L'Alpone numero 3 2016

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l ’alpone

Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 31 - N. 3 - SETTEMBRE 2016 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane

www.ilarione.it

ADDIO A LORENZO FOCHESATO

Mentre il giornale va in macchina apprendiamo la dolorosa notizia della scomparsa di Lorenzo Fochesato, 63 anni, travolto venerdì 2 settembre dall’escavatore sul quale stava lavorando nei suoi campi, nei pressi di contrada Rebeli, dove risiedeva. Al lutto che ha colpito la sua amatissima famiglia, si unisce quello della locale sezione della Protezione Civile, da lui fondata e sempre sostenuta, e di quanti lo hanno conosciuto come amico e collaboratore nel suo impegno sociale e politico (fu anche assessore comunale dal 2007 al 2012). Alla sua figura verrà dedicato un apposito servizio nel prossimo numero del giornale. Alla famiglia, ai parenti e a quanti lo rimpiangono va il cordoglio unanime de “L’Alpone” e di tutti i cittadini di San Giovanni Ilarione.

PELLEGRINAGGIO GIUBILARE A ROMA: UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE

Dal 14 al 17 agosto, sotto la guida esperta e qualificata del “nostro” don Gianfranco Coffele Lo scorso 14 agosto, di buon mattino, un pullman di pellegrini-turisti è partito puntuale da San Giovanni Ilarione, con alcuni «ospiti» graditissimi di Vestenanova e Montecchia di Crosara. A Verona c'era il treno ad alta velocità «Italo» che ci ha portati a Roma. Il clima era festoso non solo perché era domenica, ma anche per la spiritosa, vivace e piacevole compagnia dei viaggiatori, incrementata, se possibile, dalla composta allegria di un bel gruppo di ragazzi e adolescenti, che durante tutto il viaggio si sono dimostrati all’altezza della situazione, specie con la loro curiosa e provocatoria attenzione. Il programma è stato studiato bene dagli organizzatori del pellegrinaggio, Igino Corradini e Almerino Marcazzan, in modo da sfruttare al massimo un momento molto speciale nel cammino di crescita spirituale e culturale di quanti vi hanno partecipato. L’esecuzione dello stesso è stato affidato al nostro compaesano, don Gianfranco Coffele, che è vissuto a Roma per quarant’anni, e ci ha condotti con bacchetta di virtuoso, in un «andante veloce», che ha conosciuto un «crescendo» continuo. Logicamente abbiamo visitato i principali punti di riferimento che la città «eterna» offre, vuoi in forma di ruderi vuoi nello splendore di variegati monumenti espressione non superata del genio di tanti [continua a pag. 3]

Anno 31 Nr. 3

Pro Loco | San Giovanni Ilarione

Settembre 2016

UN ILARIONESE ALLE ORIGINI DE “L’ARENA”

Il giornale di Verona si appresta a celebrare i 150 anni dalla fondazione e, in particolare, il suo primo direttore, Alessandro Pandian Centocinquantanni fa, nel 1866, il Veneto veniva unito all’Italia, grazie all’alleanza con la vincitrice Prussia, nonostante la sconfitta italiana di domenica 24 giugno a Custoza. In seguito al clima più libero che la nuova Italia favoriva, molte nuove iniziative anche in campo culturale furono possibili, come la fondazione del quotidiano L’Arena; un giornale che circola fra la gente veronese da 150 anni, grazie anche all’apporto di una persona, sconosciuta a molti, nata a San Giovanni Ilarione il 31 agosto 1835: Alessandro Pandian. Figlio di Giovanna Monti e di Pietro, di professione fabbro ferraio, il piccolo Alessandro, battezzato dal parroco don Carlo Tessari il primo ottobre con padrino Felice Rocca Bianca, frequentò in paese le scuole elementari, a quel tempo di due classi, per poi essere accolto all’età di 15 anni nell’Istituto fondato da don Nicola Mazza e frequentare il ginnasio e il liceo presso il seminario di Verona, dove i ragazzi del Mazza si recavano a scuola. Alessandro doveva essere di “ottimo ingegno”, di “ottima morale” e povero, poiché erano le tre condizioni necessarie per essere ammessi all’istituto, dove si viveva e si riceveva una educazione-istruzione gratuita. Ottenuta la licenza liceale il 13 agosto 1858, il giovane risulta iscritto all’Università di Padova almeno fino al 1862, probabilmente non arrivando alla laurea se, come lui stesso scrive, la sua carriera era tronca “perché gli manca il prezzo per pagare poche foglie di alloro ed esser detto dottore, parola eterna, talismano infallibile senza cui non si aprono le porte dell’avvenire”. Nel 1865 lo troviamo impiegato in qualità di amanuense presso l’Archivio notarile di Verona. Pandian ottiene fama e prestigio per un suo componimento in onore di Dante dal titolo Ciclo dantesco, composto in occasione dell’inaugurazione nel 1865 della statua posta in Piazza dei Signori (in seguito rinominata Piazza Dante), letta al collegio don Mazza e pubblicata su L’Eco del Veneto. Alcuni personaggi veronesi, come Augusto Caperle, Giulio Camuzzoni lodano questo giovane “per il suo stile inci-

sivo e pittoresco, per l’alto ingegno, i gravi studi e l’animo nobilissimo”. Così egli può entrare come collaboratore nei giornali L’Eco del Veneto e nella Nuova Gazzetta di Verona. Teatro, letteratura, architettura, igiene pubblica, apicoltura e geografia sono gli argomenti sui quali Pandian focalizza l’attenzione dei lettori, mostrando una vastità di conoscenze tale da lasciare piacevolmente impressionato ogni uomo

di elevata cultura, fra cui il poeta Aleardo Aleardi. La breve gavetta con cui inizia la sua carriera giornalistica dà l’impressione di un giovane intellettualmente dotato, di un opinionista spesso molto polemico, ma anche di un ‘educatore’ del popolo, animato dal desiderio di sensibilizzare i lettori sulle questioni che, giorno dopo giorno, assillano la città o hanno bisogno di maggior attenzione da parte dell’amministrazione comunale. Il 1866 porta la liberazione del Veneto dal dominio austriaco e la nascita di quello che successivamente diventerà il più importante giornale di Verona, L’Arena, che ha in Pandian, insieme con Giusto Ponticac-

81a Sagra delle

Castagne

Sabato 8 ottobre

ore 16.00 / presso la sede municipale

Ricevimento delle Autorità

Serata disco con

Giovedì 6 ottobre

ore 21.00 presso il Teatro Parrocchiale

Convegno sul tema:

“INDIRIZZO FRUTTIFERO E AGRICOLO”

ore 16.00

ore 21.00 / presso Piazza della Chiesa

FRUITY PARTY con dj STEVEN SMITH dj ALBERTO RUFFO dj RONKETTO

MARCO COMOLLO RADIO 105

Banda Musicale "G. Verdi"

Visita agli stands della in Piazza Aldo Moro

Ore 21.00 / Piazza della Chiesa

ore 14.30 Sfilata per le vie del paese della ore 15.00 Intrattenimento per bambini con

Mostra Artigianale

Venerdì 7 ottobre

Domenica 9 ottobre

e sfilata con la

Banda musicale “G. Verdi”

6-7-8-9-10 ottobre 2016

programma:

cia, il suo primo direttore per sette anni. E’ questo un periodo difficile, segnato da eventi politici determinanti per la storia d’Italia: primo fra tutti il conflitto tra Stato e Chiesa e poi gli enormi problemi sociale ed economici che attagliano la giovane Italia. L’Arena esce per la prima volta il 12 ottobre 1866, voluta dall’appena nato Circolo Politico; i suoi giornalisti assumono una politica di critica moderata nei confronti della Destra storica e di un forte anticlericalismo, un’avversione quest’ultima comune a molti altri giornali dell’epoca a causa della questione romana. Pandian è tra quelli apertamente schierati contro il potere temporale della Chiesa e per una laicizzazione completa dell’istruzione scolastica. Nel 1873 lascia l’incarico di direttore e si pone pochi mesi dopo alla direzione di un nuovo quotidiano La Nuova Arena di Verona, ma l’entusiasmo inziale si spegne solo dopo poco più di un mese, quando lascia il giornale e viene chiamato a dirigere La Gazzetta di Sassari, dove rimane fino al 1876. Fra l’altro in Sardegna il Pandian è ferito gravemente a un braccio in un duello di sciabola il 17 settembre 1874, sostenuto con un esponente politico e rimane infermo per alcuni mesi. Dopo questa esperienza e varie altre peripezie, lo troviamo a Milano nel 1884, dove vive alla giornata tentando di collaborare con i quotidiani del tempo e, probabilmente, impartendo lezioni di italiano a privati fino al 1897, anno in cui viene posto nella casa di mendicità San Marco; muore il 12 febbraio 1899, all’età di 63 anni. Numerosi sono gli argomenti trattati nei vari giornali in cui collaborava, fra cui quelli allora attualissimi come l’analfabetismo, la questione romana e il problema dell’istruzione scolastica. Una vita, quella di Pandian, iniziata modestamente a San Giovanni Ilarione e proseguita a Verona, Sassari e conclusa a Milano nella Casa dei poveri, ma sempre volta, attraverso la sua schietta, e spesso polemica, parola, a costruire una società più civile e giusta. Mario Gecchele

RADIO CRICETO Battitura delle castagne nel castagneto con degustazione di POLENTA E SCOPETON

ore 17.30 Happy ore 21.00

Hour per tutti con

EVERGREEN STAFF Gruppo Live

“FUORI REGISTRO” Lunedì 10 ottobre ore 10.00 / Piazza Aldo Moro

Dimostrazione pratica della

lavorazione del formaggio

da parte del “Mastro Casaro“ Dario Gugole ore 21.00 / Piazza della Chiesa

MUSICA LIVE con

e WEST COAST BAND 1


LO STRANIERO SONO IO! Un’esperienza “forte” fra i migranti sfruttati nei campi di pomodori della Puglia Martina (prima da sinistra) ed Ester (terz’ultima) al “Ghetto” di Rignano (Foggia)

CATTIGNANO "BEACH" Come da sei anni a questa parte, poche settimane fa si è conclusa la discussa, amata e odiata Sagra Cattignano, manifestazione di una piccola frazione che 3 giorni all’anno si trasforma. Con quella appena svolta come detto in precedenza siamo giunti alla sesta edizione, un mix tra tornei acquatici, saponati e campeggio il tutto accompagnato sempre da buona musica. Il torneo di volley acquatico, ormai confermato il quale risulta essere il più amato, ha raggiunto numeri che non avremo mai pensato neppure di mantenere in questi anni, ed invece ce l’abbiamo fatta.

È possibile avere il mal d’Africa pur non essendo mai usciti dai confini nazionali? Beh, noi due giovani vagabonde pensiamo di sì, e riprendersi non è un’impresa semplice. “IoCiSto fra i migranti” è un percorso di incontro tra giovani che da diverse parti d'Italia e d'Europa si spostano verso la Capitanata (provincia di Foggia) e giovani migranti che arrivano nella Capitanata da tutti i continenti; è un percorso di formazione che dona conoscenza e nuova consapevolezza su temi legati al territorio e al fenomeno migratorio; è un'esperienza di servizio che permette di toccare realtà che sconvolgono. La grande famiglia che nasce in queste settimane non conosce numeri, né età, né nazionalità. Unico denominatore comune: la voglia di rattoppare un pixel di globo terrestre. I migranti sono i nostri compagni di viaggio, pezzi di cuore sbandati che ci insegnano molto anche stando in silenzio. Noi arriviamo entusiaste, ci crediamo supereroi, e loro sono le persone da salvare. Strada facendo ci si rende conto che qui non esistono salvati o perduti, esistono solo persone coraggiose. Sì, perché ci vuole coraggio per affrontare un deserto, mesi di prigionia e l’attraversata di un burrascoso mare e finire per essere sfruttati nei campi di pomodori italiani (quelli che noi compriamo comodamente a prezzi stracciati sugli scaffali del supermercato, per intenderci). Ci vuole coraggio per tornare nella fogna a cielo aperto del Ghetto di Rignano dopo 13 ore di lavoro, prendere penna e quaderno e correre da noi volontari per imparare l’italiano; ostentare un sorriso, sempre, anche quando non ricordi cosa significhi la parola "dignità", tu che vivi in una baracca di lamiere e cartone per necessità, non per scelta. Ci vuole coraggio per lasciare andare ogni certezza e pregiudizio e camminare con loro, non lasciarsi sopraffare dalla tentazione di puntare il dito, ma tendere la mano ed accogliere. Ci vuole coraggio, poi, per rientrare nella vita di sempre, quella fortunata di noi occidentali, e cercare di non tornare ad essere le persone “di sempre”; liberarsi ogni giorno dell'indifferenza che ci circonda e testimoniare cosa i nostri occhi hanno visto: dal sistema del caporalato che schiavizza migliaia di braccianti stagionali, ai bambini del ghetto bulgaro che per un giorno hanno impugnato matite colorate, non sassi e bastoni; mostrare a parenti, amici e alla nostra comunità che ragazzi come Mamadou, Amos, Aziz hanno mandato in frantumi tutte le certezze che avevamo, per poi rimetterle insieme con un semplice abbraccio. Tutta la polvere e il fango cha abbiamo trovato in questo posto dimenticato da molti è uno sporco che pulisce dentro ed è ricco di bellezza: dobbiamo solo avere il coraggio di saperla cogliere. Martina Marchetto e Ester Bruni

Entrambi i tornei infatti ogni anno impegnano persone di tutte le età, con partecipanti alle prime armi che non hanno mai neanche sentito parlare della manifestazione fino ai veterani che partecipano ogni anno, la maggiore soddisfazione però si ha vedendo che tutti partecipano per divertirsi, scherzare e bere una birra in compagnia. Ma la manifestazione non è concentrata solo sui tornei acquatici, infatti negli ultimi anni ci stiamo impegnando per rendere interessanti tutte le serate della manifestazione con staff sempre nuovi e serate che fanno divertire. Partiamo con il venerdì, quest’anno abbiamo deciso di investire in uno staff tutto nuovo, molto famoso nel Vicentino “RobadaMatti” un format fuori dagli schemi, in cui lo scopo è realizzare un party a caso, musica a caso e tutte le persone vestite come in una festa in maschera, diciamo che il risultato è stato pazzesco! Il sabato sera l’abbiamo dedicato al nuovo party “Fruity” in versione Schiuma Party, anch’esso di recente fondazione mirato a far “saltare” le persone con musica di ultima generazione, lancio di gadget, adesivi e quant’altro durante la serata tutto a base di frutta, con una serata da incorniciare.

Una consistente e partecipata affluenza di pubblico ha premiato gli sforzi degli organizzatori della festa allestita per la posa della copia del cippo confinario datato 1472 (ampio ragguaglio sul numero precedente del giornale). Ecco i promotori che, sorretti dall’approvazione unanime, hanno reso possibile l’evento: (da sx a dx)Giovanni Confente, i fratelli Rino e Guerrino Confente, Gianni Sartori, Vittorio Beschin e i fratelli Augusto e Franco Beschin.

Che dire.. volevamo ringraziare tutti quelli che danno il 100% a questa manifestazione, tutti i volontari, tutti i dj, fornitori, baristi, arbitri. Se quest'anno abbiamo raggiunto livelli impensabili è tutto merito vostro. Non c'è altro da aggiungere se non GRAZIE, soprattutto a voi che ogni anno ci sostenete e partecipate, e proprio per questo non possiamo deludervi e cercheremo sempre di dare il massimo. L.G.

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DODICIRIGHE

Non finiscono mai di stupire i Bertini per la meticolosità, la precisione, l'abbondanza, la simpatia in occasione della ormai tradizionale festa della Croce omonima, posta sul crocevia della zona e che si ripete ogni anno il primo sabato di agosto. Una Santa Messa alla quale nessuno della zona vuole mancare.

La domenica, fin dalle prime luci dell’alba siamo partiti con il Torneo di volley acquatico, musica no stop con otto dj che si alternavano, gavettoni e selfie con la novità assoluta di quest’anno, la scritta in caratteri cubitali “CATTIGNANO” nello stile di “ I AMSTERDAM” scritta posizionata nella famosa città dell’Olanda .La serata è stata chiusa con la band “OnenoOne” , gruppo famoso per la pazzesca performance che riescono a fare, 101 canzoni in 101 minuti.

C’è ancora qualcuno che pensa che la politica sia una cosa seria? Bene, allora cominciamo a trattarla come una cosa seria. L’anno prossimo ci saranno le elezioni amministrative e i più informati dicono che sono cominciate le grandi manovre. Oscure, naturalmente. E puntuale ecco la sagra delle chiacchiere e dei pettegolezzi, di chi le spara più grosse. Proviamo a cambiare: fateci sapere per Natale chi si candida, che cosa ha intenzione di fare, come e con chi. Ci sarebbe perfino il tempo di discuterne con i cittadini. Si eviterebbero così inciuci dell’ultima ora o decisioni disperate. Ma anche noi cittadini dobbiamo cambiare. Ad esempio non pretendendo dai futuri eletti cose impossibili e nemmeno che facciano solo i “nostri” interessi; ad esempio dimostrandoci disponibili a dare una mano se c’è bisogno; ad esempio (e qui sta la cosa più difficile) capendo che si fa politica prima di tutto facendo bene il proprio dovere di cittadino, secondo le proprie possibilità e capacità). Troppo impegnativo? Meglio tornare alle chiacchiere da bar o da parrucchiera, dove si può dire tutto e il contrario di tutto, tanto il barista e la parrucchiera (che fanno il loro mestiere) ti danno sempre ragione. Ah, la politica, che brutta roba! D.B.


COME UN QUADRO DA COLLEZIONE SEMPRE A PORTATA DI MANO…

Flavio Bordon racconta la sua originale attività di “tattoo”

“Sick Of Tattoo”: questo il nome del negozio di Flavio Bordon presente a San Bonifacio, che offre tatuaggi e piercing ai propri clienti, con due dipendenti fissi e un’attività che quest’anno fa compiere al proprietario 10 anni di esperienza al pubblico, dopo 5 anni di “gavetta”, Un vero successo della decorazione pittorica del proprio corpo, con l’utilizzo di tecniche e tipologie provenienti da varie parti del mondo, originali e astratte. Flavio tra le tante ci ricorda le più gettonate, a cominciare dallo stile “traditional” americano chiamato, per l’appunto, “american style” che comprende immagini più tradizionali come rondini, rose, pantere e altro ancora; compaiono poi lo stile “giapponese”, quello “realistico”, quello definito “maori o tribale” oppure lo stile “orientale” e altre decine di stili, insomma una gamma di disegni colorati o non colorati che garantisce un’ampia scelta a chiunque abbia una mezza idea di farsi un “tattoo” a proprio piacimento. La tecnica tradizionale per la lavorazione di un disegno è singolare: il cliente se ha le idee chiare arriva già con l’immagine prestampata su un foglio, la quale viene presa in considerazione e valutata attentamente, anche in relazione all’ampiezza di spazio che servirà perché sia realizzato sul corpo, per poterlo migliorare e renderlo il più gradevole possibile. “Sia chiaro, però – precisa Flavio – che “non tutto può essere realizzabile”. Se invece le idee non sono ancora ben definite, il cliente viene consigliato attraverso la visione di vari cataloghi: dopo aver via via scartato i generi e i disegni che non sono graditi, sarà lo stesso cliente a giungere alla scelta definitiva. Per chi comunque rimane nel dubbio, il consiglio che dà Flavio è “di non farlo” a tutti i costi, ma di attendere a valutare con attenzione, magari guardando, all’interno dello stesso negozio, gli altri lavori che vengono eseguiti, perché una volta che il lavoro è realizzato non si torna indietro tanto velocemente! A questo punto, quando il disegno è finalmente deciso, viene stampato su un foglio e applicato sulla zona del corpo che si in-

tende tatuare: tolto quindi il foglio e lasciato il bordo del disegno sulla pelle, il buon tatuatore deve riempirlo e realizzarlo al meglio, ed è a questo punto che si vede la mano e la bravura di chi esegue l’opera. I tattoo vanno “a periodi”, a seconda di come va la moda; attualmente vanno molto i tatuaggi sulle mani o sulla faccia, ma di cose strane in questi dieci anni - racconta Flavio - ne ha viste molte e di tutti i colori, come chi vuole un dinosauro che mangia il gelato o tante altre immagini peggiori che è meglio non citare. I tatuaggi più piccoli sono i più difficili, perché esigono particolare attenzione; quello che Flavio rifiuta di eseguire è quando due giovani innamorati, che magari si sono conosciuti solo da qualche settimana, i quali chiedono di stampare “in eterno” sulla pelle i propri nomi o le proprie iniziali, mentre poi, dopo solo qualche mese, passano in negozio e lo ringraziano di non aver accettato, visto che la loro passione nel frattempo è svanita. Ovviamente ci sono i clienti di buon senso, che arrivano per farsi disegnare capolavori che meritano l’esecuzione, spesso accompagnati da frasi di canzoni, nomi di persone famose, frasi celebri, come ad esempio in questo periodo, vista la canzone tanto di moda, con l’hashtag davanti “#andiamoacomandare”. Ma fra tutti il “pezzo forte” rimangono i tatuaggi ornamentali, che servono per rendere bello una parte del proprio corpo. Il lavoro di per sé non è difficile, soprattutto per chi ha l’arte e il disegno li ha nel “sangue”, come appunto Flavio che già durante le scuole medie si colorava le braccia durante le ore di lezione. Per realizzare un disegno di medie dimensioni occorrono all’incirca dalle tre alle quattro ore di tempo, ma per arrivare alla realizzazione completa di un braccio, ad esmpio, c’è bisogno di una ventina di ore, suddivise in più sedute; ovviamente per disegni di piccole dimensioni sono sufficienti 30 minuti di lavoro. Flavio racconta che in questi anni la figura di chi si fa un tatuaggio è cambiata nell’opinione generale: un tempo

veniva identificato come un “tossico”, come è capitato a lui – dice guardando il proprio corpo che ora mai è diventano un unico tatuaggio; oggi invece chi lavora come commesso nei negozi di città, va apposta a farsi tatuare in posizioni ben in vista, per attirare maggiore attenzione da parte dei clienti. Nello stesso negozio si applica anche l’arte dei piercing, conosciuta da secoli presso molte civiltà, e che oggi vede interessate le parti più svariate del corpo, da quelle più tradizionali come l’ombelico, il naso e le orecchie; invece chi vuole qualcosa di più trendy passa alle labbra, alla lingua, alle sopracciglia o sul capezzolo e, racconta Flavio, anche sui genitali, non è una novità. A seconda della parte in cui viene posto il piercing c’è un’apposita “barretta” da applicare, come ad esempio sulla lingua sulla quale, dopo essere stata perforata parte a parte, viene applicata una pallina su entrambe le due estremità, oppure nell’ombelico dove viene inserita una barretta a forma di banana. Oggi Flavio è molto contento del suo lavoro, vive con la moglie Barbara e due figli a San Giovanni Ilarione in una casa arredata con amore e accogliente, dove i figli non si fanno assolutamente nessun problema nel vedere i genitori un po’ “colorati”; anzi, chiedono perché gli altri sono così pallidi. Barbara, che aiuta in casa, racconta che loro due si sono conosciuti in un concerto e non tra “tatuati”. Oggi per avere un appuntamento di sabato si deve consultare l’agenda di febbraio 2017, anche se gli orari sono di continuo, dal lunedì al sabato. Alla domanda “qualcuno ha mai avuto ripensamenti?”, Flavio risponde con un chiaro “no”; gli capita spesso di trovare clienti che chiedono di voler ritoccare lavori fatti da altri, perciò ribadisce in più occasioni che i consigli di un professionista sono fondamentali prima di eseguire un lavoro. I suoi disegni li riconosce sempre, anche se non ricorda la persona su cui ha lavorato e i capolavori più belli realizzati sono quelli che riguarda il suo gruppo preferito, i Metallica. “Anche per questo - conclude Flavio preferisco avere un capolavoro di qualche migliaia di euro sempre con me, anzi su di me, che un quadro attaccato alla parete di casa con il rischio di essere rubato”. Lorenzo Gecchele

[continuazione art. "Pellegrinaggio giubilare a Roma"]

artisti, che onorano non solo l’Italia, ma preparate -a sorpresa- da don Gianfranco: i nostri concittadini, vicini e lontani, quel’Umanità. la Sagrestia della Cappella Sistina, popo- sta esaltante esperienza di fede e cultura, E’ un passato intriso di bellezza e gran- larmente della «Sala del Pianto», dove che ci permette di affermare che n’è valsa dezza, che ti lascia stupito e ti sospinge il papa, subito dopo l’elezione, si ritira a la pena e per dirci con riconoscenza un verso l’alto, a cominciare dalla veduta che pregare; e l’impareggiabile Pinacoteca, il- grazie reciproco per quanto è stato inciso offrono l’incredibile Cupola della Basilica lustrata personalmente dallo stesso don nella mente, nell’animo e nel cuore di tutti con la fattiva collaborazione di tutti! di San Pietro e lo spettacolare terrazzo Gianfranco. dell’Altare della Patria. L’aspetto spirituale Per concludere: volevamo condividere con è stato coltivato durante la visita alle quattro basiliche maggiori, entrando per la loro Porta Santa, alla basilica di Santa Maria del Popolo, in Piazza del Popolo, e alla basilica di San Pietro in Vinculis. Il momento «clou» l’abbiamo vissuto il giorno dell’Assunta, nell’ultima tappa del «percorso del pellegrino», che va dal Castel Sant’Angelo alla Porta Santa, in San Pietro. Tutto è stato un «crescendo» di esperienze spirituali, culturali, ecclesiali, che ci hanno lasciati con il cuore pieno. La santa Messa «giubilare» l’abbiamo celebrata nella Cappella di Santo Stefano degli Ungheresi, nelle Grotte Vaticane. Il gruppo ha avuto anche l’onore di essere «ripreso» tre volte dalle telecamere durante la recita dell’Angelus di Papa Francesco. Un altro momento forte di spiritualità e cultura è stata la visita ai Musei Vaticani, con due “aggiunte” extra, L’affiatatissimo e ben amalgamato gruppo di pellegrini della nostra Unità Pastorale in visita a Roma

IL LIBRETTO DELLA SAGRA SFOGLIA ALTRE PAGINE DELLA MEMORIA PAESANA 81^ Sagra delle

Castagne

“Tra passato e presente”

Pro Loco di San Giovanni Ilarione 6-7-8-9-10 ottobre 2016

Il passato e il presente a confronto: questo il motivo ispiratore del Libretto della Sagra delle Castagne edizione 2016. Microfono aperto per alcuni novantenni o giù di lì che rivelano nuovi particolari del vivere di un tempo tanto diverso da quello attuale e, a seguire, uno sguardo sulle Pro Loco attuali della vallata, come a voler allargare l’orizzonte verso il mondo esterno, senza rinnegare il mondo “piccolo” che ha accompagnato l’esistenza dei nostri anziani. Coerente con il lungo percorso di rivalutazione della propria storia, la Pro Loco insiste quindi anche quest’anno su ciò che caratterizza il paese e la sua identità, senza farne però motivo di privilegio né, tantomeno, di divisione. Anzi, a ben guardare, mutate le coordinate geografiche e i riferimenti toponomastici, gli stessi visitatori extrapaesani che si troveranno in mano questo “libretto” potranno riconoscere, fra le storie e le descrizioni riportate, i tratti tipici del mondo della loro giovinezza, perché a dettare ritmi ed esigenze erano gli stessi bisogni e le stesse carenze (di possibilità economiche, talora di affetti, spesso di cose solo sognate e mai raggiunte). E se i giovani faranno una certa (comprensibile) fatica a riconoscersi in questo modo di vivere (e di pensare), ben venga che riconoscano almeno che se non è facile per loro, non è stato facile nemmeno per i loro nonni e genitori: che alla fine questo è il messaggio da raccogliere, ancora una volta, da queste esperienze vissute, ovvero che la vita bisogna guadagnarsela e costruirla giorno per giorno, ritrovando proprio in questo camminare insieme ad altri la bellezza e il gusto “vero” dell’esistenza. Dario Bruni

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San Giovanni Ilarione e Vestenanova

AVIS: Associazione radicata nel nostro territorio

L’AVIS, acronimo di Associazione Volontari Italiani Sangue, sul nostro territorio comprende i comuni di San Giovanni Ilarione e Vestenanova. Questa davvero benemerita Associazione merita di diritto un suo spazio sul nostro giornale, e per questo vado a fare visita a Luigi Pandolfo, presidente di questa associazione, che mi riceve con il suo consueto cordiale sorriso e per cominciare mi consegna subito una copia del libro da lui stesso curato e stampato nel 2013, in occasione del 45° anniversario del locale gruppo. Esso raccoglie tutta la storia dell’AVIS nazionale a partire dalla fondazione nel 1926, ed in particolare in modo dettagliato quella del gruppo a partire dalla sua nascita nel 1968 fino ad oggi, corredata da documenti, fotografie, dati, statistiche e tante notizie. Sfoglio con interesse il libro, e nelle prime pagine leggo quello che, sono certo, riassume in sé tutte le motivazioni che spingono una persona a donare il sangue: “ebbe inizio così… Era la vigilia di Natale del 1926 quando un giovane medico condotto fu chiamato al capezzale di una partoriente diciannovenne che, in una baita sperduta fra le campagne milanesi, era stata colpita da una forte emorragia ed aveva urgente bisogno di una trasfusione di sangue. Nessuno dei presenti, nemmeno il medico, aveva però un gruppo sanguigno compatibile, e non vi era possibilità di far arrivare altri soccorsi: la giovane madre morì assieme alla propria creatura. Triste Natale! Il dottor Vittorio Formen-

tano, il giovane medico, uscì da quella casa con il cuore in tumulto. Non è possibile! -diceva fra sé- non è possibile che una giovane creatura muoia perché manca quel tipo di sangue che può darle la salvezza, ridarle la vita. Bisogna fare qualcosa. E’ mio dovere, e lo farò”! E scrive ancora Luigi: “La seminagione di una nuova vita che ha nome AVIS ebbe origine dal sacrificio di una madre, in una notte di Natale” di 90 anni fa…” Questo toccante aneddoto racchiude in sé tutte le motivazioni che hanno spinto nel 2015 ben 1.318.924 iscritti a fare 2.056.980 donazioni di sangue. Per fare la cronistoria del gruppo AVIS locale, diciamo che Francesco Confente è stato il presidente che firmò l’atto costitutivo dell’Associazione esattamente il giorno 29 febbraio 1968, e che rimase in carica fino al 1980, quando i 105 soci donatori presenti in assemblea presso la Baita Cerato di Bolca, elessero come nuovo presidente il figlio del presidente uscente Gabriele. Dopo 29 anni di presidenza, Gabriele Confente decide di non ricandidarsi, e l’assemblea del 13 settembre 2009 elegge Luigi Pandolfo di Vestenanova, il presidente attualmente in carica. Luigi Pandolfo ci dice: “Il nostro gruppo gode di ottima salute e ci sta dando grosse soddisfazioni. Nel 2015 era composto di 564 donatori e sono state fatte 1147 donazioni, ma il nostro obiettivo è di arrivare almeno a 1200 donazioni; in provincia siamo al quarto posto come numero di donatori e numero di donazioni, dopo Verona

Prestigioso premio di poesia per DESIRÉE BASTIANELLO Ha partecipato anche ad altri concorsi come Acireale e Pavia, e localmente anche a San Bonifacio. Non è stato facile convincere Desirée, ragazza schiva e riservata, a raccontarci di questa sua passione per la poesia e consentirci di pubblicare sul nostro periodico la poesia premiata al concorso di Napoli. Noi auspichiamo che questa vena poetica possa accompagnare la nostra giovane poetessa lungo tutto il cammino della sua vita. Vogliamo omaggiare i nostri lettori, pubblicando la sua poesia dal titolo “NOI”.

Ha quindici anni appena compiuti questa nostra giovane concittadina, ha appena frequentato la prima classe del liceo scientifico Guarino Veronese di San Bonifacio, e già si parla di lei. Tutto inizia quando il professor Stefano Vicentini, suo insegnante del liceo, lo scorso gennaio ha invitato gli alunni che lo avessero desiderato, a cimentarsi nella composizione di versi, da presentare poi al concorso “Premio nazionale di poesia Salvatore Cerino” di Napoli. Dopo un mese, l’insegnante ha raccolto i lavori e li ha spediti alla segreteria del concorso. La bella e meritata sorpresa è che Desirée si è classificata terza nella categoria nazionale giovani! Successivamente, tutti gli otto partecipanti al concorso del Guarino, si sono recati a Napoli a ritirare il premio. Ma la vicenda non è finita qui, perché Desirée è arrivata in finale anche al “Concorso internazionale Mario Dell’Arco” di Genzano (Roma), giunto quest’anno alla ventesima edizione.

NOI Noi, giovani ignari, come foglie di un’eterna pianta: fiorita, possiamo affermarci, inaridita, precipitiamo nel buio, cercando una via di salvezza. Attendiamo angosciati quel vento che arriva e trascina a sé, travestendoci in elementi conformi. Questa è la nostra sorte, eppure noi dobbiamo ripudiarla, dobbiamo essere aquile e spiccare il volo verso il nostro ideale. Non fermiamoci a credere di non avere dato il massimo. Noi siamo il massimo. Andiamo controcorrente, sbagliamo: rialziamoci e avveriamo i nostri sogni! Non lasciamoci trasportare da quel vortice maligno, non facciamoci spazzare via. Gettiamo le ancore, pensando al nostro futuro. Nella foto: La nostra poetessa a Napoli alla cerimonia della premiazione

capoluogo, Legnago, Nogara e Bussolengo, che sono tutti comuni con un numero di abitanti molto elevato rispetto al nostro”. Le donazioni sono effettuate per il 99 % presso l’ospedale di San Bonifacio, ma è possibile donare in tutti i centri della provincia di Verona. A scopo statistico diciamo che i donatori complessivamente, fra San Giovanni Ilarione e Vestenanova, sono il 11 % della popolazione in età di donare, cioè tra i 18 e i 65 anni e oltre il 7 % sul totale della popolazione. E continua con un entusiasmo travolgente: “Il mio grande desiderio ed obiettivo primario è quello di aumentare la presenza dei giovani donatori nel direttivo alle prossime elezioni, perché noi oramai siamo il passato ed i giovani sono il nostro futuro. Stiamo organizzando da tempo degli incontri con gli adolescenti e giovani in parrocchia e nelle scuole; e poi ci rivolgiamo ai coscritti che compiono 18 anni, età giusta per cominciare a donare, invitandoli a prendere un aperitivo per coinvolgerli e approfittando dell’occasione per parlare dell’Associazione. Cerchiamo insomma di individuare tutte quelle occasioni utili per sensibilizzare i giovani su questo tema importante che è la donazione del sangue”.

Uno dei compiti fondamentali della Associazione, infatti, è quello di promuovere e sviluppare l’adesione al sodalizio attraverso la sua pubblicizzazione in tutte le manifestazioni locali, come ad esempio il “Granfondo del Durello” con la presenza dei soci che distribuiscono gadget ed anche i bicchieri nei quali vengono somministrate le bevande. Sempre a scopo promozionale, l’anno scorso il locale gruppo AVIS ha realizzato un cortometraggio scritto e diretto da Mirko Sartori, un giovane associato, che con altri giovani attori del filmato, hanno illustrato le motivazioni che li ha spinti a diventare donatori di sangue. Questa molto lodevole iniziativa dei nostri giovani, ha riscosso un grande successo ed il DVD è stato richiesto ed ha fatto il giro di tutti i gruppi AVIS della provincia. Esiste anche una pagina Facebook: “Avis San Giovanni Ilarione – Vestenanova”, molto bella e ricca di spunti e di motivazioni per chi è interessato a diventare donatore e per chi donatore lo è già. Per chi fosse interessato e desiderasse chiedere informazioni, può contattare l’Associazione scrivendo al seguente indirizzo mail: avis-vestena@libero.it oppure avis-sgiovanni@libero.it Angelo Pandolfo

Esperienze dal Centro Aiuto Vita Abito a San Giovanni da tanti anni ormai, si può dire che ci sono da una vita. Ma non avevo mai fatto questo tipo di esperienza, non ero mai stata così coinvolta. Mi ha fatto davvero piacere accorgermi che c'è ancora chi aiuta quanti sono nel bisogno. Per questo approfitto di questa piccola finestra concessa dall'Alpone per ringraziare di cuore tutti quelli che hanno contribuito alla raccolta degli alimenti fatta attraverso la Parrocchia. Grazie, mi avete scaldato il cuore. Ho visto arrivare tanti piccoli pacchi e ho immaginato tante piccole mani che contribuivano a riempire le ceste. Io un po' lo pensavo ma adesso lo so: non siamo soli. Un grazie anche a don Maurizio che si è reso disponibile a collaborare. Da soli facciamo davvero poco, insieme possiamo essere una forza. E più siamo … forse, più riusciamo a realizzare. Grandi realizzazioni magari no, ma piccoli aiuti, parole di accoglienza e di conforto, consigli e anche solo ascolto, comprensione, condivisione. Questo ho trovato in questo gruppo. E c'è ancora posto, c'è sempre qualcosa da fare, per chiunque. Non è una questione di età, io penso, ma di cuore. Anch'io adesso faccio parte del CAV. Antonia Perlato

30 ANNI DI CRONACA A VESTENANOVA “30 anni di cronaca a Vestenanova” è il titolo della nuova pubblicazione presentata il 30 settembre 2016 a Vestenanova, durante la “Serata dei ricordi”, nell’ambito dell’annuale Festa della Madonna del Rosario. Il volume, di quasi 200 pagine, raccoglie una selezione degli articoli pubblicati su L’Arena da Mariella Gugole, corrispondente del quotidiano veronese dal 1986. Nel primo volume sono raccolte le notizie di 20 anni, dal 1986 al 2006; i restanti articoli saranno presentati nel secondo volume. Il libro è dedicato a Pietro Gugole, padre della giornalista, corrispondente anch’egli de L’Arena per 40 anni, dal dopoguerra al 1986, quando è morto, lasciando a Mariella il testimone per proseguire a raccontare le vicende quotidiane del comune di Vestenanova. Ed è proprio la narrazione della vita degli ultimi 30 anni che ci apre una finestra sul mondo dei ricordi della nostra terra: personaggi, avvenimenti tristi o lieti, vicende politiche o religiose si alternano sulle pagine del libro, offrendo una panoramica di vita reale molto interessante e ora indimenticabile.

Piazza Colonna, 2 - 37035 San Giovanni Ilarione (VR) Tel./Fax 045 6550671 - Cell. 348 3549869 stefano.marcigaglia@consultinvest.it Piazza Grande, 33 - 41100 Modena Via Giorgio Giulini, 3 - 20123 Milano

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Anno 1947, Famiglia Bordon di via Mingon con Valentini Vittoria, Roncolato Maria e i figli Adriano, Giovanni, Albina, Maria, Rosalina

MY FAIR LADY musical in lingua alle scuole medie

La locale sezione della Protezione Civile compie 10 anni di fondazione: per l’occasione i soci si sono recati a Longarone, sui luoghi della tragedia del Vajont, per ricordare la quale hanno organizzato anche un incontro con un sopravvissuto dell’ormai noto disastro.

La conferenza si terrà il 20 ottobre, al mattino presso le scuole per i ragazzi di terza media e alle 20.30 nel teatro parrocchiale di Villa, aperto a tutti. Il modo migliore per non dimenticare quanto accadde in quel lontano 9 ottobre 1963 e per evitare che disgrazie altrettanto tragiche e assurde possano accadere in futuro.

NUOVI PARROCI A VESTENANOVA

Cambio di guardia nella chiesa di Vestenanova! Da ottobre l’Unità Pastorale della Lessinia Orientale avrà due nuovi parroci, su decisione del Vescovo di Verona che, come ogni anno, in questo periodo riorganizza la Diocesi, operando molteplici spostamenti di sacerdoti. Dopo 8 anni di permanenza a Vestenanova Don Gianluca Bacco viene trasferito a Rosegaferro e Quaderni, frazioni di Villafranca. Negli ultimi 5 anni aveva retto l’Unità Pastorale come parroco moderatore delle sette parrocchie, riuscendo a gestire una situazione complessa e variegata che comporta un grande impegno, anche di tipo amministrativo. Don Gianfranco Vigo, presente a Vestenanova dal 2014, lascia l’Unità Pastorale per assumere il ruolo di collaboratore a Nogarole Rocca, Bagnolo e Pradelle di Nogarole. Il saluto ai due sacerdoti è avvenuto durante la festa della Madonna del Rosario, il 1° ottobre scorso. Dall’8 ottobre 2016 arrivano a Vestenanova i due nuovi parroci nominati dal Vescovo:Don Michele Valdegam-

beri e Don Luca Bonesini. Provengono rispettivamente da Domegliara e da S. Ambrogio, sono già legati da precedente amicizia e intendono collaborare con grande entusiasmo nella gestione delle sette parrocchie. Don Michele Valdegamberi, 32 anni, conosce bene il territorio perché è originario di Badia Calavena e sarà il parroco moderatore dell’unità Pastorale, che comprende le parrocchie di Vestenanova, Vestenavecchia, Castelvero, Bolca, Sprea, San Bortolo e Campofontana. In lui si ripongono molte speranze di avvicinamento ai giovani e alle problematiche pastorali attuali. Don Luca Bonesini, 46 anni, con una bella e ricca esperienza in varie situazioni, è stato per alcuni anni anche missionario in Africa e certamente arricchirà con la sua presenza la vita spirituale delle sette parrocchie. Giancarla Gugole

Il 1° giugno 2016, presso il teatro parrocchiale di San Giovanni Ilarione è andato in scena My Fair Lady , opera tratta dall’omonimo film del 1964 diretto da George Cukor, che si rifà al musical del 1956 di Alan Jay Lerner e Frederic Loewe, ispirato a sua volta all'opera Pigmalione di George Bernard Shaw. Grande prova di teatro, danza, canto e recitazione in lingua francese ad opera dei ragazzi della scuola media “M. Marcazzan” che con grande impegno e, soprattutto, con tanta emozione sono riusciti a cimentarsi in questa performance. I grandi protagonisti della serata sono stati i ragazzi delle classi prime, che hanno ricoperto tutti i ruoli dei vari protagonisti, principali e secondari, del musical My fair Lady, supportati da un gruppo di ragazzi delle classi seconde e terze nella parte del coro. Altro importante contributo è stato dato dai ragazzi delle classi terze per i cambi scena e il supporto tecnico. In un teatro strapieno di genitori e ragazzi i nostri ragazzi hanno fatto rivivere la storia affascinante di un amore quasi impossibile tra un signore dell’alta nobiltà londinese e una donna dei ceti sociali più poveri. Il professor Higgins, glottologo britannico di fama internazionale, scommette con l'amico Pickering di riuscire a trasformare la povera fioraia Eliza Doolittle in una dama di alta classe, entro sei mesi. Dopo estenuanti tentativi e un fallimento iniziale, Eliza viene apprezzata per i modi e l'eleganza dall'alta società londinese. Concluso l'esperimento la fioraia dovrebbe tornare al suo contesto sociale, ma i cambiamenti avvenuti e l'innamoramento verso il suo mentore Higgins, fanno sì che Eliza decida di restare in casa del professore. Rifiutata da quest'ultimo fugge disperata, e solo allora Higgins si rende conto quanto ella sia diventata importante per la sua vita. Dopo un breve periodo di separazione i due torneranno finalmente a vivere assieme. Serata straordinaria la cui regia è stata curata dalla professoressa Ivana Torre, docente di lingua francese, che ha saputo subito conquistare i ragazzi e metterli alla prova in questo arduo e complesso progetto. La motivazione che stava alla base era quella di far fare un’esperienza linguistica ai ragazzi, utilizzando i testi e le canzoni della versione francese del musical. Trattandosi quindi di un musical, entravano in gioco anche altri aspetti come la musica e il canto, la recitazione, la danza … Il punto di partenza sono state le basi originali del musical su cui è stato fatto un grande lavoro, curando sia le parti soliste dei protagonisti principali, sia le parti del coro

ma, a ruota, ci si doveva confrontare anche con le coreografie, con le parti di recitazione che legavano tra loro le canzoni e poi ancora i costumi e le scenografie. Insomma, è nato un piccolo cantiere dove si sono coinvolte altre persone per riuscire in poco tempo a mettere in scena tutto questo. Più passava il tempo e maggiore era la necessità di trovare dei tempi al di fuori dell’orario scolastico per poter provare, per costruire lo spettacolo. Nell’ultimo mese ci si ritrovava in teatro: i ragazzi dovevano cominciare a misurarsi con lo spazio della rappresentazione e soprattutto dovevano cominciare a costruire quel puzzle incredibile di cui avevano preparato ogni singolo pezzetto. Inutile dire che il lavoro fatto dietro le quinte è stato notevole e soprattutto è stato un grande lavoro di squadra. La cosa più bella, al di là dell’ottima riuscita della performance, è stata l’esperienza che i nostri ragazzi hanno vissuto, l’emozione provata negli istanti prima dell’inizio, la concentrazione e la capacità di stare sul palcoscenico di fronte ad una platea fitta di pubblico, tra cui insegnanti, compagni di scuola, amici, parenti, genitori … Dopo un’esperienza di questo tipo, sono d’obbligo e doverosi i ringraziamenti che vanno innanzitutto ai ragazzi perché hanno accettato questa nuova sfida mettendosi in gioco; un grazie ai genitori che hanno dato il loro contributo accompagnando i ragazzi alle prove, anche quando c’era bisogno di un ritmo più intenso in teatro; un grazie immenso a Ivana Torre per aver dato la possibilità ai ragazzi di avvicinare lo studio e l’apprendimento della lingua attraverso una modalità bella, diversa, entusiasmante come solo la musica, il canto, il cinema e il teatro sanno fare. Un grazie grande a Germana Vanzo per il contributo dato nel canto; alle insegnanti De Grandi Alessandra, Bevilacqua Anna, Gecchele Roberta per aver assistito i ragazzi nei tempi extra scolastici a scuola e in teatro e al Dirigente Scolastico Prof. Ugo Carnevali per aver creduto fin dall’inizio in questo progetto. Un grazie a don Maurizio e a Luciana Damini per la disponibilità del teatro durante le prove e alla professoressa Anna Bevilacqua per il contributo dato nella costruzione dei costumi e delle scenografie. Grazie davvero a tutti e bravi i nostri ragazzi che, siamo sicuri, hanno vissuto un’esperienza straordinaria che va ben oltre il punto di vista didattico e fa sentire la scuola come uno spazio formativo di grande efficacia artistica, culturale e sociale. Stefano Gaiga

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Encomiabile la solidarietà degli Ilarionesi, in tempi record per i terremotati del centro Italia

Su comunicazione ed invito da parte del Presidente di Confindustria Giovani di Verona, il dott. Michele Lovato (in collaborazione e sinergia con i corrispettivi di Ascoli Piceno), il Comune e la Protezione Civile di San Giovanni Ilarione, si sono subito attivati per una raccolta di alimenti a lunga conservazione, prodotti per l’igiene della persona, capi di abbigliamento, giocattoli, beni di prima necessità per neonati e anziani, prodotti per la pulizia, ecc. Il passa parola e l’informazione sui social hanno attivato la catena della solidarietà dei nostri cittadini che in poche ore ha riempito il camion del Comune subito in consegna presso la Lovato Spa di Arcole VR. Un sentito ringraziamento da parte dell’Amministrazione Comunale e della nostra Protezione Civile, oltre che dai titolari della Lovato SPA che hanno raccolto ben 2 container di beni di prima necessità, già consegnati ai terremotati. Oltre a ciò si sono attivate in paese anche altre associazioni che hanno incrementato ulteriormente la raccolta ed aggiunto valore alla catena della solidarietà Ilarionese.

LA PAROLA ALLA MINORANZA MERCATO CERASICOLO: TENTATIVO FALLITO

Proprio così, dopo solo due anni, l’Amministrazione Comunale certifica il fallimento del nuovo mercato cerasicolo ponendo in essere due atti inequivocabili: 1. l’uscita dall’associazione “Città delle ciliegie” deliberando il recesso con D.G.C. n.93 del 04.08.2016 2. l’incarico ad un avvocato per tutelare la propria immagine in seguito a mancati pagamenti del mercato cerasicolo 2015. L’iniziativa del mercato, alternativo a quello di Montecchia di Crosara, era partita nel 2015 fra molte polemiche …….soprattutto relative al fatto della creazione di un inutile doppione di quello già esistente. Oltre a ciò si criticavano anche le grandi risorse stanziate in particolare dall’Amministrazione di San Giovanni Ilarione che ha versato al comitato € 19.000 per il 2015 e già stanziati € 10.000 per il 2016 (oltre a 30.000 euro dei comuni di Roncà e Vestenanova). Che significa ???? Significa che il mercato cerasicolo costerà in due anni, ai cittadini di queste comunità più di 60.000 euro !!!! Ma veniamo all’incarico legale che intanto ci costa altri € 3.806,40, in seguito al mancato pagamento da parte di un acquirente ai produttori cerasicoli di circa 120.000 euro nel mercato del 2015. Si avete capito

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bene…un compratore/commerciante non ha pagato la merce; come si direbbe al bar: “el li gà ciavà”. Pensate che, in base ai dati forniti nel 2015 dal comitato, questa cifra è circa il 40% del prodotto trattato sul mercato: quindi il 40% non è stato pagato!!!!!! Facendo “i conti della serva”, nel solo 2015: € 120.000 non pagati ai produttori ed € 50.000 di contributi dei comuni (nostri quindi) al comitato…… non è certo un successo…. Informiamo anche che, nella remota ipotesi, l’avvocato ottenesse dei risultati dalla causa, cioè un risarcimento economico, lo stesso non andrebbe ai produttori, ma solo ed esclusivamente al Comune per il “danno all’immagine”. Infatti, anche il Presidente del comitato (2015) ha affermato (articolo de l’Arena) che la questione economica è fra i privati e il commerciante e che loro non c’entrano nulla. Per fortuna si continua a dire che in Comune mancano le disponibilità e la liquidità per completare lavori molto più importanti ed urgenti !!!!! I consiglieri comunali Nadia Bevilacqua e Luciano Marcazzan

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R A Z I O N UN'ALTRA ESTATE CON CARTABIANCA

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Anche quest’estate noi dell’associazione culturale Cartabianca abbiamo voluto metterci al servizio del nostro paese, organizzando attività ed eventi all’insegna dell’amore per la cultura, l’arte, l’educazione e il piacere di stare e crescere insieme. Il mese di luglio ci ha visti impegnati nel CER 2016, il Centro estivo tenutosi presso le scuole elementari “A. Stefani” di San Giovanni Ilarione, che per quattro settimane ha offerto a bambini e ragazzi la possibilità di trascorrere in modo divertente e alternativo parte delle loro vacanze, attraverso varie attività ludiche e ricreative, giochi, camminate, uscite in piscina e aiuto nello svolgimento dei compiti delle vacanze. La grande novità di quest’anno è stata l’introduzione, due mattine a settimana, della MTB School, un breve corso di avvicinamento alla mountain bike progettato in collaborazione con il Gruppo Basalti. Sotto la guida dell’istruttore Andrea Beghini, i partecipanti si sono destreggiati fra gimcane, impennate e percorsi a ostacoli, divertendosi in compagnia e praticando del buono sport. I numeri sono stati dalla nostra parte, con più di settanta iscritti per ogni settimana e una formidabile squadra di educatori e giovani animatori dai 14 ai 20 anni, che non hanno esitato a offrire il loro impegno e il loro tempo libero per aiutare la nostra associazione e accompagnare i bambini in questa straordinaria avventura. E anche in quest’estate “ilarionese” non poteva mancare la nostra rassegna “Cinema e Teatro sotto le stelle”, organizzata in collaborazione con la Compagnia teatrale Sale&Pepe e il patrocinio del Comune di San Giovanni Ilarione: sette serate durante le quali si sono alternati spettacoli teatrali, dal teatro per bambini alla Commedia dell’arte, e proiezioni di film per tutta la famiglia. La rassegna è stata anche l’occasione per riscoprire e apprezzare alcuni dei magnifici scorci che impreziosiscono il nostro paese, come la chiesetta di S. Zeno, corte Vandin e Piazza del Costo a Castello, per l’occasione chiusa al traffico e trasformata in una suggestiva sala cinematografica all’aperto. Rubiamo ancora qualche riga per i più sinceri ringraziamenti a tutti coloro, privati e associazioni, che con il loro indispensabile contributo hanno reso possibile la realizzazione di queste attività ed eventi estivi: il Comune di San Giovanni Ilarione e l'Assessore Claudio Lovato, il Gruppo Basalti, la Compagnia Sale&Pepe, Emilio Perazzolo, Burato Simone, Claudio e Anna Pozza, Veronica Sartori, le parrocchie di Castello, di Villa e di Cattignano, Gianni e Paola Rigodanzo, Giovanni Bruni, il Comitato Sagra Castello, l’Istituto Comprensivo di S. Giovanni Ilarione e la scuola materna Papa Luciani.

 CENTRO PRELIEVI: SUPERATA QUOTA 100! Sono infatti ben 102 i prelievi effettuati dal nuovo centro in 5 mesi di apertura: un servizio che ha permesso notevoli risparmi di tempo e costi ai cittadini ed ha reso più agevole l’accesso a chi ne ha necessità !!!

Università del Tempo libero

Si riparte il prossimo 13 Ottobre Ormai pronto il programma per il prossimo ciclo di incontri dell’Università del tempo libero che avrà inizio il prossimo 13 Ottobre. Quest’anno il programma sarà più ricco di spettacoli e gite a tema.

Le lezioni si terranno sempre presso la sala Civica Comunale il Giovedì pomeriggio dalle 15:00 alle 16:30-17:00 Vi aspettiamo numerosi !!!


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Il Coro EL BIRON in trasferta in Austria porta in alto il nome di San Giovanni Ilarione

Una trasferta in Austria per il coro EL BIRON dal 2 al 4 Settembre scorso, a Wolfsberg in Carinzia ad un Festival internazionale: “Cantare in montagna – Singen in den Bergen”, alla quale ho avuto il piacere di partecipare ed apprezzare una volta di più le qualità canore del nostro coro, l’impeccabile organizzazione, l’impegno e la responsabilità di presentarsi al meglio davanti ad un pubblico non convenzionale. E poi la passione per il canto, l’entusiasmo e la gioia presente nel gruppo anche da parte di amici, famigliari e simpatizzanti a seguito, hanno fatto di questa trasferta un momento unico ed indimenticabile. Nelle due esibizioni ufficiali, come anche in altre occasioni disimpegnate, il coro ha saputo dare il meglio di sé ed incontrare l’interesse e gli apprezzamenti del pubblico presente e dei molti cori partecipanti. Davvero complimenti a tutti!!! Claudio Lovato

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Di prossima sistemazione le frane in località Nebiotti e Cereghini Abbiamo da poco ricevuto conferma dell’impegno da parte della Regione Veneto del finanziamento per gli interventi necessari alla sistemazione delle frane in località Nebiotti e Cereghini per un valore di 167.000 EU per la prima e 81.500 EU per la seconda. I lavori partiranno non appena espletati i progetti definitivi e gare di appalto per l’esecuzione delle opere.

Progetto di bitumatura strade Comunali 2016 Pronto il progetto esecutivo e già invitate le aziende a partecipare alla gara per l’asfaltatura di 9 strade comunali entro il 2016 che necessitano di manutenzione straordinaria per un impegno di spesa pari a 209.346 EU. Le strade coinvolte : Strada via TANARA – VIENO Strada via CAMADI – CAUCCIA Strada via LOTTI – MELLA Strada via CEREGHINI – TESSARI Strada via VANDINI Strada via POTACCI Strada via PIGNA – BELTRAMI Strada via ROSSETTI – COLOMBARA Strada via CAMBIOLI

COMUNI RICICLONI

A COSTO ZERO PER 6 MESI LA GIUNTA COMUNALE PER I CITTADINI DI SAN GIOVANNI ILARIONE!!! Per sostenere i costi ed ottenere risparmi per 22.800 EU e non gravare sul portafoglio degli Ilarionesi, l’intera Giunta Comunale ha deciso di tagliarsi per intero lo stipendio per 6 mesi consecutivi. Questi risparmi permetteranno il finanziamento di una parte dei costi supplementari per l’installazione di una scala antincendio di sicurezza presso la Scuola media Marcazzan oltre che altri progetti e necessità supplementari per la comunità di San Giovanni Ilarione

MERCATO CERASICOLO 2016

Pur con qualche difficoltà iniziale, dovuta alla definizione di una nuova sede, anche quest'anno si è tenuto a San Giovanni Ilario-ne il Mercato Cerasicolo, presso l’ex capannone dell’Artigianale di proprietà della ditta PERCAM che ringraziamo. L'annata cerasicola 2016 dal punto di vista meteorologico è stata pittosto sfavorevole alla produzione di ciliegie, inizialmente per le piogge quasi giornaliere e poi per la presenza di Drosofila Suzuki verso la fine della stagione. Per questi motivi la quantità di merce consegnata al mercato dai 126 conferitori è stata inferiore di circa il 40% rispetto all'anno precedente, anche se di buona qualità. I prezzi del prodotto commercializzato sono stati buoni soprattutto per l'impegno dei produttori che nonostante i problemi verificatisi sopra esposti, hanno consegnato ciliegie curate e confezionate con molta attenzione. Il mercato di San Giovanni essendo ripartito dopo anni lo scorso 2015, non è ancora un grosso mercato alla produzione, ma la sua presenza è utile ad assolvere ad un compito sociale e fare da cuscinetto tra i produttori e la commercializzazione, oltre che per la promozione e l’assicurazione della qualità del prodotto: infatti non si sono mai presentati casi od elementi di contestazione da parte dei commercianti. I costi di gestione per il nostro comune sono stati contenuti in 5000 EU al posto dei 10.000 messi a budget. Verso la fine della stagione cerasicola quando i produttori delle zone più alte trovavano difficoltà a conferire la merce, perchè le altre fonti di ritiro sia pubbliche che private avevano chiuso i battenti, il mercato di San Giovanni ha continuato per un altro scorcio di tempo a ritirare le ciliegie fornendo un servizio utile ed apprezzato da parecchi agricoltori. Inoltre durante tutta la stagione 2016 non si sono mai presentati casi di merce invenduta. Dobbiamo anche considerare che la stagione 2016 è stata un pò particolare, dove nonostante le problematiche citate è stata agevolata da una stagione in Spagna disastrosa, come in Puglia, in Piemonte ed altre aree vocate alla cerasicoltura. Ma non dobbiamo dimenticare che anche all'interno dell'Europa sono in forte crescita come produzione di ciliegie soprattutto gli Stati dell'Est, con Ucraina, Russia, Romania e Grecia a fare da capofila e Bulgaria e Austria che hanno più che raddoppiato le loro produzioni. Allo stato attuale il primo Paese produttore mondiale è la Turchia con circa 450 mila tonnellate, seguita da Usa, Iran, Italia, Spagna e Cile. E’ necessario quindi che la cerasicoltura diventi più moderna per poter essere competitiva e poter ricercare mercati e canali di vendita che diano più valore al prodotto. Per quanto riguarda invece la promozione delle ciliegie, abbiamo deciso di non aderire più all’Associazione Città delle Ciliegie, attraverso la quale si intendeva unirci ad altri Comuni e far parte di un organismo che permettesse un’adeguata promozione del nostro prodotto cerasicolo con l’opportunità di implementare attività formative e commerciali per i nostri agricoltori. Dopo due anni purtroppo, le premesse non si sono rivelate tali ed alla pari delle scelte di altri importanti Comuni come Marostica, Chiampo, ecc. che ci hanno da poco preceduto, abbiamo comunicato la nostra uscita all’associazione con una lettera al Presidente della stessa. Siamo comunque convinti che siano necessarie delle azioni di promozione e valorizzazione del prodotto Ciliegia e stiamo valutando altre strade che possano concretizzare ciò ed aiutare a far crescerne il valore sia in termini economici che di qualità. In riferimento alla scorsa stagione 2015 ed ai mancati pagamenti al mercato cerasicolo da parte di un commerciante dove, conseguentemente ad un esposto dei produttori e del comitato cerasicolo, che hanno condotto la Procura della Repubblica di Verona ad aprire un fascicolo ed un procedimento penale in cui verranno chiamati a rispondere i commercianti ritenuti ina-dempienti, anche il Comune di San Giovanni Ilarione considerandosi parte offesa nel procedimento affidato all’attività istruttoria del Sostituto Procuratore dott. F. Rombaldoni, ha dato mandato agli avv.ti Luigi Biondaro e Francesco Delaini del Foro di Verona di seguire gli sviluppi del procedimento in corso d’istruttoria e di costituirsi parte civile. Questo per tutelare il Comune, rafforzare il procedimento in corso ed arrivare ad una positiva soluzione del caso.

La riconosciuta associazione ambientalista LEGAMBIENTE in collaborazione con il ministero dell’ambiente ha, come ogni anno, voluto premiare i comuni “RICICLONI” quelli cioè che più di altri nel corso dell’anno trascorso si sono distinti per l’alta percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti. Dei 46 comuni che compongono il Consorzio di Bacino VR2 di cui facciamo parte, solo 9 hanno avuto questo riconoscimento e sono stati: Rivoli Veronese, Negrar, San Pietro in Cariano, Fumane, Lavagno, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Badia Calavena e San Giovanni Ilarione. Un risultato questo doppiamente straordinario perché gli scorsi anni, venivano premiati con l’attestato i comuni che superavano il 65% di raccolta differenziata, mentre quest’anno l’attestato lo hanno ricevuto solo quei comuni che hanno superato il 65% di raccolta differenziata e hanno avuto una produzione di rifiuto residuo (secco + l’85% dell’ingombrante) inferiore a 75 kg/abitante anno, mentre noi San Giovanni Ilarione lo abbiamo ottenuto in soli 10 mesi anziché in 12. Il risultato ottenuto lo si deve soprattutto a tutti i cittadini che si impegnano in una buona pratica di differenziazione dei rifiuti da promuovere in tutto il paese !!! Complimenti !!!

ARRIVA LA CASA DELL'ACQUA

Aggiungiamo un altro tassello al nostro Comune (oltre al riconoscimento come Comune Riciclone) in termini di uno stile di vita più ecosostenibile ed al contenimento dei costi per le famiglie: LA CASA DELL’ACQUA (del modello che vedete in foto), che verrà posizionata nel piazzale del Municipio in Piazza Aldo Moro. Fra pochi giorni infatti avremo la disponibilità di una casetta che erogherà acqua refrigerata sia liscia che gassata, al modico costo di 5 centesimi di EU al litro pagando attraverso una scheda prepagata o con delle monetine e disponibile per 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno. Questo permetterà potenziali risparmi alla comunità stimati in circa 70.000 EU/anno pari all’equivalente di 200.000 bottiglie di plastica per cui occorrono 1380 Kg di CO2 per la produzione e 7800 Kg di CO2 per il trasporto. Inoltre l’impianto e la qualità dell’acqua sono costantemente monitorati e verrà esposta una tabella con le caratteristiche e la potabilità dell’acqua che verrà microfiltrata. A disposizione inoltre anche un sistema di sanificazione delle bottiglie di vetro a raggi UV oltre che l’agibilità per persone disabili, una telecamera per la videosorveglianza ed un tetto abbondante come riparo in caso di pioggia. Vi aspettiamo allora, appena sarà installata, alla nuova casa dell’acqua per un brindisi e....altro che acqua !

I NUOVI DICIOTTENNI

La svolta dei 18 anni e la consegna della prima scheda elettorale da parte del Sindaco.

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ROMA 23-25 APRILE 2016 Siamo sette famiglie che lo scorso Aprile hanno avuto la gioia di partecipare alla grande festa che è stato il Giubileo dei ragazzi. E' stata per i nostri ragazzi, ma anche per noi genitori un'esperienza indimenticabile: eravamo tra una moltitudine di 75 mila adolescenti che con gioia, grinta, ma anche responsabilità e fede hanno risposto a una chiamata: quella di papa Francesco che li ha invitati a “ crescere misericordiosi come il Padre”. Abbiamo attraversato la Porta Santa, partecipato alla festa allo stadio Olimpico insieme a tanti artisti famosi.... il momento più toccante è stato però la Messa celebrata dal Santo Padre: la piazza e Via della Conciliazione erano gremite di giovani che nell'attesa erano tutti indaffarati con i loro telefonini, ma durante l'omelia c'è stato spazio solo per il silenzio e la meditazione: bravi ragazzi!!! Vi lasciamo con alcuni pensieri che papa Francesco ha dedicato agli adolescenti ma non solo... “Amare vuol dire donare, non solo qualcosa di materiale, ma qualcosa di se stessi: il proprio tempo, la propria amicizia, le pro-

L'INTERVISTA Non chiamatela Pierina, perché così non la conosce nessuno, ma se invece la si chiama Rina tutti accennano un sorriso e si riferiscono senza ombra di dubbio alla persona che incontriamo in via Donai un tardo pomeriggio, figura minuta e gentile, esile e al tempo stesso energica, due mani sempre in movimento, orecchio da far invidia ad una quarantenne ed indice di una volontà ferrea e tanto lavoro. Rina nasce ai Rebeli di Cattignano, ma il suo cognome indica una chiara provenienza da Castelvero e proprio da Castelvero il papà si era trasferito con la famiglia acquistando “on Broleto” di campi fertili. Nasce il 28 giugno del 1925, ultima arrivata in famiglia, coccolata da tutti i fratelli e sorelle, nell’ordine Ida,Pia, Maria, Santa, Mario, Claudio. Papà Virgilio e mamma Silvia Vanzo stravedono per l’ultima arrivata. Rina cresce intelligente e vispa come tutte le ragazzine della sua età e diviene la compagna di giochi dell’intera brigata. Ben presto ,però, si rende conto che la vita non è fatta di sole discese, ma che ci sono soprattutto salite. Niente asilo , si deve prendere subito confidenza con gli animali da cortile da portare al pascolo, i tacchini e le oche, e poi le pecore e le vacche. E’ una vita impegnata, con l’intermezzo della frequenza della scuola elementare a Cattignano, nelle scuole appena costruite. Qui , dopo aver superato la classe terza elementare, ritenuta più che sufficiente per una femmina, caparbiamente vuol continuare e frequenta la classe quarta in orario serale, come privatista si direbbe adesso, sotto la guida dell’insegnante Montagna Agnese sposata al maestro Dignani. E’ una brava insegnante, preparata e coscienziosa, molto comprensiva e che si rende conto delle difficoltà e del disagio dei bambini. Si insegna a leggere, scrivere, a far di conto, verso le bambine destinate a formare una nuova famiglia l’attenzione è maggiore. In funzione del loro inserimento nel tessuto sociale tutti devono essere in grado di affrontare le problematiche della vita con la dovuta preparazione ed a questo di dedicavano con serietà ed impegno i maestri di allora. Quante camminate dai Rebeli attraversando il sentiero nel bosco, novella Cappuccetto Rosso, per poter sbucare poi a Cattignano con gli zoccoletti di legno ai piedi! Rina ha tanta volontà, tanta voglia di imparare ed elevarsi, purtroppo la situazione della famiglia non lo consente più di tanto. Terminata l’esperienza scolastica, si abbandona la penna lapis e si passa all’uso di nuovi attrez-

- GIUBILEO DEI RAGAZZI - “Crescere misericordiosi come il Padre”

prie capacità” “Il Signore ci dona la sua amicizia fedele, anche se tu lo deludi e ti allontani da Lui , Gesù continua a volerti bene e a starti vicino... ti chiama a seguirlo a gettare le reti fidandosi della sua parola , cioè a mettere in gioco i tuoi talenti nella vita” “Libero è chi sa dire sì e dire no... è il dono di poter scegliere il bene” “ Solo con scelte coraggiose e forti si realizzano i sogni più grandi: quelli per cui vale la pena spendere la vita” “Non accontentatevi di vivacchiare stando comodi e seduti; non fidatevi di chi vi distrae dalla vera ricchezza... la vostra felicità non ha prezzo e non si commercia; non è una “app” che si scarica sul telefonino” “Guai ai giovani che non sanno sognare, che non osano sognare!” “ Nella vita sempre si cade, ma c'è la mano di Gesù che ci risolleva e ci rialza... nell'arte del salire non è importante non cadere , ma non rimanere cadu-

ti, dice una canzone degli Alpini... e questa mano tante volte viene dalla mano di un

amico, dei genitori,... alzatevi dunque Dio vi vuole in piedi!”

PIERINA VANZO, LA GIOIA DELLA VITA zi, alla “ …sapa e al rostelo…e fora con le piegore sui moti de Brandian.” E’ una vita non certo facile, ma affrontata con grande entusiasmo e con l’ardore della gioventù. E la gioventù, con l’aiuto di madre natura, la contorna di una bellezza strabiliante che brilla tipicamente nelle contadine cresciute all’aria aperta,modellata dal sole e dal vento, ed attira gli sguardi ammirati e sognanti dei giovanotti vicini . “ … Se el saesse quanti morosi ca go vu’…” sbotta sospirando e forse rimpiangendo i begli anni passati , ma fra tutti ne sceglie uno solo, di tre anni più grande e che abita “ de là del Sime” , in via Palazzo. Si tratta Giovanni Lovatin, classe 1922, che qui vive con i genitori e con altri cinque fratelli. Giovanni è un bel giovanotto, simpatico, gentile e grande lavoratore. Si sposa nella chiesa di Castello nel 1944, alle 7.00 del mattino, officiante il parroco don Giuseppe Dal Molin , in quanto Cattignano non è ancora parrocchia autonoma e lo sarà solo tre anni più tardi, nel 1947. La mamma di Rina ne fa quasi una malattia, è andata via di casa la sua bambina, “la me toseta”- come la chiama scherzosamente, a soli 19 anni. Come viaggio di nozze, nel pomeriggio del matrimonio, il marito la porta a vedere i campi di famiglia dove bisognerà da adesso in avanti lavorare per poter mettere in tavola il pane. Siamo nel periodo peggiore della guerra, con i tedeschi in casa, con le contrade di Vestenanova date alle fiamme, con i rastrellamenti e gli sfollati. Gli uomini sono tutti in guerra e il pesante lavoro nei campi ricade sulle donne. Per fortuna la sua contra’ non corre grossi rischi. Tuttavia nell’aprile 1945, qualche giorno prima della liberazione, durante un rastrellamento che porta alla perquisizione della sua casa, viene colta dalle doglie del parto. Un Tedesco vuole controllare che non si tratti di una finta, ma l’ostetrica, che è poi anche la sorella di Rina, riesce a dissuaderlo e tutto finisce lì. Il marito Giovanni intanto viene mandato a presidiare in Jugoslavia e da qui rientra a piedi superando estremi pericoli, viene fatto prigioniero, ma riesce a fuggire.

Viene dato per disperso, addirittura morto, lasciando la giovane sposa nella disperazione. Ma Giovanni è un tipo che non si arrende, riesce a tornare a casa e a riunirsi definitivamente alla famiglia. Per fortuna tutto passa e si riesce a dimenticare e a perdonare, ripartendo con nuovo entusiasmo. La novella famiglia sboccia come un autentico fiore arricchendo i suoi petali con l’arrivo di Bertilla,Lina,Guido, Antonio e Maria Grazia, deceduta alla nascita. Si deve ripartire e Giovanni lavora alla miniera di carbone motto Faggiani e dopo la chiusura di questa da Laperni, poi fa il lavoro stagionale in Francia alle bietole, infine prende la triste, ma necessaria decisione di emigrare in Belgio ad estrarre carbone in una miniera vicino a Liegi e vi rimane per sei lunghi anni, rientrando a casa una volta l’anno. Nel 1958 la moglie lo raggiunge per una visita di alcune settimane, riportando il sorriso sul triste emigrante, accompagnata dal figlioletto Antonio, il quale, causa la lontananza, quasi non riconosce più il papà. In Belgio c’è per Giovanni un punto di riferimento, il cognato Claudio, fratello della moglie. Nel 1959 la famiglia si riunisce definitivamente. A Nogarotto, nel frattempo, la ditta Michelon necessita di un operaio esperto in fatto di calce e carbone e chi meglio di Giovanni Lovatin può dare una mano? Qui rimane fino al 1969, anno di chiusura della ditta medesima ed allora si dedica ai suoi pochi campi, che garantiscono frutta,verdura, latte e un bicchiere di vino genuino per la famiglia. Rina, figura discreta e sempre presente, in famiglia fa anche la sarta, assicurando un vestiario sempre dignitoso ai propri cari. I figli intanto crescono, i maschi prima lavorano alle dipendenze di contadini locali per contribuire al bilancio familiare, poi si aprono le porte delle fabbriche, portando in famiglia la serenità economica. Si sposano tutti rimanendo in zona, si costruiscono le loro case, crescono la loro famiglia, rendendo Rina e Giovanni nonni felici. I due patriarchi rivivono allora una nuova luna di miele: lavoro nei campi, orto,

galline, conigli, pecore, cura dei nipotini, sembra proprio il paradiso terrestre. Finalmente sereni, Rina e Giovanni possono guardare a ritroso la loro vita, sospirare sui pericoli e problemi passati, ringraziare per il presente e sorridere al futuro. Numerosi nipoti e pronipoti fanno da corona. Nel 2004 Giovanni muore stroncato dalla classica malattia del minatore, la silicosi, o meglio “la prussiera” . Per Rina è una brutta batosta, le viene a mancare la terra sotto i piedi, scompare un po’ il suo mondo. Trasloca allora da via Palazzo alternando ogni sei mesi in casa dei figli Guido ed Antonio, accettata e benvoluta da entrambi, infine si accasa in via definitiva da Antonio in via Donai, accudita e rispettata dalla nuora Silvana quasi fosse meglio di una figlia. E’ proprio qui che la incontriamo ed è qui che Rina ringrazia la nuora alla sua maniera, esprimendo un giudizio lusinghiero: “ …L’è massa brava,se non ghe fusse ela non so cossa faria. Mi non son pi’ bona da gnente. … e dopo son anca on poco roersa, lo vedo anca mi…” Niente paura, Rina, la tua sola presenza porta allegria. Un nuovo lutto colpisce la nostra protagonista con la morte della figlia Lina, è una ferita che ti spacca il cuore. Ma tutto va avanti, il contadino sa che non deve piangere sul raccolto distrutto dalla grandine, sa che deve sperare per il futuro e così fa anche Rina, aiutata a superare ogni difficoltà attorniata dall’amore dei figli ,dei nipoti e pronipoti. Non frequenta più la chiesa, segue la S.Messa alla TV, recita il Rosario sempre seguendo la televisione, si interessa dei fatti quotidiani trasmessi da telegiornale. Rina è una donna equilibrata, non ha mai voluto e non vuole dare giudizi su nessuno, neppure sulle ragazze di oggi, asserendo che anche adesso ci sono tantissime brave ragazze , “ …el bon e el tristo el ghè sempre sta e sempre el ghe sarà…” E’ proprio vero, ogni epoca ha avuto i propri lati positivi e negativi, per cui mai ergersi a giudice di nessuno. Ai cento anni ci arriviamo, Rina? “Spero di sì, risponde, ed allora berremo una bottiglia di vino, “ de quel bon!”. E noi attendiamo tale data, già pregustando il profumo di quel bicchiere, che tuttavia non potrà superare in bontà e sapore il bicchiere che l’ospitalità di Guido ed Antonio ci offrono in segno di cordialità ed amicizia. Auguri Rina e ricordati dell’impegno preso per i cento anni. Giovanni Sartori

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PARLIAMO DI RISPARMIO ENERGETICO

Mi presento, sono Giovanni Confente di professione artigiano idraulico, nato a Cattignano in Via Scaglia il 27/08/1965. Già dall'età di otto anni ho avuto la fortuna di assistere alla costruzione di una casa nella mia contrada, a partire dalle fondamenta fino al tetto, ho assistito ai lavori visto che non c'erano molti giochi alternativi. In particolare mi appassionava veder crescere questa casa in tutte le fasi lavorative. A quel tempo l'importante era la solidità della costruzione e non c'erano particolari accorgimenti sull'isolamento termo-acustico e sulla classe energetica. Naturalmente erano presenti gli impianti di riscaldamento e igienico sanitario senza però fare attenzione ai consumi, bastavano queste cose minili per essere abitata. Però in quell'esperienza quello che mi ha colpito maggiormente sono stati proprio gli impianti di riscaldamento e sanitario cos' all'età di 15 anni iniziai a fare questo mestiere con

molta passione e amore. Naturalmente di cose ne sono cambiate, e parecchie, ora sono in grado di mettere a disposizione del prossimo le mie esperienze professionali, si parla molto di risparmio energetico, ma come si fa a risparmiare? Non è semplice ma non è impossibile, dobbiamo solo cambiare mentalità, il risparmio può avveinre se curiamo i particolari di una costruzione, innanzitutto l'involucro che deve essere isolato con un cappotto, il tetto e altro punto importante i ponti termici. Con queste opere la casa sarà più isolata e il calore che generiamo all'interno non potrà uscire e disperdersi, riducendo il consumo di combustibile. Molte persone trascurano questi particolari ritenendoli costosi, senza considerare che negli anni il risparmio di combustibile ripagherà abbondantemente la spesa sostenuta. Una volta capita l'importanza dell'isolamento di un'abitazione, possiamo decidere con quale combustibile riscaldarla o rinfrescarla. Per il riscaldamento le scelte sono varie a partire da quella più economica, la legna per poi passare al pellet, al gas metano, al gasolio e ultimo GPL quello più costoso. Da qualche anno si parla molto di pompe di calore e geotermia, solare termico e fotovoltaico, anche questi sistemi sono da valutare però con molta attenzione!!! Le caldaie tradizionali, a conclusione del loro naturale ciclo di vita, vanno sostituite con delle nuove caldaie a condensazione, di ultima generazione con abbattimento del consumo del combustibile fino al 35% rispetto alla vecchia caldaia oltre alla detrazione fiscale prevista dalla legge. Spero di essere stato abbastanza chiaro nei concetti espressi e comunque non esitate a chiedere maggiori informazioni al vostro installatore di fiducia. Cordiali saluti. Giovanni Confente

MARCAZZAN E FOCHESATO, DUE FAMIGLIE RIUNITE PER FARE FESTA AI NONNI "NONI"!

24 gennaio 2016: Festa grande per la nascita del nono nipotino in entrambe le famiglie, a distanza di soli 8 giorni (fam. Mario Fochesato e fam. Celeste Marcazzan) Nella terra di questa meravigliosa valle, sul fianco delle dolci colline, vicini come l’erba del prato, due grandi alberi i loro frutti han donato. A diventar NONI non tutti son buoni, non è un merito ma un grande regalo. Grazie alle mamme, ai papà, alle nonne, ai meravigliosi fiori della vita, Celeste con Letizia, e Mario con Ida, ringraziano colmi di gioia infinita!

IL MOSCERINO DEI PICCOLI FRUTTI (Drosophila Suzukii Matsumura) Negli ultimi anni, un nuovo parassita della frutta è balzato agli onori della cronaca, e sta provocando danni ingenti alle produzioni agricole; si tratta del moscerino dei piccoli frutti, (Drosophila Suzukii Matsumura). E’ un parassita polifago che attacca tutte le specie frutticole e viticole. Originario del Sud-est asiatico (India, Cina e Bangladesh), il parassita è stato importato nel 2008 negli Stati Uniti, dove la sua rapida diffusione ha già causato danni considerevoli. In Europa è stato segnalato per la prima volta nel 2009 in Trentino ed in Spagna e nel 2010 in Veneto. Ma chi è questo malefico insetto? Presto detto: è un moscerino della lunghezza di 3-4 mm, con occhi rossi ed il corpo giallo marroncino. Rispetto alle Drosofile locali, mentre le femmine sono pressoché uguali, i maschi si distinguono perché hanno una macchia scura sulle ali. Le comuni drosofile non sono da considerare parassiti, perché vivono solo sulla frutta matura già caduta a terra; le Suzukii invece sono parassiti perché le femmine penetrano con il loro ovopositore dentato e di grosse dimensioni la buccia della frutta in fase di maturazione per deporvi 2-3 uova per frutto delle circa 400 che ognuna riesce a deporre. Dopo un giorno dall’uovo schiudono le larvette delle dimensioni di 3-4 mm, che cominciano a nutrirsi della polpa del frutto. L’impupamento avviene o nel terreno o direttamente nel frutto, e la generazione si completa in 8-14 giorni. Anche

se l’insetto predilige un clima temperato, le drosofile sono comunque attive anche con temperature di 10 gradi; è per questo che in un anno si possono avere anche fino a 13 generazioni. L’insetto passa l’inverno, prevalentemente come femmine adulte, in ambienti riparati sotto sassi e foglie e ad altitudini fino anche di 1550 metri. Le piante ospiti di questa Drosofila sono molte, ed il numero potrebbe anche aumentare in virtù della notevole capacità di adattamento alle varie condizioni. Risulta colpita prevalentemente la frutta di piante coltivate e spontanee con buccia sottile: ciliegio dolce, pesco, susino, albicocco, mirtillo, lampone, fragola, mora, cachi, fichi, kiwi e naturalmente anche l’uva! Per deporre le uova le femmine prediligono i frutti in corso di maturazione, pertanto si addentrano nelle colture quando i frutti cambiano colore. I frutti colpiti sono riconoscibili dalle punture e dalle chiazze infossate che compaiono sul frutto colpito, che successivamente degenerano in marcescenze fungine o batteriche che provocano per-

dite di produzione fino all’80%, raggiungendo talvolta la perdita di tutto il raccolto. Sono state riscontrate anche infestazioni su mele già danneggiate. La diffusione della malattia, sulle grandi distanze, avviene attraverso la frutta infestata. In condizioni climatiche favorevoli, anche solo pochi esemplari bastano in pochissimo tempo a determinare elevate densità di popolazione di insetti. Dopo l’avvenuto insediamento in loco attraverso la diffusione naturale, anche le zone frutticole confinanti possono venire agevolmente colonizzate. La propagazione di massa del parassita utilizza i frutti caduti per lo sviluppo delle uova e delle larve, e si raccomanda pertanto di raccogliere tutti i frutti e di allontanarli dalla piantagione. E’ possibile l’impiego contro la Drosophila suzukii degli stessi insetticidi impiegati per le mosche della frutta. Attualmente non sono disponibili fitofarmaci registrati specificamente per il controllo di questo parassita. Prove effettuate nelle zone di infestazione degli USA sembrano indicare una

buona efficacia dei preparati a base di esteri fosforici, Spinosad e piretroidi. Il problema principale è comunque la breve durata dell’efficacia degli insetticidi; poiché l’insetto può compiere anche 13 generazioni all’anno, sono necessari ripetuti trattamenti ed oltre alla comparsa di episodi di resistenza, il problema principale della lotta chimica è il rispetto del tempo di carenza ed il rischio di residui di antiparassitari nella frutta. Riguardo i vigneti, essi sono infestati solo negli anni con forte sviluppo della popolazione del parassita e risultano particolarmente colpite le varietà precoci, scure, con buccia sottile e struttura compatta dei grappoli situati in posizioni ombreggiate e umide. L’impiego solo degli insetticidi non sarà comunque sufficiente, visto il rapido sviluppo di resistenze della Drosophila; e poiché l’infestazione avviene sempre a ridosso della raccolta, sarebbero necessari trattamenti durante il raccolto. Per una lotta duratura ed efficiente serviranno pertanto strategie multiple e di lungo periodo. Nella maggior parte dei Paesi europei sono in corso programmi di ricerca, e le nuove conoscenze relative alla protezione delle colture potranno essere continuamente adattate alle attuali conoscenze in materia. Ho avuto occasione di vedere in Trentino un ciliegeto con una copertura con reti anti insetto, che può funzionare, ma di norma è difficilmente praticabile. Angelo Pandolfo

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APPENDICITE L'appendice è una sacca vermiforme a fondo cieco situata all'inizio del colon nell'addome in basso e a destra. Non si conosce la sua precisa funzione e si pensa, visto che nulla cambia dopo la sua aspoertazione, che non ne abbia alcuna. Quando l'apertura di questo organo si ostruisce , o per residui alimentari non digeriti o per grumi di muco , i germi presenti nel lume attaccano la parete creando una infiammazione acuta. Il malato avverte un forte dolore nella parte bassa dell'addome, diverso da tutti gli altri dolori avvertiti prima,accompagnato da febbre, nausea e vomito. I movimenti accentuano il dolore per cui il malato tende a stare sdraiato ed immobile. Nei tempi moderni l'appendicite è divenuta malattia di scarsa gravità. La diagnosi non presenta particolari difficolta', può essere confermata da semplici esami di laboratorio e, qualunque chirurgo è in grado, con un semplice intervento di portare a guarigione. Se lasciata a sè stessa , l' appendice infiammata può riempirsi di pus e perforarsi. L' invasione del pus nella cavità addominale crea il quadro della peritonite che ha quasi sempre conseguenze drammatiche paragonabili ad una breccia nelle mura di una città assediata: si è completamente in balia del nemico. Succedeva

prima dell'avvento della moderna chirurgia; individui giovani, spesso in piena salute , per quel dolore al fianco destro dopo qualche giorno perdevano la vita. Il primo inervento di appendicectomia documentato fu eseguito dal medico francese Franch Aymond su un bambino di undici anni che dopo l'operazione guari' in pochi giorni. Da allora la procedura si è rapidamente diffusa e la tecnica si è sempre piu' affinata fino ad arrivare alla moderna tecnica della video-laparoscopia che consente di rimuovere l'appendice con un traumatismo veramente minimo. Da ricordare a questo punto la singolare e commovente storia del dottor Leonid Rogozov. Giovane medico russo di ventinove anni, fu inviato come unico medico con un gruppo di scienziati in una base scientifica in Antartide quando, durante una bufera di neve , fu colto da un attacco di appendicite. Era il 29 aprile del 1961. Deciso a non lasciarsi vincere dalla malattia, di cui conosceva il decorso, optò per l'unica soluzione possibile: eseguire da solo l'intervento su sè stesso. Istrui' alla meglio i suoi compagni ed eseguì l'intervento con l'aiutodi uno specchio. Era il 1 maggio 1961. La descrizione particolare dell'intera operazione fu in seguito pubblicata sulla rivista scientifica British Medical Journal. Risulta finora l'unico caso di autoappendicectomia documentata nella storia della medicina.Il dottor Rogozov guari' rapidamente e lavorò per il resto della vita come chirurgo fino all'età di 66 anni. Dott. Vincenzo Magnabosco

LETTERE AL DIRETTORE Egregio Direttore, intendo spiegare in poche righe ai cittadini di San Giovanni Ilarione la decisione di dimettermi dal ruolo di Consigliere Comunale. Ciò è dovuto al fatto che le crescenti responsabilità come Direttore Generale del Consorzio di Bacino Verona Due del Quadrilatero, unite ad altre incombenze, mi hanno messo nella condizione di non poter assicurare la presenza e la costanza che il ruolo di consigliere credo debba comportare. Vorrei ringraziare il Comune di San Giovanni Ilarione ed i miei compaesani per la fiducia che hanno riposto in me in questi anni. Luciano Marcazzan, che mi è succeduto nel ruolo, è persona equilibrata, con esperienza e aperta al dialogo, che da parte mia non mancherà mai in caso di necessità. Cordiali saluti e un augurio di buon lavoro a tutti Thomas Pandian

SPEZZATINO DI MAIALE

CON CASTAGNE E FUNGHI

Ingredienti per il ripieno: ● 1 kg di spezzatino di maiale possibilmente con un po' di grasso. ● 1 gambo di sedano ● 1 carota ● 1 cipolla ● 1 cucchiaio di passata di pomodoro concentrata ● 1 bicchiere di vino rosso ● 25 castagne ● 1 manciata di funghi porcini secchi ● olio di oliva extravergine ● foglie di alloro 3 o 4 ● sale e pepe Procedimento: Mettete i funghi porcini in ammollo in acqua tiepida per circa due ore. Filtrateli e

conservate anche sei cucchiai del liquido di ammollo. Fate bollire le castagne con una foglia di alloro. Spellatele e sbriciolatele grossolanamente . Fate rosolare nell'olio extravergine la cipolla, il sedano e la carota tagliuzzati unendo un cucchiaio di acqua. Aggiungete la carne e fatela rosolare lentamente. Quando la carne è ben rosolata unite il vino e fatelo sfumare. Unite il concentrato di pomodoro, l'acqua dei funghi e le castagne sbriciolate. Mescolate spesso con un cucchiaio di legno. Unite il pepe, i funghi e, per ultimo il sale cosi' la carne risulterà più tenera. Al bisogno, potete aggiungere un po' d'olio. Portate a cottura lentamente. Servite ben caldo con polenta gialla . E' un piatto gustoso tipico dei castagneti toscani. Luciana Damini

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21 luglio 2016: Suor Alda Agnese Zanchi attorniata da parenti e conoscenti, nel giorno in cui ha festeggiato i 90 anni di vita.

La foto CURIOSA Luca Regazzin nel suo giardino di Via Cotto ad agosto con un bel zucchino lungo e uno splendido pomodoro di 1400 grammi, quasi un chilo e mezzo, entrambi coltivati nel suo orto.

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COM'ERA UNA VOLTA SAN GIOVANNI ILARIONE

CONSIGLI DI LETTURA

Pensieri e ricordi ZIO DORO E LA GUERRA

Israel J. Singer, I FRATELLI ASHKENAZI, Bollati Boringhieri Ogni giorno che il Signore regala al creato, Reb Abraham Hirsh Ashkenazi, commerciante di stoffe e capo della comunità ebraica di Lodz, lo zucchetto in testa e una barba lunga quanto l'esilio, siede alla scrivania del suo piccolo ufficio scuro e medita sui sacri testi cercando di trarne saggezza da dispensare alle schiere di commercianti ebrei che fanno ressa alla sua porta. Poco più di uno shtetl tra i tanti nella Polonia di fine Ottocento dominata dalla Russia, Lodz pullula in quegli anni di mercanti provenienti da ogni parte dell'impero. In questo piccolo e operoso mondo, nascono i due figli di Reb Hirsh Ashkenazi, opposti nel carattere fin dalla prima infanzia: Jakob Bunin, vitale e generoso, Simcha Meyer, introverso e abile negli affari. Attorno a loro si svolgono i grandi eventi della Storia, le passioni e le vicende minime di una folla di personaggi uniti dalla comune spiritualità ebraica. Nelle pagine di questo imponente romanzo-fiume apparso nel 1936, Israel J. Singer seppe dare la rappresentazione di un mondo e di una civiltà che di lì a poco sarebbe stata ferocemente annientata. Elsa Morante, L’ISOLA DI ARTURO, Einaudi Arturo, il guerresco ragazzo dal nome di una stella, vive in un'isola tra spiagge e scogliere, pago di sogni fantastici. Non si cura di vestiti né di cibi. È stato allevato con latte di capra. La vita per lui è promessa solo di imprese e di libertà assoluta. E ora ricorda. Queste sono le sue memorie, dall'idillio solitario alla scoperta della vita: l'amore, l'amicizia, il dolore, la disperazione, immersi in un impasto di elementi realistici e fiabeschi. Secondo romanzo della Morante dopo Menzogna e sortilegio (1948), L'isola di Arturo confermò tutte le qualità della scrittrice romana: l'impasto di elementi realistici e fiabeschi, la forte suggestione del linguaggio. Arturo, come Elisa in Menzogna e sortilegio, "si porta addosso la croce di far parte non di un oggi ma di un sempre". Douglas Adams, GUIDA GALATTICA PER GLI AUTOSTOPPISTI, Mondadori Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell'estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c'è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitargli intorno, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, si trova un minuscolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive da credere ancora che gli orologi da polso digitali siano un'ottima invenzione. Quel pianeta sta per essere distrutto, per lasciare il posto a una gigantesca circonvallazione iperspaziale... Nata da una fortunata serie radiofonica trasmessa dalla BBC, la pentalogia di Adams con le irriverenti e surreali avventure di Arthur Dent e Ford Prefect, viaggiatori delle galassie, è ormai un fenomeno di culto. Giusi Quarenghi, IO SONO IL CIELO CHE NEVICA AZZURRO, TopiPittori Quando nasci in un piccolo paese perso fra i monti, per crescere hai a disposizione pochi riferimenti. La bambina protagonista di questo libro ne ha due. Due maestre: sua madre, infaticabile, sempre immersa nel lavoro della trattoria e della casa, ma sempre attenta, sempre capace di dire, fare, guardare, con il suo occhio infallibile, le sue parole semplici e profonde, i suoi gesti forti e sicuri. E poi la valle: quell'immenso spazio aperto per trovare il quale la bambina deve sfuggire alla prima maestra, per diventare una cosa sola con l'erba, il cielo, la roccia, l'acqua, e ascoltare i suoni emozionanti delle sue mille lingue segrete. Due scuole tanto diverse, eppure necessarie per prendere la strada di sé che coincide con quella che porta lontano, verso l'infinito della pianura. Età di lettura: da 10 anni.

Ha varcato la soglia degli 80 anni Mario Rossetto, nostro stimato concittadino, sergente degli alpini, ora trasferitosi a Chiampo. Lo festeggiano la moglie Maria Pia, i figli Renato, Manuela, Donatella con Mara, Luigi e Graziano e tutti i nipoti e naturalmente tutta la grande famiglia alpina. Anche la redazione de L’Alpone formula i migliori auguri a Mario, prezioso collaboratore della nostra Pro Loco.

Anno 1943… Elisa era di sopra, nella camera con il pavimento di assi tra le quali filtrava dal basso la luce della cucina. Stava allattando il piccolo Giancarlo, nato in quella casa qualche mese dopo il suo arrivo a San Giovanni: a quei tempi, infatti, si partoriva a casa propria con l'assistenza di donne esperte e con l’aiuto della levatrice. Da sotto giunse il suono del campanello: qualcuno era entrato nella bottega di Doro. Il campanello era appeso in alto, alla porta d’ingresso, e proveniva da Trevisan che lo vendeva a tutti i negozi del paese e si trovava all’imbocco della salita acciottolata alla chiesa. Il trillo e il rumore di ferraglie pesanti, posate sul pavimento di quadrate mattonelle rosse, segnalavano la consueta visita a quell’ora del pomeriggio: erano i due militari tedeschi che avevano terminato il turno di guardia al posto di blocco, antistante la parete di basalti colonnari sotto il Castello. Doro era un uomo generoso con tutti, altrettanto ospitale con loro che giungevano da lui per mangiare e dimenticare il rancio scadente e soprattutto per giocare con il bimbo di Elisa: Helmut in Germania aveva

famiglia e così sentiva l’illusione di trovarsi a casa… Zio Doro sprangava con le imposte la porta d’ingresso e li conduceva in cucina dove, sulla stufa, borbottava la pentola colma. Dopo che i due avevano gustato il buon minestrone della zia, Doro avvisava con qualche colpetto di bastone sulle assi del soffitto mamma Elisa, che scendeva e mi porgeva a Helmut. “Lucio” mi chiamava, deformando il mio nome, mentre mi faceva dondolare sulle sue ginocchia e io sentivo le risate dei soldati e il mio sguardo era attratto da qualcosa di grande, lucido e tondo. Le mie mani, tese per toccarlo, subito si ritraevano sentendo il freddo metallo e ogni giorno Helmut, divertito, mi permetteva di giocare con il suo elmetto. I due sentivano che questa parentesi di allegra evasione poteva finire da un momento all’altro, e in me rimase una sensazione di perdita e rimpianto quando le loro visite terminarono e con esse i giochi e le risate. Sotto i basalti colonnari i due soldati tedeschi furono uccisi in un’imboscata. Giancarlo "Lucio" Piubelli

U.S. CALCIO BUONA LA PRIMA! IL SAN GIOVANNI RIPARTE!

E’ prima categoria !!!!……..il sogno si è realizzato ed ora si riparte , sempre alla guida del confermatissimo mister Omar Lovato. Venerdì 15 luglio 2016 il Direttivo dell’ US Calcio San Giovanni Ilarione ha presentato la nuova squadra che disputerà il campionato di Prima Categoria 2016/2017. Nonostante le innumerevoli difficoltà economiche e sociali, l’entusiasmo , la volontà e soprattutto la passione non mancano……giocatori e dirigenti hanno voglia di mettersi in gioco in questo amato sport , con le forze locali , con i ragazzi del paese per mantenere, con orgoglio e carattere, la storia e la tradizione. Il mercato è concluso per il Sangio e la squadra è pronta.!!! L’obiettivo è quello di disputare un sereno campionato di Prima Categoria , costruendo un bel calcio per raggiungere al più presto i punti necessari alla salvezza. E’ stata confermata l ’80% della rosa a disposizione e tutti i senior storici sono rimasti. E’ tornata dal Chiampo la fortissima punta Alessandro Bottaro ed un promettente giovane Francesco Chiarello (anno ’96). Dal Sarego è invece arrivato Bruno Faedo ( anno ’93) e sempre dal vicentino Singh Sandhu, mentre dall’esperienza a Gambellara è rientrato Dario Damini. Ma quello che più inorgoglisce la Società è l’inserimento, in corso d’opera , a giro, di alcuni bravi giovanissimi Juniores. Ora bisogna rimboccare le maniche e con i denti stretti lavorare tutti insieme per auspicare una stagione di grandi soddisfazioni sportive. Forza Sangio !!!!! Forza ragazzi !!!!!!!!!!!

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POLISPORTIVA ILARIONE STAGIONE 2016/2017

A.S.D. BASALTI Grande successo per la prima edizione di Mtb School

Riparte anche per questo nuovo anno sportivo 2016/2017 l’attività della Polisportiva con i corsi tradizionali e qualche novità. Vi presentiamo il calendario dei corsi, completi di orari e riferimenti informativi, per permettere a tutti gli interessati di far diventare lo sport una parte importante del proprio stile di vita.

PSICOMOTRICITA'

MINI VOLLEY

Lunedì e Mercoledì ore 15.30 Bambini da 6 a 8 anni Lunedì e Mercoledì ore 16.30 Bambini da 3 a 6 anni Info: Lisa 340 7705932

Martedì e Giovedì dalle 16.30 alle 18.00 Info Mauro 347 5083685

BASEBALL E SOFTBALL

Mercoledì dalle 18.30 Bambini dagli 8 agli 11 anni Info: Paolo 389 3462321

TOTAL BODY (Hitt + Pilates) Lunedì e Mercoledì ore 19.30 Info: Lisa 340 7705932 costa.lisa10@gmail.com

HATA YOGA (Yoga della consapevolezza) Lunedì dalle 18.30 Info: Pierangelo 339 2245500

AEROBICA - STEP

Lunedì e Giovedì dalle 14.00 alle 15.00 Info: Federica 340 6932820

ZUMBA

Lunedì e Mercoledì dalle 18.30 alle 19.30 info@polisportivailarione.it

GINNASTICA DOLCE

Martedì e Venerdì dalle 14.00 alle 15.00 Info: Federica 340 6932820

BALLI DI GRUPPO (School of Art) Martedì alle 20.00 Info: Luisa 349 7418475

JUDO

Martedì e Giovedì ore 18.00 Bambini da 6 a 9 anni Martedì e Giovedì ore 19.00 Ragazzi da8 a 14 anni Martedì e Giovedì ore 20.30 - Adulti Info: Antonio 347 0595431 www.judoalpone.it

FIT BOXE

Martedì e Giovedì dalle 20.00 alle 21.30 - Ragazzi da 15 anni e adulti Info: Gino 347 4405609

KARATE

Lunedì dalle 20.00 e Venerdì dalle 19.30 Per tutti (età minima 5 anni) Info: Alessandro 347 0554990

MINIBASKET

Mercoledì ore 16.30 3a - 4a - 5a elementare alle 17.30 Ragazzi scuole medie Venerdì alle 16.30 - 1a - 2a elementare alle 17.30 - 3a - 4a - 5a elementare alle 18.30 - Ragazzi scuole medie Info: Luciana 347 1112643

NEW POSTURAL-ANTALGIC PILATES

Il Pilates e la ginnastica posturale si fondono per un percorso adatto a persone con specifici dolori al rachide e/o altre patologie croniche che colpiscono articolazioni e ossa o per chi vuole scegliere un'attività che curi la postura e il tono muscolare in modo dolce. Adatto a chi soffre di dolori alla schiena (dovuti a lombalgia, ernia, protusione discale), osteoporosi, artrite reumatoide, artrosi, gonalgia, etc.

NEW

LEZIONI DI BALLI DI GRUPPO Venerdì dalle 20.00 alle 22.00 Info: Augusto 348 7490305

SPINNING

Lunedì e Giovedì dalle 20.00 alle 22.00 Info Pia 349 4076981

Lunedì e Mercoledì ore 14.30 Info: Lisa 340 7705932 costa.lisa10@gmail.com

FUNCTIONAL TRAINING

Allenamento funzionale a 360° per conquistare un benessere completo e generale

Gruppo Basalti e Cartabianca all'interno del C.E.R. 2016 hanno organizzato un corso di avvicinamento alla Mountain Bike per ragazzi dai 6 ai 13 anni. 32 ragazzini hanno aderito a questa iniziativa che è andata in scena tutti i Martedì ed i Giovedì di Luglio in Piazza Aldo Moro, dove i bambini hanno potuto testare le proprie abilità attraverso giochi ed esercizi che avevano come obiettivo quello di rendere i ragazzi autonomi e sicuri alla guida della propria bicicletta. Il corso è stato coordinato da un maestro iscritto all'Accademia Nazionale di MountainBike che, grazie il supporto dei dirigenti del Gruppo Basalti e degli animatori C.e.r. , ha potuto seguire con attenzione le difficoltà e i timori riscontrati dai ragazzini. Sicuramente è stata un'esperienza molto positiva che ha dato modo a tutti di provare qualcosa di diverso con l'aiuto di consigli tecnici utili per migliorare la postura, la guida e per superare delle piccole paure. Ci auguriamo di poter continuare su questa strada e, dal mese di settembre, se ci saranno le premesse giuste inizieremo con un corso annuale per tutti i bambini che sono interessati ad avvicinarsi a questo bellissimo sport.

TORNEO DI CASTELLO “MEMORIAL DOMENICO ROSSETTO” Si è svolto nel mese di luglio il “Memorial Domenico Rossetto” torneo di calcio di Castello arrivato alla sua 49a edizione. Da un paio di anni il programma si è arricchito di nuovi appuntamenti con attività per bambini e ragazzi e un torneo di pallavolo, "Ariele in volley”, che quest’anno ha visto la presenza di 4 squadre. Presente anche quest’anno l’AIDO in particolare il 12 luglio con la partita del cuore e la cena di beneficenza. Sabato 30 luglio la serata conclusiva con ottima cena e musica, e le premiazioni delle squadre vincitrici dei tornei: “I RIMASUGLI DEL BABA” per il calcio e “BELLE E BRUTTI” per il volley. Appuntamento all’anno prossimo, in un’edizione ancora più ricca in occasione dei 50 anni del torneo.

Venerdì dalle 19.00 Info: Valentino 349 3239318 valentino.cerato@gmail.com

IMPIANTI SPORTIVI Via Torino - San Giovanni Ilarione info@polisportivailarione.it FB: Polisportiva Ilarione

Gli ALLORI MONICA MARCHETTO – 8 Luglio 2016 - Università degli Studi di Verona Laurea in Biotecnologie Mediche ESTER BRUNI – 6 Luglio 2016 - Università degli Studi di Verona Laurea in Lingue e Culture per il Turismo e il Commercio Internazionale

OFFERTE per l'Alpone

KETTY GAMBARETTO – 15 Luglio 2016 - Università Cà Foscari (Venezia) Laurea in Lingue, Culture e Società dell'Asia e dell'Africa mediterranea MAGDA ZAMBONI – 14 Settembre 2016 - Università degli Studi di Verona Laurea in Economia Aziendale

Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE Totale nati: Totale matrimoni: Totale morti:

6 4 13

Trimestrale di informazione e cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo all'Alpone utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste Italiane: IBAN IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376 - Cod. Bic/Swift: BPPIITRRXXX Direttore responsabile: Delio Vicentini Redazione: Dario Bruni, Lucia Burato, Luciana Damini, Lorenzo Gecchele, Mario Gecchele, Angelo Pandolfo, Giovanni Sartori.

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Al 31/07/2016: Totale residenti maschi: Totale residenti femmine: Totale residenti: Totale famiglie:

2.616 2.483 5.099 1.843

Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - E-mail: cavazzola@utenti.ilarione.it Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti Recapito) Prestampa e Stampa: Grafica Alpone srl Via del Lavoro, 90 Tel. 045 6550833 - Fax. 045 6550221 E-mail: grafica@graficaalpone.com San Giovanni Ilarione (VR)

Allegri Dino Allegri Gino Bellaria Suor Pia Bellinato Cedro Ivana Beltrame Emanuela Beltrame Faustino Beschin Natalina Bevilacqua Anna Bevilacqua Maria Bevilacqua Pietro Bordon Laura Bricca Florido Car.Giuseppe Cavalliere Carmela Cavazza Clara Cengia Luigina Cengia Santina Centro Aiuto Vita Ciman Diego Ciman Laura - Luigi Ciman Luigina Ciman Pierina Coffele Angela Da Ronco Maria Luisa Damini Claudio Damini Maria Grazia Diwischek Eleonora Ferroni Umberto Filippini Bianca Fratta Claudine Fusa Augusto Fusa Mario Galiotto Margherita Galiotto Teresa

Latina S.Giov.Il. Alessandria Vestenanova S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Stefano Di Zimella Montecchia di C. S.Giov.Il. Verona Varese S.Giov.Il. Gallarate (VA) S.Donà del Piave S.Giov.Il. Montecchia di C. Varese S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Montecchia di C. Trevenzuolo (VR) Verona Merano (BZ) Colà di Lazise Cavalcaselle (VR) S.Giov.Il. Cesano Boscone (MI) S.Giov.Il. Belgio S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Bonifacio Biassono (MB)

Gambaretto Alessandro Gambaretto Giovanni Gazzo Anna Gromeneda Palmina Lovatin Agnese Lovatin Ivano Lovato Agostino Lovato Ernesto Marcazzan Domenico Marcazzan Giovanna Marcazzan Giuseppe Marcazzan Lino Marcazzan Pia Marchetto Bruno Marchetto Franco Marchetto Giuseppe Marcigaglia Almerino Mazzasette Luigi Munaretti Monica Panarotto Sergio Perazzolo Lino Pernigotto Laurent Pietro Abate Caliari Rivato Ferdinando Rossetto Rosetta Sabbadoro Ernesto Sabbadoro Giovanni Sabbadoro Patrizia Salgaro Vaccaro Dorina Sartori Mario Urbani Rina Zamichele Orietta Zanchi Giorgio Zandonà Damiano

S.Giov.Il. Verona S.Giov.Il. S.Giov.Il. Carpi Montecchia di C. Carpi MO Arzignano S.Giov.Il. Alte Ceccato S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Besozzo S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Volargne Dolcè (VR) Francia Poiano (VR) S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Montecchia di C. S.Giov.Il. Peschiera D/G Vestenanova Lonigo (VI) S.Giov.Il. S.Giov.Il.


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