L'Alpone numero 1 2014

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l ’alpone

Autorizzazione del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 28 - Nr. 4 - Dicembre 2013 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane

Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 29 - N. 1 - APRILE 2014 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane

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Saluto del Presidente Con la bella manifestazione del Carnevale in piazza, fortemente voluta dagli organizzatori malgrado il tempo poco clemente, si è aperta ufficialmente la stagione 2014 della nostra Pro Loco: un grazie ancor più sentito ai tanti che hanno contribuito alla sua realizzazione, perché hanno dimostrato di saper superare con la forza della volontà e con l’entusiasmo una situazione che sembrava ormai compromessa. Dopo la stagione delle piogge speriamo si apra quella del sole e del bel tempo, che porterà molti ilarionesi ad uscire dalle case e godersi la sana e allegra compagnia di familiari e amici all’aria aperta. San Giovanni Ilarione in questi primi mesi si scopre un po’ più povera, essendo venuti a mancare due personalità che, in campi molto diversi, hanno fatto del bene al paese: il “pittore di Dio” Fra’ Ignazio Damini e Renzo D’Arcano, noto imprenditore nel campo della calzatura. E’ giusto dedicare a ciascuno di loro uno spazio anche sul nostro giornale, perché siano di esempio soprattutto alle nuove generazioni, ricordando però che assieme a loro devono essere ringraziate molte altre persone dall’esistenza più umile e “quotidiana”, che con il loro lavoro hanno contribuito in questi ultimi decenni a far crescere, socialmente ed economicamente il nostro paese (penso ai tanti emigrati, o ai pensionati, o ancora agli agricoltori impegnati a far fruttare una terra non sempre facile da lavorare). Sono loro a farci sentire più “nostro” il paese in cui viviamo e a darci la forza per lavorare con maggior entusiasmo e soddisfazione.

Presidente Pro Loco Franco Cavazzola

L'ALPONE

ha bisogno di te!

Pro Loco | San Giovanni Ilarione

TANTE FRANE...

Anno 29 Nr. 1

Aprile 2014

PADRE DAMINI

PERCHÈ?

A ncora una volta, all’inizio del corrente un cedimento della carreggiata avvenuto anno, il territorio di San Giovanni Ilarione è stato scalfito da numerose frane e smottamenti, alcune nuove e altre peggiorate, risalenti agli anni precedenti ma mai sistemate a causa della mancanza dei necessari finanziamenti. Sono bastati alcuni giorni di abbondanti e incessanti precipitazioni, preceduti da un inverno particolarmente mite ma piovoso, e subito la viabilità extraurbana è entrata in crisi a causa del verificarsi di smottamenti o frane. Non c’è via collinare che non sia stata interessata negli ultimi decenni da questi fenomeni. Attualmente sono undici le strade comunali, sparse sul territorio collinare sulle quali è stata emessa un’ordinanza contingibile ed urgente, di restringimento della carreggiata a causa del franamento di parte di quest’ultima. Tre smottamenti, cui se ne sono aggiunti un quarto e poco dopo un quinto mentre si stava scrivendo l’articolo, si sono originati in seguito alle piogge di febbraio/marzo. Il primo smottamento che ha fatto scivolare a valle circa mezza carreggiata, è avvenuto il giorno 03 febbraio poco sopra la loc. Nebiotti sulla strada per Cattignano; si tratta di due frane adiacenti, separate da una decina di metri, aventi un fronte complessivo di circa trenta metri. Alcuni anni fa, poco più a valle, era già stato effettuato un intervento di consolidamento per

ADDIO A RENZO D'ARCANO IMPRENDITORE E CAPITANO D’INDUSTRIA

Con questo numero esce il vaglia postale per contribuire al mantenimento del nostro trimestrale. Con la scomparsa di Renzo D’Arcano È un'importante iniziativa che se ne va una delle figure più signifimira alla valorizzazione del ter- cative per San Giovanni Ilarione in ritorio e del nostro bel paese. ambito imprenditoriale e lavorativo. La redazione si impegna con co- Un’avventura lunga più di 60 anni, stanza e attenzione a migliorare, quella del coraggioso imprenditore di anno in anno, i vari numeri. di origine friulana che, nei primi anni Chiediamo la vostra collabora- ‘50 a Torino, è costretto a lasciare gli zione per poter continuare a studi alle soglie dell’università per dar mantenere vive queste pagine. vita a quella che pian piano sarebbe diventata un’azienda di prim’ordine: trasferitosi nel nostro paese nel 1966,

in circostanze metereologiche simili. Per le caratteristiche in cui la frana si è sviluppata può essere classificata di scivolamento Sotto la strada Cereghini-Prandi, in seguito ad un cedimento strutturale di un tratto del muro di sottoscarpa, le cui concause sono una le abbondanti piogge e l’altra in fase di accertamento, si è formata una cavità sotto la carreggiata che ha indotto l’autorità comunale ad emettere ordinanza di restringimento della carreggiata al fine di garantire il transito veicolare in sicurezza. Il dissesto, essendo allo stato attuale in fase di approfondite indagine, non risulta classificabile. In loc. Mazzasetti la carreggiata, già intaccata dagli eventi alluvionali del 2010 in seguito ai quali aveva subito un parziale avvallamento, con le recenti piogge ha subito un riattivarsi del movimento coinvolgendo i terreni sottostanti. Date le caratteristiche e la forte accelerazione con la quale si è verificato l’abbassamento stradale fanno propendere che la causa o la concausa sia imputabile alla possibile rottura di tubazioni fognarie passanti in prossimità della stessa. Nella contrada Belloca lo scivolamento del terreno sottostante la carreggiata, ha trascinato con sè parte della stessa provocando una depressione di circa cinquanta centimetri. Per le caratteristiche in cui la frana

Si è spento nella casa francescana di Sacco-

longo nel padovano padre Ignazio Damini, frate francescano minore e artista nel campo della pittura. Era ospite di quella struttura da quando, più di dieci anni fa, venne colpito da una grave malattia che lo costrinse tra l’altro ad abbandonare la sua attività religiosa e artistica. Aldo Damini, questo era il suo nome di battesimo, nasce a San Giovanni Ilarione in località Vieno il 16 Gennaio 1939. Appena decenne entra nel collegio dei frati minori di Chiampo dove, nel tempo libero che gli studi gli consentono, comincia a tracciare con la matita i primi disegni con la naturalezza che l’avrebbe per sempre contraddistinto. La prima mostra di pittura a Mantova nel 1962 segna l’inizio di un lungo affascinante itinerario artistico che avrebbe

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riesce in pochi anni a dar lavoro a 300 dipendenti, adeguandosi con intelligenza e creatività alle esigenze del mercato calzaturiero. Nel 1977 l’azienda apre lo stabilimento di Montecchia di Crosara e negli anni successivi sa reagire alla crescente crisi lanciando il nuovo marchio Logan. “Sono legato a questa zona per la serietà della gente e per i buoni rapporti con le amministrazioni locali”: così D’Arcano sintetizzava in un’intervista il suo feeling con la Val d’Alpone, avendo il tempo fra l’altro di curare interessi extralavorativi come la storia, l’arte e la musica classica. Il suo cuore di instancabile e appassionato imprenditore si è fermato lo scorso 7 marzo: il nostro giornale si unisce a quanti, fra personalità del mondo del lavoro e semplici cittadini, hanno già manifestato alla famiglia il

cordoglio per una perdita così importante per il settore calzaturiero e certamente non facile da sostituire. La Redazione

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SI RACCOLGONO LE FOTO PER IL NUOVO LIBRO E ANCHE RACCONTI SCRITTI DA VOI! E’ già cominciata la raccolta delle foto per il nuovo libro, incentrato sulle famiglie: chi ha immagini della propria famiglia (genitori e fratelli) è pregato di farle avere ai rappresentanti della Pro Loco. E’ utile allegare i nomi di tutti coloro che sono fotografati, specificando se è possibile anche l’anno in cui è stata scattata la foto. Si è deciso di pubblicare le foto datate fino all’anno 1980. Si accettano inoltre anche le immagini delle coppie che non sono riuscite a vedere pubblicata la loro foto nel primo volume: quindi chi ha le fotografie del proprio matrimonio o di quello dei propri genitori o nonni, potrà darle perché siano pubblicate in questo se-condo libro della collana. Potranno consegnare le proprie foto di matrimonio tutte le coppie sposate fino al 1980 compreso. Invitiamo inoltre tutti coloro che hanno un episodio della propria infanzia da raccontare (che risalga a prima del 1980) a farcelo pervenire per tempo, per poterlo pubblicare sullo stesso libro: lo scritto dovrà avere la lunghezza massima di un foglio A4, carattere 12. Gli anziani potranno farsi aiutare dai più giovani! Potete spedire il racconto all’indirizzo mail della Pro Loco o presentarlo a mano ad uno dei curatori del libro o a un rappresentante della Pro Loco. Un grazie fin d’ora a tutti coloro che collaboreranno all’iniziativa. Data ultima di consegna sia per le foto sia per i racconti: 30 giugno 2014. I curatori del libro [continuazione articolo "Tante Frane...perchè?"]

si è sviluppata può essere classificata di scivolamento. A nord della loc. Galiotti (nelle vicinanze della vasca dell’acquedotto comunale) l’erosione spondale della valle dei Galiotti ha inciso profondamente la banchina stradale causando il restringimento della via pubblica per un tratto di qualche decina di metri. Anche per il parcheggio della lottizzazione di via Verdi è stata emessa ordinanza di limitazione degli spazi di sosta sul lato sud; la causa è dovuta al nuovo distacco di materiale basaltico dalla parete sottostante che, oltre ad aver avvicinato il versante alla struttura comunale, roteando ha lambito il fabbricato residenziale che si trova ad una quota inferiore, senza creare danni alla struttura. Le altre strade collinari interessate in questi ultimi anni da ordinanza, si trovano lungo via Vignaga, lungo via Fusa/Castello, in loc. Luvi (sono due distanti qualche decina di metri una dall’altra), in loc. Governi, in loc. Salgari e in via Muni. Altre nove sono le strade comunali danneggiate da fenomeni franosi molto estensi che intersecano la viabilità in vari punti formando cedimenti; di questi quattro si sono attivati nel mese di febbraio e precisamente in loc. Todeschi, in loc. Vignaga, in loc. Prandi e in loc. Tessari e cinque riattivatisi in loc. Zini, in loc. Vandini, in loc. Nanon, in loc. Pegnati e in loc. Lovatini. A tutte queste ventuno frane o smottamenti se ne devono aggiungere due avvenute sulla strada provinciale n. 17b, una nelle vicinanze del cimitero (l’intervento di ripristino è iniziato e il traffico deviato lungo via don Daniele Parlato) e l’altra in loc.Marcazzani (chiusa totalmente al transito con deviazioni su strade comunali). Numerose le frane che si sono attivate su terreni agricoli privati, alcune vicine ad edifici residenziali. Quasi tutte le sopraelencate frane hanno una cosa in comune: l’intervento diretto o indiretto dall’azione dell’uomo. Poche sono quelle originate direttamente dalla natura. Con l’avvento dell’agricoltura è iniziata una continua lotta tra l’uomo e le forze che governano la Terra; una lotta impari ma condotta caparbiamente in condizioni di fragile e precario equilibrio. Occorre evitare di costruire terrazzamenti peggiorando la morfologia del terreno; deviare, imbrigliare o eliminare corsi d’acqua; spianare o scavare a volte in modo innaturale in terreni fragili; sradicare alberi autoctoni e adatti a contenere il terreno per sostituirli con piantagioni da frutto a basso radicamento; diserbare i pendii con prodotti chimici che distruggono le radici; non eseguire la corretta regimazione delle acque superficiali; sottrarsi alla manutenzione delle infrastrutture di sostegno costruite nel passato. Sono alcuni degli esempi negativi che possono favorire il verificarsi di smottamenti o frane. Dall’origine del pianeta, la Terra è in continua evoluzione e trasformazione; forse è il caso di chiederci se gli avvenimenti ostili che sempre più spesso si verificano (frane, smottamenti, alluvioni, ecc..) siano la Vendetta della Natura o derivino dall’Incuria dell’uomo?. Maurizio Bacco

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L'INTERVISTA

MEDAGLIE D'ORO A SAN GIOVANNI ILARIONE

Ci siamo ricordati che durante un recente soggiorno di don Gianfranco Coffele al borgo natio, gli abbiamo chiesto un

incontro per confrontare alcune idee filosofico-teologiche. Siamo stati accolti calorosamente con la gentilezza che lo caratterizza nella casa, custodita come preziosa eredità dei genitori, Eugenia e Gelindo “sosî”. Le pareti sono tappezzate di quadri che raccontano la gloriosa storia accademica dei fratelli Luigi, Beppino e Gianfranco; altre cornici, invece, fanno riferimento a fotografie, che li ritraggono a colloquio con illustri personaggi della storia recente. “Il tutto collocato dov’è, dal giustificato orgoglio dei Genitori”, sembra scusarsi don Gianfranco. Il salesiano “laico” Luigi, dottore in ingegneria aereonautica del Politecnico di Torino, con l’esame di stato superato subito dopo la laurea, e cioè nel 1981; per anni è stato incaricato a Roma, con proiezione europea, della formazione permanente dei professori delle scuole professionali; ora insegna nella facoltà d’ingegneria al Politecnico di Torino, nella sessione aperta al San Zeno di Verona; Beppino, dottore in scienze dell’educazione dell’Università Cattolica “Sacro Cuore” di Milano-Brescia, nel 1970, poi preside delle Medie di Soave (la “laurea” era una delle condizioni avanzate dalla signorina Giovanna Visco, se la voleva sposare, ci sussurra il Nostro!); don Gianfranco, dottore in teologia, dell’Università Pontificia Gregoriana, nel 1976. Chiama particolarmente la nostra attenzione una lettera – ahimè, già ingiallita, stilata con una gloriosa “Olivetti” forse già “elettrica” – inviata ai Genitori di don Gianfranco, con la quale si annuncia loro che “il Papa Paolo VI, felicemente regnante, continuando una tradizione iniziata dal Papa San Pio X, assegna la medaglia d'oro per la migliore carriera di studi della facoltà di teologia e ricerca dottorale al loro figlio don Gianfranco”, e li invitano a prendere parte al solenne atto accademico del conferimento della stessa. L’altra medaglia d'oro – questa volta da parte dell’Università Pontificia Salesiana (dove il Nostro da cinque anni funge da Vice Rettore, incaricato specialmente dello sviluppo dell’Università, rapporti con le altre Università e Relazioni Pubbliche) - è arrivata, invece, il 12 ottobre 2012. Effettivamente, il nostro concittadino è stato dichiarato “professore ordinario emerito – con medaglia d’oro” per i meriti accademici dopo 31 anni d’insegnamento nella sede romana dell’Università e altri sei nella sede dislocata a Caracas. Bella la foto-quadro che rappresenta don Gianfranco quando appende la medaglia al petto della sorella sr. Rina, che sostiene il diploma, e che ha rappresentato la Famiglia al solenne evento accademico. Il nostro ospite ci tiene, comunque, a ricordare che la sua è essenzialmente una vocazione “missionaria”. Missionario per 16 anni nella sua amata Venezuela – dove si è recato recentemente per partecipare all’ordinazione episcopale di un suo brillante ex-allievo -; missionario poi a Roma, fra gli studenti della sua università: “sono giovani che provengono da ben 107 nazioni!, molte delle quali ‘emergenti’, come si è soliti dire. È mia responsabilità e assillo cercare ovunque aiuti per assicurare quante più borse di studio possibili. Ci arrivano studenti veramente brillanti, ma anche in condizioni estreme di sopravvivenza a Roma, per l’abisso fra i nostri costi e la condizione economica delle nazioni di loro provenienza”. A questo punto ci viene spontanea la domanda: e quante lingue parla, don Gianfranco? Con il sorriso che lo caratterizza, elude con modestia francescano-salesiana, l’indiscreta domanda, dicendoci che “le lingue sono solo uno strumento di lavoro; non sono mai troppe; per noi all’università sono indispensabili sia per la ricerca sia per i contatti umani diretti, come pure per poter partecipare ai convegni internazionali, senza troppi problemi; comunque lui, per motivi suoi, predilige lo spagnolo, il tedesco e l’inglese, anche se quest’ultimo neppure sarebbe da citare, tanto si da per scontato”. “Certo, oggigiorno sono moltissimi – grazie a Dio -, i giovani che nel paese raggiungono glorie accademiche non indifferenti, ma cinquant’anni fa…, erano piuttosto rari”. Fra le battute che abbiamo memorizzato, lo spazio ci permette ancora ricordare che don Gianfranco ci disse: “Dovuto alla mia anziana età, i miei ex-allievi sono migliaia in giro per il mondo; tutti loro sanno da dove provengo; e pure sono obbligati a memorizzare che non si dice mai solo ‘Verona’, ma si deve dire ‘la sempre bella e romantica città di Verona’. Chi la conosce, condivide la mia sentenza; chi ancora no, è cordialmente invitato a verificarla, possibilmente accompagnato dalla persona amata”. Una storia che ci piace raccontare, che onora la nostra Valle e soprattutto come stimolo e provocazione per le nuove generazioni ad aprire il loro orizzonte. Angelo Pandolfo

NEL CUORE DELLA TERRA MADRE Una bella raccolta di poesie della poetessa Giustina Dalla Fina di Montecchia di Crosara (VR). La terza dopo “Le fontane del Cielo (1987) e “La stagione dei Girasoli” (1996).

E’ un viaggio intimo dell’anima, intorno all’uomo nel suo vivere quotidiano. Dice bene l’autore della prefazione del libro, Maurizio Meggiorini, quando afferma che “l’ oceano in cui l’animo vive è un immenso ricettacolo di percezioni ed emozioni, di esperienze e speranze, di gioie e dolori in cui vagare e naufragare”. L’autrice, da parte sua, descrive il suo stato d’animo nell’accettazione di sé, felice di poter esprimere ciò che prova e “posando lo sguardo sul ciglio del giorno/s’alza un alito di gioia/speranza di un respiro…”. In questi appunti di viaggio interiore ci propone i suoi versi suddivisi il tre sezioni: L’ANIMA… la ricerca della luce, IL CUORE...silenzio e musica, LA NATURA...voci e colori… quaranta cinque composizioni illustrate da gradevoli acquerelli del pittore Massimiliano Bertolazzi.

Giustina Dalla Fina, in questo suo libro, va alla ricerca di quel “Bene” gratuito che ci viene donato dal Creatore. L’autrice ha il grande pregio di offrirci versi sereni, delicatissimi, tra i quali il lettore può cogliere serenità per tutte le stagioni della vita. Alla fine viene anche a noi il desiderio di rivolgere al Cielo un grazie profondo “per l’oasi che non inaridisce nel deserto/per le voci del calicanto e della quercia/per i canestri che riempio sulla mia strada…”. In un’altra lirica prosegue dicendo che “la vela scivola/nel riflesso di pupille/ che non ricordano più/la notte”. Recentemente Giustina Dalla Fina ha ottenuto, con una delle sue poesie, il terzo premio nel concorso nazionale di poesia organizzato dall’Assessorato alla cultura del comune di Seregno (Monza Brianza). Lucia Beltrame Menini


VAJONT

UNA MEDAGLIA NELLA TRAGEDIA

In alto: classe IV° C della scuola elementare di San Giovanni Ilarione; in basso: classe IV° della scuola elementare di Vestenanova.

Sono trascorsi 50 anni dall’immane tragedia che ha sconvolto la tranquillità di un’intera

valle e cancellato un intero fondovalle, tra cui il paese di Longarone. 1917 morti, i sopravvissuti costretti a prendere la via dell’emigrazione, dopo aver perso ogni cosa. Fatalità? Incuria e leggerezza dell’uomo? Non è compito nostro esprimere giudizi, ma si vuole invece portare alla ribalta l’iniziativa di un concorso, promosso dalla Regione Veneto per ricordare tale evento luttuoso. A questo hanno partecipato due classi quarte dell’Istituto comprensivo di San Giovanni Ilarione. Due ragazzini di quarta elementare di Vestenanova, Elia Bolla e Luca Roncari, hanno vinto il primo premio in assoluto per la poesia-categoria bambini e un piazzamento lusinghiero lo hanno ottenuto con i loro racconti le classi 4 C di San Giovanni Ilarione e la quarta di Vestenanova, sotto la direzione e l’organizzazione della loro comune insegnante Francesca Tomba. Gli elaborati dei bambini hanno messo a nudo l’avvenimento che ha sconvolto le coscienze degli Italiani, le responsabilità degli adulti, la necessità del rispetto della natura, il desiderio che in futuro prevalgano sentimenti di sensibilità per il bene comune, come l’acqua.”…voi adulti non avete fatto una buona azione…” recita un versetto della poesia vincitrice, riferendosi alla tragedia . Il Sindaco di Longarone, consegnando i premi all’insegnante,si è commosso e ha commentato “Sono temi molto importanti quelli della natura e dell’acqua, che devono essere affrontati con i nostri ragazzi a scuola, per far conoscere non solo la strage del Vajont e tutte le tragedie che stiamo vivendo, ma anche per fornire esempi ed insegnamenti positivi, in modo che possano creare un futuro migliore”. Bravi i nostri bambini ed un plauso alla loro insegnante. Bello sentirsi protagonisti ricordando coetanei ed adulti scomparsi 50 anni or sono, ma ancora più bello essere protagonisti di un futuro impegnato e sereno, ove gli insegnamenti ricevuti a scuola dovranno essere fondamento nelle scelte e nei comportamenti ed allora, nelle eventuali tragedie, ci si augura non risulterà più l’incuria o la colpa dell’uomo. Gianni Sartori

[continuazione dell'articolo a pag1]

portato Padre Damini ad esporre i suoi lavori in tutta Italia e nel mondo, finanche in Nuova Zelanda . Ricordiamo tra l’altro le sue mostre personali nel 1964- 65- 68-/73 a Newark negli Stati Uniti, dove i coniugi Sam e Marion Materazzo hanno intitolato una fondazione artistica ‘’Frate Damini‘’ a favore di artisti impossibilitati a proseguire gli studi per mancanza di mezzi. Un pittore le cui qualità precocemente manifestatisi fecero esclamare ai Professori di non aver davvero nulla da insegnargli, dissero proprio così, di lui che non aveva frequentato accademie di belle arti o studi di artisti affermati. A chi gli chiedeva dove avesse imparato a dipingere rispondeva ’’ … la natura è la mia maestra…’’. Infatti nel quarantennio della sua attività pittorica P.Ignazio svolge un’assidua contemplazione della natura anche negli aspetti che possono passare inosservati. Nei i suoi quadri, accanto alle stupende vedute paesaggistiche nell’avvicendarsi delle stagioni, ai tramonti infuocati della Laguna, ai ritratti così introspettivi, ai fraticelli nel loro umile andare, alle immagini religiose che hanno abbellito chiese e conventi, accanto a tutto ciò troviamo magari ritratta una vecchia scopa, uno sgabello, un pettirosso poggiato su sandali francescani che tanto hanno camminato e mille altre cose. Esse documentano la freschezza e festosità del suo messaggio pittorico, espressione del sereno mondo interiore francescano, e tuttavia all’occorrenza, capace di segni e tonalità forti e intense. Opere eseguite quasi esclusivamente su tavole di legno o di faesite, spesso dalle misure più inusuali, e alle quali basta accostarvisi per restare ammaliati dalla stupenda resa tecnica dalla qualità esecutiva straordinaria, con pennellate rapide e corpose senza insistite precisazioni. Nell’arte Daminiana la critica ha ravvisato la matrice dei macchiaioli toscani e degli impressionisti, ma il pittore che spesso ci-

tava come preferito era Segantini. Sicuramente in lui influirono i maestri del settecento e dell’ottocento, assimilandone gli stili ne è uscito fuori un pittore nuovo, originale, di moderna sensibilità e dallo stile inconfondibile. Oltre alla pittura aveva avuto anche in dono un’altra vocazione, quella che gli avrebbe fatto indossare l’abito francescano, in modo che il ministero sacerdotale e l’arte si sarebbero identificati in lui, e in lui sarebbero vissuti in strettissimo rapporto, tanto che egli, frate pittore nel valore più alto dell’espressione aveva affermato anche poco prima della malattia che i suoi quadri sono “… prediche a colori ‘”. Svolse il suo ministero dapprima al convento di San Bernardino a Verona e dal 1968 ininterrottamente nel convento di San Francesco della vigna a Venezia, ma quando gli impegni ministeriali glielo consentivano, tornava volentieri nella nativa valle d’Alpone, ospite a casa del fratello Bruno a Montecchia di Crosara, e nell’occasione non mancavano le sue visite a San Giovanni Ilarione accompagnato spesso dal suo inseparabile amico Renato Ciman, che fra l’altro lo aiutava nell’allestimento delle mostre. Ci conforta la sua presenza nelle opere che ci ha lasciato, un universo che non si finisce mai da esplorare, i numerosi dipinti , interessanti tutto l’arco dell’attività pittorica di Damini, costituiranno per sempre un’esposizione permanente ,una ricca, completa documentazione per la figura di un Maestro vero che ha scritto una pagina nel grande libro dell’Arte. A Padre Ignazio Damini maestro di questa nostra stagione in cui l’arte troppo spesso non sa parlarci interiormente, esprimiamo con immutato affetto, se mai ancor più grande, il ringraziamento che viene dal profondo del cuore. Remigio Marcazzan

UNA INTERA ESISTENZA A SERVIZIO DI DIO E DEI FRATELLI PIU’ POVERI Le sorelle Suor Luisa (Valentina) e suor Camilla (Anna) Perazzolo ci hanno lasciato nell’arco di poco più di un anno l’una dall’altra.

Le sorelle Valentina (Suor Luisa) e Anna (Suor Camilla) Perazzolo.

Così come avevano condiviso la loro scelta ammalate. Suor Camilla, tornata “alla casa religiosa tanti anni fa, entrando ancora giovanissime nella congregazione delle “Figlie di S. Anna”, così hanno terminato, a pochi mesi di distanza l’una dall’altra, il loro lungo cammino di vita le sorelle Valentina e Anna Perazzolo, divenute poi rispettivamente Suor Luisa e Suor Camilla. Erano nate a Castello rispettivamente nel 1926 e nel 1932. Suor Luisa, scomparsa il 24 dicembre del 2012, aveva lavorato per molti anni in ospedale a Cortemaggiore (PC) come superiora della sua comunità, prima di spendere i suoi ultimi anni a Bassano del Grappa, sempre come superiora, nella casa di riposo delle suore anziane e

del Padre” il 3 gennaio scorso, aveva invece testimoniato la sua scelta religiosa e missionaria in Sudamerica, come infermiera presso alcune comunità poverissime del Cile, tornando al paese natale solo 4 volte nell’arco di quei lunghi 51 anni di dedizione agli ultimi fra gli ultimi. Ora insieme hanno raggiunto i loro amati genitori, dai quali, come ci aveva confidato suor Camilla in un’intervista a “L’Alpone” alcuni anni fa, avevano ricevuto quell’originario, prezioso impulso di fede che le aveva prima indirizzate e poi sostenute nella loro lunga esperienza di vita consacrata. Dario Bruni

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CARNEVALE TRA ACQUA E SOLE

GELINDO CIMAN

IMPRENDITORE CREATIVO Il 2 marzo un carnevale incerto fino all’ultimo secondo, poi il via alla sfilata con la Banda Giuseppe Verdi in testa Gelindo Ciman "il bimbo ribelle diventato stesso tempo di grandi capacità tecniche, imprenditore lungimirante": così scriveva il giornale L'Arena annunciando la morte di Gelindo, avvenuta il 14 novembre. Il funerale si è svolto a Gazzolo d'Arcole, paese dove aveva scelto di abitare, senza però abbandonare il suo luogo d'origine, San Giovanni Ilarione. Vi era nato infatti il 1 aprile 1933. Divenuto perito meccanico, dopo una parentesi dedicata all'insegnamento entrò nella fabbrica Perlini di San Bonifacio; nel 1961 decise di mettersi in proprio e dar vita alla Ciman sas, società di costruzione di cisterne per autocarri ed autotreni, operante per 20 anni nel sanbonifacese. Che fosse una persona singolare e nello

lo si può capire anche per il secondo premio conquistato nel 1972 all'Esposizione di Bruxelles, grazie all'invenzione di una pi-stola per l'ingrassaggio. Di lui si ricorda anche l'impegno di cofondatore della cooperativa "Promozione e lavoro", di rappresentante delle piccole industrie di San Bonifacio, di impegno per la fondazione della chiesa di Praissola. Il comune di San Giovanni gli ha assegnato un premio di riconoscimento per la sua attività di imprenditore illuminato nel 2012, due anni fa. L'Alpone si associa a quanti lo ricordano con ricono-scenza, in primis ai suoi cinque figli. Mario Gecchele

San Giovanni Ilarione Parrocchia di San Giovanni Battista organizza

FESTA DI SAN ZENO Domenica 11 Maggio

Ore 10.00 Santa Messa presso la chiesa di San Zeno con tradizionale benedizione delle Biciclette Ore 15.00 Inizio giochi popolari per bambini e ragazzi Maxigonfiabili in funzione Ore 17.00 Spettacolare lancio di paracadutisti Ore 19.00 Peso del Maiale con altezza della sopressa Nel corso di tutta la manifestazione funzioneranno fornitissimi chioschi enogastronomici con varie specialità locali – Pesca di beneficenza

Domenica alquanto incerta, quella del Car- pochi individui, due o tre al massimo, che nevale di quest’anno a San Giovanni Ilarione, tra pioggia e schiarite, tanto da far ritardare di qualche ora la spettacolare kermesse di carri per le vie del paese. Ma la voglia di festa e di allegria alla fine ha avuto la meglio e così, alla prima schiarita, ecco partire dalla piazza Aldo Moro il tanto atteso corteo dei carri. In testa come ogni anno, ad aprire la sfilata, Mastro Ciliegia e Sora Castagna interpretate da Diego Lovatin e Giada Beschin. A causa del maltempo molti carri hanno dato forfait, ma quelli presenti si segnalavano per spettacolarità e forza creativa, a cominciare dal carro della Scuola Materna, con i tanti bambini che giovavano e si divertivano tra coriandoli e stelle filanti, i “Babbi Natale” con Marry Christmas, organizzato da amici e famiglie del paese, tutti in rosso e con la barba. Di grande impatto emotivo anche il passaggio dei carri più grandi con “Coccinelle on The Road”, proveniente da Roncà e capeggiato da Diego Righetto, e “The vintage people” proveniente da Montecchia di Crosara con Enrico Pegoraro. Interessanti anche le maschere allestite da

a volto coperto sfoggiavano vestiti particolari, la cui presenza coinvolgeva il pubblico con un tocco di genuina semplicità. Ben accolto anche quest’anno il gioco della “maschera nascosta”, come avviene da qualche anno, che ha incuriosito gli spettatori, che facevano a gara per indovinare chi si celava sotto i panni di una maschera. Dodici indizi dovevano portare gli spettatori a comprendere chi stava dietro a un volto completamente coperto, quest’anno quello di Giannino Beltrame: chi avvertiva per primo Mastro Ciliegia e Sora Castagna, comunicando il nome e cognome esatti, vinceva una pizza. Si è dovuto aspettare il decimo indizio per assegnare la vittoria a Giancarla e Lino Confente, vincitori dell’edizione 2014 del gioco. Un grazie a tutti i presenti, in modo particolare a coloro che hanno contribuito, sebbene in extremis, alla buona riuscita del carnevale 2014, come i Carabinieri in Congedo, la Protezione Civile e il consiglio della Pro loco per l’organizzazione.

“Io Canto” di San Giovanni Ilarione - Terza edizione.

Lorenzo Gecchele

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SUOR ANGELA ERBETTI - UMILTÀ E DEDIZIONE AGLI ALTRI

Una accogliente casetta in pieno centro di portare al pascolo le pecore, ad aiutare in poi , grazie alla comprensione e alla bontà in gioco pronta a dare il massimo, senza San Giovanni, proprio vicino alla colonna in piazza della chiesa , ci accoglie, arredata con semplicità e con gusto, dove tutto sa di pace e di preghiera. Qui abita pro tempore Suor Angela Erbetti, “in licenza straordinaria” per accudire il fratello Antonio, scomparso da qualche settimana. Occhi intelligenti, sguardo penetrante e voce pacata come chi sa che cosa è il lavoro e la sofferenza, rappresenta l’ultima suora presente ancora in paese a seguito del trasferimento dell’intero staff di religiose in servizio alla scuola dell’infanzia “Papa Luciani”. Suor Angela è un prodotto nostrano DOC , perché originaria dalla contrà Cavazzi, sul Montemagro. Qui il papà Angelo, sposatosi nel 1922 con Elena Governo, è contadino con un appezzamento di terra, “Quatro rive”, e deve far letteralmente gli straordinari per assicurare il necessario alla “strepolà de fioi” che vengono a rallegrare la casa: Maria, Giovanni, Pietro, Domenico, Luigi, Angelo (frate francescano), Antonietta (la nostra protagonista), e Antonio. In casa si respira il valore dell'onestà, dell'amore, della condivisione. Tutti sono partecipi del progetto di crescita sociale e morale secondo gli insegnamenti cristiani. Antonietta cresce vispa e sveglia, a diretto contatto con la natura, seguendo nei campi i fratelli maggiori, portando al pascolo le pecore, osservando la bellezza del creato e la grandezza di Dio. Di frequenza all’asilo neanche parlarne, troppo lontano e mancanza di soldi, la scuola elementare per le prime classi è a San Giovanni, per poi passare per le ultime due a Belloca, con la maestra Santina Cavazzola, che ancora tanto ricorda e ringrazia. I pomeriggi sono occupati a

casa; sembra tutto bello, ma intuisce che le manca qualcosa. Per questo segue il richiamo interiore da parte di Qualcuno molto in alto a farsi religiosa e parte per Milano, fra le fila di madre Clelia Merloni. Qui però la raggiunge una lettera della mamma che la invita a rientrare in famiglia, perché vuole essere sicura della vocazione e non vuole privarsi della figliola, tanto necessaria . Ritorna allora a casa, per due anni, prova l’esperienza del lavoro in filanda, ma si sente fuori posto. Da Milano porta apertura mentale e propositiva. La domenica pomeriggio organizza sempre “la comedia”, rappresentazioni teatrali spontanee insieme alle ragazze del luogo, intrattenimenti che raccolgono tutte le contrade vicine e sperimenta in tal maniera l’importanza della comunicazione. Compiuti i 17 anni, con il benestare della mamma, ritorna a Milano, nella casa provinciale del noviziato. Qui compie le tappe intermedie del cammino religioso: la vestizione, la professione e nel 1963 i voti perpetui. Da Antonietta si cambia in Suor Angela, ma per la mamma rimane sempre quella bambina caparbia e vivace, che ha ben delineato il suo futuro. I superiori la destinano a riprendere in mano i libri, che la porteranno al diploma di scuola magistrale. Adesso ci sono le carte in regola per dedicarsi ai bambini della scuola materna ed eccola allora prima a Forlì, per il tirocinio, poi a Milano, a Cormano, a Brescia, nuovamente a Forlì, a Ponte di Barbarano, a Chiampo ed infine a San Giovanni Ilarione. Quanti bambini sono passati davanti, quante lacrimucce si sono asciugate, quanti sorrisi si sono distribuiti. A San Giovanni per due anni insegna alla scuola materna,

dei Superiori, viene destinata al servizio del fratello Antonio, nel frattempo ammalatosi e non più autosufficiente. Egli vende il podere paterno ereditato e acquista una casetta in paese, per essere più vicino alla chiesa e al dottore. Per Sr. Angela inizia un nuovo tipo di missione, ove non c’è tempo di pensare a se stessi, notte e giorno sempre a disposizione del fratello, colpito da una malattia rara e progresssiva. Con questo non viene meno l’impegno per la comunità, verso la parrocchia. Ministro straordinario per l’Eucaristia, accoglie in casa per il ca-techismo settimanale gli alunni che seguono il calcio, non si tira mai indietro, sempre disponibile ed attenta. Il fratello acconsente ai vari impegni permettendole di assentarsi ed eccola allora a visitare le persone in difficoltà, ritornare sul suo Montemagro sulla carrozzina motorizzata per disabili suscitando l’ilarità e il plauso della gente, pregare sulle tombe al cimitero. Se non si facesse tutto per amore non si resisterebbe. La malattia si accanisce sul fratello, sono 14 anni di autentico calvario, ma dalla sua bocca non esce mai una parola di lamento. La sua morte è stata quasi un atto di amore di Dio nei suoi confronti nel momento del suo massimo sacrificio, ha posto fine alle sue sofferenze, ma lo ha forgiato e purificato per accoglierlo in paradiso. La missione di Sr. Angela, tuttavia, non è ancora terminata. A tutto il gruppo dei fratelli e sorelle sopravive solo lei, ora ci sono le pratiche burocratiche da sbrigare, le inevitabili lungaggini negli uffici, ma lei rimane sempre la stessa, sempre creativa e pronta a ripetere il proprio “eccomi”, ovunque i superiori decideranno di destinarla, si rimette

pretese o desideri particolari, secondo il voto dell’obbedienza, perché ad obbedire non si sbaglia mai. E così giustamente la parrocchia ha voluto festeggiarla domenica 23 febbraio con una Messa partecipata, con canti intensi dal significato profondo, per dirle grazie per la sua opera e per la sua testimonianza. E Sr. Angela desidera salutare e ringraziare tutti, dal parroco don Elio fino all’ultimo parrocchiano, per l’aiuto, l’appoggio, la solidarietà , le attenzioni verso il fratello ammalato, per la carica di spirito ricevuta a continuare, a non scoraggiarsi e andare avanti. Partendo per la nuova destinazione porterà sempre nel cuore la sua gente e il suo paese. Noi le auguriamo ogni bene, sicuri che sarà sempre quella che non si arrenderà mai, con lo stesso spirito combattivo e creativo di quando improvvisava le commedie nel cortile o sul fienile della propria contra’. Gianni Sartori

LETTERE AL DIRETTORE Egregio signor direttore, sono Almerina Gambaretto di San Bonifacio, figlia di Antonio che, come sa, il 27 gennaio scorso è stato insignito della medaglia d’onore. In questa commovente cerimonia furono insignite di detta medaglia altre 19 persone di alcuni paesi della provincia, tutti rappresentati dal loro Primo Cittadino. Sono rimasta delusa dall’assenza del sindaco di San Giovanni Ilarione, ma ho pensato che avrà avuto sicuramente un impegno molto più importante per il bene del paese e mi sono assaporata la festa e il tributo al mio papà assieme ai miei fratelli, cognati e nipoti. E’ stata una bella festa, siamo stati bene insieme e sentivamo la presenza felice dei nostri genitori. Grazie al presidente Napolitano, al comune di Verona, al Prefetto Perla Stancari e a quanti hanno contribuito alla riuscita di questa giornata della memoria. Distinti saluti. Almerina Gambaretto

Al Direttore Responsabile del Giornale "L'Alpone" Dott. Delio Vicentini Il 7 gennaio 2014 sono iniziati in Via Abate Rivato i lavori con cui l'Amministrazine Comunale ha ripristinato il doppio senso di marcia. I lavori prevedono una spesa di circa 15.000,00 euro. Non tutti però sembrano essere d'accordo con tale decisione e per questo ci sembra doveroso rendere noto le motivazioni che creano questo dissenso:

1. Un gruppo di giovani, ha raccolto oltre 400 firme per contestare la scelta dell'Amministrazione in quanto tale spesa doveva essere impiegata in situazioni di priorità maggiori, come manutenzioni e sistemazioni delle numerosissime strade disagiate o completamente chiuse per frane presenti nel nostro paese. 2. La parola cruciale, a proposito del ripristino del doppio senso, è sicurezza e la Polizia Locale nel suo parere, non lascia spazio a dubbi: "Il pericolo degli utenti della strada non solo raddoppia, ma aumenta in modo esponenziale, soprattutto per i bambini che frequentano la scuola elementare e per i loro accompagnatori (su circa 170 bambini frequentanti solo una quarantina utilizza gli scuolabus) 3. Riportare la strada a doppio senso comporta inoltre l'eliminazione di 15 parcheggi auto, oltre lo spazio di sosta dei pulmini 4. Nel momento stesso in cui sarà variata la viabilità, anche il servizio di vigilanza attuale, verrà a mancare, poichè non si riuscirà ad assicurare un'adeguata prestazione per l'incolumità dei bimbi. 5. In tempi di crisi forse non era questo l'intervento più urgente. Nel 2013 l'Amministrazione Comunale per affrontare e pareggiare tante spese, ha ridotto i contributi alle Associazioni e ha aumentato l'IMU sulle seconde case e attività produttive. Crediamo fermamente che in un momento di difficoltà questa scelta poteva essere confrontata con le esigenze del paese e della popolazione stessa. Cordialmente Il gruppo NOI per San Giovanni

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L'Amministrazione

ALLUVIONE NOVEMBRE 2010 A

oltre tre anni dagli eventi alluvionali del 1° novembre 2010, dopo tante insistenze la regione Veneto ci ha finalmente finanziato la sistemazione di due interventi relativi all’evento di cui sopra. Si tratta della sistemazione della piazzetta ecologica di via Merli, dove la forza del fiume aveva eroso parte dell’argine sottostante la piazzetta stessa, portandosi via anche parte del piazzale. Ora grazie a questo finanziamento, si potrà sistemare cementando l’intero piazzale e rifare tutta la recinzione. Altro intervento sarà fatto nel tratto di strada compreso tra le contrade Camaole e Lovi, dove la carreggiata è interessata da un importante smottamento. Questi interventi saranno eseguiti a cavallo tra la primavera e l’estate 2014. L’importo totale dei due interventi è di euro 75.186,00 interamente finanziati dalla regione Veneto.

Sopra e sotto: frana in località Marcazzani, Castello.

Sopra e sotto: frana in località Belloca.

ALLUVIONE MAGGIO 2013 D

opo le disastrose piogge del mese di Maggio 2013 il nostro territorio è stato particolarmente colpito da eventi franosi. Ci siamo subito attivati nel reperire fondi per sistemare i danni causati dal maltempo e all’inizio del mese di Marzo 2014 ci sono arrivati i primi finanziamenti dalla regione Veneto. Al momento la regione ci ha stanziato la cifra di euro 127.800,00 per la sistemazione di due frane che nel frattempo avevamo già parzialmente sistemato. Abbiamo quindi preso contatti con gli uffici della regione, per rimodulare su altri interventi i fondi a noi destinati incontrando la disponibilità a farlo. Al momento di andare in stampa stiamo aspettando la risposta scritta dalla regione su quali interventi ci finanzierà. In particolare, contiamo comunque di impegnare i fondi a noi assegnati realizzando i lavori, nel corso della prossima estate.

DALLA SCUOLA DEI FIGLI ALLA SCUOLA DEI GENITORI:

FIGLI SI NASCE, GENITORI SI DIVENTA

T

erminato il ciclo di incontri Scuola Genitori che ha riscontrato notevole partecipazione. Sono stati presentati argomenti inerenti: l’educazione, partendo da noi (educarsi per educare), l’alimentazione in collaborazione con l’Associazione Castello che gestisce la mensa scolastica, dove si è parlato del menù a casa come a scuola e dell’importanza di una buona ed abbondante prima colazione (limitando quella di metà mattinata) anche per prevenire problemi di obesità, del consumo di più frutta e verdura ed il limitarsi nel bere bevande gassate e zuccherate. Si è affrontato poi la parte maschile nell'educazione dei figli dove i Papà hanno un ruolo da terzo polo nel triangolo familiare: favorire il distacco del bambino dalla madre proiettandolo verso il mondo, insegnandogli a mettere a fuoco

un obbiettivo per cui impegnarsi e lottare ed allenandosi nella presa di distanza e anche nel fallimento, nella caduta, nella sofferenza, da cui le madri proteggono per ruolo. Altre serate sul saper ascoltare, stabilire delle priorità, pensare al messaggio che desideriamo trasmettere ai nostri figli, lavorare di più sulla loro autostima (non solo rimproverarli ma anche e soprattutto sottolineare e rinforzare i comportamenti positivi) . A tal proposito vi suggerisco vedere un bel filmato proposto una sera ad un'incontro con le Catechiste e Don Elio a teatro che potete trovare su https://www. youtube.com digitando: Il Circo della Farfalla; illuminante! Abbiamo poi affrontato il tema di Internet, la rete ed i social network, il cyberbullismo ed altre problematiche che si possono

comprendere e seguire da vicino solo se anche noi genitori impariamo ad usarle e conoscerle, e ad accompagnarli / affiancarli nel web (vedi video su Youtube digitando: Stupendo spot belga sull'ingenuità della gente riguardo i propri dati in pasto ai social network). A riguardo vi riporto alcuni siti utili per approfondire: www. poliziadistato.it ; www.smontailbullo.it; www.savethechildren.it; www.azzurro.it. Presso la biblioteca comunale sono disponibili gli attestati di partecipazione per chi non ha potuto ritirarli e copie delle presentazioni dei relatori. Inoltre se avete a cuore dei temi per la prossima edizione comunicateli al 3496373235, sarà nostra premura considerarli ed inserirli nel prossimo ciclo d’incontri. Grazie a tutti ed arrivederci.

Vi informiamo che su richiesta di alcuni cittadini e grazie all'interessamento del Sindaco in sinergia con Provincia di Verona e ATV, dal 12 marzo è attiva una nuova programmazione degli orari con due nuove fermate: - 9.45 da San Bonifacio; - 10.30 da San Giovanni Ilarione. Il servizio non ha costi aggiuntivi a carico della nostra Amministrazione ma vuole garantire una maggior utilità ed opportunità di mobilità ai giovani studenti ilarionesi ed a tutta la Val d'Alpone.

MERAVIGLIOSA CREATURA - marzo 2014 I

n occasione del mese della donna, l’Assessorato alla Cultura di San Giovanni Ilarione e l’Associazione culturale Cartabianca hanno organizzato una rassegna di cinque serate intitolata “MERAVIGLIOSA CREATURA – Ciclo di incontri sulla donna”. La manifestazione si è distinta per la ricca e poliedrica varietà delle tematiche trattate e delle prospettive assunte per indagare l’universo femminile, creando un interessante connubio tra dibattiti socioculturali/politici e performance artistiche. Nel corso dei cinque eventi è stato presentato il libro Oriana. Una donna di Cristina de Stefano, ottima biografia della celebre giornalista e scrittrice italiana Oriana Fallaci. L’utilizzo del corpo della donna e della sua immagine nel mondo della televisione è invece stato l’argomento di cui ha trattato il documentario Il corpo delle donne di Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi: dopo la visione, è seguito un interessante e partecipe dibattito guidato dalla dott.ssa Teresa Ros e dalla prof.ssa Alice Giarolo. Ma parlare della donna nel mondo contemporaneo significa parlare anche della donna in ambito lavorativo, ed è per questo che la serata di venerdì 21 marzo è stata dedicata all’autoimprenditorialità e a una panoramica sulle agevolazioni regionali per l’imprenditoria femminile e giovanile, presentata dalla psicologa del lavoro Jessica Caovilla. Infine, gli incontri artistici e performativi: venerdì 14 marzo è andata in scena l’opera lirica, con la voce e le note del soprano Laura Panato e dei pianisti Piercarlo Fracasso ed Ester Bruni, che attraverso l’esecuzione di brani dal vivo hanno raccontato come i compositori del passato hanno rappresentato la figura femminile nelle sue infinite sfaccettature. La rassegna si è conclusa al Teatro Parrocchiale di Castello, che ha ospitato lo spettacolo DUET. Una pagina bianca, di e con Elena Dal Cerè e Paola Salatino, per la regia di Nicoletta Zaini: storia di due donne in cerca della propria autenticità.

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L’Assessorato alla Cultura e l’Associazione Cartabianca desiderano ringraziare tutti coloro che sono intervenuti egli eventi e le persone che hanno collaborato alla buona riuscita della manifestazione.


Comunale

informa

VOLONTARI E RISPARMIO 766. Q

uesto numero, è la somma di tutte le ore di lavoro a favore della nostra comunità, che un gruppo di nostri concittadini in modo del tutto volontario e gratuito hanno totalizzato nel corso del 2013. Le ore di lavoro si sono articolate in vari punti del paese, dalla pulizia del cimitero, alla cura del verde pubblico e la pulizia in Piazza Aldo Moro, via Abate Rivato, piazza Caduti e Dispersi in Russia e nel giardinetto delle scuole elementari Stefani. L’amministrazione comunale, vuole fare un plauso a tutte queste persone che dalla primavera all’autunno dello scorso anno, si sono date da fare con scope, zappe, tagliaerba e altri attrezzi per rendere più puliti e quindi decorosi alcuni punti del nostro paese. Altro fattore da considerare è il risparmio per le casse comunali, infatti, se tutte queste ore di lavoro dovessero essere pagate, a un costo medio di un voucher (euro10/ora), la spesa per il comune sarebbe di ben euro 7.660,00. Un altro ringraziamento va a tutti i privati e alle ditte specializzate (Bevilacqua, Rivato e Agricola Sartori) che hanno donato fiori, piante, bulbi e sementi vari, per abbellire il nostro paese. Ora con l’arrivo della bella stagione le attività dei volontari sono ricominciate, e se qualche persona di buona volontà si volesse aggregare e portare il proprio contributo sarà ben venuta.

Comune di San Giovanni Ilarione Il Sindaco Ellen Cavazza, l'Amministrazione, il Consiglio Comunale e i dipendenti

augurano a tutti

Buona Pasqua

LETTERA DAL SINDACO Carissimi cittadini, vorrei con queste poche righe farvi partecipi di quello che l’Amministrazione sta compiendo in questo periodo che, come sapete, si presenta difficile sotto molti punti di vista. Il problema maggiore è costituito dalla situazione idrogeologica creatasi in seguito alle notevoli piogge di questo inverno, che hanno aggravato alcune situazioni già presenti sul territorio. Solo in riferimento alle frane, abbiamo quantificato danni per 1.142.500 euro, con 10 strade comunali che hanno subito il restringimento della carreggiata, due strade interessate da smottamenti e altre 8 colpite da estesi fenomeni franosi, oltre ai due tratti di strada provinciale interrotti e bisognosi di drastici interventi: la frana lungo la strada che dal capoluogo va a Castello, in prossimità del cimitero, dove i lavori stanno proseguendo a pieno regime, e la frana in località Marcazzani dove il problema si mostra più complesso. Ma ritorniamo a noi e alla somma occorrente, che appare molto importante e gravosa sul bilancio comunale. Vi illustriamo innanzitutto il prospetto dei trasferimenti che lo Stato ha fissato per il nostro comune dal 2010 ad oggi, che sono diminuiti drasticamente: Nel 2010 euro 1.011.120,00 Nel 2011 euro 861.568,00 Nel 2012 euro 747.573,00 Nel 2013 euro 655.434,00 Nel 2014 euro 373.546,03 Come si può ben osservare, la situazione non è delle più facili; ci sono un sacco di problemi da risolvere e pochissime risorse disponibili. Con tutta la buona volontà, da parte nostra si è cercato di dare delle priorità, più o meno condivisibili. Nel 2013 abbiamo ristrutturato la scuola Stefani dando priorità ad essa, ma a nient’altro perché il denaro disponibile non permetteva altri interventi. Certo, le frane che si sono aggiunte non sono poche e, dopo innumerevoli viaggi in Provincia e in Regione, la risposta è stata sempre la stessa: che anche questi enti sono soggetti al patto di stabilità e non ci possono aiutare più di tanto. Ciò non significa che rimarremo nell’immobilismo più totale, anzi, la situazione ci sprona ad essere più attenti e più concreti nel prendere decisioni indirizzate al bene della popolazione. Siamo fermamente convinti che sia giusto che i cittadini che pagano le tasse, continuino ad avere i servizi adeguati da parte del Comune e noi, ve lo assicuriamo, faremo più del possibile per trovare finanziamenti che ci aiutino ad affrontare le situazioni di primaria necessità. Speriamo che la pioggia pericolosa stia lontana dal nostro splendido paese. Colgo l’occasione per farvi i miei più sentiti Auguri di Buona Pasqua Cordialmente Il sindaco

Campagna sulla prevenzione degli incidenti stradali ed educazione alla sicurezza, promossa dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con Istituto comprensivo di San Giovanni Ilarione e Polizia stradale di Verona

QUANDO GUIDI

USA IL CERVELLO

3653 MORTI IN UN ANNO CAUSA INCIDENTE STRADALE IN ITALIA DI CUI 53 NELLA SOLA PROVINCIA DI VERONA

Velocità elevata, Guida distratta, non rispetto delle regole, uso di alcol e droghe, sono tra le prime cause di incidente stradale.

GIOVEDì 03 APRILE ORE 20.30 tu non devi mancare..

Incontro d’informazione e promozione alla sicurezza stradale, presso la sala civica del comune di San Giovanni Ilarione, nell’ambito del progetto di educazione alla sicurezza stradale che prevede la proiezione del film Young Europe

Iniziativa promossa dal Comune di San Giovanni Ilarione -VRIn collaborazione con ISTITUTO COMPRENSIVO di San Giovanni Ilarione - VR e la Polizia stradale, sezione di Verona

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Comune San Giovanni Ilarione


XXXVI° GIORNATA PER LA VITA

BEATRICE

con sonate, musiche e canti inneggianti alla vita. Ma il momento clou della serata è stato la testimonianza della signora Emanuela Cambiolo in Trestin. Salita sul palco con la sua famigliola, la signora ci ha narrato con voce Bambini battezzati nel 2013 presenti con le loro famiglie alla S. Messa celebrata nella Chiesa di S. Caterina in Villa in occasione della 36° giornata calda e amorevole, per la vita. talvolta tremolante Anche quest'anno la giornata è stata cele- per l'emozione, la storia della figlia BEAbrata nelle chiese non solo del comune di TRICE che alleghiamo. San Giovanni, bensì in tutto il Vicariato Alla fine il pubblico è esploso in un boato con la tradizionale offerta delle primule di applausi misti a tanta commozione. ed il festeggiamento ai bambini battezzati Come piccolo gesto di riconoscimento per nel 2013 (vi proponiamo le foto di Villa e il coraggio e l'amore alla vita dimostrato, il Movimento per la Vita di San Giovanni di Castello). La festa è stata preceduta dal concerto per Ilarione, tramite la presidente Gabriella la vita, svoltosi presso il teatro di villa, il Zarattini, ha consegnato alla mamma la sabato sera e diretto con tanta cura dal pergamena, “per una mamma speciale" accompagnata da un omaggio floreale e da nostro Sartori Emanuele. La voce calda e incisiva della gentile pre- un modesto contributo in denaro. sentatrice ci ha accompagnato per tutta A completare e ad attribuire autorevolezza la serata, aperta da un bellissimo video su alla festa hanno concorso le autorità cittacui scorrevano le parole del messaggio dei dine, scolastiche e religiose che con le loro vescovi italiani "GENERARE FUTURO" parole hanno chiuso la serata. arricchito da uno sfondo veramente sugMarisa Rissotto gestivo in cui si muovevano personaggi e luoghi inneggianti alla vita. La danza, come inno alla vita attraverso le movenze graziate dei mostri giovani, ha legato i vari momenti dello spettacolo. Non potevano mancare i bambini della scuola materna con le loro canzoncine e vivacità. Facendo seguito Sartori Emanuele, il Coro delle Chitarre e alcuni ospiti ci hanno allietato I battezzati nel 2013 nella Parrocchia di Castello.

Inaspettata, ma dopo qualche momento di perplessità , subito ben accettata, la gravidanza

2 febbraio 2014

Ossario di KUSHIRO I primi missionari veneti, reduci dalla Cina, da dove furono espulsi dal Regime comuni-

sta di Mao, vennero in questa Isola dell’Hokkaido nel 1953.Si trattava di un gruppo di 9 frati. Questi frati,senza risorse economiche, cominciarono, aprendo Asili Cattolici, i primi battesimi vennero proprio dagli Asili. Nonostante il clima rigido, con un lungo inverno che arriva anche a 25 gradi sotto zero, hanno dato tutta la loro vita per allargare il Regno dei cieli fino al Sol Levante. Questi nove frati sono tutti in paradiso ed hanno lasciato le loro ossa qui in Hokkaido,di fronte all’Oceano Pacifico. Nel Cimitero di Kushiro si può vedere una grande Croce all’ombra della quale sono sepolti questi piccoli grani di frumento che aspettano la fine dell’Inverno per germogliare e diventare Pane di Cristo. Qui ci sono le ossa anche di P. Pacifico Marchesini da Vestenanova che potete vedere nella foto. Arrivederci in Maggio. Fr. Narciso Cavazzola ofm

è iniziata come le due precedenti. Solo al quinto mese, nel giugno 2012, la nostra gioia, il nostro entusiasmo e i nostri progetti sono improvvisamente cambiati. L’ecografia morfologica aveva messo in evidenza una malformazione della colonna vertebrale chiamata SPINA BIFIDA. Con freddezza ci è stato detto: “Vostra figlia non camminerà mai, vostra figlia non avrà mai il controllo degli sfinteri, c’è la possibilità che nasca cerebrolesa … vuole interrompere la gravidanza?”. La nostra risposta è stata immediata! Un secco NO, non avremmo mai rinunciato alla nostra bimba. I mesi successivi sono stati difficili ma la fede e la preghiera sono state vere e proprie ancore di salvezza. Abbiamo deciso di non dire nulla ai fratellini per non rovinare la loro gioia. Importante per noi è stato affidare la bimba alla Madonna di Monteberico e ancor più l’affetto e la forza data dalle nostre famiglie, dal nostro parroco don Elio e da tutti i nostri amici. Grazie ancora di cuore, le vostre preghiere sono state di grande aiuto. Nata con taglio cesareo il 24/10/2012 Beatrice ha dovuto essere sottoposta ad un delicato intervento di 7 ore già il giorno seguente. Con paura e tanta speranza siamo riusciti ad affrontare quel giorno anche grazie ai fratellini che finalmente la sera hanno potuto vedere la sorellina. Con orgoglio abbiamo visto mantenuti nei loro occhi la gioia e l’entusiasmo di sempre sebbene la sorellina avesse problemi. Dopo 15 giorni di Terapia Intensiva Beatrice è stata dimessa e prima di arrivare a casa abbiamo voluto far conoscere la piccola a don Elio che tanto ci era stato vicino. In canonica siamo stati accolti con grande gioia e Beatrice ha preso l’occasione per bere il latte e così far emozionare tutti dal momento che don Elio ci ha detto che era la prima volta che un bimbo mangiava in canonica. Sono passati 15 mesi, il percorso è stato difficile e sarà ancora molto lungo, ma Beatrice è in continuo miglioramento e questo ci dà la forza di andare avanti sempre positivi. In conclusione, per quel che abbiamo vissuto ci sentiamo di affermare che: “La medicina è una scienza indispensabile, ma è dono dell’uomo con i suoi limiti. La vita è un miracolo dono di Dio il quale non pone mai limiti.” Emanuela Cambiolo e Trestin Federico, genitori di Beatrice

CIAO GRAZIELLA Ciao Graziella,

il 3 novembre 2013, Graziella Beltrame, la nostra Cara Vice – Presidente dell’Associazione Veronesi nel mondo – circolo di Charleroi, ci ha lasciati. Niente si è potuto fare contro una breve e penosa malattia. Troppo bruscamente Graziella e stata strappata all’affetto dei suoi cari, entrando così in un’altra vita che auguriamo felice. Graziella era nata nel 1941 a San Giovanni Ilarione. La famiglia Beltrame farà parte di quella emigrazione di massa, che spinse molti italiani a trasferirsi a l’estero. In questo caso a Charleroi, in Belgio. Dopo avere frequentato con successo la scuola magistrale, Graziella fece una bella carriera professionale in quanto insegnante, mostrando le sue qualità umane e pedagogiche. Nel frattempo Graziella incontrò Leonida Di Giusto, friulano, l’uomo che le sarà accanto per una vita condivisa frà amore e affetto. Si sposarono ed ebbero due figlie Aurore e Laurie. Leonida fa parte del

ll nome dei Frati Veneti le cui ceneri sono nell’Ossario: P. Pacifico Marchesini da Vestenanova P. Vittorio Gavasso da Schio P. Daniele Romeri da Fai della Paganella P. Germano Volcan da Fai della Paganella P. Bonaventura Tonutti da Udine P. Giancrisostomo Mattuzzi da Cellore d’Illasi P. Gabriele Takemoto Confratello Giapponese Dei Frati Veneti che hanno lavorato qui ma che sono morti in Italia: P. Damiano Bressan da S.Giorgio di Veronella P. Stefano Cividini da Mussons (Udine) P. Ermete Viale da Sossano Vicentino P. Goffredo Lunardi da Bertesinella

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comitato del circolo di Charleroi in quanto Consigliere. Graziella diceva che voleva vedere crescere le sue nipotine Lila e Alicia. Purtroppo la malattia si è impadronita della sua persona, e per Graziella la felicità di essere nonna si è riassunta a qualche mese. Troppo poco tempo per assaporare una meritata felicità. Da quattro anni Graziella era la Vice presidente dell’Associazione Veronesi nel Mondo – circolo di Charleroi, al quale a consacrato tempo e disponibilità. I membri del comitato ve lo diranno : senza Graziella niente sarebbe stato possibile. Il suo senso di organizzatrice era immenso. Il suo impegno nel seno dell’associazione Graziella lo ha vissuto con passione intensa. Aldilà di ogni superlativo, insufficiente per definire la grande bontà, l’immensa generosità di Graziella, ne aggiungo un’altro : Altruismo. Là dove c’era bisogno di aiuto, di conforto, di dono di sè, Graziella non mancava. Stoppele Lino.

Domenica 18 maggio l'associazione ANTEAS-CISL-FNP pensionati organizza

" ESTEMPORANEA DI PITTURA" Angelo Urbani, deceduto il 13 marzo scorso all'età di 102 anni. Era nato il 17 febbraio 1912 a San Giovanni Ilarione ed è vissuto sempre a San Giovanni Ilarione in Via Fusa. Con lui se ne è andato il più anziano del nostro Comune. Prima di lui, la persona più longeva di cui ci si ricorda a San Giovanni Ilarione sembra sia stata Velinda Mutinelli in Bordon, che nel 1998 ha raggiunto i 103 anni di età. A.P.

30 pittori esporrano e realizzeranno un'opera a testa sulla Piazza della Pesa dalle otre 9.00 alle ore 18.00


ANTONIO GAMBARETTO: UNA STORIA, UNA MEDAGLIA. Una cerimonia toccante e commovente, il giorno 27 l’Austria, guardato in maniera ostile dalla popolazione

Antonio Gambaretto.

DAMIANO TOMMASI

gennaio u.s., si è svolta in Prefettura di Verona, con la consegna della medaglia d’onore alla memoria ad Antonio Gambaretto, Toni Bosco, come cittadino italiano e militare deportato nei lager nazisti. Il prefetto, d.ssa Perla Stancari, ha voluto espressamente scegliere la data del 27 gennaio, giornata della memoria ed anniversario della liberazione di Auschwitz e al momento della consegna ha voluto sottolineare l’importanza dei valori rappresentati da Antonio e da moltissimi come lui. Classe 1916, dopo tre anni di grigioverde tra Bolzano e Verona, viene catturato e fatto prigioniero a Trieste il 10 settembre 1943 dalle truppe tedesche di occupazione. Tradotto in Germania al campo 4/B di Gebuhrenfreil, vi rimane fino al 28 settembre, per poi essere destinato al campo di lavoro di Mersemburg, a sud di Berlino, fino al 2 settembre 1944, infine a 13 kilometri di distanza dalla capitale, fino al giorno della liberazione, avvenuta il 12 maggio 1945 da parte degli Americani. Come in tutti i campi, anche qui si vive una vita di lavoro massacrante, di privazioni e di stenti, ma quello che più offende ogni persona è il tentativo di denazionalizzarti, di non avere più un passato, di non sentirti più un uomo, ma di essere solo un logoro numero operante. La cattiveria umana raggiunge il diapason, i bombardamenti liberatori degli alleati poi ti costringono a fughe selvagge e a chiederti se ci sarà ancora un domani. Rientra in Italia dopo ben 75 giorni di cammino a piedi o con mezzi di fortuna attraversando la Germania e

appena sconfitta, cibandosi di bucce di patata , verdure nei campi ed avanzi di immondizie ed arriva al Brennero il 26 luglio 1945. Il giorno dopo è a casa. Radio Londra lo aveva dato per morto, ma dopo 8 giorni la Signora Speranza Tanara, che possiede un apparecchio radio, capta la notizia della sua esistenza in vita e porta subito la buona nuova alla sua mamma. Rientra in famiglia che sembra uno scheletro vivente: 30 kg! Durante le difficoltà, durante i bombardamenti, recita il rosario insieme ad altri Italiani, e questa preghiera sarà quella che lo aiuterà a sopportare e a credere nel ritorno. La stessa corona del rosario, in seguito, attornierà le sue mani, nella bara, al momento della sepoltura. Le cartoline che poteva scrivere a casa erano pre stampate, tipo “Cara mamma, ti giungano i miei più cari saluti con tanti baci, la mia salute è ottima e il lavoro uno svago. Voglia Iddio che tu pure goda ottima salute. Baci a Teresina (la sorella) e nipotini e alla di lei famiglia, un distinto alla mia Maria ( la morosa) e famiglia, parenti e amici, tuo figlio Antonio”. Cartoline di altro tenore o contenuto venivano strappate dal comando tedesco. La medaglia d’onore rende giustizia a questo deportato, rende giustizia a tutti i deportati che non hanno voluto rinunciare ai propri principi e alla propria dignità, quale l’arruolamento nella repubblica sociale, dando inizio a quella resistenza passiva, ma non meno importante e significativa, che voleva credere in un futuro migliore e che è stata la base della futura nazione italiana e della democrazia. Gianni Sartori

campione nel calcio, campione nella vita.

Grande emozione e grandi consensi ha suscitato la lezione di

legalità tenuta dal famoso ex calciatore Damiano Tommasi, ora Presidente della Lega calciatori,agli alunni della scuola media di San Giovanni Ilarione e di Vestenanova. Alto, slanciato, un fisico asciutto ancora idoneo a calciare il pallone negli stadi di serie A, si è sempre distinto come atleta e come professionista per la serietà e il rispetto delle regole. Un mito che va un po’ contro corrente con i titoli di cronaca dei mass media, ove si assiste quotidianamente alle bizze e alle bizzarrie dei propri beniamini con i tacchetti, ma che sa magnificamente coniugare lo sport con la legalità, il rispetto dell’altro, il senso di squadra e di comunità. Ai ragazzi attenti e curiosi e desiderosi di conoscere il curriculum dei suoi successi, in maniera concreta ed immediata ha fatto presente che nella vita bisogna dare sempre il massimo, non accontentarsi della mediocrità o del minimo indispensabile, ma soprattutto farlo nel rispetto delle regole preposte, in qualsiasi campo ciascuno venga chiamato ad operare, nella scuola, nello sport, sul posto di lavoro, nelle relazioni con gli altri. Solo in questo modo si può crescere come persona equilibrata e consapevole. Purtroppo in Italia lo sport, in maniera particolare il calcio, è visto come fonte di successo,di denaro e viene a scontrarsi con i teorici, ma sani, principi iniziali dello spirito sportivo: crescita personale, arricchimento nei rapporti interpersonali, formazione del carattere, vivo senso dell’onestà e della professionalità. Per raggiungere questi obiettivi non esistono scorciatoie, ma solo l’impegno, la costanza, il sacrificio. Nella sua carriera in Italia e all’estero, Damiano Tommasi si è sempre trovato bene, perché supportato dai principi del vero sport, ove non conta l”io” individuale, ma la squadra, non sei tu il protagonista, ma l’intera compagine, ti senti parte di quella, dai il massimo, ti sacrifichi per gli altri.

Anniversario di 60° di matrimonio di Marchetto Giuseppe e Gecchele Clelia

Questa, in sintesi, la lezione di Tommasi, questo il vero volto del calcio e dello sport. I ragazzi pendevano dalle sue labbra e questa lezione sul rispetto delle regole certamente non la dimenticheranno tanto facilmente e quando scenderanno in campo per disputare la partita domenicale si ricorderanno che l’impegno e l’osservare le regole non sono solo per gli stadi di serie A, ma si parte dal campetto dell’oratorio, da quello del proprio paese perché proprio da lì parte la lezione per la vita. G.S.

Anniversario di 60° di matrimonio di Pozza Saverio e Rigodanzo Adelina

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QUESTA È AFRICA! 28 dicembre 2013 - 14 gennaio 2014

CONSIGLI DI LETTURA David Foster Wallace, Una cosa divertente che non farò mai più, 1997

Poche righe per raccontarvi la nostra esperienza; siamo Diego, Elisa, Stefania, Bianca ed Emanuela, insieme abbiamo deciso di partire per la Guinea Bissau. Diverse le motivazioni che ci hanno spinto ad intraprendere questo viaggio ma unico l’obiettivo, dare qualcosa agli altri. Non sapevamo però che avremmo ricevuto molto più di quanto donato. Siamo stati ospitati allo “Sheraton” la casa degli ospiti presente nella missione dei frati e delle suore francescane di Cumura. In sette ore ci siamo trovati proiettati in qualcosa di completamente diverso. Per poter comprendere questa nuova realtà ci siamo dovuti spogliare di ogni pregiudizio, abitudine, modo di vivere e pensare. Solo così ci siamo potuti mettere in ascolto e a servizio di queste persone, integrandoci con la loro cultura forte e radicata. Ognuno di noi ha svolto attività legate alla propria professione assieme alla gente del posto. Diego nell’officina, oltre a riparare la marmitta del camion della missione (imparando da loro l’arte dell’arrangiarsi), si è occupato anche della costruzione di inferriate e di protezioni per i pozzi dislocati nei villaggi attorno. Elisa e Stefania, come infermiere, hanno osservato il funzionamento del lebbrosario, per poi mettersi a disposizione dell’ospedale di Cumura. Il primo è composto da tre padiglioni, i quali ospitano pazienti malati di lebbra, tubercolosi e AIDS; il secondo include, oltre agli ambulatori vari, anche il reparto di pediatria e di maternità. Bianca ha preso servizio nell’asilo della missione, come animatrice, ha rallegrato i bimbi insegnando loro (e alle maestre) i nostri “bans”, mischiando italiano, portoghese e criolo con tanta semplicità e spontaneità. Infine Emanuela ha partecipato con gioia alle attività per i bimbi sia dell’asilo della missione, sia di quello di Quelele. Nel tempo libero, assieme a fra Giampaolo, abbiamo visitato le missioni e i villaggi limitrofi e non, conoscendo così le varie realtà e scoprendo quanto l’Africa è meravigliosa.. luoghi incontaminati, vegetazione rigogliosa, paesaggi sconfinati.. seduti sul cassone del nostro pick up, immersi nella foresta, attorno a noi una fitta distesa di piante, percorrevamo una strada sterrata dalla terra di un rosso intenso, con delle buche impensabili, in direzione della spiaggia di Suru, ci stavamo godendo la natura selvaggia, schivando le fronde degli alberi, quando ad un certo punto si apre di fronte a noi la savana.. questa si che è Africa!!!! Panorama da togliere il fiato, stavamo vivendo un sogno, sembrava di essere dentro a quei documentari che raccontano di terre lontane e misteriose.. basta chiudere gli occhi e siamo lì, le lacrime ci assalgono, la mancanza si sente forte, porteremo dentro di noi questi attimi per sempre, un pizzico di Africa l’abbiamo rubata.. e si trova nel nostro cuore.. Qui si vivono emozioni contrastanti, ogni cosa ha il rovescio della medaglia..! Ma per fortuna le emozioni positive sovrastano quelle negative, come assistere alla nascita di una piccola creatura, oppure coccolare un piccolo bimbo disabile che oltre agli occhi non muove altro, o partecipare ad una loro festa, perché i quattro matrimoni cattolici celebrati in un mese siano di buon auspicio ai propri amici….i sorrisi, gli abbracci, i saluti, i ringraziamenti, e i volti della gente sono immagini che riempiono cuore e occhi. Il Bambaran è stato una sorpresa dai mille risvolti..nato da 2 anni, è l’orfanotrofio di Borh, paese vicino a Cumura; accoglie circa 70 bambini dai 0 ai 25 anni, tra i quali ci sono diversi disabili, bimbi che, probabilmente, senza l’accoglienza delle suore non avrebbero avuto futuro. E’ stata un’esperienza forte, nessuno di noi è genitore, ma vi assicuriamo che quel senso materno/paterno qui esplode intensamente e spontaneamente, ancora adesso se ci chiedete cosa ci è rimasto più impresso, diremo i bambini.. Suor Paola ci ha detto “il linguaggio dei più piccoli è l’amore”, e come darle torto.. non abbiamo avuto problemi di comunicazione con loro e per la prima volta ci siamo sentiti davvero utili a qualcuno. Non abbiamo fatto chissà che, li abbiamo amati, sinceramente, senza limiti, senza paure, arrivando a fine mattina sporchi, puzzolenti, stanchi fisicamente e psicologicamente, ma felici e appagati.. i loro sorrisi e i loro abbracci ci davano tutto, non avevamo bisogno di altro. La loro esigenza di affetto è sconvolgente, nei villaggi i bambini sperimentano subito la fame, quella vera, ma nonostante questo il sorriso e la curiosità vengono per primi. Privi di inibizioni ti mettono di fronte alla realtà, che in Africa diventa responsabilità. Il popolo qui si trova a combattere continuamente contro la fame, la miseria, la morte, e nonostante tutto riesce ad accoglierti serenamente, mentre da noi il più delle volte si litiga per problemi futili. Ti rendi conto che abbiamo tutto e comunque siamo infelici, andiamo cercando quel qualcosa in più, sempre alla ricerca, sempre di corsa, mentre dovremmo imparare da loro, vivere con più semplicità e umiltà. A fine esperienza, come sempre capita, quando hai iniziato ad abituarti o comunque ad essere meno impacciato e si avvicina il momento del ritorno. Vorresti riavvolgere il nastro ed avere ancora momenti da passare là; forse il mal d’Africa esiste davvero, ed è quella voglia di ritornare giù, perché là ti senti a casa, tanto che il colore della pelle nemmeno lo si nota più, credi di essere nero tanto quanto loro. Oggi possiamo dire che quest’esperienza è stata un dono, una grazia ricevuta e come tale ne saremo riconoscenti sempre. Un particolare ringraziamento a chi ha permesso tutto questo: frate Giampaolo Menghini, il Centro Missionario di Bologna con frate Guido Ravaglia, Antonella e il loro team, ma soprattutto la Missione di Cumura, con frate Memo, frate Silvano, frate Gianfranco, Suor Paola, S. Stefania e tutti gli altri!! 10

A un giovane scrittore viene commissionato il reportage di una settimana in crociera extralusso nei Caraibi. Lo scrittore è David Foster Wallace e la permanenza sulla "meganave" si trasforma in un'esilarante cronaca, ma anche in un acido ritratto dell'americano in vacanza, delle sue abitudini ottuse, della sua eleganza pacchiana e - naturalmente - della sua ricerca di un forzato e artificiale relax. La critica pungente, e insieme scanzonata, di questi «cittadini americani adulti e ricchi» è accompagnata da una sferzante ironia e da uno stile pirotecnico e piacevolmente dispersivo che confermano l'enorme talento di un autore, come è stato detto, «capace di scrivere veramente di qualsiasi cosa». Una satira spietata sull'opulenza e il divertimento di massa della società americana (e non solo) contemporanea. Susanna Tamaro, Il cerchio magico, 1994 Straordinaria l'infanzia del piccolo Rick, cresciuto a coccole e consigli dalla mamma-lupa Guendy, nel cuore del parco cittadino. Nel Cerchio Magico nascosto tra gli alberi non ci sono odio e dolore, ma solo armonia e comprensione: persino topi e gatti sono gentili tra loro. Ma poi i giornali hanno diffuso il sospetto che nel parco si nascondessero belve pericolose, e il solerte Triponzo (un signore tutto lustro, con due doppi menti e tre pance) si è messo a capo di un esercito di rulli compressori, distruggendo il parco e chiudendo il bambino selvaggio nella sua villa-prigione. Qui Rick conoscerà il capo di un tremendo piano di distruzione del mondo: Sua Mollosa Porchezza Pallaciccia, che vuole trasformare l'universo in un'unica redditizia colata di cemento, coperta dai suoi Super-Mega-Iper-Mercati, dai suoi grattacieli giganti e dalle antenne delle TV che svuotano il cervello dei bambini. Bisogna fare qualcosa, il Cerchio Magico non deve essere perso per sempre! William Golding,

Il signore delle mosche, 1954

Gli unici superstiti di un incidente aereo sono un gruppo di ragazzini tra i 5 e 12 anni che si ritrovano su un’ isola deserta a doversela cavare senza nessun aiuto da parte di gente adulta. Ralph, il più sveglio e carismatico del gruppo, viene subito eletto capo di questa comunità e prende in mano la situazione assegnando compiti e stabilendo regole di comportamento nell’interesse collettivo. Le cose sembrano procedere per il meglio ma a causa di rivalità, invidie, dualismi, malintesi e divergenze di vedute la civile coesistenza e collaborazione sfocia presto in tirannia e violenza efferata. Una riflessione profonda sulla sete di potere e il bisogno di violenza. Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River, 1916 In questo libro l’autore anima alla vita, con grande limpidità espressiva, i personaggi di una città di fantasmi che sembrano giacere ormai quieti dietro le lapidi di un erboso cimitero del Midwest. Ognuno racconta la sua storia, d’una semplicità allarmante, da cui trapelano l’intrigo, l’ipocrisia, tormento scarno d’una vita repressa nelle abitudini e nel conformismo.


GLI ALLORI:

VALENTINO CERATO - 3 aprile 2014 Università di Verona, Scienze motorie e della sportività; ROBERTA COSTANTINI - 18 marzo 2014 Università di Padova, Strategie di comunicazione; CLAUDIA GECCHELE - 14 marzo 2014 Università di Padova, Fac. Spe. Formazione; NADIA GINI - 27 febbraio 2014 Accademia Belle Arti di Firenze; MONICA MARCHETTO Laureata in Bioinformatica all'Università degli Studi di Verona.

TORTA DI PARTENIO Il partenio , detto anche erba madre o erba amara, è una pianta infestante che cresce spontanea nei nostri orti. Possiede elevate proprietà' medicinali note fin dai tempi antichi sopratutto come digestivo ed analgesico. Per il piacevole aroma ed il sapore gradevolmente amaro viene usata in cucina per la preparazione di alcuni cibi fritti e dolci. Vi propongo una ricetta per una torta che abitualmente viene molto apprezzata.

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GRAZIE A TUTTI Il gruppo AIDO e l'Associazione Veneta Idrocefalo e Spina Bifida ringraziano tutti coloro che collaborano alla raccolta dei tappi in plastica. Con il vostro impegno la raccolta aumenta giorno dopo giorno. Quest'anno abbiamo consegnato al centro di recupero la bellezza di 45 q.li di tappi ed il ricavato è stato devoluto interamente all'Associazione Idrocefalo e Spina Bifida del Veneto. Ringraziamo gli alunni delle scuole elementari di S. Giovanni Ilarione, Castello e Vestenanova, i bidelli e gli insegnanti, gli operatori ecologici del comune di San Giovanni Ilarione, il gruppo AIDO di Vestenanova, tutti i bar del paese che con il loro apporto hanno facilitato la raccolta soprattutto dei tappi di sughero. Un grazie anche al sig. Bruno Panarotto per aver

messo a disposizione il garage, quale punto di raccolta, al sig. Egidio Zanchi per il trasporto e la consegna con il suo camion, alla Termoidraulica Valdalpone per il ritiro dei tappi in varie località della provincia. Un ringraziamento particolare va inoltre al sig. Guglielmo Marconi, al bar NOI, al coordinatore sig. Pietro Callera,e a tutta la comunità della parrocchia della Madonna della Fraternità del quartiere Golosine di Verona. Un grazie infine a tutti coloro che, nei vari punti di ritiro, ci consegnano borse, borsette, sacchi, sacconi, contribuendo a rendere possibile questa opera di beneficenza e, nello stesso tempo, realizzando una vera e propria raccolta differenziata. E, naturalmente, LA RACCOLTA CONTINUA! IL GRUPPO AIDO

Ingredienti: 50 grammi di foglie e germogli di partenio 125 grammi di zucchero 3 uova 1 bicchiere di latte 1 bicchiere di olio di semi 300 grammi di farina un pizzico di sale una bustina di lievito per torte

Procedimento Lavate , asciugate e tritate finemente il partenio. Montate a crema le uova con lo zucchero anche con lo sbattitore elettrico. Aggiungete il latte, l'olio, il sale e la farina setacciata con il lievito. Versate l'impasto in uno stampo di 26 cm. E ponete nel forno già caldo a 180' per 35 / 40 minuti o fino a quando avrà un aspetto dorato in superficie ed uno stuzzicadenti infilato nel centro risulterà asciutto. Il bicchiere di olio di semi può essere sostituito con 3/4 di bicchiere di olio d'oliva. Luciana Damini

La gastroenterite nel bambino Si intende per gastroenterite la comparsa di diarrea in un soggetto indenne da malattie croniche. La diarrea può associarsi o meno a febbre, dolore addominale, nausea e vomito. Per la sua ampia diffusione rappresenta una importante causa di morbilità e di mortalità. La malattia è responsabile di circa un terzo dei ricoveri in pediatria e di circa due milioni e mezzo di decessi ogni anno in tutto il mondo. Nell' 80 % dei casi la causa è una infezione da rotavirus e, in misura minore , da escherichia coli, salmonelle o da altri patogeni. Soprattutto nel neonato, la gastroenterite a seguito delle ripetute scariche intestinali e del vomito provoca una rapida perdita di liquidi ed elettroliti che, se non adeguatamente corretta, porta alla disidratazione ed innesca processi irreversibili e potenzialmente letali. Il primo parametro da valutare in caso di diarrea è il peso corporeo: se è presente una diminuzione del peso superiore al 5% questo deve essere considerato un segno di allarme. Vanno quindi valutate la lacrimazione e l'emissione di urina che diminuiscono fino a diventare minime. Il respiro tende ad accelerare e a diventare profondo. Le estremità abitualmente calde, tendono a diventare fredde e cianotiche, la frequenza cardiaca aumenta ed il polso diventa debole. Gli occhi diventano infossati le mucose e la lingua secche, la pelle anelastica. Il bambino, che nella fase iniziale e asse-

tato diventa incapace di bere, lo stato mentale passa dalla situazione di normalità ad uno stato di affaticamento e successivamente alla apatia e letargia. Sarebbe auspicabile che mai un bambino giunga alla osservazione medica in queste condizioni. L'obiettivo principale nella terapia della gastroenterite consiste nella prevenzione e nella cura della disidratazione che nelle forme lievi della malattia può essere fatta anche a domicilio somministrando soluzioni reidratanti adatte ai bambini nella quantità e con le modalità indicate dal medico. Secondo recenti osservazioni, non sarebbero necessarie restrizioni ed andrebbero mantenute le abitudini alimentari precedenti alla malattia. In quanto ai farmaci, può essere utile la somministrazione di probiotici (i cosiddetti fermenti lattici) e di farmaci con effetto antisecretivo (es.: racecadrotil). Non sono consigliati i farmaci antidiarroici (es. loperamide) soprattutto nel neonato, in quanto ritardano la eliminazione degli agenti infettivi dal lume intestinale e bloccano la muscolatura della parete intestinale provocando stipsi. Nei casi di disidratazione più grave il bambino va ricoverato in ospedale e può essere necessaria la terapia reidratante con sondino naso gastrico e per via venosa. Per ridurre la diffusione della malattia è di grande importanza una accurata igiene delle mani da eseguire con acqua e sapone. Di grande utilità può essere anche la vaccinazione che andrebbe eseguita nei neonati di 2, 4, e sei mesi di età. Vincenzo Magnabosco

A tutti gli amici e sostenitori del “Gruppo Gastrofili Val d’Alpone – Verona” Abbiamo avuto la fortuna di avere in donazione dalla famiglia “Antolini” di Settimo di Pescantina (VR), un telescopio Newton da 600 mm di circa 800 kg, su montatura equatoriale a forcella, “esemplare” unico, per le sue caratteristiche, nel Veneto. Il telescopio, realizzato negli anni novanta, se pur in buono stato, ha bisogno di una profonda revisione e di essere aggiornato con nuove tecnologie. I lavori principali da eseguire sono: pulizia e alluminatura dello specchio primario,sostituzione dello specchio secondario, smontaggio completo della meccanica, verniciatura professionale completa, etc. etc. Ultimato il lavoro di revisione il telescopio verrà istallato presso la sede del Gruppo a Cattignano di S.Giovanni Ilarione (VR) e diventerà uno strumento di ricerca astronomica e didattica per tutte le scuole dell’Est Veronese e provincie limitrofe nonché per tutti gli appassionati astrofili che ne faranno richiesta. Per vedere le foto del telescopio, del trasloco da Verona, dei lavori già attuati, etc. e conoscere nel dettaglio tutti i particolari del progetto, visitate il nostro sito web: www.gastrofili.it/telescopio-antolini-600-mm/ IL COSTO COMPLESSIVO DEGLI INTERVENTI E’ STIMATO IN € 5.000,00 (il Gruppo offre la propria manodopera!) COME ABBIAMO PENSATO DI FINANZIARE IL PROGETTO? Attraverso una ripartizione della spesa, in quote del valore di € 10,00 cadauna, fra tutti quelli che vorranno darci una mano. IL PROGETTO È SENZA FINI DI LUCRO E SOSTENERLO E’ DAVVERO FACILE: • Vai al sito http://www.produzionidalbasso.com/pdb_3338.html e prendi visione del progetto: “FACCIAMO RIVIVERE IL TELESCOPIO ANTOLINI…”. • Clicca sul tasto SOSTIENI e prenota le tue quote, seguendo le istruzioni. • NON devi versare all’atto della prenotazione: SOLO dopo il 30 giugno 2014 e se il traguardo delle 500 quote sarà raggiunto ti verrà inviata una mail con le coordinate/modalità per il pagamento delle quote acquistate. Per ogni quota acquistata verranno assegnati dei favolosi gadget, come indicato nel progetto! Diffondi questa iniziativa tra tutti i tuoi amici e contatti. ! Chiusura raccolta fondi 30 giugno 2014 ! PASSA PAROLA!! Grazie per averci letto e….sostenuto!!!

Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE Totali nati: Totali matrimoni: Totali morti:

17 0 13

Al 31/10/2013: Totale residenti maschi: Totale residenti femmine: Totale residenti: Totale famiglie:

26407 2514 5154 1819

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U.S. CALCIO

Il 22 Dicembre, come ormai tradizione, la società U.S. Calcio San Giovanni Ilarione ha voluto festeggiare con i propri tesserati, dirigenti, genitori e simpatizzanti il Natale e la fine dell’anno solare. La festa si è tenuta presso il ristorante Zoccante a Vestenanova. Il ristorante per l’occasione è stato completamente esaurito in entrambi i due piani a disposizione, questo a testimonianza dell’enorme adesione che la manifestazione ha avuto, ovvero quasi 500 persone che hanno voluto festeggiare insieme con spirito sportivo e di aggregazione che da sempre contraddistingue il San Giovanni Calcio. Alla serata non è voluta mancare l’amministrazione comunale con la pre-

S. Giov. Ilarione senza del sindaco Ellen Cavazza e dell’assessore allo Sport Marco Beltrame. Entrambi hanno tenuto un breve discorso augurando a tutti un felice Natale e un miglior anno nuovo. Inoltre ha partecipato anche il Parroco, Don Elio Nizzero, che si è detto commosso con il cuore pieno di gioia, come quasi partecipare a una S. Messa di Natale, nel vedere tanta partecipazione e entusiasmo nello stare insieme con semplicità. La serata è proseguita con la gustosa cena in allegria, a seguire si è tenuta la consueta lotteria, che ha tenuto in suspence soprattutto i bambini del settore giovanile, speranzosi di poter vincere gli ambiti premi in palio. Terminata la cena e la lotteria la serata è proseguita al piano inferiore con canti e balli eseguiti dal gruppo “Falc” che ha intrattenuto fino a notte inoltrata i partecipanti che si volevano gustare fino in fondo una bella serata di festa. La società calcio San Giovanni Ilarione, con l’occasione, vuole ringraziare chi ha permesso la riuscita di questa splendida serata e augura a tutti i tesserati e non un anno pieno di soddisfazioni. Luca Rossetto

Gruppo Marciatori

A.S.D. BASALTI

Grande Novità per la 12° Edizione della GF del DURELLO sarà la Durellina Baby Cup,gara promozionale per giovanissimi, patrocinata dalla F.C.I. che avrà luogo sabato 26 aprile alle ore 14:30 in via Pietro Niselli.Potranno partecipare tutti i nati dal 2002 al 2009 compilando il modulo che sarà distribuito alle classi delle scuole nei prossimi giorni e che dovrà essere consegnato presso Pizzeria Ruota versando la quota di ®iscrizione di 5 euro. Il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza e tutti i bambini riceveranno un Giornata Nazionale premio. di Solidarietà La competizione è assicurata. Per info: 340/3544702 - info@asbasalti.it Il Direttivo

POLISPORTIVA ILARIONE SPORTIVAMENTE NATALE 2013 Alcune foto della domenica trascorsa insieme ai bambini delle scuole primarie di Castello e San Giovanni Ilarione, fra sport, musica e giochi. Per vedere le foto www.polisportivailarione.it

Polisportiva Ilarione A.S.D.

In collaborazione con l’Amministrazione Comunale

MARCIA TRA I CILIEGI XIII° Trofeo Federico

LUNEDÌ

A

COMITATO PROVINCIALE FIASP VERON

21 APRILE PASQUETTA

a San Giovanni Ilarione

Da una vita spezzata un’altra vita può risorgere

Gruppo Alpini San Giovanni Ilarione

a NTEAS

Pro Loco San Giovanni Ilarione

Associazione Culturale S. Zeno

MANIFESTAZIONE PODISTICA NON COMPETITIVA A PASSO LIBERO DI KM 7 - 13 - 21 [Valida per i concorsi F.I.A.S.P. - I.V.V. - PODISMO ROSA] Manifestazione omologata dal Comitato F.I.A.S.P. di Verona con nota nr. 016 del 03/02/2014.

Trimestrale di informazione e cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo all'Alpone utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste Italiane: IBAN IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376 - Cod. Bic/Swift: BPPIITRRXXX Direttore responsabile: Delio Vicentini Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Giovanni Sartori, Lucia Burato, Lorenzo Gecchele, Angelo Pandolfo

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Ass. Naz. Paracadutisti d’Italia Sez. Val d’Alpone

A.S. Basalti San Giovanni Ilarione

Carabinieri in congedo sezione San Giovanni Ilarione

Protezione Civile San Giovanni Ilarione

Aereonautica San Giovanni Ilarione

Fanti San Giovanni Ilarione

Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - Email: cavazzola@utenti.ilarione.it Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti Recapito) Prestampa e Stampa: Grafica Alpone srl Via del Lavoro, 90 Tel. 045 6550833 - Fax. 045 6550221 E-mail: grafica@graficaalpone.com San Giovanni Ilarione (VR)

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San Bonifacio (VR) S.Giov.Il. Sezze LT S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Montecchia di C. Belgio Castello S.Giov.Il. San Donà di Piave Chiampo (VI) S.Giov.Il. Albaredo D'Adige S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Chiampo (VI) Bussolengo (VR) Milano Piano di Valpantena Saint-Ghislain Belgio

Francesco Fernando Valdagno (VI) Gambaretto Almerina San Bonifacio (VR) Gambaretto Marino Marmirolo (MN) Gambaretto Pia in Damini Chiampo (VI) Gecchele Giuseppe S.Giov.Il. Gromemeda Palmina S.Giov.Il. I 7 fratelli Creasi Lovato Roberto S.Giov.Il. Mainente Celestino Montecchia di C. Marcigaglia Anna S.Giov.Il. Mazzasette Mario Legnago (VR) Mella Bruno S.Giov.Il. Mella Maria Nuvolento (BS) Panarotto Gabriele Arzignano (VI) Pandolfo Gianfranco Quinto Valpantena Perazzolo Agnese Chiampo (VI) Perazzolo Cesare Torino Pozza Agostino Castello S.Giov.Il. Rossetto Mario S.Giov.Il. Rossetto Rino S.Giov.Il. Sgaggio Elisa S.Giov.Il. Soprana Claudia Torino Tibaldi Maria S.Giov.Il. Vanzo Agostino S.Giov.Il. Voster Adriana Brandizzo (TO)


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