “El Moreto” il 17 luglio scorso, invitato dal coro Bergfreunde (amici della montagna) a Baltmannsweiller vicino all’antica città commerciale di Esslinger e Stoccarda. I canti popolari della nostra tradizione, con la guida del Maestro Luigino Cengia, hanno allietato e sorpreso il numeroso pubblico tedesco presente che ha ricambiato con calorosi applausi ed un’attenzione e cortesia particolari.
L’ALPONE 9
GELINDO URBANI, la memoria della guerra
ANZE I N O M TESTI
Gelindo Urbani dà l’impressione di essere un tranquillo turista che si gode il fresco d’estate, seduto su una comoda sedia sotto l’ampia tettoia della bella casa del figlio Marcellino, in via Paludi. Qui tutto sa di ordine, di buon gusto e le piante di olivo sapientemente posizionate contribuiscono in maniera determinante a creare quel clima di pace e di serenità che regna nella zona. Mentre lo salutiamo ci scruta con occhi seri e penetranti, per poi aprirsi al più sereno dei sorrisi. Il tempo sembra si sia dimenticato di accanirsi contro il suo fisico atletico, che continua a mantenersi asciutto e slanciato, la mente è lucida tanto da ricordare i minimi particolari, solo l’udito inizia a fare qualche capriccio. Nasce il 15 marzo 1915 in contra’ Urbani, appena sopra Fusa di Castello, figlio di Francesco Giacomo Primo e di Pierina Marcazzan. Papà fa il carrettiere, commercia a Monteforte, allora fiorente mercato per l’intera valle, la legna e i prodotti dei campi e a volte si vede in difficoltà a mettere in tavola il pane quotidiano per tutti i nove figli, 5 maschi e 4 femmine, nell’ordine Silvio, Gelindo, Gino, Giuseppe, Gina, Bruna, Ida, Maria e Bruno, più un altro morto a 9 anni. Ad essi si aggiungevano il nonno Emilio con la nonna Colomba Cavazzola (una Viala). Frequenta la scuola a Castello, ove ha come insegnanti Dante Marcazzan e la figlia del Tasin. Il tutto fino alla quarta elementare. Il certificato di quinta lo conseguirà a San Bonifacio, successivamente, dopo un corso accelerato di quattro ore, per poter prendere la patente della moto. La vita è quella di tutti i coetanei del tempo: campi, stalla, lavoretti saltuari sempre dall’alba al tramonto. Nel 1925 papà emigra in Francia e vi rimane per cinque lunghi anni, per poter far fronte alle necessità economiche della famiglia. A casa c’è il nonno Emilio, che ha una storia tutta sua da raccontare. “Lussio Tognolo”, dai Panarotti, aveva convinto il sedicenne Guerrino Urbani, fratello del nonno del nostro protagonista a partecipare ad una rapina in casa di Evangelista Grifani, “Cherobin dai Fusa” ritenuto pieno di soldi, proprio lì vicino, all’incrocio per la strada di Castello. Cherobin viene colpito con una “supiotà” in testa e soffocato con un asciugamano intorno al collo, la casa viene svaligiata. (il “supioto” era ed è tuttora un tubo metallico pesante cavo, con un piccolo foro ad una estremità e che serviva per attizzare il fuoco). Il cadavere viene scoperto dopo alcuni giorni, sfondando la porta. Al processo che segue vengono accusati i tre fratelli maggiori Urbani; il vero colpevole, grazie a testimoni falsi e prezzolati, riesce ad uscirne prosciolto nonostante le precise accuse del sedicenne partecipe all’omicidio. Questi non viene creduto, vista anche la sua giovane età e neppure viene condannato.Siamo verso il 1 888.Lussio Tognolo parte subito per l’America e di lui si perdono le tracce. Non appena compie 18 anni parte per la stessa destinazione e alla sua ricerca il giovane Urbani, con l’intenzione di fargliela pagare, ma di lui in seguito non si saprà più nulla. I tre fratelli maggiori, fra i quali anche Emilio, il nonno appun-
to del nostro protagonista, vengono invece internati nel carcere penale di Brindisi. Qui dopo due mesi muoiono i primi due di stenti, per fame, per disperazione, sapendo di essere assolutamente innocenti Chiusi in una bara di legno provvista di marcati fori, una sbrigativa croce con il ferro rovente sul coperchio, inabissati in mare! Emilio sopravvive grazie all’aiuto morale di un altro detenuto, con il quale scambia qualche parola durante l’ora di aria. Sua moglie intanto parte da San Giovanni alla volta di Brindisi con la speranza di incontrare il marito, ma invano. Era stato condannato a vita e privo di grazia. Di notte viene legato ad una gamba con una catena di 16 anelli, fissati al muro, che gli procura una orribile piaga, un cerchio purulento che non guarirà più e che sarà la causa della sua morte. In seguito alla confessione scritta in punto di morte del vero omicida, Emilio viene liberato e rientra in paese, ove viene accolto dalla banda musicale. I testimoni falsi, uno dopo l’altro, finiscono miseramente. Dallo Stato non riceve assolutamente nulla per i 16 anni passati ingiustamente nel bagno penale; viene anzi diffidato a non esternare alcuna giusta recriminazione. Gelindo intanto cresce, diventa uno spilungone e a 20 anni viene dispensato dal servizio militare e dichiarato abile solo ai servizi sedentari, per scarsità toracica, ma nel 1939, in seguito all’attacco della Germania alla Francia, viene dichiarato abile ed arruolato nell’artiglieria di frontiera a Cuneo, con i cannoni da 117 mm, residuati tedeschi della guerra 1915/18. Allo scoppio delle ostilità, si apre il fuoco sui paesi francesi confinanti e, dopo l’armistizio con la Francia, passa a Vinadio, al Colle della Maddalena, poi a Udine. Il suo gruppo viene destinato in Montenegro, ma a seguito di un contrordine viene trasferito in Sardegna. Intanto la sua domanda di esonero per essere utilizzato nel lavoro in miniera di carbone viene accolta. Rientra a casa e con il carro e buoi trasporta il materiale per i carpentieri della miniera Motto Fagiani. A seguito della caduta di Mussolini e dell’armistizio con gli alleati, Gelindo con un altro fratello si arruola nei partigiani, come portaordini, con il nome di Volpe. Si andava a piedi, attraverso i boschi, fino a Valdagno con il grosso rischio di essere catturati o traditi. La
contra’ Urbani diventa il centro di raccolta partigiana e questo lo sospettano pure i nazifascisti. La mamma viene continuamente interrogata su dove si trovassero i figli e lei a sostenere che si sono presentati alla chiamata alle armi da parte della Repubblica di Salò e che di loro non ha più notizie, forse sono morti. Più di una volta sono scappati da un’uscita segreta sul retro della casa mentre entravano i tedeschi dalla porta principale. Prende parte attiva al lancio da parte degli alleati, sul monte Corpegan di 40 bidoni fra armi, denaro, vestiario, viveri e materiali. I Tedeschi osservano dalla vicina contrà Rampi, ma non hanno il coraggio di intervenire, perché sotto il tiro diretto e preciso dei mitragliatori di Gelindo e Bruno Brenda. Insieme si sono pure lanciati 12 paracadutisti, in maggioranza americani che dopo alcuni giorni si sono sparpagliati per le città, a sabotare, a segnalare i movimenti dei tedeschi, a dirigere le operazioni dei bombardieri alleati. Il 25 aprile è in contrà Fusa di Castello, zona che conosce come le sue tasche, insieme ad altri partigiani armati e controllano la strada. Qui smentisce lucidamente alcune precedenti descrizioni di come si sono svolti i tragici avvenimenti, culminati in una sparatoria in cui rimangono uccisi alcuni tedeschi, seppelliti alla meglio vicino al fiume. Uno ferito, riesce a dare l’allarme in paese con conseguente incendio dell’intera contra’ e con alcune fucilazioni in piazza a San Giovanni. Anche il nostro paese ha abbondantemente pagato il suo tributo di sangue alla pazzia della guerra e dei suoi promotori Ora per fortuna tutto è finito davvero. Nel 1945 porta all’altare l’anima gemella, Santa Pozza dai Giannini che lo renderà padre felice di Rita, Severina e Marcellino. Passata la guerra, emigra con i fratelli in provincia di Brescia, su una campagna di circa 30 campi, ma qui Gelindo , anche in seguito ad incomprensioni intervenute, rimane solo per un anno ed emigra in Svizzera, settore agricoltura mentre la moglie ritorna temporaneamente alla casa paterna. In Svizzera viene apprezzato dal padrone, che lo nomina responsabile delle stalle. Rientra in patria alle dipendenze di Menego Cinciolo, che lavora le terre coloranti, poi passa alle dipendenze della forestale, infine il lavoro ad Arzignano con conseguente pensione.Adesso finalmente è tempo di pace, di serenità, di riposo.La sua vita ricalca quella del legionario romano, pronto a dismettere gli attrezzi agricoli per correre alla chiamata della patria. Nel momento dell’impegno, di esporsi in prima persona, nel momento di lottare per una società migliore Gelindo non si è ritirato, si è esposto in prima fila. Allora era il momento di agire e Gelindo, insieme a tantissimi italiani , ha agito. Questi sono gli eroi forse sconosciuti, ma veri eroi. Ora pensa al passato, alla miseria della sua gioventù, all’arroganza e alle distruzioni della guerra, alla bellezza della pace, accarezza i nipoti che lo circondano augurando loro di non vedere nella vita quello che ha dovuto affrontare il nonno. GIANNI SARTORI
Il 6 maggio il nostro concittadino Piero Ciman se n’è andato! Il 25 aprile aveva festeggiato con la moglie Assunta il loro 65° di matrimonio ... È stato per tanti anni portinario all’ospedale di San Bonifacio. I FIGLI DOMENICO, LUIGINO, AMALIA E ROBERTO
Maria Galiotto – 100 anni ben portati e adeguatamente festeggiati.
FRANCESCO CONFENTE, l’amico di tutti È recentemente scomparso, quasi a l l ’ i m p r ov v i s o , Francesco Confente, una persona da tutti conosciuta in paese, all’età di 82 anni, ma ancora attivo e pieno di grinta. Nato ai Nebiotti, emigra da ragazzo nelle regioni dell’Alsazia e della Lorena, a scavare carbone. Qui impara la lingua tedesca, che tornerà molto utile durante la IIª guerra per fare da interprete ai tedeschi invasori. Poi viene assunto prima al Comune di Vestena, poi in quello di San Giovanni Ilarione e vi opera per ben 35 anni, fino alla pensione, nel settore contabilità ed anagrafe, in pratica era un po’ il Factotum, perché i settori operativi non erano ben definiti.Si doveva sapere di tutto. La sua attività tuttavia abbraccia diversi campi d’azione, ricopre fino alla fine la carica di segretario dell’Associazione combattenti e reduci, è fondatore del gruppo Avis di San Giovanni e Vestenanova,
Presidente dell’Antea, e per i suoi meriti viene nominato Cavaliere della Repubblica Italiana. Ma i suoi impegni non si limitano a questo. Oltre che a dare mano attiva ai figli nel campo assicurativo, partecipa attivamente alla vita pubblica del paese, viene eletto nell’amministrazione comunale per due legislature consecutive, ricoprendo la carica di Vice Sindaco e dimostrando rare doti di capacità, disponibilità, competenza. Appartiene a quella generazione che con il proprio contributo ha trasformato il paese. Sempre pronto a dare un consiglio, un aiuto, ora lo ricordiamo per la sua affabilità, la sua disponibilità, la sua competenza. Se n’è andato senza far rumore, senza disturbare nessuno, nel suo stile, uno stile di cordialità e di amicizia. GIANNI SARTORI
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L’ALPONE 10
UN “FOCOLARE” PER TANTI GIOVANI SFORTUNATI La “Casa Hogar S. Giovanni ILarione” fondata da don Luciano Costalunga SABATO 26 AGOSTO 2000 10 ANNI DOPO Una musica più forte dell’alluvione questo era il motivo della riunione
nel concerto per il fratello lontano, al di là dell’oceano, per dare la mano. Nella chiesa sul colle, il nostro Castello, si uniron le note e nel paesello la gioia si espande, il cuore apre le porte; il cielo stellato, l’emozione è forte. Su questa roccia di puro basalto la speranza vola sempre più alto nel voler una goccia donare vedo un sorriso, lo voglio amare! Sono gli occhi di bimbi che ti guardan sorridenti, nello stomaco un buco, solo a vederti, sono contenti.
Alla fine di agosto di 10 anni fa un bellissimo concerto nella chiesa di Castello inaugurava quel cammino di solidarietà nato per sostenere un’importante iniziativa missionaria del “nostro” Padre Luciano Costalunga. A causa della tragica alluvione del dicembre 1999 molti bambini di Caracas erano rimasti orfani e sarebbero presto diventati figli di nessuno, giovani delinquenti per le strade della capitale. Grazie ai soldi raccolti in quell’occasione e ad altri benefattori che si sono aggiunti in questi anni, Padre Luciano riuscì ad acquistare una piccola e vecchia casa, che pian piano sarebbe diventata la
“Casa Hogar San Giovanni Ilarione”, ristrutturata di nuovo e inaugurata il 27 agosto 2006. Il missionario, anche attraverso le pagine de “L’Alpone”, vuole ringraziare di cuore tutti coloro che in questi anni hanno sostenuto e sostengono la “Casa Hogar”, permettendo così di continuare nella sua preziosa opera di bene e di recupero per tanti giovani. Nel ricordare questi dieci anni, l’amico di sempre di don Luciano, Mario Fochesato, ha composto questa poesia che vuole essere, insieme, un grazie e un augurio per l’opera missionaria svolta a favore dei giovani del Venezuela, sull’esempio di don Bosco.
IL CAV D’ESTATE Nel mese d’agosto anche il CAV chiude e si concede una pausa. Invece il mese di luglio è il più ricco di attività perché le nostre energie sono dedicate anche ad un piccolo corso di sostengo per bambini che preferiscono svolgere i compiti delle vacanze in compagnia. Da sempre i compiti delle vacanze sono un pesante fardello per ragazzi e genitori, anche perché spesso ci si trova davanti a lacune che non è stato possibile colmare nel corso dell’anno scolastico. Per questo motivo alcuni genitori cercano qualcuno che possa aiutare i figli; così, per venire incontro a queste difficoltà, il Centro Aiuto Vita, in collaborazione con Dan Elio che ha messo a disposizione le aule del catechismo, ha pensato di realizzare, anche quest’anno, il doposcuola per i bambini e i ragazzi delle scuole primarie e medie. In aiuto sono stati invitati giovani
A noi volontari piace pensare che il nostro piccolo sforzo abbia reso più facile la vita di qualcuno, inoltre dobbiamo dire che questa esperienza non è servita solo ai bambini per superare, almeno in parte, le loro difficoltà ma anche, e forse soprattutto, a noi per crescere e per iniziare a prenderci delle piccole responsabilità. Quello che quest’anno abbiamo fatto nel mese di luglio è un lavoro che come ricompensa ha il sorriso di quei bimbi e spesso un timido ma sentito “grazie”. Tutto questo ti fa sentire bene: è piacevole sentirsi utili, capaci di aiutare qualcuno. Speriamo quindi che quest’attività possa proseguire anche l’anno prossimo e noi tutti ci auguriamo di essere ogni anno sempre più numerosi, perché è un’attività che vale la pena provare. Ringraziamo dunque il Centro Aiuto Vita che ci ha dato la possibilità di aiu-
delle scuole superiori, ma dobbiamo dire che a questo invito hanno risposto anche due giovani mamme. Coloro che sono venuti a chiederci aiuto sono per lo più stranieri, che non comprendono bene la lingua italiana e che, più degli altri, hanno bisogno di noi e della nostra disponibilità. Quest’anno però hanno partecipato anche 4 bambini italiani. Gli iscritti erano 20 ma hanno frequentato regolarmente in 15. E gli “amici più grandi”, che li hanno aiutati, sono stati 12.
tare il “prossimo”. Grazie e un arrivederci all’anno prossimo. Il CAV di San Giovanni Ilarione è felice di annunciare che due persone del paese hanno scelto di sostenere un Progetto Gemma, aiutando una giovane mamma in difficoltà. Ci è gradito anche far tutti partecipi della decisione di attribuire il titolo di “Socio Onorario” ad Ermanna Poli e ad Olier Galiotto, per i numerosi anni generosamente dedicati a sostenere le varie attività di questo gruppo.
Molta acqua sotto i ponti abbiam visto passare il bene che oggi puoi fare a domani non lo rimandare. Andres, Jacneri, Argenis, Yanarelli, sono questi i fiori più belli, il profumo che sanno emanare, la vita possiamo ringraziare. A Don Luciano, missionario salesiano ad ogni piccolo o grande benefattore dalla “Casa Hogar” grazias, grazias di cuore!
PRIMO TORNEO DI BOCCE DEI BOCE
sono guadagnati la finale battendo i rispettivi avversari con il risultato di 13 a 12. Il proseguo della giornata ha visto disputare la finalina e poi, finalmente, l’attesa finale. Le due squadre si sono affrontate a viso aperto in una cornice di pubblico numerosissimo che seguiva appassionato la sfida. Tra sorpassi vari e colpi di scena le ragazze di “boce non ghi nemo ma femo quel che podemo”, devono arrendersi ai “the brothers stray bolws” che si aggiudicano così il primo Torneo di Bocce dei Boce con il punteggio ancora una volta di 13 a 12. A premiare le prime tre classificate con i trofei sono stati il primo cittadino Domenico Dal Cero assieme alla presidente della polisportiva Lucia Burato i quali hanno mostrato ammirazione per l’idea di questo nuovo e inusuale torneo, augurandosi che appunto non resti solo il primo e unico. Una maglietta ricordo è stata invece distribuita a tutti i partecipanti come premio per la sportività e la voglia di Una caricatura che evoca la storia: Gello mettersi in gioco. Giovanni Mella (Gijo Mela). Durante la giornata Dj G R U P P O
Si è concluso domenica 30 maggio il primo “Torneo di Bocce dei Boce” al palabocce di Cattignano messo a disposizione dal bar Confente. Il torneo si è disputato durante tutto il mese di maggio quando 16 squadre, suddivise in quattro gironi, si sono affrontate in sfide sensazionali in questa che per tutti era un’esperienza nuova. Tutti apprendisti quindi, ma nel vedere le partite proprio non si direbbe … anzi. Le prime due squadre classificate di ogni girone si sono affrontate ai quarti il giovedì e le vincenti delle partite si sono date appuntamento per le fasi finali delle domenica. Il tempo per fortuna, dopo aver rovinato parecchie serate del torneo, è stato magnanimo e la giornata è iniziata nel migliore dei modi. Le quattro squadre quindi hanno disputato le due partite delle semifinali in contemporanea sui due campi. Partite tesissime e sempre in bilico fino all’ultimo punto; infatti le due squadre vincenti ossia “Boce non ghi nemo ma femo quel che podemo” e “the brothers stray bowls” si
Coffee ha allietato le pause fra le partite e la festa finale con la sua musica che faceva da contorno al ricco buffet messo a disposizione dal bar Confente. “È stata un’esperienza che si è conclusa positivamente dopo tutta la faticaccia e il tempo speso per organizzarlo”, affermano gli organizzatori che però promettono che, vista la calorosa partecipazione, si impegneranno di nuovo per rendere possibile il proseguo di questa esperienza. SEBASTIANO MARANA (BODI)
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La VIIª Edizione della S. C. è stata vinta, dai Sposati Oranje, sul Grintofriends, per 5 a 3. Il troutlakeArena, presentava il tutto esaurito, dove con sfotò da ambo le parti, il mach, scivolava fino al 20 m., per i primi goal. Gli Oranje, in formazione tipo, con Pele, in gran spolvero, ed il new entry
Thomas, facevano la differenza. Il Grintofriends, rispondeva, con Michy Storari in porta, è con El Doctor Panato in regia, arbitro A. Cambiolo da Sangio. Storia ... primo ammonito, della s. c. Gambaretto Amauri. Premiazioni, poi tutti a magnar, rigorosamente, la salsiccia. Grazie a tutti, per il continuo della manifestazione. Ciao, per il 2011, lanciamo la sfida.
LUIGI GECCHELE
L’ALPONE 11
si ricomincia!!! con tante novità ... Siamo all’inizio di una nuova lunga stagione per gli amanti del calcio. La prima squadra, che militerà nel campionato di prima categoria, ha cominciato gli allenamenti già il 16 di Agosto subito seguita dai ragazzi Juniores provinciali e, a seguire a ruota, tutte le altre squadre fino ad arrivare ai più piccini che inizieranno entro la fine di settembre. Quest’anno si preannunciano tante novità, la prima squadra è completamente rinnovata rispetto alla scorsa stagione; la società, ha deciso di puntare forte sui giovani del paese. Infatti, quasi tutta la rosa è composta da ragazzi di San Giovanni ed i pochi “stranieri” rimasti sono ormai anni che giocano per la nostra squadra e si sentono, a tutti gli effetti, sangiovannesi!!! Altra bella novità, è finalmente la possibilità per i nostri ragazzi, di potersi
allenare su un campo veramente di primo livello. Non ci resta che augurare buon divertimento a tutti i nostri tifosi e buon lavoro ai numerosi allenatori, dirigenti che compongono l’US calcio San
Giovanni e naturalmente, in primis, ai nostri calciatori che ogni sabato e domenica giocheranno per divertirsi e possibilmente … vincere!!! Forza Sangio!!!! LUCA ROSSETTO
Un momento della partita giocata sul campo gonfiabile.
base di prodotti tipici. Dopo mezz’ora di pausa tutti nuovamente in sella: i vespisti hanno sfilato per le vie di San Bonifacio, per arrivare poi a Terrossa, via Sarmazza, alla “Cantina Sandro de Bruno”, dove i Vespisti sono stati accolti da altri ottimi prodotti eno-gastronomici locali. Il giro è poi proseguito per Santa Margherita, Brenton, Monte Calvarina, fino a Montecchia di Crosara ed è giunto, attraverso la Contrada Gambaretti, a San Giovanni Ilarione. All’arrivo sono state premiate, con delle bottiglie di vino offerte dalla cantina Dal Cero di Terrossa, cinque categorie di vespisti: il Vespa Club di Lonigo, come gruppo più numeroso presente alla manifestazione; il Drago Vespa Club di Bovolone, come gruppo che ha percorso la distanza maggiore per partecipare
Scuola primaria Cirillo Tonin di Castello
“LA PORTA DEL SAPERE E DELL’APPRENDERE” I rappresentanti dei genitori lanciano un progetto concorso
In pieno accordo con amministrazione comunale, dirigente scolastico e docenti, i genitori dei bambini che frequentano la scuola di Castello, per abbellire l’ambiente dove studiano i loro bambini, hanno lanciato un progetto/concorso per la rimessa a nuovo delle 5 porte d’ingresso alle aule della scuola primaria Cirillo Tonin. Ed ecco allora i genitori, in piena estate, prendere gli arnesi del mestiere e per alcuni giorni trasformarsi in falegnami, stuccatori, verniciatori, pittori e artisti del decoupage, trasformando le
Gnocchi di castagne con scaglie di monte veronese stagionato Ingredienti per otto persone: 800 gr. di patate • 80 gr. di burro • 100 gr. di formaggio Monte Veronese stagionato a scaglie • 120/150 gr. di farina 00 • 150 gr. di farina di castagne • 50 gr. di parmigiano grattuggiato • 3 gr. di noce moscata • 10 foglie di salvia • 1 uovo • sale
2° VESPAGIRO DELLA VAL D’ALPONE Ha superato tutte le più rosee aspettative degli organizzatori il 2° Vespagiro della Val d’Alpone,organizzato dal Vespa Club SGI-Valdalpone, che si è tenuto Domenica 29 agosto, a San Giovanni Ilarione, in occasione del 3° Minimoto Music Fest. Ai nastri di partenza gli organizzatori hanno contato oltre 120 Vespe con a bordo più di 160 Vespisti pronti a monopolizzare e colorare le strade della Vallata. Il corteo ha sfilato per oltre 70 km partendo da San Giovanni Ilarione, passando dalla Fittà giungendo a Soave attraverso Brognoligo, Costalunga e Monteforte d’Alpone, dove gli abitanti hanno applaudito il lungo serpentone colorato. A Soave la prima sosta del Vespagiro presso la “Cantina Corte Mainente”, per una degustazione di vino e stuzzichini a
L’Angolo del goloso
porte (prima piuttosto malandate) in opere creative e artistiche che rappresentano quanto i bambini imparano in aula, contribuendo nello stesso tempo a creare un ambiente allegro ed accogliente. Per rendere ancor più coinvolgente la cosa, alla prossima votazione dei rappresentanti di classe i genitori saranno chiamati a votare anche la porta più bella, che verrà premiata. Un altro esempio di come si possono mettere assieme risorse e potenzialità nascoste e di quanto i genitori tengano all’istruzione dei loro bambini.
8 MAGGIO 2010. Classe 1954, in visita alla città di Treviso, incontro con il pro-sindaco Giancarlo Gentilini. LOVATO ALBINO
all’evento; Elisa Dalla Valeria, del Vespa Club Valdalpone, come vespista donna; Andrea Scardino, proprietario della Vespa più vecchia, una Vespa 150 del 1959 il Sig. Coltronieri, del Drago Vespa Club di Bovolone, per la vespa meglio conservata, una ET3. Molto soddisfatti gli organizzatori che annunciano la loro presenza alla Sagra delle Castagne di San Giovanni Ilarione con uno stand, per bere un bicchiere in compagnia e per dare tutte le informazioni a chi ne fosse interessato. Sicuramente continueranno i Vespablitz nelle varie vallate: Vespagiri decisi all’ultimo minuto con un percorso che viene stabilito strada facendo. Tutte le informazioni si possono trovare su Facebook alla pagina del “Vespaclub SGI Valdalpone”, oppure al 340 8659116.
Spesso nel pensare a care persone che non ci sono più ci vengono in mente i bellissimi momenti trascorsi insieme a foro consapevoli che questi ultimi rivivranno nella nostra mente, nel nostro animo ... E a volte, per ringraziarle e sentirle più vicine dedichiamo loro qualche frase, qualche dedica o una canzone, come questa di seguito, scritta da una ragazza per ricordare la nonna scomparsa sei anni fa ... Cara nonnina, ti scrivo perché la mia anima è dentro di te Ti canto così la mia prima canzone Perché voglio regalarti una grande emozione. Ti stringo e ti abbraccio per davvero Peccato che è così soltanto nel mio pensiero. Guardo il cielo, ti vedo lassù, in mezzo alle stelle tu brilli di più. È stato difficile lasciarti andare via da me È stato complicato vivere senza di te Adesso non so come andare avanti Cara nonnina quanto mi manchi! Grazie per l’amore e l’affetto che mi hai dato Tu per me sei la persona più grande del Creato So che da lassù tu mi guardi E che ogni sera capisci i miei sguardi. È stato difficile lasciarti andare via da me È stato complicato vivere senza di te Adesso non so come andare avanti Cara nonnina quanto mi manchi ... Ti voglio bene ... MARTINA ROSSETTO
Procedimento: Lavate le patate con la buccia e cuocetele in acqua bollente salata. Scolatele evitando di romperle, passatele allo schiacciapatate, stendetele sulla spianatoia e lasciatele raffeddare. Unite il parmigiano gratuggiato, il sale, la noce moscata, le farine, l'uovo e impastate fino ad ottenere un composto omogeneo. Tagliate l'impasto in pezzi e arrotolateli con il palmo della mano ricavandone dei bastoncini del diametro di 2 centimetri circa dai quali tagliarete gli gnocchi della lunghezza di 2/3 centimentri. Passate gli gnocchi sui rubeli della forchetta e immergeteli in acqua bollente salata. Quando saranno affiorati alla superficie scolateli servendovi della schiumarola. Fate fondere il burro in una padella antiaderente e soffriggete le foglie di salvia. Unite gli gnocchi e fateli saltare leggermente. Disponeteli in una pirofila calda e cospargeteli con le scaglie di formaggio Monte Veronese stagionato. Serviteli immediatamente. Buon appetito e buona sagra delle castagne! N.B. La farina di castagne spesso nei supermercati è collocata nel reparto ingredienti e guarnizioni per dolci. LUCIANA DAMINI
AUGURI ZIA VALENTINA!!! Il 6 giugno 2010 ci siamo ritrovati tutti insieme per festeggiare zia Valentina Vanzo che ha compiuto 90 anni. Vogliamo augurarle di andare sempre avanti con il suo sprint e la sua voglia di vivere.
MATRIMONI: 9
NATI: 20 MORTI: 16
Totale residenti maschi al 31.08.2010: 2.672 Totale residenti femmine al 31.08.2010: 2.517
Totale residenti: 5.189 TOTALE FAMIGLIE: 1.801
CONTRIBUTI PER L’ALPONE Andriolo Luca, S. G. I. (VR) Apostolo sacro cuore, San Paolo (BS) Arvotti Giuseppe, S. Donà del Piave (VE) AVIS S. Giovanni Ilarione e Vestenanova, S. G. I. (VR) Beltrame Giannino, S. G. I. (VR) Beltrame Maurizio, S. G. I. (VR) Beltrame Morena, Altavilla Vic. (VI) Beltrame Pietro, S. G. I. (VR) Bertoni Liliana, Strépy-Bracquegnies Beschin Maria, Locara di S. Bonifacio (VR) Bevilacqua Maria, S. G. I. (VR) Bezzan Giuspili Maria, Montecchia di Crosara (VR) Bordon Mirella, Nogarole Vicentino (VI) Bricca Florido, S. G. I. (VR) Caru Giuseppe, Gallarate (VA) Cavazza Angelina, Chiampo (VI) Cavazzola Mariano, S. G. I. (VR) Cerato Elvira, Vestenanova (VR) Ciman Angelo, S. G. I. (VR) Ciman Pietro, S. Bonifacio (VR) Creasi Laura, Cellore D’Illasi Creasi Mirella, S. G. I. (VR) Dal Ben Claudio, BRESCIA Damini Claudio, Colà di Lazise (VR) Damini Luigina, Vestenanova (VR) Dignani Almerina, Montecchia di Crosara (VR) Dugato Pietro, Venaria Reale (TO) Facchin Matteo, S. G. I. (VR) Faedo-Santa, S. G. I. (VR) Fattori Dino, S. G. I. (VR) Filipozzi Onorio, S. G. I. (VR) Filipozzi Pasquina, S. G. I. (VR) Fratta Claudine, BELGIO Fratta Francesco, BELGIO Fusa Mario, S. G. I. (VR) Gambatetto Agostino, Arzignano (VI)
Gecchele Fabrizia, S. G. I. (VR) Gianfranco Coffele, ROMA Giuseppe Arvotti, S. Donà di Piave (VE) Leorato Ugo, ROMA Lovatin Ivano, Montecchia di Crosara (VR) Lovato Benedetto, S. G. I. (VR) Lovato Ernesto, Arzignano (VI) Lovato Rosario, S. G. I. (VR) Lovato Teresa, San Bonifacio (VR) Mainente Nadia, Vignola (MO) Marcazzan Anna, Castelnuovo del Garda (VR) Marcazzan Aristide, Roncà (VR) Marcazzan Giuseppe, S. G. I. (VR) Marcazzan Pila, S. G. I. (VR) Marchetto Felice, Arzignazno (VI) Marchetto Franco, S. G. I. (VR) Marchetto Giuseppe, S. G. I. (VR) Marchi Lino, Beinasco (TO) Marcigaglia Anna, S. G. I. (VR) Marcigaglia Federico, S. G. I. (VR) Micheletto Noemi, S. G. I. (VR) Munaretti Ottavio, S. G. I. (VR) Munaretti Romano, Castiglione (TO) Comitato Sagra Boarie, S. G. I. (VR) Panarotto Confente Carolina, Rosselange - FRANCIA Panarotto Marie Luise, Agrate Conturbia (NO) Panarotto Mario, S. G. I. (VR) Panarotto Rosanna, Agrate Conturbia (NO) Panato Giovanni, S. G. I. (VR) Panato Rino, S. G. I. (VR) Pandian Pietro, S. G. I. (VR) Perazzolo Dal Brolo Santa, Chiampo (VI) Piccinin Maria, Montecchia di Crosara (VR) Pozza Dora in Perazzolo, Chiampo (VI) Prando Dario, S. G. I. (VR)
Prando Luigino, S. G. I. (VR) Rivato Ferdinando, S. G. I. (VR) Rosetta Vautravers-Rampo, Berna - Svizzera Rossetto Aristide, Soave (VR) Rossetto Augusta, Limidi (MO) Salgaro Vaccaro Annalisa, Vestenanova (VR) Salgarolo Rosetta, Arese (MI) Saretori Alida, Arcole (VR) Saretori Ines, FRANCIA Sartori Bruno, Grezzana (VR) Sartori Mario, Peschiera del Garda (VR) Schmutz Rampo Angelina, SVIZZERA Soprana Gaetano, TORINO Soprana Manuel, S. G. I. (VR) Suor Anna Camilla Perazzolo, GENOVA Suor Galiotto M.Palma, GENOVA Suor Luigina Arvotti, Cologna Veneta (VR) Tanara Pietro, VERONA Todesco Mario, TORINO Tonon Claudio, Arzignazno (VI) Urbani Bruno, Montecchiari (BS) Vandin Adelina, Strépy-Bracquegnies Vandin Colombo, VARESE Vanzo Agostino, S. G. I. (VR) Vanzo Lucian, S. G. I. (VR) Vicentini Marco, Montecchia di Crosara (VR) Zaltron Giovanni, Castronno (VA) Zaltron Luigi, S. G. I. (VR) Zaltron Teresa, Tregnago (VR) Zandonà Mario, S. G. I. (VR) Zandonà Silvio, S. G. I. (VR) Zanella Giovanna, S. G. I. (VR) Joseph Panato, California (USA) Laura Creasi, Cellore d’Illasi (VR) Mirella Creasi, S. G. I. (VR)
L’ALPONE 12
ZIONI A I C O S S DALLE A
FESTA DELLO SPORT 2010
SPORT
Calcio a5 - 6° Memorial “Signorin Renato” Si è concluso venerdì 4 Giugno 2010, presso il campetto di calcio a 5 di Montecchia di Corsara il 6° Memorial Signorin Renato. Il torneo ha impegnato 8 squadre che si sono affrontate ad alti livelli per raggiungere l’ambito trofeo. Le finali hanno visto sfidarsi le squadre Tratine Ben-Dal Cero Metalworking per il 3°-4° posto e la finalissima Panato Impianti-Blues per il 1°-2° posto. I VERDETTI: Coppa Disciplina: BROKI Miglior Portiere: ANDREON ALBERTO Capocannoniere: ZANDERIGO DEVIS (12 reti) 4° Classificato: DAL CERO METALWORKING 3° Classificato: TRATINE BEN (Tratine Ben-Dal Cero Metalworking 3-2) 2° Classificato: BLUES 1° Classificato: PANATO IMPIANTI (Panato Impianti-Blues 4-3 supplementari) Alle premizioni hanno partecipato i Direttori di Pianeta-calcio.it (Nocini A. - Paolini G.) e il sindaco di San Giovanni Ilarione (Dal Cero D.) che hanno incoronato i vincitori. Ringraziamenti da parte dell'associazione sportiva Sporting Alpone a tutti i partecipanti alla manifestazione ed in particolare ai tifosi che col loro entusiasmo hanno allietato le serate. Tutti i risultati, foto e cronache del torneo su www.trofeosignorin.tk
Da sx: la squadra vincitrice e la seconda classificata.
POLISPORTIVA ILARIONE CORSI E ATTIVITÀ ANNO 2010-2011 Ecco, qui sotto riportati i corsi e le attività che si svolgeranno all’interno delle palestre di San Giovanni Ilarione. Per informazioni potete chiamare i numeri sotto riportati. JUDO KARATE VOLLEY-MINIVOLLEY VOLLEY AMATORIALE SPINNING
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3° MINIMOTO MUSICFEST Ancora un bilancio positivo per la manifestazione organizzata dalla Polisportiva Ilarione il 28-29 agosto in collaborazione con il gruppo giovani che già da tre anni lavora con entusiasmo alla realizzazione di questa manifestazione incentrata sulla musica dal vivo e sulle minimoto. Due giornate di musica che ha spaziato dal reggue al punk rock, dal rockabilly al rock londinese con i gruppi che si sono succeduti sul palco: Niu TenniciPainkiller-Go go Monellas-Milkshakes’-I gelati. E domenica protagoniste le Vespe con il 2° vespagiro della Val d’Alpone, organizzato dal Vespa Club di San Giovanni IlarioneValdalpone. Una manifestazione che anche quest’anno ha coinvolto non solo i giovani, ma anche le famiglie con un concorso di disegno dedicato ai ragazzi delle elementari e un circuito sicurezza per ragazzi di elementari e medie.
la colonnina di mercurio ferma su valori inconsueti, noi della Polisportiva Ilarione, vorremmo che la Festa dello Sport conclusa fosse ricordata per le migliorie organizzative apportate. Gli sforzi profusi si sono concretizzati nella disponibilità di una cucina polifunzionale, che ha garantito standard igieIl presidente Lucia Burato consegna un riconosci- nici e qualitativi superiori alle passate ediziomento ad Arturo Burato. ni, una tenso-struttura che ha protetto dal sole quanti si sono Per certi versi l’estate ilarionese è inifermati per il pranzo la domenica ed è ziata con la Festa dello Sport. L’ondata di servita da riparo per le poche gocce di caldo record che ha accompagnato l’edipioggia cadute. A tutto questo si aggiunzione del 2010 sarà ricordata per gli anni ge l’affitto di un impianto di amplificaa venire. L’eccezionale condizione atmozione professionale che ha garantisferica non ha pregiudicato il normale to una definizione del suono senza svolgimento dei tre giorni di festa e di precedenti nella storia della Polipromozione dello sport. Ma oltre che per sportiva. La struttura portante della manifestazione però è rimasta invariata: il torneo di calcio a 6 ha tenuto impegnato i circa 100 atleti per quasi un mese e ha visto aggiudicarsi il trofeo la squadra Panato Impianti. La festa è culminata in tre giorni di musica dal La squadra delle “Bocce non ghe nemo Panato Impianti vincitrice del Torneo di vivo e attività sportive. Da ma ghe riproemo”, che si è aggiudicata il Calcio a6. segnalare la prima edizio- 1° torneo di bocce dei Ccciovani.
“JUMP” - SAGGIO DI DANZA DELL’ENERGY STUDIO Energy Studio il 22 Giugno 2010 ha presentato al palasport il saggio di danza di fine anno in collaborazione con
Il concorso di disegno, intitolato “Con le ali sotto i piedi”, era dedicato alla mitica Vespa: dei 10 disegni pervenuti, tre sono stati premiati. Il circuito sicurezza si è svolto parte all’interno del parcheggio don Bosco e parte sulla strada: un percorso con segnaletica orizzontale e verticale, semaforo compreso, che ha messo alla prova i ragazzi, chi con le bici e chi con le minimoto. Un’iniziativa patrocinata dall’Amministrazione Comunale con la collaborazione del Consigliere delegato alla sicurezza Allegri Andrea e il prezioso aiuto dell’agente di Polizia Locale Pelosato Eleonora. L’iniziativa è stata premiata dall’entusiasmo dei ragazzi e dei genitori presenti: a tutti è stato consegnato un attestato di partecipazione. Le foto sono visibili sul sito della Polisportiva Ilarione www.polisportivailarione.it.
Torneo di calcetto Anche quest’anno il gruppo del torneo di calcetto di Castello “ ° Memorial Rossetto” ha dato vita al seguitissimo torneo di luglio con squadre a sfidarsi per un intero mese in un appassionato clima di gioco e di divertimento In tutte le serate un ricco chiosco di bevande e di pizze ha assicurato al pubblico il giusto sollievo alla calura estiva Molto divertenti si sono rivelate le serate “alternati ve” al torneo in cui protagonisti sono diventati coloro che solitamente assisto no come spettatori creando così una partecipazione più coinvolgente Molto impegnativa e ben riuscita è stata la serata di chiusura con la finalissima vinta ai rigori dal Castello sulla squadra degli Scambricio dopo un tiratissimo incontro; come tradizione comanda la serata è continuata con la cena sociale all’aperto e un applauditissimo appuntamento musicale Un sincero grazie va a tutti gli organizzatori che ogni anno sostengono questa manifestazione e che nei mesi invernali si trovano ogni lunedì (e per questo si chiamano semplicemente “Quelli del lunedì”) a lavorare per migliorare qualche struttura del parco giochi per poi metterlo a disposizione dei giovani
ne del torneo di “bocce dei ccciovani”, torneo vinto dall’unica squadra femminile presente Bocce non ghe nemo ma ghe riproemo, che ha simpaticamente allietato la domenica. Anche i bambini e i ragazzi sono stati protagonisti con i tornei di tennis, la gimkana con la bici e la triangolare di calcio. E anche quest’anno non sono mancate le esibizioni di arti marziali delle società di San Giovanni Ilarione di Judo e Karate. L'intero ricavato sarà destinato al finanziamento e l'ampliamento dell’offerta delle attività future. Ringraziando sentitamente tutti i volontari e le associazioni che si sono prodigate per la buona riuscita della festa, la Polisportiva si augura che dopo la pausa estiva i nostri piccoli grandi atleti riprendano le attività con rinnovato entusiasmo. Ecco alcune foto della manifestazione. Le altre foto sono disponibili all’indirizzo www.polisportivailarione.it
della Polisportiva, che hanno parlato dell’importanza dello sport per i giovani e dell’utilità di associazioni come Energy Studio che promuovono diverse discipline sportive e favoriscono ambienti sani dove i ragazzi crescono con dei valori veri. Lo spettacolo ha avuto un forte impatto su bambini e adulti e, dato l’entusiasmo, quest’anno Federico ha deciso di proporre, oltre ai
corsi di Modern Dance, Jazz, Fitness e ai corsi di Hip Hop tenuti da Omar Vanzo, una serie di altre discipline con famosi coreografi e maestri che vi aspettano dal 4 Ottobre per farvi conoscere questi stili: Breakdance – Ragga Jam - Musical – Contemporaneo – House – Danza Classica – Tip Tap – Acrobatica – Jazz Rock – Zumba. Inoltre troverete corsi di canto, recitazione, mimo e psicomotricità.
Chi è interessato può rivolgersi presso la sede di via degli Alpini n. 9 in orari di segreteria o chiamare il 347 2542848 la Proloco, la Polisportiva e con il patrocinio del Comune di San Giovanni Ilarione. Le coreografie di Omar Vanzo e Federico Gallo sono state molto apprezzate dal numeroso pubblico che ha potuto assistere anche ad esibizioni di breakdance, modern e hip hop di alcuni gruppi ospiti. Sono intervenuti il Vicesindaco e Assessore allo Sport Thomas Pandian, e Lucia Burato nuovo Presidente
Trimestrale di Informazione e Cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo all’Alpone utilizza c/c postale n° 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5 Direttore responsabile: Delio Vicentini Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Giovanni Sartori, Lucia Burato, Lorenzo Gecchele Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento, 3/C - S. Giovanni Ilarione (VR) Tel. 045 7465727 Pubblicità Augusto Gambaretto - Via Bosco, 7 - Tel. 045 7465151 - San Giovanni Ilarione (VR) Prestampa: Iter - Tel. 045 7652554 - Fax 045 6170334 - iter.vr@tiscali.it - Colognola ai Colli (VR) Stampa: Grafiche Alpone - Tel. 045 6550221 - 045 6550480 - S. Giovanni Ilarione (VR)
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