l’Alpone - Giugno 2019
l ’alpone
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 34 - N. 2 - GIUGNO 2019 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane
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Pro Loco | San Giovanni Ilarione
Saluto del Presidente
L’editoriale
Si apre la stagione estiva, come sempre dedicata anche nel nostro paese a tante manifestazioni interessanti. La Pro Loco doveva proprio in questi giorni rinnovare il proprio Consiglio, ma una decisione unanime del Consorzio Pro Loco Verona Est ha proposto di rimandare all’anno prossimo il rinnovo contemporaneo di tutti i Consigli delle Pro Loco, cosicché anche la nostra Associazione manterrà intatto il proprio gruppo direttivo per tutto il presente anno. Il mio augurio quindi va a tutti gli iscritti Pro Loco affinché sappiano trovare nuove energie per affrontare insieme questo ulteriore periodo e prepararsi al meglio alle elezioni dell’anno prossimo (ricordo che potranno votare il nuovo direttivo dell’anno prossimo solo coloro che sono iscritti nel presente anno). Vorrei infine ricordare con grande affetto la figura di Mirella Creasi, che per tanti anni in passato è stata attiva all’interno della nostra associazione, essendo stata anche una dei soci fondatori. Ai familiari e a tutti coloro che l’hanno conosciuta e stimata per quanto ha fatto per il paese di San Giovanni Ilarione vanno le nostre più sentite condoglianze.
Quando mi concentro su questa rivista penso ad una “conquista sociale”: 35 anni di servizio nei quali si è consolidata la credibilità, la fiducia, la comunicazione. Rimango positivamente impressionato dal numero di persone che raggiunge, periodicamente e costantemente, anche fuori dai confini d’Italia. E’ anche un mezzo per raggiungere i tanti figli di questa terra che sono, per scelta o necessità, lontani. E’ un modo per ricordarli. Don Lorenzo Milani, un anno prima della sua morte, scriveva: “Non si può amare tutti gli uomini. Di fatto si può amare solo un numero di persone limitato…”. Don Lorenzo aveva scelto chi amare, i ragazzi di Barbiana. Di quante persone si può conoscere la storia? Un numero limitato, come ci diceva don Lorenzo. Ma che permette veramente di fare la storia di tutti. Penso sia questo uno dei pregi di questa rivista e degli autori che la scrivono e che la sostengono. Studiare, scrivere, informare, fare memoria diventa così un modo di amare concretamente la propria terra, la propria gente.
Il Presidente Franco Cavazzola
Il Direttore Emilio Garon
Anno 34 Nr. 2
Giugno 2019
Stranezze del Maggio 2019
È MAGGIO A maggio non basta un fiore. Ho visto una primula: è poco. Vuol nel prato le prataiole: è poco: vuole nel bosco il croco. È poco: vuole le viole; le bocche di leone vuole e le stelline dell’odore. Non basta il melo, il pesco, il pero. Se manca uno, non c’è nessuno. È quando è in fiore il muro nero è quando è in fiore lo stagno bruno, è quando fa le rose il pruno, è maggio quando tutto è in fiore. Il poeta Giovanni Pascoli immagina maggio come un mese esigente di fiori, che colorano prati e boschi, e non era meno il culto che si aveva per questo nell’antica Roma, consacrato mese alla dea Flora,
protettrice dei boccioli, e alla dea Maia, simbolo del risveglio della natura, da cui, forse, prese il nome. Maggio, quindi, dal clima dolce, con giornate tiepide e serate fresche, che c’introducono all’estate. Non è però così in questo 2019, perché maggio non ci ha portato le dolci temperature, ma ci ha ricondotti in pieno inverno, iniziando con nevicate sulla Lessinia, poi cali delle temperature, piogge intense, temporali, grandinate, esondazioni di fiumi e frane. Nella Val d’Alpone le perturbazioni di maggio hanno piegato la produzione agricole. Oltre il 70% delle ciliegie, principalmente le precocissime, è andato perso e i danni sofferti sono imputabili al cracking, ossia la spaccatura della polpa del frutto per la [continua a pag.3]
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l’Alpone - Giugno 2019
GIUSTINA MIRELLA CREASI una vita di impegno e di sacrificio
Con Mirella Creasi scompare una delle figure più importanti dei primi tempi della Pro Loco e del trimestrale L’Alpone: a lei va il nostro grazie per la passione, la competenza e l’entusiasmo dimostrati in tante occasioni, spesso vissute in prima persona con quello spirito battagliero che la contraddistingueva ma anche con quell’attenzione costante per le esigenze degli altri, in particolare per chi aveva maggiormente bisogno. Ai familiari e a coloro che hanno saputo apprezzare l’impegno da lei profuso nel sociale in tutti questi anni va il sentito e partecipato cordoglio della redazione, della Pro Loco e dei cittadini di San Giovanni Ilarione. La Redazione de L’Alpone
La notizia della sua scomparsa lascia perplessa la gente del paese e la coglie impreparata. Persona molto attiva ed impegnata, Mirella ha dato tutta se stessa per la famiglia e il suo paese, per le istituzioni di volontariato, per chi ha avuto modo di conoscerla. Nasce in Francia, da famiglia di emigranti originaria di Verona, prima di sette fra fratelli e sorelle. Su promessa di offrire un lavoro agli emigrati che rientrano in patria, si torna a Verona. Nel frattempo, scoppia la guerra e la famiglia vive il dramma degli sfollati, riparando ai Ferrari di Vestenanova. Privazioni, fame, paura sono compagni quotidiani. Fa da mamma ai più piccoli, in quanto la mamma è occupata al lavoro di merciaia. A 11 anni Mirella, perché tutti in paese la chiameranno così, sa già impastare e “tirare le lasagne con la mescola”, si industria, non si perde d’animo. Intuendo lo spirito del commercio è la prima benzinaia di tutta la Vallata, con distributore privato in Piazza del Popolo. Non ci sono orari di apertura e chiusura, bisogna essere sempre a disposizione dei camionisti, degli automobilisti, anche alle due di notte. Intanto si apre la bottega di confezioni “Repele-Creasi”, sempre nella medesima Piazza e Mirella è la colonna portante dell’attività. Nel 1972 si sposa con Danilo Regazzin, ufficiale dell’anagrafe comunale, si trasferisce in Via Cotto, in una bella e spaziosa abitazione e a completare il quadretto familiare l’anno dopo arriva Riccardo. Ora può fare la mamma a tempo pieno, ma non per questo trascura l’im-
pegno sociale. Già nel 1968, infatti, figura come socio fondatore della sezione AVIS in San Giovanni Ilarione, divenendone la prima segretaria e pubblicizzando questa benemerita iniziativa, rientra nel gruppo dei fondatori della Pro Loco, del giornale locale “L’Alpone”, del quale cura la rubrica delle ricette culinarie. Ottima cuoca, trasmette in tal maniera la sua esperienza e conoscenza a tutte le donne che operano dietro ai fornelli, risulta tra i primi iscritti all’associazione AIDO. Dal 1980 al 1987 gestisce la pasticceria-gelateria “Mirella”, ove vengono proposti al pubblico, e forse pochissimi lo sanno, speciali gelati artigianali, prodotti dal marito stesso. In questa attività a contatto con il pubblico è gentile, raccoglie le confidenze della gente e per quanto in suo potere consiglia ed aiuta. Poi, quando il figlio inizia a frequentare la scuola superiore, capisce che deve staccare, è più importante seguire la famiglia, essere presente nel momento del bisogno. É pure il momento migliore della sua attività sociale, dà origine, radunando un gruppo di anziani, l’associazione “Le Querce”. É importante, per Mirella, farli incontrare, far vivere loro momenti di aggregazione, vuole che la gente sia attiva, lavori per autofinanziarsi, dà origine ad un giornalino a cadenza mensile, con i maschi riesce a costruire un campo da bocce, li impegna in racconti e rappresentazioni teatrali, nella quali essi stessi sono gli attori. A chi compie 80 anni in paese, il gruppo regala una sciarpa di lana fatta da loro se maschio o un paio di scarpette da notte per le femmine.
A papa Giovanni Paolo II viene inviata una coperta di lana per coprirsi le gambe, dono molto gradito e giunto a destinazione, come da lettera di risposta del card. Sepe. Visita gli ammalati, come segno di vicinanza e solidarietà. A testimonianza del gruppo viene piantata una quercia in piazza A. Moro, che ancora adesso svetta. Mirella nutre pure un grande amore per i fiori, visita molto spesso il cimitero, curandosi delle tombe in abbandono. Partecipa per due volte come dama di compagnia a due pellegrinaggi a Lourdes con il treno violetto Unitalsi, con il compito di assistenza non sanitaria dei trasportati. E’ molto rigorosa con gli altri, con il figlio, ma ancora più con se stessa. Il suo motto: “Tra il fare una cosa e farla bene bastano solo cinque minuti in più, per cui mettici tutto l’amore e la passione, questo in tutti i campi”. Quando le forze cominciano a calare, limita l’attività, costruisce delle bellissime pigotte, che vengono vendute a favore dell’Unicef, vuole sentirsi ancora utile. Mirella ha trascorso la sua giornata terrena cercando di mettere a frutto i talenti ricevuti, sforzandosi di avere un occhio di riguardo verso gli ultimi. Nessuno vive per se stesso e la sua vita ne è chiara testimonianza. Il giorno del suo funerale la chiesa era oltremodo gremita, parenti, amici persone di ogni ceto sociale giunti da ogni dove, per dirle un profondo e grande grazie, per quello che ha fatto per il paese e la sua gente. Gianni Sartori
AUGUSTO BESCHIN, quattro generazioni di muratori a confronto Una lunga tavolata, tanti piatti e tanti commensali per una frettolosa cena dopo un’intensa giornata di lavoro, questo è il ritmo della giornata di Augusto Beschin. Di media statura, gli occhi vivi sotto gli occhiali, nasconde una tenacia ed una volontà di fare a dir poco d’acciaio. Una vita sempre di corsa, sempre a progettare e a realizzare, con le mani callose e ruvide, bruciate dalla calce, ma anche condita di tanta bontà e tanto amore per la famiglia. Compagno ed amico di scuola elementare dello scrivente, nasce a Cattignano il 04/08/1950, figlio di Davide e Adele Cengia. In casa già sgambettano Maria e Luigi. Il paesaggio intorno è tutto incontaminato e si sentono ancora gli effetti della guerra appena terminata. Si vive in una famiglia allargata e molto numerosa, con i cugini figli dello zio Salvatore e Clara Cavazza e fra figli, cugini, genitori e nonni si arriva a 18 persone, tutte di buon appetito. La scuola elementare è a Cattignano, con la “maestra Sengia”, Sergio Torsani e il compianto Delio Vicentini. Tempi belli ed “eroici”, quando si andava in passeggiata fino in Perdonega, con Augusto che precede tutti, per raccogliere gli uccellini catturati con gli archetti, per poter mangiare la sera assieme alla polenta. Nei pomeriggi si portano al pascolo le vacche ai Pra’ Magri. Terminato l’obbligo scolastico inizia a seguire le orme del padre nei piccoli lavori di edilizia. Bisogna sapere, infatti, che per tradizione nella famiglia Beschin gli attrezzi più usati sono il martello e la cazzuola, assieme alla bolla in legno. Ad aprire la strada nel settore è stato il bisnonno Werder Anton Krosky,classe 1872 e che deve l’esotico nome a suo papà, già militare sotto l’impero di Francesco Giuseppe e che ha voluto rinnovare il suo capitano. E’ una persona tenace, un autentico gigante di statura, che mantiene la famiglia costruendo case, poche a dir la verità, riparando parecchi “cuerti de stale” ed altre ristrutturazioni. Questi passa la mano al figlio Antonio, eroe della Ia guerra mondiale, che in un momento di sbandamento generale rincuora i commilitoni e li sprona a resistere, salvando in
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La dinastia dei muratori Beschin; da sx a dx nell’ordine: W.A. Krowski, Antonio, Davide, Augusto. tal maniera la giornata. Segue poi Davide, che nel fisico assomiglia al nonno. Anche Davide assapora la guerra nel corpo dei granatieri di Sardegna e partecipa alla campagna di liberazione nel 1944-45, distinguendosi nella battaglia di Rio Bagni, presso Imola, una volta superata la linea gotica. Antonio con i figli Salvatore e Davide, diventa un piccolo imprenditore, girando con la propria trebbia del frumento nel periodo estivo, partendo da Albaredo d’Adige e salendo di paese in paese, di famiglia in famiglia, fino a terminare in Belloca, lavorando nella polvere e sotto il sole, guadagnando quel poco che serve a mantenere la numerosa brigata. In questo clima il nostro Augusto inizia a respirare l’odore della malta e del cemento, insieme al papà e al fratello maggiore Luigi. Nel 1965 si porta a Verona dai cugini Cengia, titolari di un’impresa edile e lavora come manovale. A 19 anni, esattamente il 23 gennaio 1969 avviene il salto di qualità, mettendosi in proprio e, assieme al fratello Luigi, inizia la “Ditta Beschin Luigi e Augusto”. Decide di “mettersi in proprio” anche in campo sentimentale, portando all’altare Maria Luigia Cisamolo, originaria dai Bacchi. Subito abitano in affitto in via A.Rivato e a completare la felicità ar-
rivano Simone e Antonella, due bimbetti sempre in movimento, poi si costruisce la casa in via Niselli. La ditta intanto procede bene, si lavora in paese e fuori, si assumono operai, si guarda con fiducia il futuro. Il 31/12/1986, consensualmente, i due fratelli si dividono, ognuno per sé, e così ha inizio la nuova “ditta Beschin Augusto”. Si riparte, affiancato dalla moglie, sempre paziente e in prima linea, l’impresa va avanti in crescendo, al momento opportuno Augusto ha la soddisfazione di essere affiancato nel lavoro e nella responsabilità dal figlio Simone, seguito a ruota dal nipote Antony. Da allora sono stati 50 anni di lavoro, 50 anni di tribolazioni e pensieri, ma anche di tante soddisfazioni. Momenti di crisi veri e propri non ce ne sono stati, solo tanto sacrificio, impegno e spirito di adattamento. Ora, dopo mezzo secolo, non vuole ancora appendere gli attrezzi al chiodo, nonostante l’invito della consorte a smettere e a riposarsi. Augusto incarna quella tenacia e quella volontà tipica degli anni ’70 dell’intero paese, deciso ad uscire dalla miseria, dalla povertà, dalle privazioni. La sua più grande soddisfazione è quella di aver camminato e continuare a camminare a testa alta, mai avuti lavori contestati, per-
ché in essi ci ha messo l’anima, grazie alla serenità in famiglia e alla pace con la propria coscienza. Non si è mai permesso ferie o vacanze, ma guai toccargli la passione per la caccia. Questa l’ha ereditata dal bisnonno in giù e il suo luogo segreto di pace e di distensione è sopra i Pra’ Magri e la Belloca. Bello vederlo girare con i suoi segugi, figura antica del cacciatore che si confonde con l’ambiente circostante, assaporare la sua ospitalità seduti attorno ad un enorme tavolo in granito, bello ricordare insieme i tempi passati. -Rifaresti la stessa vita? La risposta è un po’ evasiva, pur rimanendo sempre nello stesso campo-…forse farei lo scultore, perché in ogni cosa che ho fatto, in ogni casa che ho costruito, ho sempre cercato di mettere qualcosa di mio, della mia coscienza, della mia personalità, del mio genio-. E’ vero e il più grande orgoglio, per Augusto, è vedere che la sua storia ha un seguito, che la tradizione del martello e della cazzuola continua con il figlio Simone e il nipote Antony, che nelle loro vene scorre più cemento che sangue. Bravo Augusto, 50 anni spesi veramente bene. Gianni Sartori
l’Alpone - Giugno 2019 [continuazione articolo “Stranezze del Maggio 2019]
troppa pioggia, e alla “macchiatura della buccia”, dovuta a lesioni procurate dal forte vento. Su questa sfortuna poi è entrata spietatamente la mosca Drosophila Suzuki che, sulle ciliegie danneggiate e non raccolte, ha trovato buoni luoghi per ovideporre ed espandere le sue infestazioni. Non sono andate certamente meglio le piante di susino e albicocco, il fico si è persa gran parte della produzione di “fioroni”. I vigneti invece, battuti dalla grandine, hanno perso molte foglie, i tralci sono stati lesionati e le infiorescenze hanno subito violente percosse, i danni reali li constateremo sui grappoli a fine giugno. Ma è certo che sui vigneti le ferite provocate dai chicchi di ghiaccio predisporranno le piante a essere maggiormente colpite da fitopatie, così serviranno più interventi anticrittogamici. L’olivo sarà la pianta che, a differenza delle altre, forse soffrirà meno, perché aveva già la ripresa vegetativa ritardata per la siccità invernale e primaverile, così le infiorescenze, ossia le mignole, non sono state esposte a queste precarie condizioni. Un aspetto invece poco appariscente, ma
non certamente di minore importanza in questa eccezionalità d’eventi atmosferici di maggio, sono stati notevoli i problemi creatisi all’interno degli alveari. Qui le api bottinatrici, ossia quelle addette alla raccolta del nettare, del polline, del propoli e dell’acqua, non sono riuscite a portare sufficiente alimento nelle loro case, sia per la ridotta disponibilità di fiori, sia perché trovando condizioni di basse temperature, o vento, o la pioggia, non sono potute uscite dall’alveare, così, non trovando bastante nutrimento, all’interno degli alveari si sono mangiate le scorte di miele che, peraltro, erano già scarse, perché sia in marzo e sia in aprile si sono avuti pochi fiori per la siccità. Con probabilità dovremmo adattarci e affrontare con serenità e, soprattutto, con intelligente scientificità questi cambiamenti climatici, dove la Terra, nonostante sia certa l’influenza dell’uomo sulle alterazioni climatiche, ha da sempre dei propri ciclici naturali, che alternano periodi di temperature in aumento e altre in diminuzione. Enzo Gambin Direttore AIPO
LE RACOLE DEL VENERDÌ SANTO Alle 12.00 in punto il venerdì Santo hanno suonato le racole, in ricordo del Signore morto in croce. Si sono ritrovati sul sagrato della Chiesa di Santa Caterina in Villa un folto gruppo di grandi e piccini, ognuno con la sua racola, guidati da ANTEAS e coronati dal coro El Biron con canti pasquali. E’ stato un momento di fede e di ricordi del passato, quando al posto delle campane il venerdì e il sabato santo si suonavano le racole. Diamo appuntamento l’anno prossimo, con il proposito di essere sempre più numerosi. A.G.
VIII° PREMIO MARIO MARCAZZAN
Anche per quest’anno, il 19 maggio 2019, siamo riusciti ad archiviare la tradizionale “Camminata per la Madonna della Corona”, giunta alla XXVIIIa edizione, unitamente a ricordi molto belli e suggestivi raccolti durante le due giornate che ha visto impegnati una sessantina di personaggi, tutti simpatici ed allegroni che hanno dato vita a fatti e fatterelli scaturiti lungo il cammino, fatto quasi interamente sotto una pioggia piuttosto consistente ed un venticello, diciamo proprio non primaverile, calpestando anche alcune macchie di neve accumulata in tramontana che arrivava anche alle ginocchia. Tanti sarebbero gli aneddoti da raccontare a tal punto che non basterebbe l’intera nostra cara “rivista” ma uno in particolare merita di essere citato, quello del nostro compaesano “Ciba” alias Silvano Ciman, biondo elettrauto e ottimo ballerino che da solo, partito da San Giovanni a piedi la mattina di buon’ora di venerdì, saliva da Giazza a Passo Pertica dove pernottava al rifugio e si congiungeva con tutto il gruppo a San Giorgio per poi proseguire assieme a tutti per Malga Lessinia, Passo Fittanze, salendo verso il Corno d’Aquilo, scendendo a Fosse e poi a Rivalta dove si pernottava comodamente in alberghi. La camminata proseguiva domenica mattina salendo le “scalette” che portano al Santuario della Madonna della Corona dove si assisteva alla Santa Messa. La camminata aveva il suo epilogo presso il ristorante al Cacciatore di Ferrara di Monte Baldo, raggiunto non più a piedi ma con i mezzi messi a disposizione, compreso un Pullman partito da San Giovanni Ilarione al mattino con un gruppo di pellegrini denominati della “domenica” Considerato il tempo non troppo mite all’uscita della Chiesa dopo la Messa si rinunciava alla solita foto di gruppo pertanto si invia per la stampa quella fatta qualche anno fa. L’Appuntamento per la prossima “XXIX Camminata per la Madonna della Corona” veniva stabilito per la terza domenica di maggio 2020. Un grazie a tutti i partecipanti, agli organizzatori e quanti hanno collaborato per la buona riuscita della manifestazione.
Nell’ormai tradizionale cornice festosa che lo caratterizza, anche quest’anno la Scuola Media di San Giovanni Ilarione ha celebrato il premio intitolato a “Mario Marcazzan”, gratificando i suoi allievi di terza media più meritevoli. La cerimonia ha avuto come madrina d’eccezione Maria Luisa Marcazzan, figlia del grande studioso a cui è intitolata la scuola, accompagnata dalla figlia Benedetta. Visibilmente entusiasti i ragazzi premiati, che avevano meritato il riconoscimento grazie al punteggio massimo riportato nel corso degli esami finali: con 10 decimi erano usciti Erika Gugole ed Elisa Marcazzan della scuola “Marcazzan”, Alessia Dal Dosso, Alessia Dal Zovo e Giorgia Zandonà della scuola “Cerato” di Vestenanova; con 10 e lode erano invece usciti quattro alunni della “Marcazzan”: Niccolò Andriolo, Harjot Kaur, Erica Aldegheri e Giulio Grussani. A tutti il plauso di insegnanti, dirigenti scolastici, amministratori comunali e rappresentanti della Cassa rurale di Vestenanova, presenti alla cerimonia.
Il Coordinatore Antonio Dal Zovo
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l’Alpone - Giugno 2019
DANTE MARCAZZAN maestro di scuola e di vita
“Ben tornato a San Giovanni Ilarione!”, è il saluto che rivolgiamo a Dante Marcazzan, maestro elementare in pensione, mentre lo incontriamo in paese. A ben guardarlo, sembra che il tempo si sia fermato. Occhi profondi e penetranti, prontezza di riflessi, un udito che lascia sbalorditi. Nasce a San Giovanni Ilarione il 04 giugno 1924, in via Umberto I, figlio di Angelo e di Lidia Cengia. Non si ricorda quasi della mamma, che muore prestissimo, ed il papà convola a nuove nozze con una cugina della consorte scomparsa e che sarà per il piccolo Dante un’autentica nuova mamma, piena di amore e di attenzioni, Frequenta l’asilo parrocchiale “Regina Elena”, del quale ricorda sr. Elena e sr. Rosetta e nel 1930 varca la soglia della scuola elementare “Stefani”, ospitata nel maestoso edificio appena costruito, spazioso e dal grande cortile. I cinque anni passano in fretta, in questa scuola operano insegnanti di prima scelta, Antonietta Vandin, i coniugi Angelo e Agnese Dignani, Zanchi Pierina, Zaffaina Angela, la maestra Lovatin, persone che hanno fatto la storia del paese. Il sabato, però, tutti in cortile vestiti da Balilla: marce, canzoni patriottiche, indottrinamento di principi del regime politico dominante. In estate funziona la colonia elioterapica “Maria Pia di Savoia”, sempre in cortile, con bagni di sole, pranzo e merenda. A chiusura del ciclo elementare partenza per il collegio, al Don Bosco di Verona, in via Provolo. Qui avviene il primo impatto con lo studio della lingua latina ed ha come compagni Roberto Gambaretto (Berto de la Ada) e Luigi Vandin. Successivamente passa a Rovereto, sempre dai salesiani di don Bosco, diplomandosi maestro elementare nell’anno scolastico 1942/43. Un percorso di studio senza sbavature. Passata la guerra, che tanti lutti ha portato anche in paese, il giovane Dante affronta la prima esperienza di insegnamento nel 1945/46 proprio a San Giovanni ed entrando nei ruoli dello Stato nel 1951. Nel frattempo ha come collega di insegnamento una gentile ragazza proveniente dal Motto di Montecchia, anche se originaria di Altissimo, Maria Dal Cortivo. I due giovani si frequentano, si intendono e, dopo ben 8 anni di fidanzamento,
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si sposano. Il corollario di questo amore si chiama Lidia, nata nel 1957 ed attualmente dirigente scolastica, e Flavio, nato nel 1967 e ora consulente finanziario. Dante è uno spirito riservato, ma non si sottrae alla domanda che gli rivolgiamo: - Com’erano gli alunni di allora? -32 scolari per classe, con punte di addirittura 37. Erano ragazzini seri, impegnati, provati dalla vita…ricorda con un sospiro, accostandoli mentalmente ai più irrequieti degli ultimi anni di insegnamento. -il maestro doveva spiegare tutte le materie, dalla religione alla ginnastica, preoccuparsi della salute e vegliare sulla sufficiente alimentazione degli stessi, si sentiva come un genitore aggiunto per i suoi scolari. Le problematiche? Denutrizione, povertà, situazioni particolari e delicate. Il maestro era un po’ l’osservatore e il confidente delle persone, delle famiglie, soprattutto per le bambine con i loro problemi. Tuttavia, i bambini, e anche gli adulti, pur nella povertà, erano tanto felici! Si rideva, si cantava, si gioiva per un nonnulla, si ringraziava sempre per tutto, nulla veniva dato per scontato o per dovuto. Anche adesso si incontrano alunni, oramai nonni, che si ricordano della loro maestra e maestro. Sono gli anni ruggenti del suo insegnamento, insieme alla moglie, in paese. Sono gli anni della trasformazione. I direttori didattici, Bosio, Beniamino Tagliaro, Igino Nascimbeni, Dino Bonomelli sono guide competenti e capaci, non c’è contestazione da parte dei genitori, si ripone la massima fiducia nel maestro. Intanto passano gli anni e, in previsione anche del futuro dei figli, si acquista un lotto di terreno fabbricabile a San Bonifacio e si edifica una bella casa, emigrando definitivamente in quel paese. Qui entrambi i coniugi continuano la loro missione di insegnanti fino alla meritata pensione. Ora Dante si dedica all’orto, al piccolo vigneto, al coro degli anziani, continua a guidare la macchina, rivive con la moglie una continua luna di miele. La cosa più bella nella vita? Non ha proprio dubbi e, mentre scambia uno sguardo di complicità con la consorte, afferma sicuro - L’unità della famiglia, siamo sempre andati d’accordo, non abbiamo mai buttato via, mai sprecato nulla. I figli sono cresciuti a questi insegnamenti, all’amore, alla condivisione, alla solidarietà Dante è rimasto la persona semplice e cristallina di un tempo, non vuole essere ringraziato per quanto ha fatto, convinto di aver fatto solo il suo dovere, ma di due cose è molto orgoglioso: di aver fatto parte del coro parrocchiale di Villa e successivamente di San Bonifacio e di continuare a seguire le riunioni AVIS di Soave, di cui è stato socio fondatore al n.17. Si sente ancora un po’ di San Giovanni Ilarione, ove ha i propri morti, la consuocera e alcuni interessi economici e desidera mandare un saluto, condiviso dalla moglie, a tutti gli antichi alunni che ricorda con simpatia e all’intero paese, per il quale nutre un nostalgico ricordo. E noi tutti lo ringraziamo per la sua testimonianza di vita, per la sua disponibilità e per i suoi insegnamenti verso intere generazioni. Gianni Sartori
NON FOSSILIZZIAMOCI! Mentre scrivo, il caldo e il bel tempo si fanno ancora attendere, ma i pensieri vanno già all’estate imminente: anche quest’anno, infatti, l’associazione culturale Cartabianca, in collaborazione con il Comitato di Castello, la Pro Loco e il Comune di San Giovanni Ilarione, organizzerà il Cinema all’aperto presso i campetti sportivi di Castello, nelle serate di giovedì 18 luglio, 25 luglio e 1 agosto. La grande novità di quest’anno è l’inserimento di questa ormai storica rassegna all’interno di un progetto di più ampio respiro, NON FOSSILIZZIAMOCI!, nato con l’intento di rispondere alle esigenze espresse dalla “Candidatura UNESCO delle risorse culturali e naturali della Val d’Alpone”. L’ente capofila dell’iniziativa è l’associazione culturale Euphonia di Bolca, che da anni lavora allo sviluppo emotivo, culturale e creativo delle nuove generazioni attraverso l’educazione musicale e teatrale, ma il suo scopo è quello di coinvolgere la Val d’Alpone, l’Alta Val d’Illasi e l’Alta Lessinia in un unico, grande progetto avente lo scopo di valorizzare la bellezza e le risorse del nostro territorio. I partecipanti all’iniziativa, infatti, avvertono la necessità di incrementare la consapevolezza della cultura e della ricchezza presenti nelle nostre vallate e montagne, sia dal punto di vista naturalistico che da quello geo-paleontologico: l’impegno principale è dunque quello di educare i futuri cittadini dei nostri paesi a una maggiore sensibilità nei confronti di questo vasto patrimonio che copre letteralmente milioni di anni di storia e che, se riconosciuto e messo in risalto adeguatamente, contribuirebbe a un più efficace sviluppo delle nostre comunità, sotto tutti i punti di vista – culturale, sociale, economico, ecc.
NON FOSSILIZZIAMOCI! è un progetto a lungo termine e prevede, oltre agli eventi culturali estivi (vedi il programma allegato all’articolo), anche altre attività che occuperanno il 2019-2020, tra cui visite guidate, laboratori creativi per le scuole, laboratori musicali e teatrali, passeggiate, spettacoli, filò nei musei geo-paleontologici ed etnografici del territorio. Le iniziative per questa estate prevedono invece pomeriggi di Canti e Racconti viandanti, Aperitivi con cantautori, spettacoli per bambini e, naturalmente, il nostro Cinema all’aperto. In linea con le finalità di questo ampio progetto, anche il Centro Estivo 2019, organizzato da Cartabianca e dalla compagnia teatrale Battipalco, avrà come scopo principale quello di educare bambini e ragazzi a una conoscenza più approfondita del territorio naturale in cui vivono e a una maggiore sensibilità verso temi fondamentali quali il rispetto per l’ambiente, il risparmio energetico e la lotta contro l’inquinamento. Il Centro, che si svolgerà presso la scuola A. Stefani di San Giovanni Ilarione dal 17 giugno al 9 agosto e dal 26 agosto al 6 settembre, ha come spunto di partenza una storia molto accattivante: Aria, Acqua, Terra e Fuoco, stanchi dell’inquinamento, vogliono distruggere l’umanità; i ragazzi, aiutati da personaggi provenienti dal futuro, avranno la possibilità con sfide, giochi e animazioni di placare la furia dei Quattro elementi! Per avere informazioni più dettagliate su tutti questi eventi, basta andare sul sito www.battipalco.it, o scrivere all’indirizzo cartabianca.ac@gmail.com, o visitare le pagine facebook Cartabianca o Compagnia Battipalco. Alessandro Spadiliero
NON FOSSILIZZIAMOCI! Musica, cinema e teatro nei luoghi della paleontologia (il calendario è ancora in programmazione. Per informazioni più precise: info@lamusicaracconta.it ; www.battipalco.it) Sabato 29 giugno, ore 16.00: Racconti viandanti (F.I.A.S.P., Compagnia Battipalco). Ritrovo al Museo di Bolca Sabato 6 luglio, ore 17.00: Canti viandanti (Coro de Bolchan). Ritrovo presso il centro di Bolca Domenica 7 luglio, ore 17.30: Aperitivo con i cantautori: Marco Padovani e Nicola Cinquetti. Località Le Cole (ritrovo presso il centro di Bolca) Sabato 13 luglio, ore 20.30: Spettacolo per bambini presso il Mulino di Vestenanova Giovedì 18 luglio, ore 21.00: Cinema all’aperto presso i campetti sportivi di Castello di San Giovanni Ilarione Sabato 20 luglio, ore 17.30: Aperitivo con i cantautori: Alberto Guerra. Località Le Cole (ritrovo presso il centro di Bolca) Giovedì 25 luglio, ore 21.00: Cinema all’aperto presso i campetti sportivi di Castello di San Giovanni Ilarione Domenica 28 luglio: Canti viandanti (Coro di San Bortolo). Ritrovo presso il centro di San Bortolo Giovedì 1 agosto, ore 21.00: Cinema all’aperto presso i campetti sportivi di Castello di San Giovanni Ilarione Mercoledì 7 agosto, ore 20.30: Spettacolo per bambini presso il Museo dei Fossili di Bolca Domenica 25 agosto, ore 17.30: Aperitivo con i cantautori: Filippo Villa. Località Le Cole (ritrovo presso il centro di Bolca) Domenica 15 settembre: Canti viandanti (Coro de Bolchan) a Costalunga di Monteforte
festeggiato il suo 87° compleanno. Nelle foto le tre generazioni: figli, nipoti e pronipoti. La signora Damini Pierina, il giorno 12/05/19, ha festeggiato il suo 87° compleanno. Nelle foto le tre generazioni: figli, nipoti e pronipoti.
ignora La signora DAMINI DAMINI PIERINA PIERINA il giorno il giorno 12/05/19 12/05/19 ha ha ggiato festeggiato il suo 87° il suo compleanno. 87° compleanno. . . e foto Nellelefoto tre generazioni: le tre generazioni: figli, nipoti figli, nipoti e pronipoti e pronipoti
l’Alpone - Giugno 2019
DODICIRIGHE Parlare (male) del giornale su cui si scrive non è certo elegante, ma in questo angolino di idee in libertà ci è permesso anche questo e ne approfittiamo. Cos’è che non va ne “L’Alpone”? Intanto che con i suoi 35 anni di vita corre il rischio di invecchiamento precoce: a scrivere sono sempre i soliti, pochi i giovani, gli argomenti sono spesso gli stessi, c’è poco confronto e discussione (che nel giornalismo sono il sale del discorso), il formato sembra superato (oggi va di moda la rivista–magazine, strapiena di foto e di pubblicità), il costo di pubblicazione pesa sempre più, gli sponsor sono pochi e difficili da trovare…e tanti altri “difetti” a seguire… Se poi ci mettiamo la concorrenza del sempre più invadente mondo del web (dove soprattutto il giovani si trovano molto più a loro agio), ecco che rischiamo di dare ragione a chi (e qualcuno c’è già) vorrebbe mettere la parola fine al nostro Alpone. Cosa rispondere? Beh, ci sarebbero tante cose da dire, ma ci limitiamo a questa: l’Alpone rimane per molti di noi un “luogo” in cui ritrovare il paese, le sue abitudini, i volti di chi lo abita, perfino… le sue magagne. In fondo (pur con i suoi difetti) gli vogliamo bene e perderlo sarebbe come perdere una persona cara che, per quanto a volte ci faccia arrabbiare, rimane sempre “uno di noi”, una parte della nostra vita. D.B.
l ’alpone
Pellegrinaggio al Monte Summano, 1 maggio 2019: il folto gruppo di pellegrini davanti al santuario di Santorso dopo la S. Messa celebrata da don Livio. Nel pomeriggio visita alla casa natale di Suor Bertilla Boscardin e passeggiata sulle rive del lago di Fimon. Giornata bellissima!
Un matrimonio del 1954
Giugno 1953 Famiglia Burato davanti al nuovo asilo in Piazza Colonna
Giuseppe Lovatin, con la neo consorte Dora, siciliana doc, nel cortile di Via Palazzo, il giorno del matrimonio nel 1954; balza agli occhi il non utilizzo dell’abito bianco della sposa, questo costume prenderà piede successivamente. Matrimonio molto partecipato, con numerose persone e una miriade di bambini. Da notare il loro modo di vestire, volti sorridenti, facce pulite, senza pretese. Adulti che conoscono la fatica, che credono nel proprio avvenire, ma che in questa occasione vogliono dimenticare, almeno per un giorno, gli affanni quotidiani.
Da sx: Giancarla, la mamma Roncolato Angelina, Santo. In prima fila: Sandra e Giovanni. Manca papà Benedetto, Beto fornaro, occupato in città per lavoro. L’abbigliamento è quello della festa, facce serie, pulite, sorrisi appena accennati...
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l’Alpone - Giugno 2019
L ' A M M I N I S T R A Z I O N E NOTIZIE IN BREVE
visitabile anche in futuro.
PULIZIA DELLE STRADE Anche quest’anno, in molte zone del SISTEMAZIONE DEI BASALTI COLONNARI AI “PANAROTTI” nostro paese, gruppi di volontari han-
no dedicato un po’ del loro tempo alla pulizia delle strade. Va dato loro un ringraziamento per il senso civico, volto alla pulizia ed alla salvaguardia del territorio bene pubblico. Senso civico che altri cittadini (speriamo siano pochi) non hanno, considerato il fatto (ascoltando le molte segnalazioni ricevute) che continuano a lasciare rifiuti di ogni genere nelle valli o lungo i cigli delle strade.
Durante il mese di maggio da parte della Comunità Montana della Lessinia - Parco Regionale della Lessinia, sono stati effettuati i lavori per la sostituzione e messa in sicurezza delle staccionate (deterioratesi nel tempo) in località Panarotti, con la posa di nuove in legno di castagno più durature e resistenti. E’ stata inoltre eseguita, su tale area di proprietà comunale, la pulizia delle erbe/rovi infestanti. La stessa è nuovamente visitabile in tutta sicurezza anche da parte delle scolaresche. Cogliamo l’occasione per sollecitare qualche associazione o gruppi di volontari a dare la loro disponibilità per la manutenzione/pulizia del sito affinchè resti pulito da erbacce/rovi e
MANUTENZIONE dei CIGLI STRADALI Molte sono le richieste affinché il Comune si occupi del taglio degli alberi che sono ai margini delle strade. Ricordiamo che tali terreni sono di proprietà privata e il comune può solamente fare una ingiunzione ai proprietari dei terreni, che provvederanno al taglio delle piante che sono di loro competenza, come previsto dal regolamento comunale di polizia urbana. Il regolamento e consultabile sul sito del Comune-Amministrazione-Statuto Comunale-Disposizioni Generali-Area Polizia Locale-Regolamento di polizia rurale.
EMA PESCIOLINO ROSSO La sera di giovedì 21 marzo presso il nostro teatro parrocchiale si è tenuto l’incontro con “Ema Pesciolino Rosso”. La collaborazione tra Amministrazione Comunale e l’Istituto Comprensivo ha permesso di organizzare tale evento, raccogliendo le richieste di molti genitori che desideravano portare anche a San Giovanni Ilarione questa testimonianza. L’associazione nasce dalla volontà di papà Giampietro, che dopo la terribile perdita del figlio Emanuele, ha deciso di portare in giro per tutta l’Italia la sua esperienza, per dimostrare che anche dalla peggiore delle vicissitudini si può trarre comunque qualcosa di buono.
UNIVERSITÀ DEL TEMPO LIBERO Anche quest’anno siamo giunti al termine dei nostri incontri. Un anno ricco di appuntamenti interessanti e di uscite culturali molto apprezzate. Abbiamo conosciuto meglio le bellezze del borgo di Soave, ricco di luoghi affascinanti, per continuare con il percorso veronese della Minor Hierusalem, iniziato lo scorso anno, ripreso quest’anno e che desideriamo concludere il prossimo anno, dulcis in fundo a maggio siamo stati a Ravenna, perla dell’arte bizantina che ha entusiasmato tutti i partecipanti. Non è mancata la cena conclusiva durante la quale sono emerse nuove idee e proposte per
il prossimo anno. Uno speciale ringraziamento va sicuramente fatto all’associazione ANTEAS che ci ha affiancati e supportati durante tutto l’anno. Salutando tutti e ringraziando il nostro bel gruppo, vi diamo appuntamento per il nuovo anno partecipi e vivaci come sempre.
SORVEGLIANZA ALLA SCUOLA “MARIO MARCAZZAN” Come più volte ribadito è indispensabile per i nostri assessorati la collaborazione di associazioni e volontari che con generosità e diverse modalità partecipano attivamente alla vita del nostro Comune. A questo proposito un sentito grazie va a Lino Piubello, Norino Dal Zovo, Vincenzo Zandonà e Romeo Colombara (tre fanti ed un alpino. Ci tengono a specificarlo) che da novembre a giugno, ogni mattina di buon’ora, si sono alternati presso il plesso scolastico “Mario Marcazzan” ad accogliere i nostri ragazzi che, per diversi motivi, necessitano di un’entrata anticipata.
LA PAROLA ALLA MINORANZA PER LA RINASCITA DEL TUO PAESE - LEGANORD / CONCRETIZZIAMO
SPOSTARE LA ROTONDA È INUTILE! costruttrice di edificare nel terreno angolare adiacente all’incrocio stesso, in cambio della realizzazione della rotonda. Tutto questo era stato previsto per garantire sicurezza: - ai numerosissimi mezzi di tipo leggero e pesante che salgono e scendono dalla Valle - ai veicoli che transitano per entrare e uscire dal Paese - agli utilizzatori del nuovo edificio - ai pedoni che attraversano la strada per recarsi nella zona industriale Ma la questione è ancora più importante quando si pensa a tutti gli incidenti, anche gravi, avvenuti all’altezza di questo incrocio, gli ultimi due addirittura in un’unica settimana (21 e 28 febbraio 2019). Dai risultati di una recente indagine sui flussi del traffico, affidata dall’Amministrazione all’ ingegnere Andrea Bogoncelli (sempre utilizzando risorse comunali) risulta che il dato relativo al traffico generato dai mezzi che transitano dall’incrocio Via 11 Settembre\ Viale del Lavoro è di molto inferiore (19%), rispetto a quello dell’incrocio previsto all’ingresso del Paese, un po’ sotto la zona Don Bosco (54%), men-
SI incrocio SP17/Viale dell’Industria
Da qualche tempo l’Amministrazione Comunale di Marcazzan sta investendo risorse pubbliche per realizzare una rotonda nell’intersezione tra la Strada Provinciale 17 e via 11 Settembre, (strada quest’ultima che porta in Viale del Lavoro), quando esiste già un progetto, autorizzato dalla stessa Provincia di Verona ed approvato in Consiglio Comunale, per la realizzazione di una rotonda all’ingresso del paese, esattamente al bivio tra la circonvallazione e la strada che porta in centro. Per parlare di cifre, il progetto della rotonda all’ingresso del paese (zona vicino don Bosco) è cantierabile subito, ad un costo per il comune pari a € 0,00 e senza stipula di alcun mutuo! Questo perché, grazie ad un accordo pubblico-privato concordato già dal 2012, è stata data la possibilità all’impresa
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tre il restante dato è relativo all’inter- delle casistiche, è da ritenersi molto, molto più pericoloso. sezione con via Cotto. Il nuovo progetto, programmato Poiché non riusciamo a comprendere dall’Amministrazione Comunale, farà i vantaggi offerti dalla nuova rotonda, confluire una gran mole di traffico nel- né sul piano della sicurezza e nemla zona Industriale, dove circolano an- meno su quello economico, abbiamo che moltissimi mezzi pesanti e per la incontrato il Presidente della Provinsua realizzazione saranno necessarie cia, al quale abbiamo esposto le nostre altre opere stradali e di illuminazione perplessità, chiesto un’attenzione paraccessoria, indispensabili per la mes- ticolare con sopralluoghi, stime e consa in sicurezza dei due incroci interni fronti per rivalutare questa idea dove confluiscono quattro strade, si Siamo convinti e ci batteremo affinché dovranno inoltre sostenere le spese per vengano tutelate le vere esigenze della lo spostamento di una cabina elettrica popolazione evitando sprechi di denache alimenta la zona sud del Paese. Da ro pubblico. dove passeranno poi i residenti che scendono da via Tanara e sono diret- Spostare la rotonda a Valle, oltre a lati a Sud? Dovranno obbligatoriamen- sciare irrisolto il nodo dell’incrocio te confluire in un nodoso groviglio di all’entrata del Paese, creerà ulteriori cricorsie con un aumento della densità ticità veicolare che non garantirà né sicurezDavide G.Creasi za, né affidabilità. Come gruppo di mi- Lorenzo Gecchele noranza, crediamo fermamente nella Nadia Bevilacqua Marco Beltrame necessità di un rondò, all’ingresso del Paese, NO incrocio SP17/Via del Lavoro ma siamo decisamente contrari a questo spreco di risorse pubbliche, vista soprattutto l’esistenza di un progetto già approvato da anni per la sistemazione e messa in sicurezza di un incrocio che fondamentalmente, alla luce
l’Alpone - Giugno 2019
C O M U N A L E
I N F O R M A
QUANTI DEBITI HA IL NOSTRO COMUNE?
Vogliamo rispondere a questa semplice domanda perché crediamo che i cittadini debbano essere informati e a conoscenza di cosa succede nelle casse comunali. Dalle casse comunali partono tutte le scelte che un’amministrazione fa. Per fare questo useremo delle tabelle che riassumono la situazione debitoria del comune. Ma perché parlare di debiti? Crediamo sia importante parlare di debiti perché secondo noi la gestione delle risorse indebitandosi deve essere effettuata con alcune priorità: 1. pensando che quando fai debiti gli stessi verranno pagati dalle future generazioni; 2. il ricorso al credito deve essere sostenibile sia oggi che in futuro garantendo anche agli amministratori di domani di poter effettuare delle scelte e avere quindi risorse disponibili per fare; 3. realizzando opere pubbliche veramente utili, necessarie e anche “intelligenti” nel senso che abbiano costi di gestione futuri sostenibili e meglio se portano a risparmi (esempio il miglioramento energetico degli edifici comunali, le lampade a led nella pubblica illuminazione, l’esecuzione di lavori duraturi e ben fatti). TABELLA DEL DEBITO RESIDUO:
Il debito residuo è quanto si dovrebbe pagare ad una certa data per chiudere tutti i debiti. Come si può vedere il debito residuo è in continua diminuzione in virtù del fatto che non sono stati fatti nuovi mutui. Infatti in due anni, dal giugno 2017 (inizio dell’amministrazione Marcazzan) a fine giugno 2019 il debito residuo è diminuito di 578.343,51 euro pari al 20,98% del totale dell’indebitamento. Per persona (pro capite) siamo scesi da euro 520,24 a euro 411,11. Perché questa scelta da parte dell’Amministrazione: siamo consapevoli che avere un bilancio sano, con basso indebitamento e conti sotto controllo ci può portare nei prossimi anni ad effettuare scelte, quindi investimenti, che siano nel solco dei punti riportati sopra che come si dice portino ad una gestione detta “del buon padre di famiglia”. Ciò garantirà oculatezza di gestione, risparmi, risposte serie ai cittadini (niente opere costose e poco utili avendo ben chiare le priorità di azione) e possibilità anche ai futuri sindaci di programmare e realizzare. Questa scelta iniziale, di non indebitarsi, non significa immobilismo dell’Amministrazione Comunale, infatti altri lavori sono in arrivo con utilizzo di risparmi di gestione e fondi da parte di enti quali la regione, provincia, Bim Adige, … . Tutte le possibilità di contributi vengono attentamente vagliate e seguite e grazie a questo lavoro vi saranno: nuovi asfalti; sostituzione di oltre il 30% delle lampade stradali con lampade a basso consumo a led; rinnovo della superficie di un campo da tennis; miglioramento delle manutenzione dei beni comunali; sostituzione di infissi di edifici comunali; …. E altro di cui vi informeremo nei prossimi mesi.
Di seguito viene riportato un prospetto riepilogativo dei mutui in essere al 31.12.2018 in riferimento alle opere eseguite e al rispettivo anno di erogazione. ANNO
DATA STIPULA
SCADENZA
1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1999 1999 1999 2000 2000 2002 2002 2002 2002 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2004 2004 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2007 2007 2007 2007 2014 2014 2015 2015 2016 2016 2016 2017 2017 2018 2018
25/02/1997 25/02/1997 25/02/1997 27/05/1997 27/05/1997 27/05/1997 09/09/1997 Totale 25/05/1999 25/05/1999 Totale 26/09/2000 Totale 29/01/2002 23/07/2002 01/10/2002 Totale 29/04/2003 24/06/2003 16/09/2003 16/09/2003 16/09/2003 25/11/2003 Totale 28/01/2004 Totale 23/02/2006 23/02/2006 24/10/2006 24/10/2006 24/10/2006 24/10/2006 24/10/2006 24/10/2006 Totale 04/04/2007 16/10/2007 20/12/2007 Totale 26/06/2014 Totale 30/12/2015 Totale 12/07/2016 12/07/2016 Totale
31/12/2030 31/12/2030 31/12/2030 31/12/2030 31/12/2030 31/12/2030 31/12/2030
CIMITERO
31/12/2022 31/12/2019
CIMITERO
31/12/2030
SCUOLA MEDIA
31/12/2030 31/12/2022 31/12/2023
STRADE COMUNALI
31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023
EDIFICI SCOLASTICI VARI
31/12/2024
IMPIANTO ILLUMINAZIONE
30/06/2021 30/06/2021 24/10/2022 24/10/2022 24/10/2022 24/10/2022 24/10/2022 24/10/2022
ARREDO URBANO
04/04/2022 31/12/2022 30/06/2023
CAMPO DA CALCIO
30/06/2029
OPERE STRADALI VARIE
31/12/2030
PONTE COMUNALE
31/12/2031 31/12/2031
STRADE COMUNALI
DESCRIZIONE
CIMITERO PONTE COMUNALE COTTO SCUOLA MEDIA STRADE COMUNALI STRADE COMUNALI STAZIONE CARABINIERI
OPERE IDRICHE VARIE
COMUNALI VIABILITA' COMUNALI VIABILITA'
CIMITERO IMPIANTO ILLUMINAZIONE STRADE COMUNALI STRADE COMUNALI ACQUEDOTTO
SEDE MUNICIPALE ACQUISTO ESCAVATORE ADEGUAMENTO SCUOLA CASTELLO ILLUMINAZIONE PUBBLICA STRADA CATTIGNANO/CENGIE STRADA GALIOTTI/ALLEGRI/CIMANI STRADA MANGANO/GAMBARETTI
AUTOMEZZI PUBBLICI IMMOBILE USO PUBBLICO
STRADE COMUNALI
Totale Totale
Totali finanziamenti in essere al 31/12/18 Debito Residuo al 31/12/18
IMPORTO FINANZIATO 262.413,00 31.967,00 245.793,00 51.646,00 552.129,00 100.202,00 195.276,00 1.439.426,00 2.706,00 64.433,00 67.139,00 126.361,00 126.361,00 103.291,00 51.645,00 119.175,00 274.111,00 113.821,00 413.123,00 112.854,00 236.698,00 13.302,00 467.807,00 1.357.605,00 94.971,00 94.971,00 229.415,00 118.315,00 20.579,00 62.182,00 170.568,00 60.173,00 190.000,00 51.580,00 902.812,00 221.000,00 21.040,00 420.000,00 662.040,00 98.954,00 98.954,00 180.000,00 180.000,00 209.346,00 70.654,00 280.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00
5.483.419,00 2.228.595,00
DAI RIFIUTI TANTE RISORSE
Non poteva concludersi meglio il progetto di educazione ambientale, destinato alla scuola primaria, finanziato dalla nostra amministrazione e realizzato in collaborazione con il “Consorzio Bacino Verona 2 del Quadrilatero” e l’Associazione “AMEntelibera”. Una bella e coloratissima mostra allestita, in occasione della festa di fine anno e dell’inaugurazione dei lavori, con i manufatti realizzati dagli alunni presso il plesso “C. Tonin” di Castello ha catturato l’attenzione di tutti i presenti. Uno grosso plauso va a tutti i bambini per il loro impegno e un sentito grazie alle insegnanti per la collaborazione.
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l’Alpone - Giugno 2019
GRUPPO FANTI SAN GIOVANNI ILARIONE
San Giovanni Ilarione e Vestenanova
I vecchi donatori ricordano il motto “sempre, ovunque, subito”. Senza se e senza ma. E’ indubbio che la donazione di sangue investa appieno l’ambito della responsabilità individuale e della disponibilità a offrire concretamente qualcosa di sé agli altri. Qualcosa che non è mai il “superfluo”. Per questo il braccio teso assume il significato, simbolico e concreto insieme, di “dono” vero. Queste considerazioni richiamano l’attenzione su una realtà fresca e vitale come quella del dono del sangue. Ogni trasfusione di sangue non è solamente e semplicemente “un mezzo terapeutico”. Non è solo un eccezionale strumento che ha radicalmente cambiato il cammino e il destino della medicina nel corso degli anni, è molto di più. Per questo, io credo che ogni donazione di sangue appartenga alla categoria del “semplicemente straordinario”. La difesa della salute, la lotta alla malattia si compenetrano con il gesto del dono, con la dedizione spontanea e gratuita di sé all’altro, con la generosa disponibilità a farsi carico del proprio prossimo. In questo, dunque, risiede la singolarità di un’attività terapeutica che per sua stessa natura assume anche una dimensione spirituale. Proprio per questo atipico farmaco-sangue non riproducibile in laboratorio, la donazione del sangue assume una dimensione soggettiva della volontà e della scelta individuale del donatore. Donare il sangue è un impegno civile, un preciso patto che un singolo stringe con se stesso e con la collettività. Per questo, essere donatori di sangue vuol dire essere partecipi di quella “straordinarietà”, facendone un tratto lucido e chiaro del proprio percorso esistenziale, di una personale assunzione di responsabilità verso se stessi e verso gli altri, e quindi, verso la comunità. L’oltre mezzo secolo di vita della nostra Associazione e le decine di migliaia di sacche di sangue donate, sono la dimostrazione del tanto amore verso gli ammalati elargito in questi anni. L’Avis cerca continuamente il contatto con i giovani e la fattiva collaborazione con altre realtà di volontariato locale impegnate nel sociale, con il fine di sensibilizzare e educare al dono del sangue e per creare nei cittadini la cultura della solidarietà che proietta ogni essere umano ad amare il proprio simile, considerandolo un dono prezioso da custodire. Questo significa essere donatore ma, soprattutto, orgogliosi di esserlo. In questo contesto di promozione e sensibilizzazione ringraziamo l’A.S. Basalti per aver dato ancora una volta la possibilità all’Avis di San Giovanni Ilarione e Vestenanova di essere protagonisti nell’importante vetrina del Granfondo del Durello con l’assegnazione del 11° trofeo Avis. N.B. Per essere informati con avvisi e comunicazioni relative all’Avis, ricordiamo a tutti i Donatori di memorizzare sul proprio cellulare questo numero: 3479500245. Luigi Pandolfo Avviso: Il Centro Trasfusionale di San Bonifacio è aperto dalle ore 07,30 alle 11,00 per Donatori e Aspiranti anche l’ultima domenica di giugno, luglio, settembre, ottobre e novembre.
L’AVIS ricorda che durante l’estate il bisogno di sangue aumenta. Quindi ricordiamoci dei nostri ammalati e andiamo a donare!
Il giorno 19 maggio 2019 il Gruppo Fanti di San Giovanni Ilarione con numerosissimi simpatizzanti si è recato in gita a Redipuglia - Trieste e alla foiba di Basovizza, luogo della Memoria, oggi monumento nazionale in ricordo delle vittime. È stato un momento di commozione e di riflessione affinchè questo in futuro non debba più succedere. La piacevole giornata si è conclusa con un prelibato pranzo a base di pesce, nell’incantevole cittadina turistica di Pirano, sulla costa adriatica della Slovenia.
GRUPPO ALPINI SAN GIOVANNI ILARIONE
Dopo la partecipazione di nostri soci a quasi tutte le feste di tesseramento dei Gruppi della Zona Valdalpone, al Raduno Zonale a Montecchia di Crosara, bene organizzato e con le vie del paese pavesate di bandiere e coccarde tricolori, vetrine addobbate e la partecipazione anche della Fanfara dei congedati della Cadore, nostri iscritti sono stati pure presenti all’Adunata Nazionale di Milano, anche se in generale è stata forse meno sentita delle altre, data la grande dimensione della città (Milan e le un gran Milan). Della sezione di Verona, su 200 gruppi che la compongono, erano presenti 182 gruppi: un numero considerevole! Ha fatto molto piacere vedere i soci del nostro gruppo sfilare portando lo striscione sezionale con la scritta “convinti dell’onestà – solidali per natura” preceduti dai Tamburi di Pacengo e dall’alpino socio del nostro guppo Giuseppe Gambaretto, che portava l’asta con il numero del IV blocco e a seguire la Valdalpone, Verona 1, Verona 2, Valpantena, Lessinia Occidentale (con altro striscione) e gli alpini paracadutisti congedati. Uno degli speaker all’arrivo della Sezione di Verona ha esordito dicendo che è stata fondata nel 1920, che attualmente conta oltre 21 mila soci, dico oltre 21 mila, e che da allora sono sempre quelli, magari cambiassero qualche volta. Ed ha aggiunto: scusate il rimando dei 21 mila, ci si chiede come sia possibile che questo numero di soci non riescano a fare quanto a gesti di disprezzo, quello che fanno 4 o 5 persone in una notte o pomeriggio o 4 ragazzi annoiati in 2 ore. Ora ci attende il Raduno Triveneto del 16 giugno a Tolmezzo e una più partecipata presenza ai vari pellegrinaggi estivi. Guido Gecchele
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BOLLE FATTURE BUSTE BIGLIETTI DA VISITA DEPLIANTS VOLUMI GIORNALI MANIFESTI VOLANTINI
N TS LIA DEP BRI LI LI E VO I G H LO G H N E R E e E n I z io I P ATA G E i n a A N T I N A L E CO N I I N g a I L mp VO END A Z & i G H I E A Z I B B L IC a U N c LO AGI I P a fi gr IMM RNAL G IO
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l’Alpone - Giugno 2019
COMUNICATO STAMPA CROCE ROSSA Maggio 2004 - Maggio 2019
15 ANNI DI CROCE ROSSA NELLA SEDE DELLA PARROCCHIA
Da quel 9 maggio del 2004 ne è passata di acqua sotto i ponti e ne hanno viste tante i soccorritori della CRI che prestano servizio presso la postazione operativa di San Giovanni Ilarione. Dopo quasi 2 anni di stazionamento, la domenica, presso la “baita” del campo sportivo (ottobre 2002 – aprile 2004) la presa di coscienza che si poteva e si doveva fare di più portò la CRI ad incontrare Comune e Parrocchia, arrivando a trovare una forma di collaborazione istituzionale, reciproca e fattiva, che ancora oggi viene presa ad esempio. Fu così che la Parrocchia mise a disposizione l’immobile di piazza martiri n. 3, il Comune attivò le utenze e i Volontari CRI, con buona volontà e circa 1.000 ore di lavoro per renderlo nuovamente abitabile, lo fecero diventare la nuova postazione in Valdalpone. Fin da subito è emersa la strategicità della presenza operativa, non più solo la domenica ma anche il venerdì notte ed il sabato h24, di un’ambulanza in vallata, in quanto permetteva di portare il soccorso in tempi idonei anche alle zone più decentrate e alla parte alta della stessa. Nel 2006, con la donazione dell’ambulanza 4x4 da dedicare a quel servizio, si è raggiunto il completo regime. Visti i risultati e l’affidabilità dell’organizzazione della CRI, nel 2015 la postazione è stata inserita nella rete dell’emergenza/urgenza territoriale. Ciò significa che, a tutti gli effetti, per il 118-Suem l’ambulanza della Croce Rossa risulta essere un mezzo sempre attivabile. Per la copertura dei turni, dalle 20.30 alle 6.00 dal lunedì al giovedì ed h24 nel fine settimana, si alternano circa 50 soccorritori, tutti volontari, per un totale di 13.500 ore annue di servizio. In 15 anni, più di 3 mila sono le volte in cui il telefono ha squillato ed altrettante sono quindi le persone che sono state soccorse, aiutate, confortate. La metà degli interventi si è conclusa con un’ospedalizzazione in codice rosso o giallo, segno che l’evento rivestiva il carattere dell’urgenza e che quindi l’abbassamento dei tempi è stato fondamentale. Vale la pena anche ricordare l’impegno per l’emergenza dell’alluvione del 2010, nella quale l’unico mezzo di soccorso a nord della zona allagata era proprio quello della CRI a S. Giovanni Ilarione; le ripetute reperibilità diurne chieste dal 118-Suem in occasione delle nevicate o dell’improvvisa ghiacciata del gennaio 2017; l’attività di diffusione delle nozioni di primo soccorso e di protezione civile agli alunni delle scuole primaria e secondaria. Oltre i doverosi ringraziamenti a quanti hanno supportato l’attività della CRI in Valdalpone in questi 15 anni, si ricorda che per diventare Volontari basta aver compiuto i 14 anni d’età e frequentare il corso base di 9 lezioni. Poi si sceglie quale specializzazione intraprendere (il servizio di ambulanza per i maggiorenni, il servizio in ambito sociale o di protezione civile, etc). Per informazioni si può visitare il sito criestveronese.it o mandare una mail a estveronese@cri.it. R. Regazzin Presidente CRI Est Veronese
EDO DALLA VERDE LASCIA IL COMUNE DI VESTENANOVA DOPO DUE DECENNI DI AMMINISTRAZIONE Allo scadere del 26 maggio 2019 si è concluso il lungo periodo di amministrazione comunale di Edo Dalla Verde, sindaco di Vestenanova dal 1999 al 2009, vice sindaco dal 2009 al 2014 e infine sindaco negli ultimi 5 anni. E’ stato un lungo periodo di impegno a servizio della comunità; impegno caratterizzato dalla realizzazione di numerose opere pubbliche e di iniziative sociali e culturali a favore dei suoi concittadini. Gli aspetti più importanti della gestione amministrativa di Edo Dalla Verde possono essere sintetizzati in alcuni punti significativi. • Realizzazione di molte opere pubbliche per il territorio: Casa di Riposo di Bolca e costruzione di un’ ”area camper” sempre a Bolca, ampliamento delle scuole elementari, rifacimento della Piazza Pieropan e messa in sicurezza antisismica della scuola media a Vestenanova, istituzione della Protezione Civile comunale, sistemazione delle strade, degli acquedotti, dei cimiteri e della sede municipale,…. Progettazione e finanziamento di interventi da completare con la successiva amministrazione: sistemazione della zona di accesso al paese di Bolca, con parcheggio e struttura ricettiva per turisti e associazioni, messa in sicurezza della scuola elementare di Bolca, …. • Buona gestione delle risorse economiche del comune, con l’accensione di numerosi mutui, quasi completamente estinti a fine mandato. Situazione finanziaria positiva con un avanzo di amministrazione consistente, a disposizione della nuova amministrazione. • Disponibilità e sensibilità nei confronti
dei problemi sociali degli abitanti del comune, seguiti anche personalmente e con l’Assistente sociale. Convinto supporto alle iniziative culturali e turistiche che caratterizzano il territorio vestenese. • Capacità di favorire un clima non conflittuale fra i cittadini, che hanno potuto godere di due decenni di vita sociale sostanzialmente tranquilla, convinti di poter far riferimento ad una persona competente e che garantiva sicurezza. Il 3 maggio 2019, prima dell’apertura della campagna elettorale per l’elezione del suo successore, Edo Dalla Verde ha voluto salutare pubblicamente i suoi concittadini, donando loro un libretto che ricorda, con dati e immagini, il lungo periodo del suo mandato amministrativo nel comune di Vestenanova. Giancarla Gugole
VESTENANOVA
75 ANNI DAL BARBARO ECCIDIO DEL 1944
L’ANGUANA JOANNA BASALTA
EL MUDANDON RESISTENTE A TUTTE LE PERTURBASION Dovete saper che al calar del sole uscire certo non mi duole. La lissia l’ho già finita e son pronta per far l’ardita. L’Orco Burlevole è lì che mi aspetta e io mi agghindo in tutta fretta! Calze a rete e tacchi a spillo sveglio più di un “grillo”. Ilarionesi, voi dormite tranquilli che io dell’Amor sento già gli squilli! Vado a cambiar quel che di giorno si chiamano mutande per far divertire l’Orco alla grande. Joanna Basalta Inlaronia
Il Comune di Vestenanova con gli Alpini, i Fanti, l’Aeronautica e i Carabinieri in congedo, ha voluto ricordare ancora una volta le vittime innocenti che nel 1944 furono trucidate dai nazifascisti. In quell’anno terribile Vestenanova contò 22 morti civili e 29 contrade bruciate, alcune più volte. Tutte le sofferenze di quel tempo furono raccontate da don Attilio Benetti, allora parroco di Vestenanova, in un libro molto amato e ancora oggi ricercato: “Vestenanova nell’uragano”. Per quei sacrifici il Comune di Vestenanova ricevette la medaglia di bronzo al valor militare, unico nella provincia, dopo la città di Verona. Nel 70° anniversario, il 2014, furono raccolte le testimonianze dei sopravvissuti e raccontate nel libretto “Il doloroso sentiero della memoria. 1944-2014” di Giancarla Gugole e venne tracciato un sentiero fra le contrade dei martiri del 10 luglio 1944.
Una lunga processione si snodò fra le lapidi nei prati e nei boschi luoghi dell’eccidio per ricordare tutte quelle vittime innocenti. Anche quest’anno, nel 75° anniversario, più di cento persone hanno ripercorso quei luoghi il 25 aprile 2019, incuranti del cattivo tempo e accompagnati dal Sindaco Edo Dalla Verde, dall’On. Gastone Savio e dai gagliardetti delle Associazioni di Vestenanova. A conclusione della Santa Messa, celebrata nella chiesa parrocchiale e animata dai canti del coro “El Moreto”, Bruno Menaspà ha ricordato le vittime e i testimoni dell’eccidio, riportando alla memoria le 11 bare che il 13 luglio 1944 furono allineate in un sol giorno proprio al centro della chiesa fra il pianto del Parroco e della popolazione. Giancarla Gugole
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l’Alpone - Giugno 2019
AL VIA I LAVORI PER LA CHIESA DI CASTELLO Sono iniziati i lavori di restauro e ristrutturazione edilizia alle fondamenta della chiesa di Castello, a cui dedicheremo un ampio servizio nel prossimo numero de L’Alpone. Il progetto prevede una spesa complessiva di euro 700.000, suddiviso in tre stralci. Vista l’importanza dell’opera, è stata aperta una sottoscrizione volontaria per sostenere i lavori, divenuti necessari in seguito ai cedimenti rilevati negli ultimi anni che, a lungo andare, potrebbero minare la stabilità dell’edificio. Per sostenere il costo dei lavori, si può utilizzare direttamente il seguente IBAN: IT24 R 05034 59760 000000047759 intestato a SAN GIOVANNI BATTISTA, oppure parlando personalmente con il parroco don Maurizio.
COMPAGNIA TEATRALE AMATORIALE
SALE E PEPE Anche quest’anno si è svolta la consueta rassegna “INVITO A TEATRO”, arrivata alla diciottesima edizione, che ha visto protagonista nelle serate del 23 e 24 marzo, la compagnia “Sale e pepe”, con lo spettacolo “SE FA SEMPRE IN TEMPO”. Un teatro nel teatro, dove i protagonisti sono i nostri “vecioti” i quali, improvvisamente, si trovano a essere gli attori di una famosissima tragedia. Tragedia che poi si trasformerà in ... un grosso successo! Lavoro durato mesi, seguiti dalla regista Giulia Magnabosco, con l’entrata di giovani leve nel gruppo, il tutto condito dalla voglia di raggiungere un obiettivo comune: fare divertire il pubblico e gli stessi attori sul palco. Grande emozione per chi era al suo primo debutto e per chi di palcoscenici ne ha calcati parecchi. Tutti gli sforzi sono stati ripagati dalle risate che, dopo i primi minuti, risuonavano nella sala e dai sorrisi dei nostri angeli dietro le quinte. La commedia verrà replicata sabato 28 settembre alle ore 20.45 presso il teatro in Villa. Vi aspettiamo numerosi. Federica Facchin
organizza
SERATE IN ARENA! Giovedì 4 luglio IL TROVATORE Giuseppe Verdi, regia di Franco Zefirelli Giovedì 25 luglio LA TRAVIATA Giuseppe Verdi, nuova produzione
POLPETTE DI VERDURE AL FORNO
Giovedì 29 agosto TOSCA Puccini, regia di Hugo De Ana
INGREDIENTI: - 600 grammi di patate - 200 grammi di carote - 200 grammi di sedano verde - 1 porro - 4 cucchiai di formaggio grana grattuggiato - 3/4 cucchiai di pangrattato - 2 uova - prezzemolo grattuggiato - olio di oliva extravergine - sale e pepe
Partenza da Piazza A. Moro San Giovanni Ilarione, ore 18.00
DOMENICA 7 LUGLIO 2019 oo
5 Ariele in Volley a partire dalle 8.30 torneo di green-volley misto presso il campetto in erba di Castello info: Lucia 347 4420 071
SABATO 6 LUGLIO 2019 oo
2 Torneo di Calcio Tennis a partire dalle 14.30 presso il campetto in erba di Castello info: calciotenniscastello@libero.it
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PROCEDIMENTO Mettete le patate a bollire in acqua fredda. Lavate le verdure, tagliate a rondelle il porro e a dadini le altre verdure. Mettete un filo d’olio in un tegame antiaderente. Fate appassire il porro e aggiungete successivamente i dadini di verdure, cuocete il tutto per 15 minuti. Schiacciate le patate cotte al passapatate. In una terrina unite la purea di patate, i cubetti di verdura, le uova, il formaggio, il prezzemolo, sale e pepe. Impastate gli ingredienti delicatamente con le mami e formate delle crocchette regolari. Passatele nel pangrattato e disponetele in una teglia foderata con la carta da forno.
Irroratele con un filo d’olio. Cuocetele in forno preriscaldato a 180 gradi per 15 minuti fino a doratura. Le polpette di verdure sono un secondo piatto vegetariano della tradizione povera contadina, perfetto per fare mangiare le verdure ai bambini. Potete sostituire le verdure in base alla stagione e in base a quello che avete in casa o nell’orto (piselli, broccoli, cavolo bianco, zucchine, peperoni...). Buon appetito Luciana Damini
l’Alpone - Giugno 2019
A.S.D. BASALTI
GRANFONDO DEL DURELLO BACIATA DAL SOLE CONSIGLI DI LETTURA James Hillman, UN TERRIBILE AMORE PER LA GUERRA 2004, Adelphi In un momento chiave del celebre film sul generale Patton, un memorabile George C. Scott passeggia per il campo di battaglia a combattimento finito: terra sventrata, carri armati bruciati, cadaveri. Volgendo lo sguardo a quello scempio, esclama: «Come amo tutto questo. Che Dio mi aiuti, lo amo più della mia vita». È eloquente che James Hillman, psicoanalista e filosofo statunitense, abbia scelto proprio questa scena, tanto spiazzante quanto rivelatrice, per introdurre il provocatorio tema del suo libro: la guerra come pulsione primaria e ambivalente della nostra specie – come pulsione, cioè, dotata di una carica libidica non inferiore a quella di altre pulsioni che la contrastano e insieme la rafforzano, quali l’amore e la solidarietà. Il presupposto è che se di quella pulsione non si ha una visione lucida ogni opposizione alla guerra sarà vana. Hillman risale al carattere mitologico e arcaico di tale ambivalenza, riassunto nell’inseparabilità di Ares e Afrodite, guidandoci a una scandalosa ma necessaria verità: più che un’incarnazione del Male, le guerra è in ogni epoca una costante della dimensione umana. O meglio, troppo umana. Natalia Ginzburg, LESSICO FAMIGLIARE 1963, Einaudi Lessico famigliare è il libro di Natalia Ginzburg che ha avuto maggiori e più duraturi riflessi nella critica e nei lettori. La chiave di questo romanzo è delineata già nel titolo. Famigliare, perché racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i Levi, a Torino tra gli anni Trenta e i Cinquanta del Novecento. E Lessico, perché le strade della memoria passano attraverso il ricordo di frasi, modi di dire, espressioni gergali. Scrive la Ginzburg: “Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all’estero: e non ci scriviamo spesso. Quando c’incontriamo, possiamo essere, l’uno con l’altro, indifferenti, o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase, una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia. Ci basta dire ‘Non siamo venuti a Bergamo per fare campagna’ o ‘De cosa spussa l’acido cloridrico’, per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole”.
Anche quest’anno lo scorso 1 maggio si è tenuto nel nostro bel piccolo paese l’imperdibile appuntamento della 17° edizione della Granfondo del Durello. Per tutti gli appassionati di mountain bike e non solo, questo è un evento che unisce sport, divertimento e promozione del territorio. Il percorso di 47 chilometri è stato apprezzato dai ciclisti che hanno partecipato per l’ottima organizzazione e per i paesaggi spettacolari che la nostra vallata riesce a regalare. La partenza è stata annunciata alle 9:30 dopo che organizzatori, ospiti e autorità si sono riuniti per augurare buona fortuna a tutti brindando con un calice di Durello prodotto dall’azienda vinicola Tirapelle, sponsor della manifestazione. Supportata da numerosi volontari, la macchina organizzativa dell’ A.S.D. Basalti ha funzionato alla perfezione sotto tutti i punti di vista. Commentata dallo speaker Silvio Mevio, la prova si è conclusa con la premiazione per il primo posto di Daniele Mensi (Soudal Lee Cougan) per la categoria maschile e Mara Fumagalli (campionessa italiana in carica) per la categoria femminile. Il gruppo Avis di San Giovanni Ilarione e Vestenanova ha incoronato i vincitori assoluti con il prestigioso trofeo realizzato artigianalmente, mentre i tre gruppi più numerosi hanno ricevuto dei cesti ricchi di prodotti tipici del territorio. A seguire, partecipanti ed accompagnatori sono stati accolti da piatti rigeneranti di pasta preparati dal Gruppo Alpini. Ma non è tutto perché non solo bici e ciclisti sono stati i protagonisti della giornata. Infatti, quest’anno spinti dalla passione per la corsa, anche degli impavidi runners si sono presentati per promuovere una nuova iniziativa. Un’idea questa nata da Zaccheo Gaiga che, grazie alla collaborazione dell’ organizzazione, ha coinvolto degli amici appassionati di podismo con l’intento di promuovere una futura 1° edizione della Durello Run. Dopo la partenza dei mitici atleti in sella, è stata quindi la volta dei runners che hanno dato un originale tocco alla manifestazione. Il gruppo si è diviso in 2 compagini. La prima guidata da Zaccheo per compiere 36 km nello stesso percorso dei ciclisti, leggermente accorciato. A condurre la seconda squadra, invece, ci ha pensato Francesca Piccinin per un percorso alternativo di 21 km.
Isabel Allende, LE AVVENTURE DI AQUILA E GIAGUARO 2012, Feltrinelli Alex ha quindici anni ed è un ragazzo come tanti, va a scuola, suona il flauto e ama scalare le montagne. Quando però sua madre si ammala gravemente, viene affidato alla nonna Kate, famosa giornalista sempre in giro per il mondo, che lo porta con sé in una pericolosa missione nella foresta amazzonica. Qui, sulle tracce di una leggendaria creatura dalle dimensioni mostruose, il ragazzo incontra Nadia, figlia della guida brasiliana che accompagna la spedizione. Insieme i due ragazzi dovranno affrontare la Bestia, svelare il mistero dell’acqua della vita e delle uova di cristallo, scoprire dove vive il Popolo della Nebbia e salvare gli indios dallo sterminio, oltre che la propria pelle. Usciranno da questa avventura trasformati: d’ora in poi si chiameranno Aquila e Giaguaro. L’intrepida nonna Kate presto coinvolge i due ragazzi, ormai inseparabili, in altri viaggi: nel Regno Proibito, tra le montagne dell’Himalaya, dove conosceranno la medicina orientale, le arti marziali, il buddismo e vedranno messa a repentaglio l’armonia di una cultura millenaria, e poi in un safari a dorso d’elefante nel cuore dell’Africa, tra coccodrilli, re, generali, stregoni voodoo e missionari, dove l’antico popolo dei pigmei è tenuto in schiavitù da tre avidissimi potenti. Età di lettura: da 13 anni.
ANEURISMA AORTICO L’aorta è la più grossa arteria di tutto il corpo. Parte dal cuore, più precisamente dal ventricolo sinistro, si dirige verso l’alto, compie una curva di 180 gradi e va verso il basso. A livello del bacino si divide nelle due arterie femorali. Da essa si dipartono numerose diramazioni che portano il sangue ossigenato in tutto l’organismo. Dovendo sopportare elevate pressioni ha una robusta struttura elastica formata da vari strati di tessuto. Tuttavia anche questa struttura può andare incontro ad alterazione, cedere sotto la spinta della pressione sanguigna e dilatarsi. Si parla in questo caso di “aneurisma”. Talvolta l’aneurisma è congenito ed asintomatico e viene scoperto casualmente dopo esami radiologici eseguiti per altro motivo. E’ il caso meno grave che, pur richiedendo attenta osservazione può anche non dare complicazioni. Quando invece compare nel corso della vita, di solito verso la sesta o settima decade, il cedimento è secondario alla rottura di uno o più strati della parete. A seconda della forma che assume si parla di aneurisma fusiforme, sacciforme o dissecante. Quest’ultimo, forse il più grave, è dovuto a rottura dello strato interno con infiltrazione di sangue
che tende a scollare gli strati tra loro. Le cause possono essere traumi penetranti o contusivi al torace, traumi da brusca decelerazione (es.: incidenti automobilistici o aerei), infezioni batteriche o aterosclerosi. La malattia può evolvere anche senza sintomi. Il sintomo più comune è il dolore intenso e profondo che, a seconda della sede può essere retro sternale, dorsale o addominale. Talvolta, specie nel caso di grossi aneurismi, può venire compressa la trachea o il nervo ricorrente. In questo caso può essere presente tosse, dispnea, raucedine ed alterazione della voce. La diagnosi va confermata con T.A.C. con mezzo di contrasto, risonanza magnetica ed arteriografia. L’aneurisma aortico è una grave patologia. Se non trattato l’aneurisma può provocare trombosi arteriosa con possibili embolie, alterazioni della portata cardiaca con scompenso. Nel caso di rottura le conseguenze possono essere catastrofiche. La cura risolutiva è chirurgica e consiste nella sostituzione del tratto di arteria leso con un tubo protesico. Anche se l’intervento non è privo di rischi può dare grossi benefici. A distanza di cinque anni la sopravvivenza aumenta di circa il 50 % . Vincenzo Magnabosco
Un’ esperienza colma di emozioni... Perché lo sport sa offrire diversi e poliedrici punti di vista. Lo sport può essere il miglior amico nei momenti difficili e un compagno di viaggio durante i periodi più spensierati. Lo sport è adrenalina infusa di vittorie e sconfitte, una medicina senza controindicazioni…Lo sport è vivere. Non ci rimane altro che aspettare l’anno prossimo sperando in un altrettanto successo, ringraziando tutti coloro che si sono prodigati per organizzare questa giornata e ricordando sempre che l’importante non è vincere, ma partecipare! L’ A.S.D. Basalti desidera ringraziare tutte le attività, le associazioni ed i volontari che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. Serena Aldegheri Francesca Piccinin
Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE Totale nati: Totale matrimoni: Totale morti:
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Al 30/04/2019: Totale residenti maschi: Totale residenti femmine: Totale residenti: Totale famiglie:
2.575 2.477 5.052 1.868 11
l’Alpone - Giugno 2019
MARCIA TRA I CILIEGI IN FIORE
XVIII^ EDIZIONE TROFEO FEDERICO
Grazie al tempo che ha concesso una tregua, in una primavera che tardava ad arrivare, in un lunedì di Pasquetta eccezionalmente senza pioggia, i podisti sono arrivati sulla piazza e hanno affrontato la ormai classica Marcia tra i ciliegi, giunta alla 18^ edizione, con i suoi tre percorsi di 8-14-20 Km che si snodano tra le colline della splendida vallata di San Giovanni Ilarione. Anche quest’anno un record di iscrizioni: circa 2700 appassionati di mar-
cia per tutta la mattina si sono avventurati sui tre percorsi, gustandosi in pieno le bellezze del nostro paese. Sui 36 gruppi iscritti, il premio offerto da Fabrizio e Albino Bellaria per il gruppo più numeroso è andato anche quest’anno al G.S.VALDALPONE DE MEGNI. Ottimi anche i ristori e la pasta grazie ai volontari e alle Associazioni del territorio che, oltre ad un sorriso e una “chiacchiera”, offrivano anche prodotti tipici. Prodotti tipici protagonisti anche in piazza all’arrivo, dove i podisti li potevano assaggiare ed acquistare, portandosi a casa non solo le immagini, ma anche il sapore della vallata. Quest’anno una novità. In piazza era presente anche un gonfiabile che con altre attività per i bambini, organizzate dalla Scuola dell’Infanzia con la Compagnia BattiPalco, Cartabianca e Sale e Pepe, ha permesso alle famiglie di prolungare la permanenza anche nel primo pomeriggio. Grazie anche alle Associazioni che si sono occupate della sicurezza sul percorso, ad Arturo e i suoi fedeli aiutanti per i percorsi meravigliosi immersi nelle bellezze del nostro territorio, alla Pro Loco per l’organizzazione e all’Amministrazione Comunale, specialmente all’assessore allo Sport Burato Simone, per l’impegno profuso per la riuscita della manifestazione. L’appuntamento è all’anno prossimo, sempre il lunedì di Pasquetta, confidando in una primavera più calda e soleggiata. Lucia Burato
PINK VOLLEY
CAMPIONE PROVINCIALE
#2 Alice, #3 Mirta, #4 Aurora, #6 Sabrina, #7 Martina, #8 Agnese, #9 Elena, #11 Sofia, #12 Susanna, #14 Arianna, #17 Gloria, #18 Giulia
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Dopo sei anni Pink Volley ottiene la promozione in Prima Divisione e soprattutto il titolo di Campione Provinciale! Percorso netto in casa, presso il palazzetto di Montecchia, dove le nostre ragazze non hanno lasciato nessun punto alle avversarie. Da sottolineare come questa squadra sia composta da atlete provenienti esclusivamente dal nostro vivaio, ragazze che sono cresciute con i nostri allenatori e che risiedono nella nostra vallata (Vestenanova, San Giovanni, Montecchia e Brognoligo). Un gruppo fantastico che, già dai primi di agosto scorso, ha lavorato alacremente in palestra, senza sosta (anche al primo maggio…) e ancor oggi, pur avendo concluso il campionato, proseguirà negli allenamenti: siamo dilettanti ma l’aspetto agonistico non manca mai. Ritornando ai successi da poco ottenuti, crediamo sia doveroso ricordare che sono state affrontate compagini di grosso calibro quali Volley Belladelli e Arena Volley, società pluripremiate a tutti i livelli, con un roster di qualità (alcune delle loro atlete incontrate partecipano ai campionati di serie D e serie B2…): siamo molto orgo-
gliosi, pertanto, delle nostre ragazze e dei nostri tecnici. Il movimento pallavolistico Pink Volley è da quasi trent’anni presente nel territorio ed ha valorizzato tutte le atlete senza selezione, secondo le loro attitudini. Solamente la prima squadra è composta dalle più meritevoli senza limiti di età (la media è di 23 anni) e i nuovi inserimenti non sono mai mancati e mai mancheranno. La nostra forza è la costanza negli allenamenti, la tenacia in ogni obiettivo prefissato e il sacrificio. Il lavoro su passione e perseveranza ci ha permesso di compensare la nostra mancanza di talento, ponendoci sul gradino più alto del podio provinciale vincendo sia gara 1 che gara 2 contro la forte Virtus Volley Verona. Infine invitiamo ad affidarvi alla nostra società, da sempre coinvolta nell’educazione sportiva, e non solo, delle bambine/i delle ragazze della nostra Val d’Alpone. In bocca al lupo ad Elena, nostro capitano, per un veloce e pronto recupero dall’infortunio patito nell’ultima gara della stagione: “Viva il lupo..!” Il direttivo Pink Volley A.S.D.
Trimestrale di informazione e cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo a L'Alpone utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste Italiane: IBAN IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376 - Cod. Bic/Swift: BPPIITRRXXX Direttore responsabile: Emilio Garon Redazione: Dario Bruni, Lucia Burato, Luciana Damini, Lorenzo Gecchele, Mario Gecchele, Angelo Pandolfo, Giovanni Sartori, Alessandro Spadiliero.
Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - E-mail: cavazzola@utenti.ilarione.it Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti Recapito) Prestampa e Stampa: Grafica Alpone srl Via del Lavoro, 90 Tel. 045 6550833 - Fax. 045 6550221 E-mail: grafica@graficaalpone.com San Giovanni Ilarione (VR)
U.S. CALCIO SAN GIOVANNI ILARIONE
La stagione 2018\2019 volge al termine e l’ U.S. San Giovanni Ilarione si prepara già a gettare le basi per i prossimi campionati 2019\2020. Riconfermata per un altro anno l’affiliazione all’ A.C. Chievo Verona. La Prima squadra, dopo avere raggiunto l’obbiettivo salvezza, cambia la guida tecnica affidandosi al giovane emergente Fabio Gonnella, classe ‘72, che sostituirà mister Sereno Ferrari al quale vanno i ringraziamenti per i due anni trascorsi assieme. La squadra Juniores sarà guidata per una ulteriore stagione da mister Bruno Grassi. Al momento della stesura dell’articolo, il settore giovanile è in “fibrillazione sportiva” per la grande marcia della categoria giovanissimi di mister Rami Bacha. I nostri campioncini hanno conquistato la finale del torneo “Città di Verona” che si giocherà mercoledì 5 giugno allo stadio Bentegodi di Verona.
Da sottolineare il fatto che tutti gli allenatori delle squadre di tutto il settore giovanile hanno lavorato quest’ anno, con tutte le loro forze, per trasmettere ai ragazzi e soprattutto ai bambini le particolarità più belle di questo sport, fatto sì di tecnica, ma prima di tutto di valori quali il rispetto, la passione e la voglia di mettersi in gioco per tutti e per il singolo, cercando di far sentire tutti partecipi alla causa, di non cercare l’ossessione per la vittoria, ma tutto l’amore per questo sport che deve essere visto come un punto di riferimento sano per la crescita di chiunque, ragazzi e adulti. L’ U.S. San Giovanni Ilarione invita tifosi e simpatizzanti alla festa del settore giovanile sabato 15 giugno 2019 presso gli impianti sportivi per salutare la stagione conclusasi e darsi appuntamento a settembre per ripartire tutti assieme con lo stesso entusiasmo di sempre. U.S. San Giovanni Ilarione
Università degli Studi di Padova GIORGIA ANDRIOLO è Dott.ssa in Filosofia Università degli Studi di Verona MADDALENA BALDO è Dott.ssa in Bioinformatica Università degli Studi di Verona FABRIZIO CASAROTTO è Dott. in Economia e legislazione d’Impresa Università IUAV di Venezia ALESSIA CORRADINI è Dott.ssa in Scienze dell’Architettura Università degli Studi di Padova ERICA DAMINI è Dott.ssa in Progettazione e gestione del turismo culturale Università degli Studi di Padova CHIARA FACCIO è Dott.ssa in Matematica Università degli Studi di Verona GIADA PRANDO è Dott.ssa in Matematica applicata Università degli Studi di Padova DENIS RIVATO è Dott. in Ingegneria meccatronica Università degli Studi di Verona LUCA VICENTINI è Dott. in Ingegneria e scienze informatiche
ALLORI
OFFERTE per l'Alpone Aldighieri Alice Andriolo Giuseppe Andriolo Lucia Bar Sport di Gazzo Guglielmo Beltrame Luigi Beltrame Pietro Beschin Maria Bevilacqua Giovanna Biondaro Maria Biondaro Silvana Bricca Florido Carù Giuseppe Casarotto Rino Cengia Antonietta Cerato Elvira Ciman Anna Ciman Angelo Ciman Domenico Ciman Lia Ciman Luigi Ciman Silvano Luigi Cristofari Antonietta Cristofari Valerio Sonia Da Ronco Maria Dal Ben Claudio Dal Cortivo Antonietta De Marni Pierantonio Di Rupo Anna Maria Filipozzi Bianca Maria Filipozzi Giuseppina Fochesato Mariella Gaiga Carlo Galiotto Angelo Galiotto Giovanni Gallo Gianpaolo Gambaretto Ernesto Gambaretto M.Laura Gambaretto Maria-Nadalin Gecchele Marta Gugole Giancarla Lovatin Diego Lovatin Olga Lovato Anna Lovato Benedetto Lovato Ermanno Lovato Teresina
Montecchia di C. S.Giov.Il. Soliera (MO) S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Bonifacio Verona Bologna S.Giov.Il. Gallarate (VA) S.Giov.Il. S.Giov.Il. Vestenanova S.Giov.Il. Bonavigo Caronno Varesino S.Bonifacio S.Giov.Il. S.Giov.Il. Montecchia di C. S.Giov.Il. Merano (BZ) Brescia S.Giov.Il. Cinisello Balsamo Soave S.Giov.Il. Vestenanova Montecchia di C. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Montecchia di C. Vestenanova S.Giov.Il. S.Giov.Il. Fittà S.Giov.Il. S.Giov.Il. Venaria (TO)
Marana Antonio Marcazzan Benvenuto Marcazzan Paolo Marcazzan Pia MarcazzanValentino Miori Mario Munaretti Elena Panarotto Delio Panarotto Gabriele Panarotto Inelda Panarotto Letizia Panarotto Mariano Panarotto Sergio Panato Bernardo Perazzolo Angelo Perazzolo Lino Perazzolo Teresina Pozza Gino Pozza Giuseppe Regazzin Mario Rivato Ferdinando Rossetto Rino Sabbadoro Giovanni Sabbadoro Patrizia Salgaro Felice Salgaro Pietro Salgaro Vaccaro Teresa Salgarolo Giancarlo Santacasa Bertilla Santi Sulpizia Sartori Aristide Sartori Gian Luigi Sartori Rosalina Sperotti Ermanno Sperotti Giancarla Soprana Bruna Soprana Teresa Stanghellini Renato Todesco Mario Vanzo Gina Vanzo Maria Zamichiele Orietta Zandonà Mario Zandonà Ernesto Zandonà Silvio Zarattini Gabriella
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