l’Alpone - Settembre 2019
l ’alpone
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 34 - N. 4 - DICEMBRE 2019 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane
Pro Loco | San Giovanni Ilarione
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Saluto del Presidente Superato l’importante impegno della Sagra delle Castagne, che ha registrato un ottimo successo di presenze e di pubblico nelle varie serate della manifestazione, si guarda ora all’arrivo delle ormai prossime festività natalizie. Le associazioni ilarionesi già si stanno muovendo, come testimonia il discreto numero di iniziative presenti nel programma riportato in questa stessa pagina. L’appello a tutti è quello di partecipare alle diverse proposte messe in campo, così da dimostrare ai tanti volontari che si danno da fare l’apprezzamento per il loro impegno e la loro creatività. Ricordo infine che a metà marzo dell’anno venturo si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio della Pro Loco. Invito quanti hanno a cuore le sorti della Pro loco a farsi avanti per poter essere protagonisti in prima linea nel dare il proprio apporto al paese, auspicando che siano soprattutto i giovani a prendere in mano le redini dell’Associazione. Da parte mia, non mi resta che ringraziare le tante persone che, in tutti questi anni vissuti da Presidente, mi hanno aiutato a far sì che la Pro Loco rimanesse il punto di riferimento per le manifestazioni del paese. Con questo voglio offrire il mio saluto a tutti, a cominciare dai consiglieri, agli iscritti, alle varie associazioni, all’Amministrazione comunale e, non da ultimi, ai redattori del nostro Alpone, che spero possa continuare ad essere quel “fiore all’occhiello” del paese che tante pro Loco ci invidiano.
Lettera aperta ai nostri lettori Carissimi lettori de “L’Alpone”, vorremmo con questo scritto ringraziare pubblicamente il Presidente Franco Cavazzola, che nelle prossime elezioni della Pro Loco lascerà l’incarico da lui ricoperto negli ultimi 12 anni. In lui abbiamo sempre trovato un sostenitore convinto e un difensore appassionato, anche quando situazioni contingenti e momenti difficili mettevano in dubbio il proseguimento della nostra bella avventura giornalistica che (vogliamo ricordarlo) dura da ben 34 anni e (con questo) 124 numeri. Un’intera generazione di ilarionesi ha vissuto come una cosa del tutto normale vedere arrivare nella propria casa, ogni tre mesi, la copia sbarazzina e sempre più colorata de “L’Alpone”: un giornale che è cresciuto con il paese e – crediamo – un paese che è cresciuto nella sua quotidianità anche grazie a questo giornale. Sappiamo bene che il peso economico de “L’Alpone” incide non poco sul bilancio complessivo della Pro Loco e per questo comprendiamo benissimo come vi possa essere qualcuno che, in un contesto diverso e con attori diversi da quelli attuali, possa paventare l’idea di una chiusura del giornale, ma ci permettiamo di ribadire che, vista anche la situazione generale di carenza culturale e sociale presente attualmente nei nostri paesi, rinunciare ad un “diffusore” così collaudato (seppur migliorabile, naturalmente) di idee e di notizie significherebbe un impoverimento non da poco per San Giovanni Ilarione. Per questo vorremmo ribadire con forza l’importanza che il “nostro” (e “vostro”) trimestrale possa continuare nella pubblicazione anche con il prossimo consiglio della Pro Loco: se siamo in tanti a volerlo, sarà più facile ottenerlo. La Redazione
Il Presidente Franco Cavazzola
Anno 34 Nr. 4
Dicembre 2019
EDITORIALE DI NATALE Un altro anno sta per finire ed è arrivato il momento dei consuntivi e dei buoni propositi per il 2020. Allora: guerre, ambiente, fame, migranti, minoranze, mafie, calvizie e colesterolo … risolto tutto? Non mi pare, ma del resto cosa volete pretendere da questo povero pianeta in soli 12 mesi, tanti ne sono passati dall’ultimo bilancio. Lasciamo fare chi di dovere, ci stanno lavorando, hanno inquadrato i problemi, ci faranno conoscere le soluzioni. Non hanno fretta, sono pagati per questo. E comunque tante cose buone si sono fatte anche in Italia. Ci sto pensando, vorrei scriverne qualcuna. Dunque, i conflitti sociali … no, ci sono ancora; forse il lavoro o meglio i giovani: non mi sembra, peggio dello scorso anno. Anche l’ambiente è arrabbiato con noi e ci punisce in tutte le maniere. E’ calato il debito pubblico? Macchè. Ecco, ci sono, forse la politica è diventata più seria, socievole e sta lavorando per noi. Ne dubito. Il Verona in serie A? Non si sa più se il calcio è uno sport o lo stadio è un’arena per repressi e fanatici. Ho esagerato? Può darsi, vedete voi, ma sicuramente in questa valle, tra i nostri paesi, le nostre contrade molte cose buone si sono fatte, i buoni propositi dello scorso anno avranno portato frutti e dato serenità. Di questo ne sono certo. Buon Natale cari amici e lettori. E buon anno, pochi propositi ma cerchiamo di mantenerli. E visto che è il momento dei giudizi, se apprezzate questa rivista continuate a leggerla e sostenerla. Noi de L’Alpone ci impegniamo ogni anno a darvi notizie e informarvi e lavoriamo perché ogni numero sia più bello del precedente. Quest’anno si siamo riusciti. Il Direttore Emilio Garon
La PRO LOCO di San Giovanni Ilarione in collaborazione con le Associazioni e L’Amministrazione Comunale presenta
NATALE INSIEME 2019
VENERDÌ 6 DICEMBRE alle ore 20.30 presso il Teatro Parrocchiale Villa Proiezione a cura del Festival di Cinema Africano con il film
“SUPA MODO” di Likarion Wainaina
26-27-28 DICEMBRE dalle 18.00 alle 22.00
Canto della Stella
presso tutte le famiglie della parrocchia di Castello
DOMENICA 8 DICEMBRE alle ore 15.30 presso la Chiesa di S. Caterina in Villa Festa dell’Anziano. Al termine della S. Messa verrano distribuiti i panettoni con cioccolata e vin brulè offerti dalla Pro Loco, con la partecipazione in chiesa dei cori parrocchiali. All’esterno Animazione con canti natalizi del coro Le chitarre Alle ore 16.30, presso la Scuola Papa Luciani, la Compagnia Fior di Teatro presenta “LO SCHIACCIANOCI” per bambini dai 4 anni. Mercatino di Natale presso la scuola primaria A. Stefani. Il pomeriggio sarà allietato da canti Natalizi eseguiti dai Bambini
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MERCOLEDÌ 27 DICEMBR alle 20.00 presso il Piazzale Don Bosco
Potrebbe essere Natale con Don Bosco Canti natalizi davanti al Presepe.
DOMENICA 5 GENNAIO alle ore 16.30 presso il Teatro Parrocchiale Villa
Concerto della Banda “Giuseppe Verdi”
GIOVEDÌ 19 DICEMBRE alle ore 20.30 presso il Teatro Parrocchiale Villa EVENTO SPECIALE La scuola a Teatro Scuola primaria “Cirillo Tonin” di Castello NATALE E’... ACCOGLIENZA
LUNEDÌ 6 GENNAIO alle ore 18.00 in località Nogarotto
Bujelo della Strìa con lotteria
Ingresso su invito
MARTEDÌ 24 DICEMBRE Villa, Castello e Cattignano Alle ore 21,15 davanti alla canonica I Ragazzi di Catechismo delle scuole medie presentano la Natività di Gesù. Il Gruppo Alpini dopo le Sante Messe della Vigilia di Natale riscalda il corpo con cioccolata, vin brulé e tanto altro
LUNEDÌ 6 GENNAIO Alle ore 15.00 presso Piazza della Chiesa di Villa Arrivo dei re Magi che porteranno i doni a Gesù bambino e della Befana. Dopo la S. Messa verrano distribuiti i panettoni con cioccolata e vin brulè offerti dalla Pro Loco. Ore 19.30 accensione del Bujelo Dalle ore 19.00 il gruppo Alpini in Baita invita tutti a degustare il minestrone.
Si ringraziano le parrocchie di S. Caterina in Villa, di Castello e di Cattignano e l’ Amministrazione Comunale di San Giovanni Ilarione. La Pro Loco ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di tale iniziativa, in particolare il parroco Don Maurizio per la disponibilità dimostrata. A tutti i migliori Auguri di Buone Feste e di un Santo Natale
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l’Alpone - Settembre 2019
20 anni di servizio a Cattignano
Ho partecipato ad una marcia non competitiva. Tutti mi guardavano male perché non avevo il cane con me. L’amico che mi aveva invitato si era dimenticato di dirmi che era una “marcia a 6 zampe”. Come premio finale di partecipazione mi hanno dato un kit completo per raccogliere i bisognini dei cani. Anche se non ho un cane, so come si usa, l’ho visto fare un giorno che camminavo per Verona: la signora ha raccolto con la paletta il bisognino del suo cocker e l’ha messo nell’apposito sacchetto, poi con un fazzoletto di carta ha pulito il sederino dell’animale (ammetto che al posto di sederino stavo scrivendo qualcos’altro ma non volevo offendere la sensibilità del cane di razza). È stata comunque una bella esperienza, che mi ha insegnato qualcosa. E mi ha fatto riflettere: tutti noi di una certa età siamo cresciuti in mezzo agli animali (cani, gatti, mucche, galline, maiali, anatre..), eppure essi avevano il “loro” posto nella corte, nella stalla, sul fienile, nel pollaio. Oggi ce li portiamo in casa e nelle famiglie moderne hanno preso il posto che era dei bambini (sempre più rari) e degli anziani (spediti a svernare nelle case di riposo): più animali, meno persone. Non c’è qualcosa di strano? D. B.
1° settembre 2019, Cattignano in festa. La piccola comunità si stringe attorno al proprio pastore don Cesare Ciman che da 20 anni serve l’altare, quasi parroco aggiunto. L’esperienza di Cattignano se la porta dentro come un tesoro prezioso, la sua disponibilità ci sarà finché la salute lo permetterà e finché Dio vorrà. L’importante è saperci accettare come siamo, così si va avanti mano nella mano, nel nome del Signore ed in armonia con tutti. Grazie, don Cesare, per il tuo servizio, la tua presenza, il tuo apostolato, grazie da parte di tutti. La comunità di Cattignano
APPELLO PER SALVARE LA CHIESA DI CASTELLO Iniziati il 2 luglio scorso, i lavori alla chiesa di Castello procedono con regolarità, anche se la situazione si sta rilevando più grave del previsto, soprattutto per i danni causati nel ‘44 dalle esplosioni delle mine per favorire e velocizzare la demolizione interna dei sotterranei della chiesa. Nelle due riunioni finora convocate per rendere chiaro a tutti l’avanzamento dei lavori si è illustrato alla popolazione come contribuire con donazioni o con prestiti e salvare così un patrimonio millenario e strategico per il nostro territorio. Già sono arrivati al parroco, don Maurizio, alcuni contributi, sia da enti sia da privati cittadini, ma il bisogno è ancora notevole. Per questo si rinnova a tutti l’appello affinché cresca la sensi- Una visione parziale delle gallerie dopo i primi interventi sotto la chiesa bilità verso il riassetto di un edificio che è la chiesa madre di tutte le comunità parrocchiali del paese. Si possono fare donazioni o prestiti contattando il parroco don Maurizio o tramite bonifico bancario intestato a PARROCCHIA DI SAN GIOVANNI BATTISTA presso il BANCO BPM filiale di SAN GIOVANNI ILARIONE IBAN: IT24R 05034 59760 000000047759 L’aiuto di tutti è fondamentale per salvare il patrimonio dell’intero paese. Grazie!
DON GIUSEPPE ROSSETTO, UN SORRISO DAL CIELO
DORA ANGELINA VALENTINO
all’invito di Dio e parte, insieme al compaesano don Cesare Ciman, per la missione in Medio Oriente, con il Noviziato a Betlemme, Liceo scientifico a Bejrut. Dopo tre anni come assistente ad Alessandria d’Egitto, eccolo a Kremisan, vicino a Betlemme per la teologia. Si ferma un anno prima del diaconato, un momento di crisi durato più anni, quasi un ripensamento. E’ a Istanbul per un periodo di meditazione, per capire meglio che cosa vuole il Signore da lui. Viene tentato dalla vita esteriore, dal mondo che sembra incantato e promettente, ma ( e sono sue parole ) “...Dio era sempre lì, che mi braccava silenziosamente, mi chiedeva di essere generoso, di fidarmi di Lui...” Superato ogni dubbio, presenta domanda ai Superiori per continuare sulla strada del sacerdozio. Nel 1966, dopo ben 15 anni di lontananza, rivede la famiglia, il paese, la chiesa di Castello. Quanti cambiamenti! La miseria è scomparsa dal paese, dalle famiglie, tutto è in trasformazione. Dopo un anno di approfondimento in Teologia a Bollengo-TO, viene ordinato sacerdote nel 1968 nella sua Castello, dal vescovo salesiano mons. Giuseppe Cognata, di santa memoria. Giornata indimenticabile, traguardo raggiunto, ma quanta strada, quante preoccupazioni. Dio ha saputo aspettare e adesso, in cambio, don Giuseppe è pronto a buttarsi anima e corpo nell’apostolato, senza risparmio. Ritorna a Istanbul come consigliere e insegnante della casa salesiana, però niente tonaca o altro distintivo religioso, la Turchia è un paese musulmano, si vestono abiti civili, tuttavia c’è vivo apprezzamento per la scuola di don Bosco, le famiglie vi iscrivono volentieri i propri figli, sanno che i messaggi di pace, di accettazione, di amore e di cultura che dominano in quella scuola sono fondamenti per la vita e per la società. Nel 1973 l’obbedienza lo porta al Cairo, in Egitto e qui rincontra il compaesano don Cesare Ciman. E’ una casa enorme, con grandissime potenzialità, tuttavia il clima del paese
Dora Angelina Valentino è scomparsa improvvisamente il 27 settembre scorso all’età di 68 anni, lasciando un grande ricordo nei suoi familiari e in chi l’ha conosciuta ed apprezzata. Persona sempre disponibile ad aiutare chi incontrava, era arrivata nel nostro paese da Nocera Terinese (Catanzaro) nel 1977 sposando Pietro Soprana. Bidella per alcuni anni nella scuola elementare di Castello, ha affrontato con serenità le tante vicende che la vita le ha posto di fronte, lasciando ai tre figli e ai tre nipoti una grande eredità di affetto e di bene.
Sembra ancora di vedere la sua faccia bonaria, rubiconda, quegli occhi profondi e buoni che trasmettono serenità, pace e intima confidenza con Dio, invece è volato in cielo il 5 settembre 2019 a Torino, nella casa madre, dopo un lungo periodo di malattia. Don Giuseppe Rossetto è un tipico figlio della nostra terra, nato nella frazione di Castello il 7 aprile 1933, figlio di Erminio e di Caterina Rossetto, in una famiglia di 10 fratelli, 8 maschi e 2 femmine. Frequenta le scuole elementari a Lore, poi, tramite Antonio Casarotto, coadiutore salesiano nativo del luogo, incontra il messaggio di don Bosco nell’Istituto salesiano di Mirabello Monferrato (AL). Ha voglia di studiare, di emergere, di affermarsi e ci mette tutto l’impegno possibile nello studio, superando brillantemente lo scoglio delle scuole medie. Qui ha come compagni i fratelli gemelli Valentino e Adelino, che diverranno coadiutori salesiani, la sorella Maria in aiuto alle suore e poi suora ella stessa. Dopo il ginnasio una piccola luce interiore si accende, una presa di coscienza, una chiamata e con generosità viva risponde affermativamente 2
DON CESARE CIMAN
DODICIRIGHE
delle piramidi non è consono alla sua salute e di conseguenza chiede il rientro in Italia. Non è facile ottenerlo, perché bisogna trovare un confratello che prenda il suo posto. Provvidenzialmente un altro missionario si fa avanti e così don Giuseppe può rientrare stabilmente in Italia dopo 23 di missione, con il fisico un po’ debilitato e viene destinato alla casa di Torino-Crocetta, con l’incarico di bibliotecario e cappellano delle suore. Anche se lontano, don Giuseppe diviene il punto di riferimento dei fratelli, dei numerosissimi nipoti, con lui si confidano e ricevono suggerimenti ed aiuto; all’interno della sua comunità è un collante di pace, di esempio, la sua umiltà e la sua disponibilità sono proverbiali, amato e rispettato da tutti, detentore dell’autentico spirito di don Bosco. E... poi don Giuseppe non dimentica il proprio paese natio, gli piace fissare su carta i suoi ricordi giovanili, li invia al nostro giornale. Vengono alla luce momenti belli e brutti del paese, ma quasi sconosciuti o dimenticati, come il passaggio delle truppe tedesche e georgiane di occupazione, gli scorci di un passato quasi dimenticato, delle istantanee oramai solo presenti nella memoria dei più anziani. Periodicamente ritorna, finché la salute lo consente, a visitare i parenti, ospite della cognata Matilde, vedova del fratello Mario ed allora è un rincorrersi di parenti ed amici, strette di mano, chiacchierate e tanti ricordi. Poi la malattia, con il corollario finale della dipartita per il cielo, una malattia vissuta nella fede, nella speranza e nella certezza del premio finale che Dio riserva per ogni suo servo buono e fedele. Viene sepolto nel cimitero monumentale di Torino, nel settore riservato ai salesiani. Al suo funerale uno stuolo di sacerdoti confratelli, don Gianfranco Coffele e sorella sr. Clara appositamente giunti, San Giovanni Ilarione si muove con un pullman di parenti, con don Federico Marcazzan e una rappresentanza di ex allievi di don Bosco con gagliardetto, per dirgli grazie, dimostrare l’attaccamento e l’amore a don Giuseppe, missionario, sacerdote ed autentico figlio della nostra terra. G.S.
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PREMIO “MARIO MARCAZZAN”
Ecco le tre alunne di terza media della scuola “Marcazzan” premiate il 12 ottobre scorso per aver conseguito il punteggio massimo di 10 o 10 e lode all’esame finale. Sono Sofia Cavazza, Marianna Ambrosi e Aurora Micheletto. Complimenti alle premiate e ai loro insegnanti per il risultato raggiunto! Con un “in bocca al lupo” per il futuro!
Facciamo ancora una volta i complimenti alle ragazze della pallavolo Pink Volley per aver acquisito la Ia Divisione Provinciale e auguriamo a loro e alla gentile clientela un Felice Natale e un Buon 2020!
Le coppie di Castello che domenica 24 novembre hanno festeggiato gli anniversari di matrimonio
Davide 335 121 93 94 - Domenico 335 121 93 87
Via Verona, Caldiero (di fonte a Gonzato Calzature) Via Alpone 13/1, San Giovanni Ilarione - Vr
di Ciman Nicola
tel. 045 7652764 cell. 346 4955284 3
l’Alpone - Settembre 2019
UN’ESPERIENZA ALLA SAGRA DELLE CASTAGNE
Una nonna è qualcuno con l’argento nei capelli e l’oro nel cuore. Novant’ anni sono quasi un secolo, un traquardo davvero invidiabile, che siamo felicissimi di festeggiare con te. Cento di questi giorni.
DOMENICO BIONDARO... EL BINDO
A volte la storia di un paese passa anche attraverso la vita e le vicissitudini dei più umili, i più messi in disparte, i più emarginati ed è proprio il caso del nostro personaggio, defunto da quasi 50 anni, ma che ha lasciato un’impronta nel paese e ne ha fotografato la storia e la miseria. Domenico Biondaro, da tutti soprannominato “ El Bindo” per il suo carattere un po’ focoso e sospettoso, perchè si adatta a tutto, sa stare un po’ di qua e un po’ di là, secondo la convenienza, nasce nel 1906, figlio di Domenico, lontano parente di Angi Nervi, è “ on Damascaro”, come si diceva allora. Nella famiglia regna la miseria, come in tante famiglie del tempo, ha una sorella sposata in paese. Cresce apprendendo il leggere e lo scrivere frequentando saltuariamente la scuola ed impara subito i trucchi e furbizie per sopravvivere. Molto piccolo di statura, viene arruolato negli alpini a Bressanone, forse il più piccolo della caserma. A Bressanone veste il grigioverde pure il coetaneo e compaesano Albino Damini ( Albi Mosca), un artigliere da montagna da 190 cm. Comico vederli insieme in libera uscita, uno spilungone assieme a un piccoletto, sembrano quasi un papà che porta a spasso il proprio figlio. Tuttavia il Bindo è grintoso, a volte anche attaccabrighe ed allora ecco che Albino lo prende sotto braccio, come una fascina, e lo porta fuori dall’osteria per evitargli guai peggiori. Emigra prima in Argentina e poi in Belgio per dare una svolta alla sua magra esistenza, ma tutto va storto. I pochi risparmi li deposita nella locale banca di Prospero Soprana, soprannominato “ Tempi Tristi”, che ben presto va in fallimento lasciando sul lastrico i piccoli risparmiatori. Vive allora di espedienti ed utilizza tutte le occasioni per aggiustare il pranzo con la cena, impara alla perfezione l’arte dell’arrangiarsi e questa gli permette di sopravvivere. La legna la recupera nell’ Alpone, dallo stesso corso d’acqua trae sostentamento. E’ abilissimo nel pescare il pesce minuto, naturalmente di frodo, utilizzando la calcina, il cloro, la varechina, oppure svuotando qualche laghetto. E’ amico e compagno inseparabile di Angelo Marchesini, soprannominato Gratini, esperto lavoratore del rame e abilissimo nel costruire i “ parui par fare la graspa...”. Il prodotto pescato lo porta o lo vende agli esercenti del paese, che contraccambiano con soldi, aggiungendo qualche prodotto mangereccio. Si adatta ai piccoli lavori saltuari per gli altri, è anche fine nell’eseguirli, ma poi esige i soldi, che trasforma in vino o altri alcolici. Da giovane, sul mito della forza fascista, ha frequentato, assieme a Rino Mella e a Giacomo Signorini, la scuola di pugilato ad Arzigna4
no. Sono i tempi del grande Carnera e tutti lo vogliono imitare, ma dopo “ On paro de passade” ricevute sul ring, i nostri tre eroi tornano a casa con il muso rotto e rinunciano per sempre ai sogni di gloria. El Bindo, con un fucile “ a bacheta (avancarica)”, ogni tanto va a caccia lungo il torrente e, in mancanza di altro, racimola qualche anatra o gallina che non riesce a trovare la strada di casa. Nessuno se la prende, neanche le autorità, come nel 1952 in occasione della sagra delle castagne. Piantato l’albero della cuccagna, sul mezzogiorno i premi vengono rubati: 1^ carta da mille, on baccalà e ‘na pajetta de vin. Gli indizi ricadono naturalmente sul nostro protagonista e su Gratini. Vengono chiamati in caserma, ma il Bindo si rende latitante. Gratini confessa al Brigadiere Marazzo: Il baccalà? ...Mangiato!, il Vino?...bevuto! E le 1000 lire? Fucilate!!! E’ fame autentica e anche il brigadiere comprende la situazione; tuttavia una fucilata caricata “ a sale” El Bindo “el se la ciapa in tel culo” sul Montemagro, sorpreso a rubare le ciliege. E’ quasi un personaggio pubblico, una macchietta, non ha mai importunato nessuno, salvo l’episodio dell’avvelenamento delle trote, mediante cloro, in un allevamento a Vestenanova. Viene condannato, tramite l’avv. De Castelli, a pagare la multa di Lit. 16,00. Non paga, non ha il denaro, poi per evitare il carcere ci ripensa su pressione di Vittorino Sartori, che anticipa la somma, in seguito regolarmente restituita. Grazie a qualche amicizia riesce a percepire una pensione di lit. 12,000 al mese. Gli sembra di essere un signore, non ha mai visto tanti soldi. Abita sempre in via Allegri, uno stanzone 7 x 7, che funge da cucina, sala, camera da letto, diviso con coperte. Nel gennaio 1970 giunge a capolinea. Il freddo, gli strapazzi, l’alcool completano l’opera. Sul letto d’ospedale redarguisce in maniera colorita la suora che gli porge prima acqua, poi una bibita; Ruggero, il figlio di Vittorino, conoscendo la sua predilezione per la grappa, va a comperarne una bottiglia e lo imbocca con il cucchiaio. Il moribondo si galvanizza, muove gli occhi e le mani con le unghie incrociate, come un leone. Il Comune gli paga il funerale; Ruggero, esaudendo un suo vecchio desiderio, pone nella bara la bottiglia della grappa, ai piedi del defunto. E’ la fine di un’epoca, di un modo di vivere difficile e ingrato, ma tanto vero e se San Giovanni Ilarione ha già cominciato la corsa sfrenata all’industria e cerca di cancellare queste figure forse anche scomode, è giusto ricordarle, perchè hanno caratterizzato un’epoca di povertà, di miseria, di aspirazioni verso un futuro migliore. Gianni Sartori
Mancano pochi giorni alla sagra delle castane, San Giovanni Ilarione è in subbuglio si comincia a respirare quell’aria di aspettativa che si sente sempre prima di un evento. Quando un pomeriggio al rientro dei miei figli da scuola trovo nel libretto un avviso mandato dal comitato genitori. Un foglio con lo slogan “Con una castagna la scuola ci guadagna”, dove viene chiesta ai genitori degli alunni la disponibilità a fare qualche turno presso lo stand in piazza nei giorni della sagra per vendere castagne, specificando che grazie al ricavato di questa vendita la scuola avrà la possibilità di portare a termine qualche progetto. Penso subito che in quei giorni avrò un sacco di cose da fare e mi mancherà proprio il tempo per dare una mano, però mi dico anche che passare qualche ora in compagnia e all’aria aperta per avvantaggiare la scuola dei miei figli non mi costa niente. Mi convinco a provare per vari motivi: conoscerò gente nuova, mi divertirò, aiuterò la scuola: questo è quello che penso quando decido di dare la mia disponibilità. Il giorno dopo vengo inserita nel gruppo dei genitori dove scopro esserci un bel
affiatamento tra chi organizza il tutto, un mare di cose da fare, una mole di lavoro che non immaginavo! Turni per montare e smontare lo stand, organizzare allestimenti: c’è chi cucina, chi va a prendere questo e quello, un vero e proprio fermento. Tramite messaggi ci teniamo aggiornati per tutto il tempo finché, finalmente, arriva per me il momento di iniziare il turno. Arrivo in piazza e sono accolta da sorrisi di benvenuto, i genitori mi mettono subito a mio agio, mi spiegano cosa devo fare e in un batter d’occhio arriva l’ora di tornare a casa. Non ci posso credere! Il tempo è volato! Ho riso, ho sudato, ho riempito di castagne i sacchetti colorati dai bambini come se non ci fosse un domani, ho dato a tanta, tantissima gente il pane donato dai proprietari dei forni delle nostre contrade, aggiungendo consigli su come riscaldarlo, ho anche riscoperto la bellezza del contatto umano della comunicazione senza il filtro di un display, ho riassaporato cosa vuol dire fare gruppo. A qualche giorno di distanza mi ritrovo a pensare a questa esperienza e posso dire che non mi è pesato affatto andare il giorno della sagra in piazza a “lavorare” e che anzi mi sono divertita, penso quanto questo darsi da fare di noi genitori possa fare bene ai nostri bambini che vedono adulti collaborare e andare d’accordo per il bene di tutti, per un progetto comune. Grazie al nostro aiuto i nostri figli hanno l’opportunità di avere una scuola migliore e noi genitori di fare qualcosa di buono per la comunità. Un grazie caloroso a tutto il gruppo castagne, ricordando che “Con una castagna la scuola ci guadagna!” Sonia Biondaro
ANTEAS PRELIEVI IL SANGUE NELLE PROVETTE Non conosce assolutamente sosta e naviga a gonfie vele il centro prelievi Anteas, operante in San Giovanni Ilarione, ideato e portato avanti dal Presidente Augusto Gambaretto, in stretta collaborazione con l’ospedale di San Bonifacio, al quale si fa riferimento, in una sintonia di intenti e di voleri. Partito nel dicembre 2017 tra qualche diffidenza, in brevissimo tempo ha dissipato ogni dubbio sulla propria serietà, efficienza e spirito di servizio. L’accorrere degli utenti a tale servizio ne è una prova lampante. Nell’ultimo anno si è tenuta costante la media di circa 30 prelievi giornalieri, il giovedì mattina, con punte di 40/45. La gente ha capito e si è resa ben presto conto della bontà di questa iniziativa, esprimendo il proprio ringraziamento e la propria ammirazione verso chi gratuitamente va incontro alle sue esigenze. Trattasi, infatti, di un servizio tanto utile e necessario per una fetta di popolazione, la più anziana, la più indifesa e la più in difficoltà a portarsi nei centri ospedalieri, troppo lontani, per il servizio analisi. La disponibilità degli operatori, la puntualità, il clima di fiducia, di aperta simpatia e collaborazione con la popolazione e le autorità competenti hanno reso il servizio prelievi una realtà ben radicata e necessaria in paese. E’ un servizio offerto in maniera gratuita, aperto alla gente esente ticket sanitario
di San Giovanni Ilarione, ma a nessuno, e sottolineo nessuno, proveniente da altra realtà geografica della Regione Veneto, purché sempre esente ticket, viene rifiutato tale servizio. La gratuità è insita nel codice etico dell’Associazione Anteas, il poter far del bene agli altri è fare bene a se stessi, è un aggiungere un mattone in più al grande edificio ideale della giustizia e della solidarietà, fondamentali per il buon funzionamento di ogni paese civile, obiettivo finale di tutte le persone di buona volontà. Si tratta pur sempre di una goccia nel vasto mare, ma è bene ricordare che anche il mare è formato da tante gocce e pertanto l’impegno verso gli altri si traduce nella creazione di un mondo migliore, ove tutti possono dare ed attingere e godere dell’aiuto degli altri. Il volontariato, la solidarietà, il mettersi gratuitamente a disposizione non può far altro che migliorare gli altri, ma soprattutto noi stessi. Ed allora avanti su questa strada, sulla strada del servizio. Chi ha necessità di sottoporsi ad analisi cliniche, ogni giovedì mattina, dalle ore 8,00 e fino ad esaurimento del numero dei richiedenti presenti,da parte del Centro prelievi Anteas viene e sarà sempre assicurato un servizio prelievi serio, gratuito, sicuro, con personale simpatico, accogliente, preparato. G.S.
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NUOVO LOOK PER LA CHIESA DI NOGAROTTO
Bella, accogliente, familiare: così si presenta la chiesa di Nogarotto dopo l’ultimo intervento di manutenzione da parte del gruppo-comitato del luogo. Un gruppo che merita i più sperticati elogi per la costanza, la caparbietà, la voglia di mantenere viva la fede e la tradizione ricevuta dai padri con un continuo ed indefesso impegno, con assillanti preoccupazioni e ogni tanto con qualche soddisfazione, come in questo caso. Lo stabile lamentava gravi deficienze al tetto, alle strutture portanti, agli arredi, agli impianti. Quattro calcoli, quattro conti in tasca per verificare la possibilità di affrontare un’impresa così impegnativa e poi via, tutti convinti di vincere la sfida per rifare il look a questa chiesa tanto voluta e tanto amata. Essa ha visto la prima pietra posta a dimora nel 1959 dall’allora arciprete di Castello don Damiano Andriolo ed affidata all’impresa locale Dal Cero (foto in alto). Armature in legno, i sassi portati da Cipriano Rampo (Panarotto) e Lino Mainente, tutto a mano, pure per cariare il camion di sassi e questo fino al completamento dell’opera. Si attinge da Castelcerino la pietra bianca morta. Promotori e responsabili del Comitato di costruzione sono il già citato don Damiano Andriolo, Riccardo Mainente, Massimo Lovatin, Ernesto Grolli, la Rosi (Rosina) Fochesato, tutte persone che con la loro operosità e la loro condotta, affiancati anche da tanti altri di buona volontà, hanno tenuto alto il nome della zona. E’ un’opera voluta dal Signore, perché con la S. Messa domenicale serve una popolazione numerosa e lontana dalla parrocchiale, non servita da collegamenti, senza mezzi di trasporto e che in tal maniera può partecipare. E’ frequentata da gente proveniente da parrocchie diverse, dalle zone basse di Castelvero,di Vestenavecchia, Vestenanova, Castello e da numerosissimi turisti che alla dome-
nica pomeriggio si portano in montagna e ne approfittano per assistere alla S. Messa. Ora, dopo gli ultimi 20 anni un po’ in sordina, ecco che riprende vigore e vitalità. Un apporto di fondamentale importanza lo offre con il proprio contributo economico il compianto sacerdote locale don Antonio Grolli, doverosamente ricordato con una targa in marmo all’interno e con la dedica del piazzale antistante. Si è rifatto il tetto, si sono ripuliti e sistemati i banchi, rifatto l’impianto elettrico e rimesso il funzione l’impianto audio, ricostruiti e riposizionati l’ambone e il tabernacolo, il pavimento lucidato e tirato a nuovo, resa dignitosa la sacrestia. A risaltare, poi, sono soprattutto i colori interni, posti in essere per la prima volta, seguendo la geometria ascensionale tipica della chiesa, a pentagono irregolare,colori sobri e allo stesso tempo risaltanti lo spirito del silenzioso impegno delle persone, opera del pittore locale Aldo Bacco, che ha messo in atto tutta la propria bravura e maestria per esaltare questa chiesa, dedicata alla Madonna della Salute. Giustamente allora festa grande il 29 settembre e ripetuta il 24 novembre, con la S.Messa solenne, officiata dal parroco dell’unità pastorale don Maurizio Gobbo, con la partecipazione della corale, con manifestazioni esterne e con la voce del coro El Biron ad intrattenere i numerosi ospiti partecipanti nel pomeriggio. E che dire del Comitato organizzatore del Nogarotto, sempre attivo, presente,collaborativo? Bravi ed un abbraccio a tutti. La Madonna certamente è rimasta contenta nel vedere tanta allegria, tanto impegno, tanti sacrifici e tanta disponibilità, ma soprattutto si è sicuramente commossa guardando la sua “casa” ripulita e rimessa a nuovo, tanto più bella e luminosa di quella che aveva a Nazareth. G.S.
INCONTRO CON LA NOSTRA MAESTRA DOPO 60 ANNI
Lo scorso 17 settembre a San Giovanni Ilarione alcuni ex allievi della sua classe, fra cui il sottoscritto abbiamo avuto il grande piacere di incontrare dopo 60 anni la loro maestra delle scuole elementari, la signora Maria Dal Cortivo, che ci aveva accompagnati nel nostro percorso scolastico dalla prima alla quarta classe elementare, proprio nel plesso scolastico di Villa, presso il quale abbiamo voluto immortalare il piacevole avvenimento con una fotografia che vogliamo proporre ai nostri lettori. La maestra Maria, classe 1930, una signora che non dimostra la sua età, e che non è cambiata molto nel suo aspetto di allora, ci ricorda il suo curriculum lavorativo. Ha iniziato ad insegnare nel 1957 con una quinta elementare, per poi continuare con la nostra classe dal 1959 al 1963, anni in cui si è trasferita a San Bonifacio dove ha continuato a insegnare per tre anni nelle frazioni di San Bonifacio e poi per altri 30 anni nelle scuole del capoluogo. E’ davvero impressionante come, dopo 60 anni,
si ricordi ancora di noi, che allora eravamo bambini mentre ora siamo già nonni; ricorda perfettamente i nostri nomi, e anche come eravamo a scuola! Ha veramente una grande memoria considerando quanti alunni ha avuto in tutti questi anni e quanto siamo cambiati noi da quel lontano 1963… Ora abita a San Bonifacio con il marito Dante Marcazzan, anche lui maestro, molto noto al nostro paese, perchè ha insegnato per molti anni anche a San Giovanni Ilarione. Davvero una bellissima coppia piena di vita, alla quale anche a nome della redazione de L’Alpone facciamo i migliori auguri di un futuro sereno e felice, attorniato dai figli e dai nipoti, e l’auspicio di ritrovarci presto con una rimpatriata anche conviviale e più numerosa, con la presenza anche dei compagni che non sono stati presenti. Angelo Pandolfo
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L ' A M M I N I S T R A Z I O N E MANUTENZIONE CAMPO DA CALCIO IN ERBA ARTIFICIALE
NOTIZIE IN BREVE ASSESSORATO ASSOCIAZIONI E PROTEZIONE CIVILE Come consuetudine la seconda domenica di ottobre si è svolta la Sagra delle Castagne e del vin Durello. Voglio esprimere la mia gratitudine a tutte le associazioni, privati cittadini e forze dell’ordine, che si sono adoperati per la sicurezza nei presidi delle zone di spettacolo, ben 1 varchi e la gestione dei parcheggi nella zona Don Bosco (spazi gentilmente offerti dalla famiglia Beschin Vittorio) . Hanno collaborato: L’Associazione Nazionale Carabinieri; l’Associazione Protezione Civile; lo sci club;. Il Centro Aiuto Vita; l’Anteas; il coro El Biron; il Comitato Sagra di Cattignano; la compagnia Sale e Pepe; l’associazione Cartabianca; i genitori scuola materna; il Judo club Valdalpone.
Continua l’impegno dell’amministrazione comunale nel voler tenere in ordine le strutture sportive, infatti nel mese di ottobre si sono effettuati lavori per un ammontare di circa 12.000,00 euro, riguardanti: sostituzione di una parte di superficie sintetica all’interno dell’area di rigore; livellatura e ricarica dell’intaso di tutto il campo da calcio.
QUARTA EDIZIONE DELLA FIERA DEL GUSTO A SOAVE
Anche la Pro Loco di San Giovanni Ilarione è stata presente all’edizione svoltasi a Soave il 19 e 20 ottobre. Molte le Pro Loco dei comuni dell’est presenti con ognuna le proprie specialità La nostra ha portato il prodotto principe di stagione, la castagna che ha riscosso un notevole successo come la manifestazione baciata da un meteo quasi estivo.
EVENTI CULTURALI
Nell’ambito degli incontri con l’autore, la sera di venerdì 15 novembre abbiamo avuto ospite Andrea Ciresola che ha presentato il suo nuovo libro “Racconti per l’ora d’aria”, mentre il pomeriggio 1 dicembre il Cenacolo poetico di San Bonifacio, di cui fanno parte alcuni autori del nostro territorio, ha presentato il libro “Voci della nostra terra”.
Ingresso zona parcheggio al Don Bosco
IL MULINO RINATO
L’esperienza diretta di Marco Fusa A volte abbiamo la fortuna di renderci partecipi e di vivere storie di rinascita, di ripartenza, di riscatto. Noi questa opportunità l’abbiamo vissuta sabato 9 novembre scorso quando assieme all’associazione “Veronesi nel mondo” e ad altri compaesani ci siamo, di buon ora, avviati in direzione di Medolla, provincia di Modena. “Cosa siete andati a fare in quelle lande pianeggianti?” chiederete Voi; siamo andati a ritrovare un nostro compaesano che si è stabilito in quelle zone nel 1964. Siamo andati a veder rinascere la sua attività, il lavoro di una vita, il fulcro di una famiglia che si era interrotto nel maggio 2012. Ebbene si, poiché Medolla dista solamente
pochi chilometri da Mirandola ed è stata oggetto delle due scosse di terremoto che hanno colpito quelle zone. Molti edifici sono crollati, altri pesantemente danneggiati. Questa sorte è toccata anche al nostro Renzo Confente che lì, dal 1975, gestiva assieme alla sua famiglia un mulino di lavorazione delle granaglie che è stato pesantemente colpito dal sisma. In questi ultimi sette anni Renzo ha continuato a lavorare all’interno di strutture d’emergenza (simil container) per poter vedere finalmente rinascere dalle macerie l’impegno di una vita. Alla presenza dei rispettivi sindaci di San Giovanni e Medolla e con la benedizione del parroco si è proceduti al taglio del nastro per l’inaugurazione del rinato mulino Confente cui è seguito un momento gioviale e di ristoro con i presenti. È inoltre doveroso ricordare oltre a i “Veronesi nel mondo” anche i parenti Ilarionesi di Renzo Confente e l’associazione Degustovín che hanno allietato il ricongiungimento e commosso visibilmente il ritrovato compaesano. Quante volte ci abbia detto “grazie di cuore” non riesco proprio a quantificarle, ma per ognuna ci siamo sentiti testimoni di una storia a lieto fine, di una famiglia che riparte da un sogno che si era bruscamente interrotto nel 2012. A Medolla siamo stati accolti come in famiglia, abbiamo ritrovato le nostre genti e abbiamo assistito ad una rinascita. Quel 9 novembre che era ricorrenza storica della caduta di un muro (quello di Berlino) che divise un popolo ci siamo felicemente resi testimoni invece di una storia di ricostruzione che unisce. Un sentito grazie a Renzo e alla sua famiglia e a Medolla tutta per l’accoglienza, grazie!
LA PAROLA ALLA MINORANZA PER LA RINASCITA DEL TUO PAESE - LEGANORD / CONCRETIZZIAMO
SERVIZI E SICUREZZA SERVIZIO PER IL TRASPORTO SOCIALE Nella precedente pubblicazione dell’Alpone e in un articolo sul quotidiano l’Arena del 17 settembre 2019 avevamo sollevato il problema “TARIFFE PULMINO” per cercare di sensibilizzare l’Amministrazione sul brusco aumento delle tariffe, applicato dai primi mesi del corrente anno. Poiché continuano a pervenirci segnalazioni di malcontento, relativamente a questa modifica di prezzi, abbiamo protocollato in data 15 novembre 2019 un’interrogazione con richiesta di discussione in Consiglio Comunale chiedendo: - se il Sindaco, l’assessore delegato e la giunta si sono attivati per cercare soluzioni alternative che permettano di abbattere i costi e offrire situazioni migliorative alle esigenze della comunità - se hanno valutato l’opportunità di un’azione che coinvolga il tessuto economico del territorio - oppure se intendono mantenere e quindi rinnovare alle stesse condizioni e con gli stessi prezzi del trasporto, la convenzione con l’Associazione “Anteas Solidarietà Sociale” che ha la durata di un anno a partire dal 01.01.2019 e con scadenza 31.12.2019 Tenuto conto che si rende necessario e indispensabile garantire un servizio di trasporto assistito di tipo sociale e sanitario con attività di accompagnamento per anziani, disabili e adulti con patologie croniche, in condizioni di disagio e
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marginalità sociale, abbiamo formulato a tutti i Consiglieri alcune PROPOSTE MIGLIORATIVE con la speranza che venissero esaminate e considerate, ponendo come obiettivo la riduzione delle tariffe che erano state quasi raddoppiate. A tal fine vogliamo sinteticamente riproporvele : 1. Aderire al PROGETTO SOCIALE, promosso da una Società veronese, che offre ai Comuni italiani disponibili, un mezzo in comodato d’uso per un periodo determinato. Tale comodato diverrà gratuito, se la pubblicità applicata dagli sponsor privati sul mezzo coprirà totalmente la spesa anno per anno; se invece la copertura di spesa sarà parziale, allora con le tariffe si colmerà la parte mancante. Il contratto prevede che la Ditta fornisca la manutenzione ordinaria, straordinaria, i tagliandi, l’assicurazione e il bollo. 2. Coinvolgere un’ASSOCIAZIONE che metterà a disposizione del Comune un pulmino, proprio per offrire il servizio. La spesa del servizio potrebbe essere sostenuta, in parte dall’Amministrazione e in parte dagli utenti, valutando però che gli importi delle tariffe vengano necessariamente ridotti rispetto a quelli in vigore attualmente. Dovranno quindi essere più favorevoli rispetto al ricorso al mercato. 3. Cercare fondi, FINANZIAMENTI pubblici o di fondazioni private per sostenere la spesa di questo servizio sociale, destinata ai disabili, agli anziani e alle persone disagiate. Noi crediamo fermamente nelle prime due soluzioni, perché non implicando la proprietà del pulmino, eviterebbero al Comune l’acquisto e la manutenzione del mezzo che comportano una spesa importante, troppo onerosa. Non reputiamo di aver chiesto una cosa irrealizzabile, ma solo un servizio socio-assistenziale volto a migliorare le condizioni di vita della popolazione e sostenere le fasce più deboli. Purtroppo non abbiamo trovato grande riscontro nelle risposte dell’Amministrazione che reputa congrui e giustificati gli aumenti delle tariffe. Noi comunque continueremo nel nostro impegno per migliorare un servizio fondamentale a favore delle categorie più svantaggiate.
MANUTENZIONE SCALA CIMITERO Con ordinanza n. 8 del 26 giugno 2019 è stato chiuso e fatto divieto di transito e di sosta per veicoli e pedoni sul tratto di strada provinciale n.17/B per l’esecuzione di opere di consolidamento della Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista – Castello. Con successive proroghe del mese di luglio e novembre è stata rinviata l’apertura del tratto stradale al 31 marzo 2020. In questo tratto stradale si trova uno dei due ingressi principali al cimitero comunale e questa limitazione al traffico ha ridotto l’entrata al cimitero, solo dalla parte inferiore. Quindi la quasi totalità dei visitatori entra quotidianamente da questo secondo ingresso, che vede notevolmente aumentato il numero di presenze. Vogliamo a tal fine segnalare che la scala posta nel parcheggio sottostante il cimitero, adiacente al cancello d’ingresso, si presenta con notevoli fratture nei marmi che risultano scheggiati e spezzati in molti punti. I profili in pietra delle pedate, mostrano tante fessure e si presentano in cattive condizioni. Come minoranza ci sembra opportuno sollevare all’Amministrazione comunale tale problematica, affinchè intervenga con le necessarie operazioni di manutenzione e sistemazione, doverose, oltre che per la sacralità del luogo e per il rispetto che meritano i nostri cari defunti, anche per la sicurezza che un luogo pubblico richiede poiché le precarie condizioni dei gradini potrebbero causare incidenti alle persone che frequentano la struttura. Auspicando in un sollecito intervento, porgiamo a tutti i migliori auguri per un
SERENO NATALE E UN FELICE ANNO NUOVO! Davide G. Creasi Marco Beltrame
Nadia Bevilacqua Lorenzo Gecchele
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C O M U N A L E
I N F O R M A
SERATA IN ROSA Una grandissima affluenza di donne (che la sala civica non è riuscita a contenere) ha caratterizzato la serata del 17 ottobre dedicata alla prevenzione e diagnosi precoce del tumore al seno in occasione dell’ottobre rosa. Evento organizzato in collaborazione con A.N.D.O.S (Associazione Donne Operate al Seno), preceduto dall’illuminazione in rosa della Chiesa di Castello, ad opera di Simone Burato, e da numerosi fiocchi e palloncini rosa disseminati per il nostro paese grazie al lavoro di due instancabili volontarie, Luciana Ceccarelli e Marta Conti. All’incontro sono intervenute il presidente ANDOS, Annamaria Nalini, e due medici della Breast Unit dell’ospedale Fracastoro di San Bonifacio, le dottoresse Francesca Fornasa e Marta Mandarà, le quali ci hanno ricordato quanto sia fondamentale controllarsi, ma anche adottare uno stile di vita sano. I dati, fortunatamente, parlano di tante vite salvate. Tuttavia, se da un lato aumentano le guarigioni, dall’altro cresce l’incidenza sulle giovani donne. La serata si è conclusa con la recita di una poesia, di cui pubblichiamo il testo, che l’autrice ha dedicato al nostro paese.
CONTRIBUTO DELLA PROVICNIA PER REALIZZARE UN ATTRAVERSAMENTO PEDONALE PER VIA COTTO E’ di pochi giorni fa (28 novembre) la comunicazione da parte della Provincia di Verona della concessione di un cofinanziamento pari ad euro 59.500 per la realizzazione di un attraversamento pedonale che colleghi viale dell’Industria con via Cotto per l’attraversamento in sicurezza della strada provinciale. Abbiamo infatti partecipato ad un bando della Provincia stessa presentando una proposta di soluzione del pericoloso nodo per i pedoni che vogliono raggiungere la zona industriale-commerciale: è infatti un punto molto critico per la sicurezza. Inoltre si sta anche progettando il collegamento pedonale verso il centro per dare piena continuità alla proposta finanziata. Fa piacere constatare che in due anni la Provincia di Verona ha accolto le nostre proposte progettuali (rotatoria e passaggio pedonale) cofinanziandole per complessivi 239.500 euro. Un grazie a tutta la precedente ed attuale Amministrazione provinciale.
LA VOSSE DE L’AQUA Lava ‘l Basalto, l’Alpon cantarelando, tegnudo d’ocio, sempre dal Castel, la vigna se fa strada fremegando par indorar I graspi pa’l Durel.
Te stigarà la voia de sperar, ne la vita, no ghe ne mai bastansa, bison ‘ndar ‘vanti senza mai molar tegnendo streto el fil de la speransa.
Resenta i to pensieri tristi e scuri drento ‘sta aqua ciara che discore, che strapegando sassi neri e duri, la conta de speranse che no’ more.
I graspi, è de oro, sora la vigna, intorno gh’è profumo de vendemia, stasera, solo Pace par che vegna… E… domatina, ‘ndemo incontro al Sol.
Quando el Castel se impissarà de Rosa, come che’l fusse un siresar in fiore, gh’è el Calvarin là sora che’l sgolosa, par caressar la val con tanto amor.
Elvira Venturi Zoccatelli (socia ANDOS). Dedicata a tutti gli Ilarionesi.
(ipotesi di attraversamento pedonale allo studio)
PIANTE NEL TORRENTE ALPONE: FINALMENTE UNA SOLUZIONE Da molto tempo destano preoccupazione le numerose piante presenti nel torrente Alpone. Sono ormai quotidiane le situazioni in giro per l’Italia che creano danni, vittime, pensiamo solo a quanto accaduto l’anno scorso con la tempesta Vaia e quest’anno con l’acqua alta a Venezia. Come Amministrazione sin dall’anno scorso abbiamo segnalato la questione al competente organo che è il Genio Civile di Verona coadiuvato dal Servizio Forestale Regionale. Anche quest’anno risollecitato con anche l’intervento da parte del Prefetto, della minoranza e degli uffici comunali. Finalmente la Forestale ha messo in campo in un primo momento l’intervento partendo da nord sino alla valletta dei Ranfani e poi dopo ulteriore nostra richiesta di proseguire sino a sud ove permangono numerose altre piante nel greto del fiume. Ecco la risposta ottenuta in data 15.11.2019:
Immaginiamo che nei primi mesi del prossimo anno si potrà tirare un sospiro di sollievo.
Gli
Auguri
dell’Amministrazione Comunale A fine anno noi tutti siamo abituati a “tirare le somme” dell’anno che ci sta per lasciare e di progettare quello a venire. A maggior ragione, come Sindaco e Amministrazione, ci poniamo questa domanda nell’ottica di cercare di migliorare, di crescere, di poter sempre più dare risposte alle richieste dei cittadini o almeno, ove non possibili, di impegnarci per trovare le soluzioni a volte anche solo a tamponare i problemi che si incontrano giornalmente. Ecco la frase che più mi viene detta dai cittadini è: “hai voluto la bicicletta, allora pedala”; la condivido e di certo la voglia di pedalare non mi manca, ma una cosa è certa, se pedaliamo un po’ tutti potremmo raggiungere traguardi molto ambiziosi. Ecco il mio auspicio per il 2020: pedaliamo insieme per San Giovanni Ilarione, il paese in cui abitiamo e, ne sono certo, l’anno a venire sarà più bello per tutti. Colgo l’occasione quindi per rivolgere, a nome mio e di tutta l’amministrazione comunale, dipendenti compresi, i più calorosi auguri di Buon Natale e Felice nuovo anno. Il Sindaco Luciano Marcazzan
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San Giovanni Ilarione e Vestenanova
“I donatori non vanno a donare con la dovuta frequenza”
Questo, purtroppo, è stato il leitmotiv e nello stesso tempo il rammarico principale della Festa del Donatore che si è tenuta a Vestenanova il giorno 09 settembre 2019. Nell’anno che sta terminando la situazione donazionale della nostra Avis comunale sta un po’ segnando il passo. Nonostante i continui appelli, le donazioni di sangue non crescono adeguatamente, anzi stanno subendo un sensibile calo. L’emergenza è continua e noi spesso ce ne dimentichiamo. Siamo così presi da impegni e doveri che dobbiamo segnarci tutto per non dimenticare. Ma fra le cose che dobbiamo mettere in evidenza e non scordare c’è il nostro impegno di donatori. Un impegno che, nel momento in cui abbiamo la possibilità di fare qualche cosa di concreto per gli altri, dovrebbe essere una gioia e un piacere. Sappiamo che essere donatore spesso non è facile. In questo interminabile periodo di incertezze sembra che anche i donatori facciano fatica a recarsi a donare. Ogni Donatore deve impegnarsi e pensare soprattutto a quanti hanno bisogno di un po’ di sangue per guarire o chissà per continuare a vivere. Vorremmo che i giovani fossero più numerosi nell’avvicinarsi all’Avis e quindi diventare Donatori di sangue. Ogni mese abbiamo qualche nuovo iscritto, ma non sono abbastanza, non sono numerosi come si dovrebbe e come necessitano le esigenze degli ospedali. Le giovani generazioni probabilmente non si sentono adeguatamente coinvolte. Allora chiediamo loro un suggerimento: cosa possiamo fare?... L’auspicio è che possano contribuire a questo gesto di generosità magari avvicinandosi al Direttivo e proporre nuove iniziative al fine di appassionare nuovi giovani a fare parte di questa grande e meravigliosa famiglia dei Donatori di sangue. Decidere di diventare donatore significa scegliere di aiutare in maniera decisiva chi ha bisogno. Sono pochi i gesti di solidarietà che, come il dono volontario, anonimo e gratuito di una parte di se stessi, possono contribuire a dare speranza a chi è ammalato e davvero salvare la vita di chi ne ha bisogno. Nonostante tutto, tra i molti donatori benemeriti premiati, abbiamo avuto anche tre donatori con 100 donazioni e due con 120 donazioni. Ecco i donatori premiati:
Distintivo in rame per 8 donazioni Bacco Erika Baldo Luigi Baldo Sofia Bertolazzi Matteo Camponogara Beatrice Camponogara Elisa
Cattazzo Luca Cavazzola Marco Dal Zovo Elena Dirupo Marco Erbisti Michela Fiatkoski Maria Fatima
Distintivo in argento per 16 donazioni Agricolo Omar Pascal Beltrame Pasqualina Beschin Nicola Camponogara Diego Dalla Verde Maria Teresa Dal Zovo Matteo Faedo Walter
Flagella Vincenza Lovato Alberto Lupatini Paola Marcazzan Flavio Marchetto Laura Marchetto Massimo Melchiori Michele
Fracasso Paola Valentini Matteo Ottolini Alice Zanderigo Laura Policante Loris Zandonà Michele Roncari Michele Zigiotto Veronica Trestini Nicola Valdegamberi Maria Regina Oresti Silvia Panato Thomas Luca Posenato Sara Rigoni Sara Roncari Damiano Siviero Lucia Siviero Simone
Distintivo in argento dorato per 24 donazioni
Rivato Fabio Rossetto Rosetta Sgaggio Roberta Simoncello Tecla
Camponogara Stefano Cavazza Stefano Dalla Riva Renzo
Dalla Verde Sergio Marana Sebastiano Marcigaglia Silvano
Panato Matteo Rigoni Anna Domenica Tezza Silvano
Cattazzo Daniela Cirelli Mara
Confente Adriano Dal Zovo Marco
Dal Zovo Roberto Lovatin Mariano
Fedeli Silvano
Dal Zovo Bruno
Zoccante Lino Antonio
Tomiozzo Silvano.
Distintivo in oro con Diamante per 120 Donazioni
Ricordando che il Centro Trasfusionale di San Bonifacio è aperto dalle ore 07,30 alle 11,00 per Donatori e Aspiranti anche l’ultima domenica di ogni mese ad esclusione di Dicembre, l’AVIS di San Giovanni Ilarione e Vestenanova augura a tutti Buon Natale e Felice Anno Nuovo Luigi Pandolfo
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Signor Cavazzola, la prima parte della mia vita è apparsa nel numero di settembre 2019, ed era incompleta. Ecco la seconda parte: sono nato a San Giovanni il 16/05/1932 in un “colombaio” che si trovava nella corte del signor Mosé, mio “sàntulo”. La porta d’entrata era un portone di legno pieno di chiodi, vicino si trovava la caserma dei carabinieri, che adesso a guardarla fa paura e nella quale mia nonna faceva la donna di casa e faceva di tutto. In questo “colombaio” non c’era luce, acqua, riscaldamento, una donna un giorno era venuta con una “pegnata” piena di “bronse” per scaldarmi, e così sono cresciuto alto, secco, non si vedeva altro che ossi. Mia mamma andava nelle case al momento di mangiare ed io non avevo niente, trovavo un pezzo di pane secco, una “còdega” che succhiavo oppure frutti non ancora maturi; il mio cugino “Bindo” mi aiutava e mi dava qualcosa, ma non ne aveva neanche per lui: sarei morto presto senza il suo aiuto; andavo in giro scalzo, senza scarpe, con qualsiasi tempo. Dormivo con mia madre, anche a 15 anni, mi sentivo quel figlio “in più”, che non doveva arrivare. Prima di venire in Belgio mia mamma mi mandava a chiedere la carità dai contadini, i quali mi davano un “toco de pan”, un “cicìn” di salame, una fetta di polenta: io ero contento, adesso mangio di tutto, anche i sassi. Sono arrivato in Belgio con addosso gli stracci che avevo e qui ho trovato 10 cugini e mio padre, quando mi videro mi presero per un indiano e non capivo niente, rimasi colpito da questa accoglienza e ancor oggi non riesco a dimenticarmi quel giorno. Ero povero e avevo fame, mi mancava l’affetto della famiglia: la madre in Italia, il padre in Belgio. Mi sentivo solo, ma d’altra parte, quale sarebbe stato il mio futuro se fossi rimasto in Italia? Mio padre mi mise subito al lavoro, a 15 anni lavoravo alla superficie della “mina”, separavo i sassi dal carbone, poi lavorai all’interno della miniera, a 1000 metro di profondità, per guadagnare un po’ di più. A 40 anni andai in pensione e adesso continuo a vivere, conto di arrivare a cent’anni. Tante grazie per aver letto il mio scritto, voi fate un lavoro prezioso, di grande responsabilità. La saluto assieme a tutti i suoi collaboratori, l’unione fa la forza. Che il giornale continui a fare il suo prezioso servizio, ci prolungherà la vita, è una grazia di Dio. Saluto lei e tutti i cittadini del paese, evviva l’Italia! Un saluto B. Primo Carissimo Signor Primo, il suo scritto ci fa riflettere su quanto era difficile la vita un tempo. Affidiamo queste righe soprattutto alle generazioni di oggi, perché sappiano trarne il giusto insegnamento. Grazie anche per le parole di incoraggiamento al nostro lavoro.
Tomba Ottaviano.
Distintivo in oro con smeraldo per 100 donazioni Dal Zovo Tiziano
P r e s i d e n t e
Zoccante Damiano
Dalla Riva Cristian Drusi Mauro Lovatin Anna Maria Ramponi Mauro
Distintivo in oro con rubino per 75 donazioni
a l
Stanghellini Loris Pietro Vesentini Elisa Zanchi Patrizia Zandonà Fabio Zandonà Nicola Zordan Ferruccio Santo
Cracco Cristian Crotone Beatrice Dal Zovo Ilaria Dal Zovo Luca 1982
Distintivo in oro per 50 donazioni
L e t t e r e
Serata di bei ricordi per i coscritti del ‘47
La Madonna della strada Tra le verdi colline veronesi nell’amena località di San Giovanni, c’è una contrada nota, i Panarotti, resa famosa da un valente artista, che in una nicchia, tutta fatta a mano, ha realizzato una Madonnina, un monumento d’amore che, al sol guardarlo, ti riscalda il cuore. È la famosa “Madonna della Strada” che protegge il viandante e il viaggiatore, bella nella sua veste pieghettata dal bel color ceruleo come il mare. Madonna cara, misericordiosa, che accogli tra le braccia pianti amari, che ascolti tutti gli animi dolenti ed a ciascuno dai consolazione.
Madre dolcissima, dal profondo Amore, nel ringraziarti per il gran conforto che m’hai donato da chè sono in vita, ti dedico quest’umile mio scritto che sgorga sì sincero dal mio cuore. Anna Maria D’Ambrosio
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G R U P P O
A L P I N I
Il 2019 volge ormai al termine ma per gli alpini ci sono ancora alcuni appuntamenti in calendario. • Sabato 30 novembre hanno collaborato, come gli anni precedenti, alla “Colletta alimentare” che raccoglie generi alimentari per i bisognosi. • Ad inizio dicembre, come tutti gli anni precedenti, hanno allestito la struttura della capanna natalizia sui gradini della chiesa di Villa. • La notte di Natale, fuori dalle tre chiese del nostro Comune, offriranno cioccolata e vino broulè dopo la Santa Messa di mezzanotte. • Non mancherà nemmeno il “bujelo” alpino la sera dell’Epifania, con la preparazione per tutti del tradizionale minestrone e delle frittelle in baita alpina. • Ultimo importante appuntamento è la festa del tesseramento del gruppo, che si terrà domenica 19 gennaio prossimo con la Santa Messa e la deposizione della corona di alloro ai Caduti. Seguirà poi un momento conviviale e di festa.
CORO EL BIRON Dopo la prematura scomparsa del compianto Giovanni Todesco, presidente a vita del coro alpino El Biron e che oltre ai numerosi impegni sociali è stato anche il primo allenatore di calcio dei ragazzi, l’assemblea dei coristi ha deciso, all’unanimità e con grande soddisfazione, di affidare la presidenza al corista Nico Gambaretto, persona semplice, colta, equilibrata, molto portata per il sociale. A lui il compito di portare avanti la tradizione del coro e di rinverdirne gli allori, sicuri che, con la collaborazione di tutti, saprà fare grandi cose. Un in bocca al lupo da parte di tutti. Gianni Sartori
APPERÒ IL TEATRO - Lessinia 2019
Nella foto a fianco gli Alpini volontari al Banco Alimentare presso il supermercato Lidl; durante la giornata sono stati donati 697 Kg di generi alimentari.
LA CROCE BIANCA, UNA STORIA DA RACCONTARE
Bianca, splendente, dalla collina rivolge lo sguardo alla Chiesa del paese....la Croce, “a ricordo dell’originale del Monte Crocetta e del Nonno Nervi”, posata il 13 aprile 2019. E’ una storia che parte da lontano, dal giorno in cui “Mario dei Muni” il proprietario della vecchia croce, anziché disfarsene, l’affidò a Nonno Nervi, su sua precisa richiesta, affinché lui la custodisse nel suo fazzoletto di terra impervia, sul fianco della collina, tra i suoi amati ulivi. Ed egli la custodì ed insegnò a custodirla anche ai propri figli e poi ai nipoti e poi ai pronipoti e così insegnò loro il valore di una preghiera, il valore della terra che tutto dà e tutto prende, che dal seme fa germogliare la vita, il valore di una famiglia che riunita attorno ad una semplice croce rende grazie alla vita e a chi l’ha donata. Quando il nonno raggiunge la sua amatissima Maria e i proprietari della vecchia croce ne chie-
dono la restituzione, così come d’accordo dai tempi lontani, con Nonno Nervi, nasce l’idea. Anziché restituirla, ristrutturarla per donarle l’antico splendore. Ma le ormai pessime condizioni non lo permettono e così l’idea iniziale prende nuova forma, e da mani attente viene forgiata la nuova croce... “bianca, splendente, che dalla collina rivolge lo sguardo alla Chiesa del paese”....per non dimenticare. Nient’altro che una croce, il suo potere, due famiglie nei decenni riunite nei più semplici e preziosi valori della vita. La nostra Croce, il nostro orgoglio. Un ringraziamento particolare al parroco don Maurizio, che ci ha accompagnati nella posa della nuova Croce, concedendo la benedizione anche a tutti i presenti e partecipando al momento conviviale altrettanto sentito da tutta la famiglia. Fratelli Biondaro
Domenica 10 novembre è iniziata la rassegna teatrale per bambini e famiglie “Apperò il teatro – Lessinia 2019”, organizzata dall’associazione culturale Cartabianca-Compagnia Battipalco di San Giovanni Ilarione e la compagnia Altri Posti in Piedi di San Giovanni Lupatoto (già organizzatrice di rassegne di teatro a San Giovanni Lupatoto, Raldon e co-organizzatrice del Film Festival della Lessinia) e con il patrocinio della Provincia di Verona, dell’Istituto Comprensivo “Mario Marcazzan” e dei Comuni di Vestenanova e San Giovanni Ilarione. Già da qualche anno l’associazione Cartabianca lavora per ravvivare i freddi mesi invernali con pomeriggi e serate di cinema e teatro. La novità di quest’anno è l’estensione della rassegna in tutta l’alta Val d’Alpone, con spettacoli tenuti anche nei Comuni di Vestenanova e Bolca, nella convinzione che una diffusione più capillare dell’iniziativa possa dare maggiore visibilità, forza e partecipazione a tutto il territorio coinvolto. Come ci spiega Giulia Magnabosco, fra gli organizzatori dell’evento, la finalità è la promozione del teatro di qualità rivolto alle famiglie con bambini della scuola dell’infanzia e primaria: il teatro è uno straordinario mezzo di crescita e di sviluppo per i singoli cittadini, grandi e piccoli, poiché permette di godere della magia e dello stupore creato da artisti esperti, rendendo piacevole il tempo libero e la sua condivisione con il resto della comunità. La compagnie ospitate nel cartellone sono
composte da gruppi di attori con provata esperienza sul campo; ciò permette di arricchire l’offerta culturale dei nostri territori di provincia, dove gli spettacoli e gli intrattenimenti sono di numero ridotto, se non assenti, nel caso dei bambini. Oltre alle associazioni e agli enti pubblici coinvolti, la rassegna è stata resa possibile anche grazie alla generosa partecipazione di esercizi commerciali e turistici sensibili a progetti di questo genere, consapevoli che un innalzamento del numero di visitatori occasionali sul territorio non può che apportare benefici diffusi. Gli spettacoli, pensati per i più piccoli ma capaci di incantare anche gli adulti, formano un calendario scoppiettante di storie, sogni e fantasia: dall’Anguana Puiffe intenta a realizzare magiche pozioni con le erbe (Vestenanova, Associazione Culturale Euphonia) alla celebre fiaba “Frozen” (17 novembre, Compagnia Rubens Teatro); dalla Storie provenienti da paesi lontani (24 novembre, Compagnia Battipalco) al racconto “Il Covolo delle fade” (1 dicembre, Compagnia Altri Posti in Piedi), fino al classico “Lo schiaccianoci” (8 dicembre, Compagnia Fior di Teatro). La rassegna si concluderà giovedì 19 dicembre con lo spettacolo “Natale è… Accoglienza”, che vedrà protagonisti gli alunni della Scuola primaria “Cirillo Tonin” di Castello, dando quindi spazio alle nuove generazioni e al loro lavoro teatrale realizzato all’interno della programmazione scolastica. Alessandro Spadiliero
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BOLLE FATTURE BUSTE BIGLIETTI DA VISITA DEPLIANTS VOLUMI GIORNALI MANIFESTI VOLANTINI
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FLAN DI ZUCCA
Luigi Gecchele, storico organista di Castello
con crema al formaggio caprino
Il flan è un termine francese che significa “sformato”. Questo piatto può essere servito come antipasto oppure come secondo abbinato ad un’insalata fresca o ad un contorno di verdure INGREDIENTI: - polpa di zucca 500 gr.
Domenica 17 novembre 2019: Luigi Gecchele, 90 anni di vita, 70 come organista nella chiesa di Castello, festeggiato dalla Corale e dai suoi parrocchiani. In basso, la lettera che il Vescovo Beniamino Pizziol gli ha inviato, ringraziandolo per la fedeltà del suo lungo servizio in favore della Chiesa.
Per la crema al caprino:
- parmigiano grattugiato 100 gr. - latte intero 4 cucchiai - olio extravergine d’oliva - sale e pepe - noce moscata - rosmarino ed erba cipollina - uova medie 4
- caprino 250 gr. - panna fresca liquida o latte intero 100 ml - sale e pepe - burro per ungere gli stampini
PROCEDIMENTO
Affettate la zucca, eliminate la buccia e i semi interni. Disponete le fette su una leccarda foderata con carta da forno, irrorate con un filo d’olio, salate e pepate e aggiungete a piacere dei rametti di rosmarino. Coprite la teglia con carta d’alluminio e infornate in forno statico preriscaldato a 200 gradi per 15/20 minuti. Una volta cotta, sfornatela e fatela intiepidire. Mettela in un mixer, aggiungete le uova ,il formaggio, la noce moscata, sale, pepe e il latte. Frullate fino ad ottenere un composto omogeneo. Imburrate gli stampini, versate il composto ricoprendo 2/3 dello stampino. Ponete i flan ravvicinati in una teglia dai bordi alti e aggiungete acqua calda per una cottura a bagno maria ( cottura indiretta). L’acqua deve arrivare fino a 2/3 degli stampini. Cuocete in forno preriscaldato a 180 gradi per 45 minuti. Nel frattempo preparate la crema al capri-
no. In una ciotola lavorate il formaggio con la panna o il latte, aggiungete un pizzico di sale fino ad ottenere un composto cremoso. Sfornate i flan, sistemateli su un piatto e guarniteli con la crema al caprino. Potete decorare con erba cipollina. Si conservano in frigo per due/tre giorni in un contenitore chiuso ermeticamente. Se preferite un sapore più deciso potete sostituire metà dose di formaggio grana con del pecorino stagionato. Se non gradite il formaggio pecorino potete preparare una crema al formaggio usando il nostro buon Monte Veronese. Il vostro flan diventerà ancora più gustoso aggiungendo al suo interno dei dadini di pancetta o formaggio a cubetti. Buone Feste Luciana Damini
RASSEGNA TEATRALE
INVITO A TEATRO 2020 La compagnia teatrale “Sale e pepe” anche la prossima primavera organizza la ormai tradizionale rassegna teatrale “Invito a teatro 2020” articolata in quattro serate di commedie brillanti così articolata: sabato 22 febbraio 2020 alle ore 20,45 la “COMPAGNIA DELL’ATTORCHIO” con “CAMERA A ORE” di Elisabetta Squarcina con la regia di Ermanno Regattieri. sabato 07 marzo 2020 alle ore 20,45 la compagnia “TEATRO DELLE ARANCE” con “I PROMOSSI SPOSI” di Giovanna Digito. sabato 21marzo 2020 alle ore 20,45 la compagnia “LA NOGARA” con “LE ME TOCA TUTTE” di Loredana Cont con la regia di Paolo Cracco. sabato 04 aprile 2020 alle ore 20,45 la compagnia “SALE E PEPE” con “SIOR TODERO BRONTOLON” di Carlo Goldoni con la regia di Giulia Magnabosco. “Benvenuti a teatro, dove tutto è finto ma niente è falso” recita Gigi Proietti, che il teatro lo conosce bene!
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A.S.D. BASALTI LA GRANFONDO DEL DURELLO CONFERMA L’APPUNTAMENTO PER DOMENICA 26 APRILE 2020
CONSIGLI DI LETTURA Vito Di Lorenzo, VIAGGIO & TORNO, 2019, QuiEdit
Quando una persona desidera mettersi in gioco e accetta di aprirsi alla bellezza di nuove esperienze, tutto diventa possibile: anche un viaggio di un mese dalla provincia di Vicenza fino a Lisbona, attraversando Francia, Montecarlo, Spagna e Portogallo, e spostandosi con i mezzi che l’occasione e la voglia del momento offrono – autobus, treno, autostop… e molto spesso soltanto i propri piedi! L’autore/viaggiatore di questo libro non si pone limiti o scadenze: l’avventura può durare un giorno, una settimana, un mese. Non importa. Quel che conta è che si riveli ricca di incontri, di esplorazioni, di scoperte, di imprevisti, e che sia sempre attraversata da quell’elettricità, da quell’eccitante miscuglio di entusiasmo, gioia e paura che ogni nuova impresa porta con sé… quel che conta, insomma, è che il viaggio sia un’ode alle sorprese, un inno ai cambiamenti, un caleidoscopio di emozioni – quel che conta, è che il viaggio sia vita. Vito Di Lorenzo ha voluto regalarci i ricordi di questa sua esperienza, e lo fa attraverso una prosa semplice e immediata, quasi un diario ricco di dettagli e concretezza, ma anche di intermezzi introspettivi e di riflessioni ad ampio respiro sulla nostra società sempre più alienata e individualistica, che in nome del guadagno, dell’efficienza e della sicurezza, costringe l’essere umano a rinunciare ai propri sogni e al desiderio di un’esistenza autentica e piena. Ecco che il viaggio, quindi, non si traduce soltanto in un’occasione di cambiamento e maturazione, ma diventa ribellione, resistenza, un riappropriarsi del sentimento di libertà che è il diritto di ogni essere umano. Pär Lagerkvist, BARABBA, 2012, Jaca Book
Da uno scarno episodio dei Vangeli, lo scrittore svedese Pär Lagerkvist (premio Nobel nel 1951) ha tratto una tra le narrazioni più significative del XX secolo: Barabba, il malfattore di cui Cristo ha preso il posto sulla croce, viene via via scoprendo l’eccezionalità inspiegabile di quell’uomo e del suo sacrificio. Il dramma di Barabba è tutto nella sua angosciosa domanda di uomo di fronte a un fatto che gli sconvolge l’esistenza e che egli non riesce a comprendere: è la parabola del riverbero divino nel cuore puro di un laico. Nel tentativo di cogliere la ragione dei suoi ora nuovi sentimenti, di quella vaga presenza divina che scorge nelle cose e in quegli altri, i cristiani, cui vanamente vorrebbe mescolarsi, la figura di Barabba si libera della sua tradizionale funzione simbolica per riassumere in sé il percorso dell’umanità intera. Thierry Lenain, ZAZÌ, I MASCHI SI VESTONO DI ROSA?, 2016, Piemme
Si dice sempre che i maschi amano il calcio, e le femmine i nastri e i lustrini... Ma sarà vero? Zazì per esempio vorrebbe un pallone da calcio e quando le regalano un vestito rosa pieno di fiocchi, non vuole saperne di indossarlo. Il suo amico Max prova a convincerla in ogni modo, ma Zazì ha un’altra idea in testa... Età di lettura: da 5 anni.
Il TORCICOLLO Per torcicollo si intende un dolore acuto ad un lato del collo che costringe a cercare sollievo al dolore mantenendo il capo girato su un lato. Si tratta di un disturbo frequente e doloroso dovuto in genere ad una contrattura dei muscoli laterali del collo. Nelle forme spontanee il disturbo può essere causato da una cattiva postura (es.: dormire senza adeguato supporto per il collo o stare a lungo davanti ad uno schermo), da sforzi fisici inusuali ( es.: portare a lungo una valigia pesante con un solo braccio), da logoramento delle strutture articolari secondarie ad invecchiamento o da traumi al collo (es.: colpo di frusta ). Nella maggior parte dei casi il dolore si risolve spontaneamente nel giro di un paio di giorni o al massimo una settimana. In un minor numero di casi tuttavia il disturbo persiste più a lungo oppure tende a presentarsi troppo di frequente per cui può rendersi necessario l’intervento medi-
co per escludere che il dolore al collo non sia un sintomo di un problema più grave da non sottovalutare. Se il dolore compare in seguito ad una trauma ed è accompagnato da formicolio e/o debolezza alle braccia e/o alle gambe sarebbe consigliato non muovere in attesa di escludere una lesione alle vetebre cervicali. Se il dolore in assenza di traumi si accompagna a febbre elevata e rigidita del collo, rigonfiamento di linfonodi difficoltà a deglutire si rende necessario l’intervento medico per escludere eventuali infezioni. Nella maggior parte dei casi tuttavia l’utilizzo di antiinfiammatori ed antidolorifici da banco consente di controllare efficacemente il dolore. Sarà compito del medico nei casi più gravi e persistenti valutare l’opportunità di ricorrere a procedimenti diagnostici più complessi.
È stato un autunno impegnativo per i team di mountain bike come l’ A.s.d. Basalti, la quale ha riempito il calendario di appuntamenti istituzionali con il mondo delle ruote grasse. Partendo dalle premiazioni del Lessinia Tour svoltesi a Verona, che hanno visto la Granfondo del Durello protagonista di molti apprezzamenti da parte dei bikers veronesi, siamo giunti a Galzignano Terme (PD) per onorare i protagonisti di uno dei circuiti più importanti a livello nazionale, il “Bike World Zerowind”. Proprio in questa occasione, l’ A.S.D. BASALTI ha deciso di ufficializzare la data della diciottesima edizione della Granfondo del Durello , che si terrà a San Giovanni Ilarione domenica 26 aprile 2020 e che sarà competizione di traino per rilanciare lo storico contest che porta il nome di “Coppa Veneto”. Tante sono le idee che alimentano la voglia di fare e la passione del gruppo Basalti che, sostenuto da moltissime associazioni e volontari presenti sul territorio, cerca sempre di rinnovare questo importante appuntamento con delle novità che vadano oltre il mondo della Mountain Bike. Il percorso della Durello Reverse rimarrà invariato e l’ avventura per i Runners oltre ad essere stata confermata dal direttivo, subirà un upgrade che verrà svelato nei prossimi mesi tramite i social e i giornali di settore. L’accoglienza, la disponibilità e la volontà di far vivere a tutti gli appassionati una giornata indimenticabile, nel cuore della Val d’Alpone, rimangono i punti cardine di un evento, che ad oggi è ben scolpito nel mondo del ciclismo nazionale. Il Direttivo dell’ A.S.D. BASALTI desidera augurare a tutti BUONE FESTE!!
SOFTBALL UNA SQUADRA PIÙ CHE VINCENTE Il 6 ottobre noi, la squadra giovanile di softaball, “il Praissola”, abbiamo ricevuto la coppa per aver vinto il 1° campionato Under 14 giocato in Italia. La nostra squadra è stata fondata dal nostro allenatore Enzo Bissa. Per noi ragazzi di San Giovanni, questa passione è nata quando alla scuola elemetare ci è stata proposta come attività sportiva alternativa, così il professor Bissa è venuto a farci qualche lezione. Noi ci siamo entusiasmati e siamo così entrate a far parte della squadra, uniti ad altri ragazzi di Cazano di Tramigna. Il softball è un sport di precisione, attenzione, in cui in pochissimi secondi devi capire la direzione e la velocità della pallina per poterla battere o prendere, e allo stesso tempo devi aver dato un’occhiata al gioco per capire a quale compagno la devi lanciare, così da impedire ai tuoi avversari di avanzare sulle varie basi e arrivando così a fare punto a Casa Base. Insomma: una “figata”, una “difficile figata”. Ma noi non ci siamo mai fatti scoraggiare dall’essere in pochi, abbiamo addirittura, grazie ai nostri genitori e all’Amministrazione Comunale allestito un campo a San Giovanni Ilarione, dove poter giocare: con reti di protezione, basi, dugout. Un campo da livellare, erba da piantare e poi tagliare, immondizie da raccogliere e da gettare e sassi da accumolare. E’ così, che i nostri genitori ci hanno donato la possibilità di continure i vari tornei, potendo ospitare anche delle altre squadre. Con questa coppa, che ci ha regalato una grandissima soddisfazione, la nostra avventura insieme è giunta al culmine. Purtroppo, per questioni di categorie, di voglia di cambiare sport o per problemi di salute, ognuno di noi ha dovuto intraprendere strade diverse, però ci porteremo sempre nel cuore il nostro allenatore, il professor Enzo Bissa, temuto da tutti, perfino dai suoi ex allievi, per la sua serietà e per il suo carettere burbero, non da tutti capito e condiviso, che però ci ha trasmesso l’amore vero per questo sport, il rispetto delle regole ( numerosissime in questo gioco) e per gli altri; la capacità di studiare ogni situazione e di prendere decisioni cruciali per il buon risultato delle partite, senza imbrogli o sotterfugi, ma con determinazione o con qualche azione forzata che ci ha fatto sudare e temere perché spesso azzardata, ma che alla fine ci ha fatto esultare. Grazie. Un altro grazie, di cuore, ai nostri genitori per averci sostenuti, accompagnati, rimproverati, consolati e spronati. Le atlete del Praissola Softball
Vincenzo Magnabosco
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SCI CLUB OLTRE IL GIOCO Parlare di neve e di montagna a San Giovanni Ilarione, significa necessariamente ricordare la presenza dello Sci Club, gruppo che in tanti anni di prolifica attività ha accompagnato sulle piste tanti ragazzi del paese (o forse tutti ) e della valle. Durante gli anni della sua lunga attività, per iniziativa di alcuni componenti, nasce l’idea di far vivere anche l’esperienza della pratica estiva nelle nostre montagne a giovani che vi fossero interessati, che dura per alcuni anni, andando questa in seguito a confluire nel CAI di San Bonifacio. Sono ancora nella memoria i bei momenti passati assieme in quegli anni. Questa premessa è d’obbligo per riconoscere la forte impronta di passione e impegno messa in gioco dai vari componenti del gruppo nel corso del tempo. Qualche anno fa, per cause del tutto impreviste e inattese, rinasce il gruppo estivo dello SCI CLUB di San Giovanni Ilarione, che apre le iscrizioni a tutta la val d’Alpone e oltre, con forti motivazioni. Persone preparate del paese e della valle tornano ad accompagnare i giovani in montagna nel periodo estivo, facendogli conoscere i tanti modi di vivere le diverse discipline che questo mondo comporta. Sono tante le attività che si sviluppano in seno al gruppo, dall’escursionismo alle ferrate, dalla visita a siti di importante interesse storico e culturale alla speleologia, che permette l’ingresso in alcune bellissime grotte. Non manca l’ uscita in bicicletta, che di anno in anno ci fa conoscere tutte le piste ciclabili presenti nel nostro territorio. Il rafting, decisamente molto gettonato dai ragazzi, entra ogni due anni nel programma. Va inoltre ricordato che due uscite, generalmente la prima e l’ultima, sono organizzate con i genitori, e anche queste sono orientate a camminare e far conoscere sentieri e luoghi della nostra valle. Viene pure praticata l’arrampicata su roccia, questa svolta esclusivamente dai ragazzi più grandi, che serve a far conoscere tecniche e materiali, oltre a far vivere emozioni particolari. Ed è su questa attività che ora intendo raccontare un fatto che merita essere di conosciuto per l’esperienza che ci ha fatto vivere. Siamo ai primi di giugno, nelle Piccole Dolomiti, esattamente al passo di Campogrosso, in una stupenda giornata di sole, un piccolo gruppo di ragazzi con al seguito gli accompagnatori carichi di tutto il materiale necessario si sta incamminando verso lo sperone est del II Apostolo. Non è molto il tempo che serve per arrivare all’attacco del nostro “gioco”, appena sotto alla parete formeremo le cordate, ognuna di queste seguirà una propria linea di salita ,seguendo le logiche che la parete generosamente permette. Dopo qualche ora di festosa arrampicata, regolata da battute scambiate tra tutti noi, con un sole generoso che ci consente di usare la maglietta a maniche corte, le prime cordate raggiungono la cima e incominciano ad attrezzare la discesa a corde doppie, sicuro ed emozionante sistema di calata. In un momento, inatteso ed imprevisto un tuono ci fa sussultare, in breve il cielo si oscura e dopo poco acqua violenta e tempesta cominciano ad arrivare con forte intensità. Lentamente la parete si imbianca per i chicchi di grandine e la temperatura scende vertiginosamente. Tutto quello che si trova nello zaino viene indossato velocemente, poco a dire il vero, visto le premesse della giornata. La discesa, dal solito gioioso movimento, si trasforma in una corsa contro il tempo, pioggia, mani e corpo freddi ostacolano decisamente la velocità. Il sorriso della prima parte del mattino si trasforma in facce serie e pensose. Sì, la fatica e la sofferenza ci provano. Grazie all’impegno di tutti siamo alla base della parete, molto infreddoliti e con la necessità di fare movimento per scaldarci, dopo poco l’arrivo alle macchine ci permette il cambio di indumenti e questo ci ristora. Penso a questa esperienza come a un importante insegnamento, nulla deve essere dato per scontato, attrezzatura e anche l’abbigliamento devono essere sempre presenti nella giusta quantità, oltre soprattutto a saper conoscere se stessi e le proprie reazioni di fronte agli imprevisti che la vita ci riserva, in qualunque ambiente ci si trovi. Per concludere, il meteo avverso di quel giorno si può trasformare in una ricchezza, dalla quale trarre insegnamento nei momenti difficili, momenti che la vita, sappiamo, non mancherà di farci conoscere.
SCI CLUB SAN GIOVANNI ILARIONE
U.S. CALCIO SAN GIOVANNI ILARIONE LE ATTIVITÀ DI FINE ANNO Prima parte di stagione ormai terminata per l’associazione calcistica. Tante le novità dell’ US calcio San Giovanni Ilarione. Tra le tante attività volute dalla società calcio , l’apertura a tutte le bambine delle classi elementari per giornate di stage con gli allenatori del settore giovanile, per far conoscere e allargare il mondo del Sangio calcio. Da citare, inoltre, la partecipazione di 22 bambini della nostra scuola calcio, accompagnati dai loro istruttori, nei giorni 20-21-22 dicembre 2019, al torneo “Christmas Cup” , nella splendida cornice trentina di Bressanone, confrontandosi con squadre provenienti da tutta l’Italia. Al momento della stesura dell’ articolo, possiamo dire con molta soddisfazione che le nostre categorie agonistiche si stanno facendo valere nei rispettivi campionati. La Prima Squadra di mister Gonella sta piano piano, risalendo la montagna dopo un avvio difficile e a tratti molto sfortunato, mentre la primavera della Juniores viaggia posizionata prima in classifica. Grande soddisfazione per i Giovanissimi provinciali , qualificatisi con ben 5 turni di anticipo dal finale del campionato invernale alla fase Giovanissimi èlite con il nostro mister Rami Bacha e l’attaccante ElMedhi Chouaib vincitori dei titoli “mister doc” e “Bomber doc”, premi messi in palio dalla redazione di Giovani Gol. L’US calcio San Giovanni Ilarione, infine, invita atleti, famiglie e simpatizzanti alla cena natalizia il giorno 23 dicembre 2019 ,ore 19,30, presso il ristorante Zoccante di Vestenanova. Per iscrizioni passare dal campo sportivo tutti i lunedì e mercoledì di dicembre dalle 19,30 alle 20,30. A tutti i migliori auguri di Buon Natale dal nostro mondo biancazzurro! #forzasangio!
ALLORI
Università degli Studi di Verona SERENA ALDEGHERI è Dottoressa in Editoria e Giornalismo Università degli Studi di Verona NICCOLO ALLEGRI è Dottore in Scienze Infermieristiche Università degli Studi di Padova SILVIA BIASSONI è Dottoressa in Scienze Politiche, Relazioni Internazionali e Diritto Università degli Studi di Padova RICCARDO CAMPONOGARA è Dottore in Ingegneria Civile Università degli Studi di Padova LUCIA CONFENTE è Dottoressa in Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Verona MARTINA RONCARI è Dottoressa in Lingue e Letterature Straniere Università degli Studi di Verona ILENIA SARTORI è Dottoressa in Lingue e Culture per l’Editoria Università degli Studi di Verona LEANDRA SOPRANA è Dottoressa in Bioinformatica Università degli Studi di Verona MARGHERITA SOPRANA è Dottoressa in Logopedia
PS. Sarei tentato di fare nomi e cognomi dei tanti accompagnatori, donne e uomini, che si impegnano per il gruppo, e se lo meriterebbero, ma il rischio di saltare qualcuno me lo sconsiglia, sono invece convinto che ci troveremo ancora, assieme con i ragazzi in tutte le varie attività, con il solito entusiasmo ed impegno. Mario Brighente Trimestrale di informazione e cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo a L'Alpone utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste Italiane: IBAN IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376 - Cod. Bic/Swift: BPPIITRRXXX Direttore responsabile: Emilio Garon Redazione: Dario Bruni, Lucia Burato, Luciana Damini, Lorenzo Gecchele, Mario Gecchele, Angelo Pandolfo, Giovanni Sartori, Alessandro Spadiliero.
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Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - E-mail: cavazzola@utenti.ilarione.it Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti Recapito) Prestampa e Stampa: Grafica Alpone srl Via del Lavoro, 90 Tel. 045 6550833 - Fax. 045 6550221 E-mail: grafica@graficaalpone.com San Giovanni Ilarione (VR)
Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE Totale nati: Totale matrimoni: Totale morti:
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Al 30/10/2019: Totale residenti maschi: Totale residenti femmine: Totale residenti: Totale famiglie:
2.552 2.469 5.021 1.879
OFFERTE per l'Alpone Biondaro Pietro Burato Sandra Giancarla Cengia Rodolfo De Marni Pierantonio Gambaretto Gaetano Gambaretto Marco Gambaretto Marino Gecchele Antonio Gecchele Fraccaro-Angelo Gecchele Sergio Grussani Lorenzo Marcazzan Teresa Marchetto Bertilla
S.Giov.Il. S.Giov.Il. Cinisello Balsano S.Giov.Il. Creazzo Marmarolo MN Verona Belgio S.Bonifacio S.Giov.Il. Montecchia di Cr. S.Giov.Il.
Marchetto Giuseppe Marcigaglia Anna Mazzasette Mario Mazzocco Rosina Niero Maria Pegoraro Mario Perazzolo Fiorini Carla Perazzolo Maria Sartori Giuseppe Urbani Maria Vandin Gabriella Vandin Pietro
S.Giov.Il. S.Giov.Il. Legnago S.Giov.Il. S.Giov.Il. Biella S.Giovanni Lupatoto S.Giov.Il. S.Giov.Il. Belgio Bolzano