L'Alpone numero 1 2011

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l’alpone

Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 26 - N. 1 - Marzo 2011 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane

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Saluto del Presidente Dopo aver festeggiato il 100° numero della sua storia il nostro “Alpone” si rimette in marcia con lo stesso entusiasmo di sempre. I tanti segnali di affetto e di stima che il giornale ha ricevuto nel festeggiare questi 25 anni sono stati per tutti noi motivo di soddisfazione e, nello stesso tempo, di stimolo per cercare di fare ancora meglio. In questi giorni la Pro Loco sta rinnovando il proprio Consiglio attraverso le nuove elezioni, in Luglio. Ne approfittiamo per invitare tutti coloro che possono dare una mano ad iscriversi e aggiungersi alla grande famiglia della Pro Loco, sempre attiva sul territorio comunale: le iscrizioni sono aperte presso il bar Sport di Viviano Gazzo. Ricordiamo che l’iscrizione dà la possibilità di avere la tessera dell’UNPLI, con la quale si godono importanti vantaggi, agevolazioni e sconti, opportunamente elencati nell’agenda UNPLI che vi verrà consegnata al momento del tesseramento. Sarebbe poi importante che, secondo le proprie capacità e possibilità di tempo, ognuno potesse dare il proprio contributo al paese: le iniziative in programma sono molte e c’è bisogno di persone disponibili per poterle sostenere e valorizzare adeguatamente.

Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR)

Anno 26 - N. 1 Marzo 2011

150 ANNI UNITÀ D’ITALIA Anche San Giovanni Ilarione ricorda la raggiunta unità dello Stato italiano

ª FESTA DELLA PACE E RADUNO INTERREGIONALE DEI FANTI Sono i ragazzi delle scuole medie, assieme alla sezione locale dei Fanti, ad essere protagonisti nel celebrare l'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia, con una manifestazione tutta da vedere e piena di sorprese, suddivisa in due momenti: nella mattinata di sabato 16 aprile nella piazza della Chiesa e in serata presso il teatro parrocchiale con una coreografia a cui partecipano, accanto e insieme agli alunni, la Banda “G. Verdi” e il coro “El Biron”, nonché vari componenti delle associazioni com-

battentistiche locali, chiamate a raccolta dalla sezione Fanti di San Giovanni Ilarione. Gli stessi Fanti nell'occasione ospitano la 35ª Festa della Pace, ricordando il 25° di fondazione del gruppo e organizzando il raduno interregionale dell’arma, con una fitta serie di iniziative culminanti, domenica 17 aprile, con la sfilata e la S. Messa sul sagrato della chiesa parrocchiale. Nel prossimo numero del giornale daremo il giusto risalto alle due importanti iniziative.

La stoffa del Tricolore: il popolo italiano Un bel giorno il papà e il bambino andarono allo stadio a vedere il Torino, subito lui fu preso da grande meraviglia alla vista di una particolare famiglia che sventolava quella bandiera di cui l’Italia va tanto fiera. Il piccolo saltò fuori con una domanda, perché questo la tradizione tramanda che tre erano i colori come sulla pizza basilico, mozzarella e pomodori. Il papà rispose con gran prontezza che erano il simbolo della salvezza, della salvezza dalla tirannia, dalla divisione, dalla paura e dalla follia. Coninuò dicendo che un cuoco omaggiò la regina, sfornando una pietanza dalla cucina: non era una pizza, ma molto di più, un testimone della nostra unità e della nostra virtù, come la nostra bandiera, non solo stoffa ma razionalità sincera.

INIZIATIVE DELLA PRO LOCO Questo è l’elenco dell’iniziative più importanti svolte dalla Pro Loco nel 2010: - Pubblicazione del libro “La Fucina segreta di Vulcano”, in collaborazio Tutela Vini Soave e Recioto. - Ristampa della monografia di Antonio de Gregorio (1880) “Fauna di S. Giovanni Ilarione”, in collaborazione con il Consorzio di Tutela Vini Soave. - Riproduzione della pala di Bartolomeo Montagna della Chiesa Parrocchiale di Castello. - Rubrica Telefonica 2010 - Sagra delle Castagne con pubblicazione riguardante il mondo della musica a San Giovanni Ilarione nel secolo scorso. - Luminarie nelle principali vie del paese durante le festività natalizie, in collaborazione con i commercianti.

A.C. - E.S. - R.B.

Carnevale 2011

FRANCO CAVAZZOLA

NON GETTARE IL TUO BAMBINO:

TELEFONA !!

Un carro durante la sfilata lungo le vie cittadine. Varie

Sede S.O.S. di San Giovanni: Piazza Martiri, 1

L’Amministrazione Comunale

Inno alla Vita

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INFORMA PAG. 6-7

Corrispondenza

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La Compagnia teatrale “Sale e Pepe”

Lettere AL GIORNALE ZENTE REFADA PAG. 9

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L’ALPONE 2

ISTA V R E T N I L’

Un ponte verde tra la Spagna e l’Italia

Luigi e Cesare Marcazzan, rispettivamente 73 e 68 anni costituiscono la generazione di mezzo di una famiglia che, da oltre novant’anni alimenta un fiorente commercio nel settore della frutta e verdura. Attività ereditata da nonno Cesare e continuata dal loro padre, Egidio. I contadini di San Giovanni e delle zone limitrofe – in particolar modo quelli delle Boarie – portavano loro i prodotti dei campi (ciliegie, mele, pere, fichi, marasche ...) che poi venivano trasportati con i cavalli ai mercati all’ingrosso di Verona e Vicenza. Luigi e Cesare costituiscono la generazione di mezzo perché hanno posto già le basi per un futuro sempre più promettente. Basti pensare che i loro cinque figli – tre di Cesare e due di Luigi – già operano a vari livelli nell’azienda di famiglia che, fatta eccezione per una sosta forzata in concomitanza con la seconda guerra mondiale, ha continuato a svilupparsi e vede sempre più vicino il secolo di vita. Alle domande risponde Cesare, ma Luigi, da fratello maggiore, segue attentamente il discorso intervenendo al momento opportuno. Vogliamo completare il racconto storico? Subito dopo la guerra il lavoro riprende e viene acquistato il primo autocarro FIAT da 20 quintali di portata. Nel 1960 nasce la ditta “& Marcazzan s.d.f.” con titolari Egidio Marcazzan e i figli Luigi e Cesare. Nel 1965 la società si trasforma in “Marcazzan F.lli s.n.c.” e ha come ambiti di sviluppo commerciale soprattutto i centri di produzione piemontesi dove abbondano albicocche, pesche,

mele, o gli agrumi di Sicilia: arance, mandarini e clementine, limoni e cedri. Nel 1975 viene aperta una filiale operativa a Castigliole Saluzzo in provincia di Cuneo, ancor oggi in piena efficienza per alcuni mesi all’anno. A quando la decisiva svolta con la Spagna? Intorno agli anni settanta del secolo scorso con l’importazione di albicocche, pesche, sedano bianco, carciofi, insalate, peperoni, cavolfiori di vari tipi, fagiolini, melanzane, zucchine ... in maggioranza verdure e ortaggi. La filiale spagnola, con sede principale ad Almeria nel sud est della penisola iberica, prende avvio nel 1998. Una scelta indispensabile per poter seguire più da vicino il mercato spagnolo che aveva assunto nel frattempo dimensioni ragguardevoli. Attualmente circa trenta persone – tra assunti a tempo indeterminato (15 a San Giovanni, 3 a Cuneo) e stagionali (13 in Spagna) – vengono impegnate in tutte le fasi e in tutti i luoghi: dall’acquisto, alla lavorazione, alla vendita, al trasporto della merce ... dai luoghi di produzione ai mercati di Vicenza, Padova, Venezia... A proposito di vendita .., quali altri

possibili sbocchi per questo fiume ... verde? Oltre ai mercati ortofrutticoli provinciali offre buone prospettive anche la grande distribuzione ... ipermercati italiani e stranieri. Molto interessante risulta anche il rapporto con alcuni paesi dell’est europeo, in primo luogo la Russia, che provvede in proprio anche al trasporto delle merci lavorate. Dalla sede di Cuneo viene alimentato un interessante rapporto anche con la Francia. Quanti e quanli mezzi di trasporto vengono impiegati per il trasporto delle merci? Cinque autoarticolati frigoriferi che fanno la spola dalla Spagna all’Italia e dalla sede di San Giovanni, dove tutta la merce viene lavorata, ai luoghi di consegna dei prodotti lavorati e pronti per la distribuzione ai dettaglianti.

TANTE VOLTE GRAZIE, DAL CENTRO AIUTO VITA È riconoscente anche per la gioia della bella serata musicale tenuta il 5 febbraio nel teatro parrocchiale di Villa. A cantare per la vita si sono susseguiti i bimbi della Scuola Materna “Papa Luciani”, il coro Gospel Prayers, la Corale di Cattignano, il coro “Le chitarre”, il coro “La Ghenga” di Castello, il coro “Harmony” di Terrossa ed Emanuele Sartori con la sua esibizione alle tastiere. Così il “Canta la Vita”, sospeso da

Come viene gestito il rapporto con i produttori spagnoli? Mediante una presenza attiva in loco da parte mia e un rapporto di fiducia reciproca con i contadini ai quali ci lega una reciproca e leale collaborazione. Noi offriamo ai produttori le materie prime: sementì .. .piantine di determinati prodotti per i quali è previsto un incremento nella consumazione e, contestualmente, ci impegniamo al ritiro dell’intera produzione, ovviamente a prezzi del mercato corrente. Ma, perché avete abbandonato l’Italia? Non si è trattato di un abbandono e, tanto meno, di un tentativo di delocalizzazione. Quando ha avuto inizio il nostro rapporto privilegiato con la Spagna, intorno al 1970, ancora non si parlava di delocalizzazione. A quel tempo ci siamo invece resi conto che la concorrenza in Italia aveva raggiunto livelli ragguardevoli e che la burocrazia era demotivante e in costante aumento. Abbiamo fatto cenno ad una “presenza attiva” sui luoghi di produzione ... cosa significa? Significa che dai primi di ottobre a Natale, dall’Epifania alla Settimana santa e da subito dopo Pasqua a metà giugno io sono in Spagna per controllare che gli accordi stipulati con i produttori iberici vengano scrupolosamente rispettati. Da metà giugno a fine settembre sono, invece, a Cuneo da dove coordino l’attività franco-piemontese. Come vede

la nostra attività non ha periodi morti. In Spagna, infatti, lo stesso tipo di prodotti matura un mese e mezzo prima rispetto all’Italia settentrionale ... Ma, sua moglie, cosa ne pensa e, soprattutto, cosa dice? Spesso viene, o mi raggiunge, per lunghi periodi. Ormai ci siamo abituati, anche se gli anni cominciano a presentare il conto. Un po’ si rassegna ... un po’ brontola ... ma questa è, ormai, la nostra vita. Consenta una domanda “fuori sacco”... come giudica la situazione socio-politica spagnola? Mi sembra che tutto sia tranquillo. In trentadue anni non abbiamo mai avuto problemi di alcun genere. Il fenomeno malavita appare molto contenuto e i possibili rischi assai limitati. Basta comportarsi bene. In tanti anni di attività non abbiamo mai avuto sgradite sorprese né dalle istituzioni né tantomeno, dalla popolazione. In occasione della sagra delle castagne il sindaco di San Giovanni vi ha conferito un attestato di merito per aver contribuito alla crescita economica del paese ... volete dire qualcosa in proposito? Intanto vogliamo ringraziarlo per il pensiero. Noi ce la mettiamo tutta per ben figurare. Abbiamo sempre puntato sulla qualità, e non solo per guadagnare di più. Lo dimostra il fatto che la ditta “Marcazzan F.lli” è stata anche insignita di medaglia d’oro per essersi distinta nella propria attività di import-export.

due anni, è “resuscitato” per l’entusiasmo e la generosità di tanti giovani. Esprime poi viva riconoscenza anche al Consiglio Comunale che a dicembre 2010 non ha accolto la domanda di posizionare nel nostro paese i raccoglitori per indumenti usati. Ciò avrebbe dan-

neggiato non poco le due raccolte annuali che il CAV realizza e dalle quali ricava un significativo contributo. Infine un grande “grazie” alla Comunità tutta per la generosità dimostrata nella raccolta di alimenti nel periodo natalizio.

DELIO VICENTINI

Parrocchia di San Giovanni Battista di Castello organizza

31ª SAGRA DI SAN ZENO Sabato 30 Aprile ore 20.30

Il Centro esprime grande gioia per la XXXIIIª Giornata per la Vita, che ha visto un sole radioso riflettersi negli animi delle famiglie dei bambini battezzati nel 2010 e invitati a partecipare alla solenne celebrazione della Santa Messa, il 6 febbraio nella chiesa di Santa Caterina in Villa e domenica 13 in quella di Castello, per ringraziare Dio del prezioso dono della vita e della famiglia.

Domenica 1 Maggio ore 10.00 ore 12.00 ore 14.00 ore 16.00 ore 18.00 ore 19.00 ore 19.30

DURANTE

L’alpone ha bisogno del tuo aiuto! Siamo giunti al primo numero dell’anno nuovo e, come ogni anno, arriva assieme al giornale anche il vaglia postale. Questo è il numero 101 del giornale, un dato che fa riflettere per la mole di lavoro compiuto nell’ultimo quarto di secolo: sono 25 anni di impegni e di articoli che hanno registrato la storia del paese in dettaglio, grazie ai quali oggi possiamo vantare di possedere, rispetto ad altri paesi, un prezioso strumento di rilettura della nostra storia recente. L’importante traguardo è stato reso possibile anche grazie al Vostro contributo, che ogni anno puntualmente offre la possibilità a questo giornale di rimanere in vita e di restare al passo con i tempi. La redazione e il consiglio della Pro Loco ringraziano quanti volessero accogliere l’invito di sostenere l’Alpone, che anche per questo è diventato il giornale di tutti gli ilarionesi nel mondo! FRANCO CAVAZZOLA

All’interno di questo numero troverete un vaglia prestampato che può essere utilizzato da coloro che vogliono sostenere le spese del giornale “L’Alpone”. Un grazie anticipato a quanti manderanno il proprio contributo!

Pro Loco di S. Giovanni Ilarione organizza

Festa di inizio Estate 2011 Giovedì 2 giugno Venerdì 3 giugno Sabato 4 giugno

Maxi discoteca con DJ YANO, serata dedicata ad Afro sotto le stelle RADIO RSB San Bonifacio con i migliori pezzi della usica suonata alla radio DJ GEGE con la passione dalla musica e del divertimento

Tutto questo in zona industriale di S. Giovanni Ilarione

Serata degustazione vini, con le migliori cantine della zona presso il CANEVON Santa Messa con la benedizione delle Biciclette Pranzo Sociale Apertura dei Giochi con Gara dei Sacchi Assalto alla CUCCAGNA Lancio dei Paracadutisti Peso del Maiale e indovina l’altezza della sopressa Continua la serata con la cena LA

MANIFESTAZIONE

SARANNO ATTIVI I

GONFIABILI RAMPI

Polisportiva Ilarione A.S.D.

e Assessorato allo Sport Da una vita spezzata un’altra vita può risorgere

GRUPPO MARCIATORI

LUVI

Donare è amare la vita

R

CENGIATTI COMITATO PROVINCIALE FIASP VERONA

PER I BAMBINI

CASTRON

NUZZI

®

R

San Giovanni Ilarione

MINGON

Gruppo Alpini San Giovanni Ilarione

R Associazione Culturale S. Zeno

CASTELLO

LOTTI

Pro Loco San Giovanni Ilarione

MARCAZZAN

R

CASELLA

CEREGHINI A.S. Basalti San Giovanni Ilarione Ass. Naz. Paracadutisti d’Italia Sez. Val d’Alpone

P

KM 7

A

KM 13

PIAZZA MARTIRI

KM 21

BERTINI

Protezione Civile San Giovanni Ilarione

PARTENZA/ARRIVO

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MANGANO

Carabinieri in congedo sezione San Giovanni Ilarione

RISTORO

BOSCO Fanti San Giovanni Ilarione

ZANICHELI

Aereonautica San Giovanni Ilarione

PENDOLA VESCHI TANARA

COTTO

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PEGNATI


L’ALPONE 3 Da un po’ di anni Monteforte d’Alpone in occasione della manifestazione podistica di gennaio offre un’opportunità di notorietà unica ai comuni confinanti o delle vicinanze, centinaia di pullman e quindi migliaia di turisti affascinati dal territorio e dall’ospitalità della Val d’Alpone ripropongono, anno dopo anno, il loro ritorno e, come le rondini, annunciano la primavera. Accoglierli e raccontare loro il territorio è un dovere oltre che un piacere che può far nascere amicizie o collaborazioni per futuri scambi culturali. Mi chiamo Paolo e assieme a mia moglie Teresa conosciamo il mondo delle marce da più di trent’anni e la voglia di esperienze nuove ci ha portato a conoscere persone straordinarie dislocate nel territorio nazionale e in occasione della Montefortiana pago il mio debito proponendo loro le nostre opportunità. Quest’anno ho proposto agli amici marchigiani di Montelupone, borgo medioevale del maceratese nelle vicinanze di Loreto e Recanati un itinerario della

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Carnevale 2011 A San Giovanni Ilarione il 6 marzo si è visto riversare il divertimento del Carnevale 2011. “Il carnevale più bello degli ultimi 10 anni” così si commentava tra i componenti della giuria. Merito sicuramente al tempo che ha garantito il sole per tutto il periodo della manifestazione, ma anche dei ben 18 carri che hanno sfilato e che si sono sfidati con bellissime coreografie e con vestiti tutti in tema. Ecco la classifica: il secondo posto del fuori paese è andato al carro A Tempo dei Draghi ma il primo posto se l’è giudicato con ben 220 componenti al carro dei Balla con i Topi di Montecchia di Crosara. La sfida più interessante viene però con i carri del paese dove,

SAN GIOVANNI ILARIONE E ... MONTELUPONE nostra Lessinia. Ho parlato all’assessore alla cultura di San Giovanni Ilarione del mio progetto e lui, in collaborazione con il prof. Dario Bruni, ha riempito il contenitore proponendoci per il breve tempo disponibile la visita al borgo del Castello. Il pullman con 52 baldi giovanotti è partito dalle Marche alle sei tra piovaschi e qualche fiocco di neve certi che anche quest’anno il miracolo si ripeterà come per il sangue di San Gennaro perchè i nostri santi Antonio Abate, Zeno, Giovanni Battista, Caterina avrebbero fatto da barriera contro la perturbazione sul nostro territorio e così è stato. A guidarli un personaggio senza età che per entusiasmo e voglia di conoscenza non ha rivali: Pierluigi Ferramondo, pioniere delle corse podistiche, del canto, della solidarietà, dei gemellaggi. A pochi metri da casa sua si trova il luogo in cui i primi moti carbonari ebbero origine

seppur in maniera clandestina. È un invito alla popolazione di San Giovanni a ricambiare la visita, magari in occasione della loro manifestazione fissata per il 17 luglio: storia, monumenti e ospitalità sono garantiti. Durante il viaggio, più ci si avvicina a Monteforte più si scopre che il miracolo è cosa fatta. Arrivati a destinazione, prima di assaporare una pasta asciutta ben condita si fanno coccolare dai gratuiti raggi di sole montefortiani e lì inizia anche il mio incontro con amici di vecchia data tra una stretta di mano e uno scambio di confidenze, la tradizione continua. Eseguiti tutti i rituali e a pancia piena, alle 14.40 si parte, destinazione chiesetta di San Zeno lungo il tragitto in zona Boarie raccogliamo l’assessore Augusto che presenta subito tutta la sua esperienza nel tratteggiare la storia locale, in un baleno il pullman divora i tornanti fer-

e Mariangela Grolli ad Angelina Beschin che ha coordinato il Carnevale, alle due vallette Cristina e Nicoletta, alla regia con Luca Nardi, alla maschera nascosta che anche quest’anno ha fatto divertire il pubblico tra i vari indizi interpretata da Giovanna Bevilacqua e infine le due maschere principali del nostro paese Mastro Cil i e g i a (Stefano Salata) e Sora Castagna (Barbara Gazzo). La Pro Loco ringrazia e da appuntamento al prossimo anno. LORENZO Sopra: il carro della scuola dell’infanzia. GECCHELE Sotto: il carro vincitore.

mandosi a un centinaio di metri dal luogo da visitare e qui incontriamo il prof. Dario Bruni ricercatore storico. Questo è il suo borgo natio e di residenza siamo in buone mani e lo intuisco da come ci fa parcheggiare, nessun ticket e a vigilare sul mezzo ci mette santa Libera. Anche qui il tempo è in mano ai santi. La fortuna ci assiste e la breve camminata permette ai futuri podisti di smaltire un po’ di calorie e al prof. Dario di preparare il sermone che puntuale e preciso ci delizia su ogni particolare, rispondendo alle domande dei più curiosi (Pierluigi). Poi si riparte per visitare la chiesa di San Giovanni Battista e qui il professore, in compagnia dell’assessore, perde il suo titolo e diventa un tuttofare, sagrestano, giornalaio, cameriere rispondendo sempre alle curiosità stupendo i presenti per professionalità,, disponibilità e resistenza. Dopo aver ben descritto territorio,

tradizione, storia e pitture con il consenso certo di Bartolomeo Montagna e la lode dei presenti, ti concediamo una pausa e tutti ci incamminiamo verso il bar da Claudio dove un brindisi ci porta verso il saluto finale non prima di un sincero grazie a te e all’amministrazione comunale, in particolare Augusto. Credo che questo sia solo un arrivederci. La voglia di far conoscere le pitture della chiesa di Santa Caterina, i basalti colonnari, un antico mulino e altro è tanta ma il Dio Tempo ha detto stop. Anche il sole è sparito, si risale tutti sul pullman e si riparte salutando dal finestrino con la mano 1’assessore, i basalti colonnari e il professore e si ritorna a Monteforte. La corsa ci aspetta. Si cambia scenografia e tutto diventa ricordo anche aver incontrato chi per un dì ha smentito un antico detto nessuno è profeta in patria ... e il ricordo è la virtù che permette alle rondini di ritornare, grazie a tutti! GIANPAOLO ALDIGHIERI

come oramai da tempo, è stato assegnato il secondo posto all’asilo con il tema Emozioni da Simba e il primo posto al numeroso gruppo del dj Coffee con De Goti me ne intendo. Grazie infinito, al numerosissimo pubblico e in particolare a tutti i collaboratori del carnevale: dai due presentatori Lorenzo Gecchele

IMPORTANTE DALLA SCUOLA “MARIO MARCAZZAN”! Anche quest’anno ci siamo distinti: JACOPO ZANCHI della classe lIª A si è aggiudicato il secondo premio al concorso di disegno indetto in occasione della “Montefortiana”. Il concorso artistico era dedicato a Papa Wojtyla e alla solidarietà. Jacopo si recherà nel mese di aprile a Cracovia, sarà ospite del cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario di Papa Giovanni Paolo lI e visiterà i luoghi della giovinezza del Papa Polacco. Al suo ritorno aspettiamo un ricco resoconto della sua esperienza. A lui le congratulazioni del Dirigente, degli insegnanti e di tutti i compagni. ANNA BEVILACQUA

Mastro Ciliegia e Sora Castagna, sul loro carro trainato da un “ciucco”.

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Il sempre più numeroso gruppo chierichetti di Santa Caterina in Villa. Un ringraziamento al parroco don Elio e a chi li segue con molta costanza. Buona Pasqua!!

L’addio ad Ernesto Gambaretto, eroe nascosto Se n’è andato il 21 dicembre 2010, in punta di piedi, come suo stile, ed ha chiuso la sua giornata terrena quasi nell’anonimato, perché Ernesto Gambaretto non ha mai cercato la pubblicità o la gloria esteriore. Persona seria, onesta ed impegnata, ha servito la patria in modo encomiabile, senza mai pretendere o reclamare diritti, sempre in prima fila nel compimento del proprio dovere, sempre pronto a testimoniare il giuramento fatto al momento di indossare la divisa nell’arma dei carabinieri. Per lunghi anni in servizio in Africa Orientale Italiana, colonia italiana, allo scoppio della guerra sì trova sotto il comando del principe Amedeo, duca d’Aosta, ed insieme ai suoi commilitoni scrive, a Culqualber in Etiopia, una delle pagine più gloriose nella storia dell’arma dei carabinieri e dell’Italia. Qui, infatti, dal 6 agosto al 21 novembre 1941 viene bloccata l’avanzata inglese, soverchiante per uomini e mezzi. Alla fine i vincitori rendono agli Italiani l’onore delle armi. Fra gli italiani si salvano solo in 35, compreso il nostro compaesano Ernesto, che sarà decorato per il suo eroico comportamento con la medaglia di bronzo. Dopo la guerra, al rientro dalla prigionia, riveste la divisa e a Torino, nella

caserma “Cernaia” viene additato come esempio alle giovani leve. Aveva fatto dell’Arma dei carabinieri un po’ la sua famiglia e anche dopo il congedo costituiva sempre un riferimento e ad ogni cambio di generale comandante, il subentrante sentiva l’obbligo morale di incontrarlo e salutarlo. La sua vita è stata un concentrato di valori, di abnegazione, di servizio per gli altri. E l’Arma ha voluto onorarlo fino alla fine. Una rappresentanza di cinque carabinieri in alta uniforme ha tributato gli onori militari ed al suo funerale ha voluto partecipare anche il generale Giuliani, comandante della legione carabinieri di Torino. Non poteva mancare una delegazione della sezione carabinieri in congedo di San Giovanni Ilarione, sempre attiva e presente in ogni circostanza. Ora Ernesto Gambaretto è andato avanti, è rientrato nei ranghi, è tornato a salutare e rimanere per sempre insieme ai suoi compagni d’arme caduti in Africa, a godere quella pace che le vicissitudini della vita in gioventù gli hanno negato. Rimane il suo esempio, il suo fare le cose ordinarie in modo straordinario, il suo ottimismo, il suo senso del dovere. Di tutto questo la bisogno ancora la patria e la gente. GIANNI SARTORI

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Marcazzan geom. Luciano mediatore professionista ruolo 2155, perito ed esperto ruolo 423 COMPRAVENDITE, STIME E VALUTAZIONI IMMOBILIARI, DIVISIONI. L’Edicola Bosco ha chiuso il 31.12.2010 brindando e ringraziando tutti i suoi clienti per un bel periodo trascorso.

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DOSSIE

“La comunicazione genitori figli in adolescenza, qualcosa da riscoprire” di Deliana Bertani

Ci sono tre motivi per cui dobbiamo parlare di riscoperta del rapporto genitori figli. Primo motivo: La “cornice sociale” può contribuire a spiegare meglio il motivo per il quale il problema giovanile ha assunto una rilevanza sociale, proprio per la molteplicità di manifestazioni – tossicodipendenza, comportamenti antisociali, terrorismo politico, tentativi di suicidi ecc. – che rappresentano una sfida al sistema costituito e ai rapporti così come esistono nel nostro gruppo sociale. Con le trasformazioni sociali e culturali si sono determinate delle modificazioni nella dinamica adolescenziale: a) progressiva dissoluzione dei riti di iniziazione che ritmavano e sancivano il passaggio dall’età infantile all’età adulta. Questi riti avevano una funzione difensiva contro le angosce depressive e paranoidee sia dell’adolescente che del gruppo sociale. b) La stessa caduta dei valori tradizionali, quali la sottomissione all’autorità, la castità, la restrizione delle ambizioni personali, ha lasciato l’adolescente molto esposto alla violenza delle sue pulsioni. 3) La riduzione dei confini fra il mondo dei genitori e il mondo dei figli che sono più direttamente coinvolti nelle dinamiche degli adulti, con una maggiore intensità e confusione emotiva e con una maggiore facilità a diventare il supporto delle loro proiezioni (famiglia nucleare). 4) La liberalizzazione educativa pone l’adolescente di fronte a situazioni impegnative e complesse che la fragile struttura del suo sé non riesce a metabolizzare e ad elaborare adeguatamente. 5) Il prolungamento della scolarizzazione crea una contraddizione fra la spinta all’autonomia e la dipendenza materiale dalla famiglia. Le incertezze occupazionali rappresentano un ulteriore ostacolo al raggiungimento dell’autonomia. 6) I genitori spesso si rifiutano di entrare in conflitto con l’adolescente e di accettare la sua sfida e vogliono una continua conferma che sono bravi genitori, evitando in tal modo di far emergere l’aggressività (essere amici) 7) L’ideologia consumistica che ha invaso il mondo giovanile, favorendo un atteggiamento di consumo degli oggetti, ostacola posizioni riparative e di salvaguardia delle relazioni e degli oggetti. Viene a mancare la marginalità, il tempo per crescere. La nuova cornice sociale richiede quindi che il rapporto genitori figli sia riscoperto. Non ci sono più come 30-40 anni fa dei punti di riferimento socialmente riconosciuti: l’età per i pantaloni lunghi, per le calze di nylon, per avere le chiavi di casa, per poter uscire la sera. I valori sono molto più sfumati rispet-

Inno alla Vita

volmente è in costante m ov i m e n t o fra questi 4 stati mentali, fra queste 4 a cura di PRANDO SUSY, GECCHELE LORENZO E SEBASTIANO FILIPOZZI comunità. L’ i n to a Anche per l’anno corrente il gruppo dell’INNO ALLA VITA vuole sottolineare qualche aspetto impor- dividuo è vent’anni tante e nascosto della nostra società. Sono argomenti, come quello a seguire, che si sentono spesso tra la dunque in fa. gente e soprattutto negli incontri organizzati dalle scuole e quant’altro, ma che si stenta ad affrontare costante moIl conteseriamente. Ecco che la Pro Loco vuole rinnovare questa parte del nostro giornale anche per l’anno 2011. vimento in sto eduRingrazio il nostro esperto in materia lo psicologo Sebastiano Filipozzi per i suoi eccellenti interventi. avanti nelcativo è l’essere comcambiato pletamente adulto, fuori con l’essere nel diverso rapporto con la realtà, la necesle regole si costruiscono insieme giormondo degli adolescenti, fuori nell’essesità di reimpostare il proprio modo di no dopo giorno; ai genitori si richiere in una posizione di isolamento, indievedere, conoscere, comprendere, appordono capacità di mediazione soprattro con l’essere nel mondo infantile. Si tarsi con la realtà, cioè con il mondo tutto, valore in sé è l’adattabilità a trova quindi in una posizione piena di esterno. nuove situazioni e la capacità di negotormento nella quale egli sente che nesFino ad un certo punto questo rapporziazione. suno può aiutarlo, che deve aiutarsi da to è mediato, sottomesso, regolato dai Secondo motivo: solo. genitori, dagli adulti significativi, dalla C’è un altro aspetto per il quale dobGrande imporcredenza, dalla visione che questi sanno biamo parlare di riscoperta ed è la positanza ha la sua tutto come grandi divinità. zione nuova che il genitore ha in questa capacità (acquisita Poi ad un certo punto l’adolescente si età, il ruolo nuovo .Così come il figlio in passato) di tollibera da questa sottomissione ai genitori che abbiamo davanti non è più il bambilerare la sofferencome persone che sanno tutto e allora no dipendente, altrettanto noi non siamo za, il grado di tolprorompe tutto il mondo della confusiopiù i genitori che tutto sapevano e poteleranza in rapporne che era stato tenuto nascosto dalla vano come alcuni anni prima. to alla confusione convinzione della onniscienza dei genitoEssere genitore è un compito di che l’adolescente ri e degli adulti significativi (insegnanti, costante adattamento che muta e questo è ha (ma che hanno parenti ecc). uno dei momenti clou del cambiamento. anche i suoi geniQuali sono le principali confusioni Cerchiamo di vedere un po’ più da tori). quella tra buono e cattivo, la confusione vicino questo aspetto. Infatti cosa sta tra le diverse zone del corpo e i diversi L’adolescenza è profondamente e in modi in cui tali zone possono entrare in tentando di fare: vario modo collegata all’età precedente, ha rapporto con il mondo esterno e con le di andare avanti e in essa i suoi presupposti e le sue radici. altre persone, la confusione fra maschio e diventare molto È durante i primi anni di vita che si femmina, tra adulto e bambino. potente ma anche vengono formando profondi e stabili rapQuesta confusione si esprime con la di trovare la strada indietro nel contatto porti affettivi nei confronti dei genitori e “normale” tendenza alla asocialità, con con gli affetti (gli adulti) e con una idendi altri adulti significativi; vengono intele preoccupazioni per i propri vestiti, per tificazione con coloro che conoscevano riorizzati dei modelli di comportamento, il proprio corpo (dismorfofobie) con l’attutto e che potevano tutto. teggiamento verso il cibo (anoressia, delle norme morali, si sviluppano certi Sta cercando di dividersi in due parti bulimia) con le preoccupazioni per le atteggiamenti di base nei rapporti intere di ristabilire le differenze tra se stesso proprie caratteristiche sessuali, con gli personali (socievolezza o invece timidezadulto e se stesso bambino: il ragazzo mnnamoramenti omosessuali. za, fiducia o sfiducia negli altri) o nel vive tutto ciò in modo confuso. Il prorompente stato di confusione modo di affrontare le difficoltà e le fruIl suo è un movimento continuo tra che era stato tenuto nascosto dalla constrazioni (con tenacia, con sofferenza, bisogno di autonomia e bisogno di protevinzione dell’onniscienza dell’adulto fa con insofferenza, con tendenza alla zione. scoprire all’adolescente per es. che le rinuncia ecc.) si sono formate certe Vediamo ora come questo movimento parole non significano solamente quello strutture intellettuali e certe capacità si traduce nel rapporto adolescenti – che dicono, che contengono significato di fondo (analisi, ragionamento fangenitori – adulti significativi. in se stesse, che hanno vari significati a tasia, senso del reale, atteggiamento 1) NOI posizione solare nell’infanzia e seconda delle persone che le usano. di ascolto) che nella fanciullezza L’adolescente sente quindi di aver potranno essere LORO posizione che si fa sempre più scoperto che tutto il mondo degli adulti è di grande eccentrica nei confronti del sole. un ammasso di ipocrisia. aiuto per 2) NOI attacco alla loro crecsita autonoIl mondo degli adulti sembra soprata ff r o n t a r e ma esibita tutto una struttura politica, un sistema di con suffiLORO esibizione di una pretesa autoclassi: gli adulti sono vissuti come i deciente nomia tentori del potere, come coloro che hanno autono3) LORO esibizione di una nuova dipenil controllo del mondo, sono ipocriti, fromia e denza (banda, consorteria amicizie) datori che difendono il loro potere c o n NOI intrusività nel loro nuovo mondo appunto da qualsiasi intrusione. equili4) LORO definizione di una nuova indiL’adolescente si sente quindi parte brio il vidualità della comunità di adolescenti che si pone periodo dell’adolescenza. NOI perdita di un nostro ruolo tra queste due classi: gli adulti che hanno Contemporaneamente ci sono vistosi 5) LORO vulnerabili nella nuova struttura il potere, gli schiavi che credono in essi e massicci caratteri di novità che l’adoleNOI vulnerabili nella nuova struttura come se fossero degli dei. scenza presenta: profondi mutamenti 6) LORO taglienti sul loro presente in L’adolescente si pone quindi in una degli aspetti fisici, la rottura dell’equilifam. – nostalgici del passato noi arposizione di disprezzo nei confronti sia brio emotivo con il rapido alternarsi di rabbiatissimi perchè ci dicono che “il degli adulti che dei bambini e della orgastati d’animo opposti e i problemi conre è nudo” nizzazione del mondo che essi rapprenessi, con il comparire delle pulsioni ses7) LORO sospesi in un processo senza sentano. suali, con le prime esperienze sentimentempo Questa è la crisi di identità ed è una tali, con le scelte professionali ideologiNOI solleciti a porci nel nostro tempo area dì confusione che ricopre tutte le che, scolastiche, ma soprattutto i probleIl gruppo dei pari e l’amicizia in quealtre confusioni, ed è il problema essenmi della ricerca di indipendenza e del sta dinamica rappresentano uno spazio ziale del mondo degli adolescenti. rapporto con gli adulti. interno, un polo assolutamente importanIl quadro del mondo interno dell’adote. C’è un fatto centrale che ci permette lescente nel suo sviluppo è decisamente In questo movimento continuo nostro di capire molte cose dell’adolescente, dei influenzato dal modo con cui si sposta compito è esserci, per rappresentare un suoi problemi, dei suoi movimenti di avanti e indietro attraverso queste 4 comunità interne: quella del bambino punto di riferimento, un “semaforo” un ritorno indietro e di spinta in avanti di cui nella famiglia, il mondo degli adulti, l’a“faro”. accenneremo più avanti, ma soprattutto dolescente isolato dove l’isolamento ha Da questo discende il Terzo motivo ci permette di capire qualcosa in più come conseguenza l’accentuarsi della per il quale possiamo parlare di riscoperrispetto alla continuità e discontinuità fra onnipotenza e della megalomania. ta del rapporto. infanzia e adolescenza. L’adolescente che si sviluppa favoreNel rapporto con l’adolescente Uno dei dati centrali è a mio avviso il

Sagra della seriola

COSTRUZIONE E COMPRAVENDITA

Anche quest’anno la parrocchia di Castello ha sostenuto la tradizionale Sagra della Seriola (Candelora), la più antica manifestazione religiosa del nostro comune, ma ormai quasi del tutto dimenticata. Tra gli anziani si ricorda questo giorno come l’ultima possibilità della stagione di scambio commerciale dei prodotti rimasti nei

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granai o nei vari magazzini: era infatti il momento buono per comperare l’indispensabile per terminare l’inverno in attesa della nuova stagione oppure, al contrario, era l’ultima possibilità per vendere quello che era in abbondanza. La manifestazione è iniziata venerdì 4 febbraio con l’esibizione di due importanti gruppi, Sey goodyto e Beyond the river, che hanno animato la serata, attirando e coinvolgendo veramente molta gente. Il pubblico ha apprezzato soprattutto l’acustica che il Canevon ha saputo sostenere! La serata successiva è

ritorna fuori in modo drammatico il problema del dire no, del porre delle regole. Abbiamo parlato a lungo della confusione dell’adolescente, dei suoi movimenti. Occorre in questa fase riscoprire la necessità di DIRE DI NO, come necessità di reintrodurre il principio di realtà, far conoscere cioè la realtà al ragazzo, una realtà che è diversa da prima, meno famigliare, meno chiara, più complicata. Ai ragazzi piace sentirsi dire “NO”. A loro non serve avere sempre campo libero, spesso non sanno cosa farsene. Sui NO debbono poggiare le spiegazioni se vogliamo abbiano significato. A volte amano sentirsene dire quattro, così come amano, a volte, sentirsi coccolati e protetti. Amano sentire le nostre opinioni. Sentono il bisogno di continuare a verificare se possono ancora fare affidamento su di noi e ciò può durare sino a quando essi stessi àvranno messo al m o n d o figli propri. E questo anche se quando sono adolescenti mettono alla prova tutte le norme, le regole, la disciplina, le misure di sicurezza. È con questa modalità che accettano la sicurezza. Mettendo alla prova i genitori, gli insegnanti, la famiglia, qualsiasi persona incontrino. Se trovano serrature e catenacci saldamente sprangati, continuano a darsi da fare per farli scattare, ad aprirli con violenza e a lanciarsi fuori. Altrimenti si raggomitolano sul letto, ascoltano dischi e si sentono inutili. Perché fanno così? Spesso sembra che debbano far fronte nel loro intimo a nuovi violenti sentimenti che li spaventano; da ciò deriva il bisogno di verificare che i controlli esterni siano ancora in funzione. Ma nello stesso tempo devono mettere alla prova la propria capacità di infrangere quella barriera e affermare la propria personalità. I ragazzi hanno bisogno di qualcuno che li disciplini, ma le regole devono essere imposte da persone che possono sfidare e ubbidire; i controlli meccanici non servono e la condiscendenza ottenuta con la paura non ha valore. I ragazzi hanno bisogno anche di fiducia, di sapere che accettiamo la loro sperimentazione e questo lo sappiamo fare nella misura in cui riusciamo a costruirci la teoria della mente di nostro figlio, ad immaginarci cosa pensa, come può comportarsi in quella o in quell’altra situazione. Nella misura in cui riusciamo a meravigliarci, cioè a vedere il mondo con i loro occhi. Nella misura in cui riusciamo ad ascoltarli. Nella misura in cui riusciamo a riaccoglierli senza dire “io te lo avevo detto”. È il rapporto vivo tra persone che offre lo spazio necessario per un effettivo sviluppo. A poco a poco questo sviluppo porta l’adolescente ad acquisire un senso adulto di responsabilità.

stata animata dall’oramai amico del giro, DJ Coffee, che come sempre ha saputo intrattenere la gente con balli e musica di ogni genere; ancora più interessante la domenica pomeriggio, sempre con l’aiuto tecnico di Coffee, durante la quale il gruppo dell’animazione del Canevon ha organizzato una mega tombola, dove giovani e “meno giovani” si sono sfidati tra le varie vincite in palio, gli immancabili balli, esibizioni e tanto altro ancora. Da ringraziare in particolare il Parroco Don Angelo che ha sostenuto la manifestazione, il direttivo di Noi Associazione e, ovviamente, il gruppo dell’animazione del Canevon, che con entusiasmo e molta voglia di fare ha saputo divertirsi e far divertire, ritrovando quel gusto di stare insieme che è alla base di ogni sagra che si rispetti. LORENZO GECCHELE


L’ALPONE 5

1° MERCATINO DI NATALE ALLA SCUOLA PRIMARIA “A. STEFANI”

Libri per i bambini e nuovi computer alla scuola primaria A.Stefani, grazie ai fondi raccolti con l’iniziativa “Mercatino di Natale a scuola”. È proprio dall’esigenza di dover acquistare nuovi testi per la biblioteca

scolastica e rinnovare l’aula di informatica che è nata l’idea tra le insegnanti di realizzare una vendita di oggetti e manufatti a tema natalizio, cercando di far fronte, con i soldi raccolti, all’insufficienza di fondi erogati dallo Stato. Per questo, fin dal mese di ottobre, gli alunni di tutte le classi si erano messi all’opera per realizzare piccoli lavori utilizzando materiali di vario tipo come cartoncino,pasta pane, stoffa, vetro … sperimentando tecniche diverse. Reso noto ai genitori questo progetto durante le prime assemblee, si è potuto piacevolmente scoprire che molte mamme, nonne, papà, zii … con le mani d’oro … sarebbero stati disponibili a costruire e donare alla scuola altri oggetti per la vendita. Ecco che negli intermezzi tra un problema di matematica, una poesia, una verifica, a scuola si è lavorato senza tre-

gua fino a dicembre; mentre a casa le mamme rubavano parte del loro tempo prezioso per tagliare, cucire, incollare, dipingere … magari in compagnia! Finalmente, domenica 12 dicembre, sono stati esposti nei corridoi della scuola, addobbata a festa per l’occasione, i prodotti di tanto impegno . In una cornice davvero magica, in piena atmosfera natalizia, con il presepe di origami costruito dai bambini, con la musica e una squisita cioccolata calda, molte persone hanno visitato la mostra e hanno acquistato facendo un’offerta. Molti sono stati gli apprezzamenti ricevuti e questo dà soddisfazione a chi ha lavorato. Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato: il gruppo Pro Loco, le ditte che hanno fornito il materiale, il Dirigente Scolastico ma soprattutto ... grazie ai genitori che si sono dimostrati come sempre molto disponibili! P.S. Stiamo già pensando di realizzare il 2° Mercatino quindi vi aspettiamo tutti anche il prossimo Natale!!! LE INSEGNANTI

Scuola dell’Infanzia “Papa Luciani”

Un’emozione chiamata Natale A detta di qualcuno quest’anno il presepe della Scuola dell'infanzia era un po’ strano ... diverso dal solito. In realtà non è stato facile coniugare l’idea del presepe con il percorso che i nostri bambini hanno intrapreso in questo anno scolastico: “Coloriamo le nostre emozioni ... con Re Leone”. Pensare al presepe in questa prospettiva ci ha portato a pensare alla musica, al colore, alla luce, tutti elementi che esprimono la gioia, la vita, l’intensità e la positività di alcuni momenti che viviamo e che riescono ad incidere in maniera forte nella nostra quotidianità. Ma l’emozione più grande per noi genitori è senza dubbio l’esperienza della maternità e della paternità. Detta in altre parole, le emozioni più forti che viviamo sono legate ai nostri figli, sono i figli stessi. E allora come concretizzare il nostro presepe tradizionalmente costruito con le statuine, le stelle e le pecorelle? I nostri bambini con i loro visi, le loro espressioni ed emozioni dovevano abitare questo presepe. Doveva essere il loro presepe e allora la nascita di Gesù bambino doveva trasformarsi in un quadro vivente: loro con l’Emmanuele, il Dio-con-noi. Ecco allora prendere forma una grande cornice costituita dai molti quadretti con i volti dei bambini grandi che delimitava lo spazio di questo quadro grandioso. Il cielo era tutto disseminato da tante stelline, ognuna delle quali conteneva il volto dei bambini medi. E le statuine? Altro non erano che dei fiori a forma di cuore con i volti dei bambini piccoli. La natività costituiva il Cuore di tutto questo scenario. Dal bambino si sprigio-

nava una luce intensa che, sullo sfondo, alle spalle di Maria, Giuseppe e il Bambino illuminava una grande vetrata multicolore. Dalla luce bianca di Gesù Bambino si sprigionavano fasci di luce colorati, un intreccio di mille colori che colpivano e rendevano viva ogni cosa: i fiori, i cuori, le stelle del cielo, gli sguardi dei bambini. Sopra la natività una lucente stella e tutt’intorno, ancora, un movimento di luci e colori. In una porzione di cielo un movimento d’immagini ci

richiamava il senso Natale, attualizzato con alcune scene di vita dei nostri bambini, dei nostri genitori a scuola e qualche spezzone della storia di Re leone. La musica accompagnava questo susseguirsi di frammenti di vita, vicini e lontani, creando un ambiente davvero speciale, suggestivo ... emozionante. Tutt’intorno lo spazio si riempiva di luci evanescenti, di colori e di calore che riflettevano tutta l’intensità di una vita ancora fragile ma che porta in sé la forza dirompente di quell’Amore divino che sembra irradiare la propria luce, il proprio calore ... la propria magia in tutto l’universo. E i cuori, tutti rivolti verso la culla del bambino,

sembravano ricevere quella linfa vitale che li rendeva vivi e i cui battiti sembravano sintonizzati sul ritmo del cuor del piccolo Gesù. A volte capitava di osservare i bambini che, passando davanti al presepe, si fermavano un istante, sì sedevano sulla panchina e stavano per qualche minuto immobili, lì ... davanti ... e alla domanda “Che cosa fai lì?” la risposta per tutti era una sola: “Niente ... guardo il presepe”. Dietro a quelle parole, piccole, semplici, veniva spontaneo pensare all’atteggiamento dei Re Magi che con la meraviglia negli occhi, il calore nel cuore e i doni nella mani, estasiati sostavano davanti al Re della vita, muti, magari con le lacrime agli occhi che, scendendo, bagnavano il volto di quell’Amore grande, che riempie tutta una vita ... proprio come questi piccoli re magi riempiono l’esistenza di noi genitori. E così, quel presepe strano, riusciva a catturare l’attenzione di questi angioletti, li sapeva far emozionare non solo per lo sfavillio delle luci, il fascino della musica ma soprattutto dal fatto di vedersi protagonisti in questo Natale, quasi a dire che quest’anno, nel presepe della scuola dell’Infanzia non c’erano solo gli angeli a cantare “Gloria a Dio e pace in terra ...” ma tutto quanto era in festa: il cuore dei nostri bambini, le stelle del cielo, e tutti gli altri bimbi che in quella cornice sembravano davvero formare un unico coro d’angeli. Forse, anche Gesù Bambino quest’anno si è emozionato in questo presepe: bambino tra i bambini, luce tra le stelle, Amore nei cuori e per tutti, ce lo auguriamo, il senso di una vita che si dona per la gioia e la vita del mondo intero.

Gruppo sempre attivo ai mercatini di Natale, amalgamati e contenti sulla piazza a S. Morriz prima di arrivare a Livigno, un angolo di Paradiso.

Nuovi sussidi tecnologici:

LE LAVAGNE MULTIMEDIALI Nuovi sussidi tecnologici sono, da quest’anno scolastico, a disposizione di alcuni plessi dell’Istituto comprensivo di San Giovanni Ilarione. Ben tre lavagne interattive multimediali sono state installate dal mese di settembre ad oggi: a) alla scuola primaria “Aristide Stefani” grazie ad un contributo Ministeriale nell’ambito di un più ampio progetto finalizzato allo sviluppo delle nuove tecnologie nella scuola; b) alla scuola primaria “Cirillo Tonin” di Castello, grazie all’iniziativa promossa da un gruppo di genitori in occasione della Sagra delle Castagne (ricordate Una castagna per una Lavagna?) che ha consentito la raccolta di fondi per l’acquisto;

ne e d’insegnamento. Collegata a un PC e a un proiettore, permette agli insegnanti o ai relatori di: - catturare l’attenzione del pubblico; - creare materiali accattivanti e contenuti visivi; - accedere direttamente alle pagine Internet; - registrare e modificare tutti i contenuti sul proprio computer. Ha le dimensioni di una tradizionale lavagna didattica, sulla quale è possibile disegnare mediante dei pennarelli virtuali. È collegata ad un computer del quale riproduce lo schermo. Permette quindi di mantenere il classico paradigma didattico centrato sulla lavagna, estendendolo con l’integrazione di multimedialità,

c) alla scuola secondaria “Mario Marcazzan” utilizzando una parte della donazione effettuata dalla famiglia del prof. Mario Marcazzan, al quale è intitolata la scuola, ed una parte dei fondi ottenuti dalle offerte per il “Calendario 2010”, realizzato nel laboratorio del tempo prolungato dagli alunni delle classi seconde nell’anno scolastico 2008-2009 con il coordinamento delle prof.sse Morbioli Anita e Bevilacqua Annamaria. Altre lavagne prevedibilmente arriveranno nel corso di quest’anno scolastico, essendo in atto un finanziamento del Ministero riservato alla scuola secondaria. L’obiettivo è di dotare possibilmente tutti i plessi dell’Istituto di almeno una lavagna. Ma cos’è una lavagna interattiva? La lavagna interattiva multimediale, detta anche LIM, è un dispositivo elettronico progettato per migliorare l’esperienza di comunicazio-

accesso ad internet e possibilità di usare software didattico in modo condiviso. Può essere utilizzato anche come sistema di proiezione video (es: video didattici, documentari, film ...). Quanto specificato va nella direzione di un ammodernamento dei sussidi didattici con l’obiettivo di favorire l’acquisizione di conoscenze, competenze e successo formativo. Un ringraziamento particolare va, da parte mia, ai genitori di Castello che hanno ottenuto uno straordinario risultato con la loro iniziativa, agli alunni e docenti che hanno realizzato il Calendario 2010, molto apprezzato da quanti lo hanno visto e letto (che ha consentito di disporre di risorse per l’acquisto della lavagna) ed infine alla famiglia Marcazzan per la grande generosità dimostrata verso la nostra istituzione scolastica.

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DS UGO CARNEVALI

Venerdì 25 febbraio si è tenuta, presso il teatro parrocchiale e la scuola primaria Cirillo Tonin di Castello, una serata che ha visto protagonisti sia gli alunni partecipanti all’ormai decennale progetto “In classe sulla neve” sia i genitori che hanno collaborato nell’originale iniziativa “Una castagna per una lavagna”, promossa in occasione della Sagra delle Castagna 2010 e che ha portato alla raccolta di fondi destinati all’acquisto di una lavagna interattiva multimediale per il plesso scolastico di Castello. Dopo le premiazioni dei piccoli sciatori il dirigente scolastico Carnevali Ugo ha inaugurato la “LJM” tagliando il nastro tra gli applausi di grandi e piccoli. È seguita una breve dimostrazione sull’utilizzo didattico del nuovo strumento multimediale da parte del Dirigente e delle insegnanti presenti.


L’ALPONE 6

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA

testi a cura di DELIO VICENTINI

dal Consiglio comunale

Gestione convenzionata per le palestre Come avviene ormai da alcuni anni i locali per le attività motorie e sportive vengono affidati in gestione. Si tratta di due palestre – quella della scuola secondaria di primo grado “Mario Marcazzan” e quella di Viale dell’industria – e di due “aule motorie”, presso le scuole primarie A. Stefani” e “C. Tonin”, rispettivamente del capoluogo e di Castello. Come per il precedente triennio, anche per gli anni 2011, 2012 e 2013 sarà la locale polisportiva – che, nel frattempo, ha cambiato denominazione da “Polisportiva San Giovanni Ilarione 2001” in “Polisportiva Ilarione a.s.d.” – a gestire l’utilizzo delle quattro strutture sportive sulla base di apposita convenzione che si riporta integralmente. * * *

REPUBBLICA ITALIANA COMUNE DI SAN GIOVANI ILARIONE Rep. N. ..... del ....... OGGETTO: Convenzione per l’affidamento in concessione della palestra e delle aule motorie comunali site sul territorio di San Giovanni Ilarione per gli anni 2011-20122013. L’anno _______; addì ________ del mese di _________ nella sede municipale; TRA IL COMUNE DI SAN GIOVANNI ILARIONE, nel prosieguo denominato Comune, rappresentato dal responsabile dell’area amministrativa ___________________ domiciliato per il presente atto presso la Sede comunale di San Giovanni Ilarione in Piazza Aldo Moro n. 5, codice fiscale 00540670239, autorizzato alla firma della presente convenzione con deliberazione consiliare 62 del 16 dicembre 2010; E il Sig. Lucia Burato, nata a San Bonifacio il 3001-1965, residente in via Risorgimento, n. 123, San Giovanni Ilarione (VR), codice fiscale BRTLCU65A7GH783F, in qualità di Presidente pro-tempore della “POLISPORTIVA ILARIONE a.s.d.”, nel prosieguo denominata Associazione, con sede in San Giovanni Ilarione – piazza Aldo Moro n. 5 – Cod. fiscale 03940300233 SI CONVIENE QUANTO SEGUE:

Art. 1 – Oggetto e durata – Il Comune concede, alla Associazione, la gestione, per gli anni 2011-2012-2013, dei seguenti immobili: 1. Palestra sita presso le scuole medie del capoluogo in viale Alcide de Gasperi; 2. Palestra acquisita in locazione, denominata “Polisportiva 2001” e sita in viale dell’Industria n. 46. Art. 2 – Somme da versare – L’Associazione, a richiesta del Comune., rimborserà quota parte delle spese dallo stesso sostenute per i consumi (energia elettrica., riscaldamento, ecc.) non prima di tre mesi dal ricevimento della richiesta e non oltre sei mesi da tale data. Art. 3 – Facoltà del Comune – Il Comune si riserva, compatibilmente con lo svolgimento delle attività sportive dell’Associazione, previo parere obbligatorio non vincolante, di concedere, sotto la propria responsabilità esclusivamente, l’uso dei seguenti immobili: 1. Palestra sita presso le scuole medie del capoluogo in viale Alcide de Gasperi; 2. Palestra acquisita in locazione denominata “Polisportiva 2001” e sita in viale dell’industria n. 46 per lo svolgimento di attività occasionali delle scuole o di altre organizzazioni sportive locali diverse dall’Associazione; inoltre il Comune si riserva l’utilizzo dei suddetti locali per l’organizzazione di manifestazioni di interesse pubblico promosse dallo stesso Comune e da altri enti interessati. Sarà cura del Comune prevedere che le varie manifestazioni non comportino sovrapposizioni nell’uso dei locali; a tal fine il Comune chiederà di acquisire i calendari delle diverse manifestazioni e le preferenze nell’utilizzo degli stessi immobili. Nella fattispecie di cui al comma precedente il Comune avrà diritto al rimborso delle spese solo per eventuali danni e previo idoneo accertamento degli stessi. L’Associazione si impegna, di concerto con il Comune, all’osservanza di tutte le misure sanitarie e di sicurezza nonché a stipulare le necessarie assicurazioni previste per legge; l’Associazione, inoltre, è responsabile di eventuali danni a terzi causati negli impianti esistenti per il cattivo uso degli stessi o per carenza di manutenzione ordinaria. Art. 4 – Controllo – Il Comune si riserva la facoltà di controllare e sorvegliare la gestione degli immobili in qualsiasi momento, a mezzo dei propri funzionari incaricati. Art. 5 – Divieto di cessione dei locali – L’Associazione si impegna e si obbliga, per tutta la durata della concessione, a non cedere, affittare o dare in locazione o in comodato a terzi, in tutto o in parte, gli immobili di cui trattasi e gli impianti, le attrezzature e le pertinenze relative, senza aver ottenuto preventivamente l’assenso scritto del Comune. Art. 6 – Attività particolari – Per attività

particolari che comportano l’acquisizione di autorizzazioni, concessioni o licenze da parte di enti diversi dal Comune, dovrà provvedere di volta in volta l’Associazione informandone il Comune. Art. 7 – Obblighi della Associazione – L’Associazione si obbliga a mantenere per tutta la durata della concessione gli impianti esistenti e le attrezzature realizzate in perfetta efficienza, salvo normale deperimento d’uso, assicurando la pulizia, la manutenzione ordinaria, la custodia degli impianti stessi, delle attrezzature e dei locali. Art. 8 – Spese per manutenzione ordinaria e straordinaria – Le spese per l’acqua, luce, gas sono a totale carico del Comune concedente. Sono a carico della concessionaria le spese per la manutenzione ordinaria e, in particolare, tutti gli oneri a carattere ripetitivo che sono diretti al mantenimento delle strutture e delle attrezzature inerenti agli immobili. Al fine di definire il significato della parola manutenzione ordinaria in caso di controversia nella interpretazione, sì fa riferimento alla definizione riportata nelle norme del codice civile e dalla legge urbanistica. Le manutenzioni straordinarie restano a carico del Comune ed allo stesso verranno, di volta in volta, segnalate per iscritto a cura dell’Associazione. In ogni caso qualsiasi intervento, miglioria o modifiche della situazione esistente, qualora dovesse essere realizzata in economia dalla Associazione, dovrà essere oggetto di preventiva autorizzazione del Comune. Art. 9 – Restituzione degli impianti – Alla definitiva scadenza della presente convenzione gli immobili, gli impianti, le attrezzature saranno restituiti al Comune, con regolare atto di consegna, in perfetto stato, tenuto conto della normale usura del tempo. Art. 10 – Tariffe – La determinazione delle tariffe annuali per gli utenti è affidata al Comune, dopo la consultazione dell’Associazione. Art. 11 – Contributo – Il Comune si impegna ad erogare all’Associazione un contributo per lo svolgimento della propria attività associativa: tale contributo viene stabilito con apposito provvedimento dell’organo competente nei limiti stabiliti dalla legge, dai regolamenti comunali e tenendo conto delle disponibilità del bilancio. Art. 12 – Inadempienze – L’Associazione risponderà in proprio per eventuali inadempienze. Art. 13 – Inosservanza delle norme di concessione – In caso di accertata violazione da parte dell’Associazione, in tutto o in parte, della presente convenzione, il Comune può disporre la revoca della stessa, da comunicarsi alla Associazione stessa mediante lettera raccoman-

data con ricevuta di ritorno. Art. 14 – Danni arrecati ai terzi – L’Associazione non è tenuta a rispondere in proprio per eventuali furti o danneggiamenti degli impianti arrecati da persone estranee nelle ore in cui l’immobile non è frequentato e al di fuori dell’orario di attività dell’Associazione stessa. Spetta alla Associazione provvedere alla comunicazione al Comune dell’orario di utilizzo degli impianti in questione. Resta inteso che è sempre a carico dell’Associazione comunicare agli associati, con appositi avvisi, gli orari di utilizzo degli impianti. L’Associazione. inoltre, di concerto con il Comune, per quanto riguarda i momenti in cui i locali non sono frequentati, dovrà porre in essere tutti gli accorgimenti per evitare il verificarsi di atti dolosi vandalici tesi a danneggiare le strutture comunali di cui alla presente convenzione. Art. 15 – Polizza assicurativa – Il Comune esonera l’Associazione a garantire il patrimonio esistente mediante presentazione di idonea polizza assicurativa. Il Comune mantiene e/o aggiorna la polizza di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi per la proprietà degli immobili oggetto della convenzione, nonché la polizza che copra i rischi di danneggiamento derivante da incendio inviandone copia per conoscenza all’Associazione, che si riserva il diritto di integrarla con polizza aggiuntiva. Art. 16 – Polizza fideiussoria – Il Comune si riserva la facoltà di stabilire, a garanzia dell’oggetto della concessione, l’importo di una polizza fideiussoria nonché la forma della stessa, che l’Associazione dovrà presentare al Comune stesso. Art. 17 – Spese contrattuali – Tutte le spese inerenti al presente atto, nessuna esclusa, sono a completo carico del Comune. Art. 18 – Modifiche – Eventuali modifiche alla presente concessione, prima di essere deliberate dal Consiglio Comunale, dovranno essere concordate con l’Associazione. Art. 19 – Riferimenti normativi – Per quanto non previsto nella presente convenzione le parti fanno espresso riferimento a quanto disciplinato dagli artt. 1803 e seguenti del codice civile. Art. 20 – Efficacia – Qualsiasi atto contrario alla presente convenzione ed inerente lo stesso oggetto decade automaticamente con l’entrata in vigore della stessa. Dalla Residenza Municipale, lì __________ PER IL COMUNE DI SAN GIOVANNI ILARIONE

PER L’ASSOCIAZIONE IL PRESIDENTE

(Delibera n° 62 del 16.12.2010)

Convenzione per risparmiare Nel quadro delle misure adottate dai comuni per la riduzione della spesa pubblica rientrano anche gli interventi orientati alla razionalizzazione dei servizi che essi sono tenuti ad erogare a favore dei cittadini. Nel caso specifico la materia regolamentata riguarda la gestione del servizio economico-finanziario tra i comuni di San Giovanni Ilarione e Roncà. In forza della normativa nazionale e regionale vigente in materia, già i due comuni avevano sperimentato la gestione associata del servizio di segreteria, quello di polizia locale, la gestione delle funzioni paesaggistiche, il sistema di documentazione, e altro ancora che hanno consentito di rendere massimamente efficiente l’intero sistema di servizi

assicurando maggior efficienza ed efficacia e realizzando, nel contempo, sensibili economie finanziarie. L’occasione prossima è stata offerta dal fatto che il responsabile dell’area economico-finanziaria di Roncà è stato recentemente collocato in pensione. Per completezza di informazione si riportano gli articoli più significativi della convenzione allo scopo stipulata tra le due amministrazioni. Art. 3 - Modalità di gestione Per la gestione in forma associata del servizio economico-finanziario, il Comune capo convenzione metterà a disposizione dell’associazione, il seguente profilo professionale: - n. 1 Funzionario, categoria giuridica D/1 ed economica D/5, Responsabile dell’area

economico-finanziaria, titolare di posizione organizzativa (attualmente nella persona del rag. Livio Avogaro), che assume la veste di Responsabile del servizio associato. Il numero di ore di lavoro viene così suddiviso: - Comune di San Giovanni Ilarione: n. 24 ore settimanali; - Comune di Roncà: n. 12 ore settimanali. I Sindaci dei due Comuni o loro delegati, concorderanno insieme l’articolazione dell’orario, i tempi, e le modalità di intervento del succitato dipendente e potranno, di comune accordo, variare il numero di ore previsto qualora le esigenze di servizio lo richiedessero, (fino ad un massimo del 50%). Le direttive per il servizio spettano ad ogni

singolo Comune per quanto attiene al proprio territorio. Eventuali rilievi a carico del personale utilizzato dovranno essere discussi e concordati dai Sindaci ed assunti dagli organi competenti del Comune “Capo convenzione”. Art. 4 - Funzioni, attività e competenze spettanti al servizio associato e procedimenti amministrativi di competenza L’attività del dipendente responsabile del servizio associato è finalizzata a svolgere sia funzioni ammistrative che decisorie a favore degli enti associati, svolgendo in particolare le seguenti attività, elencate a titolo non esaustivo: a) verifica della veridicità delle previsioni di entrata e della compatibiità delle previsio-


L’ALPONE 7 ni di spesa, da iscriversi nel bilancio annuale o pluriennale, e verifica periodica dello stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese. In particolare, al responsabile del servizio finanziario competono le firnzioni di conti-olIo e di verifica in base alle regole giuridiche e alle scienze di ragioneria se nelle proposte di deliberazione vengono: rispettatì i criteri di veridicità delle previsioni di entrate e della compatibilità degli stanziamenti di spesa sulle proposte avanzate dai responsabili dei vari servizi; se sono predisposte per l’approvazione da parte dell’organo competente; se rispettano il principio della terrrtorialità dell’azione amministrativa; se sono finalizzate al conseguimento di un fine istituzionale assegnato all’ente (conformità dell’oggetto dell’azione alle leggi e alle eventuali altre norme particolari). b) espressione del parere in ordine alla regolarità contabile sulle deliberazioni che comportano impegno di spesa o diminuzione di entrata; c) attestazione della regolarità contabile e della copertura finanziaria dei provvedimenti che comportano una spesa; d)segnalazione dei fatti che possono determinare il costituirsi di situazioni tali da pregiudicare gli equilibri del bilancio; e) annotazione delle entrate degli enti nelle scritture contabili; f) rendicontazione dei contributi straordinari, per la parte di competenza; g) gestione dei bilanci, con il compimento delle attività previste in capo al responsa-

bile del servizio finanziario, ai sensi della Parte II, Titolo III, Capo I (entrate) e Capo II (spese) del decreto legislativo 267/2000; h) variazioni alle previsioni di bilancio di previsione ed al Piano Esecutivo di Gestione, su richiesta dei Responsabili dei settori interessati; i) intervento nelle operazioni di verifica straordinaria di cassa; j) certificazioni di bilancio inerenti la gestione contabile; k) svolgimento delle attività inerenti la predisposizione del rendiconto di gestione (comprendente il conto del bilancio, il conto economico ed il conto del patrimonio), e cura degli adempimenti ad esso connessi; l) cura dei rapporti, comprese la trasmissione e la ricezione degli atti, con i revisori dei conti e con i soggetti responsabili della tesoreria. Per lo svolgimento delle funzioni di cui sopra il Servizio associato è collegato con tutti gli altri uffici e/o servizi titolari di compiti decisori connessi con la gestione fmanziaria degli enti, ciò a ragione della centralità dei suoi compiti. Il Responsabile del Servizio associato svolgerà anche funzioni di supporto agli Organi politici nella predisposizione del bilancio di previsione, nella stesura del Piano Esecutivo di Gestione, nelle relative vanazioni, nelle modifiche ai regolamenti di contabilità, anche al fine della loro uniformità, nonché nell’espressione del proprio parere relativamente all’organizzazione del servizio associato. Su specifica richiesta dei rispettivi Sindaci

dei comuni associati, il Responsabile del Servizio Economico-Finanziario può essere chiamato a partecipare, in qualità di esperto, a Commissioni Consiliari, Consigli Comunali, Giunte Comunali o altri organismi. Art. 5 - Trattamento economico Al Responsabile del servizio associato, come individuato all’art. 3, spetta la retribuzione in godimento, secondo quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro nazionali e decentrati del personale delle autonomie locali, oltre al rimborso, secondo le norme di legge vigenti, delle spese di viaggio regolarmente docurnentate per recarsi dal Comune di San Giovanni Ilarione al Comune di Roncà. Al responsabile medesimo verrà, inoltre, riconosciuta un’indennità aggiuntiva correlata al conferimento della posizione organizzativa, nella misura prevista dall’a.rt. 14, comma 5, del CCNL 22.01.2004. Tale indennità verrà stabilita dai firmatari della presente convenzione. L’indennità di risultato verrà individuata, d’intesa tra i Comuni associati, entro i limiti di cui al citato art. 14, comma 5, CCXL 22/01/2004. Art. 6 - Riparto delle spese Le spese inerenti il personale convenzionato saranno sostenute in via anticipata dal Comune di San Giovanni Ilarione. La spesa complessiva annuale relativa alla gestione del servizio sarà ripartita come di seguito: - Comune di San Giovanni Ilarione: quota 66,67%; - Comune di Roncà: quota 33,33%. Il Comune di Roncà provvederà al rimborso delle competenze economiche spettanti

all’incaricato del servizio, ivi compressi gli oneri riflessi, con cadenza trimestrale. Art. 7 - Durata della convenzione La presente convenzione ha durata di anni 2 (due), decorrente dal 1° gennaio 2011, e potrà essere rinnovata con atto espresso dei singoli Enti, salvo il diritto di recesso in qualsiasi momento, con preavviso di mesi 6 (sei). Art. 8 - Dipendenza del personale del servizio associato Il restante (eventuale) personale, esistente presso ogni Comune per la gestione dei servizi economico-finanziari, svolgerà servizio esclusivamente in favore del Comune di appartenenza, cui farà carico la relativa spesa. Detto personale sarà, comunque, coordinato e diretto, al fine dell’espletamento delle attività, fluizioni e servizi di cui all’art. 4, dal Responsabile del servizio associato. Art. 9 - Funzioni di indirizzo e strumenti di consultazione Per l’attuazione degli obiettivi della presente convenzione è istituito un organo collegiale di indirizzo e vigilanza, denominato “Conferenza dei Sindaci”, formata dai Sindaci dei Comuni convenzionati o loro delegati, che si esprime mediante decisioni costituenti atti di indirizzo politico-amministrativo. La Conferenza dei Sindaci, si riunisce di norma due volte all’anno, è ed è presieduta dal Sindaco del Comune capo convenzione. La Conferenza dei Sindaci stabilisce annualmente gli indirizzi e gli obiettivi del servizio associato, esamina le questioni di interesse comune, fornisce direttive e verifica la rispondenza dell’azione di questo ai programmi delle rispettive amministrazioni. (Delibera n. 64 del 16.12.2010)

ECOLOGIA 10 motivi per differenziare di più 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7)

È indice di civiltà Contribuisce alla cultura ecologica del nostro paese Contribuisce alla riduzione dell’inquinamento Rende San Giovanni Ilarione un paese più moderno Evita sprechi Aiuta a sentirsi membri della comunità Contribuisce a lasciare il nostro paese più pulito alle future generazioni 8) È utile ai bilanci del Comune 9) Crea posti di lavoro 10) Aiuta a mantenere le abitazioni pulite Festa di Carnevale per i pensionati F.NP. C.I.S.L. di San Giovanni Ilarione, 7 marzo 2011.

Nessuna parrocchia della diocesi di Vicenza, e sono parole del Vescovo emerito Mons. Pietro Nonis, celebra la festa delle Palme con la grandiosità, l’apparato esterno, la meticolosa preparazione come la parrocchia di S. Caterina in Villa. Qui nulla è lasciato all’improvvisazione, al caso, e lo spettacolo che si presenta è a dir poco incantevole: la piazza antistante la chiesa è tutta un brulichio di palme, di gente sorridente, di colori, di intima serenità e contentezza. L’interno della chiesa, poi, con l’arco antistante l’altare, con lo sfavillio delle palme adornate, con la corona dei chierichetti attorno all’altare e già di per sé virgulti di pace, richiama la bellezza dell’Eden primordiale, quando Adamo ed Eva riflettevano la bellezza e la grazia di Dio A rinverdirne i fasti è stato il parroco don Francesco Meneghello, nei suoi lunghi anni di apostolato in mezzo a noi, portandola a livelli coreografici altissimi, con l’intervento di TV locali, riscuotendo ammirazione e lode da parte di tutti. In occasione della domenica delle palme del 24 marzo 1991, l’allora ve-

scovo titolare della diocesi di Vicenza, Mons. Pietro Nonis, volle espressamen-

te presiedere la cerimonia, riportandone un’impressione fortissima e durante la visita alla città di Vicenza, nello stesso anno, del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, gli offrì in segno di stima la palma della pace portata da San Giovanni Ilarione, abbellita con amore ed eleganza dalla signora Ginevra Cavazza. Il Presidente della Repubblica accettò con commozione il dono che, graditissimo, tenne nel suo studio a Roma, quasi fosse la barra di comando per puntare verso i giusti obiettivi comuni. Un bel dono davvero, un segno di pace da parte del nostro Vescovo e della nostra comunità verso l’Italia tutta, un segno di amicizia e fratellanza. La tradizione e l’impegno continuano con l’attuale parroco don Elio Nizzero, nell’unire la gente, nel cercare di fare sempre meglio, nel valorizzare questa festa, vera immagine della protezione di Dio sul mondo. Al nostro Vescovo emerito, ai nostri sacerdoti il plauso e il ringraziamento da parte dell’intera comunità e a tutti noi il giusto orgoglio per questo evento. GIANNI SARTORI

Alessia Aldegheri, laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali. Alice Panarotto, corso di laurea in Infermieristica presso l’Università degli studi di Padova, il 7 marzo 2011. Laura Baldin, laurea in Scienze dell’Educazione. Roberta Costantini, laurea breve in Lingue e Tecniche per l’informazione e la comunicazione presso l’Università Cattolica di Milano il 22 dicembre 2010. Il 21 luglio scorso Giulia Mangabosco si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università “Cà Foscari” di Venezia. Enrica Maporti, laureata in Restauro presso l’Accademia di Belle Arti “G.B. Cignaroli” di Verona, il 3 marzo 2011.

Ricordo di mia sorella Augusta ai martiri di Marcinelle

Sono trecento i giovani rimasti, nel sottosuolo dell’infida terra, che in molte case ha portato guerra, lutto e dolore. A chi sentendo questo non trema in petto il cuore, pensando alle giovani vite nel fior degli anni belli; due di essi erano fratelli Camillo e Rocco Iezzi che in pochi istanti con padri, figli e sposi, sono del nostro secolo nobili eroi gloriosi pari ai trecento

LA PALMA DELLA PACE DI S. GIOVANNI ... AL PALAZZO DEL QUIRINALE

ORI GLI ALLComplimenti vivissimi da parte della redazione a:

di Carlo Pisacane. Erano inermi contro un nemico immane e nulla poté toglierli alla morte, nessuno scese in fondo a schiudere le porte della salvezza. Solo uno che rimase in loro compagnia durante le ore di lunga agonia. Solo Gesù è sceso con loro. Dapprima increduli erano molti ma poi credettero e ad uno ad uno lasciarono la terra ov’erano sepolti.


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P. NARCISO CAVAZZOLA, una vita, una scommessa al servizio di Dio nel Sol Levante Lo conosciamo tutti, anzi lo dobbiamo ringraziare tutti per la sua affabilità e disponibilità al servizio della nostra parrocchia durante le sue puntate di ritorno al paese natio ogni tre anni, anche se con la lingua italiana qualche volta bisticcia, per quel modo sereno di presentarsi alla gente, per il suo sorriso. Occhi profondi e trasparenti, dietro gli occhiali, un volto sereno e spazioso che racchiude il segreto della bellezza e della felicità interiore, una vita intesa come scommessa a favore del messaggio di Cristo nel Sol Levante, nel moderno Giappone. Questo è padre Narciso Cavazzola, al secolo Cesarino. Figlio di Giuseppe (Bepi Gaba) e Catina Santaca’ (Catina Coga), vede la luce il 26 maggio 1939. Il primo impatto con il mondo esterno è l’incontro con la natura circostante, in compagnia della fida capra e 4 pecore da portare al pascolo. Poi la scuola elementare a San Giovanni Ilarione, e ricorda con nostalgia i vecchi insegnanti, Dante, Dignani, Canoso. Tutti ottimi educatori. Intanto, piano piano, viene catturato dal messaggio dei fraticelli che passano per la questua: sono allegri, simpatici, a volte anche un po’ brilli per qualche bicchiere loro offerto, bonaccioni, ma tanto, tanto felici. Decide allora di entrare nel collegio di Chiampo, dai frati. Il parroco di Villa, don Antonio Antoniol, al momento di stendere la lettera di presentazione al Collegio, si irrita un po’ per la mancata scelta del Seminario, ma il giovane Cesarino è irremovibile. A Chiampo ci rimane solo un anno, per la 1ª media, per poi spostarsi a Lonigo per ulteriori quattro anni. Poi un anno a San Pancrazio per il noviziato ove assume il nome di Narciso, infine 4 anni di liceo a Monselice e Motta di Livenza. Per i quattro anni di teologia è a Verona, San Bernardino. Qui, sotto la direzione di padre Terrenzio Zardini, apprezzato compositore di musica sacra originario della nostra valle, impara a suonare l’organo e che compone per lui la Messa del Samurai. Nel 1964 viene ordinato sacerdote, insieme con il compaesano padre Erbetti. Durante la sua prima S.Messa a San

le scuole cattoliche, ne capisce l’importanza, apprezza il nuovo messaggio, ma è difficile strappare con il passato. Anche se in occidente domina il mito dell’industria nipponica, della precisione dell’elettronica e del senso dello Stato futurista, in pratica, in specie nelle zone periferiche, siamo ancora come mentalità in pieno medioevo, con la divisione di casta, con le scuole di elite. Ma la chiesa cattolica giapponese, in modo particolare con le nuove leve, non accetta le scuole di elite, si sposta verso gli emarginati, i bisognosi, i rifiutati dalla società. A 40 anni una domanda, quasi a bilancio consuntivo: “Che cosa faccio io qua? Perché mi trovo in Giappone?”

Giovanni, in mezzo a tanta folla e a tanti parenti, il parroco don Antonio Antoniol ha parole di profonda stima e di intima soddisfazione per il traguardo raggiunto dal suo parrocchiano. Poi la decisione: la missione e la scelta del Giappone, un mondo misterioso, affascinante, arcano, ove opera già da lungo tempo il compaesano padre Pacifico Marchesini. È stata la visione di un filmato a farlo propendere per questa scelta. Dopo un anno in Inghilterra per imparare la lingua inglese, a giugno 1965 sbarca in Giappone, dopo un mese di viaggio. È un mondo tutto nuovo, diverso per mentalità, religione e cultura. Il Giappone sognato corrisponde alla realtà. Ma padre Narciso non è qui per turismo o per stendere una tesi di laurea sulla cultura giapponese, è qui per proporre il messaggio di Cristo alla gente. Viene inviato al nord, nell’isola di Hokkaido, un’isola fredda, dove d’inverso la terra ghiaccia fino a tre metri di profondità, la popolazione locale, gli AINU, differisce dagli abitanti delle altre isole giapponesi. Hanno una vaga somiglianza con le popolazioni caucasiche. Quest’isola, grande quasi come il Nord Italia, era un tempo destinata ai prigionieri e vede la presenza dei frati francescani già a fine ottocento, dopo l’apertura all’occidente dell’imperatore Meji, che decide di trasformare l’impero del

sol levante in uno stato avanzato. Subito dopo la IIª guerra mondiale il Giappone si trova allo sfacelo, con numerosi bambini orfani, le città da ricostruire, anche se il mito dell’imperatore ancora non traballa. Il vincitore, nella persona del gen. Mac Arthur, impone una nuova costituzione al paese. Ne esce una costituzione giovane, dinamica, sul modello americano, aperta a tutte le culture, con la libertà di religione nelle scuole private, regolarmente stipendiate dallo Stato. Nelle scuole pubbliche, invece, non è prevista la religione. Proliferano le scuole cattoliche, che hanno un grande ascendente sulla cultura. Padre Narciso dirige un asilo con relativa parrocchia, e cerca di portare il messaggio di Cristo alle famiglie in armonia con la cultura locale. È un messaggio del tutto nuovo. I Giapponesi sono assetati di Cristo. In nessuna loro religione tradizionale c’è il concetto di perdono, di amore solidale, di amore per il proprio nemico.Le religioni tradizionali, come il buddismo e lo scintoismo, non conoscono il perdono, il dono più alto che una persona può dare al proprio simile. E i Giapponesi sentono assolutamente la necessità di questo dono. Il rapporto con le altre religioni è di collaborazione e di reciproca stima. I buddisti, infatti, non concepiscono la guerra di religione. La gente frequenta volentieri

La risposta gli viene direttamente dal vangelo, aperto a caso, e funge da potentissima ricarica. È un passo di S. Matteo: “Andate e predicate il vangelo a tutte le genti ...” Per padre Narciso è una fortissima conferma. Imparata a perfezione la lingua giapponese, scrive libri, si immedesima con la gente locale, ne assume la mentalità ed entra nell’anima della gente. La mamma, finch’è in vita, va a trovarlo due volte e alle rimostranze dei famigliari sulle difficoltà per raggiungere il Giappone risponde “Se arrivano i pacchi, posso arrivare anch’io” e si rasserena a vederlo lavorare “ad maiorem Dei gloriam”. Questa è la sua nuova patria, il suo campo d’azione, si sente ormai giapponese a tutti gli effetti, dopo 46 anni di

Genitori per la Scuola da: “Una Castagna per una Lavagna” a ...

“Dalla scuola dei figli alla scuola dei genitori” Cari Amici, Per i nostri bambini desideriamo non solo strutture più gradevoli, strumenti didattici all’avanguardia ..., vogliamo essere per loro il meglio in prima persona. Abbiamo quindi organizzato una serie di incontri con i Genitori, ma aperti a tutti, su argomenti inerenti lo sviluppo e l’educazione dei Figli, in collaborazione con alcuni Docenti dell’Università di Verona. A sinistra l’ingegnere nucleare Lino Stoppele, presidente dei veronesi nel mondo a Marcinelle (Belgio), prima della serata sul nucleare, in visita all’ex minatore Antonio Damini con la nipote. È stato un incontro commovente, pieno di bei ricordi ma anche di pensieri in ricordo dei morti della catastrofe del 1956. L'ingegnere nucleare Lino Stoppele e il sindaco Dal Cero nella serata sul nucleare; purtroppo non c’era tanta gente. “Grazie Lino e un saluto a tutti gli emigrati ilarionesi in Belgio dove arrivano ben 200 copie di questo giornale”.

PROGRAMMA: Sede degli incontri: Sala civica comunale di San Giovanni Ilarione Coordinatore: Prof. Mario Gecchele RELATORE PROF.SSA MANUELA LAVELLI, docente di Psicologia dello sviluppo, Università di Verona PROF. ANGELO LASCIOLI, docente di Pedagogia speciale, Università di Verona PROF.SSA SILVIA BLEZZA PICHERLE, docente di Letteratura per l’infanzia e Pedagogia della lettura, Università di Verona DOTT.SSA MICHELA MARCHIOTTO Psicologa dell’età evolutiva

TEMA Lo sviluppo psicologico del bambino in età scolare Difficoltà scolastiche, bisogni educativi speciali, l’importanza del dialogo fra Scuola e Famiglia Tra parole e immagini. Un affascinante viaggio nel mondo dei libri per ragazzi

DATA/ORA 30 Marzo 2011 ore 20.30

7 Aprile 2011 ore 20.30 14 Aprile 2011 ore 20.30

Educare all’Autostima: aiutare i propri 29 Aprile 2011 figli ad Amarsi ed a credere in sé stessi ore 20.30

Alla fine del percorso verrà rilasciato un attestato di partecipazione Entrata Libera

missione. Una domanda al volo: Come vede le nostre famiglie, il nostro paese? “Alle famiglie dico – avete ricevuto una grande fede e grandi esempi dai genitori, sappiate trasmetterle ai vostri figli e noi missionari con la stessa fede parliamo di voi e con voi. I figli certamente raccoglieranno gli esempi di guida alla vita, anche se subito sembra ci sia solo contestazione. Essi hanno più coscienza di quello che a volte ci è dato di giudicare. Quando rientro al mio paese, poi, non lo trovo tanto cambiato. Mi rispecchio nella faccia di tante persone e rivedo i miei tempi. Vivono ancora i sani principi della fede, della solidarietà, della cordialità.” Ad un ragazzo che volesse percorrere la Sua strada? “Ognuno ha la sua strada nella vita, l’importante è avere il coraggio d buttarsi, senza paure o egoismo, conscio della necessità di dare il proprio apporto alla

società in cui vive, e questo anche per la scelta religiosa. La scelta di donarsi totalmente agli altri, poi, è sublime e ti inonda intimamente a tal punto da portarti a spendere tutto te stesso per i fratelli, per i poveri nel corpo, ma soprattutto nello spirito”. E noi ringraziamo e siamo orgogliosi di questo figlio della nostra terra, che ha avuto il coraggio di scegliere, di andare a spendere i talenti ricevuti in terre lontane, di investire la propria vita a favore di altri fratelli, a far proprio il messaggio di Cristo negli altri. GIANNI SARTORI

Al Monumento dell’Alpino Triste è il tuo sguardo perduto nel tempo... Ora sei qui al tuo paese che tanto hai amato. Ti guardo e ti ammiro caro Alpino ma dimmi che pensi del mondo lasciato. Vuoi dirmi che vedi dall’alto lassù? Oh si, io vedo la Patria e la mia gioventù e scorgo sui monti la bianca casetta e il volto di mamma che più non mi aspetta. Sono partito per non tornare ma ho fatto il mio dovere e non mi posso lamentare. Ricordo sai il giorno che tu partisti, suonavano le campane ma eravamo tutti tristi. Ti vidi andare via giovane e bello con una penna nera sul tuo cappello. Per terre lontane sono andato ma nel mio cuore vi ho sempre portato. Ho camminato per lunghi sentieri, ho visto terre coperte di nevi faceva freddo ma dentro al cuore ardeva una fiamma ed era l’Amore. Dimmi Alpino vorresti tornare? O dolce sorella, che vengo a fare? vivo tra cieli immensi di stelle, vago su nuvo1e leggiadre e belle odo la musica del mio Reggimento ed il mio cuore è tanto contento. Ho già capito Alpino mio, sei nella pace vicino a Dio. VERONA CESARINA CORRÉ


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ANZE I N O M TESTI

ELISA SGAGGIO,

Lettere una vita tra prove e sofferenza AL GIORNALE

La nebbia costringe anche il più provetto guidatore alla prudenza, quando ci rechiamo ad incontrare Elisa Sgaggio, in via Frozzoli, ma questo non toglie a lei il buon umore e la voglia di esternare la propria esperienza di vita. È una persona minuta, attenta, con un occhio che inquadra subito la situazione e che non ha paura di esprimere le proprie opinioni. Nasce a Castelvero il 15/06/1927, figlia di Giuseppe e Filipozzi Massimina. Papà è contadino, mentre la mamma è un’ottima sarta. Purtroppo la mamma, da piccola, inseguito ad una scottatura con la “fogara delle bronse”, che serviva per scaldare il letto, rimane bloccata ad una gamba. Dopo vari tentativi di convincimento presso i genitori da parte della gente, all’età di 23 anni, si decide per l’intervento chirurgico e l’operazione in parte riesce. Nel frattempo è in contatto con una sarta di San Giovanni, “La Trevisan” e qui impara il mestiere in maniera eccezionale, divenendo una sarta tanto esperta e richiesta da avere alcune persone alle dipendenze.La giovane coppia di sposi abita a Castelvero – Via Tezza e la casa si popola di Ernesto, Elisa e Luigia. Le due sorelline, purtroppo, muoiono in tenerissima età ed allora arriva un’altra Elisa, la nostra protagonista, a rincuorare i genitori per le due sorelline volate in paradiso troppo presto. L’ultima nata frequenta la scuola elementare a Castelvero, fino alla classe quarta, perché la quinta è privilegio di Vestenanova. Ha sempre avuto la stessa maestra, Maria Burato di Montecchia, sposata a un Da Campo di Vestenanova. Era brava, ma” qualche stissonà su le man” a volte scappava. Prima di partire per la scuola, ogni mattina presto, la piccola Elisa deve mettersi al secchiaio, salendo su una sedia perché non ci arriva, e lavare i piatti e le pentole utilizzati la sera prima avendo come unico detersivo sgrassante una foglia “de figàro”. Chiusa la parentesi della scuola, si apre l’attività della macchina da cucire. Diviene una provetta sarta. È l’unico modo di arrotondare le magre entrate dei campi, ove il papà contende ai rovi poche spanne di terreno. Eppure si era contenti lo stesso. Non c’erano pensieri. L’unica lettura è quella del libro da Messa. Si lavora in casa, si coltiva l’orto, con l’immancabile pollaio ove le galline sono accudite con rispetto quasi religioso, perché fonte di guadagno. Si va avanti spensierati, con quell’allegria che la serenità interiore garantisce. Il fratello Ernesto come lavoro fa il sarto (passerà alla storia come “el sarte da Castalviero”) e il barbiere, due professioni allora inscindibili. Fattasi signorina, Elisa deve sopportare la tutela soffocante del fratello, tutela non richiesta e mal sopportata. Quando qualche giovanotto ardiva rivolgerle la parola, il giorno dopo si sentiva riprendere dalla cognata, moglie del fratello ,“go visto che

te ghe discorso con el tale giovanoto. To fradelo el ga dito che non l’è mia par ti!” Papà muore di tetano nel 1942 e la mamma nel 1945, causa la nefrite. Il fratello nel frattempo, richiamato alle armi nel 1940, dopo l’8 settembre viene catturato dai Tedeschi e internato in Germania. Rientrerà a casa a fine 1945. La guerra non porta grossi pericoli, solo nel 1944, in occasione di uno scontro tra partigiani e Tedeschi ai Burilli di Vestenavechia, le pallottole arrivano fino alla Tezza. Allora per 15 giorni mamma e figlia si rifugiano ai Mainenti di Cattignano, ospiti di Bepo Dindio e della moglie Iolanda Giuditta. Poi tutto passa, si ritorna alla normalità, agli orari massacranti. La giornata di lavoro è da caserma prussiana: sveglia alle ore 6 del mattino, poi al ferro da stiro, si rischia di patire la fame, nel senso più autentico della parola. Elisa ricorre allora all’escamotage di portarsi qualche fetta di polenta fredda in camera, da mangiare con un di formaggio nascosto nel “paion” (vecchio tipo di materasso fatto con i scartossi di granoturco). Purtroppo la cognata, rifacendo il letto, scopre il formaggio e riporta la notizia al marito. Allora, apriti cielo! Una solenne lavata di capo, da far passare la fame, anche se si lavora fino all’una di notte. Durante la guerra, con il lavoro indefesso, Elisa e la mamma avevano messo da parte Lit. 27.000, somma considerevole per i tempi, che tenevano nel cassetto del tavolo e che sono state incamerate dal fratello quando è tornato dalla guerra, con la magra consolazione di sentirsi rimproverare dallo stesso di aver dissipato tutto durante la sua assenza. È un’umiliazione continua. La roba da vestire non manca, ma per andare in chiesa ci vuole qualche cosa di più elegante e solo dopo mesi di continue insistenze le viene acquistato qualche paio di calze degne di tale nome. Deve recarsi a San Giovanni Ilarione, a piedi, per la spesa settimanale: filato, aghi, stoffe ... per far andare avanti l’attività. Un giovanotto biondo dai Frozzoli di Castello frequenta la bottega, non per farsi cucire il vestiario, ma per il taglio dei capelli, è Silvino Bellaria, che scambia qualche promessa con la giovane Elisa, appena ventenne. Il fratello Ernesto è assolutamente contrario, ma questa volta Elisa non si lascia intimidire. Silvino tenta la via del Belgio, nelle miniere di carbone, ma viene scartato per ernia alla visita di controllo. È una situazione tragica. Silvino allora esterna la sua romantica proposta di matrimonio, in modo accorato e realistico: “sa dito, ca la patemo insieme (la fame ...)?”. Dopo una settimana di riflessione la proposta viene accettata. Non viene certo rimpianta la figura del fratello, lasciato nella casa paterna, quando si sposa il 24/02/1949. Si deve superare pure la con-

Fratelli Damini da sinistra: Giovanni, Pierina, Antonio, Giannina e Bruno.

trarietà del parroco don Gaetano Trettene, che vuole celebrare il matrimonio alle ore 5 del mattino, pensando che Elisa avesse qualche cosa da nascondere, ma Elisa punta i piedi ed ottiene di sposarsi alle ore 11.00. Si entra nella nuova casa, il matrimonio è rallegrato da un ottimo pranzo preparato dalle parenti acquisite nella contra’ Frozzoli, ove la giovane coppia fabbrica il proprio nido. “Con quel che ghemo vansà, ghemo magnà na settimana ... ricorda ancora. È lontano il tempo delle fette di polenta fredda e del formaggio nascosto nel materasso! Silvino possiede qualche campo, o meglio qualche riva, per mantenere una mucca e lavora anche presso la fornace del Nogarotto. Dopo 13 mesi di matrimonio (e ci tiene a sottolinearlo in barba alle insinuazioni del parroco di Castelvero) arriva Massimina, seguita poi da Albino, Giuseppina e Carla. Purtroppo queste ultime moriranno prestissimo, senza raggiungere l’anno di età. Si tenta di salvarle portandole all’ospedale, ma inutilmente. È un brutto colpo. Sembra che ti strappino una parte del cuore. Non è ancora sepolta l’ultima bimba che anche Massimina si ammala, 40° di febbre. Il dott. Cavaggioni, è una domenica, si mette in contatto telefonico con l’ospedale di San Bonifacio e fa in modo che la piccola sia seguita come si deve. Silvino, intanto si arrabatta come può per portare avanti la famiglia, va in Belgio un anno, fa lo stagionale in Francia a bietole, ritorna alla fornace a Nogarotto, tenta infine la via dell’industria a Chiampo. La situazione migliora quando i figli cominciano a portare a casa i primi stipendi, si vive bene, sereni. Massimina fa prima la magliaia, poi passa alle scarpe, Albino diventa un provetto lattoniere, alle dipendenze della ditta Fochesato e rilevandone poi l’impresa. Augusto Gambaretto, fidanzato di Massimina, viene redarguito dal futuro cognato Albino “Mi go na sorella solo e te voli portarmela via. Ti che te ghi né tante, ghi neto mia una par mi?” Si arriva così all’allegro scambio, Massimina si sposta in Via Bosco sposa di Augusto e Silvia, sorella di Augusto, si sposta in via Frozzoli, sposa di Albino. La vita finalmente merita di essere vissuta, anche se con i rapporti tra Elisa e il fratello Ernesto continuano ad essere di assoluta indifferenza. Ma ad Elisa il destino riserva ancora terribili prove, la tragica scomparsa del marito mitigata dall’arrivo dei nipoti, che aiutano a non pensare, a dimenticare. Poi, come la grandine sul ciliegio maturo, arriva la micidiale batosta dell’incidente mortale del nipote Federico. “Se vede che non ghi no mia patio in bisogno da dover, patirghene anca da vecia ...” commenta amaramente. Sono batoste che ti lasciano di pietra, ti fanno diventare arida dentro. Solo la fede, l’amore dei figli, la solidarietà della gente ti aiuta a superare, perché si deve sempre guardare avanti, accettare quello che arriva, perché non siamo figli del caos, ma ognuno di noi è frutto di un preciso progetto di Dio. Elisa tira avanti la sua esistenza come il tempo, un po’ sereno, un po’ turbato, frequenta assiduamente la S. Messa, segue sempre la TV, in special modo il telegiornale. – La politica? – A me non piace, lasciamola fare a loro, “tanto i fa male lo stesso”. – Desideri irrealizzati? – “Nessuno, mi ghe ne go combinà anca masa”. – La cosa più triste? – “Tante cose: la mamma invalida, il fratello ossessivo, i lutti familiari, una gioventù senza sorriso”. Ora Elisa, dall’alto della sua esperienza, può cimentarsi con le sue sane abitudini, l’orto, le galline, i conigli. È un confronto con la natura, l’unica che non tradisce mai. GIANNI SARTORI

Cara Pro Loco di San Giovanni Ilarione, vi avevo contattato per vedere pubblicato su “L’Alpone” (che leggo con assiduità in quanto arriva all’indirizzo di mia madre) un piccolo pensiero dedicato al vostro paese e in particolare ad una sua abitante che è mia zia. Mi avete risposto di inviare pure lo scritto, ed eccolo qua, insieme ad alcune foto che potrete usare se vorrete. Spero di riuscire a fare una piacevole sorpresa a mia zia e a tutti quelli che hanno avuto fiducia in lei e in me. Un saluto cordiale, Rita Leorato

loro la possibilità di andare a scuola, e questo si può ottenere con delle adozioni a distanza; ma vuol dire anche garantire un minimo di igiene tramite qualche bagnetto e un paio di doccette. Si, ma come fare? come trovare i fondi? E così ti incammini sulla strada della solidarietà, quella che da Roma deve arrivare a Yako; la mèta èlontanissima, ma la strada fa una curva improvvisa, svolta verso nord, raggiunge un paese che si chiama San Giovanni Ilarione. È il paese delle vacanze della mia infanzia, delle corse spensierate con i miei cugini, dei piedi immersi nell’ac-

La solidarietà non ha mai confini e prende spesso strade impensabili. Questa volta parte da Roma e arriva a Yako, in Burkina Faso. Più precisamente si ferma in un orfanotrofio immerso nel niente, 4 muri, un cortile, 3 stanzette con 16 lettini per 23 bambini, delle pietre a terra come cucina. I bambini hanno tutti meno di 3 anni, tranne 3 in età scolare, il più piccino ha pochi giorni; passano il tempo e mangiano seduti a terra sotto una tettoia di 3 metri per 3 per ripararsi dal sole. A volte il caso (il destino? il disegno di Dio?) ti mette di fronte questi bambini, questi profondi occhi neri senza futuro, e quando te ne vai li guardi e prometti a loro e a te stesso che non li lascerai soli. Promettere condizioni migliori a questi bambini vuoi dire sicuramente cercare di incrementare la Loro scarsa e povera alimentazione e dare

qua del fiume. È il paese di mia madre, dove ancora vivono alcuni zii e alcuni cugini. Silvia è la moglie di Piero Pandian, il fratello di mia madre Lina. Con un lavoro silenzioso e costante, Silvia è riuscita a raccogliere prima di Natale la somma ancora mancante per la costruzione dì 5 bagnetti e 2 lavelli, che in questi giorni sono stati terminati e sono già funzionanti. Queste poche righe vogliono essere un ringraziamento a te, cara zia Silvia, e a tutti voi di questa bellissima vallata che avete sostenuto il mio progetto; un ringraziamento da parte mia e da parte di 23 bambini che probabilmente non vi conosceranno mai, ma che sapranno che in un paese lontano dal loro qualcuno li ha aiutati ad avere una vita migliore. Grazie, Rita Leorato

* * * Gentile Direttore, da cento numeri a sta parte, sempre, aspettiamo l’Alpone, con interesse lo leggiamo, lo sentiamo Nostro. Da quando però, il prof. Delio Vicentini, ci ha così ben spiegato, come nasce ogni numero, tutto il lavoro che c’è dietro le quinte: il tempo, l’assiduità, l’impegno ... anche l’amore che ogni collaboratore offre, certamente dal prossimo numero il nostro apprezzamento sarà maggiore! Grazie a tutti e buon lavoro. Alunne e Alunni dell’“Università del tempo libero”

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PROVA A SALVARE UNA VITA! Dal gruppo Alpini

Lo scorso 18 febbraio, una grave forma di leucemia, ha stroncato, all'età di appena 20 anni, Claudio Dalla Benetta, lasciando in un incolmabile ma composto dolore i suoi famigliari: il papà Giovanni, la mamma Graziella, i fratelli Chiara e Francesco, i parenti e tutta la nostra comunità. Claudio era un ragazzo pieno di vita, sempre sorridente, con tanti progetti per il futuro, che la grave malattia in poco più di 10 mesi ha infranto. A 19 anni aveva già conseguito la patente che gli avrebbe consentito di guidare gli autotreni sui quali sognava il suo futuro. I primi sintomi della malattia sono comparsi lo scorso 31 marzo 2009 quando una febbre altissima ha spinto i genitori a ricoverare Claudio all'ospedale di San Bonifacio, dove gli è stata diagnosticata la terribile malattia; ed è qui che ha inizio il suo Calvario. Immediato il trasferimento a Verona per una serie di 4 cicli di chemioterapia della durata di un mese l’uno e contemporaneamente l'avvio della ricerca di un donatore di midollo osseo compatibile. In Italia i potenziali donatori sono inseriti in un apposito registro nazionale collegato a 51 registri internazionali, in assoluto rispetto della privacy da cui gli ospedali specializzati in questo tipo di trapianti possono attingere. La probabilità di totale compatibilità fra l'ammalato ed il donatore è piuttosto bassa, una su centomila; ed i donatori che possono avere un'età compresa fra i 18 e 40 anni, possono donare fino all’età di 55 anni. Claudio, in attesa del trapianto, viene trasferito all’ospedale “San Raffaele” di Milano. Non avendo riscontrato fra i potenziali donatori la completa compatibilità che avrebbe potuto garantire una maggiore probabilità di successo del trapianto, sia pure con i rischi di una compatibilità del 50%, lo scorso 28 dicembre il papà Giovanni gli ha donato il suo midollo.

Purtroppo la malattia avanza inesorabile, e dopo 52 giorni ha il sopravvento. Durante la malattia Claudio è sempre stato ottimista, sorridente; non si lamentava mai ed anzi incoraggiava i genitori: “Mamma, io ce la farò”, diceva ... La mamma ci mostra un libro scritto da Graziella Bazzoni dal titolo “Ha ragione Vincenzo”, che narra la vicenda di Vincenzo, il figlio della scrittrice, morto anche lui in giovane età di leucemia. Si sofferma su questo brano: “La lista dei donatori si deve allungare, è una malattia che gioca sulla pelle degli altri la sua roulette russa, divertendosi a puntare sui giovani e sui bambini. Si nasconde senza dirlo fra le cellule immature del sangue e poi come per farti una bella sorpresa, si mostra quando sei già prigioniero, succube, impotente. Si mostra quando ti ha stretto intorno alla vita una cintura di esplosivo con il timer attivo, e tu vai in giro ad elemosinare un bravo artificiere che ti salvi da una morte certa. E l’unico artificiere in grado di disattivare quel timer potresti essere tu che ancora non ti sei fatto avanti. Coraggio, diventa donatore di midollo osseo e delle cellule staminali, prova a salvare una vita!”. Mamma Graziella conclude il nostro incontro con un messaggio: “Se leggendoci almeno una persona si iscriverà fra i donatori di midollo osseo, allora avremo ottenuto il nostro scopo, e forse una vita si potrà salvare”! E continua: “Non dimentichiamoci dei donatori di sangue, che forniscono una grande quantità di sangue e di emoderivati necessari nelle quotidiane trasfusioni e cui devono sottoporsi i malati di leucemia ed i trapiantati di midollo”. Cerchiamo di evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi facendo nostro questo invito: iscriviamoci all’ADMO, l’associazione donatori di midollo osseo, ed all’AVIS, l'associazione dei donatori di sangue! A.P.

La Sezione di Verona sfila all'adunata nazionale di Bergamo. Dopo la festa del tesseramento del gruppo dello scorso 16 gennaio che ha aperto ufficialmente l’anno sociale degli

ANTONIO GECCHELE: l’allegria nella sofferenza Il 31 dicembre 2010 dopo anni di sofferenze e tribolazioni ci ha lasciati un compaesano certamente conosciuto: Antonio Gecchele. Noto per la sua simpatia, per la sua grande voglia di stare a contatto con le persone, per la sua sensibilità nel dare una parola buona a chiunque aveva modo di confidarsi con lui. Nato nel 1942 a Nogarotto terminate le scuole, inizia a fare molti lavori utili a San Giovanni ma anche fuori e viene subito preso in considerazione da molti per la sua scaltrezza e grande voglia di lavorare e mettersi in discussione. Sistematosi per bene sposa Rosa Tonin con la quale va a vivere a Verona avendo successivamente da lei una figlia, Germana. Nel frattempo lavora come rappresentante di bibite facendosi apprezzare da chiunque e creandosi molte amicizie. Dopo anni di lavoro e dedizione per la sua famiglia della quale era orgoglioso iniziano i primi problemi di salute della moglie, seguiti poi anche dai suoi che lo

Associazione Nazionale Carabinieri Domenica 20 febbraio 2011 si è svolta in Verona la 10ª “Verona Marathon”!; un lungo serpentone di variopinti atleti di tutte le età, portatori di handicap compresi, si sono suddivisi in più percorsi: da quello dedicato alle famiglie, a quello per ragazzi e per la lunghezza di mezza maratona (Km. 21 circa) e di km. 42 per la maratona vera e propria con arrivo sempre nel centro città. Il Nucleo di Volontariato e P.C. della nostra Sezione, con 16 volontari, vestiti della tipica divisa “rosso e blu”, ha partecipato al servizio di sicurezza e ordine coadiuvando i Vigili Urbani della città, vigilando su vari incroci ritenuti molto importanti che si intersecavano sui tre percorsi, dalla Diga del

Chievo all’incrocio con Ponte Garibaldi, raccogliendo il plauso sia di vari maratoneti che passando di corsa esprimevano la loro gratitudine, che da parte dei responsabili del servizio d’ordine che al termine della manifestazione si sono compiaciuti del servizio svolto da parte di tutta la neonata “Federazione Provinciale A.N.C. di Verona che comprende gli otto Nuclei della provincia che per l’occasione ha impegnato 90 volontari, una forza davvero encomiabile, che già dalle otto del mattino si facevano trovare sul posto a loro assegnato, rimanendovi sino al passaggio del “servizio scopa” che alla Diga del Chievo è transitato dopo le 13,30. Altri servizi aspettano di essere eseguiti dal Nucleo Volontariato e P.C. di

alpini ilarionesi, ora fervono i preparativi per la trasferta dell’Adunata Nazionale a Torino del prossimo 8 maggio,

San Giovanni Ilarione e cioè il 5 e l’8 marzo a Monteforte in occasione del noto “Carnevalon”, il 3 aprile per il “Gran Fondo Durello organizzato dalla società ciclistica “Basalti” e il 25 aprile (Pasquetta e Festa della Liberazione), per la “Marcia tra i ciliegi” organizzata dalla Polisportiva, una manifestazione che vedrà impegnati molti dei nostri volontari che, senza scopo di lucro, dedicano alcune ore libere per la sola soddisfazione di collaborare per la buona riuscita della varie manifestazioni alle quali vengono chiamati.

IL PRESIDENTE SEZIONE A.N.C. MARIO ROSSETTO

DELLA

mettono davanti a una durissima prova fisica ma soprattutto morale. Nonostante tutto, continua ad avere fede a non darsi per vinto dedicandosi completamente a seguire la moglie nel brutto momento che stava attraversando come un buon marito e papà riesce a fare. Rosa se ne va qualche tempo dopo e Antonio ricordando quel frangente diceva: “L’unica cosa era pregare Dio che mi aiutasse ad andare avanti . Anni dopo, nonostante la salute non fosse delle migliori a causa della

organizzata nella città piemontese per ricordare il 150° anniversario dell’unità d'Italia. Questo importante compleanno della nostra Italia, è stato festeggiato solennemente dagli alpini con una sobria cerimonia dell'alzabandiera davanti alla sede di tutti i gruppi alpini italiani; si è voluto così rendere onore al tricolore, l’unica bandiera che gli alpini conoscono. Quest'anno ci sarà anche una grossa novità: la mattina di sabato 7 maggio, che fa prevedere un bagno di folla colossale poiché partirà da Torino anche il Giro d’Italia. Anche gli alpini di San Giovanni saranno presenti in massa a questo importante appuntamento associativo nazionale, che sarà come sempre ordinato e senza intemperanze. Il prossimo anno l’Adunata nazionale si svolgerà a Bolzano, provincia nella quale moltissimi alpini veronesi hanno svolto il loro servizio militare e per i quali l’adunata diventerà una rimpatriata intrisa di tanti ricordi ed emozioni. A. P. malattia che pian piano avanzava, trova una sua conoscenza dei tempi giovani, Isetta Panato e decide di trasferirsi a San Giovanni Ilarione con lei per poter trascorrere il tempo vicendevolmente in compagnia. La nascita successiva del suo adoratissimo nipotino Lorenzo gli dà una grande forza interiore che lo aiuta ad assaporare anche le cose più belle della vita vissute nelle difficoltà. La salute purtroppo peggiora di anno in anno. Le forze ormai gli venivano sempre meno ma nonostante ciò non si perdeva d’ animo, anzi lui non voleva saperne di abbattersi. Finchè una notte di dicembre, l’ultima notte dell’anno il Signore lo chiama con sé liberandolo dalle sofferenze fisiche che da molto tempo lo hanno combattuto. Antonio se né andato lasciando il suo esempio di come vivere in maniera solare e allegra insieme alla malattia non considerata come nemica, ma come accettazione della sofferenza. Questo ricordo di Antonio può essere concluso con una sua frase che ripeteva spesso per sdrammatizzare quando si parlava della sua salute e perché egli stesso amava sorridere: “Una notte ho chiesto al Signore perché mi sta succedendo questo. E Lui mi ha risposto: Caro Antonio nelle persone come te che hanno tanta pazienza posso dare gli esempi agli altri, ma se ti ho levato il piacere del correre e del camminare ti lascio quello dell’appetito e del mangiar bene che certo non disdegnerai ... Ciao Antonio ...

A SCUOLA CON IL CORO “EL MORETO” Su iniziativa del Coro “EL MORETO”, condivisa con il Dirigente scolastico ed i Docenti, è iniziata in questi giorni presso le nostre Scuole un’attività di presentazione degli aspetti inerenti il canto corale agli alunni, molto apprezzata dagli stessi come dagli insegnanti. Il canto infatti favorisce l’apprendimento cooperativo, sviluppa capacità di attenzione e di ascolto, favorendo il senso di appartenenza alla comunità. Il primo appuntamento presso la Scuola di

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Castello, lo scorso 2 Marzo, ha confermato, dalla partecipazione, dall’attenzione ed dalle numerose domande degli alunni che hanno trovato esaustiva risposta dal maestro Luigino Cengia, l’interesse ed il piacere dell’ascolto del canto popolare e di ciò che rappresenta, anche per i nostri bambini. Il successivo appuntamento con il coro “EL MORETO” è stato organizzato presso la Scuola “Stefani”, il 19 marzo scorso. CLAUDIO LOVATO


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LA PROTEZIONE CIVILE A S. GIOVANNI ILARIONE Il 2010 è stato un anno particolare, martoriato da ingenti piogge in particolar modo durante la stagione autunnale. Nei primi giorni di novembre, le incessanti precipitazioni hanno iniziato a fare i primi danni nel nostro territorio: frane, strade interrotte da smottamenti, alberi caduti sulle strade e ruscelli che hanno assunto le dimensioni di veri e propri “fiumi”. Questi ultimi in particolare, trascinando con le loro tumultuose acque tutti i detriti che incontravano sulla via, hanno intasato tutte le vie di deflusso causando piccoli straripamenti. E proprio durante queste emergenze, i nostri volontari della Protezione Civile sono stati chiamati più volte per marginare o ridurre i danni causati dal maltempo. Contemporaneamente sempre agli inizi di novembre, sono stati in particolare i paesi Monteforte d’Alpone e Soave a subire la furia dell’acqua con grossi danni a famiglie, aziende locali e negozi.

In quei terribili giorni per la popolazione colpita dall’inondazione, anche i nostri volontari sono intervenuti a fianco di altri gruppi come gli ex carabinieri, l’ANA e i cittadini di altri paesi che si sono prestati a dare il loro aiuto gratuitamente per il prossimo in un momento di difficoltà. Nella Protezione Civile è operante anche una squadra antincendio, addestrata nello spegnimento di piccoli o medi incendi nei boschi o nelle valli del territorio che si verificano principalmente durante le stagioni calde oppure quando la mancanza di pioggia è causa di siccità del suolo. In queste occasioni la squadra viene appositamente allertata dalla forestale o da altri organi di pubblica sicurezza. Oltre a questi interventi di emergenza, siamo presenti anche alle varie manifestazioni sportive che si svolgono a San Giovanni Ilarione, garantendo una sicurezza sulle strade per il corretto svolgimento delle attività sportive,

Compagnia Teatrale “Sale e Pepe”

ZENTE REFADA La compagnia teatrale “Sale e Pepe” ha ormai ben chiara la propria strada, e l’allestimento del nuovo spettacolo, “Zente Refada” di Giacinto Gallina (Venezia 1852-97), ne è l’ennesima e riuscitissima prova. La commedia, riadattata e diretta da Enzo Forleo, è uno dei lavori più alti del famoso commediografo veneziano, considerato uno dei più importanti continuatori della tradizione goldoniana, al quale la compagnia “Sale e Pepe” è particolarmente legata da anni: Gallina, rispettoso della formula tradizionalmente seguita dalle commedie in dialetto dell’epoca, ritrae, nelle sue opere, la semplice vita della gente minuta con stile aggraziato e vivacissimo, complici anche le influenze più moderate del teatro verista.

Una dimostrazione della qualità e dell’efficacia del copione di “Zente Refada” è la sua facile adattabilità al contesto e ai fenomeni sociali del nostro presente: nella versione originale, il drammaturgo mette al centro della vicenda una famiglia che si arricchisce grazie a una generosa eredità; traspor-

tando la vicenda ai giorni nostri, Enzo Forleo trasforma l’espediente del lascito in una lauta vincita al Superenalotto, e il

chiaramente sempre a supporto della Polizia Municipale. Inoltre, noi volontari di Protezione Civile offriamo un valido aiuto al vigile durante la tradizionale sagra delle castagne e il carnevale del paese poiché con la nostra presenza negli incroci principali garantiamo la buona riuscita delle manifestazioni in corso. Come tutte le associazioni di volontariato, la croce rossa, i donatori di sangue e l’AIDO, abbiamo sempre bisogno di incrementare il numero dei volontari, per garantire un costante e valido aiuto a chiunque si trovi in situazione di bisogno senza distinzione e discriminazione di classe sociale, religione e, ancor meno, orientamento politico. Rivolgiamo infine un appello a tutti coloro che vorrebbero fare qualcosa per aiutare gli altri, mettendo a disposizione il loro tempo libero. Qualora volessero entrare a far parte della Protezione Civile, saranno i benvenuti. gioco è fatto: senza troppi ritocchi ai dialoghi originali, il testo di Gallina si rivela sorprendentemente attuale nel rappresentare le comiche peripezie di questa famiglia di “parvenu” di basso grado sociale e arricchitasi rapidamente, esilaranti nel loro tentativo di acquisire e mostrare atteggiamenti propri del nuovo stato raggiunto, ma irrimediabilmente intrappolati nella mentalità e nella grossolanità della condizione d’origine. Lo spettacolo scivola via rapido e leggero, senza mai annoiare, grazie anche alla grandiosa e coloratissima scenografia di Franco Casotto, strutturata su due piani. Con gli sgargianti costumi realizzati da Bernadette Baudhuin riesce a tradurre in immagini la pacchianeria e il cattivo gusto dei neoarricchiti protagonisti, bramosi di affermazione sociale, ma incapaci di alcuna raffinatezza. Bravi gli attori, sicuri e disinvolti sul palco, brillanti ed espressivi nella recitazione di questa divertente commedia che trova non pochi punti in comune con i costumi sociali della nostra epoca, dove vincite (o, molto più spesso, sogni di vincite) ultramilionarie costituiscono ormai un vero e proprio mito da inseguire, nella traballante convinzione che esista davvero una soluzione definitiva a tutti i nostri problemi. ALESSANDRO SPADILIERO

L’Angolo del goloso Stufato al Vino Rosso Ingredienti: 1 kg. di carne magra di manzo (parte della coscia verso la punta della “culatta”) • 2 cucchiai di olio d’oliva • 1 noce di burro • 1/2 litro di vino rosso secco • 1 cucchiaino di sale grosso • 2 cucchiai di salsa di pomodoro • 2 cucchiai di farina • 1 spicchio d’aglio • 1 cipolla piccola • 6 o 8 foglie di salvia • 1 presa di cannella • 1 presa di noce moscata • 3 chiodi di garofano • facoltativo: 200 gr. di funghi freschi (champignons o misto bosco) oppure 25 gr. di funghi secchi precedentemente ammollati Procedimento: Mettete a marinare la carne in una terrina con il vino, le spezie, l’aglio, la cipolla, la salvia e 4 o 5 grani di ginepro per circa 24 ore. Estraete la carne e sgocciolatela. Infarinatela, fatela rosolare a fiamma alta in olio, burro e salvia già caldi. Bagnatela con lo stesso vino dell’infusione passato a colino. Unite l’aglio tritato, la cipolla tagliuzzata, il sale, la salsa di pomodoro e le spezie. Abbassate la fiamma, coprite e lasciate cuocere per un’ora circa. Unite i funghi tagliati a pezzi, rivoltate la carne e lasciate cuocere coperto a fiamma bassa per altre due ore. Tagliate la carne a fette spesse e copritela con il sugo almeno 2 ore prima di servirla. Buon appetito! LUCIANA DAMINI Errata Corrige: Nella ricetta di cucina pubblicata nel numero di Dicembre 2010, negli ingredienti vanno aggiunte n. 6 uova.

Lo scorso 21 febbraio, un arresto cardiocircolatorio ha stroncato la giovane vita di Loris Zambon mentre era in Germania per lavoro con l'autotreno della ditta di import ed export di ortofrutta per la quale lavorava. Loris avrebbe compiuto 39 anni il prossimo 31 agosto; era un ragazzo molto attivo, dedito alla famiglia ed al lavoro e la sua scomparsa ha lasciato sgomenti ed in un incolmabile dolore la moglie Annalisa, i figli Francesca e Christian rispettivamente di 7 e 2 anni, il padre Carlo, la sorella Carla ed i fratelli Ezio ed Aldo. La famiglia, non potendolo fare personalmente, ci prega di ringraziare dalle pagine del nostro giornale le numerosissime persone che hanno partecipato ai funerali del loro caro e tutti coloro che in questo momento di grande dolore sono loro vicini.

MATRIMONI: 0

NATI: 15 MORTI: 17

Il 5 febbraio 2011 presso la sede della Pro Loco e Alpini di Vestenanova si è svolta l’annuale Assemblea dei soci. Dalla relazione sulle attività è emerso che la fertilità e la generosità dell’Alta Valdalpone, cosa risaputa, ha dimostrato di essere tale anche nel Volontariato e nelle molte persone che agiscono per il bene del prossimo. Infatti la nostra Avis Comunale, dopo l’ottima performance di donazioni del 2009; nell’anno appena passato ha voluto e saputo essere fertile di donazioni impegnandosi ancora di più, tanto che ci ha portato a raggiungere le 1101 sacche di sangue e iscrivendo ben 73 nuovi donatori. Il ringraziamento più affettuoso da parte di quanti hanno potuto beneficiare di questo prezioso elemento, va a tutti i soci donatori, perché essi con il loro silenzioso, periodico ed anonimo gesto di solidarietà permettono all’Avis di proseguire il proprio impegno per aiutare le persone a vivere e/o guarire. Il nostro gruppo è molto presente sul territorio e si impegna continuamente con iniziative di vario genere volte alla propaganda e alla promozione del dono del sangue. Si va dagli interventi nelle scuole a quelli con adolescenti, giovani e coscritti; dalla presenza con il gazebo alle sagre, ai vari avvenimenti sportivi come i ristori alle marce tra i nostri paesi ed il Granfondo del Durello nel quale l’Avis mette in palio il trofeo per i primi assoluti; fino alle due “grandi opere” realizzate nel 2010: il Monumento al Donatore a San Giovanni Ilarione posto in Piazza Caduti del Lavoro, collocato in una posizione centrale e ben visibile diventa

AVIS S. Giovanni Il. e Vestenanova incisiva attività di promozione e di non abbassare la guardia perché il consumo di emoderivati cresce soprattutto per la terapia di supporto agli ammalati di tumore e agli ammalati cronici, categorie che si incrementano sempre più nel corso degli anni. È indubbio che, come in qualsiasi contesto in cui si trovano riunite delle persone, anche nella nostra associazione si possa fare di più' e meglio. Per il 2011 oltre che cercare di consolidare i risultati che siamo stati in grado di raggiungere nello scorso anno, dovrà essere anche l'occasione per concretizzare nuove iniziative. Chiediamo per questo un coinvolgimento da parte di tutti i donatori e sollecitare ogni suggerimento per innovazioni e cambiamenti che possano portare a migliorare la promozione della donazione ed incrementare le iscrizioni soprattutto dei giovani. Quindi, cari amici donatori, avanti sempre con rinnovato impegno ed entusiasmo. Quanti ci leggono sappiano che molti ammalati sono lì in attesa di quella sacca di prezioso liquido capace di fare rifiorire la vita, affinché il loro futuro sia migliore e pieno di speranza. LUIGI PANDOLFO Il Direttivo alla Festa del Donatore del 12/09/2010. importante veicolo di promozione per il messaggio di amore per la vita che esso esprime; per passare poi al tabellone luminoso di Vestenanova a disposizione di tutte le associazioni di volontariato quindi molto utile per la popolazione; e tante altre iniziative ancora. Per questo c’è sempre bisogno di nuove risorse umane e dobbiamo cercare insieme innovative strategie di promozione. Ogni donatore deve essere consapevole della necessità di sangue ed emoderivati e di conseguenza dell’importanza di fidelizzare altri potenziali donatori avisini. Solo chi è convinto di essere necessario e utile potrà permettere la realizzazione della missione dell’Avis. I risultati fin qui raggiunti, se da un lato ci gratificano, dall’altro ci impongono di continuare in questa costante ed

Totale residenti maschi al 28.02.2011: 2.671 Totale residenti femmine al 28.02.2011: 2.512

Totale residenti: 5.183 TOTALE FAMIGLIE: 1.803

CONTRIBUTI PER L’ALPONE Ciman Laura, S. G. I. (VR) Lovato Adelina, Verona Perazzolo Gio, S. G. I. (VR) Fusa Augusto, S. G. I. (VR) Mons. Luis Marao, EL SALVADOR - Chalatenango Biondaro Angelo ex reduce, S. G. I. (VR) Santacà Marcigaglia, FRANCIA Mainente Celestina, Montecchia di C. (VR) Ortofrutta Franca, S. G. I. (VR) Corradini Igino, S. G. I. (VR) Parise Carlo, Soliera (MO) Panarotto Giovanni, S. G. I. (VR) Damini Pierina, S. G. I. (VR) Cambiolo Mario, S. G. I. (VR) Perazzolo Angelo, S. G. I. (VR) Pandolfo Gianfranco, Quinto (VR) Gambaretto Luigi, S. G. I. (VR)

Panarotto Imelda, S. G. I. (VR) Coffele Angela, Verona Panarotto Gabriele, Arzignano (VI) Vandin Lino, Montecchio Maggiore (VI) Saurgnani Angelo, Cormano (VR) Assunta Confente, Pilastro (VR) Frigotto Sonia-Cristofarin Valerio, S. G. I. (VR) Danda Roberta, Chiampo (VI) Perazzolon Agnese, Monte Cimone - Chiampo (VI) Da Ronco Franco, S. G. I. (VR) Zandonà Agnese, Vestenanova (VR) Marchetto Giovanna, Besozzo (VA) Bruni Paolo, Colognola ai Colli (VR) Gazzo Lorenzina, Costalunga (VR)

Munaretto Domenico, S. G. I. (VR) Damini Bruno, S. G. I. (VR) Damini Cornelio, S. G. I. (VR) Ambrosi Gina, Montecchia di Crosara (VR) Corradini Margherita, S. G. I. (VR) Ambrosi Sante, S. G. I. (VR) Rivato Agostino, S. G. I. (VR) Ambrosi Lorenzo, S. G. I. (VR) Allegri Augusto, S. G. I. (VR) Gecchele Giuseppe, S. G. I. (VR) Tibaldi Maria, S. G. I. (VR) Confente Maria, S. G. I. (VR) Munaretti Giovanni, S. G. I. (VR) Biondaro Simone, TUNISIA Mazzasette Mario, Legnago (VR)


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ZIONI A I C O S S DALLE A

SPORT

9° Granfondo del Durello 3 aprile 2011 CIRCUITI DI APPARTENENZA: FI-QI-K e Lessinia Tour. PERCORSI (KM/DISLIV): LUNGO 42 km dis. 1200 m e CORTO 20 km dis. 700 m. SEDE E ORARIO DI PARTENZA: Via IV novembre, ore 10,00 SEDE D’ARRIVO: Via IV Novembre QUOTA D’ISCRIZIONE: 25 euro PACCO GARA: maglietta tecnica intima personalizzata CRONOMETRAGGIO: TDS Timing Data service NOVITÀ 2011: percorso più accessibile a tutti, festa la sera prima della gara con musica a 360° e chiosco gastronomico da notare il montepremi in denaro per i primi 5 maschi e 1ª donna, per un totale di 1500 euro. COME ARRIVARE: Autostrada A4 uscita Soave/San Bonifacio direzione Val d’Alpone (15 km circa arrivo a San Giovanni Ilarione) INFO: Paolo 333 89577879 • Franco 329 8610424 E-MAIL: info@asbasalti.it

FESTA DELLO SPORT 2010 Non è facile scrivere un articolo su una manifestazione che ha avuto un debole riscontro. Quest’anno la 9ª edizione di Sportivamnete Natale ha avuto la presenza di 20 bambini circa su 290 volantini distribuiti nelle scuole primarie di San Giovanni Ilarione e Castello. Abbiamo cercato di trovare una motivazione alle numerose assenze: vuoi il giorno scelto troppo lontano dalla consegna dell’avviso, vuoi il periodo delle La lezione di judo e di karate. Sotto: gli animatori.

vacanze troppo pieno di impegni, vuoi la dimenticanza, vuoi che alla fine a scegliere sono i genitori ... questa è la realtà: 20 bambini su 290 inviti. Ma ora vorrei attirare la vostra attenzione su quello splendido pomeriggio che ha visto 20 bambini alternarsi in giochi, balli, percorsi di agilità, tiri al bersaglio, canestri, esercizi di judo e karate...

CORSO SCI

L’inverno è ai suoi ultimi colpi di coda e per lo Sci Club è ormai tempo di bilanci, il momento cioè di valutare l’attività svolta e per programmare e migliorare quella futura. Anche questo anno tutto il programma è stato rispettato: alla ginnastica presciistica, svoltasi da ottobre a dicembre, hanno partecipato in 35, un record! E al corso sci si sono confermati i buoni numeri dello scorso anno, inoltre a tutte le gite domenicali, grazie alle giornate di bel tempo e di neve abbondante, vi è stata buona partecipazione. Il corso, come di consueto svoltosi durante le vacanze di Natale, ha visto la presenza di 55 bambini, fra cui 10 principianti al primo livello e 5 snow boarders. Nel gruppo c’erano anche i sette agonisti impegnati nelle gare del circuito provinciale con mire alle regionali. Ci sono state adesioni da tutta la vallata e da qualche tempo il nostro Sci Club è diventato un punto di riferimento per tutti i paesi vicini, da Vestena a Montecchia, Monteforte, San Bonifacio e anche un po’ più lontano da Illasi e Tregnago (una bambina, si è trasferita per qualche giorno da Padova a casa di amici per imparare a sciare). Tutto questo è stato reso possibile grazie alle persone che hanno messo a disposizione parte del proprio tempo libero, rinunciando a qualche giorno di vacanza. Come consuetudine da ormai qualche anno ai due Luca (Vicentini e Stanghellini), come accompagnatori dei bimbi, sono stati promossi anche i ragazzi dell’agonistica: Enrico Cerato e Gambaretto, Emanuele Cerato, Sara Panarotto, Aurora Zanchi, Davide Ramponi.

A questi ragazzi, tecnicamente assai preparati, sono stati affiancati degli accompagnatori adulti in modo che sulle piste tutto si svolgesse senza problemi e nel rispetto delle regole. Un grande grazie quindi a: Mirco, Thomas, Simone, Umberto, Monica, Giovanna, Ennio, a Dario e Matteo (per lo snow) e ad Alice e Magda che hanno seguito i principianti. Il corso come al solito è iniziato subito dopo il Natale. Siamo saliti a San Giorgio in autobus, bimbi e accompagnatori, gente più o meno giovane, ma piena di entusiasmo. Ritrovo poi sul piazzale di San Giorgio in attesa di espletare le operazioni ski pass e noleggio e poi via sulle piste. Dopo le ore di lezione tenute dai maestri F.I.S.I, i bimbi venivano seguiti fino alla chiusura degli impianti dai loro accompagnatori e alla sera, nonostante giornate così intense, rimanevano ancora le energie per cantate e fare giochi sull’autobus. Si sono usate per la prima volta le nuove casacchine, gentilmente offerte da Confente Maurizio della Cattolica Assicurazioni che hanno permesso in questo modo di riconoscere, anche da lontano, i nostri ragazzi sulle piste. L’ultimo giorno un bel gruppo di genitori ha potuto verificare direttamente, nella prova di fine corso, i progressi dei Lo piccoli campioni, capaci di domare in breve tempo i nuovi attrezzi e la pista. Con la classica festa finale a base di the, cioccolata offerti dal Gruppo e di dolci preparati dalle mamme, ai bambini e ai “bambinoni” è stato dato l’arrivederci al prossimo anno. SCI CLUB

U.S. CALCIO S. GIOVANNI IL. settore giovanile in primo piano In questo numero dell’Alpone, abbiamo deciso di intervistare una nuova figura societaria, il responsabile tecnico, che è stato affiancato allo storico Direttore sportivo del settore giovanile Renzo Pasqualini. In tutti questi anni ha contribuito ad ottenere eccellenti risultati, su tutti i campi della provincia, al nostro settore giovanile. Il responsabile tecnico di cui stiamo parlando è Enrico Fracasso laureato in scienze motorie e da anni calciatore del San Giovanni Ilarione, dove ha iniziato dai primi calci fino a giungere alla prima squadra dov’è tuttora. Il cambio di politica societaria non ha riguardato solamente la prima squadra ma anche il settore giovanile e organizzativo della società stessa. Nella lunga chiacchierata con Enrico i principali punti emersi relativi alla nuova impronta che si vuoi dare alla società relativamente al settore giovanile, bacino di talenti fondamentale per ogni società, sono: - Riconfermare in gran parte gli allenatori delle passate stagioni con inserimenti ad hoc mettendo in primo piano l’attenzione sul divertimento dei bambini e, allo stesso tempo, auitandoli a crescere dal punto di vista motorio in modo globale e non solamente con la finalità del raggiungimento del risultato calcistico. - Maggior attenzione nel porre nelle migliori condizioni tecnico ambientali gli allenatori a svolgere il loro compito fornendo, oltre al già noto nuovo splendido impianto sportivo, tutte le

attrezzature adeguate. - Ogni giocatore (dalla scuola calcio alla 1ª categoria) dispone di un Kit di abbigliamento tecnico per gli allenamenti e per la rappresentanza. Questo per creare, dai piccoli a più grandi, un senso di appartenenza per i colori che rappresentano. Importante sottolineare che una delle finalità del settore giovanile è di porre in primo piano oltre agli obiettivi sportivi gli obiettivi educativi nel formare, oltre a giocatori, uomini inseriti nella società odierna. Gli allenatori del settore giovanile attualmente in carica sono: - Allievi: Riccardo Gambaretto con Dario Gambaretto

il tutto sotto l’occhio vigile di numerosi istruttori e animatori (ogni anno mi chiedo se si divertono più i bambini o i giovani animatori!). Penso che più delle parole possano parlare le immagini. Per questo vi lascio qualche immagine in più da ritirare fuori magari prima della prossima edizione ... LUCIA BURATO

- Giovanissimi: Enrico Fracasso con Alessio Caminiti - Esordienti a 11: il Fabbrini Diego - Esordienti a 9: Simone Prestifilippo - Pulcini a 6: Giuseppe Olivieri - Pulcini a 5: Carlo Fracasso con Vittorio Cengia - Piccoli amici: Enrico Fracasso con Valentino Cerato Uno staff tecnico altamente qualificato in quanto tre di loro sono laureati in scienze motorie, uno attualmente iscritto alla stessa facoltà ed uno munito di patentino conseguito presso la Federazione. Questi rinnovamenti portano entusiasmo e speranza di vedere nel prossimo futuro i frutti di tanto lavoro portato avanti con impegno, passione e sacrificio da parte di tante persone che sono state citate e non, quindi non mi resta che augurare a tutti Buon lavoro e grandi risultati!! LUCA ROSSETTO

La redazione del giornale e la Pro Loco augurano a tutti Buona Pasqua Trimestrale di Informazione e Cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo all’Alpone utilizza c/c postale n° 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5 Direttore responsabile: Delio Vicentini Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Giovanni Sartori, Lucia Burato, Lorenzo Gecchele, Angelo Pandolfo Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento, 3/C - S. Giovanni Ilarione (VR) Tel. 045 7465727 Pubblicità Augusto Gambaretto - Via Bosco, 7 - Tel. 045 7465151 - San Giovanni Ilarione (VR) Prestampa: Iter - Tel. 045 7652554 - Fax 045 6170334 - iter.vr@tiscali.it - Colognola ai Colli (VR) Stampa: Grafiche Alpone - Tel. 045 6550221 - 045 6550480 - S. Giovanni Ilarione (VR)

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