L’ALPONE - MARZO 2018
A tutti i lettori Auguri di Buona Pasqua!
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R:S:705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 33 - N. 1 - MARZO 2018 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane
www.ilarione.it Saluto del Presidente Messo in bacheca l’ottimo successo di pubblico del Carnevale, che dopo la sfilata ha riempito i locali del centro storico fino a tarda sera, eccoci di nuovo all’opera per organizzare le manifestazioni primaverili. La macchina dei vari appuntamenti è ormai oliata e San Giovanni Ilarione si appresta a vedere di nuovo protagoniste le associazioni di volontariato lungo il prosieguo della stagione. L’invito ai giovani di farsi avanti per poter proporre nuove idee rimane invariato e gode dell’appoggio incondizionato da parte nostra, delle altre associazioni e dell’Amministrazione comunale, sempre attenta a valorizzare quanto il territorio sa offrire. Anche il nostro “Alpone”, superato il comprensibile momento di stallo dovuto alla scomparsa del compianto Delio Vicentini, ha ripreso ancor più vigore e, anzi, presenta alcune novità interne che pensiamo siano ben accolte dai lettori, visto che parlano del territorio e delle persone che vi operano. Un grazie da parte della Pro Loco va al nuovo direttore Emilio Garon, che con discrezione e competenza si è inserito senza forzature nel meccanismo già collaudato della redazione, sostenendo quel clima di collaborazione fattiva che da sempre caratterizza il nostro giornale. Certo, i momenti difficili ci saranno ma, come è accaduto in passato, siamo pronti a superarli, voi e noi insieme, per poter dare ai nostri lettori un’informazione chiara e il più possibile realistica di quanto avviene in paese e in vallata. Il Presidente Franco Cavazzola
L’ALPONE HA BISOGNO DI TE! Come ogni anno, L’Alpone rinnova l’appello ai suoi lettori per sostenere il giornale. In questo numero infatti troverete il vaglia postale con il quale potrete contribuire alle spese che L’Alpone deve affrontare per arrivare, puntuale ogni tre mesi, nelle vostre case. Un grazie a tutti voi da parte della Redazione e della Pro Loco per il prezioso contributo che offrirete nel tener vivo questo prezioso strumento di informazione e di cultura che da oltre trent’anni accompagna le vicende del nostro paese! Se vuoi inviare il tuo contributo a L’Alpone utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste Italiane: IBAN: IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376 Cod. BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX
PRO LOCO San Giovanni Ilarione
a.s.d. Basalti: GRANFONDO DEL DURELLO
Anno 33 Nr. 1 Marzo 2018
Si alza il sipario sulla Granfondo Veronese
Dopo una lunga attesa l’ A.S.D. BASALTI gruppo ciclistico di San Giovanni Ilarione si è riunito confermando il presidente Davide Giovanni Creasi anche per l’anno 2018. Al suo fianco avrà Marco Dirupo (vice presidente), Mathieu Di Franco (segretario) e un direttivo pieno di energia a dargli tutto il sostegno per portare a termine anche la sedicesima edizione della Granfondo del Durello - Sparkling Mtb Race. Da Lunedì 15 Gennaio sono attive le iscrizioni per aggiudicarsi il pettorale a questa Granfondo con la G maiuscola in terra veronese che da anni porta avanti il circuito del LESSINIA TOUR come strumento di promozione dell’intero territorio della Lessinia. La Durello, inserita anche nel circuito Bike World riproporrà anche
per l’anno 2018 lo stesso percorso del 2017 partendo da San Giovanni Ilarione, passando da Bolca (conosciutissima per i suoi giacimenti fossiliferi) per poi raggiungere la magica Val Tanara ed in seguito ritornare verso le colline Ilarionesi attraversando le più belle località della zona. Accedendo al sito www.asbasalti.it e collegandovi alla pagina facebook: https://www.facebook.com/GFDURELLO/ potrete conoscere tutte le novità di questo importante appuntamento che si suddividerà in 3 eventi principali, Il Durello Night Party, la Granfondo del Durello e la Durellina Cup Baby. Tutto inizierà sabato 28 aprile con la consegna dei pacchi gara e dei pettorali per gli atleti delle sole categorie
amatoriali, radunando così a San Giovanni Ilarione centinaia di Bikers che potranno soggiornare negli alberghi dei dintorni oppure potranno usufruire dell’area camper situata in piazza Aldo Moro. La sera stessa ad accoglierli sarà la nota serata del Durello Night Party (serata aperta a tutti, che si terrà all’interno della tensostruttura dedicata) che proporrà un piatto tipico accompagnato da fiumi di Lessini Durello D.O.C. prodotto da Cantina di Soave, per poi terminare il tutto con balli e musica a 360°. Il clou sarà sicuramente domenica 29 quando le vie Ilarionesi addobbate ad hoc per l’occasione saranno riempite dal folto gruppone di ciclisti (900 nel 2017) pronti a solcare i magici sentieri della Lessinia orientale. Al termine della manifestazione non potranno mancare ovviamente Flower Ceremony per i vincitori, premiazioni di categoria e pasta party per tutti. Terminato l’appuntamento dedicato ai grandi il Gruppo Basalti non poteva lasciar da parte i più piccoli che potranno dare prova delle loro abilità di bikers alla “Durellina Cup Baby” gara promozionale per bambini dai 5 ai 12 anni che andrà in scena la mattina di domenica 6 Maggio in Via 11 settembre all’interno di un percorso sterrato, predisposto secondo regolamento F.C.I. Le iscrizioni potranno essere effettuate mediante apposito modulo di iscrizione e ricevuta di bonifico inviando tutto via mail all’indirizzo iscrizioni@sdam.it op(continua a pag.2)
MARCIA TRA I CILIEGI
XVII Trofeo Federico
Immersi nel cuore dell’inverno che attanaglia questi giorni con temperature piuttosto fredde, la polisportiva di San Giovanni Ilarione ha già fatto partire la macchina organizzativa della XVII Marcia tra i ciliegi, prevista per lunedì 2 aprile 2018 per fare in modo che anche la pasquetta di quest’anno possa essere vissuta all’insegna dello sport, di un sano benessere per il corpo e non solo. (continua a pag.2)
QUALCHE RIGA PER DELIO
Si ricorda a quanti vogliono dedicare un ricordo o un saluto al nostro Direttore Delio Vicentini che gli scritti devono essere entro il 1 luglio 2018 inviati al seguente indirizzo: cavazzola@utenti.ilarione.it Bastano poche righe, magari corredate da una foto. Le aspettiamo!
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L’ALPONE - MARZO 2018
La Vita è una ciliegia
Suor Angela Confente
La Vita è una ciliegia La morte il suo nòcciolo L’amore il ciliegio. Jacques Prévert Anche se nelle Valli Veronesi le ciliegie sono presenti probabilmente da un’epoca proto romana, come frutto da destinare al commercio se ne parla, forse per la prima volta, solo nel 1807, in una relazione stilata dall’Accademia d’Agricoltura di Verona. Alla fine dell’Ottocento, nella “Monografia della provincia di Verona” l’autore, il Regio Prefetto conte Luigi Sormani Moretti, dava notizie dettagliate sulle varietà più coltivate che: “… distinguonsi giusta l’ordine di loro maturazione qui, in: primiere, che maturano alla prima metà di maggio; ballottone, che seguono le primiere una settimana più tardi e sono, come il nome l’indica, assai grosse; more piccole o pegolotte; more o pertegaizzi; marostegane, di color pallido e saporite…”. Tra le ciliegie acide ricorda “…visciole, amarasche, amarascone…” Circa alcune tecniche di coltivazione, annota che “…usansi qui innestare talvolta sul pruno Mahaleb di Linneo, detto in vernacolo sbolzafrin, dal cui legno suolsi fare canne da pipa. Si moltiplica il ciliegio per semi e per pianticelle educate in vivai o nate casualmente e l’innesto, che è sempre necessario, qui si fa preferibilmente a gemma o a corona”. Dall’inizio del Novecento si è avuto un sempre crescente interesse per la cerasicoltura e, da coltivazione limitata al consumo familiare, con piante sparse poste a sostegno vivo delle viti o che delimitavano i confini fra le proprietà, o destinate a un commercio di lusso, a poco a poco si passò a una produzione specializzata. La diffusione intensiva del ciliegio, soprattutto nell’area collinare veronese, pertanto anche a San Giovanni Ilarione, intraprese solo dopo la Prima guerra mondiale, e nacquero i mercati locali alla produzione. Nel 1935 a Cazzano di Tramigna nasce la Prima Mostra Provinciale delle Ciliegie. Le prime descrizioni sulle varietà impiegate arrivano nel 1940 con il Candioli con la Antieste, l’Este, la Caccianese, la Moretta, la Durona Precoce di Verona, e tra le medie Mora di Cazzano, Durona di Modena e Vicentina. Nel secondo dopoguerra, grazie alle mutate condizioni di mercato e all’ormai acquisita professionalità degli operatori locali il ciliegio si svincolò dal ruolo di tutore vivo della vite e divenne una coltivazioni autonoma, perfezionando l’assortimento varietale con un maggior impiego della Mora di Cazzano o Durona di Verona e la sostituzione delle vecchie tenerine e dei duroncini, con altre varietà più adatte al mercato. Il periodo di successo della cerasicoltura nei Comuni di San Giovanni Ilarione, Cazzano di Tramigna, Tregnago, Illasi, lo raggiunse tra gli anni ’70 e la fine degli anni ‘80, con le varietà Mora di Cazzano, la Mora dalla punta, la Moreau, Burlat, l’Adriana, la Giorgia, la Ferrovia, la Van, la Lapins e la Sweet Heart, Meraviglia dell’Alpone. Dalla seconda metà degli anni ’90 le mutate condizioni economiche, l’avanzare dell’interesse per la viticoltura offuscarono la coltivazione del ciliegio, penalizzato anche da andamenti climatici poco favorevoli, pur rimanendo un importante prodotto frutticolo che, ogni anno, apre i battenti con la prima decade di maggio, con le varietà Begareaux, Celeste, Giorgia, Grace star. Le migliori arrivano un po’ più tardi, da fine maggio a fine giugno, con la Mora di Cazzano, la Ferrovia, Black Star, la Gray Star, Lapins, Kordia, Regina, Staccato. A San Giovanni Illarione e a Montecchia la qualità è alta, il prodotto è richiesto e dal 2017 il Mercato cerasicolo di Montecchia di Crosara, unico in Val d’Alpone, ha iniziato ad attuare vendite direttamente alla Grande distribuzione organizzata, grazie ad un nuovo impianto di selezionatura e conservazione delle ciliegie, idoneo ad elevare qualità e conservabilità. Il 18 gennaio scorso i Sindaci dei Comuni di San Giovanni Ilarione, Montecchia di Crosara, Vestenanova, Roncà, Monteforte d’Alpone e Soave si sono riuniti per intraprendere il percorso presso i competenti uffici, Regione Veneto e Ministero dell’Agricoltura (Mipaaf), per ottenere il riconoscimento da parte della Comunità Europea dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP) per valorizzare maggiormente la cerasicoltura locale. A coordinare il tutto è l’Associazione cerasicoltori del Comune di Montecchia di Crosara, a cui aderiscono oltre 500 aziende dell’intera vallata dell’Alpone. Che si siano gettate le basi per un “Rinascimento” Cerasicolo? Enzo Gambin Direttore AIPO
Sabato 17 febbraio scorso, all’età di 88 anni, ci ha lasciati una religiosa nostra concittadina: suor Angela Confente. Apparteneva alle suore della Misericordia ed aveva preso i voti nel lontano 8 settembre 1949. Aveva svolto buona parte del suo apostolato in Tanzania. Ultimamente, presso il suo Istituto a San Michele Extra, assisteva le sue consorelle più anziane. Era sempre stata una assidua lettrice del nostro giornale. La redazione de L’Alpone partecipa al dolore dei familiari di Suor Angela e delle consorelle. (continuazione articolo GRANFONDO DEL DURELLO di pag. 1) pure via fax al numero +39 051 9525760. Non mancherà di certo il protagonista della manifestazione, ovvero il Lessini Durello D.o.c. che da anni ormai fa parte del classico pacco gara della manifestazione e che accompagna i palati durante le tre giornate dedicate a sport, musica e divertimento. Le novità saranno tante ed il 29 Aprile L’ A.S.D. Basalti sicuramente vi accoglierà a San Giovanni Ilarione come meglio sa fare. Sei pronto a conquistare il decimo trofeo A.V.I.S. San Giovanni Ilarione - Vestenanova? La terra del Lessini Durello D.o.c aspetta solo di essere vissuta attraverso il bellissimo mondo delle ruote grasse. Davide Giovanni Creasi Presidente A.S.D. BASALTI (continuazione articolo MARCIA FRA I CILIEGI di pag. 1) Verde, prati, contrade immerse tra gli alberi, spazi aperti, colori che dipingono le colline che si stanno risvegliando dopo il letargo invernale, paesaggi splendidi, movimento, che per molti è attività sportiva, ma per altri declina un camminare che “fa bene alla salute”, tutto questo e molto di più è la manifestazione che sarà di scena la prossima pasquetta. Bellezze e ricchezze di un territorio che si lascia scoprire da chi trova il tempo, il gusto e la tranquillità di immergersi, di attraversarlo, in solitudine o in compagnia, di assaggiarlo facendo tappa nei ristori che accompagnano i vari percorsi. La manifestazione podistica non competitiva, a passo libero, prevede i classici tre percorsi di Km. 7, 13 e 20, adatti per tutti i tipi di piedi, gambe e palati. Pertanto aspettiamo e invitiamo tutti a questo evento: sportivi in erba e stagionati, famiglie, ragazzi, giovani, amanti della camminata tranquilla e agitati in partenza prima dell’orario previsto. Novità di questa edizione 2018 è che la marcia è valida per il concorso del “Nordic Walking Days 2018”. La camminata nordica è un tipo di attività fisica e sportiva che si pratica utilizzando bastoni appositamente studiati, simili a quelli utilizzati nello sci di fondo Rispetto alla normale camminata, questa richiede l’applicazione di una forza ai bastoni a ogni passo. Ciò implica l’uso dell’intero corpo (con maggiore intensità) e determina il coinvolgimento di gruppi muscolari del torace, dorsali, tricipiti, bicipiti, spalle, addominali e spinali, assente nella normale camminata. L’attività può generare un incremento fino al 46% nel consumo di energia rispetto alla camminata senza bastoni. I partecipanti avranno la partenza alle ore 9.00. Pertanto, il ritrovo è fissato per le 7.30 nella piazza della Chiesa. La partenza è prevista dalle 8.30 in poi, per chiudersi alle 13.00 o dopo il passaggio degli ultimi podisti. La chiusura delle iscrizioni per i gruppi sarà entro le 22.00 di sabato 31 marzo, per tutti gli altri il pettorale può essere ritirato fino alle 8.00 il giorno stesso della marcia. La quota di partecipazione è decisamente popolare: per i tesserati Fiasp € 2,50 con riconoscimento ed € 1,50 euro senza riconoscimento. I non tesserati Fiasp, per ragioni assicurative, pagano 50 centesimi in più. Tra i premi verrà assegnato il XVII Trofeo Federico Bellaria. All’arrivo ci sarà, come da tradizione, un ricco ristoro e pasta party per tutti i partecipanti e, naturalmente, grande attenzione al territorio sarà data attraverso la promozione e la vendita di prodotti tipici. Vi attendiamo numerosi e soprattutto … passate parola, sicuri che se inviterete qualche amico o conoscente a partecipare, vi ringrazierà per aver vissuto una giornata straordinaria tra le verdi colline ilarionesi. Per informazioni ed iscrizioni: 348.728.9852 Stefano Gaiga
COSCRITTI 1953 Verso la fine del 2017 i coscritti del 1953 si sono ritrovati per festeggiare insieme con la S.Messa ed un momento conviviale in allegria, questo importante traguardo. Il segreto per una lunga amicizia? INSIEME SI STA BENE! 64 anni e non dimostrarli perché eternamente giovani nello spirito .....
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Tanti Auguri a Ciman Paolina che il 5 Gennaio ha compiuto 90 Anni!
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PRO LOCO San Giovanni Ilarione
CARNEVALE 2018
MISTERO RISOLTO:
ANGUANA JOANNA TROVATA!!! L’ANGUANA JOANNA BASALTA INLARONIA
Cari lettori e paesani, l’appello da noi pubblicato nel numero precedente “AAA Anguana Joanna Basalta Inlaronia cercasi”, ha avuto esito positivo! L’anguana Joanna si è, infatti, presentata spontaneamente presso la nostre sede, ma -non avendo trovato nessuno- ci ha lasciato questo curioso scritto, accompagnato da una “cartina dei busi” e da un paio delle sue ormai famose poesie: “Son passà dalla sede vostra, me son messa anca in mostra, ma visto che nessun me ga verto, mi lo stesso me presento! Ai miei cari Cortelo e Seciòn da San Giovani Ilarion, ai Montanari da Vestena, ai Spioni da Bolca, ai Patatari da San Bortolo, ai Striossi da Sprea, agli Avocati da Tregnago, ai Sbondareossi da Badia, ai Confinanti da Montecìa, ai Amici da Roncà, a chi el paese ga abbandonà, a chi in paese tornerà NUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM Joanna Basalta Inlaronia, ultima delle anguane della mitica dinastia, la debutta anca qua sull’Alpon, sensa paura, né esitasiòn! Ve speto nei me busi, done, veci e anca tusi, prima però bisòn che me catè e solo allora ve offrarò el cafè!”
L’ANGUANA: L’anguana o lenguana è una creatura mitologica tipica anche della Lessinia, legata a luoghi come rupi, valli, caverne e grotte carsiche ben nascosti dalla vegetazione, chiamati per lo più “busi dell’anguana”. Essendo esseri fatati che hanno origine proprio dall’acqua e che vivono anche presso fonti o ruscelli, molti affermano che le anguane, giovani donne attraenti, appaiano alcune volte anche sotto forma di creature per metà ragazze e per metà rettile o pesce (“con i piedi caprini, con le
gambe squamate”). In grado di sedurre uomini che vagano di notte lontani dalle proprie case, le anguane sarebbero - allo stesso modo - in grado di lanciare forti grida spaventose, da cui il detto “sigàr come n’anguana”. Sembra che le anguane di San Giovanni Ilarione, adornate di lunghi capelli corvini, abbiano sempre preferito il bianco, come colore delle proprie vesti. Inoltre si occupano, come in altri paesi, di “far la lìssia” ossia di lavare i panni della buona gente delle contrade. Talora, però, queste creature assumono tratti sinistri e sembra siano solite, tra le altre cose, prendersi gioco dei viaggiatori notturni con sottili burle e spargere - talvolta zizzania tra le donne, rivelando ai quattro venti pettegolezzi e segreti piccanti. Si ipotizza anche che, prima del Concilio di Trento, esse fossero comunemente mescolate agli altri abitanti e che solo dopo il passaggio di San Carlo Borromeo, siano state relegate – insieme a orchi, fade e strìe - all’interno dei “busi” per paura che potessero intaccare, con le loro stramberie, la fede cristiana.
Rappresento el me paese, ma non solo con le sarèse. Go le man inanellàe, de castagne ben ornàe, tacchi a spillo de basalto, ancheggio tra i campi e non me rabàlto! La me veste l’è el torrente Alpon, i cavej la vegetassion, de colline ben formosa, son un poco maliziosa. L’acqua al mondo la gh’è sempre sta e mi discendo proprio da là, la me genealogia l’è rento le grotte, la luna la illumina le me sembianse solo de notte. Son tutto e son niente, son in mezzo alla gente, son come un pensiero della to mente! Son vana realtà o son fantasia? De sicuro non so ‘na busìa!
NON DIGO GNENTE, MA GNANCA TASO
Non digo gnente, ma gnanca taso, me vardo intorno, me grato el naso, parlo del tempo e delle coltivassiòn, dei saggi vecioti e delle nove generassiòn! Delle persone de mezza età, che non le sa in che scarpa star, ma anca ben dei cari toseti, che i ga da cresser senza star stretti!
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L’ALPONE - MARZO 2018
ENERGIE RINNOVABILI
Gli studi e le iniziative del nostro compaesano Gabriele Gambaretto
La frenesia del mondo moderno è inevitabilmente dipendente dall’energia elettrica che viene impiegata quasi dappertutto nella vita quotidiana, e che solo per circa un terzo del consumo nazionale viene prodotta da fonti rinnovabili; per il resto la produzione avviene utilizzando combustibili fossili. Un nostro giovane concittadino, Gabriele Gambaretto, ha dedicato i suoi studi universitari prima, e poi la sua attività lavorativa a questo settore; ha seguito dal 2006 al 2012 presso l’università di Padova il nuovo corso di laurea in ingegneria energetica ad indirizzo Fonti rinnovabili, conseguendo la laurea specialistica nel 2012. Ci racconta: “E’ una specializzazione che ora sta prendendo molto piede; quando ho iniziato, il corso era seguito da una ottantina di iscritti, ma dopo 3 anni gli iscritti si sono quasi triplicati”. Al corso di laurea si studiano i problemi del risparmio energetico, differenziati in tre filoni: intervento sugli edifici, sull’efficienza dei sistemi tradizionali, e sull’impiego delle energie rinnovabili. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che Gabriele ha dedicato prima i suoi studi e poi il suo lavoro, indirizzando il suo corso di laurea al settore eolico e poi operando presso un’azienda di Badia Calavena, la Penta Systems che ha al suo interno una diramazione dedicata al mini eolico, la Penta Wind. In questa azienda ha progettato e sviluppato il primo prototipo di turbina eolica che produce 10 KWh, ma ne costruiscono anche di quelle che arrivano a produrre fino a 20 KWh; sono evidentemente delle produzioni di energia limitate rispetto al grande eolico che può arrivare anche a 5 MWh. Le turbine eoliche sono molto diffuse al sud d’Italia, perché in quelle zone spira un vento piuttosto costante, ma sono vantaggiose anche dalle nostre parti se la velocità del vento riesce a superare i 10 chilometri l’ora. Esistono anche impianti ibridi, con fotovoltaico ed eolico con accumulo di energia su batteria, dotati anche di un generatore di emergenza a gasolio; uno di questi impianti è già stato da loro installato ed è già operativo in Alto Adige al passo Pennes (ritratto nella foto). Questi sono impianti innovativi che se ben pensati possono avere un buon futuro. Ci racconta che il piccolo eolico in Italia ha avuto una discreta diffusione anche in seguito agli incentivi statali ed è un impianto più tecnologicamente avanzato e decisamente migliore rispetto alle produzioni estere dei Paesi nordici, che invece sono specializzati nel grande eolico; da noi si deve privilegiare la tecnologia, che deve sfruttare al massimo il poco vento che abbiamo. L’impianto ha una durata tecnica di 20 anni, si ammortizza in circa 6-7 anni di attività e richiede una modesta manutenzione che consiste in controlli ed ingrassaggi a cadenza annuale. Per la sostituzione del vecchio impianto (REVAMPING) che sicuramente avverrà con macchine tecnologicamente sempre migliori e più performanti, non ci dovrebbero essere particolari problemi per lo smaltimento della vecchia macchina. Gabriele mi fornisce alcune caratteristiche della turbina e mi dice: “Il palo, è costituito da 3 pezzi incastrati fra di loro, è lungo 24 metri e sulla sommità si installa quella che è chiamata la NAVICELLA, che si orienta al vento a bandiera, talvolta aiutata da una piccola motorizzazione”. E ci dice ancora: “L’Azienda per cui lavoro usa materiali di produzione italiana per oltre il 90% dell’impianto, ed al suo interno progetta ed assembla tutti i componenti della macchina”. E noi aggiungiamo che la pale sono state studiate e progettate proprio da Gabriele, il nostro giovane ingegnere! Bravo Gabriele! I nostri migliori auguri per il tuo futuro! Angelo Pandolfo
DAL GRUPPO ALPINI
Dopo la massiccia partecipazione delle penne nere di tutta Italia, e molte anche della Sezione di Verona, al Pellegrinaggio Nazionale dell’ Ortigara del 9 luglio dell’ anno scorso, al Raduno Triveneto del 17 settembre nel vicino Comune di Chiampo, con una nostra buona partecipazione ed al 145° Anniversario delle Truppe Alpine a Verona, il Gruppo ha proseguito nelle sue solite attività e partecipazione alle varie feste degli altri Gruppi della Zona Valdalpone. Nel frattempo lo scorso 24 febbraio gli iscritti al Gruppo hanno provveduto, con votazione, al rinnovo delle cariche istituzionali confermando al comando l’alpino Rivato Angelo e confermando anche quasi tutti i precedenti consiglieri, integrati da delle nuove entrate per dare nuova vitalità al Gruppo. Si ricordano i più importanti prossimi impegni: il 25 aprile ci sarà a Vestenanova il Raduno della nostra Zona Valdalpone, il 13 maggio l’Adunata Nazionale a Trento, il 17 giugno il Triveneto a Vittorio Veneto senza naturalmente scordare i vari Pellegrinaggi Nazionali o Sezionali, come da calendario. Il Raduno Triveneto del 2019 sarà tenuto a Tolmezzo e quello del 2020 ad Asiago. Si fa presente che chi volesse recarsi per dei momenti di relax (giorni o ferie) presso il Soggiorno Alpino di COSTALOVARA, che è di proprietà dell’ A.N.A., (sull’Altipiano del Renon), che diversi iscritti conoscono, possono approfittare delle offerte per il periodo dal 30 marzo al 3 aprile (Pasqua), oppure dal 21 al 29 aprile (ponte del 25 aprile), dal 28 aprile al 2 maggio (ponte di maggio), dal 31 maggio al 4 giugno (ponte del 2 giugno) ed infine per chi volesse sfruttare l’offerta “prenota prima” estate 2018 entro il marzo 2018 avrà il prezzo bloccato del 2017. SI INVITANO QUANTI NON HANNO PROVVEDUTO AL RINNOVO DELL’ ISCRIZIONE PER IL 2018 DI FARLO QUANTO PRIMA !!! A TUTTI GLI ALPINI, ALLE LORO FAMIGLIE, ALLE VARIE ASSOCIAZIONI E A QUANTI LEGGONO IL TRIMESTRALE “L’ ALPONE” L’ AUGURIO DI UNA BUONA E FELICE PASQUA!!
I BASALTI COLONNARI Non tutti i paesi di provincia come San Giovanni Ilarione vantano di ospitare nel proprio territorio un fenomeno geologico degno di nota come i basalti colonnari. Si tratta di gigantesche colonne laviche, alte alcune decine di metri, formatesi dal raffreddamento di una colata di basalto. Tutto ciò successe milioni di anni fa, nell’era geologica chiamata Oligocene, dopo l’estinzione dei dinosauri. Il magma a contatto con l’aria si solidificò velocemente al punto da fratturarsi e dare forma a delle colonne a base esagonale, nere, l’una accanto all’altra. È da qui che nasce l’enorme parete rocciosa che noi tutti ancora oggi possiamo vedere. Il basalto è una roccia vulcanica di colore scuro presente, perlopiù, nelle pavimentazioni e usato per la produzione di asfalti stradali. Tuttavia, solamente pochi tra essi presentano una struttura colonnare. Si parla di certo di un fenomeno non ordinario, di cui alcuni esemplari sono visibili anche nella vicina Gambellara o sui Colli Berici. Anche nel resto d’Italia è possibile trovare af-
fioramenti di basalti colonnari, in modo particolare in Sicilia, nel circondario dell’Etna e in Sardegna, dove sono chiamati “canne d’organo”. All’estero, invece, sono presenti in Irlanda del Nord, dove in alcuni punti queste colonne di pietra arrivano ad essere alte fino a 12 metri e a formare nel loro insieme quello che è chiamato “organo del gigante”, per la certa somiglianza allo strumento musicale. Vista dall’alto questa distesa di colonne può essere scambiata per una strada lastricata che gli irlandesi chiamano Strada dei giganti. Alla luce di ciò, il nostro piccolo San Giovanni Ilarione possiede un’opera della natura, un fenomeno geologicamente interessante che può lasciare senza fiato vista l’imponenza con cui si manifesta. Non a caso la nostra Associazione Sportiva Dilettantistica Basalti, che promuove la passione per la bicicletta, prende il nome da questo tipo di roccia, la quale può essere indubbiamente considerata uno dei simboli del nostro paese.
Serena Aldegheri
DAL 1986 UN TECNICO CHE TI SA CONSIGLIARE
La trasparenza, la qualità e lo sconto sono i nostri punti di forza.
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L’ALPONE - MARZO 2018
Ricordo affettuoso e riconoscente di
SUOR CESARINA (ANTONIETTA) RAMPO, Apostola del Sacro Cuore di Gesù (Congregazione fondata da Madre Clelia Merloni, prossima alla beatificazione)
Nata a S. Giovanni Ilarione (Vr) il 10 gennaio 1937, da Cesare Rampo e Luisa Zanconato, in contrada “Mangano”, terza di quattro fratelli, di cui uno, Mario, morto in tenerissima età, mentre sono ancora viventi Francesco (Padre Michele, dei Frati Minori Conventuali della Basilica del Santo - Padova) e Pietro. Passata l’infanzia e l’adolescenza con i coetanei del paese, si sentì attratta alla vita religiosa delle “Apostole del Sacro Cuore di Gesù” che avevano, fino a pochi anni fa, una casa religiosa in paese, ed erano addette alla direzione dell’asilo parrocchiale e dell’oratorio femminile pomeridiano. Da notare che una sua zia, Suor Ciriaca (Rosa) Rampo, 1909 - 1993, sorella del papà, appartenente a questa Congregazione religiosa, era missionaria in Brasile. Dopo aver svolto il Noviziato nella Casa Provinciale di Milano, emise la professione religiosa l’8 settembre 1957. Diventata insegnante di scuola materna, viene mandata a Bari per ottenere il diploma di infermiera e poi di caposala. Questa sua professione l’ha poi esercitata per tutta la vita in diverse strutture sani-
tarie, pubbliche e private: a Bari, Milano, Forlì, Mestre, Motta di Livenza. Per assistere poi anche la mamma, ammalata, esercitò la sua professione nelle case di riposo di Chiampo, dal 1980 al 1990, e in quella comunale di Barbarano Vicentino, dal 1990 in poi. Nel 2015, accusando stanchezza nella deambulazione, fu ricoverata nell’ospedale di Noventa Vicentina, e la diagnosi fu sconvolgente per lei e per noi: cellule tumorali nei polmoni! Iniziò così il suo calvario! Diversi ricoveri all’ospedale di Vicenza, con esiti altalenanti, sedute di Chemioterapia ed un progressivo deperimento. Assistita con amore dalle consorelle e seguita a distanza da fratelli e parenti, all’inizio di quest’anno decise di essere trasportata a Bergamo, nell’infermeria provinciale delle sue consorelle, Casa Madre Clelia, dove, dopo pochi giorni, il 17 gennaio, verso le ore 3.00, il Signore l’ha chiamata a Sè; “entra nel gaudio del tuo Signore”, come cristianamente crediamo e le auguriamo! Per noi fratelli e familiari la sorella Antonietta è stata un dono di Dio: affidabile, gioiosa, serena, saggia... bisogna proprio
riconoscere ciò che scrive anche papa Francesco nella Esortazione Apostolica “Amoris laetitia” (c.f. n. 195) “...avere un fratello, una sorella che ti vuol bene è un’esperienza forte, impagabile, insostituibile”. Noi crediamo che dal cielo continuerà, nella Comunione dei Santi, a sostenerci con le sue preghiere! I funerali si sono svolti il giorno 19 gennaio alle ore 10.00 a Bergamo, nella casa di riposo della congregazione, con una Santa Messa di suffragio, attorniata da una cinquantina di consorelle, dal fratello Piero e da alcuni stretti parenti; la salma è stata poi trasportata a San Giovanni Ilarione, dove alle ore 15.00 è stata celebrata la Santa Messa esequiale, presieduta da Don Efrem e da Padre Michele, con la presenza di sei altri sacerdoti ed un diacono. Ai presenti, fra i quali una nutrita delegazione di Barbarano e di Chiampo, il Padre Michele, anche a nome del fratello Pietro, ha presentato il ringraziamento per la partecipazione, mentre nella speranza cristiana ci siamo avviati al cimitero. Nei nostri cuori risuonavano come consolazione le parole del prefazio della
Messa: “per i tuoi fedeli, Signore, la vita non viene tolta ma trasformata, e distrutta la dimora di questo esilio, viene preparata una dimora eterna nel cielo!”. Addio, sorella, Suor Cesarina, riposa in pace! P. Rampo Michele
NOEMI MICHELETTO, UN VULCANO DI ENERGIE
Davide 335 121 93 94 - Domenico 335 121 93 87
Via Verona, Caldiero (di fonte a Gonzato Calzature) di Ciman Nicola
tel. 045 7652764 cell. 346 4955284
piccola Bruna. E Bruna proprio non la delude. Una volta cresciuta frequenta la scuola media all’Istituto Farina di Vicenza e la scuola superiore alle Canossiane di Verona, vince un concorso per l’Ufficio Anagrafe del Comune di Schio lì si stabilisce, sposando il compaesano Romano Lovato, impiegato all’ospedale di Schio, per poi divenirne il segretario generale e così Noemi diventa nonna tre volte e tre volte pure bisnonna. Nel frattempo trova il tempo di dedicarsi ad aiutare in parrocchia, come aiuto perpetua, ai tempi di don Damiano e don Luigi. Ora la situazione è mutata, i tempi bui sono passati ed ora ha ritrovato un po’ di serenità. Si muove spedita e sicura nella sua dignitosa casetta, ove tutto sa di pulizia e ordine e dove campeggia la fotografia dell’intera tribù, con la nonna, figlia, nipoti e pronipoti. E’ felice quando la famiglia periodicamente si ritrova. Alla fine la sua fede è stata premiata e il Signore le ha voluto bene. Ha guidato la macchina fino all’età di 90 anni e poi ha lasciato perdere, ma di una cosa è assolutamente orgogliosa, quella di aver curato e di continuare anche adesso a tenere in ordine il capitello delle Lore, crocevia all’entrata della contra’ e dedicato alla Madonna ed in onore della quale si è ripristinata la festa locale ogni 8 settembre autentica antica vestale, controlla che tutto sia in ordine, che le tovaglie siano pulite che non ci sia nulla fuori posto. La cosa più bella nella vita? Certamente
la figlia Bruna e i nipoti e pronipoti, per il resto niente… “…non ho mai goduto niente nella vita, ho solo pianto tanto, per la morte del marito e dei fratelli, anche se poi bisogna andare avanti…”. Nella vita certamente ha molto sofferto, ma non si è mai arresa, è sempre rimasta in prima linea, non si è mai sottratta ai propri doveri di mamma e di capofamiglia, in nome di quella saggezza contadina che non si abbatte davanti al raccolto distrutto dalla grandine, ma riparte subito con fiducia e spera sempre in un futuro migliore. Ora Noemi vive serena, attorniata dai ricordi, con qualche acciacco dovuto all’età, frequenta la chiesa quando può, altrimenti ascolta la Messa alla TV, coltiva la passione della lettura e si tiene aggiornata di quanto accade nel mondo. Rappresenta uno degli ultimi esempi di modi di vivere ormai passati, quando si lottava per mangiare, ma che grazie alla tenacia hanno forgiato persone che hanno trasformato il paese. Al momento di salutarci la ringraziamo per la sua gentilezza al che risponde “… varda che non te scrivi tante messe da morto (tante cose inutili), me racomando…”. Tranquilla, abbiamo riportato la nostra bella chiacchierata e le auguriamo di continuare sempre con la solita grinta e la consueta arguzia, convinti che i cento anni saranno un traguardo garantito. Gianni Sartori
DODICIRIGHE
Siamo proprio sicuri che la protagonista di questo articolo sia nata nel 1927? A guardare la sua sicurezza nel parlare, la sua arguzia nelle risposte, la sua acutezza nelle osservazioni assolutamente non si direbbe, purtroppo l’ufficio anagrafe non si può corrompere. Figura esile, compatta nella sua eleganza di autentica contadina nostrana legata alla terra, ci accoglie in una giornata grigia e piovosa. E’ lei a dirci di essere nata il 29 aprile 1927, alle Lore di sopra, figlia di Paolo e Adele Fracca. E’ una bella famiglia, composta da tre femmine e due maschi, nell’ordine Maria, Noemi, Antonio, Lino ( morto durante il servizio militare) ed infine Lidia. Niente asilo, subito lavoro in casa con la mamma. La scuola elementare la frequenta prima a Lore, poi a Castello ed infine a Villa, conclu-
dendo felicemente la quinta elementare con la maestra Montagna Agnese, sposata al maestro Dignani. Poi le Lore diventano il suo regno. Qui cresce fra il lavoro nei campi e le faccende di casa ove si specializza nella cucina, preparando autentiche prelibatezze. I campi di papà garantiscono il pane quotidiano senza grosse difficoltà. Frequenta la chiesa a Castello ed è orgogliosa della sua parrocchia. L’anima gemella la incontra poco distante, alle Lore di sotto e risponde al nome di Pietro Beltrame, classe 1923, reduce dai campi di sterminio di Dachau e Buchenwald, ove aveva visto morire la principessa Mafalda di Savoia. Si sposano il 15 gennaio 1949 a Castello e subito arriva la figlia Bruna a portare allegria, purtroppo per poco, perché Pietro è ricoverato a Venezia a causa delle malattie e dei patimenti patiti nei lager nazisti e muore senza poter vedere la figlioletta, dopo neanche un anno di matrimonio. Gli metteranno nella bara una fotografia della piccola Bruna. Che fare? Dopo i primi momenti di smarrimento, Noemi si rimbocca le maniche, guarda avanti e non si dispera, c’è la figlia da accudire, i nonni e gli zii materni stravedono per la piccola Bruna e si prodigano per aiutare la sfortunata famiglia. C’è tanto lavoro nei campi, tanti pensieri da seguire, trova aiuto nella fede che rimane un solido riferimento, rinunciando ad altre vantaggiose proposte di matrimonio. La sua vita ora è dedicata solo alla
Qualcuno ci fa osservare che a San Giovanni ci son cose di cui non si parla mai. Almeno pubblicamente, perché se si guarda al mondo delle “ciacole”, di certo siamo un paese che non è secondo a nessuno… Per esempio, una domanda scottante che fa inorridire i benpensanti è la seguente: è vero o no che in paese (e in vallata) gira della droga? E quanta? E che a farne uso sono anche persone cosiddette insospettabili? Il bello, in questi casi, è che non si sa a chi rivolgere la domanda... Le forze dell’ordine, comprensibilmente, sono tenute al segreto professionale; coloro che “si fanno” naturalmente non vanno certo a raccontarlo ai quattro venti; i servizi sociali (ridotti all’osso da tagli alla sanità pubblica sempre più consistenti) hanno ben altro a cui pensare. E allora? Che si può fare? Nulla. L’impressione è che (in questa come in altre faccende spinose) tutti preferiscano far finta di niente e non affrontare il problema, se non quando ad essere coinvolti siano loro stessi o i propri familiari. Cioè quando sarà troppo tardi per porvi rimedio… Che ne dite, ne parliamo? D.B.
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NOTIZIE IN BREVE: PALESTRA: NUOVO TABELLONE CONTAPUNTI Finalmente è tornato! È stato ufficialmente reinstallato il tabellone segna punti nella palestra delle scuole medie: grazie alla nostra Polisportiva in particolare ad Andrea Piccinin, Alessio Sperandio e Gaiga Stefano che hanno dedicato il loro tempo per l’installazione del tabellone super tecnologico. NUOVA SALA STUDIO PER STUDENTI UNIVERSITARI
Da fine dicembre la sala civica O. Bonafin è diventata anche sala studio per gli studenti universitari di San Giovanni Ilarione che precedentemente, per preparare i propri esami, erano costretti a spostarsi nella biblioteca di San Bonifacio. Dotata di wi-fi, può accogliere fino a 28 studenti e viene utilizzata in autogestione, firmando l’assunzione di responsabilità quando si decide di far parte del gruppo. Quanto realizzato più sopra, che è il frutto di un bel lavoro di squadra, non è semplicemente una sala di studio, ma è anche luogo di incontro e relazioni. Grazie ragazzi che con la vostra
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presenza, anche se discreta e silenziosa, contribuite a rendere più “vivo” il nostro comune. LEZIONI DI INGLESE E a proposito di comune sempre più vivo e affollato, a partire dall’inizio di Gennaio è stata messa a disposizione la saletta (attigua all’anagrafe) per lezioni di inglese, destinate prevalentemente agli studenti della scuola primaria e secondaria, organizzate dalla Pro-loco in collaborazione con “English Experience”.
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a questo servizio, in maniera tale che questi soldi vadano, anche in parte, a beneficio del nostro territorio. Il Bonus è esteso anche ai nati del 2000 e del 2001, nel momento in cui compiranno 18 anni, come previsto dalla Legge di Bilancio dello Stato per il 2018. L’assessorato ai Giovani si rende disponibile a fornire assistenza o chiarimenti sia tramite i canali social di Facebook o personalmente su appuntamento.
“UNA SCUOLA FELICE” In una affollata Aula Magna della scuola secondaria “M. Marcazzan”, la sera del 12 Gennaio è stato presentato il libro “Una scuola felice” della maestra Luciana Bertinato. Evento organizzato dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di San Giovanni Ilarione che ha chiamato a raccolta ex-alunni, colleghi e collaboratori. La maestra Luciana, infatti, ha insegnato nella scuola a tempo pieno, a Castello, a cavallo fra gli anni ‘70 e ‘80 e come dichiarato dalla stessa non poteva essere una presentazione “asettica” ma si è rivelata ricca di emozioni e commozione.
MARCHIO IGP PER LA CILIEGIA Importante lavoro per il riconoscimento del marchio di “Indicazione Geografica Protetta per la ciliegia della Val d’Alpone”. Iniziato qualche anno fa da “Associazione Cerasicoltori del comune di Montecchia di Crosara”, ora si allarga alle amministrazioni della Valle, tutte, sino anche a Soave. Sindaci, assessori delegati, la Coltivatori Diretti, insieme per un traguardo che porterebbe la nostra ciliegia ad essere la terza certificata col marchio IGP in Italia (ora lo sono solo Vignola e Marostica). Il consigliere delegato Alberto Rossetto seguirà attentamente e supporterà questo decisivo percorso per la concreta valorizzazione del prodotto; valorizzazione che significa maggior reddito per il nostro territorio.
BONUS CULTURA 18APP Attenzione ai giovani nati nel 1999: Nel mese di gennaio 2018 vi è stata spedita una lettera per informarvi del “BONUS CULTURA 18APP”, di iniziativa statale, del valore di 500 euro; allo stesso modo l’invito è stato esteso agli esercenti di zona che risultino idonei ad abilitarsi
NUOVI BANDI PSR – AGRICOLTURA Tramite un incontro pubblico realizzato da Coldiretti e Comune, il 15 Gennaio, si sono illustrate le opportunità dei nuovi bandi (usciti il 29 dicembre 2017) che rappresentano volano di crescita sia per nuove attività imprenditoriali agri-
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cole (primo insediamento giovani) che per lo sviluppo con supporto agli investimenti di aziende esistenti. Molti e interessati i partecipanti che non hanno mancato di rivolgere domande al relatore Luca Antonini, Responsabile area Tecnica di Impresa Verde Verona. Un grazie anche alla locale Coldiretti per la disponibilità. FRANE: Nuovi interventi in arrivo per le frane di via Salgari e via Nanon: approvati i progetti si può dare il via alle gare di appalto per le opere finanziate per complessivi 168.000 euro. VERDE PUBBLICO, VARIE MANUTENZIONI. Si è intervenuti per la sistemazione e corretta potatura delle piante presenti alla scuola elementare Stefani, del cimitero lato ingresso principale, della piazza Caduti e Dispersi in Russia a Castello. Vi erano piante morte da togliere e molte da mettere in sicurezza perché ormai troppo grandi e con rischio si spezzassero i rami.
LA PAROLA ALLA MINORANZA
PER LA RINASCITA DEL TUO PAESE
UN SERVIZIO PER LE AZIENDE PER LA RINASCITA DEL TUO PAESE
Da anni molte attività del paese sia agricole che industriali UN SERVIZIO PER LE AZIENDE chiedono una pesa pubblica Da anni molte attività del paese sia agricole che industriali chiedono una pesa pubblica
Il gruppo “per la rinascita del tuo Paese” ha presentato una mozione al Consiglio Comunale per un’importante iniziativa che nasce dalle nostre aziende del paese. Queste sono le premesse: VISTE le ricorrenti richieste di diverse aziende di San Giovanni Ilarione, operanti soprattutto nel campo agricolo
LEGA NORD - CONCRETIZZIAMO
AUTOMEDICA IN VAL D’ALPONE
Continua l’impegno preso a giugno nei confronti dei cittadini di San Giovanni Ilarione e riguardante alcuni dei punti del programma elettorale, legati soprattutto alla sicurezza. In merito alla mancanza di un’automedica che sia attiva per la Val d’Alpone H24, ci siamo subito messi al lavoro per cercare di ampliare l’operatività di questa importantissima risorsa, attualmente operativa quotidianamente dalle 19 alle 7 del mattino. Ci siamo incontrati più volte, per discutere del problema, con l’ Assessore alla Sanità della Regione Veneto Luca Coletto, il quale ha sollecitato ripetutamente il direttore sanitario dell’Ulss 9 Scaligera, Pietro Girardi, ad attivare il servizio il prima possibile. La settimana scorsa abbiamo avuto notizie positive in merito e sembra che il servizio di automedica verrà esteso alle ore diurne quanto prima. Marco Beltrame Davide Giovanni Creasi
Il gruppo “per la rinascita del tuo Paese” ha presentato una mozione al Consiglio Comunale per un’importante iniziativa che nasce dalle nostre aziende del paese. Queste sono le premesse:
VALUTATA la necessità di sostenere l’agricoltura montana e la zona industriale del nostro Paese, ritenute tra le più rilevanti della vallata
VISTE le ricorrenti richieste di diverse aziende di San Giovanni Ilarione, operanti soprattutto nel campo agricolo VALUTATA la necessità di sostenere l’agricoltura montana e la zona industriale del nostro Paese, ritenute tra le più rilevanti della vallata
CONSIDERATO che nel territorio comunale non sono presenti pese pubbliche e che lechepiù vicinecomunale si trovano Comune di Vestenanova CONSIDERATO nel territorio non sononel presenti pese pubbliche e che le più vicine si e Gambellara trovano nel Comune di Vestenanova e Gambellara
RILEVATO che i servizi di pesa pubblica, presenti nei succitati Comuni, vengono gestiti con gettoni acquistabili in più attività commerciali, che ammortizzano il costo iniziale della pesa e della manutenzione
RILEVATO che i servizi di pesa pubblica, presenti nei succitati Comuni, vengono gestiti con gettoni acquistabili in più attività commerciali, che ammortizzano il costo iniziale della pesa e della manutenzione Chiediamo che la giunta comunale che si attivi per valutare l’opportunità di realizzare una pesa pubblica automatica nel territorio comunale, pratica e utile per il servizio di pesatura di trattori agricoli ed autotreni, attiva 24 ore su 24 e disponibile sia a gettoni, sia a monete euro, oppure con schede a scalare emesse dal Comune.
Chiediamo che la giunta comunale si attivi per valutare l’opportunità di realizzare una pesa pubblica automatica nel territorio comunale, pratica e utile Ritenendo che il l’argomento offra di un valido servizio alla propongono che loed stesso venga per servizio pesatura dicollettività, trattori agricoli autotreni, attiva 24 ore su 24 e inserito e discusso nel prossimo Consiglio Comunale. disponibile sia a gettoni, sia a monete euro, oppure con schede a scalare emesse ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------dal Comune. Il gruppo “Per La Rinascita Del Tuo Paese” augura a tutta la cittadinanza Ritenendo che l’argomento offra un valido servizio alla collettività, proponiamo i migliori auguri Buona Pasqua! che lodistesso venga inserito e discusso nel prossimo Consiglio Comunale. Consiglieri comunalidel Bevilacqua Nadia e Gecchele Lorenzo Il gruppo “Per la rinascita tuo Paese” augura a tutta la cittadinanza
i migliori auguri di Buona Pasqua! I Consiglieri Comunali Nadia Bevilacqua e Lorenzo Gecchele
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L’automedica della CROCE ROSSA (attualmente operativa solo di notte)
A tutti i cittadini e ai lettori
auguri di buona Pasqua!
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COMUNE S. Giov. Ilarione Roncà
Somma dei 2 comuni %
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REFERENDUM SULLA FUSIONE: IL 91,59% DICE NO
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voti validi 2.889 1.237
favorevoli - SI
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n° voti
39,3
764
69,8
243
contrari - NO
%
n° voti
61,8
473
8,5
2464
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91,6 38,2
Tot. voti validi
Tot. SI
Tot. NO
4.126
1.007
3.119
57 %
Vogliamo ringraziare tutti i cittadini per la straordinaria risposta in termini di affluenza (più alta registrata in Veneto degli ultimi referendum) e soprattutto per il risultato a favore del No alla fusione, anch’esso il più alto mai registrato in Italia (91,59%). Ringraziamo anche collaboratori e non possiamo dimenticare la lista di minoranza guidata dalla capogruppo Nadia Bevilacqua per il contributo fornito. Come Sindaco e amministrazione ab-
24,4 %
75,6 %
biamo dovuto sospendere per oltre due mesi (siamo in carica dal 22 giugno 2017) l’attività amministrativa legata a progetti di lungo respiro, concentrandoci su questo progetto di fusione, dove nonostante la richiesta di sospensione del Consiglio Comunale, ci hanno obbligati al referendum. Inascoltate le nostre indicazioni che captavano questa contrarietà diffusa nei cittadini. Ci siamo applicati al massimo a studiare le implicazioni di tale progetto
TRUFFA AL MERCATO CERASICOLO Nel mercato cerasicolo del 2015, in zona industriale a San Giovanni Ilarione, ci furono situazioni poco chiare sfociate in accuse di truffa, falso in scrittura privata, associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione di assegni. Tutte queste ipotesi di reato sono nel fascicolo in Procura della Repubblica a Verona, ed ora l’amministrazione intende approfondire anche perché si è costituita, nel 2016, parte civile per danno all’immagine in quanto aveva finanziato l’iniziativa del nuovo mercato cerasicolo di San Giovanni Ilarione. I denuncianti, tutti agricoltori della zona, sono 37 e a fronte di consegne di ciliegie non hanno incassato il prezzo pattuito se non ricevendo assegni falsi, con firma falsa, di conti correnti inesistenti. Per questo il consigliere delegato all’agricoltura Alberto Rossetto ha presentato
in Consiglio Comunale una mozione, votata dall’intero Consiglio, per fare in modo di costituire una commissione consiliare conoscitiva sul mercato. Ma cosa si vuole approfondire in particolare? Ecco cosa recita la mozione approvata: «È doveroso assumere le informazioni al fine della corretta valutazione di fatti ipotizzabili come reato di truffa, falso in scrittura privata e associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione di assegni, alla valutazione della correttezza dell’azione amministrativa posta in essere all’epoca e di motivazioni e delle modalità di erogazione di contributi economici a carico del mercato cerasicolo». Parliamo di somme importanti sottratte al nostro territorio, si ipotizzano nelle carte delle denuncie, cifre che si avvicinano ai 180.000 euro di prodotto non pagato.
CIMITERO DEL CAPOLUOGO Piccoli interventi previsti e in parte già eseguiti per mantenere in ordine e sicuro il cimitero di Villa: 1.Sistemazione delle piante con taglio di quelle secche, rimozione di doppioni / piante troppo vicine e grandi fra loro; potatura di quelle grandi per riportarle a dimensioni non pericolose. 2.Posa di nuovi parapetti anticaduta sulla parte alta dei loculi ove esisteva pericolo di caduta per i visitatori; intervento eseguito con personale interno, stradino e l’uso di materiali che hanno permesso di spendere molto poco per un lavoro fatto a regola d’arte. (foto).
3.Prevista la sistemazione / revisione dell’attrezzo sollevatore per le salme, rotto da anni e indispensabile a tumulare in altezza e piena sicurezza. 4.Prevista la sostituzione di diverse scale per la posa dei fiori ormai obsolete, pesanti e non pienamente a norma. Scriveva Ugo Foscolo che “una società che non conserva il culto dei morti fra i suoi valori spirituali più preziosi, non merita di sopravvivere”: speriamo di conservare questa vicinanza e attenzione ai nostri cari defunti anche facendo, come cittadini, la nostra parte quando andiamo al cimitero.
evidenziandone le moltissime criticità e illogicità. Diversamente i proponenti facevano sfoggio delle sole cose positive risultandone poco credibili. Abbiamo informato gli Ilarionesi del tutto e la risposta è stata oltre ogni più rosea previsione. Ecco sicuramente gli incentivi promessi facevano e fanno gola ma il prezzo occulto, nascosto, chiesto al cittadino è anch’esso un macigno che svelato fa capire dove stava la strada giusta. Ora ciò che è successo non è motivo per tirare i remi in barca ma per remare più forte: bisogna collaborare, efficentare, migliorare le macchine amministrative e parlo al plurale perché si deve fare insieme con i vicini in primis, Edoardo Pallaro (Montecchia di Crosara) ed Edo Dalla Verde (Vestenanova) ma non escludendo Roncà e Monteforte d’Alpone.
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“Non tutto il male vien per nuocere” dice un proverbio; facciamo quindi tesoro di questo lavoro di approfondimento e condivisione di idee diametralmente opposte che però ci hanno dato l’occasione per ribadire concetti di appartenenza al campanile positiva, intesa soprattutto come consapevolezza della propria identità, identità che non può prescindere dalle nostre radici, origini, storia, cultura. Da qui si parte consapevoli per condividere con gli altri campanili vicini. Non ci sono nè sconfitti nè vincitori, ci sono opinioni diverse che si devono rispettare reciprocamente: poi la democrazia dà in mano le “chiavi”; è quella la responsabilità che sentiamo forte e ne siamo infinitamente orgogliosi. Viva San Giovanni Ilarione!
CHE BELLA SCUOLA!
Aula Magna delle Scuole medie affollata per la presentazione del libro di Luciana Bertinato “Una scuola felice. Diario di un’esperienza possibile”
Esiste una scuola felice? Esiste, esiste! E’ questa la novità che esce dalla bella serata di presentazione del libro della “maestra in pensione” Luciana Bertinato, che venerdì 12 gennaio è ritornata nel paese dove tutto è cominciato per incontrare i suoi alunni, i colleghi e i tanti collaboratori con i quali ha dato avvio, fra il 1976 e il 1987 e sotto la saggia guida del Direttore Didattico Delio Vicentini, al “Tempo Pieno” a Castello, una realtà ancor oggi funzionante e addirittura richiesta dai genitori per i loro figli. Non potevano certo mancare i toni nostalgici: numerose e spesso toccanti le testimonianze di ex alunni, insegnanti, personale scolastico e genitori, tutti coinvolti allora in quel progetto che produceva esperienze nuove e accattivanti (il giornalino scolastico, i prodotti agricoli coltivati nel cortile della scuola, la cooperativa Castellorto, la corrispondenza con Mario Lodi), poi riprese su ampia scala in molte altre realtà scolastiche italiane. Sebbene le foto e i ricordi, ravvivati dalle letture coinvolgenti dell’associazione “Voci di carta”, facessero vibrare di emozione il pubblico presente, parlare solo di revival sarebbe certamente riduttivo, poiché la passione dell’insegnante e dell’educatrice, cresciuta a diretto contatto con quella grande figura di maestro che è stato Mario Lodi, alla lunga è emersa, grazie anche al dialogo serrato e estremamente costruttivo con la relatrice Rita Falezza, con la quale l’autrice ha sviscerato il tanto che si può ancora fare nella scuola attuale malgrado il rischio (sottolineato anche dagli interventi di altri docenti e dirigenti presenti in sala) di una burocrazia sempre più assillante e di tanti segnali poco incoraggianti. La presentazione del libro “Una scuola felice” alla fine si è trasformata in un’occasione in cui ribadire che è possibile fare scuola in modo diverso, coinvolgendo i ragazzi e le loro famiglie in un cammino educativo e di apprendimento a diretto contatto con la realtà di ogni giorno: una scuola, come sottolinea Monica Guerra nella presentazione del testo, “in cui la conoscenza si incarna, divenendo accessibile per tutti, e che in tal modo assume il suo impegno a fare del mondo un posto migliore”. Sembra quindi un augurio, più che un consuntivo; un invito e una provocazione, più che una semplice testimonianza: la sensazione che si ricava, per chi legge queste pagine piene di vita e di passione, è che il ruolo della scuola conservi ancora quell’imprescindibile elemento che la rende indispensabile, perché vi si imparano le regole fondamentali della convivenza, che si chiamano rispetto, democrazia, curiosità mai fine a sé stessa, responsabilità, sapere critico, libertà… Tutti ingredienti – guarda caso – che spesso mancano in tanti protagonisti della realtà attuale, che dovrebbero tornare a sedersi sui banchi di “questa” scuola e reimparare i valori su cui impostare il proprio modo di essere genitori, lavoratori, imprenditori, amministratori... In una parola: cittadini responsabili. Dario Bruni
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Concerto per la Vita sig. Emanuele Sartori; i ragazzi del catechismo di terza media e loro catechiste); la Polisportiva di San Giovanni; la Scuola dell'infanzia Papa Luciani di San Giovanni con le mamme e nonn alunni; i volontari e parrocchie dei vari paesi limitrofi che han venduto e donato a noi il ricavato de vendita delle primule; tutti coloro che hanno acquistato le nostre primule fuori da messa, e...tutti q cui, senza volerlo, ci siamo dimenticati di menzionare. PONTE
San Giovanni Ilarione e Vestenanova Al prossimo anno, allora: contiamo ancora su di voi!
DEL MANGANO
Come da statuto, ogni anno alla chiusura di quello appena trascorso, matura il tempo Belloi ilbimbi nuovobattezzati ponte delnel 2017 co PS Qui in foto (gentile concessione di Foto Servizi – Corradini Igino) dei bilanci anche per la nostra associazione. Mangano, ma anche il L’Assemblea Annuale che si è svolta presso la Baita Alpini e Progenitori loco di Vestenanova al termine della tradizionale messa domenicale delle 10:30 il 4difebbraio ponte una voltascorso faceva nella parroc lo scorso 3 febbraio è, per il Consiglio Direttivo, il momento dove offrire a tutti un sua bella figura! Villa dedicata alla Giornata della Vita 2018. Un bel "regalo" anchela per noi del Centro Aiuto Vita nel quadro fedele dello stato di salute dell’Associazione portando a conoscenza gli impegni Nella foto degli anni ‘50 è tanta vitaper nuova! che l’AVIS ha gestito nell’anno appena trascorso e tracciare le linee di quelli l’anno ritratto Guido Da Ronco in corso. Purtroppo le cose non sono andate come speravamo e abbiamo chiuso l’anno (Guido de Memio) appogcon un po’ di amaro in bocca. Infatti, dobbiamo dire che anziché raggiungere il nostro Per ilgiato comitato esecutivo alla bella ringhiera agognato obiettivo delle 1200 donazioni, che rincorriamo da alcuni anni, abbiamo terdel ponte di allora. Daniele Pasquino minato l’anno con 1135 donazioni. Cioè 20 in meno rispetto all’anno precedente. Purtroppo ci sono molti donatori (175) che ne fanno una sola e addirittura una cinquan(Presidente) tina che nell’anno appena trascorso, pur essendo attivi, non sono mai andati a donare. Come in una famiglia tutti contribuiscono per il benessere e il progresso della stessa, anche l’Avis dobbiamo vederla come tale. Ognuno di noi deve essere parte integrante di essa e sentire il bisogno e il piacere di fare la propria donazione invitando anche chi non lo fa a recarsi al Centro trasfusionale a compiere la propria opera di generosità e altruismo. Il passaparola è spesso il miglior metodo per convincere gli indecisi. La nostra Avis Comunale che da 50 anni svolge la sua opera donando decine di migliaia di sacche di sangue, si è sviluppata e fortemente radicata sul territorio. Allora cerchiamo che questa nostra storia, questa nostra tradizione di solidarietà e altruismo non venga meno. Spesso diciamo di pensare di metterci noi dalla parte dell’ammalato. Allora proviamo veramente a fare ciò. Proviamo a riflettere: se ci fossimo noi in attesa di sangue, magari vittime di incidente o che i medici devono spostarci un’operazione che avevamo programmato, perché manca il sangue. Non dobbiamo arrivare a questo. Pensiamoci! Per quanto riguarda i donatori, dobbiamo dire con soddisfazione che siamo in controtendenza rispetto alle donazioni. Siamo infatti aumentati di 13 soci portandoci a quota 579. Questa situazione, che ci porta a raggiungere il più alto numero di donatori che l’Avis di San Giovanni Ilarione e Vestenanova abbia mai avuto, gratifica il nostro impegno di portare nuovi donatori al Centro trasfusionale. Però c’è il rovescio della medaglia… Se i Donatori stessi poi non sono assidui nella loro opera, il nostro lavoro risulta vano. Le donazioni dovrebbero crescere di pari passo con l’aumento dei donatori, invece, come si può vedere, non è così. Nell’anno passato abbiamo avuto 49 nuovi donatori. Inoltre dobbiamo dire con soddisfazione che abbiamo portato 59 aspiranti donatori a presentarsi per la prima volta al Centro Trasfusionale. Per promuovere e sensibilizzare la donazione del sangue operiamo sul territorio a 360 gradi. Lo facciamo con gli incontri con i ragazzi delle Scuole, con gli adolescenti e con i giovani 18enni. Teniamo sempre in grande considerazione il mondo dello sport con interventi in varie realtà sportive dei nostri due comuni. A volte si aiutano altri gruppi di volontariato anche con piccoli interventi, ma sono comunque segni della nostra disponibilità e nell’intento di dare il nostro seppur contenuto sostegno ad altre realtà che come noi svolgono attività di alto valore civico e sociale. Attorno a queste associazioni gravitano molto spesso tanti giovani. Ed è appunto a loro che la nostra attenzione è rivolta sperando di portare al Centro trasfusionale coloro che ancora non sono donatori. Nel 50° anniversario che ricorre quest’anno, oltre che continuare i progetti dello scorso anno cercando di intensificarli, ci impegneremo con dei nuovi. Uno fra questi, è l’intenzione di acquistare altri due defibrillatori, uno per San Giovanni Ilarione e uno per Vestenanova. Allora facciamo sì che questa ricorrenza diventi un modo per recuperare quel senso di appartenenza e di solidarietà che sono propri delle nostre terre. Apriamoci con generosità a questo gesto di altruismo che a noi non costa nulla ma contribuisce a salvare delle vite umane. I bimbi battezzati nel 2017 con i loro genitori, festeggiati nelle parrocchie di Villa e Castello Avviso: Il Centro Trasfusionale di San Bonifacio è aperto dalle ore 07,30 alle 11,00 per Il Centro Aiuto Vita di San Giovanni catechismo di terza media e le loro caDonatori e Aspiranti anche l’ultima domenica di ogni mese. Luigi Pandolfo Ilarione desidera ringraziare tutte le techiste), la società Polisportiva di San persone, enti e associazioni che duran- Giovanni Ilarione, la Scuola per l’infanla tradizionale Giornata per la Vita, zia Papa Luciani di San Giovanni con L’AVIS di San Giovanni Ilarione e Vestenanova augura a tutti te celebrata quest’anno il 4 febbraio scor- le mamme e nonne degli alunni, i voso, con il loro contributo gratuito ci lontari e parrocchie dei vari paesi limipermettono ed hanno permesso anche trofi che han venduto e donato a noi il quest’anno di far conoscere e sostenere ricavato della loro vendita delle primule nostre attività a favore di chi nel no- le, tutti coloro che hanno acquistato le stro paese e territori limitrofi di compe- nostre primule fuori messa e tutti quelli tena stanno vivendo una condizione di cui, senza volerlo, ci siamo dimenticati umana fragilità, materiale o spirituale. di menzionare. Si ringrazia pertanto: la parrocchia di Al prossimo anno allora: contiamo anVilla (in particolare: il parroco Mau- cora su di voi! rizio, l’organizzatore del concerto per Per il Comitato Esecutivo la Vita Emanuele Sartori, i ragazzi del Daniele Pasquino (presidente)
Giornata della Vita 2018: UN GRAZIE SINCERO!
BUONA PASQUA!
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BOLLE FATTURE BUSTE BIGLIETTI DA VISITA DEPLIANTS VOLUMI GIORNALI MANIFESTI VOLANTINI
N TS LIA P E D BRI LI LI E VO G HI R E H e PI E G ALO EN E n G AT z io I i n a A NT IN A LE CON I I N g a L ND A ZI p O m V Z I E IC & i HI A BL ca LOG AGINE PU B fi a I M L r g IM RNA G IO
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L’ALPONE - MARZO 2018
CENTRO PRELIEVI A S. GIOV. ILARIONE: UNA PREZIOSA REALTÀ
Progetto ideato già sette anni or sono, ma bloccato e per lungo tempo boicottato, finalmente inizia a pieno ritmo come centro prelievi ogni giovedì mattina presso la sede della guardia medica di San Giovanni Ilarione. E’ divenuto una splendida realtà operante grazie all’impegno congiunto del gruppo Anteas, dell’Amministrazione comunale e del Centro prelievi dell’ospedale di San Bonifacio ha accolto l’iniziativa a braccia aperte, auspicando che in altri Comuni vengano portati avanti analoghi progetti. Iniziata ufficialmente il 7 dicembre 2017, ha sede stabile in Via degli Alpini n.16 in San Giovanni Ilarione: non necessita alcuna prenotazione, basta presentarsi al giovedì con l’impegnativa del medico curante e nel giro di poco tempo avviene il prelievo desiderato. Il servizio è rivolto, almeno per ora, ai soli cittadini di San Giovanni Ilarione esenti dal pagamento ticket per età/reddito o per patologia, in quanto non è consentito il servizio cassa. Il personale operante – giusto ricordarlo – presta il proprio servizio a titolo
assolutamente gratuito ed è composto da 5 infermiere professionali, da 3 tecnici esperti addetti all’inserimento dati delle ricette al computer per il terminale del laboratorio analisi di San Bonifacio, 4 assistenti ed una persona che, in apposita valigetta, porta le provette in tempo reale al centro analisi ospedaliero. A turno si opera ogni giovedì dalle ore 8.00 e fino all’esaurimento del numero dei richiedenti. I mezzi tecnici (computer, stampante ecc.) sono stati messi a disposizione dall’ANTEAS provinciale, mentre i raccoglitori e le provette per le analisi sono fornite direttamente dalla farmacia dell’Ospedale “Fracastoro” di San Bonifacio. E’ un servizio aperto a tutti, gratuito, rivolto soprattutto a quella fetta di popolazione che, causa l’età, ha serie difficoltà ad operare lunghi spostamenti. Gli operatori e promotori sono entusiasti di mettere il proprio tempo e le proprie capacità a favore dei concittadini, perché lavorare per gli altri e per il proprio paese vuol dire amare e desiderare il bene della propria counità. G.S.
DON FRANCESCO E DON PAOLO ALLA FESTA DELL’ANZIANO
Venerdì 8 dicembre scorso, festa dell’anziano, a San Giovanni Ilarione in Villa i partecipanti alla Santa Messa delle ore 15,00 hanno avuto una graditissima sorpresa. Con il nostro parroco Don Maurizio e don Cesare, concelebravano l’eucaristia anche don Francesco Meneghello e don Paolo Baio; entrambi i sacerdoti avevano svolto negli anni ‘80 il loro apostolato nella parrocchia di Villa. Don Francesco era arrivato nella parrocchia di Villa come cappellano nel 1968, e dopo il ritiro di don Antonio Antoniol nel 1970, lo ha sostituito come Parroco; rimase con noi fino al 1993, quando il Vescovo lo trasferì a Novoledo sostituendolo con don Elio Nizzero. Don Paolo Baio, invece, era stato cappellano sempre in Villa dal 1970 al 1979, quando appunto era parroco don Francesco, con il quale ha trascorso nella nostra comunità un periodo molto bello ed intenso.
Questa rimpatriata nella nostra Parrocchia, è stata molto apprezzata dal nostro parroco don Maurizio e da tutta la nostra comunità parrocchiale, che serba nel cuore un meraviglioso ricordo del periodo in cui don Francesco e don Paolo sono stati con noi. Alla fine della giornata, anche don Francesco e don Paolo erano visibilmente commossi per la calorosa accoglienza che la gente ha loro riservato; la nostra comunità aveva avuto occasione di conoscere ed apprezzare i sacerdoti in passato, senza mai scordarsi di loro. Al momento della loro partenza abbiamo fatto loro una promessa: molto presto vogliamo che ritornino ancora a trovarci! Carissimi don Francesco e don Paolo: tantissimi auguri per il vostro futuro ed arrivederci a presto! Angelo Pandolfo
IL CINGHIALE, UN PROBLEMA SERIO?
Non gode certo di buona fama e di simpatia nella nostra Vallata il cinghiale in questi ultimi anni, per i numerosi problemi che la sua presenza comporta. Questo animale, ricomparso nelle nostre zone a fine anni ’90 ha trovato nel sottobosco folto di rovi e di pungitopo, non frequentato dall’uomo, ricco di acque e di rifugi naturali della nostra vallata, il suo habitat naturale. Si nutre principalmente di materiale vegetale, come castagne, frutti, bacche, tuberi, radici e funghi, anche se a volte non disdegna insetti e lombrichi, uova e pesci ed in alcuni casi anche cuccioli di volpe, cerbiatti, agnelli. È onnivoro nel vero senso della parola. Una stima plausibile sul numero presente non è possibile proporla, perché il cinghiale è un animale in continuo movimento e i suoi spostamenti in una notte possono coprire un raggio di 30/40 Km. La sua nutrita presenza mette a rischio l’equilibrio di comportamento dell’uomo e delle altre specie animali, pure se con queste ultime non c’è grande competizione alimentare. I danni si riscontrano nei seminativi, nei vigneti e ultimamente nelle patate crude (appena immesse nel terreno per la successiva raccolta) e nella coltura del mais. Come difendersi? Senza nemici natu-
rali, in pratica ha via libera in ogni sua azione e gli unici in grado di mettere un paletto contro sono i cacciatori. E i cacciatori la loro parte la stanno svolgendo in maniera egregia, con un metodico controllo del territorio e con interventi mirati che quest’anno hanno raggiunto traguardi lusinghieri: nella stagione venatoria appena conclusa, nel solo territorio dei Comunidi Roncà-Montecchia-San Giovanni Il. e Vestenanova gli abbattimenti sono stati ben di 102 capi, record assoluto come squadra di cinghialai nella provincia di Verona. Tuttavia, dato l’alto tasso di capacità riproduttiva che rasenta il 200%, è possibile solo tenere la specie sotto controllo, impossibile eliminarla in toto, anche se ritenuta nociva. Un suggerimento per gli agricoltori è costituito dalla recinzione dei terreni destinati ai raccolti con materiale rumoroso, il visivo serve a poco, in quanto il cinghiale non riconosce i colori, come pure qualche risultato è dato dalla recinzione metallica o elettrica. Il cinghiale, però, che ormai ha preso dimora stabile sul nostro territorio, non deve essere demonizzato. Di norma è un animale schivo, che si allontana al minimo rumore; attenzione però alle femmine con i piccoli, che nessuno pensi di avvicinarsi ai cuccioli. L’importante è imparare a convivere con questo nuovo inquilino e di incrementare sempre più la collaborazione tra agricoltori e cacciatori, le due categorie che, alla prova dei fatti, si prodigano per un ambiente sempre meglio vivibile nell’interesse di tutti. Gianni Sartori
SALMONE con finocchi al forno
Il salmone con finocchio è un secondo piatto sano e leggero perfetto per tutti coloro che vogliono nutrirsi in modo equilibrato senza rinunciare al sapore. INGREDIENTI per quattro persone • 4 tranci di salmone • un finocchio • aneto fresco • vino bianco • olio evo • sale e pepe
PROCEDIMENTO Accendete il forno a 160 gradi. Controllate con i polpastrelli che non ci siano spine nei tranci, eventualmente toglieteli con una pinzetta.Affettate il finocchio sottile e conditelo con il sale, pepe e olio. Appoggiate ciascun trancio su un pezzo di carta da forno con la pelle rivolta verso il basso. Insaporite con sale, pepe macinato al momento, un filo d’olio d’oliva e un cucchiaio di vino bianco. Appoggiate uno strato di finocchi e qualche cima di aneto fresco. Chiudete il cartoccio e infornate per 30/40 minuti. Togliete i cartocci dal forno e lasciateli riposare per cinque minuti prima di servire. La cottura con temperatura più bassa fa si che il salmone abbia una cottura più uniforme e consente alle verdure il tempo di cuocersi dolcemente. Varianti: potete sostituire il finocchio con un mix di verdure tagliate a cubetti composto da melanzane,zucchine,olive nere e capperi. La cottura al cartoccio consente di preparare monoporzioni gustose con la garanzia che il pesce resta morbido. I condimenti e i sapori restano imprigionati in una sorta di microforno singolo. Il foglio d’alluminio va utilizzato dal lato meno lucido per evitare rischi di ossidazione. Se usate il cartoccio con la carta da forno, ricordatevi di chiuderlo con lo spago da cucina. Buon appetito Luciana Damini
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TIZIA, la colonna della notizia!
CIAO BAMBINI, sono Tizia, la Colonna della Notizia! Son qui in piazza a San Giovanni Ilarione ormai da molto molto tempo e di storie ne ho sentite davvero tante. Del resto, stando qui ferma come me (impalata…come una colonna!), è facile imparare tante cose! Basal Tino dice che io sia molto molto saggia, ma…io non mi sento mai sazia di nuove informazioni, infatti sono una vera e propria curiosona!
Ho deciso di svelarvi un segreto: di notte quando tutti dormono, mi sradico dalla mia base e, dopo essermi sgranchita un po’ le dita dei piedi, passo da via Pietro Niselli e vado a OGGI, VOGLIO chiamare Basal Tino,il mio migliore amico. ACCOMPAGNARVI CON Lui di solito dorme come un sasso, ma NOI NELLA NOSTRA PRIMA non appena mi vede arrivare, indossa il AVVENTURA! VESTITEVI BENE, suo cappello e si parte…a caccia di QUESTA NOTTE LA BREZZA È scoperte mozzafiato (e qualche PARTICOLARMENTE FRIZvolta anche di guai)!! ZANTE!! La brezza è un venticello che si sviluppa in un territorio non troppo vasto (cioè è un venticello locale). Sicuramente avrete sentito parlare di brezza di mare e di brezza di terra, ma poco si parla della brezza che c’è qui da noi a San Giovanni Ilarione : la brezza di valle e la brezza di monte.
Questa notte, bambini,si parte proprio da qui, dalla Piazza della chiesa! Basal Tino è già arrivato! Seguite le mie istruzioni e al mio “via”, giriamoci tutti verso Vestenanova…anche tu Basal Tino, forza non essere pigro! La sentite questa brezzolina sulla faccia? Ecco: questa è la brezza di monte! La brezza di monte si manifesta nel momento in cui il sole non illumina più le sommità delle nostre colline, cioè verso sera. Alla sera, l’aria, a causa del raffreddamento per l’assenza del sole si addensa e si sa.. addensandosi l’aria pesa di più e precipita verso valle generando un piacevole venticello fresco (molto apprezzato d’estate), che a velocità costante raffresca la vallata nelle ore notturne. Ora giriamoci bambini, guardiamo verso Montecchia di Crosara: fra poche ore ci sarà l’alba e una nuova sorpresa… la brezza di valle! Al sorgere del sole, infatti, la situazione incredibilmente si ribalta; il sole illumina le colline, scaldandole e scaldando l’aria su di esse che diventa più leggera! E’ per questo che l’aria inizia a salire lungo il pendio delle colline, creando la cosiddetta brezza di valle.
Ad una ora esatta della sera il vento inizia a soffiare da NORD, Nord-Ovest, mentre al mattino gira proprio in maniera netta di 180° e soffia da SUD, Sud-Est. Pensa un po’…la nostra vallata è proprio orientata così: da NORD Nord-Ovest , a SUD, Sud-Est! In parole semplici, non proprio il linea con il NORD e il SUD della bussola, ma disposta in modo tale che queste due brezze scorrano su e giù lungo la vallata, come a seguire la direzione del torrente Alpone da Vestenanova verso Montecchia. E questo fatto, per noi, è un gran vantaggio perché è come se …”cambiassimo l’aria” frequentemente! In altre parole, bambini, siamo davvero fortunati a vivere qui a San Giovanni Ilarione, in Val d’Alpone! UNITA’ DI MISURA DEL VENTO L’unità più affascinante del vento è l’unità di misura in nodi (1 nodo = 1 miglio marino/h = 1,852 km/h) Facciamo solo qualche confronto: un vento che da noi è considerato molto forte scuote parecchio le piante ed è di 20-30 nodi. Un vento normale, che al massimo muove foglie e capelli, è di 4-8 nodi La brezza leggera è di 2-4 nodi! Quindi, caro Basal Tino, è inutile che tu ti tenga stretto il cappello, la brezza leggera di questa notte non te lo porterà via! Ora, cari bambini, non vi resta che porre attenzione alle brezze direttamente da casa vostra! Provate a mettervi nella stessa posizione di mattina presto e poi di sera.. e imparate prima a riconoscere il venticello che si chiama brezza e poi la differenza di provenienza della brezza! Se riuscite, mettetevi sempre con il viso verso Vestenanova (NORD-OVEST) e notate come - al mattino- la brezza vi arrivi proprio da dietro le spalle (da SUD-EST) e –alla sera- invece, vi soffi proprio sul naso! Per me, quella delle BREZZE, è una scoperta davvero sensazionale! Vi state chiedendo come faccio a sapere tutte queste cose?? Perché questi fenomeni sono molto precisi, si manifestano quasi ogni giorno ed è possibile osservarli… dalla stazione meteo del nostro paese! L’alba –ahimè- è però ormai vicina ed io e Basal Tino dobbiamo tornare al nostro posto, ma …preparatevi, nella prossima puntata si volaa! Si volerà a bordo di una mongolfiera proprio sulla stazione meteo di Via Mangano, a caccia di nuove news! Preparate un foulard da mettere al collo, la macchina fotografica e un blocchetto per gli appunti e…mi raccomando, bambini, mantenete il nostro segreto (ma tanto gli adulti non vi crederebbero mai!!)
DON ATTILIO BENETTI, IL “VICARIO”
SINDROME DELLA BOCCA URENTE
La “sindrome della bocca urente” è un disturbo che consiste in una più o meno intensa sensazione di bruciore alla lingua o ad altre parti della mucosa del cavo orale in assenza di patologie o lesioni locali. Ne soffrono per la maggior parte donne in età peri e post-menopausale e con minor frequenza gli anziani. L’andamento della malattia è cronico o intermittente, può persistere per anni e in circa la metà dei casi regredire spontaneamente dopo 6-7 anni. Possono associarsi alla sensazione di bruciore anche alterazioni del gusto (ageusia) o dolore. Il dolore può essere accentuato dal parlare, dalla ingestione di cibi caldi o piccanti e può trovare sollievo mangiando, bevendo, dormendo o distraendosi. Le cause del disturbo non hanno ancora trovato un spiegazione certa ma sono solo state formulate delle teorie La più accreditata è forse quella che attribuisce il fenomeno ad una alterazione delle terminazione nervose che regolano il gusto ed il dolore. Altre ipotesi cercano di dare una spiegazione tirando in campo alterazioni circolatorie dei piccoli vasi nelle zone colpite. Nei casi più gravi la persona con questi sintomi può avere difficoltà ad alimentarsi al punto da presentarsi con un decadimento delle condizioni generali, stato di ansia o depressione. Talvolta a il medico che anche di fronte ad attento esame non rileva alcuna alterazione dei tessuti tende a dare una interpretazione dei sintomi come fenomeni di somatizzazione di stati ansioso depressivi. Ma quando si soffre un disturbo che non trova né rimedi né spiegazioni nonostante il peregrinare tra esami e specialisti vari è più facile che ansia e depressione siano conseguenza più che causa. Un accurato esame clinico tutta via è necessario per escludere patologie croniche quali diabete, candidosi, lichen, anemie o altro anche con l’aiuto di esami di laboratorio. Una volta arrivati alla diagnosi ( che deve essere una diagnosi per esclusione) prima di tutto la persona va rassicurata informandola che si tratta di un disturbo benigno, ad andamento cronico e che spesso scompare da solo. Non esiste un farmaco risolutivo valido per tutti e bisogna andare per tentativi. Sono stati usati gli antidepressivi triciclici (amitriptilina), gli antiepilettici (carbamazepina), antidepressivi serotoninergici (trazodone), gabapentin acido alfalipoico e capsaicina con risultati vari e non quantificabili. Vincenzo Magnabosco
Vestenanova ricorda la figura dell’amatissimo parroco a 40 anni dalla morte
Era il 22 novembre 1942 quando Don Attilio Benetti arrivò nella parrocchia di Vestenanova. Nato a Breonio nel 1905, proveniva da precedenti esperienze come “curato”, prima a Caldiero e poi a Grezzana. Rimase a Vestena per 36 anni come Parroco e “Vicario Foraneo”. Lasciò un ricordo indelebile in tutti i parrocchiani, che ancora oggi si riferiscono a lui definendolo “Il Vicario”. Molte sono state le opere da lui compiute per la chiesa, la canonica e il Patronato Asilo. Ricordiamo che nel 1950 l’altare della Madonna fu rinnovato con una nuova nicchia di marmo e mosaico dorato e un grande tabernacolo. Don Attilio sostituì la Madonna, una statua troppo piccola e “aliturgica” (in quanto vestita di abiti di seta), con una nuova statua lignea della “Madonna Pellegrina”, opera di uno scul-
tore di Ortisei. “La sera del 4 maggio 1950 in mezzo a luci, canti e fiaccole la nuova statua della Madonna Pellegrina arrivò a Vestenanova passando sotto una galleria di archi illuminati e ricoperti di verde e di fiori” (Don Benetti). Fu una grande festa e uno spettacolo indimenticabili. Nel 1951 iniziarono i lavori per la costruzione del Patronato Asilo S. Leonardo e il primo novembre 1952 arrivarono quattro Rev. Suore Figlie del Sacro Cuore di Gesù (Seghetti) e furono accolte solennemente. Il 4 novembre iniziarono la Scuola Materna con circa 50 bambini e la Scuola di lavoro con 15 ragazze. Fu inaugurata anche la sala del teatro con una proiezione delle Suore Paoline. Nel 1957, 1° centenario dell’inaugurazione della Chiesa, furono compiuti in tre mesi (aprile, maggio, giugno) molteplici interventi nella chiesa e nella sacrestia e così negli anni successivi. Nel 1967 fu eretta la nuova Canonica sul terreno della vecchia chiesa del 1500 e venne ricordato il 25° di parrocchiato di Don Attilio con una solenne celebrazione alla presenza di numerosi sacerdoti e suore nativi di Vestenanova. Nel 1968 fu posta la croce luminosa, alta 4 metri, sul campanile. Il 28 aprile 1978, in seguito ad un incidente stradale, Don Attilio Benetti morì a (continua a pag.11)
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Com’era una volta San Giovanni Ilarione
CONSIGLI DI LETTURA... Isaac Asimov, CICLO DELLE FONDAZIONI, 1951, Mondadori Il volume raccoglie l’intera “Trilogia della Fondazione” di Isaac Asimov, maestro indiscusso della fantascienza del Novecento. L’Impero galattico esercita da secoli il suo potere su tutti i pianeti conosciuti, ma ora sta scomparendo: lascerà il posto a 30.000 anni di ignoranza e violenza. Hari Seldon, creatore della rivoluzionaria scienza della “psicostoria”, sa quale triste futuro aspetta l’umanità. E per preservare la civiltà, riunisce i migliori scienziati e studiosi su Terminus, un piccolo pianeta ai margini della galassia. È la Prima Fondazione, destinata a essere cancellata da un terribile e misterioso mutante che impone un’orribile dittatura. Non tutto comunque è perduto; tra le rovine di quello che era stato un faro del sapere si mormora che, nascosta in un remoto angolo della galassia, vi sia una Seconda Fondazione. La cercano disperatamente coloro che intendono distruggerla così come i sopravvissuti della Prima Fondazione. Il suo destino giace nelle mani di un’adolescente, Arkady Darell... Luther Blisset, Q, 1999, Einaudi Anno domini 1555. Sopravvissuto a quarant’anni di lotte che hanno sconvolto l’Europa, un eretico dai mille nomi racconta la sua storia e quella del suo nemico, Q. Predicatori, mercenari, banchieri, stampatori di libri proibiti, principi e papi compongono l’affresco dei tumultuosi anni delle guerre di religione: dalla Germania di Lutero al regno anabattista di Mnster, all’Italia insidiata dall’Inquisizione. LUHER BLISSET è uno pseudonimo collettivo usato a partire dal 1994 da centinaia di attivisti, artisti e agitatori in Italia e altri paesi. Dopo aver usato questo nome per firmare il loro romanzo d’esordio, gli autori di Q si sono ribattezzati Wu Ming (“Anonimo” in cinese). Con questo nome hanno firmato romanzi storici, raccolte di racconti, saggi e libri per bambini. Nicola Cinquetti, Gek Tessaro, QUANDO NOÈ CADDE DALL’ARCA, 2017, Lapis Forse è una storia che già conoscete ma volentieri se voi lo volete ve la racconto di nuovo perchè questa è la storia più bella che c’è e per di più io vi devo avvisare che sul più bello la voglio cambiare dunque bambini restate in attesa che prima o poi ci sarà una sorpresa. (Età di lettura 4 anni)
(continuazione articolo “Don Benetti”)
Verona, a 73 anni, dopo 36 anni di grande impegno e di dedizione alla chiesa e ai suoi fedeli. Ora riposa nella cappella del cimitero di Vestenanova, dove lo hanno voluto i suoi parrocchiani. Don Attilio Benetti viene ricordato come sacerdote integerrimo e severo, legato alla sua gente, agli ammalati, ai bisognosi e a tutti coloro che da lui si aspettavano conforto. Era un uomo molto colto e preparato a svolgere la sua missione di Pastore di anime: ha lasciato numerosi documenti attestanti la sua attività sacerdotale nella parrocchia di Vestenanova; memorabili sono le sue “prediche”, soprattutto quelle del mese di gennaio, in cui presentava il resoconto finanziario e spirituale della parrocchia. Aveva una grande cura di tutto l’apparato liturgico e decorativo della chiesa: dobbiamo a lui la salvaguardia di numerose opere d’arte, arredi e ornamenti sacerdotali. Aveva molta passione per la musica, passione coltivata fin dagli anni del seminario e maturata poi con lo studio del pianoforte. Quando non celebrava la messa, accompagnava le celebrazioni liturgiche con l’armonium oppure saliva
sull’organo con passo deciso e pesante sia per accompagnare i canti del popolo sia per improvvisare finali solenni e molto potenti. “Il Vicario” viene tuttora ricordato soprattutto per la sua testimonianza della guerra feroce che Vestenanova ha dovuto subire nel 1944: resta una precisa e partecipe documentazione il suo libro “Vestenanova nell’uragano”, già arrivato alla terza edizione e ancora richiesto da tanti che ricordano i patimenti subiti dalla popolazione di Vestenanova, che per questo ha ricevuto la medaglia di bronzo al valore militare. Don Benetti diede prova di grande coraggio nell’affrontare tedeschi, fascisti e partigiani per negoziare il bene della popolazione civile. Il paese, riconoscente, il 5 agosto 2006 gli ha intitolato la sala civica comunale. Nel quarantesimo anniversario dalla sua morte, sarà ricordato il 27 aprile 2018 proprio nella sala civica a lui dedicata (in occasione dell’ultimo incontro culturale di quest’anno) e per lui verrà celebrata una messa nella sua chiesa parrocchiale domenica 29 aprile 2018 alle ore 10,00. Giancarla Gugole
PENSIERI E PAROLE BOTTEGHE E MESTIERI
Bar da “Gemo” nell’anno 1969 “Strasi...osi...pele de coneio”: per le vie del paese talvolta Lucio udiva questi richiami gridati con vigore. Era un uomo non più giovane, la barba scura e lunga, un cappellaccio a lobbia molto sgualcito, portava un gran sacco di juta di traverso sulla spalla e chissà a quale scopo cercava in regalo o a poco prezzo quel tipo di merce. Egli vagava ripetendo a lungo il richiamo finchè si infilava nell’osteria di Vittorino per un “goto” e il quartino. Un altro personaggio singolare scendeva dalla montagna nella tarda primavera, il suo arrivo era annunciato dal ticchettìo del logoro e nodoso bastone intagliato e dai passi rumorosi degli scarponi dalla spessa suola in legno; la giacca di panno strappata e scura, viso duro e capelli crespi che sfuggivano dal berretto tondo e grigio, lo sguardo assente, sottobraccio reggeva una cesta di rametti di “nosela” intrecciati in maniera grossolana. L’uomo impugnava saldamente un “sogato” di canapa sfilacciata che legava prigioniera una volpe con il muso stretto da una “stropa di salgàro” rametti di salice che i contadini usavano nelle vigne. Quel personaggio disgustevole a Lucio pareva brutto e la volpe bellissima. L’uomo vagabondava di porta in porta per raccogliere uova ed altro, richiesti come ricompensa legittima per aver così protetto le galline di San Giovanni e la zia diceva che quell’uomo randagio veniva da valli lontane. Nelle belle stagioni giungevano in visita alle famiglie gruppetti di frati dal Convento di Chiampo per questuare; dopo aver camminato superando il monte che li separava dalla Valle d’Alpone, si dividevano ed i più giovani e robusti salivano alle contrade alte. Oltre alla questua cercavano ragazzini da condurre con loro nel Convento per farne nuovi fraticelli; bussavano alla bottega dicendo “Sia lodato Gesù Cristo” e Lucio, chissà perchè, non li voleva incontrare e scappava di sopra, si stendeva sul pavimento e li osservava dalle fessure tra le assi, incuriosito dai sandali e i piedi nudi impolverati, dai loro abiti marroni con la lunga corda bianca, dalla nuca rasata con quel tondo chiaro sulla testa. I frati, avuti dalla zia Angelina denaro e “ciopa”, uscivano salutando: “Nostro Signore ve ne rendarà merito, sia Lodato Gesù Cristo”. Quando il silenzio delle prime ore del mattino veniva interrotto da brevi richiami e dallo stridire e sferragliare di ruote, Lucio assonnato comprendeva che era giovedì, giorno di mercato. I carretti, colmi di verdure, erano trainati dagli asini raglianti ed infastiditi dall’uomo che cercava di condurli alla giusta postazione nella piazza. Le botteghe aprivano prima del solito, anche lo zio e Vittorino nella sua osteria iniziavano la giornata togliendo le pesanti imposte e tutti quei rumori svegliavano del tutto Lucio che così si alzava e scendeva sotto in cucina dalla zia. Poi, dopo colazione, di corsa saliva in piazza dove c’erano gli animali con il sensale del mercato e tante persone che contrattavano ad alta voce gesticolando; il sensale, uomo grosso e rosso-viola in faccia, stava in piedi accanto ad un tavolo sul quale poggiavano “goti” e fiaschi colmi di vino Durelo. Con voce possente cercava di mediare e far concordare il compenso per l’acquisto e la vendita di vacche e vitelli legati agli anelli fissati al muro; quando raggiungeva l’idea chiara del prezzo distribuiva i “goti” pieni ai due contraenti poi con decisione, afferrando le loro mani le univa dicendo la cifra da pagare e “qua la man, che la vaca l’è tua” chiudendo così l’acquisto. “Trimm....trim”: uno scampanellìo prolungato nella prima mattina annunciava il venerdì. Il suono proveniva dalla piazza e si arrestava alla bottega di Doro: era una vecchia bicicletta incrostata di fango che aveva fissata davanti al manubrio una larga cassetta piena di tinche, carpe, anguille e gamberi divisi in scomparti. Fermo sulla sella con i piedi nei sandali ben appoggiati in terra stava un uomo scuro in viso, con un berretto basco in testa: era l’uomo del pesce. La zia Angelina acquistava qualche tinca e l’uomo silenzioso senza sorriso sganciava il cavalletto e proseguiva nella via scampanellando . Le botteghe del paese il venerdì esponevano all’esterno lo stoccafisso, immerso nell’acqua dentro tinozze di smalto bianco e il sabato nello stesso modo presentavano la trippa. La domenica tutte le case profumavano di trippa con i crostini; il pane era quello speciale del Castello, le “ciope”, e veniva spezzettato con un tagliere particolare a forma di chitarra: un bordo sottile lo contornava e una lama con manico era cernierata alla base di legno. Doro forgiava quelle lame e le consegnava a Toni Bigolo, artigiano alto e magro e sempre sorridente che abitava sulla ripida strada del Castello, poi Lucio andava lassù a ritirare i taglieri completati che lo zio vendeva nella sua bottega. Giancarlo “Lucio” Piubelli
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SCI CLUB
E uscito il libro del nostro concittadino Paolo Pandolfo che racconta le sue avventure in giro per il mondo in bicicletta. Per informazioni: paul@pandolf.it
CHIUSURA POSITIVA PER I CORSI
PROGRAMMA CULTURALE FORMATIVO Vestenanova 2018 Venerdì 9 marzo, ore 20.30 La pace nel mondo e la corsa agli armamenti Venerdì 23 marzo, ore 20.30 Migranti e Immigrati. Accoglienza e integrazione. Venerdì 13 aprile, ore 20.30 L’amore che non è. “Ci saranno giorni nuovi, di mille colori diversi” Venerdì 27 aprile, ore 20.30 Il Volontariato parrocchiale: una risorsa preziosa per le nostre comunità (Tutti gli incontri si tengono presso la sala civica “Don Benetti”)
U.S. CALCIO
E’ stata una bella impresa portare sulla neve 70 bambini per insegnare loro a sciare o per migliorare le loro abilità tecniche. Sì, è stato molto impegnativo, ma la soddisfazione di aver raggiunto a pieno tutti gli obiettivi, ha ripagato di gran lunga tutti i sacrifici e i problemi incontrati per strada. Dato il numero elevato di partecipanti e accompagnatori abbiamo avuto bisogno di ben due pullman. Come ogni anno, durante le vacanze di Natale, si organizza il corso sci, con 4 uscite nel comprensorio sciistico dell’Alpe Cimbra, Folgaria, in Trentino Alto Adige. Una volta sulle piste abbiamo dovuto suddividere i nostri piccoli allievi in 7 gruppi affidati, nella mattinata, ai nostri 20 accompagnatori, mentre nel pomeriggio la lezione era tenuta dai maestri della scuola sci di Folgaria. Il corso ha offerto a grandi e piccini la possibilità di imparare a sfrecciare sugli sci o con lo snowboard. I risultati ottenuti sono stati molto soddisfacenti anche perchè si è fatto tesoro dell’esperienza e della disponibilità del nostro efficiente e assai preparato gruppo di giovani accompagnatori che hanno sciato con ragazzi e bambini quando non erano occupati nella lezione coi maestri. Il tutto è terminato con un’ entusiasmante garetta amichevole che tutti i partecipanti hanno brillantemente portato a termine. Alla fine si è fatto festa con un ricco rinfresco a base di patatine e dolci, preparati con amore dalle mamme. Non si è trattato solo di divertimento, ma è stato anche un modo per mettersi in gioco con se stessi e con gli altri. Non si è imparato solo a sciare, ma anche a socializzare, a stare in gruppo e a collaborare insieme, rispettando le regole, gli altri e la montagna. Nonostante gli sforzi e le fatiche affrontati durante il corso, tutti hanno capito che è importante non arrendersi di fronte alle prime difficoltà, che occorre rialzarsi sempre dopo ogni caduta, che bisogna apprezzare le piccole cose e dare forma concreta ai propri sentimenti e ai sogni più belli.. Un ringraziamento speciale ad Ennio Gambaretto e Simone Burato, che da molti anni ormai permettono di rivivere questa splendida esperienza durante i 4 giorni sulla neve. Un caloroso arrivederci al prossimo anno per una nuova ed entusiasmante avventura. Giuseppe Confente, Matilde Confente, Martina Danese
Carissimi lettori, la nostra stagione calcistica è iniziata già da un po’ e seppur con qualche difficoltà le nostre squadre stanno disputando un discreto campionato. Un particolare plauso va però alla squadra “Allievi“ allenata dai mister Bruno Grassi e Nicola Marchetto ed alla squadra “Giovanissimi“ allenata da Rami Bacha e Nicolas Fochesato, che mantengono con orgoglio e giusto merito la prima posizione in classifica. Non sono da meno i nostri “piccolisssimi” che dimostrano già tanta grinta e tanta passione. Potete comunque continuare a seguire su Facebook le informazioni e le notizie relative ai risultati calcistici delle nostre squadre, cliccando sulle pagine “SETTORE GIOVANILE U.S. SAN GIOVANNI ILARIONE“ oppure per la Prima Squadra “U.S. CALCIO SAN GIOVANNI ILARIONE” Divertimento, crescita qualitativa e maturazione sociale sono i nostri obiettivi che da sempre ci proponiamo per indirizzare i ragazzi verso l’apprendimento e la condivisione di valori, quali la lealtà, il rispetto e la collaborazione. Puntuale come ogni anno, abbiamo festeggiato il nostro ritrovo Sociale incontrandoci tutti insieme, numerosissimi alla cena organizzata per tutta la nostra “GRANDE FAMIGLIA”. La Società, aspettando tutti i tifosi e simpatizzanti a sostenere col solito calore i ragazzi, augura a tutti i lettori dell’Alpone una SERENA E FELICE PASQUA. Il Direttivo ALLORI
BEVILACQUA SILVIA - Università degli Studi di Verona Dott.ssa in Scienze dell’Educazione BRUNI GIOVANNI - Chalmers University of Tecnology, Göteborg (Svezia) Laurea magistrale in Physics and Astronomy OFFERTE PER L’ALPONE
COMUNE DI SAN GIOVANNI ILARIONE - al 31/01/2018: Totale nati: Totale matrimoni: Totale morti:
6 0 8
Totale residenti maschi: Totale residenti femmine: Totale residenti: Totale famiglie:
2594 2475 5069 1857
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Panato Dorino Castelvero Pandolfo Gianfranco Quinto VR Pressi Bruno S.Giov.Il. Pressi Ivan S.Giov.Il. Rampo Mario S.Giov.Il. Rampo Pietro S.Giov.Il. Rivato Agostino S.Giov.Il. Rivato Ilenia Milano Rossetto Rino S.Giov.Il. RossettoMario S.Giov.Il. Tezza Rino S.Giov.Il. Tibaldi Maria S.Giov.Il.