L'Alpone numero 4 2014

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La redazione del giornale porge ai lettori un augurio di Buone Feste!

l ’alpone

Autorizzazione del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 28 - Nr. 4 - Dicembre 2013 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane

Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 29 - N. 4 - DICEMBRE 2014 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane

www.ilarione.it

Saluto del Presidente Un altro anno se ne sta andando ed è il momento di fare qualche riflessione su quanto è stato fatto. Sebbene la crisi economica in atto metta a dura prova tutte le associazioni, Pro Loco compresa, dando uno sguardo indietro possiamo dire che almeno quanto ci si era prefissato è stato portato a termine e alcuni risultati importanti siano stati raggiunti: la Sagra delle Castagne ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, malgrado il cattivo tempo del lunedì; la giornata dedicata agli anziani (8 dicembre) si è svolta con la consueta cordialità; nella stessa giornata dell’8 dicembre è stato anche presentato l’atteso secondo volume di fotografie, che arricchisce la già sostanziosa biblioteca delle pubblicazioni della nostra Pro Loco; infine per le iniziative in programma per l’ultimo scorcio del 2014, basta guardare quanto viene scritto su questo numero del giornale. Un grazie da parte mia a tutti coloro che in questi mesi hanno collaborato, spesso senza ricevere un riconoscimento ufficiale, per le attività associative presenti nel nostro territorio. Anche il nostro giornale, L’Alpone, sta meditando su scelte future che cercheremo di realizzare nell’anno venturo, naturalmente con il fine dichiarato di migliorare sia il nostro livello di informazione sia il servizio di valorizzazione del territorio che da sempre è un punto-cardine della nostra azione. Al di là quindi degli auguri di Buone Feste, tradizionali quanto si vuole ma sempre calorosi e sentiti, accogliete il mio auspicio per un 2015 pieno di soddisfazioni per il nostro paese e per tutti i lettori, che come si può vedere da alcuni articoli presenti su questo numero, cominciano a riguardare anche altri comuni della vallata. Il Presidente della Pro Loco Franco Cavazzola

Pro Loco | San Giovanni Ilarione

ALLARMI DALLA NATURA Da anni gli “esperti” vanno ipotizzando una incipiente catastrofe mondiale, la desertifica-

zione, che dovrebbe essere causata dall’innalzamento della temperatura del Globo terrestre dovuta all’inquinamento, al buco dell’ozono, ed altro. L’andamento stagionale di questo anno sembra smentire queste catastrofiche previsioni, perché la pioggia caduta ha superato tutti i limiti; sembra che sia dal lontano1950 che non si ricorda un inverno così mite seguito da una primavera, una estate ed un autunno così piovosi. Il territorio del nostro Comune e della nostra Italia è uscito devastato dalle continue e abbondanti piogge che hanno provocato dappertutto alluvioni, frane e smottamenti. Alla faccia della desertificazione! Ma certamente anche l’uomo si è impegnato molto per aggravare queste situazioni. Ricordo che quando ero giovane, nelle giornate invernali piovigginose e nebbiose, gli abitanti della contrada si ritrovavano armati di pala, piccone ed un fiasco di vino, ed andavano a pulire i fossi; era un modo molto concreto di regimare le acque. Oggi queste buone abitudini sono morte: i fossi impediscono alle macchine agricole di manovrare agevolmente… e poi sarebbe una perdita di terreno coltivabile! Sarebbe una grave perdita ad esempio, piantare qualche vite in meno in un vigneto? Ma se frana tutto a valle, vigneto e strada compresa, allora è colpa del Comune, della Regione, del Governo… ma mai colpa anche dell’incuria e dell’avidità dell’uomo! Questa situazione climatica piuttosto anomala ha creato una situazione di una certa gravità nella produzione delle colture tipiche della nostra zona: la vite, l’olivo, il castagno, il ciliegio, kiwi...

Anno 29 Nr. 4

Dicembre 2014 ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA SECONDARIA I grado “M. MARCAZZAN”

I nostri ragazzi vincitori del concorso "NODIXTRACTION" Il giorno 7 novembre 2014, alla Scuola Su-

periore di Polizia, a Roma, un gruppo di ragazzi del nostro Istituto si è classificato al primo posto al concorso ICARO 2014 intitolato ‘NO DIXTRACTION’. Il suddetto concorso, promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione e dalla Polizia Stradale, rientra nell’ambito di un progetto nazionale denominato “ICARO”, atto alla sensibilizzazione e all’educazione del rispetto delle regole per un corretto comportamento alla guida. [continua a pag. 3]

Monscleda a Roncà

Cure e assistenza per 25 paesi

Apre il Monscleda daily care nell'ex base

La vite ha subito importanti attacchi di parassiti, quali la peronospora e l’oidio; nei casi in cui non si è intervenuto con trattamenti antiparassitari molto mirati e ravvicinati, i vigneti sono risultati letteralmente spogliati delle loro foglie. Il numero di trattamenti ritenuti necessari per controllare adeguatamente le varie patologie sono stati superiori anche del 50% rispetto alla norma. [continua a pag. 3]

militare Logistica È la «cittadella della persona» per tutto il distretto 4 dell'Ulss 20 La ex base militare rinasce con una affollatissima festa. Si è presentato così, ieri, il Monscleda daily care. Comunità alloggio psichiatrica e Centro diurno per anziani sono realtà, ma in molti, dopo la cessione gratuita della base al Comune di Roncà, hanno visto in quel taglio del nastro il primo concreto passo verso il recupero a scopo socio-assistenziale di tutti i 28mila metri quadrati della ex base Logistica. Ieri hanno debuttato il nuovo «Fuoric'entro» (comunità alloggio psichiatrica) e le nuove «Querce», centro diurno per anziani: non appena sarà autorizzato il trasloco arriveranno anche gli ospiti. Domani inizia l'abbattimento dell'ex palazzina mensa destinata a trasformarsi, di qui ad un anno, nel nuovo Ceod «L'arcolaio» ma anche in nuovi servizi per la collettività, come quello che potrà dare una grande palestra con campo regolamentare da volley. [continua a pag. 2]

UN GRANDE, MERAVIGLIOSO TUFFO NEL PASSATO DELLE NOSTRE FAMIGLIE Presentato il 2° volume di foto “Fioi e biancheria no i fa carestia” Il fascino della fotografia d’altri tempi rivive nel secondo volume della collana “El Sime”, intitolato “Fioi e biancheria no i fa carestia”, che nelle intenzioni dei curatori voleva prendere in esame il mondo delle famiglie, ma che ha dovuto fare i conti con un numero considerevole di coppie che, sollecitate dalle pagine del primo volume, hanno voluto presentare anche le loro foto di matrimonio. Ne è uscito, alla fine, una raccolta suddivisa in due parti: la prima riservata alle coppie matrimoniali che non avevano trovato spazio nel primo libro, la seconda alle famiglie, molte delle quali numerose (8-10-12, per-

fino 14 o 16 figli!), spesso scandite nei singoli nomi dei loro componenti. Se l’immagine sembra prevalere sulla narrazione, in definitiva tutta l’opera diventa una vera e propria “storia” del nostro passato, scritta attraverso migliaia di volti di persone colte nei momenti della giovinezza o comunque di un passato che, grazie a questa testimonianza, rimane ancora impresso nella memoria. Il libro è stato presentato il giorno dell’Immacolata, nel corso di una serata che ha visto come protagonisti la Compagnia Sale e Pepe, il coro “El Biron” e il tenore

Mario Chiarini. Il volume è in vendita presso la Pro Loco (il giovedì mattina nella sede della Pro Loco, situata in piazza della Chiesa, nell’abitazione subito accanto alla colonna) e nelle edicole di San Giovanni Ilarione. Un grazie ai curatori per il loro non facile lavoro di raccolta foto e dati, un grazie ai preziosi collaboratori che (in alcuni casi) hanno setacciato contrade e vie alla ricerca di immagini che rimarranno così impresse per sempre nella piccola/grande storia del nostro paese. La Pro Loco

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[continuazione dell'articolo: "Cure e assistenza per 25 paesi"]

La sede di Fuoric'entro e Le Querce nell'ex base militare - FOTOSERVIZIO AMATO

Tutto per Roncà e la Val d'Alpone? No, tutto per le 132! mila persone che costituiscono il bacino d'utenza dei 25 comuni del distretto 4 dell'Ulss 20. I servizi erogati dalle tre strutture gestite dalla Monscleda Onlus a Montecchia di Crosara («Fuoric'entro» e «Arcolaio») e Roncà («Le querce») sono già una garanzia, come ha sottolineato il direttore del distret-

to Roberto Borin, ma nei nuovi spazi questi servizi d'eccellenza potranno essere erogati meglio e a molte più persone. È stata cooperazione la parola d'ordine di questo progetto diventato realtà grazie alla determinazione del sindaco Roberto Turri e della Monscleda tutta, in primis il presidente Giovanni Dal Cero e il direttore Luigino Righetto. Il Monscleda daily care è il risultato del lavoro «di chi ha creduto nell'impossibile», hanno detto tutti alla cerimonia di ieri. Perchè di mezzo ci si era messo il «tira e molla» del federalismo, la burocrazia e difficoltà di ogni tipo: si è voluti andare avanti sempre e comunque «semplicemente! perchè si lavorava a qualcosa di giusto», come ha ricordato Turri.

Tanti gli ostacoli sulla strada, ma alla fine, «in 18 mesi e 23 giorni - da cui bisogna toglierne 43 di stop per pioggia e 90 per ingarbugliamento cartaceo», ha sintetizzato Righetto, e con un investimento di 1.780.000 euro e aiuti determinanti si è giunti al taglio del nastro. Aiuti sostanziali (mezzo milione a fondo perduto concesso dalla Fondazione Cariverona ed una linea di credito decisamente ampia riconosciuta dal Banco popolare di Verona), ma anche il forno da panettiere donato dal Lions club Valdalpone che diventa un laboratorio quotidiano per gli ospiti. E adesso si attendono i 2,5 milioni che la Regione Veneto ha promesso alla Monscleda (col Fondo di rotazione) per realizzare il Ceod. Eccolo il nuovo «Fuoric'entro»: tre saloni,

ACQUA COME BENE COMUNE

MARIA VANZO, la regina dei Benetti Si può affermare consuma, mais, patate, latte.

senza timore di smentita che la contrada BENETTI, posta sul vestante Ovest del paese, in media collina, esercita un fascino tutto particolare, quasi fosse un pulpito a cielo aperto sulla vallata circostante. Qui nasce il 13 dicembre 1927, il giorno di Santa Lucia, Maria Vanzo , primogenita di Luigi e Domenica Cristofori, originaria dai Gambaretti. Il papà non si distingue dalla gente del suo tempo, è contadino a tempo pieno, ci mette tanto impegno e può in tal maniera sfamare Maria, Andrea, Olivo, Luigi, Teresa e Agostino. Sgambettano chiassosamente per la casa ed è bello vederli tutti insieme giocare o rincorrersi, ma al primo richiamo dei genitori eccoli tutti pronti per i vari incarichi. La lontananza dal paese costringe Maria a non frequentare l’asilo gestito dalle suore, mentre per la scuola elementare deve scendere in paese. Ha come insegnanti Pia Anzi e la Peruzzi, entrambe brave e comprensive. Maria parte da sola dai Benetti, a piedi e sbuca nella strada che passa dai Galiotti, per poi raggiungere la scuola. Deve pure attraversare un tratto di bosco, con un po’ di batticuore, e le viene in mente la favola di Cappuccetto Rosso, ma per fortuna il lupo non si fa mai vedere. D’inverno, quando c’è la neve, ed allora nevicava veramente tanto, il papà con la vanga apre sulla strada un piccolo sentiero, per permettere alla figliola di andare a scuola. Per merenda “on pometo oppure on toco de pan duro”, eppure nessuno si lamenta. Si era contenti con niente. In famiglia, dopo la scuola, ci sono le pecore che attendono di andare al pascolo, poi, quando la temperatura si alza, “ fora con i pai” e guai se qualcuno si azzoppa o viene ghermito dal “falcheto” , sono veri drammi. La domenica sempre a messa prima, alle ore 6.00. Quando si arriva d’inverno la chiesa è ancora chiusa ed allora si va a scaldarsi da “Milcare”, che fa il pane in via Umberto I. Naturalmente bisogna essere digiuni dalla mezzanotte. Più di qualche persona sviene in chiesa dal deliquio. La vita della nostra protagonista si svolge quasi tutta ai Benetti, si lavorano i campi, si produce quello che si

I tacchini, però, insieme ai capponi prendono la via della fiera , portando a casa magari “scopetuni” , illudendosi di mangiar carne. Il maiale, invece, garantisce i salami per tutto l’anno. Poi arriva la guerra, la guerra in casa. I tedeschi e i trentini “ … i rumava nei porteghi e par i fenili…” in cerca di partigiani. Una volta hanno portato via un’intera fornata di pane, ma non hanno fatto del male alla gente. Si vive nel terrore. Il luogo isolato, lontano dal centro abitato, favorisce il passaggio o il nascondiglio di qualche partigiano o renitente alla leva. Per fortuna nessuno è mai stato scoperto. Gli anni trascorrono lenti e si lasciano dietro anche la guerra. Nel 1950 viene edificato un capitello come voto per lo scampato pericolo e come ringraziamento a Dio per essere riusciti a pagare i debiti per l’acquisto della casa. La nonna muore prima, ma il figlio Luigi porta a termine il voto ed innalza il capitello dedicato a San Giuseppe. Festa grande il giorno dell’inaugurazione, messa solenne e grigliata con salumi e polenta per tutti, innaffiata da vino genuino. A questa solennità partecipa anche Cesare Lovato, dai Zamicheli. E’ un giovane sui 30 anni sveglio, simpatico, sincero. La guerra se l’è fatta proprio tutta, alpino del battaglion Verona. In grigioverde ha affrontato i pericoli del fronte francese, poi in Grecia, per essere infine mandato in Russia. Vive in prima persona la terribile ritirata. Tanta fame, tanto freddo, ma anche tanta buona gente tra la popolazione. Il corollario finale si chiama prigionia in Germania, dalla quale rientra nel 1945. Si ha allora solo voglia di dimenticare e quale migliore occasione potrebbe capitare di quella di partecipare alla festa domenicale dai Benetti per l’inaugurazione del capitello? Non si lascia sfuggire l’occasione e qui incontra Maria, tutta indaffarata a sorvegliare che la festa abbia un lieto proseguimento. Cesare capisce che è la ragazza che fa per lui e comincia a frequentare i filò nella stalla dai Benetti. Non è un gran parlatore, ma in fondo non c’è bisogno di tante parole per capirsi e così nel 1952 ci si sposa. Dopo 15 giorni si emigra in zona Vercelli, ove si era presa in affitto una risaia, ma trascorsi due anni si rientra a San Giovanni, dai Zamicheli, a coltivare i campi. Nel 1956 arriva Pierino ad allietare la famiglia, seguito quattro anni dopo da Luigino. E’ una bella famiglia, con

dispensa, cucina, lavanderia, nove camere doppie, due camere singole, 6 bagni e due antibagni, e poi salottino, sgabuzzino, studio operatori. Alle «Querce» ci sono, invece, quattro saloni, palestra-laboratorio, tre! bagni, un ambulatorio, un bagno con spogliatoio per il personale, cucina e mensa, un salone, una stanza da bagno per operatori, otto camere doppie e quattro bagni assistiti. Sulla collinetta, la Madonna lauretana, patrona dell'Aeronautica: dono degli avieri del III Stormo di Villafranca, molti dei quali cresciuti qui, quando il padrone di casa erano il 67° Gruppo intercettori teleguidati. Paola Dalli Cani (L'ARENA - 16 nov. 2014 - pag.30)

tante prospettive, si è vicini al paese, tuttavia la scusa per fare una capatina ai Benetti si Scuola Media "M. Marcazzan" trova sempre, a visitare la mamma e i fratelli, e Ass.ANTEAS-CISL-FNP a vedere i luoghi della gioventù. Cesare viene peogetto è stato realizzato assunto dal Comune come bidello alla scuo- Il la elementare, ma si commuove sempre alle dall'associazione ANTEAS - CISL - FNP adunate degli alpini, ove non manca mai, pensionati in collaborazione con Acque quando incontra i commilitoni della Russia Veronesi e con la scuola media classi ed insieme si ricorda, si parla, si piange… I prime,Istituto Comprensivo "M. Marcazfigli nel frattempo sono cresciuti, lavorano zan". Hanno partecipato 43 ragazzi divisi nelle locali fabbriche di scarpe. Ora gira in 2 gruppi. Il progetto era diviso in due qualche soldo in casa, ci si può permettere il parti: la parte teorica e la parte pratica. necessario senza tanti sacrifici, la vita comin- Il progetto è iniziato venerdi 14 novembre cia a sorridere. Cesare va in pensione non in aula magna con tutti i ragazzi ai quali come bidello, perché il Comune non ha ver- è stato presentato un filmato sul valore sato neanche un soldo per i contributi, ma dell'acqua e le proprietà dell'acqua. Poi i per invalidità e muore nel 1999, portandosi due gruppi si sono divisi realizzando un'ora nella tomba il ricordo dell’immensa tragedia di laboratorio dove vennero mostrati al della guerra. Maria continua a fare la casa- microscopio alcuni organismi che vivono linga e deve pur sopportare la batosta di ve- nelle acque pulite e sporche. der morire il figlio maggiore, portato via da Il tutto è stato presentato dalla preparauna malattia che non perdona. Prende allora tissima dottoressa Luciana Baldassarre. il coraggio a due mani ed insieme all’altro Lunedì 17 i ragazzi guidati dai loro profesfiglio continua ad andare avanti, ringra- sori e dai volontari ANTEAS si sono recati ziando sempre il Signore per le gioie e per i presso il mulino in via Cà Rosse di propriedolori. Ora vive di ricordi, va spesso a trovare tà del Sig. Severino Panarotto, in fase di il fratello Agostino, che non vuole lasciare la restauro. Il vecchio mulino anche in fase casa paterna. Lassù si respira un’aria pura, di restauro è un luogo dove veramente si ricca di serenità e di pace. E’ come ritrovare torna indietro nel tempo agli anni 50. I rase stessi. Maria non si compiange, allena la gazzi sono rimasti meravigliati nel sentirsi sua mente con la lettura dei giornali, fa le pa- spiegare da Severino il funzionamento del role crociate, la S. Messa si ascolta in TV ed è mulino attraverso la potenza dell'acqua. bello ricevere a Pasqua il ramoscello d’ulivo Severino ci guidò attraverso tutte le fasi da parte dei giovani come segno di saluto e della macinatura del frumento e del mais. Poi ,tutti insieme ci siamo spostati sul pondi augurio. Nella fotoha NUMERO 1 : troviamo da sinistra Roncolato, la sua fidanzata te del Mangano sul Diego torrente Alpone, dove Maria d Maria non chiede nulla di più di quanto il cugino di Maria, Marcelo Jesùs. Diego è nato in Argentina ma è originario di S il Professore Pasetto ha spiegato tutte le avuto, si è sempre adattata a tuttoJesùs ,Giovanni haesemIlarione perché è il figlio di Albino Roncolato nato dai Marocchi nel 1947, dov caratteristiche geologiche idrogeologipre voluto bene agli altri. Nella stanza 7 anni,calda l’8 dicembre del 1954 è partito per l’Argentina cone i genitori Roncolato Augusto (nonni Diego)del per motivi di lavoro. Ci misero quasie un mese per in A torrente: dove nasce dove va arrivare a si gode il tepore della stufa, sonoBordon lontani i di che con la nave e una volta arrivati faticarono a trovare lavoro ma con il tempo, Valentina ri defluire, di scorrimento e di San G tempi delle “sgalmare e dei socoli lavorare de legno”, in filanda. Il 13 agostoledicaratteristiche quest’anno, sono venuti a trovarci a Castello il dissesto Ha spiegato i posti doveambientale. erano nati i suoi nonni e il suo papàpregi dove la e nonna Vale del camminare sulla neve; non Ilarione, c’eranoperlevisitare nata in via Mingon dove sono scattate queste foto, forza mentre nello il nonnoscorAugusto era nat difetti delstate torrente e la sua giacche a vento e neanche le macchine, tutMarocchi. tavia c’erano l’amore e la condivisione. Nel rere lungo il tragitto. E' stata una bella eNella foto troviamo Da sinistra Albina Bordon, Diego Roncolato, Maria del Carmen Jesùs, Marc sperienza per i ragazzi che hanno imparato salutarla, si esalta ancora la sua memoria di Domenico Mirella Bordon, Bordon, tutti cugini dei genitori di Diego Roncolato. volontà cosa vuol dire acqua come "Bene Comune". ferro, il suo udito fine, la sua tenace a non mollare. E’ veramente un impasto di Nella foto troviamo Maria del Carmen Jesùs prodotti genuini dei Benetti, un figura che e Marcelo Jesùs in visita dall'Argentina per ha dato molto e che ha avuto poco dalla vita. trovare i cugini Albina Bordon, Diego RonDesidera salutare, attraverso il giornale, i colato, Mirella Bordon e Domenico Borparenti lontani e tutti quelli che la conosco- don. no. A questo saluto ci uniamo anche noi, per dire a Maria il nostro grazie per la sua testimonianza di vita e per augurarle ogni bene. Gianni Sartori

DONARE SANGUE:

Quest'anno a Natale fai un regalo speciale...

SEMPLICEMENTE IMPORTANTE! Con il tuo piccolo gesto salverai una vita

San Giovanni Ilarione e Vestenanova avis-vestena@libero.it avis-sgiovanni@libero.it www.avisveneto.it/san_giovanni_ilarione_vestenanova

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[continuazione dell'articolo: "I nostri ragazzi vincitori del concorso "NO DIXTRACTION"]

Il tema da rappresentare chiedeva di mettere in luce le distrazioni che frequentemente sono causa di incidenti stradali. Gli alunni si sono documentati e confrontati per realizzare al meglio l’elaborato. Hanno prodotto dei video e dei cartelloni pubblicitari dimostrando impegno e responsabilità nell’affrontare un tema tanto importante. Due elaborati, poi, sono stati selezionati dalla Scuola Superiore di Polizia per la finale del concorso e uno di questi si è classificato primo a livello nazionale. Il titolo del lavoro premiato è “Sempre vigili, alla guida… Occhio”. Si tratta di un cartellone realizzato a più mani da: Enrico Gecchele, Anna Gaiga, Silvia Lovato, Davide Vanzo e Cristina Meneghini. L’elaborato si presenta di forte impatto visivo per i colori molto vivaci che partono alla base con cromatismi caldi -colori della vita e del sole-, per finire con il grigio-nero -negazione della luce e di conseguenza della vita-. La strada disegnata in prospettiva è formata, con la tecnica del collage, da occhi aperti e attenti per significare che alla guida non è ammessa distrazione alcuna. Le statistiche, infatti, rivelano che la maggior parte degli incidenti stradali è provocata da disattenzione. La vincita è stata accolta dal nostro Dirigente scolastico e da tutti gli insegnanti con grande soddisfazione.

I ragazzi sono stati ospiti per due giorni alla Scuola Superiore di Polizia a Roma. Hanno così potuto visitare i luoghi più significativi della capitale ed assistere all’alza bandiera. L’esperienza è stata condivisa con alunni di altre scuole arrivati da ogni parte d’Italia. Un plauso anche agli studenti di Vestenanova: Alessia Dal Fitto, Gloria Fochesato, Alissa Camponogara e Manuel Grimaldi. Pure loro sono stati selezionati per la finale e, anche se non sono tornati vincitori, hanno vissuto un’esperienza emozionante. Un grazie particolare al Dirigente scolastico, agli insegnanti e al personale di segreteria per la fattiva collaborazione; un grazie di cuore anche alla signora Natascia per l’aiuto prestato al montaggio dei video. Alla cerimonia di premiazione era presente il Sig. Claudio Lovato, assessore alla cultura del Comune di San Giovanni Ilarione. ”Una bella esperienza che ha coinvolto a 360 gradi studenti ed insegnanti”, commenta Lovato. “E’ un esempio per le istituzioni e per noi adulti. Ho partecipato veramente entusiasta a questo evento e ho apprezzato, al di là del premio, l’ottimo lavoro svolto dalle nostre scuole”. La sua partecipazione ci ha gratificati ancor più: lo ringraziamo per la sensibilità dimostrata. L’insegnante Anna Bevilacqua

LEZIONE ALL'ARIA APERTA

Quale anno migliore per iniziare l'anno solastico che una splendida escursione tra le nostre colline? Ed è proprio così che noi ragazzi di Va A e Va B delle scuole Primarie "A. Stefani" abbiamo ripreso le lezioni. Il 19 settembre, di buon mattino, siamo partiti sotto la guida esperta e precisa di Giuseppe Spadiliero della sezione C.A.I. di San Bonifacio, accompagnati dalle nostre insegnanti. Usciti da scuola il percorso è stato dapprima dolce e piacevole, ma poi si è fatto più duro e faticoso. Abbiamo raggiunto la località Belloca e da lì ci siamo recati a vedere l'onda fluviale sul monte Biron. Il ritorno a scuola è stato un pò difficile dato il percorso fortemente scosceso. Siamo arrivati molto stanchi ma felicissimi per la bella "lezione all'aria aperta". Ringraziamo il Sig. Spadiliero per la disponibilità a farci conoscere ed apprezzare la bellezza del territorio in cui viviamo con simpatia e competenza. Alunni e insegnanti Va A e Va B [continuazione dell'articolo: "ALLARME NATURA"]

In alcune zone anche la grandine ha con- anni fa, nonostante la lotta biologica in atto, tribuito ad aggravare ulteriormente la si- ha decimato il raccolto, ed ulteriori danni sono stati causati dalla presenze di muffe tuazione di questa coltura. Oltre alla scarsa quantità di prodotto, va che in alcuni episodi hanno danneggiato o aggiunta anche una scarsa qualità dei vini reso immangiabile il frutto. ottenuti; una bassa gradazione alcoolica, ed La produzione di ciliegie è stata accettabile, alti livelli di acidità fissa e volatile, causata purché siano stati effettuati gli adeguati anche dal marciume e dalla drosofila, han- trattamenti contro la monilia e la mosca. no indotto alcuni produttori di vini di pre- Nonostante le piogge non ci sono stati eccessivi danni da spaccatura dei frutti. gio a non produrli per l’annata 2014. Non meno sfortunata è stata la coltura Il kiwi, pur non avendo subito importanti danni dovuti all’anomalo andamento clidell’olivo. L’inverno piuttosto mite, l’andamento sta- matico, negli ultimi anni sta subendo danni gionale primaverile ed estivo caratterizzato importanti a causa dell’attacco di un batda umidità elevata e da temperature piut- terio di elevata virulenza, lo pseudomonas tosto basse rispetto alla media stagionale, syringae, agente eziologico del cancro del hanno anticipato il ciclo della mosca olea- kiwi. ria; gli agricoltori che non hanno tenuto in In Nuova Zelanda è stato sperimentato con considerazione le indicazioni dei tecnici del scarso successo l’impiego di antibiotici, ed settore che annunciavano un attacco pre- in Europa si stanno studiando altre soluziococe della mosca olearia, sono intervenuti ni; per il momento si consiglia di adottare in ritardo con i trattamenti e la coltura ha buone pratiche agronomiche che impedihanno ereditato la passione per il canto subito danni notevoli. scano la diffusione del batterio. dal padre Umberto, classe 1920, che come La produzione di oliva quest’anno è risul- Per la passata stagione si può ritenere che reduce di Russia aveva istillato nei figli tata ridotta anche del 50%, e la resa in olio i risultati agronomici siano stati piuttosto IL 24 AGOSTO LA NOSTRA MAMMA, PANAROTTO INELDA HA COMPIUTO 80 ANNI E PER FESTEGGIARLO HA l’amore per gli Alpini e per la montagna. inferiore di almeno il 30% rispetto alla me- insoddisfacenti. A ciò si devono aggiungere PORTARE IN anni. GITA TAUTTA LA FsiAMIGLIA. Un giustificato orgoglio che, passandoPENSATO di diaDI degli scorsi questo è sommato i maggiori costi che l’agricoltore ha dovuto padre in figlio, moltiplica, anzi quadruplica il danno provocato dalla mosca olearia, che sostenere per effettuare i trattamenti anIL 7 SETTEMBRE SIAMO QUINDI PARTITI CON IL PULLMAN, LA META ERA SOTTO IL MONTE PER VISITARE IL il proprio apporto in un coro che – come ci ha contribuito alla produzione di olio quali- tiparassitari in media più consistenti degli PAESE DI PAPA GIOVANNI XXIII. tengono a sottolineare i nostro protagonitativamente scadente con alti livelli di aci- anni passati. sti – può contare su un’armonia di vociI eVdi Negli ultimi 60 anni è difficile ricordare dità. OLONTARI CHE CI HANNO ACCOMPAGNATO NELLA VISITA DELLA CASA MUSEO E DEL GIARDINO DELLA amicizia veramente notevoli, sotto la guida Per quanto riguarda le castagne le cose un andamento stagionale così anomalo; PACE SI SONO SORPRESI NEL VEDERE UN GRUPPO DI 30 PERSONE TUTTE APPARTENENTI A UNA SOLA saggia e competente dei due maestri, Gio- non sono andate meglio, anche se alcuni l’agricoltura quest’anno ha già dato, e si FAMIGLIA ( E MANCAVA ANCORA QUALCUNO!) vanni Todesco e Luigino Cengia. produttori ritengono che le piogge abbiano spera che per qualche anno una situazione Dario Bruni contribuito ad una maggiore pezzatura del climatica del genere non abbia a ripetersi. DOPO AVER AFFIDATO LA NOSTRA FAMIGLIA AL PAPA BUONO E AVER ASCOLTATO LA SANTA MESSA CI prodotto. SIAMO RITROVATI TUTTI A TAVOLA . Angelo Pandolfo L’insetto killer (Cinipide galligeno del castagno), arrivato in Italia dalla Cina alcuni VOGLIAMO RINGRAZIARE LA MAMMA NON SOLO PER LA BELLA GIORNATA CHE ABBIAMO TRASCORSO

I QUATTRO FRATELLI SOPRANA Foto di rito per i quattro fratelli Soprana,

ripresi in occasione del tradizionale pellegrinaggio delle sezioni ANA di Verona e Trento sezionale a Passo Fittanze, lo scorso 20 luglio, dove il nostro coro “El Biron”, nella sua prima uscita ufficiale come coro ANA, ha avuto l’onore di animare le varie fasi della cerimonia, officiata dal vescovo di Verona, Mons. Giuseppe Zenti e da Don Rino Massella, Cappellano della Sezione di Verona. I fratelli Franco, Renzo, Renato e Claudio (secondo l’ordine in cui appaiono nella foto)

INSIEME, MA PER LA DEDIZIONE UTTI NOI IN laQUESTI ANNI. Panarotto Inelda ha compiuto 80 GRAZIE MAMMA - AIl T24 agosto nostra80 mamma,

anni e per festeggiarlo ha pensato di portare in gita tutta la famiglia. Il 7 settembre siamo

UN GRAZIE DI CUORE TUOI OTTO FIGLI laE D ALLE era RISPETTIVE quindi partitiDAI con il pullman, meta "Sotto FilAMIGLIE. monte" per visitare il paese di papa

Giovanni XXIII. I volontari che ci hanno accompagnato nella visita della casa museo e del giardino della pace si sono sorpresi nel vedere un gruppo di 30 persone tutte appartenenti a una sola famiglia (e mancava ancora qualcuno!). Dopo aver affidato la nostra famiglia al papa buono e aver ascoltato la santa messa ci siamo ritrovati tutti a tavola. Vogliamo ringraziare la mamma non solo per la bella giornata che abbiamo trascorso insieme, ma per la dedizione a tutti noi in questi 80 anni. Un grazie di cuore dai tuoi otto figli e dalle rispettive famiglie.

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79^ SAGRA DELLE CASTAGNE Quest'anno vogliamo raccontarvi la 79a Sagra delle Castagne con una serie di foto, i momenti più belli e più simpatici. Un grazie a tutti coloro che hanno collaborato, dai chioschi alla sicurezza, e a tutti coloro

che, ancora una volta, hanno dato fiducia alla Pro Loco di San Giovanni Ilarione. La partecipazione quest'anno è stata veramente imponente, sicuramente il bel tempo, ma anche la tradizione di una delle sagre più belle della Val d'Alpone. Lorenzo Gecchele

SANTUARIO DI NOGAROTTO

Parrocchia di San Giovanni Battista

Domenica 23 Novembre si è svolta la Sagra della Madonna della Salute, presso il nuovo Santuario di Nogarotto. Messo a nuovo proprio quest'anno con un grande lavoro di restauro e recupero; dove oggi i numerosi volontari sono pronti a promuovere eventi per il territorio. Non una Chiesa ricca di affreschi o di oggetti preziosi, ma ricca di anime fedeli che il ogni festa accorrono in massa per la benedizione della salute. L.G.

50 anni di matrimonio tra Grolli Lino Lovatin Ines festeggiati a Nogarotto nella chiesa appena restaurata. Ha celebrato la Santa Messa Don Luciano Costalunga alla presenza di tanti amici e familiari.

Augura alla gentile clientela un Buon Natale

e Buon Anno 2015

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QUATTRO FRECCE NELL'ARCO DI DON BOSCO Non ci si può lasciare sfuggire l’occasione,

piuttosto unica che rara, di riuscire ad incontrare tutti insieme quattro figli di don Bosco e al medesimo tempo fratelli di sangue. Nella parrocchia di Castello, molto generosa verso il Signore e verso la famiglia salesiana, ben due famiglie hanno dato la bellezza di quattro figli a don Bosco: la famiglia di Gelindo Coffele e la famiglia di Erminio Rossetto. Ci occupiamo di quest’ultima, in quanto questi quattro fratelli si trovano occasionalmente tutti insieme a trascorrere un breve periodo di riposo nella casa nativa in via Lovati: un sacerdote, due coadiutori, una figlia di Maria Ausiliatrice. Papà Erminio, alpino nella Ia guerra mondiale, ottiene la dispensa dal fronte l’ultimo anno per poter lavorare i campi, giusto in tempo per sposare, il 13/02/1918, Caterina Rossetto dalle Lore ed insieme mettono al mondo la bellezza di 10 figli, 8 maschi e 2 femmine, nell’ordine: Antonio, Adolfo, Giovanni, Severino, Maria, Giuseppe, Lucia, i gemelli Valentino e Adelino, Mario. E’ veramente una guerra continua, forse meno pericolosa di quella al fronte, ma non meno impegnativa per riuscire a sfamare tutta questa tribù. Ci si arrabatta e si utilizza ogni spanna di terra, anche “i spinari” per portare in tavola un pezzo di pane, che per fortuna non manca mai . Si lavora e si suda e intanto un vicino di contrada, Antonio Casarotto, salesiano coadiutore, morto per incidente stradale a S. Martino B.A. nel 1952 a 31 anni, suggerisce alla mamma la possibilità di inviare, o meglio “mettere ia” in collegio qualche figlio che ha propensione per lo studio. Ed ecco allora Giuseppe prendere la via per Mirabello Monferrato, con Bruno Casarotto, guidati da Antonio. Qui per Antonio inizia il Curriculum Studii, 5a elementare + Scuola Media. E poi parte in missione, noviziato a Beltemme, Liceo scientifico e Teologia a Kremisan,dopo tre anni di assistente ad Alessandria d’Egitto. Si ferma un anno prima del diaconato per riflettere e capire meglio quale sia la sua vocazione. Rimane allora a Istanbul per sincerarsi di quello che vuole il Signore. Superato ogni dubbio, rivede la famiglia nel

ANGELO BIONDARO è andato avanti...

Si è spento serenamente, senza disturbare nessuno, Angelo Biondaro, meglio noto come Angi Nervi. Figura asciutta e scattante, ha rappresentato la memoria storica e l’essenza autentica di un paese che oramai non si riconosce più, ha vissuto le vicissitudini e le problematiche che la vita assolutamente non ha voluto risparmiargli, ma è sempre prevalso in lui il coraggio e il senso della propria dignità, senza mai venire a compromessi con la propria coscienza. Emigrante in Libia nel 1939, con la famiglia, non ha paura di cimentarsi nel lavoro di dissodamento dei terreni nella speranza di arrivare ad un raccolto che non verrà, perché la guerra interrompe tutto e lo porta ad essere prigioniero degli Inglesi, umiliato, denutrito, deriso. Commovente

1966, dopo 15 anni di lontananza. Il paese è cambiato, nelle persone e nell’aspetto. Nel 1967 è a Bollengo-TO per approfondire la teologia e l’anno successivo viene ordinato sacerdote a Castello dal Vescovo Mons. Giuseppe Cognata, di santa memoria. E’ un magnifico traguardo, accompagnato dalla preghiera e dall’aiuto di Dio, contornato dal suono delle magnifiche campane della locale torre campanaria. Si torna quindi in Turkia, ad Istanbul come insegnante e consigliere della casa salesiana. Niente tonaca o altro distintivo religioso, si deve vestire solo con abiti civili, tuttavia c’è vivo apprezzamento per la scuola di don Bosco, le famiglie iscrivono volentieri i propri figli, sanno che il messaggio di pace, di amore e di cultura che domina in quella scuola è fondamento per la vita. Nel 1973 trasloca al Cairo, in Egitto, e qui incontra anche il compaesano don Cesare Ciman, che tutti conosciamo per la sua disponibilità, il suo amore verso la parrocchia, la sua cultura, la sua semplicità. Il clima del paese delle piramidi, però, non fa per lui e la salute ne risente parecchio. Chiede allora il rientro in Italia, ma non è facile ottenerlo, bisogna trovare qualcuno che prenda il suo posto. Provvidenzialmente un altro missionario si fa avanti e così don Giuseppe può tornare in Italia dopo 23 anni di missione, con il fisico un po’ debilitato e viene destinato a TorinoCrocetta, con l’incarico di bibliotecario e cappellano delle suore. La sorella Sr. Lucia, invece, dopo le tre classi elementari a Lore e la quarta a Castello (con le maestre “cuche”)- leggi Panarotto-, deve

dare una mano in casa, portare al pascolo le pecore e le vacche, portare due volte al giorno il latte in casara. Nel 1952, essendo i due fratelli gemelli a Mirabello e non riuscendo la famiglia a pagare la retta mensile, Lucia va a servire dalle suore, sempre a Mirabello, per poter contribuire al mantenimento e allo studio degli stessi. Cucina, orto, lavanderia, guardaroba, un po’ di tutto insomma sono il suo campo d’azione. Il prefetto della casa (l’economo) paga mensilmente e gli stessi soldi vengono restituiti al Direttore per il soggiorno dei fratelli. Questo per due anni. Lucia si sente come a casa, in famiglia e chiede di far parte della grande famiglia salesiana delle figlie di Maria Ausiliatrice. Allora nel 1953 viene mandata ad Alessandria a studiare; nel 1954 è pronta per il noviziato, il 5 agosto 1956 emette la professione temporanea, seguita nel 1962 dalla professione perpetua. Rimane sempre in Piemonte , 10 anni nei collegi salesiani, con successivi altri 3 a Novi Ligure, sempre come cuoca. I suoi agnolotti, gli gnocchi fanno venire l’acquolina in bocca ai commensali. Le vivande da lei preparate passano a destinazione del consumatore attraverso la famosa “ruota girevole”, e chi è stato in collegio sa di che si tratta. Ora da circa 10 anni, dopo essere passata fra le varie case, è a San Salvatore, conducendo una vita di preghiera, di lavoro e di obbedienza. Adelino e Valentino, i due gemelli, nascono nel 1940, in piena guerra. In famiglia non si soffre la fame, la paura, dopo l8 settembre ’43, trova fissa dimora in tutte le case. A 11 anni, sulla scia di Giuseppe, entrano nel

il racconto della scoperta durante la prigionia a Durban (Sud Africa), di un radicchio selvatico appena al di là della rete di recinzione del campo. Rimane lì ad adocchiarlo nella speranza di impossessarsene e calmare la fame, ma la guardia di turno lo allontana brutalmente e calpesta l’ortaggio, in segno di derisione. Quante volte a Natale si sono sognate le castagne abbrustolite e “una bresola de mascio”! E’ talmente denutrito che passa pure la voglia di guardare le ragazze , e per lui è tutto dire! Rientrato in paese nel 1946, lo vediamo per lunghi anni dietro il bancone di ferramenta, simpatico, dinamico, amico di tutti. Negli avvenimenti di carattere sportivo o culturale si esalta tutto il carisma originale, con battute, scritte, motteggi, allusioni che fanno sì sorridere, ma che hanno sempre un fondo di verità. E’ una persona ironica, ma di quell’ironia che non fa male, una mente sveglia, un carattere originale un po’ focoso,

non per niente lo chiamano Nervi. Ora a 94 anni ha seguito il richiamo del creatore, tracciando però il percorso della sua lunga esistenza con i valori dell’onesta', della laboriosità, dell’amore verso la famiglia e verso gli altri e trasmettendo tutto questo ai figli. Proverbiali anche le sue battute verso il gentil sesso, battute colorite, simpatiche, innocue, ma che lo rendevano un compagno ideale nelle discussioni leggere e mettevano in risalto il suo carattere pieno di allegria. Con lui si è chiuso un periodo storico, si è chiusa una biblioteca di avvenimenti vissuti e di ricordi, di modi di vivere e di confrontarsi che non si aprirà mai più. E noi lo vogliamo ricordare così, sereno e sprizzante buon umore anche in paradiso, magari portando in sfilata un “derlo” con l’immancabile scritta suggestiva, come faceva nelle sfilate di carnevale o durante le sagre, e dirgli che tutti continuiamo a volergli bene.

collegio di Mirabello, ove il fratello già indossa la veste talare, ma rimangono insieme per soli 10 giorni, perché egli parte per la missione in Medio Oriente. Qui frequentano la quinta elementare e le medie, ma c’è il problema di quel maledetto latino che non vuole entrare in testa ed allora vengono dirottati nella casa salesiana di Cumiana -TO, una colonia agraria. Qui è direttore don Feltrin, uno spirito affaristico e qui incontrano anche il compaesano Luigi Andriolo. Mentre il fratello Valentino rimane in Italia ed attualmente è a Torino, Adelino nel 1961 parte per le missioni, sempre in medio oriente, e per tre anni vive insieme al fratello don Giuseppe, non conosce l’arabo ma i confratelli lo aiutano in questo. Coltiva la campagna, frumento, orzo, vigne, olivi. Adelino è una persona grintosa, i problemi li affronta di petto e non lascia mai in sospeso alcuna decisione. Ora è a Ben Jamail, in Giordania, in una scuola salesiana agricola, frequentata da cristiani e musulmani e la convivenza non crea problemi di sorta. Azzardiamo qualche domanda: Com’è la situazione laggiù? La risposta è secca e convinta. “ I rapporti tra Israele e il mondo arabo sono sempre molto difficili: questo li porta all’esasperazione con le conseguenze che si possono osservare”. “Si vive come un tempo il messaggio del fondatore?” Riflette un po’ e poi esclama: “Per poter continuare a essere credibili anche come salesiani, bisogna ripartire dagli oratori festivi, con lo spirito di impegno e gratuità, con la volontà di servire senza nulla pretendere ed in questo papa Francesco è guida sicura”. Al vederli tutti intorno alla tavola nella casa del fratello Mario, recentemente scomparso, e seguiti amorevolmente dalla cognata, viene naturale un moto di commozione e di meraviglia, emerge un sentimento di serenità e di fervore, un ritrovarsi ancora fanciulli sulle stesse colline, un tempo teatro di scorribande e ora oasi di pace. E’ un quadretto commovente, in cui rivive lo spirito di don Bosco, uno spirito che ha fatto di questi quattro fratelli strumento di impegno, di aiuto e di dedizione agli altri. G.S. Gianni Sartori

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L'Amministrazione

Situazion con i soldi d i

VIABILITA' E FRANE Carissimi Cittadini, giovedì 20 novembre alle ore 20.30

ho accolto la cittadinanza nella sala civica Rumor. Nel corso della serata ho affrontato due temi di estrema attualità per il nostro paese: la viabilità e le frane. Attraverso la proiezione di numerose slides ho mostrato ai cittadini tutti gli interventi che nell’estate di quest’anno avevamo intenzione di fare. Abbiamo investito la somma di 200.000E per la viabilità, ripartiti in questo modo: Strada Belloca 82.000 E, Strada Palazzo 32.524E, Strada via Niselli 24.180E, Strada via Faggiani 22.000E, Strada via Cimani 16.800E, Strada Veschi 30.862E. Pronti per partire con la gara di appalto, siamo stati bloccati il 1 luglio 2014 dal decreto legislativo 66/2014 che impediva di fatto ai comuni di procedere a qualsiasi gara d’appalto. Sempre grazie alle decisioni del nostro Governo, il 1 luglio è entrato in vigore un nuovo sistema di Avcpass, che è un nuovo modo di procedere alle gare d’appalto, molto più complicato del precedente: in sostanza non potevamo comperare neppure una penna. La situazione si è sbloccata il 18 agosto, ma intanto in questi due mesi estivi ci ha impedito di

realizzare gli asfalti. Il 19 agosto i nostri uffici si sono messi in moto per partire con la gara di appalto e dopo i vari passaggi burocratici (120 giorni circa) siamo riusciti a svolgere tutto e ad assegnare a una ditta l’appalto delle strade. Nel frattempo però erano arrivate le basse temperature e le piogge, cosicché gli asfalti dovranno essere realizzati nel 2015, con l’arrivo della buona stagione. Durante la serata ho poi illustrato la situazione sul versante “frane”, che nel nostro paese comporta una spesa complessiva che ammonta a 1.142.50E. Nel 2015 verranno sistemate le frane di Vignaga 50.000E, di località Governi 34.300E, della strada Fusa-Castello 19.500E, di località Muni 24.000E, per un totale di 127.800E, che corrisponde al contributo regionale che ci è stato assegnato quest’anno per il settore frane del 2013. Abbiamo segnalato tutte le nuove frane anche in regione e la Forestale ha in progetto per il 2015 di sistemare la frana dei Nebiotti, 167.000E, quella dei Mazzasetti 84.500E. Nel corso del mio intervento ho tenuto a sottolineare che, se è vero che le frane sono causate dalle piogge frequenti e dalla tipologia dei terreni, molto si deve anche alla poca cura del nostro territorio. Infatti, quando si

chiudono dei fossati bisogna ripristinarli da un’altra parte o lasciarli aperti e puliti, perché l’acqua possa scorrere nei suoi percorsi naturali, altrimenti fuoriesce nelle strade e verso le abitazioni, causando i disagi che tutti abbiamo sotto gli occhi. È stata una serata molto piacevole e concreta, nella quale i cittadini hanno potuto fare tutte le domande che desideravano. Sono molto contenta per la partecipazione, ma per la prossima riunione vi aspetto ancora più numerosi . Vi presento poi qui uno schema che illustra il fondo di solidarietà comunale dell’anno 2013 e quello del 2014. Come potete osservare, la possibilità che abbiamo avuto nel 2013 di investire sulla scuola Stefani c’era, mentre quest’ anno il Governo non ci ha dato nulla, ma il fondo di solidarietà è composto solo dalle tasse dei cittadini e lo Stato invece di darne, continua a toglierne. Colgo inoltre l’occasione per farvi i miei migliori auguri di Buone Feste e di passare molto tempo con le persone a voi care. Un saluto affettuoso cordialmente

2013 FONDO 1.076.695 E IMU 439.459 E Pagano i cittadini di S. Giovanni TOT 637.200 E

2014 FONDO 571.541 E ulteriore taglio 12.000 E IMU 329.654,00 E TASI 182.574 E Pagano i cittadini di S. Giovanni TOT 47.013 E

Sistemazione strada Belloca: intervento da 28.000 EU

Il sindaco Ellen Cavazza

LOCULI

LA PAROLA ALLA MINORANZA V Priorità per il paese: FRANE, VIABILITÀ, RIFIUTI

isto il crescente numero di persone che richiedevano la realizzazione delle nicchie cinerarie per la tumulazione delle ceneri derivanti dalla cremazione delle salme, da pochi giorni, sono state messe in opera le nuove nicchie nel cimitero comunale di San Giovanni Ilarione. Si tratta di nicchie prefabbricate della misura di cm32.5 x 34.5, dove poter posizionare le urne cinerarie.

IL VINO NELLA RIFORMA DELLA PAC Competitività e seplificazioni

L

Strada Camaole - Bacchi da anni chiusa al traffico per una frana non ancora sistemata: uno dei tanti esempi che interessano la critica viabilità del nostro paese

Urgenti problematiche ambientali per i rifiuti: i cassonetti trasbordano di immondizie di ogni genere che cadono a terra e col vento vanno a finire lungo le strade o nei campi in coltivazione

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o scorso nove ottobre, presso il teatro parrocchiale di San Giovanni Ilarione, si è svolto un importante convegno riguardante gli effetti della nuova Pac sul comparto vitivinicolo e le future semplificazioni che caratterizzeranno il settore. Sono intervenuti il Sindaco Ellen Cavazza, l’Assessore all’agricoltura Marco Beltrame ed il Presidente Coldiretti di San Giovanni Ilarione Giovanni Marcigaglia. Relatore principale è stato il dott. Domenico Bosco, Responsabile del comparto vitivinicolo della Confederazione Nazionale Coldiretti, mentre il Direttore Giuseppe Ruffini ha coordinato l’incontro, le cui conclusioni sono spettate al Presidente Valente Claudio. “La riforma della Pac nel settore vitivinicolo – ha evidenziato Domenico Bosco – prevede delle novità ma anche conferme. Possiamo, infatti, dire che c’è una conferma del budget specifico per il settore vitivinicolo, una gestione delle risorse mediante PNS quinquennali, la conferma delle misure preesistenti. Ci sarà, e questa è una novità, la possibilità di azioni di promozione dei vini anche sul mercato interno oltre che un sostegno alla ristrutturazione e riconversione per motivi sanitari e una nuova misura di ricerca e sviluppo per migliorare la qualità dei prodotti e l’impatto ambientale. Ci sarà la possibilità di sostegno alla

viticoltura di montagna o a forte pendenza (PSR) e il pagamento unico disaccoppiato per i produttori di uva”. Per quanto riguarda le semplificazioni di settore, si tratta di un argomento trasversale rispetto alla normativa vitivinicola e per affrontarlo correttamente è necessario guardare oltre la legge sulle denominazioni e il sistema di certificazione e controllo dei vini a DO e IG, intervenendo in modo organico. Basti pensare che normalmente la burocrazia del vino incide in media per 100 giornate di lavoro all’anno pari ad oltre il 20% del tempo di lavoro dell’impresa vitivinicola, in particolare per i prodotti a Do e IG. Dall’impianto del vigneto alla vendita della bottiglia ci sono oltre 70 attività burocratiche nei confronti di almeno 20 soggetti diversi. E’ possibile eliminare o semplificare almeno il 40% tra adempimenti e registri con una riduzione del 50% del tempo necessario alla burocrazia. La proposta di Coldiretti dal titolo ”disposizioni generali e di semplificazione in materia di vino e prodotti vitivinicoli” è in discussione a livello parlamentare. “Cercheremo come Coldiretti di intervenire a livello nazionale e regionale per le ultime definizioni sul comparto vitivinicolo della Pac – ha detto in conclusione Valente Claudio, Presidente di Coldiretti Verona.


Comunale

informa MOVIMENTO E ATTIVITÀ FISICA: UN BUON MODO DI CRESCERE SANI! Incentivi alle attività sportive per i ragazzi con il “BONUS SPORT di 50 EURO“

ne trasferimenti ben coscienti che dei cittadini di San Giovanni Ilarione il Governo Renzi fa cassa COSTO OPERA Frana Vignaga Bitumatura strada Belloca Bitumatura strada Palazzo Bitumatura strada Veschi Bitumatura strada Via Niselli Bitumatura strada Via Cimani Bitumatura strada Via Faggiani Scala sicurezza medie Scuola Stefani Gradinata Piazza Martiri Via A. Rivato Frane 2013 TOTALE

CONTRIBUTI

76.000

34.752

82,000

37.000

32.524

23.000

30.862

6.412

ENTI EROG. CONTRIBUTI PROVINCIA COMUNITA' MONTANA COMUNITA' MONTANA COMUNITA' MONTANA

24.180 16.800

40.000

BIMA

22.000

30.000

15.000 REGIONE 25.000 CARIVERONA BIMA

15.000

15.000

BIMA

15.000

15.000

127.800

127.800

50.000

40.000

COMUNITA' MONTANA REGIONE

368.964,65

IL VOLONTARIATO Indispensabile per poter far fronte alle necessità della comunità

L’

Amministrazione Comunale, per favorire ed incentivare lo svolgimento della pratica sportiva nel nostro paese, ha introdotto l’iniziativa del bonus sport, pari ad un contributo di 50 euro che andrà alla famiglia di ogni bambina/o – ragazza/o dai 6 ai 13 anni iscritto ad una associazione sportiva di San Giovanni Ilarione. Il regolamento (scaricabile dal sito internet del comune : http://www.comune.sangiovanniilarione.vr.it/ nella home page al link : AVVISO AI GENITORI – CONTRIBUTO PER INCENTIVAZIONE PRATICA SPORTIVA o disponibile presso gli uffici comunali) prevede anche di indicare l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore a 30.000 EU, che secondo nuova normativa non va confuso con il reddito lordo della famiglia.

Per esempio può accedere al Bonus Sport una famiglia tipo di 4 persone il cui reddito familiare ai fini IRPEF sia di 74.000,00 euro e proprietario di un'abitazione la cui rendita catastale corrisponda ad euro 375,00 pari ad un valore ai fini TASI di euro 60.000,00. Diminuendo il reddito a 60.000,00 , il valore della casa può essere di 120.000,00. Vi informiamo inoltre che il calcolo dell’ISEE è possibile ottenerlo gratuitamente presso gli uffici della Coldiretti, Sindacati ed Acli e che per ulteriori informazioni potete contattare l’ufficio ragioneria e tributi della sede comunale allo 045 6550444. NB Le domande dovranno pervenire ENTRO E NON OLTRE IL 31 DICEMBRE 2014 all’Ufficio Protocollo del Comune di San Giovanni Ilarione. Affrettatevi e buona attività sportiva a tutti!!!

Come anticipato nel precedente numero dell’ Alpone, verranno applicate, a breve, 5 targhe come quella riportata sotto, da collocare in entrata al ns paese con il fine di promuovere il prodotto cerasicolo ed in quanto facenti parte dell’associazione nazionale città delle Ciliegie. La tabella riporta lo sfondo della nostra valle con le tre chiese ed i colori azzurro e bianco del nostro comune.

comune di SAN GIOVANNI ILARIONE

CITTÀ DELLE CILIEGIE

V

isti i tagli sempre più consistenti ai fondi comunali da parte dello Stato (riceviamo solo ora e proprio in queste ore una nota per un’ulteriore sconcertante, assurdo e preoccupante taglio di ben 120.000 EU per questo 2014 oltre ad altri tagli già subiti durante questi ultimi anni...), in tutta Italia sta diventando sempre più una necessità il dover ricorrere al volontariato per far fronte a servizi di pubblica utilità. E’ quanto sta capitando anche nel nostro comune, dove gruppi di persone mettono a disposizione della cittadinanza le proprie capacità e parte del proprio tempo e mezzi nelle modalità più svariate per svolgere gratuitamente attività e servizi da tutti ritenuti importanti, ma i cui costi sono diventati insostenibili per gli enti pubblici interessati. E come spesso accade in questi casi, il bisogno aguzza l’ingegno e la creatività dei cittadini che accettano di mettersi in gioco rivelano doti e aspetti spesso sorprendenti. Riportiamo qui di seguito, alcune foto di gruppi di volontari e vi chiediamo di informarci ed inviarci foto inerenti le vostre attività di volontariato per condividerle e dare il giusto valore e riconoscimento. Desideriamo inoltre a nome di tutti, ringraziare tutte le associazioni e le persone che operano come volontari per il loro prezioso contributo al bene comune.

Tanti Auguri

di Buone Feste dal Sindaco

Ellen Cavazza,

gli assessori e consiglieri Claudio Lovato Ercole Storti

Marco Beltrame

Lorella Disconzi

Stefano Vicentini e tutti i

Gruppo volontari Castello: riverniciatura della ringhiera e della Chiesa di Castello. Sistemazione canonica e campetto.

dipendenti Comunali 7


PARCO DON BOSCO Associazione SoleLuna si dà da fare PARCO DON BOSCO… LA PORTA DEL PAESE La porta del Paese Dopo la prima uscita E’ proprio vero, il parco del monumento a San Giovanni Bosco posto all’ingresso del nostro paese è una delle prime immagini che appaiono alla vista di chi arriva, solitamente da sud, a San Giovanni Ilarione. E’ con grande passione e spirito di volontariato che il gruppo ex allievi Don Bosco fin dal 1991, anno dell’inaugurazione dell’opera, cura la manutenzione del verde e delle pulizie del luogo circostante.

E’ proprio vero, il parco del monumento a San Giovanni Bosco posto all’ingresso del nostro paese è una delle prime immagini che appaiono alla vista di chi arriva, solitamente da sud, a San Giovanni IGli exallievi larione. E’ con grande passione e spirito di volontariato che il gruppo ex allievi Don Bosco fin dal 1991, anno dell’ inaugurazione dell’opera, cura la manutenzione del verde e delle pulizie del luogo circostante. Gli exallievi

DODICIRIGHE Ma perché sono sempre così arrabbiati?” mi chiede un giorno EXALLIEVI un tale riferendosi al mondo della politica. Bella domanda, ma DON BOSCO sentite questa. Nel corso dell’ultima mi è toccato l’ingrato S.GIOVANNI sagra ILARIONE compito di portare in giro per mostre e bancarelle alcuni personaggi nostrani della politica, appartenenti ad aree partitiche diverse, e notavo l’evidente (chiamiamola così) poca armonia esistente fra loro; non solo: anche quelli che incontravamo (a seconda dell’area di appartenenza) salutavano uno ed evitavano l’altro, e viceversa. Nella mia ingenuità di persona estranea a questo mondo, ho allargato il campo oltre la politica e mi son messo a pensare: ma guarda un po’ quanti contrasti (le chiamerei “guerre fredde”) esistono in un paese come il nostro… Elenco in ordine alfabetico le prime che mi vengono in mente: associazioni varie (oltre 40), campanili, comune, cori, gruppi, parrocchie, scuole…(mi fermo perché dispongo solo di dodici righe). Domanda: quante, fra tutte queste realtà, vanno veramente d’accordo l’una con l’altra? E quanti contrasti si nascondono al loro interno? E come mai? Qualcuno mi risponde? No, non ho domande di riserva, purtroppo… D.B.

dell’Associazione in piazza domenica 9 novembre con il tema “Un fiore per un fiore per il tuo Paese” che ha avuto un buon riscontro da parte della gente, l’Associazione ha deciso di darsi da fare: realizzare la sistemazione del cordolo di cemento in piazza A. Moro, uscito dalla sede per l’usura del tempo. Chiesto all’Amministrazione se ciò fosse fattibile attraverso il volontariato e avuto il consenso, il giorno 18 novembre dopo aver trovato i volontari per la posa, che ringraziamo, il cordolo è tornato al suo posto. L’Associazione ha acquistato e donato il materiale necessario per la realizzazione. “SoleLuna”, nata quest’anno, è il completamento di un’amicizia che dura da tempo, dall’infanzia, fra soci che condividono la stessa passione per il verde, il giardinaggio e credono molto nel riciclo dei materiali. Così facendo realizza tanti oggetti riciclati proprio con plastica, carta, stoffe, legno etc… “SoleLuna” mette a disposizione tanto tempo di volontariato anche per la sistemazione ed abbellimento con piante e fiori di : giardino piazza A.Moro, giardino scuole elementari e giardinetto entrata scuole medie. Si prende anche cura del cimitero in collaborazione con altre signore volontarie. Due signore, socie dell’Associazione, alla fine dell’estate hanno ridipinto il capitello di San Pietro. Le idee non mancano, la volontà neanche ed è per questo che domenica 7 dicembre siamo stati in piazza XXIV maggio al mattino con il tema: “Un oggetto di riciclo per un abbellimento del tuo Paese” SoleLuna augura a tutti Buone Feste!!!!! Il Presidente Antonietta M.

Sez. di S. Giovanni Ilarione Con il presente si vuole avvertire la popolazione di San Giovanni Ilarione che la Sezione Combattenti e Reduci, nella persona del segretario Antonio Dal Zovo, ha iniziato una ricerca sui "Caduti" della Grande Guerra (1918 - 1919), nostri compaesani. Sinora è stato accertato che nel nostro paese ci sono stati 108 Caduti (uccisi o deceduti per causa di ferite riportate in combattimento), per un centinaio di loro si conoscono anche alcuni dati personali, paternità, data nascita, in quale corpo hanno militato, data e luogo del decesso. Questi dati saranno raccolti in un elenco che si vorrebbe arricchire anche con aneddoti e/o fatti che li possano riguardare, magari anche con foto. Per fare ciò si ha bisogno dell'aiuto di parenti o familiari dei Caduti che possano fornire dati o informazioni su di loro. Il Segretario della Sezione è a disposizione per raccogliere questi dati, anche facendo copia di fotografie che saranno restituite subito ai proprietari. Chi fosse interessato può contattare il Segretario Antonio Dal Zovo anche telefonandogli al 337 9109203.

BRUNO LOVATO

MILAN CLUB “FRANCO BARESI 1991” San Giovanni Ilarione Domenica 7 settembre 2014, in 35 tifosi rossoneri e simpatizzanti, ci siamo recati a Milano a “CASA MILAN” nuova sede dell’A.C.MILAN in Via Aldo Rossi, 8. Abbiamo visitato inizialmente “MONDO MILAN”, poi “MILAN STORE” e infine “CUCINA MILANELLO”. In “MONDO MILAN” abbiamo visto tutti i trofei vinti nel corso degli anni, video storici, immagini e tanta, tanta tecnologia. In “MILAN STORE” ognuno poteva acquistare quanto esposto in vendita: tute, maglie, borse, sciarpe ecc.; in tanti hanno comperato oggetti ricordo, tipo portachiavi, penne, tazze. La tappa in “CUCINA MILANELLO” invece è stata veloce, in quanto noi eravamo già organizzati con panini, bibite, caffè e tanti dolci. Nel pomeriggio visita libera a Piazza Duomo. E’ stata una giornata piacevole, divertente ed entusiasmante per tutti e in particolar modo per i giovani presenti. Prossimo appuntamento, per tutti i tifosi rossoneri e simpatizzanti, alla cena sociale per il rinnovo del tesseramento che si è svolto nel mese di Novembre.

Dopo una lunga e dolorosa malattia, lo scorso 20 agosto, si è spento Bruno Lovato. Era nato a San Giovanni Ilarione l'11 giugno 1946, cresciuto coltivando i campi. Il duro lavoro, la natura e la terra sono stati elementi che hanno plasmato la sua persona. Raggiunta la maggiore età quando è arrivato il momento del servizio militare, ha volutamente scelto l'Arma dei Carabinieri. Il 27 agosto del 1966 durante una libera uscita nei pressi del fiume Stura, Fossano (TO), vedendo una donna in procinto di annegare, pur non sapendo nuotare, l'ha salvata, meritandosi l'Encomio Solenne della Legione Carabinieri di Torino. Nonostante l'invito dei suoi superiori a rimanere, ha preferito congedarsi e tornare al suo paese dove nel 1972 ha sposato Graziella. Per far fronte alle crescenti necessità economiche ha iniziato anche a lavorare, prima in fabbrica e poi ai depuratori di Arzignano. Nel 2007, momento della sospirata pensione, sono iniziati i sintomi di quella che poi sarebbe stata una terribile, lunga e inesorabile malattia. Bruno l'ha accettata e vissuta con umiltà e dignità, soffrendo in silenzio....... Ci ha lasciati amorevolmente assistito nella sua casa, dalla moglie, dai figli Claudio e Simone e dalla nuora Roberta. Fra i tanti ricordi ed esempi di vita, di lui rimane il suo dolce e profondo sorriso, lo stesso che ha la sua nipotina Giulia: non l'ha potuta abbracciare o vedere a compiere i primi passi; ma sicuramente la vedrà sorridere come lui. Ciao Bruno!

LAVORAZIONE PELLI di Annoscia Angela

Via Risorgimento, 10/A San Giovanni Ilarione (VR) Tel. 045 4451581

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Associazione Nazionale Reduci e Combattenti

Granatiere GALIOTTO Ottavio (Ciopo), deceduto il 19/09/1916 per ferite riportate in combattimento

L'Associazione ANTEAS come volontariato Per la fame nel mondo "OXFAM" ha contribuito alla vendita delle piante nelle varie piazze: Castello, Cattignano, San Giovanni Ilarione.


LA CROCE SUL MONTE PURGA DI BOLCA Re dei Giudei) che Pilato compose e fece porre sulla croce di Cristo. Ai lati dell’ostensorio sono scolpiti sei dadi: tre con numeri pari sul braccio destro, tre con numeri dispari sul braccio sinistro della Croce, quasi a voler sottolineare la distinzio-ne fra buoni e cattivi. Il significato dei dadi è da ricercare nei Vangeli e nella Bibbia. Giovanni racconta che “I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte.”

Il monte Purga di Bolca (“purga” dal cim-

bro “purge” = rocca o castello), alto m. 925, è una formazione vulcanica di antichissima origine. In epoca preistorica fu probabilmente sede di un “castelliere”, un villaggio fortificato dell’età del bronzo e del ferro; vennero infatti rinvenuti nel 1874 numerosi reperti archeologici attribuibili a quel periodo. In epoca medievale il monte Purga fu sede di un “castello”, una fortificazione difensiva, che venne conquistata nel 1242 da Ezzelino da Romano e, successivamente, nel 1276, fu concessa dagli Scaligeri al sig. Mezzagonella, un giudice di Verona, che divenne proprietario dei castelli di Bolca e di Castelvero. Sulla cima del monte Purga non rimane traccia del fortilizio medievale, ma si erge ora una bella Croce che domina la Valle dell’Alpone, del Chiampo e tutta la Lessinia Orientale. E’ collocata sul luogo di una preesistente semplice croce, forse in legno, documentata da un’antica stampa di fine 1700. La Croce in marmo bianco poggia su una base formata da quattro gradini e da un alto piedestallo costituito da gradoni rastremati. La Croce è suddivisa in tre settori: nel primo in basso, sul lato sud-est, compare l’immagine di una Madonna Lauretana, nel terzo, in alto, sono rappresentati i simboli della Passione di Cristo.

La parte sommitale del lato sud-est presenta un ostensorio con la scritta centrale IHS (Jesus Hominum Salvator = Gesù Salvatore degli Uomini), sormontato da una piccola croce poggiata su una sfera, che simboleggia Cristo salvatore del mondo. Nella zona sovrastante è posta l’iscrizione INRI (Jesus Nazarenus Rex Judeorum = Gesù Nazareno

Sul lato nord-ovest della Croce, sempre nella parte più alta, sono rappresentati altri simboli della Passione. Al centro una corona di spine racchiude il fiore della passione, la “passiflora”. Racconta Giovanni che “I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora....”. Sul braccio destro della Croce una pisside è circondata dai rami della passiflora; sul braccio sinistro si intravedono una lancia con un velo e un calice (ora in parte scomparso), che possono ricordare il racconto dell’evangelista Giovanni: “Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua”. Anche la corona di spine è sormontata dalla scritta INRI. Sulla sommità della Croce era inserita una infiorescenza in pietra, presente fino agli anni ’50 e ora ricostruita dal Gruppo Alpini di Bolca, che ha provveduto anche al restauro completo della Croce e al ripristino del monte. Sui lati del basamento sono presenti delle iscrizioni che forniscono indicazioni utili per la contestualizzazione storica della Croce: la data di edificazione è il 1891, il committente è Cracco Giuseppe di Antonio e di Ferrari Maddalena e viene concessa un’indulgenza di 100 giorni a chi recita “Gesù mio misericordia”. L’esecutore dell’opera, di notevole rilievo, rimane sconosciuto, ma il motivo per cui venne eretta la Croce è stato tramandato ai discendenti. Il 1891 era l’anno in cui avvenne un disastroso terremoto che interessò in parte anche Bolca e si temeva un risveglio del vulcano della Purga. La comunità pensò ad una edificazione votiva per lo scampato

pericolo, da porsi proprio sulla sommità del monte, ma non c’erano fondi sufficienti per erigere la Croce: intervenne allora Giuseppe Cracco che si fece carico di compiere l’opera tanto voluta da tutti. La famiglia Cracco viveva nella contrada Laisi di Bolca: il padre Antonio (1844 – 1913), la madre Ferrari Maddalena di Crespadoro, morta nel 1910, e il figlio Giuseppe, nato il 16/01/1868 e morto il 31/10/1938. Giuseppe Cracco, all’epoca della costruzione aveva 23 anni, non era ancora sposato e i suoi genitori erano viventi. Egli poi generò sette figli, di cui i maschi Giobatta ed Espedito Antonio, con relativa prole, si trasferirono a Varese nel dopoguerra. Giuseppe era molto ricco di fede e di devozione e lasciò nel territorio altri segni della sua religiosità: la croce in legno del “termine”, detta anche “Crose del galo”, ora sostituita da una diversa croce e un piccolo capitello nei pressi della contrada Rigoni. La bella Croce del monte Purga rappresenta una testimonianza preziosa della religiosità popolare degli abitanti di un tempo; era raggiunta dai fedeli in occasione del “Corpus Domini” ed è tuttora meta della processione annuale dell’Ascensione, oltre che di visite frequenti degli escursionisti che desiderano ammirare la bellezza del luogo e dei paesaggi circostanti. Giancarla Gugole

La croce nel 1942

La croce nel 1946

Il dono dei 70enni di Vestenanova

I numerosi coscritti vestenesi del 1944, che

nel 2014 compiono 70 anni, hanno voluto dare un significato particolare e molto originale al loro importante anniversario. Per lasciare un segno duraturo del raggiunto traguardo hanno donato alla chiesetta romanica di S. Antonio Abate di Vestenavecchia il restauro di un affresco quattrocentesco rappresentante la Madonna Annunciata. L’opera di restauro, realizzata da Andrea Ciresola di Monteforte, è apparsa in tutta la sua bellezza il 2 agosto 2014 in occasione dell’inaugurazione, avvenuta prima della celebrazione della S. Messa presieduta da Mons. Giancarlo Grandis, Vicario episcopale per la cultura della Diocesi di Verona, anch’egli nato nel 1944, accompagnato da Don Gianfranco Coffele. La Messa è stata animata dalla Schola Cantorum di S. Pietro di Lavagno, diretta da Bruno Menaspà, coscritto di Vestenanova. Era presente anche il Sindaco Edo Dalla Verde che ha caldamente ringraziato i numerosi coscritti presenti alla celebrazione, auspicando che altre generose persone abbiano a continuare l’opera di restauro iniziata. Gli stessi coscritti del 1944 hanno deciso di proseguire, in gruppo e singolarmente, l’opera di restauro iniziata, che potrà essere ammirata nel prossimo anno 2015. G.G.

L'8 settembre u.s., festa della Madonna di Monteberico, è mancata nel nostro paese una figura importante degli anni prosperosi dei nostri calzaturifici. Giuseppe Ciman (Bepi Trance). La Madonna lo ha voluto chiamare proprio nel giorno in cui a Monteberico è grande festa. Lui, lavoratore onesto, caporeparto comprensivo, molto affezionato al nostro compianto imprenditore Angelo Zanchi. Il periodo, che ha visto Bepi pioniere nel lavoro, è significativo per il nostro paese, un pezzo di storia che ha visto portare benessere alle famiglie. Vogliamo ringraziarlo, affidandolo al Padre e al ricordo di quanti lo conobbero.

A. Gambaretto

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L'ASS. ANZIANI DI VESTENANOVA

La festa annuale dell’Associazione anziani di Vestenanova, il 13 aprile 2014, è stata l’occasione per inaugurare il nuovo gagliardetto del Gruppo, dopo otto anni dalla sua fondazione. E’ stato donato dall’Hotel “Adele” e dal Ristorante “Zoccante” e confezionato da Daniela Salgaro. La bella scritta su fondo bianco riporta il testo: “A.A. Solidarietà sociale Don A. Benetti Vestenanova”. Sul retro il motto “Tutti per uno, uno per tutti” riporta allo spirito che animò i fondatori nel dar vita alla benemerita Associazione nel giugno del 2006. Venne costituita su iniziativa di Antonio Munaretto (che ancora oggi ne è il legale rappresentante), di Sergio Mainente, di Gian Battista Da Campo, di Giuseppe Stanghellini, con il sostegno del sindaco Edo Dalla Verde e dei parroci Don Mario Filippi e poi Don Flavio Miozzi. Venne dedicata a Don Attilio Benetti, indimenticato parroco che dal 1942 al 1978 prodigò a Vestenanova tutta la sua opera di Pastore, testimone coraggioso di una guerra cruenta e feroce che fece tante vittime e lasciò tanto dolore a Vestenanova: di lui ci rimane il suo importante libro “Vestenanova nell’uragano”. E’ del 3 agosto 2006 lo statuto dell’Associazione, che indica le linee di condotta del Gruppo e stabilisce le finalità da perseguire, di cui la fondamentale è “Rimuovere la solitudine e l’emarginazione degli anziani”. L’obiettivo viene raggiunto con una serie di interventi che costituiscono l’impegno quotidiano dei numerosi iscritti all’Associazione: assistenza alle persone anziane e malate, trasporto con furgone attrezzato agli ambulatori, ai centri di cura e agli ospedali, promozione di attività ricreative, previdenziali e assistenziali. Una convenzione triennale con il comune di Vestenanova stabilisce che l’Associazione presti servizio di sorveglianza pre e post scolastica per le scuole elementari di Vestenanova e Bolca e di assistenza sugli scuolabus per le due scuole materne statali. Prevede inoltre che gli anziani si prendano cura del verde pubblico ed effettuino piccole manutenzioni. Da parte sua l’Amministrazione Comunale elargisce un contributo annuale all’Associazione e le garantisce la sede nell’ex mensa della scuola elementare di Vestenanova. Ed è proprio nell’edificio scolastico che ogni giovedì gli anziani si incontrano dalle 14 alle 17 per trascorrere insieme un pomeriggio: circa 25 donne confezionano graziosi oggetti da vendere in particolari occasioni, mentre gli uomini solitamente giocano a carte. Il ricavato viene utilizzato per gli scopi dell’Associazione e per sostenere alcune iniziative benefiche. Gli iscritti sono circa 90 e una decina i simpatizzanti. Presidente è Gian Battista Da Campo e vice presidenti sono Antonio Munaretto e Fernando Mainente. Del gruppo fanno parte gli anziani di tutti i 4 paesi del Comune e molti sono gli incarichi che rivestono in vari settori della vita associativa. A tutti loro va un ringraziamento per l’impegno, la disponibilità e la generosità con cui si prodigano nei confronti della comunità vestenese e per la vitalità con cui trascorrono il periodo di pensionamento della loro vita a beneficio di altri meno fortunati. G.G.

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AVIS San Giov. Ilarione e Vestenanova Il 14 settembre 2014, Festa del Donatore, del proprio sangue, perché essere donatore è una bellissima e calda giornata di fine estate. Il gruppo Avis Comunale di San Giovanni Ilarione e Vestenanova l’aspetta sempre con gioia e il paese si sta destando al suono della Banda Musicale "G. Verdi" che in Piazza Caduti del Lavoro allieta i molti Donatori e simpatizzanti radunati presso il Monumento al Donatore Con la gradita presenza degli assessori di San Giovanni Ilarione e di Vestenanova: Claudio Lovato e Samuele Vanzo, del rappresentante dell’Avis Provinciale Francesco Ioppi e del Presidente provinciale dell’Admor Giovanni Cacciatori, si è reso omaggio al Monumento in onore ai Donatori che non ci sono più. Preceduto dalla Banda musicale, il corteo si è poi avviato verso la Chiesa non senza essere prima passato dal Monumento ai Caduti per la deposizione di un mazzo di fiori. Al termine della Santa Messa, durante la quale Don Elio ha avuto parole di stima e incoraggiamento per l’attività dei Donatori di sangue, sono stati ancora una volta rimarcati i valori di solidarietà, di altruismo e generosità che quotidianamente i Donatori dimostrano e che hanno consentito a 94 di essi di essere premiati per i rispettivi traguardi raggiunti e di essere al centro della festa. Oltre ai molti giovani premiati, un donatore merita una menzione particolare: Vincenzo Zandonà che ha ricevuto il distintivo in oro con diamante per le 113 donazioni effettuate. Per raggiungere questo prestigioso traguardo ci vuole: salute, costanza e tanta generosità. Nei vari interventi è stato posto l’accento su quanto sia importante donare un po’

è un’esperienza che gratifica e fa sentire al donatore di aver fatto un’azione di grande altruismo e di vitale importanza per un ammalato, donandogli quella medicina che nessun laboratorio può realizzare: il sangue. Donare questo bene prezioso significa rimettere la persona al primo posto, fare prevalere la logica della generosità disinteressata su quella dell'egoismo, mettere un valore importante, come la propria salute, a disposizione di chi è meno fortunato di noi. E tutto ciò nell’anonimato, nella gratuità e nel volontariato consapevole. Un grazie di cuore a tutti i Donatori dell’Alta Val d’Alpone per la loro meritevole opera e un’esortazione per il proseguimento con una maggiore costanza delle donazioni. Inoltre la festa vuole dare incoraggiamenti per chi non è donatore e magari ha il desiderio di diventarlo entrando a far parte della grande famiglia avisina, che nei due Comuni di San Giovanni Ilarione e Vestenanova conta oramai 600 Donatori. Un pensiero particolare è stato rivolto ai giovani affinché non abbiano paura; donare il sangue o donare il midollo osseo, altro importante gesto che può salvare la vita a un malato di leucemia, farà sentire fieri e orgogliosi per aver donato una parte di sè a delle persone che magari non si conosceranno mai ma che per mezzo di questo grande dono potranno guardare alla vita con occhi diversi e con un po’ di speranza in più. La giornata è poi terminata con il pranzo sociale presso il Ristorante Zoccante. Luigi Pandolfo

GRUPPO ALPINI San Giov. Ilarione

Siamo giunti ormai alla fine del 2014 e per il Gruppo Alpini è stato un anno intenso di impegni e di manifestazioni. L' ultimo è stato il Raduno Triveneto che si è tenuto a Verona il 12, 13 e 14 settembre scorso ed in questa occasione quasi tutti i Gruppi della Zona Val d' Alpone hanno fornito un buon numero di soci per il servizio d' ordine lungo il percorso della sfilata della domenica. Da ricordare anche il grande concerto in Arena del sabato sera. Purtroppo la partecipazione dei soci ad altre manifestazioni è stata scarsa o assente! Di seguito gli appuntamenti più importanti che coinvolgono il Gruppo nel prossimo 2015: 06 gennaio Buielo Alpino presso la baita con minestrone e frittelle 18 gennaio Festa del Tesseramento 26 aprile Adunata di Zona a Caldiero 16 e 17 maggio Adunata Nazionale a L' Aquila 19 luglio Gita sociale 29 e 30 agosto Week-end in montagna 05 settembre Cerimonia al capitello di Soejo Notte di Natale - Dopo la S. Messa Brulè davanti alle Chiese. A tutti i soci, amici, simpatizzanti, famigliari ed alla popolazione un caloroso Augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

FIBROMIALGIA

L’AVIS di San Giovanni Ilarione e Vestenanova augura a tutti Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

La fibromialgia , chiamata anche “ Sindrome di Atlante “ é un disturbo caratterizzato da dolore muscolare cronico, rigidita' muscolare e facile affaticabilita'. La malattia colpisce prevalentemente le donne in età compresa tra 25 e 45 anni. Le zone del corpo interessate con maggiore frequenza sono la colonna vertebrale e le spalle . Il paziente abitualmente di lamenta di dormire male ed in modo irregolare e di risvegliarsi con sensazione di gonfiore e rigidità alle articolazioni e grande stanchezza. Spesso i sintomi tendono a migliorare durante la giornata anche se talvolta il senso di spossatezza può persistere per tutto il giorno. La sintomatologia può essere aggravata da situazioni di stress di varia natura, da ansia , freddo, umidità e da iperattività fisica mentre viene riferito un certo miglioramento da un clima caldo e secco o da un periodo di vacanza. Il segno caratteristico della fibromialgia è la presenza di specifici punti dolorosi che mostrano alla pressione una notevole dolorabilità rispetto alle zone immediatamente adiacenti e che si mostrano costanti nel tempo per quanto riguarda la loro localizzazione . Di questi punti ne sono stati descritti 18. Se la pressione in queste sedi provoca dolore in almeno 11 si fa diagnosi di fibromialgia. L'esame delle articolazioni doloranti abitualmente non rileva nulla di alterato ed anche gli esami di laboratorio sono normali . Talvolta la malattia viene misconosciuta e può succedere che vengano eseguiti molte procedure diagnostiche non necessarie o terapie non idonee con risultati scoraggianti con conseguente frustrazione per il medico e stato di ansia o depressione per il paziente.


INTERVISTA

OMAR VANZO

CONSIGLI DI LETTURA Boris Pasternak, IL DOTTOR ZIVAGO, 1957 Le vicende di un medico travolto dall'impatto della rivoluzione russa e dalla successiva vacuità spirituale in cui precipita il suo paese: questo, in estrema sintesi, il contenuto di un romanzo che valse a Boris Pasternak il Nobel per la letteratura nel 1958 e l'ammirazione di critica e lettori. Pubblicato in anteprima mondiale in Italia nel 1957, evitando in questo modo la censura sovietica, il romanzo è una vera e propria “testimonianza d’artista” sulla nascita e lo sviluppo del sistema comunista russo, di cui diventa metafora l’evoluzione della lingua russa stessa, dal livello alto della grande letteratura di fine Ottocento alla lingua delle sigle e degli acronimi della rivoluzione, alla lingua imbarbarita di un popolo passato attraverso gli orrori del terrore staliniano e della guerra. Mariangela Gualtieri, BESTIA DI GIOIA, 2010 In questa raccolta poetica fortemente strutturata, la poetessa italiana Mariangela Gualtieri scandisce con ritmo sereno e magmatico a un tempo temi e toni diversi, in particolare il canto gioioso, quasi francescano, della natura e la riflessione sulle cose umane, sullo strappo del tempo, sul momento finale, più misterioso che triste, che trasforma il niente in "un niente più grande". Non mancano scissioni interiori, proliferare di voci profonde e laceranti, ma la prospettiva trascendente è perlopiù proiettata all'esterno, su un albero, sull'aria che sta fra i corpi, sul silenzio che lega le cose. E questa prospettiva traccia un percorso di felicità istintivo e infuocato, e nello stesso tempo pacificante. Daniel Pennac, IL PARADISO DEGLI ORCHI, 1991 Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il “capro espiatorio”. Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una “zia” maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una “zia” femmina super-sexy, ritratto irresistibile del giornalismo alla “Actuel”, una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull’orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un’altalena tra divertimento e suspense, tra una Parigi da “Misteri” di Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi “orchi” che qualcuno crede estinti. Degli orchi si può ridere o si può tremare. Uno scrittore d’invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l’arma che lui stesso così definisce nel libro: “l’umorismo, irriducibile espressione dell’etica”. Michael Ende, MOMO, 1973 Tra le rovine di un anfiteatro, ai margini di una grande città, trova rifugio una strana bambina, che, fuggita dall'orfanotrofio, non conosce nemmeno la propria età. Agli abitanti dei dintorni, che la guardano incuriositi, dice di chiamarsi Momo. Non passa molto tempo che la bambina si conquista la fiducia e la simpatia di tutti, chiunque abbia un problema va da Momo che non dà consigli e non esprime opinioni, si limita ad ascoltare con un'intensità tale che l'interlocutore trova da solo la risposta ai suoi quesiti. Un giorno gli agenti di una sedicente Cassa di Risparmio del Tempo si presentano anche nel microcosmo costituito da Momo e dai suoi amici. Tutti cadono nella trappola dei "Signori Grigi", e Momo deve affrontare da sola la situazione ...

A diagnosi accertata è importante rassicurare il paziente informandolo che la sindrome anche se ha un andamento cronico ha un carattere benigno. Per migliorare i sintomi si ricorre a farmaci ed a terapie non farmacologiche. Importante sarebbe condurre un regime di vita tranquillo e sereno e cercare di assicurare un sonno tranquillo. Un certo beneficio viene anche da cicli di sedute di fisioterapia anche se non è accertata la sua validità . Per quanto riguarda i farmaci quelli attualmente usati sono i miorilassanti e alcuni antidepressivi ( venlafaxina , duloxetina).

Dott. Vincenzo Magnabosco

Classe 1989, 25 anni di energia, occhi vivaci e sorriso stampato sul viso. Ballerino, coreografo, insegnante e stella nascente della danza veronese. Quando è nato il tuo amore per la danza? Mi è sempre piaciuto ballare. A diciotto anni ho iniziato a girare e vedere un po’ il mondo della danza e da lì sono partiti l’entusiasmo e la passione. Qual è stato il tuo percorso di ballerino? Ho iniziato con il funky con Federico Gallo e poi mi sono avvicinato al Modern Jazz, all’Hip Hop e ad altri stili come Contaminazione, Classica, Contemporaneo. Secondo te ci sono specifiche doti fisiche che bisogna avere per essere un ballerino? Per ballare no, ma se diventa il tuo lavoro, in alcuni stili, conta il fisico sia a livello visivo, quindi per ciò che gli altri vedono, ma soprattutto a livello atletico. Quanti e quali sacrifici costa diventare un ballerino? Tantissimi sacrifici come tante rinunce, ad esempio le vacanze che diventano tempo da investire nello studio e nel perfezionamento. Chi ha creduto maggiormente in te e ti ha aiutato nel tuo percorso? Prima di tutto i genitori che mi hanno da subito appoggiato e incoraggiato. Poi Federico Gallo, il mio primo maestro, i direttori di accademie e i colleghi. Questo è importante, ma soprattutto contano la tua determinazione e forza di volontà. Nessuno ti aiuta e ti regala niente, tutto dipende dalle tue scelte e decisioni. Quali sensazioni provi quando sei su un palcoscenico? Mi sento libero, tutto intorno a me sparisce: sono solo io con la musica, l’anima dei miei compagni, il rumore dei passi di danza ed esprimo tutto me stesso. Quali sono le esperienze che hanno segnato il tuo percorso? Tutte le esperienze, sia lavorative sia di studio, hanno lasciato un segno indelebile, perché ognuna mi ha arricchito. Ho studiato con grandi coreografi a livello mondiale ricevendo soddisfazioni e grati-

⁃ ROTOLINI

ALLA CREMA ⁃ ⁃ DI FORMAGGIO

Ingredienti: 16 fette di bresaola ( o prosciutto crudo o salame ) 200 gr di formaggio caprino

200 gr. di ricotta ( o stracchino ) 1 gambo di sedano erba cipollina q.b. olio evo pepe e sale

Procedimento: In una ciotola mescolate la ricotta con il formaggio caprino amalgamando fino ad avere un impasto cremoso ed omogeneo . Se necessario aggiungere due cucchiai di latte. Unite l'erba cipollina ed il sedano lavati e sminuzzati. Coprite con la pellicola e mettete in frigorifero per circa mezz'ora. Stendete

ficazioni ed ognuno mi ha lasciato qualcosa che mi ha fatto crescere professionalmente, culturalmente e mentalmente. Le esperienze come ballerino e coreografo sono ogni volta nuove e diverse, per il palco, la scenografia, il pubblico, i ballerini e ogni volta è una nuova sfida. Tra le mie performance quelle che mi hanno segnato di più sono aver lavorato come ballerino professionista per eventi di Radio Company, per Miss Italia Sezione Friuli Venezia Giulia e Veneto, ballerino per eventi a Palazzo Pitti a Firenze e Hotel Exelsior a Venezia. Poi ancora, sotto la direzione di Laccio (coreografo di “The Voice”), all’Arena di Verona nell’opera “La grande Bellezza” e a Cinecittà World a Roma nello spettacolo “Enigma” per Filmmaster. Quest’ultima esperienza mi ha insegnato a convivere con gli altri e a dare sempre il massimo anche quando ripeti per più volte lo stesso spettacolo. Poi a coronare il tutto magari arriva anche qualche premio nei concorsi coreografici che ti ricompensano di tutti i sacrifici fatti. Che consiglio daresti ad un ragazzo che vuole intraprendere la carriera di ballerino? E ai genitori? Ci vogliono determinazione, volontà e sacrifici. Avere un obbiettivo e puntare a quello, con umiltà, tenendo sempre i piedi per terra e ricordando i valori trasmessi dalla famiglia. Se veramente credi a questo sogno si può realizzare: io, nonostante sia nato e cresciuto in un paese di collina che offre poche opportunità in questo settore, non ho mai mollato ed ora ho iniziato a raccogliere i frutti del duro lavoro fatto finora. Ai genitori dico che, se il ragazzo manifesta una vera passione per la danza, di appoggiarlo e incoraggiarlo aiutandolo però a non perdere di vista la realtà e le difficoltà….e di non “montargli la testa”…. Quali sono i tuoi progetti futuri? Quest’estate prima di partire per Roma, sono stato selezionato, con altri 7 da tutta Italia, da Eddie Morales, coreografo di Mariah Carey e Justin Timberlake, per girare il video promozionale del Tour Mondiale di Mariah Carey . Sono in attesa della chiamata per girare il video. Vorrei poi creare dei videoclip dove pubblicizzare le mie coreografie e i miei lavori. Continuerò a partecipare a casting e audizioni e a lavorare con le scuole come insegnante coreografo collaboratore. Per finire, in poche parole, cos’è la danza per te? E’ esprimere le emozioni, mettere a nudo l’anima. E se ne va, con il suo zainetto in spalla, incontro al suo sogno. Buona fortuna Omar. Lucia Burato

il composto su ogni fetta di bresaola . Arrotolate le fette e fermatele con uno stuzzicadenti infilandoci anche olive farcite o pezzetti di sottoaceti. Mettete i rotolini su un piatto da portata, spolverate con un po' di pepe bianco e condite con olio extavergine di oliva. La bresaola è la più versatile e si può preparare con anticipo senza che si rovini. Il prosciutto crudo rinsecchisce al freddo quindi gli involtini vanno preparati all'ultimo momento. Luciana Damini

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A.S.D. BASALTI

POLISPORTIVA ILARIONE

BASALTI VERSO L'IRIDE

PSICOMOTRICITÀ PER BAMBINI

sicuramente influito sulla scelta del Team per la stagione 2015. Il direttivo, entusiasta dell'accordo, non ha potuto far altro che appoggiare a pieni voti questa grande iniziativa che sicuramente porterà lustro al nostro paese, augurandoci che Stefano possa raggiungere tutti gli obiettivi che si è già prefissato per il prossimo anno. Ricordiamo che Dal Grande ha ottenuto ottimi risultati negli ultimi anni sia con il Team Full Dynamix che L'atleta Stefano Dal Grande con il Team ToNel 2015 il Gruppo Basalti si presenterà al desco, come ad esempio la vittoria al “Trenpanorama internazionale della Mountain- tino Mtb 2014”. bike grazie all'accordo stretto con il profes- Sempre rimanendo in tema di competizioni sionista vicentino Stefano Dal Grande. il Gruppo Basalti ha già confermato la data Il team Ilarionese ha preso una decisione per la molto importante, ovvero quella di ap- “13a Granfondo del Durello” che avrà luogo prodare nel mondo del professionismo, con il 26 aprile 2015 e che farà parte di 2 imuna divisa marchiata “Focus- Granfondo portanti circuiti regionali come il “Lessinia del Durello” che verrà indossata da Dal Tour” ed il “Veneto Mtb Tour” e sarà la seGrande nelle competizioni più importanti a conda tappa del circuito Nazionale “Italian livello Nazionale ed Internazionale. Mtb Awards Scapin” . L'idea è nata dal Vicepresidente del gruppo, La competizione avrà la sua grande antePrando Claudio, il quale da tempo intrat- prima il 30 novembre 2014 presso la Rocca tiene contatti con il mondo Elite della Mtb di Vignola, dove sarà rappresentata da una e la grande amicizia con l'atleta berico ha piccola delegazione dell'Asd Basalti.

Siamo già alla fine del 2014 ed è oramai permettono qui di acquisire la padronanza tempo di verifiche e riscontri per le iniziative della Polisportiva Ilarione. I corsi degli anni precedenti sono stati rinnovati e ne sono stati avviati di nuovi, tutti hanno avuto un significativo riscontro di adesioni. Una nuova attività in particolare è da segnalare, fortemente voluta e partita in novembre: psicomotricità per bambini in età prescolare. L'attività psicomotoria consente di mettere in moto contemporaneamente corpo, emozioni e pensieri in maniera fluida. Il bambino è posto nella condizione di sviluppare una consapevolezza del proprio corpo in relazione all'altro e all'uso degli oggetti. L'obiettivo è di permettergli di esplorare, sperimentare e approfondire la propria relazione col mondo che lo circonda nella direzione di uno sviluppo psicofisico armonioso. Per fare questo esistono esercizi appositi, ad esempio quelli finalizzati ad acquisire lo schema corporeo. Questi esercizi comprendono la percezione globale del corpo, della sua unità, della sua posizione nello spazio, ma anche del movimento dei singoli arti in relazione di ciò che lo circonda. Lo strisciamento a terra e la marcia carponi ad esempio, possono essere esercizi utili allo scopo: il bambino si trova a fare movimenti nuovi, che solitamente gli sono proibiti dall'adulto, conoscendosi e iniziando a muoversi in modo coordinato. La coordinazione e l'equilibrio sono i successivi insegnamenti importanti per la crescita del bambino. Il criterio è lo stesso attuato per lo schema corporeo, ma in questo caso si fa maggiore appello all'interiorizzazione e all'organizzazione mentale. Gli esercizi

del meccanismo del gioco, la padronanza del corpo e dello spazio gestuale e sono, ad esempio: passaggi della palla da una mano all'altra, lanci con rotazioni, prese e rinvii da sotto le gambe, in cerchio, rimbalzi mentre si salgono o scendono i gradini ecc... Oltre agli esercizi sulla coordinazione, ne esistono altri non meno importanti come il rilassamento, che favorisce l'affinamento del gesto, sciogliendo tensioni muscolari e facilitando l'elaborazione dell'immagine corporea. Un altro esercizio è l'elaborazione grafica del fatto fisico: la scrittura, il disegno, la rappresentazione del gesto compiuto. Qui ci vengono in aiuto una semplice lavagna, o semplicemente segni lasciati sulla sabbia. In questo modo si prende consapevolezza anche dell'errore e del fatto che uno sbaglio non è motivo di punizione, bensì veicolo di apprendimento. Il bambino ha una buona relazione con il mondo degli oggetti quando acquisisce un buono schema corporeo e, conseguentemente, non ha alcun problema con il mondo esterno e con la sua manipolazione. La pratica psicomotoria è dunque importante per far si che si sviluppino sane interrelazioni tra l'essere umano e tutto ciò che lo circonda, siano cose, altre persone, sensazioni, azioni e reazioni. Il corso, per bambini in età prescolare, è tenuto dalla Dottoressa Lisa Costa. Per chiudere l’anno, la Polisportiva Ilarione aspetta bambini e genitori alla manifestazione “Sportivamente Natale”, prevista per il 28 dicembre presso la palestra grande della Scuola Media di San Giovanni. Il Direttivo della Polisportiva

U.S. CALCIO S. Giov. Ilarione

CHI BEN COMINCIA... Dopo la dolorosa retrocessione, già raccon- posti della classifica. tata nel precedente numero de L’Alpone, la società calcio San Giovanni Ilarione si è subito rimboccata le maniche per cercare di affrontare la nuova stagione del campionato di Seconda Categoria nei migliori dei modi. Già nei primi giorni di Agosto la squadra in gran parte riconfermata, con solo l’aggiunta di qualche nuovo elemento, ha iniziato la preparazione estiva tutti contenti per il ritorno del bomber Mirco Cengia. Tra tutti, allenatore, giocatori, dirigenti si respirava aria di riscatto e voglia di dimostrare che l’amaro epilogo del campionato precedente era stato solo un incidente di percorso che nel calcio e in generale nel mondo dello Sport può capitare a chiunque. Con questo spirito è iniziata la nuova avventura e dopo tre pareggi consecutivi nelle prime tre giornate di campionato sono arrivate ben sette vittorie consecutive che hanno portato la nostra compagine ai primi

Il campionato è ancora lungo, ma giunti ormai a fine andata, la nostra squadra ha dimostrato di saper competere con tutte le squadre del girone. La speranza di poter giocarci i primi posti fino a fine stagione è qualcosa di importante, che per scaramanzia nessuno in società osa pronunciare. Non è più un sogno estivo, ma realtà. Stesso identico discorso si può fare per la squadra Juniores. Dopo il campionato scorso povero di gioie , i ragazzi si stanno ben comportando e in classifica, anche loro si trovano nei primi posti del proprio girone. Non ci resta che continuare a seguire i nostri ragazzi ogni sabato e domenica, con la speranza che questo trend positivo continui anche nell’anno nuovo. In bocca al lupo!!!

Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE

Al 31/10/2014: Totale residenti maschi: Totale residenti femmine: Totale residenti: Totale famiglie:

Totali nati: Totali matrimoni: Totali morti:

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Trimestrale di informazione e cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo all'Alpone utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste Italiane: IBAN IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376 - Cod. Bic/Swift: BPPIITRRXXX Direttore responsabile: Delio Vicentini Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Giovanni Sartori, Lucia Burato, Lorenzo Gecchele, Angelo Pandolfo

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Con l’occasione, la Società Calcio San Giovanni Ilarione augura a tutti i lettori de L’Alpone un sereno Natale e un felice 2015. Luca Rossetto

2.634 2.518 5.152 1.821

Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - Email: cavazzola@utenti.ilarione.it Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti Recapito) Prestampa e Stampa: Grafica Alpone srl Via del Lavoro, 90 Tel. 045 6550833 - Fax. 045 6550221 E-mail: grafica@graficaalpone.com San Giovanni Ilarione (VR)

OFFERTE per l'Alpone Arvotti Gino Bordon Mirella Cambiolo Mario Cavazza daniela Ceron Francesco Fern. Ciman Augusto Ciman Mariano Ciman Mario Ciman Siluamo Cisamolo Marcello Confente Alfonso Conterno Stefania Dal Grande Pietro Danda Roberta Galiotto Margherita Gambaretto Alessandro Gambaretto Claudio Gambaretto Silv.Campare Elia Lovatin Ivano Lovatin Olga

S.Giov.Ilar. Nogarole Viventino S.Giov.Ilar. Montecchia di C. Valdagno (VI) S.Giov.Ilar. Villafranca (VR) Bonavigo S.Giov.Ilar. Belgio Cattignano Brognoligo Chiampo Chiampo San Bonifacio S.Giov.Ilar. S.Giov.Ilar. Villafranca (VR) Montecchia di C. S.Giov.Ilar.

Lovato Alessandro Lovato Teresa Marcegaglia Patrizia Micheletto Lino Miori Lino Panarotto Marcello Perazzolo Mario Pozza Gino Prando Luigino Rivato Grazziella Rossetto Mario Sabbadoro Anna Sabbadoro Giovanni Salgaro Pietro Sartori Antonietta Sartori Ruggero Suman Giuseppe Vaccaro Giovanni Batt. Zanchi Giorgio

S.Giov.Ilar. San Bonifacio S.Giov.Ilar. S.Giov.Ilar. Torino Francia Arzignano Montecchio Magg. S.Giov.Ilar. S.Giov.Ilar. Chiampo Roselies (BE) S.Giov.Ilar. S.Giov.Ilar. Torino S.Giov.Ilar. Padova Varese S.Giov.Ilar.


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